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SOMMARIO page
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EDITORIALE
I
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chapter
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PORTRAITS
II
23
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EDITORIAL TRIBAL WINTER 71
EDITORIAL
STRONG POP chapter
III
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87
IV EDITORIAL
chapter
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101
BAGS GALORE
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115
FOCUS V chapter
16
Marc Jacobs blouse and skirt, Olima skirt, DKNY shoes. Photographer: JUCO Stylist: Jimi Urquiaga
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CONTENTS chapter
VI
EDITORIAL DO YOU REMEMBER TWIGGY? page
133
VII
chapter
page
151
LIBRARY page
chapter
VIII
EDITORIAL 163
NIGHT’S SECRETS
chapter
IX BEAUTY page
185
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193
X
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JEWELRY Burberry Prorsum coat, Fendi fur coat, Christine Clausen headpiece. Photographer: Robert John Kley Stylist: Jimi Urquiaga
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EDITORIALE di Cinzia Malvini
“Facciamo un numero sul Natale?”, chiedo al mio editore prima di tuffare la testa, insieme a tutta la redazione, nel nuovo giornale. “Sì e no...”, mi risponde dubbioso. “Natale, il rosso, i regali, già visto, già fatto, da sempre, da tutti!”. “Vero”, replico io cercando di alzare una fragile difesa allo stereotipo del periodo. “Ma le feste sono feste e il fine anno porta sempre con sé la scelta del dono insieme ai bilanci, ai proponimenti...”. Mi fermo un momento a pensare come sia andata quest’anno, che cosa mi sia piaciuto di me stessa, cosa meno, quel mio rimandare, a volte scansare, evitare l’ostacolo, mai prenderlo di petto, aggirarlo semmai. Eppure la resistenza, anche quella, è virtù delle persone forti. Ripasso mentalmente le donne che ho incrociato, di persona, ma non solo, nell’ultimo periodo: un bel catalogo non proprio di madamine, ma di signore dal carattere seriamente strutturato nonostante, a volte, la giovane età. E poi siamo alla fine dell’anno, dobbiamo armarci per ripartire, bisogna tirare fuori tutta la grinta e l’energia che abbiamo per affrontare il 2015, ma pure le feste di Natale che, alla fine, non sono proprio uno scherzo. “Ok. Vada per la forza femminile”, mi dice l’editore. Incasso il risultato e mi metto all’opera. Fioccano le proposte dalle ragazze, tra Roma e Milano è tutto un pensare, cercare, rigirare, sfogliare, ma anche scattare gli editoriali moda che si mettono su quella strada. Il risultato lo avete sotto agli occhi, tra le vostre mani. Scorretelo, guardatelo, annusate la carta e provate a sentire, insieme al suo profumo, quello della tenacia che a volte solo le donne, con buona grazia dei signori uomini cui rivolgiamo sempre auguri e affetti!, sanno esprimere in modo così assoluto, femminile, individuale. Senza arrivare magari agli eccessi della marchesa Casati, nobildonna e musa futurista, che ai primi del ’900 soleva girare con pantere e giaguari al guinzaglio e pitoni arrotolati intorno al collo a mo’ di collane. Ma questa è un’altra storia che sa di favola da raccontare nel prossimo numero di Book Haute Couture. Il numero di un nuovo anno che speriamo fortissimo, per tutti noi. Buona lettura e, comunque, Buon Natale!
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“Shall we do Christmas?” I asked my publisher before diving into the new issue together with all the editorial staff. “Yes and no...” he answered doubtfully. “Christmas, the colour red and presents have all been seen and done, again and again by everyone!”. “True” I replied trying to mount some kind of defence for this seasonal stereotype. “But holidays are holidays, and the end of a year always brings with it a choice of presents, decisions, suggestions...”. I pause for a moment to consider how this year has gone, what I have liked about myself and what a little less, my procrastinations, sometimes avoidance, dodging obstacles, never facing them head on, if anything circumventing them. And yet resistance, that too, is a virtue of strong characters. I think back to the women I have met, in the flesh and otherwise, recently: quite a lot of them and not what you would call shrinking violets but women with seriously strong characters in spite, very often, their young age. And it is, after all the end of the year, we need to arm ourselves, we need to renew all the drive and energy we can muster to face 2015, and for the demands of the Christmas period too which are no joke. “Ok. Go with female strength” the publisher told me. I register his answer and set to work. Ideas pour from the girls; in Rome and Milan, all are racking their brains and researching and taking photos too for those fashion editorials that fit our theme. And now you are holding the result in your hands, looking at it. Please pour over it, study it, smell the paper and try and sense the tenacity with which sometimes only women, with the good grace of our menfolk to whom we always offer our best wishes and affection!, know how to express in such an absolutely feminine and individual way. Without perhaps arriving at the excesses of Marchioness Casati, a noble woman and Futurist muse, who, at the beginning of the 1900s would be seen around with jaguars and panthers on a lead and with pythons wrapped like necklaces round her neck. But that is another story with a hint of the fairy story to be told in our netx issue of Book Haute Couture. The issue that will start what we hope will be an amazing New Year for all of us. We sincerely hope you enjoy this issue and Happy Christmas to you all!
Photo: Angela Improta - Fashion: Sabrina Mellace
KEY PIECES
ELIE SAAB: pregiato cashmere e prezioso pizzo chantilly, sinonimo di eleganza e artigianalità, rendono questa stola, capo iconico della nuova Collezione Seta ELIE SAAB, un accessorio con uno stile ricercato da esibire nelle più scintillanti serate di festa. Una Collezione Seta ricca, che presenta stampe ricercate, temi iconici e contemporanei, espressione di femminilità e grazia.
ELIE SAAB: precious cashmere and chantilly lace, an expression of elegance and craftsmanship. This oblong, iconic item of the new Silk Collection by ELIE SAAB, is a refined accessory perfect for the most glamorous occasions. It is part of a rich Silk Collection with beautiful prints and iconic and contemporary themes synonymous with femininity and grace.
PORTRAITS
MARIACARLA BOSCONO by Valentina Uzzo
Alive, Blessed, Grateful, ovvero piena di vita, fortunata, riconoscente: così recita un recente messaggio del profilo di Instagram di Mariacarla Boscono, la più “internazionale” top model italiana che a colpi di post condivide quotidianamente la sua vita, i suoi attimi più stravaganti insieme all’amico del cuore Riccardo Tisci, direttore artistico di Givenchy, e quelli più intimi con la sua piccola Marialucas, due anni con la superlativa energia di una mamma che riesce a fare tutto, sfilate, servizi, cover e campagne di advertising. Ultimi, gli scatti che la vedono protagonista, insieme a Cara Delevingne, della nuova campagna pubblicitaria de La Perla. Ritratti patinati che svelano il lato più che mai sexy della Boscono in lingerie e corsetteria o in un sofisticato smoking dal tocco mannish. Ma è anche questo il suo segreto, femminilità e spirito rockettaro uniti in uno stesso corpo: “Mia mamma potrebbe essere davvero la mia musa, perché lei indossa i pantaloni, ma in un modo molto femminile. Mi ha insegnato a difendermi da sola e a sentirmi fiera di essere diversa. Adesso che sono diventata madre a mia volta, sento di assomigliarle molto, perché la maternità mi ha fatto capire l’importanza di tante cose”. Cresciuta ascoltando icone del mondo rock come Marilyn Manson e i Nirvana, Mariacarla è irresistibilmente affascinata dalla potenza ad alto tasso di seduzione trasmessa da un completo intimo: “Pensare di trasformare un capo di lingerie in un prezioso gioiello porterà tutto a un livello diverso, forse le donne non vorranno più ricevere diamanti, ma un reggiseno d’oro!”, dice con allegria nel backstage della campagna pubblicitaria La Perla. Perfetta in quel corpo statuario che negli anni ’90 conquistò Karl Lagerfeld, uno dei primi sostenitori di colei che pochi anni dopo sarebbe stata consacrata come una delle tre top model italiane della nuova generazione. Mariacarla è ancora oggi, a trentaquattro anni da poco compiuti, super richiesta. Oggi come ieri, insomma, anche senza arrivare al record del 2005 a.d. che la portò in testa alle classifiche delle modelle-icone nell’industria della moda, con ben 70 sfilate in tre settimane freneticamente divise tra New York, Milano e Parigi. È l’anno in cui la modella italiana scalza per ben due volte la collega Kate Moss per le campagne pubblicitarie di H&M by Stella McCartney e del profumo Opium di YSL. Ma Mariacarla Boscono non calca solo le passerelle, bensì anche i palcoscenici teatrali: “Potrei vivere in qualsiasi epoca, mi piacciono molto gli anni ’40 americani, gli anni ’20 francesi, ma anche il Settecento di Marie Antoinette, dove - precisa - sarei ovviamente la cortigiana”. Ma nella realtà ha interpretato alcune tragedie shakespeariane, con mise-en-scène che hanno la profondità psicologica della drammaturgia contemporanea e le caratteristiche di una favola. Perché come dice Mariacarla: “Noi viviamo nei nostri sogni, la vita è un sogno”.
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Alive, Blessed, Grateful: so says a recent message on Mariacarla Boscono’s Instagram profile. A world famous top model who shares her daily life via posts on the internet, interesting moments spent with one of her closest friends, Riccardo Tisci, artistic director for Givenchy, and her most intimate with her two year old daughter Marialucas. She is a mother who manages to do everything, catwalks, magazine covers and advertising campaigns. The latest is for the new La Perla advertising campaign in which she appears together with Cara Delevingne. Glossy photos either revealing the very sexy side of Mariacarla in lingerie and corsetry or in sophisticated, masculine dinner jackets. But this too is her secret, femininity with a rock soul united in one body: “My mother could well be my muse, because she wears the trousers but in a very feminine way. She taught me to look out for myself and be proud of being different. Now I have become a mother myself, I think I am like her a lot, because maternity has made me realise the importance of many things”. Raised listening to the icons of the world of rock such as Marilyn Manson and Nirvana, Mariacarla is irresistibly fascinated by the enormous seductive power of fine lingerie: “The idea of transforming a piece of lingerie into a precious jewel brings everything up to another level, perhaps women will no longer want diamonds but a gold bra!” she said jokingly back stage at the La Perla advertising shoot. In the 90s her perfect statuesque body captivated Karl Lagerfeld, who was one of the first to choose a girl who, just a few years later, would become one of the new generation top three Italian models. Mariacarla is still today, at just thirty-four years old, in great demand. In short today is as yesterday without beating her 2005 record, the year that saw her top the charts of model/icons in the fashion industry with an unbelievable 70 shows in three frenetic weeks divided between New York, Milan and Paris. It was the year when she twice ousted her colleague Kate Moss both for the H&M by Stella McCartney advertising campaign and for the perfume Opium by YSL. But Mariacarla Boscono does not only appear on the catwalk but on the stage too: “I could live in any period, I love the America of the 40s, France of the 20s and the 18th century of Marie Antoinette too, when” she makes quite clear “I would obviously have been a courtier”. But in fact she has acted in several Shakespearian plays, in those with the psychological depth of contemporary drama and the characteristics of a fairy story. Because as Mariacarla herself says: “We live in our dreams, life is a dream.”
PORTRAITS
La Perla Tearose, courtesy of La Perla. 25
PORTRAITS
LANA DEL REY by Barbara Bolelli
Il suo album di debutto, Born to Die, ha superato il milione di vendite in tutto il mondo. Lei è una star, una di quelle star da immaginario americano che sembrano uscite da un film di David Lynch e che amano circondarsi di tristi poesie, tra coroncine di fiori, miti cinematografici e paradisi oscuri pieni di nostalgia. Lana Del Rey, al secolo Lizzy Grant, è quanto di più incantevole si possa trovare sulla strada del pop a stelle e strisce. Nata e cresciuta nei dintorni di Lake Placid, nello stato di New York, “un posto epico e velato di malinconia, al centro di un parco nazionale”, come lei stessa lo descrive, ha iniziato cantando nel coro della chiesa, con i Nirvana e Daniel Johnston nel cuore e le poesie di Allen Ginsberg sul comodino. La prima volta che si esibisce in pubblico ha diciannove anni. Una voce inconfondibile. “Allora avevo paura di tutto - dice Lana - Se avessero riso di me quella sera non sarei mai più risalita su un palco. Mai”. È così che una ragazzina che suona la chitarra diventa Lana Del Rey, ci vuole il coraggio, quello di buttarsi alle spalle una vecchia vita insieme alla consapevolezza che è proprio quello che è stato che ti ha portata fin qui. “È bello provarci e costruire la vita che vuoi per te stesso, passo dopo passo. Però... ecco, le cose con cui ricominci, tutte le cose che hai a disposizione per ricominciare... quelle ti vengono sempre date da qualcun altro”, e ancora: “Ci vuole coraggio anche solo per provarci. Non sono molte le persone che hanno la forza di dire: ‘oggi ho intenzione di iniziare una vita nuova e di fare di tutto perché questa sia esattamente come voglio io’”. Ecco quindi Lana come vuole se stessa e la sua musica, fatta di testi cupi e melodie malinconiche: un genere che lei stessa adora definire Hollywood Sadcore, perché riesce a costruirsi contemporaneamente su voce e suggestioni visive che vanno ben oltre il semplice accordo e diventano, a tutti gli effetti, show business. Dopo il grande successo del suo ultimo album Ultraviolence (Interscope / Polydor UK) e le collaborazioni col cinema - Lana ha scritto i pezzi Young and Beautiful per Il Grande Gatsby e Once Upon a Dream per Maleficent -, il suo annuncio più recente riguarda due nuovi pezzi inediti, si chiamano I Can Fly e Big Eyes, scritti per il prossimo film di Tim Burton, Big Eyes per l’appunto. La sua musica è un incanto. Tra anatemi, contrasti hip hop e bagliori rétro, noi ne siamo già follemente innamorati. This is Ultraviolence.
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Her debut album, Born to Die, sold over a million copies all over the world. She is a star, like one of those imaginary American stars that could have stepped out of a David Lynch film, a star who likes to recite sad poems, wearing a crown of flowers, a cinematic myth from a nostalgic, obscure paradise. Lana Del Rey, born Lizzy Grant, is one of the most captivating musicians to be found on the American pop scene. Born and raised in Lake Placid in New York State, “an epic place veiled in melancholy in the middle of a national park”, as she herself describes it. She began singing in the church choir, with Nirvana and Daniel Johnston in her heart and a book of Allen Ginsberg poems on her bedside table. She appeared in public for the first time at nineteen years old. She has a unique voice. “I was afraid of everything then - she says - If they had laughed at myself that evening I would never, ever have gone on a stage again”. This was how a young girl who played the guitar became Lana Del Rey. It takes courage, the courage to throw yourself into it, leave the old life behind you but with the awareness that it is precisely what went before that has brought you this far. “It is great trying to make the life that you want for yourself, a step at a time. But... you see, the things you pick up again, all the things available to you to start again... they are always given you by someone else”, and again: “You need courage just to try. Not many people have the courage to say: ‘today I intend starting a new life and do everything exactly as I want to’”. So here is Lana as she wants to be and her music, consisting of dark souls and melancholy melodies: a genre she herself adores, describing it as Hollywood Sadcore, because it is created with the voice and visuals at the same time but manages to become, to all intents and purposes, show business. After the huge success of her latest album Ultraviolence (Interscope / Polydor UK) and her work in films - Lana wrote Young and Beautiful for The Great Gatsby and Once Upon a Dream for Maleficent - her latest work regards two new pieces called I Can Fly and Big Eyes, written for Tim Burton’s next film, Big Eyes indeed. Her music is haunting, torment, hip hop and flashes of retro. We are mad about it. This is Ultraviolence.
PORTRAITS
Ph. Neil Krug. 27
MISS RAINBOW
AMBRA MEDDA Esteta e appassionata di design, Ambra Medda è giovane, brillante, intraprendente. E anche bella. A colloquio con la nuova musa di Roger Vivier Aesthete and design connoisseur, Ambra Medda is not only a clever young entrepreneur but beautiful too. A conversation with Roger Vivier’s new muse di Cinzia Malvini 36
MISS RAINBOW
È appena rientrata da Miami, dove ha partecipato ai festeggiamenti per i primi dieci anni di “Design Miami”, irrinunciabile appuntamento per gli appassionati del settore, ma anche per la spumeggiante atmosfera regalata dalle celebrità che qui puntualmente, ogni anno, si ritrovano, si raggiungono, si inseguono da tutto il mondo, di party in party. Perché Ambra Medda, gallerista, ma soprattutto esteta e appassionata di quel mondo artistico dove il talento si esprime non solo attraverso gli oggetti e gli arredi che si creano, ma anche nel modo con cui si compongono ed espongono, aveva visto lungo, già da allora. Quando nel 2004, insieme a Craig Robins, collezionista d’arte e filantropo, fonda una fiera che in poco tempo si attesta nel panorama mondiale insieme a Miami Art Basel come una delle più interessanti del settore. “Avevo capito immediatamente le potenzialità che la città poteva esprimere in questo campo, Miami allora non era così piena di gallerie e di studi artistici come New York, Londra o Hong Kong”, racconta Ambra. “Ho avuto la fortuna di crescere nel design grazie alla mia famiglia (la mamma, Giuliana Medda, è una gallerista di fama internazionale, ndr). Dunque, aste, gallerie e collezionisti fanno da sempre parte del mio mondo. Quando con Craig abbiamo deciso di lanciarci in questa avventura ero giovanissima, avevo solo 23 anni. Mai avrei potuto immaginare la risposta che poi è arrivata. Sono stata fortunata, ancor prima che brava!”. Esteta ed elegante, Ambra si è subito imposta anche per il suo stile, artistico e femminile nell’uso dei tessuti e dei colori, con un tocco vintage molto chic. “Vestirsi è un po’come arredare la casa, mi piace mescolare, unire generi diversi, classico e moderno, dall’abito all’arredo. Mi piacciono i contrasti”, racconta. “Il design è un mondo divertente e intelligente, a volte più funzionale, a volte estetico. Qui ritrovo tutte queste qualità!”. Il “qui e ora” è la boutique parigina di Roger Vivier, storico marchio di calzature francesi oggi di proprietà dell’industriale Diego Della Valle, patron di Tod’s. Scarpe e borse disegnate da Bruno Frisoni e caratterizzate dalla bouclé, la fibbia squadrata capace di
She has just returned from Miami where she took part in the celebrations for the first ten years of “Design Miami”, now not only a fixed appointment for the design enthusiast but also known for the exuberant atmosphere given by the celebrities from all over the world who always gather here every year, following each other from one party to the next. Because Ambra Medda, gallerist, but above all aesthete and enthusiast of that artistic world in which talent is not only expressed through the objects and furnishing it creates but also in the way in which the works are put together and exhibited, had seen into the future right back then. When in 2004, together with Craig Robins, art collector and philanthropist, she launched a fair that quickly became world famous and, together with Miami Art Basel, one of the best in the sector. “I understood immediately the potential the city had in this field. Miami then was not as full of galleries and artists’ studios as New York, London or Hong Kong” says Ambra. “I had the good luck to be brought up in the world of design because my family (her mother, Giuliana Medda, is a world famous gallerist, ed). So auctions, galleries and collectors have always been a part of my life. When Craig and I decided to set out on this adventure I was very young, only 23. I would never have guessed the success we would eventually have. I have been lucky more than clever!”. Aesthete and elegant too, Ambra has her own style, she is artistic and feminine in her choice of fabrics and colours, with a touch of very chic vintage. “Choosing what to wear is a bit like furnishing your home, I like mixing, putting different styles together, classic and modern, from clothes to furnishings. I like contrasts” she tells us. “The world of design is fun and intelligent, sometimes more functional, sometimes more aesthetic. I find all these qualities here”. The “Here and Now” is Roger Vivier’s shop in Paris, a traditional French brand of shoes today owned by the industrialist Diego Della Valle, owner of Tod’s. The bags and
Opposite page, Ambra Medda, Roger Vivier F/W 2014-15 catalogue, © Sofia Sanchez & Mauro Mongiello. 37
AFFASCINA, PROVOCA, ATTRAE
VANESSA BEECROFT
IL CORAGGIO DELL’ARTE COURAGE IN ART di Flavia Impallomeni 46
FASCINATES, BOTHERS, ATTRACTS
“Il mio consiglio agli artisti che non vinceranno questo premio è di continuare nel perseguimento dell’approval o disapproval del pubblico, l’approvazione, ma anche la disapprovazione, che va ugualmente bene e che vi inciterà a continuare la lotta per il riconoscimento delle vostre capacità”. Con queste parole di esortazione e stimolo, Vanessa Beecroft, una delle più grandi protagoniste nel panorama dell’arte contemporanea internazionale, si rivolge ai giovani talenti selezionati per il Premio Furla 2015, di cui è madrina. “Con il coraggio che l’arte da sempre fornisce, vi invito a mostrare le vostre idee, non solo sotto forma di parola, ma soprattutto visivamente e sempre in modo professionale”, aggiunge con voce delicata, in un semplice tailleur pantalone nero e una camicetta bianca di seta, i capelli raccolti in un morbido chignon. Genovese di nascita, nonostante l’infanzia trascorsa sulle rive del lago di Garda a Malcesine, milanese per formazione e americana di adozione (Los Angeles è la città in cui ha scelto di vivere con i figli, ndr), la Beecroft si forma all’Accademia di Belle Arti di Brera. “Tornare nella città in cui ho studiato da giovane è davvero emozionante”, afferma l’interprete di un’arte potente e provocatoria che affascina, indigna e attrae allo stesso tempo, senza possibilità di scampo, lo spettatore incantato, o forse meglio sarebbe dire stregato, dalle sue incredibili performance che a volte non risparmiano un disagio crescente. Fotografia, scultura, pittura, quest’ultima la sua forma espressiva più intima, il rifugio preferito, ma soprattutto tableau vivant: sono molteplici le espressioni con cui la Beecroft si è guadagnata una straordinaria unicità di genere. Rigorosamente titolate con le iniziali “vb” seguiti dal numero in ordine crescente, le sue opere/performance sono vere e proprie composizioni geometriche di corpi nudi e quasi sempre femminili, un modo per “opporsi” alla violenza e al pregiudizio. E non a caso, “The Nude Prize” è il nome che la Beecroft ha scelto per la decima edizione del Premio Furla. Lei che del nudo ha fatto un punto focale della sua arte, dalla rappresentazione nel canone classico a una visione più attuale legata anche a tempi scomodi, come l’anoressia, o più estetici, come la moda: “Non la seguo direttamente, ma utilizzo spesso nei miei lavori accessori o capi di abbigliamento. Penso che il fashion system stia vivendo un momento abbastanza positivo. Passeggiando per Milano,
“My advice to the artists who don’t win this prize is to go on trying to win the approval or disapproval of the general public, since they are both equally valid and will encourage you to continue to fight for your art be recognised”. These were the encouraging words Vanessa Beecroft, one of the greatest protagonists of the international art world, offered to the young artists short-listed for the Premio Furla 2015 which she sponsors. “With the courage art has always offered, I invite you to present your ideas not only in the shape of words but more especially visually and always in a professional manner”, she added in her delicate voice and dressed in a simple black trouser suit with a white silk shirt and her hair gathered back into a soft chignon. Genoese by birth but raised in Malcesine on the shores of Lake Garda, she attended the Brera Academy of Fine Art in Milan and is now American by adoption (she lives in Los Angeles with her children, ed). “It really is moving to be back in the city where I studied”, this powerful and controversial artist told us. An artist who fascinates, disgusts and attracts us all at the same time, leaving no escape for the spell-bound, or perhaps it would be better to say bewitched, observer with her incredible and often quite unsettling performances. Photographs, sculptures and paintings being her most intimate form of expression, her favourite refuge, but above all tableaux vivants: Beecroft’s forms of expression are many and through which she has achieved an extraordinary uniqueness. Her performance works are real geometric compositions of nearly always female nude bodies, a way of “demonstrating against” violence and prejudice. Good reason why “The Nude Prize” was the title chosen by Beecroft for the 10th edition of the Premio Furla. An artist who has used the nude as focal point in her art, from the classical to the most modern expressions linked unsettlingly to anorexia and then more aesthetic representations using fashion: “I don’t follow fashion myself, but I often use clothes or accessories in my work. I do
Opposite page, Vanessa Beecroft, © 2014 Federico Spadoni. 47
ICON
BARBRA STREISAND
#1
Una voce e un timbro singolari e un’intensità interpretativa unica. Pietra miliare nella storia della televisione americana e del cinema, ma soprattutto del pop
A unique voice in both depth and timbre. A mile stone made in the history of American television, cinema but above all of pop music
Opposite page, for the November 1972 cover of Harper’s Bazaar, Schapiro photographed Streisand in several outfits, including the iconic turban shot that graced the cover of her album The Way We Were. Fall 1972, ph. Steve Schapiro, © 2014 Steve Schapiro / courtesy Taschen. 54
THE CAL
THE CAL Da cinquant’anni testimonia la forza della bellezza femminile registrandone cambiamenti ed evoluzioni. Ma quest’anno, con Candice davanti all’obiettivo di Steven Meisel, il Calendario Pirelli fa un salto in più
For fifty years it has been testifying the power of female beauty taking record of the changes and evolutions. But this year, with Candice posing for Steven Meisel, the Pirelli Calendar is taking that extra step
A proposito di forza, anche di carattere. Chi ne ha da vendere è Candice Huffine, americana del Maine, 23 anni di esplosiva gioia di vivere ben rappresentata dalla quinta taglia di reggiseno e da novanta chili spalmati su un metro e ottanta di altezza. La prima modella taglia forte, o curvy, se preferite, a entrare ufficialmente nel Calendario Pirelli spezzando la catena della bellezza da sempre agganciata alla taglia 40. Una vera signorina grandi forme, Candice, e felice di esserlo, sorridente e allegra, perfettamente a suo agio nelle sue curve che non permettono sbandate davanti ai giornalisti curiosi di sapere come ci si senta in quel corpo spumeggiante, se la taglia della bellezza sia cambiata, se sia difficile posare davanti all’obiettivo abituato a più magre misure, se sia mai dovuta scendere a patti e compromessi con specchio e corpo. “Nessuna paura, nessun timore di sentirmi fuori misura”, risponde Candice con schiettezza tipicamente americana. “E poi Steven Meisel è stato straordinario nel mettermi totalmente a mio agio. Mi ha fatto sentire davvero bella, al di là dei soliti schemi”. “Alle giovani ragazze che hanno una taglia 46 o 48 dico solo di avere buon gusto e usare la testa: anche qualche chilo in più può essere estremamente attraente se ben vestito, in pubblico o in privato!”. Cinzia Malvini
Talking about power and also willpower. Someone who has plenty is Candice Huffine, a 23 years old American from Maine, full of joie de vivre and well-represented by her C cup bra size and ninety kilos distributed on over 180 centimetres of height. The first curvy model to become part officially of the Pirelli Calendar breaking the beauty chain always hooked onto a size 8. Candice is a real curvaceous young lady and proud to be one, she is always jolly and smiley, perfectly at ease with her body that does not allow any questions from curious journalists longing to know how she feels in her bubbly body and if the size of beauty has changed, if it is difficult to pose in front of a camera that is used to thinner measurements, if she has ever had to compromise or make a pact with a mirror or her body. “No fear, no apprehension of feeling as if out of size”, answers Candice with that typical American frankness. “And then Steven Meisel was extraordinary making me feel comfortable. He made me feel really beautiful, beyond the usual schemes”. “I want to say to young girls who are a size 14 or 16 that they just need to have good taste and use their heads: even those few extra kilos can be very attractive if well dressed, in public and in private!”.
Opposite page, Pirelli Calendar backstage: Candice Huffine, Calendar Girls 2015 by Steven Meisel, ph. Marc Regas.
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POLE POSITION
MICHELA CERRUTI
UNA DONNA AL COMANDO
A WOMAN AT THE WORD OF COMMAND di Pino Gagliardi
Si sta facendo strada in un ambiente come quello delle corse automobilistiche, caratterizzato soprattutto dal genere maschile, Michela Cerruti, prima donna pilota di Formula E. Corre nei circuiti cittadini nelle più grandi capitali del mondo, con il team Trulli GP, la squadra fondata dall’ex pilota di Formula 1 Jarno Trulli, nel primo campionato mondiale di monoposto completamente elettriche
Michela Cerruti, the first Formula E woman pilot is coming forward in the car racing environment which is mainly a men’s world. She races in the urban circuits of the greatest capitals of the world with the Trulli GP team founded by Jarno Trulli, the former Formula 1 pilot, in the first all electric single seater world championship
Com’è nata la sua passione per le corse automobilistiche? È nata per caso, studiavo psicologia e quando ho preso la patente ho scoperto la mia passione per la guida. Mio padre era un pilota, quindi nel sangue qualcosa c’era, ma non se l’aspettava, perché in me vedeva altri interessi. Questa passione mi ha portato a fare un corso di guida sicura al fianco di un pilota che ha visto in me del talento, perché, nonostante fosse la mia prima volta in pista con una macchina potente, mi ha consigliato comunque di spingere sull’acceleratore. In seguito ha dovuto convincere mio padre, che solo due anni dopo, nel 2008, mi ha concesso di partecipare alle prime corse, però a livello amatoriale. Nessuno di noi due pensava, allora, che sarebbe diventato il mio futuro.
How did your passion for car racing begin? It was by chance, I was studying psychology, and when I got my driving license I discovered a passion for driving. My father was a pilot so there was something in my blood but he didn’t expect it as he thought I had other interests. Thanks to this passion I attended a safe driving course next to a pilot who saw some talent in me considering that, even if it was my first time on track with a powerful car, he told me to put my foot down on the accelerator. After that he had to convince my dad and waited two years for him to allow me participate in the first amateur races, it was 2008. Neither of us thought that this would become my future.
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Michela Cerruti
Tribal Winter Photo: Robert John Kley Fashion: Jimi Urquiaga
Opposite page, Peter Pilotto sweater and skirt, Dinosaur Designs necklaces, Alexis Bittar rings.
Givenchy jacket, Alexis Bittar earrings. Opposite page, Fendi fur jacket, Proenza Schouler sweater and skirt, Givenchy belt, Dinosaur Designs neck piece, Vanessa Mooney bracelets, Laruicci rings, Alexis Bittar rings.
Strong Pop Photo: JUCO Fashion: Jimi Urquiaga @ Opus Beauty
Emilio Pucci dress.
Giorgio Armani jacket and dress, Manolo Blahnik shoes.
The 2nd Skin Co. dress, Fausto Puglisi skirt, Jason Wu shoes.
FOCUS
HELENA RUBINSTEIN
BEAUTY IS POWER Al Jewish Museum di New York la prima mostra interamente dedicata a Helena Rubinstein. Attraverso oltre 200 oggetti, tra opere d’arte, fotografie e testimonianze, Helena Rubinstein: Beauty Is Power (fino al 22 marzo 2015) rivela lo stile unico della grande protagonista della cosmesi, l’eccentrica signora che amava circondarsi di arte e bellezza
The first ever exhibition devoted entirely to Helena Rubinstein at the Jewish Museum in New York. Over 200 items including works of art, photographs and testimonies, Helena Rubinstein: Beauty Is Power (until 22nd March 2015) reveals the unique style of this great icon of the world of cosmetics, an eccentric lady who loved to surround herself with art and beautiful things
Un metro e quarantasette di donna e lo sguardo altero di chi sta comunque sopra tutti gli altri, incarnato pallido, capelli neri raccolti, gioielli sfarzosi. I suoi dipendenti la chiamavano “Madame”, Jean Cocteau e gli altri artisti - da cui amava tanto farsi ritrarre - “Imperatrice della bellezza”. Per tutti fu Helena Rubinstein. Self-made woman, grande protagonista di salotti ed eventi mondani, imprenditrice-imperatrice della cosmesi: le sue iniziali, HR, sono da oltre un secolo le più importanti alleate delle donne. Abbandonata la Polonia alla volta dell’Australia, con pochi soldi in tasca e solo qualche parola di inglese, la Rubinstein ha insegnato al mondo che l’esteriorità poteva essere messa sul mercato e, a suon di slogan quali “La bellezza è potere” e “Non esistono donne brutte, ma solo donne pigre”, due dei suoi mantra preferiti, ha sfatato il mito che l’avvenenza
Just four foot ten tall but with the haughty air of someone who considers herself to be above all the others, a pale complexion, her black hair pulled back and ostentatious jewellery. Her staff called her “Madame”, Jean Cocteau and other artists - who she adored having her portrait painted by - the “Empress of Beauty”. For everyone was Helena Rubinstein. A self-made woman, she was a great socialite and entrepreneur-empress of cosmetics: her initials, HR, have been women’s best friend for more than a century. Leaving Poland for Australia virtually penniless and with just a few words of English, Rubinstein taught the world that appearance could be marketed and, to the tune of slogans like “Beauty is Power” and “Ugly women don’t exist, just lazy ones”, two of her favourite mantras, she debunked the myth that attractiveness was
Opposite page, Helena Rubinstein wearing her celebrated Schiaparelli bolero jacket with elephants, from the designer’s 1938 Circus collection, © Roger-Viollet / Image Works.
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MARILYN MONROE
INOUBLIABLE Indimenticabile. Lo recita a chiare lettere l’esposizione parigina che fino al prossimo 25 febbraio fa rivivere alla Galerie de l’Instant il mito di Marilyn Monroe. In mostra alcuni tra i più celebri scatti dedicati alla star delle star
Unforgettable; spelt out in black and white in an exhibition at the Galerie de l’Instant in Paris until 25th February 2015 that brings the myth of Marilyn Monroe back to life with the most celebrated photographs of this star of all stars
“Non finisce di emozionare e di affascinare. Con la sua aura ha attraversato i tempi e le generazioni come per magia! Spero che lo stesso incantesimo avverrà di nuovo e che il mio egoismo soddisferà i cultori della bellezza”. Così la gallerista parigina Julia Gragnon cede al fascino della bionda per antonomasia anche se solo per finzione - consacrandole l’esposizione fotografica Inoubliable Marilyn. Timida a vent’anni ritratta da André De Dienes, provocante e insolente immortalata per la mitica Dernière Séance due mesi prima della sua morte, iconica in tutù per il suo amico Milton Greene, o più candida davanti all’obiettivo di Philippe Halsman: sono questi alcuni degli scatti
“She never ceases to fascinate us. She bridges time and generations as if by magic! I hope the same magic spell will be cast again and that this exhibition born from my egoism will delight all lovers of beauty”. Thus Julia Gragnon, the gallery owner, has given in to the allure of this quintessential, though not natural, blonde by devoting this exhibition of photographs to Inoubliable Marilyn. A shy Marilyn at twenty photographed by André De Dienes, immortalised as provocative and insolent for the legendary Dernière Séance two months before she died, iconic in a tutu for her friend Milton Greene and more candid in front of Philippe
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“HO SOGNATO LA BELLEZZA PER LO PIÙ A OCCHI APERTI. HO SOGNATO DI DIVENTARE TANTO BELLA DA FAR VOLTARE LE PERSONE CHE MI VEDEVANO PASSARE” “I DREAMT OF BEAUTY MOST OF THE TIME WITH MY EYES OPEN. I DREAMT OF BEING SO BEAUTIFUL THAT PEOPLE WOULD TURN THEMSELVES AROUND EACH TIME THEY SAY ME” MARILYN MONROE
Do you remember Twiggy? Photo: Lorenzo Marcucci Fashion: Sabrina Mellace
Opposite page, Ports 1961 dress, Shourouk earrings.
Au Jour Le Jour dress, Aimo Richly shirt, Wolford socks, Space Style Concept shoes, Vivetta collar, Emma Purple ring, Prete & Bruno jacket. Opposite page, Weili Zheng blouse and trousers, 1177 Eleven SeventySeven socks, Pretty Ballerinas shoes.
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YOUNG HOLLYWOOD “Young Hollywood è un concentrato di tutto ciò che ci aspettiamo dall’universo femminile oggi... Questi giovani talenti hollywoodiani rappresentano l’allegria e la prontezza di spirito necessari, ma sono anche in grado di trasmetterci un’affascinante allure glamour di stile rétro. Possono essere giovani, ma quell’intelligenza unita alla raffinatezza sembra smentire la loro età”. Non potevano non essere le parole di Michael Kors, celebre designer statunitense che le ha vestite e accompagnate nelle occasioni più mondane, a svelare aspirazioni, segreti e virtù delle più giovani bellezze nordamericane, promettenti attrici, aristocratiche e facoltose socialite, soprannominate oggi Young Hollywood. Una nuova generazione di celebrità e rising star che fa capolino tra le pagine del volume omonimo fresco di stampa, edito da Assouline (assouline.com) e realizzato dalla fotografa di moda e stylist Claiborne Swanson Frank. Un patinato coffee table book, con tanto di prefazione firmata da Michael Kors, ma anche un’interessante raccolta di conversazioni con le “personalità in
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“Young Hollywood is a concentration of all that we expect from the female universe today... These talented young Hollywood people represent the necessary joy and readiness of spirit but they are also able to transmit the fascinating allure of a retro style. They might well be young but that intelligence together with elegance seems to belie their age”. These had to be the words of Michael Kors, the famous American designer who has dressed them and been in their company at the most exclusive occasions, that reveal the aspirations, secrets and virtues of these young North American, promising actresses, aristocrats and well-to-do socialites who are all today called Young Hollywood. A new generation of celebrities and rising stars who feature in the pages of a new book of the same name fresh from the press of the publishers, Assouline (assouline.com) by the fashion photographer and stylist Claiborne Swanson Frank. A glossy coffee table book with a preface written by Michael Kors and also an interesting collection of conversations
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Lorenza Izzo
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A PET FRIENDLY FRENCH RIVIERA Elizabeth Taylor davanti all’ingresso di Villa Fiorentina a SaintJean-Cap-Ferrat, in compagnia dei suoi inseparabili miniature poodle, Natalie Wood e Warren Beatty, all’hotel Carlton di Cannes, Brigitte Bardot in una stanza dell’hotel Negresco di Nizza, mentre gioca con il suo amico a quattro zampe Guapa, adagiato sul letto, dietro di lei, il cineasta francese Roger Vadim. E poi, Pablo Picasso con il bassotto Ma Jolie nella Villa La Californie, lussuosa residenza a Cannes, Hjordis Tersmeden, moglie del celebre attore britannico David Niven, sulla sua fiammante Alfa Romeo, mentre si concede una giornata di relax con il suo levriero afgano a Saint-Jean-Cap-Ferrat. È una French Riviera in bianco e nero rigorosamente pet friendly quella immortalata negli Anni ’50 e ’60 dal fotoreporter Edward Quinn tra le pagine del volume Celebrity Pets, edito da teNeues. Un libro fotografico che racchiude momenti di svago, affetti, incontri, vacanze e intimità, istantanee di un periodo aureo quando i protagonisti dell’aristocrazia europea e i volti
Elizabeth Taylor at the entrance of Villa Fiorentina in SaintJean-Cap-Ferrat with her inseparable miniature poodles, Natalie Wood and Warren Beatty at the Carlton hotel in Cannes, Brigitte Bardot in a room at the Negresco hotel in Nice, playing with her four-legged friend, Guapa lying on the bed and behind her, the French film-maker Roger Vadim. And then Pablo Picasso with his dachshund Ma Jolie at the luxury Villa La Californie in Cannes, and Hjordis Tersmeden, wife of the famous British actor David Niven, in her Alfa Romeo, taking a relaxing day off with her Afghan hound at Saint-Jean-CapFerrat. This was the rigorously pet friendly French Riviera of the 50s and 60s immortalised in black and white by the photo-reporter Edward Quinn and which can be seen in the book Celebrity Pets, published by teNeues. A volume of photographs capturing moments of leisure, affection, gatherings, holidays and intimate moments. Photographs of a golden age when
Opposite page, Easter at Villa La Californie: Picasso holding his dachshund Ma Jolie in his arm, Cannes 1961. 158
Night’s Secrets Photo: Robert John Kley Fashion: Jimi Urquiaga
Opposite page, Yousef Al-Jasmi bodysuit, Zana Bayne skirt, Wolford tights.
Nicolas Jebran dress.
Meravigliosamente Meravigliosa-mente un amor mi distringe, te e mi tene enogn'ora. -mad ravigliosache MeCom'om, ge, mente pone or mi distrin . un am in altro ogn'ora pinge adexemplo e mi tenlae simile pintura, Mecosì, ravigbella, facc'eo, liosaun che amo'nfra mentmeo r e mi dloi core e miporto s tene ala tuatrfigura. inge, d ogn Meravigliosa -mente 'ora. un In amor cormi pardistrin ch'eoge vi porti, pintaadcome parete, ogn’or a. Merav e mi tene e un am igliosa-mee non pare difore. osa-ment igliforte nte co' or mi O Deo, vpar a r e mi M d e mi t istringe, d i m nge,souse r ene ad istrinon o n alomsapete, ogn'ora. o n'o ad Mgecon' r tenecore; av'amo i bon ravig . liosea-m di mente un ach'eo mor m son i dsì istrvergognoso inge, e mca i tepur ne avid guardo ogn'ora.ascoso, e non vi mostro amore. Avendo gran disio, Wondeuna rfully dipinsi pintura, , A lo hold bella,vevoi simigliante, s me And keeep s me atvoi quando non vio ever y ho ur. guardo 'n quella figura, -mente iosav'aggia l g i v a r e par ch'eo e , M tringedavante; s i d i m r o m a come quello che n u gn'ora.crede ente o d a e n e t per sua fede, iosa-m e misalvarsi Meravigl distringe, ancor non veggia inante. mi un amor d ogn'ora. a e mi tene Al cor m'arde una doglia, om che ten lo foco Meravcom' igliosa -mente suo seno un amor amilodistrin ge, ascoso, e quanto più lo e mi tene ad ogn'ora . 'nvoglia, allora arde più loco, non pò star incluso: similemente eo ardo,
Dolce&Gabbana Giacomo da Lentini, Rime (Rhymes), Meravigliosa-mente [vv. 1-3], XIII century.
L’invisibilità mi sembra il requisito primario dell’eleganza; perché l’eleganza finisce se si fa notare / Invisibility seems the prime requirement of elegance; because elegance ends when it is noticed.
Chanel Jean Cocteau, Diario di uno sconosciuto (Diary of an unknown), 1952.
Raris forit deo hocriocus consider us, quam, suam vivere, nosunc res? Manum ilisse pl. Milinterio ut vivirista, nequam et escermius curox mis consulegit? Aximulocum ina, cont? Otiam quam ium ma, nonsum vides bonsultium P. Ihicta consus, ses dem, condam victerit, utempopotam pris fex num ponferbi publia pultus pultum Romnem que in di cae por ina, o in te nonvessed ium, forudeo intrave ritandu consilia L. Grat. Haben norae, sedo, norterf econsid entem, es? Iptiam ur id conit ad stam imentea remquam forum opulvir a L. Cuperi, cononstio, nostem, P. efectur, et estiam atus ocasdam dionver iorbit, se, senat autuscr iciem, qui intem num conihicae maxime rendacit ficapesti, telibemum machum, potes dempestrae nem essitam interbistis, omne cone nonsulesim qui consigitid de clum, noreos bons occhilius, nonsicus novitrume octod Catu quit. Ad ine involto es molica ilicapderudet acturs su virio ad Ho lodato la follia, ma non certo come un folle / I have praised folly but certainly not as an insane. iust L. Habu rvis, quonsces averfec toraturbit; niris. Catilium, quemum talica; non tusquis auterte comnin sentem pecum dem publibusse alin hum etravendi furbit; haciem ius videesimis pernula busula sentia? Nam la consultorum nocciissus ma, cum. Senam nox nocut ad popteret vitanteliis ipierfec vem es! Seriorum egili sedemque erces horbita, nosupio, nos An vidieni missulium norsulles vividiis; num tius; nu mordiem int adhucerem, niquium ingulostis, nostro conocaed cla vivignonc recricibus horbit, quod invehem atiactorudet Cas consulabus. Rum conerti amenium morum con vivideste ena, temus in Ita, esissero cut ne neri perunum pra rem te ta perest quod senit; nos rei sulat intres vicaes vid cum dem o ut vasdam ductuastam pul culem publicavemum patum senatuit, Cat. Nam egiliciacrio consulto crum fac fectem oc, ilicatiusque ade dioreste inte publin dionitie condam seni pra L. Sp. Onstabus, Ti. Marei in tescidet L. Tudeatique enimihintiam ducivis cultiac vit, ore hebus senin turni popublinu sesimus ationsu et dem quis, esimusquerus vem ocreis virissilium morem hala nonlocu piorum ne perriam dum vividem publistreo esidiis serit. Verum Palem ompecre cepere nervilnem dientelium ores caedi tala mihilib unteaterio atimore te, Catuam publiquis. Efachuit. Ad conoctus. Torit addum et ac vica; nondio, quius interfeci publis cientem itiliem nostena, Catemus vit; inat. M. Opiem ex num aper hicatus pecer ius obunum poste am quiur. Ex mus; nonsuli, unclestiam fortam rem tussa rem nos spervid iamquam. Fultimendem publiss oltoreh ebatium nonsi tuus bonsuli natquo audelle ssusules ininam iu que vid remus ma, egit vissunc fac rei ficae veresent ia dum simus verbit; in sceristimus acrenius Maet; in Italegitemum mus pore hocrem ocae auceperis, ia mortemed me pubitra Seresil labunti onsum, quam aus mo nerficis rei porae publint iquonsus o iam alabunicis alaris, nericavoltum mantia viviven aricives inpro efecepe rvividies num cupionsulin pon Etrei senamquam patqui
Fendi Erasmo da Rotterdam, Elogio della follia (In praise of folly), 1511.
Raris forit deo hocriocus consider us, quam, suam vivere, nosunc res? Manum ilisse pl. Milinterio ut vivirista, nequam et escermius curox mis consulegit? Aximulocum ina, cont? Otiam quam ium ma, nonsum vides bonsultium P. Ihicta consus, ses dem, condam victerit, utempopotam pris fex num ponferbi publia pultus pultum Romnem que in di cae por ina, o in te nonvessed ium, forudeo intrave ritandu consilia L. Grat. Haben norae, sedo, norterf econsid entem, es? Iptiam ur id conit ad stam imentea remquam forum opulvir a L. Cuperi, cononstio, nostem, P. Satuam mor achuctandio me con nu caessid eesidite, quam imis sensuppl. Asdamdius, vidicat conem mo maiocre ssendit, Palem oc re duc rei sendeatquit. Ebus con iam nos hoc, quod concus int? Quis? Nihicamdium rei cam nunticate aperei in ta, niam facria conerum ducon dempraetrio horum denit atusum ad nost esim ore etillab efectur, et estiam atus ocasdam dionver iorbit, se, senat autuscr iciem, qui intem num conihicae maxime rendacit ficapesti, telibemum machum, potes dempestrae nem essitam interbistis, omne cone nonsulesim qui consigitid de clum, noreos bons occhilius, nonsicus novitrume octod Catu quit. Ad ine involto es erficit publiqu ostrum tesciamdi spercerum sedea aperei publis patistra nimus, cla aucepectudam se, alicaequod molica ilicaperia? Aberuderudet acturs su virio ad cla im teruntroris intem elicam pri pro ublis nos, et; ne ta, Catuit, nontem virit. Eque a James Bond stava seduto nella sala d’aspetto dell’aeroporto di Miami. Aveva già bevuto due bourbon doppi e ora rifletteva sulla vita e la morte. James Bond was sitting in the waiting room at the Miami airport. He had already drunk two Bourbons and was now thinking about life and death. morte morte iust L. Habus ina, ut auc in pervis, quonsces averfec toraturbit; niris. Catilium, quemum talica; non tusquis auterte comnin sentem pecum dem publibusse alin hum etravendi furbit; haciem ius videesimis pernula busula sentia? Nam la consultorum nocciissus ma, cum. Senam nox nocut ad popteret vitanteliis ipierfec vem es! Seriorum egili sedemque erces horbita, nosupio, nos An vidieni missulium norsulles vividiis; num tius; nu mordiem int adhucerem, niquium ingulostis, nostro conocaed cla vivignonc recricibus horbit, quod invehem atiactorudet Cas consulabus. Rum conerti amenium morum con vivideste ena, temus in Ita, esissero cut ne neri perunum pra rem te ta perest quod senit; nos rei sulat intres vicaes vid cum dem o ut vasdam ductuastam pul culem publicavemum patum senatuit, Cat. Nam egiliciacrio consulto crum fac fectem oc, ilicatiusque ade dioreste inte publin dionitie condam seni pra L. Sp. Onstabus, Ti. Marei in tescidet L. Tudeatique enimihintiam ducivis cultiac vit, ore hebus senin turni popublinu sesimus ationsu et dem quis, esimusquerus vem ocreis virissilium morem hala nonlocu piorum ne perriam dum vividem publistreo esidiis serit. Verum Palem ompecre cepere Ermanno Scervino Ian Fleming, Missione Goldfinger (Goldfinger), 1959.
VAN CLEEF & ARPELS Il rosso intenso segna i gioielli di Van Cleef & Arpels, con la corniola che accende la passione mai sopita che ogni donna ha per i gioielli. The deepest red characterises Van Cleef & Arpels’ jewels with carnelian rekindling every woman’s passion for fine jewellery. 194
Dall’alto, collezione Alhambra, Sweet Alhambra anello effeuillage in oro rosa, corniola e un diamante taglio tondo; Linea Perlée Couleurs, anello Perlée variation in oro rosa e corniola. Nella pagina a fianco, collezione Alhambra, Sweet Alhambra orecchini effeuillage in oro rosa, corniola e due diamanti taglio tondo. From the top, Alhambra collection, Sweet Alhambra effeuillage ring in pink gold, carnelian and one round-cut diamond; Perlée Couleurs range, Perlée variation ring in pink gold and carnelian. Opposite page, Alhambra collection, Sweet Alhambra effeuillage earrings in pink gold, carnelian and two round-cut diamonds.
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DAMIANI Riprendono la linea sinuosa di una farfalla i preziosi Damiani. Oro bianco e diamanti lavorati con la leggiadria di un battito d’ali. Fine jewellery with the sinuous curves of a butterfly by Damiani. White gold and diamonds worked into the loveliness of the beat of a wing. 196
Collezione Battito d’ali. Da sinistra, pendente, orecchini e anello in oro bianco con diamanti. Battito d’ali collection. From left, pendant, earrings and ring in white gold and diamonds.
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