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HAUTE COUTURE PARIS-ROME F/W 2016-17
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SOMMARIO
EDITORIAL LETTER
FENDI
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The Trevi Fountain DIOR Yesterday, Today, Tomorrow ...
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ALBERTA FERRETTI Limited Edition 60 page
ETTORE BILOTTA interview 64 page
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I PARIS
chapter
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CONTENTS chapter
II
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BEAUTY
188
III DETAILS198 page
chapter
EDITORIAL IVSerenade page
chapter
208
V
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chapter
232
JEWELRY
ROME
chapter
VI
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252
VI LIBRARY page
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chapter
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Cover
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Book Moda Haute Couture n. 14 H
HAUTE COUTURE PARIS-ROME F/W 2016-17
Giorgio Armani Privé dress, earrings, necklaces and bracelet, Lydia Courteille ring. Photographer: Isshogai Fashion: Christelle Santabarbara La purezza dell’eleganza, il senso di una bellezza conosciuta, il tempo classico che prende il tocco, e il passo, di una sofisticata modernità. Accade con la creazione firmata Giorgio Armani Privé, scelta come cover di questo nuovo numero di Book Moda Haute Couture e tratta da Serenade, l’editoriale (vedi pag. 208) che il fotografo Isshogai ha ambientato in uno storico palazzo della Parigi di fine 800, oggi trasformato in un innovativo centro dedicato alle arti e alla danza. Armonia che richiama l’Art Nouveau per l’abito e i gioielli della linea couture della maison, giochi di luci che puntano sul viso, incorniciato dagli orecchini a pendente, sul décolleté, ornato dai fili di perle, e sulle mani, impreziosite dal maxi anello realizzato da Lydia Courteille. Pure elegance, a recognisable sense of beauty, a classic look with the touch and pace of sophisticated modernity. These are the clothes by Giorgio Armani Privé. The dress chosen for the cover of this issue of Book Moda Haute Couture is taken from Serenade, a service by the photographer Isshogai (see page 208) set in a late 19th century palazzo in Paris, today transformed into an innovative centre for dance and the arts. A dress and jewels from the label’s couture range evoking Art Nouveau, plays of light from pendant earrings illuminating the face, a neckline embellished with rows of beads and hands adorned by an imposing ring by Lydia Courteille.
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EDITORIAL letter
“G
uardami, come sono. Nelle mie vene scorre sangue e stile francese”, mi dice una sorridente Cécile Cassel, capelli biondi e pelle alabastro, al défilé haute couture di Chanel. “Anzi, europeo”, si corregge subito. “Io disegno scarpe e borse cercando di soddisfare i desideri di tutte le donne del mondo”, mi spiega qualche ora più tardi Bruno Frisoni, direttore artistico Roger Vivier. “Alla mia sfilata siedono vicine le mie clienti di ogni cultura e religione”, dichiara il giorno successivo Elie Saab. Nella mia testa comincia a comporsi uno strano puzzle: il mondo vero sembra andare velocemente a pezzi, Parigi cerca, non senza fatica, una sua normalità nelle giornate della haute couture scandite da controlli, metal detector, cani e poliziotti, tutti dall’aspetto poco rassicurante. Il mondo della haute couture, apparentemente irreale, mi continua invece a parlare di inclusione, di territori lontani eppure così vicini, di una creatività che non si pone confini di nessun genere, geografico, culturale o politico che sia. Esclusiva come vuole la sua natura, la couture sembra prendere le distanze dalla realtà con le sue, ormai quotidiane, crudeltà. Eppure sono gli stessi couturier, depositari di quella esclusività scolpita con estetico virtuosismo, ad abbattere ogni barriera, superando divergenze e lontananze e non solo per economico disincanto. A Parigi, il tempo apparentemente sospeso dell’alta moda e dei suoi atelier sembra voler tamponare i disagi di quello reale, accorciando le distanze grazie proprio alla sua macchina dei sogni messa in azione a ogni défilé. Le collezioni di super lusso destinate a un asciutto drappello di cinquecento clienti o poco più, in tutto il mondo, svelano anche un altro obiettivo, quasi un’istintiva necessità: quella di un’unione nel segno della grazia, della bellezza e della cultura e di una creatività che si fa scambio e condivisione. Un’ultima riflessione la regala invece la pattuglia di stilisti italiani sempre più presenti a Parigi, in posizioni anche apicali nelle maison che hanno scritto la storia della couture: un motivo di ulteriore riconoscimento e merito alla grande scuola del bello che è l’Italia e che il mondo apprezza sin dall’antichità. Un vero Grand Tour nella cultura di una couture, quest’ultima molto più vicina e più utile di quanto si possa immaginare.
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Sketch 1 CHANEL
Un manichino d’atelier tratteggiato dall’inconfondibile segno di Karl Lagerfeld che toglie ogni dubbio. L’invito al défilé Haute Couture Chanel automne/hiver 2016-17 è anche un omaggio ai mestieri dell’alta moda capaci di dare forma a sogni e visioni. Filtrato dalla cupola in vetro di un Grand Palais trasformato nel più sorprendente e gigantesco degli atelier, tra sarti al lavoro e modelli in prova, sfila tutto l’ésprit della maison espresso dall’eccellenza e unicità del savoir-faire. Tecnica e poesia in un incontro di futuro e tradizione immediatamente riconoscibile grazie a quel biglietto d’invito firmato da Karl. C.M. A sketch drawn by the unmistakable hand of Karl Lagerfeld. The invitation to the Chanel fall/winter 201617 Haute Couture show was also a tribute to the haute couture handicrafts which bring visions and dreams to life. Filtered by the glass dome of a Grand Palais which had been surprisingly transformed into an enormous atelier, the whole ésprit of this fashion label was on display, from its excellences to the uniqueness of its savoir-faire, from dressmakers busy at work to models being fitted. Skill and poetry where tradition meets the future and instantly recognisable in the invitation bearing Lagerfeld’s signature.
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Sketch 3
FRANCK SORBIER Una composizione gioiosa e giocosa, artistica e poetica, come solo sanno essere i bambini. Un entusiasmo che da sempre dipinge con eleganza il mondo couture di Franck Sorbier e che chiama pubblico e amici a partecipare al suo nuovo show con un il più bel patchwork Liberty del carton d’invitation. Una sorpresa che continua, una volta saliti sulla terrazza dell’hôtel Raphael, trasformata in un divertente e coloratissimo giardino, tra uccellini segnavento, fiori di cartone, annaffiatoi colorati e cappelli di paglia. Una sfilata come una festa haute couture che piace a tutti, ai grandi e ai più piccini. C.M. A happy, childishly playful, artistic and poetical composition. An enthusiasm that has always elegantly painted the couture world of Franck Sorbier and which invited guests and friends to see the new show in a beautiful, Art Nouveau style, invitation. A surprise that continued once you had gone up the steps to the terrace of the hôtel Raphael which had been transformed into an amusing and colourful garden, with weather vanes in the shape of birds, paper flowers, colourful watering cans and straw hats. A fashion show that was like a festival of haute couture for all, adults and children alike.
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Date
SONIA RYKIEL X LANCÔME ÉCOLE NATIONALE SUPÉRIEURE DES BEAUX-ARTS DE PARIS JULY 6TH 2016 #LANCOMESONIARYKIEL È pronta per aprire le porte della stagione invernale, in vendita da settembre, la nuova linea di make up “Sonia Rykiel x Lancôme” presentata il 6 luglio nel tempio della cultura parigina, l’École Nationale Supérieure des BeauxArts, con un party ispirato alla stilista francese scomparsa poco dopo, a fine agosto. Un omaggio alla Rikyel, vera vera regina di Saint-Germain-des-Prés, che proprio 50 anni fa aprì qui la sua prima boutique, presenta con Lancôme una limited edition che ricorda quella verve intellettuale, ma allo stesso tempo anticonformista, della Rive Gauche: affinità creativa, elettiva, artistica ed estetica raccolta da ombretti e rossetti in una palette di colori destinata a lasciare il segno. “Chic with a twist”, si legge sul cartoncino d’invito, gioioso, intelligente ed ironico proprio come l'indimenticabile Sonia.
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The new “Sonia Rykiel x Lancôme” range of make up, available from September, is about to kick off the winter season. It was presented on 6th July at that temple of Parisian culture, the École Nationale Supérieure des Beaux-Arts, with a party in honour of this French designer, who sadly passed away soon after, at the end of August. She was the real queen of SaintGermain-des-Prés. Precisely 50 years ago she opened her first boutique here and today, with Lancôme, is launching a limited edition which reflects all the intellectual but at the same time unconventional verve of the Left Bank: a creative, elective, artistic and aesthetic affinity brought together in a range of eye shadows and lipsticks in a palette of shades destined to make their mark. The invitation bore the words “Chic with a twist”; joyful, intelligent and ironic, just like the unforgettable Sonia.
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Date
LA FRANCE D’AVEDON, VIEUX MONDE, NEW LOOK BIBLIOTHÈQUE NATIONALE DE FRANCE, PARIS UNTIL FEBRUARY, 26TH 2016
1959: due anni dopo l’uscita della commedia musicale Cenerentola a Parigi, Richard Avedon immortala per Harper’s Bazaar, in una serie di scatti ironici e divertenti per le strade della capitale francese, l’eleganza sofisticata di Audrey Hepburn che posa insieme al marito Mel Ferrer (da cui si separerà nel 1968). Una dichiarazione d’amore del fotografo americano per il Paese che egli considerava una come una seconda casa, una relazione intensa, oggi celebrata nella mostra La France d’Avedon, Vieux Monde, New Look alla BNF fino al 26 febbraio 2016.
1959: two years after the opening of the musical comedy Funny Face, Richard Avedon immortalised the sophisticated elegance of Audrey Hepburn together with her husband Mel Ferrer (from whom she separated in 1968) on the streets of the French capital in a series of ironic and humorous photographs. A declaration of love from the American photographer for the country he considered his second home, an intense relationship today celebrated in the exhibition La France d’Avedon, Vieux Monde, New Look at the BNF until 26th February, 2016.
Audrey Hepburn, Mel Ferrer and Buster Keaton in “Paris Pursuit” for Harper’s Bazaar, Paris, August 9, 1959, ph. Richard Avedon, © The Richard Avedon Foundation. 46
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ANNIVERSARY 90
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THEN AS NOW
IERI, OGGI, DOMANI... YESTERDAY, TODAY, TOMORROW…
DIOR Silvia Cutuli
Chissà come avrebbe reagito oggi Monsieur Dior alla nomina di Maria Grazia Chiuri, prima donna nella storia della maison da lui fondata a ricoprire il ruolo di direttore creativo di tutte le linee femminili, responsabile delle collezioni woman, haute couture, ready-to-wear e degli accessori. Difficile indovinare la sua reazione, lui che regalò alle donne quell’esplosivo “New Look” in un auspicato ritorno alla pura femminilità all’indomani della Prima Guerra Mondiale. Chissà se avrebbe intercettato il gusto di lei, Maria Grazia Chiuri, 50 anni e un passato recente come co-direttrice creativa di Valentino (dal 1999), di cui insieme a Pierpaolo Piccioli ha modernizzato lo stile, puntando proprio su quel binomio che Bernard Arnault - proprietario del gruppo LVMH che detiene il marchio Dior - auspica sia vincente per ridisegnare il futuro della maison di Avenue Montaigne, vale a dire un dosato mix di eleganza senza tempo ed elementi contemporanei. Di sicuro c’è che geniale com’era Monsieur Christian avrebbe fiutato il senso del cambiamento, ieri come oggi, quando per la prima volta sarà una donna a imprimere il suo personalissimo tocco all’estetica del brand, finora affidata esclusivamente a un plotone di prim’ordine tutto al maschile. Nel 1957, alla morte di Christian Dior, fu il suo delfino Yves Saint Laurent ad assumere la direzione creativa, presentando l’anno successivo la collezione “Trapezio”. Un successo destinato a lasciare solo tre anni più tardi la scena al francese Marc Bohan - un passato da Piguet e Jean Patou - stilista discreto che per trent’anni con garbo coltivò il senso dell’eleganza tipica della casa:
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Who knows how Monsieur Dior would have reacted today to the name of Maria Grazia Chiuri, the first woman in the history of his fashion house, taking on the role of creative director for all the women’s collections; woman, haute couture and the ready-to-wear collections as well as the accessories. It’s difficult to guess how the man who gave women that explosive “New Look”, that longed for return to pure femininity just after the war, would have reacted. Who knows if he would have liked the tastes of Maria Grazia Chiuri, 50 years old, and up until recently co-creative director, together with Pierpaolo Piccioli, at Valentino (since 1999) where they modernised the style. Precisely what Bernard Arnault - the proprietor of the LVMH group which includes Dior - hopes she will be successful in doing, in redesigning the future of the Avenue Montaigne fashion house, meaning a mixture of timeless elegance with the contemporary. It is certain that clever as Monsieur Christian was he would have sensed the wind of change, then as now, when for the first time it will be a woman who gives her very personal touch to the aesthetic of the brand, which up to now has been entrusted exclusively to the hands of a top class platoon of all male designers. On the death of Christian Dior in 1957, it was his dauphin, Yves Saint Laurent, who took over the creative direction and presented the “Trapeze” collection the following year. He was to leave just three years later leaving at the helm the Frenchman Marc Bohan, - who came from Piguet and Jean Patou - a designer who cultivated with flair the
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THEN AS NOW
Christian Dior Haute Couture, F/W 1952, ph. Henry Clarke.
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EVENT
ALBERTA FERRETTI
LIMITED EDITION Cinzia Malvini
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Colloquio con Alberta Ferretti al debutto con la prima sfilata della sua collezione Limited Edition a Parigi, nel primo giorno di calendario haute couture
From an interview with Alberta Ferretti at the debut show of her Limited Edition collection in Paris, on the first day of the couture shows
“Credo che oggi più che mai le donne abbiano un desiderio di unicità in un mondo che parla mille linguaggi, dove la moda è alla portata di tutti. È per questo che voglio presentare qualcosa di veramente esclusivo e sognante. Trovo che il sogno porti sempre ad affrontare meglio la realtà”. Alberta Ferretti sorride, mentre parla con i giornalisti senza mai perdere d’occhio i movimenti del back stage nel quartier generale del Gruppo Aeffe, affacciato sull’Eliseo. Saloni affrescati con chiara eleganza parigina, stucchi dorati, parquet e specchi che a breve rifletteranno le immagini di meravigliose sirene che potrebbero essere uscite dal mare, ma anche da una festa di Francis Scott Fitzgerald. 29 creazioni della sua nuova collezione Limited Edition, tra abiti corti o più lunghi e importanti pantaloni da sera decorati da cascate di frange e cristalli in una libertà di movimento che non perde un grammo di glamour, portati sotto i riflettori da un casting di giovani e sofisticate bellezze nella prima sfilata della collezione. “Uniche e speciali, le
“I think that women today more than ever desire something unique in a world that speaks a thousand languages, where fashion is available to all. That’s why I wanted to show something truly dreamy and exclusive. I believe that dream always helps us deal with reality better”. Alberta Ferretti smiled as she spoke to journalists without ever taking her eye off what was happening backstage at the Aeffe Group headquarters, opposite the Eliseo. Frescoed rooms with clearly Parisian elegance, gilt stucco, parquet floors and mirrors which fleetingly reflected the wonderful sirens which might just as well have just emerged from the sea, or from a Francis Scott Fitzgerald party. 29 creations for the new Limited Edition including short and longer dresses and evening trousers decorated with cascades of freely moving fringes and crystals that don’t take away a gram of glamour, and brought into the spotlight by a cast of young, sophisticated beauties for the first showing of this collection. “Unique and special, that’s how I wanted these women to be”, continued Alberta. “Even though, in
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UN COUTURIER TRA LE NUVOLE A Couturier Flying HigH Pino Gagliardi
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INTERVIEW
La sua moda vola alta, nei cieli del mondo, grazie alla nuove divise disegnate per il personale Alitalia e rinnovate dopo circa vent’anni. Ettore Bilotta, stilista romano, ma ormai milanese d’adozione, è oggi uno dei principali protagonisti dell’alta moda italiana, grazie anche a un percorso iniziato accanto a Pino Lancetti e Raffaella Curiel. Sofisticate ed eleganti, le sue creazioni esprimono un glamour anni ’60 dimostrato anche nelle nuove divise fortemente made in Italy che arrivano subito dopo quelle firmate per Etihad, sull’onda di qualche critica
His designs are flying high, quite literally. Through the skies of the world, thanks to the Alitalia uniforms that he has redesigned after twenty years. Today the fashion designer Ettore Bilotta, Roman by birth but Milanese by adoption, is one of the leading names in Italian haute couture thanks also to a career beginning with Pino Lancetti and Raffaella Curiel. His designs express a sophisticated and elegant 60s style glamour which is apparent too in the new 100% made in Italy uniforms he has designed for Alitalia following those he designed for Etihad, which did however receive some negative criticism
Un lavoro che ha suscitato un certo clamore. Partiamo dalle critiche o dai complimenti? Qual è l’apprezzamento più bello che ha ricevuto e la cosa che l’ha ferita di più sulle nuove divise Alitalia? Il complimento più bello? Ne ho ricevuti davvero tanti e ne arrivano ancora oggi, a distanza di mesi dal debutto delle nuove divise nei voli di linea. I più belli sono comunque quelli che arrivano dai diretti interessati, dagli assistenti di volo: “Erano 10 anni che aspettavo il cappellino” oppure “A 42 anni mi sento ancora bella” e così via. Il lancio mediatico è stato uno shock un po’ per tutti, perché forse ci si aspettava qualcosa di più “rigido” e “tipico” oppure qualcuno si immaginava qualcosa di meno formale. Nessuno probabilmente si aspettava un messaggio di eleganza e di glamour così particolare, così caratterizzante e forte. Tutto ciò che è stato realizzato l’ho fortemente voluto io, con totale convinzione. Il mio desiderio era quello di far diventare Alitalia, attraverso le sue divise, una compagnia che rispecchiasse quell’ideale di gusto e di eleganza che viene riconosciuto a noi italiani. Molto spesso siamo proprio noi a dimenticarci di quanto il mondo apprezzi questi nostri valori imprescindibili. Adesso sono veramente felice che il messaggio, piano piano, sia stato compreso, dopo tanto clamore che, lo ammetto, ha comunque giovato alla causa e fatto comprendere a molti il cambiamento in atto in Alitalia. Scopo prioritario, questo, di tutta l’operazione di restyling e che va ben oltre. Le divise sono state un utile simbolo e ne sono, per questo motivo, molto onorato. Certo... alcuni commenti cattivi sui social e alcune critiche un po’ dure da parte di giornalisti e opinionisti (va detto: non specializzati nel settore moda) hanno causato qualche ferita. Non solo a me, ma a tutti coloro che erano coinvolti: dagli assistenti di volo (in molti non hanno capito le ragioni di questi attacchi quando a loro le divise piacevano), fino alle aziende italiane che hanno contribuito a realizzare a tempo di record i tessuti e gli accessori. È stato un lavoro corale, positivo,
An enterprise that caused quite a stir. Shall we start with the criticisms or the compliments? What was the nicest thing you heard about the new uniforms you designed for Alitalia and what was the most hurtful? the nicest compliment? i really did receive lots and lots and i am still receiving them today, months after the uniforms were introduced to the national airline. But the best of them have to be those which came directly from the flight assistants themselves: “i have been waiting for a hat for 10 years” or “i still feel beautiful at 42” and so on. the press launch was a bit of a shock for everyone, perhaps because they expected something more “rigid” or “typical” or perhaps because they expected something less formal. Probably no one expected such a particular message of elegance and glamour, so distinguishing and so powerful. i wanted everything that i achieved very much, i was totally convinced. My aim was, through the uniform, to make Alitalia an airline that reflected that ideal of good taste and elegance that is recognised the world over as italian. often it is we ourselves who forget how much these values of ours are acknowledged throughout the world. now i am really and truly happy that the message has very slowly been understood, following quite a hue and cry i must admit, but it did help the cause and made the changes underway at Alitalia understood by a lot of people. that was the principle objective of the whole restyling operation but it also went a lot further. the uniforms are an important symbol and therefore highly though of. of course some of the nasty remarks on the social networks and some of the rather harsh criticisms from journalists and columnists (not by the fashion press it has to be said) were a little hurtful. not just for me but for all those who were involved: from the flight attendants themselves (many of them didn’t understand the reason for these attacks since they themselves liked the uniforms) to all the italian companies that contributed to making the fabrics and accessories in record time. it was very positive teamwork that strengthened the airline’s perso-
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TRAVELLING TO...
A GENTLEMEN’S GUIDE
MOSCOW Luca Litrico
Di tutte le capitali europee, quella che senza dubbio è cambiata maggiormente negli ultimi 30 anni è certamente Mosca. Megalopoli di quasi 12 milioni di abitanti, è una città che non si ferma mai e che sprizza energia da ogni dove. Oltre a essere cambiata esteriormente, sta cambiando anche la popolazione e le nuove generazioni ben poco hanno a che fare con le vecchie. Ma una cosa non cambia nel popolo russo, l’amore per l’Italia, gli italiani e soprattutto il vero hand made in Italy
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Of all the European capitals, the one that has seen the most changes over the last 30 years is most certainly Moscow. A megalopolis with a population of almost 12,000,000, it is a city bursting with energy and that never stops. Apart from exterior changes, the population itself is also changing, especially the young generation which have little in common with the old. But one thing doesn’t change in the Russian people themselves and that is their love of Italy and Italians and especially of Italian craftsmanship
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TRAVELLING TO...
AGALAROV ESTATE GOLF & COUNTRY CLUB Esclusivo golf club con club house e ville residenziali, ristoranti con cucina italiana, azera ed europea. An exclusive golf club with a clubhouse, residential villas and restaurants serving Italian, European and Azerbaijan cuisine. Zakharovo Village, Istra District, Moscow www.agalarovestate.com
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MIDNIGHT RENDEZ-VOUS SPRING/SUMMER 2017 Vola alta come quell’aquila ricamata sui celebri Stiletto Sfera la fantasia di Bruno Frisoni, direttore creativo di Roger Vivier, che immagina una collezione di scarpe e pochette preziose come talismani. Dedicata solo alla sera, la collezione “Midnight Rendez-Vous” per la prossima estate omaggia i bagliori luminosi della notte e la magia del volo degli uccelli che le appartengono. Frisoni porta le sue donne di speciale audacia e bellezza, in tacchi svettanti, nel deserto del Nevada, sulle tracce del Burning Man
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The creative director of Roger Vivier, Bruno Frisoni’s imagination flies as high as the eagle embroidered on those famous Sphere Stilettos in a collection of shoes and evening bags as refined and elegant as a talisman. The “Midnight Rendez-Vous” collection, exclusively for evening for next summer, pays homage to glittering rays of light in the nighttime and the magic of the flight of birds. Frisoni’s particularly audacious and beautiful women were transported, in towering heels, into the Nevada desert, to the boho-chic
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ACCESSORIES
Festival con le sue atmosfere boho-chic e rock. Clutch arricchite da cascate di perle di legno, contrasti di iuta più semplice per la pochette “Belle de Jour”, accanto a preziose foglie in paillette che avvolgono i sandali, i riferimenti al mondo animale, vegetale, minerale riuniti in una sorprendente collezione che non dimentica mai la fibbia iconica realizzata in lampi di “diamanti”. Per dirla alla francese: “Le chichis, le glamour e la gypset”, firma inconfondibile della maison! C.M.
rock atmosphere of the Burning Man Festival. Clutch bags decorated with a cascade of wooden beads, simple contrasts in jute for the “Belle de Jour” pochettes, together with fine sequinned leaves wrapping the sandals. References to the animal, vegetable and mineral world brought together in an unusual collection which had to include the label’s iconic buckle, this time with the sparkle of “diamonds”. To say it in French “Le chichis, le glamour e la gypset”, the house’s unmistakable signature!
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r s Pa i Chapter I
GRANDEZZA, TRADIZIONE, CULTURA, CHIC, CHARME, PLACE VENDÔME, ESTRO, ESPERIENZA, SAVOIR-FAIRE, IL LOUVRE, GLAMOUR, ENTUSIASMO, ELEGANZA, GUSTO, PASSIONE, HAUTE COUTURE. GRANDIOSE, TRADITION, CULTURE, CHIC, CHARME, PLACE VENDÔME, FLAIR, EXPERTISE, SAVOIR-FAIRE, THE LOUVRE, GLAMOUR, THRILL, PASSION, ELEGANCE, GOOD TASTE, HAUTE COUTURE.
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Giorgio Armani Privé
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ATELIER VERSACE I drappeggi della seta Duchesse avvolgono il corpo esplorandone la forma, un concentrato di moderna grazia che, unita ai volumi creati dai cappotti in cashmere double, mostra tutta la grandezza dell’artigianalità dell’Atelier. Fluidità e potenza sensuale si traducono in capi che sono l’espressione perfetta del dna Versace. “Mi appassiona l’eleganza sofisticata delle donne di oggi. Questa collezione parla della loro forza e del loro fascino”, racconta Donatella Versace. E non c’è alcun dubbio: tra Jennifer Garner e Naomi Campbell, special guest nel front row, e, in passerella, le stelle di Irina Shayk, Bella Hadid, Joan Smalls e Mariacarla Boscono, le donne più belle sono qui!
Draped Duchesse silks envelope the body, exploring its shape. A concentration of contemporary elegance united with the volumes created by coats in cashmere doublé, demonstrating the greatness of this label’s Atelier. Fluidity combined with sensuality and translated into clothes that express to perfection Versace’s dna. “I love the sophisticated elegance of the women of today. This collection is about their strengths and sex-appeal” said Donatella Versace. And there is no doubt whatsoever, with special front row guests like Jennifer Garner and Naomi Campbell, and with Irina Shayk, Bella Hadid, Joan Smalls and Mariacarla Boscono on the catwalk, the most beautiful women were here!
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PARIS
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CHANEL Dopo essere stato trasformato in aeroporto, supermercato, boulevard, place Vendôme, il Grand Palais prende questa volta l’aspetto intimo dell’atelier, aperto a mille ospiti internazionali. “I clienti e i giornalisti non possono entrare nel cuore della sartoria e le petites mains non vedono mai come vengono presentati in passerella i capi su cui lavorano. Così, far stare gli uni da una parte e le altre dall’altra con gli abiti al centro, penso sia stato interessante. Nella collezione i tweed sono fatti a mano su piccoli telai come fossero ricami e poi c’è il gioco di geometrie, mi piace sperimentare con i volumi. Sulle spalle è come se l’angolo fosse stato piegato, ma non ci sono spalline, sono il taglio e il tessuto a creare questo effetto”, spiega Karl Lagerfeld.
The Grand Palais, having already been turned into an airport, a supermarket, a boulevard and place Vendôme, this time took on the intimate aspect of an atelier for one thousand international guests. “Neither the clients nor the press are allowed into the very heart of the atelier and the petites mains never see how the clothes they work on appear on the catwalk. So I thought it would be an interesting idea to have the first group on one side and the second group on the other with the clothes in the middle. All the tweeds were woven by hand for the collection, like embroideries, on small looms and then I played with geometries, I like experimenting with volumes. It looks like the corners are folded on the shoulders, but there aren’t any shoulder pads, it is the cut and the fabric that gives that effect”, Karl Lagerfeld explained.
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DIOR HAUTE COUTURE Un ritorno alle origini, simboleggiato dal luogo, l’atelier al numero 30 di Avenue Montaigne, e dalla forma, la silhouette Bar, essenza della maison Dior, reinterpretata anche attraverso i suoi colori iconici, il bianco e il nero, uniti solo alla preziosità di scultorei ricami dorati. “Il tailleur Bar ha una grande forza. È un classico. Si possono fare variazioni sul tema, sulla forma. Si può giocare con i colli, con le maniche… La proporzione del busto, delle baschine… Lo si può anche rendere più slanciato”, aggiungono i due designer Lucie Meier e Serge Ruffieux.
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A return to its origins as symbolised by the address, 30, Avenue Montaigne, and a shape, the shape of the Bar suit, the essence of maison Dior, reinterpreted even in its iconic colours of black and white, added to only with the refinement of sculptural gold embroidery. “The Bar suit has great strength. It is a classic. Variations can be made on a theme, on the shape. You can play with the collar, the sleeves… The proportions of the body of the jacket with the peplum… You can even make it more linear” added the two designers Lucie Meier and Serge Ruffieux.
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PARIS
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ELIE SAAB HAUTE COUTURE
Drappeggi, ricami lussuosi, piume e pellicce suggeriscono le seduzioni della New York d’inizio secolo, dove a settembre inaugura la prima boutique, le vertiginose altezze dei grattacieli sono stampate sugli abiti per richiamare la forza immaginifica del moderno skyline della città, che il couturier omaggia di una collezione in cui esprime tutto il suo savoir-faire. Nei colori rivive il paesaggio che si staglia contro il cielo, negli uccelli che leggiadri si posano sugli abiti come un invito a sognare si manifesta quel senso di libertà proprio degli abitanti e l’eleganza vitale delle strade che si illuminano la sera si trova nelle silhouette. Mamma e figlia sono vestite della stessa incantevole grazia.
Draping, lavish embroideries and furs evoke a turn of the century New York sensuality where, in fact, Elie Saab is going to open his first shop in September. Towering skyscrapers in the prints evoke the powerful image of the skyline of a city that the couturier pays tribute to in a collection expressing all his skill. The colours too reflect those that are silhouetted against the skyline, graceful birds come to land on dresses offering an invitation to dream. The manifestation of the sense of freedom of the citizens themselves and the lively elegance of the streets at night is echoed in the silhouettes. He dresses both mother and daughter with the same enchanting grace.
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PARIS
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GEORGES CHAKRA Romantica, a tratti anche ribelle, negli sgargianti rosa shocking, nei giochi di trasparenze geometriche e nelle piume che sembrano fiamme che ardono, lo stilista libanese disegna una nuova collezione fedele al suo lessico. Glamour, eleganza, dolcezza, le atmosfere di un’Età dell’innocenza, ma non troppo, grazie al temperato nude look, i ricami gentili e sensuali che decorano organze e chiffon. Collezione poetica che mette a nudo l’animo d’artista e la tecnica del couturier.
A romantic, sometimes even rebellious collection with brash shocking pinks, plays of geometric transparencies and feathers that look like burning flames, this Lebanese designer’s new couture collection has remained faithful to his lexicon. Glamour, elegance, cuteness, but not too much of an Age of Innocence atmosphere thanks to a controlled nude look and gentle, sensual embroidery embellishing organzas and chiffons. A poetic collection that lays bare the soul of an artist and the skills of a couturier.
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GIAMBATTISTA VALLI Moderne zarine, disinvolte e ribelli, avanzano nel minimale giardino d’inverno del designer di origine italiana. Ma non ci sono fiori, perché sono tutti preziosamente ricamati, applicati e stampati sugli abiti che giocano con i contrasti tra gli scollati décolleté e gli ampi volumi delle spalle. Tutto ciò che viene da dire è: “Bravo!”, proprio come quello di Céline Dion, in piedi e commossa, a fine show.
Of Italian origin, the designer offered modern, carefree and rebellious tsarinas in a minimal winter garden. Without any flowers, because they were all to be found finely embroidered, applied and printed on the clothes, in contrast to plunging necklines and ample volumes at the shoulders. All that comes to mind is to say “Bravo”, just as Céline Dion did, enthusiastically standing to her feet at the end of the show.
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GIORGIO ARMANI PRIVÉ Il velluto nero e sontuoso, il tessuto preferito dalle regine, come più intima ed evidente rivelazione della forza e dell’eleganza della nuova collezione Privé. Il gioco delle geometrie e della fluidità, il più sensuale tocco maschile espresso al passo dei completi pantalone, le profonde scollature e le schiene nude illuminate da una rete di cristalli, gli abiti colonna color champagne, le tonalità pastello che scivolano via via verso la misteriosa, magica notte in un black velvet che incanta gli ospiti. Per Giorgio Armani, sempre più a suo agio nel mondo della haute couture, una collezione in stato di grazia.
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Black velvet is a sumptuous fabric, the preferred material of queens, and here it is used as a more intimate and evident expression of the strength and incredible elegance of the new Privé collection. The play of geometries and fluidity, the sensuality expressed by the masculine trouser suits, plunging necklines and bare backs revealed under a mesh of glittering crystals plus the champagne coloured sheath dresses, pastel shades that led up to a mysterious and magical night in black velvet enraptured the guests. A collection in a state of grace by Giorgio Armani, increasingly comfortable in the world of haute couture.
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JEAN PAUL GAULTIER Una foresta misteriosa, un sottofondo di uccellini e una voce che ripete: “Relax”, si apre così lo show dell’enfant terrible de la mode allestito all’interno del suo atelier in rue Saint Martin. Una passeggiata in una selva sconosciuta, tra colori autunnali, tronchi d’albero che diventano creazioni d’alta moda e modelle che assomigliano a ninfe delle acque e del bosco. A chiudere lo show le braccia spiegate di Anna Cleveland che avanza sinuosa, come solo lei sa fare, in un mantello argenteo, suggerendo l’arrivo della notte.
A mysterious forest, the sound of birds in the background and a voice repeating “Relax”: that is how the enfant terrible of fashion’s show, held in his atelier in rue Saint Martin, opened. A walk through an unknown forest, autumn colours, tree trunks turned into haute couture creations and models like wood nymphs and water nymphs. And the show ended with Anna Cleveland advancing arms outspread, as only she knows how, down the catwalk in a silver cape suggesting the arrival of the night.
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MAISON FRANCESCO SCOGNAMIGLIO Un debutto in pieno stile Scognamiglio quello del designer napoletano che per la prima volta calca le passerelle della haute couture parigina nelle sale di un hôtel particulier del VII arrondissement. Una madonna avvolta in strati di ruches, coperta di delicati pizzi, illuminata da cristalli (300mila per l’esattezza sono quelli utilizzati dallo stilista), incorniciata da ghirlande di rose, per una collezione che è un inno alla femminilità e alla sua forza seducente.
A debut in 100% Scognamiglio style by this Neapolitan designer who showed for the first time on the Paris haute couture catwalks in the rooms of a hôtel particulier in the 7th arrondissement. A Madonna swathed in layers of frills, covered in fine lace, glittering with crystals (he used 300,000 to be precise), framed by garlands of roses, for a collection that is a hymn to femininity and its power of seduction.
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RALPH & RUSSO Tralci di boccioli ricamati, ramage di lucenti perline, cascate di fiori applicati, farfalle tagliate al laser e libellule come un delicato decoro per il regno incantato di Tamara Ralph e Michael Russo. Un inno alla natura e all’eterno ciclo dell’essere, al caos e alla perfezione che gli sono propri, in abiti dove tutto è pura grazia e armoniosa bellezza, nello strascico di organza, nel drappeggio di seta, nella trasparenza dei veli. E, poi, quei cappelli dallo straordinario tocco british e couture di una collezione destinata a farsi ricordare.
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Boughs covered in embroidered buds in glittering beadwork, cascades of applied flowers, laser cut butterflies and dragonflies are the delicate decorations for Tamara Ralph and Michael Russo’s enchanted realm. A hymn to nature and its eternal cycle, to its chaos and perfection, in clothes where everything is pure grace and harmonious beauty, with organza trains, draped silks and sheer layers. And then those hats, an extraordinarily British touch, the couture of a collection destined to be remembered.
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SCHIAPARELLI L’archivio della “Schiap” è fonte inesauribile e così il direttore creativo della maison Bertrand Guyon si fa dare qualche suggerimento dalla Circus collection, disegnata da Elsa Schiaparelli per l’estate del 1938. È un mondo fantastico a prendere vita, fatto di luci e colori brillanti, ma in equilibro perfetto con la precisione e lo studio che sono propri della haute couture. Rigore e follia, la forza dell’intuizione e il duro lavoro, l’incanto e la consapevolezza. E, soprattutto, la tradizione di ieri, la visione del futuro.
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“Schiap’s” archive is an endless source of inspiration and so the label creative director Bertrand Guyon took some suggestions from the Circus collection designed by Elsa Schiaparelli for the summer of 1938. A fantastical world made up of light and brilliant colours has been brought to life, but in perfect harmony with the precision and study that is exclusive to haute couture. Rigour and folly, the strengths of intuition and hard work, enchantment and expertise. And, above all, yesterday’s traditions with a vision of the future.
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VALENTINO Ideate dai direttori creativi Pierpaolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri, le eroine di Shakespeare, rilette attraverso 61 creazioni, sfilano al passo di stivali maschili, proprio come accadeva con gli uomini nella parte delle donne, sulle note solenni di Romeo e Giulietta. Tono austero, misurato, colori notturni e densi, il nero più amato dal bardo di Stratford celebrato nel quarto centenario dalla sua scomparsa. Il teatro del mondo con i suoi protagonisti unici e il mondo come palcoscenico rilanciato in chiave contemporanea come testimonia Instagram: l’unicità di creazioni di alta moda capaci di raccontare, con una potenza rock, la grazia, la gentilezza, le mille sfaccettature dell’animo umano. E, proprio come a teatro, c’è la gioia che non nasconde la commozione in quell’ultima passerella a due: Pierpaolo e Maria Grazia, dopo 26 anni di lavoro insieme, dividono le loro strade, lei ormai incamminata, destinazione atelier Dior.
The creative directors Pierpaolo Piccioli and Maria Grazia Chiuri’s idea was Shakepeare’s heroines revisited in 61 creations, walking to the rhythm of men in boots, just like when women’s parts were played by men, to the solemn notes of Romeo and Juliette. A measured, austere tone, nocturnal, dense colours, and the black so loved by the bard of Stratford whose 400th centenary of his death is being celebrated. World theatre with its unique protagonists and the world as a stage relaunched in a contemporary key, as testified on Instagram: the uniqueness of haute couture creations which is able to express the grace and gentleness and thousand facets of the human soul with the power of rock. And, just like at the theatre, there is joy but that couldn’t hide the emotion of the last pair down the catwalk: Pierpaolo and Maria Grazia, now going their separate ways after working together for 26 years, she already with the Dior atelier as her destination.
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VIKTOR & ROLF “Il passato attraverso una luce inedita, un trampolino di lancio per il nuovo e il ‘più durevole’”, spiegano Viktor Horsting e Rolf Snoeren, a proposito di una collezione che come sempre nasconde un significato profondo. Ispirata ai vagabondi che popolano i racconti di Dickens, essa è la somma di ricordi, pezzi d’archivio e texture di vecchi capi. I tessuti sono ripresi, riusati, mescolati e intrecciati a mano per tornare alla vita assumendo forme sconosciute e trasformando il riciclo in un modo ancora inesplorato di esprimere se stessi.
“The past seen in another light, a launch pad for the new and ‘more durable’”, explained Viktor Horsting and Rolf Snoeren about a collection that, as always, hides a deeper meaning. Inspired by the vagabonds that populate Dickens’ novels, this collection is the sum of the memories, archived models and the textures of past pieces. The fabrics have been reclaimed, reused, mixed and hand woven to take on a new life in new shapes, recycling in an as yet unexplored way to express themselves.
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ZUHAIR MURAD Un’esuberante zingara del jet-set che veste caftani splendenti di ricami. Una spensierata gypsy queen che abbina pantaloni sarouel a cappelli a larga tesa e sontuose mantelle. Una giovane hippy che avanza libera tra esotiche balze, maniche a campana e alte cinture strette in vita. È uno spirito nomade rivisitato in chiave couture, tra macramè, pizzi Chantilly e tessuti dipinti a mano. Una favola bohemienne con accenti dalle calde atmosfere persiane de Le mille e una notte.
A high-spirited jet-set gypsy in splendidly embroidered kaftans. A care-free gypsy queen who combines harem pants with sumptuous capes and wide brimmed hats. A liberated young hippie in flounces, bell sleeves and wide waspy belts. A spirited haute couture nomad in macramè, Chantilly lace and hand painted fabrics. A Bohemian fairy tale with hints of the warm atmosphere of Persia’s Thousand and One Nights.
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Chapter II
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BEAUTY
Valeria Palieri
Jean Paul Gaultier Le intense sfumature del più autunnale foliage - dal verde bosco al marrone corteccia, fino al rosso ambrato delle foglie scaldano lo sguardo e sottolineano le labbra delle creature dei boschi portate in passerella da Monsieur Jean Paul Gaultier. Ombretti ruggine, rigorosamente mat, sono stesi lungo tutta la palpebra e arricchiti da una sottile linea rossa di matita, mentre le bocche, sensuali e lucidissime, imprimono un’attitudine sauvage al volto. L’incarnato naturale è incorniciato da avvolgenti pellicce o da maxi chignon di trecce che verticalizzano la silhouette. A siglare il beauty look due navigate star dei back stage: l’hair stylist Odile Gilbert e la make up artist Sam Bryant.
The deep, warm shades of autumn - from woodland greens to bark and the golden reds of autumn leaves - light up the faces and highlight the lips of the woodland creatures Monsieur Jean Paul Gaultier offered us on the catwalk. Strictly matt, rust brown eye shadows with the addition of a fine line pencilled in red. Glistening, sensual lips added a touch of the sauvage. Natural skin tones were framed in fur or silhouettes were given added height by maxi, plaited chignons. The hair stylist was Odile Gilbert and the make up artist, Sam Bryant. 189
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Chapter III
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DETAILS
Valeria Palieri
Alexandre Vauthier Una mano infilata con nonchalance nella tasca di pantaloni cargo a stampa camouflage, una cintura in pelle che scivola, indisciplinata, sulle gambe e poi le maniche di una camicia bianca arrotolate come se indossare una creazione di alta moda possa contemplare una qualsiasi attività lavorativa. Una provocazione? Tutt’altro, è piuttosto l’attitudine di una contemporanea couture, sempre più sensibile nell’intercettare nuovi stili di vita, portamenti e gestualità di un’attuale generazione di celebrities, socialite e donne di potere. Dettagli che oggi, anche sul mercato, fanno la differenza allontanando con forza lo spettro di una moda anacronistica. Dettagli, come quelli avvistati sulla passerella di Alexandre Vauthier.
One hand slipped casually into the pocket of a pair of camouflage cargo pants, a leather belt that dangles, undisciplined over the legs and the rolled up sleeves of a white shirt. As if wearing haute couture creations could include contemplating any kind of work. Provocation? Anything but. Much more so the attitude of contemporary couture, ever more sensitive to embracing new life styles of the celebrities, socialites and women in positions of power. Details that make all the difference today, even to sales, overpowering the spectre of any anachronistic fashion and details like those seen on the Alexandre Vauthier catwalk. 199
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SERENADE Photo Isshogai Fashion Christelle Santabarbara
Valentino, Catherine Gourgoury rings.
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Atelier Versace, Mellerio dits Meller necklace. Opposite page, Georges Chakra.
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Chapter V 232
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EWELRY Silvia Cutuli
Bulgari, Fiore Ingenuo sketch. 233
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FASHION
ISABEL SANCHIS
A COUTURE PASSE-PARTOUT
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Da New York a Parigi, da Milano a naturalmente - Barcellona. La designer spagnola Isabel Sanchis, autrice da quasi trent’anni del marchio che porta il suo nome, gira il mondo e lo incanta, raccontando la storia di una haute couture che piace per la sua affascinante maestria artigianale e per quella joie de vivre che conquista al primo sguardo
From New York to Paris, from Milan to - of course - Barcelona. The Spanish designer Isabel Sanchis, who has had her own label for almost thirty years, travels and enchants the world, telling a story of a haute couture which is loved for its skilled craftsmanship and for that joie de vivre that seduces you at first glance
Guarda con stima e ammirazione i grandi della haute couture come Dior e Stéphane Rolland, ma da invidiare agli altri couturier non ha proprio niente Isabel Sanchis. La designer spagnola, classe 1956, nata a Valencia, è l’autrice di una delle realtà couture e cerimonia più apprezzate al giorno d’oggi, grazie alla creatività che caratterizza ciascuna delle sue creazioni. Il primo aspetto che affascina e conquista, guardando un abito di Isabel Sanchis, è la sua minuziosa quanto incredibile lavorazione, l’intersecarsi di geometrie, volumi e forme create ad hoc dalla stilista per far nascere figure inedite. E riesce perfettamente nel suo intento, da oltre due decenni, da quando, negli anni Novanta, presentò la sua prima collezione dopo anni trascorsi a disegnare abiti per le sue amiche in un piccolo atelier a Valencia, dove oggi ha sede l’azienda guidata da lei e dal suo team. Lì, in calle de la Retorta, vengono “confezionate” due collezioni all’anno, molto diverse l’una dall’altra. Si conterebbero addirittura 150 stili differenti. L’ispirazione? L’arte, il cinema, la pittura, la natura. E in ciascuno dei suoi abiti c’è un po’ di tutto questo. Alcuni, quelli che piacciono tanto al Middle East, sono impre-
She looks up with great respect and admiration to the haute couture greats like Dior and Stéphane Rolland, but Isabel Sanchis has certainly no need to envy other couturiers. This Spanish designer, born in 1956 in Valencia, has established one of the most successful couture and formal wear labels of today, thanks to the creativity that characterises everyone one of her designs. What appeals and seduces you at first glance when you look at an Isabel Sanchis dress, is the meticulous workmanship, the meeting of geometries, volumes and shapes created ad hoc by her to give life to an exclusive dress. And she is very successful, following more than two decades since she presented her first collection in the Nineties, and after years spent designing dresses for her girlfriends in a tiny atelier in Valencia, where her own company and team is now based. Right there, in the calle de la Retorta, two collections are produced every year, one very different from the other. You could count 150 different styles. The inspiration? Art, cinema, painting and nature. And there is something of all of these in every one of her dresses. Some of them, those that appeal
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FASHION
ATELIER NICOLA D’ERRICO
LA FORZA DELLA TRADIZIONE
THE STRENGTH OF TRADITION
È la tradizione artigianale rigorosamente italiana a caratterizzare le creazioni firmate Atelier Nicola D’Errico. Il rispetto per i valori del made in Italy, così come la qualità e la ricerca delle materie prime e dei tessuti - sempre italiani - e la produzione totalmente interna dei capi hanno reso gli abiti di alta moda e sposa un punto di riferimento apprezzato in tutto il mondo. La nuova collezione, fatta di spacchi profondi e scollature che lasciano nuda la schiena, tinte accese e vitaminiche che culminano nella raffinatezza del nero, linee pulite e tagli netti esaltati dai broccati laminati e da bagliori oro e argento, per esaltare femminilità ed eleganza, grazia e sensualità.
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Creations by Atelier Nicola D’Errico fall firmly into the category of the Italian tradition of fine craftsmanship. Respect for the high standards of the made in Italy label as well as quality and research into all materials and fabrics - all Italian - and an entirely in-house production have made these couture clothes and bridal wear sought after the world over. The new collection features deep slashes and bare backs in bright, hot colours culminating in the elegance of black, clean cuts and smooth lines embellished in laminated brocades and gleams of silver and gold, to emphasise femininity, elegance, grace and sensuality.
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fashion
nino LETTiERi
La PassionE PER La CoUTURE, GUaRDanDo aL PRêT-à-PoRTER PASSION FOR COUTURE, NOW PRÊT-À-PORTER... Cinzia Malvini
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Abbiamo incontrato lo stilista napoletano Nino Lettieri che da circa sette anni è presente nel calendario ufficiale di AltaRoma e, visto il suo successo e il susseguirsi di richieste dei suoi abiti dalle più importanti boutique italiane ed europee, gli abbiamo chiesto perché non una linea di prêt-à-porter Lettieri!
We met the Neapolitan designer Nino Lettieri who has been showing at AltaRoma fashion week for about seven years and, seeing how successful he is with continuing demand for his clothes by the best stores in Italy and Europe, we asked him why not a range of Lettieri prêtà-porter!
E, dunque: quali sarebbero le caratteristiche di una nuova collezione di prêt-à-porter Nino Lettieri? La parola stessa fa pensare a un abito adatto a qualsiasi momento del giorno per una donna contemporanea che ama essere unica e femminile pur indossando un capo di boutique, ma con caratteristiche e tecniche sartoriali.
So what are the features of a new Nino Lettieri prêt-àporter collection? The word itself make you think of a dress that can be worn at any time of day for a modern woman who likes to be individual and feminine even though wearing a ready made dress, though with sartorial techniques and features.
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e o m R Chapter VI
RICERCA, ENERGIA, GIOVENTÙ, SARTORIA, AVANGUARDIA, LAVORO, SAN LORENZO, TALENTO, AUDACIA, FUTURO, CORAGGIO, TENACIA, FONTANA DI TREVI, CUORE, ESPERIENZA, ARTE, PASSIONE, ALTA MODA. RESEARCH, ENERGY, YOUTH, CRAFTSMANSHIP, AVANT-GARDE, WORK, SAN LORENZO, TALENT, ENTERPRISING, THE FUTURE, COURAGE, TENACITY, THE TREVI FOUNTAIN, HEART, EXPERIENCE, ART, PASSION, HIGH FASHION.
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Rani Zakhem
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FENDI “Haute Fourrure, Legends and Fairy Tales” è il poetico titolo della sfilata Fendi che celebra i suoi primi 90 anni di storia con un memorabile show alla Fontana di Trevi. Abiti pelliccia peso nuvola disegnati da Karl Lagerfeld, direttore artistico della maison da ben 51 anni, il sodalizio più longevo del fashion system. Ispirato alle favole nordiche dei primi Novecento, illustrate da Kay Nielsen, l’universo di fate, gnomi, folletti e fiori sembra prendere vita nelle lavorazioni tridimensionali dei capi, tra ricami e forature a mano, sperimentazioni al limite della realtà. 46 uscite presentate al passo di stivaletti vittoriani rock, Kendall Jenner e Bella Hadid, stelle di una passerella in un’indimenticabile notte romana di piena estate.
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“Haute Fourrure, Legends and Fairy Tales” was the poetic title of the Fendi fashion show with which it celebrated its first 90 years. An unforgettable fashion show held at the Trevi Fountain. Dresses in gossamer light fur by Karl Lagerfeld who has been artistic director of the fashion house for 51 years, the longest partnership in fashion history. Inspired by Nordic fairy stories, illustrated by Kay Nielsen, of the beginning of the 20th century, this world of fairies, gnomes, elves and flowers seemed to come to life in the three-dimensional workmanship on the clothes, in the embroideries and hand piercings, experimentation at the limits of reality. 46 outfits were presented to the rhythm of rock in Victorian boots. Kendall Jenner and Bella Hadid were the stars of the catwalk on an unforgettable, midsummer Roman night.
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HUSSEIN BAZAZA Ventisei anni, vincitore lo scorso anno della special edition “Who Is On Next? Dubai”, debutta a Roma Hussein Bazaza. Per la giovane promessa che ha già all’attivo una collaborazione come junior designer da Elie Saab, stilista libanese che proprio a Roma cominciò il suo percorso, la couture è un’alchimia raccontata dai simboli ricamati su abiti e gonne svasate: stelle, farfalle e unicorni, bianco e nero e spruzzi di oro, drappeggi e colli alti. Alla ricerca dell’elisir di lunga vita di una nuova e promettente haute couture.
Hussein Bazaza, twenty-six years old and last year’s winner of the special edition of “Who Is On Next? Dubai” debuted in Rome. For this promising young talent who has already worked as a junior designer for Elie Saab, the Lebanese designer who also started his career in Rome, couture is alchemy carried out in embroidered symbols on flared skirts and dresses: stars, butterflies and unicorns, black and white and sprays of gold, drapery and high collars. On the search for the elixir of long life for a new and promising haute couture.
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NEW LAND COUTURE
BY CARLO ALBERTO TERRANOVA L’unica cosa che non c’è sulla passerella è l’ideatore, colui che diede il via a una straordinaria stagione di bellezza ed eleganza affidata alle geometrie del black and white e ai tessuti in crêpe di lana. Manca solo Fausto Sarli, il maestro napoletano accanto al quale Carlo Alberto Terranova ha respirato l’aria e appreso l’arte della grande sartoria, qualità che si ritrovano tutte sotto i riflettori nella nuova collezione New Land, pronta ad affrontare un luminoso futuro.
The one person who did not appear on the catwalk was the person behind an extraordinary season of beauty and elegance, based on geometries in black and white and fabrics in wool crêpe. It was only Fausto Sarli who was missing, the Neopolitan maestro who influenced and with whom Carlo Alberto Terranova learned the art of fine dressmaking, qualities which are now to be seen under the catwalk spotlight in the new collection by New Land, and ready to achieve a glittering future.
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WORLD OF FASHION
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RENATO BALESTRA Un’impeccabile rapsodia in blu, il colore preferito e portafortuna, ma anche simbolo dell’eleganza senza confini e senza tempo di Renato Balestra. Con la sua maison, il grande maestro è tra gli ultimi protagonisti di una straordinaria stagione di alta moda italiana, oggi in affanno. Eppure Balestra non sembra accorgersene, con i suoi delicatissimi abiti peso piuma, le silhouette gentili, i ricami preziosi e gli effetti lucido/opaco. E la collezione, presentata negli spazi della Ex Dogana di San Lorenzo, cuore della più giovane manifestazione capitolina, ne è evidente segno.
A perfect rhapsody in blue, Renato Balestra’s favourite colour, his lucky colour and also the symbol of infinite, timeless elegance. This great maestro is one of the latest protagonists of an extraordinary season in Italian haute couture, which is having a hard time today. And yet Balestra doesn’t seem to notice, with his delicate, feather light dresses, his gentle silhouettes, fine embroidery and gleaming/opaque effects. And presenting the collection at the old customs house of San Lorenzo, the heart of the younger Roman fashion shows, is a clear sign.
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NEW PROJECTS
TALE(NT)
Alla scoperta di una Roma segreta ed eccezionalmente aperta. Ad AltaRoma e al talento Discovering a secret Rome which is exceptionally open. To AltaRoma and to talent Auditorium di Mecenate, largo Leopardi, 1 Casualmente scoperta nel 1874 e inizialmente creduta un piccolo teatro, da qui il nome di auditorium, è in realtà una grande sala conviviale seminterrata, annessa agli Horti Maecenati della villa all’Esquilino appartenuta al celebre statista e consigliere di Augusto e risalente al 30 a.C. circa. La stanza che ospita anche una fontana è decorata con pitture di animali e piante ispirate all’Eneide, a cui si sovrappongono quelle successive dovute all’imperatore Tiberio. Discovered by chance in 1874 it was initially believed to be a small theatre, hence the name of auditorium. In fact it is a large basement room for convivial gatherings, annexed to the Horti Maecenati of the villa on the Esquiline hill that belonged to the famous councillor and statesman Augustus and dates back to circa 30 AD. It contains a fountain and is also decorated with animals and plants inspired by the Aeneid, later added to, probably by Emperor Tiberius.
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of ROME
Villa Gentili Dominici, piazzale Sisto V, 1 Con sale costruite all’interno di antiche torri e finestre che sono archi dell’acquedotto voluto da papa Sisto V, la villa, realizzata tra il 1741 e il 1748 da Filippo Raguzzini, gioca a valorizzare e allo stesso tempo a nascondere i tesori di Roma. Quasi invisibile agli occhi di chi non la conosce, si trova, infatti, tra le Mura Aureliane (270-275) e l’acquedotto Felice (1585-1587), proprio nel punto in cui si incontrano. Nel 1913 fu acquistata da Gustavo Dominici. With its rooms built in ancient towers and windows in the arches of the aqueduct built by Pope Sisto V, this villa, built between 1741 and 1748 by Filippo Raguzzini, was designed to both enhance and hide Rome’s treasures. Almost invisible to those who don’t know it, it is in fact located exactly where the Aurelian Walls (270-275 AD) meet the Felice aqueduct (1585-1587). It was acquired by Gustavo Dominici in 1913. 283
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FEMMES EN DIOR Se gli Impressionisti erano soliti ritrarre il gentil sesso in atteggiamenti quotidiani di una vita tipicamente moderna, Christian Dior, attraverso le sue creazioni uniche, ne sapeva svelare le qualità più nascoste. Un abito ci racconta molto, suggerisce dettagli non rivelati e tramite la bellezza delle sue linee esprime il carattere di una donna che, a sua volta, ne resta incantata. “Credo che, con il loro istinto così sicuro, abbiano capito che io sognavo di renderle non solo più belle, ma anche più felici. Il loro favore è stato la mia ricompensa”, amava ripetere lo stilista. Così, il volume Women in Dior. Portraits of Elegance, che accompagna la mostra Women in Dior. Sublime Elegance of a Portrait, parte del Festival Normandie Impressionniste e da poco conclusa a Granville, nel museo dedicato al couturier all’interno della celebre villa Les Rhumbs in cui egli ha passato gli
Where as the Impressionists usually portrayed the gentle sex going about their modern daily lives, Christian Dior, through his unique creations, was capable of revealing their most inner qualities. A dress can tell us a lot, it suggests hidden qualities and, through the beauty of its lines, expresses the character of a woman who, in her turn, is captivated by it. Dior used to like to say “I think women, with their instinctive self-assurance, have understood that I dreamt of making them not only more beautiful but happier too. Their favour has been my reward”. So the book, Women in Dior. Portraits of Elegance, accompanied the exhibition Women in Dior. Sublime Elegance of a Portrait, part of the Festival Normandie Impressionniste and just ended in Granville in the museum dedicated to Dior in the famous Les Rhumbs villa where he spent
Mitzah Bricard, ca. 1950, all rights reserved.
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LA VENEZIA
DI PAOLA BURATTO CAOVILLA PAOLA BURATTO CAOVILLA’S VENICE
I pizzi di Cristina Linassi, le scarpe realizzate su misura, rigorosamente a mano, dall’Atelier Segalin, le raffinate montature confezionate da L’Ottico Fabbricatore e, poi, i porticcioli che nascondono angoli di tipica ed eccellente gastronomia, come quella servita nella piccola trattoria Da Celeste. Ci sono poi i luoghi più isolati, eremi di mistica quiete e serenità, come l’isola di San Francesco del Deserto o quella di San Lazzaro degli Armeni, incantevole rifugio al largo della laguna. Sono gli indirizzi di un’inedita Venezia, più intima, sofisticata e autentica, rispetto a quella delle attrazioni “da non perdere” segnalate dalle classiche guide per turisti. Sono i luoghi del cuore di Paola Buratto Caovilla, colta appassionata d’arte, eccellente chef e talentuosa designer, figlia dell’“Oscar della Calzatura”, Zeno, e moglie di quel “Cellini delle scarpe”, René Caovilla,
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Lace by Cristina Linassi, shoes madeto-measure strictly by hand at Atelier Segalin, elegant frames for glasses made by L’Ottico Fabbricatore, and then tiny ports where undiscovered eating places of excellent local cuisine are to be found, such as is served at the little trattoria Da Celeste. Then there are more isolated places, retreats, hideaways of mystical peace and serenity such as the island of San Francesco del Deserto or San Lazzaro degli Armeni, an enchanting refuge outside the lagoon. These are the places of a new, more intimate, sophisticated and authentic Venice, compared with the places, “not to be missed” in classic tourist guides. They are Paola Buratto Caovilla’s favourite places. She is an art enthusiast, an excellent cook and a talented deigner, daughter of “the Oscar shoemaker”, Zeno, and wife of “the shoemaker of