RASSEGNA STAMPA DEL 29 GIUGNO 2019

Page 1

29-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 28 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 28 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


23-GIU-2019 Estratto da pag. 36 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


23-GIU-2019 Estratto da pag. 36 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


23-GIU-2019 Estratto da pag. 36 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


23-GIU-2019 Estratto da pag. 36 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


23-GIU-2019 Estratto da pag. 36 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


23-GIU-2019 Estratto da pag. 36 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


23-GIU-2019 Estratto da pag. 36 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 21 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


23-GIU-2019 Estratto da pag. 8 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


23-GIU-2019 Estratto da pag. 8 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


23-GIU-2019 Estratto da pag. 14 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


23-GIU-2019 Estratto da pag. 14 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


23-GIU-2019 Estratto da pag. 14 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


23-GIU-2019 Estratto da pag. 14 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


23-GIU-2019 Estratto da pag. 14 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-GIU-2019 Estratto da pag. 11 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-GIU-2019 Estratto da pag. 11 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-GIU-2019 Estratto da pag. 11 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-GIU-2019 Estratto da pag. 11 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-GIU-2019 Estratto da pag. 11 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-GIU-2019 Estratto da pag. 11 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-GIU-2019 Estratto da pag. 11 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-GIU-2019 Estratto da pag. 11 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 33 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 25 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 25 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 12 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 12 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 23 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


23-GIU-2019 Estratto da pag. 20 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


23-GIU-2019 Estratto da pag. 20 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


23-GIU-2019 Estratto da pag. 20 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


23-GIU-2019 Estratto da pag. 20 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 32 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 16 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 16 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


Provincia 29

IL GIORNALE DI VICENZA Sabato 29 Giugno 2019

VICENZA

SCHIO

Piazza Almerico Da Schio, 18 | Telefono 0445.523.150 Fax 0445.530.544 red.schio@ilgiornaledivicenza.it

L’INDAGINE. Idati dellaricerca presentatada Luca Romanosonoriferitiai comunidiSchio, Thiene,Malo,Marano,Santorso eSan Vito

Inunanno assistiti 242 nuovipoveri Dasettembre alviaprogetto dicohousingsolidale perunire personefragiliinemergenza abitativa Reddito di inclusione: accolte 121 domande a Schio Sara Panizzon

Un’indagine sulle nuove povertà porta sei Comuni dell’Alto vicentino a fare rete per rispondere alle esigenze abitative dei cittadini con un progetto di cohousing solidale. «La percentuale di famiglie che rientrano nella soglia di povertà tra il 2005 e il 2017 in Italia è cresciuta di due punti passando dal 10,3 al 12,3. Nello stesso periodo, dal 2004 al 2017, le famiglie che non sono riuscite a risparmiare in Veneto sono passate dal 62,4% al 64,1%, invece quelle che non hanno saputo far fronte a spese impreviste sono cresciute dal 21,9% al 32,6% in Regione». Così Luca Romano, direttore di Local Area Network e curatore di una ricerca sulla povertà nell’Altovicentino, ha illustrato i dati parziali, relativi alle nuove povertà nel nostro territorio, agli amministratori comunali presenti alla presentazione del progetto “Dimore Accoglienti”, promosso dalla cooperativa Samarcanda con il sostegno della Fondazione Cariverona, la collaborazione di sei Comuni e di

Caritas, Ada, Auser e Anteas. POVERTÀ NEL TERRITORIO.

«Dall’entrata in vigore del reddito di inclusione nel 2017 al 25 febbraio 2019 nei sei Comuni considerati, ovvero Schio, Thiene, Malo, Marano, Santorso e San Vito di Leguzzano, sono state presentate 385 domande di reddito di inclusione di cui 242 accolte - prosegue Luca Romano -. A Thiene 71 su 96 (74%) con un importo mensile medio di 272 euro. A Schio sono state accolte 121 domande su 181 richieste (66,9%) con un’erogazione media mensile di 263,42 euro. A Malo 21 su 59 presentate (35,6%) con un assegno di 236,71 euro. A Santorso 13 su 19 (68,4%) con un’erogazione media di 283,38 euro. A Marano sono state accolte 9 domande su

Nell’area scledensesono 202ledomande presentate perilreddito dicittadinanza

16 richieste (56,3%) con un assegno mensile di 216 euro infine a San Vito le domande sono state 14 di cui accolte 7 con un’erogazione pro capite di 243,14 euro». La ricerca in corso ha la duplice funzione di analizzare la povertà conclamata dagli indicatori statistici, ma anche i dati della povertà contemporanea dovuta a mancanza di relazioni sociali delle persone o da traumi come perdita del lavoro e della salute. «Dal 2019, inoltre, è stato introdotto il reddito di cittadinanza e in tre mesi le domande ricevute dal Caf Cisl della Provincia di Vicenza sono state 2076 di cui 202 a Schio e Comuni limitrofi (Schio 130, Malo 18, Santorso 19, San Vito 7) - prosegue Romano -. Seppur parziale, il dato è interessante in quanto 117 sono donne, 85 uomini, persone fino a 40 anni per 42 domande, tra i 41 e i 60 anni per 113 domande, oltre i 61 anni per 47 domande. Nati in Italia 164, nati all’estero 38. Non c’è più una prevalenza di stranieri sugli italiani, ma un equilibrio. Cresce anche il problema abitativo connesso con le situazioni di indi-

genza e di difficoltà economica. Il tema della povertà in un contesto a vulnerabilità diffusa non è contrastabile con la sola erogazione monetaria, ma si presenta come intervento complesso in cui deve convergere una molteplicità di attori».

ILPATRONO. Oggi

Concerto inpiazzaRossi efuochi perSan Pietro

ILPROGETTO. «Per il progetto

Avviatoprogetto abitativoper unirepersone indifficoltà

Lapresentazione delprogetto incooperativa Samarcanda. PANIZZON

Dimore Accoglienti – spiega Lorenzo Sette, presidente di Samarcanda - stiamo conducendo una serie di focus group per capire, attraverso coloro che a diverso titolo sono in rapporto con il fenomeno della fragilità, quali sono i nuovi profili della povertà nell’Alto vicentino. L’obiettivo è avviare un primo esperimento di co/housing sociale, una convivenza mutualistica dove le parti si impegneranno in un rapporto di condivisione e reciproco sostegno per vivere uno stesso spazio abitativo. Il progetto desidera rispondere ai bisogni delle persone anziane e fragili. Il cohousing inizierà a settembre e il percorso verso l’autonomia abitativa verrà seguito da un operatore che monitorerà l’esperienza». Un plauso all’iniziativa è stato espresso dagli amministratori dei Comuni di Schio, Marano, Santorso, San Vito e della Caritas di Thiene che utilizzeranno i dati della ricerca per migliorare le politiche sociali. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Itradizionalifuochi d’artificio

Città chiusa per festa oggi in onore del patrono San Pietro. La gran parte dei negozi sarà aperta solo al mattino, mentre per uffici e servizi sarà una giornata festiva. Chiusi anche gli ecocentri, mentre sono aperti i musei. Momento forte di oggi l’appuntamento mattutino delle 8, quando sul sagrato del Duomo un ensemble di ottoni suonerà “Wachet auf, ruft uns Sankt Peter - Svejeve, San Piero ne ciama”, ideato dal M° Giovanni Bonato. In via Pasubio prosegue l’esposizione Sareo. Alle 21 in piazza Rossi si esibirà il complesso strumentale Città di Schio e alle 23 il gran finale con i fuochi d’artificio. Per tutto il fine settimana è prevista animazione nel parco di Palazzo Boschetti. • © RIPRODUZIONERISERVATA

AZIENDE INFORMANO

ILCASO. Siera accasato in viaPalladio

Occupanteabusivo dirottatodaivigili al centro accoglienza

MALO. Domani, dalle10, alcentro giovanile

Lasquadra dell’A&O Familacheha vintol’ultima edizione

Ladimora abusivacreatain viaPalladio

Torneodell’amicizia Comuneecarabinieri sonorivalipergioco

Unromeno di60anni notato perisuoicappelli da sceriffo

Sonodiecileformazioniingara inattesa dimedicie magistrati

Occupante abusivo allontanato dalla polizia locale e dirottato in una struttura di accoglienza. Un uomo di 60 anni, L.F., di origine romena, già noto per aver imbrattato, durante la campagna elettorale, l’abitazione del candidato Federico Dalle Vedove, aveva individuato nell’ex supermercato Despar di via Palladio, il luogo ideale da adibire ad abitazione di fortuna. Così, dopo essere stato allontanato a marzo, a seguito della denuncia-querela della proprietà, l’uomo, senza fissa dimora, è tornato nei giorni scorsi, creandosi una situazio-

Si sfideranno la squadra dei carabinieri di Vicenza, del Comune di Malo, dell’A&O (ultima a vincere la coppa fair play) e quelle di altre aziende nel 3° Torneo dell’amicizia in programma domani a Malo. In tutto saranno coinvolte dieci squadre, a partire dalle 10, al Centro giovanile, dove sono previsti 30 incontri di calcio a 5 di 20 minuti ciascuno. Al termine delle gare, a pomeriggio inoltrato, sono previste le premiazioni per le prime sei squadre classificate e la consegna, da parte dell’assessore allo sport Moreno Marsetti, della coppa al mi-

ne per quanto possibile confortevole, con tavolo, divano, capi di abbigliamento ed effetti personali. Impossibile non notare tutto questo e l’uomo che si aggirava con cappelli da sceriffo. Gli agenti del comandante Giovanni Scarpellini, intervenuti martedì, a seguito di segnalazione, l’hanno invitato ad allontanarsi entro ieri mattina. Li ha accolti inveendo, in lingua romena quando si sono presentati, alle 8, insieme a personale dell’Ufficio tecnico, salvo poi assicurare che sarebbe andato nella struttura. • © RIPRODUZIONERISERVATA

glior calciatore, al miglior portiere e al fair play. Proprio quest’ultima è la coppa più ambita e l’assegnazione terrà conto della disciplina, della correttezza di gioco e del comportamento di tutta la squadra durante l’intero torneo. Organizzato da Francesco Baccaro e Carlo Barcarolo, il tornei ha ottenuto il patrocinio del Comune di Malo e il sostegno di nuovi sponsor, mentre, visto il successo dell’iniziativa, per l’anno prossimo si pensa a nuovi campi e al coinvolgimento delle squadre di magistrati, medici e altre forze dell’ordine. • GR.DIR. © RIPRODUZIONERISERVATA

DAL 1969 ATTIVI COL NEGOZIO E NELLA FORNITURA A BAR E RISTORANTI

DeGiacomiVinieLiquori: unbrindisilungocinquant’anni Mezzo secolo di attività nel mondo del commercio è un successo importantissimo, di cui andare giustamente orgogliosi. La “De Giacomi Vini e Liquori” di Schio ha tagliato questo entusiasmante traguardo, festeggiando l’evento con una spumeggiante serata di festa che ha annoverato tra gli invitati autorità locali, rappresentanti delle categorie economiche, nonché tanti tra produttori, clienti e amici. La storica azienda scledense che opera nel commercio al dettaglio e nella fornitura di bar e ristoranti ha visto le proprie origini nel 1969 dall’intraprendenza della signora Luisa, che persuase il marito Bruno De Giacomi ad aprire una bottega di liquori in via Pio X a Magré. Passione, dedizione e competenza hanno accompagnato nei lustri la crescita della famiglia con l’arrivo dei figli Tullio, Laura e Gabriele (e ora della nipotina Alice) e nel contempo il consolidamento dell’avventura imprenditoriale, con l’azienda che dal 1985 si è trasferita nell’attuale sede lungo via Vicenza spingendosi anche a ideare prodotti di eccellenza, come “Elisir Scledum”, liquore d’erbe realizzato secondo un’antica ricetta valleogrina, e la grappa “LaPrima” che viene distillata dalle vinacce provenienti dal territorio scledense. «Siamo estremamente orgogliosi di spegnere cinquanta candeline – ha affermato davan-

Tullio De Giacomi: «Grazie a mamma e papà: quello che siamo è merito loro» ti agli astanti in un discorso denso di gratitudine Tullio De Giacomi, che con Gabriele tiene ora le redini dell’azienda – ma prima di dire a noi che siamo stati bravi vogliamo dire grazie alla nostra mamma e al nostro papà: quello che siamo oggi è merito loro. Sono stati loro quelli veramente bravi a darci gli spazi per poter crescere, ed hanno avuto la capacità non scontata di lasciarci andare per la nostra strada. Il passaggio generazionale è una fase molto delicata: essere un’attività fami-

gliare e il fatto che noi figli abbiamo sempre frequentato bottega credo sia stata la chiave fondamentale che ha permesso di tramandare conoscenze e passione ed anche di trasferire la fiducia di cui ci onorano i clienti, fondamentale per sopravvivere ed evolvere». Toccanti le parole di risposta del patron Bruno De Giacomi: «Sono onorato dei miei figli – ha detto con la voce rotta dall’emozione – e con mia moglie… beh, siamo una coppia». Durante la serata di festa, vive parole di apprezzamento sono state spese da Guido Xoccato presidente del mandamento locale di ASCOM Confcommercio e dal sindaco Valter Orsi, che hanno ricordato come festeggiare compleanni così importanti sia un tributo al coraggio imprenditoriale e un messaggio di ottimismo.


VII

Primo Piano

Sabato 29 Giugno 2019 www.gazzettino.it

La salute del mare

La sfida alla plastica parte da Chioggia: «Addio all’usa e getta» `Al tavolo del G20 spiagge anche il tema Nel giorno di Goletta Verde, il sindaco Ferro annuncia la linea “green” del Comune della lotta agli scarichi di sostanze sospette `

tamenti socialmente responsabili ed ecologici, tra cui proprio il conferimento della plastica. E se rimane un punto interrogativo sulla possibilità di raccolta del “marine littering” (i rifiuti che si trovano in mare) da parte dei pescherecci della numerosa flotta cittadina, dato che manca un luogo appropriato di conferimento, non per questo si fermano i propositi dell’amministrazione. Il Comune di Chioggia, infatti, fa parte del G20S, ovvero le 20 località balneari più importanti d’Italia e, in questo ambito, ha la direzione del Tavolo Ambiente.

CHIOGGIA «Chioggia vuole essere una città “green”». Il sindaco, Alessandro Ferro, incassa i risultati forniti ieri, alla conferenza stampa tenuta a Chioggia, da Goletta Verde e dall’Arpav, che parlano di spiagge perfettamente balneabili e di inquinamento microbiologico (enterococchi intestinali ed Escherichia Coli) entro i limiti di legge alla foce del Brenta, il punto più “difficile”, proprio perché ci arrivano tutti gli scarichi dall’entroterra e si concentrano i fattori inquinanti.

IL NUOVO FRONTE

NO ALLA PLASTICA Un risultato positivo, comunque, anche se, in qualche modo, dipende da “terzi”, che Ferro affianca subito a quelli che l’amministrazione cittadina può vantare “in proprio”. «Siamo Bandiera Blu ininterrottamente dal 2014 – ricorda il sindaco – e siamo tra i primi comuni ad avere bandito la plastica “usa e getta” dai circuiti commerciali». La relativa ordinanza, infatti, risale allo scorso marzo e troverà applicazione graduale: da giugno è già in vigore per manifestazioni, sagre paesane ed eventi, da ottobre, per tutti. In questa stagione balneare, quin-

LEGAMBIENTE Il sindaco Ferro (a dx) a bordo di Goletta Verde

«A settembre – annuncia Ferro – si svolgerà, a Castiglion della Pescaia, la prossima riunione del G20S e in quella sede conto di portare all’attenzione il problema degli scarichi sospetti». Un te-

GOLETTA VERDE L’imbarcazione di Legambiente ospitata ieri a Chioggia

di, la plastica sarà ancora usabile (per dar modo agli operatori di smaltire le scorte) ma ognuno può consapevolmente decidere di non servirsene. Un progetto,

quello del “Comune plastic free”, al quale se ne affiancano altri, forse meno eclatanti, ma di impatto sulla vita quotidiana e sulle abitudini dei cittadini. Ferro ricorda le

(Nuove Tecniche/Tommaso Biondo)

piantumazioni di alberi, le iniziative, con associazioni di volontariato, per la pulizia delle spiagge e dei luoghi pubblici, il progetto “Ecoattivi” che premia i compor-

LEGAMBIENTE E ARPAV PARLANO COMUNQUE DI SPIAGGE PERFETTAMENTE BALNEABILI

ma sul quale, ribadisce il sindaco, «bisogna accelerare i tempi, perché c’è bisogno di arrivare a una soluzione definitiva». Infatti anche questo è un punto dolente per la salute del mare: tubi, condotte, canalette illegali che riversano nei fiumi, prima, e nel mare, poi, sostanze e materiali che non passano dai depuratori e possono, quindi, portare di tutto: dagli agenti chimici, ai rifiuti organici. Il noto caso della sempre maggiore diffusione dei Pfas (transitati, per via d’acqua, in pochi anni, dal Vicentino al Polesine) ne è un esempio. Legambiente ha attivato un progetto (Sos scarichi sospetti) chiedendo la collaborazione dei cittadini per individuarli e sottoporli a controllo, inviando, nel caso, le segnalazioni agli organi competenti. Una iniziativa che andrebbe “oltre” i confini dei comuni balneari ma che, proprio per ragioni di configurazione ambientale e geografica, è l’unico mezzo per intervenire su questo tipo di inquinamento. E le ragioni per farlo non sono solo ecologiche e salutistiche. «La prima economia del Veneto – spiega Ferro – è il turismo, e il turismo balneare in particolare. Difendere questo patrimonio significa salvaguardare l’economia e le possibilità di sviluppo dell’intera regione». Diego Degan

A Caorle la prima piscina in spiaggia Taglio del nastro per “Green Oasis” LA NOVITA’ E’ a Caorle la prima piscina in spiaggia di tutta la costa dell’Alto Adriatico. Taglio del nastro ieri sera, alla presenza del sindaco Luciano Striuli, per il comparto spiaggia “Green Oasis”, ultimo investimento in ordine di tempo del Consorzio Arenili di Caorle. L’ente che gestisce la quasi totalità della spiaggia di Caorle ha infatti inaugurato ufficialmente il comparto spiaggia “green” della spiaggia di Ponente. A tagliare il nastro il vicegovernatore del Veneto, Gianluca Forcolin, che ha parlato di «un’offerta che alza l’asticella dell’accoglienza turistica a Caorle». Tante le novità che aspettano chi sceglierà questo tratto di arenile in prossimità dell’oasi alberata del campeggio Santa Margherita. La più importante è rappresentata dalla piscina riscaldata circondata da un “solarium” di circa 125 mq. La piscina ha invece una superficie di circa 100 metri quadrati, dispone di un agevole ingresso per disabili ed è suddivisa in tre aree: una per bambini, una zona idromassaggio e una terza aperta a tutti. Essendo riscaldata, gli ospiti potranno fare il bagno anche con

E’ RISCALDATA E CIRCONDATA DA UN SOLARIUM DI 125 METRI QUADRATI: C’E’ ANCHE LA ZONA IDROMASSAGGIO

condizioni meteo avverse. A fianco della piscina, trova posto anche il chiosco composto da due blocchi. Il principale adibito ad area ristorazione con terrazza ombreggiata ed il secondario che ospita la zona di coordinamento e servizi, comprensivo di biglietteria, spogliatoio e servizio igieni-

co per il personale, ed una batteria di wc, docce e cabine. Da segnalare l’attenzione all’ecosostenibilità: il chiosco è dotato di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica pulita, mentre le docce sono riscaldate grazie ad un impianto solare termico. La struttura, inoltre, ha aderito al percorso “plastic free” che mira a liberare le spiagge italiane dalla plastica. Quanto agli altri servizi del comparto, l’ospitalità all’ombra sarà garantita con più di 400 ombrelloni, mentre per chi desidera soluzioni più appartate e che tutelino la privacy è disponibile l’area vip dotata di 8 gazebo con vista direttamente sul mare. Chi ama il relax avrà a disposizione una zona amache, mentre per chi anche in vacanza non riesce a rinunciare alla palestra è stata ricavata un’area fitness. Completano il comparto spiaggia l’area teatro, con palco e panche, un suggestivo impianto di illuminazione installato su pali in legno che ricordano le briccole ed alcune aree verdi. “Green Oasis” si inserisce in un più ampio piano di riqualificazione dell’arenile di Caorle, cominciato con l’installazione della “White Oasis” a Levante e proseguito con la beach arena e le due “Bau beach”. Riccardo Coppo

25b94911-a516-440c-936c-844b23c92d21

CAORLE Ecco la prima piscina in spiaggia

Foto Scortegagna


REGIONE ATTUALITÀ

Corriere del Veneto Sabato 29 Giugno 2019

Muroalconfine,politicadivisa LaChiesa:bastanopiùcontrolli

In breve

Marchesi nuovo direttore dell’Arpav

Fa discutere l’idea delle barriere fisiche di Salvini. Il Pd: «La solita propaganda»

VENEZIA La prima risposta della Chiesa al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, deciso a costruire «un muro, una barriera anti-migranti» al confine con la Slovenia per bloccare l’esodo anche dalla terraferma, è arrivata dal direttore della Caritas, don Alessandro Amodeo: «L’accoglienza diffusa continuerà comunque». Ma in Veneto non la pensano proprio così. «Mah, cosa volete che alzino muri - riflette monsignor Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia e per anni delegato Migrantes della Cei che nel 1989 ospitò uno dei primi profughi, una palestinese, a casa del padre -. Bisognerebbe piuttosto organizzare un ufficio di verifica e rallentamento alla frontiera, che facesse entrare solo il numero di persone alle quali siamo in grado di dare un futuro, una casa, un lavoro. Un conto è tamponare l’emergenza accogliendo i richiedenti asilo per qualche mese, un altro è sistemarli per almeno tre anni nell’attesa di capire se ottengano o meno lo status di rifugiato. Nel frattempo non sono in regola e non possono fare

❞ Zaia Io sono favorevole a un controllo serio alle frontiere

nulla». Anche la disponibilità degli alloggi scarseggia. «Le canoniche sono molto vecchie - rivela Tessarollo - solo per mettere a posto quelle di Chioggia e del Polesine ci vorrebbero 100 mila euro. E poi, a complicare ulteriormente la situazione, c’è il marchio impresso su ogni migrante, costretto a rimanere nel Paese in cui è stato identificato. E invece dovrebbero potersi muovere in un territorio più ampio». In linea il governatore Luca Zaia: «Noi abbiamo un problema reale: la migrazione via terra è una partita importante, perché è numerosa e non

rientra mai nelle statistiche. I Paesi dei Balcani hanno approcci diversi sul tema, per cui io sono favorevole a un controllo serio alle frontiere. Non possiamo sostenere ulteriori arrivi». La prossima settimana il governatore del Friuli, Massimiliano Fedriga (Lega), sarà al Viminale per discutere delle «barriere fisiche» annunciate da Salvini, che minaccia anche lo stop a Schengen. Secondo gli ultimi dati del ministero dell’Interno, 446 stranieri irregolari sono stati rintracciati nel 2018 al confine tra Italia e Slovenia. Nei primi cinque mesi del

❞ Tessarollo Entrino solo le persone alle quali possiamo dare un futuro

2019 sono già 652, ai quali si aggiungono i 130 individuati fino a giugno. Insomma, solo nel primo semestre di quest’anno gli arrivi nel nostro Paese dalla Slovenia sono quasi raddoppiati. «L’Italia è allo sbando e l’unica operazione che la Lega riesce a fare è scagliarsi contro i migranti, trattandoli da nemici - denuncia Alessandro Zan, deputato del Pd -. I muri, per quanto grandi, prima o poi si superano. C’è bisogno di una vera politica di gestione dell’immigrazione, quella di Salvini è fuffa e propaganda. Serve a mascherare la verità - aggiunge Zan - e cioè che da quando il ministro dell’Interno è lui, i rimpatri sono diminuiti». «Mi auguro che quella della barriera anti-profughi sia solo l’ennesima sparata elettorale di cattivo gusto, di fronte alla quale l’indignazione sale - aggiunge Daniela Sbrollini, senatrice del Pd -. Per affrontare l’emergenza c’è bisogno della presenza di Salvini ai tavoli europei, ma lui non c’è mai». Michela Nicolussi Moro © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il viaggio di Domenico Pecile

La frontiera Il confine tra Italia e Slovenia a Farnetti, dove la polizia di frontiera presta i primi aiuti ai migranti TRIESTE Giovani,

uomini, donne e anche bambini. Sbucano stremati, disidratai, affamati, sporchi, spauriti. Spesso malati. Sbucano tra Muggia e Fernetti, circa 32 chilometri a ridosso del lungomare. Ma altri entrano dalla folta vegetazione del Carso. Ottanta, cento al giorno, stimano i più ottimisti. Forse anche il doppio, assicurano i poliziotti in trincea da mesi. Un dato su tutti: i gruppi più numerosi in cui si imbattevano le pattuglie fino a pochi mesi fa raggiungevano al massimo le trenta, quaranta unità. Negli ultimi giorni la polizia di frontiera ha bloccato anche gruppi di oltre cento immigrati. È accaduto così che la sede della polizia di frontiera di Fernetti, nata e concepita a uso mensa di servizio e alloggio collettivo, venga da tempo utilizzata impropriamente come Hub/Hot Spot dei migranti e sala operativa nelle attività quotidiane di polizia, incaricata della maggior parte dei rintracci che avvengono anche da parte delle altre Forze dell’ordine. «Gli operatori – afferma Fabrizio D’Andrea, delegato nazionale Siap – vengono disinvoltamente e impropriamente chiamati a dover effettuare compiti non previsti come quelli di medici di prima linea, psicologi, operatori umanitari, mediatori culturali, traduttori, trascurando di conseguenza le proprie fun-

Migranti stremati, sbucano a gruppi dai boschi del Carso «Frontiera piena»

Gli esperti: «Magrebini aumentati del 20%» La vicenda ● Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha lasciato intendere che potrebbe pensare a un muro al confine con la Slovenia per interrompere il passaggio dei clandestini in Italia che ora seguono la «rotta balcanica»

zioni». In quella sede i profughi sono identificati. «Per loro una sola stanza e un unico bagno per attese lunghe anche oltre dieci ore». Come cibo, i poliziotti consegnano i sacchetti mensa o del pane. Ora quelle procedure vengono effettuate anche nella sede del Polmare, al porto vecchio. Da tempo i sindacati di polizia chiedevano alla Regione di dotarsi di un Protocollo sanitario sulla scorta di quello già operativo a Lampedusa. E proprio ieri la Regione ha annunciato il Protocollo che sarà redatto tra Regione e Prefettura di Trieste, gli attori del sistema sanitario e le organizzazioni di volontariato «a tutela della salute delle Forze di

polizia e degli operatori». «L’attuazione di programmi di prevenzione – evidenzia l’assessore regionale alla Sanità, Riccardo Riccardi – e soprattutto l’allestimento di strutture di primissima accoglienza con i requisiti minimi essenziali di igiene e profilassi, sono il più efficace sistema contro il rischio di contrarre e diffondere malattie infettive o parassitarie». È una logorante guerra di numeri quella che si combatte lungo la frontiera con la Slovenia da quando la rotta balcanica si è riaffacciata proprio come un fiume carsico. Mancano dati ufficiali che né il Viminale, né la Prefettura di Trieste hanno ancora fornito. La rotta balcanica fa sempre

22 mila

Le richieste di asilo in Bosnia nel 2018

20

per cento La quota di magrebini tra quanti scelgono la via balcanica

più paura anche perché l’accordo tra Ue e Turchia pende come una spada di Damocle. Il governatore Fedriga si è allineato con Salvini. L’ipotesi di un lungo filo spinato tra Fvg e Slovenia in chiave Orbàn resta l’ultima ratio. Ma è più di un’ipotesi. La Chiesa del Fvg per ora tace, almeno tra i suoi vertici. L’ordine di scuderia è di non alimentare dissidi su quella che è ancora una possibilità. Intanto, Fedriga dice di aver potenziato uomini e mezzi. «Di fatto – sostiene Robi Declic, segretario regionale Siulp – hanno assicurato che entro il prossimo anno ci saranno 100 poliziotti in più. Ma alla stessa data sono previsti altrettanti pensionamenti. Senza contare che ogni immigrato presuppone l’apertura di due fascicoli distinti: uno penale per immigrazione clandestina e uno amministrativo la richiesta di asilo politico. Insomma, i carichi di lavoro sono in costante aumento». Con l’Italia anche la Slovenia cerca di correre ai ripari. L’altro ieri è stato raggiunto un accordo per dare il disco verde alle pattuglie miste che saranno operative la prossima settimana. Le autorità slovene hanno consegnato ai colleghi italiani un report che apre un altro, inquietante fronte: sulla rotta balcanica la presenza di magrebini è in costante aumento e rappresenta ormai circa il 20% del totale. Una conferma evidente, questa, che dalle sponde della Libia i viaggi della disperazione puntano sempre di più verso la Grecia e la Turchia. E ci sono altre testimonianze sulla nuova fiammata della rotta balcanica. Le richieste di asilo politico in Bosnia da meno di mille del 2017 sono schizzate a oltre le 22 mila del 2018 (dati di «Inshalla Europa» del Tg3) © RIPRODUZIONE RISERVATA

La giunta regionale ha designato Luca Marchesi per la nomina, da parte del consiglio, a direttore generale dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale del Veneto (Arpav), dopo la fase di commissariamento retta da Riccardo Guolo. Ex direttore generale di Arpa del Friuli Venezia Giulia, Marchesi è stato anche vicedirettore generale di Arpa Lombardia. È laureato in architettura al Politecnico di Milano, Marchesi è presidente dell’AssoArpa e componente del Comitato Tecnico Permanente del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.

Olimpiadi De Luca a Zaia: «Ti do i manager» «Vedo che stanno già discutendo sui manager da impegnare per le Olimpiadi di Milano e Cortina: se avete bisogno noi siamo pronti a prestarveli visto che in 10 mesi, senza il miliardo del Cio, abbiamo organizzato a Napoli un evento straordinario come le Universiadi». L’ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca. «Ci avessero dato un decimo, saremmo stati più tranquilli ma va bene così, saremmo andati avanti lo stesso». Intanto il governatore del Veneto Luca Zaia continua a battere sull’autonomia: «Apprezzo le parole del premier Conte, fa bene ad avocare a sé la pratica perché la situazione si sta facendo imbarazzante. Il ministro Lezzi? Prima di parlare del Veneto si informi».

Veneto agricoltura nel caos Contratto disdetto Non solo la cacciata del direttore, Alberto Negro, con l’improvviso commissariamento dell’ente (si parla di contrasti con il governatore Luca Zaia ma i protagonisti smentiscono seccamente). Ora ci si mette anche la disdetta anticipata del contratto a mettere in agitazione i lavoratori di Veneto Agricoltura. «A confusione si aggiunge confusione a conflittualità si aggiunge conflittualità commenta Alessandro Biasioli della Funzione Pubblica Cgil - Anche se non lo ammetteranno mai, di fatto la Regione impone al direttore uscente la disdetta del contratto a due giorni dalla scadenza naturale ma in previsione di un rinnovo per cui sono già aperti i tavoli a livello nazionale. Un fatto gravissimo che porterà a cause e mobilitazioni dei lavoratori».

5 VE


9

Primo Piano La fotografia Risorse finanziarie UE per l'Italia a titolo di assistenza in emergenza

226 mln di euro

170 erogati

(a partire dall'inizio del 2015)

Sabato 29 Giugno 2019 www.gazzettino.it

Italia-Olanda, alta tensione L’assist di Putin a Salvini Conte a Osaka vede Rutte. Nessun’aiuto `Decisiva la mediazione di Avramopoulos anzi attacco sui conti: Roma non fa nulla Ma il leader russo: sui migranti valori obsoleti `

Per i programmi di ricollocazione migranti: circa 44 milioni di euro dati 2018

I membri Stati: Austria Belgio Bulgaria Croazia Cipro Rep. Ceca Danimarca Estonia Finlandia Francia Germania Grecia Ungheria Irlanda Italia Lettonia Lituania Lussemburgo Malta Olanda Polonia Portogallo Romania Slovacchia Slovenia Spagna Svezia G. Bretagna Norvegia Svizzera Liechtenstein Islanda

43 471 10 22 47 6 778 635 5.434 34 29 249 67 1.020 356 45 81 235 1.392 816 920 -

Domande richiesta di asilo registrate negli stati membri 635 mila 593 mila in prima istanza 2018

59 mila gennaio 2019

Germania più di 130 mila

Italia:

Francia più di 116 mila

3.409

Italia circa 54 mila

2.926

gennaio febbraio

IL RETROSCENA ROMA Non ci sono regole comuni su come gestire i migranti e l’Italia, guardandosi bene dal cercare una trattativa, continua a fare il gioco di quella parte di Europa che anche stavolta non ha teso la mano ai quaranta della Sea Watch. Ancora una volta sono stati Germania, Francia, Lussemburgo e Portogallo ad offrirsi. Ovvero tre paesi guidati da leader con i quali la coppia di vicepremier italiani ha avuto più di uno scontro, più il Portogallo dove governa Antonio Costa, leader che nulla ha a che fare con sovranisti ed euroscettici.

mosse della magistratura, Salvini lascia i quaranta migranti sulla nave. La multa da 20 mila euro è scontata, come l’interrogatorio della capitana tedesca, ma il sequestro della nave è più complicato e ciò rischia di danneggiare il successo propagandistico del braccio di ferro qualora dovesse toccare al Viminale autorizzare lo sbarco e non avvenisse a seguito del sequestro. Per tutta la giornata di ieri si sono ricorse le voci su possibili sbarchi. Segnali che si fossero fatti dei progressi sono

arrivati già in mattinata, quando il premier Giuseppe Conte ha annunciato dal Giappone che «tre o quattro paesi sono disponibili alla redistribuzione dei migranti della Sea Watch». Tutto invece tace sul fronte della possibile modifica del trattato di Berlino. D’altra parte i ministri dell’attuale governo non brillano per rapporti oltre-frontiera. Salvini ha disertato tutte le riunioni con i suoi colleghi degli Interni e Di Maio - che di ministeri ne ha due - non è stato da meno

partecipando solo ad un paio di riunioni sulla dozzina che sono state convocate. E così non c’è che da attendersi nuove polemiche al prossimo salvataggio da parte di una Ong, mentre sotto silenzio passano gli arrivi su piccole imbarcazioni che - grazie al bel tempo - si infittiscono (circa 500 arrivi nell’ultimo mese tra Lampedusa e il resto della Sicilia. Al palo sono invece i rimpatri, mentre dalla Germania tornano indietro migliaia di “dublinanti”. Ovvero coloro che, arrivaGiuseppe Conte al G20 con Jean Claude Juncker, Donald Tusk e Angela Merkel (foto

LA GARA Nel completo isolamento dell’Italia, è già un successo la redistribuzione che ancora una volta avviene grazie ai buoni uffici del commissario Ue greco Avramopoulos e alla tenacia del ministro degli Esteri Moavero. Dal G20 di Osaka il presidente del Consiglio Conte ha provato ieri una trattativa con il collega olandese Rutte. La nave batte bandiera olandese. L’Aja riconosce le preoccupazioni italiane, ma non si offre per accogliere migranti e finisce sotto gli strali del ministro Salvini che dice anche di aver scritto al collega olandese senza ricevere risposta. In attesa di avere certezze sui meccanismi di accoglienza e sulle

IL CASO ROMA C’è chi rema da una parte e chi in senso opposto. Da una parte i sostenitori della linea Gentiloni-Minniti, dall’altra i contestatori degli accordi con la Libia. In mezzo a questo Pd, che si divide anche sull’immigrazione e che intanto si butta a pesce (in parte) sulla Sea Watch 3, c’è Nicola Zingaretti. Il segretario del Pd al momento non si esprime, ma i parlamentari a lui vicini si sfogano così: «Questa spaccatura è un lascito della guerra tra Renzi e Gentiloni-Minniti». Per gli uomini del leader dem, ci sarebbe infatti l’ex premier fiorentino dietro la mossa di Matteo Orfini (ex presidente del Pd, seppur da sempre critico con

ANSA)

ti in Italia, hanno varcato in qualche modo la frontiera e che ora Berlino rispedisce al Paese di primo approdo. Ma poichè, come insegna l’ungherese Orban, sulla paura della invasione dei migranti si vincono le campagne elettorali e si instaurano regimi autoritari, non poteva mancare Vladimir Putin. Il presidente russo, intervistato dal Financial Times, seppellisce le idee liberali e i diritti che ne conseguono, parlando proprio di migranti. «I valori liberal - sostiene Putin - sono diventati obsoleti, sono entrati in conflitto con gli interessi della stragrande maggioranza della popolazione». Il rispetto dei diritti di tutti, e anche degli immigrati o delle minoranze come i gay - sostiene il leader di un Paese che tortura un cittadino su dieci e ammazza i giornalisti - segna il tramonto delle idee liberali e quindi la fine delle democrazie europee. A difendere l’Europa Donald Tusk presidente del Consiglio europeo, ma sopratutto esponente di un Paese, la Polonia, che ha conosciuto sulla propria pelle il prezzo delle svolte russe: «Quello che io trovo veramente obsoleto sono l’autoritarismo, il culto della personalità, il dominio degli oligarchi». Resta il fatto che l’assist del leader russo è rivolto anche alle politiche del governo italiano anche se è probabile che l’attuale sistema autoritario russo consideri poca cosa i due decreti sicurezza varati dal governo Conte. Ciò che complica la linea del Viminale è l’affermazione del ministro degli Esteri Moavero Milanesi secondo la quale la Libia non ha porti sicuri. Ammesso che esista un’emergenza migranti, sarà quindi necessario trovare altri palcoscenici per un nuovo più o meno finto braccio di ferro in grado di inondare tv e giornali. Magari non con l’Olanda, ma con la Slovenia. Marco Conti © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il neo-buonismo spacca il Pd E Zingaretti: deputati autonomi Minniti) di presentare un documento con Leu per chiedere al governo il disimpegno degli accordi con la Libia. Una posizione antitetica rispetto appunto alla risoluzione presentata alla Camera dal gruppo dem con la

UNA PATTUGLIA DEM CONTESTA LA LINEA MINNITI CASINI: CONFERMA DELL’AUTOLESIONISMO DEL CENTROSINISTRA

quale si chiede di confermare l’intesa. Da qui appunto, la spaccatura. Che sarà oggetto martedì di una riunione dei deputati pd. A far le veci di Zingaretti, in tour per le crisi industriali del Paese, ci sarà Enzo Amendola, già sottosegretario agli Esteri e responsabile degli Affari internazionali. Mercoledì medesima riunione in Senato.

LA STOCCATA

Graziano Delrio (foto ANSA)

Ma come si schiera il segretario? La linea è quella del «rispetto per la discussione dei gruppi». Diversi deputati e senatori prendono spunto dalle afferma-

zioni di Moavero per chiedere al ministro degli Esteri di «spiegare a Salvini che la Libia non è un porto sicuro». Tra questi anche Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione Esteri della Camera. Un caos. Analizza a questo proposto il senatore Pier Ferdinando Casini: «Vorrei sapere se la nuova linea del Pd si materializza in due fatti emblematici: la contestazione delle politiche adottate da Minniti come Ministro degli Interni sull’immigrazione e il simbolico imbarco sulla Sea Watch al seguito di Fratoianni». Se questa è la linea, continua Casini, «non sono d’accordo». Perché, conclude, «sulla Sea Watch si sta giocando una cinica partita politica sulle spalle di 42 disgraziati». S. Can. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pattuglie miste fra Italia e Slovenia: «Sigilliamo le frontiere» A NORDEST UDINE Il flusso continuo di migranti che lungo la rotta balcanica arriva in Italia attraverso il Friuli Venezia Giulia continua ad alimentare prese di posizione e di azioni che contemplano il possibile ritorno dei fili spinati sul confine con la Slovenia. Che la situazione sia scottante lo dimostra la conferma dell’avvio lunedì del pattugliamento misto lungo la fascia confinaria delle province di Trieste e Gorizia, sul fronte italiano, e di Capodistria e Nova Gorica, su quello sloveno. Non ci saranno militari al momento, poiché il servizio sarà garantito dalla Polizia di frontiera dei due Paesi, che nei giorni scorsi ha già messo a punto un protocollo d’azione condiviso.

Intanto il ministro dell’Interno Matteo Salvini non molla l’attenzione posta al confine orientale e, dopo aver annunciato che possono tornare i muri, ieri ha ribadito il concetto con un «sigilleremo le frontiere a Est», ricordando anche di «aver chiuso i porti, riducendo gli sbarchi dell’85 per cento rispetto a un anno fa». Il leader della Lega, riferendosi poi all’avvio del pattugliamento sul confine, ha anche confermato che «presto incontrerò il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, per studiare ulteriori soluzioni».

ad ora, infatti, la polizia slovena avrebbe ricevuto 126 migranti illegali rimandati indietro dalle forze di sicurezza italiane, un numero in linea con quello dello scorso anno. «Non possiamo quindi parlare di un grande aumento dei problemi al confine comune». Vista dall’Italia, però, la situazione appare diversa. Ieri la coordinatrice Fvg e deputata di Forza Italia Sandra Savino, non sempre tenera con l’alleato

LA LETTURA Ma da Lubiana ieri è arrivata una lettura diversa della situazione alla frontiera, stando a fonti del ministero dell’Interno riportate dall’agenzia Sta. Fino

COSÌ NEL 2007 La demolizione della frontiera tra Italia e Slovenia (ANSA)

8733b5e7-fdf4-4662-9e39-7e0529af0842

ASSE SALVINI-FEDRIGA: DA LUNEDÌ POLIZIA LUNGO I CONFINI DI TRIESTE E GORIZIA MA LUBIANA NEGA AUMENTI DI ILLEGALI

leghista, si è spinta a dire che «se la Ue non interviene sulla rotta balcanica, saranno inevitabili le grate e il filo spinato». Il Friuli Venezia Giulia, ha sostenuto, «è geograficamente esposto ai flussi migratori via terra, e non possiamo permettere che, nell’inerzia dell’Europa, diventi la porta d’accesso per trafficanti di uomini. L’allarme lanciato dal presidente Fedriga è legittimo». A essere allarmato della situazione è anche il vicino Veneto, tanto che il presidente, il leghista Luca Zaia, ieri intervenendo sul tema migrazione a Palazzo Balbi ha sostenuto di essere «favorevole sul controllo di frontiera serio e severo, visto che non possiamo sostenere ulteriori ingressi». Antonella Lanfrit © RIPRODUZIONE RISERVATA


11

IL GIORNALE DI VICENZA

VENETO

ARPAV.Nominatoilnuovodirettore:èMarchesi

Telefono 0444.396.311 | E-mail: veneto@ilgiornaledivicenza.it

LaRegionehadesignatoLucaMarchesiadirettoregeneraledell’Arpav-Agenzia regionaleprotezioneambientale.ÈstatodgdiArpaFriuliVGdopoaverericoperto ilruolodivicedirettoregeneraledell’ArpaLombardia.Èpresidentedell’AssoArpa.

ILCASO. IconsiglieriZanonie Guarda:«L’ordinanza scadràdomenica»

LAREPLICA. LaRegionerisponde algoverno

Pesce,rischio Pfas «Restaildivieto diconsumarlo» Loconfermal’assessore allasanità Lanzarin LaRegione attende ilreportdiIss pervalutare ilrischiosuglialimenti prodottinella zonarossa Cristina Giacomuzzo

«Resta il divieto di consumo sui pesci da cattura nelle acque di fiumi e torrenti della zona rossa dei Pfas». L’ordinanza, anche unico provvedimento preso dalla Regione fino ad ora in tema di possibili rischi sugli alimenti, verrà nuovamente reiterata. Lo conferma l’assessore alla sanità, la vicentina, Manuela Lanzarin. La prima è del 2017. Da allora il divieto è stato prolungato tramite un altro provvedimento a inizio del 2109 con scadenza il 30 giugno. «Solo sei mesi - si era detto allora - perché siamo in attesa della revisione completa del rischio di alimenti». Una revisione che è alle battute finali, assicurano in Regione.

CIBI SORVEGLIATI SPECIALI. A

sollevare la questione, nei giorni scorsi, sono stati i consiglieri regionali di opposizione Andrea Zanoni, Pd, e Cristina Guarda: «Domenica scadrà l’ordinanza che vieta il consumo di pesce in quei 30 Comuni dell’area rossa. Si intende prorogarla? E poi cosa ha intenzione di fare la Regione visto che la contaminazione da Pfas si è estesa anche al fiume Po?». Il tema è super delicato ed è da anni all’attenzione dei tecnici regionali e dell’Iss, Istituto superiore della sanità. Zanoni ricorda come l’Efsa, che è l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, «abbia drasticamente abbassato le soglie di assunzione tollerabili delle sostanze perfluoroalchiliche presenti negli alimenti:

80 volte in meno per i Pfos e addirittura 1700 per i Pfoa, rispetto al parere del 2008. Stiamo però ancora aspettando i risultati analitici dei singoli campionamenti effettuati nel 2017 su 1200 sostanze». Il monitoraggio non si è concluso in quell’anno. Ne sono stati effettuati di ulteriori. Ma il nodo non è capire in che concentrazioni i Pfas si accumulano negli ortaggi piuttosto che nella frutta coltivata con acqua contaminata, ma in quali concentrazioni possono considerarsi dannose per chi le mangia. L’Iss da qualche settimana ha concluso la sua valutazione del rischio sul paniere di alimenti e la Regione, a ieri, era ancora in attesa dei risultati. In base a quelle indicazioni che recepiscono la visione di Efsa,

tel. 0444 396200 www.publiadige.it

FA_04522

tel. 0444 396200 www.publiadige.it

FA_04522

Sabato 29 Giugno 2019

«Autonomia,daRoma fuocodisbarramento solodiluoghicomuni» VENEZIA

Analisisugli alimenti, si attendel’ultimo report perdefinire ilrischio

la Regione potrà dare una indicazione sui singoli alimenti, dalla lattuga al kiwi al pomodoro. Scatteranno divieti? L’unico, al momento è, come si diceva, quello sul pesce da cattura perché accumula Pfas nell’organismo e quindi, in via precauzionale, è meglio evitarne il consumo. Di qui l’ordinanza. Una volta aggiornata la valutazione del rischio di tutti gli alimenti andrà valutato anche l’intero sistema di approvvigionamento di acqua contaminata per l’irrigazione dei campi nella zona rossa. LIMITI ED EUROPA. Intanto, si

attendono i limiti nazionali sui Pfas. Li aveva annunciati lo stesso ministro dell’Ambiente, Sergio Costa: «La firma la prossima settimana»,

L’ACCORDO. Intesa benedettadallaRegionee dalComune: «Un Rinascimento peril Polesine»

aveva detto. Cioè questa settimana. Ma ancora nulla. Intanto, Costa mercoledì, a Lussemburgo per la riunione dei consigli dei ministri dell’Ambiente di tutti gli stati membri, ha parlato di Pfas: «Non posso che esprimere un convinto apprezzamento per l’inserimento di un paragrafo specifico sulle preoccupazioni derivanti dall’esposizione in tema di Direttiva delle acque. Un tema che stiamo affrontando sia in Italia, con un tavolo al quale abbiamo affidato il compito di individuare un percorso per portare a zero i limiti di queste sostanze nocive, sia a livello europeo, con la nostra proposta di individuare, all’interno della revisione della Direttiva, valori molto rigorosi». • © RIPRODUZIONERISERVATA

Il parere degli uffici di palazzo Chigi sulla proposta di autonomia delle Regioni in base al quale è stato rinviato tutto? Dopo le dichiarazioni sbigottite, arriva la nota ufficiale affidata dalla Regione al prof. Mario Bertolissi, capo della delegazione trattante del Veneto. Il quale conferma toni durissimi sul documento governativo: «Da tempo, siamo obbligati a constatare che l’autonomia regionale differenziata - chiesta, in primo luogo, dal Veneto non riesce a superare un fuoco di sbarramento, infarcito di luoghi comuni, che i mezzi di informazione rilanciano, quasi mai accompagnati da osservazioni critiche». Palazzo Chigi sostiene di non poter dare alle Regioni “tutte e 23” le materie richieste per “qualche dubbio di costituzionalità” visto che non si può “scorporare” ciò che spetta allo Stato Il tutto «senza nessuna indicazione concreta». E invece «sul piano tecnico, si è in grado di stabilire che cosa si può e si deve fare a livello statale, regionale e locale: millimetricamen-

Ilprof. Mario Bertolissi

te». I temi principali sono sanità e istruzione, ma Bertolissi ricorda a tutti che il tema è in che situazione sono le due materie adesso nelle varie regioni rispetto all’obbligo di assicurare i “diritti di cittadinanza”. Fare una legge pere decidere come attuare la Costituzione? Bertolissi dà di nuovo degli “azzeccagarbugli” ai tecnici statali. è opportuno essere schietti, non ipocriti. E sull’ipotesi che, se non ci saranno i fabbisogni standard, si dia alle Regioni “la media della spesa storica” per le singole funzioni? Quella clausola spinge proprio per superarla, la spesa storica, che «genera inefficienze ed irresponsabilità ed è contraria a elementari principi costituzionali: è una clausola che sollecita a fare». • © RIPRODUZIONERISERVATA

DOPOI 2VERDETTI. Del Tribunaledi Romae dellaCorte digiustiziaUe

LaRegione: «Oralo Stato L’excentralediPortoTolle saràcentroper sport-turismo sospendalemulte latte» ICospa:«Grande vittoria conla sentenzaeuropea» Coldiretti:«Romaridìa i è dal passaggio delle cosiddet- soldiatutti gliallevatori»

Enelpagherà labonifica,poi“Human”investirà 60milionidieuro Alberto Minazzi

tero territorio in una lunga fase d’ascolto in cui Enel ha raccolto idee e progetti sul futuro di questi siti.

te “caratterizzazioni”, che daranno a Human le indicazioni su dove potrà costruire le singole parti del nuovo villaggio turistico, che inizieranno a decorrere i 36 mesi previsti dal cronoprogramma per il completamento dell’opera. Un intervento che, oltre alla manodopera necessaria per smantellare gli edifici esistenti e creare i nuovi, vedrà a regime circa 400 le persone al lavoro. «L’indotto sarà superiore a quando era attiva la centrale», sottolinea Starace. La ciminiera-simbolo della centrale rimarrà in piedi, ma anch’essa sarà utilizzata per scopi turistici.

BONIFICA. Il primo passo da

AUTONOMIA. A margine della

VENEZIA

Là dove c’era la produzione elettrica, ora ci sarà il turismo. È una svolta importante, quella che Enel ha deciso di dare alla ex centrale Polesine-Camerini, ora ex centrale di Porto Tolle, pensando a un futuro fatto di turismo, sport e food. Tant’è che il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha parlato di “un nuovo rinascimento per il Polesine” e di «progetto innovativo che penso, spero e sono convinto sarà un modello replicabile». Con il sindaco di Porto Tolle, Roberto Pizzoli, che ha allargato la prospettiva: «Può essere un volano per tutto il Veneto». FUSINA RESTA PER L’ENERGIA. A disegnare il prossimo

iter per quella che, dall’apertura del 1980 ai primi anni Duemila, è stata «una centrale storica, che ha avuto ricadute positive finché ha avuto ragione di esistere», è stato l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace. Abbandonata l’iniziale idea di una riconversione a carbone («anche questo appartiene al passato»), Porto Tolle rientra tra i 23 siti industriali a cui Enel ha deciso di cambia-

LucaZaia, il sindaco RobertoPizzoli, Francesco Starace(ad di Enel)

re radicalmente destinazione, mentre altri quattro (tra cui Fusina) verranno convertiti nelle modalità di produzione dell’energia, ma resteranno centrali elettriche. «Abbiamo cominciato - ha detto Starace - un percorso di trasformazione di quelli che il presidente Zaia ha definito “cadaveri eccellenti”. Di questi 23 siti, che producevano complessivamente elettricità pari a quella consumata ad esempio nell’intero Portogallo, Porto Tolle è il più grande dopo Montalto di Castro e sicuramente il più problematico per quanto riguarda l’impatto sulla natura». Il metodo per arrivare a una soluzione che «ha messo d’accordo tutti» è stato coinvolgere l’in-

compiere, sull’area da 110 ettari, sarà ora capire se e come bonificare i terreni. Una spesa i cui oneri (quantificabili sulla trentina di milioni) saranno affrontati da Enel, che si occuperà anche delle successive demolizioni. Queste saranno effettuate in parallelo con le nuove edificazioni, per le quali il gruppo Human Company ha già previsto un investimento di 60 milioni (15 per il grande campus sportivo). Lo stesso gruppo acquisterà, per 3,5 milioni, il sito, una volta bonificato. Ed

presentazione, il presidente Zaia ha parlato ancora di autonomia. «Apprezzo il premier Giuseppe Conte, perché penso faccia bene ad avocare a sé una pratica che, se non ha una direzione, rischia di restare come una pallina impazzita all’interno di un flipper». Zaia ha invece stigmatizzato il comportamento di alcuni parlamentari 5Stelle («“si capisce che non hanno minimamente letto le carte») e rassicurato il vicepremier Di Maio: «Il sud non sarà mai danneggiato». •

Piero Erle

Multe latte, la Regione parla chiaro: bisogna sospenderle. In una nota l’assessore Giuseppe Pan ricorda che sia il Tribunale di Roma che la Corte di Giustizia europea «hanno stabilito, con sentenza, che i calcoli delle quote latte in Italia non erano attendibili, perché i produttori oggi devono essere ancora sottoposti ad azioni di recupero?». Pan ricorda che aveva già scritto al ministro Centinaio, dopo il decreto del giudice Paola De Nicola, «per chiedere la sospensione delle azioni di recupero nei confronti dei produttori che avevano ‘splafonato’» le quote loro assegnate da un sistema «rivelatosi manifestamente truccato». Adesso che anche la Corte di giustizia europea sentenzia che almeno dal 1995 al 2004 i calcoli sulle multe latte non erano attendibili l’assessore torna a chiedere «la sospensione delle azioni di recupero, in attesa delle determinazioni che assumerà il Ministero per le politiche agricole». Pan ha scritto ad Avepa, l’organismo pagatore veneto incaricato di ri-

L’assessoreGiuseppePan

scuotere le multe per la campagna 2014-2015: col supporto dell’avvocatura regionale, ha incaricato il direttore Fabrizio Stella di bussare all’Agenzia delle entrate «al fine di “una eventuale sospensione delle attività di riscossione”», in attesa che Ministero e Agea chiariscano se le multe vanno cancellate o eventualmente ricalcolate. C’è infatti il rischio che Avepa compia riscossioni illegittime verso «i 140 produttori veneti interessati. Mi auguro che Ministero, Governo e Parlamento, individuino quanto prima la via legale». I COSPA. Intanto gli allevatori

Cospa col portavoce Mauro Giaretta parlano di «una grandissima vittoria degli allevatori italiani e veneti in particolare» con la sentenza della Corte europea - «grazie alla tenacia e competenza dell’avv. Maddalena Aldeghe-

ri di Verona» - che era «attesa da più di 22 anni con manifestazioni eclatanti e durissime battaglie legali». L’Europa come noto «ha finalmente riconosciuto che la compensazione per calcolare il prelievo a carico degli allevatori italiani in tutte le campagne, dal 1995 al 2004, doveva avvenire in via lineare tra tutti i produttori» accusati di aver splafonato, in proporzione ai quantitativi di riferimento loro assegnati e non per categorie prioritarie come fece l’Italia. «I giudici dovranno ora prendere atto che le multe imputate agli allevatori per tutti quei periodi devono essere annullate». La sentenza e «l’ordinanza del Gip di Roma che conferma la falsità dei dati fino all’ultima campagna di applicazione del regime, devono servire per chiudere subito la partita». COLDIRETTI. E Coldiretti Ve-

neto chiede che «se lo Stato ha sbagliato i conti restituisca i soldi» per multe non dovute o per quote acquistate non necessarie «alle decine e decine di migliaia di allevatori che rispettosi delle leggi hanno in questi anni speso 2,4 miliardi di euro acquistando o affittando quote di produzione, pagando prelievi per aver superato i quantitativi assegnati o aderendo alle due rateizzazioni in tutti in questi anni». •


13

Nordest

DAL FRIULI IL NUOVO DIRETTORE DI ARPAV La giunta regionale del Veneto ha designato ieri Luca Marchesi per la nomina a direttore dell’Arpav. Marchesi è stato direttore di Arpa del Friuli e prima ancora della Lombardia

Sabato 29 Giugno 2019 www.gazzettino.it

Porto Tolle, la centrale diventa villaggio `Investimento da sessanta milioni: campeggio, spiaggia, centro L’Enel vende l’ex sito industriale al gruppo Human. Diventerà un’oasi turistica da 8.000 ospiti al giorno. Inaugurazione nel 2023 sportivo e faunistico. Zaia: «Rianimiamo un cadavere eccellente» `

L’OPERAZIONE VENEZIA Da centrale termoelettrica a villaggio turistico, capace di accogliere 8.000 ospiti al giorno e di dare lavoro a 400 addetti, attraverso un investimento da 60 milioni di euro. È la trasformazione che interesserà l’ormai ex sito industriale di Polesine Camerini, destinato a diventare Porto Tolle Village dall’estate del 2023, grazie a un’operazione di riconversione promossa da Enel, attuata da Human Company e presentata ieri in Regione. «Così rianimiamo un cadavere eccellente», ha detto il governatore Luca Zaia, «il secondo per dimensioni e il primo per impatto dei 23 che ci siamo ritrovati a gestire a livello nazionale», ha aggiunto Francesco Starace, amministratore delegato della multinazionale dell’energia.

IL PROGETTO In alto da sinistra Zaia, Pizzoli, Cardini e Starace. A sinistra un dettaglio del futuro centro turistico e, nella foto grande, una veduta dall’ex centrale di Porto Tolle

LA RIQUALIFICAZIONE Il progetto Delta Farm è inserito nel programma Futur-e, che mira appunto alla riqualificazione della ventina di impianti attualmente chiusi, ma un tempo capaci di generare 13.000 megawatt di potenza, «pari a quella di Paesi come la Danimarca, il Portogallo o la Grecia», ha sottolineato Starace, ricordando come il polo rodigino, entrato in funzione tra il 1980 e il 1984 e gradualmente dismesso fino allo stop dal 2015, sia stato «per molto tempo la colonna portante del sistema energetico nazionale nel Nordest», contribuendo per il 10% alla produzione nazionale di Enel. «Ma poi – ha osservato Zaia – il mondo è cambiato. Ricordo che nel 2008, quand’ero in Consiglio dei ministri, una seduta sì e una anche si parlava di ricorsi e di occupazione. E noi ci siamo sempre schierati perché il Polesine potesse avere il suo raggio di sole. Purtroppo si è perso un treno quando ancora era in grado di correre, ma ora abbiamo l’opportunità di avviare un nuovo Rinascimento, per il quale siamo a disposizione ma di cui saremo anche Catone il censore».

IL PIANO Archiviata la riflessione sul passaggio dall’olio combustibile al carbone («perché non c’era più un futuro produttivo», ha rilevato Starace), sono arrivati un concorso di idee e quindi la proposta di Human, colosso toscano dell’open-air che registra 130 milioni di fatturato, una dozzina di strutture in Italia e 4 milioni di presenze annue. «Per qualità e prezzi, i nostri clienti del Nord Europa dicono che siamo “l’Ikea del turismo”, anche se i nostri villaggi sono diversi l’uno dall’al-

L’AD STARACE: «NON C’È PIÙ FUTURO PRODUTTIVO DAL PUNTO DI VISTA ENERGETICO, MA SARANNO GENERATI 400 POSTI DI LAVORO, PIÙ DI PRIMA»

tro», ha precisato Marco Galletti, amministratore delegato del gruppo che costruirà pure la variante da 100 milioni di Valle Ossi a Eraclea Mare, la cui procedura è ripartita dopo lo scandalo giudiziario culminato nell’arresto e nelle dimissioni del sindaco Mirco Mestre. «Ci metteremo il cuore e realizzeremo due iniziative straordinarie, con particolare attenzione agli aspetti naturalistici ed energetici», ha assicurato il presidente Claudio Cardini. Il piano per Porto Tolle prevede, su un’estensione complessiva di 380 ettari, la destinazione di 20 a bosco e di 117 a villaggio, con 2.200 piazzole per camper, case mobili, glamping (il campeggio green-luxury, attento all’ambiente e sensibile al lusso). Quattro le sezioni principali: “Open air village”, cioè appunto il villaggio a cielo aperto; “Sport centre”, il centro per l’attività sportiva; “Fishing centre”, il centro dedicato

I numeri

380 Gli ettari del sito: 117 saranno di villaggio e 20 di bosco

35 I milioni di euro a cui ammontano demolizioni e bonifiche, a carico di Enel

2.200 Le piazzole destinate a camper, case mobili e tende

36 I mesi di lavoro necessari per abbattimenti e ricostruzioni

alla preservazione della fauna ittica e all’attività di ricerca; “Slow beach”, la spiaggia vergine con servizi ecosostenibili. Fra gli obiettivi, anche la promozione dei prodotti tipici locali «a centimetri zero», secondo la definizione di Galletti: «Allora ricordatevi dell’ostrica rosa», ha fatto presente Zaia, alludendo alla prelibatezza della zona.

L’ECONOMIA CIRCOLARE Cedendo l’area a Human per un controvalore di 3,5 milioni, Enel si farà carico delle demolizioni e delle bonifiche, al momento quantificate in 35 milioni, cifra suscettibile di correzioni alla luce degli ultimi carotaggi effettuati insieme ad Arpav, a cui seguiranno 36 mesi di lavori che vedranno in parallelo abbattimenti e ricostruzioni, senza però toccare l’iconica ciminiera. «È un edificio-simbolo, anche perché è il più alto d’Italia, fra quelli

non in acciaio – ha spiegato Starace – e sarà utilizzato per scopi turistici. Siamo di fronte ad un grande esercizio di economia circolare, in cui alla fine l’indotto che vi lavorerà sarà maggiore di quello che operava nell’impianto». Per il polesano Cristiano Corazzari, assessore regionale al Territorio, «è l’inizio di un nuovo percorso per questa che è anche area patrimonio dell’Unesco». Emozionato il sindaco Roberto Pizzoli: «La centrale è stata fondamentale per il nostro territorio, ma oggi è il momento delle scelte». E la decisione per Porto Tolle è di un cambio d’uso, mentre per l’altro sito veneto di Fusina (Venezia), così come per quelli di La Spezia, Brindisi e Civitavecchia, l’evoluzione pensata da Enel sarà «dal carbone alla turbina a gas e alle energie rinnovabili». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il mare veneto supera l’esame, ma la foce dell’Adige no GOLETTA VERDE CHIOGGIA Da Caorle a Porto Tolle, le spiagge del Veneto sono “pulite”. Ma dobbiamo intenderci sul dettaglio. Alla conferenza stampa di presentazione delle analisi effettuate, anche quest’anno, dalla Goletta Verde di Legambiente, è emerso che tutti i campionamenti hanno restituito valori entro i limiti di legge per quanto riguarda l’inquinamento microbiologico, eccetto quello effettuato alle foci dell’Adige, a Rosolina. Inquinamento microbiologico significa presenza di enterococchi e colibatteri, ovvero i liquami delle fognature. Ma, ha detto Mattia Lolli, portavoce di Goletta Verde, «va tenuto conto che si tratta di prelievi,

fatti il 10 giugno, successivamente a un periodo di intense precipitazioni che hanno riversato in mare una grande quantità di reflui». Nulla di strano, quindi, che alla foce di un grande fiume, come è l’Adige (il secondo d’Italia), se ne trovi ancora una traccia significativa. Inoltre si tratta di un dato “puntuale” (in quel luogo e in quel giorno) non di una media di periodo. E che le acque di Rosolina siano, in realtà, buone, lo confermano, invece, i dati Arpav che, afferma Paolo Parati, responsabile del Centro Veneto acque marine e lagunari: «Tutte le spiagge dell’Adriatico sono balneabili», dunque anche quelle di Rosolina. Non lo è, stando a quel prelievo, la foce dell’Adige («ma le

foci dei fiumi non sono balneabili per legge») che, però, potrebbe esserlo. Infatti, «nei due anni precedenti anche quel punto dell’Adige era risultato entro i limiti di legge» spiega Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto. In altre parole, nessun allarme, ma la situazione va monitorata, perché ciò che avviene a monte, si ripercuote sulla quali-

FIUME La foce dell’Adige nei pressi di Rosolina

22104730-81d6-4504-b8e6-ec83b247991b

LEGAMBIENTE PROMUOVE TUTTE LE SPIAGGE, SOLO LE FORTI PIOGGE HANNO PORTATO A SFORARE I LIMITI DELL’ACQUA ARRIVATA DAL FIUME

tà delle acque a valle. E su questo punto Legambiente invita i sindaci e gli amministratori a controllare scrupolosamente le indicazioni da dare ai bagnanti, perché la cartellonistica è ancora carente, in particolare nell’individuare le zone non balneabili. Il mare, però, non viene aggredito solo dall’inquinamento organico. Ancora più pericolose sono altre forme di inquinamento, in particolare quello da plastica e microplastica. I ricercatori di Legambiente hanno individuato un “fiume” di plastica (ovvero una corrente che trasporta materiali plastici) di 80 miglia nell’alto Adriatico, che ora viene monitorato attentamente. Diego Degan © RIPRODUZIONE RISERVATA


VENETO ECONOMIA

SABATO 29 GIUGNO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

13

la grande riconVersione sul delta del po

Sopra e in alto a destra, due rendering sul nuovo villaggio turistico: quello più piccolo dà una raffigurazione d’insieme, l’altro riguarda la cosiddetta “slow beach”. In basso a destra la centrale dismessa com’è adesso

Porto Tolle villaggio turistico «Operazione da 100 milioni»

VENEZIA. Parla di «cadavere

eccellente» il presidente Zaia riferendosi alla vecchia centrale termoelettrica di Porto Tolle, dal 2010 dismessa dopo una crisi iniziata già nei primi anni Duemila. Ora pronta a rivivere, sotto forma di villaggio turistico. Il progetto si chiama “Delta Farm”, lo firmano Enel e Human Company ed è stato presentato ieri, in una conferenza stampa a Palazzo Balbi, a Venezia, alla presenza dei vertici delle due società, affiancati da Zaia e dal sindaco di Por-

to Tolle, Roberto Pizzoli. Il villaggio occuperà uno spazio di 117 ettari, sui 380 complessivi. Al suo interno saranno allestiti un centro sportivo, uno per pescaturismo e ittiturismo, una spiaggia con servizi ecosostenibili, un'area food e un grande villaggio all’aperto, in grado di ospitare 2.200 piazzole per camper, roulotte e campeggio. L’investimento iniziale, a carico di Enel, sarà di 35 milioni: per la demolizione della vecchia centrale. Non verrà toccata la ciminiera: la più alta struttura non in acciaio in Italia, parte integrante del panorama del delta del Po.

la regione all’agenzia delle entrate

Quote latte, chiesto l’alt alle azioni di recupero VENEZIA. L’assessore veneto

all’agricoltura, Giuseppe Pan, chiede la sospensione delle azioni di recupero sulle quote latte, in attesa delle determinazioni del ministero delle Politiche agricole, dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha stabilito che i calcoli sulle quote latte non erano attendibili e che l’Italia non ha rispettato «il criterio proporzionale di riassegnazione dei quantitativi di riferimento inutilizzati». Con una lettera ad

Avepa, l’organismo pagatore veneto incaricato di riscuotere le multe per la campagna 2014-2015, con il supporto dell’avvocatura regionale, Pan ha dato mandato al direttore Fabrizio Stella di attivarsi con l’Agenzia delle Entrate per «rappresentare la sopravvenuta situazione» al fine di «una eventuale sospensione delle attività di riscossione già in essere»; «Di fronte al rischio di illegittimità delle procedure di escussione coattiva attivate da

Quindi inizieranno i lavori di bonifica, i cui costi non sono ancora determinabili. A quel punto il sito sarà venduto per 3,5 milioni da Enel a Human Company, aggiudicataria del progetto. Sarà quest’ultima società a investire nella realizzazione del villaggio turistico, sostenendo una spesa che ammonta a 60 milioni. I lavori dovrebbero essere ultimati entro 36 mesi, a partire dal termine delle caratterizzazioni: il taglio del nastro è atteso per l’inizio del 2023. «Abbiamo fretta», dice Zaia. «Vogliamo che la riconversione della centrale sia un volano per il Veneto. Da anni in-

Avepa», precisa l’assessore «ritengo necessario adottare ogni iniziativa opportuna per evitare contenziosi dall’esito prevedibile, se non pregiudizievole, e tutelare i 140 produttori veneti interessati ma anche l’operato di Avepa. Mi auguro che il ministero, nonché il Governo e il Parlamento, individuino quanto prima la via legale per uscire da questa intricata vicenda, per dare finalmente certezze a tutti i produttori e agli organismi regionali incaricati del recupero». «Se lo Stato ha sbagliato i conti», fa eco Coldiretti Veneto «restituisca i soldi che ha fatto pagare agli imprenditori zootecnici che in questi anni hanno speso 2,4 miliardi per multe non dovute e per acquistare quote non necessarie». —

il sindacato

Plaude anche la Cgil «Posti di lavoro nell’edilizia in crisi»

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Incontra il plauso (tiepido) dei sindacati il progetto di riconversione della centrale di Porto Tolle in villaggio turistico. «Da anni aspettavamo un progetto. Speravamo nella riconversione dell'energia. Ora ci aspettiamo il rilancio del turismo nel Polesine» dice Lauro Biolcati, segretario generale di Fillea Cgil Rovigo. «Nuovi posti di lavoro daranno respiro alle imprese edilizie che stanno affrontando la crisi». Gli fa eco Riccardo Bego, segretario generale di Fiom Rovigo: «Non abbiamo ancora studiato le carte, quindi non posso esprimere un giudizio definitivo. Accogliamo con favore i progetti che portino lavoro in modo compatibile con il territorio, perché fonte di sviluppo futuro. In passato si era parlato di una riconversione a carbone della centrale. La Fiom era contraria: avevamo ragione».

Pensioni Lunedì quattordicesima per 230 mila veneti

Multiutility Hera accorpa in Hasi il ramo rifiuti industriali

Credito Banco Bpm alleato di Bei 330 milioni per le Pmi

Arriva una boccata d'ossigeno per i veneti che percepiscono una pensione molto bassa. Il 1° luglio verrà infatti erogata la quattordicesima: una mensilità aggiuntiva per 230mila veneti. «Ricevere la quattordicesima è sempre un momento molto importante per i pensionati con un assegno basso - commenta Vanna Giantin, segretaria generale Fnp Cisl Veneto -, ma noi continueremo a chiedere in tutte le sedi opportune che la platea dei beneficiari sia allargata».

Da lunedì Waste Recycling, società controllata da Herambiente, si fonderà per incorporazione con Herambiente servizi industriali (Hasi), che diventa così la più grande realtà italiana dedicata alla gestione dei rifiuti industriali, con sede legale a Bologna e tre sedi commerciali a Ravenna, Padova e Pisa. L'obiettivo della fusione è di razionalizzare la struttura dell'azienda e rendere più agevoli le economie di scala con un miglioramento dell'efficienza operativa.

Fondo europeo per gli investimenti e Banco Bpm hanno firmato un accordo, nell'ambito di una operazione di cartolarizzazione sintetica, che permetterà di espandere il portafoglio crediti della banca a favore delle Pmi, mettendo a disposizione 330 milioni per l'erogazione di nuovi finanziamenti. La cartolarizzazione sintetica è assistita da una contro-garanzia della Bei prevista dal Piano di Investimenti per l'Europa, il cosiddetto Piano Juncker.

Enel demolirà la centrale (ma non la ciminiera), poi subentrerà Human Company L’ad Starace a Venezia: «Più occupati e indotto economico rispetto al passato»

Laura Berlinghieri

cifica Francesco Starace, ad di Enel. Il progetto che coinvolge la vecchia centrale di Porto Tolle si inserisce in un piano ben più ampio di Enel, che ha ad oggetto 23 centrali dismesse, individuate dalla società nel 2014. Il sito di Porto Tolle è il più importante e il secondo più esteso, alle spalle di Montalto di Castro, nel Viterbese. Il futuro della vecchia centrale è stato deciso in un tavolo che ha coinvolto vari attori: imprenditori, architetti, il Politecnico di Milano, l’Università di Padova. Tra i tanti progetti, a convincere Enel è stato quello della società fiorentina Human Company. «La nostra azienda è leader nazionale nel turismo all’aria aperta» sostiene l’ad Marco Galletti. «Abbiamo un fatturato di 130 milioni di euro. Solo nel 2018 i nostri villaggi sono stati frequentati da oltre 4 milioni di turisti. Crediamo che Delta Farm possa diventare un punto di riferimento per il turismo, nel rispetto dell’habitat naturale e sempre lavorando per sostenibilità e risparmio energetico». —

contro i lavoratori e partecipo alle assemblee perché il Polesine possa tornare ad avere un suo “raggio di sole”». I numeri del progetto non sono solo quelli relativi agli investimenti. Secondo le previsioni, a frequentare il nuovo villaggio dovrebbero essere circa 8 mila turisti al giorno. E poi i lavoratori: 400, quando la nuova struttura entrerà a pieno regime, a cui aggiungere la manodopera che a breve sarà impiegata nelle fasi di demolizione. «L’“indotto” che lavorerà nell’infrastruttura turistica sarà maggiore di quello che lavorava nella centrale» spe-

IN BREVE


SAN DONÀ - JESOLO

SABATO 29 GIUGNO 2019 LA NUOVA

IN BREVE

il caso caribe bay

Reddito di cittadinanza «Faremo controllare chi rifiuta il lavoro»

Jesolo Stasera Jazz Festival in piazza Torino

L’assessore Donazzan annuncia verifiche. Problema opposto al Tropicarium: «Costretti a dire no a chi vuol lavorare con noi» Code al Tropicarium Park, dove i giovani vorrebbero invece lavorare JESOLO. Posti vacanti per la stagione estiva a causa del reddito di cittadinanza, interviene l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan. Vuole far luce su questo disagio evidenziato dagli albergatori e adesso anche dal patron di Caribe Bay di Jesolo, Luciano Pareschi. «Ciò che viene segnalato dalla struttura turistica è grave e purtroppo era tra le preoccupazioni che subito avevo sollevato» dice l’assessore, «ovvero che il reddito di cittadinanza fosse sfruttato per restare a casa, percepire solamente l’indennità». «Farò monitorare tutte le proposte pervenute e a chi, per capire le ragioni di un rifiuto» aggiunge «purtroppo il sistema informativo creato e utilizzato da Anpal non è ancora a regime, pertanto non conosciamo ancora il rappor-

to che intercorre tra l‘erogazione dell’assegno del reddito di cittadinanza e l’offerta di opportunità lavorative. Questo è al momento attuale un limite del reddito di cittadinanza, che le Regioni stanno osservando e rispetto al quale intendono intervenire». «Di fronte a un posto di lavoro, solo per gravi ragioni, si può opporre un rifiuto», conclude, «l’impegno delle nostre strutture e dei servizi per il lavoro in Veneto è storicamente quello di trovare lavoro per le persone disoccupate e di aiutare le aziende a restare a produrre in Veneto, trovando risposte alle loro esigenze lavorative. Il Veneto è regione turistica e ha bisogno come l’ossigeno di lavoratori». La polemica sul reddito di cittadinanza è iniziata quando i primi operatori del turi-

san donà

Minacce e lesioni alla ex 32enne condannato a nove mesi per stalking SAN DONÀ. Ha reso un infer-

no la vita della sua ex, tempestandola per mesi con messaggi minacciosi sul cellulare: «Se ti trovo con altro non rispondo di me e succederà un gran casino», «Guarda che succede brutto, evitiamolo, sai come sono fatto e che giro con tanto acciaio addosso. Non essere irresponsabile». E, ancora: «Ti tolgo tutto quello che hai, ti rovino l’esistenza», «altro che soldi, ti ritorno una bara», «voglio vederti distrut-

35

ta, ora c’è di mezzo anche tua sorella. Preparatevi», «Negli ultimi mesi tutto quello che ti ho detto ho fatto, ora manca il gran finale...non vorrei, ma puoi evitarlo, «Stai sempre attenta dove e cosa fai che ti sto cercando». Ieri, il sandonatese A.G., 32 anni - non ne pubblichiamo il nome per evitare di rendere riconoscibile la vittima delle sue minacciose molestie - è stato condannato dal Tribunale di Venezia a 9

l’iniziativa

Guardia costiera di Jesolo 200 ragazzi in gita al faro

I ragazzi che hanno partecipato alla gita al faro

smo non trovavano camerieri, baristi, custodi, addetti alle manutenzioni. Ma c’è chi invece lavora in settori diversi e ha dovuto anche dire no a molti giovani. Tropicarium Park e Fabbrica della Scienza a Jesolo, con le mostre di Venezia a palazzo Zaguri e quella su Tesla a Milano, di Mauro e Monica Rigoni, hanno una cinquantina di dipendenti e hanno dovuto dire no a molte richieste. «Abbiamo continuamente giovani che chiedono di fare le guide, seguire le mostre, controllare, collaborare con noi. Ragazzi che hanno studiato, giovani laureati, appassionati. Chiedono lavoro e sempre di più perché noi lavoriamo sulla cultura e con la gente e i ragazzi amano questo mondo». — Giovanni Cagnassi BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

mesi di reclusione per stalking e lesioni. Il 15 giugno del 2017, infatti, trovandola per strada, aveva afferrato con forza la giovane per le braccia, strattonandola e provocandole lesioni giudicate dai medici del pronto soccorso guaribili in 5 giorni. Il giudice ha assolto l’uomo dal contestuale reato di maltrattamenti in famiglia (che la Procura gli aveva contestato, dal 2012 al 2017), ma ha invece ritenuto sussistente il reato di stalking per aver «ingenerato in lei un fondato timore per l’incolumità propria, dei propri genitori e della sorella, nonché in modo da condizionare la sua vita, costringendola ad alterare i suoi comportamenti e abitudini». — R.D.R.

JESOLO. Una giornata al faro. Il personale dell’Ufficio Circondariale marittimo di Jesolo ha organizzato un evento dedicato alle Organizzazioni non lucrative di utilità sociale del territorio. Ad attendere oltre 200 ragazzi, il comandante del porto, tenente di Vascello Francesco Sangermano, e il suo personale: «Un’occasione unica» dice il comandante «di vivere tutto il fascino del mare, vedendo, toccando e conoscendo il mondo della Guardia costiera come difficilmente si potrebbe immaginare». L’evento, nato dalla voglia di “esaudire il desiderio” del piccolo Gabriele di conoscere la Guardia Costiera, è stato con gioia esteso a tutte le Onlus del territorio. — G.Ca.

jesolo

Investito da una moto in via Aquileia sedicenne ricoverato, fuori pericolo È considerato ormai fuori pericolo il 16enne di Jesolo coinvolto nel grave incidente occorso giovedì sera in via Aquileia. Dopo una notte ricoverato in ospedale a Padova in prognosi riservata, i medici hanno accertato che non ha riportato conseguenze tragiche a seguito dell'incidente al lido. Travolto da una moto da corsa, con in sella un motociclista residente sul litorale e lievemente ferito, il ragazzo residente a Jesolo è stato sbalzato dalla sella ed è piombato sull’asfalto in fin di vita. Ha sbattuto la testa perdendo i sensi e per questo è stato

trasferito d’urgenza all’ospedale di Padova in elisoccorso. Ieri è dunque stato sottoposto a una Tac che ha stabilito che non ci sono lesioni gravi o permanenti. I genitori, una famiglia molto conosciuta a Jesolo, hanno potuto finalmente calmarsi dopo ore infinite di tensione. Sul posto, la polizia locale di Jesolo con i sanitari del 118. Gli agenti della municipale hanno chiuso per diverse ore la strada. Da una prima ricostruzione risulta che i due mezzi procedessero nella medesima direzione di piazza Trieste quando la moto ha colpito la bici.

Bocciato lo stanziamento di 500 mila euro Il sindaco: «Puntiamo a un ritorno sulla Rai»

Tensione in Consiglio su Miss Italia Il no dell’opposizione LA POLEMICA

I

l no dell’opposizione a Miss Italia. Mentre il sindaco, Valerio Zoggia, attende gli emissari della Miren ai primi di luglio per decidere sull’edizione di quest’anno, Christofer De Zotti e Lucas Pavanetto (Jesolo Bene Comune) hanno nuovamente bocciato l’evento in Consiglio. «Abbiamo votato contro la variazione di bilancio che impegna 500mila euro» ricordano «Lo diciamo da anni, siamo sempre stati contrari a questa manifestazione che ha dimostrato di non portare i risultati sperati, dopo l'investimento di milioni di euro. Non possiamo nemmeno aggrapparci alla speranza del ritorno in Rai: se ne parla ormai da troppo tempo e non possiamo continuare ad aggrapparci aduna speranza e finanziare la manifestazione. Mancano solo due mesi e ancora non sappiamo se e come verrà fatta. Come possiamo pensare di garantire la giusta comunicazione e promozione di un evento che è ancora in forse e per il quale spenderemo mezzo milione di euro? La maggioranza

Il sindaco Valerio Zoggia

compia un atto di coraggio, fermi Miss Italia e investa le risorse in piste ciclabili, illuminazione, sicurezza, promozione. Non condividiamo nella maniera più assoluta la scelta di spendere 500 mila euro che provengono dal maxi avanzo di bilancio del 2018». Zoggia ha risposto tranciante: «Rispetto le loro idee e loro rispettino le mie, visto che sono stato votato dai cittadini e unico candidato a difendere Miss Italia. Abbiamo speranza di un ritorno in Rai e se così non sarà tratteremo sul finanziamento che lo scorso anno con La7 era stato di 350 mila euro». — G.Ca.

“Jesolo (non solo) Jazz Festival” , stasera alle 21 in piazza Torino si esibisce il duo composto da Heloisa Lourenço cantante brasiliana con esperienza internazionale, che da tempo ha scelto il Veneto come seconda patria, e Paolo Vianello pianista ed arrangiatore di grandi artisti italiani e stranieri. Il gran finale vedrà protagonista Tullio De Piscopo a chiusura di questo Festival che ha dato una scossa all’estate jesolana.

Jesolo I grandi protagonisti delle serate musicali Grande attesa stanotte al Muretto dove arriva in consolle Chris Liebing una star della notte, preceduta dal resident DJ Andy-J. Leibing è considerato uno dei maggiori esponenti della musica techno ed è conosciuto anche per essere vegano. Notte di grande musica per i giovani anche al Vanilla. Le nottate proseguono anche al Marina Club e Gasoline, Maxim e Capannina. Al chiosco Veliero lo shake del sabato.

il riconoscimento

“Rifiuti free” premiati 5 Comuni e Veritas CEGGIA. «Rifiuti Free», al

top Fossalta di Piave e Ceggia. Nel territorio gestito da Veritas, sono cinque i Comuni «Rifiuti Free». A darne notizia è la stessa Veritas, che ricorda come la graduatoria venga elaborata annualmente da Legambiente incrociando la percentuale di differenziata (almeno oltre il 65%) con la produzione di rifiuto secco (dev’essere inferiore a 75 kg pro capite all’anno), depurata dalla quota relativa agli ingombranti. In base a questi parametri, sono risultati «Rifiuti Free» 5 dei 34 Comuni in cui Veritas gestisce il servizio. Al top ci sono Fossalta di Piave e Ceggia. La prima ha raggiunto l’86,8% di differenziata e 58,6 kg di rifiuto secco pro capite all’anno. Ceggia ha raggiunto l’86,3% e 50,8 kg. Nella top five figurano anche Campagna Lupia (81,4% di differenziata e 71,9% kg), Campolongo (78,7% e 72 kg) e Mira (80,7% e 68,7 kg) quest’ultimo al top nella graduatoria relativa ai Comuni sopra i 15 mila abitanti. Gli attestati sono stati consegnati a Roma. Un premio è andato pure a Veritas, nel cui territorio si è toccato il 67,1% di differenziata. — G.Mon.


2 VE

PRIMO PIANO

Sabato 29 Giugno 2019 Corriere del Veneto

Turismo e territorio

di Marco Bonet Ispirata dalla Bankside Power Station di Londra, la Power cathedral sulle rive del Tamigi che dal 2010 ospita il Tate Modern Museum, Enel si è data un obiettivo ambizioso: chiudere 23 centrali elettriche ritenute «prive di futuro industriale» (per quanto fin qui capaci di produrre 13 mila megawatt, la quantità di energia necessaria per illuminare la Grecia, il Portogallo o la Danimarca) per restituirle a nuova vita e metterle nuovamente a disposizione delle comunità locali. L’iniziativa si chiama «Futur-E» e dopo la a storica centrale «Giuseppe Volpi» di Marghera, nata nel 1926 per volontà della Sade e venduta qualche anno fa per 5 milioni di euro a tre società alla ricerca di spazi per espandersi, ora coinvolgerà Porto Tolle, in Polesine. «Con i suoi 380 ettari stiamo parlando del più grande sito da dismettere dopo Montalto di Castro, Viterbo. Di certo il più delicato per il contesto ambientale, dal momento che si trova nel Parco del Delta del Po. Insieme al Politecnico di Milano, all’università di Padova e al Comune siamo riusciti a mettere a punto un bel progetto» ha detto Francesco Starace, amministratore delegato di Enel, che ieri ha presentato a Palazzo Balbi, insieme al governatore Luca Zaia, il piano di riconversione dell’ex centrale a olio combustibile entrata in funzione nel 1980, diventata il punto nevralgico della rete elettrica a Nordest e infine abbandonata dopo il declino iniziato nei primi anni Duemila, anche a seguito del mancato passaggio al carbone («Quel treno ormai è andato e non ripasserà più» ha detto lapidario Starace). L’impianto verrà smantellato da Enel (resterà in piedi solo la ciminiera, che con i suoi 250 metri è il più alto manufatto non in acciaio d’Italia, come esempio di archeologia industriale) e sempre Enel si occuperà delle bonifiche dei terreni, per un costo complessivo di 35 milioni che potrebbe però lievitare una volta che si sarà conclusa la caratterizzazione avviata insieme ad Arpav. L’area verrà quindi venduta per 3,5 milioni di euro a Human Company, gruppo fiorentino specializzato nell’ospitalità all’aria aperta, leader in Italia con 4 milioni di presenze l’an-

PORTO TOLLE (ROVIGO)

Porto Tolle rinasce Il progetto La suddvisione delle aree del futuro campeggio

Aria aperta Sorgeranno un centro sportivo e 2.200 piazzole

Natura Sono previste anche un’area pesca e una spiaggia

Enel smonterà la centrale e farà le bonifiche Human Company costruirà un campeggio Starace: Fusina, invece, sarà convertita a gas no e 140 milioni di euro di fatturato, che ha battuto la concorrenza della romana Meda Costruzioni che aveva proposto la costruzione di un parco tematico. Human Company realizzerà invece un polo ricettivo con spiaggia, centro sportivo, area pesca e 2.200 piazzole diffuse su 117 ettari, più 20 ettari di bosco. «Ci saranno spazi per tende, roulotte e camper, per il glamping e per le case mobili» ha spiegato l’amministratore delegato Marco Galletti. L’investimento è di 60 milioni (Human Company, già presente sul lago di Garda, sta realizzando in Veneto un altro i n te r ve n to , a Va l l e O s s i , Eraclea, con una spesa tra gli 80 e i 100 milioni); la speranza, autorizzazioni urbanistiche ed ambientali permettendo, è di aprire per l’estate del 2023.

380 60 ettari

È l’area della centrale di Porto Tolle. Dopo Montalto di Castro (Viterbo) è il sito più grande che Enel deve dismettere in Italia

milioni di euro

È l’investimento che Human Company farà a Porto Tolle dopo aver acquistato l’area da Enel per 3,5 milioni di euro

«Faremo qualcosa di straordinario, senza precedenti» promette il presidente di Human Company Claudio Cardini. «Stiamo rianimando un cadavere eccellente» ha commentato Zaia, convinto che «la riconversione della centrale di Porto Tolle possa essere uno spiraglio di luce capace di illuminare tutto il Polesine, l’inizio del Rinascimento». E Starace ha rassicurato il sindaco Roberto Pizzoli: «Con l’indotto il nuovo campeggio garantirà più posti di lavoro di quanti ne sono stati persi con la vecchia centrale». Sono stimati 400 posti e 800 mila turisti all’anno. Nell’occasione, l’amministratore delegato di Enel ha precisato che non verranno chiuse altre centrali al di là delle 23 già individuate nel 2014 «ma abbiamo chiesto al ministero dello Sviluppo economico l’autorizzazione a convertire quattro impianti dal carbone ad un mix tra gas e rinnovabili: Fusina, Civitavecchia, La Spezia e Brindisi. Stiamo parlando dei poli attorno a cui ruota la rete elettrica nazionale. Questo anche nell’ottica del raggiungimento degli ambiziosi target di crescita energetica, 30 mila megawatt dal solare e 10 mila dall’eolico, che ci ha dato il governo, all’insegna dell’efficienza e della flessibilità». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Venezia, il principe accolto dal console onorario Anna Licia Balzan

Vele storiche, la regata patrocinata da Alberto di Monaco

La vicenda ● Oggi e domani si svolgerà nelle acque di Venezia la celebre regata Vele storiche, patrocinata dal Principato di Monaco ● Alberto di Monaco è stato in visita nei giorni scorsi a Venezia e Trieste

(g.co.) Una visita di due giorni, tra arte, storia e ambiente, che anticipa la settima edizione del Trofeo Principato di Monaco – Le vele d’epoca in laguna. La regata competitiva di oggi e domani è la seconda tappa della Coppa Aive dell’Adriatico 2019, si rivolge alle imbarcazioni classiche ed è organizzata sotto la direzione dello Yacht Club Venezia e del Circolo Velico PortodiMare. Ma è anche patrocinata dal Principato, confermando la storica passione di Alberto II per il mare. Mercoledì e giovedì il principe è perciò arrivato in Italia, scegliendo di visitare Trieste e, prima, la Biennale di Venezia Ad ac-

VENEZIA

compagnarlo nel viaggio Anna Licia Balzan, console onoraria del Principato. Il sovrano ha scelto il capoluogo friulano per inaugurare in piazza Unità d’Italia la «targa alpina», a segnare l’estremità italiana dell’omonima via pedestre che parte appunto da Monaco. In laguna, invece, Alberto II ha visitato l’Arsenale e alcuni padiglioni nazionali della mostra d’arte contemporanea: il principe ha toccato le esposizioni di Italia, Francia, Giappone e Stati Uniti, le più concentrate sui temi della sostenibilità ambientale, argomento che interessa sia il sovrano che la sua Fondation Prince Albert II, da sempre

Spettacolo A sinistra, la regata Vele d’epoca. Sopra, Alberto di Monazo con Anna Licia Balzan

impegnata nella promozione di progetti mirati alla salvaguardia. «La visita del principe Alberto testimonia quanto i legami tra Monaco e l’Italia, e in particolar modo Venezia e Trieste, siano forti – ha sottolineato Balzan -. Partendo dall’arte, in una delle rassegne più importanti al mondo come la Biennale di Venezia, arriviamo a Trieste, città mitteleuropea, crocevia di culture e tradizioni diverse. Mi sto impegnando per la crescita dei rapporti tra questi territori e il principato, non solo nel campo dell’arte, della salvaguardia dell’ambiente e del turismo ma anche in quello dello sport». © RIPRODUZIONE RISERVATA


ODERZO - MOTTA

SABATO 29 GIUGNO 2019 LA TRIBUNA

43

la crisi di ponte di piave

Motta di livenza

portobuffolÈ

Stefanel, promessa in Regione «Addetti pagati fino all’ultimo»

Un furgone rimane incastrato nel sottopasso

Incendio alla Pmc Ha preso fuoco un silo

Incontro a Venezia sulle strategie future a tre giorni dall’udienza del tribunale Donazzan chiede rassicurazioni. Vendrame (Cgil): «Mantenere gli accordi»

Maria Chiara Pellizzari PONTE DI PIAVE. Mancano solo

tre giorni all’udienza strategica per Stefanel del 2 luglio, quando nel tribunale di Venezia verrà discussa la richiesta di ammissione all’amministrazione straordinaria presentata dall’azienda lo scorso 12 giugno. Il giudice potrebbe accogliere l’istanza, nominando uno o più commissari straordinari a cui affidare l’attuazione di un piano di rilancio in grado di ripianare il debito, che supera (di poco) i 90 milioni di euro. Inevitabili i tagli. Per tutelare i 253 dipendenti tra la “casa madre” di Ponte di Piave ( circa 80 persone) e la rete retail nel territorio, si è tenuto ieri nella sede di Palazzo Grandi Stazioni a Venezia un tavolo di monitoraggio. L’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan, assistita dall’unità di crisi e dalla Direzione Lavoro della Regione, ha incontrato i vertici aziendali e le orga-

La Stefanel a Ponte di Piave

nizzazioni sindacali del comparto tessile e moda e del commercio. Di fronte alle preoccupazioni espresse dai rappresentanti dei lavoratori, il management di Stefanel, controllata dai fondi Oxy e Attestor,

cessalto

Furto nell’area di servizio Rubati diecimila euro nell’auto per le vacanze CESSALTO. Quando ha aperto

la propria vettura dopo la sosta nell'area di servizio di Calstorta Ovest in A4 non poteva credere ai suoi occhi. I ladri gli avevano portato via forzando la serratura la bellezza di 10mila euro. In contanti. È quanto è stato sottratto a un turista originario dell'est europeo per il suo viaggio in Italia. Indaga la Polizia stradale di San Donà competente nel tratto che va dalla tangenziale di Mestre a Portogruaro e che quindi sovrintende anche il co-

mune di Cessalto. L'uomo aveva lasciato i suoi effetti personali in auto durante una sosta ristoratrice. Faceva molto caldo e non vedeva l’ora di fermarsi visto che stava affrontando un viaggio molto lungo e duro. Al ritorno l’amara scoperta. I ladri, probabilmente nascosti in una siepe, sono entrati in azione quando più o meno era ora di pranzo. È l’orario giusto per entrare in azione, poiché molte persone sono distratte e non vedono l'ora di raggiungere i locali dell'a-

ciMadolMo

Malore per Lucio Paladin papà di Soraya e Asia CIMADOLMO. Malore e scampato pericolo per Lucio Paladin, papà delle cicliste pro’ Soraya e Asja. Eloquente il post pubblicato su Facebook dal Ca’ Foncello, dove il cicloamatore è ricoverato: «Ho visto la morte. Con un po’ di ironia, molta determinazione e altrettanta tranquillità, le ho mostrato il diario della mia vita. C’erano molte pagine vuote, le ho detto che volevo riempirle assieme alla mia fami-

Lucio Paladin

ha assicurato che, nelle interlocuzioni con il tribunale competente e con il Ministero dello sviluppo economico, farà quanto in proprio potere affinché i commissari straordinari che saranno auspicabilmente nominati all’esito della prima fase della procedura di amministrazione straordinaria, rinnovino la cassa integrazione straordinaria attualmente in essere. «Ci interessa che gli accordi presi a suo tempo con l’azienda siano mantenuti» commenta Mauro Visentin, segretario generale Cgil Treviso, «anche in amministrazione straordinaria vanno mantenuti cassa integrazione, incentivi per l’uscita, tempistiche di pagamento». Il piano, oltre a prevedere la cassa integrazione per 12 mesi, dunque fino a febbraio prossimo, indica dei percorsi di gestione degli eventuali esuberi con politiche attive per la riqualificazione e ricollocazione del personale, attraverso l’assegno di riqualifica-

rea, lasciando talvolta incustodite le proprie vetture. Di fronte i ladri avevano proprio “un’autostrada” davanti, visto che nessuno si trovava presso questa vettura. Rubare il malloppo è stato un gioco da ragazzi e la vittima altro non ha potuto fare che dotarsi di pazienza e chiamare le forze dell'ordine. Sul posto gli agenti della Polstrada di San Donà hanno raccolti elementi utili alle indagini. Esplode l’estate e aumentano i disagi sulle aree di servizio cessaltesi. Di notte tornano a riempirsi i piazzali di mezzi pesanti i cui autisti, in spregio alle comuni regole, occupano le corsie per dormire. Questa situazione, più simile a una giungla, rischia di compromettere la sicurezza stradale all’interno della stessa Calstorta. — Rosario Padovano

glia, ai miei affetti, ai miei amici, al mio lavoro, alle mie passioni. L’ho ringraziata per avermi dato l’opportunità di scrivere un’altra pagina importante del mio folto diario. È stata una trattativa molto dura, una salita ardua ma ho vinto... Alla faccia anche di chi mercoledì mattina mi aveva portato da lei». Paladin era tornato da un paio di giorni da Matera, dove c’era stato il passaggio di consegne nell’organizzazione del Meeting Nazionale Giovanissimi. La manifestazione che fra un anno approderà a Conegliano, avendo lo stesso Paladin alla guida della squadra organizzatrice. — M.T.

zione e le politiche regionali per il lavoro. L’azienda ha inoltre ribadito che l’istanza per l’ammissione all’amministrazione straordinaria è stata presentata con l’obiettivo di perseguire la conservazione e il risanamento dell’impresa. E, ritenendo fondamentale il mantenimento della continuità aziendale, ha confermato che favorirà il puntuale pagamento dei corrispettivi per le prestazioni effettuate dai dipendenti. Ad oggi i dipendenti sono sempre stati puntualmente pagati, nonostante il clima d’incertezza. Ma resta lo stato d’allerta. Fallito il tentativo del concordato preventivo per mancato accordo con i creditori e non essendosi concretizzati i colloqui con potenziali investitori, la via dell’amministrazione straordinaria è da tutti considerata l’ultima strada possibile per tentare di mantenere in vita la storica attività fondata da Giuseppe Stefanel. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Incendio alla PMC di Portobuffolè, a prendere fuoco un silos. Paura ieri pomeriggio in zona industriale a Portobuffolè, attorno alle 14 un silos della nota azienda del territorio PMC contenente materiale di scarto infiammabile ha preso fuoco. La causa secondo un primo esame è imputabile alle alte temperature raggiunte in quelle ore del giorno, circa 37 gradi, che hanno influito pesantemente sul materiale raccolto all’interno del silos surriscaldandolo e portandolo alla combustione. I lavoratori hanno notato il fumo uscire dalla struttura ed hanno allertato immediatamente i vigili del fuoco. I pompieri una volta giunti sul posto hanno messo in sicurezza la zona e hanno iniziato le manovre per spegnere l’incendio . Le operazioni sono durate alcune ore sotto il sole cocente, alle 17 l’incendio è stato spento. L’azienda ha sede in via Contrada Bassa ed è specializzata nella lucidatura, laccatura e verniciatura di mobili. — G.G.

PORTOBUFFOLÈ.

L’immagine dell’incidente MOTTA DI LIVENZA. Disagi per il traffico in via Cordamola a Motta di Livenza, un furgone rimane incastrato nel sottopasso. Ieri pomeriggio attorno alle 16 un mezzo pesante è rimasto incuneato nel sottovia dei binari della rete ferroviaria di Motta di Livenza. Sul posto è giunta la polizia locale, avvisata dai passanti, ad aiutare il malcapitato autista a liberare il mezzo. Il sottopassaggio è alto 3 metri e 10cm, il mezzo è rimasto incastrato per una manciata di centimetri. Nel giro di pochi minuti il furgone è stato liberato e il traffico ha potuto scorrere liberamente. — G.G.

la contestazione

«I marciapiedi distrutti» La protesta degli opitergini La sede stradale utilizzata dai pedoni è particolarmente disconnessa a causa non solo dell’usura del tempo ma anche dalle radici degli alberi ODERZO. Marciapiedi distrutti dall’usura del tempo e dalle radici degli alberi, i cittadini sbottano. Una segnalazione partita dal gruppo social “Oderzo Segnala” e che ha portato all’attenzione lo stato di degrado del marciapiede presente in via Tomitano, nelle vicinanze della stazione ferroviaria, che va dal civico 4 fino al ristorante pizzeria Mama’. Parte della sede stradale , utilizzata dai pedoni , è particolarmente disconnessa a causa, non solo dell’usura del tempo, ma anche dalle radici degli alberi presenti che hanno sollevato e compromesso la pavimentazione. «I marciapiedi sono impraticabili per chiunque, con pericolo di cadute e infortuni» ha segnalato un cittadino «saltuariamente anche se meno di frequente, dopo l’intervento con multe a danno comunque dei poveri residenti che non hanno spazi adeguati, con auto parcheggiate sui marciapiedi a impedirne il totale utilizzo. Vanno rifatti eliminando le piante e i lampioni che costituiscono delle barriere architettoniche». «Abbiamo fatto un piano degli interventi per

Il marciapiede in via Tomitano (Foto Oderzo Segnala)

la sistemazione e riqualificazione dei marciapiedi compromessi presenti nel territorio» ha spiegato il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Vincenzo Artico «Nel corso del tempo siamo intervenuti in diversi punti critici dove i marciapiedi utili per la mobilità dei pedoni in sicurezza erano fortemente compromessi, come in via degli Alpini in centro a Oderzo. Vi sono delle priorità che vanno rispettate». Ha proseguito il vicesindaco Artico: «Nella zona della scuola Brandolini siamo intervenuti con la manutenzione del verde pre-

sente, attraverso la potatura degli alberi. Siamo per una strategia di manutenzione nel territorio e di rispetto del verde presente, senza abbattere le alberature urbane che sono stati inserite nella progettazione delle strade proprio come abbiamo fatto in via degli Alpini. In quella zona le piante presenti non sono state abbattute, ma lasciate al loro posto. Bisogna puntare a una scelta sostenibile. Possiamo solo portare le dovute manutenzioni alle strutture presenti, cosa che stiamo facendo».— Gloria Girardini


31

SABATO 29 GIUGNO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

CORTINA

E mail belluno@corrierealpi.it Belluno Piazza Martiri, 26/b Centralino 0437/957.711 Fax 0437/957.750 Abbonamenti 800.860.356 Pubblicità 0437/942.967

olimpiadi 2026

Torino prova l’assalto alle gare di bob Zaia è sicuro: «Il dossier non si cambia» Il sindaco piemontese Appendino tenta l’approccio con il collega milanese Sala, ma in Veneto si dormono sonni tranquilli Francesco Dal Mas CORTINA. Da Cesana, in Pie-

monte, ancora si spera. Giace qui la pista da bob inutilizzata dal 2006. E la speranza, appunto, è di farla rinascere con le Olimpiadi 2026. Ma, evidentemente, a discapito di Cortina. La quale Cortina – come ha ripetuto più volte il sindaco Gianpietro Ghedina, sull’onda delle affermazioni, fin dalla gestazione della candidatura, del presidente Luca Zaia – punta alla rigenerazione del bob proprio attraverso i Giochi. Chiara Appendino, sindaco di Torino, ha ricordato in questi giorni come le Olimpiadi del 2026 si terranno a soli tre mesi di distanza dalla conclusioni delle ATP Finals 2021-2025. Quindi? «Per il bene del Paese», ha spiegato Appendino, rivolgendosi al sindaco di Torino, Beppe Sale, «adesso bisogna fare rete e collaborare in modo che i nostri territori possano trarre il massimo beneficio dai traguardi appena raggiunti». Sala ha subito concesso la disponibilità a un appuntamento. A Cortina qualcuno ha tremato, specie fra coloro che con tanti sacrifici hanno tenuto in piedi, in questi anni, il gruppo di appasionati. E tra i futuri atleti, in particola-

re, che guardano non solo alla scadenza olimpica, ma anche al futuro centro federale e alle sue numerose opportunità. A restare tranquilli sono il sindaco Ghedina e il governatore Zaia, entrambi in buone relazioni col sindaco meneghino. Ieri è arrivata una rassicurazione indiretta, quella del presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, che ha messo le mani avanti. «Non dimentichiamo che Torino avrà gli Atp Finals di tennis, che è un evento non di qualche settimana come le

Nessuna novità sul nome del manager «Non sarà un avanzo della politica» olimpiadi, ma che dura cinque anni e su quello dobbiamo investire. Ma», concluso, «la collaborazione con Milano deve essere messa in piedi, sia sulla tecnologia sia in tutti gli altri campi». Basta? Evidentemente no. Lo stesso Zaia ieri è sceso in campo chiarendo lo stato dell’arte e invitando a rispettare i patti. «In questa fase, freschi di nomina, non stiamo ancora ragionando su certi aspetti delle Olimpiadi. Ma non dimentichiamo che ci so-

Nella foto di Iario Tancon, il sindaco Ghedina con la bottiglia di Coca Cola dedicata alle Olimpiadi 2026

no state assegnate sulla base di un dossier ben preciso e, se cambia radicalmente il progetto, in Svezia qualcuno potrebbe trovare da ridire». Qualche sollecitazione, intanto, sta arrivando dal vicino Friuli Venezia Giulia, complice anche Sappada, veneta fino ad un anno e mezzo fa e valle di campioni e campionesse. «Sicuramente stiamo

guardando anche questo aspetto che sarebbe minimale rispetto alla questione Piemonte. Ma devo dire che in questa fase ancora non ci stiamo ragionando». Capitolo chiuso, dunque. Da Torino, però, sarebbe pronto a tornare alla carica il suo collega Cirio, presidente di quella regione. Zaia, poi, ha voluto affrontare il tema

del manager. «Non c’è ancora alcuna novità al riguardo. Probabilmente ci incontreremo la prossima settimana. Di certo sarà una persona di assoluto valore, con un un curriculum che parli da sé, con esperienza multinazionale e buone relazioni internazionali, pensando alla platea di fronte a cui si troverà a parlare. Manca il nome? Ci arrive-

remo: abbiamo trovato accordi su cose ben più complicate. Di certo non sarà un avanzo della politica: questa partita non è il cimitero degli elefanti, né un nuovo Eldorado terra di conquista. È l’evento più importante della storia di questa regione dopo le Olimpiadi del 1956, per cui bisogna essere chirurgici in ogni operazione, perché è quello che viene apprezzato dal Cio». Se Veneto e Lombardia hanno bisogno di un manager – si fa avanti il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca – noi ce l’abbiamo. Davvero simpaticone, questo De Luca, si è subito commentato ai piedi delle Tofane. «Vedo che stanno già discutendo sui manager da impegnare», ha detto il governatore campano, «se avete bisogno noi siamo pronti a prestarveli visto che in dieci mesi, senza il miliardo che ha dato il Cio, abbiamo organizzato un evento straordinario come le Universiadi». «Ci avessero dato un decimo, saremmo stati più tranquilli», ha aggiunto, «ma va bene così, saremmo andati avanti lo stesso». «In attesa del 2026», ha concluso, «a giorni cominciano le Universiadi, non vorremmo disturbare, ma dovremmo interessare di questo il Coni e Malagò». —

i progetti di rfi

De Carlo: «La stazione di Calalzo sia finita per il 2021» Il primo cittadino-parlamentare chiede ora di lavorare sui tempi di percorrenza «altrimenti l’uso del treno non sarà mai attrattivo» CALALZO. Piena soddisfazio-

ne lungo tutto l’asse della ferrovia bellunese per la conferma dei programmi di investimento da parte di Rfi. «Questa è la conferma tanto attesa», sottolinea il sindaco di Calalzo, Luca De Carlo, parlamentare di Fratelli d’Italia, «che i quattro milioni per il restyling della stazione di Calalzo ci sono tutti. E quindi ci auguriamo che, secondo il crono programma, i lavori siano realizzati il prossimo anno, in modo da poter avere la “porta del Cadore” pronta per i mondiali di sci». «Ottima», per De Carlo, anche la conferma che si elettri-

ficherà la linea ferroviaria da Ponte nelle Alpi a Calalzo. «È la certezza», sottolinea De Carlo,«che non si dismette, anzi si rilancia, la viabilità su rotaia». Questo, infatti, il timore che si coltiva ancora in taluni ambienti del Cadore. Secondo il sindaco-parlamentare, bisogna adesso lavorare sui tempi di percorrenza per rendere attrattivo l’uso del treno. Al momento, infatti, quello verso Padova e verso Venezia, è ancora un “viaggio-avventura”. Il tema sarà affrontato dall’assessore regionale Elisa De Berti nell’incontro del 5 luglio a villa Pat, in comune di Sedico, nel contesto della presentazione del nuovo piano regionale dei trasporti. Sede in cui si farà anche una riflessione sul “treno delle Dolomiti” e sul possibile

proseguimento dell’A27. Il presidente della Provincia, Roberto Padrin, non ci potrà essere perché sarà in Russia. «Il programma delle Ferrovie dello Stato», anticipa, «è strategico per la provincia, non solo ai fini delle Olimpiadi, ma anche per consolidare lo viluppo di queste terre in funzione anti spopolamento. La Provincia ringrazia per questo la Regione che si è adoperata per ottenere dal governo i fondi per l’implementazione di questo piano». L’onorevole Roger De Menech si augura che la conferma di Rfi testimoni che il governo ha dato il via libera al piano con i fondi già previsti dall’esecutivo precedente per i lavori di elettrificazione dell’intero bacino bellunese. «Spero che la Regione Ve-

lo sponsor

Coca Cola rimarrà partner olimpico fino al 2032 Anche le Olimpiadi di Cortina saranno sponsorizzate da Coca Cola. Lunedì, alla riunione Cio di Losanna per l’assegnazione dei Giochi invernali, il Comitato olimpico internazionale ha infatti annunciato il nuovo accordo di sponsorizzazione con la Coca Cola fino al 2032. Coca Cola è il più longevo partner del movimento olimpico: sponsorizza i Giochi da ben 104 anni. E ieri il sindaco Ghedina ha ricevuto la prima bottiglia di Coca Cola dedicata alle Olimpiadi.

neto non si lasci sfuggire l’occasione di completare l’opera per la quale ha siglato gli accordi quadro». Secondo il programma diffuso da Rfi, infatti, sono indicati i 200 milioni di investimento per l’elettrificazione del cosiddetto “anello basso” da Conegliano a Belluno e fino a Montebelluna, via Feltre. È anche precisato l’importo di 4 milioni per Calalzo. Non c’è ancora, invece, una previsione di spesa per l’elettrificazione della Ponte nelle Alpi-Calalzo, che comunque, si afferma, deve essere conclusa entro il 2024. Il percorso dell’elettrificazione è scattato ancora nel 2016, quando l’allora ministro Del Rio fece approvare un piano detto “cura del ferro”, con investimenti complessivi per 13, 3 miliardi di euro.

Con la legge di bilancio 2017, il governo dell’epoca ha sbloccato gli interventi previsti nel 2018 del contratto di servizio con Rfi, tra cui l’elettrificazione tra Vittorio Veneto e Belluno. Per gli interventi successivi, invece, i fondi devono essere erogati di anno in anno, come previsto dal contratto pluriennale. Si tratta, però, di fondi già stanziati, cioè già inseriti nel bilancio del Ministero dei trasporti e quindi dello Stato. Attualmente sono in corso opere di manutenzione della linea Belluno-Montebelluna. Da settembre cominceranno i lavori, già finanziati, per completare l’elettrificazione tra Conegliano e Ponte nelle Alpi. — F.D.M. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


Provincia 35

IL GIORNALE DI VICENZA Sabato 29 Giugno 2019

VICENZA

OVESTVICENTINO

Via Rizzetti, 1 - Arzignano | Telefono 0444.396.302 Fax 0444.453.701 red.arzignano@ilgiornaledivicenza.it

OVESTVICENTINO. Ierisono statipresentati i dettagli del progetto

ARZIGNANO

Tuboneanti-Pfas Oral’acquapulita arriva da Recoaro

L’InnerWheel aiutal’Andos Nuovifondi perle attività

GiungeràfinoalcentroidricodiNattaaMontecchio poiaquellointerritoriodiBrendolachefaràdabase versol’innestodiLonigotoccandoMontebelloeSarego Matteo Guarda

L‘acqua senza Pfas arriverà da Recoaro. Saranno le fonti idriche della Valle dell’Agno a garantire l’approvvigionamento di acqua potabile priva di sostanze perfluoroalchiliche inquinanti, che saranno convogliate nel nuovo “tubone” anti-Pfas per portare l’acqua nella zona rossa e centrare l’obiettivo di Pfas zero. Il progetto definitivo-esecutivo per attingere acque di buona qualità da fonti alternative e portarle nelle reti delle zone interessate dal fenomeno Pfas, è stato presentato ieri a Brendola. «Daremo finalmente soluzione al problema dei Pfas nell’acqua, che ci trascinavamo da diversi anni», ha affermato il sindaco Bruno Beltrame che assieme al consigliere delegato di Ac-

que del Chiampo Andrea Pellizzari, del direttore generale Alberto Piccoli e del dirigente tecnico di Veneto Acque Francesco Trevisan ha ripercorso le fasi della risposta all’emergenza Pfas. «Per il territorio di Brendola e di quello degli altri comuni delle area colpita dall’inquinamento, usare l’acqua potabile che arriverà dalle fonti della zona di Recoaro, attraverso le condotte che verranno presto realizzate, significa avere la sicurezza che sarà

Oltreche suifiltriacarbone attualmenteinuso sipotràcontare sulprelievo dafontialternative

senza Pfas - ha precisato Beltrame -. Un risultato grazie al lavoro di squadra che ha coinvolto il Commissario straordinario all’emergenza Pfas, gli enti gestori del servizio idrico e i Comuni interessati dall’inquinamento». «Ora - ha sottolineato Pellizzari - con tempi di realizzazione più che accettabili, oltre al sistema dei filtri a carbone, si garantirà l’acqua senza Pfas proveniente da fonti alternative». A regime, sarà pari a 500 litri al secondo la portata d’acqua proveniente da Recoaro e dalla Valle dell’Agno che sarà distribuita in rete seguendo il tracciato delle nuove condotte di collegamento, che avranno una lunghezza di 18 chilometri e con un diametro, nel tratto principale, di un metro. L’acqua da Recoaro arriverà al centro idrico di Natta, a Montecchio

Frigo,Pozzae Cinefra. A.F.

Ipartecipanti all’incontrocon alcentroPellizzari e Beltrame. GUARDA

Maggiore, e di qui a quello di Madonna dei Prati, in territorio di Brendola, che farà da base per il successivo collegamento con Madonna di Lonigo, toccando Montebello e Sarego. I tempi per l’arrivo della nuova risorse potabile da fonti alternative saranno scanditi dalla conclusione della gara d’appalto e dal via ai lavori, che è previsto tra settembre e ottobre. La durata del cantiere è attesa in poco più di un anno, entro la fine dell’anno prossimo. L’interconnessione idrica tra Recoaro, Brendola e Lonigo: «Per ampiezza, portata e capacità

CHIAMPO/S. PIETRO MUSSOLINO. Oggi dalle 15.45 e domani dalle 9.30 CHIAMPO. Domani

Bersaglieridicorsa alradunoprovinciale

Unamessa degliartigiani peronorare ilbeato Claudio

VariecerimonieperlacommemorazionedeiCaduti FanfarediJesoloediSanDonàdiPiaveepoilesfilate Chiampo e San Pietro Mussolino ospitano il raduno provinciale dei bersaglieri. Sono molte le attese per una due giorni di festa, di memoria e di orgoglio cremisi. Il programma è ricco di eventi. Oggi alle 15.45 il ritrovo davanti al municipio di Chiampo, accogliendo bersaglieri provenienti da tutta la provincia. Alle 16 schieramento davanti al monumento ai Caduti, con cerimonia dell’alzabandiera e deposizione di una corona. Subito dopo è previsto lo sfilamento, preceduto dalla fanfara di Jesolo. Il corteo si porterà poi davanti al monumento dedicato ai bersaglieri della Valle del Chiampo. Anche qui sarà deposta una corona. Lo sfilamento proseguirà fino al Centro servizi “Sant’Antonio”, per una visita agli ospiti della casa di riposo, prima dello spostamento nell’altro territorio comunale che ospita l’evento. A San Pietro Mussolino alle 17.30, ci sarà la celebrazione della messa nella chiesa parrocchiale, in occasione della festa patronale, con la benedizione del nuovo labaro della rinata sezione. Alle 19.30, invece, verrà proposto il concerto della fanfara dei bersaglieri di Jesolo sul

Grottadi Lourdes aChiampo. M.P.

Ilsindaco Tasso diSan PietroMussolinoe la lapidediBertoldo. M.P.

piazzale parrocchiale. Domani sarà il giorno clou dell’evento con protagonisti i bersaglieri. Il vie è alle 9.30 con il risveglio del paese al suono della fanfara dei bersaglieri di San Donà di Piave. Alle 9.45 ci sarà il ritrovo e poi l’ammassamento delle autorità, delle associazioni d’Arma in via don Cosaro. Lo sfilamento inizierà alle 10.15, verso la lapide (che si trova sulla facciata del municipio) del bersagliere Antonio Bertol-

do, nato a San Pietro Mussolino nel 1888 e caduto nel 1911 ad Henni nel corso della guerra di Libia. Previsti l’alzabandiera, la deposizione della corona e i discorsi delle autorità. A seguire, la sfilata al passo di corsa per le vie del centro cittadino e la corsa finale dei bersaglieri. La due giorni si concluderà con il pranzo comunitario alle 12 nella struttura della pro loco di San Pietro Mussolino. • M.P. © RIPRODUZIONERISERVATA

Fare parte di un’associazione significa anche condividere momenti non legati strettamente all’attività lavorativa. È in quest’ottica che il mandamento Arzignano-Montecchio Maggiore di Confartigianato Vicenza ha deciso di organizzare anche quest’anno, l’ultima domenica di giugno, una messa con cui vengono affidate le intenzioni al Beato Fra’ Claudio. La cerimonia religiosa è prevista domani, con inizio alle 10, nella Grotta di Lourdes del Beato Claudio a Chiampo. Al termine della messa è previsto il pranzo al ristorante Al Pellegrino. «Si tratta di un momento di condivisione - spiega il presidente mandamentale Ruggero Camerra - che dedichiamo ai nostri associati. È una delle attività allestite nel corso dell’anno oltre a quelle di tipo prettamente tecnico-associativo». • M.P. © RIPRODUZIONERISERVATA

è un valido strumento di sussidiarietà acquedottistica e può essere considerato di valenza nazionale», hanno messo in evidenza Piccoli e Trevisan. L’opera, il cui costo complessivo ammonta a poco meno di 18 milioni di euro, fa parte del più ampio progetto di approvvigionamento da fonti libere da Pfas che comprende i tratti da Belfiore, nel Veronese, a Lonigo, con i lavori che sono già iniziati, e di quello che da Camazzole, a Carmignano di Brenta, arriverà, via Ponso, a Montagnana, nel Padovano. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Contribuire ad arredare una camera della futura Breast Unit provinciale. Saranno destinati a questo scopo i 6 mila euro donati dall’Inner Wheel-Club di Arzignano al Comitato Andos Ovest Vicentino. Assegno consegnato in occasione della festa per i 30 anni di attività del club femminile, tenutasi all’agriturismo Le Vescovane di Longare alla presenza di 70 invitati. A riceverlo dalle mani della presidente uscente di Inner Wheel, Franca Cinefra, vi erano Isabella Frigo e Piera Pozza, rispettivamente presidente e past president dell’Andos. «Siamo al fianco di Andos da vent’anni», ha dichiarato Cinefra. «Ringraziamo l’Inner Wheel per questa importante donazione», hanno detto Frigo e Pozza. • A.F. © RIPRODUZIONERISERVATA

MONTECCHIO. Vittimaun uomodi44 anni

L’assicurazioneèfalsa Duedenunce pertruffa Due persone denunciate per aver venduto una finta assicurazione su internet. Vittima il cittadino romeno M.A. di 44 anni residente a Montecchio Maggiore. L’uomo ha cercato la polizza su un sito specializzato. L’offerta scelta per la copertura annuale era di 450 euro. Ma la truffa era in agguato dato che a “vendere” la falsa assicurazione erano un napoletano B.A. di 44 anni e un suo complice, S.S., 31 anni di origine bangladese. Dopo aver versato la cifra pattuita, al domicilio di M.A.

era arrivato il tagliando, che però era palesemente falso. A quel punto si è rivolto ai carabinieri della tenenza di Montecchio Maggiore che hanno iniziato le indagini. Grazie a tutta una serie di accertamenti e verifiche riguardanti il conto bancario, i militari dell’Arma sono riusciti a evitare che fossero prelevati i 450 euro inizialmente previsti per l’affare. I carabinieri hanno quindi denunciato B.A. e S.S. con l’accusa di truffa. • A.F. © RIPRODUZIONERISERVATA

Brevi ARZIGNANO ATLETICALEGGERA AL“DALMOLIN” Allo stadio “Dal Molin”, a cura dell’Atletica Arzignano, andrà in scena domani il trofeo “Province Trivenete” categoria ragazzi con partecipazione di atleti dalle 13 province del nordest. L’ingresso all’evento è gratuito. G.Z. MONTECCHIO FESTADI SANPAOLO ADALTE CECCATO Oggi dalle 18.30 la festa dedicata al Santo protettore della frazione prevede stand gastronomico e spettacolo serale con orchestra. Visitabili anche le mostre pittoriche. Attiva la pesca di beneficienza. A.F. MONTECCHIO DANZAEARTE INGALLERIA CIVICA “Rin-tracciare” è lo spettacolo di pittura, danza, creatività e fantasia in scena domani alle 18 in nuova Galleria civica di via Bivio San Vitale. Biglietto di ingresso: 8 euro. A.F. MONTECCHIO PRIAREECASTELLI CONLAPROLOCO Le grotte sotterranee sotto il castello di Giulietta domani saranno aperte alle visite dalle 15 alle 18.30. Si consiglia un abbigliamento adatto per la temperatura di 12 gradi. A.F. MONTECCHIO “CINEMALCASTELLO” ALLAROCCA MONTECCHI Domani alle 21.15, al castello di Romeo, proiezione di “Rocketman”, che racconta la storia e la vita del musicista Elton John, da timido ragazzo a star mondiale. A.F. SAREGO ALVIALA10a CAMINADA “LASERATICENSE” Domani a Sarego si terrà la decima edizione della caminada “La Seraticense”. Iscrizioni e partenza dalle 7.30 alle 9.30 in piazza Don Lago. Sono previsti percorsi di 4, 7, 12 e 20 chilometri con ristori lungo il tragitto. M.G.


XXI

IL PROSSIMO 2 LUGLIO IN TRIBUNALE DECIDERÀ SULLA RICHIESTA DI AMMISSIONE ALL’AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA

Oderzo Motta

Sabato 29 Giugno 2019 www.gazzettino.it

treviso@gazzettino.it

Un futuro per Stefanel La Regione: «Vigiliamo»

Ecofurbi, stangata da seicento euro «Niente sconti»

L’assessore Donazzan ha incontrato ieri azienda e sindacati: «Momento decisivo»

Maxi multe ai furbetti delle immondizie: i vigili sono riusciti a risaliti a due persone, ritenute responsabili di aver abbandonato la spazzatura in zona industriale. Gli episodi di chi butta lungo la strada i sacchi di rifiuti vanno avanti da anni e già la precedente amministrazione guidata da Marica Fantuz aveva dichiarato guerra a chi buttava la spazzatura in orario notturno nei luoghi meno frequentati, in primis appunto la zona industriale. La stessa prima cittadina aveva segnalato più volte il fenomeno, documentando fotograficamente gli scempi lasciati in alcune zone del comune. Purtroppo l’abbandono dei rifiuti non è stato completamente debellato anche se in zona industriale, probabilmente proprio per il potenziamento dei controlli, il fenomeno è più contenuto. In ogni caso alcuni giorni fa sono state identificate un paio di persone a cui è arrivata a casa una multa da 600 euro. «Il fenomeno dei rifiuti è sempre un problema per Meduna - spiega il sindaco Arnaldo Pitton - Per dirne una: l’altro giorno mi ha contattato un cittadino indiano a cui sembrava di aver visto il cadavere di un uomo lungo il Livenza. Forse pensava - era la persona che era stata vista tuffarsi a inizio settimana a Ghirano di Prata. In realtà si era sbagliato. Quello che aveva visto era un grosso sacco di spazzatura di colore scuro che galleggiava nelle acque del fiume, ultimo di una serie senza fine di fatti simili. Con problemi d’inquinamento al nostro territorio». Spesso gli ecofurbi lasciano le proprie immondizie nell’area della zona industriale. «Possono dire che

` Il Comune risale

a due responsabili «Massimo della multa» MEDUNA

`

PONTE DI PIAVE Vertenza Stefanel, incontro ieri tra azienda, rappresentanti dei lavoratori e vertici regionali, tra i quali l’assessore regionale al Lavoro e alla formazione, Elena Donazzan. Al summit, durante il quale si è discusso della richiesta di amministrazione straordinaria da parte dell’azienda, erano presenti i componenti dell’unità regionale di crisi e della Direzione Lavoro della Regione: la riunione è stata organizzata a Venezia, nella sede del Palazzo Grandi Stazioni.

PASSAGGIO DECISIVO L’incontro era stato convocato per fornire un aggiornamento alle parti sulla situazione aziendale del gruppo della moda, che occupa 253 dipendenti tra la “casa-madre” di Ponte di Piave (circa 80 dipendenti) e la rete retail nel territorio. In agenda c’è il fondamentale appuntamento del prossimo 2 luglio, quando in Tribunale a Venezia verrà discussa la richiesta di ammissione all’amministrazione straordinaria presentata dall’azienda lo scorso 12 giugno. La proprietà ha ribadito che l’istanza è stata presentata con l’obiettivo di perseguire la conservazione e il risanamento dell’impresa. E ha confermato di ritenere fondamentale il mantenimento della continuità aziendale e che, a tal fine, favorirà il puntuale pagamento dei corrispettivi per le prestazioni effettuate dai dipendenti. L’azienda ha altresì confermato che, dopo gli incontri

con il Tribunale competente e con il Ministero dello sviluppo economico, farà quanto in proprio potere affinché «i commissari straordinari che saranno auspicabilmente nominati all’esito della prima fase della procedura di amministrazione straordinaria, rinnovino la cassa integrazione straordinaria attualmente in essere, così come gli accordi già sottoscritti con le organizzazioni sindacali e le rappresentanze dei lavoratori, con particolare riferimento al “piano sociale” del 18 febbraio scorso». La Regione Veneto ieri ha segnalato: «In accordo anche con il ministero e con le parti sociali, assicureremo il monitoraggio dell’evoluzione della situazione aziendale».

LE GARANZIE Mauro Visentin (Cgil) ieri era a Venezia per a seguire il vertice con azienda e delegati regionali. «La proprietà ci ha confermato quello che sostanzialmente aveva sempre segnalato. Ossia che non c’è la possibilità di un concordato preventivo. Per cui ci si trova davanti ad una scelta molto chiara. Da una parte c’è il fallimento, dall’altra la possibilità dell’amministrazione controllata che garantirebbe all’azienda un futuro. Noi abbiamo dato il nostro sostanziale beneplacito a questa seconda ipotesi. Però, per quanto ci riguarda, tutti gli accordi pregressi devono essere garantiti. Mi riferisco ad esempio alle buone uscite, agli ammortizzatori sociali e a tutto quanto era stato accordato in questi mesi di trattative». Gianandrea Rorato

CASA MADRE La storica sede della Stefanel a Ponte di Piave dove sono impiegati 80 lavoratori; sopra Mauro Visentin della Cgil

Alla Pmc scatta l’allarme per l’incendio ad un silos PORTOBUFFOLÈ Incendio ieri pomeriggio in un silos della ditta Pmc srl, situata in via Bastie 36, nella zona industriale di Portobuffolè. Le fiamme si sono sviluppate appunto in uno dei silos dell’azienda che si occupa di verniciatura, laccatura e lucidatura di mobili. Subito è scattato l’allarme e sul posto si sono portate diverse squadre dei vigili di fuoco, tra cui quella di Motta di Livenza. L’intervento immediato dei pompieri ha scongiurato il pericolo, evitando che l’incendio si propagasse all’esterno. «Mi sono subito messo in contatto con le forze dell’ordine - spiega il sindaco Andrea Susana - e ho ricevuto ampie rassicurazioni che il pericolo è stato subito circoscritto. In pratica l’in-

cendio è rimasto contenuto all’interno del silos. Piano piano procedono per svuotarlo del materiale rimasto immagazzinato. È un’operazione che richiede un certo tempo perchè va svolta con tutte le dovute cautele e in massima sicurezza anche per evitare il rischio di intossicazioni. Lavorando in questo modo non c’è pericolo che l’incendio si estenda all’esterno, intaccando i fabbricati». Il sindaco Susana ieri pomeriggio era in partenza per Rocca Pietore, dove si è svolta la conclusione della “Staffetta dell’amicizia”, con i marciatori che hanno attraversato 10 fra i “Borghi più belli d’Italia”, Portobuffolè compreso. «Dopo le rassicurazioni ricevute circa l’incendio conclude Susana - sono partito in serenità». An. Fr.

un paio di queste persone sono state identificate. Abbiamo recuperato dei sacchi e con pazienza la nostra vigilessa e un operaio comunale hanno recuperato alcuni indizi che hanno permesso di risalire all’identità dei responsabili grazie a un lavoro paziente e certosino. Chiaro che sono scattate le multe». A quanto ammontano? Dai 50 ai 600 euro. Io ho chiesto che la sanzione fosse massima per una questione di senso civico. In un caso è stato presentato pure un ricorso. Tuttavia, a livello statistico, il fenomeno è diminuito. Se prima lasciavano cinque o sei sacchi in zona industriale, adesso ne troviamo uno o due. I numeri non sono stati azzerati ma è già qualcosa. Sono episodi odiosi. I responsabili infatti costringono tutti a pagare, visto che i costi per il recupero straordinario del rifiuto poi finiscono nelle bollette di tutti gli utenti». G.R.

CONTINUANO GLI ABBANDONI DI RIFIUTI NELL’AREA INDUSTRIALE PITTON: «I COLPEVOLI DEVONO PAGARE»

LA LOTTA Il Comune in azione contro l’abbandono dei rifiuti

L’idea del Pd: «Alla Zanusso una foresteria per gli operai». Il sindaco frena ODERZO Coinvolgere gli imprenditori del territorio per realizzare una foresteria multifunzione nei fabbricati della caserma Zanusso. È la proposta che rilancia il Partito Democratico, riannodando il filo di quell’idea che i Dem avevano avanzato nel 2016. Il Pd torna sulla questione adesso che la caserma Zanusso è diventata comunale, tranne che per la parte che si sono riservati i vigili del fuoco e quella dov’è allestito il centro di accoglienza per i migranti. La foresteria potrebbe essere utilizzata per quelle persone, italiane e straniere, che lavorano nelle aziende del territorio a tempo determinato e per le quali non è semplice reperire

un alloggio. Il complesso dalla Zanusso è molto ampio e dunque secondo i Dem ci possono convivere sia le associazioni sportive che i vigili del fuoco che appunto una serie di alloggi.

LO SPORT È noto che la società Grifoni Rugby Oderzo ha rinunciato allo spazio dietro al PalaMasotti, dove era stato previsto un campo di allenamento, per concentrare tutte le proprie risorse nell’area libera dentro alla Zanusso. «Siamo certamente d’accordo, tra l’altro era una delle nostre proposte, sulla scelta di affidare subito alle attività sportive l’area non edificata – dice Alessandro Battel, capogruppo consiliare Dem - Ci sembra giusto pensare per prima cosa a ri-

IL PASSAGGIO Parte dell’ex caserma militare Zanusso è diventata di proprietà del Comune: numerose le idee sul suo utilizzo

a5f7fa75-fa55-4e07-b42b-27f69f5b4117

solvere in modo sostanziale la situazione del rugby, problema aperto da molti anni. Per lo sviluppo del resto del complesso i tempi si presentano lunghi, dati gli attuali limiti imposti dal bilancio. Per questo rilanciamo la proposta di coinvolgere gli imprenditori del territorio per formare un pool capace di avviare un progetto per recuperare e poi gestire una parte degli edifici realizzando una foresteria multifunzione. In questo modo si potrebbe affrontare in modo efficace il problema degli alloggi per i dipendenti delle aziende locali impegnati a tempo nel territorio. Ma non solo: ci sono persone che arrivano per impieghi a tempo determinato e che non possono permettersi di affrontare i costi di un affitto. Ci sono anche casi di

emergenza abitativa. Ecco perché parliamo di foresteria multifunzione».

PROGETTO DA PENSARE «Penso che ogni idea può essere buona ma questa non può essere l’idea madre e il progetto non può essere pensato a pezzi – commenta il sindaco Maria Scardellato - Il progetto va pensato nella sua interezza e poi vedremo se nell’insieme si possono inserire e integrare le varie idee, ovviamente dopo averne studiato la sostenibilità di realizzazione, di funzionamento e di mantenimento». Intanto con l’ultima variazione di bilancio sono stati stanziati 45mila euro per iniziare il disboscamento e la pulizia della zona non edificata. Annalisa Fregonese


5

Primo Piano

Sabato 29 Giugno 2019 www.gazzettino.it

Zaia: «Farei causa anch’io 31.000 se mi dicessero “decotto”» I numeri

I dipendenti diretti di Atlantia di cui 11mila in Italia

4.000 Nuovi posti di lavoro creati da Atlantia negli ultimi 10 anni

1,1%

Il rimbalzo segnato ieri in Borsa da Atlantia malgrado le polemiche

600

Milioni di euro persi comunque dal titolo in una settimana

Il leghista contro i toni usati da Di Maio `«Un danno all’Italia, si dà un’immagine «Revoca? Si fa dentro la legge, non in tivù» preoccupante, all’estero chiedono certezze» `

IN REGIONE VENEZIA Mentre il vicepremier Luigi Di Maio era al Ponte Morandi, ieri mattina il governatore Luca Zaia si trovava a Palazzo Balbi. A dividerli non solo e non tanto i 400 chilometri che separano Genova da Venezia, ma anche e soprattutto l’approccio rispetto al caso Atlantia. «Se dicessero a me che sono “decotto”, fare causa anch’io», ha confidato il leghista, nelle ore in cui il titolo della società quotata ballava in Borsa, sull’onda del twist scatenato dalle dichiarazioni del pentastellato.

FORMA E SOSTANZA Sotto accusa sono le parole. E secondo Zaia si tratta di uno di quei casi in cui la forma è sostanza. «Non sono l’avvocato difensore di Atlantia – ha premesso il presidente della Regione – anche perché non ne ho gli skill (l’abilità, ndr.), non ne so niente e non mi riguarda, nel senso che questa è un’azienda come tante in giro per l’Italia e a livello internazionale. Dico semplicemente che ho due letture da dare». La prima,

espressa rivolgendosi idealmente al ministro a proposito delle sue affermazioni, è questa: «Se hai intenzione di togliere la concessione, hai delle regole, delle leggi e dei contratti da rispettare. Penso quindi che sia inutile annunciarlo in questa maniera. Se hai intenzione di farlo, penso che ci siano gli strumenti, i canali e le modalità che non sono quelli degli annunci televisivi, ma sono quelli della formalità, perché prima o poi qualcuno ti chiederà conto di questo». Non a caso la holding , controllata dalla famiglia Benetton, si è già riservata un’azione giudiziaria. «Il secondo aspetto – ha aggiunto Zaia – va oltre Atlantia ed è quello che mi inquieta ancora di più, al di là del danno evidente. Cerco di vederla in maniera asettica: l’aspetto se-

GLI ALTRI DOSSIER

IL GOVERNATORE CONTRO M5S ANCHE SULLA ZES («LEZZI SI INFORMI PRIMA DI PARLARE DEL VENETO») E SULL’AUTONOMIA: «SCENE IMBARAZZANTI»

E Autostrade congela l’aumento dei pedaggi LE TARIFFE

22,6

euro per azione: valore in discesa rispetto ai 23,7 di martedì

AL CASELLO In autostrada

ROMA Evitata la stangata estiva sulle vacanze degli italiani: non ci sarà nessuna aumento dei pedaggi autostradali fino al 15 settembre sulla rete di Autostrade per l’Italia. Nessun aumento anche per la Strada dei Parchi e per la Milano-Serravalle. Esulta il vicepremier Luigi Di Maio. «Questo risultato non è frutto del caso, bensì di volontà politica: quella di ottenere risultati per i cittadi-

ni, che è mancata per troppo tempo in Italia», scrive il pentastellato su Facebook.

GLI SPOSTAMENTI Il Cda di Autostrade, che ha in concessione oltre metà della rete italiana, ha deciso di bloccare gli aumenti che sarebbero dovuti scattare da lunedì 1° luglio, «con l’obiettivo di favorire gli spostamenti degli italiani verso le mete di vacanza, che impegneranno nei mesi estivi la rete in concessione». Confermate le esenzioni

già in vigore a Genova. Tra gli altri, Strada dei Parchi ha congelato fino al prossimo 31 agosto gli incrementi tariffari previsti sulle autostrade laziali e abruzzesi A24 e A25. Nel comunicare al ministero delle Infrastrutture la decisione, la concessionaria ha ricordato «la necessità di giungere, entro la prima metà del mese di settembre 2019, a soluzioni condivise in relazione ai programmi d’investimento futuri e a quelli in corso da parte della società».

A PALAZZO BALBI Luca Zaia, esponente della Lega, è presidente della Regione Veneto dal 2010

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ira degli industriali veneti «È un ministro inadeguato» LE REAZIONI VENEZIA Gli industriali veneti bocciano Luigi Di Maio: «È inadeguato». Dopo l’attacco ad Atlantia, il Nordest teme una deriva anti impresa dei 5stelle e del suo leader. «Le parole di Luigi Di Maio su Atlantia sono la conferma di una palese inadeguatezza del ministro nel capire e gestire questioni delicate e soprattutto nel governare l’economia del Paese», attacca Maria Cristina Piovesana, presidente di Assindustria Venetocentro, la seconda organizzazione di Confindustria che riunisce oltre 3300 imprese di Padova e Treviso, la città dei Benetton, azionisti di riferimento di Atlantia. «Queste prese di posizione, dichiarazioni intempestive e improvvide, sono la manifestazione di un pregiudizio anti-imprese di questo Governo che abbiamo più volte denunciato - avverte la Piovesana -. E suona falso e opportunistico quanto disse il ministro all’assemblea di Confindustria, mentre invece torna ora a manife-

I sindacati «Di Maio pensi a risolvere le crisi come Alitalia» ROMA Anche i sindacati criticano Di Maio: le sue uscite su Atlantia «sono senza senso». «Basta con dichiarazioni che rischiano di danneggiare la stabilità di una delle poche aziende solide del Paese» scrivono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti: «Di Maio si occupi invece di risolvere le centinaia di crisi aziendali già in atto come ad esempio Alitalia, da oltre due anni in amministrazione straordinaria». «Procurare con dichiarazioni senza senso la crisi di una grande azienda come Atlantia, finanziariamente e industrialmente sana, quotata in Borsa e certamente non decotta - la nota dei sindacati del settore trasporti - equivale anche a mettere a repentaglio migliaia di lavoratori».

Alludendo sempre a Di Maio, ma a proposito dell’autonomia, Zaia ha poi ribadito che la riforma non pregiudicherà la coesione nazionale: «Nessuno dovrà mai passare sopra il cadavere di nessuno, il Sud non sarà mai danneggiato. Abbiamo assistito a scene stucchevoli e imbarazzanti, continuo a sentire esponenti di questo Governo e di questa maggioranza che parlano del nostro progetto e si capisce chiaramente che non l’hanno neanche letto». Ancora più netto è stato poi il commento di Zaia su un’altra rappresentante del Movimento 5 Stelle qual è Barbara Lezzi, ministro per il Mezzogiorno, che aveva affermato come i veneti fossero dei privilegiati e non avessero bisogno della Zona economica speciale. «Penso che il ministro Lezzi non conosca il Veneto e che, prima di parlare del Veneto, è bene che si informi», ha tagliato corto il governatore. A quest’ultimo a stretto giro ha risposto il senatore Andrea Ferrazzi del Partito Democratico, rimarcando di essersi visto bocciare dall’asse gialloverde in commissione il proprio ordine del giorno sulla Zes: «È ora di finirla con questa presa in giro di una Lega che da Venezia fa opposizione a se stessa e che poi sbraita sui giornali». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA

INDUSTRIALI ALL’ATTACCO Maria Cristina Piovesana (Assindustria Venetocentro), Siro Badon (calzaturieri) e Tiziano Vescovi (Confindustria Vicenza) criticano il ministro Di maio: «È inadeguato»

starsi lo stesso Di Maio che aveva riservato alle migliaia di imprenditori, che con i loro collaboratori stanno faticosamente tenendo in piedi l’economia e l’occupazione nel Paese, l’insulto di «prenditori», slogan da campagna elettorale permanente». Quindi l’affondo: «Le parole su Atlantia sono state un danno alla reputazione di tutta l’industria italiana, come prima lo sono state le decisioni su Arcelor Mittal per l’Ilva di Taranto».

NESSUNA FIDUCIA Boccia Di Maio anche Siro Badon, presidente nazionale di assocalzaturifici e imprenditore padovano: «Come può una figura istituzionale esprimere un giudizio del genere nei confronti di una società quotata in Borsa, in mano poi a una famiglia che volente e nolente credo che sia tra le più sane e patrimonializzate del nostro tessuto industriale. Non so che cultura industriale possa avere chi fa delle affermazioni del genere, credo molto poca». Badon quasi se l’aspettava: «Non ho mai avu-

condo me più preoccupante è l’immagine che diamo. Pensate a uno straniero, all’attrattività dei capitali, alla voglia di fare impresa. Veniamo da un territorio che fortunatamente ha 600.000 partite Iva, ma se c’è un approccio come questo, immagino che se un’azienda ha due opzioni tra cui scegliere, la nostra la scarti sempre. Gli stranieri che incontro spesso chiedono certezza del diritto, un ambiente che sia friendly (amichevole, ndr.), confidente e disponibile. Ho l’impressione che questo atteggiamento rischi di diventare una miscela esplosiva». Di qui il consiglio di Zaia a Di Maio: «Siccome c’è ancora tempo per rivedere le modalità di comunicazione, io direi che è fondamentale usare una comunicazione che sia istituzionale. Dopodiché vuoi togliere concessioni? Ti confronti sul terreno, anche se si fa duro. Lo dico anche con un po’ di orgoglio, perché stiamo parlando di un’azienda che di fatto ha radici in Veneto e questo non lo posso non ricordare. Vuoi confrontarti con quest’azienda? Fallo per le vie ufficiali».

PIOVESANA: «UN DANNO PER TUTTE LE IMPRESE ITALIANE» SIRO BADON: «SCARSA CULTURA INDUSTRIALE»

2b27457a-3ed5-45fb-812c-b9a1e1cfd92a

to personalmente fiducia in questo governo: il Decreto Sicurezza, il Salario Minimo, qui si sta complicando tutto. Non c’è una politica industriale, nessuno pensa allo sviluppo delle piccole e medie imprese e finanziano i sexy shop. Chiuderemo le fabbriche e andremo nei sexy shop, sarà probabil-

mente più gradevole». «Il Ministro dello Sviluppo Economico vuole la desertificazione industriale dell’Italia? Ebbene, ci sta riuscendo benissimo. Allora abbia il coraggio di dirlo in faccia agli imprenditori del Nordest qui a Vicenza. Lo abbiamo invitato alla nostra Assemblea generale del prossimo settembre e come da suo stile non si è nemmeno degnato di rispondere - afferma il presidente di Confindustria Vicenza Luciano Vescovi -. Ora che si è dimostrato ancora una volta una minaccia per il lavoro di centinaia di migliaia di persone, lo invitiamo pubblicamente a dirci cosa ha intenzione di fare della politica industriale del secondo paese manifatturiero d’Europa. Un grande gruppo italiano quotato ha una procedura in corso e il vicepremier ne preannuncia l’esito, chissà poi da quale pulpito, definendo inoltre inopinatamente decotta l’azienda, peraltro a Borse aperte. E sull’autonomia c’è solo un balletto di rimandi». Maurizio Crema © RIPRODUZIONE RISERVATA


4

PRIMO PIANO

SABATO 29 GIUGNO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

Il Veneto e il governo M5S-Lega cgil, cisl e uil trasporti

I sindacati «Non ripeta dichiarazioni senza senso» VENEZIA. «Basta con dichia-

Luigi di Maio, vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, in una foto d’archivio

Imprese, rivolta anti Di Maio «È palesemente inadeguato» Attacchi ad Atlantia e ai Benetton, Piovesana: «Danneggia la nostra reputazione» E gli imprenditori di Vicenza: «Il ministro vuole la desertificazione industriale» TREVISO. Per Assindustria Treviso-Padova è «inadeguato», per Confindustria Vicenza «vuole la desertificazione industriale dell’Italia», per il numero uno di Viale dell’Astronomia «serve più attenzione al linguaggio». Il mondo dell’impresa si schiera contro Luigi Di Maio dopo che il vice premier, giovedì pomeriggio, ha definito «decotta» Atlantia. Un attacco ribadito anche ieri con un video su Facebook in cui Di Maio se l’è presa direttamente con la famiglia Benetton: il crollo del ponte Morandi a suo dire «è stata una pagina tristissima della nostra storia e grazie all'abbattimento ora possiamo costruire. Ma soprattutto dobbiamo fare giustizia. Quelle persone che sono morte sono morte perché qualcuno non ha fatto manutenzione per questo ponte. E quel qualcuno sono Autostrade per l'Ita-

lia della famiglia Benetton, inutile – ha concluso di Maio – che si dica Atlantia per non capire di chi stiamo parlando. Sono la famiglia Benetton». «MINISTRO INADEGUATO»

Così la presidente degli industriali di Treviso e Padova, Maria Cristina Piovesana, ha rivolto a Di Maio una lunga lettera dai toni accesi: «Le parole di Luigi Di Maio su Atlantia sono la conferma di una palese inadeguatezza del ministro nel capire e gestire questioni delicate e soprattutto nel governare l’economia del Paese» scrive Piovesana, «queste prese di posizione e dichiarazioni intempestive e improvvide sono la manifestazione di un pregiudizio anti imprese di questo governo che abbiamo più volte denunciato. E suona falso e opportunistico quanto disse il ministro all’assemblea di Confin-

dustria, mentre invece torna ora a manifestarsi lo stesso Di Maio che aveva riservato alle migliaia di imprenditori, che con i loro collaboratori stanno faticosamente tenendo in piedi l’economia e l’occupazione nel Paese, l’insulto di “prenditori”, slogan da campagna elettorale permanente». Non a caso meno di un mese fa a Treviso, durante l’assemblea che portò all’elezione di Piovesana dalla platea furono reiterati gli applausi a chi, sul palco, contestava il governo gialloverde, accusato di vivere in un continuo clima da campagna elettorale e di non avere alcuna visione del futuro. DANNO D’IMMAGINE

In particolare la sparata contro Atlantia di giovedì rischia di comportare anche un danno economico. «Le parole su Atlantia sono state un danno

Reazioni anche dal mondo politico veneto che critica l’esponente M5S Il governatore: «Il gruppo dei Benetton fa causa? Lo farei anch’io»

Zaia: «Se il vicepremier parla così allontana gli investitori esteri» L’ALTRO FRONTE

l vicepremier Luigi Di Maio chiude all’ipotesi di un ingresso di Atlantia in Alitalia, definendo “decotta” la società la cui azionista di maggioranza è la famiglia Benetton. Parole che fanno seguito alla promessa della

I

revoca delle concessioni autostradali, dopo la tragedia del crollo del ponte Morando a Genova. Il presidente Zaia, ieri, ha risposto a distanza. «Ci sono i canali giusti per comunicare l’eventuale intenzione di togliere una concessione. E questi canali non sono gli annunci televisivi» sostiene il presidente della Regione. «Ci

sono delle formalità da rispettare: regole e contratti. E, prima o poi, chi "sgarra" dovrà renderne conto». Zaia si arresta sul piano dell’opportunità, senza entrare nello specifico della questione: «Atlantia è un'azienda come ce ne sono tante altre in Italia e nel mondo. Parlo con orgoglio, perché ha ra-

CONFINDUSTRIALE L’IMPRENDITRICE MARIA CRISTINA PIOVESANA PRESIDENTE DI VENETO CENTRO

alla reputazione di tutta l’industria italiana e dimostrano scarsa consapevolezza sul valore di un player globale nelle infrastrutture, sul suo ruolo centrale per lo sviluppo futuro dell’Italia in un ambito strategico come la mobilità, scarso rispetto dei suoi investitori e dei

dici in Veneto. Ma non sono il suo avvocato difensore. Per Di Maio Atlantia è decotta? Ho letto dell'intenzione della società di fargli causa per il danno procuratole. Lo farei anch’io, ma queste sono questioni interne ad Atlantia». Il danno è in termini di immagine e, concretamente, di quotazione in Borsa del titolo Atlantia, che comunque ieri nonostante tutto halla fine della seduta di ieri ha guadagnato l’1 per cento. Ne parla il parlamentare vicentino di Forza Italia Pierantonio Zanettin: «A Piazza Affari, già in apertura, il titolo di Atlantia perdeva l’uno per cento» scrive il deputato forzista in una nota. «È necessario che le autorità preposte a tutela del mercato e del risparmio inter-

suoi 30 mila collaboratori» conclude Piovesana, «un danno d’immagine che, a prescindere da eventuali responsabilità che la magistratura deve ancora accertare, arriva da chi dovrebbe essere in prima linea nel tutelare e promuovere l’economia nazionale». «VENGA A VICENZA»

Ancora più diretta la provocazione lanciata da Luciano Vescovi, presidente di Confindustria Vicenza, che ha invitato Di Maio all’assemblea generale di settembre: «Non si è nemmeno degnato di rispondere. Vuole la desertificazione industriale dell’Italia? Ebbene, ci sta riuscendo benissimo. Allora abbia il coraggio di dirlo in faccia agli imprenditori del Nordest qui a Vicenza e non solo negli studi televisivi della tivù di Stato. Un grande gruppo italiano quotato ha una procedura in corso e il vice premier ne preannuncia l’esito, chissà poi da quale pulpito, definendo inoltre inopinatamente “decotta” l’azienda». Chiosa finale per il presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia: «Serve più attenzione al linguaggio. Stiamo parlando di società quotate in borsa. Serve buonsenso e pragmatismo da parte di questo governo».— Andrea De Polo BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

GOVERNATORE VENETO LUCA ZAIA PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO

Il forzista vicentino Zanettin: «Deriva irresponsabile e avventurista intervengano le autorità del risparmio»

razioni che rischiano di danneggiare la stabilità di una delle poche aziende solide del Paese. Il ministro Di Maio si occupi invece di risolvere le centinaia di crisi aziendali già in atto, per salvaguardare economia ed occupazione del Paese, come ad esempio Alitalia, che da oltre due anni è in amministrazione straordinaria». A dichiararlo sono stati ieri Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti nazionali, che sono così entrati nel violento scontro che oppone il vicepremier ad alcuni grandi gruppi industriali fra cui Atlantia della famiglia Benetton: «Procurare con dichiarazioni senza senso la crisi di una grande azienda come Atlantia, finanziariamente e industrialmente sana, quotata in Borsa e certamente non decotta, equivale anche a mettere a repentaglio le condizioni di migliaia di lavoratrici e lavoratori che quotidianamente vi operano con grande professionalità, assicurando la circolazione a milioni di auto e camion, da Nord a Sud del Paese». I sindacati vanno oltre. «L’attenzione del ministro e l’azione del governo andrebbero piuttosto riposte sulle concessioni autostradali nel loro insieme, per migliorarne la rete ed il sistema complessivo, rendendole più sicure, efficienti e meglio collegate ai territori e al resto delle infrastrutture del Paese, assicurando la qualità del lavoro e la continuità dell’occupazione dei lavoratori», proseguono le organizzazioni dei lavoratori. «Ora concludono - ci aspettiamo che responsabilmente il governo ritiri quanto dichiarato, per ristabilire tranquillità ai mercati e stabilità ad Atlantia, e lasci ai magistrati il compito innanzitutto di accertare e poi punire i responsabili della tragedia del Ponte Morandi».—

vengano nei confronti del governo con la massima fermezza per fermare una deriva irresponsabile ed avventurista, che danneggia gli investitori, professionali o retail e l’intera economia del Paese». Ed è l’economia del Paese (e del territorio) a interessare anche Zaia: «L’aspetto più preoccupante di questa situazione è l’immagine che diamo in termini di attrattività dei capitali. Un’impresa straniera che abbia voglia di investire, di fronte a due possibilità non sceglierà noi» spiega il presidente. «Questo atteggiamento rischia di essere una miscela esplosiva. È fondamentale utilizzare una comunicazione istituzionale». — Laura Berlinghieri BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.