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XII
Mestre
Mercoledì 15 Maggio 2019 www.gazzettino.it
Continuità di lavoro nel tempo? Grazie alle competenze `La Fondazione Coin
al Pacinotti: ecco come redarre un documento NUOVA OCCUPAZIONE MESTRE Che ne è del mito del
AL LAVORO La visita della delegazione alla Berti di Tessera, l’azienda salvata dai dipendenti (Nuove Tecniche/ Claudio Springolo)
«Così abbiamo salvato la Berti» L’assessore regionale Donazzan con Meloni `«Vendiamo anche all’estero, ma in Italia all’azienda di Tessera rilevata dagli operai le imprese del territorio non sono tutelate» `
IMPRESE Elena Donazzan si schiera con Fratelli d‘Italia e porta Giorgia Meloni in visita a un‘azienda simbolo del Veneto, la Berti di Tessera. In via Triestina, a due passi dall‘aeroporto, l‘assessore regionale al Lavoro e il leader di Fratelli d‘Italia visitano l‘azienda e ascoltano la storia da Antonio Pasqualetto, presidente della cooperativa formata dai lavoratori che hanno preso la decisione di tenere aperta l’azienda. Si tratta infatti, come ricorda Donazzan, di uno dei sei attuali “worker buyout” veneti, cioé di una coop che ha rimesso in piedi un’impresa in crisi che era destinata alla chiusura lasciando a casa tutti i lavoratori. MESTRE
LA RINASCITA Era il 2015 quando arrivò la brutta notizia del fallimento della ditta veneziana, attiva dal 1962 nel settore del vetrocamera e dei serramenti. E da lì partì la mobilitazione dei dipendenti che non volevano rassegnarsi: 22 lavoratori su 46 avevano deciso di versare la loro indennità di mobilità in una nuova società facendo ripartire la pro-
duzione. Con loro c‘era Lega Coop, che aveva contribuito mettendo parte del capitale. Un’esperienza nuova, in un momento comunque difficile per l‘economia del Paese. «Non è stato facile e per due anni abbiamo dovuto lottare - spiega il presidente Pasqualetto -. Ma eravamo in 22 e adesso siamo in 40, abbiamo acquistato la fabbrica e pensiamo di prendere nuovo materiale e attrezzature. Fondamentale è stato il sostegno di Lega Coop, ma anche quello dei giudici di Venezia che ci hanno aiutati a risolvere le situazioni più complesse».
L’ORA DELL’EXPORT La nuova società, dopo un inizio lento, ora sta iniziando a esportare. «Vendiamo in Francia, negli Stati Uniti, in Svizzera - aggiunge Pasqualetto -. Purtroppo il problema resta
VENTIDUE LAVORATORI HANNO INVESTITO I SOLDI DELLA MOBILITÀ NELLA NUOVA SOCIETÀ PER FAR RIPARTIRE LA PRODUZIONE
l’Italia. Un esempio su tutti, la nuova area della stazione di Mestre: si concede di aprire nuovi alberghi ma non si impone di rivolgersi, per costruirli, a imprese del territorio. Qui in Italia non siamo protetti e nelle grandi opere del nostro Paese non riusciamo a entrare. In Francia fanno di tutto per favorire le loro aziende e per mette-
Zelarino Legittima difesa Il Sap a congresso MESTRE Legittima difesa e sicurezza partecipata sono i temi sui quali si confronteranno venerdì al Centro cardinal Urbani di Zelarino gli iscritti al Sindacato autonomo di Polizia (Sap). I lavori si apriranno alle 9.30; sull’evoluzione normativa in materia di legittima difesa interverranno il sottosegretario Nicola Molteni, l’ex magistrato Carlo Nordio, il segretario aggiunto del Sap Gianni Tonelli, il consigliere comunale Enrico Gavagnin e il segretario provinciale del Sap Gioergio Pavan.
re in condizione di lavorare nei loro cantieri». Nel corso della visita Pasqualetto presenta a Donazzan alcuni dei lavoratori stranieri. Come un venticinquenne della Sierra Leone che le spiega di essere felice di aver trovato quel posto di lavoro: «Si alza ogni giorno alle 5 e viene qui a lavorare. Qui abbiamo tre persone che avevano bisogno di un contratto di lavoro per restare in Italia, sono ottimi collaboratori» le dice. Meloni gli risponde che è sempre sbagliato generalizzare: «Sono tutte persone diverse. Se diciamo che bisogna governare i flussi è anche per garantire le migliori condizioni di vita a chi arriva qui».
contratto a tempo indeterminato? Non è più una ricchezza, perché sono le competenze che garantiscono la continuità di lavoro nel tempo. Oggi si parla di “web reputation”. Uno studente che affronta la ricerca di lavoro deve stare attento che la sua immagine sui social network non appaia compromettente. Deve essere anche in grado di presentare un videocurriculum, atteggiarsi e parlare in modo corretto in un colloquio. È quanto emerge da “Il mio passaporto per il lavoro”, l’iniziativa che Fondazione Coin ha proposto in due giornate formative per le classi quinte dell’Istituto Pacinotti Massari, giunta alla quattordicesima edizione. Il seminario ha l’obiettivo di dare una preparazione specifica su come gestire il dopo-maturità, e ha coinvolto un centinaio di studenti di tutti gli indirizzi. Con la collaborazione della società “Lavoro e Persone” di Padova, specializzata in formazione e selezione del personale, sono stati fissati i concetti più importanti di come scrivere una lettera di presentazione, redigere un curriculum vitae e affrontare un colloquio di selezione.
IL COLLOQUIO A divertire “educando” gli studenti è stata soprattutto la simulazione di un colloquio di lavoro, recitato da due attori professionisti, che in un’ironica gag teatrale hanno cercato
di trasmettere i concetti da fissare in mente. «Dalle esperienze lavorative elencate nel CV devono emergere delle competenze trasversali» ha sottolineato Mattia della VA elettrotecnici. Ma chi vuole lavorare non può essere indeciso. «Deve sapere coinvolgere, divertire attirare l’attenzione» ha detto il suo compagno Simone. Le competenze più ricercate dagli studenti? Il lavoro di gruppo e il “problem solving”. Tra gli errori da evitare? «Non puoi parlare sempre in continuazione» commenta Leonardo con posture di immedesimazione «Devi stare seduto normale, non a mani e gambe incrociate». Si è parlato del ruolo delle agenzie interinali, del volontariato come palestra di vita, e quest’anno anche di “intelligenza emotiva”. «Insegnare ai ragazzi a prendere le decisioni giuste senza lasciarsi condizionare dalle fragilità emotive» spiega Elena Zancanaro, segretario di Fondazione Coin - diventa parte di un percorso formativo importante in ambito lavorativo e personale. Gli studenti devono arricchire le loro esperienze di apprendistato e lavoro a tempo determinato, che il mercato offre oggi». Sono intervenuti esperti della selezione del personale, psicologi del lavoro, e Loris Sanmartin, di Eurointerim spa, che ha illustrato ai ragazzi le caratteristiche che le aziende ricercano oggi. «Teniamo conto delle esigenze del mondo del lavoro - afferma Marco Zorzi, vicepreside del Pacinotti - Vogliamo orientare e accompagnare gli studenti verso una nuova realtà, dando loro gli strumenti per valorizzare le loro competenze con una comunicazione efficace». Filomena Spolaor
EUROPA E LAVORO Donazzan conferma quanto sia difficile fare impresa in Italia: «La Berti è un’azienda eroica che va avanti tra mille difficoltà. Alle Europee sostengo Fdi perché oggi è inclusiva e ci garantisce una prospettiva di futuro, per un’Italia governata in modo migliore. L’alleanza di governo è innaturale, questa Regione invece è l’esempio di un centrodestra che funziona». Melody Fusaro © RIPRODUZIONE RISERVATA
PASSAPORTO PER IL LAVORO La scolaresca del Pacinotti che ha partecipato all’iniziativa di Fondazione Coin
Il Rotary premia le eccellenze al servizio degli altri “Bloccati” i fanghi da smaltire
Arriva l’ordinanza del sindaco
LAVORO
AMBIENTE
MESTRE i dieci Rotary club della
città metropolitana di Venezia hanno assegnato il premio “Eccellenze a servizio della comunità - Virtuosi 2019” a otto professionisti e imprenditori distintisi per avere lavorato, nell’ambito della propria attività, mettendo il proprio talento a servizio degli altri, con spirito di servizio ed attenzione ai problemi sociali, operando in osservanza dei valori etici del Rotary. La cerimonia si è tenuta nell’auditorium del Museo M9 alla presenza del governatore del Rotary - Distretto 2060 Riccardo De Paola, del presidente della Fondazione Venezia, Giampietro Brunello e dell’assessore al Turismo Paola Mar. I presidenti dei Rotary club
MESTRE I Ministeri dell’Am-
di Caorle, Jesolo, Noale, Portogruaro, Riviera del Brenta, San Donà, Venezia e Venezia Mestre Torre hanno consegnato il premio a Luca Ginetto, per i giornalisti, Davide Fraccaro, per la categoria ingegneri, architetti e geo-
metri, Donatella Noventa per i medici, Elio Dazzo per i commercianti, Michela Barin per la categoria avvocati, Anna Maria Babbo, per la categoria professori e ricercatori, Piero Pellegrini per gli industriali e Paolo Lenarda
per i commercialisti. Al termine il governatore Riccardo De Paola ha assegnato la massima onorificenza rotariana “Paul Harris Fellow” all’insegnante Maria Babbo, per l’attività di insegnamento, svolta in 47 anni d’attività.
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biente e delle Infrastrutture non rispondono e il sindaco è costretto a firmare un’ordinanza urgente per consentire lo smaltimento dei fanghi. È dal febbraio del 2018 che la Sifa, la società del Sistema integrato Fusina ambiente, ha presentato la sua proposta per lo stoccaggio dei fanghi provenienti dalle acque reflue urbane nell’area dei 23 ettari del vallone Moranzani, con successivi solleciti anche nel febbraio e nel marzo scorso. Ma le risposte dei due Ministeri non sono arrivate, ed ora i fanghi bisogna per forza smaltirli
da qualche parte. E non sarebbe neanche bastata la convocazione della conferenza dei servizi voluta dalla Regione Veneto e fissata per il prossimo 20 maggio a risolvere la situazione. Così il sindaco Brugnaro ha firmato l’altroieri un’ordinanza “immediatamente esecutiva” per consentire alla Sifa il ricevimento e lo stoccaggio dei fanghi prodotti dagli impianti di depurazione di Veritas nell’area dei 23 ettari “anche se ricadenti al di fuori del sito di interesse nazionale di Porto Marghera” (era questa la modifica del vincolo chiesta da Sifa), permettendo così la prosecuzione dello smaltimento. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Primo Piano
Mercoledì 15 Maggio 2019 www.gazzettino.it
Verso le Europee
iorgia Meloni è al telefono, tra una tappa e l’altra della campagna elettorale che l’ha portata anche in Veneto. Ha i minuti contati, e la linea è calda.
G
L’intervista Giorgia Meloni in Veneto
Vogliamo tranquillizzare (o far preoccupare ulteriormente) Di Maio: quanto spesso vi sentite al telefono lei, Salvini e Berlusconi? «Con cadenza normale, quando ci sono questioni da analizzare. Il filo non si è mai interrotto. Ma fossi in Di Maio sarei più preoccupato dalla sua inconcludenza».
«L’autonomia? Mai con questo governo»
Trova Salvini stressato, come dice il capo dei 5 stelle? «Non sono la sua analista. Ma non si può pensare di stare al governo con chi ti accusa di stare con i fucili in mano. Salvini ha commesso l’errore di voler governare con gente strutturalmente di sinistra e lasciare a loro la responsabilità delle politiche economiche, con danni inenarrabili».
La leader di FdI: «L’errore di Salvini `«Il voto del 26 maggio può essere è stato allearsi con gente di sinistra» decisivo a staccare la spina a Conte» `
Libia, con Fincantieri, con la Merkel e Macron che si mettono d’accordo per creare un superstato dominante nella Ue».
Il M5s è di sinistra? «Neanche Bertinotti ormai dice le assurdità che sostengono i grillini: gli “imprenditori-prenditori”, il lavoro che si ottiene se si alzano le tasse... è francamente folle. E i risultati si vedono. Siamo rimasti noi di Fratelli d’Italia a dire no allo spreco del Reddito di cittadinanza, alla fatturazione elettronica, allo Stato che ti entra nei conti correnti. E a proporre la tassa piatta sui redditi incrementali».
Qual è il primo progetto che gli eurodeputati di Fdi presenteranno nel nuovo parlamento europeo? «Abbiamo tre grandi questioni: la difesa del marchio italiano, con la lotta alla contraffazione e all’acquisto di aziende storiche italia-
ne per far passare per italiani prodotti che non lo sono. Il sostegno alla natalità, perché in capo a 50 anni rischiamo di diventare un continente islamico: vorrei incentivi per fare figli. Terzo punto: infrastrutture e sostegno allo sviluppo, scomputando le spese per investimenti dal calcolo del rapporto deficit-Pil». C’è più “tensione sociale” del solito in Italia o è la solita campa-
E i vostri alleati locali della Lega? «Niente. Abbiamo chiesto di applicare il modello del “più assumi meno paghi” alle aziende. Niente. Anche la Lega dice no, e in molti casi ci sono rimasta davvero male». Ma Salvini staccherà la spina al governo dopo le Europee? «Sono gli italiani che possono deciderlo con il voto del 26 maggio. Se dai risultati emergerà che c’è una maggioranza alternativa di persone che non devono litigare per decidere, il nodo verrà al pettine da solo. Il voto più utile di tutti è quello dato a FdI, perché se si
FRATELLI D’ITALIA Giorgia Meloni
vota PD o FI si rafforza questa opinione europea, se si vota Lega o M5s si rafforza questo governo. Non resta che FdI».
SECONDO ME A ROMA LA PROPOSTA DI RIFORMA FEDERALISTA NON È NEANCHE STATA SCRITTA
Berlusconi dice che Lega e FDi senza FI sono ininfluenti in Europa. «Gli sfugge un particolare: FdI fa parte del gruppo dei Conservatori europei, che oggi è la terza grande famiglia politica in Europa. Altro che ininfluenti. Senza conservatori è impossibile costruire una maggioranza alternativa a sinistra e populisti».
TEDESCHI E FRANCESI SONO MOLTO PIÙ ANTI-ITALIANI DEI PAESI DEL GRUPPO DI VISEGRAD
Ma sono utili all’Italia alleanze con governi come quelli del gruppo di Visegrad, i più anti italiani sulla piazza? «Non è vero, sono molto più anti italiani i francesi e i tedeschi, quelli che hanno fatto finta di essere europeisti solo perché l’Europa era uno strumento delle loro mani. Io non dimentico quello che ho visto fare alla Francia in
L’assessore Donazzan in FdI
«Sostengo Giorgia con il cuore» VENEZIA «Una scelta consapevole, di prospettiva e di cuore»: così ieri Elena Donazzan ha ufficializzato il suo sostegno a Fratelli d’Italia. Accompagnando Giorgia Meloni alla vetreria Berti di Tessera, l’assessore regionale ha auspicato l’asse Lega-Fdi: «L’Italia merita di essere governata da un’alleanza naturale, come quella di centrodestra guidata da Luca Zaia».
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gna elettorale? «La tensione sociale è alimentata da quelli che la denunciano. Ogni volta che arriva una campagna elettorale, i movimenti di destra diventano bersaglio dell’intellighentia di sinistra, dei giornaloni, dei centri sociali, che non sono in grado di batterli sui contenuti. Un meccanismo che non funziona più». C’è un pericolo fascista in Ita-
lia? «Mi sembra abbastanza ridicolo. Sarebbe come dire che c’è un pericolo comunista. Sono pericoli che non esistono. Forse bisognerebbe chiedere a Zingaretti, che nel suo libro scrive che dobbiamo ringraziare l‘Urss: io dell’Urss ricordo i milioni di morti, i gulag, Praga, Budapest». Non pensa che dovrebbe esserci una posizione più netta rispetto ad alcune frange? «Non ho mai avuto problemi ad essere netta: non tollero la violenza, non tollero l’intolleranza, non ho mai organizzato manifestazioni contro qualcuno, non sono mai andata a interrompere o disturbare le manifestazioni di altri. Sul tema della libertà, della democrazia, del rispetto, posso dare lezioni. Piuttosto, vedo molta reticenza a sinistra». Vista da Nordest, c’è la sensazione che in molti la proposta di riforma dell’autonomia non l’abbiano nemmeno letta... «Non è che non è stata letta: secondo me non è stata neanche scritta. È un anno che se ne parla, e ogni settimana annunciano che la prossima è quella decisiva. Di una cosa sono sicura: con questo governo, l’autonomia non sarà mai votata». Ario Gervasutti © RIPRODUZIONE RISERVATA
MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
REGIONE
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Verso le elezioni europee le delle imprese. Il decreto dignità del ministro Di Maio ha creato solo problemi ai nostri alberghi, in grosse difficoltà nelle assunzioni del personale stagionale. Non si trovano camerieri e cuochi. E sono in ballo migliaia di posti». Ma del governo non salva proprio nessuno: che ne pensa del premier Conte? «Il presidente del consiglio ha una missione molto delicata: tenere a galla la barca che rischia di affondare perché i due capitani Di Maio e Salvini navigano su rotte opposte.Conte ha certamente delle qualità e se trova il coraggio di decidere in autonomia può dare un contributo allo sviluppo dell’Italia». Nel suo programma c’è
«L’Europa ci aiuti a salvare Venezia e a liberare il mare dalla plastica» Valerio Zoggia, sindaco di Jesolo, in lista per Forza Italia «Fermare l’offensiva della Cina, più tutela ai nostri prodotti» L’INTERVISTA
Albino Salmaso osa può fare l’Europa? Liberare il mare e i fiumi con una direttiva che metta al bando le bottiglie e i sacchetti di plastica. E poi creare una Zes, una zona economica speciale a Venezia come quella di Gioia Tauro o dell’Irlanda e con i benefici fiscali potremo pagare la manutenzione del Mose». Valerio Zoggia, sindaco di Jesolo, ha accettato di candidarsi per le elezioni europee del 26 maggio con Forza Italia e il suo nome chiude
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«Ma quale polemica De Luca è un cliente affezionato della nostra spiaggia» la lista guidata da Silvio Berlusconi. Zoggia non ama cavalcare le polemiche, anche se il video di Crozza-De Luca suscita rabbia. Sindaco, cosa ne pensa dell’attacco sferrato a Jesolo dal governatore della Campania De Luca? «Mi sembra un caso montato ad arte da Crozza per scatenare assurde polemiche con un perfetto collage di dichiarazioni raccolte qua e là. A me risulta che Vincenzo De Luca venga spesso in vacanza a Jesolo e ciò dimostra che lui ap-
prezza il nostro mare, la spiaggia e l’offerta di una delle capitali mondiali del turismo». Quindi è solo invidia quella di De Luca? «Probabilmente soffre a leggere le statistiche dell’Istat che ha calcolato 6 milioni di presenze a Jesolo ma sono almeno dieci se sommiamo tut-
«Va appoggiata la battaglia di Greta Thunberg in difesa dell’ambiente» ti coloro che hanno la seconda casa e non sono censiti negli alberghi. Con il litorale del Cavallino, regno dei campeggi, si arriva a 20 milioni e con gli altri 30 milioni di turisti d’arte e cultura che visitano Venezia, si capisce perché il Veneto ha il primato in Italia. Le nostre spiagge sono conosciute in tutto il mondo e l’offerta alberghiera di altissimo livello regala comfort e benessere. Certo, bisogna poi difendere il mare e la qualità delle acque dei fiumi e la Ue può giocare un ruolo decisivo con una direttiva che metta al bando la plastica che sta sommergendo i mari». Le acque in Veneto non sono proprio cristalline come quelle della Sardegna o della Grecia: come si può intervenire nel concreto? «Obiezione respinta perché sbagliata. La questione è globale. Io sono nato a Venezia e cresciuto nella laguna di Jesolo e ho visto la profonda
evoluzione dell’ecosistema con il boom industriale. Da ragazzo mi svegliavo alle 4 di mattina e in bici pedalavo per 12 chilometri per raggiungere poi in pullman San Donà, dove mi sono diplomato ragioniere. Mi sento profondamente legato alle mie valli e quando incontro i pescatori che nelle reti raccolgono più plastica che pesci, soffro con loro. Quando ci sono le mareggiate per il maltempo siamo sommersi da tonnellate di rifiuti che arrivano dal Sile, Tagliamento e Piave. I tronchi d’albero si riciclano, mentre la plastica crea solo problemi. Per questo condivido la campagna avviata da Greta Thunberg in difesa dell’ambiente. La studentessa svedese viene strumentalizzata ma il suo messaggio va colto e per salvare l’ecosistema non bastano i divieti di Jesolo o dell’Italia. Ci vuole una risposta globale e l’Europa può dare un segnale importante: deve approvare una direttiva che metta al bando la plastica. E
«I pescatori nelle loro reti raccolgono pochi pesci e tante bottiglie e sacchetti» poi va avviato il confronto sul Global Compact con l’America e la Cina. Ci vuole il coraggio di fare scelte lungimiranti per i nostri figli». Lei è un commercialista e lavora a stretto contatto con le aziende: cosa chiedo-
«Ho firmato l’appello per creare la Zes Il Mose va completato e fatto funzionare»
TESSERA. Da Tessera ieri mattina l’assessore Elena Donazzan ha sancito ufficialmente il suo passaggio a Fratelli D’Italia e il suo impegno nella campagna elettorale per far votare Giorgia Meloni, leader del partito.
per una ragione affettiva: conosco Giorgia da anni ed anni, quella è la mia casa naturale e natale, nasco a destra e morirò a destra. Seconda ragione è quella politica: mi piace la voglia di inclusione, il fatto di avere a aperto alla società civile e a persone provenienti da altre esperienze politiche come Elisabetta Gardini, come Sernagiotto e altri imprenditori». Non solo: «C’è poi la questione di prospettiva, io guardo all’al-
leanza veneta al governo». «Se gli imprenditori italiani riescono a fare grandi cose con uno Stato contro» ha detto Meloni «chissà cosa potrebbero fare se lo Stato li aiutasse. Questo appuntamento e questo invito al voto di Elena Donazzan è importante perché ci consente di raccontare come Fratelli d’Italia sia il partito di riferimento di chi produce: per me sapere che Donazzan assessore del Lavoro in Veneto locomotiva d’Italia sceglie di fare campagna per noi significa che abbiamo fatto bene il nostro lavoro. Questo governo ha appaltato la politica economica ai 5 Stelle, sostiene tesi sconfitte dalla storia come decreto dignità e chiusure domenicali». Marta Artico
Le interviste ai candidati Valerio Zoggia, 69 anni, commercialista, da 8 anni sindaco di Jesolo, è in lista con Forza Italia nella circoscrizione Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Il sindaco della capitale delle spiagge del Nordest ha ottenuto il giusto riconoscimento dal partito di Berlusconi per la qualità del lavoro svolto e nella lista ci sono altri 4 veneti: la senatrice Roberta Toffanin, Emanuele Crosato, Anna Leso e Matteo Tosetto. Dopo l’intervista a Toni Da Re, segretario della Lega, ecco quella a Valerio Zoggia di Forza Italia.
no all’Ue? «Gli imprenditori sono preoccupati dall’offensiva commerciale della Cina: Trump ha introdotto i dazi, noi ci dobbiamo difendere con i marchi di tutela. Penso al vetro di Murano in ginocchio per la concorrenza dell’Est. Corriamo seri rischi anche per la sicurezza alimentare: al porto di Rotterdam arrivano milioni di suini dall’Asia che da quel momento diventano europei perché macellati qui. La nostra salute è in pericolo. Non sarà semplice bloccare l’espansione della Cina e dell’India ma ci può riuscire solo l’Europa unita, per questo l’offensiva dei sovranisti è sbagliata». Berlusconi invoca Salvini
Donazzan: «Con Fratelli d’Italia daremo una spallata al M5S» Obiettivo? Consolidare il gruppo e l’alleanza con la Lega per dare una spallata ai 5 Stelle. «Oggi inizia un percorso» ha spiegato ieri mattina dalla sede della Berti Srl, esempio di come i lavoratori possono risorgere dalle ceneri di una ditta fallita ed acquistarsela, «io alle europee farò votare Fratelli d’Italia». I motivi sono tre, uno storico affettivo, il secondo più politico e il terzo di prospettiva. «Meloni mi convince
il Paese. «È vero che la Lega in Veneto ha una capacità di penetrazione totale ed è il partito più grande, ma si deve essere alleati per intercettare quel voto che magari leghista non è. L’Italia è un paese di centrodestra, ma ha bisogno di una tradizione». Forza Italia è orfana in Regione? «Non avevo la tessera da molto tempo». Giorgia Meloni è arrivata in aereo e si è recata direttamente alla Berti Slc. Insieme hanno fatto il giro dell’azienda. «Dopo il 26 l’Italia resta e dobbiamo pensare che deve essere governata in modo migliore di oggi. L’alleanza innaturale tra Lega e 5 Stelle deve trovare un’alternativa e io la immagino con questa parte di espressione politica, dobbiamo esportare il modello dell’al-
VaerioZoggia stringe la mano a papa Francesco
l’assessore regionale ha scelto il partito di giorgia meloni
«La Lega in Veneto è molto forte, ma bisogna tornare a essere alleati nel centrodestra Forza Italia? Non avevo più la tessera da tempo»
pre ragione. Salvini ha tradito il centrodestra e Forza Italia e per quanto riguarda l’economia ha condiviso scelte sbagliate: non si crea lavoro con il reddito di cittadinanza, quei 5-6 miliardi vanno investiti per ridurre il cuneo fisca-
anche l’impegno per la salvaguardia di Venezia: cosa può fare Bruxelles? «Ci vuole la consapevolezza che Venezia è patrimonio dell’umanità e va salvata dall’invasione del turismo mordi e fuggi puntando sulla qualità dell’offerta, ma non si possono alzare barriere perché tutti, almeno una volta nella vita, vogliono visitare Rialto e Piazza S.Marco. Quindi bisogna trovare le risorse adeguate, non basta ripristinare la Legge Speciale. Intanto va completato e fatto funzionare il Mose la cui gestione va affidata al commissario e poi agli enti locali. Ma l’Europa può fare la sua parte». Insomma, va introdotto lo status speciale? Qui non si porta a casa nemmeno l’autonomia da Roma... «Sono tra i promotori con il sindaco Brugnaro, la Città metropolitana e il presidente di Confindustria Marinese della proposta che punta a creare la Zes, zona economica speciale, dove non si pagano i dazi sull’import- export e scattano dei benefici fiscali. Ce ne sono altre in Europa. Il protocollo è stato firmato. Vivere a Venezia ha dei costi altissimi e mi limito alla raccolta dei rifiuti, ai trasporti sull’acqua e alla manutenzione delle case: da soli non ce la possiamo fare ». —
Meloni e Donazzan
largamento che deve vedere il centro destra naturalmente alleato con la Lega: io sono in Giunta con la Lega, da nove con Zaia, credo che questa alleanza politica e amministrativa debba tornare a governare
a tornare nel centrodestra e a far cadere il governo: lei considera il M5S un pericolo per l’Italia? «Berlusconi ha come sem-
«Salvini deve far cadere il governo e tornare nel centrodestra»
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MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2019 LA NUOVA
CHIRIGNAGO - GAZZERA - ZELARINO
tessera
«Siamo apprezzati all’estero ma ignorati nella nostra città» L’appello di Attilio Pasqualetto, presidente della Berti Serramenti rinata grazie a una cordata di lavoratori che si è costituito in cooperativa continuando l’attività TESSERA. «Le ditte locali che la-
vorano anche all’estero e che hanno un nome non vengono coinvolte nelle nuove costruzioni di via Ca’ Marcello e dell’area stazione». L’appello rivolto al sindaco, Luigi Brugnaro, proviene da Attilio Pasqualetto, uno degli artefici del miracolo della Berti Serramenti Slc (società cooperativa lavoratori), eccellenza del territorio, realtà produttiva riacquistata dai dipendenti dopo il fallimento e oggi nuovamente competitiva nel mercato. Pasqualetto è il presidente della cooperativa dei lavoratori, ex dipendente, da quattro decenni in fabbrica, animatore del gruppo che conta 40 dipendenti di cui 22 soci e che continua a credere nel nome dell’impresa di Tessera del settore vetrocamera e arredamenti aperta nel 1962. Ieri in visita alla Berti si è presentata l’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan, che ha lanciato da Tessera la sua campagna elettorale a favore di
Giorgia Meloni, quest'ultima arrivata direttamente dall’aeroporto. «Lavoriamo molto bene con l’estero» spiega Pasqualetto mostrando la ditta, i reparti, tutto il personale «eppure troviamo molte difficoltà nell’hinterland». Prosegue: «Facciamo preventivi su preventivi, ma alla fine si ferma tutto la. A Mestre si sta co-
«Tanti preventivi ma nessun lavoro neanche nel nuovo District Hotel»
Attilio Pasqualetto, presidente della Berti Serramenti Slc
polizia di stato
Evade dai domiciliari scippatore arrestato MESTRE. Evade dai domiciliari, arrestato. In manette, la notte tra lunedì e martedì, Giorgian Andrey Dogan, 22 anni, finito in carcere per una serie di scippi ai danni di varie anziane. Il giovane, di origine romena, è legato a parte dei minorenni che in questi ultimi mesi hanno terrorizzato Venezia e la terraferma con violente aggressioni, rapine e pestaggi non solo di coetanei ma anche di gente adulta che incontravano lungo la loro strada. Il 22enne dopo essere fini-
to in carcere a seguito della misura cautelare emessa dal giudice aveva fatto richiesta per essere messo ai domiciliari nell’abitazione della sorella alla Cipressina. Lunedì notte una volante si è recata nell’abitazione per controllare se era in casa. Erano circa le 2. I poliziotti non lo hanno trovato. A quel punto gli agenti hanno fatto un piccolo giro in zona e lo hanno trovato che stava camminando. A quel punto è scattato l’arresto. Ieri mattina c’è stata l’udien-
za per la convalida dell’arresto in flagranza. Il giovane, dopo la convalida, è finito in carcere. Mentre il processo per evasione si celebrerà il 26 giugno, non è ancora stata stabilita la data del processo per gli scippi. Secondo la polizia che lo ha arrestato, il romeno è responsabile di almeno quattro scippi ai danni di altrettante anziane. Scippi violenti con le donne che sono che finite a terra hanno riportato varie contusioni medicate all’ospedale. L’ultimo episodio è avvenuto il 2 di febbraio. Tutti gli scippi sono stati commessi dal giovane per procurarsi il denaro allo scopo di comprare l’eroina di cui fa uso in maniera pesante. — C.M. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
IN BREVE Piazzetta XXII marzo «Down tour» al via Giovedì presentazione
Incontro con l’autore «Venezia eretica» alla bottega di Manuzio
Al Candiani Duemila cartoline per imparare l’arte
Sarà presentata giovedì alle 12 in Piazzetta XXII marzo «Down Tour», iniziativa che farà tappa a Mestre, Moniego e Mirano. Progetto di incontro e di scambio per promuovere l'inclusione sociale delle persone affette da questa sindrome, pensato per i 40 anni dalla fondazione dell’Associazione italiana persone Down. Presenti l'assessore alla coesione sociale, il presidente e la coordinatrice della sezione mestrina di Aipd: Mauro Mormino e Francesca Pinto.
Appuntamento giovedì alle 18 nella libreria La bottega di Manuzio (via Gerlin, n. 5) per la presentazione di «Venezia eretica. Tra Riforma protestante e Inquisizione», il nuovo libro di Cristina Gregorin e Norbert Heyl dedicato alla Venezia rinascimentale e alle sue molteplici sfaccettature, anche in campo religioso. Nel corso dell'incontro, l'autrice dialogherà con Giorgio Ravegnani, professore ordinario di Storia medievale a Ca' Foscari.
Appuntamento sabato, alle 17, negli spazi esterni del centro culturale Candiani per l'evento finale del progetto «Di quale ingrediente è fatta l'arte», dedicato a scuole e bambini. Un'iniziativa dal titolo interrogativo: una domanda che è stata posta a tutti i bambini mestrini, che hanno potuto scrivere la loro risposta in una cartolina: più di duemila quelle pervenute al Candiani. Tra queste, le migliori riceveranno un premio speciale.
struendo di tutto, alberghi su alberghi, intere aree ex novo, ma noi come altri non siamo minimamente coinvolti e non abbiamo fatto alcun serramento per i nuovi ostelli e hotel. Perché? Stiamo parlando di grossi gruppi, ma sembra non ci sia nulla da fare». La Berti non ha mai saltato di pa-
gare nemmeno uno stipendio, mai nessun lavoratore a fine mese non ha ricevuto quanto dovuto. Attualmente la società – grazie a un perito e al lavoro del tribunale – sta ottenendo la certificazione Soa obbligatoria per la partecipazione a gare per l'esecuzione di grossi appalti pubblici sopra un certo tetto. «Con questa attestazione potremo finalmente partecipare alle gare, oggi appannaggio di pochissime aziende al contrario di dieci anni fa». Il presidente lancia un forte appello all’amministrazione: «Siamo il made in Italy che ci invidiano tutti, rappresentiamo uno dei fiori all’occhiello nel nostro campo, abbiamo sessant’anni di esperienza e siamo una ditta che lavora con grande qualità, ma siamo anche competitivi e aggressivi nel mercato. Non vedo perché se lavoriamo all’estero non possiamo farlo anche qui, tanto più per gruppi esteri. Bisognerebbe trovare le modalità e l’interesse da parte degli imprenditori locali, fare in modo che abbiano fiducia nelle nostre capacità da una parte. Dall’altra lanciamo un appello all’amministrazione perché trovi il modo di coinvolgere realtà produttive come la nostra nelle grosse operazioni proprio perché a Mestre stanno nascendo alberghi, intere porzioni di città ex novo che si stanno sviluppando in funzione del turismo». Un’opportunità, dunque che dovrebbe – secondo la Berti – mettere in moto l’economia locale. — M.A.
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antiriCiClaggio
Commercialisti ed esperti contabili a convegno domani «Antiriciclaggio: il valore legale delle informazioni riferite dal cliente e gli obblighi di scalare la catena di controllo per individuare il titolare effettivo». È questo il titolo del seminario organizzato dall'Associazione dei dottori commercialisti e degli esperti contabili delle tre Venezie, in programma giovedì dalle 14.30 alle 18.30 all'hotel Novotel. Sono attesi cento professionisti provenienti da tutto il Triveneto.
smart CitY
Battistella incontra gli studenti del Pacinotti Il consigliere delegato alla Smart city, Luca Battistella, ha incontrato i ragazzi dell’Istituto "Pacinotti", e gli insegnanti Silvia Zirti e Marco Perzolla, a seguito della partecipazione al Concorso Gewiss 2018-19 «Un progetto di Classe – La tua città diventa Smart». Il progetto prevedeva un’analisi del territorio con l’obiettivo di individuare un’area da riqualificare inserendola anche in un contesto di Smart City. L’area scelta è stata il Parco Albanese.
al forte marghera
Una biblioteca dedicata alle architetture militari Aperta ieri mattina dal sindaco e dall’assessore Venturini «Uno spazio per lo studio e la lettura destinata ai giovani Si amplia larete bibliotecaria» MARGHERA. Forte Marghera si
arricchisce di uno spazio dove studiare, leggere, disegnare, fare ricerche: cinquanta nuovi posti studio in una location suggestiva, ai margini della laguna, e una varietà di libri dedicati alla storia del campo trincerato di Mestre. E’ stata inaugurata ieri mattina, alla presenza del sindaco Luigi Brugnaro e dell’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini, la biblioteca del centro studi per la valorizzazione delle architetture militari e dei sistemi difensivi di Forte Marghera: un edificio in mezzo al verde, all’interno dell’antica fortezza ottocentesca, con wifi gratuito, servizio di iscrizione e prestito interbibliotecario. All’appuntamento, a cui sono intervenuti anche il responsabile della Rete Biblioteche del Comune di Venezia, Michele Casarin e il presidente della Fondazione Forte Marghera, Stefano Mondini, hanno preso parte numerosi assessori e consiglieri comunali e autorità militari. Il progetto, realizzato nell’ambito di un programma di finanziamento europeo, è costato 1,8 milioni di euro. Il centro sarà aperto tutti i gior-
La biblioteca del centro studi sulle architetture militari
ni, escluso il lunedì, dalle 14 alle 21 (da aprile a ottobre) e dalle 14 alle 19 (da novembre a marzo). «La Rete Biblioteche Venezia – ha commentato l’assessore alla Coesione sociale - amplia i propri servizi con una biblioteca aperta agli studiosi della storia militare di Mestre e ai giovani, che questi luoghi frequentano, e hanno diritto ad avere spazi belli aperti anche in orari serali. Abbiamo preso in mano un sistema bibliotecario molto frammentato con dieci direzioni comunali coinvolte e una notevole difficoltà nella programmazio-
ne delle attività culturali e lo abbiamo completamente riorganizzato. Non abbiamo chiuso alcuna struttura, ma al contrario le abbiamo potenziate perché è nelle periferie che questi luoghi diventano fari di cultura». «Forte Marghera – ha sottolineato il sindaco - è sempre stata una grande scommessa. Ora con questo nuovo spazio, i giovani potranno prendere in prestito un libro di pomeriggio e leggerlo all’aperto, nel bellissimo contesto del Forte, e poi magari decidere di andare a vedere un padiglione della Biennale». —
BELLUNO
MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
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I problemi della sanità nel Bellunese
Mancano letti in Psichiatria, caos per un Tso Ci è voluta una notte per sistemare una paziente. Massaro: «Ha dovuto attendere in una stanza di emergenza» Paola Dall’Anese BELLUNO. I tagli inflitti in questi anni alla sanità bellunese stanno mostrando i loro effetti negativi sui servizi. A denunciare un episodio grave è il sindaco Jacopo Massaro che racconta quanto capitatogli nella notte tra lunedì e martedì. «È quasi la mezzanotte di lunedì quando vengo chiamato per effettuare un trattamento sanitario obbligatorio: un’operazione quasi di routine, che però alle 4 del mattino è ancora in corso», denuncia Massaro in una nota ufficiale. «Non è stato possibile trovare un solo posto nelle psichiatrie degli ospedali di Belluno e Feltre per ricoverare la paziente. Si stanno verificando i primi contrtattempi legati al taglio dei posti letto voluto dalla Regione: con la riduzione della Psichiatria a Pieve di Cadore e il mancato aumento della disponibilità di letti per lo stesso reparto negli altri ospedali, siamo arrivati al tutto esaurito». Per oltre un’ora, nel cuore della notte, sindaco, operatori sanitari, équipe di Psichiatria e agenti di polizia «hanno contattato le strutture ospedaliere venete, da Bassano a Treviso, per individuare una sistemazione in un reparto psichiatrico». Il sindaco è stato presente fino alle 4.30 di martedì, «poi, dopo la somministrazione alla paziente dei farmaci, è stato possibile ospitarla in una stanza di emergenza, dove è rimasta in attesa dell’uscita dal reparto di un altro degente, previsto per ieri». Una vicenda che suscita lo sconcerto e la rabbia di Massaro. «Non è accettabile che si verifichino situazioni simili. Lo abbiamo già denunciato come Conferenza dei sindaci: il taglio dei letti nel Bellunese porta a inevitabili disagi e pericoli. Quanto accaduto è la fotografia di quello che sta avvenendo in tutti quei reparti degli ospedali periferici che stanno subendo il progressivo smantellamento. Una situazione che, oltre alla riduzione dei
servizi al territorio, genera problemi di gestione e sovraffollamento negli ospedali centrali». «La razionalizzazione», prosegue Massaro, «può essere accettata solo se i posti letto vengono commisurati ai bisogni della popolazione, ma così non è e con il taglio previsto si verificheranno molti casi come questo. In poche parole, si concretizza quello che la Re-
Per il primo cittadino «colpa dei tagli che sono stati imposti dalla Regione» gione ha sempre negato: i cittadini bellunesi saranno costretti ad andare fuori provincia anche per ottenere cure di routine. Se alcuni effetti delle nuove schede ospedaliere, come la mancata attivazione della Chirurgia h24 o della Radiologia interventistica, li vedremo in situazioni molto più gravi, qualche contraccolpo lo notiamo anche in casi ordinari. Non si può lasciare una paziente che ha bisogno di assistenza psichiatrica senza un ricovero: la Regione riveda al più presto le schede ospedaliere o questi episodi diventeranno la regola». LE PRECISAZIONI DELL’USL
«Il sindaco ha firmato il ricovero obbligatorio all’1,45. La paziente è giunta al Pronto soccorso alle 3,20, dove è stata visitata dal medico dell’emergenza alle 3,27 e ricoverata in Psichiatria alle 4,25», dice l’Usl. Sui posti letto, l’azienda evidenzia che «ci sono 16 posti letto a Belluno e 13 a Feltre, superiori ai 20 previsti dal ministero della Salute, che impone un letto ogni 10 mila abitanti. I sei posti di Pieve sono stati riassorbiti nei 29 che la provincia offre ai pazienti psichiatrici in fase acuta e l’assistenza viene garantita su base territoriale. Quindi nessuna riduzione dell’offerta nel nostro territorio». —
l’emergenza
Un disservizio molto grave Il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro (in foto) è stato protagonista di un fatto molto grave all’ospedale San Martino (foto a sinistra) ai danni di una paziente in gravi difficoltà psichiatriche: la donna è rimasta una notte senza un posto per il ricovero.
la posizione dei sindacati
Roffarè: «Invitiamo Zaia a farsi un giro negli ospedali» Luca Barutta dell’Anaao critica la politica veneta che assegna più posti al privato De Carli: «Qui è a rischio la sicurezza dei cittadini» BELLUNO. «Avevamo ragione
a contestare le schede sanitarie imposte dalla Regione. Questo caso dimostra, sempre ce ne fosse stato bisogno, che a pagare in prima persona i taglia alla sanità bellunese, è l’utente». A rincarare la dose di critiche contro la Regione è il rappresentante dell’Anaao, Luca Barutta. «L’assenza di po-
i comitati dei cittadini
«Venezia ci nega un diritto siamo pronti alla battaglia» BELLUNO. «Prima ci hanno tol-
to quel parametro per la montagna che ci assegnava più posti letto e ora, con le nuove schede ospedaliere, negano alle aree del Cadore e dell’Agordino un livello essenziale di assistenza: in poche parole, i montanari non hanno le stesse garanzie di assistenza in caso di emergenza traumatologica rispetto a chi vive in pianura. Questo costringerà i cittadini a ricorrere al Consi-
glio di Stato per vedere riconosciuto un loro diritto». Il coordinamento dei comitati per la sanità bellunese è scandalizzato da quanto avvenuto alla paziente psichiatrico al San Martino e denuncia per l’ennesima volta il diverso trattamento riservato dalla Regione alla montagna. «Abbiamo sentito il legale e stiamo già raccogliendo i soldi per presentare il ricorso al Consiglio di Stato: è l’uni-
co strumento che abbiamo per difenderci dalla politica attuale e per tutelare un diritto negato dalla Regione». E poi, rivolti al governatore Zaia: «Siamo stufi dei suoi proclami per la difesa della montagna, basta prese di giro. Lui vive in zone dove i servizi non mancano, quindi la smetta di negarli a chi vive sulle Dolomiti». Anche il deputato bellunese Roger De Menech stigma-
sti letto liberi per le emergenze dipende dalla scure che si è abbattuta sull’ospedale a Pieve. In realtà, i posti letto ci sarebbero, ma a mancare sono i medici. E così il 15 aprile il reparto di Psichiatria è stato chiuso. A questa operazione, però, non ha fatto seguito un rafforzamento degli ospedali di Belluno e Feltre, così queste due strutture si trovano ora a dover gestire anche i pazienti del bacino cadorino. Possiamo immaginare le conseguenze, con i posti letto costantemente esauriti. Questa politica di tagli, con gli spostamen-
tizza il piano socio sanitario regionale e il taglio dei posti letto operato dalla giunta Zaia: «Fra pochi anni saremo costretti ad andare a curarci in pianura. È tanto se avremo il Pronto soccorso. L’episodio della scorsa notte, con una paziente che per ore non ha trovato posto nei reparti di Psichiatria degli ospedali bellunesi, è la prova provata che la Regione ha deciso di depotenziare la sanità provinciale a favore di quella della pianura». «In Regione», prosegue, «c’è un piano preciso per smantellare la nostra sanità, chiudere reparti, renderla meno attrattiva e ridurla a servizi minimi come, appunto, il Pronto soccorso o poco di più. Nella loro testa la salu-
ti di posti dal pubblico al privato, porta a queste situazioni molto gravi». Anche i segretari generali di Cisl e Cgil, gridano alla vergogna per quanto accaduto. «Questo episodio, che ha rischiato di mettere a rischio la salute e la sicurezza di un malato, dimostra che tra la teoria del piano socio sanitario e la pratica ci sta in mezzo la salute delle persone», denuncia Rudy Roffarè segretario della Cisl, che annuncia l’intenzione di redigere «un documento sulla sanità che vogliamo», assieme agli altri sindacati di catego-
te dei cittadini è un costo e stanno facendo di tutto per attuarlo, anno dopo anno. La cosa più grave è l’accettazione di questo piano da parte dei consiglieri della Lega eletti dai bellunesi. Non solo votano a favore dei provvedimenti che riducono il diritto alla salute dei bellunesi, co-
Per De Menech «fra qualche anno avremo soltanto il Pronto soccorso» me bravi soldatini, ma li sostengono apertamente. Ricordiamo a questi che la salute è un diritto costituzionale, non una concessione tempo-
ria. Roffarè si rivolge anche al governatore veneto: «Zaia continua a dire che la sanità quassù in montagna è a posto: è vero dal punto di vista teorico, ma la pratica è un’altra cosa. Invitiamo il presidente a fare un giro con noi, così gli spieghiamo come stanno realmente le cose». Della stessa idea Mauro De Carli della Cgil: «L’operazione di deospedalizzazione in atto da tanti anni in provincia è diventata pesante ed eccessiva, come eccessivo e drammatico è il taglio di posti letto. Ma la Regione», si chiede De Carli, «intende realmente rispettare le richieste del territorio? Il numero dei posti letto non può essere blindato: se si insiste sull’eccessivo rispetto dei numeri e dei conti, si rischia, infatti, di non riuscire a far fronte alle emergenze». — P.D.A.
ranea». Parla di «episodio vergognoso», la presidente di Cittadinanzattiva e Tribunale del malato, Ottorina Bompani. «Le schede sanitarie devono essere riviste se non vogliamo che quello che accade di rado, diventi una routine». Per Bompani «qui si rischia di allontanare sempre più la gente dalla montagna, perché alcuni servizi non sono più garantiti, visto che la riduzione dei posti letto ha comportato un accorpamento degli operatori sanitari. E quello che l’azienda chiama alta e medio-bassa intensità di cura non è altro che fumo negli occhi, che nasconde la volontà di rinviare alle famiglie la cura dei loro cari». — P.D.A.
MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2019 LA TRIBUNA
CASTELFRANCO
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La nuova Sanità
L’ingresso all’ospedale di Castelfranco, appena “riformato” dall’approvazione delle schede ospedaliere da parte della giunta regionale
Schede ospedaliere La giunta regionale approva il piano «Evitate sforbiciate» Una rimodulazione che riflette l’aumento degli anziani e le culle vuote ma che sconta la crescita del privato
Filippo Tosatto CASTELFRANCO. Una rimodulazione della sanità che riflette i capelli bianchi e le culle vuote del Veneto. Che accresce le risorse erogate alla medicina e alla riabilitazione dell’età adulta e taglia quelle destinate al polo materno-infantile. Che sconta l’esodo di medici dal servizio pubblico e attinge in misura crescente all’offerta privata. Che evita le sforbiciate al circuito degli
ospedali confermando – nella sostanza almeno – degenze, reparti e primariati. È questo il leit motiv delle schede ospedaliere allegate al Piano sociosanitario 2019-2023: dopo il via libera in commissione ed il confronto con le parti, nel pomeriggio la Giunta di Luca Zaia le ha approvate in via definitiva. PIÙ POSTI LETTO
Nel complesso, il sistema veneto di assistenza e cura potrà contare su 17.990 posti let-
to contro i 17.861 della precedente programmazione: di questi, 14.901 per pazienti acuti (compresi 398 riservati agli extraveneti) e 3089 per la riabilitazione (274 per chi arriva da altre regioni). A questi se ne aggiungono 2013 nelle strutture intermedie, pensate per assistere al meglio i pazienti nella fase intermedia tra il ricovero e rientro a casa ma, ad oggi, rimaste perlopiù sulla carta. Un capitolo, quello dei posti letto, oggetto di valutazioni contrastanti: la
le reazioni
Beltramello (Pd): «Sancita la morte dei servizi generalisti» CASTELFRANCO. «Il nostro ospedale è quello che vede crescere i posti letto in misura più significativa a livello regionale, passando da 300 a 390 posti letto. Il San Giacomo cresce in quantità e qualità, anche se molti non vogliono sentirlo dire». Il consigliere regionale Lista Zaia Nazzareno Gerolimetto, sa bene che continua la mobilitazione del comitato “Difendiamo il nostro ospedale” contro il taglio dei posti generalisti
che scendono da 300 a 189. «Con l’approvazione delle schede ospedaliere è stata sancita la morte della parte ospedaliera dedicata ai servizi generalisti», commentava ieri il consigliere comunale Pd Claudio Beltramello, medico specializzato in gestione e organizzazione di sanità, che ha partecipato al recente corteo di protesta contro la riorganizzazione dei servizi del San Giacomo, insieme a oltre 1500 cit-
tadini, per la la stragrande maggioranza non iscritti a partiti. «Ma in totale avremo 390 posti – sottolinea Gerolimettoperché a regime saranno attivi 171 posti dello Iov, Istituto oncologico veneto, (compresi i 6 dell’hospice) a cui si aggiungono i 189 dell’Usl, e 30 posti con l’insediamento dell’ospedale di comunità». Il conto torna, in termini di aumento di posti letto. Ma è in termini di crescita della quali-
sanità di Palazzo Balbi privilegia il criterio del tasso di occupazione medio rispetto alla dotazione teorica di partenza; i medici di Anaao e Assomed ne contestano la riduzione in termini reali, la Cgil critica il calo di degenze in ambito pubblico a fronte dell’aumento di prestazioni private (giudicate più convenienti per la spesa). Nel dettaglio, il documento di programmazione distingue cinque grandi comparti, comparando il trend del quinquennio precedente e il confronto tra vecchie e nuove dotazioni.
i nUmeri
189 I posti letto generalisti per malati non oncologici scenderanno da 300 a 189; arriveranno 171 posti per pazienti affetti da tumore; altri 30 posti saranno attivati con l’insediamento dell’ospedale di comunità per un totale di 390 posti.
tà dei servizi che si apre la diatriba. Secondo Gerolimetto i servizi generalisti, quelli che assicurano le cure ai non oncologici, saranno assicurati appieno. «La giunta ha recepito il parere della V Commissione regionale Sanità, avallando l’aumento da 169 a 189 posti letto generalisti, grazie ai 15 posti di chirurgia generale e agli ulteriori 5 di chirurgia vascolare che sono stati salvaguardati, rispetto alla precedente ipotesi». Lo step migliorativo evidenziato da Gerolimetto è riconosciuto da tutti. Ma è considerato del tutto insufficiente da molti. «La parte generalista viene schiacciata dallo Iov, Gerolimetto la smetta di raccontare che lo Iov si occuperà della parte generalista, non ci so-
«GIUSTO EQUILIBRIO»
Fondi: 7,3 i milioni di euro di spesa deliberata dal Crite per la realizzazione del bunker di radioterapia "a garanzia della stabilità dello Iov" a Castelfranco.
«A dispetto dei catastrofismi fatti circolare a piene mani, è stato cercato e trovato il giusto equilibrio tra i vari fattori che determinano le scelte programmatorie in sanità», commenta il governatore Zaia «non ci sono stati né tagli né ridimensionamenti, ma una rivisitazione delle dotazioni sulla base dei servizi da erogare per rispondere alle nuove esigenze di cura. Questa manovra dà forma e sostanza alla sanità veneta dei prossimi anni, con l’obiettivo di farla crescere rispetto ai già ottimi livelli attuali, a più riprese riconosciuti a livello nazionale e ministeriale»; «Forse qualcuno lo sperava, ma in Veneto ancora una volta nessuno rimarrà senza cure né tanto meno, morirà sulla porta di un ospedale». —
no le convenzioni che assicurano ciò- aggiunge Beltramelloper di più nelle schede è specificato che i reparti di gastroenterologia e urologia sono dedicati ai soli pazienti oncologici». L’osservazione è amara: “di fatto i castellani troveranno risposta solo se si ammaleranno di tumore». Ma Gerolimetto non ci sta: «C’è una convenzione tra Usl e Iov che impegna reciprocamente le strutture a prendersi carico dei pazienti, anche non oncologici, in tutti i casi di necessità, chi è scettico si rasserenerà quando leggerà la convenzione». Beltramello resta in attesa dei documenti e aggiunge: «Il nostro sarà un ospedale Cenerentola, sempre meno appetibile per i professionisti che vo-
gliono crescere. Così anche la parte dell’ospedale generalista che resta è destinata a morire». Opposta la visione di Gerolimetto: «Il San Giacomo passa da ospedale spoke ad hub di riferimento a livello regionale e nazionale con l’arrivo di importanti specialità chirurgiche oncologiche. Si innalzeranno le competenze, miglioreranno i servizi. Non vedo di cosa i cittadini possono lamentarsi». Non solo: «Il Crite ha autorizzato la spesa di 7,3 milioni di euro per la radioterapia, a giorni vedremo la firma dell’atto di cessione del terreno dall’Usl allo Iov, per la realizzazione di un bunker con 3 acceleratori. Il progetto c’è, i soldi anche». — Maria Chiara Pellizzari
AREA MEDICA
In Area Medica nel 2013 i posti letto erano 6707 (nelle nuove schede sono 7091) mentre il tasso di occupazione reale è stato pari a 6201. Nell’Area Chirurgica, i pl risultavano 4830 (sono diventati 4873) dei quali 3031 occupati. Area Terapia Intensiva: erano 696, sono saliti a 717, l’occupazione ha raggiunto quota 520. La Riabilitazione sale invece da 2662 a 2815 posti letto (il tasso precedente è stato di 2288). Fa eccezione, si diceva, l’Area Materno Infantile, condizionata dalla forte e generalizzata flessione delle nascite: qui le 2013 degenze disponibili (1078 delle quali effettivamente occupate)
sono scese a 1822 nelle nuove schede. Ancora: negli ultimi 5 anni la popolazione complessiva ha segnato un -1%; gli ultrasettantenni sono aumentati del 13% e identica percentuale - ma in negativo ha scandito l’andamento delle nascite. La degenza media chirurgica è diminuita del 4%, i ricoveri in riabilitazione del 7% ed è cresciuto del 20% il numero di veneti che hanno fatto la riabilitazione altrove.
20 mila 20mila le firme raccolte dal movimento “Difendiamo il nostro ospedale” contro il taglio degli attuali servizi generalisti; 3 i cortei, di cui l’ultimo il 5 maggio scorso, con la partecipazione di circa 1500 persone.
7,3 milioni
MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
REGIONE
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Verso le elezioni europee le delle imprese. Il decreto dignità del ministro Di Maio ha creato solo problemi ai nostri alberghi, in grosse difficoltà nelle assunzioni del personale stagionale. Non si trovano camerieri e cuochi. E sono in ballo migliaia di posti». Ma del governo non salva proprio nessuno: che ne pensa del premier Conte? «Il presidente del consiglio ha una missione molto delicata: tenere a galla la barca che rischia di affondare perché i due capitani Di Maio e Salvini navigano su rotte opposte.Conte ha certamente delle qualità e se trova il coraggio di decidere in autonomia può dare un contributo allo sviluppo dell’Italia». Nel suo programma c’è
«L’Europa ci aiuti a salvare Venezia e a liberare il mare dalla plastica» Valerio Zoggia, sindaco di Jesolo, in lista per Forza Italia «Fermare l’offensiva della Cina, più tutela ai nostri prodotti» L’INTERVISTA
Albino Salmaso osa può fare l’Europa? Liberare il mare e i fiumi con una direttiva che metta al bando le bottiglie e i sacchetti di plastica. E poi creare una Zes, una zona economica speciale a Venezia come quella di Gioia Tauro o dell’Irlanda e con i benefici fiscali potremo pagare la manutenzione del Mose». Valerio Zoggia, sindaco di Jesolo, ha accettato di candidarsi per le elezioni europee del 26 maggio con Forza Italia e il suo nome chiude
«C
«Ma quale polemica De Luca è un cliente affezionato della nostra spiaggia» la lista guidata da Silvio Berlusconi. Zoggia non ama cavalcare le polemiche, anche se il video di Crozza-De Luca suscita rabbia. Sindaco, cosa ne pensa dell’attacco sferrato a Jesolo dal governatore della Campania De Luca? «Mi sembra un caso montato ad arte da Crozza per scatenare assurde polemiche con un perfetto collage di dichiarazioni raccolte qua e là. A me risulta che Vincenzo De Luca venga spesso in vacanza a Jesolo e ciò dimostra che lui ap-
prezza il nostro mare, la spiaggia e l’offerta di una delle capitali mondiali del turismo». Quindi è solo invidia quella di De Luca? «Probabilmente soffre a leggere le statistiche dell’Istat che ha calcolato 6 milioni di presenze a Jesolo ma sono almeno dieci se sommiamo tut-
«Va appoggiata la battaglia di Greta Thunberg in difesa dell’ambiente» ti coloro che hanno la seconda casa e non sono censiti negli alberghi. Con il litorale del Cavallino, regno dei campeggi, si arriva a 20 milioni e con gli altri 30 milioni di turisti d’arte e cultura che visitano Venezia, si capisce perché il Veneto ha il primato in Italia. Le nostre spiagge sono conosciute in tutto il mondo e l’offerta alberghiera di altissimo livello regala comfort e benessere. Certo, bisogna poi difendere il mare e la qualità delle acque dei fiumi e la Ue può giocare un ruolo decisivo con una direttiva che metta al bando la plastica che sta sommergendo i mari». Le acque in Veneto non sono proprio cristalline come quelle della Sardegna o della Grecia: come si può intervenire nel concreto? «Obiezione respinta perché sbagliata. La questione è globale. Io sono nato a Venezia e cresciuto nella laguna di Jesolo e ho visto la profonda
evoluzione dell’ecosistema con il boom industriale. Da ragazzo mi svegliavo alle 4 di mattina e in bici pedalavo per 12 chilometri per raggiungere poi in pullman San Donà, dove mi sono diplomato ragioniere. Mi sento profondamente legato alle mie valli e quando incontro i pescatori che nelle reti raccolgono più plastica che pesci, soffro con loro. Quando ci sono le mareggiate per il maltempo siamo sommersi da tonnellate di rifiuti che arrivano dal Sile, Tagliamento e Piave. I tronchi d’albero si riciclano, mentre la plastica crea solo problemi. Per questo condivido la campagna avviata da Greta Thunberg in difesa dell’ambiente. La studentessa svedese viene strumentalizzata ma il suo messaggio va colto e per salvare l’ecosistema non bastano i divieti di Jesolo o dell’Italia. Ci vuole una risposta globale e l’Europa può dare un segnale importante: deve approvare una direttiva che metta al bando la plastica. E
«I pescatori nelle loro reti raccolgono pochi pesci e tante bottiglie e sacchetti» poi va avviato il confronto sul Global Compact con l’America e la Cina. Ci vuole il coraggio di fare scelte lungimiranti per i nostri figli». Lei è un commercialista e lavora a stretto contatto con le aziende: cosa chiedo-
«Ho firmato l’appello per creare la Zes Il Mose va completato e fatto funzionare»
TESSERA. Da Tessera ieri mattina l’assessore Elena Donazzan ha sancito ufficialmente il suo passaggio a Fratelli D’Italia e il suo impegno nella campagna elettorale per far votare Giorgia Meloni, leader del partito.
per una ragione affettiva: conosco Giorgia da anni ed anni, quella è la mia casa naturale e natale, nasco a destra e morirò a destra. Seconda ragione è quella politica: mi piace la voglia di inclusione, il fatto di avere a aperto alla società civile e a persone provenienti da altre esperienze politiche come Elisabetta Gardini, come Sernagiotto e altri imprenditori». Non solo: «C’è poi la questione di prospettiva, io guardo all’al-
leanza veneta al governo». «Se gli imprenditori italiani riescono a fare grandi cose con uno Stato contro» ha detto Meloni «chissà cosa potrebbero fare se lo Stato li aiutasse. Questo appuntamento e questo invito al voto di Elena Donazzan è importante perché ci consente di raccontare come Fratelli d’Italia sia il partito di riferimento di chi produce: per me sapere che Donazzan assessore del Lavoro in Veneto locomotiva d’Italia sceglie di fare campagna per noi significa che abbiamo fatto bene il nostro lavoro. Questo governo ha appaltato la politica economica ai 5 Stelle, sostiene tesi sconfitte dalla storia come decreto dignità e chiusure domenicali». Marta Artico
Le interviste ai candidati Valerio Zoggia, 69 anni, commercialista, da 8 anni sindaco di Jesolo, è in lista con Forza Italia nella circoscrizione Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Il sindaco della capitale delle spiagge del Nordest ha ottenuto il giusto riconoscimento dal partito di Berlusconi per la qualità del lavoro svolto e nella lista ci sono altri 4 veneti: la senatrice Roberta Toffanin, Emanuele Crosato, Anna Leso e Matteo Tosetto. Dopo l’intervista a Toni Da Re, segretario della Lega, ecco quella a Valerio Zoggia di Forza Italia.
no all’Ue? «Gli imprenditori sono preoccupati dall’offensiva commerciale della Cina: Trump ha introdotto i dazi, noi ci dobbiamo difendere con i marchi di tutela. Penso al vetro di Murano in ginocchio per la concorrenza dell’Est. Corriamo seri rischi anche per la sicurezza alimentare: al porto di Rotterdam arrivano milioni di suini dall’Asia che da quel momento diventano europei perché macellati qui. La nostra salute è in pericolo. Non sarà semplice bloccare l’espansione della Cina e dell’India ma ci può riuscire solo l’Europa unita, per questo l’offensiva dei sovranisti è sbagliata». Berlusconi invoca Salvini
Donazzan: «Con Fratelli d’Italia daremo una spallata al M5S» Obiettivo? Consolidare il gruppo e l’alleanza con la Lega per dare una spallata ai 5 Stelle. «Oggi inizia un percorso» ha spiegato ieri mattina dalla sede della Berti Srl, esempio di come i lavoratori possono risorgere dalle ceneri di una ditta fallita ed acquistarsela, «io alle europee farò votare Fratelli d’Italia». I motivi sono tre, uno storico affettivo, il secondo più politico e il terzo di prospettiva. «Meloni mi convince
il Paese. «È vero che la Lega in Veneto ha una capacità di penetrazione totale ed è il partito più grande, ma si deve essere alleati per intercettare quel voto che magari leghista non è. L’Italia è un paese di centrodestra, ma ha bisogno di una tradizione». Forza Italia è orfana in Regione? «Non avevo la tessera da molto tempo». Giorgia Meloni è arrivata in aereo e si è recata direttamente alla Berti Slc. Insieme hanno fatto il giro dell’azienda. «Dopo il 26 l’Italia resta e dobbiamo pensare che deve essere governata in modo migliore di oggi. L’alleanza innaturale tra Lega e 5 Stelle deve trovare un’alternativa e io la immagino con questa parte di espressione politica, dobbiamo esportare il modello dell’al-
VaerioZoggia stringe la mano a papa Francesco
l’assessore regionale ha scelto il partito di giorgia meloni
«La Lega in Veneto è molto forte, ma bisogna tornare a essere alleati nel centrodestra Forza Italia? Non avevo più la tessera da tempo»
pre ragione. Salvini ha tradito il centrodestra e Forza Italia e per quanto riguarda l’economia ha condiviso scelte sbagliate: non si crea lavoro con il reddito di cittadinanza, quei 5-6 miliardi vanno investiti per ridurre il cuneo fisca-
anche l’impegno per la salvaguardia di Venezia: cosa può fare Bruxelles? «Ci vuole la consapevolezza che Venezia è patrimonio dell’umanità e va salvata dall’invasione del turismo mordi e fuggi puntando sulla qualità dell’offerta, ma non si possono alzare barriere perché tutti, almeno una volta nella vita, vogliono visitare Rialto e Piazza S.Marco. Quindi bisogna trovare le risorse adeguate, non basta ripristinare la Legge Speciale. Intanto va completato e fatto funzionare il Mose la cui gestione va affidata al commissario e poi agli enti locali. Ma l’Europa può fare la sua parte». Insomma, va introdotto lo status speciale? Qui non si porta a casa nemmeno l’autonomia da Roma... «Sono tra i promotori con il sindaco Brugnaro, la Città metropolitana e il presidente di Confindustria Marinese della proposta che punta a creare la Zes, zona economica speciale, dove non si pagano i dazi sull’import- export e scattano dei benefici fiscali. Ce ne sono altre in Europa. Il protocollo è stato firmato. Vivere a Venezia ha dei costi altissimi e mi limito alla raccolta dei rifiuti, ai trasporti sull’acqua e alla manutenzione delle case: da soli non ce la possiamo fare ». —
Meloni e Donazzan
largamento che deve vedere il centro destra naturalmente alleato con la Lega: io sono in Giunta con la Lega, da nove con Zaia, credo che questa alleanza politica e amministrativa debba tornare a governare
a tornare nel centrodestra e a far cadere il governo: lei considera il M5S un pericolo per l’Italia? «Berlusconi ha come sem-
«Salvini deve far cadere il governo e tornare nel centrodestra»
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MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2019 IL MATTINO
ALBIGNASEGO - SELVAZZANO
rubano
Le terre imprigionate dal Gra Vincoli superati mai cancellati Per la Regione non esistono più ma i Comuni interessati non li hanno tolti dai Prg Paralisi vendita case e aree, il Movimento difesa cittadino ora riunisce i proprietari
Cristina Salvato RUBANO. Alcuni dei proprieta-
ri dei terreni ancora vincolati dal passaggio del Grande raccordo anulare di Padova, da anni inascoltati, hanno chiesto aiuto al Movimento difesa del cittadino, che ha organizzato un incontro per fare una stima di quante persone siano danneggiate da vincoli che pendono sulle loro proprietà e che ne ostacolano la vendita. La serata avrà luogo venerdì 24 maggio alle 20. 30 al parco etnografico di via Valli, a Rubano. «Auspicando una larga partecipazione, cercheremo di capire quanti siano i proprietari» illustra l’avvocato Matteo Moschini, del Movimento difesa del cittadino, esperto in azioni legali collettive, «per poi chiedere accesso agli atti ai Comuni e decidere quindi se avviare un’azione legale. La Regione Veneto asserisce che non esistano più detti
In rosso il tracciato del progetto del Grande Raccordo Anulare
vincoli su fabbricati e terreni, che dovevano essere rispettati per consentire il passaggio della grande opera viaria, ma i Comuni non li hanno tolti dai loro Piani regolatori». Capita allora che se si cerchi di venderli, gli acquirenti, sa-
processo per peculato
“Furto” di gasolio, assolto autista della Croce Verde ALBIGNASEGO. Era finito a processo per peculato con l’accusa di aver fatto il pieno di carburante per un valore di 113 euro con la carta di credito della Croce Verde, onlus con quartier generale a Forcellini in via Nazareth 23 per la quale era autista. Ieri il tribunale di Padova ha assolto Stefano Bottin, 46enne di Albignasego, per non aver commesso il fatto (difensore l’avvocato Mattia Rossetto). Si era costituita parte civile con l’avvocato Ernesto De Toni la Croce Verde, rete di emer-
genza che supporta la Sanità pubblica attraverso una serie ramificata di interventi e almeno 250 servizi garantiti quotidianamente grazie a oltre 1800 volontari e una quarantina di dipendenti. Nessuna prova che l’autore di quel singolare “furto” fosse Bottin. Secondo la pubblica accusa, invece, il 14 agosto 2012 l’allora autista avrebbe fatto il pieno (una sessantina di litri di gasolio) nella stazione di servizio in via Gattamelata. Ma alla verifica processuale quella contestazione non
noventa padovana
Paga borsa 245 euro ma è una truffa in rete NOVENTA PADOVANA. A seguito di una querela presentata da R. S. , una donna di 43 anni di Noventa, i carabinieri della locale stazione hanno denunciato in stato di libertà per truffa un quarantatreenne di Napoli, P. G. le sue iniziali. L’uomo aveva pubblicato sul sito internet “Shpock” un annuncio per la vendita di una borsetta facendosi accreditare 245 euro dalla donna rendendosi successi-
vamente irreperibile. È l’ennesima truffa perpetrata via web che continua a mietere tantissime vittime. I truffatori credono di farla franca, ma non è così perché le indagini dei carabinieri riescono sempre a individuarli. Per questo va sempre sporta denuncia, un’azione che permette di avviare l’indagine per rintracciare l’autore e denunciarlo. — G. A.
puto dei vincoli, facciano marcia indietro: e queste aree restano inutilizzate, ma su di esse i proprietari pagano le tasse, senza ricavarne profitto. I terreni per lo più si trovano tra Selvazzano, Rubano e Abano, ma anche a Cadoneghe, in
ha retto. L’imputato, presente in aula e commosso, non è riuscito a trattenere le lacrime per la forte tensione.Nel 2015 era stato condannato a due anni, 7 mesi e 20 giorni oltre a un risarcimento di 14 mila euro a favore della Croce Verde. L’accusa? Sempre peculato per un episodio analogo. Stavolta, però, il “pieno” valeva 4 mila euro. Condanna confermata in appello ma annullata dalla Cassazione con rinvio a un nuovo giudizio di secondo grado. Il difensore di Bottin aveva eccepito che non può essere qualificato come peculato la semplice strisciata della carta carburanti. Nel capo d’accusa ci sarebbe stata confusione fra l’uso indebito della scheda e l’appropriazione del denaro. — CRI.GEN.
Villafranca Padovana La lista di Pancotti stasera si presenta La lista Effetto Villafranca Padovana, che alle elezioni amministrative del 26 maggio candida a sindaco Giorgio Pancotti, incontra i cittadini per presentare i candidati e il suo programma stasera alle 20. 45 nella sala polivalente del centro civico di Taggì di Sotto. Domani srea, invece, alle 20.45, al centro civico di Taggì di Sotto, verrà presentato il libro “Quanta bella monnezza” di Salvatore Livorno. All’incontro del 22 maggio, nella sala Polivalente, interverrà don Albino Bizzotto.
quello che doveva essere il tratto di congiungimento tra il Terraglione di Vigodarzere e la tangenziale di Padova, la fascia di rispetto passa nel mezzo dei terreni di una ditta, che non può costruirvi. Tra l’altro quel tratto di Gra
è stato ampiamente stralciato dalla progettazione originaria, in quanto il ministero dell’Ambiente ne ha bocciato il passaggio sulla zona golenale naturalistica del Tavello, tra Limena e Vigodarzere. Il Gra pertanto a Cadoneghe non passerà mai. Diverso invece il tratto di Selvazzano e Rubano, che stando anche a recenti dichiarazioni dovrebbe essere attuabile. Lo è da anni, ma è fermo da sempre. «Questa sorta di superstrada» prosegue Moschini, «doveva essere costruita in project financing dalle imprese Pizzarotti, Maltauro e Mantovani, quest’ultima in una difficile condizione finanziaria ha presentato domanda di concordato al tribunale di Padova per i mancati incassi dei crediti di realizzazione del Mose. Ma il Gra non esiste e, probabilmente, non vedrà mai la luce. La Regione Veneto, nel 2008, sotto la presidenza di Giancarlo Galan e con Renato Chisso assessore alle Infrastrutture, dichiarava l’opera di pubblico interesse. Ad oggi, però, risulta ancora in fase istruttoria presso il Ministero delle Infrastrutture e, pertanto, in attesa di approvazione da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica. Si tratta, utilizzando le parole di Ilaria Bramezza, segretario generale della programmazione della Regione Veneto, di un progetto pensato in un “periodo totalmente diverso da quello attuale e che si basava su stime di traffico assolutamente più elevate rispetto a quelle di oggi”». ––
IN BREVE Mestrino Ritrovato il cellulare rubato due anni fa
Mestrino Bimbi in auto e in bici Serata sulla sicurezza
A distanza di quasi due anni un telefonino rubato a Mestrino ha fatto la sua ricomparsa a Padova, in mano a un nigeriano, che i carabinieri hanno denunciato per ricettazione, non avendo prove materiali che lo avesse rubato lui. Con tutta probabilità lo avrà acquistato “di seconda mano”. Comunque seguendo le tracce del telefonino i carabinieri sono arrivati a H. F. A. , nato in Nigeria nel 1976 e domiciliato a Padova, che utilizzava un cellulare Huawei, rubato il 3 ottobre del 2017 a una donna mestrinese di 67 anni.
“Bambini sicuri in auto e in bici”: se ne parla stasera alle 20. 45 nella sala consiliare del municipio con la Polizia stradale di Padova. L’assistente capo Davide Nuzzo e l’agente Benedetta Donati spiegheranno come scegliere e installare correttamente i seggiolini per i bambini in auto e in bicicletta e come utilizzare i mezzi di trasporto durante la gravidanza. Forniranno inoltre aggiornamenti sulla normativa relativa ai sistemi di allarme antiabbandono. La serata è organizzata dall’associazione Elios Mestrino ed è patrocinata dal Comune.
noventa padovana
Arrestato per spaccio con 17,6 grammi di erba NOVENTA PADOVANA. Un cittadino di Noventa Padovana è stato arrestato dai carabinieri per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Si tratta del quarantaseienne A.M.. Nella sua abitazione, sottoposta a perquisizione effettuata di iniziativa dai carabinieri della Stazione di Padova Principale e del Nucleo Operativo Radiomobile, i militari hanno rinvenuto 17,6 grammi
di marijuana, 0,5 grammi di hashish, un bilancino di precisione e 700 euro ritenuti provento di spaccio. Il tutto è stato sequestrato mentre l’uomo è stato portato in caserma per l’espletamento delle formalità di rito. In assenza di ulteriori esigenze probatorie e cautelari, A.M. è stato rimesso in libertà come disposto dal pm in attesa del processo.–– Giusy Andreoli
selvazzano
Gli impegni dei quattro candidati a sindaco SELVAZZANO. Con l’avvicinarsi della data di domenica 26 maggio a Selvazzano si intensificano gli incontri pubblici degli schieramenti politici per la presentazione di candidati e programmi. La prossima settimana sono in calendario anche due confronti tra i quattro candidati alla poltrona di sindaco al centro civico Presca: appuntamenti lunedì alle 20, promosso dal Vicariato, e mercoledì, alle 21, organizzato dall’Upa. Questi tutti gli altri appuntamenti. Polo Civico. Stasera alle 20. 30 al centro civico Presca presentazione dei candidati delle quattro liste che sostengono il candidato sindaco Giovanna Rossi. La candidata del Polo Civico incontrerà i cittadini: giovedì 16, alle 17, al parco di via Montecchia (vicino alla palestra); sabato 18, alle 16. 30, al parco degli Alpini di Caselle e alle 17. 30 al parco Baleno di Tencarola. La festa di chiusura è fissata alle 20 di giovedì 23 agli impianti sportivi Ceron. Centrodestra. A sostenere il candidato sindaco Antonio Francon venerdì 17, alle 20. 30, al centro civico di Caselle, arriverà l’assessore regionale della Lega, Roberto Marcato. Nei prossimi giorni è prevista la venuta a Selvazzano del governatore del Veneto Luca Zaia e del vicepremier Matteo Salvini. La festa di chiusura è fissata per venerdì 24, alle 17. 30, al River Wine Bar di Tencarola. Partito Democratico. Giovedì 16, alle ore 18, al bar Cento 27 di Tencarola a sostenere il candidato Antonio Santamaria ci sarà il senatore Matteo Richetti. Sabato 18, alle 19. 30, alla sagra di Caselle incontro con Laura Puppato, candidata Dem al Parlamento Europeo. La chiusura della campagna elettorale è fissata per giovedì 23, alle 19. 30, alle Antiche Cantine Zaccaria di Tencarola. Selvazzano Civica. Lo schieramento del candidato Vincenzo Vozza organizza per venerdì 17, alle 21, al centro civico Presca l’incontro “Unione o Fusione? ”. Domenica 19, alle 12, in via Monte Grappa conferenza incontro sull’ex seminario. Martedì 21, alle 21, all’Auditorium evento “Invisibili. Storie di cittadini straordinari”. La serata conclusiva della campagna elettorale è programmata per venerdì 24, alle 20, in piazza Al Lavoratore di Tencarola con la presenza di Luisa Calimani. –– Gianni Biasetto
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Spinea Mirano Noale
Mercoledì 15 Maggio 2019 www.gazzettino.it
Il tour di Zaia: «Col sindaco amico rapporti più facili» `Il governatore ieri
chela Barin a Noale e Nais Marcon a Scorzè.
a Spinea, Noale e Scorzè PUPPATO PER DITADI La Puppato da Ditadi Il candidato sindaco MIRANESE
VIA MATTEOTTI Una slide che esamina le misure della carreggiata. Il Comune consegna lo studio alla prossima amministrazione
Matteotti, i numeri del “no” `Circa 300 automobili all’ora sulla strada Il dettaglio dello studio sui flussi che ha portato alla scelta di non cambiare viabilità che qualcuno vorrebbe a doppio senso `
SPINEA Lo studio su via Matteotti non mette fine alle polemiche e le discussioni, riaccendendo i riflettori anche su via Capitanio, altro tema caldo della viabilità e della gestione del traffico tra il centro di Spinea e le frazioni. La “valutazione comparata dei possibili assetti circolatori del quartiere Matteotti/Alfieri” dice chiaramente che, per quanto riguarda il traffico veicolare, ritornare al doppio senso sarebbe l’opzione migliore. Ma tenendo conto dell’analisi complessiva lo sconsiglia, definendola un’opzione poco sicura per ciclisti e pedoni.
I DATI Per arrivare a queste conclusioni, i tecnici hanno incrociati i dati economici con quelli legati a incidentalità, traffico e sicurezza. Le rilevazioni sugli incroci hanno permesso di scoprire che durante le due ore di punta del mattino e della sera nel circuito attorno a via D’Annunzio transitano circa 50 auto ogni ora, mentre appare contenuto il ruolo di via Alfieri come asse di attraversamento da nord verso sud. «Via Matteotti nella sua parte centrale - si legge - è interessata da un flusso di circa 300 veicoli/ora, non elevatissimo rispetto alla capacità
‘tecnica’ della strada, ma certamente importante se paragonato alla sua “capacità ambientale”, alle attrezzature pedonali e, soprattutto, alla presenza di attività attrattive rispetto alla mobilità ciclabile e pedonale». Su via Matteotti transita il maggior numero di pedoni e ciclisti, più di un quarto in corrispondenza di via Ponchielli. Non si nega che lo schema attuale «ha come elemento negativo i lunghi percorsi di circuitazione imposti ai viaggi che hanno via Matteotti come origine o destinazione» e l’obbligo di «passare attraverso il semaforo di via Roma» se si vuole raggiungere le laterali accessi-
bili sono da via Matteotti. Il doppio senso permetterebbe di «riaprire al doppio senso di circolazione anche via D’Annunzio, non più deviazione obbligata per i veicoli provenienti da Fornase, e che potrebbe invece consentire ai flussi provenienti dal ramo sud di via Bennati di impegnare via Matteotti».
ADDIO CICLABILE Si sottolinea però come principale aspetto critico il fatto di dover «eliminare l’attuale corridoio ciclopedonale: la corsia carrabile infatti deve essere portata alla dimensione minima di 5,5 metri e questo com-
porterebbe la riorganizzazione dell’intera carreggiata». Nel primo tratto sarebbe anche necessario eliminare uno dei due marciapiedi. Per realizzare attraversamenti rialzati e altre strutture di sicurezza il Comune dovrebbe spendere circa 125 mila euro. Con un modello di simulazione del traffico lo studio conclude assegnando dei punteggi a ogni aspetto delle varie opzioni: dai carichi di traffico e la funzionalità degli incroci all’accessibilità e la sicurezza di ciclisti e pedoni: il senso unico attuale raggiunge 92 punti, il doppio senso 75. Melody Fusaro © RIPRODUZIONE RISERVATA
Fitta giornata di campagna elettorale a Spinea con i big in città in vista delle amministrative. Un bagno di folla, nel pomeriggio, per Luca Zaia, per la prima di tre tappe miranesi a sostegno delle candidate del centrodestra di Spinea, Noale e Scorzè. Un breve discorso accanto a Martina Vesnaver, nel bar la Corte, e poi una foto di rito con i candidati davanti al municipio. «Sono qui per sostenere la sua corsa - dice il governatore del Veneto - e a lanciare un messaggio agli indecisi: approfittate di questi giorni che mancano per conoscere Martina, la sua squadra, per ascoltare i loro progetti per Spinea». «È vero che la Regione deve esserci, per tutti - aggiunge Zaia -, ma è anche vero che è più facile dialogare con un sindaco amico, con cui c’è affinità, piuttosto che con un sindaco che ci attacca ogni giorno, penalizzando i cittadini. E poi un sindaco della Lega, oltre che per progetti, opere pubbliche e sociale, si caratterizza anche per l’attenzione all’ordine pubblico». Vesnaver racconta di avere già incontrato Zaia da candidata: «Abbiamo parlato del futuro di Spinea. Per una città di 28 mila persone, che vuole crescere, è importante avere un buon rapporto con la Regione». Zaia si è poi spostato per le altre due tappe di campagna elettorale, da Mi-
del centrosinistra, Emanuele Ditadi, ha invece ospitato Laura Puppato, candidata del Pd alle elezioni europee, nella sua sede “l’angolo delle Idee” di via Roma. Da un breve scambio di battute iniziale è emersa una linea condivisa sui temi ambientali e sull’Europa. «Abbiamo condiviso un percorso insieme - dice Ditadi -. Da quella esperienza ho capito che ci sono dei problemi ambientali che non vanno sottovalutati e ho avuto spunti importanti per il nostro programma di governo, dettagliato e ambizioso, che non limita lo sguardo ai prossimi 5 anni». Il candidato del centrosinistra ha poi introdotto il tema del giorno: «Chi ci governa ha sempre snobbato l’Europa, senza mai parlare dei benefici diretti del farne parte, che per l’Italia corrispondono a 40 miliardi di euro». Puppato approfondisce: «Un esempio su tutti, i Pfas. Chi li ha trovati? Di certo non la Regione o l’Italia. Questo per l’Europa, che al momento è un’anatra zoppa, è un momento di svolta». Per la squadra di Massimo De Pieri (Progetto Spinea) invece il prossimo appuntamento elettorale è domani sera, alle 20.30, quando i candidati incontreranno i cittadini di Fornase al “2.1 Red bar” di via Prati. Sempre incontri nei quartieri, in questo caso Rossignago, lunedì 20 maggio, al ristorante Farsora. M.Fus. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Spinea
Due incontri destinati a chi è in cerca di un lavoro A Spinea due incontri destinati a chi è senza lavoro e vorrebbe trovarne uno. A organizzarli sono le volontarie dello sportello comunale “Ricomincio da qui”, esperte del mondo del lavoro che aiutano i disoccupati a orientarsi nella ricerca di un’occupazione. Il primo, “Lo sportello si racconta”, è in programma per domani, giovedì 16, dalle 17 alle 18,30, e vede come relatori Maria Teresa Tona e Anna Santoro. Sarà l’occasione per
presentare il servizio e far conoscere agli spinetensi le opportunità offerte da Ricomincio da qui negli ultimi 6 anni. Il secondo incontro è invece più pratico: si intitola “Tu sei il tuo biglietto da visita” ed è programmato per giovedì 30. Ospiti relatori sono Paolo Rizzato e Antonietta Verduci che daranno ai partecipanti alcuni consigli su come preparare il cv e a chi rivolgersi. Entrambi gli incontri, aperti a tutti e a ingresso gratuito, si
svolgono nella sala Caminetto della Biblioteca. Chi fosse interessato può assicurarsi un posto (a causa dello spazio limitato) telefonando al numero verde 800001822 o tramite e-mail: ricominciodaqui.spinea@gmail.com Per chi non potesse partecipare l’alternativa è quella di rivolgersi alle specialiste, direttamente allo sportello di “Ricomincio da qui”, aperto ogni giovedì pomeriggio. (m.fus)
A SPINEA Il presidente della Regione Luca Zaia assieme alla candidata sindaca Martina Vesnaver
Studenti francesi, “scambio” con Noale Torna la festa di San Leopoldo Mandich L’INIZIATIVA Nella settimana dal 29 aprile al 3 maggio Noale ha ospitato 27 alunni e 3 docenti della scuola di Genas-Lyon all’interno del progetto Scambio-Echange promosso dall’Istituto comprensivo Betty Pierazzo e dasl Collège Jeanne d’Arc di Genas. Soddisfazione è stata espressa al termine dell’esperienza, in occasione della foto di gruppo, dalle insegnanti referenti del progetto Cinzia Lovo e Sara Vecchiato e dalla dirigente scolastica di Noale, Francesca Bonazza: «Sono state giornate ricche ed emozionanti, dove la diversità di abitudini e culture è stata vissuta come ricchezza dai ragazzi e dalle famiglie ospitanti che ringraziamo per aver
colto con disponibilità questa opportunità di scambio culturale. Gli amici francesi erano entusiasti e sorpresi dell’accoglienza ricevuta». Le attività hanno previsto anche il coinvolgimento degli alunni che insieme ai loro genitori non hanno potuto ospitare
qualcuno in casa ma che si sono resi comunque disponibili in tante altre mansioni. Gli studenti di Genas hanno avuto occasione di visitare Noale, incontrare il sindaco, partecipare ad alcune attività cittadine, come la sagra di Briana e far visita a Verona e Venezia. (f.deg)
DA LIONE La foto di gruppo degli studenti a fine esperienza
spettacoli ed eventi sportivi fino al 26 MIRANO Torna con la sua 31esima edizione la Festa di San Leopoldo Mandich dell’omonima parrocchia di Mirano. Da giovedì 16 al 19 maggio e sabato 25 e domenica 26 sono in programma spettacoli ed eventi sportivi tra cui il primo trofeo di minibasket e la tradizionale corsa non competitiva. «L’obiettivo - spiega il parroco don Mario Da Ros - è unire la comunità che è relativamente giovane, essendo nata nel 1987». Tra i tanti appuntamenti da segnalare, domani alle 19.30, la seconda edizione della “FestAlunni” con studenti e fami-
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glie dei plessi dell’istituto comprensivo Gabrieli, poi venerdì 17 alle 20.45 in chiesa concerto a ingresso libero in onore del patrono con il coro “Giovanni Gabrieli” e la Schola cantorum “S. Andrea” di Venegazzù (Treviso). Sabato alle 12 il pranzo comunitario tra la scuola materna della parrocchia e le altre due materne di Scaltenigo e Vetrego, che operano in collaborazione didattica, e domenica 19 alle 10.30 la messa solenne con la conclusione dell’anno catechistico e il pranzo comunitario a cui sono invitati soprattutto anziani e famiglie. Aperto nei giorni di festa lo stand gastronomico e la lotteria di beneficenza. F.Deg.
S. Maria di Sala Un concerto classico sabato a Caselle Organo, oboe e fagotto saranno protagonisti nel concerto di sabato in chiesa a Caselle. Ad esibirsi, nell’ambito della rassegna “Marzo Organistico” sarà il trio Andrea Palladio, composto da Michele Antonello (oboe), Steno Boesso (fagotto) e Enrico Zanovello (organo), con brani di Lalliet, Dubois, Verdi, Ponchielli, Molbe, Haydn e Friedemann. Inizio alle ore 20.45, ingresso libero.
IX
Estuario
Mercoledì 15 Maggio 2019 www.gazzettino.it
L’impresa veneta di eccellenza Premi alla Giudecca `Al Belmond Cipriani
in vetrina le 32 aziende con i bilanci migliori CONFINDUSTRIA VENEZIA Un premio alle 32 mi-
LIDO Il Comune ha anche deciso di sistemare le strade che hanno maggiori problemi
Alberoni, rinasce la darsena con ventiquattro posti barca Progetto complessivo di 300mila euro `L’assessore Zaccariotto: «Risolviamo altri 900 destinati a sistemare le strade un problema che dura da tanto tempo» `
LIDO L’atteso via libera al ripristino della darsena degli Alberoni è arrivato. Il progetto da 300mila euro è stato votato ieri dalla Giunta che ha stanziati anche altri 900mila euro per la sistemazione dell’asfalto in una serie di strade del Lido. Due delibere lidensi portate dall’assessore ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto. «Quello della darsena era un servizio atteso, così come gli interventi di manutenzione stradale - sottolinea Zaccariotto - Ora i lavori inizieranno al più presto. Conto che la darsena sia ultimata entro la stagione estiva».
LA DARSENA Un problema che si trascinava da anni quello della darsena, che nel tempo si era ridotta in
condizioni sempre più precarie. Tanto che l’anno scorso l’amministrazione era dovuta intervenire smontando i moduli galleggianti, che ormai perdevano pezzi, creando anche un problema di sicurezza. In quell’occasione i galleggianti erano stati sostituiti con delle paline provvisorie, per un totale di 15 posti barca. «Ora ripristineremo la darsena con dei nuovi pontoni galleggiati - spiega l’assessore -. A fine lavori la nuova darsena avrà 24 posti barca, da utilizzare sempre per le soste temporanee». Dopo il passaggio in Giunta di ieri, i lavori dovrebbero iniziare a breve e Zaccariotto confida che possano finire entro la stagione estiva. In ogni caso, sul posto resteranno anche i pali provvisori per non togliere ai diportisti la possibilità di ormeggiare, anche durante i lavo-
ri di ripristino.
LE STRADE
ASSESSORE Francesca Zaccariotto
Altra delibera lidense, quella per gli interventi di asfaltatura straordinaria. 900mila euro di lavori che inizieranno a gennaio per concludersi a inizio 2020. Oltre 12mila mq di asfalti che saranno rimessi a nuovo. Si comincerà da via Ospizio Marino. Poi sarà la volta di Riviera San Nicolò, Riviera Santa Maria Elisabetta, via Doge Michiel, via Sandro Gallo, Gran Viale Santa Maria Elisabetta e Piazzale Bucintoro. «Si tratta di un altro passo per il rilancio del Lido - sottolinea l’assessore al bilancio, il lidense Michele Zuin - Un impegno di spesa importante per lavori di manutenzione straordinaria dopo anni in cui si era trascurata quella ordinaria». (r. br.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Croce Verde vince al Consiglio di Stato `Giudicato regolare
l’affidamento diretto contestato dall’Ulss 4 CAVALLINO-TREPORTI Gestione del servizio di emergenza, i giudici del Consiglio di Stato respingono il ricorso presentato dall’Ulss 4. Nuova vittoria giudiziaria per i volontari della Croce Verde di Cavallino-Treporti. Nei mesi scorsi l’Azienda sanitaria del Veneto Orientale aveva presentato ricorso contro la sentenza del Tar Veneto, che aveva già dato ragione ai volontari, consentendo l’affidamento diretto del servizio di 118. Opposto il pensiero dell’Ulss 4 che riteneva di affidare lo stesso servizio attraverso una gara. I giudici romani hanno invece respinto il ricorso, definendo “corretta l’applicazione della convenzione del servizio alla Croce Verde”. Ma anche precisando che non è presente “nessun contrasto tra il codice del Terzo settore, che permette di affidare in via prioritaria, alle associazioni di volonta-
CAVALLINO-TREPORTI Nella foto la sede della Croce Verde
riato, il servizio di emergenza”. Grande la soddisfazione tra i volontari della Croce Verde, da 40 anni in prima linea, che ieri sera si sono ritrovati nella loro sede per valutare la sentenza del dettaglio. A commentare la decisione è Angelo Zanella, capogruppo di “Cavallino-Treporti”. «Da questa sentenza l’Ulss 4 ne esce sconfitta su tutti i fronti – dice – . Ora mi auguro che nessuno si permetta di salire sul carro dei vincitori e che nessuno si permetta di impedire ai nostri vo-
lontari di continuare ad esercitare, quindi di interrompere un servizio prezioso per la nostra comunità. Chiedo di aprire una riflessione sul ruolo dell’assessore alla Sanità del Comune, che non si mai espresso sulla vicenda». Zanella sottolinea anche l’impegno economico dei volontari, che per far fronte alle spese legali hanno impegnato circa 90 mila euro. «Risorse che potevano essere spese per attrezzature – conclude - il risultato ottenuto ha messo in difficoltà il bilancio
della Croce Verde, aiutiamola e sosteniamola». Sulla stessa lunghezza d’oda anche Claudio Orazio: «Il Consiglio di Stato ha sonoramente bocciato l’Ulss 4 e ha dato piena ragione alla nostra Croce Verde – spiega – spero che adesso a qualcuno non venga in mente di fare ricorso straordinario al Capo dello Stato. Rammarica pensare ai costi sostenuti dall’associazione e al fatto che l’amministrazione non ha sostenuto la nostra proposta per chiedere all’Ulss 4 di ritirare il ricorso». Ad intervenire sulla questione è anche il sindaco Roberta Nesto: «Si è conclusa in modo positivo anche la vicenda della nostra Croce Verde – commenta - che ha visto, in questi due anni, una contrapposizione sull’interpretazione della normativa tra l’associazione e la Ulss 4 sull’affidamento dell’incarico. Favorendo il dialogo tra l’ente e l’associazione, l’amministrazione ha cercato in questi anni di dare una mano per mediare le posizioni e continuare il rapporto e la continuità del servizio. Per noi è sempre stato importante tutelare la nostra comunità». Giuseppe Babbo © RIPRODUZIONE RISERVATA
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gliori aziende che in Veneto, nell’anno fiscale 2017, si sono contraddistinte per i bilanci e le performance gestionali migliori. Ecco il nocciolo dell’evento andato in scena ieri in occasione della terza edizione di “Industria Felix - Il Veneto che compete”, evento che si è svolto questo pomeriggio al Belmond Hotel Cipriani di Venezia. Le aziende selezionate sono state individuate tramite una maxi indagine che ha analizzato i dati di 14.276 società di capitali con sede legale in Veneto e con fatturato e ricavi compresi tra 2 milioni e 12,5 miliardi di euro, valore che rappresenta il primato regionale. L’inchiesta, per quanto riguarda il territorio veneziano, ha certificato un fatturato totale di 34,8 miliardi di euro, segnando un +8,8% rispetto all’anno precedente. Mentre il margine operativo lordo è risultato essere di 2,3 miliardi: +13,3% sull’anno precedente. Le aziende a conduzione femminile in Veneto nel 2017 erano 1.919, fatturando il 6,8% del totale. Un numero che diminuisce in fatto di imprese under 40 (678, il 2,4% del fatturato totale). In generale, è stato sottolineato, nella nostra regione cresce in maniera sostenuta il fatturato (a livelli record rispetto all’ultimo decennio) ma si riduce la redditività netta a vantaggio di una maggiore patrimonializzazione, dato cresciuto più del trend nazionale, che è comunque positivo. Dopo i saluti istituzionali è seguito un dibattito con interventi tra gli altri del docente di Economia industriale dell’Università Luiss, Cesare Pozzi, del portavoce del Comitato scientifico di Industria Fe-
lix, Filippo Liverini, del responsabile wealth management di Banca Mediolanum, Andrea Guazzi, e del suo wealth advisor Gianluca Viero, oltre che del presidente e l’amministratore delegato di MV Line Group Paolo Montanaro e Antonio Anastasia e del presidente di eAmbiente Gabriella Chiellino. Le conclusioni dei lavori sono state affidate all’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan, e al presidente di Confindustria Venezia-Rovigo, Vincenzo Marinese. L’evento è stato organizzato dal periodico “Industria Felix Magazine” in collaborazione con Veneto Lavoro, Cerved, Università Luiss Guido Carli e A.c. Industria Felix. «Credo sia importante essere qui oggi per ringraziarvi per il lavoro che svolgete quotidianamente nelle vostre aziende, rischiando il più delle volte anche i vostri beni personali - ha spiegato l’assessore comunale allo Sviluppo economico, Simone Venturini che ha portato i saluti dell’Amministrazione comunale. Il vostro impegno è un bene per il territorio e per la collettività ha sottolineato l’assessore - È importante che oggi la città e la Regione sottolineino all’unisono il ruolo sociale e l’importanza del fare impresa, perché l’obbligo delle istituzioni è di sostenere questo settore. Il più delle volte il ‘pubblico’ viene visto solo come un ostacolo, tra tasse e vincoli, ma non deve necessariamente essere così. Per questo dobbiamo chiarire alcuni punti fermi ha continuato - il pubblico deve fare il pubblico, non l’imprenditore. Di più, le infrastrutture non sono il male di questo Paese ma costituiscono invece la prima risposta a chi vuole fare crescere l’Italia. E soprattutto il lavoro non si crea per decreto, il lavoro lo create voi con i vostri sforzi, non lo Stato. Voi siete un modello da seguire, eccellenze tra le eccellenze. Il nostro compito - ha concluso l’assessore - è di sostenervi e accompagnarvi, ma soprattutto di lasciarvi lavorare mettendovi in condizione di competere all’estero sostenendo i processi di internazionalizzazione. Questo deve fare uno Stato: da parte nostra sappiate che troverete sempre in Venezia una città amica». © RIPRODUZIONE RISERVATA
UN’INCHIESTA SUL TERRITORIO DEL VENEZIANO HA CERTIFICATO UN FATTURATO DI 34,8 MILIARDI
L’EVENTO Il dibattito e il pubblico all’hotel Belmond Cipriani
PONTE NELLE ALPI - LONGARONE - ALPAGO - ZOLDO
MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
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Emergenza in Alpago
A sinistra le condizioni della strada provinciale, che si è sollevata ormai di un metro a causa delle spinte della frana. A destra una frattura che si è aperta sul versante
La frana di Schiucaz ha rallentato Anche un drone per i sopralluoghi Il versante è sceso di oltre mezzo metro, preoccupano le piogge previste. Recuperati altri beni dalle case evacuate Il drone dei pompieri utilizzato ieri (foto Andrea De Piccoli)
Alessia Forzin ALPAGO. La frana di Schiucaz
ha rallentato. Lo smottamento che incombe sulla strada provinciale 5 e sulle case si muove, ma con una velocità decisamente inferiore a quella registrata fra domenica e lunedì. Ieri mattina, al primo sopralluogo effettuato dal geologo Luca Salti, si è visto che la frana era scesa di mezzo metro. Ieri sera, al termine della riunione del Coc (centro ope-
rativo comunale) si era mossa di altri sei centimetri. La preoccupazione permane, ed è elevata, ma a Schiucaz si respira meno tensione rispetto a quella che avvolgeva l’intero paese lunedì. C’è ancora il rischio concreto che il versante collassi: «Il fronte è alto 70 metri, se cede il piede viene giù tutto», spiega Massimo Bortoluzzi, consigliere provinciale con delega alla difesa del suolo, ricordando che si sta parlando di seimila metri cubi di materiale.
«Le fratture che fino a ieri (lunedì, OES) si vedevano solo in cima, ora si sono aperte anche sulla parte destra del versante», aggiunge il geologo Salti. «La frana ora ha una geometria nota, ma trattandosi di molto materiale e con roccia fratturata, il suo comportamento non è prevedibile». Preoccupano anche le piogge intense previste nel fine settimana. Ieri è stato fatto un sopralluogo anche con un drone, portato da una squadra dei vi-
gili del fuoco: «C’è molta vegetazione e non si è potuto vedere molto», spiega Bortoluzzi. «La frana si comporta in maniera poco prevedibile. Dopo la notte era scesa di quasi mezzo metro, dalla mattina alle 17 di due centimetri e poi nel giro di un’ora e scesa di altri quattro centimetri». Movimenti e tensioni, che si percepiscono a vista d’occhio e si sentono anche: «Ieri sera (lunedì per chi legge, OES) si sono sentiti due botti forti, segno evidente che le
fratture sono continue. Sta anche cadendo continuamente materiale sulla strada». La provinciale rimane chiusa, e chissà fino a quando lo sarà. È completamente deformata, gonfia. Ieri, intanto, i vigili del fuoco (presenti in zona con una decina di uomini) hanno accompagnato i residenti a recuperare altri beni indispensabili e di prima necessità nelle case, che sono state evacuate domenica sera. Sono diciassette le persone che hanno dovuto
Una relazione per certificare che è tutto dovuto a Vaia potrebbe essere considerata un danno provocato dalla tempesta Vaia. L’assessore regionale Gianpaolo Bottacin è in continuo contatto con il presidente (e commissario straordinario per l’emergenza) Luca Zaia. Lo ha informato di quello che è successo a Schiucaz domenica e attende una relazione dai tecnici: «Aspettiamo venga certificato il nesso di causalità con la
tempesta», spiega Bottacin. «Se sarà dimostrato, il soggetto attuatore diventerà Veneto strade e la gestione della frana sarà di natura emergenziale». Quindi con tutte le deroghe previste dall’ordinanza del Dipartimento nazionale di Protezione civile, emessa a novembre dello scorso anno. Nel frattempo la competenza è della Provincia, che proprio ieri ha approvato una va-
riazione al bilancio di due milioni di euro per effettuare tutta una serie di interventi in somma urgenza e lavori di importo inferiore ai 100 mila euro ciascuno. «La cifra che avevamo previsto a inizio anno, pari a un milione di euro, è già finita», spiega il consigliere provinciale con delega alla difesa del suolo, Massimo Bortoluzzi. «Il presidente Padrin la firmerà nei prossimi giorni».
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La Provincia sta investendo risorse importante per sistemare i danni provocati dalla tempesta di fine ottobre ma per la frana di Schiucaz prima di tutto bisogna aspettare che il movimento si arresti definitivamente. Sarebbe troppo pericoloso intervenire in queste condizioni. Ci vorrà tempo, a quanto pare. Gli abitanti attendono notizie: «Lunedì erano molto arrabbiati ed è comprensibile», conclude Bortoluzzi. «Oggi (ieri per chi legge, OES) hanno potuto recuperare molti beni dalle loro abitazioni e speriamo di poter capire come intervenire in fretta. Ma la frana prima deve smettere di muoversi». — A.F.
la regione attende
ALPAGO. La frana di Schiucaz
lasciare le loro abitazioni, cercando riparo da parenti o nell’albergo a Farra, che ha dato disponibilità ad ospitarle. «C’è ancora la possibilità di recuperare altri beni, qualora fosse indispensabile», spiega Bortoluzzi. Dopo un’altra giornata di monitoraggio e studi, ieri sera alle 17 si è riunito il Coc. Presenti il geologo Luca Salti e rappresentanti del Comune di Alpago, della Provincia, della Regione (l’assessore Gianpaolo Bottacin), della Prefettura, di carabinieri, vigili del fuoco, Veneto strade, Polizia locale di Alpago e Protezione civile. «Si è deciso di proseguire il monitoraggio notturno», conclude Massimo Bortoluzzi. «La zona della frana sarà illuminata con un faro e rimarrà attivo anche il servizio antisciacallaggio garantito dai carabinieri e dalla polizia locale». Domani, invece, è prevista una riunione in Prefettura, con la partecipazione di tutte le forze dell’ordine. È fondamentale garantire ai residenti di Schiucaz che nessuno entri nelle loro case, rimaste incustodite, e giovedì si discuterà anche di questo. Nel frattempo si osserva la frana. Si sentono i suoi movimenti. Si percepisce la tensione imprigionata nella terra e nella roccia. —
Il vertice con enti e istituzioni convocato ieri sera
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Nordest
Mercoledì 15 Maggio 2019 www.gazzettino.it
Oggi una delegazione guidata dal sindaco incontra a Roma il direttore della Sovrintendenza per cancellare il no al collegamento per il rilancio del comprensorio: investimento da 38.5 milioni
La pista Comelico-Pusteria, “ultimo treno” della vallata IL PROGETTO COMELICO SUPERIORE (BL) «Il collegamento sciistico con il Comelico è un po’ l’ultimo treno, non possiamo permetterci di perderlo»: Rinaldo Tonon domani guiderà la delegazione di 25 persone che dal Comelico scenderà a Roma per sostenere il sindaco di Comelico Superiore Marco Staunovo Polacco nel confronto con il ministero. Il futuro di una vallata in poche ore: quelle tra le 10 e le 13 di domani quando nella capitale, primo cittadino e Comitato cercheranno di convincere il direttore della Sovrintendenza Gino Famiglietti ad invertire la rotta cancellando il “niet” al progetto di collegamento sciistico con la Pusteria.
MONTAGNA STRITOLATA Tutto nasce dalla necessità di rilanciare il comprensorio stritolato da infrastrutture precarie e da un turismo che non decolla, penalizzato dalla maggior capacità attrattiva dei vicini altoatesini. La gente qui non ce la fa più, ma il suo indissolubile legame con queste montagne spinge tutti a lottare per non partire. L’àncora di salvezza è questo collegamento: aprire una pista che dalla stazione in quota della seggiovia Col di Tenda, sotto la Croda da Campo, a Padola, attraversi i prati verso Bagni di Valgrande a 1274 metri di altitudine. Qui sorgerebbe la stazione di partenza dell’unico impianto a fune ex novo diretto ai 1930 metri di Collesei, sotto la verticale di Cima Bagni. Da qui in discesa fino alle piste già in funzione di passo Monte Croce, mentre per rientrare verso Bagni verrebbe aperto un breve tracciato esattamente dalla sommità dei due impianti altoatesini.
SE NON CI FOSSE L’ATTESA SVOLTA, PRONTO IL PIANO B: CONVOCARE SUBITO LA CONFERENZA DEI SERVIZI
L’INVESTIMENTO L’investimento complessivo ammonta a 38.5 milioni di euro, il 70 per cento dei quali in arrivo dal Fondo per i comuni di confine e per il 30 per cento dal cofinanziamento privato già messo a disposizione dalla società Drei Zinnen proprietaria degli impianti di Padola e di quelli in Pusteria. Franz Senfter, il presidente, è entusiasta e guarda lontano: «L’idea è di creare un vasto carosello sciistico che unisca il Comelico all’austriaca Sillian passando per la Pusteria, la richiesta di autorizzazioni e permessi per costruire gli impianti marcia spedita; solo il Veneto resta al palo». Eppure i benefici sarebbero innegabili per tutti: «Il collegamento rappresenta una possibilità di sviluppo con ricadute per l’intero comprensorio: 150 chilometri di piste in grado di competere con il vicino Sellaronda con il plus valore di unire tre culture con storie e tradizioni diverse». Un mix impareggiabile di sport e turismo che non convince le associazioni ambientaliste decise ad impedire quello che viene definito l’assalto alle montagne più belle del mondo. L’alternativa proposta dal fronte dei contrari è utilizzare quei fondi per investimenti diversi, fatti di un’economia soft e sostenibile in linea con i più moderni orientamenti in materia di tutela ambientale.
IN FUGA Tra queste due posizioni, la prima propugnata dagli opera-
IN QUOTA La grande “V” tratteggiata in giallo segna in discesa il tracciato della nuova pista dalla stazione a monte del Col di Tenda a Bagni di Valgrande e in salita l’impianto fino a Collesei
tori e recentemente appoggiata anche dal governatore del Veneto, Luca Zaia, e la seconda sostenuta da associazioni per la tutela del territorio, si trovano gli abitanti per i quali l’ipotizzato sviluppo sciistico rappresenta una sorta di ultimo treno. «Se passa anche questo -dicono qui- allora veramente possiamo chiudere tutto e andarcene».
IL PIANO B Qualora l’incontro romano di domani non determinasse l’attesa svolta, il Comune ha
pronta un’altra carta: la conferenza dei servizi da convocare al più presto, anche prima dell’estate per mettere la Sovrintendenza davanti all’evidenza; se tutti i sindaci e le parti sedute al tavolo votano compatti per il collegamento, l’isolamento della Sovrintendenza diventerebbe clamoroso e sempre meno difendibile. Una carta che tuttavia nessuno qui vorrebbe essere costretto a giocare. Se invece domani si verificasse l’inversione a U della Sovrintendenza, ecco che allora
anche la conferenza dei servizi non avrebbe più motivo di essere convocata. Anche i tempi per avviare la nuova opera in caso di via libera da parte di ministero e sovrintendenza sarebbero in discesa: alla variante al Piano d’area servirebbero 60 giorni per essere approvata in Regione, poi la pubblicazione dei bandi e la partita degli appalti per un’opera che da queste parti è vista come un vero toccasana. Giovanni Longhi © RIPRODUZIONE RISERVATA
«Credo ancora nell’accordo tra tutte le posizioni» «Abbiamo inviato al ministero il dettaglio del progetto una ventina di giorni fa: prima nessuno a Roma aveva esaminato in modo approfondito i risvolti tecnici del collegamento»: alla vigilia dell’incontro romano Marco Staunovo Polacco, sindaco di Comelico Superiore, lascia trasparire uno spiraglio di cautissimo ottimismo, anche se la partita deve ancora essere giocata e l’esito è assolutamente imprevedibile. «Certo, il fatto che gli uffici romani abbiano voluto
prendere in considerazione il progetto così come appare sulle carte rappresenta un buon passo in avanti rispetto al blocco che solo pochi mesi fa sembrava blindare definitivamente tutto in un parere negativo senza possibilità di essere cambiato, una specie di dogma incrollabile». Ma l’esito è pur sempre alquanto incerto: «L’incontro - aggiunge il sindaco - servirà a capire se esistono invece margini di manovra per trovare un accordo tra tutte le posizioni in campo e risolvere i problemi di chi si oppone al
collegamento». Il vertice, al di là delle parole del primo cittadino, rischia però di diventare cruciale per il futuro del comprensorio comeliano in un senso e anche nell’altro. Certo, resta l’extrema ratio della Conferenza dei servizi, ma con tempi imprevedibili e soprattutto con l’incubo di possibili ricorsi in grado di congelare appalti e cantieri chissà per quanti anni. Un cul de sac in cui per ora nessuno vuole infilarsi. G.L. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Schiucaz, la frana può spazzar via il paesino LA MINACCIA ALPAGO Schiucaz è un paesino di 15 case, in comune di Alpago: potrebbe non esistere più, spazzato via dalla grossa frana che incombe sull’abitato da domenica. Da quel giorno, quando 6mila metri cubi di roccia e fango si sono messi in moto con la velocità di 5-7 centimetri all’ora, a Schiucaz sono rimasti solo i muli e le galline. Anche il cagnolino Tommy è stato evacuato, portato in una pensione per cani. I suoi padroni, Agnese e Giovanni Torrelli con 3 bambine piccole, sono stati “sfrattati” per la seconda volta. Avevano dovuto abbandonare la loro abitazione, acquistata con sacrifici, su cui grava ancora un mutuo da pagare, il 29 ottobre scorso per la tempesta Vaia, che
aveva provocato una prima frana. La famiglia aveva trovato posto in un’altra casa lì vicino. Domenica hanno dovuto abbandonare anche quella e sono tornati in albergo. «Un incubo senza fine», dicono. La fine potrebbe arrivare nei prossimi giorni quando la frana, in un modo o nell’altro dovrà scendere: potrebbe spazzare via almeno 10 case, compresa un’attività lavo-
ALMENO 10 DELLE 15 CASE DEL BORGO SARANNO PROBABILMENTE TRAVOLTE NEI PROSSIMI GIORNI
«I vincoli bloccano il futuro delle valli» Sono un Bellunese, Cadorino, Comeliano, Padolese. Ho 48 anni, vivo a Padola. Quando avevo quattro anni andavo in stalla dal nonno (Angelo Nau), lui aveva una ventina di mucche, due maiali e un cavallo. Bevevo in stalla il latte appena munto caldo e spumeggiante. Portavo poi il latte in latteria per fare formaggio e burro. In primavera andavo al pascolo con lo zio nel bosco di Sant’Anna e verso il lago Aiarnola. D’estate si faceva fieno a Padola, Valgrande, Passo Sant’Antonio. Si mangiava e si dormiva nei Barchi (baite sul fieno)con lo zio Costantino e tutta la famiglia. Ora a distanza di anni “curiamo” gli stessi prati e gli stessi boschi. Facciamo fieno e legna....tutto per mantenere bello e pulito l’ambiente come fanno qui tutti i paesani. Bello...pulito e curato. Ho comprato un trattore-falciatrice per lavorare e mantenere il tutto in ordine. Oggi, 13 maggio del 2019, si fa ancora il fuoco in casa e a 1600 metri c’è ancora la neve. Lavoro a Pieve di Cadore come infermiere da trent’anni. Lavoro al 118 Provinciale, conosco benissimo il Bellunese perchè oltre il mio ruolo in Centrale operativa faccio Elisoccorso dal 1993.
I NOSTRI FIGLI DEVONO CONTINUARE A VIVERE QUI CON DIGNITÀ Andrea De Martin
Lo spiraglio
SINDACO Marco Staunovo Polacco
La lettera
rativa fondamentale per una famiglia. È uno scenario molto probabile, come confermano i due geologi, di Comune e Veneto Strade, che ieri hanno effettuato i sopralluoghi sul corpo franoso e le misurazioni. «Si può decidere di fare una cosa ragionata - spiega il geologo Luca Salti -, e farla venire giù un po’ per volta. Quel che è certo è che si farà di tutto affinché non scompaia il paese, questa è la priorità». Al momento non si è ancora deciso come procedere e non è stata fatta ancora una simulazione di quello che potrebbe accadere. «Il 70% dell’abitato è a rischio - conferma il geologo Tiziano Padovan, che spiega che si tratta di 60 metri di fronte, con una profondità di 5 metri e 1.400 metri quadri di superficie. ALPAGO La frana che da domenica scorsa incombe su Schiucaz
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Sottolineo questi aspetti per dire che conosco la provincia sia d’estate che d’inverno. Proprio d’inverno in tutte le piste se c’è gente che scia, c’è la vita. Benessere, introiti, occupazione. Conosco pure le piste di tutto il comprensorio del Dolomiti Superski in quanto io stesso sono uno sciatore. Dico che quattro-cinque mesi di impianti che funzionano sono una ricchezza che fa vivere la gente di montagna, portano qui persone che oltre a praticare sport, vengono anche nei rifugi ad ammirare i bellissimi panorami. Bene. Ho mia moglie che ha un’attività, dà servizio alla nostra gente, dà servizio ai turisti, dà vita al suo paese. Ho due ragazzine che hanno il diritto di vivere qua nonostante la vita dura di montagna: hanno bisogno di una futura occupazione, di un lavoro senza essere costrette a emigrare. Sono orgoglioso e favorevole ad appoggiare tutti coloro che vogliono continuare a vivere nelle nostre valli. Abbiamo bisogno di mantenere la nostra dignità. Quindi: Sì al collegamento fondamentale per le nostre valli del Comelico-Auronzo; No ai vincoli che bloccherebbero tutto su tutti; Sì a tutti i servizi nella nostra provincia. Vorrei avere la possibilità di mantenere la nostra vita nella nostra valle e dare un futuro sereno e lavorativo alle mie figlie. Andrea De Martin Padola (Bl)
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Economia
DAVID BECKHAM ENTRA NELLA SQUADRA SAFILO: L’EX CALCIATORE HA FIRMATO UN ACCORDO DI LICENZA PER UNA LINEA DI OCCHIALI DA SOLE David Beckham e l’Ad Angelo Trocchia Mercoledì 15 Maggio 2019 www.gazzettino.it
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Conad compra Auchan e Simply Accordo tra il gruppo della grande distribuzione bolognese `Operazione che cambia anche gli equilibri in Veneto, e i francesi, che cedono oltre 1500 piccoli punti vendita e iper dove la nuova realtà da 17 miliardi avrà oltre 2mila addetti `
COMMERCIO VENEZIA Auchan passa la mano a Conad che acquisisce per una cifra vicina al miliardo quasi tutta la rete del gruppo francese, 1600 punti vendita a marchio anche Simply e Sma (una cinquantina in Veneto, limitata la presenta in Friuli Venezia Giulia) e diventa leader in Italia. L‘operazione è stata fatta da Conad con il supporto di Wrm group, società che fa capo al finanziare Raffaele Mincione, e ora deve passare il vaglio dell‘antitrust. L’acquisizione sarebbe stata effettuata con Bdc Italia in cui Conad detiene il 51% e Mincione il 49%. Il valore del deal è stato stimato tra 700 milioni e un miliardo di euro. Mincione viene spiegato - sarà proprietario degli immobili di Auchan Retail Italia, che affitterà a Conad. Con quest’affare, Conad potrà superare Coop, diventando leader di mercato della grande distribuzione in Italia. La quota di mercato di Conad, attualmente al 13%, salirà al 19% grazie al 6% attualmente in mano ad Auchan. L’operazione dovrebbe essere completata nella seconda metà del 2019 e metterà insieme quelli che attualmente sono il secondo gruppo (Conad) e il quinto (Auchan) della Gdo in Italia. Nell’anno fiscale 2018 Auchan Retail Italia aveva circa 1.600 punti vendita di vari marchi (compresi Auchan e Simply), un fatturato di circa 3,7 miliardi di euro e circa 18.000 di-
L’AD PUGLIESE: «RIPORTATA NELLE MANI DI IMPRENDITORI ITALIANI UNA RETE DI GRANDE VALORE»
pendenti, mentre Conad registrava circa 3.300 punti vendita e ricavi per 13,4 miliardi. I ricavi della nuova Conad salirebbero quindi a 17,1 miliardi circa. Auchan in Italia resterà solo con 33 punti di vendita a gestione diretta in Sicilia (che potrebbero essere venduti a un operatore lcoale) e 50 drugstore a insegna Lillapois. Le gallerie commerciali in cui sono presenti i negozi Auchan e Simply venduti a Conad, continueranno a operare con Ceetrus. Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad: «Siamo soddisfatti di aver acquisito e riportato nelle mani di imprenditori italiani una rete di distribuzione di grande valore, che sta attraversando un periodo di difficoltà ma che ha grandi potenzialità ed è complementare a quella di Conad. Oggi nasce una grande impresa italiana».
LA LETTERA «Come sapete, Auchan Retail sta vivendo oggi grandi difficoltà economiche. Questo ci costringe a scelte e rinunce che non siamo stati in grado di fare finora. Decisioni difficili ma ora indispensabili - ha scritto in una lettera ai dipendenti il presidente di Auchan Italia Edgard Bonte -. Nonostante gli investimenti e gli sforzi, Auchan Retail Italia non è stata in grado di soddisfare le esigenze dei clienti italiani in modo economicamente sostenibile e resta quindi costantemente in perdita da troppi anni. Al fine di garantire la sostenibilità delle attività commerciali in Italia, abbiamo deciso di vendere queste attività a Conad, il secondo più grande distributore alimentare italiano. Questa nuova unione darà vita al primo retailer del mercato italiano. Sono convinto che questa decisione sia la migliore per ognuno di voi». M.Cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La sindacalista Cisl: «Traditi dai francesi, ora temiamo tagli» LE REAZIONI NEL NORDEST
AUCHAN PASSA DI MANO Uno dei supermercati del Veneto
La grande distribuzione alimentare Chi guadagna di più e chi di meno tra le grandi catene (risultati netti cumulati dal 2013 al 2017 in milioni di euro) 1
Esselunga
1.245
2
Conad
871,8
3
Eurospin
4
Selex
5
Lidl
8
Coop
816,8 618,2 397,9 216,2
16 Crai
43,6
17 Pam
38,7 -663,7
18 Carrefour 19 Auchan
-874,2
Fonte: Mediobanca
Unicredit, ipotesi Commerz al lavoro Lazard e JpMorgan IL CASO MILANO Saltate le nozze con Deutsche Bank, su Commerzbank si è posato lo sguardo insistente di Unicredit che, secondo quanto raccolto da Reuters, a fronte di una potenziale offerta avrebbe nominato come advisor Jp Morgan e Lazard, e in particolare l’ex viceministro delle Finanze tedesco Joerg Asmussen che della banca d’affari è managing director nel financial advisory. L’interesse per l’istituto di Francoforte è di vecchia data con un approccio finalizzato all’even-
tuale aggregazione già nel 2017. Tuttavia l’offerta, secondo le ricostruzioni di allora, non maturò tanto per l’opposizione politica in Germania quanto perché la banca italiana era nel mezzo di una ristrutturazione delle sue attività. Ora le posizioni sarebbero cambiate, con la banca tedesca nelle mire anche di Ing e Bnp Paribas. Qualunque accordo avrebbe comunque bisogno del benestare di Berlino che controlla il 15%. L’indiscrezione che raccoglie i no comment dei diretti interessati (anche del ministero delle Finanze tedesco) e una precisazione di Unicredit
diffusa in tarda serata, ricorda anche che la banca italiana è da tempo interessato ad espandere le attività in Germania. Area in cui è già presente con quasi 450 sportelli.
LE FUSIONI CROSS-BORDER «Le fusioni cross-border sono molto complesse da portare a termine», ha detto anche in occasione dell’ultima trimestrale, il ceo Jean Pierre Mustier. Quanto alle reazioni del mercato, ieri il titolo Unicredit ha ceduto l’1,7% mentre quello di Commerbank ha guadagnato il 5%. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VENEZIA Il colpo è da vertice nazionale. Ma avrà grandi ricadute anche in Veneto, regione dove Auchan, con anche i marchi Simply e Sma, ha una cinquantina di punti vendita con cinque ipermercati e più di mille addetti. «Con quest’acquisizione Conad potrebbe diventare il primo marchio della grande distribuzione in Veneto con più di 100 punti vendita, con grande presenza nel Veneziano, e oltre duemila addetti complessivi. Superando anche Coop Alleanza, in piena ristrutturazione commenta Maurizia Rizzo, segretaria veneto del sindacato Cisl Fisascat - è positivo che le attività di Auchan passino a un gruppo italiano che in questi anni ha dimostrato di saper crescere e di aver puntato probabilmente sulla tipologia commerciale più valida, quelle delle piccole e medie superficie nei centri storici, negozi vicini alla gente più che grandi supermercati. Ma c’è anche da sottolineare come i gruppi stranieri del commercio stanno abbandonando l’Italia e il Veneto: prima di Auchan c’era stata Billa e anche Carrefour sta tagliando. La notizia della fusione ha creato grande sconcerto tra i lavoratori, è stato proclamato lo stato di agitazione e ora attendiamo con preoccupazione il vertice del 28 maggio al ministero a Roma». Conad è italiana, e questo potrebbe dare fiducia agli addetti, ma in passato si è dimostrata un osso duro per il sindacato. «È una compagine sociale con
tanti piccoli imprenditori, di fatto è un sistema destrutturato dove ogni punto vendita è un’impresa a se - spiega Rizzo -: hanno la politica di mantenere per tre anni l’esistente con al loro società centrale, la Sgr, dopo cedono a loro volta ai dipendenti o a piccoli imprenditori associati alla loro piattaforma. E questa è la fase più delicata, dove potrebbero sorgere i tagli alla manodopera e all’orario, al reddito come in passato è già accaduto per l’acquisizione di Billa. E anche in Veneto c’è il rischio di sovrapposizioni». Per questo il confronto del 28 maggio si annuncia già decisivo. I francesi se ne vanno anche perché hanno perso la fiducia nell’Italia dopo le proposte di limitare le aperture estive? «Le proposte del governo e della maggioranza sulle chiusure estive sono finite nel cassetto. Auchan poi ha sempre tenuto aperto, non credo se ne sia andata per le limitazioni domenicali - risponde la sindacalista della Cisl -. Il problema è che c’è una liberalizzazione selvaggia che ha fatto chiudere tanti piccoli negozi e anche la Regione Veneto non ha saputo fare accordi per tutelare il territorio». Maurizio Crema © RIPRODUZIONE RISERVATA
MAURIZIA RIZZO: «LE PROPOSTE DI CHIUSURE DOMENICALI NON HANNO PROVOCATO QUESTA FUGA, I PROBLEMI SONO ALTRI»
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MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
BELLUNO
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energia
Incentivi al mini idroelettrico ora il governo fa dietrofront Le pressioni delle lobby hanno ottenuto il ripristino, in provincia 80 progetti al via Free Rivers accusa la Lega e bacchetta il M5S. D’Incà: «Non tutto è perduto»
Irene Aliprandi BELLUNO. Gli incentivi al mini
idroelettrico potrebbero essere ripristinati. A lanciare l’allarme sono Italia Nostra e Free Rivers Italia, il coordinamento nazionale di oltre 50 associazioni a tutela delle acque. In realtà il provvedimento che eliminava gli incentivi aveva solo lasciato in sospeso i progetti in attesa di autorizzazione, in attesa del via libera definitivo al decreto rinnovabili Fer 1 che proprio in questi giorni avrebbe trovato la quadra anche sulla base delle osservazioni presentate dal Dg Concorrenza della Commissione europea, che ha contestato la scelta di ridurre la platea di chi poteva ambire agli incentivi. È in questa sede che le lobby dell’idroelettrico hanno alzato la voce, ottenendo un passo indietro da parte del governo. «Pare proprio che anche sul fronte della tutela dei corsi d’acqua naturali non ci sarà il cambiamento promesso e che il “Far West” delle centraline non finirà», scrive il Coordinamento nazionale tutela fiumi. «Apprendiamo che i ministri M5S, Di Maio e Costa, cedendo alle pressioni delle lobbies e della Lega, stanno per
Una delle manifestazioni contro lo sfruttamento dei corsi d’acqua bellunesi
ripristinare proprio quegli incentivi al mini-idroelettrico che loro stessi avevano abolito. Incentivi che hanno causato, negli ultimi dieci anni, la devastazione di moltissimi corsi d’acqua naturali e di interi ecosistemi sulle Alpi e sugli Appennini. Si parla, solo nel Bellunese, di circa 80 nuovi progetti per fare energia che di “verde” ha ben poco». Gli 80 citati, più che nuovi,
sono progetti presentati da tempo e ancora in attesa di autorizzazione. Il Coordinamento sottolinea anche l’incoerenza della situazione: «Esultano i produttori, per lo più società private a cui vengono dati soldi pubblici, pagati in bolletta dai cittadini. Negli stessi giorni, però, le stesse associazioni di produttori chiedono “lo stato di calamità naturale” per gli impian-
ti esistenti, in quanto la siccità ha diminuito le produzioni. Il mini-idroelettrico», sottolinea ancora il coordinamento, «oltre ad avere un impatto devastante sugli ultimi torrenti ancora liberi, dà pure un contributo trascurabile al fabbisogno energetico nazionale. E riceve oltre un miliardo di euro di incentivi all’anno». Il coordinamento ricorda la produra di infrazio-
verso le elezioni
Sullo sfondamento a nord dell’A27 «Dorfmann sia più coerente» Peraltrestrade critica le parole dell’europarlamentare che solo tre anni fa era contro il prolungamento, mentre ora sembra appoggiarlo BELLUNO. Peraltrestrade chie-
de coerenza a Herbert Dorfmann, parlamentare europeo uscente e candidato Svp anche in questa tornata elettorale, sostenuto cinque anni fa come oggi dal Bard. Il tema del contendere è il collegamento a nord attraverso il prolungamento dell’autostrada A27. «Nell’ottobre del 2016, all’indomani del respingimento da parte del Parlamento Europeo dell’ipotesi di prolungamento verso nord dell’A27 (emendamento Sernagiotto)
con 545 voti contrari, 104 favorevoli e 40 astenuti, Dorfmann aveva affermato: “Lo spauracchio Alemagna è fuori gioco”. “Spero che con oggi i tentativi di riportare in vita il progetto Alemagna in Parlamento Europeo siano giunti definitivamente al capolinea”. “Oggi si è scelto di dare un significato politico alla votazione e si è deciso di dire basta all’incremento del traffico su gomma nelle Alpi”. “Mi rendo conto che ci sono problemi infrastrutturali in provincia di Belluno ma questi non si risolvono certamente costruendo nuove autostrade transfrontaliere, contro le quali tra l’altro il fronte internazionale è sempre stato compatto. L’Unione Europea ha definito le reti
L’autostrada A27
ne aperta dall’Ue per il mancato rispetto della Direttiva acque, e le sentenze della Cassazione che hanno dato ragione a chi si opponeva alle centraline sul Grisol e sul Talagona: «La realizzazione di nuove opere potrebbe dunque portare a una sanzione europea. Incentivando nuove centraline anche sui torrenti naturali, si rischierebbe quindi di dover far pagare due volte i cittadini, prima per gli incentivi, poi per un'eventuale infrazione comunitaria. Oltre il danno, la beffa». Ma non basta: rispetto al passato le tariffe in decreto sarebbero addirittura aumentate. Deluso ma non rassegnato Federico D’Incà, il deputato bellunese del M5S che ha lavorato all’eliminazione degli incentivi e che conferma l’operazione di lobby in corso: «Le richieste fatte da parte degli esclusi, che è vero, sono appoggiati dalla Lega, hanno modificato lo scenario rispetto al provvedimento che eravamo riusciti ad ottenere ad inizio anno. Questo però non è il momento di fare polemica, a me interessa risolvere il problema e i margini ci sono, ci sto lavorando». Nelle ultime ore ci sono stati ulteriori approfondimenti con il ministero dell’Ambiente e quello dello Sviluppo economico e oggi si dovrebbe capire qualcosa in più di quanto succederà. «Confermo che l’obiettivo del M5S è quello di eliminare le speculazioni a danno dell’ambiente», prosegue D’Incà. «Speravo che la direzione ambiente avesse più forza rispetto alla direzione concorrenza, anche perché qui non si tratta di violare i principi della libera concorrenza, siamo di fronte a un problema ambientale. Noi riteniamo di aver recepito correttamente la direttiva europea». —
BELLUNO. Ultimi dieci giorni di campagna elettorale. In provincia arriva Luca Zaia che sarà in due comuni, a Sedico e a Ponte. L’appuntamento di Sedico è alle 11 a Krem, la pasticceria di via Feltre 1 a Sedico. Saranno presenti Gianpaolo Bottacin, assessore regionale, Franco Gidoni, consigliere regionale, Ilenia Rento, candidata della Lega alle Europee, Mirco Badole e Paolo Saviane, parlamentari della Lega nord e Massimo Bortoluzzi, consigliere provinciale. L’incontro è organizzato dalla lista Uniti per Sedico che appoggia la candidatura di Buzzatti. Altro appuntamento di Zaia, alle 13.30 a Ponte nelle Alpi, al Bivio. Anche qui ci saranno Bottacin, Rento e Saviane. L’incontro di Ponte è a sostegno della candidatura a sindaco di Enrico Collarin. Il capolista del SVP alle prossime elezioni europee, Herbert Dorfmann, torna nel Bellunese con diversi appuntamenti: domani alle 17 sarà alla sala polifunzionale del municipio di Cencenighe per un incontro aperto a tutta la cittadinanza. Più corposo il programma di martedì 21, che vedrà l’europarlamentare attraversare il Cadore per arrivare in Comelico, partendo da Cortina, alle 15, a Pieve di Cadore, alle 16.30; a Santo Stefano alle 18, a Dosoledo di Comelico alle 20. 30. —
TEN di grande comunicazione, come la galleria di base del Brennero, sulle quali dovrebbe svolgersi gran parte del trasporto merci e persone verso il cuore delle Alpi. Una tale iniziativa rappresenterebbe tra l’altro un’evidente violazione della Convenzione delle Alpi, con la quale le parti contraenti si sono impegnate a promuovere uno sviluppo sostenibile lungo l’arco alpino”». Il comitato Peraltrestrade ricorda altre dichiarazioni di Dorfmann: “Credo che, di fronte a questi numeri, gli altoatesini sarebbero ben felici di vedere un calo di auto e camion sul Brennero; ma non so se i cittadini del Comelico o del Cadore sarebbero altrettanto contenti di vedere ogni giorno tra le loro montagne migliaia di Tir”. «In questa campagna elettorale registriamo un capovolgimento di pensiero da parte dell’europarlamentare, che dopo l’iniziale presa di distanza è giunto ad affermare che un progetto autostradale attraverso l’Osttirol o la Carinzia non troverebbe contrasti
in Alto Adige. La sua posizione è alquanto singolare e incoerente: diventa improvvisamente favorevole a un’autostrada nel cuore delle Dolomiti Unesco, in barba alla Convenzione delle Alpi, all’inquinamento ambientale, allo scempio paesaggistico e sociale che ne deriverebbe e al voto espresso nel 2016 con il significato politico di quella votazione, purché, sia ben chiaro, se ne stia ben alla larga dai confini del Sudtirolo. Un via libera in piena regola che non trova spiegazioni se non nelle grandi manovre in Alto Adige in previsione delle prossime elezioni europee. A noi risulta incomprensibile che il parlamentare europeo Herbert Dorfmann non abbia espresso un no chiaro e forte al desiderio del prolungamento dell’Alemagna A27 continuamente rilanciato da Remo Sernagiotto. Ricordiamo che l’Italia ha sottoscritto già nel 1991 l’intera Convenzione delle Alpi, divenuta vincolante dal 1995, che non permette nessuna nuova arteria di transito attraverso le Alpi». —
il voto del 26 maggio
Le Europee arriva Zaia a Ponte e a Sedico
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MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2019 IL MATTINO
ALBIGNASEGO - SELVAZZANO
rubano
Le terre imprigionate dal Gra Vincoli superati mai cancellati Per la Regione non esistono più ma i Comuni interessati non li hanno tolti dai Prg Paralisi vendita case e aree, il Movimento difesa cittadino ora riunisce i proprietari
Cristina Salvato RUBANO. Alcuni dei proprieta-
ri dei terreni ancora vincolati dal passaggio del Grande raccordo anulare di Padova, da anni inascoltati, hanno chiesto aiuto al Movimento difesa del cittadino, che ha organizzato un incontro per fare una stima di quante persone siano danneggiate da vincoli che pendono sulle loro proprietà e che ne ostacolano la vendita. La serata avrà luogo venerdì 24 maggio alle 20. 30 al parco etnografico di via Valli, a Rubano. «Auspicando una larga partecipazione, cercheremo di capire quanti siano i proprietari» illustra l’avvocato Matteo Moschini, del Movimento difesa del cittadino, esperto in azioni legali collettive, «per poi chiedere accesso agli atti ai Comuni e decidere quindi se avviare un’azione legale. La Regione Veneto asserisce che non esistano più detti
In rosso il tracciato del progetto del Grande Raccordo Anulare
vincoli su fabbricati e terreni, che dovevano essere rispettati per consentire il passaggio della grande opera viaria, ma i Comuni non li hanno tolti dai loro Piani regolatori». Capita allora che se si cerchi di venderli, gli acquirenti, sa-
processo per peculato
“Furto” di gasolio, assolto autista della Croce Verde ALBIGNASEGO. Era finito a processo per peculato con l’accusa di aver fatto il pieno di carburante per un valore di 113 euro con la carta di credito della Croce Verde, onlus con quartier generale a Forcellini in via Nazareth 23 per la quale era autista. Ieri il tribunale di Padova ha assolto Stefano Bottin, 46enne di Albignasego, per non aver commesso il fatto (difensore l’avvocato Mattia Rossetto). Si era costituita parte civile con l’avvocato Ernesto De Toni la Croce Verde, rete di emer-
genza che supporta la Sanità pubblica attraverso una serie ramificata di interventi e almeno 250 servizi garantiti quotidianamente grazie a oltre 1800 volontari e una quarantina di dipendenti. Nessuna prova che l’autore di quel singolare “furto” fosse Bottin. Secondo la pubblica accusa, invece, il 14 agosto 2012 l’allora autista avrebbe fatto il pieno (una sessantina di litri di gasolio) nella stazione di servizio in via Gattamelata. Ma alla verifica processuale quella contestazione non
noventa padovana
Paga borsa 245 euro ma è una truffa in rete NOVENTA PADOVANA. A seguito di una querela presentata da R. S. , una donna di 43 anni di Noventa, i carabinieri della locale stazione hanno denunciato in stato di libertà per truffa un quarantatreenne di Napoli, P. G. le sue iniziali. L’uomo aveva pubblicato sul sito internet “Shpock” un annuncio per la vendita di una borsetta facendosi accreditare 245 euro dalla donna rendendosi successi-
vamente irreperibile. È l’ennesima truffa perpetrata via web che continua a mietere tantissime vittime. I truffatori credono di farla franca, ma non è così perché le indagini dei carabinieri riescono sempre a individuarli. Per questo va sempre sporta denuncia, un’azione che permette di avviare l’indagine per rintracciare l’autore e denunciarlo. — G. A.
puto dei vincoli, facciano marcia indietro: e queste aree restano inutilizzate, ma su di esse i proprietari pagano le tasse, senza ricavarne profitto. I terreni per lo più si trovano tra Selvazzano, Rubano e Abano, ma anche a Cadoneghe, in
ha retto. L’imputato, presente in aula e commosso, non è riuscito a trattenere le lacrime per la forte tensione.Nel 2015 era stato condannato a due anni, 7 mesi e 20 giorni oltre a un risarcimento di 14 mila euro a favore della Croce Verde. L’accusa? Sempre peculato per un episodio analogo. Stavolta, però, il “pieno” valeva 4 mila euro. Condanna confermata in appello ma annullata dalla Cassazione con rinvio a un nuovo giudizio di secondo grado. Il difensore di Bottin aveva eccepito che non può essere qualificato come peculato la semplice strisciata della carta carburanti. Nel capo d’accusa ci sarebbe stata confusione fra l’uso indebito della scheda e l’appropriazione del denaro. — CRI.GEN.
Villafranca Padovana La lista di Pancotti stasera si presenta La lista Effetto Villafranca Padovana, che alle elezioni amministrative del 26 maggio candida a sindaco Giorgio Pancotti, incontra i cittadini per presentare i candidati e il suo programma stasera alle 20. 45 nella sala polivalente del centro civico di Taggì di Sotto. Domani srea, invece, alle 20.45, al centro civico di Taggì di Sotto, verrà presentato il libro “Quanta bella monnezza” di Salvatore Livorno. All’incontro del 22 maggio, nella sala Polivalente, interverrà don Albino Bizzotto.
quello che doveva essere il tratto di congiungimento tra il Terraglione di Vigodarzere e la tangenziale di Padova, la fascia di rispetto passa nel mezzo dei terreni di una ditta, che non può costruirvi. Tra l’altro quel tratto di Gra
è stato ampiamente stralciato dalla progettazione originaria, in quanto il ministero dell’Ambiente ne ha bocciato il passaggio sulla zona golenale naturalistica del Tavello, tra Limena e Vigodarzere. Il Gra pertanto a Cadoneghe non passerà mai. Diverso invece il tratto di Selvazzano e Rubano, che stando anche a recenti dichiarazioni dovrebbe essere attuabile. Lo è da anni, ma è fermo da sempre. «Questa sorta di superstrada» prosegue Moschini, «doveva essere costruita in project financing dalle imprese Pizzarotti, Maltauro e Mantovani, quest’ultima in una difficile condizione finanziaria ha presentato domanda di concordato al tribunale di Padova per i mancati incassi dei crediti di realizzazione del Mose. Ma il Gra non esiste e, probabilmente, non vedrà mai la luce. La Regione Veneto, nel 2008, sotto la presidenza di Giancarlo Galan e con Renato Chisso assessore alle Infrastrutture, dichiarava l’opera di pubblico interesse. Ad oggi, però, risulta ancora in fase istruttoria presso il Ministero delle Infrastrutture e, pertanto, in attesa di approvazione da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica. Si tratta, utilizzando le parole di Ilaria Bramezza, segretario generale della programmazione della Regione Veneto, di un progetto pensato in un “periodo totalmente diverso da quello attuale e che si basava su stime di traffico assolutamente più elevate rispetto a quelle di oggi”». ––
IN BREVE Mestrino Ritrovato il cellulare rubato due anni fa
Mestrino Bimbi in auto e in bici Serata sulla sicurezza
A distanza di quasi due anni un telefonino rubato a Mestrino ha fatto la sua ricomparsa a Padova, in mano a un nigeriano, che i carabinieri hanno denunciato per ricettazione, non avendo prove materiali che lo avesse rubato lui. Con tutta probabilità lo avrà acquistato “di seconda mano”. Comunque seguendo le tracce del telefonino i carabinieri sono arrivati a H. F. A. , nato in Nigeria nel 1976 e domiciliato a Padova, che utilizzava un cellulare Huawei, rubato il 3 ottobre del 2017 a una donna mestrinese di 67 anni.
“Bambini sicuri in auto e in bici”: se ne parla stasera alle 20. 45 nella sala consiliare del municipio con la Polizia stradale di Padova. L’assistente capo Davide Nuzzo e l’agente Benedetta Donati spiegheranno come scegliere e installare correttamente i seggiolini per i bambini in auto e in bicicletta e come utilizzare i mezzi di trasporto durante la gravidanza. Forniranno inoltre aggiornamenti sulla normativa relativa ai sistemi di allarme antiabbandono. La serata è organizzata dall’associazione Elios Mestrino ed è patrocinata dal Comune.
noventa padovana
Arrestato per spaccio con 17,6 grammi di erba NOVENTA PADOVANA. Un cittadino di Noventa Padovana è stato arrestato dai carabinieri per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Si tratta del quarantaseienne A.M.. Nella sua abitazione, sottoposta a perquisizione effettuata di iniziativa dai carabinieri della Stazione di Padova Principale e del Nucleo Operativo Radiomobile, i militari hanno rinvenuto 17,6 grammi
di marijuana, 0,5 grammi di hashish, un bilancino di precisione e 700 euro ritenuti provento di spaccio. Il tutto è stato sequestrato mentre l’uomo è stato portato in caserma per l’espletamento delle formalità di rito. In assenza di ulteriori esigenze probatorie e cautelari, A.M. è stato rimesso in libertà come disposto dal pm in attesa del processo.–– Giusy Andreoli
selvazzano
Gli impegni dei quattro candidati a sindaco SELVAZZANO. Con l’avvicinarsi della data di domenica 26 maggio a Selvazzano si intensificano gli incontri pubblici degli schieramenti politici per la presentazione di candidati e programmi. La prossima settimana sono in calendario anche due confronti tra i quattro candidati alla poltrona di sindaco al centro civico Presca: appuntamenti lunedì alle 20, promosso dal Vicariato, e mercoledì, alle 21, organizzato dall’Upa. Questi tutti gli altri appuntamenti. Polo Civico. Stasera alle 20. 30 al centro civico Presca presentazione dei candidati delle quattro liste che sostengono il candidato sindaco Giovanna Rossi. La candidata del Polo Civico incontrerà i cittadini: giovedì 16, alle 17, al parco di via Montecchia (vicino alla palestra); sabato 18, alle 16. 30, al parco degli Alpini di Caselle e alle 17. 30 al parco Baleno di Tencarola. La festa di chiusura è fissata alle 20 di giovedì 23 agli impianti sportivi Ceron. Centrodestra. A sostenere il candidato sindaco Antonio Francon venerdì 17, alle 20. 30, al centro civico di Caselle, arriverà l’assessore regionale della Lega, Roberto Marcato. Nei prossimi giorni è prevista la venuta a Selvazzano del governatore del Veneto Luca Zaia e del vicepremier Matteo Salvini. La festa di chiusura è fissata per venerdì 24, alle 17. 30, al River Wine Bar di Tencarola. Partito Democratico. Giovedì 16, alle ore 18, al bar Cento 27 di Tencarola a sostenere il candidato Antonio Santamaria ci sarà il senatore Matteo Richetti. Sabato 18, alle 19. 30, alla sagra di Caselle incontro con Laura Puppato, candidata Dem al Parlamento Europeo. La chiusura della campagna elettorale è fissata per giovedì 23, alle 19. 30, alle Antiche Cantine Zaccaria di Tencarola. Selvazzano Civica. Lo schieramento del candidato Vincenzo Vozza organizza per venerdì 17, alle 21, al centro civico Presca l’incontro “Unione o Fusione? ”. Domenica 19, alle 12, in via Monte Grappa conferenza incontro sull’ex seminario. Martedì 21, alle 21, all’Auditorium evento “Invisibili. Storie di cittadini straordinari”. La serata conclusiva della campagna elettorale è programmata per venerdì 24, alle 20, in piazza Al Lavoratore di Tencarola con la presenza di Luisa Calimani. –– Gianni Biasetto
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PRIMO PIANO
Mercoledì 15 Maggio 2019 Corriere del Veneto
La politica da Venezia a Roma
Cassa Depositi sbarca in Veneto «Più finanziamenti al territorio»
Il colosso parastatale apre a Verona la prima sede «locale»: 20 miliardi in tre anni per le imprese
La vicenda ● Cassa Depositi e Prestiti ha deciso di aprire alcune sedi locali, per essere più vicina ai territori ● Prima di Verona, ritenuta strategica perché baricentrica rispetto a Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia ed Emilia Romagna, Cdp aveva aperto sedi a a Napoli, Bologna, Palermo, Torino, Venezia e Firenze ● Le sedi centrali sono a Roma e Milano.
VERONA Il Giardino Giusti - con
i suoi filari di cipressi, il suo labirinto di siepi e le sue statue neoclassiche - è un’oasi di pace bucolica nel cuore dell’altrimenti trafficato quartiere di Veronetta, cerniera di collegamento est-ovest della città. Si affaccia qui, al piano terra di un palazzo rinascimentale, la nuova (e prima) sede di Cassa Depositi e Prestiti a Nordest. Il colosso parastatale della finanza, partecipato a grande maggioranza dal Tesoro e in misura minore dalle fondazioni bancarie, nonché gestore del risparmio postale, ha scelto Verona come prima tappa della sua politica di espansione territoriale, che proseguirà con operazioni simili a Genova, Torino, Napoli e Palermo. Perché proprio Verona? Per la posizione geografica, prima di tutto. «Immaginiamo di servire un bacino che, oltre al Veneto, si espande al Trentino Alto Adige, alle province di Brescia e Mantova, all’Emilia Romagna - spiega il presidente Massimo Tononi – Verona, all’incrocio di due assi autostradali come l’A22 e l’A4, è baricentrica di un territorio dinamico, cui vogliamo essere più vicini». In passato, Cdp si muoveva sul territorio con sedi di rappresentanza ma questa, come spiega l’amministratore delegato Fabrizio Palermo, sarà «una sede operativa, che offrirà tutti i nostri servizi e prodotti». Ma è anche, per certi versi, un’operazione «simpatia»: «Siamo spesso visti come una società romanocentrica, o al più milanocentrica: da qui, vogliamo partire con un cambio di passo, per avvicinare davvero la finanza
Il leghista in tour di Alessio Corazza
VERONA All’ultimo
piano di un palazzo strategicamente affacciato sull’unica via di accesso al Giardino Giusti, dove Matteo Salvini è atteso per inaugurare la nuova sede di Cassa Depositi e Prestiti, spunta un lenzuolo bianco, con la scritta: «Prima gli esseri umani e poi... i 49 milioni», accompagnato da un vessillo No-Tav e da uno dei Cobas. I funzionari della Digos assistono placidi. Non arriveranno i Vigili del Fuoco a rimuoverlo, come accaduto il giorno prima per uno striscione a Brembate nel Bergamasco, interrogando mezza Italia sulla possibilità di esprimere ancora pubblicamente il dissenso. Salvini, per altro, lo striscione veronese non lo vede nemmeno: per ragioni di
La guerra degli striscioni Anche ieri Salvini è stato accolto da striscioni di contestazione appesi alle finestre (Sartori)
al territorio». Presente all’inaugurazione anche il vicepremier Matteo Salvini, formalmente perché il ministero dell’Interno ha anche competenza nei rapporti con gli enti locali, principali «clienti» cui si rivolge Cdp, ancor più che le piccole e medie imprese. Ancora una volta, tuttavia, per il leader leghista l’occasione è buona per marcare la distanza con i partner di governo del Movimento Cinque Stelle. Quando il vicepremier parla di Cdp come «un’istituzione che si apre al territorio nel nome dell’autonomia» lo fa enfatizzando il
termine, nei giorni in cui si è riacceso lo scontro con Luigi Di Maio su quanta e quale autonomia concedere alle regioni (Veneto in primis) che la richiedono. Rivolgendosi alla platea di professionisti e imprenditori - tra gli altri Rita Carisano, direttore di Confindustria Verona, il dg di Cariverona Giacomo Marino, «big» dei vini come Umberto Pasqua e Marilisa Allegrini - Salvini veste i panni del liberista insofferente alla burocrazia, ai veti e alle alchimie di palazzo («Lo Sblocca Cantieri è “sblocca” solo nel titolo»), rilanciando quel «taglio delle tasse» (vedi
flat tax) che resta per ora nel libro dei sogni. Gongola il sindaco Federico Sboarina: «A poco più di un mese dalla partenza della Via della Seta e dalla firma del gemellaggio tra Verona e Hangzhou, si conferma l’importanza strategica della nostra città a livello nazionale e internazionale». Cdp fa sapere di aver supportato nell’ultimo triennio, attraverso le controllate Sace e Simest, le imprese del Triveneto per oltre 20 miliardi di euro, concedendo 700 milioni di euro di finanziamenti a 150 enti pubblici. La nuova sede veronese - dodici i dipendenti
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Lite perenne Autonomia, tasse, infrastrutture: troppi no fermano l’Italia, gli alleati lo capiscano
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● L’acronimo CDP
Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. (CDP) è una società per azioni, controllata per l’83% dal ministero dell’Economia e per il 16% da diverse fondazioni bancarie. Opera essenzialmente come una banca di Stato, prestando denaro agli enti locali (e allo Stato stesso) e partecipando al capitale delle imprese strategiche per il Paese. La principale fonte di raccolta è costituita dal risparmio postale che CDP gestisce dal 1875, pari a circa 250 miliardi. A ciò si aggiunge la raccolta obbligazionaria
Lo striscione stavolta resta al suo posto Salvini attacca il M5s «È in sintonia col Pd» sicurezza, la via viene temporaneamente chiusa al traffico e lui arriva dall’altra direzione, in contromano. «Un ministro che non lavora mai e che a Veronetta ha creato solo disagi al traffico pur di non passare davanti a chi lo contestava», protesta il coordinamento antagonista Assemblea 17 Dicembre, presente ieri con alcuni suoi attivisti.
- si propone di migliorare questi numeri, assistere le pmi nell’innovazione e nell’internazionalizzazione ed aiutare Comuni e enti vari «nell’attività di consulenza finanziaria e tecnica per accelerare lo sviluppo infrastrutturale, l’innovazione della pubblica amministrazione e la riqualificazione urbana». Proprio a Veronetta, per altro, dovrebbe partire un progetto di rigenerazione urbana con la collaborazione di Cdp e i fondi del Bando Periferie, che il governo però ha di fatto congelato. A. C.
L’eco dei fischi e degli slogan dello sparuto gruppetto arriva ovattata al Giardino Giusti (ben più consistente era il gruppo che l’ha contestato a Schio, lunedì sera: «“Bella Ciao”, bandiere rosse e letame alla sede della Lega. Questi sono i “democratici”», il commento di Salvini su Facebook). «Quando vengono i centri sociali a contestare perfino il sostegno alle piccole e medie imprese, ai comuni che poi con questi soldi magari ci fanno asili, scuole, case popolari, vuol dire che c’è gente che contesta a prescindere», annota Salvini quasi divertito. Sorride meno quando gli si chiede dell’autonomia promessa al Veneto e ancora tutta sulla carta, le grandi opere come la Tav al palo, la
Flat Tax restata lettera morta se non in minima parte. Nel ribadire che «per me l’emergenza è la riduzione delle tasse e l’autonomia permette di spendere meno», Salvini attribuisce tutti i mancati risultati ai recalcitranti alleati. L’autonomia? «Mesi che ne discutiamo, tutti i ministri, tutti i sindaci sanno tutto: se uno ha cambiato idea e vuole perdere tempo lo dica». La Tav? «Congelata dai dubbi di un ministro dei Cinque Stelle». Le tasse, l’immigrazione? «Troppi no fermano l’Italia». All’ormai rodato canovaccio di punzecchiature verso gli alleati, Salvini aggiunge un nuovo elemento. Dice di notare, negli ultimi tempi, «troppi accoppiamenti, troppa sintonia tra Pd e Cinque Stelle», ma
AVVISO ESITO DI GARA
allo stesso tempo assicura che il 27 maggio non sarà una resa dei conti nel governo: «Si vota per cambiare l’Europa, siamo gli unici che salveranno l’Europa. Lo faremo in totale alternativa alla sinistra, spero che i Cinque Stelle non abbiano cambiato idea». In varie forme e con diversa enfasi, Salvini ripeterà simili concetti nei vari comizi elettorali della giornata, da Arzignano a Negrar a San Bonifacio, prima di chiudere la serata a Carpi, in provincia di Modena. Accentua, in particolare, il tema fiscale, disinnescando lo spauracchio dell’aumento dell’Iva: «Dovranno passare sui nostri corpi prima che si aumentino le tasse». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Actv S.p.A., con sede in Venezia, Isola Nova del Tronchetto n. 32, comunica che la gara mediante procedura ristretta, secondo il criterio del minor prezzo, per la fornitura di n. 3 autobus da 18 mt. alimentati a gasolio, è stata aggiudicata alla società Evobus Italia spa. L’avviso integrale è stato trasmesso per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea il giorno 02/05/2019 e per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, il giorno 30/04/2019 ed è disponibile in forma completa sul sito https:// portalegare.avmspa.it/ alla sezione “Avvisi di aggiudicazione, esiti e affidamenti” alla posizione G11587. Il Direttore Generale Gruppo AVM Ing. Giovanni Seno
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MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
CADORE - COMELICO
collegamento con la pusteria
il giallo
Comitato in piazza a Roma «La gente spinge sul progetto»
Ma il ministero ha “snobbato” Regione e Bottacin
Sala gremita alla Casa della Regola di Padola per la riunione con gli abitanti «Domani sosterremo il sindaco nella riunione con Mibac e Soprintendenza»
Tanta gente alla riunione con il Comitato che promuove il collegamento con la Pusteria
Stefano Vietina COMELICO SUPERIORE. Sala gre-
mita lunedì sera alla Casa della Regola di Padola, per la riunione del Comitato pro collegamento con la Pusteria. «Siamo molto contenti della serata», dicono dal comitato, «perché è stata l’occasione per far partecipe tutta la popolazione delle attività che abbiamo svolto finora e poi per aggiornare gli intervenuti sulle prossime iniziative, ad iniziare dall’imminente manifestazione di Roma».
Domani infatti una ventina di rappresentanti del comitato sarà nella capitale, al ministero dei Beni cultuali ed ambientali, dalle 10 alle 13 a ribadire il sì al collegamento turistico e sciistico con la Pusteria e il no ad ulteriori vincoli sul Comelico e su Auronzo. «Andiamo in occasione dell’incontro del nostro sindaco Marco Staunovo Polacco con Gino Famiglietti, direttore generale del Mibac, e la soprintendente Emanuela Carpani. Confidiamo che i due dirigenti possano incontrare una piccola delegazione di noi
pieve di cadore
La tassa di soggiorno lascia molto perplessi gli operatori turistici PIEVE DI CADORE. Tassa di sog-
giorno sotto i riflettori: pur recepita senza problemi dagli operatori turistici presenti all’incontro organizzato dal Comune martedì scorso, sulle modalità della sua applicazione il 1° giugno, esistono ancora delle perplessità da parte dei B&B presenti. L’incontro ha visto la presenza di circa 30 operatori: albergatori, B&B e appartamenti. Il sindaco Bepi
Casagrande ha illustrato i motivi che hanno consigliato l’istituzione della tassa di soggiorno. «Attualmente», ha affermato, «Pieve non è in grado di destinare somme importanti alla promozione turistica. Se Pieve vuole risorgere turisticamente deve investire. Ma per investire sono necessari soldi che oggi non esistono. Ecco, allora, dato che è consentita dalla legge, il 20 febbraio abbiamo deli-
con la parrocchia
Pellegrinaggio il 25 per S.Pio di Pietralcina CORTINA. Pellegrinaggio in memoria di San Pio da Pietralcina. Il gruppo di preghiera Padre Pio, con la parrocchia di Cortina, nel genetliaco del santo e in ringraziamento per la fondazione del gruppo, organizza un pellegrinaggio al santuario mariano di Maria di M.Grisa, il 25 maggio. Per informazioni chiamare Luisa allo 0436 4022, Elena 0436 4874 oppure Clara 0436 4040.
berato di istituire l’imposta di soggiorno. Una tassa che è ormai diffusa non solo in Italia, ma praticamente in tutto il mondo. A Pieve partirà con il 1° giugno. L’incombenza di riscuoterla spetterà agli operatori economici che la verseranno al Comune». Per illustrare le modalità della sua applicazione è intervenuto l’assessore Plinio Bridda: «sarà possibile farlo sia manualmente che informaticamente», ha spiegato. «Per facilitare la sua riscossione e il conteggio per i pagamenti l’amministrazione prevede di dotarsi di un software che potrà essere interfacciato con gli operatori, facilitando la procedura. Questo strumento» ha aggiunto, «potrà essere utilizzato anche per segnalare
cittadini, che scendiamo a Roma in rappresentanza della popolazione del Comelico ed a sostegno del nostro sindaco». «Saremo una ventina, ma rappresentiamo tutta la nostra gente», sottolineano dal comitato, «così come abbiamo fatto il 9 maggio scorso a Venezia. Qualcuno ha voluto ironizzare dicendo che eravamo pochi in laguna: noi ribadiamo invece che dietro la delegazione, che si muove dopo aver chiesto tutte le necessarie autorizzazioni, e quindi non può essere troppo numerosa per ragioni di ordine pubblico, c’è tutta la nostra gente. Mentre chi continua a mettere i bastoni al nostro progetto di sopravvivenza e di sviluppo non solo non abita qui, ma non ha nemmeno il coraggio di dire quanti iscritti ha». All’incontro dell’altra sera a Padola c’era la gente del Comelico, ma anche quella di Auronzo. È stata l’occasione anche per programmare la grande manifestazione del primo giugno, con la sfilata da Candide a Padola. «In quella occasione avremo con noi i sindaci non solo del Comelico, ma anche del Cadore e della Pusteria, i Capi Regola, i parlamentari veneti di ogni schieramento, i rappresentanti delle categorie produttive, dagli industriali ai commercianti, dagli agricoltori agli artigiani, i sindacati, i maestri di sci. Tutti coloro insomma che fino ad oggi ci hanno dato esplicitamente il loro appoggio perché credono, come noi, che un collegamento impiantistico di questo tipo, non solo invernale e quindi legato allo sci, ma anche estivo e quindi al servizio dell’escursionismo, possa davvero rilanciare l’economia della nostra valle e permettere ai nostri figli di avere un futuro qui». Il comitato organizzerà altri tre incontri pubblici, prima del primo giugno: uno a Santo Stefano di Cadore, uno ad Auronzo ed uno a Calalzo. – BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
gli arrivi degli ospiti». Le perplessità da parte degli operatori sono emerse in relazione alle prenotazioni già ricevute, non sapendo dell’imposta, gli ospiti potrebbero rifiutarsi di pagarla e quindi a rimetterci sarebbe l’operatore che dovrebbe pagarla al loro posto. Altre perplessità sono nate dal fatto che solo Pieve e Auronzo hanno istituto la tassa. Per B&B e affittacamere questo potrebbe costituire un problema perché se un operatore chiede una cifra, ad esempio 35 euro ad un cliente che con l’euro dell’imposta diventa 36, potrebbe perderlo perché sarebbe più costoso di quello di un paese vicino, dove non esiste l’imposta. — Vittore Doro
COMELICO SUPERIORE. Il giallo delle convocazione. La Direzione del ministero dei Beni ambientali e culturaliha convocato a Roma – tra l’altro non per oggi ma per domani, alle 10 – soltanto il sindaco di Comelico Superiore, Marco Staunovo Polacco. Eppure, nel precedente appuntamento d’aprile, il direttore generale Famiglietti aveva invitato la Regione stessa, presente con l’assessore Gianpaolo Bottacin, a presentare entro il 15 maggio le controproposte alla richiesta di apposizione dei vincoli paesaggistici ai 5 Comuni del Comelico e a quello di Auronzo. Ecco perché Bottacin, nei giorni scorsi, ha chiesto a Famiglietti di essere convocato per fargli conoscere il parere della Regione. Non solo, ha ricordato pure che essendo interessati al vincolo ben sei Comuni, tutti questi dovrebbero essere coinvolti nell’audizione. Fino al primo pomeriggio di ieri, però, l’assessore Bottacin non aveva ancora ricevuto alcun invito. «Non voglio credere che si tratti di un’improvvisa esclusione, che in ogni caso non si motiverebbe», afferma l’esponente regionale –. «Mi auguro che si provveda, in queste ore, a rimediare. Oppure che, nella più positiva delle ipotesi, si tratti semplicemente di un prendere tempo rispetto alle soluzioni che si stanno creando». Come il “Corriere delle Alpi” ha anticipato, il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha avuto l’opportunità di informare il ministro dei Beni culturali, Bonisoli, sull’esigenza che ha il Comelico di collegarsi con la Val Pusteria. Esigenza vitale, pena la sopravvivenza. «Il ministro è sul pezzo» ha dichiarato Zaia, facendo intendere che ci potrebbero essere degli sviluppi positivi. L’assessore Bottacin, che ha il compito di portare al Mibac le risposte della Regione e dei sindaci, di-
ce di sperare in un intervento di Bonisoli su Famiglietti e che, pertanto, quest’ultimo stia studiando una possibile mediazione. Sia sul collegamento sciistico, da 38 milioni di euro, sia sui nuovi vincoli paesaggistici. Riassume Bottacin: «Come Zaia ha spiegato ha spiegato al ministro Bonisoli, il Comelico non è disposto a rinunciare alle piste e agli impianti di risalita. E con la medesima determinazione contrasterà l’imposizione di nuovi vincoli, su un territorio che è già iper tutelato, quindi iper ingessato». La giunta regionale ha deliberato su questa posizione, per cui a Roma l’assessore recapiterà un documento con tutti i crismi. Il documento del no, neppure alle possibili mediazioni. A Venezia, come in Cadore ed in Comelico, ha comunque irritato l’assenza di un invito
Si attende anche la loro convocazione al vertice romano previsto domani o quanto meno di un’informazione sulla data del prossimo incontro. Vediamo se l’impasse si sbloccherà nelle prossime ore. In ogni caso, si tiene a precisare, le due questioni devono essere tenute distinte: il collegamento finanziato con i Fondi di confine non ha nulla a che vedere con la decisione della Soprintendenza di sottoporre il Comelico e Auronzo a misure di protezione analoghe a quelle di Cortina o di Feltre. Regione e Comune sono decisi ad andare avanti con ila conferenza dei servizi, se da Roma dovesse intervenire qualche stop formale. Può essere che in presenza di tanta determinazione, Roma consigli Venezia a fare un passo a lato. — Francesco Dal Mas
santo stefano
La lista di Meneghetti incontra gli abitanti SANTO STEFANO. «Per presentarci alla popolazione, rispondere ad eventuali dubbi o curiosità sul programma ed accogliere pareri, esigenze e proposte – comunicano Elisa Bergagnin e Francesca Dellamore della lista Val Comelico Zona Franca – abbiamo fissato alcuni appuntamenti pubblici». Si inizia oggi alle 20,30, a S.Stefano nella sala dell’Unione Montana in via Dante Alighieri; poi domani alle 20,30 a Campolon-
go al bar Tre Terze; venerdì alle 18 a Casada nella sala della Regola e alle 20,30, a Costalissoio nella sala della Regola. La lista presenta candidato sindaco per S. Stefano, Oscar Meneghetti di Treviso, consulente del lavoro e revisore legale con studio a San Biagio di Callalta. «Ringraziamo fin d’ora quanti vorranno partecipare per un confronto costruttivo» — S. V.
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Atttualità
Mercoledì 15 Maggio 2019 www.gazzettino.it
Mose, niente sconti: la Procura chiede conferme per tutti Il Pg ripropone in Appello la sentenza di primo grado: condanna per Cinque, prescrizione per Orsoni. Matteoli, no alla riabilitazione `
LO SCANDALO VENEZIA «Non ci sono spazi per assoluzioni al processo per lo scandalo Mose». Ieri, in apertura del processo d’appello, il sostituto procuratore generale Alessandro Severi ha concluso la sua requisitoria chiedendo la conferma quasi integrale della sentenza emessa nel settembre del 2017 dal Tribunale di Venezia, sollecitando solo qualche parziale modifica dovuta alla morte dell’ex ministro alle Infrastrutture, Altero Matteoli e ad ulteriori prescrizioni per il troppo tempo trascorso, in aggiunta ai reati già dichiarati prescritti in primo grado.
ATTENDIBILITÀ Il rappresentante della pubblica accusa ha sostenuto che sono credibili e riscontrate le confessioni rese dall’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati, e dagli altri soggetti che hanno collaborato con la Procura, tutti usciti dall’inchiesta con il patteggiamento. E sono quindi da respingere le numerose eccezioni sollevate dalla difesa negli argomentati ricorsi presentati per chiedere l’assoluzione di tutti:
dalla competenza territoriale alla correttezza della perizia che ha stabilito l’incapacità di Mazzacurati di poter deporre al processo a causa di una malattia degenerativa, non possibile da prevedere al momento dell’arresto.
L’EX MINISTRO Il pg ha dichiarato che il decesso di Matteoli, intervenuto alla fine del 2017, prima del deposito delle motivazioni della sentenza, non consente di entrare nel merito delle accuse di corruzione contestate, per le quali il politico di An era stato condannato a 4 anni di reclusione: di conseguenza la Corte d’appello di Venezia è stata invitata a dichiarare il non doversi procedere per morte dell’imputato, nonostante il suo difensore si stia battendo per un riabilitazione “post mortem” che ha ben pochi appigli giuridici per essere accol-
NO ALL’ASSOLUZIONE PER L’EX SINDACO IN RELAZIONE AI FINANZIAMENTO DI 250.000 EURO DA MAZZACURATI
ta. In ogni caso, il decesso fa “cadere” la condanna al risarcimento danni milionario stabilito in primo grado. La pubblica accusa ha invece chiesto la conferma della condanna per corruzione a 4 anni di reclusione (e al risarcimento milionario), per l’amico e coimputato di Matteoli, l’imprenditore romano Erasmo Cinque, che fu imposto dall’allora ministro a Mazzacurati per i lavori di disinquinamento di Porto Marghera, affidati al Cvn (invece che messi a gara pubblica) proprio in cambio della presenza dell’azienda di Cinque, la Scostramo, che avrebbe guadagnato 50 milioni di euro senza fare nulla. Secondo il pg, l’imprenditore romano meriterebbe una pena più severa, ma nessuno ha impugnato la concessione delle attenuanti generiche.
L’EX SINDACO Già passata in giudicato l’assoluzione per il finanziamento elettorale “in bianco” ricevuto nel 2010 dal Cvn, il processo d’appello per l’ex sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, riguarda soltanto il finanziamento di 250 mila euro che l’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati, sostiene di avergli versato “in nero”: la Pro-
L’ULTIMA UDIENZA Gli avvocati Giuseppe Chiaia, Sandro Mason, Luigi Ravagnan e Paola Bosio (FotoAttualità)
cura generale ha chiesto la conferma della sentenza di prescrizione emessa dal Tribunale, sostenendo che la norma sul finanziamento pubblico ai partiti è applicabile anche ai sindaci, in quanto candidati al consiglio comunale. «Non c’è alcuno spazio per un’assoluzione», ha dichiarato il pg Severi, ribattendo alla richiesta di assoluzione piena della difesa, secondo la quale Orsoni non ha commesso alcun reato.
già dichiarata in primo grado. La prescrizione è stata sollecitata anche per l’imprenditore veneziano Nicola Falconi, la cui condanna di primo grado per corruzione (2 anni e 2 mesi) si è prescritta lo scorso aprile. Parziale prescrizione, infine, è stata chiesta per gli episodi più datati tra quelli contestati all’avvocato romano Corrado Crialese (accusato di millantato credito) per il quale l’accusa ha proposto una
GLI ALTRI
RISARCIMENTI, SÌ A QUELLI DECISI DAL TRIBUNALE: PROVVISIONALI PER 4 MILIONI, CONFISCA PER 19
Quanto all’ex presidente del Magistrato alle acque, Maria Giovanna Piva, accusata di corruzione per essere stata al soldo di Mazzacurati, il pg ha sostenuto che vi è «evidenza delle condotte contestate», ma deve essere confermata la prescrizione
riduzione di tre mesi (pena finale un anno e sette mesi).
RISARCIMENTI Presidenza del Consiglio dei ministri, ministero delle Infrastrutture, Regione Veneto, Città Metropolitana e Comune di Venezia e Consorzio Venezia Nuova hanno arringato per ottenere la conferma dei risarcimenti disposti dal Tribunale: 4 milioni di provvisionali e la confisca di oltre 19 milioni di euro. La Corte, presieduta da Carlo Citterio, ha rinviato l’udienza all’11 giugno per ascoltare le arringhe dei difensori di Piva, Falconi e Cinque, i quali si batteranno per una piena assoluzione. Quindi, se resterà tempo sufficiente, in serata la sentenza. Gianluca Amadori © RIPRODUZIONE RISERVATA
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REGIONE ATTUALITÀ
Mercoledì 15 Maggio 2019 Corriere del Veneto
PROCESSO MOSE GLI IMPUTATI IN APPELLO Omicidio stradale in A4 Alla fine, tra prescrizioni e decessi, il cerino del processo Mose rischia di rimanere in mano solo a due imputati: l’imprenditore romano Erasmo Cinque, amico e sodale del compianto ex ministro Altero Matteoli, e l’avvocato ed ex presidente di Adria Infrastrutture Corrado Crialese, figura minore. Solo per loro ieri, al termine di una lunga requisitoria di oltre due ore, il sostituto pg Alessandro Severi ha chiesto la condanna: 4 anni, come in primo grado, per Cinque, accusato di corruzione nella vicenda delle bonifiche di Porto Marghera, per le quali – secondo l’accusa – la sua Socostramo era stata inserita dall’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova Giovanni Mazzacurati per fare un favore a Matteoli e ottenere da lui l’assegnazione diretta dei lavori senza gara; un anno e 7 mesi
Uccise donna in auto L’attore e regista Paolini patteggia un anno
VENEZIA
In aula Orsoni in una foto d’archivio durante il processo di primo grado
Orsoni & Co, la procura chiede la conferma della prima sentenza
per Crialese (tre mesi in meno della prima sentenza, sempre per varie prescrizioni) per aver ricevuto dei soldi millantando di poter corrompere i giudici del Tar e del Consiglio di Stato. Per tutti gli altri sei imputati che si sono presentati in Corte d’appello, invece, per la procura il reato non c’è. Non c’è per l’ex sindaco di Venezia Giorgio Orsoni e per l’ex presidente del Magistrato alle Acque Maria Giovanna Piva (l’unica presente in aula), già in parte assolti e in parte dichiarati prescritti in primo grado. Per il primo, che punta a far dichiarare – forte di una sentenza di Cassazione – che il reato di finanziamento illecito a un sindaco non esiste perché quella figura non è citata nella legge, il pg ha detto che secondo lui quella «falla» non c’è, perché l’aspirante primo cittadino è anche candidato consigliere comunale: solo di questo si discuteva, perché la procura non ha fatto appello per vederlo condannato. La seconda punta invece all’assoluzione nel merito. «Ma le prove che dimostrano che la corruzione c’è stata», ha detto. «Salvato» dalla prescrizione anche l’imprenditore Nicola Falconi, 2 anni e 2 mesi in primo grado per corruzione e finanziamento illecito. Infine c’è l’inedita
posizione di Matteoli, condannato con la sentenza del 14 settembre 2017, ma morto tre mesi dopo in un incidente. Severi ha chiesto l’estinzione per morte del reo, ma la famiglia, con l’avvocato Francesco Compagna, vuole l’assoluzione nel merito, anche perc h é re s t a a p e r to i l te m a confische (per lui e Cinque 9 milioni e mezzo a testa) e risarcimenti. «Questo processo ha sancito la libertà di calun-
nia - ha attaccato il legale Mazzacurati ha detto un sacco di bugie su Matteoli, perché evidentemente serviva “vendere” un nome importante». Il pg ha comunque ribadito che il quadro accusatorio ricostruito dai pm Stefano Ancilotto e Stefano Buccini e dalla Finanza è solido nei confronti di tutti gli imputati. E ha difeso sia la credibilità di Mazzacurati («vari testi hanno detto che era lucido, vuoti di memoria li
Nuovo test a San Nicolò del Lido
Sollevate dieci paratoie insieme
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ieci paratoie assieme, dopo i test dei giorni scorsi in cui ne erano state sollevate cinque per volta. Ieri si conclusa la sessione di prove della schiera del Mose di Lido Sud, lato San Nicolò del Lido. © RIPRODUZIONE RISERVATA
possiamo avere tutti») che degli altri chiamanti in correità, a partire dall’ex presidente di Mantovani Piergiorgio Baita. Le parti civili hanno chiesto la conferma dei risarcimenti: Cinque, Falconi e Matteoli (per il quale però la morte potrebbe far decadere tutto), per le accuse di corruzione, erano stati condannati a pagare un milione di euro sia allo Stato che al Comune di Venezia, 400 mila alla Regione Veneto, 200 mila alla Città metropolitana e 80 mila al Consorzio Venezia Nuova; il solo Falconi a pagarne altri 50 mila a Ca’ Farsetti per il finanziamento illecito di Orsoni, anche se il reato è stato dichiarato prescritto. «Finora però non abbiamo recuperato un euro», hanno spiegato ieri all’unisono i legali di parte civile. Il più focoso è stato Luigi Ravagnan, che rappresenta il Comune: «Questi comportamenti criminali hanno creato un danno d’immagine enorme a questa città». «Il fondo Neri (quello delle tangenti, ndr) non l’hanno pagato le imprese del Consorzio, ma noi cittadini a causa di costi esorbitanti e ingiustificati», ha detto il collega Giuseppe Chiaia per la Città metropolitana. Alberto Zorzi
La vicenda ● L’inchiesta Mose nasce nel 2010 e si sviluppa con gli arresti del 2013 di Piergiorgio Baita, presidente di Mantovani, e Giovanni Mazzacurati, presidente del Cvn ● Il 4 giugno 2014 c’è la grande retata, con 35 arresti. Buona parte di loro ha patteggiato, in primis l’ex governatore Giancarlo Galan e il suo ex assessore Renato Chisso
VERONA Un anno di reclusione, con pena sospesa, e «stop» alla patente per lo stesso arco di tempo. Questi i termini del patteggiamento siglato ieri dai difensori dell’attore e regista teatrale bellunese Marco Paolini, imputato di omicidio stradale per l’incidente che il 17 luglio scorso in A4 costò la vita alla vicentina Alessandra Lighezzolo, 53 anni, commerciante di Arzignano, e il grave ferimento dell’amica e passeggera che viaggiava al suo fianco, Anna Tovo, 52 anni. Tutto come previsto, dunque. Ieri in aula non sono avvenuti colpi di scena rispetto ai termini su cui si erano già accordati alcuni mesi fa il pm Elisabetta Labate e i legali dell’attore: il giudice Marzio Bruno Guidorizzi ha ritenuto la pena «non manifestamente incongrua» e ha dato il suo assenso al patteggiamento chiudendo definitivamente il caso. Invano i parenti della vittima, tutelati dal legale Stefano Poli, hanno tentato in udienza di costituirsi parte civile: il pm Stefano Aresu e i difensori di Paolini, avvocati Mario Vittore de Marzi di Verona ed Emanuele Fragasso di Padova, si sono opposti e il giudice ha rigettato la domanda dei prossimi congiunti. All’attore sono state inoltre concesse la «non menzione della condanna per legge» e le «attenuanti generiche vista l’incensuratezza e l’intervenuto risarcimento da parte della società assicurativa». Quel maledetto pomeriggio di sangue di 10 mesi fa lungo la A4, alle porte di Verona, tolse la parola perfino a un artista della parola del suo calibro: dopo la tragedia Paolini si trincerò nel silenzio più invalicabile e annullò per trenta giorni gli impegni teatrali in segno di rispetto per la famiglia della donna vicentina che aveva perso la vita nel tragico tamponamento in cui restò ferita l’amica. Erano le 16.20, nel tratto compreso tra i caselli di Verona Sud e Verona Est, quando la Fiat 500 di Anna fu tamponata da una Volvo e finì nella corsia della tangenziale che costeggia l’autostrada, ribaltandosi. Al volante della Volvo, illeso ma sotto choc, c’era il celebre attore che aveva subito ammesso le proprie responsabilità: «È stata colpa mia» disse l’artista (risultato negativo all’alcoltest), spiegando che ad avergli fatto perdere il controllo, fu «un maledetto colpo di tosse ». Laura Tedesco
● Ieri si discuteva il processo d’appello di coloro che erano andati a dibattimento
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Scialpinista vicentino travolto dalla valanga: è grave
L’incidente in Trentino. Commerciante sessantenne di Valdagno ricoverato in Rianimazione TRENTO Ha un fronte di 100 metri e una lunghezza di 400 la valanga che si è staccata ieri mattina sulle Piccole Dolomiti, a 2.259 metri nella zona di Pra degli Angeli, nei pressi del rifugio Campogrosso, al confine fra Trentino e Veneto. Roberto Berlato, commerciante 61enne di Valdagno, è stato travolto dalla neve. Trasportato al Pronto soccorso è ricoverato in Rianimazione all’ospedale di Trento, con un politrauma: la prognosi è riservata e le sue condizioni molto gravi, ma non dovrebbe essere in pericolo di vita. Più di 70 operatori del Soccorso alpino trentino e veneto sono stati
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impegnati tutto il giorno nelle ricerche, temevano ci fossero altre persone coinvolte. L’allarme è scattato alle 11.30 da uno scialpinista che si trovava in quota e ha visto la valanga. Sette persone si trovavano nell’area coinvolta e Berlato ha avuto la peggio. I primi soccorsi gli sono stati prestati dagli escursionisti che erano lì e hanno assistito alla scena. Vedendolo sepolto dalla neve, gli hanno liberato le vie aree e la parte alta del corpo, quindi è arrivato il Soccorso alpino: dall’elicottero sono sbarcate l’unità cinofila e l’équipe medica, che hanno estratto l’uomo dalla neve. Gli
è stato chiesto se con lui ci fossero altre persone ma il vicentino, sotto choc, ha fatto un cenno del capo che non ha dato certezze. Stabilizzato, è
stato trasferito al Santa Chiara. Non è certo uno scialpinista sprovveduto: aveva con sé tutta la strumentazione necessaria, compreso l’Arva. Roberto Berlato Il commerciante vicentino, 61 anni, è in prognosi riservata all’ospedale di Trento
Tre elicotteri hanno effettuato numerose rotazioni per portare in quota il personale del Soccorso Alpino proveniente da diverse aree del Trentino e cinque unità cinofile, per un totale di 75 operatori. In supporto il Soccorso Alpino del Veneto e i vigili del fuoco. Le ricerche con i cani e le operazioni di sondaggio sono proseguite per diverse ore, fino alla completa bonifica della valanga, avvenuta alle 16.45. I carabinieri della compagnia di Rovereto e della stazione di Vallarsa hanno eseguito una serie di controlli sulle targhe delle auto parcheggiate e degli oggetti ritro-
vati nella neve: oltre agli sci e al guanto, è stato recuperato lo zaino di Berlato. Da queste verifiche incrociate hanno potuto escludere la presenza di altre persone sotto la valanga. Hanno quindi contattato i colleghi di Valdagno per avvisare i familiari del vicentino. Fino a ieri sera nessun mancato rientro è stato segnalato, né sono presenti macchine nei punti di partenza dei sentieri: tutti elementi che fanno ben sperare i soccorritori e le forze dell’ordine. In via precauzionale, le segnalazioni delle aree di sondaggio sono state lasciate sul posto. Se arrivasse una chiamata per mancato rientro, i soccorritori avrebbero già tutto pronto per entrare in azione. Annalia Dongilli © RIPRODUZIONE RISERVATA
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BELLUNO
MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
Il piano per gli ospedali
Più riabilitazione meno culle Ecco la nuova sanità veneta La Regione approva le schede ospedaliere, i posti letto sono 18mila, calano quelli del pubblico mentre aumentano nel privato. Invariati primariati e reparti zioni contrastanti: la sanità di Palazzo Balbi privilegia il criterio del tasso di occupazione medio rispetto alla dotazione teorica di partenza; i medici di Anaao e Assomed ne contestano la riduzione in termini reali, la Cgil critica il calo di degenze in ambito pubblico a fronte dell’aumento di prestazioni private (giudicate più
Filippo Tosatto VENEZIA. Una rimodulazione della sanità che riflette i capelli bianchi e le culle vuote del Veneto. Che accresce le risorse erogate alla medicina e alla riabilitazione dell’età adulta e taglia quelle destinate al polo materno-infantile. Che sconta l’esodo di medici dal servizio pubblico e attinge in misura crescente all’offerta privata. Che evita le sforbiciate al circuito degli ospedali confermando – nella sostanza almeno – degenze, reparti e primariati. È questo il leit motiv delle schede ospedaliere 2019-2024 allegate al Piano sociosanitario: dopo il via libera in commissione ed il confronto con le parti, nel pomeriggio la Giunta di Luca Zaia le ha approvate in via definitiva. Nel complesso, il sistema veneto di assistenza e cura potrà
Il governatore Zaia ha assicurato «Qui nessuno resterà senza cure» Intervento chirurgico in ospedale
contare su 17.990 posti letto contro i 17.861 della precedente programmazione: di questi, 14.901 per pazienti acuti (compresi 398 riservati agli extraveneti) e 3089 per la riabilitazione (274 per chi arriva da altre regioni). A questi
oggi corteo e sit-in
La polizia penitenziaria chiede la chiusura della sezione psichiatrica BELLUNO. In piazza dopo
l’ennesima aggressione. Corteo e sit-in, questa mattina, per gli agenti di polizia penitenziaria del carcere di Belluno, che chiedono la chiusura della sezione Articolazione Salute Mentale della casa circondariale di Baldenich. I poliziotti e i rappresentanti sindacali di Cisl Fns, Cgil Fp, Sappe, Fsa Cnpp, Osapp e Uilpa portano in piazza la protesta contro la situazione di degrado e insi-
Un agente penitenziario
venerdì un incontro
Un patto scuola-genitori contro il cyberbullismo BELLUNO. Un incontro per parlare del delicato tema del cyberbullismo. È questa la proposta delle “Scuole in Rete per un mondo di solidarietà e pace” con l’evento intitolato “Internet e i nostri figli: un patto educativo per sopravvivere al web” dedicato in particolare alle famiglie, insegnanti ed educatori. L’iniziativa, realizzata con la collaborazione dei genitori in consiglio di isti-
Franco Chemello
se ne aggiungono 2013 nelle strutture intermedie, pensate per assistere al meglio i pazienti nella fase intermedia tra il ricovero e rientro a casa ma, ad oggi, rimaste perlopiù sulla carta. Un capitolo, quello dei posti letto, oggetto di valuta-
curezza in cui versa la sezione del carcere bellunese in cui sono ospitati i detenuti psichiatrici e per denunciare la grave situazione lavorativa che penalizza tutto il personale dell’istituto penitenziario. Il corteo partirà alle 9 dalla casa circondariale e si concluderà con un sit-in sotto il porticato della Prefettura di Belluno. Richiesto anche un incontro al prefetto, che riceverà i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria alle 11. Sindacati e i lavoratori chiedono la chiusura della sezione Articolazione Salute Mentale, la revisione e integrazione degli organici del personale del corpo di polizia penitenziaria e di quello amministrativo, la tutela del personale e rivendicano il diritto a lavorare in sicurezza. —
tuto del liceo Renier di Belluno, avrà come relatrice il magistrato Roberta Gallego, pubblico ministero presso il tribunale di Belluno e referente del tribunale dei minori. Interverrà anche il referente delle Scuole in Rete Franco Chemello, membro dell’osservatorio regionale Miur sul tema bullismo e cyberbullismo e curatore dell’indagine sul tema nelle scuole bellunesi. Verrò lanciata l’idea di instaurare un patto tra scuole e famiglia per contrastare il dilagante fenomeno. L’appuntamento è fissato per venerdì alle 20.30 al centro Giovanni XXIII di Belluno. – E. D. C.
convenienti sul versante della spesa). Nel dettaglio, il documento di programmazione distingue cinque grandi comparti, comparando il trend del quinquennio precedente e il confronto tra vecchie e nuove dotazioni.
In Area Medica nel 2013 i posti letto erano 6707 (nelle nuove schede sono 7091) mentre il tasso di occupazione reale è stato pari a 6201. Nell’Area Chirurgica, i pl risultavano 4830 (sono diventati 4873) dei quali 3031 occupati. Area Terapia Intensiva: erano 696, sono saliti a 717, l’occupazione ha raggiunto quota 520. La Riabilitazione sale invece da 2662 a 2815 posti letto (il tasso precedente è stato di 2288). Fa eccezione, si diceva, l’Area Materno Infantile, condizionata dalla forte e generalizzata flessione delle nascite: qui le 2013 degenze disponibili (1078 delle quali effettivamente occupate) sono scese a 1822 nelle nuove schede. Ancora: negli ultimi 5 anni la popolazione complessiva ha segnato un -1%; gli ultrasettantenni sono aumentati del 13% e identica percentuale ma in negativo - ha scandito l’andamento delle nascite. La degenza media chirurgica è diminuita del 4%, i ricoveri in riabilitazione del 7% ed è cresciuto del 20% il numero di veneti che hanno fatto la riabilitazione altrove. «A dispetto dei catastrofismi fatti circolare a piene mani, è stato cercato e trovato il giusto equilibrio tra i vari fattori che determinano le scelte programmatorie in sanità», commenta il governatore Zaia «non ci sono stati né tagli né ridimensionamenti, ma una ri-
visitazione delle dotazioni sulla base dei servizi da erogare per rispondere alle nuove esigenze di cura. Questa manovra dà forma e sostanza alla sanità veneta dei prossimi anni, con l’obiettivo di farla crescere rispetto ai già ottimi livelli attuali, a più riprese riconosciuti a livello nazionale e ministeriale»; «Forse qualcuno lo sperava, ma in Veneto ancora una volta nessuno rimarrà senza cure né tanto meno, morirà sulla porta di un ospedale». — aZienda Zero
Con gli acquisti centralizzati 135 mln di risparmi La Commissione regionale sulla sanità ha votato a maggioranza la relazione del direttore generale dell’Azienda Zero, Patrizia Simionato, relativa al 2018. La gestione si è articolata nei seguenti ambiti: centralizzazione degli acquisti, che ha determinato un risparmio di 135 milioni; concorsi pubblici; contabilità, monitoraggio attività delle Aziende sanitarie, fascicolo sanitario elettronico, gestione dei sinistri, formazione sanitaria, analisi in ambito epidemiologico.
computer e smartphone
Nuove tecnologie, un corso per avvicinare gli over 65 È organizzato da Sersa a villa Gaggia Lante a Cavarzano “Ambasciatori digitali” è pensato per favorire l’inclusione sociale degli anziani BELLUNO. Non è mai troppo tardi per imparare a usare computer e telefonini di ultima generazione. È partito lunedì il corso di “digitalizzazione” per over 65 chiamato “Ambasciatori digitali”, curato dall’associazione Informatici senza frontiere in collaborazione con l’Università di Padova, per avvicinare gli anziani all’uso delle nuove tecnologie. «Questi corsi sono utilissimi per favorire l’inclusione sociale e abbattere gli stereotipi legati all’invecchiare», spiega Paolo Santesso, amministratore unico di Sersa, «le nuove tecnologie, infatti, migliorano e aumentano la facilità di accesso a diritti e servizi degli over 65, offrendo loro nuove opportunità». Le attività, interamente finanziate dalla Regione con un bando che punta all’invecchiamento attivo, sono ospitate nella sede di Sersa a villa Gaggia Lante, a Cavarzano. I primi due corsi si occuperanno dell’uso generico del pc e dell’utilizzo di smartphone e tablet». I pc saranno disponibili nella struttura, mentre gli “studenti” del corso per
Un’anziana davanti al computer
smartphone e tablet dovranno già possedere uno di questi strumenti. Verso fine estate, inoltre, verrà organizzato un ulteriore corso di “digital storytelling” (il racconto attraverso immagini e testi realizzati al computer), per stimolare la creatività e la socialità dei corsisti, scattando fotografie e video, scrivendo racconti, registrando audio, per creare piccoli progetti digitali creativi e narrativi. «Questa è un’attività che si va ad aggiungere alle tante altre ospitate da Sersa che non la fanno essere una “semplice” casa di riposo,
ma la rendono un luogo di comunità e di incontro», aggiunge l’assessore alle politiche sociali del Comune di Belluno, «questo progetto è una grande occasione di confronto tra la generazione dei “nativi digitali”, o di chi vive e lavora con le nuove tecnologie, e chi invece ci si avvicina per la prima volta, continuando il lavoro già iniziato con il progetto Interreg Eca. r. e. , accorciando o addirittura annullando, grazie agli strumenti informatici, le distanze nel nostro territorio». — F. R.
ATTUALITÀ
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ITALIA & MONDO stati uniti
Whatsapp è vulnerabile
trollo del dispositivo senza che l’utente se ne accorga e una volta “infetti” non la si po’trasmettere ad altri. Diverse persone intercettate dal software, inclusi un amico personale di Kashoggi e Amnesty International hanno fatto causa alla Nso. La compagnia israeliana non ha smentito l’indiscrezione, limitandosi a far notare che il software viene venduto ad agenzie governative e forze dell’ordine, che sono responsabili dell’utilizzo. «Il virus spia ha tutti i tratti distintivi di una compagnia privata, nota per le sue collaborazioni con alcuni governi e per rilasciare spyware in grado di prendere il controllo dei sistemi operativi» spiegano dall’azienda californiana. Ancora: «Abbiamo contattato Citizen Lab e i gruppi impegnati per i diritti umani, risolto il problema e pubblicato un aggiornamento del software». Gli ingegneri messi in campo per capire che cosa sia accaduto hanno scoperto che le persone che sono obiettivo dell’infezione possono ricevere una o due chiamate da numeri che non conoscono, e durante la chiamata il virus viene installato. Il problema riguarda la app della chat WhatsApp sia per Android che per iOs e Tizen, il sistema operativo open source per i dispositivi mobili. —
zia, tamponò la Fiat 500 sulla quale viaggiavano due amiche, Alessandra Lighezzolo, 53 anni di Arzignano, e Anna Tovo, la conducente dell’auto, di Montecchio Maggiore. Un incidente provocato da un violento colpo di tosse: una perdita di attenzione durata pochi istanti ma purtroppo sufficiente a far sì che la Volvo tamponasse la 500 che in seguito all’urto scavalcò il guardrail della Serenissima finendo sulla corsia ovest della tangenziale sud, capovolgendosi. In quel momento non stava arrivando alcun veicolo, la Fiat 500 non fu ulteriormente travolta ma l’impatto con il suolo fu devastante: la signora Lighezzolo, dopo aver sbattuto violentemente il capo contro il parabrezza, andò in arresto cardiaco e due giorni dopo morì. Trauma cranico anche per la conducente che a distan-
za di mesi presenta ancora problemi. E per l’attore regista l’accusa fu duplice: omicidio colposo e lesioni gravi. Ieri il gup ha precluso la costituzione di parte civile (l’avvocato Stefano Poli assiste sia i congiunti della vittima sia la signora Tovo) sulla base della pronuncia delle Sezioni Unite della Cassazione che non prevede tale possibilità qualora venga concordato un patteggiamento in fase di indagini. Con il consenso delle difese il vedovo e i figli della signora sono rimasti in aula. Proprio il vedovo della vittima, Massimo Meggiolaro, nel corridoio del tribunale di Verona, ha consegnato all’avvocato De Marzi una foto della moglie Alessandra, pregandolo di farla avere all’attore. «Marco Paolini è già lacerato per questa drammatica vicenda», ha detto l’avvocato. —
fra veneto e trentino
le, tutela dei dati personali in base al Gdpr, sicurezza e riforma del terzo settore. E in punto di normative le Pro Loco possono finalmente tirare un sospiro di sollievo con la correzione della legge “Spazzacorrotti” da parte del “Decreto Crescita”, che ha eliminato l’equiparazione delle Pro Loco (se iscritte al Registro unico del Terzo settore, o ai registri regionali o nazionali) ai partiti politici. Di fatto una semplificazione agli adempimenti richiesti per gli enti che operano nel volontariato, tra cui le Pro Loco. «Accogliamo con viva soddisfazione la notizia di questo chiarimento legislativo – commenta Follador, presidente dell’Unione Pro Loco del Veneto – poiché ci consente di tor-
nare a lavorare con maggiore serenità. Un risultato che abbiamo ottenuto grazie alle rete delle Pro Loco, ai nostri associati e all’intero mondo del volontariato che, unito, ha fatto sentire la propria voce mettendo in risalto le criticità di un decreto evidentemente scritto senza prima interloquire con i diretti interessati». L’appello al governo gialloverde è chiaro: «Ora l’auspicio per le nostre Pro Loco, così come per le tante associazioni di volontariato – conclude Follador – è che si possa tornare a prestare serenamente la nostra opera sul territorio, senza doverci confrontare con nuove richieste amministrative o adempimenti burocratici». — M. C. P.
california
Whatsapp non è sicura Un programma-spia “buca” l’applicazione Il virus entra con una chiamata. Ignoto il numero di infezioni La piattaforma: «Falla risolta ma aggiornate app e sistema» ROMA. Se pensavate di essere al sicuro chattando o scambiando dati, immagini o conversazioni su Whatsapp, vi sbagliavate. Nonostante la sua tecnologia sia considerata tra le più protette, grazie soprattutto al sistema di crittografia “end to end”, anche la più famosa applicazione che è in grado di contare oltre 1 miliardo e mezzo di utenti attivi, è stato “bucato” grazie a un punto debole nel sistema di chiamata vocale. A rivelarlo è stata la stessa compagnia californiana, secondo cui lo spyware ha infettato un numero imprecisato di smartphone con una semplice chiamata e senza neanche il
bisogno che la vittima rispondesse. La falla, rassicura l’azienda di proprietà di Facebook, è già stata riparata, ma invita gli utenti ad aggiornare la app e il sistema operativo. Lo spyware, programma spia che carpisce le informazioni già presenti sullo smartphone, ha un nome. Secondo il Financial Times è “Pegasus”, della Compagnia israeliana Nso Group, già implicata in diversi casi di infiltrazione negli smartphone di avvocati, attivisti per i diritti umani, dissidenti e giornalisti, compreso il reporter saudita ucciso in Turchia Jamal Khashoggi. Lo spyware prende il con-
udienza a verona
Incidente mortale in A4 l’attore Paolini patteggia un anno di reclusione VERONA. Patteggiamento di un anno con il beneficio della pena sospesa per l’attore Marco Paolini, al quale viene sospesa la patente per un anno. È la pena concordata in fase di indagini tra gli avvocati Mario Vittore De Marzi (che difendeva l’attore) ed Emanuele Fragasso jr e il pm. Ed è la decisione adottata dal gup Marzio Bruno Guidorizzi nei confronti dell’attore, il quale il 17 luglio 2018, alla guida di una Volvo, procedendo lungo l’autostrada Serenissima in direzione di Vene-
L’attore Marco Paolini
domenica a castelfranco
Pro Loco in assemblea «Non siamo partiti bene il nuovo decreto» CASTELFRANCO. Si aprirà dome-
nica dalle 9. 30 all’Accademico la 49esima assemblea delle Pro Loco del Veneto, a Castelfranco Veneto. Protagoniste della giornata le 550 Pro Loco del Veneto che potranno discutere dei temi più importanti per la vita del volontariato insieme alle autorità locali. Interverranno il presidente Unpli Veneto Giovanni Follador, il presidente del Consorzio Pro
Loco La Castellana Enrico Barichello, la presidente dell’associazione Comuni della marca Mariarosa Baraza, il n. 1 di Unioncamere Veneto Mario Pozza, l’assessore regionale al turismo Federico Caner. Oltre al sindaco e presidente della Provincia Stefano Marcon e al presidente della locale Pro Loco, Roberto Pinto. Tra i temi, si parlerà di piano strategico del turismo regiona-
Alta tensione Usa-Iran C’è un piano di Trump Pronti 120mila soldati WASHINGTON. Sale ancora la
tensione tra Usa e Iran. Il ministro della Difesa ad interim, Patrick Shanahan, avrebbe presentato a Donald Trump un piano militare aggiornato che prevede l’invio di un massimo di 120mila soldati americani in Medio Oriente nel caso in cui Teheran dovesse attaccare le forze americane o accelerare sulle armi nucleari. Lo ha svelato il New York Times, citando dirigenti dell’amministrazione, secondo cui la revisione del piano riflette la linea dura dei falchi, guidati dal consigliere alla sicurezza nazionale John Bolton, artefice di un intervento sin da quando lavorava con George W. Bush. Il precedente piano includeva anche un’operazione di cyberwar denominata “Nitro Zeus” per paralizzare l’Iran nelle prime ore di un eventuale attacco. Il presidente ha liquidato la notizia come fake news, precisando poi che manderebbe «molte più truppe», se volesse schierarne. «Noi fon-
L’incontro fra Pompeo e Putin
damentalmente non vogliamo una guerra con l’Iran», gli ha fatto eco il segretario di Stato Mike Pompeo da Sochi, dove ha incontrato il leader del Cremlino Vladimir Putin. «Non ci sarà nessuna guerra con gli Usa», ha assicurato in tv la Guida suprema di Teheran, l’ayatollah Ali Khamenei, ribadendo però che l’Iran non negozierà con gli Stati Uniti sul nucleare. Ma dubbi e timori restano. –
Valanga su scialpinista è in gravi condizioni VICENZA. Una valanga si è staccata ieri mattina sotto il rifugio Fraccaroli, in località Pra dei Angeli, a cavallo tra Trentino e Veneto. Una persona è stata recuperata ed è ricoverata a Trento in rianimazione. Testimoni hanno riferito di aver visto la slavina investire un secondo escursionista, che i soccorritori hanno cercato a lungo sotto la massa di neve fino a sospendere le ricerche nell’ipotesi che in realtà solo una persona sia stata investita dalla massa nevosa. Il lavoro dei soccorritori è stato reso estre-
mamente difficoltoso a causa della nebbia, che impediva la visibilità per ampi tratti, tanto che l'elicottero inviato da Verona ha dovuto rientrare alla base. Sul posto, dalle 11 di ieri mattina, quando la slavina si è staccata, sei unità cinofile e circa 70 uomini del Soccorso alpino di Trentino e Veneto. Ieri sera la bonifica si è conclusa con un nulla di fatto. Esclusa, alla fine, la presenza di un altro scialpinista coinvolto nella valanga, che aveva un fronte di circa 100 metri e una lunghezza di circa 400 metri. —
domani la cerimonia a verona
Giornalismo d’inchiesta il premio dell’Ordine VENEZIA. In dirittura d’arrivo
il premio giornalistico “Michelangelo Bellinetti” che sarà consegnato domani a Verona nella Sala Maffeiana a Verona. La cerimonia di premiazione si terrà alle 12 e precederà la tavola rotonda del seminario accreditato per la formazione obbligatoria di giornalisti e avvocati sul tema “giornalismo d’inchiesta: istruzioni per l’uso”. L’Ordine, che ha dato vita al premio in collaborazione con la fami-
glia del giornalista scomparso nel 2016, ha scelto di dedicarlo a uno degli ambiti più sfidanti e delicati della professione, appunto il giornalismo d’inchiesta. Oltre 50 gli articoli e i servizi apparsi sulle testate cartacee venete nel corso del 2018 esaminati dalla giuria presieduta da Gianluca Amadori e composta da Claudio Baccarin, Orazio Carrubba, Maria Fiorenza Coppari, Renzo Mazzaro, Giuseppe Pietrobelli. —
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MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2019 LA TRIBUNA
TREVISO
Verso le elezioni
Sala pubblica ai neofascisti, bufera su Conte Concessa la biblioteca di S. Antonino a Casapound. Il sindaco: «Applico solo il regolamento». L’Anpi: «Deriva di destra» Alessandro Zago Bufera sul Comune di Treviso, che ha messo a disposizione di Casapound la biblioteca comunale di Sant’Antonino. Il partito di estrema destra domani alle 21, infatti, vi terrà un incontro pubblico contro l’unione europea. Il titolo della serata è il seguente: “Italexit, fuori dall’unione europea per tornare civiltà”. Saranno presenti la candidata alle elezioni europee Elisabetta Uccello e Andrea De Bortoli di Casapound Treviso. E scoppia l’ennesima polemica contro Ca’ Sugana. «L’aria della destra è sempre più pesante in Comune», dice il centrosinistra, ricordando di recente la presentazione di un fumetto sulle foibe per le scuole, “Foiba Rossa”, a Ca’ Sugana, con l’assessore regionale Elena Donazzan; ma anche il fatto che Forza Nuova ha appena aperto una sede in città e ha cominciato a fare ronde in centro storico «per garantire la sicurezza». E ora tocca a Casapound, che per la serata di domani in prima battuta aveva chiesto la Sala Verde di palazzo Rinaldi, ma solo per mancanza di guardiani notturni è stata dirottata su Sant’Antonino. Una sala pubblica data ai nostalgici del fascismo, di fatto: Simone Di Stefano, vicepresidente di Casapound, di recente ha detto: «Siamo orgogliosi di rappresentare il fascismo sociale. Nello spirito continuiamo a essere fascisti anche se siamo nel terzo millennio e il potere lo dobbiamo ottenere solo grazie al consenso popolare». CONTE E DE CHECCHI
Parole molto chiare. La concessione della sala della biblioteca da parte dell’amministrazione del sindaco Mario Conte è stata data nella giunta di venerdì scorso, con comunicazione del vicesindaco Andrea De Checchi. Aria di destra a Ca’ Sugana? Il sindaco Conte non ci sta:
«Il regolamento comunale, appositamente modificato dalla precedente giunta Manildo, concede le sale comunali anche ai partiti politici. E Casapound è un partito, che corre alle elezioni a tutti i livelli. Come amministrazione, quindi, abbiamo applicato il regolamento. Non siamo dei nostalgici ma dei democratici: le sale comunali le diamo a Casapound come a
La giunta: «Trattiamo tutti allo stesso modo Senza censure né preferenze politiche» Lgbt (il collettivo di lesbiche, gay, bisessuali e transgender), ai partigiani e via di questo passo. A tutte le persone che comunque rispettano le regole del vivere sociale». E De Checchi rilancia: «Sono di formazione liberale, e quindi penso che tutti abbiano il diritto di esprimere le proprie idee politiche. Casapound? È un partito riconosciuto che, al di là della sua ideologia, non è né eversivo né formato da terroristi. È piuttosto pericoloso far passare il concetto che alcuni meritano le sale pubbliche, mentre altri no. Se il dibattito politico è all’insegna della legge e del decoro, tutti hanno il diritto di esprimersi».
Il manifesto dell’incontro di Casapound. A fianco da sinistra in alto, in senso orario, Conte, De Checchi, Pelloni e Varnier
il centrosinistra
«Asse con i nostalgici del Duce solo per raccattare i loro voti»
LA RABBIA DELL’ANPI
«È in atto uno sdoganamento pericoloso delle destre, che parte dal fatto che Salvini le legittima. Il sindaco Conte aveva tutte le armi per non concedere quella sala pubblica, se solo lo avesse voluto». A parlare è Giuliano Varnier, presidente dell’associazione partigiani di Treviso, l’Anpi: «Quelli di Casapound sono neofascisti dichiarati, inutile girarci intorno. E, lo ripeto, un sindaco ha tutti gli strumenti per non concedere una sala del Comune. L’aria che tira è sempre più pesante». —
Il Pd: «Non bastavano le ronde di Forza Nuova? Così si offende una città medaglia d’oro per la Resistenza». Coalizione Civica: «Un comma lo vieta»
«Il sindaco Conte è come il ministro Salvini: ha stretto un patto per avere i voti dell’estrema destra in cambio di agibilità politica». A parlare è il capogruppo del Pd a palazzo dei Trecento Stefano Pelloni, che sottolinea: «Scopriamo che l’amministrazione di Treviso, una città medaglia d’oro per la resistenza al nazifascismo, ha
appello dei sindacati agli amministratori
«Denunciate gli evasori fiscali per dare soldi ai servizi sociali» Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato 10 confronti con chi scende in lizza il 26 maggio. Da uno studio la Marca registra un aumento dei contribuenti
La Marca sta dando segnali positivi, ma i sindacati chiedono garanzie a chi verrà eletto (o rieletto) il 26 maggio. Nel 2017, rispetto al 2013, è aumentato il numero dei contribuenti per circa 15 mila uni-
tà. Maggiore è pure l’ammontare del reddito imponibile Irpef, passato da quota 12 milioni 300 mila euro a 13 milioni 231 mila euro. A cosa si deve tale aumento? Al rinnovo dei contratti, sia a termine che indeterminati, e agli 80 euro, il cosiddetto bonus Renzi. A dirlo sono le tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil dopo lo studio sull’andamento del reddito Irpef, elaborato sui dati della Banca d’Italia, del triennio
2013-2017 nei 95 Comuni della Marca. Numeri che si aggiungono a quelli che mostrano come siano però aumentate anche le persone che dichiarano un reddito complessivo uguale o minore a zero (passate dalle 2.608 del 2013 alle 3.922 del 2017) mentre continuano a crescere coloro che dichiarano redditi dai 26 mila ai 55 mila euro (120 mila nel 2013 e 138 mila nel 2017) e oltre. Un quadro relativa-
concesso spazi comunali a Casapound.È davvero una vergogna per la nostra città, Casapound tenta la riabilitazione di Mussolini e i suoi militanti si dichiarano fascisti del terzo millennio. Conte ha costruito un’intesa con queste realtà di estrema destra per avere i loro voti in cambio di garantire spazi e agibilità politica. Forza Nuova ha aperto una sede in città, lo stesso partito neofascista realizza ronde notturne per le quali il sindaco si dichiara contrario ma non muove un dito per impedirle, la maggioranza leghista
mente confortante. Ma i sindacati chiedono garanzie: «Lo spettro dell’aumento dell’Iva è ancora alle porte, e colpirebbe tutti», sostiene Cinzia Bonan, segretario generale Cisl Belluno-Treviso. È così che partendo ieri da Preganziol le tre sigle sindacali hanno lanciato dieci incontri per confrontarsi con i candidati sindaci: «Chiederemo loro che attenzioni avranno su sanità, assistenza, tassazione e governance: non intendiamo spostare voti, ma discutere. Anche perché si tratta di temi trasversali e tutti i candidati dovrebbero sapere di cosa si parla. È su queste tematiche che si gioca la vita delle nostre famiglie eppure nei programmi di tutte le liste non se ne vede granché trac-
ha scelto come presidente della commissione consigliare Urbanistica e Territorio Davide Visentin, che fino al 2016 era segretario regionale di Forza Nuova e ora si concedono spazi comunali». Pelloni ricorda infine che «insieme ad Anpi e Coalizione Civica stiamo raccogliendo firme per una delibera consigliare di iniziativa popolare per impedire ai partiti neofascisti di utilizzare spazi pubblici». Ideatore della raccolta firme, Gigi Calesso di Coalizione Civica, che attacca: «Non mi pare che la concessione da parte
cia» dice Paolino Barbiero, segretario generale Spi-Cgil, «Allo stesso tempo mancano altri due temi fondamentali in quasi tutti i programmi, entrambi che hanno già dato risultati. Sono le unioni di servizi tra Comuni, che nel tempo possono sfociare nella fusione come avvenuto con Pieve del Grappa; e gli accordi con le forze dell’ordine, Finanza in particolare, per far emergere gli evasori». «Il 50% delle entrate correnti dei Comuni viene speso per il sociale: è la dimostrazione che la politica dei Comuni deve ruotare attorno a queste tematiche. Ai sindaci chiederemo degli impegni precisi» chiudono Sneder Scotton (pensionati Cisl) e Mauro Visentin (Cgil). — A.B.V.
dell’amministrazione di una sala pubblica a Casapound sia compatibile con il comma 4 dell’articolo 1 del regolamento sale comunali, che dice: “nell’ambito del perseguimento dei fondamentali principi di libertà, uguaglianza e tolleranza, non verranno concessi utilizzi per iniziative che incitino alla discriminazione o alla violenza in particolare per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi o che abbiano tra i loro fini l’apologia del fascismo o del nazismo”». Interviene sulle ronde in particolare Roberto Grigoletto del Pd, ex vicesindaco: «Il bisogno che sentono i rondisti di Forza Nuova, politicamente contigui a Conte, di “pensarci loro” a riportare l’ordine in città, la dice lunga del fallimento della giunta Conte sul piano della sicurezza». — A.Z.
IN BREVE Forum delle Famiglie Un “manifesto” per 20 candidati Il Forum delle Famiglie ha sottoposto ai candidati alle europee il Manifesto della Federazione europea. Hanno aderito in 20.
PROVINCIA DI TREVISO Stazione Unica Appaltante Area Beni e Servzi - Prot. 27.533 ESTRATTO AVVISO DI AGGIUDICAZIONE Avviso integrale di aggiudicazione procedura aperta per l’affidamento del “Servizio di pubbliche affissioni e di servizi vari di riscossione – Comuni aderenti alla SUA”, disponibile al seguente indirizzo: http://www.provincia. treviso.it Il Coordinatore della Sua – Area Beni e Servizi Avv. Carlo Rapicavoli
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REGIONE
MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
Verso le elezioni europeee il vicepremier e leader della lega a verona
apre la nuova sede
Salvini ai 5 Stelle: «Tempo scaduto su autonomia e Alta velocità»
Cassa depositi e prestiti lancia piano triennale da 80 miliardi
«Di Maio spieghi ai veneti perché si è rimangiato la parola». Replica il ministro Lezzi: fuori il progetto Maio e Salvini come protagonisti di «un Grande Fratello versione horror dove si litiga sempre e non si lavora mai». C’è né anche sul versante federalista e in riva all’Adige è Flavio Tosi a puntare l’indice: «Il grande bluff è servito ed è destinato a consumarsi in farsa», profetizza l’ex sindaco cacciato dal Carroccio «Di Maio ha seppellito definitivamente l’autonomia definendola una “deriva”. Salvini gli ha risposto che “non si può dire di no a tutto” mentre Zaia si dice “in imbarazzo” per l’alleanza con il M5S. Qui ci prendono tutti in giro: chi ha deciso di sposare i grillini e di tradire il centrodestra? La verità è che preparano la crisi dopo le Europee e vogliono darsi alla macchia per fuggire dalle loro responsabilità e non rispondere dei danni causati: i populisti fregheranno il popolo, succede sempre così...» .
dall’inviato Filippo Tosatto VERONA. L’epifania veneta di
Matteo Salvini riserva una parola buona per tutti. L’alleato-rivale a Cinque Stelle? «Il signor Di Maio venga a spiegare ai veneti e ai lombardi che si è rimangiato la parola sull’autonomia e sull’Alta velocità Brescia-Padova, con i signor no non si costruisce nulla, in Italia abbiamo bisogno di sì»; gli avversari dem? «Per quelli della sinistra prima vengono gli altri, i rom, i richiedenti asilo, e alla fine i poveri italiani, ma solo se avanza qualcosa»; l’Unione di Bruxelles e i suoi supporter? «Sono stufo di quest’Europa che ci vuole tutti precari e sudditi, in pensione a 97 anni ci vadano la Merkel, Soros e Juncker, qui abbiamo altre idee per i nostri figli».
SALE LA TENSIONE
L’approssimarsi del voto europeo acuisce i contrasti gialloverdi e se il vicepremier grillino punge l’alleato – «La Lega la smetta di soffiare sul fuoco, nelle piazze sale la tensione, d’ora in poi la marcheremo stretta» – il ministro degli Interni ribatte a muso duro: «C’è troppa sintonia tra M5S e Pd, vogliono io che riapra i porti, contestano il decreto sicurezza, si oppongono alla flat tax... In questi undici mesi noi abbiamo rispettato il contratto, facciano altrettanto oppure dicano finalmente cosa intendono fare. Non c’è più tempo da perdere, le famiglie, i lavoratori, le imprese sono stanche delle chiacchiere da salotto, vogliono risposte». Saltabeccando dai comizi nel Vicentino alla visita istituzionale di Verona – accolto dai fischi e i buu di una decina di antagonisti, ha presenziato all’inaugurazione della prima se-
CALENDA: «È UN HORROR»
Verona, l’intervento di Matteo Salvini all’inagurazione della nuova sede alla Cassa depositi e prestiti
«La sinistra? Prima rom e migranti poi, se avanza qualcosa i poveri italiani» de territoriale di Cassa depositi e prestiti – il Matteo di lotta e di governo ha ribadito la ricetta sovranista in economia: «I limiti del 3% nell’aumento di spesa? Alla faccia degli euroburocrati e dei loro scudieri, noi investiremo tutto il denaro che serve finché la disoccupazione in Italia non sarà dimezzata. In questi anni i vertici dell’Ue hanno massacrato le nostre banche e i nostri ri-
sparmiatori: il bastone per l’Italia, la carota a Francia e Germania, due pesi e due misure, sì. Ma dal 27 maggio cambierà tutto e il popolo ritroverà voce e potere decisionale: chi dice che vogliamo distruggere l’Europa sbaglia di grosso, noi vogliamo rilegittimarla e salvarla dal baratro». BRUNETTA: CHE DISASTRO
La politica romana non gli risparmia frecciate: «Parole irresponsabili, per i trader internazionali la linea economica di Lega e Cinque Stelle rappresenta un rischio per l’Unione Europea perché sostiene politiche assistenzialiste e con pochi effetti sul Pil, basate sul
«L’Ue ci vuole precari In pensione a 97 anni ci vadano Merkel Juncker e Soros» non rispetto della disciplina fiscale», sentenzia Renato Brunetta di Forza Italia. «Grandi promesse ma la situazione peggiora, smetta di fare campagna elettorale e inizi a governare seriamente per cambiare le cose», rincara la Cgil per voce del segretario Maurizio Landini mentre Carlo Calenda, il capolista del partito democratico nella circoscrizione Nordest, definisce Di
È proprio così? «Sull’autonomia noi non abbiamo intenzione di perdere tempo, però vorremmo leggere il progetto, come si fa con tutti i provvedimenti. Ad ogni Consiglio dei ministri attendiamo il testo definitivo, è dal 22 ottobre che lo promettono», graffia Barbara Lezzi, il ministro a 5 Stelle per il Sud. «Il decentramento lo vogliamo anche noi, ma va fatto bene e senza diktat», fa eco Mattia Fantinati, il sottosegretario alla Pubblica Amministrazione. A proposito di Nord e Mezzogiorno: domani Salvini sarà a Napoli e il governatore De Luca preannuncia un dono di benvenuto: «Ho contattato Attolini, il sarto de “La grande bellezza”, perché gli confezioni un bel vestito, non se ne può più di felpe e giubbini». Ah, l’ospitalità sudista. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
nuovo fronte gialloverde
Le nomine politiche in sanità Grillo dice stop, Regioni furiose Il ministro del M5S: «Sì ai bravi medici, basta raccomandati» Veneto leghista pronto al ricorso Bond (Forza Italia): «Atto lesivo daremo battaglia in aula» ROMA. Ennesimo dispetto in casa gialloverde. Il ministro a 5 Stelle della Salute, Giulia Grillo, ha presentato un emendamento al decreto “omnibus” sulla Calabria che prevede, sostanzialmente, di
sottrarre a tutti i presidenti di Regione la facoltà di nominare i direttori generali delle Ulss. Uno schiaffo alle velleità di maggiore autonomia e in particolare al Veneto leghista che un anno fa aveva impugnato, con successo, un analogo decreto firmato dall’allora ministro, Beatrice Lorenzin. Nel dettaglio, oggi, la normativa prevede che i governatori scelgano i manager nell’ambito della “rosa” elaborata da
una commissione composta da tre esperti (Regione, Università, Agenas) che a sua volta attinge all’elenco nazionale dei professionisti dotati dei requisiti previsti. Se la riforma Grillo avrà successo, invece, sarà la commissione a stabilire direttamente la graduatoria dei più meritevoli e ai presidenti regionali non resterà che certificarne la scelta, senza facoltà discrezionale. «Sì ai bravi medici, no ai rac-
Giulia Grillo ministro della Salute accanto al vicepremier Luigi Di Maio
VERONA. Cassa depositi e prestiti apre ai territori, e vara un piano di aperture di nuove sedi in tutta Italia. La prima è stata inaugurata a Verona: «Questa scelta testimonia la nostra volontà di sostenere lo sviluppo delle amministrazioni e le piccole e medie imprese come volano della crescita del sistema Paese», le parole del presidente Massimo Tononi «il senso di responsabilità nei confronti degli oltre 26 milioni di risparmiatori postali e dei nostri azionisti ci impone di privilegiare gli interventi che generano maggiori ricadute sull’economia e sul benessere dei cittadini». L’attività viene ridisegnata in funzione delle esigenze delle comunità locali, con un cambio di passo rispetto al passato: «L’obiettivo è valorizzare le sinergie con partner bancari e istituzioni locali. Le nuove sedi porteranno alle imprese sul territorio tutti i prodotti e i servizi del Gruppo Cdp, che punta a supportare 60 mila aziende nei prossimi tre anni, mobilitando risorse proprie per oltre 80 miliardi di euro». «C’è un rapporto storico che ci unisce ai territori e oggi lo rafforziamo avviando dal Veneto questo progetto», ha fatto spiegato l’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo «i nuovi uffici saranno operativi in tutta Italia, con un’offerta integrata di strumenti dedicati alle pmi e agli enti locali. Grazie al nuovo modello portiamo sul territorio le professionalità e le competenze del gruppo fatto di tecnici al servizio del Paese». All’evento, nel cinquecentesco Palazzo Giusti, è intervenuto il ministro degli Interni e vicepremier Matteo Salvini: «Questa è la politica vera, seria», ha detto «Cdp si apre al territorio e realizza nei fatti l’autonomia finanziaria». –
comandati. Basta nomine politiche in sanità, sono fonte di scandali ovunque, dall’Umbria alla Calabria, è tempo di garantire trasparenza», la parola d’ordine dei 5 Stelle, con Luigi Di Maio lesto a schierarsi al fianco del ministro. Prevedibile l’altolà della Lega, secco “no” annunciato anche da Forza Italia: «Calare dall’alto scelte così delicate rappresenta una violazione dell’autonomia del territorio, e soprattutto, lede il rapporto fiduciario tra istituzioni e manager, ci opporremo con forza», dichiara il deputato Dario Bond. Fulminante il commento di Vicenzo De Luca: «Di Maio», graffia il governatore dem della Campania «è un truffatore politico». — Filippo Tosatto
XVI
Riviera
ATTESA PER LE SCHEDE Solo oggi si saprà se Dolo avrà ripreso o meno il primario del settore materno-infantile, come da richiesta dei primi cittadini dell’area vasta
del Brenta
Mercoledì 15 Maggio 2019 www.gazzettino.it
mestrecronaca@gazzettino.it
Sanità, l’ultima carta dei sindaci Ieri, a poche ore dall’approvazione delle nuove schede, `Le indiscrezioni: Anestesia e Rianimazione potrebbe faccia a faccia con Luca Zaia e con l’assessore Lanzarin essere stata trasformata in unità operativa complessa `
I bambini a lezione di pace dal sindaco
LOTTA PER GLI OSPEDALI
PIANIGA
Nuove schede ospedaliere approvate ieri dalla giunta regionale tra le speranze dei sindaci della Riviera e del Miranese che appena poche ore prima erano stati ricevuti dal presidente della Regione, Luca Zaia, e dall’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, per ribadire la loro richiesta di ridimensionare i tagli previsti per Dolo e Mirano. Per la Riviera, le prime anticipazioni non ufficiali riguarderebbero Anestesia e Rianimazione che potrebbe essere stata trasformata in unità operativa complessa, mentre qualcosa in più potrebbe essere stato portato a casa anche per Radiologia. Solamente oggi però si saprà se il nosocomio di Dolo avrà riguadagnato o meno il primario del settore Materno-infantile o conquistato nuovi posti letto, così come richiesto appunto dai primi cittadini in delegazione a Venezia. Va detto che in generale i numeri contemplati dalla nuova programmazione a livello regionale sono aumentati di 129 unità. «Il presidente si è dimostrato disponibile – ha riferito il sindaco di Fiesso d’Artico e vicepresidente del comitato dei sindaci del distretto Mirano-Dolo, Andrea Martellato – Zaia ha detto di comprendere la nostra preoccupazione. Abbiamo sottolineato ancora una volta quanto sostenuto in queste settimane, vale a dire la necessità di mantenere le schede del 2016, evitando di penalizzare oltremodo il nostro territorio». Marco Dori ha aggiunto: «Per Mira ho avuto anche l’occasione di sottoporre a Zaia la vicenda del nuovo
Il sindaco di Pianiga Federico Calzavara e l’assessore alla Pubblica Istruzione Chiara Cazzagon hanno incontrato alcune settimane fa i bambini della classe IV A della scuola primaria di Pianiga nell’ambito di un progetto didattico di educazione civica. I giovanissimi studenti, entusiasti per la visita ricevuta, hanno raccontato l’esperienza sostenuta in classe attraverso lo studio e il confronto di alcuni articoli della Costituzione e hanno riflettuto sulla loro vita e su cosa significa essere cittadini attivi fin da piccoli. Hanno affrontato anche una tematica “dura” come la guerra attraverso l’articolo 11 della Costituzione e la lettura di brani del “Diario di Anna Frank”, ragionando sull’impegno che ciascuno può assumere individualmente per evitare situazioni di conflitto. Da queste riflessioni è stato poi creato un “albero della pace”: su ogni foglia ciascun alunno ha fissato un impegno da prendere nella propria vita quotidiana. Partendo dall’articolo 30 i bambini hanno poi approfondito il tema della famiglia, composto a piccoli gruppi delle poesie, ragionato sui sistemi scolastici nei vari Paesi del mondo, le cui caratteristiche principali sono state poi messe in alcune scenette. Non ultime le problematiche ambientali relative all’inquinamento dell’aria e dell’acqua, al disboscamento, allo smaltimento dei rifiuti e alla tutela del patrimonio artistico.
MARTELLATO (FIESSO): «IL PRESIDENTE COMPRENDE LE PREOCCUPAZIONI» DORI (MIRA): «C’E PURE LA QUESTIONE DISTRETTO»
MOBILITAZIONE I sindaci di Riviera e Miranese schierati davanti all’ospedale di Dolo. In alto il nosocomio di Noale.
distretto sanitario: mi è stato garantito che la questione sarà approfondita».
Tribunale del malato
LA PROTESTA
«Decine di proteste per esami in ritardo»
La protesta dei sindaci era iniziata ufficialmente poco più di un mese fa con un simbolico tour nelle strutture sanitarie del territorio - Dolo, Mirano e Noale - ed era poi proseguita con un primo sit in a palazzo Ferro Fini. A fine aprile infatti i primi cittadini erano già stati ricevuti dall’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, proprio nella stessa giornata in cui erano state approvate dalla quinta Commissione regionale alcune ulteriori modifiche alle schede, con l’assegnazione di 10 posti letto in più per Dolo (4 a Medicina, 2 a Cardiologia, 2 a Chirurgia e 2 a Ostetricia), più altri 35 posti, oltre ai 10 già accordati in
Liste di attesa, decine le segnalazioni al Tribunale del malato per il mancato rispetto dei tempi di evasione delle richieste negli ospedali di Dolo e Mirano. Il problema riguarda per lo più i primi accessi, vale a dire le prestazioni che servono a fare una diagnosi iniziale. Nell’ultimo trimestre è arrivata notizia di almeno una trentina di situazioni critiche. «I ritardi interessano in particolare gli esami strumentali come ad esempio risonanza magnetica, tac, ecografia» - spiega Sandra Boscolo, presidente del Tribunale. Ma riguardano pure le prestazioni che rientrano
nelle classi B e D, “breve” e “differibile”, che dovrebbero essere eseguite entro 10 e 30 giorni. Il nuovo Piano nazionale sulle attese, che entrerà in vigore tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, riduce i tempi fissati per le prestazioni “P”, cioè quelle patologie per le quali non è previsto un aggravamento nel breve periodo, da 180 a 120 giorni. Anche il limite massimo per un intervento di classe D, le patologie che non causano immediato dolore o disabilità, viene fissato a 12 mesi. La Boscolo si domanda: «Come sarà possibile rispettare le nuove regole?» (E.Cal.)
precedenza, per Recupero e riabilitazione funzionale. Radiologia e settore Materno-infantile erano state allora riqualificate come unità semplice dipartimentale. Per Mirano non c’erano state novità di rilievo, mentre nel complesso la previsione si era attestata su 98 posti letto in meno nei due ospedali. I sindaci si erano dichiarati insoddisfatti, e la mobilitazione era appunto proseguita con la richiesta di un ulteriore incontro. Nel frattempo per Dolo sono arrivati 40 milioni di fondi Cipe, che serviranno a ristrutturare i primi quattro piani del vecchio monoblocco, e a costruire tre livelli sopra al nuovo Pronto soccorso per ospitare lungodegenza, terapia intensiva e geriatria. Elena Callegaro © RIPRODUZIONE RISERVATA
«Sgravi fiscali dopo i disagi per i lavori in centro»
LIBRETTO A conclusione hanno creato una piccola brochure con la descrizione di alcune conseguenze dei comportamenti negativi e delle buone azioni per il miglioramento del loro paese. «Ringrazio chi mi ha dato l’opportunità di vivere questo incontro – ha commentato il sindaco Calzavara - un’esperienza arricchente che mi ha ricordato la fortuna di essere amministratore del nostro Comune». S.Zan © RIPRODUZIONE RISERVATA
CAMPAGNA LUPIA I lavori su via Repubblica a Campagna Lupia per la creazione della rete fognaria nera sono terminati ma lasciano ancora il segno. Il cantiere ha occupato la via principale del capoluogo da dicembre a marzo; ora una lettera aperta, indirizzata al sindaco Alberto Natin, agli assessori e consiglieri di maggioranza, sottolinea “il malcontento e il disagio vissuti da molti commercianti ed esercenti durante i lavori”. A firmare la missiva che, viene riferito, verrà anche protocollata in Comune - il gruppo del M5s locale e 17 attività del centro. Nella nota non solo lamentela, vengono avanzate anche delle proposte da
considerarsi “ristori” dei disagi causati alle attività, come la promozione di una “Notte bianca” e la valutazione di uno sgravio fiscale su Imu e Tari. La situazione è emersa durante un incontro che il M5s locale ha organizzato alcuni giorni fa al centro civico: «Il cantiere limitava l’accesso ad entrambe le carreggiate – riporta la lettera - molti esercenti e commercianti non sono stati avvertiti dell’inizio dei lavori. Gran parte di loro lamenta, altresì, un’ingiustificata assenza, parziale o totale, delle istituzioni comunali durante il rifacimento della rete fognaria. Una comunicazione aperta fra commercianti e amministrazione avrebbe potuto alleviare l’entità dei disagi economici, logistici ed organiz-
zativi subiti. Se ci fosse stata la possibilità per il Comune di posticipare l’avvio dei lavori a luglio-settembre si sarebbero probabilmente causati meno problemi».
PROPOSTE Così, dopo l’incontro con i commercianti, il Movimento avanza due proposte, chiedendo il patrocinio del Comune: «Una “Notte bianca” - propon-
M5S E COMMERCIANTI CHIEDONO CHE IL COMUNE CONCEDA AGEVOLAZIONI LANCIATA PURE L’IDEA DI UNA “NOTTE BIANCA”
“PROTESTA” Il centro di Campagna Lupia
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gono i grillini - e per non gravare sulle “casse” degli operatori un’esenzione dal pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico e dalle eventuali spese di pulizia. Chiediamo, inoltre, all’amministrazione comunale di valutare uno sgravio fiscale, ossia una riduzione percentuale della Tari e dell’Imu comunali, per quanti fossero in grado di dimostrare un reale ammanco rispetto allo stesso periodo». «Auspichiamo per il futuro – concludono - una più tempestiva presenza “fisica” di questa amministrazione ed in particolare del sindaco Natin, agli eventi ed alle problematiche che riguarderanno da vicino il tessuto commerciale di Campagna Lupia». Gaia Bortolussi
EDUCAZIONE CIVICA Il sindaco Calzavara e l’assessore Chiara Cazzagon tra i bimbi della IV A
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Nordest
DETENUTI PSICHIATRICI, SIT-IN A BELLUNO Oggi corteo della polizia penitenziaria da Baldenich alla Prefettura: i sindacati chiedono maggiore sicurezza nell’ala del carcere riservata ai malati di mente.
Mercoledì 15 Maggio 2019 www.gazzettino.it
Sanità, priorità al fascicolo elettronico Veneto, approvati il rendiconto e gli indirizzi di Azienda Zero `Nel 2019 dovrà essere completata la digitalizzazione, che finora Dalla centralizzazione nel 2018 ottenuti risparmi per 135 milioni riguarda 1.200.000 utenti. Al via l’accorpamento di 80 magazzini `
Medici di base
IN COMMISSIONE VENEZIA Se il 2018 è stato l’anno dei risparmi, 135 milioni rispetto alla spesa storica che salgono a 195,8 in riferimento alle basi d’asta, il 2019 dovrà essere quello del fascicolo sanitario elettronico e della centralizzazione della logistica. Sono queste le indicazioni emerse ieri dalla seduta della commissione regionale Sanità dedicata all’Azienda Zero, in cui sono stati approvati a maggioranza il rendiconto della gestione passata e gli indirizzi per l’attività futura. Morbida la posizione delle minoranze e in particolare del Partito Democratico, che rivendica l’importanza di questo tipo di monitoraggi: «Grazie al jolly che ci siamo giocati durante il dibattito consiliare sulla riforma, oggi possiamo vigilare sul corretto funzionamento di un ente indubbiamente importante», sottolinea il consigliere Claudio Sinigaglia.
Gorini (Fimmg): «Pazienti scortesi? Vanno cacciati dall’ambulatorio»
ACQUISTI E CONCORSI Dalla relazione del direttore generale Patrizia Simionato sul 2018, risulta che sono state bandite 22 gare sopra la soglia di rilevanza comunitaria, per un importo di indizione di oltre 1,7 miliardi: per esempio quelle per il servizio di lavanolo per tutte le aziende del sistema sanitario regionale, per l’applicativo unico per il sistema informativo ospedaliero e per la gestione dell’ospedale Codivilla-Putti a Cortina d’Ampezzo. Nel frattempo sono state aggiudicate 23 gare sopra soglia per l’acquisto di farmaci, dispositivi medici e servizi vari, per un valore di aggiudicazione di quasi 1,2 miliardi: ad esempio per la ristorazione (da rifare dopo le sentenze del Consiglio di Stato, su cui ora pende un ricorso in Cassazione), la vigilanza e l’approvvigionamento di medicinali. Inoltre, anche per conto delle amministrazioni pubbliche non sanitarie della Regione, sono state aggiudicate altre 11 gare, sia sopra che sotto soglia, per 49,7 milioni, fra cui quelle per il sistema di posta elettronica (19,6 milioni), il servizio di reti radio (18,6 milioni) l’attività di supporto scolastico (13,1 milioni). Sul fronte dei concorsi, ne sono stati espletati 5 per diverse figure professionali del comparto sanitario (infermieri, tecnici, as-
TRASLOCO IN VISTA Fra giugno e luglio la sede di Azienda Zero a Padova si sposterà da Passaggio Gaudenzio alla ristrutturata Casa Rossa
sistenti sanitari) ed è stato dato avvio alle selezioni per i dirigenti medici. Sono stati poi indetti gli avvisi per il conferimento di 5 strutture complesse, è stata presa in carico l’organizzazione del concorso per l’ammissione alla Scuola di formazione in medicina generale, è stata assunta la gestione delle graduatorie della medicina convenzionata e delle zone carenti ed è stato avviato un secondo ciclo di mobilità per il potenziamento della dotazione organica di Azienda Zero, che ha portato alla graduale assunzione in servizio del personale individuato. Al riguardo è stato annunciato che tra giugno e luglio dovrebbe avvenire il trasloco della sede di Padova da Passaggio Gaudenzio alla Casa
OK A MAGGIORANZA ALLA RELAZIONE DEL DG SIMIONATO. SINIGAGLIA (PD): «GRAZIE AL NOSTRO JOLLY ORA VIGILIAMO SULL’ENTE»
Rossa, dove la ristrutturazione sta per essere ultimata e troveranno posto 150 dipendenti.
FSE
195,8
Ma nei prossimi mesi dovrà trovare compimento, stando ai programmi previsti per il 2019, anche il fascicolo sanitario elettronico (Fse). Alla fine del 2018 lo strumento risulta attivato da 1,2 milioni di cittadini, che hanno prestato il loro consenso attraverso i medici di base, gli Uffici relazioni con il pubblico (Urp) e l’app “Sanità km zero”, che permette da un lato di consultare il proprio dossier e dall’altro di gestire le ricette (opzione esercitata da 175.000 utenti, con accessi in aumento del 30%). Attualmente risultano caricati 245 milioni di documenti, tra cui 19 milioni di certificati clinici e in particolare 10 milioni di referti di laboratorio.
I milioni a cui ammontano i risparmi, nelle 34 gare aggiudicate in totale, rispetto alle basi d’asta
VALUTAZIONE
I cittadini che gestiscono le ricette attraverso l’applicazione informatica “Sanità km zero”
La novità di quest’anno per Azienda Zero riguarderà la centralizzazione della logistica. Sarà redatto uno studio di fattibilità per l’accorpamento dei depo-
150 Gli addetti di Azienda Zero che troveranno posto nella nuova sede a Padova a partire dall’estate
175.000
siti di farmaci, attualmente distribuiti fra 80 magazzini, cercando di puntare su quelli di proprietà per tagliare i costi degli affitti. Questo è uno degli indirizzi impartiti dalla commissione consiliare, insieme fra gli altri appunto al completamento del Fse, alla centralizzazione di gare, concorsi e copertura dei sinistri e del rischio clinico, all’avvio delle attività di indirizzo e coordinamento degli Urp in materia sanitaria e sociosanitaria. Spetterà invece alla Giunta approvare gli obiettivi e gli indicatori di dettaglio, secondo una griglia che è già stata predisposta. Le indicazioni di Ferro Fini da un lato e Balbi dall’altro concorreranno alla valutazione dell’operato dell’Azienda Zero e dei suoi vertici, basata per il 20% sul rispetto della programmazione regionale (di competenza della commissione Sanità) e per l’80% sulla garanzia dei Livelli essenziali di assistenza nel rispetto dei vincoli di bilancio (di competenza dell’esecutivo regionale). Angela Pederiva
TREVISO I pazienti maleducati e arroganti devono essere cacciati dagli ambulatori. È questo, in sintesi, l’appello lanciato ai medici di famiglia da Brunello Gorini, storica guida della Fimmg di Treviso, oltre che dottore di base a Salgareda. Lui l’ha fatto. «Qualche tempo fa – racconta – una signora ha fatto irruzione nel mio ambulatorio spalancando la porta mentre stavo visitando un’altra paziente e si è rivolta a quest’ultima chiedendole quanto le mancasse, perché stava attendendo ormai da venti minuti». È stato a quel punto che è intervenuto a Gorini: «L’ho presa per un braccio e l’ho accompagnata fuori, dicendole che visto che aveva tanta fretta, avrebbe dovuto cercarsi un altro medico. E così è stato». Secondo il 68enne, «tutti i medici di famiglia dovrebbero mettere alla porta i pazienti che non si comportano bene: nel momento in cui una persona viene “scaricata” più volte, si chiederà cosa c’è che non va. Il rapporto di fiducia è fondamentale. Ma non riguarda solamente il paziente verso il medico. Anche il contrario. Ci mancherebbe. Vent’anni fa cose del genere non sarebbero mai successe. È venuto meno il rispetto per la professione medica». A tutto ciò si aggiungono le mille richieste che i pazienti inoltrano ai medici via WhatsApp: «Inviano le foto, soprattutto per problemi dermatologici – rivela Gorini – chiedendo diagnosi online. Oppure chiedono di poter avere dei farmaci. Alcuni vengono in ambulatorio anche con copie di articoli trovati su internet o sui giornali, chiedendo di avere quel determinato trattamento...». Mauro Favaro © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Schede ospedaliere, nuovo sì: 17.990 posti letto e 772 primari IN GIUNTA VENEZIA Nuovo via libera dalla Giunta regionale alle schede ospedaliere del Veneto. Si tratta dell’approvazione definitiva, dopo le correzioni apportate in commissione e in vista dell’approdo in Consiglio. La delibera ridisegna la dotazione di posti letto, reparti e primariati nella sanità pubblica.
I NUMERI Gli ospedali potranno contare su un totale di 17.990 posti letto
contro i 17.861 della precedente programmazione (129 in più), dei quali 14.901 per acuti (compresi i 398 da utilizzare per pazienti provenienti da fuori Veneto) e 3.089 per la riabilitazione (inclusi i 274 della mobilità extraregionale). A questi se ne aggiungono 2.013 nelle strutture intermedie, destinate alla fase che sta tra l’acuzie e il rientro a casa. I direttori dei reparti saranno 772. «I numeri generali – dicono da Palazzo Balbi – sono in sostanziale aumento sia rispetto alla precedente programmazione del 2013, sia rispetto alla prima proposta inviata dalla
Giunta alla Quinta commissione del Consiglio regionale, valutata dalla Commissione con l’espressione del parere dopo approfondita discussione e infine ritrasmessa alla Giunta per l’approvazione
VIA LIBERA DALLA GIUNTA DOPO LE CORREZIONI IN COMMISSIONE ZAIA: «NESSUN TAGLIO, MA UNA RIVISITAZIONE IN BASE ALLE ESIGENZE» ab9e7d78-6c78-416e-8a12-badf2a6aa750
IN CORSIA Nella foto di repertorio personale sanitario in servizio in un ospedale del Veneto
finale». Sottolinea l’assessore regionale Manuela Lanzarin: «Tutte le dotazioni assegnate per le aree medica, chirurgica, di terapia intensiva, materno infantile e riabilitativa sono superiori al tasso di occupazione medio degli ultimi 5 anni, il che significa che nessuno che ne abbia bisogno resterà senza il posto letto». Chiosa del governatore Luca Zaia: «Non ci sono stati né tagli né ridimensionamenti, ma una rivisitazione delle dotazioni sulla base dei servizi da erogare per rispondere alle nuove esigenze di cura». © RIPRODUZIONE RISERVATA
REGIONE ATTUALITÀ
Corriere del Veneto Mercoledì 15 Maggio 2019
Sanità di Michela Nicolussi Moro
Schede ospedaliere, più letti «Soddisfatti tutti i territori»
● L’editoriale
La fiducia e gli slogan delle liste
Via libera della Regione. Ma a Belluno scoppia «il caso Tso» Dopo l’approvazione in commissione Sanità, lo scorso 30 aprile, ieri la giunta Zaia ha dato il definitivo via libera alle schede ospedaliere 2019/2023 e alle ultime modifiche apportate in seguito alle audizioni di medici, associazioni e parti sociali e le richieste di sindaci e territori. Il risultato, rispetto alla prima versione, è un aumento dei posti letto, che invece di 17.852 sono 17.990 (+138), di cui 14.901 per acuti (compresi i 398 riservati ai pazienti di fuori regione), 3.089 per la riabilitazione (274 per malati del resto d’Italia) e 2013 nelle strutture intermedie. Centri dedicati alle persone dimesse perchè non più in fase acuta ma non ancora in grado di tornare a casa. Aumentano anche i primariati: dai 754 della ste-
VENEZIA
Il sindaco Massaro «Pochi posti in Psichiatria, quattro ore per far ricoverare una donna di notte» sura iniziale a 772. «Abbiamo trovato il giusto equilibrio tra le necessità della gente, l’evoluzione delle condizioni di salute generali, lo sviluppo delle tecnologie, le leggi nazionali, le indicazioni arrivate in commissione e le esigenze espresse dai territori — dice il governatore Luca Zaia —. Non ci sono stati né tagli né ridimensionamenti, ma una rivisitazione delle dotazioni in base ai nuovi bisogni di cura». Rispetto al 2013, fa sapere la Regione, i letti sono cresciuti: in area medica da 6707 a 7091; in area chirurgica da 4830 a 4873; in Terapia intensiva da 696 a 717; in Riabilitazione da 2662 a 2815. Scendono invece, da 2038 a 1822, nel Materno-infantile, «per il forte calo generalizzato delle nascite». «Le ultime schede tengono conto dell’aumento della cronicità e dell’aspettativa di vita, del calo della natalità, di tecniche chirurgiche innovative che hanno diminuito l’invasività di molti interventi e di conseguenza la durata dei ricoveri — spiega l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin —. Sono inoltre stati assegnati più letti di quelli occupati negli ultimi cinque anni, quindi nessuno resterà senza. Mi aspetto grandi risultati pure dalla riorganizzazione della fase post-acuta, con i reparti di Riabilitazione funzionale che sostituiranno progressivamente le Lungodegenze, senza sospendere l’assistenza nemmeno per un giorno». Rispetto alla situazione disegnata dalle schede del 2013, oggi la popolazione del Veneto è diminuita dell’1%, gli over 70 sono aumentati del 13%, stessa percentuale del crollo delle nascite. La degenza media in Chirurgia è scesa del 4%, così come sono calati del 7% i ricoveri in Riabilitazione. E’ infine cresciuta del 20% la quota di pazienti veneti che affrontano la riabilitazione in altre regioni, perciò sono stati potenziati servizi e letti in quest’area. Ma c’è già una prima voce fuori dal coro. Il sindaco di Belluno, Daniele Massaro, contesta: «La Regione ha sba-
gliato la programmazione, si stanno verificando i primi problemi legati al taglio dei letti». Si riferisce al Tso (Trattamento sanitario obbligatorio) da lui firmato alle 1.45 di ieri notte per una donna in stato alterato, quindi pericolo-
sa per sè e per i familiari, come certificato dalla polizia e dalle Guardie mediche accorse a domicilio. «Per farla ricoverare abbiamo dovuto aspettare quattro ore al Pronto Soccorso, perchè non c’erano letti in Psichiatria nè a Belluno nè a
La dotazione Anche nelle Terapie intensive sono stati aumentati i posti letto
Feltre — racconta Massaro —. Come avevamo detto, con la chiusura del reparto a Pieve di Cadore e il mancato aumento dei posti negli altri ospedali, ci siamo ridotti a dover inviare i nostri pazienti nel resto del Veneto». Diversa la versione di Adriano Rasi Caldogno, direttore generale dell’Usl 1 Dolomiti: «La signora è arrivata al Pronto Soccorso alle 3.20, è stata visitata alle 3.27 e ricoverata in Psichiatria all’ospedale San Martino di Belluno alle 4.25. L’Usl conta 29 letti di Psichiatria, 16 nel capoluogo e 13 a Feltre, contro i 20 previsti dalla programmazione nazionale. I 6 posti di Pieve sono stati riassorbiti nei 29, quindi nessuna riduzione dell’offerta. Tantomeno per effetto delle nuove schede ospedaliere». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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I numeri ● Nell’ultima stesura delle schede ospedaliere, i posti letto in Veneto aumentano a 17.990 (+138): 14.901 per acuti (compresi i 398 riservati ai pazienti di fuori regione); 3.089 per la riabilitazione (274 per malati del resto d’Italia); 2013 nelle strutture intermedie
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SEGUE DALLA PRIMA
iste costruite attorno alle figure degli aspiranti primi cittadini, nella miriade di borghi che costituiscono il tessuto regionale, dai nomi e motti evocanti soprattutto desideri. E l’illusione di creare aggregazioni attorno a singole parole. Non c’è grande differenza fra le varie realtà venete quando, il 26 maggio prossimo, alle urne amministrative andranno 21 realtà con oltre 15.000 abitanti, un solo capoluogo di provincia, Rovigo, e poi 80 comuni vicentini (almeno qui con città importanti come Bassano, Schio, Arzignano, Montecchio), una cinquantina di padovani, trevigiani e veronesi, e poi a scalare bellunesi, rodigini ed appena una dozzina di veneziani. Le liste, a parte le molte che si appellano al nome ed evocano il candidato sindaco, scorrono sotto i vari «impegno», «fare per…», «insieme», «vivi», «obiettivo comune», «passione comune», «io scelgo», «io amo», «uniti per», «cambia» e «cambiare»”,e così andando, con rare più incisive originalità. Certo la vicinanza dei candidati con gli elettori del proprio paese non ha bisogno di troppi appellativi o di un marketing raffinato. Raro che in giro ci si preoccupi della sostanza dei programmi che accompagnano le formazioni dei candidati. In gioco c’è soprattutto la fiducia. E forse la chiave per riappropriarsi della politica (quella cittadinanza attiva che nei piccoli borghi ha una più diretta espressione rispetto alla dimensione estesa della città) sta proprio nel sottolineare come dalle periferie può trovare alimento rigeneratore la stessa città. Attraverso la scelta degli uomini giusti (e naturalmente donne) idonei alla gestione delle amministrazioni periferiche si crea quell’empatia che facilita le relazioni, rende giustizia, evita oppressioni, non ci fa sentire assediati dalle burocrazie, offre e garantisce ragionevoli servizi, costruisce portavoce dei bisogni, restituisce all’arte di amministrare la doverosa dignità. Forse anche la semplicità, la ripetitività degli slogan con cui i candidati ad un seggio in comune si propongono non è elemento indicativo di scarsa fantasia al tempo della comunicazione assillante e dei messaggi travolgenti, quanto piuttosto di un desiderio di autenticità. Qualcuno potrebbe dire di un desiderio di tornare dal pathos al logos. Per dare attenzione al piccolo. Per una coesione sociale che alimenta democrazia diretta. Giandomenico Cortese © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere del Veneto Mercoledì 15 Maggio 2019
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Venezia&Mestre
NUMERI UTILI CentroStorico MalmoccoAlberoni Pellestrina
venezia@corriereveneto.it
I numeri del 2019 265 assunzioni
VENEZIA «Avevamo la necessità di ristrutturare la macchina comunale, adesso che l’abbiamo fatto possiamo permetterci di procedere con le assunzioni», dice il sindaco Luigi Brugnaro. Non a caso ieri la giunta ha approvato il piano triennale del fabbisogno di personale 2019-2021. Alla fine sono 265 le nuove assunzioni tra agenti di polizia locale, giuristi, tecnici, amministrativi, assistenti sociali e maestre, dice Ca’ Farsetti. In realtà sono 195 i nuovi dipendenti comunali, considerate le 71 sono le stabilizzazioni di lavoratori che quest’anno vedono finire il loro contratto. Il dato è che Venezia torna ad assumere dopo aver ridotto il personale dall’arrivo del sindacoimprenditore. «Dal 2014 abbiamo ridotto le figure dirigenziali più del 30 per cento, quasi dimezzando i i direttori e siamo riusciti a diminuire più del 40 per cento anche i contratti a tempo determinato». La parola d’ordine adesso è giovani. «Dico a loro di continuare a vivere a Venezia e a Mestre e di partecipare ai concorsi, queste città sono il loro futuro: tecnici, maestre vigili...», insiste Brugnaro. Anche perché il Comune dovrà far fronte a «quato 100». A guardare bene i numeri non sono poi così tanti i dipendenti che hanno deciso di approfittare della finestra e lasciare ca’ Farsetti: solo 58 nel 2019. La parte del leone la faranno ancora una volta gli agenti della polizia locale con l’obiettivo di aumentare la sicurezza nelle varie aree della città: tra conferme e nuove assunzioni ci sarà posto per 145 vigili (85 di formazione lavoro e tempo indeterminato e 60 i rinnovi dei determinati in scadenza). Da una parte verranno sostituiti i pensionamenti dall’altra sarà implementato il Corpo che a fine anno raggiungerà le 550 unità, 175 (46 per cento) in più rispetto alle 375 del 2015- «Questo ci permetterà di istituire un gruppo specifico per il controllo dei parchi e delle spiagge del nostro territorio — precisa Romor — dove sarà quindi possibile passeggiare, giocare e socializzare in sicurezza». Ci saranno poi 28 maestre (più sei di religione come prevedono i Patti Lateranensi) e
Direttiva Salvini
0412385648 0412385668 0412385653
Burano MuraroS.Erasmo CavallinoTreporti Ca’Savio
0412385659 0412385661 0412385678
MestreeMarghera FavaroVeneto MarconQuarto d’Altino
0412385631 0412385639 0412385642
FARMACIE AllaFede SantaFosca Lauretta
0415220840 041720600 0415261130
197 cessazioni
Le assunzioni Nuovi vigili
145
Maestre (di cui 2 pscicopedagogiste, 6 insegnanti di religione) 60 tempo Avvocati determinato Assistenti sociali
36
Tecnici
22
Amministrativi
33
Giornalisti
8 17
85 indeterminato e formazione lavoro
Dirigenti
Le cessazioni
Tempi indeterminati
2 126
Tempi determinati (da stabilizzare)
71
Vigili
Il numero dell’organico Nel 2015
375
A fine 2019
550
Vigili, maestre, operatori Il piano del Comune: in tre anni 265 assunzioni
L’Ego - Hub
Brugnaro: «Macchina efficientata». Romor: così più servizi Società
Partecipate, bilanci ok
C
onti in ordine e bilanci in utile per le società partecipate del Comune. Per il secondo anno consecutivo il Casinò ad esempio ha chiuso con un utile di 2,2 milioni di euro migliorando di oltre un milione l’utile certificato a chiusura del bilancio 2017. Positiva la chiusura dei bilanci anche di Venis (che sta realizzando la nuova sede della Smart Control Room al Tronchetto), Insula (dove sono state risolte le criticità economiche che si erano riscontrate all’inizio del mandato della giunta fucsia salvaguardando i posti di lavoro ed ottimizzando la struttura dei costi interni), Venezia Spiagge e le due società del Gruppo Avm (Actv che ha chiuso con un utile di 1,8 milione e Vela, utile di quasi 12 mila euro). © RIPRODUZIONE RISERVATA
due psicopedagogiste che coordineranno le attività scolastiche, diciassette saranno i nuovi assistenti sociali, mentre dopo i nove avvocati assunti lo scorso anno Ca’ Farsetti ha deciso di implementare il gruppo dei giusti ed esperti finanziari prevedendo l’assunzione di altri otto giovani. Ci saranno inoltre ventidue nuovi tecnici (tra ingegneri, architetti e geometri) per gli uffici, 33 amministrativi e due giornalisti. Una decisione, quella della giunta, che va controtendenza dopo i primi anni in cui il sindaco aveva deciso di razionalizzare e ristrutturale gli uffici. «E’ ancor avivo il ricordo di quando ci siamo insediati nel 2015 e il Comune rischiava di non riuscire a pagare gli stipendi ai propri dipendenti — sottolinea l’assessore al personale
— Pericolo scongiurato grazie ad una gestione oculata del bilancio comunale, adesso riusciremo a dare nuova energia ai nostri uffici contribuendo così a garantire servizi sempre più rapidi ed efficienti al cittadino». La giunta ieri ha anche approvato la modifica al regolamento dell’Avvocatura civica equiparando gli avvocati ai fini della ripartizione degli incentivi relativi alle cause vinte dal Comune indipendentemente dal contratto, e la modifica al regolamento per la ripartizione degli incentivi tecnici. L’obiettivo è la distribuzione con criteri meritocratici e trasparente delle risorse accantonate a seconda del lavoro effettivamente svolto (le Rsu hanno giù dato l’ok). F. B.
La vicenda ● La giunta ha approvato ieri il Piano triennale dei fabbisogni di personale 2019-2021 ● Sono 265 le assunzioni tra stabilizzazioni e nuovo personale. ● Sono 58 i comunali che sceglieranno «Quota 100»
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cannabis, lettera del prefetto «Più controlli nei negozi e on line»
● La direttiva Salvini prevede l’inasprimento dei controlli nei negozi in particolare che non siano messe in vendita le infiorescenze in quantità significativa da un punto di vista psicotropo e stupefacente
dine pubblico. Il prefetto ha sottolineato che si sta assistendo a «una crescita esponenziale del mercato di sostanze vietate in esercizi commerciali dedicati, misti nonché on line». La direttiva del ministero dell’Interno tra le altre cose prevede che i servizi di «osservazione» potranno effettuare «apposite analisi sui prodotti acquistati negli esercizi, finalizzate a scongiurare» la vendita di prodotti illegali. Di certo non prevede la chiusura dei negozi come invece aveva annunciato Matteo Salvini nei giorni scorsi, ma sollecita le autorità locali, prefetti e questori ad effettuare
Schede ospedaliere
Sindaci da Zaia «Niente tagli» Il governatore: «Fidatevi»
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58 per quota 100
Indicazioni
0415348930 0415417766
Sanità
Zappalorto a sindaci e forze dell’ordine: crescita del mercato VENEZIA Ha scritto ai sindaci e alla forze dell’ordine chiedendo l’applicazione della direttiva Salvini. In sostanza più controlli dei negozi, senza le chiusure generalizzate annunciate in un primo momento. La lettera del prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto invita polizia, carabinieri e guardia di Finanza a svolgere un attento monitoraggio degli shop. Una stretta sui controlli, verificando che non siano messe in vendita le «infiorescenze in quantità significative» da un punto di vista psicotropo e stupefacente, evidenziando che l’obiettivo è la tutela della salute e dell’or-
Bellon Piva
maggiori controlli e verifiche stringenti sui negozi di cannabis. In particolare si chiede di verificare tutti i requisiti degli shop a livello di «igiene, agibilità, impiantistica, urbanistica e sicurezza, richieste dalla legge per poter operare» ma anche che non siano messe in vendita le «infiorescenze» in quantità significative. Il prefetto Zappalorto ha firmato ieri la comunicazione che ha inviato a tutti i sindaci e ai rappresentanti delle forze dell’ordine ricordando la necessità di applicare la nuova direttiva. F. B. © RIPRODUZIONE RISERVATA
«S
iate fiduciosi». Ai sindaci della Riviera del Brenta e del Miranese furiosi per il taglio di posti letto, ieri il governatore Luca Zaia ha chiesto un atto di fede. Poi la giunta ha approvato le schede sanitarie e le ha messe sotto chiave fino alle 12 di oggi, quando tutte le Asl (anche la 3 Serenissima e le 4 Veneto orientale) sveleranno i numeri e il piano completo. Fino all’ultimo i sindaci di Riviera e Miranese hanno cercato un’interlocuzione con la giunta: l’ultimo abboccamento con l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin aveva portato un risultato ritenuto insoddisfacente perché a fronte delle richieste di mantenere tutti i posti letto fissati nel piano 2016 (382 a Dolo, 262 a Mirano), Dolo aveva riconquistato i 45 posti in area riabilitativa e ne ha guadagnato altri dieci tra medicina, cardiologia, chirurgia e ostetricia-pediatria a scapito dell’ospedale all’Angelo di Mestre, che crescerà «solo» di altri 29 letti di ricovero rispetto ai 39 previsti. Per giorni i 17 sindaci hanno chiesti di parlare direttamente con Zaia e l’intermediazione del vicepresidente del consiglio regionale Bruno Pigozzo ieri mattina ha portato all’incontro. «Noi abbiamo ribadito che l’unico modo per dare dignità alla sanità di Riviera e Miranese è confermare i posti letto del 2016 — spiega Giampiero Menin, sindaco di Camponogara — Zaia non ci ha fornito informazioni sui contenuti. Ci ha detto: siate fiduciosi. Speriamo». Oggi sarà svelato il nuovo assetto. Quel che è certo è che Venezia resta ospedale di primo livello e mantiene i 310 posti letto (perdendo tre primari); Chioggia è confermato ospedale di rete ma dovrebbe rinunciare a 55 posti e due primari; Mirano pare stabile su 49 letti in meno sui 262 che erano stati assegnati nel 2016 e Dolo non perderà 104 posti rispetto alla scheda del 2016 ma 49. Intanto ieri in commissione Sanità ha tenuto banco la questione della vendita del distretto sanitario di Cavarzere, che, finita la sperimentazione, il consiglio regionale ha deciso di alienare con un collegato alla legge finanziaria approvata nel 2017. La giunta ha mandato ai consiglieri una domanda: volete che si venda tutto e che i privati che acquistano gestiscano tutti i servizi, o volete che si venda una parte e che il resto lo gestisca l’Asl? Il presidente leghista Fabrizio Boron e tutti i consiglieri hanno deciso di rimandare la palla alla giunta.« Si tratta di una decisione amministrativa che compete alla giunta: decida Palazzo Balbi — spiega Pigozzo — Poi, politicamente, la commissione darà un giudizio su quella scelta». Mo. Zi.
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Istrana Volpago Caerano
Mercoledì 15 Maggio 2019 www.gazzettino.it
Madonnina restaurata ritorna alla materna ` Annerita dal tempo
è stata rimessa a nuovo da alcuni genitori MONTEBELLUNA Da anni, la Madonnina di Lourdes giaceva in una nicchia all’interno del giardino della scuola materna di Biadene. Era un punto di riferimento per la religiosità popolare ma il tempo e le intemperie l’avevano sporcata e danneggiata in modo sensibile. Una situazione che amareggiava un po’ tutti, in particolare chi, con devozione, era cresciuto con lei.
LA PULIZIA OPERE PUBBLICHE Tra gli interventi messi in cantiere dall’amministrazione di Istrana anche la copertura degli spalti del campo di calcio
Mutuo per i lavori sportivi «Associazioni più povere» La maggioranza: «Cantieri allo stadio ` La minoranza: «La rata da 40mila euro e al palazzetto finanziati con un prestito» toglierà risorse: andava usato l’avanzo» `
ISTRANA Lavori nel polo sportivo di Istrana: l’amministrazione sceglie di farli finanziandosi con un mutuo. E scatena la bagarre. «Così vengono tolti soldi alle associazioni», tuonano i consiglieri di “Attivi per Istrana”. In sintesi il Comune ha acceso il mutuo per sistemare la caldaia e il tetto nel palazzetto e per la copertura della tribuna nello stadio di calcio. Lavori per 868mila euro dei quali 225mila per la pensilina sopra gli spalti (10mila presi dall’avanzo di bilancio per l’adeguamento della progettazione, i restanti 215mila finanziati dal mutuo) mentre 643mila euro verranno utilizzati per la manutenzione del palazzetto (250mila derivano da un contributo economico in sede di qualifica Snam, mentre i
restanti 393mila sempre da un mutuo). In tutto l’amministrazione si finanzierà a debito per 608mila euro.
LA BUFERA L’amministrazione rivendica la decisione. «Abbiamo optato per un mutuo di 15 anni perché ci permette di avere il tasso zero – spiega il vicesindaco Andrea Francescato –. La scelta di ricorrere ad un mutuo ci dà la possibilità di mantenere un piccolo tesoretto che può tornare utile per altre opere future». Ma quest’ultima spiegazione che ha fatto infuriare la minoranza guidata da Annalisa Crespan ovvero la scelta di accendere un mutuo avendo dei soldi in cassaforte andando, per il rimborso, così a influire sul credito corrente del Comune. «La restituzione del mutuo incide nella spesa corrente – precisa
Crespan - che tradotto significa togliere i soldi alle associazioni. A nostro parere si sarebbe potuto usare l’avanzo di bilancio senza andare a penalizzare i gruppi locali per circa 40mila euro all’anno».
NESSUN TAGLIO Secondo la maggioranza non l’ottica dei tagli non sta in piedi. «È vero che la rata influisce sulla spesa corrente ma non vengono tolti contributi alle asso-
UN INTERVENTO PER 868MILA EURO: «IL DEBITO A INTERESSI ZERO SARA’ RESTITUITO IN QUINDICI ANNI»
ciazioni - dice il vicesindaco -. Si tratta di razionalizzare il credito corrente con ottimizzazioni durante tutto l’arco dell’anno. Va evidenziato che tutte le associazioni sono soggette alla nuova normativa del terzo settore che prevede già che siano loro stesse a operare una razionalizzazione all’interno fornendo una documentazione alla stessa amministrazione. Stiamo parlando di un piano unico in divenire, non di un qualcosa di penalizzante». Nel progetto di manutenzione in sé, l’opposizione evidenza anche la mancanza di una componente “green”. «Il mondo è indirizzato vero l’utilizzo delle energie rinnovabili – spiegano –. Ma nel progetto di riqualificazione energetica del palazzetto non è stata prevista alcuna forma di energia rinnovabile». Lucia Russo
Turisti sul Montello, boom a Volpago `Montebelluna
stabile super balzo di Crocetta mentre crolla Giavera I DATI Volpago raddoppia i turisti e “batte” gli altri Comuni del Montello. Dai dati in possesso all’assessore Alessia Rigati, se nel 2018 si sono globalmente registrate 4mila presenze in più del 2017, da 47.418 a 51.910, il Comune che si è distinto non è Nervesa (9% in più), dove si sono concentrate le celebrazioni legate alla Grande guerra, né Montebelluna (-1%), ma Volpago che, con oltre 8mila presenze, ha il numero in assoluto più elevato dopo Montebelluna (32.972). Buono il dato di Crocetta (18% in più) mentre crolla Giavera (-20%). «Nel 2018 -dice Rigati- abbiamo avuto un +90 %. Una soddisfazione che ripaga ogni sforzo. L’aumento di presenze non è dovuto a un singolo evento ma probabilmente a una serie di fattori: manifestazioni sportive nazionali o regionali, sensibile aumento della ricettività complementare
MONTELLO Paesaggi spettacolari e tante attrattive: boom di turisti
(un solo hotel ma molti b&b e case vacanze), la permanenza più alta della media». Questa si attesta sui 4 giorni rispetto ai 2,5 il che significa anche che «Siamo un buon punto di partenza per varie visite». Inoltre «La tassa di soggiorno istituita dal solo Comune di Montebelluna, per ovvie ragioni di numeri e di investimento, non crea particolare dif-
ferenziazione tra Comuni limitrofi e non è una discriminante anche se sarebbe corretto che tutti la imponessimo. Bisognerebbe avere un unico sistema di incasso e di gestione per i 5 Comuni o addirittura per i Comuni dell’Ipa». E, secondo l’assessore, molto altro sta per arrivare. «I progetti che quest’anno riusciremo a mettere in campo come Co-
mune e come 5 Comuni del Montello saranno ancora più utili alla crescita: in particolare, con alcune associazioni, un sentiero naturalistico didattico turistico in onore di Enrico Romanazzi e che porterà sicuro interesse anche da fuori». Ma non solo. «A luglio di quest’anno inizia il festival Montello Jazz voluto dai 5 Comuni del Consorzio Bosco Montello: si svolgerà per tutto il mese di luglio nei luoghi simbolo del territorio. La Polveriera infine sarà un luogo molto funzionale al turismo. Inoltre, abbiamo in mente un grande evento per il 2020». Bisogna però avere la dotazione alberghiera necessaria. «L’analisi -dice l’assessore- è chiara. Abbiamo pochi posti letto se pensiamo a uno sviluppo legato al cicloturismo una volta pronte le ciclovie in lavorazione, o anche solo se gli investimenti della tassa di soggiorno tramite l’Ipa daranno i loro frutti: ci vogliono posti letto, ci vogliono sistemazioni alternative che mancano, ci vuole un sistema di accoglienza professionale e magari qualche vecchio materiale promozionale quale guide, informazioni turistiche cartacee e cartoline ricordo». Laura Bon
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Ed è per questo che i genitori dei bambini che frequentano la scuola materna di Biadene, molto attaccati al luogo che accoglie ogni mattina i loro bambini e non nuovi a iniziative significative (ad esempio, una mostra di presepi volta in passato a raccogliere fondi per la loro scuola) hanno deciso per il fai da te: hanno così recuperato la Madonna, alta un’ottantina di centimetri, l’hanno pulita e restaurata. Poi, l’hanno riportata nella sua sede, dove grandi e piccoli la possono vedere ogni giorno e, magari i più devoti, recitare anche qualche preghiera di fronte a lei. E, dopo la sistemazione, i fiori sono già arrivati a riscaldare il luogo. Ovvia la soddisfazione di chi conosce il posto e vi è affettivamente legato. «La statua della Madonna - commenta il consigliere Loreno Miotto, biadenese doc - é ritornata a casa sua, nella piccola nicchia nel giardino dell’asilo di Biadene. Ringrazio i genitori dell’asilo che sono intervenuti per pulire e sistemare la piccola statua. E così la Signora di Lourdes continuerà a porre il suo sguardo
sui bambini». Non sono mancati i commenti di approvazione nei confronti del gesto dei genitori. In particolare, l’ex insegnante ed ex assessore alla cultura Orietta Mercatelli ha detto: «Ci sono ancora persone di buon gusto, un gesto meritevole...». Soprattutto perché unisce religiosità e rispetto delle tradizioni.
I RICORDI Nel tempo, peraltro, si è spesso parlato di più di una Madonnina di Biadene. Ad esempio, lasciò il segno negli anni scorsi un atto vandalico ai danni della Madonna della Pineta, retrostante Villa Pisani, che fu sfregiata, divelta dal basamento e buttata verso il canale, fra la riprovazione di tutti. Poi, anche in quel caso, fu recuperata. Un atto sacrilego, invece, colpì in passato la statua del Bambino Gesù in braccio alla Madonna, nell’angolo sud ovest di villa Pisani. Questa volta a far notizia è un atto di buon senso. E buon gusto. (L.Bon)
STATUA Rimessa a nuovo la Madonnina di Biadene
Zaia in tour per sostenere i leghisti Precoma e Benedos CAERANO Il presidente del Veneto Luca Zaia farà tappa, oggi pomeriggio, a Caerano e Maser per dare il proprio sostegno ai candidati delle liste della Lega alle amministrative del 26 maggio. Alle 18.15 arriverà al bar Centrale a Caerano per un aperitivo con il candidato sindaco Gianni Precoma, la squadra di “Uniti per Caerano” e la cittadinanza. Alle 19 Zaia è invece atteso alla sala riunioni del municipio di Maser dalla candidata Claudia Benedos della lista “Benedos per Maser”. Verranno presentati i candidati al Consiglio comunale e il programma, con la cittadinanza invitata a partecipare. UN MIX A Caerano Gianni Precoma si dice entusiasta della squadra: «Il nostro punto forte – spiega – è che in lista ci sono molte facce nuove ma anche alcuni veterani, diciamo un mix tra gioventù ed esperienza. Confermo già che, in caso di vittoria, Marco Bonora ricoprirà il ruolo di assessore al bilancio». Precoma parte da un punto fermo, ovvero quello di non fare voli pindarici e guardare alla realtà: «Sarebbe da libro dei sogni – precisa - promettere opere irrealizzabili. Dobbiamo restare con i piedi per terra e dare sempre un occhio al bilancio,
di sicuro cercheremo il dialogo con la Regione anche per ottenere dei finanziamenti che facciano ripartire un paese un po’ in degrado. Sarebbe poi opportuno stipulare delle convenzioni con altri Comuni per avere più servizi. Avere in un paese di 8mila abitanti un solo vigile è penalizzante. Collaborando con altre realtà potremmo risolvere il problema». Questo l’elenco dei candidati al Consiglio comunale: Marco Bonora, quadro direttivo, Francesca Altin, avvocato, Luciano Bordin, imprenditore, Mauro Danieli, dipendente in un’azienda, Giada Fasan, Lorella Franzoia ed Elena Garbuio, impiegate amministrative, Mirco Mazzoccato, geometra, Fabio Spadetto, responsabile tecnico Ats, Gianluca Velo, libero professionista, Luciana Velo, insegnante di Inglese ed ex sindaco di Caerano, Andrea Zampieri, operaio. Federico Fioretti
VERSO IL VOTO Gianni Precoma
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Primo Piano
Mercoledì 15 Maggio 2019 www.gazzettino.it
Stallo sulla riforma
Di Maio-Salvini, sale la tensione: niente vertice sull’autonomia Il capo M5s: «Noi pronti da un mese, `Il leader della Lega: «Spieghi ai veneti ma dopo Siri il tema non sarà in Cdm» che si è rimangiato la parola, io no» `
LA TRATTATIVA VENEZIA Sarà anche a distanza, ma suona sempre più come un dialogo tra sordi il confronto tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini sull’autonomia. «Ero pronto un mese fa», dice il capo politico del Movimento 5 Stelle; «Sono mesi che discutiamo», ribatte il segretario federale della Lega. Divergono perfino le ricostruzioni temporali, ma il risultato finale non cambia: la trattativa si è definitivamente inchiodata e il Veneto, oltre alla Lombardia e all’Emilia Romagna, ribolle.
dendo da un mese un vertice di governo, ma dopo la richiesta di dimissioni di Siri il capo della Lega l’ha presa sul personale». E ancora il vicepremier in verde: «Se uno ha cambiato idea, vuole perdere tempo, lo dica. Non solo ai veneti o ai lombardi, ma a tutti, perché l’autonomia la stanno chiedendo tutti». Puntura del ministro del Lavoro: «Sono disponi-
bile, ma senza vertice per dirimere temi e nodi non si può procedere. Se si va a rilento la Lega lo chieda a se stessa». Stilettata del ministro dell’Interno: «Inizio a notare troppi accoppiamenti tra Pd e Cinquestelle, troppa sintonia. Dicono no all’autonomia, no alla flat tax, no al nuovo decreto sicurezza». E così salta il faccia a faccia a Palazzo Chigi, a giudica-
re dalle affermazioni sarcastiche del campano: «Non mi risulta che al Consiglio dei ministri arriveranno l’autonomia e la flat tax, questa sarebbe una notizia». Provocazione piccata del lombardo: «Il signor Di Maio lo venga a spiegare ai veneti e ai lombardi che si è rimangiato la parola data, perché io di parola ne ho solo una».
La contestazione A Verona
LA GIORNATA Per tutta la giornata i due alleati, o presunti tali visto il crescendo di ruvidezza dei toni reciproci, si sono lanciati sfide e controsfide: Di Maio da Roma, Salvini da Verona. Il pentastellato: «Prima di dare autonomia alle Regioni bisogna cacciare dalla sanità i raccomandati e i “figli di”». Il leghista: «Sono mesi che discutiamo di autonomia. Tutti i ministri sanno tutto, tutti i sindaci, tutti i governatori». Di nuovo il vicepremier in giallo: «Sull’autonomia ero pronto un mese fa. Sto chie-
LA MINISTRA LEZZI PROVOCA LA COLLEGA STEFANI: «VORREMMO LEGGERE IL PROGETTO, È DAL 22 OTTOBRE CHE LO PROMETTONO»
IN VENETO Matteo Salvini ieri alla Cassa Depositi e Prestiti (foto ANSA)
LA ROTTURA Sfiancato dall’ennesimo rinvio, il governatore leghista Luca Zaia deve aver esaurito anche le parole, se sui social finisce per rilanciare piuttosto il video del comizio veronese di Salvini: «Noi abbiamo mantenuto la parola nei confronti degli altri, ora sull’autonomia mi aspetto che loro mantengano la parola data ai veneti». Ma la pentastellata Barbara Lezzi, ministro per il Sud, riaccende la miccia: «Noi non abbiamo nessuna intenzione di perdere tempo, però vorremmo anche leggere il progetto, del resto come si fa con tutti i provvedimenti. Siamo in attesa ad ogni Consiglio dei ministri di vedere questo progetto definitivo, siamo qui, è dal 22 di ottobre che promettono che arrivi questo progetto». Dichiarazioni che non piaceranno di certo alla collega leghista Erika Stefani, titolare degli Af-
Striscione contro il leghista, la Digos lo filma VERONA «Prima gli esseri umani e poi... i 49 milioni». Questo lo slogan apparso sullo striscione che è stato esposto ieri mattina alla finestra di un palazzo all’ultimo piano a Verona, a pochi metri da Giardini Giusti, dov’era atteso il ministro Matteo Salvini per l’inaugurazione della sede della Cassa Depositi e Prestiti. La scritta, accompagnato dal motto «No Tav», è stata filmata dalla Digos. Episodi simili si sono ripetuti in giornata anche in Campania.
VENEZIA Nella guerra gialloverde sull’autonomia, si apre un nuovo fronte di scontro. Nell’ambito del decreto sul commissariamento della sanità in Calabria, ieri il Movimento 5 stelle ha depositato un emendamento che punta a eliminare la discrezionalità dei presidenti delle Regioni nella scelta dei direttori generali. Una proposta letta dalla Lega come un’arma di ricatto rispetto alle richieste di Emilia Romagna, Lombardia e soprattutto Veneto, che sulla difesa delle prerogative locali nelle nomine dei dg aveva già vinto una battaglia davanti alla Corte Costituzionale contro il precedente governo di centrosinistra.
IL TESTO Non a caso proprio dai parlamentari veneti è stato letto con irritazione il testo circolato a margine dei lavori della commissione Affari Sociali di Montecitorio, a cura della relatrice pentastellata Dalila Nesci: «Nelle more della re-
visione dei criteri di selezione dei direttori e comunque non oltre 18 mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, la rosa dei candidati è proposta secondo una graduatoria di merito, sulla base dei requisiti maggiormente coerenti con le caratteristiche dell’incarico da attribuire». Traduzione del deputato bellunese Dario Bond (Forza Italia), ricordando il precedente della legge Madia, la quale inizialmente prevedeva che il conferimento degli incarichi sanitari, da scegliere attraverso un elenco nazionale dei soggetti idonei, avvenisse senza l’accordo delle Regioni: «Vogliono far rientrare dalla finestra quello che era già uscito
IL BELLUNESE BOND (FI) CONTRO LA PROPOSTA PENTASTELLATA SUL DECRETO CALABRIA: «SI VUOLE OSTACOLARE I GOVERNATORI»
La Camera boccia il taglio dell’Iva sugli assorbenti ROMA Arriva il primo via libera, da parte della Camera, alla proposta di legge governativa per le semplificazioni fiscali. Non passa, dopo una nuova battaglia in Aula a Montecitorio, la richiesta partita dalle opposizioni di abbassare l’Iva sugli assorbenti perché mancano le copertura, 212 milioni passando dall’attuale 22% al 10% e oltre 300 milioni per portarla al 5%. Il provvedimento sulle semplificazioni ha ottenuto 265 voti a favore e nessun contrario, ma 188 astenuti. Ora passa all’esame del Senato. Ecco in sintesi le principali novità. Basta imposte su affitti mai incassati: i proprietari di casa
IN TELEVISIONE Luigi Di Maio ieri sera era ospite su Canale 5 del programma Matrix (foto LAPRESSE)
dalla porta con la sentenza della Consulta, che aveva imposto la riscrittura della norma. Questo è chiaramente un emendamento contro l’autonomia, perché mira a limitare la capacità e la rapidità decisionale dei governatori».
Semplificazioni fiscali
incappati in inquilini morosi non dovranno più aspettare la convalida di sfratto: basterà l’intimazione. La novità vale per i contratti stipulati dal 2020. Eliminata anche la Tasi, dal 2022, per le imprese di costruzione che non sono riuscite ad affittare o vendere. Viene meno l’obbligo di rinnovo della cedolare secca. Sconti del 25% del costo per chi acquista prodotti per i tre quarti fatti con riutilizzo di rifiuti. Per le imprese ci sarà un credito d’imposta. Rimborso totale dei tributi comunali, per massimo 4 anni, a chi rialza le saracinesche di negozi chiusi, da almeno sei mesi, in cittadine sotto i 20 mila abitanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL GOVERNATORE ZAIA RILANCIA IL VIDEO DEL MINISTRO DELL’INTERNO, INTANTO LA SICILIA CELEBRA IL SUO ANNIVERSARIO
Nuovo fronte: le nomine dei dg in sanità «Lo Stato deve controllare le Regioni» L’EMENDAMENTO
fari Regionali, che un giorno sì e l’altro pure ricorda di aver consegnato la bozza d’intesa ancora a febbraio. Ormai l’impressione è di piena rottura, se addirittura il dialogante sottosegretario Mattia Fantinati arriva a puntualizzare: «L’autonomia la vogliamo anche noi, ma fatta bene. Il M5s faceva parte dei comitati referendari e l’abbiamo inserita nel contratto di governo. Ma non possiamo accettare diktat su tempi e forme». Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato, vede in questo muro contro muro la dimostrazione di «come il contratto di governo fosse un inganno programmatico utile solo per spartirsi il potere». In tutto questo oggi la Sicilia celebra il 73esimo anniversario dell’autonomia: la sua. Angela Pederiva
«ANTI-RACCOMANDATI» Presentato come «anti-raccomandati», il provvedimento è stato difeso a spada tratta da Luigi Di Maio, anche in relazione ai recenti scandali che hanno interessato l’Umbria: «Voglio andarmi a curare in un ospedale in cui chi sta lì a capo deve ringraziare il proprio curriculum e non un politico e per questo ci aspettiamo che la Lega voti l’emendamento al decreto Calabria nelle prossime ore». Ha aggiunto la ministra pentastellata Giulia Grillo: «Oggi più che mai è urgente rescindere il legame tra politica e nomine dei dirigenti sanitari. La sanità è un settore di altissima corruzione, per questo l’autonomia delle Regioni deve essere bilanciata dalla possibilità dello Stato di controllare e sanzionare le Regioni stesse, ma ciò oggi
non è possibile e non esiste uno strumento normativo che consenta allo Stato di far valere tali principi».
IL FRENO Giancarlo Giorgetti, sottosegretario leghista alla Presidenza del Consiglio, ha provato a porre un freno alla valanga scatenata dalla correlazione tra l’autonomia differenziata e le nomine sanitarie: «Quello è un emendamento che il ministero della Sanità sta già predisponendo e andrà in qualche provvedimento che non riguarda le autonomie, che hanno un respiro costituzionale che va oltre una norma condivisibile ma di carattere ordinario». Il numero due della Lega ha anche precisato che la riforma sollecitata da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna va ben oltre la contingenza politica: «L’autonomia è nel contratto di governo, non è richiesta di Zaia o dei nostri governatori, è richiesta del popolo, che si è espresso con il referendum, e va fatta». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA