RASSEGNA STAMPA DEL 10 MAGGIO 2019

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VENERDÌ 10 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

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Verso le elezioni europee imprenditori a confronto con i candidati al parlamento di strasburgo

«Più poteri all’Ue per bloccare Usa e Cina» Boccia (Confindustria): il Nordest è l’orgoglio d’Italia. «Il governo punti su un commissario Ue di peso per gestire l’economia» Albino Salmaso VENEZIA. Più poteri all’Europa che deve diventare un “gigante politico” per non restare stritolati nella guerra dei dazi tra Usa e Cina: l’obiettivo è la nomina di un ministro delle Finanze Ue. E l’Italia? Deve coltivare l’ambizione di ottenere un Commissario Ue di peso rilevante, con una dimensione strategica sull’economia. Quanto al Nordest, il giudizio non cambia: è l’orgoglio del Paese. Vincenzo Boccia, leader di Confindustria, lancia il suo decalogo ai cento candidati del Nordest per il parlamento di Strasburgo e più che all’esito delle urne, guarda con preoccupazione allo scenario che si aprirà il giorno dopo: la resa dei conti tra Salvini e Di Maio manderà gambe all’aria il governo Conte? «A noi interessa che questo governo faccia ripartire le infrastrutture, lo Sblocca cantieri è ancora fermo. Poi non deve aumentare il deficit di bilancio con la spesa corrente. Quando, un mese fa, avevamo annunciato che il Pil dell’Italia sarebbe cresciuto dello 0,1% siamo stati travolti dalle polemiche. Purtroppo avevamo ragione. Ora c’è la sfida del test europeo e il nostro Paese non si deve isolare, ma costruire una solida alleanza con Francia e Germania. Per

patto di crescita e stabilità: la politica deve appropriarsi del suo primato. Prima vanno definiti gli obiettivi sull’economia reale e poi s’interviene sui saldi di bilancio. Basta con il deficit gonfiato per alimentare la spesa corrente e con la legge di stabilità a ottobre bisogna assolutamente evitare la procedura d’infrazione Ue o sarà un disastro» spiega Boccia. E il giudizio sul Nordest?«L’imprenditoria di queste quattro regioni rappresenta l’orgoglio dell’Italia, è vero che sono sempre un po’

Da sinistra. Vincenzo Boccia, Matteo Zoppas, Cristina Piovesana e Massimo Finco

Il mare a due passi dalla storia. Scopri le spiagge di Venezia

le spiagge di Venezia

Zoppas: «La crescita del Pil allo 0,1% non basta. E il Veneto attende l’autonomia» noi l’Europa ideale è quella dell’inclusione dei giovani, del lavoro, con un grande piano transnazionale per le infrastrutture finanziate con gli eurobond. La sfida non è tra i paesi Ue ma con il mondo esterno». La guerra dei dazi scatenata da Trump impone un cambio di strategia: di fronte a “First Usa” o “Prima la Cina” non «possiamo rispondere con prima l’Italia o prima la Germania e la Francia ma con un progetto che coinvolga tutta l’Europa. Bisogna proseguire con le riforme», insiste Boccia nella conferenza stampa con i presidenti di Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia schierati al suo fianco a conclusione del dibattito con i candidati a Venezia. Il leader di Confindustria ripete che c’è bisogno di una «politica che non cavalchi le ansie ma che offra una visione del futuro con l'Italia protagonista di una stagione del riformismo europeo. Il paradigma da cambiare è uno solo: trasformare il patto di stabilità e crescita in

JESOLO è la vacanza oltre la spiaggia

Jesolo

15 km di arenile, attrezzato, moderno e sicuro per voi e la vostra famiglia. Una città con oltre 350 hotel, camping, residence, villaggi turistici per una vacanza su misura. Attrazioni uniche nel suo genere e più di quattrocento eventi per un divertimento che nasce all’alba e si rinnova al tramonto. E per il vostro shopping, lungo l’isola pedonale vi aspettano centinaia di negozi. Jesolo, a due passi dalla Laguna e dall’incantevole Venezia.

ERACLEA MARE, la spiaggia per tutti Un ambiente naturale, unico per il sole, il relax, lo sport. A due passi dal mare il polmone verde della costa: chilometri di percorsi all’ombra degli alberi e del verde e il profumo dei pini. La possibilità di godersi la ricchezza dell’entroterra, per una vacanza che non ha confini. Eraclea mare è una bellezza sempre nuova e sorprendente, per essere vissuta in ogni stagione.

Caorle

Eraclea Perché CAORLE è detta “Venezia in miniatura”? Vi basterà fare una passeggiata in centro storico: scoprirete case dai colori accesi tipici della tradizione veneziana e calli e campielli, proprio come a Venezia! Le spiagge sabbiose color oro, la bellezza della natura, l’eccellente enogastronomia, rendono Caorle una località turistica all’avanguardia e meta gourmet dell’Adriatico.

BIBIONE, una scoperta di famiglia tra mare e natura A Bibione ogni vacanza è un’avventura unica, da vivere tra l’oro dell’ampia e sicura spiaggia attrezzata e il verde dei suoi affascinanti paesaggi naturali. Un’oasi a misura di famiglia dove poter sperimentare tante divertenti attività. Finalmente senza auto, grazie a percorsi ciclabili e pedonali unici in Italia.

Bibione Venicesands.it

troppo arrabbiati e il presidente Vincenzo Marinese ne rappresenta bene lo stato d’animo. Sono orgoglioso perché dopo il dibattito con i candidati oggi la rabbia si è trasformata in passione civile, con i presidenti che hanno spiegato le strategie di crescita di un’area strategica per l’Europa», conclude Boccia. Matteo Zoppas, il leader veneto che ha introdotto il confronto a porte chiuse, ha spiegato che a Sibiu in Romania «si tiene il consiglio dei leader per l’Agenda fino al 2024 che traccerà la rotta di un gigante economico che, con 500 milioni di consumatori e 23 milioni di imprese, produce il 22% del Pil del mondo. Al primo posto dell’Agenda troviamo: occupazione, crescita e competitività. Per questo l’Italia non si può accontentare della crescita dello 0,1% del Pil. Il Veneto con l’export raggiunge altri traguardi e chiediamo di essere liberati dalla zavorra, l’autonomia delle regioni è quindi una tappa obbligata nel processo di riforme e la spaccatura del governo va superata in fretta», conclude Zoppas. Più critica l’analisi di Massimo Finco, presidente di Assindustria Veneto centro, che ha lanciato un messaggio preciso ai candidati in sala: «Non posso votare chi qualche anno fa ha propo-

Finco: non voto chi voleva uscire dall’euro Piovesana: «Vincere la sfida demografica» sto di uscire dall’Ue e anche dalla moneta unica. Non mi interessa se hanno cambiato idea in cambio di un pugno di voti, mi fido solo di chi è coerente. C’è poco da dire. Vale per tutti i candidati di ogni partito. E ai ministri mi permetto di offrire un consiglio: nelle missioni all’estero debbono coinvolgere gli imprenditori. Quando sono in Iraq, Cina e Africa con i colleghi tedeschi io pago il deficit della debolezza strutturale di essere italiano, per questo c’è bisogno di potenziare l’Europa», conclude Finco. Al suo fianco c’è Cristina Piovesana, la leader trevigiana e presidente vicario, che allarga l’analisi ai temi sociali. L’Europa deve tornare a crescere in termini demografici o non ci sarà futuro per le imprese nel giro di una generazione. Più aiuti alla famiglia, più asili nido, più coraggio e ottimismo: basta copiare il modello francese. Quanto alla fusione con Venezia-Rovigo, avanti senza paura: la strada tracciata dieci anni fa è quella giusta. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


VENERDÌ 10 MAGGIO 2019 LA NUOVA

VENEZIA - LIDO - ISOLE

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il prof del BarBariGo e i post razzisti

Sartori, avviato il procedimento disciplinare Addebito contestato, ora il docente dovrà presentare una memoria. Gli studenti: «Inaccettabile che insegni a scuola» VENEZIA. È stato avviato il procedimento disciplinare nei confronti di Sebastiano Sartori, il docente del Barbarigo accusato di aver pubblicato sul proprio profilo facebook frasi razziste e xenofobe. Al professor Sartori è già stato contestato l’addebito e ora il docente, nei prossimi giorni, dovrà presentarsi all’ufficio scolastico regionale (Usr) per raccontare la sua versione dei fatti, o in alternativa potrà presentare una memoria scritta per giustificare il suo comportamento e le frasi pubblicate sul social network. Il ministero dell’Istruzione (Miur) - che sta seguendo da vicino il caso - ha avviato la procedura di contestazione dell’addebito,

atto già notificato a Sartori, e ora sta aspettando la versione di Sartori. Il quale nel frattempo, dopo che è scoppiato lo scandalo, ha deciso di prendersi un periodo di aspettativa e quindi di non tornare a scuola. Non appena Sartori presenterà la sua memoria, il Miur dovrà decidere se e quale tipo di provvedimento applicare. Sartori potrebbe anche rischiare il licenziamento. A far scoppiare il caso, a metà aprile, era stata la lettera di alcuni genitori della scuola che rendevano pubblici alcuni dei commenti pubblicati da Sartori su facebook. Post nei quali Sartori augurava alla senatrice a vita Liliana Segre, scampata alla Shoa, di

passare per un termo-valorizzatore, o se la prendeva con la Costituzione italiana, definendola un «libro di m... buono per pulircisi il c...». Nei giorni scorsi sulla vicenda Sartori, ex segretario di Forza Nuova, pur senza fare mai riferimento esplicito al docente, è intervenuto anche il collegio dei docenti del Barbarigo. «I valori a cui si ispira il lavoro quotidiano dei docenti», recitava il documento, «sono quelli fondamenti sanciti dalla nostra Costituzione repubblicana di uguaglianza, solidarietà, del rispetto, dell’accettazione e dell’accoglienza dell’altro perché la diversità è ricchezza e opportunità di crescita». Intanto ieri sul caso sono inter-

Sebastiano Sartori

venuti anche gli Studenti medi. Ieri si sono trovati di fronte all'ufficio scolastico regionale per ribadire «che un personaggio come Sebastiano Sartori, ex portavoce del partito neofascista ForzaNuova, non è accettabile che insegni in una scuola», scrivono gli studenti in un comunicato. «Solo negli ultimi giorni i valori fascisti a cui Sartori si ispira apertamente si sono manifestati nella forma più esplicita: dallo stupro di Viterbo perpetrato da due attivisti di estrema destra, ai banchetti di odio sotto la casa di una famiglia rom, con annessi assalti all'arrivo della madre con la bambina durante i quali si sentono frasi come “Troia, ti stupro”. Non è accet-

tabile - continua il documento -, che chi proponeva il Ku Klux Klan come "soluzione" alla situazione italiana, e oggi augura pubblicamente a una sopravvissuta alla Shoah di bruciare in un forno crematorio, abbia qualcosa a che fare con il mondo dell'istruzione. Oggi torniamo a ribadirlo, le studentesse e gli studenti di Mestre e Venezia non rimangono indifferenti di fronte a questa situazione. Continueremo a mobilitarci, come abbiamo fatto nel caso della professoressa Pontini, fino a quando Sartori non sarà escluso dall'insegnamento». — Francesco Furlan Carlo Mion BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

il doppio resort di lusso al lido

Ospedale al Mare, via libera anche alla nuova spiaggia Concessione ventennale dell’arenile del Demanio a Cassa Depositi e Prestiti Associazioni ambientaliste del Lido chiedono incontro sul masterplan dell’area

Enrico Tantucci LIDO. Ottantamila metri qua-

drati di spiaggia di fronte all’ex Ospedale al Mare ceduti in concessione per vent’anni alla Cassa Depositi e Prestiti per consentire di realizzare la spiaggia privata per i clienti del doppio resort che nell’area dell’ex nosocomio sarà realizzato e poi gestito da Club Mediterranée e Th Resort. E stata infatti formalizzata la concessione demaniale marittima per finalità turistico-ricreative della spiaggia nei pressi di San Nicolò da parte del Demanio, che la possiede, e con il placet del Comune. Qui sarà realizzato un nuovo stabilimento balneare in base al progetto già predisposto da Cassa Depositi

GIANLUIGI RIGAMONTI Lontani nello spazio ma vicini col cuore. Un abbraccio amorevole. LAILA e famiglia. Mestre, 10 maggio 2019

che dovrà provvedere alla manutenzione, alla polizia quotidiana dell’arenile, consentendo però il libero e gratuito accesso alla battigia. Il nuovo masterplan per il riuso turistico del complesso ospedaliero doveva essere presentato dai promotori due giorni fa al Lido in una convention di Cassa Depositi e Prestiti con Club Mediterranée e Th Tesorts, ma è slittato al 14 giugno per l’indisponibilità all’ultimo momento del Ministro del Turismo Gian Marco Centinaio, che doveva partecipare. Il piano prevede appunto che l’ex Ospedale al Mare venga trasformato in un doppio resort di lusso per turisti italiani e stranieri benestanti desiderosi di godere al Lido anche le comodità di un moderno e attrezzato centro be-

nessere, con cure anche di tipo sanitario. Club Med realizzerà un resort di lusso con 350 camere, a cinque stelle, adatto alle famiglie e aperto per nove mesi su dodici nel corso dell’anno. TH Resorts aprirà a sua volta un altro resort 4 stelle superior di 180 camere per il target famiglie. Una struttura che funzionerà tutto l’anno, si allargherà anche alla spiaggia per sfruttarla nei mesi estivi e sarà appunto dotata di quei servizi wellness per il benessere e la cura della persona. Previsti oltre mille metri quadrati di spazi commerciali, due piscine a mare di fronte alla spiaggia e appunto un centro benessere. Sulla vicenda intervengono i rappresentanti delle associazioni firmatarie dell’accordo del 7 ottobre 2015 per la co-

la deliBera

Adeguamento sismico Più di 6 milioni di euro per cinque scuole VENEZIA. La Giunta comuna-

le ha approvato i progetti di fattibilità tecnico economica relativi a interventi di miglioramento sismico per cinque scuole del centro storico e delle Isole. Nello specifico i progetti riguardano la scuola primaria A. Gabelli e la scuola primaria Giovanni XXIII al Lido di Venezia, per un totale di 2 milioni di euro di lavori da eseguire, la scuo-

la primaria Renier Michiel e quella secondaria F. Morosini a Venezia, per un totale di 2, 8 milioni di euro, oltre che la scuola primaria Duca d’Aosta alla Giudecca per ulteriori 1,5 milioni di euro. «La Giunta ha voluto dare un ulteriore segnale di attenzione al mondo della scuola e, soprattutto, ai tanti ragazzi che frequentano quotidianamente le loro aule e che

stituzione di un “Tavolo di confronto e partecipazione per la valorizzazione dell’ex Ospedale al Mare” del Lido di Venezia (Italia Nostra, Caal, Lipu, Lido d’amare, Estuario Nostro, Ciso Veneto, Venezia Cambia e Società Botanica Italiana) riunitisi mercoledì nella sede della Municipalità di Lido-Pellestrina. «Tutti i partecipanti» si legge in una nota congiunta delle associazioni «hanno espresso sgomento e rammarico per le modalità di presentazione del Masterplan per il recupero e la valorizzazione dell’ex Ospedale al Mare prevista per il giorno stesso, poi fortunosamente rinviata. Si trattava, infatti, di una presentazione riservata di fronte a “pochi eletti” che non prevedeva nessun coinvolgi-

devono poter contare su strutture sicure e decorose», commenta l’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto, «Sono state approvate cinque delibere, per un totale di 6, 3 milioni di euro, che ora permetteranno ai nostri istituti di partecipare al bando della Regione Veneto relativo al “Piano per l’edilizia scolastica 2019-2020”. Un bando al quale questa Giunta ha partecipato anche lo scorso anno riuscendo a far inserire nella graduatoria degli interventi per il biennio 2018-2019, oltre alla scuola primaria statale G. Gallina, per 1, 2 milioni di euro, anche tre istituti della terraferma per un totale complessivo di altri 8 milioni di euro. —

L’arenile di fronte all’ex Ospedale al Mare

mento della cittadinanza, benché il progetto riguardi una estesa area della parte nord dell’isola di Lido e interessi un complesso monumentale dall’altissimo valore sociale, storico e paesaggistico. E vi è pure sconcerto poiché in un incontro avvenuto a Roma il 29 ottobre 2018 fra i rappresentanti nazionali e locali di Italia Nostra, delegati dalle associazioni, e il direttore di Cassa Depositi e Prestiti Investimenti,

Marco Sangiorgio, era stato promesso che il Masterplan sarebbe stato preliminarmente condiviso con gli stakeholder locali e ambientali, al pari di quanto sarebbe avvenuto con Comune, Soprintendenza e Usl. Poiché ciò non è avvenuto, i rappresentanti ribadiscono la richiesta di una preliminare condivisione del programma funzionale previsto per il complesso». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

la candidatura

Il Comune per il merletto tutelato dall’Unesco BURANO. La Giunta comunale

ha approvato ieri la delibera con la quale dà pieno sostegno al progetto di candidatura de “I saper fare l’arte del Merletto italiano” a Patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco. Nello specifico si è dato il via libera al protocollo d’intesa stilato tra i rappresentanti istituzionali dei circa trenta Comuni aderenti al progetto che sarà sottoscritto il prossimo 17 maggio a San Sepolcro. Un testo

che rappresenta un’integrazione del precedente protocollo sottoscritto a Venezia nel 2016 e vede l’ampliamento del numero delle città aderenti al progetto, oltre che l'approfondimento tecnico del dossier di candidatura. Sulla base dell’evoluzione del procedimento istruttorio, si è costituita anche la rete delle comunità radicate nel territorio che detengono e praticano l’arte del merletto. —


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VENERDÌ 10 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

CORTINA - CADORE

auronzo

san pietro

Tra Comune e Consorzio nuovo fronte di polemica L’Amministrazione replica all’accusa di sfratto dalla storica sede in municipio «Sapevano da tempo che quei locali sarebbero passati ai gestori dello Iat»

Un momento del trasloco del Consorzio turistico dalla sede finora occupata AURONZO. Nelle stesse ore in

cui il consorzio turistico Tre Cime Dolomiti portava a compimento lo sgombero degli uffici di via Roma, dal 1997 sua storica sede, l’Amministrazione di Auronzo, attraverso una nota, faceva chiarezza sull’annosa vicenda dell’affidamento degli uffici turistici con riferimento anche a quello che i vertici dello stesso consorzio avevano definito «uno sfratto». «Siamo stati pubblicamente accusati dal consorzio turistico di averlo sfrattato dall’ufficio in municipio ma lo stesso consorzio era perfettamente a conoscenza, in quanto oggetto di quesito da loro stessi richiesto alla responsabile dell’ufficio amministrativo,

che quei locali, che peraltro necessitano di manutenzione e che da alcuni mesi non vengono più utilizzati, sarebbero stati destinati senza promiscuità ai futuri gestori dell’ufficio Iat. Rimarchiamo che il consorzio non ha voluto partecipare al bando di assegnazione dello Iat, non senza polemiche, nonostante il segnale di apertura palesato durante l’assemblea dei soci dal sindaco e l’opportunità, proprio attraverso il bando, di dare ad ambedue le parti quelle certezze anche di natura economica che negli ultimi due anni sono mancate». Nella nota dell’Amministrazione si fa specifico richiamo anche ai fondi stanziati dal Comune per la gestione dei due

auronzo: per 500 mila euro

Al via i lavori di ripristino delle sponde dell’Ansiei a valle del ponte Malon

Una delle zone interessate dagli interventi

Il sindaco Tatiana Pais Becher

AURONZO. Cantiere in arrivo

sul territorio di Auronzo con l’obiettivo di porre rimedio ad alcuni tra i danni più ingenti causati dal passaggio della tempesta Vaia. Ad annunciarlo è stato l’assessore regionale alla difesa del suolo, Gianpaolo Bottacin: «Con il cantiere che avvieremo nei prossimi giorni provvederemo al ripristino della sezione idraulica e della sicurezza delle sponde del torrente Ansiei, a valle della confluenza del rio Muri fino all’imbocco del lago di Auronzo. L’importo dei lavori in questo caso è di 500mila euro. Sarà sistemato un tratto di scogliera in destra idrografica del torrente Ansiei appena a valle del ponte Malon, che è stato eroso nel corso degli eventi allu-

uffici turistici di Auronzo e Misurina. «Si è scritto che i soldi per la gestione dell’ufficio Iat non erano sufficienti ma l’aggiudicatario (cooperativa Cadore Scs, OES) ha aggiunto ulteriori 335 ore gratuite, pari a due mesi di un dipendente, rispetto a quanto richiesto, dimostrando la congruità del valore economico rispetto al servizio richiesto. Riteniamo che la vera ragione della mancata partecipazione del consorzio sia il non voler sottostare al dovere di un bando pubblico e ad un doveroso controllo sulle risorse pubbliche. Le cause di questa conflittualità, al di là di chi politicamente vuole lo scontro, vanno ricercate su norme sempre più restrittive, in particolare sulla rendicontazione delle somme erogate e sull’impossibilità di procedere con affidamenti diretti, comunque a garanzia di una buona amministrazione, onde evitare indagini e verifiche come quelle sul passato affidamento del servizio. Ciò che si faceva fino a qualche anno fa ora non si può più fare, né si potrà fare in futuro, con buona pace dei nostalgici. Quindi prima ci si adegua e si mette a regime un nuovo sistema e prima si inizierà una nuova fase di collaborazione e crescita per il paese. È paradossale che il Comune che impegna più denaro sul turismo e sulle manifestazioni di tutta la provincia di Belluno (ottocentomila euro nel 2018), soldi di tutti i cittadini, sia criticato da alcuni operatori turistici a cui evidentemente tutto è dovuto compresa l’attivazione dell’ufficio turistico, un servizio assolutamente discrezionale e pagato totalmente dall’ente. In futuro, se il consorzio vorrà effettivamente collaborare con l’amministrazione troverà porte aperte, ma solo a fronte di atteggiamenti e rapporti completamente diversi da quelli attuali» . — Gianluca De Rosa BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

vionali e che ha subito ulteriori danni nel corso dei recentissimi, intensi eventi atmosferici. Prevista anche l’asportazione di materiale ghiaioso dall’alveo del torrente al fine di evitare minacce alla sicurezza delle zone abitate circostanti. Stiamo parlando di un importante intervento che mira a tutelare anche la stabilità dei fabbricati industriali sovrastanti. Con questi e con il resto dei cantieri attivati», conclude Bottacin, proseguiamo rapidamente il percorso di ricostruzione dopo Vaia garantendo altresì sempre maggior sicurezza al territorio attraverso opere che prevedono l’aumento della resilienza». — Dierre

Costalta, ripresi i lavori per il consolidamento di via Casanova SAN PIETRO. Sono ripresi i lavori di consolidamento di via Casanova, nella frazione di Costalta. Interventi in via di ultimazione per una spesa pari a 450mila euro. «Si tratta della prima opera di consolidamento strutturale che viene eseguita all’interno di un nucleo abitato», ha spiegato il consigliere provinciale con delega alla difesa del solo Massimo Bortoluzzi, «i lavori, una volta completati, saranno monitorati nel tempo grazie al posizionamento di un inclinometro. Lavori di questo genere si presentano particolarmente complicati. Tuttavia siamo riusciti ad ovviare ad ogni potenziale problema grazie alla preparazione delle imprese impegnate, dotate di attezzature consone, ma anche grazie alla collaborazione degli abitanti che vanno ringraziati per la disponibilità mostrata nonostante i disagi sopportati». Slittato in avanti il cronoprogramma con conseguente stop forzato durante la pausa invernale. «I lavori sono ripresi appena le condizioni meteorologiche ce lo hanno permesso», ha aggiunto Bortoluzzi, «verranno terminati prima dell’avvio della stagione turistica estiva». I lavori in corso nella frazione di Costalta, nel comune di San Pietro, avevano subito agli inizi della scorsa estate una sospensione non

preventivata, da rimandare alla verifica della presenza di sottoservizi non segnalati dagli enti gestori. La verifica non ha permesso di proseguire i lavori come da programma originale, spingendo anzi alla realizzazione di bypass provvisori utili ad ovviare in corsa il problema. I sottoservizi sono stati regolarizzati agli inizi di settembre e i lavori sono andati avanti fino alla vigilia delle festività natalizie per poi essere sospesi per la lunga pausa invernale. La ripresa, come detto, nei giorni scorsi. Ad oggi restando da eseguire il serraggio dei pali inclinati, il rifacimento della fognatura, i reinterri e l’asfaltatura. Operazioni che inizieranno oggi e, stando al cronoprogramma aggiornato da parte degli organi competenti, dovrebbero completarsi in una settimana. Fissato al 21 maggio il termine contrattuale che, stando alle indicazioni, dovrebbe essere rispettato. L’ultima fase degli interventi ha portato alla nuova cantierizzazione dell’area. «Costalta, così come altre frazioni del Comelico», ha concluso Bortoluzzi, «presenta una generale instabilità idrogeologica. La costruzione di terrazzamenti, infrastrutture ed abitazioni si è tradotta nel tempo in lente mobilizzazioni». — Dierre BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

pieve di cadore

Gestione bar di Nebbiù: aperto un nuovo bando PIEVE DI CADORE. Alla dispe-

rata ricerca di un imprenditore. Dal 30 giugno 2018, cioè da quasi un anno, il bar di Nebbiù è chiuso. Per questo a metà di aprile la Regola di Nebbiù, proprietaria del locale, ha emesso un secondo bando per la ricerca di un nuovo gestore. Contrariamente al bando precedente, che dava la possibilità ai regolieri di Nebbiù di avere la precedenza nel prendere in affitto il bar,

questa volta tutti coloro che abbiano intenzione di gestire il locale per un uso commerciale saranno sullo stesso piano; potranno dunque chiamare Francesco Costella, presidente della Regola di Nebbiù, telefonando al cellulare 3203814842. Sarà lo stesso presidente a fornire le modalità e i termini per la presentazione della domanda. — V.D.


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Primo Piano

Venerdì 10 Maggio 2019 www.gazzettino.it

Brugnaro convocato a Roma «Non ci vado, venga lui qui» ` Il sindaco: «Voglio fargli vedere tutti i lavori Il ministro chiama nella capitale il primo cittadino di Venezia e Zaia. «Non se ne parla» che ha bloccato». M5s difende l’emedamento `

BERSAGLIO

LE REAZIONI VENEZIA Nel pomeriggio di ieri, mentre il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro si trovava all’Arsenale per l’inaugurazione di una grande installazione legata all’esplosione artistica della Biennale, dal ministero di Porta Pia è arrivata una telefonata. Era la segreteria del ministro Danilo Toninelli che “convocava” nella capitale lui e il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia per un confronto sulle modalità di completamento del Mose. Una telefonata forse attesa, dopo il bailamme che è derivato dall’annuncio, poi smentito, di una nuova tassa sul turismo. «Ha convocato me e Zaia lunedì a Roma - è il commento di Brugnaro - ma non vado per fare il postino come l’ultima volta, quando sono andato a Roma per farmi mostrare una lettera indirizzata all’Autorità portuale. Invito io piuttosto, il ministro a Venezia e gli faremo vedere tutti i lavori che ha bloccato. Voglio ancora credere che sia stato mal consigliato. Per quello ci tengo a mostrargli le cose di persona». In mattinata, Brugnaro era stato molto più duro. «Deve dimettersi - aveva detto in una trasmissione radiofonica - sta andando contro l’Italia».

Con un giorno di ritardo, e in un certo senso fuori tempo, visto che la tassa non ci sarà, arriva il fuoco di fila da tutto l’arco costituzionale. Le critiche più feroci a Toninelli e al Mit sono quelle che arrivano da esponenti della Lega, forza con cui i grillini condividono il governo. «Non esiste - attacca il ministro del Turismo, Gian Marco

Centinaio (Lega) - che un’infrastruttura nazionale debba essere finanziata perpetrando un vero e proprio furto a danno di tutti coloro che vengono a visitare Venezia. Una tassa per sovvenzionare una struttura pubblica è pura follia: sembra che qualcuno le stia pensando tutte per cacciare i turisti».

OPPOSIZIONE

Nicola Pellicani (Pd) è stato il primo a mettere in risalto l’assurdità di una nuova tassa sul turismo e ora plaude al dietro-front del Mit: «Siamo in balia di un governo di incompetenti che va a tentoni sulla pelle di Venezia e dei veneziani. Non possiamo lasciare la città nelle mani di persone pericolose». I politici parlamentari, come il senatore Pd Andrea Ferrazzi, ACQUA ALTA Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro con gli stivaloni in piazza San Marco allagata durante l’ultima inondazione lo scorso ottobre

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attaccano l’ipotesi della tassa. «Il Mose - puntualizza - ha fatto già sufficienti danni alla nostra città ancor prima di essere completato, ci manca solo - conclude - che i cittadini veneziani e veneti ne devono mantenere la gestione». Anche da Forza Italia arriva una solenne bocciatura. «I soldi li mette Venezia, il potere di decidere resta a Roma chiosa Roberto Caon, deputato di Forza Italia - La tassa di scopo per il Mose è l’ultima follia di un governo che ha dimostrato un’avversità senza precedenti nei confronti del Veneto, cui non ha dato un solo centesimo per le infrastrutture».

ALBERGATORI Il presidente dell’Ava, l’associazione degli albergatori veneziani, alla notizia di una possibile nuova tassa, ha perso il suo proverbiale aplomb. «È ora di finirla - dice Vittorio Bonacini - è evidente che il ministro Toninelli non ha ben chiaro quale sia il suo ruolo. Ed è altrettanto evidente che, in quanto al Mose, non sa di cosa sta parlando: un’opera iniziata dallo Stato che deve essere gestita dallo Stato». Il presidente di Confturismo Veneto e vicepresidente nazionale, Marco Michielli, parla di “delitto premeditato”. «Fra tassa di soggiorno e balzelli vari dice - il turismo sta diventando

una sorta di bancomat dove sono sempre i soliti a depositare e dal quale può prelevare chiunque, nella pubblica amministrazione, si trovi in difficoltà». Pungente il commento del capolista del Pd alle Europee nel Nordest, Carlo Calenda: « Toninelli forse si è perso nel tunnel del Brennero. Altrimento non si spiega come possa uscirsene con una proposta insensata come quella di chiedere al Veneto, regione con un residuo fiscale di 15 miliardi e mezzo, di pagare una tassa di scopo per coprire i costi di gestione del Mose»

LA DIFESA Tante critiche da parte della Lega offrono l’occasione agli esponenti grillini per replicare con gli interessi. «Strano che chi parla oggi e in passato era al governo in Veneto con Galan - dice il deputato M5S Federico D’Incà, riferendosi a Zaia, vicepresidente nell’ultima gestione Galan - non abbia gridato allo scandalo e bloccato la realizzazione dell’opera quando ancora era possibile. L’emendamento, una proposta per ora solo sul tavolo del Governo non graverà come tassa di scopo sui veneti ma peserà sulla fiscalità generale: abbiamo avuto rassicurazioni dirette dal ministro che ringraziamo per aver affrontato di petto il futuro del Mose, per troppo tempo dimenticato da chi oggi fa polemica». M.F. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MICHIELLI: «IL TURISMO STA DIVENTANDO UN BANCOMAT» CALENDA: «CREDO CHE TONINELLI SI SIA PERSO NEL TUNNEL DEL BRENNERO»


ATTUALITÀ

VENERDÌ 10 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

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Lo scontro politico Sentita come teste , la donna non è indagata. La tira in ballo l’ex coordinatore FI di Varese Mel mirino le consulenze alla forzista Lara Comi: si indaga su un compenso di 38mila euro

Tangenti, in Procura l’ex di Salvini Caianiello: insisteva sulle nomine L’INCHIESTA

Grazia Longo

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enti di bufera giudiziaria sempre più forti sia su Forza Italia sia sulla Lega. Giulia Martinelli, avvocata, leghista doc, ma soprattutto ex compagna del vicepremier Matteo Salvini, dal quale ha avuto una figlia, è stata interrogata ieri in Procura. La potente responsabile della segreteria del governatore Attilio Fontana avrebbe contribuito a mediare per far ottenere a Luca Marsico la consulenza per cui il presidente della Regione è stato indagato per abuso d’ufficio. E così il capo della Dda Alessandra Dolci e i suoi collaboratori hanno voluto sentirla nell’ambito dell’inchiesta sulla nuova Tangentopoli che ha portato alla custodia cautelare di 43 persone, di cui 12 in carcere. Al centro delle domande a Martinelli, che al Pirellone chiamano sommessamente “la zarina”, l’intero “pacchetto” Marsico. Che comprende la consulenza da 11.500 euro all’anno più un gettone di presenza occasionale da 185 euro come componente esterno del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici. Ma anche un incarico da 8mila euro ottenuto da Trenord per «revisione e procedure di audit» di ferrovie Nord Milano, su cui i magistrati vogliono far luce. L’ex compagna del ministro dell’Interno non risulta indagata. Il suo nome comprare anche nelle intercettazioni riportate nelle carte dell’inchiesta. La tira in ballo l’ex coordinatore azzurro di Varese Nino Caianiello, arrestato martedì mattina, ritenuto il EPNJOVT, il «burattinaio»

sotto l’attenzione della procura di Milano per una consulenza da 38mila euro ottenuta da una società riconducibile a se stessa, proprio attraverso Caiarello, il «Jurassic park» di Forza Italia. Nelle oltre 1.200 pagine della richiesta dei pm si legge infatti dei «contratti di consulenza da parte dell’ente Afol città metropolitana» per un «totale di 38.000 euro» destinati alla società riferita alla Comi. La cifra di 38mila euro sarebbe peraltro una quota «preliminare» al «conferimento di un più ampio incarico che può arrivare alla totale cifra di 80.000 euro». Ma Lara Comi smentisce ogni coinvolgimento: «La mia unica società di comunicazione è la Premium Consulting, regolarmente denunciata all’interno della Dichiarazione di interessi finanziari dei deputati lettera D, a norma del Regolamento europeo è consul-

della corruzione messa in atto per truccare appalti pubblici. In una conversazione all’Haus Garden Cafè con Roberto Leonardi, gli racconta che «del golpe di Marsico, della sua nomina» è stata informata «Martinelli, che è la responsabile... la moglie di Salvini, che fa la cacacazzi.... ». Caianiello non è certo gentile con le donne. In un’altra intercettazione, infatti, dà della «cretina» a Lara Comi. L’eurodeputata e coordinatrice provinciale di Forza Italia di Varese (candidata alle prossime Europee) è finita

l’intercettazione

Così l’azzurro voleva darsi alla fuga «Vado in Islanda, non mi trovate» Gioacchino Caianiello, il potente politico già coordinatore di Forza Italia a Varese, «ha già manifestato il timore di essere arrestato e si è detto intenzionato a trasferirsi in Islanda». Così i pm milanesi riportando un’intercettazione del febbraio 2018. «Ragazzi io lo faccio solo... per la cau-

sa, io veramente credimi... io me ne devo andà da qua, stamattina stavo pensando... adesso ti svelo, io ai miei figli e a mia moglie in tempi non sospetti dissi “guardate un giorno non mi troverete più, sappiate che io me ne vado in Islanda!”. Non mi trovi più... non mi trova più nessuno».

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RENZO GUOLO

La crisi dopo il 26 maggio, arriverà la spallata dei cittadini

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ROMA. Se c’era bisogno di ca-

tabile pubblicamente. E che non ha nulla da spartire con le consulenze sotto inchiesta e non ve n’è nessun’altra a me riconducibile». Su di lei Caianiello, intercettato, diceva: «Veniamo sulle due cose. Uno, questa cretina della Lara a che punto stiamo? Perché io la vedo stasera così le faccio lo shampoo». E dire che era stato proprio il «vampiro» a sponsorizzarla. Come si evince dal verbale dell’interrogatorio di una donna a cui gli inquirenti chiedono: «Danilo Rivolta (ex sindaco di Lonate Pozzolo arrestato nel 2016, OES) ha riferito che, attualmente, pur non ricoprendo alcun incarico, Caianiello sceglie tutte le cariche pubbliche in quota Forza Italia nei comuni di Gallarate e Busto Arsizio. Conferma? Ecco la risposta: «Sì, ad esempio le nomine delle società partecipate dai predetti comuni quali l’Agesp, la Prealpi servizi e la Amsc e Seprio e le candidature dei maggiori politici della zona come ad esempio Lara Comi». –

L’ANALISI

on era certo sul caso Siri che la Lega poteva rompere con il M5S: nessuno, tra gli elettori, avrebbe capito. Resistere su Siri, e con il fantasma dell’inchiesta lombarda sulla testa, avrebbe voluto dire consegnare ai 5 Stelle la bandiera della questione morale. Una sorta di suicidio politico, tanto più a poche settimane dalle europee, che i sondaggi prevedono assai generose per Salvini. E dopo le quali la resa dei conti tra leghisti e penta-

Il ministro Lezzi (M5S) stronca l’autonomia pire perché il M5S tiene bloccata l’autonomia delle regioni, è bastato ascoltato il ministro del Sud Barbara Lezzi per fugare gli ultimi dubbi. Il capitolo scuola, come scritto agli articoli 10 e 11 delle bozze di Veneto e Lombardia, è una minaccia al diritto allo studio sancito dalla Costituzione e va stralciato per intero. «Il Contratto di Governo spiega che il legame dei docenti con il loro territorio non può essere declinato in chiave semplicemente autonomistica o regionalistica, se questo si traduce in una mera duplicazione di procedure e competenze che rischiano di compromettere il buon andamento della scuola», ha detto il ministro. Come se ne esce? «Occorre essere responsabili e arrivare a una pre-intesa che sia già chiara e comprensibile ai cittadini, con il successivo passaggio alle Camere. Questo perché ritengo che una riforma di questa importanza, dovrebbe essere portata in Parlamento. Sostenere che una tale intesa possa portare dei vantaggi per tutti, significa non avere alcun timore di sottoporla al Parlamento, e farla anche emendare a tutti i gruppi politici che rappresentano l'intero territorio e l'interesse nazionale» ha affermato il ministro Lezzi nell'audizione in Commissione bicamerale sul Federalismo fiscale. Nel dibattuto molti gli interventi, con il senatore Vasco Errani che ha ribadito la necessità di trovare una base comune per tutte le regioni dopo aver definito i Lep, livelli essenziali delle prestazioni. Roger De Menech (Pd) ha invitato il governo a mettere fine alla propaganda e a passare dalle parole ai fatti: «Noi vogliamo l’autonomia modello Emilia Romagna». —

La esponente di FI «La mia agenzia di comunicazione non c’entra con l’inchiesta»

Giulia Martinelli, ex moglie di Salvini , responsabile della segreteria del governatore lombardo Fontana

commissione federalismo

stellati appare inevitabile. Il governo del contratto, infatti, può durare solo se uno dei due contraenti accetta di recitare, supinamente, il ruolo del partner minore. Non se si vede umiliare nelle urne a favore dell’alleato o se percepisce l’altro come un incontrollabile competitore strategico: e questa è proprio la condizione attuale. Perché il partner che sondaggi e elezioni fissano in calo, tanto più se si tratta di una forza che non ha né cultura politica né radicamento ter-

ritoriale come il M5S, è indotto, se vuole sopravvivere, a sbarrare il passo allo strabordante partner. Innescando, così, a sua volta la prevedibile reazione di quest’ultimo, che non può restare in una coalizione troppo diversa programmaticamente e, a quel punto, non più funzionale alla propria strategia egemonica. Dunque, né il caso Siri, né, tanto meno, quello annunciato sulla cannabis light, metteranno in moto la crisi di governo. A farlo saranno i cittadini il 27 maggio.

Rendendo plastico, nelle urne, l’avvenuto mutamento nei rapporti elettorali tra le due forze. A quel punto Salvini avrà le carte in mano per rompere: chiedendo quella flat tax per cui non esiste copertura finanziaria e quell’autonomia per le regioni del Nord che sancisce l’idea dell’Italia a due velocità. E il prevedibile “no” pentastellato su questioni così rilevanti per la Lega, condurrà alla fine della maggioranza e un ritorno alle urne destinato a sanci-

re, se non l’esistenza di una maggioranza politica di destra sotto il cappello di Salvini, l’irripetibilità dell’ormai esaurita formula verdegialla. Resta il fatto che, per la prima volta da un anno a questa parte, Salvini non ha dettato tempi e temi dell’agenda politica. Una volta preso atto, con incomprensibile ritardo, che gli alleati competitori li stanno divorando, i penstastellati hanno fatto una mossa che ha costretto il Capitano a incassare. Inaugurando la stagione della

fine dell’atteggiamento supino e, al contempo, alimentando ulteriormente quella dell’esasperata e ingestibile conflittualità interna. Dando fiato, in tal modo, a quanti, nella stessa Lega, chiedono a Salvini di porre fine a un’esperienza ritenuta ormai al capolinea non più particolarmente vantaggiosa Un quadro politico, quello tenuto in piedi artificiosamente dalla maggioranza verdegialla, senza un evidente progetto di governo per il paese che vada oltre le scadenze elettorali. Prendere voti è l’imperativo, poi si vedrà. Anche se il risveglio autunnale rischia di essere assai brusco. – BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


PRIMO PIANO

VENERDÌ 10 MAGGIO 2019 IL MATTINO

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Il report dell’Osservatorio Caritas

Un’anziana fruga tra gli avanzi del mercato, in cerca di cibo Sotto il vescovo Cipolla e, a destra, il direttore Caritas Luca Facco

quelle che chiedono aiuto ai centri vicariali. Per il resto, i dati illustrati ieri da Daniele Salmaso, dicono che a presentarsi ai Cav sono state in tutto 2.239 persone (contro le 2.447 del 2017), 1.143 donne e 1.096 uomini. Tra questi si consolida la prevalenza di persone in età lavorativa: l’81% di chi chiede aiuto ha fra i 30 e i 65 anni. Pochi gli anziani e gli under 30. Il 41,5% sono genitori con figli. Si riduce, insieme alla presenza straniera, la quota di donne che si presenta agli sportelli. Il 61,4% del totale vive in affitto, ma sono tanti anche quelli che chiedono aiuto pur avendo casa di proprietà, comprata con un mutuo in un buon momento e ora diventata un peso, con rate insostenibili. Nell’elenco dei problemi, quelli economici (36%) e lavorativi (24%) sono in cima, seguiti da quelli abitativi

(12%), di salute (11%) e legati a questioni famigliari (8%). La richieste sono conseguenti, per la maggioranza, alle pesanti difficoltà economiche e lavorative: includendo la richiesta di sussidi, aiuti economici, di beni o servizi materiali, raggiungono l’80% e sono riconducibili per lo più a questioni concreti di vita quotidiana: cibo, utenze e tasse. Ma non manca una forte richiesta di ascolto (rappresenta la terza voce di richiesta). La situazione è abbastanza omogenea in tutta la provincia, anche se i problemi abitativi sono più accentuati in città (San Giuseppe, Torre, San Prosdocimo), a Cittadella, a Monselice e a Este, dove sono in corso sfratti esecutivi. Tra gli stranieri che restano e chiedono aiuto, infine, al primo posto ci sono i marocchini (19,7%) seguiti da nigeriani (7,2%), romeni e albanesi (3,7%). —

l’analisi dei vicariati

l’assemblea dei pensionati

A Monselice e Cittadella l’emergenza è la casa

È una provincia vecchia Gli over 75 superano i ragazzi sotto i 15 anni

PADOVA. Il rapporto Caritas sulle povertà accorpa i dati e le indicazioni provenienti dai centri d’ascolto vicariali di tutto il territorio della diocesi. Ma poi concede ad ognuno di essi uno spazio di approfondimento, utile a raccontare le tante sfaccettature del fenomeno. La sofferenza abitativa, per esempio, è più marcata a Padova, a Cittadella e a Este, dove si registrano sfratti esecutivi. Quella di Este è anche l’area dove si ribalta - caso praticamente unico - il rapporto tra utenti stranieri e italiani: più numerosi questi ultimi, che sono sei su dieci, mentre nel resto della provincia la proporzione è opposta. Padova con le sue parrocchie guida la pattuglia dei comuni da cui gli stranieri sono andati via. Anche Cittadella, Maserà, Selvazzano e Limena segnalano lo stesso fenomeno, con conseguente crescita della quota di italiani sul totale dell’utenza. Sui Colli la situazione è stabile, ma si accentuano i problemi delle persone sole, distanti soprattutto dai servizi sanitari. Nel Piovese è marcata la prevalenza di coppie o madri con figli, che chiedono aiuto per esigenze economiche e si è registrato un aumento di richieste per problemi di salute. Ma in molti casi è emerso che il bisogno più urgente è quello di contatto umano. A Monselice l’utenza si è ridotta, ma - ritengono gli operatori - perché si è rafforzata la rete dei servizi sociali e di altre associazioni, anche nell’ottica della concessione del Rei. Ma i problemi restano vivi, come dimostrano i tre sfratti già eseguiti e i tre imminenti. — $3*$

rivalutazione del potere d’acquisto delle pensioni, stipulato nel 2016 con il governo precedente. 3,5 MILIARDI IN MENO

Con i nuovi scaglioni introdotti è stato calcolato che in tre anni i pensionati italiani perderanno complessivamente 3 miliardi e mezzo. In Veneto saranno colpiti oltre 530 mila pensionati su un totale di 1.260 mila. «Finora non abbiamo avuto risposte dal governo, se non in forma evasiva», sottolinea Debora Rocco, segretario generale Uilp Veneto. «Il 1° giugno dobbiamo essere in tanti perché i diritti e la salute della fascia più anziana della popolazione riguardano tutta la società». PIÙ VECCHI CHE GIOVANI

L’assemblea unitaria dei sindacati dei pensionati al Geox (FOTO BIANCHI)

Allarme dei sindacati al Geox «È sempre più urgente una legge nazionale sulla non autosufficienza» Ipab, critiche alla Regione

Simone Varroto PADOVA. Dalla nostra provincia, dove le persone con più di 75 anni hanno superato numericamente i minori di 15 anni, si leva il grido d’allarme delle sigle di categoria dei pensionati. Ieri al teatro Geox si è svolta l’assemblea unitaria di Spi Cgil, Pnp Cisl e Uilp, a cui hanno partecipato 1.400 delegati da tutto il Nord Italia, 500 dal Veneto, contemporaneamente ad altre due assemblee territoriali analoghe a Roma (Centro) e a Napoli (Sud), per lanciare la grande manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma il 1 giugno, spostata da piazza del Popolo alla più ca-

piente piazza San Giovanni per l’alto numero di adesioni. LE RICHIESTE

In primo piano ci sono rivendicazioni fiscali e sul potere d’acquisto delle pensioni nei confronti del governo Cinque Stelle-Lega, a cui le sigle confederali chiedono inoltre interventi sulla sanità e una legge sulla non autosufficienza.

In vista dell’1 giugno rilanciate le richieste: più potere d’acquisto e interventi sulla sanità In ambito regionale invece dito puntato sulla giunta Zaia, che ancora non ha recepito la riforma delle Ipab con una propria legge. A far esplodere il malcontento dei pensionati è stata la decisione di non dare seguito nella Legge di Bilancio 2019 all’accordo sulla

È un punto di vista che assume particolare rilievo a Padova e provincia, come sottolineato dal segretario provinciale della Spi Cgil, Alessandro Chiavelli attraverso un dato emblematico: «Nel 2018 il numero di persone over 75 ha superato quello degli under 15. C’è in atto un grande cambiamento sociale per l’invecchiamento progressivo della popolazione. Per questo è determinante che il governo faccia una legge sulla non autosufficienza. Non ne hanno bisogno solo anziani e pensionati ma tutte le famiglie, in cui ormai i figli devono lavorare fino a 70 anni e faticano a trovare tempo e risorse economiche per sostenere familiari non più autosufficienti». In ottica regionale arriva l’affondo alla giunta Zaia sulla mancata riforma delle Ipab: «Il Veneto è l’unica regione, insieme alla Sicilia, che non ha ancora recepito la legge nazionale del 2000, alla faccia dell’autonomia», ha detto Vanna Giantin, segretario regionale Fnp Cisl. —


VENERDÌ 10 MAGGIO 2019 LA TRIBUNA

ODERZO - MOTTA

i danni del maltempo

Frana l’argine del Livenza Smottamento di venti metri La sponda del fiume era già stata rinforzata per impedire lo straripamento E il secondo episodio nel giro di sette mesi, in nove anni investiti 10 milioni

Gloria Girardini

daco Righi «il territorio è costantemente monitorato, soprattutto in questi casi eccezionali quando piove per diverso tempo. C’è una stretta collaborazione con il genio e la protezione civile che in questi giorni ha agito nel territorio con l’apertura e chiusura delle chiaviche. Anche se i cittadini non vedono c’è sempre chi agisce per la loro sicurezza, nulla è lasciato al caso». Una situazione idraulica particolare quella di Motta, un territorio che è attraversato da tre importanti corsi d’acqua: il Monticano, il Livenza e il Malgher. PIANODELLE ACQUE

MOTTA DI LIVENZA. Frana a

Motta, paura per l’argine del Livenza. Una nuova frana si è verificata in questi giorni nell’argine tra i fiumi Livenza e l’affluente Monticano. Un cedimento che ha coinvolto per una ventina di metri l’argine che, circa un mese fa, era stato oggetto di una serie di interventi per rinforzare l’opera di difesa per l’impedimento dello straripamento del fiume. DIECI MILIONI

Dal 2010 sono stati investiti 10 milioni di euro, da parte della Regione, per l’alzamento e il rafforzamento degli argini. «È normale che a causa delle incessanti piogge di questi giorni il terreno, dopo l’intervento fatto, sia in parte scivolato» ha spiegato il primo cittadino Alessandro Righi «la situazione la conosciamo così come il genio civile, i

La frana lungo il Livenza a Motta

nostri uffici in collaborazione con il genio stanno tenendo la situazione monitorata, appena le condizioni meteo saranno favorevoli verrà fatto un intervento per sistemare l’argine». Una frana che quindi è stata causata dalla combinazione dei lavori con le costanti

piogge che hanno colpito la zona dai primi giorni di maggio. Questo però è il secondo episodio nel giro di sette mesi, a novembre sempre a causa delle forti piogge vi era stato un dilavamento contenuto nell'argine di Villanova nelle vicinanze della tratto-

IN BREVE

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oderzo

Sparito a Pasqua trovato nel Monticano ODERZO. È stato trovato dai

vigili del fuoco nel Monticano il corpo di Marino Pillon, idraulico di 65 anni scomparso da casa nella tarda serata dello scorso aprile. Originario della frazione di Colfrancui ma residente da alcuni anni a Fontanelle, si sarebbe allontanato a bordo della sua automobile, una piccola utilitaria Daewoo Matiz di colore blu ritrovata giovedì mattina sul ponte del fiume Monticano, verso Camino. Da quel momento le ricerche dei soccorritori si sono concentrate lungo il corso del fiume con i gommoni e l’elicottero. Sul posto anche i sommozzatori dei vigili del fuoco di Venezia, il nucleo elicotteri dei vigili del fuoco di Motta di Livenza e Treviso, i carabinieri e gli uomini della Protezione civile. Chi lo conosceva bene sostiene che negli ultimi tempi l’idraulico aveva perso molti chili e spesso lamentava forti dolori allo stomaco. Pensava di avere un brutto male. Potrebbe essere questa una delle ragioni che darebbero un senso alla sua tragica scomparsa. —

il piano urbano del traffico: ascom pronta ad incontare il comune

Ponte di Piave Moldavo arrestato con la refurtiva

Ponte di Piave Scuole dell’infanzia “Libri per tutti”

Ponte di Piave La viticoltura nel prossimo decennio

Moldavo 24 enne pizzicato dai carabinieri con le mani nel sacco. Aveva appena rubato delle merce. Il giovane, domiciliato a Motta, è stato arrestato per furto. Lo straniero era stato fermato mercoledì a Ponte di Piave dopo che si era rifiutato di pagare il biglietto del pullman. I carabinieri hanno così scoperto che all’interno dello zaino nascondeva profumi, una bottiglia di whisky e un talblet di cui non aveva saputo giustificare la provenienza. Il giudice ha disposto per il 24 enne l’obbligo di presentarsi due volte alla settimana dai carabinieri .

Domani alle 10 nella biblioteca comunale di via Verdi a Ponte di Piave, si terrà l'ultimo appuntamento primaverile per le scuole dell'infanzia del territorio con l'evento "Libri per tutti". Un evento dedicato alla lettura a voce alta organizzato dalla biblioteca del Comune e dai suoi volontari, un modo per far apprezzare il mondo della letteratura alle nuove generazioni dei cittadini del territorio. Per informazioni riguardanti la manifestazione contattare il numero 0422-759995 dalle 14.30 alle 19

Stasera, alle 20.45, nella Casa della Comunità Luciano Martin in via Gasparinetti 4, la lista civica "Ponte x tutti" organizza un incontro sul tema "La viticoltura nel prossimo decennio" in particolare sulla preventivata riduzione di insetticidi e sul miglioramento genetico della vite per la resistenza alle malattie. Interverranno Carlo Duso professore all'università di Padova, Daniele Ceccon dei Vivai Cooperatvi Rauscedo, il pontepiavense Alberto Vidotto laureato in viticoltura ed enologia. Introdurrà la serata il candidato sindaco Alvise Tommaseo.

ponte di piave

Sì è spenta l’insegnante Anna Maria Bincoletto PONTE DI PIAVE. Si svolgeranno questo pomeriggio, alle 15.30, nella chiesa parrocchiale di Ponte di Piave, i funerali di Anna Maria Bincoletto deceduta mercoledì all'età di 71 anni dopo breve malattia. Originaria di San Polo di Piave, si era laureata giovanissima in lettere. Era molto conosciuta e stimata per essere stato a lungo insegnante di italiano e latino alle scuole me-

ria “Al Mulino”. Due anni fa la Regione Veneto aveva investito 800mila euro per il consolidamento di 500 metri degli argini del Livenza nella frazione mottense di San Giovanni: «La situazione non è preoccupante, non c’è un pericolo per la sicurezza dei cittadini» ha sottolineato il sin-

Una particolarità che ha fatto si che l’amministrazione adottasse il cosìddetto Piano delle Acque, uno strumento di programmazione dell'attività urbanistica, edilizia e di gestione del sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche costituito dalla rete di fognature, fossati e canali. «Il Piano al momento è stato adottato» ha concluso Righi-stiamo aspettando le ultime osservazioni da parte dei consorzi per poterlo approvare in uno dei prossimi consigli comunali». Dopo gli avvenimenti di fine ottobre, quando l’acqua del Piave ha invaso le aree golenali di Ponte di Piave, Salgareda e diversi altri Comuni rivieraschi si è confermata l'importanza degli argini per la sicurezza dei cittadini contro il pericolo esondazioni dei fiumi.—

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Anna Maria Bincoletto

die di Ponte di Piave. Nel 1972 aveva sposato il pontepiavense Lucio Visentin che da decenni è titolare di un elegante negozio di abbigliamento nella centralissima piazza Marco Polo. Anna Maria era una donna di cultura, appassionata di storia e archeologia aveva visitato i più importanti siti archeologici sparsi nel mondo. Verrà ricordata come una persona gentile e per bene, di carattere umile e riservato. Lascia nel dolore il marito Lucio, i figli Cristina e Stefano, le nipotine Emma ed Anita, nuora, papà, fratello e cognati. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

«Non vogliamo sensi unici e chiudiamo la tangenziale» ODERZO. Ascom ha rilevato for-

ti criticità nel Piano Urbano del Traffico, a partire dal mancato rispetto del percorso di concertazione atteso, che avrebbe dato modo ai rappresentanti del commercio di esporre osservazioni e contributi progettuali utili all’adozione di soluzioni ponderate. Ascom intende ora entrare in dettaglio nelle osservazioni critiche e costruttive, nella speranza che il confronto possa essere riaperto. Laura Damo evidenziava un tema sensibile sul quale è opportuno aprire un’attenta riflessione: prima di introdurre il Put è preferibile chiudere l’anello della tangenziale, con il completamento della Circonvallazione Sud, al fine di fluidificare l’intero sistema viario. «La rivitalizzazione del centro cittadino è un obiettivo irrinunciabile per Ascom ed è in tale ottica che formuliamo le seguenti osservazioni». Nella relazione illustrativa del P.G.T.U., vengono esplicitati obiettivi “di varia natura riguardanti la regolazione delle diverse funzioni e componenti di traffico”. Tra questi obiettivi viene data particolare evidenza alla necessità di tutelare il nucleo storico cittadino e le zone residenziali, rendendoli più fruibili; di aumentare i livelli di sicurezza per l’utenza debole; di ridurre l’inquinamento atmosferico, acustico e di contenere i

Rino Rinaldin

consumi energetici. Le tipologie di intervento prevedono in generale: il redirezionamento dei flussi; la realizzazione di zone 30; il riassetto della sezione stradale; il ridisegno dei nodi; la creazione di una gerarchia della rete stradale che miri a convogliare i flussi di attraversamento sulla viabilità principale, ai margini del centro abitato e storico. Si tratta di una strategia che sul piano generale appare condivisibile. Analizzando, invece, gli interventi proposti nello specifico (circa una ventina) appare che la maggior parte di essi contempli, accanto alla realizzazione delle Zone 30, anche l’inserimento di sensi unici. «Riteniamo efficace l’adozione delle Zone 30, anche mediante l’uso di elementi di arredo urbano, in quanto

avrebbero l’effetto di rallentare la velocità dei veicoli e di salvaguardare l’utenza debole. È invece inaccettabile l’adozione dei sensi unici in quanto, come è noto, causano la redistribuzione dei veicoli su altre strade, con molteplici effetti negativi: l’allungamento dei tragitti, l’aumento generale delle emissioni, l’aumento della velocità nella circolazione e dell’insicurezza, a danno degli utenti deboli». In alternativa alla realizzazione di nuove piste ciclabili, si ritiene che possa essere utilizzato in maniera efficace il sistema delle “Aree a preferenza ciclabile” proposte nello stesso piano. Con tale sistema, si possono adottare tutti quegli accorgimenti che permettono la coesistenza dell’utenza debole, dei veicoli in transito e della sosta, favorendo una maggiore accessibilità delle aree centrali da parte di tutti, mantenendo l’opportunità di accesso anche da parte dei clienti diretti ai negozi. In caso contrario, aumenterebbero le difficoltà di gestione della attività commerciali. «In alcuni casi, come in via Garibaldi, alcuni operatori potrebbero essere costretti a chiudere, qualora le piste ciclabili impedissero il carico scarico della merce». Per riaprire il confronto su questi temi, Ascom si dichiara disponibile a incontrare l’amministrazione.


VENERDÌ 10 MAGGIO 2019 LA NUOVA

PRIMO PIANO

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Lo scontro sul Mose i comitati

Italia Nostra «Competenze al ministero dell’Ambiente» VENEZIA. L’idea della tassa

Carnevale, uno dei momenti di massima affluenza di turist. A destra, in alto, il ministro Gian Marco Centinaio e, sotto, il governatore della Regione, Luca Zaia

Idea bocciata, ok al dialogo «Ministro, venga a Venezia» Brugnaro: è mal consigliato, se viene qui vedrà con i suoi occhi e poi capirà Zaia: «Disposti a ragionare, non a dare soldi». Centinaio: «Giù le mani dai turisti» Roberta De Rossi Vera Mantengoli VENEZIA. Una pioggia di criti-

che pungenti si è riversata ieri sul ministro delle Infrastrutture grillino Danilo Toninelli. L’idea di una tassa di scopo che servirebbe per fare cassa e recuperare i 100 milioni annuali per la manutenzione del Mose (quando e se verrà ultimato), ha scatenato un fiume di polemiche e attacchi. I primi a rispondere senza tanti giri di parole sono stati il sindaco Luigi Brugnaro e il governatore Luca Zaia, seguiti dal ministro del Turismo Gian Marco Centinaio, della Lega. In mattinata, in un’intervista a Radio Padova alla trasmissione il Macchiatone, Brugnaro aveva chiesto le dimissioni del ministro. In sera-

ta, a margine dell’inaugurazione dell’opera di Lorenzo Quinn all’Arsenale, ha detto in tono più leggero che non ritirava quanto detto, ma ha aggiunto che «sono cose che a volte si dicono». Quello che invece ha detto chiaramente il primo cittadino è che Toninelli deve venire in laguna: «Invito il ministro a Venezia così gli facciamo vedere tutti i lavori che ha bloccato e tutti quelli che può sbloccare» ha spiegato Brugnaro «Credo che sia mal consigliato. Se invece verrà qui mostreremo le cose proprio a lui e sarà lui a vedere le cose con i suoi occhi, nella sua saggezza riuscirà a scegliere». Per quanto riguarda un altro punto dolente, quello di chi gestirà l’opera, il sindaco ha ribadito: «A noi il commissario va benissimo, ma ci dev’essere una società o un’i-

stituzione di coordinamento che abbia all’interno la Regione e la Città Metropolitana perché la città vive sull’acqua, quindi è impensabile che si possa fare il Mose senza la partecipazione dei cittadini». Infine, ha concluso mandando un messaggio chiaro: «Sono trent’anni che paghiamo il Mose e che i veneziani pagano. Spero che Toninelli lo abbia capito, sono fiducioso che capisca». Anche il governatore Luca Zaia si è detto disponibile al dialogo, ma ha bocciato in pieno l’idea. «Non sono assolutamente d’accordo sull’emendamento proposto», ha detto. «È un’opera dello Stato e si parla della salvaguardia di una città che è patrimonio dell’umanità e quindi lo Stato dimostri di esserci e si gestisca quest’opera e tiri fuori i soldi, di certo non deve

le categorie

«I cittadini non devono subire per tutte le ruberie del passato» VENEZIA. «Una follia, una pro-

posta demenziale e sciagurata». Categorie infuriate sulla tassa di scopo, da Confturismo all’Ava (associazione veneziana albergatori), passando per Confartigianato. Gianni De Checchi di Confartigianato la definisce una proposta sciagurata per due motivi: «Il primo è che si sta colpendo un settore che, se andrà in porto il cosiddetto contributo d’accesso, sarà

già gravato, il secondo è perché il Mose è un’opera dello Stato ed è lo Stato che se ne deve occupare. Non è che le inefficienze e le ruberie e tutto ciò che ha comportato e comporta in termini di incremento di costi e di tempi deve essere fatto pagare ai cittadini e ai turisti». Il presidente Vittorio Bonacini giudica l’idea «una demenzialità» e sbotta: «È ora di finirla. La proposta è inac-

cettabile: un’opera iniziata dallo Stato deve essere seguita e gestita dallo Stato. Scaricare sul turismo tutta una serie di costi mai preventivati, andando a chiedere il denaro ai visitatori che già pagano l’imposta di soggiorno e sostengono la nostra economia, è un’ipotesi non percorribile». Bonacini, che rappresenta con l’ava circa 400 alberghi, rincara la dose: «È evidente che Toninelli non

IL SINDACO DI VENEZIA LUIGI BRUGNARO È CONTRARIO ALLA PROPOSTA DEL MINISTRO

Il governatore del Veneto: proposta imbarazzante, no a questo modello visto che chiediamo l’autonomia conosce l’argomento, non ha ben chiaro quale sia il suo ruolo in termini governativi e sul Mose non sa di cosa sta parlando». Non meno dure le parole di Marco Michielli, presidente di Confturismo Veneto che parla addirittura di «follia». «C’è del metodo in questa follia?» afferma «Sembra un delitto premeditato. Fra tassa di soggiorno, che non si è ancora capito dove vada a finire, e balzelli vari, il turismo sta diventando un bancomat dove sono sempre i soliti a depositare e dal quale può prelevare chiunque, nella pubblica amministrazione, si trovi in difficoltà. Se vogliamo affossare il settore questa è la via giusta». — V.M.

chiederlo a noi. Vorrei aggiungere che è imbarazzante sentirci fare queste richieste in un momento in cui noi facciamo un’altra richiesta che è l’autonomia. Quindi no a questo modello, si trovino altre soluzioni, noi siamo a disposizione per i ragionamenti, ma non per tirare fuori i soldi». Lo stesso Centinaio, già contrario alla tassa di sbarco, ha ribadito che non si devono mettere le mani nelle tasche dei turisti. «Non esiste da nessuna parte che un’infrastruttura nazionale debba essere finanziata perpetrando un vero e proprio furto a danno di tutti coloro che vengono a visitare Venezia» ha riferito «Vado ripetendo da mesi di essere contrario alla tassa di soggiorno che sia di scopo e non per coprire i buchi dei comuni e, dall’oggi al domani, viene architettata una vera follia, una tassa per sovvenzionare una struttura pubblica!». Il ministro ha aggiunto che si batterà in tutti i modi affinché venga ritirato il provvedimento dello “sbloccacantieri”. «Sembra che qualcuno le stia pensando tutte per cacciare i turisti dal Veneto e da Venezia: prima la tassa di sbarco, poi i tornelli, ora questo. L’ho già detto e lo ripeto: vogliamo diventare un Paese tiristarepellente?». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

di scopo per il Mose suscita idee diverse. Molte sono le critiche. «Il Mose è un’opera dello Stato e lo Stato lo deve gestire», afferma la presidente di Italia Nostra Lidia Fersuoch «Inoltre chiediamo che la laguna passi come competenza al ministero dell’Ambiente e non delle Infrastrutture. Siamo contrari alla tassa di sbarco, ma se proprio dovesse passare questo “ticket per Disneyland” allora vorremmo che il ricavato andasse a progetti per la residenzialità». Contrario alla nuova tassa il Gruppo 25 Aprile, mentre Venessia.com sarebbe favorevole che tutti, italiani e turisti, devolvessero una minima parte al Mose. Del Mose verrà dato ampio spazio il 19 in Campo della Bragora per la festa del Gruppo 25Aprile che, con l’occasione, presenterà l’ultimo libro dell’ingegnere Luigi D’Alpaos contro il Mose, pubblicato da Mare di Carta. «Siamo contrari alla tassa di sbarco e di scopo», spiega Marco Gasparinetti. «E comunque è un’opera dello Stato ed è lo Stato che deve trovare i soldi. Sulla gestione dovrebbero aver voce anche gli enti locali interessati». Diversa la posizione di Venessia.com. «Siamo contrari a questa idea della tassa di scopo», spiega il portavoce Matteo Secchi«Tuttavia Venezia, patrimonio dell’Umanità, è una città di tutto il mondo quindi sono d’accordo che una parte dell’eventuale tassa di sbarco sia per il Mose, ma anche i veneziani, i veneti e gli italiani dovrebbero contribuire, così come una minima parte della tassa di soggiorno potrebbe essere destinata alla manutenzione». — V.M.

le reazioni di ferrazzi e Pellicani (Pd)

«Finora nessun accenno nello Sblocca Cantieri» VENEZIA. Il deputato Pd Nico-

la Pellicani: «Il ministro alla Confusione Toninelli fa retromarcia. Avevo detto che il Governo stava prendendo in giro la città. Toninelli nei giorni pari dice una cosa e in quelli dispari l’esatto contrario. Siamo in balìa di un governo di incompetenti che procede a tentoni sulla pelle di Venezia. Non possiamo lasciare Venezia nelle mani di persone così pericolose».

Il senatore Andrea Ferrazzi, relatore di minoranza dello “sblocca cantieri”: «È in corso una discussione nel Mit, ma nel testo, per fortuna, non vi è alcun riferimento né a commissari straordinari sul Mose, né a tasse di scopo per la gestione a carico di cittadini o turisti. Nel caso arrivasse un emendamento simile, in commissione o in aula, vedrà la mia contrarietà e quella del Partito democratico». —


SAN DONÀ - CAVALLINO

VENERDÌ 10 MAGGIO 2019 LA NUOVA

cavallino

Apre un’area attrezzata dedicata solo ai cani Intesa con l’Union Lido Il 18 maggio al via il “dog camp” a disposizione dei residenti L’assessore D’Este: «Risposta a un’esigenza molto sentita»

Francesco Macaluso CAVALLINO. I padroni dei cani

d’ora in poi avranno a disposizione un’area attrezzata dedicata ai loro animali dove per tutto l’anno potranno scorrazzare liberamente. Fra poco sarà infatti aperta a tutti i residenti l’area sgambamento cani del “Dog Club” del “Cavallino Sport Center” in via Fausta 253. L’amministrazione comunale e il camping Union Lido sottoscrivendo la convenzione siglata ieri, hanno infatti offerto ai residenti la possibilità di portare il proprio cane nell’area di Ca’ Ballarin a partire da sabato 18 maggio, giorno dell’inaugurazione per la struttura attrezzata per attività cinofile del servizio dedicato ai residenti. Da quel giorno sarà possibi-

Il “Dog camp” che aprirà il 18 maggio a Cavalino

le, da parte dei proprietari degli amici a quattro zampe, accedere tutto l’anno al Dog Camp. «Grazie alla convenzione tra pubblico e privato», confermano dalla gestione dell’area, «tutti i residenti potranno accedere gratuitamente all’area sgambamento cani con una quota assicurativa agevolata annuale di 40 euro». «L’esigenza di un’area regolamentata dove i cani possano essere lasciati liberi di correre in sicurezza e nel rispetto delle regole oggi trova risposta nell’accordo che abbiamo sottoscritto con il privato», spiega l’assessore Nicolò D’Este, «dal 2015 ci siamo confrontati con i residenti proprietari di cani per trovare un’area nel territorio adatta ad ospitare gli animali ma, per le caratteristiche necessarie, abbiamo riscontrato delle difficoltà. Oggi, grazie al dialogo costruttivo con il campeggio, possiamo rispondere a questa necessità dando ai nostri cittadini un luogo sicuro, controllato, con aree già attrezzature, spazi liberi e servizi per gli animali». Il Dog Club sarà aperto tutti i giorni dalle 8 alle 18, prolungando l’apertura fino alle 20 durante il periodo estivo. Sul litorale l’accesso in spiaggia ai cani è consentito a Punta Sabbioni su un tratto di arenile di 80 metri di fronte al quale gli animali possono anche fare il bagno in mare. Solo ingresso nell’arenile invece nelle spiagge di Ca’ Savio, a Ca’ Ballarin, e a Ca’ di Valle. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

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san donà

Il Pd replica a Forcolin sull’ospedale nuovo «Il progetto non esiste» SAN DONÀ. Ospedale nuovo, continua lo scontro tra Pd e Lega in Regione. Il vice governatore, Gianluca Forcolin, ha criticato il Pd sull’uso strumentale fatto sull’argomento invitando i sindaci, soprattutto del centrosinistra, a presentare una proposta concreta. «Sono immobili di fronte a una proposta che dovrebbe venire dal territorio», dice Forcolin, «non ne parlano mai, mai alcuna iniziativa». Il Pd non si smuove. «È stato lui ad affermare che entro tre mesi sarebbe stato pronto uno studio da parte della Regione», ricordano Francesca Zottis e Bruno Pigozzo dal Consiglio regionale, «come richiesto dal Pd per poter discutere del tema, ma il suo ex collega Coletto lo ha smentito con il Piano Sociosanitario, nel quale a San Donà non sono stati previsti nuovi ospedali. Nelle precedenti schede la Regione aveva espresso la propria volontà in tal senso, seppur molto generale, ma non è stata seguita da altri atti formali. Con gli enti locali in capo alla Regione, abbiamo chiesto di prendere in considerazione la ristrutturazione del

vecchio ospedale, e nel caso questo non fosse possibile o conveniente, chiedevamo la definizione dei parametri sociali, viari ed urbanistici per l'individuazione di una nuova area e la sostenibilità economico-finanziaria. Abbiamo chiesto di affrontare punti concreti, ma il vice continua a voler giocare allo scarica-barile: la verità è che non esiste alcuno studio e nessuna pianificazione regionale». A San Donà il Pd è sulla stessa linea: «Avevamo chiesto al dirigente e all’assessore regionali alla sanità di intervenire in commissione per esporre il progetto del nuovo ospedale», interviene la capogruppo del Pd in Consiglio Maria Grazia Murer, «ma dalla Regione non si sono neanche degnati di rispondere. È falso quindi sostenere che solo l’opposizione stia chiedendo informazioni». E la segretaria del Pd Sandra Sandre, rimarca che è la Regione l’ente preposto alla programmazione sanitaria, e su questo tema si è espressa l’assessora Lanzarin, dicendo che non c’è nessun progetto». — Giovanni Cagnassi


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Miranese

IL SISTEMA Mirano è il quattordicesimo comune veneto coinvolto nel nuovo servizio: l’ordine viene notificato all’istante

Venerdì 10 Maggio 2019 www.gazzettino.it

mestrecronaca@gazzettino.it

Pranzi e cene a domicilio con un clic sul telefonino La nuova frontiera del cibo su spedizione `Sono già otto i ristoranti del territorio Menù e ordinazione da smartphone e pc che hanno aderito al progetto Foodracers `

LA NOVITA’ Funziona così: una volta selezionata la zona di consegna sul sito foodracers.com o dall’app, si può scegliere dal menu online dei ristoranti serviti ed effettuare l’ordine, tramite smartphone, tablet o pc. L’ordine viene notificato all’istante ai “racers” in quel momento disponibili: si tratta di addetti alle consegne, che operano in bici, scooter o auto a seconda della zona e che mettono a disposizione il loro tempo libero senza vincoli di orario o reperibilità, nella piena logica della “sharing economy”. Il vantaggio, per loro, è il costo di consegna in base alla distanza, che parte da un minimo di 2,50 euro e viene trat-

Ripartito ieri mattina il Pedibus di Mirano, prossima fermata: educazione ambientale, stradale e fisica. Tre materie in una, prima e dopo la campanella: “Sicuri a scuola a piedi”, questo il nome dell’iniziativa, ci riprova grazie alla collaborazione tra Comune, Legambiente e la dirigenza dei due istituti comprensivi. D’ora in poi alunni delle primarie a scuola a piedi, con partenza da un punto comune di ritrovo, accompagnati da adulti volontari, almeno due per gruppo. Nulla di nuovo, anche se a Mirano il bus a piedi riparte, dopo alcuni anni di stop, in versione moderna, coordinato da un referente per gruppo che gestirà i “suoi” volontari attraverso una

dei tagli previsti negli ospedali SANITA’

I PRIMI CITTADINI AVEVANO CHIESTO DI PARLARE DIRETTAMENTE COL PRESIDENTE DELLA REGIONE

FOODRACERS La nuova frontiera del cibo su spedizione sbarca anche a Mirano

Scorzè

Stasera “L’Europa che vorremmo” alla scuola Martini di Peseggia Stasera, venerdì 10 maggio alle 20,45, presso la Sala Stignani Salici della scuola media A. Martini di Peseggia “Il Ponte- Associazione per Scorzè” organizza un dibattito sull’importanza dell’Europa e sul ruolo del nuovo parlamento europeo dal titolo L’Europa che vorremmo. Secondo gli organizzatori dell’evento è di fondamentale attualità affrontare il dibattito sull’importanza dell’Unione Europea e sul ruolo del nuovo parlamento europeo in un momento in cui il

dibattito diventa sempre più controverso. Alla serata presso la sala Stignani Salici della scuola Martini interverranno Margherita Lachin, consigliere comunale del Comune di Marcon appartenente al gruppo consiliare “ art.1Movimento Democratico e Progressista”, Davide Zurlo rappresentante di “Volt Italia” movimento politico paneuropeo e Pier Paolo Baretta dirigente del Partito Democratico, già sottosegretario di Stato all’economia. ( r. fav.)

tenuto direttamente dal racer. Nelle grandi metropoli, i servizi di “delivery on demand” (consegna a domicilio) sono sempre più diffusi. Foodracers, startup italiana nata a Treviso, ha lanciato sito e app a gennaio 2016, scegliendo di portare il servizio in tutti i capoluoghi di provincia e nelle cittadine italiane, diventando così un punto di riferimento a livello territoriale e lanciando la sfida ai colossi internazionali del food delivery. In soli 3 anni, Foodracers è diventata una realtà solida e strutturata tanto che nel corso del 2018 ha chiuso con un aumento di capitale di 600mila euro e l’ingresso di nuovi soci al 10 per cento, portando la valutazione della società a 6 milioni di euro in meno di 3 anni. Mirano è il 14mo comune veneto dove viene esteso il servizio. Filippo De Gaspari © RIPRODUZIONE RISERVATA

E’ ripartito il Pedibus dopo alcuni anni di stop MIRANO

`Per discutere

Tagli alla sanità di Dolo e Mirano, il presidente della Regione, Luca Zaia, ha delegato all’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, l’atteso incontro con i sindaci di Riviera del Brenta e Miranese. Non è un rifiuto, ma nemmeno si può dire un’accoglienza a braccia aperte. Anche perché i primi cittadini erano già stati ricevuti dall’assessore Lanzarin, e proprio nel giorno in cui le nuove schede di dotazione ospedaliera avevano ricevuto il via libera finale della quinta commissione regionale. Si era trattato di un collo-

MIRANO Pranzi e cene a domicilio, ora si può: sbarca anche a Mirano “Foodracers”, la nuova frontiera del food delivery, il cibo su spedizione. Ordini da smartphone e pc e il menù arriva direttamente a casa. La startup, con oltre 300mila ordini consegnati in 3 anni, è già attiva in 37 città italiane, 13 in Veneto e dopo Mestre, Mogliano e San Donà, sbarca ora anche a Mirano, promettendosi di rivoluzionare le abitudini di molti cittadini. Si può ordinare direttamente a casa o in ufficio i piatti dei propri ristoranti o locali preferiti: basterà scaricare la app o aprire il sito Foodracers, scegliere tra tanti menù diversi e farsi recapitare i piatti a pranzo e cena. Sono già 8 i ristoranti miranesi dai quali, a partire da mercoledì, si può ordinare: ristorante Le Moeche, Pizza Flash, gastronomia Gallo, gelateria Calle Ghirardi, pizzeria “C’era una volta”, Humi Sushi, gelateria Chocolat e bowling Iguazù. Dai primi piatti alla carne alla griglia, dalla pizza ai club sandwich, passando per la cucina giapponese e il gelato: ai primi locali convenzionati se ne aggiungeranno però presto altri.

Incontro con i sindaci Zaia delega Lanzarin

chat di Whatsapp, garantendo sempre l’accompagnamento ai ragazzi. Il servizio è attivo per le scuole Dante Alighieri (due itinerari), Petrarca e Azzolini nel capoluogo, Alfieri a Zianigo e Manzoni a Ballò e ogni percorso è stato studiato in accordo con i genitori e verificato dalla polizia locale. A oggi usufruiscono del servizio 130 bambini, accompagnati da 39 volontari. «Un progetto dalla forte valenza educativa spiega l’assessore all’Istruzione Anna Gnata - che vuole stimolare i bambini a riappropriarsi della città attraverso la conoscenza dell’ambiente che li circonda, inteso come luogo di relazioni e comunità. Con il progetto Pedibus avranno l’opportunità di orientarsi nella viabilità e conoscere l’ambiente e i suoi valori

paesaggistici. Andare a scuola a piedi in compagnia, inoltre, è ginnastica a costo zero che migliora l’umore e aiuta i bambini a socializzare meglio e crescere in modo più autonomo. In più, riducendo l’impiego di auto, il progetto aiuta l’ambiente». Aderire è ancora possibile, per i bambini e per gli adulti. Può infatti diventare accompagnatore chiunque voglia mettersi a disposizione, non solo genitori o parenti degli alunni: basta compilare i moduli sul sito web del Comune o rivolgersi all’Ufficio pubblica istruzione (041.5798475-484). Durante il percorso i bambini sono coperti dall’assicurazione scolastica, mentre per gli adulti è prevista un’apposita copertura assicurativa stipulata dal Comune. (f.deg)

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quio piuttosto breve, che aveva lasciato i rappresentanti dei 17 Comuni insoddisfatti e con l’amaro in bocca. Appunto per questo la mobilitazione, iniziata con il simbolico tour negli ospedali, era continuata, e i sindaci avevano chiesto di parlare direttamente con il governatore del Veneto.

RISPOSTA Da giorni attendevano un riscontro da Venezia, la risposta ufficiale però è arrivata solo ieri. «L’e-mail inizialmente era stata spedita già martedì, ma non ci è arrivata subito perché c’era un indirizzo sbagliato. – spiega Silvano Checchin, sindaco di Spinea e presidente del comitato dei sindaci del distretto Mirano Dolo – Noi abbiamo riconfermato la nostra domanda di essere accolti dal presidente in persona». Nella lettera a Luca Zaia i primi cittadini avevano sottolineato con preoccupazione: «Il rischio è che si venga a creare una frattura tra la Regione e i nostri cittadini. Le chiediamo di intervenire per evitare un trattamento sperequato e penalizzante». (E.Cal.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

“Formaggio in Villa 2019” 40mila visitatori in 4 giorni SANTA MARIA DI SALA Quasi 40mila visitatori in 4 giorni per Formaggio in Villa 2019, l’edizione con più espositori e vendite di sempre. Protagonisti della manifestazione i prodotti e i produttori da tutta Italia, con specialità locali di alto livello. Boom di presenze, oltre 17mila, giovedì 25 aprile, giornata di apertura e solidarietà, con brindisi inaugurale dedicato ad Amatrice, pasta all’amatriciana preparata dal ristorante Roma, dell’omonimo hotel e formaggio pecorino del Caseificio storico di Ama-

trice. Il calcolo delle presenze in orario diurno ha raggiunto il numero di 36.256 (la scorsa edizione erano comprensive anche delle entrate della fascia serale, dalle ore 19 alle 24). Ma tutti i numeri di questa edizione sono soddisfacenti: 55 laboratori e masterclass, 224 espositori, 279 aziende coinvolte, 342mila visite al sito della manifestazione, 1.2680.000 visualizzazioni dei post sulla pagina Facebook. Sono inoltre stati stimati più di 1.100.000 di assaggi e degustazioni di formaggi, salumi e altre specialità e più di 40mila chili di formaggi venduti. (f.deg.)

Domani laboratorio teatrale all’istituto “8 Marzo Lorenz” MIRANO Si conclude domani mattina, sabato, con due spettacoli aperti al pubblico, l’attività del laboratorio teatrale dell’istituto 8 Marzo-Lorenz. Alle 9.15 e, in replica, alle 11.15, nell’auditorium della cittadella scolastica di via Matteotti, i giovani attori del laboratorio teatrale pomeridiano della scuola metteranno in scena lo spettacolo “Alice e altre meraviglie”, ispirato alla celebre fiaba di Carroll e al film Disney. Un appuntamento diventato tradizionale quello di chiusura del laboratorio teatrale, iniziativa che da alcuni anni è sostenuta dalla Fonda-

zione Riviera Miranese e realizzata sotto la direzione artistica di Francesca D’Este e Valentina Recchia. Per mesi i ragazzi si sono divertiti a incarnare gli strampalati personaggi del romanzo, con stravaganti costumi fatti a mano di particolare effetto. L’obiettivo è stato quello di valorizzare le capacità immaginative dei giovani facendo emergere in particolare i cambiamenti fisici ed emotivi che essi vivono nel passaggio dell’adolescenza. Quest’anno il titolo del progetto è stato “L’esserci”, inteso come sentirsi parte, prestare attenzione a quanto accade intorno per sentirsi responsabili, obiettivi che la scuola persegue per educare alla cittadinanza. (f.deg.)


VENERDÌ 10 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

BELLUNO

sanità

San Martino, in arrivo 35 milioni di euro per lavori antisismici Soddisfatto il direttore generale dell’Usl 1 Dolomiti «Una tappa importante per migliorare i nostri ospedali» BELLUNO. Trentacinque milioni di euro all’Usl 1 per l’adeguamento sismico dell’ospedale San Martino di Belluno. È quanto la Regione Veneto ha deciso di stanziare ieri. La somma rientra nei 330 milioni stanziati per il sostegno a 12 progetti, tramite i fondi Cipe per gli investimenti sulla sanità a valere sull’anno 2018. I progetti, che fanno parte di un elenco di priorità a suo tempo richiesto dal Cipe alla Regione, riguardano tutte le Usl e l’Istituto Oncologico Veneto. Come previsto dalla normativa nazionale, sono rivolti particolarmente a programmi di adeguamento antincendio, adeguamento sismico e ammodernamento tecnologico. «Siamo di fronte a un risultato vistoso, dimostriamo ancora una volta di essere all’a-

L’ospedale San Martino di Belluno

vanguardia in materia di sanità», commenta il presidente della Regione, Luca Zaia. «Ci è stata assegnata la quasi totalità dei fondi richiesti: impresa difficile, realizzata grazie a un lavoro lungo e complesso dei nostri tecnici. Anche in questa occasione, il Veneto dimostra tutte le sue capacità programmatorie, progettuali e gestionali, perché, su queste partite nazionali, se sbagli una virgola sei spacciato. Sono le stesse con le quali legittimiamo la nostra richiesta di autonomia». Soddisfatto anche il direttore generale dell’azienda bellunese, Adriano Rasi Caldogno. «Ringrazio la giunta regionale per l’attenzione dimostrata alla nostra richiesta», dice Rasi. «Questi soldi rappresentano una tappa molto rilevante nel percorso avviato per migliorare radicalmente la sicurezza sismica degli ospedali del nostro territorio. Cominceremo, appunto, con l’ospedale hub del capoluogo e poi seguiranno gli studi relativi agli altri ospedali dell’Usl. Una volta introitati e impegnati i fondi da parte della Regione, si potrà partire con i lavori, ma è ancora presto per dire quando, probabilmente l’anno venturo». «È un altro esempio che non stiamo distruggendo la sanità bellunese, contrariamente a quanto affermato da alcuni in questi ultimi tempi», sono le parole del consigliere veneto Franco Gidoni. — Paola Dall’Anese

oggi a palazzo balbi

Infermieri, Nursing up protesta a Venezia per i demansionamenti BELLUNO. No al demansiona-

modo inadeguato». Vidori fa riferimento anche alla norma regionale sul minutaggio minimo previsto nei confronti dei pazienti. «Si parla di 190 minuti al giorno nelle 24 ore per i pazienti di Medicina e 200 minuti per la Pediatria. Molto spesso questi minutaggi sono pochi rispetto alle reali necessità di assistenza di un ricoverato. A questo si aggiunge il fatto che, vista la mancanza di altre figure, l’infermiere è costretto a svolgere anche altre mansioni, tutte azioni che sottraggono tempo prezioso all’assistenza vera e propria. L’utenza, in questo momento storico, deve capire come stanno le cose. Perché è facile dire che gli ospedali sono rimasti tutti aperti, ma bisogna capire cosa ci è rimasto all’interno e le difficoltà del personale». Per questo motivo oggi sarà presentato all’assessore Lanzarin un documento con le richieste del sindacato, che ha dichiarato lo stato di mobilitazione, «per evitare un atteggiamento lesivo del valore e della dignità della professione». — P.D.A.

mento degli infermieri. È chiaro e forte l’appello lanciato dal sindacato Nursing up, che ha organizzato per questa mattina una manifestazione di protesta davanti a palazzo Balbi. Previsto anche un confronto con l’assessore veneto competente, Manuela Lanzarin. «Dalle aziende venete, ma anche del Bellunese, arrivano continue segnalazioni e denunce verbali da parte degli infermieri, relative a demansionamenti che hanno raggiunto livelli di criticità inaccettabili», spiega la sindacalista Lorella Vidori. «Il più delle volte ci troviamo di fronte a demansionamenti di tipo qualitativi, perché gli infermieri devono svolgere compiti riservati al personale di supporto, ma anche di tipo quantitativo, in quanto, per questo aumento delle attività, gli infermieri potrebbero non essere più in grado di garantire il proprio prioritario mandato professionale. E questo va a scapito non solo della loro professionalità, ma anche del paziente, che rischia di essere seguito in

economia

in tutto il veneto

Bcc Prealpi, stasera a Sedico ultimo incontro sulla fusione

Sanità, stato di agitazione del personale dipendente

Nella filiale bellunese alle 20.30 terminerà il giro di consultazioni in vista dell’assemblea dei soci che sarà chiamata a votare l’integrazione con Bcc S.Biagio SEDICO. Arriva al traguardo il ci-

clo di incontri preparatori all’assemblea dei soci di Bcc Prealpi. Incontri pensati per illustrare il progetto di integrazione con Bcc San Biagio del Veneto Orientale, su cui la compagine sociale della banca sarà chiamata a esprimersi nell’assemblea dei soci del 19 maggio. Dopo gli appunta-

menti svoltisi nelle scorse settimane nelle sedi di Tarzo e di Este, il terzo e ultimo incontro preparatorio è previsto alle 20.30 di oggi a Sedico, nella filiale di Banca Prealpi. Nel corso della serata, il presidente Carlo Antiga e il direttore generale Girolamo Da Dalto descriveranno le ragioni di questa operazione e i vantaggi che ne deriveranno per soci, clienti e territori. Le pre-assemblee costituiscono fondamentali momenti di informazione, confronto e approfondimento, che l’istituto ha voluto in

un’ottica di trasparenza istituzionale e di coinvolgimento dei soci nel progetto. In caso di voto favorevole, Banca Prealpi SanBiagio diverrà operativa dal 1° luglio 2019 e sarà il più grande istituto cooperativo del Triveneto, nella top 5 delle Bcc italiane per dimensioni e la prima banca del Gruppo Cassa Centrale per partecipazione azionaria, con un patrimonio di circa 350 milioni di euro. La nuova banca avrà 61 filiali tra Veneto e Friuli, 19 mila soci e punterà a superare i 100 mila clienti. —

I sindacati delle categorie sia mediche che del comparto chiedono a palazzo Balbi un piano di assunzioni che escluda però i pensionati BELLUNO. Stato di agitazio-

ne regionale per tutto il personale dipendente delle strutture sanità pubblica e richiesta di avvio delle procedure di raffreddamento e conciliazione. Anaao, Cimo, Aaroi-Emac - Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafosnr), Fp Cgil medici e dirigenti Ssn -

E’ mancato all’affetto dei suoi cari

Fvm, Uil Fpl coordinamento nazionale delle areecontrattuali medica, veterinaria sanitaria, Anpo-Ascoti-Fials-medici, Fp Cgil proclamano lo stato di agitazione che potrà sfociare, in caso di mancato accordo, in ulteriori iniziative quali la proclamazione di uno sciopero del personale dipendente delle aziende sanitarie, compresi l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ed Arpa. I sindacati chiedono la convocazione delle parti

FIORINO DEL FAVERO

di anni 89

di anni 84 Ne danno il triste annuncio la moglie Silvana, i figli Michele con Andrea e Annamaria con Umberto e Davide e i parenti tutti. Una Santa Messa in suffragio verrà celebrata nella chiesa parrocchiale di Cibiana di Cadore sabato 11 maggio alle ore 14.30. Seguirà la tumulazione delle ceneri in cimitero.

Ne danno il triste annuncio i figli Walter e Alex con le nuore Giovanna e Monica, i nipoti Maicol con Daniela, Deborah, Giulia, Nicola, Giorgia e Arianna, il fratello, le sorelle, la cognata, i cognati, i nipoti, i cugini ed i parenti tutti.

Eventuali offerte saranno devolute alla casa di riposo di Mel.

per ottenere un «piano straordinario di assunzioni del personale medico e del comparto per ristabilire standard di cura e assistenziali che rispettino la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori; il rispetto delle prerogative di legge e contrattuali in materia di orario di lavoro, di riposo e di ferie; l’integrazione di risorse aggiuntive regionali e l’annullamento dei provvedimenti deliberativi che consentono di assumere personale medico in pensione». —

Il 4 maggio a Friedberg in Germania, amorevolmente assistito dai suoi cari è mancato

CLAUDIO BARUFFOLO

I funerali avranno luogo oggi, venerdì 10 maggio alle ore 10 nella chiesa parrocchiale di Villa di Villa. La salma proseguirà per il cimitero di Villa di Villa dove sarà tumulata.

Si ringraziano fin d'ora quanti vorranno onorarne la memoria. Non fiori ma eventuali offerte alla parrocchia.

La famiglia ringrazia quanti in ogni forma e modo vorranno onorarne la memoria. Fontanella di Borgo Valbelluna -10 maggio 2019 Onoranze Funebri SABRINA GELISIO - Mel - Lentiai - Trichiana Tel. 0437/540652

23

Friedberg (D), 10 maggio

A DOLOMITICA 0435/32428- De Dea, Martini, Nardi, Cadore Comelico.


REGIONE ATTUALITÀ

Corriere del Veneto Venerdì 10 Maggio 2019

5 VE

Politica verso le elezioni

L’affondo della Lezzi sull’autonomia «Costi sconosciuti, rischio derive» Il ministro del Sud boccia anche il capitolo scuola. Fracasso: Zaia inizi a mediare I soldi. Le pastoie che bloccano l’autonomia sono i soldi. Scontato, forse, ma ieri il ministro per il Sud Barbara Lezzi (M5s), nel suo intervento in commissione per il Federalismo Fiscale alla Camera, l’ha detto senza tante perifrasi. «Le perplessità che abbiamo - ha detto il ministro sono anche e soprattutto dovute all’impossibilità di esprimere una valutazione degli impatti sulla finanza pubblica dell’autonomia che sarà possibile solo dopo l’approvazione dei singoli decreti del Presidente». La relazione di Lezzi è stata, va detto, cristallina. Fondata su una tesi chiara, le spalle coperte dai dubbi espressi nella stessa sede dal

VENEZIA

Ministro Barbara Lezzi

titolare del Mef, ministero dell’Economia e Finanze, Giovanni Tria, e dotata pure di un grimaldello difficilmente contestabile: l’assenza dei Lep. I Livelli essenziali di prestazione sono, infatti, la pietra angolare su cui si dovrebbe erigere l’architettura dei fabbisogni e costi standard che eliminerebbe il rischio paventato dalla stessa Lezzi di «cittadini di serie A e serie B». Ebbene, sottolinea il ministro del Sud, i Lep, tranne in sanità e solo parzialmente, non sono ancora definiti. Senza quelli, avanti non si può andare. Più che una generica bocciatura, quello di Lezzi è un siluro lanciato per affondare la voglia di autonomia di Vene-

to, Lombardia ed Emilia Romagna. L’uso delle parole è importante, e nella relazione del ministro si legge di «schemi di intesa visionati nei mesi scorsi», schemi, bozze, che «illustrano un quadro generale di intenti». Merita, poi, un paragrafo a parte il tema dell’istruzione «autonoma» che Lezzi boccia senza appello. La tesi del ministro è che funzioni e competenze statali e regionali vedrebbero una gemmazione, un doppione che mal si accorda con l’idea di semplificare la burocrazia. In più, l’offerta didattica integrata pensata dal Veneto (anche se non è citato espressamente) presenta il rischio, secondo Lezzi, di un appiatti-

mento in funzione delle esigenze della formazione professionale». Con buona pace delle crociate dell’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan. Complice, forse, il rush finale di campagna elettorale, l’audizione del ministro del Sud ha scatenato una massiccia reazione nel Pd. «Dopo Tria anche Lezzi conferma che il governo brancola nel buio. - attacca il deputato dem Roger De Menech - L’autonomia è ben lontana non solo dall’essere attuata, ma addirittura dall’essere pensata». Ha scritto un vero e proprio pamphlet il consigliere regionale del Pd, Graziano Azzalin che parla senza mezzi

Rubinato Si porti subito l’intesa in Parlamento così capiremo chi fa il doppio gioco

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Il leader

Il manifesto

di Italia in Comune

Pizzarotti show ieri a Padova «In Europa tanto da fare»

di Marco Bonet

Un manifesto europeista, anti-sovranista, contro «il presentismo» e le «promesse facili» della politica italiana, per lo sviluppo e la crescita del Vecchio Continente stritolato tra Russia, Cina e Stati Uniti. È quello presentato ieri al Vega di Venezia dal leader nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia, affiancato dai presidenti delle territoriali venete, in vista delle elezioni del 26 maggio. In platea molti candidati, ma non tutti: per la Lega, ad esempio, c’era solo Paolo Borchia e anche il Movimento Cinque Stelle era rappresentato unicamente da Marco Zullo. Forze di governo assenti, così come gli alfieri del No Euro, dell’Italexit, del Gruppo di Visegrad, la cui voce in verità si è affievolita da diversi mesi. Il Pd, forse anche perché sfavorito dai sondaggi, era invece presente in forze e difatti il capolista Carlo Calenda non ha mancato di sottolineare: «Ai politici dobbiamo chiedere la stessa serietà che pretendiamo da un dipendente. Così come non assumeremmo mai un lavoratore che dichiara in anticipo che non verrà a mai a lavorare, non votiamo candidati che dicono in anticipo che non andranno a ricoprire il posto per cui chiedono i voti, come sta facendo Salvini». Isabella De Monte ha regalato a Boccia una bandiera dell’Europa mentre gli imprenditori, sibillini, si domandavano: «Come può attaccare di continuo l’Europa chi si candida per un posto in Europa?». Questo il clima, anche se il presidente degli industriali veneti Matteo Zoppas ha voluto chiarire che «Confindustria ragiona sempre sui contenuti, mai sulle persone». E Boccia ha sorriso: «Siamo convergenti soltanto con noi stessi». Dunque, le idee. Nel manifesto intitolato «Riforme per l’Europa» ce ne sono parecchie, non tutte semplici da realizzare ma con lo stesso comun denominatore: «La sfida non è tra Paesi europei ma tra Europa e mondo esterno». Quindi, come ha det-

termini di «bugie che vengono a galla». La soluzione, per Simonetta Rubinato, autonomista della prima ora e già Pd, è arrivare subito in Parlamento: «Invito il presidente Zaia ad andare al vedo. Chieda a Conte e al suo segretario Salvini di portare subito in Parlamento l’unico accordo ad oggi esistente, quello preliminare sottoscritto con l’allora premier Gentiloni. Così smascheriamo chi fa il doppio gioco e mettiamo alla prova tutte le forze politiche, Pd compreso». L’analisi più articolata arriva dal capogruppo del Pd in Regione, Stefano Fracasso: «Ormai è una farsa. Mi chiedo, poi a cosa serva la Consulta per l’autonomia e non viene mai convocata. La Lega smetta di incolpare i 5s, di giocare a poliziotto buono e poliziotto cattivo. Andiamo al sodo. I punti controversi sono 5 e Zaia li conosce benissimo: materia fiscale, scuola, demanio portuale, energia e sovrintendenze. Si attivi per trovare una mediazione e andiamo avanti». Martina Zambon

VENEZIA

Appello pro-Europa degli industriali «L’Italia non si isoli»

Lega e M5S disertano l’incontro a Venezia

Boccia Basta tatticismi e promesse facili, l’Italia lavori unita per avere un commissario e dirigenti «pesanti» nell’Unione

to Boccia, «l’Italia non si isoli e non venga isolata rispetto a Francia e Germania», perché «la sfida globale è persa in partenza se si va ognun per sé, a cominciare dalla guerra dei dazi, che nessun Paese d’Europa può pensare di affrontare singolarmente con Cina, Russia e Stati Uniti». L’Europa «è la pregiudiziale imprescindibile» ma «va riformata, tenendo sempre ben presente i fini». In questo senso Confindustria chiede ai partiti di uscire dalla logica delle alleanze tattiche e di smetterla di «confondere i rapporti tra i partiti con quelli tra i governi» per fare piuttosto fronte comune nell’interesse dell’Italia: «Ci attendiamo un commissario importante, con deleghe pesanti come industria, energia, infrastrutture» e «dirigenti nei posti

chiave perché serve compatibilità tra le strategie e le strutture chiamate a realizzarle». Tra le altre richieste, l’aumento del bilancio dell’Eurozona al 3% del Pil europeo, la sottrazione dei fondi europei dai vincoli di finanza pubblica, investimenti più massicci nelle infrastrutture (a cominciare dalle reti Ten-T), un maggior uso dei project bond, il completamento del mercato unico digitale e della transizione energetica, l’aumento della dotazione del programma Erasmus, il completamento dell’unione bancaria, l’imposizione ai governi nazionali del rispetto automatico del pareggio di bilancio. Nel documento, disponibile integralmente sul sito di Confindustria, c’è anche l’istituzione di un «ministro delle Finanze dell’Eurozona». «L’Europa non è il

problema, ma lo strumento per risolvere le criticità economiche, sociali ed ambientali che stiamo vivendo» ha spiegato Zoppas, che ha chiesto in particolare di valorizzare il ruolo delle Regioni nello scacchiere continentale. Inevitabile un riferimento alla manovra d’autunno, che si annuncia lacrime e sangue: «Va evitata ogni modo la procedura di infrazione - ha avvertito Boccia - va ridotto il deficit e devono essere rafforzate le misure per la crescita. Speriamo che passata l’ubriacatura da campagna elettorale non ne inizi un’altra». Tra gli interventi dei presidenti ha destato curiosità e interesse per la sua originalità quella di Maria Cristina Piovesana, presidente vicario di Assindustria Veneto Centro: «La “vecchia” Europa registra un serio problema di invecchiamento e calo demografico -ha detto -. Guardando al futuro, la vera emergenza è questa, un tema che tocca da vicino il mondo dell’industria. Qualsiasi ragionamento sulla crescita dell’Europa non può prescindere da un supporto ai giovani, va spostata l’allocazione delle risorse dalle “opere” alle “persone”, perché le famiglie sono la prima infrastrutture di cui l’Europa ha bisogno». Marco Bonet © RIPRODUZIONE RISERVATA

PADOVA Tappa padovana, ieri mattina al Caffè Margherita di piazza dei Frutti, per l’ex grillino Federico Pizzarotti, sindaco di Parma da maggio 2012, fondatore del movimento politico Italia in Comune e capolista a Nordest, alle elezioni europee del 26 maggio prossimo, per il tandem Italia in Comune e Più Europa. «C’è ancora tanto da fare - ha scandito quello che fu uno dei primi dissidenti del M5s - per completare il percorso avviato più di 60 anni fa. Noi in Europa abbiamo la moneta unica e il mercato unico, ma non abbiamo ancora una fiscalità e una politica estera unica. Solo

Piovesana La vera emergenza della vecchia Europa è il calo demografico, le risorse vanno spostate dalle opere alle persone

La squadra Pizzarotti e i 2 candidati

così una vera competitività interna potrà sostituirsi alle scaramucce tra i diversi Paesi». A fianco del primo cittadino parmense, c’erano i coordinatori cittadini di Italia in Comune e Più Europa, Sabrina Benincà e Franco Coin, e i due aspiranti eurodeputati padovani, Giorgio Andrian e Alessandra Chiantoni. Il primo, 53 anni, project manager di Palazzo Moroni per la candidatura della Padova Urbs Picta a patrimonio mondiale dell’umanità. L’altra, invece, 35 anni, avvocato penalista, esperta di femminicidio, cyberbullismo, stalking e legittima difesa. Davide D’Attino © RIPRODUZIONE RISERVATA


VENERDÌ 10 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

CADORE - COMELICO

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ieri manifestazione a venezia

Alcune immagini della colorata e rumorosa comitiva di comeliani che ieri è scesa a Venezia per perorare la causa del “sì” al collegamento sciistico con la Pusteria

Comitato pro collegamento «Intanto ci hanno ascoltato» Assente la soprintendente Carpani, il risultato della visita è stato interlocutorio «Sensazioni? Preoccupati ma anche speranzosi: il nostro non è un capriccio» VENEZIA L’obiettivo è stato rag-

giunto. Ieri un pezzo di Comelico, indossate delle pettorine rosse con la scritta “Sì al collegamento – No ai vincoli”, ha gioiosamente invaso Venezia. Una cinquantina, non di più, capaci però di richiamare l’attenzione dei residenti ed anche dei tantissimi turisti, incuriositi dagli slogan ritmati con un megafono e dai fischietti. E soprattutto da questa massa rossa che si è trasferita dalla stazione di Santa Lucia fino alla vicina sede della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Pado-

va e Treviso, in Sestiere Santa Croce 770. All’arrivo, una delegazione del Comitato Pro collegamento, composta da Rinaldo Tonon ed Elvio Sacco Sonador, è stata ricevuta all’interno del palazzo, mentre il resto del gruppo animava il vicino rio. Assente, come previsto, la Soprintendente Emanuela Carpani, impegnata con le iniziative della Biennale Arte, i due sono stati ricevuti dall’architetto Edi Pezzetta. Cosa vi siete detti? «Siamo stati ricevuti ed abbiamo spiegato le nostre posizioni in merito al “sì” per gli impianti sciistici ed al “no” cir-

ca nuovi potenziali vincoli imposti ai nostri paesi». Quale è stata la risposta? «Una risposta sicuramente interlocutoria in quanto ci sarà una riunione il 16 di maggio a Roma, alla Direzione generale del Ministero per i beni ambientali e culturali, con la partecipazione del sindaco di Comelico Superiore, Marco Staunovo Polacco, della Regione e di eventuali forze politiche del Bellunese; lì si discuteranno le controdeduzioni che la Regione ha concordato con i Comuni e che saranno inviate al Ministero nei prossimi giorni». Sensazione?

la voce della soprintendenza

L’architetto Pezzetta è vago «A Roma ci capiremo meglio»

I manifestanti davanti alla sede della Soprintendenza

VENEZIA. «Non seguo direttamente questo dossier», ha spiegato l’architetto Edi Pezzetta, che ha incontrato ieri mattina la delegazione del Comitato pro collegamento, «ma posso dire che i vincoli vengono posti a tutela dell’ambiente ed anche quindi delle persone che ci vivono. Credo che a Roma ci sarà modo di parlarsi e di capirsi meglio. La montagna va tutelata, anche ovviamente sentendo il parere di

«Siamo realisti, abbastanza fiduciosi, ma anche preoccupati. Speriamo che la nostra posizione sia compresa e che si capisca soprattutto che non è un capriccio, ma un’esigenza effettiva per sopravvivere. Siamo qui a Venezia e non siamo abituati a fare queste cose, ma siamo stati obbligati a manifestare, sicuri che con un po’ di buonsenso la situazione si può risolvere». Quanto è importante il collegamento? «Per noi è fondamentale. La nostra economia è tipicamente turistica, e l’inverno funge da traino per l’estate. Dobbiamo soprattutto cerca-

chi ci vive». Ma da chi è partita la procedura che vorrebbe imporre nuovi vincoli al Comelico e anche ad Auronzo? «La nostra Soprintendenza è una emanazione sul territorio del Ministero, quindi sono sicuro che ogni azione è stata concordata». Ma la decisione è partita da Roma o da Venezia? «Su questo particolare aspetto non so proprio dirle». L’architetto Edi Pezzetta non ha sciolto insomma il rebus. Il 17 aprile scorso a Roma, partita dal Veneto convinta di andare a perorare la causa del via libera agli impianti, la delegazione di politici ed amministratori veneti, formata dal sindaco di Comelico Marco Staunovo Polacco,

re di lavorare più mesi: adesso si lavora solo due mesi all’anno, se è tanto; dobbiamo arrivare almeno a 6/7 mesi, come fanno i vicini dell’Alto Adige. E senza questa infrastruttura è impossibile». La sede della Soprintendenza era presidiata dalle forze dell’ordine, ma tutto si è svolto con la massima tranquillità. L’architetto Pezzetta, dopo aver ricevuto la delegazione del Comitato, è uscito dalla sede per rilasciare qualche intervista, ai giornali ed anche alla redazione Rai di Venezia, che ha dedicato alla manifestazione una particolare attenzione. «Era questo che volevamo», hanno sottolineato i rappresentanti del Comitato, «ovvero portare le nostre istanze qui a Venezia, in modo da far capire che i problemi della montagna che si spopola non sono solo nostri, ma di tutti. Una montagna senza manutenzione è un rischio anche per la pianura. E se ci obbligano ad abbandonare i nostri paesi, perché non c’è lavoro, chi manterrà viva e sicura la montagna? ». — Stefano Vietina BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

dall’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, da esponenti di vari partiti politici, si è vista proporre, a sorpresa, dal Direttore generale del Ministero Gino Famiglietti un ordine del giorno del tutto diverso, che contemplava ulteriori vincoli per il Comelico ed anche per Auronzo. Un fulmine a ciel se-

«I vincoli si mettono a tutela dell’ambiente ma anche di chi abita certi territori» reno ed ancora oggi non è chiaro chi sia stato a proporre/imporre questi nuovi vincoli: la Soprintendenza di Venezia? Il Ministero a Roma? Qualcuno

tra le calli

«Tanti i veneziani ad interessarsi alla nostra causa» Tanta curiosità e molte domande ieri a Venezia da parte di residenti e turisti che affollavano le calli veneziane. «Ma voi siete quelli di Senfter? », ha chiesto un passante. «Noi siamo comeliani e vorremmo collegarci agli impianti sciistici della Pusteria, sì proprio a quelli del signor Senfter», ha risposto uno dei partecipanti alla manifestazione, sottolineando poi: «Vedi che ci conoscono? » Molti coloro che si sono fermati a prendere un volantino, parecchi quelli che hanno chiesto informazioni sulla val Comelico. «Un’occasione buona», ha commentato qualcun altro, «anche per invitare i veneziani a venire a trovarci. Poi chi arriva a Padola, se ne innamora». Fra gli slogan più ripetuti “Veneziani, sono arrivati i comeliani” e “Soprintendenza abbiamo perso la pazienza” .

che in ogni caso conosce la reale situazione del Comelico o che ne ha soltanto sentito parlare a distanza? Interrogativi che ieri rimbalzavano fra i manifestanti. Che sono partiti dal Comelico all’alba. «Sì ci siamo messi in movimento alle 7, con tre pulmini e varie macchine», ricorda Paola De Lorenzo, « abbiamo parcheggiato a Mestre e poi col treno siamo arrivati a Santa Lucia alle 10. Soddisfatti? Sì, molto; anche perché siamo stati ricevuti, cosa non scontata, ed abbiamo potuto dire la nostra. Adesso sanno che esistiamo e speriamo che si mettano una mano sul cuore e ci pensino anche loro al nostro futuro». — S.V. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


2 VE

PRIMO PIANO

Venerdì 10 Maggio 2019 Corriere del Veneto

Le risorse per Venezia I fronti aperti

La tassa sul Mose e l’agenzia pubblica sono già sparite

Toninelliciripensa:«Nessunvenetopagherà» Restailcommissario,sindacoinvitatoaRoma La vicenda

● Un supercommissario per il Mose e un’«Agenzia» di gestione composta da 4 ministeri, Regione, Città metropolitana e Comune di Venezia. Con una cifra milionaria da stanziare e una tassa di scopo per mantenerla. ● Il fulmine a ciel sereno scagliato due giorni fa dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha scatenato il finimondo ● Ieri mattina, di pari passo con le polemiche che montavano, le dichiarazioni di Toninelli somigliavano sempre più a una marcia indietro ● Finché il Mit ha precisato che l’emendamento allo «sblocca cantieri» era «una proposta degli uffici tecnici» ● Proposta sparita nel testo epurato che circolava ieri. Restavano il supercommissario e lo sblocco dei 265 milioni di legge speciale per i quali si aspettava la convocazione del Comitatone a Roma

VENEZIA «L’emendamento proposto dal Mit, e so-

no convinto che saranno d’accordo anche Zaia e Brugnaro, non graverà sulle tasche dei cittadini veneti. Ci sarà una struttura che finalmente potrà rendere efficiente ciò che di efficiente fino ad oggi non è mai stato». La prima apertura del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli arriva di mattina in una dichiarazione al Gr Rai del Veneto, dopo le polemiche locali sull’ipotesi che Regione, Città metropolitana e Comune di Venezia debbano versare delle cospicue somme (15 milioni la prima, 10 gli altri due) per il futuro del Mose. Il governatore Luca Zaia e il sindaco Luigi Brugnaro sono furibondi, anche se quest’ultimo è stato convocato lunedì al ministero. «È giunto il momento di concludere il Mose e lo faremo attraverso un commissario governativo - tranquillizza Toninelli - e soprattutto di dare attraverso un soggetto pubblico la manutenzione e la gestione nei decenni a venire». Però alla fine le polemiche continuano a montare e travolgono tutto: sia la tassa che quel soggetto gestore, di cui per la prima volta si tratteggiava nero su bianco il profilo. Già dal Mit avevano precisato che l’emendamento al decreto «sblocca cantieri» era una proposta degli uffici tecnici e che era ancora «in itinere», trasmesso al ministero dei Rapporti con il Parlamento, senza ancora approdare in aula (come conferma il relatore di minoranza, il Pd Andrea Ferrazzi, che comunque si dice contrario). E infatti poi circola

❞ Centinaio Non esiste. Vogliamo diventare un Paese turismorepellente?

un nuovo testo, in cui non ci sono più sia la parte sui soldi, che quella sulla «struttura pubblica», che avrebbe dovuto essere composta da quattro ministeri (Infrastrutture, Economia e Finanze, Ambiente, Beni culturali), Regione Veneto, Città metropolitana, Comune di Venezia e Porto e che si sarebbe dovuta occupare non solo di Mose, ma di tutte le competenze sulla laguna. Nel testo «epurato» restano dunque la nomina del «supercommissario» e lo sblocco dei 265 milioni di legge speciale per i quali si aspettava la convocazione del cosiddetto «Comitatone». «Il ministro Toninelli ci ha più volte rassicurati che non ci sarebbero stati aggravi per i cittadini veneti - conferma la senatrice Orietta Vanin (M5s) - In questo momento è azzardato e prematuro parlare della società di gestione, ma vogliamo che sia pubblica. Però la partecipazione può anche essere simbolica». Tutto rinviato, dunque, anche se nonostante i ritardi dell’opera non manca poi così tanto al momento di premere il fantomatico «bottone rosso». E il collega pentastellato Federico D’Incà, anche lui veneto, dopo aver sottolineato l’importanza di un nuovo commissario («una figura forte», sovraordinata dagli attuali amministratori straordinari del Consorzio Venezia Nuova nominati da Anac e Prefettura, ma anche al Provveditorato), conferma che «l’emendamento peserà sulla fiscalità generale». Dal ministero però chiariscono che non si

Il primo cittadino Brugnaro

Il leader di Confindustria Marinese

«L’Italia è in mano agli incompetenti Il ministro? Io me lo mangio»

Un Luigi Brugnaro furioso ha suonato ieri mattina, dalle frequenze di Radio Padova, la sua personalissima sveglia al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, bollato come «un incompetente che va contro l’Italia». Sono le otto e la notizia della marcia indietro del pentastellato è ancora di là da venire. «Ragazzi, questa tassa per pagare il Mose proprio non piace a nessuno - lo introduce il conduttore, Barry Mason nemmeno al sindaco di Venezia che abbiamo in diretta...» «Pronto? Pronto? Soprattutto al sindaco non piace». «Arrabbiato?». «Diciamo che i Cinque Stelle non finiscono mai di stupirci. Toninelli poi è un genio: noi siamo contrarissimi alle tasse in generale e secondo lui ne mettiamo una per pagare il Mose, che è un’opera dello Stato? Questo deve dimettersi da ministro perché è veramente una cosa oscena, non ha fatto nulla da quando è lì se non creare problemi, incredibile». «Secondo voi non è in grado VENEZIA

di fare il ministro?». «Non solo secondo noi, caro il mio conduttore, è vox populi. Finché non faceva danni uno diceva vabbè lasciamolo là, ne abbiamo visti tanti di incapaci. Ma come questo…» «Adesso non esageriamo contro Toninelli, che non può neppure rispondere...». «...anche perché andare contro Toninelli non serve a niente, è inutile. Il problema è che Toninelli sta andando contro l’Italia!». Mason prova a calmarlo ma niente, Brugnaro non molla la presa: «Sono anni che lo diciamo che bisogna abbassare le tasse, a Venezia abbiamo fatto un efficientamento della spesa per riuscire ad abbassare la Tari e ti sembra che arriva Toninelli e noi mettiamo le mani nelle tasche dei veneziani? Se o magnemo, altro che». Segue digressione storicotecnica sul Mose, che però culmina in una nuova invettiva: «...il tema è che stiamo affidando il futuro del Paese a persone incompetenti». «Eccolo là, batte ancora lo

tratta di una «marcia indietro». «Il dibattito è aperto, ci sono anche altre ipotesi in campo», spiegano, anche se di certo la reazione violenta del territorio ha avuto un suo peso. D’altra parte anche il collega di Toninelli, Gian Mario Centinaio tira dritto: «Sul Mose non si devono mettere le mani nelle tasche dei turisti - dice il ministro del Turismo - Non esiste che un’infrastruttura nazionale debba essere finanziata con un vero e proprio furto a danno di tutti coloro che vengono a visitare Venezia. Vogliamo diventare un Paese turistarepellente?». Però dal Mit emerge chiaramente una linea che non farà certo piacere al Veneto: e cioè che se si vuole che i costi della manutenzione del Mose siano esclusivamente in capo allo Stato, allora sarà lo stesso Stato a gestirlo. Insomma, per sedersi al tavolo della «cabina di regia», servirà mettere sul piatto la propria parte. Ed è palese la polemica nei confronti di Palazzo Balbi che, come da sempre dice Zaia, ha chiesto i poteri sulla laguna con l’autonomia, ma di Mose e relativi costi non ne vuole sapere. La «tassa di scopo» era stata inserita proprio per poter alleviare il peso sui cittadini veneti e veneziani, facendo pagare almeno una parte

«C’èunamanovra peraffossareVenezia Romaaccentrama loscandaloènatolì»

stesso chiodo. Ma non è mica cominciata con questo governo la questione del Mose...». «No no, il Mose è sempre stato sbagliato ma questo non era il governo del cambiamento, che aboliva la povertà, sistemava le cose...? Col ponte di Genova stiamo ancora qua». «Che c’entra il Ponte?». «Sui giornali hanno fatto il processo ad Autostrade e ora chiamano Atlantia per salvare l’Alitalia. Neanche nel ‘78 abbiamo visto queste robe, provvedimenti bolscevichi». «Sindaco siamo in campagna elettorale». «Per quello lo dico». «Insomma non siete contenti». «Volevi il mio parere e io te l’ho dato. È inutile fare le signorine, qui stiamo parlando di gente incompetente». E più tardi, in Comune, Brugnaro ha rilanciato: «Abbiamo deciso di invitare il ministro qui a Venezia, così gli facciamo vedere tutto quello che sta bloccando». Ma. Bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’invito Ho deciso di invitare Toninelli a Venezia, così vede tutti i danni che sta facendo alla nostra città

I colleghi dicono di non averlo mai visto tanto infuriato. Anche il leader nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia, ci scherza su: «Il più arrabbiato di tutti oggi è Marinese». Lui, Vincenzo Marinese, presidente degli industriali di Venezia e Rovigo, sorride ma quando si parla del Mose, e delle ipotesi abbozzate dal ministero delle Infrastrutture per il completamento dell’opera, la sua gestione e la futura manutenzione (100 milioni l’anno), si fa estremamente serio. «Se vogliono andare avanti sulla strada che hanno imboccato dovranno passare sul nostro cadavere, questo è sicuro». Immagine lugubre e piuttosto drastica. «Il Mose è un’opera di interesse nazionale, è sempre stata gestita dalla politica romana ed è giusto che sia finanziata dalla politica romana. Venezia non la voleva: ricordate i comitati civici e quelli scientifici? E ora dovremmo pagarcela? E ora vorrebbero VENEZIA

addossare al territorio ogni responsabilità?». Cosa non la convince? «Tre cose. La prima: siamo venuti a sapere di una norma nazionale nata senza che il ministero abbia consultato gli enti locali. Nè il Comune, nè la Città metropolitana, nè la Regione sono mai state sentite, il che sorprende perché, fino a prova contraria la Lega che amministra qui è la stessa al governo lì, perciò come può un ministro inventarsi dalla mattina alla sera una cosa del genere? In realtà molte cose si spiegano se si guarda al disegno complessivo...». A cosa si riferisce? «C’è una manovra scientifica, che credo un giorno dovremo approfondire per bene, per bloccare il porto ed il traffico della merci a Venezia. Lo dimostrano i dati: le nostre aziende già oggi stanno utilizzando come centro logistico il Tirreno. Un fenomeno che sta passando inosservato e di cui ci si renderà conto solo quando inizieremo a perdere i posti di lavoro. Allora qualcuno


PRIMO PIANO

Corriere del Veneto Venerdì 10 Maggio 2019

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IL CASO VOGEL LA VEDOVA IN TRIBUNALE

Il marito morì in gondola perde il ricorso e 400 mila euro Richiesta di risarcimento inammissibile, la beffa delle spese legali doppie

La vicenda

della manutenzione ai turisti. Dagli uffici di Porta Pia si conferma infatti che l’idea era quella di sfruttare il nascente «contributo di sbarco» (istituito con l’articolo 1129 della legge di bilancio), che la giunta Brugnaro ha ottenuto dal governo e che dovrebbe diventare operativo dall’1 settembre: l’ipotesi dell’ufficio legislativo era che una parte di quel contributo (e non certo la tassa di soggiorno) o un eventuale surplus venisse destinato al Mose. Una volta deciso di esentare i veneti, Ca’ Farsetti ha però stimato in pochi milioni l’afflusso nelle casse. «Toninelli forse si è perso nel tunnel del Brennero - ironizza il capolista del Pd alle Europee Carlo Calenda - Non aver sentito Regione e Comune denota sprovvedutezza e incompetenza». «Toninelli nei giorni pari dice una cosa e in quelli dispari l’esatto contrario - aggiunge il collega di partito Nicola Pellicani - Nella mia proposta di legge speciale si parla anche di forme di autonomia fiscale, ma bisogna farlo in modo serio». «E’ una follia», commenta il deputato di FI Roberto Caon. Alberto Zorzi © RIPRODUZIONE RISERVATA

si chiederà: come mai? Faremo la fine della chimica a Porto Marghera, uccisa nel silenzio». La seconda cosa? «Carlo Nordio, il procuratore che ha guidato l’inchiesta sul Mose, ha sancito che lo scandalo delle tangenti non è uno scandalo veneziano ma romano. E ora il governo vuole riportare tutto nella capitale, dove tutto è cominciato, ricentralizzare il controllo...». La terza? «È il principio sotteso alle iniziative come quella del ministro Toninelli, un principio sbagliato concettualmente: siccome Venezia usufruisce del Mose allora si deve pagare il Mose. Ma questo significa che in tutta Italia ogni città, ogni Regione, dovrebbe pagarsi le opere di cui beneficia. Insomma, un disastro, inserito in un contesto ancora più grave, lo Sblocca Cantieri, che anziché velocizzare i lavori crea nuovi ostacoli e più burocrazia». Marco Bonet © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’errore Sbagliato pensare che il Mose sia l’opera “di Venezia” e dunque Venezia se la debba pagare

● Suo marito, il criminologo tedesco Joachim Vogel, morì schiacciato in un incidente nautico a Rialto nel 2013, ora la vedova si vede imporre una cifra esorbitante di spese legali passate, in sei mesi, da 229 mila euro a quasi 400 mila ● Ieri la Corte d’appello di Venezia ha confermato che la donna non aveva titolo per chiedere un maxi-risarcimento di oltre 6 milioni a Stefano Pizzaggia, il gondoliere che trasportava lei, il marito e i tre figli quando il mezzo venne travolto da un vaporetto dell’Actv e il 50enne fu ucciso dai traumi al torace

VENEZIA «Sono amareggiata, è una grave ingiustizia per me e per i miei figli», aveva detto sei mesi fa dopo la sentenza di primo grado, che la condannava a pagare 229 mila euro di spese legali. Ora che ce ne sono altre 160 mila in più non potrà che aumentare l’amarezza di Gundula Schafer, la vedova di Joachim Vogel, il criminologo tedesco morto il 17 agosto 2013 in un incidente nautico in Canal Grande, proprio vicino al ponte di Rialto. Dopo la «sentenza-beffa» del tribunale civile di Venezia, ieri la Corte d’appello ha confermato che la donna non aveva titolo per chiedere un maxirisarcimento di oltre 6 milioni – da aggiungere al milione e 700 mila euro di acconti vari finora ricevuti – a Stefano Pizzaggia, il gondoliere che trasportava lei, il marito e i tre figli quando il mezzo venne travolto da un vaporetto dell’Actv e il 50enne fu ucciso dai traumi al torace. E quindi la richiesta, firmata dall’avvocato Lorenzo Picotti, si è tramutata in un boomerang per la vedova, che complessivamente dovrà pagare circa 400 mila euro di spese legali. Il motivo è molto tecnico. Trattandosi di un sinistro nautico, il codice della navigazione prevede una prescrizione di appena sei mesi per avviare una causa civile, tesi che però era stata contestata da Picotti sulla base del fatto che si era in presenza di un fatto-reato. Ma i giudici di appello hanno anche confermato l’assenza di colpe nella condotta di Pizzaggia, come già affermato dal suo avvocato Gabriele Annì: il gondoliere era stato inizialmente indagato dal pm Roberto Terzo, che però poi sulla base della con-

sulenza tecnica degli esperti nautici aveva riconosciuto la correttezza del suo comportamento: proprio vedendo il momento di grande traffico in Canal Grande, l’uomo si era infatti defilato sul pontile dell’ex Magistrato alle Acque, dove l’imbarcazione era stata travolta dal vaporetto. La complessa inchiesta penale aveva ricostruito una sorta di «effetto domino», portando a quattro condanne: secondo la tesi dell’accusa, il gondoliere Daniele Forcellini (la sua posizione è al vaglio della Corte d’appello, dopo

L’ultima foto prima del dramma Sotto, la foto scattata quel giorno dalla gondola. Sopra, la signora Vogel

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Dai turisti stranieri sei miliardi di euro Calano i russi, la nuova frontiera è la Cina Ciset-Bankitalia: la spesa turistica veneta è il 15% di quella nazionale TREVISO Il turismo veneto guarda al Far East, a quella Cina da cui, anno dopo anno, arrivano sempre più turisti con un identikit perfetto: viaggi individuali, non più di gruppo, e una voglia di spendere, in Veneto, ben più che nel resto d’Italia . La spesa pro capite giornaliera dei turisti cinesi è già di per sé la più alta rispetto ai turisti che provengono da altri Paesi. I numeri dicono che in Italia spendono 176 euro a testa al giorno (la media nazionale dei turisti in generale è di 108): bene, in Veneto i turisti cinesi spendono 187 euro al giorno. È poi vero che la spesa media dei turisti in generale che soggiornano in Veneto è lievemente più bassa rispetto alla media italiana, 105 contro i 108 di cui sopra ma la spiegazione è semplice: in Veneto il

turismo balneare con provenienze tipicamente dal centro Europa, Germania in testa, pesa un quarto del totale, oltre il 25% e si tratta di soggiorni più lunghi in cui la spesa giornaliera, naturalmente, è più contenuta. Questo uno dei focus che sono emersi, ieri, alla diciannovesima conferenza annuale di Ciset e Banca d’Italia. L’appuntamento che pesa, ogni anno, il valore economico del turismo straniero in Italia registra la continua crescita di quello che è a tutti gli effetti un comparto industriale. In Italia gli stranieri nel 2018 hanno portato la bellezza di 41,2 miliardi (l’anno prima erano poco più di 39) di cui 6,1 miliardi in Veneto, il 15% del totale dato, pure questo, in crescita del 4% rispetto all’anno precedente. Il turi-

una condanna a 10 mesi in primo grado) era uscito da un canale laterale e si era fermato a metà del Canal Grande, costringendo un paio di vaporetti Actv, guidati da Riccardo De Ambrosi e Fabio Zamboni, a invadere l’altra «corsia», mentre un terzo mezzo, guidato da Manuele Venerando, aveva sbandato a destra, travolgendo la gondola. Per i tre piloti la sentenza è diventata definitiva proprio di recente (con pene da 7 mesi a un anno e 2 mesi), mentre la Cassazione ha disposto che si dovrà discutere di nuovo la posizione del quinto mezzo coinvolto, quello del tassista Franco Ambrosi, accusato di aver fatto una manovra pericolosa. La vedova nel frattempo aveva avviato anche l’azione civile nei confronti di Pizzaggia, che ha chiamato in causa tutte le assicurazioni degli altri mezzi coinvolti: proprio il numero di convenuti e lo scaglione della causa, con una richiesta milionaria, ha dato vita alle rilevantissime spese legali. «Avevamo chiesto almeno una perizia autonoma, perché l’archiviazione della procura non è vincolante - dice l’avvocato Picotti - Tra l’altro la posizione di Pizzaggia non è stata archiviata subito, ma dopo diversi mesi». Il legale della signora Schafer, però, per l’ennesima volta chiede alle assicurazioni di mettersi una mano sul cuore. «E’ arrivato il momento che le tre società assicuratrici coinvolte formulino una congrua offerta congiunta - spiega - Sono passati sei anni e abbiamo ancora quattro fronti giudiziari aperti. Dovrebbe esserci una maggiore correttezza». A. Zo.

smo è economia, nonostante le declinazioni «leggere», la narrazione culturale, paesaggistica. Mara Manente, direttore di Ciset Ca’ Foscari non si stanca di ripeterlo. E come un comparto economico va analizzato. Il turismo in Veneto cresce benché con velocità dimezzata (+3,8%) rispetto all’anno precedente (+8,4%). I mercati che maggiormente hanno contribuito alle entrate turistiche sono Germania, Stati Uniti, Francia e, appunto Cina. In calo, invece, gli indicatori per il turismo russo (-10%) e per quello brasiliano (-6%) a causa delle criticità economiche degli ultimi anni in entrambi i mercati. I tedeschi, sempre loro, zoccolo duro del turismo veneto ha registrato un record: +8,6% della spesa, 1,2 miliardi pari a un quinto di tutta la

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I turisti cinesi spendono 176 euro al giorno in Italia e 187 in Veneto

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La spesa media pro capite dei turisti stranieri in Veneto è di 105 euro

spesa tedesca in Italia. Merito loro, ma non solo, se le spiagge del litorale veneto valgono più del 25% del totale vacanza. Ora, però, i Paesi del bacino del Mediterraneo, Nord Africa e Turchia in primis, sono in netta ripresa. «È così, sono Paesi che stanno attuando una politica molto aggressiva sul turismo - conferma Manente - infatti le dinamiche previsionali parlano di crescita più contenuta, stimiamo un 2,5% in più». E le città d’arte, altro fiore all’occhiello del turismo veneto? Segnano, relativamente, il passo con «solo» un + 1,7% rispetto al 2017 e comunque una spesa media giornaliera di 128 euro. «La strategia da attuare - conclude Manente - è di puntare a un segmento di turismo alto anche in considerazione dell’ascesa del turismo del paesaggio in cui enogastronomia, ambiente e cultura si mescolano e registrano una spesa giornaliera di 143 euro». Martina Zambon © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Primo Piano

Venerdì 10 Maggio 2019 www.gazzettino.it

L’intervista al ministro

Stefani: «Autonomia basta giochi, Di Maio dica su cosa dissente» «Luigi legga il testo e mi spieghi dove `«Da febbraio la bozza è pronta. Ma si e come si creano cittadini di serie A e B» preferisce alimentare l’odio Nord-Sud» `

ra tre settimane Erika Stefani compirà un anno da titolare degli Affari Regionali. Dodici mesi in cui non è passato giorno senza che la leghista si sia sentita rivolgere la domanda diventata un’ossessione in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna: «Quando arriva l’autonomia?». Così all’indomani dell’ennesima fumata grigia a Palazzo Chigi, della serie «sì, la faremo, ma...», la vicentina è discretamente spazientita: «Il premier Giuseppe Conte mi ha ascoltata, quando gli ho chiesto che il dossier venga affrontato nella prossima seduta del Consiglio dei ministri. Il problema è che lo domando da ottobre...».

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Invece? «Invece non lo so, ma vorrei saperlo anch’io. Questo è un tema politico che deve essere affrontato e che io pongo da mesi. Nel frattempo vedo una marea di polemiche e argomentazioni sui giornali, in televisione, nei convegni, insomma fuori dal ministero, ma non ho ancora visto uno che si opponga a questa riforma davanti a me. Se è propaganda elettorale, lo si dica». È arrabbiata? «Diciamo che sono molto decisa. Abbiamo richieste espresse non solo dal referendum di Veneto e Lombardia, ma anche da tante altre Regioni. Questo incarico mi è stato dato dal presidente del Consiglio, la risposta alle istanze di autonomia è nel contratto di governo. Tutto il resto sono solo giochi, giochetti e logiche di con-

MERCOLEDÌ LA LEGHISTA HA CHIESTO AL PREMIER CONTE DI AFFRONTARE IL DOSSIER DURANTE LA PROSSIMA SEDUTA A PALAZZO CHIGI

L’audizione

Lezzi (M5s): «Nella riforma ci sono criticità per l’istruzione» ROMA Criticità per il sistema scolastico, no a cittadini di serie A e di serie B, necessità di portare la riforma in Parlamento. Sono i temi principali toccati ieri da Barbara Lezzi (M5s), ministro per il Sud, nell’audizione davanti alla commissione bicamerale per l’Attuazione del federalismo fiscale. Sulla scuola: «Vogliamo evidenziare il rischio di giustapposizione tra funzioni e competenze statali e regionali che riguarderebbero anche la definizione dei ruoli e il reclutamento del personale. Per esempio, due scuole in uno stesso Comune potrebbero avere in organico un dirigente scolastico statale o regionale, e il personale docente in parte statale e in parte regionale». Sulle presunte disparità: «Le richieste di autonomia, previste nel contratto di governo, devono essere accolte, senza però che questo rappresenti uno strumento per favorire alcune regioni, a scapito di altre». Sulla procedura: «Occorre essere responsabili ed arrivare a una pre-intesa che sia già chiara e comprensibile ai cittadini, con il successivo passaggio alle Camere». Critiche dal deputato Marco Marin (Fi): «Il governo anche sull’autonomia continua con il giochetto di fare sia la maggioranza che l’opposizione. La conseguenza è che così facendo anche sull’autonomia non fa nulla». © RIPRODUZIONE RISERVATA

flitto che non mi appartengono». Allude alla posizione del Movimento 5 Stelle? «La posizione del M5s sull’autonomia non c’è. Si dice: la si fa. Ma non si sa come. Invece io l’idea di autonomia ce l’ho e l’ho presentata mesi fa. La bozza è pronta da febbraio, ma i nodi politici non sono sciolti. Sovrintendenze, autostrade e ambiente non hanno ancora avuto una formulazione su cui costruire delle controproposte. Sulla salute è tutto arenato: non si è trovato nessun tipo di accordo. Eppure abbiamo fatto un centinaio di tavoli tecnici, profondendo un grandissimo impegno. Difatti, come ho detto, le polemiche vengono sempre alimentate fuori dal ministero». L’accusa che vi viene rivolta è di volere sanità e scuola di serie A e di serie B. «Tutto questo allarmismo è infondato, perché purtroppo già oggi ci sono cittadini di serie B, il che evidentemente non può dipendere da un’autonomia differenziata che ancora non c’è, ma da un problema di mala gestio. Noi con l’autonomia vogliamo far crescere il Paese, non certo creare differenze. Invece vengono diffuse informazioni non veritiere. Alimentare l’odio Nord-Sud è da irresponsabili: oggi c’è bisogno di condividere i percorsi, non di alimentare divisioni che fanno solo male». Si riferisce anche al vicepremier Luigi Di Maio, che su Istruzione e Salute ha ribadito di «non essere d’accordo sull’autonomia scritta così»? «Di Maio si legga il testo e mi dica quando e come si vengono a creare una serie A e una serie B in quei settori. Com’è che invece con Di Maio ministro, riunendoci ai tavoli sullo Sviluppo Economico e sul Lavoro, l’accordo l’abbiamo trovato? Ancora una volta vedo tante dichiarazioni ma non

«VEDO POLEMICHE SUI GIORNALI E FUORI DAL MINISTERO, MAI CHE UNO SI OPPONGA DAVANTI A ME»

VICENTINA Erika Stefani, 47 anni, è ministro dal 1° giugno 2018

«SOVRINTENDENZE, AUTOSTRADE E AMBIENTE MANCANO ALL’APPELLO, MA ANCHE SULLA SALUTE È TUTTO ARENATO»

«TROPPI CONFLITTI, TEMO POSSA SUCCEDERE QUELLO CHE È ACCADUTO CON IL REFERENDUM SULLA DEVOLUTION»

«GLI EMENDAMENTI SUL MOSE? SENTIRCI CHIEDERE MILIONI CI FAREBBE ESSERE CORNUTI E MAZZIATI»

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un confronto, che invece a questo punto pretendo».

la spesa storica ai fabbisogni standard».

Si sente presa in giro? «Credo di aver lavorato con grande criterio. Mi sono impegnata fin dall’inizio, so qual è la richiesta che arriva anche dalla regione da cui provengo, ascolto le sollecitazioni della gente, cerco di tenere rapporti ottimali con tutti perché so che serve mediazione, ho dato il massimo della disponibilità al dialogo. Non vorrei che una buona partita come questa, che non è una mera bandiera di partito bensì un tema presente nell’agenda politica e istituzionale, venisse vanificata da una logica di conflitto elettorale. Invece temo che possa succedere quello che è già accaduto con il referendum sulla devolution (la riforma costituzionale del centrodestra bocciata nel 2006, ndr.)».

L’ex parlamentare dem Simonetta Rubinato propone di «smascherare chi fa il doppio gioco» portando in Parlamento la pre-intesa firmata dal governo Gentiloni: la ritiene una strada percorribile? «Sono partita proprio da quell’impianto, perché ho sempre pensato che le cose buone vadano apprezzate anche se arrivano dagli avversari. Ma riguarda solo poche materie, non è andato al Mef e, ancora una volta, non è riconosciuto dai Cinquestelle».

Non è che qualche resistenza sia legata anche al nodo delle risorse, per cui si dice che al ministero dell’Economia sia in corso una revisione della norma finanziaria? «Non mi risultano modifiche in tal senso. Comunque sono disponibilissima al confronto, se il Mef riterrà di cambiare i termini del suo beneplacito al passaggio dal-

Davvero non c’è nessun pentastellato collaborativo a Roma? «Posso dire che ho visto alcune iniziative del deputato Federico D’Incà, nel cercare di approfondire i temi e farli conoscere ai suoi colleghi». Cosa pensa degli emendamenti sul Mose, per come erano stati inizialmente formulati? «Sarebbero un pericoloso precedente. E, come veneti, sentirci chiedere milioni senza vederci arrivare l’autonomia vorrebbe dire essere cornuti e mazziati». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA


Cronaca del Veneto.com 10 • 10 maggio 2019

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MOSE, SI PESCA NELLE TASCHE DEI VENETI

VENERDÌ 10 MAGGIO 2019 - N. 2173 ANNO 09 - QUOTIDIANO ON-LINE E CARTACEO - Fondatore e Direttore responsabile: ACHILLE OTTAVIANI A u t . Tr i b . Vr n ° 4 1 3 5 6 d e l 2 0 / 0 1 / 1 9 9 7 - L e C r o n a c h e S r l - Vi a F r a t t i n i 1 2 / C - 3 7 1 2 1 Ve r o n a - C e n t r a l i n o 0 4 5 5 9 1 3 1 6 F a x 0 4 5 8 0 6 7 5 5 7 E - m a i l : r e d a z i o n e @ t v v e n e t o . c o m - S t a m p a i n p r o p r i o - w w w. c r o n a c a d e l v e n e t o . c o m / i t / n e t / o r g

NELLO “SBLOCCA CANTIERI” SPUNTA UN EMENDAMENTO DEL MIT AUTONOMIA

“LE BOZZE DELL’INTESA SONO IRRICEVIBILI”

“Dopo Tria anche Lezzi conferma che il governo brancola nel buio. L’autonomia, che è nel contratto del governo gialloverde, è ben lontana non solo dall’essere attuata, ma addirittura dall’essere pensata”. Lo dichiarano Roger De Menech e Gianmario Fragomeli, deputati del Partito Democratico e componenti della Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale, dopo l’audizione della ministra per il Sud. “La ministra Lezzi, che ha definito irricevibili dal governo le bozze iniziali di intesa tra Stato e Regioni per l'autonomia differenziata, ha ribadito di non avere ancora idea di quanto costi l’autonomia. È paradossale – sottolineano i deputati Dem - che, dopo mesi di propaganda da parte della Lega nazionale e dei suoi amministratori locali, ancora non vi sia neppure un punto di partenza su cui si possa lavorare”.

OK

Roger De Menech

SECONDO

IL DICASTERO GUIDATO DAL GRILLINO

TONINELLI

LA DOTAZIONE

FINANZARIA PER UNA NUOVA GESTIONE COMMISSARIALE CHE PORTI A TERMINE

I LAVORI DOVREBBE ESSERE RACCOLTA ATTRAVERSO L’INTRODUZIONE DI UNA

APPOSITA TASSA DI SCOPO. ZAIA DICE NO, MA IL PD ATTACCA IL GIOCO DELLE PARTI

La nuova gestione commissariale del Mose? Se la devono pagare i veneziani e i veneti. E’ questo il contenuto di un emendamento del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, presentato sulla cosiddetta “legge sblocca cantieri”, secondo il quale la dotazione finanziaria per una nuova gestione commissariale che porti a termine i lavori dovrebbe essere raccolta anche attraverso l’introduzione di un’apposita tassa di scopo. E contro il dicastero guidato dal pentastellato Danilo Toninelli si è subito aperto il fuoco leghista. “Non sono d’accordo su una riga di quell’emendamento e mi adopererò perché non venga approvato. Il Mose è un’opera nazionale e se ne deve occupare il Governo. Lo dissi in tempi non sospetti che non avrei accettato da nessun Governo di nessun colore di dover tirare fuori soldi per un’opera che più nazionale di così non si può; dissi anche, e qualcuno rise, che sarebbero serviti 100 milioni l’anno per la sola manutenzione. Ecco, il nodo è venuto al pettine, ma nessuno pensi che a scioglierlo siano le tasche del Veneto e dei Veneti”. E’ una bocciatura senza appello quella del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ai contenuti dell’emendamento.“Si vogliono scaricare i

Loredana Borghesan

Il Comune di Montagnana con la sua sindaca sarà parte civile nel processo che verrà istituito a Vicenza contro la Miteni di Trissino per l’inquinamento da Pfas nella zona rossa.

Luca Zaia

costi su una Regione tax free, che non applica nessuna addizionale regionale ai suoi cittadini lasciando nelle loro tasche un miliardo e 170 milioni l’anno – incalza il governatore leghista – e addirittura ci si vorrebbe designare come esattori di una tassa. Non se ne parla nemmeno. Se lo Stato esiste, gestisca in proprio la questione nazionale del Mose. Per giunta – ha aggiunto il presidente del Veneto – tutto questo accadrebbe mentre si continua a negarci, ritardando un processo inarrestabile, l’autonomia. Ebbene, questo ragionamento sul Mose va in direzione diametralmente opposta: lo Stato vor-

Freddy Sorgato

rebbe imporci di spendere soldi e mettere tasse per un’opera dello Stato stesso, che ha l’obbligo morale e istituzionale di occuparsi della salvaguardia di una città unica al mondo, che è patrimonio del mondo intero. Avessimo l’autonomia – conclude il Governatore – potremmo almeno fare un ragionamento, ma oltre a non darcela, per ora, ci si inventa anche nuove imposizioni nazionali. Da parte mia, strada sbarrata”. Per la veneta Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico. “Le tensioni del governo si scaricano anche sul dossier Mose. Sarà una prova di forza tra Lega e Movimento 5 Stelle o un altro gioco delle parti? In ogni caso la conseguenza di questo insostenibile balletto la pagano gli italiani.Ora si è aperto lo scontro tra il governatore Zaia e il ministro Toninelli, che pretende che a pagare la conclusione dei lavori siano i veneti con una tassa di scopo. Parliamo di un’opera nazionale – spiega la deputata Dem di cui si dovrebbe occupare l’esecutivo. Ma, evidentemente, la linea che sta prevalendo è quella del M5S nonostante il tentativo di Salvini di fare la voce grossa”.

Condannato in primo e secondo grado a trent’anni di carcere per l’omicidio di Isabella Noventa il ballerino di Noventa Padovana ritratta tutto e si proclama innocente.

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VENERDÌ 10 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

CORTINA

E mail belluno@corrierealpi.it

Belluno Piazza Martiri, 26/b Centralino 0437/957.711 Fax 0437/957.750 Abbonamenti 800.860.356 Pubblicità 0437/942.967

il Comune potrebbe garantire ulteriori servizi».

cortina

Da Rin invita il sindaco «Maggiori controlli contro i falsi residenti» Il capogruppo di opposizione: «Devono pagare la giusta Imu È una questione di equità: così sono gli onesti a rimetterci» CORTINA. «Scovare i falsi resi-

denti». È quanto chiede il gruppo di minoranza “Cortina presente e futuro”, guidato da Giorgio Da Rin. Sono state confermate anche per l’anno 2019, le aliquote Imu deliberate per gli anni 2016, 2017 e 2018. L’imposta municipale unica ha portato lo scorso anno nelle casse del Comune la ragguardevole cifra di 9.220.719 euro. Un tesoretto che rappresenta di gran lunga la maggiore entrata nel bilancio approvato nel recente consiglio comunale.

Ma secondo la minoranza si può fare di più. CACCIA AI FURBETTI

«Bisognerebbe spingere i vigili urbani a fare i necessari controlli per capire quanti falsi residenti ci sono a Cortina», dichiara Da Rin, «per incassare anche l’Imu dovuta da queste persone. Quella dei falsi residenti è una delle croci che Cortina si porta avanti da troppi anni, un peso nei confronti dei residenti reali che vengono danneggiati. Se tutti pagassero il dovuto, infatti,

cortina: domani e domenica

L’UldA ospite a Codroipo per il gemellaggio con il Comune friulano CORTINA. L’Unione dei ladini d’Ampezzo si gemella con il Comune di Codroipo (Udine). Domani e domenica i ladini, guidati dalla presidente Elsa Zardini, saranno in Friuli per una due giorni dedicata ad allacciare un rapporto stretto con gli abitanti di Codroipo. L’amicizia tra Uld’A e Comune è nata lo scorso agosto: a Cortina, alla presentazione del libro della scrittrice codroipese Bruna Chiarcos, “Fili di seta”, partecipò l’assessore alla Cultura friulana Tiziana Cividini.

Elsa Zardini

Il sindaco prende nota «Il problema esiste ma non ci sono le forze per contrastarlo»

«Parlando con l’assessore Cividini abbiamo deciso di instaurare un rapporto», spiega Zardini, «un gemellaggio che nasce da un’amicizia e dal libro di Bruna ma che ha radici storiche lontane. Così abbiamo deciso di approfondire. Si richiamano doverosamente anche i legami e le affinità fra le due comunità, per l’appartenenza allo stesso gruppo linguistico e per le vicende storiche legate al Patriarcato di Aquileia ed alla Diocesi di Udine. È stata pertanto condivisa la volontà di compiere azioni volte alla valorizzazione ed alla promozione della lingua, della storia e della cultura ladina e friulana nei diversi ambiti della società contemporanea promuovendo, in particolare, uno scambio culturale che si terrà a Codroipo domani e domenica. Da Cortina partiremo con una piccola delegazione, ci saran-

Nuovi vincoli, no della Regione all’ipotesi della Soprintendenza

AURONZO/COMELICO. Come anticipato ai sindaci di Auronzo e del Comelico al termine dell’incontro che aveva avuto luogo martedì mattina a Venezia, la giunta regionale del Veneto ha

espresso parere non favorevole alla proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’area alpina compresa tra il Comelico e la Val d’Ansiei. E lo ha fatto in forma ufficiale approvando nella giornata di ieri un provvedimento con il quale ha fatto propria la valutazione tecnica regionale (VTR) espressa dal dirigente del settore della pianificazione territoria-

Il sindaco Ghedina ha preso nota della richiesta di Da Rin. «Il comando della polizia locale», spiega, «esegue le verifiche nel momento in cui viene richiesta la residenza. L’organico, però, è piuttosto ridotto, tanto che in stagione lo aumentiamo con l’aggiunta di forze che arrivano da Padova, Comune con il quale abbiamo un’apposita convenzione, per cui i vigili svolgono l’attività che riescono. Prendo nota del sollecito della minoranza, per valutare forme di contrasto nei confronti delle false residenze; ma dico subito che non sarà semplice poterle applicare. Il problema purtroppo c’è ed è annoso, ma servono risorse per contrastarlo; risorse che al momento non abbiamo». LE CIFRE

L’imposta costitusce la voce principale nel settore delle entrate del bilancio comunale

aUronZo/comeLico

Facendo proprie le rimostranze dei sindaci del territorio la giunta valuta «immotivata» ogni richiesta in tal senso «che penalizzerebbe l’area»

IL SINDACO PRENDE NOTA

le. La giunta considera dunque immotivata l’ipotesi di porre ulteriori vincoli sul territorio «in considerazione della stratificazione delle tutele paesaggistiche vigenti ed estese ad una superficie pari al 96,6% del totale», considerandola inoltre «priva di un adeguato apparato conoscitivo, in grado di giustificare la disciplina d’uso proposta».

Avere casa ed essere residenti a Cortina offre il vantaggio di una aliquota al minimo possibile per legge, ossia il 2 per mille, con detrazione di 200 euro e deduzione di 50 euro per ogni figlio di età inferiore ai 26 anni. Capannoni artigianali, negozi, ristoran-

no anche la scrittrice Bruna Chiarcos e il professor Paolo Giacomel». Il programma in terra friulana è ricco. Domani alle 18, in sala consigliare di Codroipo, la presentazione del libro “Fili di Seta” di Bruna Chiarcos. Interverranno il maestro Gustavo Zanin e la professoressa Maria Antonietta Elia, curatrice del libro. A seguire, la cerimonia ufficiale di amicizia tra le due comunità con il sindaco Fabio Marchetti e Elsa Zaridni che si scambieranno alcuni regali. Al termine della prima giornata ci sarà un rinfresco preparato dall’indirizzo Enogastronomico dell’istituto Jacopo Linussio di Codroipo. Domenica, alle 11, durante l’inaugurazione della manifestazione “Sapori Pro Loco” di Villa Manin di Passariano, interverrà la delegazione di Cortina. — A.S.

«Siamo contrari a tale proposta», spiegano l’assessore al Territorio Cristiano Corazzari e il suo collega all’Ambiente Gianpaolo Bottacin, «perché penalizzerebbe pesantemente un’area già ampiamente pianificata e vincolata e già dotata di norme di pianificazione in grado di garantire la conservazione e dare le giuste opportunità per lo sviluppo socio economico dell’area». «La Regione», precisa ancora l’assessore al Territorio, Corazzari, «ha dimostrato in questi anni grande maturità e la necessaria competenza nella gestione e nella valorizzazione del proprio patrimonio paesaggistico, ma questa proposta

ti, rifugi pagano il 4, 6 per mille. I fabbricati rurali utilizzati per l’attività agricola versano il 2 per mille; anche i beni parrocchiali e delle Regole d’Ampezzo pagano il minimo possibile, ossia il 4,6 per mille. Solo le seconde case versano il massimo previsto dalla legge, ossia il 10,6 per mille. Ci sono tuttavia delle differenze. Se la seconda casa viene affittata, l’aliquota scende all’8,6 per mille. Le strutture alberghiere pagano invece il 7, 6 per mille ma i proventi non restano al Comune ma finiscono a Roma nel fondo di perequazione aperto dal Governo per aiutare i Comuni in difficoltà. Cortina per il 2018 ha versato a Roma circa 10 milioni. «Avere una prima casa a Cortina rispetto a una seconda è chiaro che conviene», conclude Da Rin, «perché l’Imu è totalmente differente. Ma non è corretto che ci siano tanti falsi residenti. Purtroppo sappiamo tutti che ci sono, ma non è semplice identificarli. Il mio è un invito affinché si cerchino e si stanino. È una questione di giustizia ed equità. Si paga il dovuto e dovrebbero pagarlo tutti; e non solo gli onesti». — Alessandra Segafreddo BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

cortina

Arrampicata: domani il memorial Da Pozzo CORTINA. Si terrà domani il primo Memorial Marco Da Pozzo. La società Cortina360, con la collaborazione del Gruppo Scoiattoli e del Cai di Cortina, organizza una gara di arrampicata indoor, aperta a tutti i ragazzi nati dall’anno 2003 in poi, che si terrà nella palestra di arrampicata Lino Lacedelli. I concorrenti verranno divisi tra U16, U14, U12, U10 e U8 maschili e femminili. Il numero massimo sarà di 100 ragazzi. La competizione, intitolata a Marco Da Pozzo, (guida alpina e alpinista degli Scoiattoli, morto nel 2010 precipitando dal campanile della chiesa di Cortina) si svolgerà dalle 13 alle 17. Le iscrizioni direttamente in palestra Lino Lacedelli, al costo di 15 euro comprensivi di pacco gara e merenda. — A.S.

IN BREVE CORTINA “Noi e i nostri bimbi” Incontro il sala Cultura

CORTINA Soggiorni balneari: aperte le iscrizioni

Noi e i nostri bimbi: dalla prevenzione alla gestione delle emergenze. Questo il titolo dell'incontro organizzato dal Consultorio familiare di Pieve di Cadore, in collaborazione con il Comune di Cortina, che si terrà mercoledì 15 maggio. L'appuntamento è gratuito e aperto ai genitori con bambini da 0 a 3 anni ed ai futuri genitori. L’incontro si terrà alle ore 16.30 in sala Cultura don Pietro Alverà. Per motivi organizzativi è richiesta l’iscrizione telefonando allo 0435 341542 (Consultorio di Pieve) dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.

Aperte le iscrizioni per il soggiorno balneare 2019 per anziani. Il Comune di Cortina e l'Azienda speciale organizzano la consueta vacanza che si svolgerà dal 26 maggio al 9 giugno all'hotel Bellavista di Bellaria (Rimini). Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi all'ufficio Servizi sociali del Comune di Cortina, in corso Italia. La signora Graziella, referente del gruppo, sarà presente per raccogliere le adesioni oggi e il 17 maggio, martedì 14 e mercoledì 15 dalle 10 alle 12. La quota è di 530 euro in camera doppia in pensione completa.

di vincolo è stata elaborata autonomamente dalla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le Province di Belluno, Padova e Treviso, senza alcun coinvolgimento del nostro Ente e soprattutto delle comunità locali interessa-

È stata sottolinea l’assoluta mancanza di concertazione con gli enti territoriali te. Una scelta irrispettosa del protocollo d’intesa sottoscritto con il ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2009 e che si con-

trappone con l’attività di co-pianificazione sinora condotta dalla Regione in stretto rapporto di collaborazione tra lo stesso MIBAC e le sue strutture periferiche». «Come promesso ai sindaci dei territori interessati che abbiamo incontrato e con i quali ci siamo confrontati all’inizio della settimana per condividere con loro un percorso comune», sottolinea in chiusura l’assessore all’Ambiente Bottacin, «abbiamo immediatamente deliberato le nostre osservazioni da inviare al Ministero. Ovviamente la Regione Veneto resta schierata al fianco dei sindaci stessi e sosterrà tutte le iniziative utili al territorio». —


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VENERDÌ 10 MAGGIO 2019 LA TRIBUNA

QUARTIER DEL PIAVE - CONEGLIANO

sanitÀ

Nuovo ospedale di Conegliano arrivano 67,5 milioni da Roma Il Cipe stanzia i soldi chiesti dalla Regione per avviare il cantiere in città La nuova ala ospiterà anche il moderno blocco urgenze-emergenze CONEGLIANO. Adesso i soldi ci

sono. E addirittura di più di quelli previsti – 50 milioni – per il nuovo blocco urgenze-emergenze dell’ospedale di Conegliano. Il Cipe ha stanziato ben 67,5 milioni per il nosocomio; una parte servirà per riammodernare alcune strutture già presenti (con l’aggiunta di 20 milioni da parte dell’Usl). Si tratta di uno fra i maggiori investimenti del budget di oltre 330 milioni per una dozzina di progetti.

Il rendering del futuro ospedale di Conegliano

pacità programmatorie, progettuali e gestionali, perché, su queste partite nazionali, se sbagli una virgola sei spacciato. Sono le stesse con le quali legittimiamo la nostra richiesta di autonomia, che significa mettere a frutto le proprie buone pratiche al servizio dei cittadini, e senza togliere

valdobbiadene

Adunata degli alpini trecento penne nere partono per Milano VALDOBBIADENE. Sono circa

trecento le penne nere della sezione di Valdobbiadene che si accingono a partire alla volta di Milano per partecipare alla 92esima Adunata degli alpini. Tutto è pronto, assicura il presidente Valentino Baron, secondo il quale si tratterà di un evento straordinario e speciale, essendo questa l’Adunata del centenario della fondazione dell’Associazione nazionale alpini, che ebbe i natali proprio nel capoluogo

Valentino Baron

niente a nessun altro».Dopo il Polo Chirurgico, completato nel 2011, la direzione dell’Uls 2 ha annunciato, ancora nell’agosto dell’anno scorso, la realizzazione del secondo Polo, un grande nuovo complesso che ospiterà Area Critica, Medica, Diagnostica e Materno-Infantile. Moderno e

lombardo l’8 luglio del 1919. I diciannove gruppi della sezione Ana di Valdobbiadene, che hanno le proprie sedi nei comuni di Farra di Soligo, Moriago della Battaglia, Segusino, Valdobbiadene e Vidor, si ritroveranno a Milano fra venerdì e sabato. Il momento clou, come sempre, sarà domenica con la sfilata: «I nostri alpini – spiega Baron - partiranno intorno alle ore 12.30 da corso Venezia per transitare lungo via Dante, passando per piazza del Duomo e il castello sforzesco». Ad aprire la parata, e ad accompagnare la marcia, la fanfara sella sezione Ana valdobbiadenese, formata dagli elementi delle bande musicali di Valdobbiadene, Segusino e Moriago. — Adriana Rasera BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

tecnologicamente avanzato, ecocompatibile, flessibile, integrato con il resto del nosocomio e con il territorio ma, soprattutto, incentrato sulla persona: queste le caratteristiche del nuovo ospedale. SEI PIANI

Il fabbricato, costituito da sei

incHiesta nel bellunese

Sponsor e false fatture trevigiani indagati ni gonfiate. False fatture emesse, dopo aver dato contributi ad alcune società sportive. Gli indagati sono quattro e rischiano il rinvio a giudizio per un importo evaso che si aggira sui 100 mila euro. I fatti contestati arrivano fino al 2011, ma non è ancora arrivato il momento della prescrizione del reato e il processo è ancora possibile per tutti. I trevigiani C.M. di Segusino e R.F.

Il piano è nella valutazione della Commissione regionale per l’Investimento in Tecnologia ed Edilizia. Superato questo passaggio, si partirà con la gara europea. Probabilmente entro l’anno. Il progetto è noto: 319 posti letto, iperspecializzati. Il cantiere partirà il prossimo anno e si concluderà tra il 2024 ed il 2025. Seguirà la ristrutturazione del corpo centrale e l’abbattimento dell’ala est (dal pronto soccorso all’obitorio): altri sei anni di lavori e un investimento di 24,5 milioni.

di Pederobba e i bellunesi B.D.P. di Alano di Piave e R.P. di Quero Vas sono difesi di fiducia rispettivamente dagli avvocati Druda, Zuolo, Conti e Resenterra. L’imprenditore C.M. ha dato una mano alle società di calcio Sp 2005 di Segusino e Pederobba e Soccer giovanile associato e alla scuderia di rally E.R. Motorsport, ma l’accusa della Procura della Repubblica contesta il fatto che una parte dei soldi

veniva restituita, pertanto il contratto di sponsorizzazione era solo in parte onorato. Le indagini della Guardia di finanza sono state favorite dal fatto di aver trovato nell’ufficio dell’imprenditore una serie di foglietti con scritte le somme restituite. È bastato fare qualche controllo incrociato sui conti correnti bancari, per scoprire che questi soldi erano stati ridati indietro e non trattenuti. Nell’udienza preliminare di ieri mattina, tre avvocati su quattro hanno aderito allo sciopero di tre giorni della categoria (Conti non l’ha fatto) e il gup Marson ha rinviato al 19 settembre, per discutere della richiesta di rinvio a giudizio. — G.S.

La nuova ala sarà così articolata: all’interrato vani di servizio e medicina nucleare; al piano terra si troveranno l’atrio con bar e negozi, l’area di diagnostica e il pronto soccorso; al primo piano le terapie intensive e sub intensive, strettamente correlate all’adiacente gruppo operatorio posto nel polo chirurgico, le degenze di cardiologia e il servizio di emodinamica, per creare il Centro del Cuore; il secondo piano sarà dedicato a donne e bambini, con ostetricia-ginecologica e pedia-

tria, le sale parto, il nido e la patologia neonatale; i piani terzo e quarto avranno 80 posti l’uno con le degenze di area medica, stanze da 1 o 2 letti articolate in modo funzionale. Infine, al quinto e ultimo piano, altri 40 posti letto e l’ospedale di comunità con 24 posti letto in 11 stanze doppie e due singole. A poco a poco il progetto prenderà forma— Francesco Dal Mas BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

mareno

Esibizionista in cimitero e sul Monticano L’esibizionista del cimitero torna a colpire. Una donna mercoledì pomeriggio mentre faceva visita ai cari defunti ha notato che tra le tombe c’era un individuo che si stava togliendo i pantaloni. E’ poi fuggito su una bicicletta. «Cinquantenne magro, con occhiali neri», così è descritto l’individuo che in altri camposanti della zona e a Mareno lungo l’argine del fiume Monticano ha creato scalpore perché si presentava seminudo. Non ha mai reagito però in modo violento, ma il suo atteggiamento volgare ha infastidito molte signore. Al momento l’esibizionista non è stato individuato. — D.B.

la lista “rifar farra”

Ambiente e taglio con il passato il programma di De Rosso

Natalina De Rosso in una foto di gruppo assieme ai componenti della sua lista FARRA DI SOLIGO. «Il nostro sa-

QUERO VAS. Sponsorizzazio-

GARA ENTRO L’ANNO

LA NUOVA ALA

RISULTATO VISTOSO

«Siamo di fronte a un risultato vistoso, con il quale dimostriamo ancora una volta di essere avanguardia– è stato il primo commento del presidente regionale Luca Zaia che ci vede assegnare la quasi totalità dei fondi richiesti: impresa difficile, realizzata grazie a un lavoro lungo e complesso dei nostri tecnici. Anche in questa occasione, il Veneto dimostra tutte le sue ca-

piani fuori terra oltre a uno interrato, sarà realizzato nell’area a nord ovest del Polo chirurgico laddove sorge, attualmente, il parcheggio dei dipendenti: sarà collegato e integrato con l’attuale sistema ospedaliero e vi si accederà sempre dall’attuale ingresso principale, situato in via Bisagno.

rà un programma centrato su ambiente e cultura, argomenti che sono stati tralasciati in quest'ultima decade, senza dimenticare l'annosa questione Pip, gestita secondo noi con immobilismo». ALTERNATIVA

Con queste parole la 57enne Natalina De Rosso, candidata al municipio di Farra di Soligo a capo della lista "Rifar Farra" e con un passato da assessore ai servizi sociali verso la fine degli anni '90 , esordisce spiegando il programma con cui ambisce alla carica di primo cittadino in vista del prossimo 26 maggio. «Ci proponiamo come una vera e propria alternativa a quanto è stata l'amministrazione degli ultimi anni - continua De Rosso - caratterizzata dal-

le stesse persone che, per ambizioni personali o altro, si stacca dal nocciolo di partenza che è sempre lo stesso. Sia Bubola che Perencin sono la continuazione di quanto sono stati gli ultimi 10 anni di amministrazione. Anni caratterizzati da immobilismo sulla gestione dei Pip dove sembra che oggi, a pochi giorni dalla scadenza per i pagamenti, tutti dicono di aver la soluzione. Il fatto di non aver vincolato gli 1,2milioni di avanzo nel corso dell'ultimo consiglio comunale - continua De Rosso - sono segno di non voler mettere una pietra sopra a questa annosa vicenda». CENTROSINISTRA

Una lista dichiaratamente di centrosinistra, nonostante non vi siano logiche di parti-

to, con un programma al cui interno risultano fattori ritenuti "necessari" la cultura e la tutela dell'ambiente. L’AMBIENTE

«L'aspetto di preservare il nostro ambiente è tema che da sempre è a cuore del nostro gruppo - continua Natalina De Rosso - Farra è sempre stata deficitaria dal punto di vista dei controlli per quel che riguarda l'utilizzo di fitofarmaci ed è da questo che dovremmo ripartire: soprattutto nell'ottica che porta all'Unesco. Siamo contro le monocolture, e la mossa vincente e lungimirante è quella di una politica che diversifichi le piantagioni sul nostro territorio attraverso eventi che formino ed educhino, dove necessario, il coltivatore». — Riccardo Mazzero


4 • 10 maggio 2019

la Cronaca di Verona.com

PFAS, APPROVATO IL PROGETTO PER I POZZI IL PIANO DEL COMMISSARIO DELEGATO

L’intervento diAcque Veronesi per gli impianti di immersione a Belfiore con 120 milioni di euro

Approvato il progetto per la realizzazione dei pozzi di immersione a Belfiore. Lo comunica Il commissario delegato per i primi interventi urgenti di protezione civile in conseguenza della contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS) delle falde idriche dei territori delle provincie di Vicenza, Verona e Padova, Nicola Dell’Acqua. Il Comitato Tecnico regionale V.I.A. ha approvato il progetto di “Messa in sicurezza delle fonti idropotabili contaminate da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS). Interventi finalizzati alla progettazione e realizzazione delle condotte di adduzione primaria da fonti idropotabili alternative e relative interconnessioni. Nuovo campo pozzi di Belfiore (Lotto 1A)”. Per l’intervento, Acque Veronesi scarl, è stata individuata quale soggetto attuatore del commissario delegato. Gli interventi individuati sfruttano parzialmente opere acquedottistiche esistenti realizzate nell’ambito del Modello Strutturale degli Acquedotti del Veneto (MoSAV); le nuove

Nicola Dell’Acqua opere da realizzare diverranno sono stati individuati gli interventi parte integrante dello schema di più urgenti da realizzare per razionale sviluppo del sistema garantire acqua potabile di acquedottistico del Veneto, in buona qualità alla popolazione modo da essere non solo fun- colpita. Fra questi, opere prioritazionali alla soluzione emergen- rie per un importo complessivo ziale della problematica PFAS pari a 56,8 milioni di Euro, sono nelle falde di Lonigo, ma anche stati dichiarati interventi emerrispettose delle previsioni pro- genziali e sono stati affidati alla grammatiche di sviluppo dell’in- competenza del commissario frastruttura acquedottistica delegato. Tra gli interventi emerregionale. Gli interventi prioritari genziali sono comprese la reacomplessivamente previsti lizzazione del nuovo campo hanno un importo stimato in pozzi in Comune di Belfiore e la 120,8 milioni di Euro, di questi condotta di collegamento con la

il consigliere Regionale Enrico Corsi con il presidente dell’Ottava Circoscrizione Dino Andreoli e il capogruppo della Lega in Comune Anna Grassi hanno chiesto maggiori controlli per una risoluzione al problema legato alla ditta Superbeton S.p.a. a Montorio.“In queste settimane”, dice Corsi, “il problema è tornato a preoccupare i cittadini di Montorio, ho inviato una lettera

chiedendo maggiori controlli sulla qualità dell’aria poiché parecchi residenti ogni giorno mi segnalano questa preoccupante situazione: forti odori e bruciore agli occhi”. In passato Arpav aveva già fatto dei controlli senza peraltro rilevare anomalie. L’intenzione di Corsi, Andreoli e Grassi è comunque quella di avviare un tavolo con la proprietà sul tema della tutela della salute.

SULLA SUPERBETON CHIESTI CONTROLLI

centrale acquedottistica di Madonna di Lonigo, suddivisi in due diversi progetti stralcio. Il primo stralcio è il nuovo campo pozzi di Belfiore che prevede la realizzazione, in località Bova, di 6 pozzi di attingimento dalle falde sotterranee, di una vasca di accumulo a terra e di una centrale di sollevamento mediante pompaggio e di una centrale di produzione idrica per l’approvvigionamento di una quantità d’acqua media derivata pari a 250 l/s. La nuova centrale di produzione idrica viene realizzata su un’area in aperta campagna, in un territorio che ha un’estensione di circa 4 ettari. La nuova centrale si collegherà con la condotta di collegamento DN 600 e DN1000 tra la centrale di Lonigo e Belfiore, suddivisa in tre ulteriori stralci, per i quali sono già state concluse le procedure di gara. L’apertura dei cantieri di queste opere è prevista entro fine maggio. L’intervento viene sostenuto con fondi del Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare. P.C.

ARPAV NON AVEVA RILEVATO IN PASSATO ANOMALIE

Da sinistra Grassi, Corsi e Andreoli

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REGIONE

VENERDÌ 10 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

Verso le elezioni europee

La Lega di Salvini pigliatutto a Nordest Il Pd in lieve ripresa, crollo del M5S Il sondaggio di IXÈ nel Triveneto: si tornerebbe a un contesto con un grande partito (oltre il 42%), stile Prima Repubblica ROBERTO WEBER uanto potrebbe accadere se i dati relativi al sondaggio sulle intenzioni di voto alle elezioni Europee nel Triveneto, si rivelassero – anche per approssimazione – vicini alla realtà, sarebbe in realtà la spia di un grande processo di “normalizzazione”. Si tornerebbe cioè ad un contesto politico più vicino alla prima repubblica, con un grande partito “pigliatutto”, la Lega di Salvini, una serie di potenziali alleati minori, Forza Italia, Fratelli d’Italia, e un’opposizione spezzata in due tronconi, il PD e l’M5S. Parrebbe infatti che i segnali già presenti alle elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia che ebbero luogo a ridosso delle elezioni politiche del 2018, in cui la Lega di Salvini raggiunse oltre il 34% dei voti, si ritrovino oggi fisiologicamente amplificati nel più ampio campo rappresentato da tutto il Triveneto. Il dato è particolarmente interessante perché questa tendenza, si manifesta all’interno di un’area che molto più di altri territori italiani (con l’eccezione della Lombardia e diversamente dall’Emilia) trova nelle ragioni di scambio con l’Europa e con il resto del mondo, il principale motivo del proprio benessere, del proprio sviluppo, della propria “modernità”. Una contraddizione, reale o apparente che sia, che comunque ci invita a guardare con maggior attenzione dentro il mondo del “sovranismo”, e ci riferiamo naturalmente alle motivazioni vaste ed articolate, degli elettori, piuttosto che dei rappresentanti. Su un altro piano il sondaggio mette in luce un ulteriore netto ridimensionamento di

K

Forza Italia. Quello che fu a lungo il partito di maggioranza in Veneto e in Friuli Venezia Giulia, sembra tracollare anche rispetto al già pesante esito delle politiche del 2018 a testimonianza che quell’ampio spazio cosiddetto “moderato” che fu prima della Democrazia Cristiana e successivamente di Silvio Berlusconi, sta riducendosi ai minimi termini. Il risultato teorico del PD mostrerebbe fiochi segnali di ripresa e tuttavia mette in luce l’incapacità dell’ex partito di maggioranza relativa in

calenda (pd)

«Ai politici vanno chiesti serietà e lavoro» VENEZIA. «Ai politici dobbiamo chiedere la stessa serietà che pretendiamo da un dipendente a cui facciamo un colloquio di lavoro. Così come non assumeremmo mai un lavoratore che dichiara in anticipo che non verrà a mai a lavorare, non votiamo candidati che dicono in anticipo che non andranno a ricoprire il posto per cui chiedono i voti, come sta facendo Salvini alle elezioni europee». Lo ha detto ieri a Marghera Carlo Calenda, candidato Pd nella circoscrizione Nordest, incontrando gli imprenditori veneti e il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. «Per difendere l’interesse nazionale – ha proseguito Calenda – bisogna essere presenti nelle sedi europee. Come hanno fatto i nostri europarlamentari uscenti e come ho fatto io nel Consiglio del commercio. L’Europa che non funziona è l’Europa delle Nazioni. Lo vediamo sul caso delle migrazioni. L’Europa che funziona è quella che esiste, come il mercato unico, o quella che con il Ceta ha riconosciuto per la prima volta IGP e DOP e di cui si avvantaggiano le nostre imprese. È questa Europa che dobbiamo rafforzare e migliorare, nell’interesse dell’Italia che produce, studia e lavora». —

Per Forza Italia un ipotetico netto ridimensionamento Rischio astensione Italia, di ri-prendere i flussi di voto in uscita dal M5S. Quest’ultima realtà infine – il cui risultato oscillerebbe fra il 12 e il 15% dei voti – a dispetto della durezza delle più recenti prese di posizione nei confronti della Lega, corre il rischio di vedere dimezzati i propri consensi scendendo ben al di sotto delle stesse percentuali fatte registrare alle elezioni europee del 2014. Questo dunque lo scenario fatto intravedere dal sondaggio. Si tratta naturalmente di tendenze a cui sfuggono sia gli indecisi che la dimensione effettiva dell’astensione (un aggregato che sfiora un po’ meno della metà del campione intervistato). Senza considerare infine che la volatilità del voto, alle elezioni Europee, è sempre stata molto alta, producendo sorprese destinate spesso a creare durevoli e pericolosissime illusioni, in particolare fra i vincitori. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

il capolista di nordest per +europa

Pizzarotti: «L’autonomia? Fino alle elezioni tutto fermo» PADOVA. «Qui in Veneto il tema forte è l’autonomia, ma mentre a livello regionale la Lega lo sta spingendo molto, Salvini teme di perdere voti al Sud e fino alle elezioni vedrete che non proferirà parola». La voce è quella del sindaco di Parma Federico Pizzarotti, capolista per il Nord Est per +Europa e fondatore del movimento Italia in Comune con cui ha stretto alleanza in vista del 26 maggio. Ieri Pizzarotti ha fatto il

primo giro del Veneto per presentare alcuni candidati nelle varie province, tra i quali i padovani Giorgio Andrian e Alessandra Chiantoni. L’ex pentastellato ha parlato di Europa, ma non ha potuto evitare il tema dell’autonomia, che tra l’altro persiste anche nella sua Emilia Romagna: «Rispetto al Veneto noi la stiamo affrontando in maniera più ragionata lasciando ampi spazi comunque alla centra-

lità, mentre qui è da sempre una questione più ideologica che porta avanti la Lega – spiega Pizzarotti –. In tutto questo, il vicepremier Salvini che dovrebbe avere tra le priorità l’autonomia e il federalismo invece è fermo perché teme di perdere consensi al sud. Tra l’altro sarebbe una battaglia che io condividerei, perché chi è più responsabile e più attento alle spese e alle entrate dev’essere valorizzato. Una logica co-

Federico Pizzarotti (al centro) ieri a Padova

me quella attuale della ripartizione delle spese è ovvio che penalizza chi cerca di fare meglio. La chiave leghista però è

quella di penalizzare gli altri, mentre la nostra prevede che ognuno abbia il suo, ma attraverso la procedura della re-

sponsabilizzazione. Nessuno deve togliere soldi ad altre regioni». L’autonomia rischia di finire nell’elenco dei dissidi tra il Carroccio e il Movimento Cinque Stelle, con il pericolo rottura e caduta del governo sempre alle porte: «Non credo – risponde Pizzarotti –. Il governo rischierà di andare a casa quando ci si accorgerà che le tasse sono aumentate, che mancano 23 miliardi di euro e che il paese non cresce. È molto più probabile che avvenga quando Salvini lo deciderà per comodità personale, perché tutti sappiamo che i Cinque Stelle da soli non sono in grado di formare un governo, mentre la Lega con Fratelli d’Italia e FI i numeri ce li avrebbero». — Luca Preziusi


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Scorzè Spinea Noale

Venerdì 10 Maggio 2019 www.gazzettino.it

«Stella copiata», scatta sequestro ` Nel mirino una ditta di Scorzè che diffondeva La Guardia di finanza ha ritirato dal mercato 900 paia di scarpe simili al marchio Golden Goose le proprie calzature in Veneto e in Lombardia `

SCORZÈ Novecento paia di scarpe sequestrate e l’accusa di aver copiato la stella a cinque punte della Golden Goose, tratto distintivo di uno dei marchi di calzature più note nel mondo. Sono i perni, questi, dell’operazione che mercoledì ha portato i militari del Nucleo di polizia Economico della Guardia di Finanza di Mestre nella sede della Barca Srl, a Scorzè, e in altri diciassette negozi disseminati nel Nord Italia. In Veneto soprattutto - con uno store importante nel centro commerciale Nave de Vero - ma anche in Lombardia, dove la ditta ha piantato la propria bandiera a Milano, Bergamo e Brescia.

L’INCHIESTA A dare la mossa all’indagine delle Fiamme Gialle, coordinate dal sostituto procuratore Stefano Buccini, che ha indagato per contraffazione di segni distintivi di prodotti industriali il titolare di Barca Srl, è stata una segnalazione fatta arrivare dalla stessa Golden Goose che aveva individuato sul mercato delle scarpe del tutto identiche a quelle prodotte dal brand nato nel 2000 dallo spirito creativo di Francesca Rinaldo e Alessandro Gallo: due giovani designer veneziani, fino allora estranei al mondo della moda. Una volta individuata la ditta che produceva scarpe in pelle con la stella a cinque punte cucita sull’esterno della tomaia, e vendendole a prezzi di molto inferiori ai 300 euro di media delle originali, la Golden Goose ha depositato il frutto delle proprie indagini sul tavolo della Finanza di Mestre. Che da lì è partita per arrivare, mercoledì, al sequestro preventivo delle novecento paia di scarpe, firmato dal giudice per le indagini preliminari di Venezia, Maria Luisa Materia, su richiesta del pm Buccini. Il blitz è scattato oltre che al Factory store di Scorzè, in altri undici negozi, tra centri commerciali e boutique, in provincia di Venezia (Mestre, Marcon, Santa Maria di Sala, Noale, San Donà, Marghera), a Padova, nel Trevigiano, a Verona e in Lombardia.

MA PER IL LEGALE DELL’IMPRESA NON C’È ALCUNA VIOLAZIONE: «TUTTO UN ALTRO PRODOTTO»

MARTELLAGO POSTA IN RITARDO Nuova ondata di lamentele nel comune, specie a Maerne e Olmo, per i ritardi nella consegna della corrispondenza. «E’ la seconda volta in tre mesi che mi arrivano le bollette già scadute, come ai miei vicini di casa, con la conseguenza che dovrò pagare la mora», lamenta un’abitante di via Stazione a Maerne sollevando uno dei problemi principali, tant’è che ormai quasi tutti hanno optato per la “domiciliazione” in banca. Ma le stesse segnalazioni arrivano da via Canaletto, via Pascoli, via Ca’ Rossa e da Olmo. «Ho un’attività a Olmo e negli ultimi mesi la posta mi è arrivata in ritardissimo, bollette comprese», incalza un’altra cittadina. «Ma non solo bollette - aggiunge un’altra utente - Anche i documenti delle banche arrivano un mese e mezzo dopo, per non parlare delle comunicazioni importanti dell’Inps, Inail o dell’Asl che peraltro in taluni casi vengono spediti per via ordinaria». I cittadini protestano contro Poste Italiane lamentando anche le difficoltà a segnalare i disservizi.C’è anche chi ha provato con i piani alti, chiamando o scrivendo alla sede di Roma, «e per un po’ la posta è arrivata - conclude un’altra utente -, ma dopo è tornato tutto come prima».

MARTELLAGO DEROGA PER IL RISCALDAMENTO

L’OPERAZIONE Il sequestro anche in centri commerciali e negozi di Mestre, Marcon, Santa Maria di Sala, Noale, San Donà e Marghera

LA DIFESA «Le scarpe prodotte dalla società Barca Srl - spiega l’avvocato Marco Vendramini, che aveva vinto a Padova una causa simile e sta già preparando l’istanza di dissequestro - non sono nel modo più assoluto marchiate Golden Goose. Al contrario, riportano il proprio nome Barca ed appartengono inoltre ad una fascia di mercato media, e sono calzature realizzate, pur con estrema professionalità e competenza sviluppate nei decenni, con materiali ben diversi dai pregiati pellami di Golden Goose; è pertanto evidente come non possa esserci anche da questo punto di vista il rischio di confusione con il predetto marchio. Non vi è alcuna violazione del marchio continua il legale - le calzature oggetto di sequestro hanno solamente una stella disegnata lateralmente: simbolo del tutto comune, utilizzato da decenni da diversi altri produttori». Nicola Munaro © RIPRODUZIONE RISERVATA

Addio a Valter Medoni, lavorò per oltre quarant’anni in Comune SPINEA Tanti i messaggi commossi, da Spinea e da Scaltenigo, per Valter Medoni, morto mercoledì 8 maggio dopo una lunga malattia. Medoni aveva 65 anni ed era da poco in pensione. Aveva lavorato per oltre quarant’anni per il Comune di Spinea, nel settore manutentivo. Tra i suoi ex colleghi la notizia della sua morte è circolata ieri. «Una notizia triste che ha colpito tutti noi - dicono gli amici dal municipio di via Roma -. Era una persona dolce e mite, amava il suo lavoro e in tanti anni aveva coltivato ottime relazioni con tutti i colleghi». La pensione era arrivata due anni fa e presto era circolata la voce della sua malattia.

«Aveva lasciato a tutti il ricordo di una persona buona e disponibile - aggiungono -, ispirava serenità e fiducia e sapeva ascoltare. Speravamo che

la malattia non fosse così feroce e che ci fossero speranze di poterlo rivedere. Purtroppo invece se l’è portato via troppo presto». Valter Medoni lascia la moglie, i fratelli e tanti parenti e amici. Per lui anche il ricordo dell’ex sindaco, ora consigliere comunale, Claudio Tessari: «Ho lavorato molto con lui e posso testimoniare la disponibilità che ha avuto verso i cittadini e la sua serietà sul lavoro. Una persona buona e onesta a cui tutti erano affezionati». I funerali sono in programma per lunedì 13 maggio, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Scaltenigo, dove Medoni abitava. La salma partirà dall’ospedale di Padova e proseguirà per il crematorio di Spinea. M.Fus.

Clima invernale, deroga per il riscaldamento. A seguito delle inconsuete basse temperature di questo inizio maggio, l’Amministrazione ha pubblicato un avviso in cui si informano i cittadini che possono in autonomia tenere acceso il riscaldamento per massimo 7 ore al giorno come prevede la normativa, che consente l’esercizio degli impianti per 14 ore al giorno fino al 15 aprile, ma con deroga nei casi di situazioni climatiche particolari per metà di quest’orario.

MIRANO CONCERTO PER LA VITA Domani, alle 20.45, nell’ambito del Festival del volontariato, il Centro aiuto alla vita – Movimento popolare per la vita di Mirano-Noale propone, nel duomo di San Michele, una serata di canti dedicati alla vita e alle mamme, con testimonianze vissute, dal titolo “La Vita è un in-canto”: parteciperà il coro femminile

Riqualificazione dell’ospedale, parte il progetto NOALE Ospedale, dopo il dibattito tra i candidati sindaci l’Ulss 3 batte un colpo: affidato il progetto definitivo ed esecutivo per le strutture intermedie previste all’interno del Pier Fortunato Calvi. Lo ha annunciato ieri la stessa azienda sanitaria, dopo che già nel 2012 la Regione aveva previsto una riqualificazione della struttura sanitaria noalese per poter ospitare attività di ricovero intermedio come l’Urt (Unità riabilitativa territoriale) e l’Odc (Ospedale di comunità). Oggi queste strutture sono tema di dibattito elettorale in vista del voto del 26 maggio e proprio giovedì i tre candidati sindaco si sono confrontati sul no-

stro giornale su proposte e prospettive del Calvi. Ieri l’Ulss 3 ha confermato la programmazione delle schede regionali datata 2013 e rivisitata nel 2016, dove Noale veniva individuata come “struttura a vocazione territoriale, con indirizzo riabilitativo”. Ora, dopo aver ricevuto l’approvazione dalla Regione del progetto di fattibilità, l’Ulss ha effettuato una gara per l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva, che è stata affidata di recente alla Favero e Milan Ingegneria di Mirano. La progettazione prevede l’Urt (24 posti letto) con relativa palestra e l’Odc (20 posti letto) inserite al terzo piano della struttura ospedaliera di Noale. Altri 20 posti letto di ospedale di comunità a Noale sono previ-

sti invece nella struttura privata Relaxxi, che è in attesa di accreditamento e la programmazione regionale prevede anche 10 posti letto di Hospice, sempre a Noale. In definitiva, completata la programmazione, a Noale ci saranno 74 posti letto di strutture intermedie. Diverso il discorso, anch’esso al centro del dibattito in vista del voto amministrativo, relativo alla

L’ULSS HA AFFIDATO AD UN’IMPRESA DI MIRANO IL PIANO ESECUTIVO E DEFINITIVO PER I 44 POSTI LETTO

NOALE L’ospedale Calvi

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lungodegenza: «Va ricordato precisa l’Ulss 3 - che tale servizio, a livello regionale, verrà superato dalla nuova assistenza post acuzie e riabilitativa prevista dalle strutture intermedie che nelle Ulss venete si stanno attivando». Che sulla questione sanitaria il dibattito non sia secondario in vista del voto amministrativo, lo conferma l’attivismo dei vari gruppi e partiti: la Lega ha organizzato per il 17 maggio, alle 20.45 nella sala Rinaldo Maso, un dibattito a cui parteciperanno l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin e il direttore dell’Ulss 3 Giuseppe Dal Ben, aperto a tutti i cittadini di Miranese e Riviera che afferiscono ai tre ospedali di Mirano, Dolo e Noale. Filippo De Gaspari

Santa Chiara, diretto da Martina Trevisan, accompagnato dall’Ensemble Note Venete. Ingresso libero.

SANTA MARIA DI SALA NOTE D’ORGANO IN CHIESA Il “Marzo organistico” fa tappa a Caltana domenica alle 18 con un concerto per organo in chiesa del maestro Paolo Bougeat che eseguirà brani di Buxtehude, Bach, Karg-Elert oltre ad una fuga da lui stesso composta. Grazie alla collaborazione con il conservatorio Benedetto Marcello di Venezia si esibirà anche la soprano Sara Fogagnolo. Ingresso libero.


VENERDÌ 10 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

BELLUNO

sanità

San Martino, in arrivo 35 milioni di euro per lavori antisismici Soddisfatto il direttore generale dell’Usl 1 Dolomiti «Una tappa importante per migliorare i nostri ospedali» BELLUNO. Trentacinque milioni di euro all’Usl 1 per l’adeguamento sismico dell’ospedale San Martino di Belluno. È quanto la Regione Veneto ha deciso di stanziare ieri. La somma rientra nei 330 milioni stanziati per il sostegno a 12 progetti, tramite i fondi Cipe per gli investimenti sulla sanità a valere sull’anno 2018. I progetti, che fanno parte di un elenco di priorità a suo tempo richiesto dal Cipe alla Regione, riguardano tutte le Usl e l’Istituto Oncologico Veneto. Come previsto dalla normativa nazionale, sono rivolti particolarmente a programmi di adeguamento antincendio, adeguamento sismico e ammodernamento tecnologico. «Siamo di fronte a un risultato vistoso, dimostriamo ancora una volta di essere all’a-

L’ospedale San Martino di Belluno

vanguardia in materia di sanità», commenta il presidente della Regione, Luca Zaia. «Ci è stata assegnata la quasi totalità dei fondi richiesti: impresa difficile, realizzata grazie a un lavoro lungo e complesso dei nostri tecnici. Anche in questa occasione, il Veneto dimostra tutte le sue capacità programmatorie, progettuali e gestionali, perché, su queste partite nazionali, se sbagli una virgola sei spacciato. Sono le stesse con le quali legittimiamo la nostra richiesta di autonomia». Soddisfatto anche il direttore generale dell’azienda bellunese, Adriano Rasi Caldogno. «Ringrazio la giunta regionale per l’attenzione dimostrata alla nostra richiesta», dice Rasi. «Questi soldi rappresentano una tappa molto rilevante nel percorso avviato per migliorare radicalmente la sicurezza sismica degli ospedali del nostro territorio. Cominceremo, appunto, con l’ospedale hub del capoluogo e poi seguiranno gli studi relativi agli altri ospedali dell’Usl. Una volta introitati e impegnati i fondi da parte della Regione, si potrà partire con i lavori, ma è ancora presto per dire quando, probabilmente l’anno venturo». «È un altro esempio che non stiamo distruggendo la sanità bellunese, contrariamente a quanto affermato da alcuni in questi ultimi tempi», sono le parole del consigliere veneto Franco Gidoni. — Paola Dall’Anese

oggi a palazzo balbi

Infermieri, Nursing up protesta a Venezia per i demansionamenti BELLUNO. No al demansiona-

modo inadeguato». Vidori fa riferimento anche alla norma regionale sul minutaggio minimo previsto nei confronti dei pazienti. «Si parla di 190 minuti al giorno nelle 24 ore per i pazienti di Medicina e 200 minuti per la Pediatria. Molto spesso questi minutaggi sono pochi rispetto alle reali necessità di assistenza di un ricoverato. A questo si aggiunge il fatto che, vista la mancanza di altre figure, l’infermiere è costretto a svolgere anche altre mansioni, tutte azioni che sottraggono tempo prezioso all’assistenza vera e propria. L’utenza, in questo momento storico, deve capire come stanno le cose. Perché è facile dire che gli ospedali sono rimasti tutti aperti, ma bisogna capire cosa ci è rimasto all’interno e le difficoltà del personale». Per questo motivo oggi sarà presentato all’assessore Lanzarin un documento con le richieste del sindacato, che ha dichiarato lo stato di mobilitazione, «per evitare un atteggiamento lesivo del valore e della dignità della professione». — P.D.A.

mento degli infermieri. È chiaro e forte l’appello lanciato dal sindacato Nursing up, che ha organizzato per questa mattina una manifestazione di protesta davanti a palazzo Balbi. Previsto anche un confronto con l’assessore veneto competente, Manuela Lanzarin. «Dalle aziende venete, ma anche del Bellunese, arrivano continue segnalazioni e denunce verbali da parte degli infermieri, relative a demansionamenti che hanno raggiunto livelli di criticità inaccettabili», spiega la sindacalista Lorella Vidori. «Il più delle volte ci troviamo di fronte a demansionamenti di tipo qualitativi, perché gli infermieri devono svolgere compiti riservati al personale di supporto, ma anche di tipo quantitativo, in quanto, per questo aumento delle attività, gli infermieri potrebbero non essere più in grado di garantire il proprio prioritario mandato professionale. E questo va a scapito non solo della loro professionalità, ma anche del paziente, che rischia di essere seguito in

economia

in tutto il veneto

Bcc Prealpi, stasera a Sedico ultimo incontro sulla fusione

Sanità, stato di agitazione del personale dipendente

Nella filiale bellunese alle 20.30 terminerà il giro di consultazioni in vista dell’assemblea dei soci che sarà chiamata a votare l’integrazione con Bcc S.Biagio SEDICO. Arriva al traguardo il ci-

clo di incontri preparatori all’assemblea dei soci di Bcc Prealpi. Incontri pensati per illustrare il progetto di integrazione con Bcc San Biagio del Veneto Orientale, su cui la compagine sociale della banca sarà chiamata a esprimersi nell’assemblea dei soci del 19 maggio. Dopo gli appunta-

menti svoltisi nelle scorse settimane nelle sedi di Tarzo e di Este, il terzo e ultimo incontro preparatorio è previsto alle 20.30 di oggi a Sedico, nella filiale di Banca Prealpi. Nel corso della serata, il presidente Carlo Antiga e il direttore generale Girolamo Da Dalto descriveranno le ragioni di questa operazione e i vantaggi che ne deriveranno per soci, clienti e territori. Le pre-assemblee costituiscono fondamentali momenti di informazione, confronto e approfondimento, che l’istituto ha voluto in

un’ottica di trasparenza istituzionale e di coinvolgimento dei soci nel progetto. In caso di voto favorevole, Banca Prealpi SanBiagio diverrà operativa dal 1° luglio 2019 e sarà il più grande istituto cooperativo del Triveneto, nella top 5 delle Bcc italiane per dimensioni e la prima banca del Gruppo Cassa Centrale per partecipazione azionaria, con un patrimonio di circa 350 milioni di euro. La nuova banca avrà 61 filiali tra Veneto e Friuli, 19 mila soci e punterà a superare i 100 mila clienti. —

I sindacati delle categorie sia mediche che del comparto chiedono a palazzo Balbi un piano di assunzioni che escluda però i pensionati BELLUNO. Stato di agitazio-

ne regionale per tutto il personale dipendente delle strutture sanità pubblica e richiesta di avvio delle procedure di raffreddamento e conciliazione. Anaao, Cimo, Aaroi-Emac - Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafosnr), Fp Cgil medici e dirigenti Ssn -

E’ mancato all’affetto dei suoi cari

Fvm, Uil Fpl coordinamento nazionale delle areecontrattuali medica, veterinaria sanitaria, Anpo-Ascoti-Fials-medici, Fp Cgil proclamano lo stato di agitazione che potrà sfociare, in caso di mancato accordo, in ulteriori iniziative quali la proclamazione di uno sciopero del personale dipendente delle aziende sanitarie, compresi l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ed Arpa. I sindacati chiedono la convocazione delle parti

FIORINO DEL FAVERO

di anni 89

di anni 84 Ne danno il triste annuncio la moglie Silvana, i figli Michele con Andrea e Annamaria con Umberto e Davide e i parenti tutti. Una Santa Messa in suffragio verrà celebrata nella chiesa parrocchiale di Cibiana di Cadore sabato 11 maggio alle ore 14.30. Seguirà la tumulazione delle ceneri in cimitero.

Ne danno il triste annuncio i figli Walter e Alex con le nuore Giovanna e Monica, i nipoti Maicol con Daniela, Deborah, Giulia, Nicola, Giorgia e Arianna, il fratello, le sorelle, la cognata, i cognati, i nipoti, i cugini ed i parenti tutti.

Eventuali offerte saranno devolute alla casa di riposo di Mel.

per ottenere un «piano straordinario di assunzioni del personale medico e del comparto per ristabilire standard di cura e assistenziali che rispettino la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori; il rispetto delle prerogative di legge e contrattuali in materia di orario di lavoro, di riposo e di ferie; l’integrazione di risorse aggiuntive regionali e l’annullamento dei provvedimenti deliberativi che consentono di assumere personale medico in pensione». —

Il 4 maggio a Friedberg in Germania, amorevolmente assistito dai suoi cari è mancato

CLAUDIO BARUFFOLO

I funerali avranno luogo oggi, venerdì 10 maggio alle ore 10 nella chiesa parrocchiale di Villa di Villa. La salma proseguirà per il cimitero di Villa di Villa dove sarà tumulata.

Si ringraziano fin d'ora quanti vorranno onorarne la memoria. Non fiori ma eventuali offerte alla parrocchia.

La famiglia ringrazia quanti in ogni forma e modo vorranno onorarne la memoria. Fontanella di Borgo Valbelluna -10 maggio 2019 Onoranze Funebri SABRINA GELISIO - Mel - Lentiai - Trichiana Tel. 0437/540652

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Friedberg (D), 10 maggio

A DOLOMITICA 0435/32428- De Dea, Martini, Nardi, Cadore Comelico.


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VENERDÌ 10 MAGGIO 2019 IL MATTINO

PADOVA

aSSegnatI I FonDI CIPe

Sanità padovana, arrivano 50 milioni di euro Trentacinque sono destinati al riassetto globale dell’ospedale di Cittadella, quindici servono per l’adeguamento dello IOV Fondi Cipe, dalla Conferenza Stato-Regioni arrivano 330 milioni di euro alla sanità veneta. Verso il Padovano, da Roma, ne confluiranno 50: 35 serviranno per il riassetto globale dell’ospedale di Cittadella e la realizzazione della nuova piastra degenze; allo Iov (Istituto Oncologico Veneto) gli altri 15 milioni serviranno per l’adeguamento normativo antincendio e antisismico. L’imponente cifra è destinata a sostenere dodici importanti progetti, con un importo totale di circa 363 milioni, che la Regione del Veneto aveva proposto per l’assegnazione di fondi Cipe, relativi all’ex articolo 20 per gli investimenti in sanità a valere sull’anno 2018, il cui elenco nazionale ha avuto ieri il via libera in Conferenza Stato-Regioni. LA RIPARTIZIONE

I progetti veneti riguardano tutte le Usl e l’Istituto Oncologico Veneto e, come previsto dalla normativa nazionale, sono rivolti particolarmente a programmi di adeguamento antincendio, adeguamento sismico e ammodernamen-

to tecnologico. Eccoli nel dettaglio: Usl 1 Dolomiti, miglioramento sismico dell’Ospedale di Belluno (35 milioni); Usl 2 Marca Trevigiana, realizzazione del nuovo blocco urgenze-emergenze e adeguamento dei fabbricati esistenti dell’ospedale di Conegliano (67,5 milioni); Usl 3 Serenissima, restauro sanitario dell’ospedale di Dolo (40 milioni), miglioramento sismico dei padiglioni Neurodermo, Mendicanti, Piastra Urgenza e Semerani e restauro sanitario dell’ospedale civile Santi Giovanni e Paolo di Venezia (59,5 milioni); Usl 4 Veneto Orientale, adeguamento sismico e antincendio dell’ospedale di San Donà (6,2 milioni); Usl 5 Polesana, ristrutturazione e adeguamento agli standard e alla programmazione dell’ospedale di Rovigo (30 milioni); Usl 7 Pedemontana, adeguamento sismico dell’ospedale di Bassano (4,3 milioni); Usl 8 Berica, ristrutturazione ospedale San Bortolo di Vicenza (20 milioni), opere di attivazione e completamento del nuovo polo ospedaliero di Arzignano-Montecchio (20 milioni); Usl 9 Scaligera,

adeguamento sismico e antincendio, nuova piastra sale operatorie e ristrutturazione ospedale di Legnago (31,3 milioni). ALL’AVANGUARDIA

«Siamo di fronte a un risultato vistoso, con il quale dimostriamo ancora una volta di essere all’avanguardia», dice il presidente della Regione, Luca Zaia. « Cìè stata assegnata la quasi totalità dei fondi richiesti: impresa difficile, realizzata grazie a un lavoro lungo e complesso dei nostri tecnici. Anche in questa occasione, il Veneto dimostra tutte le sue capacità programmatorie, progettuali e gestionali, perché, su queste partite nazionali, se sbagli una virgola sei spacciato». «Da amministratore regionale, ma anche da cittadellese», conclude l’assessore Giuseppe Pan, «esprimoe la mia soddisfazione per il grande risultato portato a casa per l’Alta Padovana. Credo sia il frutto di un lavoro congiunto che ha visto Usl, amministratori e tecnici lavorare per lo stesso obiettivo comune: la tutela della salute dei nostri cittadini». — Silvia Bergamin

Il polo ospedaliero di Cittadella e, sopra, l’entrata dello Iov, in via Gattamelata, in città


VENERDÌ 10 MAGGIO 2019 LA NUOVA

MESTRE

Taglio del nastro con Marco Sanavio, direttore dell’emmittente Iusve «Raccontiamo il mondo dei giovani e collaboriamo con le aziende»

Va in onda Cube Radio la voce degli studenti che vuole diventare un centro multimediale L’INAUGURAZIONE

T

aglio del nastro ufficiale ieri mattina alla presenza di studenti e docenti per la Cube Radio di Iusve, una nuova voce che proverà a raccontare il mondo dei giovani (veneziani e non) con una presa diretta sulla realtà. La Cube Radio ha inaugurato ufficialmente le sue trasmissioni alla presenza di Paolo Zippo e Max B, celebri voci di Radio Company, ma soprattutto con un dj set a cura dei volontari di Cube Radio. Più che una semplice radio universitaria, Cube Radio, infatti, si è trasformata in un centro di produzione multimediale. Dall’inizio dell’attività sperimentale gli studenti hanno avuto la possibilità di

Foto di gruppo degli studenti e gli animatori di Cube Radio

partecipare al Festival di Sanremo e alla rassegna di animazione Cartooon on the bay interagendo con i social media manager di Rai Com. Non solo. Come ha spiegato il direttore dell’emittente

universitaria – Marco Sanavio – sono iniziate anche le collaborazioni con le aziende, per testare prodotti e recensirli: tra i primi a credere in Cube Radio, ad esempio, ci sono state Segway Italia e i

concessionari locali di Toyota, che hanno affidato ai ragazzi dei progetti. «Le aziende si sono accorte che Cube radio esiste, la radio è un pretesto per far girare un volano complesso» prosegue Sanavio. Una web radio che utilizza i social media per arrivare alle persone, dove lavorano una trentina di ragazzi, corsisti universitari tra i 20 e i 25 anni tutti volontari, ma anche alcuni adulti iscritti allo Iusve. Cube Radio è inserita all’interno di un circuito di radio universitarie (Raduni) che mette in circolo programmi e palinsesti. Allo Iusve si fa approfondimento di cronaca, attualità: ci sono due studenti che curano un programma sull’alimentazione che va fortissimo, ma c’è anche Andrea Artusi, disegnatore della Bonelli Editore che tutte le settimane mette in piedi una striscia quotidiana su una novità nerd, dal fumetto al videogioco. E ancora, Melania Melato, 22 anni, speaker della radio assieme ad Elias Manzon, conducono un programma di intrattenimento che si chiama “gioie e disagi”, che racconta in chiave ironica ciò che accade attorno agli studenti. Cube Radio ha diffuso dei monitor all’interno delle sedi universitarie, ma il veicolo più potente sono i social media. L’obiettivo è di costruire, a fianco al Cube, una virtual set per realizzare montaggi digitali e realtà aumentata. Work in progress, insomma. Marta Artico BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

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sanità: Via libera della conferenza stato-regioni

Sessanta milioni di euro per restaurare il Civile Ok ai 40 milioni per Dolo Cifre importanti per migliorare le strutture di alcuni ospedali della Regione. La sanità veneta, da ieri, può infatti contare su nuovi investimenti per un totale di 330 milioni e 156 mila euro. Tra gli interventi, verranno stanziati 59,9 milioni per il restauro sanitario dell’ospedale Giovanni e Paolo di Venezia; per il miglioramento sismico dei padiglioni Neurodermo, Mendicanti, Piastra Urgenza e Semerani. Altri 40 milioni saranno invece utilizzati per il restauro sanitario dell’ospedale di Dolo. Un investimento verrà anche effettuato nell’Usl 4, dove verranno effettuati lavori di adeguamento sismico e antincendio dell’ospedale di San Donà di Piave per un valore di 6,2 milioni. Ma anche le altre usl del Veneto riceveranno fondi per potenziare e adeguare le strutture dei loro ospedali. In totale verranno infatti realizzati 12 progetti che la Regione aveva proposto per l’assegnazione di fondi Cipe e che, ieri, hanno avuto il via libera in Conferenza Stato-Regioni. I progetti, che riguardano tutte le usl e l’Istituto Oncologico Veneto, fanno parte di un elenco

di priorità che il Cipe, a suo tempo, aveva chiesto alla Regione di individuare. Come previsto dalla normativa nazionale, i lavori saranno rivolti all’adeguamento antincendio, sismico e all’ammodernamento tecnologico. «Siamo di fronte a un risultato vistoso» ha detto il presidente della Regione Luca Zaia «che ci vede assegnare la quasi totalità dei fondi richiesti». La Regione aveva infatti chiesto 363 milioni per i diversi progetti. Se ne vede assegnare poco più di 330. Un risultato comunque positivo come sottolinea l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin: «La piccola differenza tra l’importo complessivo progettuale e l’assegnazione Cipe non è un problema: la si potrà recuperare da altre fonti. Portiamo a casa un risultato significativo per tutte le Usl». Tra gli interventi previsti per le altre Usl, spicca, a livello di budget, quello che verrà effettuato nell’ospedale di Conegliano dove realizzato un nuovo blocco urgenze-emergenze ed eseguiti lavori di adeguamento dei fabbricati esistenti grazie a un investimento di 67,5 milioni. — Matteo Riberto


VENERDÌ 10 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

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L’incubo dighe mobili a Venezia

Tassa sul Mose, dietrofront di Toninelli «Ma gli enti locali devono partecipare» Il ministro incontrerà Brugnaro e Zaia: discuteremo sulla società di gestione, se non mettono i soldi la regia allo Stato che eventualmente, nell’interpretazione del Mit, non avrebbe gravato sui veneti, dal momento che sono già esentati dalla tassa di sbarco, ma solo sui turisti. «La manutenzione non graverà sulle tasche dei veneti», ha voluto ribadire ieri il ministro Toninelli. Ma anche l’ipotesi di un ulteriore aggravio sui turisti vede molti contrari - tra i quali il ministro del Turismo Centinaio - motivo per cui l’imposta è stata, almeno per ora, eliminata dal testo dell’emendamento.

Francesco Furlan VENEZIA. Il ministero delle In-

frastrutture (Mit) fa retromarcia sull’introduzione dell’imposta di scopo per reperire parte dei 100 milioni annui necessari alla manutenzione del Mose. Ma lo scontro con gli enti locali per decidere chi dovrà aprire il portafogli e come organizzare la società pubblica per la gestione del Mose è solo rinviato. E trovare un’intesa non sarà facile. Anche perché, mentre si alza il coro dei contrari all’introduzione del balzello a carico dei turisti - e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro arriva a chiedere le dimissioni del ministro Danilo Toninelli - dal Mit fanno sapere che c’è un aspetto dirimente, che si interseca con la battaglia sull’autonomia: se Regione e Comune vorranno gestire il Mose dovranno partecipare al reperimento delle risorse per le manutenzioni. Viceversa se a garantire i 100 milioni sarà in via esclusiva lo Stato, è chiaro che a gestire il Mose sarà lo Stato.

SOCIETÀ DI GESTIONE

L’altra parte del testo, da rivedere rispetto alla stesura iniziale, riguarda la costituzione di «un’apposita struttura

Le paratoie del Mose: la manutenzione costerà cento milioni all’anno. In alto, il ministro Danilo Toninelli

marinese (confindustria)

«Non dobbiamo piegare la testa di fronte ai diktat del ministro» Il presidente degli industriali veneziani su tutte le furie: il Mose non è uno scandalo veneziano, è Roma che deve pagare per quel che è successo

Albino Salmaso VENEZIA. Vincenzo Marinese,

presidente di Confindustria Venezia-Rovigo, non ha dubbi: la tassa sul Mose non passe-

L’INCONTRO A TRE

Per sciogliere i nodi sul reperimento delle risorse e l’organizzazione della struttura che dovrà gestire il Mose, lunedì a Roma è previsto un incontro tra il ministro Toninelli, il sindaco Brugnaro e il governatore Zaia. Un confronto che servirà a limare e condividere il testo dell’emendamento con la possibilità che, in assenza di un’intesa, la parte relativa ai due aspetti contestati venga stralciata, e la discussione rinviata. Limitando il testo dell’emendamento alle parti relative al commissario e ai fondi per la laguna. IL SUPER-COMMISSARIO

Confermata la nomina di un commissario che opererà in deroga alla legge sugli appalti

EMENDAMENTO RIVISTO

Dopo l’alzata di scudi di città, Regione e categorie contro l’introduzione dell’imposta di scopo annunciata l’altro giorno dal Miur, già mercoledì sera, negli uffici della struttura tecnica del Ministero, è iniziata la revisione dell’emendamento al Decreto sblocca cantieri. Sono due le parti del testo in fase di revisione. La prima riguarda proprio l’imposta di scopo. L’idea del Mit, precisata ieri, era quella di applicare un plus (ad esempio di 50 centesimi o 1 euro) alla tassa di sbarco nel frattempo slittata a settembre - per destinare la quota parte aggiuntiva alla manutenzione del Mose. Un plus

ma dovrà dare il suo contributo. Decidano Zaia e Brugnaro come.

rà. Lo dice al summit di Confindustria del Nordest (Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige) con i candidati alle Europee del 26 maggio. Il tono della sua polemica, nel corso del dibattito, lascia il segno. Tanto che il leader nazionale Vincenzo Boccia ammette: gli imprenditori del Nordest sono delusi e arrabbiati e a guidare la protesta è Marinese. Presidente, cosa non la

convince della proposta del ministro Toninelli? La tassa di scopo per completare il Mose spalanca le porte al prelievo fiscale per qualsiasi tipo di infrastruttura. Lei che ne pensa? «Siamo di fronte a una decisione assurda, che spero venga rivista in fretta. Gli enti locali non sono stati coinvolti in via preventiva: Regione, Comune di Venezia e Città metropolitana subiscono una scelta

Vincenzo Marinese

calata dall’alto. La Lega che qui in Veneto è determinante, fa parte della compagine di governo a Roma e non può piegare la testa ai diktat del ministro Toninelli, che si è inventato dalla mattina alla sera una misura sbagliata. C’è una ma-

pubblica», con partecipazione di quattro ministeri (Finanze, Infrastrutture, Turismo e Beni culturali) più Regione, Città metropolitana, Comune e Porto per l’affidamento delle attività di gestione e manutenzione del Sistema Mose. Capitale sociale iniziale di 100 milioni, di cui 40 a carico degli Enti locali. Nella gestione del Mose - è questo il punto di vista del Mit dovrà esserci la compartecipazione, anche finanziaria, degli enti locali. Che però hanno già spiegato che non ne vogliono sapere. Il Mit è disposto a discuterne, a patto che sia chiaro il concetto: se la Regione nella sua richiesta per l’autonomia differenziata vuole i poteri sulla laguna e sulla gestione delle dighe mobili, non potrà farlo con esclusive risorse dello Stato,

novra scientifica per bloccare lo sviluppo del porto di Venezia, il traffico merci delle nostre aziende si sta spostando sul litorale tirrenico e questa passa inosservato. Non vorrei che si facesse la fine della chimica di Porto Marghera». Cosa non la convince ancora sulla vicenda Mose? «Quando Carlo Nordio seguiva le indagini sullo scandalo delle tangenti del Mose ha sancito un principio: la corruzione è nata Roma. Non è uno scandalo veneziano, ma si sviluppa a Roma e non lo dice Marinese ma i magistrati che hanno seguito le indagini. Qui si vuole riportare a Roma il danno del peccato. La terza osservazione riguarda il merito: siccome Venezia usufruisce del Mose allora se lo deve pagare

Confermata infatti la nomina di un commissario straordinario «che sovrintenda - è scritto nella bozza dell’emendamento diffusa mercoledì alle fasi di completamento, collaudo e avviamento». Un commissario che sarà nominato con un decreto del presidente del Consiglio su proposta del ministro delle Infrastrutture sentiti gli enti locali, e che assumendo direttamente il ruolo di stazione appaltante, potrà lavorare anche «in deroga alla legge sugli appalti», con l’obiettivo di arrivare quanto prima alla conclusione del Mose, i cui lavori procedono sempre più a rilento anche a causa delle criticità tecniche che emergono mano a mano che proseguono le verifiche e le prove di funzionamento. L’emendamento prevede inoltre lo sblocco di 265 milioni di euro fino al 2024 per le opere di Salvaguardia della laguna, 25 milioni per il 2018, 40 milioni per ciascuno degli anni dal 2019 al 2024. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

di tasca propria. Ma scherziamo?E il ruolo dello Stato qual è allora, solo quello di ente esattore delle tasse»? Insomma, siete pronti alle barricate? «L’emendamento di Toninelli, che verrà ritirato o bocciato in Parlamento, è un affronto a tutti i veneziani e il ministro deve passare sul nostro cadavere prima di ottenere il via libera. Il Mose è un’opera d’ interesse nazionale se non europeo e dev’essere completata e poi gestita con i soldi del governo. Il Veneto è già penalizzato da provvedimenti che favoriscono il Sud con le zone economiche speciali defiscalizzate. Noi invece le tasse le dobbiamo pagare sempre tutte». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


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Primo Piano

Venerdì 10 Maggio 2019 www.gazzettino.it

Grandi opere

Toninelli toglie la tassa sul Mose: «Solo un’ipotesi» Il ministro: «L’avrebbero pagata `«Ma tutti devono mettersi in testa solo i turisti, soprattutto stranieri» che i costi gestionali sono altissimi» `

L’INTERVISTA « Era una delle soluzioni allo studio, non la soluzione definitiva. Peraltro era prevista come facoltativa». Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture, dopo 24 ore di tempesta annuncia la cancellazione dell’ipotesi di una tassa di scopo per pagare la manutenzione del Mose. Ministro Toninelli, la tassa a carico dei turisti è stata stralciata dall’emendamento al decreto Sblocca cantieri? «Tranquillizzo Zaia e Brugnaro, la struttura per la gestione e la manutenzione del Mose negli anni a venire non graverà sulle tasche dei cittadini veneti ma sarà una struttura che finalmente potrà rendere efficiente ciò che di efficiente fino ad oggi non è mai stato». Quando ha pensato alla tassa di scopo si aspettava una levata di scudi da Venezia e dal Veneto, ma anche dai suoi colleghi leghisti di Governo? «Si è fatta parecchia confusione: non avrebbe affatto gravato sui veneti, ma su chi visita la città e gode delle sue bellezze, soprattutto gli stranieri, ed era stata immaginata come ben distinta dalla tassa di soggiorno che riguarda gli alloggi e gli alberghi. Forse i veneti la pagheranno di più in quanto contribuenti per la loro quota parte in seno all’erario dello Stato». Il commissario rimane? E

quali saranno i tempi di nomina? «Il Commissario arriverà subito a valle dell’approvazione definitiva del decreto. Peraltro, sarebbe scelto di intesa con la Regione, ma sembra che a Zaia interessi poco incidere su questa procedura e quindi completare un’opera che finora è solo sinonimo di sprechi e corruzione». Ha già in mente un nome? Quali sono i poteri e che si aspetta dal commissario? «Sui nomi vedremo dopo. Sicuramente sarà una figura con ampi poteri sostitutivi, in grado di sbloccare e portare a termine un’opera la cui prima pietra risale, mi pare, a 16 anni fa e che si è trasformata, ripeto, in uno scandalo monumentale». Il fatto che il Consorzio Venezia Nuova sia commissariato dallo Stato potrebbe creare problemi e confusione? «La figura commissariale è del tutto svincolata dai due amministratori straordinari del Consorzio. Al commissario, come detto, sono attribuite prerogative per il completamento dell’opera di cui gli amministratori straordinari sono sprovvisti». I commissari del Consorzio Venezia Nuova Fiengo e Ossola resteranno? Il loro ruolo sarà ridimensionato? «Chiaro che le tre figure coopereranno». Il 2021 sembra ormai lontano come data di consegna

«TRANQUILLIZZO ZAIA E BRUGNARO: LA NUOVA STRUTTURA RENDERÀ EFFICIENTE CIÒ CHE FINORA NON LO È STATO»

«SI È FATTA CONFUSIONE: ORA I VENETI RISCHIANO DI PAGARE DI PIÙ COME CONTRIBUENTI PER LA QUOTA PARTE DELL’ERARIO»

«QUEST’OPERA SI È TRASFORMATA IN UNO SCANDALO MONUMENTALE MA SONO CONVINTO CHE SARÀ OPERATIVA NEL 2021»

dell’opera. Con il commissario, ragionevolmente, quando pensate di finire il Mose? «L’iniziativa, determinante, di nomina del Commissario straordinario punta a rispettare il cronoprogramma di completamento e messa in esercizio del Mose. Auspicabilmente per fine 2021 o inizio 2022». Con un commissario che avrà pieni poteri, cosa accadrà al Provveditorato? E una volta conclusa l’opera commissariale? «Il Commissario avrà la facoltà di avvalersi di tutte le amministrazioni a vario titolo interessate al dossier Mose, compreso il Provveditorato che non subirà alcun ridimensionamento. Anzi, potrà finalmente fornire il necessario know-how tecnico per accelerare». A Venezia si chiede con forza di tornare al Magistrato alle Acque, gloriosa istituzione cancellata nel nome dal governo Renzi. «Fuori da ogni equivoco: il Magistrato alle Acque, prima della riforma, era lo stesso Provveditore. È in corso comunque l’emanazione del Dpcm che ripartisce le competenze del Magistrato alle Acque tra Città metropolitana e Provveditore: lasciamo andare avanti la procedura per evitare il caos». Come trovare allora, senza nuove tasse, i 100 milioni annui necessari alla gestione del Mose, visto che la finanza pub-

AL MIT Danilo Toninelli (M5s) è ministro a Infrastrutture e Trasporti

blica - con i vincoli anche europei che ci sono - è abbastanza rigida? Quali sono le ipotesi? «Chiaramente servirà un approfondimento per capire come trovare le risorse nelle pieghe del bilancio. In ogni caso, tutti devono mettersi in testa che il Mose rappresenta un unicum gestionale con costi altissimi. Una infrastruttura che il M5S non avrebbe mai fatto, ma che ora, con uno stato di avanzamento oltre il 90%, va portata a termine». Il sindaco Luigi Brugnaro recentemente non è stato morbido nei suoi confronti. Come sono i rapporti tra voi? «Io non mi curo delle polemiche. Mentre gli altri parlano, io lavoro sempre per il bene dei territori. Non sto qui nemmeno a fare l’elenco delle cose che il Veneto ha ottenuto grazie a questo ministero, dalla difficile messa a punto della gestione in house delle autostrade A22 e della A4 ai fondi che finalmente abbiamo sbloccato per la laguna». Ministro, i fondi per la laguna, appunto. Quando saranno disponibili? «È questione di poche settima-

ne. I criteri di riparto sono già stati definiti dal Provveditorato. Si tratta complessivamente di 25 milioni per il 2018 e 40 per il 2019». Il Comitatone non è stato finora convocato (e, vista l’esigenza di un decreto ministeriale sostitutivo, non lo sarà a breve) perché la questione “grandi navi” non è ancora stata affrontata? Eppure è strettamente connessa alla salvaguardia. «Dopo decenni di discussioni e di stasi totale, in pochi mesi stiamo finalmente stringendo il cerchio per arrivare alla migliore soluzione, condivisa dal territorio, che tenga assieme la tutela assoluta della laguna e la valorizzazione dell’attrattività turistica di Venezia». Le ipotesi per un terminal passeggeri fuori dalla laguna sono sempre le tre da Lei a suo tempo presentate? «Gli approfondimenti sono in corso. Aspettiamo risposta dall’Autorità di sistema portuale che, come previsto, arriverà entro i 90 giorni stabiliti, dunque entro la fine di maggio». Michele Fullin © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il commissario per sbloccare i lavori Tra i litiganti può spuntarla Linetti IL COMMISSARIO VENEZIA Per concludere il Mose entro il 2021-2022 bisognerà fare solo una cosa: darsi una mossa e assegnare progetti e lavori alla velocità della luce. Ci sono infatti 500 milioni nelle casse del Provveditorato alle Opere pubbliche più altri 420 già deliberati dal Cipe, quindi dentro il bilancio dello Stato, ma nell’ultimo periodo si è andati avanti con il contagocce. È questo il compito che dovrà svolgere il commissario per il Mose, se sarà nominato come prevede la bozza di emendamento allo “Sblocca cantieri” predisposta dal Ministero delle Infrastrutture.

PIENI POTERI Un commissario che potrà appaltare i lavori e non dovrà più chiedere al Consorzio di spicciarsi inviando solleciti, ma facendo andare avanti le gare d’imperio, superando agevolmente lacci e lacciuoli previsti

per le grandi opere. Tutto il potere concentrato in una sola persona, che così potrà superare la situazione di frizione - ormai insostenibile tra il Consorzio e il Provveditorato e poi quella che evidentemente c’è tra i due commissari del Consorzio. Oggi l’avvocato dello Stato Giuseppe Fiengo e il collega ingegnere Francesco Ossola, se non sono d’accordo, cosa che è capitato spesso di recente, si bloccano. Prima del maggio 2017, data delle dimissioni del terzo commissario, Luigi Magistro, le decisioni difficili venivano prese a maggioranza e si andava avanti.

OLTRE 900 MILIONI GIÀ STANZIATI MA MENO DI 100 SPESI IN DUE ANNI: L’OPERA È BLOCCATA DA FRIZIONI E DISPETTI

CONSORZIO SVUOTATO Come siamo arrivati a questo punto? Le ex potentissime aziende grandi azioniste del Consorzio Venezia Nuova ormai sono solo scatole vuote, sottoposte a procedura concorsuale e con molte cause cui far fronte. Così il Consorzio, vista la mala parata, ha affidato i lavori in questi due ultimi anni direttamente i lavori a quelle imprese che già lavoravano in subappalto evitando chi dopo la tempesta giudiziaria del 2014, ormai ha perso la maggior parte del proprio peso. Ma non basta, si sta andando avanti troppo piano. Durante la visita a Venezia e ai cantieri della Commissione Ambiente della Camera è emerso che solo 90 milioni di lavori sono stati effettuati nel 2018 e una decina spesi finora nell’anno in corso. Questo evidenzia meglio di ogni altra cosa la situazione. Da una parte, quasi un miliardo da impiegare nel giro di un anno, dall’altra una lentezza insopportabile per una città che con-

tinua a subire le maree eccezionali in uno scenario che non può che peggiorare.

IL TECNICO Chi potrebbe incarnare la figura del commissario? Almeno una persona c’è ed è l’attuale provveditore Roberto Linetti, sponsorizzato dal sindaco di Venezia. Più di una volta in passato ha chiuso i cordoni della borsa - i soldi li gestisce lui per legge - mettendo in difficoltà i commissari straordinari. Anche per questo Magistro non ha voluto restare con il cerino in mano e se n’è andato. È vero che in questo momento però il nome più gettonato è proprio

IL PROVVEDITORE IN CARICA È IL PIÙ GETTONATO IN QUESTO MOMENTO PER METTERE IN PIEDI UN NUOVO APPALTO

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PROVVEDITORE Roberto Linetti, possibile supercommissario al Mose

quello di Linetti. Il problema è capire se adesso c’è bisogno di un ingegnere idraulico o di un amministratore delegato, di un ingegnere informatico o di un “politico” in grado di mettere d’accordo le vecchie galline che c’erano nel pollaio del Consorzio e cioè le ditte consorziate, tutte in causa con i commissari e i nuovi “galli” e cioè gli enti che dovranno gestire il Mose. Par di capire che Toninelli sia indirizzato verso un funzionario del ministero delle Infrastrutture, che conosca a fondo la macchina romana e che sappia mettere in piedi dal nulla un nuovo appalto – extra Consorzio – per il completamento degli impianti, l’avviamento e

la gestione del Mose. In una lettera inviata al Ministero a metà dello scorso anno, Linetti aveva già delineato il quadro: «Il Consorzio Venezia Nuova potrebbe mantenere la figura degli amministratori straordinari per gestire il passato, incluso il completamento del Mose, mentre il Provveditore potrebbe svolgere anche la funzione di Commissario straordinario per l’avviamento». Insomma, se la casella del commissario plenipotenziario si farà, potrebbe non essere tanto difficile riempirla. A meno che la politica non voglia combinare qualche guaio ulteriore. M.F. © RIPRODUZIONE RISERVATA


VENERDÌ 10 MAGGIO 2019 LA TRIBUNA

CASTELLANA

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la cerimonia

A scoprire la statua è stato un castellano che ha rischiato di perdere tutto, anche la vita, in un disastroso incendio cinque anni fa Significativo che a togliere il velo dalla statua al vigile del fuoco sia stato Rino Antonello, titolare dell’Albergo Roma, insieme alla nipotina Sim

Una statua e una strada a celebrare i pompieri eroi L’omaggio di Castelfranco al corpo dei vigili del fuoco e a un caso particolare È quello di Bortolo Puliè, che nel 1918 evitò da solo un’esplosione devastante

Davide Nordio CASTELFRANCO. A scoprirla è stato un castellano che ha rischiato di perdere tutto, anche la vita, in un disastroso incendio cinque anni fa: significativo che a togliere il velo dalla statua al vigile del fuoco sia stato Rino Antonello, titolare dell’Albergo Roma, insieme alla nipotina Sim, nel momento cruciale di una intera giornata in cui la città ha voluto dire grazie ai suoi pompieri. C’erano il prefetto Maria Rosaria Laganà, il questore Vito Montarulli, il comandante provinciale dei carabinieri Gaetano Vituc-

ci, mentre la Regione era rappresentata dall’assessore alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin. L’EROE SALVÒ LA CITTÀ

Il ringraziamento di Castelfranco parte però da ben prima della fondazione del corpo nazionale di cui ricorre l’80esimo anniversario. Si deve infatti a un eroico alpino-pompiere, Bortolo Puliè da Stato Stefano di Cadore, se nel 1918 mezza città non è saltata in aria quando un bombardamento nemico colpì la santabarbara francese già caricata sui vagoni presso la stazione per raggiungere il fronte sul

cavaso

Rugolo sfida Scriminich si infiamma la campagna sul tema del nuovo asilo CAVASO. Gino Rugolo presenta la lista di Cavaso Viva e gioca la carta dell’appoggio della Lega per fare breccia negli elettori. La Lega ha fatto da padrona di casa venerdì scorso, alla prima uscita ufficiale di Cavaso Viva e ad aprire le danze la deputata alla Camera Ingrid Bisa, tornata nella “sua” Cavaso per sostenere Rugolo e decisamente soddisfatta «di questa proposta al-

Gino Rugolo, candidato sindaco

Grappa. Un nome che era stato dimenticato per cent’anni: a riscoprirlo nell’estate scorsa il vicesindaco Gianfranco Giovine che insieme al comandante del distaccamento dei vigili del fuoco di Castelfranco Paolo Galante hanno riportato alla luce questa storia. Ora a Puliè e stata dedicata la nuova strada che dalla stazione porta a via delle Forche, quasi esattamente dove compì l’eroico gesto, con l’insegna scoperta ieri dal sindaco di Santo Stefano Alessandra Buzzo e dal collega castellano Stefano Marcon. «C’è un singolare parallelismo nella figura di Puliè, alpino e pompiere – ha det-

to il comandante provinciale dei vigili del fuoco Nicola Micele – portatore di valori identitari uguali per noi e gli alpini: la solidarietà, la disponibilità a intervenire anche a rischio della vita».

ternativa: finalmente questa volta ce l’abbiamo fatta, seppure in una compagine variegata, a portare la Lega alle amministrazioni comunali». Cavaso viva, conta inoltre dell’appoggio di Forza Italia e di una parte civica con il simbolo di Cavaso civica. Rugolo, nel presentare la sua squadra, ha parlato di un «ascolto dei cittadini da cui emerge in modo lampante che il paese sta morendo nel suo isolamento». Più dialogata la serata di Scriminich con la sua lista civica “vera” e il sindaco uscente un animale dal palcoscenico, perfetto padrone di casa. Non sono mancate le punzecchiatura agli avversari. Scriminich ha invitato «a dire le cose come stanno, a mettere

nero su bianco se le lavorazioni della zona in cui dovrebbe sorgere il nuovo asilo sono pericolose e smettere di strumentalizzare», non mancando di ricordare che la «questione asilo» è passata infinite volte in consiglio, secondo l’iter previsto ed è «passata senza che nessuno abbia mai sollevato alcun tipo di obiezione. Non facciamoci prendere in giro». Il gruppo, è stato ricordato, è nato come gruppo di cittadini a servizio di altri cittadini contro la realizzazione di una discarica 15 anni fa e «ha al suo interno diversi punti di vista, ma è concreto e per questo, a differenza dei principi generali, criticabile». — Maria Elena Tonin

LA STATUA

Le celebrazioni si sono poi spostate nella piazzetta vicina a via Saviane a pochi passi dalle mura che da ieri si chiama “piazzetta Vigili del Fuoco” e dove è stata sistemata la statua che raffigura un pompiere che salva una ragazzina, opera del maestro Carlo Balljana. Anche qui un tocco castellano: il bozzetto su carta poi tra-

dotto in bronzo dallo scultore è stato realizzato dal Laura Lorenzetto, già comandante della polizia locale, ma anche valente artista. Dal messaggio del sottosegretario agli Interni Stefano Candiani l’annuncio di nuovi investimenti ma anche aumenti di stipendi per «gli angeli custodi della vita», come è stata intitolata la statua di Balljana, illustrata dalle parole di Vittorio Sgarbi. «Un dovere ma anche un privilegio rendere omaggio ai vigili del fuoco – ha detto il prefetto Laganà – testimoniato molto bene da questa cornice, da questa partecipazione della città: sono tanti i valori che li rappresentano, la professionalità, la grande umanità, ma anche l’umiltà: pur essendo spesso al centro dell’attenzione, non se la tirano, passatemi l’espressione. Valori che valgono la stima e il rispetto istituzionale e il grande affetto dei cittadini». La festa è poi proseguita in piazza Giorgione con un brindisi e l’esposizione di veicoli storici arrivati dal museo di Mantova e dal concerto di gala al Teatro Accademico che ha visto protagonista la banda nazionale del corpo dei vigili del fuoco. —

castelfranco

Quarta stagione di “Foglie d’erba” al Parco Bolasco Parte oggi al Centro Anziani Sartor la quarta stagione consecutiva del progetto di cammino “Foglie d’erba”, che coinvolge comune, Usl, il liceo artistico Rosselli e l’Università di Padova che mette a disposizione il parco Bolasco. Il progetto, dedicato agli ospiti del Sartor, si articolerà in diversi incontri con cadenza settimanale ogni lunedì nel periodo maggio-settembre 2019. I protagonisti sono anche i volontari e gli operatori della Comunità Terapeutica “Il Gelso – Cooperativa L’incontro” e gli educatori del centro che insegneranno come la pratica del camminare in ambiente naturale rappresenta non solo uno strumento per sollecitare l’attività fisica ma anche un mezzo per «scoprire, strada facendo, l’invisibile nelle cose incontrate», grazie alle visite guidate nel parco di Villa Revedin Bolasco.

IN BREVE Stasera in biblioteca La storia veneziana in età moderna

Oggi dalle 18 Fra torri e ginnastica per tenersi in forma

Parte stasera alle 18 in biblioteca a Castelfranco “Crisi di presenza, ricerca di identità – Pagine di storia veneta e veneziana” un’iniziativa promossa dalla biblioteca comunale e dall’assessorato alla Cultura e dall’Assessorato all’Identità Veneta, sul rapporto fra la storia veneto-veneziana e i dibattiti sull’identità. Tema “Lo stado da terra veneziano in età moderna: mediazioni e conflitti” con il prof. Alfredo Viggiano dell’Università degli Studi di Padova.

Una passeggiata in cui il pubblico può vivere il paesaggio attraverso lo sguardo del corpo. Parte oggi alle 18 sotto la torre dell’orologio a Castelfranco il tour che apre la rassegna InFESTAazioni. Oggi con la “Passeggiata delle torri” i partecipanti saranno coinvolti in un percorso attraverso le torri, sperimentando semplici esercizi. Tra le tappe il giardino del conservatorio, dove le pratiche saranno arricchite dalla musica. Evento gratuito.


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