RASSEGNA STAMPA DEL 9 MAGGIO 2019

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34 Villafranchese

L'ARENA

Giovedì 9 Maggio 2019

Brevi

VILLAFRANCA. Interrogazionepresentata all’amministrazionecomunaleperaverechiarimenti sulla situazione. C’è una relazionedell’Arpav

«Cercate i Pfas anche in queste falde» IlconsigliereMelottichiede un monitoraggionell’areadellacittà «Cisono moltediscariche eva verificatose l’acquaè inquinata» Maria Vittoria Adami

Le sostanze Pfas hanno raggiunto il Po e la preoccupazione sale tra cittadini anche oltre i confini della fascia dell’Est Veronese e del Vicentino coinvolti nel noto caso della Miteni. Un resoconto pubblicato da Arpav indica sforamenti di queste sostanze anche in altri luoghi della provincia di Verona nelle vicinanze di discariche. E da questo documento il consigliere di minoranza Matteo Melotti (Pd) ha preso spunto per chiedere all’amministrazione una ricognizione e un aggiornamento sulla situazione nel Villafranchese. Il consigliere ha protocollato un’interrogazione, che sarà discussa nel prossimo consiglio comunale, nella quale domanda se siano state fatte verifiche e se siano stati individuati siti nel nostro Comune in cui si è registrato lo sforamento di Pfas e derivati. «La popolazione deve essere informata e rassicurata circa la qualità dell’acqua che esce dai rubinetti», spiega Melotti. «Nei documenti di Arpav ci sono mappe che indicano sforamenti nella quantità di Pfas nel percolato delle discariche e nelle acque limitrofe sotterranee. Poiché non c’è scritto quali siano queste discariche e dove siano, ma i punti indicati sulla mappa si

avvicinano alla nostra zona, chiedo di verificare e di dirci in quali siti si è riscontrato il fenomeno, sia essa una qualche discarica villafranchese o di Sommacampagna o di qualche altro Comune». Quello dei Pfas è un tema sul quale ormai i cittadini sono attenti e vogliono essere informati: «Al di là della criticità di Vicenza», continua Melotti, «il fatto che queste sostanze siano state trovate nel Po, dimostra che ci sono altre fonti di Pfas che possono essere le discariche dove finisce di tutto: i fondi delle pentole antiaderenti, il materiale usato per le scarpe da montagna... Da lì queste sostanze vanno in soluzione e arrivano all’acqua. Chiedo, quindi, all’amministrazione se esistano dati relativi alle concentrazioni di Pfas nei percolati delle discariche, attive e non, presenti nel territorio del nostro comune o in comuni limitrofi. E se esistano dati relativi alle concentrazioni di Pfas nelle acque sotterranee o superficiali. In base alle analisi effettuate da Acque Veronesi, è bene sapere quali siano i dati più aggiornati circa le caratteristiche dell’acqua che arriva nelle nostre case». L’interrogazione presentata pone tali quesiti ricordando che nel territorio di Villafranca e nei paesi vicini ci sono discariche che potrebbero

Analisidell’acquain unlaboratoriodell’Arpav

riscontrare simili problematiche. Pfas è l’acronimo di sostanze perfluoroalchiliche ovvero composti chimici appartenenti alla categoria dei tensioattivi e utilizzati fin dal 1950 in un’ampia gamma di applicazioni industriali e non solo. Sono ad esempio necessari per una serie di prodotti per la cura del corpo, ma anche per schiume antincendio, rivestimenti di oggetti e capi di abbigliamento. Servono per impermeabilizzare, rendere meno sensibili all’unto e all’incrostazione contenitori e imballaggi alimentari. «La principale fonte di esposizione per la popolazione è l’ingestione di acqua potabile e di cibi contaminati», conclude Melotti. «Si può anche

essere esposti attraverso il contatto con superfici o suoli contaminati e l’inalazione di polveri contenenti Pfas, sebbene la via inalatoria sia generalmente rilevante per i soggetti esposti professionalmente, come i lavoratori dei siti produttivi. «Si tratta di composti dotati di elevata persistenza nell’ambiente e possono essere trasportati a distanza dall’acqua». Sugli effetti sulla salute dell’uomo si sono aperte molte indagini-da anni in America e dopo il caso Miteni in Veneto-e il fatto che ora i Pfas siano stati riscontrati nel Po ha spinto la politica a considerare il fenomeno come una questione nazionale e non più come circoscritta alle province di Verona e Vicenza. • © RIPRODUZIONERISERVATA

VIGASIO OGGIEDOMANI INTERRUZIONI DELL’ELETTRICITÀ Oggi pure i residenti nelle vie Zambonina e Ciringhelli rientrano tra le utenze interessate dalla sospensione dell’energia elettrica per lavori alla rete dalle 9 aqlle 16. Anche in questo caso l’Enel avverte che, per effettuare appunto tali lavori sugli impianti, dalle 9 alle 16 verrà interrotta l’erogazione dell’energia elettrica. Domani, invece, il black out di sette ore interesserà tutto il centro storico e due quartieri: Alzeri ed Europa. Informazioni: 80.3500. V.L.

Erbè

Avanzodi221milaeuro Piccolotesoroinbilancio Approvatonell’ultimoconsiglio comunaleprima delleelezioniil bilancioconsuntivo 2018che vedeunavanzodi amministrazionedi221.010 euro.Assenti i dueconsiglieri, PaoloBrazzarolaed Enzo Bissa,uscitidalla maggioranza, oltrealconsigliere di maggioranzaFedericoMarini. Diquestasomma, comeha osservatol’assessoreevice sindacoRoberto Silvestroni, 82.650eurosono dell’avanzo del2017.Del totalesono utilizzabili178.000euro. Nella stessasedutaconsiliare, durataappena25 minuti,è statoratificato l’accordodi programmaper larealizzazione diunpercorso ciclopedonale lungol’arginedelfiume Tartaro elungol'ex lineaferroviarianel trattodaDossobuonoa Isola dellaScala.SaràVigasio il comunecapofilaper approntareilprogettodella pistachedaVillafranca arriveràadOstiglia, nel mantovano.«Progettocheavrà ancheuncontributodall’Unione europea»,hasottolineato il sindacoNicolaMartini. In chiusuradisedutail sindaco uscenteharelazionatosui cinqueannidiattività amministrativa.«Nonostante i continuitagli agli Entilocali»,ha esorditoMartini,«siamo comunquestati ingrado di

VALEGGIO OGGIVALEGGIO DOMANI PRESENTAPROGRAMMA ELISTAALLA TORRE La lista civica Valeggio Domani, che ha come candidato sindaco Vania Valbusa, oggi presenta lista e programma. L’appuntamento è fissato per le 20.45 alla pizzeria La Torre. A.F.

IlsindacoNicola Martini realizzarenumerose opere pubblichealservizio dellanostra comunità».Ha quindielencato, tra lealtre, la retefognariacheper il 95per cento separale acquenere daquellebianche.La rimessa a nuovodelcimitero «cheda oltre mezzosecolo nonèstato oggetto diinterventicosìradicali. Abbiamo finalmenteconcluso,dopo oltre 10anni, la vicendadella circonvallazione». Primadi scioglierelaseduta dell'ultimoconsigliocomunale del suomandato, Martiniha ringraziatononsolo tuttii suoi consiglieriedassessori peril lavorosvolto maancheil personaledelComune. LI.FO.

VIGASIO APERTALAPREVENDITA DIBIGLIETTI PERILMUSICAL Nella segreteria della canonica del capoluogo è aperta la prevendita dei biglietti di Santi, ma non troppo...., musical allestito da un gruppo di persone attive in parrocchia. Andrà in scena sabato 18 maggio alle 21 e domenica 19 alle 16.30, nella sala della Comunità. LU.FI.

SOMMACAMPAGNA. Domenica lamanifestazionecon ilGruppo marciatoriAgriform. Tre percorsi nellanatura

Marciarena,tragittilungo lecolline Lorenzo Quaini

La Marciarena-meeting del Custoza domenica ha in programma la sua 43esima edizione. Si parte dalle 8,30 dal quartier generale di villa Venier il cui verde parco permetterà a tutti di godere di un meritato e ottimo relax, in palio, tra gli altri il 25esimo Trofeo Comune di Sommacampagna e il settimo Trofeo Avis memorial Luciana Turrini. Terminata l'esperienza maratona (nel 2003 ricevette il riconoscimento di miglior

marcia italiana), sono stati creati quattro percorsi di 6, 11, 17 , che toccheranno alcuni dei luoghi che hanno fatto la storia del territorio. Obiettivo della manifestazione è promuovere la conoscenza della storia, dell'ambiente, dei prodotti del territorio delle colline moreniche che, a forma di anfiteatro, circondano il lago di Garda. L'organizzazione è del Gruppo Marciatori Agriform, che quest'anno tocca il 46esimo anno di attività e che sino al 1995 tenne il nome Gruppo Marciatori Are-

na a fianco della defunta società Sipa Pollo Arena. Attuale presidente, dal 2009, è Alfonso Principe. Prima di lui i presidenti del Gruppo Marciatori furono: Elio Zapolla, 1973-1975; Enzo Franchini, 1975-1988; lo stesso Alfonso Principe, 1988-1995 e Roberto Pettenon, 1995-2009. Infine, ma non meno importante, l'appuntamento di domenica è abbinato alla corsa dei bambini «I campioni del domani», giunta all'edizione numero 13, inserita nel circuito Straverona Junior, con iscrizione gratuita entro ve-

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nerdì, info al 340.3719566, 348.6939131 dove bambini da 0 a 13 anni si sfideranno in tre batterie nel parco di villa Venier, su un percorso che a seconda delle fasce d'età va dai 100 metri al chilometro, per aggiudicarsi la maglia del campione. Durante la giornata si può partecipare al concorso «Scatta il meeting del Custoza!», inviando una foto su whatsapp al numero 339.8090265 con premi per quelle foto che otterranno più like. Info, 045.8960599, www.marciatorisommacampagna.org. •

Sommacampagna

L’AssociazioneTennis festeggiamezzosecolo Eral’11 maggio 1969quando ungruppodiamici e appassionatifondava l’AssociazioneTennis Sommacampagna.Come ricordalo storicoPaolo Castioni,«gran merito, anche finanziario,fu diMarino CordiolieGianfrancoCaprara chesfruttarono almeglio un ritagliodiappezzamento messoa disposizionedalla contessaEmiliaCampostrini, mogliedelconte Gianfranco

Gianfilippi». Lelottizzazioni andatea ruba a ridossodelparcodivillaVenier lasciaronounospazio tra via2 Giugnoele nuovescuole medie (poielementari)che permisero la costruzionediunasede-bare di duecampi. Ilpresidente dell’Associazione TennisèRoberto Bergamo. I festeggiamentiper le decinedi sociper ilcinquantesimo di attivitàsonoinprogramma il sabatoprimogiugno. L.Q.

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XIII

Mestre Marcon Marghera

Giovedì 9 Maggio 2019 www.gazzettino.it

Bancarotta, condannato l’ex marito di Isabella Noventa `Pena di quattro anni

anche per l’imprenditore Barbiero di Noale AZIENDE SVUOTATE PADOVA È arrivata l’ultima sen-

tenza sulla holding Catapano, il clan camorristico che rilevava le aziende in difficoltà per depredarle, raggirarle e farle fallire. Dopo il trasferimento per competenza territoriale a Napoli del filone principale dell’inchiesta, erano rimaste da giudicare alcune imputazioni di bancarotta.

Tutti condannati i sei imputati superstiti (una era stata prosciolta in precedenza, un altro era deceduto prima del processo). Il Tribunale ha accolto per intero l’impianto accusatorio della Procura, distribuendo pene spesso superiori alle stesse richieste dei pubblici ministeri. È andata male a tre imprenditori veneti, coinvolti loro malgrado nei fallimenti delle rispettive società. Tre anni e sei mesi, oltre all’interdizione temporanea dai pubblici uffici: questa la condanna rimediata dal socio della Emmepi costruzioni generali Sas di Maserà Piero Gasparini, 57 anni, di Albignasego, noto alle crona-

che come ex marito di Isabella Noventa, la segretaria uccisa nella notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016 dall’ex fidanzato Freddy Sorgato, con la complicità della sorella Debora e dell’amica Manuela Cacco. Emmepi era incappata nella sentenza di fallimento il 22 luglio 2009 con un passivo accertato di 769mila euro. Ha rimediato invece quattro anni e tre mesi di carcere, con interdizione temporanea dai pubblici uffici per cinque anni, Giorgio Barbiero, 73 anni, di Noale, amministratore unico della ZetaTre srl di San Giorgio in Bosco, fallita il 30 luglio 2010 con un passivo superiore ai tre milioni

di euro. Due anni di reclusione, con sospensione condizionale della pena e interdizione per lo stesso periodo a Rosanna Zanotto, 58 anni, di Selvazzano, titolare della ditta individuale Maglieria Confezioni Rosanna, con sede a Rubano, fallita il 15 gennaio 2010, con un passivo di circa 400mila euro. Sentenze di condanna sono state pronunciate anche per tre figure di spicco del clan camorristico. Otto anni e un mese di carcere con interdizione perpetua all’avvocato Elio Buonaiuto, settantenne, di Ottaviano (Napoli), nove anni e nove mesi, pure con interdizione perpetua dai pubblici uffici, per Alessan-

CONDANNATO Piero Gasparini

«Un parco nell’ex Nuova Esa» Via al completamento della bonifica ambientale `L’assessore Marcato: «Stanziati altri 3,3 milioni» negli otto ettari dell’area tra Marcon e Mogliano E il Comune vuole destinarla a verde e sport `

MARCON Dopo 15 anni di stallo è iniziato lo smaltimento delle tremila tonnellate di rifiuti plastici non più riciclabili accumulati e abbandonati all’ex Nuova Esa di Marcon, a due passi dal fiume Zero e non lontano da un’area dove si pratica il nordic walking . Si tratta dell’ultimo capitolo di una lunga vicenda che ha investito l’ex fornace per la produzione di mattoni (passata alla Nuova Esa, poi fallita), iniziata nel 2004 con il fermo ed il sequestro da parte dell’autorità giudiziaria dell’ex impianto destinato allo stoccaggio, la triturazione, il commercio al dettaglio e all’ingrosso di rifiuti pericolosi e non pericolosi e al loro smaltimento.

dro Cassioli, 58 anni, di Cascina (Pisa), responsabile commerciale e braccio destro del boss Giuseppe Catapano, tre anni e sei mesi, con interdizione temporanea per cinque anni, a Salvatore Cascarino, 36 anni di Mondragone (Caserta), prestanome dell’organizzazione nel fallimento di Emmepi. Tra le aziende distrutte in questo filone dell’inchiesta figuravano anche la Ares srl di Este, (apparecchi elettromeccanici), fallita il 2 luglio 2009 con un passivo di 896mila euro, e la Paolo De Nicola spa di Cittadella, leader nell’installazione di manufatti in cemento. Luca Ingegneri

MARGHERA «ATTENZIONE A QUEL CICLISTA» «Attenzione a un ciclista aggressivo e provocatore che si aggira nella zona di via Beccaria e dintorni. Allertata la Polizia locale». È l’appello che il presidente della Municipalità, Gianfranco Bettin, ha affidato a una nota. A creare apprensione è la presenza tra via Beccaria e via Carrara, segnalata da alcuni giorni, di un soggetto che «corre veloce in bici contromano, spesso sui marciapiedi, e quando i pedoni o comunque quando qualcuno lo richiama per questo o per gli altri atteggiamenti reagisce violentemente, minaccia e prova ad aggredire le persone. Ha una bicicletta bianca, porta uno zaino verde e un giubbetto dello stesso colore e un cappellino bianco con visiera. È sui 40 anni, presumibilmente italiano ma parla con un accento che non sembra locale».

SELEZIONE IL 22 EMIRATES CERCA PERSONALE DI BORDO La compagnia aerea Emirates terrà quattro “Open day” in Italia, partendo da Venezia, per

«AREA MASSACRATA» «Questo è un cantiere importantissimo perché finalmente bonifichiamo un ‘area che è stata massacrata da questi delinquenti che ci hanno lasciato tutta questa porcheria» ha commentato ieri mattina l’assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato, durante un sopralluogo all’interno del sito, assieme al sindaco di Marcon Matteo Romanello. Un disastro ambientale e un potenziale pericolo (gli esperti stimano che in caso di incendio le fiamme sprigionate si vedrebbero a 100 chilometri di distanza) che, dopo un lungo iter burocratico e giudiziario, ha costretto i comuni di Marcon e di Mogliano Veneto ad intervenire al posto dei proprietari inadempienti. Dopo lo smaltimento già completato di 500 tonnellate di rifiuti contenenti pentasolfuro di fosforo e di altri rifiuti classificati come pericolosi, la Giunta regionale ha dato il via libera alla prosecuzione ed al completamento della bonifica dell’area nella quale si trovano anche 50 serbatoi in metallo contenenti rifiuti liquidi pericolosi, mentre le plastiche da avviare allo smaltimento saranno da subito collocate all’interno della discarica regionale di Sant’Urbano, nella bassa padovana.

RIPULITA ENTRO IL 2020 Il cronoprogramma della bo-

IL SINDACO MATTEO ROMANELLO: «UNA VOLTA RIPULITO QUESTO SPAZIO DEVE TORNARE ALLA COLLETTIVITÀ»

SOPRALLUOGO L’assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato con il sindaco di Marcon Matteo Romanello durante la visita di ieri mattina all’ex Nuova Esa

nifica dell’area dell’ex Nuova Esa, estesa 8 ettari, prevede il completamento dei lavori entro il 2020 con un costo di 3,3 milioni di euro. «Devo dire che questo grande risultato lo dobbiamo alle risorse che abbiamo avuto a disposizione grazie alla Legge speciale per Venezia, ma anche per la ottima collaborazione che c’è stata tra Arpav, Veneto Acque, Comando Carabinieri per la tutela ambientale, Vigili del fuoco ed i comuni di Marcon e Mogliano. Questi risultati si raggiungono solo se tutti ci credono ed ora chiediamo ai cittadini di aiutarci a diffondere una diversa cultura dell’ambiente» sottolinea l’assessore regionale Marcato. Una volta terminata la bonifica, il Comune di Marcon intende riqualificare l’intera area e restituirla ai propri cittadini ed a tutti gli amanti delle pratiche sportive all’aperto. «La nostra speranza è quella di rimuovere anche tutto l’amianto presente all’interno degli hangar rimasti - spiega il sindaco di Marcon Matteo Romanello -. Una volta completata la bonifica, l’area deve ritornare alla collettività per un parco pubblico e per aree sportive, anche se servirà una pianificazione graduale e ci vorrà del tempo». Paolo Guidone © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pista per Venezia, un sottopasso al Vega Impegno delle Ferrovie, ma tempi lunghi MOBILITÁ MESTRE Gli Amici della bicicletta

dovranno armarsi di molta pazienza. Per passare velocemente sotto la stazione ferroviaria di Porto Marghera dovranno attendere almeno 3 anni, necessari alla realizzazione di un nuovo sottopasso. L’assessore comunale ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto lo ha spiegato ieri in municipio a Mestre durante i lavori della quarta commissione consiliare, convocata per discutere l’interpellanza presentata dal consigliere Pd Emanuele Rosteghin per chiedere all’amministrazione comunale di chiarire modi e tempi del futuro collegamento ciclabile tra Mestre e Venezia, dal momento che la vecchia pista ciclabile che collegava il cavalcavia di via Torino con la stazione ferroviaria di Porto Marghera, ora si ferma davanti ad un invalicabile muro di cemento costruito da Rfi insieme ad un nuovo fabbricato. Per facilitare l’accesso ai ciclisti sotto la stazione sono state in-

stallate due piccole rampe ai lati del passaggio pedonale, ma si tratta di una soluzione temporanea che gli amanti della bicicletta temono possa diventare definitiva. «La vecchia rampa ciclabile interferiva con il progetto di riqualificazione della stazione ha ricordato in aula l’assessore Zaccariotto –, per questo le Ferrovie realizzeranno a proprie spese un nuovo sottopasso che avrà la funzione di collegare i marciapiedi ferroviari con la viabilità comunale e permetterà un collegamento ciclabile tra via Paganello e la zona del Vega». Durante i lavori della commissione, la consigliera 5stelle Sara Visman ha sollevato nuovamente la situazione del patrimonio

IN COMMISSIONE PURE IL BY-PASS DI CAMPALTO: «FINIRANNO I DISAGI E ANAS SOSTITUIRÁ LE BARRIERE»

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edilizio e del manto stradale in via Gobbi a seguito dei lavori di realizzazione del by-pass di Campalto eseguiti da Anas, oltre a denunciare il pessimo stato della viabilità in via Carlo Martello a causa degli stessi lavori. «In corrispondenza del sottopasso di via Gobbi in alcuni edifici ci sono stati dei cedimenti – ha ricordato Visman –, mentre lungo via Casilina sono stati posti dei pannelli fonoassorbenti che hanno deturpato il paesaggio e che potrebbero essere sostituiti con delle barriere vegetali». «Sappiamo che ci sono stati dei disagi e stiamo cercando di intervenire con Anas - ha risposto l’assessore alla Mobilità Renato Boraso -. Ci hanno garantito che prima della fine dei lavori, prevista per novembre di quest’anno, tutto verrà ripristinato. Per risolvere i disagi creati dal cantiere, via Carlo Martello diventerà una strada pubblica mentre Anas si è impegnata a togliere i pannelli di via Casilina e a sostituirli con barriere trasparenti». P.Gui. © RIPRODUZIONE RISERVATA

la selezione di personale di bordo. Il primo appuntamento è a Mestre il 22 maggio, all’hotel Hilton Garden di via Orlanda. I candidati possono presentarsi con un curriculum vitae aggiornato in lingua inglese, e la registrazione al portale del gruppo Emirates (sito web: www.emiratesgroupcareers.com/cabin-crew/). I selezionati verranno informati sui tempi per i colloqui futuri. Il personale di bordo proviene da più di 135 paesi, tra cui più di 500 italiani.

MARGHERA L’AGENZIA ASSISTUDIO IN PIAZZA MERCATO Assistudio cambia sede. L’agenzia assicurativa plurimandataria attiva da oltre 25 anni a Marghera, in via Rizzardi 95, si trasferisce nel cuore della città giardino al civico 40 di piazza Mercato. L’inaugurazione avverrà domani, venerdì, alle 18 nei nuovi locali che, fino ad un paio di anni fa, hanno ospitato una filiale di Veneto Banca. «Abbiamo deciso di trasferirci – spiegano i coordinatori di Assistudio Marcello Zancarello, che ha avviato l’attività nel 1992, e Mattia Zuin - per poter contare su una sede più spaziosa e funzionale, con l’obiettivo di giungere ad aumento del personale che oggi si compone di sei unità».


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Primo Piano

Giovedì 9 Maggio 2019 www.gazzettino.it

Grandi opere LA POLEMICA VENEZIA Mesi e mesi di pressing sul Governo da parte del Comune e della Città metropolitana di Venezia, forze politiche e singoli parlamentari. Alla fine, Palazzo Chigi si è ricordato che Venezia sta aspettando l’ultimazione del Mose, il sistema che dovrebbe difenderla dalle acque alte, e la sua entrata in funzione. Questa volta il governo ha deciso quindi di affrontare di petto la situazione, ma ha scatenato le ire di Regione e Comune, prevedendo una figura commissariale che avrà tutti i poteri necessari per concludere l’opera, avocando a sé quelli di stazione appaltante dell’ex Magistrato alle Acque, con in più la possibilità di affidare progettazione e lavori nel caso in cui il Consorzio Venezia Nuova non rispettasse i tempi. Ma c’è di più: per la prima volta è prevista una sorta di agenzia pubblica per la gestione e manutenzione dell’opera, i cui costi (100 milioni l’anno) saranno almeno in parte finanziati da una tassa di scopo che andrà a gravare sui turisti. In tarda serata, a porta Pia era però ancora in corso una riflessione sull’opportunità della tassa, soprattutto dopo la levata di scudi da Venezia. Potrebbe essere quindi essere affidata a una formulazione successiva oppure saltare del tutto.

SBLOCCA CANTIERI Questo è il senso del corposo emendamento al disegno di legge per la conversione del decreto “Sblocca cantieri” depositato ieri dal ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Quest’ultimo ha convenuto che sia necessario superare le difficoltà derivanti dalla attuale gestione del Consorzio Venezia Nuova (a sua volta commissariato) e dai limitati poteri del Provveditorato alle Opere pubbliche, che è subentrato al Magistrato alle Acque come stazione appaltante: in caso di ritardi, il dirigente ministeriale può solo sollecitare, non certo avere più controllo e potere, come pensa il Governo istituendo questo commissario che si porrà al di sopra dei due commissari del Consorzio. L’impasse è stata evidenziata anche a livello parlamentare: solo 90 milioni spesi nel 2018 e poco più di 10 nel primo quadrimestre del 2019. Se si andasse avanti di questo passo, con oltre 900 milioni (già a disposizione) da spendere, il Mose sarebbe pronto forse nel 2030. I tempi previsti per la nomina del commissario sono 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto, quindi presumibilmente nel corso dell’estate.

L’UOMO FORTE «Vedo molto positivamente questa decisione - è il commento del Provveditore alle Opere pubbliche del Triveneto, Roberto Linetti - perché questo è l’unico modo per poter completare il Mose in tempi ragionevoli». La nuova norma sembra essere cucita sulla sua figura, visto che vanta una grande conoscenza dell’opera (è a Venezia da due anni e mezzo) e che questo nuovo commissario ad acta avrebbe pieni poteri nei confronti del Consorzio Venezia Nuova.

LA STRUTTURA PUBBLICA DOVRÀ AFFIDARE LA MANUTENZIONE E GARANTIRE I FONDI PER PAGARLA

«Un’imposta per il Mose La pagheranno i turisti» Sorpresa nello “sblocca cantieri”, nuova società `Il ministro ha previsto un supercommissario e tassa per i costi di gestione: 100 milioni l’anno che avrà tutti i poteri per concludere i lavori `

NUOVA AGENZIA Il testo da convertire in legge istituisce però anche una società a partecipazione pubblica con il compito di sovrintendere alla gestione e alla manutenzione del Mose. Una “bazzecola” da 100 milioni l’anno, che per forza di cose dovrà avere come capitale quello proveniente dallo Stato e da altri enti. L’articolato scrive

testualmente: Ministero dell’Economia e finanze, Ministero delle Infrastrutture, Ministero delle politiche agricole, Ministero dei Beni culturali, Regione Veneto, Città metropolitana e Comune di Venezia, Autorità portuale. Sarà questa società a mettere in gara la gestione vera e propria del Mose, scegliendo tra i soggetti più qualificati a li-

vello tecnico. Un “piccolo” particolare manca però nel testo: quanti soldi i soci dovrebbero conferire alla società e con quali modalità. Secondo fonti ufficiose ministeriali il capitale sociale proverrebbe con 15 milioni da ciascun ministero interessato e Regione Veneto; da Città metropolitana e Comune di Venezia con 10 milioni ciascuno, e

I numeri de del d l Mose

INFRASTRUTTURE Il ministro Danilo Toninelli

segue dalla prima pagina

(...) Ciascuno di loro, poi, ha nominato a sua volta consulenti in vari ambiti. Il più attivo è stato Ossola, con una trentina di incarichi: ingegneri e tecnici, per lo più. Alcuni incarichi sono stati anche sui centomila euro l’anno. Oltre a questi c’è Antonio Gesualdi, addetto stampa esterno a contratto, portato dal’ex presidente del Consorzio, Mauro Fabris, con cui condivide la vicentinità e l’antica militanza democristiana. Fabris (estraneo ad ogni vicenda negativa legata al Mose) se ne è andato con l’arrivo dei commissari, Gesualdi è rimasto, a fianco di un’addetta alla comunicazione assunta dal Cvn. Ci sono poi altri consulenti, di recente nomina, incaricati di mettere mano alla riorganizzazione del personale: il consulente del lavoro Enzo De Fusco e Mario Grillo, esperto in gestione di sistemi industriali complessi. Quest’ultimo riceve 700

5,7 miliardi

2022

costo dell'opera

data presunta di consegna dell'opera

3

100 milioni

bocche di porto

costi annui di gestione e manutenzione

78

8 milioni

paratoie mobili

bolletta elettrica annuale

2003

22.000 tonnellate

inizio lavori

il peso di ciascun alloggiamento delle paratoie in cemento armato

Commissari e consulenti, giro milionario al Consorzio euro al giorno fino a un massimo di 80mila euro. De Fusco prende 25mila euro per l’incarico ad hoc, che si sommano ai 100mila annui già stabiliti in precedenza. Poi ce ne sono molti altri, di cui si conoscono i nomi, ma non i compensi. A spanne, l’importo totale si aggira sugli 800mila euro annui, che varia secondo la natura e la durata dell’incarico. L’arrivo dei commissari ha

portato molta trasparenza al Consorzio Venezia Nuova, fino al 2013 roccaforte impenetrabile dalla quale usciva solo ciò che faceva comodo e a volte neanche quello. La ventata di trasparenza è arrivata, il sito web è una miniera di informazioni, ma manca ancora la voce trasparenza, dove si trovano gli incarichi di consulenza e i loro importi. Questa mancanza sarebbe dovuta alla natura giuridica

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mai definita del Consorzio. Soggetto privato o pubblico? In linea di principio, è un consorzio di imprese private e quindi privato. L’attività che svolge è però di interesse pubblico, essendo concessionario del Ministero delle Infrastrutture e attualmente è gestito da amministratori straordinari come i commissari per conto dello Stato. Le rimostranze per la privacy sono state tali che finora a bilan-

dall’Autorità di sistema portuale con 5 milioni.

TASSA DI SCOPO Una buona parte del denaro per provvedere alla gestione e alla manutenzione arriverà anche dall’introduzione di un’imposta di scopo «il cui ricavato - si legge nella relazione illustrativa dell’emendamento governativo - sia vincolato per legge a sostenere le spese di gestione del sistema e che andrebbe a gravare sui turisti, anche giornalieri, di Venezia quali beneficiari ultimi del servizio di difesa della laguna di Venezia».

cio compare solo l’importo dei compensi dei commissari: il conteggio più recente è quello del 2017, visto che l’approvazione e pubblicazione del bilancio 2018 del Consorzio è slittata. Nel 2017 i commissari sono costati 681mila 668 euro: sono i compensi di Fiengo e Ossola oltre al rateo fino al 4 maggio di Luigi Magistro, che a quella data aveva abbandonato l’incarico. Infine, anche il commissario che il Governo nominerà per completare il Mose avrà un costo. Ma, almeno sulla carta, questo sarà più limitato. La normativa citata nell’emendamento di Governo allo “Sblocca cantieri” cita la Legge 111 del 2011, la quale prevede che questo tipo di commissario possa percepire al massimo 50mila euro annui come retribuzione fissa e una parte variabile che non potrà superare i 50mila annui e strettamente correlata agli obiettivi da conseguire. M.F. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Primo Piano LAVORI La posa dell’ultima paratia del Mose, alla bocca di porto del Lido di Venezia

Giovedì 9 Maggio 2019 www.gazzettino.it

1 Il commissario Sul modello delle grandi opere Il commissario sarà sul modello di quelli utilizzati per l’esecuzione delle grandi opere: pieni poteri per arrivare alla conclusione in tempi brevi. nel caso in questione, il soggetto esecutore, il Consorzio Venezia Nuova, è a sua volta commissariato dallo Stato. Il nuovo commissario sarà comunque prevalente su tutti e, in caso di ritardi nella progettazione e affidamento delle opere, potrà prevedere egli stesso utilizzando risorse del Consorzio, del Provveditorato alle Opere pubbliche o anche risorse esterne.

2 La società Le risorse per gli affidamenti

E qui si presenta un problema, e nemmeno tanto piccolo. Il Comune di Venezia è stato autorizzato dall’inizio di quest’anno dal Parlamento ad introdurre una nuova forma di imposizione sul turismo non pernottante, chiamata “contributo di sbarco”. Questa tassa entrerà in vigore da settembre con una tariffa flat di 3 euro a persona (esclusi i bambini fino a 6 anni e le numerose categorie esenti) e dal 2020 potrà arrivare fino a 10 euro a testa. Come sarà conciliabile un’altra tassazione sul turismo, che già oggi paga l’imposta di soggiorno? «Chiedere un contributo straordinario in nome della specialità di Venezia è un conto attacca il deputato Pd Nicola Pellicani - altra cosa è fare di Venezia una città a pagamento, che fa venir meno qualsiasi principio di equità e uguaglianza e che mortifica questa città. Altro che mani nelle tasche, qui si stanno strappando i pantaloni ai turisti».

ARRIVANO I SOLDI La Legge di bilancio del 2018 aveva rifinanziato la Legge speciale per Venezia con 25 milioni per il 2018 e poi 40 milioni per ogni anno dal 2019 al 2024. Questi soldi devono essere ripartiti tra Venezia (destinataria della maggior parte dei fondi) e gli altri Comuni che si affacciano sulla gronda lagunare con un atto del cosiddetto “Comitatone” che è un comitato interministeriale presieduto dal presidente del Consiglio (il quale delega quasi sempre il titolare delle Infrastrutture) nonché dalla Regione e dalle amministrazioni comunali interessate alla ripartizione. Il problema è che negli ultimi due anni il Comitatone non si è riunito e i soldi sono rimasti nel bilancio dello Stato, stanziati ma non impegnati. L’emendamento del Governo mette una pezza anche a questo problema, prevedendo la ripartizione per il 2018 e il 2019 attraverso un decreto che sarà emanato dal ministro Toninelli, in modo da far arrivare i fondi per la salvaguardia entro pochi mesi. Michele Fullin © RIPRODUZIONE RISERVATA

IN SERATA TONINELLI LANCIA UN MESSAGGIO PIÙ POSSIBILISTA: «SONO IN CORSO RIFLESSIONI SUL MODO DI RACCOGLIERE I SOLDI»

Gestire il Mose significa disporre il sollevamento delle paratoie in previsione di acque alte superiori ai 110 centimetri (questo il livello di guardia attualmente deciso), per quanto tempo tenere la laguna chiusa e quando farle abbassare. Per questo servirà una società pubblica che avrà in dotazione risorse finanziare per poter affidare ad un gestore tecnico e terzo il compito. Tra gestione e manutenzione si calcola siano necessari circa 100 milioni di euro l’anno a causa della complessità dell’opera.

3 Nuova tassa Dal 2020 già 10 euro a testa È il punto più controverso e contestato da Regione Veneto e dalla città di Venezia. Una nuova tassa di scopo per finanziare la gestione del Mose a carico dei turisti (di cui non si sa nulla se non l’idea) significherebbe rendere Venezia una città molto più cara per i suoi visitatori, dal momento che da questo settembre entrerà in vigore il “contributo di accesso” per i turisti che non dormono in città. Dal 1 gennaio 2020 potrà costare anche 10 euro a testa e una ulteriore tassa potrebbe essere ritenuta intollerabile.

4 I fondi I soldi bloccati dal Comitatone Dopo diversi anni, la Legge speciale per Venezia è stata rifinanziata con la manovra di bilancio approvata a fine 2017, anche per l’intercessione del Capo dello Stato. Quei soldi, però, non possono essere trasferiti agli enti locali se non sono prima distribuiti dal Comitatone, il quale da oltre due anni non si riunisce anche perché sul piatto oltre al Mose c’è la questione delle grandi navi da crociera. Che fare, dunque? Sarà il Mit emanare un decreto che ripartisca le risorse per 2018 e 2019.

Zaia: «Una tassa? Mai L’opera è dello Stato» `«Ci vuole coraggio a pretendere i soldi Il governatore del Veneto: «Già versiamo 15 miliardi di residuo fiscale con un bilancio sano» proprio da noi, che chiediamo l’autonomia» `

L’INTERVISTA VENEZIA «Già ho l’orticaria a sentir parlare del Mose, figuriamoci se ne farò pagare il conto ai veneti: non esiste proprio». Più istintiva di così non potrebbe essere la reazione di Luca Zaia al piano del ministero dei Trasporti. Al governatore, che a pelle apprezzava poco il sistema delle dighe mobili ancora prima dello scandalo giudiziario, fa ribollire il sangue la sola idea che la Regione debba versare ogni anno 15 milioni di euro per la sua gestione, in aggiunta alle contribuzioni degli altri enti locali e alla tassa di scopo sui turisti.

A chi tocca provvedere? «Ovviamente allo Stato, perché parliamo di un intervento per la messa in sicurezza di una città come Venezia che è patrimonio mondiale dell’umanità. Come si può chiedere che a farsene carico siano le istituzioni locali? Mi opporrò con tutte le mie forze al solo fatto di ipotizzare che si possa scaricarne il costo della gestione sui veneti. Ci vuole coraggio da vendere a pretendere 15 milioni dalla Regione, unica in Italia a non applicare le aliquote, come se fossero poche le tasse che il Veneto già versa, con i suoi 15 miliar-

di di residuo fiscale. E il prurito mi aumenta ancora di più quando penso che vengono chiesti soldi proprio a noi, che chiediamo l’autonomia». Crede che lo slittamento dell’intesa sia legato agli emendamenti del Mit? «Le due situazioni potrebbero essere legate solo se ci fosse stata concessa un’autonomia estrema. Della serie: siccome vi tenete tutte le funzioni e tutte le risorse, allora potete pagarvi le opere situate sul vostro territorio. Invece no, il ministero delle Infrastrutture non vuole darci le concessioni au-

Perché? «Non voglio fare il guastafeste. Mi sforzo con tutte le mie energie di vedere il lato positivo di questa storia e cioè il fatto che il Mose deve essere messo in esercizio, perché sotto l’acqua ci sono 5 miliardi e non possiamo permetterci che diventino un mostro di Lockness. Ma non così». Allora come? «Non voglio sembrare insolente, ma in un Paese serio quando si progetta, si programma. Invece qua si sta cercando di far passare per locale un’infrastruttura che in realtà è statale, come se non bastasse il conto inimmaginabile che abbiamo già pagato in termini di immagine, visto che per colpa della triste vicenda fortunatamente scoperchiata dai pubblici ministeri Stefano Ancilotto e Stefano Buccini, il mondo pensa che questa sia un’opera della Regione. E sapete qual è la beffa? Quando dicevo che il vero problema non era completare il Mose ma farlo funzionare, e che per questo sarebbero serviti almeno 80 se non 100 milioni l’anno, venivo pure sbeffeggiato. Proprio io che ero un ragazzo negli anni in cui venne ideata un’opera ciclopica che mai avrei avallato se fossi stato un amministratore».

VENEZIA Luigi Brugnaro, come Zaia, alza le barricate. Da uomo d’impresa - e di schéi - il sindaco guarda anche al soldo e agli interessi della città. L’incipit della sua dichiarazione è tutto un programma: «Iniziativa assurda contro i veneziani. Ci opporremo in ogni modo. Gli emendamenti presentati oggi dal ministero al Decreto “Sblocca-cantieri” sono indecenti». Che con il ministro Danilo Toninelli non ci fosse feeling, era risaputo. Queste parole aumentano le distanze. Certo, nella relazione introduttiva all’emendamento del Governo al decreto si dice che “la dotazione finanziaria...potrà essere alimentata anche attraverso l’introduzione di un’imposta di scopo... che andrebbe a gravare sui turisti”, e quindi il condizionale lascia aperte alcune porte, ma la posizione del Comune veneziano e del suo sindaco è chiara fin da subito.

Ritiene che sia una decisione del solo pentastellato Danilo Toninelli? E i suoi colleghi leghisti al Governo cosa dicono? «Ho l’impressione che il ministro sia stato frettolosamente e mal consigliato da qualcuno che pensava di vendergli l’idea del secolo. Quindi posso assicurare che seguiremo la partita politicamente e, se serve, anche giuridicamente. Questo è un provvedimento che dovrà passare per Camera e Senato, dove abbiamo tanti parlamentari... Non possiamo accettare che lo Stato vada sui territori alla questua, perché allora vuol dire che lo Stato non esiste più». Così però torniamo al punto di partenza: chi deve pagare? «Di sicuro non il Veneto, che ha un bilancio sanissimo ma tirato all’osso, dato che su 14 miliardi solo 52 milioni sono lasciati alla disponibilità degli assessorati. Toglierne 15 vorrebbe dire levarli al sociale, all’ambiente, alle strade: non ci sto. Quindi vadano a chiederli agli spreconi, non ai virtuosi. In un Paese in cui si sperperano ogni anno 30 miliardi nella Pubblica Amministrazione, sarebbe sufficiente applicare l’autonomia a tutti per recuperare una cifra mostruosa. Invece no, si va avanti con 22.000 forestali in Sicilia e 400 in Veneto. E allora, siccome parliamo di Mose, lo dico alla veneziana: è ora di finirla che a pagare sia sempre Pantalone». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA

GOVERNATORE Luca Zaia davanti a una paratia del Mose

«Sono rimasto incredulo e scandalizzato - tuona il sindaco - da questa iniziativa confusa ed estemporanea del ministero, che non è stata condivisa con gli enti locali. Sembra proprio una manovra da burocrati di palazzo, che con l’aiuto di qualche “manina” locale ha partorito uno strafalcione, viziato da evidenti profili di incostituzionalità. Come si può solo pensare di proporre tali testi normativi senza consultare il Comune di Venezia, la Città Metropolitana e la Regione Veneto? Sono d’accordo con il presidente Zaia e da oggi saremo insieme in battaglia, perché una tale assurdità non venga mai approvata. Ricordiamo che, da quattro anni, come Città Metropolitana aspettiamo dal Governo l’autonomia delle competenze su tutte le acque lagunari, stabilita da una legge dello Stato e, per tutta risposta, oggi ci propongono questa forma di statalismo raffazzonato».

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«TONINELLI NON VUOLE DARCI LE CONCESSIONI AUTOSTRADALI PERÒ PRETENDEREBBE CHE CI ACCOLLASSIMO UN’OPERA SIMILE» INCREDULO Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro è contrario alla decisione del governo

Il sindaco Brugnaro: «Iniziativa assurda presa senza consultarci» LE REPLICHE

tostradali e le competenze portuali, però pretenderebbe che ci accollassimo il Mose. Ma vi pare?».

Ma non basta, perché c’è un altro passaggio che irrita il sindaco. «Tra le tante stupidaggini - conclude - hanno anche inventato una nuova società di gestione del Mose che, per finanziarsi, non fa altro che mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Quante volte dovremmo pagare il Mose? Una volta come veneziani, la seconda come cittadini metropolitani, la terza come veneti, la quarta come italiani? Tutto questo è inaccettabile. Valuteremo, anche a fianco della Regione, ogni iniziativa prima politica e poi, qualora fosse necessario, anche giudiziaria, per contrapporci a queste assurdità».

I CONTI I conti sono presto fatti, del resto: la manutenzione del Mo-

se costerà circa 100 milioni l’anno, il Comune ne incassa già 30 dalla tassa di soggiorno e ne metterà in cantiere 10 all’anno quando entrerà in vigore a pieno regime (2020-2021) il “Contributo di accesso”, balzello alternativo alla tassa di soggiorno, in quanto non sarà pagato dal turista che dorme in hotel o in strutture ricettive, ma verrà prelevato alla fonte (leggi vettore di trasporto) dalle tasche di ogni visitatore, non residente in Veneto, che non dormirà in città e che raggiungerà Venezia con un qualsiasi mezzo per una visita giornaliera. A Ca’ Farsetti temono che il Governo voglia l’istituzione di una nuova tassa sui turisti. Inoltre a lasciare sbigottita l’amministrazione c’è quella frase della relazione in cui si dice che i turisti sono i beneficiari ultimi del Mose. E i residenti? Decisamente più soft il tono del presidente dell’Autorità di sistema portuale, Pino Musolino. «Basta che, dall’altro lato, il Governo sostenga la crocieristica a Venezia i cui passeggeri sono tra i maggiori contribuenti di questa tassa, altrimenti con che cosa la finanzierebbero?». Davide Scalzotto © RIPRODUZIONE RISERVATA


XV

Riviera

IL CASO A causa delle piogge è crollato il controsoffitto in una sala della struttura. Negli alloggi non sono stati riscontrati problemi

del Brenta

Giovedì 9 Maggio 2019 www.gazzettino.it

mestrecronaca@gazzettino.it

Addio a Primo Stivanello, storico “re dello stivale” ` Noto come ”Paciacco”

non si è più ripreso da una caduta in bici a Dolo VIGONOVO

SOPRALLUOGO L’ispezione dei vigili del fuoco, martedì pomeriggio, a villa Spica a Dolo

Caduti 6 metri quadrati di malta I pompieri: «Serve una perizia» L’ispezione dei vigili del fuoco a villa Spica `Nella villa del ‘700 accolte 64 migranti richiesto il parere tecnico di uno specialista Il sindaco: «Situazione radicata nel tempo» `

DOLO Sono crollati sei metri quadrati di controsoffitto di travi e malta. L’ispezione dei vigili del fuoco, martedì pomeriggio, a villa Spica, residenza settecentesca gestita dalla cooperativa Edeco per l’accoglienza di 64 migranti, si è conclusa con un unico verdetto: serve la perizia di un tecnico qualificato. L’impressione è che non la struttura, per quanto vetusta, non sia compromessa a livello statico. Però, per dirlo, servirà comunque un esame più approfondito dei locali e dei materiali. Per il momento, la sala interessata dal crollo, è stata transennata e interdetta al passaggio degli ospiti, donne e bambini. L’umidità e le piogge di questi ultimi giorni avevano fortemente compromesso il soffitto, che si era

gonfiato a dismisura. Tanto che il personale della cooperativa aveva posizionato delle grandi tavole, proprio sotto a quel bozzo di intonaco, in caso appunto di cedimento. Le altre stanze della villa, quelle degli alloggi, non sembrerebbero essere state intaccate. Ma anche qui, però, sarà necessario fare un approfondimento statico. Il rapporto dei vigili del fuoco è stato inoltrato alla prefettura che, fanno sapere da Ca’Corner, ora valuterà la relazione per capire se sia necessario trasferire le migranti. Valutazioni che, però, saranno rinviate all’esito della perizia tecnica specialistica richiesta dai pompieri.

DAL COMUNE «Tengo a ribadire che l’immobile non è di proprietà comunale e che la cooperativa che lo gestisce ha partecipato ad un ban-

Mira “Esplosione e fuga di gas” Oggi l’esercitazione Esplosione e fuga di gas alla Kalorgas di Borbiago questa mattina, giovedì, ma si tratterà solo di un’esercitazione che coinvolgerà l’area di via Boldani, con blocco del traffico e mobilitazione di Arpav, vigili del fuoco e Protezione civile. La prova è organizzata dalla Prefettura in collaborazione con il Comune. L’obiettivo è sperimentare il coordinamento dei soccorsi e l’informazione. Tre le aree coinvolte: la zona “di sicuro impatto” vicino alla ditta, una “di danno” dove le conseguenze potrebbero essere serie e una “di attenzione”

do della prefettura - aggiunge il sindaco Andrea Polo - da circa tre anni l’immobile ospita le migranti e durante questo periodo ho incontrato i vari prefetti ottenendo garanzie che si trattava di una situazione di emergenza. Mi sembra, invece, di capire che sia divenuta una situazione che si è radicata nel tempo». Sul crollo dei giorni scorsi, il primo cittadino evita di commentare. «Non posso sapere se ci siano le condizioni per l’accoglienza in villa, la prefettura ci ha sempre esclusi dalla trattativa - continnua - ma immagino che la prefettura abbia dato il via libera dopo aver verificato l’idoneità delle strutture. Fermo restando, però, che quella è una villa del ‘700 peraltro vincolata dalla Soprintendenza». Davide Tamiello Lino Perini © RIPRODUZIONE RISERVATA

E’ morto martedì all’ospedale di Dolo Primo “Paciacco” Stivanello, storico calzaturiero rivierasco. Grazie ai risultati conseguiti in oltre 50 anni di lavoro, aveva ricevuto riconoscimenti e premi, tra i quali il titolo di Cavaliere del lavoro assegnatogli nel 1977 dall’allora presidente Giovanni Leone. Era membro dell’Acrib e veniva chiamato “il re dello stivale” perché nessuno era in grado di realizzare modelli da donna eleganti come i suoi. Avrebbe compiuto 89 anni tra 10 giorni. Per “Paciacco” fatale è stata una caduta in bicicletta avvenuta il 30 marzo scoso a Dolo, durante lo svolgimento del carnevale notturno. Ricoverato in ospedale per la frattura di un femore, non si è più ripreso. Spirito irrequieto, una volta intuito che non sarebbe più stato in grado di muoversi autonomamente, ha incominciato a rifiutare il cibo; rapidamente la situazione è precipitata. Originario di Legnaro (Pd), all’età di dieci anni ha iniziato a produrre zoccoli in legno assieme ad

uno zio. Poi è stato assunto dall’azienda calzaturiera Zanin e, imparato il mestiere, ha prima aperto un piccolo laboratorio all’interno dell’antica villa Sagredo a Vigonovo e poi, nel 1970, sempre a Vigonovo, l’azienda “Amica Moda”, che assieme ai figli Loris e Luca ha portato avanti fino a pochi anni fa. In ditta sono passate centinaia di addetti. Oltre a tre figli (c’è anche Susanna), lascia la moglie Guglielmina, per molti anni maestra elementare a Vigonovo. Da tempo aveva stabilito la sua residenza a Dolo. I funerali si svolgeranno alle 10.30, venerdì 10, nella chiesa di Santa Maria Assunta a Vigonovo. La salma sarà cremata e le ceneri depositate nella tomba dei genitori a Legnaro. Vittorino Compagno © RIPRODUZIONE RISERVATA

NOTO CALZATURIERE Primo “Paciacco” Stivanello

Con la moto contro un’auto giovane in prognosi riservata FIESSO D’ARTICO È in prognosi riservata un giovane motociclista che, in sella ad una Ducati, è stato vittima di un incidente stradale, martedì, lungo via Riviera del Brenta all’altezza di via Dante, a Fiesso. Erano le 13.15, quando B.A., 25 anni, pure di Fiesso, in sella alla sua moto, stava percorrendo l’arteria, la Sr 11, proveniente da Padova, quando all’altezza di via Dante, si è scontrato con una Wolkswagen Polo, condotta da un uomo, che giungeva dal senso opposto di marcia e che sembra stesse svoltando per immetter-

si nella laterale, anche se la dinamica dell’accaduto è ancora in corso di accertamento da parte della Polizia locale dell’Unione della Riviera del Brenta. Oltre ai rilievi gli agenti hanno dovuto anche provvedere a regolare il traffico, come sempre piuttosto intenso lungo la strada, convogliando la marcia dei veicoli in una sola corsia ed a senso alternato. Lo sfortunato centauro è stato subito soccorso e, viste le condizioni, trasportato d’urgenza all’ospedale dell’Angelo di Mestre dove è tutt’ora sotto osservazione. L.Per. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Allagamenti al sottopasso di Bojon, nuove proteste Percorsi d’inclusione, 2 persone CAMPOLONGO MAGGIORE «Il sottopasso chiuso della circonvallazione di Bojon versa in pessime condizioni». A renderlo noto, anche attraverso delle fotografie che documentano lo stato del manufatto, sono i consiglieri di minoranza di Campolongo Maggiore Alessandro Campalto, Lorenza Paggiarin, Francesco Ongarato e Stefano Molena che denunciano uno “stato d’abbandono”. A segnalare la situazione anche alcuni residenti: «Delusi e arrabbiati per l’opera incompiuta nella frazione di Campolongo – spiegano i quattro consiglieri - i cittadini segnalano la situazione critica del sottopasso: dopo le piogge dei giorni scorsi si è creato un ristagno d’acqua con l’accumu-

larsi di rifiuti di ogni tipo». I consiglieri sollecitano l’amministrazione a risolvere il problema: «Siamo allarmati - dichiara Stefano Molena consigliere e segretario Pd locale – per lo stato di degrado e incuria del sottopasso, che è diventato un luogo insalubre per gli abitanti del luogo. Siamo solidali con i cittadini di Campolongo che, esausti anche dalla criticità derivante dalla linea ferroviaria Adria-Mestre, aspettano da anni l’apertura di questa infinita e sfortunata opera. Chiediamo al sindaco di adoperarsi con Sistemi territoriali e la Regione Veneto per una maggiore e più attenta manutenzione e una verifica sull’agibilità del sottopasso». G.Bort. © RIPRODUZIONE RISERVATA

svolgeranno servizi per le scuole MIRA

DEGRADO Dopo le piogge nel sottopasso della tangenziale si è creato un ristagno d’acqua e si sono accumulati rifiuti.

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Mira rinnova i progetti Ria (Reddito d’inclusione attiva) garantendo personale di supporto alle scuole del Comune. E’ partita la seconda progettualità Ria, che punta a favorire la socializzazione o risocializzazione di persone in difficoltà, anche economica, che dimostrino volontà di impegnarsi in un percorso individuale. «Nel corso degli scorsi mesi – spiega Elena Tessari, assessora alle Politiche eDucative – siamo venuti a conoscenza di alcune difficoltà legate alla carenza di personale nelle scuole. L’Istituto comprensivo Luigi Nono, ad esempio, è sta-

to privato dall’Ufficio territoriale, di 5 collaboratori scolastici rispetto all’anno precedente, con conseguenti difficoltà nella gestione soprattutto delle fasi di ingresso e uscita degli alunni». In collaborazione con le dirigenti scolastiche del “Luigi Nono” e dell’”Adele Zara”, i Servizi sociali del Comune hanno individuato due percorsi Ria per supportare la scuola, a beneficio di studenti e personale. «Si tratta di persone che si trovano in situazione di disagio – spiega ancora Tessari per le quali non è facilmente prevedibile un’autonomia economica e un inserimento lavorativo. Attualmente ci sono 20 persone impegnate in progetti di Reddito d’inclusione attiva. L.Gia.


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GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2019 MESSAGGERO VENETO

PRIMO PIANO

Lo sbarco in Friuli

Amazon fa paura ai commercianti Da Pozzo: vanno definite nuove regole Il leader di Confcommercio: «La Ue non si occupi solo di vongole». Pezzetta(Cgil) ottimista: bene per occupazione e indotto paesi in aree spesso marginali del territorio». «Valore sociale che la distribuzione online non può ovviamente sostituire. Certo, la rivoluzione digitale che ha aperto le porte ad Amazon e Alibaba, che diventerà a breve un altro nodo, è inarrestabile. Ma le regole vanno trovate e imposte. Non a livello italiano, ma almeno europeo. A questo proposito dispiace assistere a una campagna elettorale in cui pare che l’Europa debba continuare a occuparsi come in passato di ora legale e dimensione delle vongole anziché dei temi chiave per lo sviluppo socio-economico» è la sollecitazione di Da Pozzo. «Lo “sbarco” di Amazon in Friuli Venezia Giulia è una notizia positiva – è la considerazione di Villiam Pezzetta, segretario della Cgil Fvg –. La presenza di un polo logistico della multinazionale statunitense in regione, infatti, non avrà ricadute negative sul commercio tradizionale, dalla grande alla piccola distribuzio-

Elena Del Giudice FIUME VENETO. Il cambiamen-

to, quello che spaventa, diventa ancor più minaccioso quando lo si tocca con mano. Amazon non nasce oggi, ma oggi mette un “piede”, fisicamente, in Friuli Venezia Giulia. Lo fa annunciando la nascita di un centro di smistamento a Fiume Veneto. Non è né sarà un “negozio”, non un luogo dove fare acquisti, non l’ennesimo concorrente nei settori dell’abbigliamento, calzature, telefonia... Ma è la dimostrazione concreta della pianificazione minuziosa del colosso del commercio online verso una sempre più capillare ed efficiente gestione del proprio business. Non è l’apertura del centro che minaccia il piccolo, medio e grande commercio tradizionale. È l’esistenza stessa di Amazon che lo fa. E che rende sempre più urgente l’affrontare temi da troppi anni (ormai un decennio) vengono invece ignorati. Iniziando dal «tema delle regole – indica la priorità Giovanni Da Pozzo, presidente di Confcommercio Fvg – che devono essere affrontate, come minimo, a livello europeo. Quello che preoccupa sono le disparità di regole con cui operano da un lato il commercio tradizionale – della piccola, media ma anche grande distribuzione –, dall’altro il maggiore distributore mondiale online, che gode di particolari e inaccettabili facilitazioni. Su fiscalità e procedure per la presenza sul territorio non ci sono pari condizioni, un vulnus che va risolto pena la progressiva scomparsa dal mercato, già peraltro avviata, di numerose attività commerciali impossibilitate a reggere un confronto impari. Una perdita gravissima per il valore anche sociale di aziende che rendono vive le nostre città e i

Spitaleri (Pd): occasione da cogliere Moretuzzo (Patto): non è il nostro modello L’area del nuovo centro di smistamento Amazon a Fiume Veneto FOTOMISSINATO

Giovanni Da Pozzo

Villiam Pezzetta

il parere

Santin (Ascom) è ottimista: un’opportunità per le aziende PORDENONE. Il nuovo centro di distribuzione che Amazon aprirà a Fiume Veneto è visto con interesse e un’occasione per il territorio secondo l’Ascom Confcommercio di Pordenone. La vicepresidente Giovanna Santin esprime il proprio punto di vista con ottimismo, consapevole che una realtà così importante possa essere un traino anche per le aziende del terziario presenti sul territorio provinciale e re-

gionale. «L’apertura del centro di distribuzione di Amazon sarà un’opportunità per le aziende del terziario del territorio – ha affermato Santin –. Si prospettano anche parecchie assunzioni che possono essere solo un fattore positivo. Ricordo inoltre che si tratta di un centro di distribuzione, non di vendita. Ce ne sono tanti altri in Italia». Il negoziante tradizionale, secondo l’associazione di ca-

tegoria, non deve provare paura o essere intimorito dall’arrivo di Amazon: si tratta di una realtà che non può essere ignorata ma, al contrario, bisogna considerarla come un’opportunità. «Le nostre attività commerciali possono dialogare e creare una collaborazione con Amazon e con le realtà dello shopping online – ha affermato Santin –. È un’opportunità che noi stiamo portando avanti. Il pre-

Salvatore Spitaleri

sidente Alberto Marchiori ha già preso dei contatti per stringere un dialogo. Come Ascom vorremmo potesse essere un valore aggiunto per aprire una sinergia anche con questa realtà, ormai un colosso a livello mondiale». Consapevole che lo shopping online non è una realtà da ignorare, ma che è necessario sfruttare, l’Ascom di Pordenone ha avviato da tempo una serie di corsi e di incontri per aprire quello che chiamano il “doppio bancone”, ovvero affiancare alla vendita tradizionale quella su Internet. E la vicinanza di una realtà così importante in termini di vendite online non può che essere un valore aggiunto per questo secondo bancone, anche soltanto attraverso il

ne, ma un impatto positivo in termini di posti di lavoro diretti e sull’indotto. Chiarito questo, l’apertura del centro logistico di Fiume Veneto è senz’altro specchio di una crescita, quella del commercio online, che è anche fonte di preoccupazione non solo per il suo impatto sulla tenuta della rete del commercio “fisico”, ma anche per altri aspetti di importanza sicuramente non secondaria, a partire dalle condizioni di lavoro di chi opera all’interno del commercio on-line». Anche Pezzetta fa riferimento

GIOVANNA SANTIN LA VICEPRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE PUNTA TUTTO SUL DIALOGO

know how che Amazon può trasferire ai commercianti pordenonesi, ma non soltanto. «Invito i commercianti a non preoccuparsi più di tanto – è l’appello di Santin – per-

alle regole: «Spetta alla politica trovare risposte e soluzioni: le invocano a gran voce anche i rappresentanti della grande distribuzione organizzata, che curiosamente chiedono regole per arginare la concorrenza delle vendite online, ma si appellano alla deregulation e alla libertà del mercato quando si pone il problema delle aperture domenicali o della cannibalizzazione della piccola distribuzione e dei negozi di vicinato». L’ex segretario Pd in regione, Salvatore Spitaleri, affida a Facebook la propria riflessione. «Il tema del rapporto tra piccoli negozi e grande distribuzione va affrontato in relazione al rapporto tra piccoli negozi e grande distribuzione (in regione, dobbiamo confessarlo per tutti gli schieramenti politici, non sempre siamo stati lineari nelle scelte); il tema del lavoro nella grande distribuzione e nei depositi Amazon e simili (turni, precarietà, festività) va affrontato (e qualcuno in regione ci aveva provato nella scorsa legislatura e, a livello nazionale, aveva iniziato a dare qualche soluzione) con un sistema di garanzie contrattuali. Se veramente vogliamo affrontare la sfida nelle vendite online (e magari potremmo pensare che anche per il nostro sistema produttivo l’e-commerce potrebbe essere una opportunità), lavoriamo sulla qualità dei prodotti, conteniamo ricarichi (e aumenti Iva), favoriamo le filiere». Chi esprime preoccupazione per il modello di consumismo globale che Amazon incarna, è Massimo Moretuzzo, segretario del Patto per l’autonomia: «Non è questo il modello di società che abbiamo in mente, non è questo il tipo di sviluppo che vogliamo per il Friuli-Venezia Giulia». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

ché la presenza di Amazon sul territorio pordenonese porterà sicuramente aspetti positivi non indifferenti. È una realtà che non si può ignorare, ma con la quale si può collaborare». Diventa dunque strategico per la Confcommercio pordenonese poter contare sulla collaborazione che Amazon potrà dare al terziario, con una spinta in più sul settore on line che il commercio tradizionale deve imparare a usare e gestire, anche secondo metodi e strategie che devono essere divulgati e capiti, come un’opportunità in più per aumentare le proprie vendite anche al di fuori dal confine del negozio e della propria attività reale. — L.V. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


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Nordest

SOLDI PER I DANNI DEL MALTEMPO Andranno a Verona e Brescia i 200 milioni di euro per i danni causati dal maltempo offerti da Intesa Sanpaolo Giovedì 9 Maggio 2019 www.gazzettino.it

Autonomia, M5s frena ancora la Lega Stefani chiede a Conte di approvare l’intesa nella prossima seduta: `Di Maio: «Possiamo non essere d’accordo sulla riforma scritta così» «Siamo pronti, chi ha cambiato idea se ne assuma la responsabilità» Ma il veneto Fantinati: «Chi è contro rispetti il contratto di governo» `

LA TRATTATIVA VENEZIA In due ore e due minuti, durata della seduta iniziata alle 10.37 e terminata alle 12.39, ieri mattina il Consiglio dei ministri non ha avuto tempo per l’autonomia: del resto c’era già in ballo il caso Siri. Così il dossier è stato rinviato all’incontro serale tra il premier Giuseppe Conte e il ministro Erika Stefani, che però si è concluso in un garbato nulla di fatto, al termine di una giornata in cui i gialloverdi hanno giocato al gatto e al topo. Mentre la Lega ha chiesto che la questione sia affrontata nella prossima seduta fissata a Palazzo Chigi, il Movimento 5 Stelle ha scandito l’ennesimo altolà.

dica chiaramente e se ne assuma responsabilità. Ricordo che il regionalismo differenziato è un diritto sancito dalla Costituzione e dobbiamo dare seguito alle legittime richieste avanzate dalle Regioni. Il percorso sin qui seguito è stato condiviso passo a passo con tutti i ministeri». Ma la risposta arrivata poco

dopo da Luigi Di Maio è stata piuttosto perentoria: «Possiamo non essere d’accordo sull’autonomia scritta così. Abbiate pazienza: posso essere d’accordo che Lombardia e Veneto debbano avere l’autonomia perché hanno votato con referendum, ma non per creare sanità serie A e sanità di serie B

o scuole di serie A e scuole di serie B». Ha tradotto la ministra Giulia Grillo: «Non si può dare alle Regioni la gestione della farmaceutica e non si possono creare disparità tra le Regioni. Se le Regioni chiedono 100, insomma, non si può dare 100, ma i governatori fanno un gioco maldestro su Salvini».

Dunque i nodi devono ancora essere sciolti, al di là del dialogo a distanza. «Chi non vuole la riforma prevista nel contratto di governo non vuole il bene del Paese», hanno detto i capigruppo leghisti Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. Replica di anonime fonti penta-

L’Italia delle Autonomie Autonomie storiche Regioni che hanno accordi preliminari con il governo

LE BOZZE Secondo indiscrezioni, Stefani avrebbe chiesto a Conte di portare all’approvazione del prossimo Consiglio dei ministri le bozze condivise con Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna e di convocare il tavolo annunciato proprio dal premier per sbloccare lo stallo. Una sollecitazione ovviamente concordata con il vicepremier e segretario Matteo Salvini, intenzionato a dare un segnale ai suoi prima delle Europee. «Con Conte – ha riferito la leghista al termine del vertice – abbiamo fatto il punto della situazione. Noi sull’autonomia siamo pronti. È una riforma necessaria e la chiedono i cittadini sia del Nord che del Sud. È nel contratto di governo. Abbiamo fatto tutti gli approfondimenti e le intese sono pronte. Se qualcuno nei Cinquestelle ha cambiato idea, lo

I NODI

Regioni che hanno avviato negoziati col governo Regioni che hanno mosso passi informali

Regioni che non hanno attivato alcuna procedura DISCUSSIONE Il ministro Stefani e il presidente del Consiglio Conte

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Europee a Nordest, l’enigma preferenze Feltrin: «L’astensionismo salirà al 40%» VERSO LE URNE VENEZIA Viste dall’Osservatorio elettorale del Consiglio regionale, «le Europee sono una bestia strana». Parola del direttore scientifico Paolo Feltrin, che dopo quarant’anni di consultazioni comunitarie, si appresta a vivere la lunga notte del 26 maggio (e pure il giorno dopo, considerati i tempi distesi di spoglio) con una sola ragionevole certezza. Al di là del prevedibile record della Lega e del presumibile calo del Movimento 5 Stelle, con probabile recupero del Partito Democratico, nella circoscrizione Nordest e in particola-

L’OSSERVATORIO ELETTORALE VENETO SI PREPARA A TESTARE IL NUOVO SISTEMA TRA PARITÀ DI GENERE E SPOGLIO LENTO

re in Veneto verrà registrato un nuovo crollo dell’affluenza.

LA DISAFFEZIONE Feltrin stima la disaffezione intorno al 40%, in linea con la tendenza discendente che aveva già visto la partecipazione calare dal 90,2% del 1979 al 63,9% del 2014. «Da un lato perché il Parlamento Europeo conta poco e gli elettori se ne accorgono – spiega il docente universitario – dall’altro perché il mancato finanziamento pubblico dei partiti e la difficoltà di quello privato non consentono di organizzare le ricche campagne elettorali che spingevano la gente ad andare a votare. Fra la metà degli anni Novanta e la fine degli anni Duemila un candidato sapeva che, per essere sicuro di ottenere i 300-400.000 voti necessari a ottenere un seggio, doveva spendere fra 500.000 e 1 milione di euro: chi è che oggi può permettersi simili cifre?». Per questo se ora il marketing viaggia più sui social che sui tabelloni, «ancora vuoti a due settima-

no comunque...». Il vero motivo di interesse a Nordest, per il politologo, non sarà comunque il Veneto bensì l’Emilia Romagna, «per capire cosa succede nelle (ex) regioni rosse».

All’unanimità

IL GENERE E IL SITO

Cultura, approvata la legge-quadro VENEZIA Da ieri il Veneto ha una legge-quadro sulla cultura. Nel pomeriggio il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità il testo che individua una linea strategica unica. «Viene riconosciuto alla cultura un valore straordinario come leva strategica, strumento di sviluppo, motore di innovazione economica e crescita sociale per il Veneto, anche in sinergia con il turismo», ha sottolineato il relatore zaiano Alberto Villanova (in foto). «Passiamo dal finanziamento dei soggetti al finanziamento dei progetti, emanando bandi che siano coraggiosi nel dare premialità a chi si

stellate alla Camera citate dalle agenzie di stampa: «Sull’autonomia c’è una discussione surreale. Certo che si farà. Abbiamo sottoscritto il contratto di governo e abbiamo tutti il dovere e l’obbligo di realizzarlo. Approveremo tutte le misure così come sono scritte, nero su bianco, nel contratto. Nel caso dell’autonomia differenziata, dovrà essere una riforma che tenga conto del principio di solidarietà nazionale». Intanto però Luigi Gallo, deputato campano del M5s, sganciava il siluro via Facebook, alla luce dell’inchiesta sulle tangenti in Lombardia: «C’è troppa corruzione nelle regioni, è necessario sospendere le autonomie. Ora che stiamo svolgendo un’opera di pulizia e trasparenza nazionale, ora che stiamo portando onestà e correttezza nelle istituzioni nazionali non possiamo sporcare questo percorso consegnando pezzi dello Stato nelle mani di chi non ha costruito ancora antidoti seri contro la corruzione». Furiosa la reazione di Luca Zaia, governatore leghista del Veneto: «È vomitevole che un esponente delle istituzioni faccia simili generalizzazioni. In ogni caso non mi risulta che sia il delegato dei Cinquestelle a decidere sulla materia». A quel punto il sottosegretario veronese Mattia Fantinati si è sentito in dovere di prendere le distanze dal collega di partito: «Chi è contro le autonomie, nel M5s, rispetti il contratto di governo. Non alimentiamo inutili polemiche. L’autonomia si farà». Angela Pederiva

aggrega o ha la forza di fondersi», ha aggiunto la correlatrice dem Orietta Salemi. Con questo provvedimento vengono abrogate 23 normative. Soddisfazione è stata espressa dall’assessore leghista Cristiano Corazzari, che ha voluto ricordare i numeri dei beni culturali: «Oltre 300 tra musei, monumenti e aree archeologiche, circa 1.000 biblioteche, 800 archivi, più di 800 spazi teatrali e sale cinematografiche, 3.800 ville venete». Stefano Fracasso, capogruppo del Pd, ha incalzato la Giunta: «Ora ci vorranno risorse adeguate e un’idea alta del ruolo della cultura in Veneto». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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POLITOLOGO Paolo Feltrin insegna al dipartimento di Scienze politiche e sociali a Trieste

ne dalle urne», è comunque avvantaggiato «chi va spesso in televisione». Ma l’incertezza è grande, anche nei partiti, secondo il professor Feltrin: «Nessuno è in grado di prevedere i nomi degli eletti e l’ordine di arrivo. In linea generale prenderanno comunque più voti le forze politiche che sapranno contenere meglio le perdite in un quadro complessivo di riduzione. Trattandosi di un voto di libertà, a differenza delle Politiche, ritengo che sia sbagliato trarre dalle Europee conclusioni sul Governo, ma sappiamo già che i politici lo faran-

Ad incidere dappertutto saranno tuttavia le nuove regole di voto, a cominciare dalla possibilità di esprimere fino a tre preferenze, con l’obbligo però di rispettare la parità di genere. Quindi se venissero indicate due scelte, entrambe maschili o femminili, la seconda sarebbe cancellata; nel caso in cui fossero tre e tutte di uomini o di donne, verrebbe salvata solo la prima. «La nostra struttura sarà pienamente operativa per seguire in diretta lo spoglio, che riguarderà pure 321 Comuni», annuncia Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale. Sul sito dedicato potrebbe profilarsi qualche problema per il recente cambio di motore informatico da parte del ministero, ma per la prima volta l’aggiornamento dell’affluenza sarà in tempo reale e le preferenze verranno esplicitate dal livello circoscrizionale a quello comunale. «L’ultima volta abbiamo azzeccato i nomi al millesimo», rivendica Claudio Rizzato, responsabile dell’Osservatorio. A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA


REGIONE ATTUALITÀ

Corriere del Veneto Giovedì 9 Maggio 2019

Autonomia, vertice Conte-Stefani Grillo chiede mediazioni sulla sanità Il pentastellato Gallo: «Nelle Regioni troppa corruzione». Ma il partito lo bacchetta ROMA Si

è tenuto ieri sera, a Palazzo Chigi, l’atteso faccia a faccia tra il premier Giuseppe Conte (anche in questo caso nel ruolo di paciere tra i due litiganti, Lega e M5s) e il ministro degli Affari regionali Erika Stefani, decisa a capire che intenda fare il capo dell’esecutivo con le bozze d’intesa sull’autonomia, pronte da tre mesi e chiuse in un cassetto. L’incontro si è svolto come da copione, con la ministra ad incalzare e il premier ad ascoltare, e anche l’esito finale è perfettamente in linea con i precedenti: nessuna data, nessuna svolta, nessun chiarimento sull’iter, molte buone intenzioni. Su tutte, quella della Lega di portare le bozze d’intesa con Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna «al prossimo Consiglio dei ministri», prima delle elezioni Europee. Circolano le date del 16 o del 20 maggio ma è meglio non farsi troppe illusioni. Il «prossimo Consiglio dei ministri» doveva essere quello della settimana scorsa e si sa come è andata a finire. E pure quello di ieri, monopolizzato dal «caso Siri», è andato a vuoto.

Faccia a faccia Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con il ministro agli Affari regionali, la leghista Erika Stefani Ieri c’è stato un incontro tra i due a Palazzo Chigi Tema: i ritardi sulle bozze d’intesa per l’autonomia

«Con Conte abbiamo fatto il punto della situazione - riferisce all’uscita Stefani - . Noi sull’autonomia siamo pronti. Abbiamo fatto tutti gli approfondimenti e le intese sono sul tavolo. Se qualcuno nei Cinque Stelle ha cambiato idea lo dica chiaramente e se ne assuma responsabilità. Il percorso sin qui seguito è stato condiviso passo a passo con tutti i ministeri. La Lega ha intenzione di proseguire con fermezza e celerità, non vogliamo in alcun modo penalizzare nessuno ma garantire a tutte le regioni servizi efficienti senza sprechi. Non dobbiamo avere paura di una riforma che il Paese aspetta da troppo tempo». Il dibattito, intanto, prosegue su due binari: quello di governo e quello parlamentare. Quanto al primo, ieri è stato il turno del ministro della Sanità Giulia Grillo, intervistata da Corriere Tv: «Sulle autonomie è stato fatto un grandissimo lavoro tra l’ufficio del ministro Stefani e i nostri uffici in cui la parte sulla sanità è stata abbondantemente discussa. Ora è chiaro che se Zaia e Fontana mi chiedono 100

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io non posso dare 100, posso dare quello che la Costituzione mi consente di dare. Il problema è che loro vogliono 100 per forza, ma la politica è fatta di mediazioni. Loro vogliono per esempio la gestione della farmaceutica che è impossibile dare a livello regionale. E se ci sono regioni che guadagnano con la mobilità passiva dalle regioni povere dobbiamo trovare dei meccanismi di equilibrio perché non si possono rafforzare solo le regioni forti e le regioni deboli farle diventare ancora più deboli. Il problema non è autonomia si, autonomia no, ma è autonomia come». Il binario parlamentare ha invece visto l’ennesima lite tra Cinque Stelle e Lega, e tra gli stessi Cinque Stelle: «C’è troppa corruzione nelle Regioni, è necessario sospendere le autonomie» ha detto il deputato M5s Luigi Gallo. «L’autonomia rappresenta un passo epocale per l’Italia e si farà - hanno replicato i capigruppo del Carroccio alla Camera e al Senato chi non vuole la riforma non vuole il bene del Paese». Anche il sottosegretario M5S Mattia Fantinati prende le distanze: «Chi è contro le Autonomie, nel M5s, lo fa a titolo personale. In Italia c’è un problema di corruzione, che stiamo affrontando seriamente. Chi fa di tutt’erba un fascio, accusando le Regioni in toto, butta il bambino dell’autonomia con l’acqua sporca della corruzione, e genera solo confusione». Ma. Bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL MOVIMENTO 5 STELLE JACOPO BERTI di Marco Bonet «Fare come sta facendo la Lega è il modo migliore per far naufragare l’autonomia. Davvero pensano che la riforma abbia una sola chance di andare avanti se loro continuano ad attaccare tutto e tutti, a cominciare dagli alleati che dovrebbero aiutarli a portare a casa il risultato?». Jacopo Berti, consigliere regionale, proboviro del Movimento Cinque Stelle e luogotenente di Luigi Di Maio in Veneto, è convinto che «i leghisti siano alla ricerca di un casus belli per far saltare il banco». Viceversa, dice, «non riesco a spiegarmi il loro comportamento». Proviamo. «Scindiamo la propaganda dai fatti. I fatti dicono che per 25 anni, insieme agli altri partiti del centrodestra, la Lega ha promesso l’autonomia in varie forme, dal federalismo alla devolution, passando per la secessione. Hanno goduto di maggioranze bulgare ai tempi di Berlusconi premier eppure non hanno mai realizzato alcunché. Ora c’è “l’unico governo in grado di fare l’autonomia”, e non sono parole mie ma di Matteo Salvini dal palco di Treviso, eppure loro fanno di tutto per minare il percorso. Abbiamo 330 parlamentari, piaccia o non piaccia da noi si deve passare. Attaccarci ogni mattina è un suicidio». Ammetterà che il Movimento Cinque Stelle non si sta dimostrando molto collaborativo su questo tema. «Dobbiamo fronteggiare delle resistenze interne, sarebbe stupido negarlo, il dibattito è sotto gli occhi di tutti, trasparente. Ma forse i parlamentari calabresi e siciliani di Salvini fanno salti di gioia all’idea di votare l’autonomia del Veneto? Come nelle migliori famiglie, ci si confronta, si litiga, poi si decide». E il Movimento Cinque Stelle ha deciso? «Certo. Anche qui, i fatti: abbiamo sostenuto il referendum; abbiamo inserito la riforma nel “contratto di governo”; Di Maio, ogni volta che ne parVENEZIA

La replica

Jacopo Berti, candidato presidente contro Zaia, ora consigliere regionale, replica all’attacco dell’assessore leghista Roberto Marcato

«La Lega smetta di attaccarci o la riforma finisce male Da Zaia errori, non incolpi noi» Il consigliere regionale: «Perché non parlano dei nodi dell’Istruzione?»

Tattica Se si vuole portare a casa il risultato, perché attaccare gli alleati ogni giorno?

la, assicura che l’autonomia si farà. Che dobbiamo fare di più?». Magari i vostri ministri potrebbero rispondere alla collega Stefani. «La Lega è abile ad enfatizzare le nostre richieste di chiarimenti, legittime e perfino do-

verose visto il cambiamento radicale che si prospetta. Ma perché Zaia e Marcato non parlano mai, ad esempio, dell’istruzione, materia che afferisce ad un loro ministro, Bussetti, su cui non è stato chiuso alcun accordo e che anzi rappresenta a tutt’oggi uno dei no-

di più difficili da sciogliere? Rimango disorientato dalle loro giravolte». Ma il M5s ce l’ha una controproposta? «La controproposta sta nella sintesi che viene fatta da Stefani al tavolo degli Affari regionali, dopo il confronto con i di-

Il deputato M5s D’Incà contro l’assessore leghista Marcato

«Il Carroccio metta la museruola al suo bulldog» VENEZIA «Mettete la museruola al Bulldog». È la dura replica di Federico D’Incà, deputato veneto del M5s, alle accuse dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato («Il M5s blocca il Veneto, le imprese hanno ragione ad essere preoccupate»). «Il fatto che la Lega tiri il sasso di continuo e nasconda il braccio è insopportabile e rende impossibile qualsiasi confronto - continua D’Incà - Voglio ricordare a tutti le bugie raccontate ai veneti dai leghisti sull’autonomia, come i nove decimi di ritorno delle tasse, corrispondenti a 20 miliardi di

maggiori entrate per il Veneto, cosa assolutamente impossibile e non prevista dalla Costituzione. Su questo Marcato dovrebbe rispondere: non tanto al M5S, ma a tutti i veneti. Dove sono questi soldi?». E ancora: «Vogliamo dire la verità? Salvini in questo momento sta cercando il voto in regioni del Sud e del Centro e sa perfettamente che deve ritardare l’autonomia per non preoccupare gli elettori di questa parte d’Italia. Consiglio a Marcato di scrivere a Salvini, altro che al M5S». (ma.bo.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

I tempi Non saranno brevi ma la Lega lombarda non si agita quanto quella veneta

versi dicasteri. Anche qui, però, se non c’è malafede c’è schizofrenia: non è Zaia a ripetere che la proposta è immodificabile, che il parlamento non può emendare? O per l’ennesima volta ha cambiato idea, come sui 9/10 delle tasse o la legge delega?». In ogni caso par di capire che i tempi non saranno brevi. È così? «Vogliamo evitare i pasticci già visti con la riforma del Titolo V e per fare le cose per bene useremo tutto il tempo necessario. Questo rappresentare un problema solo per la Lega veneta». In che senso? «Da parte della Lega lombarda non vedo tutta questa ansia e questa animosità. Temo che i leghisti veneti, come al solito, soffrano di sudditanza nei confronti dei cugini e dunque provino a farsi notare agitandosi di continuo. Ma così facendo finiscono per prendere posizioni pericolose per la tenuta stessa del governo. E questo è l’ennesimo errore di Zaia». Gli altri? «Il primo è aver cercato la grande abbuffata puntando a 23 materie e moltiplicando così le fonti di dubbio e gli appigli per chi vorrebbe bloccare tutto. Ricordo il saggio monito del professor Bertolissi: “Attenti a non fare come il bambino viziato che al ristorante ordina tutto il menù e poi si sazia all’antipasto”. Gli altoatesini, maestri di autonomia, insegnano che si deve procedere passo dopo passo. Loro ci hanno messo 40 anni per arrivare dove sono oggi». Il secondo errore? «Vittima della sua vanità, dell’abitudine di specchiarsi sui giornali, il governatore polemizza con tutti, da De Luca alla Nugnes, alzando i toni dello scontro, polarizzando le posizioni e dando sempre nuovi argomenti a chi vorrebbe mandare tutto al macero». Come se ne esce? «Smettendo di cercare nemici dappertutto, dandosi una calmata e realizzando quella pax veneta che, trascendendo i partiti, sola può condurci al risultato». © RIPRODUZIONE RISERVATA


GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2019 IL MATTINO

SPETTACOLI

Vittorio Nocenzi, l’unico rimasto della formazioni originale, presenta il nuovo album in uscita domani

ne delle cose. Il gruppo spinge al confronto e alla sintesi». Come si pone verso i membri più giovani del Banco? «Augusto diceva di essere “princeps inter pares”. Se rispondessi così, vanificherei quanto detto prima. Quando ho fatto le selezioni, prima di tutto cercavo compagni con cui condividere emozione e commozione. E poi ho scoperto che mio figlio Michelangelo è il mio alter ego musicale. Quando suona delle sue musiche, in me scatta una condivisione istintiva: mi sembrano mie composizioni». La struttura delle canzoni rivela un’affezione agli stilemi anni ’70, mentre il salto alla contemporaneità è dato dai suoni... «Esattamente quello che volevamo: rinnovare gli stilemi del prog anni ’70 tornando nel luogo in cui è nato il Banco, ma raccontando i giorni nostri. E questo con la scelta dei timbri e dei suoni». Quali sono i suoi riferimenti musicali classici? «Bach in primis. Nel “Preludio numero 12 in fa minore” ci sono battute che sembrano scritte da Schubert, nato un secolo dopo. Studiavo le sue fughe e, su quella scia, scrivevo per il Banco. E poi Beethoven, Chopin. La produzione sinfonica dell'800: Cajkovskij mi ha sempre commosso. Sono mediterraneo, ho bisogno di emotività, di slanci lirici. Di Wagner invece amo il suo interpretare il concetto di arte totale: vecchia utopia che tutti gli artisti inseguono sempre». —

Transiberiana, il lungo viaggio del Banco «Raccontiamo l’oggi con il prog anni ’70 » */5&37*45"

Laura Berlinghieri

D

ella formazione originale c’è solo Vittorio Nocenzi. Ma l’impronta è quella del Banco del Mutuo Soccorso. Dopo 25 anni di silenzio discografico, il gruppo torna con “Transiberiana”, album in uscita domani. Il titolo “Transiberiana” è un riferimento al viaggio. Queste canzoni rappresentano il punto in cui il Banco è ora? «Negli ultimi 20 anni abbiamo ecceduto con i concertisti, tralasciando la composizione. Quando me ne sono accorto, ho sentito la necessità di riequilibrare la bilancia. Immediatamente ho deciso di pubblicare un concept, perché inserito in una narrazione più vasta. Mi sono rifiutato di scrivere la prima nota di questo disco finché non avessi avuto un titolo: “Transiberiana”, il viaggio più lungo che un essere umano possa fare». In una delle terre più ostili: metafora di questi tempi?

«Certo. La connessione tra quello che vivi e che scrivi è fondamentale per sostenere l’emotività, che deve sempre essere al centro della produzione di un artista. Fare questo mestiere deve essere accompagnato da una visione etica. Quando parliamo di “L’assalto dei lupi”, ci riferiamo alla globalizzazione, che spersonalizza ogni individuo. Un disagio di vivere come l’attraversare un’immensa landa ghiacciata. Guardando fuori dal finestrino ti si stringe il cuore». Come si è comportata la sua generazione? «Non siamo stati grandi maestri. Speravamo in un futuro diverso e ci credevamo. Abbiamo fatto tante cose apparentemente ispirate, in realtà sbagliate». Che tipo di consapevolezza politica avevate negli anni ’70, intorno al vostro ruolo? «Una consapevolezza molto acuta. Allende fu ucciso con un colpo militare da Pinochet e questo sconvolse il movimento studentesco internazionale. Su questa scia scrivemmo “Io sono nato libero”. C’era una consapevolezza della dignità dell’individuo, solidarie-

Il Banco del Mutuo Soccorso pubblica domani un nuovo album dal titolo “Transiberiana”

tà come sentimento comune e come percorso di affermazione della civiltà. Erano molti i valori in cui si credeva: si parlava dell’utopia al potere». Dedicaste un disco a Darwin, un capolavoro. Avevate poco più di 20 anni. «Erano gli anni ’70! Nel cinema c’erano Fellini, Antonioni. Libri come “Cent’anni di solitu-

dine”. C’era voglia di conoscere, oggi siamo stati strangolati dalla società dei media, confondendo informazione e conoscenza. Socrate sosteneva che sapere di non sapere fosse la prima forma di sapere». Lei è l’unico membro originale del Banco. Non ha mai pensato di pubblicare un disco a suo nome?

«Mai. Sono un cantautore a cui piace stare in un gruppo. La creazione in un gruppo è più stimolante e ricca di sfaccettature. Mette insieme tanti punti di vista. La diversità è una risorsa e non una minaccia, contiene il valore della possibilità. Un qualcosa che non conosci e che, scoprendolo, consente di allargare la visio-

venezia il festival di verona

Brahem, Gismonti e Rava tre assi del jazz alla Fenice

Piovani in concerto ricordando Fellini

VENEZIA. Un triplo concerto

per il cinquantesimo anniversario della Ecm, protagonisti: Anouar Brahem, Egberto Gismonti ed Enrico Rava, domenica 7 luglio, e l’omaggio alla canzone francese di Dee Dee Bridgewater, lunedì 8 luglio. Saranno questi i due principali appuntamenti della XII edizione di Venezia Jazz Festival al Teatro La Fenice. I biglietti da 30 a 55 euro più diritti di prevendita possono essere acquistati su Ticketone, www. teatrolafenice. it, nei punti vendita Venezia Unica e al call center Hellovenezia: 041.

Il 30 maggio al Teatro Romano di Verona (ore 21.30) il compositore Nicola Piovani, a 20 anni dall’Oscar per “La vita è bella”, sarà al Festival della Bellezza con un concerto con ensemble di musiche sue unito al ricordo dei mostri sacri con cui ha collaborato, da Fabrizio De André a Federico Fellini, Mario Monicelli, Marcello Mastroianni, Nanni Moretti, Vittorio Gassman, Roberto Benigni. www.festivalbellezza.it

in tv

Lo “Sconcerto” di Elio protagonista su Rai 5 PADOVA. L’Orchestra di Padova

e del Veneto è oggi protagonista della serata di Rai 5. Alle 21.15 è in programmazione “Sconcerto”, intreccio di parole e musica che rappresenta un esperimento unico nel suo genere, prodotto dall’incrocio di tre sensibilità: Elio, lo scrittore e poeta Franco Marcoaldi e il compositore Giorgio Battistelli. Sul palcoscenico Marco Angius e l’Opv. Lo spettacolo, andato in scena a Padova dal 13 al 18 novembre scorsi con la re-

Elio in “Sconcerto”

gia di Daniele De Plano, ha accomunato per la prima volta i cartelloni del Teatro Stabile del Veneto/Teatro Verdi e dell’Opv. “Sconcerto”, quasi-opera, quasi-performance, quasi-melologo, è alla fine puro teatro. Subito dopo, alle 22.15, andrà in onda la prima puntata della terza serie di Lezioni di suono, il format ideato da Marco Angius e realizzato con l’Università degli Studi di Padova che vedrà protagonista Giorgio Battistelli, compositore in residenza della Stagione Opv 2017/2018. Nella prima Lezione, Battistelli presenterà una personale rilettura del “Combattimento di Tancredi e Clorinda” di Claudio Monteverdi, pubblicato a Venezia nel 1638 nella raccolta “Madrigali Guerrieri et Amorosi”. —

2424. Per informazioni: www. venetojazz. com. “50th Anniversary of ECM” inizierà con il maestro di oud tunisino Anouar Brahem, accompagnato da Klaus Gesing (clarinetto basso), Björn Meyer (basso) e Khaled Yassine (darbouka e bendir) in “The Astounding Eyes of Rita – 10th Anniversary”. Poi, sarà la volta del pianista, chitarrista, polistrumentista ed ecclettico compositore brasiliano di origini italiane Egberto Gismonti, 72 anni a dicembre, in una delle sue rare performance di piano solo nel nostro paese. Chiuderà la sera-

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ta il jazzista italiano più famoso nel mondo, Enrico Rava, alla soglia degli 80 anni, con una edizione speciale della sua formazione: Gianluca Petrella (trombone), Giovanni Guidi (piano), Francesco Diodati (chitarra), Gabriele Evangelista (contrabbasso) ed Enrico Morello (batteria). L’8 luglio, la straordinaria cantante jazz Dee Dee Bridgewater sarà protagonista di “J’ai Deux Amours”, omaggio a Josephine Baker, Edith Piaf e Charles Trenet, con Ira Coleman (basso), Louis Winsberg (chitarra), Marc Berthoumieux (fisarmonica) e Minino Garay (percussioni). L’iniziativa è organizzata da Veneto Jazz con Teatro La Fenice, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Veneto e Comune di Venezia, direzione artistica di Giuseppe Mormile. – Michele Bugliari

IN BREVE Musica Il ritorno di Renato Zero album e tour in autunno

Buongiornalismo Il Premio Luchetta a Riccardo Iacona

Via social Ramazzotti si ferma «Tornerò a luglio»

Torna Renato Zero con un tour che partirà il primo novembre dal Palasport di Roma e un album d’inediti, “Zero il folle” in uscita a ottobre. «Folle è chi sogna», dice Zero, «chi è libero, chi provoca, chi cambia». I biglietti saranno in prevendita dalle 11 di oggi, su www.renatozero.com e nel circuito Vivaticket.it. Il tour dopo Roma toccherà Firenze (Mandela Forum, 14-15 novembre), Milano (Mediolanum Forum, 11-12 gennaio 2020), e Bari (Palaflorio, 25 gennaio).

Si apre oggi, con Riccardo Iacona alle 19.30, la 6ª edizione di Link, il Festival del #buongiornalismo del Premio Luchetta: a Trieste, nella Fincantieri Newsroom in piazza Unità, si alterneranno fino a domenica, talk, incontri e interviste d’autore con oltre un centinaio di protagonisti. Va a Riccardo Iacona il Premio Speciale della Fondazione Luchetta per «un metodo di lavoro che, come nel fortunato format di PresaDiretta, entra nel cuore delle questioni».

Stop per il tour di Eros Ramazzotti, per un intervento alle corde vocali: l’annuncio da Amburgo dal profilo ufficiale dello stesso artista che tranquillizza i fan: da luglio tornerà sul palco. «Alla fine della prima fase del tour», scrive Eros (“Siamo” è il nuovo singolo di Ramazzotti, in rotazione radiofonica da domani), «ho dovuto necessariamente fermarmi per farmi operare alle corde vocali per un problema di ispessimento e per ritornare ancora più forte di prima».


GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2019 LA NUOVA

PRIMO PIANO

3

Mose in ritardo le reazioni della politica

la storia

Brugnaro: «Proposta indecente» Da Zaia arriva uno stop assoluto

Agenzia per le dighe idea che risale a 30 anni fa

Un coro di critiche all’emendamento del ministro. I dem Moretti e Pellicani: «Una presa in giro» VENEZIA. «Gli emendamenti

di Toninelli sul Mose sono indecenti. Iniziativa assurda contro i veneziani. Una manovra confusa, da burocrati di Palazzo con l’aiuto di una manina locale, strafalcione viziato da profili di incostituzionalità. Un’assurdità, ci opporremo in ogni modo». Il sindaco Luigi Brugnaro si dice «incredulo e scandalizzato» sull’iniziativa del Mit e del ministro Toninelli. Commissario nominato dal governo e tassa di scopo per finanziarlo. «Statalismo raffazzonato», continua. E ricorda che il Comune «aspetta da quattro anni l’autonomia delle competenze sulle acque lagunari». «Tra le tante stupidaggini», continua Brugnaro, «hanno anche inventato una nuova società che per finanziarsi non fa altro che mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Quante volte dovremmo pagare il Mose? Una volta come veneziani, poi come cittadini metropolitani, come veneti, come italiani? È inaccettabile. E come si fa a non consultare gli enti locali?». Durissimo anche il commento di Luca Zaia: «Si vogliono scaricare i costi su una Regione tax free, che non applica nessuna addizionale regionale ai suoi cittadini e addirittura ci si vorrebbe designare come esattori di una tassa. Non se ne parla nemmeno. Se lo Stato esiste, gestisca in proprio la questione nazionale del Mose. Lo dissi in tempi non sospetti che non avrei accettato da nessun Governo di nessun colore di dover tirare fuori soldi per un’opera che più nazionale di così non si può; dissi anche, e qualcuno rise, che sarebbero serviti 100 milioni l’anno per la sola manutenzione. Ecco, il nodo è venuto

Prove di sollevamento delle paratoie alla bocca di porto di Lido

al pettine, ma nessuno pensi che a scioglierlo siano le tasche del Veneto e dei Veneti». Opposizione alla proposta del ministro Cinque Stelle viene anche dal Pd. Nicola Pellicani ricorda a colui che chiama «il ministro alla confusione» la sua proposta di legge mai presa in considerazione. «Un’altra tassa per i turisti che arrivano a Venezia. Il governo ci sta prendendo in giro», scrive, «il turismo di Venezia come bancomat. Una nuova, generica e confusa tassa di scopo, introdotta con un emendamento al decreto “Sblocca cantieri”, fina-

Il Provveditore Roberto Linetti candidato a diventare il nuovo super commissario lizzata al finanziamento della gestione del Mose. Se questa fosse la soluzione significa che il governo ancora una volta prende in giro la città». «Un’opera nata male e proseguita peggio, con il conto da presentare ai contribuenti veneti», dice Andrea Zanoni, consigliere regionale del Pd, «dopo la beffa delle tangenti, i pesantissimi costi ambientali e disagi di ogni gene-

re ecco che spunta anche la tassa di scopo per concludere i lavori. Così la Regione rischia di andare definitivamente in bolletta ed è singolare che il Veneto venga bistrattato proprio dal governo gialloverde, il governo amico». Così Alessandra Moretti: «Adesso è chiaro: Matteo Salvini ha mollato il Nordest. tanto che decide, insieme a Toninelli, di tassare i veneti per completare il Mose. Zaia si agita, ma la sua Lega lo ha fregato su tutto: dall’autonomia al reddito di cittadinanza al Mose». Favorevole alla proposta il Ministero, insieme ai parla-

mentari Cinque Stelle. Lo avevano annunciato durante il loro sopralluogo a Venezia: «Per ultimare il Mose serve un terzo commissario». Adesso la proposta dovrebbe essere inserita nello Sblocca cantieri. Se troverà l’accordo degli alleati di governo (la Lega di Salvini) e approvata dopo le Europee. Ma la strada è ancora in salita. Intanto, per il nome del possibile commissario, si parla di Roberto Linetti, stimato provveditore alle Opere pubbliche, autore anche della proposta di ripristinare il Magistrato alle Acque abolito nel 2014. — A.V. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

VENEZIA. Mose, la storia in-

finita. La proposta di un commissario straordinario per sveltire i lavori e portare a termine la grande opera è soltanto l’ultima avanzata nei 35 anni, da quando è stata approvata la seconda Legge speciale, la 798 del 1984. Allora veniva istituito il “concessionario unico dello Stato” per realizzare le opere di salvaguardia e il Mose, sistema di dighe mobili per chiudere le tre bocche di porto. Un monopolio che ha portato negli anni ad allungare i tempi, aumentare i costi, realizzare interventi non sempre compatibili con l’ambiente, i migliori e meno impattanti. Niente confronto sulle alternative progettuali, niente controlli di esperti “terzi”. Già dalla fine degli anni Ottanta si ipotizzava un’Agenzia per la gestione del Mose. Oggi i lavori sono stati completati al 95%, spesi quasi cinque dei sei miliardi necessari alla grande opera. Dopo il grande scandalo e cinque anni di amministrazione straordinaria (con i commissari nominati dal prefetto di Roma su proposta del presidente dell’Anac, Raffaele Cantone) si pensa al “dopo”. Alla gestione del sistema e alla sua complicata manutenzione. Un’opera “infinita”, questa, che non può attendere. Anche se il Mose non è ultimato, emergono i gravi problemi legati alla manutenzione di un sistema ideato per vivere sott’acqua. Ed ecco la nuova “struttura” ideata dal ministero di Toninelli, con un commissario e una tassa di scopo per finanziare le attività. Proposta di legge che potrebbe modificare il quadro trentennale della salvaguardia. — A.V.


Cronaca 21

L'ARENA

Giovedì 9 Maggio 2019

UNIVERSITÀ. Presentatiufficialmentei programmi dei tre candidati,sivota il14 maggio

Bustepaga deimedici esquadra:via allasfida perlacaricadi rettore

AulaMegalizzi L'ATENEOintitolal’aula T.4di Lettereallamemoria delgiornalista Antonio Megalizzi,29anni, vittima italianadell'attentato dell'11dicembrescorsoai mercatinidiNatale di Strasburgo.Lacerimonia sisvolgerà il20 maggio, alle 11.30.Antonioera trentino,però siera laureatoinScienze della comunicazionea Verona nel2015. Aveva collaboratocon laweb radioFuoriAula Network, unapassione cheaveva trasformatoinmestiere.A Strasburgolavoravaper Europhonica,format dell'associazioneRadUni cheunisceuna trentina di radiouniversitarie fracui quellaveronese. L.PER.

Combi,Nocinie Sbarbatiincampo perlasuccessionediSartor, ilcui mandatoscadeil30settembre. Alleurneandranno 1.500 persone Laura Perina

Inlizza

Da una parte c'è l’informatico Carlo Combi, prorettore dell'ateneo. Dall'altra i medici Andrea Sbarbati e Pier Francesco Nocini, uno responsabile del dipartimento di Neuroscienze, l'altro ex direttore della Scuola di specializzazione in Chirurgia maxillofacciale. Sono i tre docenti in corsa per la carica di rettore dell'Università degli studi di Verona. Ieri mattina, nell'aula magna del Polo Zanotto, hanno presentato i loro programmi in vista delle elezioni del 14 maggio.

PalazzoGiuliari,sededelrettorato dell’Università

PierFrancescoNocini

preferenze (il voto del personale amministrativo vale 0.2, perciò cinque amministrativi «fanno» un docente). Un'ipotesi remota, con tre candidature. Più probabile si passi alle fasi successive, il 16 e 23 maggio, quando si abbassa il quorum (prima con la maggioranza dei due terzi e poi con la maggioranza assoluta), se non addirittura al ballottaggio del 29. Chiunque sarà, il futuro rettore rimarrà in carica fino al 2025, con un mandato non rinnovabile, e guiderà una comunità di

SCADE il 30 settembre il man-

dato dell'attuale «magnifico» Nicola Sartor, ma a stretto giro 1.500 persone fra professori e ricercatori, personale tecnico-amministrativo e rappresentanti degli studenti andranno alle urne per eleggere il suo successore. Per indossare l'ermellino al primo turno serve la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto, vuol dire circa 450

CarloCombi

AndreaSbarbati

25mila membri.

via WhatsApp, su un numero dedicato, da chi ha assistito al dibattito in collegamento da Ca’ Vignal, Scienze motorie e dalla sede di Vicenza. Sono molti i punti in comune ai programmi che interessano la città, oltre all’università, visto il ruolo dell’ateneo nel tessuto sociale di Verona, dal potenziamento degli spazi per la didattica – in primis spingendo sul campus alla ex caserma Passalacqua – alla riduzione del gap col mondo del lavoro aumentando gli stage per studenti, passando

RICERCA, didattica e la cosid-

detta «terza missione», ossia l'impiego della conoscenza per favorire lo sviluppo della società, sono i temi affrontati dai candidati durante l'assemblea moderata dal decano dell'ateneo, il professor Ferdinando Marcolungo, davanti a una platea di 500 persone. Hanno avuto mezz’ora di tempo per esporre il proprio manifesto, prima di rispondere alle domande dei presenti e a quelle arrivate

per le Pari opportunità per cui tutti gli aspiranti puntano sulla necessità di un nido aziendale anche a Borgo Roma (a Veronetta è già attivo il baby-ateneo) e di promuovere il primo bilancio di genere dell'università di Verona, strumento che riclassifica i capitoli di bilancio in base a principi di uguaglianza. NESSUNO dei candidati si è

sbilanciato sui nomi dei propri futuri delegati, ma tutti mirano a rimpolpare la squadra di governo. Nocini ha in serbo una nuova delega alla terza missione, Sbarbati al benessere organizzativo e pari opportunità. Combi, nonostante sia l'unico non proveniente dall'area medica, affiderebbe al presidente della Scuola di medicina la delega

ai rapporti col Sistema sanitario regionale «per gestire problemi come la disparità di trattamento economico fra i medici universitari e ospedalieri», ha spiegato. Uno dei cardini dell'Azienda ospedaliera universitaria integrata è la parità retributiva tra il personale docente e ospedaliero, invece al momento, a parità di ore, la busta paga di ricercatori e professori che svolgono anche attività clinica è inferiore di svariate centinaia di euro rispetto a quella di un loro collega non universitario. Nocini è stato molto deciso nel replicare che «dovrà essere il rettore stesso, insieme al presidente della Scuola di medicina, a discutere questo tema in Regione, direttamente col governatore Luca Zaia».

FRA I SEGNALI di discontinui-

tà con la governance precedente è spiccata la proposta del chirurgo di introdurre forme di previdenza sanitaria, fra cui dei voucher che coprono determinate prestazioni mediche, e un fondo ad hoc per il sostegno delle situazioni di emergenza. Sbarbati punta sul coinvolgimento della comunità scientifica nella scelta del vicario («non sia l’eminenza grigia del rettore»), del direttore generale e dei vertici dell’Aoui, questi ultimi in scadenza a fine anno. Cavallo di battaglia di Combi sono le lauree magistrali interdipartimentali, preferibilmente in lingua inglese, per esempio in digital humanities e data science. • © RIPRODUZIONERISERVATA

coMuNicato preVeNtiVo per la DiFFuSioNe Di MeSSaGGi politici elettorali relatiVi alle caMpaGNe per l’eleZioNe Dei MeMbri Del parlaMeNto europeo SpettaNti all’italia NoNcHe’ per l’eleZioNe Diretta Dei SiNDaci e Dei coNSiGli coMuNali e circoScriZioNali FiSSate per il GiorNo 26 MaGGio 2019

Ai sensi della legge n. 28 del 22.02.2000 e successive modifiche e per effetto delle Delibere n. 94/19/CONS e n. 109/19/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni pubblicata sulla G.U.

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la Società athesis S.p.a. dichiara di aver depositato il documento analitico, a disposizione di chiunque abbia interesse a prenderne visione, presso la propria redazione centrale sita in corso porta Nuova, 67 - 37122 Verona - tel. 045.9600111 e presso gli uffici della

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Nordest

Giovedì 9 Maggio 2019 www.gazzettino.it

CON IL BUIO Nella foto di repertorio, una farmacia di notte: con la legge approvata ieri dal Consiglio regionale, cambiano le regole

IN AULA

una migliore organizzazione ed evitare che ci siano giorni in cui il servizio risulti scoperto o meno continuativo, come purtroppo a volte accade nel periodo agostano». Rispetto alla formulazione uscita dalla commissione Sanità, però, tramite un emendamento dello stesso vicecapogruppo del Carroccio è stato deciso di cancellare l’approvazione del calendario di ferie da parte dell’azienda sanitaria entro le scadenze del 31 ottobre e del 30 aprile.

VENEZIA Le farmacie del Veneto entrano a pieno titolo nell’èra delle liberalizzazioni avviata dal governo Monti. Sono passati sette anni dal decreto che schiuse la porta alle aperture 7 giorni su 7, così nel recepirlo il Consiglio regionale è andato oltre, ampliando pure le possibilità di vendita notturna: non solo medicinali, ma anche «dispositivi medici, latte e alimenti per la prima infanzia». Il progetto di legge è stato approvato all’unanimità ieri pomeriggio, in una giornata di rara concordia a Palazzo Ferro Fini.

IL TESTO In sostanza il testo disciplina innanzi tutto l’orario di apertura e chiusura delle farmacie, nonché i turni diurni, notturni e festivi, riservando a ciascuna Ulss il compito di stabilire e regolare le stesse turnazioni, «al fine di garantire l’assistenza farmaceutica nel territorio di propria competenza». Per questo è previsto che le aziende sanitarie si dotino di un apposito portale Internet, o in alternativa attivino una sezione nel loro sito istituzionale, per informare i cittadini sui dispensari di turno e sui dati di contatto. In questo senso viene introdotto l’obbligo per l’azienda di concordare i turni con le associazioni di rappresentanza della categoria. Inoltre viene abolito il periodo annuale di ferie minimo, finora pari a 15 giorni, mentre quello massimo viene fissato in un mese l’anno. I farmacisti risultano maggiormente responsabilizzati al servizio nei confronti del cliente attraverso l’obbligo, in capo a chi sta svolgendo il turno notturno, di vendere anche latte in polvere, omogeneizzati e dispositivi che possono servire ai bambini, dietro versamento da parte dell’acquirente del cosiddetto “diritto addizionale”, dovuto in tutti i casi in cui la compera avviene senza prescrizione medica. Infine fuori dal negozio deve essere esposto un cartello, «leggibile anche nelle ore notturne», che indica le farmacie di turno, pure nelle zone limitrofe delle Ulss confinanti.

LE ESIGENZE Con l’abrogazione della legge

ABOLITO IL PERIODO ANNUALE DI FERIE MINIMO, LE ULSS DOVRANNO INFORMARE GLI UTENTI SULLE SEDI ATTRAVERSO IL WEB

L’OSPEDALE

Farmacie, nuove regole su turni e vendite di notte Dopo 25 anni in Consiglio regionale riforma `Obbligo di dispensare in orario notturno unanime delle norme su aperture e chiusure latte, alimenti e dispositivi medici per bimbi `

precedente, che risaliva al 1994, dopo un quarto di secolo entra dunque in vigore una nuova disciplina del settore. «A ispirarla – spiega il relatore leghista Riccardo Barbisan – è stato soprattutto il bisogno, per i cittadini, di accedere alla vendita di pro-

L’AUDIZIONE VENEZIA La data è stata fissata ieri: 28 maggio. Quel giorno, con un voto che si annuncia con ogni probabilità trasversale e a suo modo storico, il Consiglio regionale approverà il progetto di legge che ricalcolerà in senso contributivo e con effetto retroattivo gli assegni vitalizi e di reversibilità. La manovra si tradurrà in un risparmio annuo stimato in circa 1,7 milioni di euro per le casse pubbliche, ma evidentemente anche in un discreto taglio agli emolumenti dei politici in pensione (o dei loro eredi), che difatti ieri sono tornati alla carica in audizione, ventilando un’altra raffica di ricorsi.

In linea con l’intesa nazionale raggiunta dallo Stato e dalle Regioni, che secondo quanto previsto dal decreto in materia dovrà

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Avviso di appalto aggiudicato

Avviso di appalto aggiudicato Oggetto dell’appalto: Servizio di noleggio a lungo termine di sei veicoli e servizio di gestione degli stessi. Lotto 1: servizio di noleggio a lungo termine di due veicoli di utilizzo istituzionale e servizio di gestione degli stessi (CIG: 70687694B6); Lotto 2: servizio di noleggio a lungo termine di tre veicoli commerciali e di una piattaforma aerea elevabile e servizio di gestione degli stessi (CIG: 70687759A8). Procedura Aperta. Criterio di aggiudicazione: criterio del minor prezzo mediante ribasso sull’elenco prezzi. Ribasso offerto lotto 1: 12,09%. Importo di aggiudicazione lotto 1: € 83.690,32 IVA esclusa. Aggiudicatario lotto 1: Arval Service Lease Italia Spa (sede legale: Via Pisana, 314/B, 50018, Scandicci (FI); codice iscale: 00879960524) Subappalto lotto 1: non previsto. Lotto 2: nessuna offerta. Avviso pubblicato sulla Gazzetta Uficiale dell’Unione Europea S190 dello 03/10/2018. Avviso pubblicato sulla Gazzetta Uficiale della Repubblica Italiana 5a Serie Speciale Contratti Pubblici n. 42 dello 08/04/2019. Il Responsabile Unico del Procedimento Ing. Sabato Fusco

valutare l’emergenza e quindi a decidere se vendere o no il prodotto. Ora invece l’acquisto sarà sempre garantito: un modo per tendere una mano a genitori o parenti di bambini e adulti malati o comunque con esigenze ben specifiche». In aula è stata

invece rivista l’iniziale impostazione relativa alle chiusure. «Tra i punti affrontati dalla legge – spiega Barbisan – c’è anche l’organizzazione delle ferie delle farmacie che verranno comunicate alla Ulss di appartenenza, in modo tale da permettere

Vitalizi, gli ex consiglieri contro i tagli Ma il Palazzo resiste: voto il 28 maggio

IN PENSIONE Aldo Bottin

LA DIMINUZIONE

CONCESSIONI AUTOSTRADALI VENETE – CAV SPA

Oggetto dell’appalto: fornitura di otto veicoli allestiti per la polizia stradale e servizio di gestione. Procedura Aperta. Criterio di aggiudicazione: criterio del minor prezzo mediante ribasso sull’elenco prezzi. Importo di aggiudicazione: € 430.697,96 IVA esclusa. Aggiudicatario: Volkswagen Group Italia Spa, Viale Gerard Richard Gumpert, n. 1, cap: 37137, Verona (VR); c.f.: 07649360158. Subappalto non previsto. Avviso pubblicato sulla Gazzetta Uficiale dell’Unione Europea S155 del 14/08/2018. Rettiiche all’avviso pubblicate sulle Gazzette Uficiali dell’Unione Europea S170 dello 05/09/2018 e S174 dello 11/09/2018. Avviso pubblicato sulla Gazzetta Uficiale della Repubblica Italiana 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n101 del 31/08/2018. Rettiica all’avviso pubblicato sulla Gazzetta Uficiale della Repubblica Italiana 5a Serie Speciale Contratti Pubblici n. 42 dello 08/04/2019. Il Responsabile Unico del Procedimento Ing. Angelo Matassi

dotti come latte in polvere, macchine per aerosol, termometri o articoli per la prima infanzia anche di notte. Fino a questo momento la vendita durante il turno notturno di prodotti simili era a discrezione del farmacista: era quest’ultimo, infatti, a

IN CARICA Roberto Ciambetti

PROVINCIA DI TREVISO Stazione Unica Appaltante Area Tecnica Estratto avviso appalto aggiudicato Si rende noto che il 12/04/2019 è stato concluso il contratto con l’impresa EUROGROUP S.p.A. di Silea (TV) per l’afidamento in concessione mediante project inancing della progettazione, realizzazione dei lavori di riqualiicazione, gestione e manutenzione della pubblica illuminazione in Comune di Quinto di Treviso (TV). Esito di gara pubblicato su GURI – V Serie Speciale n. 51 del 03/05/2019. Treviso, 06/05/2019 IL DIRIGENTE DI SETTORE f.to Ing. Antonio Zonta

Vendite immobiliari, mobiliari e fallimentari legalmente@piemmeonline.it

tradursi in norma entro la fine di questo mese, la diminuzione oscillerà mediamente tra il 12% e il 17%, con punte anche del 30% in alcuni casi, anche se è stato assicurato che «nessuno degli aventi diritto scenderà sotto i mille euro lordi al mese». La riduzione maggiore interesserà comunque i consiglieri delle prime legislature, che avevano effettuato versamenti più contenuti rispetto ai loro colleghi dei mandati successivi. Ieri l’esame della proposta è proseguita in commissione Affari Istituzionali, dove sono stati sentiti i rappresentanti dell’Associazione degli ex consiglieri regionali del Veneto, vale a dire il presidente Aldo Bottin e il segretario Luigi Covolo. Secondo quanto riferito da Palazzo Ferro Fini (la seduta era a porte chiuse), i pensionati «hanno espresso le proprie valutazioni sul tema del ricalcolo delle indennità differite criticando l’uso di uno strumento legislativo definito “speciale” e riconducendo la questione nell’alveo della legge 335/1995 “Riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare” (riforma Dini) e del decreto 1092/1973 “Approvazione del testo unico delle norme sul trattamento di quiescenza dei dipendenti civili e militari dello Stato”». Come a dire: quelle erano le normative in vigore e questi sono gli importi, per cui in caso di modifiche scatteranno le impugnazioni, com’era già accaduto per il contributo di solidarietà tuttora applicato.

L’OBIETTIVO

L’ASSOCIAZIONE SI OPPONE AL PROGETTO CHE RICALCOLA GLI ASSEGNI IN SENSO CONTRIBUTIVO: ALTRI RICORSI IN VISTA

IN AULA UN ASSE TRASVERSALE VUOLE RATIFICARE PRESTO L’INTESA CHE PORTERÀ UN RISPARMIO ANNUO PARI A 1,7 MILIONI

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Stando a quanto filtrato, ai rilievi degli ex consiglieri regionali non hanno fatto seguito particolari repliche da parte degli attuali legislatori. Ma il provvedimento presentato dall’ufficio di presidenza continuerà il suo corso, sulla scia dell’accordo stretto a Roma lo scorso 3 aprile, benché pure fra i suoi sostenitori non manchi la consapevolezza che le decurtazioni pari a quasi un terzo siano a rischio, in quanto potrebbero essere considerate eccedenti rispetto al principio di ragionevolezza. Ma tant’è. «Ci siamo attenuti alla linea definita a livello nazionale, per cui a fine luglio arriveranno i primi statini ricalcolati al ribasso», anticipa il leghista Roberto Ciambetti, presidente dell’assemblea legislativa. A dargli man forte è anche il segretario pentastellato Simone Scarabel: «Gli ex consiglieri parlano di diritti quesiti e annunciano ricorsi giudiziari, rivendicando il fatto di essere stati eletti quando le regole erano quelle: facciano pure. Allo stesso modo diciamo che oggi in aula ci siamo noi e che le regole sono queste». Gli uffici consiliari stanno completando i calcoli, per rendere operativa la legge che nel frattempo sarà approvata. «Ma tempo qualche mese e con l’estate si cambia musica», esulta Erika Baldin, capogruppo del Movimento 5 Stelle. A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA

A proposito di temi sanitari, l’assemblea legislativa è stata compatta anche nell’approvare la proposta dalla Giunta che restituisce all’ospedale Santi Giovanni e Paolo di Venezia la definizione di struttura “spoke”, superando così i vincoli imposti dalle normative nazionali alla classificazione dei nosocomi. «Riteniamo la soluzione trovata, che da subito ci eravamo impegnati a cercare – ha commentato l’assessore zaiana Manuela Lanzarin – assolutamente inoppugnabile sul piano giuridico, rispondente alla realtà e al buon senso, che non deve mai mancare quando ci si trova di fronte a rigidità di legge che, come in questo caso, possono determinare una sperequazione. La questione Venezia verrà ribadita parallelamente anche a livello nazionale nell’ambito della discussione sul nuovo Patto per la Salute». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Infrastrutture

Anas investe sulla Romea La Mestre-Orte? Resta nel cassetto MESTRE La Mestre-Orte è destinata a rimanere in un cassetto. In compenso per la statale 309 Romea si prepara una lunga stagione di cantieri per la sicurezza stradale: sono 81 gli interventi di manutenzione ordinaria in programma da parte dell’Anas con un impegno di spesa di 361,52 milioni di euro. Lo ha annunciato ieri, nel corso del Question Time alla Camera, il sottosegretario alle Infrastrutture Michele Dell’Orco, in risposta a un’interrogazione del deputato veneziano Nicola Pellicani (Pd). Il progetto della superstrada a pedaggio Mestre-Orte, ha spiegato Dell’Orco, è all’esame dell’Anas, dove è stato istituito già lo scorso anno un tavolo tecnico «volto a verificare l’attualità dell’interesse» a realizzare l’autostrada con il project financing. Nel frattempo «si valuterà di portare all’attenzione del tavolo tecnico anche ipotesi progettuali alternative». Quanto alla sicurezza lungo la Romea, una delle strade più pericolose d’Italia che collega Mestre a Ravenna, l’Anas ha in programma 81 interventi di manutenzione: quattro cantieri risultano già aperti, con una spesa prevista di 2,65 milioni. Gli altri 77 interventi risultano in fase di attivazione per un importo di 359 milioni. «Dobbiamo ringraziare i governi di centrosinistra - ha commentato Pellicani - se finalmente qualcosa si muove per la messa in sicurezza della Romea». (a.fra.) © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SAN DONÀ DI PIAVE

GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2019 LA NUOVA

san donà

Atvo, la nuova sede bloccata dai privati C’è l’ipotesi espropri Non c’è accordo tra i proprietari dei terreni e il Comune La società di trasporti pronta a mettere a bando i lavori

Giovanni Cagnassi SAN DONÀ. Porta Nord blocca-

ta da due privati. Non hanno ancora aderito al piano per la vendita dei terreni interessati ben due aziende sandonatesi. Mentre stanno per essere bandite le gare per i futuri lavori e l’Atvo si prepara a posare la prima pietra della nuova autostazione e del polo intermodale, stupisce il fatto che la Confrutta e gli eredi Rigato, proprietari di due terreni in una zona strategica per la porta Nord, verso l’area fieristica e via Pralungo, non hanno firmato alcuna convenzione. E se non cambieranno idea il Comune procederà addirittura con gli espropri. La notizia è stata solo sussurrata e non affrontata ancora pubblicamente. Ma i terreni di questi due soggetti privati so-

Il progetto della nuova sede dell’Atvo

no davvero importanti nel piano globale di vendite e lavori previsti grazie ai fondi del bando periferie con la Città metropolitana, che per la porta Nord di San Donà prevedono circa 5 milioni di finanziamenti. Confrutta ed eredi Rigato, con i loro terreni a ridosso di via Pralungo, sono coinvolti soprattutto per il trasferimento dell’area fieristica. La nuova fiera infatti dovrebbe sorgere nell’attuale area Confrutta. Ora, il Comune ha annunciato che in assenza di una trattativa in merito si dovrà procedere con l’esproprio, ma è noto che in questi casi eventuali resistenze e ricorsi potrebbero bloccare tutto nuovamente. Il sindaco, Andrea Cereser, per il momento non si è pronunciato. C’è grande attesa attorno alla porta Nord, che prevede una Cantina dei Talenti, incubatore di impresa giovanile, nell’area della ex Cantina sociale su cui l’amministrazione crede molto. Poi la nuova autostazione, quindi la stazione dei treni con Rfi che realizzerà anche la metropolitana di superficie. L’investimento di partenza potrebbe essere il volano per oltre 10 milioni di euro di investimenti privati in futuro. Il presidente Atvo, Fabio Turchetto, ha annunciato che partirà con i lavori per la nuova autostazione entro l’estate, anticipando gli investimenti necessari in attesa che lo Stato rimborsi di volta in volta, secondo le nuove procedure previste a livello nazionale. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

la performance

san donà

Il sandonatese Cecotto alla Milano Food Week

Forcolin torna alla carica sull’ospedale nuovo «Decidano i sindaci»

SAN DONÀ. Un artista emer-

gente, dopo anni, arriva dal Basso Piave. Enrico Cecotto, classe ’86, nato a San Donà, è arrivato a Milano nel 2018 su invito dell’organizzazione Golosaria all’interno del MiCo, Milano Convention Center, con la sua mostra personale che ha riscosso notevole successo di pubblico. E quest’anno sarà presente anche al “Just Cavalli” , in occasione della Milano Food Week 2019. Cecotto, ieri, in rappresentanza del Triveneto, oltre a presentare un’esposizione per-

sonale ha omaggiato il pubblico realizzando un’opera dal vivo con una performance davvero interessante per chi vi ha assistito in diretta. Da pochi giorni è inoltre presente con la sua produzione nella galleria Seryolux italian luxury di Miami. Ad accompagnare le sue opere ci saranno i pezzi critici di Lucrezia Furlan e di Saverio Simi de Burgis, critico e storico dell’arte, relatore di Cecotto durante i suoi studi all’accademia di Belle Arti di Venezia. — G.Ca.

SAN DONÀ. «Sull’ospedale nuovo del Veneto orientale si esprima la conferenza dei sindaci». Incalzato in Regione dopo le schede regionali, il vice governatore Gianluca Forcolin replica all’ attacco sferrato dai consiglieri Pd Zottis e Pigozzo sull’ospedale. «Se non fosse che i due esponenti siano del Pd», dice, «mi verrebbe da pensare che fossero dei grillini perché sanno dire solo dei no e mentono sapendo di mentire. Cosa poteva rispondere infatti la colle-

Gianluca Forcolin

IN BREVE San Donà Venezuela in mostra in corso Trentin Mostra sul Venezuela nel locale “Time” di corso Trentin, dal titolo “No Es Cuba”. Esposti i dipinti di Pedro Lava, un architetto italo venezuelano che è fuggito dalla dittatura. Scappato appena si è insediato il potere dittatoriale di Chavez in Venezuela. La mostra è a cura di Marco Basile.

incubo west nile

Iniziata la profilassi contro le zanzare SAN DONÀ. Profilassi con-

Si svolgerà domenica, 12 maggio, la tradizionale Corsa podistica del Piave, passeggiata sulla distanza di 10,5 e 5 km, organizzata dall’Atletica Mirafiori e giunta alla 35ª edizione. Il ritrovo è fissato dalle 8 in piazza Indipendenza. Partenza alle 9.

tro lo zanzare, massima attenzione alla prevenzione dopo i numerosi casi di West Nile dello scorso anno, alcuni con conseguenze mortali. Il Comune sta attuando nel territorio la prevenzione della diffusione delle zanzare sul territorio, anche in base alle linee guida predisposte dalla Regione. Anche quest’anno vengono trattate tutte le caditoie comunali con un prodotto a base di batteri sporigeni per i primi tre interventi e con prodotti inibitori della crescita per i successivi tre interventi. Il primo intervento è già stato eseguito nella settimana tra il 15 e il 26 aprile. Programmato anche il trattamento di alcuni fossati nelle zone limitrofe a aggregati abitati. «Sono stati programmati interventi di disinfestazione per scuole e anche per i cimiteri», spiega il sindaco, «mentre sul restante territorio tali attività verranno eseguite solo nel caso sia riscontrata la necessità o vi sia una richiesta dall’ Usl». — G.Ca.

ga assessore alla sanità Lanzarin ai due consiglieri se non quello che ha detto? Ad oggi non c’è nessun impegno della Regione, tra l’altro già ribadito nelle schede ospedaliere, in quanto nulla è arrivato dal territorio». La telenovela sull’ospedale nuovo è ripartita. Ma il dato di fatto è che la Regione non lo ha inserito nelle schede e il dibattito sul territorio è ancora in corso, con l’ultima proposta del Comune di San Donà che ha indicato la ex caserma Tombolan Fava dismessa in Fiorentina quale possibile sito. «Mentre Musile si è già attivata approvando un ordine del giorno all’unanimità», prosegue Forcolin, «chiedendo di poter approfondire il tema sanitario e ospedaliero per questo territorio, San Donà, con la Zottis in particolare, sta come sempre tergiversando e rinvian-

do l’argomento in commissione dove solo le forze di opposizione stanno chiedendo informazioni. Capisco che la Zottis e Pigozzo debbano far vedere che esistono dopo 4 anni di assoluto torpore in vista della campagna elettorale del prossimo anno, ma suggerirei loro di essere più costruttivi e di creare occasioni di incontri e approfondimento sul tema, invece di dire sempre e solo no a qualunque proposta come è uso fare dai grillini. Spero che la Conferenza dei sindaci dopo questa nuova tornata elettorale possa portare nuove ed interessanti riflessioni». Per ora», conclude, «le schede hanno garantito e confermato ai nostri ospedali, posti letto e professionalità mediche per tener alta la qualità dei servizi erogati ai nostri cittadini». — G.Ca.

San Donà Assemblea ex allievi dell’Alberti Marco Baruzzo ha illustrato i punti salienti del bilancio 2018, quindi è stato eletto presidente e tesoriere Giuseppe Sartorello. Vice Presidenti Antonio Zago e Arnaldo Ciotolo, segretario Marco Baruzzo.

San Donà Domenica al via la corsa sul Piave


GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

FELTRE

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l’iniziativa contro la violenza sulle donne

Ultimo ciak in città per il corto “L’Aurora” firmato da Cassol Il regista: «Un’esperienza impegnativa e gratificante» L’uscita dell’opera è in programma il 25 novembre FELTRE. Riprese concluse. Ul-

tima giornata di lavoro quest’oggi per il corto “L’Aurora”, proposto da Kublai Film e patrocinato dal dipartimento ministeriale pari opportunità. Una storia feltrina, perché proprio Feltre è stata location scelta come set. E poi sono bellunesi il regista, Lorenzo Cassol, la sceneggiatrice, Alessia Buiatti, e molte comparse. Il corto parla della storia di una giovane maltrattata da un uomo e con una conseguente sindrome traumatica, fatta di isolamento e manifestazioni psicosomatiche. Solo grazie ad un’amica tenace, Aurora potrà superare il trauma. «Tutto si è svolto per il meglio», spiega proprio il giovane regista Cassol. «Non che il meteo sia stato sempre favorevole, comunque abbia-

mo portato a casa il materiale necessario». La scelta di registrare a Feltre è stata presa «in quanto offre dei paesaggi mozzafiato sia in centro e sia nelle località limitrofe. Il luogo ideale dove contestualizzare la storia propostami da Alessia». Aurora sarà interpretata da Margherita Mannino. «Appena ho avuto modo di conoscerla mi sono detto: “è lei”. In generale comunque tutto il cast sta dimostrando grande professionalità e dedizione verso questo importante cortometraggio». Dunque «una bellissima esperienza, nuova per me a questo livello e non è stato facile gestire così tante persone. Fondamentale la collaborazione della troupe, con la quale è scattata una grande affinità fin da subito». La sceneggiatrice Alessia Buiatti

sabato 18 in largo castaldi

Gli “Intrecci urbani” mettono insieme artigianato e senso civico FELTRE. Artigianato, senso ci-

vico e aggregazione, questi sono i cardini principali su cui si fonda Intrecci Urbani. Un evento, un concorso, una performance che si terrà sabato 18 maggio dalle 10.30 alle 18 in Largo Castaldi a Feltre, o in caso di maltempo, nell’ex Galleria Romita. L’evento vuole essere l’atto conclusivo del più ampio progetto FeltreOfficina e un’occasione di socialità e incontro per la cittadinanza. Inoltre Intrecci Urbani nasce come

una volontà collettiva volta a valorizzare le tradizioni artistico/artigianali della sartoria locale. Durante la giornata avrà luogo un’esposizione collettiva che raccoglierà alcuni manufatti sartoriali sul tema del “quadrato” realizzati da cittadini, scuole e associazioni. I quadrati verranno poi uniti per creare un’unica opera relazionale condivisa, un piccolo passo atto a valorizzazione l’area pedonale, ripensandola in termini di innovazio-

ha invece ribadito che l’uscita del corto il 25 novembre, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Verrà poi proiettato in scuole e anche ai corsi di formazione professionale dei giornalisti. Sulla partecipazione di Feltre al corto, la soddisfazione è enorme. «Sono state un centinaio le comparse di tutte le età, quasi tutte feltrine ma anche provenienti da alcune località del Veneto. La risposta del territorio ci ha reso orgogliosi. Anche lungo le vie del centro, mentre effettuavamo le riprese, nessuno si è lamentato dei momentanei blocchi del traffico o quant’altro. Credo gli abitanti siano orgogliosi di vedere la loro città protagonista di un cortometraggio». – Gianluca Da Poian BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

ne e inclusione sociale. Il quadrato è stato scelto come segno distintivo di Intrecci Urbani, per la sua geometria perfetta che ben si adatta alle caratteristiche architettoniche cittadine e alla dimensione urbana. Inoltre la sua traduzione inglese “square” significa “piazza” e si configura perfettamente con il contesto di inclusione sociale e di aggregazione caratteristico dell’evento. Nello specifico i manufatti realizzati e consegnati appartengono a due distinte categorie. Nella prima ci sono quadrati realizzati a uncinetto o maglia lasciando libera fantasia all’autore e con dimensioni minime 50 x 50 centimetri. Nella seconda rientrano i quadrati assemblati da diversi tessuti/filati/materiali fantasia libera, con dimensione 100 x 100

La troupe ieri al lavoro in centro storico per le riprese del cortometraggio “L’Aurora”

liceo dal piaz

Si passa alla macchina da presa per “La montagna che r-Esiste” Prenderanno il via giovedì 16 maggio le riprese del docu film ispirato al progetto “Cinema del reale, la montagna che r-Esiste” a cura degli studenti del Liceo Dal Piaz. Dopo avere ottenuto un finanziamento di 60 mi-

centimetri. Saranno selezionati tre quadrati vincitori per ogni categoria, per un totale di sei vincitori, i quali saranno premiati con cesti alimentari composti da prodotti tipici locali. I prodotti che vanno a comporre il cesto provengono da realtà territoriali a chilometri zero, certificate e garantite. I vincitori verranno anche premiati con una borsa artigianale impreziosita dalle grafiche di Intrecci Urbani. Il progetto Intrecci Urbani è stato promosso dall’Unione montana feltrina in collaborazione con il Comune di Feltre e con la Regione Veneto. Per ulteriori informazioni sono attive una pagina Facebook e un profilo Instagram, dal nome Intrecci Urbani-Feltre. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

la euro grazie alla partecipazione al bando nazionale del Miur dedicato alla diffusione delle tecniche di cinematografia e alcuni incontri preparatori con esperti del settore, l’iniziativa arriva dunque alla fase operativa.

il compleanno

Sono 99, festa a Foen per Rosa De Cet FELTRE. Arrivata all’invidia-

bile età di 99 anni, Rosa De Cet continua a festeggiare il proprio compleanno circondata dall’affetto di parenti e amici. Anche ieri, giorno del suo compleanno, la frazione di Foen dove la signora Rosa abita, ha vissuto un momento di gioia durante i festeggiamenti. L’anziana è stata circondata dall’affetto di chi le vuole bene. Non sono mancati la classica torta e un brindisi beneaugurale al quale si unisce anche il nostro giornale. —

scuola primaria di Foen

La psicologa Gazzi: «Regole chiare anche per i piccoli» FELTRE. È quella che più incar-

na il modello “Montessori”, la scuola primaria di Foen, piccola ma buona dove si è ospitata la psicologa Cristina Gazzi, pensionata ma sempre attiva nel mondo del volontariato e della consulenza professionale, rasa a titolo gratuito, nel rapporto fra genitori e figli. Così l’altro giorno, alla scuola di Foen, a un incontro pubblico e alla presenza di numerosi genitori, ha parlato di “I bambini

e il mondo delle regole”, che devono essere chiare e motivate, come dice la professionista. Rivedere i patti educativi e dialogare con i propri figli. Sono stati consigli della psicologa Cristina Gazzi che, quanto a regole, esse non sono sinonimo di no, o necessariamente di divieto. Non vanno interpretate come qualcosa di negativo, ma comprendono parole chiave, come: educazione, diritto, dovere, respon-

sabilità, ascolto e comunicazione. «Bisogna trovare il tempo per parlare con i nostri figli, anche se sono piccoli», spiega Gazzi, che poi sottolinea come in questo particolare momento storico vanno rivisti i patti educativi. «Le regole per essere efficaci, vanno motivate, devono avere un senso per i bambini. È importante essere sempre molto chiari. Il no deve essere chiaro, così come il sì. L’ambiguità crea danno.

Il cortometraggio documenterà le storie di chi, vivendo e lavorando in montagna prende di petto le difficoltà crescenti che deve affrontare chi opera in quota. Così la troupe dei liceali nei giorni successivi salirà sulle Vette Feltrine per fare delle interviste e raccogliere il materiale che poi andrà assemblato e montato per pubblicare il documentario dedicato a chi ha deciso di rimanere, oppure è tornato o ancora è arrivato da altrove.

La psicologa Cristina Gazzi alla scuola primaria di Foen

Rosa De Cet

D’altro canto i bambini acquistano fiducia se fanno; devono poter sperimentare. Il fare da soli dà loro grande soddisfazione». «È stato un incontro molto interessante», commenta la maestra Mara Perotto. «È un tema che, abbiamo potuto notare, desta curiosità fra i giovani genitori. Tanto è vero che ci sono stati diversi interventi durante la serata. E credo che oggi più che mai incontri come questo possano essere utili per meglio affrontare le problematiche dei bambini e degli adolescenti lavorando innanzi tutto sulle motivazioni». L’incontro chiude il progetto “Io e le istituzioni” della primaria di Foen, avviato lo scorso anno. — L.M.


10 Economia

L'ARENA

Giovedì 9 Maggio 2019

CREDITO. Via libera aicontidel primotrimestre 2019, miglioridelle previsionidegli analisti

AUTOTRASPORTATORI. L’incontro sabato

L’adCastagna:«Con questirisultati,raggiunti gli obiettivi della fusione tra le due banche. Da aprile staandando meglio».Redditivitàancorain crescita Alessando Azzoni

Prima trimestrale dell'anno positiva per il Banco Bpm. L'istituto ha chiuso i primi tre mesi del 2019 con un utile netto di 150,5 milioni, un dato in calo del 32,6% rispetto allo stesso periodo del 2018 che beneficiava però della plusvalenza di 184 milioni derivante dalla riorganizzazione del comparto bancassurance. In più, al netto delle poste non ricorrenti, l'utile del primo trimestre dello scorso anno sarebbe stato di soli 39 milioni. Il consensus degli analisti per il primo trimestre 2019 puntava su un utile da 147 milioni. I proventi operativi della banca sono scesi dell'8,9% a 1,06 miliardi, con un margine di interesse a 505 milioni (-15,1%) e commissioni nette a 420 milioni (-11,9%). In flessione del 4,4% a 670,5 milioni sono gli oneri operativi, per un rapporto cost/income salito al 63%. La solidità patrimoniale si è rafforzata: il coefficiente «Cet1 phased in» è risultato al 13,7%. Sul fronte patrimoniale la

GiuseppeCastagna, amministratoredelegato di BancoBpm

raccolta diretta si è portata a 103,1 miliardi contro i 101,5 della fine di dicembre, con una tendenza alla crescita della raccolta da conti correnti e depositi (+2,3 miliardi rispetto a fine 2018) e alla flessione delle forme di raccolta più onerose (-0,9 miliardi per le obbligazioni). La frazione indiretta ammonta invece a 89,4 miliardi (rispetto agli 86,6 miliardi della fine di dicembre 2018), 57 dei quali da risparmio gestito. In salita sono anche gli impieghi a 106,5

miliardi. «Con i risultati del primo trimestre 2019 il Banco Bpm ha raggiunto gli obiettivi della fusione tra Banco Popolare e Bpm in termini di derisking, capitale e redditività», ha affermato l'ad Giuseppe Castagna durante la conferenza di presentazione della trimestrale, precisando che la redditività della banca è attesa in progressiva crescita nei prossimi trimestri. «Abbiamo conseguito poi una rilevante riduzione degli Npe

(esposizione sui crediti deteriorati, non esigibili, ndr) e un molto soddisfacente npe ratio sotto al 10%», ha aggiunto «costruendo allo stesso tempo una solida posizione di capitale che ci permette di raggiungere una buona profittabilità, in linea con il consensus». Castagna sottolinea che l'attività commerciale del 2019 ha avuto un inizio lento anche se da marzo i risultati sono stati in linea con il budget. «Abbiamo iniziato la riorganizzazione della nostra attività di marketing e commerciale, una nuova strategia con la bancassurance, l’asset management, i fondi di fondi e siamo sicuri di poter trarre vantaggio dall’aumento dei volumi. Abbiamo avuto alcuni problemi nel costruire commissioni ma sono sicuro che saremo in grado di trasformare l’aumento dei volumi in asset under management. Riteniamo poi di poter migliorare progressivamente nel corso dell’anno la redditività espressa nel primo trimestre del 2019». Sul caso diamanti, infine, Castagna ha rilevato che «le ripercussioni sul nostro top management e sulla nostra forza vendite possono aver contribuito al rallentamento dell'attività che tuttavia da aprile sta andando meglio». •

Azioni

valoria52sett. min max

A A.S.Roma ................................. A2A ............................................. Acea ........................................... AcotelGroup ........................... Acsm-Agam .............................. Aedes ......................................... Aedes18-20warr .................. Aeffe .......................................... AeroportodiBologna ............ Alba ............................................ Alerion ....................................... Ambienthesis ........................... Amplifon ................................... AnimaHolding .......................... Aquafil ....................................... Aquafilwarr ............................. Ascopiave .................................. Astaldi ....................................... ASTM ......................................... Atlantia ..................................... AutMerid .................................. Autogrill .................................... Avio ............................................ Azimut ....................................... B

0,5060 1,442 16,360 3,100 1,740 2,070 0,0068 2,920 12,300 N.R. 2,730 0,3780 18,630 3,342 9,250 1,210 3,430 0,6810 22,36 23,55 29,40 8,560 13,280 17,945

— -1,23 — — -1,69 2,99 -12,82 -0,68 -0,81 — -1,80 1,07 0,92 -1,12 0,11 — -1,72 -1,30 0,09 0,64 1,03 -2,17 — 1,47

-8,56 -12,9 14,57 -35,8 -26,6 — — -1,02 -21,7 — -19,2 1,34 15,00 -45,6 -23,2 -57,2 10,23 -72,9 -6,25 -16,6 -9,54 -23,6 -15,8 1,07

0.433 0.569 1.400 1.667 11.187 16.338 2.648 4.834 1.658 2.486 1.082 2.292 0. 0. 2.194 3.398 10.791 16.142 2.711 0.324 13.582 3.197 8.840 0. 2.668 0.428 15.389 17.398 22.641 7.139 10.531 9.393

3.399 0.408 20.418 6.113 13.025 3. 3.631 2.801 24.099 28.427 32.832 11.255 15.912 18.034

BCarige ..................................... BCariger .................................. BDesio-Br ................................ BDesio-Brr ............................... BFinnat ..................................... BIntermobil ............................. BProfilo .................................... BSardegnar ............................ B&CSpeakers ......................... B.F. ............................................. BancaFarmafactoring .......... BancaGenerali ......................... BancaIfis .................................. BancaMediolanum ................. BancaSistema ......................... BancoBPM .............................. Basicnet .................................... Bastogi ...................................... BBBiotech ............................... BE ................................................ Beghelli ..................................... BialettiIndustrie ..................... Biancamano .............................. Biesse ........................................ Bioera ........................................ BorgosRisp ............................. Borgosesia ............................... BPERBanca .............................. Brembo ..................................... Brioschi ..................................... BrunelloCucinelli .................... BuzziUnic r ................................ BuzziUnicem ............................ C

0,0015 50,50 2,000 1,820 0,3340 0,1565 0,1680 9,500 11,300 2,470 5,090 24,68 13,510 6,335 1,526 1,978 5,340 0,9800 60,50 1,0000 0,2590 0,3280 0,2610 18,670 0,0942 1,310 0,5200 4,092 11,390 0,0766 31,08 13,180 18,810

— — -0,99 — -1,76 -0,95 — -0,84 -3,00 0,82 -0,78 0,73 -3,43 0,32 -2,05 0,33 0,38 -0,81 -2,26 -0,99 — — -2,61 3,38 -1,87 — -1,89 -0,56 1,61 2,41 -1,96 0,61 -0,61

-82,1 -44,2 -15,3 -21,2 -26,6 -52,7 -22,9 46,15 -8,58 — -2,30 -7,57 -59,9 -4,74 -32,0 -33,5 33,83 -10,1 8,62 9,17 -35,9 -34,4 -15,8 -59,0 -52,3 -8,39 -16,8 -9,67 -9,96 8,50 11,00 4,11 -15,7

0.001 33.540 1.689 1.673 0.279 0.156 0.156 5.819 10.550 2.082 4.336 17.065 13.669 4.854 1.370 1.546 3.647 0.800 49.467 0.811 0.235 0.286 0.170 16.707 0.056 1.040 0.452 2.945 8.893 0.054 26.875 9.288 14.895

0.010 89.556 2.374 2.317 0.468 0.338 0.219 9.918 13.086 2.632 5.653 26.798 33.304 6.751 2.253 3.052 5.743 1.135 64.907 1.121 0.402 0.503 0.325 45.481 0.194 1.850 0.650 5.138 12.778 0.083 39.850 13.775 22.577

CairoCommunicat ..................

3,470

1,46

-5,58

2.687

4.020

Azioni

Confartigianato:«Creati1.300 postidilavoro dal2013»

MaurizioFaroni L’altraserail cdadiBanco Bpm hapresoattodelledimissioni deldirettoregeneraledella Banca,Maurizio Faroni, rassegnateieri«pergiusta causaessendovenuto meno da partemiail rapporto di fiducia».Il board hainoltre deliberatola risoluzionedel rapportodilavoro dell'ex responsabilePianificazione e MarketingRetail,Pietro Gaspardo,ehapresoattodelle dimissionidell'exresponsabile Compliance,AngeloLo Giudice, perpensionamentoe con decorrenza1maggio.Il consigliononhariconosciuto la sussistenzadell'asseritagiusta causaehadeliberato di formularele opportuneriserve evitandocosìl'erogazionedi specificheindennità o compensi.Le deleghe deldg vengonoesercitate,a partire dalladata disospensione cautelare,daGiuseppe Castagna,addellabanca.

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BorsaItalianadell’8maggio 2019 prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno

Diamanti, ildgFaroni sidimette

Irincaridelgasolio incidonosuibilanci L’occupazionecresce Un comparto strategico, che in regione dà lavoro solo nell’artigianato a 14mila 395 addetti - 7.956 imprenditori e 6.439 dipendenti - schiera ventimila mezzi e nel 2018 ha perso 267 aziende (-4 per cento). Confartigianato Veneto, sabato all’auditorium Fondazione Cassamarca a Treviso, chiama a raccolta oltre duecento autotrasportatori per una giornata di confronto con istituzioni e mondo politico per il rilancio del settore. Si partirà dal Manifesto redatto a sintesi degli Stati Generali del giugno scorso. «Le difficoltà che le nostre imprese stanno affrontando non impediscono di garantire occupazione. I dipendenti dal 2013 sono cresciuti del 21,2% con un saldo straordinario di 1.300 posti di lavoro creati», evidenzia il presidente di categoria Nazzareno Ortoncelli. «Siamo un asset fondamentale dell’economia locale e regionale», afferma Lucia Caregnato, a capo della sezione Trasporti di Verona, invitando i colleghi della provincia a partecipare. «Sul territorio scaligero si contano 1.684 imprese di autotrasporto merci iscritte al Registro elettronico nazionale, 785 società e

FONDI COMUNI: I fondi comuni di investimento sono on line all’indirizzo www.larena.it

prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno

valoria52sett. min max

Caleffi ......................................... Caleffi20warr ........................ Caltagirone ............................... CaltagironeEd. ........................ Campari .................................... CarelIndustries ....................... Carraro ....................................... CattolicaAs .............................. Cembre ..................................... CementirHold ......................... CentraledelLatted'Ital ......... CervedGroup ........................... CHL ............................................ CIA ............................................... Cir ............................................... ClassEditori ............................ CNHIndustrial ......................... Cofide ......................................... CoimaRes ................................ Conafi ........................................ CoseBelled'Italia ................... Covivio ...................................... CrValtellinese ......................... Credem ..................................... CSP ............................................. D

1,450 0,2900 2,500 1,125 9,200 10,660 2,200 7,965 21,60 6,320 2,830 8,460 0,0072 0,1395 1,010 0,2140 8,910 0,4840 7,700 0,3940 0,4820 95,55 0,0684 4,890 0,6760

— — — -0,88 1,66 -0,19 -0,68 0,38 0,47 1,61 — -2,20 -2,70 4,49 -3,81 — -2,43 -3,97 — 0,25 -0,41 -0,42 1,94 -1,21 -0,59

-2,68 1.333 1.515 -25,6 0. 0. -15,0 2.073 2.909 -15,1 1.012 1.332 48,15 6.163 9.149 — 8.089 10.947 -36,0 1.686 3.674 -8,18 6.806 8.891 -16,3 19.427 27.115 -12,6 4.646 7.312 -14,8 2.618 3.306 -17,9 6.415 10.420 -61,4 0.003 0.019 -24,0 0.103 0.187 -7,34 0.890 1.113 -34,4 0.167 0.329 -14,9 7.786 11.008 -1,53 0.424 0.531 -8,77 6.827 8.559 14,39 0.235 0.397 -20,2 0.473 0.610 — 81.411 97.118 -44,8 0.063 0.122 -32,4 4.866 7.270 -33,4 0.663 1.015

D'Amico .................................... D'Amico22 warr ..................... Danieli ....................................... Danielirnc ................................. Datalogic .................................. De'Longhi ................................. DeaCapital .............................. Delclima ..................................... Diasorin ...................................... DigitalBros ............................... Dobank ....................................... DUESERI18/19 warr ............ E

0,0934 N.R. 17,260 12,180 18,640 21,04 1,514 N.R. 89,90 6,280 12,300 0,0760

3,89 — -0,69 -2,56 -0,53 0,86 -0,92 — 0,45 0,96 1,49 —

-47,6 — -21,9 -19,9 -33,2 -16,8 — — 17,74 -37,1 -0,73 —

Edisonr ..................................... EEMS .......................................... El.En. .......................................... Elica ............................................ Emak ........................................... Enav ........................................... Enel ............................................ Enervit ........................................ Eni ................................................ ePRICE ...................................... EquitaGroup ........................... Erg .............................................. Esprinet .................................... Eukedos ..................................... Eurotech .................................... Exor ............................................. Exprivia ...................................... F

1,0000 0,0780 17,340 2,280 1,340 4,848 5,576 3,470 14,480 1,330 3,020 16,280 3,435 0,9700 3,660 57,30 1,160

1,01 -2,50 -1,20 -3,59 1,06 -0,98 -0,46 -0,57 -0,07 -1,77 -0,33 0,31 1,78 -2,02 -0,41 -0,10 —

4,17 -4,88 -48,3 -8,43 -9,46 6,97 6,13 1,76 -10,8 -30,4 — -12,0 -21,5 -1,02 98,27 -12,3 -16,6

FalckRenewables .................. 3,130 FCA-FiatChryslerAut. ........... 13,594 Ferragamo ............................... 19,325

-1,32 -0,57 1,13

49,76 1.725 3.446 -28,9 12.400 19.367 -21,4 17.209 25.228

0.081

0.178

14.452 11.324 18.760 20.947 1.207

23.266 15.946 32.988 28.348 1.557

69.022 95.568 4.020 10.340 8.771 13.223 0. 0. 0.883 0.046 12.261 1.238 1.163 3.923 4.245 2.968 13.585 1.270 3.024 15.738 3.196 0.860 1.814 46.312 0.819

1.062 0.090 34.038 2.541 1.511 4.896 5.702 3.566 16.768 1.900 3.551 19.817 4.396 1.068 4.331 65.425 1.493

prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno

Azioni

valoria52sett. min max

Ferrari ....................................... Fidia ........................................... FieraMilano ............................. Fila ............................................... Fincantieri ................................. FinecoBank .............................. FNM ............................................ Fullsix ......................................... G

126,25 4,995 4,390 13,340 1,015 10,180 0,5100 0,8280

2,64 -2,06 -2,34 — -0,88 -0,68 1,39 -3,72

9,88 85.297 128.128 -30,6 3.401 7.469 80,29 2.409 5.841 -27,0 12.388 18.656 -25,6 0.921 1.490 3,79 7.979 12.426 -24,6 0.447 0.680 -19,2 0.686 1.056

Gabetti ....................................... Gamenet ................................... GarofaloHealthCare ............. GasPlus ..................................... GediGruppoEditoriale .......... Gefran ........................................ Generali .................................... Geox .......................................... Gequity ..................................... GiglioGroup ............................. GimaTT ..................................... Gpi .............................................. Gpiwarr .................................... Gr.WasteItalia ........................ GrandiViaggi ........................... GualaClosures ........................ GualaClosureswarr .............. H

0,3400 8,910 4,085 2,210 0,3345 7,350 17,070 1,552 0,0426 3,310 8,750 9,080 0,8280 0,0772 1,525 6,320 N.R.

-0,29 -0,56 -0,37 -2,21 0,15 -0,14 -0,12 -0,89 -3,18 0,30 -0,57 -1,09 — — — 1,94 —

-8,11 0.204 0.365 -1,76 6.700 9.685 — 3.534 4.150 -11,2 2.112 2.525 -20,8 0.312 0.427 -13,7 5.582 8.795 3,20 13.813 17.293 -44,3 1.073 2.812 -7,99 0.029 0.048 -43,9 2.011 5.909 -47,6 5.732 16.923 — 8.060 9.377 — 0. 0. -5,16 0.078 0.081 -24,9 1.516 2.100 -34,6 5.468 9.784 —

Hera ........................................... I

3,134

-0,89

2,49

2.404

3.262

IGD ............................................. illimityBank .............................. Ima ............................................. Immsi .......................................... IndelB ........................................ IntekGroup .............................. IntekGrouprnc ....................... Interpump ................................. IntesaSPaolo .......................... IntesaSPaolo r ......................... Inwit ............................................ Irce ............................................. Iren ............................................. Isagro ......................................... IsagroAzioniSviluppo .......... ITWAY ....................................... Italgas ........................................ Italiaonline ................................ Italiaonlinernc .......................... Italmobil .................................... IVSGroup ................................. J

6,770 8,770 74,80 0,5410 22,60 0,3150 0,3590 32,50 2,216 N.R. 7,580 2,070 2,060 1,465 1,190 0,7520 5,506 2,190 400,00 19,500 10,550

-1,31 -0,23 1,77 4,64 2,73 1,12 — 1,25 -1,16 — -0,92 0,49 -1,34 -1,35 -2,46 0,27 -1,40 -0,45 — 1,67 0,48

-14,4 — -9,06 -16,9 -33,5 -6,94 -19,0 17,92 -29,5 — 11,47 -20,1 -18,9 -19,4 -4,80 -38,4 7,04 -25,3 36,99 -13,1 -3,74

5.364 7.427 51.407 0.386 20.058 0.286 0.328 24.487 1.893 2.496 5.918 1.743 1.871 1.339 1.135 0.337 4.421 1.919 320.000 17.337 9.866

8.127 9.162 84.572 0.643 34.771 0.398 0.459 33.355 3.172 3.313 8.067 2.763 2.532 1.838 1.357 1.220 5.605 2.992 470.000 22.458 12.239

JuventusFC ..............................

1,270

2,25

92,50

0.598

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POVEGLIANO V.SE (VR) ITALY

prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno

Azioni

valoria52sett. min max

L LaDoria ...................................... 7,820 LandiRenzo ............................. 1,158 Lazio ........................................... 1,168 Leonardo .................................. 9,756 Luve ............................................ 11,800 LventureGroup ....................... 0,6040 M

0,51 -0,17 -0,17 -0,18 -0,84 -1,95

-35,7 -27,3 -17,2 1,08 14,01 -5,03

M&C .......................................... M.ZanettiBeverage .............. MaireTecnimont ..................... MARR ........................................ Mediaset .................................. Mediobanca .............................. Mittel ......................................... MolMed ..................................... Moncler ..................................... Mondadori ................................. MondoTv .................................. Monrif ........................................ MontePaschi ........................... Moviemax ................................ Mutuionline ............................... N

0,0412 5,940 2,988 21,35 2,927 9,240 1,640 0,3970 35,69 1,576 1,292 0,1755 1,275 N.R. 17,100

— -0,34 -0,20 0,71 0,90 0,37 -1,20 -1,24 0,34 -0,63 — 1,15 -1,32 — 0,35

-72,9 0.026 0.183 -20,9 5.457 7.495 -33,6 2.999 4.530 -15,4 19.261 26.628 -11,1 2.453 3.314 -7,32 7.233 10.059 -9,39 1.610 1.819 -22,8 0.264 0.514 -2,17 27.050 42.202 -5,74 1.209 1.790 -73,1 0.915 4.889 -25,0 0.136 0.234 -51,9 1.200 3.365 — 6,88 13.066 18.863

NBAurora .................................. 10,300 Netweek ................................... 0,2350 Nexi ............................................ 8,083 NovaRESIIQ ........................... 4,050 O

0,98 -1,88 -0,61 -2,41

3,00 -39,7 — -22,4

7.933 10.300 0.199 0.391 8.007 8.524 3.834 5.266

Olidata ........................................ 0,1540 Openjobmetis ......................... 7,320 OVS ............................................ 1,717 P

— -0,14 1,18

— -38,6 -54,6

0.155 0.155 7.049 12.053 0.745 3.799

Panariagroup ............................ Piaggio ....................................... Pierrel ........................................ Pininfarina ................................. Piovan ......................................... Piquadro ................................... Pirelli&C .................................. Piteco ......................................... PLC ............................................. PoligrafSF ................................ PoligraficiEditoriale ............... PopSondrio ............................. PosteItaliane .......................... PrimaIndustrie ....................... Prysmian .................................... R

1,416 2,602 0,1740 2,035 6,080 2,100 5,900 5,200 1,675 5,800 0,2090 2,316 9,120 18,840 17,150

-0,98 8,06 -0,57 -3,10 -1,62 — 0,34 0,97 -1,47 — 1,95 — -3,16 -1,67 1,00

-64,7 1.415 4.094 15,34 1.733 2.627 -16,4 0.137 0.210 -10,9 2.038 3.455 — 5.764 9.047 12,90 1.635 2.127 -18,8 5.438 7.662 — 3.561 5.464 -33,6 1.565 2.602 -14,4 5.543 6.960 -24,3 0.178 0.275 -38,7 2.283 3.931 12,90 6.081 9.490 -50,8 16.536 39.233 -32,9 14.939 26.680

RDeMedici ................................ RaiWay ..................................... Ratti ........................................... RCSMediagroup ..................... Recordati ................................... Reply .......................................... Restart ...................................... Restart20warr ...................... Retelit ........................................ Risanamento ...........................

0,6820 4,675 4,140 1,198 36,47 56,00 0,4980 0,0056 1,494 0,0268

-0,44 -0,32 0,98 0,50 2,27 — 0,50 -1,75 0,13 3,08

-17,6 0.610 1.135 -1,37 3.955 5.062 43,75 2.661 4.190 2,22 0.836 1.489 19,18 27.768 37.161 5,46 42.626 60.615 66,16 0.110 0.729 -81,5 0. 0. -24,0 1.271 1.968 -8,53 0.018 0.029

DISPONIBILITÀ A MAGAZZINO DI MINI MIETITREBBIE KUBOTA USATE DA € 5.000 A € 7.000

7.806 12.230 0.939 1.602 1.150 1.761 7.567 10.843 9.297 11.899 0.555 0.683

Azioni

prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno

Euribor PERIODO

TASSO360

TASSO365

1 sett.

-0,380

-0,385

1 mese

-0,366

-0,371

-0,308

-0,312

-0,230

-0,233

-0,117

-0,119

-0,74

-36,2

0.653

1.048

Sabaf ......................................... SaesGettrnc ........................... SaesGetters ............................ SafiloGroup ............................. Saipem ...................................... Saipemris ................................ SaliniImpregilo ....................... SaliniImpregilor ..................... Saras .......................................... SeriIndustrial .......................... ServiziItalia .............................. Sesa ........................................... SIAS ........................................... Sit ............................................... Sitwarr ..................................... Snam ........................................... Sogefi ........................................ Sol ............................................... Sole24Ore ............................... Stefanel .................................... Stefanelrisp ............................. STMicroel ................................. T

15,700 14,450 21,60 1,120 4,196 40,20 1,748 6,100 1,448 1,800 3,660 26,65 14,410 8,600 0,8600 4,471 1,350 11,620 0,5740 0,1130 72,50 15,560

1,03 1,05 — -0,18 1,35 — -0,96 -1,61 -2,49 -0,28 -3,43 0,76 -2,31 — -4,44 -0,62 -0,30 -0,68 — 0,44 — 1,60

-19,9 -12,0 -0,92 -58,5 30,68 0,50 -24,9 -5,43 -29,8 -50,4 -32,5 -4,82 -19,6 — — 13,74 -58,6 1,75 -17,9 -33,9 -50,0 -20,6

13.027 14.346 16.947 0.699 3.147 40.000 1.258 3.910 1.451 1.461 2.908 22.191 11.051 7.618 0. 3.458 1.350 10.008 0.344 0.060 72.500 10.842

19.665 18.077 23.508 2.907 5.432 41.800 2.456 6.545 2.240 3.783 5.445 31.075 18.087 9.050 1. 4.615 3.309 12.135 0.749 0.170 145.000 22.639

Tamburi ...................................... Tamburi20warr ..................... TAS ............................................. Techedge ................................... Technogym ............................... Telecomit ................................. Telecomitr ............................... Tenaris ...................................... TERNA ...................................... TerniEnergia ............................. Tesmec ..................................... Tinexta ...................................... Tiscali ........................................ TitanMet .................................... Tod's .......................................... ToscanaAeroporti ................. TreviFin.Ind. ............................. Triboo ........................................ TXT ............................................. U

6,200 1,190 1,550 5,180 10,350 0,4747 0,4430 12,015 5,376 0,3810 0,4280 10,980 0,0142 0,0624 43,98 16,450 0,2980 1,950 8,460

0,81 — -4,32 -0,38 -0,58 -1,94 -1,56 1,78 -0,85 1,60 — -2,49 0,71 -1,27 0,37 -1,20 — 0,52 -2,53

-0,64 5.304 6.655 -26,0 0. 1. -19,9 1.292 1.915 — 4.200 5.169 -1,90 8.507 11.540 -43,6 0.448 0.848 -39,2 0.392 0.733 -25,5 9.187 17.071 7,76 4.444 5.636 -13,0 0.313 0.500 -21,6 0.403 0.544 61,47 5.377 11.320 -53,6 0.009 0.032 -34,3 0.040 0.095 -30,4 37.577 63.164 4,78 13.193 17.024 -30,6 0.240 0.435 — 1.473 2.194 -34,7 7.728 12.985

UBIBanca .................................. 2,707 UniCredit ................................... 11,434 Unieuro ..................................... 14,600 Unipol ........................................ 4,284 UnipolSai ................................... 2,365 UNOSERI 17-22warr ........... 0,0058 V

4,84 -0,12 5,19 -0,26 -0,17 -12,12

Valsoia ...................................... 12,850 Vianini ......................................... 1,160 W

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ZignagoVetro .......................... 11,100 Zucchi ......................................... 0,0202 Zucchirnc .................................. 0,2280

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2.149 4.380 9.683 17.896 9.653 15.109 3.283 4.639 1.851 2.453 0. 0.

-15,5 10.776 16.291 -13,4 1.065 1.329 — 46.146 49.028 33,09 -17,6 5,56

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899 imprese individuali». «Abbiamo raccolto in una pubblicazione le istanze del comparto artigiano. Chiediamo sicurezza nelle infrastrutture, aree di sosta per i mezzi pesanti, garanzie sull’esigibilità dei crediti, più controllo sul cabotaggio, deroghe nazionali ai tempi di guida e di riposo, meno abusivismo, burocrazia e divieti di transito locali, nazionali ed internazionali», elenca. Serve inoltre stabilità nei prezzi dei carburanti in continua oscillazione. «Negli ultimi mesi il gasolio è rincarato del 20 per cento facendo saltare i bilanci di previsione delle aziende», aggiunge. Alla giornata parteciperanno Cinzia Ricciardi (Polizia stradale Veneto), Alberto Brentegani (Brescia Padova, A4 Holding), Amedeo Genedani (Confartigianato Trasporti nazionale), Luigi Olivieri (Autobrennero spa), Franco Fenoglio (Scania Group Italia), Paolo Malaguti (studio legale Malaguti & Partners), Claudio Carrano (Infogestweb srl), i parlamentari Ue David Borrelli, Isabella De Monte, Remo Sernagiotto e l’assessore regionale ai trasporti, Elisa De Berti.

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Primo Piano BOTTA E RISPOSTA

Ricevo attacchi ogni giorno da chi dovrebbe essere mio alleato MATTEO SALVINI

Tu parli di attacchi? In nove mesi hai sporcato tutti i nostri provvedimenti LUIGI DI MAIO

La presunzione d’innocenza vale sempre il problema è politico GIUSEPPE CONTE

Ma è un grave precedente non sull’uomo ma sui principi e sul garantismo GIULIA BONGIORNO

Giovedì 9 Maggio 2019 www.gazzettino.it

E Conte disse: «Pongo la fiducia» Duello in Cdm con la Bongiorno `Poi il presidente detta a Giorgetti: metti Scontro in punta di diritto tra premier e ministro: «E comunque Siri rimarrà fuori» a verbale che è stata trovata l’unanimità `

IL RETROSCENA ROMA «Allora, io voglio procedere così: ho la vostra fiducia?». Giuseppe Conte ha appena terminato la sua relazione sulla revoca del sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri. E prima di alzarsi, per andare un attimo nel suo ufficio, fa cadere questa domanda sul tavolo. Una risposta negativa sarebbe l’anticamera della crisi. Sono le 11 ed è da poco iniziato il Consiglio dei ministri, in ritardo sulla tabella di marcia perché la delegazione leghista, prima di entrare, ha fatto «il punto» con Matteo Salvini nella stanza di Giancarlo Giorgetti. Una mossa che mette in allarme il M5S, ma anche Conte. L’immagine plastica di due governi che convivono sotto lo stesso tetto. Cosa si staranno dicendo? Poi però, a quesito secco, la risposta del vicepremier del Carroccio è calibrata: «sì, hai la nostra fiducia». In questo modo il presidente del Consiglio blocca subito qualsiasi tipo di scontro e soprattutto di conta interna. All’appello mancano i ministri tecnici: sono assenti «in missione» sia Giovanni Tria sia Enzo Moavero. Entrambi dubbiosi, se non contrari al decreto di revoca. Conte, in apertura del Cdm, motiva la cacciata di Siri perché «da quanto ho letto e ricostruito non ha agito nell’interesse generale cercando di favorire un imprenditore sull’eolico». L’avvocato del popolo nella sua requisitoria, che poi diventerà anche una sentenza, fa soprattutto un discorso politico. E non entra più di tanto negli aspetti giu-

APRENDO LA RIUNIONE IL CAPO DELL’ESECUTIVO RICOSTRUISCE LA VICENDA: ARMANDO NON HA AGITO NELL’INTERESSE GENERALE

Il vicepremier M5S Luigi Di Maio (foto ANSA)

diziari della vicenda. Si limita a ribadire che la «presunzione di non colpevolezza è un principio cardine del nostro ordinamento». Ma il problema è «politico e di fiducia personale». Infatti ha deciso: il senatore Siri, anche se

uscirà indenne dall’inchiesta, non rientrerà più nel governo. In punta di diritto, invece, arriva la risposta a Conte da parte del ministro Giulia Bongiorno. La leghista spiega che questa revoca rappresenta «un grave preceden-

Gli effetti in Borsa

Lo spread s’impenna, poi torna a 265 Alla fine il termometro del differenziale di rendimento tra Roma e Berlino ha archiviato la seduta quasi invariato, a quota 265 contro 262 della vigilia. Ma le tensioni politiche della giornata e i dubbi sulla tenuta del governo hanno fatto pensare che la giornata avrebbe potuto chiudersi diversamente. Attorno a mezzogiorno infatti l’indicatore del rischio Paese è arrivato a toccare quota 275, ai

massimi dello scorso febbraio. Ciò proprio mentre in Consiglio dei ministri si decideva la revoca del sottosegretario Armando Siri. Il mercato ha temuto che ciò potesse mettere in pericolo la tenuta del governo dopo l’ulteriore taglio delle stime di crescita dell’economia italiana da parte dell’Ue. Pericolo scampato, almeno per il momento. Così lo spread Btp-Bund è tornato indietro.

te» e che «la nostra non è una posizione sull’uomo, ma sui principi, a partire dal garantismo». Bongiorno, seppur in maniera pacata, si scaglia «contro quest’automatismo».

I VICEPREMIER Mancano all’appello ancora i due vicepremier e rispettivi leader di partito. Matteo e Luigi non si parlano praticamente più. Comunicazione personale ai minimi storici. E anche in Consiglio dei ministri non fanno nulla per nascondere una crisi che è personale prima che politica. Salvini va oltre il caso del sottosegretario e si lamenta «di tutti gli attacchi che ricevo quotidianamente da quelli che dovrebbero essere i miei alleati». Il leader del Carroccio fa capire dentro Palazzo Chigi quanto detto pubblicamente nei comizi degli ultimi giorni: tappatevi la bocca, la misura è colma. A questo punto prende la

Il richiamo giacobino rianima i 5Stelle: la questione giudiziaria scompone i poli IL TREND ROMA Sembra di assistere a un tuffo nel dipietrismo d’antan, quello che è stato il brodo di coltura della retorica grillina inventata da Casaleggio padre. Casaleggio figlio, in una pausa di un evento alla Luiss, dice così: «Noi siamo il partito degli incensurati. Gli altri dovrebbero prendere esempio da M5S». Che però, da Grillo alla Raggi e a vari altri, problemi con la giustizia in realtà ne hanno e ne hanno avuti nonostante la scappatoia del Codice etico. E comunque M5S coglie l’occasione del caso Siri, della retata milanese contro il potere forza-leghista e del risveglio pre-elettorale delle Procure più di lotta che di governo, per tornare al modello Robespierre. Al punto di trasformare il consiglio dei ministri in un tribunale, con Conte l’«avvocato del popolo» nella parte del giudice inflessibile e le tricoteuses grilline sedute tutt’intorno. Torna il richiamo della foresta? Sì. I 5 stelle hanno

deciso che, per regolare i conti con la Lega, va cavalcata in tutte le forme la questione giudiziaria. Con due scopi, stando alle conversazioni tra Di Maio e i suoi. Il primo è quello di annichilire l’alleato-avversario leghista. Il secondo è quello di rispolverare l’identità e riprendersi i voti originari e quelli della sinistra giustizialista nutrita a pane e procure fin dai primi anni ‘90. L’occasione è proficua. Perché i pm, nelle vigilie elettorali, solitamente accelerano i procedimenti per non farsi accusare di averli bloccati per motivi di partigianeria politica. E il risultato è un cortocircuito che viene sfruttato elettoralmente da chi cavalca l’onda delle

REVIVAL DEL LEGAME GRILLINI-PROCURE E RITROVATE SINTONIE GARANTISTE TRA CARROCCIO E FORZISTI

toghe. Su cui surfeggiano i maestri grillini al grido del giudice Davigo secondo cui «non esistono politici innocenti, ma solo quelli non ancora scoperti». Questo ritorno del giacobinismo sta creando un nuovo bipolarismo. Salvini, finché filava d’amore e d’accordo con i 5 stelle, si sentiva più garantito sul fronte giudiziario, pensava di avere le spalle moralmente coperte. Ora invece questo divorzio in fieri con i grillini sta comportando - si veda il caso Siri e il caso degli arresti in Lombardia compresa l’indagine contro il governatore leghista Fontana - il riavvicinamento di fatto con l’ex alleato Forza Italia, anche se proprio Salvini ancora (ma per quanto?) non lo vuole. Il coinvolgimento dei due partiti nelle medesime vicende giudiziarie però è un fatto e la nuova sintonia garantista non può che riavvicinare i due universi verde e azzurro. Ecco, la questione giudiziaria può scomporre gli schemi e disgregare il blocco giallo-verde. E l’offensiva delle toghe favorisce

parola Di Maio. «Tu parli di attacchi? Da dieci mesi a questa parte hai sporcato tutti i nostri provvedimenti. Una polemica continua, un distinguo netto sempre su tutto». Il capo dei Cinque Stelle spiega a Salvini che non deve stupirsi di questa revoca perché «sai che certe battaglie per noi sono identitarie, lo sapevi dall’inizio». Prima di chiudere la pratica Conte, sentito come vuole la prassi il ministro competente Danilo Toninelli, ribadisce il suo ruolo «super partes». Che poi è l’accusa che gli rivolge Salvini da giorni, quella di fare il tifo ormai per i 5 Stelle. Ecco perché nel discorso del presidente del Consiglio entra anche la sua posizione «sul caso Diciotti: un atto che il governo ha rivendicato». Un modo per ricordare all’alleato e alle accuse che gli provengono dal Carroccio che lui non indossa alcuna maglietta. C’è poi un’altra accortezza in questa riunione che sembra durare più del previsto (due ore): sempre Conte insiste affinché Giancarlo Giorgetti, colui che redige il verbale della riunione, faccia mettere nero su bianco che sulla revoca c’è la «fiducia» di tutto il governo. All’unanimità. I leghisti tengono a sottolineare nel testo «nonostante le criticità» dell’azione. Sono sfumature importanti, che torneranno buone alla prossima resa dei conti, ma che evitano due cose: la spaccatura in Cdm e soprattutto il rischio che «usciti da qui qualcuno inizi a prendere le distanze dalla mia iniziativa: voglio avere l’autonomia di revocare un ministro o un sottosegretario», analizza a bocce ferme Conte. Rimangono sullo sfondo le diverse strategie che separeranno ancora una volta i due partiti di governo da qui alle Europee. Il M5S è intenzionato a lanciare proposte forti e d’impatto «contro l’evasione fiscale», la Lega continuerà a puntare sulla sicurezza e le infrastrutture. Salvini spinge sulla Flat tax ma la risposta di Palazzo Chigi al momento è gelida: «Ottima idea, ma le coperture?». Simone Canettieri © RIPRODUZIONE RISERVATA

PRE-VERTICE MATTUTINO DEI LEGHISTI NELLA STANZA DEL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA

Davide Casaleggio, figlio dell’ideologo del Movimento 5Stelle (foto

l’appeasement forza-leghista che potrebbe sfociare, se la crisi esplode, in una nuova maggioranza parlamentare o in una nuova coalizione elettorale, cioè il vecchio centrodestra rivisitato e corretto.

ANSA)

LE STAGIONI E pensare che, in ossequio al contratto con i 5 stelle, l’anima garantista della Lega aveva dovuto per ordine di Salvini - ingoiare i bocconi amari della mancata riforma della giustizia, della norma sulla prescrizione infinita dei processi voluta dai grillini e altre iniziative non certamente improntate al rispetto dei diritti e delle garanzie. La parte del Car-

IL DIKTAT DI CASALEGGIO: NOI SIAMO IL PARTITO DEGLI INCENSURATI GLI ALTRI PRENDANO ESEMPIO DA NOI

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roccio più insofferente al legame salvinista con M5S ora che le due culture proprio su un tema fondante come la giustizia si scoprono nelle loro differenze si sente rassicurata e non vede l’ora che il Capitano rompa gli indugi. Avverrà ciò che, da Giorgetti a Zaia e a tanti altri, molti si auspicano? L’evoluzione verde-azzurra è in corso e le bufere giudiziarie la stanno accelerando. A riprova che proprio la giustizia si conferma il vero spartiacque, o il detonatore, che divide le stagioni politiche di questo Paese e le fa alternare. Non cadde sulla giustizia il governo Prodi nel 2007, con il caso Mastella da cui il guardasigilli

e la famiglia sarebbero poi usciti indenni? Non sono stati il pool di Milano e Mani Pulite ad affossare la Prima Repubblica e ad essere cavalcate malamente dal Pds che si voleva sostituire a Dc e Psi ma è spuntato Berlusconi che ha rovinato la festa? E proprio il crepuscolo di Berlusconi è stato accelerato dalla sua estromissione giudiziaria dal Senato. Ora M5S, rispolverando Robespierre e (la differenza tra i due è più che ovvia) Davigo, parrebbe volersi avvicinare a quello che è sempre stato il suo posto naturale: l’opposizione. Mario Ajello © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Primo Piano LAVORI La posa dell’ultima paratia del Mose, alla bocca di porto del Lido di Venezia

Giovedì 9 Maggio 2019 www.gazzettino.it

1 Il commissario Sul modello delle grandi opere Il commissario sarà sul modello di quelli utilizzati per l’esecuzione delle grandi opere: pieni poteri per arrivare alla conclusione in tempi brevi. nel caso in questione, il soggetto esecutore, il Consorzio Venezia Nuova, è a sua volta commissariato dallo Stato. Il nuovo commissario sarà comunque prevalente su tutti e, in caso di ritardi nella progettazione e affidamento delle opere, potrà prevedere egli stesso utilizzando risorse del Consorzio, del Provveditorato alle Opere pubbliche o anche risorse esterne.

2 La società Le risorse per gli affidamenti

E qui si presenta un problema, e nemmeno tanto piccolo. Il Comune di Venezia è stato autorizzato dall’inizio di quest’anno dal Parlamento ad introdurre una nuova forma di imposizione sul turismo non pernottante, chiamata “contributo di sbarco”. Questa tassa entrerà in vigore da settembre con una tariffa flat di 3 euro a persona (esclusi i bambini fino a 6 anni e le numerose categorie esenti) e dal 2020 potrà arrivare fino a 10 euro a testa. Come sarà conciliabile un’altra tassazione sul turismo, che già oggi paga l’imposta di soggiorno? «Chiedere un contributo straordinario in nome della specialità di Venezia è un conto attacca il deputato Pd Nicola Pellicani - altra cosa è fare di Venezia una città a pagamento, che fa venir meno qualsiasi principio di equità e uguaglianza e che mortifica questa città. Altro che mani nelle tasche, qui si stanno strappando i pantaloni ai turisti».

ARRIVANO I SOLDI La Legge di bilancio del 2018 aveva rifinanziato la Legge speciale per Venezia con 25 milioni per il 2018 e poi 40 milioni per ogni anno dal 2019 al 2024. Questi soldi devono essere ripartiti tra Venezia (destinataria della maggior parte dei fondi) e gli altri Comuni che si affacciano sulla gronda lagunare con un atto del cosiddetto “Comitatone” che è un comitato interministeriale presieduto dal presidente del Consiglio (il quale delega quasi sempre il titolare delle Infrastrutture) nonché dalla Regione e dalle amministrazioni comunali interessate alla ripartizione. Il problema è che negli ultimi due anni il Comitatone non si è riunito e i soldi sono rimasti nel bilancio dello Stato, stanziati ma non impegnati. L’emendamento del Governo mette una pezza anche a questo problema, prevedendo la ripartizione per il 2018 e il 2019 attraverso un decreto che sarà emanato dal ministro Toninelli, in modo da far arrivare i fondi per la salvaguardia entro pochi mesi. Michele Fullin © RIPRODUZIONE RISERVATA

IN SERATA TONINELLI LANCIA UN MESSAGGIO PIÙ POSSIBILISTA: «SONO IN CORSO RIFLESSIONI SUL MODO DI RACCOGLIERE I SOLDI»

Gestire il Mose significa disporre il sollevamento delle paratoie in previsione di acque alte superiori ai 110 centimetri (questo il livello di guardia attualmente deciso), per quanto tempo tenere la laguna chiusa e quando farle abbassare. Per questo servirà una società pubblica che avrà in dotazione risorse finanziare per poter affidare ad un gestore tecnico e terzo il compito. Tra gestione e manutenzione si calcola siano necessari circa 100 milioni di euro l’anno a causa della complessità dell’opera.

3 Nuova tassa Dal 2020 già 10 euro a testa È il punto più controverso e contestato da Regione Veneto e dalla città di Venezia. Una nuova tassa di scopo per finanziare la gestione del Mose a carico dei turisti (di cui non si sa nulla se non l’idea) significherebbe rendere Venezia una città molto più cara per i suoi visitatori, dal momento che da questo settembre entrerà in vigore il “contributo di accesso” per i turisti che non dormono in città. Dal 1 gennaio 2020 potrà costare anche 10 euro a testa e una ulteriore tassa potrebbe essere ritenuta intollerabile.

4 I fondi I soldi bloccati dal Comitatone Dopo diversi anni, la Legge speciale per Venezia è stata rifinanziata con la manovra di bilancio approvata a fine 2017, anche per l’intercessione del Capo dello Stato. Quei soldi, però, non possono essere trasferiti agli enti locali se non sono prima distribuiti dal Comitatone, il quale da oltre due anni non si riunisce anche perché sul piatto oltre al Mose c’è la questione delle grandi navi da crociera. Che fare, dunque? Sarà il Mit emanare un decreto che ripartisca le risorse per 2018 e 2019.

Zaia: «Una tassa? Mai L’opera è dello Stato» `«Ci vuole coraggio a pretendere i soldi Il governatore del Veneto: «Già versiamo 15 miliardi di residuo fiscale con un bilancio sano» proprio da noi, che chiediamo l’autonomia» `

L’INTERVISTA VENEZIA «Già ho l’orticaria a sentir parlare del Mose, figuriamoci se ne farò pagare il conto ai veneti: non esiste proprio». Più istintiva di così non potrebbe essere la reazione di Luca Zaia al piano del ministero dei Trasporti. Al governatore, che a pelle apprezzava poco il sistema delle dighe mobili ancora prima dello scandalo giudiziario, fa ribollire il sangue la sola idea che la Regione debba versare ogni anno 15 milioni di euro per la sua gestione, in aggiunta alle contribuzioni degli altri enti locali e alla tassa di scopo sui turisti.

A chi tocca provvedere? «Ovviamente allo Stato, perché parliamo di un intervento per la messa in sicurezza di una città come Venezia che è patrimonio mondiale dell’umanità. Come si può chiedere che a farsene carico siano le istituzioni locali? Mi opporrò con tutte le mie forze al solo fatto di ipotizzare che si possa scaricarne il costo della gestione sui veneti. Ci vuole coraggio da vendere a pretendere 15 milioni dalla Regione, unica in Italia a non applicare le aliquote, come se fossero poche le tasse che il Veneto già versa, con i suoi 15 miliar-

di di residuo fiscale. E il prurito mi aumenta ancora di più quando penso che vengono chiesti soldi proprio a noi, che chiediamo l’autonomia». Crede che lo slittamento dell’intesa sia legato agli emendamenti del Mit? «Le due situazioni potrebbero essere legate solo se ci fosse stata concessa un’autonomia estrema. Della serie: siccome vi tenete tutte le funzioni e tutte le risorse, allora potete pagarvi le opere situate sul vostro territorio. Invece no, il ministero delle Infrastrutture non vuole darci le concessioni au-

Perché? «Non voglio fare il guastafeste. Mi sforzo con tutte le mie energie di vedere il lato positivo di questa storia e cioè il fatto che il Mose deve essere messo in esercizio, perché sotto l’acqua ci sono 5 miliardi e non possiamo permetterci che diventino un mostro di Lockness. Ma non così». Allora come? «Non voglio sembrare insolente, ma in un Paese serio quando si progetta, si programma. Invece qua si sta cercando di far passare per locale un’infrastruttura che in realtà è statale, come se non bastasse il conto inimmaginabile che abbiamo già pagato in termini di immagine, visto che per colpa della triste vicenda fortunatamente scoperchiata dai pubblici ministeri Stefano Ancilotto e Stefano Buccini, il mondo pensa che questa sia un’opera della Regione. E sapete qual è la beffa? Quando dicevo che il vero problema non era completare il Mose ma farlo funzionare, e che per questo sarebbero serviti almeno 80 se non 100 milioni l’anno, venivo pure sbeffeggiato. Proprio io che ero un ragazzo negli anni in cui venne ideata un’opera ciclopica che mai avrei avallato se fossi stato un amministratore».

VENEZIA Luigi Brugnaro, come Zaia, alza le barricate. Da uomo d’impresa - e di schéi - il sindaco guarda anche al soldo e agli interessi della città. L’incipit della sua dichiarazione è tutto un programma: «Iniziativa assurda contro i veneziani. Ci opporremo in ogni modo. Gli emendamenti presentati oggi dal ministero al Decreto “Sblocca-cantieri” sono indecenti». Che con il ministro Danilo Toninelli non ci fosse feeling, era risaputo. Queste parole aumentano le distanze. Certo, nella relazione introduttiva all’emendamento del Governo al decreto si dice che “la dotazione finanziaria...potrà essere alimentata anche attraverso l’introduzione di un’imposta di scopo... che andrebbe a gravare sui turisti”, e quindi il condizionale lascia aperte alcune porte, ma la posizione del Comune veneziano e del suo sindaco è chiara fin da subito.

Ritiene che sia una decisione del solo pentastellato Danilo Toninelli? E i suoi colleghi leghisti al Governo cosa dicono? «Ho l’impressione che il ministro sia stato frettolosamente e mal consigliato da qualcuno che pensava di vendergli l’idea del secolo. Quindi posso assicurare che seguiremo la partita politicamente e, se serve, anche giuridicamente. Questo è un provvedimento che dovrà passare per Camera e Senato, dove abbiamo tanti parlamentari... Non possiamo accettare che lo Stato vada sui territori alla questua, perché allora vuol dire che lo Stato non esiste più». Così però torniamo al punto di partenza: chi deve pagare? «Di sicuro non il Veneto, che ha un bilancio sanissimo ma tirato all’osso, dato che su 14 miliardi solo 52 milioni sono lasciati alla disponibilità degli assessorati. Toglierne 15 vorrebbe dire levarli al sociale, all’ambiente, alle strade: non ci sto. Quindi vadano a chiederli agli spreconi, non ai virtuosi. In un Paese in cui si sperperano ogni anno 30 miliardi nella Pubblica Amministrazione, sarebbe sufficiente applicare l’autonomia a tutti per recuperare una cifra mostruosa. Invece no, si va avanti con 22.000 forestali in Sicilia e 400 in Veneto. E allora, siccome parliamo di Mose, lo dico alla veneziana: è ora di finirla che a pagare sia sempre Pantalone». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA

GOVERNATORE Luca Zaia davanti a una paratia del Mose

«Sono rimasto incredulo e scandalizzato - tuona il sindaco - da questa iniziativa confusa ed estemporanea del ministero, che non è stata condivisa con gli enti locali. Sembra proprio una manovra da burocrati di palazzo, che con l’aiuto di qualche “manina” locale ha partorito uno strafalcione, viziato da evidenti profili di incostituzionalità. Come si può solo pensare di proporre tali testi normativi senza consultare il Comune di Venezia, la Città Metropolitana e la Regione Veneto? Sono d’accordo con il presidente Zaia e da oggi saremo insieme in battaglia, perché una tale assurdità non venga mai approvata. Ricordiamo che, da quattro anni, come Città Metropolitana aspettiamo dal Governo l’autonomia delle competenze su tutte le acque lagunari, stabilita da una legge dello Stato e, per tutta risposta, oggi ci propongono questa forma di statalismo raffazzonato».

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«TONINELLI NON VUOLE DARCI LE CONCESSIONI AUTOSTRADALI PERÒ PRETENDEREBBE CHE CI ACCOLLASSIMO UN’OPERA SIMILE» INCREDULO Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro è contrario alla decisione del governo

Il sindaco Brugnaro: «Iniziativa assurda presa senza consultarci» LE REPLICHE

tostradali e le competenze portuali, però pretenderebbe che ci accollassimo il Mose. Ma vi pare?».

Ma non basta, perché c’è un altro passaggio che irrita il sindaco. «Tra le tante stupidaggini - conclude - hanno anche inventato una nuova società di gestione del Mose che, per finanziarsi, non fa altro che mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Quante volte dovremmo pagare il Mose? Una volta come veneziani, la seconda come cittadini metropolitani, la terza come veneti, la quarta come italiani? Tutto questo è inaccettabile. Valuteremo, anche a fianco della Regione, ogni iniziativa prima politica e poi, qualora fosse necessario, anche giudiziaria, per contrapporci a queste assurdità».

I CONTI I conti sono presto fatti, del resto: la manutenzione del Mo-

se costerà circa 100 milioni l’anno, il Comune ne incassa già 30 dalla tassa di soggiorno e ne metterà in cantiere 10 all’anno quando entrerà in vigore a pieno regime (2020-2021) il “Contributo di accesso”, balzello alternativo alla tassa di soggiorno, in quanto non sarà pagato dal turista che dorme in hotel o in strutture ricettive, ma verrà prelevato alla fonte (leggi vettore di trasporto) dalle tasche di ogni visitatore, non residente in Veneto, che non dormirà in città e che raggiungerà Venezia con un qualsiasi mezzo per una visita giornaliera. A Ca’ Farsetti temono che il Governo voglia l’istituzione di una nuova tassa sui turisti. Inoltre a lasciare sbigottita l’amministrazione c’è quella frase della relazione in cui si dice che i turisti sono i beneficiari ultimi del Mose. E i residenti? Decisamente più soft il tono del presidente dell’Autorità di sistema portuale, Pino Musolino. «Basta che, dall’altro lato, il Governo sostenga la crocieristica a Venezia i cui passeggeri sono tra i maggiori contribuenti di questa tassa, altrimenti con che cosa la finanzierebbero?». Davide Scalzotto © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MONSELICE - CONSELVE - ESTE - MONTAGNANA

Il paese si prepara alla “Festa della mamma” con una serie di eventi e iniziative commerciali. Da domani, e per tutto il fine settimana, il centro, per prima cosa, sarà addobbato con palloncini colorati. «Tutti i negozi» annuncia il sindaco Elvy Bentani «adotteranno degli sconti particolari. In piazza Matteotti ci sarà poi il “Mercatino dei ragazzi”, iniziativa volta a offrire ai bambini l’opportunità di mettere in vendita oggetti frutto della loro creatività. Vogliamo che questa festa diventi un’occasione per le famiglie di uscire di casa e vivere il paese».

processo penale che la Procura della Repubblica di Vicenza instaurerà, a seguito della conclusione delle indagini preliminari, per il danno non patrimoniale ed eventualmente anche il danno patrimoniale subito a seguito delle condotte illecite contestate», si legge nella delibera di giunta comunale approvata qualche giorno fa. Che significa? Significa che in caso di condanna, anche Montagnana potrà vedere risarciti quei danni causati dal reato in questione. La costituzione a parte civile non è una scelta esclusiva del Comune di Montagnana ma è stata approvata, o è in discussione, in tutti i Comuni e gli enti coinvolti da questo disastro ambientale. La Regione Veneto, in virtù di una Procura speciale, lo è da ormai due anni. L’incarico di costituzione di parte civile è stato affidato all’avvocato Angelo Merlin dello Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto di Monteviale (Vicenza), penalista specializzato in diritto ambientale e docente di diritto penale dell’ambiente alla Ca’Foscari Challenge School dell’Università Ca’Foscari di Venezia. Merlin è già incaricato di un’azione legale nei confronti dei responsabili Miteni dalla società Acquevenete (ente gestore della risorsa idrica nella nostra provincia), di cui il Comune di Montagnana è ovviamente socio. –– Nicola Cesaro

CITTADELLA 69enne vedova, bionda occhi castani, normolinea, ex artigiana; indipendente, perbene raffinata; vesto classico, non seguo le mode del momento poichèla sobrietà e l'eleganza vanno sempre di moda; desidero un'amicizia ev. relazione con un signore distinto, di spessore. Elsa Cell. 327 5465690 Ufficio Venus Tel. 0423 374186 CITTADELLA Giulietta, commerciante 64enne. Longilinea, elegante, viso e soprattutto sguardo dolci perchè così è il mio carattere. Non ho impegni familiari d'alcun genere, so quello che voglio, ho un bel lavoro; desidero conoscere una persona seria ma soprattutto motivata Cell. 328 1464948 Ufficio Venus Tel. 0423 374186 CURTAROLO 39enne; tenera, dolce, sensibile ma anche vitale ed energica. Mi piace fare di tutto se la spinta è quella giusta. Mi vedo carina, ma è difficile che ceda ad una semplice lusinga, mi conquistano serietà ed onestà. Annamaria Cell. 329 3308050 Ufficio Venus Tel. 0423 374186 CURTAROLO 43enne, operaio divorziato una figlia, cm 185, castano occhi chiari; semplice, amante della vita di coppia; generoso, di buon cuore. Non faccio vita notturna; vorrei conoscere una lei max 45enne pref. con figli, per amicizia ev. relazione. Enrico Cell. 393 8572663 Ufficio Venus Tel. 049 2050393 MONSELICE vedovo 67enne alto brizzolato occhi chiari, giovanile. Sono una persona pragmatica, realista, il futuro è il mio presente, non cerco necessariamente una convivenza, ognuno può stare a casa sua, solo il tempo ci dirà come si svilupperà la nostra storia. Cell. 349 0893495 Ufficio Venus Tel. 049 2050393 PADOVA 46enne laureato senza figli castano occhi verdi amante sport cinema, viaggi. Ogni tanto vado a ballare latino; saltuariamente faccio volontariato. Vorrei conoscere una brava ragazza semplice con dei valori e dal carattere dolce. Info www.agenziavenus.it Andrea cell. 393 6941340 ufficio venus tel. 049 2050393 PADOVA 48enne imprenditore cm 185 brizzolato occhi azzurri, dei Pesci, amo viaggiare. Sono sempre stato portato alla vita di coppia ho una attività e di conseguenza gli impegni non sono pochi però riesco a gestire bene il tempo libero Marco Cell. 392 9602430 Ufficio Venus Tel. 049 2050393 PADOVA 53enne castano/brizzolato occhi cerulei, commerciante. Sono una persona dalle mille e più passioni, che spaziano dalla nautica al

camperismo. Amo gli animali, ho un gatto. Vorrei accanto una signora con caratteristiche simili. Info www.agenziavenus.it Rif.I0861 Matteo Cell. 328 1464948 Ufficio Venus Tel. 049 2050393 PIAZZOLA SUL BRENTA 39enne imprenditore, cm. 187 senza figli; amante animali motociclismo viaggi sport. Alcune volte vado a ballare. Determinato socievole intelligente creativo sensibile. Cerco una persona che abbia dei valori su cui poter stabilire un rapporto duraturo Andrea Cell. 340 3664773 Ufficio Venus Tel. 0423 374186 PIAZZOLA SUL BRENTA Roberta 63 anni, credo ben portati. Ottima cuoca, vivo sola; non ho molte amiche, poichè anche da sposata ho sempre preferito stare con la mia famiglia; ora che sono rimasta sola, vorrei un signore con cui ricominciare. Cell. 327 5465690 Ufficio Venus Tel. 0423 374186 PIOMBINO DESE 50enne divorziata...sono una donna che vorrebbe ancora vivere la felicità¡ di un bel sentimento come l’amore, molti hanno paura di questa parola, io no. Cerco un uomo amante della famiglia e dei bambini, corretto e di parola. Silvia cell. 393 8572663 Ufficio Venus Tel. 0423 374186 SELVAZZANO 54enne, genuina e molto semplice, per questo cerco una persona alla mano, non costruita, con uno stile di vita tranquillo. Vivo sola da qualche anno, operaia, sono castana occhi scuri, snella. Non cerco una semplice amicizia. Daniela Cell. 392 9602430 Ufficio Venus Tel. 049 2050393 TREBASELEGHE 46enne artigiano, vivo solo, single senza figli. Ho molti amici coi quali organizzo feste a casa mia, vado a ballare e gioco a calcetto. Mi piacerebbe conoscere una lei semplice, amante dei bambini e dinamica max 50enne. Roberto cell. 328 1464948 Ufficio Venus Tel. 0423 374186 ZONA COLLI 44enne castana occhi verdi minuta, impiegata, non faccio vita mondana; sportiva, appassionata arte viaggiare lettura. Riservata, discreta, curata ma semplice allo stesso tempo. Voglio rimettermi in gioco, ho bisogno di cambiare la mia vita. §Info www.agenziavenus.it. Marta cell. 340 3664773 Ufficio Venus Tel. 049 2050393 ZONA TERMALE 75enne celibe senza figli. Alla mia età ci si può correggere, ma è difficile cambiare, per questo vorrei al mio fianco una signora affine e con un carattere che può sufficientemente "incastrarsi" col mio. Info www.agenziavenus.it Gabriele cell. 327 5465690 Ufficio Venus Tel. 049 2050393

montagnana

Inquinamento da Pfas Il Comune è parte civile nel processo penale La Miteni è accusata di contaminazione della falda acquifera La decisione quale unico territorio padovano in Area Rossa A MONTAGNANA. Il Comune di

Montagnana si è costituito parte civile nel processo penale che la Procura di Vicenza instaurerà nei confronti di Miteni per l’inquinamento da Pfas che ha colpito mezzo Veneto. La contaminazione da Pfas della falda, dato decisamente importante, è costata ben 137 milioni di euro alla collettività. Lo ha certificato a inizio anno l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e la cifra in realtà pare addirittura al ribasso. L’Ispra ha girato la quantificazione al ministero dell’Ambiente che, come ha annunciato il ministro Sergio Costa, ha assicurato di volersi costituire parte civile nel procedimento a carico dell’azienda Miteni spa di Trissino (Vicenza), considerata la principale colpevole del disa-

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stro ambientale. Montagnana è uno dei tredici Comuni (l’unico padovano) inseriti nella cosiddetta “Area Rossa A”, per la quale Regione e Istituto Superiore di Sanità hanno avviato un particolare piano di controllo sulla popolazione, sottoposta a screening, dal quale è emersa la presenza nel sangue di valori ampiamente sopra la soglia prevista. Com’è noto, la Procura di Vicenza ha concluso recentemente le indagini preliminari nei confronti dei soggetti responsabili dell’inquinamento, tutti legati a Miteni, accusati ora di aver avvelenato le acque destinate all’alimentazione umana, rendendole pericolose per la salute pubblica. «È sicuramente interesse del Comune di Montagnana costituirsi parte civile, nel

Ufficio Venus Tel. 0423 374186 CAMPOSAMPIERO 44enne operaio, ho la passione per la cucina, amo gli animali, ho un cagnolino col quale faccio lunghe passeggiate. Amo il mare in ogni stagione. Generoso, affidabile, responsabile. Vorrei rifarmi una vita, non sono portato per le avventure. Roberto Cell. 329 3308050 Ufficio Venus Tel. 0423 374186 CAMPOSAMPIERO 65enne vedova bionda occhi chiari minuta. Esprimere in poche righe chi si è e i propri desideri non è facile, posso dire che la mia speranza è di trovare un signore verso cui provare un sentimento d'affetto. Loredana Cell. 393 8572663 Ufficio Venus Tel. 0423 374186 CITTADELLA 41enne libera professionista. Longilinea, capelli lunghi lisci; jeans e camicetta sono la mia "divisa" quando non lavoro. Sportiva, appassionata motociclismo, gite fuori porta, amo anche la tranquillità domestica. Cercherei un signore maturo, che sa bene cosa vuole. Lorena Cell. 392 9602430 Ufficio Venus Tel. 0423 374186 CITTADELLA 42enne odontotecnico, libero senza figli, persona fidata, disponibile, paziente, con la testa sulle spalle. Ho diverse passioni che ora occupano il tempo libero ma che non sarebbero un intralcio nel caso in cui dovessi trovare una compagna. Michele Cell. 340 3664773 Ufficio Venus Tel. 0423 374186

GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2019 IL MATTINO

solesino

Festa della mamma per tre giorni e mercatino ragazzi

Bagnoli

Rissa sull’ex base S. Siro Accuse delle minoranze Milan ribatte indignato BAGNOLI. Finisce tra le polemiche l’ultimo consiglio comunale, con gli esponenti della minoranza che abbandonano l’aula dopo la reazione del sindaco alle loro critiche. Ancora una volta a scatenare il battibecco è l’ex base di San Siro, ormai ex centro di accoglienza dei migranti, o meglio il suo futuro, per l’opposizione tutt’altro che rose e fiori. Il gruppo “Patto Democratico” non condivide la mossa dell’acquisizione dell’ex caserma, ceduta gratuitamente dal Demanio al Comune. «Temiamo che questa scelta» affermano i consiglieri di minoranza «andrà a costituire un danno per l’ente, che ha in corpo la gestione di un complesso immobiliare già in completo stato di abbandono, su cui solo per una messa in sicurezza di massima sono state preventivate spese di centinaia di migliaia di euro. Per chi sarà eletto questa acquisizione costituirà un grosso problema». Critiche anche sulla gestione dei tre anni segnati dalla presenza dei migranti e sul famoso “bonus” governativo da un milione di euro. «Diamo atto delle opere realizzate» aggiunge l’oppo-

sizione «rammarica però che non vi sia mai stata l’onestà di dichiarare che tutto questo è stato possibile grazie a questa somma, di cui la cittadinanza non è mai stata informata». Alla replica seccata e aspra del sindaco Roberto Milan i consiglieri di opposizione hanno lasciato la sala. «Certo che mi sono arrabbiato» ribatte il sindaco «perché non posso accettare questa estrema strumentalizzazione da parte di chi sa solo criticare dalle retrovie. Sono fiero di aver acquisito l’ex base di San Siro, strappandola all’ingerenza statale che per tre anni ci ha scaricato un problema enorme. Chi mi ha preceduto non aveva voluto compiere questa mossa, pur avendone la possibilità, lasciandoci in balia degli ordini prefettizi. Ora la questione è superata e sono convinto che la base sarà una risorsa per la comunità, un patrimonio che porterà benefici diretti. Il bonus migranti, arrivato in due anni, incide per il 10 per cento sul nostro bilancio, quindi ha finanziato in piccola parte le opere e gli interventi sotto gli occhi di tutti». –– Nicola Stievano

comparso a monselice

Murale di Kenny Random “TheBorderLine” è il titolo del nuovo bellissimo murale comparso lunedì a Monselice. L’opera è stata donata in segreto alla città dall’artista padovano Kenny Random, come è solito fare. Dagli anni 80 abbellisce le vie di Padova e dei comuni limitrofi con murales che compaiono all’improvviso e che le persone si divertono a cercare e fotografare. Questa volta ha scelto il muro esterno adiacente al parcheggio dell’ex Italcementi di Monselice per la sua opera, intitolata “linea di confine”. Non uno spazio qualsiasi: si tratta di una parete percorsa dall’alto al basso da una profonda crepa, che adesso divide a metà l’immagine di un uomo con una rosa e una donna con una bandiera d’amore, immortalati nel gesto di puntarsi negli occhi le dita a forma di pistola, con l’immancabile gatto nero e un uccello che fanno da contorno ai due soggetti principali. Si tratta della prima opera dell’artista comparsa a Monselice (e fra le poche realizzate al di fuori di Padova) ed ora i monselicensi si divertiranno a fotografarla. Random infatti ha crdato da tempo vita a una caccia al tesoro fotografica delle sue opere, che spopolano nei social network. Giada Zandonà


XXIII

Sport

Giovedì 9 Maggio 2019 www.gazzettino.it

ELEONORA, DA CHIOGGIA AL TRICOLORE La diciannovenne Fersino ha vinto lo scudetto con l’Imoco e ora punta alla Champions, ma sarà a casa per il beach volley VOLLEY Scudetto appena conquistato da Eleonora Fersino con l’Imoco volley Conegliano. Prima l’ esordio in Champions League, poi l’affermazione contro l’Igor Gongorzola di Novara e lo scudetto sul petto. «È stata una giornata indimenticabile che rimarrà in maniera indelebile nella mia mente, prima le emozioni sul campo, poi tutti in piazza a festeggiare sino a notte fonda. Vincere lo scudetto è una grande soddisfazione che ti ripaga del lavoro e del sacrificio fatto non solo durante l’anno ma dagli inizi dell’attività». Eleonora è cresciuta a Chioggia, poi la prima grande opportunità di giocare ad alti livelli con il Volley Pool Piave. «È stata per me una seconda famiglia che mi ha fatto crescere co-

me persona, insegnandomi il valore vero dell’ amicizia. A Conegliano ci siamo prefissate l’ obiettivo di trionfare in campionato e puntare alla Champions: il 18 abbiamo la finale a Berlino. Mi ritengo una ragazza fortunata di far parte della rosa di una grande società come l’Imoco e cerco di continuare ad imparare per perfezionare il mio carattere». Eleonora Fersino gioca oramai come una veterana. «Ringrazio lo staff tecnico, le compagne di squadra e la mia famiglia che mi ha supportato in ogni passo di questo mio cammino; sono consapevole che in questo momento, oltre a pensare alla finale di Champions, dovrei elargire dei ringraziamenti enormi a coloro che mi hanno sempre incoraggiato, agli allenatori e concittadini che condividono la mia gioia». Una Chioggia Sottomarina che

attende l’ Estate per poter vedere nelle proprie spiagge qualche manifestazione di beach volley con la partecipazione della neo campionessa. «Sicuramente, farò di tutto per esserci - afferma Eleonora - compatibilmente con quelli che saranno gli impegni collegati alla preparazione e ai primi allenamenti; di solito gioco in coppia con mia sorella Laura e, anche questa volta, cercheremo di dare filo da torcere alle nostre avversarie». Il pensiero che ritorna fortemente alla famiglia, ai genitori. «Mi emoziona sempre pensare a loro, ai miei genitori va il grazie più grande perchè loro ci sono sempre: mi hanno seguito ovunque e, in tutte le situazioni , sento la loro presenza che è indispensabile per poter fare sempre meglio». Marco Lanza © RIPRODUZIONE RISERVATA

Italiani giovanili sul litorale `Da martedì le gare

sono in programma a Chioggia e a Rosolina VOLLEY GIOVANILE Si svolge nel Veneto la fase Finale Nazionale Giovanile Under 14 Femminile. Da martedì 14 sino a domenica 19 si sfideranno in 4 palazzetti e strutture delle Città di Chioggia e Rosolina ben 28 formazioni di società provenienti da tutte le regioni d ‘ Italia. Per il Veneto sono 3 le Società che hanno conquistato l’ accesso alla fase conclusiva: la Volley Clodia, San Donà Piave Volley, Torri Poli-

sportiva di Torri di Quartesolo. Grande soddisfazione per il presidente regionale Fipav Roberto Maso per la scelta della Federazione Nazionale di svolgere le finali nel Veneto, la manifestazione ha il patrocinio della Regione del Veneto, del Coni Veneto, delle Città di Chioggia e Rosolina che erano rappresentate alla conferenza di presentazione dall’assessore allo sport del Comune di Chioggia Isabella Penzo, il vicepresidente della Regione Gianluca Forcolin, l’assessore allo sport del Comune di Rosolina Stefano Gazzola, il presidente del Consiglio di Chioggia Endri Bullo. Palasport Veronese, la palestra dell’ Istituto secondario di Valli di Chioggia, la palestra

Merlin, il palazzetto dello Sport di Rosolina saranno le strutture che ospiteranno le sfide per succedere alle detentrici del titolo, le romane della Volleyro’ Casal De Pazzi Roma; l’ ultima vittoria veneta è stata invece conseguita nel 2014-15 dalla Gielle Imoco Volley di San Donà, già vittoriosa nel 2010-11. «Sarà sicuramente una grande festa di sport e di passione ribadisce il presidente Maso ringrazio il comitato organizzatore per il lavoro svolto con attenzione e cura di tutti gli aspetti, in particolare le nostre società Volley Clodia e Project Star Volley di Rosolina, sono sicuro che saremo all’ altezza di accogliere e far divertire le atlete delle migliori formazioni d’Italia coinvolte»“. (m.lan.)

Da mercoledì a Noale

LA GIOIA TRICOLORE Eleonora Fersino, diciannovenne di Chioggia

Overwind e Kika Green Challenge i grandi protagonisti della Duecento VELA Quando il tempo si mette di traverso non c’è nulla da fare e nella Duecento Trofeo Paulaner del Circolo Nautico Porto Santa Margherita il peggior brindisi per l’anniversario d’argento dei 25 anni è arrivato dalle forze della natura. Una regata che è stata saggiamente ridotta nel percorso considerando le previsioni di bora forte per la giornata di domenica, molto tosta per la pioggia che ha frustato, il freddo sempre pungente, il vento di bolina nella discesa verso l’Istria, tutti elementi difficili che hanno accompagnato la flotta partita venerdì da Caorle. Nella Duecento X Tutti la vittoria in Orc va al Farr 30 Overwind con il campione vicentino Francesco Rigon, nella Duecento X2 a Cristiano ed Alessio Verardo sul loro Class 40 Kika Green Challenge. Checco Rigon, già vincitore della X 2 nel 2017 con Dal Bon condivide la gioia con il suo equipaggio. «È stata per noi una regata emozionante ed allo stesso tempo fisicamen-

DUECENTO Nella categoria X2 vittoria Overall di Kika Green Challenge

te impegnativa. A bordo abbiamo sempre tenuto il morale alto anche nei momenti difficili, vento e pioggia non davano tregua. Con me c’erano Lorenzo De Facci, Nicola Baccarin ed Andrea Grandi che hanno preparato la barca in modo esemplare, oltre a Paolo Cavezzan, uomo di grande competenza e perizia marinaresca e la new entry Walter Munarini, che si è subito integrato nel gruppo. Vincere una

Mezza maratona a Jesolo il 25 maggio

Quattro giorni di sfide a rotelle tra i migliori della penisola Faniel vuole il record della Moonlight PATTINAGGIO Circa 750 atleti in gara dal 15 al 19 maggio per conquistare una settantina di titoli nazionali divisi fra le categoria, sia maschile che femminile, Ragazzi under 12, Ragazzi, Allievi, Juniores e Senior in pista mentre la gara di maratona su strada di domenica, a concludere il programma vedrà impegnati anche i master 30,40 e 50. Il programma dei campionati italiani assoluti che si disputeranno nel pattinodromo ‘Stefano Martini’ di Noale è stato illustrato dagli organizzatori dell’Adhp Pattinaggio Cosmo di Noale in municipio presenti anche la sindaca Patrizia Andreotti ed i dirigenti federali, il delegato nazionale Francesco Naroli, il presidente regionale del veneto Giorgio Grigolato ed il consigliere regionale Roberto Guerra. Sarà un evento nell’evento con oltre cento società parteci-

panti e provenienti da tutta Italia con il Veneto presente in massa, circa il 30% degli iscritti, ed in particolari con 5 formazioni veneziane, oltre a Noale in pista scenderanno anche Scaltenigo, Spinea, Marghera e San Donà. Proprio i padroni di casa puntano a conquistare successi sia con Mirko Giacomo Nenzi e Francesca Bettrone, che hanno gareggiato anche alle olimpiadi invernali, e con loro sperano di far bene nella categoria senior Daniele Di Stefano, Matteo Angeletti, Brigida Novello, Benedetta Rosato, Marco Zambon, Brian Geronazzo, Cristian Sartorato, Francesca Pozzato, Alberto Farina, Giada Nenzi, i fratelli Mario e Daniele De Grandi oltre a Giacomo Franzò per la categoria Ragazzi. Il via mercoledì 15 con l’inaugurazione che vedrà la presenza anche degli sbandieratori di Noale e le majorettes di Trebaseleghe, il corteo partirà dal palazzo municipale per arrivare in pista dove

sfileranno un portabandiera per regione e si svolgerà uno spettacolo pirotecnico. Intenso il programma giornaliero che terminerà ogni sera alle 21.30. Domenica 19 maggio la corsa su strada di 42 chilometri lungo un circuito cittadino di poco più di 5 chilometri da ripetere 8 volte. «I campionati si annunciano di altissimo livello e saranno selettivi per i world games di Barcellona dove andranno 400 atleti italiani». Le parole del delegato nazionale Fernando Naroli che ha portato anche i saluti del presidente nazionale Sabatino Aracu. «È un grosso impegno per l’amministrazione – ha aggiunto la sindaca Andreotti – ma grazie all’ottimo organizzazione l’evento fungerà da valorizzazione del territorio che si è mosso con grande impegno grazie al lavoro di tanti volontari e di Roberto Geronazzo». Lino Perini

ATLETICA Eyob Faniel, il maratoneta azzurro fresco del suo nuovo primato sulla mezza maratona (1h00’53’’, quinta prestazione italiana di sempre) fatto registrare a Padova il 28 aprile, sarà al via della nona Jesolo Moonlight Half Marathon di sabato 25 maggio. Vincitore nel 2017 della Venicemarathon e nel 2015 vincitore a sorpresa nella Moonlight Half Marathon, battendo in volata Francesco Bona e Ruggero Pertile, quest’anno dovrà fronteggiare il keniano Paul Kariuki Mwangi (1h00’42”). «Sono molto affezionato a questa gara - racconta Eyob - e diciamo che la mia ascesa iniziò proprio con la vittoria della Moonlight Half Marathon nel 2015. Non ho saltato un’edizione di questa gara e ho vinto la 10K per due anni consecutivi (2017-2018), ma quest’anno torno per gareggiare sulla mezza maratona e per migliorare

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il record fatto segnare lo scorso anno dal mio compagno d’allenamento, l’eritreo Shumay Mogos Solomon. Sono fresco del mio record personale sulla distanza ma, prima della Moonlight, voglio provare a battere anche la miglior prestazione italiana nella 10 chilometri su strada di Stefano Baldini e per questo volerò a Manchester il 19 maggio per correre la Great Manchester Run». Per Faniel, l’appuntamento clou della stagione, saranno i Campionati del Mondo di Doha di ottobre. «Correrò la maratona in condizioni particolari – dice sempre l’azzurro - per evitare il grande caldo, la partenza della gara è stata fissata a mezzanotte del 5 ottobre e quindi sarà per tutti una vera incognita». La partenza della Half Marathon è prevista alle ore 19.30 e sarà preceduta di mezz’ora dalla partenza della 10K (ore 19) nell’area di Piazza Milano. Giuseppe Babbo

regata valevole per il Campionato Italiano Offshore Fiv ci rende particolarmente orgogliosi». Più pathos nel racconto di Cristiano Verardo colto da una inaspettata vittoria overall sugli avversari Kostelic–Prizmic di Croatia Full Of Life Ola, a bordo di Kika Green si sono vissuti momenti di alta tensione sebbene non si tratti di un situazione infrequente. «La regata è stata bellissima e molto tattica, combattuta fino all’ultimo miglio contro il nostro avversario un match race costante dove non ci siamo persi di vista per un solo minuto. Più volte ci siamo trovati a pochi metri uno dall’altro, ben sapendo che nessuno dei due aveva intenzione di mollare. Indimenticabile il momento in cui, infilandoci dentro ad un temporale, siamo riusciti a far correre la barca più di tutti, meno piacevole invece la salita in testa d’albero dopo aver girato lo scoglio Porer, per liberare una serie di drizze incattivite, con la barca che rollava e la pioggia fitta, e mentre ero lassù a sballottare pensavo che probabilmente tutto fosse perduto». Confermata la vittoria tra i Mini, che hanno compiuto un percorso ancora più ridotto girando a boa a San Giovanni in Pelago anziché al faro Porer limite dell’istria, di Satanas di Cesare Bressan e Roberta Fazzana vincitori in Aprile anche della Ottanta e tra i Multiscafi l’onnipresente e bravo Sayg1 di Andreas Hofmaier. Il prossimo appuntamento sarà la storica Cinquecento dal 26 Maggio al 1 Giugno. Adriana Quarti


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Cultura e Spettacoli

Giovedì 9 Maggio 2019 www.gazzettino.it

L’opera “cinetica” di Alberto Blasi alla Misericordia e l’interazione con lo spettatore, in cui entrano in gioco movimento, dinamismo percettivo ed emotivo.La materia per Biasi è infatti vista come apporto mentale e culturale che attraverso l’opera stimola lo spettatore a scoprire le modalità del vedere. La mostra è dunque un percorso attraverso varie fasi di elaborazione, di sviluppo, di concretizzazione di una singola grande idea del “vedere”, in cui l’artista vuole rendere lo spettatore

VISIONI VENEZIA L’optical art in diversi materiali, forme e colori. È la mostra, visitabile fino al 2 giugno, di Alberto Biasi dal titolo “La Materia della Visione 1959-2019” a cura di Marco Meneguzzo, allestita alla Scuola Grande della Misericordia. La mostra presenta sessant’anni di produzione dove l’artista si è concentrato nella ricerca della percezione visiva

partecipe degli stessi processi mentali che lo hanno guidato a creare e organizzare il suo lavoro. Protagonista nella storia dell’arte italiana del dopoguerra, dal 1959 la sua attività si è mossa all’insegna dell’indagine percettiva. Molte le importanti esposizioni a cui ha partecipato, compresa la Biennale. Otto sono le nuove opere di dimensione monumentale, che pienamente si inseriscono negli spazi della Scuola, realizzate in Alcantara, materiale

che reagisce alla luce in modi diversi. Sono due opere di colore nero, due bianche, due di colore marrone chiaro e altrettante in marrone più scuro, in cui emerge l’abilità costruttiva dell’artista nell’ideare forme e strumenti percettivi che costringono l’occhio e la mente dell’osservatore a una partecipazione attiva alla visione. In mostra anche i lavori di optical art in carta e pvc che richiamano merletti, giochi in movimento dai colori accesi o

in bianco o nero che creano illusione. Presente anche una sezione dedicata allo studio della luce con un piccolo Light-Prism degli anni ‘60.In contemporanea, anche Palazzo Ferro Fini dedica una mostra ad Alberto Biasi dal titolo “Tra realtà e Immaginazione”, organizzata dal Consiglio Regionale della Regione Veneto, l’Archivio Alberto Biasi e Fondazione Peruzzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Cinquantadue vele al terzo tinte di rosso Omaggio alla laguna L’EVENTO VENEZIA Gli ormeggi stanno per

IN MOSTRA Rosso Plastica M3, 1961, Plastica, combustione su tela. Fondazione Palazzo Albizzini, Collezione Burri. Da oggi a San Giorgio

La fondazione Cini inaugura oggi nell’isola tre esposizioni in contemporanea Si va dalla pittura “irriducibile” di Alberto Burri a una rassegna di opere cinesi

A San Giorgio arte oltre le convenzioni IN MOSTRA VENEZIA Oggi, giovedì 9 maggio

inaugureranno in contemporanea ben tre mostre alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia, con la partecipazione di artisti di grande prestigio. Si comincia da Alberto Burri di cui si presenta una sintesi della sua attività, in un arco di tempo di quarant’anni. Dal 1960 al 2000. “Burri la pittura, irriducibile presenza”, a cura di Bruno Corà mette in mostra una cinquantina di opere. La sua rivoluzione, che ha anticipato molti movimenti di avanguardia, riguarda soprattutto l’uso di materiali innovativi. Come la plastica (famosi i suoi Cellotex) spesso bruciata con la fiamma a esemplificare una ferita esistenziale. Ma anche i sacchi di tela grezza, imbrattati di carbone, il ferro imbrunito e il cretto. Tutte premes-

ALL’INTERNO DEL PARCO È STATO RIATTIVATO IL CIRCUITO DELLE CAPPELLE VATICANE REALIZZATE IN OCCASIONE DELLA BIENNALE DI ARCHITETTURA

se all’arte povera. Per i suoi dipinti il supporto è quasi sempre una tela grezza con sfondo neutro. Adatto ad esaltare la vivacità di un deciso colore rosso a contrasto con il nero brillante. Da domani al 28 luglio.

ENTROPY Segue una rassegna di arte ci-

nese, promossa dalla Fondazione Faurschou. Sette gli artisti selezionati a ciascuno dei quali è riservata una stanza: He An, Liu Wei, Yang Fudong, Zhao Zhao, Sun Xun, Yu Ji e Chen Tianzhuo rappresentativi di altrettante sensibilità. Pur in un contesto di entropia, “Entropy” è infatti il titolo a indicare, all’interno di un

Arte & ambiente

Ca’ Foscari, un’opera di Holstad VENEZIA “Consider yourself as a guest (Cornucopia)”, l’opera di oltre 4 metri realizzata con rifiuti plastici dall’artista statunitense Christian Holstad, è stata trasportata sul Canal Grande fino ad arrivare davanti a Ca’ Foscari dove sarà esposta da oggi all’11 maggio sulle acque della laguna e, dal 12 maggio al 12 giugno nel cortile dell’ateneo. L’installazione è un invito a riflettere sull’urgenza di affrontare il tema dell’inquinamento dai rifiuti dei mari e degli oceani di tutto il mondo, letteralmente “portando a galla” un problema di assoluta attualità e non lasciandolo

nascosto nei fondali del mare. «Un mio vicino di casa aveva appeso alla porta un cartello con scritto ‘Considerati un ospite’. Per anni ho visto ogni giorno quella frase, che è diventata per me come un mantra inconsapevole - racconta Christian Holstad - La nostra dipendenza dalla plastica non è sostenibile. “Consider yourself as a guest (Cornucopia)” è una riflessione sull’impatto che abbiamo sul pianeta e sul nostro ruolo di consumatori che alimentano questa crescente massa di plastica». Christian Holstad eǹato nel 1972 a Anaheim, California, vive e lavora a New York.

sistema politico, le numerose variabili che lo contraddistinguono. Così da invitare i visitatori e un approccio problematico di una realtà sempre in movimento. Da domani al primo settembre.

TRE GRANDI INTERPRETI Tre grandi interpreti del nostro tempo, protagonisti di performance, intelligentemente provocatorie, Carsten Holler, Juliao Sarmento e Marina Abromavic esporranno le loro opere all’aperto nel parco della Fondazione Cini. Un invito a superare le convenzioni, attraverso una diversa dimensione dello spazio e del tempo. Per questa iniziativa denominata “Expanded” è obbligatoria la prenotazione per le visite guidate. Per informazioni: www.cini.it Da domani al 24 novembre. Sempre all’interno del parco è stato riattivato il circuito delle Cappelle Vaticane, realizzate in occasione della Mostra Internazionale di Architettura dello scorso anno. Infine è in corso fino al 18 novembre a Palazzo Cini a San Vio l’antologica “The Battle between Carnival and Feast”, nove opere di Adrian Ghenie, visionarie nello stile e, insieme, sensibili alle grandi tragedie che hanno per sfondo il Mediterraneo. Lidia Panzeri © RIPRODUZIONE RISERVATA

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essere mollati. Le 52 vele al terzo protagoniste del progetto d’arte pubblica indipendente dell’artista newyorchese Melissa McGill, l’11 maggio – dalle 14 alle 16 – tingeranno la laguna di rosso, in un suggestivo percorso sull’acqua che partirà dai Bacini arrivando alle Fondamente Nove. “Red Regatta” il titolo dell’iniziativa realizzata in collaborazione con “Vela al terzo”, co-organizzata da Magazzino Italian Art Foundation e a cura di Chiara Spangaro, che è stata presentata al pubblico ieri mattina all’“Ocean Space” e che ha già in programma – durante il periodo della Biennale d’Arte – altri tre percorsi: il 30 giugno (da San Servolo a Poveglia), il primo settembre (in concomitanza con la Regata Storica, attraverso canale della Giudecca, Bacino di San Marco e Canal Grande) e il 15 settembre (da Burano a Torcello). «E’ un progetto – spiega McGill – nato dal mio amore per Venezia. Vengo qui da trent’anni e ci ho anche vissuto: ho portato la mia famiglia e mi sono sposata a Malamocco». Un legame profondo, quello dell’artista con la città lagunare, realtà che lei stessa ha raccontato di aver visto cambiare nel tempo. Soprattutto dal punto di vista del turismo, sempre più aggressivo. “Red Regatta” non è solo un modo per omaggiare un luogo a lei caro, fatto di un’antica tradizione, ma per porre l’accento sul presente e il futuro di questa città e sul suo delicato rapporto – segnato dai cambiamenti climatici – fra le fondamenta e il mare. E se il neo progetto ha visto una partecipazione attiva del territorio, con ben 200 collaboratori veneziani, ai fini della realizzazione fondamentale è stato l’incontro con Giorgio Righetti, presidente di “Vela al ter-

zo”, realtà associativa nata nel 1988 attenta a mantenere viva – attraverso i suoi più di 120 soci e 370 imbarcazioni – un’antica tradizione legata soprattutto ai pescatori chioggiotti. «Sono stati due anni di lavoro intensi – il commento di Righetti – anche duri, ma l’idea di Melissa ci ha entusiasmato fin da subito. Tutto questo è stato possibile grazie all’opera dei volontari». E i membri dell’associazione faranno salpare le loro barche per l’intera durata del progetto, a cui hanno partecipato non solo tanti armatori – il cui legame con la propria imbarcazione e città sarà prossimamente narrato in un libro – ma anche una ventina di studenti che in una decina di giorni di workshop, lo scorso marzo hanno dipinto con pennelli, scope e colori acrilici le 104 vele costruite a Caorle dalla veleria “Baraonda Sailmakers”». Ognuna rigorosamente tinta di rosso. O meglio, di ben 52 rossi differenti creati appositamente dall’artista lo scorso inverno. «Un omaggio – sottolinea Spangaro – a Venezia, per ricordare il colore dei coppi, teleri e mattoni che caratterizzano la sua laguna». Marta Gasparon

RED REGATTA Sabato 11 maggio la prima performance

Mappa del contemporaneo “disegnata” da Robert Storr SAGGISTICA Il libro “Interviste sull’arte” (il Saggiatore, 2019), curato da Francesca Pietropaolo, raccoglie, per la prima volta in Italia, una scelta di dialoghi tra Robert Storr e alcuni tra i più influenti artisti contemporanei. Da Louise Bourgeois a Bruce Nauman, da Jack Whitten a Richard Serra, da Letizia Battaglia a Jeff Koons, passando per Tatiana Trouvé, Francesco Clemente, Félix González-Torres e Gerhard Richter: ventisei tra i più importanti artisti contemporanei dialogaVENEZIA

no con Robert Storr, uno dei maggiori critici e curatori della sua generazione. Questo volume di interviste inedite in Italia, completate da un ricco inserto di immagini, è una mappa dell’arte contemporanea disegnata da un cartografo d’eccezione. Oggi alle 17.30, nell’Ateneo Veneto (Sala Tommaseo), Robert Storr presenterà il libro insieme alla curatrice Francesca Pietropaolo, lo storico dell’arte e curatore Éric de Chassey (direttore Institut national d’histoire de l’art, Parigi), e l’artista Luca Buvoli, la cui intervista inedita figura nel volume.


GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2019 MESSAGGERO VENETO

REGIONE

la legge omnibus

Dall’occupazione ai mercati la giunta privilegia i friulani Fondi alle aziende che assumono licenziati e residenti in Fvg da almeno 5 anni Nuove licenze garantite prioritariamente a chi decide di vendere prodotti locali

Mattia Pertoldi UDINE. La giunta stringe ulteriormente i paletti per la gestione dei fondi e, in particolare per quanto riguarda l’economia, accelera sul concetto, profondamente leghista, che si può sintetizzare, volgarizzando il ragionamento, in “prima i friulani”. Il centrodestra, infatti, ha licenziato ieri, in via preliminare, la nuova legge “omnibus”, questa volta di marca giuntale, dopo quella approvata, non senza polemiche, una manciata di settimane or sono dal Consiglio regionale. «Non ha senso continuare a presentare proposte normative – ha spiegato il governatore Massimiliano Fedriga – se prima non si riordina la mole di legislazione esistente. Con questo provvedimento mettiamo mano a una serie di settori che ha urgente necessità di intervento e, allo stesso tem-

La giunta regionale ha predisposto una seconda legge “omnibus” dopo quella approvata dal Consiglio

po, aiutiamo Comuni con bisogni impellenti». E uno degli interventi principali riguarda la modifica dei criteri per la concessione di contributi a quelle imprese che assumono persone licenziate in seguito a crisi aziendali. In sede di legge di Bilancio è già stata previ-

sta una deduzione Irap calcolata in base all’età del nuovo dipendente. La novità, però, è che la giunta ieri ha deciso di vincolare questo beneficio al fatto che il lavoratore debba esser e residente in Friuli Venezia Giulia da almeno cinque anni. «La nostra è una forma di garanzia

l’addio all’anci

L’ultimo appello di Pezzetta: non togliere compiti ai sindaci Maura Delle Case UDINE. Lascia dopo 8 anni la

guida di Anci l’ex primo cittadino di Tavagnacco Mario Pezzetta che si è congedato ieri dai sindaci riuniti in assemblea a Palmanova per il via libera al bilancio 2018 dell’associazione. «Il mio lascito ad Anci – ha detto Pezzetta chiudendo il suo intervento – è il rigore del confronto politico e l’importanza della collaborazione e del dialogo propositivo tra Comuni, territorio e Regione». Il suo successore sarà eletto a valle del prossimo 26 maggio una volta rinnovati i consigli di ben 118 Comuni e formate a ruota le nuove giunte comunali. L’assemblea congressuale sarà indetta dunque a luglio, se non direttamente dopo la pausa estiva, fino ad allora Pezzetta resterà in carica. Alla platea di sindaci riuniti nella città stellata, il presidente uscente ha ricordato ancora una volta il valore istituzionale e strategico degli enti locali che in questi otto lunghi anni di leadership dell’associazione non ha mai smesso di difendere: «I Comuni sono baluardo dell’autonomia, punto di riferimento per i servizi ai cittadini e alle imprese nonché volano di sviluppo economi-

Mario Pezzetta

co». I municipi sono chiamati a innovare per essere sempre più al passo con i tempi e le esigenze e con loro anche l’associazione che li rappresenta e che «in questi anni è cambiata» ha sottolineato ancora Pezzetta bilancio 2018 alla mano. «Un documento – ha detto – che utilizza i principi contabili delle società garantendo maggiore leggibilità e comparabilità nel tempo dimostrando così un nuovo livello di rappresentanza per Anci verso i propri soci (i Comuni), verso le istituzioni e in generale verso il pubblico». Da associazione di rappresentanza politica, Anci è diventata una realtà che supporta i Co-

muni con servizi, progetti e formazione ad hoc, possibili anche grazie al sostegno economico che la Regione «che è fondamentale e non dovrà mai venire meno», ha ammonito il presidente. Guardando indietro, agli ultimi otto anni, Anci si è fatta sentire su molti temi caldi: dal Patto di stabilità che per lungo tempo ha ingessato la capacità di spesa dei Comuni all’emergenza migranti passando per la discussa riforma delle autonomie locali varata dalla passata amministrazione regionale. Il futuro? La nuova riforma e il digitale. A proposito della prima Pezzetta auspica una legge che non penalizzi i Comuni e non li spogli di funzioni con l’istituzione di un nuovo ente di area vasta, «si creerebbe la stessa conflittualità generata dalla legge 26», quanto alla seconda è il vero cavallo di battaglia della presidenza Pezzetta, che in questi anni ha predicato senza mai stancarsi la necessità di avere Comuni con sistemi informativi interoperabili e una copertura omogenea della banda larga sul territorio regionale, «tutto – ha ribadito – dalle zone cittadine e industriali alle comunità più lontane, piccole o in difficoltà, che solo grazie alle nuove tecnologie possono essere competitive». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

per l’occupazione regionale – ha continuato Fedriga – perché in questa maniera evitiamo di “importare” lavoratori da altri territori oppure dall’estero». Contemporaneamente, quindi, è stata modificata la legge che prevede, a favore di quelle imprese che assumono a

tempo indeterminato lavoratori che hanno perso la propria occupazione, sempre a seguito di una crisi aziendale, una deduzione Irap estendendo l’arco temporale dello stato rilevante di disoccupazione, attualmente fissato a 24 mesi, sino a 48. Allo stesso tempo, inoltre, la giunta ha deciso che non potranno essere concessi incentivi regionali a coloro che abbiano effettuato operazioni di licenziamento collettivo revocando i fondi già concessi a chi li ha ottenuti salvo poi, appunto, ridurre il proprio personale. Passando dalle imprese al commercio, andando oltre, la ratio di fondo non cambia poi molto. Nelle pieghe della “omnibus” si trova un articolo in cui, in estrema sintesi, si sottrae il settore del commercio su aree pubbliche dalla disciplina Bolkestein – come previsto dalla legge nazionale in materia approvata alla fine dello scorso anno – e si stabiliscono criteri diversi per la concessione di nuove licenze relative a mercati o, comunque, somministrazione diretta di prodotti. Nella fattispecie, infatti, l’assessore Sergio Bini ha stabilito che queste ultime verranno concesse, prioritariamente, a quelle nuove iniziative che puntano alla commercializzazione di prodotti tipici locali e del made in Italy inclusi quelli biologici a chilometro zero. Una nuova mossa, in altre parole, che si muove nel sol-

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co di altre decisioni prese nel recente passato dalla giunta – dai criteri di accesso per le case Ater, ai fondi per la sicurezza fino al cosiddetto “bonus povertà” – e che punta a ridisegnare il welfare regionale, forse non più padano come una volta, considerata la svolta del Carroccio, ma sicuramente molto più stringente, e legato alla residenza, rispetto al passato. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

trecentomila euro

Tesoretto-extra per le vongole di Monfalcone Sbucano, sempre che poi non vengano eliminati in corso d’opera, anche una serie di stanziamenti diretti, e precisi, all’interno della nuova “omnibus” approvata ieri in via preliminare dalla giunta di Massimiliano Fedriga. Tra i fondi destinati alle iniziative più varie, balzano agli occhi i 300 mila euro stanziati, come sorta di azione pilota, per il ripopolamento della specie di vongola autoctona “Chamelea galina” nel compartimento marittimo di Monfalcone. L’urgenza dell’intervento e quindi dello stanziamento, è stato spiegato, è determinata dalla necessità di evitare la perdita dell’adeguata capacità riproduttiva della specie di vongola presa in considerazione. —


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GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

la battaglia sul federalismo

La Stefani a Conte «L’autonomia va approvata subito Basta con i rinvii» Colloquio di un’ora a palazzo Chigi per analizzare i tre dossier «Il prossimo Consiglio dei ministri deve dare il via libera» Il ministro Erika Stefani e il premier Giuseppe Conte

Albino Salmaso PADOVA. Un’ora di “faccia a

faccia” tra il premier Conte e il ministro Stefani per sciogliere i nodi del dossier autonomia delle regioni: la Lega non cambia idea e insiste perché nel prossimo consiglio dei ministri si passi dalle parole ai fatti. Al termine dell’incontro a Palazzo Chigi, le posizioni restano però lontane: l’unica novità riguarda la scuola che non sarà “regionalizzata” come chiedevano Veneto e Lombardia. «Con il premier Conte abbiamo fatto il punto della situazione. Noi sull’autonomia siamo pronti. È una riforma

Risolto il nodo della scuola: i concorsi e le graduatorie dei prof restano nazionali necessaria e la chiedono i cittadini sia del Nord che del Sud. È nel contratto di governo. Abbiamo fatto tutti gli approfondimenti e le intese sono pronte. Se qualcuno nei 5 Stelle ha cambiato idea lo dica chiaramente e se ne assuma la responsabilità», afferma il ministro Erika Stefani. «Ricordo che il regionalismo differenziato è un diritto sancito dalla Costituzione e dobbiamo dare seguito alle

legittime richieste avanzate dalle regioni. Il percorso sin qui seguito è stato condiviso passo a passo con tutti i ministeri. La Lega vuole proseguire con fermezza e celerità in un percorso in cui crede fermamente. Non vogliamo in alcun modo penalizzare nessuno ma garantire a tutte le regioni servizi efficienti senza sprechi. Avvicinare i centri decisionali ai cittadini significa controllo diretto. Non dobbiamo avere paura di una riforma che il Paese aspetta da troppo tempo», conclude il ministro. Poche ore dopo aver scongiurata la crisi di governo con la revoca del sottosegretario Armando Siri, il governo gial-

Si spacca il M5S il sottosegretario Fantinati critica Gallo «Si deve procedere» loverde tenta quindi di superare l’ostacolo più difficile: il federalismo. Con i grillini che per la prima volta si spaccano, tra Nord e Sud. In mattinata, il presidente della commissione Cultura Luigi Gallo, esponente della sinistra di Fico, va all’attacco: «C’è troppa corruzione nelle regioni, è necessario sospendere l’ autonomia». Le inchieste giudiziarie in Lombardia, Calabria, Umbria, Sardegna e Abruzzo che

hanno avvolto consiglieri e governatori, imprenditori e manager pubblici sono «un monito grande come un grattacielo a chi vuole consegnare più autonomie alle regioni, più soldi e più poteri verso chi, lo dicono tutte le inchieste, è più vulnerabile alle pressioni di affaristi, di mafie e criminalità», mette nero su bianco il deputato Cinquestelle. Nel pomeriggio arriva la replica del sottosegretario alla Pubblica amministrazione Mattia Fantinati, grillino veronese: «Chi è contro le autonomie, nel M5S, rispetti il contratto di governo. Chi, nel nostro movimento, parla di sospenderle lo fa infatti a titolo personale. Chi fa di tutta

un’erba un fascio, accusando le Regioni in toto, butta il bambino dell’Autonomia con l’acqua sporca della corruzione, generando solo confusione», conclude Fantinati. Mai la frattura nel M5S è stata più evidente con il ministro della Sanità Giulia Grillo che precisa: «La questione è come farla: bisogna trovare il punto di mediazione, a Costituzione vigente. Se le regioni chiedono 100 non si può dare 100, io non cederò mai la gestione della spesa farmaceutica, il problema non si risolve con un sì e un no, bisogna discutere sul come attuare il federalismo». Tema affrontato nel colloquio tra il premier Conte e il ministro Stefani, che ha illustrato i contenuti delle tre bozze elaborate con Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. In questi due mesi, i testi inviati alle commissioni bicamerali sul federalismo e sulle regioni sono stati corretti e la novità più importante riguarda l’ordinamento della scuola: la richiesta di Zaia e Fontana di creare dei concorsi regionali per le nuove assunzioni dei docenti è stata congelata e verrà stralciata. Il motivo? I sindacati hanno firmato un’intesa con il premier Conte e il ministro Bussetti in cui si ribadisce che lo status del personale resta saldamente su base nazionale e ciò vale anche per i presidi e i dirigenti dei provveditorati del lombardo-veneto: gli stipendi e le carriere saranno decise solo dal Miur a Roma. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

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Venezia

Giovedì 9 Maggio 2019 www.gazzettino.it

«Nessuna assoluzione, l’Appello dovrà vedere i filmati dell’incidente» `L’avvocato

di Vogel parla dopo il rinvio del tassista Ambrosi IL CASO VENEZIA «Ora verrà rifatto l’Ap-

IL FLASH MOB La manifestazione dei comitati cittadini sotto il Civile subito dopo la notizia della retrocessione da Spoke a presidio di base

Legge approvata in Regione L’ospedale resta in “serie A” Il via libera è arrivato ieri pomeriggio `La struttura era stata definita di base Lanzarin: «Mantenuta la promessa» da un decreto del Ministero della Salute `

SANITA’ VENEZIA Dopo una breve parente-

si di terrore, l’ospedale civile di Venezia torna una struttura Spoke anche nella forma. Merito di una legge regionale approvata ieri a palazzo Ferro Fini. «Sin dal primo giorno avevamo preso l’impegno di sanare la situazione dell’Ospedale Civile di Venezia la cui classificazione, definita dal Decreto Ministeriale 70 del 2015 e, giocoforza, recepita sul piano tecnico nella prima stesura delle schede ospedaliere regionali, non rispondeva alla realtà e alle necessità dell’area. Promessa mantenuta. Grazie alla Commissione Sanità e all’Aula che hanno garantito un cammino veloce». Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità del Veneto, commenta così l’approvazione della legge, proposta dalla Giunta, gra-

zie alla quale, in riferimento anche alle previsioni del Piano Sociosanitario 2019-2023, è possibile superare i vincoli imposti dalle normative nazionali alla classificazione degli ospedali, restituendo al Civile di Venezia la definizione di struttura ospedaliera Spoke.

Alla Giudecca

MAI “DI BASE” “Il Dm70 - ricorda l’assessore Lanzarin - costringeva a classificare come ‘di base’ il nosocomio lagunare sulla base di almeno un parametro vistosamente impreciso, quello legato alla sola popolazione residente». Un calcolo che la Regione ha subito preso di petto, mettendo sul tavolo l’esatta dimensione di cosa sia Venezia, ovvero una realtà assai diversa dai numeri e dalle tabelle in cui la ingabbiava il Dm 70, partendo dalla riconosciuta specificità della città d’acqua e dalla sua valenza interna-

Cortocircuito, a fuoco il frigo di un’osteria VENEZIA Attimi di paura ieri alla Giudecca. Poco le 15, all’altezza della Palanca, dal Canale della Giudecca era visibile un fumo nero. Tutta colpa di un principio d’incendio nel giardino interno dell’Osteria “Ae botti” dove, in seguito ad un cortocircuito, ha preso fuoco un frigo. Sul posto carabinieri e vigili del fuoco che hanno spento le prime fiamme.

zionale dal punto di vista turistico. «Oltre che di milioni di turisti, si trattava anche di considerare centinaia di migliaia di studenti e lavoratori, di fatto residenti, e comunque presenti a Venezia per lunghi periodi, ovviamente destinatari del diritto all’assistenza sanitaria», ha continuato Lanzarin. «Riteniamo la soluzione trovata, che da subito ci eravamo impegnati a cercare - conclude assolutamente inoppugnabile sul piano giuridico, rispondente alla realtà e al buon senso, che non deve mai mancare quando ci si trova di fronte a rigidità di legge che, come in questo caso, possono determinare una sperequazione. La questione Venezia verrà ribadita parallelamente anche a livello nazionale nell’ambito della discussione sul nuovo Patto per la Salute». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Non paga l’affitto, panificio sfrattato riore piano di rientro che per sei mesi non ha trovato riscontro. E così, nell’aprile 2017, l’esercizio commerciale ha proposto di farsi carico di una parte del debito, 3mila euro, in tre rate mensili. Al Comune però sono giunti 550 euro, portando il debito complessivo a fine 2017 pari a quasi dodicimila euro, cifra salita a oltre quindicimila al 31 ottobre 2018.

`Il

Comune ha deciso di recuperare i canoni non versati dal 2009 SACCA FISOLA Non paga da mesi il canone e quindi il Comune lo sfratta. È questo il provvedimento che la Giunta comunale ha approvato nei giorni scorsi nei confronti di un panificio di Sacca Fisola, reo di non pagare il canone di locazione da troppo tempo. Oltre a questo, la Giunta ha anche deciso l’autorizzazione a procedere per riscuotere i canoni arretrati. A presiedere la commissione è stata la vicesindaco Luciana Colle, che ha spiegato la necessità di procedere in questo modo: «Si tratta di un’azione dovuta perché altrimenti avremmo rischiato il danno erariale». Un atto che però non è detto che avvenga in tutto e per tutto, dato che alla realtà economica potrebbe esser data l’ultima possibilità, cioè quella di trovare un accordo più morbido con un “piano di rientro” che consenta all’esercente di proseguire l’atti-

PIANO DI RIENTRO

MUNICIPIO Ca’ Farsetti, sede del Comune di Venezia

vità e al Comune di riscuotere quanto dovuto. Infatti, Colle ha spiegato: «Noi siamo per mantenere i negozi di vicinato perché aiutano il mantenimento della residenza, purché questi rispettino le regole».

MOROSITÀ La storia della morosità va avanti da tempo, e risale al 27 aprile 2009, quando il Comune aveva dato in gestione il locale. L’accordo prevedeva un canone annuo di 4700 euro per sei anni,

da pagarsi in tre rate trimestrali anticipate. Con il tempo l’attività ha cambiato gestione, facendo subentrare nel contratto di locazione, il 1 luglio 2015, un nuovo titolare. La delibera di Giunta però spiega che: «La nuova conduttrice, tuttavia, si rendeva morosa fin da subito non provvedendo al pagamento dei canoni dovuti relativi al periodo di locazione 1.7.2015 – 30.9.2016 per la somma complessiva di 6.262,78 euro». Il Comune ha previsto un ulte-

pello, considerando quei motivi che secondo la Cassazione non sono stati affrontati in modo completo dal giudizio di secondo grado. Il processo è aperto ad ogni sviluppo». L’avvocato Lorenzo Picotti, legale della famiglia del criminologo tedesco Joachim Vogel, che a bordo di una gondola, sotto il ponte di Rialto, era stato schiacciato da un vaporetto il 17 agosto 2013, commenta così la decisione della Cassazione di annullare con rinvio la sentenza di condanna nei confronti del tassista Franco Ambrosi. Che ora, difeso dall’avvocato Tommaso Bortoluzzi, dovrà affrontare un nuovo processo di secondo grado. «È una sentenza di rinvio per difetto di motivazione spiega il penalista - L’Appello dovrà quindi riesaminare alcuni punti che forse non sono stati toccati in sentenza. Tra questi, la relazione d’inchiesta della Capitaneria di porto che diceva come, tutto sommato, la condotta di Ambrosi pur essendo contro le norme della navigazione, non sarebbe stata rilevante nell’evento». «Più volte noi, così come la procura di Venezia, abbiamo sottolineato come poco prima dell’incidente il tassista avesse compiuto una manovra spericolata in retromarcia - puntualizza l’avvocato Picotti - traversando per l’intera larghezza delCanal Grande ostacolando le manovre dei due vaporetti che, per evitare di scontrarsi, superavano la mezzeria. Spetterà adesso ad un’altra sezione

della Corte d’Appello valutare tutto: tanto la relazione della Capitaneria, quanto i filmati», conclude il legale.

LA CAUSA CIVILE Con il nuovo processo d’Appello per il tassista Ambrosi, resta aperto ancora un ramo del processo penale per la morte di Vogel. Le altre posizioni - i piloti Actv Manuele Venerando, Riccardo De Ambrosi e Fabio Zamboni - si sono chiuse con la conferma delle condanne, tra 7 e 14 mesi, per omicidio colposo. Questo mentre è stata impugnata la sentenza del tribunale civile di Venezia che condannava la moglie del criminologo a oltre 250 mila euro di risarcimento danni nei confronti del gondoliere che quel 17 agosto di cinque anni fa portava la famiglia Vogel sulla sua gondola. E che, assolto in penale, era stato citato a giudizio in civile Nicola Munaro © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA CASSAZIONE NON HA CONFERMATO LA CONDANNA DEL MOTOSCAFISTA PER UN DIFETTO DI MOTIVAZIONE

INCIDENTE I soccorsi a Vogel

Dorme nello sportello Atm La foto finisce su Facebook SUI SOCIAL VENEZIA Ancora uno scatto con

lo smartphone e ancora un’immagine di degrado nel cuore di Venezia. Lista di Spagna, prima mattina dell’8 maggio, ieri. Un uomo viene fotografato avvolto in un sacco a pelo a quadrettoni mentre dorme all’interno di uno sportello Atm, incurante delle porte a vetro che si possono aprire qualora un turista o un veneziano necessitasse di prelevare del denaro. E incurante del fatto che dai masegni di Lista di Spagna lo potessero vedere mentre cercava di riposarsi e di ripararsi dal freddo

atipico calato sui primi giorni di maggio. La fotografia, postata sulla pagina Facebook “Via il gabbiotto dal Campanile” ha scatenato i commenti schifati degli utenti e il dibattito sull’identità dell’uomo: un senzatetto o un turista cafone arrivato a Venezia solo per infrangere ogni regola? La risposta non è arrivata, anche se più d’uno ha sottolineato nei commenti di giornata come la stessa persona fosse stata vista in altre occasioni a dormire per strada, sempre in Lista di Spagna. C’è anche chi ha fatto propendere la propria idea sul fatto che si trattasse di un turista. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’amministrazione comunale ha quindi stabilito che: «non possa perdurare tale situazione visto l’interesse primario dell’Amministrazione comunale a ritornare nel possesso dell’immobile di proprietà e dall’altro lo stato di insolvenza della signora, rendendosi necessario attivare ogni azione diretta al rilascio dell’immobile e al recupero del credito». Per questo l’azione stabilita è quella di ingiunzione di sfratto e di pagamento dei canoni scaduti, per un costo pari a 118,50 euro di contributo e 27 euro di cancelleria. «Una volta eventualmente recuperato l’immobile vorremmo che sia destinato comunque ad esercizio per il vicinato», ha quindi precisato la vicesindaco. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LO SCATTO L’uomo addormentato in un Atm in Lista di Spagna


GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

Branco entra in alcuni paesi della Val di Fassa spaventandone gli abitanti. L’assessore Pan: «Capisco il presidente del Trentino»

Lupi troppo amici dell’uomo? «Catturateli» Quell’ordine di Fugatti che divide il Veneto IL CASO

Francesco Dal Mas l lupo sta diventando troppo amico dell’uomo? A Trento, ma anche in Veneto, si ritiene di sì. Ed ecco che ritorna la sollecitazione alla cattura. E all’abbattimento in caso di pericolo. Un lupo, tra l’altro con la rogna, s’è invitato a una grigliata in un giardino di Campitello, in Val di Fassa. Ed è stato visto familiarizzare con le attrazioni di un parco giochi. Immediata la reazione della Provincia di Trento. Il presidente Maurizio Fugatti, della Lega, ha convocato dal prefetto ai sindaci, passando per i forestali e gli esperti dell’Ispra. Piero Genovesi, che all’Ispra si occupa di fauna selvatica, ha ammesso: «Il pericolo per l’uomo non va sottovalutato, non esiste rischio zero ma limitato». E Fugatti che conclusione ha tirato? «Procederemo con la richiesta, che recapiteremo al ministero dell’Ambiente, di operare in deroga alle attuali normative e procedere al pre-

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lievo, in particolare la cattura, degli esemplari che più volte in passato sono entrati nei centri abitati della val di Fassa». Ben cinque, a quanto pare. Prima ancora che la richiesta venisse recapitata al Ministero, i suoi dirigenti hanno autorizzato il Corpo forestale della Provincia autonoma alla cattura dei cinque esemplari. «Cattura non significa abbattimento – ricorda l’ambientalista Luigi Casanova, forestale proprio della Val di Fassa - ma un accurato studio degli animali, che poi verranno rilasciati». Condivide l’allarme di Fugatti l’assessore veneto Giuseppe Pan, che ripetutamente nel passato ha fatto pressing sul ministro Sergio Costa per ottenere il permesso a cacciare almeno i carnivori più pericolosi, quelli appunto “casalinghi”, che vengono intercettati fra le case o le stalle. Il governatore Luca Zaia ha detto di no; che la caccia è bandita. «Le nostre richieste – confermava ieri Pan – restano sul tavolo del ministro, anche se il suo orientamento va in altra direzione. È condivisibile, tuttavia, l’insistenza del presidente Fugatti in situazioni di pericolo, spe-

Fra Trentino e Veneto vari interrogativi sulla convivenza fra uomini e lupi

annullata la condanna, era accusato di reclutare per la jihad

Terrorismo, per la Cassazione il processo a Veapi è da rifare Rubina Bon VENEZIA. «Arjan Veapi, in con-

corso con Bilal Bosnic, ha posto in essere un’attività finalizzata, e in questo caso il fine è stato raggiunto, all’arruolamento di persone da inviare in zone di conflitto». Così scrivevano i giudici della Corte d’Appello di Venezia nelle motivazioni con cui, a marzo dello scorso anno, era stata confermata la condanna di Arjan Veapi, macedone 40enne residente per un periodo ad Azzano Decimo nel Pordenonese: 4 anni e 8 mesi per concorso nell’arruolamento con finalità di terrorismo internazionale. Martedì il colpo di scena in Corte di Cassazione: il processo in appello è da rifare. Lo hanno deciso i giudici della sesta sezione penale, accogliendo il ricorso presentato dal nuovo difensore di Veapi, l’avvocato trevigiano Stefano Pietrobon. La Suprema Corte ha annullato la sentenza impugnata, rinviando il giudizio ad un’altra sezione della Corte d’Appello lagunare. Il sostituto procuratore generale in Cassazione aveva chiesto alla Corte di giudicare il ricorso inammissibile. Il processo-bis di secondo grado potrebbe essere celebrato entro l’estate, tenuto conto che Veapi, arrestato dai carabinieri del Ros a Mestre nel feb-

Arjan Veapi

braio del 2016, è detenuto da allora. Secondo l’accusa mossa dalla Procura antiterrorismo di Venezia, il macedone, assieme allo sloveno Rok Zavbi (che ha già scontato la sua pena ed è stato espulso dall’Italia) aveva operato sull’asse tra Veneto e Friuli come mediatore nel reclutamento per conto dello Stato Islamico, rapportandosi in particolare con Bilal Bosnic, soprannominato “l’imam del terrore”. Così facendo, sarebbe riuscito a far partire per la Siria i bellunesi Ismar Mesinovic, da Longarone con il figlio piccolo, e Munifer Karamaleski, da Palughetto di Chies d’Alpago. Per i giudici dell’appello, Veapi era insomma «una persona che ricopre un ruolo di rilievo all’interno dell’or-

ganizzazione jihadista». «È indubbio che le due persone siano state reclutate. Ma Veapi non ha dato alcun contributo a questo», chiarisce l’avvocato Pietrobon. «Dalle evidenze processuali non si dimostra che Veapi sapesse il ruolo di Bosnic. Quando lo ha convocato per la conferenza al centro islamico di Pordenone nel 2013, non sapeva che fosse radicale a quel punto, così vicino all’Isis», aggiunge il legale spiegando quanto ha sostenuto in Cassazione, «Quando fa venire Bosnic in Italia, lo porta alla Digos. Che senso avrebbe avuto fare ciò se avesse saputo realmente chi aveva davanti?». Non solo: «Anche ammesso che Veapi avesse avuto qualche sentore su Bosnic, il solo fatto di averlo invitato a tenere la conferenza durante la quale ha conosciuto i due aspiranti martiri, è una condotta da ritenere causalmente sufficiente ad integrare il reato? Per noi no, assolutamente». Si ritorna dunque in aula per Veapi: sarà scontro sul presunto ruolo di mediazione che secondo la Procura avrebbe avuto il macedone che aveva vissuto con la famiglia nel Pordenonese e che da tre anni è in carcere, in una sezione di massima sicurezza in quanto accusato di reati di terrorismo. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

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cie alla vigilia della prossima stagione estiva». Nel 2018 il lupo in Veneto ha ucciso 400 capi di bestiame e ne ha feriti 50. Altri 125 capi risultano dispersi. Il valore economico delle predazioni ammonta a 168.047 euro. «Il lupo domestico è ormai una realtà da anni – ammette il sindaco di Livinallongo, in provincia di Belluno, Leandro Grones -. Ripetutamente lo abbiamo visto aggirarsi fra le case di Arabba, addirittura in piazza. E proprio in paese ha sbranato un capriolo». Grones ricorda che già la scorsa estate c’erano turisti, escursionisti in particolare, che si rifiutavano di passeggiare nei boschi per paura di incontrarlo. «Qui siamo abituati a portare all’alpeggio le greggi o le mandrie, senza custodia permanente, ma adesso non possiamo più farlo – ammette Paolo Casagrande, con stalla a Chies d’Alpago -. Ci siamo dotati di recinti, ma abbiamo visto che i lupi li bypassano. Allora abbiamo assunto pastori e acquistato dei cani. Male spese sono da capogiro». Sul Cansiglio nell’inverno scorso è stata accertata la presenza di due lupi. «È vero – riconosce Toio De Savorgnani, dell’associazione Mountain Wilderness – ma è anche vero che si gridò al lupo sul campo di golf, con tanto di vittima (un cervo) e poi si scoprì che era un cane lupo».Era, invece, una lupa vera quella che recentemente si è spinta fra le case di Vittorio Veneto, in località Longhere, per poi finire sotto un’auto, in strada. —


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GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

L’incubo dighe mobili a Venezia

Mose, piano choc per la tassa di scopo Toninelli: paghino i veneti e i turisti Scoppia la bufera contro l’emendamento al decreto “Sblocca cantieri”. No secco di Zaia : «È un’opera dello Stato»

Alberto Vitucci VENEZIA Il Mose è in ritardo, serve un nuovo commissario. Di fronte all’evidenza delle difficoltà in cui versa il progetto delle dighe mobili, il ministro delle Infrastrutture volta pagina. E presenta un emendamento al decreto “Sblocca cantieri”. Proposta destinata a modificare radicalmente il quadro della salvaguardia. Un nuovo commissario, ma anche una «struttura pubblica organizzata eventualmente anche in forma societaria», che dovrà gestire la fase di completamento dell’opera, la sua manutenzione e la sua gestione. La manutenzione, che adesso il governo ammette costerà «100 milioni l’anno» - nei progetti originari si parlava di 20 - sarà finanziata con una nuova «tassa di scopo», da far pagare ai turisti. «Sono loro», si legge nella relazione, «i beneficiari ultimi del servizio di difesa della laguna di Venezia». La struttura sarà finanziata anche con i contributi degli enti che ne faranno parte. Il Comune e il Porto, la Regione e la Città metropolitana, oltre ai ministeri dell’Economia, delle Infrastrutture, dell’Agricoltura e dei Beni culturali. Una sorta di nuovo Comitatone, che però non avrà più bisogno della convocazione del governo e dei pareri degli enti locali. Ma si muoverà come una “società”. La Regione ha già detto “no”. «Non sono d’accordo su una sola riga», sbotta il presidente Luca Zaia, «è un’opera dello Stato, non saranno i veneti a pagare i costi del Mose. Lo avevamo detto anni fa. Io mi metto per traverso». Si salta anche il passaggio per la distribuzione dei fondi della salvaguardia. I fondi stanziati un anno

Danilo Toninelli

Giuseppe Fiengo

Luca Zaia

Lavori alle paratoie del Mose: la manutenzione costerà 100 milioni all’anno

Roberto Linetti

e mezzo fa dal governo Gentiloni e ancora nel cassetto (265 milioni per la manutenzione nei comuni della gronda lagunare), saranno resi disponibili da un decreto del Ministero. Ma la parte più importante dell’emendamento, sottoscritto dal ministro Danilo Toninelli, riguarda il commissario e la “struttura”. Il commissario straordinario sarà nominato con decreto del presidente del Consiglio, «su proposta del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, sentiti gli altri ministri, il presidente della Città metropolitana e il sindaco». Dovrà «so-

vraintendere alle fasi di completamento, collaudo e avviamento del sistema Mose». Assumerà direttamente le funzioni di «stazione appaltante e dovrà agire in sintonia con il Provveditore alle Opere pubbliche. Potrà avvalersi di un «supporto tecnico amministrativo» e potrà operare «in deroga alle leggi in materia di appalti». Il suo compenso sarà quello fissato dalla legge del 2011 sui dirigenti pubblici. Altri passaggi prevedono la possibilità di sottoporre al controllo preventivo della Corte dei Conti i contratti superiori ai 150 mila euro. Lo

avere conseguenze dirompenti, anche dal punto di vista legale, per la Convenzione in vigore fra Stato e concessionario, Consorzio Venezia Nuova, del 1991. Infine, la proposta di affidare le verifiche progettuali dei lavori fino a 20 milioni di euro alle stesse stazioni appaltanti. Sempre nella relazione illustrativa, Il ministero prevede «la possibilità di «esperire una gara pubblica al massimo ribasso per l'affidamento del servizio di gestione». Una mossa del ministro Cinque Stelle che adesso dovrà però ottenere l’appoggio dell’alleato di governo della

Lega. Chiaro che se l’emendamento sarà approvato aumenterebbe il potere decisionale del Ministero. Superando la legge del 2014 che prevedeva il passaggio delle competenze del Provveditorato alla Città metropolitana. Ma anche l’ipotesi contenuta nella legge per l’Autonomia del Veneto, che prevede invece l’accentramento dei poteri in capo all’Ente Regione. Resta anche da stabilire che fine faranno gli altri due commissari, Giuseppe Fiengo e Francesco Ossola, nominati dall’Anac dopo lo scandalo Mose. —

Veneti». Opposizione alla proposta del ministro Cinque Stelle viene anche dal Pd. Nicola Pellicani ricorda a colui che chiama «il ministro alla confusione» la sua proposta di legge mai presa in considerazione. «Un’altra tassa per i turisti che arrivano a Venezia. Il governo ci sta prendendo in giro», scrive, «il turismo di Venezia come bancomat. Una nuova, generica e confusa tassa di scopo, introdotta con un emendamento al decreto “Sblocca cantieri”, finalizzata al finanziamento della gestione del Mose. Se questa fosse la soluzione significa che il governo ancora una volta prende in giro la città». «Un’opera nata male e proseguita peggio, con il conto da

presentare ai contribuenti veneti», dice Andrea Zanoni, consigliere regionale del Pd, «dopo la beffa delle tangenti, i pesantissimi costi ambientali e disagi di ogni genere ecco che spunta anche la tassa di scopo per concludere i lavori. Così la Regione rischia di andare definitivamente in bolletta ed è singolare che il Veneto venga bistrattato proprio dal governo gialloverde, il governo amico». Così Alessandra Moretti: «Adesso è chiaro: Matteo Salvini ha mollato il Nordest. Tanto che decide, insieme a Toninelli, di tassare i veneti per completare il Mose. Zaia si agita, ma la sua Lega lo ha fregato su tutto: dall’autonomia al reddito di cittadinanza al Mose». — A.V.

scopo, si legge nella relazione illustrativa, «è quello di conciliare le esigenze di legalità con un incremento del controllo preventivo, con l’autonomia degli enti locali e delle amministrazioni. «Le stazioni appaltanti», dice il Ministero, «potrebbero godere attraverso il controllo preventivo dello “schermo “relativo alla responsabilità erariale». Più veloci, dunque. E con una sola persona - il commissario straordinario - che dovrà decidere. Altro punto che farà discutere è quello che prevede la «cessazione anticipata dei contratti». Questo potrebbe

le reazioni della politica

Brugnaro: «Una proposta indecente» Il Pd: «Altro che autonomia, presi in giro» VENEZIA. «Gli emendamenti di

Toninelli sul Mose sono indecenti. Iniziativa assurda contro i veneziani. Una manovra confusa, da burocrati di Palazzo con l’aiuto di una manina locale, strafalcione viziato da profili di incostituzionalità. Un’assurdità, ci opporremo in ogni modo». Il sindaco Luigi Brugnaro si dice «incredulo e scandalizzato» sull’iniziativa del Mit e del ministro Toninelli. Commissario nominato dal

governo e tassa di scopo per finanziarlo. «Statalismo raffazzonato», continua. E ricorda che il Comune «aspetta da quattro anni l’autonomia delle competenze sulle acque lagunari». «Tra le tante stupidaggini», continua Brugnaro, «hanno anche inventato una nuova società che per finanziarsi non fa altro che mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Quante volte dovremmo pagare il Mose? Una volta come ve-

neziani, poi come cittadini metropolitani, come veneti, come italiani? È inaccettabile. E come si fa a non consultare gli enti locali?». Durissimo anche il commento di Luca Zaia: «Si vogliono scaricare i costi su una Regione tax free, che non applica nessuna addizionale regionale ai suoi cittadini e addirittura ci si vorrebbe designare come esattori di una tassa. Non se ne parla nemmeno. Se lo Stato

esiste, gestisca in proprio la questione nazionale del Mose. Lo dissi in tempi non sospetti che non avrei accettato da nessun Governo di nessun colore di dover tirare fuori soldi per un’opera che più nazionale di così non si può; dissi anche, e qualcuno rise, che sarebbero serviti 100 milioni l’anno per la sola manutenzione. Ecco, il nodo è venuto al pettine, ma nessuno pensi che a scioglierlo siano le tasche del Veneto e dei

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GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2019 LA TRIBUNA

VITTORIO VENETO

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la sanità a vittorio veneto

Ospedale, in arrivo la Rianimazione e il servizio di chirurgia maxillo-facciale Un polo unico di week surgery e i 30 posti letto previsti per la clinica di comunità: sarà potenziata l’assistenza domiciliare Francesco Dal Mas VITTORIO VENETO. «Per Vittorio

Veneto sarà mantenuto, con le nuove schede ospedaliere, il primariato della Direzione medica ospedaliera, segnale evidente e inconfutabile che vogliamo conservarne l’autonomia e il ruolo, ferma restando la sua complementarietà con Conegliano, con cui già da tempo funziona come ospedale su due presidi». Lo conferma Francesco Benazzi, direttore dell’Usl 2, sulla base delle nuove schede ospedaliere, che prevedono anche il potenziamento delle attività del Dipartimento testa collo con attivazione dell’Unità Operativa di chirurgia maxillo facciale e l’attivazione dei posti letto di Rianimazione e dell’Ospedale di comunità, nonché il consolidamento del Polo unico aziendale per le attività di Week e Day surgery. Ma vediamo nei dettagli i programmi per Costa.

INVESTIMENTI

L’Usl 2 sta mettendo a norma l’ospedale dal punto di vista dell’antisismica (4,5 milioni di euro), e dell’antincendio (un milione di euro). I cantieri si concluderanno il prossimo anno. La struttura verrà di fatto imbragata da rinforzi di acciaio. DAY E WEEK SURGERY

L’ospedale vittoriese sarà punto di riferimento unico aziendale per le attività di day e week surgery, operativo dal lunedì al venerdì al settimo piano. Di concerto con le specialità chirurgiche di Treviso e Conegliano si punterà – assicura Benazzi - all’implementazione delle attività di chirurgia laparoscopica spinale, chirurgia proctologia, chirurgia vascolare, chirurgia plastica, chirurgia urologica. MAXILLO-FACCIALE

Il servizio è previsto nell’ambito del neonato Dipartimento testa collo. Queste le attività

che vi saranno svolte: chirurgia della lingua, del palato e dei tessuti molli della bocca; artroscopia temporomandibolare e chirurgia dell'articolazione mandibolare; chirurgia delle patologie infiammatorie delle ossa mascellari e della faccia; chirurgia dell'orbita oculare (malformativa, traumatologica, oncologica, plastica) di concerto con l’implementazione delle attività di oculistica. RIANIMAZIONE

I quattro posti letto previsti di Rianimazione saranno attivati al piano terra, in continuità con il blocco operatorio. I lavori per la loro realizzazione saranno effettuati nel periodo estivo. «L’attivazione di questi posti letto è stata decisa in considerazione dell’incremento di attività operatoria legato sia alla chirurgia maxillo facciale che al Polo di week surgery», spiega Benazzi. OSPEDALE COMUNITÀ

I 30 posti letto per l’Ospedale di comunità saranno ricavati all’interno del nosocomio di Costa. «La sua funzione» ricorda Benazzi» sarà quella di migliorare la presa in carico dei pazienti in fase non più acuta, prima del rientro a domicilio». Sarà potenziata anche l’assistenza domiciliare integrata con l’assunzione di nuovi geriatri che andranno a lavorare nel territorio. MANO E PIEDE

Vittorio Veneto è punto di riferimento a livello aziendale per i pazienti con patologie della mano (tunnel carpale, dito a scatto, etc.) e del piede (alluce valgo, dito a martello, piede reumatoide). Saranno implementati le attività ambulatoriali, utili all’abbattimento delle liste di attesa, nonché le sedute operatorie, dedicate al trattamento chirurgico delle varie, e i percorsi riabilitativi, sfruttando la presenza all’interno del presidio ospedaliero della Medicina Fisica Riabilita-

l’istituto vittoriese

Studenti del Beltrame Dolci per solidarietà VITTORIO VENETO. L’Istituto Beltrame gira l’Italia proponendo le sue specialità gastronomiche, ma fa anche fare solidarietà: ha venduto le prelibatezze dolciarie di cui è capace sia per la Pediatria oncologica di Treviso che per far rinascere gli alberi schiantati in Cansiglio. Ha partecipato con successo alla manifestazione "La città e il fiore", proponendo tra l’altro il gelato

I dolci fatti dagli studenti

L’ospedale di Vittorio Veneto: in arrivo rinimazione e chirurgia maxillo-facciale

tiva. ONCO-EMATOLOGIA

Di concerto con il centro Hub di Treviso, nel rispetto delle indicazioni regionali in merito alla rete ematologica veneta, affiancando le attività dell’Unità Operativa di Medicina, la struttura implementerà le attività ed i percorsi dedicati principalmente alla diagnosi e cura di queste patologie: emato-oncologiche; malattie ematologiche congenite; patologie ematologiche acquisite. SENOLOGIA E PROTESICA

«Per quanto riguarda la senologia» anticipa il direttore generale dell’Usl 2 Benazzi «è previsto l’arrivo di un chirurgo plastico, che andrà ad affiancare il chirurgo, occupandosi della fase ricostruttiva. Per quanto concerne, invece, l’ortopedia, andremo ad implementare l’attività di protesica».— BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

con i petali di fiore. Recente la finale svoltasi a Roma del Vega Champion ed ha conquistato il secondo posto in un concorso internazionale in Basilicata. In questi giorni si è conclusa un’Unità Didattica durata un anno dal tema «liscio come l’olio dolce come il miele». I ragazzi e di 4 D, 4MP e 5G sono stati impegnati nello studio e approfondimento di tematiche relative all’olio extravergine di oliva e al miele. L’attività li ha visti impegnati dalla raccolta delle olive alla trasformazione dei prodotti fino alla degustazione guidata dell’olio extra vergine di oliva guidata dall’esperto Sebastiano Baccichetti. — F.D.M.

le reazioni

Costa diventa filiale di Treviso e Conegliano VITTORIO VENETO. Biblioteca

di Ceneda gremita, l’altra sera, con gente anche in piedi per partecipare all’incontro organizzato dal neonato Comitato per la difesa della sanità pubblica nell’Alta Marca. Agli interventi coinvolgenti e puntuali dei relatori, fra i quali l’ex primario di Medicina Massimo Santanastaso, sono seguiti quelli numerosi del pubblico. «Decine di persone hanno espresso a fine serata la loro volontà di sostegno e adesione al comitato» fanno sapere dal Comitato, i cui rappresentanti hanno spiegato che il

nosocomio di Costa diventa sempre meno ospedale per acuti, a tutto vantaggio di Conegliano e soprattutto di Treviso. Ma un problema grave sono anche i 20 posti in meno di lungodegenza. Alla serata hanno partecipato anche i candidati sindaci Alessandro De Bastiani, Marco Dus e Michele Toffoli. «Stiamo contrastando ormai da anni» ha dichiarato De Bastiani, commentando l’esito del convegno «il ridimensionamento del nostro ospedale e dei servizi territoriali e la centralizzazione verso Treviso di alcuni re-

la società partecipata

Vittorio Veneto Servizi Utile di 172 mila euro VITTORIO VENETO. La società partecipata ‘Vittorio Veneto Servizi’ consolida un trend positivo. «L’utile netto è di oltre 172 mila euro e delinea un rafforzamento dei risultati verso l’alto anche se rispetto all’anno precedente gli utili sono calati di circa 20 mila euro», afferma il presidente Roberto Biz, amministratore unico. «Il risultato, nonostante la crescita di fatturato è inferiore rispetto allo scorso anno, ma non mi preoccupa (pa-

riamo di 20 mila euro)» spiega «È accaduto perché l’azienda ha aumentato i trasferimenti nei confronti del comune di Vittorio attraverso le sponsorizzazioni, e perché abbiamo aumentato il personale. Se si vuole crescere, bisogna investire, noi investiamo sul personale. D’altro canto se non si vuole essere vittima della recessione bisogna guadagnare più quote di mercato possibile ed essere pronti a fronteggiare gli andamenti re-

parti e interventi di prevenzione, come il II livello di prevenzione dei tumori femminili. Temiamo che si intenda introdurre disagi e disservizi per indebolire la sanità pubblica e spingere gli utenti verso il privato». Anche secondo Dus è necessaria una puntuale vigilanza perché a Vittorio Veneto rimangano i servizi indispensabili per gli acuti, accanto all’implementazione di nuove specialità. Toffoli ha sottolineato che Vittorio Veneto mai rinuncerà ad un ospedale di qualità. Non si tratta di mantenere l'ospedale a Vittorio per questioni di campanile – come è stato condiviso - il fatto è che Conegliano ha una struttura non più espandibile, è quindi indispensabile garantire la presenza di due nosocomi. — F.D.M.

cessivi dell’economia». Il capogruppo del Pd, Marco Dus, afferma che gli utili della società dovrebbero essere investiti in nuovi servizi, nel sostegno delle giovani famiglie con la gratuità dei pannolini per i figli da asilo nido e con nuove prestazioni da parte delle farmacie stesse, specie per le persone in condizioni di precarietà. Biz rilancia. «Abbiamo ancora tanto e molto da fare, c’è la nuova farmacia di Costa alcuni restyling in quella di San Giacomo e del Centro, senza contare alcuni servizi vorrei diventassero realtà a cui sto lavorando da tempo, ma saranno presentati non appena sarò certo della funzionalità». — F.D.M.


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TEMPESTA VAIA, MEGLIO USARE LA SCIENZA

GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2019 - N. 2173 ANNO 09 - QUOTIDIANO ON-LINE E CARTACEO - Fondatore e Direttore responsabile: ACHILLE OTTAVIANI A u t . Tr i b . Vr n ° 4 1 3 5 6 d e l 2 0 / 0 1 / 1 9 9 7 - L e C r o n a c h e S r l - Vi a F r a t t i n i 1 2 / C - 3 7 1 2 1 Ve r o n a - C e n t r a l i n o 0 4 5 5 9 1 3 1 6 F a x 0 4 5 8 0 6 7 5 5 7 E - m a i l : r e d a z i o n e @ t v v e n e t o . c o m - S t a m p a i n p r o p r i o - w w w. c r o n a c a d e l v e n e t o . c o m / i t / n e t / o r g

L’UNIVERSITÀ DI PADOVA E LA GESTIONE DEI RISCHI AMBIENTALI

INQUINAMENTO

PFAS, CI SARÀ IL TAVOLO PER I LIMITI NAZIONALI

Sarà convocata presto, entro dieci giorni, la prima seduta del nuovo tavolo ministeriale che ha avrà il compito di definire limiti nazionali agli scarichi di sostanze perfluoro alchiliche (PFAS). Ha prodotto, dunque, i risultati attesi dal Veneto la riunione di questa sera convocata dal Ministro dell’Ambiente con i tecnici dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e della Regione del Veneto, rappresentata dal Commissario ARPAV Riccardo Guolo. Obiettivo dell’incontro era definire i presupposti tecnici per l’avvio del tavolo per porre limiti nazionali, sollecitato da anni dal Veneto e riportato al centro dell’attenzione dopo la presentazione dei dati relativi all’anomala presenza di perfluoropolietere cC6O4 rilevata nelle acque del fiume Po dall’ARPAV.

OK

Il ministro Costa

PER L’ASSESSORE BOTTACIN L’APPROCCIO SCIENTIFICO NON PUÒ E NON DEVE ESSERE SUPERATO “DALLA DEMOCRAZIA DEI LIKE SUI SOCIAL NETWORK”. INVESTIRE SULLA SICUREZZA DEL TERRITORIO. IN AUTUNNO NON CI SONO STATE ROTTURE ARGINALI, MENTRE NEL 2010 ERANO STATE BEN 32

“Per affrontare le diverse situazioni di rischio è fondamentale l’approccio scientifico; approccio che non può e non deve essere superato dalla democrazia dei like sui social network, che talvolta possono essere strumento utile ma in altre occasioni, spesso, rischiano di diventare elementi distorsivi della realtà”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Ambiente e alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin intervenendo ad una giornata di studio promossa dall’Università di Padova, dal titolo “Recenti indirizzi nella gestione del rischio alluvioni e manifestazioni climatiche dell’ottobre 2018: la tempesta Vaia”. Durante la sessione di studi sulla gestione del rischio alluvioni e delle manifestazioni climatiche in situazioni come quelle della tempesta Vaia, l’assessore regionale è intervenuto per le conclusioni. “Come sottolineato di recente dal Presidente della Repubblica Mattarella, - ha spiegato proprio per il nostro approccio scientifico, il Veneto ha dato una grande lezione di Protezione Civile in occasione del maltempo autunnale. Lo abbiamo potuto fare anche grazie agli elementi innovativi introdotti nel nuovo codice in materia che, su proposta e sollecitazio-

Cristina Mollis

Il cda di Coin l’ha nominata consigliere e amministratore delegato della società. Il suo arrivo a Venezia porta energie e competenze digitali nella trasformazione del business.

L’assessore Bottacin all’incontro con l’università

ne di Veneto e Lombardia, hanno attribuito ai Presidenti di Regione l’incarico di Autorità di Protezione Civile, con la conseguente possibilità di attivare le Unità di Crisi regionali. Una possibilità che garantisce un'attenta cabina di regia degli eventi, permettendo a chi ha tutti gli elementi, fin dallo stadio preventivo, di governare le varie fasi emergenziali, in sinergia con gli altri attori del sistema. “Da anni infatti, – ha concluso l’assessore regionale alla Protezione Civile – la Regione sta investendo per la sicurezza del territorio, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti della prevenzione e della pre-

Niccolò Ghedini

visione del rischio, attraverso appositi modelli previsionali matematici testati per la loro efficacia insieme ad ARPAV e all'Università di Padova e grazie da opere strutturali di prevenzione, come, ad esempio, bacini di laminazione e consolidamenti arginali. Ciò si aggiunge alla gestione diretta delle emergenze e del post emergenza. Con risultati evidenti, come visto lo scorso autunno, quando non si sono registrate rotture arginali, a differenza di quanto accaduto nel 2010, quando ce ne furono ben trentadue”. U.P.

Nella classifica dei senatori più assenti ( specificando però che vengono conteggiate come assenze anche le astensioni al voto), il parlamentare padovano èl secondo (61,3%) .

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MOGLIANO-MARCON-MIRANESE

GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2019 LANUOVA

marcon

Ruspe all’ex Nuova Esa cominciati i lavori di risanamento Saranno rimosse tremila tonnellate di plastiche stoccate sul piazzale. Poi è previsto lo smantellamento di 50 serbatoi MARCON. Ruspe che affondano

la benna nella grande montagna di immondizie e balle di plastica esposte alle intemperie - da anni il simbolo dei rifiuti non ancora smaltiti dell’ex Nuova Esa - caricandoli dentro grandi camion che li porteranno in discarica. Un momento storico, il secondo dopo la prima fase che aveva visto l’allontanamento della parte più pericolosa, ossia i pentasolfuri. Sono iniziati i lavori di risanamento dell’area ex-Nuova Esa, tra Marcon e Mogliano, alla presenza dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Roberto Marcato, del vicegovernatore Gianluca Forcolin, dei tecnici della Regione e di Veneto Acque, dei carabinieri del Noe di Venezia, di Arpav e i rappresentanti di tutte le amministrazioni coinvolte. La prima fase delle attività prevede l’allontanamento del

cumulo di rifiuti di materie plastiche, stoccato sul piazzale esterno, di circa 3.000 tonnellate. Oltre il 90% del volume (5.100 metri cubi) è costituto da plastica e gomma proveniente dalla raccolta differenziata, che verranno trasportati e smaltiti a Sant’Urbano. La seconda fase prevede lo smantellamento di circa 50 serbatoi ancora parzialmente riempiti di prodotti e sostanze derivanti dall’attività della Nuova Esa, per cui Veneto Acque ha già avviato la progettazione delle attività prevedendo di affidare i lavori di demolizione entro il mese di giugno. Non si sa nulla dei serbatoi, per ora, per questo è la parte più delicata. Dopodiché verranno effettuate le misurazioni dell’Arpav. Le attività di bonifica proseguiranno nel corso del 2019 e 2020, con l’obiettivo di allonta-

nare tutti i rifiuti posti sotto sequestro nell’area in questione per procedere, poi, alla caratterizzazione di suolo e sottosuolo e restituire l’area al territorio. «Questo è un momento molto importante» ha sottolineato Marcato «è stato avviato un intervento di risanamento che la Regione ha fortemente voluto, sulla quale sono stati investiti oltre 5 milioni 335 mila euro di risorse pubbliche. Rammarica pensare che chi ha causato il danno non paghi». L’assessore non nasconde la propria amarezza. «La preoccupazione più grossa è che dietro il malaffare dei rifiuti c’è spesso la criminalità organizzata e vedere il Veneto ferito da mafiosi o da veneti che lavorano per i mafiosi è terribile e non possiamo indietreggiare di un millimetro». — Marta Artico BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Il sindaco Romanello e l’assessore Marcato (al centro) in sopralluogo alla Nuova Esa e una gru al lavoro

«Speriamo che ci sia qualche lungimirante imprenditore che preveda un rilancio dell’area con progetti ambiziosi, per far crescere occupazione e creare ricchezza in questo territorio». È l’appello lanciato dal vicegover-

inchiesta sul clan catapano

Borrelli al convegno del centrodestra

Crac pilotati e soldi spariti un 73enne noalese tra i sei condannati

MOGLIANO. Uniti per le elezioNOALE Da una parte bancarot-

David Borrelli

Pd Carola Arena. «Italia in Comune Veneto» dichiara la referente moglianese del nuovo partito Giovanna Bon sostiene con convinzione la candidatura di Carola Arena a riconoscimento di 5 anni di buon governo di Mogliano. Ci dissociamo da qualsiasi iniziativa sul territorio che veda la partecipazione di candidati della lista europea insieme a formazioni che sostengono il candidato sindaco appoggiato da Lega e centrodestra, i cui valori sono di quanto più distante dalla nostra essenza». Dal canto suo però David Borrelli (+Europa) non fa passi indietro: «In qualità di Parlamentare europeo sono spesso invitato dai candidati alle liste comunali ai loro incontri o convegni per parlare di Europa» spiega. — Matteo Marcon

te pilotate di aziende ormai decotte e giri di prestanome, dall’altra imprenditori in crisi costretti a “fidarsi” di chi era meglio tenere a distanza. I resti di quella che era stata l’inchiesta sul “clan Catapano” ha segnato il capitolo conclusivo, almeno in primo grado, con la sentenza pronunciata dal tribunale di Padova che ha inflitto condanne per complessivi 28 anni nei confronti dei sei imputati. Tra i condannati (4 anni e 3 mesi) ci sono Giorgio Bar-

biero, 73 anni di Noale (la richiesta 3 anni e 9 mesi); 3 anni e 6 mesi (pari alla richiesta) per Piero Gasparini, 57enne residente ad Albignasego, ex marito dell’impiegata Isabella Noventa uccisa nel gennaio 2016 dal trio diabolico formato dai fratelli Sorgato con l’amica veneziana l’ex tabaccaia di Camponogara, Manuela Cacco. Elio Bonaiuto di Ottaviano e Alessandro Cassioli di Pisa sono stati chiamati a rispondere dei reati più gravi come alcuni episodi di bancarotta fraudo-

mogliano

Dodici furti in tre anni Il ladro seriale finisce ai domiciliari MOGLIANO. Il Tribunale del Riesame ha disposto gli arresti domiciliari per Hamza El Kamily, per due anni e mezzo l’incubo di professionisti, negozi e hotel del Comune di Mogliano. L’uomo, difeso dall’avvocato Mauro Serpico, era ricercato per dodici furti. Ma a tradire il ladro sono state le vacanze di Pasqua, la voglia di tornare a saluta-

lenta, patrimoniale e documentale (in alcuni casi con l’aggravante di aver cagionato un danno di rilevante gravità) in relazione al crac di imprese come Emmepi Costruzioni Generali con sede a Maserà (soci Gasparini e Mirko Niero, uscito di scena in quanto è morto) e altre. Bonaiuto è stato condannato anche per sostituzione di persona. Ecco come funzionava il meccanismo. Nel 2008 Emmepi, investita dalla crisi dell’edilizia, naviga in cattive acque. I soci Niero e Gasparini cercano di salvare il salvabile: tramite un sito Internet vengono in contatto con l’ex bancario Cassioli che opera per il gruppo Catapano, un clan campano che aggancia aziende in difficoltà. Aziende di cui – si scoprirà poi – intascava i crediti tramite società satellite, poi le intesta-

va a prestanome facendole fallire. Gasparini e Niero tentano di ripianare il passivo di oltre 760 mila euro investendo 100 mila euro. Ma non serve. Pochi mesi prima del fallimento – sotto la regia di Bonaiuto e Cassioli – i due cedono le quote al prestanome Cascarino che diventa socio unico e amministratore, la denominazione sociale cambia in Casca sas e la sede legale dell’impresa (sede solo sulla carta) viene trasferita a Salerno. Risultato: azienda svuotata, nessun salvataggio come speravano i titolari e documentazione contabile dispersa. Più o meno lo stesso copione per altre ditte coinvolte come la ZetaTre srl di Barbiero (passivo di oltre 3 milioni a fine 2010). Srl che passa a un prestanome ed è trasferita (formalmente) a Torino; poi la cessione delle quote a una società straniera. —

stato lo stesso. Il 26enne ha agito di notte, quasi all’alba, sfruttando la disattenzione del personale impegnato a preparare la colazione per gli ospiti dell’hotel. Non appena la reception era libera, il ladro metteva le mani alla cassa della reception, sottraendo tutti i contanti incassati nella giornata. In uno di questi colpi, il 19 giugno dello scorso anno, era riuscito a trafugare ben 1.450 euro. Negli altri due furti invece, con la medesima dinamica, appena 150 e 50 euro. Il ladro aveva agito in modo spregiudicato, senza nascondersi il volto e senza cercare di evitare di finire nelle immagini della video-

sorveglianza. Motivo per cui i carabinieri di Mogliano lo avevano già denunciato. Il 26enne, italiano di origine marocchina, aveva messo a segno anche un altro colpo ai danni del Washdog di Mogliano, da cui era riuscito a trafugare 150 euro, e di una cartoleria per altri 50 euro. Inoltre si era introdotto in due studi di professionisti sempre di Mogliano, da cui aveva rubato due personal computer. Nel campionario dei colpi del 26enne anche uno scippo, nel giugno scorso. Vittima era stata una donna in bicicletta che stava rincasando in compagnia del marito. —

Forcolin: «Dopo la bonifica contiamo su qualcuno che torni a investire»

mogliano al voto

ni europee ma già divisi nelle frequentazioni territoriali: sugli endorsement si spacca il tandem formato da Più Europa di Emma Bonino e il movimento Italia in Comune di Federico Pizzarrotti. Il caso nasce dalla partecipazione dell’eurodeputato uscente David Borrelli a un incontro promosso da Piazza Civica, lista trasversale, che supporta la candidatura di Davide Bortolato. Il politico trevigiano, noto per essere stato uno dei volti simbolo del Movimento Cinque Stelle, sabato sarà ospite dell’incontro dal titolo “Votare informati”, in programma alle 11.30 al Relais Totì di Mogliano, assieme al candidato del centro destra. Sulla locandina dell’evento campeggiavano i simboli di Piazza Civica, nella quale militano anche Alberto Vianini (ex candidato alle primarie del centro sinistra) e Stefano Bison (ex assessore, sempre in quota centro sinistra), e quello della lista unica, in corsa alle europee, che unisce Più Europa e Italia in Comune (presto eliminato). Immediata, è stata la levata di scudi del centro sinistra, al punto tale che i vertici regionali hanno ritenuto di dover precisare il proprio sostegno non al candidato del centro destra, ma a quello della fazione opposta, cioè il sindaco uscente del

natore, Gianluca Forcolin, ieri mattina dal sito dell’ex Nuova Esa. «Sarebbe davvero bello che una volta conclusa la bonifica, ci sia in questa fetta di territorio tanto unico sotto il profilo paesaggistico, qualche impren-

ditore che vede lontano e che riesca davvero a creare occupazione e mettere in moto l’economia». «Questo è un momento storico» ha commentato il sindaco di Marcon, Matteo Romanello «una promessa mantenuta». L’assessore moglianese Oscar Mancini, ha proposto che la parte di Nuova Esa che ricade nel comune di Mogliano, diventi un’area di ristoro dedicata a chi usufruisce dello Zero, una sorta di Parco del fiume Zero.

l’appello degli amministratori

re i familiari. I carabinieri di Mogliano lo hanno trovato durante un controllo. A El Kamily sono attribuiti dodici furti, di cui tre solo tentati, avvenuti a Mogliano tra il giugno del 2016 e il gennaio scorso. In particolare tre di questi colpi sono stati messi a segno nel quattro stelle Hotel Stucky. Il copione è sempre

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VENEZIA

GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2019 LA NUOVA

a san nicolò dei mendicoli

Scritta contro Salvini insorge il Carroccio Zaia: «Odio ordinario» La denuncia attraverso Fb del deputato Alex Bazzaro (Lega) Il governatore : «Questi signori devono finire in galera» Nei giorni in cui alla Biennale Arte è arrivata l’installazione “Barca Nostra”, messaggio quanto mai forte per riflettere sui migranti che perdono la vita in mare, a San Nicolò dei Mendicoli è apparsa una scritta contro il ministro dell’Interno, contrario alla politica dell’accoglienza. “Salvini affoga! Apriamo i porti!” ha scritto una mano anonima utilizzando una bomboletta spray rossa. A denunciare l’attacco al titolare del Viminale, il deputato veneziano della Lega Alex Bazzaro attraverso Facebook: «Anche a Venezia tanti sinceri democratici. Per buonisti, banchieri, burocrati e barconi, la pacchia è finita! Non mollare Capitano Matteo Salvini!». «Basta minacce e basta odio. La Lega veneziana condanna nuovamente attacchi di questo genere e si strige attorno al vicepresidente e leader

Salvini, preso ancora di mira da chi ignora completamente il senso della democrazia e della sana dialettica politica», ha dichiarato il deputato del Carroccio, «È arrivato il momento di mettere la parola fine a questi attacchi intimidatori che inneggiano alla violenza e all’odio più becero». A stretto giro è arrivata la presa di posizione del governatore del Veneto Luca Zaia. Anche lui a fare quadrato attorno a Salvini, bollando gli autori della scritta - e in generale i contestatori che a suo dire hanno superato la linea che li separa dalla criminalità- come «delinquenti veri e propri», auspicando che finiscano in galera. «Ancora una brutta pagina di ordinario odio. Ancora un invito alla violenza, che fa seguito a una sequenza impressionante di auguri di morte al vicepremier Matteo Salvini», ha detto

il presidente della Regione, «Per quanto tempo ancora assisteremo ad una escalation che non ha precedenti? Per quanto tempo ancora certi ambienti giustificheranno tali atteggiamenti con una scrollata di spalle, inconsapevoli che qui si parla di delinquenti veri e propri e che soltanto per fortunate coincidenze e la vigilanza delle nostre brave forze dell’ordine qualcuno non è ancora riuscito a passare dalle parole ai fatti? A Treviso, per dirne una, qualcuno, con una bomba piazzata nella sede della Lega, ci è andato vicino». «È ora di finirla, è ora che la vera democrazia fatta di confronto civile abbia il sopravvento e che questi signori, che non sono più dei provocatori ma hanno passato la linea che li separa dalla criminalità, finiscano dove devono stare: in galera». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

La scritta contro il ministro Salvini a San Nicolò dei Mendicoli

asili nido e polemiche

Altre tre interrogazioni della Sambo «Violato il regolamento comunale» Disservizi negli asili nido comunali, tre nuove interrogazioni della capogruppo del Pd Monica Sambo che evidenzia violazioni ai principi nazionali e al regolamento comunale dei nidi nella gestione del personale supplente.

«La giunta Brugnaro, dopo ormai 4 anni, dimostra di non aver ancora capito come gestire in modo efficiente i servizi educativi», denuncia. «Per il Partito Democratico, l’attuale (mala) gestione del servizio scolastico comunale si

verso le europee

Candiello (M5S): «Venezia è speciale No alle grandi navi e tutela della laguna» «Venezia deve ritrovare la sua scala, a partire dalle grandi navi». E’ questo l’obiettivo di Antony Candiello, mestrino, candidato alle politiche europee per il Movimento 5 Stelle, che ieri si è presentato ufficialmente attorniato dai fedelissimi pentastellati. Le tematiche ambientali sono al centro della campagna elettorale di Candiello, attivo da anni sul fronte dell’inquinamento dell’aria, precedentemente impegnato in prima linea con le realtà ambientaliste di Marghera sui temi del rischio chi-

mico e dell’inquinamento industriale. Ma anche in settori come la green economy, l’innovazione e tecnologie per l’ambiente, la mobilità elettrica, il contenimento del global warming. Tutte questioni sul tappeto che riportano a Venezia al suo delicato equilibrio da salvaguardare. Ecco perché secondo il candidato, bisogna ritrovare quella che lui definisce la “scala Venezia”, ossia un’unità di misura adeguata per una città tanto speciale e a rischio: «Nel programma ci sono le barche elettriche, le

nuove energie, ma soprattutto la protezione della laguna dalle grandi navi: «La “classe Venezia”» spiega «significa che la scala va ridotta: non possiamo far entrare in laguna dei mostri, il decreto Clini-Passera aveva un suo senso, la scala va calibrata all’area veneziana, ossia una taglia compatibile con la laguna, le grandi non entrano insomma. Una scala serve nell’ambito del turismo, che non può distruggere la città e non deve essere di massa perché crea solo danni e nessun vantaggio. Una scala Ve-

nezia serve nella produzione industriale: l’unità di misura massiccia che è andata avanti per cento anni a Marghera, quella della produzione legata alla chimica è oramai passato, oggi serve la qualità della tecnologia e del prodotto». E ancora: «Venezia, che ha delle caratteristiche uniche deve recuperare una sua leadership a livello europeo e il suo ruolo positivo, è il simbolo della rinascita, solo in questo modo ne avranno vantaggio tutti. La grande opportunità è quella di andare verso un modello po-

Antony Candiello

st-oil, perché il modello inquinante non genera più lavoro. Le grandi infrastrutture di cui ha bisogno l’Europa non sono più autostrade, ma sono sono le infrastrutture di circuiti energetici, ecco il futuro della

configura come una grave violazione dei principi normati a livello nazionale, oltre che del Regolamento comunale», denuncia la Sambo. «Inoltre, non garantire la continuità educativa negli asili nido del Comune di Venezia rappresenta un comportamento lesivo dei diritti delle bambine e dei bambini, in quanto, la continuità educativa costituisce uno degli elementi fondamentali per l’ armonioso e positivo inserimento dei piccoli nella vita scolastica». —

città». Prosegue: «Venezia in Europa non è ascoltata, la nostra rappresentanza politica spesso è stata distratta, quello che è importante è ripristinare il valore della città». «Antony è conosciuto» ha aggiungo il consigliere del movimento 5 Stelle, Davide Scano «non è uscito dal nulla e lanciato nella competizione come altri candidati. Ha alle spalle quasi dieci anni di attivismo con i 5 Stelle, prima ancora si è contraddistinto per le battaglie fatte a Marghera sul ciclo chimico, il fosgene, la sua è una candidatura molto forte. E’ riuscito a passare le prime due fasi di primarie interne sulla piattaforma Russot, la prima a livello veneto e la seconda allargata e si è piazzato decimo. E’ l’unico del Comune di Venezia ed è la candidatura più forte a livello provinciale». — Marta Artico

la sindaca: «difendiamo il litorale»

Cavallino-Treporti al Consiglio di Stato per fermare il piano De Piccoli–Duferco a ricordo della fine della guerra

Corteo di russi in Riva Un corteo con l’insegna «Reggimento immortale» ha sfilato lungo Riva degli Schiavoni. Si tratta di una tradizione russa (e dei russi nel mondo) di celebrare la fine della seconda guerra mondiale. Ciascun partecipante porta la foto di un parente morto in guerra, da qui il nome di «Reggimento immortale».

«Ci costituiamo a resistere in giudizio anche nel ricorso al Consiglio di Stato, dopo che al Tar, contro il progetto De Piccoli-Duferco promosso dall’Autorità Portuale di Venezia. In più occasioni, in più sedi ed attraverso atti, abbiamo evidenziato la nostra contrarietà al porto grandi navi di Punta Sabbioni». Il comune di Cavallino-Treporti ribadisce l’ennesimo “no” all’ipotesi di un approdo per le grandi navi

nel suo territorio, diventando parte in causa del ricorso che si oppone al progetto De Piccoli-Duferco. «Continueremo a difendere il litorale in prima linea con l’Autorità Portuale», conferma il sindaco Roberta Nesto, «portando avanti l’interesse di territorio e abitanti». Venerdì l’amministrazione ha avviato la procedura contro i Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture per ottenere l’annullamento del parere po-

sitivo sul progetto espresso dalla commissione Via del Ministero all’Ambiente. «Ribadiamo le perplessità segnalando le molte criticità del progetto. Valutazioni, queste, espresse anche dal consiglio comunale», aggiunge Nesto, «Il progetto Venise Cruise 2.0, se attuato, provocherebbe effetti devastanti che ricadrebbero sul nostro territorio, con un modello di sviluppo turistico che non rispecchia la nostra economia.

Inoltre non porterebbe a Cavallino-Treporti nuova occupazione e metterebbe ulteriormente in difficoltà la viabilità. Gli impatti ambientali sarebbero devastanti per la zona di Punta Sabbioni, già fortemente penalizzata dal Mose». Anche il comitato “No Grandi navi a Punta Sabbioni” sei mesi fa aveva scritto al ministro Toninelli esprimendo contrarietà all’ok della Via. — Francesco Macaluso


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GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

PRIMO PIANO

Maggioranza ai ferri corti

Siri spazzato via Vincono i 5 Stelle e Salvini porge l’altra guancia Il Consiglio dei ministri allontana il sottosegretario indagato La sfida di Conte al capo del Carroccio: «Ho la tua fiducia?» Federico Capurso Amedeo La Mattina ROMA. «Era chiaro e palpabile,

attorno a quel grande tavolo di Palazzo Chigi, che qualcosa di profondo si stava rompendo. Il problema non è Siri. Cosa faremo adesso non è chiaro... oltre a dire che dobbiamo andare avanti e lavorare sulle cose che interessano la gente. Però...». Il ministro leghista non va oltre, ma sono parole che trasudano incertezza, difficoltà, alla prima vera sconfitta del suo leader, Matteo Salvini, e il rischio concreto di beccarsi

Il grillino: «Vittoria degli italiani onesti nel Paese con la corruzione più alta d’Europa» pure la terza sconfitta se l’autonomia regionale che i 5 Stelle stanno frenando in tutti i modi non sarà quella voluta dai governatori del Nord. La vicenda Siri è solo la ciliegina su una torta che per il “Capitano” diventa sempre più amara e sempre più dolce per Luigi Di Maio che ieri ha potuto cantare «la vittoria degli onesti». Come se i leghisti fossero catalogati tra i disonesti o gli amici dei disonesti, come «i loro amici di Forza Italia», punge ancora Di Maio, finiti nella bufera per l’inchiesta lombarda che sembra lambire anche il governatore Attilio Fontana.

La fotografia di quel tavolo di Palazzo Chigi l’ha scattata un ministro della Lega che ieri era ha partecipato al Consiglio dei ministri nel quale Conte ha tagliato la testa del sottosegretario Armando Siri. Lo ha fatto partendo da una domanda diretta a Salvini: «Ho ancora la tua fiducia? ». «Non è assolutamente in dubbio la fiducia nel suo operato», è stata la sua risposta. Ma su Siri – attacca Salvini – è un errore decidere di cacciarlo senza prove, senza un rinvio a giudizio, cancellando la presunzione di innocenza. Concetti ripetuti dalla ministra-avvocata Giluia Bongiorno. «E qui bisogna fare le cose scritte nel programma, abbassare le tasse, sbloccare i cantieri...», insiste il ministro dell’Interno sfoderando il cahiers de doléances mentre Di Maio si godeva la scena. «Alla fine della fiera – ragiona un esponente leghista – vedremo quanti voti prenderanno i 5 Stelle facendo una campagna elettorale su temi di sinistra e quanti la Lega. Se superiamo il 30%, arriverà una bella pernacchia». Comunque, per tornare al Consiglio dei ministri, Conte si è assentato pochi minuti dopo aver fatto ingoiare a Salvini le dimissioni di Siri (gli altri ministri non erano disposti a morire per il soldato Armando). Quando è rientrato nella sala ha voluto sincerarsi che Giorgetti avesse scritto nel verbale della riunione che la fiducia nei suoi confronti era stata espressa all’unanimità. I 5 Stelle poi sostengono che in quel

verbale i leghisti abbiano voluto esprimere la loro «perplessità» – non contrarietà – sulla decisione presa da Conte su Siri. I leghisti danno una versione diversa, cioè si sarebbero opposti. Alla fine però la conta è stata evitata e Salvini, uscendo da Palazzo Chigi, è andato al contrattacco tuffandosi in campagna elettorale. È l’ordine che ha dato a tutti nel partito. Ha incontrato le comunità terapeutiche e ha lanciato la proposta di far chiudere i negozi che vendono marijuana light. Poi ha telefonato al premier israeliano Netanyahu. I suoi collaboratori dicono che Salvini lavora, non fa saltare il tavolo per una poltrona e rilancia. C’è il decreto sicurezza 2 che arriverà a giorni e Salvini annuncia uno dei punti qualificanti: la norma spazza clan che prevede l’assunzione di 800 civili per smaltire gli arretrati dei tribunali. È una mossa contro il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Poi, appunto, il leader leghista lancia la crociata contro la droga, irritando i 5stelle e alzando i toni fino a dire in tv che sarebbe «pronto a mandare a casa il governo»: «Io con i 5S su questo sì che ci litigo, perché qualcuno vorrebbe che lo Stato diventasse spacciatore». Commento perfido dei 5S: «Salvini è un cane che abbaia e non morde». Si vedrà dopo le Europee. Intanto polemizza sui rom, spargendo sale sulle divisioni tra Virginia Raggi e Di Maio. La giornata finisce con un comizio ad Ascoli. Se c’è una cosa

Un’ora di dichiarazioni spontanee davanti ai magistrati romani Presentata memoria di 300 pagine in cui spiega i rapporti con Arata

Il vice alle Infrastrutture si difende «Io non ho mai preso denaro» IL RETROSCENA

Edoardo Izzo n monologo di circa un’ora, accompagnato da una lunga memoria difensiva: quando Armando Siri incon-

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tra i magistrati romani, è già un ex sottosegretario, ma tiene a ricostruire i suoi rapporti con l’imprenditore Francesco Paolo Arata. E, soprattutto, a negare di avere mai avuto soldi da lui, nemmeno promessi. «Ho avuto rapporti istituzionali con Arata, che è un tecnico esperto di rango in materia ambientale ed energetica», ha

spiegato. Nulla di sospetto o di inopportuno, a suo dire. «Si era presentato a me come portavoce e rappresentante sostanziale del Consorzio di produttori di energia da minieolico: è un ente rappresentativo di interessi collettivi». Di più: «Un ente “accreditato” al Registro trasparenza dei portatori d’interesse, istituito al ministe-

che Salvini non accetta è far passare i suoi uomini per corrotti o peggio collusi con la mafia. E proprio su Raggi infila il coltello nel fianco di Di Maio: «Prendo atto del fatto che Raggi è indagata da anni ed è al suo posto. I nostri candidati sono specchiati». Di Maio pensa di avere fatto scacco a Matteo e rilancia: «Se lui vuole la flat tax deve dire dove prende i soldi, le coperture. Noi vogliamo il salario minimo, una legge sul conflitto di

interessi». I 5S rispondono colpo su colpo. Anche in Consiglio dei ministri è andato in scena un battibecco di questo tipo. Salvini si è lamentato degli attacchi, personali e politici, da parte di M5S. «Fino a prova contraria siete nostri alleati, non siete all’opposizione. Così non si può lavorare». Di Maio ha risposto mettendo in fila le polemiche leghiste e i loro tentativi di «sporcare» ogni provvedimento del M5S per trasformare le vittorie grilline in mez-

ze sconfitte. Dalla via della Seta al caso Raggi, fino alla Tav. «I rapporti tra Di Maio e Salvini sono ai minimi storici. Non si salutano nemmeno più», dicono i grillini. Infine le voci che sarebbero arrivate a Berlusconi: segnali rottura del governo dopo europee sull’autonomia regionale. Dalle parti di Arcore dicono che sarebbe stato lo stesso Salvini a parlarne. I 5 Stelle ribadiscono: «Cane che abbaia non morde». —

ro dell’Industria e dello Sviluppo economico, il cui vertice apicale è l’onorevole Luigi Di Maio». Per questo motivo, ha spiegato l’ex sottosegretario, non aveva trovato controindicazioni a spingere per un emendamento che avrebbe favorito questi produttori. Conferma: «L’ho veicolato al ministero dell’Industria e dello Sviluppo economico». Allo stesso tempo, precisa: «Non ho mai anteposto i miei interessi a quelli del governo e non ho mai venduto la mia funzione di sottosegretario e senatore». Basterà questa appassionata autodifesa a toglierlo dai guai? Non soltanto Siri ha consegnato ai magistrati una memoria di trecento pagine, ma ha anche depositato le chat tra lui e Arata (che a rigore, essen-

do parlamentare, i magistrati non hanno potuto acquisire, salvo ricostruirle sul versante del cellulare di Arata, quello sequestrato nei giorni scorsi e da 48 ore nelle mani dei periti), più la certificazione bancaria. Ovvio che da qui non salterà fuori la prova della presunta mazzetta da 30mila euro che è stata desunta da un’intercettazione tra Arata padre e Arata figlio. Siri – ha scritto Fabio Pinelli, difensore del senatore leghista, in una nota – ha anche precisato che la sua condotta rispetto alle norme sul settore eolico finite al centro dell’indagine, è stata «non solo lecita, ma finanche politicamente doverosa». Già. «Quelle proposte emendative, poi non approvate in sede legislativa, le ritene-

va e le ritiene assolutamente condivisibili; anche perché del tutto coerenti, politicamente, con il cosiddetto contratto di Governo e le indicazioni di programma della Lega e del Movimento 5 Stelle: tutte orientate, in materia di sostegno del fabbisogno energetico e tutela ambientale, a imprimere una fortissima accelerazione al mercato delle piccole installazioni che producono energia da fonte eolica». Se il premier Giuseppe Conte ha definito «inopportuno» quell’emendamento, insomma, all’opposto Siri lo ritiene più che «condivisibile», perché la filosofia di fondo è coerente con l’ambientalismo espresso nel contratto gialloverde. —

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GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

BELLUNO

società comunali

Sportivamente chiude in utile e investe in tutti gli impianti Approvato il bilancio della realtà che gestisce le strutture cittadine Una prima parte del Parco Fluviale di Lambioi fruibile entro l’estate BELLUNO. Sportivamente Bellu-

no è in utile e la società ha in programma interventi in tutti gli impianti. È quanto emerso ieri dall’assemblea annuale dei soci per l’approvazione del bilancio, alla presenza del sindaco Jacopo Massaro, dell’amministratore unico, Fabio Gasperin e del revisore dei conti, Attilio Sommavilla. Il bilancio della società che gestisce i principali impianti sportivi comunali si è chiuso con un utile netto di 26mila euro, esclusi i cespiti relativi al Parco di Lambioi, pari a 34mila euro, per i danni causati dalla tempesta Vaia; la società, tramite il Comune, ha già fatto richiesta alla Regione Veneto di contributo per il ripristino. In attesa della riapertura del Parco di Lambioi, gli interventi più consistenti si concentrano sugli impianti sportivi: «Entro l’estate, alla piscina sarà attivo il nuovo impianto termico con sette caldaie a condensazione, che sostituiranno le due caldaie datate 1984», annun-

L’approvazione del bilancio di Sportivamente Belluno durante l’assemblea di ieri

cia Gasperin. «Sempre entro giugno, installeremo la terza pompa per migliorare il sistema di filtrazione dell’acqua, investimento da 18mila euro». Nel frattempo, verranno installati del pannelli solari per l’acqua calda su una porzione del tetto della Spes Arena; costo previsto, 8mila euro.

Per il PalaSport, invece, si registra la partecipazione al bando Coni “Sport e Periferie” per il rifacimento della centrale termica. «Sono tutti lavori che contribuiscono a migliorare l’efficienza energetica degli impianti, con un risparmio per le casse della società», continua

domenica con la casa dei beni comuni

Gasperin. «Sono anche segnali importanti verso l’ambiente, che ribadiscono il nostro impegno contro il riscaldamento globale», aggiunge il sindaco. È in fase di valutazione anche la sostituzione in piscina della batteria termo-ventilante della vasca baby: «Qui parliamo di cifre più sostanziose,

almeno 40mila euro», spiega Gasperin, «che non possiamo sostenere da soli. Valuteremo se effettuare l’operazione e, in caso, chiederemo supporto al Comune». Tutti gli interventi programmati saranno svolti in collaborazione con gli uffici tecnici comunali. Tra le novità del 2020, il probabile ingresso di un nuovo impianto da gestire: «A metà dell’anno prossimo, i Vigili del Fuoco lasceranno la caserma di Mussoi per trasferirsi alla Toigo», annuncia il sindaco. «Gli spazi dell’attuale caserma sono di proprietà comunale, e si può pensare a uno sviluppo della palestra presente». Due le situazioni di stallo: «Per il Polisportivo, attendiamo lo sblocco dei fondi del precedente bando Coni», spiega il sindaco, «700mila euro per il rifacimento della pista di atletica, l’installazione dei tornelli, la sistemazione dei bagni e altri interventi». Attesa anche per il Parco di Lambioi: «Il tavolo di monitoraggio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri non è più stato convocato, e attendiamo risposta alla nostra richiesta di rimodulazione dell’intervento, nell’ambito dei progetti di rigenerazione urbana», sottolinea Massaro. «La convenzione consente modifiche ai progetti in caso di “cause di forza maggiore” e credo che il passaggio di un uragano possa essere considerato a pieno titolo un evento straordinario. Nel frattempo, i lavori del Genio Civile procedono e contiamo di rendere agibile una parte del Parco per

l’estate. Nell’ultimo biennio di gestione, c’è stata una svolta importante nella società. Sono stati ridefiniti i rapporti tra Comune e Sportivamente, grazie anche al prezioso lavoro dell’assessore Marco Bogo, e c’è stata una continua attenzione alla messa a norma e alla sicurezza di tutti gli impianti. Siamo soddisfatti di quanto fatto e di quanto faremo, che ha portato le nostre strutture ad essere degne di una città capoluogo». — i numeri

La piscina vola a 185 mila accessi 51 mila tra i bimbi Ottimi i numeri sull’utilizzo degli impianti cittadini gestiti da Sportivamente Belluno. I quattro campi da volley e quello da calcetto della Spes Arena, nel 2018, sono stati utilizzati da società sportive e scuole per 4194 ore; 8035 invece le ore di utilizzo del PalaSport, tra palestra grande, piccola, judo e boulder. Il Polisportivo ha fatto registrare 4503 ore di utilizzo, divise tra pista di atletica (2091), campo sintetico (1700) e campo grande (712). Quasi 185mila, infine, gli accessi alla piscina: ottimi risultati per i corsi di nuoto per bambini (oltre 51mila accessi) e per l’acquagym (16445).

il provvedimento all’esame del senato

Workshop, pranzo e musica D’Incà: «Rimborsi più rapidi alla scoperta dello Spazio Ex grazie allo Sblocca cantieri» BELLUNO. Una domenica in

compagnia, per pranzare insieme, confrontarsi e divertirsi. Nuovo appuntamento, questa domenica a partire dalle 11, allo Spazio Ex, la Casa dei Beni Comuni di via Tiziano Vecellio. Il programma è molto ricco e andrà avanti per tutta la giornata. L’apertura sarà alle 11, per un “Aper.intro” durante il quale agli ospiti verrà spiegato il percorso fatto in questi anni all’interno dello Spazio Ex e i progetti da qui in avanti. Poco dopo (11.30) spazio alla creatività con il primo dei due workshop, quello dedicato al riuso dei pallet. L’agile laboratorio insegnerà alcuni trucchi per trasformare i bancali in elementi di arredo utili ed originali. Il secondo workshop inizierà alle 14.30 e sarà invece dedicato ai bambini, ma con le mani degli adulti: è il workshop “Paperetta” che insegnerà a costruire un giocattolo fatto a papera di legno con le ruote. Per frequentare entrambi gli workshop è opportuno prenotare al 3401435647. Alle 12.30 tutti a tavola per il pranzo di autofinanziamento della cassa legale, appuntamento che si rinnova mensilmente (prenotazioni e info 3207661251 o bencal1964@libero.it). Alle 15.30 sarà il momento di ballare con la dj set di vi-

Il deputato del M5S spiega la misura prevista nel decreto e che potrà semplificare e velocizzare l’iter ai privati del post Vaia BELLUNO. L’articolo 26 del De-

Uno dei tanti incontri organizzati allo Spazio Ex

nili d’epoca di “Maurizio e i suoi atomi”. Nel frattempo, per tutta la giornata, si potranno scoprire le attività dello Spazio Ex con gli stand stabili allestiti nell’area dell’ex caserma Piave. Cinque gli ambiti da scoprire. Il primo, Beeink Serigrafia, è un vero e proprio laboratorio di serigrafia artigianale sociale. Durante la giornata verrà spiegato il progetto con un Live Printing. Allo Spazio Ex c’è anche Belluno Più, il sito di informazione indipendente di approfondimento e analisi delle temati-

che ambientali, sociali, economiche e politiche. Il terzo ambito è quello di “Nessuno resti solo & l’Italia che resiste”, una rete che vuole dare risposte alle persone in stato di bisogno lì dove il welfare latita. Difesa dei diritti delle donne e di tutti i discriminati sono alla base del progetto femminista “Suffragette & non una di meno”; e infine “Socialità contadina & liberi dai veleni”, progetto di agricoltura condivisa e contro l’ipersfruttamento della terra e l’uso sconsiderato dei pesticidi. —

creto Sblocca-cantieri, all’esame del Senato, contiene una novità importante per cittadini e operatori turistici della montagna bellunese colpiti dall’ondata di maltempo dello scorso ottobre. «La modifica apportata al Codice della Protezione Civile», dichiara il deputato bellunese Federico D’Incà (M5S), «consentirà di prevedere nelle ordinanze o nelle deliberazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri l’avvio dell’attuazione non solo delle prime misure ma, in via più generale, l’attuazione di tutte le misure, quindi anche di quelle successive che riguardano le attività produttive e i privati danneggiati. In poche parole, vi saranno forme più semplici e rapide di ristoro per i tanti cittadini bellunesi e veneti colpiti dalla tempesta Vaia». «Sono orgoglioso di questa misura che era uno degli impegni più importanti che avevamo preso all’indomani dell’alluvione con Luigi Di Maio, in visita nei comuni colpiti per rimborsare sia le attività economiche e produttive, sia il patrimonio privato

Case scoperchiate in Agordino da Vaia

danneggiato da tali eventi», prosegue il deputato del Movimento 5 Stelle. «L’esperienza delle passate calamità, infatti, testimonia che i soggetti danneggiati ricevono i contributi a quasi due anni dall’evento calamitoso, senza contare che, spesso, le risorse stanziate a suo tempo non sono più disponibili», commenta il parlamentare bellunese. «Con la modifica citata, l’erogazione sarà molto più veloce e saranno abbattuti i tempi eliminando il ricorso a ordinanze successive per la disciplina delle modalità e dei termini per la

presentazione delle istanze e la relativa istruttoria». «Ricordo a tutti che il governo ha stanziato per il Veneto e in particolare per la Provincia di Belluno oltre un miliardo di euro in 3 anni. Una cifra che mai si era vista prima e che darà la possibilità di gestire una completa messa in sicurezza del territorio. Come M5S», assicura in conclusione D’Incà, «vigileremo affinché ogni risarcimento vada a buon fine e il bellunese possa essere modello di riferimento per l’Italia intera di gestione di una calamità naturale». —


PRIMO PIANO

Corriere del Veneto Giovedì 9 Maggio 2019

100 Costo annuo

Il costo per la gestione e la manutenzione del Mose è stimato nella relazione diffusa dal ministero per le Infrastrutture e i Trasporti in circa 100 milioni di euro all’anno

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Oneri per la Regione

Il capitale sociale della Società pubblica, secondo il Mit, proverrebbe dallo stesso dicastero, da Mef, Mipaaft, Mibac e Regione Veneto, con un contributo di 15 milioni di euro ciascuno

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Oneri per Venezia

Città metropolitana e Comune di Venezia (ma il secondo è parte integrante della prima) dovrebbero contribuire con 10 milioni ciascuno. Si prevede, inoltre, un contributo di 5 milioni dall’Autorità portuale

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L’EMENDAMENTO DEL MIT VENEZIA Un supercommissario per il Mose. È la svolta impressa dal ministero alle Infrastrutture per finire presto l’opera con i lavori alle dighe mobili a rilento dopo un periodo di stop troppo prolungato, e sullo sfondo lo scontro tra il Provveditore alle opere pubbliche del Triveneto Roberto Linetti («I soldi ci sono, mancano i progetti», ripete da tempo) e i due commissari del Consorzio Venezia Nuova (e quindi dei privati) Giuseppe Fiengo e Francesco Ossola. Adesso basta, comanderà il nuovo commissario straordinario, che assume direttamente anche le funzioni di stazione appaltante per procedere spedito con i lavori, in accordo con il Provveditore. La decisione è stata presa nei giorni scorsi dopo un vertice del ministro con i Provveditori alle opere pubbliche e ieri è stata messa nero su bianco con la presentazione dell’emendamento del Mit al decreto «Sblocca cantieri» per dare soluzioni a una serie

Supercommissario e agenzia pubblica così il governo gestirà poteri e fondi

di problemi sulle opere pubbliche che ha portato a proporre una raffica di commissari. Per Venezia la svolta riporta le competenze allo Stato: da una parte con il commissario straordinario dall’altra con la creazione di una società pubblica composta da quattro ministeri (Infrastrutture, Economia e Fi-

nanze, Ambiente, Beni culturali), Regione Veneto, Città metropolitana, Comune di Venezia e Porto che dovrà coordinare l’esecuzione, la gestione e la manutenzione del Mose, stimata in 100 milioni l’anno, e che avrà le competenze della laguna andando contro la legge di Stabilità del 2014 che dava le competenze

(mai cedute) sulle acque alla Città metropolitana. Terzo elemento è il superamento del Comitatone, l’organo creato dalla Legge speciale per programmare le azioni di salvaguardia e definire i finanziamenti che vedeva gli enti locali al centro. Il ministero ha annunciato un decreto sulla ripartizione dei fondi a

Grandi opere In alto Danilo Toninelli (M5s) alla guida del Mit, il ministero delle Infrastrutture e delle opere pubbliche. A sinistra le paratoie di una delle bocche di porto del Mose, il sistema a dighe mobili contro l’acqua alta

Il cantiere eterno

Già 16 anni di lavori E nell’anniversario riprende il processo sporti) che appioppa al Veneto e a Venezia una batosta milionaria per i costi di gestione. Lo «sfondo», si fa per dire, resta il completamento al ralenty di un’opera monstre che, però, vedrà tempi di realizzazione più lunghi delle piramidi egiziane. Scrivono gli storici che la maestosa piramide di Cheope richiese una decina d’anni d’edificazione. E la soglia psicologica dei dieci anni di cantieri si applica, agevolmente, anche ad altre

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opere immani: dalla linea Maginot che avrebbe dovuto difendere la Francia dai panzer nazisti all’Autosole, il traforo del Monte Bianco e l’avveniristico tunnel sotto la Manica. E il Mose? Il contatore del sistema a dighe mobili è già arrivato a segnare sedici anni tondi tondi - maggio fatale si diceva - senza che ancora ci sia una data di ultimazione. Solo la speranza che entro l’inizio dell’estate si completino i lavori di San Ni-

colò. Chioggia dovrebbe essere in funzione anche prima, poi toccherà a Malamocco. Per fine anno, insomma, le dighe del Mose potrebbero essere in grado di chiudersi. Previsioni, non si avverò quella di Pietro Lunardi che, allora, sedeva sulla poltrona di Toninelli: «I lavori saranno conclusi entro otto anni e finalmente, i veneziani potranno lasciare a casa gli stivali». Impossibile dimenticare la battuta tranchant e, questa sì, profetica del sindaco filosofo Massimo Cacciari negli anni Novanta: «C’è acqua alta? Veneziani, mettetevi gli stivali!». Chissà che ne pensa oggi Cacciari, l’unico a tentare di fermare un’opera che in tanti definiscono «nata male». E fra processi, faide istituzionali, liti sui costi e ritardi infiniti, è proseguita anche peggio. Martina Zambon © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ferro Fini/1

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Nuovi turni Legge cultura per le farmacie c’è il via libera VENEZIA Nuove norme per i

turni delle farmacie in Veneto. Ieri, il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità nella seduta odierna il progetto di legge sulla «Disciplina dell’orario di servizio, dei turni e delle ferie delle farmacie». Il riordino riguarderà i turni diurni, notturni e festivi ma anche gli orari di apertura e chiusura delle farmacie. Si parte anche con i canali digitali per ampliare la possibilità di informazioni al cittadino in merito ai turni e agli orari.

VENEZIA La parola d’ordine, per l’assessore regionale Cristiano Corazzari, era «snellire la ‘vecchia’ normativa del settore». La risposta è arrivata ieri con l’approvazione in consiglio regionale della legge quadro sulla cultura che prevede un utilizzo massivo dei fondi europei per le imprese culturali potendo contare su oltre 300 tra musei, monumenti e aree archeologiche, 1000 biblioteche, 800 archivi e più di 800 spazi teatrali e sale cinematografiche e oltre 3.800 Ville Venete.

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Nicola Pellicani (Pd) Cosa risponderebbe Toninelli ai sindaci del territorio di fronte a una domanda sulla risoluzione del nodo delle grandi navi? Venezia e agli altri Comuni della gronda lagunare bypassando il Comitato. «Mi chiedo perché si ostini a non convocare l’organo preposto a questo scopo — interviene a gamba tesa il parlamentare pd Nicola Pellicani — . Evidentemente il ministro alla Confusione Toninelli, preferisce non mettere attorno a un tavolo i sindaci e i rappresentanti dei vari enti e territori. Cosa risponderebbe loro di fronte a una domanda sulla risoluzione del nodo delle grandi navi, oppure dell’operatività del porto?». «Il ministero ha più volte segnalato l’esigenza di convocare il Comitatone per la suddivisione delle risorse», sottolineano gli Uffici di Porta Pia. Ma inutilmente. Il decreto — che consentirà di sbloccare i 265 milioni fermi da quasi due anni per gli interventi di salvaguardia — prevede la suddivisione (in base alla proposta di riparto su criteri storici che tiene conto anche dell’ampiezza degli ambiti territoriali di riferimento) di 20 milioni di euro per il 2018 e trenta dal 2019 al 2024 ai Comuni di Venezia, Chioggia e Cavallino e di cinque milioni (2018) e dieci per i restanti anni alle amministrazioni di Codevigo, Campagna Lupia, Mira, Quarto d’Altino, Jesolo e Musile di Piave. La rivoluzione, nell’aria da tempo (tanto che erano stati fatti i nomi del provveditore Linetti ormai prossimo alla pensione e del sindaco Luigi Brugnaro — entrambi però pronti a smentire le voci — ma anche di Fabio Riva ex responsabile dell’Ufficio Salvaguardia del Magistrato alle Acque e Federico Vittorio Rapisarda, Provveditore delle Opere pubbliche del Lazio ) è la nomina del supercommissario al Mose che dia l’accelerata finale. «I ritardi finora registrati per il completamento e la messa in esercizio — dice la relazione illustrativa agli emendamenti — impone l’adozione di un commissario incaricato di sovraintendere alle fasi di comp l e t a m e n to , co l l a u d o e avviamento nonché della manutenzione», stimata dal ministero in cento milioni di euro all’anno che potrebbe essere affidata a un pool di imp r e s e t r a m i te u n a g a r a pubblica al massimo ribasso che comprenda anche la gestione. Precisazione (della stessa nota): «Il compenso del commissario non peserà sulla finanza pubblica, ma dovrà trovare copertura (essere sottratto, ndr) dal quadro economico dei lavori del Mose». F. B. © RIPRODUZIONE RISERVATA


PRIMO PIANO

Corriere di Verona Giovedì 9 Maggio 2019

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Oneri per la Regione

Il capitale sociale della Società pubblica, secondo il Mit, proverrebbe dallo stesso dicastero, da Mef, Mipaaft, Mibac e Regione Veneto, con un contributo di 15 milioni di euro ciascuno

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Oneri per Venezia

Città metropolitana e Comune di Venezia (ma il secondo è parte integrante della prima) dovrebbero contribuire con 10 milioni ciascuno. Si prevede, inoltre, un contributo di 5 milioni dall’Autorità portuale

colò. Chioggia dovrebbe essere in funzione anche prima, poi toccherà a Malamocco. Per fine anno, insomma, le dighe del Mose potrebbero essere in grado di chiudersi. Previsioni, non si avverò quella di Pietro Lunardi che, allora, sedeva sulla poltrona di Toninelli: «I lavori saranno conclusi entro otto anni e finalmente, i veneziani potranno lasciare a casa gli stivali». Impossibile dimenticare la battuta tranchant e, questa sì, profetica del sindaco filosofo Massimo Cacciari negli anni Novanta: «C’è acqua alta? Veneziani, mettetevi gli stivali!». Chissà che ne pensa oggi Cacciari, l’unico a tentare di fermare un’opera che in tanti definiscono «nata male». E fra processi, faide istituzionali, liti sui costi e ritardi infiniti, è proseguita anche peggio. Martina Zambon © RIPRODUZIONE RISERVATA

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L’EMENDAMENTO DEL MIT

Costo annuo

Il costo per la gestione e la manutenzione del Mose è stimato nella relazione diffusa dal ministero per le Infrastrutture e i Trasporti in circa 100 milioni di euro all’anno

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VENEZIA Un supercommissario per il Mose. È la svolta impressa dal ministero alle Infrastrutture per finire presto l’opera con i lavori alle dighe mobili a rilento dopo un periodo di stop troppo prolungato, e sullo sfondo lo scontro tra il Provveditore alle opere pubbliche del Triveneto Roberto Linetti («I soldi ci sono, mancano i progetti», ripete da tempo) e i due commissari del Consorzio Venezia Nuova (e quindi dei privati) Giuseppe Fiengo e Francesco Ossola. Adesso basta, comanderà il nuovo commissario straordinario, che assume direttamente anche le funzioni di stazione appaltante per procedere spedito con i lavori, in accordo con il Provveditore. La decisione è stata presa

Supercommissario e gestione pubblica con una nuova società La svolta di Toninelli nei giorni scorsi e ieri è stata messa nero su bianco con la presentazione dell’emendamento del Mit al decreto «Sblocca cantieri» per dare soluzioni a una serie di problemi sulle opere pubbliche. Da una parte la raffica di commissari (oltre a quello

del Mose) dall’altra — per quanto riguarda la Laguna — la creazione di una società pubblica composta da quattro ministeri (Infrastrutture, Economia e Finanze, Ambiente, Beni culturali), Regione Veneto, Città metropolitana, Comune di Venezia e

Porto che dovrà coordinare l’esecuzione e l’affidamento delle attività di gestione e manutenzione del Mose (anche con l’introduzione di una tassa di scopo) e un decreto imminente sulla ripartizione dei fondi a Venezia e agli altri Comuni della gronda lagu-

nare bypassando il Comitatone (l’organo creato dalla Legge speciale per programmare le azioni di salvaguardia e definire i finanziamenti). «Mi chiedo perché si ostini a non convocare l’organo preposto a questo scopo — interviene a gamba tesa il parlamentare pd Nicola Pellicani — . Evidentemente il ministro alla Confusione Toninelli, preferisce non mettere attorno a un tavolo i sindaci e i rappresentanti dei vari enti e territori. Cosa risponderebbe loro di fronte a una domanda sulla risoluzione del nodo delle grandi navi, oppure della operatività e del Porto?». «Il ministero ha più volte segnalato l’esigenza di convocare il Comitatone per la suddivisione delle risorse», sottolineano gli Uffici di Porta Pia. Ma inutilmente. Il decreto — che consentirà di sbloccare i 265 milioni fermi da quasi due anni per gli interventi di salvaguardia — prevede la suddivisione (in base alla proposta di riparto su criteri storici che tiene conto anche dell’ampiezza degli ambiti territoriali di riferimento) di 20 milioni di euro per il 2018 e trenta dal 2019 al 2024 ai Comuni di Venezia, Chioggia e Cavallino e di cinque milioni (2018) e dieci per i restanti anni alle amministrazioni di Codevigo, Campagna Lupia, Mira, Quarto d’Altino, Jesolo e Musile di Piave. La rivoluzione, nell’aria da tempo (tanto che erano stati fatti i nomi del provveditore Linetti ormai prossimo alla pensione e del sindaco Luigi Brugnaro — entrambi però pronti a smentire le voci — ma anche di Fabio Riva ex responsabile dell’Ufficio Salvaguardia del Magistrato alle Acque e Federico Vittorio Rapisarda, Provveditore delle Opere pubbliche del Lazio ) è la nomina del supercommissario al Mose che dia l’accelerata finale al completamento dell’opera, che ancora tentenna. «I ritardi finora registrati per il completamento e la messa in esercizio — dice la relazione illustrativa agli emendamenti — impone l’adozione di un commissario incaricato di sovraintendere alle fasi di completamento, collaudo e avviamento nonché della manutenzione», stimata dal ministero in cento milioni di euro all’anno che potrebbe essere affidata a un pool di imprese tramite una gara pubblica al massimo ribasso che comprenda anche la gestione. «Ciò consentirebbe di individuare un soggetto gestore in possesso del know-how per una corretta gestione del sistema Mose — sottolinea il ministero nella relazione — anche ai fini della programmazione degli interventi di manutenzione che dovranno tenersi». Precisazione (della stessa nota): «Il compenso del commissario non peserà sulla finanza pubblica, ma dovrà trovare copertura (essere sottratto, ndr) dal quadro economico dei lavori del Mose». F. B. © RIPRODUZIONE RISERVATA


REGIONE

GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

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verso le elezioni europee e comunali

contrasto alle mafie

Candidati al verde, votanti in calo L’Osservatorio: campagna spenta

Al Ferro-Fini seduta segreta sul crimine organizzato

Il politologo Feltrin: «Il parlamento di Strasburgo è percepito da molti come un’entità lontana e inutile»

VENEZIA. Sessione di lavoro

seggi a Bruxelles e nei municipi: l’incognita è legata all’esordio del nuovo “motore di diffusione” del ministero dell’Interno che promette aggiornamenti in tempo reale anziché ad intervalli fissi.

Filippo Tosatto VENEZIA. Cinque anni fa, il voto

europeo calamitò ai seggi il 63,9% dei veneti. «Scordatevi quella percentuale, il 26 maggio l’affluenza sarà nettamente inferiore», profetizza il politologo Paolo Feltrin, lesto a snocciolare due fattori che spingono la partecipazione al ribasso: «La competizione elettorale è impalpabile, partiti e candidati sono squattrinati. Altro che le campagne milionarie degli anni Novanta, la fine del finanziamento pubblico vieta spese ingenti, perfino i manifesti diventano un lusso: si saltabecca sui social media, di spot televisivi neanche l’ombra e le donazioni private sono frenate dal timore di finire in galera». LA DOPPIA TORNATA

«Non bastasse, il parlamento europeo è percepito da molti come un’istituzione lontana e per molti versi inutile: che razza di assemblea elettiva è quella che non esercita il potere le-

SMOBILITAZIONE IN ATTO

«Prevedo tempi lunghi, suggerisco di non prendere troppo sul serio i primi dati frammentari», riprende Feltrin «e, soprattutto, di guardare alle ci-

Ciambetti: «In molti centri veneti chiamati alle urne è stato arduo comporre una lista» Roberto Ciambetti presidente del Ferro-Fini e il politologo Paolo Feltrin

gislativo?». Lo studioso è di scena a Palazzo Ferro-Fini, dove l’Osservatorio elettorale diretto da Claudio Rizzato ha anticipato i contenuti della copertura on line della tornata: «Dalle ore 23 del 26 maggio seguiremo in tempo reale l’anda-

mento degli scrutini delle europee e il giorno successivo, a partire della 14, pubblicheremo i risultati delle amministrative che in Veneto coinvolgono 231 comuni». Affluenza, documentazioni, raffronti, preferenze, distribuzione di

fre assolute piuttosto che alle percentuali. A fronte di una prevedibile smobilitazione dell’elettorato, sarà importante valutare il grado di capacità delle forze politiche di rimotivare gli elettori». «Sto girando il territorio e posso confermare che in molte situazioni è stato arduo comporre le liste, di

questi tempi fare il sindaco è un compito faticoso e spesso ingrato», fa eco Roberto Ciambetti, il presidente del consiglio regionale, che accenna alla maggiore novità sulla scheda, la “preferenza di genere che, in caso di scelte tracciati sulla scheda, impone l’alternanza di uomo e donna, pena nullità dei nomi indicati. IL REBUS DELLE PREFERENZE

«Tutti le invocano salvo dimenticarsene al seggio», conclude lo studioso «appena il 18% dei veneti esprime preferenze e circola ancora la leggenda metropolitana per cui il voto al simbolo premia automaticamente capolista e candidati: assolutamente falso». Le dinamiche? A Nord-Est facile pronosticare un largo successo della Lega... «In effetti, il test più atteso dagli analisti riguarda l’Emilia Romagna che presto tornerà alle urne per rinnovare la Regione. Vedremo se, dopo il caos giudiziario che ha travolto l’Umbria, le roccaforti rosse resisteranno o saranno espugnate». —

bottin e covolo, rappresentanti dell’associazione

Tagli ai vitalizi, gli ex consiglieri in trincea «Legge iniqua che ignora la Costituzione» Ascoltati in commissione annunciano ricorsi legali La replica del 5 Stelle Scarabel e di Sandonà (Lega): i cittadini esigono la fine dei privilegi VENEZIA. Gli ex consiglieri regionali beneficiari del vitalizio - in Veneto sono 242 (eredi inclusi) per un costo annuale prossimo agli 11 milioni - difenderanno con le unghie e con i denti gli assegni varianti da mille a 4 mila euro “minacciati” dai tagli concordati tra Stato e Regione.

Se la volontà del presidente Roberto Ciambetti è quella di attuare rapidamente una sforbiciata media del 12% (con un punte fino al 30) così da risparmiare almeno un milioncino l’anno, l’associazione dei “veterani” della politica veneta grida al sopruso e annuncia fin d’ora battaglia a suon di ricorsi alla Corte Costituzionale. Lo fa per voce di Aldo Bottin e Luigi Covolo (presidente e segretario del sodalizio), comparsi ieri in commissione Affari istituzionali, nel

corso delle audizioni che precedono l’adozione del provvedimento. «C’è il disegno di colpire un’intera classe politica, eletta dai cittadini, che non chiede privilegi ma esige il rispetto dei diritti acquisiti», le parole di Bottin, presidente della Regione dal 1994 al 1995 «quella che state discutendo è una legge speciale, iniqua e discriminatoria che contrasta con la giurisprudenza della Consulta e calpesta l’intera normativa in materia di trattamenti di quiescenza»; «La stessa Cor-

approvata all’unanimitÀ

Prima legge quadro della Cultura rivolta a 38 mila imprese creative VENEZIA. Due leggi di disegno

diverso, ma egualmente attese, approvate nel pomeriggio dal consiglio regionale. Anzitutto, la legge-quadro della Cultura, che abroga ben 23 “leggine” che regolavano la materia, riconosciuta «un valore straordinario, leva strategica, strumento di sviluppo, motore di innovazione economica e crescita sociale per il Veneto, anche in sinergia con il turismo». Tra gli

aspetti più rilevanti, il Programma triennale della Cultura, articolato in singoli programmi annuali, la Consulta regionale – formata da soggetti rappresentanti i diversi comparti – la digitalizzazione dei beni culturali, la promozione del volontariato culturale, la valorizzazione dei beni paesaggistici e la promozione degli eco musei, delle attività culturali ed editoria-

li, del teatro amatoriale e degli spettacoli dal vivo, delle produzioni cinematografiche e dell’audiovisivo. Presso la Giunta viene istituito l’Osservatorio dello spettacolo dal vivo «che analizzerà l’offerta di spettacolo nel territorio in tutte le sue forme». Unanime il voto dell’assemblea, soddisfatto l’assessore Cristiano Corazzari: «Il Veneto è uno straordinario giacimen-

te Costituzionale raccomanda che la rideterminazione dei vitalizi risponda a criteri di ragionevolezza, equità e temporaneità, così da evitare ulteriori contenziosi. Io chiedo: il consiglio veneto ha già ridotto in modo unilaterale le nostre indennità: dove sono finiti i risparmi conseguenti?». «Ci opporremo per vita legale a questi tagli retroattivi, palesemente incostituzionali», ha rincarato Covolo «il Governo ha costretto le Regioni a legiferare in questa di-

to culturale costituito da oltre 300 tra musei, monumenti e aree archeologiche, circa mille biblioteche e 800 archivi storici, più di ottocento tra spazi teatrali e sale cinematografiche, oltre 3800 ville. Un mondo animato da 38 mila imprese culturali e creative che rappresentano il 7, 7% del tessuto imprenditoriale nostrano». Commenti favorevoli dal Pd: «Aspettavamo questa legge da quarant’anni», le parole di Orietta Salemi; «Scelta giusta, ora ci vorranno risorse adeguate», fa eco Stefano Fracasso che invita Corazzari a «adaredegno seguito» al provvedimento «partecipando all’apertura della Biennale e sbarazzandosi così delle inutili polemiche sulla Barca Nostra». —

Simone Scarabel del M5S

rezione minacciando un taglio dei finanziamenti, è scandaloso, che fine ha fatto l’autonomia di questa assemblea?». Tant’è. Il lavoro dei commissari proseguirà e ritmo serrato con l’obiettivo di approvare in via definitiva le nuove misure prima dell’estate e c’è chi ribatte alle tesi

congiunta - e a porte rigorosamente chiuse - della prima e della sesta commissione del Consiglio regionale, riunite per incontrare i componenti dell’Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza in ordine al fenomeno della criminalità organizzata in Veneto, con particolare riferimento al radicamento della camorra nel Veneto orientale e alla luce dell’operazione condotta da Dia e forze dell’ordine del 19 febbraio scorso. Sono intervenuti, in particolare, i due nuovi componenti dell’Osservatorio: Serena Forlati, docente di diritto internazionale all’Università di Ferrara, e Stefano Dragone, già procuratore della Repubblica a Trento, entrambi coordinatori di nuclei di contrasto al crimine rispettivamente in Veneto e in Trentino. Ha preso la parola anche il vicepresidente dell’assemblea veneta, Bruno Pigozzo, che ha sottolineato l’importanza della relazione annuale sulla criminalità prevista dalla legge e in fase di stesura. —

dei contestatori: «Rivendicano di essere stati democraticamente eletti, ebbene, vale anche per noi, che abbiamo ricevuto il voto per porre fine ai privilegi», afferma Simone Scarabel dei 5 Stelle «nessuna vendetta, soltanto la volontà di voltare pagina. A Roma il Governo ha tagliato gli stipendi e le pensioni dei parlamentari, a Venezia faremo altrettanto. Retroattività? Non direi proprio, qui discutiamo il futuro non il passato». «Credo sia necessario lanciare un segnale di rinnovamento», fa eco Luciano Sandonà (Lega) «qui non si tratta di punire qualcuno ma di ridurre, fino a cancellarlo, il differenziale tra contributi versati e somme percepite. Non è una prepotenza ma una scelta di equità generazionale». — Filippo Tosatto

estesa la vendita di latte e alimenti per l’infanzia

Farmacie, riordinati i turni e gli orari Garantiti più medicinali “notturni” Novità in vista nelle farmacie: la legge regionale approvata ieri all’unanimità riordina gli orari di apertura e chiusura sul territorio veneto, riformando, ad esempio, la turnazione delle ferie e potenziando le modalità di informazione al cittadino attraverso l’attivazione di appositi canali digitali, affinché possa conoscere quali farmacie sono di turno nel territorio di competenza dell’Ulss. Significativa, a riguardo, la nuova norma che, disciplinando le modali-

tà del servizio notturno, prevede l’obbligo di dispensare i medicinali normalmente in vendita al pubblico - che dovranno essere sempre garantiti all’utente, non più a discrezione del farmacista nonché dispositivi medici (dagli apparecchi per l’aerosol al termometro), latte e alimenti per la prima infanzia. «Un passo avanti importante, conseguito dopo un lungo e serrato confronto con i farmacisti», afferma Riccardo Barbisan (Lega) artefice della proposta. —


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GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2019 LA NUOVA

PRIMO PIANO

Mose in ritardo

Tassa di scopo e super commissario Su Toninelli un coro di critiche Il ministro propone una nuova struttura con Regione, Porto e Comune per la gestione. Ossola e Fiengo a rischio

Alberto Vitucci VENEZIA Il Mose è in ritardo, serve un nuovo commissario. Di fronte all’evidenza delle difficoltà in cui versa il progetto delle dighe mobili, il ministro delle Infrastrutture volta pagina. E presenta un emendamento al decreto “Sblocca cantieri”. Proposta destinata a modificare radicalmente il quadro della salvaguardia. Un nuovo commissario, ma anche una «struttura pubblica organizzata eventualmente anche in forma societaria», che dovrà gestire la fase di completamento dell’opera, la sua manutenzione e la sua gestione. La manutenzione, che adesso il governo ammette costerà «100 milioni l’anno» - nei progetti originari si parlava di 20 - sarà finanziata con una nuova «tassa di scopo», da far pagare ai turisti. «Sono loro», si legge nella relazione, «i beneficiari ultimi del servizio di difesa della laguna di Venezia». La struttura sarà finanziata anche con i contributi degli enti che ne faranno parte. Il Comune e il Porto, la Regione e la Città metropolitana, oltre ai ministeri dell’Economia, delle Infrastrutture, dell’Agricoltura e dei Beni culturali. Una sorta di nuovo Comitatone, che però non avrà più bisogno della convocazione del governo e dei pareri degli enti locali. Ma si muoverà come una “società”. La Regione ha già detto “no”. «Non sono d’accordo su una sola riga», sbotta il presidente Luca Zaia, «è un’opera dello Stato, non saranno i veneti a pagare i costi del Mose. Lo avevamo detto anni fa. Io mi metto per traverso». Si salta anche il passaggio per la distribuzione dei fondi della salvaguardia. I fondi stanziati un anno

Danilo Toninelli

Giuseppe Fiengo

Luca Zaia

Lavori alle paratoie del Mose: la manutenzione costerà 100 milioni all’anno

Roberto Linetti

e mezzo fa dal governo Gentiloni e ancora nel cassetto (265 milioni per la manutenzione nei comuni della gronda lagunare), saranno resi disponibili da un decreto del Ministero. Ma la parte più importante dell’emendamento, sottoscritto dal ministro Danilo Toninelli, riguarda il commissario e la “struttura”. Il commissario straordinario sarà nominato con decreto del presidente del Consiglio, «su proposta del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, sentiti gli altri ministri, il presidente della Città metropolitana e il sindaco». Dovrà «so-

vraintendere alle fasi di completamento, collaudo e avviamento del sistema Mose». Assumerà direttamente le funzioni di «stazione appaltante e dovrà agire in sintonia con il Provveditore alle Opere pubbliche. Potrà avvalersi di un «supporto tecnico amministrativo» e potrà operare «in deroga alle leggi in materia di appalti». Il suo compenso sarà quello fissato dalla legge del 2011 sui dirigenti pubblici. Altri passaggi prevedono la possibilità di sottoporre al controllo preventivo della Corte dei Conti i contratti superiori ai 150 mila euro. Lo

avere conseguenze dirompenti, anche dal punto di vista legale, per la Convenzione in vigore fra Stato e concessionario, Consorzio Venezia Nuova, del 1991. Infine, la proposta di affidare le verifiche progettuali dei lavori fino a 20 milioni di euro alle stesse stazioni appaltanti. Sempre nella relazione illustrativa, Il ministero prevede «la possibilità di «esperire una gara pubblica al massimo ribasso per l'affidamento del servizio di gestione». Una mossa del ministro Cinque Stelle che adesso dovrà però ottenere l’appoggio dell’alleato di governo della

Lega. Chiaro che se l’emendamento sarà approvato aumenterebbe il potere decisionale del Ministero. Superando la legge del 2014 che prevedeva il passaggio delle competenze del Provveditorato alla Città metropolitana. Ma anche l’ipotesi contenuta nella legge per l’Autonomia del Veneto, che prevede invece l’accentramento dei poteri in capo all’Ente Regione. Resta anche da stabilire che fine faranno gli altri due commissari, Giuseppe Fiengo e Francesco Ossola, nominati dall’Anac dopo lo scandalo Mose. —

tubi sott’acqua, il malfunzionamento di alcune parti delle cerniere che andranno sostituite, i detriti e la ruggine, adesso tocca alle valvole. 936 piccoli ingranaggi che dovrebbero isolare la paratoia dall’acqua e dall’aria. Nuovi costi, e tempi che si allungano. Lo dicono ormai gli stessi progettisti, i commissari e il provveditore Linetti, nell’ultima relazione della commissione Ambiente della Camera inviata al presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, si fa presente che con questi ritmi la grande opera non potrà essere completata e collaudata per il 31 dicembre del 2021. Non è soltanto una questione di burocrazia e di incomprensioni tra i commissari e gli uffici dello Stato. Mancano i progetti. Mancano gli impian-

ti per far funzionare il sistema e per riscaldare-raffreddare i corridoi sott’acqua ed evitare dunque la formazione di muffe. Infine occorrerà riparare tutti i “guasti” scoperti in questi anni. Le tubature con i buchi, l’acciaio utilizzato che non risponde alle prescrizioni contrattuali; le corrosioni degli “steli” e di alcune parti delle cerniere, il cuore del sistema. Ma anche gli errori della conca di navigazione. Troppo piccola per le navi di ultime generazione, danneggiata dalla prima mareggiata due anni fa. E infine il nodo manutenzione. Adesso il Ministero ammette che ci vorranno almeno 100 milioni di euro l’anno. E pensa a una nuova tassa di scopo. Il dibattito è aperto. — A.V.

scopo, si legge nella relazione illustrativa, «è quello di conciliare le esigenze di legalità con un incremento del controllo preventivo, con l’autonomia degli enti locali e delle amministrazioni. «Le stazioni appaltanti», dice il Ministero, «potrebbero godere attraverso il controllo preventivo dello “schermo “relativo alla responsabilità erariale». Più veloci, dunque. E con una sola persona - il commissario straordinario - che dovrà decidere. Altro punto che farà discutere è quello che prevede la «cessazione anticipata dei contratti». Questo potrebbe

le criticità della grande opera

Mille microvalvole sono da sostituire Gli ingegneri: «Sicurezza a rischio» VENEZIA. «Le valvole del Mose difettose? Un difetto grave, con possibili rilevanti conseguenze e impatto sulla funzionalità e sulla sicurezza del sistema e sulla sua manutenzione». Un atto di accusa molto duro quello lanciato da tre ingegneri specialisti in offshore e tecnologie sottomarine. Vincenzo Di Tella, Paolo Vielmo e Gaetano Sebastiano ricordano di aver presentato pochi mesi fa un esposto al Ministero e

alla Procura perché siano verificati «la tenuta e il funzionamento del Mose». Adesso, la scoperta da parte degli stessi tecnici dei Comar dell’ennesimo “malfunzionamento” porta nuove preoccupazioni. «Le barriere rischiano il degrado funzionale, sarà necessaria un’onerosa attività di periodica sostituzione delle tubazioni e delle valvole con costi che è facile valutare nell’ordine dei milioni di euro», scrivo-

no gli ingegneri, «affidare alle valvole di tenuta il compito di realizzare, per anni e senza la possibilità di una manutenzione frequente, una sigillatura totale tra gli ambienti delle paratoie e quello degli impianti pneumatici in presenza di detriti ci pare una scommessa persa in partenza». Gli ingegneri, autori di un progetto alternativo al Mose (le paratoie a gravità) bocciato dal governo Prodi, tornano

a chiedere ai commissari un confronto tecnico sul funzionamento dell’opera alla presenza di “tecnici indipendenti”. «Un sistema complesso e dalla manutenzione impossibile», dicono, «bisognoso di energia e di cure continue». Mentre a Roma si discute sulla divisione dei poteri e sul nuovo governo del Mose, in laguna la grande opera fa i conti con l’ennesimo flop. Dopo gli allagamenti, la corrosione dei

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PRIMO PIANO

Giovedì 9 Maggio 2019 Corriere del Veneto

Il governo e il territorio

Tassa per pagare il Mose, è bufera

Cento milioni l’anno coperti dai veneti. Nuovo ticket turistico Da Zaia a Brugnaro: «Le mani nelle tasche dei cittadini» ● La lettera aperta

Noi costruttori delusi dallo «Sbloccacantieri»

di Roberto Contessi * e Giovanni Salmistrari **

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costruttori hanno atteso con grandi aspettative l’uscita del Decreto «Sbloccacantieri» per le positive ricadute in termini di Pil, lavoro e auspicato sblocco delle risorse stanziate per gli investimenti. Aspettative che sono andate deluse. Dal Dl Sbloccacantieri e gli altri provvedimenti del governo (Dl Semplificazioni, Dl Crescita e Def) non si evince una visione strategica di dove si vuole portare il Paese e il settore. Nonostante una disoccupazione dilagante, un impoverimento al di sotto della soglia di sicurezza di tutte le infrastrutture del Paese e un’incapacità di impiego delle risorse, ancora si continua a preferire la spesa corrente e a far crescere il debito pubblico. Come categoria chiediamo 2 semplici cose per l’attivazione dei cantieri: a) riperimetrazione del reato di abuso di ufficio; b) riconfigurazione della responsabilità erariale. Questi due passaggi sono preliminari a ogni altra azione. Tutte le forze politiche nei molteplici incontri ci hanno manifestato la propria più assoluta condivisione. Nessuno ha fatto nulla! Nello specifico il Dl «Sbloccacantieri», anziché agire verso una semplificazione, va ad acuire alcuni punti critici del Codice vigente: il subappalto, il limite alla procedura negoziata e l’utilizzo del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Il subappalto torna facoltà della Stazione appaltante che potrà prevederlo in una forchetta fino al massimo del 50% dell’importo dei lavori. Oggi quindi la stessa azienda si potrà trovare nell’assurda situazione di partecipare a una gara dove un giorno il subappalto è possibile per il 5% delle opere e a una gara dove un altro giorno tale limite è pari al 50%. Un effetto negativo sul sistema avrà anche la compressione dei limiti per la procedura negoziata a 200.000€ dall’attuale milione. Come denunciato anche dall’Anci, ricorrere alla procedura aperta per importi pari o superiori a 200.000 € fino a 5 milioni, nonostante l’introduzione di alcune misure «acceleratorie», porterà a un ulteriore aggravio burocratico per le Stazioni Appaltanti, con il rischio di un blocco degli affidamenti da parte delle Amministrazioni di minori dimensioni. Mantenere la soglia attuale di 1 milione risponde anche all’esigenza di tutelare le imprese del territorio evitando che siano costrette a concorrere al più alto numero di gare possibile senza alcuna seria prospettiva di aggiudicazione. Come Ance siamo favorevoli all’utilizzo del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, perché sia applicata in maniera efficace per le opere di complesso contenuto tecnico. Ma questo decreto va nella direzione sbagliata, quando prevede l’innalzamento dal 30 al 50% dell’incidenza del fattore prezzo rispetto ad altri elementi qualitativi dell’offerta. Così sarà ancora il prezzo a decidere l’aggiudicatario. La realtà è che le imprese edili continuano a soffrire ma, nonostante la perdita di 600.000 occupati, il legislatore ha come principale preoccupazione quella di andare a pranzo con i dipendenti della Pernigotti (150 lavoratori a rischio) o creare una newco nel settore delle infrastrutture per salvare grandi imprese * Presidente Ance Friuli Venezia Giulia ** Presidente Ance Veneto © RIPRODUZIONE RISERVATA

VENEZIA Una tassa di scopo (la terza, se si considera la tassa di soggiorno e il contributo di accesso), questa volta per pagare la manutenzione del Mose. Nel frattempo dovranno pagare la Regione (assieme ai ministeri di Infrastrutture, Ambiente, Beni culturali e Finanze con quindici milioni di euro ciascuno), il Comune e la Città metropolitana (dieci per entrambe) e il Porto (cinque), arrivando così ai cento milioni (annui) previsti per garantire il funzionamento delle dighe mobili alle bocche di porto. «Il Mose è un’opera nazionale e se ne deve occupare il governo», è intervenuto pesantemente il governatore d e l Ve n e t o Luca Zaia. «Sembra una manovra da burocrati di palazzo, che con l’aiuto di qualche “manina” locale ha partorito un strafalcione, viziato da evidenti profili di incostituzionalità», ha aggiunto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro lanciando il grido di battaglia. «Da oggi io e il presidente Zaia saremo insieme perché una tale assurdità non venga mai approvata». L’eco dell’emendamento del ministero delle Infrastrutture sul Mose deflagra in laguna poche ore dopo la diffusione. Perché tra le novità che apporta al «pianeta Mose» c’è anche la società di gestione delle dighe mobili, ma il testo finale fa infuriare tutti, a partire da Regione, Comune e Città metropolitana (ma anche Pd e Forza Italia), che si vedono sfilare davanti i poteri sulla laguna e vengono costretti a pagare per la manutenzione, stimata in 100 milioni l’anno. Proprio nei giorni in cui il tiro alla fune tra governo e Veneto sull’autonomia si fa sempre più aspro. «Questo ragionamento sul Mose va in direzione diametralmente opposta, lo Stato vorrebbe imporci di spendere soldi e mettere tasse per un’opera dello Stato stesso, che ha l’obbligo morale e istituzionale di occuparsi della salvaguardia di una città patrimonio del mondo intero — dice Zaia —. Avessimo l’autonomia potremmo almeno fare un ragionamento, ma oltre a non darcela, per ora, ci si inventa anche nuove imposizioni nazionali. Da parte mia, strada sbarrata». L’emendamento del ministero delle Infrastrutture allo «Sblocca cantieri» infatti lo dice chiaramente: «La manutenzione potrebbe trovare copertura mediante la compartecipazione finanziaria da parte delle amministrazioni e degli enti a vario titolo interessati al corretto funzionamento del sistema Mose». Detto fatto: sarà creata una so-

cietà pubblica che si occuperà dell’esecuzione e l’affidamento della gestione nonché della manutenzione con un capitale sociale iniziale, guarda caso, di cento milioni di euro, la cifra necessaria per le i lavori di mantenimento delle dighe. «Quante volte dovremmo pagare il Mose? Una volta come veneziani, la seconda come cittadini metropolitani, la terza veneti, la quarta come italiani?», accusa il sindaco. Del resto quattro ministeri dovranno mettere complessivamente 60 milioni, 15 la Regione, 10 la Città metropolitana e 10 il Comune. «La società è una delle tante stupidaggini

inventata per la gestione del Mose che per finanziarsi non fa altro che mettere le mani nelle tasche dei cittadini — continua Brugnaro — tutto questo è inaccettabile, gli emendamenti sono indecenti». «Si vogliono scaricare i costi su una Regione tax free, che non applica nessuna addizionale regionale ai suoi cittadini lasciando nelle loro tasche un miliardo e 170 milioni l’anno», incalza il governatore del Veneto. Di più: l’obiettivo finale è la tassa di scopo vincolata a sostenere le spese di gestione del sistema «che andrebbe a gravare sui turisti, anche giornalieri che sono i

beneficiari ultimi del Mose». E le reazioni non si sono fatte attendere: «Le tensioni del governo si scaricano anche sul dossier Mose. Sarà una prova di forza tra Lega e 5S o un altro gioco delle parti? In ogni caso la conseguenza la pagano gli italiani», dice la vicepresidente vicaria dei deputati Pd Alessia Rota. «È iniziata la ritorsione del M5s contro le Regioni che hanno chiesto l’autonomia, è una provocazione inaccettabile», attaccano i deputati veneti di Forza Italia, Piergiorgio Cortelazzo, Dario Bond e Raffaele Baratto. Francesco Bottazzo © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luca Zaia Non sono d’accordo su una riga di quell’emendamento e mi adopererò perché non venga approvato. Il Mose è un’opera nazionale e se ne deve occupare il Governo. E intanto continuano a negarci l’autonomia

Luigi Brugnaro Sono rimasto incredulo e scandalizzato. Sembra una manovra da burocrati di palazzo che ha partorito uno strafalcione incostituzionale Maggio, mese fatale per il tormentato Mose. Eppure la storia delle monumentali dighe mobili contro l’acqua alta era iniziata in pompa magna nel 2003, proprio a maggio, il 14 per la precisione. Un giorno di sole in cui l’allora premier Silvio Berlusconi, officiava una cerimonia di posa della prima pietra che ha avuto pochi eguali per i connotati quasi di sacralità dell’evento. La prossima settimana, 16 anni dopo esatti, il 14 l’agenda veneziana vede ben altro genere di cerimonia: gli appelli legati allo scandalo Mose, nella fattispecie quello post mortem dell’ex ministro Altero Matteoli e quello dell’ex sindaco Giorgio Orsoni che persegue un’assoluzione con formula piena. Nel frattempo, ieri, è deflagrata la versione di Toninelli (Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture e TraVENEZIA

Posa della prima pietra Berlusconi e la posa della prima pietra del Mose il 14 maggio 2003


Cronaca 13

L'ARENA

Giovedì 9 Maggio 2019

209.324

NEL20181.310.774 VISITATORI BEN209.324 SONOGLI STRANIERI

Nel2018lerassegnediVeronafierehannoraggiunto 1.310.774visitatori, dei quali 209.324 esteri (16 percentodeltotale);13.967espositori, di cui 2.707 stranieri (19,4

percentodeltotale);738.187imetri quadrati venduti. Le manifestazionia carattere internazionaleorganizzate in Italia hanno fatto segnare una media del 37 per cento

divisitatoriesteriedel40percento di espositori stranieri. «I risultatimoltoimportantiraggiuntinell’esercizio2018-sileggenelbilancio -sono stati possibili grazie alla ca-

72

SONO STATE GESTITE E COORDINATE 72MANIFESTAZIONI,24ALL’ESTERO

pacità di Veronafiere, e delle sue controllate,diottimizzareulteriormente la gestione diretta e il coordinamentodi72manifestazionedi cui48inItaliae24all’estero,inben

13 nazioni: Stati Uniti d’America, Messico,Brasile,Sudafrica,Marocco, Egitto, Regno Unito, Repubblica Ceca, Russia, Oman, Thailandia, CinaeHongKong.

CONTIRECORD. Okdeisocialbilancio2018:fatturatodigruppo a92,8milionieutiledi2,8milioni

Unpianoda 105 milioni perspingerelacrescita

Investimentimirati a mercatiesteri, digitale, allestimenti: Veronafiere hagiàfattodueacquisizionieprevedeunforteincremento deiricavi Francesca Lorandi

lcdadelilprossimo triennio, Maurizio Danesesaràancora presidente

SboarinaeRiello

«L’utileèdiduemilioni AlComune400milaeuro» Confermarela crescitagià avviatanell’ultimotriennio competeresempremeglio su scalainternazionale,«ma mantenendounforte radicamentoeun sostegnoal nostroterritorio». Èquanto diceilsindaco Federico Sboarinadopo l’assemblea dei socidiVeronafierecheha confermatopresidente, per il triennio2019-2022, l’imprenditoreMaurizio Danese,enominatoil nuovo Consigliodiamministrazione conMatteo Gelmetti, Giovanni Maccagnani,Barbara Blasevich eDanieleSalvagno. «Inumeri di

GiuseppeRiello Veronafieresonostati molto positiviequindi horiconosciuto, nelconfermarepresidente Danese,la suacompetenza nello svolgerel’incarico», diceil sindaco. «LaFiera haraggiunto unutile di

duemilioni,dicui metà andràinun fondodi riservaemetàai socieal Comuneandranno circa400mila euro.Sottolineopoi che l’ente,per lasua collocazioneinZai,sarà interessatomoltoalla nuova stazioneTav, al filobuseal Central parkall’ex scalomerciferroviario diSantaLucia».Presenti tra gli altriall’assemblea deisoci il presidentediFondazione CariveronaAlessandroMazzucco eildirettore GiacomoMarino,il presidentedellaProvinciaManuel ScalzottoequellodellaCamera di CommercioGiuseppe Riello. «La confermadiDanese s’inserisce in unpercorso avviatoquattroanni facon unrapporto moltobuono traComune eCamera di Commercio,che haportato risultatipositivi inFiera», dice Riello.«Il passaggioa Spagià realizzatoeoral’aumentodi capitaleconsentirannodi operare inmanierasemprepiù competitiva». E.G.

Un bilancio di gruppo in crescita con basi solide per far decollare un piano industriale 2019-2022 da 105 milioni di euro che punta ad accelerare il processo di internazionalizzazione. L’assemblea dei soci di Veronafiere spa ha approvato ieri i conti al 31 dicembre 2018. Negli uffici di viale del Lavoro c’erano i vertici del Comune di Verona (che detiene il 39,666% delle quote), della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona (24,190%), della Camera di Commercio di Verona (13,045%), di Società Cattolica di Assicurazioni (7,108%), del Banco Bpm (7,042%), dell’Agenzia Veneta per l’Innovazione nel Settore Primario (5,404%), e ancora della Provincia di Verona (1,408%), di Intesa Sanpaolo (1,081%), della Banca Veronese Cooperativo di Concamarise (0,705%), di Immobiliare Magazzini (0,189%) e della Regione Veneto (0,162%). I NUMERI. Il bilancio consoli-

dato del gruppo Veronafiere - che include, oltre a Veronafiere Spa, anche le società Piemmeti Spa, Veronafiere Servizi Spa, Milanez&Milaneze, Verona Parma Exhibitions Srl (Vpe), Metef Srl e Medinit Srl - registra ricavi per 92,8 milioni di euro, con una crescita pari a 6,8 milioni (+7,9%) sul 2017 e superiore del 3,2% alle aspettative di budget, un Ebitda di 13,9 milioni (15% sul fatturato) e un utile netto di gruppo di 2,8 milioni. Per la capogruppo Veronafiere Spa i ricavi hanno toccato 82,4 milioni, in aumento di 2,6 milioni (+3,2%) sull’anno precedente. Buone notizie anche sul fronte del risultato operativo. L’Ebitda infat-

È cominciato l’esame dei 21 curricula presentati per l’incarico di direttore artistico dell’Estate Teatrale, che comprende la rassegna scespiriana al Teatro Romano, il Verona Jazz e spettacoli di danza. A Palazzo Barbieri si è riunita per la prima volta la commissione di valutazione. L’incarico durerà fino al dicembre 2020. Il bando sarebbe scaduto il 28 dicembre 2018 ed era stato prorogato all’11 gennaio scorso, dopo numerose polemiche legate a vari

GianpaoloSavorelli, Roberto Herlitzkae Francesca BrianialRomano

ti si attesta a 12 milioni con un’incidenza del 14,6% sui ricavi mentre il risultato netto segna 1,9 milioni. GESTIONEDIRETTA. «I risulta-

ti raggiunti nell’esercizio 2018», sottolinea una nota di Veronafiere, «sono stati possibili grazie alla capacità di Veronafiere e delle sue controllate di ottimizzare ulteriormente la gestione diretta e il coordinamento di 72 manifestazioni di cui 48 in Italia e 24 all’estero, in 13 nazioni». Le sole rassegne ospitate nel quartiere fieristico veronese, hanno raggiunto 1,3 milioni di visitatori, dei quali 209.324 esteri, cioè il 16% del totale. E ancora, sono stati 13.967 gli espositori, di cui 2.707 stranieri (19,4% del totale) per un totale di 738.187 metri quadrati venduti. Le mani-

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ILBANDO. Primaseduta dellacommissioneche esamina i «curricula»

Estate Teatrale, il direttore saràsceltotra 21candidati

Unmomento dell’assembleadi Verona Fiere FOTOENNEVI

rinvii per trovare il successore di Giampaolo Savorelli, che per tanti anni ha condotto l’ Estate Teatrale, e per paletti posti sui profili dei concorrenti. La commissione del bando - messo a punto dall’assessore alla cultura Francesca Briani - è formata dal direttore dell’area cultura del Comune Gabriele Ren, dal dirigente del settore spettacolo Stefano Molon e poi da tre esperti esterni: Luigi Allegri, Paola Donati e Nicola Pasqualicchio. Tra chi ha presentato il curriculum Paolo Valerio, attore, direttore artistico del Teatro Nuovo, e l’autore, regista e compositore Alessandro Anderloni. La commissione tornerà a riunirsi il 31 maggio, a oltranza. • E.G.

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festazioni a carattere internazionale organizzate in Italia hanno fatto segnare una media del 37% di visitatori esteri e del 40% di espositori stranieri. Fondamenta solide, si diceva, per un piano industriale 2019-2022 che prevede 105 milioni di euro di investimenti. «La Fiera di Verona si è data l’obiettivo di tradurre le sfide poste dalle attuali dinamiche di mercato in linee guida capaci di indirizzare efficacemente le scelte del Gruppo e rafforzarne il posizionamento globale», è il commento del direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani. PIANO DI CRESCITA. Gli inve-

stimenti previsti, dai quali si prevede un forte incremento del fatturato e dell’Ebitda, sono finalizzati a tre priorità: il miglioramento e la rigenera-

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zione a parità di superficie delle infrastrutture del quartiere espositivo, lo sviluppo di nuovi prodotti in Italia e all’estero con una forte spinta alla internazionalizzazione e il potenziamento dei servizi a valore aggiunto quali la ristorazione, le nuove tecnologie, la digital transformation e gli allestimenti. Su quest’ultimo fronte, Veronafiere ha già finalizzato nel 2019 l’acquisizione di due aziende del settore degli allestimenti, Eurotend Spa e Int.Ex Spa, conosciuta con il brand Dumas. «Questa operazione», spiega il presidente di Veronafiere Maurizio Danese, «potrà generare un notevole incremento del valore della produzione e della capacità di operare a livello internazionale». •

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