Abitare Verona 50

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Anno XI n°50 | novembre 2018 | Spedizione in A.P. | 70% D.C. Verona |

L’intervista

Alessio Boni Design

Caccaro B&B Italia Modulnova Xera Rimadesio

Ballarini Interni


In copertina: Alessio Boni

AbitareVerona Registrazione Tribunale di Verona n° 1596 del 20/05/2004 Anno XI n°49 giugno 2018 semestrale Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abb. Postale -70% DCB Verona

© Andrea Ciccalè

Direttore responsabile Giancarla Gallo Editore Ballarini Interni s.r.l. via del Lavoro 18 Valgatara di Valpolicella (Vr) tel. 045/6800525 info@abitareverona.it Progetto e realizzazione grafica Ballarini Interni Coordinamento editoriale Giancarla Gallo Hanno collaborato Agnese Ceschi, Gianni Villani Stampa Grafiche Stella

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Alessio Boni Idem. Tra genio e follia Intervista a Carlo Trestini Il museo Miniscalchi-Erizzo Le donne del marmo L’ospedale di Negrar si rinnova Adige Docks Intervista all’arch. Jacopo Mascheroni Corte Casara Il Polo Scolastico del Comune di Cerro Abitare Borgo trento Lottizzazione a San Giovanni Lupatoto Eden Portoncini Finstral Rock House Abitare la natura Italgreenpower Im.Cos

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Country Odeion Istituto Estetico ad Arco, Trento Caccaro B&B Italia Modulnova Xera Residenza “Nuova Dogana” Villa Rovereti Zurla Villa Serenelli Residence “Quinzano 3.0” Residence “Le Caravelle 2” Residenza Corte Matilde La stagione al Teatro Nuovo La stagione al Teatro Ristori La stagione al Filarmonico I Virtuosi Italiani L’antica Bottega del Vino


EDITORIALE Cari lettori, con questo numero autunnale di Abitare Verona abbiamo in serbo per voi diversi articoli del massimo interesse. Oltre ad interviste e approfondimenti che riguardano l’edilizia, le novità, le proposte immobiliari sempre più innovative, la rivista di Ballarini Interni ospita tra le sue pagine un ampio servizio con intervista all’amministratore delegato dell’Ospedale di Negrar sul nuovo look e le sue specializzazioni in Abitare la Salute; un’interessante excursus storico sul Museo Maniscalchi Erizzi

per Abitare il Museo, le Donne del Marmo reduci dai successi dell’ultimo Marmomacc, e ancora Abitare lo Sport, Abitare il teatro, con servizi sugli spettacoli e interviste. Insomma tutto da leggere e da gustare. Invitiamo gli architetti e le aziende di costruzioni di inviarci i progetti più significativi realizzati o in fase di realizzazione. La Ballarini Interni con l’occasione augura Buone Feste e Buon 2019! E buona lettura! Giancarla Gallo


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Un attore “errante” con la passione per la recitazione

INTERVISTA AD ALESSIO BONI CHE CI RACCONTA IL NUOVO SPETTACOLO SU DON CHISCIOTTE E DELLA SUA CASA NELLA CAMPAGNA TOSCANA di Agnese Ceschi

a meravigliosa follia di essere attore per passione. Questo è quello che traspare dalle appassionate parole di Alessio Boni, quando parla della sua nuova “fatica”: il Don Chisciotte, in scena al Teatro Nuovo dal 12 al 17 febbraio 2019. Lo abbiamo raggiunto, dopo un tentativo andato a male di cui si scusa per aver perso la cognizione del tempo, immerso nella preparazione di uno spettacolo, proprio come il “suo” Don Chisciotte, l’antieroe (o eroe?) de La Mancha uscito magnificamente dalla penna di Miguel de Cervantes più di 400 anni fa. In questa “travolgente” intervista, Alessio ci parla anche della sua vita, delle scelte coraggiose e del suo casale nella campagna toscana, dove trova rifugio in mezzo a una vita errante. Ma prima ci racconta del suo ultimo lavoro: «Trasformare un’opera letteraria di oltre mille pagine in uno spettacolo teatrale alla portata di tutti è Un’ impresa, quasi folle, come quelle di Don Chisciotte. Ma a me e al mio gruppo di lavoro piace rischiare contro i mulini a vento». Chi è Don Chisciotte? Un meraviglioso idealista, integro, che guarda il mondo attraverso un suo personalissimo filtro immaginifico. Ha la capacità di vedere dove gli altri non vedono. Al posto di mulini a vento e prostitute, lui vede giganti e castellane. In che cosa consiste la modernità di questo personaggio? Nella sua grande ironia, sopravvissuta nei secoli tanto che Don Chisciotte, il personaggio creato da Cervantes anziano probabilmente in carcere, è diventato più famoso del suo autore. Per la prima volta vediamo il vero popolo della Mancha, fatto di contadini e prostitute, senza alcun tipo di idealizzazione tipica dell’epica cavalleresca. Per questo il Don Chisciotte è uno dei primi romanzi moderni nella storia della letteratura occidentale. Chi sono i Don Chisciotte e i Sancho Panza di oggi? Coloro che non smettono di credere nei propri valori, senza seguire

il gregge. Quale messaggio ci lascerà lo spettacolo? Più che un messaggio, un monito: vietato smettere di sognare. I sogni possono cambiare l’esistenza di una persona. Nella biografia che si legge sul tuo sito, ricorre l’idea del sogno. Ho vissuto sulla mia pelle la forza dei sogni. Se non mi fossi allontanato da Sarnico, il paesino sul lago d’Iseo dove sono nato, e dalla carriera di piastrellista che mi attendeva, ora non sarei qui. Io ho inseguito il mio sogno, contro tutti. Tranne mia madre, nessuno credeva in me. Venivo anche giudicato per aver rinunciato a un futuro economicamente certo. Ho ancora i brividi ora che ne parlo. E oggi? Mi sento fortunato. Dopo aver errato per un po' (in America, a Roma) ti sei fermato. Dove ti senti a casa? In realtà continuo a errare: per lavoro sono sempre in viaggio. Quando mi fermo, mi rifugio nel mio casale in Toscana: lì mi sento a casa. Sarà perché le radici della mia famiglia affondano in quella zona: sette generazioni fa, i Boni erano aristocratici di Cortona. Non ho capito come abbiamo fatto a diventare piastrellisti (ride ndr). Com’è la tua casa? È un casale del 1600 in cui convivono un’anima antica e arredi moderni, post industriali, in cui il ferro arrugginito si mescola con il legno e i mattoni. Era un’abitazione di contadini: al piano di sotto c’era la stalla e vivevano le vacche; al primo piano, cinque famiglie. L’ho ristrutturata io, con la mia modesta conoscenza architettonica. Qual è la stanza dove passi più tempo? Il salone, davanti al camino: mi riporta ai nonni, a un’epoca che forse non c’è più. Amo sedere in poltrona ad ammirare il fuoco mente fumo il sigaro, bevo un buon Whisky o leggo. Lì mi vengono anche molte idee per gli spettacoli. In fondo, il primo spettacolo al mondo è stato il fuoco.

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Idem Tra “Genio e follia”

GLI INCONTRI CULTURALI AL TEATRO FILARMONICO CON ALESSANDRO BERGONZONI, MASSIMO RECALCATI, GIANNI CANOVA E VITTORIO SGARBI n itinerario tra i misteri della mente, nel lato più oscuro della creatività, alle latitudini più estreme. Un’analisi sul genio e le sue svolte spericolate in strade inesplorate al confine con la follia. È questo lo scenario affascinante e inquietante scelto da Idem per l’undicesima edizione della sua rassegna, in programma al teatro Filarmonico, iniziata lo scorso mese con uno spettacolo di Alessandro Bergonzoni, “Trascendi e sali” e proseguita a novembre con lo psicanalista, scrittore e studioso Massimo Recalcati, in una riflessione di taglio psico-filosofico tra Freud, Nietzsche e l’arte. Il prossimo appuntamento è fissato per il 28 gennaio (alle 21) con il critico Gianni Canova che parlerà dell’estetica dell’angoscia nel cinema di Alfred Hitchcock. Chiuderà il programma il 18 febbraio Vittorio Sgarbi con la lectio teatrale “A sregola d’arte”, sulla folle genialità e la geniale follia di letterati e artisti, da Baudelaire a van Gogh. L’ingresso agli eventi del Filarmonico fino alle 20.55 è riservato ai soci Idem, poi è libero. La proposta culturale dell’associazione Idem, in collaborazione con il Comune di Verona continua a crescere nel corso degli anni e la rassegna è diventata un appuntamento tradizionale per la città, con una presenza di pubblico stabile, con il teatro Filarmonico spesso esaurito. A Idem si deve l’ideazione e la realizzazione anche del Festival della Bellezza, tra le principali manifestazioni culturali italiane estive, con concerti, spettacoli, eventi d’arte, letteratura, filosofia e cinema. Nel 2019 è previsto un ulteriore ampliamento del programma: in scena dal 31 maggio al 23 giugno con 28 appuntamenti, il Festival della Bellezza potrà contare su ospiti di rilievo al Teatro Romano, al Giardino Giusti, in Arena e, per la prima volta, anche in altri teatri storici di grande fascino e tradizione.

Idem 2018-19, gli appuntamenti al Teatro Filarmonico (inizio alle 21) Lunedì 28 gennaio GIANNI CANOVA_ “Hitchcock, psycho vertigo” Il genio non dorme sugli allori, sogna incubi. L’estetica del brivido, lo spettacolo dell’angoscia. Sguardi eleganti su inquietudini latenti. Il labirinto della psiche traccia immagini memorabili sullo schermo della coscienza. Lunedì 18 febbraio VITTORIO SGARBI_ “A sregola d’arte” Visioni sconvolgenti creano epoche imprevedibili. Vibrazioni e vertigini di forme inconsuete nell’enormità dell’azzardo per un pubblico del futuro. Traiettorie diverse gettano “una luce magica e sovrannaturale sull’oscurità naturale delle cose”.

Programma e informazioni sulla rassegna e anticipazioni sul Festival della Bellezza sono disponibili sulla pagina Facebook di Idem e sul sito dell’associazione www.idem-on.net. È possibile aderire all'associazione andando alla Libreria Antiquaria Perini o al Verona Box Office, oppure tramite il sito Idem-on.net. L'adesione dà diritto a partecipare gratuitamente ai 4 appuntamenti della rassegna e a 11, con scelta, del Festival della Bellezza.

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bbiettivi per il prossimo triennio? Dopo una pesante crisi siamo in una fase di ripresa, ma dobbiamo affrontare la trasformazione in maniera strategica e con determinazione, fare nostre le istanze del territorio ed affrontare insieme i problemi. Credo sia opportuna una collaborazione con le amministrazioni locali, che come le imprese stanno soffrendo l'attuale situazione economica negativa e che possono trovare nella filiera edile un valido supporto. Noi intendiamo contribuire a ridare forza alla nostra provincia dotata di un grande patrimonio artistico, culturale e paesaggistico da difendere. Intendiamo collaborare per il governo del territorio della provincia e della città, nel rispetto dei ruoli. ANCE Verona infatti viene presa spesso a modello per la sua capacità di innovazione e coinvolgimento.

logo senza competizioni inutili, una collaborazione avviata già da anni. Il trend del mercato immobiliare dell'anno scorso nella nostra provincia per quanto riguarda le compravendite ha registrato un + 7.8%. L'innovazione nel settore edile viene spesso erroneamente identificato con l'impiego del BIM Il Building Information Modeling (Modello di Informazioni di un Edificio) è uno strumento che necessita di professionalità. Per creare queste professionalità dal 2011 abbiamo promosso con gli Ordini e Collegi Professionali di Verona il corso “CQ, Costruire in Qualità”, al quale hanno partecipato finora un migliaio di persone (imprenditori, tecnici comunali e professionisti). Queste competenze sono necessarie per

Intervista a Carlo Trestini, presidente di ANCE Verona STRATEGIA E CONFRONTO TRASPARENTE TRA AMMINISTRAZIONI E MONDO DELL’IMPRENDITORIA Cosa rappresenta la collaborazione? Rappresenta un valore aggiunto in cui tutti trarranno beneficio. Certamente non mancano i nodi legati alla burocrazia e ai suoi procedimenti. Basti pensare che, nonostante l’ultima legge di stabilità abbia messo a disposizione 117 milioni per opere pubbliche in Veneto, la spesa in conto capitale dei comuni, in questo particolare comparto, nelle sette province è calata dall’inizio del 2017 del 28%. Com'è la situazione a Verona? Nell'ultimo decennio si è registrato un calo del 30 per cento circa, contro una media nazionale del 50 per cento. Verona ha una posizione geografica privilegiata e molti settori attivi, per cui non si è registrato un crollo; si può recuperare, ma bisogna rinnovarsi sia nell'organizzazione che nelle modalità produttive, per le piccole e medie imprese essenzialmente, che dovranno scegliere se e come qualificarsi e specializzarsi. Intendo progettisti, aziende produttrici di materiali ed impianti, imprese edili, posatori, impiantisti, ma anche venditori, finanziatori, gestori energetici, manutentori, amministratori condominiali, senza dimenticare gli istituti di credito. In questo nuovo contesto diventa necessario creare un clima di dia-

collaborare in modo più efficace nel coordinamento e gestione del processo edilizio. Ance come potrà affiancare gli associati in questa transizione? E' un percorso evolutivo che va gestito in maniera adeguata, partendo dalle collaborazioni con professionisti esterni, strutturando servizi di informazione, formazione e consulenza su gestione economico finanziaria, creazione del business plan, innovazione tecnologica, coordinamento e gestione del processo e rapporti con il mondo del credito e delle assicurazioni. È un cambio di mentalità importante, che abbiamo inteso affrontare anche attraverso un progetto di riforma dei modelli formativi tradizionali, che vede come capo la Ance Verona ed ESEV-CPT Verona, coinvolgendo in modo attivo anche gli Istituti Superiori Tecnici e Professionali della nostra provincia. Per quanto riguarda il legame con gli istituti di credito ritengo che un’efficace e puntuale gestione economico finanziaria (e la predisposizione di adeguati business plan) consenta di avere un rapporto più collaborativo con le banche. Anche i rapporti con le assicurazioni sono un terreno su cui lavorare. Senz’altro la polizza dejussoria per gli acquirenti di immobili da costruire, la decennale postuma, la giungla delle polizze assicurative per infortuni, per i macchinari, per i terzi, rappresentano impegni talvolta particolarmente gravosi. Dobbiamo trovare modelli di copertura più appropriati alle nostre esigenze.

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ph Dionisio Tedeschi

Il Museo Miniscalchi-Erizzo

ph Dionisio Tedeschi

rasformare l’antica dimora gentilizia in Museo, donando parte degli arredi e le collezioni di interesse storico, artistico e archeologico in essa contenute. E' stata questa la volontà del Conte Mario Miniscalchi-Erizzo, ultimo erede della famiglia che, privo di discendenza diretta, decise di costituire una Fondazione Museo a scopo educativo e culturale. Lombardi di origine, i Miniscalchi giunsero a Verona alla fine del Trecento, negli anni della dominazione viscontea della città. Capostipite del ramo veronese fu Zanin Marescalcus il quale, in un documento del 1407 viene registrato come “un tempo maniscalco ora mercante”. Nel corso di una generazione, la famiglia Miniscalchi abbandonò definitivamente anche il commercio per dedicarsi esclusivamente agli investimenti fondiari. Grazie a questa attività riuscirono ben presto ad accrescere la propria forza economica e il loro peso sociale all’interno della città, favoriti anche da un’accorta politica matrimoniale. Il nuovo status raggiunto richiedeva, però, di abitare in una dimora adeguata al livello sociale acquisito. L’avvio della costruzione del palazzo di via San Mammaso - oggi sede del Museo - si può datare attorno all’ultimo quarto del XV secolo. Il nuovo edificio inglobò una preesistente casa trecentesca i cui resti si possono oggi osservare

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nell’atrio del Museo. La facciata, articolata in tre registri, fu concepita come una solenne quinta aperta da un portale strombato e da 18 finestre disposte simmetricamente, 6 per ciascun piano; tra queste spiccano, nel registro centrale, le due grandiose bifore, originariamente aperte a modo di loggia su un cavedio affrescato. Diversi i marmi utilizzati: per le aperture il rivestimento fu realizzato in marmo rosso di Verona, mentre nel portale sono presenti tre qualità di marmi: il grigio delle cave di San Vitale dei Lessini, il nembro gialletto dell’alta Valpolicella e il rosso broccato di sant’Ambrogio di Valpolicella. I davanzali scolpiti delle finestre al secondo piano sono invece in pietra di Avesa, nota anche come “pietra Galina”. L’edificio si presenta come uno splendido esempio di architettura tardo-gotica con sfumature di carattere rinascimentale, che lo rendono un unicum nel contesto urbano veronese. Il progetto viene attribuito ad Agnolo di Giovanni, già attivo nella Loggia del Consiglio e nella facciata della chiesa di San Tommaso Cantuariense; a lui si deve anche la realizzazione della maestosa cappella di famiglia dei Miniscalchi presente nella chiesa di Sant’Anastasia. Verso il 1590 la faccia-

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Fondazione Museo Miniscalchi-Erizzo Via San Mamaso 2/a - 37121 Verona tel. 045 8032484 www.museo-miniscalchi.it Aperto dal lunedì al venerdì: 11.00-13.00 | 15.30-19.00 Chiuso il sabato, la domenica e i festivi. Aperture straordinarie per gruppi su richiesta

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ph Dionisio Tedeschi ph Brenzoni

ta del palazzo venne decorata a fresco, secondo una moda abbastanza diffusa nella Verona del Cinquecento. Sopra il maestoso portone si può ancora leggere lo stemma dei Miniscalchi: un roveto ardente circondato da tre fasce d’edera su campo d’argento. Nei secoli, al nucleo principale del palazzo, i Miniscalchi accorparono altre costruzioni fino ad inglobare il grandioso edificio classicheggiante del tardo-Ottocento, che si affaccia su via Garibaldi. La sala di raccordo tra le due costruzioni – oggi chiamata “del Procuratore” per la presenza dell’aulico ritratto di Nicolò Erizzo Procuratore di San Marco – fu ristrutturata nel 1951 dopo i danni bellici subiti dal palazzo, dall’architetto Ettore Fagiuoli, e riservata a sala da pranzo, destinazione d’uso rispettata ancora oggi dall’allestimento museale. L’aspetto della dimora abitata e vissuta è testimoniato in questa sala dalle porcellane antiche appartenute al “servito di gala” dei Miniscalchi-Erizzo esposte nelle quattro vetrine a muro presenti nella sala. Si tratta di 103 pezzi decorati – da tavola, da thè e da caffè – realizzati dalla prestigiosa manifattura parigina Darte Aîné (fine XVIII - inizi XIX sec). Secondo la tradizione orale familiare, il servizio sarebbe stato un non meglio precisato dono di Napoleone III a Francesco Miniscalchi-Erizzo. Il Museo è ambientato quindi all’interno dell’ultima abitazione del fondatore, la cui volontà escluse dalla destinazione museale solamente gli ambienti di servizio (camere, cucina, foresteria) e parte degli arredi. Le eclettiche collezioni esposte sono costituite, per lo più, da reperti arrivati alla famiglia Miniscalchi nei corso dei secoli, per vie diverse. Il nucleo più antico e pregevole è rappresentato dai moltissimi e vari reperti appartenenti al “museo domestico” di Ludovico Moscardo – il più importante erudito veronese del Seicento – confluiti in casa Miniscalchi a seguito del matrimonio di un discendente con Teresa Moscardo (1785). Altri nuclei di raccolte rimandano, quanto a provenienza, a famiglie storicamente legatesi in parentela con i Miniscalchi, come gli Erizzo e i Pullè. In una sala del Museo è esposto uno splendido esempio di camino in maiolica policroma (manifattura faentina, secoli XVII-XVIII) le cui formelle, in origine, rivestivano la grande stufa di tipologia trentina che si trovava in villa Pullè al Chievo, fino al 1918 proprietà personale di Elvira Ponti Miniscalchi-Erizzo. Alienata la villa nel 1919, le formelle della stufa vennero smontate e qui ricomposte nella forma attuale. Le collezioni esposte sono inoltre continuamente incrementate grazie a donazioni e acquisizioni. Si citano come esempio i più recenti acquisti da parte della Fondazione: quattro dipinti tra i quali spicca una “Madonna con Bambino e San Giovannino” di Giacomo Francia, figlio del celebre Francesco Francia o il dipinto di Mussini “Torquato Tasso in atto di leggere i suoi versi alla duchessa Eleonora d’Este, di cui una copia, più piccola, è esposta a Palazzo Pitti a Firenze.


Le Donne del Marmo a cura di Giancarla Gallo

Associazione nazionale è composta da una cinquantina di socie che lavorano in prima persona nel settore del marmo e relative tecnologie, a livello dirigenziale con ottimi risultati, apportando importanti spunti e una nuova sensibilità. Attualmente è Presidente Tiziana Scaciga di Moro Serizzo (Verbania). Undici le veronesi presenti. Intervistiamo Debora Alberti Botteon ex presidente di Donne del Marmo, responsabile di amministrazione delle tre aziende Alberti e Alberti di Cavaion (VR). L'Alberti è una famiglia storica nel settore del marmo (1729) come testimoniato da documenti; un altare di Mantova è firmato “Alberti cavatori”. Ora è un'industria 4.0 , utilizzando il fotovoltaico. “Le donne fanno fatica a mettersi in gioco, specialmente se hanno famiglia e figli” dice, “lo scopo dell'associazione è portare più cultura nel settore attraverso eventi che parlano di marmo o attraverso la valorizzazione di alcune socie. Il marmo si sa trasformare, ad esempio in suppellettili di casa, come a Finale Ligure dove vengono realizzati vassoi, piatti, contenitori”. Non è da dimenticare l'innovativa esperienza di Alice Zantedeschi, sfociata in una tesi di laurea, che ha realizzato un leggerissimo tessuto di marmo per creare abiti e impermeabili. E ancora i profumi in originali boccette con i tappi in marmo. A Torino Valeria Eva Rossi ha realizzato con una pietra quadra un gioiello leggero di marmo. “Ero presidente negli anni della crisi” continua la signora Alberti Botteon, “le donne hanno dato una marcia in più, senza arrendersi, cercando di sviluppare al massimo la materia da un punto di vista economico ed estetico”. Anche in campo culinario il marmo è prezioso: per il lardo di colonnata, per fare il pesto alla genovese, come vuole il disciplinare, il mortaio deve essere in marmo; le farine macinate a pietra sono ottime contro le allergie. Una volta l'impiego degli utensili in pietra in cucina era molteplice, ora è tutto industriale. Ma c'è il ritorno: l'olio evo macinato a freddo con le mole; la cioccolata di Modica, secondo l'antica ricetta degli Atzechi, non subisce il concaggio che dà lucidità al cioccolato: la fava di cacao viene triturata sul metate, pietra portata a 45° costanti finchè si scioglie. Anche per fare la pasta di mandorle si usa il mattarello di diorite, un granito scuro. Per quanto riguarda la cottura, la pietra ollare consente una cottura

lenta e viene utilizzata anche in Valtellina per preparazioni particolari. La pietra è usata anche per il mantenimento di formaggi, miele e vino. Scopo dell’associazione è diffondere, ampliare e promuovere la conoscenza del marmo italiano di qualità, attraverso contatti fra persone, enti ed associazioni e tramite eventi culturali, convegni e dibattiti in cui vengano portati i risultati di esperienze professionali ed associative, con particolare riferimento al mondo femminile. Per il raggiungimento dei suoi fini l’associazione, fondata a Verona il 6 ottobre 2006, promuove varie attività culturali prevede inoltre attività di formazione, corsi di aggiornamento teorico/ pratici per le operatrici del settore di riferimento; attività editoriali; realizzazione di prodotti multimediali, pubblicazione di atti di convegni, di seminari, nonché degli studi e delle ricerche compiute. L’Associazione è presente anche quest' anno all’evento internazionale Marmomac. Negli spazi espositivi sono ospiti alcune aziende di imprenditrici associate, che presentano i loro prodotti creando un ambiente dall’impronta tutta femminile nel connubio Marmo Donna. Quest’anno è stato attribuito il premio Donna del marmo alla direttrice della scuola del Marmo di S. Ambrogio a Beatrice Mariotto. Finora sono stati premiati molti artisti, architetti, designer come Patricia Urquiola e lo scultore Pinuccio Sciola conosciuto per i murales e le sculture sonore, per citarne solo alcuni. A S. Ambrogio esiste la Scuola del marmo, che è una delle tre in Italia, la scuola di restauro dei Beni Culturali. L'Italia vive di un patrimonio artistico immenso, ci guardano da tutto il mondo, un patrimonio tutto da valorizzare. In alto, Debora Alberti Botteon, ex Presidente di Donne del Marmo

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L’Ospedale di Negrar si rinnova con un nuovo look più moderno e funzionale INTERVISTA ALL’AMMINISTRATORE DELEGATO DOTTOR MARIO PICCININI

emmeno il caldo torrido dell’estate e i violenti nubifragi che hanno flagellato la Valpolicella hanno fermato i lavori all’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, che lo scorso maggio è stato riconosciuto dal Ministero della Salute Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per le Malattie infettive e tropicali. La palazzina a metà di viale Rizzardi, che diventerà l’unico accesso all’ospedale, ha raggiunto il tetto e i tecnici stanno provvedendo all’installazione degli impianti. “Molto probabilmente sarà terminata e soprattutto abitabile a maggio del prossimo anno”, prevede il dottor Mario Piccinini, amministratore delegato dell’IRCCS. “La palazzina di quattro piani è solo la prima parte di un progetto di riqualificazione strutturale che durerà 5 anni”. Perché questo progetto? Negli ultimi dieci anni l’ospedale di Negrar ha messo in atto un enorme processo di sviluppo in termini di competenze clinico-scientifiche e di dotazioni tecnologiche. Da pochi mesi il “Sacro Cuore Don Calabria” è diventato un IRCCS per le Malattie infettive e tropicali, ma siamo anche un Cancer Care Center: il paziente oncologico adulto trova all’interno del perimetro del nostro ospedale tutte le specialità per la diagnosi e la cura dei tumori, fino alle cure palliative. A questo sviluppo non è corrisposto un ammodernamento

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strutturale dell’ospedale. Di fatto siamo due ospedali (il “Sacro Cuore” e il “Don Calabria”), una condizione poco funzionale per i nostri utenti e anche per tutti coloro che vi lavorano. Negli anni abbiamo rinnovato molti reparti per migliorare il comfort alberghiero, con questo progetto vogliamo rendere moderno ed esteticamente bello il complesso ospedaliero fin dal suo ingresso, ma soprattutto rendere più fruibile l'accesso a tutti i servizi. A cominciare dalla realizzazione di circa 500 posti auto. Cosa ospiterà la nuova palazzina? La nuova palazzina, in cui si stanno installando gli impianti, sorge nell’area dove era collocata la por-

tineria dell’ospedale Don Calabria. La struttura sarà anche l’unico accesso all’ospedale e comprenderà quattro piani. Al piano terra sarà realizzata la grande e unica hall del “Sacro Cuore Don Calabria”, dove l'utente potrà avere dal personale dedicato al front office tutte le informazioni. Da qui partiranno tutti i percorsi all'interno della struttura sanitaria. Al secondo piano saranno collocati alcuni Servizi come il Centro prelievi e donazioni di sangue. Sullo stesso piano troveranno spazio gli ambulatori per

Alcuni render del costruendo Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar e l’Amministratore Delegato Dott. Mario Piccinini

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L'unità Operativa di Radioterapia Oncologica, una delle eccellenze del Cancer Care Center di Negrar

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le visite e gli esami pre-operatori, limitando così l'accesso all'ospedale solo a coloro che devono recarsi nei vari reparti. Il terzo piano sarà riservato agli uffici amministrativi e tecnici oggi situati in parte nella palazzina d'ingresso del “Sacro Cuore” e per il resto dislocati in vari punti del complesso. Al quarto piano sarà collocata la Presidenza, la Direzione Generale, quella Amministrativa e Sanitaria. E’ già in fase avanzata la costruzione del tunnel che partendo dalla nuova struttura va a congiungersi con il tunnel che oggi collega l’ospedale Don Calabria all’ospedale

avvicinare l'Unità Operativa a tutti i Servizi e i reparti che si occupano di patologie neoplastiche. Vogliamo introdurre anche un nuovo spazio verde che va ad aggiungersi agli ampi giardini del “Don Calabria”: il cortile interno al “Sacro Cuore” sarà coperto all’altezza del primo piano da un giardino pensile e l’area potrà ospitare in futuro, oltre ai servizi informativi, un bar e degli esercizi commerciali. Con il trasferimento dell’Oncologia si liberano degli spazi… Al quinto piano dell’ospedale Don Calabria, che

Sacro Cuore. Ci tengo a sottolineare che la nuova palazzina è dotata di pannelli fotovoltaici in grado di rispondere alla gran parte delle esigenze energetiche della struttura. D’altronde tutta la “Cittadella della carità” si serve di energia proveniente da fonti rinnovabili (eolica o fotovoltaica). Una volta conclusa questa nuova struttura, come procederanno i lavori? Sarà abbattuto lo stabile della portineria del “Sacro Cuore”, che oggi ospita alcuni uffici amministrativi e la direzione dell’ospedale. Questo è necessario per dare respiro al Pronto Soccorso, attualmente carente di spazi rispetto agli accessi giornalieri. Con uno sviluppo in orizzontale, il Pronto Soccorso triplicherà l’area disponibile. Sopra il PS saranno collocati altri quattro piani. Uno spazio sarà riservato al nuovo reparto di Oncologia, che verrà quindi posto al centro del “Sacro Cuore Don Calabria” per ribadire la vocazione oncologica dell'ospedale di Negrar e per

oggi ospita, appunto, l’Oncologia, sarà realizzato il Centro di Ricerca per le Malattie tropicali, uno spazio fondamentale per un IRCCS specializzato in queste patologie. Il Dipartimento di Malattie infettive e tropicali avrà quindi nello stesso stabile le degenze, gli ambulatori e il Centro di Ricerca. Ogni giorno all’ospedale di Negrar affluiscono migliaia di persone e quello dei parcheggi è un tema caldo... L’ingresso in auto all’ospedale sarà collocato a fianco di Casa Perez dove sorgerà un parcheggio multipiano (tre i piani interrati) di circa 500 posti auto con accesso tramite ascensori direttamente alla hall centrale dell’ospedale.


via del Lavoro 18 - Valgatara di Valpolicella (VR) - tel. +39 045 6800525 via Varini 50 - Marco di Rovereto (TN) - tel. +39 0464 943220 www.ballarini-interni.com - info@ballarini-interni.com


Adige

Un'iniziativa unica in Italia”. Così Claudio Bertorelli di Aspro Studio, in rappresentanza del folto gruppo che sta seguendo l’operazione, si è espresso dopo l’ok del consiglio comunale scaligero di metà settembre alla ripresa di un progetto a dir poco avveniristico per Verona: Adige Docks. Il tutto riutilizzando l'esistente, senza consumo di suolo pubblico (secondo la legge regionale 14 del 2014), né di spazi naturali, integrandosi col verde parco preesistente. L'iter procede in modo soddisfacente: si stanno studiando tutte le questioni relative ai cambi d'uso e l'analisi dei costi. Ad oggi il vasto programma “Adige Docks” ha completato la progettazione definitiva/esecutiva, sta ufficializzando i partenariati di gestione (ad esempio il CONI) e sono imminenti ora le fasi attuative di cantiere, la cui conclusione è prevista per il 2020. L'area interessata è quella di Porto San Pancrazio, che per vent'anni ha ospitato il presidio ferroviario delimitato da un alto muro. Qui sorgerà l'Adige Sport Village, un mega insediamento sportivo con negozi Decathlon, alloggi per i giovani, asilo, un palaghiaccio, ambulatorio, un parcheggio sotterraneo di due piani 16

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UN CAMPUS PER STUDENTI, UNO SPORT VILLAGE VERONA SI RINNOVA


Ecoscandaglio dellle centralità

Docks

Quattro quote in cuttà: una sequenza di paesaggio

Figure centrali della città


e studentati per l'Università, provvisto di fermate di autobus e taxi. “L'Adige Docks è simbolo di ripartenza nella sua forma più durevole” continua Bertorelli; “oggi bisogna inventare, reinventare i luoghi dismessi, ricucire i pezzi di città e riqualificarla. 200 mila metri cubi saranno dedicati agli interventi: una parte è a fabbricati e una parte a spazi aperti, verso il Giarol Grande”. Il progetto, in cui sono impegnate diverse figure tra architetti, ingegneri ecc., prevede oltre all'abbattimento del muro di separazione, un nuovo ponte ciclopedonale di collegamento a Borgo Venezia, una nuova piazza pubblica (di 10 mila metri quadrati), una dorsale urbana

_ trasforma le superfici impermeabili dei piazzali esterni esistenti in un “giardino dello sport” dove si alternano filari, spazi intimi, playground, campi di gioco, terrazze e piccoli padiglioni di accoglienza. _ si apre alla città con vere e proprie azioni di ricucitura nel tessuto urbano circostante: insediando una nuova grande piazza lineare (lunga circa 500 metri) da Via Porto San Michele al limite est di intervento, collocando un ponte ciclopedonale in attraversamento su Viale Unità d’Italia e sulla tratta ferroviaria che metterà in relazione il quartiere di Borgo Venezia, tracciando la nuova discesa di ingresso al “Parco dell’Adige Sud – Giarol Grande”. (Giancarla Gallo)

Diagramma spazi aperti: progetto esecutivo

libera ed aperta al pubblico di 500 m., una nuova passeggiata di discesa al Parco Adige sud, un nuovo collegamento ciclabile verso le mura magistrali, spazi aperti e giardini con 420 alberi e 36 specie vegetali diverse, oltre ad interventi alla viabilità di Via Unità d'Italia. Adige Docks, il programma di riuso e valorizzazione per l’Ex Magazzino FS a Porta Vescovo, declina l’attuazione fedele della Legge 14 sulle tre seguenti strategie fondamentali: _ insedia un grande polo dedicato alla formazione ed educazione sportiva nei soli fabbricati esistenti; non è previsto cioè alcun aumento di cubatura o di impermeabilizzazione dei suoli.

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Team di progetto: ADV Associati studio@advassociati.it ASPRO STUDIO www.asprostudio.it info@asprostudio.it bc+v www. bcpiuv-architetti.it info@bcpiuv-architetti.it DDV Arch. Daniele Dalla Valle ddv@danieledallavalle.it DNA Sport Consulting SRL www.dnasportconsulting.it info@dnasportconsulting.it Arch. Gaetano Rinaldo info@grinaldo.eu TRM Engineering SRL www.trmengineering.it ufficio.tecnico@trmengineering.it

ASPRO STUDIO www.asprostudio.it info@asprostudio.it Strada delle Cattane 8 Vicenza tel. +39 0444 560684


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“Ogni progetto è unico” INTERVISTA ALL’ARCHITETTO JACOPO MASCHERONI, JM ARCHITECTURE di Linda Comerlati

ggi parliamo con l'architetto Jacopo Mascheroni, giovane fondatore dello studio milanese JM Architecture, una combinazione di cultura architettonica internazionale e di professionalità italiana. Un'intervista durante la quale l'architetto ha saputo raccontare in modo semplice e appassionato l'origine e lo sviluppo di un rinomato studio di progettazione, attraverso le esperienze maturate tra due continenti e il dialogo aperto con i propri committenti. Ci parli del suo percorso formativo e degli inizi della sua attività professionale. Dopo aver studiato al Politecnico di Milano, e aver trascorso un anno a Parigi presso l’Ecole d’Architecture Paris Belleville, subito mi trasferisco a San Francisco per la prima esperienza lavorativa presso lo studio Stanley Saitowitz / Natoma Architects. Siamo nel 1999, durante gli anni d'oro della Sylicon Valley e dello sviluppo dell'industria digitale. Da qui l'opportunità di lavorare a progetti sperimentali, di avanguardia, la possibilità di sperimentare soluzioni particolari senza limiti di budget. Dopo due anni mi sposto a 20

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New York, per lavorare nello studio Richard Meier & Partners (uno dei grandi nomi nel panorama architettonico internazionale contemporaneo), dove ho l'opportunità di seguire progetti di grande scala in tutto il mondo. Fra questi lavoro come project manager al Jesolo Lido Village (si tratta di un complesso alberghiero fronte mare che rilanciò lo sviluppo urbanistico del Lido di Jesolo e gli diede la sua marcata impronta architettonica attuale). In questa occasione ho potuto lavorare a contatto con alcuni fra i maggiori consulenti tecnici in campo architettonico. La qualità paga nei dettagli, con questo tipo di risultato. Come ha iniziato la sua attività in Italia? Nel 2005, ho l'occasione di seguire il progetto per un loft privato a Como. Decido quindi di tornare dagli Stati Uniti per aprire il mio studio di architettura a Milano. Si tratta di un primo progetto che sarà molto pubblicato anche a livello internazionale. Da qui riparte da zero la mia attività. L'inizio è un adattamento alla piccola scala italiana, alla committenza privata principalmente residenziale, al sistema di relazioni e regolamenti completamente diverso da quello americano. Fin dall'inizio il mio impegno è stato quello di cercare di definire la qualità ai diversi livelli per dare un'impronta al mio lavoro di progettazione. Cerco di porre fiducia nel committente, in un rapporto che è sempre lungo e fragile, ma senza dimenticare il punto di arrivo che mi sono prefissato. Al termine della costruzione, mi piace consegnare un lavoro che è pari o superiore al render di un concept iniziale di progetto.

Pagina precedente, Jesolo Lido Pool Villa, Jesolo Lido, Italia. In questa pagina dall’alto, l’architetto Jacopo Mascheroni e Floating Pianos, Lugano, Svizzera

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Cosa la guida nello sviluppo di progetti per gli edifici residenziali? L'input iniziale parte dal committente. Ogni persona è diversa. Fare l'architetto è come essere un sarto che fa un abito su misura. La cosa più importante è capire le esigenze dei committenti, per questo all'inizio di ogni progetto chiedo sempre di visitare la casa in cui attualmente vivono per capire a che cosa sono abituati e quali sono le esigenze nuove da sviluppare. Dal luogo può nascere l'ispirazione. Ho avuto la fortuna di progettare edifici fronte lago e fronte mare, ma anche in bellissime località di montagna. Questo sicuramente da un'ispirazione per i progetti. Cerco sempre di utilizzare i materiali e i toni del luogo. Nel progetto per la villa Montebar, in una splendida località sulle alpi svizzere, il regolamento edilizio locale imponeva il tetto tradizionale a falde e il rivestimento in pietra nera scura. Questo non ha impedito di realizzare un design contemporaneo, che ha soddisfatto le aspettative dei committenti. Il processo di progettazione è un dialogo continuo tra le aspettative dei committenti, i regolamenti locali, l'ispirazione che viene dai luoghi. Ci parli del suo recente progetto a Torri del Benaco, sul lago di Garda. Il progetto è collocato su un terreno spettacolare di circa 6.000 mq con una vegetazione lussureggiante e la vista verso il lago rivolta a ovest, con il tramonto in fronte. Per questo il lavoro è stato quello di progettare nel modo più delicato possibile, per rispettare il luogo e anche per i vincoli paesaggistici presenti. Abbiamo scelto di utilizzare un rivestimento di facciata scuro, per rendere l'edificio mimetico con il contesto

Country Golf Sunset Garda Lake, Torri del Benaco, Italia

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A sinistra, Montebar Villa a Medeglia, Svizzera. Sotto, The Runkelsteiner, Bolzano, Italia. In basso, Uluwatu Villa, Bali, Indonesia

naturale circostante. Si tratta di un complesso residenziale di dieci appartamenti e due ville con piscina, sviluppati su due piani che seguono l'andamento pendente del terreno. L'idea architettonica è di leggerezza, mimetismo, trasparenza. Tutti gli alloggi hanno la vista completamente aperta verso il lago, le vetrate scorrevoli hanno cornici in pietra scura con gli angoli smussati, sono come dei contorni leggeri per mantenere un basso impatto nel paesaggio e integrarsi con le alberature circostanti. Il progetto è composto da volumi spezzettati, su misura, perfettamente integrati con il giardino. Come dei padiglioni sottili posati sul terreno. Quali sono i progetti per il futuro? Abbiamo in corso molti lavori non solo in Italia ma in tutto il mondo. Siamo a Ginevra per la costruzione di un edificio residenziale, di nuovo a Jesolo per una villa privata fronte mare, e a Como per una villa immersa in un bosco. A Bali stiamo seguendo una casa per vacanza privata affacciata su una magnifica scogliera, e abbiamo progetti commerciali e terziari in corso a Hong Kong e Shenzen. Uno studio giovane, composto da quattro architetti, vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali, che mantiene la capacità di dialogare a stretto contatto con il committente per generare progetti sempre unici e su misura. Non possiamo che augurare loro buon lavoro.

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Corte Casara

l concetto che ha guidato il disegno è quello di costruire un complesso rurale senza tempo, solido e caldo, senza tuttavia rinunciare all’estetica, ai bisogni e ai comfort contemporanei. La posizione, ai limiti della conca morenica e ai piedi del modesto profilo collinare, e le ricerche storiche hanno guidato le scelte architettoniche affinché il risultato fosse una coerente continuità con il paesaggio dell’immediato entroterra del Garda, ricco di oliveti e vigneti e costellato di antichi rustici di campagna. 24

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CORTE CASARA Luogo COSTERMANO SUL GARDA Categoria RESIDENZIALE Status PROGETTO Anno 2018

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Allo stesso tempo, la chiarezza delle forme e dei volumi, ottenuta con la ricerca del dettaglio costruttivo e la rinuncia a ogni elemento superfluo, rendono l’edificio contemporaneo. Questa ambivalenza permette di slegare l’architettura da una classificazione temporale: Corte Casara è allo stesso tempo moderna e secolare, ancorata al luogo dove sorge e alle sue caratteristiche. L’intervento non desidera essere in eclatante dissonanza né riprodurre l’antico, quanto invece nascere con chiarezza moderna dalla sostanza storica.


via del Lavoro 18 - Valgatara di Valpolicella (VR) - tel. +39 045 6800525 via Varini 50 - Marco di Rovereto (TN) - tel. +39 0464 943220 www.ballarini-interni.com - info@ballarini-interni.com


Progetto: Arch. Mario Bellavite ARCADE PROGETTAZIONE INTEGRATA via Anzani 5 - 37126 Verona tel. 045 9236684 www.progettazioneintegrata.com

Polo Scolastico del Comune di Cerro Veronese

l termine di un estenuante iter amministrativo, intrapreso oltre dieci anni fa, ha finalmente visto la luce con la posa della prima pietra il progetto per il nuovo Polo Scolastico del Comune di Cerro Veronese: una scommessa degli attuali amministratori e di quanti li hanno preceduti sul futuro della propria comunità! Dal punto di vista localizzativo e funzionale la soluzione di progetto recupera il sito avente già destinazione di sede scolastica per farne l’ambito di un nuovo plesso che accorperà due ordini di scuole con evidenti vantaggi inerenti la condivisione di spazi comuni ed infrastrutture. Le attività scolastiche e quelle sportive connesse, potranno godere della collocazione in un sito di particolare rilevanza ambientale, inserito nel verde e luminoso, con grande apertura sulle vallate sottostanti. La complessità del progetto si lega alle ridotte dimensioni del lotto ed alla sua conformazione morfologica sul declivio scosceso, che vede l’area pianeggiante centrale già occupata quasi interamente dall’edificio della scuola media attuale, che dovrà essere mantenuto in funzione sino al termine della prima fase dei lavori. 28

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Il progetto L’impostazione generale dell’impianto consiste nella realizzazione di due corpi di fabbrica speculari, disposti ad “L” e distinti per ciascun ordine di scuola, collegati da un volume trasparente che svolge funzioni di atrio e dal corpo di fabbrica contenente le palestre, in posizione baricentrica. L’unione di questi volumi semplici, genera un organismo complesso, che garantisce funzioni distinte ed attività comuni, in relazione alle esigenze; questo tipo di impostazione consente inoltre la necessaria organizzazione esecutiva per stralci funzionali. Le volumetrie sono disposte in modo tale da seguire il declivio naturale, al fine di limitare al massimo l’impatto ambientale: in particolare, accedendo alla scuola da monte si percepisce un corpo di fabbrica di un solo

piano, con due porticati disposti a corte, attorno agli spazi per il gioco e lo sport. Anche dalla valle la percezione dell’edificio evidenzia un’estensione in orizzontale, che ben si integra nel contesto ambientale così peculiare. I corpi di fabbrica che ospitano le aule per la didattica e le palestre sono rivolti a sud ed interamente vetrati verso valle, come grandi visori loggiati, che accolgono il massimo della luce e consentono la miglior visuale del contesto naturale su cui aggettano. La direzione didattica, gli uffici, le aule per gli insegnanti e le mense, sono collocati nella porzione di fabbricato più vicina agli accessi ed ai parcheggi, collegati tramite l’atrio comune. I vani adibiti a bagno per alunni, docenti e disabili sono posizionati ad ogni livello in posizione di cerniera rispetto ai corpi di fabbrica, prospicienti


il blocco delle scale e l’ascensore, per consentire la più agevole accessibilità, riducendo le percorrenze. L’organizzazione degli spazi esterni, prevede un accesso pedonale e carrabile da nord. Sempre a monte si trovano i grandi parcheggi destinati al plesso scolastico, con un breve percorso di collegamento, mentre un’area a parcheggio di proporzioni più ridotte presso l’edificio è destinata ai disabili ed al personale docente e di servizio. La struttura e i materiali Il progetto prevede una struttura mista in calcestruzzo armato, acciaio e legno. Le strutture verticali del blocco servizi, vano scale ed ascensore, così come i muri contro terra saranno realizzati in calcestruzzo armato, mentre le rimanenti

strutture verticali sono previste in pilastri e travi in acciaio con solai in lamiera grecata collaborante. La copertura delle palestre prevede invece una struttura in legno lamellare, composta da un’orditura primaria di grandi travi alte cm160 che corrono per tutta la profondità del fabbricato e sostengono l’orditura secondaria e terziaria anch’essa in lamellare, al di sopra della quale è prevista una cappa collaborante in cls. I serramenti a taglio termico in legno di larice lamellare, prevedono l’utilizzo di vetri basso emissivi, che sono trasparenti alle radiazioni termiche solari, cui viene consentito di entrare all'interno dell'edificio, e contemporaneamente impediscono la fuoriuscita della radiazione termica emessa dai corpi riscaldanti. L’orientamento delle pareti vetrate delle

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aule e delle sale destinate alla didattica è stato concepito per evitare abbagliamento e radiazione solare diretta in orario scolastico. Gli impianti tecnologici e la qualità ambientale Il tema della sostenibilità, caratterizza il sistema di approvvigionamento energetico dell’edificio. L’idea di un edificio con impianto a basso consumo consente di ottimizzare economia e funzionalità di gestione, coniugandole con la riduzione delle emissioni per realizzare un organismo edilizio che, anche nei suoi aspetti tecnici e tecnologici, possa essere il più possibile compatibile con l’ambiente. Al fine di rendere sostenibile il consumo d’energia necessario per alimentare il nuovo Polo Scolastico, si prevede l’installazione di un sistema fotovoltaico che permetta la produzione di energia elettrica da fonte solare. E’ stato progettato uno specifico impianto di trattamento aria per l’auditorium/sala multimediale al piano terra, dove è previsto il maggior affollamento di persone:si prevede l’utilizzo di un’unità ventilante con recuperatore di calore a flussi incrociati e batteria idronica di riscaldamento, che garantisce il migliore rapporto tra la resa ed il risparmio energetico. La fase esecutiva Il processo esecutivo, appena iniziato con la posa della prima pietra, prevede la realizzaione dell’opera compiuta in due stralci distinti: 1° fase: realizzazione primo lotto funzionale, costituito dalla Scuola Secondaria di Primo Grado e dalle due palestre con relativa rampa per l’accesso oltre che da una parte dei parcheggi esterni; 2° fase: realizzazione Scuola Primaria, dell’atrio comune, della piastra sportiva polifunzionale, dei completamenti esterni afferenti quest’ordine di scuola con parcheggi e spazi verdi. Le due fasi sono compatibili grazie alla flessibilità dello schema planivolumetrico adottato che consente, proprio per la disposizione dei corpi di fabbrica sul terreno, la realizzazione per stralci compiuti. La soluzione per fasi consente il mantenimento in sito della scuola media attuale fino alla conclusione dei lavori della prima fase ed il ricorso a finanziamenti successivi per il completamento del Plesso Scolastico e di tutti i servizi afferenti nella seconda fase.

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Abitare Borgo Trento C+G Verona

bitare Borgo Trento e tornare in città nel quartiere dove si sono trascorsi gli anni della giovinezza, dopo alcuni anni trascorsi in provincia. Borgo Trento mantiene tutto il suo fascino: vicino all’Adige, alle vie più vissute della zona e in prossimità del cuore della città di Verona. Ancora di più se in un palazzo elegante, costruito negli anni sessanta con maestria e con un progetto consapevole del gusto di abitare la città e di abitare in una unità estremamente signorile con degli spazi adeguati ad una famiglia ed alle sue esigenze sia di allora che oggi. Il progetto riguarda quindi, più che una ristrutturazione, un restyling in chiave contemporanea di una unità residenziale signorile con già dei connotati planimetrici caratterizzanti molto ben studiati e significativi. Il progetto è stato rispettoso appunto di quella qualità dell’abitare 30

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fotografo: Giancarlo Comparotto

e del progettare gli appartamenti degli anni sessanta che in alcuni casi, come questo, gli architetti dell’epoca hanno saputo realizzare degli edifici ancora contemporanei. Si è scelto di rivedere gli spazi interni con i materiali che più conosciamo e siamo piacevolmente interessati ad utilizzare e plasmare secondo le esigenze dei nostri clienti, pochi elementi che uniformano e creano una linea comune in tutta la casa. Quindi la pietra naturale bianca della nostra Lessinia e il legno di rovere naturale termotrattato con una velatura di grigio, che formano gli spazi e gli arredi in gran parte disegnati su misura e realizzati da sapienti artigiani della Ballarini Interni. All’ingresso dell’abitazione si trova un ampio spazio, che, attraverso dei pieni e dei vuoti ci permette di capire fin da subito quali saranno le forme e le linee che ci aspettano nell’esplorare la casa. Dall’ingresso si passa nell’ampia cucina ben illuminata, dove

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domina un bancone centrale di lavoro integrato con un’area dove sostare e mangiare velocemente, dalla cucina la sala da pranzo è adiacente e ben visibile per permettere la socializzazione con i commensali. Nella sala da pranzo protagonista è il tavolo in rovere termotrattato realizzato dalla Ballarini Interni su nostro disegno, attorno al quale si adagiano delle comode poltroncine color senape il tutto illuminato da tre lampadari in vetro di Murano di ottimo design, l’ampio salone ospita inoltre la zona salotto impreziosita da alcuni pezzi di antiquariato, raccolti e ricercati negli anni dai proprietari nei loro viaggi in antiquari italiani ed esteri. La porta a scomparsa in vero color bronzo ci separa dalla zona notte attraverso un vedo non vedo ed una continuità dettata dal passo delle luci nel controsoffitto, che ci conducono nella zona più privata della casa; anche qui

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c’è una continuità di materiali e forme semplici scandite da una illuminazione rigorosa e di bella atmosfera studiata in collaborazione con la ditta Forme di Luce di Verona. Nelle camere sono stati progettati gli arredi completi in modo particolare: i letti, le testate e le boiserie sono studiati per avere una continuità di materiali e colori ed una raffinata semplicità ed armonia, come nel bagno e nella sala da bagno dove si alternano nuovamente la pietra ed il legno impreziositi anche qui da alcune soluzioni luminose, che permettono di apprezzare le varie soluzioni progettate e ben studiate. Un ringraziamento particolare va ai proprietari che hanno saputo, con gusto, accogliere e interpretare le nostre scelte progettuali e di design anche nella scelta dell’arredo e dei complementi.

arch. Nicola Cacciatori arch. iunior - int. designer Jessica Coccimiglio realizzazione: Edilfabri s.r.l. arredamenti: Ballarini Interni illuminazione: Forme di Luce

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Lottizzazione a San Giovanni Lupatoto (VR) l progetto prevede la realizzazione di n. 2 bifamiliari e di un piccolo condominio. L'aspetto architettonico che caratterizza il complesso è definito dall'inclinazione delle bifamiliari verso il lato Sud, dove si apre una grande parete vetrata scorrevole per beneficiare al meglio del naturale soleggia mento nel periodo invernale. L’ombreggiamento nel periodo estivo è assicurato da un brise-soleil in legno che, oltre a provvedere alla funzione di schermare i raggi solari, accentua l’inclinazione dell’edificio in avanti, protendendosi verso il giardino antistante. Sulla stessa falda vengono disposti anche i pannelli fotovoltaici, che assieme al brise-soleil conferiscono a primo impatto l’aspetto di un’abitazione molto attenta alla sostenibilità dal punto di vista energetico. Le pareti saranno tutte coibentate esternamente mediante cappotto termico di adeguato spessore. Dal punto di vista della distribuzione interna, l’ingresso principale avviene lateralmente, tramite una “fenditura” centrale che divide idealmente zona giorno (lato sud) e zona notte (lato nord). Una scala posta in posizione centrale conduce al piano mansarda dove trovano posto altre due camere e un secondo bagno. Alcuni giochi di doppia altezza conferiscono agli ambienti maggior respiro e luminosità. Proponente/Committente: VE.CO s.r.l. Costruzioni Generali Progettista: Ing. Arch. Davide Cassini

Proposta di arredamento Ballarini Interni

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Eden GRAZIE AD UNA SOFISTICATA RICERCA PROGETTUALE, AMPLIA GLI ORIZZONTI DEL TURISMO EMOZIONALE, ANTICIPANDO POSSIBILI SOLUZIONI PER LE ABITAZIONI DEL FUTURO “Uno scenografico effetto cannocchiale”, racconta l’architetto Perlini, “caratterizza il fronte del volume, quasi a volere amplificare la dimensione della natura e avvicinarla il più possibile.”

E' stata presentata al Fuori Salone di Milano di

quest’anno la micro suite intelligente e autosufficiente, che utilizza energia solare. Si chiama EDEN Luxury Portable Suite la cellula abitativa prefabbricata in legno, trasportabile con elicottero o su strada con all’interno una vera è propria suite dotata di tutti i confort: è plug&play, ovvero autosufficiente e non ha bisogno di

con tavolo annesso, per la colazione o un veloce pranzo ma anche per godersi una cena a lume di candela, un ambiente doccia wellness con cromoterapia, rivestito in travertino naturale, una zona con una piccola cabina armadio e una mini-cucina con piano ad induzione, oltre ad un piccolo frigorifero e ad una zona servizi con lavabo e vasca freestanding in Cristalplant. E ancora tecnologie avanzate nel rispetto ecologico, sitemi di climatizzazione e ventilazione all'avanguardia, impianti elettrici alimentati da pannelli solari e una cisterna d'acqua. EDEN ha vinto il premio ICON AWARD in Germania nella categoria Innovative architecture. (Giancarla Gallo)

allacci alla rete pubblica, senza rinunciare al massimo dei confort e al lusso ecosostenibile. Si può istallare nelle location più impervie e scenografiche, su una scogliera a strapiombo sul mare o appesa sui monti. Ideata e progettata da Michele Perlini, è il nuovo rivoluzionario concept modulare per il turismo emozionale. Il modulo base – lungo 6 metri e largo 3 – prevede una grande vetrata sul prospetto principale ed è completato da una terrazza di un metro, su tutta la lunghezza, perfetta per rilassarsi, completamente immersi nel paesaggio circostante. Nelle versioni 9x3m e 12x3m, EDEN può essere configurato per ottenere non solo due camere da letto e una zona living, ma addirittura sauna e hammam. Gli interni, personalizzati su disegno di Michele Perlini, sono in acero naturale. La suite comprende un letto

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Portoncini Finstral SEMPRE SICURI, SEMPRE SPECIALI l mattino, aprendosi, ci augura una buona giornata; la sera, ci accoglie richiudendosi. Protegge la nostra casa quando non ci siamo, chiude fuori il vento e la pioggia, respinge i ladri, fa in modo che possiamo sentirci sicuri e determina il carattere dell’abitazione. Dall’estetica fino alla protezione, la porta d’ingresso ha un ruolo importante nella quotidianità e svolge molteplici funzioni: deve essere sempre sicura, resistente alle intemperie e rimanere bella nel tempo. Ma che aspetto deve avere? Essenziale, dalle linee sottili? Scuro, chiaro, colorato? Rustico o stravagante? E quale materiale si addice meglio allo stile architettonico dell‘edificio? La ceramica, estremamente resistente ai graffi e alla rottura? Oppure l’alluminio che offre un’infinita gamma di colorazioni? O il PVC, dalla rifinitura goffrata, di facile pulizia e versatile nelle forme e nei colori o ancora in vetro smaltato, particolarmente resistente ai capricci del tempo. Una porta valorizzata da elementi stilistici tradizionali può creare un interessante gioco di contrasti con un edificio nuovo, mentre un portoncino moderno è in grado di conferire un tocco particolare alla facciata di una costruzione ristrutturata. Sia che la sua estetica si integri o che si contrapponga all’aspetto complessivo dell’abitazione, la porta determina sempre la personalità di una casa. E rivela molto anche sulle persone che vivono al suo interno. È l’attenzione al particolare a rendere perfetto il risultato finale. Per questo Finstral offre sempre la massima libertà di composizione con tre diverse collezioni: Planar, Semiplanar e Frame. Frame è la variante più tradizionale: la sua estetica a gradino mette in risalto i profili dell’anta su entrambi i lati. Nei modelli Planar e Semiplanar il pannello esterno nasconde i bordi dell’anta, realizzando superfici di grande uniformità. Tutte e tre offrono infinite soluzioni per personalizzare a piacimento il lato interno ed esterno del nuovo portoncino. A ciò si aggiungono elevati standard di qualità, che rendono ogni prodotto assolutamente sicuro. Dalla struttura robusta del telaio ai solidi cilindri di chiusura fino ai rostri di sicurezza per le cerniere: già nella versione base i portoncini Finstral offrono un livello di protezione antieffrazione particolarmente elevato. (Giancarla Gallo)

Maggiori dettagli: www.finstral.com FINSTRAL Via Gasters 1 39054 Auna di Sotto/Renon (BZ) Studio Finstral: via Ongaro, 5 - Verona Stabilimento: via Aie, 10 - Oppeano (VR)

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Arch. Michele Giacopuzzi www.architetturavalpolicella.it


RockHouse LA CASA NELLA ROCCIA. PASSIVA E BIOCLIMATICA,ENERGETICAMENTE AUTO SUFFICIENTE NON INQUINANTE. UN PROGETTO PRESENTATO NEL COMUNE DI CASTELNUOVO, FRAZIONE SANDRA’

l risparmio energetico è un tema che in questi anni sta creando una nuova coscienza sul modo di pensare e di percepire.“Il massimo del risparmio energetico è l’energia non prodotta”, questa frase mette in evidenza in modo molto chiaro quale è l’atteggiamento giusto che dobbiamo avere rispetto al problema. Ma, come faccio a non inquinare o a ridurre al minimo il consumo di energia? Semplice, Utilizzo il sole! E’ una fonte di energia che non devo produrre e che posso utilizzare. Quindi devo costruire una casa che sfrutti il massimo del rendimento del sole. La casa deve essere pensata sotto tutti gli aspetti, quindi forma, pareti, infissi, frangisole, impianti, posizione, verde ecc. per raggiungere questo obiettivo devo adoperare un insieme di accorgimenti. Il tema del risparmio energetico diventa, quindi, in questi ultimi anni un tema centrale, in continuo perfezionamento, che diventa un nuovo scopo. Il nostro obiettivo è quello di creare delle teorie in grado di elevare l’architettura, di darle un senso, con delle basi solide, senza svuotarla di significato, ricreando un nuovo concetto di Tipologia, intrinseca di passato, di presente e pensata per il futuro. La casa deve essere sinonimo di qualità della vita, con degli spazi pensati e gestiti a misura d’uomo. La figura dell’architetto è chiamata a mantenere sempre alta la virtù creativa dell’opera architettonica.Per abitudine si è portati spesso a considerare quello che ci circon38

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da architettura. Ma in realtà noi architetti siamo obbligati a ricercare il vero, dobbiamo avere una visione critica profonda, andando oltre l’apparenza di quello che siamo abituati a vedere. Adolf Loos negli anni '20 criticava che nei treni venivano riprodotte le fughe del legno sulla plastica, mentre il legno deve essere legno. Questo è ciò che dobbiamo saper distinguere noi architetti: quello che appare architettura da quello che non è. L’architettura è pensiero intellettuale, essa può essere bella o brutta, può piacere oppure no, ma deve essere vera ed avere un senso compiuto,


non può essere reclusa nel ricordo del passato, ma deve essere viva e figlia del momento che si sta vivendo. Pensiamo alla nostra cultura e a quello che definiamo la piramide delle necessità. Una volta soddisfatte le necessità di base si è passati a soddisfare le necessità più sofisticate. In Europa occidentale e specialmente in Scandinavia o in Italia settentrionale tutte le necessità di base sono state soddisfatte. Quindi, siamo di fronte a qualcosa che è molto più vicina a un'esplorazione creativa dei desideri di benessere. Il progetto prima di essere un oggetto realizzato, è un’idea astratta. Molto più complesso è il lavoro fatto intorno all’idea e più complesso ed architettonico sarà il risultato.

posizionamento dell’edificio studiato con la migliore esposizione solare, impianto di ventilazione per recuperare calore durante la necessaria circolazione dell’aria tra interno ed esterno. Ma coordinando questi dispositivi in maniera ragionata e portando al massimo il livello qualitativo dei materiali di costruzione, si ottenevano edifici la cui efficienza energetica era di gran lunga superiore non solo rispetto agli edifici tradizionali, ma anche rispetto a quelli progettati secondo le più recenti normative termiche. Da allora le case passive si sono diffuse dapprima nei paesi dell’Europa settentrionale e centrale, Germania, Svezia, Austria, Olanda, Svizzera, Francia. Ed edifici basati sul concetto della casa passiva sono stati

La casa passiva La casa passiva è un concetto che nasce più di venti anni fa. Nel 1988 due università nordeuropee decisero di collaborare per concepire una nuova generazione di abitazioni, che sfruttando la qualità dei materiali costruttivi e l’esposizione solare riducessero al minimo il fabbisogno energetico per il riscaldamento interno dell’edificio. I protagonisti di questa collaborazione erano il fisico tedesco Wolfgang Feist e Bo Adamson, ricercatore presso la facoltà di Ingegneria dell’Università di Lund in Svezia.Il risultato della collaborazione fu sorprendente: si scoprì che combinando insieme in maniera coordinata vari dispositivi e accorgimenti per l’isolamento termico e l’efficienza energetica, si potevano creare edifici che quasi non avevano bisogno di essere riscaldati, anche in inverno e anche nei freddi climi del nord. I dispositivi utilizzati non erano nuovi: coibentazione delle pareti, infissi termici,

recentemente realizzati anche negli Stati Uniti. Per quanto riguarda l’Italia, da qualche anno sul territorio nazionale sorgono varie case passive. La casa è detta passiva perché la somma degli apporti passivi di calore dell'irraggiamento solare trasmessi dalle finestre e il calore generato internamente all'edificio da elettrodomestici e dagli occupanti stessi sono quasi sufficienti a compensare le perdite dell'involucro durante la stagione fredda. Edifici passivi possono essere realizzati in ogni materiale di costruzione: legno strutturale, mattone, cemento armato.

Federico Cappellina Architetto Via Michelangelo, 8 37047 San Bonifacio (VR)

la rockhouse L'architettura del XXI secolo e' visionaria, onirica, capace di trasformare la creativa immaginazione in una emotiva suggestione, uno stile "fluido". Con il progetto della RockHouse si e' voluto unire il percorso concettuale dell'architettura di questi ultimi anni passando da Wright, Mies fino

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a Zaha Hadid, Libeskind.Si e' unito il concetto di casa energeticamente auto sufficiente e non inquinante. C'è stato, nelle scelte progettuali, uno studio concettuale degli aspetti compositivi che si ritrovano nella natura, nel luogo stesso e nei cambiamenti climatici. Per questo motivo si e' scomposto il progetto in: terra, roccia, ghiaccio, neve, acqua, fuoco, natura, ragione. RockHouse ricorda come in natura il concetto di casualità, quello di una zolla di terra o di un terreno arido che forma dei cretti, ha l'aspetto sinuoso di una roccia, è naturale come un cristallo che all'improvviso si stacca, è ricoperta di un manto bianco come la neve di una montagna innevata,è circondata dall'acqua come principio di vita, è riscaldata in modo naturale dal sole che è luce e fuoco, è circondata dalla natura, è ragione perché pensiero dell'uomo.

L’edificio Un tempo la finestra doveva essere piccola per trattenere il più possibile il caldo dentro la casa, una sorta di tecnica di buon senso, oggi l’apertura diventa uno strumento sofisticato di controllo dell’energia immessa nella casa, su alcuni lati le dimensioni devono essere grandi per un maggior apporto di energia, in altri tipo a nord la presenza deve essere quasi nulla. Le tende automatizzate concorrono a regolare queste funzioni a seconda che ci troviamo d’inverno o di estate.Quindi l’utilità del beneficio energetico si unisce al vantaggio del benessere psicofisico della persona.I tagli realizzati nell’involucro nascono da un’attenta valutazione del clima, della posizione della casa, del sole, delle stagioni, della luce e degli angoli di incidenza. Il sole viene utilizzato come fonte di energia naturale, con l’utilizzo dei suoi raggi si riscaldano gli ambienti d’inverno e opportune schermature automatizzate ne permettono il controllo, favorendo il riscaldamento o il rinfre40

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scamento a seconda della necessità. L'edificio è stato progettato in riguardo delle condizioni climatiche del luogo e in rapporto al sole, che oggi è diventato imperativo per due motivi: per risparmiare energia e per ridurre le emissioni che si collegano alla combustione di risorse fossili. Progettare l'edificio in rispetto al clima è il primo passo verso la sua efficienza energetica. L'edificio è progettato per procurare il massimo di apporti energetici solari, obiettivo che vale solo per l'inverno. In estate, invece è studiato con le tende per riparare dal sole e dal caldo ed offrire ombra e freschezza. Armonizzare questi due obiettivi sembra difficile, invece no. E’ stato fatto anche uno studio sulla ventilazione naturale estiva, si sono stabilite le aperture in posizioni ottimali per favorire attraverso la comunicazione tra lati opposti, tra zona al piano terra e al piano primo, una ventilazione naturale provocata dalle depressioni dei lati opposti, per effetto venturi e per l’effetto camino tra i due piani.


Abitare la natura NEL RESIDENCE ULIVETO A CAVAION l Residence in mezzo al verde a due passi dal Lago di Garda è stato progettato dall'architetto Nicola Cacciatori. Sorge su una porzione di colle vicino alla strada provinciale, che da Cavaion porta a Bardolino, la Via del Trenin, dove esisteva una vecchia abitazione. Importante è il fatto che sono state usate tecniche di edilizia ecocompatibile. Demolendo il vecchio edificio di forte impatto ambientale, si realizzano piccoli edifici residenziali unifamiliari, che seguono i terrazzamenti del terreno ricoperti da grandi olivi già esistenti. Complessivamente si tratta di sette edifici nella zona bassa. Verrà messo in sicurezza l'accesso alle proprietà e creati parcheggi pubblici, che potranno essere utilizzati anche dai ciclisti o dai pedoni che risalgono il colle per raggiungere la chiesetta vicina, tramite il sentiero sistemato. Alla base c'è un giardino pubblico attrezzato e sistemati sia l'uliveto che il vigneto. I materiali usati sono tutti naturali e di colore uguale alla terra, le abitazioni sono a uno o due piani per essere poco visibile dalla strada.

Per info: Nicola Cacciatori Architetto BC+V architetti www.bcpiuv-architetti.it

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Pubbliredazionale

ITALGREENPOWER, AZIENDA CHE OPERA NEL SETTORE DELLE ENERGIE RINNOVABILI FA PARTE DEL GRUPPO FINOTTI DI AFFI. LA STORIA CENTENARIA DEL GRUPPO RAPPRESENTA LA MIGLIORE GARANZIA DI AFFIDABILITÀ E PROFESSIONALITÀ CON LA QUALE OPERIAMO DEDICANDO PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA PROGETTAZIONE ED INSTALLAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI. LE NOSTRE REALIZZAZIONI SONO CONFORMI AL SISTEMA HP-PW "HIGHPERFORMANCE POWER", MARCHIO DA NOI IDEATO E REGISTRATO CHE PERMETTE DI CONTROLLARE TUTTI I FLUSSI DI ENERGIA, OTTIMIZZARE IL PROCESSO DI PRODUZIONE E DI ACCUMULO DELLA STESSA ED OTTENERE LE PRESTAZIONI PIÙ ELEVATE NEL CAMPO DEL FOTOVOLTAICO. IL SISTEMA GARANTISCE L'AUTOSUFFICIENZA ENERGETICA NEL SETTORE RESIDENZIALE PER ALMENO 9 MESI ALL'ANNO

Italgreenpowe

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er IMPIANTO HP_PW Partendo dall'energia solare, l'unica ad essere gratuita, inesauribile e pulita, Italgreenpower ha creato HP-PW, un sistema capace di ottenere le performance più elevate nel campo delle energie rinnovabili. Le alte prestazioni di potenza e durata di HP-PW permettono di ottimizzare il processo fotovoltaico e di accumulo dell'energia garantendo l'autosufficienza energetica per almeno 9 mesi l'anno. Tutto ciò che si produce viene riutilizzato: il consumo diventa ecosostenibile. Il sistema HP-PW di Italgreenpower è l’unico che: • è studiato in base alle reali necessità del cliente; • controlla quotidianamente lo stato dell’efficienza, con segnalazioni anche via sms • tutte le componenti sono garantite 25 anni • ha una garanzia di 5 anni sull’installazione • assicura l’intervento entro le 24 ore in caso di guasto • controlla costantemente i flussi di energia: prodotta, auto consumata, immessa e prelevata dalla rete • consente l’autoconsumo del 95% dell’energia prodotta • monitora il funzionamento di ogni singolo pannello • prevede l’invio di un report mensile dettagliato che confronta i dati di progetto con i dati reali

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LE BATTERIE DI ACCUMULO L’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico e non auto consumata istantaneamente, viene immessa in rete e venduta ad un prezzo a Kwh molto più basso di quello che si paga in acquisto. Regime di scambio sul posto. Installando una batteria di accumulo adeguato è possibile auto consumare quasi il 100% dell’energia prodotta ed utilizzare l’energia dall’impianto fotovoltaico anche di notte. Con un buon impianto di accumulo è possibile essere indipendenti dalla rete per almeno 8 o 9 mesi all’anno. Degno di nota è il fatto che impianto fotovoltaico e batteria sono due sistemi che possono lavorare in maniera parallela. Nei picchi di carico, infatti, qualora l’energia prodotta dall’impianto non sia sufficiente, interviene la batteria erogando quella accumulata. Con l’impianto di accumulo i consumi verranno notevolmente ridotti e si contribuirà al raggiungimento di un futuro più ecosostenibile.

COLONNINE DI RICARICA Il futuro sarà sempre più green; l’attenzione all’ambiente è in continua evoluzione e questa situazione sta coinvolgendo sempre più la “mobilità elettrica”. La necessità di installare colonnine di ricarica residenziali e commerciali è sempre più importante perchè la tendenza della produzione automobilistica verso auto ibride o elettriche è costantemente in crescita. Attraverso l’utilizzo di colonnine di ricarica, sia per impianti residenziali che commerciali, si potrà sfruttare al massimo l’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici; in questo modo, l’impatto ambientale della mobilità quotidiana è ridotto al minimo.

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MANUTENZIONE Esistono 4 tipologie di manutenzione per ogni settore di potenza*, con finalità diverse: ordinaria, straordinaria, correttiva, revamping e retrofit. 1. Manutenzione ordinaria In ottemperanza alla normativa vigente, attraverso uno o due controlli annui, la finalità della manutenzione ordinaria è quella di verificare periodicamente l’efficienza dell’impianto. Alcuni degli interventi principali riguardano: • test e verifiche dell’efficienza dei moduli fotovoltaici e dell’inverter: vengono condotte prove strumentali riguardo a tensione, corrente, potenza, irraggiamento solare, temperatura celle • ispezioni visive su cavi, morsetti a vista, pozzetti o scatole di derivazione • verifica dell’integrità dei componenti • pulizia dell’impianto.

4. Manutenzione Revamping e Retrofit Gli interventi di revamping vengono effettuati quando il funzionamento di alcune componenti risulta compromesso. Ogni caso viene analizzato per individuare il problema e stabilire un piano risolutivo. Sostituendo i componenti ormai obsoleti, si è in grado di ristabilire una buona performance, prevenendo, così, problemi futuri.

ITALGREENPOWER by Italcalor srl Finotti Group Via Crivelli non, 7/c 37010 Affi (VR) tel. +39 045 7238056

2. Manutenzione straordinaria In caso di guasti o fermo impianto non previsti nella manutenzione ordinaria, sono previsti interventi di manutenzione straordinaria. Per i guasti, di solito, è prevista la sostituzione di parti dell’impianto e il ripristino delle protezioni. 3. Manutenzione correttiva Gli interventi di manutenzione correttiva consistono nella sostituzione, nella riparazione, nella rimessa in funzione o nella modifica dei componenti allo scopo di implementare il rendimento dell’impianto a fronte di un investimento contenuto. Questo tipo di manutenzione è molto importante perché molti impianti sono stati realizzati con materiali e componenti scadenti e non performanti.

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IM.COS. L’impresa di costruzioni sul Lago di Garda INTERVISTA AD ENRICO OLIVIERI

IM.COS. viale del Lavoro, 33 (VR) tel. 045 8204952 fax 045 584822 www.imcossrl.biz info@imcossrl.biz

ggi vi sono nuove e radicate tendenze che modificano e guidano il panorama architettonico contemporaneo, focalizzando l’attenzione sia dei costruttori che degli acquirenti sulla qualità dei materiali e dei metodi lavorativi, sull’etica dei processi costruttivi, sulla loro sostenibilità economica ed ambientale e più in generale sull’approccio al progetto. E’ cambiato il modo di intendere la qualità dell’abitare: l’uomo e la collettività hanno infatti nuovi bisogni e nuove necessità. In questo scenario in continuo mutamento ogni attore della filiera, ogni parte costitutiva del processo costruttivo dovrà giocare un ruolo attivo, non limitandosi quindi solamente a recepire il cambiamento in atto bensì ad anticiparlo e guidarlo. Ne è profondamente convinto e ne è fautore Enrico Olivieri, di IM.COS. “Innovazione, Human Capital, Eccellenza, Valorizzazione e Sostenibilità sono i valori fondanti della nostra filosofia. Crediamo fortemente nell’innovazione, per questo ci adoperiamo affinché i nostri progetti ne siano contraddistinti. Lavoriamo in perfetta sinergia ed affiatamento per offrire prodotti che trasmettano emozione, siano d’ispirazione e che facciano la differenza. Anche la nostra comunicazione parla il linguaggio dell’innovazione: smart, social, per un dialogo sempre più efficace con i nostri clienti.” Qual è la filosofia di IM.COS. ? La nostra filosofia è quella di porre al centro delle nostre attenzioni gli acquirenti finali, alla costante ricerca di nuove soluzioni abitative che soddisfino esigenze personali e sociali in continua evoluzione. Proporre una casa cucita su misura, servizi all’avanguardia e sofisticati e una costruzione che incrementi il benessere psicofisico quotidiano sono asset imprescindibili affinché una realizzazione si possa considerare forte sul mercato. La nostra impresa di costruzioni, grazie al costante studio del mondo delle costruzioni da parte del suo team di progettisti, tecnici specializzati e psicologi dell’abitare e grazie a tutti i servizi annessi, è in grado di realizzare

opere architettoniche di indiscusso fascino, interamente concepite considerando la persona e le sue esigenze come elementi fondativi del concept originario. Tale approccio, unito ad un know-how profondo del costruire sul Lago di Garda, permette ad IM.COS di conferire alle sue realizzazioni un valore aggiunto, incrementando non solo l’elevata qualità percepita e il benessere, bensì anche il valore commerciale del costruito. Perché affidarsi ad IM.COS? Quarant’anni di esperienza hanno permesso alla nostra impresa di costruzione di consolidare il knowhow su quello che significa costruire sul Lago di Garda e nei suoi dintorni, consolidando il nostro dominio di competenza e consentendo di specializzarci non solo nella costruzione di nuove opere edilizie ma anche negli interventi di restauro, ristrutturazione, riqualificazione energetica e riqualificazione sismica. Nostro punto di partenza imprescindibile è la radicata e profonda conoscenza dei luoghi da cui poi spaziamo: dall’analisi dei metodi costruttivi e dei materiali più idonei fino allo studio delle luci e perfino dei profumi e del design finale del costruito adottando logiche di “Psicologia dell’Abitare” che ci permettono di offrire una costruzione che sia sinonimo di benessere e felicità a 360°, non soltanto da immaginare ma anche da toccare con mano. Per tutti questi motivi le costruzioni firmate IM.COS vanno ad impreziosire un territorio come quello del Lago di Garda, una scheggia di Mediterraneo tra le Alpi. In conclusione, alla luce delle recenti tendenze che hanno mutato e che continuano tutt’oggi a mutare radicalmente il settore delle costruzioni e dell’immobiliare, affidarsi ad IM.COS significa affidarsi ad un partner serio, caratterizzato da una visione straordinaria che si prefigge l’ambizioso obiettivo di diventare un vero e proprio catalizzatore di opportunità e qualità del costruire per tutti i suoi clienti. Il tutto sulla base del rispetto di tre dei principi fondamentali del costruire oggi: tempi, costi e qualità.

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Fotografie di Marco Totè

re piani di bianco candido si infilano a quote diverse nel terreno, vengono ritagliati e sagomati dalle necessità e le loro estremità aggettano nel paesaggio. Al di sotto ne risultano gli spazi dell’abitare, coperti ma aperti verso il potente panorama che ora permea in ogni parte.

Country Odeion

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COUNTRY ODEION Luogo PAI DI TORRI DEL BENÀCO Categoria RESIDENZIALE Status REALIZZATO Anno 2018

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Studio Campanardi De Santi STUDIO Sperimentazione, riflessione e collaborazione sono i principi che meglio descrivono il lavoro dello Studio. Crediamo siano tutti necessari in ugual misura per alzarsi la mattina ed essere contenti di prendere in mano la matita e concretizzare la nostra idea di Architettura. Il core business dello Studio affonda le sue radici nello sviluppo immobiliare legato al turismo del Lago di Garda e anno per anno arricchisce il proprio bagaglio di esperienze con residenze collettive, ville private e strutture turistico-ricettive di medie e grandi dimensioni. L’attività comprende anche ristrutturazioni e restauri, pubblici e privati, piani urbanistici, consulenze tecniche e due diligence. L’inserimento e l’integrazione delle architetture nel luogo e nel contesto circostanti è per noi una priorità, così come l’attenzione all’efficienza delle soluzioni costruttive ed energetiche. TEAM Fondato nel 2008 e attualmente diretto dagli architetti Stefania Campanardi e Alessandro De Santi conta ora tre collaboratori – arch. Claudia Martini, arch. Luca Peroni, arch. Marco Testi – cui è dovuta l’organizzazione del lavoro, il controllo dei tempi di esecuzione all’interno dello studio e il rapporto con i collaboratori, i consulenti, i fornitori, le imprese. Studio Campanardi De Santi via Gardesana 73 37010 Torri del Benaco (vr) t/f +39 045 7225385 campanardidesanti@gmail.com

Studio progettazione d’interni e fornitura a cura di Ballarini Interni via del Lavoro 18 - Valgatara di Valpolicella (VR) tel. +39 045 6800525 via Varini 50 - Marco di Rovereto (TN) tel. +39 o464 943220 www.ballarini-interni.com info@ballarini-interni.com

Immobiliare Magri Corso Italia 136 37016 Garda (VR) tel. +39 045 7256583 www.magri.it

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Istituto estetico ad Arco, Trento

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el centro storico di Arco di Trento, vista castello, abbiamo avuto la richiesta per la realizzazione di un istituto estetico. Martina, la titolare del centro estetico L’amarti, aveva delle richieste molto chiare, voleva un ambiente raffinato, molto accogliente e che ad una prima impressione potesse esprimere il calore di sentirsi “a casa�. La sfida era data, oltre che dalle richieste della committenza, dalla trasformazione del locale unico, in uno spazio dove potessero trovare posto una reception, due cabine con lettino ed uno spazio


specifico ed appartato per la cura di mani ed unghie. La scelta del progettista della Ballarini Interni, è stata quella di partire dai colori, per gli arredi un colore bianco, neutro e non appariscente, ma a contrastare con forza sul colore delle pareti con due colori, tortora, di tonalitĂ molto rassicuranti ed accoglienti, sulla scelta del pavimento in finitura legno chiaro nonchĂŠ sulla scelta della colorazione dei led dell’illuminazione. Definito il progetto, abbiamo realizzato le nostre idee con la collaborazione di aziende esterne e sempre sotto la supervisione del progettista.

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Dualhome Casa. Che cosa c'è di meglio di una vita insieme per abitare gli spazi che hai sempre voluto vivere? Uno sguardo che ti cerca e poi si allarga per accogliere il tuo. Una mano che si allunga e poi si apre per prendere la tua. Una voce che ti chiama, ti parla e poi si tace per ascoltare la tua. Ah, se fossero tutti così nella vita gli spazi da abitare! Sarebbero davvero momenti dove sentirsi liberi. Lo sanno bene Erika e Lars. Per questo hanno deciso di viverli in uno spazio che parla di loro. Spazio Ingresso. Sono sempre stata convinta di una cosa. La casa che ti accoglie da subito è quella che ti offre lo spazio proprio in quel momento. Sei appena entrata dentro e senti il bisogno di liberarti di ciò che avevi per stare fuori. Per questo ho voluto vicino alla porta di ingresso uno spazio dove lasciare quello che riprenderò quando arriverà il momento di uscire. Sono parecchio sbadata, e quel vano mi ricorda di passare dalle sue parti prima di uscire.

Caccaro

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LA LIBERTÀ È UNO SPAZIO TUTTO DA RACCONTARE NOVITÀ IN CASA CACCARO Spazio Cucina. Faccio il lavoro che faccio perché sento il bisogno di esprimermi. Di lasciare un segno negli oggetti che creo, una parte di me nelle forme che disegno. Così, anche quando non lavoro, questa particolare inclinazione continua. E trova il suo spazio in cucina. Qui, ho voluto la comodità del grande contenimento per preparare i piatti al momento. La chiamano cucina espressa, ma per me è solo un altro modo per esprimermi. Anche per fare un tè. Viviamo insieme da 2 anni. E quello che ci tiene insieme è lo spazio aperto che troviamo l’uno nell’altra. Sì, d’accordo! Capitano anche a noi i momenti dove ognuno si chiude nel proprio spazio. Il lavoro, la famiglia, le nostre origini ci portano a trovare rifugio in uno spazio personale. Ma poi prevale la nostra relazione. E così, a volte io, a volte Erika ci apriamo totalmente per fare passare ciò che in quel momento sentiamo.

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Spazio Servizio. Eh, già. È l’ordine delle cose che mi frega. Le cose – prima o dopo – vanno messe in ordine. Che poi non sono questioni di poco conto, ma faccende domestiche. Ne va del buon funzionamento della casa. E della nostra vita insieme. Quindi. Io posso anche tirare fuori tutto l’impegno da me stessa, ma se poi dentro non c’è lo spazio per contenere le cose? Avere lo spazio al tuo servizio è ciò che fa di una casa il migliore servizio che può offrire. Spazio Studio. Facciamo mestieri che hanno molti punti in relazione. E questo aiuta anche la nostra. Sono graphic designer freelance per il settore del packaging. Erika è ceramista per il settore dell’arredamento. Creatività, estetica, contenimento, design, funzionalità trovano spazio nelle nostre giornate. E su questi punti ci confrontiamo, ci scambiamo consigli, ci diamo una mano, perché ci teniamo per mano. Così, più di una sono le occasioni per stare vicini. Ma è quel qualcosa in più che, anche quando siamo lontani, ci unisce. Ovunque.

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Spazio Giorno. Era inverno. Era una biblioteca. Era il giorno che ci ha fatto incontrare. Lars, appena arrivato dalla Danimarca per un Master allo IED. Io, pronta a partire per un nuovo percorso di studi. Così, quando in casa mi capita di vederlo attento a guardare immagini, la mia mente torna all’immagine di quel giorno. Io, in piedi alla ricerca di un libro tra i ripiani, lui seduto con lo sguardo e le mani tra le pagine. In quello spazio del sapere che ci fa conoscere tutto. Ma senza sapere che quel giorno ci avrebbe fatto conoscere. Spazio Notte. Eccolo il suo spazio preferito. L’angolo che apre e chiude la sua giornata. Sceglie un colore, prova un abbinamento, piega e ripiega, prende e ripone, cerca una parte di sé. E si sente libera di indossarla, perché quello spazio le parla di lei. Così, quando la sera osservo il suo bel daffare penso a quanto sia importante per lei che lo spazio prenda le sue forme. Proprio come le sue creazioni prendono forma dalle sue mani.

Ballarini Interni via Del Lavoro 18 - Valgatara di Valpolicella - Verona - tel. +39 045 6800525 via Varini 50 - Marco di Rovereto - Trento - tel. +39 0464 943220 www.ballarini-interni.com - info@ballarini-interni.com

Il tuo spazio per parlare con noi. Gli arredatori della Ballarini Interni vi aspettano negli showroom della Valpolicella e di Rovereto

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Abitare senza tempo LA CASA B&B ITALIA CON I SUOI COLORI E I SUOI ARREDI SI ADATTA A DIVERSE TIPOLOGIE DI ARCHITETTURE

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“Nature is a haunted house”

la natura è una casa frequentata. La dimora antica quasi fiabesca, ricca di passato, racconta storie: i colori sono soffici, più scuri, creano ombre. I divani morbidi ed accoglienti, le linee essenziali di mobili moderni bene si inseriscono nelle pareti affrescate e solenni, dove dominano colonne, angoli suggestivi, boiserie in legno scuro. Antico e moderno si sposano creando un’armonia insolita.


“A light exists in the Spring”

dove l‘esplosione della luce naturale dà il senso di essere immersi in un paesaggio incontaminato di un bianco splendente.

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ph Gabriotti Fotografi

Design, innovazione e tecnologia È LA CUCINA 4.0 FIRMATA MODULNOVA l connubio ideale fra estetica e funzione? È declinato nei due nuovi programmi FRAME e SKILL che Modulnova ha presentato all’ultima Milano Design Week. Non semplicemente “modelli”, ma veri e propri sistemi innovativi che esprimono perfettamente l’evoluzione dello stile e della filosofia progettuale di Modulnova a trent’anni dalla sua nascita. Uno stile che va sempre più nella direzione dell’utilizzo di nuove e avanzate tecnologie di lavorazione per coniugare design e funzionalità e per fare di ogni progetto qualcosa di unico, fortemente personalizzato e aderente alle necessità di un pubblico sempre più attento ed esigente. Una sorta di versione 4.0 del mondo cucina esplorato attraverso due nuove aree di gusto che riflettono la grande propensione dell’azienda alla cura quasi maniacale del dettaglio, all’estrema versatilità nella scelta di materiali e finiture e alla grande flessibilità nella progettazione degli spazi.

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FRAME Elegante e raffinata, FRAME amplia la proposta verso un mood più “borghese”: le linee essenziali e pulite - che da sempre caratterizzano il rigore formale delle cucine Modulnova - vengono quasi “ammorbidite” da un elemento decorativo (seppur molto lineare): la cornice che definisce e sottolinea il profilo dell’anta e, al tempo stesso, accoglie nel proprio spessore la maniglia che risulta così essere incassata e nascosta alla vista. Una sorta di boiserie contemporanea e alleggerita che rivisita il minimalismo totale con un tocco più descrittivo e caldo. Anche per FRAME è previsto il pannello in alveolare di alluminio (tecnologia brevettata Modulnova) per l’anta con rivestimento in legno e cornice in massello di legno - che conferisce all’anta linearità e pulizia estetica - oppure con rivestimento e cornice in alluminio nella versione “Dust” (metallo verniciato in epossidico) nelle due nuove finiture ferro e ottone brunito. Ecco perché FRAME si integra perfettamente con le altre proposte di arredo firmate Modulnova, a iniziare da Blade, che ha invece nell’anta liscia la propria cifra stilistica: una combinazione che restituisce un risultato di grande eleganza e incontra un gusto internazionale. Particolare attenzione è dedicata alla cura dei dettagli, a partire dagli interni con accessori pensati e creati ad hoc: basti pensare ai ripiani in legno delle madie e degli spazi di contenimento, ai divisori a “L” in metallo (che possono essere spostati a seconda delle esigenze di spazio e previsti con grande flessibilità in tutte le finiture previste a catalogo) o ai fondi di cassetti e cestoni in materiali innovativi e pregiati (come pietra, marmo o gres porcellanato, resistenti a usura e urti) in perfetto pendant con il piano di lavoro. Una sorta di progetto nel progetto con una forte connotazione non solo estetica, ma anche funzionale che definisce un lusso coordinato ed esclusivo. La combinazione di materiali (legno e metallo), la struttura in alveolare di alluminio che consente di realizzare progetti con altezze e volumi importanti, l’ampliamento della proposta con inedite possibilità e abbinamenti fanno di FRAME il sistema ideale per dare vita a progetti sempre più personalizzati a seconda del gusto e della sensibilità personale.


ph Max Rommel

SKILL Leggerezza e linearità sono le caratteristiche di SKILL, sistema innovativo e brevettato che ha nello spessore percepito di 5 mm la sua grande carica rivoluzionaria. Il profilo è infatti completamente “annegato” nell’anta che viene così percepita come estremamente sottile e leggera: i frontali delle ante e il piano di lavoro si susseguono senza soluzione di continuità, come disegnati da una linea sottile che conferisce pulizia estetica e rigore formale. Il brevetto è frutto di una lunga ricerca tecnica che coniuga design e funzionalità, con il valore aggiunto dato dalla possibilità di combinare i materiali e le finiture previste dal catalogo. SKILL celebra il lusso della semplicità, una sorta di “less is more” che però ha alla base una precisa scelta estetica che diventa funzionalità: leggerezza e linearità, ma anche praticità. Come testimonia il taglio luminoso alla base dei pensili e nascosto

nello schienale attrezzato che irradia con la sua luce glamour il piano di lavoro, come fosse un elemento grafico, una cornice illuminante dal forte impatto emozionale; oppure l’assenza di giunture e bordi nel piano di lavoro in acciaio (compreso il lavello) che non solo enfatizza la linearità del progetto, ma assicura anche una maggiore igiene e facilità di pulizia. Anche in SKILL ritroviamo l’estrema cura del dettaglio e le infinite possibilità di personalizzazione degli spazi di contenimento e delle colonne (all’esterno come all’interno) con finiture, colori e materiali diversi che caratterizzano il mood di ogni progetto Modulnova. Design: Andrea Bassanello Modulnova via E. Gabbana, 87 Prata di Pordenone (PN) tel. +39 0434 425425 www.modulnova.it

Ballarini Interni via Del Lavoro 18 Valgatara di Valpolicella Verona tel. +39 045 6800525 via Varini 50 Marco di Rovereto Trento tel. +39 0464 943220 www.ballarini-interni.com info@ballarini-interni.com

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La leggerezza e l'eleganza prendono forma con il Levante Air, firmato Gruppo Fox.

Contattaci per saperne di piĂš o vieni a provarlo nel nostro showroom! Ballarini Interni via Del Lavoro 18 - Valgatara di Valpolicella - Verona - tel. +39 045 6800525 via Varini 50 - Marco di Rovereto - Trento - tel. +39 0464 943220 www.ballarini-interni.com info@ballarini-interni.com


Buone notizie per il settore arredo grazie alla legge di bilancio 2019 La legge, infatti, ha prorogato il bonus anche per il 2019, con una detrazione del 50 per cento per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici in classe A o A+ per un importo massimo di 10 mila euro. Il bonus sarà legato a quello di ristrutturazioni e spetterà solo se i lavori di ristrutturazione sono iniziati a partire dal 1 gennaio 2018 in poi. Per poter usufruire di questo bonus ci vogliono determinati requisiti, primo fra tutti realizzare una ristrutturazione edilizia sia su singole unità immobiliari, sia su parti comuni di edifici residenziali. La detrazione spetta anche quando i beni acquistati dovranno arredare un ambiente diverso dello stesso immobile. E' necessario che la data di inizio lavori di ristrutturazione – che non dovranno modificare le dimensioni originarie dell'immobile – sia precedente a quella di acquisto dei beni. I pagamenti dovranno essere effettuati con bonifico o carta di debito o credito, indicando la causale del versamento relativa ai lavori di ristrutturazione, codice fiscale del beneficiario della detrazione, il numero di partita Iva o codice fiscale del soggetto del venditore o del produttore. La causale del bonifico parlante per il bonus mobili ed elettrodomestici deve essere la seguente "Spese per arredi o elettrodomestici ai sensi dell art. 16, comma 2, DL 63/2013". Pagamento della fattura n XY del giorno/mese/ anno". Il bonus si può usufruire per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, come forni (di classe energetica A), caldaie (come intervento di manutenzione straordinaria) e frigoriferi (di classe energetica A+), di classe non inferiore alla A e A+ destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Il bonus non riguarda l'acquisto di televisori. La logica vuole che ci sia un risparmio energetico rispetto alla situazione preesistente. Un ottimo aiuto per dare informazioni ai contribuenti sul bonus viene dal sito dell'Agenzia delle Entrate.

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XERA

PRESENTA LA SUA METAL EXPERIENCE 2018

ERA è la cucina che non c’è. Un angolo di design e bellezza all’interno della tua abitazione. Il marchio XERA nasce a Conegliano nel 2002 come divisione della società Arex srl di Adriano Zanardo, la quale si occupa della lavorazione dell’acciaio inox per attrezzature e arredo per la ristorazione industriale e farmaceutica.

“La scelta di questo nuovo business parte dalla esigenza di numerosi cuochi professionisti i quali ci hanno richiesto la realizzazione di una cucina che fosse funzionale e versatile come le classiche cucine professionali, ma allo stesso tempo elegante e di design. Un complemento d’arredo perfettamente integrato nella propria abitazione, ma con gli strumenti e la funzionalità di una cucina professionale”. Adriano Zanardo

Partendo da questa particolare prospettiva si ispira la visione dell’intera azienda che promette soluzioni altamente personalizzate e performanti seguendo la garanzia universale del made in Italy e impiegando la forza ed energia di un materiale unico come l’acciaio inox. Eleganza e raffinatezza dominano all’interno del brand XERA il quale vuole trasmettere l’arte della sartorialità applicata all’arredamento e all’architettura in tutte le sue vesti. Ogni cucina XERA nasce da un progetto unico e personale per realizzare al cucina dei vostri sogni. Per una high performance kitchen che si rispetti è necessaria la cura per ogni singolo dettaglio, per questo motivo XERA si avvale di partner affidabili e riconosciuti come Ballarini interni.

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MODELLO GHOST Misteriosa e sofisticata, la cucina Ghost c’è, ma non si vede. Una cucina tutta da scoprire vivendola in un ambiente elegante e raffinato; essa racchiude le sue più importanti caratteristiche all’interno di una struttura semplice e lineare. La continuità delle forme e l’apparente equilibrio lineare contengono una solida struttura in acciaio progettata interamente su misura in base alle diverse esigenze. Dal carattere sfuggevole e complesso, la cucina Ghost non è una preda facile da sedurre, ma riesce ad offrire molto a colui che riuscirà a conquistarla.

Ballarini Interni via Del Lavoro 18 Valgatara di Valpolicella Verona tel. +39 045 6800525 via Varini 50 Marco di Rovereto Trento tel. +39 0464 943220 www.ballarini-interni.com info@ballarini-interni.com


MODELLO MONOLIT 45° Perfetta e incantevole, affascinante. Monolit 45° è la cucina ideale per qualsiasi tipologia di esigenza, ambiente, stile e personalità; un classico che non tramonta mai, rifugio sicuro che non delude le aspettative. Ma non fatevi ingannare dalle apparenze, Monolit 45° sa anche stupire ed impressionare. Molti sono gli abiti che può indossare per apparire ogni volta diversa, nuova e originale. Il modello Monolit 45° appare, fra tutte le proposte XERA, il più versatile e esteticamente il più personalizzabile. Numerose sono le possibili finiture che si possono accostare alla forma di questa composizione adattandosi sia ad ambientazioni classiche sia a quelle più moderne e contemporanee. Per quest’occasione la cucina è stata realizzata con la finitura in INOX hand-brushed, acciaio spazzolato a mano che incontra la bellezza e profondità del marmo nella sua tonalità più intensa e misteriosa.

MODELLO SQUARE Affascinante, seducente, ammaliante. Square è la cucina che nella propria abitazione assume il ruolo di protagonista. I materiali selezionati per questa particolare realizzazione sono raffinati e lussuosi come l’anima di questo modello, il quale però non rinuncia alla bellezza interiore mantenendo le caratteristiche funzionali tipiche delle cucine XERA. Come una vera diva appare luminosa e sempre in primo piano sotto gli occhi del pubblico stupefatto e rapito da tanta bellezza e eleganza. Un gioco di contrasti tra luci e ombre che spazia dal nero profondo dei pensili, dalla nuova finitura ottone nuvolato delle colonne in grado di suscitare emozioni vive e intense.

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Residenza “Nuova Dogana” A SAN GIOVANNI LUPATOTO IN LOCALITÀ POZZO intervento immobiliare è costituito da due complessi trifamiliari indipendenti, ciascuno composto da una villetta ad angolo su due livelli con taverna e giardino e due appartamenti di ampie metrature. Entrambi gli appartamenti con comoda zona giorno, tre camere da letto e doppi servizi. Piano terra con ampio giardino di proprietà e piano primo, su unico livello, con terrazzo abitabile. Box doppi.  Possibilità di realizzazione di attico con grande terrazzo tramite l'accorpamento di due unità  Le costruzioni saranno in classe energetica A4  Particolare cura del progetto architettonico con linee e dettagli costruttivi moderni ed attenzione agli isolamenti termici e acustici finalizzati al massimo confort abitativo  Finiture interne di ottima qualità  Impianti autonomi con produzione di energia derivante da fonti rinnovabili. Ogni unità abitativa è dotata di un impianto fotovoltaico di 3KW  Riscaldamento a pavimento  Ventilazione meccanica controllata con recupero di calore ad alta efficienza

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Scegli di vivere in una villa storica VILLA ROVERETI ZURLA NEL CUORE DELLA VALPOLICELLA, APPARTAMENTI IN VENDITA IMMERSI NEL VERDE, CON PARCO, PISCINA E CAMPO DA TENNIS

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a vista è di quelle che tolgono il fiato: il giardino all’italiana, gli alberi secolari ed un vasto parco verdeggiante. Siamo in provincia di Verona, precisamente a Domegliara, frazione di Sant’Ambrogio di Valpolicella, dove sorge una villa veneta del primo Settecento, già dei Rovereti e poi del marchese Zurla, da cui prende appunto il nome. La ristrutturazione del palazzo ed il recupero del verde che lo circonda, ha portato alla realizzazione di ventisette abitazioni di cui 14 ancora in vendita o disponibili per l’affitto. I prestigiosi appartamenti non solo vantano un incredibile parco ed un silenzio rasserenante – la strada dirimpetto è scarsamente trafficata – ma sono dotati di ogni comfort abitativo. Inoltre i residenti hanno a disposizione una piscina e un campo da tennis. La cosa che più desta stupore è la presenza di una fonte di acqua calda con temperatura superiore a 40°C che alimenta il sistema di riscaldamento a pavimento delle abitazioni, permettendo un notevole risparmio energetico. La fonte è stata rinvenuta alla fine del Settecento dal conte Rovereti, il quale scavando un pozzo per l’irrigazione, si imbatté in una sorgente naturale di acqua calda. Una sorgente che appartiene ad un unico sistema idrico che si snoda tra Sirmione, Colà di Lazise e Domegliara e che, lungo il suo percorso, annovera più fonti sorgive di acqua calda. L’ingresso del palazzo è


Info: Immobiliare San Leonardo Via Stradone San Fermo, 14 37121 Verona immobiliaresanleonardo@gmail.com tel. +39 044 2669684 cell. +39 335 6114841

sovrastato da un grande portale settecentesco con arco a tutto sesto, su cui si affaccia un poggiolo in pietra che domina tutto il parco, mentre sull’ala destra sono ancora visibili una meridiana e lo stemma a fresco dei Rovereti. Gli appartamenti disponibili sono di varie metrature e ognuno caratterizzato in modo diverso. C’è l’appartamento con il salone decorato, quello con la cucina a vista sul giardino, la mansarda, il camino antico oppure le stanze voltate a botte. Ognuno di essi è rifinito con materiale di pregio: legno per le camere da letto, travertino per le stanze a giorno, marmo e seminato alla veneziana nei vani comuni. Porte e serramenti antichi restaurati o integrati da nuovi realizzati come gli originari, riscaldamento a pavimento, impianto tv satellitare, impianto elettrico domotizzato, isolamento termo-acustico di pavimenti e murature, ascensori interni di ultima generazione, parcheggi e garage interrati. Il tutto inserito in un contesto verdeggiante, in una località tranquilla ma comoda ai servizi: autostrada (cinque minuti al casello di Affi e dieci a quello di Verona Nord) e tangenziale si imboccano in pochi minuti, raggiungendo velocemente e comodamente sia il centro città che i paesi del Lago di Garda.

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Villa Serenelli UNA REALIZZAZIONE IM.COS

i tratta di un palazzo signorile, una villa ricca di fascino incastonata nelle rigogliose campagne veronesi. La storia prestigiosa di questo immobile risale al XV secolo, quando prese vita come corte agricola in una zona ricca di sorgenti, là dove un tempo scorreva il vecchio alveo del fiume Adige. Nel 1600 la proprietà passò ai Conti Serenelli che sul finire del 1700 trasformarono la vecchia casa padronale in un palazzo signorile. Il peculiare stile architettonico di Villa Serenelli è frutto di un progetto di trasformazione neoclassico che ha avuto origine nel 1800 e non è mai stato del tutto ultimato. Elementi architettonici di epoche diverse convivono così ancora oggi in un dialogo fecondo tra differenti caratteristiche estetiche che rendono Villa Serenelli unica nel suo stile. Il progetto di riqualificazione conservativa ha valorizzato le molte vite del palazzo rispettandone a pieno il valore storico-artistico. Sono stati infatti conservati ambienti e materiali storici, mantenendo intatta l’ambivalenza stilistica che il corso della storia ha generato. Oltrepassando il cancello della villa ci si ritrova immersi nella bellezza di una residenza dal grande valore storico e dalla duplice anima architettonico: uno stile classico ed elegante unito ad uno stile rurale tradizionale. In ogni appartamento si percepisce una minuziosa cura dei dettagli e un attento studio degli

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spazi: locali ampi, caldi e accoglienti sono caratteristiche trasversali a tutte le soluzioni che rendono Villa Serenelli una dimora unica nel suo genere. Le soluzioni spaziano ampiamente tra stili e metrature, per soddisfare tutti i gusti e le necessità abitative: la lussuosità degli interni e la preziosità dei particolari architettonici di valore storico trasmettono l’atmosfera di un’epoca passata da vivere nel presente. Le aree naturali attentamente progettate rendono Villa Serenelli un luogo speciale, un angolo di natura immerso nella campagna veronese; il suo parco verde è un ambiente ideale dove vivere e trascorrere del tempo libero all’aria aperta: percorsi pedonali si snodano all’interno dell’elegante brolo, ricco di fascino e ulteriormente impreziosito dall’incantevole giardino all’italiana. Una zona relax dedicata, posta all’interno della vasta area verdeggiante e comprensiva di una piscina riservata, trasforma la residenza in una vera e propria oasi di pace. In questa atmosfera quieta e distesa è possibile concedersi una passeggiata di piacere, o soffermarsi per trascorrere un momento rilassante in armonia con lo spazio ed il tempo.

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Residence Quinzano 3.0 APPARTAMENTI CLASSE ENERGETICA A4 FINITURE DI PREGIO

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Residenza “Corte Matilde” A PESCANTINA IN VIA ROSA

a residenza “Corte Matilde” richiama i caratteri tipici delle vecchie corti rurali con riproposizione della casa padronale al centro della corte, intorno alla quale si sviluppano i fabbricati secondari quasi a richiamare le tipiche barchesse dei tempi passati. Significativa è la presenza di una torretta a forma quadrangolare, emergente rispetto ai corpi di fabbricati adiacenti. Posizionata in ambito rurale, sottoposta dal piano regolatore generale in zona di tutela paesaggistico-ambientale in ambito, è posta nella piana agricola che trova i suoi limiti lungo la fascia fluviale del fiume Adige. L’ impresa Campagnola Giorgio, che da cinquant’ anni opera sul territorio di Verona e provincia, si è fatta promotore di questa nuova iniziativa immobiliare, affidandone la progettazione allo studio Guardini di Pescantina. Un’ analisi attenta è stata applicata per individuare i caratteri rurali tipici locali quali l’impiego di alberature, recinzioni, pergolati, gazebi. L’area di intervento è suddivisa in tre zone distinte: _la prima destinata a verde privato _la seconda, esterna alla corte, destinata ad ampi parcheggi privati a servizio esclusivo delle residenze e dei visitatori; _la terza, destinata a pertinenza della corte, dove trovano spazio i percorsi di accesso e gli ampi giardini privati. 76

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L’intervento prevede la realizzazione di un edificio con tipologia a corte costituita da tre corpi di fabbrica aggregati tra loro. L’intero edificio ripropone, in alcune sue parti, gli elementi architettonici che si possono facilmente osservare nelle corti rurali poste nel territorio pescantinese. Si sviluppa su due e tre livelli e, come a identificarne l’organizzazione spaziale, ciascuno di essi è trattato in maniera diversa. L’accesso al piano interrato, è posizionato in prossimità della stradina privata di accesso che corre lungo il confine sud. Gli accessi pedonali, confluenti su piccola corte interna, connettono direttamente ai vani scala comuni o alle singole residenziali. Ogni singola unità, ha ampi porticati e terrazzi che permettono, nelle stagioni più miti, di pranzare all’esterno. Tipologie costruttive La tipologia utilizzata è quella a corte con aggregazione di 14 unità residenziali tra loro diverse. Al piano terra sono previsti 5 alloggi con tipologia a schiera, 4 alloggi mono piano; al piano primo sono previsti due alloggi duplex ed un alloggio mono piano. Nell’angolo nord ovest si sviluppa, all’interno della torretta, un alloggio composto da piano primo e secondo. Al piano interrato sono ubicate le cantine ed i garage. La qualità architettonica è rilevata da scelte stilistiche tradizionali, eleganti ed essenziali, che vestono con gusto volumi armonici e proporzionati, generati dall'aggregazione di unità abitative, concentrate in un unico complesso funzionale ed inserito in un contesto paesaggistico di pregevole valenza ambientale circondato ed inserito nella campagna rurale. Confort, tecnologia e qualità pongono ogni alloggio a un livello di eccellenza.

Campagnola geom. Giorgio Costruzioni Generali srl Via Navasa, 11 - VERONA Tel. 045 8103229 www.campagnola-srl.it info@campagnola-srl.it

PIANO INTERRATO PIANO TERRA

PIANO PRIMO

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Teatro Nuovo

Il Grande Teatro. Il Cartellone _Il terzo spettacolo in cartellone è un classico, ma adattato al teatro: “I MISERABILI” tratto dal romanzo omonimo di Victor Hugo, in programma dal 4 al 9 dicembre con Franco Branciaroli. _La quarta opera in cartellone (la prima del 2019) è “LA GUERRA DEI ROSES” un romanzo del 1981 di Warren Adler, una produzione La Pirandelliana e Goldenart Productions. In programma dal 15 al 20 gennaio, si avvale della regia di Filippo Dini e ha per protagonisti Ambra Angiolini e Matteo Cremon. _Dal 29 gennaio al 3 febbraio è la volta di “LA NOTTE POCO PRIMA DELLE FORESTE” di Bernard-Marie Koltès (1948-1989), con protagonista Pierfrancesco Favino che cura anche l’adattamento teatrale. _Si torna ad un testo classico riadattato per il teatro dal 12 al 17 febbraio con “DON CHISCIOTTE”, tratto dal romanzo di Miguel de Cervantes e che vede protagonista Alessio Boni. _Dal 26 febbraio al 3 marzo il penultimo appuntamento della rassegna: “SALOMÈ” di Oscar Wilde con Eros Pagni e Gaia Aprea e con la regia di Luca De Fusco. _A chiudere Il Grande Teatro, dal 12 al 17 marzo, sarà “CHURCHILL” di Carlo Gabardini con Giuseppe Battiston e Maria Roveran, per la regia di Paola Rota.

Teatro Nuovo

Divertiamoci a Teatro. Il Cartellone _Dal 27 al 30 novembre 2018 alle 21 “NOTTE DI FOLLIA” Tratto da “Nuit D’Ivresse” di Josiane Balasko, divenuto un film di grande successo negli anni ’80, questa brillante commedia è una piccola perla della comicità francese. Con Debora Caprioglio e Corrado Tedeschi. _Dall’11 al 14 dicembre 2018 alle 21 “LA FAMIGLIA ADDAMS” Commedia musicale con la regia di Claudio Insegno e protagonista il mattatore Gabriele Cirilli, nei panni del capofamiglia Gomez Addams. _Dall’8 all’11 gennaio 2019 alle 21 “MISS MARPLE - GIOCHI DI PRESTIGIO “ Dal romanzo di Agatha Christie Maria Amelia Monti, diretta da Pierpaolo Sepe, interpreta la celebre protagonista di numerosi gialli della scrittrice inglese. _Dal 22 al 25 gennaio 2019 alle 21 “CON TUTTO IL CUORE” Il poliedrico Vincenzo Salemme in una esilarante commedia nei panni del mite i nsegnante di lettere antiche Ottavio Camaldoli. _Dal 5 all’8 febbraio 2019 alle 21 “A TESTA IN GIÙ” Un testo moderno di Florian Zeller con la regia di Gioele Dix ed in scena Emilio Solfrizzi e Paola Minaccioni. _Dal 7 al 10 marzo 2019 alle 21 “PERFETTA” L’irriverente comicità di Geppi Cucciari in uno spettacolo sul “mito” della perfezione femminile di Mattia Torre. _Dal 19 al 22 marzo 2019 alle 21 “LE PRÉNOM - CENA TRA AMICI” Cena con sorpresa: quarantenni a confronto tra colpi di scena, battute comiche, amicizia, rancori, e legami profondi.

Dall’alto in senso antiorario, Pierfrancesco Favino, Maria Amelia Monti, Geppi Cucciari e Giuseppe Battiston

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La stagione invernale del Teatro Ristori

Giovanni Guidi, Enrico Rava e Matthew Herbert (ph Cifarelli)

opo la trionfale apertura con La Capella Reial de Catalunya e Le Concert des Nations, dirette da Jordi Savall e del successivo coro con i londinesi The Swingles, la stagione concertistica, barocca e jazz del Teatro Ristori prosegue con altri appuntamenti di rilievo. Tra essi, per la concertistica, quello della Munchener Kammerorchester e il pianista Aaron Pilsan (15 gennaio), i Dodici violoncellisti dei Berliner Philharmoniker (23 febbraio), il progetto condiviso con i territori sostenuti da Cariverona, che vedono I Virtuosi Italiani ed il violinista Teofil Milenkovich (15 marzo), l’Amsterdam Sinfonietta con la pianista Beatrice Rana (3 aprile). Per la musica barocca invece, il Concerto dello Zefiro (17 gennaio), l’incontro con lo straordinario contralto Vivica Genaux e l’ensemble La Magnifica Comunità del violinista Enrico Casazza (23 gennaio), L’Arpeggiata di Christina Pluhar per le improvvisazioni su musiche di Purcell (14 febbraio), l’Europa Galante col suo lieder Fabio Biondi (7 marzo), l’Estravagante di Stefano Montanari (21 marzo) e per la prima volta il Concerto Köln con l’eclettico violinista Giuliano Carmignola (10 maggio). Il jazz potrà contare sul Trio Enrico Rava (18 gennaio), sul The Gloaming (2 marzo), il celebre pianista Justin Kauflin (19 marzo) e il trio Anat Coihen Tentet nel concerto conclusivo in occasione dell’International Jazz Day. La danza, nei tradizionali 6 spettacoli, avrà la presenza della MM Contemporary Dance Company, in Vivaldi Umane Passioni prima assoluta co-prodotta col Ristori e musica dal vivo (1 febbraio), della NoGravity Dance Company Dante Trinity (28 febbraio), dell’Aterballetto in Bach Project (14 marzo) e ancora del Pascal Rioult New York Dance Company in prima esclusiva italiana (26 marzo). A conclusione il Tulsa Ballett (Usa) nella prima europea Master of Dance (6 aprile) e la Compagnia Maria Pagés per Yo-Carmen l’11 aprile. La prosa avrà invece il lunedì come giorno fisso, a partire dal 14 gennaio con l’attrice Valentina Ludovini in Tutto casa, letto e chiesa, seguito da Slow Machine Home (4 febbraio), da Pamela Villoresi con La Musica dell’Anima (18 marzo), da Alessandro Benvenuti in Un comico fatto di sangue (1 aprile) e per finire con la comicissima Familie Flöz (15 aprile). I Cine Concerti, in collaborazione con il Circolo del cinema, continueranno nel filone dello scorso anno con altri capolavori di Charlie Chaplin: Luci della città (8-9 marzo) con l’Orchestra dell’Arena di Verona e Il monello con I Virtuosi Italiani (29 marzo) diretti da Timothy Brock. Ci sarà per finire anche il tradizionale Concerto di Capodanno (1 gennaio) con l’Odessa Philharmonic Orchestra diretta da Hobart Earle.

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I direttori Roman Brogli Sacher e Gustav Kuhn

La stagione del Filarmonico

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l primo appuntamento operistico proposto dalla Fondazione Arena al Filarmonico, è fissato per il 16 dicembre con l’opera La Bohème di Puccini, nell’allestimento di Giuseppe Patroni Griffi e la direzione di Francesco Ivan Ciampa. La stagione si apre però ufficialmente con il Mefistofele di Boito (27 gennaio) nella regia, scene e costumi del musicologo Enrico Stinchelli con il debutto veronese sul podio di Renato Balsadonna. Dal 24 febbraio la stagione ripropone il Don Pasquale di Donizetti nella fortunata regia dell’attore Antonio Albanese, con la direzione di Alvise Casellati. La stagione prosegue ulteriormente il 31 marzo con Adriana Lecouvreur di Cilea, nell’allestimento di Ivan Stefanutti, diretto da Massimiliano Stefanelli. E dal 19 maggio con il binomio Gianni Schicchi di Puccini, Il Maestro di cappella di Cimarosa proveniente dal Teatro Regio di Torino e firmato nella regia da Vittorio Borrelli. Lo dirigerà il giovanissimo veronese Alessandro Bonato. La concertistica Come preludio di una ricca stagione sinfonica (11 gennaio- 18 maggio) la Fondazione Arena invita il suo pubblico ad un concerto straordinario fuori abbonamento, per domenica 9 dicembre, in collaborazione con Verona Lirica e diretto da Francesco Omassini. Il primo concerto è fissato per venerdì 11 gennaio (replica sabato 12) alle 20, con l’eccezionale proposta della Quinta Sinfonia di Mahler diretta da Gustav Kuhn. Per il secondo concerto (8-9 febbraio) torna sul podio lo svizzero Roman Brogli Sacher in un ricco programma che spazia da Mahler a Donizetti con protagonisti il clarinettista Giampiero Sobrino ed il basso Andrea Mastroni. Nel terzo appuntamento (1-2 marzo) il maestro Francesco Omassini guiderà invece al pianoforte il giovane Roman Lopatynsky (secondo assoluto al Concorso Città di Verona) nel Quarto Concerto di Rachmaninov e il suo collega violoncellista Edgar Moreau nel Concerto di Elgar. La stagione prosegue quindi (12-13 aprile) con la direzione di Alpesh Chauhan ed il pianista veronese Edoardo Strabbioli (musiche di Beethoven e Mendelssohn) e con il concerto straordinario Big Nightmare Music del celebre duo Igudesman&Joo (3-4 maggio), per concludersi (17-18 maggio) con Songs! Scent of swing che vedrà protagonista il Coro areniano, un quintetto d’archi, pianoforte e batteria diretti da Vito Lombardi. (Gianni Villani)


30 ANNI CON I VIRTUOSI ITALIANI UN 2019 RICCHISSIMO DI APPUNTAMENTI PRESTIGIOSI

Virtuosi Italiani, nell’anno del 30° anniversario di fondazione, oltre alla loro tradizionale stagione concertistica, che raggiunge l’altrettanto importante traguardo delle 20 edizioni, sono impegnati in concerti nelle più prestigiose sedi in Italia, in Europa. Due importanti tour ne contraddistinguono l’intensa attività: la prima in Oriente, di fine settembre e primi di ottobre, la seconda di dicembre in Russia assieme alla soprano Roberta Invernizzi. “Sviluppare un’attività come quella svolta oggi da I Virtuosi Italiani – ci racconta il direttore artistico Alberto Martini – è prima di tutto frutto della qualità proposta, che negli anni è andata via via in crescendo, grazie a un lavoro quotidiano molto determinato, con obiettivi precisi. A questo va aggiunto un instancabile lavoro manageriale e organizzativo realizzato da una squadra molto contenuta, ma estremamente efficiente. Oggi abbiamo contatti diretti con tutti i più grandi solisti e musicisti al mondo, segno di una credibilità internazionale che ci siamo conquistati sul mercato negli anni non a parole, ma con i fatti. Lo affermo con profondo orgoglio, perché tutto questo non

è assolutamente scontato. L’attività in Italia di questa stagione è iniziata molto intensamente: tra i numerosissimi impegni ricordiamo l’inaugurazione del Festival Stradivari a Cremona, la partecipazione al Festival delle Nazioni a Città di Castello, al Festival Donizetti di Bergamo con La Creazione di Haydn diretta da Corrado Rovaris, oltre a concerti nei Teatri più importanti di tutto il paese: Modena, Milano (sia all’Auditorium di Milano che al Dal Verme), Savona, Genova, Pesaro, Trieste, Mantova, Catania, Palermo, Roma, Brescia e molti altri. Concerti con artisti di primissimo piano, nel pieno dalla loro carriera internazionale come Sarah Chang, Misha Maisky, Shlomo Mintz, Louis Lortie, Giuseppe Albanese, Paolo Fresu ecc. In Europa I Virtuosi Italiani porteranno la loro energia artistica in importanti sale come la Hekulessaal di Monaco di Baviera, il Teatro di Tallinn in Estonia, la Filarmonica di Riga e quella di San Pietroburgo nel mese di maggio, mentre si sta delineando un tour in Spagna a novembre. L’orchestra ha ricevuto un invito prestigioso, con un importante contratto, dal Festival Internazionale di Cartagena in Colombia per essere complesso residente nel 2019, dopo la presenza

di grandi compagini internazionali come l’Orpheus Chamber Orchestra di New York e la Munchener Kammerorchester. Purtroppo non è stato possibile ricevere un sostegno dal Ministero sui viaggi aerei, condizione indispensabile per portare a termine l’accordo. Da fine settembre all’inizio di ottobre I Virtuosi Italiani sono stati protagonisti di una serie di concerti in Oriente, interamente dedicati alla musica italiana con due programmi distinti: il primo con musiche di Rota, Verdi, Puccini, Rossini e Respighi, il secondo con opere dei compositori del barocco veneto. A dicembre saranno nelle principali sale di Corea del Sud, Cina e Giappone. Dopo il grande successo ottenuto già tre anni fa e nello scorso anno, sono stati nuovamente invitati a testimoniare la grande qualità della musica italiana nei diversi periodi storici e le grandi doti comunicative e artistiche dei suoi musicisti. La tournée in Russia a dicembre vedrà per la prima volta la collaborazione con un’artista straordinaria: il soprano Roberta Invernizzi, reduce dal grande successo personale al Teatro alla Scala di Milano. Era da un po’ di tempo che I Virtuosi stavano studiando un progetto con l’artista italiana, quindi l’opportunità di questa importante serie di concerti è arrivata a proposito. Presenteranno un programma dedicato a Haendel, Vivaldi e Corelli (che fu il primo violino dell’orchestra diretta da Haendel a Roma) dal titolo: “Amore, tormento, furore e gelosia”. In questo concerto verranno interpretate le arie delle eroine di Handel e Vivaldi, intercalate da ouverture e concerti strumentali. L’attività artistica de I Virtuosi nel 2019, si concluderà a Pisa con un appuntamento a fine dicembre nella prestigiosa stagione de I Concerti della Normale”. (g.v.)


L’ Antica Bottega del Vino, la bottega dei Veronesi STORIA E TRADIZIONE, LA CARTA VINCENTE La storia Il locale fu aperto nel XVI secolo durante la Repubblica di Venezia, quando si chiamava “Osteria Scudo di Francia” da cui ha preso il nome il vicolo in cui si trova. Nell'800 durante l'impero Austro-Ungarico prese il nome di Osteria Biedemeier; nel 1890 la bottega fu acquistata dalla Cantina Sociale di Soave per farne Spaccio Vini e vendita alla spina, passando nelle mani dei fratelli Sterzi, poi nel 1957 divenne ristorante con la famiglia Rizzo-Grigolo. Dal 2010 la proprietà è passata alle Famiglie Storiche: Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini, Zenato. Fu cenacolo di artisti, poeti e pittori che discutevano d’arte e frequentato da personaggi illustri e intellettuali scaligeri, nomi che hanno fatto la storia e la tradizione di Verona, come Berto Barbarani, Renato Simoni, Angelo Dall'Oca Bianca e il futurista Umberto Boccioni a cui si univano i giornalisti dopo le due del mattino che entravano dando i tre colpi alla porta. Fu grazie alla visione di Severino Barzan, leggendario gestore prima delle Famiglie Storiche, se la Bottega divenne famosa nel mondo grazie alla sua carta vini, e questa tradizione continua oggi con prestigiosi riconoscimenti dal mondo enoico: da 16 anni ottiene infatti il “Grand Award” da Wine Spectator “ per avere una delle più straordinarie carte vini del mondo”. Un premio che solo 5 Ristoranti in Italia possono vantare, 91 in tutto il mondo. Locale storico d’Italia, la Bottega, tanto cara ai veronesi, non è un ristorante, neppure una vineria o, come si direbbe oggi, un “wine bar”. La Bottega del Vino, per i veronesi, e per chi la conosce , è “la bottega” e basta. E’ un luogo di vita, di gusto, d’ incontro, dove tra buoni piatti e grandi bottiglie, ogni giorno dal 1890, va in scena la vita. Perché sedendosi ai tavoli di questo locale, suggestivo quanto pochi altri in Italia, o sostando sotto le volte della sua fascinosa cantina, quello che si prova non è il semplice appagamento della convivialità, ma è un qualcosa che ha a che fare con l’essenza più profonda del vivere.

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Un luogo unico al mondo Tra i più antichi e prestigiosi locali storici italiani, la Bottega del Vino è oggi il locale cult di Verona, dove nei giorni di Vinitaly puoi incontrare il gotha del mondo del vino, punto d’incontro tra due realtà: i vecchietti che tra le “ciacole” bevono il “goto de vin” e i grandi protagonisti del mondo del vino internazionale. La Cantina è un punto di riferimento per i collezionisti, dove si possono trovare bottiglie di distillati della metà del 1800 e vini dei primi del 1900. Al turista viene offerta una tipicità non facile da trovare, che ha mantenuto nel tempo la sua identità. La Cucina è quella della tradizione veneta, dove il vino continua ad essere protagonista indiscusso con il celeberrimo Risotto all’Amarone, la Pastisada de Caval, la Pasta e Fasoi, il Filetto della Bottega e La Guancia di Manzo Brasata all'Amarone. Da qualche anno a dirigere la Bottega è arrivato Luca Nicolis, classe 1977, da 25 anni dentro e fuori dalle cucine importanti d’Europa, dove ha acquisito una grande esperienza. Non ama definirsi direttore ma preferisce il termine “oste”, a lui e al team che lo affianca va sicuramente riconosciuto un grande lavoro che ha portato alla Bottega importanti riconoscimenti. “Senza cambiare nulla, questo è stato il segreto, abbiamo

creduto nella tradizione, alla storia centenaria di questo luogo, puntando sulla scelta di ottime materie prime in cucina” dice Nicolis. Una visione condivisa anche dalla proprietà, al momento nella persona di Luca Speri, presidente della Bottega da settembre 2017, “siamo orgogliosi di aver rilevato il Ristorante nel 2010” dice Speri ” la nostra più che un’operazione economica è stata una missione, credevamo fermamente che questo storico locale dovesse continuare a essere un punto di riferimento nel mondo del vino, ma soprattutto potesse restare il luogo magico che è sempre stato per i veronesi”

Pagina precedente, a sinistra in basso, il direttore Luca Nicolis

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Scegli di vivere in una villa storica

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