Mag08

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SOMMARIO CONTENTS Chanel blouse, Paula Cademartori bag, Hermès foulard and bracelets, Jimmy Choo shoe. Photographer: Zhanna Romashka Fashion: Sabrina Mellace

IPORTRAITS

chapter

page

13

page

47

EDITORIAL

II

chapter

TRUE COLOURS

chapter

III FOCUS page

69

chapter

page

85

EDITORIAL

DOUBLE PLAY

IV chapter

JEWELRY 8

V

page

117


VI

chapter

VII

LIBRARY page

131

page

chapter

chapter

155

WATCHES

DETAILS

VIII

page

165

chapter

IX BEAUTY

page

171

Errata Corrige: nel numero 7 di Book Moda Woman, nell’editoriale Gothic Vision a pagina 44, la didascalia corretta è Ermanno Scervino sweater, top and culottes. Ci scusiamo con i nostri lettori. Corrigenda: in the number 7 of Book Moda Woman, in the section of the editorial Gothic Vision on page 44, the correct credit is Ermanno Scervino sweater, top and culottes. We apologize to our readers.

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EDITORIALE di Cinzia Malvini

orpora, pompeiano, vermiglio, cardinale, mattone, lampone, corallo, cremisi, carminio e molto più! A volerle elencare tutte, sono ben oltre cinquanta le sfumature del colore più allegro, festoso, divino, energico ed elettrizzante al mondo... rosso, colore delle regine e dei re, anche della moda, della passione e della festa. Ma anche il colore di questo numero di Book Moda Woman, che esce nei giorni felici prima del Natale. Difficile scostarsi da quel tocco di rosso che infiamma la moda e il cuore, che accende il fuoco e fa tornare tutti un po’ bambini. Le abbiamo cercate ovunque le cinquanta e passa sfumature di rosso, nelle pagine dei libri, nelle pieghe dei vestiti, all’interno di borse e accessori, nelle energiche vibrazioni dei protagonisti di questo numero e nelle loro passioni, il vero fil rouge che dà sapore alla vita e fa ben sperare. Proprio come il rosso di sera... Buona lettura e buone feste.

P

M

auve, rust, vermilion, cardinal, brick, raspberry, coral, crimson, carmine and many, many others! To name but a few because there are over 50 shades in the world of that divine, festive, happy, energising and electrifying colour; red, the colour of kings and queens, the colour of fashion, passion and festivity. And so it is the colour too of this, our pre-Christmas issue of Book Moda Woman. It is difficult to stay away from that touch of red that lights up fashion and the heart, that lights the fire and brings out the child in us all. We searched everywhere for those more than fifty shades of red; in the pages of books, in the folds of clothes, inside handbags and in accessories, in the energy exuded by our protagonists in this issue. Their passion is the real common denominator that gives flavour to life and what we all might well hope for. Just like red at night... Happy Holidays to all our readers.

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Versace


chapter I

PORTRAITS Uma, Dita, Silvia, Rossy: ritratto di quattro donne, quattro attrici, quattro diverse personalitĂ , per un unico fil rouge. Che parla di passione.

Uma, Dita, Silvia and Rossy: the portraits of four women, four actresses, four different personalities with one common denominator; their passion.

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PORTRAITS

UMA THURMAN by Valeria Palieri

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apricciosa e infantile nella pellicola di culto Pulp Fiction, con il coltello tra i denti nei panni di una vendicativa Black Mamba (Kill Bill) e, ancora, inguainata di tutto punto nel ruolo di agente segreto nel film The Avengers. Se alle prodezze sul grande schermo si aggiungono poi due matrimoni (e relativi divorzi), una liaison finita con l’ex di Elle Macpherson - il multimilionario francese Arpad Busson - e ben tre figli, non stupisce di certo che l’attrice statunitense Uma Thurman, nata a Boston, classe 1970, sia considerata una delle personalità più poliedriche, decise e camaleontiche del firmamento hollywoodiano. Galeotto fu il fantasma, inconsueto ruolo che le toccò in sorte durante una recita scolastica: Uma ha 15 anni quando abbandona i banchi della Professional Children’s School per intraprendere la carriera di attrice. Nonostante un esordio deludente nel film Laura del 1987, il successo per la giovane Thurman arriva l’anno seguente con la pellicola Le relazioni pericolose di Stephen Frears al fianco di John Malkovich, Glenn Close, Michelle Pfeiffer e di un altro debuttante eccellente, l’allora giovanissimo Keanu Reeves. Ma è il ruolo di Venere nella pellicola Le avventure del barone di Münchausen di Terry Gilliam a consacrarla tra il grande pubblico e ad attirare l’attenzione degli esperti del settore. A trasformare poi una bella e talentuosa attrice in un’icona del cinema anni ‘90 è il super regista Quentin Tarantino, che la sceglie per il celebre ruolo di Mia Wallace in Pulp Fiction e la riconferma anni dopo nei cult movie Kill Bill vol. 1 e Kill Bill vol. 2. Non è un segreto che il geniale cineasta del Tennessee consideri la Thurman non solo una grande amica, ma soprattutto una musa ispiratrice. In attesa del terzo capitolo della fortunata serie, in uscita nel 2014, Uma Thurman, di rosso vestita, posa per Worldwide Celebrations, la quindicesima edizione del patinato calendario Campari. Dodici gli scatti del fotografo Koto Bolofo, uno per ogni mese dell’anno, che la ritraggono mentre prende parte alle celebrazioni più fastose del mondo. Da quella di primavera a Pechino per l’Hanami giapponese, fino alla Midsummer’s Eve inglese. “Il Calendario 2014 è una straordinaria opera d’arte, capace di trasmettere perfettamente la positività e il piacere che potranno assaporare gli amanti di Campari in tutto il mondo attraverso la nostra Worldwide Celebrations”, ha dichiarato l’attrice, concludendo: “Lavorare con Koto Bolofo, il fotografo del Calendario, è stato straordinario e stimolante. Non c’è nulla di più piacevole di un’occasione di festa e sono certa che in tutto il mondo la gente saprà apprezzare la Worldwide Celebrations offerta dal Calendario Campari”.

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Ph. Koto Bolofo

F

ickle and childish in the cult film Pulp Fiction, in the guise of a vindictive Black Mamba (Kill Bill) and in skin tight black rubber from head to foot in the role of secret agent in The Avengers. If you add two husbands (and the relative divorces) to her exploits on the big screen, an affair now over with Elle Macpherson’s ex, the French multimillionaire, Arpad Busson, and three children, it is no surprise that the American actress Uma Thurman, born in Boston in 1970, is considered one of the most positive and versatile actresses in firmament Hollywood. It all began with the unusual role of a ghost she drew lots for in a school play: Uma was 15 when she abandoned her desk at the Professional Children’s School to start a career in acting. Despite an unsuccessful start in the film Kiss Daddy Goodnight in 1987, success for the young Thurman came the following year with the film Dangerous Liaisons directed by Stephen Frears, also starring John Malkovich, Glenn Close, Michelle Pfeiffer and another brilliant young talent, the then very young Keanu Reeves. But it was the role of Venus in the film The Adventures of Baron Munchausen directed by Terry Gilliam that made her famous and attracted the attention of the film world. It was the brilliant director Quentin Tarantino who would then transform this beautiful and talented actress into an icon of the cinema of the nineties by choosing her for the famous role of Mia Wallace in Pulp Fiction and then again and equally successfully for the film Kill Bill 1 and Kill Bill 2. It is no secret that the genius film-maker from Tennessee considered Uma not only a great friend but above all an inspirational muse. While waiting for the third sequel of that great series to be released in 2014, Uma Thurman has been posing dressed in red for Worldwide Celebrations, the fifteenth edition of Campari’s glossy calendar. Twelve photos taken by Koto Bolofo, one for each month of the year, which show her taking part in the most sumptuous celebrations round the world. From the Japanese Hanami in spring to an English midsummer’s eve. “The calendar for 2014 is an extraordinary work of art, expressing perfectly the positivity and pleasure that lovers of Campari all over the world know, through our Worldwide Celebrations”, declared the actress and concluded, “Working with Koto Bolofo, who took the photographs for the calendar, was a very special and stimulating experience. There is nothing more enjoyable than a party and I am certain people all over the world will love the Worldwide Celebrations offered by the Campari calendar”.


PORTRAITS

Uma Thurman nello scatto di maggio del calendario Campari Worldwide Celebrations. Uma Thurman in the shot of May for the Campari calendar Worldwide Celebrations.

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PORTRAITS

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PORTRAITS

DITA VON TEESE by Barbara Bolelli

“H

o un’ossessione per i guanti in pelle, quelli in stile ‘opera’, lunghi fino all’avambraccio... E lo stesso vale per il nudo sfacciato, inappropriato, per una sessualità così apertamente esibita, mai troppo nuda fuori dal palco”. Nata Heather Sweet a West Branch, nel Michigan, Dita Von Teese è l’incrocio perfetto tra Biancaneve e la regina cattiva. Cresciuta col mito di Bettie Page e della old Hollywood anni Quaranta, la diva del burlesque (come non se ne vedevano dai tempi di Gypsy Rose Lee, ndr) ha fatto di giarrettiere, corsetti e performance fetish softcore una vera e propria arte, la sua arte... “Quando si parla di erotismo, i miei riferimenti preferiti sono le illustrazioni di John Willie e i racconti sensuali ed eccitanti di scrittori come Anaïs Nin, Henry Miller e Georges Bataille. Loro hanno ispirato il mio stile per decenni, nell’immaginazione e nella nostalgia per un glamour rétro, seducente quanto unico”. La Von Teese inizia con gli striptease appena diciannovenne e, in breve tempo, tra mariti dannati (la rockstar Marilyn Manson, a cui è stata legata sette anni ndr), copertine su Playboy e spettacoli sempre più eccentrici, si guadagna la fama di maestra di seduzione e provocazione super glamour. Una femme fatale di altri tempi. Come dimenticare il bagno nel Martini Glass? “Too hot to handle ”, troppo “hot” da gestire, come lo definì qualcuno. “Sono affascinata dalla combinazione eleganza-erotismo... Almeno quanto mi piace la connessione tra il feticismo e l’esagerazione della femminilità. Si tratta solo di liberarsi dei tabù della sessualità, mostrando la storia e la bellezza del fetish: dallo stile vintage, ai libri di fotografie, passando per arte e cinema, c’è tutto un mondo dietro!”. Disinibita e intelligente, Dita ha fatto della sua immagine il più potente veicolo delle sue verità - “la vulnerabilità è il più eccitante dei poteri”, ci dice lei - prolungando lo spettacolo ben oltre gli show. “Mi sento davvero sexy quando so che il mio lato seducente è fonte di confusione per alcune persone... Mi piace raccontare una storia con il mio stile, una storia che non è solo un qualcosa che va capito, ma sentito e immaginato”. Così l’icona di stile, la musa di fashion designer come Marc Jacobs e Christian Louboutin, continua a influenzare la moda con pelle d’avorio, capelli corvini e labbra scarlatte. Ispiratrice e ispirante: sì perché la diva del burlesque ha un proprio marchio, crea profumi e disegna lingerie. Erotique, la quarta fragranza che porta il suo nome, nasce da questo: “Mi affascinano molto i profumi vintage, la bellezza delle boccette e dell’immaginario che ci sta intorno, per non parlare della fragranza reale custodita nel flacone...” ci racconta. “I profumi di una volta erano molto diversi da quelli oggi in commercio: potenti, audaci e unici, catturavano emozioni, sensazioni che non ci sono più. È incredibile quanto, almeno in tale ambito, si stia diventando molto più conservatori che un tempo”. Tra vulnerabilità e dominanza, innocenza e provocazione, il mix di opposti seduce, in un profumo come nelle spettacolo della vita. Parola di Madame Von Teese.

“I

am obsessed with leather gloves, opera style gloves, those up to the elbows... And the same goes for shameless, inappropriate nudity, for openly exhibited sexuality, never too exposed even off the stage”. Born Heather Sweet in West Branch, Michigan, Dita Von Teese is the perfect cross between Snow White and the Wicked Queen. This diva of the burlesque (the likes of which we haven’t seen since the days of Gypsy Rose Lee, ed.) who has turned garters, corsets and soft core fetish performances into a true art form, her own art form, grew up with the myth of Bettie Page and the Hollywood of the forties. “When talking of eroticism my favourite references are John Willie’s illustrations and the sensual and exciting stories by writers such as Anaïs Nin, Henry Miller and Georges Bataille. For decades they have inspired my style, my imagination and that nostalgia for retro glamour that is as seductive as it is unique”. Von Teese began in striptease at just nineteen years old and in a very short time, between a doomed marriage (seven years to the rock star Marilyn Manson, ed.), appearances on the cover of Playboy and increasingly eccentric stage performances, she became famous as a queen of seduction and a super glamorous temptress. An old fashion femme fatale. How could you forget that bath in the Martini Glass? Someone described her as “too hot to handle ”. “I am fascinated by the combination of elegance with eroticism… Just as much as I like the connection between fetishism and exaggerated femininity. It is just a matter of liberating yourself of the taboos of sexuality, show the history and the beauty of the fetish: there is a whole world behind it, from vintage style to books of photographs and in art and cinema too”. Uninhibited and intelligent Dita has made her own image into the most powerful vehicle for her truth. “Vulnerability is the most exciting of powers”, she tells us prolonging the spectacle well past the end of the show. “I feel really sexy when I know that my seductive side is the source of confusion for some people... I like telling a story with my style, a story that is not only something that needs to be understood, but felt and imagined as well”. Thus this icon of style, muse of fashion designers like Marc Jacobs and Christian Louboutin, continues to influence fashion with her ivory skin, jet black hair and scarlet lips. She is inspiring and inspired: yes because this diva of burlesque has her own brand of perfumes and designs lingerie too. Erotique the fourth fragrance to carry her name, was born from this; “I am very fascinated by vintage perfumes, the beauty of the bottles and the image that surrounds them, without even mentioning the actual fragrance they contain...” She tells us “the perfumes of the past were very different from those available today: powerful, audacious and unique, they embodied emotions, sensations that don’t exist anymore. It is incredible how, at least in this field, we have become much more conservative than we used to be”. Between vulnerability and domination, innocence and seduction, opposites attract us, as in a perfume as in that spectacle which is life. The words of Madame Von Teese.

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SACRO E PROFANO

di Cinzia Malvini

A Palazzo Bagatti Valsecchi a Milano, la mostra Sacro e Profano presenta gli oggetti di Ira Fürstenberg. Unici come la sua vita Sacred and Profane an exhibition at Palazzo Bagatti Valsecchi in Milan of objects collected by Ira Fürstenberg, objects as unique as her own life 22

È

racchiuso nel suo sguardo, altero e familiare al tempo stesso, quel confine impercettibile e ineluttabile che divide la vita in due, spostandola un po’ di qua un po’ di là, con una leggerezza non priva di malinconia. Principessa e attrice, nobile e ribelle, metà austriaca metà italiana, instancabile jet setter e viaggiatrice solitaria, Virginia Carolina Theresa Pancrazia Galdina Prinzessin zu Fürstenberg, che il mondo conosce semplicemente come Ira, mi guarda dritto negli occhi mentre afferma decisa che “ No... in questa mostra non c’è nulla di cinematografico, anche se in realtà il cinema è sempre stata l’altra mia grande passione, insieme al collezionismo”. Ecco, un po’ di qua e un po’ di là. Di stanza in stanza. Come quelle che si aprono di volta in volta, nella vita e nei musei. “Tutti oggi viviamo un’esistenza a cavallo tra sacro e profano. Certo nel mio caso questo è più evidente, per come sono io e per quello che è, ed è stata, la mia famiglia”, racconta. “Sa chi mi ha suggerito di entrare in un museo? Mio fratello Egon. Lui che oggi non c’è più mi diceva che per essere davvero conosciuti, per diffondere la propria storia bisognava trovare un’idea. E un museo! Ecco, negli ultimi anni sono successe molte cose, ma è stato come un ripartire da quella frase. Ho raccolto gli oggetti che avevo collezionato

A

n aloof and yet at the same time familiar look can be seen in her eyes, an imperceptible yet inevitable line dividing life in two. A line moving a little here and a little there with a lightness not lacking in melancholy. A princess and actress, aristocrat and rebel, half Austrian and half Italian, the untiring jet-setter and lone traveller, Virginia Carolina Theresa Pancrazia Galdina Prinzessin zu Fürstenberg, known to the world simply as Ira, looks me straight in the eye affirming decisively that “No... there is nothing to do with films in this exhibition, even though in reality film has always been my great passion, together with collecting”. That is the little here and the little there, from room to room, like those that open up one after the other in museums, as in life. “Today all our lives go between the sacred and the profane. To be sure in my case it is more obvious, because of the way I am and what my family is and was”, she tells us. “Do you know who first told me to exhibit in a museum? My brother Egon, who is no longer with us today. He said that to be really famous, to spread your story you needed to have an idea. And find a museum! A lot of things have happened over the last few years, but with those words it has been like


SACRED AND PROFANE

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ANNIVERSARY

Happy Birthday

In questa pagina e nella pagina accanto, Patrick Demarchelier e Peter Lindbergh celebrano i 50 anni del Calendario Pirelli con due scatti in cui protagonista è un cast stellare di modelle tra le più rappresentative della storia recente di “The Cal” / This page and opposite page, Patrick Demarchelier and Peter Lindbergh celebrate fifty years of the Pirelli Calendar with two shots in which protagonist is a star cast of models who encapsulate the look of the most recent calendars. 32


ANNIVERSARY

1964-2014 “The Cal” festeggia i suoi primi cinquant’anni vissuti nel segno di una bellezza mozzafiato scandita da fotografi e top model indimenticabili. Un’occasione speciale, celebrata nei due scatti realizzati lo scorso giugno a New York da Patrick Demarchelier e Peter Lindbergh: protagonista uno stellare cast di modelle, tra le più rappresentative nella storia del Pirelli. Nato all’inizio come gadget aziendale, “The Cal” è divenuto via via nel tempo un vero cult, oggetto del desiderio destinato a pochi e ambito da molti. Oggi, insieme alla sua sfolgorante mezza età svela il nuovo almanacco per il 2014: un inedito di Helmut Newton, realizzato dal fotografo tedesco nel 1986 e mai pubblicato, fino ad ora.

The Pirelli Calendar is celebrating its first fifty years of breath-taking beauty, famous photographers and unforgettable top models. A special occasion celebrated with two photos taken last June in New York by Patrick Demarchelier and Peter Lindbergh: the subject a star cast of models who are among the most representative of the history of Pirelli. Created initially as a company promotion, over time “The Cal” slowly became a real cult item, an object of desire, acquired by the few and desired by the many. Today, in its brilliant middle age, the new edition for 2014 has been revealed: a previously unpublished work by the German photographer, Helmut Newton, taken in 1986. 33


First line, from left, photos, Sonny Freeman Drane by Robert Freeman, Mallorca, Spain, 1964; Pauline Dukes, Annabella, Virginia, Pauline Stone, Jeannette Harding by Brian Duffy, Monaco and French Riviera, 1965; Shirley Ann by Peter Knapp, Al Hoceima, Morocco,1966; ph. by Harri Peccinotti, Djerba, Tunisie, 1968; ph. by Harri Peccinotti, Big Sur, California, 1969; ph. by Francis Giacobetti, Paradise Island, Bahamas, 1970. Second line, from left, photos, Caileen Bell by Francis Giacobetti, Jamaica,1971; ph. by Sarah Moon, Villa Les Tilleuls, Paris, 1972; Marana by Hans Feurer, Seychelles, 1974; Iman by Norman Parkinson, Edinburgh, 1985; Naomi Campbell by Terence Donovan, Bath, England, 1987. Third line, from left, photos, ph. by Joyce Tennyson, Polaroid Studios, New York, 1989; ph. by Arthur Elgort, Seville, Spain, 1990; ph. by Clive Arrowsmith, France, 1991; Cindy Crawford by Herb Ritts, Paradise Island, Bahamas, 1994; Christy Turlington by Richard Avedon, New York, 1995.


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CARTOLINE DI VIAGGIO

The Eden bag by Louis Vuitton, New York, May, 2013, ph. Micol Sabbadini.

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CARTOLINE DI VIAGGIO

M S Micol Sabbadini

D

a vera globetrotter, instancabile e curiosa, Micol Sabbadini, fotografa e trendsetter milanese, gira il mondo, anche quello della moda. Sue le Cartoline di Viaggio, ispirate all’esprit du voyage di Louis Vuitton e presentate a Milano nella boutique della maison di via Montenapoleone. Fotografie realizzate nel corso di un anno speso tra Stati Uniti, Asia, Europa, Africa. Protagonisti sette iconici modelli Monogram della casa, borse e bauletti ritratti in paesaggi metropolitani, naturali e marittimi.

L

ike a true, curious and tireless globe trotter, Micol Sabbadini, Milanese photographer and trend-setter, travels the world as well as the world of fashion. Her Cartoline di Viaggio (Picture Postcards) inspired by Louis Vuitton’s esprit du voyage is on display in the boutique of the maison in via Montenapoleone. Photographs taken over a year travelling the United States, Asia, Europe, Africa. They feature seven of the brand’s iconic Monogram bags and cases photographed in metropolitan, rural and maritime landscapes. 39


CARTOLINE DI VIAGGIO

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CARTOLINE DI VIAGGIO

The Alma BB bag by Louis Vuitton, Uluwatu, Bali, August, 2013, ph. Micol Sabbadini.

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K

ey pieces


Paul Smith shirt, Stella Jean skirt, Wolford bra, Jimmy Choo sandals, Azzurra Gronchi bag, Sermoneta gloves, Lolita Lorenzo necklace.

chapter II

EDITORIAL

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U U TR E RE

COLOURS Photo: Zhanna Romashka Fashion: Sabrina Mellace


Chanel blouse, Paula Cademartori bag, Hermès foulard and bracelets, Jimmy Choo shoe.


Gucci sweater, belt, trousers and shoes, Hermès bag, Stella Jean necklace.


Valentino playsuit, Hermès foulard and bracelets, Schield Collection earrings.


INTERVIEW

Caro Emerald una musa dal sapore vintage a muse with a vintage air di Pino Gagliardi

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Miss Emerald in a red dress and hat photographed by Koen Hauser.


INTERVIEW

T

l jazz degli anni Trenta rivive attraverso le canzoni di questa artista che rompe gli schemi del panorama musicale contemporaneo, producendo una musica inizialmente di nicchia e oggi divenuta, grazie a lei, estremamente popolare: Caroline Esmeralda van der Leeuw, musicista olandese che il mondo meglio conosce come Caro Emerald, ha forza e carattere, tecnica e una spiccata personalità testimoniata anche dai suoi divertenti video clip, un vero must per gli appassionati del genere. Con il suo look, volutamente vintage e moderno al tempo stesso, Caro è riuscita a creare una propria identità dal sapore nostalgico, ma altrettanto contemporaneo: una vera “curvy icon” della moda più internazionale, che ama giocare a fare la diva di altri tempi indossando abiti classici, femminili, ma non troppo sexy. “Credo sia davvero importante avere un aspetto forte per poter essere riconoscibili. Come con la musica, ovviamente. Non voglio essere una cantante che fa i suoi video solo perché li deve fare; ce ne sono già troppi in tv, tutti ugualmente noiosi. I miei riflettono, invece, non solo il mio stile musicale, ma anche quello personale. Così la gente può riconoscermi immediatamente, per le canzoni o per il mio look”.

I

hirties jazz brought back to life by a singer who has broken out of the mould of contemporary music by producing what was initially a niche sound but which, thanks to her, today has become extremely popular. Caroline Esmeralda van der Leeuw, a Dutch musician and known better as Caro Emerald, has a strong personality and a powerful musical technique also demonstrated by her amusing video clips, real musts for her many fans. With her purposefully modern and, at the same time, vintage look, Caro has been able to create her own identity, give it a nostalgic but equally a contemporary flavour: a truly curvy icon of the most international fashion who enjoys playing at being a diva of the past by wearing classic, feminine but not over sexy clothes. “I do really think it is important to have a strong presence, to be recognisable. Just as with my music, obviously. I don’t want to be a singer who makes videos just because she has to; there are already too many of those on TV, all equally boring. Mine on the other hand reflect not only my musical style, but also my personal style. So that I am immediately recognisable, either by my songs or by my look”.

Come è iniziata la tua carriera di cantante? Molto presto. Avevo solo undici anni quando ho scoperto di saper cantare. Avevo ottenuto una parte da solista in uno spettacolo a scuola e ricevetti tantissimi complimenti; tutti mi dicevano “diventerai una cantante!” e così ho iniziato a prendere lezioni di canto, per circa otto o nove anni. Poi ho studiato al Conservatorio per diventare una cantante professionista: potrei dire di essere una cantante, da sempre!

When did your career as a singer begin? Very early. I was only eleven when I realised I could sing. I was given a solo part in a school concert and I received lots of compliments; everyone said “You will be a singer!” so I began taking singing lessons. I took them for eight or nine years. Then I studied to become a professional singer at the Conservatoire: I could say I have always been a singer!

“Credo sia davvero importante avere un aspetto forte per poter essere riconoscibili. Come con la musica, ovviamente”

“I do really think it is important to have a strong presence, to be recognisable. Just as with my music, obviously”

Il tuo ultimo album si chiama The Shocking Miss Emerald. Che cosa c’è di “scioccante” in questo album? È il pubblico che deve deciderlo! Inizialmente noi non avevamo in mente un’idea precisa per il titolo, ma abbiamo cominciato a scrivere le canzoni. Non ricordo come sia nato il titolo... ne abbiamo parlato, cercando di spiegare il nostro lavoro e… non saprei risponderti. Mi piace però il fatto che suggerisca a chi lo ascolta di aspettarsi qualcosa di scioccante.

Your latest album is called The Shocking Miss Emerald. What is “shocking” on this album? The listener must decide! At the beginning we didn’t have a clear idea about a name but we started writing the songs. I can’t remember how we decided on the title… we discussed it, tried to explain our work… I don’t know what to answer you. Although I do like the idea that it suggests to the listener to expect something shocking.

Come definiresti questo album? Ha lo stesso stile del precedente, ma è una nuova avventura, si addentra maggiormente nel mondo pop, molto più tangibile in questo ultimo lavoro. Abbiamo anche registrato con un’orchestra. Penso che tutto in questo album sia diverso, più grande e più maturo rispetto al precedente, una sorta di crescita.

How would you describe this album? It has the same style as the one before but it is a new adventure, it goes further into the world of pop. Pop is much more tangible in this album. We recorded with an orchestra too. I think everything in this album is different, bigger and more mature than the previous one, a kind of growth.

La cover dell’album ricorda molto le copertine delle riviste di moda. Come mai questa scelta? Ti sei divertita sul set fotografico? Per questo album abbiamo lavorato con una creatività molto visuale, utilizzando tantissime immagini per rendere l’idea. Abbiamo iniziato a raccogliere foto scattate da fotografi di moda, ambientate nella Parigi degli anni ’50 e ’60. Penso che ricordino molto le donne con quel particolare stile classico, molto belle e forti e che richiamino anche l’atmosfera della musica. Volevamo dare anche alla copertina la stessa forza comunicativa.

The cover of this album is like a fashion magazine cover. Why did you choose that? Did you enjoy being photographed for it? We worked with very visual creativity for this album, using lots of photos to give the idea. We began by collecting photos taken by fashion photographers in Paris in the fifties and sixties. I think they very much recall those very beautiful and strong women with that particular classic style, and they reflect the atmosphere of the music too. We wanted the cover to have the same power of communication. 61


K

ey pieces


Antoine Poupel Š Upside Down Legs, from DÊsirs at Crazy Horse, Paris.

chapter III

FOCUS Cinema, teatro, mostre e musei: gli appuntamenti che Book ha scelto e segnato in rosso per voi sul calendario.

Films, theatre, exhibitions and museums: appointments chosen for you by Book and marked in red on the calendar.

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FOCUS

DESIRS

Benvenuti alla “soirée erotique” più chic e sfavillante di tout Paris. Perché è nell’intimità del più esplosivo teatro parigino che va in scena Désirs, il nuovo travolgente show del Crazy Horse Welcome to the chicest and most dazzling “soirée erotique” of all Paris. The new, irresistible show Désirs is playing in the intimacy of the most extraordinary theatre in Paris, the Crazy Horse 70


Opposite page, Crazy Horse DÊsirs portrait. This page, Antoine Poupel Š Final Fantasy. 153


FOCUS

THE FASHION WORLD OF

JEAN PAUL FROM THE SIDEWALK TO THE CATWALK

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FOCUS

J

ean Paul Gaultier ha sempre creduto nelle sue potenzialità, fin da piccolo. Lui possedeva tutto quello che era necessario per far sì che il suo talento si trasformasse in un successo: grande estro creativo, tenacia, audacia e animo. Qualità che lo spinsero a bruciare le tappe, prendendo la decisione di non frequentare corsi e accademie, preferendo, invece, direttamente puntare su coloro che più tardi lo avrebbero ribattezzato l’enfant terrible della moda francese: gli stilisti di haute couture ai quali Gaultier inviò i suoi bozzetti. Scelta coraggiosa e altrettanto saggia, perché fu proprio grazie a quei disegni che il Nostro acquisì fama internazionale, aprendo una delle più fortunate e lunghe stagioni di moda. Numerosi i suoi “clienti” di fiducia,

J

ean Paul Gaultier always believed in his own potential from when he was small. He possessed everything needed to turn his talent into a successful career: great creative talent, tenacity, pluck and spirit. Qualities that drove him to skip the normal route and make the decision to do neither fashion courses nor attend college, preferring instead, to aim directly for those who would later rename him the enfant terrible of French fashion: the haute couture designers themselves and to whom Gaultier sent his sketches. A courageous and equally wise choice, because it was thanks to those drawings that he achieved international fame, initiating one of the luckiest and longest seasons in fashion. He had numbers of loyal clients, first among all being Madonna, his pop star

La straordinaria storia di un bambino prodigio capace di plasmare, rivoluzionare e trasformare la moda degli ultimi quattro decenni The extraordinary story of a prodigal son able to mould, revolutionise and transform the fashion of the last four decades

Opposite page, Pedro Almodóvar, Victoria Abril and Jean Paul Gaultier.

prima fra tutti Madonna, l’amica pop star “ingabbiata” in memorabili corsetti di scena nei favolosi anni ’90. Indimenticabile Gaultier anche per i suoi uomini in kilt, provocanti e irriverenti, rivoluzionario con i suoi modelli non convenzionali, alti e bassi, magri e grassi, giovani e anziani, uomini, donne e gay, pronti sempre tutti però a sfilare in passerella per il loro beniamino sotto lo sguardo sorpreso dei presenti. E ancora, disegni e capi realizzati per i film di Pedro Almodóvar, memorabili creazioni ideate per star del calibro di Kylie Minogue e Marilyn Manson e l’indimenticabile reggiseno a cono creato nel 1990 per lady Ciccone e il suo Blond Ambition Tour. Una straordinaria storia, non solo di moda, in mostra fino al 23 febbraio 2014 al Brooklyn Museum di New York: The fashion world of Jean Paul Gaultier.

friend “encaged” in those memorable corset costumes in the fabulous nineties. Gaultier will always be remembered too for his contentious and irreverent men in kilts, for his revolutionary, unconventional models, tall and short, thin and fat, young and old, women, men both gay and not, who however were always ready to take to the catwalk for their beloved to be confronted with the surprised looks of the audience. And then there are drawings and clothes realised for films by Pedro Almodóvar, memorable creations for stars of the calibre of Kylie Minogue and Marilyn Manson and the unforgettable cone shaped bra designed in 1990 for Lady Ciccone and her Blond Ambition Tour. An exceptional story, and not only of fashion, in an exhibition open until 23rd February at the Brooklyn Museum in New York: The fashion world of Jean

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K

ey pieces


La Perla Black Label bra, Elena Ghisellini mask.

chapter IV

EDITORIAL

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Double Play Photo: Rocco Bizzarri Fashion: Sabrina Mellace

From left, Andrea Pompilio jacket, Philippe Matignon thigh highs, Swarovski necklace; Ermanno Scervino dress, Swarovski necklace and rings, Stroili Oro earrings.



La Perla Black Label corset.


From left, Burberry Prorsum trench coat, Ermanno Scervino shoes; Max Mara shirt and trousers, La Perla bra, a.testoni shoes, V째 73 clutch, Bulgari watch.


VISIONARY VISION

KURT WEISER

Sogni di ceramica o ceramiche da sogno? Difficile dirlo quando si parla di Kurt Weiser, artista e maestro visionario dell’art of pottery. Americano, classe 1950, Mr. Weiser è presente con i suoi sorprendenti lavori in alcuni dei più importanti musei del mondo, dal Victoria and Albert Museum di Londra allo Smithsonian American Art Museum di Washington. Nelle sue mani la tradizione cinese del dipinto su porcellana prende nuova vita con lo splendore dei disegni della giungla e il mondo della flora e della fauna riprodotti su teiere e vasi unici, provocatori e sontuosi.

Ceramic dreams or dreamy ceramics? Hard to say where Kurt Weiser, artist and master visionary of the art of pottery is concerned. Mr. Weiser, American, class of 1950 has some of his surprising works exhibited in some of the most important galleries in the world, from the Victoria and Albert Museum in London to the Smithsonian American Art Museum in Washington. The Chinese tradition of painting on porcelain takes on a new life in his hands, with the splendour of jungle drawings and flora and fauna reproduced on unique, provocative and sumptuous teapots and vases.

Kurt Weiser , Bug lesson.

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VISIONARY VISION

Kurt Weiser, Continental drift.

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INTERVIEW

RAFFAELLA CARRÀ

IL REPLAY DELLA PIÙ AMATA DAGLI ITALIANI THE REPLAY OF ONE OF OUR BEST LOVED ITALIANS di Pino Gagliardi

Raffaella Carrà as Pierrot, 1979. Ph. Angelo Deligio/Mondadori Portfolio, ©Getty Images.

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INTERVIEW

M

ncontrare un’artista che si potrebbe definire quasi un’amica di famiglia, presenza costante e rassicurante della nostra crescita e che da anni ci intrattiene con i suoi spettacoli, facendo salire, grazie anche all’aiuto di costumi e sigle memorabili, la febbre del sabato sera, è davvero impresa ardua, a tratti imbarazzante. Proprio come intervistare finalmente un’adorata zia, conosciuta fino ad oggi solo attraverso il tubo catodico. E una volta arrivati all’appuntamento per l’intervista, vedendo truccatori, parrucchieri, fotografi e stylist all’opera, ti accorgi che la zia ritrovata è davvero una stella del varietà di popolarità planetaria. Giunto il mio turno, dopo i colleghi spagnoli, inglesi, francesi e tedeschi, mi ritrovo davanti una persona dall’incantevole semplicità, spirito effervescente, naturalmente gentile. Raffaella Carrà, un monumento della televisione, l’artista che ha venduto milioni di dischi e fatto sognare intere generazioni con i suoi balletti audaci, donna di straordinaria forza, sotto tutti i punti di vista. Show girl capace di imporsi nel varietà come nell’evoluzione del costume italiano, personaggio trainante per mode e tendenze, la Carrà si è imposta grazie anche al suo indimenticabile ombelico scoperto, al taglio di capelli a caschetto, alle movenze leggiadre e ingenuamente sensuali. Fiera ambasciatrice del made in Italy nel mondo, ha conquistato con le sue hit l’Europa e l’America Latina facendo sognare, e ballare, intere generazioni. Ha spianato la strada del successo internazionale a star come Laura Pausini e Tiziano Ferro e oggi, grazie alla partecipazione nella versione italiana del talent show “The Voice” in veste di agguerrito giudice, ha deciso di ritornare a cantare scegliendo il genere a lei più congeniale: la dance music. Ballo e canto hanno sempre rappresentato per la Raffa nazionale gli ingredienti principali di una splendida carriera durata un’intera vita: come dimostra Replay, l’album appena uscito e grazie al quale emerge in maniera inequivocabile come “la più amata dagli italiani”, nonostante le sue settanta primavere egregiamente portate, ha ancora una irrefrenabile voglia di fare Fiesta!

I

eeting an entertainer for the first time who could almost be described as a family friend, who had been a constant and reassuring presence while we were all growing up and who has been entertaining us for years with her TV shows, giving us Saturday night fever with her costumes and unforgettable theme tunes, is a truly demanding and sometimes embarrassing task. Rather like interviewing an adored aunt who up to now had only been known through the cathode ray tube. And once the appointed interview time had arrived, seeing make-up artists, hairdressers, photographers and stylists all at work, you realise that this newly found aunt really is a variety star of global popularity. When it got to my turn, after my Spanish, British, French and German colleagues, I found myself facing an effervescent and naturally gentle person of enchanting simplicity. Raffaella Carrà, a TV colossus, an entertainer who has sold millions of records and enraptured entire generations with her audacious dancing, a woman of extraordinary strength in every sense. A show girl who took a lead in the world of variety as well as in the evolution of costume in Italy, Raffaella Carrà, a leader in fashion and trends, became a star also because of her unforgettable exposed midriff, her bobbed haircut and her graceful and innocently sensual movements. A proud ambassador for Italy throughout the world, her hit songs have conquered Europe and Latin America enrapturing and getting entire generations to dance. She has pioneered the way to international success for stars like Laura Pausini and Tiziano Ferro and today, thanks to her participation as judge in the Italian version of “The Voice”, she has decided to start singing again, choosing a genre most congenial to her; dance music. For our Raffa song and dance have always been the principle ingredients of a splendid career which has lasted a life time, as demonstrated by Replay, the album that has just been released and thanks to which she emerges unquestionably as the “best loved Italian”, despite her very well kept seventy years, she still has an unstoppable desire to do Fiesta!

Era consapevole che con il suo stile lei stava cambiando i cardini del costume? L’ho avvertito la prima volta che sono entrata in televisione da showgirl, cantando e ballando. Arrivavo dal mondo della prosa, dove recitavo pezzi seri, più importanti, ma che non mi rendevano felice perché mi mancava la musica. Dal primo momento in cui sono apparsa in tv facendo le coreografie e ballando liberamente, ecco, in quel momento mia madre stessa mi disse: “Ma eri tu ieri sera che ballavi e cantavi? Non ti ho mai visto così!”. Ho liberato tutto quello che sentivo dentro di me proprio nel momento in cui la televisione aveva un’immagine “perfettina”. Ecco, a me non piaceva proprio essere perfettina... a me piaceva, e piace tutt’ora, la libertà!

Did you realise that your style caused a pivotal change in costume? I realised the first time I appeared on TV as a singing and dancing show girl. I had come from the world of prose, acting in more serious, important things, but I wasn’t happy because there was no music. From the first moment when I appeared on TV with my own free-moving choreography was when even my mother said to me: “Was that really you dancing and singing last night? I have never seen you like that!”. I let out everything I felt inside me when TV still had a prissy, little Miss Perfect image. You see I didn’t like being a little Miss Perfect at all… I liked, and still like, freedom!

Come e quando Raffaella Pelloni diventa Raffaella Carrà? Grazie a uno sceneggiatore televisivo che mi disse “Pelloni non va bene”, anche se il nome è quello del “Passator cortese”, Stefano Pelloni, un brigante romagnolo molto speciale conosciuto appunto come il Passator cortese, perché prendeva ai ricchi per dare ai poveri. Però tutti dicevano: “Belloni, Pelloni”, non lo capivano mai. Allora lui si decise: “Carrà è il nome di un pittore moderno, Raffaello è un pittore ovviamente antico, mettiamo i due nomi insieme. Da oggi ti chiamerai Raffaella Carrà!”. A me, non piacque subito, devo dire la verità, ma pian piano, con il passare del tempo, mi ci sono abituata.

When and how did Raffaella Pelloni become Raffaella Carrà? It was a TV set designer who said to me “Pelloni is no good”, even though it is the name of Stefano Pelloni, a very special kind of brigand from the Romagna region known as the “Passator Cortese” because he stole from the rich to give to the poor. But everyone said “Belloni, Pelloni”, they just didn’t get it so he decided: “Carrà is the name of a modern artist, Raffaello, obviously, is an ancient artist so let’s put the two names together. From today you will be called Raffaella Carrà!”. I didn’t like it straight away to tell the truth, but slowly, over time I got used to it.

Conduttrice, attrice, cantante: come si giudica in questi tre ruoli? In realtà, sai che cosa volevo fare io? Volevo essere una creativa e lavorare dietro le quinte. Poi, visto che nessuno mi ascoltava, ho dovuto fare la conduttrice, la creatrice dell’attrice e della cantante di me stessa. Alla fine ho dovuto sviluppare tutte le mie sensazioni, le mie intuizioni e le idee su questo corpo! Ecco perché mi sono chiamata sempre creatrice, perché, come posso dire, mi sono abituata a lavorare con me stessa.

TV presenter, actress and singer. What do you think of yourself in these three roles? Do you know what I really wanted to do? I wanted to invent, create, work behind the scenes. Then, seeing that no-one would listen to me, I had to be a presenter, the creator of myself as actress and singer. In the end I had to develop all my ideas, follow my own intuition with my own body! That’s why I have always called myself a creative, because, how can I put it, I am used to working on and with myself.

Quanto è studiato il suo look? Non troppo! Il taglio dei capelli è opera di Cele Vergottini, un grandissimo

How much have you put into your image? Not so much! My hair style is thanks to Cele Vergottini, a great hairstylist 113


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ey pieces


a cura di Silvia Cutuli

Orecchino a stella in oro bianco e rubini di Atelier Versace / Star earring in white gold and rubies by Atelier Versace.

chapter VII

JEWELRY Gocce di rubino... petali d’oro rosso... pavé di diamanti... A Natale si riaccende la passione, mai sopita, di ogni donna per l’universo della gioielleria.

Ruby drops... pink gold petals... pavé diamonds... Every woman’s passion for jewellery is rekindled at Christmas.

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JEWELRY

VAN CLEEF & ARPELS Perlée Prezioso, luminoso, solare e timeless, l’oro giallo al centro della nuova collezione Perlée di Van Cleef & Arpels. I gioielli dalle linee pure, caratterizzati da delicati grani d’oro - elemento decorativo ed espressione del savoir-faire della maison - brillano di un inedito splendore alla luce di una nuova calda estetica.

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The new Perlée collection by Van Cleef & Arpels centres around precious, luminous, solar and timeless yellow gold. Jewellery in clean lines featuring delicate gold beading, a decorative finish demonstrating the house’s goldsmithing expertise, shine with the gleaming warm splendour of a new aesthetic.


JEWELRY

Nella pagina accanto, in senso orario, pendente Perlée in oro giallo e diamanti; anello Perlée in oro giallo e diamanti; bracciale Perlée trifoglio in oro giallo e diamanti; anello Perlée con firma in oro giallo. In questa pagina, dall’alto, anello Perlée trifoglio in oro giallo e diamanti; bracciale Perlée in oro giallo e diamanti; orecchini Perlée in oro giallo e diamanti. Opposite page, clockwise, Perlée pendant in yellow gold and diamonds; Perlée ring in yellow gold and diamonds; Perlée trefoil bracelet in yellow gold and diamonds; signed Perlée ring in yellow gold. This page, from the top, Perlée trefoil ring in yellow gold and diamonds; Perlée bracelet in yellow gold and diamonds; Perlée earrings in yellow gold and diamonds. © Van Cleef & Arpels. 119


JEWELRY

“Le ragazze grandi hanno bisogno di diamanti grandi” “Big girls need big diamonds” Elizabeth Taylor

THE GLAM CULTURE Se si dovesse identificare la prima vera Diva del secolo appena trascorso, con tutta probabilità, sarebbe Elizabeth Taylor colei che, indossando una collana di smeraldi della gioielleria Bulgari, inventò la Glam Culture. Come recita il volume a firma di Carlo Mazzoni - scrittore e giornalista milanese - edito da Electa in collaborazione con Bulgari. Correvano gli anni Cinquanta, l’euforia del boom economico permeava gli animi, i nobili sparivano di fronte ai divi. A Roma sbocciava la storia d’amore tra la Taylor e Richard Burton, dal set di Cinecittà ai salottini privé della gioielleria Bulgari in via dei Condotti, dove l’attrice insegnò a Burton cosa fossero per lei i gioielli. Incantevoli creazioni di rubini, zaffiri e diamanti divenuti anch’essi leggenda, insieme ai personaggi che indossandoli hanno contribuito a renderli immortali, segnando la storia del Novecento. Elizabeth Taylor, ma anche Marilyn Monroe, Romy Schneider, Grace Kelly, Jackie Kennedy, Paloma Picasso, Nicole Kidman e Keira Knightley. Dive e divine del “glam”, un mondo sospeso tra cronaca e favola, realtà e finzione, gossip e leggenda.

In senso orario, cover, Elizabeth Taylor indossa la collana di smeraldi e un copricapo di perle e fiori, Venezia, settembre 1967, ©Getty; Nicole Kidman indossa una collana di turchesi e diamanti degli anni Settanta della collezione Parentesi, Cannes, maggio 2003, ©Getty; Keira Knightley indossa una collana della Bulgari Heritage Collection in occasione della 78esima cerimonia degli Academy Awards, Hollywood, marzo 2006, ©Getty; Romy Schneider sul set del film Triple Cross, diretto da Terence Young, 1967, ©Fratelli Alinari / Clockwise, cover, Elizabeth Taylor wearing an emerald necklace and tiara in pearls and flowers. Venice, September 1967, ©Getty; Nicole Kidman wears a seventies necklace of turquoises and diamonds from the Parentesi collection, Cannes, May 2003, ©Getty; Keira Knightley wearing a necklace from the Bulgari Heritage Collection at the 78th Academy Awards, Hollywood, March 2006, ©Getty; Romy Schneider on the set of the film Triple Cross, directed by Terence Young, 1967, ©Fratelli Alinari.

If you had to name the first real diva of the last century, in all probability it would be Elizabeth Taylor who invented The Glam Culture by wearing an emerald necklace by Bulgari. As it says in the book published by Electa in collaboration with Bulgari by Carlo Mazzoni, a Milanese author and journalist. It was in the fifties when people were filled with the euphoria of a booming economy and the aristocracy was overshadowed by the divas. In Rome the love story between Liz Taylor and Richard Burton was blossoming on the film sets of Cinecittà and in the private reception rooms of the Bulgari jewellery shop in Via dei Condotti where she showed Burton what jewellery meant to her. Spellbinding creation in rubies, sapphires and diamonds which were soon to become legends too, together with the personalities who, in wearing them, contributed to making them immortal and make the history of the 20th century. Not only Elizabeth Taylor, but Marilyn Monroe, Romy Schneider, Grace Kelly, Jackie Kennedy, Paloma Picasso, Nicole Kidman and Keira Knightley too. Divas and the divine of the world of glamour suspended between fable, reality and fiction, gossip and legend.


JEWELRY

Raphael Lopez-Sanchez e Paloma Picasso in Yves Saint Laurent Couture al gala d’apertura del Festival Internazionale di Danza e Teatro sugli Champs-Élysées a Parigi, ottobre 1978, ©Getty; sotto, Elizabeth Taylor alla prima di A Flea in Her Ear, Parigi, ottobre 1968, ©Getty. Raphael Lopez-Sanchez and Paloma Picasso wearing Yves Saint Laurent Couture at the opening gala of the International Festival of Dance and Theatre on the Champs-Élysées in Paris, October 1978, ©Getty; above, Elizabeth Taylor at the premiere of A Flea in Her Ear, Paris, October 1968, ©Getty.

Dall’alto, Grace di Monaco indossa un copricapo da dea durante un ballo a Monte Carlo, marzo 1969, ©Getty; Frank Sinatra e Gina Lollobrigida ripassano il copione tra una scena e l’altra del film Never So Few, 1959, ©Getty / From the top, Princess Grace of Monaco wearing a “goddess” tiara at a ball in Monte Carlo, March 1969, ©Getty; Frank Sinatra and Gina Lollobrigida read the script between shoots for the film Never So Few, 1959, ©Getty.

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ey pieces


chapter VI

LIBRARY Moda e fotografia, ma anche miti antichi. Mettete un Bookmark sulle novitĂ della nostra Library...

Fashion and photography, but ancient myths too. Bookmark the latest books in our Library... 131


LIBRARY

ARISE

FOTOGRAFIE DI TRISTAN DARK PHOTOGRAPHS BY TRISTAN DARK

S

i concedono nella loro teatrale drammaticità agli occhi del lettore le settanta tavole che compongono il volume Arise (dall’inglese “sorgere”), imponente progetto fotografico sulla mitologia greca, firmato dall’italiano Tristan Dark, all’anagrafe Marco Brunetti, classe 1976, già affermato ritrattista equestre. Duecento patinate pagine, stampate dalle Grafiche Antiga di Crocetta del Montello nel trevigiano, traducono per immagini i miti universalmente più conosciuti, Era, Pandora, in un omaggio all’eclettica e fragile bellezza dell’essere donna. Ritratte dall’obiettivo di Tristan Dark, su set “storici” appositamente ricostruiti (in una commistione di grafica e arte), più di venti modelle selezionate sulla base delle caratteristiche fisiche della divinità o figura mitologica, le cui vicende avrebbero dovuto incarnare. Rispettando, per quanto possibile, il testo originale greco di riferimento, trascritto insieme alla sua traduzione in italiano e inglese. Sfogliando il volume, si incontra così la serie delle “statue viventi” realizzata con una vera modella, accanto a più oniriche visioni in un omaggio ai dipinti del pittore neoclassico inglese John William Godward. Valeria Palieri 132

T

he seventy photographs that make up the book Arise offer the reader the dramatic theatricality of an impressive photographic project based on Greek mythology by the Italian Marco Brunetti, class of ’76, known as Tristan Dark, already established as an equestrian portraitist. Two hundred glossy pages printed by the Grafiche Antiga of Crocetta del Montello near Treviso, translate the best known Greek myths into pictures. Hera, Pandora in a tribute to eclectic and fragile female beauty. Over twenty models chosen for the physical characteristics of the divinity or mythological character they have to embody, on “historic”, purpose-built sets (a combination of graphics and art) as seen through the lens of Tristan Dark’s camera. Respecting where possible, the original Greek text which is printed with a translation in both Italian and English. Leafing through the book you will see a series of “living statues” created with real models, together with more dream-like visions in a tribute to the British neoclassic painter John William Godward.


Pandora osserva la terra / Pandora observes the earth . 333


CHANEL J12

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L’ultimo modello di una fortunata collezione d’orologi firmati dalla maison parigina che dal solo-tempo si è evoluta fino a comprendere le grandi complicazioni meccaniche e l’alta gioielleria. Sempre e solo in ceramica. Nera dal 2000 e dal 2003 bianca.

Chanel J12 MoonPhase

CHANEL J12

The latest watch in a captivating collection by Chanel. Originating with a single time zone it has evolved to include models of great mechanical complications and some set with precious stones. It has always and ever been uniquely all in ceramic; in black since 2000 and in white since 2003.

a cura di Paolo De Vecchi 149


CHANEL J12

Dall’alto, Chanel J12 GMT, con data e lancetta indicazione del secondo fuso orario, lanciato nel 2007. Chanel J12 MoonPhase Diamond, versione di gioielleria con diamanti su lunetta e quadrante (novità 2013). Chanel J12, il primo modello realizzato nel 2003 in ceramica bianca, automatico e con 38 millimetri di diametro.

From the top, Chanel J12 GMT, with date and hand indicating a second time zone, was launched in 2007. Chanel J12 Moonphase Diamond, gem version with bezel and dial set with diamonds (a 2013 innovation). Chanel J12, the first model made in white ceramic in 2003 is automatic and 38 mm. in diameter.

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CHANEL J12

Chanel J12 Haute Joaillerie, modello speciale creato nel 2007 in occasione dell’apertura della nuova boutique di Place Vendôme, a Parigi. La struttura è in oro bianco e ha diamanti incastonati per 43 carati. Il quadrante e gli indici sono in ceramica nera.

Chanel J12 Haute Joaillerie, a special model created in 2007 to celebrate the opening of the new shop in Place Vendôme in Paris. The case is in white gold and set with 43 carats of diamonds. The dial and hour indicators are in black ceramic.

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ey pieces


a cura di Paolo De Vecchi

Rolex Oyster Perpetual Day-Date

chapter VII

WATCHES 155


LUI/HIM

ROLEX Cronometri / Chronometers

Rolex Oyster Perpetual Daytona Cosmograph, cronografo da uomo ufficialmente certificato cronometro, subacqueo fino a 100 metri e con 72 ore di riserva di carica. In occasione del 50° anniversario del primo modello, che cade proprio nel 2013, il nuovo Daytona è interamente realizzato in platino.

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Rolex Oyster Perpetual Daytona Cosmograph, a man’s chronograph, with certified chronometer, waterproof to 100 metres and a 72 hour power reserve. And the new Daytona is made entirely in platinum to celebrate the 50th anniversary of the original model, which falls in 2013.


LEI/HER

Rolex Oyster Perpetual Day-Date, orologio da donna con certificato ufficiale di cronometria e cassa in oro. Il quadrante ha finiture di vario tipo: color rosso ciliegia (come nel modello in apertura) oppure blu con la cassa in bianco, nelle tonalitĂ del verde e del cognac con quella in giallo.

Rolex Oyster Perpetual Day-Date, a lady’s watch with certified official chronometer and gold case. A choice of dials; in cherry red (as in the opening photo) or blue with white case and in shades of green and cognac with a yellow case.


LUI/HIM

CHOPARD Originali / Originals

Chopard L.U.C XPS, un orologio maschile trattato nelle delicate sfumature del color champagne, che si estendono dalla cassa in oro rosa fino al cinturino in alligatore passando per il quadrante satinato. Il fondo di questo modello è in vetro zaffiro, a vista sul movimento automatico di manifattura.

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Chopard L.U.C XPS, a man’s watch in delicate shades of champagne; from the case in pink gold to its satinised dial and strap in alligator skin. The back of the watch is in sapphire crystal glass displaying the fine automatic movement.


LEI/HER

Chopard Imperiale, un modello femminile interamente avvolto nelle calde tonalità dell’oro rosa della cassa e del color cioccolato del quadrante. Contribuiscono a dare forza a questo orologio, lanciato per la prima volta negli anni ’90, le larghe lancette a daga e le vistose anse cilindriche.

Chopard Imperiale, a lady’s watch in the warm tones of pink gold for the case and chocolate brown for the dial. The broad, lance shaped hands and large cylindrical lugs contribute to the strength of this watch, first launched in the nineties. 159


K

ey pieces


Burberry With Love, detail.

chapter IX

BEAUTY a cura di Flavia Impallomeni e Valentina Uzzo

Il make-up delle feste si tinge di oro e di rosso. E sotto l’albero, anche i consigli degli esperti che ci regalano suggerimenti a prova di party!

Make-up for the party season comes in red and gold. And, under the tree, a gift of expert advice for some party-proof tips! 171


DIOR: golden couture Tre le proposte della nuova collezione Golden Winter: Diorific, Diorific Vernis 751 Marilyn e 5 Couleurs 634 Golden Flower. Diorific presenta le nuove nuance create in edizione limitata: rosso rubino, beige chiarissimo, legno di rosa effetto ghiaccio, oro rosa, marrone lampone e fucsia crepuscolare, che donano alle labbra un effetto metallizzato e di lunga tenuta. Come l’Eyeshadow Palette Golden Flower, l’ombretto pensato in 5 tonalità di colore. Lucentezza anche sulle unghie grazie a Diorific Vernis, lo smalto dai nuovi quattro colori in limited edition: fucsia puro, rosso e prugna, con la brillante aggiunta di oro rosa e tinte dorate. Three new additions to the Golden Winter collection: Diorific, Diorific Vernis 751 Marilyn and 5 Couleurs 634 Golden Flower. Diorific has introduced these new shades in a limited edition; ruby red, the palest beige, iced rose wood, pink gold, raspberry brown or dusky fuchsia, which give a long lasting metallised effect. As does the Golden Flower Eyeshadow Palette, in five shades. Gleaming nails too thanks to Diorific Vernis, a limited edition in four new shades; pure fuchsia, red and prune, with the brilliant addition of pink gold and golden shades.

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BEAUTY

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