SPELEOLOGIA
La bellezza e la scienza nei testi antichi Entriamo nelle biblioteche virtuali dei pionieri della speleologia, per sperimentare come la tecnologia possa dare accesso a testi e immagini storiche di Graziano Ferrari*
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er un amante della montagna e delle grotte e per un ricercatore, lo studio delle opere dei grandi che ci hanno preceduto costituisce un elemento fondamentale della formazione personale. Con l’avvento delle tecnologie digitali è disponibile una quantità sempre più grande di testi e di immagini digitalizzate e condivise in rete. Nasce quindi l’esigenza di realizzare catalogazioni di tali risorse, in modo analogo a quanto avviene da secoli nelle biblioteche e negli archivi. La differenza principale consiste nel fat-
to che non è più necessario concentrare tali risorse in un luogo fisico, ma è invece possibile realizzare biblioteche virtuali e distribuite, cioè le cui risorse sono messe a disposizione da entità diverse in luoghi anche lontani fra loro. A titolo sperimentale, ho quindi raccolto le informazioni necessarie per realizzare le biblioteche virtuali di alcuni dei grandi pionieri della speleologia e le ho messe a disposizione di tutti gli interessati. Chi ha realizzato le digitalizzazioni, ha in genere condiviso i testi in formato pdf ed è quindi
possibile anche scaricarli e leggerli in un secondo momento. In alcuni casi è invece possibile accedere alle immagini delle singole pagine di un’opera, mentre si stanno diffondendo sistemi di lettura on-line, che non permettono di scaricare l’opera ma solo di leggerla. Spero che la realizzazione di tali prototipi di biblioteche virtuali possa consentire agli appassionati di fruire delle opere dei pionieri della speleologia in modo più agevole, potente e sostenibile rispetto alla consultazione dei preziosi e delicati testi cartacei.
marzo 2021 / Montagne360 / 59