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Rubrica Erasmus: A Ratisbona (Germania)

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Il desiderio di partire per l’Erasmus ce l’ho dai primi anni delle superiori, quando già avevo avuto la fortuna di trascorrere un periodo di studio all’estero, e di capire quanto l’apertura verso gli altri paesi e le altre culture fosse importante ed arricchente in un percorso di crescita personale. Per questo motivo l’anno scorso, quando avevo appena iniziato il corso di Studi Internazionali a Trento, non ho esitato un secondo a presentare la candidatura appena è uscito il bando Erasmus: normalmente si fa domanda durante il secondo anno per partire il terzo, ma nulla vieta di farlo prima, ed io ero talmente convinta di voler fare quest’esperienza che ho deciso di provare subito.

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Ho scelto di andare in Germania non perché sapessi il tedesco o avessi qualche obiettivo particolare, ma perché è un paese così vicino all’Italia eppure così diverso, un paese con cui ci mettiamo sempre a confronto, e che non ho mai avuto l’occasione di conoscere da vicino. Anche in ottica dei miei studi europei, ho pensato che vivere e conoscere la Germania, paese che gioca un ruolo centrale nelle dinamiche economiche, politiche e istituzionali dell’UE, significava guadagnare un’ulteriore punto di vista sull’Europa, sulle sue dimensioni e le sue potenzialità. E così è stato.

La scelta di Regensburg (o Ratisbona) è stata poi dettata da motivazioni di carattere accademico, dal momento che l’offerta dei corsi in inglese era molto vasta e in linea con i miei interessi.

Il 6 settembre 2022 sono partita alla volta di Monaco di Baviera, dove ho fatto una sosta prima di raggiungere la mia destinazione. Nonostante i primi giorni abbiano messo alla prova il mio spirito di adattamento, tra un po’ di solitudine data dal fatto che ero arrivata tra i primi e qualche ostacolo burocratico, Regensburg mi ha accolta da subito benissimo: è una città a misura di studente, vivace e dinamica, con un centro storico patrimonio UNESCO. Non è troppo grande, il che mi ha permesso di ambientarmi facilmente e immergermi da subito nella cultura locale. Infatti, il primo weekend di settembre si era tenuto in città il Dult, una sorta di Okotoberfest locale, esperienza bellissima che mi ha permesso di respirare dal primo giorno aria tedesca, o meglio bavarese.

L’università di Ratisbona è organizzata benissimo, e io ho apprezzato moltissimo sia l’offerta accademica sia la qualità delle strutture: si tratta di un campus enorme, appena fuori dal centro, che offre tantissimi dipartimenti, sale studio e biblioteche all’avanguardia in ogni edificio, diversi bar e caffetterie, un supermercato e due mense enormi e super efficienti, oltre che economiche. Devo dire che in Germania è posta molta attenzione ai servizi nei confronti degli studenti, e quasi dappertutto a loro sono riservati sconti e riduzioni: infatti non solo la mensa era molto conveniente, ma addirittura tutti i mezzi di trasporto pubblico della città e alcune aree della Baviera erano gratuiti per noi studenti.

Per quanto riguarda le amicizie in Erasmus, non importa in che città ci si trovi, la comunità Erasmus c’è ovunque, e ovunque è una grande famiglia. Dal primo giorno si creano dei legami bellissimi, che superano nazionalità e barriere linguistiche: ciò che mi ha stupito quando ero via è stato vedere da parte di tutti gli studenti Erasmus, di ogni nazionalità, un sincero desiderio di aprirsi agli altri, conoscere il diverso, affrontare con spirito costruttivo e positivo situazioni che uscivano totalmente dalla propria zona di comfort.

L’Erasmus è infatti anche questo, e la condivisione di tutto ciò con altri studenti Erasmus quando sei all’estero rappresenta forse la parte più arricchente per ognuno, perché ti fa sentire parte di una grande comunità, di giovani europei e non solo, esistente da tante generazioni, che ha creduto in obiettivi, valori e atteggiamenti condivisi. Per questo il mio consiglio a chi parte per l’Erasmus è di partire senza aspettative, solo con la mente aperta e la curiosità di lasciarsi sorprendere.

diMaria TerezaZupcu

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