Un praticante Kali guarda un attacco come un pugno, non tanto come un attacco, ma come un obiettivo che viene offerto e deve essere distrutto sistematicamente attraverso immobilizzazioni e attacchi. Questo non è troppo lontano dal modo di pensare di Kyusho tranne che le strutture sulle quali puntiamo sono inter ni e non ester ni. Così aggiungendo l'arte più esterna più del Kali e il Trapping, stiamo influendo in una gamma ancora più ampia nella stasi umana. Kyusho è uno studio dell'anatomia umana, non è un Arte Marziale (anche se potrebbe ed è stato evidenziato come uno di loro), ma il suo utilizzo con o in un Arte Marziale è naturale, e aggiunge una maggiore dimensione. Così può essere integrato facilmente ed efficacemente in qualsiasi stile di Arte Marziale. Il praticante Kali armato con la conoscenza di Kyusho può portare la pratica del Kali ad una prospettiva completamente più profonda. In questo secondo volume vi mostreremo gli obiettivi inerenti o possibili de Kyusho nella testa, utilizzando le azioni delle stesse trappole di braccio che appaiono sul primo DVD. Un lavoro di collaborazione del Maestro di Kali Raffi Derderian e il Maestro Evan Pantazi.
REF.: • DVD/KYUSHO 25
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ORDINALA A:
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“La libertà, Sancho, è uno dei doni più preziosi che il Cielo diede agli uomini; non ha eguali il tesoro che racchiude la terra e il mare: per la libertà così come per l’onore, si può e si deve osare la vita”.
“Colui che non vuol ragionare è un fanatico; colui che non sa ragionare è un pazzo; colui che che non osa ragionare è uno schiavo”. William Drumond
Miguel de Cervantes
bbiamo avuto un’estate calda, in molti sensi. La somma degli avvenimenti apparentemente sconnessi, mostra tuttavia come dietro la scena si stia componendo un'opera coerente, che racchiude, attraverso messaggi ripetitivi, una linea argomentativa ben definita. Tra eclissi, sfide di Urano, Plutone che spazza via quanto di stabilito... la climatologia energetica si è ispessita. Le energie girano libere e si gustano gli estremi. Brutti tempi per la tempra, la sensatezza e la saggezza; buoni per il populismo, l'ignoranza e la violenza. Gli "involucri morti" devono rompersi affinché qualcosa di nuovo nasca e questo è sempre doloroso, a volte perfino atroce, incontrollato, funesto. Populismi a buon mercato a sinistra e a destra si sfregano le mani in acque agitate, a vedere chi rimane con più parte della torta; la gente è stufa e le soluzioni facili del tipo “andiamo a costruire un muro con il Messico" trovano ascolto, perché l’Occidente non vede uscita alla sua offerta e ai suoi modelli di vita; le classi medie si dimezzano e mentre il novantanove percento di esse inesorabilmente cade, solo l’un percento si alza verso l’alto, verso il gruppo dell'oscena abbondanza, là dove le vacche ingrassano come ippopotami, nel paradiso (decisamente fiscale)... Nessuno “metterà il sonaglio a questo gatto”, perché questo gatto graffia e fa la guardia al proprio. Sono segni dei tempi: la corda si tende perché tutto si sta polarizzando e perché nessuno vuol dire la verità, perché questa è funesta e lungi dall’essere incoraggiante e illuminata dalla forza della sua stessa luce, troverebbe non solo uditi sordi, ma bensì struzzi che nascondono la testa sottoterra. L’Occidente e la sua cultura cadono così come sono e, nel migliore dei casi, volgono in qualcosa di nuovo che ancora non è nato ma che oramai non sarà più quello che fu. L'asse centrale della terra gira verso la Cina, perché il "tutto vale" che ora sta andando e che si trova nel DNA dei tempi, là è già installato poiché di serie. Secoli di mandarini schiavisti, imperatori e tiranni fanno scuola ... tutto fa l’uomo. Cattivo momento è questo che stiamo attraversando su questa terra di nessuno dove, come dice il saggio, "non conviene rimanerci molto a lungo"; qui regnano i filibustieri, i profittatori, i bugiardi e i venditori di fumo, quelli che sanno dire alla gente quello che vuol sentirsi
A
dire e non quello che può essere, e questo è semplice come il manico di un secchio: nessuno dà, né darà mai “un duro per quattro pesetas”... ma, debilitate come sono le masse, cullate nell'oppiaceo sonno del BENE STARE, (invece che del BENE FARE o del BENE ESSERE), poco possiamo chiedere di più al gregge sennonché beli piagnucolando verso il mattatoio. Era da molto tempo che non esprimevo le mie opinioni su quello che accade socialmente, lo feci anni fa nei miei precedenti libri e devo dire che sinceramente mi dispiace di avere avuto ragione in tutto. Consumai allora le mie energie avvisando, segnalando, richiamando all’"Ordine", ad avere criterio... ero molto più giovane ma non idiota, già allora vidi battaglia persa; tutto dovrebbe necessariamente peggiorare molto prima di migliorare; da allora mi sono concentrato su ciò che è tangibile e alla mia portata, su ciò che riguarda me e il mio intorno, e su quello che è importante ma che è sempre invisibile, cioè, l’occulto e lo spirituale. Questo sarà il mio sentiero e in esso mi troverete; ciononostante, senz’altra intenzione che quella di conversare come chi commenta il tempo, non posso resistere (vecchie abitudini non muoiono mai del tutto) nel condividere con voi il disagio della tempesta che ci è arrivata addosso quest’Estate... Una volta ero quel metereologo che avvisa di quello che sta per arrivare; ora sono come l'agricoltore che si siede al sicuro ad aspettare il temporale, attento semplicemente che questa volta il nuvolone delle grandini non lo sorprenda allo scoperto. Non posso evitare di avvertire: badate ai canti di sirena, ai falsi profeti, alle scorciatoie facili, perché non solo “non c'è scorciatoia senza lavoro”, ma anche non tutte le strade portano a Roma, anzi ... alcune vanno dirette all'inferno che credetemi, esiste ed è qui, molto vicino... e la fragile virtù dei nostri risultati può precipitare con un solo passo falso. La libertà è una conquista molto preziosa, un terreno di coltura senza eguali, il banco di prova che fa sì che tutto cambi. Quello che abbiamo non sarà perfetto ma, guardate al vostro lato e vedrete che le alternative... semplicemente fanno schifo. Si sta globalizzando tutto, a partire dal peggio. In ogni caso i vasi comunicanti, una volta aperte le saracinesche che li separavano, fanno sì che chi stava sopra scenda e chi sotto salga. Ma, nel primo momento in cui gli argini si rompono che avremo? Onde! Sì ... perché questa... solita Estate che stiamo vivendo... è così già da alcuni anni!
Traduzione: Chiara Bertelli
“Badate ai canti di sirena, ai falsi profeti, alle scorciatoie facili, perché non solo “non c'è scorciatoia senza lavoro”, ma anche non tutte le strade portano a Roma... ”.
“La fragile virtù dei nostri risultati può precipitare con un solo passo falso. La libertà è una conquista molto preziosa, un terreno di coltivazione senza eguali, il banco di prova che fa sì che tutto cambi. Quello che abbiamo non sarà perfetto ma, guardate al vostro lato e vedrete che le alternative... semplicemente fanno schifo...”.
Grandi Figure SEMPLICEMENTE IL PIÙ GRANDE Il venerdì 3 giugno, "Dopo 32 anni di lotta contro il Morbo di Parkinson, Cassius Marcellus Clay, alias Muhammad Ali, è morto all'età di 74 anni", ha comunicato il suo portavoce, Bob Gunnell. I funerali del pugile più famoso del mondo si sono svolti nella sua città natale, Louisville (Kentucky) il venerdi 10 giugno. "La famiglia di Ali vuole ringraziare tutti coloro che lo accompagnano con i loro pensieri, le preghiere e il sostegno, e richiede anche il rispetto alla sua inmità.", concluse il comunicato. Muhammad Ali è morto in un ospedale di Phoenix (Arizona) a 74 anni, dopo essere stato ricoverato in quella settimana. Ore prima, una fonte vicina alla famiglia aveva confermato all'agenzia di informazioni AFP che Ali si trovava in "gravi condizioni di salute". Il giorno prima della sua morte, l'ex campione è stato ricoverato in un ospedale di Phoenix dopo aver sofferto problemi respiratori, secondo le informazioni fornite da Bob Gunnel, attraverso un comunicato ufficiale. In esso, ha spiegato che Ali aveva difficoltà a respirare ed i dottori già stavano trattandolo. Da anni, Muhammad Ali passava la maggior parte del tempo nella sua residenza in Phoenix, dove le condizioni climatiche erano le più adeguate per la sua delicata salute. Dopo il suo ricovero in ospedale, il portavoce della famiglia indicò che Ali riceveva attenzione medica come precauzione, quindi ci si aspettava che la sua permanenza nel centro ospitale fosse molto breve. "Ali viene trattato dalla sua squadra di dottori ed è in buona condizione", Gunnell puntualizzò. Ali si vedeva sempre più debole nelle sue apparizioni pubbliche, l'ultima delle quali ha avuto luogo il 9 aprile a Phoenix per la Cena Annuale delle Celebrità della Boxe (Boxing Celebrities Annual Dinner), che raccoglie fondi per il trattamento del Morbo di Parkinson.
Testo e foto: Pedro Conde
Il più Grande!
Nonostante i suoi problemi di salute, nessuno presagiva una fine così tragica in un termine di tempo così breve. Muhammad Ali fu per il pugilato quello che Bruce Lee per le Arti Marziali, cioè, la sua grande icona, indiscutibilmente. Un campione con tale carisma e tecnica che ha segnato una generazione, non solo per il suo modo di combattere, anche come leader indiscusso per la sua razza, e la cui vita è stata così eccitante come i suoi combattimenti. Serva questo articolo biografico come un tributo, perché come diceva Ali stesso: "Sono stufo di dirti che io sono il più grande. D'ora in poi, sarai tu chi lo dica..." Di solito in tutte le arti e le scienze si distingue qualcuno di emblematico che cambia tutto ed è ricordato dalle generazioni successive. In fisica fu Albert Einstein, nelle arti marziali Bruce Lee e nel pugilato è stato indiscutibilmente Mohamed Ali. Secondo quello che dicono gli esperti del genere, dei dieci storici combattimenti di pugilato più importanti per la loro trascendenza e qualità, sette ebbero come protagonista Ali. Oggi da questa tribuna Marziale rendiamo il giusto omaggio a chi fu il migliore di tutti, un
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Biografia
reportage di un esperto oltre che eccellente reporter, Pedro Conde. Mohamed Ali nacque a Louisville (Kentucky), il 17 gennaio 1942. Fu battezzato con il nome di Cassius Marcellus Clay, nome che poi cambierà a causa delle sue idee religiose. La sua infanzia non fu dura, dal momento che la trascorse in un quartiere di persone in un certo senso agiate, era anche normale leggere il cognome Clay su alcuni camion di trasporto. Forse qui radica la grande differenza tra lui e gli altri pugili: Cassius Clay entrò in questo sport per passione, non per necessità, anche se non gli sarebbe dispiaciuto ottenere fama e denaro con esso. Joe Martin, uno dei tanti poliziotti che pattugliavano Louisville, era proprietario della palestra Columbia, dove i ragazzi della città si allenavano con i scarsi mezzi a loro disposizione, attaccando sacchi pieni di rattoppi e realizzando lotte con dei guantoni che per la loro taglia (once) li facevano apparire ancora più piccoli. Questo agente di polizia fu fondamentale per la carriera del pugile, forse una delle poche persone alle quali Ali deve una parte del suo successo. Martin ricorda ancora nei minimi dettagli quel giorno d’estate del 1954, quando un ragazzo magrolino di 12 anni entrò nella sua palestra. Il piccolo Cassius Marcellus Clay aveva gli occhi pieni di lacrime, piangeva perché qualcuno gli aveva rubato la bicicletta da 60 dollari che suo padre gli aveva comprato appena due giorni prima. Martin lasciò quello che stava facendo e si inginocchiò vicino al ragazzo per consolarlo. Quando il piccolo smise di raccontare la sua storia disse qualcosa che lo impressionò: “Se prendo il ragazzo che mi ha rubato la bicicletta, gli do una bella lezione!”. Martin gli rispose che prima di provare ad attaccare qualcuno, avrebbe dovuto imparare a lottare... Questo fu l’inizio della relazione che sarebbe durata sei anni tra Cassius Clay e Joe Martin. Cassius diventò un ragazzo della palestra Columbia. Joe Martin era molto severo nella sua palestra, le sue parole erano legge: “Se dico che fuori sta piovendo, non voglio vedere nessuno affacciarsi alla finestra per vedere se è vero”. Cassius mangiava e dormiva in casa dei suoi genitori, dove riceveva amore e affetto, ma viveva letteralmente nella palestra, dove badava a quello che gli dicevano e imparava... “Io feci in modo che lui e suo fratello Rudy imparassero che cos’è la disciplina”, ricorda Martin. Il giovane pugile partecipava a tutte le serate che, nella categoria dilettanti, il suo allenatore organizzava tutte le settimane. Presto fu conosciuto nelle strade di Louisville come “il ragazzo dalle mani veloci”. Le sue
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vittorie sui ring gli diedero una certa fama, ma non per questo cambiò il suo rapporto con l’allenatore. “Quel ragazzo parlava in continuazione - ricorda Martin-. A volte dovevo gridare per farlo tacere. Se non lo faceva, gli davo una sberla. Aveva bisogno che gli ricordassero in continuazione che cosa è la disciplina”. Anni dopo, quando Cassius era sul punto di ottenere il titolo di Campione del Mondo nella categoria dei Pesi Massimi, Martin si trovava a Miami per vederlo mentre si allenava. Il suo allenatore di allora, Angelo Dundee, tentò di mettere a Clay la sua vestaglia, Cassius lo spinse. “Se l’avesse fatto a me – dice Martin – gli avrei puntato alla testa la canna di una pistola...”. C’era più di una ragione perché Martin dicesse quelle parole, poiché è certo che oltre ad aiutare Cassius ad avere un po’ di disciplina, lo preparò coscienziosamente per i Giochi Olimpici tenutisi a Roma nel 1960, dove ottenne la medaglia d’Oro nella categoria dei mediomassimi. Clay si sentì emozionato per tutto questo. Aveva vinto il primo premio, mentre suonava l’inno americano e riceveva gli applausi, le felicitazioni e altre dimostrazioni di affetto da parte dei suoi connazionali.
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Clay si rese conto di trovarsi in un momento ottimale per poter ottenere quello che si era prefissato, aveva ottenuto fama e successo che non si aspettava, sentiva che dietro di lui c’era una montagna di gente che lo avrebbe appoggiato in maniera incondizionata. Tutto era dimostrazione di patriottismo davanti alla sua vittoria... Al suo ritorno negli Stati Uniti, l’accoglienza fu pazzesca, grandiosa. Ma quando arrivò a Louisville le cose cambiarono. Un giorno andò con alcuni amici in un ristorante e gli fu negato l’ingresso perché era nero. Questo fatto, unito ad altri, lo portarono a rendersi conto della realtà: quell’enorme delusione non aveva in lui precedenti... aveva creduto che con la medaglia d’oro i problemi razziali fossero terminati per lui. Illuso! Quando vinse la medaglia si ripromise che l’avrebbe portata sempre; ma quando accaddero questa serie di avvenimenti, si vergognò. Aveva rappresentato un Paese che credeva diverso, un Paese dove esisteva l’uguaglianza tra razze e credi, ma quella era solo un’illusione. Per questo gettò la sua medaglia nel fiume Ohio... Non aveva rappresentato gli Stati Uniti per questo! Oltre a questo prezioso trofeo, aveva anche ottenuto il titolo Golden Gloves, massimo premio della categoria dilettanti, e tutti gli avevano pronosticato che lo attendeva un brillante futuro nella categoria professionisti. Martin dava per scontato che quando sarebbe passato a quella categoria avrebbe continuato sotto la sua tutela; ma lo deluse, quello che fece fu iscriversi in un sindacato formato da 11 uomini d’affari per 10.000 dollari, un salario garantito di 4.000 dollari all’anno per i primi due anni e 6.000 per i successivi 6 anni.
William Faversham, dirigente di una importante compagnia di alcool, era il capo del sindacato. Uomo perspicace e comprensivo, Faversham voleva che Cassius avesse una certa sicurezza finanziaria. “Non vogliamo che finisca come Joe Louis, una parte di tutti i suoi guadagni sarà destinata a un fondo di pensione che non potrà usare fino ai 35 anni d’età o quando smetta di fare pugilato e ci preoccuperemo che gli siano pagati in modo debito”. Per il suo ex allenatore questo fu un colpo basso, il criterio di questi era molto lontano da quello che pensava Clay. Martin vedeva solo dodici uomini d’affari che pensavano fosse un buon investimento, nel quale
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investendo alcuni dollari potevano diventare milionari, degli intrusi che si sarebbero approfittati del sudore del suo lavoro. Naturalmente era da scartare l’idea che i loro fini fossero altruistici... Bill Faversham, che conosce Clay meglio di chiunque altro, dichiarò una volta: “In generale, il mondo gli fa paura, ma in particolare quello che lo spaventa di più è essere Cassius Clay. Dovete sapere che non ha una punta di malvagità. La sua idea di passare un momento piacevole si basa su quattro palline di gelato e un succo all’arancia”. Una volta consacrato come pugile abbandonò quel sindacato e Bill. Si convertì all’Islam, cambiando il suo nome in Mohamed Ali. Da allora non vuole più sentire il nome di Cassius Clay perché lo considera un nome da “schiavo”. Le sue strane idee così come il nome con cui si fa chiamare poco importano, la cosa importante è l’incredibile traccia che ha lasciato all’interno dello sport professionale. Questo giovane fanfarone che catturava l’attenzione del pubblico recitando le sue poesie e predicendo l’assalto nel quale avrebbe messo K.O. il suo rivale, era tacciato di essere un pagliaccio e sarebbe scomparso in modo tanto rapido e fugace così come aveva fatto irruzione nel mondo del pugilato. Ma il fanfarone non perse mai un combattimento e i suoi rivali di solito venivano messi K.O. esattamente nel momento in cui aveva annunciato. Poiché i suoi “pronostici” si realizzavano quasi sempre, si formò intorno a lui una certa aura di invincibilità e si cominciò a dire che Mohamed Ali era migliore di qualsiasi leggendario campione: Johnson, Dempsey, Louis ecc... Alì era definito come il miglior pugile della storia e lui non lo smentiva. Bill Favershan e il sindacato assunsero un esperto allenatore perché lo allenasse. Questi non era altri che il leggendario Angelo Dundee. Le sue direttrici erano molto concrete: “Fare di lui un campione e tenerlo lontano da qualsiasi tipo di problema”. Dundee guadagnava poco, perché sperava di ottenere grandi paghe in futuro ma, finché queste non arrivavano, prendeva solo 125 dollari a settimana. Quando il lottatore non si allenava, Angelo non guadagnava
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niente, ma i gior ni delle grandi remunerazioni arrivarono, così come Dundee aveva pronosticato. Era un buon affare per un piccolo allenatore, che aveva una certa reputazione per il fatto di mantenere i suoi lottatori contenti anche durante i duri allenamenti. Angelo e Clay si erano conosciuti prima di unirsi per il gruppo Faversham. Dundee ricorda ancora il loro primo incontro: “Nel 1957 mi trovavo a Louisville con Willie Pastrano. Willie era il campione del mondo dei pesi mediomassimi. Eravamo nella camera d’albergo e suonò il telefono. Risposi e riuscii a distinguere dall’altra parte la voce di un ragazzo. Mi disse il suo nome: Cassius Marcellus Clay e disse che aveva vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi. Mi chiese se poteva salire in camera per mostrarmela. Non smetteva di parlare, mi diceva una montagna di cose su di me e su tutti i miei lottatori, aggiungendo che mi conosceva attraverso la televisione. Ordinai al ragazzo di tacere per un minuto, poi dissi a Pastrano che c’era un pazzo di sotto che voleva salire ed egli rispose: “Lascialo salire”. Cassius salì con il fratello Rudy. Restarono circa tre ore e per tutto il tempo chiedeva a Pastrano: “Quante miglia corri al giorno? Cosa mangi a pranzo prima di una lotta? Quanto succo di arancia bevi quando ti alleni?” ecc... Clay e Pastrano iniziarono a beccarsi fin dall’inizio. Si volevano veramente dare fastidio. Cassius mi chiese che gli permettessi di lottare con lui, gli dissi di chiederglielo. Willie diede il suo consenso e così il gior no seguente lottarono nella palestra Columbia di Joe Martin. Clay sembrava immenso e Willie niente male. Lottarono solo per un round, perché non li lasciai proseguire. Dissi a Willie che non era in forma, che era meglio lasciar perdere, adducendo alcune giustificazioni per quello che era successo. Ma lui non accettò nessuna delle mie scuse, dicendomi: “Angie, questo ragazzo è veramente bravo”. Sotto l’occhio vigile di Angelo Dundee, Clay imparò tutti i dettagli del pugilato, dall’allenamento fino al business che si
Grandi Figure muove intorno ad esso. Dundee era sorpreso dalla incredibile rapidità di questo giovane, ma lo era ancora di più dalla sua grande ambizione di diventare ricco e famoso. “Non riuscivo a toglierlo dalla palestra - diceva Dundee. Anche dopo aver spento le luci lo trovavi a esercitarsi con l’ombra. Voleva boxare con tutti quelli della palestra. Non gli importava se erano un peso mosca o un massimo, continuava a dire che aveva bisogno di allenarsi”. Nessun lottatore in tutta la storia si allenò più duramente di Clay. Arrivò a fare, in media, 160 round con sparring mentre preparava un combattimento di 8 round. La maggior parte dei lottatori faceva circa 50 round per ogni combattimento da 10. Il 20 ottobre 1960, Clay fece il suo debutto professionale, combattendo con il giovane Tommy Hunsacker, che era una roccia. L’incontro si tenne a Louisville. Nei successivi sei mesi boxò e ballò durante il percorso alle sue sei vittorie consecutive, cinque di esse per K.O. Nel giugno del 1961 Cassius e Dundee si trovavano a Las Vegas per realizzare un incontro da 10 round con Duke
Biografia Savedom. Il fatto che Cassius vincesse ai punti non fu una macchia nella sua carriera, quello che veramente appannò la sua immagine fu l’intervista che rilasciò prima del match. Con lui apparve il famoso lottatore di lotta libera Georgeous George. Questa sarebbe stata l’ultima volta che Cassius avrebbe permesso a qualcuno di togliergli la scena. Era affascinato dal modo con cui George parlava, da come si vestiva, dai suoi capelli biondi e soprattutto dal suo comportamento in generale. Restò molto affascinato da lui e andò a vederlo combattere la sera seguente. Ne restò ammaliato, ma anche di più dalla gente che andò a vedere l’uomo dai capelli d’oro. L’esperienza con George cambiò radicalmente la personalità di Clay e anche la sua vita. Cominciò a imitarlo. Non smetteva mai di parlare e di gloriarsi di quanto grande fosse. Modellò il suo profilo e cominciò a sorgere il nuovo Cassius. Il mondo non sarebbe mai più stato lo stesso. Continuò a vincere le lotte con dei margini molto comodi. Gli organizzatori di tutto il Paese iniziarono a osservare il ragazzo dalle mani veloci di Louisville, anche se era un po’ chiacchierone. Tuttavia, c’era un certo scetticismo, un fattore sconosciuto e imprevedibile. Sarebbe riuscito a incassare un colpo alla mandibola?
Avrebbe continuato a colpire una volta toccato o avrebbe cercato il corridoio più vicino e sarebbe scappato correndo? Fino a quel momento nessuno lo aveva ancora toccato duro... Le risposte arrivarono nel combattimento seguente contro Alex Miteff, un sudamericano veramente duro e poi con Sonny Banks, quello del colpo del serpente. Miteff, conosciuto per il suo brutale corpo a corpo, riempì di lividi le costole di Clay, ma lui incassò e continuò, abbattendolo al sesto round. La specialità di Sonny era mantenere a distanza l’avversario colpendolo con il pugno destro. Sonny ingannò Cassius poiché invece di colpirlo con la destra, gli diede di sinistro e Cassius cadde. Secondo Angelo Dundee e altri esperti di pugilato, era arrivato il momento della verità. Clay si sarebbe alzato o avrebbe aspettato il conto alla
rovescia? Appena Clay toccò terra, gli servì poco tempo per tornare in piedi. Dundee non solo si tranquillizzò, ma restò molto meravigliato. “Fu fantastico”, ricordava Angelo. Il sollievo di Dundee divenne godimento quando al 4° round Cassius atterrò Banks. Il 1962 fu un grande anno per Cassius. Ottenne sei K.O. in sei incontri. Prima di lottare con Archie Moore tirò fuori una delle sue famose rime: "I'll say it again, I've said it before. Archie Moore will fall in four" (“Lo dirò di nuovo, l’ho già detto prima: Archie Moore cadrà in quattro”). Il veterano Archie godeva di una grande reputazione nonostante lo stato avanzato della sua età, come aneddoto possiamo dire che questo pugile lottava già nella categoria professionale sette anni prima che Clay nascesse. Per questo, per i suoi detrattori, questo combattimento era solo un montaggio nel quale un
Gli sport di contatto, in generale, e la boxe, in particolare, hanno un debito impagabile con lui, almeno finchè vivrà nella memoria di tutti, rimarrà in vita... lunga vita al piÚ grande!!
professionista di grande prestigio ma ormai finito nella sua carriera pugilistica avrebbe fatto da trampolino di lancio per questa giovane promessa. I pronostici si compirono senza sorprese. Archie Moore cadde al quarto round. Le entrate dell’arena di Los Angeles toccarono un nuovo record in California: 182.599 dollari, con un addizionale di 223.455 dollari per trasmetterlo via cavo. In terza fila c’era il campione dei pesi massimi Sonny Liston. Quando il vittorioso Cassius si stava dirigendo agli spogliatoi, si trattenne e indicando con il suo dito il naso di Sonny gli disse: “Stai attento, piccolino. Ho bisogno di te, ti bastonerò come se fossi tuo padre”. Liston grugnì, alzò il pugno e gridò: “Vattene a dormire, ragazzo, prima che ti dia delle sculacciate”. Cassius attirava tutta l’attenzione ogni volta che lottava. La gente rideva delle sue poesie, ma restava veramente sorpresa ogni volta che si avverava quello che diceva. Tuttavia, Clay non era molto sicuro di quando sarebbe caduto Doug Jones. Da quando calpestò il Madison Square Garden la sera del 13 marzo 1963, cambiò opinione tre volte. Prima disse che sarebbe stato al terzo round, poi al sesto e più tardi avrebbe detto all’ottavo. Questa incertezza non piaceva ad Angelo Dundee. Dovevano uscirne. Angelo diede la risposta: “Gli misi un cerotto in bocca – ricorda Dundee – e gli fecero molte foto che uscirono in tutte le riviste. Si arrabbiò con me perché non poteva annunciare l’assalto, ma penso di aver fatto la cosa giusta”.
Grandi Figure
20/10/1960 Louísville, KY. Alí vs T. Hunsaker. (G.D.) 19/04/1961 Louisvílle, KY. AJí vs L. Clark. (K.O.) 22/07/1961 Louisville, KY. AJí vs A. Jhonson. (G.D.) 26/06/1961 Louisville, KY. AJí vs "Duke" Savedon g. (G.D.) 07/10/1961 Louísville, KY. AJí vs A. Miteff. (K.O.) 29/11!1961 Louísville, KY. Alivs W. Besmanoff. (T.K.O.) 10/02/1962 NewYork,NY. AJí vs S. Banks. (T.K.O.) 28/02/1962 Miami Beach, FLA. AJí vs D. Warner. (K.O.) 23/04/1962 Los Angeles, CA. Ali vs G. Logan. (K.O.) 19/05/1962 New York, NY. AJí vs B. Daníels. (T.K.O.) 20/07/1962 Los Angeles. CA. Ali vs A. Lavorante. (K.O.) 14/11/1962 Los Angeles, CA. Ali vs A. Moore. (K.O.) 24/01/1963 Píttsburgh, PA. Ali vs C. Powell. (K.O.) 13/03/1963 New York, NY. AJí vs D. Jones. (G.D.) 08/06/1963 London, Inglaterra. AJí vs H. Cooper. (T.K.O.) 25/02/1964 Míami Beach, CA. Ali vs S. Líston. (T.K.O.) 25/05/1965 Lewiston, ME. Ali vs S. Liston. (G.A.) 22/11/1965 Las Vegas, NEV. Alí vs F. Patterson. (K.O.) 29/03/1966 Toronto, ONT. Alí vs G. Chuvalo.(G.D.) 21/05/1966 London,Inglaterra. Ali vs H. Cooper. (K.O.) 06/08/1966 London, Inglaterra. AJí vs B. London. (K.O.) 10/09/1966 Frankfurt, Alemania. AJí vs K. Míldenton. (K.O.) 14/11/1966 Houston, TEX. AJí vs C. Williams. (K.O.) 06/02/1967 Houston, TEX. AJí vs E. Terrell. (G.D.) 22/03/1967 New York, NY. AJí vs Z. Folley. (K.O.) 26/1 0/1970 Atlanta,GA. Ali vs J. Ouarry. (T.K.O.) 07/12/1970 New York, NY. Alí vs O. Bonavena. (K.O.) 08/03/1971 New York, NY. Ali vs J. Frazier. (P.D.) 26/07/1971 Houston, TEX. Alí vs J. Ellís. (K.O.) 17/11/1971 Houston, TEX. Ali vs B. Mathís. (G.D.) 26/12/1971 Zurich, Suiza. Ali vs J. Blin. (K.O.) 01/04/1972 Tokyo, Japón. Ali vs M. Foster. (G.D.) O 1/05/1972 Vancouver, BC. Ali vs G. Chuvalo.(G.D.) 27/06/1972 Las Vegas, NEV. AJí vs J. Ouarry. (T.K.O.) 19/07/1972 Dublin, Irlanda. Ali vs "Biue" Lewis. (K.O.) 20/09/1972 New York, NY. AJí vs F. Patterson. (T.K.O.) 21/11/1972 South Lake Tahoe,NEV. Ali vs B. Foster. (K.O.) 14/02/1973 Las Vegas, NEV. AJí vs J. Bugner. (G.D.) 31/03/1973 San Diego,CA. Ali vs K. Norton. (P.D.) 10/09/1973 lnglewood, CA. Ali vs K. Norton. (G.D.) 20/10/1973 Jakarta, Indonesia. AJí vs R. Lubbers. (G.D.) 28/01/1974 New York, NY. Alí vs J. Frazíer. (G.D.) 30/10/1974 Kínshasa, Zaire. Alí vs G. Foreman. (K.O.) 24/03/1975 Ríchfíeld, OH. Ali vs C. Wepner. (T.K.O.) 16/05/1975 Las Vegas, NEV. Ali vs R. Lyle. (T.K.O.) 01/07/1975 Kuala Lumpur,Malasia. Ali vs J. Bugner. (G.D.) 01/10/1975 Ouezon City, Filípínas. AJí vs J. Frazíer. (T.K.O.) 20/02/1976 San Juan, PR. Alí vs J. P. Coopman. (K.O.) 30/04!1976 Landover, MD. Ali vs J. Young. (G.D.} 24/05/1976 Muních, Alemania. AJí vs R. Dunn. (K.O.) 26/09/1976 New York, NY. Ali vs K. Norton. (G.D.) 16/05/1977 Landover, MD. AJí vs A. Evangelista. (G.D.) 29/09/1977 New York, NY. Ali vs E. Shavers. (G.D.) 15/02/1978 Las Vegas, NEV. AJí VS L. Spinks.(P.D.) 15/09/1978 New Orleans,LA. Ali vs L. Spínks. (G.D.) 02/10/1980 Las Vegas, NEV. Ali vs L. Holmes. (P.A.) 11/12/1981 Nassau, Bahamas. AJí vs T. Berbick. (P.D.)
Grandi Figure Jones era ancora in piedi alla fine del decimo assalto, ma Clay vinse ai punti. Cassius segnò un altro record di audience nel giugno 1963 a Londra, Inghilterra. Ma avrebbe dovuto alzarsi dal tappeto prima di battere il miglior pugile inglese, Henry Cooper, al quinto assalto. Il gancio sinistro che atterrò Clay fu uno dei colpi più duri che dovette incassare in tutta la sua carriera. Fu il colpo del quale Dundee lo aveva avvisato. “Gli dissi di mantenersi fuori dalla portata della mano sinistra di Cooper - ricorda Angelo - ma lo imparò nel modo più duro”. Una volta tornato, Clay cambiò le sue critiche verso Sonny Liston in un modo molto più vistoso. Tentò di saltare sul ring a Las Vegas, prima che Sonny Liston battesse Floyd Patterson, come in un tentativo di attaccare il campione. Sonny volle rispondere a Clay, ma quattro poliziotti glielo impedirono. Allora Cassius prese il microfono del ring e insultò Liston chiamandolo da codardo a vecchio e brutto orso. Tutto questo faceva parte dello spettacolo precedente al combattimento che tutti stavano aspettando. La gente allora non scommetteva tanto su Cassius, si pensava che Liston fosse l’uomo che doveva chiudere la bocca a quel ragazzo. Alla fine arrivò il gran momento. Tutto quello per cui Cassius Marcellus Clay aveva lavorato e sognato da quando colpì per la prima volta il sacco nella palestra di Joe Martin, a Louisville, stava diventando realtà. Cassius era pronto per la sua grande prova. Si era preparato con coscienza: 1,95 metri di altezza, 100 chili di peso, muscoli lunghi e definiti e non un solo grammo di grasso nel suo corpo. Si stabilì che la grande lotta si disputasse la sera del 25 febbraio 1964, nel Convention Hall a Miami Beach, Florida. Prima di iniziare la serata, Clay si stava comportando in modo isterico, al punto che il medico incaricato del riconoscimento preliminare, Alexander Robins, era sul punto di squalificare Clay dall’evento, a causa del polso accelerato che presentava in quei momenti. Mentre suo fratello Rudy e il suo amico Sugar Ray Robinson, che erano arrivati fino a Miami per vedere se potevano aiutare in qualche modo Clay, tentavano di calmarlo, Liston si trovava comodamente seduto come una statua di pietra, assistendo a quello che più tardi avrebbe chiamato “il miglior spettacolo di circo che abbia mai visto”. La miriade di giornalisti provenienti da tutto il mondo, che si erano dati appuntamento a Miami, sembrava aspettare ansiosa davanti alla porta dello spogliatoio di Clay, quando scoccarono le dieci di sera. Il momento era arrivato. Quello che videro quando la porta si aprì li lasciò attoniti: Clay appariva con un’espressione di assoluta calma e quello che mostrava la sua faccia non denotava nessuna traccia di inquietudine. Uno
Grandi Figure dei tanti giornalisti disse: “Devono averlo drogato per tirarlo fuori dallo spogliatoio”. Clay schivava i colpi di Liston e arrivava con grande facilità alla cintola quando Liston tentava il corpo a corpo. Nel secondo round, il sinistro di Cassius cominciò a bombardare il viso di Sonny, il naso e gli occhi. Ma nel quarto assalto, Clay iniziò a sfregarsi gli occhi, dava l’impressione che con nessuno dei due potesse vederci bene. Quando Cassius tornò al suo angolo alla fine del round, disse a Dundee che credeva di dover abbandonare: “Non riesco a vedere”. Dundee gli disse di calmarsi. Lavò gli occhi di Clay e quando la campana diede il via al quinto round, Dundee fece alzare Cassius e lo spinse per farlo uscire dall’angolo. Clay non si mosse fino a quando il bruciore agli occhi non sparì. L’arbitro Barney Felix avrebbe spiegato quanto vicino fosse a squalificare Clay:
“Quando suonò la campana dando inizio al quinto assalto, Clay sembrava non voler uscire. Io gli gridai: “Diamine, Clay, esci da lì”. Felix avrebbe aggiunto poi: “Se non fosse uscito in quel momento, avrei dato per chiuso l’incontro”. Meno di dieci minuti dopo Sonny Liston era finito, mentre Clay era esuberante e con voglia di combattere, ma il campione, cosciente di essersi ferito alla spalla sferrando un pugno, decise di non uscire e di abbandonare al settimo assalto. Dopo questo, Clay si rivolse al pubblico dicendo: “Sono il più grande”. Forse alimentata dalla stampa, sorse una campagna contro Clay, che a quei tempi era molto influenzato da un predicatore chiamato Malcom X, che era un musulmano che si consacrava interamente ad Allah e alla dottrina dell’Islam. La sua oratoria girava intorno all’oppressione che pativa la razza di colore negli Stati Uniti. Per molti
Biografia gruppi, tutte queste conversazioni erano qualcosa che attentava contro il sentire patriottico dei nordamericani, ma Malcom X trovò in Cassius Clay uno dei suoi più ferventi ammiratori. Ne era così influenzato che un giorno, dopo il suo combattimento con Sonny Liston, confermò al mondo quello che fino ad allora era stata una voce: era diventato un musulmano nero e il suo nome “autentico” era Mohamed Ali. “Non voglio che nessuno mi chiami più con il mio nome da schiavo, mai più”. Malcom X morì assassinato. Clay si sentì un po’ sconcertato fino a quando non incontrò un altro predicatore chiamato Elijah Mohammad, ultimo messaggero del “Found Nation of Islam”. Dopo il combattimento con Liston avrebbe lottato a Las Vegas contro Floyd Patterson in dodici round, finché quest’ultimo non cadde per K.O. A Toronto avrebbe affrontato il 29 marzo 1966 George Chuvalo, che vinse per decisione unanime dopo 15 round. Dopo il combattimento Ali avrebbe dichiarato: “La testa di Chuvalo è stata la cosa più dura che abbia mai colpito”. Il 21 maggio dello stesso anno, a Londra, avrebbe poi combattuto contro Henry Cooper, che sconfisse al sesto round e che finì con un occhio gonfio di sangue. Brian London sarebbe stato un altro pugile a cadere sotto il peso dei pugni di Ali il 6 agosto 1966, al terzo round. In un tour che lo portò in Europa, a settembre dello stesso anno, ebbe l’opportunità di lottare contro Karl Mildenberger, che mise K.O. al 12° round. Il 14 novembre a Houston (Texas) mandò al tappeto Cleveland Williams al terzo assalto. “Forse ora sarò considerato un buon lottatore” – disse Clay. Il 6 febbraio 1967, sempre a Houston, lottò contro Ernie Terrell, Campione della WBA. Questo pugile non riconosceva il cambiamento di nome di Mohamed Ali e fece diverse dichiarazioni ironiche sulle sue credenze. Questo irritò enormemente Ali, per cui durante tutto il combattimento non smetteva di chiedergli: “Qual è il mio nome?”, mentre non smetteva di colpirlo e umiliarlo sul ring. Si crede che Clay non volle forzare il K.O. per dare a Terrel una sonora batosta. Poco tempo dopo, Ali fu chiamato per fare il servizio militare, al quale si negò, venendo citato da un tribunale militare che il 15 maggio 1967 lo accusò di essere un obiettore di coscienza. Ali dichiarò: “Che cosa puoi darmi, America? Pretendi che faccia quello che dicono gli uomini bianchi, che vada a lottare contro gente che non conosco? Vuoi che ottenga un po’ di libertà per altra gente mentre la mia gente non ha libertà in casa propria? Vuoi che tema l’uomo bianco, che vada a prendere un paio di fucili, che spari e uccida e allora mi daranno dieci medaglie, mi daranno delle pacche sulle spalle e mi diranno: ‘Bravo ragazzo, hai lottato per il tuo Paese...” A causa di questo episodio negativo, i Presidenti delle diverse associazioni di pugilato lo spogliarono del suo titolo di Campione Mondiale. A quei tempi fu l’unico modo per strapparglielo, poiché non esisteva nessun pugile che potesse sconfiggerlo. La sentenza del tribunale militare fu una condanna a cinque anni di prigione, cosa che lo tenne temporaneamente lontano dal pugilato. Tre anni dopo uscì sotto cauzione, tornando a reimpostare la sua carriera pugilistica, per molti ormai completamente chiusa, anche se Clay aveva la ferma convinzione e il proposito di tornare a ottenere quello che gli avevano strappato. Per questo dovette sconfiggere Jerrv Quarrv e Oscar Bonavena per disputare il campionato del mondo contro Joe frazier, l’8 marzo 1971, dove Ali perse a causa di un gancio sferrato da Frazier negli ultimi istanti del combattimento. Dopo si succedettero una serie di combattimenti tra i quali si distingue il suo incontro con Ken Norton, quando Ali dovette ritirarsi per avere la mandibola rotta a causa di un terribile pugno di Ken Norton. Questa fu una delle poche sconfitte della carriera di Ali. Con il tempo avrebbe avuto una rivincita con lo stesso pugile, nella quale ebbe modo di vincere solo ai punti. Foreman strappò il titolo mondiale a Frazier, quindi la rivincita tra questi e Alì dovette essere posticipata per un
Grandi Figure po’. L’obiettivo principale di Clay era conseguire il titolo. L’incontro tra i due si tenne a Kinshasa, capitale dello Zaire, il 30 ottobre 1974 e questo fu il primo campionato del mondo di pugilato realizzato in Africa. Questo combattimento aveva una sfumatura politica che avrebbe beneficiato enormemente Mobutu, Presidente di quel Paese, essendo un obiettivo suo e di Ali richiamare l’attenzione di milioni di persone sul Terzo Mondo. Dopo che la lotta fu posticipata di un mese, a causa di un taglio che subì Ali all’occhio sinistro e con Foreman in piena forma, le scommesse davano tre a uno a favore di quest’ultimo. Il combattimento fu, probabilmente, il più difficile della carriera di Ali, che vinse grazie alle sue impostazioni tattiche. Essendo consapevole di non avere la forza fisica di Foreman, lo esaurì con quello che descrisse come “le corde avvolgenti”. Ali si lasciava rimbalzare sulle corde portando a termine schivate e riposando sopra di esse, mentre Foreman sferrava continuamente i suoi pugni, cosa che poco a poco lo stancò, momento di cui avrebbe approfittato Ali per mandare il suo avversario al tappeto. Una volta conquistato il titolo, il pubblico era ansioso di vedere la rivincita contro Joe Frazier. Ali si preparò per lottare contro l’unico uomo con il quale aveva lottato e non aveva vinto. Il combattimento suscitò aspettative in tutto il mondo ed ebbe luogo il primo ottobre 1975 a Quezon City, Filippine. L’incontro fu denominato “La Commozione di Manila” (“Thrilla in Manila”). In questo match, Alì prese l’iniziativa nei primi assalti, frenando Frazier con serie rapide di combinazioni alla testa; ma negli assalti intermedi
Frazier sembrò risvegliarsi e cominciò ad attaccare utilizzando il suo gancio sinistro dritto al mento. Questi attacchi, uniti al caldo soffocante e alla grande umidità dell’ambiente, fecero pensare ad Ali di ritirarsi. Tuttavia, reagì e utilizzò al massimo tutta la sua abilità, dominando chiaramente negli ultimi assalti finché l’allenatore di Frazier, Eddie Futch, fermò la lotta agli inizi del 15° round. Dopo il combattimento Frazier dichiarò: “Gli ho sferrato pugni che avrebbero abbattuto pareti”. A sua volta Ali rispose: “È stato il momento in cui mi sono sentito più vicino alla morte”. A partire da allora, Ali non sarebbe più tornato a essere lo stesso, la sua carriera fu in declino. Il 2 ottobre 1980 affrontò il campione Larry Holmes, ma dovette ritirarsi all’11° round dicendo: “Fermalo, dai ferma”. Holmes finiva quello che era stato il suo grande idolo. Per tutti fu il migliore di tutti i tempi. Da anni questo campione lotta nel più forte dei suoi combattimenti contro un rivale che non ha faccia né corpo ma che fa molto più danni dei colpi di qualsiasi altro: il Parkinson, con il quale sta ingaggiando il combattimento più difficile della sua vita. Mohamed Ali è, secondo l’opinione di molti e di chi scrive questo articolo, il più grande della storia del pugilato. Si può essere d’accordo o meno con questa valutazione, la cosa certa è che nel pugilato c’è un prima e un dopo Ali; se non fosse esistito, il pugilato non sarebbe quello che è oggi, poiché Ali cambiò molti dei registri del pugilato creando a sua volta un’aspettativa per il pugilato fino allora sconosciuta.
Tecnica FOOTWORK. Il gioco di gambe, il DNA della forma di combattere di
Quando il grande Muhammad Ali pronunciò la famosa frase: "Vola come una farfalla e pungi come un'ape" molti hanno pensato che fosse una battuta divertente del controverso campione del mondo dei pesi massimi, una frase poetica e spiritosa di un pugile noto anche per le sue dichiarazioni controverse, ma a quel tempo, pocche persone si sono presi cura di analizzare attentamente il significato di quella frase, che rinchiudeva tutto il DNA della forma di combattere di uno dei migliori pugili della storia, una frase che esemplifica perfettamente una strategia unica ed intelligente per non esser e danneggiato nel corso del combattimento e assicurarsi la vittoria. L'attacco piÚ devastante e brutale può diventare un semplice tocco, se lanciato dalla distanza sbagliata. Testo: Ricardo Diez Sanchis
Tecnica l gioco di gambe non è solo muoversi da un lato all'altro lato senza alcun criterio, ma cercare di sfruttare la mobilità per imporre il ritmo della lotta, oltre a riuscire una stabilità continua per aumentare la forza dei nostri colpi e riuscire a mantenere la distanza più conveniente per noi, la precisione di un attacco è strettamente legata al corretto gioco di gambe. In combattimento, le distanze son scaleo continuamente variabili, per ciò, mantenere la distanza che ci interessa di più avrà un effetto determinante sul risultato del combattimento. Per quello, facciamo che il nostro lottatore abbia una corretta valutazione della distanza, che le sue azioni siano esplosive e che abbia una nozione chiara di quello che sta accadendo in ognuno dei momenti del combattimento. L'origine del gioco di gambe nel pugilato è attribuito al campione Bob Fitzsimmons. Aprire e chiudere il divario tra il nostro nemico e noi stessi è molto importante, restare troppo a lungo nella distanza breve è troppo pericoloso; nella distanza corpo a corpo, solo possiamo permetterci di rimanere più a lungo se superiamo in modo molto chiaro al nostro rivale in velocità e potenza, altrimenti, abbiamo esattamente le stesse possibilità di ricevere un colpo decisivo del nostro rivale, e quel gioco non ci interessa; il segreto del combattimento è colpire e non essere colpiti. La misura del combattimento è la distanza che un combattente rimane in relazione al suo opponente. È quella in cui il combattente non può essere raggiunto a meno che il suo avversario gli balzi adosso. È importante che
I
ogni combattente impari la sua propria misura di combattimento. Una norma molto semplice ed efficace che non dobbiamo dimenticare è quella di spostare la gamba corrispondente verso la direzione dove vogliamo andare, cioè, se voglio spostarmi verso il fronte, muoverò la gamba anteriore, se voglio spostarmi a sinistra muoverò la mia gamba sinistra, e così via. Se si vuole avanzare per chiudere il divario tra il nostro avversario e noi, dobbiamo prima lanciare un colpo, sia di pugno o di gamba. In primo luogo, il movimento per tirare fuori il colpo stamperà la velocità al nostro spostamento dall'inerzia stessa generata dall'attacco, inoltre, il colpo stesso ci terrà più protetti, ed infine, riusciremo ad avere il nostro rivale
“La misura del combattimento è la distanza che un combattente rimane in relazione al suo opponente.”
impegnato nella difesa dell'attacco, e gli sarà molto complicato di tentare un contrattacco. Un buon gioco di gambe richiede che i nostri talloni non si appoggino mai sul pavimento; se lo facciamo così, avremo la sensazione che il nostro avversario va a piedi nudi, mentre noi indossiamo eccellenti pattini in linea. È importante trasferire correttamente il peso da una gamba all'altra (oscillazione del peso corporeo); in questo modo ci saremo sempre in una posizione favorevole per lanciare un attacco. Un ottimo esercizio per migliorare i nostri movimenti, più la nostra resistenza, i muscoli delle gambe e l'equilibrio, è la corda per saltare. Per iniziare potremmo fare assalti di due, tre minuti con un minuto di riposo tra round e round, poi
Tecnica aumentare gradualmente il tempo. Dieci minuti di saltare la corda equivalgono ad una corsa di trenta minuti. Un errore comune quando si lancia un attacco, è quello di farlo dove si trovi in quel momento il nostro avversario, quindi il nostro attacco rimane fuori distanza perché il nostro rivale, istintivamente, eseguirà una mossa difensiva, quindi, il nostro attacco deve essere lanciato in modo più approfondito per impattare con precisione. La mobilità è anche molto importante nel nostro sistema difensivo perché un bersaglio mobile è sempre più difficile da colpire di un bersaglio fisso Un buon gioco di gambe ci può aiutare a evitare gli attacchi del nostro rivale, ma non emozionatevi troppo e non cominciate a saltare mattamente da un luogo ad un altro durante il combattimento, ricordate il principio di economia dei movimenti; l'idea semplicemente è quella di mettervi nel luogo dove siete sicuri ed il vostro opponente non è. "Il movimento è utilizzato come un mezzo di difesa, di inganno, un mezzo per assicurare la giusta distanza per attaccare e un mezzo per risparmiare energia. L'essenza del combattimento è l'arte di muoversi "-. Bruce Lee. Il gioco di gambe ci permette di cedere terreno e sfuggire la punizione, nonché uscire da un angolo; inoltre porta al tuo avversario all'estenuazione, cercando invano di raggiungerti con un colpo devastante, e “mette anche un po’ di pepe" al tuo attacco. Nel film "The way of the Dragon", il leggendario Bruce Lee fa una spettacolare esibizione di un favoloso gioco di gambe durante la lotta leggendaria che ha con Chuck Norris nel Colosseo romano. Come avete potuto leggere, ho cercato di darvi sufficiente argomentazione affinché cerchiate di migliorare i vostri spostamenti con il chiaro obiettivo di migliorare il vostro combaittimento, ma non facciate l'errore che commettono molti combattenti che, con un eccellente gioco di gambe, trascurano la guardia, questo errore può causare guai seri; in combattimento, la preoccupazione e la sfiducia devono essere sempre molto presenti. Non si tratta di fare le cose bene o male, non c'è bene o male. Si tratta di non essere picchiato. Lo sai che essere colpito è male per te, cosí dovresti evitarlo. Se Bruce Lee and Muhammad Ali hanno dato importanza al gioco di gambe, è il momento di incorporarlo nel nostro allenamento quotidiano. Quindi io vi incoraggio... Dopo tutto, per che cosa abbiamo i piedi?
“Se Bruce Lee and Muhammad Ali hanno dato importanza al gioco di gambe, è il momento di incorporarlo nel nostro allenamento quotidiano.”
In questo DVD, G.M. Larry Tatum (10 ° Dan) sviluppa tecniche del programma Kenpo al più alto livello. In particolare, alcuni delle sue "preferite", come Flashing Mace, Parting Wings, Entwined Lance… Magistralmente eseguite, e sulla base dell'esperienza del movimento, G.M. Tatum incorpora i suoi insegnamenti innovativi in queste tecniche che vi aiuteranno a aggiungere conoscenze e completare la vostra formazione nel sistema Kenpo. Inoltre, esse forniscono l'individuo con la scelta migliore per l'autodifesa, sulla base del pensiero logico e pratico, e lo mettono nel cammino della comprensione dell'arte del Kenpo. Questi sono i sistemi auto-difesa e di combattimento dei tempi moderni in cui viviamo. Essi sono stati progettati in modo che il praticante ottenga tutti i benefici che forniscono la pratica di queste tecniche. Questo DVD ha il sostegno del Maestro Adolfo Luelmo (9 Dan), che prosegue con una serie di tecniche eseguite in modo agevole e forte, per situazioni di aggressività estrema, in cui si possono apprezzare diversi stati dei movimenti, in un modo logico ed efficace. Finalmente, il Maestro Camacho Assisi (8 ° Dan), mostra una tecnica che combina la forza delle braccia e la sua esperienza con le gambe.
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Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
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Il Pukulan Pencak Silat Serak è un sistema basato sulle armi e le mani vuote contemporaneamente. Incorpora numerose armi di nuova generazione nonché spade, coltelli, kerambits circolari, barre, bastoni di diversa lunghezza ed altre armi più particolari. Perfino nei metodi di allenamento con mani vuote, affrontiamo l'avversario che ci attacca con armi in entrambe le mani ed a vari rivali allo stesso tempo. Questo tipo d'allenamento ci fa più coscienti di tutto ciò che accade durante un alterco e di cosa fare e non fare di fronte ad attacchi da uno o più aggressori armati. In questo secondo DVD, Maha Guru Horacio Rodrigues, erede del lignaggio di Pendekar Pak Víctor Di Thouars, di Pukulan Pencak Silat Serak, abborda la forma particolare in cui si allena e si usa l'armamento, sedendo le basi per progetti futuri più avanzati dello studio e l'applicazione della tecnica. Questo video include i principi del lavoro, angolazioni, Sambuts, Jurus ed esercizi con la spada corta "Pedang", il coltello corto "Pissau", il bastone corto "Tonkat Matjan", Sarong, e le applicazioni di autodifesa a mani vuote.
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L'era della Boxe con i guanti
Raúl Gutiérrez Le regole Queensberry Nel 1867 è stato inaugurato a Londra, il centro sportivo Lillie Bridge Grounds. The Amateur Athletic Club, sull'iniziativa di John Graham Chambers, ha stabilito la sua sede centrale là, e in quello stesso anno, è stato deciso di organizzare il primo campionato amatoriale di pugilato della storia, nonché fissando anche per la prima volta tre categorie in base al peso dei pugili: leggero, medio e massimo. Il torneo è stato sponsorizzato da John Douglas, nono marchese di Queensberry, e ha utilizzato un set di dodici regole che Chambers aveva scritto due anni prima, e sarebbe stato pubblicato in quel momento con il nome di "The Queensberry Rules for the Sport of Boxing" (Le regole Queensberry per lo sport del pugilato) o, come sono universalmente note, "The Queensberry Rules". Le Regole Queensberry diedero origine al Pugilato moderno e stabilirono che i pugili dovrebbero indossare guantoni. Anche fu stabilito che gli assalti durerebbero tre minuti con resto di un minuto tra loro, il conto di dieci secondi per il pugile caduto e il divieto di afferrare, spingere o abbracciare il rivale.
Raúl Gutiérrez Il primo pugile a vincere un titolo mondiale in base a queste regole è stato il pugile americano Jim Corbett, che ha sconfitto John L. Sullivan nel 1892 al Pelican Athletic Club di New Orleans, Stati Uniti. Con la progressiva accettazione delle regole del Marchese di Queensberry, sorsero due rami chiaramente differenziati della boxe: il professionista e il dilettante. Entrambi hanno sviluppato i propri organismi regolatori locali, nazionali e internazionali, con le loro variazioni specifiche. Nei Giochi Olimpici di St Louis 1904, Stati Uniti, è stato incluso il Pugilato come uno sport olimpico, che stabilisce sette categorie classiche: pesi massimi, pesi massimi leggeri, welter, leggero, piuma, pesi gallo e pesi mosca. A questo punto e, a mio parere personale, è bene sapere che la società progredisce costantemente, a favore di migliorare le nostre diverse forme di convivenza e di rispetto per l'umanità in tutte le sue manifestazioni. Purtroppo non sembra facile che un giorno gli esseri umani riusciamo a stabilire la pace nel mondo, l'armonia e amore a tutti e per tutte le cose del nostro mondo meraviglioso. Ma l'incentivo che abbiamo in un certo aspetto è la ricerca e la continua evoluzione tutto quello a favore di "vivere meglio" questo viaggio attraverso la vita. Lo sport dovrebbe analizzare a fondo in che misura sia veramente uno sport, e in che punto comincia a smettere di essere un'attività ludica, dove si perde il rispetto e l'umiltà, e dove cominica l'odio, la malvagità, il rancore, l'aggressività ed l'oltraggio sui nostri simili. Ed ora, proseguendo i nostri insegnamenti di FuShih Kenpo, ed apprezzando il valore enorme della Boxe in quanto sport, metodo di autodifesa o moderno sistema di combattimento, inizieremo ad analizzare i suoi primi 4 colpi di base, con i quali saremo in grado di raggiungere molti benefici fisici e mentali. Si ottiene uno sviluppo corporale abbastanza completo, una muscolatura definita ed un buon lavoro cardiovascolare.
I QUATTRO COLPI FONDAMENTALI DELLA BOXE • Jab: È il colpo di più ampia portata dei colpi basilari. Si riferisce al colpo diretto portato con il pugno anteriore, cioè, la mano frontale e "debole". Il jab è un colpo corto che riesce a tenere l'avversario a distanza ed è normalmente utilizzato per sondare le sue reazioni. Non ha la potenza del colpo eseguito col pugno posteriore, ma attraverso l'allenamento continuo, ed usando le gambe, i fianchi, il tronco e le spalle, possiamo ottenere un grande effetto e potenza. È anche uno dei più utilizzati perché ci
Jab: Posizione di partenza.
Jab: Pugno diritto sinistro con rotazione del piede in avanti, fianchi e le spalle.
permette di prendere le distanze dal avversario, pur mantenendo una buona guardia. • Il jab, diritto sinistro o diritto destro - ciò dipende dal fatto che siamo destri o mancini - consiste nel lanciare un pugno con la mano sinistra (se siamo destri) estendendo con forza il gomito di forma parallela al suolo, e ritraendolo immediatamente alla sua posizione iniziale. Allo stesso tempo che estendiamo il gomito, dobbiamo eseguire una leggera rotazione dell'anca e del piede anteriore, che ci aiuterà a aggiungere forza al colpo e assicurerà che l'attacco sia eseguito frontalmente. È l'uso della mia arma debole in preparazione o apertura per poi lanciare "la mia arma più forte", vale a dire, il colpo con la mia mano forte, conosciuto come Cross o diritto. La rotazione del corpo deve essere perpendicolare al terreno. La torsione ci darà maggiore profondità o portata di colpo. Ma non dobbiamo rompere l'equilibrio nel tentativo di raggiungere andare oltre. Cioè, si può fare e molti lo fanno (o lo facciamo!), ma questo comporta qualche rischio per la momentanea perdita di equilibrio, che il nostro avversario potrebbe usare contro di noi, a seconda della sua agilità o abilità. Nell'avvio del colpo, cerca di alzare la spalla dello stesso braccio proteggendo in questo modo la tua mandibola nella parte sinistra. E mantieni il
“La rotazione del corpo deve essere perpendicolare al terreno. La torsione ci darà maggiore profondità o portata di colpo.”
tuo braccio e pugno destro proteggendo le tue costole e la mandibola nel lato destro. Di seguito, vista frontale. • Cross o diritto: Il colpo più utilizzato. È più potente del jab poiché
1) Guardia frontale. 2) Vista di mezzo corpo. 3) Jab sinistro. 4) Vista di mezzo corpo.
si esegue con la mano destra (se sei destro) e, pertanto, la gamba destra sta appoggiata dietro. La tecnica è molto simile al jab, ma in questo caso il colpo parte da dietro. Mentre estendiamo il braccio per colpire, trasferiamo il peso dalla gamba posteriore alla gamba anteriore, il che ci permette di ruotare il piede destro sulla punta, e quindi fare una piccola rotazione dell'anca per approfondire l'impatto e ottenere una maggiore potenza. 1) Guardia frontale. 2) Rotazione del piede posteriore e le anche bel senso del colpo "Cross o diretto" (da dietro). 3) Cross, vista laterale. 4) Vista a mezzo corpo. Attaccare il lato destro della mandibola alla spalla destra e proteggere il lato sinistro. • Crochet: Può essere eseguito con entrambe le mani, sia davanti o
Raúl Gutiérrez
dietro, ma di solito è fatto con la mano destra, se si è destrorso. Ed è un colpo laterale diretto alla testa dell'avversario. Si tratta di un colpo forte, ma più lento del jab o il cross dovuto al percorso del braccio. Come tutti, dovrebbe essere accompagnato come sempre da una rotazione dell'anca. Esso può anche essere eseguito diretto al corpo inferiore (verso i reni) e, a tal fine è importante piegare le ginocchia (non piegarci in avanti). 1) Crochet: Vista laterale. 2) Mezzo corpo. 3) Crochet: vista frontale. 4) Visto a mezzo corpo. • Uppercut o superiore: È uno dei colpi più spettacolari, se fatto con la forza adeguata, sfruttando la propulsione nella rotazione dei fianchi e il peso del nostro corpo in detta inerzia. In questo caso il colpo viene eseguito con la mano destra
Raúl Gutiérrez e parte da sotto: si esegue un colpo in direzione verticale che va direttamente alla mascella dell'avversario. Per portare a termine questo colpo con successo dobbiamo aiutarci da una leggera estensione dei ginocchi, e in questo modo possiamo colpire con tutta la forza del nostro tronco. • Per favore, ricordate che la mano che non colpisce deve mantenersi sempre in guardia (proteggendoci il viso approssimativamente all'altezza dal mento). I colpi devono essere rapidi e la mano che colpisca deve ritornare rapidamente alla posizione di partenza di guardia in protezione. Mohammad Ali (RIP) si permetteva lottare a verie distanze, ballando e con le braccia penzoloni. Me era lui, e lui era "unico
1) Guardia laterale di partenza. 2) Uppercut o Upper: Vista laterale di mezzo corpo. 3) Tutto il corpo. 4) Guardia anteriore. 5) Uppercut o Upper frontale. 6) Vista frontale a mezzo corpo.
“Per favore, ricordate che la mano che non colpisce deve mantenersi sempre in guardia (proteggendoci il viso approssimativamente all'altezza dal mento).”
Minou Risso
mail: budo.cinturanera@gmail.com
In questo primo lavoro didattico, Andreas Weitzel, fondatore e capo istruttore dell'Accademia SYSTEMA Weitzel (Augsburg, Germania) e uno dei principali istruttori di SYSTEMA in Europa, spiega le basi più importanti del combattimento. In primo luogo definisce chiaramente il modo naturale di camminare, concentrandosi sul corretto svolgimento di ogni passo, per poi mostrare come utilizzare questo lavoro in applicazioni di combattimento. Una varietà di argomenti diversi sono spiegati in questo DVD, tra cui: Come sbilanciare un attaccante; Come colpire con i pugni e calciare correttamente; Come difendersi da prese, takedown, colpi e calci. Le dichiarazioni di questo video sono semplici ma chiare, in modo da facilitare a tutti la comprensione e l'apprendimento. Durante la sua spiegazione, Andreas include sempre e si concentra sui principi e fondamenti del SYSTEMA, mostrando come i diversi argomenti sono strettamente collegati tra loro. Allo stesso modo è mostrato il lavoro libero contro diversi attacchi a mani vuote e con armi in condizioni realistiche e alla massima velocità di esecuzione. In questo video, Andreas è assistito da Michael Hazenbeller (Rastatt) e Thomas Gössler (Augsburg), due istruttori esperti di Systema.
REF.: • DVD/SYSWEITZEL1
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ORDINALA A:
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WT Universe
"Soddisfazione" e "avidità" L'una non ci porta all'altra. L'avidità è un desiderio che non può mai essere soddisfatto. Spesso si parla degli effetti collaterali positivi dell'avidità. Ebbene, l'avidità non ne ha, non c'è nessuno, se non come un esempio ripugnante di un vicolo cieco dello sforzo umano. Ciò che è spesso presentato come un effetto collaterale positivo, è la visione limitata delle circostanze generali. Se si prende in considerazione soltanto le conseguenze a medio e lungo termine
WT Universe dell'avidità, quelle che vengono trasmesse in genere al pubblico, quindi non ci sono effetti collaterali positivi. Dovuto alle cose che sono distrutte grazie a essa e a che le alternative potenziali e silenziose sono completamente evitate. Il problema non è solo che vengano distrutte maniere di fondo, ma le opportunità per lo sviluppo umano sono anche distrutte o sono incluse in profitto privato. Per questa ragione, il potere e l'avidità sono gemelli inseparabili. Attraverso il potere dell'avidità sorgono
nuove aree di
attività. Non raggiunge l'inventiva, ma la vita stessa. Raggiunge le leggi della natura e ognuno ha il diritto alla vita e le risorse che essa gestisce nel corso della vita umana. Questo era di solito la servitù della gleba, la schiavitù, la servitù per debiti, etc. Qual è la parte delle persone che ora cerca soddisfazione con la sua avidità? È quel piccolo "io" gonfio e frammentato.
WT Universe Persi nella loro ignoranza, cercano di trovare la sicurezza e l'identificazione di aggrapparsi al "possesso". Come un naufrago che si aggrappa saldamente a un pezzo di legno. L'aviditĂ non è una caratteristica unica ddella gente ricca. No, ricchi e poveri possono essere altrettanto avidi. Ăˆ un atteggiamento che viene utilizzato come un segno sulla fronte. Risplende in tutto il mondo. Tutto ciò che un uomo
fa, pensa, pianifica, porta il suo timbro. Ăˆ il segno distintivo dell'egoismo totale e i seguaci che lo condividono. Attraverso tutte le visioni del mondo e prospettive. Per soddisfare tutte le strategie che semplicemente siano diverse dall'aviditĂ di una particolare specie umana. Le persone trovano soddisfazione in ciò che possono fare e come lo fanno. Per questo motivo, si valutano i loro simili anche da un'impressione esterna e li
WT Universe
WT Universe
descrivono sulla base di queste opzioni esterne. Impongono le apparenze, perché loro stessi sono solo apparenze. Senza i loro "possedimenti" e il "potere basato sulle possedimenti", o il potere preso in prestito, che si basa sulla adeguatezza della struttura interna, non sono nulla. Vuoto. La sua visione è che i meccanismi di conformismo e massimizzazione del profitto acquisiscano una maggiore importanza. Quindi non approfondiscono le cose della vita. L'avidità è anche il fatto che altre persone vogliano impressionare i loro propri limiti con le così dette "buone pratiche". Queste persone non sono veramente felici, e credono che sia perché non tutte le persone condividono le loro opinioni. La maggior parte del loro viaggio dell'ego è finanziato dal pubblico in generale. Queste persone, che si trovano possedute dall'avidità collettiva, di solito non si rendono conto che stanno lavorando guidate dalla insaziabile avidità degli altri. Una cosa crea l'altra. Prima, il possesso fa finta
WT Universe
WT Universe che tutto sia immediatamente accessibile quando si può ottenere solo quello. Niente di valore reale può essere ottenuto in questo modo. E la vera abilità non può essere sviluppata in questo modo. Il Profitto crea l'ottimizzazione delle strutture, ma in questa maniera solo si può sistemare e operare. Non c'è nemmeno una vera carota, la persona crede che sia possibile correrle dietro, ma si tratta di una carota immaginaria. Ma, che cosa è reale? Oggi, molte persone lavorano e credono che tutto e dappertutto deva sempre essere divertente. Nulla è sempre divertente. La maggior parte del lavoro non ha nulla a che fare con il divertimento. Ma l'uomo può raggiungere la soddisfazione con le sue azioni. La soddisfazione non ha nulla a che fare con le cose materiali, ma con l'azione. Un'attività soddisfacente non solo è fatta a scopo di lucro. Il margine di utile ragionevole è buono. Tuttavia, è l'effetto collaterale di un'azione. Non è un mezzo di vita. Se questo equilibrio è perduto, la strada conduce direttamente alla avidità e all'interno all'insoddisfazione, che poi si cerca di riempire con le cose esterne. Quando si fa qualcosa solo per divertimento o il profitto, la maggioranza delle cose rimangono trascurate, non si può raggiungere la cosa migliore ed la persona rimane bloccata nel mezzo, in tutte le cose. Quando si ottengono i beni umani per mezzo
dell'avidità, l'individuo rimane un dilettante nelle cose della maturità e della cultura umana, molte persone sono intrappolati nella loro infanzia. Praticate il WTU Wing Tsun. È il processo di equilibrio, l'adeguamento permanente delle circostanze, senza mai identificarsi con una posizione o situazione. Vi è costante movimento come la vita stessa. Tutto quello che voglia fissare, legare qualcosa, ecc sarà molto vicino alla morte, non alla vita. Questo non porta alla evoluzione della coscienza, ma alla stagnazione e alla morte. Tutte le catene della mente umana, condizionate nel suo sentimento, pensiero e comportamento, tutte quello che ci costringa a svolgere funzioni che
WT Universe servano l'avidità, distruggerà tutto il potenziale umano. Nella migliore delle ipotesi, adornerà le sbarre della sua gabbia criceto. Secondo un bel vecchio detto degli indiani: "L'uomo nasce senza possesso e va via senza possesso, proprio nel bel mezzo di questo crede di avere qualcosa." Ciò si riferisce non solo ai beni materiali, ma anche alle "nozioni e identificazioni", di cui non rimane nulla. Ciò non significa che non ci sia nulla, ma che la vita umana non s'aggrappa a nulla!
Vi presentiamo il secondo lavoro del gruppo KMRED. Questo video, che porta il nome di "Concetto e Pedagogia", ha lo scopo di farvi scoprire una parte del concetto Krav Maga Research, Evolution and Development (Krav Maga Ricerca, Evoluzione e Sviluppo), nonché la pedagogia che si sviluppa nel seno dal nostro gruppo. I differenti esercizi che scoprirete qui non intendono "rifatevi gli occhi" né dimostrare le nostre attitudini combattive, perché qui la nostra priorità è quella di spiegare come prepariamo i nostri alunni affinché si trasformino in "guerrieri" capaci di "adattarsi" alle differenti evoluzioni di un combattimento in strada."
REF.: • DVD/KMRED-2
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Dall'esterno è una posizione migliore che dall'interno per l'autodifesa Zarathustra è un personaggio intelligente e saggio cr eato dal filosofo tedesco Friedrich Nietzsche nei suoi scritti, che cercava di fare prendere coscienza agli esseri umani, ma nessuno capiva le sue parole. Lui si accorgeva che era in anticipo sul suo tempo e che il mondo non era ancora pronto per lui... Il nome di Nikola Tesla è un gran esempio di un uomo che è stato un precursore dei suoi tempi. Solo negli ultimi anni ha guadagnato il riconoscimento del suo nome. Tesla è conosciuto ora per il suo lavoro con l'elettricità, i suoi brevetti di radio e molte altre idee che dimostrano il suo genio, un uomo vero troppo avanti per la sua epoca. Ora molti si avvantaggiano delle sue idee ed invenzioni e brevetti.
"È difficile dare un potere illimitato a menti limitate." Nikola Tesla Stavo parlando con un amico e grande artista marziale, un giovane talento, e mi ha detto che si è unito ai miei workshop con Sensei Hanshi Patrick McCarthy e, infine, ha potuto davvero capire. Questo mi ha fatto capire che a volte i Maestri possono perdere i loro allievi e si dimenticano che i loro studenti non hanno gli strumenti giusti, la conoscenza o la saggezza. Mentre cerchiamo di spingerli, loro hanno bisogno di più basi e conoscenze, questo può sembrare di essere di senso comune. È importante insegnare e, come si dice, "la lentezza è veloce." Quando insegniamo troppo in fretta, possiamo perdere alunni a causa di utilizzare termini Marziali che non capiscono quanto basta per sapere quello che vogliamo dire. Insegnare e studiare Arti Marziali concettuali è più difficile che insegnare le tecniche. Quando si capisce una tecnica si conosce una tecnica, ma quando si capisce un concetto si conoscono infinite tecniche. I Maestri hanno un vantaggio sleale rispetto la maggior parte delle persone - erano disposti a fallire, ma sono andati avanti a dispetto di tutto.
La maggior parte delle persone non hanno nemmeno voglia di cercare di ottenere la propria cintura bianca perché il loro ego li impedisce di farlo, ma invece preferiscono accettare il 'Certificato di Maestro' week-end, i programmi in uniformi militari di soldati ex 'Maestri' del YouTube - tipo Rambo. Avete sempre questo in prospettiva: una cintura bianca rappresenta un alto livello d'apprendimento che le persone che si siedano su un divano per vedere un video non otterranno mai! La cintura bianca dimostra il rispetto e la volontà di studiare con un vero e proprio Sensei. In combattimento abbiamo 3 dimensioni: anteriore, posteriore e laterale. Ci sono anche 3 modi in cui possiamo spostarci: avanti, indietro o di lato. Siamo in grado di reagire solo in 3 modi: lineare, circolare o in un modo triangolare, e questi compongono il concetto di 'posizione relativa' dell Kapap. Usiamo una posizione relativa rispetto al aggressore e consapevolezza della situazione, che comprende anche l'uso e la conoscenza dell'ambiente. La migliore posizione relativa è non essere lì! Evitare la lotta! Se non possiamo sfuggire, la prossima migliore posizione relativa sarebbe stare alla schiena dell'aggressore o
al suo fianco. Una posizione relativa cattiva sarebbe quella di stare davanti a lui, poiché lui avrebbe allora tutti i suoi "strumenti" per colpire: le gambe, le ginocchia, i gomiti, la testa, il corpo e le mani. Ecco perché abbiamo sempre bisogno di cercare di arrivare al lato cieco dell'avversario, in cui siamo in grado di controllare meglio il suo centro e creare la 'Guardia' - Kamae, in giapponese. Per noi è anche la posizione migliore per attaccare e difendere. Anche in alcune situazioni, non possiamo tirarci indietro, ma dobbiamo essere fermi e dobbiamo sapere come trasferire le nostre forze contro l'avversario e controllarlo da un lato o dalla schiena. Come sistema di combattimento e difesa personale, questo dovrebbe essere il nostro primo passo, il nostro obiettivo preferito: essere "fuori" la portata del suo corpo e non "dentro" la portata del suo corpo. Quando si parla di posizione relativa, "dentro la portata del suo corpo" vuol dire che stiamo tra le sue mani e gambe, e anche significa che lui può colpire a noi tanto quanto noi possiamo colpire a lui, e il più forte vincerà. Ma se facciamo un passo verso l'esterno
del suo corpo avremo il vantaggio della leva e il controllo del centro del suo corpo nonché un aumento della potenza! Questo è davvero una questione importante nell'autodifesa. Partiamo dal presupposto che non siamo forti come il nostro aggressore e quindi dobbiamo approfittare di ogni possibilità del processo per guadagnare di più il vantaggio di creare una maggiore potenza. Ecco perché preferiamo l'esterno o il lato "ombra cieca", e non l'interno, tra le sue braccia. Dobbiamo anche studiare il modo di agire all'interno, ma come una priorità secondaria, per quei momenti in cui non vi è alcun modo per spostare verso l'esterno. Se decidiamo di combattere solo dall'interno, l'avversario può contrastare i nostri movimenti e ottenere un vantaggio. È possibile ottenere un vantaggio mediante l'inaspettato - la posizione relativa è solo un concetto. Usare la posizione relativa in relazione all'avversario significa guadagnare vantaggio utilizzando le loro conoscenze e un'allenamento specifico per porre fine al conflitto a nostro favore. Pertanto, il posizionamento del nostro corpo e i suoi "sistemi di arme" a suo discapito, ci fa ottenere
automaticamente il vantaggio. Ora stiamo lottando con l'adattamento di una sensazione di disagio - una situazione con la quale siamo non familiari, angoli strani, forse più da vicino, e la mente rimarrà indietro nel suo tentativo di adattarsi ad una situazione sconosciuta. Hai cambiato l'attacco per trarre un vantagio mediante l'uso di una tattica diversa di quanto avreste mai potuto anticipare o allenare. Ora l'avversario ha la sua mente occupata e distratta sufficiente per gudagnare del tempo - quella è una molto buona prospettiva. La sua mente è stordita. Non possiamo perdere se fermiamo ora la sua aggressione con il nostro attacco. Collocandoci ad un lato, o alla schiena, abbiamo tolto la sua "visione", il suo faretto. Ora lui sta lavorando duramente per adattarsi alla nuova posizione, e deve rallentare per capire questi cambiamenti, valutare e rispondere - il che ci dà molte nuove opzioni. In Kapap anche anche il concetto 'Regola Plus One' concetto: Se lui ha una pistola, lui può avere anche un coltello. Dovremo mantenere una mente aperta, e sempre apettare l'imprevisto. Mai dare per scontato nulla di un conflitto - tutto è possibile, e quegli aspetti e possibilità con le quali non contiamo saranno un svantaggio. Possiamo guidare l'essere umano verso la conoscenza, ma non possiamo fargli pensare.
Como hemos documentado en los últimos 6 años, el Kyusho se traduce como “Punto Vital" y es el estudio de la condición humana y de su fragilidad. Aunque es similar en apariencia a la antigua Acupuntura y a los métodos de masaje sobre puntos de presión, el método Kyusho también puede tratar los problemas inmediatos y hacer desaparecer las dolencias comunes del cuerpo. En segundos podemos empezar a aliviar las molestias asociadas al dolor de cabeza, de espalda, los tirones musculares e internos, el hipo, el asma, las náuseas, la congestión nasal y otras muchas enfermedades comunes, tanto por causas naturales como provocadas. Estos efectos se consiguen rápidamente y de manera eficaz, sin necesidad de recurrir a pastillas o medicamentos que puedan tardar 20 minutos o más en hacer efecto y que pueden provocar graves efectos secundarios en otros órganos o funciones corporales. Las ramificaciones son muy amplias y creemos que merece la pena seguir investigando y logrando beneficios para la sociedad. Este tipo de enfoque holístico ha resultado eficaz durante muchos miles de años en diferentes culturas de todo el mundo y ahora hemos querido hacerlo posible para ti. Una vez que aprendas estos métodos simples de Kyusho Primeros Auxilios, tu también podrás ayudar a tu familia y amigos con muchas de estas dolencias comunes que todos sufrimos. Esto te servirá para tener un breve resumen histórico de cómo se desarrollaron estos métodos y otras posibilidades de salud que se necesitan en el día a día. Sin embargo y como cabría esperar, aquí no está el programa completo, pues los conceptos más profundos y complejos sólo pueden alcanzarse con las manos, aplicándolos y practicando bajo la atenta mirada de un instructor. La práctica regular de estos métodos no sólo aumentará tus habilidades para aplicar las fórmulas aprendidas, sino que te enseñará la aplicación intuitiva de muchas otras técnicas de salud. No deberían considerarse fórmulas aisladas, sino caminos para corregir ciertos problemas en el cuerpo humano, basados en los conceptos presentados. En los siguientes capítulos de Kyusho Primeros Auxilios veremos primero el origen inmediato o la necesidad de curar muchos problemas diarios. ¡Qué disfrutes del viaje!
Come abbiamo documentato negli ultimi 6 anni, il Kyusho si traduce come “Punto Vitale” ed è lo studio della condizione umana e della sua fragilità. Benché sia simile in apparenza all'antica Agopuntura e ai metodi di massaggio sui punti di pressione, il metodo Kyusho può t rat tare anche i problemi immediat i e far spar i re le problematiche comuni del corpo. In pochi secondi possiamo alleviare i disturbi associati al mal di testa, di schiena, gli stiramenti muscolari e interni, il singhiozzo, l'asma, la nausea, la congestione nasale e molte altre malattie comuni, sia per cause naturali che provocate. Questi effetti si ottengono rapidamente e in maniera efficace, senza la necessità di ricorrere a pastiglie o medicine che possono richiedere 20 minuti o più prima di fare effetto e che possono provocare gravi effetti indesiderati in altri organi o funzioni corporali. Le ramificazioni sono molto ampie e crediamo che valga la pena continuare a investigare ottenendo benefici diretti per la società. Questo tipo di impostazione olistica è risultata efficace per molte migliaia di anni in differenti culture di tutto il mondo ed ora abbiamo voluto fare il possibile per te. Quando impari questi metodi semplici di Kyusho Primo Soccorso, anche tu potrai aiutare la tua famiglia e i tuoi amici con molte di queste patologie comuni cui tutti sono affetti. Questo ti servirà per avere un breve riassunto storico di come si svilupparono questi metodi e altre possibilità di cura che sono necessarie nel quotidiano. Tuttavia, ovviamente, qui non c'è il programma completo, perché i concetti più profondi e complessi si riescono a capire solo con le mani, applicandoli e praticando sotto l'attento sguardo di un istruttore. La pratica regolare di questi metodi non aumenterà solo le tue abilità nell'applicare le formule imparate, ma ti insegnerà l'applicazione intuitiva di molte altre tecniche di salute. Non si dovrebbero considerare formule isolate, bensì vie per correggere determinati problemi del corpo umano, basate sui concetti presentati. Nei seguenti articoli sul Kyusho Primo Soccorso vedremo in primo luogo l 'or igine immediata o la necessi tà di curare mol t i problemi quot idiani . Godetevi questo viaggio!
Comme nous l'avons vu ces six dernières années, le Kyusho se traduit par « point vital » et est l'étude de la condition humaine et de sa fragilité. Bien que similaire en apparence à l'ancienne acupuncture et aux méthodes de massage sur les points de pression, la méthode Kyusho peut également traiter les problèmes immédiats et faire disparaître les douleurs physiques communes. En quelques secondes, nous pouvons commencer à soulager les troubles associés aux maux de tête, de dos, les crampes musculaires et internes, le hoquet, l'asthme, les nausées, la congestion nasale et de nombreux autres troubles communs, surgissant aussi bien pour des raisons naturelles que provoquées. Ces effets sont obtenus rapidement et efficacement, sans avoir besoin de faire appel à des médicaments qui peuvent prendre vingt minutes ou plus à faire de l'effet et peuvent provoquer de graves effets secondaires sur d'autres organes ou fonctions corporelles. Les ramifications sont très vastes et nous croyons que ça vaut la peine de continuer la recherche afin d'obtenir des bénéfices pour la société. Ce type de point de vue holistique a été efficace pendant de nombreux milliers d'années dans différentes cultures du monde entier et nous avons maintenant voulu le rendre possible pour vous. Une fois que vous aurez appris ces méthodes simples de Kyusho de Premiers Secours, vous pourrez également aider votre famille et vos amis et soulager beaucoup de ces maux communs dont nous souffrons tous.Cela vous permettra d'avoir un bref résumé historique de la manière dont ces méthodes se développèrent et d'autres possibilités de santé dont nous avons besoin au jour le jour.Cependant, comme on pouvait s'y attendre, le programme ici n'est pas complet car les concepts les plus profonds et complexes ne peuvent être atteint qu'avec les mains, en les appliquant et en pratiquant sous le regard attentif d'un instructeur. La pratique régulière de ces méthodes augmentera votre habileté à appliquer les formules apprises, mais encore vous enseignera à appliquer intuitivement beaucoup d'autres techniques de santé. Elles ne devraient pas être considérées comme des formules isolées, mais comme des voies pour corriger, certains problèmes affectant le corps humain, en se basant sur les concepts présentés. Dans les prochains chapitres de Kyusho Premiers Secours, nous verrons d'abord l'origine immédiate de la nécessité de guérir de nombreux problèmes quotidiens. Prenez plaisir à ce voyage !
As we have documented over the past 6 years, Kyusho translates as "Vital Point" and is a study of the human condition and it's frailties. Although similar in appearance to the ancient acupuncture and pressure point massage methods, the Kyusho method can also deal with immediacy for certain trauma as well as easily rid the body of common ailments. Within seconds we canm begin to relax and ease the pain associated with headaches, backaches, muscle and internal cramps, hiccups, asthma, nausea, sinus congestion and so many more common maladies both of natural causes as well as trauma inflicted. This is all performed quickly and efficiently without expensive pills or drugs that can take 20 minutes or more to work or have serious side effects on other organs or body functions. The ramifications are enormous and we believe to be of such worth for continued research and societal benefit. This type of holistic approach has been effective for many thousands of years in cultures throughout the world and we have added even more possibility and purpose to it for you. Once you learn these simple methods of Kyusho First Aide, you too can help your family and friends with many of these common ailments we each suffer through. Let this serve as an historical record of how these methods developed and the other health possibilities they hold for day-to-day living. However it is not the full curriculum, as one would expect, the depth and intricacies can only be conveyed with hands on application and practice under the watchful eye of an instructor. The consistent practice of these methods will not only increase your abilities to relieve the practiced formulas, but also instruct you in the intuitive application of many other health issues. They should not be considered standalone formulas, but rather ways to correct certain problems within the human body based on the foundation presented.
Wie wir in den letzten 6 Jahren dokumentiert haben, übersetzt sich Kyusho als „Vitalpunkt“, es ist das Studium der menschlichen Beschaffenheit und ihre Zerbrechlichkeit. Auch wenn es dem Anschein nach der alten Akupunktur und den Massagemethoden auf Druckpunkte ähnelt, so kann die Kyusho-Methode doch auch sofort Probleme behandeln und die normalen Leiden des Körpers verschwinden lassen. Innerhalb von Sekunden können wir anfangen, die Beschwerden im Zusammenhang mit Kopfweh, Schmerzen der Schulter, Muskel- und innere Zerrungen, Schluckauf, Asthma, Übelkeiten, Verstopfung der Nase und vielen anderen normalen Krankheiten lindern, egal ob sie natürlicher Ursache haben oder hervorgerufen sind. Diese Effekte werden schnell und effizient erreicht, ohne auf Pillen oder Medikamente zurückgreifen zu müssen, die 20 Minuten oder länger brauchen, um Wirkung zu zeigen, und die starke Nebenwirkungen in anderen Organen oder Körperfunktionen haben können. Die Verzweigungen sind sehr breit gefächert und wir glauben, dass es der Mühe wert ist, weiter zu forschen und so Nutzen für die Gemeinschaft zu erzielen. Dieser Typ der holistischen Zielsetzung war über viele tausend Jahre hinweg und in verschiedenen Kulturen auf der ganzen Welt wirkungsvoll, aber jetzt wollen wir es zugänglich machen. Wenn Du einmal diese einfachen Kyusho-Methoden der ersten Hilfe gelernt hast, kannst auch Du Deiner Familie und Deinen Freunden bei vielen der gewöhnlichen Leiden helfen, unter denen wir alle leiden. Es wird Dir dabei helfen, eine kurze historische Übersicht darüber zu erlangen, wie diese Methoden und andere Möglichkeiten der Gesundheit, die man Tag für Tag braucht, entstanden sind. Aber wie erwartet liegt darin nicht das komplette Programm, denn die tiefsten und komplexesten Konzepte können nur über die Hände erzielt werden, indem man sie unter dem aufmerksamen Bl ick eines Ausbi lders anwendet und übt . Das regelmäßige Ausüben dieser Methoden wird nicht nur Deine Fähigkeiten wachsenlassen, die gelernten Formeln anzuwenden, es wird Dir darüber hinaus auch die intuitive Anwendung vieler anderer Techniken der Gesundheit lehren. Sie sollten nicht als allein stehende Formeln betrachtet werden, sondern als Wege, um gewisse Probleme im menschlichen Körper zu korrigieren, auf der Basis der vorgestellten Konzepte. In den folgenden Kapiteln von „Kyusho - Erste Hilfe“ werden wir zuerst den unmittelbaren Ursprung der Notwendigkeit sehen, viele tägliche Probleme zu heilen. Genießt die Reise!
Kung Fu
Informazioni importanti per i principianti Nonostante la tecnologia moderna, per lo studente che comincia non è sempre facile trovare tutta l'informazione importante che è necessaria per un inizio di successo nelle Ar ti Mar ziali. Soprattutto nelle Arti Marziali tradizionali, e in considerazione del rapporto studente i n s e g n a n t e , l o s t u d e n t e è ob b l i g a t o a d ottenere in modo proattivo le informazioni c i r c a l ' a r t e . Tu t t a v i a , p e r l e p e r s o n e occidentali o di altre culture, non è sempre facile capire questo immediatamente. Questo è ciò che ho notato nei decenni che son stato insegnando. La mia scuola offre numerosi strumenti per il principiante interessato, che, a parte le lezioni, dovrebbero fare il suo cammino nell'arte e la nostra famiglia il più semplice possibile. Tra questi, sul lato tecnico, vari DVD didattici (disponibile anche su BudoInter national.com) relativi alla nutrizione appropriata, due libri
Hung Gar
Kung Fu di nutrizione e, per una migliore comprensione dell'arte, il nostro lettore classico "Kung Fu - senza segreti" (disponibile in molte lingue, anche su BudoInternational.com). Lo scopo di questo articolo è quello di aiutare ulteriormente lo studente ad avere una buona partenza e chiarire eventuali problemi possibili, che non sono stati menzionati finora. Sempre più spesso, la gente chiede chiarimenti sui seguenti temi:
Scarpe I miei istruttori a volte mi chiedono perché si indossano scarpe nella pratica del Kung Fu, mentre altre arti asiatiche sono praticate principalmente a piedi nudi. La risposta, proprio come la nostra arte in se stessa, è semplice e pragmatica: c'è una buona possibilità che quando dobbiamo affrontare un situazione di pericolo reale, come un incontro in strada ecc, indossiamo scarpe, ed è per questo che dovremmo allenarci con le scarpe per i casi di emergenza, oltre a motivi igienici. Da tempo immemorabile, le persone hanno sempre praticato ed insegnato Kung Fu in scarpe. Anche se l'oggi uniforme è stato progettato per la formazione (pantaloni con un elastico, maglietta di cotone e scarpe di Kung Fu), proviene dall'abbigliamento tradizionale che è stato usato in Cina nel passato.
Mo Kwoon I laici e i nuovi studenti spesso parlano del "dojo" quando si riferiscono alla scuola come il luogo stesso. Tuttavia, dojo è un termine giapponese. Noi, praticanti di un'arte marziale cinese tradizionale, parliamo di "Mo Kwoon" (pronunciato come "Mo Gwun"), che vuole dire "stanza di guerra". Il saluto all'ingresso enfatizza l'entrata in Mo Kwoon e la sessione di allenamento o lezione imminente, che è associata con esso.
Hung Gar “Come scuola tradizionale di Kung Fu, coltiviamo un ambiente familiare nei rapporti tra noi. Gli studenti avanzati di sopra del livello di cintura nera, per esempio, sono chiamati "Sihing" (fratello maggiore) o "Sije" (sorella maggiore) da i principianti.�
Kung Fu Sifu Nell'Ovest, la persona che ci insegna in tutte le questioni dei movimenti corporali è chiamata "trainer". Nessun'altra parola potrebbe essere più lontano da quello che realmente è. Come studente di un una scuola, tu hai una persona che
ti insegna. C'è anche il componente di famiglia. Pertanto, sarebbe più opportuno fare riferimento a questa persona insegnante come "maestro" o "maestra". Ma soprattutto, devi rivolgerti a lui o a lei come "sifu". Lui o lei possono essere rappresentati da istruttori (Sihing / Sije). Per il principiante è importante sapere che "sifu" è un titolo. Così, anche lui o lei dovrebbe rivolgersi ad altri sifu come tale. Tuttavia, dal momento che dispone di un solo sifu, per gli altri dovrebbe utilizare il titolo sifu in combinazione con il nome della persona, per esempio "Ciao, Sifu Peter Müller".
Sihing / Sije Come scuola tradizionale di Kung Fu, coltiviamo un ambiente familiare nei rapporti tra noi. Gli studenti avanzati di sopra del livello di cintura nera, per esempio, sono chiamati "Sihing" (fratello maggiore) o "Sije" (sorella maggiore) da i principianti. Questo non è solo un gesto rispettoso, ma mostra anche la sua posizione nella famiglia. Fratellino o sorellina, in cinese "Sidai" e "Simui", d'altra parte, non si sente molto spesso, perché, come nella cultura asiatica, uno deve sforzarsi per salvare la faccia di ognuno ed evitare "degradare" chiunque.
I primi livelli Una volta che la persona ha iniziato a prendere lezioni, lui o lei dovrebbe informarsi su quello che deve essere padroneggiato tecnicamente per i primi livelli. Il principiante raggiunge la prima cintura, quella bianca, seguendo le lezioni regolarmente e mostrando l'impegno e la forza di volontà all'interno e fuori della palestra. La cintura bianca, oggi, significa anche la prima "Bai Si" (richiedere l'insegnante), e, quindi, rappresenta, dopo aver superato l'esame, l'iniziazione rituale ufficiale. La cintura bianca è seguita dalla cintura gialla e arancione. A questo punto, il principiante ha dimostrato che lui, o lei, ha compreso le cinque posizioni di base della nostra arte; che lui, o lei, li ha imparato ed è in grado di fare il gioco di gambe con loro. L'ordine di tutti i livelli per i principianti è il seguente: bianco, giallo, arancione, verde, blu, marrone, rosso, viola, cintura nera (primo grado).
Dan / gradi di maestro Una volta raggiunta la cintura nera, il praticante è contemporaneamente titolare del 1º Dan (primo
Hung Gar grado di maestro), così, è considerato come un nuovo laureato della scuola di base. Nel nostro sistema ci sono dieci gradi di maestro. Più alto è il suo grado di maestro, più esperto è il praticante. Tuttavia, con crescente numero, i criteri prioritari per il grado in particolare coinvolgono anche certi aspetti che non sono legati alle tecniche. Quindi, per il completamento del 5 ° grado di maestro, non solo si valuta il livello tecnico del praticante, ma anche la quantità di studenti che conduce. I gradi di maestro possono essere suddivisi basicamente in tre categorie: 1º al 3º Dan (buon studente), 4º al 6º Dan (maestro / sifu) e 7º al 9º Dan (gran maestro). Il grado
di maestro 10 ° Dan è ancora detenuto da una sola persona, cioè, dal capo dello stile. In questo caso il mio insegnante, il grande maestro Dr. Chiu Chi Ling, che mi ha dato l'onore di essere il suo successore.
Seminari Nelle lezioni regolari, lo studente inizia con le basi e le lezioni più importanti per i primi livelli. La nostra arte è così ampia che queste lezioni, spesso non sono sufficienti per impartire tutte le conoscenze necessarie. È per questo che abbiamo stabilito una struttura che fornisce un ulteriore slancio attraverso i seminari.
Questi seminari non sono obbligatorie, tuttavia, garantiscono un progresso veloce ed efficiente per lo studente. Specialmente nel programma di Cintura Nera, il principiante (nonché gli studenti avanzati, naturalmente) guadagna un beneficio duplice: lui o lei può ricevere ogni lezione nella sua scuola filiale; inoltre, lui o lei gode di vari vantaggi e sconti. L'aumento dell'impegno è sempre premiato in un modo o nell'altro. Sempre.
Attrezzatura A parte l'uniforme regolare e un paio di ulteriori magliette, prima o poi,
Kung Fu lo studente avrà bisogno di attrezzature speciali, come guantoni di Boxe o Lei Tai. Sacchi e colpitori o sistemi completi d'allenamento sono anche richiesti di tanto in tanto. Lo studente spesso non sa che il suo istruttore può anche sistemare o aiutarlo a ordinare questi elementi. Con l'esperienza decennale nel campo delle Arti Marziali, i miei istruttori ed io sappiamo quali prodotti hanno dimostrato di essere utili. Consigliamo ai nostri studenti con piacere, prima e dopo che fanno l'acquisto, e noi organizziamo l'articolo desiderato al nostro fornitore affidabile. In combinazione con il mio libro, "Kung Fu senza segreti", questi argomenti dovrebbero for nire allo studente che inizia con le informazioni più importanti, al fine di facilitare un
avvio regolare nella nostra scuola. Infine, oltre a tutti i libri e articoli, ovviamente anche la conversazione con l'istruttore o l'insegnante è ciò che dovrebbe portare nuove conoscenze allo studente, aiutandolo a fare progressi. Un istruttore, almeno nella mia scuola, è sempre pronto ad ascoltare uno studente o una studentessa, per mostrare la persona il modo in cui può risolvere i suoi problemi e le incertezze. Non è per niente che la nostra Arte Marziale tradizionale facilita l'accesso ad una struttura familiare, che offre il principiante una utile "sorella maggiore" o un utile "fratello maggiore". Così, in caso di dubbio, chiedi il tuo Sihing o la tua Sije. Molta energia a tutti i principianti e vi auguro un buon inizio nella vostra nuova carriera di Kung Fu!
“In combinazione con il mio libro, "Kung Fu senza segreti", questi argomenti dovrebbero fornire allo studente che inizia con le informazioni più importanti, al fine di facilitare un avvio regolare nella nostra scuola.”
Il KMRED in pieno svolgimento
Il Gruppo KMRED continua il suo sviluppo in Francia e in Europa. Questo sviluppo viene fatto attraverso, tra l'altro, l'organizzazione di eventi annuali specifiche, come il seminario INTENSE
"COMBAT", che si svolge ogni anno tra la fine di giugno e l'inizio di luglio. L'edizione 2016 è stata un completo successo.
Ancora una volta, il seminario, che è limitato a 30 partecipanti, si riempÏ di studenti di tutta la Francia, nonchÊ di altri paesi europei. Tre giorni intensi con quasi 18 ore d'allenamento e, finalmente, una sintesi di combattimento in aree urbane.
Questo evento è stato possibile grazie all'esperienza e professionalità dei membri del gruppo, il che ha permesso ai partecipanti di andare fino a "il
limite delle loro forze" in modo sicuro. Christian Wilmouth, direttore tecnico e capo istruttore del gruppo KMRED, ha voluto "ringraziare tutti coloro che si affidano a noi per anni, arrivando a vivere
e condividere questi tre giorni di follia". Si è programmata già l'edizione del Seminario KMRED intensivo dell'estate 2017!
Appuntamento per il 30 giugno, 1 e 2 luglio 2017.
(Foto del seminario d'Estate)
Ma il gruppo KMRED si trova in pieno sviluppo anche in Europa e in particolare in Italia. Dopo essere stato invitato a Roma nel giugno come coadiuvante nel "13 ° Seminario Estivo Internazionale di Auto-difesa" di
Alessandro Del Pia, presidente dell'organizzazione Federkravmaga, Christian Wilmouth ha viaggiato in Sardegna per l'ultimo seminario dell'estate in Europa. Infatti, su iniziativa di Carlo Erriu e i suoi amici, ci sono stati due giorni
di seminari a Senorbì. Il primo giorno è stato dedicato agli istruttori e il secondo è stato un seminario "aperto" che ha ospitato più di 50 partecipanti. Non c'è dubbio che, in un tempo molto
breve, il gruppo avrĂ rappresentanti e istruttori in Italia e in Sardegna. Il gruppo KMRED vuole ringraziare tutti gli amici e partner per la loro fiducia.
Ci vediamo presto per la nuova programmazione di seminari KMRED e per nuove avventure.
(Foto del KMRED di Sardegna).
Cosa succede quando due persone praticano ChiSao? Qual è il significato della loro pratica e quali sono gli obiettivi? In questo terzo DVD, "Chi Sao dalla base ad un livello avanzato," Sifu Salvador Sánchez affronta forse l'aspetto più importante del Wing Chun: il ChiSao, l'anima del sistema stesso, che fornisce il praticante di alcune caratteristiche speciali che sono completamente diversi dagli altri, e gli dà grandi virtù. Questo lavoro si occupa di alcuni aspetti di principio piuttosto semplici, ma come si approfondisce in loro, diventano sempre più sorprendenti. Si tratta di una caratteristica molto chiara nella cultura tradizionale cinese; ciò che è molto evidente a prima vista, contiene tuttavia una seconda o terza lettura, che sicuramente cambierà il vostro approccio, la pratica e la comprensione. Discuteremo come praticare Chi Sao attraverso i nostri drills e il modo di applicarli quei drills, quella capacità nello sparring, che collega alcuni concetti, forse non tanto legati al Kung Fu tradizionale, come ad esempio la biomeccanica, le strutture, la conoscenza della fisica, ecc., al fine di ottenere risultati migliori nella nostra pratica.
REF.: • DVD/TAOWS3
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“Ciò che abbellisce il deserto è che in qualche parte nasconde un pozzo d’acqua.” Antoine de Saint-Exupery “Quello che sappiamo è una goccia d’acqua; quello che ignoriamo è l’oceano” Isaac Newton Fluire non significa essere negligenti; l’acqua non lo è. Non c’è meandro che non copra, a tutto arriva. Dicono gli Asturiani che l’acqua ha “un muso molto fine”. Senza fretta, adattandosi alle circostanze, l’acqua è la metafora della persistenza e dell’adattabilità estrema. Il paradigma del cambiamento nella forma, senza trasformare l’essenza. L’acqua catalizza la vita, senza di essa la terra si secca e rimane deserta; il fuoco senza controllore inonda ogni cosa e l’aria, convertita in bufera di sabbia, non può portare la fertilità delle nuvole né la forza dei cambiamenti; persino il metallo con il suo uso è tornito nelle fucine! L’acqua ci conforta, ci pulisce, ci benedice. Immersi nei fiumi del momento, nuotiamo, lottiamo, naufraghiamo. Fluire, riconvenirsi davanti agli ostacoli, andare verso il basso, non opporsi a niente, l'acqua è la perfetta analogia dell'umiltà, dell'adattamento e del non conflitto. L'acqua vince senza obiettivo; seguendo la sua natura circonda qualunque ostacolo e ci insegna come vincere, ma con saggezza, senza logorio, senza perdere di vista l'obiettivo. Che cos’è una roccia sulla strada? Una montagna? Perfino incassata, filtra, o se tal cosa non è possibile, evapora; niente ferma il suo destino. Il fiume della vita ha lasciato sulle mie sponde questi testi che oggi condivido in formato libro. E dico “ha lasciato” perché ogni paternità è alquanto confusa, giacché tutti siamo parenti di coloro che ci precedettero, di coloro che c'ispirarono e inspirano, delle galleggianti nuvole dell'inconscio collettivo e perfino, chi lo sa, degli spiriti e delle coscienze che ci circondano. Non ho nulla da insegnare, perché nulla so, però chi vuole ascoltare i miei versi, lascio qui sincere e sentite riflessioni, ogni giorno più sentite che pensate, perché la mente è un ingannevole marchingegno che vede quel che vuol vedere e del quale ho imparato a sospettare.
Jeet Kune Do Jun Fan Jeet Kune Do Academy 2001 L'anno che vale una vita Anno 2001, ed ecco finalmente emergere la Jun Fan Jeet Kune Do Academy dal silenzio dell'anonimato, per entrare a pieno titolo nel novero delle grandi accademie Italiane di Arti Marziali. Dopo un lungo periodo di sacrifici, riflessioni e serio impegno da parte di tutta l'organizzazione, guardiamo adesso con fierezza a questa nuova epoca ricca di promesse, di nodi sciolti e rinsaldati, l'anno che ha confermato senza ombra di dubbio, alla ormai nota “Jun Fan Jeet Kune Do Academy, “ lo status e la forza sognata da 30 anni. “Jun Fan Jeet Kune Do” questo il marchio inconfondibile, dell'Accademia. Nata dalla mia lunga esperienza dalla dedizione, passione e abnegazione di chi come me è sempre attento all'evoluzione del sistema attraverso una ricerca spasmodica di novità e di Spirito Guerriero. L'Accademia può vantare oggi, un programma tecnico vasto e completo, impr ontato all'efficacia e al combattimento reale. Nella assoluta convinzione che il Jeet Kune Do non sia un'arte marziale codificata, ma una gamma di concetti e strategie in continua evoluzione, l'Accademia ha cercato in questi anni di pr oseguir e il cammino segnato da Br uce Lee, implementando con rigore scientifico il numero delle tecniche efficaci da utilizzare nelle varie distanze di combattimento. Questo è il fine perseguito dalla Scuola nel corso degli anni, attraverso duri stage di allenamento in tutto il mondo (Stati Uniti, Cina, Thailandia, Russia ecc.durante i quali abbiamo affinato le tecniche attraverso gli insegnamenti dei migliori Maestri del Panorama Marziale mondiale in ambito JKD.
Tutto ciò ha permesso alla Scuola di allacciare rapporti importanti per l'organizzazione di seminari conoscitivi nelle diverse specialità di combattimentolo da strada. Uno degli esempi più significativi fù l'incontro con Larry Hartsell allievo diretto di Bruce Lee, studente di prima generazione, con il quale instaurerò un rapporto di collaborazione speciale, duraturo, costante e continuativo fino alla sua morte. Larry Hartsell fù per me un mentore, colui che formò le mie idee sul Jun Fan Jeet Kune Do, facendomi capire la vera essenza del combattimento da strada, non finirò mai di ringraziarlo per ciò che mi ha dato soprattutto a livello di legame affettivo. Subito dopo l'arrivo di una vera legenda della lotta a terra, Jhon Machado, un autentico specialistà del Grappling con e senza gi che strabiliò i partecipanti ai suoi seminari finalizzandoli praticamente tutti. Jhon Machado rimase in Italia per dirigere in esclusiva Europea, il primo corso istruttori di Brazilian JuJITSU, che si tenne al Nord e al centro. Aderirono centinaia di ragazzi, che ammirarono la precisione tecnica nella spiegazione in dettaglio delle strategie di combattimento sia in ambito sportivo che reale. Il Jujitsu Brasiliano scoprimmo che era il sistema per eccellenza che ti mette in condizione di difenderti attaccando, sfruttando la forza dell'avversario attraverso una perfetta gestione del corpo. E come se non bastasse fù la volta di Erik Paulson, “The Viking” ospite sempre della Jun Fan Jeet Kune Do Academy per un seminario memorabile. Los
Angeles 1999: una visita di cortesia in casa di Sifu Guru Larry Hartsell. Una giornata da dedicare all'amicizia di anni e la prova che il Jeet Kune Do è già futuro. Non c'era solo Larry Hartsell quando varcai la soglia, ma anche un giovane ancora sconosciuto attendeva al suo fianco. Quel giovane era Erik Paulson, sorriso spontaneo e occhi guerrieri. Il germoglio che nasce dalla pianta è promessa di frutto maturo. Questo significa Erik Paulson, per il Jeet Kune Do, egli è la dimostrazione che la radice affonda senza indugi nel terreno delle nuove generazioni e che il discorso di Bruce Lee varca le soglie del terzo millennio in mano a grandi combattenti. Aspetto nordico, potente e completo in tutte le sue tecniche, Erik Paulson è il “Vikingo del jkd” Erede legittimo di Larry Hartsell, full Instructor di Dan Inosanto , allievo dei Gracie e dei Machado, campione delle Americhe di Brazilian Jujitsu, campione del mondo di Shooto e imbattuto da 5 anni. Queste le credenziali del Vikingo, che dopo una cordiale corrispondenza, ha accettato di essere ospite presso l'Accademia, per dirigere una serie di seminari per principianti e avanzati. Fù un occasione imperdibile per tutti gli appassionati del grappling e delle Mixed Martial Arts, in special modo per per tutti gli associati della Jun Fan Jeet Kune Do Academy. Una settimana all'insegna del combattimento reale, da sempre arteria pulsante del Jeet Kune Do . La meravigliosa avventura della nostra Accademia continua senza sosta, in nome di un atteggiamento rivolto sempre all'evoluzione dell' Arte del
“Il mio scopo in questo capitolo è di trasmettervi la funzionalità di un sistema di combattimento per evitare le stesse frustazioni che ho dovuto subire all'inizio della mia pratica nelle Arti Marziali.”
Jeet Kune Do piccolo drago attraverso esperienze conoscitive mirate al raggiungimento di un sapere marziale , miscela infallibile di tecniche progressivamente coese negli anni. Ripensando ai giorni dei miei esordi nelle Arti Marziali, ricordo perfettamente la frustazione provata durante lo sparring. Non importava quanto provassi ad applicare la moltidutine di tecniche che pensavo di conoscere, alla fine del giorno in un certo senso mi sembrava sempre di essere un cane che si morde la coda. Quando la situazione si faceva imprevedibile tutte le mie doti tecniche scomparivano. Il mio subconscio non aveva ricevuto una chiara mappa da seguire quando dovevo affrontare una situazione di combattimento reale. Tutto quello che facevo era mettere in pratica un esercizio intellettuale e concettuale, ma senza una viscerale comprensione mentale libera da ogni pensiero, permettendo così al momento di prendere il sopravvento. I miei riflessi non erano mai liberi di muoversi, erano constantemente imprigionati, ingabbiati mentre io cercavo di reagire, ma ecco che come per magia la conoscenza acquisita nel jkd mi ha aperto gli occhi sprofondando nella libera espressione dell'Arte consentendomi di esprimere finalmente tutte le mie esperienze. Il mio scopo in questo capitolo è di trasmettervi la funzionalità di un sistema di combattimento per evitare le stesse frustazioni che ho dovuto subire all'inizio della mia pratica nelle Arti Marziali. E allora amici miei non rimane altro che mettersi al lavoro.
Verso La Liberazione personale Un uomo colto fece visita ad un maestro Zen per conoscere questa disciplina. Mentre il Maestro parlava l’uomo colto lo interrompeva spesso per esprimere la propria opinione su questo o quell’argomento. Alla fine il Maestro Zen smise di parlare e cominciò a servire il tè all’uomo colto. Versò il liquido nella tazza fino a riempirla, ma invece di fermarsi, continuò a versare facendo traboccare il tè. “Basta”, disse l’uomo colto, “la tazza è piena, non puoi versarci altro tè”, replicò il Maestro Zen. “Se prima non vuoti la tazza, come posso io versarti il mio tè?”. La vera osservazione inizia quando ci si libera dai modelli prestabiliti; la libertà di espressione si ottiene quando si va oltre il sistema
Wing Chun
PER LA VIA DEL TAO, LA LUCE MAESTRA: IL WINGCHUN La W ingchun Team Italia nasce nell’anno 1995 ad opera del Master Geppy Amato, sifu dall’esperienza trentennale nel mondo delle arti marziali, iniziando a praticare lo stile Ta n g - L a n g e i l J u d o p e r p o i intrapr ender e la via dell’Eter na Primavera nel 1987 con il maestro Francesco Mavilio, conquistando i propri gradi e competenze all’interno di più associazioni di rilevanza internazionale quali EWTO, WTOI – con Leung Ting e Kernspecht – PRO A M , PA W T O – c o n P r o s e n i c a e Smart – più svariati seminari, con personalità del calibro di Emin Boztepe, F. Ringeisen, Salih Avci, Tu r a n A t a s e v e n , U w e K o p p l i n , Tassos, e altri ancora.
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Wing Chun a Winchun Team Italia offre ai suoi praticanti uno stile che si differenzia dagli altri, in quanto racchiude la parte migliore di questi, senza scadere in una pratica meramente statica e passiva, ma rivelandosi per la sua dinamicità e praticabilità concreta, così da fornire a qualsiasi categoria di allievo i migliori strumenti adatti alle proprie caratteristiche e capacità (sesso, condizioni fisiche, età, caratteri ed indole differenti). Nel corso degli allenamenti l’obiettivo di ciascun praticante sarà non solo quello di raggiungere la propria forma fisica ideale grazie agli allenamenti atletici, ma anche un percorso di sviluppo psicologico, spirituale e caratteriale che comprende la comprensione ed il conseguente superamento delle proprie paure e insicurezze. In una realtà storica e geografica, nel particolare in un contesto come quello che emerge dalle e nelle grandi città (es. Napoli), risulta sempre più urgente conquistare una forte sicurezza di sé e, se le condizioni lo richiedono, essere pronti a qualsiasi rischio e pericolo…la strada a volte può anche essere fatale! La sala di allenamento esige il rispetto di specifici principi e regole che si fondano sui concetti di Lealtà, Onestà, Sincerità e Rispetto, tanto per l’arte quanto per il maestro. Cit. Sifu: “Il mio Stile, in definitiva, offre ai suoi praticanti un insegnamento completo, fondato sui valori della lealtà e del rispetto e sulla qualità tecnica – grazie ad insegnanti altamente qualificati – e, partendo dalla secolare tradizione cinese del Kung Fu, si confronta in maniera dinamica e non schematica con la realtà moderna, divenendo un sistema di difesa personale pratico, efficace e alla portata di chiunque sia disposto, con impegno ed umiltà ad apprenderlo.”
L
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Wing Chun
Il Wing Chun è inoltre il più brillante sistema di autodifesa mai pensato dall’uomo, perché: • Non è basato sulla forza fisica o sull’abilità acrobatica. Al contrario, permette alle persone più deboli di difendere se stesse. • Insegna come usare la forza dell’avversario per usarla contro di lui. • I suoi movimenti di autodifesa derivano dai riflessi tattili che sono meccanicamente e direttamente determinati dall’attacco dell’avversario. • In questo senso il praticante Wing Chun non è suscettibile di “finte” volte a farlo cadere in errore. • Può essere imparato ed interiorizzato in tempi brevi, ai fini della difesa personale, ed approfondito nel tempo nei suoi aspetti di vera e autentica arte marziale tradizionale cinese. • Incontra le esigenze di chi cerca di rispondere alla forza con una forza appropriata ed è per questo particolarmente adatto per i corpi di polizia e di sicurezza. • Il Wing Chun è un sistema completo di arti marziali. La sua efficacia non risiede in evoluzioni stilistiche o in trucchi per creduloni, ma nella totalità rivoluzionaria dei sui semplici concetti. L’immediatezza, il limitato numero di movimenti usati e molto altro ancora, fanno del Wing Chun il più veloce sistema di arti marziali mai provato dall’uomo.
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Wing Chun
“Uno stile, dunque, quello del Wing Chun che si contraddistingue anche per la sua luminosa estetica, essendo questo caratterizzato da tecniche.”
Uno stile, dunque, quello del Wing Chun che si contraddistingue anche per la sua luminosa estetica, essendo questo caratterizzato da tecniche fluenti e scorrevoli, e quindi – proprio in virtù di ciò – anche molto popolare. Ma attenzione! Senza un riscontro reale, il Wing Chun rimane solo bello da vedere e non valido per l’auto difesa contro altri stili, come ad esempio il Pugilato, il Muay Thai, la
Kick Boxing, ecc. Questa teoria fu portata avanti da un solo uomo, Milan Prosenica. Egli fu campione del mondo di Kung-Fu nel 1980 ad Hong Kong e si qualificò come maestro di scienze motorie negli anni ’70. La sua esperienza gli ha portato a conoscere molti “trucchetti” saggi per il combattimento, che ha trasmesso ai suoi allievi con molta generosità. La combinazione tra tecnica e
allenamento fisico lo rese sul ring un avversario temibilissimo e formidabile. I suoi allievi sono la prova concreta dei suoi insegnamenti. Durante e, anche dopo la sua morte, per tutta l’Europa, i suoi allievi continuano a portare avanti le sue orme, come ad esempio, in Italia il Maestro Geppy Amato, che fondò l’associazione Wing Chun Team Italia e successivamente allargò, come il suo maestro, gli
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Wing Chun orizzonti al campo sportivo, portando il Wing Chun sul ring. Ormai da un anno l’associazione del Maestro Geppy Amato è affiliata con una delle più grandi associazioni sportive di tutto il mondo, la WTKA Italia. WTKA Italia sta per “World Traditional Karate Kickboxing All Styles Association” e l’aggiunta della parola “Italia” lo indica come il braccio italiano di “WTKA International”, la federazione che ha sede a Marina di Massa ed è presieduta dall’italiano Michele Panfietti che l’ha fondata alcuni anni or sono. Grazie al vice presidente Cristiano Radicchi, il Maestro Sergio Salemme e al suo braccio destro il Maestro Raffaele Russo, la Wing Chun Team Italia, che sul Ring prende il nome di Wing Chun Style Competition, è riuscita a incoronare il suo sogno, e cioè far capire a tutti gli
altri praticanti italiani di questa meravigliosa arte, che con sacrifici e impegno il Wing Chun può essere valido anche sul ring. Il successo più importante per questa associazione, da quando è entrata a far parte della WTKA Italia, è, in meno di un anno, un Bronzo nei Campionati Italiani con Gennaro Noviello. Un successo che presagisce un lungo percorso di innovazioni. Tale associazione propone, per ogni allievo, in base alle categorie di combattimento che si possono incontrare in questi eventi, una preparazione a 360° per affrontare le difficoltà di questi palcoscenici. Si ha l’ambizione di mirare sempre più in alto e migliorare sempre di più. In conclusione possiamo affermare che questa associazione propone un Sistema di Wing Chun che si basa sulla
tradizione e che applica sul ring tutti i principi di questa meravigliosa arte e invita tutte le altre associazioni di Wing Chun ad uscire dal proprio guscio ed esplorare anche loro questo nuovo mondo. Un vecchio saggio disse: “l’occasione favorevole è madre della fortuna”. Ebbene, caro amico mio, ora che hai avuto la grande fortuna di venire a conoscenza di questa grande realtà, puoi cogliere l’occasione di farne parte, e diventare una persona migliore. Tutto questo alla Palestra Adrenalina Fitness in via Alessandro Luongo (quartiere Vomero), Napoli (Campania, Italia). Contatti: Wingchunstyle (Facebook); www.wingchunteam.it ; Master Geppy tel: 3386916763
“il Wing Chun rimane solo bello da vedere e non valido per l’auto difesa contro altri stili, come ad esempio il Pugilato, il Muay Thai, la Kick Boxing, ecc.”
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La S.I.D.P. è una Scuola di Arti Marziali e Difesa Personale, il cui fondamento tradizionale è il Wing Chun Kuen, antico stile di combattimento nato nella Cina del Sud. Il fermo proposito della Scuola, e del suo Maestro, il SiFu Francesco Pr ocaccini, 6°duan U.I.K.T. ,in particolare, è di rendere il sistema di combattimento tradizionale utile, funzionale, efficace da ogni punto di vista nel presente, nella nostra realtà attuale.
S.I.D.P.
S.I.D.P. e arti marziali nascono per la guerra, la necessità cui rispondono è quella di eliminare il nemico nel più breve tempo possibile. Se veniamo aggrediti, se qualcuno ci usa violenza, in quel preciso istante siamo, a tutti gli effetti, in guerra. Una guerra privata, circoscritta. Ma nella quale, se non sappiamo affrontarla, possiamo restare uccisi, o menomati per tutta la vita. L’approccio della Scuola all’Arte Marziale è quindi fortemente orientato verso la realtà dinamica del combattimento, e può essere considerato proprio di un sistema “reality oriented”. Già nella scelta del nome, in cui è ovviamente potente ed esplicito il riferimento alla Difesa Personale, si intende rimarcare con decisa convinzione la distanza dalla quale si guarda a talune interpretazioni delle arti marziali come un qualcosa di limitato ad una certa sfera di interesse che diviene prettamente culturale,
L
esercizio di ricerca storica e storiografica, giungendo talvolta a mettere in secondo piano l’efficacia di quanto tramandato in reali situazioni di combattimento rispetto alla necessità di mantenere integro, inalterato, cristallizzato il contenuto del bagaglio di conoscenza di certe scuole. Non è questo il proposito della S.I.D.P. La Scuola ha estremamente chiaro il valore indiscutibile dei principi universali che
animano i sistemi di combattimento tradizionali. Ma con almeno pari chiarezza è consapevole di come sia seducente ristare nella accogliente ma mortifera culla del “tradizionalismo”, e lasciarsi andare a considerare assolutamente validi aspetti che mantengono invece una efficacia meramente relativa, assolutamente appropriati da implementare in talune circostanza, ma disastrosamente inefficaci,
S.I.D.P. dannosi e potenzialmente autolesivi in talun’altre. Obiettivo della Scuola è quindi lo sviluppare incessantemente competenze, ovvero armonica sintesi di conoscenze ed abilità, le quali siano sempre severamente, oggettivamente ed inevitabilmente sottoposte alla prova della impietosa, dura e dinamica realtà del combattimento. La Difesa Personale trova la propria ragion d’essere nel motore che possente la anima, ovvero il Wing Chun Tradizionale, ed al contempo del Wing Chun, arte dai diecimila volti, verrà ad “autoselezionarsi” l’interpretazione che alle esigenze reali della difesa personale saprà dar risposta. La Scuola non accetta autoreferenzialità nel proprio percorso di crescita e sviluppo, né tantomeno fa propri concetti, tattiche, tecniche semplicemente basandosi su male interpretati princìpi di autorità: quel che dimostra di non poter superare la sperimentazione sul campo, viene modificato, integrato, adattato, o sovente semplicemente reinterpretato nella maniera corretta, così da consentire l’ottenimento dell’unico risultato accettabile quando è in gioco la propria esistenza, quella di chi ci è caro o quella di chi ingiustamente sta per essere sopraffatto: neutralizzare la minaccia nel più breve tempo possibile.
REF.: • KMISS-1
In esclusiva per Budo International il DVD del Maestro Marco Morabito sulla difesa personale con la presentazione in anteprima del Krav Maga Israeli Survial System. Con questa opera verranno illustrate le tecniche e il metodo alla base di questo sistema in modo chiaro e trasparente. Nessun segreto quindi, ma una colossale opera che vi porterà nel vivo della difesa personale israeliana. Le tecniche sono illustrate in modo da essere facilmente comprensibili da tutti. Un’occasione davvero unica per avvicinarsi alla difesa personale o per approfondire le proprie conoscenze sul tema. L’autore di quest’opera è uno dei maggiori esponenti a livello mondiale di difesa personale e conta al suo attivo diverse esperienze in campo militare e società di sicurezza; pluripremiato in diverse nazioni, ospitato per corsi e seminari in tutto il mondo è diventato un portavoce internazionale di vari sistemi di combattimento corpo a corpo e difesa personale poco conosciuti ma estremamente efficaci. Studiando dal Giappone agli Stai Uniti, passando per Polonia, Spagna, Capo Verde, Germania, Israele, Francia e Russia. Una continua ricerca nelle zone più remote del mondo, come la Siberia e il deserto del Texas, senza mai fermarsi in una ricerca instancabile di acquisire nuove conoscenze senza mai smettere di porsi domande. Il Krav Maga Israeli Survial System non è una disciplina, un complesso di rigide regole ma un metodo, un processo in continua e perenne evoluzione. Questo lo rende adattabile ad ogni situazione e circostanza, permeabile a qualsiasi cambiamento, quindi in grado di fare tesoro dei propri errori cogliendo la propria esperienza come opportunità per migliorare.
Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
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Il cosidetto Vovinam Integrale si raggiunge semplicemente tornando al vero Vovinam del Fondatore. L'obiettivo del fondatore era chiaramente e apertamente dichiarato: "raccolta di tecniche efficaci, assimilare la loro essenza e trasformare loro in tecniche di Vovinam", e in effetti, questo concetto rimane ancora in vigore ed è obbligatorio per tutti i Maestri di Vovinam in tutto il mondo. Vovinam è quindi un concetto di ricerca per ottenere uno stile super efficace. Tuttavia, oggi il 90% degli insegnanti Vovinam l'hanno dimenticato e si piegano ad un programma troppo caricato, troppo fisso, troppo estetico e talvolta del tutto inefficace in numerose Il Vovinam tecniche. Integrale è semplicemente riscoprire l'essenza originale dell'arte del Maestro Nguyen Loc. Per questo, abbiamo i principi, le tecniche di base, e non ci resta che tor nare a praticare il modo efficace di ogni tecnica e applicare il principio fondante. In questo DVD, per mano del Maestro Patrick Levet, studieremo la base del Vovinam Integrale, le minacce e gli attacchi di coltello, i controattacchi integrali, e la difesa contro la Dam Thang (pugno diretto) Dam Moc (pugno in gancio), Dam Lao (pugno di giavellotto) nonché leve di base delle gambe.
REF.: • DVD/VIET6
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