Rivista arti marziali cintura nera 285 marzo 2 parte

Page 1




“Se vogliamo che tutto continui com’è, è necessario che tutto cambi” Giuseppe Tomasi di Lampedusa. "Il Gattopardo"

U

na formica svolge le sue quotidiane funzioni per il bosco. Concentrata nelle sue faccende, sale inaspettatamente su una foglia caduta al suolo, con fortuna tale e nel giusto momento che un'onda del fiume, entrando nella terra ferma, la fa galleggiare e la trascina verso la corrente. Così sono gli individui nel fiume della vita e del cambiamento. Forze proporzionalmente simili a quelle di una formica, che stanno affrontando potenze enormi come la rapida di un fiume impetuoso che discende sfrenato tra i macigni. Così è pure l'umanità, quando affronta il fiume dei cambiamenti. Così piccoli ... e così impotenti... Per questo sorrido con tristezza quando vedo i politici promettere l’impossibile, mendicare voti, falsificare realtà. Il mondo degli uomini è solo una bolla inserita dentro un’altra più grande, come la formica e il fiume. La natura delle cose è quella che è. Si può fare una diga di sbarramento, ma presto o tardi l'acqua trova la sua strada verso il mare. Il fiume della storia aprì sbarramenti e quella cosa dei vasi comunicanti sta funzionando. La globalizzazione è una potenza storica e per quanto sia manipolata, il flusso dei liquidi in movimento sta causando torrenti di cambiamento inarrestabili. In Occidente, dove vivevamo nella nostra bolla, aprire le saracinesche ha iniziato a causare perdite. La prima è la classe media, perché quando il tuo vaso comunicante è a 100 e quello degli altri a 5, ti resterà solamente da scendere e ancora scendere. I paesi emergenti (che nome azzeccato hanno trovato per queste economie!), sono già emersi e la gran isola, la Lemuria primordiale, la Pangea degli esseri umani, la madre di tutte le terre, la Cina, è sorta nella sua enormità; senza muovere un dito, senza fare un cambiamento, senza attendere nessuna concessione, alla fine i cinesi hanno dato il calcio alla terra. L’Europa, remora della Roma del XX secolo, naufraga in egoismi nazionalisti e minifondismi medievali, rompendosi a metà, Sud e Nord, mentre il suo Est Zarista brucia e il suo Ovest, la perfida Albione, si arrocca nelle sue "differenze" come un

“Il successo consiste nell’andare di fallimento in fallimento senza perdere l’entusiasmo” Winston Churchill

palloncino afferrato dall’America. In questo scenario la polveriera del Sud esplode, la primavera araba, che sta già attraversando l’autunno, era solo un morbillo e, un po’ più sotto, la febbre sale seriamente con l’ebola. L’America, leader e vincitrice delle ultime contese mondiali, cede senza cedere, la sua leadership economica alla Cina e mette un sasso nella scarpa dei produttori di petrolio che con il fracking vedono come va a finire l’affare prima ancora che i depositi si svuotino. Ma, al di sopra di tutto ... Siamo in molti! E questo del riscaldamento globale, sicuramente ha più a che vedere con il fiato di tutti gli esseri umani, che con altra cosa. Lei ride! Ma certo che è così e nessuno lo dice perché è mal visto e molto politicamente scorretto! Anni fa, sapemmo che le flatulenze delle vacche, col loro metano e ossido di azoto, hanno fatto per il cambiamento climatico più che nessun’altra cosa. Ma che cos’è che è cresciuto maggiormente negli ultimi secoli sul pianeta? Sì, hanno indovinato, siamo in molti e come diceva il mio amico Lorenzo già più di 30 anni fa, tutti vogliono mangiare tre volte al giorno come se fossero lord inglesi. “Dove non c'è, non si può tirar fuori”, recita il detto. Si sono parzialmente levati i tappi dei vasi comunicanti e nei tubi i liquidi si vanno adattando in una specie di su e giù, a piccole ondate. In Occidente ci saranno forse momenti nei quali saliremo un pochino, come una serie di onde più forti che potrebbero ingannarci in mezzo ad una marea che scende, ma non ci sono accomodamenti né metodi magici affinché la natura delle cose segua il suo corso. Paradossalmente, "possiamo" è solamente un grido d’impotenti, tanto vacuo e inservibile, come lo sterile seme versato dall’impiccato. Nessuno metterà il campanello al gatto, perché non è un gatto, è un drago che sputa fuoco, e sulla lava non c'è nessuno che possa fare il surf. Brutti tempi si avvicinano per le nostre culture Occidentali, lo scontro di civiltà, per quanto male stia e per le molte budella che ritorce, è niente rispetto al moto ondoso che spunta. Lo Tsunami è già qui! E noi ci guardiamo le unghie Traduzione: Chiara Bertelli


Alfredo Tucci è Managing Director BUDO INTERNATIONAL PUBLISHING CO. e-mail: budo@budointernational.com

https://www.facebook.com/alfredo.tucci.5




Police Kempo


Difesa Poliziesca

LE “ARTI” DEL NEGOZIATORE Fu prima dell’11 di settembre, pochi mesi prima, che ci demmo appuntamento per realizzare il suo video. Il tenente Omar arrivò con la sua squadra di aiutanti, tutti assolutamente in uniforme, in volo diretto da NY. Nessuno poteva, a quel tempo, immaginare il lavoro che le squadre di sicurezza della città sarebbero state costrette a realizzare, nel tentativo di salvare vite umane, negli attacchi alle Torri del World Trade Center. Molti compagni di Omar, allievi, amici… persero la vita nel loro lavoro. Nonostante le molte critiche che sono state fatte ai servizi di intelligenza e di sicurezza degli USA dopo gli attentati di NY e di Washington, la cosa certa è che possiedono probabilmente i migliori specialisti del mondo in questo campo. Tutti sappiamo che la sicurezza 10 non è possibile, ma il mondo non vuole vivere sottomesso a questa direttrice e sceglie di esigere l'impossibile. Omar è uno di questi esperti in prima linea. Lui prepara degli individui che, come lui, devono affrontare le situazioni più dure nel loro allenamento, per saper risolvere situazioni in qualità di negoziatori. “Quando si è coinvolti in una situazione di riscatto d’ostaggi, si è soli e si deve essere in grado di prendere decisioni


Police Kempo


Difesa Poliziesca

che generalmente implicano la vita e la morte, perciò il personale selezionato per questi compiti, non solo deve possedere un'eccellente preparazione fisica, ma, in particolare, nervi d’acciaio”, mi disse nella nostra intervista; io gli domandai come ci si potesse allenare a tale scopo e questa fu la sua risposta: “Beh, ci fanno passare ogni tipo di prova, dopo tre giorni senza dormire né mangiare, ti interrogano e ti sottomettono a situazioni nelle quali devi prendere la decisione adeguata”. Gli artisti marziali sono, senza dubbio, un gruppo di persone che già possiedono molte delle qualità di cui hanno bisogno gli esperti in sicurezza, anche se le tecniche devono essere adeguate a situazioni chiaramente differenti: “Il Kokkar è un sistema di combattimento d’applicazione diretta, sviluppato per affrontare situazioni estreme ad alto rischio e, anche se si fonda su Arti Marziali, la sua tecnica è in linea di principio un argomento professionale”. Lo abbiamo visto in azione e c’è piaciuto quello che abbiamo visto, trasudava professionismo e determinazione ed una maturità poco comune alla sua età, ma Omar ha già vissuto molto. Durante la sua permanenza in Europa è stato richiesto per destinazioni poco frequenti, alcune inattese, altre occulte, sappiamo che passò per Israele, sappiamo che visitò l’Italia. Mentre scrivo queste poche righe, non ho sue notizie, spero di cuore che quel fatidico 11 settembre non fosse a NY, perché come esperto nella “linea rossa d’azione immediata” era direttamente sotto gli ordini del governo federale statunitense per situazioni straordinarie. In ogni caso, eccovi il suo lavoro con la nostra rivista ed il suo video, un gioiello per i professionisti o per coloro che sono interessati al combattimento reale.

Omar Martinez Sesto Un superspecialista Il tenente Omar Martinez Sesto possiede un curriculum impressionante. Nato in Argentina, fu reclutato per le sue magnifiche doti di artista marziale ed il suo forte carattere dai talent-scout americani. È ufficiale istruttore livello III – Tattiche Speciali –per il gruppo A.P.M.I.A. (American Police & Military Instructor s Ass.), con sei anni di esperienza di docenza e con diversi elementi dei seguenti corpi speciali, negli stati della Florida, di New York e Los Angeles: • H.E.A.T. (Hazardous Entry and Arrest Team) – “Squadra per Entrate ed Arresti Pericolosi”. • S.O.T. (Special Operation s Team) – “Squadra Operazioni Speciali”. • S.W.A.T. (Special Weapon s and Tactic s Team) – “Armi e Tattiche Speciali”. • H.B.T.T. (Hostage Barricade and Terrorist Team) – “Squadra d’Azione con Ostaggi, Terroristi e Personale Barricato”. • S.O.R.T. (Special Operation s Response Team) – “Squadra di Risposta per Operazioni Speciali”.


• U.S. Marshalls – S.O.G. (Special Operation s Group) – “Gruppo Operazioni Speciali”. • F.B.I. (Federal Bureau of Investigation) – “Ufficio Federale di Investigazioni”. • C.I.A. (Central Inteligence Agency) – “Agenzia Centrale di Intelligence”. • S.E.A.L. Team s – “Squadra Mare, Cielo e Terra – U.S. Navy”. • U.S. Army Special Forces – “Forze Speciali dell’Esercito Americano”. • Sheriff Departament. Egli stesso, è il cervello del sistema di combattimento speciale KOKKAR; metodo specializzato in combattimento corpo a corpo a mani nude, disarmo speciale tattico ed armi opzionali (con speciale rilevanza al coltello tattico), adottato già da un gran numero di squadre per operazioni ad alto rischio; è considerato come uno dei sistemi più realisti ed efficaci, del quale ne possono disporre unità di negoziatori e di agenti infiltrati.


Difesa Poliziesca

“Il tenente Martinez Sesto ha dimostrato con il sistema KOKKAR, quanto ancora sia fattibile l'incremento del margine d’efficacia operativa nelle unità ad alto rischio”.


Police Kempo


Difesa Poliziesca

Il tenente Omar Martinez Sesto ha ricevuto due onorificenze speciali nella sua carriera: • La “Iron Eagle” – Aquila di ferro – per onore e merito (Washington–1996). • La “Golden Eagle” – Aquila dorata – per Servizio Meritorio (Washington–2001). Parlano gli specialisti degli U.S.A. Molta gente dice di essere e purtroppo poi non lo è… abbiamo voluto ottenere informazioni su questo ufficiale, ascoltando alcuni esperti di alto livello e riconoscimento. Queste sono state le loro opinioni: “Omar ha creato il miglior programma d’armi opzionali che abbia mai utilizzato questa unità. La sua abilità e destrezza fanno dell'esecuzione del sistema un qualcosa di straordinario”. Capitano Jhon Marino, Direttore O.S.T. - Florida. “Sono nel campo della legge da 25 anni. KOKKAR offre delle prospettive d’azione estremamente efficaci per i corpi speciali”. Sergente Mark Gibson, Head Instructor Special Team s - New York. “Il tenente Martinez Sesto ha dimostrato con il sistema KOKKAR, quanto ancora sia fattibile l'incremento del margine d’efficacia operativa nelle unità ad alto rischio”. Frank Talbott, Direttore F.O.E. New York, Florida, Los Angeles.

Il sistema di combattimento speciale Kokkar Il numero di sistemi di combattimento speciale che formano teorie e risposte operative alle diverse problematiche che, inevitabilmente, sorgono dopo ogni situazione ad alto rischio fallita, è veramente alto. La maggior parte di questi sistemi pretende di offrire risposte “semplici” a questi problemi, basandosi su argomenti come “tempo di assorbimento” e “ratio d’efficacia operativa”. Postulano la formula “più semplicità uguale a più rapidità di trasferimento nel campo del reale (cioè meno tempo), il che uguale a più efficacia”. Se realizziamo una rapida e superficiale analisi di questa proposta, ci sembrerà molto logica ed altamente funzionale, ma, in realtà, è inapplicabile nella sua stessa essenza, in quanto non contempla la realtà delle Situazioni ad Alto Rischio (S.A.R.). Tali situazioni si caratterizzano, precisamente, per l'alta complessità operativa richiesta per massimizzare il margine di successo nelle azioni, come anche per presentare una dinamica sugli avvenimenti altamente instabile e rapidamente fluttuante.

D'altronde, si produce il concorso di un importante numero di variabili X (fattori sconosciuti, per esempio: numero esatto di criminali, dati esatti sull’armamento, munizioni, alimenti; se esistono ostaggi, informazioni esatte sullo stato e/o condizione degli stessi, modello di condotta esatto del criminale, che permette l'anticipazione di sue azioni future, conoscenza dell'esistenza o meno di vie di fuga, ecc...). Tutte queste caratteristiche producono una situazione critica, che supera la capacità d’azione e di risposta delle forze convenzionali. La complessità inerente alle S.A.R. diviene evidente nelle diverse materie che formano i programmi di qualificazione professionale per gruppi speciali, come è il caso del “Close Combat” e del “Hand to Hand Combat”, che di solito si sviluppano in maniera integrata all'area C.B.Q. (Close Battle Quarter). Il combattimento speciale senz’armi o con armi alternative (per esempio: coltello) è, secondo l’opinione di numerosi esperti in combattimento poliziesco speciale, di importanza relativa o secondaria. Sostengono che le forze speciali debbano dare priorità d’istruzione alle armi speciali: e hanno ragione. Tuttavia, esistono casi precisi di gruppi altamente specializzati


Police Kempo (per esempio l’H.B.T.T. “Hostage Barricade and Terrorist Team”, il S.O.R.T. “Special Operations and Response Team”, l’H.R.T. “Hostage Rescue Team”, il T.O.U. “Tactical Operations Units”) in situazioni di riscatto di ostaggi e lotta contro il narcotraffico, in cui l'addestramento alle O.W. (Optional Weapons) e al H.T.H.S.C. (Hand to Hand Special Combat) raggiunge il livello di Priorità I. Nel caso dei Gruppi con missioni di riscatto d’ostaggi, questa formazione è di vitale importanza per l'agente o il negoziatore che penetra nella “Hot Zone” (Zona di Conflitto), generalmente disarmato o, nella maggior parte dei casi, impossibilitato ad aprire il fuoco senza l'implicazione del rischio di morte per i rapiti. D'altronde, le Unità Speciali di Lotta contro il narcotraffico impiegano con regolarità agenti infiltrati, i quali si vedono coinvolti in situazioni estremamente delicate per introdursi, stabilirsi ed operare

all’interno di un circuito criminale. Una situazione tipica di questi agenti sono le interviste combinate con i “cervelli” di queste attività, che sempre implicano l'impossibilità di portare armi da fuoco. Perciò in caso di sospetto e/o conflitto, le possibilità di sopravvivenza dell’operativo si determinano in base al suo livello di formazione in Armi Opzionali e Combattimento Speciale Corpo a Corpo. Per questi gruppi in particolare e per il resto, in genere, il K.S.C.S. s v iluppa Teo rie d’A z io ne e Programmi di Istruzione in materia di Combattimento Speciale Corpo a Co rpo (H.T.H.S .C. – C.S .C.) e Co mbat t imento co n Co lt ello (Tactical & Fighter Combat Knife), che ris po ndo no alle div ers e richieste realizzate dalle Forze di Sicurezza. È anche importante segnalare che, nonostante le S.A.R. implichino molto probabilmente l’applicazione di “Final Option”, le unità devono sempre proteggere la vita fino a

quando vi sia la possibilità (tanto di innocenti come di criminali). Per questo fatto, nella fase primaria del K.S.C.S., le azioni si sviluppano con l'obiettivo di neutralizzare senza danni mortali, per poi progredire a gradi più “severi” di applicazione. Caratteristiche del K.S.C.S. sono le azioni multiple. Le ragioni di questo fatto sono: 1) A causa delle peculiari caratteristiche di questo tipo di situazione, è assai probabile che la prima azione non produca l'effetto teorico atteso, ragione per la quale si allena ed istruisce all’interno di un “modello d’azione” che sviluppa la capacità di “fluire” con i cambiamenti inattesi che sorgono abitualmente durante gli interventi. 2) Cancellare ogni possibile risposta del criminale con le nostre azioni. • Anche se si sa che risulta improbabile coprire la totalità di risposte possibili da parte dell'aggressore, ogni sequenza


Difesa Poliziesca

sviluppa una serie di “abitudini” che permettono, mediante l’“aderenza” e lo “speed cerebral”, di controllare con grande efficacia lo schema corporale del delinquente. 3) Saturare la percezione neurale del criminale. • Di fronte ad armi o in situazioni di combattimento corpo a corpo, risulta di somma importanza comprendere che qualsiasi azione che realizza o sta per realizzare il delinquente, parte da una percezione e da un ordine cerebrale. Al fine di superare e/o annullare la sua capacità di reazione, si sviluppa il concetto di “sovra-saturazione”.

4) Angoli – Posizionamento, Zone di Protezione. • Le azioni continue permettono di “manipolare” il corpo dell'avversario e d’improvvisare uno scudo umano di fronte ad altri delinquenti. Allo stesso tempo, il posizionamento ininterrotto addosso al criminale rende difficile l’essere raggiunti dagli spari e/o aggressioni dei suoi compagni; a sua volta, la costante ricerca degli angoli appropriati di difesa e di attacco permettono di realizzare “l’entrata” o “l’uscita” dalle “zone di combattimento”, recuperare armi e cercare “zone di protezione”.



Difesa Poliziesca

Insomma, il K.S.C.S. è un Sistema Altamente Specializzato, che conta per la sua applicazione su dei fondamenti scientifici, mediante i quali ogni azione affonda le sue radici sul campo della Fisiologia Umana, il che garantisce un Alto Margine di Efficacia Operativa in situazioni C.C. - H.T.H.S.C. (Close Combat – Hand To Hand Special Combat) e O.W. (Optional Weapons).

Livelli del Sistema di Combattimento Speciale Kokkar I diversi corsi offerti si trovano divisi su tre livelli. Ognuno di essi contempla differenti gradi di aggressione e la corrispondente metodologia logistica di risposta; i livelli sono: I. Blue level – S.R.T. (Strategic Response Team) II. Green level – T.R.T. (Tactical Response Team) III. Red level – S.O.T. (Special Operations Team) Blue Level– S.R.T. (Strategic Response Team) DESTINATARI: Polizia statale e metropolitana OBIETTIVO: Neutralizzazione I CORPO T. C. (TECHNIQUES CONTROL): diviso in due: a) Per N.D. (Neutralizzazione Diretta): mediante applicazione di P.T.P. (Pressure Tactical Points). Come funziona? Attraverso la compressione diretta di nervi ed arterie specifiche, il cui effetto è ottenuto in due aree simultaneamente:

Cervello: mediante l'applicazione di P.T.P. si porta l'aggressore alla sua soglia neurale di tolleranza del dolore, nella quale “scompare” il suo fuoco di coscienza. L’obiettivo è, pertanto, la “psiche”. Corpo: mediante l'applicazione di P.T.P. si produce nel corpo dell'aggressore uno shock paralizzante, la cui conseguenza è l'incapacità temporale di realizzare qualsiasi azione fisica. L’obiettivo qui è, dunque, “fisico”. Quando applicarlo? In quelle situazioni il cui prolungamento occulta un alto pericolo potenziale, divenendo di principale priorità il bloccare l'aggressione. In sintesi, il gruppo P.T.P. è applicabile di fronte a quelle situazioni che possono rapidamente ridurre la capacità di neutralizzazione dell'agente/i. b) Per N.I. (Neutralizzazione Indiretta): mediante l'applicazione di immobilizzazioni e squilibri (si lavora sempre con applicazione congiunta di P.T.P.). Come funziona? Attraverso la manipolazione del sistema muscoloscheletrico; concretamente sulle articolazioni corrispondenti alle zone della spalla, del gomito, del polso, delle dita. L'obiettivo di questa manipolazione è “chiudere” la mobilità articolare di queste aree considerate “chiavi” nel K.S.C.S., perché attraverso di esse si materializzano le azioni dell'aggressore. Il concetto indiretto deriva dal fatto che questo gruppo tecnico richiede, per la sua applicazione efficace, una previa preparazione.

Quando applicarlo? In quelle situazioni in cui si mantiene chiaramente un certo grado di controllo potenziale, dato che le aggressioni sono isolate e sotto forma di attacchi semplici. Questo gruppo permette un ampio spettro di manipolazioni e mobilità sul corpo dell'aggressore, il che facilita la sua immediata conduzione.

Green Level – T.R.T. (Tactical Response Team) DESTINATARI: polizia federale, agenzia di intelligence, servizio segreto, U.S. Army (Marine Corps, U.S. Navy). OBIETTIVO: Neutralizzazione II (include la possibile applicazione di “Opzioni Finali”) CORPO T.C. (TECHNIQUES CONTROL): il concetto di N.D. e di N.I. si fondono in “un solo corpo dinamico”. In questo livello si contemplano le diverse possibilità di aggressione con le seguenti caratteristiche: • Attaccanti multipli con e senza armi • Armi da fuoco (corte–lunghe); armi da taglio • Spazi ridotti (con e senza civili innocenti) • Spazi ampi (con e senza civili innocenti) • Scenari di combattimento vari: casa, edifici, aeroporti, ecc... Come funziona? Attraverso l'applicazione della “sensitività selettiva” e della “visione periferica”, concetti questi esclusivi del metodo K.S.C.S.. L'applicazione dello stesso


Police Kempo permette all'agente di adattarsi in maniera dinamica al “cambio brusco e continuo” caratteristico di queste situazioni, al tempo stesso lo dota di risposte la cui applicazione estrema rappresenta un'ampia percentuale di possibilità. Quando applicarlo? Situazioni di riscatto d’ostaggi e diversi gradi d’azione terrorista.

Red Level – S.O.T. (Special Operations Team) DESTINATARI: Forze Speciali grado III, poliziesche e militari. O B I E T T I V O : Opzione finale. (ACCESSO A DATI LIVELLO III: LIMITATO).


Difesa Poliziesca


Police Kempo


Difesa Poliziesca


STUPRO E OMICIDIO La violenza sessuale è cresciuta tanto negli ultimi anni, negli Stati Uniti per esempio, oltrepassa un milione l’anno ed è diventata un’enorme epidemia. Lo STUPRO non è più solo un problema che colpisce le donne, ma anche i bambini, e di conseguenza la nostra società in generale dovrebbe educare bambini, giovani e adulti sui loro diritti. Purtroppo, finché la società non si sveglierà a questa realtà, le donne dovranno aiutarsi da sole.


Donne e Arti Marziali


Fu-Shih Kenpo

U

no studio sulla salute mentale è stato condotto negli Stati Uniti qualche anno fa, in cui circa 9.000 donne nelle scuole di tutto il paese sono state intervistate, rivelando risultati sorprendenti. Il 25% delle donne in queste scuole erano state violentate sessualmente. Oltre il 50% di queste violazioni sono state fatte da amici romantici. E quasi tutte le vittime erano tra 15 e 25 anni d'età. "Di questi casi, oltre il loro 90% non ha

riportato l'incidente." In Spagna, negli ultimi anni, siamo stati informati sugli abusi e le umiliazioni che ragazze e donne adulte soffrono costantemente. Aggressioni, abusi di ogni genere, stupri e decessi non sono estranei alle statistiche americane. Questo è qualcosa che accade in tutto il mondo. Casi come le ragazze di Alcasser; Anabel Segura; gli stupri perpetrati dallo stesso insegnante di ginnastica in una scuola di Huelva; Victor José Mojarro aveva violentato 17 ragazze, la maggiore aveva a malapena 12 anni d'età. Altri titoli dei gior nali recenti ci ricordano le

statistiche spagnole e le donne che muoiono ogni mese a mani dei loro mariti. E non è che siano malati o pazzi; i mariti, ex mariti, fidanzati, partner o amanti che uccidono le loro donne sono solo ASSASSINI. In Spagna si verificano ogni anno 300.000 attacchi fisici sulle donne, molti con un esito tragico. Queste e molte altre vittime del nostro paese, non solo ci fanno consumare nella tristezza, ma anche ci costringono a pensare a come prevenire e formare i nostri figli per cercare di evitare che simili tragedie accadano nelle nostre famiglie. Dio non voglia! Molti uomini violenti sono in grado di mantenere un quadro di persone


Donne e Arti Marziali rispettabili nei loro posti di lavoro. Il reato di stupro è l'unico in cui la vittima è richiesta di avere un "Certificato di aver difeso se stessa".

PERCHÉ TANTI STUPRI NON SONO RIPORTATI ALLA POLIZIA? Ci sono diverse ragioni: 1) La vittima già traumatizzata non può sopportare più lo stress, quindi preferisce cercare di dimenticare l'incidente e farlo uscire dalla testa. Questo è abbastanza comprensibile e, a volte, può funzionare. 2) Le vittime si vergognano, temono la reazione della famiglia o di amici intimi. Pensano che se le loro famiglie sapessero questo fatto, potrebbero anche diffidare di loro e del loro comportamento. A questo proposito, dobbiamo educare le famiglie ad affrontare tale situazione, perché una vittima che cerca comprensione e affetto deve essere sostenuta. 3) Può anche darsi che il vittimizzatore sia un membro della stessa famiglia o un amico stretto (ciò accade in un'alta percentuale di casi) Si è anche verificato che in quasi il 50% dei casi, la vittima conosce lo stupratore. Comunque, il mio consiglio è che la vittima dovrebbe vedere uno specialista, la polizia, un familiare o un amico di estrema fiducia e riportare l'incidente. In questo modo si possono evitare futuri attacchi. "Quando i problemi vengono frontalmente verso di noi, dobbiamo caricare frontalmente contro di loro." 4) Può anche darsi che la vittima venga a finire per credere che lei sia in realtà la causa dell'aggressione, forse per non aver cercato di evitarlo, se in precedenza aveva intravisto questa possibilità. Ed è possibile che lei abbia anche paura di subire un'altra aggressione dal vittimizzatore causandole un danno ancora più profondo. Anche se si pensa così, se le vittime non volessero veramente che succedesse di nuovo, dovrebbero rassicurarsi prima dei loro veri desideri e intenzioni; se non si vuole rimanere una vittima, allora si deve ricorrere a metodi che permettano a sradicare alla base questo grave problema. 5) Inoltre, la vittima ha paura delle procedure legali, che possono trasformarsi in momenti imbarazzanti e umilianti. Mia cara amica, dopo aver subito l'umiliazione più

grande che una donna possa soffrire nella sua vita, non avere paura di denunziare il caso e cercare di risolverlo dalle autorità. Se tutte le vittime portassero alla Giustizia i loro aggressori, questo tipo di eventi sarebbe in diminuzione. L’aggressione sessuale può accadere ovunque. Quasi il 50% avviene a casa della vittima stessa. La durata di uno stupro di solito è circa da 2 a 4 ore. La più breve finora registrata è stata di 20 minuti. Altri luoghi molto popolari per lo stupro sono vetture, parchi, uffici, gabinetti, aeroporti e troppo spesso i carceri. Ci sono due fattori chiave che incidono sul rapimento e lo stupro come aspetti essenziali, e questi sono: a) Isolamento. b) Periodo incessante di tempo.

MODIFICA IL RISCHIO DI DIVENTARE UNA VITTIMA PARTECIPANDO ATTIVAMENTE ALLE ARTI MARZIALI É ovvio che l'esercizio fisico può migliorare notevolmente la vostra immagine. Anche i medici stanno trattando la depressione con l'esercizio fisico. Qualsiasi persona che segua un programma regolare d'allenamento fisico può dire chiaramente come dopo l'allenamento, di solito si sente molto meglio fisicamente e mentalmente. Tutto ciò che serve sono un minimo di 45-60 minuti per sessione, almeno due o tre volte la settimana. Si ritiene che l'esercizio stimoli il rilascio di sostanze chimiche all'interno del nostro corpo che producono una buona sensazione. In un altro termine, questi sentimenti o emozioni permettono alla persona di sviluppare una maggiore fiducia in se stessa. Forti sentimenti, migliori vibrazioni, e aumento dei livelli di sicurezza interna. Questa combinazione di fattori si riflette nel suo modo di spostarsi, nei suoi gesti e nel suo atteggiamento generale. Questo sarà anche molto importante come avviso a un potenziale aggressore, dicendogli: "Attenzione, non scherzare con me!". Recentemente, un altro studio ha dimostrato che l'esercizio fisico è uno dei tre o quattro fattori principali che esistono per estendere la nostra longevità e godere di una vita sana, insieme a un’alimentazione equilibrata, riposo e nessun consumo di droga. Ma dopo decidere di iniziare qualsiasi attività fisica, è importante conoscere i diversi sistemi di arti marziali disponibili nel proprio ambiente prima di fare la scelta finale; questo è conveniente giacché, anche se tutte le arti orientali siano buone e benefiche, può darsi che non tutte siano di vostro gradimento o capacità, perché questo dipende da molti fattori personali e dei criteri tecnici di ogni sistema. In altre parole, ogni individuo, sia uomo o donna, bambino, adulto, ecc, ha diverse qualità fisiche e mentali; inoltre, tutti abbiamo anche alcun tipo di limitazione, sia congenita o per incidente, per lesioni o per malattie. Per aiutarvi da qui a farsi un'idea di quello che sto cercando di esprimere, permettetemi di tracciare seguito i punti principali delle diverse arti marziali in una breve descrizione d'ognuno di loro.


Fu-Shih Kenpo 1) JUDO: Significa "Via della Cedevolezza", un metodo di combattimento a mani nude. L'arte comprende studi sui principi di squilibrio, movimento, l'utilizzo del peso e lo sforzo dell'avversario nell'eseguire le tecniche, e un atteggiamento mentale specifico. Sviluppato dal Grandmaster JIGORO CANO, lo Judo moderno ha 5 livelli d’istruzione. In una situazione di combattimento, lo Judoka (Judo praticante) induce l'avversario a piegarsi in avanti facendogli perdere l'equilibrio e agevolando in tal modo la possibilità di buttarlo a terra. Si tratta di un metodo di combattimento a corpo a corpo, di grappling, squilibri e proiezioni. É anche uno sport olimpico. 2) JU JUTSU: Significa "Arte Cedevole". Ju Jutsu è un termine generico che identifica molti metodi di combattimento giapponesi con armi e senza armi, con una grande enfasi sulla flessibilità, che caratterizza dalle sue tecniche di ginocchia, immobilizzazione, proiezioni, colpendo e aggrappando e utilizzando certe armi. Ju-Jitsu è l'arte in cui il Judo ha le sue radici. 3) AIKIDO: Significa "la Via dell'Unificazione dell'Energia" o, in una spiegazione più profonda, la "Disciplina che conduce all'unione e all'armonia con l'energia


Donne e Arti Marziali vitale e lo spirito dell'Universo". Si tratta di un metodo di autodifesa senza armi, di una grande bellezza, fondata a Tokyo nel 1942 dal Gran Maestro Morihei Ueshiba. Aikido si basa sul principio di armonia e non resistenza all'avversario. In pratica, l'Aikidoka (praticante d'Aikido) tende ad avvolgere il suo partner girando intorno al suo centro, e rimane in sintonia con lui, pur mantenendo la flessibilità e la stabilità. In Aikido l'idea di distruggere una persona, semplicemente "non esiste". Comunque, Judo, Ju Jutsu e Aikido hanno un fattore comune: tutti sono parte della Lotta orientale, in contrasto con il Karate, Kenpo, KungFu e Tae Kwon Do e altri stili simili, che sono forme della Boxe orientale. 4) KARATE: Significa "mani vuote", è un termine giapponese moderno che enfatizza il lavoro lineare nelle arti di colpire a mani vuote, calciare ed eseguire blocchi e proiezioni dell'isola d'Okinawa. Il Karate utilizza la scarica di energia nel punto di focus. 5) KUNG-FU: É la trascrizione fonetica di una parola cinese che significa "la perfezione in ogni cosa nella vita", "splendore", "competenze nel lavoro", ecc, quindi, si tratta di un termine a torto utilizzato in Occidente per descrivere uno stile delle arti marziali cinesi. Un bravo scrittore ha Kung-Fu nella scrittura di romanzi, un buon dottore ha Kung-Fu nella medicina, e così via. Così, quando qualcuno dice che pratica Kung-Fu, la prossima domanda dovrebbe essere: Bene, ma quale stile di Kung-Fu? E potrebbe essere lo stile della Tigre, Gru, Mantide, ecc Il termine è usato nella parte occidentale del paese, per descrivere

un sistema di combattimento in Cina. La maggior parte degli stili di Kung-Fu utilizza un movimento circolare sopra le linee rette o i colpi dritti giapponesi. Gli stili cinesi sviluppano una maggiore flessibilità e velocità e non tanto la scarica di energia. 6) TAE KWON DO: Significa "colpire con pugni e calci". Si tratta di un termine coreano utilizzato per rappresentare gli stili della Corea. Le Arti Coreane utilizzano linee rette, ma pongono l’accento più sull'utilizzo delle tecniche di gamba. 7) KOSHO-RYU KENPO: Letteralmente, "la Via spirituale del Vecchio Pino", il Kosho-Ryu Kenpo è l'arte di famiglia dei monaci del clan Kosho-Mitose, e il suo attuale discendente della 22a generazione è il Gran Maestro THOMÁS BARRO MITOSE. Simile alle arti e stili di Karate, anche se in precedenza nel tempo, anche utilizza sia tecniche a mani vuote e tecniche di gamba. Questo sistema rileva la velocità, la continuità di movimenti concatenati e la naturalezza nelle sue risposte. Infine, combina linee rette con movimenti circolari intrecciati. 8) Kenpo-Karate, Lima Lama, Kajukenbo, Fu-Shih Kenpo, ecc, sono sistemi moderni di arti marziali, i quali pongono l'accento sull'auto difesa in strada. Questi metodi innovativi e flessibili di arti marziali orientali, sulla base dei principi di continuità e di economia di movimento, hanno cercato l'approccio migliore e la ricerca per affrontare le situazioni attuali, applicando blocchi e tecniche di deviazione e utilizzando tutto l'arsenale umano: tecniche a mani vuote, avambracci, gomiti, ginocchia, calci, pestata, spazzata, leva e proiezione, ecc, con o senza le armi. 9) Full-Contact, Kick-Boxing, Koshiki, Sabaki, ecc, sono sistemi

moderni di sport da combattimento, molto efficaci in effetti, sia in eventi sportivi sia come metodi di autodifesa. Queste discipline utilizzano principalmente pugni, calci, spazzate e le ginocchia. Nel KickBoxing e nel Sabaki si accentua l'uso di ginocchiate e gomitate. Il Koshiki consente l'uso delle mani aperte e proiezioni. 10) Il Krav Maga ("lotta a corpo a corpo", in ebraico) è il sistema ufficiale di combattimento e difesa personale utilizzato dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF), la polizia israeliana e i servizi di sicurezza, e numerose forze dell'ordine negli Stati Uniti. Sviluppato e raffinato negli anni di conflitto, il Krav Maga enfatizza la facilità nell'apprendimento di tecniche che sono state testate più volte in scontri reali. In generale, tutti i sistemi di cui sopra sono belli ed efficaci se eseguiti da veri esperti che hanno dedicato molti anni al loro studio, sviluppo e miglioramento. Cioè, quando ne hanno raggiunto il Kung-Fu. Ancora una volta vi ricordo la convenienza e necessità di acquisire familiarità con essi prima di fare la scelta finale. Solo allora si potrà sapere qual è più adatto alle proprie esigenze e caratteristiche. Le arti marziali e lo sport da combattimento o difesa esistenti oggi ci portano grandi benefici fisici, mentali e spirituali, rafforzando la personalità, il carattere, e la salute generale, e sviluppano fiducia in noi stessi, la prevenzione e l'anticipazione, i riflessi e l'equilibrio fisico e mentale. Inoltre, in situazioni di autodifesa critiche, ci forniscono le conoscenze necessarie per respingere criminali, stupratori e assassini.

“Le arti marziali e lo sport di combattimento o difesa esistenti oggi ci portano grandi benefici fisici, mentali e spirituali.”










KIMONOS - KARATE

KYOKUSHIN KARATE Ref. 10179 Pantalone Karate. Bianco. Cotone

Ref. 10151

Ref. 10105 Karate Allenamento. Tergal

Karate-gi tradizionale cotone

Karate "Elegant".Cotone ritorto16 oz. Maestro

KARATE COLOR

Ref. 10141

Ref. 10162

Ref. 10150

Ref. 10100

Ref. 10165

Kyokushinkai allenamento

KKarate "Style". Cotone 16 oz

Karate-gi. Competizione 10 oz..

KARATE KEMPO

Karate negro. Kempo Competición. Lona 10 oz

Ref. 10140 Kempo. Allenamento. Cotone

Ref. 10132

Ref. 10180

Karate-gi Rojo. Competición

Ref. 10131 Karate-gi Azul

JUDO

Ref. 10142

Pantalon karate nero. Cotone

JIU-JITSU

Kempo Master. 16 oz

Ref. 10406 Jiu-Jitsu Brasilian. Blu

Ref. 10360

TAEKWONDO Ref. 10261

Judo allenamento. Bianco

Dobok "FUJI". Collo nero

R.10407 Ref. 10400

Ref. 10235

Ju Jitsu. Altamente rinforzato. Lotta

Do-Bock Fuji Cuello Negro

Ref. 10405 Jiu-Jitsu Brasilian. Bianco

Ref. 10380/81

Ref. 21600

Judogui Gokyo

Ref. 10340

Ref. 10240

Master Judo. Blu. Competizione

Dobok. Rosso

Ref. 10200 Ref. 10335 Pantalone Judo. Bianco

Ref. 10370 Pro-Master alta qualità Judo. Bianco

Dobok cotone. Collo bianco. Ricamo espalda WTF

TAEKWONDO ITF

Ref. 10241 Dobok. Blu

HAPKIDO Ref. 10270 Hapkido allenemento nero. Cotone. Ricamo sul dorso

Ref. 10271 Hapkido bianco tradizionale filettato in nero

Ref. 10361 Judo allenamento. Blu

Ref. 10230 Dobok ITF. 'Black Belt'. Diamond

Ref. 10224 Taekwondo I.T.F. Master Instructor

Ref. 10223 Taekwon-do I.T.F. Cinture Nero

Ref. 10221 Taekwon-do I.T.F.. Cotone. Ricamo espalda ITF

Ref. 10217 Dobok ITF. Kids. I


Il Programma Kyusho Tactical Control (KTCP) è stato progettato per controllare la scalata dei conflitti attraverso la ricerca giuridica e medica, spiegamento tattico, test sul campo e coordinamento. Questo programma è stato progettato appositamente, ma non esclusivamente, per le Forze dell'Ordine Pubblico, Sicurezza, Emergenza, Guardia Costiera, Militari, Agenzie Governative, Escort e sicurezza personale. Questo modulo base è costituito da un insieme di 12 obiettivi principali integrati in 4 moduli di controllo della scalata di forza. Ci sono numerose strutture deboli nel corpo umano che possono essere utilizzate da un agente per ottenere semplicemente il controllo di un individuo, più efficienti rispetto al tradizionale utilizzo della forza come indica il protocollo. Di là dalla fase di ordine verbale, in una situazione di crescente conflitto, è in questi punti Kyusho (vitale) dove l'agente può fare uso dei sistemi interni di controllo fisico, come i nervi, la struttura dei tendini e i naturali riflessi nervosi del corpo. Non richiede grande forza nemmeno un complesso controllo motore o la vista, soggetti di fallimento in stati di alta adrenalina. Questa informazione è dedicata ai membri coraggiosi e resistenti delle Agenzie in tutto il mondo. Grazie per quello che fate!

REF.: • KYUSHO 22

Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.

ORDINALA A:

Budo international.com




Entrambi sono stati illustrando il mondo da queste pagine circa antiche arti Samurai, per quasi dieci anni, e anche più tempo con i loro corsi, lezioni, libri e video. Sono gli eredi e garanti della cultura Shizen: un popolo, una tradizione, una scuola che riemerge con forza a stupire gli esper ti del tradizionale paesaggio mar ziale giapponese, per la sua erudizione, la profondità e la ricchezza. É il tempo di guardare indietro e ripresentare ancora una volta questa scuola ai lettori, come se fossimo partiti da zero, per ridimensionare la sua grandezza e riformulare tanti anni di proficua collaborazione con questa rivista. Così torniamo all'inizio, alla sua presentazione... ma nulla è come allora. Shidoshi Jordan Augusto Oliveira e Shidoshi Juliana Galende hanno vinto veramente il rispetto della comunità marziale e sviluppato un'organizzazione mondiale con filiali e rappresentanti in diversi continenti. Niente è casuale, e la Kaze no Ryu ha il più ampio gruppo d’insegnamenti tradizionali giapponesi che abbia mai visto nella mia vita, dal dominio d’innumerevoli armi, alcuni unici a questa tradizione, fino alle più svariate tecniche e sistemi di combattimento a mano nuda. Tuttavia, il tesoro più ricco forse sia la sua cultura, che include una scrittura unica e una lingua completamente diversa dal giapponese: lo



Shizengo. E all'interno di questa cultura, la sua tradizione spirituale personale: l'E-bunto, "La grande forza" (conosciuta in Giappone come "Ochikara"), un insieme di conoscenze ermetiche che hanno segretamente sopravvissuto al passare dei secoli. Tutto questo rende questa scuola un'esperienza assolutamente straordinaria, un tesoro vivente del Giappone profondo, in sostanza perso nel suo paese di origine, che brilla di nuovo grazie agli insegnamenti di questi Maestri dal suo Hombu dojo a Valencia, Spagna, per illuminare il mondo con la saggezza, la grandezza e la forza di un popolo e di una cultura distinta e unica. Per gli artisti marziali amanti delle formule di combattimento Samurai, questa scuola è oggi la pietra di Rosetta che permetterà loro di comprendere le arti e gli stili più antichi, base su cui è stato costruito tutto l'edificio marziale giapponese, che ha raccolto tanti simpatizzanti in tutto il mondo nei nostri tempi. Quelli di voi che non li conoscono ancora, non perdete l'occasione di farlo ora, questo è il mio consiglio sincero; e per i lettori amici che abbiate avuto la fortuna di conoscerli e apprezzarli tempo fa, godete ancora una volta la saggezza di entrambi, come tutti i mesi. Alfredo Tucci


Grandi Maestri


BU (militare, guerra)... GEI (arte) Il Bu è relazionato al militarismo, alla marzialità; il Gei, a sua volta, significa arte o performance. Quindi, il BuGei è un collegamento del kanji che ha come interpretazione l'“arte o performance della guerra", denotando un aspetto più generico, ovvero include ed ingloba le diverse specializzazioni non solo del Bujutsu, ma anche le sue sub-specializzazioni. Il Bujutsu, a sua volta, denota la strategia o la funzionalità di queste arti della guerra, la forma per la quale le pratiche raggiungono i loro obiettivi. Il Bugei o Arte Militare ebbe la sua origine nel Giappone antico, benché fosse studiata solo per fini bellici. Oggigiorno la relativa ideologia è completamente rivolta alla Tradizione dell'Arte. Per questo motivo tutte le discipline hanno un punto in comune: la ricerca della realtà e dell'efficacia, fattore principale nella formazione di un guerriero. La cultura militare raggiunse il suo apogeo storico e tecnico nell'Era Tokugawa (conosciuta anche come Periodo Edo - 1603 d.C. al 1868 d.C.). La popolazione fu divisa in quattro classi sociali: samurai, agricoltori, artigiani e commercianti. I samurai rappresentavano la classe dominante. Detenevano il potere assoluto sul paese e sulle terre e avevano la spada ed il cognome come proprio simbolo. Possedevano un codice d'onore chiamato Bushido. Approssimativamente nove secoli di espressione del potere militare in Giappone dimostrano che la nazione fu influenzata da ideali ed etiche tipiche di quei guerrieri, con un impressionante senso della missione. Quegli elementi, che spinsero il bushi ad agire negli scenari della storia giapponese, furono fortemente intrisi di una salda credenza dell'origine divina del Giappone, con una determinazione che conferma la credenza nella forza delle armi, anche se ciò implica la morte. Il codice comportamentale richiedeva un'immediata ed indiscutibile obbedienza agli ordini dei propri


Grandi Maestri


superiori, ai quali veniva attribuito una sorta di anello di congiunzione con il passato divino. Il Bugei si insegnava nelle scuole militari - Bujutsu Ryu -, erano sparse in tutto il Giappone, tanto che è impossibile precisarne il numero esatto. Yorike Mizuguchi, che cambiò in seguito il proprio nome con Manabo Ogawa, fu il capostipite di tutto l'albero genealogico della famiglia Ogawa. Yorike era un sacerdote e credeva nel messaggio degli dei come forma iniziale del proprio innalzamento. Successivamente Manabo venne riconosciuto dai sacerdoti come Kokeisha (successore) diretto della stirpe originaria del villaggio Kawa. Si pensa che il nome adottato - Ogawa - sia senza dubbio un omaggio al suo rinascere nelle acque del “piccolo fiume” che bagnava il villaggio. Il Kaze nel Ryu Bugei arrivò in Brasile attraverso la famiglia Ogawa che sbarcò nel Puerto de Santos stabilendosi nello Stato di Paraná, nel sud del Brasile, in una data incerta che ha come riferimento il 1935. Shidishi Jordan Augusto iniziò il suo percorso nel Bugei attraverso Kazuo Ogawa e Kibashi Hirayama. Successivamente, sotto la guida di Roberto Kunio Araki, ricevette dalle mani di Ogawa Hiroshi il grado di Shidishi ed assieme ad esso il permesso di insegnare la tradizione della famiglia. Ci sono indizi storici dove si fa riferimento allo sviluppo delle tecniche dello stesso Ogawa Hiroshi. Si dice anche che in Brasile, fino alla decade degli anni '70, il nostro lignaggio veniva chiamato Ogawa Ryu, in quanto si sviluppò molto dal punto di vista dell'efficacia grazie al nostro soke. È pertanto possibile vedere le differenze, per quanto concerne il Kakuto nel Bujutsu (forma reale della guerra), quando si paragona al Kaze nel Ryu del Brasile e di altri paesi. All'interno degli studi del Bugei, del lignaggio Ogawa, sono comprese le arti nel Kobujutsu e nel Taijutsu.


Grandi Maestri


Tradotto letteralmente come “arte vecchia della guerra” (Ko Vecchio; Bu - Guerra; Jutsu - Arte) questa parola è stata utilizzata molto quale riferimento alle pratiche con le armi. In realtà, nel corso degli anni, si è creata una grande confusione sulle arti marziali. È comune che le arti giapponesi utilizzino espressioni uniformi alla lingua natale. In questo modo, logicamente, molti termini risulteranno simili. Determinati stili classici del Jujutsu, per esempio, definiscono comunemente la pratica con le armi Kobujutsu, non includendo però la pratica di determinate armi antiche come Sai, Tonfa, Kama, ecc... Per questo motivo è corretto affermare che in quei casi il termine Kobujustu viene utilizzato come riferimento per le pratiche con armi classiche, come il Jo, Bokuto, Tanto ecc., essendo usato solamente per indicare l'“arte vecchia della guerra”. Sono molte le arti del Kobujutsu praticate nell'Ogawa Ryu, tra le quali: Kenjutsu, Iaijutsu, Battojutso, Jujutsu, Bojutsu, Tanbojutsu, Tantojutsu, Yarijutsu (Sojutsu), Naginatajutsu, Saijutsu, Kamajutsu, KusariFundo, Nawa no Gikko, Kyujutsu, per citarne alcune. Tai Jutsu è un termine giapponese che identifica le arti marziali corporali, l'arte corporale. Tai significa corpo e Jutsu arte. Nonostante sia un vocabolo abbastanza indeterminato, ovvero che determina poco le proprie caratteristiche predominanti, il Tai Jutsu è una forma di lotta molto antica, che cercava di perfezionare e preparare gli allievi in modo da poter affrontare qualsiasi situazione nella quale non si disponesse di armi o di qualunque altro tipo di protezione diversa dal proprio corpo. Con questa consapevolezza l'arte acquisì dimensioni molto ampie, dovute alle infinite e differenti situazioni di lotta corporale. Così come molte armi sono state sviluppate per produrre dei vantaggi durante i combattimenti -e dobbiamo convenire che nel corso degli anni e con le diverse culture ne è stata creata un'immensa varietà, con le più svariate finalità-, anche il corpo umano ha migliorato le forme di utilizzo dei propri componenti


Grandi Maestri


strutturali, la testa, il tronco e le membra, con finalità di attacco e di difesa. In Giappone, come per altri paesi guerrieri, le tecniche di combattimento senza armi divennero così tanto efficaci da essere studiate ed applicate contro qualunque tipo di avversario, armato o meno. Lo studio degli angoli, delle trazioni, degli impatti e delle leve che si possono realizzare con il proprio corpo e i danni che si possono produrre in determinate parti, sono stati esaustivamente approfonditi affinché le arti senz'armi potessero avere gli stessi vantaggi che poteva avere un avversario con la più pericolosa delle armi. Si possono trovare, ad esempio, applicazioni tecniche senz'armi contro un avversario in possesso di un coltello (Tanto Dori) o di una spada (Shinken Shiraha Dori). Il Tai Jutsu è essenzialmente diviso in tre arti di contatto corporale. La parte che studia il modo di afferrare (immobilizzazioni e strangolamenti) è il Jujutsu - arte abbastanza antica che proviene dal Kumi-Uchi (Yoroi Kumi-Uchi nel caso in cui venga utilizzata l'armatura), lotta che cercava di portare gli avversari al suolo, di grande efficacia per lo sviluppo del binomio corpo-mente. All'interno del Jujutsu inoltre, per la sua infinità di tecniche e di immobilizzazioni, si studia con un certo impegno la lotta in piedi, ma con una connotazione più legata alla presa. Un'altra componente del Tai Jutsu è il Kenpo. Un'arte che analizza l'aggressività e il rinvigorimento corporale. La filosofia del Kenpo è quella di cercare la naturalezza del corpo in unione con la sua aggressività. Questa violenta forma di lotta corporale fu sviluppata per fini bellici. A completamento del Tai Jutsu, abbiamo l'Aiki Ju Jutsu. E' una lotta molto antica, basata sull'armonia e sull'utilizzo dell'energia interna, conosciuta come Ki. Alcune sequenze caratteristiche del Jujutsu e del AikiJuJutsu vengono tuttavia utilizzate all'interno di essa, come le forme di


Grandi Maestri


Seiteigata. Quest'arte è conosciuta come Koppojutsu ed enfatizza l'attacco alle ossa. Un altro fattore che rende il Tai Jutsu estremamente efficace è l'utilizzo di leve ed angoli di chiavi, fratture e torsioni di articolazioni, conosciute con il nome di Kansetsu no Gikku. Diverse versioni storiche spiegano il perché di tante tecniche rivolte alle articolazioni. La versione più nota risale all'origine dell'armatura, che si narra essere stata creata per essere flessibile e che lasciava scoperte solamente le articolazioni, bersaglio per gli attacchi.

MAKIMONO, DOCUMENTI TRADIZIONALI Se analizziamo bene la composizione di un documento, per quanto buono sia il testo in esso contenuto, non esprimerà mai veramente le conoscenze programmatiche del professionista. Per i maestri più tradizionali di Bugei, le posizioni rappresentate in testi e documenti non possono essere così significative come l'analisi delle tecniche e la loro esecuzione. Sebbene sia il maggior punto di riferimento o lascito di un maestro ad un allievo, per quanto concerne la sua tradizione, i suoi pensieri e le sue origini. Anticamente, i valori di un apprendistato in Koryu erano cuciti in documenti che avevano il nome di Kaiden, di modo che nomenclature relative si estendevano a Menkyo Kaiden, Densho, Kaidensho, Makimono, Ryusho e a tutta una serie di altri personaggi. Benché esistano studi che provano le differenze tra ognuno di essi e le rispettive applicazioni, con l'arrivo del Gendai Budo, un forte dubbio sorse di fronte ai gradi e ai titoli che venivano attribuiti. Con l'ascensione delle arti moderne che utilizzano il sistema DanKyu di gradi, le informazioni del passato sono andate un po' alla deriva e sono state soffocate dall'evoluzione delle nuove arti e dalla loro divulgazione.



Il sistema di Kaiden è conosciuto in Occidente come una specie di “licenza” per trasmettere determinate conoscenze. Nelle scuole più tradizionali, oltre al Kaiden, si consegna il Makimono, documento che contiene le specifiche necessarie di ogni Ryu e le specifiche della sua genealogia. Per decadi, molte furono le specifiche redatte attraverso documenti. I contenuti si valorizzavano in base alla continuità della direzione di un determinato Ryu - flusso, corrente, nagare, che si riferisce al lignaggio - che, in sostanza, determinava i reali eredi e detentori della conoscenza di tale scuola. Ishino Shihan, in una palestra nella Società Brasiliana di Bugei, presentò la traduzione dei documenti che rappresentano la Società Brasiliana di Bugei nella persona dello Shidoshi Jordan Augusto, come Daihyosha o rappresentante delle tecniche Ogawa, in Koryu Seiteigata (forme stabilite per un determinato ordine). Lo Shidoshi Jordan Augusto, riferendosi al Makimono, in un'intervista, affermò: “Ogni cosa e qualunque documento deve essere visto solo come un ricordo del fatto che fai o hai fatto parte di qualcosa di importante nella tua vita. Qualcosa che ti ha fatto del bene. Nient'altro”. E si spinge oltre: “Il documento non ti rende particolarmente speciale, al contrario, ogni simbolo diventa un bersaglio. Per quanto riguarda il fatto che molti si rifanno ai documenti per conquistare uno spazio di cui credono di aver bisogno, dobbiamo ricordare che tutti noi, in un punto determinato dentro di noi, siamo fragili e piccoli. Il mondo illusorio è lì e tutti partecipiamo ad esso. Il rispetto deve venire dall'interno verso l'esterno e non dall'esterno verso l'interno”.


Grandi Maestri
















National Technical Director BELGIUM Black belt 5th Dan Aikijutsu Mail - galway-8@hotmail.com Tel. - +32.494.773.812

National Technical Director SWIZERLAND Assistant Self Pro Krav Mail - thamara60@yahoo.com Website: http://clubspkdouvaine.e-monsite.com

National Technical Director PORTUGAL - Instructor Black belt 4th Dan Kempo - 1er Dan Self Pro Krav Mail - vitorlagarto@sapo.pt Website http://www.kiryukenpo.com

National Technical Director SRI LANKA Instructor Black belt 7th Dan Toreikan US - CN. 4th Dan Kick Boxing Mail - thamara60@yahoo.com Website - http://www.karimdizaj.com

National Technical Director ALGERIA Instructor Black belt 4th Dan Jiu Jutsu CN. 3th Dan Ta誰 Jutsu Mail - bentaiji@yahoo.fr Tel. - +212.774.509.241

National Technical Director QATAR Instructor Black belt 5th Dan Karate CN. 4th Dan Aikido Mail - karimdizaj@gmail.com Website - http://www.karimdizaj.com

Regional Technical Director SETUBAL (PORTUGAL) Instructor Black belt 1er Dan Kravmaga Mail - santos80filipe@gmail.com Tel. +351.967.272.706

Regional Technical Director ALGER ALGERIE - Instructor 1th Degree Self Defense - Instructor Tonfa Mail: h.brahimi70@laposte.net Tel. +213.662.208.857

National Technical Director TUNISIA Instructor Black belt 4th Dan Taekwondo National Trainer Mail: aymenbenmassaoud@hotmail.com Tel. - +216.252.536.30

Nat Instruc 1er Da M Web

National Technical Director MAURITIUS ISLAND Instructor National Trainer MM Mail - didierameer@hotmail.co Tel. - +230.578.142.27

National Technical Dire Instructor Body Mail - benguyen707@ Website - http://www.


ional Technical Director SPAIN ctor Black belt 4th Dan Kempo an Self Pro Krav and Police ROS Mail - dbuisanwolf@gmail.com bsite - http://www.davidbuisan.es

r

MA om

National Technical Director AUSTRIA and BULGARIA Instructor Black belt 1er Dan Self Pro Krav - CN. 1er Dan Police ROS Mail - bsa@bsa-association.com website: http://bsa-security.com

National Technical Director CHILE and PATAGONIA - Instructor Black belt 2th Dan Kravmaga & Muay Thai Mail - emmanuelunknown@gmail.com Tel. - +54 0299 155069075

ector VIETNAM yguard @yahoo.com.vn cibpf-asie.com

Regional Technical Director TIZI OUZOU ALGERIE Instructor Black belt 2th Dan Ju Jutsu - CN. 2th Dan Hapkijutsu Mail : akli90@hotmail.com Tel. +213.790.499.645

National Technical Director RUSSIA Instructor Black belt 1er Dan Self Pro Krav Mail - trankluktor@gmail.com Tel. - +792.486.156.79

National Technical Director ARGENTINA - Instructor Black belt 5th Dan Karate 1er Dan Self Pro Krav and Police ROS Mail - adedb@hotmail.com Web: http://www.defperpolicial.com.ar

Regional Technical Director CATALUĂ‘A (SPAIN) - Instructor Black belt 6th Dan Karate CN. 4th Dan Full Contact Mail - rpulgarins@gmail.com Tel. +34.938.662.173

National Director PAKISTAN Assistant Self Pro Krav Mail - info@musammam.com Web: http://www.musammam.com/representative.php

Regional Technical Director LOS ANGELES (USA) - Instructor CN. 1th Dan Kravmaga and Self Pro Krav Mail: Sidisafitness@yahoo.com Web: http://www.academielevinet.com

Regional Technical Director ANTILLES - Assistant Self Pro Krav Mail - splashfwi@gmail.com Tel. 06.90.56.90.24

National Technical Director LUXEMBOURG Instructor Black belt 1er Dan Self Pro Krav CN. 1er Dan Cane Defense Mail - galway-8@hotmail.com Website - http://www.selfdefense.lu

Regional Technical Director ADRAR ALGERIE Assistant Self Pro Krav Mail reflexologue.bien.etre@gmail.com Tel. +213 7 81 31 15 95




Minou Risso

mail: budo.cinturanera@gmail.com





Il termine “Difesa Personale” ha una connotazione negativa che già dal principio può portare al fallimento per l’individuo. Il problema è che questa etichetta si rispecchia nell’immagine che la persona è vittima di un atto violento o di un’aggressione e quindi deve realizzare un’azione difensiva. Questa premessa di agire dopo che è avvenuto il fatto violento, è la ragione per la quale la maggioranza delle persone soccombe alle azioni dell’aggressore e non recupera mai completamente dall’attacco iniziale o dalla paura che induce tale situazione. La donna non deve mettersi sulla difensiva; deve essere cosciente della propria situazione e non sottostimare o ignorare le possibili minacce. Ella deve essere propositiva, prendere l’iniziativa e avere l’impeto di provocare confusione nella mentalità dell’attaccante, per poter avere qualche vantaggio. “Autoprotezione Kyusho” è un processo di allenamento che offre agli individui più deboli, più lenti, più anziani o meno aggressivi, delle chance contro il più grande, più forte o più aggressivo degli attaccanti. Tramite l’uso degli obbiettivi anatomici più sensibili del corpo, collegati alle proprie azioni e inclinazioni naturali del corpo, puoi proteggere facilmente te stessa o gli altri, anche in situazione di stress o di limitazioni fisiche quando la tua adrenalina si scatena. Attraverso un lavoro graduale e progressivo delle tue innate abilità motorie (invece che delle tecniche altrui), le tue possibilità di vittoria sono notevoli.


REF.: • KYUSHO-21


Tai Chi

La spada dritta nello Stile Tai Chi Chuan


Grandi Maestri “La spada dritta per la sua versatilità d’uso è molto utilizzata anche da altri stili, anche esterni di Kung Fu come l’Hung Gar, il Choy Lee Fut, il Tsui Pa Hisien, il Bak Hoi Pai, lo Shaolin Chuan, e altri.”

Mi è capitato spesso, parlando di Tai Chi, riscontrare nelle persone uno certo stupore nel momento in cui si mominano, a proposito di questo stile, ar mi come ; il Bastone, la Lancia, l’Alabarda ed il Ventaglio. E’ difficile per molti associare queste armi all’odierno Tai Chi Chuan. Nel mio lungo per corso di studio e pratica degli stili interni di Kung Fu ho sempre incontrato gli strumenti che vanno a completare l’esercizio a mano nuda. Anche il Tai Chi ha contribuito ad arricchire la mia esperienza nelle armi tradizionali e, attraverso questo metodo, ho scoperto un mondo affascinante e vastissimo. Ora sento mio dovere tramandare questi tesori dell’Arte, ormai quasi sconosciuti anche ai più appassionati praticanti di questo stile. Nella mia scuola, i programmi delle armi Tai Chi, prevedono dopo lo studio della Spada dritta, la Sciabola, il Bastone lungo, la Lancia ed il Ventaglio.


U

na storia di almeno 4000 anni racconta il vasto settore delle Armi Tradizionali Cinesi, che si evolve contemporaneamente alla storia del Kung Fu a mano nuda. E’ probabile, anzi, che anticamente l’uso di armi anche rudimentali, abbia anticipato le tecniche di lotta e di scherma di braccia e gambe. Negli antichi romanzi classici cinesi spesso incontriamo episodi di combattimenti e quasi sempre troviamo riferimento all’uso di armi. MO HAY O PIN HEI rappresentano il vasto settore delle armi tradizionali cinesi che si possono suddividere in due grandi settori popolarmente definiti armi YIN e armi YANG. Alle PIN HEI YIN appartengono le armi improprie, vale a dire strumenti in origine destinati ad altri scopi. Sopratutto contadini e pescatori, ma anche monaci ed eremiti spesso, per difendersi in varie situazioni, hanno


Grandi Maestri “E’ probabile, anzi, che anticamente l’uso di armi anche rudimentali, abbia anticipato le tecniche di lotta e di scherma di braccia e gambe.”



Grandi Maestri

adattato i loro attrezzi o strumenti di lavoro in occasionali armi: bastoni, rastrelli, asce, remi ,corde, bastoni snodati a due o più sezioni per battere il riso, ed ancora...panche, pipe, catene, ventagli, stampelle, fruste e così via. Con il tempo, grazie all’opera di molti maestri, il maneggio di questi attrezzi ai fini marziali è diventato sempre più evoluto e perfezionato. Le PIN HEI YANG sono le armi proprie, ovvero quelle nate come tali. Sono considerate le Armi del Guerriero. Anticamente soltanto la classe dominante, i nobili, i soldati e la polizia potevano portare armi vere e proprie, mentre erano severamente vietate al popolo. Tra queste troviamo tutti i vari tipi di spade, alabarde, lance,coltelli ed altre ancora. I vari stili di Kung Fu, nella loro evoluzione, hanno inserito nei loro programmi l’uso di una o più armi, creando nuove possibilità tecniche, nuove applicazioni e nuove simbologie. Il maneggio di un’arma specifica, in uno stile, nasce inizialmente e nella maggior parte dei casi, per usi principalmente marziali. Dove non arriva la tecnica a mano nuda, o è poco efficace, può arrivare un’arma abilmente manovrata. L’utilizzo di un’arma è in grado di conferire al praticante abilità altrimenti non raggiungibili. Il livello tecnico del praticante migliora nella potenza fisica, nella


Tai Chi

“I vari stili di Kung Fu, nella loro evoluzione, hanno inserito nei loro programmi l’uso di una o più armi, creando nuove possibilità tecniche, nuove applicazioni e nuove simbologie.”

coordinazione, nella precisione, nella coscienza della traiettoria e nella consapevolezza della propria energia. Anche nello stile Tai Chi Chuan l’uso delle armi nasce a questo scopo. Essendo uno stile estremamente raffinato, anche le armi che lo completano e lo rappresentano sono tali. Armi nobili quindi, per forma e movimento: la Spada dritta, la Sciabola, il Bastone, la Lancia e il Ventaglio sono le principali. Nei tempi passati nessun nobile, o signore che si ritenesse tale, avrebbe mai potuto combattere semplicemente a calci e pugni. Alcune di queste armi, con in passare del tempo, sono state dimenticate dai praticanti odierni di Tai Chi. Questo perchè i programmi tecnici moderni si sono adattati alla grande trasformazione che lo stile Tai Chi ha subito nell’ultimo secolo perdendo gran parte del suo aspetto marziale trasformandosi in una semplice ginnastica dolce. Non dobbiamo dimenticare che la storia di questo metodo ha percorso svariati secoli, proponendosi come pura Arte Marziale, sfoggiando eroi e campioni che hanno ricevuto le nomine di “maestri

“Alcune di queste armi, con in passare del tempo, sono state dimenticate dai praticanti odierni di Tai Chi.”


Grandi Maestri

invincibili”. Oggigiorno la spada dritta e la sciabola sono le due armi più utilizzate dalla grande massa che pratica il Tai Chi. Ma purtroppo, come è gia successo per la tecnica a mano nuda, anche questi strumenti subiscono un’errata interpretazione che va a sminuire il senso applicativo e storico. La spada dritta per la sua versatilità d’uso è molto utilizzata anche da altri stili, anche esterni di Kung Fu come l’Hung Gar, il Choy Lee Fut, il Tsui Pa Hisien, il Bak Hoi Pai, lo Shaolin Chuan, e altri. Gli stili interni “Nei Chia”: il Tai Chi Chuan, il Pa Kua, l’Hisin I, il Li Ho, il Wu Tang ed altri ancora, utilizzano la spada dritta per poter interpretare al massimo i loro principi e caratteristiche tecniche. Nel VIII Secolo, periodo della dinastia Tang, si incontrano particolari personaggi abili nel maneggio di questa arma come il famoso poeta Li Po. Durante la più recente dinastia Ming, soprattutto nella zona dove si trovano le famose montagne del Wu Tang


Tai Chi Shan, hanno trovato origine e si sono sviluppati molti stili di Kung Fu ed in particolare proprio la spada dritta sembra abbia trovato praticanti molto temuti e rispettati per la loro abilità. Sono diventati leggendari alcuni spadaccini dell’epoca; tra questi Wang Chen Ming, Wang Tzun Jeh, Il M°Lan (il famoso spadaccino monco) ed altri. Anche nelle figurazioni mitologiche è spesso rappresentata quest’arma. Un importante personaggio è Lu Tung Pin, uno degli Otto Immortali che combatte e porta sempre con sè la spada dritta a due tagli. Nelle raffigurazioni pittoriche che rappresentano il mitico eroe santificato dal popolo “Kwan Kun” con l’inseparabile Alabarda, è spesso accompagnato dal figlio “Kwan Pin” armato di Spada dritta. L’origine della Spada dritta sembra risalire al periodo della dinastia SHANG tra il primo e il secondo millennio a.C. Da allora quest’arma è stata sempre considerata nobile e quindi privilegio della classe dominante: gli ufficiali usavano la Spada dritta chiamata JEN mentre i soldati semplici usavano la sciabola chiamata DAN DAO. I signori e talvolta anche le donne di un certo ceto sociale non ne disdegnavano l’uso. Anticamente i nobili si facevano forgiare le spade con leghe pregiate e spesso venivano impreziosite da pietre (spesso era usata la giada). Si potevano trovare incise sulla lama, sul fodero e sull’impugnatura antiche simbologie (draghi, fenici, leoni ecc.) immagini leggendarie; scene di guerra o semplicemente il nome dello spadaccino o il nome della scuola di appartenenza. L’immagine e la forma simmetrica, diritta, appuntita, elegante e marziale allo stesso tempo, rappresenta, anche simbolicamente,


Grandi Maestri

“Gli ufficiali usavano la Spada dritta chiamata JEN mentre i soldati semplici usavano la sciabola chiamata DAN DAO.”

come dovrebbe essere la volontà e lo spirito del praticante. L’arma è composta da una impugnatura che può essere usata a una o due mani, con il terminale generalmente rinforzato per poter essere utilizzato nelle tecniche. Particolare è l’Elsa, la protezione della mano, che generalmente termina con due punte rivolte sul lato della lama. La lama, piuttosto sottile e simmetrica, è a doppio taglio ed appuntita. Spesso all’estremità dell’impugnatura è presente un fiocco che sottolinea e accompagna i movimenti. Questo, oggi usato a scopo di abbellimento, ricorda il fiocco che anticamente serviva nelle spade per l’abbaglio dell’avversario nel combattimento. Il fodero, spesso impreziosito da decorazioni o intarsi è anch’esso utilizzato sia per colpire che per parare. Il doppio taglio della lama permette molti utilizzi: fendenti, colpi ad ascia, attacchi circolari, mentre l’estremità, appuntita, rende particolarmente efficaci gli attacchi diretti, le puntate e gli affondi anche a lunga distanza. Nello stile Tai Chi Chuan l’arma è normalmente impugnata nell’azione con la mano destra. Nella posizione di riposo è invece tenuta con la mano sinistra, che la

“Il fodero, spesso impreziosito da decorazioni o intarsi è anch’esso utilizzato sia per colpire che per parare.”


Tai Chi impugna rovesciata con il pollice e l’indice rivolti verso il basso, le altre tre dita sono ripiegate sull’impugnatura. La lama è appoggiata verticalmente lungo il lato esterno del braccio, supera il livello della spalla e arriva all’altezza dell’orecchio. Dobbiamo tenere presente che in base al maestro e alla scuola praticata, le dimensioni della spada potevano variare. Per portare alcuni esempi troviamo alcuni Jen di soli 70 centimetri di lunghezza ed altri che raggiungono il metro e mezzo. Tuttavia la misura più utilizzata è quella di circa un metro. La flessibilità o rigidità della lama dipende dal metallo utilizzato, oggi si tende ad utilizzare delle leghe composte che spiccano nella leggerezza e flessibilità, ma spesso rendono meno preciso ed efficace il movimento. La mano che non impugna l’arma assume una particolare impostazione chiamata Hui Ming Shou o Hisien Ching Lu : “la mano che indica la Via “ o “La mano dell’Immortale”. Il dito indice e medio sono tenuti dritti in linea con il dorso della mano, le altre due dita sono ripiegate e il pollice le serra sul palmo. L’impostazione Hui Ming Shou accompagna tutte le tecniche della spada: le due dita tese indicano e dirigono i movimenti dell’arma canalizzando il flusso di energia. Il CHI fluisce nelle dita (canali di due importanti meridiani della Medicina Tradizionale Cinese) e porta energia alla lama o al polso che la sorregge. A volte l’Hui Ming Shou raccoglie energia all’esterno per trasmetterla direttamente all’arma usando le braccia e il corpo come ponte. In questo modo l’Hui Ming Shou diventa una sorta di spada virtuale


Grandi Maestri “Un pittore che osserva il maneggio di questa spada può ritrovare i suoi gesti abituali con un pennello! Spada e pennello si muovono nell’aria e sulla tela.”

che accompagna e consolida quella materiale. (Si dice che nell’Hui Ming Shou sia racchiuso il segreto e lo spirito di questa spada!) Un’altra caratteristica è l’universalità della sua simbologia, la si può infatti trovare in molte immagini sacre di diverse religioni e culture. Spesso nelle Arti Marziali si paragona l’uso della spada all’uso del pennello. Un pittore che osserva il maneggio di questa spada può ritrovare i suoi gesti abituali con un pennello! Spada e pennello si muovono nell’aria e sulla tela. Movimenti circolari avvolgono, creano lo spazio e richiamano energia....movimenti diretti concentrano l’attenzione, focalizzano l’energia e vivificano, con l’azione, lo Yang. Usata nello stile Tai Chi Chuan la spada dritta esprime tutta la sua eleganza: movimenti a volte lenti e armoniosi , a volte fluidi e veloci ritmano la forma. L’alternanza di traiettorie circolari e rettilinee, unitamente al classico movimento di carico e scarico del peso, tipico del Tai Chi, ci ricordano sempre l’unione dei due principi fondamentali: lo Yin e lo Yang, che attraverso le loro trasformazioni regolano tutti i processi vitali.




Shaolin

Thailandia, Chiang Mai. 22 gennaio 2015 Intervista: Shifu Bruno Tombolato. shaolinspain.com Traduzione: Sophia Wang

Qualche anno fa ho avuto il piacere di incontrare il Maestro Shi de Yang, padre di una generazione gloriosa che ha riaperto la tradizione Shaolin al mondo, un momento di rinnovamento che gli ha dato un ruolo giusto per il quale certamente era stato ben addestrato. Un compito difficile, pieno di ombre e problemi nascosti, senza dubbio ma De Yang è un monaco guerriero, un vero e proprio uomo di Chan (zen) e, nonostante tutti questi apparenti complimenti, la fama e la popolarità mondana, le sue difficoltà con l’Establishment, persecuzioni e ingiustizie di qualsiasi tipo, la sua bocca non ha mai pronunciato una sola parola di denuncia. Certamente, tutta l’informazione che mi ha raggiunto a questo riguardo non è stata mai venuta direttamente da lui. Con una straordinaria eleganza che ignora tutto ciò, si mostra profondamente impegnato nel suo cammino, nella sua idea di un patrimonio, di una Via di evoluzione, sulla certezza di amare ciò che ha ricevuto al di sopra di qualsiasi a l t r a considerazione.

Lo spirito eterno di Shaolin


Grandi Maestri


Shaolin

Lo spirito eterno di Shaolin


Grandi Maestri Il Maestro che ho incontrato e che ho imparato a stimar e, è un uomo semplice, intuitivo e molto sensibile, ma con una ferocia interiore che scaturisce inaspettatamente dai suoi occhi, se solo per quelli che hanno la capacità di percepirlo. Tuttavia, quando si sente veramente a suo agio, trasmette la sensazione che sia piuttosto un bambino che sta giocando con te, un bambino che si desidera proteggere e abbracciare. Master Shi De Yang è pieno di vita e di energia e un mix di candore con fermezza interiore che lo rende così diverso e speciale. Nel corso degli anni, la simpatia che è nata tra noi si è trasformata in amicizia. Tuttavia, questo sentimento ha balzato spontaneamente dal primo momento, come posseduto da qualcosa d’immortale e senza tempo. Non è la prima volta che qualcuno ci ha consegnato il telefono semplicemente per permetterci di sentire a vicenda le nostre voci in un’assurda ma affettuosa ripetizione dei nostri nomi (lui parla in cinese ed io non ne so una parola). Al di là dagli aneddoti con questo editore di una rivista, Shi de Yang ha una profonda conoscenza dello Shaolin Kung Fu ed è considerato la massima autorità in materia. Nonostante la sua corporatura esile, quando si tratta di mostrare il suo Kung Fu,


Grandi Maestri sorpr ende sempr e la sua for za, la flessibilità e fermezza. Tuttavia, non essendo a favore di tali manifestazioni, è d a m o l t i a n n i c h e D e Ya n g s i postula come un Maestro Spirituale piuttosto che come un Maestro Marziale, anche se nel suo caso, non ci sarà mai un divorzio completo, perché lo Shaolin Kung Fu è profondamente radicato nella sua r eligiosità e viceversa, almeno nella percezione personale che deriva da lui. Oggi portiamo in copertina un'intervista eccezionale con lui, in modo che tutta una nuova generazione di lettori riesca a conoscerlo, e nel farlo, come tanti di noi, impari ad amarlo. Alfredo Tucci


“É stato lì, nel tempio stesso, dove ha incontrato il suo Maestro Shi Su Xi, uno dei pochi monaci sopravvissuti alla Rivoluzione Culturale.”


Grandi Maestri Intervista con il Gran Maestro Shi De Yang l Gran Maestro Shi De Yang proviene da una città chiamata Taikang, nella provincia di Henan, Cina, proprio a poche ore in macchina dal Tempio Shaolin. Tutta la sua famiglia vive lì e il Maestro li visita spesso. Come ci ha detto, la sua passione per le arti marziali è iniziata da giovanissimo, non era ancora adolescente quando ha deciso volontariamente di viaggiare nelle terre sacre del Tempio Shaolin. É stato lì, nel tempio stesso, dove ha incontrato il suo Maestro Shi Su Xi, uno dei pochi monaci sopravvissuti alla Rivoluzione Culturale, con cui ha rimasto fino ai suoi ultimi giorni. Shi Su Xi è stato uno dei monaci Shaolin più rispettati, e l'insegnante della maggioranza dei monaci nella generazione "de" e

I

Lo spirito eterno di Shaolin


“Una forma di wushu assomiglia a una collana di perle, dove i movimenti sono le perle legate da un filo: ci sono mosse di combattimento, intrecciati, di transizione e anche di difesa.�


Grandi Maestri "xing" del Tempio Shaolin. Ha trascorso oltre 70 anni dedicati alla protezione e propagazione della tradizione Shaolin. Shi De Yang a sua volta è un monaco della trentesima prima generazione di Shaolin e oggi è uno dei massimi esponenti della cultura tradizionale Shaolin in tutto il mondo. Appartiene alla porta meridionale del Monastero Shaolin, o Nanyuan, uno dei due rami

che sono sopravvissuti nel corso degli anni. Il Maestro Shi De Yang ha viaggiato in mezzo mondo insegnando Shaolin Kung Fu a innumerevoli persone di culture e nazionalità diverse. Italia, Inghilterra, Ungheria, Argentina, Uruguay, Messico, Canada, e la Spagna sono tra i molti paesi che ha visitato, diventando così la quintessenza della cultura Shaolin in tutto il mondo.

Il Maestro De Yang è un esperto nello Shaolin Kung Fu tradizionale, e questa conoscenza l’ha catapultato in cima ai più famosi e rispettati maestri in Cina e nel mondo. Si è specializzato in Da Hong Quan, Xiao Hong Quan, Luo Han Quan, Shaolin Gun e Shaolin Jian, tra g li alt ri s tili della Bo xe Shaolin. Ora Shi De Yang conduce la sua scuola Wuseng Houbeidui, in Deng

Lo spirito eterno di Shaolin


Shaolin

“É stato lì, nel tempio stesso, dove ha incontrato il suo Maestro Shi Su Xi, uno dei pochi monaci sopravvissuti alla Rivoluzione Culturale, con cui ha rimasto fino ai suoi ultimi giorni.”


Shaolin Feng, nella provincia dell’ Henan, a soli due chilometri dal tempio di Shaolin. Negli ultimi dieci anni appassionati delle Arti Marziali di tutto il mondo hanno avuto la possibilità di sfruttare i suoi oltre 200 DVD e quasi 50 libri pubblicati, senza dubbio un grande lavoro per la conservazione della cultura tradizionale e dello Shaolin Kung Fu. “Lo Shaolin Kung Fu ci aiuta a sviluppare uno stato d'animo più sano e più positivo, che ci permette di influenzare i nostri amici o la nostra famiglia, portando loro gioia e piantando il seme della bontà in tutti intorno a noi, e contribuire in questo modo a creare una società più armoniosa.” Shi De Yang

L'intervista Alfredo Tucci: Prima di tutto, grazie per l'intervista; sappiamo che Lei è sempre molto impegnato. É stato in viaggio al di fuori della Cina diffondendo la cultura Shaolin per lungo tempo. In quale anno ha iniziato a viaggiare e perché? Shi De Yang : Un piacere e grazie per l'intervista. Ho iniziato a viaggiare all'estero nel 1993. Ho viaggiato prima in Italia, poi sono tornato in Cina per andare a Xiamen e più tardi sono andato sull'isola di

Lo spirito eterno di Shaolin


Grandi Maestri


Grandi Maestri Taiwan. La più grande impressione di tutti era che in un solo mese ho viaggiato in auto, treno, nave e aereo. É stata un'esperienza molto divertente! A.T.: Quanti paesi ha visitato finora? S.D.Y.: Devo confessare che non lo so esattamente. Dal 1993, ad eccezione di due anni in cui non ho viaggiato all'estero, ogni anno ho ricevuto inviti da diversi paesi, un minimo di uno e un massimo di sei o sette nello stesso viaggio. In molte occasioni, visito diversi paesi e di solito faccio due o tre viaggi l'anno. A.T.: Come vede la crescente domanda dello Shaolin Kung fu nel mondo? S.D.Y.: Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescente domanda di Shaolin Gongfu (少林 功夫). Non credo che ci sia bisogno di più spiegazioni: tutti vogliamo avere un corpo sano e, contemporaneamente, raggiungere la soddisfazione spirituale. É come gustare un pranzo, Shaolin Gongfu è il piatto gourmet per il nostro spirito, e quindi è normale che ci siano sempre più p e r s o n e affascinate da quest'arte cercando di conoscere meglio loro stessi.

“Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescente domanda di Shaolin Gongfu. Non credo che ci sia bisogno di più spiegazioni: tutti vogliamo avere un corpo sano e, contemporaneamente, raggiungere la soddisfazione spirituale.”

Lo spirito eterno di Shaolin


Shaolin “Ora Shi De Yang conduce la sua scuola Wuseng Houbeidui, in Deng Feng, nella provincia dell’ Henan, a soli due chilometri dal tempio di Shaolin.”


Grandi Maestri A.T.: Perché pensa che questo accada? S.D.Y.: Credo che sia confermato dalla domanda precedente. Si tratta di un fenomeno che dimostra che lo Shaolin Gongfu è un tesoro. C'è un proverbio cinese che dice: l'oro brillerà ovunque (zhen jin fang zai na li dou Hui fang Guang - 真 金 放 在 哪里 都会 放光 的). In primo luogo, la pratica di Shaolin Gongfu aumenta l'energia positiva (zheng neng liang 正 能量); tuttavia, se non praticata nel modo giusto potrebbe danneggiare sia il nostro corpo e la nostra mente (lo spirito, xin ling 心灵). É necessario che i vantaggi dello Shaolin Gongfu siano conosciuti in modo che più persone vogliano praticare.

Lo spirito eterno di Shaolin


Shaolin A.T.: Chan è uno strumento molto potente per oggi, ma molte persone in Occidente non hanno una chiara idea di quello che sia, e non sanno come praticare o il modo di affrontarlo. Qualche consiglio? S.D.Y.: Chan (禅) si trova nel nostro giorno per giorno. Inoltre, lo sappiamo tutti che è uno strumento molto potente, quindi perché non cerchiamo nella nostra vita quotidiana? Diciamo che camminare, sedersi, sdraiarsi, mangiare, vestirsi, raccogliere, lavorare, apprendere, ecc., tutto è Chan. Se percepito con gentilezza, Chan aumenta la disciplina spirituale; in secondo luogo, fornisce valori per la società. A questo si deve aggiungere la meditazione seduta, la combinazione di movimento e di riposo aumenterà la velocità di percezione del Chan. A.T.: In altre interviste, ci ha detto che normalmente, nel Tempio di Shaolin, i monaci devono soddisfare compiti diversi, quindi non hanno troppo tempo libero per praticare il Kung Fu. A che ora del giorno fanno di solito il loro allenamento? C'è un gruppo speciale per praticare il Kung Fu? S.D.Y.: Shaolin Gongfu è un allenamento e per questo i monaci in arrivo hanno bisogno di un tutor, Shifu (师父), per guidarli. Chiaramente, essi dovrebbero eseguire la manutenzione di base del tempio. D'altra parte, per monaci più avanzati, oltre agli studi del buddismo e il suo lavoro del Chan, l'allenamento nel Gong Fu mira a migliorare la pratica di Chan. A.T.: Per una persona interessata alla cultura Shaolin, dove dovrebbe cominciare? Quali sarebbero i passi a seguire? S.D.Y.: Gli appassionati delle Arti Marziali che hanno appena incontrato lo Shaolin Gongfu dovrebbero iniziare con le tecniche basilari: calci - tui ti (踢腿), stretching - ya tui (压腿), ba jing (拔 筋). É importante seguire le istruzioni e le linee guida stabilite dallo Shifu.

“Il Maestro Shi De Yang ha viaggiato in mezzo mondo insegnando Shaolin Kung Fu a innumerevoli persone di culture e nazionalità diverse.”


“Shi Su Xi è stato uno dei monaci Shaolin più rispettati, e l'insegnante della maggioranza dei monaci nella generazione "de" e "xing" del Tempio Shaolin.”

A.T.: Molti praticanti della tradizione Shaolin Kung Fu si chiedono il modo corretto di praticare. Ci potrebbe dare qualche consiglio? S.D.Y.: Non c'è nessun metodo particolare per la pratica del tradizionale dello Shaolin Gongfu; semplicemente eliminando l'umore irritabile e i pensieri di diventare famosi in un batter d'occhio. Dobbiamo tenere i piedi per terra, in modo che ogni passo che facciamo sia sicuro, senza perdere l'equilibrio, e questo si ottiene attraverso il sudore e il sacrificio. A.T.: L'abbiamo visto in diverse manifestazioni eseguire la forma Da Hong Quan e sappiamo che è la sua preferita: Potrebbe dirci brevemente la sua origine e le caratteristiche? S.D.Y.: Certo, Da Hong Quan (大 洪拳), come altre forme, ha molte versioni. Per capire meglio questo, potremmo paragonarlo a un corso di lingua; ogni studente avrà la sua interpretazione sulle spiegazioni dell'insegnante. Da Hong Quan è una forma esplosiva e veloce ma fluida come il flusso di un fiume. Ha un ritmo molto costante, con alti e bassi forti ma armonici. Tutto questo è il risultato della perseveranza: un allenamento intenso è alla base di Shaolin Gongfu. A.T.: Ritiene che le tecniche delle forme possano essere applicate in un combattimento reale? S.D.Y.: Una forma di wushu assomiglia a una collana di perle, dove i movimenti sono le perle legate da un filo: ci sono mosse di combattimento, intrecciati, di transizione e anche di difesa. Tuttavia, lo Shaolin Gongfu dà priorità all'apprendimento dei movimenti della difesa.

Lo spirito eterno di Shaolin


Grandi Maestri

“Non c'è nessun metodo particolare per la pratica del tradizionale dello Shaolin Gongfu; semplicemente eliminando l'umore irritabile e i pensieri di diventare famosi in un batter d'occhio. Dobbiamo tenere i piedi per terra, in modo che ogni passo che facciamo sia sicuro, senza perdere l'equilibrio, e questo si ottiene attraverso il sudore e il sacrificio.â€?


Shaolin

Lo spirito eterno di Shaolin


Grandi Maestri A.T.: Recentemente abbiamo visto un DVD che mostra la forma di Qi Xing Quan, e sembra molto diversa da quella che è comunemente praticata. Qual è la differenza? S.D.Y.: Nella societàà, molti artisti marziali hanno girato DVD mostrando la Qi Xing Quan (七星 拳) e quindi ci sono anche molte versioni. Quella che ne abbiamo registrato questa volta è il modo in cui è stata ereditata dal Tempio Shaolin. Gli Shaolin Taolu (套路) non sono molto diversi, semplicemente differiscono in alcune posizioni e movimenti. A.T.: Quali altri DVD ha registrato in questi ultimi anni? S.D.Y.: Gli ultimi tutoriali registrati includono forme tradizionali di Shaolin di duilian (对 练) e bastoni (棍术). Una di

loro è il risultato della mia esperienza e formazione. Spero vi piaccia. A.T.: Sappiamo che ha recentemente visitato l'Argentina, l'Uruguay, la Bolivia e l'Ecuador e aperto un’associazione per la diffusione della cultura Shaolin. Potrebbe raccontarci di cosa si tratta e che cosa ha più attirato la sua attenzione di questi paesi? S.D.Y.: Sì, come hai detto, ho visitato quattro paesi dell'America Meridionale per un mese. Da questo viaggio ho i più bei ricordi, il che si ottiene solo

quando si vive personalmente un'esperienza simile. Mi ricordo di un ragazzo in Bolivia, con due anni e tre mesi di età che oltre ad essere in grado di pronunciare in cinese, ha mostrato grande disciplina in allenamento. É stato un vero piacere vedere il modo in cui lentamente ha imparato. Nel villaggio di "la vita è bella" in Ecuador, il boss aveva già 60 anni d'età, ma la sua pratica di Chan ci ha sorpreso tutti quanti eravamo presenti. Ancora una volta, ho imparato molto dai miei viaggi. A.T.: Quali sono i suoi progetti per quest'anno 2015? S.D.Y.: I paesi ospitanti saranno


Shaolin


Grandi Maestri

responsabili per la pianificazione del 2015, in modo che tutti quelli che vogliano entrare in contatto con me potranno vedere il mio itinerario on line. É un onore per me ricevere inviti da paesi diversi di incontrarsi e allenarsi con tutti gli amanti della cultura Shaolin, è anche un piacere farlo. A.T.: Qualsiasi messaggio per i lettori? S.D.Y.: Auguro a tutti i miei amici, il successo nella loro formazione Shaolin Gongfu. Aumentate la disciplina nelle Arti Marziali e trasportate questa energia positiva a tutti quelli intorno a voi per creare armonia nel mondo. Amituofo


Il DVD "Krav Maga Ricerca e Sviluppo" sorgè dalla voglia di quattro esperti di Krav Maga e sport da combattimento: Christian Wilmouth, Faustino Hernandez, Dan Zahdour e Jerome Lidoyne. Ad oggi, loro dirigono molti club e conducono un gruppo di una ventina di professori e istruttori di molteplici discipline, dalla Krav Maga alle MMA, Mixed Martial Arts. Questo lavoro non è destinato a mettere in evidenza un nuovo metodo nè una corrente specifica di Krav Maga. Il suo scopo è semplicemente quello di presentare un programma di Krav Maga messo a fuoco sull'importanza del " c o n t e n u t o " , condividendo in questo modo le nostre esperienze.

REF.:KMRED1

Tutti i DVD prodotti da Budo Inter national vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.

ORDINALA A: Budo international.com



Kyusho


Nell'antico Bubishi ci sono due metodi di combattimento a corpo a corpo particolarmente trattati e rappresentati: il Metodo della Tigre di Cambio Corporale e il Metodo della Gru di Cambio Corporale. Questi due metodi (di proposito non denominati stili), contengono in loro la dinamica di "Cambio Corporale" che promuove lo svolgimento di determinate abilità fisiche e l'acutezza mentale, poiché sviluppa uno spirito specializzato o approccio tattico. Questo accade con i cambiamenti reali nella funzionalità neurale del corpo e anche negli accessi mentali / programmazione neurale crociata. Si tratta delle modifiche fisiologiche più profonde, a differenza di quelle più rudimentali e rinvigorenti dell'Iron Shirt (queste fanno parte anche del concetto globale di Cambio Corporale all'interno, ma solo nei livelli di base e non al massimo delle sue potenzialità).

Trionfo della Tigre Trionfo su che cosa? Un altro Cambio Corporale più avanzato ma tipico e rudimentale, che occorre nell'allenamento di ciascuno di questi metodi, è nelle risposte funzionali automatiche del praticante su una base strutturale. É allora dove i muscoli diventano più forti e più veloci, e sviluppano anche nuovi percorsi neurali per aumentare una risposta più automatica o riflessiva, senza pensiero cosciente, ma ancora una volta questo è fatto in tutte le Arti Marziali e non i cambi più profondi fisiologici che questi metodi speciali creano. Questi sono indicati come "metodi" (e non stili) perché erano modi e approcci all'allenamento, non soltanto una forma fisica di tecniche raggruppate, ma piuttosto un modo per ricollegare e cambiare tutto il corpo. Essi sono anche i metodi di utilizzare i punti vitali dell'avversario con molto maggiori risultati basati sulla neuro-funzionalità e la fisiologia. Come tale, ognuno utilizza un approccio separato; la Gru mette in atto la propria capacità di Cambio Corporale dei praticanti e la Tigre consente di eseguire il Cambio Corporale sull’opposizione. Sembrerebbe a prima vista che siano uguali, solo diversi nel loro approccio... ma vi è una distinzione importante: in realtà, la Tigre mette in atto entrambi! Questo però non vuol dire di per sé che un metodo sia necessariamente migliore dell'altro... quello è totalmente

nelle mani dei praticanti e dipende dal modo di come si sviluppino all'interno di ogni metodo o della loro capacità di muoversi correttamente. Tuttavia le maggiori possibilità, probabilità e capacità si trovano tutte nel dominio (o negli artigli, se si preferisce) della Tigre. Essere in grado di migliorare la propria funzionalità e capacità potenziale mentre s’indebolisce l'avversario, è un netto vantaggio ... non stiamo parlando solo di colpire l'avversario su un bersaglio più debole, ma fondamentalmente di indebolire la sua struttura fisiologica per fare tutti gli obiettivi sostanzialmente più deboli. Nelle nostre ultime esposizioni sul Kyusho ne abbiamo discusso come l'equilibrio dell'individuo possa creare la debolezza o la forza nel corpo o aumentare la sua capacità di resistere ai colpi. Questo vale ancora ed è utilizzato in entrambi i metodi della Tigre e della Gru, ma qui i cambi fisiologici sono ancora più profondi. Questo è il motivo per cui questi due metodi sono stati venerati sopra tutti gli altri per secoli; è la nostra dipendenza moderna da macchine e prodotti chimici e le nostre misure che hanno oscurato questa conoscenza da noi per tanto tempo.

Allora, chi avrebbe vinto in una lotta? Anche in questo caso dipenderebbe dalle capacità acquisite dai praticanti in ognuno dei metodi ma pensate a questo:

Nei nostri gior ni, abbiamo visto l'avvento delle MMA, dove in origine molti combattenti di varie discipline si sono riuniti per competere con questi metodi. Quello che abbiamo testimoniato è stato una grande sveglia per la maggior parte degli artisti marziali: se la Tigre (Grappler) superava la Gru (Striker), vi erano poche possibilità di vittoria per la Gru. Ed era anche evidente che fino a quando la gente ha iniziato un allenamento trasversale, lo Striker era in pratica sconfitto una volta che il Grappler avesse superato i colpi, ma il Grappler avrebbe potuto facilmente mettere in moto entrambe le metodologie da entrambi metodi. Comunque, l'osservazione di cui sopra non è la base dell’informazione Kyusho sul Cambio Corporale correlata a voi in questa esposizione... ma ci aiuta a tracciare e spiegare l'ideologia dietro di esso. Questi metodi sono entrambi elevate capacità, di sicuro, ma completamente dimenticati nel tempo. Abbiamo trovato queste informazioni però profondamente sepolte in diversi testi antichi e pergamene che hanno richiesto da oltre dieci anni di decifrazione, studio, ricerca documentata utilizzando apparecchi medici e scientifici e, naturalmente, numerosi test sul campo. Questo ha avuto e avrà profonde implicazioni nelle Arti Marziali (in particolare nelle Kata di Karate), così come in tutti gli sport, professionistici e amatoriali, i loro coach e allenatori e anche gli operatori sanitari olistici in tutto il mondo.


Quando si guarda il Bubishi, è necessario capire che l'uomo aveva in quel tempo una comprensione più intensa e naturale della condizione umana, sulla base dell’esperienza e l'osservazione. Nei tempi moderni, abbiamo sviluppato tali dispositivi meccanici complicati a guardare dentro ma, nel fare affidamento sulle macchine fatte e prodotti chimici, abbiamo perso la nostra connessione umana attraverso congetture. Quando si tor na alla legge naturale di esperienza e osservazione, le informazioni di quel giorno e dell’età cominciano a rivelare se stessi. Gli antichi non hanno cercato di ripensare gli esseri umani né presentargli al test con dispositivi fatti artificialmente, invece, l'hanno ascoltato, registrato e raffinato per via naturale... e così dobbiamo fare anche noi se vogliamo davvero riuscire a capire le implicazioni più profonde in questo tipo di documenti e nelle stesse Arti Marziali.

Altre applicazioni? Per capire questo concetto un po’ di più, guardiamo gli sport professionistici (qualsiasi di essi), dall'American Football al Calcio, Atletica leggera, Pugilato, Hockey, Automobilismo, Nuoto, Ginnastica ... e tutto il

“Quando si guarda il Bubishi è necessario capire che l'uomo aveva in quel tempo una comprensione più intensa e naturale della condizione umana, sulla base dell’esperienza e l'osservazione.”


resto, ci sono grandi atleti e poi c'è l'Elite. Gli atleti d'elite possiedono quest’attributo incredibile in modo naturale e per questo sono veloci, più forti, più agili, etc., ma al di là, loro hanno sbloccato il potenziale umano completo! Il loro sport trasuda da tutti i pori e si muovono come nessun altro in questo sport ... questo è talento naturale ma ancora una volta può essere appreso e insegnato giacché è tutta riprogrammazione neurale e ne abbiamo scoperta la sua essenza e come manipolare alcuni aspetti. Per l'artista marziale, questa conoscenza può essere incorporata nelle loro forme, tecniche, warmups, anche nel combattimento, e unire tutto questo con le capacità avanzate di targetting (sì, agli obiettivi Kyusho... quelle strutture anatomiche più deboli che mantengono il funzionamento del corpo sia in piedi o cosciente) da una maggiore velocità e destrezza ed è l'ultimo pacchetto. Questa informazione è qualcosa che influisce sulle prestazioni del corpo umano, e fornisce mezzi per correggere i malfunzionamenti che occorrono durante la vita. Se siamo in grado di aiutarvi a migliorare le vostre azioni fisiche e il funzionamento fisiologico, questo aumenterà la salute e la longevità del praticante pure.

Se si può efficacemente Cambiare il Corpo (come con le abilità della Gru) per una maggiore Potenza e Abilità Neurologiche, si produrrà un effetto più grande sull'avversario; questa è un'abilità preziosa e fantastica, al di sopra e di là dalla tipica Arte Marziale. Tuttavia, se potete farlo ed eseguire allo stesso tempo un Cambio Corporale (come con le abilità della Tigre) per una maggiore debolezza neurologica nell’avversario mentre voi stessi guadagnate una maggiore capacità neurologica in se stessi ... beh, questo Trionfa su tutto.


Silat


Pukulan ("COLPI") NEL SILAT Nel mio ultimo articolo, ho dato una panoramica sul programma delle Arti di Combattimento Latria Pencak Silat cercando di renderlo tutto più comprensibile. In quest’articolo, ci accingiamo a coprire i principi fondamentali di colpire, una parte veramente importante di tutti i Silat e le arti di combattimento del sud-est asiatico. 'Pukulan' è una parola che significa 'sorprendente', e la prima fase nell’addestramento a colpire è quello di chiarire quali parti del corpo sono da utilizzare. Tutti i sistemi tradizionali di Silat sono basati sul Pukulan, ma non tutti usano le stesse parti del corpo. In generale, gli asiatici del sud-est non sono così alti o pesanti come gli occidentali, quindi, naturalmente contano sulla velocità e la precisione dei loro colpi e una sincronizzazione cruciale, nonché l'uso delle parti corrette ed efficaci dell'anatomia fisica.


Silat


Uso corretto di Anatomia Fisica Avete tutti sentito il detto "duro e morbido" nelle arti marziali? Ebbene, nelle SFA, usiamo 'maschile' e 'femminile'. Avete tutti sentito il detto "duro e morbido" nelle arti marziali? Ebbene, nelle SFA, usiamo i termini 'maschile' e 'femminile'. Gli aspetti maschili del corpo rappresentano le parti principali, mentre quelle morbide sono gli aspetti femminili. Entrambi devono lavorare insieme per garantire che uno sia proiettivo e ancora sensibile, chiuso ma aperto, duro ma morbido. Entrambi devono lavorare insieme per garantire che uno è sia proiettivo ancora sensibile, chiuso ma aperto, duro ma morbido. Le parti dure del corpo sono considerate la fronte, i gomiti, le nocche, le ginocchia, stinchi, talloni, palmo della mano e le

piante dei piedi. Come il mio insegnante, Guru Ma, diceva, "Non c'è bisogno di ottenere di più, si è già sia duri che morbidi. Devi solo imparare a utilizzare il duro e il morbido in modo intelligente”. In un sistema che ho imparato a Java, in un piccolo villaggio chiamato Ciawi, appena al di fuori di Jakarta, usano applicare un olio specifico sulle parti del corpo da utilizzare per colpire; quest'olio, chiamato "Balur", aiuta il condizionamento delle aree particolari. In altre parti del sudest asiatico, gli allievi praticano i calci sugli alberi di banane per ottenere lo stesso effetto, o colpiscono i loro stinchi con bastoni di bambù arrotolato, tutto mirato al fine di aumentare la loro durezza. Personalmente, preferisco colpire nella zona precisa con il mio focus messo sulla velocità e con il tempismo richiesto... ma, a ciascuno il suo metodo.

Uso corretto degli angoli Quando si taglia un albero, normalmente si fa in un angolo tra 45 e 65 gradi. Questo per garantire l'efficacia del lavoro. È lo stesso principio quando stiamo colpendo sull'anatomia. La



direzione e gli angoli in cui si colpisce, di sicuro determinerà il danno a infliggere agli avversari, così come il loro modo di cadere e persino la loro reazione! Utilizzando angoli difficili da determinare, diventerà un elemento di sorpresa, una delle grandi chiavi per battere qualcuno.

Aree giuste da colpire Ogni parte del corpo ha i suoi pro e i suoi contro quando colpite. Ad esempio, una gomitata alla testa causerà che i tessuti molli del cervello rimbalzino intorno alla parete ossea, generando trauma e confusione, ma essendo il cranio che protegge il cervello é anche la parte più resistente del corpo, quindi colpire una

particolare superficie morbida in testa con le nocche, causerà più danni. Un colpo alla tempia disturba l'equilibrio, ma allo stesso tempo è facile fallire, perché non si tratta di una zona specialmente grande. Lo stesso vale con il collo, con enormi vantaggi ma facili da evitare. Ogni parte ha dei punti positivi e negativi, che è il motivo per cui nella maggior parte dei sistemi Silat, s’impara a dividere il corpo nelle dodici parti più vulnerabili: testa, occhi, gola, naso, costole, plesso solare, vescica, inguine, la parte laterale della coscia e il lato del ginocchio. Un buon combattente può vincere lanciando un minor numero di colpi con meno sforzo, semplicemente eseguendo la sua tecnica con precisione e un perfetto timing. Inoltre, avendo la comprensione di colpire e spostando si va lontano. Molto simile a quando Bruce ha detto in Enter the Dragon: "Le tavole non colpiscono indietro" - una forza che sta venendo a te è molto diversa da quella che si sposta indietro o scivola lateralmente. Pensate a una palla da tennis in movimento che è colpita al momento giusto e nella zona corretta. Ritornerà molto più veloce. Lo stesso principio si applica quando si colpisce qualcuno. Ecco perché a volte, i combattenti sono abbattuti da quello che sembra essere un colpo di poca forza, tuttavia se si osserva con attenzione, si può vedere che c'è un perfetto tempismo e precisione nell’esecuzione. Il mio DVD didattico 'Sembah Pukulan' recentemente rilasciato e disponibile anche per lo streaming on-line via VOD, è il follow-up di 'Practising the Sembah', e in cui vado attraverso varie tecniche e applicazioni per colpire.

Dove imparare le Satria Fighting Arts Ho diversi istruttori in molte parti adeguatamente qualificati per insegnare le SFA. Il mio sito web elenca tutti loro. Tengo corsi per Istruttori nel Regno Unito, la Spagna, l'Italia e anche un corso annuale in Olanda. Ho anche appena iniziato LEZIONI ONLINE per quelli che vogliano imparare l'arte soltanto per motivi personali, così come quelli che forse desiderino fare una carriera e diventare un giorno istruttore delle Satria Arts (SFA e Satria Yoga). Tutta l'informazione si trova sul nostro sito web (www.satria-arts.com) e Facebook: (www.facebook.com/satriafightingarts.) Nel mio prossimo articolo coprirò i metodi per raggiungere questi principi fondamentali. Fino allora, godetevi la vostra formazione e siate creativi!




Difesa Poliziesca

ARMI NASCOSTE

In Europa, il 38% dei casi in cui degli agenti sono stati feriti con un’arma, ha avuto luogo in scenari nei quali il delinquente ha nascosto o utilizzato armi camuffate. Le armi nascoste sono un problema che richiede una specifica tattica difensiva e preventiva, un argomento molto serio da tenere in considerazione al momento di prepararsi a sopravvivere per le strade. Le leggi restrittive in materia di porto d’armi bianche ha fatto solo accentuare l'ingegno dei malviventi. Per esempio: una lametta sotto forma di piccolo artiglio di facile occultamento si è trasformata in un vero e proprio incubo per i buttafuori di discoteche a Madrid. Individui stranieri di bassa statura e dalla debole costituzione risolvono in pochi secondi liti con tipi forzuti ed enormi, con un semplice e rapido taglio nell'interno coscia...una persona può morire in pochi minuti dissanguata. Pendagli al collo, telefoni cellulari, accendini...un’infinità di opzioni che richiedono l'attenzione di un esperto come Thierry Delhief, al fine di descrivere formule tattiche efficaci nel suo ultimo lavoro in video.




Difesa Poliziesca

ARMI NASCOSTE

T

hierry Delhief insegna l’uso dei bastoni di difesa (tonfa e bastone telescopico) e la difesa personale professionale ad alcuni professionisti di tutti i versanti della sicurezza (pubblica e privata). Parallelamente impartisce lezioni di difesa personale al grande pubblico. Possedendo una doppia esperienza operazionale e sportiva, ha creato nel 1997 la Federazione di Formazioni di Bastoni di Difesa e Difesa Personale (F.F.B.D). Thierry ci presenta il suo organismo di formazione ed i concetti basilari del suo metodo: “Mi sono circondato di amici e di collaboratori esperti in numerosi settori (giuridico, medico, dei materiali, sportivo…), per elaborare un metodo di difesa realistica, efficace e facile da assimilare. Di fatto, il metodo F.F.B.D. Self Defense trova un'accoglienza favorevole sia tra i professionisti che tra i privati per svariate ragioni. In primo luogo, perché la tattica svolge un

ruolo preponderante nel nostro insegnamento. Le tecniche di intervento professionale sono studiate ed applicate in scenari concreti. Non si tratta solamente di imparare alcuni gesti tecnici bisogna separatamente, integrarli ad un lavoro strategico d’intervento combinato, considerando i colleghi, l'ambiente e le persone implicate nell'intervento


Difesa Poliziesca


Armas Ocultas

ARMI NASCOSTE

(delinquente, passante, testimone…). Oltre a questo, il nostro insegnamento è racchiuso nella cornice del rispetto strettissimo della legittima difesa e della legislazione sulle armi. Questo aspetto delle nostre lezioni rende i nostri allievi, professionisti o meno, delle persone rispettose delle leggi e in grado di adattare la loro difesa al danno che viene causato loro. D'altra parte, il nostro metodo è anche versatile. In effetti, insegniamo ai nostri allievi che le tecniche a mani nude sono le stesse che si usano con tonfa o con il bastone telescopico. Questo permette loro di capire perfettamente che la “forma del corpo” è unica e di automatizzare così i riflessi di difesa, qualunque sia la situazione. Secondo me, il punto più importante continua ad essere il fatto che trasmettiamo un messaggio realistico: non si tratta di formare supereroi. Uno dei concetti forti della F.F.B.D. Self

Defense è che per neutralizzare un individuo in massima sicurezza, i soggetti in azione devono essere almeno due. Questo permette di privilegiare le tecniche di chiavi articolari invece che di colpi, limitando così i rischi di incidenti”. Thierry continua spiegando come l'evoluzione costante del metodo F.F.B.D. Self Defense l’abbia portato a creare, con i suoi istruttori, una specie di percorso del combattente, destinato a far affrontare agli allievi situazioni le più reali possibili. “Ormai sono più di 10 anni che faccio formazione per i professionisti di tutti i settori della sicurezza, che sia di tonfa, bastone tattico telescopico o difesa professionale, e posso rilevare una costante che appare regolarmente nel feedback dei miei allievi: la necessità di focalizzare la formazione su situazioni concrete, riscontrabili in qualunque momento nell'esercizio della loro funzione. Al



ARMI NASCOSTE

principio, io ed i miei istruttori integrammo nelle nostre lezioni alcuni scenari di situazioni, che cercammo di rendere il più realistiche possibili. Ma presto scoprimmo i limiti di questo tipo di dispositivo. In effetti, dal punto di vista della memorizzazione tecnica, questo metodo era valido, ma mancava qualcosa. L'ambiente cedeva; l'ambiente protetto della sala non invitava gli allievi a mettersi nei panni dei personaggi che dovevano rappresentare. Pertanto, riunii la mia squadra pedagogica per cercare un metodo con cui far vivere quelle situazioni ai nostri allievi. A quel punto la soluzione arrivò da sola: dato che avevamo un gruppo di istruttori m o l t o importante,

perché non appoggiarci a loro per creare scenari a grandezza naturale? Cominciammo allora a praticare sempre di più in situazioni all’esterno, e spesso il cambio di cor nice bastò a rendere l'esercizio più solenne e credibile. Tuttavia, constatammo dopo un po’ di tempo che non eravamo ancora abbastanza vicini alla verità per i nostri gusti. Le situazioni, benché molto più credibili, erano troppo statiche per essere realistiche. L'idea, benché buona, doveva essere perfezionata. Ancora una volta, condivisi la mia esperienza operazionale con quella degli istruttori della F.F.B.D. Self Defense, tutti professionisti della sicurezza. Insieme cercammo quali fossero le particolarità


Difesa Poliziesca

ARMI NASCOSTE



Difesa Poliziesca

ARMI NASCOSTE

delle missioni di sicurezza, sia pubbliche che private, e scoprimmo che la caratteristica principale e comune delle nostre rispettive missioni era…l'incertezza. In effetti, nessun professionista, che sia un gendarme, un poliziotto nazionale, un poliziotto municipale o un agente di sicurezza privato, può dire all'inizio di una missione quali situazioni dovrà affrontare. Se volevamo avvicinarci alla realtà, dovevamo pertanto creare una prova che concatenasse situazioni da campo completamente aleatorie nel loro svolgimento e non relazionate tra loro. Così potevamo aumentare l'incertezza al massimo e mettere gli allievi in uno stato d’animo il più vicino possibile a quello che tutti i gior ni devono affrontare, quando lavorano nel loro terreno. Il percorso stress nella sua versione finale era nato! La cosa più interessante di questo percorso è che possiamo proporlo anche a privati che cominciano la pratica della difesa personale. Senza parlare degli interventi di tipo professionale, tutti possono, un giorno o l’altro, trovarsi di fronte ad un cane sciolto, a dover prestare i primi soccorsi ad una persona in pericolo, o a dover difendersi o difendere un'altra persona da un'aggressione ingiustificata. Così, immersi in situazioni che, per loro, esulano totalmente dal normale, gli allievi percepiscono pienamente tutta la difficoltà derivante dal gestire una situazione dove un gesto o una parola inadeguati possono portare a

gravi conseguenze… cosa che una semplice pratica tecnica su un tatami non può offrire loro”. “E dato che sempre più donne desiderano imparare tecniche di difesa realistiche e più adattate a loro, abbiamo creato un metodo di difesa personale femminile”, continua Thierry. “Organizziamo regolarmente sessioni di formazione dove donne di tutte le età (abbiamo una fedele allieva che compie coraggiosamente 77 anni) vengono ad imparare alcuni precetti e tecniche molto semplici, appositamente studiate per la morfologia femminile, che permettono loro, nel rispetto della legge, di dominare un aggressore o, se è il caso, di guadagnare abbastanza tempo per fuggire. La particolarità di questo tipo di formazione sta nel fatto che ci concentriamo più sulla psicologia, quella dell'aggressore e quella della vittima, che sulla tecnica pura. Cerchiamo, innanzitutto, di generare fiducia nelle nostre allieve femminili, affinché non rappresentino delle prede facili con un atteggiamento troppo pauroso”. Nella sua ricerca di tecniche operazionali, Thierry Delhief cura costantemente il realismo e la semplicità. Benché si muova nel mondo della difesa personale professionista, Thierry non ha mai rinnegato il suo passato marziale a beneficio di una professionalità che rispetta la legge. Riconosce chiaramente che la gran parte delle tecniche che insegna deriva dalle

Arti Marziali e dagli sport da combattimento. Preoccupato per la credibilità del suo insegnamento e cosciente dell'evoluzione costante delle tecniche, Thierry ha iniziato, con i membri della F.F.B.D. Self Defense, un gran ritorno alle origini delle Arti Marziali. Nel contesto di questa ricerca costante, organizza regolarmente alcuni “cross-training” (allenamenti incrociati), con una disciplina del mondo marziale. Il concetto è semplice: in un settore della difesa personale definito, ogni disciplina propone le sue risposte in funzione delle sue specificità. L'obiettivo di questo tipo di incontro è creare una passerella tra il mondo della sicurezza e quello delle Arti Marziali e degli sport da combattimento, per dimostrare che nessuna disciplina è migliore di un'altra, ma che la migliore soluzione si trova nell'utilizzo di tecniche di differenti discipline, quando esse apportano la risposta più appropriata ad un problema di sicurezza. Dalla creazione di questo incontro, sono stati già organizzati alcuni “crosstraining” con esperti prestigiosi come: Alain Floquet (Aikibudo), Dominique Valera (Karate Contact), Christian Derval (Jujitsu Brasiliano), Jean-Marie Merchet (Kick-Boxing e Muay-Thai), Robert Paturel (Pugilato Francese) o anche Raphaël Schmitz (Combattimento Integrale)… Questo lavoro di avvicinamento alle Arti Marziali e agli sport da combattimento non è casuale. Thierry, come formatore avveduto, è cosciente che l'esperienza degli altri

“In fase di intervento, bisogna guardare dappertutto. L'oggetto più piccolo può dissimulare un’arma. Il pericolo viene dalle mani ed è essenziale vigilarle sempre (soprattutto i palmi che possono dissimulare lame ed anelli)”.



Difesa Poliziesca

ARMI NASCOSTE

è uno strumento prezioso. Perciò, arricchisce ogni giorno il metodo F.F.B.D. Self Defense con il feedback dell'esperienza dei professionisti che lo utilizzano, aumentando così la sua veridicità ed il suo adeguamento alla realtà della strada. “Solo così possiamo seguire le evoluzioni della delinquenza, ed adattare costantemente il nostro dialogo e le nostre tecniche alle realtà del terreno. È questa discussione costante che ci ha portato a sviluppare un modulo speciale di prevenzione di armi nascoste”, spiega Thierry. “In questi ultimi anni, la delinquenza è progredita molto e ha subito una mutazione importante. Questa novità, a sua volta, ha portato alcuni profondi cambiamenti nelle professioni della sicurezza, sia pubblica che privata. I professionisti della sicurezza devono, ora più che mai, dare prova di grandi qualità preventive e difensive, per affrontare le situazioni conflittuali che ogni gior no l'esercizio della loro funzione richiede. Ora, i delinquenti agiscono generalmente in bande, al di fuori di qualsiasi riferimento familiare, sociale o morale. Commettono sempre più delitti ed aggressioni gravi. Sono meglio organizzati e non esitano ad utilizzare la violenza fisica, qualunque sia la loro vittima. Spesso armati e ricevendo da gente poco scrupolosa una formazione che non ha niente da invidiare a quelle professionali, i delinquenti dispongono ora di un arsenale particolarmente studiato per essere il più letale possibile. Ora, una semplice matita da labbra, un pennarello o una cintura possono uccidere. Non esagero, ho vissuto quotidianamente questa violenza. Durante i dieci anni che ho passato come dirigente operazionale nel Gruppo di Intervento e di Protezione delle Reti Parigine (G.I.P.R), ho dovuto spesso affrontare aggressioni con armi bianche. Durante questo periodo e dopo, grazie ad alcuni sequestri effettuati, abbiamo recuperato un impressionante arsenale di armi bianche. L'ingegno dei delinquenti è assolutamente terrificante. Si possono trovare per strada anelli, lavorati abilmente, provvisti di un tremendo gancio, tagliente come uno scalpello. O anche alcuni accendini, in apparenza normali, che permettono di accendersi una sigaretta, ma che possono anche, mediante una piccola pressione, trasformarsi in una punta acuminata. E che dire della scheda telefonica affilata o provvista di lamette da barba e del berretto bordato di

ami? In fase di intervento, bisogna guardare dappertutto. L'oggetto più piccolo può dissimulare un’arma. Il pericolo viene dalle mani ed è essenziale vigilarle sempre (soprattutto i palmi che possono dissimulare lame ed anelli)”, assicura Thierry Delhief. “Oggetti comuni come una cintura possono dissimulare una daga nella fibbia o nel cuoio. Un banale ciondolo, che in realtà nasconde un punteruolo, può avere un'efficacia tremenda in mani esperte. In vendita libera, questo accessorio è stato sequestrato varie volte ad adolescenti sui treni… Altre armi nascoste, già presenti in altri paesi, cominciano ad arrivare nel nostro, alcune di esse sono in grado di sparare proiettili!!! Capiamo facilmente che, con questo tipo di oggetti che circola per le strade, il più semplice dei controlli di documenti o di biglietti si può trasformare rapidamente in un pericolo”, conclude Thierry. “Attualmente questo è ancor più reale in contesti sensibili come la sicurezza aeronautica, per le ragioni che tutti noi possiamo intuire. L’11 settembre 2001, il grande pubblico ha scoperto che si possono provocare migliaia di morti avendo, per cominciare, un semplice cutter come unica arma. Appoggiandomi alla mia esperienza di difesa personale in ambiente chiuso, acquisita nelle brigate della metro, ho sviluppato un modulo di formazione particolarmente adattato alle tecniche di quello che chiamiamo il combattimento tubolare, vale a dire in uno spazio ristretto (treno, aeroplano, autobus…). Su questo argomento, le compagnie aeree mi chiamano regolarmente per assicurare la formazione del personale di bordo e degli agenti di sicurezza imbarcati”, aggiunge Thierry. “Attraverso le sue differenti componenti (tattiche, tecniche, giuridiche, mediche, simulazione con il percorso stress, modulo sulle armi nascoste, scambi tecnici regolari con altre discipline…), la formazione F.F.B.D. Self Defense vuol essere vicina il più possibile alla realtà. L'interesse dei differenti metodi di valutazione che abbiamo integrato con la mia squadra (livello, percorso stress), ci permettono di valutare come l'allievo ha automatizzato le tecniche di difesa a mani nude o con bastone. Se è un professionista, valutiamo se ha integrato i metodi d’intervento coordinato con i suoi colleghi, le tecniche di negoziazione e di gestione di situazione conflittuali, come interpreta concretamente la cornice legale che dirige gli interventi, come



Difesa Poliziesca

ARMI NASCOSTE

gestisce le situazioni inusuali (tra le altre quelle che si riferiscono agli attacchi di animali o ai primi soccorsi), e molti altri dettagli che faranno di lui un professionista efficace, sicuro di sé ed in grado di aiutare le persone che hanno bisogno di lui. Se si tratta di un privato, valuteremo il dominio dei metodi di negoziazione gestuali o verbali. Evidentemente, in questo caso giudichiamo allo stesso tempo le tecniche di difesa personale propriamente dette, ma anche la conoscenza dei testi di legge, affinché i nostri allievi siano capaci di proteggersi e di proteggere altre persone rimanendo dei cittadini coscienziosi e rispettosi delle leggi. Il nostro programma di corso permette all'allievo di praticare sia sul piano fisico che psicologico. Tutti i nostri sforzi tendono a riprodurre fedelmente la realtà, dove ogni parola od ogni movimento inadeguato o male interpretato può provocare una situazione conflittuale”, conclude Thierry. Questo lavoro avanguardista della F.F.B.D. Self Defense, tra le altre cose riguardante anche le armi nascoste e la gestione dello stress, permette di formare regolarmente centinaia di allievi. Quelli che hanno passato questi moduli affermano chiaramente: “Credevamo di essere per strada!” Con questa preoccupazione costante per il realismo, le formazioni F.F.B.D Self Defense tendono sempre verso un'unica meta: la sicurezza.









PREPARAZIONE DI UN’INSALATA DI FRUTTA Se pensavate che quest'articolo riguardasse l'arte di preparare il cibo, vi sareste sbagliati. Dopo di tutto, si tratta di una grave rivista di Arti Marziali, e mentre godevo di un momento rilassato e creativo in cucina (sono italiano!), ho scelto il titolo dell'articolo di questo mese come una corretta analogia di una moda inquietante che sta ora proliferando nel mondo delle Arti Marziali. Veniamo al punto: sto parlando delle centinaia di giovani cinture nere (tra i 20 ei 30 anni d'età ), che


Grandi Maestri affermano di aver inventato un sistema o uno stile "nuovo" di combattimento. Si potrebbe pensare che io, fondatore di uno stile di Arti Marziali, non dovrei essere troppo critico sul fatto che gli altri facciano lo stesso, ma ... ci sono molte differenze importanti. Comunque, prima di evidenziare queste differenze, cerchiamo di chiarire il vero significato di "fondare" nelle Arti Marziali.


Combat Hapkido Ci sono 3 categorie d’innovazione nelle Arti Marziali che possano conferire il praticante, il diritto di essere chiamato "fondatore". • Inventare / creare una nuova Arte Marziale, originale e unica. Questo è in sostanza impossibile in questo momento della storia. Qualsiasi disciplina marziale o pratica di combattimento in cui si potrebbe pensare, esiste già. Nel corso degli ultimi 5000 anni, la maggior parte delle culture e gruppi etnici di tutto il mondo ha sviluppato di metodi

combattimento (con o senza armi) per la guerra, l'autodifesa, lo sport, i riti religiosi e anche come intrattenimento. Ci sono molti pugni, calci, takedown e manipolazioni articolari che possano essere eseguite dal corpo umano. • Creare un "Nuovo Style" sulla base di un'Arte Marziale tradizionale esistente. Questo implica modernizzare l'Arte originale: aggiungere tecniche accuratamente selezionate, togliere alcuni movimenti obsoleti e riorganizzare la struttura e / o la sequenza di tutto il materiale. Questo è quello che ho fatto io con il Combat Hapkido. NON HO inventato una "nuova" Arte Marziale ma ho sviluppato un nuovo "stile" di Hapkido e una metodologia diversa per imparare e insegnare questa grande Arte. Inoltre, per inciso, sono estremamente orgoglioso del fatto che il Combat Hapkido sia


Grandi Maestri

stato ufficialmente riconosciuto e registrato nell'anno 1999 come uno stile "ufficiale" (Kwan) di Hapkido dall'agenzia del governo coreano che regola tutte le Arti Marziali. • Sviluppare un sistema di combattimento "informale", moderno, e minimamente sistemato, per un gruppo specifico: forze dell'ordine, militari, civili, ecc. Questi programmi includono spesso l'allenamento con armi da fuoco e coltelli, non richiedono un abito tradizionale o protocolli, e non c'è una gerarchia dei gradi di cintura. Ora che abbiamo visto i tre possibili tipi d’innovazione e creazione nelle arti marziali, è il momento di chiedersi come, con la quantità di materiale già esistente, potrebbe un ragazzo con 20 anni d’età, che ha appena ottenuto la cintura nera primo dan, "inventare" una


Combat Hapkido "nuova" Arte Marziale e proclamarsi "Fondatore". Dato che sono il presidente di un'organizzazione chiamata "Martial World Alliance" (con un consiglio di amministrazione composto da famosi grandi maestri e leggende delle Arti Marziali) il mio ufficio riceve molte richieste ogni mese per "riconoscere" giovani istruttori come "fondatori" della propria arte e rilasciare i documenti ufficiali appropriati. Mentre in qualche rari casi, alcuni dei Maestri più maturi sono stati valutati e approvati, la maggior parte di loro sono, come si suole dire, "uno scherzo!" Quando gli si chiede di descrivere la loro nuova arte e il modo in cui l'hanno sviluppata, la risposta tipica di solito è: "Ho preso alcuni calci del Taekwondo, alcuni pugni della Boxe, alcune prese di JiuJitsu e alcuni takedown del judo e ho amalgamato il tutto.” Wow ... che bella creatività! Fondare un nuovo stile non è come preparare un'insalata di frutta, in cui semplicemente si aggiungono e mescolano molti pezzi di frutta in una ciotola. Chiunque può farlo. Essere il fondatore di un nuovo stile, però, comporta un attento mix di tecniche diverse, spesso da molte Arti, in una struttura coerente e intelligente, che si tradurrà in un programma di ricerca efficiente, fluida, continua, soave ed efficace. Per tanto, la domanda è: che cosa separa il vero Fondatore da chi prepara l'insalata di frutta? La risposta ovvia sembra di essere una "conoscenza tecnica eccezionale." E non sarebbe sbagliato ma io dico che questo non è sufficiente. Penso che l'età e l'esperienza dovrebbero anche essere i prerequisiti in modo da poter vincere la rarissima denominazione di "Fondatore". L'ETÀ ci conferisce prima di tutto la saggezza e la maturità per prendere decisioni responsabili. Essa ci insegna anche come sottomettere il nostro ego, con una conseguente sincera umiltà. Infine, l'età raffina il nostro pensiero etico che genera rispetto e apprezzamento per il lavoro degli altri. Non voglio dire che i fondatori dovrebbero essere necessariamente "vecchi". Penso soltanto che sia ridicolo prendere sul serio chiunque sotto 40 anni che affermi di essere un fondatore. ESPERIENZA. In questo caso, non si riferisce alla quantità di tempo dedicato alla formazione (anche se questo è molto importante!). Mi riferisco alla piena esperienza di "vita", così come la qualità di tale esperienza. Esso comprende l'esperienza d'affari, capacità organizzativa, contributi creativi, l'insegnamento, la ricerca, ecc In altre parole, il tipo di esperienza di vita reale e pratica che può essere acquista solo nel corso di molti anni (e torniamo al


fattore età!). L'esperienza della vita reale, come l'età, contribuisce anche alla maturità e alla saggezza della persona. Tutte e due sono inestricabilmente intrecciate. In conclusione, ritengo che la continua evoluzione e la modernizzazione delle Arti Marziali, spinte dall'introduzione di nuovi stili e metodi creati da gravi maestri e istruttori consacrate, profondi conoscitori della materia, sia un fattore positivo. La

creatività, la ricerca, il duro lavoro e il coraggio dei veri fondatori beneficiano notevolmente l'intera comunità delle Arti Marziali, e il loro contributo arricchisce la nostra storia, ma quelle insalate di frutta create alla svelta e mal preparate da giovani, egoisti e illusi buffoni che cercano solo di magnificare se stessi, sono una disgrazia e una vergogna. La comunità delle Arti Marziali deve respingere i loro falsi prodotti negandogli la credibilità che bramano disperatamente e rimandarli in cucina a lavare i piatti!


Tenendo sempre come sfondo l’Ochikara, “la grande forza” (chiamata e-bunto nel dialetto degli Shizen), la saggezza segreta degli antichi sciamani giapponesi, i Miryoku, l’autore ci sommerge in un mondo di riflessioni genuine, capaci allo stesso tempo di smuovere nel lettore il cuore e la testa, collocandoci continuamente di fronte all’abisso dell’invisibile, come vera, ultima frontiera della coscienza personale e collettiva. La spiritualità non come religione, ma come studio dell’invisibile, è stato il modo per avvicinarsi al mistero dei Miryoku, nel segno di una cultura tanto ricca quanto sconosciuta, allo studio della quale l’autore si è dedicato intensamente. Alfredo Tucci, direttore dell’editrice Budo International e autore di un gran numero di titoli sulla via del guerriero negli ultimi 30 anni, ci offre un insieme di riflessioni straordinarie e profonde, che possono essere lette indistintamente senza un ordine preciso. Ciascuna di esse ci apre una finestra dalla quale osservare i temi più svariati, da un punto di vista insospettabile, a volte condito da humour, altre da efficacia e grandiosità, ponendoci di fronte ad argomenti eterni, con lo sguardo di chi ci è appena arrivato e non condivide i luoghi comuni con i quali tutti sono abituati ad avere a che fare. Possiamo affermare con certezza che nessun lettore rimarrà indifferente davanti a questo libro, tale è la forza e l’intensità del suo contenuto. Dire questo, è già un bel dire in un mondo pieno di presepi collettivi, di ideologie interessate e tendenziose, di manipolatori e in definitiva, di interessi spuri e di mediocrità. E’ dunque un testo per animi nobili e persone intelligenti, pronte a guardare la vita e il mistero con la libertà delle menti più inquiete e scrutatrici dell’occulto, senza dogmi, senza moralismi di convenienza, senza sotterfugi.







Nella Taekwon-Do, punto vitale è definito come qualsiasi area sensibile o fragile nel corpo vulnerabile ad un'attacco.È essenziale che lo studente di Taekwon-Do possieda una conoscenza dei diversi punti in modo da poter utilizzare il corretto strumento d'attacco o bloccaggio. L'attacco indiscriminato è riprovevole per essere inefficiente e uno spreco di energia."Generale Choi Hong Hi, THE ENCYCLOPEDIA OF TAEKWON-DO, Volume II, pag 88. Il Taekwon-Do è una delle arti marziali più diffuse e professionali attualmente nel mondo (fondata il 11 aprile 1955 dal generale Choi Hong Hi), e continua a prosperare anche dopo la morte del suo fondatore nel mese di giugno 2002. Nel corso del tempo i fattori sportivi hanno ottenuto priorità e gran parte dei metodi originali di autoprotezione sono stati ignorati o scartati. Negli scritti originali del generale Choi, una gran parte dell'attenzione, la struttura e anche l'uso di punti vitali "Kupso" (o Kyusho), nonché lo sviluppo di armi per accedervi, fu delineata, ma non è satata mai completamente insegnata. Kyusho International ha sviluppato un programma per illuminare, educare, integrare e restituire a questa incredibile arte marziale i concetti del suo fondatore. Questo nuovo programma ha il pieno sostegno del figlio del fondatore, Choi Jung Hwa. L'obiettivo di questa serie è quello di indagare i modelli (TUL), che vengono eseguiti in conformità con i precetti del fondatore nella "The Encyclopedia of Taekwon-Do" (15 volumi scritti dal generale Choi Hong Hi, compresi i suoi "punti vitali"). Attraverso questa struttura, il Kyusho sarà inizialmente integrato di nuovo nel Taekwon-Do. Kyusho International è orgogliosa di aiutare in questo compito di collaborazione monumentale e storica.

REF.: • KYUSHO20

Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.

ORDINALA A:

Budo international.com









La Zen Nihon Toyama-Ryu Iai-Do Renmei (ZNTIR) è l'organismo che attualmente, una volta rivisti e adattati i concetti e la metodologia di una scuola proveniente da un sistema di combattimento reale, vuole preservare questa tradizione e le forme originali tramite un metodo che unisce corpo, mente e spirito in maniera realistica ed efficace. Questo DVD è stato creato a cura dei praticanti della Filiale Spagnola della Zen Nihon Toyama-Ryu Iai-Do Renmei (ZNTIR - Spain Branch) per far conoscere a tutti uno stile di combattimento, con una vera spada, creato nello scorso XX secolo e con radici nelle antiche tecniche di guerra del Giappone feudale. Qui potrete trovare la struttura basilare della metodologia che viene applicata nello stile, dagli esercizi codificati per il riscaldamento e la preparazione, passando per gli esercizi di taglio, le guardie, i kata della scuola, il lavoro in coppia e l'introduzione alla pietra miliare su cui si basa il Toyama-Ryu: il Tameshigiri, o esercizio al taglio su un bersaglio reale. Ci auguriamo che la conoscenza dell'esistenza di uno stile come il Toyama-Ryu Batto Jutsu sia una riscoperta di un modo tradizionale e allo stesso tempo differente dalle attuali discipline da combattimento, che attragga coloro che desiderano andare più lontano nella pratica delle arti marziali. Gli appassionati della spada giapponese e i neofiti, troveranno questo DVD utile come punto di riferimento e supporto al proprio apprendimento.

REF.: • TOYAMA1

Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.

ORDINALA A:

Budo international.com


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.