Il lavoro contenuto in questi DVD mostra la differenza tra il Kyusho e il Dim Mak, per quanto non sono basati sugli stessi obiettivi. Si tratta di una continuazione dei lavori precedenti sul tema "I 6 Mani Ji" e "La Camicia di Ferro" con Budo International. I 6 Mani Ji prevalgono in un'arte chiamata Pangai-Noon o Uechi Ryu, uno dei pochissimi modelli che contengono e si concentrano su queste posizioni specifiche di mano per raggiungere i tessuti più profondi del corpo. Questi DVD mostrano l'uso delle mani, non come mazze, ma piuttosto come pugnali con la potenza di transizione della torsione utilizzata nelle 6 mani Ji, per essere correttamente applicate al Kyusho... e questa è una sfaccettatura assente nelle competenze della maggioranza dei praticanti di Kyusho. Otto KO (compresi i KO per compressione e sanguigni). Questo insieme di due DVD si concentra su una forma apparentemente semplice come Kata Sanchin, attraverso otto fasi di abilità di combattimento. Un sistema marziale completo in un Kata, anche compresi i metodi di "Camicia di Ferro". Vol.1: Introduzione, Obiettivi nelle braccia, la testa e il corpo. Vol.2: Obiettivi nelle gambe, Grappling, Tuite e difesa contro coltelli.
REF.: • KYUSHO 23
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ORDINALA A:
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"La vita di un uomo senza religione non ha senso; non solo lo trasforma in un infelice, bensì in un essere incapace di vivere. Ammettere che esiste Qualcosa, nel quale non possiamo penetrare, il pensare che le ragioni più profonde, che la bellezza più radiante che la nostra mente può raggiungere, sono solo le sue forme più elementari di espressione, questo riconoscimento, questa emozione, costituisce la vera attitudine religiosa. In questo senso io sono profondamente religioso”. Albert Einstein
S
ento frequentemente i maestri di oggigiorno lamentarsi dei propri alunni. Questi lamenti sogliono essere riferiti a mancanza di lealtà, costanza, serietà e assenza di carattere. I più si rassegnano a convertirsi in professori invece che maestri, e ad avere alunni, o clienti, invece che discepoli. Ma la verità è che la gente accorre incantata, cercando qualcosa di più nelle arti marziali e finisce firmando un contratto di servizi. La figura del Maestro svanisce, perché non ci sono discepoli ma solo persone che contrattano i suoi servizi per imparare alcune tecniche. La sua frustrazione è analoga alla sua mancanza di compromesso, alla sua superficialità, o alla sfortuna di avere trovato un cattivo maestro. C'è uno scontro enorme, un abisso insuperabile, tra l'idea originaria di un Maestro d'antica usanza e quella di un professore tipo "Martedì e Giovedì dalle 20 alle 22". Ma le necessità individuali cambiano in un nuovo contesto, dove gli individui e le società si trasformano... e tuttavia, le Arti disciplinari continuano. Questo si deve principalmente all'universalità del tema che ha saputo accompagnare l'uomo durante tutta la sua storia, perché fa parte della sua natura essenziale. La guerra è il territorio e la forza di trasformazione dell'uomo, perché lo obbliga spietatamente a prendere posizione di fronte ad essa. Ciononostante, è logico pensare che molte contraddizioni saltino qui e là, perché per tanto che alcuni vogliano modernizzare la situazione, parliamo di archetipi eterni che non sentono ragioni. La guerra e il suo territorio di azione, sarà sempre una forza motrice e tutto quello che la riguarda (Arti di Marte... il dio della guerra... Budo... da "bu" arti guerriere, ecc...), sarà immerso nella bolla della sua stessa natura, con le sue regole, le sue tendenze, i suoi affetti, le sue abitudini... È indubbio che il mondo sia sottoposto ad un processo di trasformazione accelerata e vertiginosa, dove molte delle migliori cose degli antichi rimangono lungo la strada. Ed è che, i tempi sono cambiati e molte cose che solo alcuni anni fa erano date per certe, oggi sono solo polvere al vento. In questo cambiamento, oltrepassato il confine, l'umanità sta vivendo trasformazioni di tale profondità che la maggioranza di noi contempla attonita la deriva delle cose; mentre un cupo futuro spunta all'orizzonte, alcuni si aggrappano a valori esterni transitori che sono veramente scaduti già da tempo.
"Un essere umano è parte di un tutto che chiamiamo Universo, una parte limitata nel tempo e nello spazio. È convinto che egli stesso, i suoi pensieri e i suoi sentimenti, siano qualcosa d’indipendente dagli altri, una specie di illusione ottica della sua coscienza. Questa illusione è una prigione per noi, limita i nostri desideri personali e il sentire affetto per i pochi che abbiamo più vicini. Il nostro compito deve essere quello di liberarci da questa prigione, ampliando il nostro circolo di compassione per abbracciare tutti gli esseri viventi e tutta la natura”. Albert Einstein Gli anacronismi vanno molto più in là delle forme e affondano nei contenuti. Non è logico aspettarsi dalle nuove generazioni gli stessi atteggiamenti di quelle dei predecessori. Eppure, contrariamente a quello che possiamo credere, non c’è nulla di nuovo. Socrate già si lamentava: “Oggigiorno, i giovani sono dei tiranni. Contraddicono i loro genitori, divorano il loro cibo e mancano di rispetto ai loro maestri". Le cose si ripetono perché noi ci ripetiamo; è giusto riconoscere il contraccambio del destino nella frase di Le Luthier: "Qualunque tempo passato... fu anteriore”. Il mondo non è quieto, viaggia nello lo spazio a milioni di chilometri collocandosi in parametri energetici completamente distinti, ricevendo influenze e incrociando settori con cariche completamente diverse. Bande di energia che propiziano, come al viaggiatore, i paesaggi, altri pensieri, altri atteggiamenti, altri modi di fare. Ogni generazione arriva con nuove proposte, nuove visioni; se molto si perde durante il cammino, molto si guadagna col cambiamento; l'evoluzione continua. In questo viaggio intorno al centro, alcuni cicli tuttavia toccano nuovamente fasi della trasformazione, che creeranno paralleli con altri cicli precedenti e allora risorge un nuovo risveglio di cose antiche. La spirale che ci muove, fa si che sul pianeta tutti passiamo per una fase simile in quanto a posizione relativa ai grandi riferimenti, come i cicli intorno all'asse centrale della galassia, però la nostra posizione relativa, è già diversa rispetto a quella che successe anteriormente. Eraclito aveva ragione in questo caso, non ci bagniamo due volte... nella stessa fase Universale nella quale eravamo stati. Questa verità si realizza anche nel marziale e l’antico deve convivere con il completamente nuovo. Ma... c'è qualcosa di veramente nuovo sotto il sole? Specialmente se parliamo di cose di radice antica come la guerra? Nelle Arti Marziali e nient’altro, la condizione di "Classici" si acquisisce facilmente. Solo il resistere alla scommessa del tempo concede detto titolo, perché il rimanere richiede solidità e profondità o, che è la stessa cosa, efficienza e Universalità. Sono tempi di tempeste, di violenti terremoti e venti burrascosi, dove l’unica cosa che ci potrà trattenere saranno ferme e forti radici, quelle che, profondamente infossate nel terreno, possiedono il vigore capace di generare una forza di carattere e una determinazione
Traduzione: Chiara Bertelli
straordinarie, forgiate in secoli di autenticità e compromesso. In questo contesto, le culture spirituali antiche stanno ora risorgendo al richiamo di questa necessità, aprendo gli occhi ad un esercito affamato di conoscenze palpabili sul mondo invisibile. I pensatori attuali più intelligenti e avanzati, esplorano questo re-incontro non in vano, perché, come punte di freccia della consapevolezza della tribù umana, vanno avanti esplorando strade e soluzioni a domande antiche, costruendo nuove mappe. La scienza ha aperto molte porte, espulso falsari e ricettatori, fanatici e dogmatici, ma le vecchie domande sullo spirituale sono ancora qui. Dallo sciamanesimo degli indios americani, alla spiritualità indù, al Buddismo tibetano, lo Zen, le tradizioni tolteche di Castaneda, o la forte spiritualità degli Shizen, per citarne solo alcuni, vecchie conoscenze stanno spuntando da sotto le pietre della storia, perché mai furono più necessari come ora e paradossalmente, nemmeno furono mai capiti. Einstein predisse: "La religione del futuro sarà cosmica. Una religione basata sull'esperienza e che rifugge i dogmatismi." Questa nuova reincarnazione della conoscenza antica, come ogni parto, non sarà facile; la distanza che separa entrambi i momenti è così grande che dovrà possedere, per essere un ponte, la fermezza dell'acciaio combinata con la flessibilità del filo di una ragnatela. Ma allo stesso tempo, una grande forza, perché sono inevitabili. Tutto gira, niente rimane uguale, ma tutto ritorna. L'eterno rinnovo delle cose, non deve essere fatto dall'arroganza, né dall'ignoranza, da qui la tremenda responsabilità di chi guida questa nuova fase di trasformazione. Ogni passo si basa sul precedente, allo stesso tempo lo supera; non possiamo smettere di riconoscere gratitudine infinita a coloro anteriori a noi, per le strade percorse, per le mappe che ci lasciarono, ma la camminata e le nuove mappe saranno nostra responsabilità. Che Dio ci accudisca! Un giorno fummo i giovani dei quali si lamentavano e rimproveravano i nostri vecchi, abbiamo la grandezza e soprattutto il distacco, di guardare come si confondono con i loro piedi i giovani che precediamo. Il nostro lavoro è mostrare la strada, la loro responsabilità è percorrerla e ... “che ogni palo sostenga la sua vela”. (proverbio spagnolo di derivazione marinara con il significato di: ognuno sia responsabile dei suoi atti o si rassegni al suo destino - n.d.t.).
Alfredo Tucci è Managing Director BUDO INTERNATIONAL PUBLISHING CO. e-mail: budo@budointernational.com
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Hapkido Lo abbiamo incontrato qualche anno fa con la straordinaria opportunità di girare un DVD con il suo Maestro, il compianto Grandmaster Kwang Sik Myung, 10 ° Dan. Con l’andare degli anni, il Maestro Reyes è maturato e ha approfondito nella sua arte, e oggi occupa una posizione di rilievo nella World Hapkido Federation, come responsabile dell'Europa occidentale. Egli è anche il presidente della Federación Española de Hapkido, affiliata alla Federazione Mondiale, nel suo paese, la Spagna, dove svolge un’intensa attività pedagogica. Oggi lo portiamo alla prima pagina della nostra rivista per presentare il suo primo DVD, dove insegna l'Arte Marziale che è la sua passione e al quale ha dedicato tutta la sua vita. Il DVD è un trattato completo sulle tecniche che rendono importante questo stile coreano, con le molte sfumature che la stirpe del Gran Maestro Kwang Sik Myung ha lasciato stampate su di esse. Alfredo Tucci
Hapkido
Intervista con il Maestro REYES, José Manuel Reyes Pérez: Budo International: Potrebbe spiegarci che cosa è l'Hapkido? José Manuel Reyes Pérez: Hapkido è una vera Arte Marziale di origine coreana, è l'Arte della autodifesa dinamica per antonomasia, con i suoi principi, regole e fondamenti. È Arte ed è Scienza. Quindi non è uno sport agonistico, anche se alcune organizzazioni vogliano renderlo così. Se analizziamo il significato etimologico delle parole Arte e Marziale, diremmo che l'arte è l'espressione, il lavoro
o l'attività con cui l'essere umano simbolicamente mostra di belle forme un aspetto della realtà o un sentimento, avvalendosi della materia, l'immagine o il suono. Marziale, dal canto suo, riferito all'esercito e inerente alla guerra e la disciplina, deriva dalla parola latina "Martialis" (o appartenente a Marte). Dopo Giove (il padre), Marte era il principale dio romano; egli apparve a Roma come il Dio della Guerra. Pertanto, se l'Hapkido è un'Arte Marziale, stiamo affermando che si tratta di un modo di esprimere e di sentire per quanto riguarda il Militare, cioè uno stile di vita alla fine. In realtà la nostra scuola, Yon Moo Kwan, significa proprio questo: Scuola della Maestria e il Militare. Il significato di Hapkido: Hap, unione; Ki, energia interna e Do, la via o il cammino. Possiamo semplificarlo come un modo per armonizzare l'energia. B.I.: Perché si consiglia di praticare Hapkido? J.M.R.P.: Primo perché è un sistema di difesa dinamico e completo, che comprende una varietà di tecniche con e senza armi. Esso combina difese e attacchi, tra calci, pugni, ginocchiate e gomitate, con proiezioni, strangolamenti e, in particolare, le tecniche di dislocazione, così come una varietà di maneggio d'armi, come la spada e il bastone, per citare le più significative. Vale la pena sottolineare che in Hapkido, la velocità e la fluidità sono combinate insieme con la preparazione fisica, la tecnica, la respirazione, la meditazione e la coltivazione della energia interna. Attraverso la pratica costante, insieme tutto questo contribuisce a migliorare notevolmente la nostra salute, sia fisicamente che mentalmente, dando i praticanti vitalità, energia, fiducia in se stessi, carattere e personalità. Per tutte queste ragioni, vi consiglio di praticare Hapkido Marziale e vorrei cogliere l'occasione per incoraggiare tutti quelli che siano interessati a venire a uno dei nostri Doyang (Palestre) affiliati alla FEH-WHF ed eseguire una lezione di prova. B.I.: Da quanti anni pratica le Arti Marziali? J.M.R.P.: Ho iniziato a praticare Tae KwonDo quando avevo dodici anni, dalla mano del Gran Maestro Lee Sun Ho. Ho anche iniziato presto con Hapkido. A quel tempo, negli anni '70, l'Hapkido non era conosciuto in Spagna. Era tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta che solo pochi, e intendo solo pochi, abbiamo conosciuto l'Hapkido, alcuni di noi anche l'abbiamo praticato. In quel tempo, la pratica del Tae Kwon-do non era facile affatto, ma praticare Hapkido era ancora più difficile. È stato già nel 1992 che l'Hapkido è stato reso noto in Spagna, grazie al presidente e fondatore della World Hapkido Federation, il Gran Maestro Kwang Sik Myung, 10 ° Dan, il mio Maestro, pace all'anima sua, con il quale
Hapkido ho imparato tutto quello che so. Egli ha dato il primo seminario di Hapkido in Spagna, nella città di Valencia. Da qui, molti maestri hanno avuto il loro primo contatto con Hapkido, anche se solo alcune sono state avviate. Per quanto riguarda me, ora a 52 anni di età, ho ancora lo stesso entusiasmo, e continuo a praticare, studiare,diffondere e promuovere questa bellissima Arte Marziale che è l'HAPKIDO. E proprio quest'anno celebro il mio quarantesimo anniversario nell'arte, 40 anni dedicato alla pratica continuata con grande sforzo e sacrificio. B.I.: Una vita praticamente dedicata alle Arti Marziali e l'Hapkido... J.M.R.P.: Sì... Guardando indietro, mi sembra incredibile quanto rapidamente siano trascorsi questi 40 anni. Chi avrebbe detto, dopo aver ottenuto il mio 1 ° Dan in TKD e il mio 1 ° Dan in Hapkido, che il tempo sarebbe andato così in fretta! Facendo un bilancio, posso distinguere due aspetti degni di nota. Da un lato, a livello personale, mi sento molto orgoglioso che il Gran Maestro Myung Kwang Sik avesse fiducia in me in modo che io potessi continuare la sua eredità, che ci ha lasciato in una
“Se l'Hapkido è un'Arte Marziale, stiamo affermando che si tratta di un modo di esprimere e di sentire per quanto riguarda il Militare, cioè uno stile di vita alla fine.”
vasta documentazione bibliografica e visivamente nel suo DVD. D'altra parte, professionalmente, e pur avendo vissuto varie esperienze nel corso degli anni, io continuo con lo stesso entusiasmo e l'eccitazione a continuare ad apprendere, studiare e trasmettere quello che egli mi ha insegnato. B.I.: Che ruolo svolge in qualità di membro del Direttivo della WHF? J.M.R.P.: Il Consiglio riunisce alcuni dei principali rappresentanti internazionali e nazionali della Federazione Mondiale di Hapkido, insieme con il Direttore Generale, il Maestro Myung Jae Roe; il nostro ruolo è simile a quello di qualsiasi altro consiglio, ma soprattutto è qui dove sono stabilite le linee guida da seguire in tutto il mondo in modo che la qualità dell'insegnamento delle nostre scuole affiliate continui ad essere di alto livello e rimanga fedele al nostro programma ufficiale di gradi. Qui puntiamo molto. B.I.: Come si sente a ricoprire la carica di Direttore Regionale per l'Europa Occidentale? J.M.R.P.: Mi sento soddisfatto, sebbene, essendo un perfezionista, ho sempre voglia di andare oltre. È un buon modo per portare avanti la trasmissione in Europa dell'Hapkido della WHF, e dare continuità al lascito del
Hapkido
Gran Maestro Myung. Ho i miei progetti e le mie chiari obiettivi per quanto concerne la promozione dell'Hapkido della WHF in Europa Occidentale; a tal fine, e tra le altre attività, conduciamo corsi e seminari di iniziazione, aggiornamento e riciclaggio; in questo modo continuiamo con l'Hapkido della WHF a livello europeo, oltre ai vari eventi in programma. B.I.: Quali sono i progetti e gli obiettivi? J.M.R.P.: Abbiamo diversi progetti in mente. Siamo costantemente progettando nuovi eventi, corsi e seminari di continuare a pubblicizzare il programma ufficiale della WHF. Per fortuna, ogni giorno abbiamo un maggior numero di membri affiliati e gente interessata a questa bella Arte Marziale. Quando vedono il nostro programma ufficiale di gradi, molte di queste persone si rendono conto che è il sistema più completo e sono consapevoli del fatto che noi continuiamo a trasmettere, nel modo più tradizionale e affidabile, il programma ufficiale del fondatore (Kwang Sik Myung), a prescindere i paesi che già appartengono al WHF e che mostrano grande entusiasmo nella diffusione dell'arte. B.I.: Qual è la differenza tra l'Hapkido degli anni in cui Lei era uno studente e quello che è ora praticato? J.M.R.P.: L’Hapkido ha i suoi principi, regole e basi, che sono senza tempo e immutabili. Tali sono il rispetto, la cortesia, l'umiltà, la giustizia, l'onestà, il coraggio, la lealtà, la compassione e l'onore. Da qui, i modi di difendersi si sono evoluti nel tempo a seconda delle circostanze sociali del momento, cioè, i modi di aggredire stanno
Hapkido cambiando tutto il tempo, quindi Hapkido è in continua evoluzione, pur mantenendo i suoi principi e basi. Personalmente, e dovuto ai miei lavori in sicurezza privata e militare, mi è sempre piaciuto studiare come adattare le tecniche "tradizionali", così per dire, alle nuove forme di aggressione. Pertanto, non vi è alcuna differenza nei precedenti "fondamentali", ma nelle forme di aggressione. B.I.: Come un Maestro, è stato mai costretto a intervenire nel constatare che alcune di queste norme o principi sono stati violati? J.M.R.P .: Sì, con mio grande rammarico; ma ovviamente, quando si vede che uno studente o un discepolo non segue queste regole, nonostante i ripetuti avvertimenti, arriva un momento in cui è necessario prendere una decisione, che, in alcuni casi, può essere il passo più drastico: l'espulsione dal la scuola.
B.I.: Viviamo nell'era dell'informazione. In che modo possono le nuove forme di comunicazione influenzare la trasmissione delle Arti Marziali, e più specificamente dell'Hapkido? J.M.R.P.: Su Internet ci sono svariate informazioni utili ed interessanti su Hapkido e altre Arti Marziali. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che, se da una parte questi nuovi strumenti possono aiutare a ampliare la conoscenza, il modo essenziale di imparare è la pratica. Il mio consiglio a questa pratica si basa su una corretta scelta del Maestro che vi insegnerà, osservando l'origine della sua stirpe, il modo in cui ha ottenuto la cintura nera e, sopratutto, l'organizzazione mondiale o internazionale a la quale appartiene la sua federazione o associazione. In questo modo, la trasmissione sarà autentica. Questo è molto importante, perché ci sono paesi con associazioni / federazioni che non appartengono
ad alcuna organizzazione internazionale di Hapkido, e qui sollevano due questioni importanti. Prima: chi ha concesso loro i gradi Dan, se, in realtà non c'è nessuno sopra di loro?... E, in secondo luogo: non sarebbe possibile che stessero concedendo loro stessi i propri gradi? B.I.: Quali sono le attitudini richieste per accedere ad una posizione di gestione come quella che si sta eseguendo? J.M.R.P.: Non penso che ci sia alcuna particolare attitudine; tutto ciò di cui hai bisogno è Sentire e Vivere l'Hapkido come qualcosa di proprio e, naturalmente, essere fedele ai tuoi principi e a quelli insegnati dal nostro Maestro, e poi diffonderli nello stesso modo. Logicamente, c'è anche bisogno di avere spirito di sacrificio, perché arrivare a questo punto richiede lunghe ore di dedizione e fatica, che a volte potrebbe trasformarsi in un ostacolo per la conciliazione tra vita personale e di
“...È un sistema di difesa dinamico e completo, che comprende una varietà di tecniche con e senza armi. Esso combina difese e attacchi, tra calci, pugni, ginocchiate e gomitate, con proiezioni, strangolamenti e, in particolare, le tecniche di dislocazione, così come una varietà di maneggio d'armi, come la spada e il bastone.”
Hapkido lavoro. Per fortuna non è il mio caso, per quanto mia moglie ed i miei figli praticano Hapkido You Moo Kwan con me, siamo tutti molto attaccati all'Hapkido e così, il sacrificio è minore. B.I.: Come funzionano la Federazione Mondiale Hapkido (WHF) e l'Hapkido Federazione Spagnola di Hapkido (FEH)? J.M.R.P.: All'unisono! Cioè, in UNIONE, in HAP, come non poteva essere altrimenti. Il Maestro Myung Jae Roe, Direttore Generale della WHF, è responsabile di guidare il resto dei direttori inter nazionali e presidenti nazionali dei vari paesi membri della WHF; si è sostenuto a sua volta dai membri del Consiglio di Amministrazione, me compreso, incaricato dell'Europa Occidentale, e in Spagna con la Federazione Spagnola di Hapkido. Uno dei nostri obiettivi principali è quello di continuare a formare, all'interno del nostro programma ufficiale, tutti i paesi che siano interessati. In Spagna, in particolare, continuiamo a crescere in numero di scuole (doyang) e le licenze federali, cioè del numero di praticanti di Arti Marziali. Voglio qui sottolineare l'entusiasmo, la volontà e l'impegno mostrato dalle nostre scuole, insegnanti e membri affiliati nel Campionato Spagnolo di Mostra 2015, un evento che è sempre più in crescita nel numero dei partecipanti e sempre con lo spirito marziale
“L’Hapkido ha i suoi principi, regole e basi, che sono senza tempo e immutabili. Tali sono il rispetto, la cortesia, l'umiltà, la giustizia, l'onestà, il coraggio, la lealtà, la compassione e l'onore.”
“Su Internet ci sono svariate informazioni utili ed interessanti su Hapkido e altre Arti Marziali. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che, se da una parte questi nuovi strumenti possono aiutare a ampliare la conoscenza, il modo essenziale di imparare è la pratica.â€?
Hapkido
“La nostra scuola, Yon Moo Kwan, significa proprio questo: Scuola della Maestria e il Militare.” che ci distingue; congratulazioni a tutti quelli che hanno partecipato e ai campioni delle diverse categorie; molto incoraggiamento a tutti e ci vediamo l'anno prossimo nel Campionato di Spagna. B.I.: Cambiando argomento, c'è qualche aneddoto speciale o curiosità che si ricordi di tutti questi anni? J.M.R.P.: Ci sono molti, ma vi racconterò una delle esperienze che più mi ha colpito. Ricordo vividamente la prima volta che sono entrato nel Doyang del GM Myung, nel 1987. Dopo il lungo viaggio in aereo e ancora con la fatica del volo, non vedevo l'ora di praticare con lui. Il mio Maestro Lee, che mi ha dato la mia prima lettera di raccomandazione, mi aveva parlato di egli come il più alto esponente dell'Hapkido in tutto il mondo, e per me era stata la più grande sensazione che avevo vissuto finora. La situazione cambiò però quando, dopo le solite presentazioni, GM Myung mi ha detto di mettermi il Dobok, la divisa di Hapkido, ed entrare in classe. In quel momento ho sentito che il mio cuore
Hapkido stava per esplodere, impazzito dalla voglia di eseguire le tecniche di dislocazione, proiezioni e leve in genere, e sopratutto, di praticare con il GM Myung, il massimo esponente dell'Hapkido nel mondo, niente di più e niente di meno.... Allora, dopo un riscaldamento estenuante in cui "ho quasi vomitato la mia prima polenta" (anche se ero avvezzo al duro allenamento), GM Myung mi ha detto di stare di fronte allo specchio e iniziare a praticare gli esercizi di Donjon (respirazione). Per un attimo ho sentito il mondo crollare su di me, ma conoscevo il modo coreano di insegnamento e ho pensato: Beh ... sarà per un paio di giorni. Mi sta mettendo alla prova!!! Ed è stato proprio così, ma non per un paio di giorni come avevo pensato, ma per tutta la settimana, ed io dovrei tornare in Spagna in solo tre giorni. Ho pensato: Oh, no, non è possibile, dopo tutto lo sforzo, il viaggio, ecc, solo mi insegnerà Danjon!!! Ero demoralizzato, perché mi aspettavo che 10 giorni in Corea sarebbero stati molto fruttuosi ... Comunque, ho raccolto tutto il mio coraggio e il giorno dopo ero di nuovo lì, pronto ad imparare, quel giorno è stato lo stesso, ma questa volta, dopo farmi praticare Danjon per due ore, il GM Myung mi ha chiamato per il mio secondo nome per la prima volta: "Manuel, vieni qui», e mi ha messo di fronte a uno dei suoi studenti, abbiamo adempiuto il rigoroso protocollo, saluto al Maestro, saluto al compagno di allenamento, ecc, e ha finalmente iniziato a insegnare a me la prima tecnica del nostro programma ufficiale; quello è stato il massimo per me, perché in quel momento mi sono stato accorto che avevo vinto la sua fiducia. Nel corso degli anni, quella fiducia ha continuato a crescere fino a creare una buona amicizia e un rapporto famigliare, dal momento che entrambi abbiamo incontrato le nostre rispettive famiglie. B.I.: Infine, quale messaggio vorrebbe inviare a tutti quelli che ci stanno leggendo? J.M.R.P.: Beh, in primo luogo, vorrei incoraggiare tutti a praticare Hapkido FEH-WHF; a quelli che amano le Arti marziali, far loro provare l'Hapkido; a quelli che già praticano un altro stile di Hapkido, li invito a provare il nostro sistema, la nostra scuola Yoo Moo Kwan della Maestria, del Militare. E in secondo luogo, consiglio a tutti di essere pazienti, poiché l'Hapkido è un'arte completa di tecniche di calcio, ginocchia, pugni, gomiti, punti di pressione, proiezioni, strangolamenti, lotta a terra, lussazioni, armi, ecc. Cioè, si tratta di un'arte che può essere letale, e di conseguenza l'apprendistato deve essere sempre accurato e meticoloso; qui il Maestro ha un ruolo molto importante perché deve conoscere bene i suoi allievi e discepoli. In questo modo, sapremo a chi stiamo insegnando, come e quando. B.I.: Grazie mille per l'intervista, Maestro Reyes. J.M.R.P.: Grazie a voi!
GRADI del Maestro REYES, José Manuel Reyes Pérez: - 7 ° DAN di Hapkido dalla World Hapkido Federation (WHF) Membro del Consiglio di Amministrazione della WHF - Direttore Internazionale della WHF per l'Europa Occidentale - Presidente della Federazione Spagnola di Hapkido (FEH) Contatto email: presidente@fehapkido.es
“Il significato di Hapkido: Hap, unione; Ki, energia interna e Do, la via o il cammino. Possiamo semplificarlo come un modo per armonizzare l'energia.”
Hapkido
Karate
Tameshiwari - L'arte di rottura Oggi l'arte di rompere oggetti fatti di vari materiali è ancora in pratica in diversi tipi di Arti Marziali, come il Karate, Taekwondo, Kung Fu ecc, ma esattamente, che cosa è importante e che è possibile? Abbiamo osservato due Sensei austriaci, Daniel Carich Sensei e Christian Grübl, da un Dojo vicino a Vienna, che hanno praticato da decenni diversi tipi di Arti Marziali giapponesi e abbiamo parlato con loro circa il loro modo di rompe,re chiamato "Tameshiwari".
I
l cosiddetto "Tameshiwari" è l'arte di rompere oggetti come pietre, blocchi di ghiaccio, di legno, mazze da baseball, ed altri, utilizzando solo parti del corpo, come gomiti, piedi, mani o talvolta anche la testa. Un tameshiwari permette l'artista marziale concentrare tutto il suo sforzo totale e l'energia su un oggetto inanimato e i risultati di successo sono indicativi che ha imparato la sua arte. Il tameshiwari richiede equilibrio eccezionale, tecnica, concentrazione di spirito e calma. È una sfida per le capacità dell'esecutore e metterà alla prova i limiti della sua forza. Egli deve usare tutto il potere che possieda per riuscire in ciascuno di questi tentativi. Oggi si possono vedere rotture in molti film e show poiché questo tipo d'azioni cattura l'attenzione del pubblico. Attualmente, molti metodi di Arti Marziali utilizzano i tameshiwari allo scopo di acquisire certi livelli, ma la sua origine è molto diversa; L'obiettivo primario era quello di migliorare la forza, la velocità e la concentrazione. Prima di iniziare a colpire i diversi materiali c'è bisogno di avere un'esperienza di base in tecniche di calci, pugni e colpi con il taglio della mano. La tecnica deve essere eseguita in un modo dinamico, rilassato e concentrando la potenza nell'ultimo terzo del colpo. Si deve anche praticare per un lungo periodo il corretto orientamento di esecuzione del colpo (Seiken) al fine di garantire il massimo impatto e limitare il rischio di lesioni. Una volta ottenute queste competenze, è necessario concentrarsi su come lavorare nel Makiwara. Tradizionalmente il Makiwara è un'asse flessibile ma forte di legno, alla cui estremità superiore si trova una sorta di cuscino fatto con materiali tradizionali quali paglia di riso, che è il punto da colpire. Il pezzo è infisso nel suolo in modo che rimanga nello stesso luogo per la pratica di varie tecniche. Anche un sacco da boxe
“Il segreto è raggiungere la massima accelerazione nella tecnica che eseguiamo al fine di generare la potenza necessaria e viceversa.”
Karate
Karate molto duro ripieno di sabbia può essere utilizzato per il condizionamento delle ossa e le articolazioni. Questo tipo d'allenamento è molto duro e stressante, è il modo in cui è stato effettuato nel Giappone feudale. Oggi è difficile trovarlo nelle Arti Marziali poiché la maggior parte di esse sono diventate uno sport e la tradizione è in declino. Dopo aver praticato per un lungo periodo si può cominciare a rompere "materiali molli" come assi di abete o mattoni per migliorare gradualmente le capacità, ma ricordatevi che scegliere il materiale giusto è una parte importante. Dobbiamo anche comprendere le leggi fondamentali della fisica. Il
segreto è raggiungere la massima accelerazione nella tecnica che eseguiamo al fine di generare la potenza necessaria e viceversa. Inoltre, dobbiamo anche distinguere tra tameshiwari attivo e passivo. Attivo significa che l'artista marziale romperà il materiale che colpisce, ma nel tameshiwari passivo l'oggetto sarà rotto contro il corpo del praticante. Come accennato in precedenza, ci si dovrebbe concentrare sulla preparazione, e lo stesso allenamento e condizionamento deve essere utilizzato per entrambi i tipi. Si consiglia inoltre l'utilizzo di distanziatori tra tavole multipli, mattoni, etc.
L'attenzione mentale è anche molto importante. Prima di ogni tentativo non deve esserci alcun dubbio che avremo successo. Anche la minima variazione di tecnica o di approccio può portare al fallimento e lesioni. Anche questa è la mentalità per ogni combattimento in modo da non finire in sconfitta. Molti fattori, come il duro allenamento e la pratica costante saranno decisive per il successo o il fallimento nel tameshiwari. Alcuni diranno che un mattone non ritorna il colpo, ma questi, non stanno perdendo una preziosa lezione per avere successo nelle sfide della vita quotidiana a causa della sua mancanza di competenze nel tameshiwari?
Tecnica
“L'attenzione mentale è anche molto importante. Prima di ogni tentativo non deve esserci alcun dubbio che avremo successo.”
Grandi Maestri
Controllo del Sistema Sensoriale:
Come attaccare i sistemi sensoriali per creare un migliore “Addestramento basato sulla Realtà”
Quanti sensi ha un essere umano? Definizione del “Senso”: Non esiste un accordo stabile tra i neurologi rispetto a quanti sensi esattamente esistano, a causa delle diverse definizioni che si hanno di senso. In generale, uno può dire che un “senso” è una facoltà che percepisce stimoli esterni. Ai bambini in età scolare viene insegnato comunemente che ci sono cinque sensi (la vista, l'udito, il tatto, l'olfatto ed il gusto). In linea generale sono questi. (Il buonsenso ed il senso dell'umorismo non sono meno importanti!)
Grandi Maestri C’è molto di più da dire sui “sensi” di quanto si possa pensare! La Termocezione è il senso del calore o la mancanza dello stesso (freddo), attraverso la pelle e i passaggi interni della pelle. C'è un certo disaccordo su quanti sensi in realtà rappresenti. I termocettori nella pelle sono molto diversi dai termocettori omeostatici che
apportano informazioni sulla temperatura corporale interna. Nocicezione (il dolore fisiologico) è la percezione non cosciente di un danno vicino o del danno del tessuto. Possono essere considerati da uno a tre sensi a seconda del metodo di classificazione. I tre tipi di recettori del dolore sono: cutaneo (pelle), somatico (articolazioni ed ossa) e viscerale (organi del corpo). Per un tempo considerevole, si è creduto che il dolore consistesse nel sovraccarico dei recettori di pressione, ma la ricerca nella prima metà del XX secolo, indicò che il dolore era un fenomeno diverso che si intreccia con tutti gli altri sensi, includendo il tatto. Attualmente il dolore è definito scientificamente come un'esperienza completamente soggettiva. Equilibriocezione (il senso vestibolare) è la percezione
dell’equilibrio o dell’accelerazione ed è relazionato con le cavità che contengono fluido nell'orecchio interno. C'è un certo disaccordo rispetto a se questo includa anche il senso della “direzione” o dell'orientamento. Tuttavia, come succedeva prima con la percezione della profondità, la “direzione” è in genere definita come la conoscenza cognitiva post sensoriale. Propriocezione (il senso sinestetico) è la percezione della conoscenza del corpo ed è un senso del quale le
persone spesso non sono coscienti, ma dal quale dipendono in larga misura. Più facilmente dimostrabile che spiegabile, la propriocezione è la conoscenza “Incosciente” di dove sono ubicate in qualunque momento le diverse aree del corpo in un determinato momento (questo può essere dimostrato da chiunque, chiudendo gli occhi ed agitando la mano in diverse direzioni. Supponendo una corretta funzione
propriocettiva, in nessun momento la persona perderà la percezione di dove si trovi in realtà la mano, benché non sia stabilito da nessun altro senso!) Può essere usato come tempo di reazione.
intelligenze speciali. La relazione tra intelligenza e percezione sensoriale sembra pertanto essere molto vicina. Si propone l'esistenza di più di 30 sensi, includendovi il senso del tempo e della paura.
I sensi e l'intelligenza
La Stanza di Ames
La ricerca rispetto a come la creatività si manifesti in differenti individui, ha descritto molteplici tipi di intelligenza: visuale, musicale, logico/matematica, linguistica, di movimento, naturalista, sinestetica, intrapersonale ed interpersonali. La maggior parte di queste corrispondono a sensi precisi - in realtà, ognuno di essi viene chiamato senso avanzato del linguaggio… sono compresi anche il pensiero e l'ego. Anche altri sensi, come il gusto e l'olfatto, potrebbero avere le proprie
Una stanza di Ames (foto 1 – 2) è una stanza distorta, che si usa per causare un'illusione ottica. Fu
Grandi Maestri inventata nel 1946 dall'oftalmologo americano Adelbert Ames Jr. sulla base di un concetto di Hermann Helmholtz. Una stanza di Ames è composta in modo che davanti sembri una stanza normale a forma di cubo, con una parete posteriore e due pareti laterali perpendicolari tra di loro e, a sua volta, perpendicolare al suolo orizzontale e al soffitto. Tuttavia, essa è un trucco di prospettiva e la forma vera della stanza è trapezoidale: le pareti sono inclinate ed il soffitto ed il piano sono inclinati, e l'angolo destro è molto più vicino all'osservatore frontale che l'angolo sinistro (o viceversa). Come conseguenza dell'illusione ottica, una persona in piedi in un angolo, sembra un gigante agli occhi dell'osservatore, mentre una persona che si trova nell'altro angolo sembra un nano. L'illusione è sufficientemente convincente, tanto che una persona che cammina da un lato ad un altro, dall'angolo sinistro all'angolo destro, sembra crescere o rimpicciolirsi.
Attacco di panico Un attacco di panico è un momento incredibilmente intenso e spesso temporaneamente debilitante di senso di paura estrema o di angoscia psicologica, solitamente caratterizzato da un inizio repentino. Il sentire la paura nel corpo può essere talmente intenso da entrare addirittura nei limiti del dolore. Se non si è mai stati vittima di un attacco di panico, è molto difficile da descrivere in parole. Un attacco di panico è diverso da una “Paura” normale, perché molto spesso l'attacco di panico paralizza la persona, lasciandola in una situazione di completa paranoia e preoccupazione. La prima esperienza di attacco di panico è generalmente una delle peggiori nella vita di una persona. La gente che è per la prima volta vittima di un attacco di panico, generalmente pensa davvero di stare per morire. La claustrofobia è una confusione dell'ansia, che include la paura degli spazi chiusi. I claustrofobici potrebbero soffrire attacchi di panico, o la paura di essere vittima di un attacco di panico, in situazioni come un viaggio in ascensore, in treni, dentro una cassa o un aereo.... ed anche quelli che consideriamo come problemi del CQB – ovvero i problemi di lotta nella corta distanza. Spesso le persone che sono propense ad avere attacchi di panico, soffrono di claustrofobia. Se un
attacco di panico accade mentre ci si trova in uno spazio limitato, allora si sperimentano le paure di claustrofobia, le paure di non essere in grado di uscire dalla situazione. Quelli che soffrono di claustrofobia potrebbero trovare difficile il respirare in sale chiusi, al cinema e in ascensore. Il nome di claustrofobia viene dal latino “claustrum” che significa “un perno, un posto chiuso” e dal Greco “probos” il cui significato è “Paura”. Dunque, come si usano queste conoscenze per insegnare e per prepararsi al meglio per il combattimento reale? Usando stanze con peculiare inclinazione o stanze Ames (stanze dell’illusione) per colpire i sensi quando s’insegna il CQB, si creerà la tensione nello studente per accelerare gli effetti della paura. Le stanze del labirinto sono efficaci e sono illusioni modificate. Usando il freddo e il calore all’interno della stanza possiamo creare stress negli allievi, usando idee diverse di paure che lo aiutino ad analizzare la paura e l'attacco di panico.
Un piccolo labirinto Il principio dell'accademia Kapap di “Attaccare prima i sensi” spiega il perché nel DVD dell'Accademia da poco lanciato nel mercato, realizziamo una
dimostrazione dei primi 3 movimenti basilari dell’attacco ai sensi. Adottando la nostra impostazione d’attacco ai sensi per ritirarli dal corpo obiettivo, abbiamo più opportunità di vincere il conflitto.
Grandi Maestri Eccovi un esempio di un attacco di sistema sensoriale che usiamo nel Kapap Academy: Avi sta per essere strangolato. Prima colpisce le orecchie dell'attaccante, per influire sulla sua vista e sul suo sistema di equilibrio (4 & 4.1). Poi, seguendo il principio “dell’economia del movimento”, usa le mani per causare fastidio agli occhi (5), per poi accompagnare il colpo fino alla fine impattando sul polso, per disorientare i sensi dell'attaccante, come nel “Telegrafo” che viene attaccato in alto, così Ave può usare il ginocchio per colpirlo nell'inguine (6). Usiamo questi principi per la difesa personale. Ci alleniamo inizialmente con idee semplici, così come fa l'Istruttore John Machado BJJ, che insegna ai suoi allievi a mettersi il Gi davanti alla faccia, dopo un esigente allenamento cardiovascolare, per sentire la “paura” dei sensi mettersi in funzione (provatelo un giorno). Questo è il metodo più semplice ed economico per ottenere un allenamento mirato in ogni dojo usando il Gi, e potrebbe essere un'altra buona ragione per allenarsi proprio con un Gi. Un altro esempio è usare una stanza con una peculiare inclinazione, che può farti sentire “ubriaco” perché il tuo senso di gravità dà al tuo cervello un'informazione, mentre gli altri sensi, come la vista e l’equilibrio, danno al tuo cervello un'informazione differente. Maggiore è l’incrocio di informazioni tra i sensi, maggiore sarà la confusione percepita dal cervello. Questo tipo di illusione farà sì che l’allievo voglia uscire dalla stanza (dallo stress e dall'allenamento di paura). La Kapap Academy usa queste ed altre situazioni e metodi per allenare i nostri allievi ed istruttori, usando movimenti di lotta basilari, per essere efficaci nelle situazioni di combattimento reale.
Farang Combat
sopravvivenza Indaghiamo oggi sulla parola "sopravvivenza" e il suo rapporto con il nostro universo marziale. La sopravvivenza è la conservazione della vita, soprattutto in una situazione difficile o dopo un evento o un momento molto significativo. Nell’analizzare i fatti storici che danno luce al nostro argomento, dobbiamo cominciare con la nascita del "Karate". Nel Medioevo, nell'isola di Okinawa, c'era un grande scambio tra i vari regni di quel tempo. Secondo i documenti storici, entro l'anno 1409, l'allora re di Okinawa, Sho Shin, ha imposto vari divieti di portare armi, al fine di unificare i piccoli feudi in cui l'isola era divisa, evitando cosÏ futuri conflitti tra residenti e visitatori. Nel 1609 i guerrieri samurai invasori del clan Satsuma hanno confiscato le armi rimanenti...
Farang Combat
A
causa di questo fatto storico, la classe nobile Okinawa nonché la gente comune non hanno avuto un'altra scelta che rivolgersi al nostro senso più primitivo: la sopravvivenza. I nostri antenati marziali svilupparono ulteriormente i loro metodi di combattimento con attrezzi agricoli e, allo stesso modo, i sistemi di combattimento a mano vuote, iniziando così la nascita di Karate e Kobudo. Potremmo riempire un centinaio di pagine con storie come questa, dove l'essere umano, di fronte a una situazione difficile, emerge trionfante con la creazione di sistemi di difesa altamente efficaci. La capacità di sopravvivere nella società di oggi è simile a quella dei nostri antenati, nei termini della nostra posizione umana nell'affrontare una situazione di pericolo. Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo avere la mentalità di un guerriero. Sun Tzu nel suo libro "L'arte della guerra" ci dà questa frase, "L'arte suprema della guerra è sottomettere il nemico senza combattere." Essere vigili e attenti a tutto ciò che accade intorno a noi è la base di un'autodifesa efficace. La stragrande maggioranza delle persone camminano distratte per la strada, completamente assorbiti dai loro dintorni e dagli eventi quotidiani che accadono proprio dietro l'angolo. Sono quel tipo di persone che credono che nulla possa mai accadere a loro. Purtroppo, in molti casi si vedono coinvolte in situazioni pericolose che arrivano a loro senza che se ne rendano conto. Ovviamente, una persona il cui obiettivo è quello di sopravvivere, non cammina in quel modo.
Farang Combat
Farang Combat
Ugualmente non è saggio per il cittadino medio, quindi se vogliamo sopravvivere nel nostro ambiente, dobbiamo camminare altrimenti. È essenziale vivere essendo consapevoli di tutto ciò che accade intorno a noi. Si tratta semplicemente di riconoscere che la società in cui viviamo non è amichevole. In ogni momento dobbiamo stare un passo avanti delle situazioni. Camminiamo il miglio supplementare, controlliamo i nostri dintorni, teniamo gli occhi ben aperti a qualsiasi circostanza che possa richiedere la nostra attenzione. Siamo pronti per qualsiasi situazione che possa farci del male e ci prepariamo per questo. Quando sentiamo che qualcosa intorno a noi non è giusta, dobbiamo agire. Allora o ce ne andiamo, oppure ci affrettiamo per correggere la situazione. Dobbiamo essere decisivi e fare la nostra mossa molto rapidamente. Quando il nostro senso di sopravvivenza impone massimo pericolo è quando facciamo ciò che sia necessario e passiamo all'azione subito per la nostra sicurezza e quella dei nostri amici e i nostri cari. Preparatevi a combattere, dovete lanciare il primo colpo, non aspettare; la vostra vita dipende da questo. Nel nostro ambiente marziale siamo raramente insegnati a essere offensivi, a attaccare per primo. Se lasciate che i cattivi prendano il controllo della situazione, sarete nei guai. Le statistiche ci dicono che quando si permette l'aggressore di prendere il controllo, le probabilità di sopravvivere sono semplicemente del 3%. Le nostre possibilità sono migliori se entriamo in azione in un primo momento, non dopo. Pertanto, dobbiamo attaccare senza esitazione. Attenti, incisivi, e combattivi: queste sono le chiavi per una difesa efficace.
Kenpo “A che cosa servirebbe il successo, la fortuna e la gloria se non avessimo nessuno con cui condividere questi momenti di gioia?�
Grandi Maestri La Colonna di Raúl Gutiérrez Insegnamenti del Fu-Shih Kenpo nel Mondo SOLITUDINE In quanto esseri umani, a un certo punto della nostra esistenza ("in realtà ci sono diversi lungo tutto il corso della vita"), tutti sentiamo nel nostro essere il peso di ciò che si chiama "solitudine". La solitudine è la sensazione di essere soli, anche se siamo circondati da decine di persone. Come, in questo momento ... sono solo nel mio angolo, e il mio amico Alfredo mi ha appena inviato in un messaggio che dice: «Ho bisogno del testo per la colonna". Per molti di voi, forse sia semplicemente una sciocchezza e alcuno dirà: "Dai, non è così difficile!" Ma per me questo vuol dire: "E ora, di cosa posso parlare?" Creare non è lo stesso di sentirsi "in dovere di creare." Molti "innocenti" si dichiarano "colpevoli" semplicemente a causa della "pressione". È come vederti tu stesso con i propri caratteristiche, diverso dagli altri esseri umani, indipendente, isolato, immerso nel tuo mondo. È la sensazione di separazione all'interno di un mondo tumultuoso. Questo è il modo in cui entriamo in questo mondo, il nostro modo di vivere all'interno di esso e il modo in cui lo lasciamo. È come vedere masse di gente aggirandosi per le strade come un esercito di sconosciuti in un movimento meccanico. Negli anni '80, spesso mi sedevo su un tavolino nella terrazza di qualche birreria del Gran Madrid (intorno all'area di Callao nella Gran Vía, o nella "Cerveceria Cruz Blanca" all'angolo di Via Goya con Via Alcalá, oppure in "Santa Barbara" in Via Alonso Martinez...) per osservare e fotografare le varie scene della gente aggirandosi intorno. Uscire di casa e vedere tante persone per la prima volta, allontanandosi per le strade senza dire una parola ... una marea di persone mescolate tra loro come foglie verde che ondeggiano nella brezza. Le masse umane si muovono in un caos ordinato e noi, un'altra foglia dello stesso albero, confusi nel suo fogliame e, allo stesso tempo isolati nella nostra coscienza di intimità: mimetismo sociale. Ciascuno con i suoi trionfi e le sconfitte, dolori e gioie, preoccupazioni o celebrazioni, contentezza o malcontento, coraggio o scoraggiamento!
Grandi Maestri Per molte persone, il solo pensiero di solitudine li deprime e li induce paura, ansia e irrequietezza. La più grande paura di morire è proprio la solitudine: "Non tornerò mai a vedere i miei cari!". Ciò è tanto vero per i defunti e per chi resta in vita. La paura della morte è quello di pensare che rimarremo in uno spazio buio e solitario, dove non si vede o sente nulla; è la paura della solitudine. "È facile accettare la vita, difficile è accettare la morte." A che cosa servirebbe il successo, la fortuna e la gloria se non avessimo nessuno con cui condividere questi momenti di gioia?A volte ci lamentiamo quando si calcola il costo dei nostri obblighi; addirittura proviamo rabbia quando vediamo che i nostri sudati soldi devono essere spesi immediatamente per soddisfare le esigenze della nostra casa, i nostri genitori, i nostri figli, e quando cerchiamo di coprire le nostre spese personali, scopriamo che non c'è più denaro disponibile. Non ci accorgiamo tutto deve fluire, e quindi non possiamo capire che tutto è in continuo movimento e tutto dipende dalla sinergia che ognuno di noi sia in grado di creare nel suo ambiente. Sembrerebbe che qualcuno calcolasse quanto è il costo esatto della famiglia, dimenticando di inserirci nella lista, e quello è proprio la quantità di denaro che riusciamo a guadagnare. Ma in realtà, quale sarebbe l’utilità di guadagnare dei soldi se non avessimo qualcuno con cui condividerlo? Quanto è grande la felicità di avere una persona a chi dare un regalo e vederla godersi del nostro presente! E a volte, abbiamo ricevuto la piacevole sorpresa di essere festeggiati e premiati in modo imprevisto, come è appena successo a me lo scorso fine settimana. Due settimane fa ho incontrato un "nuovo essere" per me che, nei pochi giorni
“Tutto deve fluire, tutto è in continuo movimento e tutto dipende dalla sinergia che ognuno di noi sia in grado di creare nel suo ambiente.â€?
Grandi Maestri che abbiamo condiviso, mi ha inondato con attenzioni e regali. Quale spiegazione avete? Penso che sia proprio questo: NON SIAMO SOLI... anche se può sembrare altrimenti. Se agiamo il male, entità negative verranno a reclutare noi come nuovi membri del Club. Ma se facciamo del bene, sarà il contrario. "Azione e reazione" ... Sicuramente, l'unico modo per essere felici è quello di rendere felici gli altri. Non c’è niente di più piacevole nella vita di vedere i nostri cari felici. Dovremmo ringraziare Dio per averli vicini ed essere in grado di dare loro quella la felicità e i mezzi per essere felici! Quanti propri cari avete? Li avete mai contati? Fatelo, forse possano essere contati con meno delle dita di una mano. E perché non aumentare la quantità di persone care che siano in grado di darvi la felicità? Più hai, più opportunità di essere felici. Cominciate a selezionarli tra i vostri colleghi di lavoro, tra i vostri vicini di casa, o forse casualmente tra quella folla di sconosciuti che vagano per le strade. Un giorno venni a sapere che la dignità di un uomo è presente, per esempio, nel fatto di essere ammirato, amato e rispettato dai suoi figli, moglie, padre, madre, amici, ecc. Non scegliete solo i bambini; questa è la cosa più semplice da fare... è facile amarli! Gli adulti hanno anche bisogno del vostro amore, ma non scegliete solo amici; quelli che si considerano "nemici" sono i migliori. Come sarebbe stato bello poter iniziare a vedere i vostri "nemici" come amici e sentire per loro un vero e sincero affetto, essendo più tolleranti dei loro difetti e cercando di capire, definitivamente, ciò che dovete imparare da questo rapporto. Fareste meglio ad assimilare questo e appianare definitivamente quelle asperità che provocano irritazione in quel rapporto e, sopra tutto,
permettetevi di amare tutti. Se ci riuscite, avrete vinto molti momenti felici. E quando incontriate queste persone, invece di sentirvi disgustati, vi sentirete pieni d'amore, che alla fine è la cosa più bella che possa mai accadere nella vita. Non dimenticate mai che l'amore esiste solo in due momenti: quando è dato e quando viene ricevuto. Perché scegliere odiare se l'amore è così piacevole? Perché nascondere egoisticamente la nostra ricchezza, se la condivisione ci porta tanta felicità? Se sentiamo tanta gioia e piacere quando li riceviamo, perché non cerchiamo di produrre l'effetto contrario? Un altro motivo per cui la solitudine si fa sentire è a causa della nostra poca fede. Crediamo che siamo soli nella vita, in balia delle difficoltà, le carenze e le afflizioni. Non ci rendiamo conto che dietro ognuno di noi c'è sempre un Essere Meraviglioso che si prende cura di ogni passo che facciamo, mettendo le sue mani in modo da non inciampare i nostri piedi. Noi crediamo che viviamo da soli e non è vero. Se non riusciamo a vedere quell'Essere Meraviglioso è dovuto al fatto che Egli è sempre dietro di noi, e noi siamo abbastanza occupati a guardare la fantasia della vita, che si mostra se stessa affascinante ai nostri occhi. Affascinati con tanto divertimento, non abbiamo mai avuto il tempo per noi stessi; non abbiamo mai guardato verso l'interno e tanto meno all'indietro. Se potessimo fare una pausa per un momento e smettere di vedere il variopinto spettacolo della vita, piena di tante falsità, e guardare indietro, saremmo in grado di vedere per la prima volta che l'Essere Meraviglioso che ha sempre preso cura dei nostri passi, e ci sveglieremmo a l'unica e vera realtà. NON SIAMO SOLI ... non c'è solitudine permanente; è solo uno stato transitorio. Più veloce ce ne sbarazziamo o l'allontaniamo da noi, meglio è!
“NON SIAMO SOLI ... non c'è solitudine permanente; è solo uno stato transitorio.”
Questo nuovo DVD di Fu-Shih Kenpo del Soke Raul Gutiérrez si concentra sulle forme tradizionali dello stile, le loro applicazioni e la difesa personale. In particolare studieremo con attenzione la forma "La Tigre si difende", con le sue corrispondenti applicazioni tecniche, la forma "I Denti della Tigre", e il lavoro libero con armi. Poi il Maestro spiega in dettaglio tutta una serie di tecniche avanzate di difesa, spiegando il motivo per cui certi movimenti sono eseguiti, lanciando avvertimenti su aspetti a prendere in considerazione, e indicando i possibili angoli d'attacco e le varianti che possano essere applicate in ciascun gruppo tecnico. Il DVD si completa con una serie di tecniche di combattimento per la competizione sportiva e il condizionamento fisico, dove il Maestro Gutiérrez insegna come preparare le nostre armi, le braccia e le gambe, per l'autodifesa e il combattimento. Certamente una forma di lavoro la cui ricchezza si trova nello scambio e il coordinamento con altri stili, e imparando a rispettare le nostre diverse fonti di studio.
REF.: • FUSHIH-2 Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
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Grandi Maestri “E’ stato accusato di essere troppo "duro" ma, signori e signore, queste sono Arti Marziali, non un ballo! Nessuno ha mai detto che la guerra è una cosa confortevole! Altrimenti,... come disse un torero in una determinata circostanza, La fame da cornate più forti!”
Text: Bryan Cheek Intervista: Alfredo Tucci Foto: © www.budointernational.com
Molti degli assidui lettori di questa rivista conosceranno già Bryan Cheek, uno dei maggiori esperti di Jiu Jitsu. La sua tecnica contundente, i suoi modi scherzosi e simpatici, ben rappresentano quella "razza" guerriera che in passato, inviando le proprie imbarcazioni in tutto il pianeta, fece diventare l'Inghilterra una potenza mondiale. Nonostante la sua aria di rude marinaio beffardo, Bryan Cheek è in realtà un sentimentale che adora il proprio lavoro e che s’impegna intensamente affinché i suoi insegnamenti siano recepiti ed entrino nel profondo dei suoi allievi. Non sopporta
Grandi Maestri
gli orpelli, i mezzi colori, le lusinghe e gli ornamenti. Insegna tecniche dirette ed efficaci, che sfruttano i punti deboli degli avversari, senza perdersi in inutili sottigliezze, ma preparandosi ad un'impeccabile azione tecnica. Questa volta condividerà con voi la sua esperienza nel Kobudo. E’ stato accusato di essere troppo "duro" ma, signori e signore, queste sono Arti Marziali, non un ballo! Nessuno ha mai detto che la guerra è una cosa confortevole! Altrimenti... come disse un torero in una determinata circostanza, "La fame da cornate piÚ forti!"
Grandi Maestri Allenamento con Armi, il DVD WEBBS – La Società Mondiale di Cinture Nere d’Elite ha prodotto per Budo International questo nuovo dvd sull’allenamento con armi, per aiutare gli artisti marziali nel loro sviluppo e nel miglioramento delle tecniche più avanzate, che normalmente si riservano agli allievi più esperti. Data la carenza di materiale disponibile per gli artisti marziali sulla difesa con armi, speriamo che questo video sia un valido contributo per i differenti stili e sistemi nell'uso delle armi.
Gli Artisti coinvolti in questa produzione provengono da svariati stili e le tecniche usate sono già state efficacemente provate contro attaccanti armati. La nostra squadra di Maestri ha utilizzato in totale 99 tecniche e le ha riunite in gruppi di 3; questo offrirà allo spettatore differenti opzioni, indipendentemente dal proprio stile o dalla propria preparazione fisica. In questa produzione si presentano molte situazioni differenti, ad esempio in quella a mani nude contro un attaccante armato di coltello abbiamo cercato di insegnare tutti gli
La nostra squadra di Maestri ha utilizzato in totale 99 tecniche e le ha riunite in gruppi di 3; questo offrirĂ allo spettatore differenti opzioni, indipendentemente dal proprio stile o dalla propria preparazione fisica.
Grandi Maestri aspetti di un attacco che possono essere eseguiti da un assalitore e circa 3 modi differenti di far fronte a quell'attacco. Tutti gli attacchi con armi possiedono ovviamente un fattore di rischio piÚ alto rispetto alla lotta a mani nude, per questo motivo prima di affrontare una situazione reale l’allievo dovrà svolgere un allenamento extra e molte ripetizioni per ciascuna tecnica. Vedremo attacchi sia in movimento che in posizione statica, perfino attacchi da dietro; tutte le tecniche sono studiate per demolire l'assalitore.
Grandi Maestri Un altro gruppo di tecniche che vedremo sarà quello di Hanbo contro coltello, questa sezione è dedicata ad alcune agenzie di sicurezza che applicano questo tipo di tecniche, in cui l'aggredito normalmente usa un manganello per difendersi. Il Jo è un'altra arma che usano i lottatori per difendersi contro un coltello. Questa versatile arma ha la stessa lunghezza del bastone di una scopa e può quindi essere recuperata nelle case o nei luoghi di lavoro delle persone comuni; con un buon allenamento può anche risultare molto utile in situazioni di attacco. Il Tonfa invece non si trova facilmente, ma è una delle armi più efficaci da usare nella difesa personale contro bastone o
“Tutti gli attacchi con armi possiedono ovviamente un fattore di rischio più alto rispetto alla lotta a mani nude, per questo motivo prima di affrontare una situazione reale l’allievo dovrà svolgere un allenamento extra.” coltello; dati i suoi molteplici usi può essere utilizzato da solo oppure in coppia. Anche se generalmente è più efficace usare una coppia di Tonfa, può risultare molto pratico usarne uno solo. L'ultimo gruppo di tecniche è quello del coltello contro coltello. Questi difficili movimenti sono destinati ai gradi più alti, i quali sono istruiti a dovere nel sistema e possiedono già l'equilibrio e la coordinazione adeguati... Queste tecniche non sono ovviamente pensate per chi possiede un cuore debole, perché normalmente richiedono l'uso del coltello contro un assalitore armato e sono particolarmente importanti per le forze speciali.
Autodefensa Dobbiamo avvisare gli spettatori che devono prestare molta attenzione nella pratica di queste tecniche ed usare coltelli o armi acuminate solo nel momento in cui saranno in grado di eseguirle con controllo e misura. In questa produzione si vedono anche altre tecniche, quali la difesa a mani nude contro il bastone. Crediamo che ottenere il grado di formazione utile per diventare un artista marziale serio possa richiedere svariati anni. I maestri che appaiono in questo Dvd hanno trascorso molti anni a praticare e sviluppare queste tecniche, fino a raggiungere il più alto livello. Li voglio ringraziare per la loro dedizione ed il loro duro lavoro, che ha permesso alla WEBBS di diffondere questa produzione a tutti gli Artisti Marziali. La Società Mondiale di Cinture Nere d’Elite WEBBS - è stata fondata da Soke Bryan Cheek nel 2000 ed ora conta circa 48 paesi affiliati in tutto il mondo. La WEBBS non è politica ed accoglie tutti i sistemi/stili quali membri della propria organizzazione, con l’idea di condividere le conoscenze di ciascun cammino della vita e dei differenti paesi. Grazie al suo atteggiamento aperto e amichevole, la WEBBS è stata in grado di riunire tutti i Maestri che partecipano a questo Dvd. Tutti gli allievi che ne acquisteranno una copia, ne trarranno un grande beneficio, perché è quasi impossibile riunire tante persone e tante tecniche diverse in uno stesso posto. La WEBBS riconosce che gli allievi di Arti Marziali possano pensarla in maniera differente e che il loro modo di lavorare e le loro preferenze personali variano molto al momento di scegliere un allenamento di Arti Marziali.
“Il Jo è un'altra arma che usano i lottatori per difendersi contro un coltello.”
Grandi Maestri Un altro gruppo di tecniche che vedremo sarà quello di Hanbo contro coltello, questa sezione è dedicata ad alcune agenzie di sicurezza che applicano questo tipo di tecniche, in cui l'aggredito normalmente usa un manganello per difendersi.
Autodefensa
Grandi Maestri In sostanza questo Dvd insegnerĂ agli allievi alcune tecniche compatibili con il loro sistema e la loro forma di allenamento. La WEBBS ha sempre ritenuto che la conoscenza di pochi deve essere condivisa da tutti, perchĂŠ nessun individuo ha il diritto di tenere per sĂŠ le proprie conoscenze. La WEBBS sostiene inoltre che non ci siano tecniche sbagliate, ma solo cattivi praticanti.
"Questo DVD si concentra sulle armi da taglio, per conoscere e comprendere tutti i pericoli che queste comportano, e il suo tema principale è la priorità. L'accento principale nella formazione con un'arma da taglio deve essere messo nei rischi associati con tali armi. Il grande pericolo di queste armi è reale, e deve essere trattato come tale. Ciò significa sapere dove stabilire la priorità nella vostra formazione in modo che sia uno strumento di sopravvivenza, se si presenta una situazione del genere. Affrontiamolo, sei tu chi deve sopravvivere, non è il tuo allenatore, lui ti aiuta ad allenare i tuoi obiettivi, ma non è il tuo obiettivo. Le priorità d'allenamento che uso in Latosa-Escrima sono le seguenti: la realtà, la tecnica e gli esercizi. Realtà: È la comprensione di esattamente ciò che potrebbe accadere e dei pericoli quando si utilizza o si affronta un'arma da taglio. Esercizi:. La maggior parte di essi sono utilizzati per sviluppare e migliorare le capacità di movimento utilizzate nell'applicazione tecnica. L'accento in quest’Allenamento con Armi da Taglio deve mettersi nella corretta posizione e nella priorità di sviluppare voi stessi per una situazione del genere. La tecnica non ti darà le competenze per far fronte a un'arma da taglio, ti darà solo lo scenario di come potrebbe funzionare. Non confondere gli esercizi e le tecniche con il sistema, questi sono solo strumenti per sviluppare le tue abilità.
REF.: • LAT-3
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ADDIO GRAN MAESTRO Serie di articoli e interviste di Kalis Ilustrisimo, Bakbakan International e Lameco S.O.G.
Dopo 26 anni d’allenamento nelle Arti Marziali Filippine, ho avuto l'opportunità di viaggiare a Manila per praticare e intervistare alcuni dei più riconosciuti e prestigiosi Maestri di Arti Marziali Filippine del nostro tempo. Questo viaggio è stato r eso possibile dal mio istr uttor e di Lameco Eskrima Kalis Ilustrisimo, Guro Dino Flores, a chi ho l'onore di rappresentare in Spagna. Purtroppo ho anche avuto l'onore di fare l'ultima intervista a uno dei più grandi leggende delle Arti marziali Filippine: il Gran Maestro Antonio Diego, erede dell'Arte Marziale Filippina e specializzato nel maneggio di armi da taglio, una disciplina che ha imparato direttamente con il Maestro Antonio "Tatang" Ilustrisimo, imbattuto in combattimenti a morte. Un colloquio finale è sempre una grande responsabilità. Non ho mai pensato che questo fosse il caso, dato che c'erano state decine di interviste fatte con il Gran Maestro, ma poco dopo il mio ritorno a Madrid mi sono stato comunicato che "Mang Tony", come a lui piaceva esser e conosciuto, era stato ricoverato in ospedale, di cui non è mai venuto fuori.
N
onostante le sue battute d'arresto di salute, lui non aveva mai smesso l'insegnamento e la pratica con il suo caro gruppo Luneta Park di Manila. Mang Tony ha avuto la forza e il carisma che si ottiene solo con anni d'allenamento. La sua sola presenza ha permeato di conoscenza a quelli che gli sono stati vicini. Il suo portamento elegante e paziente ti permetteva rimanere rilassato, nonostante fossi praticando la più pericolosa delle Arti Marziali Filippine con armi da taglio, il Kalis Ilustrisimo. Un'arte pura, scientifica e raffinata che era stata riuscita a sopravvivere all'era delle armi da fuoco e aveva raggiunto il nostro tempo mantenendo la sua essenza sia spagnola che asiatica, grazie a persone appassionate e dedicate come lui. Ogni istante accanto a questo grande personaggio richiedeva avere tutti i sensi ben svegli e la percezione al livello più alto, per quanto i loro insegnamenti avevano sottolivelli di comprensione. Il Gran Maestro Tony Diego è stato, come tanti altri geni, un Maestro eccezionale. Ha vissuto tutta la sua vita nel suo caro quartiere da Tondo,
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forse il più pericolosi di Manila, un quartiere costruito a pochi passi dai pittoreschi moli del porto dove, ai suoi tempi (e forse anche oggi), convergevano tutti i tipi di lavoratori: marinai onorati, soldati, pirati e truffatori di tutto il mondo e di qualche possibile condizione. Anche se si parla dei Cinque grandi e onorevoli Pilastri di Ilustrisimo". Il Grandmaster Diego era il successore del fondatore e creatore di quest'arte del combattimento con Spada e Daga (pugnale), specializzato esclusivamente in armi da taglio: il Gran Maestro Antonio Ilustrisimo, l'uomo più temuto nelle Filippine durante il suo tempo, che nessuno ha potuto battere nel duello all'ultimo sangue e che nessun Maestro del suo tempo ha osato mai a sfidare. Anche nella sua vecchiaia. Presto dedicheremo un articolo biografico e storico sulla base della testimonianza di quelli che si sono allenati con lui e sono stati vicino a lui, come il Gran Maestro Yuli Romo, che ora è il più antico studente vivente di Tatang Ilustrisimo e con cui ho avuto l'onore di allenarmi e il privilegio di intervistare durante la mia visita a Manila. All’arrivo a Manila, siamo saliti nella 4x4 di Guro Peachie per spostarci al quartiere di Tondo per raccogliere il GM Tony. Guro Peachie è uno degli Istruttori Senior di Kalis Ilustrisimo, è stata la sua allieva perenne e fedele e grande amica. Lei mi ha aperto la porta di casa sua e mi ha ospitato durante la mia visita a Manila. Mi ha confessato che nelle ultime settimane, il GM non era stato in grado di partecipare agli allenamenti regolari delle domeniche a causa di problemi di salute, ma
che avrebbe fatto lo sforzo di unirsi a noi quel giorno a causa della mia visita, ha detto che lui era molto malato ultimamente, ma voleva che io imparassi bene le nozioni di base, l'essenza e i dettagli di quest'arte. È per questo che avevano anche invitato altri noti istruttori per spiegarmi e fare dimostrazioni, come Mang Romeo Macapagal, un riconosciuto esperto e storico dell'arte della Spada e Daga di ogni epoca e cultura, e non solo delle Arti Marziali Filippine. Sono stato messo in guardia di non uscire dal veicolo perchè Tondo ha continuato ad essere un vicinato "difficile" nonostante gli anni trascorsi. Mi hanno anche detto che il Grandmaster Tony era molto caro dalla gente di quel quartiere perché "tutto quello che ha guadagnato è stato distribuito", letteralmente. Sono sicuro che dopo tanti anni d'insegnamento di una delle più apprezzate Arti Marziali Filippine del mondo, GM Tony potrebbe avere beneficiato se stesso finanziariamente, come molti altri Istruttori di Arti Marziali del mondo avevano giustamente fatto, ma invece di pensare solo ai propri interessi, ha condiviso il suo reddito da praticare quest'arte, con una dozzina di figli adottivi che lui aveva raccolto in strada, e con i suoi vicini. Non solo è stato generoso con i suoi studenti, con i quali ha sempre condiviso la sua conoscenza e saggezza, ma è stato anche un uomo impegnato nel benessere del suo quartiere e i suoi vicini. È stato subito chiaro per me perché il Maestro era così caro da tutti. È apparso sorridente, assistito da Guro Arnold Narzo, attuale Capo Istruttore di Kalis Ilustrisimo a Manila, un altro
degli Istruttori Senior dell'arte, tra quella ragnatela di affascinanti e stretti vicoli dei quartieri della città. Sembrava molto felice, nonostante non si sentisse bene quel giorno. Scesi dalla macchina per presentarmi e confessargli che incontrarlo in persona era stato un sogno che si avverava in quel istante per me, ma, non sarebbe stato lo stesso per qualsiasi praticante di Arti Marziali Filippine? Il Maestro sorrise e disse con quella gentilezza e affetto così caratteristici del popolo filippino: "Siamo anche lieti che tu sia qui con noi." Perché se c'è una gente cordiale ed ospitale per eccellenza nel mondo, è la Filippina senza dubbio. In cammino al parco dove il gruppo si ritrovava ogni Domenica, piovesse o meno, (questo mai si sa a Manila), e perché Mang Tony amava allenarsi "sotto la pioggia", mi ha detto che in gioventù era stato un vicino di casa del Gran Ilustrisimo fino alla sua morte, e aveva avuto l'opportunità di allenarsi con lui ogni giorno. Grandmaster Tony Diego sempre era stato affascinato dalle arti marziali e incontrare il "vecchio" (The Old Man), ha cambiato la sua prospettiva del combattimento per sempre. Mi ha detto che ogni sera, dopo
“Ogni sera, dopo il lavoro ai moli del porto, si è incontrato con il Gran Maestro per allenarsi, e come Tatang Ilustrisimo era trasfigurato in un potente giovane guerriero quando aveva una spada in mano, nonostante la sua età avanzata.”
il lavoro ai moli del porto, si è incontrato con il Gran Maestro per allenarsi, e come Tatang Ilustrisimo era trasfigurato in un potente giovane guerriero quando aveva una spada in mano, nonostante la sua età avanzata. Quello che molti non sanno è che Tony Mang aveva lavorato tutta la vita nei pericolosi moli del porto di Manila, in quel luogo in cui convergevano molti marinai, artisti marziali e, naturalmente, tutti i fuorilegge e gli uomini aggressivi delle 7000 isole che compongono l'arcipelago delle Filippine, nonché gente di tutto il mondo, ognuno figlio di un diverso sistema di combattimento, oppure semplicemente esperti nel combattimento scuro con coltelli, rasoi e "machete" propri di ciascuna delle culture, nelle taverne dove è stato venduto alcool cattivo e a buon mercato ai marinai che si sono avvicinati al quartiere di Tondo. Tony Mang era abituato a trattare con tutti i tipi di uomini. In qualità di incaricato e responsabile di stabilire l'ordine nei moli e le barche che erano ancorate o salpavano, non aveva altra scelta che imparare a difendersi, ma per il suo modo di parlare e di muoversi, il suo interesse per le Arti Marziali è andato ben oltre la semplice autodifesa. L'impressione che Mang Tony ha lasciato su di me era quella di un uomo elegante, saggio, molto intelligente, molto attento e di un grande senso pratico. Doveva essere così per sopravvivere nel suo lavoro, e quindi era in grado di distinguere un movimento utile e abile da altre tecniche meno efficienti. Durante una delle sessioni d'allenamento e giornate di interviste mi ha detto come lui e un vicino di casa, anche un lavoratore nei moli, hanno imparato e praticato insieme il sistema Balintawak e Modern Arnis. "Sono stato andando da uno stile all'altro durante gli anni 1973 e 1974, ma volevo ancora di più, stavo cercando continuamente, saltando da uno stile all'altro. Insieme al mio amico, abbiamo visitato tutti gli stili che
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c'erano alla nostra portata. Siamo anche andati lontano per visitare i diversi maestri, ma ho sempre avuto la stessa impressione: tutto sembrava uguali. Una notte, al Parco Luneta, mentre praticavo con un vecchio uomo che era anche un contemporaneo del "Vecchio" (riferendosi a Tatang Ilustrisimo) mi ha detto di non preoccuparmi, perché "quando l'allievo è pronto, il Maestro è apparso", e mi ha invitato a incontrare qualcuno di molto speciale. Era la fine del 1975, quando ho incontrato Tatang Ilustrisimo. E dall'allenamento con lo stick ho passato direttamente a praticare con una spada vera." TIM: - Allora, per quanto tempo Mang Tony si è stato allenato con Tatang Ilustrisimo?
GM DIEGO: - Più di vent'anni. TIM: Qual è stata la progressione allora? In qual modo avete imparato? GM DIEGO: In realtà la progressione è stata rapida. Quando cominciamo la nostra formazione, iniziamo a praticare con la spada. TIM: Soltanto con la spada? GM DIEGO: Sì, io ho smesso di allenarmi con il bastone e andato dritto a praticare con una spada. È stato in quel momento che abbiamo iniziato a imparare le posizioni esatte, le difese e i contrattacchi. Perché in quel momento
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abbiamo usato spade vere ed erano molto, molto affilate. Praticare con Tatang è stato divertente quando ha avuto una vera e propria spada in mano, invece di un bastone. Con un bastone ti avrebbe colpito di tanto in tanto, ma quando ha avuto la spada in mano, si poteva vedere quanto velocemente la poteva maneggiare, ma il controllo che ne aveva era incredibile, perché appena sfiorava la tua pelle con il bordo, abbastanza per non causarti del male. Quando ti attaccava con la spada, tutto il tuo corpo rabbrividì e tuttavia lui lasciava il bordo tagliente dell'arma proprio sulla pellesenza provocare neanche un graffio. È per questo che il nostro progresso è stato così rapido, perché ci siamo allenati con spade vere. Ed è stato Tatang che ci ha insegnato a usarle. TIM: Tatang Ilustrisimo vi ha raccontato sul modo in cui si è allenato prima di incontrarlo, quando egli era ancora giovane? GM DIEGO: È stato fondamentalmente lo stesso sistema che mi ha insegnato in un primo momento. In primo luogo ha insegnato le posizioni, attacchi, difese
e contrattacchi. La nostra arte non si basa sulle tecniche tipiche di prima si muove uno, poi l'altro, ecc. No, no. A volte, la nostra arte si basa su un attacco continuo e simultaneo, non è quello di prima difendo e poi attacco. Ci ha detto che a seconda della distanza si può difendere attaccando in modo molto rapido e simultaneo. Si poteva reagire rapidamente. Con "retta", per esempio. A volte è necessario passare l'attacco del opponente e attaccare rapidamente. TIM: Potrebbe parlarci un po' circa le sue pratiche in Luneta, delle primi sessioni d'allenamento che hanno fatto con lui? MANG TONY: La verità è che in un primo momento, quando abbiamo iniziato, c'erano molte persone nel parco, osservandoci e copiando di noi, e poi scomparivano. Lui non sapeva che in seguito, quelli stessi che erano stati a guardare e copiare parti del suo sistema, cercherebbero di aprire i propri gruppi di Eskrima. Più tardi si è appreso che le persone che erano venute al parco per copiare lui e che erano scomparse poco dopo avevano aperto una palestra da
qualche parte. Così nel Luneta si eseguiva una pratica semplice, ma poi a casa ... l'arte di Tatang era diversa, tutto era cambiato, era stato molto diverso. In un primo momento, Tatang ha dato a tutti gli altri un bastone, ma a Romy e a me ci ha fatto praticare con una spada vera fin dall'inizio. Sì, spade vere e molto affilate. Così l'allenamento che è stato mostrato in un primo momento nel Luneta era molto diverso dalla formazione privata che abbiamo fatto a casa con lui. Perché nel Luneta egli non insegnava tutto; lui era consapevole che altri maestri accorrevano a Luneta per copiare lui, così ha insegnato quello che voleva. Ma le cose erano diverse a casa sua, dove si poteva praticare la vera arte e con un vero e proprio bolo.
TIM: Potrebbe parlarci di quelli allenamenti privati nella casa di ? Tatang? MANG TONY: (ride). Beh, erano pericolosi perché l'allenamento era con "bolos" reali. Lui era molto veloce con il bolo, in definitiva il suo controllo di questa arma era incredibile. Con il bastone era diverso, lui poteva colpirti col bastone o vice versa, ma con il bolo era diverso. Quando ci siamo allenati con i bastoni, potremmo colpire l'altro, in quel momento non avevamo paramani e roba. TIM: Tatan Ilustrisimo ha dovuto modificare i suoi movimenti in qualche modo quando ha iniziato ad allenarsi con gli uomini più giovani come Lei?
Grandi Maestri “Aveva ucciso molte persone. Non ha avuto una vita buona alla fine. MorĂŹ senza avere una casa propria. Nella sua vecchiaia ha vissuto poverissimo.â€?
MANG: Tatang mi ha detto che vicino al fiume c'era un luogo chiamato Camba, dove si raccolsero i "Eskrimadores" del suo tempo; molti erano da Bisaya, precedentemente quel posto era stato un porto, gli uomini Bisaya erano molto forti e tutti lavoravano al porto, e la maggior parte di loro erano Eskrimadores, così quando venivano a Manila chiedevano dov'erano gli "altri” Eskrimadores... secondo Tatang, il più veterano degli Eskrimadores di quel tempo era Dizon, lui era il più vecchio; il più forte si chiamava Antonio Mercato. E Tatang è stato il più veloce. Erano gli anni in cui il Charleston era di moda e lui è stato molto bravo a ballare il Charleston. A quel tempo c'erano quelli tre, Dizon, Mercado e Tatang ... E Dizon è stato il campione di Manila in quella epoca. Antonio Mercado era il più forte di tutti. Ma Tatang era il più veloce. Tutti e tre si allenavano insieme. Anche lo stesso Villabrille ha studiato con Tatang, era un parente di Tatang. Credo ricordare che fosse suo nipote. Si riunivano a praticare in Camba. TIM: Allora, scambiavano tecniche e conoscenze tra loro? GM DIEGO: Sì, hanno scambiato le loro conoscenze. E un giorno sembra che ci fosse stato un malinteso tra Dizon e Tatang. Per quanto pare, Tatang ha sfidato Dizon a un combattimento reale. E Tatang ha detto Dizon che se combatteva contro di lui, gli avrebbe fatto una croce sul petto, quindi il movimento a forma di croce, perché lui ti faceva questa mossa, e fa un ... e infine Dizon ha rifiutato di combattere perché Tatang era molto grande, forte e alto, e nel tempo hanno diventati amici di nuovo e hanno continuato a praticare insieme. DINO FLORES: Ci può raccontare qualche storia di Tatang durante la seconda guerra mondiale, quando ha servito nella resistenza partigiana? GM DIEGO: La verità è che il suo lavoro nella guerriglia è stato quello di car nefice. Quando facevano un prigioniero giapponese... una volta hanno preso due giapponesi e lui li ha costretti a scavare la propria tomba, dopo Tatang ha utilizzato la stessa pala per... ucciderli, a causa della scarsità di pallottole. DINO FLORES: Può dirci qualcosa sul suo Anting Anting, i suoi amuleti? GM DIEGO: Prima ha usato per esercitarsi, ma poi l'ha dimenticato. DINO FLORES: Utilizzava qualche preghiera?
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suo gesto si può indovinare che siano state molte le persone uccise... DINO: Molta gente, giusto? MANG TONY: (Rimane in silenzio) TIM: Lei pratica l'Anting Anting? MANG: Prima sì, ma era molto difficile da mantenere. Il denaro entra, ma se ne va via nella stessa forma... TIM: C'è un prezzo da pagare? MANG: Anche fino ad ora. Sono stati due anni di sofferenze. L'anno scorso la mia casa fu incendiata. Tutto quello che avevo era scomparso. Mia moglie si è ammalata, tutto ... Forse devo dimenticare tutto questo. Quindi non pratico più la Preghiera dell'Anting Anting. DINO: Qual era lo scopo della Preghiera? MANG: La protezione in combattimento. Si poteva tatuare o scriverla nel torace e le braccia.
MANG: Sì, ma aveva il suo prezzo. Sempre si doveva pagare un prezzo per la preghiera. Di solito nella forma di difficoltà. Tatang ha avuto un periodo in cui ha guadagnato molto denaro, era trafficante di oro, è stato dedicato al contrabbando di oro e negli anni Cinquanta e Sessanta ha vinto un sacco di soldi. È stato responsabile di una nave che era impegnata nel contrabbando di oro nell'Oceano Indiano e il Mare Orientale. DINO: Vuol dire che è riuscito a vincere un sacco di soldi, ma a causa dell’Anting Anting e la Preghiera è stato impoverito? MANG: Sì, è morto molto povero. Non aveva nulla. DINO: Quindi, a causa dell'Anting Anting ha dovuto pagare un prezzo... MANG: Per ciò e perché aveva ucciso molte persone. Non ha avuto una vita buona alla fine. Morì senza avere una casa propria. Nella sua vecchiaia ha vissuto poverissimo. DINO: Sa quanta gente ha ucciso? In quell'istante il volto del Gran Maestro è cambiato, e nel
DINO: Quali sono alcune delle cose che si fanno con la Preghiera? MANG: Il Venerdì Santo abbiamo usato per scrivere la Preghiera su un foglio e un poliziotto ha sparato la sua pistola a distanza ravvicinata e il proiettile ha schivato la carta... e la schiva si è riflessa in tutto, anche nei tuoi affari, tutto.... Anche il denaro. L'abbiamo praticato per avere protezione. Ci sono preghiere per tutto. Per attirare il denaro, attrarre le donne, per la protezione. Ma nello stesso modo che arriva, se ne va. DINO FLORES: Così è stata molto utile in tempo di guerra? MANG: Sì, in guerra era buono di averla. TIM: E ora in tempo di pace, Lei pratica qualsiasi forma di spiritualità? MANG: Sì, a volte medito. TIM: Che tipo di meditazione fa? MANG: Pratico la Meditazione del Cuore. DINO: É una pratica buddista...? MANG: È molto buona. TIM: ...o cristiana? MANG: È una meditazione sia buddista e cristiana. Il titolo del libro è OLEN. É la pratica massima dell'Energia. Mi piace
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la Meditazione del Cuore. Ti espandi fino a far parte del Cosmo. Fuoco nel cuore. Pensi alle tue benedizioni e ti espandi dal cuore all'infinito. Quella stessa sera, dopo l'allenamento e condividere storie del passato con il Grande Maestro, abbiamo cenato in hotel con Antonio Diego e Guro Narzo. Durante la cena gli ho chiesto su un video che avevo visto di lui e Guro Peachie ballando un rock and roll sulla terrazza della sua casa. Mi ha detto che il ritmo era importantissimo per la pratica del Kalis Ilustrisimo, in quanto il timing era un attributo fondamentale per il combattimento. Guro Arnold ha colto l'opportunità per dirci che il Gran Maestro, oltre ad essere un bravo ballerino, cantava molto bene. In quel momento gli ho chiesto chi era il suo cantante preferito, il Gran Maestro ha detto che era Frank Sinatra, e senza ulteriori indugi, ha iniziato a cantare "The Way You Look Tonight", con una splendida voce senza accento che ci ha fatto venire la pelle d'oca. Gli altri commensali nel ristorante sorrisero e apprezzarono la canzone con noi. Quando ha finito di cantare, tutti abbiamo applaudito e lui ha finito dicendo che amava Frank Sinatra e conosceva tutte le sue canzoni a memoria. Quella è stata l'ultima sera che l'ho visto. Ci abbiamo salutato di fronte all'hotel, io l'ho ringraziato per essere stato così generoso con me, sicuramente che era stato lo stesso con tutte le persone con le quali era venuto in contatto nella sua vita. Tornato in Spagna, quando mi hanno scritto per dirmi che era morto, ho capito perché lui praticava la Meditazione del Cuore, perché gli piaceva così tanto espandere dal cuore e fondersi e riempire l'intero Cosmo. Perché lui era tutto cuore, generosità, pazienza, carattere e passione. Non c'è
dubbio che l'Universo si fa infinito per ospitare persone con un cuore come il suo. Non ho dubbi che ora lui sia con i suoi migliori amici, Tatang Ilustrisimo, Gran Maestro Christopher Ricketts e Punong Guro Edgar Sulite, per un tempo almeno, allenandosi e scambiando conoscenze e divertendosi ancora una volta. Ai miei amici praticanti di Kalis Ilustrisimo, Bakbakan International e Lameco internazionale, dai piĂš recenti ai piĂš senior, posso solo chiederli una cosa: che onoriamo la memoria di quel dream team che sicuramente ora sarĂ l'All Stars da altrove.
La Tradizione Italiana nella Difesa da Coltello Autodifesa
Instancabile investigatore del passato, Graziano Galvani ritorna alla carica con il suo gruppo di “cavalieri principali” della “Tavola” regalandoci la sua saggezza marziale e quella del suo passato, che è poi il nostro. La tradizione Italiana di combattimento è piena di angoli inesplorati che ci parlano della grandezza di un tempo, in cui i soldati usavano le Arti del combattimento nei campi di battaglia. Le efficaci e sorprendenti strategie, avvolte nel sapore della più pura tradizione classica Europea, sono una lezione sulla nostra storia marziale, oltre che di vera e propria autodifesa, in un'epoca in cui i coltelli si brandivano per uno scontro in qualsiasi circostanza, in qualunque momento, ovvero quando bisognava sapere... o morire. Un tesoro del nostro glorioso passato, della nostra tradizione. Testo: Graziano Galvani Foto: © www.budointernational.com
Nova Scrimia “Riconoscere in ogni occasione il vantaggio e con giudizio sapersi sicuramente difendere e offendere con qualsiasi cosa. In questo e niente altro consiste il vero schermire� Maestro Giacomo Di Grassi RAGION DI ADOPRAR...1570
DIFESA DA COLTELLO SOPRAVVIVERE ALLA LAMA “Riconoscere in ogni occasione il vantaggio e con giudizio sapersi sicuramente difendere e offendere con qualsiasi cosa. In questo e niente altro consiste il vero schermire” Maestro Giacomo Di Grassi RAGION DI ADOPRAR...1570 La cronaca parla sempre più spesso di episodi delinquenziali condotti con armi bianche. Sappiamo quanto un’aggressione con un coltello sia per chiunque, preparato o meno, estremamente pericolosa. È un dato accertato la varietà di espedienti inventati in questi anni per celare ed armarsi di piccoli coltelli. Apribili ad una mano, cutter affilati come rasoi, punteruoli ricavati da chiavi, dimostrano quanto feconda sia la creatività della nostra specie. I delinquenti del resto, non è una scoperta recente, “ci sanno fare” e il coltello è sempre più il loro amico fidato nelle tante azioni criminose. Nella “Fratellanza Nova Scrimia” contiamo tra tanti esperti e cultori, diversi operatori addetti alla sicurezza
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privata e pubblica. Come praticanti di Arti Marziali Tradizionali e praticanti operativi di metodiche di “Difesa Personale” ci siamo sempre focalizzati sull’utilità e l’efficienza in quello che studiamo. Per questo fin dall’inizio, molto tempo fa, ci siamo posti questa domanda cruciale: “Quanto dell’antico sapere marziale della Scrimia che abbiamo ereditato è realmente applicabile e davvero utile oggi?” Le risposte che abbiamo ricevuto dalla pratica vanno nella medesima direzione: l’uomo non è cambiato in nulla, ciò che funzionava secoli fa, in periodi storici veramente sanguinosi, funziona perfettamente anche oggi. Trattando di armi bianche corte, ad esempio, è intuitivo comprendere sulla pelle come queste, pur presentandosi in differenti fogge e dimensioni, siano sempre e comunque costruite attorno al devastante potere di tagliare e pungere. Secoli fa erano daghe e pugnali ad essere sfoderate per combattere o aggredire, oggi ad apparire nelle mani dei “cattivi” sono più facilmente: cutter, folder e lame fisse. Le armi bianche sono artefatti così essenziali e perfetti che ci saranno sempre delinquenti pronti ad utilizzarli. Di conseguenza ci saranno persone che dovranno drammaticamente provare a sopravvivere ai loro effetti. In questi scenari quando la vita è in gioco,
“L’Arte Marziale che pratichiamo, non indica in realtà modi “salutari” o “politicamente corretti” per contrastare chi è armato di coltello.”
Autodifesa
Nova Scrimia l’arte di schermire è un alleato formidabile, pronto ad offrire altrettanto essenziali risposte psichiche e fisiche. Il nostro primo video di difesa da coltello nasce da qui e dal desiderio di condividere con i marzialisti di ogni stile, metodo, latitudine alcuni dei precetti dell’arte di Scrimia: una scuola antica e attuale, concreta perché espressione di contenuti realmente applicabili, forgiata nella fucina storica di una terra dissodata dal potere delle lame.
PREMESSA: SUPERARE LE ILLUSIONI La premessa fondamentale è: anche ad un “idiota” cattivo una lama scadente offre più di un vantaggio. Gli sarà sufficiente il collo di una bottiglia o un normale coltello da cucina per fare dei veri disastri, non deve necessariamente aprire e sventagliare un “folder” di ultima generazione. Da una parte: carte telefoniche con lametta fissata sul bordo, cinture con fibbie affilate, chiavi appuntite come stiletti, penne a punteruolo, mini coltelli ad artiglio appesi come pendagli al collo… serve altro? Dall’altra: allenamento in palestra, esercizi, tecniche, applicazioni statiche ed in movimento con simulacri in legno, gomma, alluminio, coltelli veri con lame private di filo, protezioni di ogni sorta per cercare di simulare la realtà. Sappiamo che la mano che afferra un coltello è guidata da almeno tre tipi differenti di testa, tre personalità.
“La premessa fondamentale è: anche ad un “idiota” cattivo una lama scadente offre più di un vantaggio.”
Nova Scrimia La prima: la persona che ha perso il controllo ed ogni inibizione. Miscela classica: coltello da cucina impugnato da mani digiune di qualunque tecnica, ma guidate dalla furia incontrollata. In sala controllo c’è il rettile rabbioso che colpisce attraverso movimenti istintivi, confusi, a scatto. Lo fa andando verso il bersaglio e ritraendosi dallo stesso. Lo fa tagliando e affondando la punta. Dove, come, quanto? Non importa, basta colpire, colpire, colpire… La seconda: il delinquente che utilizza la lama per incrementare il suo potere coercitivo ed intimidatorio. In sala controllo c’è un moderato “esibizionista”: la mostra, la ostenta, la presenta per necessità coreografica. Se deve usarla ottimizza le azioni e colpisce per ferire e terrorizzare. Alla bisogna colpisce per uccidere. Usa l’arma per quello che può dargli con nervosa determinazione: taglia braccia, viso, gola, addome con un cutter, punge il tronco con uno stiletto.
“Da una parte: carte telefoniche con lametta fissata sul bordo, cinture con fibbie affilate, chiavi appuntite come stiletti, penne a punteruolo, mini coltelli ad artiglio appesi come pendagli al collo… serve altro?”
Autodifesa La terza: quella dell’assassino che premedita e agisce con il solo scopo di togliere la vita. La lama entra da dietro, dal fianco e se la usa di fronte compare solo all’ultimo momento. La lama, è il suo credo, non si fa vedere, si immerge immediatamente. Poche informazioni certe: sono tutte mani pericolose e i confini tra questi profili sono permeabili. Con le prime due mani ci sono probabilità più elevate di difesa, ma con la terza mano queste precipitano clamorosamente. Alle prime due si può forse sopravvivere, si grida al miracolo con la terza. Un coltello, si è detto, non ha bisogno di mani esperte per produrre danni letali, ma se sono mani esperte a manovrarlo, meglio, molto meglio essere abbastanza lontani da quella situazione. Avete mai visto gli avambracci di una persona ferita da coltellate? Subire una ferita anche in parti non vitali, vedere il proprio sangue uscire è uno shock per chiunque. Non è un caso che taglierini e lame corte in genere siano gli “arnesi” di lavoro preferiti dai delinquenti. Loro queste cose le sanno. Per esperienza vissuta.
TOC, TOC… CHI C’E’ FUORI? Contro il coltello, malgrado quello che capita di osservare in giro, non è proprio possibile fare tutte le cose che si vorrebbero fare. Prima dobbiamo essere intimamente consapevoli che le persone si muovono in maniera notevolmente diversa da come ci siamo abituati in palestra. Un aggressore agisce con determinazione. Se ci attacca l’ultima cosa che fa, è lasciarci il braccio armato esteso così da facilitare le nostre manovre. Un braccio armato è fortissimo, è il braccio di un supereroe, va e viene nervosamente, duro, incongruente, secco, cambia traiettoria, dietro di lui un corpo intero. Il malvivente può partire da lontano e corrervi incontro, può saltarvi addosso, spingere, colpire con schiaffi o pugni, estrarre l’arma dopo che siete già avvinghiati nella lotta. L’aggressore può prendere un coltello dal bancone del bar, scendere dall’auto con il cacciavite in mano, rompere una bottiglia su una sedia mentre si scaglia verso di noi. Potremmo
cadere, essere sbattuti contro un muro, strattonati per la giacca. Le luci ci abbagliano, la sorpresa ci paralizza. Non importa se siamo più grossi, forti, agili di chi è armato, se vogliamo salvarci davvero dobbiamo accettare il “gap”. Lui ha il potere: qualche centimetro di freddo acciaio e i muscoli più allenati del mondo diventano burro. Sotto si dipana l’intricata autostrada di vene, arterie, tendini, nervi, organi vitali. Questione di pochi centimetri: uno squarcio o un buco e il gioco è fatto. Game over. Reagire. Replicare. Resistere. In queste condizioni è davvero difficile. Cosa si può fare? Mantenere i sensi focalizzati esclusivamente sulla sopravvivenza, fermare o deflettere gli attacchi con le migliori strategie disponibili, trovare il tempo per colpire duramente con la tecnica più adatta in quel momento, provocare il maggior danno possibile, adattarsi all’evento mente e corpo, servirsi di ogni possibile “alleato” per fare la differenza. Per un civile appena si apre un varco utile, fuggire con le ali ai piedi. E ritornare a casa a leccarsi le ferite. In realtà è il nostro atteggiamento mentale la vera “questione aperta” e questo rende tutto molto difficile. Purtroppo quello che si fa in palestra è spesso il solo allenare la tecnica, magari statica. Ma ci salverà?
IL VIDEO. NECESSITA’ VITALE E VIRTU’ MARZIALE “Non abbandonare mai con gli occhi la mano armata di pugnale del tuo nemico…”. Maestro Achille MarozzoOPERA NOVA 1536 L’Arte Marziale che pratichiamo, non indica in realtà modi “salutari” o “politicamente corretti” per
Nova Scrimia “Un coltello, si è detto, non ha bisogno di mani esperte per produrre danni letali, ma se sono mani esperte a manovrarlo, meglio, molto meglio essere abbastanza lontani da quella situazione.
contrastare chi è armato di coltello. Forgiata in realtà sociali dure, la Scrimia è dura. In questo video presentiamo alcune strategie di conservazione della vita contro attacchi di coltello attuati frontalmente, sia a distanza, sia avvinghiati in corpo a corpo. Sono il sapere pratico di sette secoli che ereditiamo dalla scuola dei Maestri d’arme italiani. Abbiamo deciso che era giunto il momento di rendere pubblica questa conoscenza. Tutte le tecniche presentate nel video, pur essendo patrimonio codificato, hanno subito una feroce sperimentazione pratica. Alcune strategie per la loro fruibilità sono entrate a far parte di programmi operativi di agenzie di sicurezza e di personale operativo degli
aeroporti e, in quanto tali, hanno anche fatto il loro dovere in diverse situazioni. Cosa troverete nel video è quindi perfettamente chiaro. Applicazioni pratiche e diverse opzioni strategico tattiche di autoprotezione vitale per civili, con percussioni, azioni di disingaggio, rotture e finalizzazioni. E strategie d’intervento per operativi relative alla contenzione con leve, imprigionamenti, disarmi e neutralizzazioni di armati di coltello. È un video davvero unico nel suo genere, girato da tredici Docenti e Istruttori di Nova Scrimia: il gruppo alter na a momenti didattici e illustrativi, con azioni in inter no ed in ester ni di estremo
“Non abbandonare mai con gli occhi la mano armata di pugnale del tuo nemico…”. Maestro Achille MarozzoOPERA NOVA 1536
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dinamismo. Se siete pronti, se volete davvero mettere alla prova la tradizione d’armi, l’Arte di Scrimia è a Vostra disposizione. Dopo il Vostro atteggiamento nei confronti della difesa da coltello non sarà più lo stesso. Se stiamo in guardia, come raccomanda Mastro Fiore dei Liberi, possiamo farcela.
Tenendo sempre come sfondo l’Ochikara, “la grande forza” (chiamata e-bunto nel dialetto degli Shizen), la saggezza segreta degli antichi sciamani giapponesi, i Miryoku, l’autore ci sommerge in un mondo di riflessioni genuine, capaci allo stesso tempo di smuovere nel lettore il cuore e la testa, collocandoci continuamente di fronte all’abisso dell’invisibile, come vera, ultima frontiera della coscienza personale e collettiva. La spiritualità non come religione, ma come studio dell’invisibile, è stato il modo per avvicinarsi al mistero dei Miryoku, nel segno di una cultura tanto ricca quanto sconosciuta, allo studio della quale l’autore si è dedicato intensamente. Alfredo Tucci, direttore dell’editrice Budo International e autore di un gran numero di titoli sulla via del guerriero negli ultimi 30 anni, ci offre un insieme di riflessioni straordinarie e profonde, che possono essere lette indistintamente senza un ordine preciso. Ciascuna di esse ci apre una finestra dalla quale osservare i temi più svariati, da un punto di vista insospettabile, a volte condito da humour, altre da efficacia e grandiosità, ponendoci di fronte ad argomenti eterni, con lo sguardo di chi ci è appena arrivato e non condivide i luoghi comuni con i quali tutti sono abituati ad avere a che fare. Possiamo affermare con certezza che nessun lettore rimarrà indifferente davanti a questo libro, tale è la forza e l’intensità del suo contenuto. Dire questo, è già un bel dire in un mondo pieno di presepi collettivi, di ideologie interessate e tendenziose, di manipolatori e in definitiva, di interessi spuri e di mediocrità. E’ dunque un testo per animi nobili e persone intelligenti, pronte a guardare la vita e il mistero con la libertà delle menti più inquiete e scrutatrici dell’occulto, senza dogmi, senza moralismi di convenienza, senza sotterfugi.
Combat Hapkido
UNA RE-VISITA IL DIVARIO DI GENERE Testo: la Maestra Trina Pellegrini
In un recente numero della rivista Budo International, c'era un articolo scritto da mio marito, Grandmaster John Pellegrini, dal titolo "Affrontare il divario di genere". Mentre sentivo che era ben scritto e ho accettato con la maggior parte di quello che ha detto, credo che una discussione su questo importante argomento di Arti Marziali possa beneficiare dal punto di vista di una donna. Infatti lo richiede. Ma permettetemi di essere assolutamente chiara; con questo non intendo dire che "solo" una donna sia in grado di capire o abbia il diritto di discutere il soggetto di “donne-nelle-Arti Marziali” o “auto-difesa-per-la-donna”. Si tratta semplicemente di un a p p r oc c io log ic o e in te llig e n te a u n p r oble m a s p e s s o e m ot ivo, c a r ic o di incomprensioni, nozioni preconcette, sfiducia e una assurda correttezza politica.
Combat Hapkido
T
uttavia, prima di iniziare a condividere le mie opinioni in materia, credo che i lettori meritino di sapere un po' di più su di me e le mie qualifiche in questa zona e rimuovere ogni dubbio persistente che io senta il diritto di parlare di questo problema dal semplice fatto di essere sposata con una celebrità internazionale delle Arti Marziali. Sono stata coinvolta nelle Arti Marziali per 25 anni, praticando Taekwondo, Tai Chi e, naturalmente, Combat Hapkido. Nel corso degli anni, ho viaggiato molto con mio marito a molti dei suoi seminari e ho anche partecipato a molti seminari condotti da esperti di auto-difesa e famosi maestri di Arti Marziali. E, guarda caso, ho anche vissuto due situazioni reali in cui sono stata attaccata e ho dovuto usare le mie abilità nelle Arti Marziali per difendere me stessa (con successo!). In altre parole, ho pagato le mie quote e guadagnato il mio diritto di discutere di questo argomento con una certa autorità. Due anni fa, ho sentito che era il momento di strutturare e di introdurre un nuovo programma che rispondesse alle sfide specifiche affrontate dalle donne. Così, ho sviluppato e lanciato un nuovo concetto di auto-difesa "per sole donne" chiamato "TRU". Il nome è un acronimo che sta per "Trained-Ready-Unafraid" (Addestrata-Pronta-Senza paura). Ho immaginato questo progetto per renderlo molto più di un grande programma di tecniche pratiche, efficaci, realistiche e facili da imparare per le donne. Dopo tutto, ci sono molti Istruttori (uomini e donne) ben qualificati e con esperienza in tutto il mondo, che stanno insegnando corsi di "autodifesa per le donne". Volevo andare
oltre e creare una network intelligente e sicura di risorse a cui le donne potrebbero accedere per trovare le risposte a problemi specifici, individuare i prodotti e servizi di interesse, e connettersi con altre donne che condividessero le stesse preoccupazioni circa la protezione personale e la sicurezza. Ho deciso che TRU doveva essere informativo, utile, prezioso e anche divertente, quindi, il programma doveva includere parecchi componenti diversi: 1. Un BLOG emozionante, www.unafraidwomen.com, dove le donne avrebbero trovato informazioni e risorse su prodotti e servizi legati alla sicurezza delle donne, protezione personale e benessere. Inoltre articolo pertinente, libri e seminari su temi come la violenza domestica, statistiche sulla criminalità, problemi medici e legali, e sicurezza nei viaggi. Il blog è anche un forum dove si può condividere esperienze, collegarsi con altre persone con interessi comuni, porre domande e richiedere consigli su situazioni specifiche. 2. ALLENAMENTO DI AUTO-DIFESA PER LE DONNE. Ovviamente, questo è al centro di ciò che siamo e ciò che facciamo. Il Sistema "TRU" è promosso in tutto il mondo, e le donne di tutte le età, abilità e posizione sociale sono invitate
e incoraggiate a partecipare a seminari, corsi, ritiri e altri eventi che includono attività fisiche e allenamenti pratici di auto-difesa. 3. CERTIFICAZIONE D'ISTRUTTORE PER LE DONNE. Questo sarà un'importante parte della nostra missione. Vogliamo creare una vasta squadra internazionale di istruttori di sesso femminile dovutamente qualificate, esperte e competenti di insegnare il sistema TRU in tutto il mondo. Oltre alla ricompensa personale di sapere che ciò che loro insegnino ridurrà la violenza contro le donne e
potenzialmente salverà vite umane, il nostro sistema offre anche interessanti opportunità professionali e di business. Grazie all'integrazione di questi 3 componenti, credo che TRU sarà una forza positiva impegnata e dedicata a l'empowerment delle donne, impedendone la vittimizzazione e insegnando loro a reagire, in modo realistico ed efficace. Tuttavia, questa discussione non sarebbe completa se non rivolgo l'obiezione più comune sollevata da molti artisti marziali ed "esperti" dell'autodifesa contro i programmi di sole donne, come TRU. L'obiezione in realtà consiste di due punti separati, validi e legittimi: 1) Le donne non hanno "bisogno" di imparare da un istruttore di sesso femminile. Purché l'insegnante sia qualificato e competente, il genere non dovrebbe importare. 2) La formazione per le donne è più realistica in un ambiente misto, con compagni d'allenamento maschili. Dopo tutto, statisticamente, ci saranno molto più probabilità di essere attaccate o aggredite da un uomo. Come ho detto, entrambi i punti sono validi e generalmente veri. Ma è proprio qui che la comprensione unica e prospettiva molto personale di una donna possa presentare altri aspetti più sottili (oppure "nascosti" o non detti) di questo problema. Certo, non tutte le donne hanno "bisogno" o vogliono un istruttore di sesso femminile. Ma nel corso di molti anni di esperienza, ho anche scoperto che molte donne si sentono intimidite da un istruttore di sesso maschile. Possono anche sentire che la sua dimensione (di solito) più grande e più forte, e il suo corpo muscoloso, sia un vantaggio che lo rende facile per lui per eseguire tecniche e sconfiggere i cattivi. Se una donna osserva una femmina più piccola eseguire le tecniche con facilità, è più fattibile che si senta identificata con l'istruttore e CREDA che anche lei possa imparare a combattere. In alcuni casi, le donne possono essere scoraggiate dall'atteggiamento eccessivamente "maschio" del docente o si sentono a disagio con il suo comportamento "militarista" aggressivo. Quindi, per tutte queste ragioni, PIÙ istruttori femminili attireranno PIÙ donne alle Arti Marziali e le manterranno coinvolte nell'allenamento di autodifesa. E non dimentichiamo, che un altro risultato positivo di attirare più donne è che alcuni di loro diventeranno istruttori futuri e ... attireranno più donne! Per quanto riguarda i benefici evidenti e innegabili della formazione di donne con compagni di sesso maschile, va benissimo per la maggior parte delle donne che non abbiano vissuto nel passato (oppure nel presente) il grave trauma emotivo e psicologico che rappresenta l'abuso, la violenza fisica e altre situazioni estremamente negative in cui sono coinvolti gli uomini. La maggior parte delle donne che sono state vittime, a volte brutalmente, da uomini, rimangono in uno stato emotivo molto fragile e delicato per un lungo periodo di tempo (spesso per
sempre) e, benché loro possano apparire bene ed essere in grado di funzionare normalmente nella società di tutti i gior ni, portano cicatrici psicologiche e traumi che possono essere meglio comprese e adeguatamente gestiti da un'altra donna. Il dolore e la paura possono improvvisamente riemergere e orribili flashback possono essere facilmente attivati ??dal contatto fisico con un compagno d'allenamento di sesso maschile. Si tratta di una possibilità particolarmente reale e pericolosa durante l'allenamento che coinvolge lotta a terra, strangolamenti, abbracci orso (bear hug) e altre tecniche a stretto contatto. Ecco perché ritengo che dovremmo offrire classi "solo per le donne", seminari e corsi per quelle donne che ne abbiano bisogno, o semplicemente preferiscano un ambiente di formazione non minaccioso, sicuro e che comprenda tutte le donne. Sono sicura che molti istruttori di arti marziali non saranno d'accordo con le opinioni espresse da me in questo articolo, ma, essendo una donna che ha studiato questo argomento per molti anni, vi posso assicurare che i fatti sono dalla mia parte: ci sono milioni di donne nel mondo che non hanno mai messo piede in una scuola di arti marziali o un seminario di auto-difesa, perché l'istruttore è stato un uomo. E mi chiedo: che cosa c'è di sbagliato con certificare una nuova generazione di donne Istruttori e raggiungere ogni donna che voglia imparare a proteggere se stessa in un ambiente della sua scelta?
Minou Risso
mail: budo.cinturanera@gmail.com
Il Programma Kyusho Tactical Control (KTCP) è stato progettato per controllare la scalata dei conflitti attraverso la ricerca giuridica e medica, spiegamento tattico, test sul campo e coordinamento. Questo programma è stato progettato appositamente, ma non esclusivamente, per le Forze dell'Ordine Pubblico, Sicurezza, Emergenza, Guardia Costiera, Militari, Agenzie Governative, Escort e sicurezza personale. Questo modulo base è costituito da un insieme di 12 obiettivi principali integrati in 4 moduli di controllo della scalata di forza. Ci sono numerose strutture deboli nel corpo umano che possono essere utilizzate da un agente per ottenere semplicemente il controllo di un individuo, più efficienti rispetto al tradizionale utilizzo della forza come indica il protocollo. Di là dalla fase di ordine verbale, in una situazione di crescente conflitto, è in questi punti Kyusho (vitale) dove l'agente può fare uso dei sistemi interni di controllo fisico, come i nervi, la struttura dei tendini e i naturali riflessi nervosi del corpo. Non richiede grande forza nemmeno un complesso controllo motore o la vista, soggetti di fallimento in stati di alta adrenalina. Questa informazione è dedicata ai membri coraggiosi e resistenti delle Agenzie in tutto il mondo. Grazie per quello che fate!
REF.: • KYUSHO 22
Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
ORDINALA A:
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REF.: • LEVI LEVI8
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"Questo DVD si concentra sulle armi da taglio, per conoscere e comprendere tutti i pericoli che queste comportano, e il suo tema principale è la priorità. L'accento principale nella formazione con un'arma da taglio deve essere messo nei rischi associati con tali armi. Il grande pericolo di queste armi è reale, e deve essere trattato come tale. Ciò significa sapere dove stabilire la priorità nella vostra formazione in modo che sia uno strumento di sopravvivenza, se si presenta una situazione del genere. Affrontiamolo, sei tu chi deve sopravvivere, non è il tuo allenatore, lui ti aiuta ad allenare i tuoi obiettivi, ma non è il tuo obiettivo. Le priorità d'allenamento che uso in Latosa-Escrima sono le seguenti: la realtà, la tecnica e gli esercizi. Realtà: È la comprensione di esattamente ciò che potrebbe accadere e dei pericoli quando si utilizza o si affronta un'arma da taglio. Esercizi:. La maggior parte di essi sono utilizzati per sviluppare e migliorare le capacità di movimento utilizzate nell'applicazione tecnica. L'accento in quest’Allenamento con Armi da Taglio deve mettersi nella corretta posizione e nella priorità di sviluppare voi stessi per una situazione del genere. La tecnica non ti darà le competenze per far fronte a un'arma da taglio, ti darà solo lo scenario di come potrebbe funzionare. Non confondere gli esercizi e le tecniche con il sistema, questi sono solo strumenti per sviluppare le tue abilità.
REF.: • LAT-3
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