Rivista arti marziali cintura nera 293 luglio 2 parte

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"Questo DVD si concentra sulle armi da taglio, per conoscere e comprendere tutti i pericoli che queste comportano, e il suo tema principale è la priorità. L'accento principale nella formazione con un'arma da taglio deve essere messo nei rischi associati con tali armi. Il grande pericolo di queste armi è reale, e deve essere trattato come tale. Ciò significa sapere dove stabilire la priorità nella vostra formazione in modo che sia uno strumento di sopravvivenza, se si presenta una situazione del genere. Affrontiamolo, sei tu chi deve sopravvivere, non è il tuo allenatore, lui ti aiuta ad allenare i tuoi obiettivi, ma non è il tuo obiettivo. Le priorità d'allenamento che uso in Latosa-Escrima sono le seguenti: la realtà, la tecnica e gli esercizi. Realtà: È la comprensione di esattamente ciò che potrebbe accadere e dei pericoli quando si utilizza o si affronta un'arma da taglio. Esercizi:. La maggior parte di essi sono utilizzati per sviluppare e migliorare le capacità di movimento utilizzate nell'applicazione tecnica. L'accento in quest’Allenamento con Armi da Taglio deve mettersi nella corretta posizione e nella priorità di sviluppare voi stessi per una situazione del genere. La tecnica non ti darà le competenze per far fronte a un'arma da taglio, ti darà solo lo scenario di come potrebbe funzionare. Non confondere gli esercizi e le tecniche con il sistema, questi sono solo strumenti per sviluppare le tue abilità.

REF.: • LAT-3

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ORDINALA A:

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“Non disperare, nemmeno per il fatto che non disperi. Quando tutto sembra finito, sorgono nuove forze. Questo significa che vivi”. Frank Kafka

ome sappiamo dove andiamo, se non sappiamo quello che vogliamo? Quello che siamo è in realtà un'equazione indecifrabile e senza soluzione, perché stiamo continuamente cambiando..., senza finire di cambiare. Come agire nei processi di trasformazione e cambiamento più profondi? Da giovani, il nostro potenziale esplode, testando in direzioni diverse. Mio zio, che tuttavia aveva 70 anni, mi diceva “ehi, io sono già giocato”. Gli anni passano e t'insegnano, primo, ciò che non sarà più, perché è stato scartato, o perché ha scartato te. Così iniziamo a capire che non siamo più giovani. La vita è un processo di decisioni; ogni volta che dici sì a qualcosa, stai dicendo no a tutto il resto; ogni volta che apri una porta, entri in una stanza che ti porta in un'altra. La libertà, l'ho scritto molte volte, è un passaggio stretto in un'unica direzione, dove il massimo che possiamo fare, motu proprio, è avvicinarci ad un lato o all'altro del passaggio. Viviamo immersi nell'illusione della libertà, nella pretesa di essere al comando delle nostre vite, quando la cosa certa è che siamo inseriti in migliaia di realtà più grandi di noi, influenzati continuamente, in maniera aperta o subdola, da migliaia di forze, energie e tensioni, con molto più comando di quello che ci piacerebbe accettare, sia per ignoranza che per prepotenza. Se hai occasione di iniziare a informarti di come vanno le cose, la prima intenzione, dopo lo stupore iniziale, è di uscire correndo. Mi ricorda Matrix, la pillola rossa e azzurra; il problema è che quando opti di prenderle, non puoi più fare marcia indietro. Uscire dall'ignoranza ti riempie di prurito, perché quello che prima brillava, ora lo vedi scuro e fino a che qualcos'altro inizi di nuovo a brillare sotto il tuo nuovo sguardo, ti senti perso, perché non sai chi sei; quello che fu, oramai non è più, quello che deve venire, sta arrivando ma non è ancora atterrato. È la storia di ogni trasformazione, di ogni salto nel vuoto dei cambiamenti profondi della nostra vita; la

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"La natura umana resiste quando qualcuno cerca di cambiarla. Quando la lasciano in pace, cambia da se stessa". Anónimo

vertigine dello sconosciuto, si mescola con l'inquietudine di un'identità nuova che nasce, ma affinché questo succeda, prima deve morire la precedente. La malinconia di questi stati transitori è più profonda che mai, non perché ci colloca nei crocevia del destino (lì l'esteriore spinge e si deve muovere il sedere), bensì perché in realtà siamo disillusi. L'io che guardava, sta morendo e frequentemente noi ci aggrappiamo a lui come naufraghi sui resti di un vascello affondato. Sono questi però i momenti più preziosi per crescere, perché in essi siamo obbligati a riesaminare la nostra visione, seminando una nuova tappa. Sono momenti dove siamo costretti a uscire dalla stagnazione; rifiutando ogni illusione, possiamo approfondire, scavare in alcuni nuovi valori o anche antichi alcuni, che sopportando la prova, usciranno nuovamente vigorosi in questo nuovo rinascere. Ogni rinascita, però, si elabora col dolore e la malinconia. È la sua chiave di fondo; un momento nel quale desideriamo ritornare alla sincera e semplice primigenia unicità di tutte le cose. A volte, è in questi momenti che i più sensibili, sviluppano una profonda compassione per tutti gli esseri che non li abbandona mai più. Solo chi ha sofferto, può empatizzare con chi soffre. Occorre uscire dai nostri inferni personali, dai pozzi neri dove la morte campa a suo agio, ricordando, come diceva Castaneda, che "tutto quello che tocca la morte, ha potere." Uscire dico, puliti, nuovi e brillanti... Rinascere dalle ceneri pieni di luce, verso una nuova tappa, metamorfosando come il bruco nel suo bozzolo, a una nuova vita più libera, dove invece di trascinarci, voliamo fecondando ogni fiore sul quale ci posiamo... Cura bene ogni giorno nel bozzolo, perché inevitabilmente, arriverà la trasformazione; sebbene ora, piccolo bruco, tu non possa immaginarti con ali, domani volerai.

Traduzione: Chiara Bertelli


Alfredo Tucci è Managing Director BUDO INTERNATIONAL PUBLISHING CO. e-mail: budo@budointernational.com

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Combat Hapkido “I caschi stessi anche danneggiavano seriamente l'udito del guerriero, ingrandendo i suoi suoni interni, come il proprio respiro, e smorzando allo stesso tempo i suoni esterni, come quelli di un nemico in avvicinamento.�


Grandi Maestri ARMATURE, SCUDI E ARMI Grandmaster John Pellegrini o ricevuto l'ispirazione per quest'articolo durante la mia recente visita in Spagna, uno dei miei paesi preferiti nel mondo. Ho viaggiato in Spagna dal 1994 e, oltre a condurre seminari di Combat Hapkido per la comunitĂ di arti marziali, cerco sempre di spremere qualche giorno in piĂš fuori del mio programma fitto di appuntamenti per gustare le tante cose che questa magica terra ha da offrire: storia, cultura, bellezze naturali, ottimo clima e l'ospitalitĂ della sua gente calda e generosa. Senza dimenticare il CIBO & il VINO! In quest'ultima visita, ero in compagnia di mia moglie Trina, il Maestro Mark Gridley e sua moglie Liz. Poche ore dopo l'atterraggio a Madrid, ignorando il nostro jet-lag, abbiamo fatto una sessione fotografica per la rivista e, nei due giorni successivi, abbiamo condotto seminari di grande successo per gli studenti e istruttori europei di Combat Hapkido, organizzati dal

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Combat Hapkido


Grandi Maestri nostro Direttore Nazionale, Maestro Juan Romero Pons. Dopo aver gustato la vita vibrante di Madrid per tre notti, siamo andati al nord per visitare le città di Segovia, Avila e Salamanca. E, prima di tornare a Madrid per il nostro volo di ritorno, siamo stati in grado di dedicare alcune ore al palazzo di San Lorenzo de El Escorial. La straordinaria esperienza di trascorrere quattro giorni in visita impressionanti mura medievali, cattedrali, castelli, monasteri, palazzi e musei, è stata quasi schiacciante. Per inciso, ho menzionato il cibo e il vino? A questo punto ci si potrebbe chiedere che cosa tutto questo ha a che fare con le Arti Marziali. Beh, pazienza amici miei... sto arrivando al punto. Durante le nostre esplorazioni, abbiamo visto ampie mostre di armi incredibilmente ben conservate e armature con diversi secoli di storia. Ho preso il tempo di esaminarle da vicino e ho fatto alcune osservazioni che penso siano rilevanti per le Arti Marziali per quanto sono legate al combattimento e che sicuramente troverete interessanti. MOBILITÀ. La maggior parte delle armature appaiono gravemente costrittive. Si richiedeva una o più persone per "vestire" il guerriero per la battaglia e, una volta indossata l'armatura, era difficile toglierla. Ho cercato di immaginare l'esecuzione di alcune delle mie tecniche indossando quelle armature: in sostanza, impossibile! Non solo le restrizioni alla mobilità, ma anche l'incapacità di articolare piccoli movimenti impedivano l'uso della maggior parte delle abilità motorie. Attaccare con calci sarebbe stato veramente difficile (se non impossibile) e cadere a terra era fatalmente pericoloso. PESO. Poiché quasi tutte le armature erano costruite di metallo e progettate per proteggere il guerriero da lame e frecce, dovevano essere forti e necessariamente pesanti. Portare quel peso, oltre allo scudo e alle armi avrebbe certamente ridotto la resistenza del guerriero. Stanco e senza fiato, non sarebbe stato in grado di impegnarsi in un combattimento protratto (a differenza dei film di Hollywood). Come esperienza personale, quando ho trascorso del tempo in Afghanistan (2006) e in Iraq (2008) addestrando le truppe, mi è stato dato, come parte della mia attrezzatura, un giubbotto antiproiettile che pesava circa 25 libbre (12 kg). Indossare il giubbotto, oltre che alle altre 35 libbre di equipaggiamento, spostandosi su terreni rocciosi a 45 gradi C di temperatura, è stato estenuante. Insegnare combattimento



a corpo a corpo a soldati portando una tale attrezzatura è stata veramente una sfida! Così, riflettete sul fatto che questo moderno giubbotto antiproiettile di "peso leggero" e relativamente confortevole, è realmente nulla in confronto a ciò che i guerrieri del XV o XVI secolo dovevano indossare. METEO. Immaginate marciare, combattere o correre in quelle armature in caldo soffocante, gelo, pioggia o neve. VISIBILITÀ. La maggior parte dei copricapo protettivi indossati in quei tempi riduceva drasticamente la visibilità, a volte a non più di una fessura molto stretta. La visione periferica, essenziale nel combattimento, era quasi inesistente nella maggior parte dei caschi.


Combat Hapkido “Tutto ciò che facciamo oggi nel dojo è stato originariamente progettato per il campo di battaglia.”


Grandi Maestri

ACUSTICA. I caschi stessi anche danneggiavano seriamente l'udito del guerriero, ingrandendo i suoi suoni interni, come il proprio respiro, e smorzando allo stesso tempo i suoni esterni, come quelli di un nemico in avvicinamento. SCUDO. Sebbene fosse una parte importante del suo equipaggiamento, lo scudo era ingombrante e pesante. Nel corso dei secoli, sono stati utilizzati vari materiali, come metallo, legno e cuoio, con diversi gradi di successo. Inoltre sono state testate molte forme: rotondo, ovale, rettangolare. Il peso, il materiale e la forma hanno contribuito per l'efficacia dello scudo contro spade, lance e frecce. Nel combattimento a corpo a corpo, lo scudo doveva sopportare numerosi colpi e, dopo un breve periodo, il braccio del guerriero non sarebbe pi첫 stato in grado di continuare a sollevarlo. Scudi piccoli e leggeri potevano essere utilizzati anche come armi d'impatto durante un combattimento ravvicinato.


Combat Hapkido


Grandi Maestri Le Arti Marziali sono state originate con le classi guerriere. I guerrieri addestrati per la guerra. Tutto ciò che facciamo oggi nel dojo è stato originariamente progettato per il campo di battaglia. Inevitabilmente, armature, scudi e armi hanno dovuto evolvere con la nuova tecnologia. Anche strategie e tattiche continuano ad evolversi. Tuttavia, a causa di questa continua evoluzione basata sulla tecnologia, le Arti Marziali hanno perso importanza con la moderna società "guerriera" che si basa sempre più su armi di alta tecnologia, veicoli e attrezzature. Ciò nonostante, come ho discusso in precedenza in queste pagine in un articolo intitolato “The military & the Martial Arts”, credo che anche i nostri soldati moderni possano beneficiare di una formazione di Arti Marziali competente, rilevante e appropriata. Sebbene ora le situazioni del campo di battaglia coinvolgono armi e attrezzature di alta tecnologia, i guerrieri continuano a indossare "Armature" e ancora hanno bisogno di imparare abilità di combattimento ravvicinato, sia armati che disarmati. La situazione era diversa per la popolazione civile. Nel corso dei secoli, i contadini, commercianti, lavoratori, e in sostanza chiunque non era un nobile o un guerriero, hanno dovuto preoccuparsi loro stessi degli attacchi da banditi e barbari nomadi. Spesso sono stati anche brutalizzati dai nobili e dai soldati che avrebbero dovuto proteggerli! Questa popolazione civile non ha avuto la protezione di armature e scudi e, nella maggior parte dei casi, non sono stati autorizzati neppure a portare armi, rendendoli facile preda di attacco violento.

“Bande, terroristi, criminali, psicopatici, predatori, e gli individui disperati di ogni genere sono a piede libero per le strade delle nostre città, in agguato nell'ombra o fuori in bella vista. A tutti loro è chiara una cosa: che non abbiamo armi o armature. Che cosa possiamo fare?”


Combat Hapkido “Oggi solo i "guerrieri" professionali (militari e polizia) hanno armature e armi, mentre la popolazione civile resta indifesa. Naturalmente, si può sostenere che oggi abbiamo "Legge & Ordine"


Grandi Maestri Così, una delle mie osservazioni è stata che in questo caso ... non è cambiato niente! Secoli fa, solo i guerrieri avevano armature e armi, mentre la popolazione civile era stata lasciata indifesa. Oggi solo i "guerrieri" professionali (militari e polizia) hanno armature e armi, mentre la popolazione civile resta indifesa. Naturalmente, si può sostenere che oggi abbiamo "Legge & Ordine" in una società civilizzata, con la polizia che ci protegge dai criminali, e i militari che ci proteggono dai nemici esterni, quindi non abbiamo bisogno di armature né armi. Tuttavia io vi dico che, purtroppo, questo è un presupposto errato. È sufficiente guardare il telegiornale o leggere il giornale regolarmente per rendersi conto che il mondo è un luogo molto pericoloso e violento. Bande, terroristi, criminali, psicopatici, predatori, e gli individui disperati di ogni genere sono a piede libero per le strade delle nostre città, in agguato nell'ombra o fuori in bella vista. A tutti loro è chiara una cosa: che non abbiamo armi o armature. Che cosa possiamo fare?



Grandi Maestri “Il nostro sistema, Combat Hapkido, concentra la maggior parte del suo allenamento sullo sviluppo dell'armatura, lo scudo e le armi della persona…”

Poiché non possiamo essere tutti soldati o poliziotti, e la legge non permette ai civili di indossare giubbotti antiproiettile e il porto d'armi non sarà mai promulgato, c'è solo una soluzione: creare la nostra mentalità di "armatura" di sicurezza e imparare a utilizzare le nostre armi naturali. L'Armatura moder na metaforica è l'atteggiamento e lo stile di vita che adottiamo quando decidiamo di essere vigili, consapevoli, attenti, prudenti e pronti. Quest'armatura mentale è forgiata dal vostro impegno assoluto a non diventare una preda facile o una vittima. E un grande vantaggio è che quest'armatura non è pesante e non limita in nessun modo la nostra mobilità o visibilità. Si può indossare comodamente 24 ore il giorno, 7 giorni la settimana. Per quanto riguarda le armi, sono sicuro che ormai sappiate già a che cosa mi riferisco. Lo studio delle Arti Marziali e i sistemi di autodifesa sono l'unico modo dimostrato efficace per trasformare il nostro corpo e la nostra mente in un arsenale di armi che possano essere utilizzate in qualsiasi luogo, in qualsiasi momento per proteggere noi stessi e gli altri. Quelle "armi" non ci possono mai essere confiscate, vietate o portate via. Non richiedono alcun permesso speciale o una licenza. Tutto quello che si deve farse, è imparare a utilizzarle in modo corretto. Il nostro sistema, Combat Hapkido, concentra la maggior parte del suo allenamento sullo sviluppo dell'armatura, lo scudo e le armi della persona, indipendentemente dalle sue dimensioni, la forza, o la posizione nella società. I modelli splendidamente progettati di armature, scudi e armi di secoli fa, ora appartengono a musei e castelli storici in modo che possiamo ammirarle e chiederci che cosa deve esere stato il loro utilizzo nel combattimento.E mentre noi dobbiamo evolvere e abbracciare la nostra epoca moder na, è importante rispettare e comprendere la storia in modo che possiamo imparare da essa.














Fu-Shih Kenpo

"Vedi la felce e il bambù? - chiese il nobile anziano a uno studente Quando ho piantato i semi della felce e del bambù, ho preso molta cura di loro. La felce è cresciuta rapidamente il suo verde brillante copriva il pavimento, ma niente è venuto fuori dal seme di bambù... ma non ho rinunciato il bambù. Nel secondo anno, la felce è cresciuta ancora più luminosa e abbondante, ma niente è venuto fuori dal seme di bambù... tuttavia non ho rinunciato il bambù. Nel terzo anno, niente è venuto fuori dal seme di bambù, eppure, non mi arrendo. Nel quarto anno nuovamente, niente era uscito dal seme di bambù ma non ho ancora rinunciato il bambù. Nel quinto anno un piccolo germoglio di bambù è sbocciato dalla terra. Rispetto alla felce era apparentemente piccolo e insignificante.

"La storia della felce e il Bambù"


La Colonna di Raúl Gutiérrez

Il sesto anno, il bambù è cresciuto di oltre 20 metri di altezza. Aveva passato cinque anni a mettere radici robuste nella terra in modo che potessero tenerlo. Quelle radici l'hanno reso forte e gli hanno dato ciò di cui ha bisogno per sopravvivere. Lo sapevi che tutto questo tempo che sei stato lottando, in realtà sei stato sviluppando le tue radici?" - il vecchio continuò a dire – “Il bambù ha uno scopo diverso da quello della felce, eppure entrambi sono necessari e fanno la foresta bella. Mai rimpiangere un giorno nella tua vita. I giorni buoni ti danno la felicità. I giorni cattivi ti danno l'esperienza. Entrambi sono essenziali per la vita." - disse il vecchio, poi aggiunse - "La felicità ti tiene dolce, i tentativi ti tengono forte, la sofferenza ti fa essere più umano, le cadute ti rendono umile, il successo ti mantiene splendente... Se non ottieni quello che aneli, non disperare ... forse stai solo prendendo radici... " Anonimo.


Fu-Shih Kenpo

“Posso dire consapevolmente che le persone più forti sono in realtà quelle che hanno avuto una vita difficile, piena di stenti e d’incidenti che gli hanno costretto a lottare per rimanere in piede.”


La Colonna di Raúl Gutiérrez

U

na delle cose più importanti che l'uomo dovrebbe capire al più presto possibile è il semplice fatto che "la perfezione, se mai esiste, non è una cosa che l'essere umano sia in grado di realizzare, almeno in questa vita". E per questo la nostra esistenza è soggetta agli alti e bassi in ogni fase di essa. Così vediamo che la salute è mantenuta fino a quando non si perde, e diventa particolarmente importante quando il fallimento è dovuto a conseguenze naturali, incidenti o malattie. Allo stesso modo, la ricchezza è offerta a noi e dobbiamo goder ne quanto possibile mentre è ancora la nostra alleata. Analogamente, la scarsezza anche ha la sua data di scadenza. Tutto viene e va, nulla è per sempre Yin e yang -, deve esserci sempre un equilibrio, e nella sua ricerca, continue modifiche avvengono in entrambe le direzioni. Questi cambiamenti segnano il successo e la prosperità o il fallimento e la sofferenza. Dal momento in cui l’Essere vede la luce della vita, deve anche accettare la morte. Non è possibile di aggrapparsi a una vita senza fine. Quando smettiamo di esistere su questo piano, un’essenza della nostra energia viaggia e s’integra da qualche parte nell'universo. A volte penso che uno degli insegnamenti più importanti che dovremmo ricevere a casa, a scuola o all'università sia proprio quello di imparare a vivere la vita, con le spiegazioni basate sulle esperienze

vissute dall'umanità nel tutto il suo passato, al fine di avvertirci delle implicazioni di certi comportamenti e azioni degli esseri umani nella nostra società. Certamente, lo so che in un modo o nell'altro, questo è trasmesso a noi, come so altrettanto bene che "l'uomo è l'unico essere che inciampa due volte (o diciassette) sulla stessa pietra". E questo spiega che, poiché tutte le cose nella vita vanno male, preferiamo accettare che siamo peccatori con grandi fallimenti, prima di cercare di migliorare noi stessi e creare un mondo più buono. Si dice che le avversità sia il miglior maestro. Non potrei essere più d'accordo. Se commentiamo un problema, un dolore, un desiderio o un sentimento ai nostri amici, tutti annuiranno o esprimeranno il loro accordo con le loro parole, ma nessuno sarà davvero in grado di sentire o addirittura capire il modo in cui ci colpisce esattamente. In primo luogo, perché i dolori, le preoccupazioni o i sentimenti non possono essere comunicati con parole o gesti, e anche perché gli altri non capiranno fino a quando non avranno avuto l'esperienza diretta, e persino ancora, si saranno avvicinati un po' più alla nostra realtà, ma non esattamente. Oggi, ai miei quasi 65 anni, posso dire consapevolmente che le persone più forti sono in realtà quelle che hanno avuto una vita difficile, piena di stenti e d’incidenti che gli hanno costretto a lottare per rimanere in piede. E in effetti, i più deboli, anche quelli che falliscono sistematicamente, qualunque cosa tentino, sono di solito

quelli che hanno avuto quasi tutto con poco o nessuno sforzo. A quanto mi risulta, i genitori che possono fornire il piacere, il denaro e rendere la vita più facile per i loro figli, lo fanno perché probabilmente loro non hanno avuto tutte quelle cose in gioventù, e quindi è del tutto comprensibile. Ma in questo punto dobbiamo essere molto attenti, perché alla fine, gli eccessi sono sempre molto rischiosi e pericolosi. Nella vita, dobbiamo impegnarci a tutti gli effetti, al fine di trovare il percorso e sapere che cosa sono lo sforzo e il dolore, scoprire il modo per migliorare noi stessi e sviluppare il modo per risolvere i problemi... Nella mia infanzia (sono nato nel 1950), si vivevano momenti difficili di mancanza in tutti gli aspetti. In quel tempo, abbattere le barriere imposte dalla società, non era facile, e raggiungere le aspirazioni personali di ciascuno richiedeva un sacco di volontà, umiltà, sacrificio, impegno costante, semplicità, rispetto... comunque, siamo rimasti fisicamente, mentalmente e spiritualmente in buona salute. Le nostre risorse economiche appena ci permettevano sopravvivere moderatamente, e non c'erano soldi di riserva di sperperare. Prendevamo una maggior cura, rispetto e apprezzamento di ciò che con difficoltà possedevamo, del nostro cibo, dell'abbigliamento, delle calzature, degli utili. Una macchina sarebbe durata per 20 - 25 anni, quindi diventava un amico, un compagno. Noi l'amavamo e la trattavamo con rispetto e


Fu-Shih Kenpo “Le persone abituate a combattere, risentiranno di meno e avranno più capacità di risolvere le diverse situazioni lungo la strada, e lo faranno con più gioia che sofferenza.”

“Non è possibile di aggrapparsi a una vita senza fine.”


La Colonna di Raúl Gutiérrez apprezzamento. Oggi tutto è cambiato, e senza sottovalutare i progressi della scienza e della tecnologia, ora è tutto molto più semplice, ci sono più risorse e possibilità. Tuttavia, la scarsità è diventata eccessivo. Abbiamo anche saputo come condividere il nostro tempo tra la scuola, i compiti a casa, la famiglia e l'intrattenimento. Giocavamo all'aria aperta, che era molto sano, trascorrevamo ore giocando sport, non importa se faceva freddo o caldo. Il nostro corpo e la mente beneficiavano dagli sforzi fisici e il riciclo costante di aria fresca che nutriva le nostre cellule, sangue e cervello. Non ricordo di aver mai visto un bambino obeso o un adulto. Avevamo un temperamento migliore. Ci piaceva andare a scuola, lo studio e il progresso. Erano fasi ben distinte. Le nostre abitudini in adolescenza erano molto più sane. Non bevevamo alcool; non c'erano droghe come oggi e pochi erano quelli che fumavano, e quindi trascorrevamo il sabato sera a ballare, suonare la chitarra, raccontare barzellette con due bottiglie di bevande analcoliche, cibo, e scherzare con alcune ragazze. Io non sono contro i progressi della tecnologia, al contrario, io sono uno di quelli che amano e beneficia di tutte le strutture e i mezzi che abbiamo oggi alla nostra portata per ricercare, sviluppare, compiere e così via, ma ne siamo giunti allo stesso punto: non trascuriamo noi stessi. Possiamo fare un buon uso di tutto ciò che la nostra società ci offre, senza sprechi o eccessi, tuttavia dobbiamo lasciare un po' di tempo per la libertà, per passeggiare, fare lo sport, sviluppare i nostri hobby, e condividere con la famiglia e gli amici. Prendiamoci cura del nostro corpo, della nostra mente e del nostro spirito. Io di solito dico che dobbiamo essere sempre pronti quando arriva l'occasione, i bei tempi, le vacche grasse ... e dobbiamo essere anche ben preparati quando sia capovolta e ci vediamo coinvolti in certe situazioni che nessuno vuole, che avvengano da soli e dobbiamo imparare a risolvere. Nelle mie sessioni d'allenamento o nei seminari che tengo costantemente in tutto il mondo, vedo spesso che quando abbiamo deciso di iniziare qualcosa, dobbiamo farlo con decisione, con uno spirito di sfida, con la perseveranza e la concentrazione, sapendo che stiamo affrontando qualcosa che non sarà facile o confortevole di solvere. Ci sarà il dolore, il sacrificio, la sofferenza ma anche il piacere. Tuttavia questo è un modo di auto formazione, un modo di prepararci per imparare a superare tutti gli ostacoli che incontriamo nel nostro cammino. É preferibile soffrire nella nostra scuola o luogo d'allenamento, piuttosto che nella vita reale. È meglio che non ci sia bisogno di usare la nostra conoscenza per infliggere danni e dolore, né soffrirli noi stessi. Ma se siamo in quella situazione, dobbiamo sapere come risolverla con meno sforzo e meno danni collaterali. Una persona ben addestrata ha una migliore capacità di affrontare e risolvere i problemi. E se deve usare la forza, lo farà anche proteggendo il suo avversario (o i suoi

avversari). Una persona senza conoscenza o controllo causerà più danni poiché perché prenderà più tempo per risolvere. La vita mi ha insegnato a essere umile, paziente, tollerante, rispettoso e grato, per capire che la vita non ha nulla contro di me. Le cose accadano naturalmente, perché siamo costantemente esposti a molteplici fattori di rischio, 24 ore il giorno, 365 giorni l'anno. Non ha nulla a che fare con "Dio". Basta analizzare i molti pericoli che affrontiamo ogni volta che usciamo dalla nostra casa per andare a scuola, all'università, al lavoro... o semplicemente per fare una passeggiata. E non solo in strada, ma anche all'interno della nostra casa accadono molte cose che ci riguardano in senso cattivo. Ho anche imparato che il dolore può essere superato con il dolore. Un dolore determinato ci fa meno danni quando lo abbiamo già registrato nel nostro essere. Al contrario, ogni nuovo dolore ci sorprenderà e ci danneggerà in un maggior grado. Studiare, ricercare, allenarsi, creare, soffrire ed essere felice, tutto è parte delle nostre radici. Le persone abituate a combattere, risentiranno di meno e avranno più capacità di risolvere le diverse situazioni lungo la strada, e lo faranno con più gioia che sofferenza. Altri non troveranno soluzioni e cercheranno di ottenere l'attenzione degli altri per un aiuto, oppure, continueranno a protestare e a lamentarsi; questi sono, naturalmente, quelli che non hanno camminato la lunga strada della ricerca, l'apprendimento e lo sforzo, perché hanno sempre avuto tutto senza dover guadagnarlo, quelli che erano invasi dai propri capricci e la stupidità. Spesso tali persone sono immature, insicure, invidiose, egoiste, capricciose, gelose, e vane. Al contrario, chi conosce l'esistenza difficile, normalmente si rallegra per il successo degli altri. Perché sa che se qualcuno è riuscito succedere, è perché lo meritava, con l'eccezione di quelli il cui trionfo è stato dotato, o acquistato. Il successo di quelli che devono pagare per trovare un varco tra i vincitori è sempre un trionfo effimero. In un breve periodo, il fallimento sarà di nuovo di fronte a loro nasi. È il caso dei politici che investono in grandi campagne per mettersi in posizione; loro hanno un breve periodo per sfruttare il falso successo e presto saranno sollevati da un altro che ha giocato lo stesso gioco per cadere nella stessa ruota. Vanno e vengono. Solo quelli che abbiano messo radici robuste attraverso il loro buon lavoro avranno un periodo di gloria più esteso. I genitori veramente consapevoli di che cosa sia e come dovrebbe essere una formazione adeguata, otterranno i risultati migliori nei loro figli. Gli istruttori o Maestri che siano pazienti e perseveranti nel loro insegnamento anche raccoglieranno grandi trionfi tra i loro studenti. "AFFERRA OGNI MOMENTO E VIVILO INTENSAMENTE PERCHÉ LA VITA SFUGGE DA NOI COME L'ACQUA TRA LE DITA."




La Spiritualità dello Shaolin Weng Chun Kung Fu Il Chán (giapponese: Zen; cantonese: Sim) è conosciuto in Sanscrito come Dhyana, che potrebbe essere tradotto come "meditazione". Chán vuole dire essere presenti nel momento, senza nessuna distrazione da attese o paure. Significa il ritorno allo stato naturale dell'essere. Per noi praticanti di Kung Fu, questo significa che il nostro allenamento, la nostra lotta, la nostra vita di tutti i giorni diventa anche un campo di pratica.


Weng Chun

“Spazio e Gioia nel luogo di nascita dello Shaolin Weng Chun, due modi di coltivare la mente sono stati combinati in un metodo unico, che si può trovare solo in Cina: Chán (Zen) e l'Amidismo, noto anche come il Buddismo della Terra Pura.”


Weng Chun

oi cerchiamo di essere consapevoli nel momento presente, puri, gioiosi, pacifici, incrollabili, con cuore aperto, e quindi ad attenerci solidamente al Cammino (Dao). Questo è il modo in cui Chán ha iniziato e com'è stato trasmesso: Con un fiore, l'espressione della vitalità e del nostro desiderio di crescere, della nostra coscienza del momento e attraverso l'esperienza da maestro ad allievo, piuttosto che tramite il mero studio di testi o con un sacco di parole. L'esperienza diretta della realtà della mente è stata l'obiettivo principale dell'approccio Chán di Shaolin.

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""Essere libero dall'attaccamento a tutti gli oggetti esterni è Chan, raggiungere la pace interiore è Samadhi" " Hui Neng, il sesto Patriarca Tra i praticanti di Shaolin Kung Fu (Weng Chun) si sente spesso la parola "Amitofo" come un saluto o come pratica di meditazione. Questa è la pratica Nianfo, la recita del nome del Buddha con l'obiettivo di essere nato nella Terra Pura di Buddha Amithaba. Al primo momento si potrebbe pensare che si trattasse di una contraddizione con Chán. Ma diamo



Weng Chun un'occhiata più da vicino all'approccio dello Shaolin alla Terra Pura. Nella "Amithaba Sutra", sono spiegati i metodi della pratica spirituale. Ci sono tre livelli di recitare il nome del Buddha. In un primo momento, come un principiante, si ha una mente disturbata. Dopo una certa pratica, si raggiunge la capacità di focalizzare la mente, e l'obiettivo è di essere totalmente concentrati sulla recitazione del nome del Buddha. Due livelli sono da distinguere qui, e se siamo in grado di mettere a fuoco ogni pensiero in nome del Buddha, avremo compiuto il primo passo. Se la pratica della recita del nome del Buddha ci porta più lontano, otterremo una visione diretta della realtà ultima, e ci accorgeremo della natura della vacuità e della propria natura del Buddha in verità ultima, allora avremo raggiunto il secondo livello. In uno dei Sutra Amithaba si dice che la mente è in realtà il Buddha, e Buddha è la mente, quindi, una mente pura è la Terra Pura. Per tanto, se stiamo recitando Amitofo, abbreviazione di Namo Amithaba Buddha, Namo significa "prendere rifugio" o "ritorno", Amithaba è "luce infinita / senza limiti", e il Buddha rappresenta "la chiara consapevolezza e tutto il potere e tutta la sapienza che è nello stato naturale delle vostre menti". Come praticanti di Shaolin (Weng Chun) Kung Fu, recitiamo l'Amitofu

“Cerchiamo di creare la Terra Pura con la nostra mente, il nostro corpo, il nostro discorso, nelle nostre famiglie e nella nostra vita quotidiana”



Weng Chun non solo con la voce interiore ed esteriore e con la mente, ma anche con il corpo, sviluppando la nostra natura. Cerchiamo di creare la Terra Pura con la nostra mente, il nostro corpo, il nostro discorso, nelle nostre famiglie e nella nostra vita quotidiana. Il segno segreto di questo lavoro spirituale profondo è il nostro saluto al sole e la luna in ogni forma del Kung Fu (Weng Chun) Shaolin del sud. Rappresenta la "luce infinita" del sole e la "chiara consapevolezza" della luna. Oggi la maggior parte dei praticanti di Kung Fu concepisce il saluto come "il superamento della dinastia Ming", tuttavia non è questo il significato originario, ma piuttosto un'interpretazione successiva e politica dalle triadi. V'invito a tornare alle nostre radici Shaolin e a lasciarvi

“Ci sono tre livelli di recitare il nome del Buddha. In un primo momento, come un principiante, si ha una mente disturbata. Dopo una certa pratica, si raggiunge la capacità di focalizzare la mente, e l'obiettivo è di essere totalmente concentrati sulla recitazione del nome del Buddha. Due livelli sono da distinguere qui”




ispirare dal significato originale, che ci collega con l'energia e lo spirito del sole (Amithaba - Terra Pura) e la luna (ChĂĄn). Proviamo a fare una meditazione Shaolin Weng Chun Chan Terra Pura: seduti o rilassati; lasciate lo stress e la tensione dei muscoli e del corpo andare con il vostro respiro e immaginate voi stessi seduti o in piedi su una bella spiaggia. Osservate le onde che vanno e vengono, e lasciate che i vostri pensieri vadano e vengano, senza aggrapparsi a loro, e senza cercare di tenerli lontani. Respiriamo naturalmente, essendo consapevoli del nostro respiro. Ora, diamo uno sguardo con il nostro occhio interiore al sole caldo nel cielo azzurro e immaginiamo il sole nel Buddha Amitabha (se si ha fiducia nel Buddha, altrimenti sentite l'energia solare). Nell'espirazione, quando l'aria viene espulsa dai polmoni, recitiamo A-Mi-To-Fo, lentamente, a bassa voce. Nell'inspirazione,

“V'invito a tornare alle nostre radici Shaolin e a lasciarvi ispirare dal significato originale, che ci collega con l'energia e lo spirito del sole (Amithaba - Terra Pura) e la luna (ChĂĄn)â€?



Weng Chun quando l'aria viene introdotta nei polmoni, pensiamo ad A-Mi-ToFo, lasciando andare tutti gli altri pensieri, questo sarĂ l'unico pensiero. Ricordate: A-Mi-To-Fo nell'espirazione e A-Mi-To-Fo nell'inspirazione. Ripetiamolo 108 volte mantenendo l'immagine del sole e il Buddha Amitabha. Dopo di questo, prendete il vostro tempo per godere della vostra mente che è in silenzio, tranquilla e incrollabile. Sentite il vostro spazio illimitato, la gioia e l'amore nella vostra mente, la vostra vera natura. Alla fine, sentite come il vostro respiro muove la pancia dentro e fuori, desiderate che tutti gli esseri siano anche gioiosi come voi, e portate il sole nella vostra vita quotidiana. Amitofo! Testo: Andreas Hoffmann, Christoph FuĂ&#x;. Foto: Andreas Hoffmann






Questo nuovo DVD di Fu-Shih Kenpo del Soke Raul Gutiérrez si concentra sulle forme tradizionali dello stile, le loro applicazioni e la difesa personale. In particolare studieremo con attenzione la forma "La Tigre si difende", con le sue corrispondenti applicazioni tecniche, la forma "I Denti della Tigre", e il lavoro libero con armi. Poi il Maestro spiega in dettaglio tutta una serie di tecniche avanzate di difesa, spiegando il motivo per cui certi movimenti sono eseguiti, lanciando avvertimenti su aspetti a prendere in considerazione, e indicando i possibili angoli d'attacco e le varianti che possano essere applicate in ciascun gruppo tecnico. Il DVD si completa con una serie di tecniche di combattimento per la competizione sportiva e il condizionamento fisico, dove il Maestro Gutiérrez insegna come preparare le nostre armi, le braccia e le gambe, per l'autodifesa e il combattimento. Certamente una forma di lavoro la cui ricchezza si trova nello scambio e il coordinamento con altri stili, e imparando a rispettare le nostre diverse fonti di studio.

REF.: • FUSHIH-2 Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.

ORDINALA A:

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Il bastone da combattimento francese La disciplina francese del bastone da combattimento, sport da combattimento o arte marziale che sia, ha ottenuto i suoi attestati di nobiltà nel corso dei secoli senza perdere il suo patrimonio storico. Nel DVD di iniziazione al bastone da combattimento pubblicato da Budo International Bertrand Dubreuil (riconosciuto a livello statale, undici volte campione di Francia di bastone da combattimento, preparatore della squadra francese, presidente del Comitato Nazionale del Bastone da Combattimento e del Bastone/Palo, associato alla Federazione francese di Savate pugilato francese e discipline associate) spiega che agli inizi del XIX secolo nelle scuole militari francesi, il bastone da combattimento ed il palo erano abbinati alla scherma e venivano usati come armi d’allenamento. In seguito, nella seconda metà del XIX secolo, sotto l'influenza di maestri fondatori quali Louis Boucher (1807-1866), maestro di scherma, e Joseph Charlemont (1839-1914), maestro di pugilato francese, di bastone da combattimento e palo, si stabilirono i principi tecnici fondamentali per la pratica civile. Comincia così la storia comune della pratica del bastone da combattimento e del pugilato francese, entrambe praticate nelle sale d’armi.


Arti Occidentali

“La disciplina francese del bastone da combattimento, sport da combattimento o arte marziale che sia, ha ottenuto i suoi attestati di nobiltĂ nel corso dei secoli senza perdere il suo patrimonio storico.â€?


Il bastone da combattimento ed il palo francese Queste prime codificazioni tecniche evidenziavano la volontà di rendere queste armi di legno delle armi efficaci. È così che la storica e fondamentale tecnica dell’“armamento” dei colpi assume tutto il suo significato. In realtà la regola dell’“armamento” impone che, durante l'esecuzione dei colpi di attacco, vi sia una fase precedente in cui la mano che impugna l'arma passa dietro il piano delle spalle, prima di ritornare all'obiettivo. Per capirla meglio è necessario conoscere la sua motivazione storica. Nel corso delle diverse epoche il

bastone ed il palo, prima di essere inseriti nelle scuole militari, sono stati attrezzi, simboli usati come etichetta e come armi rudimentali. Essendo meno costose e meno pericolose, queste armi sostitutive rendevano più accessibile l'apprendimento della scherma. Agli inizi, ispirandosi all’“arte della guerra francese”, queste armi di legno si sono appropriate delle tecniche della spada e della sciabola, tra l’altro sviluppando i colpi di fronte alla guardia. In seguito, dopo aver simulato per molto tempo il taglio e la stoccata della scherma, il bastone ed il palo hanno abbandonato la falsa minaccia del loro taglio virtuale. Queste armi di legno hanno adottato una


Arti Occidentali



“Bertrand Dubreuil ha una considerevole idea dell'arte del combattimento ed ama ricordare che la pratica di un'arte marziale, deve essere vissuta con un forte senso del valore e del rispetto, che va oltre i muri della palestra.�



Arti Occidentali vera e propria disciplina attraverso delle tecniche la cui efficacia proveniva dalla propria natura e dalla propria condizione di armi contundenti e non taglienti. Questa mutazione è stata determinata dalla necessità di aggiungere potenza ai colpi. Ed è per questo che sono apparsi i primi movimenti di attacco potenziati. Nello stesso modo in cui si tira l’arco prima di colpire, o come il lanciatore di giavellotto o il giocatore di tennis, il principio consisteva nel ritirare il braccio dietro il busto quanto basta per dare all'arma l’impulso, la molla e, pertanto, la potenza per colpire. Nasceva così l’“armamento”! Questa disciplina ha assunto una vera e propria identità offrendo movimenti nuovi più ampi, temibili ed estetici. A partire da questa peculiarità, le caratteristiche motorie della disciplina bastone e palo iniziano ad assumere tutto il loro significato, perché perpetuano alcune scelte tecniche antiche, non solo per il loro valore storico, ma soprattutto per la loro intrinseca efficacia che ancor oggi nel mondo non ha nessun equivalente negli altri sport da combattimento di questo tipo (velocità di esecuzione che può andare fino a quattro bastonate al secondo con “armamento” e sviluppo completo del braccio per ogni colpo). Oggi questo “armamento” dei colpi è solo una dimostrazione di potenza senza la forza d’impatto indotta da quest’impulso. La metodologia attuale della disciplina prevede che l'impatto sugli obiettivi sia moderato e privo di violenza, un semplice contatto tra l'arma e l'obiettivo è sufficiente. L’uso del bastone e del palo è stato insegnato nelle sale d’armi, nella scuola e nell'esercito fino alla prima guerra mondiale (nel 1910), ma la sua pratica è scomparsa poco a poco dinnanzi alla crescente importanza di nuove pratiche sportive. Bisogna attendere fino al 1970 prima di assistere alla rinascita del bastone, grazie a Maurice Sarry, ma anche a Bernard Plasait, Michel Gomez e Philippe Conjat. Una

“Oggi questo “armamento” dei colpi è solo una dimostrazione di potenza senza la forza d’impatto indotta da quest’impulso.”


Arti Occidentali nuova codifica getta le basi dello sviluppo della competizione del bastone da combattimento, mentre il palo continua ad essere una disciplina dimostrativa. Questa rinascita è stata contrassegnata dalla regola della “scheggia” (in francese “fente”): per ragioni di sicurezza e leggibilità dell'azione, era obbligatorio abbassarsi durante l'esecuzione dei colpi alla gamba evitando le traiettorie oblique dei colpi. Oggigiorno questa disciplina marziale proveniente dall’“arte della guerra francese” esteticamente si colloca tra la Scherma e la Capoeira.

Il campionato Francese e la Coppa di Francia sono stati creati nel 1980. Il primo campionato del Mondo di bastone da combattimento si è tenuto nel 2004 nell'Isola de la Reunión ed il primo campionato d'Europa a Strasburgo nel 2006. Oltre alla Francia, il bastone ed il palo vengono praticati nei seguenti paesi: Germania, Italia, Slovacchia, Corea del Sud, Canada, Mauricius e Madagascar. Il bastone (di castagno, 95 cm, 110 gr.) si impugna con una mano. Il palo (140 cm, 400 gr.) si impugna con due mani e restituisce i movimenti del bastone. Sono



La Canne

ammessi solo “colpi di taglioâ€? eseguiti con il lato dell'arma. Non esistono competizioni di bastone, benchĂŠ si stia pensando di realizzare nel prossimo futuro una competizione di stile. Nelle competizioni del bastone da combattimento, i concorrenti si muovono in una superficie circolare di 9 metri di diametro, che offre infinite possibilitĂ tattiche e coreografiche. I colpi vengono sferrati veramente (senza violenza) ed i rivali sono protetti da un abito imbottito ed un casco. Le zone autorizzate per i colpi sono: la testa


Arti Occidentali

“Il bastone da combattimento ed il palo erano abbinati alla scherma e venivano usati come armi d’allenamento. In seguito, nella seconda metà del XIX secolo.”


La Canne (ad eccezione della parte posteriore), il fianco (ad accezione della parte posteriore e solo per gli uomini), le tibie (una “scheggia” bassa deve obbligatoriamente accompagnare questi colpi in linea bassa). Gli attacchi sono regolati da un arbitro ed i colpi sono convalidati da tre giudici che alzano le bandiere. Gli attacchi si compongono dalle tre fino alle cinque riprese, che durano due minuti ciascuna. Le esigenze della gara non devono però sottrarre il piacere “del divertimento” che i praticanti del bastone o del palo provano, non appena acquisiscono le prime nozioni. Oggi, grazie all'impulso di Bertrand Dubreuil, il bastone da combattimento ed il palo offrono considerevoli possibilità tecnicotattiche. In realtà, quando osserviamo la recente evoluzione delle configurazioni tecnico-tattiche di questa disciplina, notiamo che possiede enormi qualità sportive e marziali, ciò che potremmo considerare come una velocità coreografica particolare, con schivate incrociate ed acrobazie, sommata ad una gran velocità di esecuzione. La scommessa era di trarre vantaggio dalle coazioni tecniche storiche come l’“armamento” che annuncia i colpi. Approfittando di questo dovere ad armare, nascerà un complesso gioco di fissaggi che darà continuità ed intelligenza alle azioni. Osserviamo pertanto che la “scheggia” o la finta non appartengono più al campo dell'opportunità del colpo diretto, ma s’inseriscono in un complesso processo di destabilizzazione dell'avversario. Bertrand Dubreuil ha

creato l'arte del fissaggio incorporando “gradi di intenzione”, integrati a tempi di azione graduati. Così una bastonata potrà cambiare obiettivo fino a cinque volte, mentre variano i suoi metodi di esecuzione (velocità, piano ed asse) e ciò senza alcuna rottura del movimento iniziale. Il miglior esempio per illustrare questa sottigliezza del gioco avviene quando uno riesce a toccare il suo avversario al rallentatore dopo un eccellente fissaggio, un po' come quando il torero riesce a rallentare all'estremo i suoi passaggi e le sue schivate. Bertrand Dubreuil ha una considerevole idea dell'arte del combattimento ed ama ricordare che la pratica di un'arte marziale, deve essere vissuta con un forte senso del valore e del rispetto, che va oltre i muri della palestra. Per lui il rispetto non basta, tanto più durante la competizione. Esige che l’allievo arrivi a provare ammirazione per il proprio avversario e che si manifesti con assiduità la cortesia, soprattutto da parte del perdente, che non deve manifestare alcun atteggiamento di cattivo umore. Ribadisce ai concorrenti che sono dei cavalieri e che per questo devono dare l'esempio. Spiega anche che il combattimento è una messa in scena drammatica e catartica, che deve servire per liberare alcuni conflitti interiori e auto-valorizzarsi e non deve essere il luogo delle discordie e della violenza. Secondo Bertrand Dubreuil, la difesa è un settore del combattimento essenziale, dato che era una delle sue specialità. Sostiene che vincere un combattimento con un risultato alto da entrambi i lati non è accettabile (benché lo permetta il regolamento).




Difende il principio di efficacia difensiva propria di qualunque arte marziale, considerando che una disciplina da combattimento deve sapersi difendere da tutte le forme di attacco possibili, anche da quelle di altre arti marziali. Afferma che se l'attacco è un'arte, la difesa è una scienza, la scienza dell'anticipo e dell'economia. La difesa deve mettere in gioco la minor energia possibile, in maniera da preservarla per l'offensiva: ciò richiede un’ottima percezione dell'avversario per favorire l'anticipo. Per andare più in là nell'anticipo, Bertrand Dubreuil ha sviluppato la

“difesa attiva” che consiste nell’adottare un particolare comportamento difensivo, che provoca nell'avversario una risposta offensiva, ciò permette di prevedere la scelta della tecnica ed il relativo tempo d’azione. La competizione del bastone da combattimento permette di verificare e sperimentare le opzioni tattiche e non è una casualità che Bertrand Dubreuil attualmente ottenga nel suo corso dei risultati convincenti con quattro grandi campioni: Antoine Dubreuil (due titoli di campione di Francia giovanile), Cécile Serris (un titolo di campionessa di


DVD & video download Francia senior), Jonathan Dubreuil (sei titoli consecutivi di campione di Francia senior), Francis Bareilles (un titolo di campione di Francia senior e cinque titoli come veterano). Ogni anno, l'ultima settimana di luglio, a Saint Pierre d'Oléron (Francia), viene organizzato un grande seminario internazionale aperto a tutti e diretto da Bertrand Dubreuil. Con lui, Francis Bareilles, Luc Cheynier, Roland Hoffbeck (direttore tecnico nazionale della disciplina) e Guillaume Bérard condividono la loro preziosa esperienza di istruttori. Nel DVD di iniziazione al bastone da combattimento realizzato da Budo

International con Bertand Dubreuil, ritroviamo Francis Bareilles il cui genio creativo lo ispira con concatenazioni incredibilmente creative. Oltre ai seminari nazionali, il Comitato Nazionale del Bastone da Combattimento e di Palo organizza alcuni seminari itineranti rispondendo alle esigenze del mondo intero. Bertrand Dubreuil non è l'unico ad insegnare l'arte del bastone e del palo, molti istruttori talentuosi lavorano in ogni angolo della Francia e all'estero. Il bastone da combattimento si sviluppa ovunque e tra le altre cose anche con i nostri amici in sedia a

rotelle. Abbiamo anche l'intenzione, dopo averlo sperimentato, di organizzare alcune competizioni tra “validi e invalidi”, ciò rappresenterebbe una primizia nello sport da combattimento. Provate questa disciplina e non potrete più vivere senza di essa…


Arti Occidentali










Forse sia la rinnovata passione per grappling, o forse sia dovuto al lavoro di Maestri e specialisti che, come Vincent Lyn, hanno sempre puntato sull'efficienza e l'intelligenza di un metodo veramente efficace per affrontare l'autodifesa, il fatto è che negli ultimi anni il Chin Na ha acquisito un grande risalto, impensabile solo pochi decenni fa, quando era solo un illustre sconosciuto. L'artista marziale, Maestro e noto attore cinematografico, Sifu Vincent Lyn, ci porta l'esperienza e la conoscenza del suo sistema familiare per quanto riguarda il Chin Na. Un lavoro che sicuramente piacerà a tutti e, naturalmente, a quelli che conoscano il potere che ha una semplice lussazione del polso per la risoluzione di un confronto indesiderato, soprattutto per neutralizzare un avversario ancor prima che le forze dell'ordine arrivino sul posto. Un articolo e un DVD da non perdere!

Testo: Jeffrey Helaney & Vincent Lyn Foto: www.budointernational.com


Arti Cinesi “Imparare a controllare e manipolare l'avversario è qualcosa di altamente specifica nella scienza marziale. Per raggiungere tale abilità, l'allievo deve avere conoscenze di anatomia, fisiologia e fisica di base.”


Reportaje

“Un errore comune per quanto riguarda il Chin Na è che non sia un'arte marziale in sé, ma una serie di tecniche che sono incorporate in vari stili di Arti Marziali cinesi.”


Arti Cinesi Introduzione all'Arte di controllo e manipolazione del corpo Imparare a controllare e manipolare l'avversario è qualcosa di altamente specifica nella scienza marziale. Per raggiungere tale abilità, l'allievo deve avere conoscenze di anatomia, fisiologia e fisica di base. Inoltre, gli stili più centrati sulle manipolazioni domandano delle capacità motorie superiori, o per dirla in altro modo, richiedono più pratica di quelli dello stile pugilistico. Questa premessa aiuta il praticante a determinare se queste arti s'inseriscono nel suo stile di combattimento o meno. Il controllo e la manipolazione si basano su principi interdipendenti. Uno è reindirizzare l'energia. Tutto ciò che dobbiamo fare, è applicare un principio scientifico che studiamo al liceo: "Un corpo in movimento mantiene il proprio stato di moto rettilineo uniforme, finché una forza non agisce su di esso." Sappiamo anche che è necessario applicare la stessa quantità di forza su un corpo in

movimento per frenare la sua quantità di moto. Da questo punto di vista, nel processo di conservazione dell'energia, è molto più facile di reindirizzare il movimento che fermarlo. Per questo motivo, molte tecniche delle Arti di controllo, ricorrono a eseguire un movimento di trazione o uno spintone, piuttosto che un forte blocco. Secondo questi principi, l'energia di un attaccante può essere reindirizzata e rivoltata contro di lui. Così, le tecniche utilizzate per fermare o spingere l'avversario sono utilizzate solo per reindirizzare la sua energia, mentre le tecniche di grappling permettono il praticante di aggiungere più potere all'energia dell'attaccante. Le tecniche che ci portano al prossimo principio del controllo: lo spostamento dell'equilibrio. L'obiettivo principale nel reindirizzare l'energia è di mettere l'avversario in una


Arti Cinesi


“Le tecniche Chin Na di colpire sono applicate ai punti vitali e possono diventare letali. Possiamo anche attaccare le cavitĂ di questi canali o colpire alcuni settori vitali per causare la rottura delle arterie.â€?



Arti Cinesi situazione di squilibrio. Così, il suo contrattacco è ostacolato e questo permette il praticante di manipolare l'opponente a un punto in cui non può più rimanere in equilibrio. In molte occasioni, lo spostamento dell'equilibrio è utilizzato sia per rovesciare un avversario sia per portarlo in una posizione che ci permetta di applicare una tecnica di neutralizzazione. Il più comune nelle Arti di controllo è la cosiddetta sottomissione, una tecnica dolorosa che comprende leve articolari o tecniche di pressione che sono applicate direttamente ai punti di agopuntura. In ogni caso, questi tipi di tecniche sono utilizzati per distrarre e sottomettere un avversario nel caso di attacchi limite in modo da evitare che avvii il suo contrattacco. Un esempio è la dislocazione del polso, che può causare un dolore estremo o persino una frattura. L'attacco a punti di agopuntura rappresenta per il praticante, comunemente, una vera e propria sfida. Per ottenere la sottomissione utilizzando essi, il praticante deve esercitare una forte pressione del dito su un punto particolare, allo scopo di provocare uno sconvolgimento di energia Qi, oppure sovra stimolazione del nervo interessato. Ad esempio, il noto punto di agopuntura LI-4 (Intestino 4), che si trova nella mano, è molto ricorrente per neutralizzare un attacco aggressivo. Un altro punto utilizzato frequentemente utilizzato, colpisce il nervo ipoglosso, situato vicino all'angolo formato dalla mascella. Per accedere a esso bisogna tenere la testa dell'avversario ed esercitare pressione con le dita verso il cocuzzolo. L'effetto provocato dopo influenzare i



nervi attraverso i punti di agopuntura è diverso per tutti, perché ogni persona ha la propria soglia del dolore e non tutte le tecniche funzionano allo stesso modo per ciascuno. Il praticante deve avere una vasta conoscenza pratica della fisiologia del corpo umano, sia dal punto di vista orientale e occidentale. Anche se vi sono molti tipi di arti di controllo, tutti hanno somiglianze basate sull'anatomia e la fisiologia del corpo umano. Nei prossimi articoli studieremo in dettaglio la meccanica del corpo, ma per ora ci limiteremo a ricorrere al concetto di base che definisce la meccanica del corpo come lo studio del suo movimento naturale. Se modifichiamo il funzionamento naturale del corpo, stiamo iniziando un processo di controllo e, indipendentemente l'arte si pratica, in questo fine ci sono concetti universali. Da questa teoria è molto facile da capire il motivo per cui le Arti di controllo funzionano tutte con tecniche simili, pur sapendo che sono stati sviluppati in culture molto diverse. In Cina, per esempio, l'arte di afferrare e di controllo, chiamato Chin Na, è presente in molti stili di Kung-Fu e viene utilizzato soprattutto in alcuni sistemi di Aikido, Hapkido e Jiu-Jitsu. Un errore comune per quanto riguarda il Chin Na è che non sia un'arte marziale in sé, ma una serie di tecniche che sono incorporate in vari stili di Arti Marziali cinesi. Quest'Arte è molto legata allo



stile Ling Gar della mia famiglia. E deve essere chiaro che per uno studente che non ha la capacità di colpire con le mani e i piedi, il Chin Na non sarà di alcuna utilità, anche se lui ha le conoscenze di anatomia, fisiologia e chinesiologia che richiede un Maestro, perché mancherà la sensibilità e la finezza richieste da questo stile.

Che cosa è Chin Na? “Chin” significa sujetar o agarrar; "Chin"vuol dire tenere o afferrare; "Na" è mantenere e controllare. Così Chin Na può essere tradotto come "presa e controllo". Parlando in modo generale, la maggior parte degli stili marziali cinesi comprende quattro categorie tecniche per essere più efficace in combattimento. La prima integra tecniche di colpire, pugni, spingere, tecniche di pressione, ecc La seconda tratta di calci, spazzature e passi o spostamenti, con poco contatto con l'avversario e con una potenza di colpo esplosiva e dannosa. Il

terzo è conosciuto come "Shuai Jiao" (Wrestling), e comprende lo sviluppo di abilità per distruggere l'avversario attaccando la sua stabilità e l'equilibrio attraverso i takedowns. Quest'ultimo è il Chin Na e integra tecniche specializzate nel controllo e disabilità delle articolazioni, muscoli e tendini. A questo punto è da notare che in una situazione reale di combattimento le prime tre categorie sono applicate alla volta e non possono essere separate l'una dall'altra. Per esempio, mentre si afferra e controlla l'avversario con una mano, si utilizza l'altra mano per colpire una struttura vitale. Oppure, mentre si sta afferrando un'articolazione, si cerca di rovesciare l'avversario per iniziare l'attacco successivo. Molti artisti marziali cinesi ritengono che ci siano molte altre tecniche oltre a prendere, come premere o colpire strutture nervose che causano l'intorpidimento in una parte del corpo dell'avversario (e anche perdita di coscienza), che, essendo tecniche di controllo, loro riconoscono come parte del Chin Na. Così, le tecniche del Chin Na sono usate per controllare e immobilizzare le articolazioni, muscoli o tendini dell'avversario, al punto che non può m u o v e r s i ,



Arti Cinesi neutralizzando così la sua capacità di combattere. Le tecniche Chin Na di pressione sono applicate a intorpidire le membra dell'avversario, causando perdita di coscienza, e anche la morte. O sono applicati sulle cavità Chi per ostacolare il normale flusso del Chi agli organi o il cervello, o anche sulle terminazioni nervose per provocare dolore estremo e persino la morte. Le tecniche Chin Na di colpire sono applicate ai punti vitali e possono diventare letali. Possiamo anche attaccare le cavità di questi canali o colpire alcuni settori vitali per causare la rottura delle arterie. Si tratta di tecniche che, come abbiamo detto, servono a "prendere e controllare" l'avversario e possono essere suddivise nelle seguenti categorie: 1. Separare muscoli / tendini 2. Slogatura di ossa 3. Interruzione della respirazione. 4. "Dim Mak", che tradotto dal cantonese significa pressione della vena / arteria. Sigillare o bloccare la vena / arteria. Premere un canale primario di Chi.

Tutti loro sono facili da imparare, sia a livello teorico sia nella pratica. Tutto ciò che richiedono, è la resistenza muscolare e forza sufficiente per realizzare un controllo efficace. L'Uso di queste tecniche per fratturare le ossa o causare lesioni alle articolazioni o tendini, richiede Jing (potenza marziale). Sigillare le vene / arterie e premere strutture nervose richiedono una conoscenza approfondita dell'anatomia (posizione, profondità, ecc), sincronizzazione della circolazione del Chi; sviluppo di Yi (mente), Chi (energia interna) e Jing (potenza marziale), così come la conoscenza delle forme e delle tecniche specifiche. Cioè, in generale, si richiede un'istruzione formale sotto la guida di un Maestro qualificato, non solo per acquisire le necessarie lezioni, ma perché la maggior parte delle tecniche è appresa attraverso la sensazione, i sentimenti. Inoltre, poiché molte di queste tecniche possono facilmente portare alla morte, il Maestro si limiterà a trasmettere le sue conoscenze agli studenti con una convinzione morale feroce di essere degni della sua fiducia.


suficiente para lograr un control efectivo. En el caso de utilizar estas técnicas para fracturar los huesos o provocar lesiones en las articulaciones o los tendones se necesita el Jing (poder marcial). venas/arterias y presionar las estructuras nerviosas exige un conocimiento detallado de (ubicación, anatomía profundidad, etc.), la sincronización de la circulación del Chi; el desarrollo del Yi (la mente), del Chi (energía interna), y del Jing (poder marcial); así como el conocimiento de formas y técnicas específicas. Es decir, en términos generales, requiere una instrucción formal por parte de un Maestro cualificado, no sólo para adquirir las enseñanzas necesarias, sino porque la mayoría de las técnicas se aprenden a través de la sensación y el sentimiento. Además como muchas de estas técnicas pueden provocar la muerte fácilmente, el Maestro sólo transmitirá sus conocimientos a alumnos con una férrea convicción moral que sean dignos de su confianza.

“Chin” significa sujetar o agarrar; "Chin"vuol dire tenere o afferrare; "Na" è mantenere e controllare.”


“Così, le tecniche del Chin Na sono usate per controllare e immobilizzare le articolazioni, muscoli o tendini dell'avversario, al punto che non può muoversi, neutralizzando così la sua capacità di combattere.”




Minou Risso

mail: budo.cinturanera@gmail.com


Il DVD "Krav Maga Ricerca e Sviluppo" sorgè dalla voglia di quattro esperti di Krav Maga e sport da combattimento: Christian Wilmouth, Faustino Hernandez, Dan Zahdour e Jerome Lidoyne. Ad oggi, loro dirigono molti club e conducono un gruppo di una ventina di professori e istruttori di molteplici discipline, dalla Krav Maga alle MMA, Mixed Martial Arts. Questo lavoro non è destinato a mettere in evidenza un nuovo metodo nè una corrente specifica di Krav Maga. Il suo scopo è semplicemente quello di presentare un programma di Krav Maga messo a fuoco sull'importanza del " c o n t e n u t o " , condividendo in questo modo le nostre esperienze.

REF.:KMRED1

Tutti i DVD prodotti da Budo Inter national vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.

ORDINALA A: Budo international.com



Karate Kata.Un passo avanti Molte volte pensiamo di sapere quasi tutto ciò che riguarda la nostra passione o le attività a cui dedichiamo una gran parte della nostra vita. Ultimamente mi sono chiesto su come siano belle tutte quelle "epiche frasi delle Arti Marziali", ma quanto poco sono applicate e tanto meno capite. Frasi come "Karate ni sente nashi", "Ken zen ichi", "Hito kata Sannen" ... mi fanno capire l'importanza del lavoro interiore, tanto quanto l'esterno, in Arti Marziali. Quando si parla di "un kata, tre anni" possiamo essere indotti a pensare che in passato, che non esistevano mezzi di comunicazione rapidi e ampi come quelli che ne abbiamo oggi, la trasmissione orale delle tecniche rendeva lenta la comprensione e questo spiegherebbe la necessità di un tempo così lungo per imparare una serie di movimenti ginnici.

Testo: Kyoshi Jesús fernandez Foto: Borja De La Lama


Kata

P

ertanto, questa massima del karate tradizionale potrebbe essere aggiornata oggi come: "Tre kata un mese, e ho ancora tempo libero per altre cose". In una certa misura, il progresso nelle comunicazioni e l'accesso alle informazioni di cui godiamo oggi non sono paragonabili a quelli che avevano gli antichi, e quindi questi mezzi possono aiutarci in qualche modo, naturalmente, ma il mio approccio è: non sarebbe possibile che ci fosse qualcosa d'altro che

giustificasse dedicare un tempo così lungo a imparare un semplice Kata? Naturalmente dal mio punto di vista la risposta è SÍ, un clamoroso SÌ, perché i Kata possono essere compresi da diverse angolazioni. E anche se in precedenti articoli ho messo il Kata come uno dei vertici del triangolo formato dal Kihon, il Kumite e il Kata, in quest'analisi, lo metterò come l'asse che sostiene gli altri due pilastri. Oggi voglio prendere l'idea che, sulla base del lavoro di Kata, possiamo migliorare e approfondire gli altri due aspetti fondamentali: Kihon e Kumite.

Un buon allenamento di Kata raffinerà la nostra tecnica di base. Il dinamismo del Kata migliora la nostra tecnica di spostamento e ci permette di capire i ritmi e il Kimé quando si tratta di eseguire una tecnica, così come l'analisi di Kata ci insegna tattiche quando si studia il combattimento. Come abbiamo visto tante volte, un Kata in cui tutti gli elementi sono realizzati con la stessa concentrazione e in modo similare, risulta lineare, monotono e noioso. Invece, un Kata ben eseguito non può cercare solo l'estetica e il ritmo senza capire il


Karate


Kata

“Il dinamismo del Kata migliora la nostra tecnica di spostamento e ci permette di capire i ritmi e il Kimé quando si tratta di eseguire una tecnica, così come l'analisi di Kata ci insegna tattiche quando si studia il combattimento”


Karate tutto. Naturalmente questo non va contro l'esibizione e la competizione, ma sono sicuro che voi mi capiate, e ora l'approccio è di eseguire un Kata per noi stessi come uno studio, questo è il caso in questione. Per me, l'estetica nell'esecuzione di un kata è il risultato di una buona comprensione, delle buone pratiche e delle buone tecniche, anziché il viceversa. Ad esempio, se durante l'esecuzione di un determinato Kata, la gamba non rimane bloccata all'altezza della testa (cosa che, come Budo, sarebbe impensabile giacché usare le gambe sopra la vita sarebbe contro natura, le gambe sono nella parte inferiore del corpo e le braccia in alto); al

contrario, se la stessa tecnica di gamba è eseguita al livello chudan o gedan, e riesce a trasmettere l'idea del combattimento immaginario e le applicazioni fatte, ecco la corretta esecuzione per me. Mi ricordo di una storia con i miei figli a pochi giorni fa, sono piccoli e hanno ancora una conoscenza molto limitata di Kata, così ho chiesto loro di osservare e dirmi la prima cosa che li fosse venuta in mente. Ho eseguito una Kata della Gru Bianca e mi ha sorpreso che la prima cosa che hanno pensato è stata un'aquila, quindi un fenicottero o un uccello simile. La mia gioia e la mia autostima sono schizzati alle stelle, sono stato riuscito a trasmettere l'essenza del Kata e loro mi hanno capito. Penso che ora si possa capire meglio quello che cerco di trasmettere in quest'articolo e in lavori futuri. Vediamo un esempio (quando do le mie lezioni mi piace di attivare la parte cognitiva degli studenti e renderli partecipi della classe, invece di farli ripetere ed eseguire quello che un grado più alto dice loro di fare, in modo che possano capire lo scopo della classe e la ragione per la quale io chiederò il meglio di ciascuno). Se osserviamo una realizzazione normale di Heian Nidan, vedremo che il 99% degli studenti eseguirà il Kata con la stessa tensione e Kimé in tutte le tecniche. Cioè, l'Uchi Yoko Uraken sarà eseguito con la stessa potenza come Gyaku Tsuki (e per ora non voglio parlare di altri elementi). Ma cosa succede se una tecnica è Tsuki Waza e l'altra è Uchi Waza? Sono uguale quando si tratta di colpire? Utilizzare le catene articolari del braccio teso che cerca di ottenere un punto di massima concentrazione, è lo stesso di impiegare una tecnica che cerca lo snap e quindi la velocità per la massima efficacia? Certamente, le risposte alle domande di cui sopra sono "NO". Allora, perché eseguiamo tutte le nostre tecniche allo stesso modo? (Inteso come ricerca dello stesso Kimé e la stessa forza per tutte). Ecco perché, se siete d'accordo su queste considerazioni, lo studio dei Kata deve essere molto attento a capire il Kihon, ma questa volta come un risultato di una buona prestazione del Kata.



Karate In questo modo, i ritmi del Kata variano secondo la tecnica applicata, senza opporsi al ritmo di Kata nel suo complesso e che viene definito in molti casi. Cioè, o movimenti rallentati e concentrati per compiere Haishu Uke o Shuto Tate, non saranno modificati per fare la difesa o l'attacco che potrebbero essere fatti con queste tecniche. Prima il ritmo di Kata, poi l'esecuzione della tecnica secondo la sua natura. Questo è l'inizio del cammino Siamo ora al punto di unire la parte tecnica di Kata con il combattimento. Cioè, dobbiamo studiare il Kata e i suoi Bunkai con la nozione di comprendere i movimenti e le tattiche in loro. I lavori in DVD che ho eseguito di Kata e Bunkai per Budo International erano in questo senso. Non erano un lavoro esclusivo su Bunkai, ma un metodo per sviluppare la comprensione di ciò che il Kata ci insegna oltre a migliorare la tecnica e le tattiche di combattimento. In questo modo, ho iniziato con la serie Heian Kata mostrando alcune applicazioni che hanno seguito esattamente l'embusen. Quelli che abbiano visto solamente le immagini avranno pensato che fossi pazzo. Che mai come potrebbe nessuno gettare colpi mentre si ritira e prendendo passi indietro? ma questo non era il messaggio, il messaggio era quello di imparare prima ad applicare la tecnica basilare del Kata nel suo movimento naturale, anche se dovessimo sacrificare la realtà del Bunkai, giacché in quel momento, non era quella la priorità. Una volta che abbiamo capito il Kihon del Kata e le sue applicazioni pratiche, cerchiamo di dargli senso, per cui ho cominciato a modificare le istruzioni di fronte agli attacchi, secondo l'applicazione del Tenshin e il Tai Sabaki, che mi ha permesso di prendere


Kata


Karate vantaggio su un attacco predeterminato. In questo modo, il Bunkai ha cominciato a emergere e acquisire un carattere proprio di fronte l'implementazione standard di una serie di movimenti di Kata. Cioè, cominciamo a capire come il kata può servire per le applicazioni di Yakusoku Kumite e allo stesso tempo ci insegna tattiche, come sia lavorare coprendo le spalle contro un muro, una rupe, in barca o in ciò che la storia ci ha insegnato quando pratichiamo i Tekki o quando eseguiamo il Gankaku Sho (Kyan no Chinto) con un embusem diagonale, come facevano i vecchi karateka per evitare di essere copiati se erano osservati attraverso qualche foro nella parete degli antichi dojo in Okinawa. Un altro aspetto importante della tradizione Kata sarebbe il modo ci insegnano che nulla è stato lasciato al caso. Le guardie, Kamae, movimenti lenti, finte, ecc, aprono la strada alle tecniche di proiezioni, dislocazione e strangolamenti che sembravano di essere nascoste vedendo l'esecuzione di un Kata. Questa è la ragione delle posizioni di guardia all'inizio e alla fine di ogni Kata, che non sono solo forme popolari di saluto, ma spesso nascondono più di tecniche (che sembrano segreti) e rivelano la filosofia di una vera e propria Arte Marziale. Ad esempio, quando in una posizione Kamae di inizio e fine, una mano avvolge un pugno, vuol dire che il controllo e la pace (mano aperta), proteggono e bloccano l'aggressione e la lotta (pugno) che è al suo interno, e che, se rilasciato può diventare selvaggio. Questo sarebbe il momento in cui abbiamo iniziato a fare il Kata. Spero di aver contribuito un po' in questo meraviglioso mondo delle Arti Marziali e che qualcuno si chieda se stesso: Perché continuo a praticare le Arti Marziali? Quando posso sentirmi soddisfatto di essere riuscito a conoscere completamente un Kata? Questo è ciò che mi spinge a continuare a imparare e lavorare per migliorare come artista marziale e, quello che più conta, come essere umano. Jesús Fernández Alejandro Martínez Kyoshi SKIF



DVD & video download


Kata


Karate

GRADOS RECONOCIDOS Ficha técnica MAESTRIA IN KARATE • Renshi. Shotokan Karate Do Federation (SKIF). o Kyoshi. Shotokan Karate Do Federation (SKIF) (2012).

KARATE DO. 6 ° Dan. Federazione Spagnola di Karate (2013). o 6 ° Dan. Federazione di Shotokan Karate Do (SKIF) (2012). o 6 ° Dan. World Kuntaiko Budo Association (WKBA). JU JITSU. o 5 ° Dan. Federación Madrileña de Lucha (Federazione Madrilena di Lotta). o 6 ° Dan. Federazione Spagnola di Ju Jitsu (2013). o 6 ° Dan. World Kuntaiko Budo Association (WKBA) (2013).

FORMAZIONE ACCADEMICA • Allenatore Nazionale (Livello Tecnico 3). Federazione Spagnola di Karate. o Allenatore Nazionale (Livello Tecnico 3). Federazione Spagnola di Lotta (Ju Jitsu). o Istruttore Internazionale (WKBA). World Kuntaiko Budo Association

ALTRI DATI DI INTERESSE Capo Istruttore (Direttore Tecnico) SKIF Spagna. o Shodan Nawa da Zembukai Association. o Rappresentante e Direttore Tecnico per la Spagna della World Kuntaiko Budo Association. o Campione del Mondo di Karate (categoria Master) a Kata SKIF (2009. Grecia). o Campione di Spagna di Yawara Jitsu (autodifesa) 1989. o Practicante di Tai Chi (Professor Hirokazu Kanazawa). o Rappresentante per la Spagna del Maestro Hirokazu Kanazawa.






















Kyusho


Evan Pantazi Il Torque Il Kyusho lavora con torque il torque è niente di più che una misura di forza di torsione o rotazione. Genera molto più di una linea retta di emissione di potere e molti combattenti hanno parlato di questo fin dai primi giorni della Boxe. Quei vecchi pugili hanno sempre dichiarato che torcevano il guanto al momento dell'impatto... questo era dovuto a motivi diversi, ma ancora lo sapevano. Era usato principalmente per aprire un taglio, preferibilmente per l'occhio allo scopo di causare un gocciolamento di sangue nell'occhio e pr odur r e un effetto accecamento ... che rimarrebbe l'obiettivo per il r esto del combattimento. Sapevano anche che il colpo, anche se non aprissi una ferita, sarebbe di gran lunga più efficace giacché il gonfiore dell'occhio impedirebbe la visione.


Kyusho


Allora, che cosa rende il torque più forte del potere lineare? Cominciamo con l'energia cinetica; in Fisica, l'energia cinetica di un oggetto è l'energia che possiede grazie al suo moto. Viene anche definito come lo sforzo o l'inerzia necessaria per accelerare una data massa dal riposo a una velocità specifica. L'energia cinetica è divisa tra energia cinetica lineare ed energia cinetica rotazionale. Lo stragrande vantaggio di utilizzare la tecnica di rotazione è la maggiore capacità di aumentare la velocità di un colpo su una determinata distanza a causa del maggiore percorso di accelerazione. Questo percorso di accelerazione può essere fino a 1,5 volte più grande nella tecnica rotazionale rispetto a quella lineare. L'energia cinetica può anche essere trasmessa da un oggetto all'altro, come in una partita a biliardo. Questo è osservabile quando un giocatore fornisce energia cinetica sulla biglia colpendola con la stecca. Quando la biglia scontra con un'altra biglia, rallenta drasticamente, e la biglia scontrata accelera a una velocità come l'energia cinetica viene trasferita in essa. Questi sono chiamate collisioni elastiche, in cui l'energia cinetica è conservata, (nella cosiddetta collisione anelastica, l'energia cinetica viene dissipata in altri modi o energie, come calore, suono, fratture, etc.). Ora, è anche possibile di combinare l'energia lineare e l'energia di rotazione per una velocità massima e un livello massimo trasferibile di potenza. Quindi, se iniziamo il colpo con una proiezione lineare e all'ultimo momento aggiungiamo la velocità di rotazione e la forza nel contatto, otterremo il massimo effetto. Comunque, perché il torque con Kyusho influisce di più sull'avversario di quello che fa il trasferimento di energia cinetica attraverso la linea retta? La maggior parte dei principianti prova il potere balistico della linea retta o forza, ed è per questo che il Kyusho non funziona per loro fino a quando si sviluppa il tocco corretto con il torque. Ma non solo fa aumentare la potenza di penetrazione, ci sono molti altri elementi vitali coinvolti. Utilizzando una rotazione come visto, spiegato e dimostrato nel Sei (6) Ji Hands DVD, usiamo questo duplice trasferimento di potenza per una maggiore penetrazione nella zona di destinazione. Il nervo è più accessibile come l'azione della rotazione serve a spingere fuori le strutture muscolari. Questo dà un percorso chiaro al nervo, senza la protezione o l'imbottitura dei muscoli sulla superficie di contatto dall'arma. Essa serve anche per ottenere la profondità dalla maggiore velocità e la rapidità dell'azione. In quest'azione il nervo, una volta esposto e raggiunto, è anche allungato che lo rende molto più vulnerabile e reattivo con maggiori risultati. L'azione può essere decisiva anche pizzicando il nervo teso contro un oggetto come una struttura ossea per un messaggio ancora più acuto al cervello. Questo può causare un sovraccarico d'input sensoriale e innescare un meccanismo di sicurezza


Kyusho


nel corpo, come cadere in una posizione prona (via svenimento, disfunzione o incoscienza), per il recupero. Ora, se il bersaglio è in una sezione muscolare del corpo (al contrario di un punto di testa con alcuni strati di pelle, grasso e fascia), serve anche per attaccare il sistema riflessivo estraendolo dal motore somatico e incidendo a un livello riflessivo più autonomo e subconscio. Questo si ottiene al incidere contemporaneamente le cellule del fuso neuromuscolare o Organo Tendineo del Golgi, secondo dove si colpisce. La stessa azione di stretching, che inciderà sul nervo, prenderà anche una di queste due strutture, nonché produrrà anche accresci effetti sull'avversario. Anche serve nella Boxe classica o il Kickboxing e anche nel moderno allenamento di MMA, aggiungendo la rotazione speciale nel contatto che i vecchi pugili hanno utilizzato. Vediamo lo Jab, per esempio; la maggior parte dei combattenti userà potenza lineare che stordisce al contatto, ma se il combattente ha imparato a lanciare anche le nocche (anche attraverso i guanti) al momento dell'impatto, i risultati saranno notevolmente maggiori e soprattutto quando usato su un bersaglio Kyusho. Vediamo il mento come un altro esempio in questa energetica rotazionale, se lanciamo uno Jab dritto, i risultati saranno poco distinguibili, tranne possibilmente una piccola intimidazione o il ritiro della testa dell'avversario. Se riusciamo a buttare le nocche alla fine dello Jab al momento dell'impatto al mento, l'angolo di traiettoria per accedere il nervo si compie e ci sarà di gran lunga una maggiore disfunzione, senso di deterioramento o stato alterato di coscienza. Questo vale anche per il cross, il gancio e l'uppercut, i quattro colpi principali utilizzati in gare così come negli scontri di strada. Imparando gli obiettivi Kyusho e lavorando con i colpi di rotazione, si diventa molto più forte, potente e protetto. Per riassumere, ne abbiamo: • Maggiore accelerazione del nostro attacco. • Una maggiore penetrazione. • Maggiore velocità del colpo dal principio. • Base di trasferimento di potere più stretta.

I vantaggi della tecnica rotazionale includono: • I praticanti non hanno bisogno di essere più grandi o più forti. • Variazioni più grandi nell'allenamento della tecnica di rotazione rispetto agli attacchi lineari. • La tensione richiesta e la forza necessaria per l'attacco lineare possono essere controproducenti rispetto al movimento rilassato e più fluente dell'attacco rotazionale. Così il "torque" (energia misurata) in Kyusho non è misurato con un dispositivo meccanico, ma si misura in risultati fisici durante l'allenamento o necessità. Siamo spiacente, l'energia è davvero reale.



Il Programma Kyusho Tactical Control (KTCP) è stato progettato per controllare la scalata dei conflitti attraverso la ricerca giuridica e medica, spiegamento tattico, test sul campo e coordinamento. Questo programma è stato progettato appositamente, ma non esclusivamente, per le Forze dell'Ordine Pubblico, Sicurezza, Emergenza, Guardia Costiera, Militari, Agenzie Governative, Escort e sicurezza personale. Questo modulo base è costituito da un insieme di 12 obiettivi principali integrati in 4 moduli di controllo della scalata di forza. Ci sono numerose strutture deboli nel corpo umano che possono essere utilizzate da un agente per ottenere semplicemente il controllo di un individuo, più efficienti rispetto al tradizionale utilizzo della forza come indica il protocollo. Di là dalla fase di ordine verbale, in una situazione di crescente conflitto, è in questi punti Kyusho (vitale) dove l'agente può fare uso dei sistemi interni di controllo fisico, come i nervi, la struttura dei tendini e i naturali riflessi nervosi del corpo. Non richiede grande forza nemmeno un complesso controllo motore o la vista, soggetti di fallimento in stati di alta adrenalina. Questa informazione è dedicata ai membri coraggiosi e resistenti delle Agenzie in tutto il mondo. Grazie per quello che fate!

REF.: • KYUSHO 22

Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.

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Tenendo sempre come sfondo l’Ochikara, “la grande forza” (chiamata e-bunto nel dialetto degli Shizen), la saggezza segreta degli antichi sciamani giapponesi, i Miryoku, l’autore ci sommerge in un mondo di riflessioni genuine, capaci allo stesso tempo di smuovere nel lettore il cuore e la testa, collocandoci continuamente di fronte all’abisso dell’invisibile, come vera, ultima frontiera della coscienza personale e collettiva. La spiritualità non come religione, ma come studio dell’invisibile, è stato il modo per avvicinarsi al mistero dei Miryoku, nel segno di una cultura tanto ricca quanto sconosciuta, allo studio della quale l’autore si è dedicato intensamente. Alfredo Tucci, direttore dell’editrice Budo International e autore di un gran numero di titoli sulla via del guerriero negli ultimi 30 anni, ci offre un insieme di riflessioni straordinarie e profonde, che possono essere lette indistintamente senza un ordine preciso. Ciascuna di esse ci apre una finestra dalla quale osservare i temi più svariati, da un punto di vista insospettabile, a volte condito da humour, altre da efficacia e grandiosità, ponendoci di fronte ad argomenti eterni, con lo sguardo di chi ci è appena arrivato e non condivide i luoghi comuni con i quali tutti sono abituati ad avere a che fare. Possiamo affermare con certezza che nessun lettore rimarrà indifferente davanti a questo libro, tale è la forza e l’intensità del suo contenuto. Dire questo, è già un bel dire in un mondo pieno di presepi collettivi, di ideologie interessate e tendenziose, di manipolatori e in definitiva, di interessi spuri e di mediocrità. E’ dunque un testo per animi nobili e persone intelligenti, pronte a guardare la vita e il mistero con la libertà delle menti più inquiete e scrutatrici dell’occulto, senza dogmi, senza moralismi di convenienza, senza sotterfugi.



REF.: • LEVI LEVI8

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