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Introduzione

Trento Film Festival 2002: da sinistra, l’himalaysta messicano Carlos Carsolio, lo statunitense Jim Bridwell e lo sloveno Tomaž Humar

La storia continua

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Quando il Trento Film Festival ha avuto inizio, dal punto di vista sociale e cinematografico le nostre vite erano tutte in fase di ricostruzione, proprio come il Paese che solo pochi anni prima era uscito dal secondo conflitto mondiale. Negli occhi e nella mente c’erano ancora i fotogrammi in bianco e nero del neorealismo italiano. Visconti, Rossellini, De Sica, e poi Aldo Fabrizi e Anna Magnani, che con Roma città aperta hanno segnato un profondo e radicale cambiamento nella percezione di questo straordinario linguaggio. Ebbene, giusto per collocare gli eventi nella linea del tempo: quando il Festival debuttava a Trento, Ladri di biciclette era uscito nelle sale meno di quattro anni prima. Possiamo solo provare a mettere in fila tutto ciò che da allora a oggi non è più lo stesso, ma nonostante gli sforzi sappiamo bene che la nostra lista sarebbe sempre e comunque parziale. Eppure stavolta abbiamo provato a fare uno sforzo di memoria, perché i 70 anni del Trento Film Festival, primo evento internazionale di cinema dedicato ai temi della montagna che non ha mai avuto uguali nel mondo, non rappresentano solo un evento da ricordare e celebrare. Dal 1952 al 2022 è cambiato il cinema, sono cambiate le attrezzature e i linguaggi, è cambiato il modo di fruire la montagna e, anche se non è necessario ricordarlo, siamo cambiati anche noi. Impossibile ricostruire in poche pagine quasi tre quarti di secolo di storia, ma è plausibile sperare che affidarsi alle memorie, alle riflessioni e ai racconti di chi il festival l’ha vissuto davvero sia il modo migliore per ricordare il valore culturale di un appuntamento fondamentale per il Club alpino italiano, per la montagna, per i suoi frequentatori. Per tutti, insomma. Lo abbiamo fatto dando la parola a coloro che avevano qualcosa da raccontare. Dell’ieri, dell’oggi e perfino del domani. Ognuno di loro ha un frammento di ricordo, un aneddoto, una visione. E ognuno sa bene che al di là della narrazione cinematografica e dei momenti spartiacque, Trento è sempre stato per tutti un’occasione informale di confronto in cui le discussioni iniziavano nei luoghi istituzionali per finire spesso nei bar o nelle birrerie della città. Il Trento Film Festival è questo e anche molto di più. E visto che il cinema non è altro che una sequenza d’immagini in movimento, stavolta abbiamo deciso di sostituire il tradizionale portfolio che mensilmente proponiamo su Montagne360 con una carrellata di foto che abbiamo voluto chiamare “Istantanee dal festival”.

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