SCIENZA
La memoria della Terra Il patrimonio geologico racconta la storia del nostro pianeta e lo fa attraverso luoghi speciali: i geositi di Maria Cristina Giovagnoli*, Nereo Preto** e Maria Luisa Perissinotto***
D
urante le nostre escursioni e attività all’aria aperta sperimentiamo il piacere che ci dà osservare il paesaggio intorno a noi e ne apprezziamo le disparate forme, dalle nude pareti scoscese dal profilo frastagliato, alle morbide ondulazioni ricoperte da pascoli; dalle strette forre scavate dall’acqua nella roccia dura, al lento divagare dei fiumi prossimi alla foce; dalle dune sabbiose ai calanchi argillosi; dai laghi alpini a quelli che occupano i crateri di antichi vulcani. La diversità delle forme che il paesaggio può assumere è illimitata ed è intimamente connessa con la varietà di tipi di rocce che lo costituiscono e ai fenomeni che l’hanno modellata, cioè con la geodiversità. Il nostro pianeta presenta una grande complessità e varietà naturale non solo per la parte biologica, cioè la biodiversità, ma anche per la parte abiologica, non viva: la geodiversità è dunque il corrispondente abiotico della biodiversità. La geodiversità è espressione degli eventi e processi che si
sono susseguiti nel corso delle ere geologiche in un territorio, condiziona la distribuzione della biodiversità, come quella degli insediamenti umani, e lo sviluppo delle diverse forme di vita e delle civiltà. IL PATRIMONIO GEOLOGICO Il riconoscimento dell’importanza della geodiversità è però relativamente recente. Infatti solo nel 1991 a Dignes les Bains (Francia) è stata stilata la “Dichiarazione internazionale dei diritti della Memoria della Terra”, che introduce per la prima volta il concetto di patrimonio geologico. Nel 2004 poi, il “Manifesto europeo sul patrimonio geologico e la geodiversità” (Consiglio d’Europa, Strasburgo) riconosce la ricchezza geologica e geomorfologica dell’Europa, ne evidenzia le opportunità didattiche e turistiche e afferma la necessità di conservare e tramandare il patrimonio geologico alle generazioni future. Ma cos’è questo “patrimonio geologico” di cui viene riconosciuta
A sinistra, le Gole del Fiume Alcantara (ME): basalti colonnari di una antica colata dell’Etna, 300mila anni fa (foto Giuseppe Priolo) 48 / Montagne360 / maggio 2021