REF.: • LEVI LEVI8
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ORDINALA A: Budo international.com
“Il primo sintomo del fatto che stiamo uccidendo i nostri sogni è la mancanza di tempo”. Paulo Coelho
iviamo nella cultura del consumo, del riempire, del fare, del possedere. Tutto per dentro! Che il risultato di tutto ciò sia un’attitudine dell’Io, Io e ancora Io..., o che questa attitudine sia quella che porta a questo, è inconsistente a quello che conviene oggi alla mia riflessione. Il fatto è che con questa terribile forza motrice verso il dentro, prima o dopo, inevitabilmente, imploderemo come soli che acquisiscono un livello critico di massa e si accendono. Con così tante esplosioni, il fuoco sta dappertutto. Da fuori, la pressione è enorme e l’ambiente, come sappiamo, lo è tutto. Tuttavia, da dentro potremo contribuire a questo mare magnum, gettando più benzina al fuoco, o regolarci coltivando coscientemente l’opposto. Questo nuotare "contro corrente" richiede uno sforzo cosciente e una determinazione immensa. L'accumulo è tale che ogni volta si è più grassi; in Usa, uno ogni tre abitanti soffre di obesità; praticamente un terzo della popolazione è grassa. La cultura dell'accumulo lì è paradigmatica. Dall'ottica dello spirituale non è molto diverso. La cultura della quiete, del non fare, del vuotare, è l'anticamera della necessaria riflessione (ritornare a fletterci su noi stessi). È un passo non solo indispensabile ma anche pertinente per ricollocare i nostri valori, i nostri affetti, abitudini, obiettivi. In questo, come in tante cose, o ti fermi... o ti fermano. La compulsività, l’oppressione, le frette, consumano sempre più energia. Intuitivamente, sappiamo che dobbiamo fermarci, ma facendolo percepiamo malvolentieri il nostro vuoto e la scomodità del cambiamento; il potere delle routine è enorme (perfino quelle negative diventano saporite!) e troviamo mille e una ragione per lanciarci di nuovo nella nostra voragine. La mente è traditrice. Noi creiamo le nostre trappole, le giustifichiamo e diamo loro il marchio di buone. Sì. Fermare è il primo passo, poiché il processo cumulativo è moltiplicatore e quello che ieri non risultava palesemente dannoso, perché era accettabile, oggi può significare il disastro. Questa verità che s’impara con gli anni, più per mancanza di energia che per virtù, possiamo integrarla molto prima se impariamo ad ascoltare il nostro io interiore. Però, con l'immenso rumore dell'esterno,
V
“La saggezza è l’arte di accettare ciò che non può essere cambiato, di cambiare ciò che può essere cambiato e soprattutto, di conoscere la differenza” Imperatore Marco Aurelio
generalmente non si può ascoltare la sua voce, sempre sottile, sempre sussurrante. Tutto è per adesso! Tutto urgente! Immolarsi nella nostra stupidità e accelerazione interne, non sistemerà nulla e ci condurrà non solo all'infortunio, alla malattia e al fallimento, bensì molto peggio, ci convertirà nel flagello di tutto ciò che ci circonda. Ciechi nella nostra stessa bolla di miseria, incolperemo allora gli altri della nostra situazione e ogni volta li allontaneremo sempre più, rimanendo pertanto, soli. Fermare è buono e necessario per percepire la tribolazione che ci consuma. Perfino Dio riposò il settimo giorno! Quanto velocemente dimentichiamo che la respirazione del Tao è dentro... e fuori... Entrare in stato contemplativo non implica essere uno sfaccendato; al contrario, come atto cosciente, positivo e indirizzato, è una disciplina dello spirito. Gli ambienti naturali favoriscono questi processi regolatori, perché avvolgendoci dentro le loro bolle, trasformano la nostra energia a velocità molto maggiore. Non è solo quello che aggiungono, bensì quello che ci lasciamo dietro nel lasciare gli altri. "Primo non nuocere ... quindi purgare”! Viaggiare è un'altra strategia ben conosciuta, sebbene non necessariamente così efficace. Cambiare gli ambienti però, dà grandi risultati, perché entriamo in contatto con altre forme di energia e perché il viaggio è la migliore maniera per rompere con le routine. La formula classica: “digiuno e orazione!” che non è necessariamente smettere di mangiare... forse è mangiare altre cose, e non solo con la bocca! L'ecosistema ci alimenta da tutte le parti e in molti modi. Tutte tattiche queste che tuttavia non potranno mai sostituire in questa equazione l’essenziale, cioè, la consapevolezza della necessità del cambiamento, la determinazione di eseguirlo. Passare all'azione implica fermare i sistemi automatici di conduzione, per metterci di nuovo sul ponte di comando e in conduzione manuale. Ed è che, cari amici, non possiamo affidare i nostri destini alla fortuna, perché essa è una dea schiva, capricciosa e mutabile; niente sostituisce l'individuo cosciente ed esserlo è un atto che si realizza creando un sconvolgimento che rompa le routine, che ci svegli dal letargo, che chiarisca il nostro sentire e ridirezioni i nostri impegni. O lo facciamo in manuale..., o lo farà la vita in automatico, che è un suo obbligo. Qui stiamo tutti imparando.
Traduzione: Chiara Bertelli
Alfredo Tucci è Direttore Editoriale di BUDO INTERNATIONAL PUBLISHING CO. e-mail: budo@budointernational.com
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Weng Chun Kam Na (Chin Na) Intrappolare e immobilizzare l'avversario, costringendolo alla resa per mezzo di blocchi e strangolamenti Nel corso degli ultimi secoli, il Shaolin del Sud in particolare, è stato ben noto per le sue efficaci e ingegnose tecniche di bloccaggio e di soffocamento. Particolarmente notevoli entro la famiglia Weng Chun sono Fung Siu Ching, che a quel tempo è stato addestrato a bordo della famosa Barca Rossa, e più tardi Wai Yan, da Hong Kong, l'ultimo Grandmaster vivente di Weng Chun, un ver o vir tuoso delle trappole, le prese e il bloccaggio. In Kung Fu, il termine per questo concetto è Kam Na in cantonese, e Chin Na in mandarino. Kam può essere tradotto come catturare, montare, afferrare; Na significa controllo, pausa. In accordo con questo concetto, l'attaccante è in primo luogo intrappolato e tenuto, afferrandogli per le braccia, le gambe, capelli, ecc, poi immobilizzato, e, infine, attraverso l'uso della forza di leva, bloccato o strangolato. In tal modo, i suoi muscoli, tendini, ossa e articolazioni vengono attaccati, e inoltre il flusso di sangue, il Qi e il respiro possono essere inibiti o manipolati altrimenti.
Testo: Andreas Hoffmann, Christoph Fuß, Foto: Gabriela Hoffmann Studio: www.budointernational.com
Punti di attacco nel Weng Chun Kam Na: 1. Muscoli e tendini 2. Articolazioni (braccia, gambe, la colonna vertebrale) 3. Sangue 4. Qi (punti sensibili secondo la medicina cinese) 5. Respiro Il Kam Na svolge un ruolo particolarmente importante all'interno della famiglia del Weng Chun, e per ogni artista marziale degno di questo nome, è indispensabile acquisire almeno le basi. I vantaggi per le Arti Marziali, così come per l'auto difesa sono evidenti: • Ideale per autodifesa: Un attaccante può essere controllato in modo appropriato e specifico, sia per tenere lui o per spostarlo. • In passato, i praticanti di Kung Fu di solito dovevano affrontare avversari armati. In casi in cui vi sono armi coinvolte, la conoscenza di Kam Na è particolarmente importante per disarmare l'aggressore. • Efficace: le "FREEFIGHTS" o lotte libere contemporanee chiaramente dimostrano l'efficacia degli strangolamenti e blocchi. Anche i più esperti artisti marziali vengono costretti ad arrendersi rapidamente quando, dopo fare un errore, si trovano catturati in uno strangolamento o blocco. Le tecniche di Kam Na spesso giocano un ruolo decisivo, in particolare nella lotta a terra. • In molte situazioni di autodifesa, i pugni non sono più efficaci a distanza ravvicinata, perché la capacità di colpo è limitata a causa della vicinanza. Qui la conoscenza del Kam Na si rivela utile ancora una volta: In tali casi, i pugni e colpi a corta distanza vengono utilizzate per attaccare i punti sensibili "Dim Mak", nonché blocchi e strangolamenti. • Efficace contro attacchi di "wrestling": un avversario che cerca di gettarci a terra, in primo luogo deve afferrarci e nella presa può essere immediatamente intrappolato e quindi controllato e bloccato.
• Kam Na, se correttamente applicato, può essere utilizzato per sostenere attacchi di pugno e tecniche di proiezione, fornendo uno strumento che permetta l'artista marziale di usare il potere del suo opponente in modo più efficace e semplice ai propri fini. Inoltre, l'allenamento di Kam Na offre molti più aspetti positivi per l'artista marziale: • Ha accesso pratico alla propria anatomia e il suo movimento naturale. Ad esempio, si rende conto che le sue giunture non devono essere costrette, e che le ginocchia non sono destinate ad essere ritorte. • Impara a conoscere il flusso del sangue, del Qi, e del respiro. • Impara a rafforzare e allungare i muscoli, i tendini e le fascia. • Kam Na anche insegna lui a mantenere il suo equilibrio e, allo stesso tempo, rompere l'equilibrio del suo opponente. Questo offre una transizione senza soluzione di continuità allo sviluppo di abilità per le proiezioni. o il praticante impara a conoscere la consapevolezza di sé e del suo compagno d'allenamento, e sviluppa un senso per la potenza del suo compagno, in particolare negli esercizi de fluidità del Kam Na, durante i quali una tecnica di bloccaggio delle articolazioni conduce ad un altra. • Impara a controllare delicatamente l'attaccante, che corrisponde all'ideale di Shaolin. Io stesso sono imbattuto nel Weng Chun Kam Na nel 1986 a Hong Kong. Poi il mio maestro di Ving Tsun mi ha portato a un enorme mercato di Yau Ma Tei, in Hong Kong. All'arrivo, siamo andati in un mercato coperto di nome Dai Dak Lan. Quello che non sapevo allora era che anche il Grande Maestro Ip Man ha allenato lì e d ha fatto scambiò con gli altri, e che l'ultimo Maestro vivente di Weng Chun, e capo del Dai Duk Lan era ancora allenando lì. In questo mercato, ho visto due signori anziani impegnati in uno scontro. Il più vecchio mi fece cenno di avvicinarmi e mi ha chiesto se volevo provare pure. Ho pensato a me che
tutte quelle tecniche di bloccaggio e proiezioni non avrebbero funzionato contro di me, e che non volevo fare del male l'uomo anziano. Ma si è rivelato molto diverso. Ogni volta che ho iniziato un attacco, Grandmaster Way Yan ha chiuso la distanza e ha cominciato a farmi perdere l'equilibrio. Appena mi difendevo, egli usava la mia azione per controllarmi ancora di più. Ha cambiato le sue azioni in un flusso costante di colpi di pugno, bloccaggio e tecniche di proiezione. Ho incontrato la mio partita ed è stato introdotto al mio nuovo maestro. Ed è così che io sono diventato l'ultimo e l'unico allievo occidentale di lui. L'altro signore anziano era Lau Chi Long, Grande Master di Weng Chun, che ha anche risposto alle mie domande ed è stato sempre pronto per qualche allenamento Weng Chun.
Durante le mie spedizioni di ricerca in Cina ho imparato molte altre tecniche specifiche di bloccaggio della famiglia Weng Chun del Grandmaster Pak Cheung, Grandmaster Tam Pui Chuen, e il suo allievo, Grandmaster Leung Wai Choi. Con Chiu Chi Ling, Grandmaster di Hung Gar, che ho incontrato a Hong Kong nel 1986, mi sono immerso in Hung Gar Kam Na, anche in Dragon Kung Fu Kam Na con Grandmaster Lam Kwun Qun, e con Grandmaster Fu Seng Lung nel Kam Na del Tai Chi, Bagua e Hing I. Nell'ambito del Gracie / Brazilian Jiu Jitsu, che oggi insegno come una cintura nera, anche trovo metodi molto simili di Kam Na. Il Kam Na una volta mi ha salvato la vita. Quando sono stato minacciato e attaccato da un tizio con un'arma, qualche anno fa,
sono riuscito a disarmare e prendere l'arma dell'aggressore tramite una tecnica di Kam Na, salvando cosĂŹ la mia vita e quella degli altri. Sono molto grato dalla esperienza perchĂŠ in questo modo ho avuto l'opportunitĂ di sperimentare da
me stesso quanto sia davvero effettivo il Na Kam. Spero che il metodo di Na Kam sia diffuso per proteggere molte persone, non meno gli attaccanti, che in questo modo possono essere controllati con modesta commensurabilitĂ .
“Durante le mie spedizioni di ricerca in Cina ho imparato molte altre tecniche specifiche di bloccaggio della famiglia Weng Chun del Grandmaster Pak Cheung, Grandmaster Tam Pui Chuen, e il suo allievo, Grandmaster Leung Wai Choi.�
Keysi
LA FAMIGLIA KEYSI
I Valori nella Famiglia
Keysi e la Famiglia
Ogni persona che viva Keisi con passione è mia famiglia, la famiglia Keysi. Purtroppo, viviamo in una società con una crescente incredulità nei valori, e Keysi è l'evoluzione, una sfida rivoluzionaria delle Arti Marziali classiche e sistematiche in un mondo in continua espansione, un modo di intendere l'autodifesa dall'interno, con un obiettivo basato sui "valori dell'essere
In Keysi, diamo senso alla parola "famiglia", poiché è il fondamento insostituibile di ogni società, in cui si gesta lo sviluppo integrale delle persone e la loro salute. La salute non è solo qualcosa di fisico; al di là dell'assenza di sintomi, la salute è anche mentale ed emotiva ed è essenziale per lo sviluppo personale.
Keysi
umano." Il trionfo in qualsiasi scopo della nostra vita deve irrimediabilmente iniziare per il trionfo su noi stessi. Solo se impariamo a riconoscere i nostri valori, saremo in grado di vedere e riconoscere i valori negli altri, e questo inizia nella nostra autostima e il rispetto da noi stessi, ma questo può essere raggiunto solo con un Codice Etico.
Il Valore e il Codice Etico Proposito - Rispetto - Pazienza - Persistenza Prospettiva. Proposito: è quello a cui aspiriamo, non è un obiettivo! Rispetto: è la soddisfazione che ci producono i nostri raggiungimenti e quelli dei nostri compagni d'allenamento. Pazienza: è quando abbiamo un obiettivo chiaro e manteniamo l'ego sotto controllo, Persistenza: anche se la pazienza è necessaria, non sarà sufficiente se non ne abbiamo l'aiuto della Prospettiva.
Proposito - Rispetto - Pazienza - Persistenza Prospettiva... è come una ruota il cui asse è la Prospettiva, il punto centrale dal quale possiamo osservare gli altri principi, e ci dà la capacità di stabilire ciò che è veramente importante in una determinata situazione.
Keysi e il Saluto Oltre ad essere uniti dall'affetto, tutti noi siamo ben legati da un obiettivo comune, la ricerca interiore dei nostri valori, valori che tutti noi abbiamo, e tutti noi dobbiamo scoprire... ma dove? Dove è quello che probabilmente sia il tesoro più prezioso per l'umanità? Questa ricchezza preziosa vive nel cuore di ogni persona ed è in attesa di essere trovata: si chiama umiltà. Quando ci salutiamo in Keysi ci mettiamo la mano sul cuore e uniamo il nostro pugno con quello dal compagno d'allenamento in segno di consegna; in quel momento stiamo offrendo il nostro bene più prezioso, il nostro "cuore", e come un patto sacro, uniamo le forze
Keysi
in modo che insieme riusciamo a raggiungere i nostri obiettivi con coraggio, perseveranza e umiltà.
Keysi, una Squadra Il lavoro di squadra è il più alto livello nella formazione, non tutti presentiamo le stesse capacità e quindi tutti cerchiamo nei compagni d'allenamento le cose di cui ne abbiamo bisogno per la nostra crescita personale, per sviluppare quello in cui siamo bravi e, con l'aiuto e l'impegno dei nostri colleghi, convertire in competenze le nostre aree più deboli; quindi, quelli con una maggiore capacità o esperienza, hanno anche una maggiore responsabilità da condividere la sua conoscenza con i suoi compagni; il lavoro di squadra è il livello più alto, efficace e soddisfacente della interazione tra le persone.
Ci sono regole in Keysi. Certamente ci sono delle regole e limiti chiari, ma tali norme devono essere flessibili, gli insegnanti si comportano come insegnanti e gli studenti come studenti; è il rispetto ed è una norma delle famiglie forti; il rispetto non si ottiene con la ferrea sottomissione che solitamente è applicata nei sistemi tradizionali, dove prevalgono la negazione, l'inganno, l'autoritarismo e la gerarchia; l'autoritarismo limita certamente lo sviluppo personale e la crescita individuale. In Keysi, come in una famiglia, ci sono delle regole che tutti conoscono e accettano.
Come si affrontano le situazioni in Keysi Dentro e fuori la famiglia, la comunicazione è l'asse, una comunicazione onesta e diretta ci dà gli strumenti per risolvere i conflitti, e il privilegio di creare legami tra noi, è importante essere motivati ed esprimere sentimenti, percezioni e necessità; questo aspetto rafforza i collegamenti della squadra e individualità. Appartenere a una squadra non significa dimenticare che siamo esseri individuali e abbiamo desideri, attività e collegamenti che sono più o meno al di fuori della famiglia, ogni persona che compone questa famiglia è diversa dall'altra e tutti sono rispettati per la loro individualità; accettare gli spazi personali diventa la crescita del gruppo. In breve: "Non importa quale sia il problema, puoi contare su di noi, perché noi siamo la tua famiglia."
L’AUTOSTIMA IN KEYSI L'autostima non è soltanto sentirsi pregiato, o essere chi si è dentro e fuori di quell'ambiente, ma è anche che la famiglia si veda rafforzata, orgogliosa della buona opinione che ciascuno dei suoi membri abbia di essa come gruppo umano. Il mio impegno personale e di tutta la squadra è quello di raggiungere la crescita personale dei membri di questa famiglia, accettando tutti come sono, senza voler cambiare i loro valori personali, e con la profonda soddisfazione di vedere che stanno lavorando per essere la migliore versione di se stessi.
SELF PRO KRAV BAMBINI La criminalità urbana e la violenza gratuita, a cui i bambini sono esposti dalla più tenera età, sonno radicalizzati ogni giorno un po' di più in tutte le parti del mondo, il che implica un adattamento e una evoluzione quasi permanente per qualsiasi sistema di legittima difesa civile o professionale, a pena di diventare obsoleto e quindi impraticabile. È chiaro che, a causa della natura multiforme delle aggressioni fisiche ai nostri giorni, l'insicurezza ha generato numerosi sistemi di autodifesa con vari gradi di successo in termini di realismo. Il problema in questo senso è il fatto che le arti marziali nella loro applicazione di auto-difesa, non sono adeguati alla realtà della strada, dove non ci sono regole o limiti. Riconoscendo questo, imparare a difenderci è diventata una necessità, un istinto di conservazione inerente a ciascuno di noi, che amiamo la vita e i nostri cari. Se la fonte di tale follia improvvisa sembra ovvia, che cosa possiamo fare per adattarsi alla dura legge della realtà, di cui le notizie ci portano ogni giorno la sua quota di orrori? Il problema è che ne vogliamo tutto subito e cerchiamo un sistema che, come sotto l'impulso di una bacchetta magica, ci permetta di essere in grado di uscire da
Foto: Edith Levinet
Autodifesa tutte le situazioni pericolose. Oltre a sfuggire, quando possibile, la salvezza dei nostri figli può avvenire solo attraverso un riflesso di sopravvivenza che deve essere sviluppato tramite un allenamento regolare sulla base di un approccio realistico, accessibile a tutti, indipendentemente dalle dimensioni e forza, con gesti semplici ed efficienti. Il Capitano Jacques Levinet, con la sua esperienza professionale e marziale, ha creato un metodo adatto per bambini in modo che possano uscire da tali situazioni, una disciplina adattabile sia alla scuola e la strada, in altre parole, sia contro l'aggressione di un altro bambino e di un adulto. Si tratta di un'iniziativa innovativa in materia, la cui pedagogia e risultati sono stati accolti con favore da molti media e numerosi psicologi e specialiste in bambini. Abbiamo voluto saperne di piÚ su questa nuova disciplina di lotta contro l'aggressione per i bambini.
Budo International: Che cosa significa l'acronimo SPKE? Jacques Levinet: S (per Self Defense) P (Pro, per Professional), K (Krav, per Spirito Combattivo in ebraico), e E (per Bambini, "Enfants" in francese). Questo non è Kravmaga (il cui scopo è essenzialmente militare e non corrisponde alla nostra autodifesa). La confusione nasce dal termine Krav, che per SPKE significa "Spirito Combattivo", perché senza uno spirito combattivo, andare avanti può essere difficile per un bambino. Inoltre, SPKE rispetta la legge penale francese e non sviluppa alcuna aggressività, ma fiducia in se stessi. Il metodo SPKE viene da SELF PRO KRAV o SPK, un sistema con un'efficienza dimostrata di difendersi in strada in modo realistico. L'SPK è stato sviluppato da l'esperto inter nazionale Jacques Levinet, che è stato riconosciuto Soke 10 ° Dan e fondatore del SPK dai più grandi maestri ed esperti di tutto il mondo.
B. I.: Che cos'è il metodo SPKE? J. L.: L’SPKE è un metodo adatto per i giovani al fine di combattere contro l'aggressione e acquisire fiducia in se stessi. Si insegna loro come fuggire di una situazione pericolosa utilizzando tecniche al loro livello, sviluppate sulla base dell'intuizione di sopravvivenza e il riflesso condizionato, oltre alla gestione di parola e le azioni giuste in caso di aggressione, senza dimenticare l'aspetto giuridico (quello che possiamo fare e ciò che non dovremmo fare). La mimica e la ripetizione facilitano l'apprendimento del metodo SPKE, grazie all'esperienza professionale della Polizia capitano Jacques Levinet, che fornisce una credibilità ottimale al metodo secondo la legge. Il metodo SPKE è stato riconosciuto a livello internazionale dai più alti ranghi di arti marziali e di esperti di polizia. La sua pedagogia è specifica a risvegliare la vigilanza nei bambini, nonché il rispetto e la fiducia in un codice etico. Un programma divertente di progresso tecnico valuta il lavoro svolto dagli studenti durante tutto l'anno, poiché è anche un nuovo sport. Le leve articolari sono esclusi dal metodo perché i bambini sono insegnati a difendersi nei limiti delle loro capacità fisiche e non lo stile di "Karate Kid". Allo stesso
modo, la priorità è data alla difesa contro gli attacchi a mani vuote, e in secondo luogo con bastone e coltello, ma mai contro le armi da fuoco, allo scopo di attenersi alla realtà delle possibilità di difesa di un bambino. L’SPKE è efficace e realistico grazie ad alcuni punti chiave: l'esame dell'istinto di sopravvivenza, lo sviluppo del riflesso condizionato della difesa, la semplicità di apprendimento in modo da non dover pensare al momento dell'applicazione, e una pedagogia operativa grazie al mimetismo nell'apprendistato. E non ci dimentichiamo di insegnare ai bambini come spiegare il loro gesto di difesa per giustificare il loro obbligo di difendersi da un'aggressione ingiusta. B. I.: Quali sono i principi fondamentali del metodo SPKE? J. L.: La parola "colpo" è stata rimossa dal glossario di SPKE a favore della parola "risposta", per giustificare ciò che è proibito fare. Ad esempio, nel affrontare un vero strangolamento (attacco alla vita), la risposta genitale è tollerata, ma davanti una presa sul collo
Autodifesa
(abbigliamento) o sul polso, la risposta alla tibia è sufficiente. Questo aiuta i bambini a comprendere i criteri della legge, anche in auto-difesa. L'SPKE è un'attività ricreativa L'SPK è stato aperto recentemente ai bambini per la prima volta in Francia con la creazione del metodo SPKE (Self Pro Krav Enfants), dotato di una
specifica pedagogia di apprendimento; anche alle donne con l'utilizzo di scenari considerando la loro peculiarità, e alle persone anziane, che sono insegnati tutti i gesti di base a sua disposizione in caso di aggressione. Per raggiungere questi obiettivi di divertimento, un programma ricreativo e multiforme è stato sviluppato, in base alla personalità dei praticanti con un programma educativo di valutazioni tecniche. Questa conoscenza livella il lavoro e il progresso degli studenti durante la loro pratica e rafforza la loro motivazione e l'interesse. Quindi, il carattere del benessere è stato sviluppato per tutti i segmenti della popolazione, che trovano nella pratica dell'SPK un fattore di pienezza fisica e indiscutibile morale, mentre i legami familiari si rafforzano per alcuni, dal momento che questa disciplina è spesso praticata in famiglia. L'SPKE è sociologico - Sport per tutti e l'utilità di
una difesa personale regolamentata, codificata e riconosciuta, l'SPK è quindi aperto a tutti, un metodo che è parte di un fenomeno sociale le cui parole d'ordine sono efficienza, la flessibilità, la specificità della metodologia, l'interattività del metodo civile e professionale dell'SPK, il rispetto per i valori della vita e la buona cittadinanza, il rispetto della legge, e l'integrazione sociale attraverso la pratica di uno sport in relazione ai problemi della città. Per i giovani in difficoltà o soffrono di problemi ciclici di fiducia e di affermazione della personalità, l'SPK, attraverso il suo codice etico e il rispetto dei valori e adattandosi alla realtà dell'aggressione, offre una soluzione ai problemi attuali del nostro secolo . Senza alcuna eccezione, senza distinzione di razza, religione, età, sesso o disabilità fisica, l'SPKE consente a tutti di trovare la via dello sport, nel senso più pieno e più onorevole del termine.
Autodifesa B. I.: Qual è l'etica del metodo SPKE per insegnare ai bambini a difendersi? J. L.: Come il codice morale Bushido che ha governato il comportamento dei guerrieri Samurai, la dottrina SPKE si occupa della preservazione della vita e della dignità umana contro l'aggressione ingiusta e ingiustificata. Questa affermazione è la vera premessa di base del metodo SPKE trasmessa attraverso i nostri insegnamenti in Francia e all'estero. Una teoria, secondo la quale, l'istinto di sopravvivenza dell'uomo del XXI secolo deve fornire i mezzi per la sua difesa. La regola in questa materia non è la vendetta, ma una legittima difesa, adattata e realistica per affrontare l'aggressione, entro i limiti legali e il rispetto degli altri. L'SPKE risolve le deviazioni violente della natura umana nei suoi eccessi d'aggressività con alcuni trattamenti urto, in cui i diritti e i doveri di tutti sono rispettati. Pertanto, grazie alla sua evoluzione tecnica, in costante comunione con le situazioni delle azioni dell'uomo moderno, e grazie ai suoi riferimenti etici e rispettabili, l'SPKE è diventato un metodo
innovativo di fiducia in se stessi e, quindi, di una vita in pienezza per i giovani di tutte le età. B. I.: Qual è la priorità nel metodo SPKE? J. L.: Oltre l'efficacia e il realismo di questo formidabile metodo di auto-difesa, quello che conta è la deontologia e rispetto. Si tratta di elementi chiave che dovrebbero essere messi in pratica in ogni mossa difensiva in modo da non superare i limiti della legge, anche in auto-difesa. Un esempio pratico del metodo SPKE in quest'area è di non usare mai il termine "colpire l'attaccante", ma "rispondere a un attacco." L'ipotesi è sempre quella di rendere conto a posteriori sulle nostre azioni alle autorità o la giustizia, da qui l'importanza di avere il massimo di argomenti a nostro favore. Parlare di "risposte" in un'aggressione è una presunzione di auto-difesa, che non è il caso quando si parla di "colpi". Instillare questa differenza fraseologia nei nostri corsi e il nostro allenamento SPKE fin dalla tenera età conduce allo sviluppo della etica nella disciplina. B. I.: Come si fa a diventare un istruttore di SPKE? J. L.: In primo luogo, è necessario completare il corso di istruttore di SELF PRO KRAV, e poi un corso specifico di SPKE, la metodologia di aggressione per i bambini non coincide con quella degli adulti. La pedagogia SPKE è un punto importante che deve essere ben imparato perché l'istruttore, di là la sua moralità impeccabile, ha una funzione educativa innegabile. I bambini non sono insegnati nello stesso modo come gli adulti. Imparare a essere un cittadino in giovane età è un obiettivo costante nel metodo SPKE. Questa è la filosofia dichiarata di questa disciplina del 21 ° secolo, simboleggiata dalla ricerca della verità, la moralità e il rispetto. Un metodo esiste solo attraverso la strada che possa aprire, nel senso filosofico del termine. In conclusione, anche se il metodo SPKE è efficace nel caso di aggressione, non trasformiamo i nostri figli in un "Rambo" o un "Kamikaze". Insegniamo loro che la paura è naturale e che
Autodifesa fuggire è spesso la migliore forma di difesa. La verità del discorso parlato è importante, ma quando il ragionamento non funziona e la fuga diventa impossibile, quindi dobbiamo fare affidamento sulle nostre capacità per difenderci. Nell'SPKE anche sottolineiamo e mettiamo in guardia i bambini contro qualsiasi atto di aggressione sessuale, dando loro
mezzi radicali per uscire indenni senza subire traumi per tutta la vita. A questo particolare punto siamo aiutati da alcuni psicologi per assicurare un "feedback" costante dopo il trauma dell'aggressione contro i bambini. L'SPKE è rappresentato in diversi regioni della Francia e all'estero per istruttori certificati dalla Jacques Levinet Academy.
Jacques Levinet - Fondatore di SPKE www.selfdefenseenfant.com Tel. +33467075044
Curiosità
WORLD TOUR PER LA PROMOZIONE DEL KARATE "DA KEIO CON AMORE ..."
Tutti sanno che la Keio University Karate Club mi ha affascinato per vari motivi da quando ho messo il mio piede nel suo campus per la prima volta nel 2008. Oggi mi piacerebbe condividere un altro fatto relativo al Karate Club di questa prestigiosa Università, che è curioso e interessante.
Testo e foto: Salvador Herráiz Embid, 7 ° Dan Karate
Karate
ornando agli anni 1967 e 1968, sappiamo che due karateka di questo club di Tokyo hanno fatto un tour in tutto il mondo, che è durato niente di meno di due lunghi anni, allo scopo di promuovere il Karate, in cui hanno visitato 85 città nei paesi dei cinque continenti. Infatti, Koji Kuwabara, un 2 ° Dan Karate di 24 anni d'età in quel tempo, e il suo compagno Toshikazu Noguchi, 1 ° Dan e 26 anni di età in quel tempo, hanno intrapreso un progetto in cui, come ambasciatori di buona volontà, hanno mostrato e promosso il Karate in tutto il mondo per due anni. Nel mese di gennaio, i due laureati della Keio University hanno imbarcato
T
il loro furgone su una nave da carico e hanno viaggiato in un'altra barca a Bangkok, da dove hanno continuato su strada a Kuala Lumpur e Singapore. Poi navigarono a Calcutta, e da lì hanno viaggiato ad altre parti dell'India, del Pakistan ed Europa (est e ovest)... Sono arrivati in Europa nel mese di aprile, in cui rimasero per 9 mesi attraversando la Jugoslavia, l'Italia, i Paesi Bassi. A Napoli hanno attraversato il Mediterraneo fino ad Alessandria, da li hanno guidato verso ovest attraverso il Nord Africa e Marocco. Attraversarono in Spagna e da lì alla Francia, da dove hanno partito dalla città di Le Havre per gli Stati Uniti. Lì, a contatto con diverse organizzazioni (come avevano già fatto in altri paesi), hanno promosso il
Karate in città come Los Angeles, San Francisco, Seattle, Salt Lake City, El Paso, Kansas City, St. Louis, Chicago, New Orleans, Miami , Washington DC, Philadelphia, New York e Boston. Hanno anche attraversato in Canada per mostrare l'arte del Karate a Ottawa, Halifax e Sudbury. Anche sono andati in Messico, dove hanno sostato per qualche gior no nella capitale e in Acapulco. Oggi, quasi mezzo secolo dopo, Toshikazu Noguchi non è più attivo nel Karate, ma invece Koji Kuwabara continua la sua pratica all'età di 70 e, una volta al mese, continua a frequentare l'allenamento congiunto nel dojo Shinanomachi, che mi riporta tanti ricordi piacevoli del momento in cui ho incontrato i "vecchi maestri viventi".
“Hanno promosso il Karate in città come Los Angeles, San Francisco, Seattle, Salt Lake City, El Paso, Kansas City, St. Louis, Chicago, New Orleans, Miami , Washington DC, Philadelphia, New York e Boston.”
Toshikazu Noguchi praticando nel dojo di Keio in Shinanomachi nel 1967, insieme ad un altro compagno, Shuntaro Ito.
Il Programma Kyusho Tactical Control (KTCP) è stato progettato per controllare la scalata dei conflitti attraverso la ricerca giuridica e medica, spiegamento tattico, test sul campo e coordinamento. Questo programma è stato progettato appositamente, ma non esclusivamente, per le Forze dell'Ordine Pubblico, Sicurezza, Emergenza, Guardia Costiera, Militari, Agenzie Governative, Escort e sicurezza personale. Questo modulo base è costituito da un insieme di 12 obiettivi principali integrati in 4 moduli di controllo della scalata di forza. Ci sono numerose strutture deboli nel corpo umano che possono essere utilizzate da un agente per ottenere semplicemente il controllo di un individuo, più efficienti rispetto al tradizionale utilizzo della forza come indica il protocollo. Di là dalla fase di ordine verbale, in una situazione di crescente conflitto, è in questi punti Kyusho (vitale) dove l'agente può fare uso dei sistemi interni di controllo fisico, come i nervi, la struttura dei tendini e i naturali riflessi nervosi del corpo. Non richiede grande forza nemmeno un complesso controllo motore o la vista, soggetti di fallimento in stati di alta adrenalina. Questa informazione è dedicata ai membri coraggiosi e resistenti delle Agenzie in tutto il mondo. Grazie per quello che fate!
REF.: • KYUSHO 22
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Punti Vitali Il Kyusho è un'Arte interna che serve sia per migliorar e te stessi e imparar e ad attaccare le strutture interne e punti vitali dell'avversario. È una potente e devastante abilità che aumenta il nostro potere offensivo e gli effetti nocivi sull'avversario. Non è eseguita a piena potenza (anche se potrebbe avere un effetto più devastante), ma con armi penetrante per raggiungere gli obiettivi e i punti della zona interna del corpo.
Evan Pantazi
Introduzione il Kyusho
Punti Vitali
E
Questi obiettivi sono i nervi, i vasi sanguigni, gli organi, il cervello e altri sistemi e strutture. Il più semplice e meno pericoloso per la pratica è il sistema nervoso perché i risultati sono istantanei e più efficienti. Gli attacchi ai vasi sanguigni (chiamati Dim Mak), sono anche obiettivi importanti, tuttavia non sono così efficienti (in quanto ci vuole più tempo per ottenere l'incapacità degli avversari), ma causa maggiori danni fisici e in modo permanente. Se non si ha l'esperienza necessaria è certamente pericoloso e stupido praticarlo con i compagni d'allenamento... ma è possibile se si lavora con molta attenzione. Ognuna di queste competenze ha la capacità di entrare i sistemi e le funzioni anatomiche dell'avversario. Per questo, dobbiamo capire i possibili obiettivi e le funzioni all'interno del corpo e costruire armi penetranti per accedervi. Anche se il Sanchin è un esercizio formale per sviluppare gli strumenti e le tattiche per accedere a questi obiettivi, la capacità può essere anche appresa e usata senza di esso. Tuttavia dobbiamo ricordare che l'esercizio formale che fa sviluppare un metodo per cambiare il corpo è quello della Camicia di Ferro. Questo esercizio vi condizionerà per resistere agli attacchi interni e il danno che essi potrebbero infliggervi. Lavorando la forma si acquisiscono lo Yin e lo Yang di attacco e difesa inerenti alla pratica ... a voi la scelta. La forma rafforza le ossa, tendini e
Evan Pantazi muscoli, ma non solo per resistere l'attacco dell'avversario, allo stesso tempo contribuisce a creare armi penetranti che utilizzano le 6 Mani Ji per penetrare in profondità nel corpo dell'avversario. Questa penetrazione aiuta ad approfondire di là dei loro muscoli e tendini nonché tra le strutture ossee per accedere ai nervi più vitali e sensibili, vasi sanguigni, organi, ecc Uno dei fondamenti per penetrare l'avversario, è fermare il suo slancio o azioni offensive. Questo non è respingere il suo attacco con un blocco, ma attraverso l'attacco a la sua mente in modo che il suo corpo corpo e il suo spirito siano riavviati invece di continuare senza ostacoli. L'obiettivo è quello di modificare l'azione del corpo dalla funzione motoria (movimento, l'equilibrio, la forza) alla funzione sensoriale (riequilibrare, ricevere, sentimento), per andare al di là di qualsiasi Camicia di Ferro o di barriere fisiche e azioni piene d'adrenalina. Poi, colpendo sui nervi, inviamo un messaggio neurologico
acuto al cervello, il cervello controlla quindi questo assalto inter no e quindi invia meno messaggi ai muscoli, il che diminuisce la forza, l'equilibrio e il sostegno del corpo. La forma rafforza le ossa, i tendini e i muscoli, non solo per imparare le strutture vitali e gli obiettivi del corpo completamente che è un aspetto cruciale, e non possiamo sempre avere accesso immediato a un bersaglio alla testa o al collo, ma anche per incontrare le debolezze di tutto il corpo che aumenterà sostanzialmente il nostro potenziale. Un'altra chiave per penetrare l'avversario con Kyusho e Sanchin è il fatto di sapere come reagirà il vostro avversario. Questo ci permette di continuare con ulteriori azioni, dal momento che stanno cercando di ottenere il controllo dell'entrata iniziale. Questo è più veloce; inoltre non avranno modo di proteggersi dal prossimo attacco. Possiamo anche determinare a quale livello dobbiamo attacco a seconda delle reazioni. Quando raggiungiamo adeguatamente i nervi (Kyusho), il risultato è un lampo bianco prima di alterare la coscienza. Se abbiamo un accesso più profondo ai vasi sanguigni, vi è una reazione fisica più lenta e un oscuramento della visione dell'opponente. Un altro vantaggio di usare Kyusho in Sanchin è che richiede una forza molto piccola. Questo conserva la vostra energia, oltre a guidare le azioni del vostro avversario in modo che possiate utilizzarle come arma contro di lui. Ciò dimostra in modo efficace il vecchio detto marziale sull'uso della forza propria dell'avversario contro di lui. La vostra entrata è basata su azioni sottili e messe a fuoco che non si oppongono direttamente alle loro azioni, ma penetrano perché la posizione e lo slancio non combattono le azioni avviate dall'avversario.
“Un altro vantaggio di usare Kyusho in Sanchin è che richiede una forza molto piccola. Questo conserva la vostra energia, oltre a guidare le azioni del vostro avversario in modo che possiate utilizzarle come arma contro di lui.â€?
Le differenze tra attaccare il flusso di sangue, e attaccare solo il nervo, sono un risultato complesso e dinamico. Non solo si ottiene una penetrazione più profonda fisicamente nell'attacco, ma altri sistemi vitali sono anche colpiti. Questo può manifestarsi in molti effetti duraturi, come sudorazione fredda, vomito, perdita di coscienza e altre conseguenze più negative, a seconda della gravità del colpo. Va ricordato che, ormai, molti hanno assimilato queste informazioni e lavorato per realizzarle, e questo è lo scopo di presentare questo articolo e video. Tuttavia, questo non dovrebbe essere preso alla leggera in quanto può influenzare i sistemi, l'organizzazione inter na e i meccanismi vitali causando effetti gravi e duraturi sul destinatario. Molti obiettivi condividono aree di accesso del Kyusho e Dim Mak (vengono chiamati Punti da chi è abituato ad usarli), e con una maggiore penetrazione e la capacità sufficiente si può accedere simultaneamente ad entrambi. Invariabilmente però, è necessario usare un'arma più piccola (non solo il pugno o la palma), nonché seguire il percorso corretto. Questo è un altro aspetto del Kyusho che molti principianti non utilizzano e quindi trovano difficile da ottenere la corretta reazione del corpo. Lo slogan tipico del Kyusho è "angolo e direzione", e sulla superficie (gioco di parole), questo è un valido approccio, ma molto vincolante. Angolo: si traduce nel modo in cui l'arma si avvicina a un obiettivo specifico (alcuni ancora lo chiamano punto di pressione), è un descrittore dell'azione fisica. Si tratta di un passo da una prima posizione ad una posizione finale, davanti a dietro, da maggiore a minore, da più a meno, da destra a sinistra o da sinistra a destra, ecc Direzione: si traduce in un lungo percorso in cui qualcuno o qualcosa si muove, e può indurre in errore il nuovo praticante nello studio del Kyusho. È anche per questo che molti cercano invano di provocare grandi effetti, ma sono a corto ... purtroppo è anche il motivo per cui molti rinunciano, dicendo che il Kyusho non funziona. La migliore definizione che aiuta le persone a capire non solo ad un livello più
elevato, ma anche permette loro di operare il Kyusho per incidere in modo più efficace ed efficiente è "Traiettoria". Traiettoria: è il percorso seguito dal volo d’un proiettile o un oggetto in movimento sotto l'azione di forze fornite attraverso lo spazio o oggetto. In Kyusho questo è critico, giacché cerchiamo di trasmettere la nostra energia cinetica verso un cammino specifico nel corpo umano, non in una determinata area del nucleo, ma profondamente nel nucleo. Non stiamo cercando di traumatizzare l'esteriore o il guscio del corpo e tutte le strutture, ma cerchiamo un percorso di accesso al nucleo lungo una struttura. In Kyusho questo è il sistema nervoso centrale (midollo spinale e cervello), attraverso i nervi. Ecco perché non ci sono lesioni in Kyusho, dato che non stiamo usando colpi forti che potrebbero causare traumatismi. Non ne abbiamo bisogno di essi. Certamente, il Kyusho continuerà a operare come mostrato in questa immagine, il danno può essere inflitto e la traiettoria intrapresa. Ma in allenamento, l'importanza è nel percorso e in raggiungere il nucleo con la minima forza possibile. Una volta appreso e assimilato, si aggiunge la forza (se mai necessario), naturalmente, gli effetti (e le possibili conseguenze legali) si moltiplicano... per una protezione ancora più affidabile. Ora vediamo nelle MMA le dure realtà anche di questo. Vediamo la forza e la brutalità, che spesso viene assorbita e contrastata... ma a volte si vede che è utilizzato il percorso corretto in un luogo che inabilita l'avversario anche se si utilizza meno energia. Ma questa e la maggior parte delle arti marziali sono di quella natura Yang, e non hanno tanto a che fare con il funzionamento interno come con la distruzione degli aspetti esterni.
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E come un Yin comparativo, guardiamo la capacità del Kenjutsu (AIEP) o stili di spada giapponese. Essi non usano la forza per fare i loro tagli, ma il percorso che segue dall'esterno... In Kyusho si tratta di questo, o dovrebbe trattarsi di questo. Non è la forza, non è l'angolo o la direzione ... tutto si trova nella traiettoria. Gli organi e le strutture sono intrinsecamente più deboli e quindi i nostri obiettivi, come ad esempio il fegato, la milza, i reni, il diaframma etc. Con l'ingresso aggiuntivo, di là dei nervi e anche dei vasi sanguigni, è possibile accedere a queste strutture vitali e provocare malfunzionamenti o danni, se necessario. La penetrazione è fatta con un piccolo trasferimento di energia cinetica in un piccolo
bersaglio, focalizzato con un oggetto duro altrettanto piccolo, come le nocche. Entrando nel corpo a un livello più profondo del diaframma si raggiungono gli organi principali, la Camicia di Ferro di tensione muscolare del Sanchin è stata progettata per proteggere questo. Tuttavia, nel fare un riorientamento delle azioni fisiche e mentali, nonché l'equilibrio,
il corpo si indebolisce. Questo permette che l'attacco possa individuare il bersaglio più debole e penetrare gli obiettivi vitali. É nell'essenza dello Yin e dello Yang che si manifesta nel Kyusho, e non semplicemente la forza Yang che cercano la maggior parte degli stili marziali. Gli obiettivi interni del corpo sono disposti bilateralmente e in modo uniforme
e non solo nella testa o nel nucleo del corpo, ma anche negli arti. L'attacco in superficie consente l'accesso ai nervi; un colpo più profondo coinvolgerà anche i vasi sanguigni e causerà un danno permanente. Le posizioni di Sanchin Kata ci danno le direzione per accedervi, non tanto per la forza quanto per la profonda traiettoria verso le strutture vitali. Facendo affidamento sull'integrità posturale di Sanchin piuttosto che la forza, evitiamo azioni che coinvolgano gruppi muscolari antagonisti che
diminuirebbero l'accuratezza. Ad esempio, se si tenta di abbassare il gomito in giù per difendere una ginocchiata al corpo, ci sono molti muscoli che sono chiamati ad intervenire per aumentare i livelli di potenza. Tuttavia, se si colloca l'articolazione o l'osso del gomito in modo corretto (proprio come la forma l'induce neltebcosciente - se ci si allena per questo scopo), non vi è alcuna forza o potere in gioco. Il braccio si muove con meno trazione multi-direzionale dei muscoli, che si contraggono
separatamente e più in linea retta (e in modo più preciso), il che da una maggiore profondità d'ingresso. Questo è anche il modo per mantenere la vostra forza e il potere persino negli anni di più maturità e debolezza. La penetrazione nelle strutture vitali non deve essere balistica in natura, ma può essere una pressione o una agitazione profonda di queste strutture fisiche. Anche in questo caso la forza non è la chiave, la chiave è nella posizione radicata e nelle traiettorie implicite, che riescono a penetrare o adeguarsi alle strutture più deboli adiacenti eludendo i muscoli, i tendini e le ossa. Queste posizioni penetrano persino nelle articolazioni dell'opponente sotto la forma di Tuite (mano manipolativa), o metodi di manipolazione articolare. Alcuni obiettivi non sono semplicemente accanto all'osso, muscolo o tendine, ma dietro di loro. Tali obiettivi
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richiedono penetrare di là delle strutture di superficie per accedere al collocamento posteriore o interno. In questo caso non è possibile usare un'azione lineare, ma si richiede un'azione di torsione o di trazione. Tutte queste azioni sono piccole e sottili, in modo di evitare che siano telegrafate all'avversario o agli spettatori. Ancora una volta, queste azioni posturali migliorano la accuratezza (le azioni più piccole sono più dirette ed efficienti), richiedono meno velocità o potenza e sono inconsciamente radicate per la pratica rituale delle azioni di Kata. Nell'azioni più piccole coinvolte nelle posizioni di Sanchin, c'è un grande potere. Il potere non si basa tanto sul muscolo, ma piuttosto sul tendine. Questo produce una
traiettoria molto forte e focalizzata sul corpo. Queste azioni combinate con strutture ossee più piccole creano un acceso o penetrazione molto potente nel corpo. Queste piccole azioni di torsione creano anche una vibrazione che è trasferita in strutture ancora più profonde,
come il tronco cerebrale, l'udito interno, i nervi ottici, ecc, causando malfunzionamenti nella vista, l'udito, l'equilibrio e altre funzioni vitali. Questo avviene facilmente penetrando più in profondità nel corpo e nella sua funzione fisiologica, invece di utilizzare le capacità
motorie dei muscoli, il che richiederebbe un attacco basato sulla forza. Questa semplicità è conosciuta dai professionisti di alto o altissimo livello, perché hanno bisogno di mantenere un fattore di pareggiamento come invecchiano, e la loro destrezza fisica diminuisce. Man mano lavoriamo con i metodi di penetrazione, possiamo vedere che questi non si basano solo nella tecnica, ma piuttosto
nell'uso di strumenti specifici e la conoscenza degli Obiettivi vitali (Kyusho). Dato che usiamo gli strumenti e gli obiettivi invece di stabilire tecniche, siamo in grado di ottenere una maggiore capacità di adattamento, un'azione automatica subcosciente e una capacità illimitata senza pensiero cosciente. Penetrare nelle strutture interne del corpo con gli strumenti e gli obiettivi (senza tecnica assemblata), ci permette una
maggiore adattabilità per combattere altri stili di colpi, di grappling e di entrambi abbinati. È più facile controllare un avversario, causandogli disfunzioni nel corpo o anche danni maggiori ancora. Mantenendo la postura (con il beneficio della protezione della Camicia di Ferro), si genera anche un maggiore leveraggio con meno forza. Ciò è essenziale quando si affrontano rivali più grandi la cui forza è molto maggiore. Le azioni piccole più efficienti permettono inoltre un spiegamento strategico più ampio rispetto al tempo necessario per provare la tecnica ... o il tempo necessario per gestire il movimento dei muscoli e il corpo dell'avversario, che cerca di fare lo stesso contro di voi. Quando penetriamo il corpo dell'avversario, non solo stiamo attaccando il suo corpo, ma anche la sua mente e lo spirito, causandogli confusione dalla disfunzione fisica su
un livello più profondo a cui non è abituato. Un altro vantaggio di penetrare il corpo, oltre all'utilizzo delle armi e le azioni più piccole per una maggiore influenza e penetrazione, è che possiamo usare metodi tattili per individuare obiettivi vitali. Quando entriamo in una lotta a breve distanza, non possiamo fidarci della
nostra visione per trovare un obiettivo, né possiamo sviluppare molta potenza balistica usando attacchi convenzionali. Quando si provoca la compressione delle nervi, si consiglia una base su cui si aggiunge la pressione in modo che la penetrazione sia più profonda. Permettendo al corpo di adattarsi all'attacco, la pressione e i risultati sul
nervo diminuiranno notevolmente e il trasferimento risulterà meno potente. Basando o restringendo il corpo, saremo in grado di ottenere una penetrazione molto più profonda nelle strutture più vitali e inviare un messaggio neurale più acuto alla colonna vertebrale e il cervello . Possiamo anche utilizzare il nostro corpo o postura come base per una penetrazione più profonda. A questo possiamo aggiungere un'altra destinazione in modo che vi sia una doppia entrata per una maggiore disfunzione
neuronale del corpo dell'avversario. Ma a questo livello è necessario aver sviluppato un rapporto intimo con gli strumenti e gli obiettivi per guidarvi correttamente in due obiettivi simultanei. Tuttavia, l'actina può essere assistita attraverso uno strumento (un utensile manuale per esempio), come nella posizione porta chiusa di Sanchin, o anche un'azione d'incurvatura della palma e il pugno. Possono trovare un l'altro, anche senza spazio ... la difficoltà sta solo nel lavorare la traiettoria corretta su ogni bersaglio Kyusho.
Una di queste idee in cui è utilizzato il proprio corpo come base per entrare nel sistema fisiologico dell'avversario potrebbe essere una azione di blocco della testa. Questa posizione è più efficiente e potente per l'uso degli obiettivi Kyusho e indebolire l'avversario istantaneamente man mano si fissa la posizione di base. Nel entrare nel corpo per un obiettivo e una traiettoria, l'opponente può essere in grado di compensare la pressione se non si stabilisce. Se si utilizzano due o anche tre obiettivi e traiettorie, il corpo dell'avversario non sarà in grado di compensare e riuscirete a causare maggiore effetto. In molti obiettivi sarà devastante per il destinatario. Attraverso l'utilizzo di questi obiettivi, si può anche diminuire la base degli avversari e quindi indebolire il loro corpo e disturbare il loro equilibrio e la forza. In questo tipo di tattica, possiamo usare la penetrazione nell'anatomia anche in direzioni opposte. L'idea principale a trasmettere è che in alcune posizioni di combattimento, come nelle prese, non si può danneggiare l'avversario
da traumi o colpo di forza a causa della breve distanza (non c'è distanza per sviluppare velocità nel colpo). Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi del Kyusho, non abbiamo bisogno della velocità o della forza balistica. Questo è un'abilità imprescindibile da sviluppare in combattimento a distanza ravvicinata. Se si sta lavorando per realizzare una metodologia, come lo strangolamento del flusso sanguigno (che può richiedere un minuto o più), quando lavorate i nervi d'inizio, potete indebolire, controllare o inabilitare immediatamente l'avversario. Con questo indebolimento o controllo, potrete riuscire a eseguire uno
strangolamento di tipo sanguigno per un tempo più lungo con meno resistenza dell'opponente fino al termine. Più forte base (come con il suolo), maggiore l'effetto della pressione sulle strutture interne. Tuttavia, a questo scopo, c'è ancora bisogno di strumenti di penetrazione più profonde ed è qui dove le 6 Mani Ji (che si trovano negli stili e manoscritti antichi), appaiono nel Sanchin lavorando strumenti specifici in vari angoli di dispiegamento. Una volta sull'obiettivo, le azioni costrittive della forma creerà un polso d'energia cinetica che può essere inviata profondamente contro del recettore. La base può anche essere sul
pavimento, con cui è possibile ottenere un sacco di forza di leva. In manipolazione articolare, indeboliamo i tendini mentre li allunghiamo o li strizziamo e riusciamo a penetrare il sistema riflettente. In questi modo si penetra il controllo della mente e il corpo subconscio che è molto più profondo perché colpisce anche il sistema autonomo del corpo. Il corpo è composto principalmente degli attributi dei nervi somatici e autonomi, che possono essere attaccati a qualsiasi livello. Il sistema somatico lavora le capacità motorie della funzione del corpo, come il movimento cosciente degli arti, della testa o del
corpo. Se si colpisce i nervi anatomici, si colpisce anche la funzione automatica de corpo (i riflessi, la digestione e altri processi automatici)... Una volta compreso questo completamente e quando si è in grado di raggiungere questi obiettivi Kyusho, potrete utilizzare entrambi i sistemi e controllare l'aggressore a un livello superiore. Ma non dobbiamo limitarci a raggiungere l'avversario in questo modo; dobbiamo radicare questi strumenti e gli obiettivi in ??un'applicazione tattica in modo che siano inseriti nei nostri riflessi inconsci. Questo può essere eseguito attraverso l'antica Kata Sanchin, che può
essere praticata tutti i giorni, e quindi utilizzare gli strumenti, obiettivi e tattiche anche nell'allenamento. In un ultimo pensiero, vorrei che il metodo d'entrata Kyusho, non solo raggiungesse le caratteristiche anatomiche del corpo, ma anche gli aspetti mentali e spirituali d e l l ' a v v e r s a r i o . P e r p e n e t r a re i l funzionamento del cervello attraverso i nervi rubiamo i processi di pensiero, perché la funzione del cervello degli individui sarà occupata con il sovraccarico e gli attacchi alla funzione fisica, e non avendo la capacità c o g n i t i v a s a re m o e n t r a t i n e l l a s u a
Punti Vitali mente. E una volta che si entra nella sua mente, la sua volontà o spirito si vedrà anche ridotta perché sarà in un processo di confusione e di alterazione della coscienza. Penetrare non è solo raggiungere l'avversario, ma anche lo sviluppo della "in" -tuizione o comprensione istintiva del interiore. Nel corso del tempo si ottiene l'effetto di entrare nel subconscio del vostro partner e si può sentire ogni volta che si esegue la Kata, quindi, in sostanza, le sue azioni sono anche entrati nel vostro Sanchin e le vostre nel suo.
Conosci veramente il tuo nemico?
Autodifesa Se vi dedicate alle Arti Marziali allo scopo di difendere voi stessi o gli altri, dovete farvi una semplice domanda: “Chi è il nemico?” Non differisce molto dalla domanda che si farebbe un pilota: “Quale destinazione ho?” La risposta deciderà il tipo di aeronave da utilizzare e la quantità di combustibile necessaria. Se vi recate in qualsiasi scuola di Arti Marziali come osservatori, potreste giungere alla conclusione che il “nemico” sia un guerriero antico che viene verso di voi con una spada, una lancia o a mani nude. In altre scuole, la conclusione potrebbe essere quella che il vostr o nemico sia un lottator e che vuole solo abbattervi ed applicarvi una chiave per finalizzarvi al suolo. In altre scuole ancora, vi diranno che il lor o sistema pr oviene da qualche eser cito straniero, ma potreste notare che nei loro corsi manca l'allenamento con armi, diverso da delle ottime tecniche di disarmo di pistola. Non so i vostri, ma i miei nemici sono i criminali, i terroristi e chiunque perda le staffe (per un attacco d’ira in una rissa da bar o come conseguenza di una malattia mentale), come anche -perché no- potrebbero essere degli ar tisti marziali. Questi nemici non sono confinati in un metodo o in un preciso sistema di lotta. Il loro allenamento e la loro esperienza possono abbracciare dal campo terroristico in Somalia, ad una prigione di massima sicurezza in California e ad una scuola di Karate a Lione, Francia. Dato che i miei potenziali nemici sono tanti e vari, devo imparare a trattare con tutti. Non posso aderire ad un solo stile di difesa personale e sviluppare la mentalità del “pensare in gruppo”.
Jim Wagner
Avversario Il primo passo per sconfiggere un nemico è sapere chi è il nemico. Naturalmente, sapere chi sia il nemico dipende da dove vi trovate. Se vivete a Los Angeles, i nemici saranno gli spietati membri delle bande, che sparano dall'auto in corsa e non si curano del fatto che il fuoco incrociato vi colpisca nel mezzo di una sparatoria. Se vivete a Madrid, i vostri nemici saranno gli estremisti islamici che collocano bombe nei treni locali. Se vivete a New York, non dovrete preoccuparvi solo dei terroristi, ma anche dei ladri e di altri predatori che riempiono la città . A Londra, uno dei vostri nemici, oltre ai terroristi, saranno i giovani che ti saltano addosso, ti prendono a calci e pugni solo per rubarti il cellulare. Se vivete in un piccolo paese della Germania,
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il vostro nemico potrebbe essere l'ubriaco che vuole la rissa solo perché crede che lo stiate guardando male. I miei nemici, come ho detto prima, possono essere artisti marziali passati al “lato oscuro”. In questo caso, devo sapere che cosa studiano e, come sapete bene, esistono molti sistemi. Personalmente, ogni volta che realizzo un seminario nella città di New York, parlo di uno stile chiamato l'Arte Marziale Russa di SYSTEMA, del mio buon amico Denis Dmitriyev, che insegna presso la Casa della Lotta sulla 27ª. Perché lo faccio? Lo studio perché lo sta imparando molta gente in tutto il mondo e voglio essere in grado di difendermi da esso. Quando sono a Tel Aviv, mi trovo con il tenente colonnello Chaim Peer ed il maggiore Avi Nardia, per rinfrescarmi le idee sul sistema delle Forze Speciali Israeliane, il KAPAP (Krav Panim Le Panim o combattimento corpo a corpo).
Allenamento Una volta che sapete chi sono i vostri nemici, il passo successivo è scoprire che tipo di allenamento ricevono. I criminali ed i terroristi imparano il loro distruttivo mestiere da qualche parte. Se il vostro futuro nemico fosse un praticante di Kali Filippino, fareste bene ad inscrivervi ad un corso di Kali, Escrima o Arnis, per sapere ciò che dovrete affrontare. Se non potete partecipare ad un corso per una qualsiasi ragione, osservate per lo meno una o due lezioni o compratevi uno dei molti DVD che esistono
Autodifesa
Jim Wagner
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sulla materia (questi DVD sono disponibili presso Budo International). Gli artisti marziali non solo ignorano i sistemi che non praticano, ma spesso mi sorprende quanti pochi poliziotti sappiano qualcosa sulle Arti Marziali filippine, quando il Kali Filippino sta diventando sempre più popolare nelle prigioni degli Stati Uniti e di altri paesi. Speriamo che nessuno di questi agenti di polizia sia costretto a vedersela con un criminale che padroneggi quest’Arte mortale, perché lo pugnalerà e lo farà a pezzi prima che abbia il tempo di sfoderare l'arma per difendersi. Questo lo so bene perché sono un agente di polizia e un istruttore di Tattiche Difensive, ed ho allenato agenti dei commissariati di tutto il mondo. Se il vostro nemico è il terrorista estremista islamico, la prima cosa che dovete fare è leggere il Corano, il suo libro sacro. Questo vi aiuterà ad entrare “nella sua mente”. Partendo da lì, presto vi renderete conto che la “Guerra contro il Terrorismo” non finirà mai e che il mondo occidentale si trova nell'orbita di collisione con il mondo islamico, per quanto i paesi occidentali cerchino la “pace”.
Jim Wagner
“Non so i vostri, ma i miei nemici sono i criminali, i terroristi e chiunque perda le staffe (per un attacco d’ira in una rissa da bar o come conseguenza di una malattia mentale), come anche -perché no- potrebbero essere degli artisti marziali”
Autodifesa Il Consiglio d’Intelligence Nazionale della CIA nel gennaio del 2005 pubblicò un rapporto di 119 pagine, dove prediceva che il terrorismo islamico sarebbe stato attivo per quindici anni, almeno. Se io fossi un estremista, il mio eroe sarebbe Osama Bin Laden e Abu o Musab al-Zarqawi ed appoggerei al cento per cento la conquista del mondo e l'eliminazione, o la schiavitù, degli “infedeli”. Questo lo so perché dedico del tempo a studiare coloro che potrebbero farmi del male. Non dimenticate che ho camminato per le strade d'Egitto, della Giordania e delle aree palestinesi del West Bank, ma ho anche lottato contro il terrorismo per il governo degli Stati Uniti e realizzato 146 missioni antiterroristiche dopo l’11 settembre. Secondo un’interpretazione estremista del Corano, ciò che fanno questi terroristi è giustificato. Se volete sapere come difendervi dai terroristi, avete bisogno di un istruttore che conosca questo campo, non delle informazioni, apprese da un qualche libro, che vi può dare un istruttore di Karate o Kung Fu, bensì delle conoscenze di qualcuno che sia stato veramente “nel campo”. Gli unici istruttori di difesa personale che insegnino ai civili a proteggersi dai terroristi sono: il sottoscritto (Protezione Personale Basata sulla Realtà); Avi Nardia, sistema KAPAP (DVD disponibile con Budo International); Dennis Hanover, sistema Hisardut; Kelly McCann, sistema Il Crogiolo (The Crucible), e Mike Legge Kanarek, sistema F.I.G.H.T. (LOTTA).
Tattiche Le tattiche sono i metodi e le tecniche che il nemico usa contro di voi. L’unica cosa di cui potete essere sicuri è che le tecniche che praticano i criminali e i terroristi sono le stesse che usano contro di voi. Per esempio, molti criminali che hanno scontato una dura condanna, usano un metodo molto semplice per attaccare le loro vittime con un’arma bianca. Immaginatevi che uno di loro vi attacchi. Accadrebbe nel seguente modo: si avvicinerà a voi in maniera non minacciosa e poi, senza preavviso, vi sferrerà un pugno in faccia. Se muoverete il braccio per bloccare il colpo, con l'altra mano vi pianterà il coltello sulla pancia, più volte di seguito. Vi pugnalerà nella parte bassa nel caso indossiate un giubbetto antiproiettile (nelle prigioni si costruiscono proprie armature corporali, perché c’è la paura di essere pugnalati dagli altri prigionieri). Quindi, non sono costretti a cambiare tattica quando pugnalano un agente di polizia che indossa un giubbetto antiproiettile, una volta usciti di prigione. Quante scuole di Arti Marziali preparano la gente a questi attacchi? Praticamente nessuna che io conosca. Raramente i carcerati restituiti alla società si limitano a colpire con un’arma bianca. Vanno diretti all’eliminazione immediata ed efficace agli organi vitali, non ai grandi gruppi
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muscolari. Questo lo so, perché ho lavorato in una prigione per due anni e ho allenato le guardie carcerarie in vari paesi. Uno dei problemi che ho notato nel corso degli anni con gli artisti marziali tradizionali, è che si allenano in un modo, ma poi agiscono in un altro, completamente diverso, al momento di applicare le tattiche. Per esempio, quando da giovane praticavo il Karate giapponese, il mio istruttore ci faceva realizzare le tecniche da una posizione di lotta molto rigida e precisa. Tuttavia, quando cominciavamo a fare sparring, tutte le posizioni che avevamo imparato si buttavano dalla finestra. Era difficile rimanere rigidi e mobili allo stesso tempo. Forse se avessi indossato un’armatura samurai al momento di eseguire le posizioni, sarebbe risultato più pratico. In fin dei conti, quelle posizioni di lotta risalgono alla stessa epoca, il XVIII secolo e prima. La filosofia della Protezione Personale Basata sulla Realtà sostiene che l'allenamento ed il conflitto devono essere identici ad eccezione delle lesioni in allenamento. Quindi, nell'allenamento usiamo anche vernice rossa per abituarci alla visione ed al senso del sangue, come scrissi nel mio ultimo articolo per Budo.
Attuazione Sapere come si allenano i vostri nemici o quali tattiche possano imparare non è sufficiente. Dovete “mettervi nei loro panni”, come dice l'antico proverbio. Nel sistema di Protezione Personale RealityBased includiamo la Prova del Conflitto (utile per provare possibili situazioni moderne di difesa personale). Per esempio, quando insegno alla gente a difendersi contro i ladri, non mi basta far posizionare due allievi uno di fronte all’altro, dove uno impugna un’arma di gomma facile da strappare. Ma, invece, vado oltre, facendo in modo che un allievo (la vittima) si immagini di stare di fronte ad un bancomat ritirando del denaro, allora “il cattivo” (un altro allievo o uno dei miei aiutanti istruttori), si avvicina alla vittima con una pistola ad aria (che spara piccole pallottole di plastica di 6 mm), per l'allenamento a lunga distanza, o una pistola di gomma per la corta distanza. Per rendere la situazione più realistica, il ladro indossa un passamontagna, una giacca per nascondere l'arma, oppure gli dipingo il viso con polvere bianca e trucco nero sotto gli occhi per farlo sembrare un drogato disperato, che cerca del denaro per comprare la droga. Voi o i vostri compagni di allenamento potete imparare ad “agire” come i vostri nemici, leggendo od ascoltando le notizie. Se un notiziario parla di un attacco, potete simulare quell'attacco durante il vostro allenamento. È così che raccolgo una gran parte del mio materiale di allenamento. Naturalmente, ci sono cose che non cambiano mai, come la tipica rissa da bar; non è necessaria molta immaginazione per crearne una. Arriverà il momento in cui i giorni della sala di allenamento sterile, dove tutti indossano le loro uniformi stirate, con gli specchi e i diplomi alle pareti, diventeranno parte del passato, per quanto concerne le scuole realistiche di difesa personale.
Preparazione Reality Based significa mantenere in forma la mente e il corpo per un incontro con il nemico. Nel mio allenamento includo la corsa a corta distanza, perché scattare di corsa è sempre un'opzione per la
“Sapere come si allenano i vostri nemici o quali tattiche possano imparare non è sufficiente. Dovete “mettervi nei loro panni”, come dice l'antico proverbio”
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“Se il vostro nemico è il terrorista estremista islamico, la prima cosa che dovete fare è leggere il Corano, il suo libro sacro. Questo vi aiuterà ad entrare “nella sua mente”. Partendo da lì, presto vi renderete conto che la “Guerra contro il Terrorismo” non finirà mai e che il mondo occidentale si trova nell'orbita di collisione con il mondo islamico, per quanto i paesi occidentali cerchino la pace”
Autodifesa difesa personale. Invece di chiamarla “fuga”, io preferisco chiamarla “ritirata tattica”. In altri casi mi preparo a buttarmi a terra il più rapidamente possibile, perché molti dei miei nemici possono spararmi o lanciarmi una granata. In questo tipo di attacco, il miglior posto dove andare è il suolo, o per lo meno questo è quello che mi hanno insegnato nell'esercito americano, quando mi allenarono per il combattimento. Se una tecnica non ha molte possibilità di essere usata o di avere successo in un conflitto fisico reale, non perdo tempo a prepararla. Per esempio, non penserei mai a sferrare un calcio ad un nemico al di sopra della zona pelvica. Il calcio lo lancerei alle ginocchia, all'inguine
o sui fianchi, ma mai al petto o alla testa dalla posizione in piedi. I calci alti possono funzionare nel dojo o sul ring, ma non su un marciapiede scivoloso per la pioggia a Roma, o sul selciato dell'antica Gerusalemme, e nemmeno sul suolo coperto di sangue della cella di una prigione in qualche posto del Belgio. Il mio obiettivo è che la mia preparazione per il conflitto coincida con le situazioni reali che posso trovare, o con la mia “realtà”, e non mi interessa la preparazione fisica basata sulla fantasia o su metodi antiquati.
Mantenimento La vita cambia e con essa i metodi e le tattiche di allenamento dei miei nemici. Un giorno, quando i criminali ed i terroristi utilizzeranno armi laser e macchine che ti debilitano con
l'emissione di onde sonore, cambierò alcune delle mie tecniche per adattarmi a questi cambiamenti e alle nuove tecnologie. Non mi adatterò mai ad una sola serie di metodi o di tecniche di allenamento che mi facciano “star bene” come istruttore. Devo cambiare con la rapidità con cui cambiano i miei nemici, o meglio ancora, cercare di mantenermi alla loro altezza. Questo accade solo se ci aggior niamo. Dovete leggere i giornali o ascoltare le notizie della zona in cui vivete, al fine di comprendere il tipo di attacchi che realizzano i nostri nemici. Bisogna parlare con agenti di polizia, giudici, avvocati e chiunque possa sapere ciò che fanno i criminali di oggi. Si possono ottenere abbastanza informazioni anche dai film di Hollywood, benché dobbiate tener conto che parte di esse saranno sensazionalistiche.
Il Sistema di Protezione Personale Reality-Based non è solo “un altro sistema di difesa personale”. È una RIVOLUZIONE e sta cambiando il modo in cui la gente di tutto il mondo impara a difendersi. Dal 2000, la rivista Budo International sta dando informazioni sul movimento Reality-Based. Sapere chi sono i tuoi nemici, è solo uno degli elementi di questo ampio sistema. Diventa un bersaglio difficile. Jim Wagner è istruttore di Tattiche Difensive per agenti di polizia e personale militare. Inoltre, impartisce corsi e seminari Reality-Based ai civili. Per maggiori informazioni visitate la pagina web: www.jimwagnertraining.com
INTERVISTA A SIFU CHAM KIM MAN (LIGNAGGIO DI WONG SHUN LEUNG) Nella seconda delle nostre interviste che pubblichiamo nella rivista Budo International, devo ammettere che sono molto felice di presentarvi uno dei pi첫 grandi maestri che ho incontrato nel mio viaggio a Hong Kong: Sifu Cham Kim Man.
P
ersonalmente ritengo che un Maestro di Arti marziali dovrebbe essere in primo luogo una persona consegnata alla pratica del sistema a cui dedica la sua vita, ma soprattutto un uomo di principi. La cortesia, l'umiltà ed essere sempre pronto ad aiutare i loro studenti sono le migliori credenziali di un vero MAESTRO di ARTI MARZIALI. Sifu Cham Kim Man è tutto questo. Così, dopo incontrarlo e condividere questa serata con lui e i suoi
allievi mi dichiaro un suo grande fan. E ogni volta che io ritorni a Hong Kong, gli farò una visita per presentargli i miei rispetti Visitiamo la sua scuola in Hong Kong Island. Il Maestro è accompagnato da un folto gruppo di studenti che hanno partecipato al suo corso di formazione di questo pomeriggio. Gary Wong (a chi ringrazio da qui per la sua cortesia e gentilezza) ci accoglie e ci introduce a questo GRANDE del VingTsun a Hong Kong.
La prima cosa che cattura la mia attenzione è il rispetto e la grande stima che tutti gli studenti sentono per il Sifu Cham Kim Man. Questo viene percepito nei dettagli. Personalmente mi è sempre piaciuto osservare gli studenti nelle scuole. Gli allievi di Sifu Cham Kim Man sono cortesi, rispettosi, educati nelle Arti Marziali e, in particolare, LOTTATORI. Sifu Cham è un grande maestro di VingTsun per tutti questi dettagli, ma soprattutto perché conosce il VingTsun dalla A alla Z. Gli anni di esperienza diventano evidenti in chi ha percorso una lunga strada in un'ARTE secolare e conosce la grande responsabilità di rappresentare un lignaggio di uno stile come questo. Dopo l'intervista eseguiamo uno scambio tecnico, che si è concluso come solitamente fanno "i fratelli di Kungfu" fine: condividendo tavolo, conversazione e esperienze tra persone che non si avevano mai visto prima. La visita alla scuola del Maestro Chan Kim Man è stato l'esempio di come quest'ARTE Centenario unisce le persone in tutto il mondo attorno a una passione: Ving Tsun Kuen Man Sifu Cham Kim è stato allievo diretto e assistente del compianto Gran Maestro Wong Shun Leung. Attualmente insegna a Hong Kong e Cina. Se siete in visita a Hong Kong e vi piace il Ving Tsun, non vorrete perdere l'occasione di allenarsi a sua scuola. Potete mettervi in contatto nel seguente indirizzo: "Yuen Yuen Social Services Centre, 2/F., Western District Community Centre, 36A Western Street Mid-Level West Hong Kong". 香港西環西半山 西邊街36號A 西區社區中心 二樓的 “圓玄軒“ Per contattare la scuola si prega di scrivere a questa email: scientificvingtsun@gmail.com Budo International: Sifu Cham Kim Man, prima di tutto, vorremmo ringraziarla per averci ricevuto nella sua scuola. É un
piacere e un onore conoscerla di persona e sentire i suoi pensieri sullo stile Ving Tsun. GRAZIE. Sifu Cham Kim Man: Prego. Grazie a voi! B.I.: Quando hai iniziato a praticare? CKM: Beh ... è stato nel 1974. Quando avevo circa 10 anni
CKM: É stato davvero facile. Per me è il sistema di autodifesa più diretto ed efficiente che esiste. Inoltre, per la mia complessione fisica, il Ving Tsun è uno stile perfetto. É adatto alle mie caratteristiche. È stata una scelta realmente facile. Tutte queste cose mi hanno portato a praticare questo sistema.
B.I.: Perché VingTsun? Che cosa l'ha portato a scegliere questo stile?
B.I.: Com'è stata la sua traiettoria? Da quando insegna? CKM: Ho iniziato a praticare nel 1974, dopo un lungo
periodo ho assistito mio maestro, G. M. Wong Shun Leung, per molti anni a Hong Kong. Dopo la sua morte ho continuato l'insegnamento presso la sua accademia, ma dopo il 2010 ho fondato la mia propria scuola di Ving Tsun e da allora insegno a Hong Kong e Cina. B.I.: Si dedica a tempo pieno all'insegnamento del Ving Tsun? CKM: No, ho un altro lavoro. Il Ving Tsun è un lavoro parttime, anche se devo ammettere che trascorro molto tempo in esso. È una parte molto importante della mia vita e per questo dedico molte ore all'insegnamento e l'allenamento.
B.I.: Lei è stato un discepolo molto importante del lignaggio Wong Shun Leung. È stato davvero molto vicino a lui. Potrebbe dirci qualcosa su di lui? C K M : B e h . . . S i f u Wo n g e r a u n a p e r s o n a c o n u n carattere molto speciale. Era veramente carismatico. In primo luogo devo dire che Sifu Wong aveva una mente notevolmente aperta (per quanto riguarda il Kung fu). A livello personale era un uomo veramente generoso. A lui non importava affatto i soldi. Ciò a volte gli ha generato alcuni problemi finanziari, ma questo non lo ha mai infastidito. Era generoso e aperto a tutti i suoi studenti.
In termini di insegnamento e pratica occorre sottolineare vari aspetti della sua persona: Sifu Wong Shun Leung amava praticare in modo diretto con tutti gli studenti. Egli conduceva la classe, ma praticava con tutti quanti. In questo modo, l'allenamento e l'apprendimento erano molto diretti. Sempre permetteva agli studenti di combattere durante la pratica del Chi Sao e mai fermava la lotta a meno che diventasse troppo forte. Se c'è qualcosa d'importante che deva essere sottolineata, è che l'attenzione dell'allenamento era fissata su un'idea: ATTACCO¡
B.I.: Fantastico! Era qualcosa che volevo chiedere: in che cosa basaba Sifu Wong Shun Leung la sua pratica? Lo chiedo perché sappiamo che ci sono scuole che si concentrano sugli aspetti tecnici, o sulla salute, altri lo fanno sulla struttura o sulle forme e, infine, ci sono anche alcune che si concentrano piuttosto sul combattimento. La sua risposta precedente mi chiarisce in gran parte l'approccio della sua scuola, ma per favore ci parli un po' più a livello tecnico. Qual è l'aspetto tecnico a cui presta maggiore attenzione? CKM: Beh ... in realtà, cerco di mantenere il sistema come l'ho imparato dal mio maestro. In questo senso io continuo con le stesse chiavi. Per me il punto fondamentale della pratica si trova nella posizione adottata. Se la posizione non è
La columna del Wing Chun
Sifu Salvador Sรกnchez
La columna del Wing Chun buona, le braccia non avranno la forza necessaria. Invece, se la posizione è buona, possiamo rimanere tranquilli e quando colpiamo non è solo con un braccio, ma è la struttura di tutto il corpo che genera un sacco di energia verso l'avversario Naturalmente, il concetto di "linea centrale" è correlata alla posizione ed è anche molto importante. Per noi è qualcosa di fondamentale alla quale paghiamo molta attenzione. La ragione è semplice: la linea centrale è la distanza più breve tra due punti. Usiamo questa linea per attaccare e difendere... Poi ci centriamo su aspetti diversi a seconda delle persone che frequentino l'allenamento, ma lo schema è abbastanza classico in questo. Se si tratta di principianti, Siu Nin Tao è il lavoro di base che devono fare. Siu Nin Tao ci permette di mantenere quella posizione nonché gli elementi che ho citato nella domanda precedente. Naturalmente, quando gli studenti sono più avanzati, pratichiamo altri elementi, sempre nell'ordine delle forme dello stile. B.I.: Avete scuole o istruttori in Europa o in altri paesi? CKM: No. Non ora. Io insegno qui a Hong Kong e do alcuni corsi in Cina, sebbene studenti e insegnanti procedenti d'Europa e altri parti del mondo mi visitano spesso. B.I.: E rispetto ad altre scuole di Ving Tsun? CKM: Sì, certamente. Io sostengo rapporti con altre scuole di Wing Chun. Anche con alcuni insegnanti provenienti
da altri paesi come Sifu Filippo Bayer e altri. B.I.: Qual è la sua opinione in merito al Wing Chun d'oggi? CKM: Beh ... tutto è cambiato. Oggi ci sono molti studenti di Wing Chun che hanno cominciato a praticare a causa dei film di Yip Man, molti vengono a Hong Kong. Ci sono molti interessati a saperne di Wing Chun e questo è buono, ma ... Ving Tsun è uno stile scientifico, sulla base di principi e leggi fisici... speriamo che in futuro il VingTsun possa essere mostrato in un modo migliore.. B.I.: Perché le differenze tra gli stili di Wing Chun? Naturalmente, si osservano differenze tra le scuole VingTsun a Hong Kong, ma se guardiamo più in prospettiva, le differenze tra Hong Kong e l'Europa o negli Stati Uniti sono molto più grandi. Cosa ne pensa? CKM: Beh .. tutto questo ha a che fare con quello che gli studenti imparano o studiano. Per esempio... se parliamo di un concetto come la "linea centrale", nonostante le divergenze che ci possono essere, dobbiamo essere d'accordo che è il percorso più breve tra due punti. In fondo, questo è ciò che conta. Molte di queste differenze sono basate su una comprensione diversa della stessa idea che un sifu insegna. Nella stessa classe, lo stesso concetto può essere interpretato in modo diverso dai diversi studenti. Inoltre, anche tra gli insegnanti ci possono essere differenze perché ogni sifu applica in modo diverso il suo Ving Tsun. Forse la differenza principale si trova proprio in questo .... Il modo come ogni praticante l'applica.
Ci sono molte differenze ... Gli studenti dovrebbero prestare particolare attenzione ai motti e i piccoli dettagli della tecnica. B.I.: Finalmente... sappiamo che il suo maestro, Sifu Wong Shun Leung, ha usato molti di questi massime, quando ha insegnato. Ci potrebbe raccontare alcuni dei consigli più importanti per quelli che ci seguono nella Colonna del Wing Tsun in Budo International ? CKM: Volentieri! "Resta dietro la linea centrale .. e usala per ATTACCARE..." "POSIZIONE! (gee kim yeung ma). Il Sifu usava costantemente quest'ordine al fine di sottolineare l'importanza della postura e della posizione.” "Non preoccuparti di essere colpito. Quando si va a combattere, anche quando vieni colpito, devi tenere la postura e uno sguardo serio e sicuro di te..." "Fai cose semplici... rimani nella strategia dello semplice... Non lasciare che la tua mente complichi tutto ..." "Usa tutto il peso per attaccare ..." B.I.: Grazie tante, Maestro. È stato un vero onore per noi di aver condiviso questa serata con Lei. Tutto il mio rispetto e ammirazione. Dopo l'intervista, il Maestro Cham Kim Man ci ha invitato a praticare presso la sua scuola e
Sifu Salvador Sánchez dopo lo scambio tecnico ha invitato a tutti i membri della delegazione a cena in un ristorante nelle vicinanze. Abbiamo condiviso il tavolo con il maestro e alcuni dei suoi istruttori e allievi. É stata una notte memorabile:
Uniti da una passione! Sempre ricorderò la frase con cui il Maestro Cham Kim Man m'ha detto addio: "Dobbiamo essere come una famiglia ..." Quelli che amino e rispettino questo stile capiranno.
Sifu Salvador Sánchez Budo International "La Colonna del Wing Chun"
Minou Risso
mail: budo.cinturanera@gmail.com
Kung Fu
Cari lettori. Complimenti! Con la semplice lettura di questo articolo, sarete un passo avanti verso il raggiungimento del vostro successo personale. Quelli tra voi che mi conoscono bene, sono consapevoli del fatto che io sono un fan dello successo, sia esso il mio, quello di uno studente o anche di una persona qualsiasi. Se piccolo o grande, il successo è qualcosa di importante. Successo significa il raggiungimento degli obiettivi prefissati e una grande felicità. Il successo ci dà la forza di nuove energie per scoprire nuove possibilità in noi stessi e negli altri; per saperlo non è necessario essere un grande Maestro di Kung Fu, ma tutti vogliono sapere come si può raggiungere il successo. Una cosa dopo l'altra, cominciamo dall'inizio.
D
ecenni fa, quando vero Kung Fu era ancora fiorente a Hong Kong, in particolare per i maestri emergenti (o, più precisamente, per tutti i tecnici di un mestiere artigiano) c'era soprattutto una via da seguire per raggiungere il successo: un lavoro duro e nobile. Lavorare sodo sviluppa competenze ed esperienza e può significare una reputazione e un futuro sicuro. C'era anche la possibilità di un modo accademico, che in quel momento era anche la migliore garanzia per una preparazione eccellente e un futuro di successo. Già allora, i criteri d'ammissione in tali istituzioni accademiche o scuole hanno richiedevano grandi sforzi da parte dei candidati, che dovevano anche sostenere un esame. Adesso, quando parlo del successo con i miei studenti e altre persone, è come se non avesse più la stessa importanza che aveva prima. Il duro lavoro è diventato "fuori moda" e il modo accademico non sembra abbastanza sicuro. Perché la gente pensa in questo modo (i giovani in generale)? E 'davvero così? E se questo è il caso,
“Un grande albero genealogico dimostra che i medici e filosofi che hanno partecipato durante centinaia di anni nello sviluppo dell'Hung Gar Kung Fu avevano ragione.”
che cosa è cambiato? Oggi viviamo in un tempo in cui ci sono più possibilità di successo che mai e ogni giorno sentiamo parlare di raggiungimenti straordinari che ci fanno dubitare a tutti, me compresso! Penso, ad esempio, a Jiao Wang, un professionista di giochi elettronici che l'anno scorso ha guadagnato più di un milione dollari nei noti tornei E-Sport, vale a dire, ai Giochi dei giochi per computer. Oppure Larry Page, co-fondatore di Google, che ha fondato la società ora di fama mondiale in un garage, sulla base di un progetto del suo tempo come uno studente, che ha modificato, depositato, e in un batter d'occhio ha raggiunto un capitale di oltre un milione. Inoltre Tom Bergling, un DJ svedese conosciuto sotto il nome di "Avicii", che miscelando e componendo musica elettronica, anche lui ha accumulato una fortuna e oggi nessuno può immaginarlo fuori delle classifiche. Se osserviamo superficialmente questo tipo di persone e le loro prestazioni attraverso i loro messaggi ufficiali, come facciamo la maggior parte di noi, sembra che si tratti di persone fortunate che, dal nulla e con poco sforzo, siano riusciti a raggiungere improvvisamente il successo. Perché si confonde in questo modo le giovani generazioni che hanno davanti le loro prime decisioni da prendere nella vita? Molto semplice: sembra che quello che è stato una volta imparato non è buono per oggi. Cioè, che un forte background accademico è una garanzia di successo. E la cosa curiosa è che questo è vero. Proprio come la via del "self-made man" non è una garanzia. Vi sorprende che molte giovani all'inizio della loro carriera non sappiano esattamente cosa vogliono? Beh, io lo trovo normale. Ma, che cosa hanno hanno fatto esattamente queste persone di successo di oggi per raggiungere il trionfo? Se ci addentriamo in dettaglio in atteggiamento personale di questi personaggi di fronte alla vita, non è difficile scoprire. Ad esempio, il già citato Wang Jiao, un professionista E-Sport che ha dovuto allenarsi duramente ogni giorno anche se non volesse giocare, per raggiungere l'eccellenza, proprio come fanno oggi gli atleti di successo. E oggi continua a farlo. Non è raro che i personaggi in questa posizione siano legati anche ai contratti con gli sponsor, che li porta altri obblighi. Un altro esempio è il fondatore di Google, che per lunghi mesi ha dovuto pianificare e programmare il suo progetto con la più accuratezza possibile, in modo che
Kung Fu potesse trasformarsi in un prodotto degno di essere presentato, per non parlare della storia della fondazione della sua azienda. E non vi piacerebbe essere il capo di una ditta di DJ, che ha prodotto centinaia di brani, e cercare di farle raggiungere l'uomo della strada, prima che l'industria musicale si accorgesse? Queste sono le cose che vengono alla luce quando si cerca di approfondire e tenere traccia di questi uomini di successo. E come sospettato, sono legate a una cosa: Il duro lavoro, sia la via accademica o meno. Che cosa c'entra tutto questo con il Kung Fu? In precedenza, per imparare il vero Kung Fu essendo un uomo occidentale, si dovevano superare molti ostacoli che, sostenuti da un duro lavoro, potrebbero addirittura oscurare una carriera di successo. Già negli anni '80, quando ho deciso di imparare dal mio Sifu, ho viaggiato regolarmente a Hong Kong e poi in America per imparare quello che volevo imparare. Naturalmente, ho dovuto allenarmi tra 8 e 10 ore al giorno. Alcuni dei miei studenti sono sorpresi quando vedono i miei vecchi passaporti, crivellati con più e più timbri datari, oltre 40 soggiorni in Asia, per imparare l'originale Hung Gar Kung Fu. Quando i giornalisti o studenti mi chiedono oggi come ho fatto a essere il successore allo stile del Dr. Chiu Chi Ling, e come sono venuto finora in mio ramo, non posso far di meno di accigliare, mi ricordo tutte le persone famose che hanno avuto successo là fuori e penso a quello che loro ed io abbiamo avuto in comune e sulla nostra via per il successo: il duro lavoro! Ho detto in precedenza ... Oggi? Oggi, è molto più facile che mai per gli studenti, i miei studenti, imparare qui,
proprio nel centro d'Europa, lo stesso Kung Fu di "Alta Qualità" che ho imparato io e, come me, seguire il percorso di un successo garantito. Viaggiare è diventato più economico, c'è molta più informazione ed è praticamente gratuita. "Sì, ma Kung Fu - sento dire ai miei studenti -, è sicuro così? Anche se ci si allena duro e si lavora con se stesso?" È comprensibile. Forse sanno di altri artisti, che pur facendo quello che amano, non hanno alcun successo. Allora, qual’ è la garanzia che l'apprendimento in una istituzione come KUNG FU SCHULE MARTIN SEWER vi porterà al successo? Molto semplice. Avere successo è stato già il bersaglio fin dall'inizio, quando l'Hung Gar Kung Fu è stato sviluppato migliaia di anni fa. Avere successo. Difendersi con successo (combattere). Riuscire a mantenere la salute. Riuscire a sviluppare il proprio carattere e lo spirito. Un grande albero genealogico dimostra che i medici e filosofi che hanno partecipato durante centinaia di anni nello sviluppo dell'Hung Gar Kung Fu avevano ragione. Molti "antenati" della nostra scuola hanno raggiunto più di 100 anni d'età. E questo con una costituzione che oggi, parlando in termini medici, probabilmente sarebbe considerato come "quasi un miracolo" o un "caso eccezionale". Non è un miracolo. Sono degli uomini con "potere" che in un sistema con "potere", in una scuola con "potere", sono stati istruiti e insegnati a lavorare duro. Come già accennato, non è solo il combattimento o la preparazione fisica, come un laico probabilmente capirebbe dalle parole "scuola di Kung Fu". Si tratta di un pacchetto completo per il corpo e per lo spirito per
Kung Fu
“Sono sicuro che chi abbia seguito i miei articoli e l'evoluzione della mia scuola, in passato, si ricorderà di questa mia affermazione: Ognuno dei miei studenti è un VIP per me.”
Hung Gar quelli che siano disposti a provare. A volte mi sento dire "questo sono i geni" o "io sono costruito in un modo diverso." Questo può essere vero in una certa misura e ciascuno ha bisogno di un proprio tempo per imparare ed essere in grado di applicare la sua conoscenza. Ma la direzione in cui ci muoviamo con i nostri studenti è la stessa di Jiao Wang, Larry Page e Tim Bergling: avanti verso il successo! Sono sicuro che chi abbia seguito i miei articoli e l'evoluzione della mia scuola, in passato, si ricorderà di questa mia affermazione: Ognuno dei miei studenti è un VIP per me. Questo è palpabile nella pratica, tra l'altro, perché tutti quelli che siano disposti a imparare a portare avanti i suoi obiettivi individuali con noi, non mancheranno il nostro aiuto per raggiungerli, a prescindere dal tempo che abbiano bisogno. Forse questo potrebbe suonare come una grande promessa per alcuni. In un momento in cui si tende a far finta invece di essere veramente, questo accade ovunque, ma 600 studenti sono in grado di attestare che, come centinaia di anni fa, questo funziona anche oggi. Allora, è capito: lavoro duro. Formazione nella Scuola di Kung Fu Martin Sewer. Un attimo, però, c'è ancora qualcosa di più. I bicipiti possono essere sviluppati immediatamente, ma quando si deve iniziare con la conoscenza? Cercare di sviluppare tutto da soli e "istruirci noi stessi" al 100% è, purtroppo, anche una grande illusione. Ciò corrisponde a qualcosa che hanno in comune i veri uomini di successo in tutto il mondo e la Scuola di Kung Fu Martin Sewer: l'ineludibile rapporto studente-insegnante. Molto spesso si sente oggi famosi uomini di successo dire che hanno imparato molto da una persona speciale. Alcuni la chiamano "mentore" o, come noi, "maestro". Si tratta di una parte importante di un altolocato insegnamento e il percorso al vero successo. Per dirla in parole precise e semplici, si deve sapere in qualche modo di cosa si tratta. E se qualcuno ci lo può spiegarlo, deve essere una persona che sia stata riuscita a raggiungere il successo prima di noi. Vuol dire questo che Maestro di successo + sforzo personale = garanzia di successo? Beh, lo spero. Non per niente, il Maestro è una
pietra miliare per gli studenti e il loro progresso. Bisogna essere pronti a trasmettere quanto appreso. Bisogna essere pronti a partecipare alla progettazione della prossima generazione. Come un hobby, come istruttore, o per professione come preside di una scuola. Dopo aver letto queste righe si potrebbe dire: "Va bene, è il tempo di iniziare, voglio imparare e avere successo." Ma che deve fare uno studente dopo l'iscrizione nella Scuola di Kung Fu Martin Sewer? Che cosa lo aspetta al di là? Una volta che lo studente ha mostrato la compostezza e il rispetto necessario, deve essere disposto a portare il suo corpo al limite della sua resistenza, riflettere su ciò che ha imparato e avere la volontà di continuare a imparare e migliorare.Tutto il resto sarà risolto dall'insegnamento e l'Hung Gar Kung Fu Originale della linea Chiu Chi Ling. I miei istruttori, allenati in modo professionale, hanno superato vari test, tra cui alcuni a livello internazionale, e continuano costantemente la sua formazione. Sono uomini di successo (sorpresi?). Ci auguriamo, caro lettore, e tutti quelli che sono affamati di successo là fuori, di insegnare ogni giorno con la stessa qualità, quello che io ho imparato prima. O meglio, ancora oggi continuo a imparare con il mio Sifu. Infine, andando un po' più avanti in quello che è necessario, sia per i nuovi studenti e quelli esperti, vogliamo portare la vostra attenzione su una virtù che purtroppo a volte è piuttosto relegata, ma non per questo meno importante: la pazienza. La pazienza con voi stessi. Mettiamo tutto questo insieme e cerchiamo di accettare il fatto che i successi straordinari, come quelli elencati all'inizio, sono anche basati sul duro lavoro e possono essere raggiunti solo con due cose. Prima: il duro lavoro. E in secondo luogo: l'apprendimento di un sistema che assicuri che il successo arriva con il duro lavoro. Mi auguro che tutti noi sappiamo cosa vuol dire lavorare duro, e aspetto che tutti noi possiamo immaginare quello che è. Ho già detto il nome della efficacia di questo sistema per il successo e dove si può imparare. E non dimenticate di sorridere, perché alla fine, avere successo vi sembrerà molto divertente.
“Una volta che lo studente ha mostrato la compostezza e il rispetto necessario, deve essere disposto a portare il suo corpo al limite della sua resistenza, riflettere su ciò che ha imparato e avere la volontà di continuare a imparare e migliorare.”
Tenendo sempre come sfondo l’Ochikara, “la grande forza” (chiamata e-bunto nel dialetto degli Shizen), la saggezza segreta degli antichi sciamani giapponesi, i Miryoku, l’autore ci sommerge in un mondo di riflessioni genuine, capaci allo stesso tempo di smuovere nel lettore il cuore e la testa, collocandoci continuamente di fronte all’abisso dell’invisibile, come vera, ultima frontiera della coscienza personale e collettiva. La spiritualità non come religione, ma come studio dell’invisibile, è stato il modo per avvicinarsi al mistero dei Miryoku, nel segno di una cultura tanto ricca quanto sconosciuta, allo studio della quale l’autore si è dedicato intensamente. Alfredo Tucci, direttore dell’editrice Budo International e autore di un gran numero di titoli sulla via del guerriero negli ultimi 30 anni, ci offre un insieme di riflessioni straordinarie e profonde, che possono essere lette indistintamente senza un ordine preciso. Ciascuna di esse ci apre una finestra dalla quale osservare i temi più svariati, da un punto di vista insospettabile, a volte condito da humour, altre da efficacia e grandiosità, ponendoci di fronte ad argomenti eterni, con lo sguardo di chi ci è appena arrivato e non condivide i luoghi comuni con i quali tutti sono abituati ad avere a che fare. Possiamo affermare con certezza che nessun lettore rimarrà indifferente davanti a questo libro, tale è la forza e l’intensità del suo contenuto. Dire questo, è già un bel dire in un mondo pieno di presepi collettivi, di ideologie interessate e tendenziose, di manipolatori e in definitiva, di interessi spuri e di mediocrità. E’ dunque un testo per animi nobili e persone intelligenti, pronte a guardare la vita e il mistero con la libertà delle menti più inquiete e scrutatrici dell’occulto, senza dogmi, senza moralismi di convenienza, senza sotterfugi.
Fu Shih Kenpo
Luigi Buccioli, Marcello Spina FSK Italia info@fskitalia.com
Le guide Il Fu Shih Kenpo è un’ Arte straordinaria, appassionante, efficace e profonda. Una disciplina che offre moltissimo, in termini di tecnica, conoscenza, evoluzione personale. Per poter apprendere e padroneggiare un sistema ricco e polivalente come il Fu Shih è necessario praticare con passione, metodo e continuità. E’ necessario costruire i presupposti affinché si possa apprendere principi, tecniche e teorie del sistema, studiando e sperimentando continuamente, sotto una guida pr eparata, cosciente e competente.
Fu Shih Kenpo Punto di riferimento di questo meccanismo è colui che si occupa della formazione di altri esseri umani. Principio portante, unità: tutti siamo collegati! Fu Shih Kenpo Karate Italia è una scuola per la formazione dell’ essere umano attraverso l’ Arte del combattimento. Ognuno di noi è parte integrante ed insostituibile, ognuno di noi apporta un contributo prezioso per tutti e, donandosi, riceve molto. Ogni istante in cui dedichiamo attenzione ai nostri allievi, alla loro evoluzione, alla loro preparazione, ai loro problemi, evolviamo noi stessi. “Non una goccia del tuo lavoro andrà sprecata,
vai avanti, non mollare, ogni cosa che versi nel tao prima o poi tornerà”.
2) FSK Italia Team Le figure chiave che in questo senso operano sono tre: l’ Allenatore, l’ Istruttore e il Maestro Fu Shih Kenpo. I Maestri Marcello Spina, Enrico Diadori e Luigi Buccioli, Direttori Tecnici e allievi diretti del fondatore GM Raùl Gutierrez, si occupano della preparazione di coloro che dovranno operare come insegnanti e tramandare l’ Arte e la filosofia Fu Shih ai propri allievi. Particolare attenzione e cura viene dedicata all’ addestramento (corpo /
mente / spirito) poiché, in base al principio di unità, ogni piccolo passo compiuto da ognuno di noi, trascinerà tutti gli altri, portandoli a migliorarsi costantemente, giorno per giorno. FSK Italia investe energia e risorse nella formazione dei tecnici, al fine di poter tramandare in modo efficace tecnica e filosofia del kenpo ed offrire un supporto all’ attività di ogni singolo insegnante. Come vengono selezionati coloro che entrano a far parte del nostro team ed accedono al corso di formazione per quadri tecnici? Semplice! Passione, serietà, dedizione. Il candidato presenta il proprio curriculum, requisiti: cintura marrone
della propria disciplina per il corso allenatori, cintura nera 2° Dan per il corso Istruttori, cintura nera 3° Dan per il corso di formazione Maestri. Il tatami fa il resto! La selezione viene effettuata in base al principio dell’ azione. Chi agisce viene accolto con rispetto e fiducia. Chi parla di come vorrebbe o si dovrebbe agire non viene accolto. Pratica, studio, sperimentazione, giorno dopo giorno, mese dopo mese, solo chi onora il tatami con sudore ed impegno arriva alla fine del corso. Chi intende dimostrare di avere queste qualità, attraverso la propria costante presenza e lavoro, è il benvenuto. Il livello di preparazione è garantito dal nostro metodo di insegnamento e da un programma ben organizzato che, sostenuti dalla passione, serietà e dedizione della persona, portano agli ottimi risultati che vengono richiesti a colui o colei che si avvia a diventare uno dei nostri qualificati tecnici.
3) Materie e nomine speciali L’ Insegnante FSK riceve una specifica preparazione nelle seguenti materie: • • • • • • •
Origini, storia e filosofia Programma Fu Shih Kenpo, tecnica e metodologia. Programma Fu Shih Kombat, tecnica e metodologia. Teorie e principi. Migliorare se stessi Normative gestione ASD Primo soccorso
I più meritevoli, in base all’ impegno profuso nell’ addestramento e per la diffusione della disciplina, verranno proposti per la nomina di Responsabile
Fu Shih Kenpo
tecnico per la propria città o Regione, assumendo la responsabilità della diffusione della scuola del GM Raùl Gutierrez nella propria zona, attraverso la formazione di gruppi e la selezione e preparazione dei futuri Allenatori che verranno introdotti ai nuovi corsi di formazione per quadri tecnici.
4) Riconoscimenti Ogni corsista che completi con esito positivo il corso di formazione si qualifica con certificazione ENDAS / CONI e viene riconosciuto a livello internazionale dall’ Organizzazione del GM Raùl Gutierrez. La qualifica abilita all’ insegnamento del Fu Shih Kenpo ed alla possibilità di aprire e dirigere la propria scuola. L’ ottenimento della qualifica, inoltre, consente l’ accesso esclusivo ai corsi speciali per tecnici tenuti periodicamente dal fondatore GM Raùl Gutierrez e prevede l’ iscrizione all’ albo ufficiale ENDAS / CONI e all’ albo FSK Italia, pubblicato sul sito www.fskitalia.com . Negli anni molti hanno partecipato ai vari corsi di formazione, ma non tutti hanno mantenuto l’ impegno di continuare a coltivare ed evolvere l’ Arte. Solo chi è presente nell’ albo ufficiale è, ad oggi, qualificato per poter trasmettere in modo corretto il Fu Shih System in Italia.
5) Regolamento In una buona famiglia marziale, per poter rappresentare una scuola internazionale e godere dei privilegi e del prestigio che questa posizione comporta, è necessario essere disposti a dare, a contribuire attivamente per una comune crescita ed accettare il rispetto di regole comuni. Quelle specificate a seguito sono le 5 linee guida che ogni membro del Team si impegna a rispettare. L’ Insegnante FSK è tenuto a: - Allenarsi e studiare sempre, per poter trasmettere ai propri allievi una tecnica viva ed una consapevolezza date da costante evoluzione personale. - Prestare attenzione alle predisposizioni ed aspirazioni personali degli allievi per poterne favorire la crescita lungo il percorso che ritengono più adatto alle proprie caratteristiche, incoraggiandone creatività e sete di conoscenza. - Onorare con la propria presenza attiva le visite in Italia del Caposcuola GM Raùl Gutierrez. - Organizzare con il proprio gruppo, almeno una volta nel corso dell’ anno sportivo, un training con i Maestri della Direzione Tecnica Nazionale, per lavorare insieme ai fini del perfezionamento tecnico e conoscitivo degli studenti.
- Operare coscientemente ed attivamente per la diffusione del Fu Shih Kenpo, agendo con correttezza, rispetto e serietà, onorando sempre ogni impegno preso con le persone che seguiamo o da cui veniamo seguiti, per il buon nome della scuola e per la nostra dignità di esseri umani. Tutti voi che desiderate apprendere il Kenpo, acquisire delle abilità come artisti marziali, passare attraverso la straordinaria esperienza dell’ insegnamento, siete i benvenuti. Senza limitazioni di scuola o stile.
Chiediamo in cambio impegno, consapevolezza, passione. Chi è disposto a dare tutto se stesso per poter realizzare un sogno. Chi conosce il motivo profondo delle proprie scelte. Chi ha il fuoco necessario a scaldare la via che sta percorrendo, in qualche modo, è già uno di noi. PRATICA PER CONOSCERE. CONOSCENZA PER SPERIMENTARE. SPERIMENTAZIONE PER CONDIVIDERE.
Testo: Shidoushi Thiago Moraes. Master in Ingegneria Elettrica presso l'Università Federale di Uberlândia
"Riflessioni sulle strutture di forza" Kaze no Ryu Bugei viene insegnata e studiata attraverso l'organizzazione di diverse arti individuali, che normalmente presentano riferimenti incrociati, sia per il loro scopo comune nell'arte della guerra (Bujutsu - 武術) - sconfiggere il nemico e non essere sconfitti - o per i forti richiami degli stessi periodi storici che attraverso l'ampiezza della sociologia, ha dettato la necessità di evoluzione di questi stessi arti individuali. Questo tipo di Scuola di Bugei che centralizza questioni o arti diverse è conosciuto da molti studiosi come Sougou Bbugei (総 合 武 芸). Nel caso del Giappone antico, che per secoli è stata una società marziale non civile -, lo sviluppo delle Arti della guerra e le loro specializzazioni si è verificato in modo intenso e particolare. In ogni caso, in tutti i paesi, i sistemi di guerra sono sempre stati parte della struttura della nazione. Come il grande scrittore britannico J.R.R. Tolkien ha detto: "La guerra è la provincia degli uomini" - guidato da le sue riflessioni dopo le sue proprie esperienze sul campo di battaglia nella prima guerra mondiale. Spesso ci si potrebbe chiedere sulle differenze tra queste arti. Se da un lato l'insieme di tutto il Bujutsu, visto da lontano, appare omogeneo e uno tuttavia multiforme - dall'altro, l'analisi in profondità di ognuna delle arti, mostra che la distanza tra esse ha dimensioni astronomiche. La risposta ha 2 parti: l'aspetto storico, e le strutture delle forze. L'aspetto storico si riferisce alle origini di ogni arte nella linea cronologica. È quindi naturale che la formalizzazione dell'Aikijujutsu (合 気 柔 術), per esempio, sia stata verificata dopo lo sviluppo del Kenjutsu (剣 術), o l'arte della scherma giapponese - giacché i ragionamenti presenti nel maneggio della spada durante la pratica della scherma hanno notevolmente influenzato lo sviluppo dell'Aikijujutsu. Infatti, vi è consenso sul fatto che almeno una delle origini del Aikijujutsu si trovi nel Kenjutsu. Quando si parla di un pensiero classico, che si tratti di musica, danza, arte marziale, pittura, ecc, è implicito il significato che esistono in anticipo un modulo e una caratterizzazione adeguata, e che quella stessa forma è piena di peculiarità che non possono essere semplicemente confuse con una mossa o espressione indistinte. Mi accorgo che le arti classiche alla fine diventano una roccaforte di origine pura: sono suono puro nel caso della musica classica, espressione pura nel caso del balletto, o tradizione e movimenti puri nel caso delle arti marziali. Il momento cronologico più collegato a ogni arte determina anche uno scenario socio-politico specifico e, se si analizza dall'antropologia umana, ricorderemo che la necessità è la madre del progresso! Così, nonostante
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l'intersezione tra le varie discipline, ognuna di esse ha il proprio universo con certe leggi, limiti impostati e caratterizzazioni proprie. Le strutture di forze stesse determinano i principi con cui la forma fisica è manipolata e raggiunge il fine desiderato. Attualmente, la scienza fisica spiega che nei primi momenti della formazione di questo Universo in cui viviamo, fluttuazioni quantistiche hanno determinato la messa a punto che esiste tra le quattro forze fisiche fondamentali che conosciamo. Quella stessa fluttuazione e la regolazione originale è quello che permette che ogni cosa nell'Universo, infatti, esista - a partire da 3 dimensioni spaziali espanse in cui viviamo (e facciamo la guerra!). Per quanto è noto, questi rapporti tra le forze sono estremamente scioccanti nello sviluppo di un Universo che permette l'esistenza della materia, una stabilità relativa e la nascita della vita. In una analogia ruvida, nello stesso modo in cui queste costanti universali (nel nostro Universo) determinano i possibili approcci per la trasformazione di energia, i principi di ogni arte creano anche uno spazio privato con le sue proprie leggi, con approcci che consentono la creazione, la manipolazione e la distruzione. Cerchiamo di ottenere ora una conoscenza di base delle strutture di potere di alcune delle arti in Taijutsu (体 術) - arti del corpo nella nostra Scuola. Jujutsu (柔 術) è considerata la più antica di tutte le arti corporali, quando si sono verificate le prime forme di aggressione e di autodifesa. Alcuni dei principi che ne definiscono la sua struttura delle forze sono: l'uso di leve, durezza (per ragioni di efficienza), equità, obiettività nei movimenti, un hara pesante (腹) che sia in grado di promuovere un forte radicamento della base e agire come forza motrice, l'uso del pavimento come arma e l'uso intelligente del proprio peso e quello dell'avversario, tra gli altre cose. In Jujutsu, molti maestri insegnano ad afferrare l'anca degli avversari e portarli fuori del loro normale asse di equilibrio, cercando il decentramento dell'asse di forze e causando che l'azione principale sia rivolta agli arti (braccia e gambe). Così, l'Hara è isolato dalla sua condizione primaria di convergenza di forza e il guasto muscolare è inevitabile. In questo modo, sia nella parte anteriore, o utilizzando parti del proprio corpo, un comando diviso è un comando morto. Eppure, dal punto di vista del Jujutsu, il terreno è visto come un grande equalizzatore di forze, e se l'avversario è proiettato a terra, la distribuzione della forza viene alterata e i più esperti cercheranno di proteggere le aree dispari del corpo - quelli che, coinvolte, possono portare alla morte o causare una completa incapacità di azione.
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“Mi accorgo che le arti classiche alla fine diventano una roccaforte di origine pura: sono suono puro nel caso della musica classica, espressione pura nel caso del balletto, o tradizione e movimenti puri nel caso delle arti marziali.�
Questo è ciò che differenzia in grande misura l'esperienza sportiva (di un sistema di combattimento, che si verifica sotto l'autorità di un arbitro, nell'ambito delle norme destinate a mantenere l'integrità dei partecipanti, qualcosa di sano e importante), dall'esperienza di scontro o violenza reale, senza regole o limiti, dove solo uno sopravvivrà. Alcuni "chiavi" interne iniziano a girare intorno alle parti coinvolte, che cominciano ad agire su parametri istintivi che in genere non hanno nulla a che fare con la pratica precedente e civilizzata in un dojo o luogo d'allenamento. Soprattutto gli insegnanti anziani ed esperti - nei periodi precedenti alla seconda guerra mondiale - sapevano che in passato, la lotta era stata concepita come una situazione di vita e di morte. Essi hanno affermato che, in caso di una vera e propria lotta decisiva, saper guidare il Ki (nella propria lingua) e il risparmio energetico potrebbe essere il fattore più importante in un combattimento lento e faticoso. Inoltre, ci hanno consigliato di mettere il nostro Ki proprio dove deve essere messo. In altre parole, significava che nell'applicazione di un atemi - per esempio, un colpo di pugno - la forza di tutto il corpo deve adattarsi nella nostra mano, e gli esercizi di focalizzazione devono essere eseguiti in modo sentire la pressione di tutto l'Hara solo nella nostra mano. Inoltre, può darsi che l'opponente conosca anche questi fattori che fanno la differenza in una lotta e pertanto non dovremmo mai sottovalutare l'avversario davanti a noi. Quando un nemico potente - come nel caso di un professionista esperto di Kenpo (拳法), con il suo corpo debitamente rafforzato attacca cercando una definizione, lui ha la volontà, la potenza, e deve possedere la certezza. Chi difende, tuttavia, appena con il vuoto riuscirà a proteggere se stesso. L'energia semplicemente esiste, fluisce, si trasforma ... prima di cercare di andare al vuoto, bisogna capire che cosa sta andando al vuoto! Dopo tutto, è inutile cercare di avere occhi quando la mente è cieca - ci hanno insegnato i maestri più anziani. Il Ki deve essere per tanto condotto e reindirizzato al suo luogo di origine - contro l'avversario. Allora, nella struttura di forze dell'Aikijujutsu si trova la comprensione dell'applicazione della geometria di ogni forza, sia statica, come con la forza peso di un corpo fisso, sia dinamica, come nel caso di un attaccante che salta sul suo avversario. In profondità, questo ci costringe a elaborare composizioni di posture e movimenti che si esplorano le polarità energetiche (nella prospettiva orientale) esistente in ogni stato, sia potenziale o manifesto. Significa che non permettiamo
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che la nostra mente sia catturata dall'attacco avversario e riusciamo a lavorare il pieno e il vuoto di ogni istante. Loro sono andati oltre e hanno determinato qualità energetiche basate su elementi (fuoco, aria, acqua, terra, legno e metallo), e hanno anche stabilito modalità di utilizzo di tali elementi basate nelle contrazioni e rilassamenti dell'Hara, associati con la respirazione. Nelle origini del Aikijujutsu, qualsiasi attacco opposto sarebbe stato fatto utilizzando la katana o il tant - la spada o il coltello giapponese tradizionale presente nel daish . Questo significa che sbagliare da un centimetro è lo stesso che sbagliare da un chilometro. Qui, giusto e sbagliato sono solo i risultati più o meno ordinati e favorevoli a noi rispetto ad altri. È quello che ha detto José Saramago: "Giusto e sbagliato sono solo diversi modi di intendere il nostro rapporto con gli altri". La profondità dell'Aiki mi conduce ancora a osservazioni davvero scioccanti. Andando ancora più a fondo, la struttura di forze dell'Aikijujutsu transita sulla dimensionalità in cui tutte le forme di energia (sia nel suo senso orientale, o nella definizione fisica occidentale) sono espresse. In altre parole, le forze che sono dirette a noi e che partendo da noi si facciano presenti, devono esistere nell'ambito delle tre dimensioni in cui esiste tutto ciò che conosciamo oggi - e la natura dei rapporti tra queste tre dimensioni deve essere ben utilizzata. In breve, con un esempio di tutti i giorni, questo significa che quando si guardia un lato di una strada a doppio senso per assicurarci che siamo in grado di passare attraverso, possiamo vedere che nessuna macchina viene da quel lato, ma non abbiamo informazioni sulle possibile vetture provenienti dal dall'altra parte - pur essendo lo stesso percorso! È una questione dimensionale! Per quanto tutto questo possa sembrare semplice, non osservare la completezza dimensionale può mettere in pericolo la nostra vita e causarci incidenti. Analogamente, quando siamo attaccati, abbiamo numerosi modi di usare la disposizione delle forze presenti nelle dimensioni. Nel caso dell'Aikijujutsu, due di queste forme sono tenute come forze primarie: il cerchio e la linea retta. Nella espansione in tre dimensioni, il cerchio diventa una sfera, se consideriamo tutte le possibili cerchi da lo stesso centro, e la linea retta passa attraverso uno spazio tridimensionale. In seconda analisi, combiniamo queste due forme di base che formano spirali e elicoidali. Negli spirali abbiamo una circonferenza che è attraversata da una linea retta. Il raggio crescente rappresenta un'espansione energetica o polarità yang; decrescente rappresenta una contrazione o polarità yin, verso il riposo. In forma elicoidale, una linea retta attraversa una circonferenza di raggio costante e tocca sempre due punti opposti diametralmente. Questi parametri permettono che forze più grandi delle nostre, orbitino sotto il controllo dell'hara tori e rendono uke anatomicamente fragili. Nonostante la profondità che siamo in grado di sondare comprendendo la
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struttura delle forze dell'Aikijujutsu, solo quel che l'abbia sperimentato può conoscere l'estrema violenza e il pericolo che possiede questa arte in se stessa. La verità è che nella atmosfera marziale, tutti vogliono avere una tecnica perfetta, che indirettamente, per l'ampiezza della psicologia, ha a che fare con la voglia di essere invincibile. Ma per essere invincibile è necessario farsi prima invincibile dentro. Questo significa capire le proprie debolezze. È il processo di Renshuu (練習). Un elemento essenziale nella formazione del praticante di Bugei è quello di sviluppare un atteggiamento e un movimento di guerriero dalla sperimentazione e comprensione, non di quella piccola cosa magra e nascosta. Per esempio: Hai provato a capire la natura dei pensieri? Da dove vengono, dove vanno, come realmente influenzano noi e come vengono influenzati? Come si connettono, come sono recuperati? Come una goccia in un bicchiere diffonde naturalmente tutto il liquido, noi anche assumiamo posizioni interne quando l'ambiente ci colpisce: è l'inizio di un movimento di reazione! A differenza di quanto molti pensano, la posizione non si verifica quando iniziamo un movimento del corpo, ma quando strutture interne di percezione sono evidenziate e spinte contro di una energia che ci viene! In sostanza, tutti noi abbiamo il veicolo per elaborare la nostra risposta istintiva: consapevolezza! A questo proposito, siamo tutti dotati della stessa capacità di guida. Certamente, la strada per raggiungere gli strati più profondi di noi stessi, è meglio camminarla sotto la guida di qualcuno che l'abbia fatto prima, anche se con la sua storia personale e attraverso la propria esperienza. E come possiamo imparare e insegnare agli altri tali meccanismi che fanno parte della realtà interna di ogni individuo? Ogni arte, per quanto astratta possa essere, ha avuto un'origine in un tempo nel corso della storia. Qui sta la differenza: nelle sue radici! Non ha molto senso che un musicista tenti di suonare musica barocca senza mettersi nella situazione del momento storico, sia a causa di un riflesso sociale, oppure dall'essenza delle composizioni, dalla letteratura o da qualsiasi altra eredità. Come mai si può essere interessato a seguire la linea di maestri di pittura come Caravaggio o Manet, prima di tentare di capire cosa c'è al di là dei colori e le pennellate? È così che gli occhi, le orecchie e gli altri sensi si rivolgono verso l'invisibile, l'occulto, la paura dell'ignoto, il linguaggio dei simboli, il sacro e le correnti ancestrali che compongono la trasmissione dei lignaggi. Sia intuitivamente, come nelle arti, sia con gli occhi della scienza moderna, con l'astronomia, la meccanica quantistica e o lo sviluppo delle teorie unificanti, è importante ricordare che stiamo ancora vivendo un Universo che a poco a poco ce se sta rivelando. Tutto questo ci porta di nuovo all'inizio e di comprendere che abbiamo capito che la principale Bujutsu è vincente se stessi, lavorando per la vittoria della volontà e della coscienza sull'io e viceversa. Con Shidoushi Thiago Moraes, Master in Ingegneria Elettrica presso l'Università Federale di Uberlândia.
Arti Samurai “In sostanza, tutti noi abbiamo il veicolo per elaborare la nostra risposta istintiva: consapevolezza! “
Il DVD "Krav Maga Ricerca e Sviluppo" sorgè dalla voglia di quattro esperti di Krav Maga e sport da combattimento: Christian Wilmouth, Faustino Hernandez, Dan Zahdour e Jerome Lidoyne. Ad oggi, loro dirigono molti club e conducono un gruppo di una ventina di professori e istruttori di molteplici discipline, dalla Krav Maga alle MMA, Mixed Martial Arts. Questo lavoro non è destinato a mettere in evidenza un nuovo metodo nè una corrente specifica di Krav Maga. Il suo scopo è semplicemente quello di presentare un programma di Krav Maga messo a fuoco sull'importanza del " c o n t e n u t o " , condividendo in questo modo le nostre esperienze.
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Tutti i DVD prodotti da Budo Inter national vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
ORDINALA A: Budo international.com
Questo nuovo DVD di Fu-Shih Kenpo del Soke Raul Gutiérrez si concentra sulle forme tradizionali dello stile, le loro applicazioni e la difesa personale. In particolare studieremo con attenzione la forma "La Tigre si difende", con le sue corrispondenti applicazioni tecniche, la forma "I Denti della Tigre", e il lavoro libero con armi. Poi il Maestro spiega in dettaglio tutta una serie di tecniche avanzate di difesa, spiegando il motivo per cui certi movimenti sono eseguiti, lanciando avvertimenti su aspetti a prendere in considerazione, e indicando i possibili angoli d'attacco e le varianti che possano essere applicate in ciascun gruppo tecnico. Il DVD si completa con una serie di tecniche di combattimento per la competizione sportiva e il condizionamento fisico, dove il Maestro Gutiérrez insegna come preparare le nostre armi, le braccia e le gambe, per l'autodifesa e il combattimento. Certamente una forma di lavoro la cui ricchezza si trova nello scambio e il coordinamento con altri stili, e imparando a rispettare le nostre diverse fonti di studio.
REF.: • FUSHIH-2 Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
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