Book Moda Pap 113

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PUBBLICAZIONE PERIODICA TRIMESTRALE N. 113 ITALY ONLY € 35,00 B € 65,00 - F € 55,00 - D € 75,00 - E € 56,90 - P € 63,10 - A € 59,59 - NKr 695,00 - L € 60,00 Chf. 79,00 (compreso Ticino) - M-3915-113-€ 55,00-RD

www.bookmoda.com

P/E•S/S 2012:

MILANO MODA DONNA NY FASHION WEEK TRENDS

TRIBAL-DÉCO

INTERNATIONAL EDITION ®


BOOK NUMERO MODA 113

SOMMARIO CONTENTS

Louise Brooks, 1929, by Eugene Robert Richee see page

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12 I bookm moda

18 20 26 28 29 30 36 38 40 46 58 64 66 68 72 87 88 94 98 100 102 104 106 108

Cover: Gucci S/S 2012. In the background, Chrysler Building.

Editoriale/editorial INTRO: Coming Cool Back-up Book e risposta/Book’s tit for tat PRÊT-À-PARLER: Cercasi musa disperatamente/ Desperately seeking a muse Videobsession Video in Italy Ma cosa sono gli Anni ’20?/ But what were the twenties? GALLERY: In scala/Up & down scaling Pregio-à-porter/Quality-à-porter Tutte le ore del lusso/The time of luxury Il corpo dell’abito/The dress body Blog vs Blog GALLERY: Victor Victoria 2012 APP: Memory C’Art Book2 (T)rendering New Energy Pet-à-porter Made in Eataly Game Meteo-Oroscopo/Weather conditions-Horoscope


EDITORIAL BOOK D’IDENTITÀ

IDENTITY BOOK

A

t a complicated and chaotic time like the present, I feel a great desire for order, coherence and innovation. I will try and summarise how I have translated this state of mind into the pages you are about to turn and into a series of imminent projects. “Coherence” in particular because I believe that the strength of identity is a fundamental element in order to exist in our global village, where everything is increasingly confused. So, if Book is “the book on the fashion shows”, maximum space must go to the catwalks, trends and presentations. And most of all to the quality of the photographs which makes all the difference between our photos and those on the internet. The prêt-à-porter catwalks are covered in prêt-à-parler; the only big chapter introduced in coming cool and followed by applications, in which the most authoritative names in fashion discuss in depth the hot topics emerging from the latest shows. The objective is to give that “order” I mentioned before, the clearest and most exhaustive picture of the shows, aiming for maximum depth. For all those of you for whom the quick and superficial read is not enough. ph. Stefano Trovati, SGP

I

n un momento caotico e complesso come questo, sento un grande bisogno di ordine, coerenza e innovazione. Cerco di riassumervi come ho tradotto questo stato d’animo nelle pagine che vi accingete a sfogliare e in una serie di progetti imminenti. “Coerenza”, innanzitutto, perché credo che la forza dell’identità sia un elemento di base per esistere nel villaggio globale, dove tutto è sempre più confuso. Dunque, se Book è “libro delle sfilate”, massimo spazio alle passerelle, alle tendenze e alle presentazioni. E in alto la qualità delle immagini che fanno la differenza fra le nostre foto e quelle di Internet. Al prêt-àporter in pedana fa eco il prêt-à-parler: un unico grande capitolo introdotto dal coming cool e seguito dalle application, dove le firme più autorevoli della moda approfondiscono i temi caldi delle ultime passerelle. Obiettivo: fornire, con quell’“ordine” di cui sopra, il ritratto più chiaro ed esaustivo delle sfilate, puntando alla profondità massima. Per tutto quel pubblico che non si accontenta delle letture sempre più rapide e superficiali.

BOOK PRIVÉ

Innovazione”, dicevamo sopra. Ebbene, il geniale Gianni Versace amava ripetere che “non c’è crisi, ma cambio di consumi”. Allora abbiamo studiato una serie di allegati che si rivolgano a nuove fasce di consumatori: non tanto perché stranieri, o appartenenti a chissà quale altro mondo. Questi nuovi lettori siamo noi. Cambiate, semmai, sono le modalità con cui viviamo i fenomeni in prima persona: una rivoluzione che possiamo verificare nel nostro vissuto quotidiano anche se molti mezzi di comunicazione sembrano ignorarla. In particolare, c’è una nuova dimensione in cui pubblico e privato si fondono in paradigmi senza precedenti. Proprio a questi è dedicato l’allegato Book Privé che uscirà con il prossimo numero. In 120 pagine, la pubblicazione parlerà di corpo, underwear, homewear: tutti i piaceri privati – perché no? anche di toys. La chiave di lettura, tuttavia, sarà sorprendente e tutta da scoprire. C’è di più. Book Privé è solo il primo di una serie di allegati che intendono esplorare nuovi ambiti e altri linguaggi, individuando le certezze del domani che stanno abdicando alle insicurezze del presente. Forse, ha proprio ragione quell’imprenditore che nell’inchiesta Book e Risposta sostiene: “il caos non è nelle cose, ma negli occhi di chi le guarda, cercando ordini e regole ormai superate”. Gianluca Lo Vetro

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Innovation”, as we were saying. Well, that brilliant Gianni Versace loved repeating, “There are no crises, just changes in consumables”. So we came up with a series of supplements which are aimed at a new range of consumers. Not those who might be from other countries or come from who knows where. These new readers are us. If anything has changed it is the way in which we experience phenomena in the first person: a revolution we can see in our daily lives even though many means of communication seem to ignore it. In particular there is a new dimension in which the public and private merge in paradigms without precedence. This is what the Book Privé supplement is dedicated to and which will be published with the next issue. In 120 pages, it will discuss the body, underwear, homewear and all the private pleasures and, why not, even toys. In any case it is all new and will be full of surprises. And there is more. Book Privé is only the first of a series of supplements which will explore new areas and new subjects, highlighting the certainties of the future which are giving way to the insecurities of the present. Perhaps that entrepreneur is right who said, in our Book’s tit for tat survey, “chaos is not in things but in the eye of the observer who is searching for order and rules which no longer exist”.


COMING

Madonna in an outtake from Like a virgin video.

2013

COOL p a s t

r e t u r n s

di Sonia Spagnol

30 anni/years MADONNA CHE STILE!

N

el 1983 esce Madonna, il primo album della popstar statunitense. L’esordio di una scalata al successo, andata oltre la musica, coinvolgendo settori quali il cinema e la letteratura. E non da ultima la moda. Icona di stile, ma soprattutto creatrice di tendenze, Miss Ciccone è il personaggio più poliedrico del panorama musicale. Innumerevoli e copiatissime, le metamorfosi del suo look. Castana e riccia per l’irriverente Like a prayer, nel Blonde Ambition Tour sfoggia una lunga coda bionda e gli indimenticabili reggiseni a punta di Jean-Paul Gaultier. Se per il The Girlie Show sceglie abiti di

80

anni years

1933. Viene commercializzata la Lucite ® , uno dei nomi commerciali del polimetilmetacrilato: materia plastica più trasparente del vetro e, a seconda della composizione, più o meno infrangibile. Come il suo gemello Plexiglas®, la Lucite® è da sempre molto amata dagli stilisti. Anche per la primavera/estate 2012 Jimmy Choo la utilizza in modelli fortemente grafici dallo spirito Seventies, come i sandali Inga. 1933. Lucite ® was first commercialised; one of the trade names of polymethyl-methacrylate, a plastic material

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raso da sirena Dolce & Gabbana, in Ray of light rilancia il giacchino di jeans, mentre in Give it to me porta una camicia con trasparenze e volant di Francesco Scognamiglio. Gli stilisti fanno a gara per vestirla e se la contendono come testimonial. Ma da qualche anno Madonna è passata dall’altra parte della barricata, diventando lei stessa designer. All’inizio è stata la limited edition di tute firmate per H&M nel 2007. Oggi la collezione Material girl di capi da teenager che disegna con la figlia Maria Lourdes. C’è da scommettere che l’anniversario del debutto di Madonna ispirerà capi celebrativi.

even more transparent than glass and, depending on its composition, more or less unbreakable. Like its twin Plexiglas®, Lucite® has always been much loved by fashion designers. Jimmy Choo too has used it in strong graphic seventies styles such as his Inga sandals for spring/summer 2012. 1863. A Londra s’inaugura la prima metropolitana del mondo. Progettata dall’ingegnere Charles Pearson, questa prima tratta copriva da Paddington a Farringdon Street. Un percorso chiamato Metropolitan Railway, da cui il nome. Detta “The Tube”, il tubo, per la forma circolare dei suoi tunnel, la London Underground è oggi seconda al mondo per estensione, dopo quella di Shanghai. Lunga oltre 400 km, ha 11 linee, 270 stazioni e serve 3 milioni di

passeggeri al giorno. Quale stilista prenderà il treno di questo anniversario? 1863. The first underground train line in the world was opened in London. Designed by the engineer Charles Pearson this first tract went from Paddington to Farringdon Street. It was called the Metropolitan Railway and hence its name. Called the tube from the shape of the tunnels, London Underground today is the second most extensive after Shanghai. Over 400 kilometres of track, 11 lines, 270 stations and carrying 3 million passengers a day. Which stylist will catch this anniversary train?

150 anni/years


MADONNA, WHAT STYLE!

M

adonna, the first album by this American pop star was released in 1983. It was the debut of a successful career which would go far beyond music to include cinema and literature, and, not lastly, fashion. An icon of style and above all a trendsetter, Miss Ciccone is the most versatile personality in the world of music. Her changes of image have been infinite and much copied. With brown curls for the irreverent Like a prayer, in Blonde Ambition Tour she sported a long blond ponytail and those unforgettable pointed bras by Jean-Paul Gaultier. And then for her The Girlie Show she chose Dolce & Gabbana sexy satin, in Ray of light she relaunched the denim jacket and in Give it to me she wore a transparent, frilled shirt by Francesco Scognamiglio. Stylists compete to dress her and have her seen in their clothes. But in the last few years Madonna has passed to the other side of the fence and has herself become a designer. She began with a limited edition of tracksuits for H&M in 2007. Today she designs the Material Girl teen wear with her daughter Maria Lourdes. You can bet that the anniversary of Madonna’s debut will inspire some celebratory outfits.

1953. Il neozelandese Edmund Hillary e lo s h e r p a n e p a l e s e Te n z i n g N o rg a y conquistano l’Everest, la più alta vetta del mondo: 8848 metri. Il nome del monte, s c e l t o n e l 1 8 6 5 d a A n d r e w Wa u g h , governatore generale dell’India, è un omaggio a Si r Ge o rg e E v ere s t, ch e a l servizio della corona inglese guidò i geografi britannici in India per diversi anni. In tibetano, invece, la cima viene chiamata Chomolangma (“madre dell’universo”) e in nepalese Sagaramāthā (“dio del cielo”).

1953. Edmund Hillary of New Zealand and the Nepalese Sherpa, Tenzing Norgay conquered Mount Everest, the highest mountain in the world at 8848 metres. The name of the mountain, chosen in 1865 by Andrew Waugh, the governor general of India, as a tribute to Sir George Everest, who headed the British geographers in India for many years for the British government. On the other hand in Tibetan the mountain is called Chomolangma (mother of the universe) and in Nepalese Sagaramāthā (god of the sky).

using copper rivets to strengthen the stress points on the strong denim work trousers made for the 49ers (men going to California for the gold rush which began in 1849). The rivet revolution was so successful that they are still used today.

1927 - René Lacoste vincitore a Forest Hills.

60

anni years

Madonna photographed by Steven Meisel for Like a virgin album cover, 1983.

1873. Il sarto tedesco Levi Strauss e quello statunitense Jacob Davis brevettano l’idea di utilizzare rivetti di rame nei punti di stress dei pantaloni da lavoro, che realizzavano in robusta tela di jeans per i 49ers (gli uomini arrivati in California per la corsa all’oro iniziata nel 1849). La rivoluzione dei rivetti è stata così riuscita che tuttora vengono adoperati. 1873. The German tailor Levi Strauss and the American, Jacob Davis, patented the idea of

140

anni years

bookmoda I 21


PRÊT-À-PARLER

Fonti / Sources

CERCASI MUSA DISPERATAMENTE Desperately seeking a muse

I designer tirano in ballo le icone dello stile per chiosare le loro collezioni. Ma queste citazioni possono rivelarsi un tranello. Una grande critica di moda ci racconta come e perché. A partire da “maino”...

Designers brandish style icons to explain their collections. But these citations can also be a trap. A well-known fashion critic tells us how and why. Beginning with “maino”...

di Daniela Fedi

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e Muse possono essere una trappola infernale a meno che non siano quelle splendide borsette lanciate qualche anno fa da Saint Laurent. Quando invece si tratta delle iconiche figure femminili cui gli stilisti dedicano le loro collezioni, può succedere di tutto. Per esempio durante l’edizione di Milano Moda Donna per l’estate 2012, nel backstage di Iceberg Paolo Gerani ha raccontato di essersi ispirato a Charlotte Rampling, indiscussa regina del vestire al maschile con sensuale femminilità. Subito dopo in passerella sono comparse due T-shirt (peraltro bellissime) con il volto della Valentina di Crepax incorniciato dall’inconfondibile taglio a caschetto di Vergottini. Inevitabile a quel punto chiedersi cosa avessero in comune le due signore a parte una certa vivacità sessuale di fondo. Poi ci siamo ricordati che il marchio ha un solido legame con il mondo dei cartoon, con l’arte in generale e con il pop in particolare.

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M

uses can be an infernal trap unless they are those splendid handbags launched by Saint Laurent a few years ago. But when designers dedicate their collections to iconic female personalities anything can happen. For example backstage during the summer 2012 Milano Moda Donna shows Paolo Gerani of Iceberg said he had been inspired by Charlotte Rampling, the indisputable queen of the masculine but feminine sensual look. Immediately afterwards two T-shirts (and very beautiful ones too) printed with the face of Valentina by Crepax framed by her unmistakable Vergottini bob appeared on the catwalk. At that point it was inevitable to wonder what these two women had in common except for a certain underlying sensuousness. And then we remembered that this brand has close bonds with the world of the cartoon, with art in general and with pop art in particular.


Louise Brooks, 1929, by Eugene Robert Richee Š John Kobal Foundation, 2011. On show Glamour of the Gods: Hollywood Portraits. Photographs from the John Kobal Foundation, until 23 October 2011, at the National Portrait Gallery, London.

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PRÊT-À-PARLER

MA COSA Alle fonti dello stile / At the source of style

SONO GLI “ANNI VENTI”? But what were the twenties? Tutte le arti e le architetture del decennio tornato in passerella. Dal figurativo al Surrealismo; tra Déco e Liberty. Con “precisionismo”

All the arts and the architecture of that decade back on the catwalk. From the Figurative to Surrealism, from Art Déco to Art Nouveau. With “precisionism”

di Fabriano Fabbri

P

er sua natura, la moda resta uno dei migliori banchi di prova per testare i corsi e i ricorsi delle forme espressive del Novecento, per rivederli all’opera in tessuti e accessori, se non addirittura nei volumi. Tra le tante riapparizioni vestimentarie di oggi ce ne sono alcune, per così dire, “d’annata”, nel senso che i richiami generici alle decadi del secolo scorso spuntano come funghi tra i riferimenti dei commentatori. Dilaga allora il ritornello immancabile sugli “Anni Cinquanta”, sugli “Anni Sessanta”, così via, senza calcolare la complessità delle variabili interne. Che in molti casi non sono poche. Tanto per fare un esempio, le sfilate di Milano e Parigi hanno appena strappato un unisonale coro di ispirazione agli “Anni Venti”. Giusto e sacrosanto. Ma cosa intendiamo, appunto, per “Anni Venti”?

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y its very nature, fashion remains one of the best areas of experiment for testing the historical recurrence of 20th century forms of expression and see them again in fabrics and accessories, if not even in three dimensions. Among the many recurrences in today’s clothing there are some that might be called of a vintage year, in the sense that the general evocation of the decades of the last century sprout like mushrooms among the references made by the journalists. So, there is an inevitable repetitive chorus about the fifties, the sixties and so on, without even considering the complexities of their internal variables. Which, in many cases, are numerous. To give an example, both the latest Milan and Paris shows have drawn inspiration in total unison from the twenties. Fair enough and sacrosanct. But what in fact do we mean by the twenties?


Giacomo Balla, Motivo per stoffa (Circolpiani), 1922, Balla Futurismo tra arte e moda Opere della Fondazione Biagiotti Cigna catalogue (Leonardo Arte, 1998). Courtesy Laura Biagiotti. Right, dress by Marni, S/S 2012.

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up & down scaling

Fashion Editor Giuseppe Dicecca

Assistants Emiliano Conte & Andrea Tramacere

Hairstylist Lorenzo Cherubini Make up artist Cristina Isac Post producer Carlotta Borgogna

Photographer Marco Bertani

Saltano le misure canoniche dei vestiti: tutto si allunga e si accorcia in una scala di nuove misure The standard sizes of dresses are called off: everything becomes longer or shorter according to new scale of dimensions


Martino Midali dress, Cristiano Burani fur collar, Krizia Top trousers, Jimmy Choo belt, Gaetano Perrone shoes.


Burberry Prorsum coat, Etiqueta Negra hat, Moschino gloves, Giuseppe Zanotti Design shoes.


Krizia Top jacket, Byblos trousers, Jimmy Choo shoes, Gazel cloche, Grimoldi Milano ring.


PRÊT-À-PARLER

TUTTE LE ORE DEL LUSSO

The time of luxury

Metalli preziosi e gemme per orologi da sogno, ma anche per gadget prêt-à-porter Precious metals and gems for dreamy watches, but also for prêt-à-porter gadgets

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“O il lusso è l’effetto delle ricchezze, o le rende necessarie; corrompe insieme il ricco e il povero, l’uno con il possesso, l’altro con la cupidigia; vende la patria alla mollezza, alla vanità; toglie allo Stato tutti i suoi cittadini per asservirli gli uni agli altri, e tutti all’opinione.” - “Luxury is either the result of wealth or it makes it necessary; it corrupts both the rich and the poor at the same time, one with possessions, the other with covetousness; it sells the nation to weakness, to vanity; it removes all the citizens from the state and enslaves them one to another, and every one of them from an opinion.”

“La legge del lusso non è aggiungere, ma togliere.” - “The rule of luxury is not to add but to subtract.” Giorgio Armani

Jean Jacques Rousseau free translation

1. Lʼultrapiatto Jules Audemars di Audemars Piguet ha cassa in oro bianco 18 carati, disponibile anche nella versione con 60 diamanti, lancette in oro rosa e cinturino in coccodrillo nero - The extra-flat Jules Audemars watch by Audemars Piguet has the case in 18carat white gold, pink gold hands and strap in black crocodile; a model with 60 diamonds is also available. 2. Il cronografo total black Royal Oak Offshore di Audemars Piguet ha la cassa tempestata di diamanti e i contatori del quadrante in madreperla - The total black Royal Oak Offshore chronograph by Audemars Piguet has the case studded with diamonds and the dial in mother-of-pearl. 3. Extra-flat Ballon Bleu di Cartier, in edizione limitata di 199 pezzi, con cassa in platino e vetro zaffiro, ha la corona costituita da uno zaffiro blu cabochon - Extra-flat Ballon Bleu watch by Cartier, in limited edition with 199 pieces, with the case in platinum and sapphire glass and the crown consisting of a blue cabochon sapphire. 4. Master T Woman Full Diamonds 16105V di Altanus ha 60 diamanti incastonati sulla cassa in acciaio con vetro zaffiro e il cinturino in rettile con stampa cocco - The

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Master T Woman Full Diamonds 16105V watch by Altanus has 60 set diamonds over the steel case with sapphire glass and reptile strap with croc print. 5. Rendez-vous di Harry Winston, orologio che si trasforma in un bracciale, ha la cassa in platino ed è tempestato di diamanti per un totale di 88,88 carati - The Rendez-vous watch by Harry Winston, transformable into a bracelet, has a platinum case and is studded with diamonds, 88.88 carats in total. 6. Orologio Imperiale di Chopard con 4 indici in rubino, 32 rubini sulla cassa, 6 diamanti e 1 rubino sulla corona, fibbia del cinturino in pelle in oro con 5 diamanti baguette The Orologio Imperiale watch by Chopard with 4 ruby needles, 32 rubies over the case, 6 diamonds and 1 ruby over the crown and the leather strapʼs buckle in gold with 5 baguette diamonds. 7. Lʼorologio Mediterranean Eden di Bulgari, in oro rosa o bianco, sembra un bracciale. È proposto in diverse versioni con pietre preziose, semipreziose e diamanti - The Mediterranean Eden watch by Bulgari in pink or white gold seems a bracelet. Itʼs available in different models with precious and semi-precious stones and diamonds.


“Il concetto di lusso ha avuto un’evoluzione negli ultimi anni, passando da un’accezione di possesso fisico dell’oggetto materiale ad una di godimento di beni intangibili. Il lusso è tempo per coltivare le proprie passioni, da spendere in compagnia con le persone che si amano: famiglia e amici.” - “The concept of luxury has evolved in recent years, passing from the meaning of physical possession of the material object to the enjoyment of the intangible. Luxury is the time to cultivate one’s passions, to spend time with loved ones, family and friends.”

“Il lusso è un'esigenza che comincia dove la necessità finisce.” - “Luxury is a need that begins where necessity ends.” Coco Chanel

Massimiliano Giornetti, direttore creativo di Ferragamo

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“Il lusso costa meno dell’eleganza.” “Luxury costs less than elegance.” Honoré de Balzac

6.

1./4. Pianoforte di Pinko è la rivisitazione contemporanea di uno storico modello degli Anni ʼ80, con movimento visibile attraverso il vetro superiore e in versione gold, black e white - The Pianoforte watch by Pinko is the revisited copy of a historic model from the eighties, with a gear which is visible from the upper glass, and is available in the gold, black and white models. 2. Lʼorologio Mesh di ToyWatch, dalle forme rétro nella cassa dai contorni arrotondati, ha il bracciale in maglia metallica a trama fitta che ricorda lʼoro zecchino - The Mesh watch by ToyWatch collection, with a vintage shaped case with rounded borders, has the bracelet in fine-textured metallic mesh recalling fine gold. 3. Retrò di Marinella è un orologio unisex con cassa di forma rettangolare, quadrante nelle tonalità nero, silver o champagne e cinturino in pelle di manifattura artigianale - The Retrò watch by Marinella is a unisex model with a rectangular case and a dial in black, silver and champagne tones; the leather strap is handmade. 5. La collezione Fugit di Roberto Cavalli Timewear è caratterizzata da pavé di cristalli baguette sulla lunetta e cinturino in vero coccodrillo - The Fugit collection by Roberto Cavalli Timewear is characterised by a pavé in baguette crystals over the bezel and a strap in true crocodile. 6. La collezione Imprint di ToyWatch ha un particolare effetto “stampa”: fantasie animalier, dal

5.

pitone al leopardo, al camouflage, oppure legno, osso, carbonio - The Imprint collection by ToyWatch flaunts a peculiar “printed” effect: animalier motifs, from python to leopard, camouflage or wood, bone and carbon. 7. Snake di Roberto Cavalli Timewear propone uno dei simboli della maison, il serpente, in orologi Swiss Made dal quadrante con pietre o full pavê e cinturino in vera lucertola o pitone - The Snake watch by Roberto Cavalli Timewear proposes one of the house's symbols; the snake for Swiss Made watches either with dial in stones or with full pavé, and strap in true lizard or python skin. 8. La collezione Pietro Milano Trendy dalle dimensioni importanti ha casse in acciaio, in policarbonato e acciaio, o in acciaio color oro rosa, e si distingue per i particolari sfiziosi, come i teschi - The Pietro Milano Trendy collection of large-sized watches includes cases in steel, polycarbonate and steel or pink colour steel and stands out due to its peculiar details, such as skulls. 9. Il modello Olly è la novità della Colortime Collection di Liu•Jo Luxury declinato in colori che ricordano i marshmallow, i cilindretti di zucchero amati da Snoopy - The Olly watch is the novelty from the Colortime Collection by Liu•Jo Luxury in three different colours recalling the marshmallows, the little sugar cylinders loved by Snoopy.

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victor victoria 2012

Lei e lui/lui e lei: il nuovo “film” sullo scambio dei generi nel guardaroba. Con trionfo finale della femminilità

Assistants Emiliano Conte & Andrea Tramacere

Fashion Editor Giuseppe Dicecca

Assistants Daniela Chinea & Omar Chinea Hairstylist Lorenzo Cherubini Make up artist Cristine Du Puys@FacetoFaceAgency using M A C Cosmetics

Photographer Leonardo V.

Him and her/her and him: the new “movie” of the change of gender in the wardrobe. With a final triumph of femininity

Dilek Hanif dress.


Francesco Scognamiglio dress, Ritratti kimono, Lorella Signorino fur vest, Emporio Armani collar, Giuseppe Zanotti Design shoes.


Siviglia Atelier jacket, Ermanno Scervino sweater, Liu•Jo shirt, Maria Grazia Severi skirt, Byblos belt, MalÏparmi gloves, Grey Mer shoes, Altanus watch.


Antonio Croce jacket, Frankie Morello shirt, Grimoldi Milano jewel.


APP • MEMORY C’ART Parasimpatico, from 9th November to 18th December 2011, Ex Cinema Manzoni, Via Alessandro Manzoni 40, Milano

IPPI TRUSSI-LUNGHE di Antonella Scorta

Pipilotti Rist, Homo Sapiens Sapiens, 2005, audio video installation, courtesy the artist, Hauser & Wirth and Luhring Augustine, New York.

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Le installazioni oniriche dell’artista svizzera Pipilotti Rist, nelle sale dell’ex cinema Manzoni di Milano, continuano le celebrazioni dei cent’anni della maison Trussardi

È

il nervo che presiede alle funzioni corporee involontarie, quali la digestione o il riposo, e Pipilotti Rist l’ha scelto come titolo per la sua prima personale presso un’istituzione italiana. Una provocazione degna di quest’artista svizzera, alternativa già nel suo pseudonimo, che unisce il diminutivo Lotti del suo vero nome Charlotte a Pippi Calzelunghe, personaggio favorito della sua infanzia. La Rist crea installazioni che devono essere percepite dallo spettatore non soltanto con gli occhi, ma con tutto il corpo, portando quindi alla stimolazione del sistema nervoso parasimpatico. Spesso legate alla sessualità femminile, evocano un’esplorazione sensoriale e inducono esperienze totalizzanti come quella di sentirsi lillipuziani di fronte a immagini gigantesche, che risvegliano memorie infantili. Solitamente le sue creazioni, che riproducono un nuovo universo organico, sono proiettate su superfici molto grandi come uno schermo televisivo o in scenari suggestivi quali chiese sconsacrate: questa volta la location sarà particolarmente intrigante. Il cinema-teatro Manzoni di Milano, una prestigiosa istituzione ambrosiana che, purtroppo, dopo la chiusura nel 2006 ora verrà completamente ristrutturata cambiando destinazione d’uso: sarà quindi anche l’ultima occasione per vedere l’elegante sala cinematografica nel suo aspetto originale. Le installazioni di Pipilotti invaderanno giocosamente la hall, lo scalone d’onore e la platea, delineando un sorprendente contrasto con i sontuosi decori. Con quest’iniziativa continuano le celebrazioni per il centesimo anniversario della creazione del marchio Trussardi. La Fondazione Trussardi, dopo la retrospettiva di inizio anno a Firenze e la serata aperta alla città durante la fashion week milanese, ha scelto quest’eclettico personaggio che è presente nei più celebri musei del mondo, tra cui il MoMA di New York e il Centre Pompidou di Parigi, e ha partecipato alla Biennale di Venezia, quelle di Berlino, Sydney e Lione – per sottolineare il legame tra moda e arte, che sottende anche le creazioni della maison.

The dream-like installations of the Swiss artist Pipilotti Rist at the ex-cinema Manzoni in Milan continues the celebrations of the house of Trussardi’s centenary

I

t is named after the nervous system that governs involuntary bodily functions such as digesting and sleeping and Pipilotti Rist has chosen this title for her first one-man show in an Italian institution. A stimulus worthy of this Swiss artist who is alternative even in her choice of pseudonym which unites the diminutive, Lotti, of her real name, Charlotte, to Pippi Longstocking, her favourite childhood character. Rist creates installations to be perceived by the observer not only with the eyes but with the whole body, leading to the stimulation of the parasympathetic nervous system. Often linked to female sexuality, her works evoke an exploration of the senses and induce total experiences such as feeling Lilliputian in front of gigantic images which reawaken childhood memories. Usually her work, which recreates a new organic universe, is projected onto very large surfaces such as TV screens or in suggestive locations such as deconsecrated churches. This time the location will be particularly intriguing. A prestigious Milanese location, the Manzoni cinema/theatre which, sadly, since being closed in 2006 is now to be completely renovated for a change of use. Therefore this will also be the last time to see this elegant cinema in its original state. Pipilotti’s installations will animate the lobby, the grand staircase and the auditorium, adding surprising contrasts to the sumptuous decor. This initiative is a continuation of the celebrations in honour of the one hundred years since the birth of the Trussardi brand. The Trussardi Foundation, following a retrospective at the beginning of the year in Florence and an open evening during Milan fashion week, has chosen this eclectic personality, whose works can be seen in the most famous art galleries in the world including MoMA in New York and the Pompidou Centre in Paris and who has taken part in the Venice, Berlin, Sydney and Lyons Biennales, to highlight the link between art and fashion, implying the creations of this fashion house too.

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DOLCE & GABBANA

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GUCCI

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Comments Laura Asnaghi, la Repubblica

[...] Una donna elegantissima ma tosta, che mette quasi soggezione, amante delle frange e dei plissé, dei dettagli Déco e dei preziosi abiti Charleston [...]. [...] A very elegant but tough woman, almost overawing, loving fringes and pleats, Déco details and precious Charleston dresses [...]. Paola Pisa, Il Mattino

Frida Giannini [...] geniale ancora una volta nel creare atmosfere e nel suscitare desideri e aneliti. Once more Frida Giannini [...] is genial in creating the ambiance and in rousing desire and longings. Suzy Menkes, International Herald Tribune

Ma la Giannini ha mostrato a malapena un accenno all’eredità di Gucci nella sua collezione controllata ed efficace, che ha ribattezzato “Hard Déco”. But Ms. Giannini showed barely a hint of the Gucci legacy in this controlled and streamlined collection, which she dubbed “Hard Déco”.

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www.armani.com

GIORGIO ARMANI

Il mare, la luna e tu…

The sea, the moon and you…

Ci avete fatto caso? Da quando Giorgio Armani ha intrapreso l’avventura dell’Alta Moda con la sua linea Armani Privé anche le collezioni di prêtà-porter sono diventate ancora più nitide e complete nel rappresentare l’Armani pensiero. Come se fosse in atto un reciproco scambio di accortezze stilistiche e sartoriali che dalla Haute Couture si accosta al ready to wear. E viceversa. Per questa stagione lo stilista ha puntato sugli effetti di luce delle sete cangianti e sulle iridescenze dei ricami e dei plissé, definendo, così, una silhouette rischiarata dalla madreperla e dai riflessi del mare. Certo, le lunghezze sono sempre un po’ difficili da affrontare, come le gonne appena sotto il ginocchio e gli abiti alla caviglia, però gli spacchi ai pantaloni regalano ariosità al passo. Le giacche sono tagliate a sbieco e fermate in vita da un gancio nascosto, mentre i vestiti più belli sono quelli con l’increspatura asimmetrica sul fianco che rappresenta il rifrangersi delle onde sulla battigia. La Venere del nuovo millennio potrebbe vestirsi così, una volta abbandonata la conchiglia di botticelliana memoria. Forse la più compiuta collezione di questa settimana della moda milanese. (gdb)

Did you notice it? Since Giorgio Armani has started the Haute Couture adventure with his Armani Privé line, his prêt-à-porter collections have become even clearer and more complete to better represent the Armani’s thinking. As there was a mutual exchange of design and sartorial tricks that from Haute Couture go closer to ready to wear. And vice versa. For this season the designer focused on the light effects of shot silks and the iridescence of embroideries and plissé defining a silhouette made luminous by the mother of pearl and the sea reflections. Lengths are surely always difficult to face, as the skirts just under the knee and the ankle-length dresses, but the trousers’ vents make the gait airy. The jackets are bias cut and gathered at the waist by a hidden hook, whilst the most beautiful dresses flaunt an asymmetric crease on the side representing the waves breaking on the shore. The new millennium Venus could dress in this way, once abandoned the Botticelli’s seashell. Perhaps the most perfect collection in the Milanese fashion week.

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FRUTTA E VERDURA fruits and vegetables

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olce & Gabbana made them the key point of their show. But fruits and vegetables were already blossoming in the air. And following the trend of kitchen gardens launched by Michelle Obama, we can believe that it will be greatly appreciated.

Moschino Cheap and Chic

olce & Gabbana ne hanno fatto il focus della loro sfilata. Ma frutta e verdura stavano già sbocciando nell’aria. E sulla scia della riscoperta degli orti lanciata da Michelle Obama c’è da giurare che avranno un forte seguito.

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Dolce & Gabbana

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MILANO

Braccialini

Jo No Fui

SYNTHESIS

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MARC JACOBS

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PRADA F/W 2011

cowboy, modello Prada uomo p/e 2012. Il tocco nuovo di una gonna di pelle lucida. E via, quel che ha già sfilato sulle passerelle di altri e non è ancora nei negozi, è già l’ultima novità. Incalza Ferretti Complice Internet, nel mondo della moda, il vortice delle notizie è talmente veloce che tutto può diventare oggetto di citazione, ancor prima di essere “oggetto” di consumo. Figuriamoci, quindi, l’idea di infilare le calze storte alle modelle… Chi si ricorda che fu un colpo di teatro di Alberta Ferretti un paio di anni fa? A questo punto, è lecito chiedersi dove stia il talento di Marc. La risposta va di pari passo con la viralità di Internet, dove non esistono più le regole di copyright: tutto diventa di tutti e scorre in tempo reale, in un magma che però è sempre più piatto. Copyright addio Per chi è legato all’etica del diritto di autore, è uno shock. Ma se la moda deve riflettere i tempi, Jacobs con questa logica perversa ne è certamente lo specchio più reale. Resta un problema: la contemporaneità sarà anche virtuale (ormai si fa pure l’amore con gli avatar), ma la moda deve tradursi in concretezza, quando va in negozio e soprattutto nel momento in cui viene acquistata dal cliente. Anche questo nodo, tuttavia, si scioglie se pensiamo che l’immagine fortissima di Jacobs garantisce

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PRADA F/W 2011

affari d’oro nei tanti punti vendita di merchandising dello stilista a New York. Là dove la sua firma finisce anche sulle gomme in vendita a un dollaro. Se poi Jacobs sostituirà Galliano, avrà trovato il sistema migliore per tradurre in conquibus il suo valore di nuova generazione. Del resto nell’era internettiana tanta gente su Second Life comprò i Linden Dollar con dollari veri. E non è da escludere che il futuro dei designer di moda consista proprio in questo talento: commutare la creatività immateriale in ricchezza sostanziale. Oltre l’impegno, quasi un’opera di magia.

M. L. Marc Jacobs: between synthesis and the synthetic Was not the bionic sequined dress by Prada the most photographed dress of this winter? Were not the studded lace ups by Miuccia equally successful? And so here we have that shrewd Marc Jacobs constructing his more than ever astute and opportunist show, starting from these two media successes. Those already genetically engineered sequins in the Prada show have become even bigger, even transformed into plasticised fringing. More than a scintillating decoration for evening wear, the synthetic symbol of our technological era worked in with gatherings and constructions bordering on haute couture. And more. Mar(c)ni Not satisfied with having ransacked the latest Prada collections, Marc Jacobs has also turned to the Miuccia technical period of the Luna Rossa. So he presented a series of fleeces worn with a kind of sock on the head reminiscent of the bathing cap type headwear presented by Marni this summer. And since we find ourselves in the Consuelo Castiglione zone (designer for the above brand) Marc completed the Mar(c)ni operation by mixing her geometric prints with Prada spring/summer 2012 style cowboy check shirts. A new touch; a skirt in shiny leather. So what has already been seen in other shows but which is not yet available in the shops is already the latest innovation.

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