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HAUTE COUTURE PARIS-ROME S/S 2017


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BALENCIAGA

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BEAUTY

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ROME

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DETAILS

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chapter

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J E W E L RY

LIBRARY


Cover

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Book Moda Haute Couture n. 15

Carmen Dell’Orefice wearing a creation by Guo Pei, backstage, Paris, ph. Marco Tassini.

85 anni, 70 di carriera, e non sentirli. Carmen Dell’Orefice è la testimonianza perfetta di quel dono raro che la moda a volte riesce a fare, rendendo eterne certe sue “ragazze”. Capelli color argento, zigomi alti, sguardo che inchioda, Carmen è la top model più longeva del mondo e ancora oggi tra i volti più amati del fashion system. A Parigi, super star sulla passerella della stilista cinese Guo Pei, si è raccontata in esclusiva per Book Moda. Intervista a pagina 50. C.M. 85 years old, a 70-year career, and it doesn’t show at all. Carmen Dell’Orefice is the perfect embodiment of that rare gift that fashion sometimes manages to give, making some of its “girls” eternal. With her silver hair, high cheekbones and piercing gaze, Carmen has the world’s longest career as a top model and is still one of the best-loved faces in the fashion system. She spoke exclusively to Book Moda in Paris, following her starring role on the runway for Chinese designer Guo Pei. Interview on page 50.

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EDITORIAL letter

“T

© 2017 Modadivas

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u hai preso la maschera? Che vestito indossi?”, domande che non lasciano via di scampo alla vigilia del Grand Bal voluto da Maria Grazia Chiuri, direttore creativo Dior, per festeggiare i 70 anni della maison. 600 invitati accolti da un giardino-labirinto che trasforma il musée Rodin in un altrove, in un luogo dove la dimensione del fantastico s’intreccia con la realtà, proprio come accade con la haute couture. Parigi si riapre ancora una volta a una nuova stagione della sua grande moda, quella disciplina che celebra abiti molto speciali dedicati a pochi fortunati, che accende cuori e mette in moto limousine e fatturati, che si insedia sulle prime pagine dei news magazine di tutto il mondo, nonostante i tempi. Illusione e realtà, tra passato e futuro, è quello che più colpisce sulle passerelle couture, insieme alle grandi storie narrate tra ago e filo, come il più emozionante Racconto dei racconti. Storie che fanno bene e che ri-educano alla cultura del bello e ben fatto, un messaggio che proprio per la natura visuale della moda arriva diretto a tutti, indistintamente. È anche questo il potere dell’alta moda, esercitato a Parigi dalle grandi maison couture più internazionali e dai nostri bravi designer italiani, un drappello sempre più consistente armato di arte, artigianalità e talento. Un fascino esplorato anche dalle passerelle di Roma, sempre più territorio di scouting per le giovani promesse accanto ai grandi, resistenti nomi degli atelier che hanno fatto bella l’alta moda, Balestra e Gattinoni in testa. Il magico mondo della couture, è questo che amava anche il mio adorato amico Massimo Stefanini, conosciuto ai tempi della sua direzione creativa in Galitzine. Massimo amava la bellezza, la grazia, l’educata stravaganza e l’incommensurabile forza che un vestito bello e ben fatto regala a una donna, quella forza che lui riusciva sempre a esprimere con la sua arte in punta di ago. L’ho voluto ricordare per condividere con tutti voi che leggete queste pagine, di cui siete anche protagonisti, l’emozione per un amico, ma anche per un mondo straordinario che ci lega tutti e un po’ ci strega. Un mondo fantastico e molto reale, proprio come i vestiti che sapeva fare lui, che amava sfogliare le pagine di questo giornale per scoprire dove andava il suo, il nostro, mondo, quello amatissimo, visionario, fantastico della più grande e concreta Haute Couture.

“D

id you get your mask? What are you wearing?”, questions that cannot be avoided on the eve of the Grand Bal organised by Maria Grazia Chiuri, creative director of Dior, to celebrate the 70th anniversary of the fashion house. As many as 600 guests were greeted into a labyrinth garden that turned the musée Rodin into another place, where the dimension of fantasy intertwined with reality, just like with haute couture. Paris opens once again to a new season of its great fashion, the art that celebrates very special outfits dedicated to the lucky few, enlightens hearts and mobilises limousines and turnovers, and that settles on the news magazine headlines all around the world, despite the times. Illusion and reality, between past and future, this is what strikes the most of the couture catwalks, along with the great stories told amid needles and threads, like the most exciting Tale of Tales that are good for us and that reeducate to the culture of beauty and perfectly finished elements, a message that, due to the visual nature of fashion, is directed to everyone, without distinction. This is also the power of high fashion, exercised in Paris by the most international leading couture fashion houses and by our talented Italian designers, a squad that is increasingly consistent and armed in art, craftsmanship and talent. Charm that is also explored from the catwalks of Rome, more and more a scouting territory for young talents beside the great, strong names of ateliers that have made high fashion beautiful, Balestra and Gattinoni first of all. The magical world of couture, this is what even my beloved friend Massimo Stefanini, whom I met at the time of his creative direction of Galitzine, loved. Massimo loved beauty, grace, that educated extravagance and the immeasurable power that a beautiful and well done dress gives to a woman, a power he always managed to express with his art on the tip of a needle. I want to remember him and share with all of you reading these pages, of which you are also the protagonists, my feelings for a dear friend, but also for an extraordinary world that binds us all and enchants us as well. A fantastic and very real world, just like those clothes he created, his love for these pages he enjoyed flipping through so he could learn about the direction his, our, beloved world, was taking, that visionary world of the greatest and tangible Haute Couture.


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Sketch 1 VALENTINO

Rituali e scaramanzie dell’haute couture, come, ad esempio, quegli spilli che cadono per terra o un fiorellino che cela la firma segreta di chi ha appena finito il suo paziente lavoro di ricamo. È Pierpaolo Piccioli, direttore creativo della maison Valentino, a svelarci con il mood board della sfilata i piccoli, grandissimi, segreti della sartoria, il dietro le quinte dell’atelier, dove sarte e première consumano i giorni all’opera e in attesa che il lavoro finito possa finalmente vedere la luce sulle passerelle parigine. E capire fin da quell’indizio di spilli da raccogliere se un abito “cipicchioso”, come quello toccato a Irene, arriverà invece dritto dritto al cuore del pubblico. C.M.

The rituals and counter-charms of haute couture, such as the pins falling to the floor or a little flower concealing the hidden signature of the person that painstakingly embroidered it. Pierpaolo Piccioli, creative director at Valentino, shows us the mood board for the show. The minor, and major, secrets of dressmaking, the behind the scenes of the atelier, where petites mains and premières spend days working and waiting for the finished piece to finally see the light on the Paris runways. It is understanding, ever since those pins were dropped, whether a particularly “tricky” dress, like the one sewn by Irene, will go straight to the heart of its audience.

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Sketch 5 GIORGIO ARMANI PRIVÉ

L’ovale del viso appena accennato, il focus sugli zigomi alti e sulla bocca, grande protagonista nel make up Giorgio Armani, realizzato per la sfilata Armani Privé. Un beauty delicato e discreto che accompagna la sinfonia in arancione di una collezione solare e vitaminica. Per far coincidere bellezza e benessere bisogna procedere step by step, partendo dalla cura della pelle preparata con “Armani Prima Glowon Moisturizing Balm”, fino al touch noir di “Maestro Liquid Eyeliner” per disegnare, infine, le labbra con l’arancione matt della prossima stagione, calda, energetica e positiva. Il colore del sole, il nero della lava e un inconfondibile tocco armaniano che accarezza con lo sguardo il buen retiro estivo sull’isola di Pantelleria. C.M. The hinted oval of the face, the focus on the high cheekbones and the mouth, the central point of the Giorgio Armani make up for the Armani Privé show. A delicate, discreet beauty that goes hand in hand with the symphony of orange featured in the sunny, bright collection. A step by step approach is needed to make beauty and wellbeing coincide, starting with the skin prepared with “Armani Prima Glow-on Moisturizing Balm”, then a noir touch of “Maestro Liquid Eyeliner” and finished with next season’s matt orange for the lips, warm, energetic and positive. The colour of the sun, the black of lava and an unmistakable Armani touch that greet the onlooker while on a summer trip to the island of Pantelleria.

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Date

Arazzeria Pennese from June 22nd to September 3rd, MACRO, Rome

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Nell’antico borgo medievale di Penne, in provincia di Pescara, gravemente ferito dal sisma dello scorso agosto, ha sede l’Arazzeria Pennese, eccellenza dell’artigianato artistico made in Italy, unica nel suo genere per le peculiarità tecniche, come l’utilizzo del basso liccio, reso possibile grazie al restauro degli antichi telai, e per la fedeltà ai metodi del passato, ma anche per l’adozione di un differente modello gestionale che coinvolge più attori locali. Fondata nel 1965 da Fernando Di

Nicola e Nicola Tonelli, oggi l’Arazzeria torna a nuova vita, sotto la direzione di Laura Cutilli e a seguito del trasferimento del laboratorio all’interno dell’oasi naturalistica del lago di Penne, oltre che alla maestria degli artisti Costas Varotsos, Alberto Di Fabio, Matteo Nasini e Marco Tirelli, autori dei bozzetti, e all’incredibile capacità manuale delle tessitrici che, filo dopo filo, a partire dal disegno creano la magia che assomiglia al più bello dei dipinti. F.I.

Arazzeria Pennese is based in the medieval village of Penne, outside Pescara, which was seriously damaged by last August’s earthquake. It is a nerve centre for Italian craftsmanship and uses unique techniques, such as the low heald, thanks to the restoration of ancient looms and a faithfulness to the methods of the past, but also the adoption of a different management model that involves several local players. Founded in 1965 by Fernando Di Nicola and

Nicola Tonelli, the Arazzeria is being relaunched under the direction of Laura Cutilli and following the workshop’s move to the natural park around Penne’s lake. Along with the mastery of artists Costas Varotsos, Alberto Di Fabio, Matteo Nasini and Marco Tirelli, who provide the preliminary designs, and the incredible manual skill of the weavers who, yarn after yarn, infuse the initial designs with the magic of the most beautiful of paintings.


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Date

Trama Aurunca … Emozioni e Creatività di un Territorio until 30th April 2017, Museo delle Civiltà, Rome

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“In tutte le cose della natura esiste qualcosa di meraviglioso”, insegnava Aristotele. Così, la retrospettiva Trama Aurunca … Emozioni e Creatività di un Territorio celebra la bellezza e l’eccellenza che ci offrono i Monti Aurunci, cuore autentico del Lazio e della Ciociaria più amata. Una lavorazione antica quella dei filamenti dell’Ampelodesmos mauritanicus, pianta spontanea a cespuglio frondoso, nota ai nostri nonni semplicemente, e più familiarmente, come “Stramma”. Da essa nei secoli si sono ricavati i più disparati oggetti, fino ai

gioielli, agli accessori e alle creazioni di moda oggi in mostra. Un progetto che ha preso vita, grazie agli artigiani del laboratorio di arti e mestieri dell’area naturale protetta istituita dal 1997 tra le province di Frosinone e Latina e grazie alla stilista romana Lisa Tibaldi, ideatrice e curatrice dell’esposizione, che nei due abiti scultura esposti trova la sua espressione più alta e completa. Realizzati in “Stramma”, sono opere d’arte uniche e irripetibili, miglior incarnazione del made in Italy ed essenza dell’artigianato più puro. F.I.

“In all things of nature there is something of the marvellous,” proclaimed Aristotle. As such, the retrospective Trama Aurunca … Emozioni e Creatività di un Territorio celebrates the beauty and excellence offered by the Aurunci Mountains, the authentic heartland of the Lazio and Ciociaria regions. The ancient technique of weaving filaments of Ampelodesmos mauritanicus, the naturally-occurring plume grass, known and referred to by our grandparents more simply as “Stramma”. Over the centuries, people have made a wide variety of objects

from it, including jewellery, accessories and the fashion creations on show at this exhibition. The project was launched by craftsmen from the arts and crafts workshop based in the natural protected area founded in 1997 between Frosinone and Latina and by Roman designer Lisa Tibaldi, who conceived and curated the exhibition, and contributed two exquisite sculpture-dresses to the display. Made from “Stramma”, they are one-of-a-kind art works embodying the very best of made in Italy and the essence of the purest craftsmanship.


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ON SHOW

BALENCIAGA:

ANATOMIA DI UN GENIO ANATOMY OF A GENIUS

Enrico Maria Albamonte

Christian Dior lo ha definito: “Il maestro di noi tutti”, mentre Cecil Beaton ha detto di lui che: “Ha creato l’avvenire della moda”. Cristóbal Balenciaga ha forgiato uno stile immortale e atemporale che continua a vivere molto a lungo, oltre lui e la sua morte, avvenuta nel 1972, attraverso una pletora di discepoli ed eredi creativi, da Emanuel Ungaro e André Courrèges, passando per Paco Rabanne, Oscar de la Renta e Lorenzo Riva, fino a Nicolas Ghesquière, Alexander Wang e l’ultimo direttore artistico della maison Demna Gvasalia, già sulla bocca di tutti per le sue scelte ardite e fuori dagli schemi. Pur essendo un genio indiscusso del taglio e un virtuoso dei volumi e dei tessuti che manipolava magistralmente come uno scultore plasma la sua creta, era schivo, riservato e allergico alla mondanità. Solo con il suo ostinato ritiro nella vita privata, senza volerlo, trovò un metodo infallibile

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Christian Dior called him: “The master of us all”, while Cecil Beaton said that: “He created the future of fashion.” Cristóbal Balenciaga forged an immortal, timeless style that continues to be seen today, far outlasting his death, in 1972, through a plethora of creative disciples and heirs, from Emanuel Ungaro and André Courrèges, through Paco Rabanne, Oscar de la Renta and Lorenzo Riva, right up to Nicolas Ghesquière, Alexander Wang and the brand’s latest artistic director Demna Gvasalia, whose name is on everyone’s lips due to his daring, out-of-the-box choices. Despite being an undisputed genius of cutting and a virtuoso of the volumes and fabrics he handles as skilfully as a sculptor shapes his clay, he was stand-offish, reserved and allergic to the high life. However, his obstinate withdrawal into his private life unwittingly generated even more publicity,

Lisa Fonssagrives-Penn wearing coat by Cristóbal Balenciaga, Paris, 1950, ph. Irving Penn, © Condé Nast / Irving Penn Foundation.


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INTERVIEW

CARMEN DELL’OREFICE ovvero/or

DELL’ETERNA GIOVINEZZA DI UN CIGNO BIANCO THE ETERNAL YOUTH OF A WHITE SWAN Cinzia Malvini

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“Si avvicini pure con la telecamera, sono abituata”. Diligentemente ci accostiamo a Carmen Dell’Orefice nel backstage di Guo Pei che ha l’atmosfera di un dantesco girone infernale. Saranno le volte gotiche della Conciergerie, l’edificio che durante la Rivoluzione Francese imprigionò anche la regina Maria Antonietta prima che fosse condotta al patibolo, saranno gli abiti e gli accessori monumentali che impegnano tutto il team della stilista cinese in una preparazione di sfilata che rasenta gli Oscar, ma qui sono tutti nervosi. Tutti tranne lei, che ci osserva con sguardo regale. Americana di New York, classe 1931, la modella più longeva al mondo i backstage non li conta neanche più.

“Come closer with the camera, I’m used to it.” Diligently, we approach Carmen Dell’Orefice backstage at Guo Pei’s show, which has the atmosphere of one of Dante’s infernal rings. Perhaps it’s the Gothic arches of the Conciergerie, where Marie Antoinette was imprisoned during the French Revolution before being led to the scaffold, perhaps it’s the monumental dresses and accessories that keep the Chinese designer’s entire team busy in this Oscar-worthy catwalk show, but everyone here is nervous. Everyone except her, who observes us with a regal gaze. Born in New York in 1931, the world’s longest-standing model has lost count of the times she has been backstage before a show.

Quanti ne ha visti? Non me lo chieda, non lo so e soprattutto non voglio saperlo. Però faccia lei rapidamente i calcoli, sfilo da quando avevo quindici anni e continuo a farlo ancora adesso. Diciamo migliaia e migliaia?

How many have you been to? Don’t ask, I don’t know and above all I don’t want to know. You do the math, I’ve been modelling since I was fifteen and I’m still doing it now. Shall we say thousands?

Diciamo! Sfilare oggi è un vezzo, una necessità o piuttosto una “passionaccia”? La moda non è una parte della mia vita, ma “la mia vita”. Ho lavorato con tutti i più grandi stilisti che all’inizio erano semi sconosciuti. Ho posato per una quantità di campagne pubblicitarie. In principio, non capivo che cosa davvero tutti trovassero in me. L’ho scoperto, però, più tardi, con la maturità.

Let’ say it! Is modelling for you a whim, a necessity or just an “old passion”? Fashion is not a part of my life, it is “my life”. I’ve worked with all the great designers back when barely anyone knew them. I’ve posed for many advertising campaigns. At the beginning, I didn’t understand what everyone saw in me. I found out, though, later on as I got older.


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Carmen Dell’Orefice, Stéphane Rolland S/S 2013 fashion show, Palais de Tokyo, Paris, courtesy of Stéphane Rolland.


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INTERVIEW

CONVERSATION IN PIECES

ANTONIO GRIMALDI Silvia Cutuli

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“L’invito di Parigi? Quasi non me l’aspettavo più!”, Antonio Grimaldi racconta a Book Haute Couture l’emozione del debutto, che poi è un ritorno, sulle passerelle parigine della couture

“The Paris invitation? I wasn’t really expecting it anymore!”, Antonio Grimaldi tells Book Haute Couture about the excitement of the debut, which is actually a comeback on the Parisian couture catwalks

Non bisogna mai rinunciare ai propri sogni e il suo ritorno a Parigi in qualità di membre invité nel calendario ufficiale dell’haute couture ne è la dimostrazione: orgoglioso, emozionato? Emozionato e allo stesso tempo orgoglioso e soddisfatto. È una nuova e importante sfida. Non si deve mai rinunciare ai propri sogni, lo penso da sempre. Ricordo ancora quando, da bambino, mi divertivo in sartoria tra i tessuti e a parlare con le sarte. Ma già sognavo di lavorare nella moda. Così sono arrivato a Roma, con una valigia di desideri che ho portato con me anche nell’ultima avventura parigina.

We should never give up on our dreams, and your comeback to Paris as a membre invité to the official haute couture calendar proves this: proud, excited? Excited and proud and satisfied at the same time. This is a new and important challenge. We should never give up on our dreams, I have always known this. I still remember when, as a child, I used to have fun in the tailor’s shop amid fabrics and talking to the seamstresses. But I already dreamed of working in fashion. I arrived in Rome, with a suitcase full of desires that came with me even on my latest Parisian adventure.


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Ph. Marco Tassini.


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HAIKU

a Japanese Romance Photo Isshogai Fashion Christelle Santabarbara

Chanel dress and jewelry.


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Giorgio Armani PrivĂŠ dress and shoes, Damiani earrings and bracelet. Opposite page, Guo Pei dress, Damiani ring.


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r s Pa i Chapter II

GRANDEZZA, TRADIZIONE, CULTURA, CHIC, CHARME, PLACE VENDÔME, ESTRO, ESPERIENZA, SAVOIR-FAIRE, IL LOUVRE, GLAMOUR, ENTUSIASMO, ELEGANZA, GUSTO, PASSIONE, HAUTE COUTURE. GRANDIOSE, TRADITION, CULTURE, CHIC, CHARME, PLACE VENDÔME, FLAIR, EXPERTISE, SAVOIR-FAIRE, THE LOUVRE, GLAMOUR, THRILL, PASSION, ELEGANCE, GOOD TASTE, HAUTE COUTURE.


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Giambattista Valli


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ANTONIO GRIMALDI Entrato nel calendario ufficiale dell’haute couture parigina, Antonio Grimaldi dimostra come l’alta moda sia vera arte in punta di ago e filo. Savoir-faire applicato al tessuto, in una cadenza armoniosa di fluidità e apparente semplicità, tra tagli sbiechi e lavorazioni plissé, silhouette classiche che riportano alla mitologia, incorniciate dal salone imperiale del Westin Palace, sotto lo sguardo di clienti e amiche illustri, attrici e ambasciatrici.

Now part of the official Paris haute couture calendar, Antonio Grimaldi demonstrated how high fashion is a real art made from needle and thread. Savoir-faire applied to fabric in a harmonious rhythm of fluidity and apparent simplicity, including bias cuts and plissé, classic silhouettes reminiscent of mythology, framed by the imperial room at the Westin Palace, under the gaze of clients and illustrious friends, actresses and ambassadors.


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ATELIER VERSACE 17 creazioni scultoree che rendono omaggio alla metamorfosi e alla bellezza della trasformazione. Pieghe e plissé divengono onde voluminose che avvolgono la silhouette, ingabbiata da ricami di chiffon di seta che sembrano nodi. I metalli mutano in cristallo prezioso, la pelle di pitone acquista la chimerica forma piumata dell’uccello del paradiso, i colori sfumano dal rosa cipria all’oro, al blu di Prussia, donando alla collezione grinta sexy e romanticismo, alla Versace. 17 sculptural creations that paid homage to the metamorphosis and beauty of transformation. Pleats and plissé became voluminous waves enveloping the silhouette, caging it in silk chiffon embroidery resembling knots. Metals changed to precious crystal, python skin took on the feathered chimeric form of a bird of paradise, colours merged from powder pink to gold to Prussian blue, giving the collection a perfectly Versace-style sexy gutsiness and romanticism.

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CHANEL Ama stupire, forse anche se stesso, Karl Lagerfeld, da 34 anni longevo e geniale direttore creativo della maison Chanel: “Volevo un risultato impeccabile, perché tutto nella couture deve essere perfetto”. Sotto la monumentale cupola in vetro del Grand Palais, si riflettono e si rincorrono le immagini della collezione ambientata tra gli specchi geometrici, reminescenza dell’atelier di rue Cambon. Argento, metallo, piume e ricami, la cintura alta e piatta che allunga la silhouette e Lily-Rose, la figlia di Vanessa Paradis e Johnny Depp, giovane musa della casa, nel grande e spumeggiante finale in rosa.

Karl Lagerfeld, the genius creative director of Chanel for 34 years, loves to surprise, perhaps even himself: “I wanted something impeccable, because everything in couture has to be perfect”. Beneath the monumental glass dome in the Grand Palais, images of the collection reflected and followed one another in the geometric mirrored floor, a throw-back to the rue Cambon atelier. Silver, metal, feathers and embroidery, a high, flat waist elongating the silhouette and the house muse Lily-Rose, the daughter of Vanessa Paradis and Johnny Depp, wearing a frothy pink gown in the finale.


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DIOR HAUTE COUTURE Un labirinto irregolare e ai limiti dell’impenetrabile come un magnifico giardino segreto. È potente la forza dell’immagine voluta da Maria Grazia Chiuri per la sua prima sfilata di Dior Haute Couture. Erba e cespugli, un maestoso albero della memoria al centro della scena nel musée Rodin scandiscono il percorso di una collezione che riannoda i codici di stile della casa, la linea bar, scomposta e ricomposta, ricami e simbolismo, l’emozione dell’alta moda e la commozione della dedica a Franca Sozzani, il direttore di Vogue Italia, da poco scomparsa.

An irregular labyrinth at the limits of the impenetrable, like a magnificent secret garden. The strength of Maria Grazia Chiuri’s image for her first Dior Haute Couture show was very powerful. Grass and bushes, and a majestic memory tree in the centre of the musée Rodin set formed the path for a collection that reconnected the brand’s style codes, the bar line, broken apart and remade, embroidery and symbolism, the emotion of haute couture and a moving dedication to Franca Sozzani, the Vogue Italia chief editor who recently passed away.


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ELIE SAAB HAUTE COUTURE “The Birth of Light” è il titolo della collezione da mille e una notte di Elie Saab, lo stilista libanese beniamino di Parigi. Le sue donne sono delle vere regine in abiti preziosi e ricamati, resi quasi impalpabili dalle trasparenze dei tulle. La profondità del blu vira nell’azzurro cielo, la dolcezza del nude sfuma nell’oro opulento, per 57 meravigliosi abiti di una couture che lascia senza fiato.

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“The Birth of Light” is the title of the collection for a thousand and one nights from Elie Saab, the Lebanese designer and Paris favourite. His women are veritable queens in sparkling embroidered dresses, made almost impalpable by tulle transparencies. Deep blue faded to sky blue, the sweetness of nude shaded to opulent gold in 57 wonderful and breath-taking couture dresses.


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GEORGES CHAKRA Bianco, cipria, carta da zucchero, giallo poudre, luce e freschezza per la collezione di Georges Chakra, couturier tra i piÚ amati grazie a magistrali creazioni che ancora una volta incantano per sofisticata delicatezza. Ornamenti e decori floreali leggeri, tinte chiare, tessuti fluttuanti come organza, seta, tulle, fini trasparenze, soffici pizzi e ricami gentili. Reminescenze di un’eleganza dolcemente sexy.

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White, powder pink, antique blue, poudre yellow, light and freshness for the collection from Georges Chakra, one of the bestloved couturiers thanks to his masterful creations that once again enchanted with their sophisticated delicacy. Light floral embellishments and decorations, pale tints, floaty fabrics such as organza, tulle, fine transparencies, soft lace and gentle embroidery. Reminiscence of a softly sexy elegance.


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GIAMBATTISTA VALLI Fuori dall’ordinario, stravaganti, belle e irriverenti sono le donne, ma anche le amiche che non mancano mai allo show di Giambattista Valli, stilista nato alla scuola romana del bello, capace di incantare la Francia. E accade cosÏ ancora una volta per le mademoiselle, sempre sorprendenti, sia che si tratti di completi tunica con pantalone o degli strati di tulle, colorato, esplosivo, impertinente, ormai firma attesa delle sfilate couture della maison.

Giambattista Valli, a graduate of the Roman school of beauty and able to enchant France, always showcases out of the ordinary, extravagant, beautiful and irreverent women, but also friends. And this was the case once again for the always surprising mademoiselles, whether they were wearing tunic outfits with trousers or the rather more expected layers of explosive, colourful, impertinent tulle.


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PARIS

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GIORGIO ARMANI PRIVÉ I toni dell’arancio più solare che si fanno oro e trasformano l’energia in eleganza haute couture nella collezione Giorgio Armani Privé. Le linee lunghe e scivolate si alternano a più costruite forme architettoniche tra sete luminose e ventagli plissé. Il tocco armaniano del nero sensuale trova un nuovo equilibrio giocato con le nuance più accese. Creazioni pronte a passare dalla pedana parigina ai red carpet hollywoodiani, per una moda da Oscar che regala sempre belle emozioni.

The brightest orange turned to gold and transformed energy into haute couture elegance at the Giorgio Armani Privé show. Long, sleek lines alternated with more constructed architectural shapes amongst bright silk and plissé fans. The Armanian touch of sensual black found new equilibrium when paired with bold tints. Ready to go from the Paris catwalks to Hollywood’s red carpets for an Oscar-worthy fashion that is always exciting to see.


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PARIS

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GUO PEI Sorprende a Parigi Guo Pei, stilista cinese da tre stagioni ufficialmente nel calendario dell’haute couture. Sfilata alla Conciergerie, la prigione che ospitò Maria Antonietta, il cui fantasma sembra ritornare tra le volte della sala, inerpicato sui trampoli scultura o nei decori opulenti di una couture che è ricerca, magia, maestria senza fine e soprattutto senza età, come racconta l’uscita finale dell’indimenticabile Carmen Dell’Orefice, 70 anni di carriera vissuti sulle più importanti passerelle del fashion system.

Chinese designer Guo Pei from three season on the official haute couture calendar makes a surprise. Staged at the Conciergerie, where Marie Antoinette was imprisoned, whose ghost seemed to return amongst the arches in the room, raised on sculptural heels and bedecked with opulence, this couture embodied research, magic, masterful skill without end and especially without age, as relayed by the final exit worn by the unforgettable Carmen Dell’Orefice, with her 70-year career on the most important runways in the fashion system.


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JEAN PAUL GAULTIER Sboccia la primavera sulla passerella di Jean Paul Gaultier e fiorisce tutto l’amore che il grande designer francese nutre da sempre per la couture. Foulard come turbanti, la linea verticale dei completi maschili, degli abiti e delle lunghe gonne, i colori, il giallo dei girasoli, il rosso dei papaveri, il bianco delle calle, i decori, le stampe floreali di anemoni e tulipani. Una collezione bella ed emozionante come una tela dei maestri dell’Impressionismo.

Spring has sprung on the Jean Paul Gaultier runway, bringing with it all the love the French designer has always had for couture. Neck scarves worn as turbans, the vertical line of masculine suits, dresses and long skirts, the colours, sunflower yellow, poppy red, lily white, the decorations, floral prints of anemones and tulips. It was a collection as beautiful and exciting as an Impressionist master’s canvas.


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MAISON FRANCESCO SCOGNAMIGLIO Porta alta la bandiera italiana, Francesco Scognamiglio, designer partenopeo, alla sua seconda stagione di haute couture nella ville lumière, che manda in scena una nuova collezione ricercata e preziosa per estro e lavorazioni. Proprio come quella rosa di porcellana custodita nel museo di Capodimonte, ispirazione e decoro opulento su creazioni dal gusto rétro che guardano alla Belle Époque.

Flying the Italian flag high, Neapolitan designer Francesco Scognamiglio showed his second haute couture collection at the ville lumière, focusing on refined and precious flair and textures. Such as the porcelain roses stored at the Capodimonte museum, which provided the inspiration and opulent decoration on retro creation that harked back to the Belle Époque.


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RALPH & RUSSO Il sogno a cui Tamara Ralph e Michael Russo ci hanno abituato torna in passerella sempre più simile alla fiaba, come testimonia il gran finale, esplosione floreale in lilla che toglie il respiro. Silhouette moderne e allungate accanto a quelle più voluminose e balloon, nude look, piume e frange delicate che lasciano indelebile, al loro passaggio, l’inconfondibile segno della couture.

The dream to which Tamara Ralph and Michael Russo have accustomed us returned on the fairy tale runway, as witnessed in the final breath-taking floral explosion in lilac. Modern, elongated silhouettes alongside more voluminous, balloon shapes, nude looks, feathers and delicate fringes that left the indelible unmistakable mark of couture.


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STÉPHANE ROLLAND “La semplicità è la complessità risolta”, diceva Constantin Brancusi. E proprio come quelle del grande maestro, anche le creazioni del geniale couturier Stéphane Rolland sono sculture di stoffa dalla potente forza espressiva. Opere di un’arte plasmata, scolpita, cucita che, come seta, permea il movimento, perché non c’è rigidità nel tessuto, e, come marmo, è eterna e senza tempo, perché non c’è caducità nella pietra. “Simplicity is the solution to complexity”, said Constantin Brancusi. Just like the work of the great maestro, couturier Stéphane Rolland’s clothes are like sculptures of cloth with a powerful expressive force. Shaped, sculpted and sewn into art that, like silk, generates movement because there is no rigidity in the fabric, and, like marble, is eternal and timeless, because there is no transience in the stone.


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VALENTINO Mito, bellezza ed eccellenza in armonia. Nelle creazioni c’è tutta l’arte, ma anche il cuore di straordinarie sarte e première chiamate dal direttore creativo di Valentino Pierpaolo Piccioli a superare se stesse di stagione in stagione. Sulle tracce della mitologia, le forme classiche sottolineano il bisogno di purezza ed essenzialità, solo apparentemente prive di sforzi. Abiti colonna mossi da plissé, il velo d’organza che ricorda la carta velina di protezione dei capi una volta finiti, le lavorazioni uniche, rituali di una couture che si fa sogno.

Myth, beauty and excellence in harmony. These clothes encompassed all the art but also the heart of the extraordinary dressmakers and premières called upon by Valentino creative director Pierpaolo Piccioli to exceed themselves season after season. Tinged by an air of mythology, classic shapes underlined the need for purity and understatement, which belied the amount of effort involved. Plissé column dresses, a veil of organza reminiscent of the crepe paper used to protect old clothes, unique textures, the rituals of a dreamy couture.


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BEHIND THE SCENES

PARIS CONF IDEN TIAL Istantanee dal backstage. Tra gesti conosciuti, rituali consolidati, andamenti lenti o velocissimi, si consuma un momento sempre uguale a se stesso e sempre diverso. Curiosare dietro le quinte di uno show di moda equivale ogni volta a entrare in un nuovo mondo tra emozione, frenesia, batticuore e allegria, qualche lacrima a volte. E, anche se di corsa, il tempo per un selfie con la piĂš bella amica del cuore non manca mai! C.M.

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Snapshots from backstage. Amid usual gestures, consolidated rituals, fast or slow movements, a moment that is always the same but always different goes by. Peeking into a fashion show’s backstage is like entering a new world filled with emotions, hustle, heartpoundings, joy, and some tears, at times. And, even if in a hurry, the time for a selfie with the coolest best friend is always something not to miss!


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BEHIND THE SCENES

Above, from left, Dior Haute Couture, Iris van Herpen; below, from left, Georges Chakra, Giambattista Valli. Ph. Marco Tassini.

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Chapter III


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BEAUTY Valeria Palieri

Dior Haute Couture Può una stella argentata al centro della rima inferiore conferire contemporaneamente mistero e poesia, fiaba e seduzione, rievocando ideali estetici preraffaelliti? Sì, se a posizionarla strategicamente è il tocco sapiente di Peter Philips, direttore creativo Dior Make up. “La donna di Dior Haute Couture primavera-estate 2017 - ha ribadito Peter Philips - ha uno sguardo poetico, ma moderno. Con il make up ho sottolineato quella morbida sensualità, prediligendo un nude look per gli occhi ed enfatizzando la luminosità dell’incarnato”. A ribadire il concetto sono le lunghe chiome, rese ondulate dal celebre hair stylist Guido Palau.

Can a silver star in the centre of the lower lid simultaneously add mystery and poetry, fairy tale and seduction, evoking Pre-Raphaelite aesthetic ideals? Yes it can, if the one artfully placing it there is Peter Philips, Dior Make up creative director. “The Dior Haute Couture woman for spring-summer 2017,” repeated Peter Philips, “has a poetic yet modern look. I used make up to underline that soft sensuality, favouring a nude look for the eyes and emphasising the skin’s brightness.” The long, wavy hair created by noted hair stylist Guido Palau, conveyed the same message. 189


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Chapter IV


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DETAILS Valeria Palieri

Jean Paul Gaultier Tra i nuovi ritorni di fiamma che probabilmente influenzeranno i mesi a venire, spiccano quei foulard stampati dalle tinte accese e annodati intorno alla testa, che nulla hanno a che vedere con le ineleganti bandana così in voga negli anni ’80. A trasformarli in un’ironica soluzione di stile, dal piglio disinvolto e scanzonato, è l’esplosivo estro creativo di monsieur Jean Paul Gaultier. Come l’intuizione di abbinarli a camicie, calze e sandali con maxi zeppa realizzati negli stessi motivi. Una fresca visione estetica ben sottolineata da cappelli da gaucho, stivali open toe stringati e pochette a stampa, rigorosamente floreale.

Among the new comebacks that are likely to affect the coming months, the printed scarves knotted around the head stand out with their bright colours and they have nothing to do with the inelegant bandanas, so popular in the 1980s. With his explosive creativity, monsieur Jean Paul Gaultier gives them that certain twist turning them into a stylish ironic idea with a casual and easy-going look. Like the intuition of matching them with shirts, socks, and sandals with super high wedges with the same patterns. A fresh aesthetic vision well underlined with gaucho hats, open toe laced boots and strictly floralprinted clutch bags. 201


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WHAT’S ON

ALBERTA FERRETTI

LIMITED EDITION F/W 2017-18 Che Alberta Ferretti sia un’amica delle donne è cosa nota. La “signora dello chiffon”, come è universalmente conosciuta nel fashion system, la stilista di Cattolica disegna da sempre abiti capaci di mettere in risalto la femminilità e mascherare i “punti deboli”. Gusto e mestiere, ma anche straordinaria maestria artigianale messa in luce dalla sua nuova collezione “Limited Edition” per il prossimo inverno, presentata lo scorso gennaio a Milano nel suo quartier generale di palazzo Donizetti, in apertura della moda maschile. Un mondo di esclusiva creatività scandito da lunghi abiti scultura in luminoso satin di seta, tulle trasparente e decori magistrali, ma anche da pull di mohair portati leggermente scesi sulle spalle e illuminati da una spilla in cristallo. Rosso e nero letterario e bagliori d’oro laminato, dedicati a giovani e preziosissime dive di una contemporanea couture. C.M.

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It’s no secret that Alberta Ferretti is a friend to women. Universally known in the fashion system as the “chiffon lady”, the designer from Cattolica has always created clothes capable of enhancing femininity and concealing “weak spots”. Taste and experience, but also extraordinary craftsmanship skill highlighted by her new “Limited Edition” collection for next winter, presented in January in Milan at her headquarters in palazzo Donizetti, as the menswear shows opened. A world of exclusive creativity showcased by long sculptural dresses in bright silk satin, transparent tulle and beautiful decorations, but also mohair sweaters lightly draped over the shoulders and illuminated by a crystal brooch. Bookish red and black and shimmers of laminated gold, dedicated to the precious young divas of contemporary couture.


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HC15_CURIEL COUTURE.qxp_Layout 1 16/03/17 15:24 Pagina 216

CURIEL COUTURE S/S 2017

Lo scorso 25 febbraio hanno inaugurato insieme il nuovo atelier in via Montenapoleone, cuore del quadrilatero milanese, accogliendo gli amici e le clienti di sempre accompagnate dalle nuove generazioni: padroni di casa, Raffaella Curiel e Mr Zhao, ex fotoreporter, amante della moda e del made in Italy e oggi a capo di Redstone, il gruppo cinese entrato con un pacchetto di maggioranza nella nuova società con sede a Hong Kong formata insieme alla stilista milanese. Obiettivo? Sviluppare una grande storia di alta moda, nata nel 1945 a Milano e vero punto di riferimento di un’eleganza cara alla borghesia milanese e all’aristocrazia più internazionale. Come dimostrano i capi della nuova collezione realizzati con esperienza da Gigliola Curiel, da anni al fianco della mamma Lella, in una continuità stilistica e di affetti. C.M. On 25th February, a new atelier was inaugurated in via Montenapoleone, in the heart of Milan’s fashion quarter, welcoming friends and regular clients as well as new generations. The hosts were Raffaella Curiel and Mr Zhao, the former photo reporter, lover of fashion and made in Italy and today at the helm of Redstone, the Chinese group that has taken a majority stake in the new company based in Hong Kong founded together with the Milanese designer. The goal is to build up a great haute couture history, following the brand’s foundation in 1945 in Milan and a landmark of elegance cherished by the Milanese bourgeoisie and the international aristocracy. As demonstrated by the pieces in the new collection skilfully created by Gigliola Curiel, who worked for years alongside her mother Lella, in a continuation of style and affection.

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WHAT’S ON

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HC15_COVER ROMA.qxp_Layout 1 16/03/17 15:30 Pagina 224

e o m R Chapter V

RICERCA, ENERGIA, GIOVENTÙ, SARTORIA, AVANGUARDIA, LAVORO, GUIDO RENI DISTRICT, TALENTO, AUDACIA, FUTURO, CORAGGIO, TENACIA, VIA MARGUTTA, CUORE, ESPERIENZA, ARTE, PASSIONE, ALTA MODA. RESEARCH, ENERGY, YOUTH, CRAFTSMANSHIP, AVANT-GARDE, WORK, GUIDO RENI DISTRICT, TALENT, ENTERPRISING, THE FUTURE, COURAGE, TENACITY, VIA MARGUTTA, HEART, EXPERIENCE, ART, PASSION, HIGH FASHION.


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Gattinoni


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GATTINONI “Dream”, il titolo della collezione presentata nella palestra della Link Campus University e portata in passerella da giovani fanciulle in fiore e in punto smock, vanto dell’alta sartoria Gattinoni che, fondata nel dopoguerra, è una delle più longeve. Tra i cappelli maestosi di Patrizia Fabri e i gioielli libellula di Gianni De Benedittis disegnati per il brand futuroRemoto, il direttore creativo Guillermo Mariotto sogna i suoi angeli, ma anche i demoni, in abiti acquerello, veli e tulle nero. Entitled “Dream”, the collection presented at the gym of Link Campus University showcased young girls blossoming in smock stitch - a quality of the haute couture from Gattinoni which was founded after the second world war and is one of the longest-standing brands. Between Patrizia Fabri’s majestic hats and Gianni De Benedittis’ dragonfly jewellery designed for the brand futuroRemoto, creative director Guillermo Mariotto dreamed up angels but also demons, in watercolour dresses, veils and black tulle.


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ROME

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GIADA CURTI La grande tradizione degli atelier romani che presentavano le loro creazioni nei saloni degli alberghi più lussuosi, atmosfere di un passato e suggestioni di un’eleganza che Giada Curti rievoca con mano felice nella nuova collezione ispirata all’artista Sir Lawrence Alma-Tadema. Femminilità a tutto tondo nelle silhouette scolpite da sete luminose a disegni floreali che raccontano il giardino segreto della stilista in una visione estetica in cui la modernità si unisce al miglior passato.

The great tradition of the Roman ateliers that presented their work in the salons of big hotels, atmospheres of the past and references to an elegance that Giada Curti easily evokes in her new collection inspired by artist Sir Lawrence Alma-Tadema. All-round femininity in the silhouettes sculpted by bright silks in floral designs that speak of the designer’s secret garden in an aesthetic vision in which modernity meets the best of the past.


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ROME

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NINO LETTIERI Le figure geometriche, le stesse che da piccolo amava scarabocchiare sui quaderni di scuola, ispirano la nuova collezione dello stilista partenopeo Nino Lettieri, il cui manifesto sono la grande eleganza unita alla piĂš sofisticata tecnica sartoriale. Sala gremita e pubblico in piedi per i 40 abiti, lunghi, fluidi, leggeri, tra giochi di righe, quadrati, rettangoli e pois, rigorosamente in black and white.

Geometric figures, just like the ones he used to doodle on his school books, inspired the new collection from Neapolitan designer Nino Lettieri, whose manifesto is grand elegance teamed with the most sophisticated tailoring technique. A packed hall and the audience on its feed for 40 long, fluid, light dresses that featuring stripes, squares, rectangles and polka dots, all in black and white.


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RANI ZAKHEM Nato in Libano, cresciuto in Kenya e formato alla Parsons school di New York, Rani Zakhem è lo stilista beniamino delle passerelle romane. Omaggio al glitter del jet-set, alla polvere d’oro degli spumeggianti ’70 e ’80 e al disco clubbing, la nuova collezione attinge all’ideale guardaroba di Dalida, perfetta incarnazione della dinamicità e di quella nuova idea di libertà che in quegli anni si stava affermando.

Born in Lebanon, raised in Kenya and trained at New York’ Parsons school, Rani Zakhem is the favourite on the Rome runways. Paying homage to the glittering jet-set, to the gold dust of the heady ’70s and ’80s and disco clubbing, his new collection dips into the ideal wardrobe of Dalida, the perfect incarnation of the dynamism and the new idea of freedom being enjoyed in those years.


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ROME

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RENATO BALESTRA Con un’ennesima prova di altissima qualità che regala alla sua collezione in fiore un tocco di arte del Botticelli, Renato Balestra conferma come l’alta moda sia fatta di cultura, conoscenza, competenza e cuore. Passione cucita sugli abiti, come su quell’ultima uscita in passerella - una fiaba romantica in tulle multicolore con corpetto impreziosito da piccole roselline ricamate in diverse nuance - e imbastita su una vita di lavoro.

Providing yet more proof of the super-high quality that gives his collection a touch of Botticelli’s art, Renato Balestra confirms how high fashion is made of culture, knowledge, skill and heart. Passion stitched into the clothes, such as the last exit on the runway - a romantic fairy tale in multi-coloured tulle with a bodice embellished with little embroidered roses in different shades - and tacked onto a life of work.


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ROME

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HC15_RED NINO LETTIERI.qxp_Layout 1 16/03/17 16:04 Pagina 262

FASHION

NINO LETTIERI

GEÓMETRIA Nei saloni dell’hotel Westin Excelsior di via Veneto, a Roma, Nino Lettieri presenta una collezione primavera/estate 2017, inno alla Op art, alle linee e alle forme geometriche degli anni ’60 e ’70. Una tridimensionalità non solo ottica, ma che qui prende vita grazie ai broccati, alle trasparenze e alle sovrapposizioni di chiffon, organza, macramè e tulle plissé. Dall’atelier di Pompei, dove lavora da quasi vent’anni, lo stilista napoletano risponde alle tre domande, una sorta di ABC dello show, in esclusiva per Book.

In the hall of the hotel Westin Excelsior in via Veneto, Rome, Nino Lettieri presents a Spring/Summer 2017 collection that pays homage to Op art and to the geometric shapes and lines of the ’60s and ’70s. A three-dimensionality that is not just an optical illusion, but that comes to life thanks to brocades, transparencies and overlapping of chiffon, organza, macramé and plissé tulle. From his Pompeii atelier, where he has worked for roughly twenty years, the Neapolitan designer answered three questions, a sort of fashion show ABC, exclusively for Book.


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Spesso i tessuti, i ricami e le stampe delle sue collezioni arrivano direttamente dai disegni che realizza di suo pungo. Una necessità creativa? Mi affascina dar vita a un tessuto stampato con motivi - in questo caso geometrici - frutto della mia creatività. Questo mi permette di rendere unico e, soprattutto, riconoscibile ogni capo, proprio come testimoniano i capospalla di lunghezze differenti che hanno sfilato in passerella. I disegni sono stati tessuti dalla storica azienda Gustavo De Negri, che ha prodotto un broccato con antichi telai risalenti al ’700 e ha utilizzato le medesime tecniche di allora.

The fabrics, embroidery and prints in your collections often come from designs you create yourself. Is it a creativity need? I am fascinated about making fabric printed with motifs - geometric in this case - from my own creativity. It allows me to make each piece unique and, above all, recognisable, just like with the outerwear of different lengths on the runway. The designs were fabrics from the long-standing company, Gustavo De Negri, which produced a brocade on old looms dating back to the 1700s using the same techniques as then.

Anche gli accessori rivestono un ruolo primario nelle sue collezioni. Chi si occupa della produzione? Ho la fortuna di abitare non lontano da un’area di eccellenti maestri artigiani della pelletteria a cui, ogni stagione, mi rivolgo. Questa volta, mi sono affidato all’azienda Albano che ha curato tutta la parte stilistica e produttiva di calzature e borse.

Accessories play a major part in your collections. Who is in charge of producing them? I’m lucky to live not far from an area of excellent leather goods craftsmen, which I go to every season. This time, I used a company called Albano, which looked after all the style and production of the footwear and bags.

Quanto conta la regia, la musica, le luci per la buona riuscita di una sfilata? Sono indispensabili e importantissime! Con l’aiuto di Francesco Marcello Estela, esperto di musica, quando ho il mood della collezione, inizio a fare ricerche, mi piace mixare composizioni classiche e moderne, per ottenere una melodia nuova che dia forza agli abiti. E, poi, con le luci giuste e una coreografia adatta può nascere uno vero e proprio spettacolo di moda che spero resti impresso nella memoria dei miei ospiti ogni volta.

How important are stage management, music and lights for a good runway show? They are essential and extremely important! The music expert Francesco Marcello Estela helps me. When I know the mood of the collection, I start to do research. I like mixing classical and modern compositions to make a new melody that gives strength to the clothes. Then, with the right lighting and choreography, you can make a real fashion spectacle that I hope remains in the audience’s mind.

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FASHION

ISABEL SANCHIS

THE ART MASTERPIECES

Maestosi, estremamente raffinati, elegantemente estrosi. Isabel Sanchis, la designer spagnola, classe 1956, autrice di una delle realtà couture e cerimonia più ammirate oggigiorno, è riuscita ancora una volta a stupire. Grazie a una nuova collezione prêt-à-couture che conquista al primo sguardo per quel gioco di geometrie e volumi che rappresenta da anni uno dei codici stilistici della maison. A ispirare la designer, questa volta, sono gli anni d’oro della couture. La raffinatezza dei Quaranta e l’audacia - e talvolta la sfrontatezza - dei Settanta, prendono forma sulle lunghezze degli abiti da sera della nuova collezione. Il tutto combinato con l’innovazione del 21esimo secolo e condito con un ingrediente essenziale e indispensabile nelle collezioni Isabel Sanchis: l’alta qualità delle texture e dei tessuti, tra chiffon, sete naturali, lini e organze. V.U.

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Masterful, extremely refined, elegantly gifted. Spanish designer Isabel Sanchis, born in 1956, the founder of one of the most widely admired couture and ceremonial brands, has once again succeeded in amazing her audience. Her new prêt-à-couture collection is an eye-catching mix of geometry and volume that the brand has always been relied upon to deliver. This time, the designer drew inspiration from the golden years of couture. The refinement of the Forties and the daring - and at times brazenness - of the Seventies take shape in the evening dresses in this new collection. Everything is combined with 21st century innovation and topped with the essential ingredient in all Isabel Sanchis collections: high quality textures and fabrics, including chiffon, natural silk, linen and organza.


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J

Chapter VI 280


J

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EWELRY Silvia Cutuli

RECARLO ETERNITY Recarlo, Eternity collection. From top, bracelet in white gold 18 ct. with 7 diamonds 0,90 ct; ring in white gold 18 ct. with 5 diamonds 0,87 ct.

Tre, il numero perfetto diventa il simbolo di una promessa d’amore eterno e indissolubile nei preziosi della casa valenzana. Con la lucentezza dell’oro bianco che sposa i diamanti più preziosi nell’abbraccio avvolgente del design. Celebrazione di maestria e sentimento, entrambi unici.

Three, the perfect number, becomes a symbol of an eternal and binding promise of love in the Valenza brand’s jewellery. Bright white gold set against the most precious diamonds within the embrace of a beautiful design. A celebration of unique skill and sentiment. 281


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LIBRARY

SLIM AARONS

WOMEN “Conoscevo tutti. Mi invitavano ai loro party, perché sapevano che non li avrei mai danneggiati. Ero uno di loro”, ricordava Slim Aarons (1916-2006) in un’intervista rilasciata all’Independent nel 2002. E quando dice “loro” è di jet-setter e celeb, artisti, divi del cinema e socialite che parla, suoi soggetti prediletti, immortalati in quel patinato e spensierato mondo fatto di feste, cocktail a bordo piscina, ville e abiti eleganti nei primi anni Cinquanta e poi nei Sessanta e Settanta. Un mondo al quale il fotografo americano si avvicina dopo la fine della seconda guerra mondiale. È infatti forse anche a causa degli orrori visti sul campo - arruolatosi appena 18enne come reporter - che decide di trasferirsi nell’assolata California proprio in quella che è l’eta “dorata” di Hollywood.

“I knew everyone. They would invite me to their parties because they knew I wouldn’t hurt them. I was one of them,” recalled Slim Aarons (1916-2006) in an interview with The Independent in 2002. By “them”, he means jet-setters and celebs, artists, movie stars and socialites. They were his favourite subjects, captured in that glossy, carefree world of parties and poolside cocktails, mansions and elegant clothes in the early Fifties and later in the Sixties and Seventies. It’s a world the American photographer became close to after the Second World War. It’s perhaps due to the horrors he saw on the battlefield - he joined up as a reporter at just 18 years of age - that he later decided to move to sunny California in Hollywood’s “golden age”.

Lady Daphne Cameron sits on a tiger pelt in the trophy room of Laddie Sanford’s Palm Beach house, 1959.

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LIBRARY

INGE MORATH

LA SACERDOTESSA DELLA FOTOGRAFIA THE PRIESTESS OF PHOTOGRAPHY

Actress Jayne Mansfield at home, Portrait, Hollywood, 1959.

Le vetrine dei negozi sulla Fifth Avenue, le ragazze americane alla scoperta di Parigi, lo sfarzo dell’alta società, le dive dell’epoca come Ingrid Bergman e Audrey Hepburn, le donne al lavoro, dalle attrici alle sarte. E, poi, scrittori illustri, giornalisti, artisti. Sono loro i protagonisti di alcune delle fotografie contenute all’interno del libro by John Jacob edito da Abrams, Inge Morath: On Style. Un’affascinante storia, approfondita attraverso le parole di Justine Picardie, fashion editor di Harper’s Bazaar UK, che emerge dietro gli scatti iconici a opera della fotografa austriaca. Duecentottantotto pagine di straordinaria bellezza concepite per raccontare, attraverso la visione di Inge, la moda sbocciata in Inghilterra, in Francia e in America dagli inizi degli anni Cinquanta alla metà degli anni Sessanta. Una perfetta combinazione tra oscurità e luce, libertà e confinamento, convenzione e ribellione. “Ha mostrato e ha dato vita alla poesia di molte persone e di tanti luoghi per più di mezzo secolo”, disse di lei il marito quando Inge morì. Mr Arthur Asher Miller, lo scrittore, drammaturgo e pubblicista statunitense con cui la Morath si sposò nel 1962 a seguito del matrimonio di Miller con Marilyn Monroe,

Window-shopping on Fifth Avenue, American girls discovering Paris, the splendour of high society, movie stars such as Ingrid Bergman and Audrey Hepburn, and working women from actresses to seamstresses. Also, illustrious writers, journalists and artists. These are the subjects of the photographs featured in John Jacob’s book published by Abrams, Inge Morath: On Style. A fascinating, in-depth story told through words by Justine Picardie, fashion editor at Harper’s Bazaar UK, which emerged behind the iconic shots taken by the Austrian photographer. Two hundred and eightyeight pages of extraordinary beauty designed to explore the burst of creativity captured by Inge in English, French and American fashion from the early 1950s to the mid-1960s. A perfect combination of darkness and light, freedom and limitations, convention and rebellion. “She made poetry out of people and their places for over half a century,” said Inge’s husband following her death. Mr Arthur Asher Miller, the American writer, playwright and publicist whom


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