Sifu Alfred Johannes Neudorfer e Sifu Rosa Ferrante Bannera, fondatori del Wing Tsun Universe, WTU, un movimento caratterizzato non dall'uso di tecniche, ma della qualità, gli scambi, i principi e concetti di movimento, centrano il loro primo DVD nella Siu Nim Tao (SNT) o "9 vie". La SNT è alla base del Wing Tsun, Wing Chun e WTU. La comprensione di essa è la condizione fondamentale per tutto ciò che viene dopo, perché se si guarda a come le persone eseguono le sequenze di questo movimento, si può dedurre che cosa saranno in grado di fare. Se qualcosa non va nel movimento, tutto ciò che il praticante possa sviluppare dopo sarà sbagliato. I movimenti del WTU (forme) implicano funzioni inerenti, delle quali possono deviare applicazioni. Il significato dei movimenti primari, fa che derivino in altri e che generino applicazioni basate nei principi e le interazioni che aiutano alla loro comprensione. Il WTU incorpora ugualmente un "set" extra che i suoi fondatori hanno considerato necessario, dovuto alle circostanze attuali. Il DVD include il Movimento (la forma) Siu Nim Tao, le sue 9 sequenze e le applicazioni, le sequenze 1 a 3 del primo movimento con un compagno d'allenamento (Chi Sao) e una intervista rivelatrice con i fondatori della WTU.
REF.: • DVD/WTU1
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“La superbia è l’anticamera della caduta” Shinyuke Sensei “A volte è importante che il tonto si creda saggio, perché nella sua piccola saggezza un giorno potrà rendersi conto che è tonto”. Shinyuke Sensei iviamo in un mondo d’incompetenti. La Maestria è un fiore raro che brilla per la sua assenza. La gente consuma cose senza discuterle, ingurgita invece di mangiare, e mangia da menù. Ingegneri che osano chiamare "apri facile" sistemi impossibili da usare, "servizi al cliente” di compagnie telefoniche che ti servono solo quando dici che vai da un'altra, medici che si limitano ad applicare protocolli senza considerare lo stato generale di un paziente e sbagliano... Il mondo si è riempito di "tecnici", "specialisti" che vedono solo il cielo che scorgono dall'imboccatura del loro piccolo buco, macchine parlanti, automi, che collocano invenzioni assurde, sistemi di illuminazione a presenza che si accendono in una toelette e se non agiti le braccia ti lasciano al buio a metà della pisciata, kit di auto montaggio che non contengono tutte le parti, computer che possiedono "folletti"... il mondo moderno è una lotta continua con i risultati dell’incompetenza. In una prossima vita mi farò Amish! Il mondo delle Arti Marziali non è estraneo a questa piaga. La società moderna ha creato sistemi d’interagire meravigliosi come internet ma nascosti dietro il segreto dell’anonimo; milioni d’incompetenti spendono il loro tempo nei forum, promuovendo campagne per distruggere la reputazione di qualcuno semplicemente perché a loro non piace. Tutti opinano e quando si ammoniscono, affermano: "È mio diritto!". La cosa peggiore è che molti, altrettanto inabili nel giudicare gli altri, applaudono. Il fenomeno non è nuovo, la così detta "democratizzazione" dei mezzi cominciò quando qualche persona opinò su qualsiasi cosa attraverso un mezzo pubblico. Sempre ricordo il mio caro nonno, che visse la nascita della televisione, quando in una certa occasione assisté a un sagace reporter, microfono stretto in mano, che chiedeva in strada l’opinione delle persone su un tema complesso per cui non era il caso. Mio nonno, che come Maestro di scuola possedeva un naturale senso dell’autorità, dopo aver ascoltato il tipo in questione affermò tranquillo e laconico: "E a me che importa dell'opinione di quel signore la cui unica virtù per parlare di questo tema è che stava passando di là”. La causa ultima di questo imbroglio è l'universalizzazione dell'incompetenza. La cosa non doveva essere bensì sembrare che fosse. Così cominciò la "titolite" e s’impose perché qualcuno capì che vendere un titolo era redditizio, quando tutti sappiamo che la carta, sostiene tutto. Appendere medaglie non è mai stato tanto facile quanto oggigiorno, "chiunque è un signore, chiunque è un ladro", come recita il tango “... e nello stesso fango siamo tutti impantanati”. D'altra parte,
V
“Se la televisione aveva promosso lo scemo del villaggio, davanti al quale lo spettatore si sentiva superiore, il dramma di internet è che ha innalzato lo scemo del villaggio come il portavoce della verità” Umberto Eco
i "consumatori" fanno questo, consumare, perché nessuno li ha preparati a pensare e senza il pensare non esiste criterio. Improvvisamente appaiono i creatori di opinione, oggi chiamati blogger, e le lobbies spendono soldi con loro. L'opinione e il criterio nascono dal pensare e questo si modula con l'imparare e a sua volta, questo vive di un’abitudine completamente sparita, la lettura. La lettura non come un accumulo d’informazioni, come consumo ma, come strumento per pensare. Che qualcosa è scritto o pubblicato non significa che sia vero. Il "vecchio professore" Tierno Galbán, diceva che bisognava leggere esattamente come mangiano le galline, cioè, prima abbassano la testa per beccare e dopo la alzano per inghiottire. Per inghiottire quello che leggi, devi alzare la testa dal libro e pensare a quello che hai letto prima di continuare a inghiottire. L'incompetenza è una piaga senza retrocessione, perché tutto ciò che la alimenta, si trova in una fase di avanzamento e crescita. La distruzione dell'autorità oggigiorno sta alla base della scarsa importanza di questo insultato principio. L'autorità è morta confusa con l'autoritarismo ed è stata sostituita dalla fama. Gli eroi dei nostri giorni lo sono semplicemente per il fatto di essere conosciuti; essi, iceberg dell'abbondanza d’acque dell’informazione, sono semplicemente un'immagine ripetuta e ricorrente in questo mare di sovra informazione; è l'unico criterio che rimane ai consumatori senza criterio, ingozzati con tanta cosa. Che paradosso! Ai tempi della società dell'informazione, sono i criteri dell'era delle tribù quelli che s’impongono, cioè: il nemico è lo sconosciuto, il diverso, quindi... amico è il conosciuto... e vai, le gole si aprono... L'incompetenza individuale fa grandi gli incompetenti, per questo la cosa ha cattivo rimedio. Nel nostro mondo marziale non è diverso, pochi sono quelli che brillano con luce vera in questa confusione e devono sopportare legioni d’incompetenti che vogliono collocarsi alla loro stessa altezza. Qualunque moccioso appena arrivato su questo mondo e con pochi mesi o anni di pratica, osa opinare su chi ha passato tutta una vita su ciò che sta insegnando. L'arrivismo, l'usurpazione, sono sempre dimostrazioni d’ignoranza e superbia e questa, precede sempre la caduta. Mal commercio per questi audaci, perché più presto che tardi la vita li metterà al loro posto, poiché la fama, per tanto grande che sia, non sostituirà mai la conoscenza quando ci si mette all'opera. Alla fine è tra i bolliti, come diceva Santa Teresa, che si trova anche Dio. Per favore Signori della compagnia telefonica, sono da tre giorni senza internet! Che qualcuno faccia bene il suo lavoro! Amici... siamo fottuti! Traduzione: Chiara Bertelli
“La distruzione dell'autorità oggigiorno sta alla base della scarsa importanza di questo insultato principio. L'autorità è morta confusa con l'autoritarismo ed è stata sostituita dalla fama. Gli eroi dei nostri giorni lo sono semplicemente per il fatto di essere conosciuti.”
REF.: • DVD/TOYAMA-2
Questo DVD è il risultato promosso per la filiale spagnola della Zen Nihon Toyama-Ryu Iaido Renmei (ZNTIR – Spain Branch), per fare conoscere il contenuto tecnico dello stile Toyama-Ryu come praticato nel Honbu Dojo della ZNTIR, in Machida, Tokyo, senza cambiamenti, né alterazioni. La fedeltà del programma è tale che è il suo presidente e massimo responsabile tecnico, Yoshitoki Hataya Sensei, chi, accompagnato da alcuni membri, esegue tutto il compendio del programma attuale dello stile. È per questo che in lui si può trovare la struttura di base della metodologia che viene applicata, dagli esercizi codificati di riscaldamento e di preparazione e attraverso gli esercizi di taglio; le guardie; i kata della scuola, compresi quelli corrispondenti alla Scuola Militare Toyama, il Gunto Soho e la sua spiegazione; il lavoro in coppia, sia in Kumitachi e Gekken Kumitachi, e la pietra angolare su cui si basa la Toyama-Ryu, vale a dire, Tameshigiri o esercizi i taglio su un bersaglio reale. La Zen Nihon Toyama-Ryu Iai-Do Renmei, ZNTIR, è l'organismo che attualmente, una volta riveduti ed adeguati i concetti e la metodologia di una scuola proveniente da un metodo di combattimento reale, pretende di mantenere viva questa tradizione e le forme originali mediante un sistema che unifica il corpo, la mente e lo spirito di una forma realistica ed efficace. Grazie all'impegno di alcuni laureati della Scuola Militare Toyama (Rikugun Toyama Gakkoo), che hanno continuato in gran segreto mantenendo viva l'arte fino alla rimozioni dei divieti e la devoluzione della sovranità al paese giapponese, oggigiorno possiamo conoscere un stile di scherma incorniciato tra le attuali scuole di Iai-Do. Si tratta di un DVD meticoloso in diverse lingue, che dimostra di essere una fonte preziosa per ricercatori e praticanti della spada giapponese, e per gli artisti marziali in generale, o quelli interessati alla storia del Giappone e la sua ultima guerra mondiale. È una vera fortuna il potere osservare le tecniche che contiene, e, almeno per gli investigatori seri, vale la pena di averla nella sua videoteca. Noi, gli apprendisti dello stile, desideriamo condividere lealmente la conoscenza della nostra scuola di scherma giapponese, nella speranza che contemporaneamente, i valori interni propri di quegli uomini di armi impregnino alle nuove generazioni e permettano scorgere un revulsivo, di una forma tradizionale molto differente all'attuale approccio delle discipline di combattimento di origine giapponese. Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
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Choy Li Fut
Grandi Maestri
Il nostro caro amico, collaboratore di tanti anni in questa rivista, ci ha lasciato. Il nostro omaggio è semplice, onorare la sua conoscenza rileggendo i suoi insegnamenti in queste pagine. L'ultima volta che ci siamo visti, Sifu ha condiviso con me molti dei suoi pensieri ed esperienze meno conosciute. Mi ha chiesto di essere discreto ed io l'ho sempre stato. Mi limiterò a dire che lui era molto più grande di quanto la gente possa immaginare. Senza tradire nulla del segreto, voglio condividere con voi un aneddoto. Senza che egli sapesse a quel tempo niente dei miei studi sulla tradizione Shizen, mi ha fatto un commento molto, molto pertinente: "Tu sei un drago bianco. Noi siamo diversi perché nella mia tradizione io sono un drago d'oro, ma entrambi partecipiamo di un'energia comune. C'è molta luce nella tua strada". Il Drago è il simbolo della mia energia centrale nella mia tradizione, ed egli non aveva modo di saperlo. Possa tu trovare la luce in pace! Alfredo Tucci
IL TERZO PADRE DEL CHOY LI FUT Chan Yuen Woo. Lo stile Fut-Gar Chan Yuen Woo è stato un famoso combattente dello Shaolin del Sud, nativo del villaggio King Mui, nel distretto di San-Woi della provincia di Jiangmen. Era stato allievo di uno dei leggendari monaci Shaolin del Sud, in particolare del monaco buddista di nome Duk-Jeung, "Il monaco della Buddha Palm", che risiedeva nel monastero buddista Ding-Woo, una delle montagne del Canton. Chan Yuen Woo era un famoso esperto nello stile della Buddha Palm, che è lo stile FutGar. Il nostro rapporto con lo stile Fut-Gar in Choy Li Fut è originato perché Chan Yuen Woo era un prozio lontano del fondatore dello stile Choy Li Fut (che è stato fondato nel 1836), Chan Heun. Chan Yuen Woo aveva una scuola di Kung Fu a San-Woi, ed si prese cura di Chan Heung, che aveva sette anni, per insegnargli il Kung fu dello stile Fut-Gar. Quando ha iniziato l'insegnamento di Kung Fu, Chan Yuen Woo si è accorto che Chan Heung aveva una speciale capacità per la pratica del Kung Fu, così il prozio si è dedicato con particolare attenzione e dedizione alla sua formazione dandogli un allenamento personalizzato; perciò, Chan Heung ha dominato
in soli sei anni quello a Chan Yuen Woo gli era costato un corso della vita per perfezionare il suo stile Fut-Gar. Oggi manteniamo molte tecniche di questo sistema Shaolin Fut-Gar. Tra questi si possono citare i seguenti: Fut-Sam, "Palmo che sale", che è un colpo con il bordo del palmo ad altezza del plesso solare, in direzione dello sterno. Tsang-Jeung, "Palmo che penetra e schiaccia" verso lo stomaco, il plesso solare o le costole e schiaccia esse. Dot-Jeung. Come la tecnica precedente, il colpo è diretto verso lo stomaco o le costole, ma qui si usa il dorso della mano. Kwa-Jeung. Il dorso della mano è utilizzato in un movimento circolare esteso in avanti sopra la testa, allo scopo di bloccare o colpire nella zona della testa dell'avversario. Pak-Jeung, "Palmo che affonda". In questo caso il palmo viene utilizzato sopra la testa per colpire la fronte o la parte centrale della testa (fontanelle). Possiamo anche includere nelle tecniche dello stile Fut-Gar, i cossidetti Kiu - i ponti -. I ponti nel Choy Li Fut sono molto importanti nella lotta a breve e media distanza; vengono usati per piegare le articolazioni; schiacciare muscoli, tendini e nervi; rompere articolazioni; creare tecniche di immobilizzazione di braccia e gambe, ecc Citiamo i seguenti:
Choy Li Fut “Il fondatore del Choy Li Fut, Chan Heung, ha onorato i suoi maestri ricordando i loro nomi per i posteri. Il mio particolare omaggio ai tre grandi padri del Choy Li Fut ha stato scrivere su di loro, con l'obiettivo di non dimenticare mai il nostro patrimonio di antichi monaci di Shaolin.�
Grandi Maestri
Yeung-Kiu, "Blocco di ponte alto". A volte anche chiamato "Blocco di mano di specchio". In questa tecnica la cosa più importante è sapere utilizzare accuratamente l'anca unendola al ponte per deviare il colpo. Kiu Chan, è un blocco con ponte verso il basso. Il blocco viene utilizzato dal plesso solare per bloccare entrambe le gambe e i pugni. Si deve bloccare con precisione e con il bordo della mano, ad altezza della caviglia. Nel caso del braccio, bisogna colpire con il bordo della mano nella zona più debole del polso. Dan-Kiu, "Ponte che sale verso l'alto." A differenza degli altri ponti, in questa tecnica si usa tutto l'avambraccio invece del canto della mano, quindi questa tecnica applicata al Nano-Sao è grande per rompere articolazioni come quelle del gomito o della spalla. Oggi rimangono anche forme originali del nostro maestro-padre Chan Yuen Woo, come il famoso Buddha Palm, una forma ester na ed inter na, con una tecnica eccellente che rimane così pulita e pura com'era nelle sue origini. Il fondatore del Choy Li Fut, Chan Heung, ha onorato i suoi maestri ricordando i loro nomi per i posteri. Il mio particolare omaggio ai tre grandi padri del Choy Li Fut ha stato scrivere su di loro, con l'obiettivo di non dimenticare mai il nostro patrimonio di antichi monaci di Shaolin. Il Choy Li Fut Kung Fu non crea schiavi, ma rende le persone libere, facendo di loro persone con valori e con un gran cuore. Quello è il mio desiderio.
Le Cinque Radici dei pugni del CHOY LI FUT Il Sistema del Choy Li Fut fondato nel 1836 da Chan Heung, avendo le sue radici nel sud e nel nord della Cina, possiede un grande arsenale pugilistico. In questo articolo ci concentreremo sulla descrizione dei cinque diversi tipi di pugno che personalizzano questo sistema.
L'origine di questi cinque tipi di pugno si trova negli antichi monaci Shaolin del Sud e del Nord, come nei tre padri del Choy Li Fut: il Monaco ChoyFok, il Gran Maestro di Shaolin del Sud, Li Yau San, e il famoso guerriero di Shaolin del Sud, Chan Yuen Woo. Ogni gruppo di pugni inizia con movimenti chiamati Hoi Jong o “mani aperte”. I movimenti Hoi Jong sono stati creati come segni d’identificazione segreta tra i rivoluzionari del Choy Li Fut, durante il periodo della ribellione contro la dinastia cinese. I movimenti Hoi Jong sono di molti tipi, anche se ognuno ha il suo proprio significato, ce ne sono tre che sono i più popolari di tutti: l’Hoi Jong verticale, quello orizzontale e quello fisso. L’Hoi Jong verticale è caratterizzato dal movimento anteriore e posteriore dei piedi. L’Hoi Jong orizzontale muove non solo la parte posteriore, ma anche quella laterale, a forma di L. Il fisso rimane in una posizione e utilizza solo movimenti della mano. Il modello Hoi Jong di posizione cinque ruote e di pugno cinque ruote sono la forma stazionaria. Il primo pugno, che si attribuisce al Monaco ChoyFok, viene chiamato “Pugno del Leopardo” (a volte chiamato “Pugno del Drago Malvagio”). In questo tipo di pugno, le dita del praticante sono stese, sullo stesso piano della mano fino alla prima nocca e poi piegate in un pugno. Il pollice si posiziona lungo il dito indice per maggiorare la fermezza. Il secondo tipo proviene da Li Yau San. È un pugno chiuso nella forma usuale, con il pollice posizionato sul dito indice e la falange piegata in un angolo di 90 °. Il terzo pugno deriva dal terzo padre del Choy Li Fut, Chan Yuen Woo. Questo è il pugno classico dello Shaolin del Sud. Si forma un pugno normale e si appoggia il pollice ad angolo retto sulle dita che rimangono chiuse. Il quarto pugno è il più speciale, perché è stato creato dal maestro fondatore. È simile al Pugno di Leopardo di Choy Fok, ma quello di Chan Heung mantiene il
Choy Li Fut pollice sotto le punte delle dita piegate, dove offre più supporto. Il quinto tipo di pugno è conosciuto come “Pugno ad Occhio di Fenice”. Si caratterizza perché in un pugno chiuso normalmente, il dito indice rimane allungato nello spazio tra il pollice, che forma un angolo retto rispetto alle altre dita. Ogni tipo di pugno definisce la personalità dell'insegnante che lo ha creato e le origini di studio dei padri fondatori del Choy Li Fut. Questi pugni hanno anche varianti, a seconda delle cinque diverse traiettorie e delle zona da colpire. Il pugno ha la forza e l'anima possiede la saggezza
(I QUATTRO POTERI DEI PUGNI DEL CHOY LI FUT Dopo il nostro articolo precedente su "Le cinque radici dei pugni del Choy Li Fut", continuiamo coi cinque diversi poteri chiamati "Ging" in Choy Li Fut. Ging è la forza interiore ed è necessaria in qualsiasi fase del combattimento. Secondo lo scritto originale di Chan Heung: "Quando attacchi o svanisci devi usare il Ging, se non l'usi non sarai stabile e flessibile e non potrai controllare al contrario." Ging è talvolta definito come "la saggezza della forza". Ci vuole tempo per svilupparla e lo studente deve lavorare duro e imparare ad usare tutti i muscoli in un unico blocco e dirigere il potere verso un nuovo modo di d'allenamento del Choy Li Fut.
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Prima di studiare la Ging, il potere muscolare dallo studente principiante, intermedio o perfino a volte l'avanzato, è teso e brutale.Può sembrare forte, ma la sua forza attuale è limitata e brucia energia senza sforzo. Quando lo studente impara a proiettare direttamente il Ging, sembra come se lui non usasse alcuna forza muscolare ma in realtà il potere o Ging fluisce dal suo corpo come la luce. Nel sistema Choy Li Fut ci sono quattro tipi principali di Ging:
Nim Chui Ging (Ging appiccicoso o raggomitolato) Questo è il Ging appiccicoso che continua a girare e significa che lo studente si intreccia con il suo avversario, senza dargli alcuna possibilità di fuga. Nim Chuin Ging è la più importante forma di potere. Quando lo studente tenta di sviluppare questa Ging, deve rilassare il suo corpo e concentrarsi sulla produzione di sentimento e sensibilità. Dopo aver fatto questo, non esiste più il problema di verso dove si dirige l'opponente, essendo in grado di seguire lui e controllarlo. Segue la reazione dell'avversario con la sensazione. Anche se non inizia l'attacco, mantiene il controllo se il suo avversario non si muove; il praticante di Choy Li Fut non si muove neanche. Se, tuttavia, l'avversario si muove anche di poco, allora il praticante è il primo a muoversi con decisione.
Gok Ging (Ging illustrato) È il secondo tipo più grande di poetere emesso dal praticante di Choy Li Fut. La parola "illustrato" si riferisce al fatto che lo studente deve prima imparare a conoscere il proprio corpo e poi l'avversario. Lo studente dovrà aver imparato Nim Chui Ging prima di perfezionare il Gok Ging. Si deve praticare fermo e calmo, usando della delicatezza contro la durezza. Questo Ging può e s s e re paragonato allo stile di combattimento di un serpente, che aspetta in silenzio e colpisce veloce e duro quando appare la sua preda.
Il Gok Ging è prodotto da una calma interiore che permette allo studente di battere in un modo sciolto e rilassato, invece di farlo con il potere teso y sodo derivante dalla paura e l'apprensione.
Woi Shun Ging (Vieni e vai, ma rimani nello stesso posto) Si tratta di un potere spirituale rotativo che permette allo studentesco seguire il suo avversario come fosse un boomerang. Non c'è alcun problema per scoprire dove se ne va l'avversario perché il cerchio rotondo Woi Shun Ging lo segue, riesce a dissolvere l'attacco e crea un buco per un contrattacco. Il praticante usa il suo Woi Shun Ging per reindirizzare l'attacco dal suo avversario. Quando guadagna il controllo, libera più Ging. La parte del corpo che controlla interamente questo potere è la zona del punto vita.
Gum Ging Gong (Il pugno nella sua forma più pura come un diamante grezzo) Questo quarto tipo di Ging si traduce come "durezza" perché è come un diamante. Gum Ging Gong unisce durezza e delicatezza, per fornire una forza potente e dura, ma non è una forza tesa. I cinesi dicono: "La durezza conduce alla morbidezza, e la morbidezza conduce alla durezza per produrre un potere completamente bilanciato." Prima di capire questo Ging, lo studente deve sapere Nim Chuin, Gok e Woi Shun, dato che Gum Gong Ging è un compendio degli altri tre Ging previ per produrre il timing proprio, il controllo e la direzione. Cuando combina i tre Ging precedenti, il praticante appare sciolto e rilassato, ma é in grado di colpire con durezza e rapidità e con un grande potere di impatto.
Il Palo, Arma del Vecchio Maestro Il Choy Li Fut vanta un grande arsenale di armi e fra tutte forse la più importante, grazie alle nostre origini Shaolin, è il palo, chiamato anche bastone. Il Maestro di Choy Li Fut,
Grandi Maestri
“Ogni tipo di pugno definisce la personalità dell'insegnante che lo ha creato e le origini di studio dei padri fondatori del Choy Li Fut,”
“L'umiltà porta alla saggezza. Ricordalo tutti i giorni della tua vita.”
Chan Heung grazie ai suoi maestri ha appreso le tecniche del tempio di Shaolin del Sud e del tempio del Nord, poiché Chan Yuen Woo e Li Yau San era Maestri del Sud e il monaco Choy Fok del Nord. Il palo è una delle armi più importanti del sistema Choy Li Fut e degli stili Shaolin del Nord e del Sud. Le conoscenze che abbiamo ora delle forme e delle tecniche di bastone hanno una lunga storia che risale alla dinastia Song del Nord (960•1126). In questo periodo è esistita una famiglia di soldati famosi per utilizzare la lancia in modo virtuoso, la famiglia Yang. Vista la fama raggiunta dalla loro tecnica, oggi si parla della Lancia della famiglia Yang (Yang Jia Qiang). Il quinto figlio della famiglia Yang, Yang Wu Lang, col tempo e per i casi della vita giunse fino al tempio di Shaolin del Nord per diventare in monaco buddista. Poiché uno dei precetti buddisti era di non uccidere, Yang Wu Lang ha tagliato la punta della lancia trasformandola in un bastone e in questo modo egli ha potuto praticare le tecniche della lancia che lo avevano reso famoso e contemporaneamente ha creato le tecniche di bastone. I precetti buddisti predicano la misericordia, ma i monaci buddisti avevano bisogno di difendersi dai banditi ribelli della Cina, che approfittavano della incapacità di difendersi dei monaci per picchiarli e derubarli, ed è la ragione per cui Yang Wu Lang istruì i monaci affinchè potessero difendere sè stessi ed il tempio della Montagna del Wudang, migliorando al contempo la loro salute.
Tecniche del Bastone nello Stile Choy Li Fut Come possiamo riconoscere se uno studente effettua le tecniche di Shaolín del Sud o del Nord? Gli studenti del Sud utilizzano sempre la mano destra in avanti e la sinistra indietro, ma anche le tecniche sono
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diverse da quelle del Nord. Il bastone del Sud utilizza il così chiamato Ging appiccicoso e arrotolato come la coda di un Drago (portare l'energia facendola vibrare fino alla fine del palo).
Gli studenti del Nord antepongono la mano sinistra alla destra Le tecniche sono ampie e circolari, con colpi verticali diretti verso il suolo, facendo in modo che il bastone o palo amplii il suo raggio di azione. Utilizzano anche le tecniche di bastone come se fossero lancie: colpi diritti, con vasti cerchi, chiamati colpi di frusta. Le tecniche fondamentali del bastone, che ogni studente di Choy Li Fut dovrebbe conoscere ed allenare quotidianamente, iniziano ad essere insegnate a partire dal secondo o dal terzo anno, quando lo studente conoscerà perfettamente i movimenti delle gambe e dei pugni. A partire dal terzo anno, l'istruttore, il Sifu, ecc. deve fare in modo che gli allievi inizino a conoscere le tecniche di bastone a singola e doppia estremità. Nello stile Choy Li Fut abbiamo una grande e variegata quantità di forme o di Kuen di bastone. Come esempio possiamo citare il ChoiLiFut bastone a estremità singola , il bastone a doppia e singola estremità, il bastone della lancia, il bastone della bandiera, il bastone del pescatore, il palo dalla doppia testa di drago, ecc. Possiamo enumerare le tecniche di base nel modo seguente: • Jeh-Lan (blocco del palo della bandiera). Si posiziona il bastone in posizione verticale con una angolazione rispetto al corpo di circa 80º, per bloccare un attacco orizzontale diretto al fianco del corpo sopra le costole fluttuanti. • Lau. E' un colpo diretto con la punta, dalla cintura al mento, simile al pugno Jong. • Sot (colpo di frusta o tirare verso l'ester no). E' un colpo laterale e verticale diretto alla testa. • Gort (tagliare e tirare all'indietro). E' una tecnica per disarmare l'avversario colpendogli il polso e disarmandolo. • Tiu (sostenere la canna del pescatore). E' un colpo di attacco verso l'alto con la punta del palo. Si usa per colpire l'inguine o il polso. • Peet (il segno del pennello). Blocco discendente che copre la parte laterale includendo le gambe ed il corpo. • Tao-ding-fa (il fiore sopra la testa). Può partire dalla cintura facendo girare il legno attorno al nostro corpo, creando un colpo devastante. Potremmo paragonarlo alle eliche di di un ventilatore. • Dik-soy (sgoccciolando l'acqua). È un blocco che protegge la zona della testa con un angolo di 45º. • Dah-siu-lei (colpo del giro di bandiera). Colpo con il legno che
Choy Li Fut gira sopra la testa e colpisce orizzontalmente di lato, verso il plesso solare. • Boi-gim (portando la spada incrociata). La mano destra gira mettendo il legno dietro il corpo per proteggere il dorso e l'estremità del bastone afferrato con la mano sinistra termina coprendo la testa. Queste tecniche di base sono un piccolo esempio di tutte quelle che devono essere praticate fino ad arrivare a raggiungere le 19 tecniche originali. Tra gli artisti marziali cinesi esisteva un vecchio detto, che recita all'incirca così: “Quando combatti con i pugni, pensa solo a correre se il tuo avversario è giovane e forte; quando combatti con il lungo legno contro un altro lungo legno, preoccupati ti trovi davanti un avversario vecchio e saggio “. L'umiltà porta alla saggezza. Ricordalo tutti i giorni della tua vita.
CHOY LI FUT: DIM-MAK (IL TOCCO DELLA MORTE) In questo articolo vi parleremo di un addestramento avanzato praticato nello stile Choy Li Fut, che deve le sue origini alla confluenza degli stili del sud e del nord della Cina che hanno originato le caratteristiche del Choy Li Fut. Il Dim-Mak fa parte dell’arsenale di colpi del Choy Li Fut. Questo tipo di addestramento era impartito generalmente a pochi e selezionati allievi, per la sua estrema efficacia ed il suo potere devastatore. Era un insieme di tecniche che dovevano essere praticate per tre anni. Nell’approcciarsi a queste tecniche lo studente avanzato deve affrontare quattro importanti aspetti: • Un allenamento fisico estremamente impegnativo • Deve conoscere i vari tipi di colpi del Dim-Mak. • Deve apprendere la preparazione del linimento Dit Ta Jow (unguento del palmo di ferro). • Deve conoscere i 12 meridiani ai quali corrispondono i punti vitali e la cadenza degli orari nei quali si registrano i picchi energetici degli organi vitali. È molto importante sottolineare che questo addestramento deve avvenire sotto la guida di un maestro specializzato ed abile nel Dim-Mak. In caso contrario, questa tecnica può danneggiare il praticante di arti marziali esternamente ed internamente. Allo stesso tempo, il maestro che insegna il Dim-Mak deve conoscere la medicina chiamata Dit Ta Jow, importante per i suoi poteri curativi. Il Dit Ta Jow, sotto forma di unguento è adatto per uso ester no, e si adopera per curare muscoli, tendini, infiammazione delle articolazioni, postumi traumatici, ecc.
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Choy Li Fut “Quando praticate il Choy Li Fut non mostrate la vostra abilità agli altri in modo sconsiderato, poiché potreste causare seri problemi sia a voi stessi che a loro. Se giudicate che una persona è di natura buona, allora potete tramandarle la vostra conoscenza”
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Se invece i danni causati dalla pratica del Dim-Mak fossero interni, si può avvertire nausea, fino ad arrivare al vomito; questo sarebbe un segno di danneggiamento del Chi e implica l’immediata sospensione dell’allenamento. In questo caso, il Dit Ta Jow si assume sotto forma di capsule o sciolto nel tè. Nel Choy Li Fut, si vedono facilmente questo tipo di tecniche.Esistono Forme specifiche nelle quali si vedono questo tipo di colpi. Possiamo enumerare molti modi nei quali si utilizzano in modo continuo i colpi Dim-Mak, ad esempio: Il Pugno dell'Ubriaco conosciuto anche sotto il nome di Pugno della Fenice Dorata. La Forma della Gru. La forma del Serpente Il Palmo di Buddha, ecc. I colpi del Dim-Mak maggiormente conosciuti nel Choy Li Fut, possono essere distinti due gruppi, colpi di palmo o mano aperta e colpi con il pugno chiuso. Fra i colpi di palmo possiamo nominare: Jing-ji, twei-jeung, dan, datjeung, kup-jeung, pak-jeung, gong-jeung, chan-jeung. Con il pugno chiuso abbiamo pek-choe, chinan-choe, yumtsop, chor-choe, pin-choe, hok-ji, ecc. I colpi di palmo o a mano aperta devono essere allenati con la cosiddetta “tavola del palmo di ferro”che può essere costituita da una base di legno di quercia o da una lastra di pietra. Sulla base si collocano strati riempiti di bacche dure e secche (si possono anche utilizzare ceci, ad esempio). Con il procedere dell’allenamento viene cambiato il riempimento dello strato, in passato si usava la limatura di ferro, non più utilizzata al giorno d'oggi, in quanto la polvere che che ne deriva si è rivelata tossica. Per questo molti antichi maestri si mettevano un fazzoletto per coprire il naso e la bocca. Infatti, molti di questi maestri marziali soffrivano di malattie polmonari. Nel mio addestramento personale scelgo di utilizzare sassi arrotondati o anche le pietre che sono vendute per gli acquari (in ogni caso devono essere lavate, perché non liberino polvere). Nel caso dei colpi di pugno, che è un tipo di addestramento più avanzato e preciso, si utilizzano i chingjong o Uomini di Legno. Esistono nel Choy Li Fut ching-jong specifici per questo tipo d'addestramento. Una volta superati questi due tipi di addestramento, il maestro deve insegnare i punti vitali da colpire. A seconsda del punto colpito, si possono ottenere varie reazioni. Colpendo determinati punti vitali si possono paralizzare varie parti del corpo: braccio, gambe, articolazioni…
Con altri punti invece si mozza il respiro della persona che è stata colpita fino a causargli lo svenimento. Il terzo tipo di colpo sarebbe quello che influisce direttamente sull'organo vitale, causando gravi danni ed emorragie interne (probabilmente il decesso). Per questa ragione questi punti venivano rivelati a pochi allievi e quello che oggi si insegna è dove non si deve colpire per non causare gravi danni, e si evita di allenare i colpi in questi punti. L'insegnamento è una delle più grandi virtù, devi formarlo, lavorarlo, curarlo ed alla fine donarlo. Jie-Gao
LO STILE DELL’UBRIACO NEL CHOY LI FUT Il Salice che si muove col Vento “Fung Bai Lau” Lo stile dell’ubriaco è unico nel suo genere, non è tipico del Choy Li Fut e affonda le sue origini in due tradizioni, quella Buddista e quella Taoista. In seguito, i diversi stili di Kung Fu continuarono a sviluppare e a consolidare le loro differenze, per esempio: “lo Stile dell’Ubriaco del Sud”, oltre a richiedere una grande padronanza della tecnica, caratterizza le sue forme con l’espressioni del volto. Le due tradizioni, Buddista e Taoista, porteranno avanti nel tempo due forme: la forma del Buddha Ubriaco e la forma degli 8 Immortali Ubriachi. La forma del Buddha Ubriaco, o “Jiu Laohan Kuen” è quella principale e una di quelle mantenute più segrete dagli antichi Maestri, a causa del grande potenziale di tecniche letali che garantiva ai suoi praticanti. Viene definita anche “Forma dell’Occhio della Fenice dell’Ubriaco” o “Forma del Pugno Ubriaco”. Il nome deriva dal colpo più utilizzato nella forma, il “Pugno dell’Occhio della Fenice”. Questa tecnica si arma con la mano nella postura di impugnare un bicchiere. Nell’istante preciso in cui colpisce, questa si chiude completamente, lasciando esposta verso l’esterno la sola nocca del dito indice, che è la zona d’impatto. L’obbiettivo sono 36 punti vitali (o di pressione) nel corpo dell’avversario, che si dividono in quattro gruppi a seconda della loro incidenza: il primo è quello dei punti in cui si colpisce per uccidere, nel secondo vi sono quelli con cui si può paralizzare, nel terzo quelli in cui si provoca la perdita dei sensi e nei restanti 9 punti, si può causare la perdita temporanea della capacità di parlare del nostro opponente. Nella forma si vede un ubriaco barcollante che tiene in una mano un bicchiere immaginario, mentre nell’altra è come se tenesse una fiaschetta piena di vino. Nella sua applicazione marziale, il movimento della mano che porta la fiaschetta è in realtà una presa che immobilizza, per
Choy Li Fut poter così rimanere abbastanza vicino al contendente in totale sicurezza, mentre con l’altra mano, trasformata in “Pugno dell’Occhio della fenice”, lo si colpisce con precisione in un punto vitale. La Forma dell’Ubriaco del Choy Li Fut, include le seguenti strategie: Tecniche di bevuta, che sono pugni e parate. Movimento della cintola, concepito per far credere all’avversario che il combattente ubriaco stia perdendo l’equilibrio e sia dunque vulnerabile, mentre nel momento della verità serve per cambiare continuamente la guardia e imprimere maggiore potenza ai colpi.
Un gioco di piedi che denota una costante condizione di apparente instabilità, mentre al contrario, fornisce un modo di muoversi sciolto e fluido e.. cadute a terra che in realtà si usano per schivare o per attaccare. Questa è considerata allo stesso tempo una forma dura (esterna) e morbida (interna). Dobbiamo essere molto rilassati, fluidi e la potenza interna del colpo viene impressa giusto nell’attimo di arrivare al contatto con il target immaginario. Le anche girano di continuo senza alcun tipo di tensione e i piedi si muovono come il “Salice che si muove col vento” (Fung Bai Lau), in maniera rilassata e reattiva. L’aspetto esterno si concentra
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“Lo stile dell’ubriaco è unico nel suo genere, non è tipico del Choy Li Fut e affonda le sue origini in due tradizioni, quella Buddista e quella Taoista. In seguito, i diversi stili di Kung Fu continuarono a sviluppare e a consolidare le loro differenze.”
Choy Li Fut soprattutto nell’allenamento del pugno dell’Occhio della Fenice, che richiede duri e svariati esercizi di rafforzamento. Le posizioni dell’Ubriaco devono essere eseguite con la maggior naturalezza possibile e il praticante deve mantenere tutto il corpo rilassato. Gli atteggiamenti non si esagerano o si enfatizzano all’eccesso da sembrare artificiali, poiché al contrario apparirebbero forzati oltre che impacciati. Le sequenze dei movimenti non si svolgono a una velocità uniforme. Ce ne sono alcune in cui si rallenta il ritmo, altre in cui vi è una pausa e altre ancora in cui si accelera.
L’esecuzione ottimale dello stile dell’Ubriaco nel Choy Li Fut si ottiene quando l’artista marziale realizza tutti i suoi movimenti il modo spontaneo e naturale, interiorizzando il ruolo che sta rappresentando, senza essere limitato da alcun formalismo o schema predefinito nelle movenze del suo corpo. Ciò che mai sarà differente sono le applicazioni marziali delle tecniche e la potenza interna che vi si può applicare, nascoste abilmente nelle forme e frutto di tanto addestramento. Ciò che si deduce chiaramente da tutto questo è che la forma non è una rappresentazione teatrale più o meno comica, da parte di “avatar” di un ubriaco. L’artista marziale esperto si allena duramente e a lungo per riuscire a far sembrare le applicazioni nel combattimento casuali e incontrollate. Ma l’efficacia di
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Choy Li Fut questo gioco ingannevole, consiste precisamente nel far si che l’avversario cada nella trappola e nel nascondergli un colpo in un punto vitale, una presa che lo squilibri o lo immobilizzi, o una pressione con il dito indice che infierisca su alcuni nervi particolarmente sensibili. Lo stile dell’Ubriaco appartiene a quella categoria di forme conosciute come forme perdute, ovvero, tecniche che per i loro possibili effetti mortali venivano trasmesse soltanto ai pochi allievi in cui si riponeva la massima fiducia. E non gli si insegnava solo a colpire, ma si istruivano alle tecniche di medicina
tradizionale cinese interna ed esterna, per ciascuno dei punti vitali in questione. Per questo motivo, in molte scuole di Kung Fu non si insegnano più e sono finite per scomparire, al contrario dello stile Choy Li Fut nel quale si continuano a tramandare a pochi allievi e vengono considerate forme di livello avanzato. “Quando praticate il Choy Li Fut non mostrate la vostra abilità agli altri in modo sconsiderato, poiché potreste causare seri problemi sia a voi stessi che a loro. Se giudicate che una persona è di natura buona, allora potete tramandarle la vostra conoscenza.” Chan Heung Maestro Fondatore del Choy Li Fut
Jie-GaomÉÇêç=oáÅç Scuola Shaolin Choy Li Fut c/ Bélgica nº 11 local 976533296 Zaragoza (Spagna) http://shaolinchoylifut.blogspot.com.es
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Punti Vitali
Autentico Kyusho Collegamento con Uechi, collegamento con Goju Sono stati più di due decenni di ricerca e sviluppo di Kyusho con il Pangainoon (meglio noto come stile Uechi R yu di Naha), il nome si traduce come mezzo duro, mezzo morbido. Il lavoro su questo progetto in corso, e la passione o la dipendenza ammessa, non solo ha portato ad un'abilità molto più sviluppata ed una maggior e capacità didattica del Kyusho, ma anche a trovare le significative correlazioni tra il vecchio Bubishi e una delle radici del Kyusho stesso. L'antico Bubishi (su cui ho pubblicato molto negli ultimi due o tre anni), mi ha portato alla conclusione che ci sia un ramo principale nel Pangainoon / Uechi (Sistema dei 3 animali della gru, la tigre e il drago del Tempio cinese di Shaolin del sud), appr ofondendo nell'essenza delle sue quattro Kata principali (Forme, sequenze di combattimento). Le Kata principali che abbiamo inizialmente studiato sono stati Sanchin, Seisan, Sanseiru e Suparimpei... (Suparimpei è una forma molto controversa in questo stile dal momento che molti non accettano pienamente che sia la quarta Kata). Tuttavia, il nucleo comune rivelato in Sanchin, Seisan e Sanseiru, puntano la Kata Suparimpei come una pezza ancora più avanzata e interdipendente del sistema Pangainoon.
Evan Pantazi
anchin non è solo il metodo "Iron Shirt"; la forza e l'allenamento riguardante il controllo del respiro, l'allenamento delle mani (le così dette 6 Ji mani del vecchio Bubishi) sono componenti integrali e una piattaforma di base dalla quale l'Arte avanza e si completa il sistema circolare d'allenamento. Ci concentreremo su queste mani a differenza di tutti gli altri componenti dell'allenamento, giacché consentono il professionista l'accesso ai Kyusho come l'inizio di attacco primario. Così, all'inizio della formazione marziale in questo sistema, il novizio lavora principalmente con le posizioni delle mani "Osso di ferro", "Artiglio di ferro" e "Spada di ferro". Una volta masterizzato l'allenamento di base di Sanchin, ogni Kata successivo aggiunge nuove posizioni delle mani nonché altri utilizzi delle mani che si praticano nel Sanchin. A titolo di esempio, la seguente Kata, Seisan, sviluppa la forza e gli usi di mani già imparati, poiché aggiunge più profondità e capacità in Sanchin, come in Sanseiru e Suparimpei. Man mano inizia l'allenamento di Seisan, il praticante lavora di più intensamente con colpo di mano di Osso di ferro, poiché aggiunge il componente di afferrare e strappare. L'aggiunta e l'applicazione del "Filo d'erba" (che divenne Shoken) per colpire, si pratica nella preparazione e l'applicazione. Un altro avanzamento durante le prime fasi dell'apprendistato di Seisan è l'incorporazione della "Ciotola di sangue", per colpire, afferrare e strappare. Una volta che la mano "Ciotola di sangue" è sviluppata con tutte e tre capacità, allora può essere re-integrata nella Sanchin come uno dei più importanti metodi posturali. Altro strumento che può essere re-integrato in Sanchin è il nuovo sviluppo della mano "Filo d'erba", questa volta non come Shoken, ma piuttosto come la posizione originale della mano. La seguente Kata che si allena è Sanseiru: questa Forma ha un approccio in base alle abilità sorprendenti più avanzate dello Shoken, ma ora si pratica con gli aspetti di presa del nuovo sviluppo dello Shoken, e lo sviluppo ulteriore delle mani restanti, come l'"Osso di ferro", la "Spada di ferro" e la "Mano ciotola di sangue", è utilizzato per afferrare, colpire e strappare nei metodi più fluidi e dinamici. Sanseiru allena anche le applicazioni a doppia mano per raggiungere una capacità superiore, e un processo di applicazione più basilare di quello di Sanchin e Seisan. Suparimpei promuove l'adattabilità e la forza con la presa del Shoken e lo sviluppo più specifico del'"Artiglio di ferro" e altre mani, ma il progresso più notevole è quello dell'uso della "Palma di ferro" (questa è l'arma ultima, la più avanzata e la più difficile di allenare correttamente).
S
“Quasi tutte le persone, quando iniziano nel Kyusho, incontrano difficoltà per ottenere gli stessi risultati che si vedono quando praticano i professionisti più esperti. La ragione risiede nell'esecuzione del colpo e il trasferimento di urto nei livelli e strutture vitali più profondi.”
Punti Vitali “Sanchin non è solo il metodo "Iron Shirt"; la forza e l'allenamento riguardante il controllo del respiro, l'allenamento delle mani (le così dette 6 Ji mani del vecchio Bubishi) sono componenti integrali e una piattaforma di base dalla quale l'Arte avanza e si completa il sistema circolare d'allenamento.”
Evan Pantazi
Man mano si sviluppano queste ultime due mani, è anche possibile re-aggiungere esse in Sanchin, Seisan e Sanseiru. Questo è l'apice delle forme di sistemi come lo sviluppo della "Palma di ferro", che cambia per sempre il dispiegamento di tutte le mani precedenti in tutte le forme ed applicazioni. Questo è solo un breve riassunto del processo d'allenamento di Kyusho utilizzando il Bubishi, che sono le 6 Ji Mani e le posture o Kata del sistema Pangainoon / Uechi.
Introduzione del Goju La prima somiglianza con il Pangainoon / Uechi, si trova nel nome degli stili Goju (che si traduce come Duro-Soave), giacché che è l'essenza di ciò che parla l'antico Bubishi. Essi condividono anche la stessa base delle Kata Sanchin, Seisan, Sanseiru e Suparimpei, tuttavia, vi è anche più di una Kata unica di Goju. Questo stile (Naha) di Karate mette una grande enfasi anche sulle posizioni delle mani del Bubishi, ma col tempo sono state alterate e taciute. Per capire questo basta guardare una singola Kata dello sitle Goju, chiamata "Tensho" (Palme Girevoli - o potrebbe tradursi come Rotazione delle Mani). La Kata Tensho deriva dalla forma cinese della Gru Bianca, Fujian, di "Rokkishu" (cioè, i 6 mani), ed é stata creata dal fondatore del Goju, Chogun Miyagi. A differenza di Sanchin, che è quasi identica alla sua omologa cinese, Tensho è una forma esclusiva del Karate di Okinawa. Rokkishu si traduce letteralmente come "6 mani", e queste mani sono le più esigenti che si trovano nell'antico "Bubishi". Molte versioni ora insegnano queste mani leggermente modificate, il che è buono per gli esercizi d'allenamento e bunkai tradizionale. Tuttavia, con una leggera modifica delle posture della mano possiamo vedere che le mani marziali più potenti possono essere facilmente ripristinate. Ora, se il praticante sviluppa il suo "Kakie", che è simile alla spinta delle mani cinesi o Chi Sao del Wing Chun, nelle sue abilità di combattimento a distanza ravvicinata, aumenterà notevolmente la sua sensibilità alla forza di opposizione ed il suo controllo. Esso serve anche come un modo per allenare le braccia, l'equilibrio e la forza del corpo. Tensho è stato progettato per iniziare dove ha finito Sanchin ... sono come lo Yin e lo Yang (anche se alcune forme di Sanchin contengono entrambi i concetti e le 6 mani Ji). Questa forma è stato progettata con un approccio più morbido rispetto alla dura pratica tradizionale di Sanchin. Nel Goju, i modelli di respirazione sono anche differenti e più naturali, invece di progettati o controllati. La Kata Tensho quindi può essere praticata come metodo interno, e Sanchin come il componente esterno. Entrambi le Kata (Sanchin e Tensho, ma soprattutto la Tensho), sono chiamate "Heishu" (chiuso). Il termine "Heishu" si traduce come "chiuso" e serve per un maggiore controllo interno e le
“Ora, se il praticante sviluppa il suo "Kakie", che è simile alla spinta delle mani cinesi o Chi Sao del Wing Chun, nelle sue abilità di combattimento a distanza ravvicinata, aumenterà notevolmente la sua sensibilità alla forza di opposizione ed il suo controllo. Esso serve anche come un modo per allenare le braccia, l'equilibrio e la forza del corpo.”
Punti Vitali “La Kata Tensho deriva dalla forma cinese della Gru Bianca, Fujian, di "Rokkishu" (cioè, i 6 mani), ed é stata creata dal fondatore del Goju, Chogun Miyagi. A differenza di Sanchin, che è quasi identica alla sua omologa cinese, Tensho è una forma esclusiva del Karate di Okinawa.”
Evan Pantazi
contrazioni muscolari, una dura ed un'altra più soave. Queste pratiche sviluppano la restrizione e la direzione delle energie (forza di trasferimento) utilizzando il corpo, sia superficialmente o nel modello cerebrale profondo, cosciente e inconscio, e nella funzione fisiologica. La Kata Goju è conosciuta come "Kaishu" (aperto), poiché si esegue con una contrazione muscolare costante ed una respirazione meno controllata (che è più naturale o normale.
Collegamento con il Kyusho Il vantaggio che ha il Kyusho in questa forma è profondo, perché utilizza le mani esigenti dell'antico Bubishi, che sono state progettate per attaccare obiettivi vitali più profondi nel corpo umano. Le mani sono eseguite in modo sciolto con rotazioni brusche e repentine del polso... o giri. Quasi tutte le persone, quando iniziano nel Kyusho, incontrano difficoltà per ottenere gli stessi risultati che si vedono quando praticano i professionisti più esperti. La ragione risiede nell'esecuzione del colpo e il trasferimento di urto nei livelli e strutture vitali più profondi. Inoltre, gli esperti utilizzano una rotazione o torsione che non solo ritorce gli ultimi strati sovrastanti di protezione, ma anche estendono gli obiettivi vitali affinché siano vulnerabili. Come esempio, un nervo allungato è più sensibile di uno disteso, così lo shock risultante sarà maggiore nel sistema nervoso. Lo stesso succede con le strutture vascolari dei capillari, vene e arterie, che man mano che si distendono, diventano molto più fragili e diminuisce la capacità del flusso sanguigno. Come continuiamo ad indagare sempre più a fondo sul Kyusho, invariabilmente ci colleghiamo a tutti gli stili ed Arti di combattimento più antiche, come il Judo, il Tai Chi, le scuole di Ju Jutsu, tutti gli stili di Karate, Aikido ed altre Arti. L'aspetto più difficile del Kyusho è quello di convincere le persone che sta nel suo proprio stile e potrebbe sorgere di nuovo.
“Come continuiamo ad indagare sempre più a fondo sul Kyusho, invariabilmente ci colleghiamo a tutti gli stili ed Arti di combattimento più antiche.”
Punti Vitali
In questo primo lavoro didattico, Andreas Weitzel, fondatore e capo istruttore dell'Accademia SYSTEMA Weitzel (Augsburg, Germania) e uno dei principali istruttori di SYSTEMA in Europa, spiega le basi più importanti del combattimento. In primo luogo definisce chiaramente il modo naturale di camminare, concentrandosi sul corretto svolgimento di ogni passo, per poi mostrare come utilizzare questo lavoro in applicazioni di combattimento. Una varietà di argomenti diversi sono spiegati in questo DVD, tra cui: Come sbilanciare un attaccante; Come colpire con i pugni e calciare correttamente; Come difendersi da prese, takedown, colpi e calci. Le dichiarazioni di questo video sono semplici ma chiare, in modo da facilitare a tutti la comprensione e l'apprendimento. Durante la sua spiegazione, Andreas include sempre e si concentra sui principi e fondamenti del SYSTEMA, mostrando come i diversi argomenti sono strettamente collegati tra loro. Allo stesso modo è mostrato il lavoro libero contro diversi attacchi a mani vuote e con armi in condizioni realistiche e alla massima velocità di esecuzione. In questo video, Andreas è assistito da Michael Hazenbeller (Rastatt) e Thomas Gössler (Augsburg), due istruttori esperti di Systema.
REF.: • DVD/SYSWEITZEL1
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Vi presentiamo il secondo lavoro del gruppo KMRED. Questo video, che porta il nome di "Concetto e Pedagogia", ha lo scopo di farvi scoprire una parte del concetto Krav Maga Research, Evolution and Development (Krav Maga Ricerca, Evoluzione e Sviluppo), nonché la pedagogia che si sviluppa nel seno dal nostro gruppo. I differenti esercizi che scoprirete qui non intendono "rifatevi gli occhi" né dimostrare le nostre attitudini combattive, perché qui la nostra priorità è quella di spiegare come prepariamo i nostri alunni affinché si trasformino in "guerrieri" capaci di "adattarsi" alle differenti evoluzioni di un combattimento in strada."
REF.: • DVD/KMRED-2
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Il Pukulan Pencak Silat Serak è un sistema basato sulle armi e le mani vuote contemporaneamente. Incorpora numerose armi di nuova generazione nonché spade, coltelli, kerambits circolari, barre, bastoni di diversa lunghezza ed altre armi più particolari. Perfino nei metodi di allenamento con mani vuote, affrontiamo l'avversario che ci attacca con armi in entrambe le mani ed a vari rivali allo stesso tempo. Questo tipo d'allenamento ci fa più coscienti di tutto ciò che accade durante un alterco e di cosa fare e non fare di fronte ad attacchi da uno o più aggressori armati. In questo secondo DVD, Maha Guru Horacio Rodrigues, erede del lignaggio di Pendekar Pak Víctor Di Thouars, di Pukulan Pencak Silat Serak, abborda la forma particolare in cui si allena e si usa l'armamento, sedendo le basi per progetti futuri più avanzati dello studio e l'applicazione della tecnica. Questo video include i principi del lavoro, angolazioni, Sambuts, Jurus ed esercizi con la spada corta "Pedang", il coltello corto "Pissau", il bastone corto "Tonkat Matjan", Sarong, e le applicazioni di autodifesa a mani vuote.
REF.: • DVD/SERAK-2
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I Shizen sono sorti come una propria cultura nei XII-XIV secoli nell'isola di Hokkaido in Giappone, intorno a 4 villaggi ed è stato il risultato della confluenza di popoli ribelli all'invasione dei Yamato. Questi popoli hanno sviluppato una cultura ricca, unica e particolare che è sopravvissuta fino ad oggi e che racchiude gran parte delle conoscenze che poi hanno permeato la cultura giapponese, come le sue conoscenza delle energie note come Tengu. Inoltre, sono stati in grado di mantenere la loro lingua e le loro conoscenze fino ai nostri giorni, che hanno tramandato da maestro ad allievo, e sono un caso di resistenza all'acculturazione unico in tali culture antiche. Studiare le radici del popolo Shizen è collegare con un Universo di conoscenze di radice pura, inserite nella cultura del Giappone, che aprirà agli amanti dell'autenticità, una via di comprensione più grande delle sue tradizioni.
Corsi in videoconferenza circa la saggezza di uno dei popoli piĂš antichi del Giappone profondo. 1) Introduzione alla cultura Shizen. 2) Filosofia, Psicologia e Cosmogonia di Tengu. 3) Le Arti della Conoscenza delle Energie. 4) Introduzione all'E-bunto ("La grande forza"). 5) Le Arti Curativi dei Shizen. 6) Le vie della "Forza" 7) Sociologia: L'organizzazione sociale e gerarchica dei Shizen. 8) Una lingua, un popolo. Il Shizengo. 9) Sciamanesimo giapponese.
“Per le attività tipiche Yamabushi, come ad esempio i riti Goma, in onore di Fudo Myoo si accende un fuoco per potere camminare a piedi nudi sulle braci, e anche si scalano scogliere di roccia senza precauzioni di sicurezza.”
La Via del Yamabushi, il Guerriero delle Montagne Il Shugendo, l'asceticismo della montagna, normalmente era uno dei segreti migliore conservati del Giappone, soprattutto perché è stato bandito dagli ideologi di Meiji nel 1872 e non legalizzato di nuovo fino al 1942. Questa sopravvivenza è una testimonianza dalla sua forza e come il Culto della montagna sia profondamente radicato nella psiche giapponese. Quando abbiamo visitato il villaggio giapponese Dorogawa, nei pressi del monte santo "Omine", per esplorare il Shugendo, abbiamo incontrato il monaco austriaco Yamabushi Christian Grübl, che è ben noto in queste parti per i suoi successi. Abbiamo avuto l'opportunità di intervistare Sensei Christian Gruebl, che è uno dei pionieri fuori del Giappone di questa antica tradizione.
Shugendo
Cintura Nera: Com'è riuscito a imparare un'attività tradizionale giapponese così importante in un paese come l'Austria? Christian Grübl: Quando ero bambino ho cominciato ad allenarmi in Arti Marziali ed ad imparare Ninjutsu Karate che si convertì in una parte della mia vita giornaliera. Quando si osserva l'arte del Shinobi, comunemente noto come Ninjutsu, si scopre il Shugendo. I guerreri Ninja indossano gli abiti dei monaci come camuffamento quando si tratta di infiltrarsi nel chiamato Hensojutsu. Le pratiche di Kuji-in e Kuji-Kiri spesso dipinte nei film di Hollywood, dove i Ninja eseguono incantesimi magici e dopo svaniscono sono completamente sbagliate. Questi sono
tipici pratiche di Shugendo. Circa 12 anni fa ho intensificato i miei studi e sono diventato un allievo del monaco francese Mikkyo. Mi è solo capitato che ho incontrato un maestro di Shugendo nel nord del Giappone, che era il capo di un piccolo gruppo di Yamabushi, e sono diventato suo allievo. Da questo momento in poi, ho viaggiato ogni anno in Giappone per esplorare e conoscere i rituali diversi come le "Cerimonie Goma di Fuoco", "meditazione sotto la cascata, Takigyo" e molti altri. C.N.: Qual è il significato di Shugendo e come è la vita quotidiana di un "Yamabushi"? C.G.: Shugendo è una religione sincretica, cioè, una miscela del culto
antico giapponese - lo Shintoismo che venera la natura con tutti i suoi dei e demoni, e il Buddismo. La nostra strada si riferisce alla Vajrayana, dove adoriamo una delle nostre principali Divinità, Fudo Myoo. Si può guardare come un avatar che ci spinge a nostra alta prestazione fisica. Per esempio, cerchiamo di trovare l'illuminazione attraverso il Kaihogyo e purificare la nostra mente. Kaihogyo deve essere inteso come lunghe e veloci passeggiate in montagna, in cui vengono recitati diversi mantra e sutra, e questo può richiedere fino a 14 ore e spesso si salgono più di 40 chilometri. Il pellegrinaggio Okugake si porta a termine con privazioni di sonno e di cibo, e distanze di 210 chilometri
Shugendo attraverso le montagne di Yoshino e Kumano. L'obiettivo di molte pratiche ascetiche è quello di pulire e rafforzare i sensi e perfezionare l'unità tra se stessi e la natura. Molte pratiche sono costituite da antiche preghiere e il suo contenuto magico, e vengono mantenute segrete solo per essere tramandate da Maestro ad allievo. Il Yamabushi crea una confederazione più rilassata e organizzata dei monaci e i fratelli laici, che vivono anche una vita familiare normale. Gli asceti di montagna sono riconosciuti dai loro costume di monaci ribelli, caratterizzato dal cappello sulla fronte. Molti anche indossano una stola con pompon e un una tromba ricavata dalla conchiglia dello strombo, che le conferisce un tono opaco. C.N.: Lei parla dei rituali magici, ha questo qualcosa a che fare con il ninja giapponese? C.G.: La maggior parte dei riti hanno uno aspetto fisico e atletico. È per superare la paura, il dolore e la stanchezza fisica - in particolare per esplorare i propri limiti fisici. In Nishi Nozoki, per esempio, si ha una corda intorno al corpo e si è tenuto da due uomini di essere appesi a testa in giù, che galleggia su una scogliera a 300 metri di praticare il pentimento. In Nishi nozoki, per esempio, con una corda attorno al corpo, soggetta per due uomini, si sta appeso a testa in giù, galleggiando su una scogliera di 300 metri per esercitare pentimento. Al pari della meditazione in cascata, è un esercizio faticoso. Per le attività tipiche Yamabushi, come ad esempio i riti Goma, in onore di Fudo Myoo,si accende un fuoco per potere camminare a piedi nudi sulle braci, e anche si scalano scogliere di roccia senza precauzioni di sicurezza. Pertanto, non era insolito che, in tempi storici, fosse stato ipotizzato che i Yamabushi fossero simili nelle sue forme ai yogi dell'India, dove dicono di avere capacità paranormali, come il volo.
“L'obiettivo di molte pratiche ascetiche è quello di pulire e rafforzare i sensi e perfezionare l'unità tra se stessi e la natura.”
Shugendo
I demoni mitici Tengu, che stanno anche presenti nell'abbigliamento dello Yamabushi, hanno contribuito di uguale maniera ad alimentare questa credenza. L'atteggiamento ambivalente verso i Tengu, che nella saga e le leggende sono stati visti non solo come cattivi sinistri, ma anche come coraggiosi spadaccini, esprime l'atteggiamento tradizionale verso il Yamabushi. Sono stati temuti da un lato per le loro abilità magiche, ma sono stati anche utili come guide alpine e guerrieri d'elite in tempo di guerra.
Attualmente non esistono molti stili di Arti Marziali sotto l'influenza dello Shuguendo. Il Ninja e il Samurai utilizzano il Kuji per raggiungere determinati obiettivi più velocemente. La meditazione sotto la cascata è stata utilizzata per il Karate o l'Aikido per addestrare la forza fisica. C.N.: Che cosa significa esattamente la meditazione sotto la cascata, e perché lo fa Lei? C.G.: La meditazione sotto la cascata fredda è una tipica pratica giapponese per focalizzare e controllare la mente e la volontà.
Takigyo significa essere sotto la cascata. Solo attraverso una lunga e dura pratica si è in grado di adattarsi alle condizioni e raggiungere la padronanza di questa difficile pratica sacra di visualizzare sotto la cascata. La più grande sfida è quella di resistere la pressione ed il freddo dell'acqua. Solo un buon insegnante può mostrarlo passo dopo passo prima di poter eseguire l'esercizio, altrimenti si può subire un'apoplessia dalla contrazione dei vasi sanguigni. Ci vogliono anni ed una lunga pratica per imparare tutta l'ampiezza del Takigyo, dove uno si visualizza a
sé stesso come la divinità Fudo Myo sotto la cascata. In un certo senso, prende di tutte le abilità di Fudo Myo per creare la sua propria matrice. Ogni cascata ha il suo carattere e il Takigyo è una comunione con la natura. Dovuto a l'individualità delle scuole Shugendo in Giappone, ogni scuola ha diverse tecniche e tradizioni nelle loro preghiere e pratiche. Molte scuole sono più orientate allo Shinto, altri allo Shingon o Tendai, ma la base è la stessa in ognuna di esse.
C.N.: Quali Arti Marziali ha praticato ed insegna ora in Austria? C.G.: Da bambino inizialmente avevo il desiderio di imparare a difendermi, perché ero vittima di bullismo a scuola. Ho iniziato a praticare Judo e Karate, ma queste scuole sono state più orientate alla competizione sportiva invece di insegnare le abilità, così ho iniziato con il Ninjutsu giapponese all'età di 16 anni, dove sono rimasto e ho ottenuto la mia prima cintura nera. Poi ho iniziato a viaggiare e pochi anni più tardi, ho deciso di aprire il mio dojo.
Shugendo
All'età di 24 anni ho iniziato a insegnare per 16 anni e ho mantenuto un dojo fiorente vicino al distretto di Vienna, in Austria. Ben presto ho iniziato a praticare Kyokushin Karate Full Contact e Byakurenkai e sono stato in molti dojo in Giappone, dove ho incontrato molte brave persone. Attraverso la mia formazione in Ninjutsu anche ho iniziato Owari Yagyu Ryu Shinkage fino a Shodan, ma negli ultimi anni ho cambiato a Katori Shinto Ryu sotto la tutela di Risuke Otake. Attraverso il Ninjutsu Shugendo ho incontrato e son diventato un alunno di
Sylvain Guintard, che abita in Francia ed è Yamabushi di Shogoin. Mi ha insegnato le basi del Shugendo e l'arte della Masaki Ryu, che insegna l'uso della catena corta chiamata Manriki Kusari. Guintard è stato un allievo diretto di Nawa Yumio, l'ultimo maestro di questa tradizione. Ho finito il mio insegnamento due anni fa. Ora mi alleno da solo, eccezione fatta per dare alcuni seminari in Europa. Per quelli interessati a saperne di più su Shugendo possono trovare foto e materiale video sul seguente link: www.shugendo-austria.org
Shugendo “Dovuto a l'individualità delle scuole Shugendo in Giappone, ogni scuola ha diverse tecniche e tradizioni nelle loro preghiere e pratiche.”
Esperti Come aumentare l’efficacia nelle tecniche Le diverse manifestazioni di violenza che giorno dopo gior no accadono in tutto il pianeta, costituiscono una realtà attuale innegabile: per diversi motivi e sotto le più dissimili circostanze, gli esseri umani affrontano con un'allarmante frequenza crescente la violenza, nelle sue molteplici espressioni. Non si tratta più di una realtà circoscritta quasi esclusivamente ad un professionista della legge. Oggi giorno costituisce una possibilità con ampio margine di verifica nella vita di qualunque essere umano. Attraverso l'esercizio nel nostro lavoro quotidiano, possiamo osservare e confermare da una posizione privilegiata, che cosa funzioni o meno di fronte ad un individuo/i deciso/i (nella maggior parte dei casi) ad arrivare fino alle ultime conseguenze nelle loro funeste azioni. Di fronte a loro, non c'è spazio per i giochi, né per tecniche sviluppate per il marketing del combattimento. È necessario saper differenziare l'origine della metodologia che propone ed imposta un'Arte o un Sistema. Sfortunatamente accade con eccessiva fr equenza, il caso del giovane o del poliziotto assassinato a pugnalate o con arma da fuoco, a causa della sua resistenza di fronte ad una situazione conflittiva; resistenza che ha la sua origine negli "infallibili consigli" e nelle "tecniche realiste" del Maestro o dell’istruttore di turno. Per favore, siamo seri, molte vite possono dipendere da questo.
Kempo
Esperti Metodologia: La chiave dell'efficacia Punto Basilare e Referenziale per osservare l'efficacia reale attraverso il Corpo Tecnico di un sistema di combattimento. La metodologia risulta dalla somma delle Teorie e dei Principi che reggono un'Arte o un Sistema, rappresentando quindi "l’anima" della disciplina in oggetto. Essa determina non solo il "come", il "quando" ed il "dove" delle nostre azioni, ma anche il "perché". Arrivati a questo punto dobbiamo fermarci a considerare il seguente concetto: nessuna tecnica specifica (nel Kokkar Special Combat System - K.S.C.S. – "tecnica standard") può rimanere inalterabile nella
sua esecuzione e conservare allo stesso tempo livelli ottimi di efficacia reale. Vediamo un esempio: il colpo di pugno incrociato (il Cross del Pugilato o il Gyaku Tsuki del Karate giapponese). Si ripete migliaia di volte negli allenamenti, si esegue
Kempo contro l’aria (lavoro tecnico con ombra), contro sacchi di diverso peso e dimensioni (lavoro di potenza e/o velocità), contro makiwara (lavoro di condizionamento), ecc... Si risaltano e si da priorità agli attributi fisici inerenti alla sua esecuzione: • Velocità, • Potenza (strettamente relazionata al punto precedente), • Allineamento osseo/muscolare ottimo e specifico per fissare la linea o traiettoria dell’impatto,
• Basi di assorbimento riferito all'onda di retroazione; ecc... Vale a dire, l'obiettivo dell'allenamento classico è la pulizia di tutti i fattori fisici che permettono di ottenere il massimo potenziale di esecuzione tecnica. Ed è corretto, vero? Non sempre. Se osserviamo con attenzione questo processo, vedremo che in questo modo "alleniamo" solo la tecnica, non arriviamo a "conoscere" la sua essenza intrinseca, la sua ragione d’essere o il suo fondamento. E senza questa conoscenza la tanto necessaria fusione tra tecnica ed individuo risulta impossibile, impedendo pertanto l'espressione totale.
Kempo
Per raggiungere la massima efficacia nell'esecuzione di qualsiasi tecnica è imprescindibile analizzare le seguenti considerazioni: • In quali casi possiamo applicare questa tecnica? • Fu concepita per il confronto contro un unico avversario o, al contrario, contro vari attaccanti? • Si tratta di una tecnica risolutiva? Di apertura? Di evasione? Di distrazione? • Risulta efficace contro un avversario di 60 Kg? E di 110 Kg? • Risulta applicabile di fronte ad un rivale aggressivo e deciso? • Mantiene l'efficacia nella dinamica reale (avanzando, retrocedendo, girando)? • Quale è la sua linea originale o traiettoria di percorso? Verso la fronte? All’indietro? Verso il costato? • Tale traiettoria può essere alterata conservando l'efficacia originale? In che misura? Una volta realizzata quest’analisi conoscerete l'essenza del movimento che state eseguendo ed allora potrete esprimervi attraverso di esso con scioltezza e naturalezza.
Esperti Fasi di applicazione Kokkar Nel K.S.C.S. realizziamo l'analisi esposta precedentemente, attraverso tre fasi o "filtri" che applichiamo a qualsiasi tecnica del nostro sistema. Queste fasi sono: 1) Fase Standard o Ideale: qui si studia la tecnica originale, senza variazioni. Si procede ad analizzare la teoria pura ed esclusiva che dà origine alla tecnica, definendo la situazione specifica di applicazione per la quale è stata ideata. 2) Fase di Valutazione: destinata a determinare la viabilità delle conclusioni e delle nozioni acquisite nella fase precedente. Qui sottomettiamo a duri esami il o i postulati che sostengono la tecnica originale. Risulta illuminante osservare che basta solo un semplice "che cosa accadrebbe se...?", per dare origine a tutta una serie di variazioni nell'applicazione ideale della tecnica originale. È molto importante investigare e sperimentare attraverso queste due fasi per dare alle nostre nozioni ampiezza, profondità e applicabilità. In definitiva: Massima Efficacia. 3) Fase di Formulazione: costituisce la tappa avanzata del tirocinio nel K.S.C.S. E’ destinata a sviluppare l'abilità individuale di ogni praticante per creare una manifestazione tecnica spontanea, efficace e personale. Dunque, se portate a termine i suggerimenti contenuti nel presente articolo, sicuramente scoprirete il potenziale occulto che possiedono le vostre tecniche, elevandole ad una soglia di efficacia precedentemente non considerata.
IN PRIMA LINEA DI COMBATTIMENTO CONTRO IL CRIMINE “Agli ordini del Governo Federale Americano, Omar è uno di quegli esperti in prima linea. Lui prepara gli individui che, come lui, devono affrontare le situazioni più dure nel loro allenamento, per saper far fronte a situazioni estreme come quelle dei Negoziatori. Insegna il sistema di Kenpo Kokkar.”
Kajukenbo KAJUKENBO REGOLE E NORME DELL'ARTE Attualmente, come avviene per altre Arti Marziali, il Kajukenbo sta perdendo le sue tradizioni, sia per ignoranza sia per la formazione di nuovi metodi all'interno dell'arte, lasciando alle spalle leggi, norme o principi. Ricordiamo che la Preghiera del Kajukenbo, fornita dal Co-Fondatore Frank Ordoñez, l'ultimo che, a tutt'oggi, è ancora in vita, veniva realizzata in passato come norma nelle scuole di Kajukenbo. Ma ora in molte scuole non è più eseguita per diversi motivi come cr edenze r eligiose, ecc, ma almeno dovrebbe essere conosciuta da tutti i praticanti.
“Molte persone ritengono che il Kajukenbo sia un Sistema focalizzato sull'autodifesa, dove tutto è valido, ma abbiamo alcune tradizioni, leggi e regole che dobbiamo apportare nelle nostre scuole affinché gli studenti le conoscano in modo che in futuro siano loro quelli che continuino a preservarle.”
P
er noi, il saluto all'ingresso e l'uscita dal Dojo o sala d'allenamento, nonché il fatto di fermare la lezione e salutare quando entra nel Dojo un Maestro (Sifu, Sigung, Gran Maestro o SGM), sono LEGGI che non dovrebbero perdersi, come neanche dovrebbe dimenticarsi il significato del saluto nel Dojo. Grazie a SGM Josè Ortega, mio Sifu, tutte queste tradizioni e le norme continuano all'interno del Kajukenbo Kosho Ryu / Advanced Method, dove si pratica il Metodo Tradizionale/Emperado Method. Man mano si progressa nell'allenamento, il metodo continua avanzando e una volta raggiunto un certo rango, continua col Kajukenbo Kosho Ryu. Tradizione ed evoluzione senza perdere la nostra identità. È molto comune vedere gli studenti e gli insegnanti in scuole che non attribuiscono alcuna importanza all'abbigliamento del Kimono / Gi, nelle diversi gradi, t-shirt di colori diversi, come il kimono, ignorando che, a seconda del nostro livello, abbiamo il diritto di usare i colori concreti, nero, rosso e bianco, come concordato all'origine del Kajukenbo. Per quanto riguarda le cinture, ci sono anche persone che stanno facendo modifiche, in cose che sono perfettamente documentate e regolate nella storia del Kajukenbo. Qualcosa di tipico è il posizionamento della cintura e il nodo, che ha una posizione concordata all'interno dell'arte, e che, o non la conosciamo, oppure ignoriamo apposta le regole e leggi, col "tutto è permesso". Ritornando al tema di quali colore dovrebbe essere la maglietta d'allenamento, se rosso, bianco o nero, va detto che gli studenti fino a cintura marrone dovrebbero usarla rossa; il colore nero per cinture nere. Qualcosa di simile
Kajukenbo
accade con il kimono; ricordiamo che all'inizio del Kajukenbo, solo gli Istruttori / Insegnanti indossavano kimono neri, e gli studenti li usavano bianchi. Questo poi è cambiato e tutti usano il colore nero, qualcosa di caratteristico dei sistemi di Kenpo. Da un livello elevato, come 6 ° Dan Sigung, questi tre colori possono essere combinati in kimono, una legge che è sempre meno rispettata. Le leggi devono essere adempiute, a prescindere dalla nazionalità; le regole dipendono dal paese e le sue abitudini, perché non è la stessa cosa in USA che in paesi Arabi o dentro lo stesso continente. Le scuole devono essere soggette a esse, ma ogni volta che le norme si varino, deve avere un senso e una spiegazione che giustifichino tali modifiche. Molte persone ritengono che il Kajukenbo sia un Sistema focalizzato sull'autodifesa, dove tutto è valido, ma abbiamo alcune tradizioni, leggi e regole che dobbiamo apportare nelle nostre scuole affinché gli studenti le conoscano in modo che in futuro siano loro quelli che continuino a preservarle.
Kajukenbo
Ricordiamo che, per essere considerato tradizionale, uno stile / Arte in Okinawa deve avere 50 anni di vita, e mantenere i suoi principi, kata e allenamenti come eseguiti dal fondatore. Ciò non significa che non dobbiamo evolvere, proprio il contrario, perché i tempi cambiano, e anche cambia la preparazione del aggressore. 50 o 20 anni fa, le persone che praticavano un'Arte Marziale o uno Sport da combattimento era una minoranza, ma oggi questo ha cambiato e possiamo vedere i milioni di praticanti che ci sono in tutto il mondo, questo ci costringe a prepararci per affrontare diversi tipi di aggressione, ma questo non significa che dobbiamo abbandonare le fondamenta del sistema, ma partendo da loro, evolvere come è stato il desiderio di Sijo Adriano Emperado. E se non hai l'intenzione di mantenere queste basi comuni, principi, regole e leggi, perché non cambi direttamente il nome della tua arte? Ringrazio il mio Sifu SGM Josè Ortega (Cherry) per avermi permesso di essere parte della sua famiglia / Ohana, e per trasmettermi quei valori e Principi, nonché di mantenere le basi e l'evoluzione nell'arte del Kajukenbo, avendo varie Linee del Family Tree che rispetta ed onora in ogni momento, dando ad ognuno l'importanza che ha avuto nella sua evoluzione. Questa non è una critica di nessuno, ma piuttosto una manifestazione del mio desiderio di non perdere la nostra identità nel mondo delle Arti Marziali. Manteniamo la tradizione e l'evoluzione, tutto va a braccetto... Kajukenbo per sempre. Aloha & Mahalo.
Kajukenbo
“Se non hai l'intenzione di mantenere queste basi comuni, principi, regole e leggi, perchĂŠ non cambi direttamente il nome della tua arte?â€?
Successi in Malesia La International Martial Arts Research Institut (I.M.A.R.I.) in Malesia porta a termine ogni anno in un determinato fine settimana vari eventi di diverse categorie, per riunire ed onorare alle personalità più importanti del mondo delle Arti Marziali e la Medicina Tradizionale. Come negli anni precedenti, è stato anche invitato il Gran Maestro Martín Sewer a partecipare in questo evento. In realtà, per gli organizzatori dell'evento, la presenza del Gran Maestro Martín Sewer era così importante che in un sol colpo è stato cambiata la data affinché questo fosse stato possibile. E non è stata la prima volta! Questo suggerisce il ruolo svolto dal Gran Maestro Martin Sewer e la sua scuola nel mondo delle Arti Marziali. Ma la cosa più impressionante, chiaramente, ebbe luogo al posto degli eventi.
L
a delegazione quest'anno era composta naturalmente dallo stesso Gran Maestro Martin Sewer, così come due dei suoi istruttori. In particolare, Peter Gasser (direttore della scuola Winterthur) e Alexander Klug (Direttore della Scuola di Zurigo). Dopo un lungo volo da Zurigo, siamo arrivati in Hong Kong, la città dove, in quei tempi, ha cominciato tutto per Martin Sewer. Come successore dello stile della leggenda del Kung Fu, il Dr. Chiu Chi Ling, Martin Sewer conosce oggi perfettamente la città. Non c'è da stupirsi, se si considera che per ricevere l'insegnamento del suo Maestro, ha viaggiato finora a Hong Kong più di 40 volte. Questo si vede anche nella reazione della gente lì: Martin Sewer è stato riconosciuto da molti fan e gli abitanti della città, mentre passeggiava per la strada o insegnava nel parco e perfino gli chiesero di scattare qualche foto con lui. Per esempio, è stato riconosciuto da un sarto, che da 20 anni segue la carriera di successo di Martin Sewer, e gli ha regalato con grande entusiasmo e spontaneamente una camicia fatta su misura. Dopo una breve sosta in città e una prima lezione per i suoi istruttori nel famoso parco di Kowloon, la delegazione ha raccolto le sue cose ed ha continuato il suo viaggio attraverso Kuala Lumpur fino a Kuching, il luogo di incontro dell'evento di I.M.A.R.I. I responsabili dell'evento ci hanno accolti gentilmente all'aeroporto.
Appena arrivati, e con il richiesto abbigliamento da sera, si colse l'occasione per salutare visi conosciuti e per conoscere. Come previsto, l'evento si è aperto con una grande allocuzione del Prof. Dr. Song Swee Hee, Presidente del I.M.A.R.I., che ha annunciato cosa stava per succederci. Insieme con la nuova edizione di un libro c'erano due cose importanti all'ordine del giorno dei prossimi due giorni. Primo: La rinomata World Top Martial Arts Celebrities Demonstration Match & quot;, a Masters Tournament il meglio del meglio. E in secondo luogo: il "Word Martial Arts Black Belt Hall of Fame", un padiglione
per onorare tutte le personalità della scena marziale e il suo progetto di vita.
Il giorno successivo Nel giorno dopo la cerimonia inaugurale, il torneo è stato una priorità. Per marcare l'inizio, rappresentanti e funzionari del governo locale, che, soprattutto, rappresentavano il sostegno da parte del governo agli eventi del I.M.A.R.I., sono stati accolti in maniera festosa. Prima che il torneo è iniziato, l'organizzazione si è rivolta a Grandmaster Martin
Hung Gar Kung Fu Sewer ed ha richiesto da lui a dare, insieme ai suoi istruttori, un "assaggio" delle loro capacità di insegnamento. Va da sé che hanno accettato l'invito con piacere e in questo modo i numerosi partecipanti hanno beneficiato dalla estesa lezione di prova con la delegazione svizzera. I partecipanti sono stati colpiti con le tecniche che hanno imparato. Tra acclamazioni ed applausi, hanno consentito alla delegazione di passare al prossimo punto del programma, vale a dire, il torneo. Più tardi, oltre alle numerose categorie infantili, naturalmente si sono svolti le sopra menzionate categorie, di Maestri e
Grandi Maestri, che sono stati il culmine del giorno. Il Gran Maestro Martín Sewer ha eccelso con la sua dimostrazione di tecniche molto avanzate dell'Hung Gar e ha dato prova delle abilità che si acquisiscono nei livelli più alti d'insegnamento presso la KUNG FU SCHULE MARTIN SEWER. I suoi istruttori hanno avuto anche l'onore di partecipare al torneo, più precisamente, nella categoria Master. Anche se nessuno di loro è un Maestro (Sifu), tuttavia, molte organizzazioni di Arti Marziali li riconoscono come tali. Ed anche l'I.M.A.R.I. Loro hanno eseguito forme
avanzate senza arme ed anche forme con bastone e sciabola ed hanno raccolto, come il suo Maestro, molti applausi. Gli organizzatori hanno mantenuto il suspense ritardando l'annuncio dei ranghi per il giorno dopo, in cui ebbe anche luogo il Hall of Fame. Il giorno dopo, oltre ai molti spettatori, Maestri e Grandi Maestri, arrivarono anche rappresentanti del governo locale e ci riuniamo in una sala piĂš grande ancora al fine di sostenere l'evento. Concretamente, per esempio, il signore Fazzrudin HJ. Abdul Rahman, deputato dello stato di Tupong, in
rappresentazione del Ministro di Lavoro. O il signore Tan Kai, in rappresentazione del Senatore Prof. Datruk Sim Kui Hian, Ministro del governo locale. In diversi eloquenti discorsi, questi rappresentanti enfatizzarono soprattutto la sua ammirazione e rispetto verso le arti mostrate. Uno degli innumerabili momenti nei quali l'apprendista di origine occidentale di Arti Marziali, si rende conto che le Arti di combattimento in Asia, ancora sono molto legate con la cultura ed il pensiero della sua popolazione. Giusto dopo i discorsi si incominciò con la proclamazione dei ranghi del
Hung Gar Kung Fu
tor neo. I delegati, il presidente dell'Istituto, Prof. Dr. Song Swee Hee, e naturalmente il Gran Maestro Martín Sewer come consigliere, sono rimasti nella piattaforma, perché come invitati di onore essi sarebbero quelli che imporrebbero le medaglie ai premiati. Curiosamente, il primo candidato ad essere richiamato era già tra loro: lo stesso Gran Maestro Martin Sewer. Per la quarta volta consecutiva ha vinto l'ambito "Grandmaster Trophy" e, quindi si è messo al primo luogo nella categoria dei Grandi Maestri. Come poi è venuto a mia conoscenza, la delegazione svizzera era satata considerata in segreto come la favorita del tor neo, che hanno successivamente confermato gli istruttori di Martin Sewer, vincendo il primo posto ognuno di loro nelle categorie di Maestro con e senza armi, e con questo hanno ricevuto pertanto il Master Trophy dalle mani degli ospiti onorati e i VIP invitati. Poi c'è stato un intervallo per il pranzo e piccoli eventi per i bambini. La delegazione svizzera tuttavia non è venuta al cibo poiché é stata pregata di dimostrare ancora una volta le grandi abilità che dominano, e di nuovo il Gran Maestro Martin Sewer e i suoi istruttori hanno dato il meglio di se, mostrando tra un applauso scrosciante, forme avanzate e supplementari, prima di continuare col Hall of Fame. E ancora una volta, il Gran Maestro Martín Sewer è stato chiamato in primo luogo per ricevere dalle mani dei rappresentanti del gover no il premio “Continued Excellence in Martial Arts Teaching Award 2016", onorando il suo progetto di vita sotto la forma della KUNG FU SCHULE MARTIN SEWER. Naturalmente, anche i suoi istruttori furono insigniti ed ambedue riceverono il premio "Master of the Year Award 2016". Naturalmente, molti Maestri e Grandi Maestri sono stati anche assegnati. Fra loro quelli nelle categorie come Medicina Tradizionale. Ad esempio il caso di un buon amico del Grandmaster Martin Sewwer, il Prof. Dr. B. Shamsudee Eusoof Caadir (o semplicemente "Dr. Deen"), che è sempre pronto a fare scherzi e condividere la sua conoscenza della medicina nella forma dell'agopuntura direttamente e nel momento. La delegazione svizzera, nonostante tutto, polarizzò chiaramente più di nessuno e di nuovo fu di rilievo nel pomeriggio nell'ultimo giorno, quando
Hung Gar Kung Fu
ogni spettatore volle fare una fotografia coi Maestri di oltremare. Molta gente in Svizzera, fino ad oggi non si sono resi conto che le vere conoscenze non sono oramai nascoste in Asia, ma si trovano direttamente davanti alla porta della sua casa, nella forma del Gran Maestro Martín Sewer ed il suo lineage. In Asia si sa da molto tempo, perché si fanno questa classe di eventi. Questa volta sono stati i rappresentanti di Shaolin quelli che l'hanno confermato per bene. Si avvicinarono al Gran Maestro Martín Sewer e vollero conoscere più circa l'Arte Marziale che aveva avuto la sua origine tra le sue file. Oggi è saputo che i claustri dei Templi Shaolin e le Arti connesse a loro sono stati smisuratamente manipolati dal governo in passato. Loro tentarono di coinvolgere esperti come Chiu Kow, un eroe nazionale nell'albero genealogico di Martin Sewer, nella creazione del "wushu moderno." Tuttavia eliminarono qualche aspetto tradizionale e invece hanno aggiunto un sacco di acrobazia. Questo è un fatto bene saputo fra gli studenti di Shaolin, e questo è perché loro cercano sempre di più il contatto col Gran Maestro Martín Sewer ed i suoi istruttori. Non appena l'ultimo fan è andato via felice con la sua foto accanto al "Gran Maestro" della Svizzera ha finito l'evento. Dopo un'ultima cena col Dr. Song Swee Hee, Dr. Deen ed altri partecipanti e Maestri, Come in 2015, la delegazione doveva affrontare ancora una piccola ed inaspettata sfida: portare via tutti i premi. Completamente caricata con più trofei e certificati di quanto si possa realmente portare, la delegazione si è recata di nuovo in albergo, dove gli altri ospiti la videro entrare al Lobby con viso di stupore. "Looks like you 've won somethin didn't you?" - ha commentato ironicamente un ospite nell'ascensore. I tre svizzeri appena sorrisero ed accennarono col capo. Ma la pausa non è stata troppo lunga perché dovettero cambiarsi rapidamente i vestiti per andare a cena con gli organizzatori. Il soggiorno in Malesia arrivava alla sua fine, ma gli istruttori di Martín Sewer si rallegravano specialmente con quello che ancora stava per venire. Dopo un'ultima cena con il Dr. Song Swee Hee, il Dr. Deen ed altri partecipanti e Maestri, il viaggio portò ai tre, dalla Malesia a Hong Kong, dove ad Alexander Klug e Peter Gasser aspettava tutta una settimana di lezioni sotto la guida del suo Maestro.
Ritorno a Hong Kong Una volta ritornati a Hong Kong i tre hanno seguito una routine quotidiana molto disciplinata: Al mattino ognuno si allenava da solo nella palestra dell'albergo, in modo che poi potessero riunirsi per una colazione meritata. Naturalmente, l'argomento principale delle sue conversazioni è stato l'evento in Malesia. Dopo la colazione, gli istruttori si sono dedicati a diffondere la notizia sui vari canali della scuola (whatsapp, blog, Facebook, ecc). Verso il mezzogiorno, generalmente dopo un caffè nel quale si parlava anche molto circa il futuro della scuola, il Gran Maestro Martin Sewer e suoi istruttori sono andavano al famoso Kowloon Park, dove ancora una volta avevano una lezione. Come al solikto, la lezione li incoraggiava a pensare e a mettere in pratica quello che avevano imparato. Ma era necessario mettere un limite, perché Martin Sewer voleva seguire col programma ed insegnar loro i numerosi posti d'interesse della città. E così, l'ultima settimana è anche passata in un baleno e prima che si resero conto, il tempo a Hong Kong con il loro maestro era finito per Alexander e Peter. Hanno detto addio al loro maestro e hanno preparato il loro viaggio di ritorno a casa con molte storie, nuove conoscenze e nuovi premi nel loro bagaglio. Il Gran Maestro Martín Sewer rimaneva in Hong Kong, dove l'aspettava il prossimo evento sul quale, in un futuro prossimo, con sicurezza scriveremo ugualmente un articolo: il campo di autunno lungo atteso della KUNG FU SCHULE MARTIN SEWER.
La Mente nelle Arti Marziali
Il Maestro di tutte le azioni Zanshin El Maestro de todas las acciones Chi o che cosa è il "Maestro di tutte le azioni"? La risposta a questa domanda fu scoperta nell'antichità dai saggi dell'Antica Grecia e Cina. Il filosofo greco Esiodo scrisse nel VIII secolo a.C. la "Teogonia". È un registro dell'universo e degli dèi. Dai suoi scritti si vede chiaramente che i Greci non credevano che il pensiero prendesse forma nella testa. Si credeva che la coscienza ed il pensiero si producesse nella zona addominale del torso. In fin dei conti, l'addome era dove si sentivano le più forti emozioni.
Budo Classics
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P
ensa a qualcuno che odi ed il tuo stomaco si agita; pensa a qualcuno che ami e la stessa zona si rilassa. Per i dotti filosofi dell'antichità classica, l'addome era la fonte di tutti i pensieri e di tutte le emozioni. Ed i nostri pensieri e le nostre emozioni sono i Maestri dei nostri comportamenti. Similmente, in Cina l'addome era considerato come il luogo dove si trovava il Chi o la forza della vita. Due punti molto importanti di agopuntura si trovano nel Vaso di Concezione, un meridiano di energia che attraversa la parte frontale del corpo. Questi due punti sono nel centro del basso addome, sotto l'ombelico. Approssimativamente a 7,6cm sotto l'ombelico c’è il Vaso di Concezione 4, il punto conosciuto come "kuanyan" in Cina, tradotto come "prima porta" o "porta dell'origine". È il primo ed originario passaggio attraverso il quale fluisce il Chi (energia interna). Circa 3,81cm sopra, si trova il Vaso di Concezione 6. Questo punto è il "Chinai", l’"oceano del Chi". È dove il Chi si accumula, formando un mare di forza vitale interna. È significativo che questi punti si trovino così vicini al centro del corpo, come l'ombelico. Il feto, nel suo sviluppo, cresce dal centro verso l'esterno. Il cordone ombelicale collega il bambino a sua madre, formando una linea vitale di alimentazione e di nutrizione. Il rimanente di questa linea vitale è l'ombelico, il luogo da dove al principio ci alimentiamo e sviluppiamo. La forza vitale cominciò ad entrare nei nostri piccoli corpi attraverso il nostro ombelico. È lì dove, quando siamo adulti, focalizziamo e coltiviamo la nostra forza vitale. I Vasi di Concezione 4 e 6 sono circoscritti alla zona conosciuta in Cina come "dan-tian". Gli artisti marziali giapponesi chiamano la stessa zona Hara. In Occidente possiamo chiamarla basso addome o anche "ventre". È la zona dalla quale fluisce tutto il nostro potere. È anche la zona dove l'energia può essere immagazzinata e coltivata. Il mio Sifu (Maestro) di Tai Chi Chuan, che ha ben 85 anni, paragona il dan-tian ad un conto corrente. Il Tai Chi, il Qi Gong e la meditazione, tutti servono a depositare il denaro (Chi) nel conto corrente (dan-tian) per un uso futuro. Se non depositi il denaro, non potrai più tardi fare un assegno. Se non depositi il Chi, non lo potrai usare più tardi. Tutte le Arti Marziali interne credono che l'energia immagazzinata in questa zona possa essere usata sia lottare che per guarire. L'energia può essere trasferita ad un altro in maniera energica ed esplosiva, per danneggiare ed abbattere un attaccante. O anche potrà essere trasferita dolcemente per aiutare a regolare e curare lo squilibrio energico di un’altra persona.
Budo Classics
Respira profondamente, respira dal basso La respirazione può essere diretta verso il dan-tian. L'espansione e la contrazione dei muscoli del basso addome servono come una specie di mantice che attizza la fiamma della forza vitale. Chiaramente l'ossigeno inalato potrà riempire solo i polmoni. L’aria non può raggiungere il dan-tian. Ma concentrando l'energia in questa zona, il corpo automaticamente respirerà molto più profondamente, ottenendo più ossigeno per i polmoni. Questo modo di respirare fortifica anche i muscoli dell'addome, mentre contemporaneamente esegue un massaggio agli organi interni. Il dan-tian rappresenta il centro fisico del corpo. Qui si potrà trovare il baricentro e l’equilibrio del corpo. Se, per esempio, un avversario tenta di abbatterti, tu risponderai piegando le ginocchia. In sostanza, avrai abbassato il tuo dan-tian, rendendo il tuo baricentro ancora più basso. Tuttavia, se desideri abbattere un avversario, dovrai essere più in basso di lui, situando il tuo dan-tian sotto al suo. Così, nel momento in cui ti alzerai, potrai rompere il suo equilibrio.
Forza Esiste un detto popolare: "Una persona con un centro forte, è una persona forte". Il centro rappresenta la fonte del potere e della forza fisica ed emozionale. È un collegamento tra la metà superiore e la metà inferiore del corpo. Un centro forte unisce queste due parti del corpo e permette loro di lavorare assieme in armonia. Un centro muscolare, inoltre, appoggia e protegge organi interni vitali. Si trasforma in un tipo di scudo per proteggere questi organi da colpi che non vengono bloccati o deviati. Allo stesso tempo, un centro solido fornisce anche un appoggio alla colonna. Questo appoggio aiuta a consolidare tutto il corpo. Esercizi addominali, flessioni di gambe, tutti sono raccomandati per fortificare il centro e sono, allo stesso tempo, esercizi validi per la colonna.
Classici del Tai Chi La sapienza del classicismo del Tai Chi ci ricorda di "mantenere la vita (intesa come cintura) rilassata", poiché "la vita è la maestra di tutte le azioni". Nel Tai Chi, la "vita" include tutto il centro: il lato frontale, laterale e posteriore. È questa la zona che deve rimanere rilassata per poter ruotare, alzare ed abbassare il centro, oltre a comandare l'azione della parte superiore ed inferiore del corpo. I migliori artisti marziali sono coloro che seguono la regola del Tai Chi: si muovono a partire dal loro centro, dal loro Hara (Arti giapponesi) o Dan-Tian (Arti cinesi). I pugili occidentali sferrano i loro pugni con una rotazione della vita. Anche atleti campioni di altri sport imparano ad utilizzare il centro, anche se possono attribuire il movimento ai fianchi. Riesci ad eseguire un movimento con i tuoi fianchi senza coinvolgere la vita? Ovviamente no. È semplicemente un altro modo di esprimere lo stesso concetto. Differenti periodi di tempo, culture diverse, arti diverse, ma tutte con la stessa conclusione. Per i Greci, la localizzazione del pensiero e dell'emozione; per i Cinesi, la fonte dell'energia e del potere interni. La vita è, di fatto, la maestra di tutto e di ogni movimento. Domina la tua vita e dominerai la tua Arte.
DR. THOMAS J. NARDI: Il Dott. Thomas J. Nardi, psicologo ed istruttore dell'Università, possiede un'esperienza in Arti Marziali ed Arti di guarigione di più di trent’anni. È cintura nera di Wei Kuen Do, Goju Ryu, Escrima moderno e Jalmaani Kuntao Silat. Vive a New York, USA.
Difesa Personale
Sistema per Gruppi Operazionali Quando due anni fa incontrai per la prima volta con Olivier, rimasi molto colpito da lui. In quel periodo insegnava ad alti esecutivi in Argentina a difendersi. Erano persone che non conoscevano le Arti Marziali e che comunque non avrebbero mai avuto il tempo e la voglia necessari per praticarle, tuttavia la difficile situazione del paese e l'aumento della delinquenza crearono l'angosciosa necessità d’esser pronti al peggio nella giungla urbana. Olivier insegnava loro alcune tecniche per rispondere a situazioni limite. Gli chiesi d’insegnarmene una qualsiasi per comprendere di cosa stesse parlando. "Immaginati di uscire per la strada con la tua valigetta in mano, per depositare del denaro. Un uomo ti minaccia con un coltello…" - e allora? Gli domandai – "Io non insegno ad uccidere, ma a sopravvivere, ad uscire dalla situazione… gli sputi in faccia ed in quel preciso momento approfitti della sua sorpresa, mentre alza le mani, per colpirlo ai testicoli con un calcio, questo lo obbliga a piegarsi… quindi lo colpisci con la valigetta per aprirti la via di fuga e poi… corri!". La tecnica era contundente, semplice e pratica, esattamente quello che lui aveva promesso e non dovevi conoscere un’Arte Marziale per realizzarla! Naturalmente non ci fu tra i presenti nessun volontario per provarla, ma direi che è assai facile visualizzare la scena, non è vero? L'essenziale nel contributo di Olivier è una sintesi esauriente, basata sull'esperienza reale di un uomo
Operating System Groups
Difesa Personale
d’azione e le sue riflessioni sono senz’altr o un consider evole contributo per tutti gli interessati a migliorare i loro metodi e concetti di combattimento reale. Perciò abbiamo preparato un video con questo esperto, che credo sinceramente che vi piacerà per la sua chiarezza, la sua efficacia come metodo di difesa, e penso che le sue idee vi offriranno una dose considerevole di ciò che manca a molti istruttori: l’esperienza diretta e una grande dose di un meraviglioso, acuto e praticissimo buon senso… che come dicono gli antici è "il meno diffuso dei sensi". Per favore non leggete questo articolo con superficialità… qui c'è del vero materiale e di quello buono! Alfredo Tucci
Difesa Personale
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i chiamo Olivier Pierfedericci Soler e vi parlerò del sistema S.O.G. (Sistema per Gruppi Operazionali). Voi penserete... un altro nuovo stile? No, niente stile nuovo, ma un sistema molto pratico ed ideale per il combattimento reale. Sono nato in Francia, ex-paracadutista dell'Esercito Francese e per sette anni mi sono dedicato allo sviluppo del mio sistema nella Repubblica Orientale dell’Uruguay (allenamento delle Forze Speciali dell'Esercito e dell'Armata), nella Repubblica Argentina (allenamento per importanti impresari) ed in Brasile (allenamento per professionisti della sicurezza). A tutto questo si deve aggiungere una solida formazione di guardaspalle.
Che cos’è il S.O.G.? • Il S.O.G. non è un'arte marziale convenzionale, le sue tecniche hanno l’obiettivo della sopravvivenza di fronte ad una situazione di alto rischio o di pericolo estremo. • Il S.O.G. prepara l'individuo fisicamente e mentalmente, lo situa all’interno di un contesto realista (urbano) e lo abilita all'uso delle sue potenzialità. "Non cerchiamo la perfezione, ma l'efficacia". • Include tattiche di difesa contro vari "nemici" e la sua efficacia non dipende tanto dall'allenamento fisico, ma piuttosto dal grado di concentrazione e dal dominio delle situazioni. • È un sistema di combattimento con un orientamento chiaramente bellico, cioè offre un'abilitazione che permette di affrontare un nemico per vincerlo.
Operating System Groups • La sua radice poggia nel C.A.C. (sistema corpo a corpo delle F.F.A.A. francesi) e nel Penchak Silat o Bersilat Malayo (stile Silat Jeni Gayung Malasia), del quale sono il rappresentante europeo. Sintetizza il lato guerriero e disciplinato del C.A.C. e la fluidità, la rapidità e la furbizia del Penchak Silat.
Per quale motivo fu creato il S.O.G.? Il sistema nacque agli inizi degli anni 90, quando, annoiato dalle diverse Arti Marziali tradizionali, decisi di ideare qualcosa di totalmente nuovo, imparentato alle tecniche del Maggiore W. E. Fairbairn fondatore del Close-Combat moderno- e di Rex Appelgate. In effetti, dopo vari anni dedicati alla difesa personale, mi sembrava nefasto dover passare dieci anni praticando un’Arte per poter diventare mediamente efficace in un combattimento reale... perché la preoccupazione di ogni maestro, istruttore o altri, deve essere la facile e giusta assimilazione da parte degli allievi e non una mera soddisfazione personale... in altri termini, si deve pensare agli allievi, anziché a se stessi.
Differenza del S.O.G. con le Arti Marziali tradizionali Il S.O.G. si pratica indossando vestiti normali o da jogging, e non il karategi (kimono), e le scarpe, perché nella nostra epoca moderna una persona non cammina per strada senza scarpe.Non esiste il saluto rituale, perché pensiamo che il fatto di salutare e di "rispettare" un individuo che conceremo per le feste solo pochi istanti dopo, non abbia molto senso. Il rispetto non risiede in queste formalità. Bisogna ricordare che il S.O.G. consiste in una disciplina di sopravvivenza urbana
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Operating System Groups e non in una mera disciplina di vita. Il lato psicologico è fondamentale e fin dal principio si tenta di inculcare all'allievo quello che noi chiamiamo il click mentale, vale a dire il poter passare da agnellino a lupo, transitando per la tappa del lupacchiotto. Perciò, si chiama l'aggressore "nemico" e non oppositore o avversario, perché è come se fossimo in guerra aperta contro la criminalità e la delinquenza. La mia esperienza in vari paesi sudamericani mi ha dimostrato che in questo senso non mi sbaglio. Un’altra questione che differenzia il sistema S.O.G. dalle Arti Marziali tradizionali è il fatto che si deve sempre concludere un'azione quando il nemico si trova nel piano d’azione. Questo è un fenomeno che i nordamericani chiamano la Teoria del Maiale Ferito... i cacciatori mi capiranno molto bene, la crudele ferita è molto più pericolosa dello stato normale,
dunque bisogna inseguirlo, affinché da cacciatore non ci troviamo ad essere "cacciati". Tor no a ripetere, il lato psicologico è il 60 % della vittoria. Come disse Sun Tzu nell'Arte della Guerra: "Attacca prima la mente del tuo nemico".
I cinque concetti tattici: 1) Contro un nemico non convenzionale (nascosto dietro l'apparenza di un cittadino comune) dobbiamo utilizzare metodi e tattiche non convenzionali.
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Difesa Personale 2) Solo mettendoci nei panni del nostro aggressore, riusciremo a conoscerlo e a batterlo. 3) Per rispondere ad un attacco dobbiamo essere come il fuoco divoratore che non perdona. 4) Dobbiamo essere incrollabili mentre ci difendiamo, con uno spirito indomabile, più in là di ogni limite. 5) Ogni arte del combattimento considera come base la sconfitta del nemico. Le otto regole del S.O.G.: 1) Essere molto Aggressivo/a. 2) Non perdere mai di vista il nemico. 3) Distrarre sempre il nemico. 4) Distruggere o lasciarsi distruggere. 5) Adattarsi sempre. 6) Usare sempre un'arma quando si può. 7) Sentirsi sempre superiori al nemico, qualunque sia la sua corporatura. 8) Concludere sempre un'azione.
Che cosa apporta questo sistema a livello tecnico? A differenza della gran parte dei metodi di combattimento, il sistema S.O.G. non pratica le forme (Kata) che Bruce Lee chiamava la "disperazione organizzata", e nemmeno i movimenti (colpi) a vuoto... perché tutto è questione di tempo e consideriamo preferibile che l’allievo impari a colpire durante la pratica delle tecniche.
Vediamo di che cosa è fatta una lezione tipica: I) La triangolazione e l'uso orario: durante la prima lezione, s’insegna all'allievo il concetto della triangolazione e dell'uso orario, esattamente come ai piloti per una questione di semplicità. Supponiamo che il nemico si trovi a ore 12:00 e noi a ore 6:00, dovremo uscire a ore 11:00 o a ore 13:00, cercando sempre la schiena del nemico. L'idea è che non dobbiamo mai retrocedere, ma superare ed attaccarsi al nemico, per abbatterlo o colpirlo meglio. Se
Operating System Groups tracciamo linee immaginarie tra i punti ore 11:00, ore 12:00, ore 13:00 e ore 6:00, abbiamo un triangolo inverso chiamato "zona letale" o "perimetro vitale", perché è la peggior zona per il combattimento corpo a corpo; è la semidistanza, quella del pugile, quella che dobbiamo evitare ad ogni costo. Ricordate sempre, l'idea è uscire dalla traiettoria dei colpi e posizionarci dietro il nemico. II ) Il circolo di pericolo imminente (C.P.I.): a causa del cambiamento del "modus operandi" dei delinquenti, in effetti, in passato esisteva ancora il combattimento uno ad uno... sfortunatamente ora non è così, ed è molto probabile che il nemico non sia solo, bensì accompagnato. Questo ci porta a dover essere molto prudenti e a rispettare il circolo di pericolo imminente, cioè che in un raggio di distanza di 5 m., qualsiasi persona uomo, adolescente o donna- può diventare "un pericolo". III ) Il concetto della "L": si intende per "L" che qualunque sia la situazione di combattimento, il combattente S.O.G. deve terminare la lotta fermo guardando il nemico nel piano d’azione; la situazione inversa è disastrosa per il praticante. IV) La guardia: tenendo conto che durante una rissa da strada la maggior parte dei colpi si dirigono al volto, è fondamentale che l'allievo sappia proteggersi alzando le mani all'altezza delle tempie, preferibilmente aperte per poter afferrare; i piedi quasi paralleli per non offrire un bersaglio -come nel Karate o nel Taekwondo, per esempio- ed obbligare il nemico ad avanzare e ad entrare nella nostra zona letale. Inoltre, questa posizione che chiamiamo anche la posizione del "tennista che riceve la battuta", ci permette di muoverci verso qualsiasi direzione senza perdita di tempo. V) Entrata ed Uscita: s’insegna all'allievo ad evitare o a bloccare i tre colpi principali che sono i seguenti: a) diretto al volto -da destra e da sinistra-, b) gancio o colpo circolare al volto -da destra e da sinistra-, e c) calcio ai testicoli -da destra e da sinistra-. Qui abbiamo l'applicazione della triangolazione. VI) Applicazione tecnica: a continuazione entriamo già nella parte pratica del S.O.G., cioè il programma tecnico, pratico e molto didattico del "livello azzurro" (mani libere). Questo programma contiene circa trenta tecniche, attraverso le quali l'allievo impara a gestire le diverse situazioni incidenti- da strada, usando i calci -sempre a livello basso-, strangolando, mettendo le dita negli occhi del nemico, fuggendo da qualsiasi presa, ingannando molto ed usando il cervello, che è l'arma più potente dell’essere umano. Il lavoro e il rispetto della distanza è fondamentale, perché la mia esperienza nelle arti del combattimento mi ha dimostrato che molti praticanti si trovano senza risposte quando sono ad una determinata distanza dal nemico; per esempio, alla fine del nostro video, si può osservare una situazione chiamata "lo scontro", nel quale dopo una collisione tra veicoli, il nemico si lancia direttamente verso "il buono", e quest’ultimo non aspetta che il nemico si avvicini troppo, ma lo colpisce con calci a livello basso, tirando fuori quella che definiamo, per usare un termine militare: "l'artiglieria". La cosa importante è anticipare sempre. Essere attivi e non passivi. Si studia anche la difesa contro vari nemici e la parte
chiamata "trucchi", come sputare, usare i vestiti e molti altro. Il "livello bianco" tratta le difese e il maneggio di armi come: il coltello, il bastone corto o l’ombrello in situazione di combattimento, la corda o la cintura, ed il lavoro con armi da taglio, smitizzando diverse tecniche tradizionali inapplicabili. Si aggiunge anche un'iniziazione al Tonfa e alla sua applicazione "reale". Il "livello rosso" è la parte "militare" del S.O.G., che è un compendio dei due primi livelli, aggiungendo tecniche specificatamente militari. E bisogna chiarire che per certi gruppi di persone come per esempio: le forze di sicurezza, gli impresari minacciati o semplicemente le persone comuni che vivono una situazione speciale, esiste una sintesi tra il livello "azzurro" e quello "bianco", affinché l'allievo abbia una visione quasi globale di quello che può arrivare ad essere un confronto reale. È anche molto importante sottolineare che tra ogni livello, l'allievo deve passare una prova chiamata "prova sotto stress", nella quale l'individuo deve saper fronteggiare molestie come il tempo attraverso il cronometraggio, i colpi, le grida ed un altro paio che vi invito a scoprire nel nostro video... Per riassumere tutto quello che abbiamo esposto fino ad ora, possiamo dire che il S.O.G. è facile da imparare, facile da applicare ed estremamente efficace e pratico in caso di rischio o di pericolo estremo. Si è provato che dopo tre mesi di pratica del S.O.G., con una lezione la settimana, gli allievi dimostrano già una certa duttilità di fronte a diverse situazioni. La grande forza del S.O.G. consiste nel fatto che le stesse tecniche che si utilizzano senz’arma, si applicano anche con o contro arma. Il S.O.G. non è perfetto, ma vi assicuro che ha un grande merito, è un sistema dinamico, di fronte ad una nuova minaccia genera una nuova risposta, la ricerca di soluzioni è la sua meta, il suo obiettivo non è vendere miti, distorsioni della realtà, non pretende di creare persone imbattibili, dato che non esistono, ma persone capaci di rispondere ad un'aggressione oggi, salvandosi per poterla raccontare domani. Non si può girare per il mondo armati, aspettando di rispondere mortalmente ad una minaccia; supponendo che tutti sappiano quanto sia facile uccidere qualcuno, vi assicuro che è un'esperienza che dobbiamo sperare di non avere, ma possiamo coprirci da situazioni violente intermedie, dove la soluzione passa attraverso la decisione, la determinazione e la precisione: questo è quello che cerchiamo di dimostrare. Vorrei terminare citando uno dei liberatori più grandi del Sud America, il Generale José de San Martín, che diceva: "L'unica cosa che non si può fare in una guerra, è perderla".
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"Il movimento è vita" "La necessità crea l'organo" "Quale è lo stile migliore?" È la domanda che si sente frequentemente in questi giorni. Oppure, "Qual è l'Arte Marziale più efficace?", ecc. E si ricercano categorie che rispondano al proprio condizionamento per potere "paragonare". È il vecchio motto: "Quando si è pronti, appare il Maestro". Si potrebbe anche dire: Se si fa la domanda corretta si è pronto per la risposta. Pur tr oppo, non tutto è così semplice attraverso la rete di condizionamento ed identificazione in tutti i livelli dell'esistenza umana. Ci muoviamo come robot, quindi creiamo una struttura corporea in cui è possibile solo un modo di muoverci. La vita viene eseguita solo da stimoli esterni di un movimento. Una r evoca tutti questi stimoli, così spesso finiscono in fumo.. Uno scivola giù, condannato alla passività
e dipendenza del sistema o delle persone, o mette fascino e finge. Pensiamo ai modelli di pensiero precondizionato e dopo incominciamo a fissare gli stimoli esterni per rispondere. Ăˆ il cibo con cui sviluppiamo il nostro pensiero: riviste, televisione, ecc - che esce delle informazioni fornite. Adattiamo il nostro pensiero con precisione ai modelli di opinione desiderati e convenzionali e manteniamo questa macchina di stimolo / reazione per pensare. La maggior parte del proprio pensiero non è piĂš presente.
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Ma che succede coi sentimenti, le emozioni? Questo è il carburante per le nostre azioni. Di nuovo, questo è condizionato. Siamo lasciati alle nostre risposte emotive condizionate. L'attrazione e la repulsione sono generalmente svolte poi, per un senso di profondità. Si potrebbe anche dire che il centro del sentire è interrotto. Non c'è alcuna comprensione della sessualità, della conoscenza, l' amicizia, rapporti, ecc - modelli e modelli esplicativi della vita solo prefabbricati, che dopo non hanno una corrispondenza nella realtà emotiva. Tuttavia, esistiamo nelle stesse condizioni. Il corpo umano e la mente umana ed i sentimenti umani, sotto le condizioni della terra. Abbiamo un comportamento di movimento che non ha la minima comprensione dell'importanza della gravitazione. Non nella teoria e certamente non nella pratica. Siamo come pesci che non percepiscono l'acqua o che strisciano come vermi sul fondo del mare, perché abbiamo dimenticato come possiamo essere ammessi dall'acqua e nuotare. E quel che è peggio, lo strisciare sulla terra ha causato una struttura
WT Universe coporea che rende impossibile nuotare. E il nostro linguaggio descrive questo modo di spostarsi sulla ter ra e ci identifica come rettili. E ci sono molti "esperti" che gestiscono questa condizione. Dipendiamo dalle autorità esterne, dimenticando che le persone uniche sono necessarie, e dimentichiamo anche che l'interfaccia reale per la vita e la conoscenza, può trovarsi soltanto in uno stesso. Abbiamo un comportamento di movimento che non ha la minima comprensione dell'importanza della gravitazione. Non nella teoria e certamente non nella pratica. Siamo come pesci che non percepiscono l'acqua o che strisciano come vermi sul fondo del mare, perchÊ abbiamo dimenticato come possiamo essere ammessi dall'acqua e nuotare. E quel che è peggio, lo strisciare sulla terra ha causato una struttura corporea che rende impossibile nuotare. E il
WT Universe nostro linguaggio descrive questo modo di spostarsi sulla terra e ci identifica come rettili. E ci sono molti "esperti" che gestiscono questa condizione. Dipendiamo dalle autorità esterne, dimenticando che le persone uniche sono necessarie, e dimentichiamo anche che l'interfaccia reale per la vita e la conoscenza, può trovarsi soltanto in uno stesso. Le autorità pretendono sempre di sapere quello che è buono per noi e per il mondo, ma ci portano nella direzione sbagliata: lontano da noi. Per qualche ragione, consciamente o inconsciamente, dobbiamo cercare di rispondere a noi stessi. Quello che la vita fa di me, devo rispondere. È la mia vita. Quando la gente, sia "importante" o "normale" fanno domande alla vita, non ottengono alcuna risposta, non per se stessi, non ci sono pietre miliari per gli altri. Solo chiacchierate inutili e visioni condizionate del mondo. Abbiamo perso i saggi che hanno la propria comprensione della vita. Siamo esperti solo nella gestione collettiva e nelle strutture amministrative o interpretazioni del mondo che dopo vogliono fare i nostri punti di vista validi per tutti i dogmi. Allora, cosa c'entra questo con gli stili di Arti Marziali? Secondo me, non ci sono stili. Tutti noi ci occupiamo della stessa cosa e ci sono solo immagini diverse, modelli di pensiero dei nostri propri approcci per riscrivere la nostra comprensione. Non si tratta di tecniche, non si tratta di velocità, non si tratta di potere, ma è una gestione sicura delle interazioni complesse che ci troviamo nella nostra via, ed è importante che il nostro essere (corpo-pensiero-sentire) abbia approvvigionamento alimentare, affinché abbiamo una struttura che si sviluppi e non ostruisca il potenziale della natura umana. Non ci sono segr eti, non c'è interno ed esterno nelle Ar ti Marziali, c'è solo comprensione. La conoscenza non è ricevere informazione, la conoscenza è digerire l'alimento. Esistono le seguenti coordinate o punti di interesse che descrivono questo e tentano di farlo tangibile per la nostra immagine nel WTU: Condizionamento, attenzione, identificazione Attenzione, elasticità, equilibrio, sensibilità, agilità, coordinazione Intenzione, visione, visione - La comprensione è la base di tutto! - 7 + 2, qualità per l'armonizzazione dell'uomo
Permettere il contatto - Accompagnare il movimento - Evitare la distanza L'interazione gravitazionale, l'interazione debole, l'interazione forte, l'interazione magnetica Onda, spirale - Tre principi d'azione in tutti i livelli - 4 interazioni - -2 livelli di effetto che si aprono alla funzione SALVE
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mail: budo.cinturanera@gmail.com
Un praticante Kali guarda un attacco come un pugno, non tanto come un attacco, ma come un obiettivo che viene offerto e deve essere distrutto sistematicamente attraverso immobilizzazioni e attacchi. Questo non è troppo lontano dal modo di pensare di Kyusho tranne che le strutture sulle quali puntiamo sono inter ni e non ester ni. Così aggiungendo l'arte più esterna più del Kali e il Trapping, stiamo influendo in una gamma ancora più ampia nella stasi umana. Kyusho è uno studio dell'anatomia umana, non è un Arte Marziale (anche se potrebbe ed è stato evidenziato come uno di loro), ma il suo utilizzo con o in un Arte Marziale è naturale, e aggiunge una maggiore dimensione. Così può essere integrato facilmente ed efficacemente in qualsiasi stile di Arte Marziale. Il praticante Kali armato con la conoscenza di Kyusho può portare la pratica del Kali ad una prospettiva completamente più profonda. In questo secondo volume vi mostreremo gli obiettivi inerenti o possibili de Kyusho nella testa, utilizzando le azioni delle stesse trappole di braccio che appaiono sul primo DVD. Un lavoro di collaborazione del Maestro di Kali Raffi Derderian e il Maestro Evan Pantazi.
REF.: • DVD/KYUSHO 25
Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
ORDINALA A:
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In questo DVD, G.M. Larry Tatum (10 ° Dan) sviluppa tecniche del programma Kenpo al più alto livello. In particolare, alcuni delle sue "preferite", come Flashing Mace, Parting Wings, Entwined Lance… Magistralmente eseguite, e sulla base dell'esperienza del movimento, G.M. Tatum incorpora i suoi insegnamenti innovativi in queste tecniche che vi aiuteranno a aggiungere conoscenze e completare la vostra formazione nel sistema Kenpo. Inoltre, esse forniscono l'individuo con la scelta migliore per l'autodifesa, sulla base del pensiero logico e pratico, e lo mettono nel cammino della comprensione dell'arte del Kenpo. Questi sono i sistemi auto-difesa e di combattimento dei tempi moderni in cui viviamo. Essi sono stati progettati in modo che il praticante ottenga tutti i benefici che forniscono la pratica di queste tecniche. Questo DVD ha il sostegno del Maestro Adolfo Luelmo (9 Dan), che prosegue con una serie di tecniche eseguite in modo agevole e forte, per situazioni di aggressività estrema, in cui si possono apprezzare diversi stati dei movimenti, in un modo logico ed efficace. Finalmente, il Maestro Camacho Assisi (8 ° Dan), mostra una tecnica che combina la forza delle braccia e la sua esperienza con le gambe.
REF.: • DVD/LARRY4
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