Cosa succede quando due persone praticano ChiSao? Qual è il significato della loro pratica e quali sono gli obiettivi? In questo terzo DVD, "Chi Sao dalla base ad un livello avanzato," Sifu Salvador Sánchez affronta forse l'aspetto più importante del Wing Chun: il ChiSao, l'anima del sistema stesso, che fornisce il praticante di alcune caratteristiche speciali che sono completamente diversi dagli altri, e gli dà grandi virtù. Questo lavoro si occupa di alcuni aspetti di principio piuttosto semplici, ma come si approfondisce in loro, diventano sempre più sorprendenti. Si tratta di una caratteristica molto chiara nella cultura tradizionale cinese; ciò che è molto evidente a prima vista, contiene tuttavia una seconda o terza lettura, che sicuramente cambierà il vostro approccio, la pratica e la comprensione. Discuteremo come praticare Chi Sao attraverso i nostri drills e il modo di applicarli quei drills, quella capacità nello sparring, che collega alcuni concetti, forse non tanto legati al Kung Fu tradizionale, come ad esempio la biomeccanica, le strutture, la conoscenza della fisica, ecc., al fine di ottenere risultati migliori nella nostra pratica.
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“Ci sono due cose infinite: l’Universo e la stupidità umana... e dell’Universo non sono sicuro”. Albert Einstein
L’
etimologia ci dice che “educare” significa “guidare da fuori” tanto quanto “tirare fuori quello che hai dentro”. Educare è la più nobile delle professioni, quelle che, come il medico, sono più una missione che altro. Mio nonno era un maestro e lo era in più di un senso. Egli mi aiutò con il latino, che allora si studiava per molti anni, materia disprezzata già a quel tempo come inutile ma che curiosamente è stata una delle poche cose che poi mi sono servite nella vita (quindi infinitamente di più che tutto quel mucchio d’inutilità che mi fecero memorizzare). Avere informazioni non è sapere; saper usare i dati è ciò che serve ed usarli con saggezza, è quello che conta. Nell’educazione, il carattere si deve formare con attenzione, come con la cura di una pianta, tagliando qui e là con cura e affetto le direzioni palesemente erronee ma soprattutto, irrigando e alimentando affinché avvenga la crescita. Ma, direzioni sbagliate rispetto a cosa? Ogni tempo, ogni cultura ha i suoi tabù. Ogni Maestro incorrerà in errori se non è capace di percepire i confini della sua missione. Un vero buon maestro non solo è consapevole dei suoi propri confini, ma sa anche che il suo primo risultato sarà quello di non diventare, consapevolmente o inconsapevolmente e per il bene dei propri difetti, il castratore di ciò che lo studente può avere all'interno o che può dare di sé. Tuttavia, l'obiettivo finale non sono i dati accumulati, nemmeno la loro funzione, perché alla fine, non è solo il risultato quello che conta nel settore dell'istruzione; Forse potrebbe essere così in un mondo che ha vive esteriormente, ma ciò che succede di solito è che gli individui vivono in entrambe le direzioni, verso l'esterno e verso l'interno, e quindi si può raggiungere un grande successo sociale, pur rimanendo un assoluto idiota e un perfetto infelice. Un Maestro ha a che fare con materiale imprevedibile e non deve dimenticarlo mai. E’ ovvio che per me, educare non è apprendere dati: educare è insegnare a vivere. Il Maestro parte dai ramoscelli che ognuno ha e il suo compito consiste nel renderli visibili, pulirli e condurli verso le migliori proposte che tali ramoscelli possono partorire. Se la persona poi, ne fa di essi una sedia o una nave da crociera, è cosa che spetta a ognuno; non solo perché la libertà è una gran cosa ma specialmente perché pretendere di intervenire in altro modo, finirà inevitabilmente in disastro. Trasmettere le nostre frustrazioni, pretendere di curare noi stessi attraverso la carne altrui, ha sempre lo stesso prezzo: la disgrazia propria e altrui. Pertanto il Maestro, come un padre (o madre), saggio e amorevole, dovrebbe coinvolgersi tanto quanto praticare il distacco. Compito arduo, sì, ma non esente da soddisfazioni, perché non c’è piacere simile a quello di veder fiorire ciò che si è piantato e anche in modo egoistico per chi ama la conoscenza e la saggezza, come suggerisce il suo magistero; non c’è modo migliore di imparare che non sia nell’insegnare.
“Non c’è più educazione, né rispetto” (sic). (Zio Flores appoggiato al suo bastone).
A proposito di questo, dicono che niente insegna più del proprio esempio. Però è falso. L’esempio di per sé non insegna ma, piuttosto, si può imparare da esso. Il Maestro che crede in quella sentenza, cerca di impostare il suo riflesso, ma si sbaglia, perché l’alunno si fiderà di quello che di buono percepisce e lo interpreterà in accordo al suo intendere e alle sue preferenze, e si sa che, ciò che per qualcuno è grandioso per un altro può essere orribile. Il saggio rispetta la differenza, perché solamente da essa nasce l’evoluzione. Ma, dove stanno i limiti del magistero? Sfortunatamente non ci sono mappe accurate per tracciare detto confine, perché ognuno ha il suo carattere, le sue virtù e le sue deficienze, le sue preferenze e i suoi obiettivi. Saper montare a cavallo non significa essere capaci di montare tutti i cavalli. Il mio caro amico, il Colonnello Ramos Alcaraz, (requestiam in pace), straordinario fantino di Raid, odiava montare i cavalli da dressage perché diceva che avevano più molle di un computer. Per lui la monta significava passo, trotto, galoppo e salto, cioè, andare da un posto all’altro sopra un cavallo, sperimentando il piacere della libertà, dell’andare e venire attraverso i campi assieme alla nobile bestia; fare moine a un equino era non solo superfluo, ma anche pericoloso, perché mentre credevi di dare il comando di andare avanti, lui capiva indietro. Sembra che in queste cose, come in molte altre, il senso comune sia totalmente insostituibile, ma anche l’umiltà. Riempire la testa di cose, dati o presunzioni, e ogni opinione lo è, come se si stesse riempiendo un recipiente, non aiuterà nessuno a compiere il suo destino, a essere migliore e più libero, più saggio, nemmeno più felice. La conoscenza è sopravvalutata tanto quanto la saggezza è sottovalutata. Essere semplicemente impeccabile, nel nobile compito dell'educazione, è estremamente difficile senza la giusta combinazione tra compromesso e distacco. Eccedere i limiti o non essere all’altezza, è più comune. Non c'è insegnante che non sia stato frustrato nei suoi impegni, non c'è maestro senza delusione. Tutti ci giustifichiamo sempre, perché siamo individui, perché dobbiamo essere padroni dei nostri riflessi, perché vogliamo amarci ed essere amati e rispettati. Gli esseri umani sono greggi, oltre che individui. La tribù, qualunque sia concezione che abbiamo su di essa, è essenziale nelle nostre vite e questo principio lo portiamo iscritto perfino nei nostri geni. Per quanto la vita sia un'esperienza personale, la dimensione sociale del nostro essere non può essere evitata o convertita, al contrario, in tutto ciò che ci rende schiavi o pospone a ciò che è solamente nostro. Dare a Cesare quello che è di Cesare... oggi, quello che chiamano educazione è associare dati a una funzionalità presunta e sempre falsa; chiunque è uscito dall'Università, conosce questa bugia. L'esperienza e il lavoro sul campo sono ciò che fanno l'esperto, il Maestro si fa con il tempo e l'ostinata perseveranza nel comprendere.
Traduzione: Chiara Bertelli
Dicono che sai qualcosa solo quando sei capace di insegnarla bene. Questa è la verità raramente spiegata di perché un Maestro ha bisogno di un allievo. Si pone sempre l’accento sulla direzione opposta. Tuttavia, è svuotandoci, contrastando noi stessi nel tentativo di spiegare ciò che credevamo di dominare, che comprendiamo i nostri limiti e scopriamo le nostre deficienze e qualche volta, ci meravigliamo nel comprovare che sapevamo più di quello che c'insegnarono. E non dimentichiamo il proverbio "impara più l'intelligente dallo stupido che lo stupido dall’intelligente". Le valutazioni sentimentali di esperienze sfruttate non fanno che queste siano buone. Apprezzo il servizio militare più di qualsiasi altro, ma non perché è stato buono, bensì perché feci di quell'esperienza qualcosa di buono. Per molti dei miei compagni fu tutto il contrario. Impostarlo come un punto universale è una presunzione tremenda. Uno col sentimentalismo finisce per baciare perfino il bastone che lo colpì, ma per il vero Maestro, vale mille volte più la destrezza che la forza. Il bastone non può essere una risorsa quotidiana, bensì eccezionale. Il dolore gratuitamente inflitto, e spesso lo è, non merita giustificazione alcuna, ma è sempre una dimostrazione delle nostre tare e delle nostre deficienze nell’insegnamento. Oggigiorno mi dispiaccio di poche cose che ho vissuto, ma sempre di quella frustata che diedi al mio caro cane Eleuteria, quando non seppi insegnarle in altra maniera. Imparò da ciò? Sì ... ma, era necessario? O ho dimostrato solo la mia incapacità? Solamente l'affetto infinito che provavo per lei, ha potuto compensare in qualche modo la formazione del suo carattere che fu nobile, degno, valoroso e infinitamente dolce, perché si trovava già in lei. I bambini sono materia sensibile, il fatto che sono malleabili, non vuol dire che possono sopportare tutto. Educarli richiede saggezza, temperanza e grazia. Quelli più grandi, anche se più difficili, non sono altro che bambini cresciuti, credetemi; la regola non può essere molto https://www.facebook.com/alfredo.tucci.5 diversa. Si prendono più mosche con il miele che con l’aceto!
Alfredo Tucci è Direttore Gerente di BUDO INTERNATIONAL PUBLISHING CO. e-mail: budo@budointernational.com
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Kyusho
Collaborazioni di Kyusho Integrazione di Kyusho in tutti gli stili marziali Da sinistra a destra: Anthony Rotella, Marshall Wolf, Mike Hebert, Evan Pantazi, Raffi Derderian, John Hagman e Cody Robyn.
Kali
Kali
Kyusho - Kali (Prospettiva dal Kali da Raffi Derderian) Le Filippine hanno una lunga storia di lotta per la vita o la morte. Fin dai tempi antichi ai gior ni nostri, le arti di combattimento dell'arcipelago filippino hanno dimostrato e continuano a dimostrare che sono molto efficienti, efficaci ed estremamente letali. Ci sono innumerevoli sistemi di Arti Marziali filippine sparse tra le migliaia di isole in questa regione. MoltI di essi sono arti di una famiglia e è improbabile che nessun "estraneo" possa mai impararle. Fortunatamente, molti sono ormai stati messi a disposizione del resto del mondo. Il più grande equivoco circa le Arti Marziali Filippine è pensare che siano principalmente sistemi d'arma. Arnis, Escrima e Kali sono vaste e completissime Arti Marziali. Il metodo di combattere a mani vuote nel Kali è davvero unico e comprende tecniche di colpire (spesso indicate come Panatukan, Sutukan o Pakamot), calci (Pananjakman, Sikaran), e, naturalmente, grappling (Dumog). Il Panatukan utilizza il pugno, il gomito, le nocche, le spalle, l'avambraccio, e la testa come strumenti per colpire. Pugni tipo Boxing sono combinati con schiaffi e gomitate, per fare una raffica devastante di contrattacchi. Molti dei movimenti utilizzati nella gamma a mani nude sono derivati ??dalla pratica delle armi in Kali. Loro ritengono che l'allenamento con armi (stick semplice, doppio stick, bastone, pugnale, e così via) migliora e stimola l'allenamento a mani vuote. Tutto questo funziona a causa dello sorprendente gioco di gambe che usano i praticanti di Kali. È proprio la combinazione del gioco di gambe angolare, insieme alle tecniche di copertura e gli angoli unici di contrattacco quello che rende l'arte veramente efficace. Questo gioco di gambe coinvolge tagliare gli angoli, molte volte muovendosi al di fuori della gamma dell'avversario. Quando il gioco di gambe, che impiega triangoli maschili e femminili, viene correttamente utilizzato, mette il combattente Kali in una posizione temporanea e sicura da cui lanciare un contrattacco. Un altro termine che è molto familiare agli praticanti di Kali è "gunting". Significa letteralmente "forbici". La parola fa riferimento al movimento fatto con le mani (o le armi, a seconda del caso) che viene utilizzato nella pratica del Kali. Il movimento "gunting" viene utilizzato il più delle volte quando si pratica distruzioni degli arti. Lo studio del Kyusho è il complemento perfetto per la pratica del combattimento Kali. Kali è un metodo sofisticato di trattare con pugni e calci in quanto rivolge in modo specifico i nervi dell'arto dell'attaccante. Quindi, un praticante di Kali vede un attacco in arrivo non come attacco, ma un obiettivo da distruggere. Così un pugno avrà un "occhio di bue" su di esso,
“Il più grande equivoco circa le Arti Marziali Filippine è pensare che siano principalmente sistemi d'arma.”
Kali
per esempio. Tutto questo torna al concetto ben noto di "defanging the snake" (rimuovere le zanne al serpente). Questo termine è usato molto in tutta la pratica Kali, con e senza armi. L'idea è che se si rimuovono le zanne di un serpente, diventa innocuo. Ma che c'entra Kyusho in tutto questo? Considerando che gran parte degli contrattacchi coinvolti in Kali si concentrano sui nervi, è un matrimonio fatto in paradiso. Kali incorpora attaccare l'attacco che coinvolgerà colpire i nervi sul braccio. Premere questi punti senza lo studio del Kyusho è sicuramente efficace. Tuttavia, tutto diventa più forte quando lo studente sa esattamente dove attaccare, il modo migliore per colpire il punto, e qual'è il risultato possibile. Per quanto qui interessa, i parametri di riferimento che stiamo usando sarebbero: 1) Doppio all'esterno, quando si è completamente al di fuori del braccio dell'attaccante. 2) Esterno / interno o "split", quando si dispone di un braccio al di fuori e l'altro all'interno del braccio dell'attaccante. E 3) Doppio all'interno, entrambe le braccia sono sulla parte interna del braccio dell'attaccante. Quando il combattente Kali affronta un pugno in arrivo (o un calcio dopo) entrerà nella mischia, il più spesso possibile, con una distruzione d'arto o un colpo. Questa tecnica, a ripetere, non è intesa per mettere fine al conflitto, ma per rimuovere il braccio fuori dall'equazione. Nella risposta doppia all'esterno a un attacco di pugno, una contrattacco comune è quello di deviare con una mano mentre si colpisce i nervi al di fuori lungo i tricipiti. Anche si utilizza un movimento di taglio per colpire sotto il braccio lungo l'osso divertente. Il passo successivo è quello di seguire con attacchi continui al braccio esterno e il lavoro verso l'area di testa / collo. I numerosi colpi sugli arti e nervi sono eccessive per non dire altro. Realisticamente, loro capiscono che non è pratico di colpire il braccio così tante volte in una lotta reale. La pratica è creare coordinamento, velocità, tempismo e, naturalmente, targeting. In realtà, un colpo sul braccio dell'aggressore da fargli sentir dolore sarebbe più realistico, tuttavia, è meglio essere più abile di meno.
La tecnica "split" (divisa) coinvolge il bloccaggio o controllo con il braccio esterno del pugno dell'attaccante, mentre il braccio interno gli colpisce nel bersaglio. Una possibilità è quella di colpire direttamente nel collo o gli occhi. Molte volte, ssi colpisce il bicipite dell'avversario sulla strada verso la testa. Potrebbe essere un colpo con le nocche mezze (chiamato l'Occhio Phoenix in Kenpo). Si potrebbe anche colpire con quattro nocche o con i polpastrelli. In ogni caso, questo tipo di di precisione nel contrattacco viene ottimizzato con la conoscenza di Kyusho.
Kali
La difesa di un colpo con un doppio gunting all'interno coinvolgerà un blocco incrociato del corpo con un rovescio dallo stesso lato al bicipite. Le nocche nel rovescio accentuano al fine di mordere il muscolo veramente. Il follow-up è quello di continuare con i colpi alla testa e al corpo usando i gomiti, i pugni e così via. In un approccio dimensionale a questo è quello di guardare a queste distruzioni degli arti semplicemente come un metodo di infliggere lesioni e dolore per l'attaccante sulla strada per causare più danni. Il praticante Kali armato con la conoscenza di Kyusho può portare la pratica del Kali ad una prospettiva completamente più profonda. Un nervo del braccio colpito diventa ora qualcosa che potrebbe porre fine al confronto. Loro non vedranno più un attacco con un occhio di bue su di esso. Piuttosto quello che vedranno sarà un arto con puntini rossi ovunque, come un grafico di agopuntura. © Raffi Derderian2015 www.derderian-academy.com
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Kyusho - Kali (Prospettiva di Kyusho da Evan Pantazi) Il Kali è un ottimo punto di partenza non solo per gli sforzi di collaborazione di Kyusho in futuro, ma anche per quelli che lavorano per imparare semplicemente la scienza del Kyusho. Perché loro hanno sempre sottolineato il braccio per fermare gli attacchi e gli obiettivi sanguinare fuori per il loro lavoro a lama. Questo rende la fusione sia naturale nel metodo e naturale nella sua sintesi (come è con tutti i vecchi stili di arti marziali). Dal punto di vista del Kyusho, lo studio inizia con l'apprendimento di recupero e rianimazione, ma poi si sviluppa il braccio mobile diretto come il suo fondamento marziale. Quando si seziona un attacco, oltre a calci, tutti gli altri attacchi iniziano con le braccia; la sfida è che le braccia sono le parti del corpo che si muovono più velocemente e con maggiore ampiezza di movimento e capacità di attacco direzionale. Quindi è una sezione molto impegnativa della formazione che dovrebbe costituire parte integrante in ogni sessione, in molte varianti. Ci sono altri modi per fare questo livello un po' più facile e uno è nella capacità di Arm Trapping (catturare le braccia). Come il Kali focalizza anche il suo allenamento iniziale nella cattura delle braccia per immobilizzare o posizionare l'aggressore in modo di facilitare ulteriormente l'azione e la postura, l'adattamento con Kyusho è logico e naturale. In primo luogo, è una buona idea che guardiamo i numerosi obiettivi Kyusho nel braccio che potremmo attaccare. Guardando l'immagine anatomica a destra, quando rimuoviamo la pelle e i muscoli possiamo vedere i principali nervi (strutture di colore giallo), vediamo un gran numero di possibili obiettivi. Osservando la lunga rete di nervi sul braccio interno dovremmo anche accorgerci che c'è la stessa quantità di bersagli sul braccio esterno. Ma non si tratta soltanto di sapere dove si trovano, occorre conoscere il modo migliore per accedervi
“Il Kali è un ottimo punto di partenza non solo per gli sforzi di collaborazione di Kyusho in futuro, ma anche per quelli che lavorano per imparare semplicemente la scienza del Kyusho.”
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al fine di provocare dolore severo, disfunzione fisica (fino alla paralisi) e persino gli stati alterati di coscienza. Una volta che questi obiettivi sono noti e sperimentati, il passo successivo è quello di accedervi con movimenti più dinamici che assomiglino attacchi, prima in modo pianificato e poi spontaneamente. Utilizzare le Kali Arm Traps (trappole di braccio di Kali) vi aiuterà a ridurre al minimo la mobilità del braccio dell'avversario, in modo che la vostra applicazione, o l'attacco agli obiettivi Kyusho sarà più facile da raggiungere. Gli obiettivi Kyusho anche lavorano simultaneamente all'interno delle azioni Kali di trappole per indebolire o disattivare l'avversario istantaneamente, quindi non c'è dubbio o necessità di due abilità differenti. Questo assicura il professionista un risultato più veloce e devastante. Le Kali Traps funzionano da varie angolazioni sia all'interno che all'esterno del braccio dell'avversario, così come lo "split" con azioni interne ed esterne simultanee. Gli angoli di approccio del Trapping sono anche perfetti per attaccare con la traiettoria corretta, non solo l'angolo e la direzione. La traiettoria è un punto vitale nel Kyusho, come l'angolo o la direzione su un attacco ai nervi, non è il fattore completamente determinante per farli lavorare; c'è anche bisogno della profondità di penetrazione oltre la pelle, nei muscoli e in mezzo o contro le strutture ossee. In sintesi, è necessario utilizzare correttamente quella traiettoria sulla struttura nervosa per consegnare acutamente ed efficientemente il sovraccarico neurologico al sistema nervoso centrale, tronco cerebrale e cervello stesso. Con le Kali Arm Traps si è in grado di ottenere la corretta profondità con l'azione e il flusso dell'azione di cattura in cui è eseguita. Con Kyusho e Kali combinati, l'immobilizzazione assume ora due forme, dalla trappola d'arresto del movimento del braccio, all'attacco paralizzante di Kyusho formando un completo controllo anatomico interno ed esterno. Con il Kali stiamo alterando le funzioni motorie del corpo e il Kyusho sta sovraccaricando le funzioni sensoriali e, a sua volta fermando quelle funzioni motorie. Così, quando catturiamo le sue braccia, gli avversari anche soffocano o limitano ulteriori azioni così ed è più facile atterrare un attacco Kyusho invalidante che colpisca internamente l'intera funzione fisiologica. Un praticante Kali guarda un attacco come un pugno, non tanto come un attacco, ma come un obiettivo che viene offerto e deve essere distrutto sistematicamente attraverso immobilizzazioni e attacchi. Questo non è troppo lontano dal modo di pensare di Kyusho tranne che le strutture sulle quali puntiamo sono interni e non esterni. Così aggiungendo l'arte più esterna più del Kali e il Trapping, stiamo influendo in una gamma ancora più ampia nella stasi umana.
“Le Kali Traps funzionano da varie angolazioni sia all'interno che all'esterno del braccio dell'avversario, così come lo "split" con azioni interne ed esterne simultanee. Gli angoli di approccio del Trapping sono anche perfetti per attaccare con la traiettoria corretta, non solo l'angolo e la direzione.”
Kyusho
Kyusho è uno studio dell'anatomia umana, non è un Arte Marziale (anche se potrebbe ed è stato evidenziato come uno di loro), ma il suo utilizzo con o in un Arte Marziale è naturale, e aggiunge una maggiore dimensione. Così può essere integrato facilmente ed efficacemente in qualsiasi stile di Arte Marziale, dal Taekwondo al Wing Chun, al Tai Chi e oltre. Nel DVD precedenti su Kyusho abbiamo dimostrato Jujitsu, Arti di Manipolazione Articolare, Karate, Wing Chun, Tiger Claw e molti altri stili. Come praticanti di Kyusho ci abbiamo allenato sempre con molti artisti marziali di diversi stili, tutti con gli stessi obiettivi di efficienza e di controllo incredibili che offre il Kyusho; si tratta di un risultato naturale. Speriamo di portarvi molti di più di questi sforzi di collaborazione, in modo che tutti possano beneficiare del cross training con altri maestri e stili con la collaborazione del Kyusho. Nella prossima puntata e Video vi mostreremo gli obiettivi inerenti o possibili de Kyusho nella testa, utilizzando le azioni delle stesse trappole di braccio che appaiono in questo DVD e articolo ... studiatele bene e il prossimo passo sarà ancora più facile per voi per imparare e utilizzare. © Evan Pantazi
Kyusho
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BUJUTSU... Perché così tanti significati? Molti praticanti a malapena attribuiscono la forma che si trova in questo primo ideogramma all'aspetto militare. Se prendiamo in considerazione l'epoca - cinquecento anni fa, nel bel mezzo di un periodo di guerre incessanti-, siamo in grado di trovare una spiegazione per molte cose. Se si considera solo l'aspetto del primo ideogramma, vediamo che il suo significato corretto, una volta smembrato, sarebbe "fermare l'arma", notando che al suo centro - Tomeru - gli viene accreditata la forza che guida l'ideogramma. Cioè, la parte superiore, il che significa arma, è alimentata dalla forza che emana dal centr o. Questo ci por ta ai tempi in cui che tutti dovevano sapere come difendersi; il caos e costanti conflitti tra i signori determinavano che una guerra imminente potrebbe cominciare in qualsiasi momento. Così, quando vediamo il significato di questa parola Bujutsu -, non potremmo tradurla come "l'arte di fermare l'arma"? Sì, in quanto il suo significato risponde essenzialmente all'idea specifica dell'arte della guerra.
Bugei
“Conservare qualcosa nel XXI secolo non è facile, né economico. In questo senso, conservare significa mantenere la forma così com'è, anche se ci sono alcune sequenze già superate e irrealistiche per i tempi di oggi.”
Possiamo dire appieno: In guerra, la mente è intrinsecamente limpida e pura, ma viene ostacolata dall'avidità, l'odio, la stupidità e l'arroganza, dai cinque desideri e da molti tipi di inganno. Pertanto, i grandi maestri del Haragei sapevano che coloro che dominano sono in grado di interrompere questi sentimenti, cioè, se le macchie fossero scartate e le menti purificate, sarebbe possibile interrompere l'arma dell'avversario, del nemico! L'interno e l'esterno devono essere in equilibrio. Assorbire e dominare la forza esterna della guerra, ecco la pratica più sacra degli antichi guerrieri. "L'oceano non rifiuta l'acqua" - ed è per questo che è diventato immenso. "Le montagne non rifiutano la terra" - e questo è il motivo per cui possono essere così grandi. Questa è la sintesi di coraggio samurai: affrontare il momento diventando parte di esso. Abbracciare la guerra significa che un sovrano illuminato non rifiuta le persone - di conseguenza, il suo popolo può crescere. Per Haragei, il termine "Bu" è la completa comprensione della guerra, riconoscere ogni sensazione nel momento in cui sorge. I mezzi per farlo è la piena consapevolezza. Non appena abbiamo capito le cause e la natura dei nostri sentimenti, essi cominciano a trasformarsi. Alcuni maestri e insegnanti delle scuole tradizionali mi hanno contattato e insieme siamo giunti a una conclusione interessante. Conservare qualcosa nel XXI secolo non è facile, né economico. In questo senso, conservare significa mantenere la forma così com'è, anche se ci sono alcune sequenze già superate e irrealistiche per i tempi di oggi. Molti si definiscono tradizionali, e quando abbiamo capito la sintesi tecnica, troviamo frammenti di questo o quello e poi giustificazioni intense per tale. La parola "conservazione", secondo il dizionario, deriva ??da "conservare". Conservazione è azione, risultato e modo del conservare e del conservarsi. Conservare è dunque tenere qualcosa in modo che non si guasti o non si alteri; tenere in serbo, custodire; avere ancora, non aver perduto. Conservarsi è mantenersi in buono stato, in vigore, in salute. In Ecologia, conservare è curare e proteggere la terra, gli spazi verdi, piante selvatiche, fiumi, laghi, ecc, con gli
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animali, uccelli e pesci, così come gli edifici antichi, monumenti e aree urbane, che sono spesso a rischio a causa della devastante attività umana. Per noi, "conservare" significa mantenere anche il pensiero nella applicazione di ogni Seiteigata. Ovviamente, tutti noi prendiamo cura della nostra evoluzione interna e cerchiamo la perfezione ogni giorno attraverso il pensiero. Ma stiamo parlando del patrimonio marziale, il che significa che, visto da un punto di vista storico, è così che dev’essere. Se lo vediamo solo come Arte Marziale, ognuno è libero di praticare ed eseguire le tecniche nel modo che ritenga opportuno. Nel corso della storia, l'uomo orientale, nel nostro caso di riferimento, il giapponese - consapevole del fatto che la sua vita è breve, movimentata, soggetta alla sofferenza e alla morte certa, da sempre ha formulato un'idea chiamata "Bujutsu" - arti della guerra (specificamente, perché il termine, applicato al carattere "Jutsu", fa riferimento ad un'arte specifica e non copre tutte le arti). Riconoscendo come oggi ci rendiamo conto - che la vita è transitoria, l'uomo giapponese voleva provare qualcosa di immenso e supremo, che non fosse stata creata dalla mente o dal sentimento. Desiderava sperimentare o scoprire il Sentiero di un mondo trascendentale, completamente diverso da questo, con le sue afflizioni e torture. Le Arti Marziali sono stati fortemente influenzati dalle credenze di ogni epoca e di ogni paese. Nel caso del Giappone, le principali influenze sono stati il Shintoismo, il Buddismo e il Confucianesimo, che hanno nutrito la speranza di scoprire il mondo trascendente attraverso la ricerca e lo sviluppo. Ora è il nostro turno, siamo noi chi dobbiamo esaminare questo problema, al fine di scoprire se c'è o non c'è una realtà (il cui nome non ha alcuna importanza) di una dimensione completamente diversa. Per penetrare così profondamente, dobbiamo accorgerci naturalmente che non è abbastanza capire sul livello verbale - poiché la descrizione non è mai la cosa descritta, la parola non è mai la cosa. Si può penetrare nel mistero - se si tratta di un mistero che l'uomo ha sempre cercato di penetrare o prendere - evocandolo, aggrappandosi a esso, adorandolo, essendo fanatico su di lui, ma questo non è il motivo cercato né esaltato in questo testo.
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Le arti della guerra hanno avuto la loro ascesa nel periodo Sengoku, e le loro riflessioni si possono vedere ancora oggi. In questa epoca, la vita era molto superficiale, vuota, piena di inganno e senza molta espressione, così la guerra si è imposta tra le verità; ogni scuola o clan hanno cercato di inventare, hanno cercato di darle un senso. Se l'individuo che ha inventato tale significato e scopo è stato dotato di un certo talento, la sua invenzione è stata molto complessa, sebbene non si può dimenticare che molte arti sono stati sottoposti a una riformulazione nel periodo Tokugawa. Questo è il tema a cui volevo arrivare: tutto va bene, purché sia perfettamente in ordine dentro di noi. Ognuno conosce le sue necessità. Ognuno mantiene la verità che ritiene conveniente. Tuttavia, dobbiamo capire che la conservazione è al di là di ciò che è o non è perfetto. Arriva un momento speciale in cui ci liberiamo di tutte le vanità e desideri e capiamo che nel vero Cammino non c'è affatto bisogno di condividere spiegazioni. La comprensione viene in modo naturale e tutto diventa evidente. Questo è il momento che abbiamo chiamato "Koushin" - sentimento luminoso, la sensazione che tutto si illumina, quando ci sentiamo invasi da una comprensione. È un momento unico in cui tutto cade a terra: titoli, politica, verità e menzogne; e ciò che rimane è appena la sensazione di ricerca interiore, che è definita dal sentiero, l'arte, la federazione, il gruppo ... Scopriamo che c'è più che semplici referenze. Un grande maestro e studioso ha detto a propposito della guerra: "Essa non si manifesta sul modo di questa o quella scuola. Nessuno sa come andrà a venire!" Questo significa che tutti i percorsi sono giusti e tutti i percorsi sono sbagliati... la genuinità di ogni forma si trova all'interno di chi la cerca. È il momento che sperimentiamo l'immobilità del NULLA. Nulla esiste! Nulla si trova! ... Nulla c'è! Forse per le arti della guerra questo è il vero stato meditativo, scoprire se il cervello, con tutte le sue esperienze, è in grado di essere assolutamente tranquillo. In questo stato dico, non c'è coesione, non c'è dualità, solo rimarrà "fermo". È il momento in cui il cervello è attivo, ma in silenzio. Un grande generatore, perfettamente funzionante, quasi nessun rumore; solo se ci sono problemi fa rumore... Noi sprechiamo il nostro tempo alla ricerca di definizioni di verità politiche che allontanano il vero significato dello studio. La ricerca non è mossa da monopoli, da verità unilaterali ... Ognuno cerca ciò che gli serve. In questi momenti è naturale che l'esistenza stessa sembri come un quadro tormentato da molteplici passioni. Ma spesso dimentichiamo che il mondo è il mondo e noi siamo noi. Tra il passeggero e il treno che lo trasporta, ci sono differenze uniche e inconfondibili. Se il veicolo minaccia disastro, è possibile che il viaggiatore all'interno di esso, diventi un punto di calma irradiando riequilibrio. Questo è il senso originale!
Bugei
Il cosidetto Vovinam Integrale si raggiunge semplicemente tornando al vero Vovinam del Fondatore. L'obiettivo del fondatore era chiaramente e apertamente dichiarato: "raccolta di tecniche efficaci, assimilare la loro essenza e trasformare loro in tecniche di Vovinam", e in effetti, questo concetto rimane ancora in vigore ed è obbligatorio per tutti i Maestri di Vovinam in tutto il mondo. Vovinam è quindi un concetto di ricerca per ottenere uno stile super efficace. Tuttavia, oggi il 90% degli insegnanti Vovinam l'hanno dimenticato e si piegano ad un programma troppo caricato, troppo fisso, troppo estetico e talvolta del tutto inefficace in numerose Il Vovinam tecniche. Integrale è semplicemente riscoprire l'essenza originale dell'arte del Maestro Nguyen Loc. Per questo, abbiamo i principi, le tecniche di base, e non ci resta che tor nare a praticare il modo efficace di ogni tecnica e applicare il principio fondante. In questo DVD, per mano del Maestro Patrick Levet, studieremo la base del Vovinam Integrale, le minacce e gli attacchi di coltello, i controattacchi integrali, e la difesa contro la Dam Thang (pugno diretto) Dam Moc (pugno in gancio), Dam Lao (pugno di giavellotto) nonché leve di base delle gambe.
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Il Maestro Shaolin Shi Yanti è un monaco della 34a generazione del Tempio Shaolin Songshan e un discepolo diretto del Venerabile Abate Shi Yong Xin. In questo suo primo lavoro per Budo International, ci presenta la Luohan Shibashou, una delle più vecchie e più rappresentative forme fondamentali di mano vuota del Tempio di Shaolin. Secondo il libro "Shaolin Quan Pu", durante la dinastia Sui, i monaci guerrieri del Shaolin hanno sviluppato una serie di movimenti semplici, scelti in base al "18 statue Luohan", da cui il nome Luohan Shi Ba Shou (18 mani di Luohan). Lo stile di questo Taolu è particolare e nei suoi continui movimenti possono essere chiaramente viste combinazioni di movimenti reali e irreali, di difesa e di contrattacco, e una varietà di movimenti nascosti. Le principali tecniche di mano in questo Taolu sono quelle delle palme, e l'apprendimento richiede grande agilità e coordinazione, oltre che la padronanza delle posizioni Xubu, Dingbu, Gongbu e Mabu e le loro caratteristiche.
REF.: • DVD/YANTI-1 Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
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In questo DVD, G.M. Larry Tatum (10 ° Dan) sviluppa tecniche del programma Kenpo al più alto livello. In particolare, alcuni delle sue "preferite", come Flashing Mace, Parting Wings, Entwined Lance… Magistralmente eseguite, e sulla base dell'esperienza del movimento, G.M. Tatum incorpora i suoi insegnamenti innovativi in queste tecniche che vi aiuteranno a aggiungere conoscenze e completare la vostra formazione nel sistema Kenpo. Inoltre, esse forniscono l'individuo con la scelta migliore per l'autodifesa, sulla base del pensiero logico e pratico, e lo mettono nel cammino della comprensione dell'arte del Kenpo. Questi sono i sistemi auto-difesa e di combattimento dei tempi moderni in cui viviamo. Essi sono stati progettati in modo che il praticante ottenga tutti i benefici che forniscono la pratica di queste tecniche. Questo DVD ha il sostegno del Maestro Adolfo Luelmo (9 Dan), che prosegue con una serie di tecniche eseguite in modo agevole e forte, per situazioni di aggressività estrema, in cui si possono apprezzare diversi stati dei movimenti, in un modo logico ed efficace. Finalmente, il Maestro Camacho Assisi (8 ° Dan), mostra una tecnica che combina la forza delle braccia e la sua esperienza con le gambe.
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Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
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Arti di Shaolin Appartiene a quella prima generazione eccezionale successiva all'apertura all'esterno del Tempio di Shaolin. Partecipò a quelle prime esibizioni fuori dalla Cina che stupir ono il mondo e fomentarono il rinnovo nei nostri giorni del mito del Tempio più famoso delle Ar ti Marziali. Shi Xing Hong veniva chiamato affettuosamente dai suoi compagni “la macchina”, perché la sua esecuzione delle forme era di una precisione, velocità e potenza eccezionali. La prima volta che lo vidi, era un giovane timido che si mangiava il mondo con gli occhi svegli di chi stava vivendo un sogno. Ora parla un inglese corretto ed insegna in mezzo mondo. In questa intervista parla per la prima volta aper tamente della sua esperienza di bambino a Shaolin, delle Arti e delle filosofie del Tempio, la sua vita come monaco ed un’infinità di aspetti che vi permetteranno di saperne di più sulla verità del Tempio. Sempre restio ad essere ripreso, finalmente ha acconsentito a realizzare un lavoro istruttivo in DVD con Budo International, affinché gli allievi dello stile possano
accedere ai suoi insegnamenti. Per ciò presenta i movimenti che compongono l'essenza dello stile e li insegna uno ad uno, dandoci l’occasione di comprendere i fondamenti che danno forma all'essenza delle Arti guerriere di Shaolin. Alfredo Tucci
Shaolin “Nel 1989 quando il Tempio di Shaolin decise di mostrarsi al mondo, io fui uno dei monaci scelti per fare esibizioni di Kung Fu e per insegnare in altri paesi che cosa fosse il Kung Fu Shaolin.�
Arti di Shaolin
“Quando avevo nove anni, i miei genitori si resero conto che non ero proprio un buon studente, perciò pensarono a come potevano migliorare le mie aspettative per il futuro, e presero la decisione che considerarono migliore, che fu quella di mandarmi al Tempio Shaolin, perché il fatto di studiare lì avrebbe forse potuto cambiare la mia vita, offrendomi un buon futuro.”
Intervista Shi Xing Hong Budo International: In primo luogo vorrei ringraziarla ancora una volta per la sua presenza nella nostra redazione. Shi Xing Hong: Di niente, è un onore. B.I: Cominciamo dal principio. A che età entrasti nel Tempio? E perché decidesti di farlo? S.X.H: Entrai nel Tempio quando avevo undici anni. La città dove nacqui era molto lontana dal Tempio, nel sud della Cina, ci si mette due giorni di treno per arrivarci. Quando avevo nove anni, i miei genitori si resero conto che non ero proprio un buon studente, perciò pensarono a come potevano migliorare le mie aspettative per il futuro, e presero la decisione che considerarono migliore, che fu quella di mandarmi al Tempio Shaolin, perché il fatto di studiare lì avrebbe forse potuto cambiare la mia vita, offrendomi un buon futuro. Dunque mi portarono al Tempio di Shaolin, ma a quell'epoca non accettavano gente così giovane, e perciò non mi permisero di entrare. Mi dissero che dovevo studiare fuori per due anni, ed i miei genitori decisero di mandarmi ad una
Arti di Shaolin scuola speciale, affinché mi allenassi durante quei due anni, per poi poter essere accettato nel Tempio. Così fecero ed io rimasi in una delle scuole che a quei tempi circondavano il Tempio. Un giorno un monaco Shaolin che girava per le scuole di Kung Fu selezionando bambini per il Tempio (ogni cento studenti ne sceglievano quindici), mi notò e così ad undici anni vi entrai. Da allora il mio allenamento fu molto più intenso. Mi allenavano per sei ore al gior no, persino di notte! Praticavamo tutto il tempo Kung Fu. B.I: Quando fu la prima volta che ti recasti fuori dalla Cina? S.X.H.: Nel 1989 quando il Tempio di Shaolin decise di mostrarsi al mondo, io fui uno dei monaci scelti per fare esibizioni di Kung Fu e per insegnare in altri paesi che cosa fosse il Kung Fu Shaolin. La prima volta che mi recai lontano dalla Cina fu nel 1991, andai in Italia, a Milano, assieme ad altri cinque monaci: quella fu la prima volta in cui s’insegnò alla gente straniera ciò che era lo Shaolin Kung Fu. B.I: È curioso che i tuoi genitori vivendo così lontano decisero di portarti a Shaolin. Come giunsero a questa conclusione? S.X.H: Beh, come ho già detto prima, io non ero un buon studente, prendevo sempre brutti voti e commettevo un sacco di errori a scuola, ma al contrario il Kung Fu mi
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piaceva molto. Molta gente nella mia città praticava Kung Fu ed in Cina chiunque pratichi quest’Arte sogna di entrare nel Tempio. I miei genitori furono molto sensibili, senza dubbio era il mio destino, perciò posso dire di essere stato molto fortunato. B.I: Tuo padre praticava Kung Fu? S.X.H: Lui non praticava Kung Fu, tuttavia studiò nell'Opera Cinese. L'allenamento che si fa nell'Opera Cinese è molto simile al Kung Fu, per questo motivo a mio padre piacque sempre quest’Arte Marziale. B.I: Ci hai detto che appartenesti al primo gruppo che lasciò il Tempio di Shaolin per fare
esibizioni nel mondo, cominciando così una nuova era per il Tempio. Alcuni di quei monaci vivono ora fuori dal Tempio. Qual è il motivo di questo esilio? S.X.H: La nostra generazione di monaci discende da un'altra generazione. Durante la storia di Shaolin ci sono state molte generazioni, ed ognuna ha cambiato qualcosa rispetto alla precedente. Noi siamo stati fortunati perché eravamo in Cina quando il paese aprì le sue porte, per insegnare al mondo la nostra cultura; in quel momento anche il Tempio Shaolin si aprì per insegnare al mondo lo Shaolin Kung Fu. La nostra generazione ebbe l'immensa fortuna di recarsi in molti paesi nel mondo, e ciò che vedemmo ci affascinò molto, specialmente il
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capire com’era la vita in altri paesi. Perciò i membri della prima squadra, dopo essere usciti ripetutamente dal nostro paese per fare le esibizioni, decisero di rimanere fuori e di crearsi un futuro. Shaolin spesso agisce come un’Università, molta gente vive lì, pratica lì, diventa forte lì e poi va via. Per esempio, tra la gente della mia squadra ci furono destini diversi: alcuni fecero dei film, altri fondarono delle scuole…altri andarono via a vivere in altri paesi. E benché ciascuno possa scegliere la strada da prendere per il futuro, può sempre ritornare nel caso in cui nelle sue esperienze nella “società” abbia avuto qualche problema; puoi sempre consultare il Maestro e lui tenterà di aiutarti. La nostra generazione ha deciso di andare via, uscire dal tempio; perfino i Maestri che precedono la nostra generazione ci incoraggiarono ad uscire, per provare la vita ester na, conoscere la società, conoscere l'essere umano; se chiudi la porta e rimani lì, non saprai mai quello che succede fuori; diventerai bravo nel Kung Fu, ma ciò non basterà per la tua mente, né per il tuo cuore. Ci dicono: “Viaggia, conosci il mondo, ma se hai problemi, ritorna”. B.I: Quanti anni sei rimasto nel Tempio? S.X.H: Circa quindici anni, dai nove fino ai 26. B.I: Secondo te che cosa caratterizza Shaolin? In che cosa si basa la sua differenza rispetto ad altri monasteri? S.X.H: Anche se ora il Tempio Shaolin è molto famoso, poche persone sanno veramente a che
Shaolin
Arti di Shaolin cosa sia dovuta tale fama. Tutti credono che sia il Kung Fu, ma è il Buddismo Chan (Zen) che lo caratterizza e dà forza allo Shaolin. E’ il Chan che ti fa mantenere la mente pulita, il cuore aperto, che ti aiuta a conoscere te stesso. Per trovare il tuo futuro, per sapere chi sei, per trovare la tua strada nella vita. Questo è il significato del Tempio attraverso i secoli. Non solo il Tempio Shaolin ha questo, il Chan si cerca anche in altri templi, ma quello di Shaolin è senza dubbio il punto di riferimento in questo terreno. Questo è quello che faccio ora fondando una federazione per far capire alla gente che le cose non devono essere usate solo per il nome che hanno; i nomi non sono importanti, la cosa importante è l'uso in sé stesso delle cose; quello che impari, quello che ottieni, questo è quello che conta. Puoi imparare ad essere più forte come persona nella vita. La cosa più forte di Shaolin è il Chan! B.I: Quanto dici mi fa pensare ad una cosa. Siamo, noi occidentali, sufficientemente aperti di mente per praticare il Chan così quanto il Wu? O pensi che probabilmente il 75 % o l’80 % della gente di qui cerchi il Wu, vale a dire il
“La prima volta che mi recai lontano dalla Cina fu nel 1991, andai in Italia, a Milano, assieme ad altri cinque monaci: quella fu la prima volta in cui s’insegnò alla gente straniera ciò che era lo Shaolin Kung Fu.”
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Kung Fu in termini di Arte Marziale, e solo un 20% o meno cerchi il Chan il senso spirituale? Quale credi sia la percentuale giusta nelle società occidentali? S.X.H: Io credo che la gente qui in Occidente segua soprattutto i suoi occhi. Vogliono vedere tutto. Solo se vedono qualcosa di veramente potente, allora credono che sia la scelta giusta. E benché tutti sappiamo che ciò che entra dagli occhi non è necessariamente ciò che dobbiamo seguire, l'Occidentale lo segue. Per questo motivo si perdono, perché quando si rendono conto di quale sia la strada che devono seguire nel loro viaggio, è ormai tardi, sono malati. In Occidente
quando la gente vede qualcosa di affascinante, lo segue. Non seguono mai sé stessi! Seguono la società. Quindi si domandano: “Che cosa sto facendo in questa mia vita? Ma spesso è tardi, perciò nel loro tempo di vita non raggiungono la libertà (satori). B.I: Beh. questo non è del tutto giusto! Non credo che sia un problema esclusivo degli Occidentali, quello che hai detto è un qualcosa di perfettamente applicabile ai cinesi, agli africani o agli Americani. Sembra essere un “viaggio” comune ad ogni essere umano.
Arti di Shaolin “Anche se ora il Tempio Shaolin è molto famoso, poche persone sanno veramente a che cosa sia dovuta tale fama. Tutti credono che sia il Kung Fu, ma è il Buddismo Chan (Zen) che lo caratterizza e dà forza allo Shaolin.”
“Questo è il significato del Tempio attraverso i secoli. Non solo il Tempio Shaolin ha questo, il Chan si cerca anche in altri templi, ma quello di Shaolin è senza dubbio il punto di riferimento in questo terreno.”
Shaolin S.X.H: Certo, vale per tutti. Per esempio, ora si può vedere come l'economia cinese si stia aprendo e sviluppando molto rapidamente. Tutti seguono il denaro, l'economia, le cose materiali. Ovviamente gli esseri umani hanno bisogno di questo. Solo quando la gente l’ha ottenuto, inizia a pensare a quello che ha perso. B.I: Allora dicci, dalla tua esperienza in Occidente qual è la percentuale di persone che si interessa al Chan. E’ corretto dire che solo il 10 % s’interessa al Chan ed il resto solo all’Arte Marziale? S.X.H: Ebbene, potrei dire che ogni dieci persone otto cercano il Kung Fu e solamente due stanno cercando il loro Chan. B.I: Ma questo è un 20 %! Allora sei più ottimista di me! S.X.H: Per l'occidentale la cosa più importante è raggiungere il potere esteriore. Ma bisogna muoversi passo dopo passo; una persona deve raggiungere questo potere, ma poi deve raggiungere mete più elevate, deve cercare di raggiungere il livello più alto possibile. Lasciami fare un esempio: posso dire che la gente che pratica Shaolin può arrivare a fermare il Tempo quando pratica la meditazione. Perciò quando se ne devono andare, camminano felici verso la morte. La gente quando constata questo tipo di risultati si domanda: Come mai loro riescono a fare una cosa del genere? Sembrano non capire che anche loro potrebbero farlo! Ma non lo cercano, ed il punto è che se ti concentri solo sulla parte materiale, non potrai mai raggiungere questi risultati. B.I: Raccontaci un po', per favore, ciò che insegni in questo primo video per Budo International. S.X.H: Sono molto contento di aver fatto questo video. E ciò che insegno in questo video è il primo passo che la gente deve imparare a fare per arrivare ad apprendere lo Shaolin Kung Fu. Questo primo passo consiste nell’imparare i diciotto movimenti basilari.
Arti di Shaolin
Questi diciotto movimenti dello Shaolin Kung Fu sono molto importanti. Se impari questi movimenti poi ti risulterà molto facile imparare il resto. Se sai fare questi movimenti basilari puoi imparare qualunque forma di quest’Arte. A me piacerebbe che la gente imparasse bene il Kung Fu. Che non si dedicasse solo alle forme. Che praticasse ciò che è veramente importante, l’energia, il Chi, il potere. B.I: Stai insegnando questi diciotto movimenti, e questi diciotto movimenti sono relazionati con le forme. Sono una specie di linee di combinazione di movimenti, offensivi e difensivi? Stai insegnando anche la reazione del lottatore?
S.X.H: Proprio così. Da questi movimenti esce una forma che chiamiamo Kung Fu Chan; questa forma è il primo passo per acquisire altri poteri, altre abilità, per ottenere l'unità: quando la assimili, senti le differenti energie. B.I: Questo include qualcosa di relazionato al Chi Kung, al Ki Gong, ecc.? S.X.H: Beh, sai che allenando ogni forma hai bisogno del Chi Kung, sei preparato a questo perfino se non sai che stai praticando il Chi Kung; quando pratichi, riesci ad acquisire potenza muscolare, e dentro di te hai il Chi Kung. Ovviamente poi bisogna imparare attraverso la meditazione a raggiungere il Chi. Questo è ciò che stiamo insegnando adesso, l'esercizio per fare in
“Per l'occidentale la cosa più importante è raggiungere il potere esteriore. Ma bisogna muoversi passo dopo passo; una persona deve raggiungere questo potere, ma poi deve raggiungere mete più elevate, deve cercare di raggiungere il livello più alto possibile.” “A me piacerebbe che la gente imparasse bene il Kung Fu. Che non si dedicasse solo alle forme. Che praticasse ciò che è veramente importante, l’energia, il Chi, il potere.”
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Arti di Shaolin
“In Occidente quando la gente vede qualcosa di affascinante, lo segue. Non seguono mai sé stessi! Seguono la società.”
modo per prima cosa che il tuo corpo sia preparato, per poi raggiungere un livello di sviluppo maggiore. B.I: Stavo pensando a quest’associazione che hai creato con alcuni amici e che si è trasformata in una federazione europea. Dicci qualcosa su questo progetto. S.X.H: Nel 2000 ideammo questa federazione che nacque nel 2002. Una nuova federazione che chiamammo International Chan Wu Federation. Se qualcuno vuole praticare Chan, nella federazione abbiamo un Maestro che glielo insegnerà. Se qualcuno vuole praticare Shaolin Kung Fu, abbiamo esperti in quest’Arte pronti ad insegnargliela. Se qualcuno vuole praticare Tai Chi, abbiamo esperti in Tai Chi. Se qualcuno vuole praticare Wu Shu moderno, abbiamo esperti in Wu Shu moderno. Se ti piace la medicina tradizionale cinese, abbiamo anche dottori specializzati in medicina tradizionale cinese. Pertanto abbiamo professionisti molto specializzati. Nella nostra federazione puoi trovare cose come il Chan, il Wu, presenti in tutte le Arti Marziali Cinesi. Quando venimmo in Europa nel 2002, cercammo di capire che cosa potevamo fare per la gente, per il loro benessere, e la verità è che abbiamo avuto molto successo in questi tre anni. B.I: Che cambiamenti hai notato dopo che l'anziano capo dello Shaolin è deceduto? Ed ora avete un nuovo dirigente a Shaolin. Ovviamente, si tratta di una persona nuova con differenti caratteristiche. C'è gente che dice che esiste una pressione politica su Shaolin. Qual è la posizione della vostra federazione rispetto a questo? S.X.H: Beh, come sai la nostra federazione non ha bisogno di autorizzazione del Tempio di Shaolin. Non abbiamo bisogno di
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Arti di Shaolin niente da loro. Perché noi facciamo tutto da soli. E questa federazione si è sviluppata dalle nostre mani. E lo Shaolin Kung Fu è solo una parte della nostra attività. La nostra federazione non è solo di Shaolin Kung Fu. Io sono il rappresentante di quest’Arte. Ma nella federazione ci sono molte altre cose, si tratta di Arti Marziali Cinesi. Il Tempio Shaolin ha le sue regole e la sua religione, e loro sono in appoggio alla nostra federazione: credo che non ci possano dire no su niente. B.I: Shi De Yang è nella vostra federazione? S.X.H: Sì, è Maestro di Chan, è una delle linee della federazione, sta insegnando il Chan. Lui è un monaco ed insegna quello che bisogna fare per essere un monaco. Per esempio, se un allievo viene da me, io gli dico che se in qualsiasi momento della sua vita volesse diventare monaco, può rivolgersi al Maestro Shi De Yang, perché lui gli insegnerà qual è la strada da seguire per diventare monaco. B.I: Grazie per il tuo tempo e per aver condiviso con i nostri lettori la tua visione. S.X.H: Grazie a voi per il lavoro realizzato in tutti questi anni, un’opera molto apprezzata da tutti coloro che vengono dal Tempio.
“ Per l'occidentale la cosa più importante è raggiungere il potere esteriore. Ma bisogna muoversi passo dopo passo; una persona deve raggiungere questo potere, ma poi deve raggiungere mete più elevate, deve cercare di raggiungere il livello più alto possibile.”
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“Ebbene, potrei dire che ogni dieci persone otto cercano il Kung Fu e solamente due stanno cercando il loro Chan.�
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“Sono molto contento di aver fatto questo video. E ciò che insegno in questo video è il primo passo che la gente deve imparare a fare per arrivare ad apprendere lo Shaolin Kung Fu. Questo primo passo consiste nell’imparare i diciotto movimenti basilari.”
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"Forse uno dei migliori spettacoli teatrali per quanto riguarda gli argomenti marziali." Magnifica rappresentazione nel Teatro La Rambleta, di Valencia, Spagna, dello spettacolo teatrale "I Shizen. Il popolo di Tengu", una grande iniziativa dell'Ambasciata del Giappone in Spagna, uno spettacolo audiovisivo proprio inquadrato nell'anno duale Spagna-Giappone, che celebrano anche la creazione di relazioni tra i due paesi. Lo spettacolo, creato per l'occasione, è stato anche parte della celebrazione pubblica della Kaze no Ryu, della cerimonia di laurea dei 6 nuovi Shidoshi, o Joho, come sono conosciuti nella lingua Shizengo. Un documentario su questa rappresentazione, viene prodotto con il suo making off, back stage, interviste, ecc, che includerà gran parte dello spettacolo, al fine di garantire che tutti coloro che sono interessati alla cultura Shizen in tutto il mondo, che non hanno assistito allo spettacolo, possano accedere ad esso e condividere, imparare e godere! "Il popolo di Tengu" è stato progettato come una presentazione pubblica della tradizione Shizen, in cui si ha storicamente e culturalmente inquadrato, ed evidenziando i suoi due aspetti più interessanti: da un lato la sua tradizione marziale, Bugei, e dall'altro la sua cultura spirituale: l'E-Bunto .
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"La magia, il fascino, ha il gusto dello genuino. La forza di una cultura e di un popolo messa in scena nei suoi costumi." Sei Nuovi Shidoshi hanno celebrato la loro laurea secondo la tradizione Shizen, con tutte le sue cerimonie, antichi rituali e danze intorno al fuoco, la freccia cerimoniale, e la grande compagnia dei loro cari; con generositĂ e abbondanza, loro hanno celebrato e onorato tutti i mondi visibili e invisibili, nel "vecchio stile" del potente popolo di Tengu in una notte magica e indimenticabile... Chi ha detto che non esistono piĂš delle cose reali? La Festa di Promozione dei nuovi Joho (Shidoshi) del lignaggio Kawa, nella scuola Ogawa Ryu Kaze no Ha, diretta da Shidoshi Jordan Augusto Oliveira.
Avi Nardia
Per oltre 15 anni ho viaggiato in tutto il mondo, dalla Foresta Amazzonica, in Brasile, al Polo Nord e l'Antartide per studiare/esplorare e presentare il Kapap - Krav Panim El Panim - e il Krav Maga israeliano. In uno dei miei colonne nella Budo Magazine ho già scritto circa i determinati e impavidi guerrieri Zulu e come hanno sconfitto coraggiosamente l'esercito britannico, riferendomi al popolo Zulu come i migliori combattenti di CQC (combattimento ravvicinato o corpo a corpo). Nella mia ultima visita in Africa abbiamo incontrato i Zulu e i Massai e un altro paio di tribù per esplorare e imparare da loro.
Sensei sulla strada - Hakuna Matata "Significa senza preoccupazioni" - è la nostra filosofia libera dai problemi... Hakuna Matata"! ("Hakuna Matata" è una frase Swahili; più o meno si può tradurre come "Non c'è nessun problema")
Avi Nardia
I
n Africa c'è un detto: "Fino a quando i leoni non scrivono la propria storia, il racconto della caccia glotificherà sempre il cacciatore". È così vero... L'Africa ha offerto molto da imparare sia storicamente che emotivamente, forse meglio descritto da Desmond Tutu. "Quando i missionari arrivarono in Africa avevano la Bibbia e noi avevamo la terra. Loro dissero: 'Preghiamo'. Noi abbiamo chiuso gli occhi a quando li abbiamo aperti... noi avevamo la Bibbia e loro avevano la terra." È difficile capire il contesto politico in Africa e tutte le parti della sua storia, ma a volte ho potuto sentire lo stress nell'aria. D'altra parte, sono stati grandi viaggi ed esperienze e posso solo essere d'accordo con Leo Tolstoy: "I due guerrieri più potenti sono la pazienza e il tempo". Con il tempo tutto si sistema e il più importante è l'educazione, come dice il vecchio proverbio africano: "Se si educa un uomo si educa un individuo, ma se si educa una donna si educa una famiglia". Venendo da uno sfondo di Arti Marziali come studente e come insegnante ho capito che alla fine siamo tutti insegnanti ed educatori e tutti noi dobbiamo imparare dagli errori, come dice un altro proverbio africano: "Sempre si impara molto di più quando si perde che quando si vince". E credo che i mari lisci non fanno i marinai abili proverbio africano. Tutti apprendiamo a navigare in questo mare della vita, come ho detto molte volte ai miei allievi, e non possiamo fermare le onde, ma sempre possiamo imparare a fare il surf. Il nostro obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza dell'educazione nelle Arti Marziali, e ancora una volta dico che l'obiettivo non è colpire. (Proverbio swahili) Vogliamo "colpire" e sapere che educhiamo per il futuro e non solo per "raggiungere" per alcun breve periodo di tempo Perdersi è imparare il cammino (Proverbio africano) e questo è perché il modo dell'Arte Marziale è quello di esplorare molte volte non sapendo dove ci porterà, ma sempre alla ricerca del modo per progredire e andare avanti. Ho imparato molto degli animali africani e il loro comportamento, e ho potuto verificare che loro hanno avuto i migliori insegnanti. Questi maestri, che si chiamano Evoluzione e Sopravvivenza, sono stati duri e hanno insegnato agli animali che ogni errore potrebbe essere l'ultimo. In questa
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scuola solo i migliori studenti rimangono, e questo mi ha fatto pensare di Israele e le radici del concetto dell'Arte Marziale israeliana. Perché l'Arte Marziale israeliana è una dei migliori al mondo e come siamo arrivati ??a questo, in primo luogo? La risposta è molto semplice e viene dalla vita pura. Come ci ha insegnato l'evoluzione, non potevamo permetterci commettere errori. La vita non perdona. Se tu perdi, diventi parte della storia e vince il predatore o nemico. Come nel mondo animale, ogni giorno è una lotta per la sopravvivenza. Osservando gli animali in natura, ad esempio, quando un cervo vede leoni cacciare e salta in aria, possiamo vedere un messaggio in cui il cervo sembra di dire al cacciatore: "Non cercare di prendere me perché io sono sano, giovane e forte e solo diventerai stanco dalla corsa... scegli un'altra preda più vecchia o malata". È incredibile vedere come gli animali inviano messaggi ai predatori per manifestare che non hanno intenzione di diventare vittime. Quando insegniamo auto-difesa parliamo anche sul comportamento umano e come inviare messaggi di conoscenza.
Conoscere le tribù africane e ammirare la natura mi ha ricordato delle Arti Marziali e di come le persone si sentono sempre inferiore e messe in pericolo da altri e parlano in un brutto modo degli altri solo per dimostrare che sono forti e invincibili. Forse è solo una parte della grande giungla in cui tutti noi viviamo. Un grande scrittore del nostro tempo, Paulo Coelho, ha detto - Il guerriero che ha fiducia nel suo cammino non ha bisogno di dimostrare che l'altro percorso è sbagliato - Paulo Coelho Ora vorrei condividere alcune belle citazioni su cui ho riflettuto mentre ero in Africa: Un uomo che usa la forza ha paura del ragionamento (proverbio di Kenya). Il denaro non può parlare, ma può fare che le bugie sembrino reali (Proverbio del Sud Africa). Una lattina vuota fa un sacco di rumore (Proverbio di Kenya) La gallina viene da l'uovo e l'uovo viene dalla gallina (Proverbio di Sud Africa)
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Se si vuole andare in fretta, andare da solo. Se si vuole andare lontano, andare accompagnato. (Proverbio africano) I fatti non cessano di esistere perché vengano ignorati - Aldous Huxley Genius è un africano che sogna fino neve - Vladimir Nabokov Non vi è alcun errore più grande di provare a saltare un abisso in due salti - Benjamin Disraeli. Il rischio più grande è quello di non prendere rischi. Per la gentile disposizione della natura, la maggior parte delle domande che sono al di là della capacità dell'uomo di rispondere non si verificano a lui affatto - George Santayana Solo i morti hanno visto la fine della guerra -George Santayana L'abitudine è più forte della ragione -George Santayana La storia è un mucchio di bugie su eventi che non sono mai avvenuti, raccontati da persone che non erano lì -George Santayana La paura della morte risulta dalla paura della vita. Un uomo che vive completamente è preparato a morire in qualsiasi momento-Mark Twain - Questo è il motivo per cui in KAPAP abbiamo sempre insegnano a vivere. "Più scura la notte, più brillano le stelle". Fëdor Dostoevskij. Siamo d'accordo che per ogni cosa buona anche ci può essere una cosa negativa. Ho portato in Africa con me il mio coltello Kapap di nuova concezione (chiamato Fox 602) per
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testarlo e cercare di trovare nuove idee e modi di utilizzo. Prima di andare in Africa sono anche stato in Australia e l'Artico nonché l'Amazzonia, in Brasile. L'idea di questo coltello è può essere trovata nella storia della mia vita. Mio padre era un paracadutista di combattimento di prima generazione - nella sua insegna, il fondo delle ali era rosso (anziché blu), il che significa che effettivamente aveva realizzato salti in combattimento reale. Questo è raro, per quanto la maggior parte dei paracadutisti si addestrano a saltare sul fuoco nemico, ma in realtà non entrano in combattimento in questo modo. Come tale, sono cresciuto tra i primi paracadutisti della FDI, assorbendo la sua cultura, la storia, i racconti e le immagini dei vecchi tempi. Un'immagine che non ho mai dimenticato - la foto allegata - è quella del plotone praticando la lotta a coltello nel 1950, quando il KAPAP - Krav Panim El Panim - lotta corpo a corpo è stato il sistema di combattimento utilizzato nel IDF. Noi l'abbiamo ricostruito e poi abbiamo iniziato a introdurlo in tutto il mondo per il mercato civile, e
un'immagine continuava a emergere più e più volte nella mia mente come il vero e proprio inizio del KAPAP. L'immagine è quella di mio padre, che io ho adattato al mio logo perché io porto la memoria e la tradizione di mio padre. L'ombra del coltello mi ha seguito fin da quando ero un piccolo bambino. Mi ricordo il modo in cui mio padre ha usato il coltello sia all'aperto che al chiuso come un'arma pesante. Mi sono arruolato nell'esercito nel 1980 ed sono stato inviato al frente di combattimento in 1982. Ho servito in una zona di guerra per due anni come il coltello è stato impostato sul mio giubbotto militare. Quando ho lasciato l'esercito l'ho dato come regalo ad un amico, un tenente colonnello, ed ho viaggiato in Giappone per studiare quasi 8 anni le Arti Marziali giapponesi e diventare 6 Dan nell'arte della spada giapponese e 7 Dan in Aiki Kenpo Jutsu. Ho fatto diverse Arti Marziali, ma sempre considero me stesso un insegnante di combattimento e scherma. La mia scuola di scherma è quella di dare la vita. Quando ho iniziato a insegnare combattimento, ho notato che molti
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insegnano come uccidere con un coltello e spiegano il coltello in modo sbagliato. Si può uccidere con una pietra ... il coltello è lo strumento più importante per gli esseri umani. Lo usiamo per la nostra sopravvivenza ogni giorno. Collegando la mia storia personale, il mio stile di vita, e miei principi, così nonché uno studio approfondito della spada e del combattimento a coltello dai maestri, ho sviluppato le idee su ciò che costituirebbe il coltello ideale. Basandomi sull'origine del coltello, che ho ricevuto da mio padre, e con le mie esperienze come un allenatore di scherma olimpica e coltello da combattimento, nonché la spada giapponese, ho iniziato a progettare questo coltello che sarebbe la base per un workshop che insegniamo nel KAPAP, chiamato "Only Knife", in cui gli studenti devono prendere solo un coltello e andare in bosco da soli e sopravvivere. Il coltello doveva essere progettato in modo che fosse non solo efficace come arma, ma doveva anche comprendere le capacità per consentire l'utente costruire il proprio rifugio, ottenere il suo cibo, acqua, fuoco, e la cura per tutte le sue necessità di sopravvivere. L'idea era è con il mio coltello da combattimento diviene possibile non solo uccidere, ma anche salvare vite umane e sopravvivere. Questa è l'idea principale di questo coltello dare la vita, non prendere la vita.
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I CALCI NELLE ARTI MARZIALI Calcio frontale e calcio laterale... CALCIO FRONTALE Il calcio frontale è una delle tecniche di gamba più semplici e facili da eseguire. Fin dall'inizio della sua esecuzione, in cui adottiamo una posizione naturale al fine di gettare il nostro calcio, tutto è abbastanza semplice. Ovviamente è facile quando è stato precedentemente addestrato e il meccanismo generale di esso è noto. È anche un po' più veloce rispetto al calcio laterale, anche se di solito ha meno potere, soprattutto perché il colpo è puramente muscolare e non usare il potere della leva che possiamo applicare con l'anca quando eseguiamo un calcio laterale. L'impatto richiede meno spazio e quindi siamo in grado di penetrare tra spazi morti nella guardia dell'avversario. Inoltre Inoltre dà luogo ad un accenno di calcio frontale e nel mezzo del movimento, o quasi all'ultimo momento, trasformarlo in un calcio circolare, laterale o invertito, a seconda della nostra preparazione e padronanza. Come rivela il suo nome, è un calcio frontale perché viene direttamente dalla parte anteriore del corpo, piegando e sollevando il ginocchio, e ritraendo la nostra gamba come una molla contro il corpo; poi gettiamo il piede in avanti per impattare sia con il tallone, il metatarso oppure tutta
La Colonna Raúl Gutiérrez
La Colonna Raúl Gutiérrez la suola. Questo dipenderà dalla zona in cui cerchiamo di impattare e l'altezza. Questo calcio può essere eseguito con il piede anteriore per essere usato come una sorta di "jab" fatto con il piede, al fine di tenere l'avversario lontano. Cioè, come il "jab" nel pugilato, il calcio diretto con il piede anteriore può essere utilizzato come un'azione preventiva con la gamba, come un intasamento o come analisi delle reazioni del nostro avversario. Può anche essere eseguita direttamente con la gamba posteriore per una maggiore potenza e penetrazione. Esistono il cosiddetto "Mae Geri Keague", o calcio frontale di percussione, e il "Mae Geri Kekomi" o calcio frontale di penetrazione. In Kekomi, cioè, da dietro, questo calcio diventa più visibile e richiede più tempo per raggiungere l'avversario, ma se riusciamo a portarlo a termine può essere definitivo. È come un colpo diretto, di solito mirato all'addome. Il calcio è semplice in sé, ma è importante prestare attenzione al movimento iniziale di flessione del ginocchio portandolo il più vicino possibile al corpo, per poi utilizzare il "rimbalzo" avanti per colpire a distanza ravvicinata e con molta energia. Il fatto di iniziare il movimento elevando prima il ginocchio, è di per sé una provocazione all'istinto dell'avversario. In altre parole, l'inizio di questo movimento renderà nostro avversario ad avere una sorta di reazione e una volta vediamo che ha fatto questo, eseguiamo la tecnica più appropriata nel tentativo di colpire lui. È qualcosa di una finta. È una tecnica relativamente facile da imparare, non richiede un grande allungamento della gamba purché non sia utilizzata per attaccare la testa, e può essere applicata in modi diversi, come accennato in precedenza, come un "tap" o un "jab" per testare l'avversario o come un colpo diretto. È sempre bene combinare il calcio con alcuni pochi pugni, sia anteriormente o immediatamente dopo, in modo che la lentezza del calcio venga compensata dalla combinazione di braccia.
COME SCHIVARE UN CALCIO FRONTALE In Fu-Shih Kenpo abbiamo un buon repertorio di schivate, deviazioni verso l'interno o l'esterno, blocchi o annullamento dell’attacco. È sempre importante considerare gli angoli di pericolo in cui l'avversario potrebbe facilmente scaricare tutto il suo arsenale contro di noi. E se scegliamo quegli angoli di fuga dovrebbe essere soltanto quando abbiamo già un piano prestabilito per portarlo al nostro gioco e non per ignoranza, che potrebbe peggiorare la nostra situazione. Questo calcio è facile da schivare se viene da dietro, dal momento che ci vuole un po' per
reggiungere l'obiettivo e vale la pena di schivarlo lateralmente, in quanto è dove l'avversario rimane in svantaggio. Egli avrà dato il suo corpo una spinta forte ed energica in avanti, dopo di che e dopo l'inversione della sua traiettoria, Gli ci vorrà del tempo per raggrupparsi, allinearsi o tornare a l'angolo in cui egli può contrattaccare di nuovo. Se l'avversario esegue il suo calcio spostandosi avanti, quando solleva il ginocchio sposta il piede di appoggio movendo tutto il corpo con la gamba sollevata in modo di aumentare la forza di impatto. Una buona possibilità di fronte a questo, per una pronta risposta è più conveniente muoversi diagonalmente in avanti, schivando alla minima distanza possibile ed eseguendo al tempo un colpo nella direzione opposta della sua avanzata. Per esempio, quando ci muoviamo verso di lui nella nostra schivata, possiamo applicare un pugno al tronco, un calcio con il collo del piede alla parte frontale del corpo o della gamba di supporto, una ginocchiata ascedente alla femorale della gamba dell'attaccante, una ginocchiata all'addome, una spazzata sul piede di supporto, ecc, o qualche torsione che possa annullare l'inerzia del suo spostamento. Avendo un piede sollevato, egli sentirà più l'impatto e la sua capacità di reagire sarà più piccola.
COME BLOCCARE UN CALCIO FRONTALE Bloccare un calcio frontale è semplice, a seconda di come ci siamo appoggiati, vale a dire, se abbiamo il peso sulla gamba posteriore o sulla gamba anteriore. Se il peso è sulla gamba posteriore, solleviamo il ginocchio che ha meno sostegno, cioè, la gamba anteriore, deviando l'attacco sia verso l'inter no o verso l'ester no, o semplicemente bloccandolo. L'attacco può essere bloccato anche da dietro, ma in questo caso si deve accelerare il movimento al fine di non mancare il tempismo nel bloccaggio.
COME RAFFORZARE E MIGLIORARE IL CALCIO FRONTALE Ci sono molti modi d'allenamento per migliorare questo calcio e altri. Repetizioni in aria, di fronte allo specchio, pao, sacchi di sabbia, alberi, guanti, allenamento in coppia, ecc Un ottimo esercizio è quello di spingere un compagno che tiene uno scudo d'allenamento e resiste nostra spinta, utilizzando solo la gamba, dalla posizione di flessione all'estensione della gamba, senza mai raggiungere l'iperestensione per evitare di compromettere i muscoli, i legamenti e soprattutto il ginocchio o l'anca. Allenamento nella spalliera
1) Alzate frontali di gambe. Iniziare ad un'altezza prudente e aumentare gradualmente in ogni serie di ripetizioni ... 12, 14, 16, ecc ... 3 o 4 ripetizioni su entrambi i lati.
Stretching
La Colonna Raúl Gutiérrez svedese, con pesi alle caviglie. Legare la estremità di una corda ad una gamba e l'altra estremità alla scala ginnastica all'altezza del ginocchio, poi sollevare il ginocchio della gamba libera ed eseguire calci per di sopra dalla fune. Un altro buon metodo è rimanere di fronte a una panchina o una sedia e praticare la nostra calci sollevando il ginocchio sopra di questo ostacolo.
CALCIO LATERALE In Fu-Shih Kenpo, il calcio laterale è considerato uno dei più potenti dello stile, a causa della forza propulsa dal fianco e l'uso del peso del corpo. Allo stesso modo, e preceduta da un buon allenamento fisico, mentale e fisiologico, è la correzione nella sua esecuzione e il miglioramento attraverso la pratica costante, ciò che ci farà forti ed efficienti nel suo utilizzo. I modi di base per realizzare questa tecnica sono: 1) Anche con l'aiuto dalla scala ginnastica, possiamo eseguire una serie di manovre di affinare e migliorare questo calcio. Afferrandoci alla scala e adottando la posizione del cavaliere (Kiba Dachi), cominciamo a praticare alzate laterali di gamba, in serie di 12 o più ripetizioni, 3 volte con ogni gamba, aumentando il numero di ripetizioni nonché l'altezza delle elevazioni. 2) Nella stessa posizione, fare un'altra serie di calci laterali ad un'altezza discreta. Essi non sono più alzate di gamba, ma veri calci laterali. Fare almeno 3 ripetizioni per lato, aumentando sia il numero di ripetizioni e l'altezza di impatto. Qui per esempio, possiamo spostare la gamba sinistra alla gamba destra e calciare con la destra, e poi in senso contrario, spostare la gamba destra alla sinistra, e calciare con la sinistra. 3) Questo stesso esercizio può essere fatto in senso inverso, cioè, invece di muovere la gamba sinistra verso destra, spostare la destra a sinistra e calciare con la destra. In questi esercizi, cerchiamo sempre di mantenere l'altezza della posizione del cavaliere, mentre ci spostiamo. 4) Ora invece di 12, 16 o 21 calci per lato, eseguiamo uno su ciascun lato su ogni ripetizione per bilanciare sia l'altezza come il posizionamento dell'anca e del corpo. 5) Nel prossimo esercizio, si combinano due calci laterali su ciascun lato, a due altezze diverse. Per esempio, calciamo alla zona mezza, poi ritiriamo la nostra gamba senza toccare il suolo e ripetiamo il calcio laterale alla zona superiore. Poi, in un'altra serie, possiamo calciare viceversa, cioè prima alla zona superiore e poi alla zona centrale. Poi, nella prossima serie possiamo combinare le diverse altezze, come giù-mezza-su, mezza-su-giù, e così via. 6) Finalmente possiamo concludere con esercizi di stretching laterali, sostenendo il nostro piede sulla spalliera svedese e tenendo la posizione per almeno 30 secondi, e salendo una barra in ogni ripetizione fino all'altezza massima che possiamo raggiungere. 7) Questo può essere fatto con qualsiasi dispositivo simile alla spalliera svedese o scala per ginnastica, come
una sedia, un albero, una corda o semplicemente afferrando la mano di un compagno di allenamento. 8) L'uso di pesi alle caviglie ci fornirà la l'elasticità nonché il potere di tenere la gamba a certe altezze. 9) Dovremmo effettuare l'intero processo degli esercizi di cui sopra in aria senza supporto. 10) L'allenamento con sacchi di sabbia, medi e pesanti, PAO, scudi di formazione, ecc, è un altro modo per aumentare le nostre competenze nei calci. 11) In questa modalità di calcio laterale, il ginocchio è sollevato al massimo verso l'alto e non verso il basso, e funge contemporaneamente da scudo crociato per il nostro corpo. Con questa armatura ci proteggiamo noi stessi e, "schermati" in questo modo, siamo in grado di spingere l'avversario e rilasciare calci o combinazioni di essi durante lo spostamento. 12) In aria, possiamo andare avanti incrociando le gambe per guadagnare profondità nei nostri calci. O saltare in calcio in ciò che noi chiamiamo "di combattimento"; un salto spingendo con la gamba posteriore e, logicamente, calciando con la gamba anteriore. In questo modo, si ottiene inoltre un chiaro aumento della potenza, dovuto al peso del corpo che aggiunge all'impatto.
COME BLOCCARE UN CALCIO LATERALE È meglio non bloccare. È preferibile schivare o cercare di sviare l'attacco. Un calcio laterale è una tecnica molto forte, inoltre, una gamba è molto più pesante e ha molto più potere di un braccio. Ma se non c'è scelta, tutto ciò che possiamo fare è alzare il nostro ginocchio il più in alto possibile, in modo che questo scudo ci protegga in qualche modo. Probabilmente, cadremo all'indietro, ma eviteremo che il calcio raggiunga una zona più debole della nostra anatomia.
COME DEVIARE UN CALCIO LATERALE Non dovrebbe essere difficile se si reagisce in tempo, poiché il calcio laterale non copre una grande zona di impatto, ma soltanto una linea centrale. Spostarsi fuori da quella linea centrale dovrebbe essere sufficiente. È particolarmente consigliato schivare diagonalmente in avanti, in modo da porsi a c c a n t o a l l ' a v v e r s a r i o e d e s s e re i n g r a d o d i contrattaccare. È rischioso perché si va nella direzione opposta al calcio, ma ne vale la pena se abbiamo la velocità per dare un passo armato e un calcio in devoluzione. Con buoni riflessi ed alta velocità di reazione entrando con determinazione ed energia, siamo in grado di evitare che l'avversario effettui il suo calcio nella misura massima. Per i miei gusti, è un calcio molto potente ed estetico... anche bello, direi! Sia dal vivo o in un'immagine fotografica, eseguito da un buon esperto.
2º) Levantamiento o Elevación lateral con ambas piernas. Comenzar a cualquier altura prudente e ir ascendiendo poco a poco en cada serie de repeticiones…12, 14, 16 etc… 3 o 4 repeticiones por ambos lados.
Fu-Shih Kenpo
2) Alzate laterali di gambe. Iniziare ad un'altezza prudente e aumentare gradualmente in ogni serie di ripetizioni ... 12, 14, 16, ecc ... 3 o 4 ripetizioni su entrambi i lati. 3) Spostamento laterale della gamba destra alla sinistra, sollevando il ginocchio sinistro e calcio laterale sinistro. Lo stesso esercizio, ma ora crociando la gamba sinistra per vincere profonditĂ e potenza di impatto. Eseguire questi stessi spostamenti con la gamba destra. 3 o 4 ripetizioni in gruppi di 12, 14, 16, 18 o piĂš, seconda propria abilitĂ . Lo stesso esercizio viene eseguito spostando all'indietro la gamba sinistra alla gamba destra, sfuggendo un attacco e poi calciando con la sinistra. Praticare la serie su entrambi i lati.
Grandi Maestri
Combat Hapkido IMITAZIONE E DISONESTÀ Grandi Maestri John Pellegrini
Nel mondo dell'arte la questione della "autenticità" è essenziale per lo studio, la classificazione e, in ultima analisi, il valore di ogni opera d’arte. Nessun Museo rispettabile vorrebbe visualizzare un falso Rembrand e nessun collezionista serio avrebbe pagato milioni per un falso Picasso. Ma questo succede. Il mondo dell'arte è stato afflitto dal commercio di falsi per secoli. Motivato dalla prospettiva di ingenti somme di denaro, e, in molti casi, anche dall'ego, alcuni individui di grande talento hanno prodotto dipinti, sculture, libri, gioielli e altre opere d'arte nello stile esatto di artisti famosi, forgiando le loro firme, e vendendole come originali. L'ironia in tutto questo è che i falsari sono artisti eccezionalmente dotati nel loro diritto. Riuscite a immaginar e dipinger e un "Van Gogh" così buono che potesse ingannare esperti d'arte professionali? O produrre una moneta romana d'epoca o una scultura Maya del XIV secolo, così perfette da ingannare i curatori dei musei? Non molti di noi potrebbero farlo. Quei falsari di talento potrebbero essere rispettati e artisti di successo se avessero scelto di creare il proprio lavoro, ma essi preferiscono trarre vantaggio della fama e la reputazione degli altri con la produzione di falsificazioni.
L
o stesso problema è esistito per molto tempo nel mondo degli affari e ha portato la maggior parte dei paesi di adottare leggi forti che trattano delle violazioni dei diritti d'autore, marchi e brevetti. La maggior parte delle persone conoscono e capiscono perché non è possibile iniziare un giorno a produrre e vendere magliette con i loghi di Mickey Mouse, Nike o Coca Cola. Ma succede. Il furto della proprietà intellettuale, prodotti per l'intrattenimento contraffatti e pirata, merce griffata falsa, e tutte le maniere di violazioni di copyright, sono all'ordine del giorno in tutto il mondo, ad un costo dio miliardi di dollari per la società (e fornendo miliardi ai criminali!). Quindi, come come si rapporta questo con le Arti Marziali? È innegabile che noi compriamo le due aree: creiamo e produciamo "arte" e, per la commercializzazione al pubblico, ci impegniamo in affari. E sì, siamo afflitti da falsari, truffatori e ladri. E invece di affermazioni vaghe e generali, offrirò esempi tratti dalla mia esperienza personale. Ma prima di farlo devo chiarire alcuni punti estremamente importanti che hanno creato confusione e fraintendimenti nelle Arti Marziali per un lungo periodo di tempo.
“È innegabile che noi copriamo le due aree: creiamo e produciamo "arte" e, per la commercializzazione al pubblico, ci impegniamo in affari. E sì, siamo afflitti da falsari, truffatori e ladri.”
Grandi Maestri Il primo punto è la questione delle "tecniche". Nessuno può rivendicare la "paternità" di un pugno, un calcio o una lussazione. Che un istruttore o un gran competitore facciano modifiche o "migliorino" un pugno, un calcio o qualsiasi altra tecnica, non vuole dire che questi movimenti possano essere protetti dal copyright. Anche se l'istruttore o il campione li ha integrato in combinazioni efficaci e creative, non possono essere ritenuti di proprietà esclusiva della persona. Chiunque può usarli e, a sua volta, modificarli, migliorarli oppure dichiararli inefficaci e apertamente criticarli. Lo stesso vale per le sequenze di movimenti prestabiliti che chiamiamo "kata / hyung / poomse / modelli o forme" nelle Arti Marziali. Sono apertamente praticati da milioni di studenti di tutto il mondo e sono considerati parte del dominio pubblico. Rivendicare la sua proprietà intellettuale sarebbe come cercare di acquisire il diritto d'autore di un ballo come il Tango o il valzer. Tuttavia, per quanto improbabile come può sembrare, c'è almeno una eccezione, che io sia a conoscenza, nella quale un'associazione di TaeKwonDo negli Stati Uniti ha avuto successo nella registrazione legale del diritto d'autore delle sue forme di prevenire i non membri ed ex membri da loro insegnamento. (Lascerò i lettori giudicare la saggezza di tale politica). Nel 1992 ho fondato il mio stile di Arte Marziale "Combat Hapkido". Ovviamente, io non ho "inventato" i circa 300 tecniche del sistema. Le ho imparato dai diversi maestri di Hapkido con cui ho studiato, e che hanno imparato dai loro insegnanti o direttamente dal fondatore di Hapkido, il che a sua volta aveva imparato da.... Beh, si ottiene l'idea. Non si può pretendere diritti d'autore su colpi, lussazioni e calci, neanche sull'ordine in cui sono presentati in un programma di studi. In realtà, non è possibile registrare parole come "Karate", "Kempo", "Taekwondo" o "Hapkido. Ma qui è dove diventa interessante. Anche se io non ho potuto acquisire i diritti sulla parola "Hapkido" (né io né nessun altro dovrebbe essere in grado di farlo), ero perfettamente nel mio diritto d'autore il nome di "Combat Hapkido", nonché il logo del marchio della nostra organizzazione. Il nome che ho inventato e il logo che ho progettato per il nostro sistema sono la mia proprietà intellettuale e non possono essere legalmente utilizzati o riprodotti da chiunque senza il nostro consenso e un adeguato risarcimento. Voglio essere chiaro ancora una volta. Non ho registrato le tecniche, che chiunque può imparare e praticare. Ma se si vuole insegnare al pubblico, non si potrebbe utilizzare il nome "Combat Hapkido" a meno che non si sia un istruttore certificato e un membro attivo e propriamente registrato nella nostra organizzazione (ICHF). Ciò è dovuto non solo al fatto di proteggere i nostri interessi ma anche per proteggere gli studenti da individui incompetenti, pericolosi e disonesti. Il ICHF, come un organo di
“Voglio essere chiaro ancora una volta. Non ho registrato le tecniche.”
Combat Hapkido “Nel 1992 ho fondato il mio stile di Arte Marziale "Combat Hapkido". Ovviamente, io non ho "inventato" i circa 300 tecniche del sistema. Le ho imparato dai diversi maestri di Hapkido con cui ho studiato, e che hanno imparato dai loro insegnanti o direttamente dal fondatore di Hapkido, il che a sua volta aveva imparato da.... Beh, si ottiene l'idea.�
Combat Hapkido governo e autorità di regolamentazione, assicura il controllo della qualità, le procedure corrette e un alto livello per il nostro sistema e per quelli incaricati d'insegnarlo. Ho accettato il fatto che molti vorrebbero imitare le nostre tecniche (loro funzionano davvero!), i nostri sistemi, la nostra formula e il nostro successo. Dopo tutto: "L'imitazione è la più grande forma di adulazione". Ed io sono lusingato! Tutti noi nelle Arti Marziali abbiamo cercato qualche volta di "imitare" apertamente e senza vergogna i nostri insegnanti, i loro metodi, i loro atteggiamenti, perfino il loro manierismo. Da sempre abbiamo considerato loro come modelli ideali e abbiamo imitato loro perché li abbiamo ammirato. Non era nostra intenzione di "rubare" le loro realizzazioni, i loro contributi e la loro reputazione. Ma il successo conquistato a fatica e il prestigio delle artisti marziali di rilievo ha sempre allevato invidia e un senso contorto del diritto in molti individui immaturi, disonesti ed egoisti. Quindi, sono sicuro che non stupirà nessuno se affermo che negli ultimi 23 anni abbiamo affrontato un numero considerevole di truffe, ladri e persone immorali. E il problema continua ad esistere anche adesso mentre scrivo questo articolo. Permettetemi di illustrare qualche esempio: 1. Insegnanti che non si sono mai addestrati nel nostro sistema e pubblicizzano e offrono classi di "Combat Hapkido" (forse hanno comprato uno dei nostri DVD?). 2. Insegnanti che illegalmente chiamano il suo sistema di auto-difesa "Combat Hapkido", sebbene sia totalmente diverso da quello reale. 3. Istruttori a noi sconosciuti che affermano di essere certificati dalla nostra organizzazione. 4. Istruttori che non sono membri della ICHF e utilizzano il nostro logo senza il nostro permesso (a volte anche stampati nei loro brochure e certificati). 5. Ex membri che sostengono di essere ancora affiliati e certificati da noi. 6. Istruttori che rilasciano certificati falsi di "Combat Hapkido" ai suoi studenti (falsificazioni assoluti o fotocopie di quelli reali).
Grandi Maestri
Combat Hapkido 7. Istruttori che falsificano la mia firma sui certificati rilasciati ai propri studenti. 8. Individui che duplicano illegalmente i nostri DVD e li vendono su Internet. 9. Istruttori che chiedono "riconoscimento" di rango ICHF presentando certificati falsi o alterati in modo chiaro da altre organizzazioni di Arti Marziali. 10. Individui che stampano certificati finti di Cintura Nera di Combat Hapkido e li vendono in bianco su Ebay. Perché abbiamo sperimentato tutti gli incidenti di cui sopra, alcuni più volte, in diverse aree del mondo, in un certo senso ci siamo quasi abituati a loro e abbiamo imparato ad aspettarli e accettarli come una parte normale di affari. Naturalmente, per quanto possibile, ci difendiamo utilizzando tutti le risorse legali, civili e penali ed esponiamo pubblicamente quei perdenti vergognosi. Sappiamo anche che per la maggior parte di noi, artisti marziali etici, rispettosi, umili, "reali", è difficile credere che così tanti ladri e frodi siano nascosti in mezzo a noi, perché abbiamo presunto (erroneamente) che ogni praticante di Arti Marziali vive da un rigoroso codice d'onore e segue un insieme ben definito di principi morali. I veri artisti marziali devono mostrare un comportamento che viene presentato come un modello positivo per il resto della società. Quindi, ci chiediamo perché alcuni scelgono di falsificare, imbrogliare, mentire, rubare... Qual è la loro motivazione per appropriarsi del lavoro, la reputazione e la creatività degli altri? È la pigrizia intellettuale, la gelosia, l'avidità piena, l'ego? Hanno scelto la disonestà semplicemente come una comoda scorciatoia per i loro obiettivi egoistici? Hanno un difetto mentale? Forse è una combinazione di alcune oppure tutte queste cose. Non dovremmo sprecare il nostro tempo "giocando agli psicologi" per capire le motivazioni degli individui disfunzionali. Cerchiamo di essere sempre consapevoli del fatto che sono là fuori, nascosti in mezzo a noi, e che, quando li si scopre, è nostro dovere di esporre loro e di espellerli dalla nostra comunità.
Minou Risso
mail: budo.cinturanera@gmail.com
REF.: • KMISS-1
In esclusiva per Budo International il DVD del Maestro Marco Morabito sulla difesa personale con la presentazione in anteprima del Krav Maga Israeli Survial System. Con questa opera verranno illustrate le tecniche e il metodo alla base di questo sistema in modo chiaro e trasparente. Nessun segreto quindi, ma una colossale opera che vi porterà nel vivo della difesa personale israeliana. Le tecniche sono illustrate in modo da essere facilmente comprensibili da tutti. Un’occasione davvero unica per avvicinarsi alla difesa personale o per approfondire le proprie conoscenze sul tema. L’autore di quest’opera è uno dei maggiori esponenti a livello mondiale di difesa personale e conta al suo attivo diverse esperienze in campo militare e società di sicurezza; pluripremiato in diverse nazioni, ospitato per corsi e seminari in tutto il mondo è diventato un portavoce internazionale di vari sistemi di combattimento corpo a corpo e difesa personale poco conosciuti ma estremamente efficaci. Studiando dal Giappone agli Stai Uniti, passando per Polonia, Spagna, Capo Verde, Germania, Israele, Francia e Russia. Una continua ricerca nelle zone più remote del mondo, come la Siberia e il deserto del Texas, senza mai fermarsi in una ricerca instancabile di acquisire nuove conoscenze senza mai smettere di porsi domande. Il Krav Maga Israeli Survial System non è una disciplina, un complesso di rigide regole ma un metodo, un processo in continua e perenne evoluzione. Questo lo rende adattabile ad ogni situazione e circostanza, permeabile a qualsiasi cambiamento, quindi in grado di fare tesoro dei propri errori cogliendo la propria esperienza come opportunità per migliorare.
Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
ORDINALA A:
Budo international.com
Maha Guru Horacio Rodriguez è l'erede della stirpe di Pendekar Pak Victor De Thouars, di Pukulan Pencak Silat Serak, un sistema di combattimento importato dall'Indonesia agli Stati Uniti dai fratelli De Thouars nel 1960. Per molti anni, questa potente e sofisticata scienza è stata trasmessa oralmente in segreto solo a studenti selezionati (questi includono notevoli artisti marziali come Sijo Bruce Lee e Guro Dan Inosanto). Il Pukulan Pencak Silat Serak è un sistema completo con un programma di apprendimento di 10 fasi d'allenamento. Questo primo DVD della serie insegna posizioni di Tiga Lanka, i Sambuts di base 1-15, tecniche di finalizzazione, i Buang o takedown e le chiavi di presa, Tendjekan, difesa contro gli attacchi di massa, campi d'azione, cambi di gioco di gambe senza perdere spazio, punti di connessione Garisan, reindirizzare, base-angolo-leva, modi di occupare lo spazio, proiettare pressione in avanti per eludere o evitare un attacco, e come mantenere il controllo costante per dominare e ottenere il controllo finale.
REF.: • DVD/SERAK-1
Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
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Difesa Personale
Questo secondo video è il seguito di un’opera realizzata nel 2003 per Budo International con il titolo: “Lieutenant-Colonnello Raymond H.A. Carter -European Police Self Defence”. E’ completato da una presentazione di elementi tecnici sviluppati da Juan Antonio RODRIGUEZ COQUE e da Alfredo Pérez Pérez, membri della “Federazione Madrilena di Lotta-Dipartimento di Difesa Personale Poliziesca” e Raymond H.A. Car ter della “Association européenne dia Polices” (Associazione Europea di Poliziotti - AE-COPS), basati su un'analisi del diritto penale europeo, in grado di accertare le basi giuridiche di uno “standard” europeo relativo agli interventi delle forze dell'ordine e degli agenti delle forze pubbliche per quanto riguarda la “legittima difesa”, la detenzione e la protezione di persone ree di crimini e delitti. Questo video cerca, in primo luogo, di rispondere ad una precisa domanda: “Perché una polizia europea?”
“EUROPEAN POLICE SELF-DEFENSE” “TECNICHE DI INTERVENTO”
Difesa Personale
A
questo punto è necessario constatare due cose: da una parte, lo sviluppo e l'internazionalizzazione di una criminalità sempre più attiva, che non rispetta le frontiere e provoca le nazioni spargendo a volte del sangue innocente, e dall'altra parte, la necessità di stabilire nello spazio europeo sempre più ampio una vera e propria forza poliziesca adatta e competente a livello europeo, per affrontarle questa minaccia, ma la cui esistenza può dipendere solo dall'instaurazione di un diritto penale europeo. Pertanto, bisogna considerare due principali difficoltà: 1. La questione di una certa sovranità nazionale; 2. L'assenza, per il momento, di un ordine pubblico europeo. Se la tendenza maggioritaria è ancor oggi contraria alla creazione di una polizia europea, la criminalità senza frontiere, troppo spesso “più rapida del diritto stesso”, continua invece ad essere molto attiva e pericolosa per la pace e la sicurezza pubblica. Da qui la necessità per il rappresentante delle forze dell’ordine di considerare la differenza tra l'azione dei criminali attraverso una criminalità internazionalizzata e l'instaurazione di mezzi legali adattati ed ottenuti a costo di mettere in discussione la sovranità nazionale ed i suoi attributi, nel rispetto dei diritti umani, per combattere meglio questa forma moderna di criminalità. Questo implica, pertanto, per i poliziotti e i gendarmi l’anticipazione a livello nazionale dello sviluppo di una formazione e di un allenamento in grado di offrire i mezzi migliori per affrontare nelle migliori condizioni questa criminalità, spesso molto violenta, mettendo in gioco alcune strutture mafiose, del crimine organizzato e del terrorismo, e tutto questo a due livelli: a) a livello TECNICO, per mezzo di una standardizzazione di tecniche adattate ed evolutive, nel rispetto dei diritti umani, ed efficaci, focalizzate sulla sicurezza pubblica e sulla protezione e la salvaguardia dei rappresentanti delle forze dell'ordine; b) a livello ETICO e DEONTOLOGICO, considerando da qui in davanti i diritti umani e la giurisprudenza sviluppata all’interno del diritto penale europeo. Questa doppia sfida giuridica e tecnica deve permettere al rappresentante delle forze dell'ordine di:
Difesa Personale
Difesa Personale A) anticipare la sua azione, che può già integrare l'aspetto inter nazionale attraverso determinati atti di procedurali (commissione rogatoria…) realizzati nella cor nice di una cooperazione “oltre frontiera”, per l'integrazione di tecniche di difesa corpo a corpo adattate alla salvaguardia fisica propria o di terzi, nel contesto del suo lavoro all’interno della futura polizia europea. B) Adattarsi sia ai rischi vincolati alla lotta contro la criminalità per una migliore conoscenza del diritto penale europeo e le sue esigenze in termini di diritti umani, che al diritto per una migliore conoscenza della criminalità internazionale, della sua violenza e delle sue diverse forme (aggressione, ricatto…). Il rappresentante delle forze dell'ordine deve perciò agire e reagire “prima del diritto e per il diritto”, con l’obiettivo di prevenire ogni pericolo sociale e di garantire la sicurezza pubblica a livello nazionale ed europeo, persino, per estensione, a livello extra europeo. Il che implica una presa di coscienza effettiva dei rischi inerenti alla lotta contro la criminalità, qualsiasi siano le sue forme e la sua estensione, ed un'anticipazione per un adattamento specifico in conformità al diritto nazionale attraverso principi e basi generati dal diritto penale europeo e dalla giurisprudenza della Corte Europea di Strasburgo. È la pratica che vogliamo iniziare attraverso questo secondo video. Una volta presentato brevemente il diritto penale europeo, parleremo del concetto di “eccezione al diritto della vita”, che può intervenire, tra le altre cose, in caso di legittima difesa. Il diritto penale europeo che interessa gli attuali 43 paesi membri del Consiglio Europeo è un “diritto internazionale di carattere regionale", composto da un insieme di norme penali comuni ai diversi Stati dell'Europa ed in evoluzione costante, considerando i diritti umani, intangibili e condizionali, enumerati nella
Convenzione Europea dei Diritti Umani. La Convenzione Europea dei Diritti Umani e la sua giurisprudenza ci offrono esempi interessanti sull'interpretazione evolutiva dei diritti convenzionali attraverso una politica dinamica e costruttiva, interessando in primo luogo il nostro argomento, tra gli altri, attraverso la nozione di legittima difesa di sé stessi o di terzi. Sottolineiamo a questo proposito che il principio di proporzionalità è una nozione di moda in tutti i diritti interni, dal diritto civile al diritto penale “lato sensu”. Si integra in maniera evidente la legittima difesa, che deve essere proporzionale alla gravità dell'aggressione. Questa nozione interviene allo stesso modo a livello di pena, che deve essere proporzionale alla gravità del delitto, e di mancanza del delinquente, come nella detenzione provvisoria. Nel diritto europeo dei diritti umani, la proporzionalità può essere considerata come “l'uso di mezzi che non vanno oltre il necessario in funzione delle circostanze”. L'analisi della situazione per i rappresentanti delle forze dell'ordine e la loro risposta adattata ad un confronto urgente, spesso deve essere eccessivamente rapida e richiede una formazione precisa ed un allenamento adeguato. In realtà, l'azione dei rappresentanti delle forze dell'ordine e la meta che perseguono, diventano sproporzionate solo quando c'è superamento dei mezzi utilizzati. L'azione deve essere realizzata “nella precisa misura che la situazione richiede”. Pertanto, capiremo facilmente la necessità di una formazione precisa e di un allenamento adeguato, ed in grado di generare degli automatismi suscettibili di non falsare la reazione adeguata ammessa nella cornice legale interna. Perché, come per sparare, non si può fare qualsiasi cosa perché bisogna essere rapidi. Lo studio assiduo di casi concreti
“Nel diritto europeo dei diritti umani, la proporzionalità può essere considerata come ‘l'uso di mezzi che non vanno oltre il necessario in funzione delle circostanze’”.
Difesa Personale costituisce il miglior metodo per perfezionare la valutazione della situazione, che induce il ricorso ad un'azione/reazione suscettibile di integrare, tra le altre cose, la cornice legale ammessa dalla legittima difesa. La proporzionalità è, pertanto, una nozione ragionevole, secondo i dati relativi a determinate fattispecie. E’ in relazione con “il margine nazionale di apprezzamento” nella misura in cui è un correttivo di quest’ultimo. Per la sua ingerenza nella vita dei cittadini, le autorità nazionali ed i relativi rappresentanti beneficiano di un certo margine di manovra solo per ciò che è necessario fare per raggiungere l'obiettivo che perseguono, perché “è necessario cercare di capire se un equilibrio giusto è stato mantenuto tra le esigenze dell'interesse generale e gli imperativi della salvaguardia dei diritti dell'individuo”. Così, come abbiamo visto, è “nella precisa misura che la situazione richiede” che determinati eccessi o sproporzioni necessari per affrontare o far fronte a circostanze precise, potendo arrivare fino alla “eccezione al diritto della vita”, potranno essere accettate dal giudice che non decreterà pertanto la responsabilità penale del rappresentante delle forze dell'ordine avendo agito conforme alla legge. L'eccezione al diritto alla vita. L'articolo 2-2 della CEDH dispone che la morte non è considerata inflitta in violazione di questo articolo nel caso in cui provenga dal ricorso alla forza diventato assolutamente necessario, nella cornice dell'obbligo degli Stati e dei suoi agenti di proteggere la vita umana come quella delle persone tenute in ostaggio da chi ha la responsabilità dell’atto. Pertanto si farà tutto il possibile per evitare che la vita di qualsiasi ostaggio non sia messa in pericolo. E conosciamo la determinazione di certi criminali nel cercare di eliminare degli ostaggi che possono pregiudicarli davanti ad un giudice. Sarà
anche necessaria una vigilanza molto particolare nell'esecuzione di questo tipo di missione rischiosa. Secondo lo stesso articolo, esiste “un obbligo positivo di prendere in maniera preventiva misure di ordine pratico per proteggere l'individuo la cui vita sia minacciata dalle azioni criminali di un altro”. Il che, secondo una decisione della CEDH del 1998, impone alle autorità la realizzazione di misure concrete per prevenire la materializzazione del rischio sicuro ed immediato per la vita. Il che implica anche per il rappresentante delle forze dell'ordine l’anticipare ogni rischio come “prevenzione”, e/o l’agire di fronte ai rischi conosciuti. Quanto più si sarà formato ed allenato, tanto più efficace sarà la propria salvaguardia e l’azione realizzata per proteggere ogni individuo messo sotto la sua responsabilità nella stretta applicazione del diritto. Tralasciando la pena capitale, l'articolo 2-2 della CEDH riconosce tre situazioni nelle quali una negazione del diritto della vita può essere giustificato: 1 - la difesa contro una violenza illegale. È la “legittima difesa” che tende ad assicurare la difesa di qualsiasi persona contro una violenza illegale e/o illegittima. Ma questo stesso articolo non abbraccia la difesa dei beni. Nel loro già citato libro, che costituisce, va detto, l'unico libro che tratti il diritto penale europeo, Jean PRADEL e Geert CORSTENS sottolineano che “risulta dubbio tuttavia il fatto di sapere se questa eccezione miri solamente alla legittima difesa delle autorità pubbliche o se si possa estendere anche agli individui. Questo punto si oppone alla seconda opinione dato che sono, in realtà, i diritti nazionali che giustificano la legittima difesa degli individui nelle loro reciproche relazioni. La Corte di Strasburgo potrebbe
intervenire su questo punto, constatando che il codice penale non assicurava alla vittima una protezione concreta ed efficace, e deduceva una violenza dall'articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti Umani (CEDH)”. È importante che il rappresentante delle forze dell'ordine conosca i caratteri della legittima difesa, “fatto giustificativo” previsto dalla legge, e l'equilibrio tra aggressione e difesa, cioè le condizioni relative all'attacco e alla difesa. L'azione di aggressione, che minaccia la vita e l'integrità fisica, ma anche la libertà fisica e/o il furto, deve essere diretta contro la persona che si difende o un’altra, ed attuale, dato che il pericolo deve essere imminente. L'aggressione non è riconosciuta come attuale quando il pericolo è futuro o eventuale, o se il pericolo è passato ed il danno è fatto. L'azione deve essere sul punto di realizzarsi (se un soggetto arriva ed afferra il collo della tua giacca con una mano, mentre l'altro si prepara da dietro per colpirti, questo criterio è flagrante), e deve essere ingiusta, cioè che non derivi da una mancanza commessa precedentemente da quello che richiama il diritto alla legittima difesa, e che non sia la conseguenza del compimento di un dovere o dell'esercizio di un diritto (se, finché eseguite un arresto, il soggetto in questione cerca di sottrarsi al vostro controllo cercando di colpirvi e schivate il suo attacco, per poi dominarlo con una tecnica di corpo a corpo, non ci sarà legittima difesa per questo individuo). L'atto di difesa deve essere necessario e la persona aggredita non deve avere nessun altro mezzo in suo possesso per far fronte a questa aggressione e sottrarsi al pericolo (anche se la fuga sia possibile, non è un obbligo per la persona aggredita, che potrà difendersi, e si tratta, in questo caso, di una questione di fatto). L'atto di difesa deve essere simultaneo, la reazione di difesa deve intervenire immediatamente rispetto all'aggressione (un blocco o una schivata in genere evidenzia questa simultaneità, il legislatore dichiara che un'infrazione commessa per prevenire un pericolo futuro o per vendicarsi di un male già subito, non potrà essere giustificata con la legittima difesa. Tuttavia, la realtà di un combattimento dimostra spesso che vari attacchi si succedono, quando la persona aggredita si difende con blocchi e schivate prima di colpire per finire con questi attacchi ripetuti. Così, una persona minacciata da un altro attacco dopo averne già ricevuto uno potrebbe essere giustificata se colpisse “preventivamente” prima di questo secondo attacco per porre fine al confronto, a rischio d’essere ferita o uccisa). L'atto di difesa deve essere proporzionale, qualunque sproporzione evidente deve essere evitata nella reazione (per esempio ammazzare un uomo che vi dà uno schiaffo). È preferibile “semplicemente” schivare l’attacco, il che è più facile a dirsi che a farsi per una persona non allenata. Questo non esclude un danno maggiore causato dal difensore sull'aggressore (un individuo che cerca di colpirvi in testa con il manico di un bastone, può sicuramente trovarsi a terra col naso rotto dopo la vostra reazione, e voi beneficereste in questo caso della legittima difesa). 2 - La detenzione regolare e la prevenzione dell'evasione di una persona regolarmente detenuta. La morte, in questi casi, può essere solo la conseguenza involontaria dell'utilizzo della forza. L'intenzione di ammazzare
sarebbe in contrapposizione con l'obiettivo ricercato di fermare in maniera regolare una persona o di ostacolarne la fuga. Sottolineiamo che l'articolo 2 della CEDH non riconosce come eccezione la prevenzione di crimini. In realtà, è solo nel caso in cui la prevenzione di un crimine vada di pari passo con un'eccezione ammessa come legittima difesa (articolo 2-2 punto a), che il poliziotto o il gendarme può essere autorizzato ad ammazzare intenzionalmente. Infine, sia la detenzione che l'incarceramento devono essere regolari, vale a dire conformi alle esigenze della CEDH. Le tecniche di detenzione che vi presentiamo, sono in conformità alle esigenze legali, dato che la principale preoccupazione del rappresentante delle forze dell'ordine è la consegna del criminale alla giustizia affinché sia giudicato. 3 - La repressione di una rivolta o di un'insurrezione. Costituisce la terza eccezione e può giustificare anche l'uso di una forza che provochi la morte. L'articolo 2 – c) esige una disposizione della legge nazionale affinché possa realizzarsi. In tutti questi casi, conviene ricordare e sottolineare l ' i m p o r t a n z a dell'investigazione, che dovrà stabilire e mettere in evidenza che l'uso dei mezzi utilizzati nelle suddette circostanze era giustificato, affinché il giudice possa liberare dalle sue responsabilità penali il rappresentante delle forze dell'ordine, che ha agito in sintonia con la legge.
LE TECNICHE DI INTERVENTO Questo video, quindi, che va a completarne un altro intitolato “LieutenantColonnello Raymond H.A. CARTER-European Police SelfDefense” si inserisce nel contesto di una riflessione tuttora in corso, realizzata da vari anni dagli autori
Juan Antonio RODRIGUEZ COQUE, Alfredo PÉREZ PÉREZ e Raymond H.A. CARTER e le loro rispettive federazioni ed associazioni, sulla necessità di trovare un equilibrio tra “dovere e diritto” del poliziotto, il “dovere” di servire l'interesse pubblico per una sicurezza ed una pace pubbliche, tenendo conto del “diritto” di ogni rappresentante delle forze dell'ordine a poter garantire la propria integrità fisica nell’ambito del proprio lavoro, mentre agisce con ogni legittimità nel rispetto più stretto della legge del suo paese, per il bene di ogni cittadino. Ha l’obiettivo di presentarvi un certo numero di tecniche di intervento e di detenzione, sperimentate nel campo della lotta contro la criminalità dai poliziotti di vari paesi e dagli autori stessi. Mettono in evidenza la necessità di una vigilanza permanente sul rappresentante delle forze dell'ordine, che deve essere in grado di reagire immediatamente, con rapidità e precisione, di fronte a qualsiasi aggressione contro sé stesso o un terzo, per dominarla con efficacia e neutralizzarla con un controllo totale dell'aggressore, per neutralizzarlo generalmente a livello degli arti superiori (pugni, gomitate, armi…) o inferiori (calci, ginocchiate), evitando il più possibile la zona della testa. La conoscenza delle tecniche di difesa personale sviluppate nel primo video, la cui lista non è esaustiva e che d'altra parte continuano ad evolvere, faciliterà lo studio di queste tecniche di intervento e la loro realizzazione, tra le altre cose, quando i poliziotti vanno in coppia, l’ideale per garantire la sicurezza di ognuno. È la ragione per la quale, lo sappiamo bene, i “gendarmi vanno sempre in coppia!” Insistiamo sulla necessità di controllo totale dell'aggressore dall'inizio dell'attacco fino all'immobilizzazione per l’ammanettamento, e portarlo con la massima sicurezza verso un posto sicuro, perché il rischio di altre aggressioni (il tentativo di liberazione da parte di complici…) è presente, finché il criminale non è rinchiuso in un posto sicuro e protetto. Questo video permette anche di realizzare ammanettamento sicuri attraverso la presentazione di manette “LICA”, concepite e create da Alain LICA, offrendo delle tecniche interessanti ed efficaci nell’ambito della detenzione di criminali, permettendo anche varie declinazioni (impugnatura portando un contenitore di gas “al pepe”, adattamento di un bastone di difesa in utilizzo “tonfa poliziesco”, integrazione di un coltello a molla…). L'inventore è a disposizione di ogni praticante per qualsiasi tipo di informazioni complementari.
Difesa Personale
“L'azione di aggressione, che minaccia la vita e l'integrità fisica, ma anche la libertà fisica e/o il furto, deve essere diretta contro la persona che si difende o un’altra, ed attuale, dato che il pericolo deve essere imminente.”
Difesa Personale La ripetizione di queste tecniche, sia di giorno che di notte, deve permettere una realizzazione automatica delle fasi di ammanettamento e di conduzione della persona arrestata. La pratica di queste tecniche evolutive permette un adattamento agli avvenimenti e alle circostanze avverse quotidianamente, per i rappresentanti delle forze dell'ordine. Può comportare l'utilizzo di equipaggiamento e materiale professionali specializzati (tonfa di allenamento, protezione…), che sono disponibili presso la società “GK” (159 rue Galliéni, 93177, Bagnolet cedex-Francetel. 01.55.82.15.00-E-mail: gk@gkprod.fr), fornitrice della polizia e della gendarmeria francese. Anche la società “ANDREU SOLER I ASSOCIATS” (casella postale 10.042 - 08080 Barcellona, tel. 93.4294900-Email: dcom@aasias.com) ci ha consegnato un materiale professionale di qualità. Si consiglia di studiarli lentamente, all’interno in primo luogo (sala di allenamento, Dojo…) prima di realizzarli in un ambiente esterno e “ostile”, in maniera più dura e reale, di giorno e poi di notte. La presenza di istruttori ufficialmente accreditati per questo tipo di formazione e di allenamento, come quelli preparati nell'AE-COPS o quelli della “Federazione Madrilena di Lotta - Dipartimento di Difesa Personale Poliziesca”, è vivamente raccomandata al momento dello studio, per garantire l'acquisizione e la messa in pratica nel rispetto della cornice legale del vostro paese, per proteggervi meglio ed assimilare l'efficacia tecnica, e nel pieno diritto delle vostre azioni/reazioni contro i criminali. Il rappresentante delle forze dell'ordine non deve dimenticare mai che è responsabile delle proprie azioni e che gli si potrà chiedere conto di esse in qualunque momento. Coraggio!
Sifu Salvador Sánchez
Nella nostra linea di interviste a Maestri di Wing Tsun, abbiamo voluto conoscere quanti più punti di vista possibile sull'Arte a cui abbiamo dedicato gran parte della nostra vita. Sono sicuro che questo tipo di interviste è particolarmente arricchente per gli appassionati di Wing Chun, in quanto offrono loro la possibilità di conoscere altri approcci, altri problemi, nuovi punti di vista e idee che possono aiutarli a approfondire nello studio di quello che fanno. Naturalmente, siamo tutti d'accordo che assolutamente nessuno è in possesso di tutta la verità... Ma tutti hanno una piccola parte di essa!
La Colonna del Wing Tsun. Sifu Salvador Sánchez qÉëíç=É=cçíçW=páÑì=p~äî~Ççê=p•åÅÜÉò
La Colonna del Wing Tsun. Intervista a Sifu Tam Yiu Ming (Wing Tsun Kuen - Leung Ting Lignaggio) Nei miei viaggi recenti ho avuto l'opportunità di incontrare eccellenti maestri in tutto il mondo, e devo ammettere che tutti loro mi hanno fornito con qualcosa di interessante. Qualcosa che si può accettare o meno, ma penso che la lettura di questa serie di interviste possa aiutare i praticanti di Wing Chun da diversi lignaggi a conoscere meglio e capire gli altri membri della loro "famiglia marziale." Oggi voglio parlarvi di un grande maestro di Wing Tsun, del lignaggio del Gran Maestro Leung Ting: Sifu Tam Yiu Ming, certamente un istruttore TOP che ha portato avanti la sua attività per molti anni in Europa. l suo lavoro non è passato inosservato, non c'è dubbio... Ho una grande amicizia e un ottimo rapporto con Sifu Rafa Alins e Sifu Bradford Wohlner, grazie alla brillante iniziativa del Dipartimento di Wing Tsun della Federazione Spagnola di Lotte Olimpiche e Discipline Associate (Federación Española de Luchas Olímpicas y Disciplinas Asociadas). Dalla sua istituzione, ha sempre chiamato la mia attenzione l'evoluzione di Sifu Rafa Alins (che ho conosciuto
per molti anni perché entrambi proveniamo dalla stessa associazione) e l'approccio che ha dato alla sua pratica. Rafa è una persona che ama ciò che fa. Ha fatto del Wing Tsun un vero stile di vita. Tutto nella sua vita ruota intorno a questa professione. Ecco perché, quando lui e Sifu Bradford sono venuti in Spagna per fare un master class di WingTsun nella celebrazione della Gior nata Inter nazionale dell'International Day of WingTsun, mi sono sentito molto curioso di sapere chi era il Maestro con cui si stavano addestrando ora e quello che era il suo approccio. Indubbiamente, il livello è salito enormemente negli ultimi anni e questo, insieme all'allenamento proprio, ha quasi sempre a che fare con la guida di un grande maestro. Sono sicuro che il Sifu Tam Yiu Ming è un Grande Maestro. Vorrei ringraziare la Wing Tsun Academy di Stoccolma, Uppsala e Monterey, insieme con la WT Concepts Academy, che ci hanno permesso di fare questa intervista e hanno reso possibile che tutti i praticanti di Wing Chun possano leggere su questo istruttore "TOP" che abita a Londra. Per chi non lo conosca, il Maestro Tam Yiu Ming è nato a Hong Kong nel 1963. Ha iniziato a studiare Wing Chun
Sifu Salvador Sánchez negli anni settanta. È allievo diretto del Maestro Cheng Chuen Fun e del Gran Maestro Leung Ting. Il Maestro Tam ha iniziato la sua carriera come istruttore di Wing Tsun nella s ede della IWTA a Ho ng K o ng ed è s tat o esaminatore responsabile di tutti i gruppi. Durante la sua permanenz a a Ho ng K o ng è s t at o s celto per rappresentare la IWTA per dimostrazioni e anche "top ins t ruct o r" a caus a della s ua g rande abilità nell'applicazione delle tecniche. Attualmente risiede a Londra, dove è anche un istruttore di WT. - Saluti e benvenuto Sifu Tam. Sono particolarmente lieto di salutarla e vorrei ringraziarla per averci concesso questa opportunità di parlare con Lei. - Grazie… - Quando ha iniziato a praticare Wing Tsun? - Ho iniziato la formazione Ving Tsun a 10 anni d’età. Quando avevo 20 anni ho iniziato a praticare il Wing Tsun presso la sede dell'IWTA a Hong Kong per continuare i miei studi lì.
- Chi è stato il suo maestro e per quanto tempo? - Ho studiato questo stile con tre maestri. Il primo di loro è stato il mio insegnante di scuola primaria, il signor Wong, che mi ha insegnato Ving Tsun per alcuni anni. Il mio secondo maestro è il GGM Cheng Chuen Fun, che è il mio Si-Fu. Ho studiato con lui per oltre 30 anni e continuo a fargli visita a Hong Kong ogni anno per aggiornare le mie capacità e continuare i miei studi. Infine il mio terzo maestro è stato il Gran Maestro Leung Ting, che è il mio Si-Baaki. Ho studiato con lui per più di 25 anni. - Qual è la migliore qualità del suo Shi-Fu? - Diversi insegnanti hanno metodi diversi, ed io non sono un'eccezione. Indipendentemente dal metodo utilizzato da ogni istruttore, vi è una coincidenza molto importante. Un insegnante adeguatamente qualificato sa bene che, per essere efficace lo studio di Wing Tsun, è fondamentale insegnare gli studenti come rilassarsi al fine di sviluppare la forza elastica. Il Maestro deve insegnare agli studenti a fare correttamente le tecniche, spiegando i concetti, senza
La Colonna del Wing Tsun. inventare nuove mosse che non hanno alcuna somiglianza con le generazioni precedenti. Questi sono i metodi tradizionali. Quindi mi sento molto fortunato ad avere avuto un ottimo insegnante che ha preso il tempo per insegnare me correttamente secondo i principi tradizionali. Tuttavia, ci sono naturalmente diversi modi di insegnare e imparare, attraverso i quali si arriva allo stesso posto. Il mio Si-Fu preferisce insegnare attraverso gli esercizi di guanti a mano aperta o sparring, in particolare Jiui Da (caccia), invece di spiegare. Egli crede che gli esercizi di sparring guidano gli studenti e li portano a capire il significato dei concetti. Ma, naturalmente, questo dipende dalla capacità di ognuno di assorbire e comprendere.
L'obiettivo è che gli studenti possano vedere e pensare per se stessi, dopo la sessione di allenamento come risultato degli esercizi di sparring. Mi è sempre piaciuto il modo in cui il mio Si-Fu presenta i suoi esercizi di combattimento. Occorre concentrazione 100%. Il WT è uno stile molto veloce. Si-Fu Cheng Chue Fun non richiede che gli studenti trascorrano troppo tempo per ricordare le tecniche, a meno che non si tratti di un istruttore. Tuttavia, Cheng richiede agli studenti di lavorare duramente per padroneggiare le tecniche e raggiungere la versatilità nelle applicazioni. Ma per me, la sua qualità migliore è che lui è un Maestro molto affabile e tranquillo. Non maltratta mai i suoi studenti, anche quando ha il diritto di mostrare la sua forza. Si-Fu Cheng
Sifu Salvador SĂĄnchez ricorda i suoi allievi in qualsiasi momento che devono risparmiare energia. - Come si descriverebbe Lei come istruttore di Wing Tsun? - Prima di rispondere alla vostra domanda, vorrei raccontarvi una storia. Mentre ancora un adolescente, ero affascinato da una vecchia serie di film di Kung Fu, chiamata Wong Hung Fay, e ambientata nel secolo scorso. Ăˆ stata girata tra il 1949 e il 1970, un vero record a tutti gli effetti. Il cento episodi della serie sono stati rilasciati nei cinema di Hong Kong e poi in televisione durante gli anni '70.
L'argomento era circa un un insegnante di nome Sifu Wong, che era un famoso maestro di Hung Gar. Per insegnare ai suoi discepoli, Sifu Wong ha utilizzato la filosofia morale di Confucio. Voleva che essi capissero che la lotta doveva essere utilizzata solo quando non c'era altra scelta. Era un maestro veramente duro, ma allo stesso tempo era anche molto protettivo, e ha sempre dedicato un'amorevole attenzione ai suoi allievi. Quando Sifu Wong non aveva scelta ed è stato costretto a combattere, lo ha fatto con benevolenza e giustizia, e alla fine ha sempre perdonato i suoi nemici. Questa serie ha rappresentato fedelmente la cultura cinese e ha mostrato il rapporto del maestro tradizionale
con i suoi studenti, così come la lealtà, la disciplina, la pazienza e il rispetto che gli studenti danno al suo maestro. L'attore, Gwang Dak Hing, che ha interpretato il personaggio di Sifu Wong, rifletteva perfettamente la sensibilità del maestro tradizionale, in modo che l'immagine si è scivolata profondamente nel mio cuore, dove si trova ancora oggi. Per essere onesti, io lo so che, visivamente, non do l'impressione di essere un maestro o un istruttore di Kung Fu. La maggior parte delle persone trovano difficile credere che il mio lavoro sia quello di un maestro di Kung Fu. Il mio corpo è leggero e sembro più uno studioso che un uomo d'azione. Sono diventato un maestro dopo aver lasciato una grande organizzazione. Ma ero ancora molto giovane,
così ho continuato a presentare me stesso come un istruttore. Ma diventare un Maestro era il mio destino e ho sorpreso molti, mostrando le mie abilità in combattimento. Io sono un maestro tradizionale e quindi mantengo alcuni abitudini, tra cui la selezione della persona giusta che aspira ad essere un allievo. Sono molto severo nei dettagli quando insegno le tecniche. Ho la pazienza di aspettare fino a quando uno studente non abbia padroneggiato le tecniche insegnate prima di passare alla fase successiva della sua formazione. Ma insegnare non è soltanto la trasmissione di tecniche e conoscenze del sistema Wing Tsun. Ci sono altre questioni altrettanto importanti da considerare. Per esempio, lo stato d'animo degli studenti, il loro livello di formazione e di istruzione,
La columna del Wing Tsun. Sifu Salvador S nchez
La Colonna del Wing Tsun. la flessibilità del proprio corpo, e, soprattutto, il loro livello di autostima e fiducia in se stessi. L'insegnamento, quindi, deve essere serio e non è qualcosa da prendere alla leggera. Questo è quello in cui sto sempre lavorando come maestro di Wing Tsun. - Cosa li piace di più di questa Arte Marziale? - Mi piace questa Arte Marziale per molte ragioni, ma soprattutto per le sue diverse forme. Le mie preferite sono le forme Chi-Sau e il Manichino di Legno, e quello che mi piace di più è la parte di Gwoh-Sau con Lat-Sau. Perché? A causa del modo in cui si muove il corpo, le reazioni basate su sensazioni tattili, la possibilità di applicare
simultaneamente un sacco di tecniche. Wing Tsun è un sistema circolare e non mi fermo a sperimentare la stessa cosa più e più volte. Come ho spiegato nella mia dichiarazione di Regola 3: Il mo do in cui è po s s ibile int erpret are i mo v imenti dell'avversario e valutare i movimenti e la forza che l'avversario possa utilizzare, viene dalla sensibilità toccando le sue mani, il che consente non solo di rilevare queste informazioni, ma ti dà anche lo stimolo per la difesa e l'attacco. Che movimenti passivi difensivi devono essere utilizzati per dissolvere l'attacco dell'avversario? Dipende dai movimenti da combattimento che possano essere sentiti con la sua azione riflessa più veloce.
Sifu Salvador Sánchez Secondo il motto del WT, "le tattiche devono essere regolate in base all'azione dell'avversario." Questa è la cosa più difficile da imparare in WT, e richiede un sacco di lavoro da insegnare. La maggior parte dei professionisti sono bloccati in questa parte. Si richiede enormi quantità di pazienza. Secondo il mio metodo di insegnamento, ci sono sei fasi. Fin dall'inizio, lo studente impara Poon-Sau fino a Lat-Sau, all'interno della prima sezione. Se avete la pazienza di imparare bene le prime fasi, potrete sicuramente imparare il resto del sistema. Io di solito confronto l'apprendimento di WT con l'apprendimento di una lingua. Ci vuole avere una solida conoscenza della grammatica e del vocabolario per
raggiungere scioltezza e, infine, diventare un maestro del linguaggio. - Quando ha iniziato a insegnare WT? - Ho iniziato a insegnare WT nel 1987. Mio Si-Fu mi ha offerto il lavoro di assistente istruttore. Quella è stata la mia formazione per diventare un istruttore di pieno diritto e poter insegnare. Non sapevo se volevo essere un istruttore perché, in realtà, quello che mi piaceva era allenarmi più e più (a volte sono mi son allenato per tutta la notte fino a quando mi sono accorto che era giorno). Ero molto giovane, e mi ricordo che mi chiedevo se davvero avrei la capacità di insegnare e dare lezioni. Ma Si-Fu mi ha incoraggiato. Ora,
mi è difficile credere che questa sia stata la mia carriera per così a lungo. - Avete praticato altre Arti Marziali? - Sì, prima di iniziare a studiare Wing Tsun, ho praticato Hung Gar, uno stile originale di Shaolin del Sud. Più tardi, ho studiato Taekwondo e ho raggiunto la cintura marrone, all'età di 15. Ero affascinato dal modo di calciare di Bruce Lee. Ho anche usato per imitare i suoi suoni, e ancora lo faccio a questo giorno a volte per divertimento. Prima di diventare un istruttore di WT, ho anche studiato gli stili interni Yee Koon e Ng Ga Tai Chi. In origine, il Tai Chi era un arte di combattimento, ei suoi principi sono molto vicino al WT. Anche se mi sono concentrato principalmente su WT, io continuo a particare Tai Chi per migliorare la mia comprensione delle Arti Marziali. - Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di Wing Tsun? - I vantaggi sono che, se ci si allena intensamente, i praticanti sono in grado di utilizzarlo in una lotta reale in brevissimo tempo. Inoltre, il WT li permette di difendersi in spazi estremamente ristretti. Se si praticano le tecniche del sistema, pugni a catena ecc, e si lavora sodo, si può arrivare a difendersi da soli entro un mese. La ragione è che uno dei principi di WT è quello di utilizzare la distanza più ravvicinata all'avversario. È molto difficile da difendersi contro i pugni a catena. Lo svantaggio di WT appare quando siamo ci buttano terra. In realtà, essere a terra è uno svantaggio per
chiunque, ma questo può essere evitato praticando un bravo lavoro di gambe. La lotta a terra è più comune in Europa, dove è ampiamente praticata oggi, ed io anche offro questo tipo d'allenamento, ma non lo mescolo con il WT tradizionale. - Che cosa rende i suo Kung Fu diverso dal resto? - Io ancora seguo i principi e i modi d'insegnamento della sede dell'IWTA, la scuola principale dell'lignaggio Leung Ting, nonché le forme, le sezioni originali del Chi-Sau. L'unica differenza è che io ho creato il mio modo d'insegnare Gwoh-Sau (a turno per attaccare) ed esercizi di combattimento Lat-Sau (combattimento libero senza un contatto previo di partenza). La ragione per cui ho creato il mio programma Lat Sau è stata quella di insegnare agli studenti a trattare con la più ampia gamma di situazioni di combattimento. Inoltre, anche do agli studenti la possibilità di concentrarsi sugli aspetti pure di WT che sono dell'autodifesa. Insegno loro gli aspetti legali dell'autodifesa, le strategie antiaggressione e come evitare la lotta. Personalmente, questo non è il più interessante per me, ma è ancora molto importante, se vogliamo insegnare autodifesa. - Gli studenti di Wing Tsun dovrebbero fare sparring con praticanti di altre Arti Marziali? La parte tecnica del sistema è difficile da
imparare, e non è di alcuna utilità se non si mette in pratica. Cosa ne pensa di questo? - Senti, se il leggendario GGM Leung Jan e il suo migliore allievo, Chan Wah Shun, hanno accettato le sfide di stili diversi, anche noi dovremmo combattere con altri stili, non credi? Naturalmente, finché lo facciamo con rispetto reciproco e per testare le idee. Alcuni dei miei studenti lo fanno. Ad esempio, c'è uno che è stato prendendo lezioni con me per dieci anni e lui sempre mi racconta le sue esperienze di combattimento. Mi piace sentire i miei studenti a parlarne. Ho notato che più praticano lo sparring, più fiduciosi diventano nel loro Wing Tsun, anche imparano ad apprezzare altri stili di Arti Marziali. Hai ragione tu. Imparare la parte tecnica del WT richiede molto più tempo rispetto alla semplice difesa. C'è un detto su Kung Fu in Cantonese: "Yat Dam (prima è la fiducia in se stessi), Lik Yee (secondo è l'energia), Sam Kung Fu (terzo sono le tecniche) Se non si hanno queste tre condizioni, in particolare le tecniche, si deve lavorare molto sodo. I vecchi maestri hanno sempre utilizzato questo detto come guida per istruire i loro studenti.
- Dove si trova la sua scuola? Accetta chi chiede di essere il suo allievo? - Come sai, Londra è una città molto costosa quindi ho affittato una camera in una palestra per le mie lezioni di gruppo, seminari e graduazioni. Anche io do lezioni private a casa. La maggior parte di coloro che cercano imparare da me, hanno conosciuto su di me da Internet o tramite i miei studenti. Prima di accettare un nuovo allievo io intervisto personalmente alla persona interessata. - C'è qualche consiglio che vorrebbe dare agli studenti e maestri di WT? - Se capisci davvero che cosa è il Wing Tsun, ed hai riuscito a trovare una scuola che insegni il Wing Tsun tradizionale, devi essere paziente e fedele alla tua scuola. Avere successo nel Wing Tsun dipende dal tuo atteggiamento verso l'allenamento, dalla tua abilità, noché la pazienza e la buona guida del tuo maestro. Il tempo dedicato all'apprendimento è fondamentale. Quindi praticare regolarmente è molto importante. È anche importante che gli studenti comprendano che tu stai istruendo loro in modo puro e classico, seguendo i
metodi di GGM Ip Man e dell'IWTA. Ci vuole tempo e pazienza per imparare bene e l'insegnamento è programmato in modo tale che le tecniche si ripetono fino a diventare una parte della natura delle reazioni del praticante. Lo studente che apprende le tecniche nel modo giusto sarà in grado di trasmettere la sua capacità quando, a tempo debito, diverrà un istruttore. Dare varietà alle tecniche, rendendoli più "esplosive" o "aggressive" pone l'accento piuttosto sulla forza che sull'abilità tecnica, e questo mette da parte il metodo di insegnamento originale che ha avuto successo in tutto il mondo. - Parliamo di aspetti tecnici. Che cosa spiegherebbe a uno studente nella sua prima classe? Come cercherebbe di trasmettere a lui ciò che è Wing Tsun? - Ci sono differenze significative tra le culture delle Arti Marziali in occidente e in oriente. Normalmente, i Master o gli istruttori cinesi non avrebbero detto molto ai loro studenti, soprattutto in tempi antichi. Semplicemente si aspettava che gli studenti seguissero i suoi maestri senza fare alcuna domanda. Ad esempio, quando ho iniziato a studiare Wing Tsun era normale rimanere nella posizione tradizionale del Wing Tsun, mentre si praticavano i primi due movimenti della prima forma. Abbiamo usato per fare questo per circa quindici ore. È stato anche comune di non fare domande troppo presto, ma semplicemente iniziare a fare i movimenti in modo corretto, copiando il maestro. Si doveva mostrare il tuo insegnante come si voleva imparare da lui, e quanto fosse serio il tuo impegno. Io l'ho mostrato, e i miei fratelli di Kung Fu al momento mi hanno chiamato il "Kung Fu addict". In effetti, alcuni di quelli che mi hanno cercato per essere il loro maestro, ormai avevano la passione del Kung Fu e sapevano che cosa era il Wing Tsun, prima di scegliere di studiare. Ma da quando sono arrivato a Londra per rimanere ho dovuto adattarmi allo stile di vita delle persone occidentali. In effetti, alcuni di quelli che mi hanno cercato per essere il loro maestro, ormai avevano la passione del Kung Fu e sapevano che cosa era il Wing Tsun, prima di scegliere di studiare. Poi ho capito per la prima volta ciò che il GGM Leung Ting mi aveva sempre parlato delle differenze tra la cultura occidentale e quella di Cina. E per questo, quando ricevo nuovi studenti che vengono per la prima volta, sempre chiedo loro alcune domande, di cui la più importante è: "Qual è il tuo obiettivo per lo studio
di WT?" Se rispondono che vogliono imparare perché amano l'Arte e sono interessati non solo per ottenere in buona forma o per l'auto-difesa, allora la mia domanda successiva è: "Dove sei stato a conoscenza del WT e cosa ne pensi del sistema?" Dalle loro risposte io determino se possono cominciare a studiare WT. Nella maggior parte dei casi devo spiegare loro che la WT è molto più di un semplice sistema di "fitness". Questo è il motivo per cui dedico una particolare attenzione agli studenti che insegno. Sono molto prudente a questo proposito e quindi posso dire che la maggior parte di loro rimangono per molti anni a studiare con me. Quando comincio a insegnare un nuovo studente mi concentro sul gioco di gambe e i pugni a catena. Gli spiego che l'equilibrio è il fondamento del WT. Senza equilibrio non avrà un buon movimento e una buona struttura. E per la stessa ragione, deve continuare a praticare le posizioni di base e rilassarsi fino a sentirsi leggero dalla vita in su, ma allo stesso tempo deve sentire che il suo peso scende alle ginocchia e i piedi e il contatto con il suolo. Di fronte un avversario, deve sempre essere inteso che l'essenza del WT è la teoria della linea centrale. Questo ci insegna che il percorso più breve tra due punti è una linea retta. Pertanto è necessario mantenere la guardia sulla linea centrale dell'avversario e, allo stesso tempo, è necessario tenere le gambe abbastanza chiuse mentre ci spostiamo. Noi la chiamiamo "adduction stance". Questa posizione rende più facile per noi di andare avanti molto veloce ed entrare nello spazio del nostro avversario in modo che le nostre mani possano raggiungerlo rapidamente sulla linea centrale quando avanziamo. Io sempre spiego ai miei allievi che dobbiamo imparare a muoverci rapidamente. Questo fa parte della base del sistema. Così lo studente deve concentrarsi sui movimenti dei suoi piedi e praticare intensamente. Senza una buona base in termini di movimento, le altre tecniche non possono essere sviluppate. Lo studente sarebbe come un albero senza radici, e senza radici non può crescere le rami. - La ringrazio moltissimo, MAESTRO. È stato un vero onore fare questa intervista! Chiunque sia interessato a contattare il Maestro Tam Yiu Ming può farlo nella sua Accademia a Londra attraverso Sifu Salvador Sánchez
Master Tam Yiu Ming Tamyiuming@hotmail.com www.wingtjung.co.uk +44 07957561389
“Ciò che abbellisce il deserto è che in qualche parte nasconde un pozzo d’acqua.” Antoine de Saint-Exupery “Quello che sappiamo è una goccia d’acqua; quello che ignoriamo è l’oceano” Isaac Newton Fluire non significa essere negligenti; l’acqua non lo è. Non c’è meandro che non copra, a tutto arriva. Dicono gli Asturiani che l’acqua ha “un muso molto fine”. Senza fretta, adattandosi alle circostanze, l’acqua è la metafora della persistenza e dell’adattabilità estrema. Il paradigma del cambiamento nella forma, senza trasformare l’essenza. L’acqua catalizza la vita, senza di essa la terra si secca e rimane deserta; il fuoco senza controllore inonda ogni cosa e l’aria, convertita in bufera di sabbia, non può portare la fertilità delle nuvole né la forza dei cambiamenti; persino il metallo con il suo uso è tornito nelle fucine! L’acqua ci conforta, ci pulisce, ci benedice. Immersi nei fiumi del momento, nuotiamo, lottiamo, naufraghiamo. Fluire, riconvenirsi davanti agli ostacoli, andare verso il basso, non opporsi a niente, l'acqua è la perfetta analogia dell'umiltà, dell'adattamento e del non conflitto. L'acqua vince senza obiettivo; seguendo la sua natura circonda qualunque ostacolo e ci insegna come vincere, ma con saggezza, senza logorio, senza perdere di vista l'obiettivo. Che cos’è una roccia sulla strada? Una montagna? Perfino incassata, filtra, o se tal cosa non è possibile, evapora; niente ferma il suo destino. Il fiume della vita ha lasciato sulle mie sponde questi testi che oggi condivido in formato libro. E dico “ha lasciato” perché ogni paternità è alquanto confusa, giacché tutti siamo parenti di coloro che ci precedettero, di coloro che c'ispirarono e inspirano, delle galleggianti nuvole dell'inconscio collettivo e perfino, chi lo sa, degli spiriti e delle coscienze che ci circondano. Non ho nulla da insegnare, perché nulla so, però chi vuole ascoltare i miei versi, lascio qui sincere e sentite riflessioni, ogni giorno più sentite che pensate, perché la mente è un ingannevole marchingegno che vede quel che vuol vedere e del quale ho imparato a sospettare.