Rivista Arti Marziali Cintura Nera 307 Marzo 1 parte

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Cosa succede quando due persone praticano ChiSao? Qual è il significato della loro pratica e quali sono gli obiettivi? In questo terzo DVD, "Chi Sao dalla base ad un livello avanzato," Sifu Salvador Sánchez affronta forse l'aspetto più importante del Wing Chun: il ChiSao, l'anima del sistema stesso, che fornisce il praticante di alcune caratteristiche speciali che sono completamente diversi dagli altri, e gli dà grandi virtù. Questo lavoro si occupa di alcuni aspetti di principio piuttosto semplici, ma come si approfondisce in loro, diventano sempre più sorprendenti. Si tratta di una caratteristica molto chiara nella cultura tradizionale cinese; ciò che è molto evidente a prima vista, contiene tuttavia una seconda o terza lettura, che sicuramente cambierà il vostro approccio, la pratica e la comprensione. Discuteremo come praticare Chi Sao attraverso i nostri drills e il modo di applicarli quei drills, quella capacità nello sparring, che collega alcuni concetti, forse non tanto legati al Kung Fu tradizionale, come ad esempio la biomeccanica, le strutture, la conoscenza della fisica, ecc., al fine di ottenere risultati migliori nella nostra pratica.

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“Il vecchio non può fare quello che fa un giovane; però quello che fa è migliore”. Cicerone ella cultura giapponese il sessantesimo compleanno è il più importante di tutti. Il giapponese ritiene che detto anniversario equivalga come importanza al giorno della nascita dell’individuo e, per questo, tale compleanno si celebra durante tutto l’anno. Per il giapponese, nell’immaginario antropologico della sua cultura, i cicli di dieci anni sono considerati “cicli Karmici”. Il dieci è il primo dei numeri a due cifre e in qualche modo significa l’entrata in un’altra dimensione delle cose. Tutto questo si concretizza in una nota figura geometrica rappresenta, ogni dieci anni, da un intero segmento di un triangolo equilatero. Una volta compiuti i trent’anni, si completa il primo di due triangoli. Un secondo triangolo, questa volta discendente, è formato dai segmenti che rappresentano i tre decenni successivi. Entrambi, uniti, formano una figura a sei punte (la stella di David), in modo tale che, quando si compiono i sessanta, tutti i punti sono definiti e, uniti, permettono la creazione del cerchio, simbolo del destino e della perfezione (il simbolo dell’infinito si forma con l’unione di due cerchi). Chiudere il cerchio è di conseguenza quel momento magico nel quale si compiono sessant’anni e cioè, la nascita di una nuova tappa o, come loro ritengono, il momento in cui un uomo è finalmente pronto e completo per fare ciò che è venuto a fare in questa vita, un momento nel quale il destino grida più forte che qualsiasi altra forza. Il Giappone gode di una eccellente aspettativa di vita, la prima, seguito da vicino dalla Spagna, tra i paesi che possiamo chiamare così (San Marino e Hong Kong stanno davanti, però per via del loro volume, sono prima città). Il giapponese senza dubbio gode di ottima salute e buona attività in vecchiaia. Molte sono le ragioni che interagiscono per creare questo stato di cose. Alcuni dei suoi segreti più conservati sono ovviamente un'alimentazione sana che include alghe, con alto contenuto in minerali, pesce e vegetali, condimenti e complementi a base di soia (Shoju, Miso, Tofu, ecc...), fermentati vegetali che ripopolano naturalmente la flora intestinale, e naturalmente esercizi, alcuni dei quali mitici esempi, specifici per gli anziani, come il "Densho butsu no kami". Forse il suo ultimo e più apprezzato segreto è il “Do o raku” (tradotto come “giocare con il Tao”), qualcosa che potremmo lontanamente trascrivere nella nostra cultura come “hobby” ma che in realtà si tratta di attività che sono molto più di un hobby e che si convertono di fatto in lavori e pratiche nelle quali l’età, lontano dall’essere una barriera, è uno stimolo, un valore aggiunto dove l’esperienza si può tradurre in “maestria”. E’ questa Maestria che, a sua volta, motiva e genera rispetto e interesse dei più giovani, stimolandoli ad apprendere da loro. Questo incontro generazionale, che non potrebbe altrimenti essere creato artificialmente, è importante nell’ora di dare un senso alla vita, perché a partire da una certa età, cose semplici come il sentirsi valorizzato e utile, diventano la spina dorsale dell’intento di continuare a vivere. Con gli anni tutti noi diventiamo più deboli fisicamente, meno autosufficienti, e questo genera solo

N

“Tutti desideriamo arrivare alla vecchiaia, e tutti neghiamo di esserci arrivati”. Quevedo svalutazione e scoraggiamento. I vecchi cominciano a diventare “invisibili” agli altri. Per loro, anche l’assenza degli stimoli primari deve essere sostituita dalla volontà di continuare a vivere. Molto di ciò che fino allora accadeva in automatico a livello fisico e ormonale, frutto dell’esuberanza stessa della vita, deve essere giustamente sostituito da atteggiamenti coscienti gestiti in “manuale”. Il circolo virtuoso di questa relazione si stabilisce inoltre anche quando l'altra parte trae beneficio da quest’incontro. Per i più giovani, il contatto con gli anziani permette loro di moderare gli eccessi, temperare il loro giudizio e, ovviamente, dimensionarsi nel tempo nel vedersi riflessi nello specchio di quello che un giorno, nel migliore dei casi, arriveranno ad essere loro stessi. Ciò che opera il miracolo di quest’incontro generazionale e circolo virtuoso, è una serie di attività, alcune artigianali, altre artistiche e tecniche, che possiedono la virtù di generare nei loro esecutori un determinato incontro tra mente, spirito e corpo. Attività nelle quali la naturale decadenza del corpo, non solo è sostituita dalla crescita spirituale e come valore aggiunto dall’accumulo di esperienza, bensì questa può anche essere infinitamente accresciuta in quanto non dipende dalla forza, qualità caduca, ma dalla coscienza. Queste attività sono della più varia natura e vanno dalla pittura giapponese Sumi-e fino alle arti come il tiro con l’arco giapponese (Kyujutsu), l’origami (papiloflexia giapponese), la ceramica, l’Ikebana (arredo floreale), la forgia delle spade, la manifattura di prodotti tradizionali, le Arti Marziali, ecc... Questa venerazione per gli anziani è qualcosa dalla quale abbiamo molto da imparare in Occidente, dove normalmente la gioventù vive sulle spalle dei suoi anziani e dove i canoni e i valori giovanili hanno usurpato lo spazio di conquiste acquisite in un’intera vita di sforzi. Invece di ciò, accantoniamo gli anziani e svalorizziamo l'utilità della loro esperienza, nell’intento di premiare valori esterni come il saccheggio economico, il successo a qualunque prezzo e l'egoismo come bandiera accettata. La società dell’informazione e i progressi tecnologici non hanno aiutato, creando una barriera e una scusa perfetta per svalorizzare qualsiasi esperienza precedente come se ora fosse tutto nuovo sotto il sole, quando in verità, al contrario, nella vita parliamo sempre degli “stessi cani”, ma con diversi collari. Gli anziani, prigionieri di questo stato di cose, si “travestono” da giovani fino al ridicolo, ora per ottenere attenzione, ora per conservare i loro privilegi. Gli uomini si tingono i capelli per nascondere la loro canizie, le donne spendono milioni in creme, entrambi ricorrono alla chirurgia estetica per fermare o posticipare un processo che non può essere interrotto. Diventare vecchio, come direbbe Groucho, è quello che succede se si vive sufficientemente a lungo. Non c’è speciale virtù in questo, se non si riempie di contenuti, ma neppure demeriti. L’alternativa al compiere gli anni è essere morti, per questo è giusto dire che la vecchiaia è una conquista, un


privilegio e un valore in se stessa, ma lo è di più quando è adornata di esperienza e maestria in qualcosa degna d’essere trasferita a chi rimarrà qui e, a proposito, non si dimentichi che questo dà molta umiltà a tutti ... anche loro, i più giovani, vengono con data di scadenza. Nessuno lo espresse così bene come il geniale autore di "La celestina", D. Fernando di Rosse: “Nessuno è così vecchio che non possa vivere un altro anno in più, né così giovane che non possa morire oggi”. Vivere una grande vita, non è solamente vivere a lungo. Che la vecchiaia sia qualcosa di saporito, appetibile e degno di essere vissuto, è lavoro di tutta una vita. Una cultura che dà precedenza ai valori giovanili, non è certamente la cornice più adeguata, però tutti e ognuno possiamo capovolgere la questione, essendo chiaramente coscienti della realtà di fronte all’immaginario. La morte è l’unica certezza irremovibile del nostro futuro, però ci sono molti modi positivi di organizzare la nostra vita, dove la virtù può prevalere in modo tale che alla fine e in ogni momento possiamo affermare, come Neruda, “confesso che ho vissuto”. Distillato il nettare delle esperienze, nulla eguaglia il potere dello sguardo temprato, il sorriso dolce di un anziano, un essere umano che sfruttò i suoi giorni. Se i sessant’anni sono, come pensano i giapponesi, la vera nascita a questa vita, non avanza un solo minuto per prepararci e per compiere al meglio i nostri destini. Che niente rovini questo compromesso; la vita è un tesoro fugace e la vecchiaia, la sua glassa dorata, se sappiamo viverla.

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Arti Marziali Russe

Systema è una tecnica marziale russa che solleva passioni. Sia a favore sia contro, il fatto è che la gente sta parlando interessata nel Systema, sebbene la maggior parte del tempo parlano senza sapere troppo di quello che dicono. È normale quando qualcosa di nuovo entra nella scena marziale, rimane avvolta nel mistero ed esposta all'opportunismo e agli opportunisti. Per chiarire la questione, fa un paio di anni ho contattato il Maestro Weitzel, interessato ad avere la sua collaborazione nella diffusione dello Systema, per il suo approccio pedagogico, nonché la sua eccellente disponibilità. Lui parla perfettamente inglese, russo e tedesco, e ha un ottimo carattere, come ho scoperto presto nel nostro incontro. La sua vibrante immagine di rubicondo vichingo, nulla toglie alla sua vera personalità e simpatia, gentilezza e affabilità. Non solo e ci siamo divertiti molto insieme, ma siamo riusciti a fare un grande lavoro, di cui spero che molti di voi possano trarre beneficio. Il Maestro Weitzel insegna Systema con ordine e giudizio. Nelle sue mani, questo stile è fåíÉêîáëí~W=dÉê~äÇ=táåÇáëÅÜ=Ñêçã=póëíÉã~=sáÉåå~ mçíçW=«=^äÑêÉÇç=qìÅÅá=

“A 41 anni, padre di vari figli, Andreas ha fatto molte cose. È leader e fondatore della sua scuola, il "Systema Academy Weitzel" di Augusta, dove si reca regolarmente per insegnare il suo stile.”



Arti Marziali Russe “Il modo in cui si respira è il modo in cui si pensa e si muove. Se la respirazione è interrotta, il panico ne deriva e il corpo è intorpidito.”


Systema tonnellate di buon senso e tutti coloro che vedranno il video potranno imparare molte e liberare la sua pratica di molti stereotipi che ancora circolano sull'argomento. A 41 anni, padre di vari figli, Andreas ha fatto molte cose. È leader e fondatore della sua scuola, il "Systema Academy Weitzel" di Augusta, dove si reca regolarmente per insegnare il suo stile, non solo in Germania, ma anche nel resto d'Europa. Contatti emergenti stanno già annunciando l'interesse dichiarato per i suoi servizi in molte altre parti del mondo, e dopo questo articolo e la comparsa del suo nuovo video, siamo certi che lo farà in molti altri paesi. Nella sua registrazione, il Maestro Andreas Weitzel è stato assistito da due dei suoi allievi: Michael Hazenbeller (Capo Istruttore di Systema a Rastatt, Germania) e Thomas Gössler (“Systema instructor” alla sua accademia di Augusta). Un russo e un tedesco, due persone affascinanti che hanno sudato sette camicie quel giorno... Grazie per il vostro lavoro! Probabilmente il primo in una serie di lavori, questo video stabilirà linee guida coerenti, logiche e perfettamente organizzate per imparare le basi del funzionamento di uno stile così eccitante come sconosciuto, senza segreti e, come ho detto, con grande buon senso. Nel video il Maestro Weitzel spiega chiaramente la sistematica, la formulazione e le tecniche, come vengono applicate e perché. Qualcosa che molti erano senza dubbio sperando, eccola qua. Vi auguriamo buon divertimento! Alfredo Tucci


Arti Marziali Russe Budo International: Dove si trova l'origine del Systema? Dove sono le sue radici? Andreas Weitzel: Le Arti Marziali a Russia sono un’antica tradizione. La popolazione ha dovuto difendersi costantemente dagli invasori provenienti dall'est, dal nord, dall'ovest e dal sud. Allo stesso tempo che ha praticato un attivo scambio di esperienze con i suoi vicini e alleati, le conoscenze acquisite sono state utilizzate, e ora tutto questo è praticato e corretto. Nell'attuale Systema troviamo il risultato di questo enorme lavoro, che si è esteso tra generazioni. B.I.: Quali sono i principi di base di Systema? A.W.: In Systema, l'essere umano è considerato come un'unità - corpo, psiche e mente -, in cui tutto è collegato e dipendono l'uno dall'altro. Pertanto, il Systema si basa su tre pilastri - la forma, la respirazione e lo stato fisico. Ciò che intendiamo per forma è il modo in cui si trasporta e sposta il corpo. La forma è divisa in quattro principi fondamentali: Innanzitutto il Principio di Concentrazione. Esso afferma che il corpo deve sempre aspirare ad una posizione di prelievo: schiena dritta, testa alta, braccia lungo i fianchi, con i piedi direttamente sotto i fianchi, senza grandi passi, il centro di gravità è direttamente sotto il tronco. In secondo luogo, il Principio di Totalità. Il corpo dovrebbe spostarsi

nel suo insieme. Per dimostrare questo principio, le spalle devono essere in linea con i fianchi, i gomiti con le ginocchia e le mani con i piedi. Il Principio di Relax ci impone di rilassare tutti i muscoli che non siano richiesti immediatamente. I muscoli che sono necessari si contraggono solo nella giusta misura. In luoghi che richiedono una contrazione ben regolamentata e diretta il corpo si sentirà pieno e completo. Per questo, in Systema parliamo del Principio di Completezza, quando si impara ad applicare la corretta tensione muscolare. Come condizioni di base di Systema intendiamo le condizioni psichiche, mentali ed emotivi che devono essere controllate. Le emozioni sono una cattiva consigliera. Perciò è molto importante che la nostra coscienza, con l'aiuto della nostra forza di volontà, sia in grado di controllare le emozioni. Per raggiungere questo obiettivo, Systema ha sviluppato un metodo d'allenamento semplice, ma molto efficace. Il terzo pilastro di Systema è la respirazione. È un ponte tra gli altri due. Il modo in cui si respira è il modo in cui si pensa e si muove. Se la respirazione è interrotta, il panico ne deriva e il corpo è intorpidito. La paura sorge quando si dimentica di respirare, e il corpo non risponde. Quando si contrae incontrollato, deve trattenere il respiro e le emozioni sorgono. Ma la respirazione è la chiave per il corpo e la psiche degli esseri umani. In

situazioni di pericolo, è difficile seguire il consiglio di 'rilassare' o 'non avere paura'. Ma è possibile, se riusciamo a mantenere il respiro sotto controllo e l'utilizziamo per controllare la psiche e il corpo. B.I.: Come è arrivato a Systema e perché ha deciso di rimanere? A.W.: Ho praticato le Arti Marziali da quando ho potuto correre e pensare. Mio padre è stato nel suo tempo uno specialista in combattimento corpo a corpo e mi ha introdotto nel Judo, il Karate e la Boxe. Quando avevo otto anni mia madre mi ha messo alla pratica della Lotta Greco-romana e il Wrestling. Poi ho cambiato la lotta per il Judo e la Boxe e ho imparato Kungfu e Karate pure. Ho provato diverse Arti Marziali per quasi 15 anni ed è stato sempre alla ricerca di qualcosa di meglio che coprirebbe tutti gli aspetti. Quando avevo 14 anni ho imparato che gli sport da combattimento russi erano disponibili, e sono diventato curioso. Non è stato fino a quando avevo 21 anni quando ho scoperto il Systema ed sono stato immediatamente affascinato. Era sicuro che il Systema con il suo stile completo e globale di Arte Marziale soddisfarebbe tutte le mie aspettative e più. Sia per autodifesa senza armi, combattimento contro più di un attaccante, lotta con armi, lotta con armi improvvisate, sostegno e tutela dei terzi, lotta a terra e in spazi ristretti... tutto è disponibile. Inoltre, ci sono metodi di allenamento molto

“In Systema, l'essere umano è considerato come un'unità - corpo, psiche e mente -, in cui tutto è collegato e dipendono l'uno dall'altro. Pertanto, il Systema si basa su tre pilastri - la forma, la respirazione e lo stato fisico.”


Systema


Systema


“I videi mostrano soprattutto i movimenti lenti. Quanto è realistico questo come un metodo di allenamento?â€?


Systema intelligenti, che vengono utilizzati per migliorare la mobilità, la precisione, la forza e la resistenza, e che promuovono la salute attraverso il movimento corretto, la costante respirazione e massaggi, e altro ancora. Si vuole rimanere. B.I.: Secondo Lei, qual è la differenza tra il Systema e altre Arti Marziali? A.W.: Non posso parlare di tutte le Arti Marziali, perché sono sicuro che non le conosco. Tuttavia, per alcuni, il Systema si differenzia non offrendo una soluzione predeterminata. Riteniamo che un corpo forte, flessibile e rilassato, in combinazione con una psiche calma e stabile sia in grado di reagire a una situazione pericolosa. Quindi, in Systema, preferiamo insegnare come muoversi e comportarsi in modo corretto. Per esempio: Invece di insegnare un pugno, un calcio, un takedown o una presa, il Systema insegna sostanzialmente come si deve colpire, calciare, eseguire un takedown e grappling. B.I.: Qual è la differenza tra Systema e le gare sportive moder ne, per esempio, MMA? A.W.: Innanzitutto, l'atteggiamento mentale iniziale è completamente diverso. Il Systema non è uno sport competitivo, questo ci dice tutto. Il comportamento psicologico in un concorso e in una situazione di vita o di morte è molto diverso. Il risultato determina i movimenti. Si deve capire che c'è una differenza tra l'essere penalizzati i punti per fare un errore o perdere la vita. Ma in Systema ci prendiamo cura esattamente di


“Riteniamo che un corpo forte, flessibile e rilassato, in combinazione con una psiche calma e stabile sia in grado di reagire a una situazione pericolosa.�




Arti Marziali Russe questo - come sopravvivere a situazioni estreme e pericolose. Lo scopo in una gara è quello di vincere; nel Systema l'obiettivo è quello di non perdere. Questo vuol dire: se posso evitare che una situazione di pericolo si ponga, e faccio in modo che una lotta non si avvia, ho raggiunto il mio obiettivo. Questo sarebbe controproducente in una gara di Arti Marziali. B.I.: Può un poliziotto o un soldato beneficiare della formazione in Systema? A.W.: Senza dubbio. Il sistema insegna ad agire e reagire adeguatamente e con controllo. Il praticante viene insegnato a controllare le emozioni ed essere guidato da una mente chiara. Viene insegnato a muoversi in modo preciso ed energeticamente efficiente. Molto importante - il modo in cui ci si sposta naturalmente. Non si specificano posizioni di combattimento, movimenti e soluzioni prestabilite. Dunque viene data una grande opportunità per la spontaneità, l'improvvisazione, la capacità di adattamento, etc. Senza dimenticare la diversità del Systema. Ideale per la polizia e soldati. B.I.: È possibile anche imparare il Systema pur essendo fisicamente disabile o se si hanno gravi lesioni a causa di un incidente? A.W.: Certo che sì. Quella persona imparerà a usare le loro possibilità apparenti limitate per che diventino possibilità illimitate apparenti. Conosco molti esempi in cui alcuni studenti disabili, con l'impegno e lo sforzo giusto hanno raggiunto lo stesso livello di intensità di allenamento dei suoi colleghi. Se la volontà è abbastanza forte e l'impegno è grande non ci sarà alcuna differenza significativa tra gli studenti.

“Il sistema insegna ad agire e reagire adeguatamente e con controllo. Il praticante viene insegnato a controllare le emozioni ed essere guidato da una mente chiara.”



Arti Marziali Russe B.I.: Il Systema è adatto per persone molto giovani o molto vecchi? A.W.: Bambini sopra i quattro anni di età si stanno allenando con me. Il suo programma di allenamento consiste principalmente di esercizi ludici per migliorare la loro coordinazione e mobilità. I bambini combattono tutto il tempo, amano combattere. Successivamente vengono introdotti più esercizi di forza e resistenza con un sacco di metodi acrobatici e metodi di cadute e più lotta libera. Sia in piedi o a terra, il wrestling offre ai bambini la forma giusta per la sua formazione posteriore. Loro imparano a non avere paura della vicinanza o della massima resistenza agli avversari. Imparano a cadere, rotolare, abbattere l'avversario e afferrare. Più tardi, quando i ragazzi sono più grandi, imparano pugni e calci e come difendersi contro vari attacchi.... Con gli adulti non c'è limite. Non molto tempo fa ho avuto un seminario presso la mia scuola di Augusta, dove hanno partecipato due signori di più di settanta anni di età.

B.I.: A chi raccomanderebbe il Systema e perché? A.W.: A qualcuno che imposti il valore nel raggiungimento di un esercizio sano e naturale. Per tutti quelli che cercano un'autodifesa efficace. A chi ama allenarsi in un'Arte Marziale olistica/integrata. E, naturalmente, a a chiunque abbia bisogno di abilità di combattimento professionale. B.I.: Non ci sono cinture nel sistema. Come si può giudicare il lavoro di uno studente? A.W.: Lo scopriamo per confronto. Si può vedere e sentire quanto è buono un avversario, se ci si allena con lui. Si vede come ben si mantiene l'equilibrio, com'è rilassato e come ben si muove, senza mostrare nessuna emozione percepibile. Tuttavia, devo sottolineare che tutti si allenano tra loro in Systema. Durante l'allenamento, siamo tutti studenti che solo si sono allenati durante diversi periodi di tempo. Solo insieme possiamo crescere. Solo se vi assicurate che il vostro compagno di allenamento è il


Systema


Systema più buono possibile sarete in grado di migliorare la vostra capacità. B.I.: I videi mostrano soprattutto i movimenti lenti. Quanto è realistico questo come un metodo di allenamento? A.W.: Ci alleniamo lentamente al fine di garantire che ciò che abbiamo imparato sia spiritualmente assorbito dal corpo e dalla mente. Ci vuole tempo. I movimenti ostruttivi o sbagliati che sono state raccolte in precedenza devono essere cambiati da quelli che sono sciolti e spontanei. La formazione rapida distrugge l'apprendimento precedente. La formazione segue lo schema: Lento senza resistenza, lento con resistenza, veloce senza resistenza, veloce con resistenza. Systema è un'Arte Marziale che significa che si impara a usare pieno contatto con la massima potenza.

B.I.: Il Systema è ben noto per i suoi "pugni pesanti", potrebbe spiegare a noi cosa c'è di speciale in questo termine? A.W.: I pugni nel Systema sono speciali perché sono in realtà molto potenti ed efficaci, anche se sembrino senza sforzo. Il segreto è nelle spalle rilassate. È più difficile di quanto sembri. La maggior parte delle persone sono battuti da ''gettare i suoi pugni", causando la contrazione dei muscoli della spalla. Questo ci porta ad una perdita di energia che il corpo deve compensare. Questo dobbiamo cercare di evitarlo. B.I.: Perché usare armi tradizionali, come la frusta o una sciabola nell'allenamento? A.W.: In Systema guardiamo ogni elemento con i quale ci alleniamo, non solo come un'arma, ma soprattutto come un dispositivo di addestramento.




Systema Ciascuno di questi elementi è utilizzato per sviluppare una o più abilità. Le funzioni di lotta libera come base per la forma fisica, la lotta contro il pugno allena la mente, ma la lotta con le armi, in particolare il combattimento con la spada è la base tecnica di Systema. Abbiamo le seguenti armi obbligatorie: coltello, bastone, catena, frusta, spada o sciabola. Con il coltello si impara a girare su un punto centrale. Con il bastone si impara a muoversi intorno a una linea. La catena deve essere utilizzata su una linea. Uno porta la frusta di influenzare un punto preciso. La spada / sciabola combina tutte queste competenze ed è l'apice del combattimento con armi in Systema. B.I.: Come possiamo incorporare il Systema nella nostra vita quotidiana? A.W.: La cosa più importante che il Systema ci dà è la capacità di far fronte a situazioni estreme: un attacco in strada o una grave malattia, un incidente d'auto o un conflitto con un collega di lavoro, una caduta dalle scale o lesioni nel calcio. Alcuni dei miei studenti sono grati anni più tardi, dopo aver lasciato la mia classe, per uscire quasi illesi dopo essere stati investiti da un'auto. Alcuni studenti hanno detto che il loro successo sul lavoro è dovuto principalmente al controllo delle sue emozioni e all'autocontrollo. Molte persone dimenticano la loro disabilità e possono guardare ai loro colleghi negli occhi. Pertanto, il Systema offre illimitate possibilità.

















Il cosidetto Vovinam Integrale si raggiunge semplicemente tornando al vero Vovinam del Fondatore. L'obiettivo del fondatore era chiaramente e apertamente dichiarato: "raccolta di tecniche efficaci, assimilare la loro essenza e trasformare loro in tecniche di Vovinam", e in effetti, questo concetto rimane ancora in vigore ed è obbligatorio per tutti i Maestri di Vovinam in tutto il mondo. Vovinam è quindi un concetto di ricerca per ottenere uno stile super efficace. Tuttavia, oggi il 90% degli insegnanti Vovinam l'hanno dimenticato e si piegano ad un programma troppo caricato, troppo fisso, troppo estetico e talvolta del tutto inefficace in numerose Il Vovinam tecniche. Integrale è semplicemente riscoprire l'essenza originale dell'arte del Maestro Nguyen Loc. Per questo, abbiamo i principi, le tecniche di base, e non ci resta che tor nare a praticare il modo efficace di ogni tecnica e applicare il principio fondante. In questo DVD, per mano del Maestro Patrick Levet, studieremo la base del Vovinam Integrale, le minacce e gli attacchi di coltello, i controattacchi integrali, e la difesa contro la Dam Thang (pugno diretto) Dam Moc (pugno in gancio), Dam Lao (pugno di giavellotto) nonché leve di base delle gambe.

REF.: • DVD/VIET6

Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.

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Wing Tsun Universe (WTU) Estratti dagli articoli della WTU: Nei nostri articoli, scriviamo su t e m i d i W T U W i n g Ts u n , A r t i Mar ziali, Filosofia, Psicologia, Salute e lo sviluppo armonico del potenziale umano.

Caos e ordine Nelle Arti Marziali, ci sono stili diversi con i respettivi limiti e le regole inerenti. Le Arti Marziali sono basate su ordinazione, si chiamano regole. Si cerca di sottomettere l'attacco di un ordine che corrisponde allo stile. Si cerca il caos del combattimento e il confronto con l'ordine semplificato dello stile per catturare, che spesso non funziona. Nel WTU Wing Tsun aumentiamo la qualità delle azioni dell'uomo, in modo che lui possa manipolare con stati più elevati di caos senza ordine. Il WTU Wing Tsun è un modo di armonizzazione dalla propria divisione nei vari frammenti, o centri, come li chiamiamo noi.

“Nelle Arti Marziali, ci sono stili diversi con i respettivi limiti e le regole inerenti. Le Arti Marziali sono basate su ordinazione, si chiamano regole.”


WT Universe


Estratto da un articolo di Si-Mo / Sifu Rosa Ferrante Bannera di concludere Uni TCC Fase II Attraverso gli insegnamenti della variante asiatica del Budo ho avuto modo di conoscere la trasmissione del cammino (Do). La Via del Budo per me è la formazione del carattere nelle Arti Marziali. È l'atteggiamento interiore verso il professore, l'insegnamento e i compagni. Ha molto a che fare con il rispetto e l'attenzione. È la via che conduce alla conoscenza di sé e alla perfezione attraverso le Arti Marziali, che l'allievo pratica e che sono trasmesse a lui dal docente.


WT Universe

“La Via del Budo per me è la formazione del carattere nelle Arti Marziali.”


“Quello che nel Budo è l'obiettivo finale, in WT è il punto di partenza in cui inizia il lavoro. Solo quando la persona frammentata diventa una persona completa comincia il vero lavoro.”

Nel WTU ne abbiamo un equivalente europeo, che non ño chiamiamo Budo dal momento che asce da un'altra cultura. Nel cerchio esoterico lavoriamo i tre centri degli uomini e così allo sviluppo del potenziale umano. L'orientamento al Maestro, e quindi il giusto atteggiamento verso di egli, è il requisito di base per lavorare il cammino. Poiché l'apprendimento ha a che fare con il giusto approccio e l'orientamento corretto, e non con le informazioni e la conoscenza. Quello che nel Budo è l'obiettivo finale, in WT è il punto di partenza in cui inizia il lavoro. Solo quando la persona frammentata diventa una persona completa comincia il vero lavoro.


WT Universe


“Ciò significa che non sarebbe stato ancora alcun adeguamento ai tempi e alle nuove circostanze e la comprensione umana. Quindi questo non è ciò che intendiamo con il nostro slogan ‘Back to the Roots’.”


WT Universe

“Back to the Roots” "Ritorno alle origini"... Molte persone interpretano questa frase come un sguardo al passato, all'inizio o alle origini tradizionali di una cosa. Poi cominciano ad analizzare attentamente, passo dopo passo, muovendosi intorno e cercando in questo modo di svelare il segreto di una cosa. Pensano di essere in grado di capire il cammino in questo modo e credono che un simile approccio porterà alla legittimità. Dopo cercano persone che li confermino questo approccio, confermando le sue azioni e le sue qualificazioni. È la prova che si è in linea con la tradizione originale. Derivano la credibilità e la precisione di una cosa della catena documentata. Il più vicino al maestro originale assunto, meglio è. Come se il prodotto fosse stato maturato all'inizio e da allora non ci fossero state ulteriori modifiche o nessun cambiamento fosse stato approvato. Ciò significa che non sarebbe stato ancora alcun adeguamento ai tempi e alle nuove circostanze e la comprensione umana. Quindi questo non è ciò che intendiamo con il nostro slogan "Back to the Roots."


“Nel WTU abbiamo una visione diversa: le radici di una cosa sono sempre alla stessa distanza dal nostro momento presente. Nessun ulteriore, come con gli esseri umani di 300 anni, o 3000 anni fa. Le radici sono la nostra connessione con la vita e i suoi principi.�


WT Universe

Con questo modo di pensare i "fotoromanzi" di culture mistiche sono poi interpretati come fatti storici. Una interpretazione di queste immagini nella mentalità attuale è praticamente considerata un sacrilegio. Il risultato è la trasmissione di cliché morti e rituali vuoti, che, in un'altra cultura e in circostanze diverse, avrebbero potuto adempiere una funzione importante, ma per il nostro tempo è inutile e inopportuna. Questo approccio non corrisponde né ai vecchi tempi né ai giorni nostri. Perché il fatto che qualcosa sia stata iniziata in una cultura o in un tempo diverso, non significa altro se non che qualcuno ha avuto il coraggio di superare la tradizione e l'ha adattato ai giorni nostri. In caso contrario, non sarebbe possibile alcun cambiamento o lo sviluppo. Questo a sua volta, però, non significa che tutte le tradizioni siano obsolete e superate. Nel WTU abbiamo una visione diversa: le radici di una cosa sono sempre alla stessa distanza dal nostro momento presente. Nessun ulteriore, come con gli esseri umani di 300 anni, o 3000 anni fa. Le radici sono la nostra connessione con la vita e i suoi principi.




I tre principi di movimento del WTU e la scuola attuale: "Permettere il contatto" "Andare con il movimento" "Evitare la distanza"










REF.: • KMISS-1

In esclusiva per Budo International il DVD del Maestro Marco Morabito sulla difesa personale con la presentazione in anteprima del Krav Maga Israeli Survial System. Con questa opera verranno illustrate le tecniche e il metodo alla base di questo sistema in modo chiaro e trasparente. Nessun segreto quindi, ma una colossale opera che vi porterà nel vivo della difesa personale israeliana. Le tecniche sono illustrate in modo da essere facilmente comprensibili da tutti. Un’occasione davvero unica per avvicinarsi alla difesa personale o per approfondire le proprie conoscenze sul tema. L’autore di quest’opera è uno dei maggiori esponenti a livello mondiale di difesa personale e conta al suo attivo diverse esperienze in campo militare e società di sicurezza; pluripremiato in diverse nazioni, ospitato per corsi e seminari in tutto il mondo è diventato un portavoce internazionale di vari sistemi di combattimento corpo a corpo e difesa personale poco conosciuti ma estremamente efficaci. Studiando dal Giappone agli Stai Uniti, passando per Polonia, Spagna, Capo Verde, Germania, Israele, Francia e Russia. Una continua ricerca nelle zone più remote del mondo, come la Siberia e il deserto del Texas, senza mai fermarsi in una ricerca instancabile di acquisire nuove conoscenze senza mai smettere di porsi domande. Il Krav Maga Israeli Survial System non è una disciplina, un complesso di rigide regole ma un metodo, un processo in continua e perenne evoluzione. Questo lo rende adattabile ad ogni situazione e circostanza, permeabile a qualsiasi cambiamento, quindi in grado di fare tesoro dei propri errori cogliendo la propria esperienza come opportunità per migliorare.

Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.

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"Forse uno dei migliori spettacoli teatrali per quanto riguarda gli argomenti marziali." Magnifica rappresentazione nel Teatro La Rambleta, di Valencia, Spagna, dello spettacolo teatrale "I Shizen. Il popolo di Tengu", una grande iniziativa dell'Ambasciata del Giappone in Spagna, uno spettacolo audiovisivo proprio inquadrato nell'anno duale Spagna-Giappone, che celebrano anche la creazione di relazioni tra i due paesi. Lo spettacolo, creato per l'occasione, è stato anche parte della celebrazione pubblica della Kaze no Ryu, della cerimonia di laurea dei 6 nuovi Shidoshi, o Joho, come sono conosciuti nella lingua Shizengo. Un documentario su questa rappresentazione, viene prodotto con il suo making off, back stage, interviste, ecc, che includerà gran parte dello spettacolo, al fine di garantire che tutti coloro che sono interessati alla cultura Shizen in tutto il mondo, che non hanno assistito allo spettacolo, possano accedere ad esso e condividere, imparare e godere! "Il popolo di Tengu" è stato progettato come una presentazione pubblica della tradizione Shizen, in cui si ha storicamente e culturalmente inquadrato, ed evidenziando i suoi due aspetti più interessanti: da un lato la sua tradizione marziale, Bugei, e dall'altro la sua cultura spirituale: l'E-Bunto .


Nuovo

"La magia, il fascino, ha il gusto dello genuino. La forza di una cultura e di un popolo messa in scena nei suoi costumi." Sei Nuovi Shidoshi hanno celebrato la loro laurea secondo la tradizione Shizen, con tutte le sue cerimonie, antichi rituali e danze intorno al fuoco, la freccia cerimoniale, e la grande compagnia dei loro cari; con generositĂ e abbondanza, loro hanno celebrato e onorato tutti i mondi visibili e invisibili, nel "vecchio stile" del potente popolo di Tengu in una notte magica e indimenticabile... Chi ha detto che non esistono piĂš delle cose reali? La Festa di Promozione dei nuovi Joho (Shidoshi) del lignaggio Kawa, nella scuola Ogawa Ryu Kaze no Ha, diretta da Shidoshi Jordan Augusto Oliveira.




Minou Risso

mail: budo.cinturanera@gmail.com




Vinh Xuan - Il Weng Chun di Ching Siu Fung in Vietnam Recentemente ho permesso me stesso di fare un viaggio speciale di ricerca in occasione del mio trentesimo anniversario come professore di Weng Chun, che è anche in procinto di coincidere con un altro anniversario. Ottanta anni fa, nel 1936, uno dei miei antenati nel Weng Chun, di nome Yuen Chai Wan, di Foshan, ha ricevuto un invito da parte dell'Associazione di Espatriati di Nanhai e Shunde a Hanoi per insegnare Weng Chun. Testo: Andreas Hoffmann, Christoph FuĂ&#x;, Foto: Andreas Hoffmann, Budo International



Weng Chun

Tuttavia, secondo altre storie, la realtà è che lui è stato accusato di aver ucciso un avversario in un duello e, pertanto, è stato costretto a lasciare la Cina. In ogni caso, si è trasferito a Hanoi e si è fatto chiamare Nguyen Cong Te, "Reincarnazione di Bodhidharma". Ha insegnato l'"Eter na Primavera" del Weng Chun, nota come "Xuan Vinh," che utilizza gli stessi segni cinesi del Weng Chun. Tra gli discepoli più importanti del maestro Yuen Chai Wan erano Ngo Si Qui, Cam Thuc



Weng Chun

Cuong Vu Ba Quy, Tran Van Phung e Tran Thun Tien, così come più studenti a Saigon (Ho Chi Minh City). Oggi, tuttavia, c'è già una seconda generazione dopo Yuen Chai Wan che praticano e insegnano Vinh Xuan nel Vietnam. Ogni giorno ho imparato una nuova forma e le sue applicazioni, Chi Sao, strategie di combattimento e Qi Gong, nonché la filosofia, che ha rivelato chiari riferimenti al Chan (Zen) di Shaolin. Prima della mia prima lezione ho potuto presentare i miei più umili rispetti ai nostri antenati sull'altare della scuola, e subito mi son sentito a casa. Il giorno dopo, il grande



Weng Chun

meeting annuale di Vinh Xuan / Weng Chun della famiglia Ngo ha avuto luogo presso la tomba del grande maestro Ngo Si Quy. Io mi son sentito particolarmente onorato di essere stato invitato, e per me è stato anche uno scherzo del destino la



Weng Chun

fortuna di essere presente a Hanoi in questo momento. Sifu Nguyen Nam Vinh mi ha fatto diventare parte di una cerimonia memorabile e delle celebrazioni, e in mezzo a questa particolare atmosfera ho avuto l'impressione di sentire positivamente l'eredità del grande maestro Ngo Si Quy - un'emozione che mi ha ricordato con forza ciò che ho provato quando


ho visitato Grandmaster Wai Yan, l'ultimo Grande Maestro di Weng Chun a Hong Kong. Durante le lezioni, mi sono concentrato principalmente sulle forme, soprattutto la Th u Quy n, la KHI C么ng Quy n, e la Forma 108- H th ng. Con la prima forma, Gio u Quyen, lo studente impara gli esercizi di base del Weng Chun in una posizione naturale, gambe alla larghezza dei fianchi. Si sottolinea un'esecuzione rilassata e naturale delle tecniche di braccia. I modelli di movimento sono sostanzialmente identici a quelli che si trovano nelle forme del Weng Chun cinese, Sap Yat Kuen e Pai Saam Fut, oltre al Weng Chun Siu Nim Tao cinese. Questo 猫 storicamente


Weng Chun



comprensibile, perché Yuen Wan Chai aveva imparato anche la forma Chun Fok Chun Bo di Weng nel 19 ° secolo. Con la seconda forma, la KHI Công Quy n , ho imparato di più sullo sviluppo di Chi, sulla respirazione, sul "movimento di pompaggio" che è tipico del Weng Chun, e su questi cerchi di tre dimensioni. Quando si trattava delle forme animali Vinh Xuan, cadde benda degli occhi miei, poiché la forma Siu Fung Ching Chong Kuen e la forma Siong Kung Chong Kuen includono modelli di movimento praticamente identici alle forme di animali del Xuan Vinh vietnamita. Il Fung Siu Ching è stato particolarmente noto per le forme Chong Kuen, e le forme di animali, così come la "forma 108" è il cuore del sistema. Pertanto, è stato del tutto ovvio per me che



Weng Chun

questo Vinh Xuan è in realtà il Weng Chun del mio antenato Fung Ching Siu, e che noi siamo una sola famiglia. Sono rimasto impressionato dalla cordialità di Sifu Nguyen Vinh Nam e dei suoi allievi, e sono molto grato per questo. Gli altri Maestri che ho conosciuto, come il Nguyen Ngoc, Nguyen Doan Noi e il signor Thuy Anh e tutti i suoi studenti erano anche estremamente cordiale e aperti per me. È stata un'esperienza commovente, e vorrei esprimere il mio sincero ringraziamento per questo. Adesso tutte le forme di Vinh Xuan / Weng Chun: Th u quy n – forma di base Khí công quy n - forma Qigong



Weng Chun

Ng hình s b - forma combinata dei cinque animali Long hình quy n – forma del drago Xà hình quy n – forma del serpente H hình quy n – forma della tigre Báo hình quy n – forma del leopardo H c hình quy n – forma della gru H th ng ( m c nhân) Forma 108 (forma dell'Uomo di Legno) Bastone lungo Doppi coltelli





Maha Guru Horacio Rodriguez è l'erede della stirpe di Pendekar Pak Victor De Thouars, di Pukulan Pencak Silat Serak, un sistema di combattimento importato dall'Indonesia agli Stati Uniti dai fratelli De Thouars nel 1960. Per molti anni, questa potente e sofisticata scienza è stata trasmessa oralmente in segreto solo a studenti selezionati (questi includono notevoli artisti marziali come Sijo Bruce Lee e Guro Dan Inosanto). Il Pukulan Pencak Silat Serak è un sistema completo con un programma di apprendimento di 10 fasi d'allenamento. Questo primo DVD della serie insegna posizioni di Tiga Lanka, i Sambuts di base 1-15, tecniche di finalizzazione, i Buang o takedown e le chiavi di presa, Tendjekan, difesa contro gli attacchi di massa, campi d'azione, cambi di gioco di gambe senza perdere spazio, punti di connessione Garisan, reindirizzare, base-angolo-leva, modi di occupare lo spazio, proiettare pressione in avanti per eludere o evitare un attacco, e come mantenere il controllo costante per dominare e ottenere il controllo finale.

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Brazilian Jiu Jitsu VACIRCA BROTHERS JIU-JITSU La Storia Vacirca Parte 3 Nell'ottobre del 1997, con il sostegno finanziario del mio migliore amico Marco, ho potuto allenarmi con il Grande Mastro Pedro Hemetério, la prima cintura rossa di Hélio Gracie. In un primo momento, G. M. Hemetério (meglio conosciuto come il Professor Pedro, chiamato così dai suoi allievi e amici) era piuttosto scettico su di me, come con qualsiasi altro straniero. Mi ha detto più tardi che prima della mia visita, erano stati altri studenti americani ed europei, ma non con l'idea di imparare qualcosa da lui, ma con l'unico obiettivo di scattare qualche foto con lui. Ma da quando ha visto che io ero veramenteo impegnato ed ho continuato ad allenarmi con lui, alla fine mi ha accettato come suo studente privato. Durante il secondo anno di formazione, il Professor Pedro era molto più aperto ed ha iniziato a condividere molti più dettagli con me rispetto all'inizio dei miei studi con lui. Negli anni successivi, ho continuato a parlare con lui dopo l'allenamento e poi mi son reso conto che lui non ha usato per spendere un sacco di tempo con i suoi studenti locali. Una volta mi ha detto che era così perché era stato deluso troppe volte in passato. Sotto la guida privata del Professor Pedro, ho imparato l'intero programma del Gracie Jiu-Jitsu (Hélio), che era in uso in quei giorni e che lui ha continuato a insegnare fino alla sua morte. Testo: Franco Vacirca, Sandra Nagel Foto: Alfredo Tucci & Franco Vacirca oco prima di Natale dello stesso anno, dopo che ero tornato da San Paolo, e quando ero con mio fratello Demetrio a Valencia, Spagna, insegnando il nostro primo seminario di Jiu Jitsu in questa città, ho fatto un appuntamento per la prima volta con Alfredo Tucci, l'editor della rivista Budo International a Madrid. Questa rivista è molto conosciuta in tutto il mondo. Il nuovo collegamento con Tucci era un trattamento speciale per noi perché ci ha portato ai fratelli Vacirca di insegnare ai nostri seminari di Jiu Jitsu in tutto il

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mondo. La cooperazione commerciale con Budo International e Alfredo Tucci, che ha capito i nostri obiettivi e quindi ha anche condiviso la nostra missione, ci ha portato a produrre sei video (DVD) su Brazilian Jiu Jitsu, tra cui anche un video su CrossFighting, una combinazione di BJJ e Thai Boxe , in collaborazione con il Maestro Marco de Cesaris, di Roma. Tucci ha chiamato VACIRCA JIU JITSU la nostra nuova serie di video didattici e, da un giorno ad un'altro, un "nuovo" marchio è nato in Europa. Poco dopo, l'onda Vacirca Jiu Jitsu ci ha portato a Londra, che, a mio parere, è la città più importante in Europa per le Arti Marziali di tutto il mondo. Poi abbiamo viaggiato a Creta, Madrid, Milano, Varese, Roma, Atene, Mosca, San Pietroburgo and Vienna; abbiamo anche insegnato in alcune città in Germania e, naturalmente, nella Svizzera. Per diversi anni ho continuato i miei estudi privatd sotto la guida del Grande Maestro Pedro Hemetério. Ma un giorno, il Professor Pedro ha cominciato ad avere gravi problemi di salute, e sembrava voler parlare con me della mia carriera in Jiu Jitsu. Sembrava che volesse essere sicuro che, prima che sarebbe stato fuori di questo mondo, io avrei l'opportunità di essere certificato da lui e dalla Federazione dello Stato di Rio de Janeiro. In questo modo, ha fatto in modo che io potessi sempre mettermi in contatto con il Maestro Reyson Gracie, cintura rossa e figlio di Carlos Gracie (Senior), e con il Maestro Robson Gracie (ora presidente della Federazione). Nel 2006, ho invitato il Maestro Reyson Gracie a visitare la nostra scuola di Zurigo. È stata la prima volta che i praticanti di Brazilian Jiu Jitsu provenienti da tutta Europa hanno avuto l'opportunità unica di incontrare al di fuori del Brasile uno dei pochi cinture rosse. Durante la sua seconda visita a Zurigo, nel maggio 2009, mi ha dato la certificazione ufficiale di "professore di Jiu Jitsu", cintura nera quinto grado firmato dal Maestro Robson Gracie, presidente della Federazione di Rio de Janeiro. Dopo la morte del professor Pedro, mi ho sentito un po' abbandonato ed emotivamente debole, e non ero ancora pronto per unirmi ad un altro maestro di Jiu Jitsu. A San Paolo, sotto la guida di questo vero e carismatico Maestro, avevo avuto la possibilità di ricevere una visione diversa, e durante tutto quel tempo niente e nessuno avesse potuto sostituire i suoi insegnamenti. Tornato a casa a Zurigo, ero in situazioni in cui non sapevo davvero se volevo continuare a praticare e insegnare. La morte del Professor Pedro aveva lasciato un buco enorme


nella mia vita e io cercavo con tutte le mie forze di chiuderlo di nuovo. A San Paolo, tutti sapevano che il Professor Pedro era il DIFENSORE del Gracie Jiu Jitsu. Nato in Ceara, Pedro Hemetério aveva appreso di Carlos ed Helio Gracie a Rio de Janeiro, ed era andato a San Paolo negli anni '50; non è stato il primo professore di Jiu Jitsu in questa città, giacché molti insegnanti giapponessi avevano già stabilito molte scuole nel 1910 circa; a Rio de Janeiro, la prima scuola di Jiu Jitsu è stato aperta nel 1925 da Sada Miake, protetto da Agenor Sampaio

Moreira. Tuttavia, con il duro lavoro ha ottenuto una reputazione eccezionale che ha anche meritato. Così non è stato un compito facile per Hemetério ma il suo atteggiamento verso il lavoro ha raggiunto il suo obiettivo. Attraverso di lui, anche ho conosciuto alcuni insegnanti di tutti i lignaggi che non erano Gracie. Il professor Pedro aveva, a mio parere, una vasta conoscenza in molte discipline di Arti Marziali, ma è rimasto un sostenitore fedele del vecchio stile del programma di insegnamento Gracie. Il professor Peter mi aveva

raccontato dei suoi ex colleghi di Jiu Jitsu, così ho deciso di prendere il mio tempo a viaggiare per il paese e pagare loro una visita se era ancora possibile. Purtroppo, molti di loro erano morti così ho dovuto andare da nord a sud e all’interno del paese per vedere se riuscivo a trovare i vecchi maestri. È stata la migliore esperienza della mia vita e riaprì gli occhi miei. Quel viaggio mi ha dato anche l'opportunità unica di fare un passo indietro nel passato. Mi sono sentito davvero camminare sulle orme del grande Mitsuyo Maeda e ho imparato molto di più sulla storia del Jiu


Brazilian Jiu Jitsu


Jitsu. Sempre quando ero tornato a Zurigo, capivo la meraviglia di questo sistema e ero consapevole di quanto di più dovevo ancora imparare in tutte le linee. Durante quel periodo, i miei studenti a Zurigo erano stati esposti alla mia ricerca personale ed erano parte del mio "esperimento". Nel mio laboratorio, la Vacirca Academy, loro hanno sperimentato questo "tempo di ricerca" di prima mano e senza saperlo mi hanno aiutato a sviluppare il nuovo programma di insegnamento dei Vacirca Brothers. Ci sono stati momenti in cui ci siamo allenati un sacco nelle posizioni in piedi, come in una scuola di Judo o di Sambo, e c'erano tempi in cui abbiamo praticato basicamente le posizioni Guard o Mounted. Questi esperimenti continui e numerosi mi hanno portato una varietà di interpretazioni della stessa tecnica e posizione. in Giappone e Russia stavano visitando questo bellissimo paese, così ho avuto l'opportunità di allenarmi in diverse scuole e anche nella scuola di polizia locale a L'Avana. Sempre di più, sono stato chiaro che il nome "Jiu Jitsu" è stato giusto per il nostro metodo di combattimento, perché quello che faccevamo non era Judo, anche se alcune parti dell'insegnamento e le tecniche fossero stati collegate con

esso. In molte riviste di Arti Marziali e nell'Internet si può leggere che alcune persone credono che non ci sia uno "stile brasiliano" di Jiu Jitsu, ma piuttosto un "Judo brasiliano". Infatti, è vero che solo pochi anni fa, in Brasile alcune scuole e le squadre hanno creato un "programma" per i suoi studenti, e anche nella stessa organizzazione e tra le varie scuole, il programma è diverso. Ma questo non è vero per quanto riguarda le accademie di Jiu Jitsu. Sono anche d'accordo che il Jiu Jitsu Brasiliano non è mai stato creato da una o due famiglie. Si tratta di uno stile che ha una lunga storia d'allenamento, istruzione e competizione, che ciò che rende il Jiu Jitsu molto especiale. Il Jiu Jitsu è stato testato nelle competizioni Vale Tudo così come in gare di sport e penso che sia questo lo rende così forte e naturalmente efficace. È anche vero che lo stile brasiliano è oggi disponibile grazie agli sforzi dei vecchi insegnanti giapponesi che erano venuti in Brasile. I suoi studenti hanno portato i loro insegnamenti al di là aprendo le proprie scuole e creando una grande comunità che oggi è in tutto il mondo. Franco Vacirca www.vacircajiujitsu.ch







GRAPPLING L'approccio del JEET KUNE DO allo studio della lotta La venuta in Italia presso la mia scuola di Sifu Larry Hartsell, Erik Paulson, Jhon Machado e molti altri, è stata lo spunto ideale per redigere questa breve analisi del particolare tipo di approccio che si ha nel JKD nell'affrontare lo studio della quarta distanza, quella della lotta, sia in piedi che a terra.


La crescente attenzione riversata in questi ultimi tempi sulle tecniche di lotta (in particolare la lotta a terra) è stata principalmente dovuta a manifestazioni tra le quali spicca l'ormai celeberrimo ULTIMATE FIGHTING CHAMPIONSHIP, le Mixed Martial Arts, nonché altre discipline più inquadrabili in una cornice sportiva tra cui spicca la SHOOT WRESTLING, molto diffusa in Giappone, Il Sanshou, lo SHUAI JAO e l'arte del CHINNA (in Cina).

oco dopo le prime edizioni del UFC, alcune organizzazioni di JKD hanno deciso di inserire il JU JITSU Brasiliano come unica fonte tecnica per quanto riguarda la quarta distanza. Ora, con tutto il dovuto rispetto per il JU JITSU Brasiliano, che io stesso studio e che ha dimostrato in modo concreto di essere uno dei più validi sistemi di combattimento al mondo, non vedo come una decisione cosi radicale possa essre presa all'interno di un contesto come quello del JKD, dove dovrebbero sempre prevalere atteggiamenti mossi dal principio di non limitarsi mai ad un solo sistema, ma di mantenersi aperti ad idee nuove e/o diverse. Cionondimeno, invece di polemizzare e non migliorare (costruire) , preferisco giustificare le mie precedenti affermazioni in modo tale da permettere a tutti di valutarle, criticarle e di confrontarsi con qualcosa di più concreto di qualche enunciazione** di principio. Tutti i sistemi di lotta siano essi Occidentali (Lotta Greco Romana, Lotta Libera, Lotta Turca, Pancrazio), Orientali (Ju-Jitsu, Judo, Dumog, Chinna, Shuai Jao) o misti ( Sambo, ShootWrestling) si distinguono in primo luogo, più che per delle differenze tecniche, per una diversa importanza data all'interno di ciascun sistema, rispettivamente a due elementi fondamentali che sono la sensibilità e la forza fisica. Per esempio nel Ju-Jitsu la sensibilità tattile assume un'importanza primaria al punto tale da permettere al praticante di questa disciplina di potere gestire un incontro con un avversario (persona) ben più pesante (di lui). Nella Lotta Libera e nella Lotta Turca invece, assieme ad una buona dose di sensibilità, è comunque l'elemento della forza a prevalere e chi ha esperienza in questo campo conosce bene la devastante conseguenza della forza fisica di questi atleti. Le differenze più propriamente tecniche poi, non rispecchiano altro che che la diversa importanza assunta, in ciascun sistema, dei due sopracitati elementi: un

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praticante di Ju-Jitsu, ad esempio, andrà a disturbare i punti d'appoggio dell'avversario, facendo risultare controproducente ogni movimento di quest'ultimo, mentre un lottatore Greco-Romano ha nel suo arsenale tecniche che si basano su un'imposizione della propria forza su quella dell'avversario (classica è la rovesciata di questo stile). In che modo però si inserisce il JKD in questa grande varietà di sistemi, princìpi, tecniche e via dicendo? Innanzitutto senza operare delle scelte univoche. La distanza della lotta non è speciale, e nello studiarla non si può e non si deve privilegiare un approccio di un determinato sistema a quello di un altro, così come non lo si fa nelle altre tre. La superiorità o meglio, la maggiore appropriatezza di una tecnica o di un approccio, non può essre valutata in senso assoluto, ma solo in rapporto al tipo di avversario ed

alla particolare situazione in cui ci si trova. A coloro che dicono di essere praticanti di JKD e che celebrano la presunta superiorità di un sistema di lotta rispetto ad un altro, giustificandola con il fatto che questo ha mantenuto una dimensione marziale che gli altri hanno perso diventando delle discipline sportive, mi permetto di ricordare che lo stesso SIGUNG LEE inserì negli elementi costituenti il primo JUN FAN GUNG FU, princìpi, tecniche e strategie della lotta occidentale ed addirittura della scherma. Certo, una disciplina che è praticata esclusivamente ai fini di un combattimento reale, potrà offrire a chi pratica JKD più spunti di quanti ne possano essere offerti da discipline ormai riconosciute come sportive ma, non per questo, lo ripeto, bisogna mettersi il paraocchi. Essere qualificati in un sistema di lotta non significa essere preparati a combattere contro praticanti di un altro tipo di


lotta. Ricordo inoltre che nelle recenti manifestazioni di combattimento libero molti specialisti di questo campo vengono spesso e volentieri battuti da personalità provenienti dalla lotta sportiva e dal Judo , primo tra tutti DAN SEVERN. L'approccio al GRAPPLING adottato nella mia scuola, la JUN FAN JKD ACADEMY (rappresentante onoraria per l'Italia della JUN FAN JKD GRAPPLING ASSOCIATION di Sifu LARRY HARTSELL) si articola in diverse fasi. La prima è quella dell'apprendimento della singola tecnica che può essere in piedi od a terra e che va ripetuta moltissime volte al fine di creare quegli automatismi che permettono di applicare la tecnica senza pensarci (istintivamente) , di sviluppare ciò che Sifu Larry Hartsell chiama “Muscle Memory” (memoria muscolare). Nella seconda fase si studiano le distanze, o meglio, come chiudere la distanza. Per farlo Sifu Larry Hartsell preferisce le tecniche d'intrappolamento di mano perchè la sensibilità richiesta per un buon intrappolamento, nonché le prese ed i colpi del trapping, forniscono punti di contatto ideali per eseguire tecniche di Grappling.

Il secondo step,una volta sviluppate delle buone capacità d'entrata, consiste nell'acquisire un buon gruppo di leve e relative variabili che funzionino in svariate posizioni. La lotta può avvenire in una varietà di posizioni diverse, quindi è importante sperimentare queste leve in piedi, in ginocchio, e stando distesi a terra. Sviluppando le nostre progressioni e le nostre serie di leve, imparerete i principi che vi permetteranno di superare i limiti delle varie articolazioni. Per spiegare questo processo Sifu Hartsell diceva sempre: “ ho visto questa leva in sei stili differenti, ed è sempre la stessa leva”. La quarta fase è quella dell'isolation sparring, lo sparring in isolamento, che affonda le sue radici nell'allenamento di Sifu Hartsell con Bruce Lee: “Bruce faceva indossare tantissime protezioni ad uno di noi e lo faceva attaccare con un numero limitato di tecniche, chi si difendeva era a sua volta limitato nel numero di entrate che poteva usare, ed una volta che la distanza tra loro si chiudeva, allora iniziava il grappling, in cui chi si difendeva aveva un paio di tecniche di sottomissione da eseguire”. Questo esercizio serve a sviluppare un buon senso del tempismo e della forza di velocità necessarie per applicare efficacemente le tecniche apprese nelle fasi precedenti, infine arriva la fase del prendere familiarità con il tappeto, il che può avvenire solo in un modo, lo sparring. Lo sparring serve ad analizzare le variabili di una tecnica quando si è sotto pressione e si cerca di metterla in pratica ad una velocità elevata, non vi è modo di evitare questa fase, e le ora trascorse a fare sparring possono essere la parte più fruttuosa (remunerativa) dei vostri allenamenti. Alcuni credono che allenarsi a questo livello non sia


necessario, credendo che siano sufficienti due o tre tecniche per posizione, il metodo di Sifu Hartsell è basato anche sull'idea se conosci due tecniche sarai sottomesso in trenta secondi, se ne conosci cinque sarai sottomesso in due minuti, se ne conosci venti ci vorranno dieci minuti e forse durante tutto questo tempo in più potrai trovare l'opportunità che ti serve per vincere. Questo approccio multidisciplinare è la radice del metodo di Sifu Hartsell, lui stesso consigliava agli studenti di seguire anche altri istruttori di Grappling, Judo, Machado, Ju-Jitsu, Shoot Wrestling, Sambo e via dicendo, sono tutti sulla lista delle arti da studiare. Insomma, ogni studente deve essere in grado di trovare la propria via, per poi avere il pieno controllo sul proprio allenamento. Concludendo, mi auguro che questo breve excursus tecnico vi possa avere fornito un nuovo punto di vista dal quale studiare una distanza che, col passare del tempo, assume sempre più importanza, e vi ricordo che dieci minuti di pratica sono sempre meglio di tante ore di teoria, quindi andate ad allenarvi!!!


seminari per tutti i miei rappresentanti sparsi in circa una ventina di stati. Alessandro Colonnese è il mio rappresentante esclusivo in Italia, attualmente uno dei migliori, la sua organizzazione, la Jun Fan Jeet Kune Do Academy organizza i miei seminari, divulga il mio approccio al Jeet Kune Do e si occupa delle faccende personali della mia organizzazione in Italia.

Intervista a Larry Hartsell a cura di Alessandro Colonnese L'intervista che segue è stata fatta da Alessandro Colonnese in occasione del suo ultimo viaggio in California, presso l'abitazione di Sifu Larry Hartsell, con cinquant'anni di Arti Marziali alle spalle, un trascorso come studente di prima generazione di Bruce Lee, numerose esperienze nell'esercito e nella polizia statunitense. E' considerato uno dei più grandi esperti di Jeet Kune Do presenti sul panorama mondiale, al punto da essere definito uno dei migliori fighters dagli stessi allievi. Dopo quaranta faticosissimi giorni di allenamento presso l'abitazione di Larry, mi sono fermato a fare due chiacchiere con la vecchia roccia in persona. Ecco il risultato. A. Colonnese - “Larry, visto che sei a capo della Jun Fan/JKD Grappling Association, che si occupa prevalentemente della distanza di lotta, ci puoi dire il perchè di una scelta così specifica?” I. Hartsell “Fondare un'associazione di questo tipo mi era stato suggerito da Bruce Lee. Mi disse che, visto che le mie caratteristiche tecniche erano vicine alla lotta avrei fatto bene a fondare una mia associazione che si occupasse specificatamente di tecniche di grappling. Ho quindi fondato la Jun Fan/JKD Grappling Association. Questo è accaduto nel 1991. Lo scopo dell'associazione è di rendere possibile a tutti lo studio e gli aspetti del Jeet Kune Do che mi fu insegnato da Bruce Lee. La pratica si basava sulle quattro distanze di combattimento sperimentate da Bruce Lee durante gli allenamenti. La distanza dei calci, quella dei pugni, dell'intrappolamento, e quella della lotta che prediligo in particolar modo. Dopo la sua morte Bruce ci lasciò 33 tecniche di lotta che apprese da Gene Le Belle, Hayward Nishioka e dall'arte cinese del Chinnà, inserendole nei primi concetti del Jeet Kune Do. Puoi appartenere a qualunque associazione tu voglia e allo stesso tempo appartenere alla mia. Io insegno solo a gente che ha voglia di allenarsi duramente, siamo ormai una grande famiglia, ci conosciamo tutti, il nostro obiettivo è quello di crescere insieme cercando di divulgare nella maniera giusta i principi del Jeet Kune Do come avrebbe voluto Bruce Lee. Voglio fare in modo che, se mi dovesse succedere qualcosa la gente possa dire “ho studiato con Larry Hartsell, uno studente originale di Bruce Lee”. II. I miei istruttori riceveranno infatti un certificato, una tessera di appartenenza all'associazione, e un libretto tipo passaporto. Per insegnare sotto di me dovete avere alle spalle sei anni di allenamento, dimostrando attraverso un test di avere padronanza in tutte le distanze di combattimento. Il mio obiettivo principale è di dirigere

A. Colonnese - “Hai nominato la florida crescita di gruppi di pseudo JKD che stà avvenendo in questi tempi. Le riviste americane sono piene di gente che dichiara di insegnare JKD original. Cosa ne pensi in merito?” I. Hartsell – “Beh, penso che siano in molti a voler salire sul carrozzone, e per qualche strano motivo non vi è una licenza sul termine Jeet Kune Do. Ci sono persone che facevano JKD anni fa e che ora non praticano più e quindi sono rimaste indietro. II. Si parla di original JKD contrapposto al JKD concepts. Ma noi insegnamo ancora l'evoluzione del combattimento. La vita va avanti, c'è un progresso e un mio amico solitamente dice “perchè guidare una macchina del 1968 quando ne puoi avere una all'avanguardia?”. Tutto cresce. Ultimamente abbiamo inserito la Shoot Wrestling nella nostra famiglia del Jeet Kune Do a Los Angeles. E' una progressione. Non c'è una fine nel processo dell'apprendimento. Quelli che dicono “questo è tutto quello che ci serve” si sbagliano.” A. Colonnese - “Quindi non vai d'accordo con quelli che, essendosi allenati nei primi tempi con Bruce Lee, dicono che quello che fanno loro è in un certo senso più puro?” I. Hartsell - “Esatto, Bruce sperimentava in continuazione. Lui elaborò i concetti del Jeet Kune Do tra il 1967 e il 1970 durante il periodo in cui viveva con James Lee a Okland. Tuttavia ha veramente cominciato a sperimentare la lotta quando stava a Los Angeles. Lui cambiava in continuazione. Pensa che, ad un certo punto, decise di abbandonare il termine JKD! II. Riguardo a quelli che dicono di fare JKD original vorrei citare alcune frasi di Bruce Lee. Lui diceva: “JKD è solo un nome, è come una barca che si usa per poi lasciarla una volta che non se ne ha più bisogno”. In altre parole è un concetto, sul quale non ci si deve fermare, piuttosto bisogna andare oltre per trovare la propria via. Io sono orientato più verso la distanza di lotta. Altri preferiscono di più la Muay Thai e le distanze lunghe, come la distanza di calcio. A ciascuno il suo, perchè non ci sono due persone che siano esattamente uguali. III. Bruce era concentrato sull'individualità della persona più che sulla produzione di massa di questo o quello. Quindi si può dire JKD “original”? Non penso proprio.... A. Colonnese - “In effetti l'idea di un sistema codificato con un inizio e una fine sarebbe in disaccordo con le idee divulgate da Bruce Lee.” I. Hartsell - “Esattamente. Era in mutamento costante. Certo, quello che insegnava nei primi tempi era molto efficace, non lo metto in dubbio, ma è stato in mutamento costante fino al giorno della sua morte.” A. Colonnese - “Ho sentito dire da alcuni che Bruce Lee non praticava le Arti Marziali del sud-est asiatico e la lotta


a terra, tuttavia anche nelle versioni più rozze della sua arte, nonché nei suoi film, vi sono elementi di Kali e lotta. I. Hartsell – Una volta un giornalista scrisse su una rivista specializzata di Arti Marziali (Black Belt Magazine) che Bruce non studiò mai il Silat. In riferimento a ciò costui aggiunse “perchè avrebbe dovuto andare all'asilo se era già all'università?” Tutto ciò era così stupido perchè io stesso ho visto gli appunti di Bruce Lee sul Silat. A. Colonnese - “Lui studiava Silat e Kali, non sanno più cosa scrivere. In effetti, non si dovrebbe il Silat e il Kali anche se Bruce Lee non l'avesse studiato.” I. Hartsell – “Il Silat è un'arte bellissima. L'ho studiata io stesso con Pendekar Paul De Thouars. Una delle cose che voglio fare è di promuovere l'armonia tra le Arti Marziali. Tutti possiamo imparare gli uni dagli altri, pertanto non è giusto screditare così la gente.” A. Colonnese – “Dopo tanti seminari in tutto il mondo, cosa pensi che un praticante di un altro stile possa ricavare da un seminario?” I. Hartsell - “Dipende dal singolo. Alcuni afferrano il messagio al volo. Negli Stati Uniti molte persone che facevano della lotta libera amatoriale, impararono in fretta il combattimento a terra. Un ex pugile apprenderà velocemente le tecniche di mano. Insomma, si tratta sempre di cose diverse che vanno bene o male per persone diverse. Io stesso mi alleno con Yori Nakamura nella Shoot Wrestling. Riesco ad assorbire abbastanza bene le tecniche a tal punto che le ho inserite nei suoi seminari.” A. Colonnese – “Quindi stai imparando ancora anche tu! C'è ancora gente che ti si presenta davanti pretendendo che gli insegni ad usare il Nunchaku in tutina gialla?” I. Hartsell- “Una volta una mi ha chiesto di insegnarle il Chi, perchè diceva che Bruce Lee aveva un Chi speciale! Secondo me Bruce Lee aveva un sacco di scariche di adrenalina. Poteva azionarle a piacere. Credo che l'abbiano tutti, come la signora che solleva una macchina per salvare il proprio figlio. Nel corpo umano lo stress è causa di strani cambiamenti chimici, che danno risultati sorprendenti.” A. Colonnese - “Mi sembra che vi siano due correnti di pensiero di Bruce Lee. Quelli come te che continuano i suoi metodi di approccio all'allenamento, e quelli con una devozione ossessiva a Bruce Lee come se fosse un'icona. Hai mai avuto modo di incontrare quest'ultimi?” I. Hartsell - “Certo, dovresti vedere le lettere che riceve Linda Lee. Robba da schizzati. Gente che dice di essere posseduta dallo spirito di Bruce Lee. Ai seminari mi capita di vedere gente con comportamenti da nevrotici ossessionati, e io li tratto come gli altri, perchè in questi casi si deve fare così, anche se li tengo d'occhio.” A. Colonnese – “Di questi tempi quanto ti alleni in rapposrto ai tuoi impegni di lavoro?” I. Hartsell – “Dipende dal mese. Mi alleno sempre con i pesi e cercodi mettere da parte del

tempo per allenarmi con Dan Inosanto e con Yuri Nakamura. Mi tengo in forma, insomma!” A. Colonnese - “Ho notato che le riviste americane si occupano sempre delle stesse persone. I effetti, considerando il tuo background, non hai sollecitato sufficientemente l'interesse dei media come avresti invece meritato, perchè?” I. Hartsell - “Beh, molti di questi giornali hanno come unico scopo quello di creare contrasti, cercando sempre di giocare al “chi vincerebbe in questa situazione?” Io ho avuto abbastanza pubblicità. Ho scritto alcuni pezzi per Martial Arts Magazine, un giornale che apprezzo molto, perchè si occupa solo dei metodi di allenamento. Tuttavia questa storia di quale sistema sia meglio è solo immondizia e preferisco starne fuori visto che non ho niente da provare. Sono stato sul ring, mi sono battuto per strada, so quello che posso fare e non devo provarlo a nessuno.” A. Colonnese - “Grazie per averci dato un po' del tuo tempo Larry. I. Hartsell - “Grazie a te, è stato un piacere.”


Alessandro Colonnese

WTKF World Traditional Kung Fu Federation Praticare il Kung Fu tradizionale significa immergersi in una cultura millenaria e quindi partire per un viaggio trasversale attraverso lo studio della filosofia, della medicina, dell’arte e della marzialità. Gli ambiti di studio e ricerca sono innumerevoli e le manifestazioni della pratica lo sono altrettanto. Ad oggi la WTKF riunisce numerose scuole e Maestri che praticano e insegnano differenti Stili. La bellezza di questa Unione sta nella condivisione dei molteplici modi di vivere l’esperienza marziale traendo beneficio dalla condivisione e dal dialogo tra tradizioni e metodi diversi. In passato i grandi Maestri si riunivano per crescere insieme, allenarsi e mostrare i risultati delle proprie ricerche. Un circolo virtuoso di scambio e sostegno reciproco che permise, ai Maestri che aderirono a questa collaborazione, di eccellere nella pratica e nella diffusione del Kung Fu tradizionale. La WTKF sta ricostruendo questo spirito di armonia e collaborazione per dare avvio ad una Nuova Era del Kung Fu tradizionale. Per fare questo c’è bisogno di UNIRE le forze per permettere alla vera cultura marziale di riemergere da un panorama sempre più decadente e che ha creato un’immagine alterata della natura del Kung Fu.

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Uniti per il duro lavoro




1 - Difesa da calcio con presa 2 - afferrare la gamba e portare a terra l'opponente. 3 - afferrare la gamba per concludere l'atterramento 4 - dopo atterramento leva articolare al ginocchio. 5 - completamento leva articolare al ginocchio e alla caviglia









In questo DVD, G.M. Larry Tatum (10 ° Dan) sviluppa tecniche del programma Kenpo al più alto livello. In particolare, alcuni delle sue "preferite", come Flashing Mace, Parting Wings, Entwined Lance… Magistralmente eseguite, e sulla base dell'esperienza del movimento, G.M. Tatum incorpora i suoi insegnamenti innovativi in queste tecniche che vi aiuteranno a aggiungere conoscenze e completare la vostra formazione nel sistema Kenpo. Inoltre, esse forniscono l'individuo con la scelta migliore per l'autodifesa, sulla base del pensiero logico e pratico, e lo mettono nel cammino della comprensione dell'arte del Kenpo. Questi sono i sistemi auto-difesa e di combattimento dei tempi moderni in cui viviamo. Essi sono stati progettati in modo che il praticante ottenga tutti i benefici che forniscono la pratica di queste tecniche. Questo DVD ha il sostegno del Maestro Adolfo Luelmo (9 Dan), che prosegue con una serie di tecniche eseguite in modo agevole e forte, per situazioni di aggressività estrema, in cui si possono apprezzare diversi stati dei movimenti, in un modo logico ed efficace. Finalmente, il Maestro Camacho Assisi (8 ° Dan), mostra una tecnica che combina la forza delle braccia e la sua esperienza con le gambe.

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Minoru Higa - Rompere il makiwara e costruire vite Higa Minoru Sensei è considerato il maestro di Karate per eccellenza, sia in Okinawa e all'estero. Judan Hanshi, capo della Kyudokan, direttore dell'Okinawa Karate Do Rengokai, e presidente della famosa Naha Oōtsunahiki (il Tiro alla Fune Gigante della città di Naha) sono solo alcuni dei loro titoli. Higa Sensei è una persona molto gentile, ma forte e potente. Con energia da vendere, esegue tutte le tecniche con i suoi studenti, molti dei quali hanno la metà dei suoi anni. qÉëíç=É=cçíçW=pÉåëÉá=`Éò~ê=_çêâçïëâá


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Assistito da Patrick Roult Sensei, praticante di Arti Marziali che vive in Francia, abile Maestro multilingue, un vero ambasciatore del Karate di Okinawa, ci sadiamo per un colloquio presso l'Honbu Dojo della Kyudokan So, situato nel D i s t r e t t o Ts u b o y a . M e n t r e l a temperatura esteriore aleggiava nei 33 gradi centigradi, quello che mi ha colpito di più è stato il calore che irradia Higa-sensei e la sua saggezza di Karate. Budo Inter national: Higa-sensei, è un privilegio e un onore per me parlare con Lei nel suo Dojo Minoru Higa: Sono lieto di darvi il più caloroso benvenuto. B.I.: Lei è il leader del gruppo internazionale Kyudokan Shorin-Ryu, nonché un ambasciatore


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attivo per tutti gli stili di Arti Marziali di Okinawa e molte attività culturali. M.H.: Con una voce unitaria, possiamo davvero far crescere la popolarità del Karate di Okinawa e promuovere il suo vero significato in tutto il mondo. B.I.: Sensei, quanti anni aveva quando ha iniziato a praticare il Karate-do? M.H.: Avevo 18 anni. Questo può sembrare un po' in ritardo, ma dall'età di 12, io ero stato un praticante molto attivo di Judo. Il mio primo insegnante di Judo è stato Yogen Tamashiro-sensei, poi son diventato un allievo del Maestro Yokomoto Seikichi B.I.: Al ritorno dalla terra ferma, ha iniziato il suo allenamento di Karate. Potrebbe dirci qualcosa su questo periodo? M.H.: Beh, Karate è stata la passione della mia famiglia per generazioni. I miei due zii, Yuchoku Higa e Jintatsu Higa, erano straordinariamente dedicati Karate-ka ed insegnanti. Una delle prime tappe del mio ritorno è stata la casa di mio zio Yuchoku, dove lui mi ha detto semplicemente: "Prima, ti ho suggerito di iniziare ad imparare Judo; ora è il momento per il Karate", così mi son iscritto nel suo dojo. Sapevo che il Judo mi aveva dato un buon equilibrio e la comprensione del Tanden, e volevo applicare questi principi. B.I.: Quali sono alcuni dei suoi ricordi dei primi giorni nel dojo? M.H.: In generale, il Mukashi-Keiko (l'allenamento dei vecchi giorni) si faceva all'aria aperta. La maggior parte dei dojo erano in realtà giardini collegati alla residenza della famiglia. È stato difficile distinguere una casa da un dojo, tranne per i tanti makiwara posizionati attorno al cortile. Era uno strumento molto importante. Oggi, la gente pratica il Karate per diventare esseri umani migliori, per sviluppare un buon cuore e la mente. Allora si trattava di avere un pugno knock-out. Era solo per l'auto-difesa. A quel tempo, la parola più spesso usata per descrivere lo scopo del Karate era Mamoru: protezione. Bugei, cioè, il lato puramente pratico del Karate, era il mio unico interesse, fino a quando ho visto l'approccio olistico del mio senpai verso l'arte. Questo ha spostato la mia attenzione al Budo, o il metodo cuore-mente della pratica spirituale. B.I.: Crede che il Karate possa aiutare i praticanti diventare esseri umani migliori, o pensa che si deva possedere un profondo desiderio di crescita personale? M.H.: Non si tratta di cambiamento istantaneo. Non è satori, o un lampo di luce. È qualcosa di graduale,


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“La maggior parte dei dojo erano in realtà giardini collegati alla residenza della famiglia. È stato difficile distinguere una casa da un dojo, tranne per i tanti makiwara posizionati attorno al cortile.”


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emerge da guardare i nostri anziani. Se loro sono modeste, è probabile che tu stesso diventi modesto. Se sono benevoli, leali e laboriosi, verosimilmente si svilupperanno queste caratteristiche. È il concetto di Michi, la Via o il Percorso. L'insegnante e lo studente devono viaggiare insieme, a prescindere dal tempo che richiederà. Questo potrebbe essere riassunto come Kyudo Mugen - lo studio-sentiero è senza fine. B.I.: Sensei, il concetto di ShinGi-Tai è spesso presentato agli

studenti in Okinawa. Qual è la sua personale comprensione di questo concetto? M.H.: Shin è Kokoro o il cuore, si tratta dello spirito. Gi riguarda il Waza, la tecnica o l'abilità. Tai, o Karada è il corpo, o il nucleo. L'evoluzione avviene realmente in senso inverso. In primo luogo è necessario sviluppare un corpo forte, con esercizi fisici di condizionamento. Solo allora saremo pronti ad imparare le tecniche, le Kata, le applicazioni o simili. Queste abilità sono incorniciate sul nucleo forte. I primi due passi sono a discrezione dell'insegnante, e adatti

all'individuo. L'allenamento cuorespirito è, di nuovo, qualcosa che lo studente svilupperà più per se stesso, basato sugli insegnamenti fisici. Questi passi sono un catalizzatore per la maturità del Budo. B.I.: Nel parlare di Budo maturità, potrebbe illuminarci sul concetto di Shu-Ha-Ri come Lei lo vede? M.H.: Shu significa proteggere, salvaguardare, ma anche obbedire. In questa fase semplicemente si pratica. Si tratta di imparare le basi, e scoprire da soli che si è un praticante.



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Ha significa rompere, distruggere, staccare, ma anche frustrare. In questa fase si seguono gli insegnamenti, ma si sviluppano i propri punti di vista basati sulle esigenze in materia di formazione. Si può cominciare a insegnare e formulare le vostre procedure d'insegnamento, ancora basate sulla dottrina del vostro stile. Ri significa staccare, scostare e separare. In teoria, se si pratica abbastanza a lungo, si svilupperanno concetti e idee uniche, ma credo che si tratti di cose piuttosto rare. Cambiare per il gusto di cambiare è semplicemente inutile. B.I.: Credo che la maggior parte dei praticanti sono familiarizzati con i gradi di Renshi, Kyoshi e Hanshi, ma anche c'è il titolo esultante di Meijin, che viene usato in riferimento degli individui veramente dotati. Potrebbe illuminarci sul significato e l'uso di questo titolo? M.H.: I titoli di Renshi, Kyoshi e Hanshi hanno un significato standard (lettura dei caratteri Kanji), sebbene ogni stile o grupo ha una norma diversa e aspettative differenti attaccate. Il titolo Meijin significa un 'individuo veramente distinto'. Un maestro asceso che ti guida non solo lungo il


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sentiero, ma anche illumina i tuoi passi. Una specie di donatore di luce, o fornitore di profonda ispirazione. B.I.: Sensei, un'ultima domanda; vi è una massima o un principio guida che desiderasse condividere con i nostri lettori? M.H.: Forse Ichi-go Ichi-e, o ‘un incontro, una possibilità’. Quando si incontra qualcuno o quando si ha qualche esperienza, si dovrebbe attribuire importanza all'esperienza. A volte i momenti più infinitesimali potrebbero avere risultati profondi. Quando sei più giovane, cerchi la gente importante per ispirare ed educare te; quando si matura, ogni interazione, ogni essere umano è importante e ci offre un'opportunità. M.H.: Vorrei infine sottolineare che tutto il Karate e infatti tutte le Arti Marziali sono meravigliosi. Non criticare mai un'altra arte, sistema o stile diverso, o sopratutto un praticante. Il fatto che non si capisca qualcosa non significa che essa non abbia alcun significato e valore. Invece di fare un giudizio rapido, offriamo ottimismo e lavoriamo insieme per il miglioramento della vita umana. Posdata. Higa sensei rappresenta la convergenza del vecchio e il nuovo. Con la sua leadership, che è piena di cuore ed intelletto, guidando il futuro del Karatedo, il nostro futuro è assicurato. Sono veramente grato a lui per il suo tempo, nonché a Patrick Rault sensei per il suo aiuto in questa intervista, e a Marion Manzo sensei per la sua assistenza nell'edizione.

“Non criticare mai un'altra arte, sistema o stile diverso, o sopratutto un praticante. Il fatto che non si capisca qualcosa non significa che essa non abbia alcun significato e valore.”



Il Maestro Shaolin Shi Yanti è un monaco della 34a generazione del Tempio Shaolin Songshan e un discepolo diretto del Venerabile Abate Shi Yong Xin. In questo suo primo lavoro per Budo International, ci presenta la Luohan Shibashou, una delle più vecchie e più rappresentative forme fondamentali di mano vuota del Tempio di Shaolin. Secondo il libro "Shaolin Quan Pu", durante la dinastia Sui, i monaci guerrieri del Shaolin hanno sviluppato una serie di movimenti semplici, scelti in base al "18 statue Luohan", da cui il nome Luohan Shi Ba Shou (18 mani di Luohan). Lo stile di questo Taolu è particolare e nei suoi continui movimenti possono essere chiaramente viste combinazioni di movimenti reali e irreali, di difesa e di contrattacco, e una varietà di movimenti nascosti. Le principali tecniche di mano in questo Taolu sono quelle delle palme, e l'apprendimento richiede grande agilità e coordinazione, oltre che la padronanza delle posizioni Xubu, Dingbu, Gongbu e Mabu e le loro caratteristiche.

REF.: • DVD/YANTI-1 Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.

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“Ciò che abbellisce il deserto è che in qualche parte nasconde un pozzo d’acqua.” Antoine de Saint-Exupery “Quello che sappiamo è una goccia d’acqua; quello che ignoriamo è l’oceano” Isaac Newton Fluire non significa essere negligenti; l’acqua non lo è. Non c’è meandro che non copra, a tutto arriva. Dicono gli Asturiani che l’acqua ha “un muso molto fine”. Senza fretta, adattandosi alle circostanze, l’acqua è la metafora della persistenza e dell’adattabilità estrema. Il paradigma del cambiamento nella forma, senza trasformare l’essenza. L’acqua catalizza la vita, senza di essa la terra si secca e rimane deserta; il fuoco senza controllore inonda ogni cosa e l’aria, convertita in bufera di sabbia, non può portare la fertilità delle nuvole né la forza dei cambiamenti; persino il metallo con il suo uso è tornito nelle fucine! L’acqua ci conforta, ci pulisce, ci benedice. Immersi nei fiumi del momento, nuotiamo, lottiamo, naufraghiamo. Fluire, riconvenirsi davanti agli ostacoli, andare verso il basso, non opporsi a niente, l'acqua è la perfetta analogia dell'umiltà, dell'adattamento e del non conflitto. L'acqua vince senza obiettivo; seguendo la sua natura circonda qualunque ostacolo e ci insegna come vincere, ma con saggezza, senza logorio, senza perdere di vista l'obiettivo. Che cos’è una roccia sulla strada? Una montagna? Perfino incassata, filtra, o se tal cosa non è possibile, evapora; niente ferma il suo destino. Il fiume della vita ha lasciato sulle mie sponde questi testi che oggi condivido in formato libro. E dico “ha lasciato” perché ogni paternità è alquanto confusa, giacché tutti siamo parenti di coloro che ci precedettero, di coloro che c'ispirarono e inspirano, delle galleggianti nuvole dell'inconscio collettivo e perfino, chi lo sa, degli spiriti e delle coscienze che ci circondano. Non ho nulla da insegnare, perché nulla so, però chi vuole ascoltare i miei versi, lascio qui sincere e sentite riflessioni, ogni giorno più sentite che pensate, perché la mente è un ingannevole marchingegno che vede quel che vuol vedere e del quale ho imparato a sospettare.


Kung Fu


Sebbene in le quasi innumerevoli aree dell'attività umana, gli uomini ottengono risultati straordinari, non ci sono in cambio molte le persone che riescano a diventare un mito nella vita. Io non ho avuto solo la fortuna di essere uno studente di una tale leggenda vivente, ma ho anche avuto l'onore di seguire le sue orme. E quest'anno, lui è stato perfino qui con noi, in Svizzera. Mi riferisco, naturalmente, al Gran Maestro Dr. Chiu Chi Ling, Carrier of the Master 10th Grade e capo dello stile della nostra famiglia di Kung Fu.

Una leggenda del Kung Fu nella Svizzera!


Kung Fu vunque vada il mio Maestro, tutti lo amano. Insieme alla sua competenza tecnica ed esperienza, ho sempre ammirato la sua capacità di ispirare e diffondere gioia a tutti. Soprattutto grazie alla sua esperienza pluridecennale nel Shaolin Hung Gar Kung Fu, la sua presenza è sufficiente per riempire competamente il posto laddove egli appare. Molte persone mi hanno chiesto come ho fatto a diventare il successore dello Stile di una tale icona. Spesso la domanda è anche qual è generalmente il segreto del mio

O


successo nel mondo delle Arti Marziali. Il mio segreto è in realtà molto semplice e contiene solo due regole: 1. Il Sifu ha sempre ragione. 2. Se il tuo Sifu mai visita la tua classe, segue le regola numero 1. Sì. Sebbene questa regola ha un fondo di verità, battute a parte. Ho ricevuto una formazione dal mio Sifu in buona fede di fare sempre la cosa giusta, e anche se a volte non è stato piacevole, io sono stato addestrato a lasciare il mio ego fuori dalle questioni importanti e far che le nostre arti raggiungano a quante più persone possibili. Sono convinto che, da un lato per i miei progressi nel livelo tecnico attraverso decenni d'allenamento, e, dall'altro, i punti sopra citati, messi in pratica efficiente e costante, sicuramente hanno contribuito in gran parte a che io sia stato infine scelto il continuatore dello Stile e lo studente di primo livello. In questo articolo mostrare voglio un buon esempio attuale di come uno studente di primo livelo considera il suo maestro, dopo anni di obbedienza e di apprendimento: Quando il mio Sifu a fine gennaio è


Kung Fu atterrato a Zurigo, l'ho raccolto all'aeroporto e dopo un cordiale saluto abbiamo guidato dritto per la mia scuola a Zurigo. Non era stato troppo tempo da quando ci eravamo visti per l'ultima volta, come avevamo coinciso durante la sua prima festa di compleanno in Belgio, dove si trovavano anche altri dei miei fratelli di Kung Fu, come Hagen Bluck (Germania), Klas Padberg (Olanda) e Giancarlo Matarazzo (Italia). Una volta arrivati alla scuola di Zurigo, ho mostrato al mio Sifu il piano che avevo preparato con molta cura per i prossimi giorni. Naturalmente, desideravamo ottenere il meglio da questo breve periodo di tempo del Sifu in Svizzera, e per questo non solo abbiamo organizzato diversi seminari di livello Principiante, Intermedio ed Avanzato, ma anche di MTC (Medicina Tradizionale Cinese), appuntamenti prenotati per assistere i pazienti e, naturalmente, lezioni private per me. Attraverso una preparazione consolidata e professionale, non


solo sulla parte tecnica, ma anche in senso interpersonale e culturale, i miei istruttori e studenti sapevano esattamente quello che dovevano fare e mi hanno supportato nell'organizzazione in modo che il soggiorno nella Svizzera del mio Sifu fosse il più perfetta possibile. Il giorno successivo all'arrivo (naturalmente ha trascorso la notte a casa mia, in una stanza riservata apposta per lui) e ha iniziato la mia prima lezione privata. Dopo tanti anni, naturalmente mi ha fatto sentire ancora una volta come un principiante. È esattamente il motivo per cui mi sento così appassionato di questo stile, questa famiglia e questa persona. Egli ha anche sottolineato: ... "Sai, Martin, non ci sono molti come te che continuano ad ascoltare il suo maestro per imparare. Si smette di essere buono non appena cessa lo sforzo di essere meglio. Tu l'hai capito bene, ed è importante che anche altri lo capiscano." Dopo il pranzo vicino alla nostra sede a Wil (SG), siamo ritornati alla scuola a Zurigo, dove i miei studenti avevano preparato tele e materiali pittorici. Il mio Sifu poi ha cominciato a mostrare un altro tipo di conoscenze e, con questo, ha iniziato a dipingere alcuni assi di legno con squisita calligrafia per le mie numerose filiali. Dopo una cena veloce ha cominciato il seguente pezzo forte: il seminario Intermedio. Molti partecipanti tra la metà (cintura verde) e la fine (cintura nera) della Scuola Elementare, hanno ascoltato e guardato gli interessati movimenti del suo Sigun per poi esercitarli con i loro partner. Le ore hanno volato e con la testa piena di idee, tutti hanno atteso con ansia il Sabato, quando, ancora una volta, avrebbero visto il suo Sigun nel MEGA seminario. Ma prima, io avevo altre appuntamenti in programma: tra l'altro, naturalmente, volevo imparare di più da lui ed ho goduto altre lezioni private sotto la sua direzione. Abbiamo anche visitato altri dei miei scuole e ci abbiamo recato a Valencia (Spagna), dove abbiamo fatto molti Fotoshooting, qualche riprese di film e interviste per Rivista Internazionale delle Arti Marziali (Budo International Magazine). Come ogni volta che il mio Sifu è qui, il tempo di sonno è stato piuttosto breve, ma abbiamo molto apprezzato il seminario MEGA. Le prime ore del mattino sono state programmate per firmare autografi. Mi sono dovuto fermare la gente in modo che non si avvicinassero tutti in una volta al tavolo di Chi Ling Chiu e le due ore programmate sono state di gran lunga insufficienti. Comunque, quello che è stato importante per me è che tutti gli studenti hanno potuto incontrare il loro Sigun e ricevere un autografo da lui. E anche questo ha funzionato bene. Dopo pranzo ci siamo trasferiti in un vicino centro sportivo, dove ci aspettavamo i più di 100 partecipanti. È stato davvero interessante vedere come così tanti dei miei studenti hanno seguito concentrati i movimenti del mio Maestro, apprendendo e provando per ore. Il mio Sifu ed io stavamo osservando attentamente due studenti, dato che hanno avuto l'onore di sostenere l'esame per la Cintura Nera in


Kung Fu

“Ho ancora molte cose da praticare, e mi sento infinitamente orgoglioso di essere uno studente e successore dello stile di una leggenda.�


presenza di Chiu Chi Ling. E proprio con successo. Naturalmente, ci sono state numerose sessioni fotografiche dove c'erano un sacco di risate e grandi foto sono state scattate. Per dirla con le parole di uno studente: "Un successo totale". Nel tardo pomeriggio siamo finalmente arrivati alla celebrazione della festa di compleanno del mio Sifu, così ci siamo riuniti in un ristorante tutti i partecipanti del palazzetto dello sport, e siamo leti ad un pasto ricco, molti buoni colloqui e un'atmosfera sensazionale. E, naturalmente, abbiamo porto il nostro rispetto al mio Sifu ed organizzato non solo una splendida torta di compleanno, ma anche una grande cerimonia Lai Si. "Lai Si" è una piccola busta rossa su cui è introdotto il "denaro portafortuna" per il Maestro nel suo compleanno, ed è consegnato a lui personalmente in una cerimonia. Importante: Culturalmente è infine opportuno che la quantità di denaro sia 8, come 88 o 888, ecc. Un'altra opzione è 54, in quanto la lettura di 5 (WU) significa anche "No", e la lettura di 4 (SHI), significa anche "Morire, Morte" (anche se gli ideogrammi che definiscono i numeri siano diversi, la pronuncia è la stessa). Pronunciati insieme formano WuShi, "No Morte", vale a dire, "Immortal".

Nonostante le sessioni fotografiche straordinari e grande atmosfera, ho visto che anche il mio Sifu (molto tempo dopo che gli altri già cadevano di sonno) era stanco. E così è venuto il momento in cui anche noi, soddisfatti con i volti felici dei miei studenti, siamo tornati a casa. La domenica è stata una giornata più tranquilla. Ma nessuno di noi due ha voluto rimanere inattivo. E fu così che ho invitato ai miei istruttori a un seminario speciale nel pommeriggio e ho dato loro l'opportunità di acquisire una più profonda comprensione della nostra arte. Spiegarlo qui in dettaglio, sarebbe andare al di là della portata di questo articolo. Ma è importante ricordare che dopo ci siamo goduti una cena di addio in un buon ristorante di Wil SG, dove tutti i presenti hanno ringraziato il mio Sifu Chiu Chi Ling per il tempo trascorso con noi. Durante l'organizzazione e i giorni prima del suo arrivo, ero naturalmente nervoso perché volevo strutturare il soggiorno per il mio Sifu, come ho detto, il più perfetta possibile. Ora che tutto questo è passato e lui è già sulla strada per gli Stati Uniti, voglio analizzare i risultati. Mi vengono in mente due cose soprattutto: ho ancora molte cose da praticare, e mi sento infinitamente orgoglioso di essere uno studente e successore dello stile di una leggenda.














Intervista a Janice Lyn da Sifu Vincent Lyn Foto: Mark Ruddick e Gia Photography

Janice Lyn: Una donna con intelligenza e sex appeal, e sĂŹ, anche campionessa del mondo di Muay Thai. Un ingrediente che seduce, e tuttavia non si vorrebbe essere alla fine del suo piede, o il suo pugno, se è per questo. Di recente ho incontrato con mia cugina dopo che lei aveva appena finito con un’altro avversaria in Thailandia, nella sua ascesa alla fama da campionessa del mondo di Muay Thai.


Le Donne nelle Arti Marziali


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Vincent: Cominciamo dal principio. Tu non sei da questa zona, giusto? Dove sei nata? Nella Cina o negli Stati Uniti? Janice: In nessuno di questi luoghi. Sono nata a Toronto, Canada. Il mio background è cinese-giamaicano. Mia madre è nata a Hong Kong e mio padre è nato in Giamaica. Vincent: Hai iniziato a mostrare una predilezione per le Arti Marziali fin da subito? Janice: Sono sempre stato attratta dalle Arti Marziali, ma non avevo mai avuto la possibilità di immergermi in un'Arte in particolare fino ad ora, perché i miei genitori erano molto severi sul fatto che io mi fossi centrata sui

miei studi durante la crescita. Il mio sogno da bambina era quello di essere una di quelle donne ninja nei vecchi film di Kung Fu, che ha combattuto molto bene dietro la sua maschera e quando ha rivelato la sua identità, l'avversario sconfitto, di sesso maschile, è sorpreso di vedere che è stato battuto da un ninja femminile. Vincent: Quanti anni avevi? Janice: 25 anni Vincent: Puòi dare ai nostri lettori qualche informazione su ciò che ti ha ispirato a prendere lezioni di Arti Marziali.


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Janice: C'è qualcosa di Arti Marziali che mi calma e mi fa sentire a casa. Non ho capito in un primo momento, ma tutto ha un senso per me ora. Ho usato per vedere vecchie foto di mio nonno con una sigaretta in bocca praticando Kung Fu nel suo giardino in Giamaica. A me piaciono le Arti Marziali perché mi fanno sentire potente. Mi piace sentirmi fisicamente forte e mi ha anche introdotto al significato della forza mentale e spirituale.

Vincent: Cosa ti ha portato dal Canada alla Thailandia? Janice: Thailandia è la Mecca del Muay Thai. Il mio sogno è quello di provare a diventare il miglior pugile di sesso femminile del mondo. E quale modo migliore per trovare gli avversari più duri che nel luogo dove tutto ha avuto inizio, dove i combattenti vivono e respirano Muay Thai, e sono stati in competizione da quando erano molto giovani?




Le Donne nelle Arti Marziali Vincent: Ho anche capito che stai studiando la nutrizione olistica? Janice: Nel 2007 mi sono laureata dalla McMaster University con una laurea in Biologia. Il mio mentore, il Dr. Rollo, ha suscitato il mio interesse di antiossidanti e il loro coinvolgimento nella salute umana. Il termine "period della salute", che è il periodo della vita di un organismo in cui è libero da malattia, ha fatto eco in tutto il nostro laboratorio. Il nostro laboratorio ha sviluppato una miscela di antiossidanti, vitamine e minerali noti per aiutare a mantenere i sistemi del corpo coinvolte nel processo di invecchiamento. Non sapevo allora che i miei studi in invecchiamento sarebbero legati alla mia nuova passione trovata nello sport di Muay Thai e la nutrizione olistica.

Vincent: Tornando alle tue abilità di combattimento. Qual è stata la tua sfida più grande fino ad ora? Janice: Imparare a rilassarmi. La maggior parte dei miei allenatori hanno detto che sono troppo tesa e che questo potrebbe influenzare il mio cuore, fluire con combinazioni e il mio tempismo Essere in grado di lottare costantemente in Nord America è stato anche difficile. La competizione coerente ti permette di applicare le tecniche apprese. Credo che questo sia particolarmente importante quando sei un pugile dilettante, perché davvero metti alla prova le tue abilità ed evolvi. Vincent: E dopo centinaia di ore di sangue, sudore e lacrime, il grande giorno è finalmente arrivato. Cosa ti viene in mente?



Intervista Janice: Cerco di pensare a qualcosa di significativo per cui lottare. Questo è stato un viaggio interessante per me, ed ho iniziato a farlo solo forse a metà strada attraverso la mia carriera. Muay Thai è stato creato per la guerra come arma di difesa per il popolo thailandese per sconffire i loro nemici. Quando la gente va in guerra, combattono per il loro paese, combattono per le loro famiglie e combattono per la liberazione e la libertà. Quando io combatto, trovo che faccio del mio meglio quando mi ricordo di lottare per qualcosa. Razor Ruddock ha piantato questo seme nella mia testa. Prima che ho vinto il mio primo campionato in Iowa, lui mi hai detto che dovevo salire sul ring e far finta che dovevo difendere il posto. Questo fine settimana ho portato a casa il titolo. Qualche anno dopo ho preso quella stessa mentalità nel mio primo incontro professionale. Ho combattuto davanti a Mike Tyson, l'epitome di grandezza e ho vinto via TKO. È stata una grande esperienza combattendo nel mio nome, per me e per il mio lignaggio familiare. Vincent: Come ti senti di vincere e sentire la folla cantando il tuo nome? Janice: Ci si sente sorprendente se lo so che ho fatto un buon lavoro e ho rappresentato onorevolmente la mia palestra e i miei allenatori. Questa è la parte più importante: sapere che tutto l'allenamento e il duro lavoro ha portato veramente i suoi frutti e che io ho fatto che le persone che hanno sacrificato così tanto tempo in me si sentano orgogliose. Mi sento veramente fortunata e benedetta. Per me è ancora molto difficile da assimilare che così tante persone siano interessate a vedermi combattere e sostenermi. È davvero strano per me. Vincent: Qual è il tuo record attuale come una dilettante e anche ora come pugile professionista? Janice: Amateur: 18-8-0, 7 TKO Professionale: 5-1, 2 TKO Campionessa TBA 2012; Medaglia d'argento

“Mi sento veramente fortunata e benedetta. Per me è ancora molto difficile da assimilare che così tante persone siano interessate a vedermi combattere e sostenermi. È davvero strano per me.”



IKF World Classic 2012; Campionessa IKF World Classic 2013; Campionessa WKA 2014; Medaglia di bronzo IFMA World Championship 2014; Campionessa Provinciale WKF 2015 e Campionessa del Mondo WPMF 2015. Vincent: Così, ovviamente sai che porti un grande mantello con il cognome Lyn? Janice: Sì, è molto interessante. Sono stato veramente fortunata di essere nata in una tale linea di sangue, eppure ho ancora tanto da imparare sulla storia della mia famiglia. Vincent: Quando hai scoperto che il lignaggio Lyn ha un famoso stile famiglia delle Arti Marziali cinesi, Ling Gar, che esiste da oltre 700 anni? Janice: Attraverso te e il tuo libro. The Ling Gar Legacy: Kung Fu in the Real World. Vincent: E che cosa ne pensi? Janice: Significa molto per me di avere una storia così ricca di famiglia di artisti marziali. Vincent: Ti piacerebbe anche studiare il tuo stile di famiglia di Kung Fu? Janice: Sì! Per favore, insegnami. Non stavo scherzando quando ho detto mi sento come se tu fossi Luke Skywalker ed io fossi il tuo Jedi. Vincenzo: Chi è stato la più grande fonte d'ispirazione nella tua vita? Janice: Mia nonna, che ha preso cura di me fin da quando ero una bambina. Lei è la persona più amorevole che abbia mai conosciuto anche se lei ha dovuto condurre una



Le Donne nelle Arti Marziali vita davvero difficile da bambina. Ha avuto un sacco di responsabilità fin dalla giovane età perché doveva prendersi cura dei fratelli più piccoli dal momento che era la figlia maggiore. Lei è anche una superstite della seconda guerra mondiale durante l'invasione giapponese e ha sopportato molte esperienze terribili. Ci vuole una persona molto forte per essere solida come lei, sia nella sua morale e nei suoi valori. È la persona che mi insegna come amare con tutto il cuore. Lei è la donna più forte nella mia vita. In secondo luogo, io non sarei in questo posto nella mia vita senza il mio Kru Darwin Miranda e sua moglie Danica. Mi piace la palestra che hanno costruito, Krudar Muay Thai, perché ospita un forte spirito di combattenti, allenatori e le persone che hanno molto a cuore il Muay Thai e la progressione di questo sport. Kru e sua moglie veramente versano i loro cuori nei combattenti e studenti che siano desiderosi di imparare l'arte. Gli studenti vengono a imparare l'autentico Muay Thai, ma escono imparando di più su come amare quello che fai e rispettare gli altri e te stesso, come guadagnare la fiducia nelle tue capacità e il modo di sognare in grande e come realizzare quei sogni. Io sarò sempre grata per il tempo, amore e sacrificio che mi hanno dato e spero di renderli orgogliosi e impertire i loro insegnamenti per le future generazioni di studenti di Krudar. Vincent: Guardando in avanti - che c'è nel futuro di Janice Lyn? Janice: Ho intenzione di unire la mia passione per il Muay Thai e la nutrizione. Vi è mancanza di conoscenza e diseducazione della nutrizione. Mi piacerebbe creare un programma di nutrizione per i nostri atleti e per i nostri membri. Su una scala più grande, spero di aiutare gli atleti di Muay Thai al di fuori della nostra palestra e un giorno spero di essere il nutrizionista per la nostra squadra nazionale. Al di fuori di Muay Thai, vorrei usare la mia conoscenza della nutrizione per aiutare le persone nei paesi sottosviluppati. L'Institute of Holistic Nutrition ha un programma di apprendistato in Africa. Se sono eletta, insegnerei nutrizione olistica per massimizzare i gruppi di donne. Le possibilità sono infinite e sono molto grata di avere l'opportunità di fondere le mie tre passioni: Muay Thai, Nutrizione Olistica e aiutare gli altri nella mia vita. Sono così eccitata. Vincent: Voglio ringraziare mia cugina Janice per essere così schietta, e sono sicuro che ora avrài ancora più fan in tutto il mondo. Voglio augurarti il più grande successo in tutti i tuoi sforzi. Rimani forte, serena e intelligente. Ehi, tu sei una Lyn!

Sifu Vincent Lyn 10 ° Grado Fascia Nera e studioso di Medicina Cinese. Erede dello style di Kung Fu Ling Gar della sua famiglia. Inserito nel World Martial Arts Hall of Fame ed è stato premiato "Fists of Legends" - Hong Kong Legends Cinema Award.







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