

Ed eccoci arrivati con il primo numero di Carnet Gardasee. Uno speciale a tutti gli effetti, un approfondimento stagionale di tutto ciò che accade sul Lago di Garda e nel suo bacino, da Mantova a Trento, passando per Verona e Brescia. Che il Lago di Garda sia un luogo affascinante è indubbio, sulle sue sponde nel corso della storia, artisti e poeti, pensatori e uomini di cultura hanno soggiornato, vissuto e si sono ispirati per le loro opere.
Già dall’antichità Sirmione è stata terra natale di Catullo e oggi le Grotte, che ne portano il nome, ne sono testimonianza; Virgilio nelle Georgiche descrive il Benaco, il nome latino del lago stesso, paragonandolo a un mare per la sua grandezza. Ma anche Dante nella Divina Commedia cita il Lago e la sua città natale Mantova e, più recentemente, Johann Wolfgang von Goethe durante il Grand Tour, è passato dall’alto lago e dalla città di Verona.
Carnet Gardasee diventa quindi una sorta di mappa per moderni turisti e cittadini, che diventano turisti nei loro stessi territori, per guidarli alla scoperta delle bellezze, delle particolarità e dei luoghi nascosti di questo territorio così vasto, così eterogeno, dalle sponde del lago, alle colline coltivate a vigna, dalla montagna del Monte Baldo fino alle quattro città, capoluoghi di cultura e eventi. Un territorio tutto da VIVERE. SCOPRIRE. CONOSCERE.
Buona lettura.
Und hier ist sie, die erste Ausgabe des Carnet Gardasee. Eine ganz besondere Ausgabe, ein jahreszeitlicher Blick auf alles, was am Gardasee und in seinem Becken passiert, von Mantua bis Trient, über Verona und Brescia. Dass der Gardasee ein faszinierender Ort ist, steht außer Frage, an seinen Ufern haben sich im Laufe der Geschichte Künstler und Dichter, Denker und Kulturschaffende aufgehalten, gelebt und sich zu ihren Werken inspirieren lassen.
In der Antike war Sirmione der Geburtsort von Catull, wovon heute noch die Grotten zeugen, die seinen Namen tragen; Vergil beschreibt in den Georgien den Benaco, den lateinischen Namen des Sees, und vergleicht ihn aufgrund seiner Größe mit einem Meer. Aber auch Dante erwähnt in der Göttlichen Komödie den See und seine Heimatstadt Mantua, und in jüngerer Zeit kam Johann Wolfgang von Goethe auf seiner Grand Tour am oberen See und der Stadt Verona vorbei.
Der Carnet Gardasee wird so zu einer Art Landkarte für moderne Touristen und Bürger, die in ihrem eigenen Gebiet zu Touristen werden, um sie bei der Entdeckung der Schönheiten, Besonderheiten und verborgenen Orte dieses so weitläufigen, so heterogenen Gebiets zu leiten, von den Ufern des Sees bis zu den mit Weinreben bebauten Hügeln, vom Berg Monte Baldo bis zu den vier Städten, den Hauptstädten der Kultur und der Veranstaltungen. Ein Gebiet, in dem man LEBEN kann. ENTDECKEN. WISSEN.
Viel Spaß beim Lesen.
20 L’ 8 marzo riapre il Parco Giardino Sigurtà
Der Gartenpark Sigurtà wird am 8. März wiedereröffnet
Primavera al Parco delle terme di Levico Frühling im Kurpark von Levico
Carnet per bambini
26 “Ciamar Marso” e l’anno nuovo si risveglia „Ciamar Marso“ und das neue Jahr erwacht
Carnet sport
28 Valpolicella Gravel: emozioni su sterrato
Valpolicella Gravel: Emotionen auf unbefestigten Straßen
30 Trentino, un bike park al giorno... Trentino, ein Bikepark pro Tag...
Carnet in città
33 Musica e cultura barocca con Koopman
Barocke Musik und Kultur mit Koopman
36 Lexus LBX, il mini crossover ibrido
Lexus LBX, der Mini-Hybrid-Crossover
Carnet Gardasee speciale di Carnet Verona
Registrazione Tribunale di Verona nr. 1573 del 9/12/2003
Nr. Iscrizione ROC 21254
Questo periodo è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
Edito da Edyto Srl
Via Cefalonia, 3 – Marano di Valpolicella (VR)
Carnet Gardasee nr. 147 - spring edition
Editori
Nicolò Ballarini
Alberto Cetti
Direttore responsabile
Giancarla Gallo
Hanno collaborato
Giorgia Castagna
Agnese Ceschi
Miriam Cetti
Federica Clemente
Andrea Molinari
Georgia Passuello
Francesca Saglimbeni
Marta Tarasconi
Identità grafica
Andrea Rubele
Impaginazione grafica
Ilenia Cauchioli
Stampa Grafiche Marchesini
Via Lungo Bussè, 884 – Angiari (VR) Contatti redazione@carnetverona.it info@carnetverona.it commerciale@carnetverona.it In copertina: Limone del Garda
39 Il FAI da 50 anni a difesa del nostro patrimonio FAI seit 50 Jahren im Einsatz für unser Erbe
42 Festival del giornalismo “atto quinto” Journalismus-Festival „Akt Fünf
45 Tutti al MUSE, un viaggio tra scoperte e avventura Jeder bei MUSE, eine Reise der Entdeckung und des Abenteuers
CONOSCERE.
Carnet sostenibilità
48 Plastica o non plastica? Plastik oder kein Plastik?
Carnet innovazione
52 Verona Garda Convention Bureau Verona Garda Convention Bureau
55 Orizzonti sostenibili: Progetto Manifattura Nachhaltige Horizonte: Projekt Manifattura
58 Alla scoperta di: Madonna Della Corona Entdeckung: Die Madonna der Krone
61 In scena Auf der Bühne
64 Un salto nel cinema Ein Sprung ins Kino
67 Pagina dopo pagina Seite für Seite
70 Arte in giro Kunst in der Umgebung VIVERE.
72 Eventi in evidenza Vorgestellte Ereignisse
di von Agnese Ceschi
Anticamente il detto “Nomen omen” indicava un nome che porta con sé un destino; se volessimo applicare questo detto anche a Limone del Garda, è presto facile comprendere perché questo ridente paesino sulle coste del Lago di Garda si chiami così. Ancora oggi lungo la riva del lago si vedono i bianchi pilastri
Nei dintorni
e i muri delle limonaie, i giardini dei limoni, strutture uniche nel loro genere, di cui si trova traccia oggi solo tra Gargnano e Limone.
Come nascono le limonaie?
La prima introduzione dei limoni sul Garda fu nel Duecento, dalla Riviera genovese ai frati del convento di San
Francesco di Gargnano per poi estendere la coltivazione a Maderno e Toscolano. Per proteggere le piante dagli occasionali freddi invernali, a partire dal Seicento si costruirono le prime limonaie, con muraglie, pilastri e travi su cui, da novembre a marzo, si fissavano assi e vetrate. Ma il vero sviluppo fu da metà
del Settecento: tutto l’arco del golfo fu costellato da nuove imponenti strutture, che furono immortalate nelle stampe e decantate nelle pagine di scrittori e poeti, come J. W. Goethe, che ne rimase affascinato.
Limone fu la zona di produzione d’agrumi per scopo commerciale più settentrionale al mondo; i limoni venivano esportati a centinaia di migliaia soprattutto in Germania, in Polonia, in Russia.
Nella seconda metà dell’Ottocento si manifestarono segnali di crisi, prima per la malattia della gommosi, poi per la concorrenza dei limoni delle regioni meridionali a seguito dell’unificazione italiana e dello sviluppo dei trasporti, infine per la scoperta dell’acido citrico sintetico. Tutti questi fattori resero la coltivazione sempre meno remunerativa; la Grande Guerra, con la requisizione dei materiali di copertura dei giardini, e il freddo eccezionale dell’inverno 1928-29 le diedero il colpo definitivo.
La Limonaia del Castèl rinasce
Per valorizzare questo antico patrimonio, oggi andato quasi perduto, il Comune di Limone ha acquistato nel 1995 la Limonaia del Castèl
che era caduta in disuso, l’ha ristrutturata e rimessa in uso con la piantumazione di oltre un centinaio di agrumi e il ripristino dei terrazzamenti.
A nord ovest del centro storico, addossata alle rocce della Mughéra, la Limonaia del Castèl è oggi solo una parte della grande struttura produttiva d’un tempo. Il giardino, che ha una superficie di mq 1.633, ospita vari frutti: non solo limoni ma anche cedri, pompelmi, mandarini, mandaranci, chinotti, clementine e kumquat.
La sua costruzione risale al primo Settecento. Passata dalla famiglia Amadei, ai Bertoni, ai Patuzzi e, nell‘Ottocento, ai Girardi e ai Polidoro, con atto del 19 giugno 1926 la limonaia fu acquistata da Giuseppe Segala, ritornato a Limone dall‘America, dopo anni di duro lavoro come minatore; nel gennaio 1995 è stata acquisita dall‘Amministrazione comunale.
Fino al 30 marzo 2025 la Limonaia del Castèl è accessibile gratuitamente il sabato e la domenica, dalle 10 alle 17. Raggiungibile a piedi dal centro storico di Limone sul Garda, è ben segnalata da piastrelle segnaletiche in ceramica tra i vicoli del paese.
Wenn man dieses Sprichwort auf Limone del Garda anwendet, wird schnell klar, warum diese bezaubernde kleine Stadt am Gardasee so genannt wird. Noch heute sieht man entlang des Seeufers die weißen Säulen. Und Mauern der Zitronenhäuser, die Zitronengärten, einzigartige Bauwerke, von denen heute nur noch Spuren zwischen Gargnano und Limone zu finden sind.
Wie sind die Zitronenhäuser entstanden?
Die ersten Zitronen am Gardasee wurden im 13. Jahrhundert von der genuesischen Riviera zu den Mönchen des Klosters San Francesco in Gargnano gebracht, die den Anbau später auf Maderno und Toscolano ausdehnten. Um die Pflanzen vor der gelegentlichen Winterkälte zu schützen, wurden ab dem 17. Jahrhundert die ersten Zitronenhäuser gebaut, mit Mauern, Pfeilern und Balken, an denen von November bis März Bretter und Verglasungen befestigt wurden. Die eigentliche Entwicklung fand jedoch Mitte des 18. Jahrhunderts statt: Der gesamte Golf wurde mit neuen imposanten Bauten übersät, die in Drucken verewigt und von Schriftstellern und Dichtern wie J. W. Goethe, der von ihnen fasziniert war, gepriesen wurden.
Limone war das nördlichste Anbaugebiet von Zitrusfrüchten zu kommerziellen Zwecken in der Welt; Zitronen wurden zu Hunderttausenden vor allem nach Deutschland, Polen und Russland exportiert.
In der zweiten Hälfte des 19. Jahrhunderts traten Krisenerscheinungen auf. Zunächst durch die Zahnfleischerkrankung, dann durch die Konkurrenz der Zitronen aus den südlichen Regionen nach der Einigung
Italiens und der Entwicklung des Verkehrs und schließlich durch die Entdeckung der synthetischen Zitronensäure. All diese Faktoren führten dazu, dass der Anbau immer unrentabler wurde.
Der Erste Weltkrieg mit der Beschlagnahmung von Material zur Abdeckung der Gärten und der außergewöhnlich kalte Winter 1928-29 versetzten ihm den endgültigen Schlag.
Das Zitronenhaus von Castèl wird wiederbelebt
Um dieses alte, fast verlorene Erbe aufzuwerten, kaufte die Gemeinde Limone 1995 das verfallene Zitronenhaus von Castèl, restaurierte es und machte es durch die Pflanzung von über hundert Zitrusbäumen und die Wiederherstellung der Terrassen wieder nutzbar.
Im Nordwesten des historischen Zentrums, an die Felsen der Mughéra gelehnt, ist die Limonaia del Castèl heute nur noch ein Teil des großen Bauwerks von einst. Der 1.633 Quadratmeter große Garten
beherbergt verschiedene Früchte: Nicht nur Zitronen, sondern auch Zitrusfrüchte, Grapefruits, Mandarinen, Chinottos, Clementinen und Kumquats. Sein Bau geht auf den Beginn des 18. Jahrhunderts zurück. Es ging von der Familie Amadei auf die Familie Bertoni, die Familie Patuzzi und im 19. Jahrhundert auf die Familien Girardi und Polidoro über. Mit einer Urkunde vom 19. Juni 1926 wurde das Zitronenhaus von Giuseppe Segala gekauft,
der nach Jahren harter Arbeit als Bergarbeiter aus Amerika nach Limone zurückgekehrt war. Im Januar 1995 wurde es von der Gemeindeverwaltung erworben.
Bis zum 30. März 2025 ist die Limonaia del Castèl samstags und sonntags von 10 bis 17 Uhr kostenlos zugänglich. Sie ist vom historischen Zentrum von Limone sul Garda aus zu Fuß erreichbar und durch Keramikplatten in den Gassen der Stadt gut ausgeschildert.
di von Georgia Passuello
Con l’inizio della Primavera succede, dentro ognuno di noi, qualcosa di simile a quello che accade in natura perché si riscoprono le sensazioni assopite dall’inverno e ci si prepara ad una nuova colorata e divertente stagione.
Per uno spring break ideale non possono mancare gli scorci più belli tra Verona ed il Lago di Garda per un territorio che si espande in spazi immensi da scoprire per una rigenerante fuga nella sua natura accogliente e in fiore.
L’Eremo di San Rocchetto sopra Quinzano, è il luogo dove ritrovarsi per trascorrere del tempo insieme in collina. Già dall’epoca delle Crociate che i cavalieri, di ritorno dalla Terra Santa, avevano notato la somiglianza tra questa collina e il Monte Calvario, al punto da erigervi alla sommità una
cappella del Santo Sepolcro, primo nucleo di quello che oggi costituisce l’Eremo di San Rocchetto.
Più vicina al centro di Verona, invece, la passeggiata alle Torricelle, la zona che prende il nome, come facilmente intuibile, dalle quattro torri cilindriche di avvistamento poste nell’epoca della dominazione austriaca sulla riva sinistra dell’Adige. Lungo il trekking urbano del Parco delle Mura, che segue il tracciato dell’antica cinta muraria, è automatico, di tanto in tanto, voltarsi sulle terrazze panoramiche a guardare il profilo della città, che di fermata in fermata prende sempre più forma ai piedi della collina. Castel San Pietro è una fermata obbligata, ma un percorso alternativo e altrettanto affascinante è quello che porta al Santuario della Madonna di Lourdes, che
dall’alto domina la città e la pianura appena fuori. Andando nel cuore dell’Est veronese una tappa obbligatoria è sicuramente Soave con i suoi vigneti, frantoi, cantine ed il celebre Castello. Tra le mura merlate di questo straordinario edificio medioevale, si respira il profumo della Storia, scolpita nella pietra tra le colline di Soave. La vista a primavera toglie davvero il fiato. In Lessinia, poco a nord della città di Verona, sorge il più grande ponte naturale d’Europa. Si tratta del Ponte di Veja, imponente formazione carsica che sorveglia questa terra. Durante la primavera un picnic all’ombra di questo impressionante monumento naturale lascia decisamente a bocca aperta. In Valpolicella, domenica 23 marzo dalle ore 10 alle ore 18, al via la nuova edizione della Giornata dei Colli Veneti che vede alcune cantine del territorio aprire le porte al pubblico per far degustare i loro vini, dare la possibilità di fare una visita della cantina e abbinare alla degustazione dei piatti locali.
Da ultimo non per importanza la costa veneta del lago di Garda che sboccia letteralmente in un tripudio di colori e profumi. Diventa inebriante attraversare i centri cittadini in questa stagione perché appunto con la rinascita della natura ogni scorcio sembra un quadro appena realizzato. Lo spettacolo delle fioriture anima parchi e giardini, ma anche le singole località partecipano a questa grande festa di profumi e
colori che va in scena ogni anno, a primavera. Bardolino, ad esempio, si aggiudica ormai da anni il premio di comune fiorito più bello d’Italia.
Mit dem Beginn des Frühlings geschieht in jedem von uns etwas ähnliches wie in der Natur, wenn wir die vom Winter verschlafenen Gefühle wiederentdecken und uns auf eine neue, farbenfrohe und angenehme Jahreszeit vorbereiten.
Für einen idealen Frühlingsurlaub sollte man sich die schönsten Aussichten zwischen Verona und dem Gardasee nicht entgehen lassen, denn die Gegend ist weitläufig und lädt zu einer erholsamen Flucht in die einladende und blühende Natur ein.
Die Einsiedelei von San Rocchetto oberhalb
von Quinzano ist der Ort, an dem man sich versammelt, um gemeinsam Zeit in den Hügeln zu verbringen. Schon zur Zeit der Kreuzzüge bemerkten die aus dem Heiligen Land zurückkehrenden Ritter die Ähnlichkeit dieses Hügels mit dem Kalvarienberg und errichteten auf dem Gipfel eine Kapelle des Heiligen Grabes, die erste Keimzelle der heutigen Einsiedelei von San Rocchetto.
Näher am Stadtzentrum von Verona befindet sich dagegen die Promenade Torricelle, die ihren Namen, wie man leicht erraten kann, von den vier zylindrischen Wachtürmen hat, die während der österreichischen Herrschaft am linken Ufer der Etsch errichtet wurden. Auf dem städtischen Wanderweg des Parco delle Mura, der dem Verlauf der alten Stadtmauern folgt, dreht man sich von Zeit zu Zeit automatisch auf den Aussichtsterrassen um, um das Profil der Stadt zu betrachten, die von Haltestelle zu Haltestelle immer mehr Gestalt am Fuße des Hügels annimmt. Das Castel San Pietro ist ein obligatorischer Halt, aber eine alternative und ebenso faszinierende Route ist die zur Wallfahrtskirche der Madonna von Lourdes, die von oben die Stadt und die Ebene vor der Stadt beherrscht.
Im Herzen des östlichen Veronas ist ein Halt in Soave mit seinen Weinbergen, Ölmühlen, Weinkellern und dem berühmten Schloss ein Muss. In den zinnenbewehrten Mauern dieses außergewöhnlichen mittelalterlichen Bauwerks atmet man den Duft der Geschichte ein, die in den Hügeln von Soave in Stein gemeißelt ist. Der Anblick im Frühling ist atemberaubend.
In Lessinia, nördlich der Stadt Verona, steht die größte natürliche Brücke Europas. Es handelt sich um
die Ponte di Veja, eine imposante Karstformation, die dieses Gebiet bewacht. Im Frühling wird ein Picknick im Schatten dieses beeindruckenden Naturdenkmals Sie bestimmt sprachlos machen. Im Valpolicella findet am Sonntag, dem 23. März, von 10 bis 18 Uhr die neue Ausgabe des Colli Veneti Day statt, bei dem einige Weinkeller der Region ihre Türen für das Publikum öffnen, um ihre Weine zu verkosten, eine Führung durch den Weinkeller anzubieten und die Verkostung mit lokalen Gerichten zu kombinieren.
Nicht zuletzt erblüht die venetische Küste des Gardasees buchstäblich in einem Meer von Farben und Düften. Es ist berauschend, zu dieser Jahreszeit durch die Stadtzentren zu gehen, denn mit der Wiedergeburt der Natur wirkt jeder Blick wie ein frisch gemaltes Bild. Das Blütenspektakel belebt die Parks und Gärten, aber auch die einzelnen Ortschaften nehmen an diesem großen Fest der Düfte und Farben teil, das jedes Jahr im Frühling stattfindet. Bardolino zum Beispiel wird seit Jahren zur schönsten blühenden Gemeinde Italiens gekürt.
di von Miriam Cetti
Ci sono luoghi che raccontano storie. A Bardolino, sulle rive orientali del Garda, Rambaldi Apartments è una residenza diffusa in cui vivere l’esperienza di un soggiorno indimenticabile all’interno di un borgo dal fascino autentico. Le architetture delle sue strutture ci portano indietro fino al XIV secolo quando illustri famiglie si sono susseguite all’interno di quelli che oggi sono i suoi eleganti appartamenti: dai Marchesi Rambaldi, ai Conti Guerrieri, fino ai Conti Rizzardi che ancora oggi sono i custodi di questo scrigno di bellezza. Sono più edifici storici,
Nei dintorni
ognuno con la propria identità esaltata dal fascino unico degli appartamenti. Si affacciano attorno a un suggestivo cortile, Borgo Bardolino, creando un’armoniosa unità sospesa nel tempo. Passeggiando tra la Limonaia, Palazzo Fermi e la Torre, si respira ancora la sua anima operosa che era un tempo il cuore delle attività delle Cantine Guerrieri Rizzardi. Oggi ogni appartamento è un piccolo capolavoro curato con dettagli raffinati e di stile, cucine attrezzate, ambienti luminosi e affacci incantevoli che accolgono gli ospiti in un’atmosfera unica e dotata di ogni comfort.
E se il Borgo Bardolino è il
cuore di Rambaldi Apartments, il parco privato è il suo vero gioiello: un angolo verde costellato di alberi secolari, un orto aromatico che profuma di erbe mediterranee e un vigneto che disegna percorsi sinuosi. Al centro, la grande piscina a semicerchio riflette il cielo terso del Garda, invitando al relax assoluto.
Nel silenzio del parco o tra le sue mura, Rambaldi Apartments restituisce l’autenticità di un borgo italiano e la bellezza di un soggiorno senza tempo. Qui, tra passato e presente, ogni dettaglio racconta l’arte dell’accoglienza che è, prima di tutto, un’arte di vivere.
Es sind Orte, die Geschichten erzählen. In Bardolino, an den östlichen Ufern des Gardasees, bietet die Ferienresidenz Rambaldi Apartments eine einzigartige Erfahrung, die es Gästen ermöglicht, in die Geschichte einzutauchen und die zeitlose Eleganz eines liebevoll restaurierten Ambientes mit authentischem Charme zu genießen.
Die Architektur seiner Gebäude führt uns zurück ins
14. Jahrhundert, als bedeutende Familien wie die Marchesi Rambaldi und die Grafen Guerrieri hier lebten. Diese historischen Gebäude, jedes mit eigener Identität, sind harmonisch miteinander verbunden und gruppieren sich um den charmanten Innenhof, der als Borgo Bardolino im italienischen Stil bekannt ist.
Ein Spaziergang zwischen der Limonaia, dem Palazzo Fermi und dem mittelalterlichen Turm vermittelt die lebendige Atmosphäre dieses einzigartigen Ortes. Der wunderschöne Innenhof, einst das Zentrum der Weinkellerei Guerrieri Rizzardi, erstrahlt nach sorgfältiger Renovierung in neuem Glanz.
Heute empfangen die historischen Wohnräume die Gäste in einer einzigartigen Atmosphäre in einem modernen Umfeld, das mit jedem Komfort ausgestattet ist: jede Wohnung ist ein kleines Meisterwerk mit eleganten Details, voll ausgestatteten Küchen, hellen Räumen und bezaubernden Ausblicken. Und wenn das Borgo das Herz der Residenz ist, so ist der private Park das wahre Juwel: eine grüne Oase mit jahrhundertealten Bäumen, ein aromatischer Gemüsegarten, der nach mediterranen Kräutern duftet, und einem verwunschenen
Labyrinth aus traditionellen Weinreben. In der Mitte spiegelt der große, halbrunde Swimmingpool den klaren Himmel des Gardasees wider und lädt zur absoluten Entspannung ein.
Die Rambaldi Apartments
vereinen die Authentizität eines italienischen Dorfes mit zeitlosem Luxus. Zwischen Vergangenheit und Gegenwart erzählt jedes Detail von der Kunst der Gastfreundschaft, die das Leben bereichert.
Rambaldi Apartments
Bardolino www.rambaldiapartments.com
di von Andrea Molinari
Il gin è molto più di un semplice distillato: è un’icona di stile, un ingrediente chiave nella mixology moderna e una bevanda con una storia affascinante che affonda le sue radici nei secoli passati. Nato dall‘incontro tra l’alchimia e la ricerca medica, il gin ha attraversato epoche e continenti, trasformandosi da rimedio terapeutico a protagonista indiscusso dei cocktail bar di tutto il mondo.
Se siete degli appassionati del settore o semplicemente curiosi, l’8 marzo 2025 a Gonzaga in provincia di Mantova arriva il più grande festival dedicato al gin in Italia, il Love Gineration Gin Festival. Un evento imperdibile che trasformerà il Centro Fiere di Scandiano, Piazza Prampolini, in un paradiso sensoriale per gli amanti del buon bere e del divertimento. Non è solo un festival, ma un‘esperienza immersiva che permetterà ai visitatori di scoprire il meglio del mondo dei distillati. Con 20 dei migliori produttori di gin italiani, l’evento offrirà oltre 200 etichette selezionate, disponibili per degustazioni e per la creazione di cocktail sorprendenti. Ma non solo gin!
Ci saranno anche produttori di vodka, rum, whisky, amari, liquori e molte altre specialità, per un’esperienza completa che soddisferà tutti i palati. Potrai immergerti in un vero e proprio viaggio nel gusto, assaporando oltre 200 prodotti in degustazione libere. Per chi vuole portare a casa un ricordo speciale, invece, sarà presente un corner live tattoo, mentre chi desidera un tocco di stile potrà
approfittare del corner barber shop. E per chi partecipa con la famiglia? Nessun problema! È stata pensata un’area giochi e miniclub completamente gratuita, così anche i più piccoli potranno divertirsi mentre i genitori si godono l’evento. Infine, una grande novità del 2025: Car Pooling. Se sei il guidatore designato, non paghi l’ingresso. Un’iniziativa pensata per promuovere
un divertimento sicuro e responsabile, senza rinunciare alla compagnia degli amici.
Ma tornando alla storia del gin, le prime tracce risalgono al Medioevo, quando gli speziali e gli alchimisti iniziarono a sperimentare con distillati di erbe e spezie per scopi terapeutici. Poi, nel XVII secolo, nei Paesi Bassi, il medico e scienziato Franciscus Sylvius sviluppò una bevanda alcolica a base di bacche di ginepro, nota come jenever, utilizzata inizialmente per scopi curativi, soprattutto per problemi renali e digestivi. Tuttavia, il suo gusto aromatico e avvolgente conquistò rapidamente la popolazione, trasformando il jenever in una bevanda popolare. Il gin come lo conosciamo oggi deve molto però al Regno Unito. La produzione e il consumo di gin esplosero, alimentando il cosiddetto “Gin Craze”, un periodo di consumo
sfrenato che portò a gravi problemi sociali. Per contrastare l’abuso, il governo impose regolamentazioni più severe, dando il via a una produzione più raffinata e controllata. Fu proprio in questo periodo che nacquero le prime versioni del London Dry Gin, più pulite e sofisticate rispetto ai rudimentali distillati precedenti. Negli ultimi anni, il gin è diventato un prodotto molto ricercato anche a livello artigianale. Piccole distillerie indipendenti stanno emergendo in tutto il mondo, specialmente in Europa e negli Stati Uniti. Questi produttori spesso sperimentano con botaniche locali e metodi di distillazione tradizionali, creando gin che riflettono le caratteristiche del territorio. E al Love Gineration Gin Festival di Gonzaga potrai scoprirne alcune di davvero pregevole fattura.
Gin ist viel mehr als ein einfaches Destillat: Er ist eine Stilikone, eine wichtige Zutat in der modernen Mixologie und ein Getränk mit einer faszinierenden Geschichte, die in den vergangenen Jahrhunderten wurzelt. Entstanden aus dem Zusammentreffen von Alchemie und medizinischer Forschung, hat Gin Epochen und Kontinente durchquert und sich vom Heilmittel zum unbestrittenen Protagonisten der Cocktailbars in aller Welt entwickelt.
Für Gin-Liebhaber und Neugierige findet am 8. März 2025 in Gonzaga in der Provinz Mantua das größte dem Gin gewidmete Festival Italiens statt: Das Love Gineration Gin Festival. Ein unumgängliches Ereignis, dass das Ausstellungszentrum Scandiano, Piazza Prampolini, in ein sinnliches Paradies für Liebhaber des guten Trinkens und des Vergnügens verwandeln wird. Es handelt sich nicht nur um ein Festival, sondern um ein Erlebnis, das es den Besuchern ermöglicht, das Beste aus der Welt der Spirituosen zu entdecken. Mit 20 der besten Gin-Hersteller Italiens bietet die Veranstaltung mehr als 200 ausgewählte Etiketten, die verkostet und für die Kreation überraschender Cocktails verwendet werden können. Aber nicht nur Gin! Auch Hersteller von Wodka, Rum, Whisky, Bitter, Likören und vielen anderen Spezialitäten werden vertreten sein, um ein umfassendes Erlebnis zu bieten, das alle Gaumen zufrieden stellen wird.
Sie können sich auf eine wahre Geschmacksreise begeben und bei kostenlosen Verkostungen mehr als 200 Produkte probieren. Für diejenigen, die ein besonderes Souvenir mit nach Hause nehmen möchten, gibt es eine Live-TattooEcke, während diejenigen, die sich einen Hauch von Stil wünschen,
die Möglichkeit haben, die Friseurecke zu nutzen. Und für diejenigen, die mit der Familie kommen? Kein Problem! Es wird ein kostenloser Spiel- und Kinderclubbereich eingerichtet, damit auch die Kleinsten ihren Spaß haben können, während ihre Eltern die Veranstaltung genießen. Zum Schluss noch eine tolle Neuheit für 2025: Car Pooling. Wenn Sie der designierte Fahrer sind, müssen Sie keinen Eintritt zahlen. Eine Initiative zur Förderung eines sicheren und verantwortungsvollen Vergnügens, ohne auf die Gesellschaft von Freunden verzichten zu müssen. Doch zurück zur Geschichte des Gins: Die ersten Spuren reichen bis ins Mittelalter zurück, als Apotheker und Alchemisten begannen, mit Kräuter- und Gewürzdestillaten zu therapeutischen Zwecken zu experimentieren. Im 17. Jahrhundert entwickelte der Arzt und Wissenschaftler Franciscus Sylvius in den Niederlanden ein alkoholisches Getränk auf der Basis von Wacholderbeeren, den sogenannten Genever, der zunächst
zu Heilzwecken, insbesondere bei Nieren- und Verdauungsproblemen, eingesetzt wurde. Sein aromatischer und einhüllender Geschmack überzeugte jedoch schnell die Bevölkerung und machte den Genever zu einem beliebten Getränk. Der Gin, wie wir ihn heute kennen, verdankt jedoch viel dem Vereinigten Königreich. Die Produktion und der Konsum von Gin explodierten und lösten den so genannten „Gin Craze“ aus, eine Zeit des ungezügelten Konsums, der zu ernsten sozialen Problemen führte. Um den Missbrauch zu bekämpfen, erließ die Regierung strengere Vorschriften, die zu einer verfeinerten und kontrollierten Produktion führten. In dieser
Zeit entstanden die ersten Versionen des London Dry Gin, die sauberer und raffinierter waren als die rudimentären früheren Spirituosen. In den letzten Jahren ist Gin auch zu einem begehrten Handwerksprodukt geworden. Überall auf der Welt, vor allem in Europa und den Vereinigten Staaten, entstehen kleine unabhängige Brennereien. Diese Hersteller experimentieren oft mit lokalen Pflanzen und traditionellen Destillationsmethoden und kreieren Gins, die die Merkmale der jeweiligen Region widerspiegeln. Und auf dem Love Gineration Gin Festival in Gonzaga können Sie einige wirklich gute Gins entdecken.
di von Agnese Ceschi
Dall’8 al 9 marzo si svolgerà un evento imperdibile per gli amanti del vino, della buona cucina e della cultura: il Festival di Primavera in Franciacorta. Il Consorzio Franciacorta, in partnership con cantine, ristoranti e realtà culturali del territorio, organizza un weekend in cui cultura, enogastronomia e tradizione si intrecciano, regalando un’esperienza autentica e coinvolgente. Sarà l’occasione per immergersi nell’anima del territorio, esplorando luoghi carichi di storia, assaporando eccellenze gastronomiche e partecipando a momenti di condivisione e scoperta. Un viaggio tra passato e presente, dove l’arte, il paesaggio e i sapori diventano i veri protagonisti.
Oltre a un ampio ventaglio di eventi culturali e visite guidate nei luoghi storici del territorio, protagonisti dell’iniziativa saranno infatti menù creativi realizzati dai migliori chef franciacortini insieme a colleghi provenienti da tutta Italia.
Franciacorta non identifica solo il territorio, bensì il suo vino e il metodo di produzione che risponde a rigide e scrupolose norme volte a certificarne l’assoluta qualità.
La Franciacorta è una zona collinare situata tra Brescia e l’estremità meridionale del Lago d’Iseo, che si estende sulla superficie di 19 comuni, tutti situati in provincia di Brescia. Sulle colline della Franciacorta la vite è stata impiantata in epoche remote, ma pur vantando una lunga storia, il nuovo corso della vitivinicoltura della Franciacorta inizia a tutti gli effetti al principio degli anni sessanta con la nascita delle prime cantine. Sul finire degli anni settanta l’enologia italiana visse una fase di grande fermento e in Franciacorta diversi imprenditori investirono e puntarono sulla coltivazione della vigna.
Da lì la crescita è stata rapidissima fino ad
arrivare all’odierna Franciacorta, zona vinicola di riferimento nazionale per la produzione di spumante. La produzione e commercializzazione di metodo classico è diventata sempre più importante negli ultimi vent’anni, tanto da fregiarsi del marchio DOCG.
I vini della Franciacorta, in base alle uve e alla fermentazione, si dividono in diverse tipologie a partire appunto dal Franciacorta. Questo vino, dal gusto sapido, fresco, fine e armonico è un vino ideale a tutto pasto, dai piatti più semplici a quelli più complessi. Completano la selezione il Franciacorta Satèn, il Franciacorta Rosé, il Franciacorta Millesimato ed il Franciacorta Riserva.
Gli eventi
Gli eventi del Festival di Primavera riguarderanno il vino, il cibo e la cultura. Partendo dal cibo, gli chef del territorio daranno vita a una nuova esperienza gastronomica, sperimentando l’incontro tra la tradizione locale e un’eccellenza siciliana: l’Arancia Rossa di Sicilia IGP. Un viaggio tra sapori sorprendenti, dove creatività e territorio si fondono in piatti fuori menù unici.
Dal ristorante alla cantina: le aziende della Franciacorta hanno organizzato per il Festival di Primavera degli eventi che celebreranno la cultura in tutte le sue sfumature. Un’opportunità unica per immergerti nella sua storia, cultura e tradizione, riscoprendone il fascino attraverso un’esperienza inedita e coinvolgente.
Per scoprire il mondo del Franciacorta, sarà organizzata un’avventura sensoriale unica sotto la guida esperta del Sommelier AIS Nicola Bonera, che condurrà alla scoperta delle note olfattive tipiche del Franciacorta.
Dove: Consorzio Franciacorta – Via G. Verdi, 53 – 25030 Erbusco.
Quando: 8 marzo 2025, ore 10.30 / ore 15.00 - 9 marzo 2025, ore 10.30 / ore 15.00
Per il programma aggiornato degli eventi: www. franciacorta.wine/it/festival-primavera/
Vom 8. bis 9. März findet für Liebhaber von Wein, gutem Essen und Kultur ein unumgängliches Ereignis statt: das Frühlingsfest in Franciacorta. Das Konsortium Franciacorta organisiert in Zusammenarbeit mit Weinkellereien, Restaurants und kulturellen Einrichtungen der Region ein Wochenende, an dem Kultur, Gastronomie und Traditionen ineinandergreifen und ein authentisches und interessantes Erlebnis bieten. Es wird eine Gelegenheit sein, in die Seele der Region einzutauchen, geschichtsträchtige Orte zu erkunden, gastronomische Spitzenleistungen zu genießen und an Momenten des Austauschs und der Entdeckung teilzunehmen. Eine Reise zwischen Vergangenheit und Gegenwart, bei der Kunst, Landschaft und
Geschmack zu den wahren Protagonisten werden.
Neben einem breiten Angebot an kulturellen Veranstaltungen und geführten Besichtigungen historischer Stätten in der Region werden die Protagonisten der Initiative kreative Menüs sein, die von den besten Köchen der Franciacorta gemeinsam mit Kollegen aus ganz Italien kreiert werden.
Der Wein
Franciacorta steht nicht nur für das Gebiet, sondern auch für den Wein und das Herstellungsverfahren, das strenge und gewissenhafte Normen erfüllt, um seine absolute Qualität zu bescheinigen.
Franciacorta ist ein hügeliges Gebiet zwischen Brescia und dem südlichen Ende des Iseo-Sees, das 19 Gemeinden umfasst, die alle in der Provinz Brescia liegen. Auf den Hügeln der Franciacorta werden seit der Antike Weinreben gepflanzt, aber trotz der langen Geschichte begann die neue Entwicklung des Weinbaus in der Franciacorta in den frühen 1960er Jahren mit der Einrichtung der ersten Weinkeller. Gegen Ende der 1970er Jahre erlebte die italienische Önologie eine große Blütezeit und in der Franciacorta investierten mehrere Unternehmer und konzentrierten sich auf den Anbau von Reben. Von da an ging es steil bergauf bis zur heutigen Franciacorta, einem Weinbaugebiet von nationaler Bedeutung für die Schaumweinproduktion. Die Herstellung und Vermarktung der klassischen Methode hat in den letzten zwanzig Jahren immer mehr an Bedeutung gewonnen, so sehr, dass sie mit dem DOCG-Gütesiegel ausgezeichnet wurde.
Die Franciacorta-Weine werden je nach Traubensorte und Gärung in verschiedene Typen unterteilt, angefangen bei der Franciacorta. Dieser Wein mit seinem würzigen, frischen, feinen und harmonischen Geschmack ist ein idealer Wein für die gesamte Mahlzeit, von den einfachsten bis zu
den komplexesten Gerichten. Franciacorta Satèn, Franciacorta Rosé, Franciacorta Millesimato und Franciacorta Riserva vervollständigen die Auswahl.
Die Veranstaltungen
Die Veranstaltungen des Frühlingsfestes werden sich auf Wein, Essen und Kultur konzentrieren. Beginnend mit dem Essen werden lokale Köche eine neue gastronomische Erfahrung schaffen, indem sie mit dem Zusammentreffen von lokaler Tradition und einer sizilianischen Exzellenz experimentieren: Der Arancia Rossa di Sicilia IGP (Rote Sizilianische Orange). Eine Reise durch überraschende Geschmackserlebnisse, bei der sich Kreativität und Territorium in einzigartigen Gerichten außerhalb des Menüs vereinen.
Vom Restaurant in den Weinkeller: Die Weinkellereien der Franciacorta haben für das Frühlingsfest Veranstaltungen organisiert, die die Kultur in all ihren Nuancen feiern. Eine einmalige Gelegenheit, in die Geschichte, die Kultur und die Traditionen der Franciacorta einzutauchen und ihren Charme durch eine neue und interessante Erfahrung wiederzuentdecken.
Sensorische Verkostungen
Um die Welt der Franciacorta zu entdecken, wird ein einzigartiges sinnliches Abenteuer unter der fachkundigen Leitung des AIS-Sommeliers Nicola Bonera organisiert, der Sie zu den typischen Geruchsnoten der Franciacorta führen wird.
Wo: Consorzio FranciacortaVia G. Verdi, 53 - 25030 Erbusco.
Wann: 8. März 2025, 10.30 Uhr / 15.00 Uhr - 9. März 2025, 10.30 Uhr / 15.00 Uhr.
Aktualisiertes Veranstaltungsprogramm: www. franciacorta.wine/it/festival-primavera/
Con l’arrivo della Festa della Donna, sabato 8 marzo il Parco Giardino Sigurtà, uno dei parchi più belli al mondo, dà il via alla stagione 2025. Dopo 4 mesi di consueta chiusura invernale, il Parco accoglie amanti della Natura nei suoi 600.000 metri quadrati con prime fioriture di tulipani e narcisi, le piante giallo-oro di forsizia, mandorli e peschi, boschi secolari, panorami mozzafiato grazie al circondario delle colline moreniche, 18 suggestivi laghetti e architetture
storiche, come il Castelletto e l’Eremo, e vegetali come il Labirinto. Per i più piccoli, tappa imperdibile la Fattoria dove incontrare pecore della Lessinia, asini, tacchini, caprette tibetane e altri animali da cortile.
In occasione di questa giornata inaugurale, il Parco riserva l’entrata omaggio a tutte le donne e il biglietto di ingresso ridotto per gli uomini (14,00 €). Un gesto pensato per celebrare il valore delle visitatrici, regalando un’esperienza indimenticabile, tra un pic-nic nella natura e
una passeggiata rigenerante lungo i viali alberati. Il Parco Sigurtà, infatti, è uno scrigno di 600 anni di storia, natura e bellezza e negli ultimi 20 anni ha ottenuto più di 30 premi, nazionali e internazionali.
Il Giardino, che sabato 8 sarà aperto dalle 9 alle 18, ha in serbo nel primo giorno di apertura una sorpresa per i visitatori: speciali visite guidate gratuite, per scoprire i segreti e il risveglio della primavera. Per ulteriori informazioni: https://www. sigurta.it/eventi-parco/omaggioalle-donne-2025. Saranno organizzati 4 gruppi, massimo 50 partecipanti ciascuno, iscrizioni in loco l’8 marzo. Questo tesoro verde, a due passi dal Lago di Garda e poco distante da Verona, è percorribile a piedi, in bicicletta, in golfcart o shuttle elettrici oppure a bordo del trenino panoramico.
Oltre a fioriture spettacolari come Tulipanomania con più di un milione di tulipani, e luoghi magici come il Viale delle Rose e il Grande Tappeto Erboso, il Parco è anche location di tanti eventi a calendario e
per riprese cinematografiche, shooting, servizi televisivi e videoclip musicali.
Meta ideale per team building, open day ed appuntamenti artistici, il Parco Giardino Sigurtà è attento anche all’aspetto della Didattica, con 6 proposte di percorso per studenti.
Per saperne di più sul Parco Giardino Sigurtà, gli eventi e le iniziative: www.sigurta.it
Mit dem Frauentag am Samstag, dem 8. März 2025, eröffnet der Gartenpark Sigurtà, einer der schönsten Parks der Welt, die Saison 2025. Nach der viermonatigen Winterschließung empfängt der Park die Naturliebhaber auf seinen 600.000 Quadratmetern mit der ersten Tulpen- und Narzissenblüte, den goldgelben Forsythien, Mandel- und Pfirsichbäumen, jahrhundertealten Wäldern, atemberaubenden Ausblicken dank der umliegenden Moränenhügel, 18 stimmungsvollen kleinen Seen und historischen Architekturen, wie dem Castelletto und dem Eremo sowie Pflanzenarchitekturen, wie dem Labyrinth. Für die Kleinen ist der Besuch des Bauernhofs ein Muss, wo sie Lessinia-Schafe, Esel, Truthähne, tibetische Ziegen und andere Nutztiere
kennen lernen können.
An diesem Eröffnungstag gewährt der Park allen Frauen freien Eintritt und den Männern ermäßigten Eintritt (14,00 €). Eine Geste, mit der der Wert der weiblichen Besucher gewürdigt werden soll und die ein unvergessliches Erlebnis zwischen einem Picknick in der Natur und einem erholsamen Spaziergang durch die Alleen bietet. Der Sigurtà-Park ist in der Tat eine Fundgrube für 600 Jahre Geschichte, Natur und Schönheit und hat in den letzten 20 Jahren mehr als 30 nationale und internationale Preise gewonnen.
Der Garten, der am Samstag, dem 8. Mai, von 9 bis 18 Uhr geöffnet ist, hält am ersten Öffnungstag eine Überraschung für die Besucher bereit: kostenlose
Sonderführungen, um die Geheimnisse und das Erwachen des Frühlings zu entdecken. Für weitere Informationen: https://www.sigurta.it/ eventi-parco/omaggio-alledonne-2025. Es werden vier Gruppen mit jeweils maximal 50 Teilnehmern organisiert, Anmeldung vor Ort am 8. März. Dieses grüne Kleinod, nur einen Steinwurf vom Gardasee und unweit von Verona entfernt, kann zu Fuß, mit dem Fahrrad, dem Golf-Cart, dem ElektroShuttle oder an Bord der Panoramabahn erkundet werden. Neben spektakulären Blüten, wie der Tulipanomania mit über einer Million Tulpen und magischen Orten wie der Viale delle Rose und dem Grande Tappeto Erboso ist der Park auch Schauplatz zahlreicher Veranstaltungen sowie von Film- und Fernsehaufnahmen und Musikvideos.
Der Gartenpark Sigurtà ist ein ideales Ziel für Teambuilding, Tage der offenen Tür und künstlerische Verabredungen. Auch der didaktische Aspekt kommt nicht zu kurz, denn es gibt 6 Routenvorschläge für Schüler.
Um mehr über den Gartenpark Sigurtà, seine Veranstaltungen und Initiativen zu erfahren: www.sigurta.it
di von Miriam Cetti
La primavera ci porta a uscire, a tornare a fare passeggiate all’aperto, nel verde. La natura rinasce, i parchi esplodono di fiori e nuova vegetazione diventando meta perfetta per momenti di relax e passeggiate rigeneranti. Uno dei parchi più belli nei nostri dintorni è quello di Levico Terme, un incantevole spazio verde situato nel cuore della Valsugana, in Trentino. Considerato il più importante parco storico della Provincia di Trento, venne creato agli inizi del ‘900, su progetto del giardiniere paesaggista Georg Ziehl, quando il centro di Levico, famoso per le sue acque termali, diventò una delle mete predilette di vacanza della nobiltà austro-ungarica. Il parco si espande in un’area di 12 ettari, ospitando alberi monumentali fra
cui imponenti latifoglie, conifere esotiche, arbusti, bulbose e prati fioriti; è gestito dal Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale della Provincia autonoma di Trento con particolare attenzione alla qualità dell‘ambiente e alla biodiversità.
Aperto tutto l’anno, ogni stagione ha un suo fascino che vale la pena scoprire per viverlo appieno.
La primavera è il periodo delle grandi e scenografiche fioriture, dalle bulbose di cui i tulipani sono protagonisti, a quelle di arbusti come rose, gelsomini e viburni. In estate sono le gradazioni di verde a dominare insieme al rosso del fogliame; si possono ammirare le fioriture di ortensie, rose e prati e trovare ristoro all’ombra e al fresco dei suoi alberi secolari. L’autunno è
un’esplosione di colore: il parco si veste di uno spettacolare foliage, dal giallo dei faggi al rosso delle querce e degli aceri americani. In inverno, sono le maestose conifere a dominare la scena ed imperdibile e suggestiva è la vista del parco coperto da una coltre di neve.
Il Parco delle terme di Levico non solo offre un’esperienza unica a contatto con la natura ma propone un ricco programma di eventi, visite ed animazioni culturali, concerti, incontri con l’autore e attività didattiche per sensibilizzare sulle tematiche naturalistiche e sulla storia dei giardini. Sono organizzati molti laboratori didattico-creativi rivolti ai bambini, per stimolare la loro curiosità e ingegno ed educarli alla responsabilità e al rispetto verso l’ambiente che ci circonda. Inoltre, al suo interno, presso Villa Paradiso è possibile visitare la mostra SPAZI COLTI: i giardini nella storia d’Occidente, dove un percorso espositivo arricchito da immagini, filmati, musiche, racconta l’evoluzione dei diversi stili di giardino in un contesto europeo seguendo le diverse epoche storiche.
L’11, il 12 e il 13 aprile 2025 al Parco di Levico arriva il primo grande evento della stagione, dedicato interamente al tulipano.
Passeggiando per il parco si potrà ammirare la meravigliosa fioritura dei 50.000 bulbi che adornano i suoi prati, oltre alle più di cento varietà, con diverse tonalità di colore che saranno esposte nel vivaio presso la serra.
Durante le tre giornate saranno organizzati
incontri e laboratori, come quelli didatticocreativi rivolti ai bambini: Crea il tulipano e Disegna il tulipano e quelli per adulti in cui realizzare composizioni floreali in cui il protagonista sarà ovviamente il tulipano. Inoltre, sarà possibile partecipare alla Visita storico botanica al Parco delle Terme per poter conoscere i suoi principali alberi e ovviamente ammirare le sue distese di tulipani fioriti.
Der Frühling bringt uns nach draußen, zurück zu Spaziergängen im Grünen.
Die Natur erwacht zu neuem Leben, die Parks erblühen mit Blumen und neuer Vegetation und werden zum perfekten Ziel für entspannende Momente und erholsame Spaziergänge. Einer der schönsten Parks in unserer Umgebung ist der von Levico Terme, eine bezaubernde Grünanlage im Herzen des Valsugana im Trentino.
Er gilt als der wichtigste historische Park der Provinz Trient und wurde Anfang des 19. Jahrhunderts von dem Landschaftsgärtner Georg Ziehl angelegt, als das für seine Thermalquellen berühmte Zentrum von Levico zu einem der beliebtesten Urlaubsziele des österreichisch-ungarischen Adels wurde.
Der Park erstreckt sich über eine Fläche von 12 Hektar und beherbergt monumentale Bäume, darunter imposante Laubbäume, exotische Nadelbäume, Sträucher, Zwiebelpflanzen und blühende Wiesen. Er wird von der Dienststelle für Beschäftigungsförderung und Umweltverbesserung der Autonomen Provinz Trient mit besonderem Augenmerk auf Umweltqualität und Artenvielfalt verwaltet.
Der Park ist das ganze Jahr über geöffnet, aber jede Jahreszeit hat ihren eigenen Reiz, den es zu entdecken gilt, um ihn vollständig zu erleben.
Der Frühling ist die Zeit der großen und malerischen Blüten, von Zwiebelgewächsen, in denen Tulpen die Hauptrolle spielen, bis hin zu Sträuchern wie Rosen, Jasmin und Viburnum. Im Sommer dominieren Grüntöne zusammen mit dem Rot des Laubes; man kann die Blüte von Hortensien, Rosen und Wiesen bewundern und sich im Schatten und der Kühle der jahrhundertealten Bäume erfrischen. Der Herbst ist eine Explosion der Farben: Der Park ist in spektakuläres Laub gekleidet, vom Gelb der Buchen bis zum Rot der Eichen und amerikanischen Ahornbäume. Im Winter sind es die majestätischen Nadelbäume, die das Bild beherrschen, und der Anblick des Parks unter einer Schneedecke ist unübersehbar und eindrucksvoll.
Den Park erleben
Der Kurpark von Levico bietet nicht nur ein einzigartiges Erlebnis im Kontakt mit der Natur, sondern auch ein reichhaltiges Programm an Veranstaltungen, Besichtigungen und kulturellen Animationen, Konzerten, Treffen mit Autoren und pädagogischen Aktivitäten zur Sensibilisierung für naturkundliche Themen und die Geschichte der Gärten. Für Kinder werden zahlreiche didaktischkreative Workshops organisiert, um ihre Neugier und ihren Einfallsreichtum zu fördern und sie zu Verantwortung und Respekt für die Umwelt, die uns umgibt, zu erziehen. Außerdem kann man in der Villa Paradiso die Ausstellung COLT SPACES: Gärten in der Geschichte des Westens besuchen, wo ein mit Bildern, Filmen und Musik angereicherter Ausstellungsparcours die Entwicklung der verschiedenen Gartenstile im europäischen Kontext und in den verschiedenen historischen Epochen erzählt. Am 11., 12. und 13. April 2025 findet im Levico-Park die erste große Veranstaltung der Saison statt, die ganz im Zeichen der Tulpe steht.
Bei einem Spaziergang durch den Park können die Besucher die herrliche Blüte der 50.000 Blumenzwiebeln bewundern, die die Wiesen schmücken, sowie die mehr als hundert Sorten mit unterschiedlichen Farbschattierungen, die in der Baumschule des Gewächshauses ausgestellt werden.
Während der drei Tage werden Begegnungen und Workshops organisiert, wie die didaktisch-kreativen Workshops für Kinder: Erschaffe die Tulpe und Zeichne die Tulpe, und die Workshops für Erwachsene, in denen Blumenkompositionen angefertigt werden, in denen die Tulpe natürlich die Hauptrolle spielt. Darüber hinaus wird es möglich sein, an einer botanischen Führung durch den Kurpark teilzunehmen, um die wichtigsten Bäume kennenzulernen und natürlich die Tulpenblüte zu bewundern.
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di von Giorgia Castagna
L’usanza diffusa “ciamar marso” o “batter marso” caratterizza un po’ tutto il Veneto dall’Altopiano d’Asiago, al Padovano e Trevigiano, per arrivare anche sui Monti Lessini, proprio per segnare il passaggio dall’inverno alla primavera, dal freddo al caldo, dalla segregazione invernale alla vita comunitaria che i primi caldi facilitano. Segna, con una sola parola, il cambiamento. Ecco quindi che adulti e bambini, si ritrovano a battere incessantemente qualsiasi supporto faccia rumore per svegliare la natura e la voglia di tornare a vivere dopo il letargo invernale. Alcuni accendono fuochi, simbolo di coraggio, di forza, altri fanno trascinare ai più piccoli barattoli rumorosi per scacciare gli spiriti maligni o recitano poesie e filastrocche. Paese che vai usanze che trovi.
Batter Marzo, o brusar Marzo, o ciamar Marzo significa quindi risvegliare l’anno nuovo, la vita addormentata, la terra addormentata dal gelo dell’inverno perché si ridesti e si risvegli
e si prepari per la nuova semina e altri ancora approfittavano per gridare proposte di matrimonio.
Ma dove e cosa succede sui Monti Lessini?
In passato, almeno fino agli anni Sessanta un po’ in tutte le contrade e località della Lessinia troviamo testimonianze: a Giazza, per esempio durante i falò; a Velo in piazza si parla di entusiasmo che si trasformava in rissa tra giovanotti, o ancora a Selva di Progno nella frazione San Bortolo si svolgeva un vero e tradizionale appuntamento con “Osar marzo”. Alcuni di questi ancor oggi vengono rievocati: nel tardo pomeriggio del 22 febbraio i Pistonieri dell’Abazia si sono ritrovati sul monte S. Piero, a Badia Calavena per riproporre il rito di “Ciamàr marso”. Muniti tutti di “bandoti”, trombe e corni sono andati incontro all’imbrunire recitando cantilene e filastrocche. Ma non solo, per tutta la giornata in realtà c’era la possibilità di assistere a spettacoli ed esibizioni varie come da programma, ci spiega il Presidente dei Pistonieri, Nereo Stoppele. Altro spettacolo da vivere è quello che si svolge sulle rispettive cime che guardano la Val Squaranto: “Incontra Marso”. Da un lato gli abitanti della Contrada Grobbe raggiungono il punto più alto sopra “la casetta delle fade” (zona industriale di Corbiolo) per richiamare l’attenzione degli abitanti “de là del vajo” che si ritrovano in località Colonel bastardo. Qui le due parti si richiamano a vicenda con coperchi, barattoli e tamburi improvvisati
per poi andare a recitare brevi filastrocche che avevano come protagonisti giovani che quell’anno si sarebbero sposati, dando vita ad una nuova famiglia. Al termine della rievocazione popolare le due parti sono solite ritrovarsi per festeggiare.
Der weit verbreitete Brauch des „ciamar marso“ oder „batter marso“ prägt die Region Venetien von der Hochebene von Asiago über das Padovano- und Trevigiano-Gebiet bis hin zu den Lessini-Bergen, um den Übergang vom Winter zum Frühling, von der Kälte zur Wärme, von der winterlichen Abgeschiedenheit zum Gemeinschaftsleben zu markieren, das durch die erste Wärme ermöglicht wird. Er markiert, mit einem einzigen Wort, den Wandel. So schlagen Erwachsene und Kinder unablässig auf alles, was Geräusche macht, um die Natur zu wecken und den Wunsch, nach dem Winterschlaf ins Leben zurückzukehren. Manche entzünden Feuer, ein Symbol für Mut und Stärke, andere lassen die Kleinen lärmende Krüge schleppen, um böse Geister zu vertreiben oder rezitieren Gedichte und Kinderreime. Wenn man in Rom ist, sollte man es den Römern gleichtun.
Batter Marzo, oder brusar Marzo, oder ciamar Marzo bedeutet also das neue Jahr zu wecken, das Leben schläft, die Erde schläft vom Frost des Winters, damit sie erwacht und sich auf die neue Aussaat vorbereitet und andere nutzen noch die Gelegenheit, um Heiratsanträge zu rufen. Aber wo und was geschieht in den Lessini-Bergen?
In der Vergangenheit, zumindest bis in die 1960er Jahre, gab es in allen Bezirken und Ortschaften der Lessinia Beweise dafür: In Giazza zum Beispiel bei Lagerfeuern; in Velo auf der Piazza spricht man von Begeisterung, die sich in Schlägereien zwischen jungen Männern verwandelt oder in Selva di Progno im Ortsteil San Bortolo gab es einen echten und traditionellen „Osar Marzo“ (März-Osar). Einige davon werden auch heute noch nachgespielt: Am späten Nachmittag des 22. Februar versammelten sich die Pistonieri dell’Abazia auf dem Monte S. Piero in Badia Calavena, um den Ritus des ‘Ciamàr marso’ nachzuspielen. Ausgerüstet mit Bandoti, Trompeten und Hörnern, zogen sie in die Abenddämmerung hinaus und trugen Gesänge und Kinderreime vor. Aber das ist noch nicht alles: Den ganzen Tag über gab es verschiedene Shows und Aufführungen, erklärt der Präsident von Pistonieri, Nereo Stoppele. Ein weiteres Spektakel, das man erleben kann, ist das, das auf den jeweiligen Gipfeln über dem Squaranto-Tal stattfindet: „Meet Marso“. Auf der einen Seite erreichen die Bewohner der Contrada Grobbe den höchsten Punkt über „la casetta delle fade“ (dem Industriegebiet von Corbiolo), um die Aufmerksamkeit der Bewohner „de là del vajo“ auf sich zu lenken, die sich am Colonel bastardo treffen. Hier riefen sich die beiden Parteien mit Deckeln, Gläsern und improvisierten Trommeln zu und trugen dann kurze Kinderreime über junge Leute vor, die in diesem Jahr heiraten und eine neue Familie gründen würden. Am Ende der beliebten Aufführung trafen sich die beiden Parteien wieder, um zu feiern.
di von Andrea Molinari
Immagina una bici capace di portarti ovunque, dall’asfalto perfetto alle strade sterrate, senza rinunciare al comfort e al divertimento. La gravel bike è proprio questo: una via di mezzo tra bici da corsa e mountain bike, ideale per chi ama esplorare senza limiti. Con pneumatici larghi, una geometria stabile e freni a disco, è perfetta per lunghe avventure e sterrati leggeri.
Caratterizzata da una geometria più comoda e pneumatici più larghi rispetto alle classiche bici da strada, permette di affrontare con agilità terreni misti, offrendo un’esperienza di guida divertente e stimolante.
E anche a Verona potrai partecipare a un percorso dedicato alle gravel bike, la Valpolicella Gravel. Per l’edizione 2025, in programma il 13 aprile, gli organizzatori propongono tre itinerari di diversa difficoltà. Il percorso corto, di trentasei chilometri con settecentosessanta metri di dislivello positivo, è
l’opzione ideale per chi vuole avvicinarsi al mondo gravel senza affrontare una fatica eccessiva. Con un tracciato che attraversa la Valpolicella in modo dolce e pianeggiante, questa opzione permette di godersi appieno i paesaggi senza particolare impegno fisico. Per chi desidera una sfida più stimolante, il percorso medio offre cinquantasei chilometri e quasi millecinquecento metri di dislivello, portando i partecipanti da Negrar fino a Sant‘Ambrogio, attraverso un territorio ondulato
ma mai proibitivo. Infine, il percorso lungo è dedicato ai ciclisti più esperti e allenati. Con i suoi novantatré chilometri e un dislivello di duemilasettecento metri, questo tracciato si snoda tra le colline più suggestive della Valpolicella, con salite impegnative e discese tecniche che mettono alla prova sia la resistenza che l’abilità di guida. Oltre alla pura pedalata, la Valpolicella Gravel offre un’esperienza completa che unisce sport e convivialità. Alla partenza, i partecipanti potranno
gustare una ricca colazione per affrontare con energia il percorso scelto. Dopo l’arrivo, invece, un delizioso pasta party attenderà tutti gli iscritti.
La gravel diventa così un mezzo perfetto per assaporare ogni dettaglio del paesaggio, rallentando quando necessario per godere di una vista spettacolare o affrontando con determinazione le salite più ardue: un’occasione per lasciarsi conquistare dalla bellezza della Valpolicella.
Stellen Sie sich ein Fahrrad vor, mit dem Sie überall hinfahren können, vom perfekten Asphalt bis zu unbefestigten Straßen, ohne auf Komfort und Spaß zu verzichten. Das Gravelbike ist genau das: eine Mischung aus Rennrad und Mountainbike, ideal für alle, die gerne grenzenlos unterwegs sind. Mit breiten Reifen, stabiler Geometrie und Scheibenbremsen ist es perfekt für lange Abenteuer und leichte Schotterwege. Mit einer komfortableren Geometrie und breiteren Reifen als bei klassischen Rennrädern, ermöglicht es Ihnen, gemischtes Terrain mit Agilität zu bewältigen und bietet ein lustiges und herausforderndes Fahrerlebnis.
Und auch in Verona können Sie an einer Strecke teilnehmen, die speziell für Schotterräder gedacht ist: die Valpolicella Gravel. Für die Ausgabe 2025, die für den 13. April geplant ist, schlagen die Organisatoren drei Strecken mit unterschiedlichem Schwierigkeitsgrad vor. Die kurze Strecke mit 36 Kilometern und 760 positiven Höhenmetern ist die ideale Option für diejenigen, die sich der Welt des Schotters nähern wollen, ohne sich zu sehr zu ermüden. Auf dieser Strecke, die das Valpolicella auf sanfte und flache Weise durchquert, kann man die Landschaft ohne besondere körperliche Anstrengung genießen. Für diejenigen, die eine größere Herausforderung suchen, bietet
die mittlere Strecke 56 Kilometer und fast 1.500 Höhenmeter, die von Negrar nach Sant’Ambrogio führen, durch ein hügeliges, aber nie anstrengendes Terrain. Die lange Strecke schließlich ist für die erfahrensten und trainiertesten Radfahrer gedacht. Mit ihren 93 Kilometern und 2.700 Höhenmetern schlängelt sich diese Strecke durch die malerischsten Hügel des Valpolicella, mit anspruchsvollen Anstiegen und technischen Abfahrten, die sowohl die Ausdauer als auch das fahrerische Können testen. Neben dem reinen Radsport bietet die Valpolicella Gravel ein umfassendes Erlebnis, das Sport und Geselligkeit miteinander verbindet. Am Start können die Teilnehmer ein reichhaltiges Frühstück genießen, um die gewählte Strecke mit Energie in Angriff zu nehmen. Nach der Ankunft erwartet alle Angemeldeten eine köstliche PastaParty.
Das Schotterfahrrad wird so zu einem perfekten Mittel, um jedes Detail der Landschaft zu genießen, zu verlangsamen, wenn es nötig ist, um spektakuläre Aussichten zu genießen, oder die härtesten Anstiege mit Entschlossenheit zu bewältigen: eine Gelegenheit, sich von der Schönheit des Valpolicella erobern zu lassen.
di von Andrea Molinari
Con l’arrivo della primavera e delle giornate più lunghe, cresce la voglia di trascorrere il tempo all’aria aperta e sperimentare nuove attività. Per chi cerca un’alternativa alle classiche escursioni o alle semplici pedalate in città, i bike park rappresentano la soluzione perfetta se volete passare una giornata in Trentino. Questi parchi attrezzati per la mountain bike offrono percorsi adrenalinici immersi nella natura, con tracciati di diverse difficoltà, discese mozzafiato e strutture pensate per migliorare tecnica e agilità. Dai principianti agli esperti, tutti possono trovare il sentiero giusto per mettersi alla prova, grazie anche alla presenza di impianti di risalita che permettono di concentrarsi solo sul divertimento in discesa.
Le piste includono salti, curve paraboliche, passerelle in legno (north shore), rock garden e pendii ripidi, rendendo ogni discesa una sfida emozionante. A differenza delle tradizionali escursioni in mountain bike, qui non si pedala in salita: il ritorno in quota è garantito da impianti di risalita o da bike shuttle, furgoni attrezzati per trasportare bici e rider.
La sicurezza è fondamentale, perciò
chiunque voglia cimentarsi nel downhill deve essere dotato di casco integrale, protezioni per ginocchia, gomiti e schiena, oltre ai guanti. Anche la bici ha caratteristiche specifiche: le downhill bike sono progettate per affrontare terreni estremi, con sospensioni a lunga escursione e freni potenti, fondamentali per gestire velocità elevate e discese tecniche.
Una volta capito cosa sono i bike park, andiamo a scoprire dove si trovano in Trentino, visto che ce ne sono tantissimi: nel cuore della Val di Sole, il bike park di Commezzadura è un punto di riferimento per i rider più esperti, grazie alla celebre pista Black Snake, protagonista della Coppa del Mondo di downhill. Oltre a questo tracciato tecnico e impegnativo, sono presenti altri percorsi con sezioni più fluide e divertenti, tutti serviti da una moderna cabinovia.
A Canazei, nel suggestivo scenario delle Dolomiti, il Fassa Bike Park offre otto linee progettate per ogni livello, dai principianti ai professionisti. A San Martino di Castrozza, ai piedi delle Pale di San Martino, questo bike park propone tre tracciati spettacolari, per un totale di 10 km di discese. Situato a Pinzolo, invece, il Brenta
Bike Park offre una vista impareggiabile sulle Dolomiti di Brenta e sul massiccio dell’Adamello.
Si prosegue con il Bikepark Lavarone, immerso nei boschi dell’Alpe Cimbra, e con quello di Folgaria, un trail center perfetto per chi cerca percorsi fluidi e accessibili. Ideale per chi vuole migliorare la tecnica senza affrontare tracciati troppo estremi, è una scelta perfetta per famiglie e rider alle prime armi. Poi c’è il Colbricon Bike Park, situato nella zona di Passo Rolle, che offre discese entusiasmanti tra boschi e prati alpini.
Il Paganella Bike Park, infine, è uno dei più completi del Trentino, con un’ampia rete di sentieri che collegano Andalo, Fai della Paganella e Molveno. I suoi percorsi offrono panorami incredibili sul lago di Molveno e sono adatti sia ai principianti che ai rider esperti.
Grazie a questa straordinaria offerta di bike park, il Trentino è la meta ideale per chi ama la mountain bike e vuole vivere esperienze adrenaliniche in paesaggi spettacolari. Con la bella stagione, non resta che scegliere il tracciato giusto, allacciare il casco e lasciarsi trasportare dall’adrenalina!
Mit der Ankunft des Frühlings und den längeren Tagen wächst der Wunsch, Zeit im Freien zu verbringen und neue Aktivitäten auszuprobieren. Für alle, die eine Alternative zu den klassischen Ausflügen oder dem einfachen Radfahren in der Stadt suchen, sind die Bikeparks die perfekte Lösung, wenn man einen Tag im Trentino verbringen möchte. Diese gut ausgestatteten Mountainbike-Parks bieten
adrenalingeladene Strecken inmitten der Natur, mit Strecken unterschiedlicher Schwierigkeitsgrade, atemberaubenden Abfahrten und Einrichtungen zur Verbesserung von Technik und Beweglichkeit. Vom Anfänger bis zum Experten findet jeder die richtige Strecke, um sich auszuprobieren, auch dank der vorhandenen Lifte, die es erlauben, sich ganz auf den Downhill-Spaß zu konzentrieren.
Die Strecken umfassen Sprünge, Parabolkurven, Holzstege (Nordufer), Steingärten und Steilhänge, die jede Abfahrt zu einer spannenden Herausforderung machen. Anders als bei herkömmlichen Mountainbiketouren geht es hier nicht bergauf: Der Rücktransport in die Höhe erfolgt mit Skiliften oder Bike-Shuttles, d. h. mit Fahrzeugen, die für den Transport von Fahrrädern und Fahrern ausgerüstet sind.
Die Sicherheit steht an erster Stelle, daher muss jeder, der sich am Downhill-Bike versuchen will, mit einem Vollvisierhelm, Knie-, Ellbogen- und Rückenprotektoren sowie Handschuhen ausgestattet sein. Auch das Fahrrad hat besondere Eigenschaften: Downhill-Bikes sind für extremes Gelände konzipiert und verfügen über einen langen Federweg und starke Bremsen, die für hohe Geschwindigkeiten und technische Abfahrten unerlässlich sind.
Wenn wir verstanden haben, was Bikeparks sind, sollten wir herausfinden, wo sie im Trentino zu
finden sind, denn es gibt viele von ihnen: Im Herzen des Val di Sole ist der Bikepark Commezzadura dank der berühmten Black Snake-Strecke, dem Star des Downhill-Weltcups, ein Referenzpunkt für erfahrene Fahrer. Neben dieser technischen und anspruchsvollen Strecke gibt es auch andere Strecken mit flüssigeren und spaßigeren Abschnitten, die alle mit einer modernen Seilbahn verbunden sind.
In Canazei, inmitten der beeindruckenden Landschaft der Dolomiten, bietet der Fassa Bike Park acht Strecken für jedes Niveau, vom Anfänger bis zum Profi. In San Martino di Castrozza, am Fuße der Pale di San Martino, bietet dieser Bikepark drei spektakuläre Strecken mit insgesamt 10 km Abfahrten. Der Brenta Bike Park in Pinzolo hingegen bietet einen unvergleichlichen Blick auf die Brenta-Dolomiten und das Adamello-Massiv.
Weiter geht es mit dem Bikepark Lavarone, der in die Wälder der Alpe Cimbra eingebettet ist und dem Bikepark Folgaria, einem perfekten Zentrum für alle, die sanfte und zugängliche Strecken suchen. Er ist ideal für diejenigen, die ihre Technik verbessern wollen, ohne sich auf zu extreme Strecken zu begeben, und eignet sich hervorragend für Familien und Anfänger. Dann gibt es noch den Colbricon Bike Park im Gebiet des Rollenpasses, der aufregende Abfahrten durch Wälder und über Almwiesen bietet.
Der Bikepark Paganella schließlich ist einer der umfangreichsten im Trentino und verfügt über ein ausgedehntes Streckennetz, das Andalo, Fai della Paganella und Molveno verbindet.
Die Strecken bieten unglaubliche Ausblicke auf den Molveno-See und sind sowohl für Anfänger als auch für erfahrene Biker geeignet.
Dank dieser außergewöhnlichen Auswahl an Bikeparks ist das Trentino das ideale Ziel für alle, die das Mountainbiken lieben und adrenalingeladene Erlebnisse in spektakulären Landschaften genießen möchten. Bei schönem Wetter muss man nur noch die richtige Strecke wählen, den Helm aufsetzen und sich vom Adrenalin mitreißen lassen!
di von Giorgia Castagna in collaborazione con in Zusammenarbeit mit Teatro Ristori
Per celebrare la nuova stagione di musica e cultura barocca per la terza edizione del Ristori Baroque Festival, in scena dal 1 al 15 marzo, un grande ritorno sul palco veronese del maestro Tom Koopman e la sua Amsterdam Baroque Orchestra. La serata (fuori abbonamento) dedicata al direttore d’orchestra e ai suoi musicisti sarà giovedì 13 marzo, quando per l’occasione ascolteremo i celebri Concerti brandeburghesi di Johann Sebastian Bach. Koopman è considerato uno dei più grandi interpreti viventi della musica barocca. Il maestro che dirigerà l’orchestra da lui fondata nel 1979 vanta un curriculum eccezionale e la sua fama lo segue in ogni parte del mondo. Nato a Zwolle in Olanda, Ton Koopman ha avuto un’educazione classica. Studiò musicologia, organo clavicembalo, ricevendo per questi ultimi il “Prix d’Excellence”. Attratto fin da subito dagli strumenti antichi e dalla musica barocca, con particolare attenzione
Ton Koopman, “I Concerti brandeburghesi”
a J. S. Bach, diventa presto figura di riferimento nel movimento dell’interpretazione antica. Si è esibito nelle più importanti sale da concerto e nei più prestigiosi festival, avendo l’opportunità di suonare sui più raffinati e preziosi strumenti antichi esistenti in Europa. Svolge un’intensa attività come direttore ospite e ha lavorato con le principali orchestre del mondo, tra le quali spiccano Filarmonica di Berlino, New York Philharmonic, Munich Philharmonic, Boston Symphony, Chicago Symphony, Royal Concertgebouw di Amsterdam, Orchester des Bayerischen Rundfunks, Tonhalle Orchester di Zurigo, Wiener Symphoniker, Orchestre Philharmonique de Radio France, DSO Berlin, San Francisco Symphony e Cleveland Orchestra. Professore all’Università di Leiden e Membro Onorario della Royal Academy of Music di Londra oltre che direttore artistico del Festival “Itinéraire Baroque”
Il programma del Ristori Baroque Festival
Il Ristori Baroque Festival aprirà quindi sabato 1 marzo con il violinista di fama internazionale Fabio Biondi, nonché fondatore dell’ensemble Europa Galante. Assieme a lui la sua orchestra proporrà una delle opere più iconiche del repertorio barocco: Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi. Si proseguirà il 4 marzo con il clavicembalista Niccolò Pellizzari, che nell’esclusivo Spazio di San Pietro in Monastero, esplorerà il confronto tra due grandi dinastie musicali i Bach e i Couperin. Il 6 marzo, La Compagnia di danza MMCDC
offrirà una performance multidisciplinare intitolata le passioni umane. Il 7 marzo sarà la volta dell’Ensemble L’Astrée con Francesco d’Orazio e Sandro Cappelletto in Follie e Battaglie, esplorazione musicale tra gli echi della guerra e le follie della creatività. Il 9 marzo un evento per famiglie sarà animato dall’atelier Elisabetta Garilli per un pubblico di tutte le età. Il 14 marzo, vedrà protagonista il giovane talento Nicola Benetti in “Europa vagante” viaggio di tre grandi come Bach, Telemann e Händel accomunati non solo da un imponente personalità musicale, bensì da un legame personale. La chiusura prevista il 15 marzo sarà affidata ai Virtuosi Italiani con “Acqua in musica” percorso musicale ispirato al tema dell’acqua: elemento simbolico e fonte d’ispirazione per numerosi compositori barocchi.
Carnet Verona è mediapartner del Ristori Baroque Festival
Zur Feier der neuen Saison der Barockmusik und Kultur für die dritte Ausgabe des Ristori Baroque Festival, auf der Bühne vom 1. bis 15. März, eine große Rückkehr auf die Bühne von Verona von Maestro Tom Koopman und sein Amsterdam Baroque Orchestra. Der Abend (ohne Abonnement), der dem Dirigenten und seinen Musikern gewidmet ist, findet am Donnerstag, den 13. März, statt, wenn die berühmten Brandenburgischen Konzerte von Johann Sebastian Bach erklingen. Koopman gilt als einer der größten lebenden Interpreten der Barockmusik. Der Maestro, der das von ihm 1979 gegründete Orchester dirigieren wird, kann auf einen herausragenden Lebenslauf verweisen, und sein Ruhm folgt ihm in die ganze Welt. Ton Koopman wurde in Zwolle in den Niederlanden geboren und erhielt eine klassische Ausbildung. Er studierte Musikwissenschaft, Orgel und Cembalo und erhielt für letzteres den „Prix d’Excellence“. Schon früh interessierte er sich für alte Instrumente und Barockmusik, vor allem für J. S. Bach, und wurde bald zu einer führenden Persönlichkeit der frühen Interpretationsbewegung. Er ist in den wichtigsten Konzertsälen und bei den renommiertesten Festivals aufgetreten und hatte die Gelegenheit, auf den schönsten und wertvollsten alten Instrumenten Europas zu spielen. Er tritt häufig als Gastdirigent auf und hat mit den führenden Orchestern der Welt zusammengearbeitet, darunter die Berliner Philharmoniker, die New Yorker Philharmoniker, die Münchner Philharmoniker, das Boston Symphony Orchestra, das Chicago Symphony
Orchestra, das Royal Concertgebouw Amsterdam, das Orchester des Bayerischen Rundfunks, das TonhalleOrchester Zürich, die Wiener Symphoniker, das Orchestre Philharmonique de Radio France, das DSO Berlin, das San Francisco Symphony und das Cleveland Orchestra. Er ist Professor an der Universität Leiden und Ehrenmitglied der Royal Academy of Music in London sowie künstlerischer Leiter des Festivals „Itinéraire Baroque“.
Das Programm des Barockfestivals Ristori
Das Barockfestival Ristori wird am Samstag, dem 1. März, mit dem international renommierten Geiger Fabio Biondi, dem Gründer des Ensembles Europa Galante, eröffnet. Gemeinsam mit ihm wird sein Orchester eines der berühmtesten Werke des Barockrepertoires aufführen: Antonio Vivaldis Die vier Jahreszeiten. Weiter geht es am 4. März mit dem Cembalisten Niccolò Pellizzari, der im exklusiven Spazio di San Pietro in Monastero den Vergleich zwischen zwei großen Musikdynastien, Bach und Couperin, erkunden wird.
Am 6. März bietet die Tanzkompanie des MMCDC eine multidisziplinäre Aufführung mit dem Titel Human Passions. Am 7. März ist das Ensemble L’Astrée mit Francesco d’Orazio und Sandro Cappelletto mit Follie e Battaglie an der Reihe, einer musikalischen Erkundung zwischen den Echos des Krieges und den Torheiten der Kreativität.
Am 9. März wird das Atelier Elisabetta Garilli eine Veranstaltung für die ganze Familie anbieten, die sich an Zuschauer jeden Alters richtet. Am 14. März wird das junge Talent Nicola Benetti der Protagonist in „Europa vagante“ sein, einer Reise dreier Größen wie Bach, Telemann und Händel, die nicht nur durch eine beeindruckende musikalische Persönlichkeit, sondern auch durch eine persönliche Verbindung verbunden sind. Den Abschluss bilden am 15. März die Virtuosi Italiani mit „Acqua in musica“, einer musikalischen Reise, die vom Thema Wasser inspiriert ist: ein symbolisches Element und eine Inspirationsquelle für zahlreiche Barockkomponisten.
di von Andrea Molinari
Grazie alla concessionaria
Autotorino abbiamo avuto l’opportunità di mettere alla prova il nuovo Lexus LBX, partendo dal cuore di Verona fino alle Torricelle. Un percorso perfetto per valutare le caratteristiche di questo minicrossover ibrido, dall’anima premium, accolto come uno dei più interessanti lanci del 2024 per il suo segmento.
Con una lunghezza di 4,18 metri, LBX rientra nella categoria dei mini SUV e l’attenzione ai dettagli si percepisce fin dal primo sguardo. Il cofano in alluminio riduce il peso, mentre i pannelli fonoassorbenti su portiere e bagagliaio garantiscono un’abitabilità straordinariamente silenziosa, caratteristica distintiva del marchio Lexus, anche nel traffico cittadino. Nelle versioni top di gamma, inoltre, si vive un’atmosfera ovattata che nasce da un isolamento acustico superiore con vetri doppi e che rispecchia i canoni giapponesi alla base di LBX e di ogni modello Lexus: l’ospitalità Omotenashi e l’artigianalità Takumi negli assemblaggi e nelle finiture. Lexus LBX presenta quattro
diverse “atmosfere” tra cui scegliere, ciascuna pensata per adattarsi a gusti e stili di guida differenti. Le versioni Elegant e Relax esaltano il comfort e la raffinatezza con dettagli ricercati, mentre Emotion e Cool offrono un’estetica più grintosa e sportiva, per chi desidera un look più dinamico e accattivante. Gli interni sono rivestiti in ecopelle, mentre nelle versioni Cool e Relax troviamo inserti in Alcantara e pelle semianilina con cuciture curate nei minimi dettagli.
Dotata delle più avanzate tecnologie di sicurezza e assistenza alla guida, dispone di serie di cruise control, mantenitore di corsia e sistema anticollisione frontale con
rilevamento di veicoli, pedoni e ciclisti. È presente anche la funzione apertura porte sicura, che evita incidenti con ciclisti o motociclisti in avvicinamento. Il cuore della LBX è il motore ibrido di quinta generazione, che abbina un’unità termica tre cilindri a benzina a un motore elettrico, per una potenza complessiva di 136 cavalli. L’auto parte in elettrico, garantendo una guida fluida e silenziosa prima dell’intervento del motore termico. In città, l’efficienza si traduce in consumi che raggiungono i 25 chilometri al litro. Anche su tracciati extraurbani, la propulsione in elettrico può arrivare fino a 100110 km/h prima che si attivi il supporto benzina. Noi siamo
andati “soltanto” sulle Torricelle, ma per chi cerca massima trazione su terreni difficili o fondi insidiosi, la versione a quattro ruote motrici offre un motore elettrico supplementare sull’asse posteriore, migliorando la trazione su neve e sterrato.
Dank des Autohauses Autotorino hatten wir die Gelegenheit, den neuen Lexus LBX auf Herz und Nieren zu prüfen, vom Herzen Veronas bis zum Torricelle. Eine perfekte Strecke, um die Eigenschaften dieses Mini-Hybrid-Crossovers mit Premium-Seele zu beurteilen, der als eine der interessantesten Neueinführungen des Jahres 2024 in seinem Segment gepriesen wird. Mit einer Länge von 4,18 Metern fällt der LBX in die Kategorie der Mini-SUV, und die Liebe zum Detail ist schon auf den ersten Blick zu erkennen. Die Motorhaube aus Aluminium reduziert das Gewicht, während schallabsorbierende Paneele an den Türen und im Kofferraum für einen außergewöhnlich leisen Innenraum sorgen - ein Markenzeichen von Lexus - selbst im Stadtverkehr.
In den Top-Versionen entsteht zudem eine gedämpfte Atmosphäre durch eine überlegene akustische Isolierung mit Doppelverglasung, die den japanischen Kanon widerspiegelt, der dem LBX und jedem Lexus-Modell zugrunde liegt: Omotenashi-Gastfreundschaft und Takumi-Handwerkskunst bei Montage und Verarbeitung.
Für den Lexus LBX stehen vier verschiedene Atmosphären“ zur Auswahl, die jeweils auf unterschiedliche Geschmäcker und Fahrstile abgestimmt sind. Die Versionen Elegant und Relax bieten Komfort und Raffinesse mit raffinierten Details, während
Emotion und Cool eine schärfere, sportlichere Ästhetik für diejenigen bieten, die einen dynamischeren, auffälligeren Look wünschen. Die Innenräume sind mit Ökoleder bezogen, während die Versionen Cool und Relax mit Alcantara und Semianilinleder mit feinen Nähten ausgestattet sind.
Er ist mit den neuesten Sicherheits- und Fahrerassistenztechnologien ausgestattet und verfügt serienmäßig über einen Tempomat, einen Spurhalteassistenten und ein System zur Vermeidung von Frontalkollisionen mit Fahrzeug-, Fußgängerund Radfahrererkennung. Außerdem gibt es eine sichere Türöffnungsfunktion, die Unfälle mit herannahenden Radfahrern oder Motorradfahrern verhindert. Das Herzstück des LBX ist der Hybridmotor der
fünften Generation, der einen Dreizylinder-Benzinmotor mit einem Elektromotor kombiniert und eine Gesamtleistung von 136 PS erreicht. Das Auto startet mit elektrischer Energie und sorgt für eine sanfte und ruhige Fahrt, bevor der Verbrennungsmotor anspringt. In der Stadt bedeutet Effizienz einen Kraftstoffverbrauch von bis zu 25 Kilometern pro Liter. Selbst auf Landstraßen kann der Elektroantrieb bis zu 100-110 km/h erreichen, bevor die Benzinunterstützung einsetzt. Wir haben uns für den Torricelle entschieden, aber für diejenigen, die maximale Traktion auf schwierigem Gelände oder tückischem Untergrund suchen, bietet die Version mit Allradantrieb einen zusätzlichen Elektromotor an der Hinterachse, der die Traktion auf Schnee und Schmutz verbessert.
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di von Miriam Cetti
Il nostro Paese ha una ricchezza che ci invidia tutto il mondo: il nostro paesaggio, le nostre città, i nostri borghi sono pieni di bellezza! Ovunque ci giriamo, viaggiamo, da nord a sud possiamo scoprire e inebriarci di un patrimonio straordinario, di cui non sempre siamo consapevoli.
Il FAI - Fondo Ambiente Italiano - è un’organizzazione no-profit impegnata proprio nella tutela e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano. Fondata nel 1975 grazie a un’idea di Elena Croce, figlia del grande filosofo Benedetto, da Giulia Maria Mozzoni Crespi, Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco Russoli, ha come missione principale la salvaguardia delle bellezze italiane attraverso il restauro, la manutenzione e l’apertura al pubblico di beni di rilevante interesse culturale e paesaggistico.
per l’Ambiente Italiano
Una missione che si rinnova ogni giorno attraverso la CURA dei luoghi speciali che ha in carico, perché tutti possano viverli ora e in futuro; l’EDUCAZIONE all’amore, alla conoscenza e al rispetto di questo grande patrimonio e la VIGILANZA affinché esso sia tutelato e difeso.
Tutto questo non sarebbe possibile senza il grande impegno e lavoro degli oltre 16.000 volontari che si prendono cura dei suoi 72 beni istituzionali e che ogni anno danno vita a moltissimi appuntamenti per far conoscere e valorizzare il nostro territorio.
Tra gli eventi più attesi vi sono le “Giornate FAI di Primavera e Autunno”. In queste occasioni, il pubblico ha l’opportunità di visitare luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti, scoprendo così tesori nascosti del nostro Paese. Con
oltre 13 milioni di visitatori dall’inizio del progetto, queste giornate sono diventate non solo un appuntamento imperdibile per gli amanti dell’arte e della natura ma anche un modo per sensibilizzare i cittadini e coinvolgerli attivamente nella tutela.
Un’altra iniziativa di grande rilievo è “I Luoghi del Cuore”, un censimento biennale che invita i cittadini a segnalare i luoghi italiani da non dimenticare. Nata nel 2003, questa campagna promossa dal Fai in collaborazione con Intesa San Paolo ha mobilitato milioni di persone, raccogliendo in più di vent’anni segnalazioni per oltre 39.000 beni: chiunque può votare per salvare i luoghi che ama, a cui è legato, del cuore appunto. Un progetto grazie al quale sono stati recuperati e valorizzati già 162 siti.
Non ci resta che contribuire anche noi e partecipare alle Giornate di Primavera, quest’anno alla 33° edizione, sabato 22 e domenica 23 marzo, che ci permettono di sostenere questa immensa realtà che continua a lavorare con passione e dedizione, cercando di mantenere vivo l’immenso patrimonio culturale e naturale italiano.
È un modo che abbiamo per mantenere viva la nostra curiosità, per conoscere ed esplorare il bello che ci circonda della nostra città e perché no del territorio a noi vicino. Quest’anno sono ben 750 i luoghi speciali che saranno aperti in
400 città da nord a sud della nostra Penisola. Il 2025 poi, è un anno davvero importante per il FAI: si festeggiano i primi cinquant’anni di attività e per celebrare l’importante ricorrenza l’illustratore Jean Blanchaert ha creato un’edizione speciale del logo che ne interpreta la missione e i valori: “come Giano bifronte, un uccellino ci invita a volare tutti assieme verso il futuro, guardando sempre al passato, perché chi sa da dove viene, sa anche dove sta andando”.
L’Elenco completo dei luoghi visitabili con le modalità di partecipazione all’evento saranno disponibili da metà marzo su www.giornatefai.it
Unser Land hat einen Reichtum, um den uns die ganze Welt beneidet: Unsere Landschaften, unsere Städte, unsere Dörfer sind voller Schönheit! Überall, wo wir hinkommen, von Norden nach Süden, können wir ein außergewöhnliches Erbe entdecken und uns daran berauschen, dessen wir uns nicht immer bewusst sind.
FAI - Fondo Ambiente Italiano - ist eine gemeinnützige Organisation, die sich für den Schutz und die Aufwertung des historischen, künstlerischen und landschaftlichen Erbes Italiens einsetzt. Er wurde 1975 auf Anregung von Elena Croce, der Tochter des großen Philosophen Benedetto, von Giulia Maria Mozzoni Crespi, Renato Bazzoni, Alberto Predieri und Franco Russoli gegründet. Seine Hauptaufgabe besteht darin, die Schönheit Italiens durch die Restaurierung, Pflege und öffentliche Zugänglichmachung von Kulturgütern und Landschaften von besonderem Interesse zu schützen. Eine Aufgabe, die sich jeden Tag erneuert durch die PFLEGE der besonderen Orte, die sie betreut, damit jeder sie jetzt und in Zukunft erleben kann; die ERZIEHUNG, um dieses große Erbe zu lieben, zu kennen und zu respektieren; und die ÜBERWACHUNG, damit es geschützt und verteidigt wird.
All dies wäre nicht möglich ohne das große Engagement und die Arbeit der mehr als 16.000 Freiwilligen, die sich um die 72 institutionellen Einrichtungen kümmern und jedes Jahr zahlreiche Veranstaltungen auf die Beine stellen, um unser Gebiet bekannt zu machen und aufzuwerten.
Zu den am meisten erwarteten Veranstaltungen gehören die „FAI-Frühlings- und Herbsttage“. Bei diesen Gelegenheiten hat das Publikum die Möglichkeit, Orte zu besuchen, die normalerweise nicht zugänglich oder wenig bekannt sind, und so verborgene Schätze unseres Landes zu entdecken. Mit mehr als 13 Millionen Besuchern seit Beginn des Projekts haben sich diese Tage nicht nur zu einem unumgänglichen
Ereignis für Kunst- und Naturliebhaber entwickelt, sondern sind auch ein Mittel zur Sensibilisierung und aktiven Einbeziehung der Bürger in den Naturschutz. Eine weitere wichtige Initiative ist „I Luoghi del Cuore“ (Italienische Orte des Herzens), eine alle zwei Jahre stattfindende Zählung, bei der die Bürger aufgefordert werden, italienische Orte zu melden, die nicht vergessen werden dürfen. Diese 2003 ins Leben gerufene und von der Fai in Zusammenarbeit mit Intesa San Paolo geförderte Kampagne hat Millionen von Menschen mobilisiert und in mehr als zwanzig Jahren die Daten von über 39 000 Objekten gesammelt: Jeder kann seine Stimme abgeben, um die Orte zu retten, die er liebt, denen er verbunden ist, die Orte seines Herzens. Ein Projekt, dank dem bereits 162 Stätten gerettet und aufgewertet werden konnten.
Es bleibt nur noch, dass auch wir dazu beitragen und an den Frühlingstagen teilnehmen, die dieses Jahr zum 33. Mal am Samstag, den 22. und Sonntag, den 23. März stattfinden und die es uns ermöglichen, diese immense Realität zu unterstützen, die mit Leidenschaft und Hingabe weiterarbeitet, um das immense Kultur- und Naturerbe Italiens zu bewahren.
Es ist eine Möglichkeit für uns, unsere Neugierde am Leben zu erhalten, die Schönheit, die uns in unserer Stadt und warum nicht, in unserer Nachbarschaft umgibt, kennenzulernen und zu erkunden. In diesem Jahr werden 750 besondere Orte in 400 Städten vom Norden bis zum Süden unserer Halbinsel geöffnet sein.
Das Jahr 2025 ist also ein sehr wichtiges Jahr für die FAI: Sie feiert ihr fünfzigjähriges Bestehen, und anlässlich dieses bedeutenden Jubiläums hat der Illustrator Jean Blanchaert eine Sonderausgabe des Logos entworfen, das die Mission und die Werte der FAI interpretiert: „Wie ein doppelgesichtiger Janus lädt ein kleiner Vogel uns alle ein, gemeinsam in die Zukunft zu fliegen, immer mit Blick auf die Vergangenheit, denn wer weiß, woher er kommt, weiß auch, wohin er geht“.
In der Stadt
di von Francesca Saglimbeni
Dopo quattro edizioni di grandi dibattiti, riflessioni e “connessioni” con il territorio, tenute da operatori dell’informazione ed esponenti della cultura nazionale, torna a Verona e provincia il Festival del Giornalismo, che per la sua quinta edizione (dal 13 al 16 marzo in città), quasi a voler tirare una riga tra passato e futuro cavalcherà il tema guida: «Effetto domino – Siamo tutti connessi».
Nata nel pieno della scorsa pandemia, al fine precipuo di creare un dialogo fra professionisti dell’informazione e pubblico, la rassegna organizzata dall’associazione Heraldo, «è nel tempo cresciuta sia in termini di qualità della proposta che dei target di utenza», sottolineano gli organizzatori in una nota stampa, a proposito di quanto sin qui fatto.
Gli esordi furono sul tema del mestiere del giornalista, poi fu via via la volta dell’ambiente, della geopolitica internazionale, dell’attualità, del fenomeno migratorio e molto altro. Una varietà di proposte che in quattro anni ha richiamato in riva all’Adige alcuni tra i più grandi narratori del tempo presente, da Paolo Rumiz a Peter Gomez e Maura Gancitano, solo per citarne alcuni.
E ora, per la stagione numero cinque, allestita sempre nel teatro della Fucina Culturale Machiavelli in via Madonna del Terraglio, la carrellata continuerà con nomi del calibro di Mario Calabresi, direttore di Chora media e voce della serata inaugurale con un intervento su
“Il tempo del …giornalismo”; Corrado Augias, che non ha bisogno di presentazioni, e tra gli altri Alice Speri, collaboratrice del Guardian e di Al Jazeera, Fabio Deotto, editor e giornalista, nonché Mariangela Pira, Christian Rocca, Valerio Nicolosi (dettagli sul programma: www.festivaldelgiornalismodiverona.it).
A preludio del festival vero e proprio, l’ Habitat 83 di in via Mantovana ospiterà l’anteprima dedicata alle dipendenze. Mentre dal 22 marzo al 16 aprile, le città limitrofe di Garda, Bardolino, Negrar, Valgatara, Monteforte d’Alpone, Povegliano Veronese ed Erbé, apriranno le porte a un extra festival, che vedrà intervenire i giornalisti Franco Bragagna, telecronista sportivo, Giulio Gambino, direttore di TPI, ma anche lo scrittore Diego Alverà e l’attrice Anna Tringali, formatrice e direttrice artistica di importanti rassegne culturali.
Si rinnova inoltre la proposta di Heraldo Kids, incontri nelle scuole con i professionisti dell’informazione, che quest’anno si avvale della collaborazione di Internazionale Kids, con Alberto Emiletti.
Il tema
“Effetto Domino: Siamo Tutti Interconnessi” fa riferimento a un concetto potente e universale, secondo cui ogni azione o evento, per quanto piccolo o distante che sia, può condizionare catene di conseguenze anche oltre ogni confine geografico, economico, culturale, tecnologico, andando a impattare sulla vita di persone e nazioni in modo spesso imprevedibile.
La diffusione di una pandemia partita da un mercato locale, qualche anno fa, lo ha dimostrato. Viviamo in un mondo sempre più interconnesso,
dove la globalizzazione ha reso i confini sfumati e le distanze insignificanti. Per cui ogni sfida o crisi generatasi in un contesto non può che ripercuotersi anche su altri, orientando Economia, Politica, Tecnologia. E il Giornalismo ha il compito di monitorare tutto questo, raccontare le connessioni esistenti e le conseguenze che esse provocano, offrendo strumenti di lettura della complessa realtà in cui viviamo.
L’ingresso a tutti gli eventi è libero e gratuito.
Nach vier Ausgaben großer Debatten, Überlegungen und „Verbindungen“ mit dem Territorium, die von Informationsfachleuten und Vertretern der nationalen Kultur geführt wurden, kehrt das Festival des Journalismus nach Verona und in die Provinz zurück. Für seine fünfte Ausgabe (vom 13. bis 16. März in der Stadt) wird es, als ob es eine Linie zwischen der Vergangenheit und der Zukunft ziehen wollte, das Leitthema „Dominoeffekt - Wir sind alle verbunden“ wählen.
In der Stadt Scoprire
Die vom Verein Heraldo organisierte Veranstaltung, die während der letzten Pandemie mit dem Ziel ins Leben gerufen wurde, einen Dialog zwischen Informationsfachleuten und der Öffentlichkeit zu schaffen, „hat sich im Laufe der Zeit sowohl in Bezug auf die Qualität des Angebots als auch auf das Zielpublikum weiterentwickelt“, betonen die Organisatoren in einer Presseerklärung zu den bisherigen Aktivitäten.
Am Anfang ging es um den Beruf des Journalisten, dann kamen nach und nach die Themen Umwelt, internationale Geopolitik, Zeitgeschehen, Migration und vieles mehr hinzu. Eine Vielfalt an Vorschlägen, die in vier Jahren einige der größten Geschichtenerzähler der Gegenwart an die Ufer der Etsch gelockt hat, von Paolo Rumiz bis Peter Gomez und Maura Gancitano, um nur einige zu nennen.
In der fünften Saison, die ebenfalls im Theater der Fucina Culturale Machiavelli in der Via Madonna del Terraglio stattfindet, wird der Reigen mit Namen wie Mario Calabresi, Direktor von Chora media und Sprecher des Eröffnungsabends mit einer Rede über „Il tempo del ... Journalismus’; Corrado Augias, den man nicht vorstellen muss und unter anderem Alice Speri, Mitarbeiterin des Guardian und von Al Jazeera, Fabio Deotto, Redakteur und Journalist, sowie Mariangela Pira, Christian Rocca, Valerio Nicolosi (Einzelheiten zum Programm: www. festivaldelgiornalismodiverona.it).
Als Auftakt zum eigentlichen Festival findet im Habitat 83 in der Via Mantovana eine Vorpremiere zum Thema Sucht statt. Vom 22. März bis zum 16. April öffnen die Nachbargemeinden Garda, Bardolino, Negrar, Valgatara, Monteforte d’Alpone, Povegliano Veronese und Erbé ihre Tore für ein zusätzliches Festival, an dem die Journalisten Franco Bragagna, Sportkommentator, Giulio Gambino, Direktor des TPI, sowie der Schriftsteller Diego Alverà und die Schauspielerin Anna Tringali, Trainerin und künstlerische Leiterin wichtiger kultureller Veranstaltungen, teilnehmen werden. Erneuert wird auch das Angebot von Heraldo Kids, Treffen in Schulen mit Informationsfachleuten, das dieses Jahr von der Zusammenarbeit von Internazionale Kids mit Alberto Emiletti profitieren wird.
Das Thema
„Domino-Effekt: Wir sind alle miteinander verbunden“ bezieht sich auf ein mächtiges und universelles Konzept, demzufolge jede Handlung oder jedes Ereignis, wie klein oder weit entfernt es auch sein mag, Ketten von Folgen über alle geografischen, wirtschaftlichen, kulturellen und
technologischen Grenzen hinweg auslösen kann, die sich auf das Leben von Menschen und Nationen auf oft unvorhersehbare Weise auswirken.
Die Ausbreitung einer Pandemie von einem lokalen Markt aus vor ein paar Jahren hat dies bewiesen. Wir leben in einer zunehmend vernetzten Welt, in der die Globalisierung die Grenzen verschwimmen und Entfernungen unbedeutend werden lässt. So kann jede Herausforderung oder Krise, die in einem Kontext entsteht, nur Auswirkungen auf andere haben, die Wirtschaft, die Politik, die Technologie lenken. Und der Journalismus hat die Aufgabe, all dies zu beobachten, die bestehenden Zusammenhänge und die daraus resultierenden Folgen zu schildern und Werkzeuge zum Lesen der komplexen Realität, in der wir leben, anzubieten.
Der Eintritt zu allen Veranstaltungen ist frei.
di von Francesca Saglimbeni
Scalare – sia pur idealmente - le più alte vette alpine e dolomitiche d’Italia, fino ai ghiacciai di alcune rinomate località; scoprire le varietà esotiche
Scoprire
delle foreste pluviali e come si è formata la vita sul pianeta Terra. Un luogo che affascina adulti e bambini, stimolando anche l’immaginazione, il Muse (Museo delle Scienze) di Trento,
che oltre a sezioni dedicate alle novità del momento, si conferma un ricco scrigno di percorsi espositivi permanenti. Tra i viaggi dentro la natura, la biodiversità ovvero la
In der Stadt
tecnologia, da pianificare per questa primavera, ad esempio, ci sono quello denominato Storia della vita, al piano -1 dell’avanguardistico edificio progettato da Renzo Piano, il quale ingloba dall’esposizione dei fossili ai grandi acquari, alle videoinstallazioni e panel volti a illustrare l’architettura del Dna umano.
Sullo stesso livello, anche il Muse Agorà, uno speciale spazio aperto alla comunità, dove dialogare, confrontarsi, progettare in maniera condivisa nuovi futuri. Specie se hanno a cuore tutela dell’ambiente ed ecologia sociale.
Al piano terra del museo proprio di recente è stato inaugurato un bosco sensoriale chiamato Maxi Ooh! per bambini fino ai 5 anni, dove si può scoprire il susseguirsi delle stagioni e vivere il ritmo naturale del giorno e della notte. Tane misteriose, ponti, ruscelli, foglie che germogliano, crescono e si staccano, funghi che “scoppiano”, rilasciando spore nell’aria, tronchi che custodiscono piccoli mondi segreti. E subito accanto, per i più grandicelli, una Palestra della Scienza, ove sperimentare le leggi fisiche e matematiche attraverso divertenti postazioni interattive. Salendo di un piano si arriva al Muse FabLab, laboratorio digitale con laser cutter, stampanti in 3D e altre nuove
tecnologie moderne, tutte da provare. Proprio qui, nelle date del 21 marzo e del 18 aprile, sarà possibile partecipare a un workshop dedicato, intitolato Maker’s Nights, per condividere idee e progetti con una community di persone appassionate, e realizzare progetti personali con esperti di fabbricazione digitale (target ideale: dai 18 anni in su).
Il resto dell’edificio è tutto da scoprire. Inesauribile anche la proposta di mostre e attività temporanee. Ne segnaliamo qualcuna. Fino all’11 gennaio 2026, il Muse ospiterà “Mangiare con le orecchie…e con la testa - Food Sound. Il suono
nascosto del cibo”, un percorso inedito che esplora il legame tra suono, neuroscienze e scelte alimentari, per vivere in prima persona l’esperienza del cibo con tutti i propri sensi. Prenotabile fino al 2 novembre di quest’anno, invece, è il progetto Muse Agorà – Ghiacciai, dedicato all’Anno Internazionale per la conservazione dei ghiacciai. Protagonisti gli ecosistemi e le sfide che stanno affrontando a causa del cambiamento climatico, raccontati in un apposito allestimento arricchito da una suggestiva video-installazione che documenta la fusione estiva del ghiacciaio di Lares, nel massiccio dell’Adamello. Grande attenzione è dedicata all’inclusione e accessibilità anche con giornate dedicate come quella del 10 marzo e del 7 aprile, in cui sarà possibile partecipare alle visite tattili, una serie di attività per l’infanzia e azioni educative costruite su misura per chi necessita di visitare le sale espositive in tranquillità e fare un percorso alternativo assieme alla persona accompagnatrice.
Erklimmen Sie - wenn auch im Idealfalldie höchsten Alpenund Dolomitengipfel Italiens, steigen Sie zu den Gletschern einiger berühmter Orte hinauf, entdecken Sie die exotische Vielfalt der Regenwälder und wie das Leben auf dem Planeten Erde entstanden ist. Ein Ort, der Erwachsene und Kinder gleichermaßen fasziniert und die Fantasie anregt, ist das Muse (Wissenschaftsmuseum) in Trient, das neben den Abteilungen, die den neuesten Innovationen gewidmet sind, eine reiche Fundgrube an Dauerausstellungen bietet.
Zu den für dieses Frühjahr geplanten Reisen in die Natur, die biologische Vielfalt oder die Technologie gehört zum Beispiel die „Geschichte des Lebens“ im 1. Stock des von Renzo Piano entworfenen avantgardistischen Gebäudes, die von Fossilien über große Aquarien bis hin zu Videoinstallationen und Tafeln, die die Architektur der menschlichen DNA veranschaulichen, alles umfasst.
Auf der gleichen Ebene befindet sich auch die Muse Agora, ein besonderer Raum, der der Gemeinschaft offensteht und in dem Dialog, Diskussion und gemeinsame Planung neuer Zukünfte stattfinden können. Vor allem, wenn sie sich für den Umweltschutz und die soziale Ökologie interessieren.
Im Erdgeschoss des Museums wurde vor kurzem ein Sinneswald namens Maxi Ooh! für Kinder bis zu 5 Jahren eröffnet, in dem man den Wechsel der Jahreszeiten entdecken und den natürlichen Rhythmus von Tag und Nacht erleben kann. Mysteriöse Höhlen, Brücken, Bäche, Blätter, die sprießen, wachsen und abfallen, Pilze, die „platzen“ und Sporen in die Luft abgeben, Baumstämme, die kleine geheime Welten bewachen. Und gleich nebenan
gibt es für die größeren Kinder ein naturwissenschaftliches Gymnasium, in dem sie mit physikalischen und mathematischen Gesetzen an interaktiven Stationen experimentieren können.
Eine Etage höher befindet sich das Muse FabLab, ein digitales Labor mit Lasercuttern, 3D-Druckern und anderen neuen, modernen Technologien, die alle zum Ausprobieren einladen. Am 21. März und 18. April kann man hier an einem speziellen Workshop mit dem Titel Maker’s Nights teilnehmen, um Ideen und Projekte mit einer Gemeinschaft von Enthusiasten zu teilen und persönliche Projekte mit Experten für digitale Fertigung durchzuführen (ideale Zielgruppe: ab 18 Jahren).
Der Rest des Gebäudes wartet darauf, entdeckt zu werden. Das Angebot an Ausstellungen und temporären Aktivitäten ist ebenfalls unerschöpflich. Wir möchten einige von ihnen hervorheben. Bis zum 11. Januar 2026 findet im Muse die Ausstellung „Essen mit den Ohren... und mit dem Kopf - Food Sound. Der verborgene Klang des Essens“, eine noch nie dagewesene Reise, die die Verbindung zwischen
Klang, Neurowissenschaft und Essensauswahl erforscht, um Essen mit allen Sinnen zu erleben. Noch bis zum 2. November dieses Jahres läuft hingegen das Projekt Muse Agora - Glaciers, das dem Internationalen Jahr zum Schutz der Gletscher gewidmet ist. Die Protagonisten sind die Ökosysteme und die Herausforderungen, mit denen sie aufgrund des Klimawandels konfrontiert sind. Sie werden in einer Sonderausstellung vorgestellt, die durch eine eindrucksvolle Videoinstallation bereichert wird, die das sommerliche Abschmelzen des Lares-Gletschers im AdamelloMassiv dokumentiert.
Großes Augenmerk wird auch auf Inklusion und Zugänglichkeit gelegt, mit speziellen Tagen wie dem 10. März und dem 7. April, an denen es möglich ist, an taktilen Besichtigungen, einer Reihe von Aktivitäten für Kinder und pädagogischen Aktionen teilzunehmen, die auf diejenigen zugeschnitten sind, die die Ausstellungssäle in Ruhe und auf einem alternativen Weg zusammen mit einer Begleitperson besuchen möchten.
In der Stadt
di von Federica Clemente in collaborazione con in Zusammenarbeit mit Amia
L’attenzione alla salvaguardia ambientale e al rispetto dell’ecosistema è un tema ormai noto, sappiamo che è un nostro dovere prenderci cura del pianeta in cui viviamo anche attraverso piccoli gesti quotidiani che però, se fatti dall’intera comunità possono fare veramente la differenza e la raccolta differenziata è proprio uno di questi.
Fare la raccolta differenziata significa domandarsi di volta in volta a che tipo di rifiuto siamo di fronte: che materiale è? È riciclabile? In che bidone? Amia, per guidare i cittadini nell’eseguirla correttamente – la multiservizi sta lavorando quotidianamente per invertire la rotta e portare la città a superare quella percentuale di raccolta del 53,4% – ha costruito un vero e proprio “Dizionario dei rifiuti” che indica dove buttare ciò che non è più utilizzabile.
Anche su queste pagine ci occupiamo di guidare
i cittadini per una raccolta differenziata più consapevole. Quindi, cosa va buttato nel bidone della plastica? In linea generale va conferito nella raccolta della plastica tutto ciò che è considerato un imballaggio, che serve quindi a contenere e racchiudere: quindi sì a bottiglie, contenitori di vario genere (barattoli e vasetti dello yogurt, flaconi dei detersivi, barattoli di salse e creme). Per buste e sacchetti, ad esempio di pasta, caramelle, surgelati, alimenti in genere è buona prassi controllare le istruzioni per lo smaltimento dell’imballaggio che tutte le aziende riportano nelle confezioni: alcune sono infatti in multimateriale e vanno nell’indifferenziato. Dritti nella plastica invece, retine per frutta e verdura, film protettivi e pellicole per alimenti, vaschette, anche di polistirolo. Insieme alla plastica vanno conferiti anche i metalli, quali tappi di bottiglie e coperchi dei vasetti della marmellata, lattine e scatolette
di cibo, anche per animali, e blister sagomati.
È meglio lavare i contenitori prima di buttarli? Di certo non in lavastoviglie o con detersivo, sarebbe uno spreco! È buona prassi non lasciare troppi residui nei contenitori, un passaggio sotto l’acqua corrente in molti casi è più che sufficiente. E le bottiglie vanno schiacciate? Anche qui la risposta è no, vanno solo appiattite per ridurre il loro ingombro ma non la superficie rilevabile, il che consente ai lettori ottici di riconoscere il materiale quando si trova sui nastri trasportatori per lo smistaggio.
Bisogna prestare bene attenzione a ciò che invece non va buttato in questo bidone, come per esempio i giocattoli, i barattoli e gli utensili da cucina o i vasi di plastica dura e riutilizzabile e neanche i guanti di lattice. No anche alle posate usa e getta.
Non è complesso differenziare correttamente la plastica e infatti non si registrano rilevanti percentuali di errori. Viene invece, purtroppo, trovata moltissima plastica - dal 13% al 15%nella raccolta del rifiuto secco indifferenziato: materiale che da risorsa, diventa così un costo economico e di smaltimento.
Delle 127.049 tonnellate di rifiuti urbani nel bacino di Verona città (275.213 abitanti), 353 tonnellate sono di platica e 358 metalli (Fonte Arpav Rapporto rifiuti urbani con indicatori bacini territoriali – Edizione 2024).
WWir wissen, dass es unsere Pflicht ist, uns um den Planeten, auf dem wir leben, zu kümmern, auch durch kleine, alltägliche Gesten, die jedoch, wenn sie von der gesamten Gemeinschaft durchgeführt werden, wirklich etwas bewirken können, und die getrennte Abfallsammlung ist genau eine dieser Gesten. Getrennte Abfallsammlung bedeutet, dass wir uns von Zeit zu Zeit fragen, mit welcher Art von Abfall wir es zu tun haben: Um welches Material handelt es sich? Ist er recycelbar? In welche Tonne? Um die Bürger bei der korrekten Durchführung der getrennten Abfallsammlung anzuleiten - der Multiservice arbeitet täglich daran, das Ruder herumzureißen und die Stadt dazu zu bringen, die Sammelquote von 53,4 Prozent zu übertreffen - hat Amia ein regelrechtes „Abfalllexikon“ erstellt, in dem angegeben wird, wohin man das werfen kann, was nicht mehr brauchbar ist. Um den Bürgern einen Leitfaden an die Hand zu geben: Was gehört in die Plastiktonne? Generell gehört alles in die Plastiktonne, was als Verpackung gilt und somit zum Einschließen und Umschließen dient: also Flaschen, Behältnisse verschiedener Art (Joghurtbecher,
Waschmittelflaschen, Soßen- und Cremetiegel). Bei Beuteln und Tüten, z. B. von Nudeln, Süßigkeiten, Tiefkühlkost, Lebensmitteln im Allgemeinen, empfiehlt es sich, die Entsorgungshinweise zu prüfen, die alle Unternehmen auf den Nudelverpackungen anbringen: Einige Verpackungen sind tatsächlich aus mehreren Materialien und gehören in die Restmülltonne. Direkt in den Plastikmüll gehören stattdessen Obstund Gemüsenetze, Schutz- und Lebensmittelfolien, Schalen und sogar Styropor. Metalle, wie Flaschenund Marmeladendeckel, Dosen und Konserven, einschließlich Tiernahrung, und geformte Blisterverpackungen sollten ebenfalls zusammen mit Plastik entsorgt werden.
Ist es besser, Behälter zu waschen, bevor man sie wegwirft? Auf jeden Fall nicht in der Spülmaschine oder mit Spülmittel, das wäre Verschwendung! Es empfiehlt sich, nicht zu viele Rückstände in den Behältern zu belassen; ein Durchlauf unter fließendem Wasser ist in vielen Fällen mehr als genug. Und sollten die Flaschen zerdrückt werden? Auch hier lautet die Antwort: Nein, sie sollten nur flachgedrückt werden, um ihre Masse zu verringern, nicht aber die erkennbare Oberfläche, die es den optischen Lesegeräten ermöglicht, das Material zu erkennen, wenn es auf den Förderbändern zur Sortierung liegt.
Es muss sorgfältig darauf geachtet werden, was nicht in diese Tonne geworfen werden darf, wie z. B. Spielzeug, Dosen und Küchenutensilien oder harte, wiederverwendbare Plastiktöpfe, und nicht einmal Latexhandschuhe. Auch kein Einwegbesteck. Es ist nicht kompliziert, Kunststoffe richtig zu sortieren, und tatsächlich gibt es keine nennenswerten Fehlerquoten. Andererseits findet sich leider viel Kunststoff - zwischen 13 % und 15 % - in der Sammlung von undifferenziertem trockenem Abfall: n Material, das von einer Ressource zu wirtschaftlichen und Entsorgungskosten wird.
Questo è lo spazio dedicato a voi e alle vostre domande: tramite i nostri canali social (Instagram @carnetverona) avete la possibilità di inviare domande e quesiti sulle tematiche di cui si occupa Amia. Questo mese abbiamo risposto alla domanda…
Ciao, dove vanno smaltiti i vestiti? Vengono recuperati?
A Verona, i vestiti usati non devono essere gettati nei rifiuti indifferenziati, ma se in buono stato conferiti nei cassonetti gialli per la raccolta degli indumenti che si trovano in vari punti della città e gestiti da organizzazioni solidali come Humana People to People Italia, Cooperativa Sociale Centro di Lavoro San Giovanni Calabria e Ronda della carità. I vestiti raccolti, che devono essere in buono stato, vengono poi destinati a chi ne ha più bisogno trovando di fatto una seconda casa.
Se gli abiti sono rovinati, strappati o inutilizzabili, non devono essere inseriti nei cassonetti gialli, ma devono essere conferiti presso gli ecocentri di AMIA, situati a: Via B. Avesani, 34 – Verona Strada Mattaranetta, 41 – San Michele, Verona AMIA si occupa di avviarli a processi di riciclo e recupero, evitando che finiscano nei rifiuti indifferenziati e riducendo l’impatto ambientale del tessile.
Di volta in volta selezioneremo la domanda più interessante e un esperto di Amia risponderà.
Continuate a fare domande, tante sorprese in arrivo per chi partecipa!
Dies ist der Raum, der Ihnen und Ihren Fragen gewidmet ist: Über unsere sozialen Kanäle (Instagram @carnetverona) haben Sie die Möglichkeit, Fragen zu den Themen zu stellen, mit denen sich Amia beschäftigt.
Diesen Monat haben wir die Frage beantwortet...
Hallo, wohin soll die Kleidung entsorgt werden? Werden sie wiederverwertet?
In Verona dürfen Altkleider nicht im Restmüll entsorgt werden, sondern müssen, wenn sie in gutem Zustand sind, zu den gelben Sammeltonnen gebracht werden, die an verschiedenen Stellen in der Stadt aufgestellt sind und von Solidaritätsorganisationen verwaltet werden. Die gesammelten Kleidungsstücke, die in gutem Zustand sein müssen, werden dann an diejenigen weitergegeben, die sie am dringendsten benötigen, und finden so ein zweites Zuhause. Wenn die Kleidung kaputt, zerrissen oder unbrauchbar ist, darf sie nicht in die gelbe Tonne geworfen werden, sondern muss zu den AMIAÖkozentren gebracht werden, die sich in Via B. Avesani, 34 - Verona Strada Mattaranetta, 41 - San Michele, Verona AMIA kümmert sich darum, dass sie recycelt und wiederverwertet werden, damit sie nicht im undifferenzierten Abfall landen und die Umweltauswirkungen von Textilien reduziert werden.
Von Zeit zu Zeit werden wir die interessanteste Frage auswählen und ein Amia-Experte wird sie beantworten.
Stellen Sie weiterhin Fragen, es gibt viele Überraschungen für alle, die mitmachen!
Valgatara – Head office Via del Lavoro 18, 37020 Valgatara di Valpolicella
Verona VR
tel. +39 045 6800525 info@ballarini-interni.com
Rovereto – Showroom
Via Varini 50, 38060 Marco di Rovereto
Trento TN
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Una nuova, solida realtà per valorizzare il turismo “congressuale” nella città di Giulietta e Romeo e sulle rive del più importante lago italiano: il 18 novembre 2024, con l’avvio del contratto tra Destination Verona & Garda (DVG) Foundation e Verona Tourism Bureau Srl - quale “mandataria” del raggruppamento temporaneo di imprese composto da Verona Tourism Bureau (brand VeronaUp), Verona Fiere e Aeroporto Valerio Catullo di Verona - è nato ufficialmente il Verona Garda Convention Bureau. Un’iniziativa pensata per promuovere il territorio di Verona e del Lago di Garda come destinazione per eventi congressuali di rilevanza internazionale.
Ma cosa fa esattamente un Convention Bureau?
Si tratta di un’organizzazione che ha l’obiettivo di sviluppare e valorizzare il territorio nel settore MICE (Meeting, Incentives, Congress, Events), puntando ad attrarre eventi di prestigio e a generare nuove opportunità economiche. Il primo passo fondamentale per il Verona Garda Convention Bureau è lo sviluppo di un prodotto congressuale solido e competitivo attraverso una stretta collaborazione con gli operatori locali, al fine di ottimizzare l’offerta di
spazi, strutture ricettive e servizi congressuali; parallelamente promuove attivamente la destinazione partecipando a fiere e workshop di settore, sia nazionali che internazionali. Il Convention Bureau è il principale punto di riferimento per gli organizzatori di eventi. Da un lato assiste gli operatori locali nella candidatura della destinazione per l’assegnazione di eventi di grande portata; dall’altro, fornisce agli organizzatori tutte le risorse necessarie per la pianificazione. Inoltre, organizza fam-trip (tour dedicati agli operatori turistici) ed educational per far scoprire personalmente le peculiarità del territorio.
VeronaUp è un portale di prenotazione alberghiera che consente di accedere facilmente a un ampio network di strutture ricettive a Verona e nei suoi dintorni. Nato come evoluzione del precedente veronabooking.com, il servizio è ora sotto la guida di Confcommercio Verona, rappresentante di Federalberghi Verona, e si propone come interlocutore e partner di riferimento per la ricerca e gestione di camere e alloggi. Il portale offre supporto nella prenotazione grazie ad un network di oltre 80 strutture ricettive e assiste le aziende e agenzie che scelgono Verona e il territorio come
destinazione. Oltre alla sistemazione, VeronaUp propone soluzioni per eventi, esperienze esclusive e attività di team building personalizzate.
Tra le partnership più significative, VeronaUp annovera la serata della Grande Opera Patrimonio dell’Umanità del 7 giugno dello scorso anno e, a settembre, l’incontro del G7 dei Presidenti della Camera.
Eine neue, solide Realität, um den Kongresstourismus in der Stadt von Romeo und Julia und an den Ufern des wichtigsten Sees Italiens zu fördern: Am 18. November 2024 wurde mit dem Beginn des Vertrags zwischen der Stiftung Destination Verona & Garda (DVG) und dem Verona Tourism Bureau Srl - als „Agent“ der temporären Unternehmensgruppe, die aus dem Verona Tourism Bureau (Marke VeronaUp), Verona Fiere und dem Flughafen Verona Valerio Catullo besteht - offiziell das Verona Garda Convention Bureau gegründet. Eine Initiative, die darauf abzielt, das Gebiet um Verona und den Gardasee als Ziel für international bedeutende Kongressveranstaltungen zu fördern.
Aber was genau ist die Aufgabe eines Convention Bureaus?
Es handelt sich um eine Organisation, deren Ziel es ist, das Gebiet im MICE-Bereich (Meeting, Incentives, Congress, Events) zu entwickeln und aufzuwerten, um prestigeträchtige Veranstaltungen anzuziehen und neue wirtschaftliche Möglichkeiten zu schaffen.
Der erste grundlegende Schritt für das Verona Garda Convention Bureau ist die Entwicklung eines soliden und wettbewerbsfähigen Kongressprodukts durch eine enge Zusammenarbeit mit den lokalen Veranstaltern, um das Angebot an Räumlichkeiten, Unterbringungsmöglichkeiten und Kongressdienstleistungen zu optimieren; gleichzeitig wirbt es aktiv für die Destination durch die Teilnahme an nationalen und internationalen Messen und Workshops.
Das Convention Bureau ist die wichtigste Anlaufstelle für die Organisatoren von Veranstaltungen. Einerseits unterstützt es die lokalen Akteure bei der Bewerbung des Reiseziels für Großveranstaltungen, andererseits stellt es den Veranstaltern alle notwendigen Planungsressourcen zur Verfügung. Darüber hinaus organisiert es Familienausflüge (Touren für Reiseveranstalter) und Bildungsveranstaltungen, bei denen die Besucher die Besonderheiten der Region persönlich entdecken können.Das Convention Bureau ist die wichtigste Anlaufstelle für die Organisatoren
von Veranstaltungen. Einerseits unterstützt es die lokalen Akteure bei der Bewerbung des Reiseziels für Großveranstaltungen, andererseits stellt es den Veranstaltern alle notwendigen Planungsressourcen zur Verfügung. Darüber hinaus organisiert sie Familienausflüge (Touren für Reiseveranstalter) und Bildungsveranstaltungen, bei denen die Besucher die Besonderheiten der Region persönlich entdecken können.
VeronaUp ist ein Hotelbuchungsportal, das einen einfachen Zugang zu einem breiten Netz von Unterkunftsmöglichkeiten in Verona und Umgebung bietet. Der Dienst, der als Weiterentwicklung des früheren Portals veronabooking.com entstanden ist, steht jetzt unter der Leitung von Confcommercio Verona, dem Vertreter von Federalberghi Verona, und wird als Ansprechpartner und Partner für die Suche und Verwaltung von Zimmern und Unterkünften angeboten. Das Portal bietet Buchungsunterstützung dank eines Netzes von über 80 Unterkünften und unterstützt Unternehmen und Agenturen, die Verona und die Region als Zielort wählen. Neben den Unterkünften bietet VeronaUp auch Lösungen für Veranstaltungen, exklusive Erlebnisse und maßgeschneiderte Teambuilding-Aktivitäten. Zu den wichtigsten Partnerschaften zählt VeronaUp den Abend des Weltkulturerbes der Grand Opera am 7. Juni letzten Jahres und im September das G7-Treffen der Präsidenten der Kammer.
VeronaUp +39 045/8009844 info@veronaup.com www.veronaup.com
Verona Garda Convention Bureau +39 045/8009844 info@veronagardaconvention.com
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di von Marta Tarasconi
Dall’essere uno dei principali tabacchifici dell‘Impero austroungarico nel 1854, ad essere uno dei parchi tecnologici più avanzati dedicati all’innovazione green. La storia del Progetto Manifattura - che dura ormai
da quindici anni - non è solo un esempio di riqualificazione degli spazi, ma anche di come tecnologia e innovazione possono mettersi al servizio delle aziende che vogliono rendere la sostenibilità un asset primario. Viviamo in un mondo
sempre più interconnesso ed è diventato un bisogno primario sviluppare nuove prospettive, nella vita e sul lavoro. Ognuno deve, con le proprie disponibilità, contribuire al bene comune.
In questo scenario, anche le aziende devono fare la loro parte,
evolversi e assumere approcci sempre più interdisciplinari. Sono tante le realtà che si stanno impegnando per migliorare il proprio impatto, ambientale e sociale - e molte di queste lo fanno in spazi altamente innovativi e stimolanti, come quelli del Progetto Manifattura. Per capire meglio il successo del progetto, ne abbiamo parlato con Davide Modena, direttore area comunicazione e promozione di Trentino Sviluppo.
La storia del progetto manifattura
Progetto Manifattura nasce tra il 2009 e il 2010 con l’obiettivo di riqualificare la storica Manifattura Tabacchi, fondata nel 1855 ma ormai dismessa, «uno dei fiori all’occhiello per la città di Rovereto» sottolinea Modena. «L’idea - prosegue Modenanata dalla Provincia autonoma di Trento e la sua società di sistema per le imprese e il territorio Trentino Sviluppo, era quella di trasformare gli spazi in un moderno incubatore per imprese e startup impegnate nell’ambito della sostenibilità e dell’economia circolare». Attualmente ospitano:
• 70 start up;
• 3 centri di ricerca
Sviluppo/ Purin
universitari su qualità della vita e sport di montagna, neuroscienze e biologia computazionale;
• Habitech, il primo distretto italiano per le costruzioni in legno;
• un corso di laurea interateneo delle Università di Trento e Verona nell’ambito della preparazione atletica e organizzazione di eventi sportivi in montagna.
Il ruolo della sostenibilità
Uno dei pilastri fondamentali, sia del Progetto Manifattura che di Trentino Sviluppo, è la sostenibilità. Come ci racconta Modena, «la sostenibilità di prodotti e processi ben si sposa con la tecnologia, soprattutto con la necessità di brevettare soluzioni innovative, che permettano alle imprese del territorio, spesso con una dimensione medio-piccola, di rimanere competitive su mercati internazionali sempre più complessi». Non solo, Progetto Manifattura investe nel capitale umano, proponendo occasioni di formazione e informazione per il personale, e facilita occasioni di ricerca industriale, prototipazione e collaborazione.
Un ambiente attento a 360 gradi
Progetto Manifattura, oltre ad essere un ambiente certificato Leed, ha adottato numerosi accorgimenti per ridurre l’impatto energetico della struttura, dalla scelta dei materiali locali usati per la sua realizzazione (pietre e legno) all’adozione delle colonnine elettriche per stimolare una mobilità alternativa.
Progetto manifattura oggi «I progetti che seguiamo sono tanti. Dalla Trentino Startup Valley, un programma di accelerazione per startup, all’Investor Day dove far incontrare nuove idee d’impresa promettenti e investitori da tutta Italia. Ci sono poi la partecipazione alle fiere, la costruzione di nuovi laboratori di ricerca dedicati all’idrogeno. L’idea è che non ci sia un solo progetto di punta su questi temi, ma che la sostenibilità venga integrata con un approccio trasversale in tutto ciò che facciamo» conclude Modena.
Hai in mente persone, aziende o progetti che meriterebbero di essere raccontati su Orizzonti Sostenibili? Scriviceli a redazione@carnetverona.it.
Von einer der wichtigsten Tabakfabriken der österreichisch-ungarischen Monarchie im Jahr 1854 zu einem der fortschrittlichsten Technologieparks, der sich der grünen Innovation verschrieben hat. Die Geschichte des Progetto Manifattura - die seit fünfzehn Jahren andauert - ist nicht nur ein Beispiel dafür, wie Räume umgestaltet werden können, sondern auch dafür, wie
Technologie und Innovation in den Dienst von Unternehmen gestellt werden können, die Nachhaltigkeit zu ihrem wichtigsten Gut machen wollen. Wir leben in einer zunehmend vernetzten Welt, und es ist zu einem vorrangigen Bedürfnis geworden, neue Perspektiven zu entwickeln, im Leben und bei der Arbeit. Jeder muss im Rahmen seiner Möglichkeiten einen Beitrag zum Gemeinwohl leisten. In diesem Szenario müssen auch die Unternehmen ihren Beitrag leisten, sich weiterentwickeln und einen zunehmend interdisziplinären Ansatz verfolgen. Es gibt viele Unternehmen, die daran arbeiten, ihre Auswirkungen sowohl auf die Umwelt als auch auf die Gesellschaft zu verbessern - und viele von ihnen tun dies in sehr innovativen und anregenden Räumen, wie denen des Progetto Manifattura. Um den Erfolg des Projekts besser zu verstehen, haben wir uns mit Davide Modena, dem Bereichsleiter für Kommunikation und Promotion von Trentino Sviluppo, darüber unterhalten.
Die Geschichte des Progetto Manifattura
Das Progetto Manifattura wurde zwischen 2009 und 2010 mit dem Ziel gegründet, die historische Manifattura Tabacchi zu sanieren, die 1855 gegründet wurde, heute aber nicht mehr genutzt wird, „eines der Schmuckstücke der Stadt Rovereto“, wie Modena betont. „Die Idee“, so Modena weiter, “stammt von der Autonomen Provinz Trient und ihrer Systemgesellschaft für Unternehmen und das Gebiet Trentino Sviluppo, die Räume in einen modernen Inkubator für Unternehmen und Start-ups umzuwandeln, die sich für Nachhaltigkeit und Kreislaufwirtschaft einsetzen.
Derzeit beherbergen sie:
70 Start-ups; 3 universitäre Forschungszentren für Lebensqualität und Bergsport, Neurowissenschaften und Computerbiologie; Habitech, Italiens erster Bezirk für Holzbau; einen interuniversitären Studiengang der Universitäten von Trient und Verona im Bereich der sportlichen Vorbereitung und Organisation von Bergsportveranstaltungen.
Die Rolle der Nachhaltigkeit
Einer der Grundpfeiler sowohl des Progetto Manifattura als auch von Trentino Sviluppo ist die Nachhaltigkeit. Wie Modena erklärt, „geht die Nachhaltigkeit von Produkten und Prozessen Hand in Hand mit der Technologie, insbesondere mit der Notwendigkeit, innovative Lösungen zu patentieren, die es den lokalen, oft kleinen und mittleren Unternehmen ermöglichen, auf immer komplexeren internationalen Märkten wettbewerbsfähig zu bleiben“. Darüber hinaus investiert Progetto Manifattura in das Humankapital, indem es Fortbildungs- und Informationsmöglichkeiten für das Personal anbietet und
Möglichkeiten für industrielle Forschung, Prototyping und Zusammenarbeit schafft.
Eine rundum aufmerksame Umgebung Progetto Manifattura ist nicht nur ein LEED-zertifiziertes Unternehmen, sondern hat auch zahlreiche Maßnahmen ergriffen, um die energetischen Auswirkungen des Gebäudes zu verringern, angefangen bei der Wahl lokaler Baumaterialien (Stein und Holz) bis hin zur Verwendung elektrischer Poller, um die alternative Mobilität zu fördern.
Fertigungsprojekt heute
„Die Projekte, die wir verfolgen, sind vielfältig. Vom Trentino Startup Valley, einem Beschleunigungsprogramm für Start-ups, bis zum Investorentag, bei dem vielversprechende neue Geschäftsideen auf Investoren aus ganz Italien treffen. Dann gibt es die Teilnahme an Messen, den Bau neuer Forschungslabors, die sich mit Wasserstoff beschäftigen. Die Idee ist, dass es nicht nur ein Vorzeigeprojekt zu diesen Themen gibt, sondern dass die Nachhaltigkeit mit einem transversalen Ansatz in alles, was wir tun, integriert wird“, schließt Modena.
di von Miriam Cetti
Un luogo mistico, sospeso tra cielo e terra e racchiuso tra le montagne, un luogo che invita a fermarsi, a cercare il silenzio per meditare e contemplare in un panorama mozzafiato. Stiamo parlando di un Santuario incastonato nella
roccia del Monte Baldo, a ridosso di uno strapiombo che affaccia sulla Val d’Adige, che troviamo nel piccolo paese di Spiazzi, frazione di Ferrara di Monte Baldo: il Santuario della Madonna della Corona. Considerato il luogo sacro più impervio d’Italia, difficile
da raggiungere, la sua vista non può non stupire e lasciare a bocca aperta: maestoso ma perfettamente in armonia con la natura che lo circonda, come il colore roseo, caldo del marmo della sua facciata che si mimetizza perfettamente con quello della roccia che lo circonda.
Ma qual è la sua storia?
La leggenda racconta che tutto è nato da un miracolo. Siamo nel 1522 e per salvare una statua raffigurante la Pietà, conservata nell’isola di Rodi che venne invasa dai Turchi, ci fu un intervento angelico che traslò la statua alle pendici del Monte Baldo, dove trovata da un gruppo di locali venne conservata in una piccola cappella che in poco tempo divenne luogo di pellegrinaggio. Documenti storici ci
raccontano che l’area in questione del Baldo era frequentata da un gruppo di eremiti legati all’abbazia di San Zeno a Verona già dal XII secolo e intorno al Duecento la presenza di una cappella dedicata a Santa Maria “de monte Bloto” (antico nome del monte) che era accessibile solo da uno stretto sentiero nella roccia.
Nel Quattrocento Santa Maria di Monte Baldo diventò proprietà dei Cavalieri del S. Sepolcro, che la gestiranno fino agli inizi dell’Ottocento. In questi secoli sono molte le trasformazioni che il complesso subì per renderlo sempre più accessibile e capiente. In particolare, notevoli furono i lavori di inizio Seicento in cui la chiesa venne ricostruita e ampliata inglobando la vecchia sotto il presbiterio: diventò un Santuario intitolato Madonna della Corona, a richiamare la forma semicircolare della roccia in cui è racchiusa.
I lavori di sistemazione e ampliamento sono continuati nei secoli successivi, spesso in occasione di avvenimenti importanti come fu la visita di Papa Giovanni Paolo II che venne a pregare nel santuario nell’aprile 1988.
La sua facciata in stile neogotico è decorata con i marmi della Valpolicella, presenta un portone centrale a cui lati spiccano due figure in marmo di Carrara raffiguranti San Giovanni Evangelista e Santa Maria Maddalena ed è affiancata da un campanile alto 33 metri.
L’interno è diviso in tre navate, la parete della navata sinistra e l’abside sono interamente scavate nella roccia, dove troviamo l’originale scenografia in bronzo che circonda la statua della
Pietà con una corona di spine e cinque gruppi angelici. La statua, venerata come Madonna della Corona, è in pietra locale, alta 70 cm e presenta l’iscrizione in latino “HOC OPUS FECIT
FIERI LODOVICUS D CASTROBARCO D 1432” datando quindi precisamente la statuetta che venne donata dal suo stesso autore, l’artista L. Castelbarco. All’interno del Santuario si trovano inoltre molte opere dalla notevole importanza storico-artistica, tra cui ben 167 ex-voto.
Sono molte le vie per arrivare al santuario dalla più semplice e accessibile, attraverso la strada che scende da Spiazzi dove troviamo le stazioni della via crucis, al «Cammino della Speranza», un sentiero composto da oltre 1750 gradini che sale dal comune di Brentino. In tutti è presente lo stupore, arrivati alla meta, di aver raggiunto un traguardo unico e dal grande valore spirituale.
Ein mystischer Ort, der zwischen Himmel und Erde schwebt und von Bergen umgeben ist, ein Ort, der dazu einlädt, innezuhalten, die Stille zu suchen, zu meditieren und in einem atemberaubenden Panorama zu genießen.
Die Rede ist von einem Heiligtum, das in den Felsen des Monte Baldo eingebettet ist, in der Nähe eines Überhangs, der das Etschtal überragt. Es befindet sich in dem kleinen Dorf Spiazzi, einem Ortsteil von Ferrara di Monte Baldo: das Heiligtum der Madonna della Corona.
Sie gilt als die unzugänglichste und am schwersten zu erreichende heilige Stätte Italiens und ihr Anblick lässt einen mit offenem
Mund staunen: majestätisch, aber in perfekter Harmonie mit der umgebenden Natur, wie die rosige, warme Farbe des Marmors ihrer Fassade, die sich perfekt mit der des umliegenden Felsens verbindet.
Aber was ist seine Geschichte?
Die Legende besagt, dass alles mit einem Wunder begann. Wir schreiben das Jahr 1522, und um eine Pieta-Statue zu retten, die auf der von den Türken eingenommenen Insel Rhodos aufbewahrt wurde, sorgte ein Engel dafür, dass die Statue an die Hänge des Monte Baldo gebracht wurde, wo sie von einer Gruppe von Einheimischen gefunden und in einer kleinen Kapelle aufbewahrt wurde, die schnell zu einem Wallfahrtsort wurde.
Historische Dokumente belegen, dass das fragliche Gebiet auf dem Monte Baldo bereits im 12. Jahrhundert von einer Gruppe von Einsiedlern aufgesucht wurde, die mit der Abtei San Zeno in Verona verbunden waren, und dass um das 13. Jahrhundert herum eine Kapelle, die Santa Maria de monte Bloto“ (der alte Name des Berges) gewidmet war, nur über einen schmalen Pfad im Felsen zugänglich war.
Im 15. Jahrhundert ging
Santa Maria di Monte Baldo in den Besitz des Ritterordens vom Heiligen Grab über, der die Anlage bis Anfang des 19. Im Laufe dieser Jahrhunderte wurde der Komplex mehrfach umgestaltet, um ihn besser zugänglich und geräumiger zu machen. Jahrhunderts, als die Kirche umgebaut und vergrößert wurde, indem die alte Kirche unter dem Presbyterium eingegliedert wurde: Sie wurde zu einer Wallfahrtskirche, die den Namen Madonna della Corona erhielt, um an die halbrunde Form des Felsens zu erinnern, in den sie eingebettet ist. In den folgenden Jahrhunderten wurden die Renovierungs-
und Erweiterungsarbeiten fortgesetzt, oft anlässlich wichtiger Ereignisse, Wie dem Besuch von Papst Johannes Paul II. im April 1988, der im Heiligtum betete.
Die neugotische Fassade ist mit Valpolicella-Marmor verziert und weist ein zentrales Portal auf, das von zwei Figuren aus Carrara-Marmor flankiert wird, die den Evangelisten Johannes und die Heilige Maria Magdalena darstellen, und wird von einem 33 Meter hohen Glockenturm flankiert.
Das Innere ist in drei Schiffe unterteilt, die Wand des linken Seitenschiffs und die Apsis sind vollständig in den Fels gehauen, wo sich der ursprüngliche
Bronzerahmen befindet, der die Statue der Pietà mit Dornenkrone und fünf Engelsgruppen umgibt. Die Statue, die als Madonna der Krone verehrt wird, ist aus lokalem Stein gefertigt, 70 cm hoch und trägt die lateinische Inschrift „HOC OPUS FECIT FIERI LODOVICUS D CASTROBARCO D 1432“, womit die Statuette, die von ihrem Autor, dem Künstler L. Castelbarco, gestiftet wurde, genau datiert ist. Im Inneren des Heiligtums befinden sich außerdem zahlreiche Werke von großer historischer und künstlerischer Bedeutung, darunter nicht weniger als 167 Ex-Voti. Es gibt viele Wege, um zum Heiligtum zu gelangen, vom einfachsten und zugänglichsten, über die Straße, die von Spiazzi hinunterführt, wo sich die Kreuzwegstationen befinden, bis hin zum „Weg der Hoffnung“, einem Weg mit über 1750 Stufen, der von der Gemeinde Brentino hinaufführt. In jedem steckt das Erstaunen, am Ziel angekommen zu sein, ein einzigartiges Ziel von großem spirituellen Wert erreicht zu haben.
di von Federica Clemente
Prosegue la rubrica
In scena anche sulle pagine di Carnet Gardasee portandovi nelle platee dei teatri fuori Verona, in provincia e nella città vicine. Cominciamo quindi dalla provincia di Verona con Aladin – il musical di Stefano d’Orazio, in scena al Teatro Salieri di Legnago venerdì 21 marzo, che ripercorre la storia della principessa Jasmine e del ladruncolo Aladin ambientata nell’antica Bagdad. Una storia d’amore e d’amicizia, di libertà e ribellione, sulle note dei Pooh. Sabato 22 marzo, al Teatro DIM di Castelnuovo, invece, sarà la figura di Tina Anselmi la protagonista di La Gabriella e le ragazze. Storie di Tina Anselmi, uno spettacolo di Fondazione Aida che racconta la storia di questa grande politica, prima donna a ricoprire la
carica di Ministro in Italia. Spostandoci sull’altra sponda del Lago di Garda, per il Centro Teatrale Bresciano al Teatro
Sociale, andrà in scena (dal 19 al 23 marzo) un classico della letteratura italiana: Storia di una capinera di Giovanni Verga.
Storia di una capinera
Come nel romanzo, ambientato a metà Ottocento, la protagonista è Maria, destinata dal padre vedovo al convento. La vocazione della giovane però vacilla per la passione che prova per il giovane Nino. Siamo di fronte quindi ad un drammatico rapporto padre-
figlia, in cui le convenzioni sociali e la paura portano l’uomo a causare la profonda infelicità della figlia. In questo spettacolo, diretto da Guglielmo Ferro, Enrico Guarnieri da corpo e voce al padre Giuseppe, mentre Maria è interpretata da Nadia De Luca. Spostiamoci ancora, questa volta nel mantovano, dove ci si domanda: andare a teatro e tornare in un certo senso studenti, si può? Con La fisica che ci piace, sì. Il professore più famoso del web Vincenzo Schettini, infatti, trasforma il palcoscenico in un’aula in cui ci porta tra esperimenti di fisica e i risvolti che la materia ha nella vita di tutti i giorni. Al PalaUnical di Mantova, venerdì 7 marzo. Andiamo a nord, invece,
al Cinema Teatro S. Pietro di Mezzolombardo per segnalare due spettacoli degni di nota: Toccando il vuoto! con Lodo Guenzi e Matteo Gatta e Boomers con Marco Paolini e Patrizia Laquidara. Il primo, in scena martedì 18 marzo, racconta la storia vera di Joe Simpson e Simon Yate, due alpinisti che sulle Ande Peruviane nel 1985 hanno vissuto un terribile incidente: Joe è precipitato in un dirupo e Simon per salvarsi ha dovuto tagliare la corda. Una storia di amicizia e sensi di colpa che porta il pubblico a chiedersi: “cosa avrei fatto al posto di Simon?”. Con Boomers di Marco Paolini e Michela Signori, invece, il pubblico viene trasportato in un universo di racconti, dove la memoria
collettiva di una generazione viene trasformata in scenari da videogioco in realtà virtuale “vietato ai minori di 48 anni non accompagnati”. Boomers è una “ballata teatral-cybernetica” dove la musica ha un ruolo centrale e dove le domande “vero e reale è ciò che si vive o ciò che si racconta? E noi siamo un sistema di dati in apparenza singoli oppure un sistema più profondo di legami complessi?” pongono l’attenzione sulla nostra società.
Questa è solo una selezione dei tanti spettacoli che animano la scena fuori Verona e nelle città vicine a marzo , per conoscerli tutti (o quasi) è possibile abbonarsi alla nostra newsletter: ogni due settimane vi racconteremo degli spettacoli in cartellone, con approfondimenti e curiosità.
Die Rubrik In scena wird auf den Seiten des Carnet Gardasee fortgesetzt und führt Sie zu den Theatern außerhalb von Verona, in der Provinz und in den Nachbarstädten.
Wir beginnen also in der Provinz Verona mit Aladin - dem Musical von Stefano d‘Orazio, das am Freitag, den 21. März im Teatro Salieri in Legnago aufgeführt wird und die Geschichte von Prinzessin Jasmin und dem kleinen Dieb Aladin im alten Bagdad erzählt. Eine Geschichte über Liebe und Freundschaft, Freiheit und Rebellion, zu den Noten von Pooh. Am Samstag, den 22. März, wird im DIMTheater in Castelnuovo stattdessen die Figur der Tina Anselmi die Protagonistin von La Gabriella e le ragazze. Storie di Tina Anselmi, eine Aufführung der Fondazione Aida, die die Geschichte dieser großen Politikerin erzählt, die als erste Frau das Amt eines Ministers in Italien bekleidete.
Auf der anderen Seite des Gardasees zeigt das Centro Teatrale Bresciano im Teatro Sociale (vom 19. bis 23. März) einen Klassiker der italienischen Literatur: Storia di una capinera von Giovanni Verga. Wie in dem Roman, der in der Mitte des 19. Jahrhunderts spielt, ist die Protagonistin Maria, die von ihrem verwitweten Vater für das Kloster bestimmt wurde. Die Berufung der jungen Frau scheitert jedoch an ihrer Leidenschaft für den jungen Nino. So entsteht eine dramatische Vater-Tochter-Beziehung, in der der Mann aufgrund von gesellschaftlichen Konventionen und Ängsten seine Tochter ins Unglück stürzt. In diesem von Guglielmo Ferro inszenierten Stück verleiht Enrico Guarnieri dem Vater Giuseppe Körper und
Stimme, während Maria von Nadia De Luca gespielt wird. Gehen wir noch einmal weiter, diesmal in die Gegend von Mantua, wo sich die Frage stellt: Kann man ins Theater gehen und in gewissem Sinne wieder zum Schüler werden? Mit La fisica che ci piace, ja. Der berühmteste Professor im Internet, Vincenzo Schettini, verwandelt die Bühne in ein Klassenzimmer, in dem er uns inmitten von physikalischen Experimenten und den Auswirkungen des Themas auf das tägliche Leben mitnimmt. Im PalaUnical in Mantua, Freitag, 7. März. Wir begeben uns jedoch in den Norden, in das Cinema Teatro S. Pietro in Mezzolombardo, um über zwei bemerkenswerte Vorstellungen zu berichten: Toccando il vuoto! mit Lodo Guenzi und Matteo Gatta und Boomers mit Marco Paolini und Patrizia Laquidara. Das erste Stück, das am Dienstag, den 18. März aufgeführt wird, erzählt die wahre Geschichte von Joe Simpson und Simon Yate, zwei Bergsteigern, die 1985 in den peruanischen Anden einen schrecklichen Unfall hatten: Joe stürzte in eine Klippe und Simon musste das Seil durchschneiden, um Alle sich zu retten. Eine Geschichte über Freundschaft und Boomers. Marco Paolini e Patrizia Laquidara (ph. Gianluca Moretto)
Schuldgefühle, die den Zuschauer dazu bringt, sich zu fragen: „Was hätte ich an Simons Stelle getan?“. Bei Boomers von Marco Paolini und Michela Signori hingegen wird das Publikum in ein Universum von Geschichten entführt, in dem das kollektive Gedächtnis einer Generation in VirtualReality-Videospielszenarien umgewandelt wird, die für unbegleitete Minderjährige unter 48 Jahren verboten sind“. Boomers ist eine „theatralisch-kybernetische Ballade“, in der die Musik eine zentrale Rolle spielt und in der die Fragen „Ist das, was man lebt oder was man erzählt, wahr und wirklich? Und sind wir ein System aus scheinbar einzelnen Daten oder ein tieferes System komplexer Zusammenhänge?“ die Aufmerksamkeit auf unsere Gesellschaft lenken.
Dies ist nur eine Auswahl der vielen Veranstaltungen, die die Szene außerhalb von Verona und in den Städten in der Nähe des März beleben. Um sie alle kennenzulernen, können Sie unseren Newsletter abonnieren: alle zwei Wochen werden wir Sie mit ausführlichen Informationen und Kuriositäten über die auf dem Programm stehenden Veranstaltungen informiert.
a cura di von Believe Film Festival
Regia/Regie: Bong Joon Ho
Durata/Laufzeit: 137’
Interpreti/ Darsteller: Robert Pattinson, Naomi Ackie, Steven Yeun, Toni Collette, Mark Ruffalo, Holiday Grainger
Uscita in sala/Kinostart: 6 marzo 2025
Il nuovo attesissimo film del regista sudcoreano Bong Joon Ho, vincitore nel 2019 con Parasite di 4 premi oscar tra cui Migliore Film internazionale e Miglior Film, narra le vicende di Mickey Barnes, un impiegato usa e getta, un “sacrificabile” della sua azienda, che viene mandato in avanscoperta sul pianeta ghiacciato Niflheim per la futura colonizzazione. Ogni volta che una replica di Mickey muore, viene generato un nuovo clone attraverso una futuristica stampante 3D, che contiene i suoi ricordi intatti. Tutto cambia, però, quando vengono stampati contemporaneamente due identici cloni di Mickey. Il protagonista è interpretato dall’ottimo Robert Pattinson, attore già noto per Tenet (2020) e The Batman (2022).
Der mit Spannung erwartete neue Film des südkoreanischen Regisseurs Bong Joon Ho, der 2019 mit Parasite vier Oscars gewann, darunter für den besten internationalen Film und den besten Film, erzählt die Geschichte von Mickey Barnes, einem entbehrlichen Angestellten seiner Firma, der auf den Eisplaneten Niflheim geschickt wird, um ihn zu kolonisieren. Jedes Mal, wenn eine Kopie von Mickey stirbt, wird über einen futuristischen 3D-Drucker ein neuer Klon erzeugt, der seine Erinnerungen intakt hält. Alles ändert sich jedoch, als zwei identische Mickey-Klone gleichzeitig gedruckt werden. Der Protagonist wird von dem hervorragenden Robert Pattinson gespielt.
Regia/Regie: Aaron Schimberg
Durata/Laufzeit: 112’
Interpreti/ Darsteller: Sebastian Stan, Renate Reinsve, Adam Pearson, Miles G. Jackson, Patrick Wang
Uscita in sala/Kinostart: 20 marzo 2025
A different man ha come protagonista Edward, un giovane aspirante attore affetto da neurofibromatosi, una malattia genetica che lo rende isolato dal mondo. Dopo aver partecipato a sperimentazioni mediche, Edward guarisce dalla malattia e può vantare un aspetto attraente. Morbosamente desideroso di prendere parte ad un’opera teatrale sulla sua vita messa in scena dall’amica Ingrid, ottiene proprio la parte del sé stesso di alcuni mesi prima senza essere riconosciuto. La sua vita si complica quando al progetto si unisce Oswald, anche lui affetto da neurofibromatosi, ma, al contrario di Edward, felice nel proprio corpo e deciso a vivere la vita senza che la malattia lo ostacoli.
Regia/Regie: David Cronenberg
Durata/Laufzeit: 119’
Interpreti/ Darsteller: Vincent Cassel, Diane Kruger, Guy Pearce, Sandrine Holt, Al Sapienza, Elizabeth Saunders, Jennifer Dale, Ingvar Eggert Sigurdsson
Uscita in sala/Kinostart: 3 aprile 2025
Presentato in anteprima al 77° Festival di Cannes, il lungometraggio racconta la vita di Karsh, imprenditore rimasto vedovo che inventa una tecnologia in grado di permettere ai vivi di osservare in tempo reale i propri cari estinti decomporsi all’interno delle loro bare. Una notte, vengono profanate molte tombe, tra cui quella della defunta moglie di Karsh, che si mette sulle tracce dei responsabili. David Cronenberg, celebre regista famoso per lungometraggi come Videodrome (1983), Crash (1996) e Leone d’Oro alla Carriera nel 2018, in The Shrouds esplora e mette in luce l’elaborazione personale del lutto, che egli stesso ha provato nel 2017, anno in cui è morta la moglie Carolyn Cronenberg.
Die Hauptrolle in A Different Man spielt Edward, ein junger aufstrebender Schauspieler, der an Neurofibromatose leidet, einer Erbkrankheit, die ihn von der Welt isoliert. Nach medizinischen Experimenten erholt sich Edward von der Krankheit und kann ein attraktives Aussehen vorweisen. Er ist begierig darauf, an einem von seiner Freundin Ingrid inszenierten Theaterstück über sein Leben teilzunehmen, und erhält einige Monate zuvor unerkannt die Rolle seines früheren Ichs. Sein Leben wird kompliziert, als Oswald, der ebenfalls an Neurofibromatose leidet, zu dem Projekt stößt, sich aber im Gegensatz zu Edward in seinem eigenen Körper wohlfühlt und entschlossen ist, ein Leben ohne die Krankheit zu führen.
Der Spielfilm, der bei den 77. Filmfestspielen von Cannes seine Premiere feierte, erzählt die Geschichte des verwitweten Unternehmers Karsh, der eine Technologie erfindet, mit der die Lebenden die Verwesung ihrer verstorbenen Angehörigen in Särgen in Echtzeit beobachten können. Eines Nachts werden mehrere Gräber geschändet, darunter das von Karshs verstorbener Frau, der sich auf die Suche nach den Verantwortlichen macht.
David Cronenberg, setzt sich in The Shrouds mit seiner persönlichen Trauer auseinander. Der Film entstand 2017, dem Jahr, in dem seine Frau Carolyn Cronenberg starb.
Regia/Regie: Alberto Marrè
Durata/Laufzeit: 9’
Interpreti/ Darsteller: Matteo Ceccarini, Nicholas Mocchi, Nicolas Arduini, Elia Tassi, Zoe Talozzi
Disponibile su/verfügbar unter: believeplay.tv
Inquadrando il QR code verrete rimandati direttamente al sito believeplay.tv per vedere il cortometraggio. È necessaria la registrazione gratuita.
Chi è Fabio
Chi è Fabio, presentato nella Sezione Esordienti alla Settima Edizione del Believe Film Festival (il primo Festival dei Giovani per i Giovani, aperto a registi di tutta Italia tra i 14 e i 24 anni che si è svolto a Verona tra il 24 e il 27 ottobre 2024) parla del giovane Fabio che, dopo una notte all’insegna dello sballo, riversa la sua fragile umanità completamente contro i compagni, perdendo “la faccia”. Chi è ora Fabio che non si riconosce più, in quanto poggiava tutta la sua identità sul sostegno degli amici? Chi può restituire la faccia a Fabio? Quali azioni dobbiamo porre in essere perché le relazioni possano essere sanate? Solo la fidanzata, capace di accorgersi dei dettagli, si dimostrerà in grado di far ripartire una relazione travolta dalla tempesta. Il cortometraggio affronta temi delicati come le relazioni interpersonali nel gruppo dei pari e la difficile costruzione dell’identità nel periodo adolescenziale. Fabio rappresenta il “noi adolescente” che, crescendo, deve fare i conti con la realtà che lo circonda, con tutte le sue conseguenze. Chi è Fabio, un interessante cinema di ricerca che riesce, in modo efficace, a trasmettere questi temi sul grande schermo meritandosi il premio Miglior Cortometraggio nella Sezione Esordienti al Believe Film Festival.
Über Fabio
Chi è Fabio (Wer ist Fabio), der in der Sektion Debüt der siebten Ausgabe des Believe-Filmfestivals (das erste Festival von Jugendlichen für Jugendliche, das Filmemachern aus ganz Italien im Alter von 14 bis 24 Jahren offensteht und vom 24. bis 27. Oktober 2024 in Verona stattfand) präsentiert wurde, handelt von dem jungen Fabio, der nach einer durchzechten Nacht seine zerbrechliche Menschlichkeit vollständig an seinen Freunden auslässt und sein „Gesicht“ verliert. Wer ist nun Fabio, der sich selbst nicht mehr wiedererkennt, da er seine gesamte Identität auf die Unterstützung seiner Freunde gestützt hat? Wer kann Fabio sein Gesicht wiedergeben? Welche Maßnahmen müssen wir ergreifen, damit Beziehungen geheilt werden können? Nur die Verlobte, die in der Lage ist, die Details zu erkennen, kann eine sturmgepeitschte Beziehung wieder in Gang bringen. Der Kurzfilm behandelt heikle Themen wie die zwischenmenschlichen Beziehungen in der Peer-Group und die schwierige Identitätskonstruktion in der Pubertätsphase. Fabio verkörpert das „jugendliche Wir“, das sich beim Erwachsenwerden mit der Realität, die es umgibt, auseinandersetzen muss - mit allen Konsequenzen. Who is Fabio ist ein interessantes Stück Forschungskino, dem es gelingt, diese Themen effektiv auf die Leinwand zu bringen, und das auf dem Believe Film Festival den Preis für den besten Kurzfilm in der Sektion Debüt erhielt..
a cura di von Anna Malgarise, Biblioteche del Comune di Verona
Sono ancora qui
La storia di Eunice Paiva raccontata dal figlio Marcelo è la storia di una famiglia che si fa memoria collettiva di una pagina cupa della storia del Brasile. Rio de Janeiro, 1971: Marcelo ha 11 anni e la dittatura militare fa sequestrare il padre Rubens, ex deputato, che non farà più ritorno a casa. Con cinque figli da crescere e la ricerca della verità da perseguire, Eunice trova la forza di ricostruire la sua vita: diventa avvocato, si dedica alla difesa dei diritti civili degli indigeni, lotta per la democratizzazione del suo paese. Si ammala di Alzheimer e Marcelo raccoglie il testimone della memoria familiare. Una storia che è un film, in questi giorni nelle sale italiane, che ha scosso la coscienza di un’intera nazione.
Ich bin immer noch hier
Die Geschichte von Eunice Paiva, erzählt von ihrem Sohn Marcelo, ist die Geschichte einer Familie, die zur kollektiven Erinnerung an eine dunkle Seite der brasilianischen Geschichte wird.
Marcelo ist 11 Jahre alt, als die Militärdiktatur seinen Vater Rubens, einen ehemaligen Abgeordneten, entführt, der nie mehr nach Hause zurückkehren wird.
Eunice, die fünf Kinder großziehen und die Suche nach der Wahrheit fortsetzen muss, findet die Kraft, ihr Leben neu zu gestalten: Sie wird Anwältin, widmet sich der Verteidigung der Bürgerrechte der indigenen Bevölkerung und kämpft für die Demokratisierung ihres Landes. Sie erkrankt an Alzheimer und Marcelo übernimmt den Staffelstab des Familiengedächtnisses.
Ciao
Come raccontare ai bambini piccoli un incontro che diventa amicizia? Antonella Abbatiello, maestra dell’illustrazione italiana, gioca tra forme e colori con l’essenzialità di Leo Lionni e del suo Piccolo blu e piccolo giallo, cui rende omaggio: pagina dopo pagina, forme astratte diventano personaggi, oggetti, fiori, piante che narrano con grande efficacia un incontro che diventa conoscenza reciproca, scoperta, gioco e avventura. Ritagli colorati che suggeriscono con poche linee e colori tutte le emozioni che scaturiscono da ogni incontro, parole in maiuscolo che descrivono mondi, stupori e meraviglie. Un piccolo libro dalla grafica innovativa, dedicato ai piccolissimi lettori.
Quando la sera la luna ci parla
Il mattino tinto di luce il viso intontito del bambino i biscotti intinti nel latte il tintinnio del cucchiaino
La prima pagina come una finestra ci svela un bambino assonato che comincia la sua giornata: si apre così questa splendida raccolta di 52 poesie di Nicola Cinquetti, dedicate a momenti e oggetti di vita quotidiana. Lavatrici, caffettiere, le gite in bicicletta, i versi degli animali e le sonorità delle case: il poeta veronese gioca con i versi, sperimenta forme poetiche ricche di onomatopee e voci e silenzi, in una continua rincorsa con gli acquarelli dai vividi colori di Alessandro Sanna, che danno dimensione visiva alle sonorità delle parole. Un libro illustrato per tutte le età.
Wie erzählt man kleinen Kindern von einer Begegnung, die zur Freundschaft wird? Antonella Abbatiello, eine Meisterin der italienischen Illustration, spielt mit Formen und Farben mit der Essenz von Leo Lionni und seinem Piccolo blu e piccolo giallo, dem sie huldigt: Seite für Seite werden abstrakte Formen zu Figuren, Gegenständen, Blumen, Pflanzen, die sehr wirkungsvoll von einer Begegnung erzählen, die zu gegenseitigem Wissen, Entdeckung, Spiel und Abenteuer wird. Farbige Ausschnitte, die mit wenigen Strichen und Farben alle Emotionen andeuten, die bei jeder Begegnung entstehen, Wörter in Großbuchstaben, die Welten, Erstaunen und Wunder beschreiben. Ein kleines Buch mit innovativen Grafiken, das sich an sehr junge Leser richtet.
Wenn der Mond am Abend zu uns spricht
Der Morgen färbt sich mit Licht das verschlafene Gesicht des Kindes die in Milch getauchten Kekse das Klirren des Teelöffels
Die erste Seite zeigt wie ein Fenster ein verschlafenes Kind, das seinen Tag beginnt: So beginnt diese wunderbare Sammlung von 52 Gedichten von Nicola Cinquetti, die Momenten und Gegenständen des täglichen Lebens gewidmet sind. Der Veroneser Dichter spielt mit Versen, experimentiert mit lautmalerischen, stimmlichen und stummen poetischen Formen, in einer ständigen Verfolgungsjagd mit den farbenprächtigen Aquarellen von Alessandro Sanna, die dem Klang der Worte eine visuelle Dimension verleihen.
Rimembri ancora. Perché amare da grandi le poesie studiate a scuola
Tutti i libri sono disponibili nel Catalogo delle Biblioteche del Comune di Verona al link: www.abv.comune.verona.it
“Queste pagine nascono per offrire un pretesto, l’occasione di estrarre dal famoso bagaglio alcune vecchie poesie. Molte delle quali, anche senza averle imparate a memoria, suonano familiari come una canzone intramontabile o una ninnananna… Sarei felice se qualche lettrice o lettore di queste pagine si sentisse improvvisamente a casa leggendo una poesia di Leopardi o di Pascoli”. Inconsapevolmente, portiamo come bagaglio nascosto poesie notissime, delle quali durante gli studi scolastici spesso non abbiamo compreso il senso e che abbiamo relegato negli scaffali polverosi della nostra memoria. Lo scrittore ci suggerisce invece di ritrovare da adulti le poesie che abbiamo incontrato a scuola, di provare a leggere come fosse la prima volta qualcosa che è annidato nella nostra memoria più profonda. Perché di poesia abbiamo bisogno, soprattutto quando le necessità della vita ci opprimono: l’inutilità delle poesie è il loro pregio, perché superano quell’etica dell’utile che domina la nostra vita. Alcune di queste poesie, proposte nelle “Care, vecchie antologie”, sono diventate patrimonio della memoria di diverse generazioni di studenti. Nella seconda parte del saggio l’autore si sofferma su una selezione di poesie da riscoprire, evidenziate graficamente da un bordo grigio: Dei sepolcri di Foscolo, Il Cinque Maggio di Manzoni, il Canto notturno di Leopardi e tanti altri componimenti che possono aprire varchi e provocare emozioni inaspettate, scuoterci come può fare una canzone.
Sie erinnern sich noch.
„Diese Seiten wurden erstellt, um einen Vorwand zu bieten, eine Gelegenheit, einige alte Gedichte aus dem berühmten Gepäck zu ziehen. Viele von ihnen klingen, auch ohne sie auswendig gelernt zu haben, so vertraut wie ein zeitloses Lied oder Schlaflied... Ich würde mich freuen, wenn sich ein Leser dieser Seiten beim Lesen eines Gedichts von Leopardi oder Pascoli plötzlich zu Hause fühlen würde. Unbewusst tragen wir als verstecktes Gepäck bekannte Gedichte mit uns herum, deren Bedeutung wir während unserer Schulzeit oft nicht verstanden und die wir in die staubigen Regale unseres Gedächtnisses verbannt haben. Stattdessen schlägt der Autor vor, dass wir als Erwachsene die Gedichte, denen wir in der Schule begegnet sind, wiederentdecken, dass wir versuchen, etwas, das in unserem tiefsten Gedächtnis verankert ist, wie zum ersten Mal zu lesen. Denn wir brauchen die Poesie, vor allem dann, wenn uns die Notwendigkeiten des Lebens erdrücken: Die Vergeblichkeit der Gedichte ist ihr Verdienst, denn sie überwinden jene Ethik des Nützlichen, die unser Leben beherrscht.
Einige dieser Gedichte, die in den „Dear Old Anthologies“ angeboten werden, haben sich in das Gedächtnis mehrerer Generationen von Schülern eingeprägt. Im zweiten Teil des Essays geht der Autor auf eine Auswahl von Gedichten ein, die es wiederzuentdecken gilt, grafisch hervorgehoben durch einen grauen Rand: Foscolos Dei sepolcri, Manzonis Il Cinque Maggio, Leopardis Canto notturno und viele andere Gedichte, die Wege öffnen und unerwartete Emotionen hervorrufen können, die uns aufrütteln wie ein Lied.
a cura di von Agnese Ceschi
Esposizione permanente
Ständige Ausstellung
Verona, Palazzo Maffei
Casa Museo - Palazzo Maffei Festeggia cinque anni
Sono trascorsi cinque anni da quando nel 2020 si sono aperte le porte, per la prima volta, del seicentesco palazzo di piazza delle Erbe, trasformato in un grande museo d’arte.
La Collezione Luigi Carlon, nelle sale della Casa Museo Palazzo Maffei, è ricca di opere straordinarie dall’antichità ai giorni nostri, in dialogo con rari manufatti artistici e preziosi oggetti d’arte applicata. Un percorso eclettico che attraversa duemila anni: 650 opere disposte lungo le 29 sale espositive in cui si snoda il percorso. Recentemente la collezione è stata arricchita da un’importante acquisizione: un modello di imbarcazione funeraria a vela proveniente dall’Antico Egitto che ha quasi 4000 anni.
Hausmuseum - Palazzo Maffei feiert fünfjähriges Bestehen
Fünf Jahre sind vergangen, seit die Türen des Palastes aus dem 17. Jahrhundert an der Piazza delle Erbe im Jahr 2020 geöffnet wurden und er sich in ein großes Kunstmuseum verwandelt hat.
Die Sammlung Luigi Carlon in den Sälen des Museums des Palazzo Maffei ist reich an außergewöhnlichen Werken von der Antike bis zur Gegenwart, im Dialog mit seltenen Kunstgegenständen und kostbaren Objekten der angewandten Kunst. Ein eklektischer Rundgang durch zweitausend Jahre: 650 Werke sind in den 29 Ausstellungsräumen verteilt. Kürzlich wurde die Sammlung durch eine bedeutende Erwerbung bereichert: das Modell eines fast 4.000 Jahre alten Grabschiffs aus dem alten Ägypten.
Fino al 15 giugno 2025
Bis zum 15. Juni 2025
Brescia, Palazzo Martinengo
Fino al 31 maggio 2025
Bis zum 31. Mai 2025
San Michele all’Adige, METS (Museo Etnografico Trentino)
l Re Cacciatore, 2020, Acquerello su carta, 35 x 50 cm, Courtesy Cellar Contemporary, Trento
La Belle Époque. L’arte nella Parigi di Boldini e De Nittis
L’imperdibile mostra dedicata alla Belle Époque, organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, racconta un periodo durato poco meno di quarant’anni, a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, caratterizzato da un tumultuoso sviluppo e da una incrollabile fede nel progresso. Tutto questo attraverso una selezione di capolavori dell’epoca ad opera di artisti italiani vissuti a Parigi come Boldini, De Nittis, Zandomeneghi, Corcos e Mancini. Nella capitale francese questi pittori italiani si affermarono, conquistando i più raffinati collezionisti dell’epoca e divenendo così i cantori della vita moderna.
La Belle Époque. Kunst im Paris von Boldini und De Nittis
Die unumgängliche, der Belle Époque gewidmete Ausstellung, die von der Associazione Amici di Palazzo Martinengo organisiert wird, erzählt von einer Periode an der Wende vom 19. zum 20. Jahrhundert, die durch eine stürmische Entwicklung und einen unerschütterlichen Glauben an den Fortschritt gekennzeichnet war. Dies alles anhand einer Auswahl von Meisterwerken italienischer Künstler, die in Paris lebten, wie Boldini, De Nittis, Zandomeneghi, Corcos und Mancini. In der französischen Hauptstadt haben sich diese italienischen Maler einen Namen gemacht, sie haben die raffiniertesten Sammler ihrer Zeit für sich gewonnen und wurden zu den Sängern des modernen Lebens.
Selvatico sarai tu!
La grande mostra del METS (Museo Etnografico Trentino) di San Michele all’Adige, esplora il tema del selvatico. Nel chiostro del Museo “Immersi nella natura”, installazione della Magnifica Comunità di Fiemme e di Elio Vanzo, con la collaborazione di Floricoltura Roncador Valentino, riproduce un ambiente boschivo alpino nel quale passeggiare. “Il volto dell’uomo selvatico”, curata da Silvia Spada Pintarelli, esplora l’iconografia medievale e moderna, mentre “Naturalmente selvatico?”, a cura di Danilo Gasparini e Silvano Rodato, riflette sul legame tra uomo e natura. Infine “Selvatico contemporaneo”, a cura di Camilla Nacci Zanetti, esplora l’arte contemporanea di undici artisti.
Du wirst wild sein!
Die große Ausstellung im METS (Ethnografisches Museum des Trentino) in San Michele all‘Adige beschäftigt sich mit dem Thema Wildnis. Im Kreuzgang des Museums „Immersi nella Natura“ reproduziert eine Installation der Magnifica Comunità di Fiemme und Elio Vanzo in Zusammenarbeit mit Floricoltura Roncador Valentino eine alpine Waldumgebung. „Das Gesicht des wilden Mannes“, kuratiert von Silvia Spada Pintarelli, erforscht mittelalterliche und moderne Ikonographie, während „Natürlich wild?“, kuratiert von Danilo Gasparini und Silvano Rodato, über die Verbindung zwischen Mensch und Natur nachdenkt. Schließlich erkundet „Selvatico Contemporary“, kuratiert von Camilla Nacci Zanetti, die zeitgenössische Kunst von elf Künstlern.
fino a domenica 15 giugno 2025
Palazzo Martinengo
Arte
LA BELLE ÉPOQUE. L’arte nella
Parigi di Boldini e De Nittis Un’imperdibile mostra dedicata alla Belle Époque, il periodo durato poco meno di quarant’anni a cavallo tra Ottocento e Novecento. L’esposizione con oltre 80 opere divise in nove sezioni presenta una raffinata selezione di capolavori che gli artisti italiani Boldini, De Nittis, Zandomeneghi, Corcos e Mancini eseguirono durante il periodo trascorso a Parigi. www.mostrabelleepoque.it
fino a sabato 30 agosto 2025
Palazzo Pellegrini
Arte
Panta Rei
Panta Rei è un progetto culturale di Fondazione Cariverona che, da settembre 2024 ad ottobre 2025, esplora il tema dell’acqua e dell’emergenza idrica attraverso mostre, visite guidate, rassegne cinematografiche, concerti, convegni e molto altro ancora. www.fondazionecariverona.org
da sabato 8 marzo 2025 a mercoledì 30 aprile 2025 9:00 - 18.00
Parco Giardino Sigurtà manifestazione
Festival di Tulipanomania 2025 www.sigurta.it/eventi-parco/festival-tulipanomania-2025
Il Festival Tulipanomania 2025, con più di un milione di tulipani accompagnati a giacinti, narcisi e allium, è caratterizzato dalla fioritura più importante di tulipani del Sud Europa: un insieme di colori e profumi da ammirare nei prati e boschi, nelle aiuole ridisegnate a terra e galleggianti, nelle balconate e nelle panchine fiorite. Novità 2025: uno show garden con oltre 100 varietà rare di tulipani! .
fino a domenica 30 marzo 2025
Galleria d’Arte Moderna Achille Forti Arte
“Mario Merz. Il numero è un animale vivente”
Figura cardine dell’Arte Povera e nota a livello internazionale, Mario Merz ha fatto della compenetrazione tra opera e ambiente il fulcro della propria ricerca e il percorso espositivo concepito dai curatori Patrizia Nuzzo e Stefano Raimondi si concentra proprio sugli elementi archetipici che costantemente ritornano nella produzione dell’artista. gam.comune.verona.it
sabato 8 marzo 2025
18:00 - 1:00
Fiera Millenaria di Gonzaga festival
Gonzaga Gin Festival
In provincia di Mantova arriva il più grande festival dedicato al gin in Italia, un evento imperdibile, un paradiso sensoriale per gli amanti del buon bere e del divertimento. fieramillenaria.it
sabato 29 marzo 2025
9:00 - 18.00
Parco Giardino Sigurtà manifestazione
Sabato d’artista
www.sigurta.it/eventi-parco/sabato-dartista-29-marzo
Iniziativa rivolta ad artisti e disegnatori che sabato 29/03 potranno accedere gratuitamente al Parco, previa selezione, per ricreare su tela la meravigliosa
Tulipanomania oppure i luoghi più suggestivi di questo giardino storico. L’iniziativa è pensata per un pubblico adulto e per partecipare è necessario scrivere a marketing@sigurta.it allegando i propri lavori artistici. Le candidature si apriranno un mese prima dell’evento.
da sabato 8 marzo 2025 a domenica 9 marzo 2025
10:30 - 15:00
Consorzio Franciacorta festival
Festival di Primavera in Franciacorta
Il Consorzio Franciacorta organizza un weekend in cui cultura, enogastronomia e tradizione si intrecciano, regalando un’esperienza autentica e coinvolgente. www.franciacorta.wine.it/festival-primavera
da giovedì 13 marzo 2025 a domenica 16 marzo 2025
Teatro Fucina Machiavelli festival
Festival del giornalismo
Numerosi ospiti, per questa quinta edizione, dialogheranno intorno al tema: «Effetto domino – Siamo tutti connessi». festivaldelgiornalismodiverona.it
da domenica 16 marzo 2025 a martedì 22 aprile 2025 vari luoghi festival
Festival del giornalismo
Dal 22 marzo al 16 aprile, le città limitrofe di Garda, Bardolino, Negrar, Valgatara, Monteforte d’Alpone, Povegliano Veronese ed Erbé, apriranno le porte a un extra festival. www.festivaldelgiornalismodiverona.it
da metà marzo a metà aprile circa Flover Farm Bussolengo manifestazione
Campo di tulipani
Migliaia di tulipani di un centinaio di varietà diverse sono pronti a sbocciare ed essere raccolti dagli ospiti che potranno godersi i colori primaverili.
Tante le attività e i laboratori per grandi e piccini. www.flover.it
da sabato 22 marzo 2025 a domenica 23 marzo 2025 Vari luoghi
giardini e residenze
Giornate FAI di Primavera
33° edizione durante la quale sarà possibile visitare luoghi di solito inaccessibili o poco conosciuti.
Quest’anno sono ben 750 i luoghi speciali che saranno aperti in 400 città da nord a sud della nostra Penisola. www.giornatefai.it
da martedì 25 marzo 2025 a domenica 24 agosto 2025
Museo di Santa Giulia
Arte
JOEL MEYEROWITZ. A Sense of Wonder. Fotografie 1962-2022
Retrospettiva interamente dedicata a Joel Meyerowitz, uno dei maggiori protagonisti della fotografia contemporanea. La mostra vuole essere la prima vera antologica dedicata all’artista mai organizzata in Italia che attraverso oltre 90 fotografie divise per temi ripercorre la sua intera carriera dagli anni Sessanta a oggi. www.bresciamusei.com
da sabato 29 marzo 2025 a domenica 30 marzo 2025
10:00 - 18:00
Giardini Valentini
Manifestazione
Orti mantovani. Fiori, ortaggi e semi nella città dei Gonzaga
Tantissimi gli eventi organizzati per festeggiare l’inizio della primavera: laboratori, conversazioni, consigli degli esperti per chi vuole cimentarsi nel giardinaggio e nell’orto e tanto altro. www.ortimantovani.com
domenica 6 aprile 2025
10:30
Giardino di Pojega giardini e residenze
Visita guidata del Giardino di Pojega
Visita guidata del Giardino di Pojega con guida del CTG in italiano www.pojega.it
da martedì 1 aprile 2025 a venerdì 31 ottobre 2025 10:00 - 18:00
Giardino di Pojega
giardini e residenze
Apertura Giardino di Pojega
Dopo quasi tre anni di restauri, riapre al pubblico un capolavoro del tardo Settecento, ultimo esempio di giardino formale all’italiana, conosciuto per il suo teatro verzura in stile greco e i percorsi prospettici plasmati da carpini, bossi e cipressi. Visitabile con audioguida, offre un percorso immersivo tra storia e paesaggio, da arricchire con una degustazione di vini Guerrieri Rizzardi, per un’esperienza completa e suggestiva.Acquista i biglietti on line o richiedi per una proposta personalizzata. www.pojega.it
da venerdì 11 aprile 2025 a domenica 13 aprile 2025
10:00 - 18:00
Parco delle Terme di Levico (parco asburgico) Manifestazione
Tulipomania 2025
Durante le tre giornate saranno organizzati vari eventi in cui il tulipano sarà il protagonista, tra cui laboratori e visite guidate al parco. www.provincia.tn.it
da sabato 12 aprile 2025 a domenica 14 settembre 2025
Castello del Buonconsiglio
Arte
Giacomo Francesco Cipper. Il teatro del quotidiano
La mostra dal titolo “Il teatro del quotidiano” riunisce opere di dGiacomo Francesco Cipper (Feldkirch, 1664 – Milano, 1736) conosciuto come il Todeschini (ma firmava i suoi quadri semplicemente come “Tedesco”, provenienti da una grande raccolta privata milanese e da diversi musei italiani e stranieri e altri collezionisti www.buonconsiglio.it
domenica 13 aprile 2025
Valpolicella Sport
Valpolicella Gravel
Per l’edizione 2025 sono previsti tre itinerari di diversa difficoltà con partenza e arrivo alla baita degli Alpini di Negrar. www.sportverona.it/
domenica 13 aprile 2025
10:30
Giardino di Pojega giardini e residenze
Visita guidata del Giardino di Pojega Visita guidata del Giardino di Pojega con guida del CTG in inglese. www.pojega.it
lunedì 21 aprile 2025
10:30 - 17:00
Giardino di Pojega per bambini
Caccia al tesoro di Pasquetta
Speciale caccia al tesoro alla ricerca delle meraviglie storiche e naturali dell’ultimo giardino all’italiana costruito in Veneto. Una giornata dedicata ai giovani esploratori e alle loro famiglie con percorsi ricchi di indovinelli e curiosità. Al termine dell’avventura, una golosa sorpresa attenderà tutti i partecipanti. Percorsi adatti a bambini da 0-5 e 6-12 anni. www.pojega.it
Per il calendario eventi aggiornato e per tutte le novità di città e provincia segui Carnet Verona sul sito www.carnetverona.it e sui canali social!