SOSTENIBILITÀ
Il futuro siamo noi Per la quinta volta, ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) mette in scena le tante iniziative del suo Festival, che vede una presenza importante del Club alpino italiano di Lorenza Giuliani
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iunto alla sua quinta edizione, il Festival dello sviluppo sostenibile organizzato da ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) va in scena quest’anno – in presenza e online Ω dal 28 settembre al 14 ottobre, con convegni, workshop, mostre, spettacoli, eventi sportivi, presentazioni di libri, documentari e molto altro. Oltre ai temi che animano l’alleanza e i suoi numerosi partner (che possiamo sintetizzare nella promozione della sostenibilità ambientale, economica e sociale e nella consapevolezza diffusa della valenza di questi principi), questa edizione vuole anche stimolare una riflessione sugli importanti temi che la pandemia ha sollevato. Le centinaia di iniziative in calendario hanno presentano diverse declinazioni, per consentire a tutti di partecipare agli eventi più adatti ai propri interessi e bisogni. L’intento è quello di aumentare le conoscenze e le responsabilità individuali sui temi dello sviluppo sostenibile, far circolare informazioni, stimolare idee e politiche, con l’obiettivo di mantenere gli impegni sottoscritti 54 / Montagne360 / ottobre 2021
all’Onu nel 2015 dal nostro Paese con la firma dell’Agenda 2030. «Difesa della biodiversità e dell’ambiente naturale, promozione della residenza e della presenza umana attraverso una programmazione del futuro che rimuova ingiustizie, garantisca condizioni di vivibilità dignitose e fornisca strumenti volti all’adeguamento ai cambiamenti climatici, alla promozione di un turismo responsabile e informato, alla disponibilità di servizi adeguati e al sostegno di attività di impresa anche individuale rispettose dell’ambiente e del paesaggio alpino e appenninico, riconoscendo come un valore diversità, tradizioni e vocazioni dei territori», questo, ci dice Erminio Quartiani, per due mandati vicepresidente del Club alpino italiano e ora coordinatore del gruppo di lavoro di ASviS su aree interne e montagna, è lo sviluppo sostenibile per la montagna ispirato agli indirizzi di Agenda 2030 dell’Onu. LA PRESENZA DEL CAI Il Club alpino italiano è uno dei partner di ASviS (insieme ad altre 300 associa-
zioni), con cui condivide principi e obiettivi. «In occasione del Festival», dice Francesco Carrer, al suo primo mandato come Vicepresidente del Sodalizio, «il Cai si è posto l’obiettivo di produrre un significativo apporto entrando nell’Agenda con attività organizzate sul territorio e compatibili con i diversi goal. Sono state considerate iniziative già in programma che potevano coincidere col Festival per calendario e finalità e altri progetti elaborati dagli Organi tecnici operativi centrali. L’impegno di molte componenti (Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano, Commissione centrale escursionismo, Commissione Medica, CaiScuola) ha permesso la presentazione di una decina di progetti per una totale di circa 30 eventi giornalieri». «Con ASviS Ω aggiunge Quartiani Ω cercheremo di contribuire a dar vita a un nuovo patto tra città e montagna, prendendoci cura del futuro di territori in cui risiede la gran parte dei beni naturali e ambientali dei quali non possiamo fare a meno, anche come alpinisti, escursionisti, amanti e studiosi della montagna».