FSV 100,00 (compreso Ticino) - B € 65,00 - F € 55,00 - D € 75,00 - E € 56,90 - P € 62,50 - A € 59,59 - NKr 695,00 - L € 60,00 Italy only € 35,00
M-3915-107-€ 55,00-RD
PUBBLICAZIONE PERIODICA TRIMESTRALE N. 107
INTERNATIONAL EDITION
®
fall/winter 2010-11 PREVIEW MILANO MODA DESIGN
Il Paese delle Meraviglie
MILANO MODA DONNA
W.W.F.ashion
NEW YORK FASHION WEEK EATALIAN STYLE
IL VELO SVELATO
di Afef
Periodico Trimestrale di Moda e Informazione - Prêt-à-Porter Autunno/Inverno - Fall/Winter 2010-2011 - Numero 107 Direttore Editoriale Marco Uzzo marco.uzzo@bookmoda.com
1.
Direttore Responsabile Gianluca Lo Vetro gianluca.lovetro@bookmoda.com
Contributors 1. Elio Fiorucci 2. Maria Luisa Bertolini, journalist 3. Afef Jnifen 4. Mariella Milani, fashion editor and Tg2 special correspondent 5. Fabriano Fabbri, teacher in Contemporary Art at Bologna University 6. Beppe Angiolini, President of the Italian Chamber of Fashion Buyers
Art Director Diego Lombardo diego.lombardo@bookmoda.com Redazione Gianpiero Di Bari g.dibari@bookmoda.com Antonella Scorta antonella.scorta@bookmoda.com Sonia Spagnol sonia.spagnol@bookmoda.com
2. 3.
4.
Produzione Lorenzo Capitani produzione@bookmoda.com Hanno collaborato Carlo Prosdocimi carlo.prosdocimi@bookmoda.com Silvia Gigli, Monica Pagani, Luca Maria Traverso. Studentesse: Sara Amato, Patrizia Ligato, Anna Scaranto, Barbara Simone. Traduzioni Studio MVM Servizi Fotografici Marcelo Capizzano, Lucio Colapietro (stylist) Simone Manzo, Roberto Tecchio
5. 6.
Autorizzazione del Tribunale di Milano n° 383 del 28.05.1990 - N° Iscrizione ROC 9982
Segreteria di Redazione Cecilia Scolari cecilia.scolari@bookmoda.com Amministrazione Maurizio Milazzo maurizio.milazzo@bookmoda.com Giovanna Pennati giovanna.pennati@bookmoda.com Tipografia GRAFICHE MAZZUCCHELLI S.p.A. Via Cà Bertoncina, 37 - 24068 Seriate (BG) Tel. 0352921300 - Fax 0354520185 www.mazzucchelli.it Fotolito ITALCOLOR S.r.l. - Via L. Cavaleri, 6 - 20147 Milano Tel. 0289699716 - Fax 0289699717 italcolor@italcolor.it
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IL SALE (E LA SALIERA) DELL’ ITALIAN STYLE Senza demagogie e patriottismi tronfi, questo numero è
Milano: nella mostra Ospiti Inattesi con oltre 100 pezzi
dedicato al made in Italy in un momento in cui la concorrenza
storici di design. Uno dei tanti punti di forza dell’Italian style
straniera si fa più forte (e meno leale). Molte cose sono
sta nella simbiosi tra design, moda e arte. Ai quali bisogna
cambiate sulla scena internazionale della moda. A partire dalle
aggiungere il cibo - “l’uomo è quello che mangia” - e il
dinamiche produttive che ineluttabilmente si decentrano nei
paesaggio. Un cocktail di eccellenze servito anche in tavola
Paesi con manodopera a basso costo. Il prezzo di questa
da centenari come quello di Campari o dalla storia inedita della tenuta Amalia di Gea Della
disoccupazione, inquinamento,
Garisenda e del senatore Borsalino.
sfruttamento di lavoro minorile. Ma non è nostro compito affrontare questi temi. Semmai, ci preme osservare e puntualizzare i plus effettivi del made in Italy nei nuovi
18
Ph. Stefano Massè
rivoluzione è altissimo in termini di
Veli svelati Insomma,
senza
logiche
per
definizione o protezionismi beceri, abbiamo cercato di analizzare, e soprattutto dimostrare, la formula
scenari. Primo fra tutti, il processo
vincente del made in Italy della quale
creativo di un prodotto, erede di
dobbiamo essere orgogliosi portavoce
una tradizione millenaria: una
nel mondo. Non certo con operazioni
cultura
nell’arte
demagogiche tipo la canzone di Pupo
applicata al quotidiano almeno
che
vive
e del principe Emanuele Filiberto Italia,
dai tempi di Leonardo. Quando il
amore mio. Ma con la fierezza di
genio da Vinci studiava le vesti e le
essere connazionali di un signore,
giostre per Ludovico il Moro.
Benvenuto Cellini, che ha fatto di
C’è di più.
una saliera un gioiello. Mentre, la
W.W.F.ashion
copertina del Times del 1982 con Giorgio Armani (“la Coca
Oltre alla testa, esistono le mani. Non tanto quelle che cuciono
Cola italiana”, come lo chiamano Dolce e Gabbana) ha
a cottimo i capi basici. Tra una T-shirt fatta a Canton o in Puglia
sostituito, nell’immaginario mondiale, quella tremenda prima
non passa più tanta differenza. La discriminante, piuttosto, sta
pagina di Stern con la P38 sugli spaghetti. Detto questo, siamo
in certe specialità artigianali che ancora una volta discendono
sempre più aperti al e sul mondo. Fa testo il colophon che si
dalle botteghe rinascimentali. A testimonianza di questa storia
arricchisce della firma di Afef. Per Book Mod@, la
infinita, parte il trekking delle eccellenze W.W.F.ashion che da
fotomodella tunisina più famosa del mondo ha scritto una
questo numero risalirà a quei laboratori secolari dove spesso si
riflessione sulle contaminazioni tra moda araba e
produce in conto terzi per griffe internazionali. All’estero notano
occidentale. Una storia di veli svelati. Anche la moda vi
la differenza. Semmai, siamo noi italiani che, per abitudine
riserverà qualche sorpresa. Soprattutto nella nuova
mista a un po’ di provincialismo, ci facciamo meno caso.
femminilità maschile emersa dalle sfilate e analizzata anche in
Viviamo nel Paese delle Meraviglie ma non crediamo a questa
termini sociologici. Per capire come ci vestiremo, ma anche
storia straordinaria e fatichiamo a raccontarla. Il rischio?
perché, in base a quali comportamenti. Anche questa è una
Sottovalutare e trascurare la comunicazione al mondo del
questione di identità. Di cui è meglio essere consci, per sapere
nostro patrimonio eclettico. Per questo, il servizio fotografico
dove si va. Specialmente, quando i confini allargati del mondo
Habitus, habitat, abitare è ambientato in 3 case-museo di
elevano il rischio di smarrirsi.
www.krizia.it MILANO VIA DELLA SPIGA 23 ROMA P.ZZA DI SPAGNA 87 PARIGI 48 AVENUE MONTAIGNE LONDRA 24-25 CONDUIT STREET NEW YORK 805 MADISON AVENUE
2010
COOL p a s t
r e t u r n s
di Sonia Spagnol
“Cena in Emmaus”, olio su tela, 1596-1598, National Gallery, London
COMING
La luce di Caravaggio “Arrogante, amorale, violento, in combutta col diavolo”, così il cardinale Francesco Maria Del Monte parla del suo protetto Michelangelo Merisi detto Caravaggio. A quattrocento anni dalla morte del “pittore della luce tenebrosa” (1571-1610), l’Italia rende omaggio al grande maestro lombardo che sa far emergere dall’ombra densa le sue figure, come se fossero colpite da uno spot light. Una scelta stilistica che valorizza la gestualità e l’espressività dei soggetti, creando volume. Il geniale artista è tutt’oggi modernissimo nella sua fedele rappresentazione della realtà che mostra la Roma di fine Cinquecento attraverso la ricchezza e i lussi delle abbienti famiglie committenti, nonché la povertà dei mendicanti e degli infermi che affollano le strade. Come un regista in teatro o come uno stilista in atelier, Caravaggio riproduce gli scenari nel suo studio, pensando a personaggi reali. Raffigurazioni fedeli anche grazie all’uso della tecnica degli specchi e di strumenti ottici che gli permettono di non fare disegni preparatori. Un’arte suggellata spesso dall’autoritratto dell’artista che compare nei dipinti: logo della sua stessa arte.
120
1890: Jeanne Lanvin fonda la celebre maison francese, iniziando la sua carriera come creatrice di cappelli e abbigliamento per bambine. Diretta dal 2001 da Alber Elbaz, la griffe festeggia l’anniversario con 2 francobolli prodotti dalle poste francesi. 1890: Jeanne Lanvin established the famous French maison, starting her carrier as a designer of hats and little girl’s clothing. Since 2001 managed by Alber Elbaz, the label celebrated its anniversary with 2 stamps produced by the French post.
400 IN ARRIVO
anni/years
Dal 4 maggio al 4 luglio la mostra internazionale d’arte contemporanea open air Cow Parade approda a Roma, dopo aver toccato oltre 40 metropoli. 100 mucche decorate da altrettanti artisti, affermati ed emergenti, tra cui Ludmilla Radchenko, invaderanno la città per essere battute all’asta da Sotheby’s per beneficenza all’Aranciera di San Sisto il 14 luglio. From May 4th to July 4th, the international show of contemporary art in the open air Cow Parade will arrive in Rome, after stops in over 40 cities. 100 cows decorated by as many artists, both famous and emerging, amongst whom Ludmilla Radchenko, will invade the city to go under the Sotheby’s hammer for charity in the Aranciera di San Sisto on July 14th.
INIZIATIVE DEDICATE A CARAVAGGIO: - Caravaggio. Scuderie del Quirinale, Roma, fino al 13 giugno. - Caravaggio e l’arte della fuga. La pittura di paesaggio nelle Ville Doria Pamphilj. Villa del Principe, Genova, fino al 26 settembre. - Caravaggio e Caravaggeschi a Firenze. Galleria Palatina di Palazzo Pitti, Firenze, dal 22 maggio al 10 ottobre. - Caravaggio e altri pittori del Seicento. Castel Sismondo, Rimini, dal 23 ottobre al 27 marzo 2011.
The Caravaggio’s light “Arrogant, amoral, violent, in cahoots with devil”, so cardinal Francesco Maria Del Monte spoke of his protégé, Michelangelo Merisi called Caravaggio. After fourhundred years from the death of “the painter of dark light” (1571-1610), Italy pays a tribute to the great Lombard master who was able to make his figures emerge from the dense dark light, as they were illuminated by a light spot. A style choice which enhances the gestures and expressions of subjects creating volume. The genial artist is still very modern with the faithful reproduction of the reality which showed Rome from the end of the 16th century through the richness and luxuries of the healthy customer families as well as the poverty of beggars and infirm who crowed the streets. Like a theatre director or a designer in his atelier, Caravaggio reproduced the scenarios in his studio thinking of real personalities. Faithful portraits also thanks to the use of the technique of mirrors and optical devices which enabled him to not prepare previous drawings. An art often sealed by the self-portrait of the artist who appears in paintings as a logo of his art.
5
2005: viene fondato YouTube, il portale video più famoso al mondo. Gli ingegneri del sito chiedono agli utenti di segnalare su un blog ufficiale le possibili migliorie da apportare. Non essendoci una categoria “moda” tra i canali, gli stilisti potrebbero pensarci. 2005: YouTube was founded, the most famous videoportal in the world. The website engineers asked the users for signalling the possible improvement to implement on the official blog. Since a “fashion” channel does not exist, the designers could suggest it.
100 1910: nasce lo scrittore abruzzese Ennio Flaiano. Già negli anni ’60 sosteneva: “Oggi la moda ha tolto innocenza e semplicità al modo di vestire. Lo ha tradotto in contraffazione, mascheramento. La più parte delle persone, uomini e donne sembrano alla ricerca di una identità da assumere”. 1910: the writer Ennio Flaiano was born in Abruzzo. Already in the 1960s, he affirmed: “Today fashion has eliminated innocence and simplicity from the way to dress. He turned it into counterfeiting and masking. The majority of people, both men and women, seem to search for an identity to take up”.
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2010
COMING
COOL p a s t
r e t u r n s
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ph. Luca Gambuti
Guerra: il dialetto ne La valle del kamasutra Guerra: the dialect in The valley of Kama Sutra In occasione del suo novantesimo compleanno, Tonino Guerra firma La valle del Kamasutra. Segni, sogni e altro scelti dal poeta (a cura di Salvatore Giannella, Bompiani ed.): libro-enciclopedia del fantastico in dialetto romagnolo. Il volume raccoglie anche l’esperienza dell’autore come sceneggiatore con Federico Fellini. Del quale ricorrono i 90 anni della nascita (1920) e i 50 de La Dolce Vita, Palma d’Oro nel 1960. Attraverso versi, storie e disegni, Guerra racconta l’arte eclettica di un uomo che ha sempre sentito la necessità di avvicinarsi alle sue radici. Non a caso, da oltre due decenni è residente a Pennabilli, nel cuore del Montefeltro. In tempi di glocalismo, il vernacolo come linguaggio del genius loci sta entrando nella moda. Ha ispirato persino la griffe Cangiari: “cambiare” in dialetto calabrese. On occasion of his ninetieth anniversary, Tonino Guerra signs The valley of Kama Sutra. Signs, dreams and other chosen by the poet (curated by Salvatore Giannella, Bompiani ed.): a book-encyclopaedia of the fantastic dialect from Romagna. The book gathers also the experience of the author, as a scenario writer, with Federico Fellini. Of whom 90 years from his birth are celebrated (1920) and 50 from La Dolce Vita, Palma d’Oro Award in 1960. Through poetry, stories and drawings, Guerra tells the eclectic art of a man who had always felt the need to go closer to his roots. Not by chance, he has lived for over two decades in Pennabilli, in the heart of Montefeltro. In times of glocalism, the vernacular as a language of genius loci is joining the fashion world. He was also the inspiration source of Cangiari label: “to change” in Calabrian dialect. 1990: viene inventato Photoshop, il famoso software per il fotoritocco. Apple celebra la ricorrenza con un’applicazione per l’iPhone che permette di modificare le fotografie del proprio melafonino. Una nuova frontiera per l’informazione in tempo reale.
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1990: Photoshop was invented, the most famous software of photo-retouching. Apple celebrates the anniversary with a new application of iPhone which enables to retouch photos directly on the apple-mobile phone. A new frontier of information in real time.
180 1830: il sarto francese Carthelemy Thimmonier realizza la prima macchina da cucire domestica. Uno strumento a filo continuo che cuce un punto a “catenella” con una serie di anellini. Riscopriremo il fai da te del guardaroba? 1830: the French couturier Carthelemy Thimmonier made the first home sewing machine. An appliance with a continuous yarn which sews chain stitches through a range of small rings. Will we rediscover a do-it-yourself wardrobe?
Il 2010 negli altri calendari: The year 2010 in other calendars:
Calendario GIAPPONESE JAPANESE calendar
Calendario IRANIANO IRANIAN calendar
20 1990: Nelson Mandela viene liberato dopo 27 anni di detenzione, quasi tutti trascorsi a Robben Island, davanti a Città del Capo. Ulteriore motivo per celebrare tutto il Continente Nero e il Sudafrica, sede dei prossimi Mondiali di Calcio.
55 1955: il ricercatore indiano Narider Kapany inventa le fibre ottiche, facendo passare la luce in un sottilissimo filo di vetro, come fa la corrente elettrica in un cavo. Il tessuto con la fibra ottica all’interno è già stato prodotto. Adesso si aspettano dagli stilisti indumenti comunicanti su cui visualizzare loghi e disegni.
1990: Nelson Mandela was released after 27 years of prison, almost in Robben Island, in front of Cape Town. Another reason to celebrate the African Continent and South Africa, where the next Football World Cup will take place.
1955: the Indian researcher Narider Kapany invents the fibre optics making the light pass through a very thin glass cord, like the electric current makes into a cable. The fabric with the addition of optic fibre has been already produced. Now we are waiting for designers’ communicating garments on which to visualise logos and patterns.
God save the Fashion
Calendario BERBERO BERBER calendar
Calendario COREANO KOREAN calendar
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intrecci di tracce
w.w. f.ashion Made in Italy, fatto in Italia, pensato in Italia: c’è molta confusione, parecchia ipocrisia e un po’ di malizia nell’uso/abuso di questi termini. È ormai noto che bastano pochi passaggi di lavorazione nel Bel Paese per fregiarsi di un’etichetta di provenienza, sinonimo di qualità in tutto il mondo. Non a caso il governo ha approvato la legge VersaceReguzzon lavorando a una legge per regolamentare questa materia complessa, peraltro osteggiata da non pochi industriali. Ma il problema, forse, è un altro. Ai fini della qualità di certi prodotti, che differenza fa se la T-shirt o gli orli dei jeans sono cuciti in un laboratorio pugliese o a Canton? L’essenza dell’italianità, semmai, sta altrove: nel processo creativo a monte frutto di un’eredità millenaria. Questa, sì, unica al mondo. Quanto ai manufatti la vera differenza la fanno le cosiddette eccellenze italiane che - etichetta o non etichetta - parlano da sole della perizia e della storia di cui sono “figlie”. Spesso sono laboratori che lavorano per conto terzi al servizio di griffe mondiali. Un’altra faccia dello stile tutta da scoprire in piccole realtà lontane dai riflettori, senza public relation, pubblicità e red carpet: silenziose custodi di tecniche e tradizioni in via di estinzione. Come dire? Le cellule vitali del made in Italy da salvaguardare con la logica del WWF. Da questa convinzione parte il trekking delle eccellenze che risalirà dal prodotto di copertina al laboratorio che lo realizza da secoli in una sorta di sfida antistorica alla globalizzazione. Inizia, così, una storia a puntate fatta di piccoli, inimitabili, punti. G.LoVe.
L’arte di intrecciare (le fa eco, nella moda, un’esplosione di trecce e tricot) come espressione del desiderio di artigianalità. La reazione alla globalizzazione delle forme si gioca sul campo della materia e delle lavorazioni manuali. Nei nidi di Sissi che ricongiungono l’umanità alle sue origini: l’artificiale al naturale
Natura“ fatta a mano” 1.
d i
F a b r i a n o
F a b b r i
Sissi è artista da una vita. In una delle sue performance più recenti si trascina all’aperto alcune trecce “fatte a mano”, simili a un serpente che le si avvolge al collo e si avvinghia alle rocce tutt’attorno. Che strana, la natura di Sissi. Un ambiente artificiale. Uno spazio finto. Pieno di sfilacci e cordoni. Di nervi e capillari. Qualcuno potrebbe pensare che Sissi brami connessioni tra il suo corpo e il corpo della natura. Che aneli a un legame intimo, ombelicale. Nel 2002 l’artista, che prende il suo pseudonimo dalla celeberrima imperatrice asburgica, vince il Premio Furla per l’arte. Ora Sissi ha travasato un po’ della sua vena creativa in una piccola ma agguerrita produzione di borse e di altri accessori.
IDEE MONDIALI, ECCELLENZE LOCALI Ultimamente, la moda di casa nostra cerca la valorizzazione delle proprie peculiarità e punta a rilanciare i pregi del cosiddetto “made in Italy”, sinonimo appunto di “fatto a mano”, di articoli eseguiti con cura e con sapere come tradizione comanda. Tuttavia, una cosa sono i prodotti, un’altra sono le idee. I prodotti italiani hanno confini che si chiamano Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana. Rimini, Milano, Prato. E tantissimi altri. Le idee, invece, producono forme che di confini proprio non ne hanno, testimonianze di modalità espressive in cui si manifesta una cultura davvero al passo coi tempi, a sua volta frutto di un battito e di un transito globali, senza distinzioni territoriali, sparpagliato in una rete di creatività priva di dogane fisiche e mentali. Che insomma è “trans” per definizione: transgeografica, transnazionale, transartistica, transestetica.
A DOPPIO NODO Su queste frequenze di interpretazione, le opere di Sissi sono sì “fatte a mano” con abile senso artigianale, ma allo stesso tempo captano idee che hanno risvolti di livello internazionale. L’artista sa generare un composto di soluzioni improntate a un’accoppiata molto in voga nell’arte e nella moda di oggi, ovvero la tendenza a unire a doppio nodo il corpo e tutte le sue secrezioni naturali a elementi che invece appartengono alla sfera dell’artificio. In effetti il lavoro di Sissi è in dondolio perenne, da un lato, tra ambienti in cui si accoccola in posizione fetale e, dall’altro, tra nidi ingigantiti sempre “fatti a mano”.
SCOUBIDOU Sono nidi caldi e uterini. In altre performance dal suo capo emerge una concrezione di scoubidou, quasi di corallo sintetico: collocata sulla testa, la protuberanza inorganica assomiglia alla tela di un aracnide in grado di espellere filamenti colorati, ma poi la chioma lussureggia in grande, in scala sempre più espansa, fino a ricoprire intere porzioni di ambiente e a ristabilire un nesso di relazione con gli elementi della natura. Come a dire che anche da creature cresciute nella bambagia dell’artificio e della tecnologia possiamo immergerci a tu per tu nel ventre grasso della materia grezza. Che un filo rosso lega mondo umano e mondo sintetico, che una treccia ci annoda e ci innesta alla carne della natura. 3.
2. 1. Sissi: “Secondo mezzo piano”. 2. Gianfranco Ferré catwalk. 3. Sissi: “Io e tre rocce legate”.
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WEAVING TRACES
w.w. f.ashion
The art of basketwork (there is an explosion of braids and tricots in fashion at the moment) as an expression of the desire for the handcrafted. A reaction to the globalisation of shape is being played out by hand with the materials of handicrafts
“Made in Italy”, “produced in Italy”, thought in Italy: there is a lot of confusion, a good deal of hypocrisy and a little malice in these words. By now we all know that a few processing passages
“ Handmade ” nature
in Italy are sufficient to obtain the label of the place of origin, a synonym of the highest quality in
b y
the world. Not by chance, our
F a b r i a n o
F a b b r i
Ve r s a c e -
Sissi has always been an artist. In one of her most recent performances she appeared
Reguzzon to regulate this com-
with some long handmade plaits, a little like snakes, which she wrapped round her neck
plex matter. But, perhaps the
and attached them to the rocks all around her. How strange is Sissi’s natural world. An
problem is different. Speaking of
artificial natural world. A manmade natural world. Filled with yarns and cords.
Has
issued
the
a product quality, is there any difference if a T-shirt or the jeans
Nerves and capillaries. Some people might think she has an inescapable urge to connect her body to the body of nature. That she longs for an intimate, almost umbilical connec-
hems are sewn in an Apulian workshop or in Canton? At most, we have to display the true Italian excellence, which, with or
tion. In 2002, when Sissi assumed the pseudonym of the famous Hapsburg empress, she won the Furla art prize. Today she has directed her strong vein of creativity into a small but powerful line of handbags and other accessories.
without label, speaks alone of 2.
the only skill in the world able to produce it. Another side of style which has to be yet discovered in the silence of workshops, far from the limelight: the guardian of techniques and traditions, the true heritage to safeguard and impart to the world with WWF (Fashion) logic. The trekking of excellence starts from this belief which goes from the cover product to the hands which made it, often for third persons. So a serial story starts and is made of small, inimitable stitches.
1.
1. Sissi: “Ultima goccia”. 2. Sissi: “Autoritratto con specchio”. 3. Laura Biagiotti catwalk. 4. Versace catwalk. In the background, Iceberg catwalk.
WORLD IDEAS, LOCAL CRAFTSMANSHIP Recently, Italian fashion has tried to add the value of its own particular specialities and aimed at relaunching the merit of a “Made in Italy” label. This, in fact, is synonymous with “handmade”, with products made with great care and how traditional artisanship would expect. However, one thing is in the making, quite another is in the idea. Italian goods have borders, these are called Emilia-Romagna, Lombardy, Tuscany, Rimini, Milan and Prato. There are many others. On the other hand ideas produce shapes that have no borders at all, they are testimony to a means of expression which is truly contemporary, with no territorial distinctions, a scattered creative network with no physical or mental borders, they are, by definition trans: trans-national, trans-artistic and transaesthetic.
IN A DOUBLE KNOT On this frequency, Sissi’s works are, yes, made by hand with considerable artisanship, but at the same time they incorporate international ideas. This artist is able bring together solutions which are very fashionable in the art and fashion of today, that is; the trend, using double knots, to link the body and all its natural secretions to elements that belong in the sphere of artifice. In effect Sissi’s works are in a permanent state of swinging from, on the one hand, being curled up in a foetal position to, on the other, being cradled in a huge “handmade” nest.
4.
SCOOBYDOO They are protective, womb-like nests. In another of her performances she emerges almost like Scoobydoo, almost like synthetic coral: inorganic protuberances attached to her head like a spiders web that expels coloured filaments, but then more and more appear until they cover her head, then the entire space until they re-establish a connection with nature. It’s like saying that even though we are creatures that have grown surrounded by the protection of artifice and technology we can still immerse ourselves in the large stomach of raw material. Where a red thread binds the human world to the artificial one, where a plait ties us together and binds us to the flesh of nature.
3.
4.
5.
31
moda & cibo La tavola come passerella supplementare dell’eccellenza made in Italy. Le mostre e le iniziative dedicate alla contaminazione tra food e fashion. Con un pizzico di storia del fenomeno e tre casi di arte da bere. The table as an additional catwalk for the excellence of Made in Italy. Exhibitions and events dedicated to the contamination between food and fashion. With a pinch of History of the phenomenon and three stories of art to drink.
eatalian style di Maria Luisa Bertolini
Fendi kebab, Prada burger: con ironia le ultime vetrine di Selfridge’s a Londra mettono in scena la fusion tra moda e cibo. Una miscela sempre più intima, da quando il gusto s’intende e si vive a 360 gradi: dai cibi ai ristoranti/hotel degli stilisti. Negli Anni ’80, quando Moschino associava la sua moda alla pizza, confezionando il profumo in una bottiglia di vino (esilarante l’avvertenza: “solo per uso esterno”), il binomio fashion-food sembrava solo la provocazione dell’enfant prodige del made in Italy. Oggi, al di là delle tante etichette gastronomiche con la firma di un creatore, le nostre specialità sono utilizzate come medium supplementare per sottolineare il concetto di eccellenza del fatto in Italia. Pitti Immagine organizza addirittura la mostra Taste e Fuori di Taste: ghiotta esposizione alla Stazione Leopolda di Firenze sul mondo della tavola. Lo stesso che sarà celebrato dalla mostra Tutti a tavola! (Villa Reale, sino al 9 maggio) in occasione del Salone del Mobile a Milano. Si chiude, così, il cerchio delle 3F: Fashion, Food e Furniture. Una storia secolare della quale vi raccontiamo tre capitoli emblematici (da pag. 48).
1972. Si ristampa il libro di ricette firmato da Christian Dior: “La cuisine cousu-main”. Le illustrazioni sono realizzate da René Gruau, autore delle pubblicità più artistiche della maison. 1972. The recipe book signed by Christian Dior, “La cuisine cousu-main”, was reprinted. The illustrations are made by René Gruau, author of the most artistic advertisements of the maison.
Fendi kebab, Prada burger: with irony the latest shop windows of Selfridge’s in London, stage the fusion of fashion and food. A mix that is even more intimate, since taste is understood and experienced allround: from food to designers’ restaurants/hotel. In the 80s, when Moschino associated fashion to pizza by packaging his perfume in a bottle of wine (the warning was hilarious: “for external use, only”), the fashion-food binomial seemed only the provocation of the enfant prodige of Made in Italy. Today, outside the many gastronomic labels with the creator’s signature, our specialities are used as an additional means to stress the concept of the excellence of Made in Italy. Pitti Immagine even organizes the exhibition Taste and Fuori di Taste: an appetizing exhibition at Stazione Leopolda in Florence on the world of the table. The same that will be celebrated by the exhibition Tutti a tavola! (Villa Reale, until May 9th) on the occasion of the Salone del Mobile (The Furniture Show) in Milan. This completes the circle of the 3Fs: Fashion, Food and Furniture. A century-old history of which we will recount three emblematic chapters (from page 48).
Anni ’70. Roberta di Camerino è una delle prime griffe a firmare un cofanetto di caramelle. L’operazione verrà ripetuta con Missoni. 1970s. Roberta di Camerino is one of the first brands to sign a sweet box. The operation will be repeated with Missoni.
FASHION & FOOD Taste, Stazione Leopolda, Firenze
1988. L’invito alla sfilata di Moschino autunno/inverno 1988-89 è a forma di pizza. Da sempre il brand ama sottolineare l’italianità con i prodotti culinari. 1988. The invitation to the Moschino autumn/winter 198889 show is shaped like a pizza. The designer has always loved to underline his Italian character with culinary products.
1989. Krizia lancia il Krizia Brut con la sua pantera sull’etichetta. Seguiranno nel 1992 il vino rosso e il vino bianco. 1989. Krizia launches Krizia Brut with her panther on the label. Red wine and the white wine followed in 1992.
moda & cibo Dalla miscela panna e cioccolato nasce l’idea del tubino Gotha. Un’ispirazione ghiotta che ha suggerito alla griffe di realizzare con Lindt un lipstick al cacao. From a mix of cream with chocolate has originated the idea of Gotha sheath. A tasteful inspiration which suggested the label to make with Lindt a cacao lipstick. 2010. Allegri, marchio di trench, riproduce il proprio capo spalla “packable” in nylon, datato 1998, in formato cioccolatino. 2010. Allegri, famous brand due to its trenches, reproduces his “packable” outerwear in nylon, dated from 1998, as a chocolate “model”.
2009. Il calzaturificio Fratelli Rossetti realizza a scopo promozionale scatole di biscotti a forma di scarpina. 2009. The shoe factory Fratelli Rossetti made as a promotion biscuit boxes shaped like a small shoe. 1995. Il conte Gianpaolo Tarabini Castellani, marito di Anna Molinari, stilista di Blumarine, acquista dei terreni tra Carpi e Modena e li trasforma in risaie. Da allora, Blumarine griffa quel riso con il suo cuore. 1995. The count Gianpaolo Tarabini Castellani, husband of Anna Molinari, designer of Blumarine, bought some lands between Carpi and Modena and turned them into rice fields. Since then, Blumarine has signed that rice with its roses.
2002. Giorgio Armani inizia la produzione di Armani Dolci, tutt’oggi venduti all’interno degli store monomarca del designer. 2002. Giorgio Armani started the production of Armani Dolci, which are still sold within the designer’s singlebrand stores.
LA FAMIGLIA DELLE QUALITA
The family of the qualities A thread of wine
Ricami, cashmere e vino: tre eccellenze si intrecciano nella storia di Caprai, un polo tra i più importanti dell’Umbria ribattezzato “la famiglia di qualità”. Arnaldo, il padre, dal ‘55 è alla guida del celebre gruppo tessile che possiede la più ricca collezione di ricami. A Marco, figlio di Arnaldo, si deve invece la riqualificazione dei vigneti di Montefalco, dove si vendemmia il Sagrantino. Se nelle ultime cinque edizioni della Guida ai Vini d’Italia edite da Gambero Rosso e Slow Food il Sagrantino 25 Anni si è aggiudicato il premio Tre Bicchieri, tra i prestigiosi riconoscimenti non mancano le super tre stelle della Guida Veronelli e l’Oscar del Vino come Miglior Produttore conferito dall’Associazione Italiana Sommeliers. Last but not least, Luca è più noto nel mondo della moda come Cruciani: griffe del cashmere che già nel ‘98 si avventurava negli intarsi a 36 colori. Altri numeri? 315 colori su misura e 7000 lavaggi. Anche se il meglio del meglio resta il red diamond: cashmere da 50 millimetri che si rincorre per 48 chilometri, contro i 9 abituali, nella maglie di massima qualità. Con l’imprimatur del DNV: il piu autorevole organismo mondiale della certificazione. M.L.B
Marco Caprai
Un filo di vino
Luca Caprai
FASHION & Food
Embroideries, cashmere and wine: three Excellencies interweave within the Caprai family, one of the most important in Umbria renamed “the family of quality”. Arnaldo, the father, has been running this famous textile group that owns the richest collection of embroidery since 1955. Instead Marco, Arnaldo’s son, is in charge of the requalification of the vineyards in Montefalco where the Sagrantino is harvested. During the last five editions of the Wine Guide of Italy by Gambero Rosso and Slow Food the Sagrantino 25 Years has been awarded the prestigious prize Tre Bicchieri (Three Glasses), as well as the Veronelli Guide’s Three Stars and the Oscar for Wine as Best Producer awarded by the Italian Sommeliers Association. Last but not least, Luca who is better known in the world of fashion as Cruciani: the cashmere brand that had already begun weaving with thirty-six colours in 1998. More figures? 315 customised colours and 7000 washings. Even if the best of the best remains the red diamond: 50 millimetre cashmere 48 kilometres long, against the current 9, for top quality knitwear. With the DNV imprimatur: the most authoritative certification body worldwide.
BOOK MODA FASHION & FOOD
1894
1921
150 anni di storia Campari 1860 - 2010 150 years from Campari story 1860 - 2010 di M.L.B.
Campari, founded in 1860 by the liquor distiller Gaspare, is the precursor of design affiches. In 1894, the first posters by illustrator Mora were made.
Bruno Munari made the poster Declinazione grafica del nome Campari for the inauguration of the Milanese underground, today displayed in the New Yorker MoMA.
Campari, fondata dal liquorista Gaspare nel 1860, è antesignano della pubblicità d’autore. Nel 1894, vengono realizzate le prime affissioni dall’illustratore Mora.
Bruno Munari realizza il manifesto Declinazione grafica del nome Campari, oggi esposto al MoMA di New York, per l’inaugurazione della Metropolitana Milanese.
1964
Leonetto Cappiello made the famous Spiritello (little devil) wrapped in orange peel. In the 1920s, many artists created peculiar works for Campari.
Leonetto Cappiello realizza il celebre Spiritello avvolto nella buccia d’arancia. Negli Anni ’20 molti altri artisti creano opere originali per Campari.
The woman in red, Kelly Le Brock, photographed by Franco Scepi with a Valentino dress is protagonist of the “Campari, It’s Fantasy” spots and posting.
La signora in rosso, Kelly Le Brock, fotografata da Franco Scepi in abiti Valentino è la protagonista dello spot e nelle affissioni “Campari, It’s Fantasy”.
1986
1950
After the Second World War, Giovanni Mingozzi is one of the artists who illustrated the dynamism of Campari on posters with light and positive contents.
Jessica Alba photographed by Mario Testino for the calendar was also the star of the international adv campaign managed by French Jean Paul Goude.
Dopo la Seconda Guerra, Giovanni Mingozzi è tra gli artisti che illustrano il dinamismo Campari in manifesti dai contenuti leggeri e positivi.
Jessica Alba, immortalata da Mario Testino per il calendario, è anche la star della campagna pubblicitaria internazionale, diretta dal francese Jean Paul Goude.
2009
1960
A graphic change in the brand’s communication. Guido Crepax combined Campari with relaxation after a sport with an image portraying a life moment.
The Depero con Campari show celebrates 150 years with the limited edition Campari Art Label, signed by the Assume Vivid Astro Focus (avaf) artists, Vanessa Beecroft and Tobias Rehberger.
Svolta grafica nella comunicazione del marchio. Guido Crepax associa Campari al relax dopo lo sport con un’illustrazione che racconta uno scorcio di vita.
La mostra Depero con Campari celebra i 150 anni con le etichette limited edition Campari Art Label, firmate dagli artisti Assume Vivid Astro Focus (avaf), Vanessa Beecroft e Tobias Rehberger.
2010
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Anteprima di Milano Moda Design/Salone del Mobile (14-18 Aprile): corrispondenze tra moda e design.
5.
A preview of the Milano Moda Design/Salone del Mobile, Milan, April 14th18th: parallels between fashion and design.
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SURREALISMO Cose che sembrano altre
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1. Woonderlux by Ingo Maurer at Spazio Krizia. 2. Missoni Home. 3. Krizia F/W 2010-2011. 4. Elisa bag by F.lli Rossetti. 5. CĂŠline Wright for F.lli Rossetti. 6. Sicis sofa by Carla Tolomeo. 7. Moschino F/W 2010-2011. 8. Paul Smith for Stelton. 3.
SURREALISM Things which seem others
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Black and DIAMOND
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Superfici sfaccettate come diamanti per brillanti effetti 3D Faceted surfaces like diamonds for brilliant 3D effects
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The NATURE of flower Natura e omaggio al mondo verde, specialmente se fiorito
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Nature and a tribute to the green world, especially when flowered 10.
1. Axolute by BTicino. 2. Diamond Cabinet by 12.
Fendi. 3. Canapo by Cassina. 4. Fendi F/W 2010-2011. 5. Coveri sofa. 6. Antonio Marras. 7. Scholtès at Circolo Marras. 8. Hotel Maison Moschino. 9. Bakuli jua lamp. 10. Missoni sofa. 11. Missoni F/W 2010-2011. 12. Pop Ranocchie by Etro for Kartell. 13. Etro F/W 2010-2011.
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ASIMMETRIE ASYMMETRIES
Le linee si spezzano e si incrociano anche nel design
Lines break up and cross with each other also in design
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3.
1. Angelo Figus for 150째Frette. 2. Fendi F/W 2010-2011. 3. Fendi Twist. 4. Playbill from the exhibition Un
bagno di stelle, Civico Planetario, Milano. 5. Reluxuring Design Collection by Rotella. 6. Blumarine sketches. 7. Willy by Frau. Reissue. 8. Armchair in Maison Moschino. 2.
9. Blugirl F/W 2010-2011.
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COCOONING
Curve come cappe: avvolgenti quanto sciarpe, le nuove poltrone seguono la linea dello stile cocooning Curves like wrapping capes as scarves, the new armchairs follow the line of cocooning style
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BOOK MODA INCHIESTA
di Gianpiero Di Bari
Il web irrompe nel ristretto mondo delle sfilate, portando in prima fila i blogger. Ne discutiamo con: Stefano Gabbana, Ennio Capasa, PR e grandi firme del settore. interviene Beppe Severgnini. Photo story del reality. “Bellissima la tua sfilata”, dice Laura Pausini ad Alberta Ferretti via telefonino 10 min. dopo lo show. “Ma se non c’eri!” replica la stilista. “L’ho vista on line”, ribatte la cantante. Già: la grande novità di quest’anno è che le sfilate sono finite in diretta sul web, vincendo la storica ritrosia dei creatori a divulgare in anticipo il loro lavoro. Basti pensare che Balenciaga vietava la pubblicazione dei suoi défilé per sei mesi. Ma tant’è, se Burberry Prorsum ha trasmesso in 3D la sua sfilata londinese in location allestite per l’occasione a New York, Parigi, Dubai, Tokyo e Los Angeles, Dolce & Gabbana hanno mandato sia la passerella D&G che la main line in streaming sugli smartphone. Nel frattempo la Camera Nazionale della Moda (CNMI) ha attivato sul suo sito un servizio di Live Streaming con ben 22 sfilate in diretta, oltre a un servizio di last news consultabile dal palmare. Non è tutto. Parallelamente a questo fenomeno agli show sono comparsi i blogger. Addirittura in prima fila come i direttori e gli opinionisti più temuti. La loro presenza è stata rimarcata anche per un modo di vestire molto eccentrico. Vedi Tavi Gevinson (la tredicenne che spopola in America con il suo blog tavi-thenewgirlintown.blogspot.com). E dire che anche in questo caso solo qualche anno fa i siti Internet non venivano nemmeno invitati.
A cosa si deve questa inversione di rotta? “Internet è la nuova informazione”, risponde Stefano Gabbana. “La rete -aggiunge Ennio Capasa di Costume National- consente un contatto diretto con la Plug Generation che scavalca tutti i media tradizionali in tempo reale. Con un impatto, di gran lunga superiore, a quello della TV, dei giornali e della radio messi insieme”. Senza contro indicazioni? “Ora -continua Gabbana- è troppo presto per giudicare. Si vedrà nel tempo”. Più circostanziata la giornalista di Libero Luisa Espanet: “Internet e i blog rappresentano un certo tipo di società molto generica e istituzionalizzata, con il bene e il male che questo comporta. Possono convivere apertamente: il web dà l’informazione immediata, la carta stampata gli approfondimenti”. “Potenzialmente -aggiunge Andrea Monti, già direttore di GQ, Maxim e Sette, ora alla Gazzetta dello Sport- Internet potrebbe garantire una maggior democratizzazione dell’informazione. Il problema è che a una maggiore libertà corrisponde una minore qualità dell’informazione. Vista la rapidità del mezzo, ritengo che sia molto
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funzionale per la divulgazione delle immagini. Un po’ meno per le riflessioni scritte. Il che spalanca un futuro ai grandi reportage. Nero su bianco”. “In ogni caso -riflette Gianluca Bauzano del Corriere della Sera Magazine- qualunque fenomeno deve creare una sorta di distanza storica per influenzare veramente. Non si può definire informazione quella dei blogger, più che altro è un parere personale. Più vicino alla strada e quindi al pensiero generale. È un occhio diverso, senza né filtri né censure, un punto di vista differente per un settore atrofizzato”. A questo punto sarebbe interessante sapere cosa dicono i blogger. Ma Chiara Ferragni (theblondesalad.com), la più famosa nel nostro Paese, non ha risposto alle nostre mail. Alla faccia dell’interazione. Che, secondo Andrea D’Amico, è proprio il punto di forza di Internet. “Perché -continua il responsabile new media dell’agenzia di pubbliche relazioni Attila- sulla carta stampata si può solo vedere, sul web l’utente può fare. Per questo è fondamentale che le nuove agenzie si dotino di un reparto Digital Pr per gestire le relazioni nella nuova società digitale che è la Rete”.
Il parere di Beppe Severgnini opinionista del Corriere della Sera e scrittore.
“ LA MODA SCIOGLIERA` LA RETE? ” Cosa ne pensa del giornalismo di moda on line? È la stessa cosa che ho chiesto a Dolce e Gabbana. Perché loro non accettano di buon grado le critiche. Si ricorda la pubblicità tolta a un quotidiano per una recensione sgradita sulla cotoletta del loro ristorante? Come prenderanno certe cattiverie che volano in Internet? Cosa hanno risposto? Che il web è il futuro. Anzi il presente. Condivide? Personalmente ritengo che la moda si apra al web per disinnescarlo. Tenta di inglobarlo nella sua realtà per controllarlo, cooptarlo. Come ha fatto con tutti gli altri mezzi di comunicazione. Ci riuscirà? Finché i siti non hanno pubblicità che può diventare strumento di do ut des, la vedo difficile. Lei invece, come sta vivendo questo passaggio dalla carta alla rete? Ha reso difficilissimo un mestiere che era già difficile.
LA SPIRALE DEl reality
DAL POP AL PEEP di Barbara Simone
1949 Libro 1984 di George Orwell. 1960 Trasmissione Candid Camera sulla Cbs. 1965 Trasmissione Specchio Segreto di Nanni Loy. 1966 Film The Chelsea girls di Andy Warhol, verso il reality. 1970 Yves Saint Laurent è il primo a posare e far posare modelle nude. 1971 Walter Albini fa nascere il prêt-à-porter italiano con Krizia, Missoni, Ken Scott, Trell e Caumont. La moda si avvicina alla gente. 1978 L’artista Colette vive per due giorni nella vetrina di Fiorucci a New York. 1984 Trussardi sfila la collezione donna autunno/inverno in un evento eccezionale in piazza Duomo a Milano. 1984 Prima sfilata aperta al pubblico di Thierry Mugler. 1986 Spot Levi’s con Nick Kamen, il modello lanciato nello show business. 1991 Campagna di Oliviero Toscani per United Colors of Benetton. 1992 Chiara Boni fa sfilare le giornaliste di settore, tra cui Gisella Borioli, per la collezione p/e 1993. 1994 Nasce D&G, dalla strada per la strada; rovesciamento della piramide moda. 1994 Libro e mostra Street style del sociologo Ted Polhemus. 1995 Davvero di Giovanni Minoli, primo esperimento di reality: studenti universitari a Bologna condividono la casa. 1997 Soap Beautiful in riprese reali con Rocco Barocco a Villa d’Este. 1998 Film The Truman Show diretto da Peter Weir, con Jim Carrey. 1998 Prima esposizione on-line della linea di lingerie Victoria’s secret. 1999 Prima sfilata on-line di Krizia della collezione p/e 2000. 2000 Grande Fratello 1 in Italia. 2000 Presentazione Caractère La Grande Sorella p/e 2001. 2002 Film Cremaster 3 con Aimee Mullins, campionessa dei giochi olimpici per paraplegici e modella di Alexander McQueen. 2003 L’indossatrice Tyra Banks crea la trasmissione America’s Next Top Model per lanciare modelle non professioniste. 2003 Exté fa sfilare le bande metropolitane per la collezione p/e 2004. 2004 Sergio Muniz protagonista dell’advertising Lebole e vincitore del reality L’Isola dei Famosi. 2007 Campagna shock Nolita di Oliviero Toscani; anoressia e spettacolo. 2008 Primo street casting on-line di C’N’C per la sua campagna pubblicitaria ispirata al sito My Space. 2009 Nello store di Bikkembergs a Milano vive il calciatore del Brera Football Club di Milano Andrea Vasa. 2009 Costume National fa una sfilata-evento in piazza Duomo a Milano. 2009 Dolce&Gabbana trasmettono on-line la sfilata e il backstage. 2010 Possibile partecipazione di Marc Jacobs a un nuovo reality sulle coppie gay ispirato a The Real Housewives. 1949 Book 1984 by George Orwell. 1960 TV programme Candid Camera on the CBS. 1965 TV programme Specchio Segreto by Nanni Loy. 1966 Film The Chelsea girls by Andy Warhol, towards the reality show. 1970 Yves Saint Laurent is the first, with his models, to pose naked. 1971 Walter Albini creates the Italian p-à-p together with Krizia, Missoni, Ken Scott, Trell and Caumont. The fashion becomes closer to people. 1978 The artist Colette has lived for two days in the Fiorucci shop window in New York. 1984 Trussardi shows its woman autumn/winter collection with an exceptional show in Piazza Duomo in Milan. 1984 The first fashion show of Thierry Mugler open to the public. 1986 Levi’s spot with Nick Kamen, the model launched in the show business. 1991 Campaign of Oliviero Toscani for United Colors of Benetton. 1992 The industry journalists on the Chiara Boni catwalk, amongst which Gisella Borioli for the S/S collection1993. 1994 D&G, originates from the street for the street; upsetting the fashion pyramid. 1994 Book and show Street style of sociologist Ted Polhemus. 1995 Davvero by Giovanni Minoli, the first trial of reality show where students from the Bologna University share an apartment. 1997 Beautiful soap with true shots with Rocco Barocco in Villa d’Este. 1998 Film The Truman Show directed by Peter Weir, with Jim Carrey. 1998 The first online display of Victoria’s secret lingerie line. 1999 First Krizia online show of S/S collection 2000. 2000 Big Brother 1 in Italy. 2000 Caractère presentation: La Grande Sorella, S/S 2001. 2002 Film Cremaster 3 with Aimee Mullins, Paralympic champion and model of Alexander McQueen. 2003 The model Tyra Banks creates the programme America’s Next Top Model to launch non-professional models. 2003 Exté makes the metropolitan bands parade for its S/S collection 2004. 2004 Sergio Muniz is protagonist of the Lebole adv and winner of the The Island of Famous reality show. 2007 Nolita shocking campaign by Oliviero Toscani; show and anorexia. 2008 First online street casting of C’N’C for its adv campaign inspired by My Space website. 2009 The footballer from Milan Brera Football club, Andrea Vasa, lives in the Bikkembergs store in Milan. 2009 Costume National organises a show-event in Piazza Duomo in Milan. 2009 Dolce&Gabbana put online their fashion show and backstage. 2010 Possible participation of Marc Jacobs to a new reality show on gay couples inspired by The Real Housewives.
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UOMINI & DONNE “Secondo gli uomini le donne non sanno essere seducenti (30%) e sono troppo aggressive (28%). Il gentil sesso si lamenta che i maschi sono incapaci di corteggiare appropriatamente (32%)”. Sondaggio dell’Accademia Internazionale delle Discipline Analogiche condotto nelle principali città italiane, con interviste a 1.000 uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 50 anni.
femminilita Ibride
post-femminismo Dalle sfilate di Milano e Parigi emerge una post-creatura iperfemminile con attributi iper-maschili. Il punto sulla nuova androginia dove si mescolano femminismo e manga.
di GIANLUCA LO VETRO
Il compianto Alexander McQueen ha risolto il problema senza scandali: piazzando sul capo delle modelle calotte con creste evocative di elmi aggressivi e galletti che alzano la testa. Quanto di più rappresentativo, evitando l’osceno, della spiazzante femminilità fallica, emersa dalle sfilate di Milano ed esasperata da quelle di Parigi (di cui vi daremo conto nel prossimo numero in edicola ad maggio). Gli ingredienti dello stile non lasciano dubbi: da un lato, la pelle nera più cattiva, dall’altro i pizzi romantici; addirittura le ruche più leziose. A un estremo, cappotti e giacche militari con le spalle segnate, all’opposto lo chiffon più tenero che sconfina nel baby dress. Che donna è mai questa? Oltre l’androgina in carriera Anni ’80, una compenetrazione stridente tra maschile e femminile che brilla nelle borchie effetto paillette e viceversa. Una postidentità degna della mostra Ibrido. Genetica delle forme d’arte (curata da Giacinto Di Pietrantonio e Francesco Garutti). Non a caso, l’evento speciale che ha dato il via all’ultima edizione di MiArt. Chiosando questo tipo di creatura, molta stampa ha tirato in ballo il femminismo. Ma le cose sembrano più complesse e per capirle bisogna passare dal web, dagli Avatar e i Manga. BACKLASH La cronaca di veline, escort, politiche passate dai letti – come stigmatizza il volume Veline, nyokke e cilici. Femministe pentite senza sex e senza city di Giovanna Campani (Odoya ed., 2009) – dimostra “che le conquiste del femminismo si sono azzerate in una mercificazione del corpo della donna”. Un backlash, “passo indietro/colpo di frusta”, per dirla all’americana. La riscossa potrebbe essere un ritorno al femminismo:
Alexander McQueen
Lanvin
tema di grande attualità, celebrato proprio in questi giorni dall’esposizione Donna. Avanguardia femminista negli anni ’70 (Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, Roma, fino al 16 maggio). Ma l’esperienza delle Streghe negli anni ’70 ha messo in guardia il gentil sesso che è molto rischioso privarsi della seduttività. Così, si profila una nuova identità che assomma gli estremi dell’uno e dell’altro sesso. Anzi, li esaspera. Non più questa o quello, ma questa e quello. Per giunta, iper-
Versace
Gucci
Christian Dior
Giambattista Valli
Beninteso: si tratta di proiezioni d’avanguardia. Ma neanche tanto, visto che questa identità a circuito continuo ha già preso corpo nella virtualità di Second Life, dove molte signorine spaziali in tutti i sensi inalberano sproporzionati genitali maschili. Alcuni avatar sfoggiano addirittura un fallo che ingloba la vagina. Segno inquietante di un essere che sembra teso a risolversi in se stesso, anziché proteso a riattivare le relazioni con l’altro sesso. Sempre più in crisi.
Alexander McQueen
bolici: iperfemmina + ipermaschio. Oltre il trans, un doppio trans.
MEN & WOMEN “In the opinion of men, woman aren’t able to be seductive (30%) and are too aggressive (28%). The gentle sex complains about men, who are unable to court women in the right way (32%). Survey of the Accademia Internazionale delle Discipline Analogiche made in the most important Italian cities with interviews with 1,000 men and women, with an age between 18 and 50 years.
ibrid femininities An iperfeminine post-creature emerges from Milan's and Paris's fashion shows. The new androgyny where feminism and manga are mixed.
post-feminism The late Alexander McQueen had solved the problem without any scandal: by placing caps on the models’heads with crests that evoked aggressive helmets and cockerels lifting their heads. This is the best representation of the wrong-footed phallic femininity that, without being obscene, emerged from the fashion shows in Milan and was exasperated in Paris (of which we will give you an account in the next issue on sale in April at the newsagent’s). The style’s ingredients leave no doubt: on one hand, the really bad black leather, on the other, romantic lace and even the cutest ruches. On one extreme, coats and jackets with marked military shoulders, and on the other the tenderest chiffon that becomes almost a baby dress. What kind of woman is this? In addition, the androgynous carrier woman of the 1980s with a strident interpenetration of male and female that glows in the sequined studs and vice versa. A post-identity worthy of the exhibition called Ibrido. Genetica delle forme d’arte organised by Giacinto di Pietrantonio and Francesco Garutti. Not by chance, this special event has opened the latest edition of MiArt. With its remarks on this kind of creature, a great part of the press has bought feminism into the play. But things seem more complex and to understand them it is necessary to take a look at the web, Avatar and Manga.
The chronicle of showgirls, escorts, politics discussed in the bedroom – stigmatized by the volume: Veline, nyokke e cilici. Femministe pentite senza sex e senza city (Repentant feminists with no sex and no city) by Giovanna Campani (Odoya editions, 2009) – shows that the “achievements of feminism have been reset by the commercialization of the woman’s body”. A backlash, “a step backwards/a blow of whip” to say it as the Americans do. Amends could be made with a return to feminism: a very topical theme, celebrated in these days by the exhibition Donna. Avanguardia femminista negli anni ’70 at the National Gallery of Modern and Contemporary Art in Rome until May 16th. But the experience of the Witches in the 70s has warned the gentler sex that it is risky to deprive oneself of seductiveness. So, a new identity is coming up which represents the extremes of one gender and the other or, better still, it aggravates them. No longer this or that, but this and that. Hyperbolic: hyper-feminine + hyper-masculine too. In addition to a trans we have a double trans. Of course: these are avant-garde projections but not that much, though, as this continuous-circuit identity has already taken shape in the virtuality of Second Life, where many young spatial ladies hoist disproportionate male genitals. Some avatars even show a phallus enclosing the vagina. A worrying sign of a being that seems to tend to resolve itself within rather than hold out and reactivate relations with the other sex. More and more in a crisis.
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1.
LA DONNA ASIMMETRICA Il seno al balcone di Prada, il lato B di Alberta Ferretti e le gambe al vento di Armani: come leggere questa nuova geografia del corpo femminile? Risponde Cristina Giorgetti, storica del costume. E a tratti sono fendenti mortali. “Ho visto ben poca sensualità nelle collezioni autunno/inverno 10-11. I colori stridenti - addita Cristina Giorgetti, storica del costume -, l’abbinamento di fantasie assurde, i tagli asimmetrici, i capelli arruffati di certe modelle, sono tutti elementi che distolgono l’attenzione dal corpo. Laddove, la sensualità è armonioso rigore, tanto più attraente, quanto più l’occhio riesce a cogliere con facilità”. Come interpretare allora la nuova femminilità? Parliamo del seno di Prada, per esempio. Il petto in vista è un’esaltazione della femminilità in quanto fonte di nutrimento. C’è un ritorno a una donna madre, ma non nella concezione classica. Infatti, Prada propone una donna dativa, che dà: volta a stabilire un rapporto basato su un lato intimo, più affettivo. E il lato B evidenziato da Alberta Ferretti? Il sedere nell’immaginario collettivo è una parte sensuale, ma solo se viene sottolineata, come in questo caso. Se messa a nudo, diventa poco onorifica. Poi ci sono le gambe in mini di Armani? Quelle incarnano la liberazione, il movimento: ogni atto quotidiano diventa più agevole. È stata questa la rivoluzione vera della mini di Mary Quant. Non a caso, gli uomini d’arme nel ‘600 e i mercanti nel ‘700, sempre pronti a viaggiare e muoversi, avevano le gambe libere. E i primi vestiti femminili erano scamiciati che richiamavano le tunichette medievali. Torniamo alle passerelle, piene di tagli. Gucci ha inciso gli abiti sui fianchi, un punto fragile del corpo, con fendenti che da sempre sono considerati mortali. Altro elemento di debolezza, l’esposizione della nuca nella collezione Iceberg. Nella tradizione giapponese è la parte più sensuale della donna, ma nella cultura occidentale perde questi connotati, diventando punto di fragilità. Un colpo alla nuca è sempre pericoloso. Infatti, le donne l’hanno sempre nascosta. Ma allora, nonostante il nuovo abito maschile, la donna è ferita e pericolosamente esposta? La scelta di tagli asimmetrici e tonalità contrastanti richiama l’interesse sul corpo delle donne come individui. Procedimento analogo a quello dei futuristi per l’abito maschile. Del resto, anche i titoli sulle copertine dei giornali sono asimmetrici per catturare l’interesse del pubblico. Qual è l’aspetto più dissonante? Le asimmetrie che danno un senso di disordine. In genere, si ritrovano nelle epoche critiche come prima della guerra. Nel periodo del terrore della rivoluzione francese, gli elegantoni si vestivano in modo assurdo e uscivano spettinati. L’ordine sociale si stava sovvertendo. E non solo in Francia. S.S.
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THE ASYMMETRIC LOOK Prada’s balcony breasts, Alberta Ferretti’s B side and Armani’s mini-skirts: how to interpret this new geography of the female body? The fashion historian, Cristina Giorgetti gives us some answers. And sometimes they are fatal blows.
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“I didn’t see much sensuality in the Autumn/Winter 2010-2011 collections”, the fashion historian, Cristina Giorgetti, tells us. “Strong colours, combinations of absurd prints, asymmetric cuts, the dishevelled hair on some of the models, these are all things that distract the attention from the female form. Where sensuality means controlled harmony, the easier it is on the eye the more sensuous it is”. How would you interpret the new feminism then? For example the breast according to Prada. The exposed (nurturing) breast is a celebration of femininity. There is a return to motherhood but not in the classic sense. In fact, Prada offers us a giving woman: wanting to establish an intimate, more affectionate relationship with us. And the B side by Alberta Ferretti? The bottom is a sensual part of the body in the collective imagination, but only if your attention is drawn to it as is the case here. It’s not quite the same if it’s simply exposed. Then there are Armani’s mini-skirts? They are the incarnation of freedom, of movement, of daily life made easier. This was the real revolution in Mary Quant’s mini-skirt. This is why the soldiers of the 17th century and the merchants of the 18th century, who were always on the move, had their legs free. And the earliest female garments were shifts, a little like Medieval tunics. Let’s go back to the shows and discuss the cuts. Gucci has cuts at the hip, a difficult area of the body. Another weak point, the exposed nape of the neck in the Iceberg collection. In Japanese tradition it is the most sensual part of a woman, but in western tradition it loses this significance and becomes a weak point. A blow to the neck is always dangerous. In fact women always keep it covered up. So apart from the new male suits, the woman is dangerously exposed? The choice of asymmetric cuts and contrasting colours draws the attention to the woman as an individual. Like the Futurists did for the men’s suit. As for the rest, even the headlines in the newspapers are asymmetric in order to capture the attention of the public. What’s the most discordant aspect? Those asymmetric cuts that give a sense of disorder. In general they were to be seen in critical periods in history such as preceding a war. During the reign of terror of the French revolution, the smart set dressed in a ridiculous way and with unkempt hair. The social order was being subverted. And not only in France.
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femminilita Ibride Tre domande alla psicologa
SUV FEMMINILE Maria Grazia Parisi, medico psicoterapeuta, chiosa la femminilità mannish. Come giudica l’esposizione del corpo femminile alle ultime sfilate? Mostra una donna “iper”, quasi caricaturale: il balconcino, il panier e tutto ciò che rende ipertrofici i caratteri di differenziazione sessuale è un eccesso del sesso stesso. Per attrarre di più gli uomini? Al contrario. Questa overdose di disponibilità sessuale rimarca l’insicurezza e nasconde l’incapacità a lasciarsi andare. Mettersi in mostra sfacciatamente è una strategia maschile. In natura, la femmina non deve sbandierare gli attributi. Lo fa il maschio, come il pavone con la ruota o il leone con la criniera. Purtroppo le donne si stanno sempre più androginizzando: non svi6.
luppando una propria modalità di dominanza, adottano l’aggressività maschile. Probabilmente, gli stilisti percepiscono questa distonia e la traducono in moda. Ci sono altre espressioni di questa femminilità straripante nel maschile? Quelle mamme che vanno a prendere i figli in SUV, aggressive e nevrotiche, ne sono l’emblema. Il femminile è cooperativo, mentre il maschile competitivo: la donna potrebbe e dovrebbe essere altro. Invece, si accontenta di adottare strategie che non sono sue. Tutt’altro che seduttive. S.S. 1. Vedovamazzei, Untitled, 2008, Ibrido. Genetica delle forme d’arte 2. Maddalena Sisto, Untitled, 1972, Ibrido. Genetica delle forme d’arte 3. Renate Bertlmann, Tender Pantomime, 1976, Donna. Avanguardia femminista negli anni ’70 4. Cindy Sherman, Untitled Film Still # 17, 1978, Donna. Avanguardia femminista negli anni ’70 5. Yasumasa Morimura, An Inner Dialogue with Frida Kahlo, 2001, Ibrido. Genetica delle forme d’arte 6. George Grosz, Beauty, Thee Will I praise, 1919, Sammlung Karsch, Berlin, Goya e il mondo moderno, Palazzo Reale, Milan 7. Ana Mendieta, Glass on Body Imprints, 1972/97, Donna. Avanguardia femminista negli anni ’70 8. Helena Almeida, Work- 32 (Entreda 1), 1977, Donna. Avanguardia femminista negli anni ’70 9. Francesca Woodman, Self Portrait Talking to Vince, 1975/78, Donna. Avanguardia femminista negli anni ’70
IBRID femininities
Three questions to the psychologist
FEMALE SUV Maria Grazia Parisi, psychotherapist, remarks on mannish femininity. How do you judge the exposure of the female body during the latest fashion shows? It shows a “hyper� woman, almost a caricature: pushup bras, paniers and everything that makes the characters of sexual differentiation hypertrophic is an excess of sex itself. To attract men more? On the contrary. This overdose of sexual availability marks insecurity and hides the inability of letting go. Displaying oneself so blatantly is a male strategy. In nature, the female must not show off the attributes. This is what the male does, like the peacock’s tail or 7. 8.
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the lion with his mane. Unfortunately women are increasing their androgyny by not developing their own domineering mode they are adopting the typical aggressiveness of men. Probably, the stylists perceive this dystonia and transfer it to fashion. Are there more expressions of this femininity flowing into masculinity? The emblems are those mothers who pick their children up driving a SUV, aggressive and neurotic. Femaleness is cooperative, while maleness is competitive: the woman could and should be something else. Instead, she is pleased with adopting strategies that are not hers. Which are everything but not seductive.
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MILANO - LA SFILATA
PRADA Seno con senno Breast with discernment
Più che l’abito da indossare, spesso la sfilata di Prada proietta un immaginario su cui riflettere. Questa stagione, la designer affronta il tema della civetteria. Una provocazione, visto che a trattarlo è una signora ostile a tutti i luoghi comuni della seduzione. Ma il talento di Prada sta nel trasformare in espressione culturale la più prosaica delle realtà. E allora, la moda di dipingersi le unghie e di indulgere agli accessori giocosi (vedi il successo della catena Accessories), diventa video art sullo sfondo di un percorso metropolitano. In scena, la nuova femmina e il suo seno. Ma concettualizzato nei tubini neri con la costruzione di balconcini dalla punta incavata. Come se il capezzolo fosse imploso. Laddove, l’iconografia di una certa pupa lo vuole esplosivo. Con analoga logica dell’antitesi, il vezzo delle ruche percorre spessi calzettoni maschili. Prende così corpo la nuova donna contraddittoria: divisa tra il recupero della femminilità massima e il desiderio di una maggiore forza maschile. Forse per far fronte allo stalking scritto sulla pedana. Non a caso, le modelle coi capelli tirati e la fascia sembrano Eva Kant: la più femminile e, al tempo stesso, diabolica delle donne.
www.prada.com
The Prada fashion show is not only a display of garments to wear, but also a reflection input. This season the designer faces the topic of coquetry. A provocation, since it’s just the lady who contrasts all the clichÊs of seduction who deals with it. But the talent of Prada resides in the ability to transform the most prosaic reality into a cultural expression. So, the trend of nail enamelling and indulging with playful accessories (see the success of the Accessories chain) becomes a video art with a metropolitan background. The new female and her breast on display but conceptualised in black sheaths with the construction of hollow-top cupbras. As if the nipple had imploded. Where the iconography of a certain doll wants the breast explosive. With the equal logic of antithesis, affected ruches cover thick mannish socks. So a new woman is born: contradictory, hesitant between the recovery of the highest level of femininity and the desire of a higher masculine strength. Perhaps to face the stalking wrote on the catwalk. Not by chance, the models, with hair up and a band to gather them, seem Eva Kant, the most feminine and, at the same time, diabolic woman.
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Trecce di lana sulle calze a costa inglese. Wool stitches for the socks.
Pince a goccia per sottolineare la forma del seno. Drop shaped pinces in order to emphasize the breast.
Ruche con orli in pizzo, festoni di paillette e cristalli. Ruches with lace hems, paillette and crystals scallops.
Festoni in micro perline applicate a mano per il cappottino svasato. Hand made microsequins scallops for the flared coat.
M.M.’s di Mariella Milani Forse il suo reggiseno a balconcino servirà a evitare tante chirurgie plastiche. Ancora una volta Miuccia Prada è in anticipo sui tempi. Quelli di Hollywood che non scrittura più i seni siliconati. Perhaps her half-cup bra is useful to avoid the plastic surgeon. Once more Miuccia Prada is a pioneer. Those from Hollywood who do not engage any more siliconed breasts. Perhaps her half-cup bra is useful to avoid the plastic surgeon. Once more Miuccia Prada is a pioneer. Those from Hollywood who do not engage any more siliconed breasts.
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GALLERY
HABITUS HABITAT ABITARE ph. Marcelo Capizzano
stylist Lucio Colapietro Tre dimore museo, i capisaldi del design contemporaneo e la moda primavera/estate 2010. Le eccellenze s’incontrano e si fondono nella mostra Ospiti Inaspettati. Museo Bagatti Valsecchi, Villa Necchi Campiglio e Museo Poldi Pezzoli diventano tappe di un percorso sulla circolarità del gusto. Three museum-houses, the contemporary design masterpieces and spring/summer 2010 fashion. The “excellences” meet and melt in Ospiti Inaspettati exhibition. Bagatti Valsecchi Museum, Necchi Campiglio Villa and Poldi Pezzoli Museum become the stages of a journey about taste.
Love Sex Money dress, Pinko top.
Villa Necchi Campiglio, Veranda. Pringle of Scotland dress, Mila Schรถn body suit, Verdissima slip, Versace shoes, Louis Vuitton necklace.
NEW YORK - LA SFILATA
MARC JACOBS www.marcjacobs.com
Anni Quaranta 1940s
key words Lana a trama larga. Chiffon e seta a fasce orizzontali. Montone rovesciato. Pelliccia sontuosa. Gli over a trapezio anni ‘40. Maxi cardigan+pelo: al collo e ai polsi. Vestiti baby in chiffon impalpabile. Calzette e tronchetti. Più che una femme fatale la Signora Miniver. Laminato glitter per la sera. B. B. ovvero Buona Borghesia.
Non ha scoperto nulla o forse tutto. Perché l’antologia di Marc Jacobs dei grandi classici dei decenni più eleganti (‘20-’40) sembra rispondere perfettamente al desiderio di stile al di sopra dei tempi. A ricordarci che siamo nel terzo millennio, il trench in PVC che corona una sintesi riuscita tra passato e presente. He discovered nothing or perhaps everything. Since the Marc Jacobs compilation of great classics from the most elegant decades (1920s-1940s) seems to meet perfectly the timeless research of style. To remind us that we are in the third millennium, the trench in PVC that frames a successful synthesis between past and present.
Coarse knitted wool. Chiffon and silk with horizontal bands. Insideout shearling. Sumptuous fur. Trapezoidal overcoats from the 1940s. Maxi cardigan + fur: at neck and wrists. Baby dresses in impalpable chiffon. Socks and half boots. Mrs. Miniver more than a femme fatale. Glittering lamÊ for bourgeoisie’s evenings.
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