Il lavoro contenuto in questi DVD mostra la differenza tra il Kyusho e il Dim Mak, per quanto non sono basati sugli stessi obiettivi. Si tratta di una continuazione dei lavori precedenti sul tema "I 6 Mani Ji" e "La Camicia di Ferro" con Budo International. I 6 Mani Ji prevalgono in un'arte chiamata Pangai-Noon o Uechi Ryu, uno dei pochissimi modelli che contengono e si concentrano su queste posizioni specifiche di mano per raggiungere i tessuti più profondi del corpo. Questi DVD mostrano l'uso delle mani, non come mazze, ma piuttosto come pugnali con la potenza di transizione della torsione utilizzata nelle 6 mani Ji, per essere correttamente applicate al Kyusho... e questa è una sfaccettatura assente nelle competenze della maggioranza dei praticanti di Kyusho. Otto KO (compresi i KO per compressione e sanguigni). Questo insieme di due DVD si concentra su una forma apparentemente semplice come Kata Sanchin, attraverso otto fasi di abilità di combattimento. Un sistema marziale completo in un Kata, anche compresi i metodi di "Camicia di Ferro". DVD Vol.2: Obiettivi nelle gambe, Takedowns, Grappling, Tuite e difesa contro coltelli.
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“La mela non può essere riposta sull’albero della conoscenza; una volta che iniziamo a vedere, siamo condannati e sfidati a cercare la forza per vedere di più, non meno”. Arthur Miller
er quanto che impariamo di qualsiasi cosa, ciò che ignoriamo sarà sempre infinitamente superiore di ciò che comprendiamo o dominiamo di qualunque materia. L’impulso dell’evoluzione si basa necessariamente su questa premessa. Quello che sappiamo o vediamo è sempre parziale, ogni vera saggezza incomincia dall’accettare questa realtà. Tuttavia, perché noi umani ci ostiniamo ad essere arroganti? Le ragioni possono essere pertanto praticamente infinite, ma dietro di esse ci sono di solito la paura e l'incertezza. La paura della finitezza, del conflitto e della sconfitta, dei cambiamenti, della malattia e della follia, del dolore e della perdita emozionale, della miseria, della violenza, di saperci ignoranti, di perderci... Tante volte gli esseri umani preferiscono appoggiarsi a qualcosa di sbagliato che ammettere che non hanno dove farlo. A seconda della nostra natura originaria, ci assumiamo decisioni e atteggiamenti come il fuoco, reagendo in modo impetuoso, violento, rapido, consumando tutto nell’immediato ... o come l’acqua, riempiendo tutto, lasciandoci cadere, stagnandoci nella routine o adattandoci alle situazioni fluidamente... o come l'aria, cambiando da un momento all'altro, trasformando tanto noi stessi come le cose che ci circondano, nel bene o nel male ... o come la terra, decidendo, terminando, sempre alla ricerca della stabilità, di concretizzare una soluzione. L'impulso verso la comprensione e la crescita personale trovano sempre una forza opposta, quella dell'inerzia e della stagnazione. Imparare comporta sempre uno sforzo, una concentrazione, una determinazione per uscire da dove si è e avanzare in qualche direzione specifica, rompendo una resistenza. L'ignoranza è come la gravità, é sempre presente e in azione; rompere il suo dominio richiede intenzione e sforzo. È analoga all'oscurità dei cieli della notte; immensa, infinita, occupa tutto, rotta solo da piccole luci accese nell'immenso vuoto. La luce è analoga alla comprensione, alla delucidazione, all'intendimento, al risveglio, al vedere. La luce consuma sempre moltissima energia per accadere; ciò che nel nostro corpo emana più calore è la testa. La vita è un processo nel quale "bruciamo" lentamente a ogni respirazione, nel quale l'ossigeno alimenta la nostra combustione interna e, da qui, la brutale usura che deve sopportare la nostra struttura, nel compensare continuamente questo fuoco interiore che ci consuma.
P
“La conoscenza è orgogliosa del tanto che ha imparato; la saggezza è umile perché non sa di più”. William Cowper
Uomini e alberi sono opposti e complementari in molte cose; se le radici dell’albero sono sotto, le nostre sono sopra; se i suoi frutti sono esterni, i nostri sono necessariamente interni. Il valore più grande nella vita di ognuno sono le conquiste interne che conseguiamo, queste sono le uniche che rimarranno e genereranno punti di appoggio per scalarne di nuove. L’esterno possiamo sempre perderlo, ma l’interno rimarrà come un tesoro al quale invariabilmente potremo ricorrere. Tuttavia, questa verità si trova paradossalmente invertita negli aspetti più evidenti della realtà consensuale dei nostri giorni, sempre diretta verso il fuori, verso l’apparire o l’avere invece di Essere, al possedere al posto di sapere. Prova di ciò è che, senza dubbio, è molto più premiato dare calci a un pallone che essere medico. Gli esseri umani abitano un paradigma comune ancora molto povero, colpiti come gruppo da svolte e trasformazioni violente, assurde e distruttive. Esiste un fondo, una lotta titanica tra forze enormi che combattono per sostenere tendenze e realtà, alle quali generalmente rispondiamo nell’insieme con molto poca elevazione, a un livello molto basso. Questa lotta si dirime ogni giorno, in ogni momento, in ognuno di noi e la somma risultante da ogni apporto individuale determinerà il destino del gruppo. Poco si può fare per l'insieme tranne che curare i nostri frutti interni, perché il mondo e le sue realtà sono solo rappresentazioni di congiunti di forze, ologrammi di quello che può essere, mentre la vera realtà esiste solo ed esclusivamente dentro di ognuno di noi. Davanti ad una stessa situazione esterna, due persone possono vivere una circostanza simile in modi completamente opposti... Non vi è quindi migliore investimento che quello che facciamo per risvegliarci, per comprendere, per andare oltre la nostra infinita lotta contro l'ignoranza. Non in vano le direzioni dell'evoluzione sono in avanti, verso l'alto, verso il DENTRO e... verso il TUTTO. Sia quale sia la strada che hai scelto, in qualche momento questa ti condurrà a un crocevia essenziale che ti spingerà e ti affronterà per andare oltre l’ovvio, il consensuale, le apparenze. Non temere, tutti ci dobbiamo passare; sii umile davanti a questo proposito e apprezza la tua opportunità, afferrala fermamente e datti all'esperienza, perché tutto quello che merita di essere appreso, tutto quello che effettivamente ti farà più grande, metterà in discussione le basi della tua concezione del mondo e per tanto che questo richieda da te il massimo degli sforzi, alla fine varrà la pena. Ogni cosa ha il suo prezzo, ma avanzando a favore dei venti dell'evoluzione molto sarà l'aiuto che arriverà. L'Universo è tanto spietato quanto generoso. Traduzione: Chiara Bertelli
Le Arti Marziali in Europa
Scherma Spagnola L'ORIGINE DELL'INFLUENZA SPAGNOLA NELLE ARTI MARZIALI FILIPPINE Joaquín de Diego. Istruttore della FEEH (Federación Española de Esgrima Histórica - Federazione spagnola di Scherma Storica).
Imparare dal tuo avversario per poter sconfiggerlo è una delle regole di base delle arti marziali. "Il generale è la conoscenza, la fedeltà, il coraggio e la disciplina" (Sun Tzu, "L'arte della guerra"). Se il tuo nemico ti vince perché possiede migliori armamenti, cercherai di acquisirlo. "Se lo fa per che ha una migliore tecnica, dovrai studiarla per emularla o superarla, o, altrimenti, evitare il combattimento." Questo è quello che devono aver pensato i cinesi e i giapponesi che hanno combattuto contr o gli spagnoli nel sedicesimo secolo nell'ar cipelago di Luzon, nonché gli indigeni delle Filippine, le cui isole principali furono incorporate nella Corona Spagnola in appena sei anni. a storia militare spagnola, purtroppo sconosciuta, è senza dubbio una delle più antiche e più interessanti dell'umanità. Nel corso dei secoli, le imprese militari degli ispanici hanno condiviso due costanti che sono state ripetute in maniera invariabile nel corso del tempo: lo scarso numero di uomini e risorse compensato da un valore singolare nel combattimento -, e un modo specifico di affrontare la morte, un carattere particolare che, nel corso della storia, ha contribuito perfino all'invenzione
L
e lo sviluppo di armamenti nonché la creazione di sistemi militari propri sia in tecniche che tattiche. Dalla miriade di esempi a cui possiamo fare riferimento, in questo articolo ci avvicineremo brevemente due conflitti armati, in particolare, che, pur essendo sconosciuti per la maggioranza, hanno segnato una pietra miliare nello sviluppo delle Arti Marziali filippine: I Combattimenti contro Lim-A-Hong, a Manila e Pangasinan (1574-1575), e I Combattimenti contro Cagayan (1582). Dal quando l'esploratore spagnolo Miguel López de Legazpi fondò la prima colonia spagnola sull'isola di Cebu nel 1565, fino alla conquista totale dell'arcipelago delle Filippine nel 1571, i successivi combattimenti tra i nativi e gli spagnoli sono stati sempre caratterizzati da tre aspetti fondamentali: i limitati mezzi dei conquistatori (compensati col coraggio), una struttura militare inarrestabile (i Tercios e il Corpo dei Marines) e un sistema letale di combattimento con armi diverse (la destrezza spagnola, comune e vera) - un fatto che si è verificato anche nella totalità delle imprese spagnole militari al di fuori dell'Europa -. Dopo la conquista, i nuovi soggetti della Corona spagnola delle Indie Orientali hanno assunto la superiorità militare spagnola. Tuttavia, è stato solo dopo che gli spagnoli avessero sconfitto i cinesi e i giapponesi che i filippini hanno incorporato e adattato la forma spagnola di combattimento ai loro sistemi tradizionali. In entrambi gli scontri, gli spagnoli hanno dimostrato che il loro sistema di combattimento era di gran lunga superiore a quelli dei cinesi e i giapponesi, due popoli guerrieri, due potenze militari con i loro propri sistemi marziali, noti e temuti nelle Filippine. Ma i cinesi e i giapponesi sono stati sconfitti in modo così clamoroso che non ebbero il coraggio di cercare di nuovo l'assalto delle isole, e le loro attività armate smisero di mettere in rischio il dominio spagnolo. Le vittorie degli spagnoli sulle truppe addestrate e disciplinati dei cinesi e i giapponesi dimostrarono ai filippini la superiorità della scherma spagnola, ed è per questo che gli indigeni hanno deciso di adattare questo sistema di combattimento alle sue stesse armi, come è successo con i Kalis. Frutto di questo meticciato, e dopo generazioni successive, nacque un'Arte Marziale nettamente filippina e differenziata delle restanti discipline orientali: la
"Eskrima". Una tradizione pre-ottocentesca che ha raccolto e tenuto in vita un sistema tradizionale del combattimento singolare e il duello, e che, paradossalmente, è stato perso in Spagna: l'arte di maneggiare il rasoio, il palo, il bastone ed la mazza; la scherma di coltello, spada e sciabola; distinte modalità di lotta. Un sistema adatto ad ogni arma che in Spagna è stato tradizionalmente denominato "Esgrima" (Scherma).
Le Lotte contro Lim-A-Hong a Manila e Pangasinan (1574/75) La pirateria cinese è stata una grande sorpresa per gli spagnoli stabiliti nelle Filippine. Abituati agli attacchi sporadici e non organizzati dei pirati dei Caraibi, gli spagnoli non si aspettavano l'attacco della grossa flotta di un pirata e signore della guerra, comunemente noto come Limahon. Dopo aver catturato una nave caricata d'oro e d'argento che era salpata da Manila diretta in Cina, Limahon fu informato che la città contava su alcune povere difese ed un scarso numero di difensori. Allora, al modo cinese, si apprestò alla conquista di Manila e si mise in viaggio con una grande flotta composta da 62 navi e, secondo le fonti, tra i 1000 e i 3000 uomini d'arme. Nel suo percorso a Manila, la flotta è stata avvistata da un soldato spagnolo che stava costruendo un nuovo insediamento sotto gli ordini di Juan de Salcedo, che con 50 soldati stava popolando la costa. Questo fatto si è rivelato posteriormente molto decisivo. L'attacco notturno ha avuto inizio con la distruzione di una Galeota spagnola e la morte dei suoi 22 membri dell'equipaggio. Sucessivamente, un avamposto di 400 uomini sbarcò ed attaccò Manila in formazione di combattimento, al riparo della notte seguendo le istruzioni di uno spia. L'intenzione era quella di prendere all'assalto una città nella quale gli uomini riposavano nelle loro case e non contava su difesa alcuna. Ma, con grande sorpresa dei pirati, Manila era stata allertata per il valore della moglie del Maestro di Campo Martín de Goiti. In questo primo combattimento, una dozzina di castigliani sono morti. Il fuoco nella casa del Maese di Campo Martin, ha permesso che i restanti spagnoli, non più di 100, potessero mettere al sicuro le donne e i bambini. Mentre questo accadeva, 30 volontari, il capitano Velázquez in comando, si hanno messo in una posizione strategica e hanno combattuto gli attaccanti, mettendoli finalmente in fuga. Dopo la ritirata dei cinesi, la confusione tra gli spagnoli era completa. Non sapevano chi erano quelli che li avevano
“…è stato solo dopo che gli spagnoli avessero sconfitto i cinesi e i giapponesi che i filippini hanno incorporato e adattato la forma spagnola di combattimento ai loro sistemi tradizionali.”
Le Arti Marziali in Europa
Esgrima Española
attaccati, o perché, quindi, si prepararono per la difesa intorno ad una palizzata eretta in tutta fretta e si rifugiarono lì con le donne ei bambini, che erano ritornati del suo nascondiglio nella foresta. La popolazione cinese che viveva a Manila all'epoca era dieci volte superiore a quella spagnola ed i filippini nativi avevano un comportamento diverso. Dopo il primo attacco, la maggior parte dei cinesi fuggì. Ma un commerciante cinese informò agli spagnoli sui suoi attaccanti e li avvisò dall'imminente sbarco di truppe che avrebbe luogo nei seguenti giorni. Al contrario, la popolazione nativa, vedendo indebolire agli spagnoli, si sollevarono contro di loro ed è stato necessario contenerli. Così, 104 spagnoli, compresi i rinforzi del capitano Juan di Salcedo, affrontarono una truppa che, in perfetta formazione di battaglia, li superava in una proporzione di dieci ad uno. La difesa dei coloni è stata così forte che, quando le vittime di Limahon hanno superato i 200 uomini contro solo 2 spagnoli caduti, il pirata ha deciso di ritirarsi alla regione di Panganisán, per fortificarsi e riparare le imbarcazioni, nonché reclutare nuovi soldati quando è arrivato si è proclamato re a sé stesso-. La ritirata delle truppe cinesi fu tranquilla. Le barche spagnole erano state bruciate dai nativi ribelli e la baia di Manila era strapiena da circa 10.000 filippini, che dopo il primo assalto dei pirati, erano in attesa della sconfitta degli europei. Dopo questi eventi, la presenza armata spagnola a Manila era appena di 250 uomini. 150 di loro provenivano da una nave originariamente diretta a Mindanao, che era stato bruciata quando ancorata a Manila. Con queste truppe, e consapevoli dell'urgente necessità di togliere di mezzo Limahon a tutti i costi per pacificare i nativi, Salcedo partì con 256 soldati spagnoli e 2.500 filippini, mentre un pugno di uomini rimaneva a Manila per costruire una palizzata. Quando hanno raggiunto Panganisán, Salcedo e i suoi uomini assediarono e sconfissero alle truppe di Limahon ed ai suoi alleati filippini, anche se alla fine il pirata è riuscito a fuggire. La notizia della fuga di Limahon e della vittoria
“Le vittorie degli spagnoli sulle truppe addestrate e disciplinati dei cinesi e i giapponesi dimostrarono ai filippini la superiorità della scherma spagnola, ed è per questo che gli indigeni hanno deciso di adattare questo sistema di combattimento alle sue stesse armi, come è successo con i Kalis. Frutto di questo meticciato, e dopo generazioni successive, nacque un'Arte Marziale nettamente filippina e differenziata delle restanti discipline orientali: la "Eskrima".”
spagnola contro ogni previsione, pacificò ai nativi. Gli spagnoli avevano dimostrato la loro superiorità militare davanti alle truppe cinesi ben addestrati, molto superiori in numero e meglio attrezzate.
Il Combattimenti di Cagayan (1582) Il 16 giugno, 1582, in una lettera indirizzata al re di Spagna, Felipe II, il Governatore Generale ha scritto: "I giapponesi sono la gente più bellicosa che si trova qui intorno. Portano artiglieria e molti archibugi e picche. Usano armi di ferro difensive per il corpo. Tutto quello l'hanno per industria dei portoghesi, che glielo hanno mostrato per danno delle loro anime." Lettera di Gonzalo Ronquillo di Peñalosa, Governatore delle Filippine, al Re - 16 Giugno 1582 (Archivio Generale delle Indie). Dal 1580, i pirati giapponesi stabilitisi sulla costa cinese hanno intensificato le loro incursioni pirate su Luzon. La risposta spagnola è stata immediata e gli insediamenti degli aggressori nella costa filippina sono stati riconquistati. Due anni più tardi, una flotta di 19 navi (1 Giunca e 18 Sampan) e più di 1.000 uomini armati, per lo più Ronin (samurai senza padrone) guidati da Tay Fusa, ha organizzato una spedizione punitiva contro la Capitaneria Generale delle Filippine. Per intercettare gli attaccanti, si armarono 7 imbarcazioni: una galera (la Capitana), un vascello leggero (il San Yusepe), e cinque vascelli di appoggio. La sua dotazione di combattimento era formata per 40 soldati spagnoli dei Terzi di Fanteria di Marina (archibugieri, "rodeleri" e picchieri). L'equipaggio era
composto di spagnoli e filippini. I combattimenti ebbero luogo in mare e sulla terraferma. A dispetto della schiacciante differenza numerica, la prima battaglia fu combattuta in un abbordaggio degli spagnoli contro la Giunca. Dopo averla resa, un nuovo combattimento si svolse nel fiume Cagayan contro i 18 Sampan. La disciplina, la scherma, le armi e le tattiche di combattimento degli spagnoli superarono gli esperti samurai giapponesi con un ampio margine in entrambi gli scontri. Lungi dall'essere soddisfatti per queste vittorie, gli spagnoli, comandati dal capitano della Marina Spagnola Juan Pablo de Carrión, sbarcarono ad affrontare le truppe nemiche che erano rimaste a terra. I giapponesi volevano negoziare una resa con un risarcimento per le perdite subite. Di fronte al rifiuto spagnolo, e notando il ridotto numero di soldati spagnoli, i 600 guerrieri giapponesi decisero di attaccarli con tutta la loro forza. I 30 spagnoli, trincerati, hanno respinto un attacco dopo l'altro, e quando si è esaurita la loro riserva di polvere da sparo, hanno caricato in formazione contro i Ronin uccidendo la maggior parte e provocando la fuga dei pochi sopravvissuti. Le armi e le armature dei temuti samurai sono state prese come trofei. La regione fu pacificata, e la fama di questa vittoria spagnola dimostrò a filippini e giapponesi che la scherma spagnola era superiore al bushido. Allora, quale è stata la causa che spinse agli spagnoli di quell'epoca a diventare un esercito inarrestabile contro qualunque tipo e numero di nemici? Ricordiamo le quattro qualità che deve possedere un buon generale e la truppa alle quali comanda, sia scarsa o numerosa, che sono state menzionate all'inizio dell'articolo. L'Impero spagnolo fu forgiato sulla base di questi quattro principi nelle persone dei suoi militari, e fu perso nel momento che i suoi governanti dimenticarono tali qualità.
“Allora, quale è stata la causa che spinse agli spagnoli di quell'epoca a diventare un esercito inarrestabile contro qualunque tipo e numero di nemici?”
1. Conoscenza I conquistatori spagnoli, consapevoli della loro inferiorità numerica costante, hanno sempre usato la loro intelligenza e la conoscenza come armi da guerra. Un esempio di questo sono le esplorazioni e la mappatura sistematica di tutte le terre scoperte, la ricerca di alleanze strategiche con i nativi, la diplomazia e le punizioni esemplari per i traditori. D'altra parte, l'evoluzione in Spagna delle Arti Marziali migliorò progressivamente fino a raggiungere il livello di scienza. L'innovazione tecnologica delle armi ha permesso agli spagnoli di creare un sistema di combattimento per la milizia che è rimasto senza pari per quasi due secoli. I temuti "Tercios Españoles" applicavano la scienza al combattimento, con risultati altretanto buoni in formazioni militari aperte o chiuse, e in qualunque campo di battaglia. Ma certamente, la scienza è stata applicata con maggiore intensità al maneggio individuale di ogni tipo di armi. I primi trattati conservati sono: "La vera scherma e l'arte di brandire" (1472), Jaime Pons de Perpiñán; "Il maneggio delle armi da combattimento" (1473), Pedro de la Torre; "Trattato di scherma con figure" (1532), di Francisco Román. Benché siano i primi dei quali conserviamo una costanza scritta, è del tutto probabile che la scherma fosse stata praticata in maniera regolata in Spagna da molto prima, come succedesse nel resto dell'Europa. Infine, la matematica, la geometria o la filosofia sedettero le basi della "Verdadera Destreza" (Vera Destrezza), per le armi dei cavalieri: la Spada e la Daga. Questa disciplina si generalizzò durante il diciasettesimo secolo e la sua diffusione fu tale che permise l'apparizione della chiamata "Destrezza Indiana", una variante del sistema peninsulare sviluppata nei territori di oltremare dell'Impero Spagnolo che senza dubbio ebbe diffusione nelle Filippine.
“I conquistatori spagnoli, consapevoli della loro inferiorità numerica costante, hanno sempre usato la loro intelligenza e la conoscenza come armi da guerra.”
Anche se i manuali di destrezza sono stati mantenuti fino al 1862, nel corso del diciannovesimo secolo, il sistema tradizionale è stato adattato e semplificato per la sciabola, che ha sostituito la spada come arma militare.
2. Fedeltà Niente unisce più ad un collettivo che un nemico ed una causa comuni. A maggior ragione se la causa è considerata moralmente elevata e protetta da Dio, in un'epoca nella quale la cosa religiosa si diffondeva tra tutti gli aspetti della vita. Dopo alcuni secoli di riconquista, gli ispanici si consideravano se stessi come la spada della Chiesa. Una volta liberata Granada, e dopo la scoperta del Nuovo Mondo, i Re Cattolici e la successiva dinastia degli Asburgo, hanno preso per se e i loro sudditi un duplice compito: la difesa della fede cattolica contro l'espansione dell'Impero Ottomano, e la diffusione della Parola di Dio in tutte le Indie. Così, la convinzione di quella gente che i suoi re erano tale per proposito divino, e che, pertanto, Dio stava con loro, li conferiva
un valore senza precedenti anche nelle peggiori circostanze. Per queste persone, obbedire loro Re era obbedire a Dio, una fede che trasmessero a tutti i territori d'oltremare, tra cui le Filippine. "A morire siamo venuti, o a vincere, se così il Cielo lo dispone. Non diate occasione a che il nemico vi domandi con arroganza empia: E dove sta il vostro Dio? Combattete nel suo Santo Nome, perché morti o vittoriosi, raggiungerete l'immortalità". Don Juan de Austria, Battaglia di Lepanto (1571)
3. Coraggio Per secoli, la Penisola Iberica è stata una società eminentemente guerriera e bellicosa il cui coraggio è sempre stato riconosciuto dai suoi nemici. "La Spagna sola partorisce gli uomini armati" Il Re Francesco I di Francia (1494-1547) Nel racconti dei combattimenti a Manila, Cagayan e Pangayán, ho insistito in risaltare il numero di contendenti e la differenza numerica schiacciante di ogni lato. In tutti essi, pochi vinsero a molti. Non riesco a pensare ad un modo migliore per dimostrare l'efficacia di un sistema di combattimento in tutti i tipi di campo di battaglia e il coraggio di coloro che hanno combattuto, che contare brevemente questi fatti d'arme ed incoraggiare il lettore a leggere su di essi, giacché sono tutti veramente eccitanti. In questi combattimenti, gli spagnoli non affrontarono guerrieri tribali filippini, forse coraggiosi, ma senza organizzazione o disciplina militare. In queste battaglie, si affrontarono i sistemi di lotta cinese e giapponese contro gli europei, attraverso uomini di arme professionisti.
4. Disciplina Quando l'ambasciatore di Firenze, Francesco Guiccinardini, ha chiesto a Fernando el Católico sulle ragioni per cui un popolo tanto bellicoso come l'ispanico era stato successivamente
“La dimostrazione pratica in combattimento dei sistemi spagnoli di lotta, dalla “Destreza” fino alle modalità di lotta delle classi popolari con i bastoni e coltelli, fece che i filippini imparassero ed adattassero tali sistemi alle sue proprie armi. Grazie al popolo filippino si è tenuta in vita una tradizione marziale che deplorevolmente si era stata persa in Spagna.”
conquistato nel corso della storia, il Re ha risposto quanto segue: "La nazione è abbastanza adatta per le armi, ma disordinata, e solo colui che sappia come mantenere le persone insieme e in ordine sarà in grado di fare grandi cose con essa." Beh, consapevoli del carattere ispanico, turbolento e rissoso, è stato durante il regno dei Re Cattolici quando è stato creato il modello di esercito che sarebbe rimasto imbattuto per un secolo e mezzo, un esercito professionale con una disciplina di ferro e la cui fondazione è stata la fanteria. Gonzalo Fernández de Córdoba, noto come "El Gran Capitán", ha modificato e unificato la struttura militare della Corona spagnola. Questo permise lo sviluppo di una straordinaria funzionalità ed un'incredibile efficacia, indipendentemente dal numero di truppe disponibili e del tipo di campo di battaglia, e dove l'unità minima di combattimento era il soldato di fanteria. La sua formazione e "destrezza con le armi" gli hanno consentito di lottare sia in ordine chiuso e aperto, così come nel combattimento individuale. Su questa base, durante il regno di Carlos I, si costituirono i famosi "Tercios Españoles" (Terzi Spagnoli. 1534-1704) e il Corpo dei Marine (1537), che hanno conquistato le Filippine. In conclusione, l'Eskrima non ebbe la sua origine nel diciannovesimo secolo, sebbene è stato in questo periodo quando sono stati fissati i distinti stili, che coincidono anche con la generalizzazione della sciabola e il coltello come armi militari. La nascita delle Arti Marziali filippine risale molto indietro, e, come il resto delle discipline marziali, si sono evolute nel corso delle generazioni. La dimostrazione pratica in combattimento dei sistemi spagnoli di lotta, dalla “Destreza” fino alle modalità di lotta delle classi popolari con i bastoni e coltelli, fece che i filippini imparassero ed adattassero tali sistemi alle sue proprie armi. Grazie al popolo filippino si è tenuta in vita una tradizione marziale che deplorevolmente si era stata persa in Spagna. Joaquín de Diego. Maggio 2016
Le Arti Marziali in Europa PROFILO BIOGRAFICO PROFESSIONALE Joaquín de Diego Martínez (SINTESI) Joaquín de Diego Martínez (Quino) è un geografo dall’Universidad Complutense de Madrid. Ha studiato presso le università di Cantabria e Plymouth (Inghilterra). Fondatore e direttore della compagnia multidisciplinare "GEA Impulso Global". Creata nel 2005, è specializzata in studi e progetti integrati sul territorio. Ha svolto numerosi progetti e studi nel campo della Cultura, Pianificazione Territoriale e Ambiente. Per quanto riguarda la ricerca storica, alcune sue opere sono: ricerca, progettazione e musealizzazione dei Centri d'Interpretazione del "Calabozo del Siglo XVIII de Cabezón de la Sal" (Cella del Diciottesimo Secolo di Cabezón de la Sal). “El Molino de Carrejo. S. XVIII” (Il Mulino di Carrejo. Diciottesimo Secolo). E “C.I Hombre Pez de Liérganes. S. XVII” (C.I. Uomo Pesce di Liérganes. Diciasettesimo Secolo). Diversi articoli di stampa come editorialista per il "Diario Montañés". Libri popolari di storia come “Historia de Castro para niños” (Storia di Castro per i bambini). Collaboratore nelle sezioni di Storia e Cultura nelle stazioni radiofoniche come Radio Camargo, OID Radio, Cantabria FM, FM Aquí , e attualmente in Onda Cantabria. È parte del team multidisciplinare Ricerca Storica IMBEAC. Si è specializzato in attività ricreative e la ricostruzione storica di diverse epoche e archeologia sperimentale militare. Responsabile per alcune delle prime rievocazioni storiche in Cantabria, dal 2007 egli è consulente della ricostruzione storica del Festivale d'Interesse Turistico Nazionale “Guerras Cántabras” (Guerre Cantabre) e altri. Istruttore e membro fondatore della Sala delle Armi "Tercio Norte" di scherma storica. Appartenente alla FEEH (Federazione Spagnola di Scherma Storica). Istruttore di Scherma Storica specializzato in armi dell'Età Antigua, del Medioevo, dell'Età Moderna e dell'Età Contemporanea, sia in formazioni militari che in combattimenti individuali. Armi di taglio (con e senza arma di mano sinistra): spada medievale, messer, spada lunga (scuole tedesca ed italiana), punta e taglio, striscia (Destreza Española), spadino spagnolo, sciabola spagnola... Armi brevi: gladius, falcata, pugio, daga... Armi di asta: lancei, pilum, falarica, lancia, alabarda... Armi di proiettile: fionda, arco e giavellotti. Lotta senza armi: Pankratio, Ringen, Lotta. Membro della Selezione Cantabra di Kung Fu per 5 anni. Apprendista di Brazilian Jiu-jitsu. Combattimento a cavallo e formazioni di battaglia. Arciere federato e sparatore di arma da fuoco Olimpiche (stoppino, scintilla e pistone) e storiche.
SINTESI SU ESPERIENZA AUDIOVISIVA 1. Produzione: Produzione e asistenza storica su atrezzo, costumi, armamento, ambientazione e ricerca di localizzazioni (es: "Los Cronocrímenes" di Nacho Vigalondo, nel 2007. "De Pontis", dei Hermanos Rodrigo, 2013), nonché nel coordinamento dei tecnici di queste aree. Selezione, formazione e gestione di gruppi comparsa ed cascatori. Quest'ultima sezione è appositamente progettata a temi militari e di lotta (lotta scenica, coreografia dei combattimenti e messa in scena di lotte individuali o di massa). Redazione di relazioni tecniche e di gestione per ottenere il finanziamento, i permessi e la fattibilità dei progetti e della logistica. 2. Copione, direzione: Realizzazione di copioni e riprese di ambientazione e ricostruzione storica per Musei e Centri di Interpretazione, documentari, cortometraggi e Feste Storiche. Documentario "La Leggenda dell'Uomo Pesce di Liérganes", premiata in tre competizioni • Documentario "La Leggenda dell'Uomo Pesce di Liérganes", premiata in tre competizioni. • Cortometraggio: "La Zona"
• Festivali storici: "Ricreazione Napoleonica" (Santoña, Cantabria - 2005); "F.I.T.N. Guerre Cantabre" (Los Corrales de Buelna, Cantabria – dal 2007 al 2015); "Ricreazione Età Antica a Carabanzo" (Carabanzo, Asturias – dal 2010 al 2015); "Arde Lucus" (Lugo, Galicia – dal 2008 al 2015); "2 de Mayo" (Maliaño/Muriedas, Cantabria – dal 2014 al 2015) 3. Interventi: Consulente storico, istruttore e coreografo di lotta e combattimento scenico con base storica, in lotte a piedi, a cavallo e in barca in Festivali storici. Esperienza come cascatore in Cinema, cortometraggi e teasers. • "El Capitán Alatriste" (2006) • "Sangre de Mayo" (2008) • "Austerlitz" (2008, 2011) • "Gallaicus" (2012) • "De Pontis" (2013) • "resucitado" (2014) • "Conquistadores" (2014) • "The Promise" (2015)
La mia ricerca e la pratica nelle Arti Marziali Filippine mi hanno portato allo studio della “Destreza Verdadera”, l'Arte Marziale spagnola per eccellenza, specializzata nel maneggio della Spada e la Daga. Come praticante di Kalis Illustre sotto Guro Dino Flores per anni, sono riuscito a trovare similitudini tra questi due arti di combattimento. Maggiori informazioni in Kapisanang Mandirigma Eskrima Institute.
Jeet Kune Do
La gentilezza è una qualità o un difetto? È possibile che il fatto di essere amichevole in un mondo dove la gente pensa di essere ostile possa proteggerci da qualcosa? In realtà, la gentilezza è spesso vista come un difetto che la gente usa per ottenere ciò di cui hanno bisogno dalle persone amichevole. Essere simpatico non significa che non siamo in grado di difenderci, ma significa solo che preferiamo sorridere e dare "amore", invece di schiacciare e utilizzare le persone per i nostri fini.
Jeet Kune Do
gni volta possiamo vedere più gente umiliando i suoi amici, i colleghi oppure gli atleti, soltanto per mettere in luce la sua superiorità. Ebbene, sottomettere qualcuno non è prova alcuna di superiorità. La gente bella tendono ad essere bombe a orologeria. Significa che quando la gente aggressiva va oltre i limiti, qualcosa che accade spesso, il ragazzo simpatico esplode e il cattivo si rende conto che non è in grado di confrontarsi con chi lui riteneva uno stupido, semplicemente perché è una persona amichevole. Questo tratto della personalità che è la gentilezza è un tesoro in questo mondo di individualismo dove ogni persona pensa a se stesso e quindi spinge, usa o passa su degli altri per raggiungere i suoi obiettivi. Infatti, quando raggiungiamo i nostri obiettivi, questi sono valutati solo se sono stati ottenuti con un duro lavoro, e senza usare né manipolare nessuno. Naturalmente, abbiamo sempre bisogno di essere aiutati e guidati dai nostri anziani. Per esempio, durante la nostra istruzione, i Maestri ci aiutano a prepararci per la vita adulta e a ottenere il lavoro che desideriamo. Ma si tratta di una partnership che richiede da noi un sacco di lavoro e di sacrificio. Altrimenti, non saranno raggiunti gli obiettivi. Pertanto, dobbiamo essere molto grati a queste persone che segnano la nostra carriera e ci forniscono istruzione, cultura e un lavoro adeguato. Purtroppo, quando ci mostriamo grati ai nostri insegnanti, siamo considerati leccapiedi, sebbene è semplicemente che siamo consapevoli e sappiamo quello che loro ci hanno dato.
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Jeet Kune Do Allo stesso modo, quando questi stessi Maestri sono gentili e benevoli, sono considerati come persone deboli che possono essere schiacciate, e con le quali possiamo fare qualunque cosa, soprattutto trattarli in modo irrispettoso e arrogante. Quando ero al liceo, ho assistito a una situazione grottesca che si è conclusa con la sospensione di uno splendido insegnante di Geografia e Storia. Ero nel mio primo anno di scuola superiore e il mio insegnante di storia era eccellente e di una incredibile gentilezza. Questo insegnante è stato continuamente maltrattato da alcuni studenti della scuole superiori che gli hanno dato fastidio in tutti i corsi. Senza poter sopportarlo più, un giorno, questo professore ha esploso e tirando fuori un pugnale dalla sua borsa ha detto agli alunni di quel corso che se non gli ascoltavano, l'utilizzerebbe contro di loro. L'insegnante è stato licenziato ed i genitori di questi studenti sono stati sorpresa. Ma non sono stati sorpresi di sapere che i loro figli sputavano il professore o lanciavano gas lacrimogeno durante le classi. La gente si sorprende di vedere una persona gradevole perdere i nervi ed esplodere dopo molte avvertenze davanti ad atteggiamenti inappropriati, ma prima di questa esplosione non esitano a umiliare e usare questa persona. Tuttavia, nonostante tutto questo, io consiglio che continuiamo ad essere noi stessi, ed essere gentile perfino con la gente arrogante che ci usa. In sostanza, queste persone che agiscono in modo aggressivo e schiacciano la gente gradevole sono solo persone povere internamente. In realtà, schiacciare le persone è un modo di agire che rivela un grave segno di profonda sofferenza. Solo il debole utilizza gli altri, perché lui non è in grado di fare nulla da solo.
“In sostanza, queste persone che agiscono in modo aggressivo e schiacciano la gente gradevole sono solo persone povere internamente. In realtà, schiacciare le persone è un modo di agire che rivela un grave segno di profonda sofferenza.”
Jeet Kune Do
Quanti 'disabili' non troviamo ogni giorno, che ci fanno credere di sapere tutto, ma in realtà non riescono a ottenere nulla? Quante volte nelle Arti Marziali, formiamo le persone arroganti che non sanno nemmeno come eseguire correttamente un clacio per mancanza d'allenamento, ma dopo averci usato, dicono che sono usciti dal nulla, e inventano storie delle loro abilità guerriere e il loro processo immaginario? E infine, quante volte, quando ascoltando i suoi sarcasmi, alziamo la voce e loro diventano gentili temendo che possiamo irritarci ancora più e prenderli a calci? Tutti abbiamo affrontato queste situazioni come una persona gradevole. È ragione per diventare una persona cattiva o un essere aggressivo? Assolutamente no, perché sarebbe scendere al loro livello, e le lotte più forti del futuro, essendo una bella persona e una persona gentile saranno le più belle e ci daranno le più belle vittorie. In realtà, non dovremmo aspettare mai ringraziamenti da chiunque e dobbiamo fare le cose con il cuore. Quando siamo delusi o traditi dalle persone più vicine a noi, purtroppo, dobbiamo essere umani con loro, che sono deboli. Se alzate la voce, sarete tristi dopo averlo fatto, perché siete persone buone e non quelle che usano la violenza come mezzo di espressione. In un mondo dominato dall'egoismo e dalla violenza, è sempre meglio essere amichevole e aiutare gli altr Per sopravvivere, l'essere umano deve rispettare se stesso e tutto quello che lo circonda e non distruggerlo per il piacere di mostrare superiorità ad altri esseri umani o un'altra specie vivente. Solo la bontà è capace di cambiare questo mondo, ed il nostro ruolo come Maestri, sia a scuola, nello sport, al di fuori (teatro) è quello di dare l'esempio.
Jeet Kune Do
In questo caso, per favore, tutti quelli di voi che vi fatte chiamare guerrieri, e tutti i tipi di persone arroganti che degradano e umiliano gli altri, solo per essere riconosciuti e per attirare l'attenzione dei media, fatemi felice, smettetela di mostrarvi o comportarvi così, per essere un buon esempio per gli altri. Nelle Arti Marziali, dobbiamo dirigere sulla strada agli studenti che si affidano a noi. Quante volte vediamo i giovani praticanti agire in modo aggressivo prima di un torneo imitando i loro insegnanti, e perdere il suo combattimento? Perché guardare con dureza o agire come un guerriero non significa nulla e non garantisce la vittoria. Durante un combattimento o quando difendiamo la nostra vita, i bravi ragazzi sono così fortunati come il guerriero aggressivo che cerca di schiacciare gli altri nella vita di tutti i giorni. E sono certo che anche i bravi ragazzi hanno più probabilità di vincere perché il fatto di essere gentile porterà rilassamento muscolare e quindi chiaroveggenza, esplosività e potenza. Spero che questo articolo faccia che tutte le persone pensino che quelli che non hanno rispetto per nessuno, neanche per quelli che li aiutarono a dare forma alla sua personalità, non possono emergere attraverso i suoi sbagliati atteggiamenti. In quanto a me, rimarrò sempre come sono, cioè, gentile con la gente, e prendendo cura di quelli che si affidano di me. Io so quello che sono e quello che non voglio diventare. Non ho nulla da dimostrare a nessuno tranne me stesso. Se devo lasciare traccia di me nella gente, preferirei essere ricordato come una persona cordiale e piacevole, invece di uno di quelli impropriamente chiamati guerrieri, arroganti e inefficaci nella realtà.
“Durante un combattimento o quando difendiamo la nostra vita, i bravi ragazzi sono cosĂŹ fortunati come il guerriero aggressivo che cerca di schiacciare gli altri nella vita di tutti i giorni.â€?
La Colonna di Salvador Sánchez
Testo e Foto: Salvador Sánchez
Sifu Roland Tong Ving Tsun Yip Man In questo incredibile viaggio in cui ci siamo imbarcati alcuni anni fa alla ricerca delle origini e l'evoluzione del Wing Chun, ho avuto l'immensa fortuna di incontrare persone di ogni tipo. Questa è senza dubbio una delle cose migliori che mi fornisce il mio "lavoro". In assenza di un buono stipendio o la stabilità lavorativa e familiare, la possibilità di viaggiare in tutto il mondo e incontrare persone interessanti, che vivono per le Arti Marziali e ne sono appassionati è qualcosa di veramente gratificante. Ho centinaia di amici in tutto il mondo che vivono e sentono la stessa passione che io per le Ar ti Mar ziali e il Wing Chun. Questo è stato il motivo essenziale per cui ho iniziato a viaggiare in tutto il mondo, semplicemente a fare domande... E quelle domande mi hanno dato molte risposte interessanti...
La Colonna di Salvador Sรกnchez
urante il mio ultimo viaggio a Hong Kong ho avuto l'opportunità di intervistare un GRANDE MAESTRO di Ving Tsun: Sifu Roland Tong. Con la preziosa assitenza di un buon amico, Danny Chang, siamo riusciti ad organizzare un incontro presso la Ving Tsun Athletic Association a Hong Kong, e devo ammettere che ci siamo divertiti molto. Anche se devo dire che di solito mi sento ottimamente trattato e ricevuto in tutte le scuole di Hong Kong, sono tenuto a dire che Sifu Roland Tong mi ha fatto trascorrere uno dei momenti più gradevoli che mi ricordo in molto tempo. Vicino, gentile, umile ma FERMO nei suoi principi e conoscenze. Mi è piaciuto molto la sua attenzione e il suo trattamento personale e mi ha sorpreso enormemente l'alto livello e la conoscenza di sifu Roland Tong. Come dice un vecchio proverbio, "Dai loro frutti li riconoscerete". Sifu Roland Tong è un grande del Ving Tsun e così dobbiamo riconoscerlo. Da questa mia Colonna del Wing Chun,nel mio nome e nel nome di tutti quelli che formano la mia squadra, io voglio presentare il nostro rispetto alla figura di Sifu Roland Tong, e la più profonda gratitudine per tutto quello che ci ha dato quel giorno: una sessione indimenticabile di puro Yip Man Ving Tsun e alcune riflessioni sull'Arte davvero interessanti. Sifu Roland Tong è stato un discepolo diretto e molto vicino al Gran Maestro Yip Man, quindi è una voce autorizzata a raccontarci la storia recente dello stile, e porre chiare basi sul sistema Ving Tsun. Inoltre, e per la sua
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La Colonna di Salvador Sánchez vicinanza a Yip Man, Sifu Roland Tong ha centinaia di aneddoti ed esperienze personali accanto al suo Sifu. A priori, trovavo molto interessante per intervistarlo e incontrarlo di persona. Dopo l'intervista, devo dire che sono assolutamente felice di aver incontrato Sifu Roland Tong. Inoltre, aver avuto la possibilità di praticare con lui, ricevere le sue correzioni in aspetti molto interessanti della pratica: le forme, la posizione e la struttura, i suoi consigli... è qualcosa che ci fa qualificare questa intervista come una delle migliori e più interessanti di quante abbiamo fatto negli ultimi anni. Sicuramente un GRANDE dell'Hong Kong Ving Tsun. Roland Tong ci riceve nell'Athletic Hong Kong Association e ci invita gentilmente a sederci accanto a lui e godere di un eccellente tè cinese. Iniziamo a chiacchierare animatamente, e senza nemmeno aver iniziato l'intervista, già ci dà alcuni dettagli interessanti circa il modo di praticare, le forme, i concetti di combattimento, ecc In breve, non poteva aver avuto un'inizio migliore! Dopo l'intervista, abbiamo avuto la possibilità di praticare Chi San con il Sifu, e osservarlo praticare la forma Muk Chong Yak. Ha accettato ogni tipo di domanda, senza alcun limite... Essere corretti e consigliati su tutti questi aspetti e avere l'opportunità di ricevere consigli davvero utili da chi ha bevuto direttamente dalla fonte della conoscenza del Maestro Yip Man è qualcosa di veramente impagabile. Semplicemente dalla sua umiltà e la sua generosità con noi, possiamo riconoscere la grandezza di una persona. Quindi, da queste pagine, vorremmo ancora una volta esprimergli rispetto e gratitudine.
La Colonna di Salvador Sánchez Grazie Sifu Roland Tong, è un onore intervistarla. Salvador Sánchez: Caro Maestro. Grazie per averci ricevuto. È per me una grande gioia di incontrarlo di persona e sono eccitato di intervistarla qui nella Ving Tsun Athletic Association (l'associazione fondata dal Maestro Yip Man) Sifu Roland Tong: Prego. Siate benvenuti. È un piacere. Budo International: Sappiamo che Lei è stato uno dei discepoli più vicini al Gran Maestro Yip Man. È per questo che avevamo molto interesse in potere intervistarlo e potere ascoltare le sue esperienze... Quanto tempo si è allenato con il Maestro Yip Man? Sifu Roland Tong: In un primo momento ho studiato il sistema per circa quattro anni, ma il mio rapporto con sifu Yip Man ha continuato ancora a lungo. Ho avuto la grande fortuna di vivere con egli molti anni e potrei raccontare molti aneddoti e storie di Yip Man. Definitivamente egli fu qualcosa di grande per me. Budo International: In generale, come vede Lei l'attuale livello di Ving Tsun in tutto il mondo? Sifu Roland Tong: In realtà non è molto alto. Il livello dei praticanti ha molto a che fare con i maestri che insegnano oggi. E devo dire che il livello è piuttosto scarso fondamentalmente a causa del basso livello di comprensione dei principi, e soprattutto per l'errata interpretazione di alcuni praticanti.
La Colonna di Salvador Sánchez Lo si può vedere in molte cose, ma essenzialmente nelle forme. Quando osservo i praticanti di Wing Chun eseguire le forme, riesco a vedere abbastanza scorrettezza tecnica e una errata interpretazione. È un peccato, ma è così. E Hong Kong non è diverso rispetto al resto del mondo. Naturalmente ci sono alcuni praticanti che fanno Wing Chun molto bene, ma in generale, il livello e la dinamica attuali non sono troppo buoni. Budo International: È stranno, ma dal momento in cui hanno cominciato ad apparire i film sulla vita di Yip Man, il sistema è cresciuto incredibilmente in tutto il mondo. Pensi che questa sia una cosa buona per l'arte, o, al contrario, non crede che sia troppo positiva? Sifu Roland Tong: In ogni cosa c'è un lato positivo e un lato negativo. Ma anche se il Wing Chun è cresciuto molto da questi film, si deve notare che ciò che la gente vede in quei film non è Yip Man Ving Tsun. Ci sono molte persone che vanno al cinema a vedere quei film e poi vogliono mettere in pratica ciò che hanno visto sullo schermo. Come tutto nella vita, ha due parti, una buona ed un'altra non altretanto. Budo International: Allora, Lei pensa che il Wing Chun di oggiriorno sia in generale peggio di 30 anni fa? Sifu Roland Tong: Assolutamente. Trent'anni fa il livello di era molto meglio. Eravamo pochi praticanti, ma trascorrevamo ore e ore allenandoci e corregendo i nostri movimenti allo scopo di migliorare. Yip Man era molto esigente su come i moduli dovevano essere eseguiti e come applicare le tecniche. Quindi, io, insieme ai miei fratelli di scuola, ho dedicato molte ore all’allenamento quotidiano.
Budo International: Quando Lei parla di interpretare male i principi o le tecniche, a cosa si riferisce esattamente? Sifu Roland Tong: Beh ... si può vedere in molti dettagli. Ad esempio, si parla di "one inch punch", riferendosi alla forza usata da un pugno a breve distanza nelle manifestazioni che Bruce Lee era solito fare; ma il concetto di "one inch punch" non è una tattica SOLO per il pugno. L'idea della forza in breve distanza deve essere in ognuno dei movimenti di Wing Chun. In breve, il "one inch punch" è in ogni tecnica di Wing Chun!! Se parliamo di altri elementi come "Tan Sau", dobbiamo capire l'importanza della posizione e l'angolo. Credo che si presti poca attenzione a questi dettagli, ed è proprio in queste cose dove inizia il deterioramento dell'arte, nelle posizioni e le angolazioni. Le teorie dello Yip Man Ving Tsun è qualcosa di molto preciso e devono essere allenate con massima precisione.
La Colonna di Salvador Sánchez Budo International: Ci può spiegare di più su questi concetti? Sifu Roland Tong: Ogni mossa che facciamo dovrebbe avere quella energia del famoso "pugno a un pollice". Quando eseguiamo uno qualsiasi dei movimenti li dobbiamo riempire di quell'energia. Ecco perché la posizione del corpo e la posizione delle tecniche sono così importanti. Tutto questo deve essere convenientemente addestrato. Budo International: Cosa significa Siu Nin Tao per Lei? Sifu Roland Tong: Siu Nin Tao è tutto in Wing Chun. È la base del sistema. Budo International: Chum Kiu Tao? Sifu Roland Tong: In Chum Kiu Tao si pratica lo spostamento della postura "MA" in direzioni diverse. Ma se Siu Nin Tao e la posizione di cavallo non sono buone, Chum Kiu Tao non sarà neanche buona. Ecco perché Siu Nin Tao dovrebbe essere praticata ogni giorno nel modo giusto e prestando una grande attenzione ai dettagli Budo International: Biu Je Tao? Sifu Roland Tong: È la terza forma in cui vengono praticati attacchi e tecniche anche molto importanti. Nella pratica di Biu Jee Tao, il modo di generare la forza è particolarmente flessibile. Molto importante per combattere i nemici che non pratichino Wing Chun Budo International: Il bastone dei sei punti e mezzo? Sifu Roland Tong: Importante per la struttura del corpo
Budo International: Bart Cham Dao? Sifu Roland Tong: Nella Bart Cham Dao si praticano gli spostamenti e gli angoli. La giusta posizione e l'angolo di entrata sono elementi importanti in questa serie, oltre ad essere molto importanti per la forza dei polsi e le braccia. Budo International: Ma alcuni Maestri dicono che Biu Jee Tao e Bart Cham Dao sono più o meno la stessa cosa. Cosa ne pensi? Sifu Roland Tong: Non è così. Non hanno a che fare l'una con l'altra. Sono cose diverse. Sifu Salvador Sánchez: Non ho finito ancora di fare la domanda e sifu Roland Tong si alza, e comincia a mostrarci tutti ed ognuno dei punti dell'intervista. Con estrema perizia realizza forma del manichino di legno (Muk Chong Yak). Roda in "Poon Sao" con noi e ci spiega alcuni elementi importanti sulla posizione e l'angolo.
Grazie Maestro per averci ricevuto. Ăˆ stato un grande piacere di ascoltare e osservare il suo altissimo livello nel Ving Tsun. Speriamo di poter ritornare a visitarlo in un'altra occasione e continuare a ricevere i suoi consigli. GRAZIE. Sifu Roland Tong: Grazie a voi per essere venuti.
Sifu Roland Tong è un discepolo del Maestro Yip Man e attualmente insegna alla AVTA (Ving Tsun Atletic Association a Hong Kong) Se si vuole contattarlo, per qualsiasi motivo, saremo lieti di for nire i suoi dati di contatto a chiunque lo desideri. Sicuramente un GRANDE dello stile Ving Tsun Yip Man a Hong Kong RISPETTO!
In questo DVD, G.M. Larry Tatum (10 ° Dan) sviluppa tecniche del programma Kenpo al più alto livello. In particolare, alcuni delle sue "preferite", come Flashing Mace, Parting Wings, Entwined Lance… Magistralmente eseguite, e sulla base dell'esperienza del movimento, G.M. Tatum incorpora i suoi insegnamenti innovativi in queste tecniche che vi aiuteranno a aggiungere conoscenze e completare la vostra formazione nel sistema Kenpo. Inoltre, esse forniscono l'individuo con la scelta migliore per l'autodifesa, sulla base del pensiero logico e pratico, e lo mettono nel cammino della comprensione dell'arte del Kenpo. Questi sono i sistemi auto-difesa e di combattimento dei tempi moderni in cui viviamo. Essi sono stati progettati in modo che il praticante ottenga tutti i benefici che forniscono la pratica di queste tecniche. Questo DVD ha il sostegno del Maestro Adolfo Luelmo (9 Dan), che prosegue con una serie di tecniche eseguite in modo agevole e forte, per situazioni di aggressività estrema, in cui si possono apprezzare diversi stati dei movimenti, in un modo logico ed efficace. Finalmente, il Maestro Camacho Assisi (8 ° Dan), mostra una tecnica che combina la forza delle braccia e la sua esperienza con le gambe.
REF.: • DVD/LARRY4
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ORDINALA A:
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Combat Hapkido VENTICINQUE ANNI Venticinque anni ... un quar to di secolo. Quest'anno, la International Combat Hapkido Federation, l'organizzazione fondata nel 1992 per strutturare, regolare e promuovere la nostra Arte Marziale, festeggia il suo 25 ° anniversario. Mentre in termini di longevità umana, 25 anni potrebbe non sembrare un lungo periodo di tempo e, in effetti, un uomo o una donna di quell'età sono considerati molto giovani, in termini di longevità di un'organizzazione di Arti Marziali, la ICHF può esser e considerata una istituzione
Combat Hapkido Antica. È risaputo nel settore delle Arti Marziali, che quasi ogni giorno appaiono nuove associazioni, federazione e "organi di governo", che sono creati e lanciati soltanto per dissolversi e scomparire rapidamente. E, molto spesso, i "fondatori" di queste organizzazioni scompaiono con una parte del denaro duramente guadagnato da innocenti Istruttori di Arti Marziali che hanno avuto la sfortuna di unirsi a loro. i solito, l'unica cosa che rimane è una scia di carta senza valore, promesse non mantenute e amare delusioni. Per contro, negli ultimi 25 anni, la ICHF ha stabilito un record impeccabile di stabilità, credibilità e sostanza. Si tratta di un record di cui sono estremamente orgoglioso. E, solo per metterlo in una prospettiva storica, offrirò alcune statistiche interessanti. Per ottenere l'autorizzazione a insegnare il nostro sistema specifico, Combat Hapkido, e ricevere i nostri certificati di rango, la scuola di Arti Marziali, club o palestra, deve affiliarsi all'ICHF in qualità di membro certificato. Dalla nostra fondazione, abbiamo emesso oltre 650 permessi in 35 paesi. Abbiamo certificato oltre 2500 Cinture Nere e quasi 300 Maestri Istruttori. E ora siamo in procinto di promuovere la nostra prima generazione di Grandi Maestri. La ICHF, il Combat Hapkido e il Fondatore sono stati presentati in più di 500 articoli in giornali e riviste, tra cui 25 copertine. Siamo stati in molte interviste radiofoniche e televisive. Siamo stati inclusi anche in diversi libri di storia delle Arti Marziali e documentari televisivi. E abbiamo avuto l'onore di essere stati incorporati in più di 20 Hall of Fame delle Arti Marziali in tutto il mondo. Nel marzo 1999, il Combat Hapkido è stato formalmente accreditato e registrato come un'arte ufficiale, una legittima "Kwan" (vero stile di Arte Marziale) dalla World Federation Ki-Do, un'organizzazione approvata e promossa dal governo coreano. Io sono stato riconosciuto come il fondatore storico dello Stile e della ICHF, come il suo unico organo di governo legittimo. Ciò che ha reso questo particolare risultato così notevole è che è stata la prima volta che è stato concesso l'onore e il riconoscimento a uno stile di Hapkido fondato da un non-coreano negli Stati Uniti. Un vero e proprio segno storico nelle Arti Marziali coreane. La ragione per la quale io mi riferisco a questa statistica non è quella di vantarmi (beeene... forse solo un po'!), ma per evidenziare la differenza tra un'organizzazione fermamente stabilita, con una storia veramente documentata, un lungo elenco di successi e una reputazione internazionale, e le chiamate "associazioni" fondate da "Maestri" auto-promossi, di "stili" inesistenti (o lanciati frettolosamente). Queste organizzazioni "di una sola notte" servono solo due scopi:
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“Nel corso degli anni, siamo stati contattati letteralmente centinaia di volte da studenti e docenti, chiedendoci di "riconoscere" i loro certificati falsi e inutili.”
“Venticinque anni... Un quarto di secolo. Ci è voluto tutto questo tempo e il duro lavoro e sacrifici per ottenere ciò che abbiamo oggi.”
Combat Hapkido Nutrire l'ego immorale e senza restrizioni dei fondatori e, alla stessa durata, provvedere loro un reddito facile ed immeritato. Entrambi gli obiettivi si raggiungono principalmente attraverso la vendita di certificazioni senza alcun valore, a studenti e istruttori impreparati (o spensierati!). Quando dico "senza valore" mi riferisco al tipo di certificato che non è rispettato nÊ accettato per la maggioranza dei Maestri affidabili e che non è accreditato, approvato o riconosciuto da qualsiasi agenzia ufficiale seria e legittima. Spesso, "l'associazione" emittente, il suo fondatore ed lo "stile" stesso, spariscono dalla scena dopo alcuni mesi o, nella migliore delle ipotesi, di pochi anni. Nel corso degli anni, siamo stati contattati letteralmente centinaia di volte da studenti e docenti, chiedendoci di "riconoscere" i loro certificati falsi e inutili. Solo in casi estremamente rari o circostanze particolari siamo stati in grado di aiutare e "riparare" i danni. La maggior parte di loro ha dovuto affrontare il fatto che ebbero un cattivo giudizio e presero una brutta decisione, e ora devono investire tempo, , sforzo e soldi per "ottenere" delle
Combat Hapkido credenziali valide. Alcuni, tuttavia, hanno ottenuto esattamente quello che meritavano. Erano alla ricerca di una scorciatoia o di un'alternativa a buon mercato per la cosa reale. Hanno risparmiato tempo e soldi e hanno pensato che sarebbe stato altrettanto buono ... fino a quando si sono resi conto che quello che avevano era ... inutile. Sono sicuro che alcuni sapevano quello che stavano ricevendo, ma non gli importava. La cosa unica che volevano era una carta, qualunque carta, per appenderla alla parete. Persino pensarono che un giorno troverebbero qualcuno in alcuna parte, che fosse sciocco, compassionevole oppure sufficientemente avido da accettare quella carta e trasformarla in un vero certificato legittimo. Un altro aspetto interessante di tutto questo è che, indirettamente, siamo stati responsabili di ispirare, persino creare, alcuni di questi "stili" e associazioni, perché alcuni di essi sono state avviati dai nostri ex studenti. Abbiamo iniziato a osservare questo fenomeno a metà degli anni '90 e continua ancora oggi. Questi "spin-off" di Combat Hapkido sono di due tipi: il primo (e più comune) è proprio il nostro stile, esattamente il nostro programma, tecnica per tecnica, assolutamente identico e immutato, ma con un nome diverso inventato dal nostro ex studente, ora uno dei "fondatori". Il secondo tipo è costituito da "stili" anche con nomi diversi, ma insegnando essenzialmente lo stesso materiale del Combat Hapkido, anche se con alcune modifiche minori, principalmente "cosmetici" per dare l'impressione di "nuovo e migliorato". Di solito, quando alcuni dei nostri istruttori superiori scoprono (ad esempio, nell'Internet) o leggono su questi "spin-off" o derivati, sono arrabbiati e vogliono esporre pubblicamente e denunciare gli autori. La mia politica, tuttavia, è sempre stata "Vivi e lascia vivere". Non mi sono sentito mai minacciato per gli antichi studenti che plagiano il nostro materiale (in realtà è qualcosa di lusinghiero) o formano una propria associazione. In effetti, ho trovato alcuni dei nomi eletti per i "nuovi stili" tanto divertenti che non posso rifiutarmi di dare alcuni esempi: Ci sono stati "Modern Hapkido" (questo studente ci ha lasciato dopo aver ricevuto il suo 5 ° Dan perché voleva tornare all'Hapkido tradizionale!); "Tactical Hapkido"
Combat Hapkido (fondato da un giovane uomo che non aveva fatto il servizio militare e non era stato mai un poliziotto); "Difensive Hapkido" (in contrapposizione all'offensivo?); "Urban Hapkido" (piuttosto che suburbano o della periferia?); "Progressive Hapkido" (in opposizione al regressivo?); "Conceptual Hapkido" (in opposizione al pratico?); "Hapkido Pratico" (in opposizione al impraticabile o forse al concettuale?); "Dynamic Hapkido" (in opposizione allo statico?). L'elenco potrebbe continuare, ma credo che ci siamo divertiti abbastanza. Non si può costruire una reputazione da un giorno all'altro. Non si può vincere il rispetto dei pari semplicemente mettendo un annuncio su una rivista. Non è possibile stabilire la legittimità inventando le proprie credenziali. Non si può guadagnare credibilità parlando male di altri o umiliandoli. Non si può essere onorato disonorando la professione degli altri. Non si può reclamare creatività se tutto quello che si fa è copiare sfacciatamente il lavoro degli altri. Venticinque anni .... Un quarto di secolo. Ci è voluto tutto questo tempo e il duro lavoro e sacrifici per ottenere ciò che abbiamo oggi; costruire una delle organizzazioni più antiche e rispettate nel mondo delle Arti Marziali per guadagnare il nostro posto nella comunità dei nostri compagni. Quindi, ora la domanda potrebbe essere: dove andiamo da qui? Che cosa intendiamo ottenere nei prossimi venticinque anni? E questa è senza dubbio una grande opportunità e il forum ideale per annunciare alla comunità internazionale di Arti Marziali alcuni degli obiettivi che ci siamo posti per la ICHF: • Nel corso dei prossimi cinque anni, continueremo a reclutare in modo aggressivo istruttori di Arti Marziali che siano onesti, competenti e dedicati, con buoni programmi per diventare membri fondatori della ICHF e
insegnare il nostro stile nelle loro comunità. Dopo cinque anni, limiteremo la nostra crescita riducendo il numero di nuove scuole che entrino all'ICHF ogni anno. Diventerà più difficile e richiederà che si accettino tariffe più alte. Vogliamo continuare a essere una "élite", una prestigiosa organizzazione centrata nella qualità e non la quantità. • Siamo alla ricerca di rappresentanti in più paesi in tutto il mondo. Molti avranno l'opportunità di diventare pionieri delle Arti Marziali per essere stato i primi a introdurre e insegnare il nostro stile nel loro paesi. • Stiamo costruendo una solida infrastruttura di Maestri & Grandi Maestri per stabilire una rete che sostenga, mantenga e faccia crescere la ICHF in futuro. • Stiamo producendo nuovo materiale tecnico per rimanere all'avanguardia delle Arti Marziali e l'insegnamento di Autodifesa. • Continuiamo ad aggiornare e modernizzare le nostre funzioni amministrative con le ultime tecnologie per risparmiare tempo e denaro ai nostri membri. • Continuiamo ad espandere la nostra presenza nella comunità di Arti Marziali attraverso i media e altre risorse di comunicazione. Altri obiettivi e piani specifici si formuleranno col tempo e saranno annunciati quando siano pronti. Mi riservo il diritto di fare cambiamenti ove necessario, poiché credo che un leader forte di un'organizzazione dinamica deve rimanere sempre flessibile. Per concludere, siamo alla ricerca di buoni Artisti Marziali che siano seriamente interessati a unirsi a noi nel nostro viaggio emozionante nei prossimi venticinque anni. Per parlare con noi, contattarci all'indirizzo DSI, Inc. e-mail: info@dsihq.com o visitare il nostro sito web all'indirizzo: www.dsihq.com
“Non si può costruire una da un giorno all'altro. Non si può vincere il rispetto dei pari semplicemente mettendo un annuncio su una rivista.”
En este primer DVD de “Wind Warriors 21”, el Maestro Rui Ribeiro presenta un trabajo que cualquiera puede realizar, en artes marciales tradicionales y en deportes de combate, para mejorar vuestra salud, vuestras tecnicas y vuestra forma de trabajar tanto en entrenamiento como en combate. Evidencia, referencia y control en Artes Marciales, Deportes de Combate y en la Vida, el hombre debe ser salvaje, natural y preparado. No muestres miedo. Conoce tu cuerpo. Establece una relación con tu Espíritu.Tómate el tiempo necesario para comprender los valores de lo que eres. Siente las diferencias de tu constitución, la forma en que tu cerebro actúa. Existen señales externas para avisarte de nuevos errores. Comprender las señales, la relación del cuerpo y el alma, la relación con los demás, con tus sentidos. NATURALEZA / RAZÓN. Logros de la Evolución / Tipo de Sistemas. Todo depende de ti. Haz de tu cuerpo un lugar vacío. En el ejercicio de nada sólo el espíritu puede ser atacado, si pierdes el instinto natural. OSS.
Ref.: • DVD/RIBeIRO-1 All DVDs, wichi is produced by Budo International, si provided and alone in the formats DVD-5 or MPEG-2, in VCD, DivX or the like is however neves offered with a special holograma sticker. Besides our DVD is characteristed coverings by the hig quality in pressure and material. If this DVD and/or the DVD covering do not corespond to the requirements specified above, it concerns illegal pirat copy.
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Shidoshi Jordan Augusto ジョルダン・アウグスト指導師 La nascita della classe Samurai nel PERIODO HEIAN uesto periodo è stato particolarmente noto per essere il periodo di gloria degli aristocratici e per essere stato il periodo di trasformazione e adattamento di elementi culturali, che fino ad allora sono stati copiati in Cina. Quindi, possiamo dire che è stato in quel momento che le caratteristiche culturali e artistiche, hanno cominciato ad acquisire le caratteristiche giapponesi. Nella scrittura è stato istituito l'alfabeto Kana col suo doppio sistema: Hiragana e Katakana. In questo modo, tutti potevano ora imparare a scrivere i suoi pensieri, anche le donne. Come scrittrici emersero Murasaki Shikibu, Sei Shonagon ed altre che diedero a Giappone, opere letterarie memorabili. Anche si sviluppò la calligrafia di pennello, nonché il waka - poesia di 31 sillabe. In cambio, la politica e l'amministrazione di questo periodo è segnato da rivalità tra nobili e la preponderanza dei monaci buddisti. L'Imperatore Kammu, per sbarazzarsi di questi fattori, in 794 costruì la città di Kyoto, al fine di spostare la capitale. Allora ha riformato la politica: ha abolito il servizio militare obbligatorio e ha vietato l'intervento dei monaci nonché il trasferimento dei suoi tempii di Nara a Kyoto.
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quelli cambiamenti non fornirono tanti effetti come sperava, perché le terre, base economica della nazione, continuarono in mani di latifondisti, per una legge che permetteva la donazione di terre a chi le domassero e le preparassero. I signorotti e i preti pagavano a contadini affinché lavorassero per loro, ingrandendo in questo modo le sue tenute, le sue terre. Molti contadini furono pressati a consegnare le sue terre ed a lavorare a metà per i padroni. Anche i funzionari regionali divennero proprietari terrieri. Gli aristocratici e i sacerdoti riuscivano a non pagare le tasse, e per godere dello stesso privilegio, i proprietari terrieri collaboravano con l'elite, donando loro formalmente le terre. Le conseguenze furono una élite la cui influenza politica permeteva loro di essere proprietari legittimi. I proprietari terrieri mantennero l'amministrazione e l'unica cosa che rimase agli agricoltori fu il lavoro delle loro braccia. Con la caduta della riscossione delle imposte, incominciò una crisi economica nella corte imperiale. Oltre a questo, la famiglia Fujiwara, discendente di Nakatomi no Kamatari (collaboratore della Riforma Taika), ha ottenuto una grande influenza nella corte, quando il leader della famiglia
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Tradizioni del Giappone tradizionale, che allora era Yoshifussa, è diventato il suocero dell'imperatore. Quando suo nipote di nove anni salì al trono, lui si è autonominato reggente e ha continuato a gover nare il paese, impedendo grandi trasformazioni. Successivamente, il figlio adottivo di Yoshifussa, Mototsune, espulse dal trono all'imperatore Yossei e nominó un nuovo imperatore. Per molti anni, il governo è rimasto nelle mani di questa famiglia, e quindi l'interesse per l'amministrazione decadde progresivamente, favorendo l'azione dei pirati e criminali che seppero approfittare del momento di agitazione politica. Senza polizia, e costrette a organizzare le sue proprie difese, le grandi tenute hanno fatto ricorso alla formazione di comitati di vigilanza composti da combattenti, che erano in grado di prevenire le perdite. Coloro sarebbe i primi Samurai. I giovani, selezionati tra le famiglie residenti, sono stati addestrati nelle arti militari e sono diventati la fonte della classe guerriera. In seguito, sono stati organizzati in gruppi e guidati da discendenti di famiglie nobili o dai funzionari regionali. Alla fine dell'undicesimo secolo, l'ex imperatore tornò a prendere le redini del potere, mentre la famiglia Fujiwara aveva perso tutto il suo prestigio. Una diarchia fu stabilita e presto cominciarono i conflitti tra l'imperatore e l'antico imperatore, nei quali i gruppi guerrieri Heishi e Genji risaltarono militarmente e politicamente. Quando furono chiamati alla capitale per incaricarsi della vigilanza poliziesca e quella del palazzo imperiale, entrambi i gruppi presero partito nelle rivoluzioni. La lotta tra di loro sarebbe presto essere il centro del
“I giovani, selezionati tra le famiglie residenti, stati addestrati nelle arti militari e sono diventati la fonte della classe guerriera.”
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Tradizioni del Giappone movimento politico, un fatto che propiziò l'ambiente della nazione verso una posteriore dittatura militare. I Heishi, composti dal clan Tayra, inizialmente vittoriosi, passarono a esercitare il potere politico e amministrativo. Ma nel 1180, Minamoto no Yoritomo, il figlio di uno dei comandanti dei Genji, che era stato ucciso in battaglia, formò un esercito e ha attaccato il clan avversario. I suoi fratelli, Yoshitsune e Noriyori, si sono uniti al movimento per assisterlo e i Heishi, anche se con un grande esercito, furono sconfitti a causa della mancanza di disciplina e di formazione. Minamoto no Yoshitsune è diventato famoso per essere un samurai di grande coraggio e per le loro strategie efficaci. Noto come un grande guerriero feudale, la sua vita è stata tragica ed effimera, come è solitamente la vita di un eroe. Il suo nome d'infanzia era "Ushiwaka-maru". Suo padre era morto poco dopo la sua nascita, così all'età di sette anni, Yoshitsune fu espedito ad un tempio. Lì, a 16 anni, la sua vita sarebbe stata segnata dalla popolarità, battendo un monaco guerriero di nome Benkei, di grande abilità e forza. La storia racconta che quando viene attaccato dal monaco, il cui obiettivo era ottenere la sua millesima vittoria per la conquista di spade come trofei, nonostante la sua alta capacità, non è riuscito a sconfiggere il giovane. Da allora in poi, Benkei divenne vassallo di Ushiwaka-maru, accompagnandolo anche nella morte, come prova di fedeltà. Yoshitsune raggiunse la fama nel campo di battaglia con la conquista di Ichi no Tani, la cui valle, circondata da montagne rocciose, aveva una fortezza costruita dai Heishi. Attaccando da dietro, il giovane comandante ei suoi uomini, guidati da cacciatori locali, scesero a cavallo un pendio brusco e sorpresero il nemico. Con questo fatto, considerato quasi impossibile, e i suoi successi sui loro avversari, la fama di Yoshitsune acquisì una gran notorietà provocando l'invidia e la gelosia di altri comandanti di Genji, tra cui suo proprio fratello Yoritomo.
“Minamoto no Yoshitsune è diventato famoso per essere un samurai di grande coraggio e per le loro strategie efficaci. Noto come un grande guerriero feudale, la sua vita è stata tragica ed effimera, come è solitamente la vita di un eroe.”
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Yoritomo, accorgendosi che suo fratello potrebbe finire prendendo il controllo assoluto dei Genji, nominò Kajiwara no Kagetoki comandante in capo, il che portò a dissapori. Il comandante in capo, per mezzo di calunnie contro il giovane eroe, riuscì a convincere Yoritomo di ordinare che l'ammazzassero. La sua scomparsa è piena di leggende... Una sostiene che era stato perseguitato e morto a 31 anni di età. Un altra dice che avrebbe attraversato il Pacifico ed era fuggito in Messico; e non mancano quelli che credono che non andò in Messico, ma si diresse alla Mongolia, dove cambiò il suo nome a Gengis Khan. In un modo o in un altro, la gloriosa vittoria dei Genji fece possibile che sorgesse il primo eroe samurai e guadagnasse l'ammirazione della popolazione giapponese nella sua totalità. Per quanto riguarda il Buddismo, in questo periodo sorsero nuove sette, e gli insegnamenti adatti a soddisfare le esigenze della popolazione, causarono un rinnovamento religioso. Durante la sua vita, il samurai potrebbe essere conosciuto da una serie di nomi. A volte, per confusione degli storiografi, occasionalmente questa tradizione esigeva un numero di cerimonie ed etichette, affinché i nomi di un samurai fossero modificati. Ogni nome porta con sé un proprio significato, come vedremo fra poco. I samurai dei secoli quindicesimo e
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Tradizioni del Giappone sedicesimo ci offrono i migliori esempi documentati. Alla nascita, a un samurai gli era stato dato un nome, per il quale sarebbe stato conosciuto fino alla cerimonia dell'età. Occasionalmente, questo nome potrebbe essere scelto per il suo suono, o semplicemente per fantasia. È saputo che Takeda Shingen è nato con il nome di Katsuchiyo, "1000 vittorie consecutive" o semplicemente "Vittorie eterne". Quelli nomi dell'infanzia erano frequentemente legati ad un'estensione dentro i temi domestici o ad una denominazione abituata. Ad esempio, il figlio maggiore, secondo le tradizioni del tempo, era conosciuto come "Taro", il secondo, "Jiro" e il terzo, "Saburo".
Nomi d'infanzia di Samurai famosi: Masamune: Bontenmaru Ii Naomasa: Manchiyo Kobayakawa Takakage: Tokyujumaru Mori Motonari: Shojumaru Sanada Yukimura: Gobenmaru Takeda Shingen: Katsuchiyo Tokugawa Ieyasu: Takechiyo
“Durante la sua vita, samurai potrebbe essere conosciuto da una serie di nomi. A volte, per confusione degli storiografi, occasionalmente questa tradizione esigeva un numero di cerimonie ed etichette, affinché i nomi di un samurai fossero modificati.”
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Tradizioni del Giappone Tokugawa Hidetada: Nagamaru Uesugi Kenshin: Torachiyo Il samurai riceveva il suo primo nome di adulto partecipando alla cerimonia dell'età, al compimento del 14 º anno d'età. Quel nome, quasi sempre, era costituito da due caratteri; uno era ereditario della famiglia, e l'altro, che potrebbe essere dato a lui come un dono, era il nome di un personaggio importante (compreso il Shogun), o semplicemente per capriccio. Il carattere ereditario era frequente, ma non necessariamente doveva essere nel nome del padre. Spesso, un numero di caratteri potrebbe essere associato con una data simile, cambiando nel tempo. Per illustrare questa sezione, il carattere Mori, per esempio, era molto comune dalla metà del secolo quattordicesimo fino al secolo diciasettesimo. Torachika… Sadachika… Chikahira… Motoharu… Hirofusa… Mitsufusa…Hiromoto… Okimoto… Motonari… Takamoto… Terumoto o Mori, anche forniscono un esempio di caratteri presenti. Mori Okimoto (fratello maggiore del più famoso Motonari) ricevè l'apellativo "Oki" dal nome del poderoso Ouchi YoshiOKI, un daimyô i cui territori stavano all'Ovest. Morii Takamoto, figlio di Motonari, ricevè il Taka per questioni di etichetta; oriundo di Yoshi TAKA, figlio di
“Oltre ai nome d'infanzia e il nome di adulto, un samurai potrebbe anche arrivare ad acquisire un nome religioso.”
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Tradizioni del Giappone
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Yoshioki. Terumoto, a sua volta, ricevè il Teru del nome dello Shogun Ashikaga Yoshiteru. Come lo shogunato Ashikaga riuscì ad avere tanta forza politica, l'aggiunta di Teru al proprio nome fu considerato come un onore, ricevendo il premio di un carattere del nome dello Shogun. Imagawa YOSHImoto Matsunaga HisaHIDE Shimazu YOSHIhisa Takeda HARUnobu (Shingen) Uesugi TERUtora (Kenshin) Alcuni samurai, sopratutto nobili, poterono optare per cambiare le ideogrammi nei loro nomi ad un certo punto della loro vita, spesso come risultato di una sorta di premio, come detto sopra. Di tanto in tanto, questo cambio di nome potrebbe essere fatto in un evento casuale o di opportunità politica. Questo premio potrebbe a volte essere esteso a un privilegio familiare. Masamune, per esempio, ha ricevuto il nome di "Toyotomi Hideyoshi", dalla famiglia onorifica "Hashiba". Durante 1590, è rimasto vicino ai Tokugawa (Matsudaira) Ieyasu e come un modo per dimostrare la sua fedeltà, in un gesto di lealtà, ha cambiato il nome della sua famiglia a "Matsudaira". Uesugi Kenshin ci for nisce un bell'esempio dei diversi motivi per cui un daimyo potrebbe cambiare il suo nome. Originariamente chiamato Nagao Kagetora, più tardi, quando è stato onorato dallo Shogun Ashikaga Yoshiteru, ha cambiato il suo nome a Terutora (dato che Kenshin era eccezionalmente fedele a Ashikaga). Un'altra volta, ha cambiato il suo nome a Masatora, quando è stato adottato per Uesugi Norimasa, circa 1551.
Tradizioni del Giappone Oltre ai nome d'infanzia e il nome di adulto, un samurai potrebbe anche arrivare ad acquisire un nome religioso. Certamente, o il nome Kenshin è il più noto e questo ci dà un esempio di un nome buddista. Molti samurai hanno adottato nomi buddisti ad un certo punto della loro vita, almeno nominalmente, indossando costumi da monaco e radendo le loro teste. Alcuni daimyo hanno adottato l'abitudine più seriamente di altri, essendo Kenshin uno di loro. I seguenti nomi sono esempi di daimyo che hanno adottato nomi buddhisti conosciuti (i loro nomi secolari tra parentesi): Asakura Soteki (Norikage) HŌJŌ Soun (Nagauji) Ikeda Shonyū (Nobuteru) Maeda Gen-eu (Munehisa)
“Molti samurai hanno adottato nomi buddisti ad un certo punto della loro vita, almeno nominalmente, indossando costumi da monaco e radendo le loro teste.”
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Miyoshi Chokei (Nagayoshi) Ota DŌKAN (Sukenaga) Ōtomo Sorin (Yoshishige) Takeda Shingen (Harunobu) Uesugi Kenshin (Terutora) Yamana Sozen (Mochitoyo) A metà del sedicesimo secolo, in Giappone alcuni samurai si erano convertiti al cristianesimo ed erano stati battezzati con un nome occidentale. Anche se raramente usata oggi come riferimento a una figura particolare, l'adozione non era raro. I seguenti nomi sono esempi di famosi samurai e loro nomi di battesimo: Gamo Ujisato: Don León Konishi Yukinaga: Don Agustino Kuroda Yoshitaka: Don Simeón Omura Sumitada: Don Bartolomé Ōtomo Sorin: Don Francisco Takayama Ukon: Don Justo
“Il samurai riceveva il suo primo nome di adulto partecipando alla cerimonia dell'età, al compimento del 14º anno d'età. Quel nome, quasi sempre, era costituito da due caratteri; uno era ereditario della famiglia, e l'altro, che potrebbe essere dato a lui come un dono, era il nome di un personaggio importante (compreso il Shogun), o semplicemente per capriccio.”
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Finalmente, alcuni nomi conosciuti di determinati samurai, includono i titoli o le posizioni che occupavano. Ecco alcuni esempi: Furuta Oribe (Shigenari) Takayama Ukon (Shigetomo) Yamamoto Kansuke (Haruyuki) Yamanaka Shikanosuke (YukiMôri) L'ultimo nome un samurai poteva avere era il nome di morte, che gli era dato dopo che succedesse il decesso. Sarebbe un nome spirituale ed in alcuni casi, per indicare la sua consegna a Dio. Questo potrebbe accadere in cerimonie e riferendosi alla stirpe degli antenati. Qui ci sono alcuni famosi samurai ei nomi dei loro antenati: Ōtomo Sorin: Sanhisai Takeda Shingen: HŌSHO-IN Tokugawa Ieyasu: Tosho-daigongen Toyotomi Hideyoshi: Hokoku daimyōjin Uesugi Kenshin: SŌSHIN
“L'ultimo nome un samurai poteva avere era il nome di morte, che gli era dato dopo che succedesse il decesso. Sarebbe un nome spirituale ed in alcuni casi, per indicare la sua consegna a Dio.”
La Colonna di Raúl Gutiérrez “Chi troppo vuole nulla stringe” Come tutti gli esseri umani, nel corso della mia vita ho vissuto esperienze diverse. Mio caro padre, pace all'anima sua, sempre mi ha guidato per il giusto camino, secondo le sue esperienze e il suo amore per me. Lui è stato un uomo che ha vissuto una "vita dura" solo la sua morte è stata dolce; forse perché almeno lo meritava. Vengo da un mondo di circostanze difficili e forti realtà, di uno stato d'assedio costante, di miseria, di razionamento, di mercanteggiamento e baratti affinché "tu e i tuoi cari" poteste sopravvivere. A livello marziale e sportivo, io ho praticato Judo, Pugilato, Karate, Kenpo, Full-Contact, Kick-Boxing e Autodifesa Poliziesca, in quei duri tempi. Ma è la realtà della strada quello che mi ha segnato di più e ha prevalso durante tutta la mia esistenza. Sono stati anni duri in tutti gli aspetti. Tutto era più difficile da raggiungere in quei giorni. Comunque, tutto questo ci ha dato una formazione che oggi è quasi scomparendo. I tempi sono cambiati molto, forse troppo. Sono rimasti in pocchi quelli che praticano ancora i valori come l'etica, la morale e altre questioni umane. La mancanza di onore e di parola, di onestà e dignità nonché l'assenza di ferme intenzioni, sembrano essere le scuole di oggi. La corruzione a tutti i livelli, l'ambizione, l'ipocrisia, gli abusi e oltraggi, le bugie, la falsità e le falsificazioni, ecc sono sempre più in voga. E questo è un circolo vizioso, un boccolo. Oggi le persone pensano, e quel che è peggio, credono, che poiché il nostro vicino "ruba", anche noi dobbiamo essere ladri. Oggi sono molti quelli che mantengono che, per avere successo nella vita, se rubi, devi rubare un sacco, ed é possibile che non vada nemmeno in galera, perché avrài abbastanza denaro per corrompere e subornare avvocati, giudici, polizia, politici e altri. E se vai in prigione, non sarài lì troppo a lungo e in quel tempo vivrai come se stessi in un hotel di lusso, con pasti e bevande di lusso e un trattamento speciale in tutti o in quasi tutti gli aspetti. Poi, quando uscirai di prigione, ti sposterai per tutti i canali televisivi nazionali e stranieri, scriverai le tue memorie e sarai trattato come se fossi una personalità del mondo dell'arte, un grande cantante o una stella del grande schermo. Tutto questo è molto negativo per l'umanità e il pianeta in generale. Alcuni, quelli che occupano le più alte cariche politiche, imprenditoriali e bancarie, sono quelli che deviano, rubano, truffano e malversano indiscriminatamente, impoverendo e rovinando il nostro paese, per poi gravare la popolazione con imposti ogni volta più grandi che ci soffocano e stringono fino alla disperazione per tirarci fuori da sequestri, debiti e disagi dei quali non siamo direttamente responsabili. A mio parere, tutti i politici, banchieri, imprenditori o professioniste corrotti dovrebbero andare in galera ed essere tenuti a restituire tutto il denaro che abbiano rubato, senza alcuna riduzione di pene minori. E se non lo fanno perché l'hanno ben nascosto o mimetizzato nei paradisi fiscali, conti fittizi o prestanomi incogniti, questo dovrebbero dovrebbero "godere l'ergastolo". Chissà in questo modo le cose cambierebbero un po' per il meglio. E io non voglio parlare di applicare la tortura come in passato. Oggi, con i "diritti umani", la legge stessa è limitata e i più beneficiati sono sempre i cattivi. Stiamo vivendo in una società sbagliata, fuori luogo, senza alcun buonsenso e piena di mascalzoni sfacciati.
"IL CODARDO SOLO MINACCIA QUANDO È AL SICURO" Sono nato nell'anno 50, e sono arrivato in Europa nel 76; non fuggendo, neanche correndo, perché, come per i "Maños" - i nativi dell'Aragona -, per me il fatto di correre è anche di codardi. Sono venuto qui di mia volontà, quando mi sono reso conto che potrei
diventare un pericolo per me e per i miei cari, e chiunque fosse intorno a me. Ho conosciuto la morte e le sue varie forme fin dall'infanzia. Ho imparato da bambino che a volte la vita non vale nulla, che l'uomo, per quanto sia alto, forte e bello, è altrettanto debole come il più debole del gruppo. Ho conosciuto personaggi apparentemente forti che dopo, in circostanze reali, erano i più deboli. E viceversa, "piccoletti" apparentemente deboli che dopo sono stati i più grandi e sorprendenti "figli di un cane". In definitiva, son venuto alla ricerca di un supposto "Mondo Migliore", una società con meno violenza e selvatichezza di quella nella quale io nacqui, crebbi, studiai e lavorai fino ai 26 anni di età, momento in cui mi resi conto che, senza essere una cattiva persona, forse un giorno potrei diventare tale, semplicemente perché era il mezzo in cui avevo cresciuto; un mezzo che, in diverse occasioni, per la mia propria struttura, normale, e nonostante il mio carattere pacifico, le circostanze e la forte necessità di sussistere, mi aveva portato a causare gravi danni a quelli che cercavano di causarli a me. Mio caro padre, che riposi in pace, mi insegnò da bambino a non avere paura di niente, e meno ancora degli "spiriti erranti"; alla sua maniera di capire, mi spiegò molte cose al riguardo.. "Quelli che devi tenere a mente ed essere prudente sono gli esseri umani stessi - mi ha detto -. Sono gli esseri viventi che saranno osati e capaci di ferirti o causarti il maggiore danno." I suoi insegnamenti fin da bambino mi hanno sempre aiutato nel cammino della mia vita. Egli era un uomo molto deciso, forte, duro, disciplinato, corretto, e soprattutto onesto; un uomo di principi, di parola; umile e conseguente. Un uomo di Onore. Grazie padre lì dove stia. Io avevo solamente 15 anni quando, durante le feste di Natale, una notte ci riunimmo un gruppo di amici dal quartiere nel angolo della mia strada, per ridere e respingere l'anno. Quella fu una notte indimenticabile per varie ragioni. Eravamo tutti adolescenti, era Natale, fine di anno, ecc... Al giorno dopo, il più piccolo e "apparentemente innocente" di noi aveva "PUGNALATO A MORTE" un uomo adulto durante una stupida discussione fuori luogo. Io avevo discusso con un mio zio al quale perfino minacciai perché aveva oltrepassato il limite e mancato di rispetto ad "Armando", il mio migliore amico. Mi sentivo alleviato per avere difeso il mio amico, ma contrariato e svergognato da avere confrontato mio zio. Pochi giorni più tardi, camminando lungo una strada solitaria nel quartiere, ho visto in diretto dal vivo come Mi sentivo alleviato per avere difeso il mio amico, ma contrariato e svergognato
per mi avere affrontato a mio zio. Pochi giorni più tardi, camminando lungo una strada solitaria nel quartiere, ho visto dal vivo come la Polizia crivellava a colpi ad un nostro vicino con il quale io avevo coinciso il giorno prima. Vi starete chiedendo: "Ma in quale posto del mondo vivevi??" Lo dissi già prima, vivevo in un mondo molto violento, benché dopo, viaggiando per il mondo, ho potuto constatare che ci sono altri ancora peggiori. Come si suol dire, c'è sempre qualcosa di peggio e a volte, pure essendo circondato di merda, è migliore rimanere fermo, perché lì almeno si è caldo. un nostro vicino con il quale io avevo coinciso il giorno prima. Vi starete chiedendo: "Ma in quale posto del mondo vivevi??" Lo dissi già prima, vivevo in un mondo molto violento, benché dopo, viaggiando per il mondo, ho potuto constatare che ci sono altri ancora peggiori. Come si suol dire, c'è sempre qualcosa di peggio e a volte, pure essendo circondato di merda, è migliore stare fermo, perché lì almeno si è caldo. L'ho detto anche prima e lo ripeto ora, se non stai bene dove sei, o non yi piace come sei, quindi tenta di fare cambiamenti nella tua vita. Per fare questo è necessario lasciare tutto pulito e ordinato, pagare i tuoi debiti o almeno impegnarti a farlo più avanti, dopo compiere. Poi cerca un posto dove ti piacerebbe vivere e poi che cosa vuoi diventare o migliorare. Preparati e dà il grande salto della tua vita. E lasciami dire che non avrai modo di pentirtene, senza dimenticare che nulla è facile nella vita, tutto ha un prezzo. Ma è necessario persistere, non spaventarsi il primo, secondo o il terzo fallimento. Combatti con positività perché in questo processo ti starai formando, crescendo, imparando e maturando. A volte, abbiamo raffiche di fortuna che ci danno una buona spintarella. Ma non dimenticar che tutto va e viene. Di solito quando le cose vanno bene, ci affidiamo troppo sulla nostra buona fortuna o stella, e dimentichiamo che i tempi difficili tornano quando meno ce l'aspettiamo. Quando le cose vanno bene, dobbiamo goderle e procurare che durino il più lungo possibile. E quando le cose vanno male, bisogna cercare di lottare con molta forza per uscire dal guado al più presto possibile. Infine, voglio ricordare che il detto: "Chi troppo vuole nulla stringe", ha un grande senso anche in tutti gli aspetti della vita. E in relazione allo sport o le Arti Marziali, a mio
parere, e lo dico con piena cognizione di causa, ho incontrato certi personaggi nel nostro piccolo mondo, che sono costantemente saltando da uno stile all'altro o o facendo miscugli diversi. E non sono mai soddisfatti di quello che fanno, e quindi mai diventano veramente bravi a nulla. Sempre sono stati mediocri in tutto quello che hanno fatto. Forse sono buoni politici e sanno vendersi bene, o vendere bene il suo prodotto, ma nel momento di dimostrarlo, rimangono a metà. E la ragione è molto semplice: tutti i grandi e più importanti atleti del mondo sono tali, soprattutto perché valgono per le sue doti speciali e caratteristiche personali (ovviamente, per uno sport specifico, sia esso ping pong, tennis, calcio, golf, ecc .), così come i grandi musicisti sono particolarmente grandi in un unico strumento, sia Chitarra, Flauto, Quena, Pianoforte, ecc, a causa dei loro talenti musicali speciali. E anche se tutti e ciascuno di loro di solito possono suonare altri strumenti, il loro virtuosismo si manifesta di solito in uno. Gli atleti prima citati, per hobby o per piacere, può anche praticare altre discipline, ma non riescono ad essere campioni in quegli sport che non sono la loro vera specialità. Quindi, in questo modo, tra le professionisti delle Arti Marziali e sport da combattimento che ho incontrato, solo alcuni come Bill Wallace, Benny Urquidez o Dominique Valera, per esempio, avrebbero potuto essere grandi in qualsiasi modalità di combattimento, semplicemente perché "sono speciali". Ma qui, come nella musica, stiamo parlando di un campo simile: il COMBATTIMENTO. "Una delle più grandi prove della nostra mediocrità è non essere in grado di riconoscere la superiorità degli altri" Jean Baptiste Say (1767-1832) economista francese. Nel nostro gergo, di solito denominiamo "Papa Frita" ("patatina fritta") alle persone semplici e comuni che non riescono a essere buoni a nulla e continuano a volare intorno beccando ovunque. Non hanno alcun senso del ridicolo. il poco rispetto e la comprensione che avessero vinto ad un certo punto della loro vita, li perdono di nuovo all'essere un voltafaccia ancora una volta. Ma non importa, non hanno neanche vergogna. So alcune storie che si sono verificati nel corso della mia vita marziale, viaggiando per il mondo e osservando alcuni artisti marziali. Questo mi ha dimostrato, che quelli sa sanno davvero fare buon uso dei loro pochi,
vari o molte risorse, sono generalmentequelli che avanzano con dignità, quelli che superano gli ostacoli, vincono tornei o sono applauditi nelle loro dimostrazioni. Nel nostro gergo, di solito denominiamo "Papa Frita" ("patatina fritta") alle persone semplici e comuni che non riescono a essere buoni a nulla e continuano a volare intorno beccando ovunque. Non hanno alcun senso del ridicolo. Il poco rispetto e la comprensione che avessero vinto ad un certo punto della loro vita, tornano a perderli nella costante "voltagabbana". Ma non importa, non hanno neanche vergogna. So alcune storie che si sono verificati nel corso della mia vita marziale, viaggiando per il mondo e osservando alcuni artisti marziali. Questo mi ha dimostrato, che quelli che sanno veramente fare buon uso dei loro pochi, vari o molte risorse, sono generalmente quelli che avanzano con dignità, quelli che superano gli ostacoli, vincono tornei o sono applauditi nelle loro dimostrazioni. Ho incontrato praticanti di Tae-Kwon Do, semplicemente meravigliosi. Tutti gli calcaino con grande eccellenza, ma solo pochi riescono a rompere gli schemi ed esibirsi ad una scala molto elevata. Questo accade in tutti gli stili e, logicamente, anche nel mio. La maggior parte l'imparano e il gioco è fatto; non trasmettono nulla o poco. Altri, pochi, eccellono, ed alcuni perfino mi sorprendono, perché si superano, mi superano ed arrivano ad essere loro stessi. Quella è la questione. Quella è l'arte. Qual è l'idea di andare saltando da uno stile all'altro ora i pugni, ora gambe, dopo pugni e gambe, poi lotta a terra... - se non sei buono a nulla? Il senso del vecchio detto "Chi troppo vuole nulla stringe" si applica qui, dove trova il suo posto naturale con logica schiacciante. "Se non sei buono a nulla, sarai il migliore dei cattivi in tutto." Essere un buon artista marziale è essere in grado di utilizzare la cosa migliore di te ed i mezzi coi quali conti. Ci sono persone che mancano entrambe le braccia, invece dipingono grandi opere con le dita dei piedi, o suonano diversi strumenti musicali di uguali modo. Sii degno, e se l'unica cosa che sai fare è andare in giro per le strade, allora ti consiglio che ti prendi un cane. Sarà il tuo miglior compagno e ti amerà, perdonerà le tue colpe e, invece di ridere di te, ti leccherà con gioia e calore. Alla prossima volta, amici e amiche!
La Colonna di Raúl Gutiérrez
“Il filo di Ferro”
La Forma Segreta
1 - 2 - 3 - 4 LUGLIO 2017 Genova (Casella) – Italia I° Special Seminar Hung Gar Insegnata e analizzata in tutti i suoi segreti dal grand master Paolo Cangelosi La forma dei 6 stati d’animo, delle 5 emozioni, dei 12 ponti, accompagnata dal suono del canto interiore, poema sonoro del grande maestro TIK KIU SAM. Lo stage è aperto a tutti coloro che vogliono approfondire il livello avanzato del kung fu. Lo stage si terrà in un luogo immerso nella natura ed include studio, pratica, vitto e alloggio. Una vera full immersion.
LE ISCRIZIONI SONO APERTE E A NUMERO CHIUSO Per informazioni e dettagli: tel. +39 010 8391575 cell. +39 340 6848475 email: cangelosipaolo@libero.it www.sifupaolocangelosi.com fb: School Sifu Paolo Cangelosi - Headquarter Kung Fu Genova - ITALY
Tutta l'astuzia della volpe JosÊ Vicente Eguzkiza, un nome una leggenda nella recente storia della Kick Boxing europea. Il suo palmares conta 102 vittorie ed una sola sconfitta è ancor oggi un record spettacolare. Appartiene ai tempi epici della Kick Boxing, tempi che tutti vogliamo riassaporare, in cui i nomi dei campioni cor r evano come la polver e tra gli appassionati.
“La sua mentalità di Samurai sarebbe stata estremamente apprezzata oggigiorno nei circuiti del Giappone.”
“O che è vero che ogni persona ha un'energia interna che la avvolge e che trasmette dal primo scambio e che si percepisce rapidamente?”
ike Anderson, il padre del Karate sportivo (Full Contact), lo vide combattere a Monaco in uno dei suoi titoli e di lui mi disse: “È di quelli veri”(he's for real!). Ed infatti lo è! Eguzkiza, duro, diretto, scaltro, acuto, è un tipo tutto d’un pezzo. Pane al pane e vino al vino, José Vicente è di quel tipo di persone per le quali l'appellativo “nobile” fu coniato. Non gode di splendori prefabbricati, né di imporre la sua verità, adora il combattimento franco, pulito, ma totalmente astuto. Il suo cognome basco (vive in Navarra) rimarca quell’aspetto scaltro e burlone dietro una facciata seria. Poteva aver fatto una grande carriera nel Pugilato, ma non seppe transigere quando gli dissero che avrebbero “condotto per mano la sua carriera”. Il fatto d’essere spedito come un “pacco” per andare a farsi un nome negli USA, gli sembrò un'offesa diretta al suo onore; la sua mentalità di Samurai sarebbe stata estremamente
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Grandi Campioni
Grandi Campioni
apprezzata oggigiorno nei circuiti del Giappone. Loro adorano questo tipo di personalità senza macchia, il guerriero allo stato puro, il lottatore per natura. Mi è costato tempo e fatica riuscire a convincere Eguzkiza a condividere la sua conoscenza con voi attraverso un video, il primo della sua carriera, ma alla fine è qui e ne è valsa veramente la pena. Ha voluto puntare su un insegnamento che non è frequente. No, non ha voluto ripetere un video già fatto, del tipo “come si fanno le tecniche”, si è concentrato piuttosto su ciò che gli appartiene, ovvero sul combattimento, sulle strategie, sulle combinazioni, sul come aprire dei varchi con le finte, sul come depistare il proprio avversario, sul come contrattaccarlo di sorpresa… in definitiva, ha posto quell’astuzia che lo ha reso famoso a vostra disposizione. Sono sicuro che tutti i veri amanti della Kick Boxing rimarranno veramente soddisfatti da questo primo video DVD di questo super campione. Anche se ormai da anni avevo pianificato la possibilità di fare un video, la verità è che, per una cosa o per l’altra, non avevo mai concretizzato questo progetto. In realtà, a quel tempo, l'unica cosa che veramente mi importasse, era risolvere con una vittoria il seguente incontro. Forse per questo oggi è il miglior momento possibile, perché con la maturità che ti danno gli anni e, perché non dirlo, anche con
Grandi Campioni
la sapienza che deriva dall'esperienza, ho potuto riunire in questo video gli argomenti più importanti che, a mio parere, governano questo meraviglioso sport quale è la competizione di Kick-Boxing.
La difesa ed i contrattacchi Abbiamo supposto che la maggior parte dei praticanti conosca, più o meno, le tecniche di attacco e, comunque, questo argomento è stato ampiamente trattato. Personalmente, credo che ogni lottatore debba conoscere varie difese e contrattacchi per ogni tecnica offensiva, altrimenti non sei nessuno nella competizione di Kick-Boxing.
Grandi Campioni Ci sono lottatori che possiedono solo due o tre tecniche efficaci di attacco e se gliele annulli con una buona difesa assieme alle corrispondenti risposte, arrivi ad annullarli completamente e, di conseguenza, a batterli. In questo video, che realizzo assieme al mio fenomenale allievo Ignacio Sánchez (attuale Campione del Mondo di Savate e Campione del Mondo di Kick-Boxing WKO), trattiamo varie difese e varie tecniche di contrattacco differenti per ogni tecnica d’attacco. Alcune più semplici, altre più difficili ed elaborate. Io vi assicuro che ognuna di esse, senza eccezione, le ho utilizzate sul ring e che voi stessi potrete utilizzarle, perché sono tecniche vincenti, valide. In nessun caso abbiamo svolto un lavoro per il gusto estetico personale, pensando a realizzare tecniche spettacolari, ma prive di realismo. Abbiamo svolto un lavoro basato sull'efficacia, ma non esente da plasticità e da tecnica “depurata”.
Imparare con un video Riguardo all'importanza della visione di video per l'insegnamento o l’apprendimento di una qualsiasi materia, devo dirvi, anche se è difficile da credere, che i miei maestri di Pugilato furono: Roberto Duran, Marvin Hagler, Leonard, Tomy Hearns, Argüello, ognuno con il loro stile, ma tutti con una grande tecnica. Devo dirvi, però, che non mi diedero lezioni private, per lo meno non direttamente. Ma lo fecero indirettamente attraverso i video dei loro combattimenti, che io analizzavo e scomponevo per
ricavarne fino all'ultima goccia di sapienza pugilistica. Non avevo un istruttore di Pugilato ed oggi mi trovo ad insegnare Boxe, non solo a pugili dilettanti, bensì anche a professionisti. Persino uno degli allenatori della squadra americana, il Free Team, è stato un mio allievo, e tutto grazie a quei video e a molto lavoro personale di analisi, e anche, forse, ad una possibile predisposizione genetica per la pratica degli sport da combattimento. In tutti i corsi che ho dato qui e là, ho ripetuto che il lavoro più importante è quello personale, quello intimo, basato, questo sì, su delle buone basi tecniche, perché se queste non ci sono, non si avrà mai un campione. Sono solito dire anche che ci sono cose che non si possono insegnare. Come insegnare quella sensazione che si ha sul momento esatto di colpire per ottenere un K.O.? Come spiegare ciò che si prova quando si affronta un determinato pugile? O che è vero che ogni persona ha un'energia interna che la avvolge e che trasmette dal primo scambio e che si percepisce rapidamente?
Grandi Campioni Perciò, non vi preoccupate quando vi trovate soli nello spogliatoio, prima di un incontro, e vi sentite nervosi, perché questo nervosismo controllato vi darà l'energia, vi metterà una corazza anticolpi, la quale appena li sentirete arrivare, vi darà rapidità e potenza e vi porterà a dare il meglio di voi stessi.
Devo dirvi, che negli ultimi combattimenti che ho fatto, sono arrivato a preoccuparmi per la mancanza di quel nervosismo prima del match e facendo una specie di esercizio di autosuggestione, ho tentato di ritrovare un po’ di quel nervoso, per salire sul ring con l'energia e la concentrazione adeguate.
“Non solo l'allenamento fisico è importante quando si affronta un combattimento; l'allenamento mentale è, dunque, necessario quanto quello fisico.”
L'allenamento mentale Non solo l'allenamento fisico è importante quando si affronta un combattimento; l'allenamento mentale è, dunque, necessario quanto quello fisico. Quanti combattimenti mentali facciamo con lo stesso avversario prima del vero incontro? Probabilmente, centinaia. Sono solito scherzare con i miei allievi
sull’argomento, chiedendo loro: quanti KO mentali hai già piazzato al tuo povero avversario? E ci ridiamo sopra. Immagino che tutti visualizzino mentalmente il loro prossimo combattimento, infinite volte, cercando la soluzione per vincerlo. Credo che questo esercizio mentale sia necessario e sia una sorta di allenamento in più, perché in esso si visualizzano situazioni di attacco, di contrattacco ecc…
Grandi Campioni Personalmente, lo facevo piĂš spesso quando andavo a correre da solo, e, quella visualizzazione del combattimento mi faceva correre veloce, veloce, fino ad arrivare ad uno stato di sofferenza fisica molto maggiore di una corsa normale senza questo peculiare esercizio.
La conoscenza dei differenti stili
Tutti sanno che nella competizione di Kick-Boxing partecipano lottatori di differenti stili, fatto questo che dà , a sua volta, una grande ricchezza tecnica e tattica. L'importanza della conoscenza della provenienza del lottatore che affrontiamo è quindi essenziale, se non vogliamo avere sorprese fin dal primo suono del gong. Fin dal principio mi resi conto dell'importanza di quanto appena detto e mi dedicai a combattere in tutti gli stili, per prima conoscerli e, poi, per trarne la massima esperienza possibile, che mi aiutò poi nella mia successiva carriera professionale. Ma quali sono queste differenze tanto importanti? Si deve partire dal fatto che non esistono due atleti uguali, anche se ce ne sono molti che si assomigliano, secondo il gruppo di pratica dal quale provengono.
Grandi Campioni Non è la stessa cosa e nemmeno si assomigliano, un lottatore che proviene, per esempio, dal Savate, da uno che proviene dalla Muay Thai. Andiamo quindi, ad analizzare generalmente le caratteristiche più tipiche di ogni stile. Savate: lottatore tecnico, fluido, con grande senso della tattica e un repertorio tecnico molto vario. Thai: lottatore, innanzitutto, duro, con una grande mentalità offensiva. Utilizza generalmente le tecniche di base in modo ripetitivo e con grande potenza. Full-Contact: lottatore molto fluido, con buone combinazioni e predilezione per l'uso della gamba avanzata. Oltre a queste lucide e, sicuramente, già conosciute deduzioni, è molto importante conoscere non solo il lottatore, ma anche il suo Maestro. Il lavoro del Maestro si riflette sempre sugli allievi, in genere trasmettendo le sue caratteristiche tecniche, tattiche e, persino, in alcune occasioni, anche le sue frustrazioni. Chi, per esempio, non conosce quel Maestro che nella sua breve carriera di dilettante, non era precisamente un coraggioso e, tuttavia, ha degli allievi con un gran coraggio? Sicuramente ciò accade perché è proprio nell’aspetto in cui quel Maestro era carente, che ha posto maggiore enfasi nell'insegnamento. A volte ci sbagliamo nel pretendere che i nostri allievi facciano esattamente ciò che abbiamo fatto noi; bisogna pensare sempre, che ognuno di essi ha una propria personalità, anche sul ring. Tornando all’argomento precedente, quello delle caratteristiche di ogni stile, non dobbiamo disdegnare, per esempio, la velocità di reazione di un buon Karateka, che compete nella WUKO, ed anche la sua capacità analitica al momento di cercare “il varco”; o del lavoro specifico con la mano sinistra della scuola sovietica di Pugilato, caratteristica esclusiva dei picchiatori dei paesi dell’Est. Tutti questi marchi di stile, ci possono dare un buon punto di riferimento nell’affrontare un combattimento con un determinato avversario, e trovare le regole da seguire per trarre il massimo vantaggio dai suoi punti più fiacchi. Come disse il fenomenale pugile cubano Eligio Sardinas, chiamato Kid Chocolate, nel suo libro intitolato “Il pugilato, sono io”: “Il buon pugile non è quello che vuole dimostrarsi più coraggioso. Il coraggio si deve sempre utilizzare, ma non va sprecato. Se l'avversario non vuole boxare, voi dovete obbligarlo ad agire, inseguirlo, dovete fare in modo che combatta sul terreno che meno gli conviene. Se, al contrario, vuole picchiare duro, dovete boxare, dargliele e non prenderle, dovete imporre le vostre condizioni, non lasciatevi provocare. Alla lunga, a vincere è chi impone le regole del gioco”. Questo consiglio da Maestro lo sottoscrivo totalmente ed inoltre, secondo la mia umile opinione, posso aggiungere che per lottare su un ring non si deve essere particolarmente coraggiosi, certo è che non possiamo essere nemmeno dei codardi; credo che una persona normale possa farlo senza per
“Il guerriero allo stato puro, il lottatore per natura.�
Grandi Campioni questo credere d’essere il più duro del quartiere. Parlando ancora di questo magnifico pugile, devo dire che mi rammarica molto non averlo conosciuto personalmente, quando vivevo a meno di 50 metri da casa sua, nel periodo in cui abitai a La Habana, e quando mi decisi ad andare a fargli visita, mi resi conto che era ormai troppo tardi, perché era morto. Per terminare vi dirò che questi anni mi hanno insegnato molto ed anche se il mio dovere è insegnare la tecnica e la scienza delle Arti Marziali, credo che sia molto più importante insegnare ai nostri allievi ad essere, come si dice in termini colloquiali, “brava gente”, e che preferisco rinunciare ad avere nella mia squadra un campione presuntuoso, perché alla lunga influisce negativamente sull’ambiente in generale e sugli altri allievi della scuola, che lo potrebbero prendere come esempio. Non posso congedarmi da voi senza ricordare alcuni dei miei allievi, che sono campioni dentro e fuori del ring come persone, e ai quali dedico questo video e questo articolo, e sono: Erick Castaños di Cuba, residente a Miami, Campione Mondiale WKO –67 Kg; Raul Llopis, anch’egli cubano, che risiede a Fort Wayne, Campione del Mondo –60 Kg. WKO; Gerardo Frometa, attuale Presidente della Federazione Cubana; Claudio Pardo dal Cile, Paulino Hernandez dalla Bolivia e senza dimenticare i miei connazionali: Pablo Sánchez, Juanjo Morales, il già citato Ignacio Sánchez, Julio Vargas, Marcelo… e più di qualche altro che mi piacerebbe nominare, ma che non posso per esigenze di spazio. A tutti loro i miei migliori auguri come istruttore e, soprattutto, come amico, perché la mia vita senza di loro sarebbe molto differente. Grazie a tutti per far parte della mia vita.
CURRICULUM SPORTIVO José Vicente Eguzkiza, soprannominato “la volpe” 42 anni 3° Dan di Karate, Campione di Euskadi (Paesi Baschi) in tutte le categorie. Medaglia Nazionale. Campione Navarro Taekwondo, Medaglia Nazionale. Campione di Spagna di Semi Contact. Ex–Campione d’Europa dilettanti W.A.K.O, 86-71 Kg. Ex–Campione del Mondo dilettanti W.A.K.O 87-71 Kg. Ex–Campione d’Europa professionisti Full–Contact ISKA -70 Kg. Ex–Campione d’Europa professionisti Kick-Boxing WKA -70 kg. Ex–Campione del Mondo professionisti Full-Contact WAKO -71 Kg. Ex–Campione del Mondo professionisti Kick-Boxing WKA e ISKA -67 e -70 Kg. Ex–Campione del Mondo di B.F. Savate -70 Kg. 103 COMBATTIMENTI, 102 VITTORIE. Meriti più importanti: Aver battuto 5 campioni di Francia di Savate. Unico spagnolo a diventare Campione Mondiale di Full–Contact, KickBoxing e Savate. Unico ad avere combattuto in categorie professionali di Boxe, Kick, Savate, Full e Thai Boxing, con vittorie in tutte le discipline. Unico spagnolo nel ranking di tutte le Federazioni internazionali.
“A volte ci sbagliamo nel pretendere che i nostri allievi facciano esattamente ciò che abbiamo fatto noi; bisogna pensare sempre, che ognuno di essi ha una propria personalità, anche sul ring.”
“Alla lunga, a vincere è chi impone le regole del gioco.”
Vi presentiamo il secondo lavoro del gruppo KMRED. Questo video, che porta il nome di "Concetto e Pedagogia", ha lo scopo di farvi scoprire una parte del concetto Krav Maga Research, Evolution and Development (Krav Maga Ricerca, Evoluzione e Sviluppo), nonché la pedagogia che si sviluppa nel seno dal nostro gruppo. I differenti esercizi che scoprirete qui non intendono "rifatevi gli occhi" né dimostrare le nostre attitudini combattive, perché qui la nostra priorità è quella di spiegare come prepariamo i nostri alunni affinché si trasformino in "guerrieri" capaci di "adattarsi" alle differenti evoluzioni di un combattimento in strada."
REF.: • DVD/KMRED-2
Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
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Keysi "Le persone con Principi siamo schiavi delle nostre parole." Justo Diéguez
Cos'è, e dove incomincia, il metodo? Il parola Metodo viene dal greco "methodos" ("percorso" o "via") e si riferisce ai mezzi usati per raggiungere una fine. Il suo significato originario indica il percorso che conduce ad un posto, e le sue diverse fasi sono: "Osservazione", che ci permette l'analisi di una situazione mentre sta accadendo. "Induzione", per distinguere le diverse situazioni e valutare il rischio. "Ipotesi", che è la conseguenza dell'osservazione e, a seconda di tale criterio, agire, naturalmente, tutto questo attraverso la sperimentazione, al fine di raggiungere una conclusione, che, in ogni caso, non sarà altro che una teoria che non potrebbe essere qualificata come reale, ma capendo che razionalmente ci aiuterà ad avere una maggiore conoscenza di una situazione con la quale abbiamo sperimentato, senza smettere di metterla in discussione in base alla realtà, per arrivare a capire gli esseri umani in un modo più ampio. Vivere situazioni sulla base di fatti reali ci rende cauti, misurando le possibili variazioni e gli effetti di fronte ad una determinata situazione; questo analisi dei pro e i contro di una situazione di rischio ci dà un'interpretazione e un modo di comprendere la situazione, e quindi elaborare un determinato modo di agire. In termini di analisi, un metodo
Keysi deduce, induce, analizza e sintetizza.
Quali sono gli obiettivi del Metodo? Il metodo deduce attraverso un riferimento generale e stabilisce parametri di confronto a seconda dell'azione oggetto di analisi, come ad esempio un colpo di pugno o una sequenza di attachi che comportano la participazione di una o varie persone. Indurre gli obiettivi di conoscenza della situazione di rischio in generale per evitare future conseguenze, è uno degli obiettivi principali del metodo; un esempio di ciò è: se riceviamo un attacco non si tratta solo di avere la capacità di annullare il colpo, ma anche le conseguenze se non riusciamo ad avere una risposta immediata nell'applicazione. L'analisi si basa sulla separazione delle parti di un tutto per ottenere in questo modo una conoscenza più dettagliata di ogni tecnica e la relazione che esiste fra esse. La sintesi è un criterio razionale che raccoglie diverse tecniche per creare un insieme. Questo si trova nell'ipotesi dell'investigazione di causa ed effetto.
“Non basta dire: "Beh... io sono così!"... È necessario analizzare le nostre azioni e reazioni e reindirizzare esse al fine di ottenere il meglio di noi stessi.”
Keysi Tecnica e metodo È necessario distinguere la definizione esatta tra la tecnica e il metodo, poiché non hanno lo stesso significato e sono comunemente confusi. Le tecniche sono azioni precise e ogni Arte Marziale ha il suo background tecnico che la differenzia dal resto: il modo di posizionarsi, di attaccare e contrattaccare, una competenza sviluppata attraverso un lungo tirocinio, Queste informazioni possono essere immagazzinate nella memoria per utilizzare in future azioni, questi essendo quelle che sorgano a impulso personale, e non per l'azione istintiva del nostro organismo (come la digestione, respirazione o le funzioni del nostro sistema circolatorio). La tecnica è parte della nostra esperienza e capacità che ci permette di sapere in anticipo come comportarsi in determinate situazioni.
Tecnica e metodo È necessario distinguere la definizione esatta tra la tecnica e il metodo, poiché non hanno lo stesso significato e sono comunemente confusi. Le tecniche sono azioni precise e ogni Arte Marziale ha il suo background tecnico che la differenzia dalle altre: il modo di posizionarsi, di attaccare e contrattaccare, una competenza sviluppata attraverso un lungo tirocinio, Queste informazioni possono essere immagazzinate nella memoria per utilizzare in future azioni, questi essendo quelle che sorgono a impulso personale, e non per l'azione istintiva del nostro organismo (come la digestione, la respirazione o le funzioni del nostro sistema circolatorio). La tecnica è parte della nostra esperienza e capacità che ci permette di sapere in anticipo come dobbiamo comportarci in determinate situazioni.
Il metodo Il metodo ci offre una grande quantità di stimoli in ogni momento, contemplando un numero infinito di risposte alle domande che vengono generati nel nostro organismo attraverso gli Organi Sensoriali, che sono direttamente collegati con il nostro sistema nervoso, e ci permettono di inviare attraverso di esso le informazioni che il nostro cervello procesa e che noi catturiamo come una percezione sensoriale; a sua volta, questo ci permette di interagire in una situazione di rischio, con una risposta immediata ed esplosiva. Questo meccanismo funziona in modo dinamico ed è in continua evoluzione, in modo che potrebbe essere evidenziato come un apprendimento costante che ci permette di riformare la nostra capacità, le conoscenze o il comportamento di fronte a situazioni specifiche, o di elaborare un modo di agire applicabile a un numero elevato dei casi. A seconda dello stimolo, e se si tratta di un singolo o multiplo attacco in cui sono coinvolti uno o più avversari, la nostra risposta sarà subordinata al nostro stato emotivo, in quanto non dipende dalla nostra conoscenza o abilità, ma l'atteggiamento con cui ci troviamo ad affrontare la situazione; psicologicamente non sarà lo stesso se in quella situazione siamo soli o in compagnia, dal momento che il nostro stato emotivo di risposta non sarà mai lo stesso se in tale situazione siamo da soli o con un amico, con il nostro partner o con nostro figlio.
Il Metodo e lo Stato Emotivo Non possiamo controllare il nostro stato emotivo; è una condizione naturale dello spirito di sopravvivenza che, malamente gestita, può causarci dei guai. Non può essere controllata, ma può essere riconosciuta. Non basta dire: "Beh... io sono così!"... È necessario analizzare le nostre azioni e reazioni e reindirizzare esse al fine di ottenere il meglio di noi stessi. Le nostre emozioni sono una reazione fisica e psicologica a determinati tipi di situazioni attraverso la nostra espressione e il nostro modo di agire e reagire. Se riconosciamo i nostri punti deboli, non solo saremo in grado di fermare questo incontrollato impulso emotivo, ma ancha dirigirlo verso un modo di agire che ci aiuterà ad adattarci alla situazione, individuando ciò che sta accadendo in noi e attorno a noi. Così otterremo che le nostre risposte siano istintive, e questo avviene in millesimi di secondo, essendo una risposta immediata a certe situazioni, sensazioni e pensieri.
Keysi
Sifu Alfred Johannes Neudorfer e Sifu Rosa Ferrante Bannera, fondatori del Wing Tsun Universe, WTU, un movimento caratterizzato non dall'uso di tecniche, ma della qualità, gli scambi, i principi e concetti di movimento, centrano il loro primo DVD nella Siu Nim Tao (SNT) o "9 vie". La SNT è alla base del Wing Tsun, Wing Chun e WTU. La comprensione di essa è la condizione fondamentale per tutto ciò che viene dopo, perché se si guarda a come le persone eseguono le sequenze di questo movimento, si può dedurre che cosa saranno in grado di fare. Se qualcosa non va nel movimento, tutto ciò che il praticante possa sviluppare dopo sarà sbagliato. I movimenti del WTU (forme) implicano funzioni inerenti, delle quali possono deviare applicazioni. Il significato dei movimenti primari, fa che derivino in altri e che generino applicazioni basate nei principi e le interazioni che aiutano alla loro comprensione. Il WTU incorpora ugualmente un "set" extra che i suoi fondatori hanno considerato necessario, dovuto alle circostanze attuali. Il DVD include il Movimento (la forma) Siu Nim Tao, le sue 9 sequenze e le applicazioni, le sequenze 1 a 3 del primo movimento con un compagno d'allenamento (Chi Sao) e una intervista rivelatrice con i fondatori della WTU.
REF.: • DVD/WTU1
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In questo nuovo DVD di Vovinam, Patrick Levet ha voluto mostrare gli aspetti dell'uso e manipolazione del Bastone Vietnamita. Anche se poco conosciuto, il bastone lungo vietnamita è, senza dubbio, l'arma più importante tra tutte le armi delle Arti Marziali tradizionali del Vietnam. La scuola Vovinam, nel suo programma ufficiale, propone solo la Forma del Bastone (Tu Tuong Con Phap) e i contrattacchi di bastone contro bastone (Phan The Con), senza spiegare i movimenti intermedi. Ma il Bastone Vietnamita va ben al di là di questi due aspetti, e il Maestro Levet ci offre due DVD dettagliati su tutte le applicazioni dei numerosi movimenti intermedi della Quyen del Bastone. Questo primo volume comprende una serie di esercizi specifici di riscaldamento e bodybuilding col bastone, guardia, principi fondamentali, manipolazione stilistica dell'arma, difesa contro il disarmo, blocchi e schive, spostamenti, nonché le tecniche di combattimento. Un lavoro originale che mostra per la prima volta il Bastone Vietnamita in un modo completo ed esaustivo.
REF.: • DVD/VIET7 Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
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Consonanza e v
Quando la Via del Guerrie
vuoto ro raggiunge la spiritualitĂ !
REF.: • DVD/TOYAMA-2
Questo DVD è il risultato promosso per la filiale spagnola della Zen Nihon Toyama-Ryu Iaido Renmei (ZNTIR – Spain Branch), per fare conoscere il contenuto tecnico dello stile Toyama-Ryu come praticato nel Honbu Dojo della ZNTIR, in Machida, Tokyo, senza cambiamenti, né alterazioni. La fedeltà del programma è tale che è il suo presidente e massimo responsabile tecnico, Yoshitoki Hataya Sensei, chi, accompagnato da alcuni membri, esegue tutto il compendio del programma attuale dello stile. È per questo che in lui si può trovare la struttura di base della metodologia che viene applicata, dagli esercizi codificati di riscaldamento e di preparazione e attraverso gli esercizi di taglio; le guardie; i kata della scuola, compresi quelli corrispondenti alla Scuola Militare Toyama, il Gunto Soho e la sua spiegazione; il lavoro in coppia, sia in Kumitachi e Gekken Kumitachi, e la pietra angolare su cui si basa la Toyama-Ryu, vale a dire, Tameshigiri o esercizi i taglio su un bersaglio reale. La Zen Nihon Toyama-Ryu Iai-Do Renmei, ZNTIR, è l'organismo che attualmente, una volta riveduti ed adeguati i concetti e la metodologia di una scuola proveniente da un metodo di combattimento reale, pretende di mantenere viva questa tradizione e le forme originali mediante un sistema che unifica il corpo, la mente e lo spirito di una forma realistica ed efficace. Grazie all'impegno di alcuni laureati della Scuola Militare Toyama (Rikugun Toyama Gakkoo), che hanno continuato in gran segreto mantenendo viva l'arte fino alla rimozioni dei divieti e la devoluzione della sovranità al paese giapponese, oggigiorno possiamo conoscere un stile di scherma incorniciato tra le attuali scuole di Iai-Do. Si tratta di un DVD meticoloso in diverse lingue, che dimostra di essere una fonte preziosa per ricercatori e praticanti della spada giapponese, e per gli artisti marziali in generale, o quelli interessati alla storia del Giappone e la sua ultima guerra mondiale. È una vera fortuna il potere osservare le tecniche che contiene, e, almeno per gli investigatori seri, vale la pena di averla nella sua videoteca. Noi, gli apprendisti dello stile, desideriamo condividere lealmente la conoscenza della nostra scuola di scherma giapponese, nella speranza che contemporaneamente, i valori interni propri di quegli uomini di armi impregnino alle nuove generazioni e permettano scorgere un revulsivo, di una forma tradizionale molto differente all'attuale approccio delle discipline di combattimento di origine giapponese. Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
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