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VIII
Ponzano Breda Villorba
Martedì 19 Febbraio 2019 www.gazzettino.it
«E’ zona carente» La Regione ora manda i medici
Morto a 19 anni strazio a scuola «Un albero per ricordarlo»
`L’annuncio dato
da Barbisan (Lega) «Soluzione vicina»
I professori e i compagni del Palladio: «Non è giusto, era una persona splendida» `
LA TRAGEDIA Si sono radunati in cortile poco prima di mezzogiorno e mezzo. C’era tutta la scuola: studenti, professori e personale dell’istituto. Prima si sono raccolti in un minuto di silenzio. E poi hanno dato spazio agli interventi, alle riflessioni e ai ricordi. Ieri l’istituto per geometri Palladio ha voluto rivolgere in questo modo il pensiero a Klisman Gjini, 19enne della 5 B, nato in Albania ma da anni residente a Zero Branco, morto all’alba di domenica in un terribile incidente d’auto a Merlengo di Ponzano. Parlare non è stato semplice. I suoi compagni di classe sono rimasti ammutoliti. Così come molti altri studenti della scuola superiore di via Tronconi, che Klisman ha frequentato fin dalla prima. Qui lo conoscevano tutti. «Siamo sconvolti. Era una persona splendida – spiega Laura Artico, studentessa rappresentante d’istituto – morire così non è giusto. Lui, poi, non c’entrava nulla. Poteva capitare ad ognuno di noi. E’ stata una tremenda fatalità, che deve far riflettere».
LA DINAMICA Il riferimento è al fatto che non era lui alla guida della Marcedes andata a schiantarsi contro un palo dell’Enel in via Mure. Sulla dinamica dell’incidente stanno indagando gli investigatori della Stradale di Treviso. Stando a una prima ricostruzione, pare che l’amico di Klisman che era alla guida, K.W, 21enne anche lui di Zero Branco, abbia perso il controllo dell’auto. E questa ha finito la sua corsa contro un palo dell’illuminazione pubblica di cemento, facendo mezzo giro
FREQUENTAVA LA QUINTA B DELL’ISTITUTO PER GEOMETRI TRA I BANCHI LACRIME E DOLORE
su sé stessa e ribaltandosi, fino a fermarsi con le ruote all’aria. L’abitacolo si è appiattito e ha schiacciato il 19enne, uccidendolo praticamente sul colpo. Mentre sia il conducente che un terzo amico, T.R., 21enne di Scorzè, che era seduto dietro, sono usciti dalla macchina senza gravi conseguenze. Hanno riportato contusioni ed escoriazioni. Ma lo choc è stato fortissimo quando hanno più volte provato a chiamare Klisman senza ottenere alcuna risposta. Dopo l’arrivo dei soccorsi del Suem118, sono stati entrambi trasferiti al Ca’ Foncello in ambulanza per precauzione. «Abbiamo saputo dell’accaduto domenica attraverso internet – racconta Anna Durigon, preside del Palladio – non ci sono parole. Siamo rimasti basiti. Klisman era un bravissimo ragazzo, simpatico e solare. Era con noi dalla prima. Ed era bravo a scuola. I suoi voti erano più che positivi. A giugno avrebbe affrontato l’esame di maturità. Non possiamo ancora credere che non ci sia più».
PONZANO
LA VITTIMA Klisman Gjini il 19enne morto nello schianto domenica
IL BANCO VUOTO Ieri il banco del 19enne è rimasto vuoto. I ragazzi della 5 B si sono presentati a scuola come sempre. Ma fare lezione è stato impossibile. «I suoi compagni sono rimasti impietriti davanti alla notizia della scomparsa», rivela la dirigente. Il coordinatore di classe ha cercato di mettersi in contatto con i genitori: papà Antonio, di 47 anni, e la mamma Marjana, di 39 anni, a cui si aggiunge la sorellina Klara. Sono momenti concitati e febbrili. Nelle prossime ore dovrebbe essere fissata la data del funerale. Oltre ad amici e compagni, all’ultimo saluto sarà presente anche la scuola, in modo
Indagato l’amico: si attende l’alcoltest PONZANO Servirà ancora qualche giorno perchè l’istituto di medicina forese di Mestre fornisca l’esito dell’alcoltest effettuato su W.K., il 21enne alla guida delle Mercedes che all’alba di sabato si è schiantata contro un palo in cemento uccidendo il 19enne Kisman Gjini. Il sostituto procuratore Barbara Sabattini, che ha indagato il 21enne (anche lui di Zero Branco) per il reato di omicidio stradale vuole infatti appurare se la fuoriuscita di strada della vettura sia stata causata anche dallo stato alcolico del guidatore, che in una prima fase avrebbe anche detto di non essere stato lui al volante della macchina attribuendo invece la re-
sponsabilità del sinistro a R.T., 20enne di Scorzé, che in realtà è stato appurato era seduto sul sedile posteriore e che a causa del colpo costato la vita a Gjini è stato sbalzato fuori dalla autovettura. Di fronte all’incertezza su chi davvero fosse alla guida il pubblico ministero, oltre al sequestro del mezzo, aveva disposto i rilievi sulle impronte digitali. Ma alla fine W.K. ha ammesso di essere stato lui quello che manovrava il Mrcedes. E che all’altezza di via Colombera, mentre tornava a casa dopo una serata in discoteca insieme ad un gruppo di amici, che si trovava a bordo di altre macchine, ha svoltato verso la rotonda di via Morganella imboccando via Mure ad alta velocità, forse nel tentativo di guadagnare ter-
Il Pd boccia la rotatoria a Catena VILLORBA L’idea di realizzare una rotatoria al posto dell’incrocio tra la Postumia e via Marconi, a ridosso del sottopassaggio ferroviario, non piace troppo al Partito democratico. E nemmeno l’ipotesi di costruire un anfiteatro all’aperto dove ora si trova il parcheggio sterrato accanto all’auditorium Del Monaco. Per quanto riguarda il conseguente spostamento dei posti auto, si attende di capire quanti, come e dove verranno recuperati. Sono le principali critiche che il Pd muove al progetto di riorganizzazione del centro di Catena e dell’area della chiesa tratteggiato dall’architetto Paolo Carletto, fratello del parroco, don Marco. Il piano è stato presentato pub-
ufficiale. «Non mancheremo – assicura Durigon – e stiamo valutando un’iniziativa particolare per fare in modo che possa essere ricordato per sempre anche a scuola». L’ipotesi è di piantare un nuovo albero del cortile del Palladio espressamente dedicato a Klisman. Così da tramandare la memoria alle prossime generazioni che frequenteranno l’istituto per geometri di Treviso. «Potrebbe essere una bella iniziativa – spiega Artico – adesso siamo ancora sconvolti per quello che è accaduto. Nei prossimi giorni ne parleremo con la preside e ci confronteremo tra noi studenti». Mauro Favaro
blicamente la settimana scorsa. E per Pasquale Scarcia, segretario comunale del Pd, è necessario correggere il tiro prima d mettere nero su bianco la versione definitiva. «Restano alcuni dubbi sulla solidità del progetto – spiega – innanzitutto si prevede una rotonda subito dopo l’uscita dal sottopasso, cosa che non convince dal punto di vista della sicurezza e della visibilità. Non mi convince nemmeno la proposta di realizzare un anfiteatro aperto a uso pubblico, sia per la collocazione, a ridosso dell’arteria stradale, sia per la necessità di una frazione come Catena. Mi auguro che il progetto mantenga la ratio di opera al servizio della comunità e non opera di abbellimento estetico inutilizzata». Infine, il punto interrogativo sui parcheg-
IL PROGETTO Il rendering della riqualificazione di Catena
reno e sbucare proprio in via Morganella precedendo e sorprendendo gli altri. Secondo quanto emerso dalla ricostruzione della dinamica dell’incidente alla prima delle curve di Via Mure la Mercedes sarebbe andata dritta senza neppure frenare. Troppo alta la velocità del veicolo, che non avrebbe permesso di mantenere la stabilità in sterzata anche a causa di una patina di gelo sull’asfalto. La Mercedes si sarebbe allora inclinata in curva andandosi a infilare con due ruote sul fossetto per poi balzare di qualche metro contro un plinto di cemento armato che sorregge dei cavi elettrici. Con l’impatto la colonna si è spezzata in due, schiacciando il tettuccio dell’auto, che è ricaduta a terra poco distante. (de.bar.)
gi. «Fino a quando non sarà disponibile un master plan con indicato il numero esatto di posti auto in sostituzione a quelli che andranno persi con la riqualificazione dell’area antistante la chiesa - sottolinea - non sarà possibile esprimere un giudizio». Una cosa, invece, sembra aver messo d’accordo tutti: gli interventi strutturali lungo il tratto di Postumia che taglia in due Catena per ridurre la velocità e il passaggio di auto e mezzi pesanti. All’altezza dell’incrocio di via Talpon e all’altezza del cimitero verranno montate due porte di accesso alla frazione, con un restringimento delle corsie, per far capire che si sta entrando in un centro abitato. Andando verso Maserada, da via Talpon, c’è già un attraversamento pedonale rialzato. Il tutto dovrebbe costare qualcosa come 650mila euro. Ma per ora è solo una stima. (mf)
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«Entro la fine di marzo verrà fatto un bando specifico per trovare nuovi medici di famiglia. Ci sarà un vincolo preciso: verrà chiesto di aprire un ambulatorio all’interno dei confini di Ponzano, che verrà definita zona carente, e non nei comuni vicini. Nel giro di tre o quattro mesi il problema dovrebbe essere finalmente risolto». Ad annunciarlo è Riccardo Barbisan, consigliere regionale della Lega. Oggi oltre mille cittadini di Ponzano sono costretti a farsi seguire da un medico di famiglia con studio in un altro comune.
IL CASO Le difficoltà sono emerse lo scorso dicembre, quando Ponzano ha perso due dottori in un colpo solo. La dottoressa Martha Gaitan è andata in pensione e ha messo in vendita il proprio ambulatorio di via Morganella Ovest. Qui operava anche il dottor Gianmarco Rolè, che si è spostato in via Borè a Santandrà di Povegliano. Nello stesso centro c’è anche il dottor Matteo Filippetto, che sulla carta ha sostituito proprio la Gaitan, facendo però base solamente a Povegliano, dove ha ancora 270 posti disponibili. E così a Ponzano sono rimasti solo i sei medici dell’ex Utap. Che però non possono aumentare i loro assistiti. Dall’11 febbraio è stato aperto un nuovo ambulatorio di via XXV April,e nel
contesto della sala prelievi dell’Usl. Qui lavora Roberto Bianchini, medico di famiglia di Morgano che ha ancora 370 posti disponibili. Ma a Ponzano può ricevere solo due giorni a settimana: il lunedì dalle 11 alle 12 e il giovedì dalle 15 alle 16. E non basta.
LE FIRME Nelle scorse settimane i sindacati dei pensionati, Spi Cgil e Fnp Cisl, hanno raccolto oltre 1.800 firme per chiedere l’arrivo di nuovi medici. A breve verranno consegnate nelle mani di Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl della Marca, e di Francesco Pietrobon, presidente della conferenza dei sindaci. Fatto sta che Barbisan nell’incontro pubblico organizzato venerdì sera dalla Lega ha assicurato che la Regione se ne sta già occupando. «I medici sono pochi. E’ cosa nota. E non è possibile obbligare nessuno ad aprire un ambulatorio in un punto specifico – sottolinea – però con la definizione di zona carente possiamo segnalare che qui c’è una grande richiesta da parte di potenziali assistiti. Ed è proprio questo che potrebbe indurre nuovi medici a venire a Ponzano». Nel frattempo il Comune ha scritto al governatore Luca Zaia chiedendo un incontro con la Regione per risolvere il problema. «Abbiamo chiesto un incontro per cercare di trovare una soluzione stabile e duratura, in tempi brevi – tira le fila il sindaco Monia Bianchin – ringraziamo l’Usl per la collaborazione e anche i cittadini che si sono impegnati attivamente con la raccolta firme per far emergere questa problematica». Mauro Favaro
SODDISFATTO Il consigliere trevigiano del Carroccio Riccardo Barbisan fa parte della commissione regionale Sanità
Domani l’ultimo saluto alla 34enne Angela Denis BREDA Si svolgerà domani, mercoledì alle ore 15, presso la chiesa parrocchiale di Breda, il funerale di Angela Denis, la donna di 34 anni morta sabato scorso dopo una lunghissima battaglia contro un tumore che non gli ha dato scampo e contro cui ha combattuto per buona parte della sua vita. Il rosario sarà invece recitato stasera alle 19.30. Lunedì scorso aveva ottenuto di poter proseguire appunto a casa, accudita con amore dai famigliari e dal fidanzato, le cure, lasciando così il reparto di oncologia dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso in cui si trovava
ricoverata da alcune settimane. La situazione, già gravemente compromessa, è precipitata venerdì: Angela, entrata in coma, non si è più ripresa. La donna lascia i genitori, Paolo e Fernanda, un fratello, Matteo, e Federico, l’uomo a cui era legata da cinque anni e con cui sognava di sposarsi. La 34enne aveva frequentato per molti anni, e con profitto, la facoltà di farmacia presso l’Università di Padova. In occasione dell’ultimo saluto ad Angela alcuni amici hanno deciso di omaggiarla con una semplice e delicata rosa bianca. La famiglia ha invitato amici e conoscenti a fare offerte in beneficenza al posto delle tradizionali corone di fiori.
Regione 11
IL GIORNALE DI VICENZA Martedì 19 Febbraio 2019
CAORLE.Pesca,folgoratodaifilielettrici Conlacannadapescatoccaifilidellamediatensione:A.G.,69annidi ConcordiaSagittariaèmortofolgoratoieridopole15aVallevecchiadi Caorle,vicinoall’idrovoraamontedellaBrussa.Isoccorsisonostativani.
VENEZIA. Omicidio Sabbatin: capitolo chiuso «Conl’arrestodiCesareBattistisipuòchiudereuncapitolo:giustiziaèfatta»: AdrianoSabbadin,figliodelmacellaioLinouccisodaiPac,l’hadettoallafine dellacerimoniaperi40annidallamortedelpadreaCaltanadiS.MariadiSala.
TREVISO.Rapinalafarmacia:individuato
Untrevigianodi44anni,giàcondannatoperilfurtodiuntelefonocellulare nel Tribunale,èstatoarrestatodallapolizia:èaccusatodellarapinadellascorsa estate,minacciandounadipendentecon untaglierino,inunafarmaciadiSilea.
ILCAMMINO PERL’AUTONOMIADELLAREGIONE. Iltributaristavicentino che faparte delladelegazione trattante diZaia: «IlministroErika Stefanièstata bravissima»
«Tasse,ilpattocolMinisteroèungranpasso» Giovanardi:«Il Mefhamodificatola propostavenetaelombarda ma compartecipazione d’introiti e clausola di garanzia sono positive» «Quello raggiunto con il Mef, il Ministero delle finanze, è un buon accordo, senza discussione. Il ministro Erika Stefani è stata bravissima». Il giurista vicentino Andrea Giovanardi, docente di diritto tributario all’Università di Trento, avvocato e commercialista, revisore legale, esperto di federalismo fiscale, da 16 mesi fa parte della delegazione scelta dal governatore Luca Zaia per trattare l’autonomia del Veneto. Ha seguito la parte del testo che disciplina i rapporti finanziari tra Stato e Regione
«Sipartiràdalla spesastoricaedè unasfidaperchéci penalizza,mapoi ocostistandard omedianazionale» «Lepolemichenon tengonoconto diunfattochiaro: leRegionistanno soloseguendo laCostituzione»
Quanteriunioniavetedovutofareconil Mef?
Sulla norma finanziaria ce ne sono state due, poi c’è stato tutto il lavoro di scambio tra noi componenti della delegazione e il confronto con la Lombardia. Il Mef-Ministero delle finanze ha in parte modificato il testo concordato tra Veneto e Lombardia, dando il via libera all’accordo: si tratta tuttavia di modifiche che non stravolgono l'impianto della norma da noi proposta. Il Veneto partirà da quella che è la spesa storica dello Stato in questoterritorio,maesistonocifresicuresuqualesia?
Attualmente non abbiamo dati precisi sulla spesa storica per le singole competenze da trasferire: sarà il primo compito della Commissione paritetica Stato-Regione, che dovrà essere istituita con l’ok all’intesa, quello di determinare la spesa sostenuta dallo Stato nel territorio a fronte delle funzioni trasferite. E proprio perché si parte dalla spesa storica, che non penalizza nessun altro, trovo “lunari” ed eccessive le polemiche iniziate in questi giorni. Ci sarà poi un periodo che servirà a individuare i “fabbisogni standard”, cioè l’adeguata spesa da sostenere per ciascun servizio, perché l’attuale spesa storica non è certamente equa, dato che danneg-
gia proprio Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. Lo dimostrano i dati sulla spesa per l’istruzione pubblicati nei giorni scorsi. Come funziona il meccanismo per cui la Regione Veneto si tienela cifra“storica” statale?
Dev’essere chiaro che è la Costituzione, l’articolo 119 in particolare, a impedire che lo Stato “trasferisca” le risorse al Veneto. Il finanziamento delle autonomie può avvenire solo con tributi-entrate proprie, il fondo perequativo (per le Regioni dotate di minore capacità fiscale) e le compartecipazioni al gettito dei tributi erariali riferibile al territorio. Sarà appunto la Commissione paritetica a calcolare, oltre alla spesa storica effettiva da trasferire, i tributi erariali a cui far compartecipare la Regione (Irpef e altri, dice il testo) e a stabilire quale percentuale di questi tributi darà al Veneto un incasso pari alla spesa sostenuta dallo Stato per le funzioni e i compiti assegnati. Cioècalcolo un “x” percentoche spetta al Veneto, e poi se entrerà meno o di più è comunque la cifracheincasserà Venezia?
Sì: è una sfida. Se cala il Pil, avrò minori risorse perché diminuirà il gettito dei tributi compartecipati. Ma attenzione: se aumenta Pil, il Veneto potrà disporre di maggiori ri-
VENEZIA. Debuttoriuscito perl’edizione 2019dellamanifestazione
Carnevale,subito unboom daoltre70 milapresenze Festadimassa,masenza paralisitotaleper leregate eilpassaggiodella “pantegana” in Canal Grande VENEZIA
Debutto col botto - calcolate oltre 70 mila presenze - ma senza allarmi d paralisi assoluta per il Carnevale di Venezia 2019, che da sabato sera ha debuttato con la “Festa veneziana sull'acqua” e domenica ha vissuto uno dei momenti più sentiti dai veneziani: il passaggio della “pantegana” - e poi la sua “esplosione” che liberato palloncini colorati il grande ratto che vive in qualche modo da sempre in simbiosi con la città e con i suoi canali. «La “pantegana” - ha spiegato il consigliere delegato Giovanni Giusto - è un simbolo, perché è l’ultima a mollare e a morire, anche quando la barca affonda: un qualche cosa di inossidabile, ed in fondo da imitare, anche tra i veneziani che amano la loro città, e non vogliono arrendersi». I veneziani erano presenti in massa sia in acqua, con oltre 130 imbarca-
Unmomento cloudelprimo week end delCarnevaleveneziano
zioni e 800 vogatori in maschera presenti, che sulle rive. Ad aprire la festa era stata (alla sua seconda edizione) la regata sprint delle “Colombine”, con un tifo di massa dalle rive e la vittoria di Gloria Rogliani, in coppia con Camilla Conte. «La “voga alla veneta” e le regate - sottolinea l’assessore comunale Paola Mar – appartengono alla storia e alla tradizione di Venezia, ed è stata una scelta davvero appropriata quella di inserirle in questa manifestazione. Un grazie davvero di cuore per quanti hanno lavorato per la riuscita di questo evento, che ha accomunato
veneziani e turisti». A questi ultimi l’assessore ha rinnovato «l’invito di godersi il Carnevale nel rispetto però della città». Il corteo acqueo organizzato dal Coordinamento associazioni remiere Voga alla veneta, ha preso il via da Punta della Dogana e ha percorso tutto il Canal Grande sino a raggiungere il Rio di Cannaregio. La massa di turisti ha ovviamente rallentato gli spostamenti, ma tutto sotto il controllo di 60 agenti in servizio della Polizia locale e di 60 volontari della Protezione civile comunale, oltre alle altre forze dell’ordine. • © RIPRODUZIONERISERVATA
sorse, al pari dello Stato, per la verità, che a sua volta incasserà la quota di sua competenza del gettito aumentato. Quindi, il meccanismo potrebbe essere virtuoso: è da tutto da discutere che l’autonomia del Veneto vada a scapito di quella delle altre Regioni.
C’eraanchelarichiestadei5StelleperdefinireiLep,livelliessenzialidelle prestazioni peri servizisul territorio.
In parallelo si definiranno, in tre anni,i “fabbisogni standard”con cuisostituirela spesa storica?
Vanno determinati per ogni singola materia entro un anno dal decreto governativo che dispone il trasferimento della materia stessa alla Regione. Ma se entro tre anni non si è raggiunto il traguardo, c’è una clausola di garanzia per la Regione: è un elemento importantissimo e innovativo. Cioè cosa accadrebbe dopo tre anni?
Nel caso non si approvino i “fabbisogni standard” - giustamente, vanno individuati da una commissione statale a cui partecipano tutte le Regioni, perché si applicheranno a tutti - scatta un meccanismo di adeguamento: la spesa storica sarà sostituita dal valore medio a livello nazionale della spesa per cittadino per ognuna delle competenze trasferite. Per l’istruzione, ad esempio, la media nazionale è più alta della spesa storica pro capite sostenuta dal-
DEPOLI(UDC)
«Tavveneta Ilministro Toninellinon dàrisposte» «Da Verona arriva un segnale chiaro da parte del mondo economico e delle imprese. Confagricoltura e Confindustria, tra gli altri, sostengono con forza la realizzazione della Tav veneta. La nostra regione non può permettersi di rimanere isolata dai grandi corridoi commerciali. Ed è insensato parlare di promozione del made in Veneto se poi non si promuovono gli investimenti necessari per modernizzare il sistema dei trasporti necessari per portare fuori dai nostri confini regionali, in Europa appunto, i nostri prodotti d’eccellenza. Al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, all’indomani dell’analisi costi-benefici sulla Tav Torino-Lione, chiediamo: cosa ne sarà della Brescia-Padova?». È il senatore veneto Antonio De Poli (Udc) a incalzare il Governo: «Il 12 luglio scorso una nota del Ministero spiegava che era in corso una revisione della Valutazione di impatto ambientale. Il Governo del cambiamento conclude De Poli - sta fermo». • © RIPRODUZIONERISERVATA
Ilprof. Giovanardi,vicentino, insegnaDirittotributario aTrento
lo Stato qui. Vuoldireperòchea quelpuntoo si toglie qualcosa alle Regioni che hanno di più, o lo Stato deve mettercipiù soldi?
Teoricamente sì. Ma attenzione: è una clausola di garanzia che scatta solo se i fabbisogni standard non vengono determinati, non è detto ci si arrivi. D'altra parte il criterio della spesa storica è ingiusto e discriminatorio: non si può pretendere che chi è stato danneggiato come il Veneto rimanga così sine die. Ritiene che il testo di accordo possaesseremodificatodalParlamento?
No, il Parlamento è di fronte a un’alternativa secca, un “prendere o lasciare”. Lo dice anche la logica: se modifichi unilateralmente il testo di
un'intesa, vuol dire che l'accordo non c’è più. Ma c’era, come sostiene il quotidiano Il Messaggero, un parere del Mef che parlava di incostituzionalitàdellapropostaveneta?
Attenzione. Quel parere è antecedente all’accordo che poi si è raggiunto. E non riguardava affatto il testo nella sua interezza, ma solo un punto: la proposta di “rafforzamento dell’autonomia tributaria” che voleva dare alla regione piena autonomia sulla tassa automobilistica e altri tributi regionali. Su questo singolo aspetto il Mef ha obiettato che, anche se è il gettito del tributo è regionale, la Costituzione impedisce alle Regioni di modificarne la disciplina. Infatti nella bozza di accordo quelpassaggio nonc’è più.
L’ha già detto il ministro Stefani: nell'accordo c’è un chiaro riferimento all’esigenza che vengano definiti i Lep. Che giudizio dà del percorsofattofin qui?
Occorre capire che si ci sta muovendo in un percorso inedito che costringe ad affrontare questioni particolarmente complesse. Essere giunti a una bozza d’intesa con l’accordo del Mef è un passaggio decisivo. Ma il mantenimento dell'esistente non ha senz’altro unito il paese: anzi è accaduto il contrario. Dalla valorizzazione delle autonomie e dell'autogoverno delle Regioni che hanno dimostrato di saper gestire la cosa pubblica non mi attendo disgregazione, ma vantaggi per i territori che sono in grado di gestire la responsabilità che deriva dall'autonomia ed incentivi per gli altri ad abbandonare logiche impregnate di assistenzialismo statalista. • © RIPRODUZIONERISERVATA
BELLUNO. Prima apertura a Rocca Pietore, seguiranno Asiago e Cadore
Boschiabbattuti,via aunpresidio operativo BELLUNO
Apre oggi alle 11 nella sala consiliare del Comune di Rocca Pietore il primo presidio operativo a supporto diretto dei territori e delle popolazioni colpite dal maltempo di fine ottobre 2018. Il presidio, ricorda la Regione, è il primo dei tre previsti dal Commissario delegato per l’e-
mergenza maltempo Luca Zaia, e realizzato da Fabrizio Stella, soggetto attuatore per il “Settore rilievo e opere agricolo-forestali” che «ha inteso fornire un ausilio concreto ai sindaci per la gestione operativa delle problematiche legate all’emergenza». Nell’ufficio ci sarà personale alle dirette dipendenze di Stella: «Sarà a disposizione per l’utilizzo e la consultazio-
ne dell’apposito programma applicativo che permette di identificare e delimitare le aree soggette a schianto, per registrare le relative utenze, per monitorare l’attività di esbosco delle masse legnose. Gli altri presidi troveranno spazio alla Reggenza dei 7 Comuni di Asiago e la sede del Gal Alto Bellunese a Lozzo di Cadore. • © RIPRODUZIONERISERVATA
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Piero Erle
Personalmente non condivido la tesi del Ministero, visto che tra le materie possibili per l’autonomia c’è proprio il “coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario”. Si tratta comunque di un dettaglio rispetto all’importanza dell’accordo raggiunto. Per questo trovo ingenerose le polemiche di questi giorni: il Veneto si è mosso in linea con la Costituzione.
18 Cronaca
L'ARENA
Martedì 19 Febbraio 2019
LAPROPOSTA. Sichiama «AdigeRiver Break»l’ideadel consigliere comunaleVelardinella zonadel Canoa clubalBottagisio. CriticoBertucco
Onde artificiali per fare surf in Adige C’ègiàilparerefavorevole dellaSoprintendenza «Cavalcabileinlunghezza con frontedidiecimetri, divertimentosulfiume senza alcuntipodidanno» Enrico Santi
Si chiamerà Adige River Break il percorso di «surf fluviale» nella zona adiacente gli impianti del Canoa club, al Chievo. Il progetto, di cui è entusiasta promotore il consigliere comunale di Forza Italia Andrea «Macario» Velardi, consiste nel creare nell’alveo del fiume un’onda fissa. Ma, precisa subito, «non c’è nessuna “onda anomala“ in arrivo, e nessuno riproduzione di un’onda oceanica come qualcuno va dicendo». Un intervento analogo, spiega Velardi, «è stato già realizzato in altri fiumi o canali artificiali, ad esempio a Monaco di Baviera o nei Navigli a Milano e sarà realizzato con gli stessi criteri costruttivi del percorso slalom già presente all’impianto Bottagisio». L’onda artificiale «cavalcabile in lunghezza e non in altezza, e il cui fronte sarà di circa una decina di metri lineari, verrà creata», sottolinea Velardi, «in modo assolutamente naturale e senza l’utilizzo di strutture artificiali, attraverso un piccolo bacino a monte e uno scivolo. Il campo, poi, non impedisce la libera navigazione e in caso di piena l’impianto per l’onda da surf, realizzato con la posa di pietrame nell’alveo, verrà
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Surffluvialesul Naviglio Grande aTurbigo in Lombardia
completamente sommerso». Il progetto prevede anche una gradinata in pietra naturale sull’argine. Il vulcanico consigliere rassicura quanti temono ripercussioni sull’equilibrio faunistico. «L’onda», assicura, «non interrom-
pe la risalita dei pesci anzi ossigena l’acqua e offre loro rifugio tra le pietre». Nei giorni scorsi l’Adige River Break ha incassato il parere favorevole della Soprintendenza ai beni ambientali e paesaggistici.
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Esempi aMonacoeMilano Èunintervento chearricchisce lanostracittà ANDREAVELARDI CONSIGLIERECOMUNALE FI
«L’idea», continua Velardi, «nasce dal desiderio di offrire una possibilità di divertimento nel fiume senza provocare alcun tipo di danno all’ambiente, promuovendo la pratica del surf in fiume con sup (stand up paddle), tavole e canoe e così avvicinare nuovi praticanti e amanti della vita all’area aperta... Poi, come tutte le cose nuove, avrà bisogno di un periodo di assestamento e affinamento per migliorarla in base ai flussi naturali del fiume. Il mio obiettivo», esclama, «è mettere insieme una serie di progetti che abbiano per filo con-
duttore una visione di città pensata per tutte le generazioni valorizzando tutto ciò che di incredibilmente bello offre il nostro territorio. Questo intervento arricchisce la città di una nuova opportunità in una zona particolarmente apprezzata dagli amanti degli sport all’aria aperta». Tempi di realizzazione? «Se riusciamo a completare tutti gli iter puntiamo a inaugurarlo a Pasqua o al massimo ad agosto». Ma un altro sogno, fa sapere, «è organizzare una sorta di “Stra-Adige“, magari nell’estate del 2020 in concomitanza con le olimpiadi di
UNIVERSITÀ. Esperti della disciplina a confronto a Ca’ Vignal per celebrare traguardi e successi
Biotecnologie,oltre7milioni per progetti «green»: è il regalo delgovernoperisuoi25anni Ilfinanziamentodelministerorivoltoaprogetti di«chimicaverde» Boom di domande per il corso di laurea che ha solo 120 posti all’anno Camilla Ferro
Metti insieme un chimico, un microbiologo e un genetista. Mettili nella condizione di concretizzare la loro idea vincente - un po’ astrusa per i non addetti ai lavori - di un nuovo corso di laurea rivoluzionario, capace di formare professiosti in grado di risolvere i problemi dell’umanità. Metti il tutto «indietro» di 25 anni e torna all’anno accademico 1992-1993 quando il «progetto futuristico» era solo una grande sfida mentre oggi è una realtà accademica di successo nel panorama italiano. Il dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona ha compiuto 25 anni e per festeggiare i traguardi raggiunti e ricordare l’importanza che lo sviluppo scientifico riveste nella quotidianità, ha organizzato ieri un summit con i maggiori docenti del settore, dal padovano Dietelmo Pievani che ha parlato delle sfide per il futuro legate alla rilettura del Dna a Giovanni
Maga, di Pavia, che opera nel campo dei vaccini fino a Danilo Porro, professore a Milano Bicocca, che lavora con la «chimica verde». «E’ per noi un onore poter fare un bilancio più che positivo di questo quarto di secolo di vita», ha spiegato Antonella Furini, presidente della Scuola di Scienze e Ingegneria, «oggi l’offerta magistrale include, oltre alla storica laurea in biotecnologie agro-alimentari e uno interamente in inglese in biotecnologie medico-molecolari, anche quello per le biorisorse e lo sviluppo ecosostenibile. Abbiamo fatto passi da gigante», ha sottolineato, «basta pensare alle ricerche nel sequenziamento del genoma umano: sono stati necessari 13 anni di lavoro internazionale per pubblicare la ricerca sull’argomento». Fondamentale per tastare con mano le effettive possibilità di soddisfazione professionale, la testimonianza di un ex studente, il veronese Davide Ederle, oggi presidente dell’Associazione Naziona-
Laboratoriodellafacoltàdi biotecnologie dell’Università
le Biotecnologi Italiani, che è riuscito, tra gli altri successi, a identificare le cause dell’infertilità femminile «non spiegata» che colpisce mezzo milione di donne, oppure quella di Rita Fucci, coordinatrice tecnico-scientifica di Assobiotec. Con i suoi 1.400 laureati dal ’93 ad oggi, 1.700 iscritti e 750 domande ogni anno a fronte di 120 posti disponibili, il corso di laurea triennale in Biotecnologie è riconosciuto come una delle eccellenze
italiane. Tanto che ha ottenuto dal Ministero dell’Università un finanziamento di 7 milioni e 325mila euro, per 5 anni, per la Chimica Verde. «A Verona ci occupiamo di tutte le biotecnologie, da quelle rosse che trovano applicazione in ambito medico con lo sviluppo di nuovi farmaci e raffinati strumento predittivi e diagnostici a quelle bianche a disposizione dell’industria fino a quelle verdi, appunto, che studiano il modo per migliorare i processi pro-
Tokyo 2020, quando il surf diventerà ufficialmente disciplina olimpica». Critico sull’iniziativa, è però il consigliere di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco. «I danni causati dall’ultima piena al percorso da slalom del Bottagisio», afferma, «non sono bastati a comprendere che il fiume non è un parco acquatico». E chiede: «Che cosa si aspetta ad aprire il confronto su una proposta così controversa?». La liquida come «assurdità», intanto, anche il 5Stelle Alessandro Gennari. •
InGiunta Suirifiuti latariffaresta invariata Da Palazzo Barbieri arriva una buona notizia per i contribuenti. La tassa sui rifiuti, la Tari, non subirà aumenti. Sia per quanto riguarda le utenze domestiche, sia per le altre. A confermarlo è l’assessore al bilancio e ai tributi Francesca Toffali. La decisione di non ritoccare la tariffazione è stata presa nella mattinata di ieri nella riunione della Giunta, nonostante il costo per il servizio di nettezza urbana sia stato quantificato in 44 milioni e 776mila euro, lievemente superiore, quindi, rispetto ai 43 milioni e 810mila euro di entrate previste dalla tassazione. «La lieve differenza», assicura l’assessore Toffali, «verrà tamponata grazie alle nuove utenze». Da parte sua l’assessore all’Ambiente Ilaria Segala spiega che, sulla base del piano finanziario di bacino per la gestione dei rifiuti approvato nei giorni scorsi, l’Amia «ha costi aggiuntivi per la gestione dei centri di raccolta e il conferimento di materiali come carta, cartone, imballaggi, vetro, medicinali e batterie... Costi bilanciati, tuttavia, grazie all’abbattimento dei costi di gestione generici». • E.S. © RIPRODUZIONERISERVATA
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SANITÀ. I dati diffusi dal ministero della Salute duttivi agroalimentari», ha spiegato il professore Giovanni Vallini precisando che «la chimica verde si occupa fondamentalmente di analizzare il ciclo vitale dei beni, spaziando dall’agricoltura alla trasformazione industriale, dal recupero alla valorizzazione del rifiuto fino all’immissione nell’ambiente di materia capace di restituire nutrimento al suolo». Si va sempre più, insomma, verso lo sviluppo, ad esempio, di piante capaci di un maggiore rendimento produttivo, sempre più resistenti a malattie e all’inquinamento ambientale, con migliorate caratteristiche organoelettriche. «L’obiettivo del nostro Dipartimento di Biotecnologie», ha concluso la professoressa Furini, «è l’ottimizzazione dei processi di trasformazine delle risorse, la semplificazione delle condizioni operative dei processi, i costi e l’impatto ambientale, insieme al miglioramento della produzione dei beni». Tradotto per i non addetti ai lavori, questi oltre 7 milioni di euro serviranno per arrivare ad avere in futuro, ad esempio in ambito industriale, solo bio-plastiche completamente biodegradabili. «Ricordo infine», conclude Vallini, «l’apporto che come università stiamo dando al problema dell’inquinamento da Pfas nella nostra provincia. Stiamo studiando come arrivare a risolvere la contaminazione diffusa della falda e del terreno attraverso l’uso di microrganismi evoluti che aggrediscano in situ l’inquinante». I tempi? Saranno lunghi. •
Trapianti,Padova eVeronaneiprimi cinquecentri italiani Zaia:«Centinaia divitesalvate Ec’èun calonelle listed’attesa» «Il Sistema Trapianti del Veneto ha contribuito con percentuali in doppia cifra al successo del settore nazionale, con i Centri di Padova e Verona nella top five. Ne siamo orgogliosi, perché, dietro a un trapianto che salva una vita, deve funzionare una macchina organizzativa e scientifica perfetta, che parte da un’espressione di volontà, passa per la donazione e arriva in una sala operatoria dove un ricevente è in attesa. Siamo riusciti a diminuire anche le liste d’attesa». Così il presidente della Regione Luca Zaia commenta i risultati della Rete azionale Trapianti diffusi dal Ministero della Salute e focalizza l’attenzione su dati inediti elaborati dal Centro Regionale Trapianti sull’attività 2018. «Il Veneto – dice Zaia – ha contribuito per il 30,87% ai trapianti da donatori viventi (96 su un totale di 311); per il 14,53% a quelli da donatore cadavere (495 su 3.407); per l’11% dei donatori utilizzati (150 su 1.370)». Sommando i trapianti da donatore vivente e quelli da donatore cadavere, il Veneto ha contribuito con 591 trapianti ai 3.718 totali in Italia.
Padova detiene anche due record: è il primo in Italia per trapianto di rene da donatore vivente e per trapianto di pancreas da donatore cadavere. «Significa centinaia di vite salvate – aggiunge Zaia con un dato che testimonia più di ogni altra cosa il livello scientifico raggiunto: il 30,87% nazionale dei trapianti da donatore vivente, l’ultima frontiera del settore, la risposta più avanzata di medici e ricercatori ineguagliabili alla sempre forte necessità di reperire organi per vite in grave pericolo, anche se nel 2018 registriamo con gioia una discesa delle liste d’attesa: 1.249 persone contro le 1.295 del 2017». Il Centro Trapianti di Padova, nel 2018, ne ha realizzati 353 (63 quelli pediatrici), che salgono a 366 conteggiando i cosiddetti trapianti combinati, dei quali 193 di rene, 102 di fegato, 30 di polmone, 30 di cuore e 11 di pancreas; 177 sono i trapianti realizzati dal Centro di Verona, di cui 114 di rene, 47 di fegato e 16 di cuore. I Centri di Treviso e Vicenza (solo rene) hanno effettuato rispettivamente 31 e 30 trapianti. •
IV
Venezia
Martedì 19 Febbraio 2019 www.gazzettino.it
Contributo di accesso, scontro sui turisti “mordi e fuggi” `Gersich (Tolomazi):
«Così si favoriscono le masse incontrollate» TURISMO VENEZIA Due sono i timori fon-
damentali riguardo l’introduzione del contributo d’accesso con cui si vorrebbero far pagare i turisti non pernottanti. Il primo riguarda l’esenzione di tutti i veneti, anche quando vengono a fare i turisti e che ogni fine settimana di mezza stagione costituiscono la mag-
gioranza della folla domenicale. Il secondo riguarda la distinzione tra turismo escursionista “buono” (quello che lascia soldi alla città) e quello “cattivo”. Appunti sollevati ieri in commissione da Andrea Gersich, presidente dell’associazione “I Tolomazi” delle agenzie e tour operator di “incoming”, che si occupano di portare turisti a Venezia.
TURISMO BUONO «Non si è cercato di distinguere il turismo buono da quello improduttivo e invasivo - ha detto - dove il primo assicura un indotto garantito al-
la città portando lavoro a molteplici categorie (guide, gondole, musei, audioguide, ristoranti al mezzogiorno) mentre il secondo non è che massa incontrollata. Questo si evince dal fatto che il contributo d’accesso sarà uguale per tutti. Questo - ha continuato - sarebbe assurdo e disincentivante per il turismo organizzato». La ciliegina sulla torta sarebbe per i tour operator l’ipotesi di favorire con sconti i pernottanti di ogni hotel convenzionato in Veneto, comprese le località balneari. «Così - sentenzia Gersich - si favorirà il mordi e fuggi».
A questa osservazione, portata da chi gestisce ogni mese migliaia di turisti e pertanto potrebbe in ciascun momento produrre fatture e prenotazioni dei servizi, l’assessore al Bilancio Michele Zuin ha risposto in modo abbastanza conciso: «Trovo difficile distinguere chi porta indotto e chi no. Lo vedo difficile e non vorrei tra l’altro discriminare quelli che vengono dalle spiagge. Con gli alberghi che si convenzioneranno abbiamo già previsto una serie di obblighi comportamentali per ottenere lo sconto».
Cvn, dipendenti preoccupati Una lettera ai commissari
`Oggi Zaia e Brugnaro
VENEZIA Uno svuotamento pro-
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Altre questioni sollevate hanno riguardato aspetti specifici di ciascuna categoria, come l’esclusione dal convenzionamento del settore extralberghiero del Veneto, fortemente osteggiata da Abbav. Oppure la richiesta di esentare in qualche modo i vettori che già pagano una tassa salata per entrare a Venezia, che sono i pullman turistici con la Ztl bus. Altri ancora, come Ascom Venezia hanno chiesto la massima trasparenza in merito alla destinazione dei proventi che arriveranno dalla tassa e possibilmente l’esten-
sione oltre alla Tari anche ad altre imposte comunali per favorire residenti e imprese. Infine, diversi consiglieri di opposizione hanno sollevato dubbi e perplessità sull’applicazione dello strumento e sui tempi. A loro ha risposto l’assessore al Turismo, Paola Mar. «Vi ricordo che il progetto di governance - ha concluso - è un lavoro non della giunta o della maggioranza ma di tutto il Consiglio e parte dal 2016. Mi rifiuto quindi di sentire che gestiamo le cose in emergenza , perché semplicemente non è vero». (m.f.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Grandi navi, prende corpo l’ipotesi Chioggia
LA RICHIESTA gressivo del Consorzio Venezia Nuova rispetto alle proprie professionalità a favore di altre aziende come Comar e Thetis. Un processo che le rappresentanze dei lavoratori hanno già denunciato in una lettera ai commissari, e che ritengono in atto nonostante le rassicurazioni fornite. Quindi chiedono un incontro urgente con gli amministratori straordinari per essere maggiormente coinvolti nell’attività di riorganizzazione interna e per non trovarsi di fronte ad un nuovo organigramma già completato. In particolare i lavoratori scrivono di non ritener accettabile che il Cvn debba occuparsi solo del coordinamento delle attività di progettazione ed esecuzione dei lavori assegnati alle piccole imprese. Ma soprattutto apparirebbe incomprensibile la rinuncia del Consorzio alla sua centralità e al ruolo trainante già dall’attuale fase di completamento e di avviamento triennale delle opere mobili. «Prova di questo indirizzo sarebbe la soppressione dell’ufficio avviamento alle opere mobili, col conseguente distacco dei lavoratori qualificati, impiantisti, recentemente assunti in virtù delle loro peculiari professionalità e che ora andranno a svolgere gli stessi compiti in altra società, la Comar - sostengono i lavoratori - ma anche l’esternalizzazione del servizio di gestione degli stipendi e di quello delle pratiche dello Spisal, con l’ingresso di altre società solo fino a qualche mese fa non venivano neanche prese in considerazione». Nei giorni scorsi si è diffusa la notizia che il nuovo organigramma societario sarebbe pronto, senza alcuna discussione con i sindacati, e pare che alcune caselle siano state già riempite, «con l’attribuzione di posizioni di responsabilità e funzioni gerarchiche a consulenti esterni, creando una commistione tra le diverse realtà aziendali operanti in Arsenale» dicono ancora i rappresentanti dei lavoratori. E aggiungono: «Abbiamo la netta sensazione che tutto stia passando sopra le nostre teste - raccontano - Vorremmo essere coinvolti dai commissari, anche nelle loro perplessità, per sentirci tutti nella stessa situazione. Invece continua a rimanerci oscura la strategia che intendono perseguire. Siamo preoccupati per le ricadute occupazionali che potrebbero generarsi a medio termine» R.V
APPARTAMENTI E BUS
dal ministro Toninelli per conoscere le soluzioni LA VIGILIA
PROTESTA I dipendenti della Coge Mantovani in protesta al terminal di Fusina (foto Nuove Tecniche)
Mantovani, lavoratori senza paga da tre mesi Bloccato ieri l’accesso al terminal traghetti di Fusina I sindacati chiedono in Regione l’intervento dell’Unità di crisi `
LAVORO MESTRE Fanno la guardia al bido-
ne e per loro, abituati a lavorare nei grandi cantieri, non è entusiasmante, anche perché da due mesi non prendono lo stipendio e la tredicesima, e se tra qualche giorno non entreranno soldi nei conti correnti, i mesi diventeranno tre, dicembre, gennaio e febbraio. Dopo proteste e scioperi reiterati erano riusciti a farsi pagare ottobre ve e novembre ma è estenuante per i dipendenti della CoGe, la società di Milano (CoGe Costruzioni Genereali Srl) che dal primo agosto dell’anno scorso ha rilevato con un affitto d’azienda il ramo costruzioni della Ing. E. Mantovani Spa.
LA PROTESTA Ieri mattina una sessantina degli 85 lavoratori rimasti, dopo che 31 hanno dato le dimissioni, si è piazzata in sciopero a presidiare l’entrata del terminal “Venice Ro-Port Mos”, il terminal traghetti di Fusina dove la CoGemantovani ha uno dei tre appalti ancora attivi, oltre a quelli per i servizi all’ospedale dell’Angelo di Mestre e a quello di Trento. Hanno scelto quel luogo, dopo aver protestato anche a Padova (dove c’è la sede locale dell’Azienda, e nel Rodigino da
dove provengono parte dei lavoratori, oltre che da Ferrara e dal Veneziano) anche perché proprio lì ci sono i pontoni che Mantovani utilizzava per costruire il Mose, uno dei principali appalti: li tengono in ordine e gli fanno le manutenzioni sperando che il lavoro riprenda. Ma dal Mose, CoGemantovani è stata estromessa perché i commissari del Consorzio Venezia Nuova (il concessionario statale per i cantieri delle paratoie mobili a difesa della laguna e di Venezia) non si sono fidati a dare il nulla osta all’accreditamento in continuità con la vecchia Mantovani.
SINDACATI «E oltre a non avere il Mose non arrivano nemmeno gli appalti esteri promessi per il raddoppio del porto di Costanza in Romania, per Expo Dubai, per l’Irlanda... - raccontavano ieri Francesco Andrisani, segretario Fillea-Cgil, Andrea Grazioso del-
LA COGE INTENDE CONCLUDERE L’ACQUISTO DELL’AZIENDA «INTANTO TIRINO FUORI 750MILA EURO DI PAGHE ARRETRATE»
la Filca-Cisl e Gino Gregnanin della Feneal-Uil che hanno presentato in Regione una richiesta d’incontro urgente all’Unità di crisi -. In ogni caso, anche se si materializzassero quegli appalti, dato che la proprietà sostiene che il nome Mantovani è ancora molto quotato fuori Italia, per i lavoratori locali cambierebbe poco perché solo alcuni di loro potrebbero andarci a lavorare». Lo scorso fine settimana, mentre i Sindacati annunciavano il presidio di ieri mattina, l’Azienda guidata da Maria Manuela Ferrari, annunciava a sua volta che entro pochi giorni avrebbe potuto concretizzare l’acquisto della Mantovani anticipando l’operazione di 4 anni, impegnandosi quindi a una ricapitalizzazione in vista dell’effettivo rilancio della società, e promettendo di pagare gli arretrati i due tranche tra il 10 e il 20 marzo prossimi. I lavoratori in presidio ieri raccontavano di essere ormai in gravi difficoltà economiche in famiglia e di non sapere come tirare avanti, mentre i tre sindacalisti si chiedevano «come mai CoGe riesce a trovare i soldi per acquistare l’Azienda e ricapitalizzare, se davvero questo accadrà, è invece non riesce a recuperare i 750 mila euro per pagare gli stipendi arretrati». Elisio Trevisan © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MESTRE Piuttosto che il deposito di Gpl, a Chioggia meglio le crociere; i fanghi che ostruiscono il canale Vittorio Emanuele III sono per la maggior parte A e B secondo il codice Cer (Codice europeo dei rifiuti), vale a dire non inquinati; le navi da crociera hanno bisogno al massimo di 9 metri e mezzo di fondale (tenendone uno di “riserva”) e a Chioggia ci sono; Chioggia è in laguna ma è anche fuori nel senso che ha una sua bocca di porto. Oggi il governatore del Veneto Luca Zaia si incontrerà col ministro dei Trasporti Danilo Toninelli per discutere della sistemazione delle grandi navi da crociera e dare finalmente applicazione al decreto Clini-Passera che a marzo del 2012 ha previsto di estromettere dal bacino di San Marco le navi più grandi di 40 mila tonnellate di stazza lorda. Considerando che oggi la maggior parte delle nuove navi da crociera si aggirano sulle 130 mila tonnellate e oltre, a parte quelle extra lusso che sono più piccole (attorno alle 40 mila tonnellate), si ricava che serve uno scalo diverso dalla attuale Marittima in grado di ospitarne contemporaneamente almeno tre o quattro di grandi, lasciando a Venezia quelle piccole. In questi giorni in città il tema è di estrema attualità, soprattutto dopo che la settimana scorsa Toninelli ha incontrato i vertici del-
le compagnie di crociera mondiali ribadendo che, delle 14 ipotesi al vaglio in base al rapporto costi-benefici, quelle più apprezzate sarebbero le tre più “esterne”, alle bocche di porto del Lido, di Malamocco e di Chioggia. Quanto a quest’ultima, qualche giorno fa il sindaco Alessandro Ferro, M5S come Toninelli, ha confermato che «si sta procedendo in un clima di collaborazione, per approfondire la fattibilità di alcune ipotesi e acquisire tutti gli elementi per giungere a una soluzione condivisa». E già il mese scorso Roberto Rossi, presidente del Comitato “No Gpl a Chioggia”, dopo un incontro al ministero dello Sviluppo, aveva detto che Roma sta pensando a una delocalizzazione dell’impianto verso una zona industriale o verso un’area rurale a bassa densità abitativa. Le grandi navi bianche a Chioggia e il Gpl a Porto Marghera, dunque, potrebbe essere una delle strade che il ministero dei Trasporti pensa di percorrere nei prossimi anni, e magari potrebbe non dispiacere pure alle compagnie che, in tal modo, eviterebbero ai propri clienti il pagamento della tassa di sbarco. E in attesa che lo scalo chioggiotto venga attrezzato, per togliere intanto le navi dal bacino di San Marco ci sarebbe il canale Vittorio Emanuele III il cui scavo, per riportarlo alla profondità necessaria al passaggio delle grandi navi e quindi a prima che si interrasse, fornirebbe la materia prima al provveditore interregionale alle opere pubbliche, l’ex Magistrato alle acque, per ricostituire le barene, fornirebbe insomma il fango. (e.t.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’appello di Ambiente Venezia «No a nuovi scavi in laguna» GLI AMBIENTALISTI «Sindaco Brugnaro, presidente Zaia, non avallate il progetto di Vtp del canale Vittorio Emanuele». L’associazione Ambiente Venezia chiede ai due massimi rappresentanti del territorio, che oggi saranno ricevuti dal ministro delle Infrastrutture, di non perdere più tempo con progetti su alternative interne alla laguna. Soprattutto dopo la bocciatura del progetto Contorta, l’abbandono del canale Tresse Nuovo e l’accantonamento del progetto di Porto Marghera per le navi più grandi, per l’associazione in prima fila contro il passagVENEZIA
gio delle grandi navi in laguna, è giunto il momento di guardare fuori, come sembra fare anche il ministro Toninelli. «Le criticità di questa proposta - attaccano - sono evidenti e tra questi ci sono lo scavo di milioni di tonnellate di fanghi inquinati per portare l’attuale canale da una larghezza di 40 metri a 110 e da 6 metri di profondità a 11. La soluzione comporta poi l’interferenza con il Mose, le cui chiusure saranno sempre più frequenti, la penalizzazione logistica dei traffici commerciali e industriali e l’incompatibilità dei nuovi scavi con le direttive del Ministero dell’Ambiente». © RIPRODUZIONE RISERVATA
MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2019 LA TRIBUNA
SPRESIANO - VILLORBA - PAESE
morgano
Manuel inizia la riabilitazione «Ora la mia vera battaglia» Ieri il video del giovane nuotatore trevigiano dal letto d’ospedale a Roma Le cure nel centro spinale Irccs nella capitale. «Grazie a tutti per l’aiuto» MORGANO. Il sorriso è stampato in viso, nonostante tutto: «Sono in quello che sarà il mio campo di combattimento, l’allenamento inizia ora. Darò tutto quello che ho». La voce è di Manuel Bortuzzo, il giovane nuotatore di Morgano colpito dall’agguato a colpi di pistola dello scorso 3 febbraio nel quartiere romano dell’Axa. Affida a un video per la pagina “TutticonManuel” - nata su iniziativa della Federnuoto per sostenerne il percorso riabilitativo - le sue prime parole ufficiali dopo il ricovero al san Camillo di Roma, l’ospedale che proprio ieri pomeriggio ha lasciato per trasferirsi nella struttura in cui svolgerà la neuro-riabilitazione, il centro spinale della fondazione santa Lucia presso l’istituto Irccs, sempre a Roma. In questa struttura ci resterà non meno di tre mesi, seguito dal dottor Marco Molinari, direttore della Neuroriabilitazione. Da qui, Manuel, si rivolge
a quanti in questi quasi venti giorni l’hanno sostenuto, da tutta Italia: «Come vedete sto sempre meglio, sono appena arrivato in quello che sarà il mio nuovo campo di battaglia» dice Manuel dal letto del santa Lucia, «rimarrò qui per un bel po’, anche se voglio restarci il meno possibile. Sono comunque contento
E Paltrinieri on line lancia la proposta «Una raccolta fondi per le sue terapie»
Un fotogramma del video diffuso ieri da Manuel Bortuzzo
ponzano
villorba
villorba
Il Comune scrive a Zaia «Dateci un medico»
Casa Marani Gli ospiti modelli per le acconciature
Ristrutturare antisismico Edilvi partner di Eni Gas
PONZANO. Il sindaco Monia Bianchin scrive a Zaia per risolvere la grana della carenza dei medici di base a Ponzano. Nella lettera, il primo cittadino chiede un incontro «per trovare una soluzione stabile e duratura in tempi brevi. L’unica strada percorribile è l’individuazione di un nuovo medico di base con ambulatorio principale a Ponzano e la contestuale modifica dell’ambito territoriale del Distretto nord, in modo da accorpare il comune di Ponzano con Villorba e Povegliano, con cui ha attivato la gestione in forma associata dei servizi sociali». Da lunedì 11 è operativo a Ponzano un nuovo medico, Roberto Bianchini, nell’ambulatorio di via XXV Aprile. «Ma il dottor Bianchini può ricevere a Ponzano solo lunedì dalle 11 alle 12 e giovedì dalle 15 alle 16: negli altri giorni, riceve negli ambulatori di Morgano e Badoere. Ha circa 370 posti disponibili per nuovi pazienti. Inoltre, a Povegliano il sostituto della dottoressa Gaitan, il dottori Matteo Filippetto ha ancora 270 posti disponibili» spiega l’assessore Turk. A Ponzano invece i cittadini rimasti ancora senza medico di base sono circa duemila. — F.C.
VILLORBA. Il progetto si chiama Banca del tempo. E sarà un tempo davvero piacevole e costruttivo quello che trascorreranno gli ospiti di Casa Marani tra i banchi del Centro di formazione Professionale di Lancenigo. Quattro mattine nelle quali 36 ospiti faranno da “modelli” per gli studenti che si stanno specializzando nel settore acconciatura e in quello estetico. Gli allievi del settore acconciatura offriranno servizi di piega a phon e a bigodini, mentre le allieve del settore estetica garantiranno servizi di manicure e pedicure. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di creare uno scambio generazionale, far conoscere e valorizzare una realtà poco conosciuta agli adolescenti e dare alle persone anziane momenti di gioia e serenità, intervenendo con attività pratiche che gli studenti sono in grado di eseguire. Si inizia questa mattina febbraio, per finire con i quarto incontro il 17 maggio. Il progetto nasce in collaborazione con l’assessorato al sociale del Comune di Villorba che metterà a disposizione gratuitamente il pulmino attrezzato per il trasporto di persone in carrozzina. Il trasporto viene effettuato anche con pulmino di Casa Marani. —
VILLORBA. L’impresa di co-
struzioni Energy Service Company Edilvi Spa, di Villorba, diventata partner di Eni Gas e Luce per la riqualificazione energetica e sismica dei condomini esistenti attraverso l’utilizzo degli incentivi statali Ecobonus - Sismabonus e il meccanismo di cessione del credito. Lo comunica la stessa azienda riportando una relazione di Legambiente secondo la quale il 39% dei condomini italiani si troverebbe in classe energetica G, cioè la peggiore, e solamente il 6% per cento in classe A. Inoltre, l’82% di essi risulta costruito prima dell'emanazione della Legge 10/1990 sull'efficienza energetica e, in generale, il 17% delle abitazioni italiane si trova in stato mediocre o pessimo. «La collaborazione con Eni Gas e Luce - dice Diego Pavan, amministratore delegato di Edilvi - diventa fondamentale per poter attivare il meccanismo di cessione del credito in modo fluido. Grazie a questo accordo gli abitanti dei condomini che andremo a riqualificare dovranno versare solamente l'importo non coperto dalla cessione del credito. In questo modo i costi di riqualificazione diventeranno sostenibili». —
e devo ringraziare tutto il personale del san Camillo (l’ospedale romano in cui è stato ricoverato in terapia intensiva dopo la sparatoria OES): mi hanno aiutato sia dal punto di vista fisico che morale. Così come ha fatto tutta la squadra della federazione, che sta rendendo migliore questo mio nuovo percorso».
Quindi la grinta, che trapela dalle parole di uno sportivo come lui. «Non vedo l’ora di dare tutto, tutto quello che ho per tornare tra di voi il prima possibile» ha aggiunto Bortuzzo, rivolgendosi a quanti da settimane gli stanno dimostrando affetto e vicinanza, «Ci sto riuscendo anche grazie a voi, al vostro supporto. Leggo tutti i vostri messaggi che mi fanno stampare il sorriso in faccia ogni giorno. Vi mando un abbraccio fortissimo, ci vediamo presto. Ora per me inizia l’allenamento». Allenamento che sarà fatto di sedute riabilitative anche in piscina, uno dei motivi per i quali la struttura romana è stata preferita ad altre, compresa l’Oras di Oderzo - più vicina a casa - ma che non ha una piscina interna. Nelle scorse ore ad affidare a un breve video il proprio sostegno a Manuel Bortuzzo, appellandosi alla generosità di quanti vorranno fare una donazione al conto corrente istituito dalla Federnuoto, anche Gregorio Paltrinieri, campione olimpico in carica dei 1.500 stile libero che con il 20enne trevigiano condivideva la piscina d’allenamento. «Aiutiamo Manuel a coronare i suoi sogni», dice Paltrinieri. Quello iniziato ieri al santa Lucia è un nuovo inizio anche per tutta la famiglia Bortuzzo: mamma Rossella resterà al fianco di Manuel, papà Franco rientrerà in Veneto - dove già sono rientrati due dei fratelli - la prossima settimana. — Alessandro Bozzi Valenti
IN BREVE Spresiano Esterina Piai lascia il bar Europa Esterina Piai ha salutato i clienti. Dopo 20 anni di servizio ha ceduto il bar Europa di via San Pio X. Esterina ora si potrà godere la pensione, «ringrazio e saluto tutti i clienti, in particolare quelli della Fassa Bortolo», assidui frequentatori del bar per la colazione e la pausa pranzo. Il locale comunque non resterà chiuso, ma avrà una nuova gestione
Silea Parte la rassegna di Primavera Al via la rassegna “Primavera fioriscono letture”. Il primo incontro si terrà venerdì 22 alla 20.45 nella biblioteca comunale di Silea con “Nel paradiso dell’Antropocene”, lettura scenica di Tiziano Scarpa con la visione del documentario “Dreamland” di Laila Pakalnina. Tiziano Scarpa propone la visione di un suggestivo e inquietante videoreportage, girato dalla regista lettone Laila Pakalnina in una discarica di rifiuti, dove si sono ambientati esseri di moltissime specie.
Breda di Piave Nicola Pillon re delle bocce
breda
Dopo 17 anni di lotta Angela Denis vinta da un cancro Il tumore era tornato dopo una breve illusione ma lei non ha mai smesso di volere una vita normale coltivando le sue passioni
Nicola Pillon, portacolori della bocciofila di Breda di Piave, è il nuovo campione provinciale 2019 specialità individuale categoria B che, pur non giocando assiduamente, negli appuntamenti importanti riesce a dare la sua zampata vincente. Nella finale Nicola Pillon ha superato per 12 a 7 Lucio Damin della società Dlf di Treviso.
Breda di Piave Ecosportelli chiusi scoppia la polemica
BREDA. Diciassette anni di lot-
ta contro il tumore, eppure aveva trovato la forza di vivere appieno. Angela Denis sabato ha smesso di lottare, all’età di 34 anni. Ha voluto tornare nella sua casa di Vacil di Breda, tra i suoi cari, per gli ultimi giorni di un percorso fatto dal dramma della malattia, dall’euforia dell’apparente vittoria e poi dalla ricaduta. Domani alle 15 nella chiesa di Breda i funerali per dire addio alla giovane. Lascia i genitori, Paolo e Fernanda, il fratello Matteo e il fidanzato Federico. Stavano insieme da cinque anni, e quando le cose si stavano facendo serie Angela non aveva nascosto la sua malattia a Federico; che ha deciso di non scappare. E anzi è diventato un motivo in più per lottare, con il sogno un giorno di sposarsi. «Era una donna di altri tempi», la ricorda il suocero Maurizio Bonzio, «credo che la storia con Federico l’abbia aiutata. Era una persona molto forte che si faceva volere un gran bene». Angela era una grande appassionata di basket, co-
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Angela Denis
me il fidanzato Federico, che vive in una famiglia di “baskettari” – il papà è il presidente della squadra di Noale. Talmente appassionata che aveva dato al suo cane il nome di Curry, play dei Golden State Warriors dominatori dell’Nba. Altre grandi passioni erano la cucina e il mare, a Caorle e Porto Santa Margherita ha trascorso molte giornate estive con Federico. Studentessa di Farmacia all’Università di Padova, aveva dovuto lasciare a causa delle terapie. Le mancava un solo esame alla laurea. A Breda era un esempio, aveva mostrato come combattere senza perdere il sorriso e senza farsi piegare dalla paura. Angela se n’è andata, ma il suo ricordo resterà indelebile. Federico Cipolla
Il capogruppo consiliare di opposizione “Legati per un Obiettivo” Cristiano Mosole critica il sindaco Rossetto per avere modificato gli orari degli uffici comunali, con la chiusura del sabato mattina, e la chiusura dell’Ecosportello di Contarina di Breda. Una scelta che ha fatto infuriare molti cittadini. «Più che un cambiamento, pare un vero disservizio», recita una nota di Mosole, «molti cittadini che, per impegni lavorativi, potevano usufruire dei servizi comunali soltanto il sabato, ora si vedono negata anche questa possibilità». Il capogruppo di opposizione critica anche la chiusura dell’Ecosportello di piazza Italia: «Veramente non è stata possibile una qualsiasi contrattazione con la società Contarina, al fine di poter continuare a garantire un servizio importante ai cittadini di Breda? Doveva finire proprio così?».
IV
Venezia
Martedì 19 Febbraio 2019 www.gazzettino.it
Contributo di accesso, scontro sui turisti “mordi e fuggi” `Gersich (Tolomazi):
«Così si favoriscono le masse incontrollate» TURISMO VENEZIA Due sono i timori fon-
damentali riguardo l’introduzione del contributo d’accesso con cui si vorrebbero far pagare i turisti non pernottanti. Il primo riguarda l’esenzione di tutti i veneti, anche quando vengono a fare i turisti e che ogni fine settimana di mezza stagione costituiscono la mag-
gioranza della folla domenicale. Il secondo riguarda la distinzione tra turismo escursionista “buono” (quello che lascia soldi alla città) e quello “cattivo”. Appunti sollevati ieri in commissione da Andrea Gersich, presidente dell’associazione “I Tolomazi” delle agenzie e tour operator di “incoming”, che si occupano di portare turisti a Venezia.
TURISMO BUONO «Non si è cercato di distinguere il turismo buono da quello improduttivo e invasivo - ha detto - dove il primo assicura un indotto garantito al-
la città portando lavoro a molteplici categorie (guide, gondole, musei, audioguide, ristoranti al mezzogiorno) mentre il secondo non è che massa incontrollata. Questo si evince dal fatto che il contributo d’accesso sarà uguale per tutti. Questo - ha continuato - sarebbe assurdo e disincentivante per il turismo organizzato». La ciliegina sulla torta sarebbe per i tour operator l’ipotesi di favorire con sconti i pernottanti di ogni hotel convenzionato in Veneto, comprese le località balneari. «Così - sentenzia Gersich - si favorirà il mordi e fuggi».
A questa osservazione, portata da chi gestisce ogni mese migliaia di turisti e pertanto potrebbe in ciascun momento produrre fatture e prenotazioni dei servizi, l’assessore al Bilancio Michele Zuin ha risposto in modo abbastanza conciso: «Trovo difficile distinguere chi porta indotto e chi no. Lo vedo difficile e non vorrei tra l’altro discriminare quelli che vengono dalle spiagge. Con gli alberghi che si convenzioneranno abbiamo già previsto una serie di obblighi comportamentali per ottenere lo sconto».
Cvn, dipendenti preoccupati Una lettera ai commissari
`Oggi Zaia e Brugnaro
VENEZIA Uno svuotamento pro-
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Altre questioni sollevate hanno riguardato aspetti specifici di ciascuna categoria, come l’esclusione dal convenzionamento del settore extralberghiero del Veneto, fortemente osteggiata da Abbav. Oppure la richiesta di esentare in qualche modo i vettori che già pagano una tassa salata per entrare a Venezia, che sono i pullman turistici con la Ztl bus. Altri ancora, come Ascom Venezia hanno chiesto la massima trasparenza in merito alla destinazione dei proventi che arriveranno dalla tassa e possibilmente l’esten-
sione oltre alla Tari anche ad altre imposte comunali per favorire residenti e imprese. Infine, diversi consiglieri di opposizione hanno sollevato dubbi e perplessità sull’applicazione dello strumento e sui tempi. A loro ha risposto l’assessore al Turismo, Paola Mar. «Vi ricordo che il progetto di governance - ha concluso - è un lavoro non della giunta o della maggioranza ma di tutto il Consiglio e parte dal 2016. Mi rifiuto quindi di sentire che gestiamo le cose in emergenza , perché semplicemente non è vero». (m.f.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Grandi navi, prende corpo l’ipotesi Chioggia
LA RICHIESTA gressivo del Consorzio Venezia Nuova rispetto alle proprie professionalità a favore di altre aziende come Comar e Thetis. Un processo che le rappresentanze dei lavoratori hanno già denunciato in una lettera ai commissari, e che ritengono in atto nonostante le rassicurazioni fornite. Quindi chiedono un incontro urgente con gli amministratori straordinari per essere maggiormente coinvolti nell’attività di riorganizzazione interna e per non trovarsi di fronte ad un nuovo organigramma già completato. In particolare i lavoratori scrivono di non ritener accettabile che il Cvn debba occuparsi solo del coordinamento delle attività di progettazione ed esecuzione dei lavori assegnati alle piccole imprese. Ma soprattutto apparirebbe incomprensibile la rinuncia del Consorzio alla sua centralità e al ruolo trainante già dall’attuale fase di completamento e di avviamento triennale delle opere mobili. «Prova di questo indirizzo sarebbe la soppressione dell’ufficio avviamento alle opere mobili, col conseguente distacco dei lavoratori qualificati, impiantisti, recentemente assunti in virtù delle loro peculiari professionalità e che ora andranno a svolgere gli stessi compiti in altra società, la Comar - sostengono i lavoratori - ma anche l’esternalizzazione del servizio di gestione degli stipendi e di quello delle pratiche dello Spisal, con l’ingresso di altre società solo fino a qualche mese fa non venivano neanche prese in considerazione». Nei giorni scorsi si è diffusa la notizia che il nuovo organigramma societario sarebbe pronto, senza alcuna discussione con i sindacati, e pare che alcune caselle siano state già riempite, «con l’attribuzione di posizioni di responsabilità e funzioni gerarchiche a consulenti esterni, creando una commistione tra le diverse realtà aziendali operanti in Arsenale» dicono ancora i rappresentanti dei lavoratori. E aggiungono: «Abbiamo la netta sensazione che tutto stia passando sopra le nostre teste - raccontano - Vorremmo essere coinvolti dai commissari, anche nelle loro perplessità, per sentirci tutti nella stessa situazione. Invece continua a rimanerci oscura la strategia che intendono perseguire. Siamo preoccupati per le ricadute occupazionali che potrebbero generarsi a medio termine» R.V
APPARTAMENTI E BUS
dal ministro Toninelli per conoscere le soluzioni LA VIGILIA
PROTESTA I dipendenti della Coge Mantovani in protesta al terminal di Fusina (foto Nuove Tecniche)
Mantovani, lavoratori senza paga da tre mesi Bloccato ieri l’accesso al terminal traghetti di Fusina I sindacati chiedono in Regione l’intervento dell’Unità di crisi `
LAVORO MESTRE Fanno la guardia al bido-
ne e per loro, abituati a lavorare nei grandi cantieri, non è entusiasmante, anche perché da due mesi non prendono lo stipendio e la tredicesima, e se tra qualche giorno non entreranno soldi nei conti correnti, i mesi diventeranno tre, dicembre, gennaio e febbraio. Dopo proteste e scioperi reiterati erano riusciti a farsi pagare ottobre ve e novembre ma è estenuante per i dipendenti della CoGe, la società di Milano (CoGe Costruzioni Genereali Srl) che dal primo agosto dell’anno scorso ha rilevato con un affitto d’azienda il ramo costruzioni della Ing. E. Mantovani Spa.
LA PROTESTA Ieri mattina una sessantina degli 85 lavoratori rimasti, dopo che 31 hanno dato le dimissioni, si è piazzata in sciopero a presidiare l’entrata del terminal “Venice Ro-Port Mos”, il terminal traghetti di Fusina dove la CoGemantovani ha uno dei tre appalti ancora attivi, oltre a quelli per i servizi all’ospedale dell’Angelo di Mestre e a quello di Trento. Hanno scelto quel luogo, dopo aver protestato anche a Padova (dove c’è la sede locale dell’Azienda, e nel Rodigino da
dove provengono parte dei lavoratori, oltre che da Ferrara e dal Veneziano) anche perché proprio lì ci sono i pontoni che Mantovani utilizzava per costruire il Mose, uno dei principali appalti: li tengono in ordine e gli fanno le manutenzioni sperando che il lavoro riprenda. Ma dal Mose, CoGemantovani è stata estromessa perché i commissari del Consorzio Venezia Nuova (il concessionario statale per i cantieri delle paratoie mobili a difesa della laguna e di Venezia) non si sono fidati a dare il nulla osta all’accreditamento in continuità con la vecchia Mantovani.
SINDACATI «E oltre a non avere il Mose non arrivano nemmeno gli appalti esteri promessi per il raddoppio del porto di Costanza in Romania, per Expo Dubai, per l’Irlanda... - raccontavano ieri Francesco Andrisani, segretario Fillea-Cgil, Andrea Grazioso del-
LA COGE INTENDE CONCLUDERE L’ACQUISTO DELL’AZIENDA «INTANTO TIRINO FUORI 750MILA EURO DI PAGHE ARRETRATE»
la Filca-Cisl e Gino Gregnanin della Feneal-Uil che hanno presentato in Regione una richiesta d’incontro urgente all’Unità di crisi -. In ogni caso, anche se si materializzassero quegli appalti, dato che la proprietà sostiene che il nome Mantovani è ancora molto quotato fuori Italia, per i lavoratori locali cambierebbe poco perché solo alcuni di loro potrebbero andarci a lavorare». Lo scorso fine settimana, mentre i Sindacati annunciavano il presidio di ieri mattina, l’Azienda guidata da Maria Manuela Ferrari, annunciava a sua volta che entro pochi giorni avrebbe potuto concretizzare l’acquisto della Mantovani anticipando l’operazione di 4 anni, impegnandosi quindi a una ricapitalizzazione in vista dell’effettivo rilancio della società, e promettendo di pagare gli arretrati i due tranche tra il 10 e il 20 marzo prossimi. I lavoratori in presidio ieri raccontavano di essere ormai in gravi difficoltà economiche in famiglia e di non sapere come tirare avanti, mentre i tre sindacalisti si chiedevano «come mai CoGe riesce a trovare i soldi per acquistare l’Azienda e ricapitalizzare, se davvero questo accadrà, è invece non riesce a recuperare i 750 mila euro per pagare gli stipendi arretrati». Elisio Trevisan © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MESTRE Piuttosto che il deposito di Gpl, a Chioggia meglio le crociere; i fanghi che ostruiscono il canale Vittorio Emanuele III sono per la maggior parte A e B secondo il codice Cer (Codice europeo dei rifiuti), vale a dire non inquinati; le navi da crociera hanno bisogno al massimo di 9 metri e mezzo di fondale (tenendone uno di “riserva”) e a Chioggia ci sono; Chioggia è in laguna ma è anche fuori nel senso che ha una sua bocca di porto. Oggi il governatore del Veneto Luca Zaia si incontrerà col ministro dei Trasporti Danilo Toninelli per discutere della sistemazione delle grandi navi da crociera e dare finalmente applicazione al decreto Clini-Passera che a marzo del 2012 ha previsto di estromettere dal bacino di San Marco le navi più grandi di 40 mila tonnellate di stazza lorda. Considerando che oggi la maggior parte delle nuove navi da crociera si aggirano sulle 130 mila tonnellate e oltre, a parte quelle extra lusso che sono più piccole (attorno alle 40 mila tonnellate), si ricava che serve uno scalo diverso dalla attuale Marittima in grado di ospitarne contemporaneamente almeno tre o quattro di grandi, lasciando a Venezia quelle piccole. In questi giorni in città il tema è di estrema attualità, soprattutto dopo che la settimana scorsa Toninelli ha incontrato i vertici del-
le compagnie di crociera mondiali ribadendo che, delle 14 ipotesi al vaglio in base al rapporto costi-benefici, quelle più apprezzate sarebbero le tre più “esterne”, alle bocche di porto del Lido, di Malamocco e di Chioggia. Quanto a quest’ultima, qualche giorno fa il sindaco Alessandro Ferro, M5S come Toninelli, ha confermato che «si sta procedendo in un clima di collaborazione, per approfondire la fattibilità di alcune ipotesi e acquisire tutti gli elementi per giungere a una soluzione condivisa». E già il mese scorso Roberto Rossi, presidente del Comitato “No Gpl a Chioggia”, dopo un incontro al ministero dello Sviluppo, aveva detto che Roma sta pensando a una delocalizzazione dell’impianto verso una zona industriale o verso un’area rurale a bassa densità abitativa. Le grandi navi bianche a Chioggia e il Gpl a Porto Marghera, dunque, potrebbe essere una delle strade che il ministero dei Trasporti pensa di percorrere nei prossimi anni, e magari potrebbe non dispiacere pure alle compagnie che, in tal modo, eviterebbero ai propri clienti il pagamento della tassa di sbarco. E in attesa che lo scalo chioggiotto venga attrezzato, per togliere intanto le navi dal bacino di San Marco ci sarebbe il canale Vittorio Emanuele III il cui scavo, per riportarlo alla profondità necessaria al passaggio delle grandi navi e quindi a prima che si interrasse, fornirebbe la materia prima al provveditore interregionale alle opere pubbliche, l’ex Magistrato alle acque, per ricostituire le barene, fornirebbe insomma il fango. (e.t.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’appello di Ambiente Venezia «No a nuovi scavi in laguna» GLI AMBIENTALISTI «Sindaco Brugnaro, presidente Zaia, non avallate il progetto di Vtp del canale Vittorio Emanuele». L’associazione Ambiente Venezia chiede ai due massimi rappresentanti del territorio, che oggi saranno ricevuti dal ministro delle Infrastrutture, di non perdere più tempo con progetti su alternative interne alla laguna. Soprattutto dopo la bocciatura del progetto Contorta, l’abbandono del canale Tresse Nuovo e l’accantonamento del progetto di Porto Marghera per le navi più grandi, per l’associazione in prima fila contro il passagVENEZIA
gio delle grandi navi in laguna, è giunto il momento di guardare fuori, come sembra fare anche il ministro Toninelli. «Le criticità di questa proposta - attaccano - sono evidenti e tra questi ci sono lo scavo di milioni di tonnellate di fanghi inquinati per portare l’attuale canale da una larghezza di 40 metri a 110 e da 6 metri di profondità a 11. La soluzione comporta poi l’interferenza con il Mose, le cui chiusure saranno sempre più frequenti, la penalizzazione logistica dei traffici commerciali e industriali e l’incompatibilità dei nuovi scavi con le direttive del Ministero dell’Ambiente». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Economia
Martedì 19 Febbraio 2019 www.gazzettino.it
Turisti in Veneto raddoppiati in 20 anni `Un fatturato di 15 miliardi di euro per oltre 112mila addetti Pronto uno studio dell’Ufficio Statistica sull’impatto della prima “industria” regionale. I dati a partire dal 2017 Ma in ballo c’è l’equilibro tra ospitalità, residenza e ambiente `
LO STUDIO VENEZIA Con quasi 70 milioni di presenze, oggi il turismo è la prima “industria” del Veneto, ma cosa succederà se i visitatori continueranno ad aumentare? Si andrà tutti verso il “contributo di ingresso”, come ha deciso Venezia, o si lascerà libertà (anche economica) di circolazione? Perché un eccesso di turismo può provocare degrado sociale e ambientale, inquinamento, appiattimento culturale, deterioramento del patrimonio artistico. Ma, al contrario, la scarsità di turismo può impoverire un’area. Se l’equilibrio tra turismo, popolazione residente e ambiente è delicato, per “governarlo” è dunque necessario conoscere a fondo il settore, capire come e in cosa è cambiato. È in quest’ottica che si inserisce lo studio sul turismo realizzato dall’Ufficio di Statistica regionale intitolato “Analisi del Sistema turistico del Veneto: la domanda, l’offerta, l’impatto economico, sociale e ambientale”, disponibile da oggi all’indirizzo http://statistica.regione.veneto.it/pubblicazioni_elenco_altro.jsp. E un primo dato fa già riflettere: in 20 anni gli arrivi turistici complessivi in Veneto sono quasi raddoppiati. In Veneto, infatti, dai circa 10 milioni di arrivi turistici totali nel 1997 si è giunti agli oltre 19 milioni nel 2017, registrando un aumento dell’85,2% in vent’anni, pari a una crescita media annua del 3,2%. Le presenze turistiche totali sono passate dai 51 milioni del 1997 agli oltre 69 milioni del 2017, +35,3% e cre-
scita media annua dell’1,5%. «Siamo la Regione leader in Italia nel turismo – ha detto l’assessore veneto al Turismo, Federico Caner – e la conoscenza di questo fenomeno e delle sue implicazioni economiche, sociali e territoriali, è fondamentale per definire le strategie di gestione».
IL FATTURATO Il fatturato generato dalle attività produttive venete dell’aggregato turistico considerato è pari a 15 miliardi di euro nel 2015 e pesa per il 9,8% del fatturato totale italiano del settore. Le sole imprese ricettive venete nel 2015 hanno realizzato un fatturato che sfonda abbondantemente il tetto dei 3 miliardi di euro. Nel 2017, in Veneto, gli occupati in aziende turistiche del ricettivo, ristoranti, agenzie di viaggio, tour operator, trasporto aereo e marittimo di passeggeri, erano 112.400, 32 mila unità in più rispetto al 2011 (+40%). Una curiosità: se la percentuale di occupati veneti che lavorano di sera non va oltre il 22%, per gli occupati nel turismo supera il 71% e la percentuale di persone che lavorano di notte raggiunge il 40%.
GLI OSPITI I turisti stranieri in Veneto viaggiano in compagnia (solo il 20% lo fa in solitudine) e nel 2017 hanno speso complessivamente 5,9 miliardi di euro (105 euro al giorno a testa). La spesa media giornaliera più bassa si riscontra per la vacanza al mare (circa 67 euro), a cui si accompagna però la più elevata spesa totale pro capite (circa 490 euro) per effetto
Presenze 51.152.426
1997
69.184.082
2017
TREVISO Nuova sede e un centinaio di assunzioni per Labomar. L’azienda leader nella produzione di integratori alimentari, dispositivi medici, alimenti a fini speciali e cosmetici che ha da poco celebrato i 20 anni di attività, consolida la sua presenza sul territorio di Istrana grazie all’acquisto di un terreno di 53.000 metri quadri su cui sorgerà la nuova sede, un investimento da circa 20 milioni La nuova sede del gruppo da 44 milioni di fatturato sarà immersa nel verde e sarà realizza-
ta secondo quello che è il principio che da sempre ispira l’attività di Labomar: al centro le persone e il loro benessere. I lavoratori potranno contare, infatti, su spazi comuni di condivisione, una biblioteca, una palestra per il programma LaboFit e una mensa con menu improntato alla sana alimentazione, in cui si potranno gustare frutta e verdura a chilometri zero, coltivati nell’annesso orto. Un’area «open» sarà inoltre a disposizione dei clienti per favorire lo scambio di prospettive e la ricerca di nuove idee. «Una nuova sede era ormai diventata una necessità e l’ac-
VENEZIA Crac bancari, il governo tira dritto sui rimborsi ai risparmiatori e il parlamento è pronto a varare una nuova commissione d’inchiesta con Gianluigi paragone alla presidenza. E domani vertice dei risparmiatori col ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per chiedere l’aumento dell’organico dei Tribunali di Treviso e Vicenza per velocizzare indagini e processi su BpVi e Veneto Banca. Il sottosegretario all’economia Massimo Bitonci rilancia la sfida all’Europa dopo la lettera di Bruxelles che critica le procedure per i rimborsi: «Gli uffici stanno lavorando ad una risposta, che ha un forte carattere politico oltre che tecnico. L’Italia ha scelto questa procedura di rimborso diretto in autonomia, con fondi propri che vengono dallo steso settore, quindi si tratta di una procedura corretta. Di Maio e Salvini pochi giorni fa a Vicenza hanno dato un messaggio univoco: il governo non cambia idea su questa misura».
Tendenze
Arrivi 10.354.605
1997
19.172.576
2017
La crescita degli stranieri è più rapida
+85,2% in 20 anni (+3,1% media annua) Fonte: Regione Veneto
della lunga permanenza nei luoghi di villeggiatura (più di 6 notti). Le vacanze per cui giornalmente si spende di più sono quelle culturali (134 euro al giorno), enogastronomiche o “green” (circa 132 euro).
L’IMPATTO Considerando i turisti giornalieri e quelli che pernottano in
L’ASSESSORE CANER: «LA CONOSCENZA DEL FENOMENO È FONDAMENTALE PER LE STRATEGIE DI GESTIONE»
situazione dei tribunali di Vicenza e Treviso: «Ci sono mancanze strumentali e di personale amministrativo per poter fare fronte in maniera adeguata ai due maxi processi che riguardano le due banche Venete. Abbiamo anche inviato le nostre correzioni e osservazioni per il miglioramento del decreto attuativo per i rimborsi, cercando di snellire il più possibile le modalità di accesso. Fondamentale non lasciare indietro nessuno». Franco Conte del Codacons Veneto in una lettera all’altro sottosegretario all’economia Alessio Villarosa critica alcuni punti della bozza del primo decreto attuativo e «il sostanziale sentiero privilegiato riconosciuto ad alcune associazioni» che hanno imposto un cambio di direzione rispetto alla precedente legge 205 del 2017. «Il principio della truffa massiva porta a un indennizzo generalizzato che stante le risorse ridotte va a scapito delle vittime “più vere” di questa tragedia». Le associazioni critiche verso i decreti attuativi si sono riunite in una federazione che vede tra le sue fila Barbara Puschiasis di Consumatori Attivi: «La bozza di decreto attuativo aumenta la mole di documenti da allegare alla domanda per l’indennizzo: anziché semplificare si complica la procedura». Maurizio Crema
RISPARMIO TRADITO
+35,3% in 20 anni (1,5% media annua)
strutture turistiche, si contano mediamente 46 turisti per 1.000 abitanti al giorno, valore che sale a 103 ad agosto. Sommando la presenza dei turisti a quella dei residenti, in certi periodi dell’anno si verifica che la pressione sul territorio raggiunge anche le 292 persone per kmq, quando per il solo effetto dei residenti è di 267 abitanti per kmq. Venezia a parte, l’impatto del turismo sulla popolazione è più intenso nei comprensori “balneare” e “lago”, molto al di sopra della media regionale. In agosto, in molte di queste località il numero dei turisti è superiore a quello della popolazione: 1.043 turisti al giorno ogni 1.000 abitanti al “lago”, 1.296 al “mare”. (al.va.)
VERTICE CON BONAFEDE Necessario anche arrivare alle sentenze. Per questo domani una delegazione dell’associazione “Noi che credevamo...” di Luigi Ugone sarà ricevuta dal ministro Bonafede per parlare della
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Labomar, nuovo polo di sviluppo per attrarre cento giovani talenti INTEGRATORI ALIMENTARI
Rimborsi, Bitonci sfida la Ue: «Il governo non cambia idea»
Il boom turistico in Veneto
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Banco Bpm, Castagna avverte: «Cedola nel 2019 ma utili in frenata»
quisto di questo grande terreno rappresenta la premessa per il nostro futuro - ha commentato Walter Bertin, fondatore e Ad di Labomar -. Nei nuovi ambienti la ricerca sarà sempre più protagonista, con una scommessa ulteriore: vogliamo che i nostri laboratori diventino un polo di attrazione internazionale per nuovi talenti, affinché svolgano un periodo di ricerca presso di noi. Nei prossimi anni puntiamo ad assumere fino a 100 nuovi dipendenti e, grazie ai nuovi spazi e ai nuovi progetti, sono sicuro che sapremo attrarre i migliori talenti del mercato».
CREDITO MILANO Banco Bpm, l’Ad Giuseppe Castagna annuncia dividendi in arrivo per il 2019 ma frena sugli obiettivi: «Il miliardo previsto dal piano non è più attuale», a causa di uno «scenario macro complicato», meno favorevole delle previsioni. «Per fare il dividendo ci vogliono tanti utili, quindi chiaramente vediamo trimestre dopo trimestre come andremo. La nostra aspettativa e di farne tanti però bisogna confrontarsi con uno scenario macro complicato. Inutile partire con
grandi affermazioni, anche se il nostro desiderio sarebbe alla fine del piano triennale di distribuire un dividendo» ha affermato Giuseppe Castagna, Ad di Banco Bpm. L’obiettivo di un miliardo di utile quest’anno, ha spiegato Castagna, «chiaramente è frutto di un piano industriale che ha delle premesse. Le premesse erano una crescita del Paese che non c’è stata, una crescita degli impieghi che non c’è stata, un perimetro un po’ diverso. È chiaro che bisogna fare un po’ la tara a quel miliardo per riconsiderarlo con l’attuale scenario».
Cambiate le prospettive, non cambia la speranza di una politica accomodante da parte della Bce. Banco Bpm sarebbe infatti interessato a una nuovo tornata di Tltro, i rifinanziamenti a lungo termine per il settore bancario da parte della Bce. «Sicuramente ci farebbe piacere, è un’opportunità per poter programmare con calma anche il ritorno sul mercato. Che comunque dovremmo fare e che comunque avremmo fatto», dice l’Ad del gruppo bancario con sede legale a Verona esposto anche con Astaldi, oggi nel mirino di Salini.
La Borsa Prezzo Var. % chiu. pr.chiu.
CAMBI IN EURO Dollaro Usa Yen Giapponese Sterlina Inglese Franco Svizzero Fiorino Ungherese Corona Ceca Zloty Polacco Rand Sudafricano Renminbi Cinese Shekel Israeliano Real Brasiliano
Quotaz.
Var.%
1,1328 125,2300 0,8762 1,1361 318,0100 25,7150 4,3292 15,9743 7,6637 4,1003 4,2213
0,604 0,627 -0,362 0,185 -0,063 0,023 -0,035 0,460 0,526 0,169 0,863
ORO E MONETE Oro Fino (per Gr.) Argento (per Kg.) Sterlina (post.74) Marengo Italiano
Denaro
Lettera
37,20 400,20 270,00 212,00
38,75 448,35 289,00 230,00
Min. anno
Max anno
Quantità trattate Generali
FTSE MIB A2a
1,59
0,57
20,90
-0,29
12,240
Banca Mediolanum Banco Bpm
Atlantia Azimut H.
1,532 18,115
1,641
460437
Intesa Sanpaolo
15,305
0,49
2,065
0,88
Min. anno
Max anno
Quantità trattate
14,443 15,463
325904
Ubi Banca
2,393
2,068 12320105
Unicredito
1,902
Prezzo Var. % chiu. pr.chiu.
Italgas
5,230
0,08
5,005
5,285
122217
Unipol
136612
Leonardo
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0,31
7,567
8,949
134598
Unipolsai
5,862
84756
Luxottica
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0,00
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52,41
2358
2,053
3741172
Mediaset
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3,34
2,566
2,972
395978
Ascopiave B. Ifis
21,19
74395
1,45
9,455 12,236
5,885
1,47
5,016
1,978
1,42
1,646
Mediobanca
8,326
0,24
7,250
8,328
269217
90693
Moncler
34,88
1,54
28,13
35,13
65930
25005
Poste Italiane
3,510
-0,40
2,945
3,516
799804
Brembo
10,090
-1,27
8,893 10,264
Buzzi Unicem
16,895
0,51
14,925 16,918
Bper Banca
Prezzo Var. % chiu. pr.chiu.
7,774
0,36
18,900
0,32
7,768
195106
16,847 19,067
6,926
114515
Campari
8,260
0,79
7,347
8,225
186528
Prysmian
Cnh Industrial
9,394
-0,28
7,786
9,440
232837
Recordati
33,96
0,38
29,44
34,00
29126
Enel
5,244
0,15
5,057
5,295
1609071
Saipem
4,301
1,44
3,225
4,282
736526
Eni
15,176
0,37
13,678 15,170
920862
Snam
4,180
-0,12
3,895
4,182
734897
Exor
56,36
-0,04
10,842 14,650
Fca-fiat Chrysler A
13,004
Ferragamo Finecobank
Min. anno
Max anno
Quantità trattate
3,91
2,149
2,617
1550931
11,578
3,15
9,700 11,490
2237205
3,962
-0,25
3,438
4,121
136754
2,169
-0,05
1,955
2,241
256046
NORDEST 3,305
0,15
3,109
3,311
7752
17,690
-1,61
15,130
20,28
41678
Carraro
2,030
-0,49
1,734
2,135
3356
Cattolica Ass.
8,225
0,55
7,057
8,242
42467
17,700
2,31
De’ Longhi
23,64
3,14
21,81
24,83
8439
Eurotech
3,675
0,82
3,284
3,915
20433
Geox
1,452
4,91
1,147
1,465
204336
M. Zanetti Beverage
6,360
1,11
5,811
6,460
965
Danieli
15,237 18,001
1748
57,06
28230
Stmicroelectr.
14,615
-0,71
214475
Nice
3,490
-1,41
3,479
3,506
1045
-0,17
12,400 15,201
696284
Telecom Italia
0,5300
3,19 0,4479 0,5279 14228495
Ovs
1,284
-1,31
1,101
1,387
206354
18,805
2,06
17,209 18,849
62007
Tenaris
11,870
0,59
-0,37 0,0780 0,1632
11046
10,605
1,48
8,681 10,619
194215
Terna
5,326
-0,49
46,35
f102eb12-c280-4097-8221-11151f4e650b
9,316 11,868
217419
Stefanel
5,026
310722
Zignago Vetro
5,398
0,1080 9,680
-0,21
8,442
9,750
6217