Abitare verona 48

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Anno XI n°48 | novembre 2017 | Spedizione in A.P. | 70% D.C. Verona |

Design

Interviste

B&B Italia Rimadesio Modulnova

Raoul Bova e Chiara Francini Francesca Briani Ilaria Segala Andrea D’Amico Ballarini Interni


AbitareVerona Registrazione Tribunale di Verona n° 1596 del 20/05/2004 Anno XI n°48 ottobre 2017 semestrale Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abb. Postale -70% DCB Verona Direttore responsabile Giancarla Gallo Editore Ballarini Interni s.r.l. via del Lavoro 18 Valgatara di Valpolicella (Vr) tel. 045/6800525 info@abitareverona.it Progetto e realizzazione grafica Ballarini Interni Coordinamento editoriale Giancarla Gallo Hanno collaborato Gianni Villani, Linda Comerlati, Alberto Cristani, Giorgia Cozzolino, Elisa Pasetto e Chiara Tenca Stampa Grafiche Stella Per comunicazioni, variazioni di indirizzo, segnalazioni di manifestazioni: info@abitareverona.it Per redazionali e inserzioni pubblicitarie telefonare al 045 6800525 Il materiale inviato non verrà restituito.

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Sommario

In copertina: Chiara Francini e Raoul Bova (ph Fabio Lovino)

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Raoul Bova e Chiara Francini Francesca Briani Ilaria Segala Julia Roberts ArtVerona Maria Teresa Ferrari Arch. Alfonso Bonetti L’Azienda Ospedaliera Veronese Giancarlo Franchini Talks Slidingdoors Urban Heritage and Global Tourism Arch. Chiara Brentegani e Federico Bertoldi La barchessa di Villa Pisani Arch. Stefania Caloini Abitare il colore a Rovereto Proposte immobiliari Minergie B&B Italia Rimadesio Modulnova Andrea D’Amico Teatro Ristori Il Grande Teatro Divertiamoci a Teatro


Editoriale Spazio al teatro in questo numero autunnale di Abitare Verona, che già nella copertina richiama due attori che saranno a Verona il prossimo febbraio in tournee, Raoul Bova e Chiara Francini, da noi intervistati. Ma la carrellata di interviste interessanti continua con quelle alle assessore del comune di Verona, Francesca Briani e Ilaria Segala, poi al direttore di Art Verona, Adriana Polveroni, al direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Verona, Francesco Cobello, al neo presidente dell'Ordine degli Architetti, Giancarlo Franchini e al procuratore calcistico Andrea D'Amico. Pesonaggi illustri che testimoniano il carattere eclettico di questa rivista, che ha alle spalle ben sedici anni di esperienza nel settore dell'arredamento. Non mancheranno i progetti abitativi e di realizzazioni in ambienti suggestivi ed eleganti, corredati da numerose fotografie, nonché le novità di un mercato sempre più esigente e raffinato. L'obiettivo di Abitare Verona è sempre quello di aiutare il lettore ad orientarsi tra le tante offerte del mercato e aggiornare sulle tendenze più attuali e confortevoli per la propria casa, proposte dalle grandi marche non solo per l'arredo, ma anche per accessori ed articoli di design. Buona lettura!


Abitare il palcoscenico

di Luca Miniero e Astutillo Smeriglia con Raoul Bova e Chiara Francini regia di Luca Miniero Compagnia Enfi Teatro di Giancarla Gallo

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RAOUL BOVA Raoul, approfondiamo le tematiche affrontate nella commedia “DUE”, personalmente ne ha vissute di simili? Situazioni simili ci sono sempre state nella mia vita, o mi sono state raccontate da amici. I caratteri e le dinamiche di coppia sono ben spiegate nello spettacolo. Non è facile convivere, bisogna sostenere sentimenti come la gelosia, la paura per il futuro, la confidenza. Vivere insieme è far fronte ai cambiamenti propri e a quelli dell'altra persona, sono due cambiamenti che interagiscono con tutte le conseguenze: cambiamenti fisici e caratteriali, in meglio e in peggio. Il cambiamento nel rapporto di coppia diventa poi molto importante quando ci sono figli. Questi sono proiezioni del nostro ego, dei nostri desideri, vorremmo che diventassero quello che noi non siamo riusciti ad essere; invece devono essere accettati per quello che sono, realmente. E questa realtà è presente nello spettacolo. Allora il letto sostanzialmente, in questo caso, rappresenta molte cose. Come deve essere un testo? La mia voglia di far teatro è legata ad un testo che mi deve piacere, mi devo ritrovare nel testo da interpretare, come appunto in questa commedia. Devo confessare che il palcoscenico, dopo tanti anni, mi faceva un po' paura: le reazioni del pubblico, espresse nei loro volti, temevo che mi distraessero. Questo testo e questa tematica mi piacciono: la commedia, pur affrontando una problematica importante, è umoristica e trattata con ironia, in più di un'occasione strappa una risata. CHIARA FRANCINI Che tipo di donna è Paola, quella che interpreta in questa commedia? Paola è una donna intelligente, moderna, libera ed indipendente. E' il ritratto della donna italiana di oggi, decisa, sì, ma con le sue fragilità ed insicurezze. Al momento in cui i due, Marco e Paola, decidono di sposarsi ed iniziare un percorso di vita insieme, affiorano intimamente tutta una serie di domande, dettate dalle aspettative e dalle paure. Durerà la coppia, restando affiatata, o subentrerà l'abitudine e la noia. I due cambieranno? Come sarà Marco tra 20 anni? Saremo cambiati ma riusciremo ad accettarci ancora? E come influiranno i nostri vissuti, il nostro passato, le persone delle nostre vite. Tradimenti, gelosie, conflitti, insofferenze. Sono cose che tutti noi abbiamo sempre provato e valutato, ma non ci sono sicurezze. Insomma la commedia è un affresco di coppia, di una coppia consapevole, che riflette prima di fare il grande passo. Sì, è un ritratto tutto sommato umoristico, posto con garbo ed ironia, molto godibile. E' l'affresco della coppia odierna, che si pone tante domande sul senso del matrimonio, che ha tanti dubbi, sulla validità della decisione di sposarsi, del fare in modo che la coppia non scoppi. La commedia strappa un sorriso, ma fa anche molto riflettere. La tournée , che parte da Imola il 29 novembre, prosegue fino ad aprile 2018 toccando numerose città tra le quali Firenze, Trieste, Padova, Milano, Torino, Bari e Roma. Sarà a Verona al Teatro Nuovo dal 27 febbraio al 2 marzo 2018.

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ph Fabio Lovino

ontare un letto matrimoniale, simbolo di una vita in comune, diventa l'occasione per una coppia, Marco e Paola, per interrogarsi sul loro futuro insieme e sul come cambieranno. Il passato riemerge con prepotenza, portando alla ribalta familiari, amanti, amici ed ex partner, che riempiono la scena come sagome cartonate, silenziose ma presenti con la loro importanza. Di fatto scegliere di vivere con una persona vuol dire accoppiarsi con molte persone, che fanno parte del suo entourage. I due, che sono gli unici protagonisti, sentono il peso della delicatezza della loro scelta, tra paure ed insicurezze, illusioni e delusioni. Scelte che vanno fatte con consapevolezza, diverse in base alla sensibilità maschile e femminile. Ne parliamo con Raoul Bova, che con questo spettacolo torna sul palcoscenico dopo vent'anni di cinema e televisione, e con Chiara Francini, che ha alle spalle numerose esperienze sul palco.


di Giorgia Cozzolino

n nuovo assessore, anzi assessora, per il comune di Verona. A incarnare questa figura, assente da Palazzo Barbieri per tutto l’ultimo mandato, è Francesca Briani, avvocato (o avvocatessa?) di 58 anni portati in maniera splendida, una professionista con deleghe al Turismo, alle Manifestazioni e alle Pari opportunità. Sposata, due figli (Margherita e Giancarlo), un rapporto molto stretto con la madre che ogni tanto la segue negli appuntamenti istituzionali. Impegnata sul fronte dei diritti delle donne, si è laureata in Giurisprudenza perfezionandosi sulle tecniche di prevenzione del mobbing e dal 2008 al 2009 è stata presidente della Consulta delle Associazioni Femminili di Verona. È socia fondatrice e consigliere della Fondazione Atlantide – Teatro stabile di Verona, presidente del comitato locale dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ed è stata consigliere in prima circoscrizione. Da attivista per i diritti delle donne, preferisce essere chiamata assessore o assessora? Quanto conta per lei la declinazione al femminile nella lotta per la parità di genere? Nella quotidianità non presto attenzione al fatto di essere chiamata assessora o assessore, ma capisco l’interesse del mondo femminile a questo tipo di dibattito e convengo sull’importanza di adottare il linguaggio di genere nella redazione degli atti pubblici. Qualcuno dice che le declinazioni al femminile di alcuni titoli come assessora o ingegnera suonano male; in realtà si tratta solo di rendere familiari questi suoni e di farli entrare nel linguaggio comune, come ha invitato a fare anche l’Accademia della Crusca. Copertura dell’Arena: un’idea da 6

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PALAZZO BARBIERI HA NUOVAMENTE CHI CURA LE MANIFESTAZIONI DI VERONA valutare o una… bestialità? Senza dubbio un’idea che ha prodotto anche progetti di alto livello e ha evidenziato ancora una volta l’interesse per il nostro anfiteatro. Dal punto di vista della scelta strategica la copertura dell’Arena non mi trova favorevole. Ci può dire una cosa che vuole realizzare e per la quale vorrà essere ricordata alla fine del suo mandato? Non ho la presunzione di essere ricordata per qualcosa di particolare. Vorrei valorizzare le straordinarie potenzialità culturali di una città come Verona. Tanti i progetti in mente. Riorganizzare al meglio i musei civici cittadini, dal punto di vista degli spazi, della gestione e della valorizzazione. Dare vita a un festival diffuso della musica, in tutti i suoi generi. Restituire la Fondazione Arena ai fasti che merita. Avviare un riordino complessivo dei flussi turistici, in rete con gli altri elementi del territorio. Razionalizzare le manifestazioni cittadine, attualmente sono intorno a tremila l’anno. Verona è già tra le prime città d’Italia per numero di turisti, spesso però “mordi e fuggi”. Quali sono le iniziative che l’amministrazione dovrebbe portare avanti per promuovere un turismo di qualità? Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un notevole aumento del flusso turistico nella nostra città che ci impone valutazioni diverse. La priorità non è più solo “portare il turista in città”, bensì gestire al meglio i diversi flussi turistici. Verona, in virtù della legge regionale del 2013, è “destinazione turistica” e come tale andrà gestita attraverso un tavolo operativo che riunisce istituzioni ed operatori presenti sul terri-

torio. Il nostro obiettivo è farlo funzionare al meglio, attraverso un costante dialogo e confronto con gli altri soggetti che ne fanno parte con l’obiettivo di trattenere il turista più a lungo in città. Certamente ci sarà da lavorare per proporre mostre ed eventi culturali in grado di attrarre visitatori. Puntiamo a promuovere sempre di più la vocazione musicale di Verona, con un festival diffuso, oltre alla stagione in Arena, naturalmente, ed altri appuntamenti ancora. A livello museale le eccellenze non mancano, dall’importante Museo di Castelvecchio al bellissimo Museo Archeologico a quello di Storia Naturale ed altri ancora, tutte eccellenze da mettere in rete. Come non mancano eventi e manifestazioni cittadine ormai consolidate. Puntiamo anche al turismo congressuale e per questo cercheremo di riportare la Gran Guardia alla sua vocazione originaria. Visto che siamo su Abitare Verona, non possiamo non chiederle qual è il tipo di arredamenti d’interni che incontra il suo gusto... Da appassionata di arredamento, cerco di non perdermi l’appuntamento annuale con il Salone del Mobile di Milano e il Fuori Salone, per restare aggiornata sulle novità del settore. Prediligo lo stile classico, ma con contaminazioni moderne e di design. Proprio a inizio di quest’anno ho traslocato nella nuova casa; tra qualche “pezzo” di antiquariato e qualche nuovo acquisto, posso dire di aver quasi raggiunto il risultato che cercavo. Mi servirebbe un po’ più di tempo libero per finire finalmente la casa, come desidererebbero mio marito e i miei figli! E che stile dovrebbe avere la sua casa dei sogni? La mia designer preferita e che seguo con maggior attenzione è la spagnola Patricia Urquiola, le cui creazioni rispecchiano molto bene la mia idea di arredare. Le sue case sono molto più “spinte” rispetto alla mia, ma dal suo buon gusto ho attinto più di qualche idea.


A sinistra, l’assessora Francesca Briani con il sindaco Federico Sboarina. Sotto, in versione sportiva durante una manifestazione rally.

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INTERVISTA AD ILARIA SEGALA Assessora alla Pianificazione Urbanistica del Comune di Verona

QUALITA’ E SICUREZZA QUESTE SONO LE PRIORITÀ a cura di Giancarla Gallo

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pochi mesi dalla sua elezione nella Giunta del sindaco Federico Sboarina, l'assessora Ilaria Segala ha le idee chiare in fatto di urbanistica e sugli interventi da fare in città. Sintetizzando, quali sono le priorità per Verona? Innanzitutto non consumare nuovo suolo vergine; dobbiamo puntare sulla qualità, l'innovazione, la rigenerazione e soprattutto la sicurezza. Come è la situazione a Verona per quanto riguarda il consumo del suolo e il recupero delle aree dismesse? La nuova Legge regionale 14/2017 è in linea con gli obiettivi dell’Amministrazione comunale. I prossimi piani attuativi, infatti, andranno a privilegiare il recupero del patrimonio urbanistico edilizio abbandonato, cioè aree già urbanizzate, ma dismesse e inutilizzate. E' stata effettuata un'attenta analisi, anche utilizzando strumenti del web, come mappe satellitari, Street Wiew e Vista Ravvicinata di Bing Maps. A Verona le aree in questo stato sono moltissime, infatti ammontano a circa 4 milioni di metri quadrati. Su questo territorio intendiamo sperimentare recuperi e riqualificazioni sulla base dei nuovi modelli di sviluppo promossi con la legge regionale sul consumo del suolo. Ora non resta che attendere le indicazioni dalla Regione, necessarie per effettuare le modifiche al Piano di Assetto del Territorio (PAT) e i futuri piani di intervento. Attualmente la superficie di aree già trasformate o pronte ad esserlo è di 66,48 km quadrati su complessivi 198,89 kmq (dei quali 1,1 kmq riferibili al Passante nord), ovvero il 33,43 per cento dell’intero territorio comunale. La planimetria dettagliata consentirà alla Regione di definire, per ciascun Comune veneto, la quantità massima di consumo di suolo prevista di anno in anno. L’obiettivo, come indicato nella recente Legge Regionale 14/2017, è quello di avviare un graduale contenimento del consumo del suolo, fino ad azzerarlo entro il 2050.

Anche il settore delle costruzioni, che stenta ad uscire dalla grave crisi che l'ha investito nell'ultimo decennio, trarrà beneficio da questo indirizzo di sviluppo di programmi di rigenerazione urbana A che punto è l'iter? È già stata inviata alla Regione la delibera di giunta che “fotografa” il consumo del suolo nel Comune di Verona. Il documento censisce tutte le aree urbanizzate del Comune, comprese quelle per le quali sia stato già approvato un piano urbanistico attuativo. L'Amministrazione intende procedere nella revisione degli strumenti urbanistici comunali, privilegiando una sostenibile riqualificazione edilizia ed ambientale e limitando le nuove espansioni su terreni liberi. E per quanto riguarda la sicurezza, si riferisce agli interventi antisismici? Assolutamente sì. Serve una cultura della prevenzione, perché il paese investa sulla sicurezza degli edifici esistenti. E' un passo fondamentale per rendere sicure tutte le case. Bisogna intervenire subito, altrimenti si passa di emergenza in emergenza! Ben venga il sismabonus per i privati. E' una legge da anni richiesta dagli ingegneri. E' anomalo avere tante detrazioni fiscali per le questioni energetiche e nulla per un problema di sicurezza come quello sismico. Altri interventi previsti per la nostra città? Verona, soprattutto Verona sud, ha enormi aree di degrado che necessitano di essere “riconvertite”: edifici industriali in disuso e aree ferroviarie problematiche, per questo stiamo intavolando discussioni, perché i nodi da sciogliere sono molti. Altra cosa che può interessare i professionisti è che intendo finalmente dar seguito all'articolo 192 delle note del Piano degli interventi e istituire la commissione, che si esprime con pareri su modalità applicative. Sarà una commissione a filo diretto tra amministrazione, uffici interni e Ordini di professionisti.


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LA MODA SI FA ECLETTICA JULIA ROBERTS A VERONA PER CALZEDONIA di Elisa Pasetto

Ringrazio Sandro Veronesi che mi ha permesso di essere qui in fair Verona, nella bella Verona”. Julia Roberts è approdata in riva all’Adige e non ha resistito al richiamo di una citazione shakespeariana, il celebre incipit di Romeo e Giulietta. Sono bastate queste poche parole della diva per conquistare tutto il pubblico dell’auditorium Calzedonia nel quartiere generale dell’azienda, a Dossobuono, dove hanno sfilato venti top internazionali per presentare la collezione invernale del brand nato a Verona nel 1986. L’idea dell’azienda è semplice ma efficace: restituire dignità a questo accessorio, dimenticato per anni dall’alta moda e che invece, prepotentemente, sta tornando nelle sfilate e a fasciare le gambe delle donne di mezzo mondo. Perché, come ha detto Veronesi, “è un accessorio con cui la donna può giocare perché, da solo, può stravolgere e rinnovare un look”. Calzedonia ne ha proposto per tutti i gusti: “illuminate” da glitter e lurex, impreziosite dalle perle, rese più sbarazzine da pois, o più sensuali da riga e fiocco, fino ad arrivare alle longuette con profilo che ricorda le orecchie di Minnie, dedicate alle più giovani. E non c’è solo il nero: andranno forte i modelli coprenti nelle tinte fluo, dal giallo all’arancione, al fuxia, per finire con il blu elettrico. Non c’è dubbio, insomma, che l’inverno Calzedonia sarà un’esplosione di energia, vitalità, femminilità. Proprio come quella che sprigiona la Roberts, che è in prima fila non a caso: è la protagonista per la terza volta dello spot Calzedonia. Un sequel (a firma del produttore premio Oscar per “Argo” Gran Heslov) di quello realizzato due anni fa, in cui giocava a servire, in uno store appositamente ricostruito a Los Angeles, i clienti Calzedonia che, distratti dalla qualità del prodotto, nemmeno la riconoscevano. Stavolta, c’è da scommetterci, staranno più attenti.

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INTERVISTA AD ADRIANA POLVERONI

ABITARE L’ARTE CONTEMPORANEA ARTVERONA A VERONAFIERE

umeri eccezionali per la 13esima edizione di ArtVerona, a testimoniare l’aumento di fiducia nel progetto e il riconoscimento del percorso svolto in questi anni: 140 gallerie coinvolte, 14 nuovi spazi indipendenti e 20 realtà nel settore dell’editoria. Da quest’anno sotto la direzione artistica di Adriana Polveroni e forte della partnership con ANGAMC - Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea - la manifestazione, riconosciuta tra le realtà più innovative del settore, si è concentrata sulla qualità delle proposte espositive, puntando alla valorizzazione del sistema italiano dell’arte. Focus di questa edizione è stato Viaggio in Italia #backtoitaly. Nei due padiglioni dedicati al moderno e contemporaneo erano 5 le sezioni espositive: Grand Tour e Scouting (con 12 gallerie), novità di quest’anno, Main Section, Raw Zone e i8-spazi indipendenti. Con il 2017 la vocazione di ArtVerona a promuovere le realtà indipendenti si è allargata a un nuovo progetto, Free Stage che, da un’idea di Adriana Polveroni, ha visto coinvolti alcuni giovani artisti non ancora promossi da una galleria, ma presentati da artisti della generazione precedente. I protagonisti senior sono stati Daniele Puppi e Giuseppe Pietroniro, già insieme nel progetto indipendente “There is no place like home”, e H.H. Lim, artista sino-malese, arrivato in Italia a 18 anni per studiare all’Accademia di Belle Arti di Roma e da allora rimasto stabilmente nel nostro Paese, espressione quindi particolarmente significativa di che cosa può rappresentare il “Viaggio in Italia”. Anche il programma di ArtVeronaTalk, affidato alla guida della storica dell’arte e critica Paola Tognon, si è incentrato incentrato sul tema del Viaggio in Italia da intendersi, più che in passato, come una scommessa, un approdo problematico, un’idea di futuro tutto da giocare. A Silvia Evangelisti, docente e critica d’arte, da quest’anno consulente nel board di ArtVerona, la Presidenza della Commissione del Premio Icona. Da sottolineare, infine, l’ingresso del collezionista Diego Bergamaschi nel Comitato d’Indirizzo di ArtVerona, accanto a Mauro De Iorio, Giorgio Fasol, Michele Furlanetto, Patrizia Moroso, Cristiano Seganfreddo e Catterina Seia, a conferma della volontà da parte della manifestazione di mettere al centro i collezionisti, valorizzandone il ruolo e le potenzialità. (a cura di Giancarla Gallo)

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Si sente lusingata visto l’incarico di prestigio? Sono stati gli altri, le reazioni intorno a farmi pensare che si tratta di un incarico più importante di quanto pensassi. Io non ho mai l’esatta percezione delle cose che mi riguardano, non è falsa modestia, è che semplicemente non ci penso. Detto questo, certo, sono lusingata e ringrazio Veronafiere per avermi scelta. Ha già collaborato in passato con ArtVerona? Per tre anni ho curato i talk della fiera. E’ stata una bella esperienza, che mi sembra fosse parecchio apprezzata dal pubblico e che mi ha fatto conoscere il team di ArtVerona, molto professionale e molto attento ai minimi dettagli. Che linea intende tenere? Vorrei dare il mio contributo alla crescita qualitativa che ha caratterizzato la fiera negli ultimi anni, cercando di coinvolgere quanto più possibile buone gallerie, e mi pare che in questo senso un segnale incoraggiante già sia arrivato con le partecipazioni di quest’anno. Ma vorrei anche aprire ArtVerona a una dimensione più internazionale, senza dimenticare la sua vocazione italiana che è la sua forza e la chiave della sua identità. Ma proprio per non chiudere questa in un orizzonte ristretto, penso sia opportuno confrontarsi con ricerche artistiche e aree di mercato in qualche modo simili o con le quali si può instaurare un dialogo proficuo. Per questo a ottobre in fiera c’è la nuova sezione Grand Tour, aperta a gallerie straniere e italiane che lavorano all’estero, e per questo abbiamo iniziato un percorso di avvicinamento a Viennafair, prima tappa di un progetto che, partendo da Verona, vuole estendersi nella Mitteleuropa e in quella dell’Est. Quali settori intende sviluppare? Oltre quello che ho detto, il mio impegno è nel rendere sempre più significativa e portatrice di senso e di idee la figura del collezionista. Spesso si tratta di persone molto informate, che conoscono artisti e opere più dei curatori, e che possono dare un valido contributo alla crescita di una fiera. E’ quanto stiamo facendo quest’anno, grazie anche alla presenza di un gruppo di collezionisti giovani e molto intraprendenti che si sono riuniti nel Consorzio dei Collezionisti delle Pianure, una realtà anche questa in crescita. Cerco poi di mantenere un’attenzione costante sul settore del no profit con cui ArtVerona lavora da 8 anni, estendendo gli spazi indipendenti anche agli artisti. Mi riferisco al progetto Free Stage dove tre giovanissimi artisti saranno presentati da tre artisti tutor. Infine, il fuori fiera, per il quale penso sia opportuno ridurre le iniziative, perché tante proposte a volte rischiano di fare confusione, curandole però meglio. Quest’anno sostanzialmente le proposte sono quattro e mi auguro che siano giudicate favorevolmente anche perché una mi coinvolge in prima persona come curatrice. Due mostre: una dedicata al tema del tempo svelato attraverso il corpo dell’artista, di scena alla Galleria d’Arte Moderna A.Forti-Palazzo della Ragione di Verona, e un’altra che s’incentra sulla dittatura e il conflitto delle immagini, presentata al museo Castelvecchio. E, parallelamente, un progetto dedicato a un pubblico più giovane che coinvolge il quartiere di Veronetta insieme a un festival di musica elettronica. Quali novità intende apportare? Aggiungo solo che mi piacerebbe quanto più possibile coinvolgere la città. Verona è una città bellissima e ha luoghi altrettanto affascinanti che meritano una valorizzazione, al di là del turismo a volte un po’ predatorio che l’attraversa. Poi, non so se si possa definire una novità, ma sogno una fiera che sia capace anche di intervenire sulle storture del mercato e che sia portatrice di pensiero.


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Abitare “Se non sappiamo avere cura di noi stessi, non possiamo farlo per i nostri spazi, per i luoghi, per il territorio. E per gli altri. Così ogni malattia può attecchire. Se il Territorio si ammala, di velocità, di indifferenza, di incapacità di ascoltarsi, vedersi, raccogliersi, avere cura, così si ammalano anche le persone. Così avere cura di sé sarà rigenerazione collettiva, sarà cambiamento epocale. Un Tempo nuovo, delle donne, degli uomini, della Persona”. 14

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con consapevolezza LA CURA SONO IO a cura di Giancarla Gallo

L’ associazione culturale La cura sono io si è presentata alla città lo scorso 29 settembre presso lo StudioLineaCurvArchitetti- grazie alla collaborazione con l’arch.Daniela Cavallo- con una serie di progetti e la mostra fotografica “Il cuore in testa”, una trentina di ritratti di donne realizzati nello store di Aldo Coppola by Denis, pensata per ottobre, mese della prevenzione del tumore al seno. Come le tessere di un mosaico a quelle foto se ne sono aggiunte altre e altre se ne aggiungeranno. Madrine della prima serata sono state Francesca Briani e Ilaria Segala, assessori del comune di Verona. Obiettivo dell’associazione è “progettare bellezza, nonostante”, partendo dall’idea che “la cura” parte da noi. Convinzione della fondatrice Maria Teresa Ferrari, confidenzialmente Terry, che ha dovuto affrontare terapie oncologiche pesanti, ma che ha tratto da questa dura esperienza la forza e la spinta vitale per la progettualità della sua rinascita, anche lavorativa. Il primo progetto ideato è stato “Cappelli ad Arte”, una collezione di vari modelli artistici, pratici o estrosi, di copricapi, i #copripensieri, per chi vive la nudità improvvisa della sua testa, causata dalla chemioterapia: questi aiutano e promuovono la ricerca della Fondazione IEO - CCM. La “cura” parte dall’intimo Sè per estendersi all’esterno ed arrivare al territorio e alle persone, gli spazi dentro e fuori. In questo scenario dedicato alla “bellezza”, quindi, la cura di sé, anche estetica, è fondamentale per arginare alcune paure – la perdita dei capelli, gli inestetismi della pelle causati dalle

chemioterapie ed altro ancora - e risvegliare e sostenere l’amore della persona per se stessa e la propria vita, affinché ritrovi il proprio ben-essere. Il secondo evento, il 28 ottobre, si è tenuto in Corte Sgarzerie con l’intento di allargare la partecipazione per raggiungere la consapevolezza che il Ben-essere parte da noi. Madrina del secondo evento l’imprenditrice Silvia Nicolis del Museo Nicolis di Villafranca. Altri eventi sono in programma per portare in giro la mostra e il messaggio. Chi vuole, può inviare foto, anche selfie, con in testa la fascia o il cappello a segreteria@lacurasonoio, che promuove anche la ricerca. La

sede è in un atelier, in Vicolo Pomodoro 10 a Verona. Maria Teresa Ferrari, scrittrice e curatrice di eventi culturali ed artistici, ha ricevuto recentemente il Premio Victoria, promosso da Procter & Gamble, al Tempo delle Donne, festival del Corriere della Sera. Per info: www.lacurasonoio.it o sulle pagine Facebook e Twitter

Le donne, alcune in cura chemioterapica, con la fascia o i baschi del cuore: Valeria Benatti, Francesca Briani, Cristiana Cascone, Daniela Cavallo, Maria Teresa Ferrari, Giovanna Ghio, Veronica Guerra, Federica Merlo, Silvia Nicolis, Ilaria Segala, Anna Turrini e Adriana Vicentini.

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rchitetto veronese, attivo da oltre trent'anni nel campo della progettazione, Alfonso Bonetti è emerso sulla scena architettonica veronese e nazionale grazie all'ideazione di numerosi progetti residenziali e commerciali che ancora oggi caratterizzano il panorama urbano della nostra città: dalla collaborazione giovanile al progetto della torre Bauli, al più recente progetto per il centro direzionale E33, per citare i più conosciuti. Ma numerosissime sono le realizzazioni di abitazioni e gli interventi di restauro sia in Italia che all'estero.

“PROGETTARE È VOLARE”

INTERVISTA ALL’ARCHITETTO ALFONSO BONETTI a cura di Linda Comerlati

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Ci parli degli inizi della sua attività di architetto e delle sue radici culturali. Da bambino andavo a vedere, vicino a casa mia, gli operai che costruivano una casa con i blocchi di tufo, mi piaceva osservare gli artigiani che scalpellavano la pietra e poi la rimontavano, e mi appassionava vedere la costruzione che saliva. Quindi ho cominciato con le riviste di architettura, fino a che sono arrivato al mestiere di architetto. Penso che sia importante amare il lavoro di architetto per poterlo fare, e superare tutte le difficoltà che si presentano nel lavoro quotidianamente. Architettura è "volare", è la possibilità di progettare al di là dei vincoli. Come è cambiato negli anni il suo modo di progettare? I miei interventi sono passati da vari stili, da quando ho iniziato negli anni ‘60, ho attraversato gli anni ‘70, ‘80, fino ai giorni nostri. Tutte queste architetture le ho conosciute e le ho vissute nella mia crescita. Adesso si è sviluppato uno spirito maturo, mi sento un razionalista, io amo molto le costruzioni perfette, pulite regolari. Poi ovviamente, come nel progetto per il centro direzionale E33, c’è spazio per l’”esplosione de movimento”. Il disegno dell’edificio nasce su una maglia di elementi regolari, che poi, attraverso diversi passaggi, danno origine a quattro facciate completamente diverse. Ma fra di loro c’è sempre un’armonia, c’è una proporzione.

Centro direzionale E33 a San Martino Buon Albergo.


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Qual è stato il ruolo del restauro nella sua carriera? Io ho amato l’architettura con il restauro. Quando si inizia a lavorare su un edificio storico, si scoprono uno a uno tutti gli elementi delle diverse fasi storiche ha vissuto l’edificio, come è successo nel restauro di Villa Peverelli Cavalli di Colognola ai Colli. Il restauro mi ha insegnato la misura e le proporzioni armoni-

Intervento di Villa Modena, via Zamboni VR realizzazione di villa bifamiliare e trifamiliare con giardino Per informazioni: 045.8403348

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che. L’armonia serve per far star bene le persone. Se un edificio è armonico la persona vive bene, altrimenti stride. Se vediamo cosa è stato fatto a Verona negli anni ‘60, molti palazzi del 500 hanno subito veri e propri sventramenti. Questo per me è stato dannoso, gli edifici storici vanno riscoperti e mantenuti. Sicuramente qualche volta fa piacere intervenire in modo nuovo. Nel restauro di un castello che ho seguito a Trento, l’edificio aveva una parte medievale e una parte più recente. Nel progetto ho creato un taglio tra le due, per valorizzare l’edificio più antico che era sopravvissuto. Purtroppo oggi negli interventi di restauro, vige l’idea di ricostruire l’edificio esattamente com’era, anche se non ha nessun valore storico o architettonico. Questo non ha molto senso poiché storicamente ogni epoca ha lasciato il suo segno, e penso sarebbe giusto continuare a farlo anche oggi. Cosa caratterizza i progetti delle sue abitazioni? Mi piace che chi usa le abitazioni viva contemporaneamente l’interno e l’esterno, infatti a me piace di-

segnare anche i giardini delle mie case, perché siano un tutt’uno con l’edificio. Io non amo le finestre, io amo i vuoti e i pieni, mi piace creare sempre questa sovrapposizione. Per esempio nella recente villa di via Zamboni a Verona, la riprogettazione dell’esterno è fondamentale. Nell’area di cantiere c’era una scarpata di roccia esistente, completamente ricoperta di piante spontanee, che ho voluto ricreare


e arricchire con un progetto il più possibile naturale. Le mie architetture sono semplicissime, moderne, e molto pulite, è questa l’architettura che mi piace fare. Naturalmente c’è spazio anche per l’improvvisazione, come per esempio nella cantina Quintarelli di Negrar. Il progetto per la bottigliera, che sembra nato dal caso, in realtà è la combinazione di un modulo perfettamente armonico. Così come il tavolo da degustazione in marmo, che ricorda una composizione di pietre naturali, è il frutto di un meticoloso progetto geometrico. L’intervento moderno mi piace, ogni tanto riesco a uscire dalla regolarità. Due recenti interventi, il complesso alberghiero del Crero e la villa di via Zamboni, sono collocati in zone paesaggistiche di pregio e per questo molto dibattuti. Qual è il valore di questi progetti? L’intervento delle Terrazze del Crero, un nuovo hotel con centro wellness di lusso a Torri del Benaco, nasce su un terreno bellissimo, per questo l’idea del progetto è stata quella di non far percepire la dimensione dell’edificio dall’esterno. Ho fatto un progetto di un edificio adagiato sul terreno che ricostruisse le curve di livello, con elementi alti al massimo un piano. Il tetto è piano e ricoperto di verde, le facciate sono di vetro continuo con cornici di legno e non c’è nient’altro. In questo modo l’’inserimento nel paesaggio è delicato e molto meno impattante di altre costruzioni poste nelle immediate vicinanze. Tutto l’edificio si sviluppa sotto terra attraverso un atrio che porta la luce ai piani interrati, in modo che dall’esterno non si percepisca l’impatto del volume. La scelta del tetto verde nelle zone collinari è molto adatta. Ho già realizzato alcune ville con il tetto verde piano sulle colline del lago di Garda, ma per vederle bisogna cercarle attentamente, poiché sono completamente immerse nel paesaggio. Purtroppo questa scelta spesso è in contrasto con gli

obblighi normativi, che impongono il tetto a falde per riprendere la tradizione, ma che secondo me è molto più impattante. Il progetto per la villa di via Zamboni a Verona, comprende il recupero della parte storica e l’ampliamento con un nuovo complesso abitativo. Pur controverso per la zona vincolata in cui si inserisce, il progetto nasce con la volontà di integrarsi e valorizzare il paesaggio naturale circostante. L’intenzione iniziale era quella di realizzare un tetto piano per richiamare la forma dei due edifici preesistenti; inoltre il tetto piano si sarebbe armonizzato con l’andamento orizzontale della montagna, che in quella zona presenta dei terrazzamenti naturali. Dopo varie evoluzioni, il progetto del complesso comprende un edificio a falde che richiama gli elementi architettonici della villa padronale antica, anche attraverso la ripresa della torretta laterale. La facciata è stata disegnata con pilastri di grandi dimensioni che creano delle forti ombre e ricordano le logge delle architetture storiche. Ancora una volta un’architettura senza un limite definito tra interno ed esterno, a piuttosto aperta e fluida. I terrazzamenti preesistenti sono stati mantenuti ed integrati nel progetto e il verde spontaneo che cresceva sulla roccia è stato ricreato e arricchito attraverso un attento studio della vegetazione locale.

Nella pagina precedente, il cantiere di Via Zamboni a Verona e Villa Stevanella a Zevio (Vr). In questa pagina in alto, ville a Torri del Benaco (Vr). Sopra, progetto per le Terrazze del Crero, Torri del Benaco (Vr). A sinistra, l’architetto Alfonso Bonetti nel suo studio a Verona.

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he l'Azienda Ospedaliera veronese sia un'eccellenza a livello regionale e nazionale lo ha decretato il Sistema di Valutazione del Programma Nazionale degli Esiti della Scuola Sant'Anna dell'Università Superiore di Pisa. Verona, con i due poli di Borgo Trento e Borgo Roma, emerge per qualità in tutti i settori. E i numeri parlano chiaro: 1.225 posti letto di ricovero ordinario e 159 di Day Hospital; 70 Unità Operative Complesse sanitarie e 15 Unità Dipartimentali; 25 strutture in staff alle direzioni generale, sanitaria e amministrativa. Numeri importanti anche per l'Attività giornaliera: 1100 pazienti ricoverati, 200 accessi in Day Hospital, 170 interventi chirurgici, 360 accessi in Pronto Soccorso, 3900 pazienti ambulatoriali e 9 parti. Nel 2016 sono stati effettuati 110 trapianti di rene, 54 di fegato e 15 di cuore.

AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA INTEGRATA LA PIÙ GRANDE REALTÀ PRODUTTIVA DELLA PROVINCIA DI VERONA INTERVISTA AL DOTT. FRANCESCO COBELLO DIRETTORE GENERALE AOUI VERONA

ABITARE LA SALUTE di Giancarla Gallo

Dott. Cobello, i veronesi possono quindi stare tranquilli per la loro salute con un'Azienda ospedaliera fra le migliori d'Italia. I tre punti su cui si basa l'Azienda sono l'assistenza, la didattica e la ricerca. Si chiama infatti Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, vi sono docenti universitari e ospedalieri. Cerchiamo di soddisfare tutte le esigenze con strumentazioni all'avanguardia per la risonanza magnetica (di cui tre Tesla), TAC, Tac PET, acceleratore lineare, IORT, angiografo, mammografo, Robot chirurgico, SPECT TAC, tomotherapy, sistema stereotassico ad ultrasuoni. Vi lavorano più di 5.000 dipendenti a turno, tra medici ospedalieri, universitari, 20

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infermieri, operatori sanitari, personale tecnico ed amministrativo; inoltre contribuiscono circa 1.600 collaboratori. Si organizzano sempre corsi di formazione continua per il personale (specie infermieristico). Ricordo che sotto il Confortini sono attive 32 sale operatorie, in funzione dodici ore al giorno. Inoltre a Borgo Roma funzionano altre 10 sale operatorie E' un'Azienda solida anche economicamente? Assolutamente sĂŹ, basti pensare che nel 2016 ha realizzato un avanzo di gestione di 11 milioni e mezzo

di euro, di cui 11 milioni sono stati accantonati per investimenti nel restauro o nella realizzazione di nuove strutture, con un risultato netto di circa 490.000 euro. Dal 2015 in avanti il trend è stato sempre positivo. Molto deriva anche dall'attività di esportazione: molte persone vengono qui da altre nazioni, ad esempio, per disintossicarsi da dipendenze. Grandi lavori di ristrutturazione e rimodernamento. Storicamente l'architettura dell'ospedale di Borgo

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Trento risale agli anni '30, inaugurato dal Duce, a padiglioni numerati, con una propria sala operatoria. Nel restauro si è tenuto conto di una rivalutazione operativa in blocchi omogenei con varie funzioni. Quello di Borgo Roma, invece, è il classico ospedale degli anni '60. Quindi l'ammodernamento si è reso necessario. Il Polo Confortini, il nuovo complesso dell'ospedale Maggiore a Borgo Trento, da un punto di vista dell'albergaggio, è di lusso, completamente nuovo e vi si gode una vista rilassante sul fiume Adige o sul verde delle Torricelle Ora ci apprestiamo a restaurare la struttura di Borgo Roma e portarlo ad uno standard moderno: si procederà con il restauro piano per piano, per non stravolgere l'attività dell'ospedale. In corso ci sono anche i lavori per la struttura di Fibrosi cistica. A breve si intende realizzare un edificio basso, dietro il Confortini, che serva come mensa per i dipendenti. Nel progetto di rimodernamento c'è la soppressione delle due ale del Geriatrico in Borgo Trento, usato solo parzialmente, in stato di obsolescenza inaccettabile. Si deve tenere presente che il tempo medio di degenza si è ridotto a 8-9 giorni, a meno che non ci sia bisogno di una riabilitazione importante. Questo vale anche per l'anziano: resta dentro per il tempo necessario per guarire la malattia per cui è stato ricoverato. L'ospedale infatti non è una casa di riposo e nemmeno per lungodegenze. Tra le super-eccellenze ci sono gli ospedali per la donna e il bambino. Sono in funzione da aprile con grande successo. La logica per la realizzazione di queste due strutture distinte è stata quella di diversificare la zona delle degenze con le varie terapie da quella ambulatoriale. Qui nascono più di 3.000 bambini l'anno, nove al giorno, con un andamento costante negli ultimi anni, ma la potenzialità è maggiore. Si tratta di due corpi di fabbrica con collegamenti tra loro. L'arredamento è modernissimo e ci sono pareti leggere, che si possono spostare in base alle esigenze, per ottenere spazi più o meno grandi. Collegata c'è Villa Fantelli, edificio in stile Liberty dei primi del '900, data in concessione per 30 anni ad Abeo, dove troveranno spazio locali per i bambini con attività ludiche, didattiche e fisioterapiche.

Ha qualche fatto particolare da raccontarci? Mi è rimasto impresso il ringraziamento pervenuto dal governo americano per il trattamento che abbiamo riservato ad una signora statunitense. Trattata come tutti gli altri degenti, è rimasta particolarmente soddisfatta. In quell'occasione abbiamo mostrato il Polo Confortini, che è dotato anche di zona di atterraggio per gli elicotteri. Ci hanno espressamente chiesto se la struttura è pubblica, da loro la sanità funziona in modo totalmente diverso.

Il dott. Francesco Cobello, direttore generale AOUI Verona

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NUOVE SFIDE E NUOVI OBIETTIVI a cura di Chiara Tenca

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PARLIAMO COL NEO PRESIDENTE DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI, GIANCARLO FRANCHINI

una sfida importante quella che attende il neoeletto Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Verona. Raccogliendo l’eredità fondamentale e i presupposti creati dal Consiglio uscente, tra i quali spicca, in ultimo, l’ottimo risultato raggiunto con la creazione della nuova sede presso i Magazzini Generali ed il trasferimento avvenuto pochi mesi fa, i temi da portare avanti con forza sono molteplici. In un momento storico molto delicato per il mercato del lavoro e per la professione in generale è fondamentale chiarire gli obbiettivi da perseguire. L’Ordine degli Architetti ha sempre ritenuto che il rapporto tra i professionisti, la città e il suo territorio fosse la base fondamentale per concretizzare le sinergie. Se intendiamo il territorio come un sistema complesso dove si intrecciano dinamiche urbanistiche, sociali e culturali, l’azione è molto delicata e richiede l’apporto di svariate sinergie. Lo sa bene il neo Presidente dell’Ordine, Giancarlo Franchini, che da sempre orienta i suoi sforzi nella direzione della messa a sistema degli apporti in campo interdisciplinare. Già Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti dell’Ordine dal 2009 al 2013, dal 2007 è anche Presidente del CUP, Comitato Unitario Permanente degli Ordini e dei Collegi Professionali della Provincia di Verona. Uno dei principali obbiettivi del neo Presidente per il futuro prossimo è il coinvolgimento della fascia dei professionisti di età più giovane nelle dinamiche ordinistiche, affinché l’Ordine professionale possa essere sempre di più un punto di riferimento per tutti. L’apporto dei più giovani risulta quanto più fondamentale in questo periodo storico in cui si sente ancora più forte il bisogno di rilanciare nuove energie per il territorio. Particolarmente importante sarà quindi poter ricucire un rapporto di messa a disposizione del professionista nei confronti del territorio che lo circonda. Come lo stesso Franchini osserva, riflettendo su alcuni passaggi del Codice Deontologico, è forte la “… responsabilità che ci viene assegnata

nell’esercitare la nostra professione che, se condotta con scienza e coscienza […] non può risparmiarsi nell’applicare il massimo impegno intellettuale (e non solo di mezzi), per ottenere il miglior risultato possibile nell’interesse del proprio committente, ma anche della società civile. Per poter esprimere questo grande sforzo, ognuno di noi, dal più giovane al più anziano, dal professionista più strutturato a quello che svolge l’attività singolarmente, ha affrontato un percorso formativo, dall’ateneo al tirocinio, e poi nell’esercizio quotidiano della professione, con l’obbligo intellettuale e morale, non solo imposto dalle norme, di un continuo aggiornamento.” Anche la formazione professionale continuerà ad essere in maniera precisa e puntuale uno dei doveri fondamentali ai quali l’Ordine porrà la massima attenzione portando avanti una serie di iniziative, anche in collaborazione con gli altri Ordini, di alto livello. Come fa notare il Presidente, “la scarsa qualità e attenzione nello svolgere la prestazione professionale mette a repentaglio anche il patrimonio pubblico”, facendo di fatto venire a mancare i presupposti della professione stessa. Ed il patrimonio che ci circonda deve ricevere gli sforzi congiunti di tutte le professionalità per essere preservato, recuperato e valorizzato ed in ultimo rispettato. Il raggio di azione è molto ampio, ma l’urgenza nel ridare dignità al territorio è impellente. La stessa dignità che deve sempre accompagnare la Professione, “un’attività che incide su valori sanciti dalla Costituzione” e troppo spesso vituperata e da lungo abbandonata dagli organismi politici che non hanno saputo gestire i mutamenti di un mercato del lavoro in continua evoluzione. Queste le sfide da accogliere con entusiasmo ed impegno, con un ringraziamento particolare a chi queste stesse sfide le ha intraprese negli anni scorsi, portandole avanti tenacemente e facendo in modo che oggi possano essere portate avanti dal nuovo Presidente e dal suo Consiglio, all’insegna di un Ordine più che mai aperto alla Città.

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ORDINE INGEGNERI DI VERONA, TORNA LA TERZA EDIZIONE DELL’EVENTO PUBBLICO

TALKS SLIDINGDOORS PAROLA D'ORDINE INNOVAZIONE

a cura di Giancarla Gallo

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ier Paolo Bardoni, founder e CEO di THINGS, tra le prime agenzie in Italia di IoT & innovation design, Alessandro Sannino, ordinario alla Facoltà di Ingegneria dell’Università del Salento, visiting scientist al MIT di Boston e chief project scientist della startup dell’healthcare Gelesis che ha trasformato l’idea di un idrogel superassorbente per pannolini in una “capsula antiobesità”, la designer Antonella Andriani, docente all’Accademia Belle Arti di Verona, l’alpinista e guida alpina veronese Nicola Tondini e – a chiudere – la musica e le parole del maestro Roberto Cacciapaglia. Sono loro i cinque Innovatori che lo scorso 22 ottobre sul palco del Teatro Ristori di Verona, hanno dato voce alla terza edizione dell’evento pubblico Talks Slidingdoors 2017, il roadshow culturale/narrativo ideato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), promosso e realizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia in collaborazione con il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, il Collegio Ingegneri di Verona, l’Accademia di Belle Arti di Verona e grazie al supporto di LineaEcoKlima, AGSM, Amia, Eurotherm e di altre aziende di settore che hanno condiviso l’iniziativa.Narratori di eccezione che nel loro ambito professionale e quotidiano hanno saputo produrre e diffondere la cultura dell’innovazione. Dal digitale “evoluto” dell’Internet of Things (IoT) alla ricerca scientifica, dalla comunicazione d’impresa al design e alla creatività artistica, dallo sport estremo alla musica, il format Slidingdoors ha giocato nuovamente la carta, vincente, della interdisciplinarietà e della commistione dei saperi come appunto vuole


il concetto di sovrapposizione proprio delle porte scorrevoli (le slidingdoors!). Un incontro che ha fatto dialogare ingegneria e società, ha raccontato le migliori esperienze dei territori declinate in temi e approcci diversi, con l’obiettivo di valorizzare il network degli ingegneri quale officina di un sapere che possa fare sintesi tra la “cultura tecnico-scientifica del come” e la “cultura umanistica del perché”. Con un filo rosso che ha attraversato tutti e cinque gli interventi, indicazioni precise che “marcano” il sentiero dell’innovatore e del creativo: se non si innova non si sopravvive; l’innovazione non si improvvisa ma “si impara”; non c’è innovazione senza fallimento e l’innovazione vera deve portare ad un miglioramento della vita di tutti. «In un mondo in cui la tecnologia offre sistemi e possibilità di condivisione sempre più potenti, in questa corsa continua in avanti – ha sottolineato Alessia Canteri, presidente Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia – occorre sapersi aprire alle relazioni, individuare un linguaggio comune, condividere idee ed intelligenze perché l'innovazione possa trovare terreno fertile». «Ci siamo fatti portavoce dell’impronta innovativa e multidisciplinare che l’evento, distante dalla convegnistica usuale di settore porta in sé – ha precisato Giuseppe Mosconi, coordinatore di LineaEcoKlima – nella convinzione che per un’azienda sia determinante saper reinventare se stessa: essere esperti e rimanere esperti, lavorando con proprio con questa metodologia interdisciplinare nei confronti della ricerca, della creatività, della curiosità e della determinazione». A chiudere, la performance straordinaria del maestro Roberto Cacciapaglia con “Tree of Life Suite”, il brano che ha dato vita e cuore all’Albero della Vita nel night show inaugurale a Milano Expo 2015. Compositore e pianista milanese, Cacciapaglia è un grande sperimentatore che lavora e “gioca” con il suono. Alle spalle la collaborazione con lo studio di Fonologia della Rai e con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Pisa dove ha studiato le applicazioni del computer

in campo musicale, Cacciapaglia è protagonista della scena musicale internazionale più innovativa per la sua musica che integra tradizione classica e sperimentazione elettronica. Oggi prosegue nella sua ricerca sui poteri del suono, ne cattura - con microfoni e software innovativi - anche quelli più “nascosti”, i suoni armonici – i suoni “biologici” come li ama definire - non percepibili immediatamente. Un percorso che parte sempre dalla “materia” fondamentale del silenzio, fonte e scaturigine della musica più pura, primordiale, intima e sacrale. Una musica senza confini che giunge ad un contatto emozionale profondo con il pubblico. I PARTNER E SPONSOR DELL’EVENTO L’appuntamento è stato realizzato grazie al sostegno di importanti sponsor: AMIA Verona, AGSM, LineaEcoklima, Eurotherm Spa, Sever Srl, IBT Srl, Viessmann Srl, Gasperotti Srl e Agorà. Si ringraziano in particolare i partner tecnici: L’Accademia Belle Arti di Verona, la Cantina Castelnuovo del Garda, che offrirà - in chiusura - un aperitivo a tutti i partecipanti, facendo degustare le eccellenze del territorio vitivinicolo veronese. Un grazie inoltre al Ristorante Arche e all’Hotel Trieste di Verona. E a Pantheon Verona Network, media partner del nostro Talk. Rivedi tutti i video al sito: www.ingegneriverona.it

Pagina precedente da sinistra, Alessia Canteri (Presidente Ordine Ingegneri di Verona), Gianni Massa (Vicepresidente CNI), Antonella Andriani, Nicola Tondini, Alessandro Sannino, Pier Paolo Bardoni. In questa pagina, il Maestro Roberto Cacciapaglia.

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Un Master in Urban Heritage and Global Tourism a cura di Giancarla Gallo

Istituto Universitario di Architettura di Venezia, IUAV- specializzato nella formazione e ricerca nel campo della progettazione di spazi e ambienti, città e territorio, oltre ad oggetti di uso quotidiano- ha organizzato MHT, il Master che si terrà da febbraio fino ad ottobre 2018 a Palazzo Badoer e a Ca’ Tron a Venezia. Organizzatore dell’evento e direttore scientifico è l’architetto Marco Ardielli, che ha presentato un progetto, subito accolto, di un Master di nuova concezione, che coinvolga più campi, focalizzando soprattutto il rapporto tra patrimonio urbano e turismo. Lo scopo è quello di fornire gli strumenti culturali e le conoscenze operative necessarie per affrontare in modo innovativo i temi legati al rapporto tra il patrimonio urbano e il turismo globale. Il corso forma nuovi esperti capaci di proporre modelli turistici innovativi, eticamente ed economicamente sostenibili, che partecipino alla valorizzazione dei centri storici e che da questi traggano stimoli per il proprio sviluppo. Oltre a dare una risposta al mercato del lavoro internazionale, quindi, il Master offre uno strumento con cui attrarre talenti e sviluppare ricerche che colleghino l’ambito accademico con i problemi reali. Il tema è di grande attualità, basti pensare che il turismo internazionale oggigiorno rappresenta il 10% del pil mondiale, corrispondente a 1,5 trilioni di dollari; di questo il 50% si concentra nelle città storiche. La didattica del Master è improntata sulle più avanzate teorie della gestione del rapporto tra patrimonio e turismo. E’ previsto un workshop finale, che avrà come luogo di viaggio e tematica di lavoro l’area del Tulou nella provincia del Fujian a sud est della Cina. Si formeranno nuove figure professionali come progettisti di strutture turistiche in ambiti urbani storici, esperti in piani urbanistici per la tutela di aree storiche e manager per amministrazioni pubbliche, tour operator, fondi di investimento ed aziende private. Quattro sono i moduli in cui è strutturato: la parte teorica, quella pratica, il confronto con altre discipline e l’elaborazione di una tesi finale. Sono previste lezioni in leadership pratiche e reali, in situ a Venezia, città che rappresenta il luogo emblematico ideale per affrontare il conflitto tra Urban Heritage e Turismo. Il sabato mattina è dedicato alla discussione dei temi con tre o più ospiti internazionali; ogni giovedì pomeriggio 4 ore sono dedicate all’ intervento di un operatore. A completamento del corso, della durata di 8 mesi, verrà rilasciato un Diploma di Master Europeo in Urban Heritage and Global Tourism con conferimento di 60 crediti formativi. Il numero massimo di iscritti è di 20 studenti, che abbiano una laurea in architettura, economia, ingegneria o lettere. La scadenza per la presentazione delle domande di ammissione è il 14 gennaio 2018. sarà possibile iscriversi esclusivamente online come indicato nel bando di ammissione pubblicato sul sito www.iuav.it/master. Il costo è di 6.000 euro per la partecipazione totale, previste anche partecipazioni parziali con formule ridotte; potranno essere disponibili borse di studio (vedi www.mhtmaster.com). Per informazioni : info@mhtmaster.com

IUAV, Progetto a tutto tondo Lo IUAV, unico nel suo genere, si articola in corsi base di teoria critica, esperienze lavorative con aziende, studi ed atelier e workshop pratici, dove gli studenti hanno la possibilità di imparare a stretto contatto con architetti, urbanisti, designer, artisti, curatori di moda, registi e scenografi. 28

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ess is more: “Il meno è più,, Il nostro progetto nasce proprio da questo. Il concetto racchiuso in questo caposaldo dell’architettura ci ha guidato dal concept iniziale ai dettagli esecutivi. Il minimalismo non equivale a semplicità progettuale, dato che per mettere a punto oggetti o edifici che siano davvero less c’è bisogno di un grandissimo sforzo nel sapere cosa togliere di superfluo. Less House vuole essere un memento e una disintossicazione dal caos circostante, un credo in elementi semplici capaci di riqualificare, rinnovare e riplasmare la materia in modo naturale ed efficace.

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Le poche linee riassunte nello schizzo a lapis si inseriscono nel terreno circostante con delicatezza e armonia; tutto il resto si adatta a questo. Dall’ingresso principale l’ospite fa esperienza della casa in modo graduale, accompagnato dalla scala esterna in un lento a scendere,si trova catapultato su un pontile che lo porta dritto dentro il cuore dell’abitazione. A stregua di propileo un importante portico aggettante. Pochi ed essenziali i materiali: vetro, ferro, marmo e legno. L’involucro è stato studiato per permettere la massima traspirabilità della casa: muro a cassetta e intonaci a calce.

VILLA UNIFAMILIARE A VERONA ARCH. CLAUDIA BRENTEGANI & ARCH. FEDERICO BERTOLDI Anche all’interno massimo rigore e semplicità. Una boiserie in legno diventa protagonista nella distribuzione della zona notte e racchiude tutti gli armadi contenitori e le porte. Le divisioni planimetriche delle stanze sono essenziali e si pongono come quinta scenica alla parete vetrata protagonista dell’intera abitazione. La zona giorno è un organismo in simbiosi con l’esterno. Pochi elementi la contraddistinguono: una penisola in vetro con tutte le funzioni di una cucina viva e duttile, servita alle spalle da un materico blocco che racchiude forni e frigo. Un covivium costante e armonioso legato ad uno stile di vita elegante e raffinato, che è stato capace di capire Less House.

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“Non muovere mai l’anima senza il corpo, né il corpo senza l’anima, affinché difendendosi l’uno con l’altra, queste due parti mantengano il loro equilibrio e la loro salute,, Platone

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ABITARE LA STORIA NELLA BARCHESSA DI VILLA PISANI

mbienti lussuosi, ma di un fascino sobrio, dove si sta bene e soprattutto si respira l'arte che porta la firma di Andrea Palladio. Merita di essere visitata la Barchessa di Villa Pisani, che grazie ad un sapiente restauro e ripristino che la valorizzano, è tornata alla sua vocazione originaria di azienda, dove trovano spazio un elegante Relais, un ristorante gestito da uno chef stellato e sale per eventi, meeting e cerimonie. L’arredo, scelto e curato dall’artista Manuela Bedeschi (anche proprietaria della Villa come il marito Carlo Bonetti), presenta sia nelle parti comuni che nelle 15 camere, tutte diversamente pensate, opere di arte contemporanea. La presenza di queste opere si collega all’attività svolta negli anni presso la Villa, che offre ora, sia all’interno della dimora che nel parco, un’importante collezione di opere degli artisti

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che qui, nel tempo, hanno esposto. La Barchessa, che storicamente era un edificio rurale di servizio tipico dell'architettura della villa veneta, si trova all'interno del giardino della cinquecentesca Villa palladiana Pisani, Patrimonio dell'UmanitĂ , inserita nel World Heritage List dell'UNESCO. La Villa era stata ideata come residenza di campagna, secondo la moda del tempo, dall'architetto Andrea Palladio per la nobile famiglia veneziana dei Pisani, inserita in mezzo al verde della campagna, in zona tranquilla. Il Relais propone camere e suites eleganti e confortevoli, dove passato e presente dialogano, tra opere d'arte contemporanee e un design originale, nel massimo rispetto dell'esistente. Completano l'offerta ampie sale per eventi, meeting aziendali, congressi o matrimoni, per rendere ogni ricorrenza indimenticabile. Sono disponibili due sale della capienza massima di 200 persone ciascuna e altre due sale piĂš intime per una capienza massima di 20

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ospiti. Fiore all'occhiello è l' Osteria del Guà, sala ristorante con portico prospiciente il giardino, guidata da Vincenzo Di Grande, che crea piatti che si ispirano alla cucina mediterranea con un occhio di riguardo per quella tradizionale veneta, utilizzando prodotti biologici coltivati nell'orto della tenuta. Tra i piatti più gettonati i primi di pasta fresca, come ad esempio i deliziosi tortelli alla rapa rossa, seguiti da gustose preparazioni sia di carne che di pesce, che hanno l'obiettivo di lasciare l'Ospite pienamente soddisfatto. Lo chef, infatti, utilizza tecniche innovative per sperimentare metodi di cottura più leggeri, che lascino integri i sapori e le proprietà nutritive degli alimenti. Anche i celiaci e i vegetariani troveranno deliziosi piatti per i loro gusti, come l'originale ricetta dell'uovo con topinambur e porcini al profumo di tartufo. (Giancarla Gallo)

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ABITARE GLI SPAZI FAMILIARI VILLA PISANI, UN PROGETTO UNICO NEL SUO GENERE CON METODOLOGIA CQ E PRECERTIFICATO MINERGIE, PER I MOMENTI DELLA VITA DELLA FAMIGLIA a cura di Giancarla Gallo

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iverse sono le caratteristiche di questa villa, progettata dallo studio dell'architetto Stefania Caloini a Palù, che meritano di essere evidenziate. Innanzitutto la purezza formale della composizione architettonica, che fa riferimento anche al contesto rurale in cui il progetto si inserisce: ecco il perché del ripetersi di elementi fissi quali il portico, il ballatoio, le colonne, che si incontrano e si sovrappongono fino a diventare elemento reale del quotidiano; il disegno mai fine a se stesso e una architettura che riflette una condizione, il momento della vita della famiglia che si tramuta in spazi. Nella fase del progetto, infatti, si cerca di prevedere lo svolgersi della vita all'interno della casa e quindi ricreare i vari spazi a seconda delle molteplici esigenze della famiglia e dei loro componenti con la possibilità di avere più funzioni. Inoltre è stata ideata una certa “teatralità” dell'ingresso: il giardino è molto grande e pensato come scena che cambia in ogni stagione, grazie alle varie essenze arboree che verranno piantate, c'è un grande portico dove potersi sedere per rilassarsi e ammirare la "scena" parco, quindi anche l'esterno entra nella casa e diventa un tutt'uno, un unico progetto. Il volume si sviluppa essenzialmente su tre lotti per lasciare il quarto per il piazzale esterno ed il parco con l'idea di multifunzionalità degli spazi a seconda dell'esigenza della famiglia composta da 6 persone. Ecco alcuni dati del progetto: la superficie coperta della casa è pari a 654,78 mq, mentre il volume fuori terra è di 3.101,45 mc. L'abitazione comprende anche un piano interrato e un piano primo. Dal punto di vista compositivo, la casa si divide in tre grandi blocchi. Il primo blocco, denominato "centrale", si sviluppa su due piani fuori terra ed un interrato. Il piano terra, rialzato di 75 cm dalla quota 0, comprende


un grande vano di ingresso alla casa; da tale atrio si accede alla zona giorno, composta da soggiorno, cucina, una grande stireria e i servizi quali bagni e disimpegni. Dal soggiorno si sviluppa il vano scala comprensivo di ascensore, che porta al piano interrato dove sono presenti sala relax, servizi vari e un grande vano tecnico dove sono alloggiati i numerosi impianti quali la ventilazione meccanica controllata (v.m.c.), le centraline dell'impianto fotovoltaico e solare e tutte le pompe dell'impianto di riscaldamento, che sarà di tipologia a pavimento in tutta la casa. La pompa di calore, viste le sue grandi dimensioni, sarà alloggiata esternamente per evitare che

a costruire ottimizzando i costi di cantiere con risultati migliori, ottenendo case sane senza muffe, umidità ecc. Si è iniziata così con lo studio LineaEcoklima una collaborazione molto interessante: dalla scelta dell'impresa, degli artigiani, dei materiali e soprattutto degli impianti. La casa è molto complessa sotto tutti i punti di vista, architettonico, degli esecutivi, degli impianti ecc. ma il lavoro di squadra è coordinato bene e sopratutto ognuno sa bene cosa fare, grazie al corso di specializzazione fatto, ma anche alla completa fiducia e collaborazione. Hanno preso parte lo Studio LineaEcoKlima nella figura del Geom. Giuseppe Mosconi e tutti i suoi collaboratori

Stefania Caloini Architetto Via Roma, 26 - Palu’ (Vr) tel. 045-6070940 cell. 338-6228290 stefaniacaloini@hotmail.com

il rumore prodotto dalle pompe non infici il comfort interno. L'ultimo piano di questo blocco "centrale" ospita il soppalco, la camera padronale con tutti i servizi connessi ed un piccolo studio. Il secondo blocco è denominato "ragazzi" ed è un volume rettangolare posto a ovest della casa, interamente dedicato alla zona notte dei figli con 4 camere e relativi servizi ed un grande disimpegno utilizzato come area ludica. Il terzo blocco, "garage", posizionato a sud della casa, è l’autorimessa di 102,02mq. La particolarità di questa Villa è la sua pre-certificazione Minergie (label rilasciato dall'Agenzia Minergie – Confederazione elvetica), distinta dalle abitazioni convenzionali in termini di confort, che verrà garantito principalmente dall'involucro dell'edificio di elevata qualità oltre che da un sistematico ricambio dell'aria interna. Le caratteristiche costruttive e i sistemi molto "spinti" dal punto di vista involucro-impianto porteranno l'edificio ad un azzeramento dei consumi. Perché una casa con caratteristiche così spinte? Lo Studio Tecnico è sempre stato interessato alla bioedilizia, al costruire in un certo modo usando materiali sempre più performanti e innovativi, sperimentando le case in legno, seguendo corsi e consigli per evitare errori di costruzione, ma soprattutto per imparare

Francesco, Marianna, Giulia, Nicola; dai collaboratori dell'architetto Stefania Caloini, Geom. Matteo Tisato, Arch. J. Mattia Volpato, all'Arch. Nicoletta Tosco, l'Ing. Gabriele Pozzani; lo Studio Protecno per tutta la parte impiantistica, l'impresa Edile Coes di Scattolini, affidabile e preparata specialmente nella figura del geom. Marco Zardini, dagli elettricisti Beghini Impianti, agli idraulici Bertaiola Impianti, all'Impresa costruttrice di tutta la copertura in legno la CG SERVICE nella figura di Denis Campostrini, al geom. Carlo Rossetto per la parte della sicurezza e a tutte le maestranze che stanno attualmente lavorando.

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ABITARE IL COLORE a Rovereto a cura di Giancarla Gallo

Una casa moderna arredata con stile dalla Ballarini Interni, filiale di Rovereto. La collaborazione con il cliente è iniziata due anni prima della fine dei lavori, perché è stato elaborato il progetto delle pareti interne e conseguentemente il cliente è stato seguito dai professionisti di Ballarini in tutto, dagli impianti idraulico ed elettrico, nelle scelte delle finiture interne, quali pavimenti, rivestimenti ed accessori di arredo. Punto fondamentale del progetto è stata la cucina, che vuole essere il “focolare” della casa, dove si vive la gran parte del tempo, punto di incontro della famiglia; i proprietari la vivono molto, perché amano cucinare e quindi anche ospitare amici frequentemente. La linea è sobria ed essenziale, senza maniglie, di grande eleganza nella sua semplicità. La disposizione dei mobili e dei piani di lavoro sfrutta bene gli spazi e lascia possibilità di movimento. Interessante anche l’accostamento delle sedie in colori diversi. 40

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Cucina Varenna con piano di lavoro in Dekton (materiale molto resistente al calore che dĂ la possibilitĂ di incassare a filo la stufa a legna). Elettrodomestici Neff, piano ad induzione e forno combinato a vapore. Tavolo Riva 1920 in massello di rovere trattato a cera, di notevoli dimensioni cm. 260x100. Sedie Desalto di vari colori. Le porte di separazione fra cucina e salotto sono di Rimadesio con vetro trasparente riflettente grigio a 4 ante scorrevoli da cm. 100x250.

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Armonia nella disposizione e nell’accostamento di colori, che rendono l’ambiente moderno e luminoso. Il divano è ampio e confortevole sui toni del grigio che riprendono quelli del mobile Tv. Interessante anche la disposizione delle luci.

Sedie, mobile tv e lilbreria, bagni, camerette dei ragazzi : tutto è giocato sul colore, come espresso desiderio dei proprietari, che hanno richiesto spazi e luminosità da vivere allegramente nel quotidiano.

Salotto Saba Italia. Libreria e mobile tv Lema.

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Via del Lavoro 18 - Valgatara di Valpolicella (VR) - tel. 045 6800525 Via Varini 50 - Marco di Rovereto (TN) - tel. 0464 943220 www.ballarini-interni.com - info@ballarini-interni.com


PROPOSTE IMMOBILIARI

ABITARE IN CLASSE A+ BIO SAFE NELLA RESIDENZA SWEET HOME LA MIGLIOR QUALITÀ DELL’ARIA CERTIFICATA a cura di Giancarla Gallo

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i trova a Peschiera del Garda, in località Dolci Colli, la Residenza Sweet Home che, prima in Italia, vanta la certificazione CasaClima e quella svizzera Minergie per la qualità dell'aria Indoor in classe A+. Si tratta di due palazzine, in totale otto appartamenti di varie metrature, completamente sostenibili, pronti entro questo autunno, ad alta efficienza energetica, costruite per garantire il massimo benessere grazie ad una rete di sensori posizionati nelle stanze e collegati con un sistema di controllo anche a distanza, che permettono costantemente il monitoraggio dell'aria all'interno, per individuare, oltre alla temperatura e all'umidità, polveri sottili, allergeni, concentrazioni inquinanti elevate ecc. Nel qual caso i residenti vengono avvisati subito con messaggi sul display e vengono attivati immediatamente apparecchi di purificazione o aumentata la velocità della ventilazione meccanica per il funzionamento degli impianti per il ricambio dell'aria. Una tecnologia che


rappresenta un enorme salto di qualità: non basta infatti costruire case efficienti, ma realizzare edifici dove chi ci abita o ci lavora, stia bene. Il complesso è stato realizzato da Costruzioni Allegri, azienda attiva a Peschiera dagli anni '40 del secolo scorso, e da Tecnoalpe, in muratura tradizionale, in base ai criteri della bioedilizia e dell'isolamento acustico sia per i rumori esterni che per quelli di vicinato, progettato con la Building Information Modeling, secondo il protocollo “Costruire in Qualità”, promosso da Ance Verona e dagli Ordini e Collegi veronesi. Insomma, oltre a creare spazi sani e piacevoli, l'obiettivo è stato quello di mettere l'uomo e la qualità della vita al centro del progetto. Oltre a tutto questo nella realizzazione di queste abitazioni si è tenuto conto anche della luce naturale, aspetto studiato ampiamente anche all'estero. Quindi, a fianco delle tecnologie, che abbattono il fabbisogno energetico, dell’impianto fotovoltaico e della pompa di calore che forniscono energia, acqua calda o refrigerata, il cuore delle nuove abitazioni è un sistema di ventilazione meccanica controllata, affiancato ad un sistema di purificazione attiva, che garantisce un ricambio dell’aria nelle stanze con una gestione ottimale dell’umidità e dei possibili inquinanti presenti. In questo modo l’habitat viene mantenuto sano e si riducono al minimo i rischi di allergie, riniti, nevralgie e di altri disturbi che sono legati alla presenza di muffe, polveri sottili o altri inquinanti. Un fenomeno, quello delle allergie indoor, dovuto all’inquina-

mento dell’aria nelle case che può raggiungere concentrazioni anche 5 volte maggiore di quello esterno. Ma non è tutto. Sweet Home non è solo spazi sani da abitare nel benessere, ma anche emozioni da vivere grazie alle energie positive trasmesse dall'arte e dalla bellezza.

COSTRUZIONI ALLEGRI srl Via Berto Barbarani, 8 Peschiera del Garda (VR) tel. +39 0457550039 fax +39 045 7553133

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PROPOSTE IMMOBILIARI

RESIDENCE COUNTRY GOLF ODEION DEL LAGO DI GARDA i inserisce armoniosamente nell'ambiente naturale e nel paesaggio del Lago di Garda. E' composto da sei unità abitative situate in un parco di 4500 metri quadrati di alberi secolari di olivo. Sul lato destro del Lago, da cui si gode di una vista mozzafiato, il residence è inserito nel pittoresco paesino di Pai, frazione di Torri del Benaco. Si può passeggiare, qui, lungo un percorso che costeggia il lago, ma c'è comunque un efficiente servizio di trasporto. Si trova in una posizione molto favorevole, infatti in macchina dista cinque minuti da Torri, un quarto d'ora da Garda e da Brenzone, e venti minuti da Malcesine. Il progetto e la costruzione delle singole unità abitative si basano su criteri di efficienza energetica e sostenibilità tecnica: i materiali naturali garantiscono confort, vivibilità e relax in condizioni di perfetto riscaldamento. All’ esterno ci sono ampie aree per il benessere e la socialità, come la piscina e il solarium, realizzate usando materiali naturali come legno e parquet, che danno un tocco di eleganza. Ogni appartamento ha tre camere, giardino privato, spaziose terrazze e saloni con stupenda vista sul Lago o sul parco con alberi ed essenze naturali. Tutto il complesso ha la certificazione di Classe Energetica A. Per info: IMMOBILIARE MAGRI sas Corso Italia 136, Garda (VR) tel. +39 045 7256583 info@magri.it www.magri.it

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IMMOBILIARE EUREKA presenta Residence Quinzano 2.0

D

opo il successo del primo intervento edilizio nel verdeggiante quartiere di Quinzano siamo a proporre una nuova iniziativa immobiliare il Residence Quinzano 2.0.Scelte sobrie ed eleganti, materiali di pregio, modernitĂ saranno riproposte in questo nuovo complesso edilizio; aggiungeremo innovazione e miglioramento mantenendo lo stile tanto apprezzato del Residence Quinzano. Consegna fine anno! Info: Immobiliare Eureka srl Via Selva 11 (VR) www.immobiliareeureka.it info@immobiliareeureka.it

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PROPOSTE IMMOBILIARI

Residence Le Margherite

L’

esclusivo complesso residenziale è situato nel cuore di Torri del Benaco, raggiungibile dalla strada Gardesana e Via dall’Oca Bianca. Il Residence è composto da 13 unità resi¬denziali differenti, dotate di ampio terrazzo o porticato sul fronte sud, giardino, parcheggio interrato, cantine e solarium con vista panoramica a 360° sul lago. Il residence è stato conce¬pito in due bocchi separati in modo da garantire un ottimo livello di privacy alle unità. Il suo stile moderno, in grado di rispondere alle necessità del vivere contemporaneo, si fonde perfettamente con la tradizione locale. I giardini privati, i giardini comunali ed il patio su cui si affaccia il vano scale saranno piantumati con olivi, arbusti nativi e fiori, in modo da immergere gli appartamenti in un contesto naturale, seppur localizzato nel centro abitato. L’edificio sarà realizzato in classe A, a basso consumo energetico con utilizzo di energia rinnovabile fotovoltaica e solare perfettamente integrata. Tutte le unità dispongono di ampie vetrate con vista sul giar¬dino di proprietà, sulla versante collinare e sul lago. Scenografica è la visuale dall’ampio solarium in copertura e dai piani attici.

Studio Start Loc. Polevei 7, Torri del Benaco (VR) tel. 045 7225943 info@start-architettura.it

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Quiete e relax con un’esclusiva vista sul Lago

S

ulle colline del Garda, a circa un chilometro e mezzo dal centro città, in posizione stupenda per la magnifica vista su tutto il golfo e la Rocca del Garda, si trova l'Area Beati. Su queste colline, tra vigneti ed oliveti, GFA Immobiliare Srl ha programmato la realizzazione di tre meravigliose ville con piscina privata, grandi vetrate e terrazza vista lago. Le ville sono completamente indipendenti una dall'altra e il progetto è stato pensato per mantenere la massima privacy. Ciascuna villa sarà fornita di ogni comfort, seguendo gli odierni standard in materia di energia per una classificazione in A+. Tutti i materiali e i componenti usati per la costruzione sono stati attentamente scelti per ottenere la più elevata qualità e una abitabilità ad altissimo livello. Dalla scelta della zona, al progetto e alla realizzazione, nulla è stato lasciato al caso. GFA Immobiliare dedica la sua passione ed esperienza alla realizzazione di edifici che trasmettono passione, serenità e la certezza di ottimi investimenti per il presente e il futuro. Il progetto prevede ampie finestre che consentono di ammirare un panorama stupendo, che va fino alla penisola di Sirmione, alla Rocca del Garda e a tutte le colline che costituiscono l'anfiteatro del golfo di Garda.

Ville dei BEATI G.F.A. Immobiloiare Srl Via Pascoli 37010 Affi (VR) info@gfaimmobiliare.it www.gfaimmobiliare.it

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PROPOSTE IMMOBILIARI

4 VILLE A GARDA

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n una posizione particolarmente attraente a Garda verranno proponiamo nuova iniziativa immobiliare di 4 ville in stile moderno (2 ville singole e una bifamiliare) su un unico livello più interrato. La location è ideale poiché situata in una zona molto tranquilla, con esposizione a sud-ovest, facilmente raggiungibile senza doversi immettere nella trafficata Gardesana, comoda al centro storico e al lago (circa 1.2 km, senza grandi pendenze). La consegna delle ville chiavi in mano è prevista per Estate 2018. In capitolato sono previsti materiali di alta qualità e le finiture interne possono essere selezionate secondo i propri gusti da un vasto elenco di proposte. Anche eventuali cambiamenti sono ancora possibili, come ad esempio, la disposizione interna delle stanze. Villa singola: 381 MQ commerciali (Piano terra 150 mq superficie lorda, Piano interrato 150 mq lordi, logge per 52 mq, terrazze per 63 mq), giardino 2.000 mq, piscina. Classe energetica A+. Le due unità della villa bifamiliare sono quasi identiche e saranno così suddivise (ognuna): ca. 270 mq commerciali (Piano terra 130 mq superficie lorda, Piano interrato 160 mq lordi, logge per 43 mq, terrazze per 90 mq), giardino 400 mq, piscina idromassaggio. Classe energetica A+.

Francesco Gentili Vicolo San Matteo, 2 Palazzo Negri - 37121 Verona tel. +39 347 7500115 francesco.gentili.vr@gmail.com www.elitehomes.it

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illa Jasmine e Villa Rose sono esclusive ville posizionate in Località San Felice, a nord di Torri del Benaco a soli 30 metri dal Lago di Garda. Queste ville, progettate secondo standard moderni e minimalisti, che ne garantiscono alti livelli di comfort e privacy, sono costruite con materiali tipici del luogo e godono di un’ottima visuale panoramica del Lago. L'orografia del luogo è di fondamentale importanza per la definizione dei volumi, che oltre a caratterizzarne il panorama, collabora alla modellazione degli stessi in un rapporto che punta alla sintesi estrema tra forme architettoniche precise e natura informe. La natura ed il lago sono i veri protagonisti di questa architettura, che sa dare voce e valorizza il contesto paesaggistico.

VILLA JASMINE

VILLA ROSE

Villa Jasmine dispone di un’ampia zona notte al piano terra e di una luminosa zona giorno con terrazzo e piscina panoramica al piano primo, in totale simbiosi con l’ambiente naturale esterno. Al piano interrato, illuminati naturalmente da un patio centrale, si sviluppano i locali di servizio, la taverna e la cantina.

Villa Rose dispone di un’ampia zona giorno con terrazzo e piscina panoramica al piano terra, mentre la zona notte si affaccia sul lago mediante due volumi vetrati aggettanti. Al piano interrato, illuminati naturalmente da vetrata centrale, si sviluppano i locali di servizio, la taverna e la cantina.

VILLA JASMINE & VILLA ROSE

Studio Start Loc. Polevei 7, Torri del Benaco (VR) tel. 045 7225943 info@start-architettura.it

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PROPOSTE IMMOBILIARI

L

e Residenze in Villa nascono dai quarant'anni di esperienza nella progettazione e nella costruzione di Pio Brighenti: il progetto si compone di 20 unità abitative, tutte immerse nel verde degli uliveti della splendida località di Torri del Benaco, il cui centro è raggiungibile con una passeggiata di soli dieci minuti. Tutte le residenze sono dotate di giardini di proprietà, ampia piscina, ascensore, impianto di aria condizionata e garantiscono la totale accessibilità per disabili e portatori di handicap. Ogni unità abitativa dispone inoltre di doppio garage, riscaldamento autonomo a pavimento, impianto fotovoltaico e di un impianto di irrigazione autonomo e automatizzato. Dai materiali alla realizzazione impiantistica, ogni componente del progetto è frutto di una realizzazione di alto livello che fa uso solo dei migliori marchi selezionati. La parola chiave del progetto è ecosostenibilità: le residenze, tutte appartenti alla classe energetica A4, sono costruite con la piena aderenza ai parametri del Protocollo Itaca, certificati dalla Regione Veneto.

Le Residenze in Villa Il territorio Torri del Benaco è una splendida località posta alle pendici del Monte Baldo e affacciata sulla sponda orientale del Lago di Garda, detta anche Riviera degli Ulivi, a 40 km da Verona. Passeggiando per le vie caratteristiche del centro storico, circondato da mura e torri, si possono visitare il porticciolo medievale, il Castello Scaligero (risalente alla fine del Trecento), il Palazzo Antico della Gardesana e l’antica Torre Comunale dell’Orologio. Il paese offre ai suoi abitanti e ai turisti tutte le attrattive legate agli sport acquatici (come la vela, il canottaggio, lo sci d’acqua) ma anche molte manifestazioni culturali durante tutto l’arco dell’anno. Dal porto è possibile organizzare gite in barca per scoprire la bellezza delle isole e dei paesaggi del Lago di Garda. Facilmente raggiungibili in auto sono inoltre le cittadine di Salò, Gardone Riviera, Sirmione, Limone sul Garda e Desenzano. L’entroterra, caratterizzato dalla bellezza dei pineti, degli uliveti e dei limonai tipici delle zone del Lago di Garda, conserva numerose testimonianze preistoriche ed è lo scenario ideale per praticare sport all’aria aperta e passeggiare nella natura. Torri del Benaco è inoltre famosa per la produzione di olio extravergine d’oliva e per i suoi vini, che si possono degustare nelle cantine e negli oleifici della zona. La località è comodamente raggiungibile dal casello autostradale di Affi e dal casello autostradale di Peschiera del Garda, percorrendo la strada regionale Gardesana che costeggia il lago.

Per info: tel. +39 349 3962656 www.piobrighenti.com

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Ballarini Interni Prodotti di qualità che durano nel tempo, grandi marche, accessori ed arredi originali unici, design e stile. Ma Ballarini Interni non è solo questo! L'azienda, che ha le sue sedi in Valpolicella e a Rovereto, con eleganti showroom, garantisce un servizio esclusivo di progettazione per la realizzazione di spazi confortevoli, intelligenti e curati nei minimi dettagli, secondo il desiderio del cliente. Allo scopo Ballarini Interni dimostra la sua professionalità anche dopo la consegna, grazie a tutta una serie di strumenti. In ogni fase della lavorazione, infatti, l'equipe è pronta a fornire consigli sia teorici che pratici per risolvere qualsiasi tipo di problema. Un team professionale si impegna ad assistere il cliente fino alla fine con la massima efficacia e collaborazione. Nella fase di progettazione un team di interior designer e professionisti seguono il cliente in ogni sua necessità, curando ogni dettaglio e particolare: dalla scelta dei pavimenti, dei sanitari e della rubinetteria, delle tende e dei tappeti, all'illuminazione. Grazie all'esperienza e

Via del Lavoro 18 - Valgatara di Valpolicella (VR) - tel. 045 6800525 Via Varini 50 - Marco di Rovereto (TN) - tel. 0464 943220 www.ballarini-interni.com - info@ballarini-interni.com

alla passione sono in grado di guidare e suggerire le scelte più adatte, su misura, per creare uno spazio in armonia con chi la abita. Il servizio di montaggio e assistenza post vendita è affidato ad un team composto da operai interni sempre aggiornati, efficienti ed esperti. A disposizione c'è inoltre un laboratorio di falegnameria, in grado di creare con abilità e fantasia quello che l'industria non è in grado di fornire, producendo qualsiasi mobile o accessorio, anche su disegno studiato appositamente, le soluzioni più adatte ad ogni necessità. Inoltre un'equipe di artigiani, dal muratore al posatore, dall'idraulico all'elettricista, preparata e seguita dalla Ballarini stessa, può offrire manodopera qualificata per consentire di avere un unico interlocutore a cui affidare il progetto, per un servizio “chiavi in mano” esclusivo e di pregio. Altro vantaggio è rappresentato dalla collaborazione con Findomestic ed altre finanziarie, che dà la possibilità di pagare anche a rate , diluendo la spesa a condizioni estremamente vantaggiose.


UN SENTIERO PER IL FUTURO MINERGIE (CH). LABEL DI QUALITÀ PER EDIFICI uò un edificio rappresentare un piccolo passo per la realizzazione di un futuro più sostenibile per noi e per le generazioni future? Un edificio realizzato oggi è diverso da un fabbricato realizzato in passato ma l’ambizione deve essere quella di anticipare il futuro; alcune scelte che possiamo prendere oggi saranno in grado di restituire dei benefici e vantaggi nel lungo periodo sia per il singolo che lo abita che per la collettività. Oggi possiamo scegliere di dedicare parte dell’investimento per la costruzione dell’edificio nella qualità della progettazione e nella scelta di tecnologie, impianti e materiali che siano in grado di migliorare il comfort, la salubrità, la sicurezza, l’efficienza energetica, e non ultima la durabilità. Operando con questi principi un manufatto avrà caratteristiche e prestazioni lungimiranti. Ad oggi esistono protocolli volontari, tra cui Minergie, CasaClima e Bio-Safe, che impongono al progettista il rispetto di canoni ben oltre superiori rispetto a quanto previsto dal livello nazionale e che si tramutano in garanzie e certezze per il cliente finale. La confederazione elvetica, nel 1998, ha introdotto nella filiera delle costruzioni un im54

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portante marchio di certificazione volontario denominato Minergie; una novità da pochi anni presente nel panorama italiano. Questo label di qualità applicato alle costruzioni conferisce in primis affidabilità, sicurezza e facilità di gestione. Con questa procedura virtuosa l’edifico si pone nel mercato con: ridotti consumi di energia derivanti da un sistema involucro-impianto ottimizzato, una qualità costruttiva certificata grazie alla verifica di quanto progettato e realizzato in cantiere direttamente da parte dell’agenzia svizzera Minergie, un ambiente interno più salutare derivante dalla scelta di materiali a basso rilascio di sostanze nocive (VOC) e all’utilizzo di impianti che favoriscono un clima interno ideale. Minergie è garanzia di affidabilità e chiarezza progettuale, grazie alle prescrizioni rigorose riferite alle prestazioni da ottenere, congiuntamente a sicurezza, facilità di utilizzo e di manutenzione di impianti e involucro. Un edificio sostenibile è tale quando tutto il processo, dalla progettazione all’uso finale, restituisce certezza dei tempi e costi di costruzione insieme a un utilizzo intuitivo e un mantenimento certo del valore nel tempo.

Targa Minergie CH per edifici certificati

a cura di geom. Marianna Serra Per maggiori informazioni: www.lineaecoklima.it


Ballarini Interni Via del Lavoro 18 - Valgatara di Valpolicella (VR) - tel. 045 6800525 Via Varini 50 - Marco di Rovereto (TN) - tel. 0464 943220 www.ballarini-interni.com - info@ballarini-interni.com


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OVER THE EDGE B&B Italia

CHI DESIDERA ABITARE IN UN AMBIENTE DI CLASSE APPREZZERÀ LA NUOVA LINEA DI B&B ITALIA, OVER THE EDGE

L'eleganza del nero è il principale tema della soluzione d'arredo, che alterna forme morbide e naturali, come il divano in pelle con struttura in acciaio, o il pouf e la poltrona sagomati, a forme lineari e spigolose, come la credenza specchiata della zona pranzo o il tavolino in marmo del soggiorno.

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Un minimalismo moderato, che rifiuta gli eccessi disfunzionali ma sa accettare un progetto di design in cui domina la curva e la sinuositĂ .

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Emerge l'elegantissima chaise longue in tessuto color oro, unico elemento che interpreta la funzione di e abbandono con un'uscita dalla monotonia del nero.

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La camera da letto non assolve solo alla funzione del riposo ma in questo progetto diventa un vero e proprio spazio per il relax e il raccoglimento. Un arredo minimale e pulito, senza

distrazioni e molto raffinato, ravvivato solamente dai complementi d’arredo: le lampade a sfera e i preziosi copriletto. Uno stile unico per chi vive la casa come uno spazio di qualità ed eleganza.

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Questa soluzione è adatta ad un appartamento quanto ad una villa signorile, e viene valorizzato dalla giusta esposizione alla luce, attraverso un'attenta progettazione interna.

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Ballarini Interni Via del Lavoro 18 - Valgatara di Valpolicella (VR) - tel. 045 6800525 Via Varini 50 - Marco di Rovereto (TN) - tel. 0464 943220 www.ballarini-interni.com - info@ballarini-interni.com


SWEET HOME “Sweet home” è il nuovo progetto di B&B Italia, che ricorda proprio ciò a cui allude: la “ casa dolce casa”, il calore e la semplicità dell’ambiente domestico per eccellenza. Nessuna stravaganza o eccesso in questa proposta di design per interni. Ogni arredo è disegnato per essere funzionale e andare a comporre un insieme equilibrato e fatto per durare. Sobrietà nella scelta dei colori e delle finiture: legno chiaro, tortora nei tessuti, color cuoio naturale per le pelli. Non compaiono spigoli o linee rette e dure, né d’altra parte sinuosità troppo accentuate o geometrie divertenti. Il progetto è adatto per un abitare di classe capace di durare e arricchirsi solo dei segni della vita quotidiana: un quadro, un libro, alcuni fiori in un vaso. Il soggiorno è un equilibrato accostamento delle sedute morbide, il divano e il pouf, alle sedute più rigide, le due poltrone e lo sgabello. Il tavolino è molto basso e quasi non si percepisce nell’insieme della stanza.

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Una casa che sa di casa, in cui il centro è rappresentato dalla zona giorno, aperta, ariosa ma allo stesso tempo sobria e accogliente. Un autunno dolce al calore del camino, a riposare comodamente sul morbido 66

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divano. Una serata passata in compagnia con gli amici o la famiglia circondati da un’atmosfera viva e personalizzata. Sono queste le sensazioni che evoca il nuovo progetto di B&B Italia, grazie soprattutto all’abbondanza di tessuti e tappeti.


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La camera da letto è forse l’unica eccezione alla sobrietà e alla prevalenza di colori opachi, grazie alla scelta di utilizzare l’acciaio cromato per la realizzazione delle strutture a vista del letto e delle poltrone. Compare qui, inoltre, un tessuto molto fibroso, quasi una pelliccia, nel tappeto e nel

rivestimento della poltrona, come a voler concedersi un’uscita dalla quieta armonia del progetto nel suo insieme. Una soluzione capace di dare la giusta soluzione ai progetti di restauro così come ai nuovi edifici, che può essere arricchita grazie alla creatività dei suoi abitanti.

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La versione ancora piÚ essenziale del soggiorno si ha nel salottino esterno, in cui i pochi elementi presenti, tre poltroncine un tavolino e una lampada, sono l’esatta combinazione a cui non serve aggiungere nÊ togliere nulla.

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Sede di Verona Via del Lavoro, 18 - Valgatara di Valpolicella Verona - tel. +39 045 6800525 Sede di Rovereto Via Varini, 50 - Marco di Rovereto Trento - tel. +39 0464 943220 info@ballarini-interni.com www.ballarini-interni.com


OPEN DOORS di B&B ITALIA

Armonia tra vecchio e nuovo in questo appartamento Napoleone III, che dĂ risalto alle antiche boiseries in legno scuro. L'ambiente risulta comunque molto luminoso e proprio le pareti in legno si prestano ad abbinamenti interessanti con pezzi di design originali ed elementi d'arredo contemporanei.

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Tra tutti i colori primeggiano il bianco e il nero, proposti nelle azzardate geometrie dei cuscini e nella testata del letto, richiamando a modelli anni '60. E ancora bianco o nero nei divani, nelle poltrone e nelle originalissime soluzioni relax, in un gioco di tappeti morbidi e contrastanti col pavimento. Sedute dinamiche e nello stesso tempo decorative, come quella di fronte al letto che richiama ali aperte su cui potersi sedere.

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Pezzi avant garde di design sono disposti elegantemente senza uno schema apparente, la scelta rivela sensibilità, ricerca e piacere. La luce proveniente dalle “porte aperte” è il segreto per far funzionare il progetto, creando uno spazio dal sapore antico, ancora più evidente nelle boiseries decorate e preziose.

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Rimade Porta Moon con struttura bronzo spazzolato e vetro laccato opaco moro.

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esio

Zen, porta battente con lastra singola, struyttura e maniglia in alluminio platino, vetro maglia gold.

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PROGRAM Passione per il design ed essenzialità sono i caratteri distintivi del Programma Moon di Progetto 15 Modulnova, nome che si ispira al modulo e propone cucine su misura, personalizzate, per soddisfare esigenze stilistiche e funzionali. Gusto e rigore formale in questa originale proposta di cucina che è anche sala da pranzo, dove il design creativo è ispirato a linee essenziali

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MMA MOON e semplici, che coniugano la sobrietĂ delle forme e la razionalitĂ nell'organizzare gli spazi con equilibrio. Eleganza anche nella scelta dei colori, nel gioco chiaro scuro tra i mobili contrapposti, tinte richiamate anche nel tappeto. La soluzione risulta equilibrata negli accostamenti e molto ordinata

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Assenza di maniglie, elettrodomestici con incasso a filo, tutta la parete è attrezzata a scomparsa per garantire eleganza ed ordine; ogni dettaglio nelle rifiniture è curato per ottenere un arredo scenografico sÏ, ma molto funzionale.

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La cucina si apre al soggiorno, mantenendo linee sobrie e colori abbinati molto luminosi. Uno stile raffinato e pulito, pensato per la funzionalità del vivere quotidiano in un arredo, che acquista valore nel tempo resistendo alle mode, grazie alla cura nei dettagli . L'effetto è molto spazioso.

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Particolare del piano attrezzato nel mobile componibile del soggiorno con cassetti portaoggetti per ottenere un angolo studio pratico ed efficiente, per la personalizzazione di ogni singolo spazio.

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Il piano visto da un'altra angolazione, che mette in risalto la modernitĂ del design e le finiture di pregio e inoltre le sfumature di colore dal beige ai marroni in gradazione.

Anche nel soggiorno linee essenziali nel mobile componibile, che accoglie il televisore e un angolo studio con pouf e un piano di appoggio, lampada, libri e altri pochi oggetti complementi d’arredo. Vicino al divano comodo e ampio, un piccolo tavolino in legno. Non serve di piÚ.

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ABITARE LA NATURA INTERVISTA A ANDREA D’AMICO PROCURATORE CALCISTICO a cura di Alberto Cristani

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ndrea D’Amico ci accoglie nelle sua bellissima casa sulle colline di Custoza, all’interno di una corte dove trovano spazio due porzioni abitative inframmezzate da una elegante piscina. Tutto intorno natura, verde e un paesaggio mozzafiato, che in passato fu purtroppo teatro di sanguinose guerre. D’amico, per chi non lo conoscesse, è uno dei migliori procuratori calcistici a livello mondiale (eletto miglior procuratore dell'anno, per la stagione calcistica 2014/2015, agli Italian Sport Awards n.d.r.). Ad oggi sono sotto la sua procura un centinaio di calciatori impegnati in campionati di mezzo mondo. Per 17 anni è stato l'agente di Gennaro Gattuso, ha affiancato Alessandro Del Piero e ha portato nel 2015 Sebastian Giovinco in Canada. Ha inoltre lavorato agli ingaggi, tra gli altri, di Francesco Toldo, Dino Baggio, Salvatore Bocchetti, Domenico Criscito, Marco Donadel, Luca Rigoni, Marco Rigoni, Maxi Lopez, Luca Antonini, Ignazio Abate, Vincenzo Iaquinta, Alberto Aquilani, Ishak Belfodil. Fabio Cannavaro (a Dubai nel 2010) e di Marco Borriello.

Andrea D’Amico con Giuseppe Ballarini della Ballarini Interni

Andrea cosa significa per te la parola casa? Per me casa vuol dire tante cose. Casa è dove hai gli affetti, un ambiente dove posso tornare dagli impegni del lavoro, con i miei ricordi, i miei oggetti che hanno accompagnato la mia crescita, quella della mia famiglia. Casa è anche quel luogo dove ritrovo gli amici di una volta. Quello della casa è un valore che mi accompagna anche quando vado in giro per il mondo, so che ho un posto in cui posso sempre tornare. Io lavoro anche da casa, dove c’è il mio telefono posso lavorare ovunque. La tecnologia ci ha dato la possibilità di lavorare in ogni posto e senza limiti di orario, poi sta a noi decidere un limite in base alla nostra reperibilità Per noi la reperibilità è quasi fondamentale, di 24 ore diciamo, soprattutto nei periodi in cui il mercato è aperto. Il tuo è un lavoro frenetico, soprattutto in alcuni periodi dell’anno. In questa frenesia si riesce ancora a trovare il rapporto umano con le persone? Ognuno porta nel lavoro ciò che ha dentro. Se tu hai piacere di coltivare le relazioni umane, lo farai anche nel lavoro. L’investimento più grande che ho fatto è sulle persone, mantenere rapporti di qualità, siano essi professionali o di amicizia. Il mio lavoro mi ha dato l’opportunità di conoscere molte persone da cui ho imparato qualcosa e cerco di trasmettere questa fortuna e questa umanità anche agli altri. Sei stato uno dei primi procuratori italiani a portare il calcio italiano all’estero. Quanto è cambiato in questi anni il calcio mercato? Moltissimo, soprattutto in termini di ampiezza e diffusione. Il calcio è lo sport più diffuso e importante al mondo come giro d’affari, ha un valore sociale e politico molto importante. È una vera e propria azienda, in Italia è tra le prime cinque come fatturato. Lo sviluppo, che ha avuto anche in Paesi che prima sembravano inaccessibili come la Cina, dimostra la sua rilevanza.

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Cosa ti piace fare nel tempo libero? Cerco di stare il più possibile con mio figlio che ha 16 anni; mi piace poi stare anche a contatto con la natura, essendo cresciuto in campagna e mi piace molto anche sciare, perché lo sci è uno dei miei amori più grandi. Il vero lusso di oggi è poter avere il tempo di godere delle bellezze della natura che ci circonda. Ai miei giocatori e a mio figlio dico sempre di investire il tempo libero in attività che possano arricchire, come lo studio delle lingue, le relazioni sociali, che possono aiutare nell’acquisire un bagaglio importante di valori. Che musica ti piace ascoltare? Ultimamente ne ascolto poca, però la musica mi piace tutta, dalla lirica al pop, al jazz. Mi regala sempre delle grandi emozioni. Sono cresciuto con le canzoni di Batti-

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sti, delle vere poesie. Conosco bene Mogol, per cui ogni tanto gli chiedo se nascono prima le parole o la melodia. Lui mi ha detto che molte canzoni sono nate da viaggi in macchina con Battisti, che prima creava una melodia e lui gli creava sopra le parole. Forse la differenza con la musica di oggi è che quelle canzoni ti entravano davvero nella pelle con le loro parole. Battisti ha accompagnato la mia adolescenza, ma anche i Beatles o altri. Qualsiasi cosa bella, nel senso più oggettivo del termine, mi affascina. Nel cinema la bellezza si manifesta a 360 gradi, perché ci sono le immagini, la storia, la recitazione, la musica, la fotografia ecc. A mio avviso, un grande capolavoro è J.F.K. Un caso ancora aperto di Oliver Stone. Mi ha fatto riflettere molto. Un piatto tipico o un vino? Mi piacciono sia le cose semplici, tipo pane e olio, ma anche i piatti della tradizione, come baccalà e polenta, i bolliti con la pearà, i tortellini di Valeggio, i tortellini di zucca, come anche le cose più esotiche. Non sono un qualunquista, ma più vado avanti ed è come se i miei sensi fossero amplificati e riesco ad apprezzare più cose, magari capendo cosa c’è dietro anche nella realizzazione di una cosa che sembra semplice. Questo aiuta ad apprezzare tutte le situazioni della vita, anche quando incontri persone con cui non subito hai un’empatia, capendo cosa può esserci nel loro vissuto riesci a dimostrarti più tollerante. Per me davvero la vita è un miracolo, sono felice di alzarmi ogni mattina. Un bilancio di questi 30 anni di attività? Sono stata una persona molto fortunata, forse più fortunata che meritevole, o forse ho avuto il merito di saper cogliere questa fortuna. Mi sono sicuramente impegnato moltissimo, più di così non avrei potuto fare. Il messaggio che cerco di trasmettere a mio figlio, ma anche ai miei giocatori, è che talento o non talento se ti applichi otterrai sicuramente dei risultati e soprattutto diventi protagonista della tua vita. Quando ho cominciato tutti mi scoraggiavano perché venivo da un paese (Villafranca) e non ero figlio d’arte, ma io sentivo dentro di me la voglia e la sicurezza di rischiare. Io ho una serenità naturale e quando tu sei sereno riesci a essere sicuro e carismatico anche sul lavoro.


TEATRO RISTORI STAGIONE 2017-2018

I

l Teatro Ristori torna ad offrire un evento esclusivo in cui tutte le proposte riguardanti la Musica barocca, la Concertistica, il Jazz, la Danza, la Prosa saranno presenti con spettacoli dal vivo. Vari artisti ospiti hanno aderito con grande entusiasmo e generosità ai diversi programmi, fatti anche di immagini, proiezioni, in un perfetto equilibrio e dialogo tra le varie forme artistiche, nel segno della trasversalità, dell’innovazione, della formazione e della ricerca, che

STAGIONE CONCERTISTICA

CONCERTI BRUNCH

_5 dicembre 2017 I VIRTUOSI DEL TEATRO ALLA SCALA DI MILANO FABRIZIO MELONI Clarinetto

_3 dicembre 2017 ALTI&BASSI

_19 gennaio 2018 THE SWINGLE SINGERS 22 febbraio 2018 IGUDES­MAN & JOO _3 marzo 2018 ORCHESTRE DES CHAMPS-ELYSEES PHILIPPE HERREWEGHE - Direttore ALEXANDER LONQUICH - Pianoforte _9 marzo 2018 I SOLISTI DI MOSCA YURI BASHMET Direttore e viola _19 aprile 2018 KAMMERORCHESTER-BASEL UMBERTO BENEDETTI MICHELANGELI Direttore REGULA MÜHLEMANN - Soprano _27 aprile 2018 ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI DI MILANO EDUARDO STRAUSSER - Direttore STEVEN OSBORNE - Pianoforte _4 maggio 2018 ORT-ORCHESTRA DELLA TOSCANA DONATO RENZETTI - Direttore FRANCESCA DEGO - Violino

_28 gennaio 2018 ARS TRIO DI ROMA _25 febbraio 2018 ELEONORA BURATTO soprano NAZZARENO CARUSI pianoforte

STAGIONE DANZA _23 gennaio 2018 MALANDAIN BALLET BIARRITZ _8 febbraio 2018 MM CONTEMPORARY DANCE COMPANY _14 febbraio 2018 COMPAGNIE KÄFIG _8 marzo 2018 BALLET JAZZ de MONTRÉAL _11 aprile 2018 ATERBALLETTO _18 aprile 2018 ZOTTO VIRTUOSO TANGO

STAGIONE PROSA STAGIONE BAROCCA _11 gennaio 2018 TRIO LEONARDO _13 gennaio 2018 MARIA PERROTTA pianoforte e DMITRY SITKOVETSKY direttore e violino sono le linee guida del progetto artistico del Teatro Ristori. “Il mio primo obiettivo è quello di proporre un livello di alta qualità – sono le espressioni del direttore artistico Alberto Martini – ma allo stesso ho ritenuto importante curare l’aspetto sociale del Ristori, inteso come luogo di condivisione, cultura, incontro, confronto e crescita. Chi lo frequenta deve stare bene sotto tutti i punti di vista. Anche per questo abbiamo pensato di invitate i presenti ad un dopo spettacolo (I Concerti Brunch) nel foyer, per un brindisi ed un assaggio di specialità che stiamo pensando in esclusiva, volti a coinvolgere ed emozionare il pubblico”. Il cartellone della stagione 2017-2018, con la sua varietà di proposte, sarà un’opportunità culturale per i cittadini veronesi e per chi viene da fuori città, inteso ad offrire una proposta diversa e complementare a quanto accade a Verona, con artisti e complessi che si trovano nelle più importanti stagioni internazionali.

Sopra, Kenny Warner Trio.

_31 gennaio 2018 EUROPA GALANTE FABIO BIONDI - violino solista _9 febbraio 2018 JORDI SAVALL LE CONCERT DES NATIONS _27 marzo 2018 AMSTERDAM BAROQUE ORCHESTRA & CHOIR TON KOOPMAN direttore _6 aprile 2018 ZEFIRO ORCHESTRA BAROCCA ALFREDO BERNARDINI Direttore

_27 novembre 2017 L’AFFARE VIVALDI _20 gennaio 2018 LA VITA FERMA _2 febbraio 2018 LO ZOO DI VETRO _2 marzo 2018 ROAD MOVIE

FESTEGGIA CON NOI _27 dicembre 2017 - 20.30 HARLEM GOSPEL CHOIR _1 GENNAIO 2018 - 17.00 ORCHESTER ALT WIEN

SUONANDO CHAPLIN STAGIONE JAZZ

_16 febbraio LA FEBBRE DELL'ORO

_30 novembre 2017 KENNY WERNER TRIO

_13 aprile TEMPI MODERNI

_10 gennaio 2017 URI CAINE - Pianoforte _15 febbraio 2018 BRAD MELDHAU - Pianoforte _20 aprile 2018 JOE LOVANO CLASSIC QUARTET

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Abitare il teatro

IL GRANDE TEATRO a cura di Giancarla Gallo

_Dal 14 al 19 novembre “NON TI PAGO” commedia brillante del repertorio di Eduardo De Filippo; protagonisti Gianfelice Imparato e Carolina Rosi per la regia di Luca De Filippo _Dal 28 novembre al 3 dicembre “COME STELLE NEL BUIO” di Igor Esposito per la regia di Valerio Binasco, una black comedy con Isabella Ferrari e Iaia Forte

proprio il caso di dire “Grande Teatro” per la rassegna invernale di prosa, curata dal direttore artistico Gianpaolo Savorelli, proposta quest’anno dal Comune di Verona e dalla Fondazione Atlantide- Teatro Nuovo di Verona. In cartellone ben 48 rappresentazioni a partire dal 14 novembre per concludersi il 15 aprile 2018, in cui si alterneranno interpreti di prestigio, diretti da otto dei migliori registi italiani di teatro. Da non perdere due classici del ‘900, tre opere di autori contemporanei e tre adattamenti teatrali di altrettanti capolavori della letteratura. Nomi come Isabella Ferrari, Iaia Forte, Stefano Accorsi, Alessandro Haber, Eros Pagni, Sergio Rubini, Valerio Binasco, Marco Baliani e Leo Muscato.

_Dal 12 al 17 dicembre “IL PADRE” con Alessandro Haber e Lucrezia Lante Della Rovere, tratto da “Le père” di Florian Zeller _Dal 16 al 21 gennaio 2018 “FAVOLA DEL PRINCIPE CHE NON SAPEVA AMARE” tratto da “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile, arrangiato da Marco Baliani, protagonista Stefano Accorsi _Dal 30 gennaio al 4 febbraio “SEI PERSONAGGI IN CERCA DI AUTORE” di L. Pirandello, protagonista Eros Pagni per la regia di Luca De Fusco _Dal 13 al 18 febbraio “IL NOME DELLA ROSA”, thriller gotico tratto dall'omonimo romanzo di Umberto Eco, prima trasposizione teatrale, con Eugenio Allegri e Luca Lazzareschi per la regia di Leo Muscato _Dal 13 al 18 marzo “DELITTO E CASTIGO” tratto dal romanzo di Dostoevskij con Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio _Dal 10 al 15 aprile “TEMPI NUOVI” commedia di Cristina Comencini con Ennio Fantastichini e Iaia Forte In questa pagina sopra, Isabella Ferrari. A fianco, Gianfelice Inparato e Carolina Rosi (ph Masiar Pasquali). Nella pagina seguente, Lillo & Greg (ph Ivan Palombi) e Elio.

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isate assicurate con la rassegna di Teatro brillante Stagione 2017- 2018 di Divertiamoci a Teatro, in programma dal 7 novembre al 6 aprile 2018 al Teatro Nuovo di Verona _7, 8, 10 e 11 novembre alle 21 “SPAMALOT” I cavalieri della tavola molto, molto, molto rotonda! Con Elio, il leader delle Storie Tese, nei panni di Re Artù in uno spettacolo curioso tratto dal film cult "Monty Python e il Sacro Graal".

DIVERTIAMOCI A TEATRO

a cura di Giancarla Gallo

_Dal 21 al 24 novembre alle 21 “L’UOMO CHE NON CAPIVA TROPPO - Reloaded" con Lillo & Greg in scena in un testo molto strano, che passa da 007 a Matrix, in un’atmosfera spy molto comica. _Dal 19 al 22 dicembre alle 21 “FIORE DI CACTUS” con Benedicta Boccoli e Maximilian Nisi Commedia brillante tratta dal celebre film del 1969, che vede na serie di bizzarre storie sentimentali e comiche che sbocciano fra situazioni delle più “spinose”. _Dal 23 al 26 gennaio 2018 alle 21 “L’AVARO” con Alessandro Benvenuti Un classico rivisitato in chiave contemporanea. _Dal 6 al 9 febbraio 2018 alle 21 “DI' CHE TI MANDA PICONE” con Biagio Izzo, in una piece tratta dalla pellicola del 1984 di Nanni Loy con Giancarlo Giannini e Lina Sastri, FUORI ABBONAMENTO _19 febbraio 2018 alle 21 “DI MALE IN SEGGIO” con il mattatore Enrico Bertolino, che coniuga narrazione, attualità, umorismo, storia, costume e comicità _27, 28 febbraio 1, 2 marzo 2018 alle 21 “DUE” con Raoul Bova e Chiara Francini che raccontano le difficoltà, le paure e i legami con il passato che animano oggi i rapporti di coppia. _Dal 6 al 9 marzo 2018 alle 21 “UNA DELLE ULTIME SERE DI CARNOVALE” Antonio Sarasso, Maria Alberta Navello, Alberto Onofrietti interpretanoml’ultima commedia di Goldoni prima di Parigi _Dal 20 al 23 marzo 2018 ore 21 “NON MI HAI PIÚ DETTO TI AMO” con Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia in una commedia che farà riflettere sul senso della famiglia oggi. FUORI ABBONAMENTO _5, 6 aprile 2018 ore 21 “SENTO LA TERRA GIRARE" con Teresa Mannino La star comica torna a teatro con un nuovo spettacolo, ispirato alla sua amata terra: la Sicilia.

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D E S I G N PO R T R A I T.

Richard, sistema di sedute disegnato da Antonio Citterio. www.bebitalia.com

Via del Lavoro 18, 37020 - Valgatara di Valpolicella (VR) Tel. 045 6800525 - Fax 045 7704900 Via Varini 50, 38060 - Marco di Rovereto (TN) Tel. 0464 943220 - Fax 0464 942306 www.ballarini-interni.com - info@ballarini-interni.com


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