Montagne360 | Maggio 2021

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STORIA

Il quaderno delle memorie La storia del Rifugio delle Selle di Carnino, sul Marguareis, nelle Alpi Liguri, attraverso le pagine di un quaderno, ora custodito nella Biblioteca del Cai ai Cappuccini (Torino), e di una grotta misteriosa di Ube Lovera

D

el Rifugio delle Selle di Carnino, sul Marguareis, nelle Alpi Liguri, bruciato dai tedeschi nel 1945, ci resta il quaderno. Ricavato da una costruzione precedente, fu inaugurato il 29 giugno del 1908 per iniziativa della Delegazione Ligure, di Genova, del Cai. Tutto ciò che conosciamo è contenuto nel quaderno che abita a Torino, nella Biblioteca del Cai ai Cappuccini. Si va dall’estate del 1908 a quella del 1934. Nessuna traccia invece di un secondo quaderno che, se esistito, si è evidentemente perduto nell’incendio. La prima impressione è un condensato di noia, ancorché stagionata: siamo stati lì, ci abbiamo messo tot, il rifugio è in perfetto ordine, mancano le scodelle, eccetera. L’ufficialità del documento è garantita dal timbro “Centro Alpinistico Italiano”, applicato a posteriori, che con tanto di aquila stilizzata sostituisce fascistamente il precedente (e successivo) Cai e relativo Club. Non manca neppure il cretino, anche lui a posteriori, che con grande abnegazione chiosa e commenta ognuna delle 150 pagine del quaderno. LE CURIOSITÀ Poi nascono le curiosità. Troviamo molti militari, qualche conte, avvocati, notai, professori, tutt’al più ragionieri. Spesso sono accompagnati da guide locali, principalmente Pietro Pastorelli di Carnino e più spesso Daniele Dani di Viozene, definito di volta in volta portatore, guida, custode. La formula che lo descrive regolarmente come “la brava guida Dani Daniele”, lascia intravedere una buona dose di sufficienza 58 / Montagne360 / maggio 2021

nei confronti del montanaro. Con gli anni Dani acquisirà perfino il diritto di firmare il quaderno del rifugio. Oltre agli escursionisti non mancano gli skiatori, e i cacciatori che a volte lasciano impressionanti elenchi di vittime (che non so immaginare come possano aver portato a valle). Molti di loro sono piemontesi (Torino, provincia di Cuneo) ma la maggior parte è ligure, Genova, Porto Maurizio e Oneglia in testa (Imperia non esiste ancora). Poi qualche tedesco, un paio di francesi, un napoletano… Passano dal rifugio anche personaggi più noti: l’8 agosto 1911 Fritz Mader lascia una breve nota e poi corre a Punta Marguareis; il 28 agosto 1924 Giulio Natta, speleologo e futuro premio Nobel, nel 1963 per la chimica, depone qui il suo autografo. Il 9/9/1912 si registra il primo avvistamento di cavità carsiche. L’avvocato Ennio Gandolfo di Oneglia raggiunge Punta Marguareis per festeggiare l’undicesimo compleanno del figlio Cetto, che rientrerà più avanti nella storia. L’avvocato a margine lascia un annuncio: “Chi trova un paltoncino da signora, smarrito nella discesa dal Marguareis verso la Carsena di Marietta … è pregato di volerlo recapitare…”. GUERRA E SPELEOLOGIA Nelle piazze di tutti i paesi d’Italia gli anni tra il 1915 e il 1918 sono ricordati da lapidi che celebrano la mattanza e ricordano i nomi di chi, traslato da una montagna a un’altra, non è riuscito a fare il percorso inverso. Alle Selle di Carnino il fenomeno

è passato totalmente inosservato e il quaderno registra comunque un buon numero di passaggi di chi, evidentemente, è riuscito a evitare chiamate inopportune. Una nota del settembre 1918 specifica però che: “Solo il pensiero della guerra rende meno intensa la nostra allegria e si sospira pensando ai fratelli lontani…”. E VENIAMO A CETTO GANDOLFO È ora il momento di Cetto Gandolfo. L’abbiamo conosciuto undicenne accompagnato dai genitori e lo ritroviamo nel 1923 ventiduenne. Nel frattempo è diventato un camminatore indemoniato e nel 1923 scrive una pagina che è la ragione prima di queste righe. Cetto Gandolfo - 17/08/1923 17 agosto 1923. Venuti con corde, torce a vento e lampade elettriche per esplorare le “Carsene di Mariette”, abbiamo con sorpresa potuto fare una importantissima scoperta. Discendendo nella quinta carsena, giunti ad un secondo strettissimo ripiano, …si scorge una piccola apertura laterale nella quale si può penetrare solo con grande difficoltà…; percorsi però… una trentina di metri si giunge ad un’ampia caverna che da una parte offre un facile passaggio, mentre dall’altra lascia scorgere un abbastanza vasto lago d’acqua ghiacciata con sopra un leggero strato liquido che sembra, all’odore, petrolio. Proseguiamo innanzi al lume delle torce e saliamo per un abbastanza comodo corridoio con magnifiche stalattiti e stalagmiti. Ad un tratto ci pare che il corridoio sia chiuso… quando ci accorgiamo che è ostruito da un ammasso di


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