Vi presentiamo il secondo lavoro del gruppo KMRED. Questo video, che porta il nome di "Concetto e Pedagogia", ha lo scopo di farvi scoprire una parte del concetto Krav Maga Research, Evolution and Development (Krav Maga Ricerca, Evoluzione e Sviluppo), nonché la pedagogia che si sviluppa nel seno dal nostro gruppo. I differenti esercizi che scoprirete qui non intendono "rifatevi gli occhi" né dimostrare le nostre attitudini combattive, perché qui la nostra priorità è quella di spiegare come prepariamo i nostri alunni affinché si trasformino in "guerrieri" capaci di "adattarsi" alle differenti evoluzioni di un combattimento in strada."
REF.: • DVD/KMRED-2
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“Perfino l’inaspettato finisce in abitudine, quando si è imparato a sopportare”. Julio Cortazar
a capacità di sopportazione dell'essere umano è paradigmatica. È senza dubbio questa, unita alla nostra adattabilità, che ci ha trasformati nella specie trionfatrice del pianeta. Siamo plastici, elastici, capaci di acquisire qualunque forma, di integrarci in qualsiasi situazione e "conformarci" con essa. Il mio amico Paco, terapeuta eccezionale, genio in tante cose, mi disse anni fa parlando di alimentazione: "Alfredo non preoccuparti tanto per il cibo, presto mangeremo pura merda e saremo perfino capaci di metabolizzarla". E a questo, com’è sua abitudine, aggiunse una barzelletta, quella del presidente Sudamericano al quale dissero: - “Signore, ho due notizie, una bella e una brutta; quale desidera sentire per prima?” – “Quella bella”, contestò. “Siamo nella merda fino al collo”- disse l’assessore -. -“Caspita! E qual è la brutta? Al che l’uomo rispose: -“No! Questa era quella bella! ... Quella brutta è che non ci sarà merda per tutti!”Abituati come siamo a resistere, spesso ci si dimentica che questo non è né il proposito, né lo stato naturale del vivere. Alla pressione dell’ambiente aggiungiamo noi la pressione interna, anche maggiore, perché condiziona il modo nel quale reagiamo a quello che ci arriva. Dobbiamo re-imparare a dare aria a noi stessi, perché altrimenti esauriamo le nostre riserve e questo, lungi dall’essere un atteggiamento salutare, ci impedirà di compiere tutto quello per cui siamo venuti. Stando sempre al limite, una sola goccia destabilizzerà il liquido del vaso e farà si che straripi. Specialmente nelle fasi critiche delle nostre vite, quando si deve prendere da dove non si ha, questo principio si fa palese davanti a noi. Vuotarci, é allora più importante che riempire, sciogliere zavorre è più importante che caricare ancore, gettare via aria è più importante che metterla. Non dobbiamo temere questa situazione, perché quest'abbandono al quale dobbiamo consegnarci, ci renderà più forti, ma soprattutto ci permetterà di stare a galla nel nostro naufragio. Un mio amico, studioso di molte cose, chiamava questo collocarsi di là della linea, cioè mettersi di là della linea per di fuori o per di dentro. Se il limite, la linea, rappresentava l’assenza di sintomi, egli sosteneva che la salute, intesa come qualcosa di assertivo, doveva stare di là di questo limite. La salute, il benessere, il naturale, era stare ancora più in là dell'assenza di sintomi negativi, anzi, era uno stato assertivo e positivo col quale farsi carico, con garanzie, dello straordinario che prima o dopo arriverà a bussare alle nostre porte. Sun Tsu lo diceva in questo modo: “Colui che usa le forze ordinarie per lottare e le straordinarie per vincere, uscirà vittorioso. Colui che al contrario usa sempre le forze straordinarie, si esaurirà nelle sue campagne e, arrivato il momento, mancherà delle risorse necessarie per assestare il colpo definitivo al suo avversario”.
L
“Dire che qualcosa è naturale, significa che si può applicare a tutte le cose”. Socrate
La sopportazione, la nostra resistenza, la capacità adattativa, l’intelligenza e le abilità per imporre il nostro criterio e resistere al cambiamento, può portarci, alla fine, sull'orlo dell'abisso. Quanto più forti e quanto più intelligenti si è, in questo caso, è peggio. La resilienza, non è sopportare. L'autentica rinnovazione non è selezionare quello che "vogliamo", bensì quello che conviene alla nuova tappa del nostro spirito. Quando le crisi opprimono, ci denudano a poco a poco. Leggeri di bagaglio, non solo esterno ma soprattutto interno, affronteremo meglio il transito. Non c'è di che preoccuparsi... quello che vale la pena, sarà ancora lì quando tutto passerà, le cose e le persone hanno anche quest'abitudine, quest'abilità di ostinarsi nel loro tentativo. Le crisi ci obbligano a riconsiderare le priorità e nel farlo dobbiamo tutti metterci "di là" della linea per avere un margine per vivere ... e non solo sopravvivere. Sopportare non è sufficiente, bisogna imparare a godere di nuovo; arduo compito al centro di una crisi, ma indispensabile. Solamente con il palo, l'asino camminerà, sì, ma finirà bastonato, ferito, e dolorante. Usare la carota, metterà "olio" nei cuscinetti del nostro sistema vitale, farà posto affinché il buono arrivi e, soprattutto, affinché possiamo apprezzarlo quando questo accadrà. È il godimento e non l'assenza di dolore quello che da spazio per resistere alle crisi che la vita ci presenterà in futuro, il margine per vivere in pace, perché questa non è l’opposto della guerra, che è l'amore, bensì la sua semplice assenza. Quando i padri della costituzione americana inclusero nella loro ideologia la ricerca della felicità come diritto dell'uomo, aprirono una porta all'inferno e un'altra al cielo. Ciononostante, darsi "una piccola tregua", darci l'occasione di arroccarsi in caserma durante l’inverno aspettando che la neve passi, godere del semplice e ritor nare all’essenziale, è l'autentico digiuno che ci permetterà di curare le ferite, per poi ritornare con molta maggiore forza, saggezza e compassione al combattimento quotidiano. Tutti senza eccezione dovremmo re-imparare ad amarci; docili come un bambino, curiosi e semplici, i venti della vita non troveranno resistenza nella nostra semplicità. Il temporale passerà e proseguiremo a piedi... o almeno gattoni. Ritornare all'inizio, a quel bambino che tutti portiamo dentro, cura molte ferite. Prendere la sua forza, sentire il suo candore, scalda il cuore ferito e lascia la benedizione della sua forza, l’allegria e la cieca fiducia che tutto andrà avanti, perché il guardiano della fiducia nella vita è il bambino che portiamo dentro.
Traduzione: Chiara Bertelli
“Quando le crisi opprimono, ci denudano a poco a poco. Leggeri di bagaglio, non solo esterno ma soprattutto interno, affronteremo meglio il transito�.
Steven Seagal Biografia dell'un uomo che ha cambiato la storia dell’Aikido Appena dietr o a Schwarzenegger e Stallone, Steven Seagal è stato, all'epoca, l'attor e miglior pagato del cinema d'azione. I suoi film sono stati fra i posti superiori nel ranking annuale degli incassi al botteghino negli Stati Uniti. Attualmente, l'attore ha 64 anni, misura 1,92 metri e pesa oltre 100 chili. Vanta un 7 º Dan di Aikido ed è anche cintura nera in Karate, Kendo, Judo e Kung Fu. Testo e foto: Mónica Gail Rodríguez & Pedro Conde
Cinema Marziale
S
teven Frederic Seagal nacque a Lansing, Michigan, il 10 aprile 1952. Il suo primo contatto con le Arti Marziali non è stato troppo gradevole perché, all'età di 7 anni, è stato messo a terra da un karateka in una lotta. Nella sua gioventù, la famiglia di Seagal si trasferisce a vivere a Fullerton, in California, dove ha avuto la possibilità di iniziare a praticare il Karate-Do dello stile Shotokan, sotto la tutela del Maestro Sakamoto, che gli ha presentato il Maestro Fumio Demura, dello stile Shito Ryu. In seguito, ha incontrato il maestro di Aikido, Harry Kiyoshi Ishisaka, fondatore della sede dello stile Aikikai, nell'Orange County, in California. Così, Seagal ha iniziato la sua formazione in quest'Arte Marziale. A 17 anni, Seagal si trasferisce a Tokyo, perché suo padre lavoraba per le Forze Armate degli Stati Uniti. Lì incontrò Hiroshi Isoyama Sensei, Maestro d'Aikido, che lo ha portato al dojo del Fondatore dell'Aikido, il Maestro Morihei Ueshiba, nella regione di Iwama. Seagal era rimasto cosi’ colpito dai suoi insegnamenti che ha immediatamente deciso che questo era ciò che voleva fare per il resto della sua vita Non è stato facile per un occidentale per entrare nella xenofoba società giapponese ma se qualcosa caratterizza Steven Seagal, è la sua enorme ostinazione; è per questo che, dopo mille ostacoli, è riuscito a diventare il primo non-asiatico che ha aperto una scuola di Tokyo dove ha insegnato Aikido ai giapponesi. La scuola, chiamata Tenshin Dojo, è ora gestita dalla sua ex-moglie Miyako Fujitani, anche un'insegnante di Aikido, dalla quale ha avuto due figli: Take Kentaro e Ayako Fujitani. Sono riusciti ad avere circa 2.000 studenti in diversi dojo. Seagal ha addestrato là attori come James Mason e Sean Connery. Durante i 15 anni che lui è stato in Giappone, ha perseguito quello che lui chiama la "Via del Guerriero Implacabile", sviluppando un corpo ed una mentalità di ferro. Nel 1984 è tornato a Los Angeles, dove ha aperto una scuola di Arti Marziali e ha servito anche come bodyguard per gli attori e politici. A quel tempo, Steven ha divorziato da Miyako per sposare Adrienne La Russa. Ma questo nuovo matrimonio non ha funzionato e un anno dopo, Seagal ha sposato l'attrice e modella Kelly
LeBrock, con la quale ha avuto tre figli. Grazie a quest'ultima, Seagal è diventato amico di Michael Ovitz, uno dei rappresentanti artistici più influenti dell'Hollywood e grande appassionato delle Arti Marziali. Questo gli ha dato l'opportunità di entrare "attraverso la porta principale" nel mondo del cinema, come attore, co-sceneggiatore e co-produttore del film "Above the Law", che ha avuto un bilancio medio. Quando la Warner Bross ha iniziato le riprese, il disinteresse è stato unanime, i luoghi delle riprese non sono stati appena visitati dai professionisti dell'informazione ... Il futuro del film era tutt'altro che incoraggiante, perché il mercato principale è stato negli Stati Uniti. Sono riusciti ad avere circa 2.000 studenti in diversi dojo. Seagal ha addestrato là attori come James Mason e Sean Connery. Durante i 15 anni che lui è stato in Giappone, ha perseguito quello che lui chiama la "Via del Guerriero Implacabile", sviluppando un corpo ed una mentalità di ferro. Nel 1984 è tornato a Los Angeles, dove ha aperto una scuola di Arti Marziali e ha servito anche come bodyguard per gli attori e politici. A quel tempo, Steven ha divorziato da Miyako per sposare Adrienne La Russa. Ma questo nuovo matrimonio non ha funzionato e un anno dopo, Seagal ha sposato l'attrice e modella Kelly LeBrock, con la quale ha avuto tre figli. Grazie a quest'ultima, Seagal è diventato amico di Michael Ovitz, uno dei rappresentanti artistici più influenti dell'Hollywood e grande appassionato delle Arti Marziali. Questo gli ha dato l'opportunità di entrare "attraverso la porta principale" nel mondo del cinema, come attore, co-sceneggiatore e co-produttore del film "Above the Law", che ha avuto un bilancio medio. Quando la Warner Bross ha iniziato le riprese, il disinteresse è stato unanime, i luoghi delle riprese non erano visitati dai professionisti dell'informazione... Il futuro del film era tutt'altro che incoraggiante, perché il mercato principale era presso gli Stati Uniti.
Il film è stato finalmente rilasciato e critici e altre persone, pieni di pregiudizi, si avvicinarono alla sala di proiezione disposti a sopportare quello che pensavano che sarebbe stato un film soporifero. Per loro, visionare il film era nient'altro che un puro tramite; perfino, si ascoltarono commenti critici riguardanti la possibilità di lasciare la sala di proiezioni prima della fine del film. Tuttavia, con sorpresa di tutti, il film non era così cattivo come si pensava. Non è chiaro se sia stato a causa della gran delusione che si presagiva o a qualsiasi altro fattore, ma la critica fu abbastanza benevolente in paragone con la qualità del film. Alcuni critichi si scusarono descrivendolo come: "un po' d'aria fresca al nuovo prototipo di eroe americano", o "non è il tipico eroe muscoloso, è piuttosto un nuovo Dirty Harry." Il suo debutto nel 1988, grazie alla buona accoglienza tra il pubblico, ha predetto la nascita di un nuovo eroe. Seagal ha preso una grande cura nel suo "battesimo" nel mondo cinematografico partecipando alla sceneggiatura di "Above the law" ed essendo anche co-produttore. Il regista, co-produttore e co-sceneggiatore non è stato
Cinema Marziale
altro che Andrew Davis, il quale aveva diretto Chuck Norris in "Code of Silence", considerato da molti come il suo miglior film. Indipendentemente dal fatto che Seagal apparisse al momento giusto, o il pubblico fosse gia stufo dal tipico eroe muscolare, la cosa certa è che il film ebbe successo ovunque fu rilasciato. Per la compagnia di produzione è stato più che redditizio, e ha assicurato il futuro di Steven Seagal come attore. "Above the Law" è stato un grande successo in tutto il mondo. In tutte le conferenze stampa, Seagal ha detto: "Non mi piacciono gli eroi di plastica, come Rambo o Commando. Mi piacciono le persone come Nico, persone che piangono. Sicuramente non vedrete mai piangere un eroe di plastica, invece, il mio personaggio è un uomo di famiglia che si preoccupa per gli altri".
Quando gli è stato domandato sulla sua prima esperienza nel cinema, lui ha detto: "Avrei potuto fare alcuni film qualche anno fa, perché ne avevo i contatti necessari, come James Masón, ma non l'ho fatto fino a quando ho pensato che era appropriato; inoltre, doveva essere un film che davvero valesse la pena. Non volevo introdurrmi prematuramente in questo mondo del cinema, volevo fare qualcosa che realmente fosse attraente, con uno script adatto ai tempi attuali. Fin da quando ero un ragazzino mi piaceva molto il cinema e per me, la cosa più importante di un film è la storia; inoltre, non volevo fare un film eccessivamente semplice, nel quale si uccidesse la gente sulla base della fantasia e la violenza. Quando i ragazzi escono dal cinema dopo vedere questi film, loro sono convinti che si può dare un pugno a qualcuno senza che sanguini. Io
Biografia dell'un uomo che ha cambiato la storia dell’Aikido
Cinema Marziale non volevo dare quell'immagine, che è una fantasia e una bugia, perché se si attacca correttamente, la persona cadrà a terra e sanguinerà. Questa è la realtà e l'immagine che io volevo dare." Per offrire questa immagine, lui stesso ha assunto la responsabilità della coreografia e le immagini di azione. Secondo lui, le tecniche dello schermo devono essere veloci, semplici, chiare e concise. Il suo secondo film, "Hard to Kill", è diventato la sesta produzione di maggior incasso nella storia del cinema di Arti Marziali, sorpassando 45 milioni $. Seagal non ha deluso l'inusitata fiducia che era stata messa in lui; né Ovitz, né la Warner Bros si erano sbagliati dandogli un'opportunità. "Marked for Death" e "Out for Justice" sono stati anche "blockbusters", ma sembravano di rinchiuderlo nello stereotipo di un duro poliziotto italo-americano, inespressivo e col camminare di John Wayne. Tuttavia, il suo quinto film, "Under Siege", ha dato l'attore una nuova vitalità. Il film, pieno di umorismo e azione eccitante, ha lasciato soddisfatto anche il più esigente degli spettatori. Ha incassato 156,4 milioni di dollari in tutto il mondo e, senza dubbio, è stato il suo miglior film.
Biografia dell'un uomo che ha cambiato la storia d
dell’Aikido
Cinema Marziale Questo sarebbe stato seguito da "On Deadly Ground", film che ha svelato il suo aspetto umanitario ed ecologico. Qui abbiamo trovato un quasi onnipotente Steven Seagal per il suo lavoro come produttore, regista e protagonista, anche se questa non era una novità, dal momento che l'attore aveva portato avanti lavori dietro le quinte dal suo primo film. In "Out for Justice", per esempio, ha perfino co-scritto due dei brani della colonna sonora. Dopo il successo di "Under Siege", la compagnia di produzione ha continuato ad esplodere il profilo del carattere Casey Ryback e ha girato un sequel. Questa volta l'azione si svolge su rotaie, invece del mare. Steven Seagal ha promosso personalmente il film in tutto il mondo e nella sua visita in Spagna ha parlato ai giornalisti di alcune discrepanze con il produttore: "La mia intenzione è quella di fare un altro tipo di cinema, mi interesserei molto essere protagonista di film di genere drammatico, ma questo non è interamente nelle mie mani, e dipende anche degli studi cinematografici, se sono disposti a Sotto: Seagal con Pedro Conde a Madrid durante un'intervista.
darmi altre ruoli o no." Inoltre, disse stare contro le scene e i personaggi eccessivamente violenti: "Non appoggerò mai la violenza per la violenza. Ho sempre cercato che i miei film contengano un messaggio o un fondo morale. Nei miei film cerco di inserire valori come l'onestà, l'importanza della famiglia o la cura dell'ecosistema." Egli ha insistito che voleva dare un'altra immagine e messaggi ai suoi seguaci, ma è stato condizionato dallo studio: "Voglio trasmettere determinati messaggi, naturalmente, e questo sarebbe molto più facile di fare attraverso film drammatici o sociali, ma, per bene o per male, io sono qualcuno particolarmente dotato per interpretare ruoli di azione e attualmente soltanto mi offrono film di questo genere. In realtà, tutti i giorni devo lottare a braccio partito con produttori e sceneggiatori, per ridurre la violenza nei miei film, ma loro normalmente hanno l'ultima parola." Fuori i microfoni, gli ho chiesto sulle sue dichiarazioni e mi ha parlato della sua intenzione di lavorare in qualsiasi altro studio, dove potesse avere una certa libertà di scegliere i suoi personaggi e il contenuto dei suoi film. Nel 1996, a seguito di un percorso poliedrico, è stato sorprendente vedere Seagal in "Executive Decision", in un secondo piano in relazione a Kurt Russell, star del film. Per molti appassionati di Seagal, il film è stato una frode perché sul manifesto e la pubblicità appariva l'attore come un co-protagonista, quando in realtà ha avuto un ruolo secondario, anche se piuttosto importante nella trama.
Cinema Marziale Nello stesso anno è stato rilasciato "The Glimmer Man" e questa volta Seagal è stato il vero protagonista. La novità non è stata nel fatto di vederlo intrepretare un detective implacabile, ex agente della CIA e rompendo ossa ovunque, ma la novità è stata nell'umorismo, cosa che fino ad ora aveva brillato per la sua assenza nelle sue interpretazioni sobri. Nonostante questo cambiamento, il film non ha funzionato al botteghino. Nel 1997, ha girato un altro film ambientale: "On Deadly Ground II", in cui interpreta un agente dell'EPA che combatte lo scarico di rifiuti tossici industriali nelle colline del Kentucky. Il film è stato un fallimento in
tutto il mondo. Hollywood ha cominciato a perdere fiducia nell'aikidoka come la vena d'oro. Un chiaro esempio di questo è stato che l'anno successivo ha recitato in "The Patriot", il suo primo film non distribuito dalla Warner Bross, oltre ad essere la sua prima uscita video dal vivo negli Stati Uniti (anche se è stato distribuito da TriPictures nelle sale di proiezione in quasi tutto il mondo). "The Last Patriot" è stato un altro thriller ambientale che l'attore ha prodotto con i propri soldi ed è stato girato nei pressi della sua fattoria in Montana. Tutto presagiva una grande debacle nella sua carriera, comunque, Joe Silver, produttore della saga
Matrix, e chi ha prodotto anche e lavorato con Steven Seagal in "Executive Decision", continuava a credere in lui e gli ha dato la possibilità di girare un film, "Exit Wound", che contava con mezzi: con questo film l'attore tornò agli schermi dai cinema in Nordamerica. Steven Seagal non voleva essere classificato solo come attore di Arti Marziali e non si sa se fu per la sua influenza o per il direttore, ma il film ebbe meno scene di arti marziali che i suoi lungometraggi precedenti. Il film ha avuto un grande successo commerciale, incassando quasi $ 80 milioni in tutto il mondo. Nonostante il successo, Seagal non è riuscito a incanalare o ri-lanciare la sua carriera come attore. Poi imbarcò sulla sparatoria di "Ticker", coprotagonista con Tom Sizemore e Dennis Hopper, un film girato a San Francisco. In questo film, le Arti Marziali erano evidenti dalla loro assenza, e molte persone non hanno
messo alcuna speranza su di esso per la sua scarsa qualità, così in America è andatto dirittamente a DVD. In Europa è stato rilasciato in alcuni paesi: in Spagna è stato distribuito da Filmax. Nel 2002, ha girato "Half Past Dead", co-interpretato dallo star del rap Ja Rule, raggiungendo quasi 20 milioni di dollari in tutto il mondo. Purtroppo, gli argomenti carcerarie, spesso ripetuti, difficilmente interessavano a nessuno. Da lì in poi, la sua carriera sembrava di essere in un chiaro declino, diminuendo la qualità dei suoi film, come "The Foreigner", "Out for a Kill", "Belly of the Beast", "Clementine" "Under control", ecc, fino a completare quasi venti titoli. Nel 2010, è tornato sugli schermi di tutto il mondo con "Machete", diretto da Robert Rodriguez. In questo film
sulla vita dell’ignobile Torrez, non è stato facile di vedere un Seagal depravato e senza scrupoli, almeno per il sottoscritto ... Dal 2010 al 2012, forse seguendo le orme di Chuck Norris, è stato coinvolto nella serie televisiva "Extreme Justice", ma non ha avuto il successo di pubblico raggiunto da "Texas Ranger". Dietro la serie, Seagal ha seguito con produzioni di un budget ridotto che furono usciti direttamente nel mercato del DVD e che alternerebbero con la sua partecipazione nella serie TV "The Steven Seagal: Lawman show." Le due primi stagioni furono emesse nel canale A & E benché, dietro una polemica giudiziale, la catena decise di cancellare l'uscita della terza parte, che passò a Reelz. Detta polemica nacque poiché l'attore fece incursioni nel mondo della politica più radicale. Parte di quello gruppo di 3.000 volontari senza paga che brindano il suo appoggio allo sceriffo Joe Arpaio nella sua lotta contro l'immigrazione illegale.
Biografia dell'un uomo che ha cambiato la storia d
dell’Aikido
Arizona è uno degli stati più conservatori sul tema dell'immigrazione negli Stati Uniti, la culla della legislazione che permette che qualsiasi persona possa essere richiesta di mostrare una prova della sua identificazione, senza aver commesso alcun crimine. L'assenza di identificazione è considerata un crimine e, pertanto, può comportare la deportazione. Steven Seagal non ha mai nascosto che a suo parere, l'immigrazione clandestina è il problema più importante che il paese deve affrontare, e ha una lunga storia di collaborazione con Joe Arpaio, noto come "lo sceriffo più duro del paese." Al di là di Arizona, Seagal collabora anche con pattuglie civili del New Mexico, Texas e Louisiana, nella lotta contro l'immigrazione clandestina. Secondo l'attore, il problema principale degli Stati Uniti "non è il terrorismo islamico", ma "le frontiere aperte", perché pensa che "attraverso questi confini possa entrare qualsiasi tipo di terrorismo nel paese e, di fatto, vi entra", ha detto. Se lui mai diviene governatore dello stato, Steven Seagal dice che si concentrerà sulla sicurezza delle frontiere dell'Arizona. A suo parere, "tra il 10% e il 20%" dei 11 milioni di immigrati senza documenti che vivono negli Stati Uniti, sono "criminali duri". Seagal e Arpaio sono stati un bersaglio di critiche da parte di attivisti pro-immigrati, che hanno accusato lo sceriffo di Maricopa di arrestare gli immigrati privi di documenti e contribuire alla loro deportazione, in base al loro profilo razziale ispanico. Steven Seagal lo difese nella catena di TV
Cinema Marziale ABC15: "Se Joe Arpaio è razzista? No, non lo è, e non voglio dire che io pensi che non sia razzista, sto dicendo che non è razzista". Poi ha aggiunto che "Se qualcuno commette un crimine è un criminale, non importa se la persona è messicana, irlandese o cinese". Inoltre, ha attribuito la frase al presidente Ronald Reagan: "Se non hai la sicurezza nei tuoi confini, non hai un paese." Ciò che è indiscusso è il fatto che Joe Arpaio ha dovuto modificare le sue tattiche di lavoro dopo che un tribunale concluse che il suo dipartimento svolgeva pratiche di profilo razzista, quando arresta persone nella contea di
Maricopa. Per quanto riguarda Seagal, ha pubblicamente annunciato che considererebbe in un futuro candidarsi governatore dell'Arizona. Il tema della politica attira l'attenzione dell'attore ed una curiosità è la sua amicizia col presidente russo Vladimir Putin. Parte della famiglia dell'attore, egli stesso un cittadino americano, è di origine russa, come i suoi nonni paterni emigrarono da questo paese agli Stati Uniti. Steven Seagal era sul punto di saltare dal mondo del cinema alla diplomazia, ha anche menzionato in passato, la possibilità di prendere la cittadinanza russa.
Secondo quanto pubblicato da BuzzFeed, Putin ha proposto Steven Seagal come console onorario della Russia negli Stati di California e Arizona, e come un potenziale intermediario tra il Cremlino e la Casa Bianca. Ma quello che Seagal ha fatto di recente è ottenere la cittadinanza serba. Dopo l'incontro con il presidente serbo Tomislav Nikolic e il primo ministro Aleksandar Vucic, ha dichiarato che considera la Serbia come sua nuova patria e ha promesso che farebbe tutto ciò che fosse necessario per promuoverla. Steven Seagal è indiscutibilmente un uomo versatile di un grande talento: esperto di Arti Marziali, specialista nell'uso di coltelli e armi da fuoco, con una conoscenza approfondita in agopuntura, nella pratica dello Zen o nelle Fitoterapia orientale, attore, coreografo, produttore, regista, impegnato nella difesa dell'ambiente e nel Buddismo, musicista col suo proprio gruppo musicale il quale dà concerti in tutto il mondo... e apparentemente, ora sta per entrare in politica ... C'è qualcosa che gli manchi per fare? Si può d'accordo con lui o meno, ma la conclusione che ho tratto dopo un breve incontro con lui è indiscutibile: Seagal è sincero e non ha paura di esprimere le proprie opinioni apertamente, non misura le sue parole come fanno altri attori. Può essere sbagliato, ma è un uomo sincero e coraggioso quando si tratta di esprimere se stesso. Articolo da Mónica Gail Rodríguez e Pedro Conde
Biografia dell'un uomo che ha cambiato la storia dell’Aikido
Le Filippine hanno una lunga storia di combattimenti a vita o morte. Dall'antichità ai tempi moderni, le arti di lotta dell'arcipelago delle Filippine hanno dimostrato più volte di essere efficienti, efficaci ed estremamente letali in combattimento. Innumerevoli sistemi di Arti Marziali filippine si estendono attraverso le migliaia di isole in questa regione. Molte sono "arti familiari" che, probabilmente, nessuna persona "estranea" arriverà mai ad imparare, ma fortunatamente, molte altre sono state messe a disposizione del resto del mondo. Dal punto di vista del Kyusho, lo studio inizia con l'apprendimento della rianimazione e del restauro, ma poi si sviluppa una focalizzazione sugli obiettivi mobili con il braccio come fondamento marziale. Nel sezionare un attacco, a parte i calci, tutti gli altri attacchi iniziano con le braccia, e la sfida è che i bracci sono le parti più veloci del corpo, con la massima gamma di movimento e capacità di attacco direzionale. Pertanto, questa è una sezione molto difficile dell'allenamento che dovrebbe essere integrata in ogni sessione, con numerose varianti. Ci sono altri modi per facilitare questo livello ed una di quelle risiede nella capacità di "Arm Trapping" o cattura del braccio. Un lavoro di collaborazione del Maestro di Kali Raffi Derderian e il Maestro Evan Pantazi.
REF.: • DVD/KYUSHO 24
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Senryaku Strategia... Quando tutto è sotto controllo! “Certe sconfitte ci preparano per grandi vittorie” Max-Pol Fouchet
Avere occhi d'aquila; vedere al di là del momento; vedere il problema a molti chilometri di distanza ... Chi può farlo? Mantenere il controllo della situazione, anche quando sono gli avversari quelli che si muovono... E poi? enuto conto del fatto che l'essere umano si muove e pretende che tutti percepiscano il suo movimento, già sia in virtù della vanità, l'arroganza, o quello che sia, la sua propria condizione denota che le sue basi, essendo fluttuanti, stabiliscono modelli dissocianti con la importanza reale delle sue manovre. Spiego:
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Japón
“Tenere tutto sotto controllo è osservare ed analizzare, pensare, rimanere in calma, nella calma dello spirito, con un cuore tranquillo... è sapere che la strategia è una via di economia delle forze.”
Alcuni dicono che la strategia è un punto chiave che tutti dovrebbero studiare. Non sono d'accordo: la strategia è un punto di forza nelle mani di persone formate. La storia è piena di esempi di uomini che si credevano strateghi e hanno sperperato la vita di milioni di soldati in conquiste, paesi, territori ... Sono di accordo con un antico militare che ho incontrato in Brasile che diceva che l'ignorante gioca il ruolo di stratega. Ho tardato anni a capire la profondità della sua affermazione, ma è semplice: chi non è in grado di misurare i suoi passi verso se stesso, non può capire il pericolo di una manovra mal eseguito; inconseguente, semplicemente cerca di essere in vantaggio, il che, a sua volta, non significa nulla nel mondo di alta strategia. Chi non comprendono gli andirivieni nelle relazioni tra gli estremi che si confrontano, agiscono come ignoranti nelle sue realtà personali e quindi, collettive. Loro giocano con possibilità di vuoti e perdono. Non sanno misurare le distanze, non sanno quando rinculare, quando investire... Mantenere il controllo di una situazione è molto più di semplicemente contenere, isolare e negoziare. È un tipo di "modus-operandi" che determina la forma di trattare le crisi. La domanda è ben più che muoversi; molte volte, la cosa migliore è permettere che l'avversario si muova, che vada avanti in alcuni giochi; lasciargli vincere qualche battaglie ... Per i concetti della persona che "s'inganna su questo pendio scivoloso, nella sua mente
Giappone
che è irresponsabile ed è condotta dagli impulsi del subconscio animale, non è apparso ancora l'idea di una riflessione che lo freni e gli faccia dare un'altra direzione alla sua rotta - o perfino cambiare la sua posizione. In generale, lui rimane "egocentrico" ed legato alle idee che gli sembrano più sicure; lui non è anche capace di riordinare i suoi modi di agire. Mantenere il controllo spesso significa fluire dentro posizioni dure e inflessibili. Gustave Flaubert ha detto che "Il colmo dell'orgoglio è disprezzarsi uno stesso, equello che fanno gli inconseguenti in una manovra strategica è disprezzarsi se stesso con a possibilità che al momento seguente siamo tutti rovinati ed in bancarotta morale! Il miglior stratega non è colui che vince sempre - vincere è una conseguenza! ma chi mantiene al sicuro le sue basi di negoziazione. Pietro Ubaldi ci spiega in uno dei suoi libri, che un missionario domandò ad un selvaggio che perché non allevava una mucca per sé stesso, invece di rubare al suo vicino. Il selvaggio gli rispose che rubare la mucca quando si è già cresciuta ed è pronta significava molto meno lavoro... nella sua logica, che solo poteva capire il suo vantaggio particolare e immediato, non vi era alcun motivo per cui egli non potesse scegliere il modo più breve e più facile, di minor resistenza o meno lavoro." Come questo selvaggio, molti, convinti di essere saggi, osano nuotare in un mare pieno di squali senza conoscere neanche il movimento della marea. Tenere tutto sotto
Giappone
“L'avversario non deve mai essere il centro delle nostre azioni. Lui è parte integrante di un'idea che si modifica in ogni istante; che si adatta alle condizioni - accettandolo come parte di una struttura che funzionerĂ come molla propulsore fino ai nostri obiettivi.â€?
controllo è osservare ed analizzare, pensare, rimanere in calma, nella calma dello spirito, con un cuore tranquillo... è sapere che la strategia è una via di economia delle forze. "L'arte di vivere si somiglia più alla lotta che alla danza, nella misura in cui è pronta per affrontare tanto l'inaspettato come l'imprevisto, e non è pronto a cadere." (Marco Aurelio) D'altra parte, si deve pensare che nessuna strategia è fatta semplicemente desiderando o volendo che il nostro opponente accetti il nostro movimento. Completamente il contrario, persuadere, superare la distanza, vuole dire fare il gioco del nemico, e controllare attraverso lui, le nostre proprie manovre. Dal punto di vista della saggezza, si debe accettare la dinamica inesorabile dell'esistenza. In altre parole, che tutto finisce distruggendosi, che tutto muore, che tutto perisce diminuendosi a nulla, e le strutture che promuovono la buona mobilità dovrebbero mantenere la possibilità di perdita così che nella fine possano arrivare alla ricompensa. Realmente possiamo dire che che benché stiamo muovendoci dall'ottica e
“Il miglior stratega non è colui che vince sempre - vincere è una conseguenza! ma chi mantiene al sicuro le sue basi di negoziazione.”
Giappone "bacchetta" del nemico, la decisione di fino a dove rimanere in quella posizione è nostra. Razionalmente, tutti possediamo una certa qualità dell'orgoglio ed il buon senso. La lotta eterna tra questi due lati, considerando che uno non esclude l'altro, può essere il punto iniziale per l'attrito necessario di rivalidare ad ogni momento. Un interessante compagno, storiografo, dice: "Io non riesco a capire quella forma di pensare. È normale nelle persone che fanno dell'orgoglio il punto maggiore di riflessione, il non permettere all'oppositore di essere in vantaggio anche se la situazione sia controllata. In parallelo, riverberiamo nella linea dell'atto-usurpazione, quando perdiamo il nord instancabilmente perseguito." Ebbene, questo è la stessa cosa che permettere che l'intorpidimento della mente causi tutta una stagnazione! Osservare chiaramente, non volere interrompere i passi del nemico, mettersi lucidamente in posizione e rendere di ogni attacco dell'avversario un'opportunità di osservazione, è ciò che favorisce l'ostruzione della carenza ingannevolmente presentata con la proiezione di terreno del nemico. Mi ricordo di un grande insegnante che ha sempre detto: "Non lasciarti portare dalle apparenze. Permetti che esistano affinché il tuo avversario possa guadagnare fiducia in se stesso." "Non è mai tanto facile perdersi come quando crediamo conoscere la strada!" (Saggezza orientale) È da molto tempo che vengo pensando sulle strutture del movimento dell'essere umano che crede nella strategia in generale. Abbastanza divise, e sempre di più sofisticate, le teste si perdono in un eterno gioco di ferire per vincere, e fanno dal nemico il punto massimo dei suoi movimenti. Oltre ad essere un errore ed un equivoco, tale esercizio provoca, nella persona che l'esegue, uno sforzo notevole che è come mettere tutte le uova nello stesso cesto... L'avversario non deve mai essere il centro delle nostre azioni. Lui è parte integrante di un'idea che si modifica in ogni istante; che si adatta alle condizioni - accettandolo come parte di una struttura che funzionerà come molla propulsore fino ai nostri obiettivi. Ogni argomentazione strutturale che la condizione di manovre ci presenta, sia in prima o in seconda persona, è profondamente legata alle necessità. Ma osservate, lettori: ella è legata alle necessità e non all'inversa. Quando la necessità diventa maggiore di noi, allora siamo noi il punto che bisogna negoziare. Ancora così, tutto è necessario... "Nella Natura niente si creda, niente si perde, tutto si trasforma" Antoine Lavoisier
"Breaking up is hard to do" Separarsi è difficile da fare Per questo articolo, ho preso in prestito il titolo di una canzone popolare del grande artista Neil Sedaka. La canzone è stata lanciata nel 1962 (con una nuova versione ripubblicata nel 1975), e quindi la maggior parte dei nostri lettori più giovani probabilmente non sarà familiarizzata con essa; ma non è impor tante, dato che solo il titolo è rilevante per l'argomento che voglio affrontare. In questo contesto, "Breaking up" (rompere, separarsi) si riferisce alla situazione comune delle Cinture Nere che lasciano i loro istruttori per iniziare la sua propria scuola di Arti Marziali. Poche situazioni sono tanto polemiche, emozionali e
GM Opinioni “In questo contesto, "Breaking up" (rompere, separarsi) si riferisce alla situazione comune delle Cinture Nere che lasciano i loro istruttori per iniziare la sua propria scuola di Arti Marziali.�
Combat Hapkido divisori nel mondo delle Arti Marziali come l'uscita di una Cintura Nera che, dando classi nella scuola del suo Maestro/a, decida stabilirsi a proprio nome. Ho visto questo centinaia di volte. Infatti, ho scelto questo argomento per l'articolo di questo mese, perché, negli ultimi mesi, due delle nostre scuole membri hanno sperimentato questo tipo di separazione, ma sono state gestite in modo completamente opposto e quindi si è conclusa con risultati totalmente opposti.
“Siamo modelli di comportamento e stabiliamo un brillante esempio a seguire per il resto della società.”
Combat Hapkido Nel primo caso, un istruttore cintura Nera 4º Dan, che aveva lavorato a tempo pieno durante vari anni in una scuola di grande successo (con più di 250 studenti). L'uomo, di 39 anni, non doveva solo impartire la maggioranza delle classi, ma inoltre doveva dirigere la scuola: iscrivere nuovi alunni, soprintendere la programmazione, prendere in carico le promozioni di cintura ed altre attività. Circa 3 anni fa, si avvicinò rispettosamente al Maestro e l'espresse il suo desiderio di crescere ed essere capace di iniziare il suo proprio commercio, con l'approvazione del Maestro ed sempre sotto la sua supervisione ed orientazione. Gli fu detto che "non era pronto" e che doveva sperare e continuare ad imparare. L'istruttore rispettò la decisione del Maestro e continuò lavorando nella scuola. Dopo un anno, tornò a domandare e ricevè la stessa risposta. Ancora l’anno successivo, l'istruttore sollecitò una riunione col
Maestro e gli propose varie idee di commercio che offrissero soluzioni vantaggiose alla situazione per entrambi i parte. Il Maestro si rifiutò di considerare qualunque proposta e disse all'istruttore che dovrebbe accontentarsi con la sua posizione attuale, altrimenti il Maestro cercherebbe un altro istruttore. Con dolore nel cuore, ad istanze di sua moglie, l'istruttore lasciò la scuola non vedendo un futuro per la sua crescita professionali né maggiori entrate. Al principio del suo impiego in quella scuola, lui aveva firmato un "accordo" di non competenza, (una pratica comune nelle scuole di Arti Marziali degli Stati Uniti), progettato per "proteggere" il Maestro dalle attività commerciali ingiuste o poco etiche nella sua area geografica immediata e la prevenzione del sollecito dei suoi studenti attuali. L'istruttore, di forma leale ed onorevolemente si risolse di non violare l'accordo ed aprì la sua nuova scuola
GM Opinioni molto più lontano dalla zona del suo Maestro di quello che si richiedeva. Poi contattò al nostro ufficio per affiliare la sua scuola con la nostra Federazione. Dopo avere comprovato che stava compiendo il suo accordo, gli fu inviato una Lettera informandolo che poteva insegnare legalmente Combat Hapkido. Purtroppo, la storia non finisce qui. Alcuni giorni più tardi, il Maestro c'informò che era "arrabbiato" perchè il suo antico studente gli aveva lasciato per iniziare il suo proprio programma, ed indignato per che gli era stata concessa l'adesione. Disse che malgrado non avesse violato nessun accordo ed avesse agito legalmente ed eticamente, avremmo dovuto negare l'adesione di lui solo per "punirlo" per la sua decisione e danneggiarlo economicamente impedendo lui di insegnare Combat Hapkido. Sono rimasto sorpreso dalla reazione del Maestro! Si dimostrò la sua insicurezza, la sua gelosia ed il suo risentimento. Non poteva ragionare con calma e capire le necessità ed aspirazioni dell'istruttore. Era completamente accecato per l'ego e l'ambizione egoista. Io
l'avevo conosciuto 20 anni fa e mi sorprese il livello di malizia che aveva mostrato in questa occasione. Ha lasciato la nostra organizzazione arrabbiato perché non siamo stati d'accordo in aiutare a distruggere i sonni di successo e sicurezza economica del suo antico allievo. Deplorevolmente, negli ultimi anni, sono stato testimone di molti casi identici o simili a questo. In un'altra zona del paese, solo poche settimane più tardi, la medesima situazione si è verificata in un'altra delle nostre scuole affiliate. Benché i dettagli ed antecedenti non erano esattamente gli stessi, il risultato fu: l'istruttore andò via ed aprì la sua propria scuola. Ma questa volta il Maestro ha reagìto in modo diverso. Era triste di vedere il suo alunno di molti anni lasciargli, e questo colpiva anche il suo commercio, poiché la Cintura Nera era il principale istruttore della sua scuola. Ma il Maestro capì il desiderio d'indipendenza del suo alunno, le sue aspirazioni di crescita e la sua necessità di miglioramento finanziario. Il Maestro desiderava dal cuore che le cose andassero bene per il suo alunno e gli offrì il suo aiuto in caso che ne avesse bisogno. Perfino ha chiamato al mio ufficio e ha messo in chiaro che non solo non aveva nessun problema con che l'istruttore ottenesse la sua propria adesione Combat Hapkido, ma gli sembrava molto raccomandabile che rimanesse con noi e
Combat Hapkido continuasse l'insegnamento del nostro sistema. Pochi gior ni dopo, il professore ha ricevuto la sua adesione ed ha cominciato ad insegnare il nostro programma. Ora, invece di essere rivali che competono tra sé, continuano ad essere amici e perfino stanno cooperando in certi progetti. La gran differenza tra questi due casi è evidente e vi domanderete perché questo tipo di situazioni non finiscono sempre come in nostra seconda storia. Non dovrebbe stare un maestro orgoglioso dei successi dei suoi studenti? Incoraggiare loro a crescere? A stabilirsi per conto proprio? A raggiungere nuove mete? Non dovrebbe un Maestro desiderare il successo finanziario dei suoi alunni e, in ultima istanza, la sua felicità? La prima storia illustra alcune delle emozioni umane più distruttive, negative ed indesiderabili: l'egoismo, la g e l o s i a , l'insicurezza,
la mancanza di empatia, l'ego arrogante, l'avidità, la sete di potere e controllo. Quelle emozioni basilari stanno nella radice di molti dei problemi, i delitti e le disfunzioni della nostra società, e lo sono stati durante migliaia di anni. Sfortunatamente, la comunità delle Arti Marziali non è immune o esente. Molti Maestri e Grandi Maestri albergano e mostrano quelle emozioni negative e distruttive nel suo rapporto coi suoi alunni e, spesso, perfino quando si tratta dei suoi compagni. Nella vita dobbiamo affrontare costantemente situazioni difficili e impegnative. Nelle Arti Marziali, "breaking up" è una di loro e, come dice la canzone, "è difficile da fare." Ma è il modo in cui reagiamo a queste situazioni, il modo in cui le gestiamo, ciò che rivela il nostro carattere. Spero che scegliate sempre essere guerrieri onorevole e veri Maestri. Siamo modelli di comportamento e stabiliamo un brillante esempio a seguire per il resto della società.
GM Opinioni “Nella vita dobbiamo affrontare costantemente situazioni difficili e impegnative. Nelle Arti Marziali, "breaking up" è una di loro e, come dice la canzone, "è difficile da fare."
Filippine Arts
Il cammino più breve per raggiungere l’efficacia nel combattimento Testo: Guro Dave Gould Foto: © www.budointernational.com
Nel combattimento da strada l'applicazione di un sistema efficiente (“Sistema Ng Dalhin”) è estremamente importante ed assolutamente imprescindibile per qualunque praticante di un'arte in cui si esigono risultati positivi o per lo meno li si sperano. E’ il caso del Lameco Eskrima, che letteralmente è unito alla stessa struttura centrale del nostro fondamento combattivo più basilare. Nel Lameco Eskrima il sistema usato si spinge oltre l’essenziale ed onestamente non ha paragoni in termini di efficacia: è prima di tutto combattivo. Il modo con cui cambiamo posizione e ci applichiamo efficacemente nel combattimento, la dice tutta sulla nostra abilità combattiva. Questi parametri mettono in luce anche i difetti della nostra pratica, se non ci applichiamo a sufficienza o se non pratichiamo con un’adeguata serietà: dunque lo sviluppo di queste abilità è essenziale nell'allenamento. Signori, la realtà del combattimento non si inclina davanti all'arroganza dell'uomo e non ha bisogno di interpretazione! È ciò che è! Che sia o meno efficace, in realtà è semplice.
“ Solo se ci si allena come se la vita dipendesse da esso, si lotterĂ come se si dipendesse direttamente da un risultato.â€?
Filippine Arts “Il sistema di insegnamento nel Lameco Eskrima include numerose componenti essenziali, che si uniscono e lavorano all'unisono per ottenere un effetto ottimale nel potenziale mortale contro l'obiettivo, ovvero quando una situazione di crisi per strada lo richiede.”
el combattimento da strada l'applicazione di un sistema efficiente (“Sistema Ng Dalhin”) è estremamente importante ed assolutamente imprescindibile per qualunque praticante di un'arte in cui si esigono risultati positivi o per lo meno li si sperano. E’ il caso del Lameco Eskrima, che letteralmente è unito alla stessa struttura centrale del nostro fondamento combattivo più basilare. Nel Lameco Eskrima il sistema usato si spinge oltre l’essenziale ed onestamente non ha paragoni in termini di efficacia: è prima di tutto combattivo. Il modo con cui cambiamo posizione e ci applichiamo efficacemente nel combattimento, la dice tutta sulla nostra abilità combattiva. Questi parametri mettono in luce anche i difetti della nostra pratica, se non ci applichiamo a sufficienza o se non pratichiamo con un’adeguata serietà: dunque lo sviluppo di queste abilità è essenziale nell'allenamento. Signori, la realtà del combattimento non si inclina davanti all'arroganza dell'uomo e non ha bisogno di interpretazione! È ciò che è! Per quanto il sistema possa essere assimilato, sviluppato ed applicato, rivelerà direttamente la vera capacità combattiva di ciascuno di noi - o la mancanza di essa - in un preciso momento di bisogno disperato in cui ci si possa trovare, e sarà in quest’occasione che si scoprirà di essere eccessivamente presuntuosi nel proprio ambiente di allenamento. Qualunque sia la tecnica che impariamo, ci sarà di poca utilità se non possediamo l'abilità di gestirne il potenziale mortale con efficacia e contro l'obiettivo. In quanto guerrieri, nell'allenamento siamo responsabili del difficile compito di imparare una tecnica da combattimento, il suo concetto o principio: quindi nell'allenamento assimilarne le sue qualità più fine e nel combattimento comprovarne la vera efficacia. Una formula semplice per il successo, ma che spesso nell'allenamento viene trascurata. Ciò può essere attribuito ad un erroneo e confuso allenamento o ad obiettivi dello stesso non corretti. Sembra che oggigiorno la maggior parte della gente si alleni solamente col proposito di impressionare gli altri in esibizioni ben preparate, invece di prepararsi per affrontare le brutali realtà che accompagnano sempre l’incomprensibile violenza da strada. Se non ci si allena per raggiungere l'effetto combattivo contro avversari che non collaborano ed avendo come obiettivo finale la sopravvivenza, allora mi permetto di dire che non ci si sta allenando per le ragioni giuste. Solo se ci si allena come se la vita dipendesse da esso, si lotterà come se si dipendesse direttamente da un risultato. Il sistema di insegnamento nel Lameco Eskrima include numerose componenti essenziali, che si uniscono e lavorano all'unisono per ottenere un effetto ottimale nel potenziale mortale contro l'obiettivo, ovvero quando una situazione di crisi per strada lo richiede. Fondamentalmente il sistema applicato sarà inesorabilmente unito nella sua totalità alle leggi naturali della fisica, mentre sarà controllato da una semplice geometria, come causa ed effetto unicamente dell'economia dei movimenti. Come conseguenza di ciò,
N
Guro Dave Gould
l'effetto combattivo di ognuno dipende dalla tecnica o dalle conoscenze tecniche di ogni livello. Il fatto è che qualsiasi tecnica, anche se ben realizzata al momento opportuno, risulta inutile se non può essere eseguita con successo e con un effetto certo sull'obiettivo. Qualunque cosa possa complicare l'equazione combattiva comporta la degenerazione del movimento, destinato a terminare in sconfitta, con gravi conseguenze per le nostre azioni o addirittura con il caso estremo del fallimento totale dell'azione. Senza un sistema di applicazione efficace, perfino le tecniche più distruttive avranno poco effetto, semplicemente perché se non si può toccare l'avversario col coltello quando si presentano le opportunità, allora non potrà essere ferito e viceversa. Tutte le componenti di un sistema di applicazione efficace sono essenziali, ma alcune sono più importanti di altre. Una di esse è l'allineamento o “Eliminazione del Vuoto” come era solito definirla Punong Guro Edgar G. Sulite, con cui si riferisce unicamente alla linea di confronto. Fino a che la linea di confronto non verrà compresa nella sua totalità, dominata ed applicata con un effetto a svantaggio dell’avversario non cooperante, l'allineamento non potrà mai essere completamente funzionale o portato a termine con un effetto certo. Nel Lameco Eskrima abbiamo un proverbio che dice: “Meno è più”. Questo significa che percorrendo una minor distanza, la distanza richiesta per recuperare la posizione della linea centrale sarà minore e con ciò si potrà eliminare qualunque vulnerabilità esposta ed approfittare di quelle dell'avversario. Una maggior distanza percorsa, richiede una maggior distanza per recuperare la linea centrale, lasciandoci esposti e più vulnerabili per un periodo di tempo più lungo alle contromisure di taglio degli avversari, se questi decidono di imporci la loro volontà. Nel Lameco Eskrima tutto funziona in base al concetto di “meno è più”. Per esempio, una tecnica basilare funziona bene, benché sia ad un livello molto rudimentale. Una tecnica avanzata non è diversa da quella stessa tecnica basilare, ma ridotta alla semplicità con lo sforzo di minimizzare il rischio, massimizzando al contempo i risultati. La tecnica avanzata è sempre un concetto basilare in teoria,
ma se gover nata strettamente dalle leggi dell'economia dei movimenti risulta in conclusione più efficace, implicando un minor intervento meccanico. È solo il tragitto più corto tra il punto di percezione ed il punto di contatto, il minor movimento necessario, il minor recupero nel riprendere il centro una volta abbandonato. Questa diminuzione di movimento risparmia qualunque eccessivo spreco di movimento o l'eccessivo rischio nel processo; questo equivale ad un minor pericolo, che produce un maggior risultato. Quanto più semplice è la prospettiva, tanto migliore sarà il risultato, quanto più complicata è la prospettiva, maggiore sarà l'occasione di mettersi in pericolo ed eventualmente di fallire. Punong Guro Sulite ci ha sempre detto che, lottando, il 90 % delle tecniche combattive necessarie dovrebbero essere essenzialmente naturali; questo è vero e deriva dall’utilizzo della semplicità nella sua forma più pura, nell’applicare le tecniche agli obiettivi disponibili in combattimento. Per definizione, la linea di confronto è una linea immaginaria che ci separa uniformemente dall'avversario. Questa linea cambia costantemente, poiché è possibile che la situazione si muova liberamente sul campo di battaglia, esigendo un'osservazione costante e
Filippine Arts
Guro Dave Gould regolata per mantenere la linea così com’è necessario. Se la linea di confronto si mantiene correttamente, allora ci dovrà lasciare sempre fuori dalla portata dell'avversario. Questo esige che, per poter attaccare l'avversario, ci muoviamo in avanti solamente di alcuni pollici, o lentamente all'indietro, per riuscire a rimanere ancora una volta fuori dalla sua portata, quando ciò sia necessario: questo serve per la protezione necessaria contro qualsiasi minaccia addizionale che provenga dall'avversario. La linea di confronto si fissa in base alla massima portata dell'arma dell'avversario usata in combattimento, qualunque essa sia. Se questa linea non è controllata e corretta continuamente, ci può succedere di trovarci troppo lontani dall'avversario, permettendogli di approfittare della più fugace opportunità; quando invece rimaniamo allo scoperto o troppo vicini all'avversario, diventiamo vulnerabili al suo potenziale mortale, quando deciderà di imporre la sua volontà. È necessario sviluppare un senso o sensibilità per controllare questa linea in ogni momento e solamente per mezzo di un’infinità di ore di pratica responsabile si potrà ottenere questo risultato. A livello inconscio controlliamo costantemente la distanza tra noi ed il nostro avversario, per tutto il tempo che durerà la lotta. Oltre alla necessità di adattarci a questa linea, diventa necessario uno sforzo costante per mantenere la distanza di combattimento corretta in ogni momento, poiché le situazioni sono cangianti. Ogni volta che la distanza che ci separa dal gioco di gambe dell'avversario è eccessiva, sarà necessario recuperare la linea. Questo non è positivo, perché se ci vediamo obbligati ad usare un eccessivo gioco di gambe per ritornare alla linea di confronto, in primo luogo vuol dire che abbiamo già commesso degli errori per non aver controllato sufficientemente la linea. Ripetiamolo un’altra volta: quanto più grande è la distanza che deve essere percorsa, maggiore sarà l'opportunità di mettersi in pericolo e di un eventuale fallimento in combattimento. Signori! Meno è più, è la semplicità che ci indica il cammino! Una volta imparata, completamente assimilata ed esaustivamente dominata, la linea di confronto deve diventare il nostro miglior alleato. Ci permette sempre di stare in una buona posizione, di stare dove si deve stare per il tempo necessario, e ci permette di muoverci verso la parte posteriore della linea di confronto, collocandoci fuori dalla portata dell'avversario e lontani da potenziali ferite, pur lasciandoci in una posizione da dove poter contrattaccare con precisione, se la situazione lo richiede o lo esige. Di nuovo, il
“Un’altra imprescindibile componente del sistema di applicazione per uno sviluppo corretto è la destrezza nel creare l'opportunità quando nessun bersaglio sembra essere facilmente raggiungibile, quando affrontiamo un avversario più esperto.”
Filippine Arts
Guro Dave Gould
“Nel Lameco Eskrima abbiamo più di 30 differenti varietà di “Enganyo”, con ogni variante che provoca una reazione diversa in un avversario, alcune sottili ed altre un po’ meno.”
Filippine Arts “Quando attacchiamo o contrattacchiamo con un “Enganyo”, portiamo l'attacco ostile “percepito” al punto del non ritorno, convincendo completamente l'avversario delle nostre peggiori intenzioni.”
livello avanzato nel Lameco Eskrima si ottiene esclusivamente utilizzando meno movimenti, il che porta ad un maggior risultato. Non quindi “sovraccaricando” o complicando l'equazione del combattimento, aggiungendo altri movimenti che può tradursi solamente in perdita di movimento e di efficacia. La semplicità nel suo stato più puro è la strada più rapida verso il successo. Un’altra imprescindibile componente del sistema di applicazione per uno sviluppo corretto è la destrezza nel creare l'opportunità quando nessun bersaglio sembra essere facilmente raggiungibile, quando affrontiamo un avversario più esperto. Nel Lameco Eskrima abbiamo un sottosistema che consta di vari “Enganyos” (inganni, finte), utilizzati per provocare una reazione da parte dell'avversario esperto, che conduce ad un'opportunità pratica, come risultato diretto di quell'azione. Ingannare è una forma d’arte e mi sembra tra le più efficaci contro un avversario di elevata e provata destrezza, programmato per reagire per primo, senza investigare a fondo la causa e l'effetto di una reazione di paura o di un contrattacco alla sua difesa. Un avversario che può essere molto esperto nelle arti del combattimento, ma anche dipendente dalla sua intuizione e dai suoi istinti, una persona umana esattamente come tutte le altre. Ovviamente, l’“Enganyo” è uno dei livelli più alti del Lameco Eskrima, perché è uno dei mezzi più utili per attrarre un avversario verso una determinata situazione in combattimento, ottenendo i risultati più efficaci. È una delle abilità essenziali per dominare nel combattimento e che produrrà sempre il successo, quando si esegue correttamente. La strategia è creare un'illusione convincente ed una volta che l'avversario è incappato nell'errore, approfittare della prima opportunità per eseguire direttamente l'azione. Punong Guro Sulite paragonò un “Enganyo” convincente ad un mago esperto nell'arte del “gioco di mani”. Entrambi i casi dipendono dal presentare un'illusione in diverse forme, convincendo pienamente gli spettatori (l’avversario) che si sta facendo una cosa, e sotto i loro stessi nasi farne in realtà un'altra completamente diversa, disorientando lo spettatore ed ingannando tutti. Spesso, per portare a termine un “Enganyo” convincente o un “gioco di mani”, ambedue con successo, inizialmente il segreto sta nel far sì che gli spettatori seguano quello che gli si offre come anticipo. Si vuole persuasivamente incanalare l'attenzione lontano da quello che si sta facendo, col proposito di poter fare quello che si vuole fare. Se ci vogliamo muovere a sinistra, faremo in modo che i loro occhi si muovano verso destra, sempre senza mostrare dove vogliamo arrivare. In termini più semplici, quanto più
Guro Dave Gould
Filippine Arts
Guro Dave Gould “Senza un sistema di applicazione efficace, perfino le tecniche più distruttive avranno poco effetto, semplicemente perché se non si può toccare l'avversario col coltello quando si presentano le opportunità, allora non potrà essere ferito e viceversa.”
Filippine Arts convincente sarà l'illusione, tanto più grande sarà l'inganno e, di conseguenza, la ricompensa. Nel Lameco Eskrima abbiamo più di 30 differenti varietà di “Enganyo”, con ogni variante che provoca una reazione diversa in un avversario, alcune sottili ed altre un po’ meno. Un “Enganyo” efficace ci induce ad approfittare di una debolezza inerente alla natura umana: una primitiva reazione di panico. Quando qualcosa cade, è nella nostra natura cercare di afferrarlo prima che tocchi terra; se qualcosa si muove improvvisamente, è istintivo e naturale guardare e verificare perché si è mosso. Perciò quando si attacca qualcuno con un coltello, è nella natura umana reagire immediatamente e fermare quel fronte d’attacco, per la paura naturale di essere pugnalati o feriti. Reagire è istintivo nel più profondo del nostro essere, sia in modo corretto che non. Noi, come esseri umani, solamente a posteriori soppesiamo le conseguenze delle nostre azioni o, come in questo caso, le nostre reazioni; è semplicemente umano agire prima e razionalizzare poi. In questo stato più vulnerabile dei nostri avversari (in quanto esseri umani), troviamo le nostre migliori opportunità per l'inganno, sconfiggendoli per mezzo dell'inganno e del disorientamento. Quando attacchiamo o contrattacchiamo con un “Enganyo”, portiamo l'attacco ostile “percepito” al punto del non ritorno, convincendo completamente l'avversario delle nostre peggiori intenzioni. Come reazione diretta a questa minaccia immediata, l'avversario è completamente impegnato a difendersi dal nostro comportamento aggressivo. Nel preciso istante in cui l'avversario è pienamente convinto del nostro attacco e dell'obiettivo palesato, e giusto prima che schivi la nostra mano armata di coltello, deviamo il nostro coltello verso un bersaglio senza protezioni, avanzando in avanti, in direzione opposta al nostro attacco iniziale. Il risultato di questo disorientamento può essere veramente impressionante, per non dire altro, in quanto la reazione iniziale dell'avversario si vedrà compromessa, perché sarà cosciente del pericolo di essere attaccato con un coltello e qualunque attacco alla sua persona provocherà una reazione totale. Questo ci può aiutare: nel nostro tentativo di presentare un'illusione convincente, traiamo vantaggio dalla sua reazione ed energicamente finalizziamo la situazione con un vantaggio per noi, come risultato diretto di una convincente finta e del buon uso delle abilità dell’inganno. Quando si realizza un “Enganyo” efficace, si ottengono unicamente i migliori risultati possibili, naturalmente se si fa in modo che il primo attacco sia un tentativo convincente. Se l'avversario pensa che lo si sta colpendo col proposito di
Filippine Arts togliergli la vita, si impegnerà ad effettuare una reazione difensiva totale. In questo momento avrà violato la sua linea centrale, scoprendo una grande opportunità per noi. Se siamo in grado di cambiare l’“Enganyo” esattamente prima del punto di contatto atteso, del suo passaggio o taglio, la tecnica darà una notevole ricompensa, poiché porteremo il nostro avversario verso un obiettivo di ampia portata, totalmente sprotetto ed improvvisamente a noi accessibile, e ciò metterà in serio pericolo il nostro rivale. Il segreto per un “Enganyo” di successo si può trovare nella presentazione, nel cambio e nel prestigio della tecnica. Questi sono anche gli stessi principi che determinano un'illusione di successo, quando si presenta per mezzo del “gioco di mani”. La presentazione messa in scena è talmente convincente che può provocare una reazione realistica, ed è qui dove sorge il disorientamento, si continua la presentazione fino al punto di aspettativa e giusto in quel punto senza ritorno, prima che si produca il contatto con la mano, si cambia la tecnica e la si fa riapparire misteriosamente sul lato opposto del punto iniziale di contatto previsto (prestidigitazione). Quanto più convincerai il tuo avversario che il tuo attacco è autentico, maggiore sarà l'inganno e maggiore il disorientamento ottenuto, il che ti ricompenserà con una migliore opportunità di attacco, una volta superate le sue compromesse difese. Per difendersi contro un “Enganyo”, il segreto è andare sempre in direzione opposta a quella che ci stanno indicando e cercare non la “routine”, bensì “l’inatteso”, poiché è lì che troveremo l'illusione. In altre parole: non seguire l’evidenza, ma la non evidenza, non quello che speri, bensì quello che non speri. Il trucco per non essere vittima di un'illusione sta nel non permettere all’avversario di confonderti o ingannarti. Studia il movimento, non accettarlo solamente per quello che sembra, a meno che tu non voglia essere vittima di un inganno e con ciò al pericolo al quale ti esponi e alle gravi conseguenze della relativa azione. In questo articolo ho spiegato dettagliatamente solo tre delle numerose componenti che rendono efficace un sistema: distanza, linea di confronto e principi di inganno (finta). Penso che sia importante sottolineare che tutte le componenti devono essere allenate e sviluppate nel tempo, se si cercano i migliori risultati nel combattimento da strada. Se un giorno sarai obbligato ad usare le tue abilità per difendere la tua vita e di sfoderare il tuo potenziale devastante contro il tuo avversario, ogni componente sarà essenziale per l'effetto globale ed ogni effetto atteso sarà presente e funzionante all'unisono con gli altri. Signori, allenatevi come se da ciò dipendessero le vostre vite, perché un giorno potrebbe accadere. Allenatevi bene e soprattutto allenatevi in modo realistico. A presto.
Il Pukulan Pencak Silat Serak è un sistema basato sulle armi e le mani vuote contemporaneamente. Incorpora numerose armi di nuova generazione nonché spade, coltelli, kerambits circolari, barre, bastoni di diversa lunghezza ed altre armi più particolari. Perfino nei metodi di allenamento con mani vuote, affrontiamo l'avversario che ci attacca con armi in entrambe le mani ed a vari rivali allo stesso tempo. Questo tipo d'allenamento ci fa più coscienti di tutto ciò che accade durante un alterco e di cosa fare e non fare di fronte ad attacchi da uno o più aggressori armati. In questo secondo DVD, Maha Guru Horacio Rodrigues, erede del lignaggio di Pendekar Pak Víctor Di Thouars, di Pukulan Pencak Silat Serak, abborda la forma particolare in cui si allena e si usa l'armamento, sedendo le basi per progetti futuri più avanzati dello studio e l'applicazione della tecnica. Questo video include i principi del lavoro, angolazioni, Sambuts, Jurus ed esercizi con la spada corta "Pedang", il coltello corto "Pissau", il bastone corto "Tonkat Matjan", Sarong, e le applicazioni di autodifesa a mani vuote.
REF.: • DVD/SERAK-2
Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
ORDINALA A:
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Il Gancio: Forza o Precisione? Quando vediamo un KO per gancio sinistro e ci domandiamo perché l'avversario sia crollato, quando in realtà sembrava quasi non l’avesse toccato, è per un metodo reale che anche voi potete aggiungere al vostro arsenale. Sì, alcuni ganci arrivano con forza a sufficienza per fermare un elefante, ma molti altri no, ed è quello che spiegheremo qui di seguito. Nella testa ci sono varie zone che se si colpiscono con l'angolazione giusta, possono provocare la perdita di conoscenza o almeno la caduta del rivale, facendogli perdere il controllo del sistema locomotore. La ragione per cui non vediamo spesso questo risultato, non sono i guanti, ma piuttosto l'angolazione del colpo alla testa. La maggior parte dei pugni si sferrano ad un angolo di 90 gradi e non ci sono punti di pressione che rispondano a quest’angolazione. L'angolo giusto è quello di 45 gradi, con vari obiettivi accessibili a partire da un movimento di elevazione o di caduta. Molti altri, benché nel Pugilato si considerino illegali, sono accessibili da un angolo di 45 gradi da dietro la testa in avanti. Il corpo, inoltre, non incasserà l’angolo di 45 gradi tanto bene quanto un pugno diretto, ed esistono vari obiettivi che offrono risultati molto più devastanti senza la necessità di una forza massiccia. Perciò il gancio può esser e una notevole ar ma tattica in qualunque stile di Arti Marziali, includendovi il Pugilato e le competizioni dove vale tutto. Ma esiste una chiave di lettura importante, necessaria affinché questo funzioni come si è descritto, persino nell'angolazione giusta, ma prima...
“En la cabeza existen varios Puntos de Presión (objetivos) que si se golpean con el ángulo correcto pueden provocar la pérdida del conocimiento o, al menos, la caída del oponente al hacerle perder el control del sistema locomotor”
Lavorare sugli angoli Cominciando dagli angoli, esistono molti più obiettivi nell’utilizzo di un gancio verso il basso, ma ne esistono anche altri per quello verso l'alto, tutti facilmente accessibili, persino con i guanti da Pugilato, come vedremo dopo. In testa esistono dei punti focali che aggiungeranno una maggiore disfunzione interna al gancio. Attaccando il sistema nervoso con precisione, più che le ossa ed i muscoli con forza, i nostri colpi avranno un effetto molto maggiore. Per esempio, giusto tra il mento e l'articolazione della mandibola esiste un punto nel nervo facciale dove transita la ramificazione boccale. Quando si colpisce questo punto verso il basso e verso il centro del collo con un gancio, si produce la perdita del controllo del sistema locomotore e/o la perdita dei sensi. Utilizzando la gravità e la precisione piuttosto che la forza, diminuirà anche la fatica, aspetto centrale in molti combattimenti. Un altro ottimo obiettivo si trova giusto sotto le commessure della bocca, ad entrambi i lati del mento, e di nuovo deve essere colpito verso il basso e ad un angolo di 45 gradi verso il centro del collo. Viene chiamato nervo mentale ed avrà gli stessi effetti del primo obiettivo, ma causerà ancor più shock al cervello, rendendo i risultati anche più drammatici. Attaccando il sistema nervoso piuttosto che la struttura muscolare ed ossea, non otterremo solo migliori risultati con l’impiego di una forza minore, ma la fatica sarà molto minore. Generando la forza con la sinergia delle contrazioni del muscolo, viene accompagnata anche dalla tensione dei muscoli antagonisti. Quanti più muscoli si usano nel movimento, maggiore sarà la fatica e minore la mobilità.
La componente chiave Esiste una componente chiave chiamata “polarità”, che permette anche un miglior funzionamento degli obiettivi ed una maggiore consistenza (cosa molto preziosa quando anche l'avversario cerca di farci del male). Dato che l'uomo è un essere bioelettrico in natura, dobbiamo comprendere questa componente chiave per alterare il modello di energia naturale dell'avversario, per provocare la perdita del controllo del sistema locomotore e/o la perdita dei sensi. Nella sua forma più basilare si tratta dello Yin e dello Yang o, in termini occidentali, del positivo e del negativo. Possiamo utilizzare quest’energia naturale per cortocircuitare l'avversario. Ma quando colpiamo con il gancio sinistro sul lato destro della testa dell'avversario, dovremo alzare il tallone del piede per ottenere il risultato che cerchiamo. Senza entrare in troppi tecnicismi o misticismi, diciamo semplicemente che il gancio sarà molto più potente se il tallone non tocca il suolo. Lo studio del Kyusho mi ha permesso di vedere e comprendere i colpi da KO, che di frequente si verificano negli incontri di Pugilato e in quelli dove vale tutto. Molti di questi combattimenti si vincono per la pressione accidentale esercitata dal colpo su un punto di pressione, per cui immaginate i risultati che si possono raggiungere mirando volontariamente su di essi.
Seguire la natura Dato che il metodo naturale di attacco dell'uomo è il gancio, soprattutto se è sottoposto a tensione o gli monta l'adrenalina, se osserviamo un combattimento reale o un Vale Tudo, vedremo che anche gli Artisti Marziali più allenati ricorrono a questo metodo. Perciò, invece di andare contro natura, possiamo allenarci seguendo i nostri istinti naturali.
8 bersagli (tutti legali nel Pugilato) Esistono due punti semplici e 6 complessi che sono bersagli legali sia nel Pugilato che nei Vale Tudo. Perciò indipendentemente da come è posizionata la testa dell'avversario, abbiamo un obiettivo aperto dove poter accedere. Se l'avversario ha la testa alzata, con il gancio verso il basso ad un angolo di 45 gradi si può accedere al punto semplice nella parte laterale della mandibola, o in basso verso il punto complesso tre, davanti alla mandibola. Ricordate che è necessario colpire verso il basso, ad un angolo di 45 gradi e verso il centro del collo. Quando la mandibola è piegata (il caso più probabile in un lottatore esperto), il gruppo di punti sulla fronte, sul lato dell'occhio, davanti all'orecchio e sul ponte del naso, saranno bersagli di più facile accesso. I punti della fronte e del ponte del naso devono essere colpiti verso il basso ad un angolo di 45 gradi e verso il centro del cranio, per causare la perdita del controllo del sistema locomotore o la perdita dei sensi. Possiamo attaccare anche i due gruppi di punti nelle parti laterali della testa, ma dovremo variare l'angolo per ognuno di essi. Il gancio verso il basso ad un angolo di 45 gradi rimane la tecnica da usare, ma per il gruppo di punti del sopracciglio dovremo colpire verso il basso e verso lo stesso occhio. E per il gruppo di punti davanti all'orecchio, colpiremo di nuovo verso il basso e ad un angolo di 45 gradi, ma questa volta verso il centro del cranio.
Sicurezza Per la strada, il palmo aperto utilizzando lo stesso attacco con gancio sarà più sicuro e non lascerà segni in caso di conflitto legale, ma si dovrà colpire con il piede appoggiato al suolo. Per esempio, se attacchiamo qualcuno all'occhio, si può arrivare ad una deturpazione fisica permanente e visibile. Questo non solo non è etico, ma in un tribunale costituirà un secondo processo per lo stesso delitto e saremo responsabili del danno causato dalle nostre azioni. Se utilizziamo il Kyusho adeguatamente, non ci sarà nessun danno fisico evidente, per cui l'evidenza è sottoposta a congettura nell’ambito legale... una difesa molto più facile da vincere. Solo il conoscere i punti di pressione non ci trasformerà necessariamente in lottatori migliori, ma i nostri colpi saranno molto più efficaci ed efficienti, se teniamo a mente il fatto che dobbiamo continuare ad allenarci per riuscire ad accedervi con precisione.
Como hemos documentado en los últimos 6 años, el Kyusho se traduce como “Punto Vital" y es el estudio de la condición humana y de su fragilidad. Aunque es similar en apariencia a la antigua Acupuntura y a los métodos de masaje sobre puntos de presión, el método Kyusho también puede tratar los problemas inmediatos y hacer desaparecer las dolencias comunes del cuerpo. En segundos podemos empezar a aliviar las molestias asociadas al dolor de cabeza, de espalda, los tirones musculares e internos, el hipo, el asma, las náuseas, la congestión nasal y otras muchas enfermedades comunes, tanto por causas naturales como provocadas. Estos efectos se consiguen rápidamente y de manera eficaz, sin necesidad de recurrir a pastillas o medicamentos que puedan tardar 20 minutos o más en hacer efecto y que pueden provocar graves efectos secundarios en otros órganos o funciones corporales. Las ramificaciones son muy amplias y creemos que merece la pena seguir investigando y logrando beneficios para la sociedad. Este tipo de enfoque holístico ha resultado eficaz durante muchos miles de años en diferentes culturas de todo el mundo y ahora hemos querido hacerlo posible para ti. Una vez que aprendas estos métodos simples de Kyusho Primeros Auxilios, tu también podrás ayudar a tu familia y amigos con muchas de estas dolencias comunes que todos sufrimos. Esto te servirá para tener un breve resumen histórico de cómo se desarrollaron estos métodos y otras posibilidades de salud que se necesitan en el día a día. Sin embargo y como cabría esperar, aquí no está el programa completo, pues los conceptos más profundos y complejos sólo pueden alcanzarse con las manos, aplicándolos y practicando bajo la atenta mirada de un instructor. La práctica regular de estos métodos no sólo aumentará tus habilidades para aplicar las fórmulas aprendidas, sino que te enseñará la aplicación intuitiva de muchas otras técnicas de salud. No deberían considerarse fórmulas aisladas, sino caminos para corregir ciertos problemas en el cuerpo humano, basados en los conceptos presentados. En los siguientes capítulos de Kyusho Primeros Auxilios veremos primero el origen inmediato o la necesidad de curar muchos problemas diarios. ¡Qué disfrutes del viaje!
Come abbiamo documentato negli ultimi 6 anni, il Kyusho si traduce come “Punto Vitale” ed è lo studio della condizione umana e della sua fragilità. Benché sia simile in apparenza all'antica Agopuntura e ai metodi di massaggio sui punti di pressione, il metodo Kyusho può t rat tare anche i problemi immediat i e far spar i re le problematiche comuni del corpo. In pochi secondi possiamo alleviare i disturbi associati al mal di testa, di schiena, gli stiramenti muscolari e interni, il singhiozzo, l'asma, la nausea, la congestione nasale e molte altre malattie comuni, sia per cause naturali che provocate. Questi effetti si ottengono rapidamente e in maniera efficace, senza la necessità di ricorrere a pastiglie o medicine che possono richiedere 20 minuti o più prima di fare effetto e che possono provocare gravi effetti indesiderati in altri organi o funzioni corporali. Le ramificazioni sono molto ampie e crediamo che valga la pena continuare a investigare ottenendo benefici diretti per la società. Questo tipo di impostazione olistica è risultata efficace per molte migliaia di anni in differenti culture di tutto il mondo ed ora abbiamo voluto fare il possibile per te. Quando impari questi metodi semplici di Kyusho Primo Soccorso, anche tu potrai aiutare la tua famiglia e i tuoi amici con molte di queste patologie comuni cui tutti sono affetti. Questo ti servirà per avere un breve riassunto storico di come si svilupparono questi metodi e altre possibilità di cura che sono necessarie nel quotidiano. Tuttavia, ovviamente, qui non c'è il programma completo, perché i concetti più profondi e complessi si riescono a capire solo con le mani, applicandoli e praticando sotto l'attento sguardo di un istruttore. La pratica regolare di questi metodi non aumenterà solo le tue abilità nell'applicare le formule imparate, ma ti insegnerà l'applicazione intuitiva di molte altre tecniche di salute. Non si dovrebbero considerare formule isolate, bensì vie per correggere determinati problemi del corpo umano, basate sui concetti presentati. Nei seguenti articoli sul Kyusho Primo Soccorso vedremo in primo luogo l 'or igine immediata o la necessi tà di curare mol t i problemi quot idiani . Godetevi questo viaggio!
Comme nous l'avons vu ces six dernières années, le Kyusho se traduit par « point vital » et est l'étude de la condition humaine et de sa fragilité. Bien que similaire en apparence à l'ancienne acupuncture et aux méthodes de massage sur les points de pression, la méthode Kyusho peut également traiter les problèmes immédiats et faire disparaître les douleurs physiques communes. En quelques secondes, nous pouvons commencer à soulager les troubles associés aux maux de tête, de dos, les crampes musculaires et internes, le hoquet, l'asthme, les nausées, la congestion nasale et de nombreux autres troubles communs, surgissant aussi bien pour des raisons naturelles que provoquées. Ces effets sont obtenus rapidement et efficacement, sans avoir besoin de faire appel à des médicaments qui peuvent prendre vingt minutes ou plus à faire de l'effet et peuvent provoquer de graves effets secondaires sur d'autres organes ou fonctions corporelles. Les ramifications sont très vastes et nous croyons que ça vaut la peine de continuer la recherche afin d'obtenir des bénéfices pour la société. Ce type de point de vue holistique a été efficace pendant de nombreux milliers d'années dans différentes cultures du monde entier et nous avons maintenant voulu le rendre possible pour vous. Une fois que vous aurez appris ces méthodes simples de Kyusho de Premiers Secours, vous pourrez également aider votre famille et vos amis et soulager beaucoup de ces maux communs dont nous souffrons tous.Cela vous permettra d'avoir un bref résumé historique de la manière dont ces méthodes se développèrent et d'autres possibilités de santé dont nous avons besoin au jour le jour.Cependant, comme on pouvait s'y attendre, le programme ici n'est pas complet car les concepts les plus profonds et complexes ne peuvent être atteint qu'avec les mains, en les appliquant et en pratiquant sous le regard attentif d'un instructeur. La pratique régulière de ces méthodes augmentera votre habileté à appliquer les formules apprises, mais encore vous enseignera à appliquer intuitivement beaucoup d'autres techniques de santé. Elles ne devraient pas être considérées comme des formules isolées, mais comme des voies pour corriger, certains problèmes affectant le corps humain, en se basant sur les concepts présentés. Dans les prochains chapitres de Kyusho Premiers Secours, nous verrons d'abord l'origine immédiate de la nécessité de guérir de nombreux problèmes quotidiens. Prenez plaisir à ce voyage !
As we have documented over the past 6 years, Kyusho translates as "Vital Point" and is a study of the human condition and it's frailties. Although similar in appearance to the ancient acupuncture and pressure point massage methods, the Kyusho method can also deal with immediacy for certain trauma as well as easily rid the body of common ailments. Within seconds we canm begin to relax and ease the pain associated with headaches, backaches, muscle and internal cramps, hiccups, asthma, nausea, sinus congestion and so many more common maladies both of natural causes as well as trauma inflicted. This is all performed quickly and efficiently without expensive pills or drugs that can take 20 minutes or more to work or have serious side effects on other organs or body functions. The ramifications are enormous and we believe to be of such worth for continued research and societal benefit. This type of holistic approach has been effective for many thousands of years in cultures throughout the world and we have added even more possibility and purpose to it for you. Once you learn these simple methods of Kyusho First Aide, you too can help your family and friends with many of these common ailments we each suffer through. Let this serve as an historical record of how these methods developed and the other health possibilities they hold for day-to-day living. However it is not the full curriculum, as one would expect, the depth and intricacies can only be conveyed with hands on application and practice under the watchful eye of an instructor. The consistent practice of these methods will not only increase your abilities to relieve the practiced formulas, but also instruct you in the intuitive application of many other health issues. They should not be considered standalone formulas, but rather ways to correct certain problems within the human body based on the foundation presented.
Wie wir in den letzten 6 Jahren dokumentiert haben, übersetzt sich Kyusho als „Vitalpunkt“, es ist das Studium der menschlichen Beschaffenheit und ihre Zerbrechlichkeit. Auch wenn es dem Anschein nach der alten Akupunktur und den Massagemethoden auf Druckpunkte ähnelt, so kann die Kyusho-Methode doch auch sofort Probleme behandeln und die normalen Leiden des Körpers verschwinden lassen. Innerhalb von Sekunden können wir anfangen, die Beschwerden im Zusammenhang mit Kopfweh, Schmerzen der Schulter, Muskel- und innere Zerrungen, Schluckauf, Asthma, Übelkeiten, Verstopfung der Nase und vielen anderen normalen Krankheiten lindern, egal ob sie natürlicher Ursache haben oder hervorgerufen sind. Diese Effekte werden schnell und effizient erreicht, ohne auf Pillen oder Medikamente zurückgreifen zu müssen, die 20 Minuten oder länger brauchen, um Wirkung zu zeigen, und die starke Nebenwirkungen in anderen Organen oder Körperfunktionen haben können. Die Verzweigungen sind sehr breit gefächert und wir glauben, dass es der Mühe wert ist, weiter zu forschen und so Nutzen für die Gemeinschaft zu erzielen. Dieser Typ der holistischen Zielsetzung war über viele tausend Jahre hinweg und in verschiedenen Kulturen auf der ganzen Welt wirkungsvoll, aber jetzt wollen wir es zugänglich machen. Wenn Du einmal diese einfachen Kyusho-Methoden der ersten Hilfe gelernt hast, kannst auch Du Deiner Familie und Deinen Freunden bei vielen der gewöhnlichen Leiden helfen, unter denen wir alle leiden. Es wird Dir dabei helfen, eine kurze historische Übersicht darüber zu erlangen, wie diese Methoden und andere Möglichkeiten der Gesundheit, die man Tag für Tag braucht, entstanden sind. Aber wie erwartet liegt darin nicht das komplette Programm, denn die tiefsten und komplexesten Konzepte können nur über die Hände erzielt werden, indem man sie unter dem aufmerksamen Bl ick eines Ausbi lders anwendet und übt . Das regelmäßige Ausüben dieser Methoden wird nicht nur Deine Fähigkeiten wachsenlassen, die gelernten Formeln anzuwenden, es wird Dir darüber hinaus auch die intuitive Anwendung vieler anderer Techniken der Gesundheit lehren. Sie sollten nicht als allein stehende Formeln betrachtet werden, sondern als Wege, um gewisse Probleme im menschlichen Körper zu korrigieren, auf der Basis der vorgestellten Konzepte. In den folgenden Kapiteln von „Kyusho - Erste Hilfe“ werden wir zuerst den unmittelbaren Ursprung der Notwendigkeit sehen, viele tägliche Probleme zu heilen. Genießt die Reise!
Minou Risso
mail: budo.cinturanera@gmail.com
La Colonna di Raúl Gutiérrez
FU-SHIH KENPO Addestramento al Combattimento Nel Fu-Shih Kenpo, come normalmente succede in una grande maggioranza di stili di Arti Marziali e sport di contatto, la premessa fondamentale in COMBATTIMENTO è la preparazione fisica, una materia sulla quale ci siamo occupati insistentemente nei nostri lavori precedenti. Al momento d e l l a verità, poco o nessun bene può aspettarsi da un corpo n o n addestrato, u n ' a r m a impreparata, ed una mente non concentrata, sia in un confronto sportivo o una lotta stradale. Per questo motivo, il jogging, il salto alla cor da,l'eser cizio fisico in generale, lo stretching, la flessibilità, boxing, kicking, shadow boxing, shadow kicking, combinazioni, sparring, ecc, sono fondamentali. Altrimenti, a meno che si sia un superdotato o inviato di Dio (detto con tutto rispetto), non aspettatevi troppo.
Kenpo
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Nel Fu-Shih Kenpo, il Pugilato o la Boxe (dell'Inglese, "Boxing"), anche chiamata a volte Boxe inglese o Boxe irlandese, e colloquialmente conosciuta come "Box", è uno sport da combattimento nel quale due concorrenti lottano utilizzando solo i suoi pugni protetti con guanti, e colpendo unicamente dalla vita in su, dentro un quadrilatero specialmente destinato a tale fine, in brevi sequenze di lotta denominate assalti o round e
d'accordo ad un preciso regolamento, il quale regola categorie di pesi e durata dell'incontro, tra altri aspetti. Il Pugilato è una delle prime discipline sportive che imparai nella mia adolescenza ed uno sport nel quale credo e vedo una massima efficacia. In un modo più generale, il termine Pugilato o Boxe si riferisce ad un ampio genere di discipline da combattimento in che due avversari affrontano l'un l'altro usando i loro pugni esclusivamente o non, differenziandosi secondo le loro particolari regole in sport diversi come la già menzionata Boxe Inglese (o Boxe in senso severo), La Boxe francese o Savate, la Boxe cinese o Shaolin Boxing, la Kick Boxing o Boxe giapponese, la Muay Thai o Boxe thailandese, i primi sistemi di Pugilato greco come il Pygmachia e il Pancrazio, ecc. La prima codificazione delle norme in materia di incontri di boxe risale al 1743, mentre le regole ancora in vigore, sono stati istituiti nel 1889 dal Marchese di Queensberry, che tra le altre cose, ha introdotto l'uso dei guanti. Tradizionalmente è stato considerato uno sport esclusivamente maschile, giuridicamente e culturalmente colpito da pregiudizi di genere. Il riconoscimento dei diritti delle donne e dei progressi nella lotta contro la discriminazione, hanno permesso che negli ultimi decenni sia stato registrato un boom nel pugilato femminile, in modo che i Giochi Panamericani 2011 ed i Giochi Olimpici Estivi del 2012, hanno incluso la Boxe Femminile in diverse categorie. I miei primi passi in sport di contatto (e dopo un Shotokan Karate e un Kenpo Karate entrambi completamente degenerati dal mio primo
"Istruttore", e non "Master"), hanno iniziato nel Pugilato Americano. A 17 anni d'età, io già avevo una fama in Pudahuel, il mio quartiere in Santiago del Cile, perché io ero Cintura Arancia in American Kenpo-Karate, in 1967. In quelli giorni, tutti sapevano dei nostri allenamenti duri ed intensi, realmente ci allenavamo come bestie e pertanto eravamo considerati differenti agli "altri", se non superuomini o di un'altra razza.
Immaginatevi la serietà dei nostri allenamenti e gesta nonostante il nostro basso livello di grado, che parlare di un tizio che fosse KARATEKA, era già sinonimico di "Attenzione, non pasticciare con lui!" E è perché, a parte la durezza degli allenamenti e delle prove, tutti noi "ci credevamo" "e credere in te stesso ti fa tre volte più forte. C'era anche neanche la "ignoranza" da parte del resto di persone che non praticavano, non erano affatto interessati o non potrebbe importare loro di meno. C'era molto poca diffusione al riguardo Non è mai lo stesso essere in guerra, in altre parole, vivere un vero e proprio conflitto stradale, che "immaginarlo." Gli americani sanno tutto, scoprono tutto e risolvono tutto... "nei film." Poi le Torri Gemelle" sono state demolite di fronte ai loro occhi e loro non avevano alcun indizio che questo potrebbe succedere a "loro", i semi-dei di questo mondo...
Kenpo
La Colonna di Raúl Gutiérrez Per i miei gusti, e in base alle mie esperienze dall'infanzia, una sorta di mix o combinazione di Boxing e Taekwondo è l'ideale, considerando lo sport o le Arti Marziali, per sviluppare un sistema da combattimento buono ed efficace. La Boxe domina ed è specializzata nella breve distanza, mentre il Taekwondo controlla le distanze medie e lunghe. È qualcosa di simile a Full-Contact e Kick-Boxing. E dal punto di vista sportivo nonché della lotta stradale, ritengo che sia la migliore combinazione, anche se a mio parere la astuzia della strada, dovrebbe essere aggiunta agli sport. La visione e l'efficacia della strada. Nei miei seminari dico spesso che è molto più difficile perfezionare un bel calcio o una buona combinazione di pugni, che "distruggere un avversario con poco sforzo e rischio", a prescindere di quanto sia professionale e forte, parlando atleticamente. E questo è una cosa che ho potuto confermare e dimostrare costantemente! È come rompere un bicchiere, un piatto o qualcosa del genere... Basta lasciarla cadere al suolo o gettarla contro qualcosa. Ci vuole molto poco tempo per distruggerla, ma quanto tempo ci è voluto per produrla e farla raggiungere le nostre mani?
Mio proprio padre fu un pugile dalla sua prima infanzia. Egli non ebbe mai contatto con le Arti Marziali fino a quando mi vide cominciare con esse a quindici anni. L'ho spiegato già in altre occasioni, non vidi mai a mio padre perdere un confronto stradale, né come civile, né come "Carabinero." La sua vita era stata molto dura. Suo padre, mio nonno morì a 35 anni, ragione per la quale il suo proprio destino gli portò a coinvolgersi nel Pugilato da bambino, se solo per sussistere. E quella cruda realtà fu ciò che gli fece forte fino all'ultimo dei suoi giorni, in che morì salendo nell'ascensore di un Ospedale a 88 anni, quando andava dal suo dottore perché si sentiva indisposto. Dura esistenza dura, dolce morte. Mio padre meritava morire in pace e senza dolore, perché aveva sofferto già abbastanza e perché era stato sempre un uomo nobile e di legge. Io credevo in mio padre, perché non mi deluse mai, e continuo a credere nel Pugilato perché non mi ha deluso neanche. D'altra parte, e indipendentemente dal fatto che io avessi praticato Shotokan Karate o Kenpo-karatè Americano, sempre mi sentii attratto dal buon maneggio delle gambe. Così, negli anni 80 ottennì la Cintura Nera 3º Dan, concesso per la "United Tae-Kwon-Do International", UTI, ed il 6º Dan di Full-Contact, firmato da BILL WALLACE.
La Colonna di Raúl Gutiérrez Indipendentemente da tutti i sistemi che esistono, ho conosciuto ed ho praticato con più o meno intensità: Pugilato, Karate, Tae-Kwon-Do, Kenpo, Full-Contact o Kick-Boxing, e dopo aver avuto la fortuna di conoscere ed praticare la Boxe con artisti del calibro di Pepe Legrá, José Durán e Alfredo Evangelista; diversi stili di Karate con Arturo Petit, Tatzuo Zuzuki, Robert Trias; Kempo con Petit, Ed Parker, Frank Trejo, Jeff Speakman; KungFu con Jon Fanning; Limalama con Jorge Vazquez; Full-Contact con Bill Wallace; Kick-Boxing con Benny Urquidez, Joe Lewis, ecc. Questo, a parte delle mie esperienze stradali e gli interventi nel settore poliziesco. E questa è la ragione per la quale sportivamente mi decanto per i sistemi di contatto nella linea del Kick-Boxing e del Muay Thai, senza la brutalità di certi stili o regole moderne di competizione, perché credo che quella violenza tra gli esseri umani, mimetizzata in termine sportivo, "NON SIA NECESSARIA". Non stiamo né in tempi di guerra né in campi di battaglia. Penso che la stessa realtà, per quanto riguarda la crisi globale, dovrebbe indurre la maggior parte di noi a praticare lo sport e le Arti Marziali, per migliorare come esseri umani ed essere più nobili, umili ed utili alla società. I problemi vengono da soli e dobbiamo allenarci ad essere forti e con una mente chiara, per superare ogni ostacolo che la vita stessa ci metta davanti. Ma in nessun caso per generare più malvagità causando danni agli altri e al nostro mondo meraviglioso, un mondo che anche soffre dalla nostra barbarie e abusi. Come ho detto prima, ci vuole un sacco di lavoro e di cura, ad esempio, per coltivare fiori ... ed è molto facile calpestarle o tagliarle e quindi rompere la bellezza e l'armonia del paesaggio stesso. Io alleno ogni giorno per mantenermi vivo e lucido, per continuare a godere delle eccellenze di questo nostro mondo, per vivere intensamente con la mia famiglia, i miei amici ed alunni o perfino con ogni nuovo conoscente. Vivo per contemplare ogni nuova alba o tramonto, per fotografare ogni paesaggio del mio ambiente, per ammirare gli alberi ed i fiori in Primavera, infine... per cercare di essere felice e trasmettere pace ed armonia ai miei simili, ma mai per produrre danno e dolore in nessun senso.
“La Boxe domina ed è specializzata nella breve distanza, mentre il Taekwondo controlla le distanze medie e lunghe. È qualcosa di simile a Full-Contact e Kick-Boxing. E dal punto di vista sportivo nonché della lotta stradale, ritengo che sia la migliore combinazione.”
La Colonna di Raúl Gutiérrez Ma malgrado io sia stato sempre così, e pensavo e sentivo della stessa forma, la vita mi ha portato per distinte rotte, nei quali ho anche commeso i miei propri errori, fino a quando ho cominciato a capire certi meccanismi della nostra esistenza. Comprendo allora che ogni essere deve vivere la sua propria vita, le sue proprie tappe, con le sue riuscite ed i suoi errori, i suoi successi ed i suoi fallimenti. E che ora, in questo momento ed in questi capitoli, anche la mia missione è quella di informare, comunicare e trasmettere. E quello che è ora necessario, è parlare circa come preparare i nostri giovani per le competizioni sportive e/o marziali e pertanto, continueremo ad entrare in ciò a poco a poco. Abbiamo parlato d'allenamento fisico, tecnico, flessibilità, stretching, calci, pesi, ecc. Oggi è opportuno continuare con Jogging come un fattore chiave per la resistenza, e anche i pugni, per esempio. Jogging è un esercizio fisico che consiste nel correre una lunga distanza ad un ritmo moderato e costante, da soli o in gruppo, senza zelo competitivo. L'esercizio fisico è essenziale per godere di buona salute. Anche se ci sono molte persone che spesso si sentano molto pesanti quando si inizia l'allenamento, la verità è che quando lo fanno regolarmente, finiscono per godere di ciò. Per quello è necessario cominciare a poco a poco, almeno 2 volte alla settimana. Se riuscite a superare questa disciplina durante almeno 2, 3 o 4 settimane, sarà stupendo, perché il notare i miglioramenti personali in tanto poco tempo, sarà sufficiente per motivarvi a continuare. Non c'è dubbio che sono moltissimi i benefici dell'esercizio che ci dà la pratica di uno sport in modo regolare.
Che cos'è il Jogging? Il jogging è un tipo di esercizio consistente in uscire a correre a passo leggero durante 10 a 20 minuti o più, ogni volta che si praticha. La cosa ideale e praticarlo 3 / 4 volte a settimana, il che ci dà importanti benefici per la salute. Tra i più distaccati, ci troviamo con che il jogging ci risulta utile
“I problemi vengono da soli e dobbiamo allenarci ad essere forti e con una mente chiara, per superare ogni ostacolo che la vita stessa ci metta davanti.”
Kenpo per dimagrire e perdere peso, permettendo di bruciare fino a 350 calorie in appena mezz'ora. Anche aiuta a ridurre lo stress e l'ansietà propria quotidiano, mentre tonifica i muscoli addominali, ed è focalizzato agli sport aerobici ed anaerobici, come sono le Arti Marziali e gli sport di contatto. L'esercizio aerobico è un esercizio fisico che ha bisogno dell'ossigeno. Copre gli esercizi più comuni come camminare, marcia, jogging, danza, sci, ciclismo, ecc Il suo scopo è quello di aumentare la nostra resistenza. Per ottenere l'energia necessaria per svolgere queste attività, è necessario bruciare i carboidrati e grassi, e questo richiede ossigeno. Si chiamano esercizi aerobici (chiamati anche "cardio") colui che richiedono ossigeno, mentre gli esercizi anaerobici non hanno bisogno di O2. È molto più facile da capire con esempi, quindi ecco alcuni: Corsa, ciclismo, danza o nuoto sono le attività che richiedono uno sforzo costante e si basano sulla resistenza muscolare e la capacità cardiovascolare, quello che noi chiamiamo esercizio aerobico. Questo tipo di esercizio è spesso utilizzato per bruciare grassi e perdere peso, ed è combinato con esercizi anaerobici, al fine di ottenere un aumento della massa muscolare. Il termine aerobico comprende le attività di mezza o bassa intensità, che possono essere eseguite per lunghi periodi. Come abbiamo già notato, in questo caso il corpo richiede ossigeno per bruciare grassi e carboidrati. La frequenza cardiaca varia tra i 120 e i 170 battiti al minuto.
Esercizi anaerobici Il termine anaerobico designa esercizi esplosivi, di alta intensità e di breve durata, in cui il muscolo lavora senza ossigeno: il sollevamento pesi, sprint, Arti Marziali, salti in gare di atletica, ecc. Le attività anaerobici sono focalizzate sul rafforzamento del sistema muscoloscheletrico per aumentare le prestazioni del corpo e tonificare i muscoli. La frequenza cardiaca giunge i 180 battiti al minuto. Gli esercizi anaerobici sono classificati in due tipi: alactici e lattici. La prima classificazione comprende sforzi esplosive di breve durata (0-16 secondi), dove la presenza di ossigeno è quasi nulla. Un esempio di questo si trova in gare brevi o sprint. Nel frattempo, negli esercizi anaerobici lattici metteremmo tutte quegli attività fisiche che non durano più di 3 minuti.
“Nei miei seminari dico spesso che è molto più difficile perfezionare un bel calcio o una buona combinazione di pugni, che "distruggere un avversario con poco sforzo e rischio", a prescindere di quanto sia professionale e forte, parlando atleticamente.”
"Cura i tuoi pensieri, perché essi diventano le tue parole. Cura le tue parole, perché essi diventano le tue azioni. Cura le tue azioni, perché essi diventano le tue abitudini. Cura le tue abitudini, perché essi diventano il tuo destino." Mahatma Gandhi
Budo International: Che cosa è l'Istinto? Justo Diéguez: L'Istinto non può spiegarsi di una forma razionale poiché lo stesso fenomeno dell'Istinto è irrazionale, l'istinto è qualcosa che va oltre l'intelletto dell'essere umano, proviene da un posto dove l'intelletto non ha luogo; può sentirsi, ma non può spiegarsi, può notarsi che è successo qualcosa perché si è creato un vuoto, una casualità.
B.I.: Dove si svolge l'Instinto? J.D.: La spiegazione significherebbe essere in grado di rispondere a domande come: Dove accade? Perché accade? Quale è la causa? L'istinto è un territorio di avvenimenti che non ha relazione coi nostri pensieri, l'istinto è qualcosa di molto superiore, non è diretto per il pensiero tecnico e pertanto non è possibile sviluppare l'istinto attraverso la Tecnica; l'istinto è molto superiore al
“L'istinto è un territorio di avvenimenti che non ha relazione coi nostri pensieri, l'istinto è qualcosa di molto superiore, non è diretto per il pensiero tecnico e pertanto non è possibile sviluppare l'istinto attraverso la Tecnica.”
pensiero, l'istinto può utilizzare il pensiero tecnico come mezzo, ma il pensiero tecnico non potrà mai né tanto almeno sfiorare qualcosa di tanto superiore come è l'Istinto. Guardate la cosa in questo modo: la mente è superiore al corpo, non è così? Questa, la mente, può dirigere il corpo ma il corpo non può dirigere né controllare la mente. B.I.: Qual è il veicolo dell'Istinto? J.D.: L'Istinto viaggia senza necessità di veicolo; una volta che si sente l'Istinto, il pensiero tecnico passa ad un
secondo piano, molto necessario d'altra parte per potere trasmettere gli obiettivi in una forma fisica; non c'è nessuna spiegazione della superiorità dell'istinto sulla mente tecnica, tuttavia la mente tecnica può sentire che lì è successo qualcosa che stà oltre lei stessa; lo stesso fatto di riconoscere che qualcosa è successa, che c'è stato un vuoto dove una forza superiore ci ha fatto esprimere qualcosa di una forma naturale fuori della mente tecnica, fa che, in quel momento, la nostra mente creda in una forza superiore interna; ma anche il pensiero tecnico
“Possiamo usare la mente tecnica come quello che è, cioè, uno strumento, ed in questo modo rimanere aperti, ricettivi; questa forma o modo di pensiero ci aiuterà a riconoscere e capire il momento in cui qualcosa superiore, istintiva, non tecnica, è accaduta.”
può respingere quello che è successo, e se tu pensi che quello che non può spiegarsi attraverso il pensiero tecnico semplicemente non esiste, vuole dire che continuerai legato al pensiero tecnico ostacolando che l'istinto ti parli. B.I.: È compatibile la mente tecnica con l'Istinto? J.D.: Possiamo e dobbiamo utilizzare la mente tecnica. Chi dice che dobbiamo rimanere chiusi? Possiamo usare la mente tecnica come quello che è, cioè, uno strumento,
ed in questo modo rimanere aperti, ricettivi; questa forma o modo di pensiero ci aiuterà a riconoscere e capire il momento in cui qualcosa superiore, istintiva, non tecnica, è accaduta. Possiamo usare la nostra mente tecnica per l'espressione dei nostri movimenti, non per la spiegazione; l'istinto è un salto, non è qualcosa che arrivi passo a passo, è qualcosa che ti succede, non è qualcosa che ti arrivi; senza casualità, senza un'origine; è qualcosa di repentino, e questo è l'istinto: qualcosa che succede: non
c'è niente che lo possa captare perché non è qualcosa che possa essere trasmessa. B.I.: La mente tecnica e l'Istinto? J.D.: La mente tecnica si divide in causa ed effetto, il noto e l'ignoto. L'istinto si basa sulla cosa inconoscibile, su quello che non può essere conosciuto; questo è il regno dell'Istinto, può essere sentito ma non può essere spiegato.
B.I.: La mente tecnica e l'Istinto nell'autodifesa? J.D.: Oggigiorno le Arti Marziali stanno molto lontano delle ragioni per le quali loro furono create; lo sviluppo tecnico si vive con un totale fanatismo e si vende come la chiave per una autodifesa assoluta. Le Arti Marziali sono diventate sport di contatto con regole che si allontanano più e più ogni giorno di un predatore brutale, della realtà delle strade; il segreto dell'autodifesa non si trova in una mente tecnica, non si trova in ripetere
“Oggigiorno le Arti Marziali stanno molto lontano delle ragioni per le quali loro furono create; lo sviluppo tecnico si vive con un totale fanatismo e si vende come la chiave per una autodifesa assoluta.�
all'infinito le stesse tecniche e non si trova in vincere un rivale nel ring La difesa personale incomincia per stimarci e valutare noi stessi; presuppone rispetto verso noi stessi e verso gli altri; da un lato richiede alcuni principi ed una mente tecnica che con l'intendimento della nostra meccanica corporale ci aiuteranno a conoscere e migliorare i nostri attrezzi corporali ed emozionali in modo che possiamo arrivare ad un'espressione propria e personale adattata al nostro potenziale; solo cosĂŹ saremo in grado di percepire la
cosa straordinaria che c'è dietro un'azione, benchÊ non sia perfetta nella sua esecuzione. B.I.: Il tuo prossimo articolo? J.D.: Voglio parlare della donna, quella donna che potrebbe essere mia madre o tua madre, mia sorella o tua sorella, mia figlia o tua figlia, mia moglie o tua moglie; voglio parlare della molestia alla quale è sottoposta, dell'umiliazione e la violenza che lei deve soffrire per libero in un modo o nell'altro.
“La difesa personale incomincia per stimarci e valutare noi stessi; presuppone rispetto verso noi stessi e verso gli altri.�
REF.: • KMISS-1
In esclusiva per Budo International il DVD del Maestro Marco Morabito sulla difesa personale con la presentazione in anteprima del Krav Maga Israeli Survial System. Con questa opera verranno illustrate le tecniche e il metodo alla base di questo sistema in modo chiaro e trasparente. Nessun segreto quindi, ma una colossale opera che vi porterà nel vivo della difesa personale israeliana. Le tecniche sono illustrate in modo da essere facilmente comprensibili da tutti. Un’occasione davvero unica per avvicinarsi alla difesa personale o per approfondire le proprie conoscenze sul tema. L’autore di quest’opera è uno dei maggiori esponenti a livello mondiale di difesa personale e conta al suo attivo diverse esperienze in campo militare e società di sicurezza; pluripremiato in diverse nazioni, ospitato per corsi e seminari in tutto il mondo è diventato un portavoce internazionale di vari sistemi di combattimento corpo a corpo e difesa personale poco conosciuti ma estremamente efficaci. Studiando dal Giappone agli Stai Uniti, passando per Polonia, Spagna, Capo Verde, Germania, Israele, Francia e Russia. Una continua ricerca nelle zone più remote del mondo, come la Siberia e il deserto del Texas, senza mai fermarsi in una ricerca instancabile di acquisire nuove conoscenze senza mai smettere di porsi domande. Il Krav Maga Israeli Survial System non è una disciplina, un complesso di rigide regole ma un metodo, un processo in continua e perenne evoluzione. Questo lo rende adattabile ad ogni situazione e circostanza, permeabile a qualsiasi cambiamento, quindi in grado di fare tesoro dei propri errori cogliendo la propria esperienza come opportunità per migliorare.
Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
ORDINALA A:
Budo international.com
CAMPI ESTIVI WENG CHUN 2016 A BAMBERG, IN GERMANIA, INSEGNATI PERSONALMENTE DAL GRANDMASTER ANDREAS HOFFMAN.
Che cosa: 5 giorni d'allenamento e sudorazione, di divertimento e di incontri, organizzati dal GM Andreas Hoffmann a casa sua e presso la sede centrale di Weng Chun a Bamberg in Germania. Campi estivi focalizzati su Weng Chun per tutti i livelli ed aperti a tutti. Durante i campi ci saranno anche sessioni facoltative sul Vietnam Weng Chun, Sanda, BJJ, e Qigong Shaolin / Filosofia. Pertanto, potete anche unirvi a noi solo per uno o due giorni. Il prezzo del campo è solo 250 € (membri) / 300 € (pubblico generale) per 5 giorni; 1 giorno 60 € (membri) / 70 € (pubblico). Quando: CAMPO ESTIVO WENG CHUN 1: Mercoledì 3 - Domenica 7 Agosto 2016. Mercoledì 14:00-19:00. Giovedi / Venerdì / Sabato 10.00 - 12:30 e 14:30 -16:00. Domenica 10:00 - 14:00: sessioni opzionali, soprattutto nel pomeriggio. Questo campo è stato progettato per tutti i livelli, con particolare attenzione ai livelli di base e mezzo di Weng Chun. CAMPO ESTIVO WENG CHUN 2: Mercoledì 10 a Domenica 14 Agosto 2016. Mercoledì 14:00 - 19:00. Giovedi / Venerdì / Sabato 10:00 - 12:30 e 14:30 - 16:30. Domenica 10:00 - 12:30: sessioni extra opzionali. Questo campo è stato progettato per tutti i livelli, con l'obiettivo principale sul livello mezzo e avanzato di Weng Chun. Dove? Presso la Sede di Weng Chun, a Memmelsdorferstrasse 82 R, 96052 Bamberg, Germania, a 5 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria e 40 minuti di auto o di treno dall'aeroporto di Norimberga. Se siete interessati o desiderate wengchunbamberg@googlemail.com, e www.weng-chun.com
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ANDREAS HOFFMANN WengChun International AssociationÂŽ Weng Chun Kung Fu, Autodifesa, Fitness attraverso l'auto-difesa. Kung Fu per i bambini, Sanda, Brazilian Jiu Jitsu, MMA, Ginnastica Naturale, Shaolin Qigong, Shaolin Chan, Tai Chi Chuan, Ba Gua, TCM e-mail: wengchunbamberg@googlemail.com sito web: www.weng-chun.com Indirizzo: Memmelsdorferstrasse 82 R, 96052 Bamberg Telefono: 095137379 Conto bancario IBAN DE02 7705 0000 0578 7215 32 Swift Bic BYLADEM1SKB
In questo DVD, G.M. Larry Tatum (10 ° Dan) sviluppa tecniche del programma Kenpo al più alto livello. In particolare, alcuni delle sue "preferite", come Flashing Mace, Parting Wings, Entwined Lance… Magistralmente eseguite, e sulla base dell'esperienza del movimento, G.M. Tatum incorpora i suoi insegnamenti innovativi in queste tecniche che vi aiuteranno a aggiungere conoscenze e completare la vostra formazione nel sistema Kenpo. Inoltre, esse forniscono l'individuo con la scelta migliore per l'autodifesa, sulla base del pensiero logico e pratico, e lo mettono nel cammino della comprensione dell'arte del Kenpo. Questi sono i sistemi auto-difesa e di combattimento dei tempi moderni in cui viviamo. Essi sono stati progettati in modo che il praticante ottenga tutti i benefici che forniscono la pratica di queste tecniche. Questo DVD ha il sostegno del Maestro Adolfo Luelmo (9 Dan), che prosegue con una serie di tecniche eseguite in modo agevole e forte, per situazioni di aggressività estrema, in cui si possono apprezzare diversi stati dei movimenti, in un modo logico ed efficace. Finalmente, il Maestro Camacho Assisi (8 ° Dan), mostra una tecnica che combina la forza delle braccia e la sua esperienza con le gambe.
REF.: • DVD/LARRY4
Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
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WingTsun Wing Tsun e lo Stile "Semplice" È frequente vedere come in moltitudine di pubblicazioni su Wing Tsun (riviste, forum, pubblicità, ecc) si afferma, con grande certezza, che la caratteristica più importante dell'arte è la sua semplicità. Quando un simpatizzante cammina per una strada di una città dell'Europa ed osserva i manifesti dove si offrono classi di Wing Tsun, gli colpisce il fatto che in quasi tutte essi si fa riferimento alla "semplicità" del Sistema come qualcosa che definisce allo stile. Anni fa, io potevo essere più o meno di accordo. Attualmente, più avanzo nella pratica di quest'Arte, più coscienza prendo che quella Semplicità è soltanto un'apparenza. A mio parere, questo sistema dall'aspetto strano e le posizioni leggere (o così sembra ai non praticanti), rinchiude una difficoltà accessibile assolo a quelli che saranno disposti a percorrere una lunga strada; a persone capaci di vedere e comprendere quella mitica frase del gran Leonardo Vinci che diceva più o meno così: "La Semplicità è la cosa Ultima in Sofisticazione."
La Colonna del WT
WingTsun
Q
uesta frase fantastica riassume molto bene lo spirito che deve segnare il percorso della pratica nel Wing Chun e, a mio parere, è stata confusa innumerevoli volte. La base dello stile, sia tecnica che filosofica, cerca di ridurre ogni processo técnico/mental al sistema binario, e pertanto tende alla riduzione al minimo di ogni presa di decisione: 1 o 0, positivo o negativo, bianco o nero, YANG o YIN. Qualcosa di semplice in apparenza, ma la più difficile di tutte le battaglie in pratica. Come diceva il gran Maestro Wong Shun Leung: "L'uomo ha la strana malattia di complicare le cose." Il maestro Wong, uno dei più importanti maestri di Wing Chun dell'era moderna, è sicuramente un chiaro esponente del dilemma che genera cercare di semplificare in eccesso qualcosa che in pratica non è tanto semplice. E non lo è per quella "rara malattia di complicare le cose", inerente ad ogni essere umano. Sono pochi, (molto pochi io direi) quelli capaci di isolarsi da ogni rumore e movimento e portare a termine un processo mentale e tecnico, indipendentemente di qualunque cosa che il suo avversario tenti realizzare, ed in qualunque scenario o situazione. È proprio lì dove viene combattuta la prima delle battaglie. Se definiamo la strategia globale del Wing Tsun, coincideremo in che non sembra troppo complicata. Sembra chiaramente tracciata per i principi di esso: 1. Se la strada è libera, AVANZA. 2. Se collidi col tuo nemico, RIMANI INCOLLATO a lui (non tirarti indietro). 3. Se la forza (o il momento di forza) è superiore alla tua, CEDI. 4. Se l'avversario si ritira/fugge, SEGUILO. Penso che dovremmo cercare di spiegare un po' di più, anche per le persone che non praticano abitualmente Wing Chun Kuen:
La Colonna del WT 1. Se la strada è libera, AVANZA. 2. Se collidi col tuo nemico, RIMANI INCOLLATO a lui (non tirarti indietro). 3. Se la forza (o il momento di forza) è superiore alla tua, CEDI. 4. Se l'avversario si ritira/fugge, SEGUILO.
WingTsun 1. Rimarremo in una posizione completamente immobile agli occhi del nemico, ma carichi con la forza elastica, in attesa che l'avversario sia alla nostra distanza di applicazione. 2. Non mostreremo il più minimo movimento o tensione, né un solo millimetro agli occhi del nostro nemico. Aspetteremo come un predatore aspetta alla sua preda. 3. Nel momento in cui il nemico entrerà la nostra distanza, lanceremo tutto il nostro corpo protetto con mani e gambe verso di lui, intentato chiudere lo spazio tra noi nel modo più rapido possibile. Dovremo introdurci nel suo movimento una volta cominciato il suo attacco, o tento. Più tempo siamo capaci di sopportare, meno capacità di risposta avrà il nemico. 4. Se nella collisione col nemico troviamo la strada libera (senza ostacoli), inizieremo a colpire senza fermarci fino alla vittoria, senza lasciargli rimettersi del nostro flusso di attacchi CONTINUI. Se, al contrario, troviamo ostacoli, ci attaccheremo all'avversario con braccia e gambe per inibire i suoi attacchi, deviarli, o muoverci ad un angolo sicuro ma SEMPRE con l'intenzione di liberarci immediatamente delle sue arti e "passare la sua guardia", per COLPIRE di nuovo di forma continua e fluida. E un dettaglio molto importante: Una volta cominciato il conflitto, bisogna seguire fino alla fine. Non permettere che si producano vari tentativi da parte dell'avversario, il che succederà se gli permettiamo che si allontani e si rimetta di nuovo. Come vedete, quello che sembra semplice per molti, magari non lo sia tanto nella pratica. In realtà, tutto si complica perché non si è spiegato convenientemente la necessità di separare in due parti, da un lato la strategia del sistema e dall'altro la tecnica. La tecnica permette di
La Colonna del WT
WingTsun portare a termine la strategia. E la strategia è possibile grazie all'esistenza di quella tecnica / attributi acquisiti mediante la pratica. Separati, differenti, ma complementari (yin e yang). Credo fermamente che la comprensione di queste due idee, separate e alla volta complementari, supponga un corretto punto di partenza per l'allenamento, e soprattutto un eccellente obiettivo che segnerà la rotta della nostra pratica. Di nuovo, questo concetto che ci serve come origine, insieme a come fine, ci mostra l'inseparabile influenza del Taoismo nel Wing Tsun. In riferimento alla tecnica, un praticante di Wing Tsun dovrebbe capire che la riduzione al codice binario 1 e 0, suppone una serie di vantaggi di fronte ad altri stili. Spieghiamo brevemente questo concetto: Quando un non praticante del nostro stile guarda da fuori l'esecuzione di tecniche da un maestro qualificato, quello che lo sorprende più è la velocità con la quale il maestro può muovere le sue mani e, molto specialmente, la precisione ed apparente semplicità con la quale può superare ad un altro. Io dempre dico che la velocità di un apprendista di Wing Tsun non ha niente a che fare con la velocità genetica della persona. In realtà, i praticanti più rapidi normalmente sono persone quasi anziani. La radice di questa velocità si basa specialmente nei "processi nonmentali" delle reazioni e tecniche. Cioè, il praticante,mediante l'allenamento metodico delle reazioni e tecniche del Chi Sao, riesce a ridurre ogni risposta alla minima espressione. Cioè, se un praticante collide con il braccio del suo avversario, in questo urto il praticante PERCEPISCE
La Colonna del WT “Una volta cominciato il conflitto, bisogna seguire fino alla fine. Non permettere che si producano vari tentativi da parte dell'avversario, il che succederĂ se gli permettiamo che si allontani e si rimetta di nuovo.â€?
WingTsun (attraverso la sensitibilità tattile) se vi è una via libera (1), o se invece è occupato / chiuso (0). Una o un'altra risposta generano la reazione acquista nell'allenamento: 1 = colpire avanzando. 0 = rimanere incollati all'estremità con cui ho urtato. Se l'avversario, dopo la collisione con il nostro attacco, muove la sua mano per per ostacolare la nostra entrata, significa che c'è un'apertura altrove. Cedere alla forza superiore non è altro che trovare / sentire che quella porta è chiusa e cercare l'entrata in un'altra posizione in modo automatico. Come si può vedere, questo processo si ripete in ognuna delle situazioni che possano verificarsi in un confronto. La padronanza si ottiene quando, attraverso un'allenamento adeguato, queste rapide scelte vengono processate in modo completamente autonomo. Dopo tutta questa complessa spiegazione, chi oserebbe dire che il Wing Chun Kuen è un stile semplice? Non io, ovviamente! Come solitamente succede in infinità di occasioni, tendiamo ad ignorare o a semplificare quello che non comprendiamo o che ci supera per la sua grande complessità. Questa è, a mio parere, la causa di molti dei mali dei sistemi cinesi. Fortunatamente, la filosofia buddista confuciana e taoista (quest'ultima principalmente) sono parte del DNA del sistema e il dominio dell'arte non può essere ottenuto separando quello che è inseparabile. Ogni tentativo di separazione denatura questo stile, e lo rende una "caricatura" di ciò che realmente è. In effetti, sembra di essere lo stesso ma in fondo in fondo non ha molto a che fare con la realtà. Quindi lasciatemi dire senza tema di smentita, che la semplicità non si trova tra le principali virtù di questo stile. O, ancora, per parafrasare il mio ammirato Leonardo Da Vinci: "La semplicità è l'ultima sofisticazione". Sifu Salvador Sánchez TAOWS International Academy WingTsunEurope info@taows-academy.com www.taows-academy.com www.wingtsuneurope.com www.taowsuniversity.com
La Colonna del WT
“Quando un non praticante del nostro stile guarda da fuori l'esecuzione di tecniche da un maestro qualificato, quello che lo sorprende più è la velocità con la quale il maestro può muovere le sue mani e, molto specialmente, la precisione ed apparente semplicità con la quale può superare ad un altro.”
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Che cosa: 5 giorni d'allenamento e sudorazione, di divertimento e di incontri, organizzati dal GM Andreas Hoffmann a casa sua e presso la sede centrale di Weng Chun a Bamberg in Germania. Campi estivi focalizzati su Weng Chun per tutti i livelli ed aperti a tutti. Durante i campi ci saranno anche sessioni facoltative sul Vietnam Weng Chun, Sanda, BJJ, e Qigong Shaolin / Filosofia. Pertanto, potete anche unirvi a noi solo per uno o due giorni. Il prezzo del campo è solo 250 € (membri) / 300 € (pubblico generale) per 5 giorni; 1 giorno 60 € (membri) / 70 € (pubblico). Quando: CAMPO ESTIVO WENG CHUN 1: Mercoledì 3 - Domenica 7 Agosto 2016. Mercoledì 14:00-19:00. Giovedi / Venerdì / Sabato 10.00 - 12:30 e 14:30 -16:00. Domenica 10:00 - 14:00: sessioni opzionali, soprattutto nel pomeriggio. Questo campo è stato progettato per tutti i livelli, con particolare attenzione ai livelli di base e mezzo di Weng Chun. CAMPO ESTIVO WENG CHUN 2: Mercoledì 10 a Domenica 14 Agosto 2016. Mercoledì 14:00 - 19:00. Giovedi / Venerdì / Sabato 10:00 - 12:30 e 14:30 - 16:30. Domenica 10:00 - 12:30: sessioni extra opzionali. Questo campo è stato progettato per tutti i livelli, con l'obiettivo principale sul livello mezzo e avanzato di Weng Chun. Dove? Presso la Sede di Weng Chun, a Memmelsdorferstrasse 82 R, 96052 Bamberg, Germania, a 5 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria e 40 minuti di auto o di treno dall'aeroporto di Norimberga. Se siete interessati o desiderate ulteriori informazioni, non esitate a contattarci in wengchunbamberg@googlemail.com, e www.weng-chun.com ANDREAS HOFFMANN WengChun International Association® Weng Chun Kung Fu, Autodifesa, Fitness attraverso l'auto-difesa. Kung Fu per i bambini, Sanda, Brazilian Jiu Jitsu, MMA, Ginnastica Naturale, Shaolin Qigong, Shaolin Chan, Tai Chi Chuan, Ba Gua, TCM e-mail: wengchunbamberg@googlemail.com sito web: www.weng-chun.com Indirizzo: Memmelsdorferstrasse 82 R, 96052 Bamberg Telefono: 095137379 Conto bancario IBAN DE02 7705 0000 0578 7215 32 Swift Bic BYLADEM1SKB
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"Forse uno dei migliori spettacoli teatrali per quanto riguarda gli argomenti marziali." Magnifica rappresentazione nel Teatro La Rambleta, di Valencia, Spagna, dello spettacolo teatrale "I Shizen. Il popolo di Tengu", una grande iniziativa dell'Ambasciata del Giappone in Spagna, uno spettacolo audiovisivo proprio inquadrato nell'anno duale Spagna-Giappone, che celebrano anche la creazione di relazioni tra i due paesi. Lo spettacolo, creato per l'occasione, è stato anche parte della celebrazione pubblica della Kaze no Ryu, della cerimonia di laurea dei 6 nuovi Shidoshi, o Joho, come sono conosciuti nella lingua Shizengo. Un documentario su questa rappresentazione, viene prodotto con il suo making off, back stage, interviste, ecc, che includerà gran parte dello spettacolo, al fine di garantire che tutti coloro che sono interessati alla cultura Shizen in tutto il mondo, che non hanno assistito allo spettacolo, possano accedere ad esso e condividere, imparare e godere! "Il popolo di Tengu" è stato progettato come una presentazione pubblica della tradizione Shizen, in cui si ha storicamente e culturalmente inquadrato, ed evidenziando i suoi due aspetti più interessanti: da un lato la sua tradizione marziale, Bugei, e dall'altro la sua cultura spirituale: l'E-Bunto .
Nuovo
"La magia, il fascino, ha il gusto dello genuino. La forza di una cultura e di un popolo messa in scena nei suoi costumi." Sei Nuovi Shidoshi hanno celebrato la loro laurea secondo la tradizione Shizen, con tutte le sue cerimonie, antichi rituali e danze intorno al fuoco, la freccia cerimoniale, e la grande compagnia dei loro cari; con generositĂ e abbondanza, loro hanno celebrato e onorato tutti i mondi visibili e invisibili, nel "vecchio stile" del potente popolo di Tengu in una notte magica e indimenticabile... Chi ha detto che non esistono piĂš delle cose reali? La Festa di Promozione dei nuovi Joho (Shidoshi) del lignaggio Kawa, nella scuola Ogawa Ryu Kaze no Ha, diretta da Shidoshi Jordan Augusto Oliveira.
Muay Boran
L’epoca d’oro di Ayuddhaya Proseguendo nell’analisi della storia delle Mae Mai si può osservare come questa affondi le proprie radici nell’epoca d’oro delle Arti Marziali siamesi che corrisponde al periodo in cui la capitale del regno era Ayuddhaya (dalla metà del XIV° secolo fino al sacco da parte dei birmani del 1774). Nei 417 anni in cui fu capitale Ayuddhaya venne governata da 34 sovrani appartenenti a cinque dinastie. Con una posizione strategica alla congiunzione di 3 fiumi, Chao Praya, Pa Sak e Lopburi, la città era attraversata da canali che fungevano anche da vie commerciali: oltre 40 mercati erano situati lungo le strade interne alla città e più di 30 all’esterno.
Muay Boran
yyuddhaya svolse un ruolo fondamentale per la crescita economica (favorevole per l’agricoltura ed il commercio) e culturale (fiorirono anche le religioni Buddhista e Hindu, ed i numerosi templi tuttora visibili rappresentarono centri di sviluppo per numerose arti, tra cui le Arti Marziali) del suo regno, ma anche per i successivi di Thonburi e Bangkok e dell’odierna Thailandia. Con un simile background molte furono le figure chiave che hanno segnato lo sviluppo della disciplina di combattimento in quell’eta; tra le tante, due sono reputate a detta degli studiosi le più carismatiche ed influenti.
A
Il Re tigre Phra Chao Sua I sovrani hanno sempre avuto una grande parte nello sviluppo della Muay Thai che per questo è
stata chiamata l’Arte dei Re; il più famoso dei re combattenti fu certamente Prachao Sua, detto il Re Tigre per la sua forza come lottatore e per la sua ferocia in combattimento. La leggenda dice che egli amasse la lotta a tal punto da lasciare la capitale Ayuddhaya e viaggiare in incognito attraverso il suo regno per sfidare i campioni locali, che regolarmente sconfiggeva. Fu King Sua ad ordinare all’esercito siamese di allenarsi regolarmente nell’Arte Marziale nazionale, la Muay Thai e fondò personalmente diversi Kai Muay, campi di addestramento, in tutto il paese. Ma facciamo un passo indietro e torniamo all’epoca della giovinezza del Re, quando era ancora noto come Khun Luang Sorasak, nei primi anni del 1700: a quell’epoca la capitale del regno del Siam era Ayuddhaya, fondata da Re UThong, risorta dopo la sua prima caduta ad
Muay Boran
opera dell’esercito birmano in totale resterà gloriosa capitale del regno per 417 anni. La città era situata in un’area geograficamente propizia e per lunghi anni rappresentò il vertice della civiltà siamese nell’arte, nella cultura ed ovviamente il centro della politica e del potere militare. Per molti studiosi tailandesi, i primi anni del 1700 ad Ayuddhaya rappresentarono l’età dell’oro della Muay Thai; per molti aspetti la lotta tailandese che è giunta fino a noi affonda le proprie radici nella forma di combattimento studiata e
raffinata nella capitale in quegli anni gloriosi. Pra chao Sua è stato senza dubbio uno dei protagonisti di questo periodo grazie alla sua autentica passione per la tecnica di combattimento nata in lui sin dalla più tenera età. Grazie alla sua posizione privilegiata Khun Luang Sorasak, affamato di conoscenza, volle avere intorno a se i migliori Krhu Muay dell’epoca; maestri provenienti dalle varie zone del paese confluirono ad Ayuddhaya portando stili e sistemi speciali di Muay con loro. La corte reale divenne un fantastico
Muay Boran
laboratorio dove vennero confrontate, testate e sintetizzate le migliori strategie e tecniche di combattimento a mani nude, come forse non era mai stato fatto prima, sotto gli occhi affascinati del Principe. Non soddisfatto, Khun Luang arrivò a compiere in prima persona una ricerca sul posto delle Mai Muay (tecniche di lotta) più sofisticate, lasciando la corte per visitare i migliori campi di addestramento del Regno e studiando le metodologie utilizzate dai vari maestri. Grazie alle sue grandi capacità atletiche ed alla sua passione inarrestabile, il Principe, una volta asceso al trono come Phrachao Sua, non esitò a fingersi un contadino per sfidare campioni locali testando le sue capacità di lottatore senza la protezione impenetrabile della sua carica suprema che avrebbe impedito a chiunque di lottare con lui. Sotto il profilo tecnico, grazie agli studi più recenti dell’Ufficio della Cultura Tailandese è risultato che il King Sua abbia contribuito in maniera fondamentale alla
formulazione di un “programma tecnico” raffinato che è servito per anni come linea guida dell’addestramento del Damruot Luang, il battaglione delle guardie reali, il primo reparto d’elite (oggi li chiameremo corpi speciali) dell’esercito tailandese dell’epoca di Ayuddhaya. Secondo alcuni lo stile di combattimento del battaglione reale, detto Muay Luang, non sarebbe altro che la sistematizzazione del metodo di lotta messo a punto dal Re Tigre Phrachao Sua. Secondo questo metodo il guerriero praticante di Muay deve essere addestrato in primis nelle tecniche evasive, come dice un motto latino “primum vivere”; a tal fine vengono classificati 4 stili di difesa basati sull’arma naturale utilizzata dall’avversario per attaccarci. Si distinguono così 29 forme di difesa da pugni e relativi contrattacchi, 25 forme di difesa e contrattacchi su calci, 3 forme di difesa e contrattacchi su ginocchiate e 4 forme di difesa e contrattacchi su gomitate. Per situazioni in cui è richiesta una azione offensiva immediata, per esempio
per la presenza di più avversari che devono essere eliminati velocemente, il metodo Prachao Sua predispone 22 forme dette di “aggressione immediata”. Tutto il sistema, ad un’analisi più approfondita, rivela una perizia tecnica inaspettata per quell’epoca: il Re Tigre era un fine conoscitore degli aspetti più sofisticati dell’Arte Marziale e l’efficacia delle azioni da lui codificate non si basava su un uso indiscriminato della forza fisica ma su una conoscenza dettagliata dell’anatomia umana (soprattutto per quanto riguarda i punti sensibili e vitali) e del modo più razionale di utilizzo delle armi naturali del corpo. Tecniche potenti di attacco di gambe o di braccia, venivano abbinate a movimenti imprevedibili (salti, cambi di livello, torsioni) che rendevano il combattente abile nel Muay Luang capace di adattarsi con facilità a situazioni e ad avversari completamente diversi. Il grande merito del Re Sua sta nell’aver spinto con la sua enorme passione per il Muay, i migliori maestri dell’epoca aurea di Ayuddhaya a riunirsi, sotto la sua
guida, per mettere a punto la vera base di ciò che sarebbe continuata per secoli ad essere una delle Arti di combattimento più stimate e temute al mondo.
ll guerriero Nai Khanom Thom Secondo i vecchi Maestri tailandesi la Muay Thai, la forma di lotta tradizionale del popolo thailandese, è un’Arte di combattimento che mette in grado i propri adepti di essere efficaci negli scontri con uno o possibilmente più avversari utilizzando le armi naturali del corpo umano, dalla testa ai piedi; nel combattimento si devono sapere usare le braccia per colpire e per afferrare e lottare, ed ogni parte del corpo viene preparata al meglio come “strumento” per attaccare e difendersi dalle aggressioni di qualsiasi tipo, subite frontalmente, di lato ed alle spalle. Lo studente serio deve apprendere quali sono i punti deboli del corpo umano per imparare a raggiungerli con i propri attacchi e deve condizionare le parti forti del proprio corpo per
Muay Boran
sfruttarle come scudi difensivi e come lame, mazze e bastoni per offendere. E’ per questo che lo studio dell’Arte siamese è chiamato delle “9 armi” intendendo che la Muay Thai insegna a servirsi con scientifica efficienza di testa, mani, gomiti, ginocchia e gambe (secondo le tecniche offensive Chern Muay). Il corpo umano adeguatamente addestrato, animato dallo spirito guerriero che lo fa agire senza paura è paragonabile ad un’arma: questo è il credo della maggioranza delle Arti Orientali di combattimento. Le leggende delle tradizioni marziali di India, Cina, Giappone, Corea e di tutto il Sud Est Asiatico sono piene di episodi che sfiorano il paranormale in cui l’eroe si difende da schiere di avversari armati e non, con il solo ausilio dei propri arti e del proprio coraggio. Nella Muay Thai la figura più emblematica di tali tradizioni, a metà tra leggenda e storia, è senz’altro il capostipite di tutti i combattenti adepti di quest’arte, il celebre guerriero Nai Khanom Thom. La storia della sua vita rappresenta l’archetipo delle gesta dell’eroe guerriero fedele alla patria ed alla propria Arte Marziale che, nel momento di massimo sconforto e difficoltà, riesce a trarre ispirazione dai suoi valori fondamentali
per superare ostacoli apparentemente insormontabili, restituendo la libertà a se stesso, ai suoi compagni ed indirettamente a tutto il suo popolo. Fatto prigioniero dei birmani, invasori della sua patria, catturato nel corso del tremendo sacco dell’antica capitale Ayuddhaya nel 1774, Nai Khanom Thom venne tratto in prigionia in Birmania (l’odierno Myanmar) insieme a molti dei suoi commilitoni. Durante una serie di tornei di lotta in cui i vincitori facevano combattere i prigionieri alla stregua di gladiatori, Thom venne notato dal Re birmano Mangra che osservò con piacere la grande abilità nel combattimento del nostro eroe. Desideroso di mettere alla prova l’efficacia della forma di lotta siamese che tante perdite aveva causato tra i conquistatori birmani, il re Mangra decise di opporre in un combattimento senza armi il migliore tra i prigionieri tailandesi ad una schiera di gladiatori birmani tra i migliori del suo esercito. La grande potenza della forma di lotta usata dai thai non poteva certo essere superiore all’abilità dei migliori guerrieri della Birmania! A questo punto la storia a la leggenda si confondono: si narra di un epico scontro a mani nude condotto fino alla morte che vide di fronte il campione thai e ben 10 sfidanti
Muay Boran
birmani (secondo altre fonti 12 o addirittura 13). Di sicuro si sa che lo stile di combattimento di Nai Khanom Thom era molto vicino a ciò che ancor oggi viene chiamato Muay Kard Chiek o lotta con le mani bendate con corde: Thom era abituato ad utilizzare tutte le risorse del proprio essere, sia fisiche che psichiche per sconfiggere gli avversari. I combattenti di Muay Kard Chiek dell’epoca erano paragonati a tigri fameliche; ogni azione offensiva era accettata, pugni, gomitate, ginocchiate, calci, testate, leve articolari, strangolamenti, proiezioni, perfino i morsi e le “artigliate” alle parti molli facevano parte di ciò che un gladiatore dell’epoca utilizzava ed era pronto a contrastare. Con un simile background Nai Khanom Thom si trovò ad affrontare la sfida più dura di tutta la sua carriera di lottatore e di soldato: combattere non
solo per la propria vita ma anche per salvare i propri compagni e per riconquistare la libertà. Con un tale fardello sulle spalle si racconta che l’eroe thai riuscì nell’impresa di sconfiggere gli avversari uno dopo l’altro, portando intelligentemente lo scontro sul piano della mobilità e sulla rapidità d’azione: i birmani erano infatti molto temuti per la potenza dei loro pugni e per la loro forza nella lotta corpo a corpo. Per questo motivo Thom sfruttò al meglio la propria velocità colpendo con calci, ginocchiate e gomitate, eseguite con potenza selvaggia, scagliando tibie, ginocchia e gomiti duri come il ferro contro i punti vitali degli avversari. Il tradizionale pantalone corto tailandese, stile perizoma, agevolava i suoi spostamenti e le sue agili azioni, permettendogli di non cadere preda degli
attacchi dei lottatori birmani. Sia come sia, la leggenda narra che, una volta sconfitti tutti gli avversari mandatigli contro, fu lo stesso Re Mangra che decise di concedere la libertà all’eroe thai e a tutti i suoi commilitoni, fatti progionieri con lui. Si dice che il Re osservò ammirato l’incredibile prova portata a termine del lottatore siamese ed arrivò ad affermare che “ogni parte del corpo dei thai è velenosa, anche senza armi riescono ad avere la meglio sui nemici”. L’effetto positivo dell’exploit di Nai Khanom Thom, oltre a quello immediato dell’ottenimento della sua libertà, fu addirittura di ridare fiducia allo stesso popolo tailandese, sconfitto ma mai domo. Da allora la figura di questo grande eroe è il simbolo stesso dello spirito indomabile dell’Arte Marziale thai: il vero artista marziale è colui il quale antepone il senso dell’onore perfino al
proprio interesse personale, anche se questo lo espone a grandi sacrifici. La patria, la propria Arte Marziale, la scuola dove è stato addestrato, il proprio Maestro e la comunità dei colleghi praticanti: questi sono i valori per i quali combatteva Nai Khanom Thom ed è per questo che la sua figura è ancora attuale e degna del più grande rispetto. Da secoli il 17 Marzo è il suo giorno e, in Thailandia come nel resto del mondo, i praticanti di Muay Thai di qualsiasi livello lo onorano, oggi come allora; i membri della nostra Accademia Internazionale IMBA sparsi per il mondo proprio in occasione di questa ricorrenza, si danno appuntamento ad Ayuddhaya per una grande cerimonia che ricorda la figura del grande guerriero e prepara i nuovi adepti a far parte della grande famiglia della Muay Boran.
In questo primo lavoro didattico, Andreas Weitzel, fondatore e capo istruttore dell'Accademia SYSTEMA Weitzel (Augsburg, Germania) e uno dei principali istruttori di SYSTEMA in Europa, spiega le basi più importanti del combattimento. In primo luogo definisce chiaramente il modo naturale di camminare, concentrandosi sul corretto svolgimento di ogni passo, per poi mostrare come utilizzare questo lavoro in applicazioni di combattimento. Una varietà di argomenti diversi sono spiegati in questo DVD, tra cui: Come sbilanciare un attaccante; Come colpire con i pugni e calciare correttamente; Come difendersi da prese, takedown, colpi e calci. Le dichiarazioni di questo video sono semplici ma chiare, in modo da facilitare a tutti la comprensione e l'apprendimento. Durante la sua spiegazione, Andreas include sempre e si concentra sui principi e fondamenti del SYSTEMA, mostrando come i diversi argomenti sono strettamente collegati tra loro. Allo stesso modo è mostrato il lavoro libero contro diversi attacchi a mani vuote e con armi in condizioni realistiche e alla massima velocità di esecuzione. In questo video, Andreas è assistito da Michael Hazenbeller (Rastatt) e Thomas Gössler (Augsburg), due istruttori esperti di Systema.
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Cosa succede quando due persone praticano ChiSao? Qual è il significato della loro pratica e quali sono gli obiettivi? In questo terzo DVD, "Chi Sao dalla base ad un livello avanzato," Sifu Salvador Sánchez affronta forse l'aspetto più importante del Wing Chun: il ChiSao, l'anima del sistema stesso, che fornisce il praticante di alcune caratteristiche speciali che sono completamente diversi dagli altri, e gli dà grandi virtù. Questo lavoro si occupa di alcuni aspetti di principio piuttosto semplici, ma come si approfondisce in loro, diventano sempre più sorprendenti. Si tratta di una caratteristica molto chiara nella cultura tradizionale cinese; ciò che è molto evidente a prima vista, contiene tuttavia una seconda o terza lettura, che sicuramente cambierà il vostro approccio, la pratica e la comprensione. Discuteremo come praticare Chi Sao attraverso i nostri drills e il modo di applicarli quei drills, quella capacità nello sparring, che collega alcuni concetti, forse non tanto legati al Kung Fu tradizionale, come ad esempio la biomeccanica, le strutture, la conoscenza della fisica, ecc., al fine di ottenere risultati migliori nella nostra pratica.
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