Abitare Verona 51

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Anno XI n°51 | giugno 2019 | Spedizione in A.P. | 70% D.C. Verona |

Festival della Bellezza

Paola Turci Design

Modulnova B&B Italia Poliform Rimadesio Agape Spettacoli e concerti dell’estate 2019

Ballarini Interni


AbitareVerona Registrazione Tribunale di Verona n° 1596 del 20/05/2004 Anno XI n°51 giugno 2019 semestrale Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abb. Postale -70% DCB Verona Direttore responsabile Giancarla Gallo Editore Ballarini Interni s.r.l. via del Lavoro 18 Valgatara di Valpolicella (Vr) tel. 045/6800525 info@abitareverona.it Progetto e realizzazione grafica Ballarini Interni Coordinamento editoriale Giancarla Gallo Hanno collaborato Giulio Brusati, Agnese Ceschi, Maria Teresa Ferrari Stampa Grafiche Stella Per comunicazioni, variazioni di indirizzo, segnalazioni di manifestazioni: info@abitareverona.it Per redazionali e inserzioni pubblicitarie telefonare al 045 6800525 Il materiale inviato non verrà restituito.

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In copertina: Paola Turci

Ambientazione Agape design


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Paola Turci Festival della Bellezza Piano dello sviluppo di Verona Arte. Tesori inaspettati Casa di cura Pederzoli Grande Castelvecchio Villa Della Torre Allegrini La chiesa della luce Abitare in volo Palazzo Bottagisio Palazzo Pradaval Villa Bertarole Villa Modena Luxury Mobile Home Casa al Chievo La casa Passivhaus Abitare la solidarietà Casa di vacanza sul lago Olive Trees House Lugana Bay Casa SZ L’edilizia offsite di Manni Green tech Porte blindate Ercole Modulnova B&B Outdoor Poliform Rimadesio Abitare la collina B&B Italia Agape Proposte immobiliari Arena Opera Festival 2019 I concerti dell’estate 2019 Estate Teatrale Veronese Generations. Back to the future

Editoriale Cari lettori, eccoci con un nuovo numero di Abitare Verona, sempre più vario e con interessanti servizi di approfondimento su argomenti che riguardano la casa e gli eventi a Verona. Si va dal Piano dello Sviluppo di Verona al focus sull'Ospedale Pederzoli di Peschiera, all'edilizia per la chiesa e diverse abitazioni private per arrivare alle ultime novità delle migliori marche di arredamento, che hanno presentato le loro proposte all'ultimo Salone del Mobile di Milano dello scorso aprile. E molto altro. Invitiamo gli architetti e le aziende di costruzioni di inviarci i progetti più significativi realizzati o in fase di realizzazione. Buona Lettura! Giancarla Gallo


Paola Turci «La musica, i libri, la casa, la mia vita»

INTERVISTA ALLA CANTAUTRICE ROMANA, OSPITE DEL FESTIVAL DELLA BELLEZZA «SE UNO ENTRA NEL MIO APPARTAMENTO, NON PENSA CHE IO FACCIA LA MUSICISTA MA LA SCRITTRICE: I LIBRI SONO DAPPERTUTTO E MI CIRCONDANO»

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l Festival della Bellezza porta uno spettacolo speciale, un concerto dedicato «all’anima femminile della canzone». L’1 giugno alle 21.30 al Teatro Romano la cantautrice Paola Turci si presenta con la sua band elettrica per un set particolare, dove ci sarà spazio anche per i nuovi brani, tratti dal recente album “Viva da morire”, di cui fa parte “L’ultimo ostacolo”, con cui si è presentata al Festival di Sanremo 2019. L’anima femminile della canzone Paola, al Festival della Bellezza per esplorare l’anima femminile delle canzoni. Negli anni lei ha indagata in questa direzione, spesso attraverso i brani di altri autori, di tradizioni diverse da quella italiana. Perché questa scelta? Sono molto attratta delle diverse culture e dai suoni che non corrispondono a quelli delle mie radici. Ho viaggiato – non abbastanza – e sono stata influenzata dalle musiche dei Paesi in cui sono stata. Per esempio, in Brasile ho sentito e visto la moltitudine diversa di persone che ballavano il samba e si preparavano al carnevale. Un’emozione fortissima. E mi sono innamorata della musica brasiliana. Ma conosco anche quella messicana e amo un’autrice come Chavela Vargas. La musica francese, invece, l’ho amata attraverso Leo Ferrè, un grandissimo maestro, che poi peraltro cantava anche in italiano. È una fonte di grande ricchezza scoprire canzoni e suoni di altri Paesi; possiamo soltanto imparare, noi da loro, e loro da noi, visto che l’Italia è la patria della melodia. Infatti ci si sono brani nel nuovo album, “Viva da morire”, che potrebbero diventare reggaton, brani latini… Sì, magari in futuro, chissà! Ora la mia direzione è un’altra. In concerto sono con una band molto rock e suono chitarra elettrica e acustica. Home Sweet Home Paola, com’è casa sua? La mia casa è un contenitore di vita, di viaggi e di libri: c’è una libreria a parete e i libri si trovano anche nei passaggi sopra le porte, sopra i quadri… I libri si estendono dappertutto, quelli che ho letto, quelli che ho comprato e che non ho letto ma leggerò. Quali sono i colori dominanti? Essendo una casa per lo più bianca, il colore arriva da inserti in rosso e in tabacco. Ci sono dei tappeti kilim ma credo che cambierò perché vorrei arrivare a tappeti magari diversi ma di un solo colore. E poi sto ragionando sul pavimento: la resina che c’è ora mi piace ma forse tornerà al legno, al parquet, scuro o chiaro non l’ho ancora deciso. E i colori di tendenza oggi, come il blu elettrico o il giallo limone, la attirano? Bisogna avere un grande gusto per poter avere pareti colorate. Bisogna saper associare gli elementi e i colori.

Se la casa una se la arreda da sola, è difficile combinare mobili e colori, se non sei un architetto. Rischi di stancarti molto di certi colori. Io amo le cose essenziali. Anche se un divano giallo acido ce l’ho. E gli strumenti sono sparpagliati nelle varie stanze oppure… Sono tutti nel mio studio, dove ho la tastiera, le chitarre, i dischi, il computer con gli altri elementi e il divano giallo, appunto. Perciò chi entra in casa sua e non vede lo studio, fa fatica a capire che lei è una musicista… Forse sì, uno lo capirebbe se guardasse bene nella libreria perché i fermalibri sono i premi che ho ricevuto in tutti questi anni… Sennò in giro c’è solo la mia chitarra da viaggio, che gira per la casa. Ed è quella che uso per buttare giù le idee che mi vengono al volo. No, forse entrando uno penserebbe che è la casa di una scrittrice, da tanti libri ci sono.

Il disco “Viva da morire” Uscito a metà marzo 2019, "Viva da Morire", il nuovo album di Paola Turci, contiene il brano presentato al Festival di Sanremo "L'ultimo ostacolo" e il nuovo singolo scritto dal rapper Pula+ che da il titolo all’intero lavoro. Dieci sono le tracce dell'album, prodotto da Luca Chiaravalli, e ognuna ha un arrangiamento musicale proprio, in cui risalta il passato, il presente e il futuro di una cantautrice di talento. Molti gli autori che hanno collaborato con lei, dal rapper Shade con cui duetta nel brano "Le olimpiadi tutti i giorni”, a Nek, a Federica Abbate, Giulia Anania, Andrea Bonomo, Davide Simonetta e Gianluigi Fazio e molti altri. A maggio ha presentato i nuovi brani in due eventi live, a Milano, al Teatro degli Arcimboldi, e a Roma, all'Auditorium Parco della Musica.

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VI edizione

Festival della Bellezza 28 maggio – 16 giugno 2019 Tema

“L’Anima e le Forme” Presentazione appuntamenti Martedì 28 maggio Teatro Romano, ore 21.30 EMIR KUSTURICA L'estro poetico dell'anima underground Incontro con uno dei più originali e celebrati registi della storia del cinema europeo, autore di opere surreali e grottesche con graffianti spunti satirici e memorabili colonne sonore, premiate con la Palma d'oro a Cannes e il Leone d'oro alla Mostra del cinema di Venezia. Racconto e riflessioni si alternano alla proiezione di sequenze dei film. Mercoledì 29 maggio Teatro Romano, ore 21.30 MASSIMO CACCIARI - GIANCARLO GIANNINI Amor ch’a nullo amato e il folle volo L’amore passione nell’Inferno dantesco. Riflessione filosofica e interpretazione dei Canti di Paolo e Francesca e di Ulisse. La fenomenologia dell’amore tra il delirio logico della filosofia e la sapienza immaginifica della poesia. Giovedì 30 maggio Teatro Romano, ore 21.30 NICOLA PIOVANI La musica è pericolosa A vent’anni dall’Oscar per La vita è bella, concertato con ensemble di alcune delle più celebri musiche composte per i film di Fellini, Monicelli, Moretti, Bellocchio, Benigni e per capolavori di De André. Un percorso sentimentale che tocca l’alchimia interiore. Venerdì 31 maggio Teatro Romano, ore 21.30 ALESSIO BONI Letteratura in palcoscenico L’incontro con personaggi archetipici nel confronto con le molteplici fantasie. Da Cervantes a Conrad, da Tolstoj a Omero, il racconto dell’interpretazione di grandi personaggi letterari portati in scena tra cinema, teatro e televisione. Sabato 1 giugno Teatro Romano, ore 21.30 PAOLA TURCI L’anima femminile della canzone Le melodie di risonanze intime sfogliate e impaginate nei cromatismi dell'armonia. Concerto speciale con le più significative canzoni da songwriter e interpretazioni della sensibilità femminile nella canzone d’autore.

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Domenica 2 giugno Teatro Romano, ore 21.30 FABRIZIO GIFUNI Amleto allo specchio Riflessioni teatrali sul più amletico personaggio letterario. Lo spalancamento dell’inconscio, la finzione, il dubbio che si stratifica nella poesia. L’eroe che diventa ambiguo, problematico. Lunedì 3 giugno Teatro Romano, ore 21.30 LAURA MORANTE Maestri e Cult movie Moretti, Bertolucci, Amelio, Salvatores… Da Bianca a Turné il racconto di incontri ed esperienze di una grande interprete e musa al quadrivio di una memorabile stagione del cinema d’autore. Dialoga Gianni Canova Martedì 4 giugno Teatro Romano, ore 21.30 FEDERICO BUFFA L’Odissea di Kubrick A 50 anni dall’uscita di 2001: Odissea nello spazio un viaggio nel mondo di un’opera d’arte e del suo creatore, sulle orme di un capolavoro che è una svolta nella storia del cinema e della rappresentazione del rapporto tra l’uomo e il cosmo. Il racconto si mescola alle colonne sonore arrangiate ed eseguite da Alessandro Nidi col suo ensemble. Mercoledì 5 giugno Teatro Romano, ore 21.30 VITTORIO SGARBI Raffaello Le gesta di un artista che è emblema di una grande epoca. La perfezione più alta, l’influenza più inesorabile, il sex appeal della santità narrati nel nuovo spettacolo proposto in prima nazionale. Giovedì 6 giugno Teatro Romano, ore 21.30 UMBERTO GALIMBERTI Gli equivoci dell’anima Riflessione filosofica sulla genesi e l’eclissi dell’anima. L’invenzione platonica della liberazione dal tempo; il vento del disgelo nietzschiano che smobilita le possibilità espressive della maschera.

Venerdì 7 giugno Giardino Giusti, ore 18.30 VINICIO CAPOSSELA Ognuno uccide ciò che ama Oscar Wilde, l’educazione alla bellezza. La vita che imita l’arte. Nella Ballata del carcere di Reading la metamorfosi del dandy dagli aforismi paradossali. Dialoga Rita Severi Venerdì 7 giugno Teatro Romano, ore 21.30 MASSIMO RECALCATI Gesù l’extramorale Analisi psico-filosofica sulla personalità che ha deviato la storia. La rottura di vincoli oppressivi, la separazione, l’accesso alla potenza generativa del desiderio. Il fascino indiscreto della sovversione. Sabato 8 giugno Teatro Romano, ore 21.30 VINICIO CAPOSSELA La Belle Dame sans Merci e altre paralisi della bellezza Concerto atto-unico dedicato alla Bellezza, al suo fascino ipnotico, ai suoi incanti e alla sua invadenza, attraverso le canzoni di uno straordinario repertorio musicale e poetico. Ospite d’onore Mario Brunello Domenica 9 giugno Giardino Giusti, ore 18.30 MARCO ONGARO Leonard Cohen, il sacro gioco dell’amore Concerto-dissertazione sulla liturgia dell’eros di uno dei più grandi poeti in musica, tra la penombra dei sentimenti e le confidenze della nudità innamorata. Domenica 9 giugno Teatro Romano, ore 21.30 GIULIANO FERRARA Mezzo elogio dell’Ancien régime Racconto storico-filosofico dello spirito al tempo dei signori. La seduzione, l’onore, la sfida. La moralità del dizionario dell’immoralismo. Lunedì 10 giugno Giardino Giusti, ore 18.30 GIORDANO BRUNO GUERRI D’Annunzio, lo snobismo dell’assoluto Le imprese del raffinato neologista alla conquista poetica dell’allucinazione classica, il culto eroico-erotico della personalità tra etica enfatica e enfasi estetica. Martedì 11 giugno Teatro Romano, ore 21.30 PATTI SMITH Words and music Un’icona della storia del rock in un evento musicale e poetico. Con Tony Shanahan al pianoforte e chitarra, un concerto-reading con le più celebri canzoni di un itinerario surrealista, beat e rimbaudiano. Rock poetry. Mercoledì 12 giugno Teatro Romano, ore 21.30 ARTURO BRACHETTI La maschera e i mille volti Un racconto con momenti di spettacolo del più grande trasformista al mondo sul rapporto tra immagine e identità, personalità e personaggio, realtà e tradizione teatrale. Quando l’abito fa il monaco.


Giovedì 13 giugno Teatro Romano, ore 21.30 MORGAN Canzoni dell’appartamento, i Queen e altre hit della bellezza Concerto speciale in cui dopo molti anni sono riproposte hit del primo album da solista insieme a interpretazioni di capolavori di grandi artisti come i Pink Floyd, Gaber, Bowie, Endrigo, De André, i Queen. I fiori delle mille e una song. Venerdì 14 giugno Giardino Giusti, ore 18.30 ALESSANDRO PIPERNO Proust, l’animo messo a nudo I segreti del fascino di un'opera monumentale che osserva al microscopio il cuore umano. Il tempo rallentato e dilatato delle emozioni. Un’impareggiabile esplorazione dell’animo. L’apoteosi del grande intento baudelairiano. Venerdì 14 giugno Teatro Romano, ore 21.30 MATTEO GARRONE Il riflesso neorealista delle ombre Incontro con un maestro del cinema d’arte. L’etimologia della realtà nell’antropologia surreale del quotidiano. Il racconto di come prende forma una spettacolare radiografia delle ossessioni alternato a proiezione di sequenze dei film. Sabato 15 giugno Giardino Giusti, ore 21.30 MELANIA MAZZUCCO Da Beato Angelico a Klee l’immagine dell’invisibile Una grande scrittrice racconta la visione dell’essenza occulta e del mistero delle cose. La pittura come sintesi di musica e poesia, indeterminata e ossessiva come in sogno.

Philippe Daverio Ambasciatore della Bellezza Teatro Romano di Verona Lunedì 10 giugno, ore 21.30 Piero della Francesca, geometrie dell’anima Indagine intorno all’artista più enigmatico, iniziatico e insuperabile. La ieratica idea del bello, il tempo sospeso, misterioso. Teatro Olimpico di Vicenza Martedì 11 giugno, ore 21 Palladio e lo spirito delle forme Riflessione sull’etica antica che dà forma al Nuovo Mondo. Dai ghirigori gotici ai parametri della Roma eterna. Dall’invenzione di Petrarca della villa di campagna alla perversione del villino. Teatro Bibiena di Mantova Mercoledì 12 giugno, ore 21 Mantegna e Mozart Superstar La correlazione di due geni precocissimi, fuoriclasse della loro epoca. La pittura scolpita diventa cinema, la musica diventa felicità. Duchi in salotto con musica da camera. Interventi musicali al pianoforte di Ilaria Loatelli. Teatro del Vittoriale di Gardone Riviera Sabato 15 giugno, ore 21.15 Il sex appeal dell’arte L’attrattiva dell’arte come strumento di piacere. La percezione del valore estetico da Baudelaire al mondo contemporaneo. La tentazione di essere alla moda, il gusto di essere sconvolti. Interventi musicali al pianoforte di Gloria Campaner.

Domenica 16 giugno Teatro Filarmonico, ore 18.30 ALEXANDRA DOVGAN Prima e dopo Chopin La pianista prodigio undicenne interpreta opere di Chopin, Beethoven, Rachmaninov con l’intuito infantile di una genialità che non ha nulla di infantile. Domenica 16 giugno Giardino Giusti, ore 21.30 ANDREA DE CARLO Amarcord Fellini Il rapporto di un giovane scrittore col più celebrato regista, l'ispirazione improvvisa, le eccentriche avventure, la personalità, le contraddizioni del genio. Lunedì 26 agosto Arena, ore 21 SERGEI POLUNIN Romeo & Giulietta Prima mondiale del celebre balletto di Prokofiev con un cast d’eccezione: accanto alla star internazionale Sergei Polunin, il coreografo Johan Kobborg, l’artista David Umemoto e l’étoile Alina Cojocaru per un allestimento che innova la visione di un classico modernista.

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Piano dello sviluppo di Verona IL MASTERPLAN FIRMATO MARINO FOLIN, CHE GUARDA LA CITTÀ TRA MEMORIA E FUTURO

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o studio prende in esame il centro storico scaligero con l'obiettivo di ricentralizzarlo, tramite azioni precise come l'insediamento di nuove attività produttive, il potenziamento dell'offerta turistica, l'ampliamento di servizi culturali fino alla connessione di polarità urbane e nuovi legami tra il centro di Verona e il suo contesto. Il 24 maggio 2017 la Fondazione Cariverona e il Fondo di Investimento Immobiliare Verona Property gestito da Torre Sgr, proprietari di unità immobiliari site in Verona, hanno dato in forma congiunta al prof. arch. Marino Folin l’incarico per la “realizzazione di uno studio sulla valorizzazione sociale ed economica di alcuni immobili siti nel centro storico di Verona”. Gli immobili oggetto dello studio, facenti capo alla Fondazione, direttamente o indirettamente, tramite Torre Sgr, sono: La ex sede di Banca Unicredit, in via Garibaldi 1, la ex sede della Banca Unicredit, in via Garibaldi 2, Palazzo Franco-Cattarinetti in via Rosa, Palazzo Forti in via Forti, Monte di Pietà in Piazzetta Monte, Palazzo del Capitanio e Castel San Pietro. Si tratta di immobili in gran parte inutilizzati, di grande rilevanza sia per il ruolo che hanno


avuto nell'economia e nella storia della città, per la loro collocazione nel centro città e per la loro dimensione. Il progetto, che ha l'appoggio di Cariverona e comune, prevede quattro grandi capitoli corrispondenti a poli articolati o edifici singoli: _IL CITY HUB (nei palazzi ex Unicredit e Palazzo Franco- Cattarinetti) di via Garibaldi, composto di Centro Congressi e spazio enogastronomico, mira prima di tutto a qualificare la città come grande polo congressuale, facendo rete con la Gran Guardia e la Fiera, e colmando lacune importanti per una meta turistica e fieristica del calibro di Verona. Oltre al Centro Congressi con residenza di tipo alberghiero, è previsto un Centro Benessere al servizio della città con piscina, bagno turco, palestre, saune, massaggi ecc.ed un Centro enogastronomico, inteso come una grande enoteca nazionale. Il centro Congressi mira a colmare un'assenza; Verona pur avendo una fiera internazionale di primaria importanza, presenta un'offerta debole per quanto riguarda strutture congressuali permanenti. _LAB URBS, in correlazione col precedente Hub, sarà luogo di cultura aperto, per visitatori e cittadini, con esposizioni permanenti e temporanee sulla storia, il presente e il futuro di Verona; un museo laboratorio della città fatto di ricerca e studio collocato a Palazzo del Capitanio e a Castel San Pietro.

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_PALAZZO FORTI può senza dubbio riqualificare la sua offerta come spazio di alta formazione culturale; oltre a sede di attività di carattere espositivo temporanee e permanenti, Palazzo Forti potrebbe essere anche sede di istituzioni o agenzie di carattere nazionale, di istituzioni formative e di ricerca anche di carattere universitario. _IL MONTE DI PIETÀ può diventare luogo di ricerca e innovazione aperto alle imprese creative. La proposta è quella di mantenere gli spazi residenziali e di destinare a piccoli studi, laboratori di ricerca, digital lab anche con forme di co-working. Una volta condiviso il Piano, si lavorerà in stretta sinergia a perseguirne la realizzazione

e implementazione, per il futuro della città. lo sviluppo dell’industria dell’ospitalità nel centro di Verona; una nuova idea di cultura che sia anche leva di sviluppo e co-creazione tra pubblico e privato; imprese innovative nel centro storico, quindi nuovo lavoro e produzione; modelli di offerta residenziale più redditizia. Lo Studio sulla valorizzazione economica e sociale di alcuni immobili situati nel centro storico (Piano Folin) è un documento molto atteso, frutto di oltre due anni di ricerca, analisi e interpretazione dei significativi patrimoni immobiliari della Fondazione Cariverona, coordinato appunto dall'architetto ed urbanista Marino Folin, già

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rettore dello Iuav di Venezia. Si tratta di un approccio di sistema, un innovativo sguardo d'insieme su Verona, un progetto unitario sull'intera città che cambia. Nel concreto, il Piano ha preso le mosse da analisi di medio periodo multisettore, che hanno contemplato tanto i flussi turistici (forti anche di esperienze contigue, ad esempio l’overtourism lagunare) quanto la qualità della vita nel centro storico, attuale e potenziale, con attenzione a crescite sostenibili su piani ambientali e sociali. Un progetto di così ampia portata è un unicum di visione nelle città italiane, tanto in dimensioni che in qualità, coinvolgendo immobili di pregio che sono sì luoghi simbolo della città, ma che ora vanno abitati e riempiti di contenuti; al tempo stesso, è un progetto che si basa su considerazioni attente a sostenibilità economica. Un centro vitale, dunque, aperto al mondo contemporaneo e alle sue complesse ricchezze: dal turismo alla cultura alle imprese, nodi di una rete che può diffondere fermenti di crescita favorendo dinamiche di collaborazione tra diversi soggetti, primariamente economici.

Marino Folin (coordinatore)

Ezio Micelli Mario Spinelli collaboratori Ludovico Centis (grafica) Giorgio de Vecchi (fotografie) Paola Pellegrini


Arte. Tesori inaspettati VENTISEI CAVEAU DEI GRANDI MUSEI ITALIANI SI SVELANO PER LA PRIMA VOLTA AL PUBBLICO NEGLI SCATTI DI MAURO FIORESE ALLA GAM DI VERONA di Maria Teresa Ferrari

I musei sono nati nell'Età dei Lumi per offrire esempi agli artisti. Ancora oggi un artista come Mauro Fiorese ne ha avvertito il richiamo magico. Non è la prima volta che un artista cerca nei depositi dei musei la propria invenzione. Credo che per tutti gli umani, e soprattutto per gli artisti, i depositi dei musei con la loro inaccessibilità e segretezza, con i loro misteriosi e sconosciuti oggetti, siano una estrema attrazione” (dal testo di Alessandra Mottola Molfino) Tutto è bellezza in questa mostra dal fascino sottile. L'allestimento raccolto e intenso, lo spazio della Galleria d'Arte Moderna Achille Forti, che ci mostra scorci mirabili dell'antica città scaligera, le grandi fotografie Treasure Rooms di Mauro Fiorese (Verona, 1970-2016), che permettono di entrare quasi fisicamente in queste “stanze” senza tempo che colgono la magia di luoghi inaccessibili, «serbatoi di sorprese», come li definisce Salvatore Settis. Ci ha lavorato tre anni, dal 2014 al 2016, l'artista d’origine veronese, riconosciuto a livello internazionale e

scomparso prematuramente nel 2016. Tre anni di viaggio all’interno dei Sancta Santorum della Grande Bellezza italiana. I ventisei scatti, messi a disposizione dalla Galleria Boxart di Verona che ha sostenuto il progetto, hanno ritratto i depositi dei maggiori musei italiani, in tutto tredici, tra i quali: il Museo di Castelvecchio a Verona, la Galleria degli Uffizi, la Galleria Borghese, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Capodimonte, Museo Correr, MART di Rovereto. Immagini che richiamano la pittura “alta”, grazie alle scelte compositive, alle pennellate di luce, ma soprattutto alla stampa su carta cotone, racchiusa in vetri museali e cornici lignee con targhetta ottonata che diventano parte integrante dell’opera. Fotografie di grande fascino, che raccontano l’enorme parte invisibile dei Musei. Un “sommerso” che offre linfa all’emerso e che conferma la ricchezza dei patrimoni museali. Luoghi vitali, come ne esistono soprattutto all'estero, “depositi attivi”, spazi che occorre rendere sempre più accessibili al pubblico. Fiorese “visionario” desiderava far riflettere sull’aspetto della ricchezza e della conservazione del nostro patrimonio, della sua scarsa valorizzazione e aprire un dibattito costruttivo e di stimolo sul tema. E ci è riuscito. Anche a Verona la Direzione dei Musei Civici sta riflettendo su queste necessità per sviluppare un progetto di cura lungimirante, in grado di riorganizzare i cospicui giacimenti del sistema museale della città. “Mi piace pensare a Saint-Exupéry, - scrive l'autore nel testo in catalogo - sempre convinto che non si veda bene se non con il cuore, ma anche che, in questo progetto, sia stato l’invisibile ad essere essenziale per gli occhi.” GAM Palazzo della Ragione Cortile Mercato Vecchio 6 Verona Mauro Fiorese. Treasure Rooms (2014-2016) a cura Patrizia Nuzzo e Beatrice Benedetti in collaborazione con la Galleria scaligera Boxart con il patrocinio di ICOM-Italia e del FAI Delegazione di Verona. Fino al 22 settembre 2019 Orario: da martedì a venerdì 10-18 Sabato, domenica e festivi 11-19 Chiuso il lunedì

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Casa di Cura Piero Pederzoli a Peschiera l tumore al Pancreas rappresenta una sorta di emergenza sanitaria: infatti è la quarta causa di mortalità per neoplasia in Italia, la sua incidenza è in aumento (si attendono circa 12000 nuovi casi nel 2019) e il tasso di guarigione il più basso fra i tumori. Si stima che fra 10 anni salirà al secondo posto nella sgradita classifica della causa di morte per tumore perché mentre per altre comuni neoplasie si sono fatti molti passi avanti, per la sua cura la strada è ancora in salita. Ma qualcosa sta cambiando negli ultimi anni, ne parliamo con Giovanni Butturini, Responsabile della Chirurgia del Pancreas dell’Ospedale P. Pederzoli di Peschiera del Garda, polo di eccellenza per la diagnosi e la cura del tumore al Pancreas. Dottor Butturini, quali sono le novità più importanti per la cura di questo tumore? Negli ultimi anni abbiamo visto l’introduzione di nuovi schemi di chemioterapia che hanno migliorato molto la prognosi dei Pazienti affetti da questa malattia, si è compreso che associando più farmaci i risultati sono molto più incoraggianti. Questo ci ha permesso di operare un maggior numero di Pazienti dopo un adeguato periodo di chemioterapia per ridurre il volume del tumore inizialmente non operabile o addirittura metastatico, cose impensabili fino a 10 anni fa. Quindi chemioterapia e chirurgia sono complementari? Certamente: possiamo affermare che non si guarisce dal tumore al pancreas con la sola chirurgia o la sola chemioterapia. Di più oggi abbiamo la sensazione che con le nuove

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tecniche della radioterapia stereotassica, anche questo approccio sia fondamentale per garantire il massimo della riuscita alle terapie. Dunque integrando l’intervento chirurgico con la chemioterapia e la radioterapia stiamo cambiando la storia della malattia. La novità degli ultimi mesi è il successo ottenuto con l’uso del robot del Sistema Da Vinci per rimuovere la testa del pancreas con tecnica mini-invasiva. In tutto il Veneto siamo l'unico centro ad offrire la tecnica robotica per il 20% dei pazienti. Quali altre prospettive si aprono per il futuro? Abbiamo un nuovo approccio sullo screening nei gruppi a rischio. Infatti fino ad oggi non esiste uno screening efficace per la prevenzione del tumore al pancreas nella popolazione generale, ma è stato dimostrato che se consideriamo i gruppi a rischio di tumore al pancreas, una campagna di screening permette l’identificazione precoce del tumore e di conseguenza una maggiore probabilità di cura. Il gruppo più rilevante di soggetti a rischio è costituito da coloro che hanno avuto almeno due casi nella loro famiglia di origine. Queste persone è bene che si rivolgano ad un Centro specializzato per ottenere le corrette informazioni sulle loro possibilità di diagnosi precoce. Oltre al cancro famigliare esistono altri fattori di rischio prevenibili? Questo è un discorso molto importante: oggi abbiamo la certezza che fumo di sigaretta e cattiva alimentazione che porta al sovrappeso sono fattori di rischio evitabili di tumore

al pancreas. Il fumo perché è pieno di sostanze cancerogene in grado di danneggiare definitivamente il DNA delle cellule promuovendo la formazione dei tumori e la cattiva alimentazione perché attraverso un meccanismo legato alla resistenza insulinica e all’infiammazione promuove la crescita tumorale. Quindi lo stile di vita inteso in senso globale è il primo passo per prevenire il tumore al pancreas. In futuro potremo parlare di medicina personalizzata anche per il pancreas? Questo è un altro settore promettente: oggi la cura di alcuni tipi frequenti di tumore si è di fatto personalizzata grazie alle scoperte compiute negli ultimi anni sulle genetica del tumore e penso al tumore al polmone, alla mammella, al melanoma e al colon. Per il pancreas questo aspetto delle mutazioni presenti nel genoma tumorale e la possibilità di sfruttarle per la cura è solo agli inizi ma i risultati sono interessanti e qualche Paziente ha ricevuto in questo ultimo anno il trattamento personalizzato con buoni risultati. Perché proprio alla Pederzoli c’è un centro importante sul pancreas? Storicamente in Italia la chirurgia e la ricerca sul pancreas hanno avuto un impulso importante dal Prof. Paolo Pederzoli, figlio del fondatore della Clinica il Dott. Piero Pederzoli. Egli fondò e diresse il Centro di Verona al Policlinico e dal 2011 ha portato la Sua esperienza a Peschiera dove un nucleo di chirurghi aveva iniziato la chirurgia del Pancreas pochi anni prima. Dal 2015 mi ha chiamato al ruolo di

NEL VERONESE UN POLO DI ECCELLENZA PER AFFRONTARE UN’EMERGENZA. LA CHIRURGIA DEL PANCREAS DELL’OSPEDALE PEDERZOLI DI PESCHIERA DEL GARDA

Nella foto, il Dott. Giovanni Butturini

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Responsabile e da allora abbiamo aumentato il numero di casi trattati fino a diventare oggi il terzo centro in Italia per la Chirurgia Pancreatica. Cosa offrite ai Pazienti alla Pederzoli? C’è un gruppo multidisciplinare che offre la competenza necessaria per arrivare in tempi rapidi alla diagnosi e alla proposta terapeutica per il tumore al pancreas. Il ritardo diagnostico è una delle principali cause della prognosi infausta del tumore e se interveniamo sui tempi di erogazione degli esami strumentali specialistici e dei referti delle biopsie siamo a metà dell’opera. Qui, grazie al gruppo multidisciplinare che lavora gomito a gomito quotidianamente siamo in grado di fornire il referto della biopsia in poche ore dal momento del prelievo, abbiamo organizzato un percorso di inquadramento diagnostico-terapeutico globale con l’apporto di nutrizionista e psico-oncologo oltre alle figure consuete di oncologo, esperto della terapia del dolore e diabetologo, abbiamo implementato la chirurgia robotica e siamo il primo centro nel Veneto ad effettuare la rimozione dei tumori della testa del pancreas con tecnica robotica, abbiamo sviluppato l’approccio ecoendoscopico alle tecniche ablative complementari alle terapie tradizionali, siamo sede di formazione non solo per specializzandi ma anche per specialisti in un percorso di fellowship riconosciuto dalla Società Italiana di Chirurgia Oncologica.

Lei è Presidente dell’Associazione Unipancreas. Quali sono i vostri progetti? Mi sono voluto impegnare in questa Associazione che è nata a Verona nel Settembre del 2018 e ha come scopo avvicinare Pazienti e famigliari al mondo degli specialisti. Abbiamo suscitato interesse e raccolto molto sostegno non solo a Verona: Aereoporti di Roma in collaborazione con il Comune di Fiumicino ci ha permesso di progettare un servizio che abbiamo chiamato Pronto Pancreas che farà il suo esordio a Luglio con un INFO POINT situato al Terminal partenze nazionali di Fiumicino: un’occasione unica di far conoscere le problematiche del tumore al pancreas e di aiutare chi si imbatte in questa diagnosi con l’offerta di un servizio telefonico attivo tutti i giorni della settimana, si potrà chiedere informazioni, fare domande sulla propria situazione o quella di un amico o di un famigliare e soprattutto lo spazio che così generosamente Aereoporti di Roma ci offre sarà un laboratorio per far conoscere la realtà di questa malattia ma anche le molte novità che ci stanno aiutando a migliorarne gli esiti.

Giovanni Butturini, MD, PhD Primario Chirurgia Epato-bilio-Pancreatica Clinica Pederzoli Via Monte Baldo,24 Peschiera del Garda (Vr) Italy Per appuntamento: tel. 045 6449270 Studio 045 6449283 Fax 0456449140

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GROUNDPIECE DIVANO COMPONIBILE Antonio Citterio Design info@ballarini-interni.com

Via del Lavoro 18 Valgatara di Valpolicella (VE) Tel. 045.6800525

Via Varini 50 Marco di Rovereto (TN) Tel. 0464.943220

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Grande Castelvecchio S

i è ufficialmente costituita la Civica Alleanza per un Grande Castelvecchio, un comitato di cittadini e associazioni che mira a realizzare un ampliamento del principale museo cittadino attraverso la presentazione e la diffusione di studi volti a illustrarne le ricadute positive sia a carattere culturale che economico. Al comitato hanno già aderito numerose realtà attive in città: l’Ordine degli Ingegneri e l’Ordine degli Architetti, gli Amici dei Musei Civici di Verona, Italia Nostra-Sezione di Verona, Verona Polis, River-Primavere Urbane, Magy’s, quest’ultima in particolare attenta alle esigenze delle persone disabili. Il comitato, presieduto dall’avvocato Stefano Dindo, è aperto all’adesione di tutti i cittadini tramite la pagina Facebook grandecastelvecchio. Obbiettivo è

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adeguare il principale museo cittadino alle esigenze di un pubblico enormemente aumentato nell’ultimo decennio, dotandolo dei servizi indispensabili per gli standard internazionali e rendendolo finalmente accessibile. Fin dalla fondazione nel 1991 l’associazione Amici di Castelvecchio e dei Civici Musei d’Arte di Verona ha a cuore la sopravvivenza e lo sviluppo del nostro principale museo, tanto che, negli anni, in sintonia con l'Amministrazione comunale e con la Direzione dei musei, ha promosso e finanziato il recupero della torre di nord-est, della torre dell'orologio, l'apertura al pubblico di parte dei camminamenti di ronda, andando così incontro alle crescenti esigenze del museo. Oggi è necessario un nuovo balzo in avanti per garantire ai grandi flussi turistici e ai cittadini una adeguata accoglienza, accessibilità e fruizione per i disabili, aree per la didattica e spazi ricreativi aperti a tutti: requisiti indispensabili per un museo al passo con i tempi, considerato che il museo rappresenta l'identità collettiva di una città e uno dei suoi principali “biglietti da visita”, come è ben documentato nella pubblicazione Fantasie per Castelvecchio. Una proposta per l'ampliamento del museo civico, a cura di Maurizio Cossato e Alberto Vignolo.


Villa Della Torre Allegrini compie dieci anni V

illa Della Torre festeggia i dieci anni dell’acquisizione da parte di Marilisa Allegrini. Dal 2009, il monumento rinascimentale disegnato da Giulio Romano e Michele Sanmicheli a Fumane di Valpolicella ha ripreso ad essere luogo di incontro e scambio, come accadeva nel Rinascimento, quando artisti, uomini politici e dignitari religiosi vi sperimentavano il “bonum vivere” della civiltà delle ville venete. Oggi la villa è sede di rappresentanza e cuore dell’azienda Allegrini, punto di riferimento per il mondo del vino internazionale, con dieci luxury room e una serie di proposte per visitatori e winelovers, dalle degustazioni dei vini di Allegrini ai prodotti del territorio curati dagli chef, ai corsi di cucina, ai tour guidati. Per celebrare il decennale la villa ospita una serie di incontri culturali, a partire da quello con Massimo Cacciari, che ha parlato dell’origine del vino, tra Noè e Dioniso. “L’acquisizione di Villa Della Torre – ricorda Marilisa Allegrini - ha fatto crescere il valore aggiunto del brand Allegrini, riunendo il mondo dell’enologia e dell’agricoltura con quello della cultura. I visitatori sono contaminati: chi scopre il vino scopre anche il mondo dell’arte e viceversa. In questo contesto si colloca l’attuale progetto di conversione colturale della Fumana, la

collina prospicente Villa Della Torre che dà il nome al paese. Il nostro obiettivo è quello di creare un museo naturale, che dalla collina abbraccia la villa e il vigneto Palazzo della Torre”. Nel corso di questi dieci anni hanno visitato la villa decine di migliaia di persone, 20mila solo nel 2018. Non sono mancati gli appuntamenti con alcuni tra i più importanti nomi del mondo dell’arte e non solo, da Peter Burke a Philippe D’Averio, da Mathieu Arnoux ad Adriano Prosperi, da Salvatore Settis a Giulio Giorello. La Villa è la rappresentazione di un percorso spirituale e conoscitivo, che parte dagli Inferi e sale al Paradiso, in un susseguirsi di simboli legati alla cultura religiosa e profana. Il progetto si ispira alla domus antiqua romana. Ecco perciò il peristilio, vero cuore della casa, assieme ai motivi cinquecenteschi dell’acqua, simboleggiata dalla peschiera, e del fuoco, immortalato nei camini mascheroni del decoratore Giovan Battista Scultori. Il tempietto a pianta ottagonale descritto dal Vasari ed il bucintoro dedicato a Giove Ammone completano l’effetto scenico dell’intero complesso monumentale. Grazie all’acquisto di Villa Della Torre, sono nate alcune importanti collaborazioni

di Allegrini, come quelle con la Peggy Guggenheim Collection di Venezia e con il Museo Ermitage di San Pietroburgo. Da sei anni, inoltre, viene assegnato a Villa Della Torre il premio Allegrini “L’Arte di mostrare l’Arte”, un riconoscimento a chi ha saputo proporre nell’anno in corso una mostra da ricordare per le emozioni suscitate nel pubblico e per il valore didattico degli allestimenti.

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ell’anno 2007 la Parrocchia di Borgo Nuovo di Verona ha indetto un Concorso di progettazione ad inviti per la riqualificazione dell’isolato urbano comprendente la chiesa dedicata alla Beata Vergine Maria e le Opere Parrocchiali. A vincere il Concorso è stato lo studio Archingegno di Verona che ha elaborato il progetto definitivo. La Chiesa Beata Vergine Maria si propone alla collettività come luogo evocativo che, come ribadito autorevolmente dalla nota CEI sulla progettazione delle nuove chiese e recentemente da Benedetto XVI, è il luogo dell’assemblea convocata proponendo una precisa e forte identità allo spazio sacro. Luogo dove le persone possono ritrovare bellezza e spiritualità. Il progetto quindi si è posto come obiettivo di offrire un luogo progettato non solo per una visione estetica statica, ma per un’azione dinamica conforme alla natura dell’evento salvifico celebrato nella liturgia.

L'ARCHITETTURA La chiesa si pone alla Comunità con una forma riconoscibile, un’architettura sacra cristiana che, senza incertezza, marca il luogo e segnala la meta di arrivo del percorso. Le linee sono sobrie, la chiesa si presenta come un grande spazio basilicale dove si impone la “semplicità in tutte le cose necessarie e vieta tutto ciò che è inutile” (Durand). La pietra d’angolo della nuova chiesa è il campanile, posto nel luogo più importante del Villaggio a segnalarne la piazza e ad omaggiare Angelo dall’Oca Bianca, che si trova sepolto proprio di fronte, artista filantropo e fondatore dello stesso quartiere realizzato negli anni ’30 per dare rifugio ai poveri della città. Il campanile è l’emblema della chiesa; ha forma semplicissima, quasi monastica e si eleva dall’edificato circostante. Dal campanile si snoda il volume alto ed avvolgente dell’aula liturgica che culmina nel grande

La chiesa della luce IN BORGO NUOVO, RIVEDE LA LUCE LA CHIESA BEATA VERGINE MARIA CON IL CENTRO PARROCCHIALE, OPERA DELLO STUDIO ARCHINGEGNO

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Nei deambulatori, alte e snelle aperture, permettono alla luce di entrare; le quinte lignee la filtrano e all’interno dell’aula giunge diffusa e pulviscolare. Il volume della chiesa è stato realizzato in cemento armato con finitura a vista; il processo costruttivo è dentro il materiale. Il calcestruzzo ha i segni delle casseforme in legno, segni e trame sono registrati. Il legno di rivestimento delle quinte e i pavimenti in pietra seguono questo principio; materiali vivi in vibrante armonia. Tattilità e monocromaticità – ocra, grigio e bianco calce – rilevano cromatismi nelle ombre. La luce è stata utilizzata come materia di costruzione dello spazio senza esibirla od ostentarla: una luce poetica che celebra la luce, principale metafora di Dio. Lo spazio è costruito sia da una mutevole progressione di chiarori riverberati sulle pareti laterali - illuminate dalla luce riflessa delle quinte interne – che dalla luce diretta che entra attraverso i tagli delle stesse quinte illuminando l’interno come una meridiana. L’architettura cerca la trascendenza, il mistero che attira, oltrepassa gli aspetti più evidenti per far immergere lo sguardo nelle pieghe profonde del senso delle cose.

lucernario della zona presbiteriale. La pianta deriva dall’incrocio di due coordinate: l’asse principale est ed ovest che collega la piazza del quartiere, attraversa il portale d’ingresso e giunge all’altare e alla zona presbiteriale e l’asse secondario che il collega il centro parrocchiale con la fonte battesimale. La navata principale si presenta come un grande spazio fortemente direzionato e prospettico, dove alte quinte in legno scolpite dalla luce accompagnano in un abbraccio chi entra e lo conducono verso il trascendente. Quando si varca la soglia della chiesa si diventa signori del tempo, si sente di non essere dominati dal solo tempo razionale ma si viaggia liberi dal primo giorno della creazione e l’ultimo tra il bereshit e l’escaton; si instaura un dialogo, fondamentale per formare un’esperienza spirituale, tra il tempio e il tempo. Sia internamente che esternamente, i caratteri architettonici tradizionali non costituiscono semplici reperti da citare, ma sono elementi operanti di una cultura viva, insieme antica e contemporanea. Il percorso verso l’altare è scandito dalla luce e viene concluso, nel fondale absidale, dall’aulica croce lignea simbolo della resurrezione e del ritorno del Cristo sulla terra.

LE OPERE ICONOGRAFICHE La Curia di Verona, con un concorso svoltosi nell’anno 2009, ha scelto il programma di tutte le opere iconografiche: l’altare, l’ambone e il battistero sono opera dello scultore altoatesino Hermann Josef Runggaldier, la grande tela della Cappella Feriale e i pannelli della Via Crucis sono stati realizzate dalla pittrice toscana Gabriella Furlani, mentre il tabernacolo è stato realizzato dall’artista del vetro Giuliano Gaigher. A completamento della zona absidale, durante la Pasqua 2019 è stato collocato un grande crocefisso bronzeo di Tito Amodei, padre passionista tra i più innovativi e interessanti scultori italiani del dopoguerra e recentemente scomparso all’età di 91 anni, che rappresenta il Cristo con accanto la Beata Vergine e la colomba.

Studio Archingegno via zenari 6 verona tel. 045 8303114 fax 045 8303116 www.archingegno.info progetto studio Archingegno architetti Carlo Ferrari Alberto Pontiroli Boris Rodegher Andrea Chelidonio Francesca Rapisarda direttore dei lavori Ing.Luigi Albertini impresa costruttrice Fedrigoli in associazione con impresa Lonardi liturgista don Franco Magnani parrocco don Giorgio Fainelli

MATERIA E LUCE La chiesa non ha finestre sul quartiere. La luce zenitale e la camera di luce del piccolo cortile nel lato nord interpreta il tempo atmosferico.

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Abitare in volo a scelta di un arredamento per la nostra casa, nella maggior parte dei casi, deve cercare di coniugare diversi fattori: gli spazi disponibili, le nostre esigenze, le risorse economiche a disposizione e sicuramente il nostro gusto. Così anche la scelta di un servizio aereo particolare, come il noleggio di un aereo privato, deve essere ben ponderato, per ottenere il massimo vantaggio in rapporto al valore pagato, ma soprattutto non deve essere una possibilità esclusiva per pochi, come normalmente si potrebbe pensare. Normalmente la scelta di un volo con aereo privato (luogo comune con cui questa attività viene chiamata), gestito da una compagnia aerea che ha le stesse modalità e controlli delle compagnie aeree di linea, sono: la possibilità di raggiungere una destinazione non servita da voli di linea in maniera veloce per ottimizzare al meglio il tempo; nella stessa giornata raggiungere più destinazioni con appuntamenti mirati, senza inutili perdite di tempo in attese di check-in di imbarco o connessioni; sfruttare tutti i posti disponibili (generalmente da 4 a 8 passeggeri) dividendo la spesa tra i diversi passeggeri, magari

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per raggiungere e visitare una fiera in giornata. Ecco perché diventa importante la scelta di un broker qualificato, che sappia identificare l’aereo più idoneo considerando: capienza di posti e confort di bordo, autonomia in relazione alla meta richiesta, modello di aereo, anno di costruzione, professionalità della compagnia e assicurazioni, miglior rapporto servizio offerto/costi, servizi annessi al volo come preparazione di catering particolari o prenotazioni di auto con autista da/per aeroporto, Hotel, sale riunioni e molto altro. Al giorno d’oggi con tutto il proliferare di nuove aziende, che offrono i propri servizi di voli privati –grazie alla facilità con cui si può apparire in internet – è sempre più difficile trovare partner di sicura e provata esperienza in un campo così delicato come l’aviazione d’affari. Nei siti dei vari broker aeronautici si possono trovare appariscenti presentazioni che non sempre fanno capire la reale esperienza di questi operatori, per cui, sono quanto mai importanti i dati che ABjet può vantare e mettere a disposizione della propria clientela. ABJET, giovane e dinamica realtà veronese, è la sintesi di una lunga esperienza iniziata a partire dalla fine degli anni 80, occupandosi di software aeronautici e successivamente dal 1994 ha seguito tutta la parte informatica, applicata ai vari

settori, di una compagnia aerea di voli executive, svolgendo negli ultimi 10 anni anche il ruolo di Flight Dispatcher nell’ufficio operativo con una flotta di 12 aerei. ABJET si avvale poi per la parte “Consulting” di un professionista con oltre 50 anni di attività in campo aeronautico e con alle spalle 13.000 ore di volo da comandante, esclusivamente con Jet executive e fatte prevalentemente con una società di aerotaxi da lui stesso fondata, rimasta attiva per ben 34 anni. In conclusione il nostro servizio, attivo 24 ore al giorno 7 giorni su 7, è disponibile per qualsiasi consulenze e quotazioni. Chiamaci per il tuo prossimo volo sia in elicottero che Jet privato, la tua prossima vacanza o appuntamento di lavoro potrebbe essere più “importante”. Nizza, Cannes o Ibiza per recarsi in vacanza oppure Londra o Ginevra per un appuntamento di lavoro o qualsiasi altra destinazione, chiedici un preventivo e saremo lieti di darti la nostra solita professionalità e passione che ci contraddistingue da oltre 35 anni.

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Palazzo Bottagisio ATTUALITÀ DEL PASSATO

l Palazzo situato tra le attuali via Leoni e via San Fermo fu commissionato nel 1473 da Pietro Giovanni Boldieri e venne costruito su due piani seguendo modelli gotici veneziani e nobilitato dalle tipiche finestre gotiche trilobate. Una seconda porzione del palazzo era quella della domus nova con al piano nobile, una grande quantità di sale, tra cui una camera picta. L’edificio subì un’importante modifica prospettica, per volere di Matteo Boldieri dopo la morte del padre Gherardo, venne, in questo momento, inserito l’attuale portale rinascimentale sul quale compaiono, lateralmente alla chiave dell’archivolto, le iniziali MB e il motto di famiglia “QUI TIMET DEUM VIVET IN ETERNUM”, presente anche nell’altare di famiglia in S. Anastasia. Cessata la permanenza di Matteo Boldieri nel 1555, il palazzo fu affittato fino al 1610 quando, in condizione di parziale abbandono, venne venduto a Pietro Paolo Spinetta Malaspina. Uno degli ultimi interventi rilevanti dei Malaspina risale al 1839 quando fu ridotta la superficie del giardino per l’inserimento di un magazzino addossato al muro di cinta su stradone San Fermo. Nella seconda metà dell’800 i Malaspina vendettero il Palazzo al bolzanino Giovanni Angerer, mentre nel 1878 il palazzo passò ad Alberto Bottagisio che apportò ulteriori trasformazioni, come la costruzione di un nuovo corpo di fabbrica a chiusura parziale del cortile

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interno e l’inserimento del vano scala nel blocco su stradone San Fermo. Inoltre, nel corpo affacciato su via Leoni furono ridotte le stanze, con l'inserimento di un corridoio centrale ed eseguita la ridipintura in alcuni locali. La proprietà rimase alla famiglia fino al 1933, quando fu venduto alla Deputazione Provinciale di Verona che aveva necessità di individuare una nuova sede per riunire diversi importanti servizi pubblici. Inoltre, al piano primo, nel blocco ad angolo con il vicolo furono predisposti degli appartamenti. I lavori di ristrutturazione e adattamento alle nuove funzioni iniziarono il primo giugno 1933. Durante la permanenza della Provincia furono eseguiti diversi interventi di manutenzione, per lo più legati all’adattamento dell’e-

La fase successiva a questo lavoro di analisi, svolta dallo studio Merlini Design, è volta al riuso e valorizzazione degli spazi sempre in relazione all’evidenza storica d’insieme e al recupero di un ambiente in grado di rendere attuali le suggestioni e l’atmosfera del passato. Sarà pertanto della massima importanza una visione che spazi dalle pavimentazioni interne in seminato e marmette , paramenti murari, cornici e lesene con plafoni decorati e travature lignee con regoli decorati. Massima importanza è da attribuire alla serramentistica sia esterna che interna con il restauro di scuretti, portoni e porte decorate interne con cimase gotiche e decori. Altro ruolo impor-

dificio alle funzioni pubbliche. Dato l’importanza dell’edificio e la sua storicità si è optato, in accordo con la Soprintendenza , per un recupero puntuale nel rispetto delle caratteristiche morfologiche e ambientali attuali con il supporto di una serie di sondaggi tesi ad individuare elementi pittorici e architettonici del passato. Questa analisi stratigrafica , con successivo recupero e conseguente restauro è stata affidata alla ditta “Tisato Massimo - Restauro e Conservazione Opere d’Arte” esperta in opere di questo tipo e di questo livello.

tante è quello dell’impresa Professional Solutions , esperta in lavori di restauro, che con la sensibilità che la contraddistingue eseguirà opere di consolidamenti sia strutturale che murarie e di finitura. I lavori che impegnano le maestranze coinvolte sono pertanto tese e finalizzate all’ottenimento di un risultato all’altezza delle aspettative per un immobile che, data la collocazione, si appresta a ridiventare una parte importante della città.

Nella pagina precedente dall’alto in basso: lo scalone monumentale, la facciata del palazzo prima del restauro e la statua della Verità del Brunelli all’interno del cortile. In questa pagina: il prospetto del palazzo lato Stradone San Fermo e i soffitti decorati al piano nobile.

PROGETTO E DIREZIONE LAVORI Arch. Lucio Merlini (collaboratori: Marco Merlini, Lorenzo Gullotta, Christopher Merlini, Sara Bertoletti) Merlini Design Galleria Vezza, 27 Villafranca di Verona (VR) tel. 045 6304485 www.studioarchitetturaveronamerlini.it RESTAURO “Tisato Massimo Restauro opere d’Arte” Via Mentana, 25 - Verona PROGETTO STRUTTURALE Ing. Nicola Di Palma Via Brigata Acqui, 11-A - Verona IMPRESA ESECUTRICE Professional Solutions srl Via Giuseppe Missori 9 - Verona SERRAMENTI “I Farinelli” Loc. Cà Prato 1 Valeggio Sul Mincio (VR)

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Palazzo Pradaval

erona, città intrisa di storia e culla di eterne storie d’amore, vede riaffiorare tesori di straordinaria bellezza, per anni gelosamente custoditi all’interno delle sue mura. Grazie ad un sapiente progetto di restauro, Palazzo Pradaval risplenderà di luce nuova e con esso tutte le meraviglie storiche che lo caratterizzano e lo rendono unico. L’edificio di stampo manierista è caratterizzato da elementi architettonici in stile, originari della prima metà del 1800. La facciata principale che affaccia sulla meravigliosa piazza Pradaval è caratterizzata infatti da finestre ad arco binate e da un portale bugnato, che donano all’intero palazzo un’aura di prestigio tipica delle abitazioni nobili di epoca passata. La straordinaria opera di restauro dell’involucro esterno si manifesta con egual fascino e sapienza anche negli spazi interni, decretando l’intero progetto come inedito ed unico, all’interno dell’intero panorama veronese. L’ingresso Superato il suggestivo portale bugnato, si arriva all’androne di ingresso, caratterizzato dalla presenza di un doppio volume che permette di accedere alla meravigliosa scalinata che collega le residenze, e alla corte verde del palazzo. Gli occhi vengono rapiti dalla presenza di dettagli storici di indiscusso fascino; dal soffitto

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a cassettoni ai preziosi fregi che adornano le porte di accesso, tutto lo scenario appare chiaramente disegnato per restituire autentiche atmosfere di eco nobiliare. Lo squisito gioco di prospettive che i volumi dell’androne creano nel loro susseguirsi, culmina con la visione di una splendida composizione vegetale che ricopre a tutt’altezza il perimetro murario del giardino, a sua volta ingentilito dalla presenza di una fontana in stile che contribuisce a decretare l’intero giardino a vera e propria oasi privata. Cortile Percorso l’intero androne d’ingresso si raggiunge la corte verde di Palazzo Pradaval. La superficie si alterna tra spazi verdi e sezioni pavimentate, appositamente bilanciate per far coincidere l’utilizzo pratico a quello tipicamente di svago. Una moderna rampa di accesso a box auto sotterranei completa l’idea originaria del progetto di restauro di affiancare alla storicità i comfort odierni.

Le residenze Le residenze di Palazzo Pradaval rappresenteranno dei veri e propri scrigni di storia, unici nell’intera città di Verona. Le gentili altezze degli spazi interni fanno da involucro ad una cornucopia di decori architettonici di indiscusso fascino che ne amplificano il prestigio e donano a ciascuna residenza un’aura squisitamente suggestiva. Il progetto di restauro ha permesso ai volumi di essere ridisegnati secondo le moderne esigenze abitative, garantendone una fruizione ottimale da godere tutti i giorni. Dal bilocale al pentalocale, ciascuna residenza di Palazzo Pradaval rappresenta il perfetto bilanciamento tra modernità e storia, al fine di godere di quest’ultima completamente immersi nel comfort, secondo i contemporanei dettami dell’abitare. Comfort Living Il fascino della storia si unisce al comfort della modernità per elevare Palazzo Pradaval a standard abitativi inediti ed unici sul mercato. La presenza di capienti box auto sotterranei, accessibili mediante una moderna rampa d’accesso sita nel cortile del palazzo, si unisce alla presenza di un ascensore di design per garantire una fruizione ottimale sia degli spazi comuni sia degli spazi privati. I moderni comfort che caratterizzano l’involucro esterno del palazzo trovano una loro chiara e forte manifestazione nelle dotazioni presenti in ciascuna residenza. Un moderno impianto domotico tramite il quale poter gestire la propria casa in maniera smart amplifica i momenti di relax quotidiano, mentre la presenza di elementi di bio-wellness nella zona bagno la trasformano in vera e propria spa privata. Vivere il centro di Verona Palazzo Pradaval, sito nell’omonima piazza, diviene epicentro di uno scenario intriso di storia e di servizi. L’arena, Piazza Bra e il museo di Castelvecchio sono solo alcuni dei meravigliosi monumenti storici che si trovano a due passi da Palazzo Pradaval. La prossimità al centro, così come la collocazione distante 50 metri dalla zona Ztl, rappresenta un comfort quotidiano di indiscusso valore che permette di poter scegliere in tutta tranquillità di usufruire di mezzi di trasporto privati oppure concedersi una piacevole passeggiata con la propria famiglia. La storia non è l’unica protagonista del centro, a sua volta popolato da una moltitudine di servizi; palestre, ristoranti, teatri e supermercati sono solo alcuni dei luoghi d’interesse di cui si potrà godere.

Piazza Pradaval 18 - Verona www.palazzopradaval.it info@palazzopradaval.it tel. 045 2475267

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Villa Bertarole. A Fumane di Verona, nel cuore della Valpolicella classica un’eccellenza edilizia ecosostenibile, nel segno del BIM IL COMPLESSO RESIDENZIALE DI LUSSO È TRA I 7 PROGETTI REGISTRATI GREEN BUILDING COUNCIL (GBC) HOME ITALIA, PROTOCOLLO DI CERTIFICAZIONE IN OTTICA DI BIOEDILIZIA LEED

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raendo ispirazione dalla forma della pianta di vite, un concept architettonico che interpreta e tutela l’identità originaria di un territorio di eccellenza. VILLA BERTAROLE, di prossima realizzazione a Fumane di Verona, nel cuore della Valpolicella classica, è una soluzione residenziale di lusso (seguiranno altri tre moduli), totalmente ecosostenibile, progettata in BIM (Building Information Modelling) da ArchLivIng, società di ingegneria e architettura di Ferrara con sedi a Verona, Macerata e Avellino, su incarico di I.M.S. (Integrated Management Services Srl), innovativa società di consulenza integrata a servizio delle imprese di costruzioni e PMI, con sede a Villafranca di Verona. EDIFICIO RESIDENZIALE MONOFAMILIARE Proponente IMS, global coordinator del progetto Valpolicella - Fumane Progettazione ArchLivIng, società di ingegneria e architettura con sedi a Ferrara, Macerata, Avellino, Verona e Cape Town. Livello di progettazione Preliminare - Definitiva - Esecutiva Superficie lotto 1975,2000 mq

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La certificazione GBC Home, per una nuova filosofia dell’abitare sostenibile Global coordinator dell’intero progetto immobiliare, IMS ha impostato la “visione ecoliving” di Villa Bertarole, individuando nel protocollo di certificazione Green Building Council (GBC Home) il punto di forza dell’intera operazione e interpretando il concetto di sostenibilità come valore olistico. Sostenibilità dell’edificio, da un lato, che “investe” progettazione, costruzione, gestione e manutenzione successiva del fabbricato; sostenibilità ambientale e “di quartiere” dall’altro, con la valorizzazione della location, assolutamente di prestigio, in cui il progetto va ad inserirsi. Il progetto è, ad oggi, uno dei 7 registrati GBC Home Italia, in un’ottica di sostenibilità LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), secondo precisi criteri di progettazione e realizzazione di edifici salubri, energeticamente efficienti, a impatto ambientale contenuto, durevoli, sostenibili anche economicamente e con un metodo innovativo nella progettazione. La progettazione integrata firmata ArchLivIng: bellezza, funzionalità ed efficenza Dall’esigenza di una progettazione innovativa, IMS ha individuato in ArchLivIng il miglior partner di progetto per gestire in modo multidisciplinare e integrato, tramite BIM (Building Information Modeling), tutto il processo costruttivo – architettonico, strutturale, impiantistico –, rag-


giungendo gli obiettivi qualitativi posti dalla committenza. La progettazione in BIM ha permesso ad ArchLivIng di proporre un modello esattamente corrispondente al costruito, con un flusso di informazioni che resta documentazione viva del fabbricato, sempre implementabile.

tazione sulla scelta dei materiali e dei componenti, ad una valutazione economica precisa e mirata. La struttura portante, realizzata con telaio in cemento armato, ha pareti di tamponamento in laterizio rivestite con due tecnologie costruttive: l’una con tradizionale sistema a cappotto intonacato e tinteggiato con colorazioni chiare dei toni del tortora e del marrone, l’altra con sistema a cassetta e rivestimento in sasso sciolto, con gabbie metalliche riempite con sassi di fiume stondati. La copertura ed il pilastro del portico, rivestiti con lastre in alluminio di colore chiaro, diminuiscono l’effetto “isola di calore”. Gli interni prevedono al piano terra un’ampia area ad uso soggiorno-pranzo, una cucina abitabile ed un bagno. La scala a vista, circondata da pareti vetrate, conduce al piano primo dove si sviluppano le tre camere da letto e due servizi. Garage, cantina, lavanderia e centrale termica completano invece la suddivisione dell’interrato. Il giardino di proprietà, piantumato, arricchisce la soluzione.

ArchLivIng

La pergola su cui poggia la vite, da semplice supporto a concept architettonico Nel pieno rispetto delle caratteristiche del sito, la scelta architettonica di ArchLivIng ha puntato ad un ampliamento “intelligente” del paesaggio urbanizzato, coniugando estetica, qualità, confort abitativo, funzionalità, efficienza ed eco-sostenibilità. Collocata in una posizione strategica tra via Ponte Scrivan e il “Progno di Fumane”, l’idea progettuale dei quattro moduli monofamiliari – a pianta rettangolare su due piani fuori terra più uno interrato –, prende le mosse proprio dalla “forma della vite”, che, da elemento naturale, “vivo” e identificativo del luogo, si trasforma in elemento architettonico di sostegno dei nuovi edifici residenziali, fulcri della “vita” di una comunità. I materiali e l’organizzazione degli spazi In accordo con il protocollo di certificazione GBC Home e con le Norme Tecniche di piano, particolare attenzione è stata posta alla sostenibilità dei materiali “a km zero”; mentre l’analisi dello studio solare ha portato, ad esempio, ad una migliore scelta progettuale rispetto alla conformazione dello spazio e delle funzioni, alla valu-

Società di Ingegneria e Architettura con sedi a Ferrara, Macerata, Avellino, Verona e Cape Town, sviluppa la progettazione integrata miscelando la cultura dell’Agile Project Management, della Lean Office e della metodologia BIM attraverso esperienze maturate nei settori dell’edilizia, dei processi industriali, dell’aerospazio e delle infrastrutture. Team multidisciplinare, approccio integrato, ricerca applicata e sviluppo sperimentale sono i punti di forza che ArchLivIng declina nei suoi diversi settori di competenza: diagnosi energetiche; progettazione antisismica; rigenerazione urbana; logistica; mitigazione del rischio sismico e da fattori ambientali; ricerca sperimentale. Per info: www.archliving.it

IMS (Integrated Management Services Srl) Grazie ad una squadra di professionalità sinergiche e coordinate, IMS – con sede a Villafranca di Verona – eroga servizi specialistici integrati in ambito gestionale, economico e finanziario per Imprese di Costruzioni e PMI. Visione, concretezza, flessibilità, innovazione sono i principi che ne contraddistinguono il lavoro, con l’obiettivo di salvaguardare il patrimonio imprenditoriale italiano. Per info: www. ims.vr.it

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na nuova formula, che sta prendendo piede anche a Verona, sull’onda di un cambiamento necessario degli stili di vita con il noleggio di postazioni lavoro e uffici indipendenti per periodi sia brevi che lunghi, ma anche il noleggio di sala riunioni, sala corsi completamente attrezzata, sala per conferenze fino a 30 posti e uno spazio a disposizione per mostre temporanee. Villa Modena non è un sistema passivo, all’interno del quartiere, della città, lo staff di Villa Modena assieme ai propri partner propone un ricco calendario di eventi formativi e culturali, e chi frequenta Villa Modena dispone di spazi per pranzare e rilassarsi, sull’onda per condividere la giornata nei suoi diversi momenti. Il coworking è uno stile lavorativo che coinvolge la condivisione di un ambiente di lavoro, spesso un ufficio, mantenendo un'attività indipendente, a differenza del tipico ambiente d’ufficio, coloro che fanno coworking non sono in genere impiegati nella stessa organizzazione, esso attrae tipicamente professionisti che lavorano a casa, liberi professionisti o persone che viaggiano frequentemente e finiscono per lavorare in relativo isolamento. L'attività del coworking è il raduno sociale di un gruppo di persone che stanno ancora lavorando in modo indipendente, ma che condividono dei valori e sono interessati alla sinergia che può avvenire lavorando a contatto con persone di talento. Il primo spazio di coworking propriamente detto è nato a San Francisco nel 2005 ad opera di Brad Neuberg, oggi a Verona nel quartiere denominato “Biondella” sorge una antica corte rurale la cui storia merita un racconto che sia attualità attraverso il lavoro di restauro che l’ha riportata ad essere luogo vissuto da condividere in primis con gli abitanti del quartiere (per i quali sono offerte tariffe agevolate) e

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con la città tutta e non solo, e come ogni restauro è occasione per ripercorrere le trasformazioni urbane, la storia dei luoghi e delle persone. L’originaria corte nasce nell’Ottocento come edificio rurale connesso ad un’ampia campagna coltivata che al tempo la circondava, la villa era l’edificio principale a cui erano connesse le stalle ,entrambi gli edifici con lo stesso orientamento a sud connessi solo in un lato. Oggi l’edificio di destra è quello che rimane, mentre quello di sinistra non

esiste più. La corte si amplia poi con la costruzione di un ulteriore blocco di testa connesso alle stalle adibito a casa di abitazione dei contadini che conducevano il fondo; due piccoli annessi rustici concludevano il complesso, uno dei quali presente ancora oggi. Nel catasto italiano è indicata la denominazione di Villa Modena che presumiamo (da fonti orali) che fosse il nome del proprietario che poi durante la seconda guerra mondiale per sfuggire alla deportazione a causa della

Villa Modena C’È UN NUOVO SPAZIO A VERONA CHE HA BISOGNO ANCHE DI TE PER FARE VIVERE LA CITTÀ, OVVERO AMBIENTI CONDIVISI CHE LE PERSONE FANNO DIVENTARE SPAZI DI SCAMBIO SOCIALE OLTRE CHE DI LAVORO PER “IDEE, CONDIVISIONE, CRESCITA PROFESSIONALE”. IL COWORKING VILLA MODENA OSPITA PROFESSIONISTI, FREELANCE E PICCOLE AZIENDE NEI BELLISSIMI SPAZI DI UNA VILLA DEL NOVECENTO RECENTEMENTE RIPORTATA ALLO SPLENDORE ORIGINALE


condono edilizio. Il nuovo edificio è costituito da una torretta a base quadrata e un edificio più basso intersecato al centro da una imponente scalinata monumentale, tutto il complesso viene costruito negli anni ’50. Anche gli orti e i giardini circostanti vengono studiati nell’intervento, infatti a nord dell’edificio viene costruito un belvedere, anche ad ovest è presente un plateatico e tutto il perimetro verso la strada così come gli accessi al frutteto retrostante vengono realizzati con parapetto in colonnine in cemento. Per ultimo viene costruito l’edificio pensato fin dalla costruzione come garage. Oggi, Villa Modena ha avuto un restauro che ha voluto riportare in evidenza gli spazi, ridisegnandoli, ma soprattutto lo stile di una abitare elegante e garbato, quanto funzionale ed efficiente che si ritrova negli interni dello spazio di coworking il tutto a firma dell’arch. Diego Martini. Anche se non avete bisogno di uno spazio per lavorare, una visita a Villa Modena è un modo per allacciare contatti sociali e scambi tra per-

sone. Anche solo per curiosità merita un giro. Ultimo particolare i piani di lavoro della postazioni di Villa Modena sono dei pezzi unici, realizzati con legni di recupero ripristinati ed assemblati artigianalmente, uno ad uno. Sono unici, artigianali ed etici, perché sono stati realizzati nel laboratorio di Reverse IN, il progetto di economia carceraria che Reverse gestisce all'interno della Casa Circondariale di Montorio, a Verona, dal 2016. Reverse IN è l'occasione di un gruppo di detenuti di misurarsi con l'impegno, l'obiettivo, il tempo finito e la precisione. In questo laboratorio si impara il valore del fare a mano, il rispetto per il materiale e la bellezza del pezzo unico che inizia con un progetto e finisce con un prodotto, da levigare e curare sino all’ultimo gesto. E’ artigianato a basso impatto ambientale ed alto impatto sociale ciò che è nascosto in questi mosaici di legno, ognuno con una combinazione diversa, ognuno capace di scaldare, come solo la materia al naturale sa fare.

a Verona sua origine ebrea vendette tutta la proprietà al sig. Donatore Perusi, piccolo imprenditore noto in borgo Venezia. Da qui si perdono i documenti cartografici che testimonino l’evoluzione della corte, dalle foto d’archivio dei proprietari possiamo desumere che l’edificio di testa della schiera di destra subì un piccolo ulteriore ampliamento verso nord tra il 1920 e il 1930, ma nulla di più. L’edificio isolato a nordest venne costruito tra gli anni 1910 e 1940 per ulteriori necessità della forza lavoro agricola, sul retro l’edificio dalla forma circolare era probabilmente una concimaia. Nel 1945 durante un bombardamento la villa principale della corte viene centrata in pieno da una bomba, perde la vita la moglie del sig. Perusi, della villa non rimangono che macerie. Rimasto vedovo il sig. Perusi decide di costruire un edificio totalmente diverso senza grandi superfici dovendo abitare nella nuova casa da solo, incarica quindi dei lavori l’ing. Silvio Benetti che inizia i lavori senza alcuna concessione, solo in seguito presenterà domanda di regolare

Via Giuseppe Zamboni 24 Verona (VR) tel. 0458130245 www.villamodena.org

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NO.MADE è una micro abitazione sostenibile Certificata CasaClima, uno spazio domestico itinerante immaginato come un buen retiro per location scenografiche, una casa galleggiante o un luogo speciale per spazi urbani.

di Giuseppe Corrà

ARCStudio PERLINI Specializzato in Architettura Sostenibile | Interior Design via Madonnina 9 San Giovanni Lupatoto (VR) tel. 045 549944 www.arcstudioperlini.com Infissi Peloso di Peloso Graziano & C. snc via F.lli Cervi San Martino B.A. (VR) tel. 045 992272 http://pelosoinfissi.it

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NO.MADE Luxury Mobile Home IL NUOVO PROGETTO DI MICHELE PERLINI PRESENTATO IN ANTEPRIMA ALLA MILANO DESIGN WEEK

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ppuntamento di prestigio, a cui non è facile essere ammessi, in programma quest’anno nella città della Madonnina dall’8 al 14 aprile. Aver potuto mettervi un piede rappresenta certamente un traguardo assai importante sia per l’architetto Michele Perlini, titolare di ARCStudio PERLINI di San Giovanni Lupatoto, che già l’anno scorso ha presentato uno dei progetti più acclamati dell’edizione, vincendo il premio ICONIC AWARDS nella sezione Innovative Architecture, che per l’azienda Peloso Infissi di San Martino Buon Albergo, uno dei 25 partner selezionati dall’architetto per il progetto. La loro collaborazione è nata quasi per caso lo scorso anno per la fornitura di una bellissima villa vista mare in Sicilia e sta dando frutti importanti e di qualità legati al settore abitativo, anche di lusso, dell’architettura eco-sostenibile e delle case clima, tanto che le soluzioni da loro progettate e realizzate sono finite sulle pagine di molte riviste importanti del settore. L’azienda Peloso infissi aveva cominciato a produrre vetrate, serramenti e porte in alluminio più di quarant’anni fa con il signor Graziano Peloso in uno scantinato nel quartiere di Case Nuove a San Martino B. A. Nel 1985 aveva traslocato nel capannone della zona industriale che ancora occupa e che ha raddoppiato nel 1995 ed ancora ampliato nel 2015. A quel

tempo la loro era una piccola officina come tante altre, nata per soddisfare la clientela locale. Oggi, titolare è ancora lui, Graziano, ma l’azienda è gestita, di fatto, dai suoi tre figli: Silvia che cura il settore amministrativo, Andrea che si occupa di quello tecnico e commerciale e Francesco che dirige la posa del prodotto nei vari cantieri dislocati non solo in Italia (dalle limonaie degli Asburgo agli alberghi a Limone sul lago di Garda, la costruzione occupata dalla Vodafone a Bologna e di quella di Calzedonia a Dossobuono). Ma anche all’estero: in Russia, in Austria ed anche in Africa. Con loro oggi lavorano 23 operai e tutt’insieme stanno raggiungendo traguardi importanti in cui alla qualità tecnica si accompagna quella artistica. La collaborazione con l’architetto Michele Perlini punta proprio ad approfondire ancora di più la ricerca del bello e dell’utile, tesa a proporre soluzioni innovative e di qualità, ma anche di gusto ed artisticamente valide”. Trasparenza e panoramicità per un mondo senza confini in modo da rispondere alle esigenze di comfort abitativo, efficienza energetica e permeabilità tra interni ed esterni. Queste le caratteristiche che l’architetto Michele Perlini vuole nei suoi progetti e soluzioni. Li vuole con le pareti vetrate panoramiche completamente trasparenti, in grado di annullare i confini tra spazio domestico e paesaggio circostante. Inventore, creatore, architetto, designer, direttore artistico … Michele Perlini é tutto questo. Ha una missione: rendere la vita migliore per il maggior numero possibile di persone. Il suo entusiasmo per l’immaginazione di nuovi stili di vita, per i suoi progetti e le sue creazioni, l’amore per le sue idee, hanno accompagnato una realizzazione dopo l’altra. Dalle sue ville contemporanee con consumi ridottissimi, ai suoi ultimi hotel che aspirano ad essere luoghi meravigliosi, ai suoi raffinati interni di esclusivi attici e negozi, alle sue collezioni di arredo e molto altro. Classe 1982, laureato in architettura sostenibile a Venezia e Consulente CasaClima. Svolge attività professionale da 12 anni nello studio di famiglia avviato ben 40 anni fa dal padre Antonio, imprenditore e progettista molto conosciuto ed apprezzato nel settore, dedicandosi a progetti eco-sostenibili e a basso consumo energetico. I suoi lavori sono già oggetto di mostre e pubblicazioni nazionali ed internazionali. L’architetto Michele Perlini



Casa di campagna al Chievo, Verona 2018 TRA STORIA E CONTEMPORANEITÀ UN DIALOGO SPAZIALE E MATERICO IN UNA CORTE RURALE

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a nuova abitazione è stata ricavata in una parte del fienile di una corte agricola alle porte di Verona, vicino al fiume Adige. Un dialogo spaziale e materico tra la storia e la contemporaneità è il filo conduttore del progetto, caratterizzato anche da una grande cura in termini di sostenibilità ambientale: oltre all’uso di dispositivi tecnici e impiantistici per il contenimento energetico, un'attenzione speciale al territorio e al paesaggio circostanti nell’impiego dei materiali e nelle scelte progettuali. Assieme all’edificio è stato riprogettato anche il giardino circostante, oggi parte integrante della casa. Elemento focale del giardino e anche della casa è una magnolia, conservata su espressa richiesta dei committenti. Delimitata da un’aiuola quadrata nera, a contrasto con il tappeto lapideo su cui è incastonata la piscina, l’albero è protagonista dello spazio esterno e dialoga idealmente con l'abitazione: l’ombra della sua chioma si proietta al tramonto sulla facciata di pietra ed è visibile da tutte le stanze. Sulle facciate è stato distaccato l’intonaco, così da portare a vista i ciottoli di fiume che costruiscono i muri portanti dell’edificio. Sul fronte verso il giardino è stato riaperto un grande arco precedentemente tamponato, memoria della storica funzione agricola, per farlo diventare il fulcro attorno al quale distribuire gli spazi della casa. Un grande serramento arretrato incornicia l’arco in muratura, diventando soglia ed elemento di dialogo tra lo spazio interno e il giardino. Il fronte verso la corte è caratterizzato da una facciata vetrata con montanti in legno che ricorda, in chiave contemporanea, le tamponature lignee tipiche dei fienili delle corti rurali della zona. I materiali delle facciate sono tradizionali e tipici dell’architettura rurale del veronese: sulla facciata in ciottoli di fiume si innestano delle moderne cornici in Biancone, pietra locale proveniente dalla Lessinia, elementi monolitici che ospitano i serramenti in larice. La casa è organizzata su tre piani e tutti i livelli dialogano con lo spazio a tutt’altezza del soggiorno. Il piano terra, caratterizzato da una pavimentazione in pietra di Vicenza, accoglie gli ospiti in un ampia zona soggiorno e in una biblioteca con camino di mattoni; i piani superiori, percepiti come un volume di legno appeso al soffitto, ospitano le camere da letto. I rivestimenti in multistrato di betulla disegnano e definiscono lo spazio interno segnando una chiara distinzione tra le parti della casa. Incarico Progetto preliminare, definitivo, esecutivo e direzione lavori. Committente Privato. Collaboratori Federica Torri. Imprese PFM contract, Verona - opere edili. GF Arredamenti, Ardenno (SO) - serramenti e falegnameria su misura. Grassi Pietre, Nanto (VI) - pavimenti in pietra. Luogo Verona. Consulenti Studio Tecnico associato Breoni (progetto strutturale, contenimento energetico, sicurezza) Simone Bellamoli (agronomo). Fotografie Simone Bossi STUDIO WOK Architetti Marcello Bondavalli Nicola Brenna Carlo Alberto Tagliabue Via Raffaele Parravicini n° 16 Milano tel. +39 02 840 766 62 info@studiowok.com

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Uso di fonti energetiche rinnovabili per la Passivhaus QUELLA ESPOSTA È LA TECNICA COSTRUTTIVA PER RIDURRE L’IMPATTO ENERGETICO DELLA PROPRIA CASA, MA ULTERIORI BENEFICI POSSONO ARRIVARE ANCHE DALL’USO DI FONTI RINNOVABILI

utti sappiamo che è possibile produrre energia da soli, questo avviene tramite il sistema fotovoltaico. Un impianto fotovoltaico da solo può portare ad un risparmio energetico fino al 60%. Esso è costituito da pannelli solari che devono essere inseriti tenendo in considerazione l’esposizione al sole, occorre quindi un convertitore di energia e una centralina elettrica. Solitamente si consiglia di inserire pannelli fotovoltaici sul tetto, questo perché qui vi è la migliore esposizione, ma allo stesso tempo non si occupa spazio ed esteticamente non creano particolare disagio. Gli impianti fotovoltaici sfruttano l’energia solare per alimentare l’abitazione, evitando così il ricorso a fonti esauribili, come il carbone e il metano e che allo stesso tempo hanno un impatto ambientale elevato (carbone) o medio come il metano. L’impianto fotovoltaico è in grado di assorbire energia termica per poi trasformarla in energia elettrica. L’energia non utilizzata può essere immessa in rete e potrà poi essere sfruttata attraverso il conto energetico quando il fabbisogno aumenta. Per la produzione di acqua calda si può optare per un impianto solare termico che consente di produrre acqua calda e accumularla per usarla poi al momento del bisogno. Anche in questo caso il segreto è nei pannelli solari da montare preferibilmente sul tetto. ITALGREENPOWER in collaborazione con l’Arch. Novo, è a disposizione per valutare ed installare l’impianto fotovoltaico più adatto alle esigenze del cliente e soprattutto alle esigenze di consumo della passive house. ITALGREENPOWER by Italcalor srl Finotti Group - Via Crivellin 7/c - Affi (Vr) tel. +39 045 7238056 / +39 342 0714675 vania.capuzzo@italgreenpower.it www.italgreenpower.it

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B&B con vista sul Monviso UN PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE PROFONDA SECONDO IL PROTOCOLLO PASSIVHAUS TRASFORMA UN'ANTICA CASCINA IN B&B D'ATMOSFERA idea di riqualificare la vecchia cascina davanti alla loro abitazione di Meane, frazione di Cherasco, per eliminare i segni del tempo e riportarla a nuova vita mettendola a reddito, Richard e Donatella la coltivavano da alcuni anni. Sulle loro buone intenzioni pesava però ancora l'incognita dei costi della gestione, trattandosi di una cubatura particolarmente ampia e sicuramente energivora, tenendo conto della tipologia e dell'età della struttura. Finché, progetto e calcoli alla mano, non si sono decisi ad affrontare l'intervento di riqualificazione profonda proposto dall'architetto Maria Grazia Novo che ha permesso di ridurre di almeno dieci volte il fabbisogno energetico originale dell'immobile.

Il B&B prima e dopo l’intervento.

Prima e dopo, nel rispetto del passato Il cascinale, risalente alla fine dell'Ottocento e di utilizzo prevalentemente agricolo, era disposto a L con tre lati completamente liberi ed era costituito da un piano terra e da un piano superiore, accessibile attraverso una scala a ballatoio affacciata sul cortile. Secondo lo schema costruttivo tipico degli edifici agricoli dell'epoca, le altezze interne erano basse e gli ambienti erano collegati direttamente al cortile con diversi dislivelli. I soffitti erano in parte piani e in parte realizzati con volte in mattoni, mentre il portico

era a tutta altezza con tetto a vista. Il fabbricato seguiva l'orientamento del terreno pre-collinare ed era costituito da materiali poveri come i mattoni, per lo più realizzati in loco. Il progetto di riqualificazione ha cercato di non snaturare l'impronta del passato, ma di mantenere piuttosto la tipologia della tipica cascina piemontese. Si è intervenuti con un allineamento del fabbricato, eliminando la porzione ad L che, oltre a oscurare il giardino, impediva di fruire di un notevole plus della struttura: la splendida vista della catena alpina e della vetta del Monviso. L'intervento di riqualificazione è stato realizzato secondo il protocollo Passivhaus (Enerphit), anche se, in presenza di più volumi, rappresentati dalle singole stanze che si affacciano sul cortile, non è stato possibile effettuare il Blower door test che si sarebbe dovuto applicare ad ogni stanza. Si è preferito in realtà mantenere l'impostazione tipica della tradizione, puntando soprattutto sull'efficienza degli impianti, sulla qualità del comfort e sul controllo dell'umidità. Cura dei dettagli Dal progetto di riqualificazione è nato il B&B "La Mela Antica", composto da 3 camere, un appartamento, un salone, la sala colazioni, la cucina e la lavanderia che contiene anche il locale tecnico. Nel suo complesso l'edificio ha un volume netto di 1100 mc e una superficie netta di 390 mq. Il colore scelto richiama le tonalità della terra e della natura. L’intervento ha consentito di liberare le volte dall'intonaco e,

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ove possibile, di mantenere gli accessi originali e i differenti dislivelli all'interno delle stanze. La scala esterna è stata ricostruita in ferro e legno, scollegandola però dall'edificio, per non creare un ponte termico. Il tetto in legno é stato ricostruito, sempre a due falde, recuperando i coppi originali e, nell'ottica di migliorare l'isolamento dell'immobile, sono stati inseriti serramenti a triplo vetro basso-emissivo con tendine oscuranti posizionate all'interno della terza intercapedine, con un valore di trasmittanza Uw<1. Il tetto a vista è in legno nella sala colazioni, che è tra l'altro l'unica porzione costruita ex novo e nel salone. Il pavimento di tutto il B&B è in legno, fatta eccezione per la pavimentazione dei bagni, realizzata in cemento colorato. Per garantire la qualità del microclima interno e la maggior riduzione possibile dei consumi e poter ottenere la classe energetica A4, sono stati previsti già in fase progettuale alcuni accorgimenti impiantistici: l'utilizzo di una pompa di calore aria/acqua, un impianto di ventilazione meccanica forzata centralizzata con controllo dell'umidità, un impianto composto da 16 moduli fotovoltaici per la produzione di 5 kW, posizionato sul garage costruito dietro all'immobile, oltre ad una stufa a pellet di tipo idronico. Per ottenere la classe A4, con un valore dell'indice di prestazione termica utile per il riscaldamento pari a ca. 16 kW/mq anno, è stato fondamentale intervenire sull'involucro, prima ancora che sulla parte impiantistica. Si è prestata perciò molta cura all'eliminazione dei ponti termici e all'isolamento del basamento, del tetto e delle pareti

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perimetrali. Qui in particolare è stato utilizzato il sistema di isolamento termico a cappotto ROCKWOOL REDArt®, con il pannello in lana di roccia Frontrock Max Plus, che garantisce eccellenti prestazioni che si mantengono stabili nel tempo e vengono ottimizzate dalla doppia densità del pannello stesso: lo strato esterno, con densità più alta, assicura infatti migliori caratteristiche meccaniche, mentre lo strato interno, a densità inferiore, migliora le proprietà di isolamento termico. La lana di roccia ROCKWOOL inoltre, non si limita a ridurre le dispersioni termiche e i consumi migliorando il comfort abitativo sia in inverno che in estate, ma contribuisce anche a rendere la facciata resiliente al fuoco e durevole nel tempo. Tutti vantaggi che sono stati presi in considerazione in questo progetto di Bioarchitettura e che hanno portato alla scelta del cappotto Rockwool RedArt. Grazie a tutti questi accorgimenti, “La Mela Antica” ha di recente aperto le sue porte ai turisti che, oltre alla splendida ubicazione e alla tranquillità del contesto, possono apprezzare anche il comfort e la sensazione di benessere che si provano vivendo l’accogliente atmosfera della cascina.

IN CANTIERE _Progettista e direttore dei lavori atelier di architettura Maria Grazia Novo _Progettista strutturale e termico Studio Bertero Associati _Impresa edile Novo Costruzioni Snc di Alberto Novo e Walter Novo _Fornitore sistema a cappotto Rockwool _Posa isolamento Romedil Sas di Bustiuc Ovidiu _Fornitura legno Morra Pierino Legnami _Serramenti Fas Serramenti Srl _Fornitura impianto Dora Termosanitaria Srl Daikin Spa _Ventilazione meccanica Zendher Srl _Realizzazione impianto ventilazione e termico B.B.C. impianti di Basso Angelo e Carlino Giuseppe Snc _Realizzazione Impianto elettrico Casetta Michele _Strutture in ferro Gambera Angelo Rinaldo _Pavimento in legno Bruno Parquet Srl


Abitare la solidarietà LE VOCI DEL SILENZIO UNA CASA PER RICOMINCIARE A VIVERE a cura di Giancarla Gallo

“C’

era una volta una casa un po’ magica, una casa nella quale i sogni potevano riprendere vita”. Così comincia il libro di Gabrielli editori “Le voci del silenzio, una casa per ricominciare a vivere”, scritto a due mani dalla giornalista Silvia Beltrami e dalla psicologa Margherita Pasi (prefazione di Davide Cavazza), presentato in questi giorni in città e già presente nelle librerie. La casa in questione c’è ancora a Verona, è la Casa della Giovane, attiva dagli anni ‘40, in Via Pigna. Il libro edito nel 2019 raccoglie storie di donne e bambini, che in questa Casa sono stati accolti, hanno vissuto e sperato in una vita migliore, aiutati dai volontari di A.C.I.S.J.F. Protezione della Giovane di Verona. È un’Associazione di Volontariato che accoglie donne sole o con bambini in emergenza abitativa e/o vittime di violenza, offrendo un ambiente sicuro, supporto psicologico, beni di prima necessità e progettazione individuale in collaborazione con i servizi di competenza. Dodici le storie ‘vere’ presenti nel libro, in cui viene raccontato il percorso di altrettante donne dal momento in cui suonano al campanello della Casa della Giovane fino a quando ne escono. Storie di coraggio, con donne e ragazze spesso vittime di violenze e in emergenza abitativa, molte della quali arrivano per proteggere non solo se stesse, ma anche i loro bambini. In molti casi il passaggio nella Casa diventa occasione di rinascita, grazie anche al supporto psicologico ed umano che le ospiti ricevono durante la permanenza nella struttura. Quando escono, le donne sono pronte per affrontare una nuova vita, anche se i segni del passato difficilmente si cancellano. I volontari svolgono attività di ascolto, accompagnamento delle donne, animazione e aiuto compiti per bambini, distribuzione alimentare,

supporto nella ricerca lavoro, e non solo! La casa di pronta accoglienza è aperta tutti i giorni dell’anno dalle 9.00 alle 21.00. il libro è stato stampato grazie al contributo della Fondazione Zanotto. Il ricavato della vendita sarà interamente devoluto alla Casa e ai suoi molti progetti per migliorare il più possibile la vita delle ospiti e dei loro bambini. Ad oggi, la Casa, gestita dall’associazione Protezione della Giovane presieduta da Luisa Ceni con la vice presidente Anna Sanson e la coordinatrice Marta De Felice, ospita 24 donne e 15 bambini.

sopra, Silvia Beltrami in basso a sinistra, Margherita Pasi

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Casa di vacanza sul Lago di Garda

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i quanto spazio ha bisogno una persona? Quando hanno progettato questa piccola casa di vacanza sul Lago di Garda, gli architetti se lo sono chiesto, e si sono convinti che un edificio con un ingombro minimo disposto su un unico livello fosse una soluzione spaziale efficiente e vantaggiosa. La zona di Bardolino è solitamente associata ai vasti vigneti che nascondono molte famose cantine venete. Queste colline sono regolarmente intervallate anche da uliveti, all’ombra dei quali sorgono le abitazioni in cui la popolazione del luogo sempre più spesso si trasferisce. Poco sopra il centro di Bardolino, a circa 65 metri sul livello del mare, la piccola casa di villeggiatura si trova immersa nel paesaggio del Lago di Garda meridionale. Non molto ampio il lotto edificabile e da rispettare i desideri del cliente, che richiedevano un'architettura senza tempo ma al contempo insolita. Linee pulite, il rispetto di ciò che già era presente sul luogo e le specifiche scelte materiche sono stati qui combinati per trasmettere un chiaro messaggio. La pianta della casa si basa su una semplice forma rettangolare, caratterizzata da una rigida separazione tra aree private e zona giorno. Lo spazio privato è suddiviso in due camere da letto, ripostigli e un bagno, mentre la zona living con il suo angolo cottura integrato si fonde con lo spazio esterno attraverso ampie vetrate. Elemento di separazione una parete di vetro che divide quasi solo formalmente ciò che è dentro da ciò che è al di fuori. Linee moderne, diritte e slanciate: questa la geometria del sistema di parete vetrata Vista Finstral – dai contorni sottili ed


eleganti – utilizzato per questo progetto. Un sistema flessibile, studiato nei minimi dettagli, per creare innovative soluzioni di apertura: le vetrate di ampia superficie, grazie ai ridottissimi ingombri dei telai (solo 50 mm) portano ad un impatto visivo leggero, simile a quello di un sistema di facciata. Al posto delle porte tradizionali, qui sono state realizzate delle aperture a tutta altezza. Il movimento di questi elementi alti fino al soffitto crea nella pianta minimalista sempre nuove ed emozionanti situazioni spaziali. La particolarità del sistema Vista consente di

minerale a grana medio-grossa, realizzato aggiungendo all’impasto aggregati di pietra regionale – per rafforzare il rapporto con il paesaggio. La tonalità delle pareti Vista realizzate, Mars 2525 (Corten), ben si coniuga con edificio e ambiente esterno. La terrazza esposta a sud crea un'area living all’aperto ben definita. Sotto il tetto piano a sbalzo è possibile trascorrere momenti di relax. In questo luogo manca magari un po’di fresca brezza, ma la vista mozzafiato sul vicino Lago di Garda che si può godere dalla terrazza sul tetto fa sì che non ci si pensi neppure.

progettare gli spazi abitativi con la massima libertà e gli angoli a vetro, dalle linee pulite ed essenziali, creano la massima continuità nell’estetica della facciata. L'aspetto esterno dell’edificio è caratterizzato principalmente dall’uso di un intonaco

Con il loro progetto Pedevilla Architects dimostrano che spazio minimo e budget limitato non devono essere restrizioni per la creatività. Anche il tema forse semplice del bungalow viene trattato con entusiasmo e con rispetto dal punto di vista

architettonico. Il design lineare, i dettagli semplici e ben coordinati completano la facciata. I generosi elementi in vetro che si aprono sul giardino sottolineano l'effetto del moderno tetto piano con il suo parapetto curvo.

Committente _Privato Località _Bardolino/Veneto, Italia Prodotti utilizzati Finstral _Sistema pareti Vista in alluminio _serramenti FIN-Project Nova-line _vetri Plus Valor/Multiprotct+ Bodysafe _colore/superficie serramenti, parete Vista: Mars 2525

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Olive Trees House live trees house. La casa tra gli ulivi. Ci troviamo all’interno di una sconfinata campagna sulle colline di Bussolengo. Il fascino delle linee sinuose e i colori della natura entrano a far parte integrante dell’abitazione. Una prerogativa essenziale da cui nasce ogni nostro progetto, il rapporto con il contesto, la convinzione che struttura e natura debbano dialogare e interagire, per portare ad una visione unitaria d’insieme, dove uomo e natura possano tornare a prendere consapevolezza reciproca. Questa considerazione si applica e si declina su tutte le scale d’in-

In alto, vista del soggiorno cucina. Sopra, le grandi vetrate scorrevoli in legno. A destra, dettaglio del bancone in deckton con piano induzione.

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A destra, bagno padronale conrivestimento in cementine e mobile su misura. In basso, bagno ospiti con rivestimento in ceramica e piano realizzato in noce.

tervento, anche in questo caso per gli interni. La progettazione di questa abitazione è nata in primis dal luogo. I colori, le proporzioni e la luce degli ulivi si ritrovano nello spazio del soggiorno-cucina. Un bancone di lavoro funzionale che si pone come elemento di congiunzione tra le colonne attrezzate a tutta altezza e la zona pranzo. Una coppia giovane che ama cucinare e fare del cibo pretesto per momenti di convivialità. La loro naturalezza e fiducia hanno fatto di questa ristrutturazione un luogo dove poter introdurre elementi non convenzionali. Gli elementi di tutta la casa si mantengono sulla stessa palette cromatica, nei bagni sono stati introdotti degli elementi vintage, in chiave contemporanea. Lo sfondo del bagno ospiti è stato realizzato con una parti-

RISTRUTTURAZIONE A BUSSOLENGO ARCH. CLAUDIA BRENTEGANI & ARCH. FEDERICO BERTOLDI colare ceramica che ricorda le piastrelle antiche consumate, il piano è una lastra intera di un vecchio noce restaurato. Nel bagno padronale un parete intera di cementine esagonali fanno da sfondo al mobile realizzato su misura e alla doccia, semplice lastra in vetro appoggiata sul bordo di una generosa vasca. Il pavimento in lastre di ceramica rettificata è uniforme e corre in tutti gli ambienti, per dare continuità percettiva. L’illuminazione generale prevalente è stata gestita con led integrati in velette di carton gesso, per poi focalizzarsi in singoli punti luce selezionati.

“Non muovere mai l'anima senza il corpo, né il corpo senza l'anima, affinché difendendosi l'uno con l'altra, queste due parti mantengano il loro equilibrio e la loro salute,, Platone

Claudia Brentegani e Federico Bertoldi bc+v architetti con sede a Pescantina in via della Filanda,17 tel 349 4530532 claudiabrentegani@hotmail.it www.claudiabrenteganiarchitetto.com #claudiabrenteganiarchitetto

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Lugana Bay

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irmato dall’Arch Federico Cappellina e realizzato con le innovative tecnologie costruttive BTB® (buildingthebest®) rappresenta l’essenza dell’edilizia moderna dove al confort garantito si uniscono massimi valori in sismica, termica, acustica e ricambio e gestione dell’umidità dell’aria. ERCOLE SICUREZZA® ha progettato e realizzato il delicato tema della sicurezza. L’aria, la luce e l’acqua sono gli elementi ispiratrici, ampi cannocchiali vetrati che integrano


il vivere interno con gli spazi circostanti. La geometria dei volumi inseriti armoniosamente esaltano le visuali che circondano la splendida cornice del lago di Garda con viste sul Castello di Sirmione e il salotto viticolo del Lugana. Ampie sono le personalizzazioni e le tecnologie disponibili, semplici nell’utilizzo e confortevoli nel vivere quotidiano rendono queste dimore uniche per qualità di vita, rapporto qualità prezzo e contenuti costi di gestione.

BTB® Group www.buildingthebest.it tel. 333 7368885 Arch. Federico Cappellina www.federicocappellina.com tel. 333 1016060 ERCOLE® www.ercolesicurezza.com tel. 045 8781070

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Casa SZ

E’

noto come la curiosità, quale istinto che nasce dal desiderio di giungere ad un nuovo sapere, costituisca, per definizione, la caratteristica necessaria al raggiungimento di un qualsivoglia obbiettivo. Declinando il tema in ambito architettonico, è ancora il medesimo senso di scoperta che guida una ricerca rivolta alla configurazione di quel modello ottimale, capace di rispondere alle necessarie esigenze tecnico funzionali, attraverso gesti che pongano l’accento sulla condizione emozionale dell’abitare. L’area interessata è un terreno posto nelle

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immediate vicinanze dell’abitato di San Zeno di Montagna, territorio di ampio pregio paesaggistico che separa il lago di Garda dalla Vallagarina e dal fiume Adige, in posizione panoramica sovrastante l’alta costa veronese del Garda. La conformazione collinare ed allungata lungo l’asse nord-sud, rivela immediatamente grandi potenzialità di vista da est a sud, ma la topografia del terreno stesso, compromette al contempo la possibilità di godere di uno scorcio sul lago che si svela solamente da un solo punto nella porzione sud dell’area. Da tali considerazioni scaturisce il senso di curiosità che guida la composizione del progetto, verso la volontà di regalare alla futura abitazione, precisi ritratti del panorama circostante ivi compreso quello sul lago, così da incrementare il valore intrinseco del costruito, nella duplice accezione umanistica ed economica. L’esistenza di un duplice accesso, carrabile a nord, a valle del lotto e pedonale ad ovest, a monte, sul lato che volge all’abitato di San Zeno, diviene occasione per plasmare un oggetto tridimensionale che, senza soluzione di continuità tra elementi orizzontali e verticali, definisce lo zoccolo (abitato) dell’intervento rispondendo alla triplice funzione di guidare l’ingresso all’area da nord, disegnare la corte scavata (cuore stesso della casa) e sostenere il padiglio-


ne del piano primo, pensato come un oggetto leggero ed introspettivo, unico volume veramente percepibile dell’intera composizione, capace di viste a 360 gradi sull’intorno. L’intero basamento è realizzato in lastre di porfido a correre, con posa leggermente sfalsata e finitura bocciardata, a ricercare un inserimento delle superfici diretto con un intorno dalla forte caratterizzazione naturale e che, attraverso un movimento plastico, definisce una corte dall’aspetto intimo, dalla quale diviene possibile godere dell’intero panorama sul monte Baldo e sul lago di Garda, in posizione protetta dalla conformazione stessa della geometria architettonica e del terreno. E’ in tale ambito che il volume abitato che chiude la corte a sud e che ospita la zona giorno dell’abitazione,

si spinge leggermente a sbalzo oltre il naturale profilo del terreno, per catturare ed incorniciare quell’unico scorcio di lago che, innegabile alla curiosità , rende uniche le sensazioni del quotidiano. Appena oltre la corte, delimitato da un volume in vetro il cui profilo inferiore identifica la scala di collegamento tra i due piani, si trova un piccolo giardino (segreto), pensato come una cavea, alla quale si scende per giungere all’ingresso dell’abitazione per chi arrivi dall’accesso posto a monte, o ancora dove sarà possibile uscire direttamente dalla zona wellness collocata al piano terra. La scala anzi citata, elemento di tensione nei flussi della casa, concede ad ogni attraversamento uno scorcio sull’esterno quasi fosse un passaggio aperto e conduce al padiglione che

caratterizza il piano primo e che ospita la zona notte; maggiormente esposto alla vista, questo elemento è caratterizzato da un rivestimento in legno a doghe verticali (puntualmente apribili) dietro il quale si celano grandi aperture vetrate che concedono ampie vedute, filtrando al contempo la luce esterna e garantendo ancora la corretta sensazione di privacy. La zona piscina, posta infine all’estremità sud del lotto, si configura come parte del medesimo basamento in pietra che, uscendo prima leggermente sul versante est, diviene pavimentazione che chiude la zona di accesso pedonale a monte per condurre verso la cavea. Si tratta di una conformazione geometrica che, lavorando sulla tipologia collinare del terreno, e attraverso lo scavo della corte centrale, non intacca le potenzialità di visuale degli edifici a monte, offrendo all’abitazione spazi privati e di difficile accesso a viste dall’esterno, dai quali diviene possibile godere pienamente delle prerogative paesaggistiche dell’intorno; la corte scavata nel terreno permette inoltre di riparare dalle correnti d’aria invernali, garantendo, grazie alla geometria della cavea aperta sul retro, una leggera ventilazione estiva utile a garantire il giusto raffrescamento naturale degli ambienti interni a mezzo delle grandi aperture che fronteggiano la corte.

DATI DI PROGETTO Progetto ABC Architetti Braggio Capuzzo (Arch. Nicola Braggio Arch. Damiano Capuzzo) Collaboratori Arch. Chiara lanzani arch. Filippo Andreoli Programma abitazione monofamiliare Cliente Immobiliare Prima Casa Domegliara (VR) Luogo San Zeno di Montagna, Verona Progettazione concept maggio 2019 Superfici area 1800 mq volume abitazione 580 mc ca.

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L’edilizia offsite

di Manni Green tech AVVIATA NEL 2017, MANNI GREEN TECH È L’ULTIMA NATA IN CASA MANNI GROUP IN CUI CONFLUISCONO L’ESPERIENZA DEL SISTEMA DI GREEN AND SOCIAL HOUSING E LO SPECIFICO KNOW-HOW LEGATO ALLA PREFABBRICAZIONE LEGGERA E SOSTENIBILE

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anni Group, attiva dal 1945, guida il mercato internazionale delle lavorazioni di componenti in acciaio, dei pannelli isolanti metallici per le costruzioni, delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica. Negli ultimi anni, l’azienda veronese ha rivolto la propria attenzione verso sostenibilità, green economy e decarbonizzazione edilizia. Così è stata sviluppata la tecnologia di Manni Green Tech, che permette di realizzare edifici residenziali e industriali modulari e scalabili, progettando e producendo strutture leggere in acciaio. La forte digitalizzazione dei processi cui punta la neo nata società permette di implementare sistemi flessibili che si adattano a diverse tipologie di edifici, la cui progettazione sarà gestita tramite sistemi BIM. Come spiega Enrico Frizzera, CEO di Manni Group: “Abbiamo fatto nostri i principi dell’off-site, della digitalizzazione e dell’innovazione condivisi nell’ambito del network di REbuild impostando un nuovo modo di prefabbricare tutte le componenti possibili in stabilimenti produttivi, promuovendo una maggiore industrializzazione della prefabbricazione senza rinunciare alla qualità, all’efficienza e alla sostenibilità dei materiali. Sicurezza statica, comfort e tecnologia integrata: questi sono gli ingredienti su cui si basa il sistema di Manni Green Tech”. La flessibilità del sistema e dei materiali utilizzati consente realizzazioni confortevoli e accessibili economicamente, nonché sostenibili da un punto di vista ambientale e sociale. Aprile 2019 per Manni Green Tech si è aperto all’insegna dell’arte: al Fuorisalone di Milano, la struttura portante dell’opera “Human Proportions” dell’Architetto Massimo Iosa Ghini è stata costruita grazie al Cold Formed Steel (CFS) di Manni Green Tech. “Vogliamo proporci come partner manifatturieri e tecnologici nei confronti dei clienti. Pensiamo che nel mercato della prefabbricazione, attualmente in una fase di crescita, sia essenziale proporre nuovi metodi di relazione e di collaborazione per poter arrivare ad un obiettivo comune” Alessandra Bellutti, Marketing & Technical Manager Manni Green Tech.


Porte blindate L Ercole

a professionalità dei tecnici Ercole e l’alto livello qualitativo dei prodotti realizzati hanno portato l’azienda ad essere riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Oggi Ercole vanta una presenza mondiale con installazioni eseguite in tutti i continenti e 5 partner commerciali in Europa, GCC countries, America e Asia.

Ingressi architettonici Le porte Ercole sono veri e propri “Ingressi d’autore”, frutto del connubio di design Made in Italy e ricerca dei materiali. Ogni ingresso è un pezzo unico e irripetibile che rappresenta e soddisfa appieno le necessità e il gusto del cliente più esigente. Le porte blindate Ercole sono costruite per garantirvi il massimo della sicurezza; posseggono certificazioni non solo anti effrazione ma anche anti proiettile e anti esplosione. Scegliere una porta Ercole significa scegliere la serenità di una protezione allo stato dell’arte. Serrature motorizzate, sistemi di apertura e chiusura automatica, effetti di retroilluminazione, controllo accessi con App, Token o smart card, riconoscimento facciale e biometrico… Le porte blindate Ercole sono un concentrato di tecnologie all’avanguardia per rendere la sicurezza della vostra casa semplice e naturale.


MODULNOVA 48

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LIVING Design raffinato e minimale che, allontanandosi dalla tradizione, crea atmosfere contemporanee. Gli elementi di arredo si accompagnano nelle composizioni disegnando le pareti e individuando le diverse zone, creando armonie di forme nella cura dei particolari.

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CUCINA Minimale ed essenziale nella sua linearitĂ , Skill permette la progettazione dell'ambiente cucina in base a tutte le esigenze, grazie ai nuovi materiali usati. Gli spessori sottili della penisola e dei frontali caratterizzano tutto il progetto. Molto raffinato l'abbinamento di Skill con la libreria Blade

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Suggestiva questa soluzione Modulnova tra le novità proposte al Salone del Mobile di Milano nel campo dei bagni. Il bagno, dalle luci morbide e oscure, è realizzato con nuovi materiali che danno note essenziali e materiche.

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B&B Outdoor 2019 Ribes Porta la firma del design Antonio Citterio il modello Ribes della nuova collezione che B&B ha ideato per l'outdoor: nuove proposte all'insegna della flessibilità e del colore. Rigore architettonico e riferimenti etnici sono mescolanti sapientemente, ispirati alla natura, alle geometrie sofisticate in soluzioni che consentono una sempre maggiore adattabilità. A queste novità si affiancano prodotti facenti parte da tempo delle collezioni B&B Italia, aggiornati nelle finiture in equilibrio tra contemporaneità , innovazione e memoria.

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Ribes è il nuovo sistema di sedute componibili personalizzabili con righe e colori. Divani, pouf, elementi centrali e terminali, chaise longue, cuscini sedile e cuscini schienale realizzati con nuove imbottiture morbide sono proposti in diverse tipologie e lunghezze, rivestimenti e finiture. Per un relax assicurato.

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Poliform Bellezza, eleganza, lusso raffinato: questo è Poliform, il progetto dove architettura e arredamento si fondono in un’estetica dalle linee essenziali, nelle tonalità armoniose, nei dettagli preziosi e nei materiali ricercati. Progetti dove non esistono combinazioni e abbinamenti casuali, ma ogni dettaglio contribuisce a rendere unico e straordinario l’insieme. Nei dettagli, infatti, si nasconde la personalità di chi abita lo spazio. Il tocco manuale perfeziona il progetto. La cultura del saper fare sempre coniugata al tempo presente per Poliform è una maestria ridefinisce giorno per giorno l’idea di stile.

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E’ tutta firmata dal design Jean Marie Massaud questa living room, col divano Bellport dal rivestimento sfoderabile abbinata ai pouf, e i tavolini Creek quadrati con i piani in marmo o in vetro fumè, oppure rotondi.

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Cucina Shape, design R&D Poliform. Basi con ante, cassetti ed estrattori in acciaio con maniglia integrata. Penisola con piano in acciaio bianco. Sistema modulare Infinity personalizzato e vetro extralight.

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Letto Kelly in tessuto sfoderabile, biancheria da letto coordinata; comodino Kelly in olmo nero e top in cuoio invecchiato (design Emanuel Gallina). Poltrone Jane Large.

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Armadio Senzafine Plus, design R&D Poliform con ante battenti in laccato metallico bronzo. Interni in nobilitato beige con ripiani, vassoi e cassettiera. Day bed Bellport con rivestimento sfoderabile.

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RICERCA STILISTICA, INNOVAZIONE E COSCIENZA ECOLOGICA

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randi novità al Salone del Mobile di Milano firmate Rimadesio, proposte esclusive d'arredo, funzionali per diversi tipi di ambienti, sistemi componibili per la zona giorno, librerie, porte scorrevoli, cabine armadio e una collezione sempre più ricca di complementi di arredo. Componente fondamentale, presente in ogni aspetto dei prodotti Rimadesio, è la tecnologia tesa al raggiungimento della massima qualità e perfezione, fino alla produzione caratterizzata dall'utilizzo di materiali come il vetro e l'alluminio, all'insegna della massima flessibilità. Riciclabile al 100%, l'alluminio è un materiale per definizione ecologico, che

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presenta altre qualità come la leggerezza, la duttilità, l'affidabilità nel tempo. L'obiettivo è disporre di una proposta ampia e ricercata e migliorare la resistenza all'usura del prodotto. Il vetro float rappresenta un materiale assolutamente unico dal punto di vista tecnico funzionale: resistente all'usura, di facile manutenzione, esteticamente versatile, molto gradito nell'ambito dell'interior design. Trasparente, colorato, satinato, laccato, opaco, lucido, a specchio, la varietà delle finiture dei vetri Rimadesio consente la massima libertà progettuale. Il vetro, inoltre, è un materiale riciclabile all'infinito e quindi corrispondente ai principi di sostenibilità ambientale


Pagina precedente il alto: Modulor è la novità 2019 di Rimadesio, presentato al Salone del Mobile a Milano nel mese di aprile. E’ il nuovo concetto di boiserie. Pagina precedente in basso: Porte e porte scorrevoli per creare spazi, divisori, in suggestioni di abbinamenti tra legno, vetro e materiali ecologici. In questa pagina: Novità 2019. Zona notte. Superfici protagoniste: la texture morbida in tessuto di copertina è compensata dalla materialità della porcellana di modulor boiserie. Design Giuseppe Bavuso.

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TRA PASSATO E PRESENTE

Abitare la collina

i grande effetto la soluzione di arredo da parte della Ballarini Interni in zona collinare a sud di Trento. Si tratta dell’ampliamento e ristrutturazione di una casa di famiglia, che seguendo la conformazione del lotto edificiale si è venuto a creare un edificio di forma originale che si apre con una splendida vista sulla vallata. Come sempre più spesso accade, con il cliente si viene a creare un rapporto di confronto e collaborazione costante, che ci porta a sviluppare il progetto dallo studio “sulla carta”, seguendo poi tutte le fasi di cantiere (impiantistiche comprese), fino alla consegna ed al montaggio degli arredi di serie ed a disegno eseguiti dalla nostra falegnameria.

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A sinistra: contenitore laccato opaco bifacciale, con ante a libro, mod. Zurich di Capo d’opera, diventa parapetto della scala che porta alla zona notte. A sinistra libreria a misura mod. Selecta di Lema.

In basso: la zona di ingresso studiata con portoncino blindato Alis Mod, Wing, integrato nella pannellatura realizzata a disegno laccata che avvolge il divano rosso Ray di B&B Italia e crea la divisione sulla zona operativa della cucina.

Sopra: cucina Phoenix di Poliform Kitchen , composta da colonne e basi zona lavaggio in laccato opaco bianco, con piano e schienale sagomato e lavello saldata in corian. Isola centrale noce canaletto massello con top inox lucido e piano induzione Bora con cappa integrata.

Stanza matrimoniale minimal composta da armadio e pannellatura divisoria che nasconde una grande cabina armadio.

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O DESIGN CONTEMPORANEO ELEGANZA SENZA TEMPO

ggetti che durano nel tempo per gli amanti del design.. Da anni ormai B&B Italia è espressione della cultura contemporanea e dell'evoluzione del modo di abitare con arredi di grande qualità che valorizzano gli spazi sia interni che esterni. B&B ha soprattutto reso possibile, unica in Italia, il connubio tra design ed industria, persone, idee, luoghi, prodotti e progetti. Una storia proiettata nel futuro, un'avventura che conferma il coraggio di una visione. L'azienda offre un'ampia gamma di arredi, che rispondono alle più diverse esigenze dell'abitare contemporaneo, tra innovazione e design, con uno stile inconfondibile.

B&B Atoll B&B Atoll è una collezione trasversale che riprende elementi della tradizione, come il “bolster” (cuscini a rullo), associandoli a una struttura di sostegno fine e rigorosa che si inserisce nel linguaggio contemporaneo. È trasversale perché può essere utilizzato in un numero elevato di situazioni, da quelle più formali, quando accostato alle poltrone, a quelle informali, grazie alla possibilità di avere una composizione a L con il daybed come elemento terminale. Design Antonio Citterio.

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ellezza ed eleganza si coniugano con funzionalità e confort per vivere momenti di raffinata armonia e benessere. Anche quest'anno Agape ha svolto un ruolo importante nelle proposte del Salone del Mobile di Milano. Con il progetto Havens, insieme a Wall&decò, Agape si propone con spunti ricchi di atmosfere e suggestioni, come il sistema di arredo bagno Rigo, design Patricia Urquiola, che offre articolate soluzioni, anche su misura in una sintesi estrema, sottolineando la valenza minimale di questo sistema. Ma sono stati presentati molti altri pro-

getti, ad esempio quello che rimanda alle tradizioni orientali nel rito del bagno. Con Refinement gli ambienti si propongono come un atelier. Debutta la collezione Petra, che rinnova la collaborazione con i due designer Vencato e Merendi. I pezzi che la compongono sono interamente realizzati in Cementoskin di Gypsum, materiale dalle elevatissime prestazioni, (resistenza allo sporco, grande robustezza, lunga durata). Per le caratteristiche uniche di questo materiale, la collezione Petra si presta agevolmente sia per arredi d’interni, sia per esterni.

La nuova Spoon M di Benedini Associati riassume e raffina vent'anni di ricerca sul tema della vasca da bagno. L'inedito lavabo a colonna Spoon C estende ulteriormente questa famiglia iconica di long-seller. L’elegante semplicità del lavabo DR, design Studio MK27, viene esaltata dalla grande varietà di nuove finiture introdotte per l'occasione. I nuovi prodotti affiancano le collezioni dei partner di Agape12: Agapecasa, Antrax, CP Parquet, Effegibi, Gypsum, Key Cucine, Matteo Brioni e, a partire da quest’anno, Mosaico

Nuove tendenze Agape per un bagno contemporaneo

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Scopri un'esperienza di cucina intuitiva ed immediata. Una cappa intelligente che si attiva all'accensione del piano cottura e regola aspirazione e potenza automaticamente rispettando le tue esigenze e necessitĂ .

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PROPOSTE IMMOBILIARI

Villa in Valpolicella Adagiata sul crinale della collina che divide il Comune di San Pietro in Cariano da quello di Negrar, proponiamo un’esclusiva villa singola nel cuore della Valpolicella con 4.000 mq di giardino, a pochi passi dall’abitato di San Floriano. L’originale ubicazione offre differenti prospettive con panorami straordinari e scorci sul paesaggio assolutamente suggestivi, che si svelano spostandosi da un ambiente all’altro. Il progetto privilegia la vivibilità degli ampi spazi interni, creando un intenso rapporto con l’esterno, favorito da ampie superfici vetrate, in un contesto contraddistinto da vigneti ed oliveti. L’abitazione al piano terra

è distribuita su 200 mq. con ambienti molto spaziosi adibiti a sale da pranzo, con un soggiorno a doppia altezza ed una luminosa cucina con vista; la zona notte è organizzata sui 150 mq. del piano superiore ed ha quattro panoramiche camere da letto con bagno. Il piano interrato di 360 mq. ospita uno studio, taverna, garage e locali di servizio. L’immobile è l’ideale per chi cerca un’abitazione esclusiva in una posizione introvabile, ma anche come villa estiva o di rappresentanza. Lo stato generale è molto buono, anche grazie all’esecuzione di recenti lavori di manutenzione generale. Per informazioni: StudioImmobiliare Galli Via Casette 31 S. Maria di Negrar (VR) tel. +39 045 6020486 info@immobiliaregalli.it www.immobiliaregalli.it

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PROPOSTE IMMOBILIARI

Magri Immobiliare è lieta di presentare l’iniziativa “Residence Country Golf Sunset Garda Lake”

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pochi passi dal borgo caratteristico di Crero di Torri e a pochi minuti dal centro della perla del Lago di Garda Torri del Benaco, raggiungibile anche a piedi sulla passeggiata lungolago, il residence risulta essere molto comodo a tutti i principali servizi. Il progetto ideato dallo Studio di Architettura JMA di Jacopo Mascheroni è collocato su un terreno spettacolare di circa 8.000 mq con una vegetazione lussureggiante e la vista verso il lago rivolta a ovest, con il tramonto in fronte. Per questo il lavoro è stato quello di progettare nel modo più delicato possibile, per rispettare il luogo e anche per i vincoli paesaggistici presenti. Abbiamo scelto di utilizzare un rivestimento di facciata scuro, per rendere l'edificio mimetico con il contesto naturale circostante. Si tratta di un complesso residenziale di dieci appartamenti e due ville con piscina, sviluppati su due piani che seguono l'andamento pendente del terreno. L'idea architettonica è di leggerezza, mimetismo, trasparen-

za. Tutti gli alloggi hanno la vista completamente aperta verso il lago con una vista sul panorama tra i più esclusivi e apprezzati, le vetrate scorrevoli hanno cornici in pietra scura con gli angoli smussati, sono come dei contorni leggeri per mantenere un basso impatto nel paesaggio e integrarsi con le alberature circostanti. Il progetto è composto da volumi spezzettati, su misura, perfettamente integrati con il giardino. Come dei padiglioni sottili posati sul terreno. Il progetto e le costruzioni basate sulle moderne tecniche dell’efficienza energetica e della sostenibilità con materiali naturali garantiscono comfort, vivibilità e relativo relax sia in termini di calore che di luminosità e areazione di tutti gli ambienti. Le finiture rendono esclusivo sia l'esterno del residence con ampi spazi di vita comune e relazionale come la piscina ed il solarium, che gli interni completamente realizzati con materiali di pregio.

Magri Immobiliare Corso Italia 136 - Garda (VR) tel. 045 7256583 info@magri.it - www.magri.it

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PROPOSTE IMMOBILIARI

“Non la solita villa delle vacanze, ma la casa dove vivere sempre”

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Con queste parole si sintetizza il colloquio che abbiamo avuto con i progettisti di ARTECO. Siamo andati a trovarli nel loro studio in S. Anastasia per conoscere come sta procedendo lo sviluppo della Residenza VERDEADIGE che Talete propone nel Parco dell’Adige a 2 chilometri da Verona. Sedici unità, di diverse tipologie, caratterizzate da una forte permeabilità con l’area verde di proprietà di circa 13.000 metri quadrati in cui si trovano immerse. A noi è sembrata una proposta straordinaria: poter trascorrere la vita in una casa che si apre all’esterno come una casa di vacanza, ma stando in città. Perciò abbiamo dato appuntamento agli architetti di Arteco per prendere diretta conoscenzaCASA dell’intervento BELLE’ non appena saranno sorte le prime unità abitative. La vista dal giardino privato della zona giorno evidenzia la continuità tra l’interno e l’esterno dando la misura della piacevole vivibilità.

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PROPOSTE IMMOBILIARI

Corte Casara

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Il concetto che ha guidato il disegno è quello di costruire un complesso rurale senza tempo, solido e caldo, senza tuttavia rinunciare all’estetica, ai bisogni e ai comfort contemporanei. La posizione, ai limiti della conca morenica e ai piedi del modesto profilo collinare, e le ricerche storiche hanno guidato le scelte architettoniche affinché il risultato fosse una coerente continuità con il paesaggio dell’immediato entroterra del Garda, ricco di oliveti e vigneti e costellato di antichi rustici di campagna.


Allo stesso tempo, la chiarezza delle forme e dei volumi, ottenuta con la ricerca del dettaglio costruttivo e la rinuncia a ogni elemento superfluo, rendono l’edificio contemporaneo. Questa ambivalenza permette di slegare l’architettura da una classificazione temporale: Corte Casara è allo stesso tempo moderna e secolare, ancorata al luogo dove sorge e alle sue caratteristiche. L’intervento non desidera essere in eclatante dissonanza né riprodurre l’antico, quanto invece nascere con chiarezza moderna dalla sostanza storica.

Immobiliare Magri Corso Italia 136 Garda (VR) tel. +39 045 7256583 www.magri.it

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PROPOSTE IMMOBILIARI

Ville a Bardolino

Eurogarda Real Estate Centro Affari Benaco via Danzia 3/I - Affi (VR) tel. +39 045 6260467 - +39 348 7678700 info@eurogarda.it - www.eurogarda.it

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Site in un contesto unico ed esclusivo che solo il paese di Bardolino è in grado di offrire, moderne ville singole in ambiente privato, immerso nel verde e nella tranquillità delle colline moreniche. La strada privata in cui sorgeranno le ville, la natura circostante e la meravigliosa ed indescrivibile vista sul lago di Garda, rendono il contesto un luogo da sogno. Il progetto consiste in tre esclusive e spaziose soluzioni unifamiliari con giardino, piscina privata, grandi vetrate ed ampie terrazze con vista panoramica. Queste ville, progettate secondo standard moderni, garantiscono un alto livello di comfort e privacy. I materiali utilizzati in fase di costruzione saranno di qualità superiore, in modo da poter rispecchiare l’unicità della zona. Ogni villa presenterà un’ampia e luminosa zona giorno al piano primo, con terrazze e vista sul lago. Nella zona notte, in base alle esigenze personali, sarà possibile la realizzazione di due, tre o addirittura quattro camere da letto al piano terra. Le piscine private faranno da meravigliosa cornice al romantico quadro panoramico di Bardolino. Ogni soluzione sarà dotata di un box garage nel piano seminterrato ed un posto auto coperto esterno. Il cancello con serratura elettronica keyless posto all’inizio della strada privata, garantiscono un ulteriore ed elevato grado di privacy e sicurezza. Il centro del paese di Bardolino è poco distante e facilmente raggiungibile.


PROPOSTE IMMOBILIARI

I Tesori di Lazise Un posto meraviglioso chiamato casa Per chi ama la natura senza rinunciare al comfort. Appartamenti esclusivi dal design contemporaneo in perfetta armonia con uno dei luoghi più suggestivi e ricercati del Lago di Garda. Ambienti luminosi dal carattere moderno. Spazi eleganti da vivere, dove l’innovazione si fonde con la Natura. Le residenze. Un ambiente unico La tua Nuova Casa. Esterni da vivere. Le residenze de “I Tesori di Lazise” sono ampi appartamenti dai grandi spazi aperti, da vivere immersi in un ambiente unico. Quattro unità abitative inserite in un contesto elegante e riservato con piscina. La luminosità degli spazi, la cura e il dettaglio di una progettazione di ambienti confortevoli ed eleganti, favoriscono il massimo comfort abitativo. Una casa Smart, proiettata al futuro, grazie all’utilizzo di tecnologie costruttive orientate al rispetto ecologico ed al risparmio energetico.

Vivere ogni spazio Esterni completano le residenze Le grandi terrazze come i giardini sono spazi integranti delle residenze, spazi da vivere, che favoriscono un utilizzo completo dell’ambiente. Il verde circostante e il blu della piscina appagano i sensi. Un luogo in cui, lasciata la frenesia del quotidiano, è possibile rilassarsi per assaporare il momento. Il Lago di Garda e Lazise Una perla di rara bellezza sul Lago di Garda. Lazise, la sua collocazione geografica, sulla sponda orientale del Lago di Garda, gli conferisce una posizione di grande pregio paesaggistico, e di notevole importanza storica. Un luogo tra terra e acqua. Una riservatezza preziosa. www.itesoridilazise.it info@itesoridilazise.it tel. 045 247526

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PROPOSTE IMMOBILIARI

Ville a Garda

Ville di nuova costruzione in splendida vista lago con piscina e ampio giardino privato. Le case vengono edificata in classe energetica A+, con ottime finiture ed impiantistica all’avanguardia. La posizione molto esclusiva, a c.a. 1,3 km dal centro, è dominate, tranquilla e garantisce una ottima indipendenza oltre che una vista lago mozzafiato. All'interno verranno realizzate al piano terra 4 stanze da letto, 2 bagni con finestra, la cucina abitabile ed un ampio soggiorno che si prolunga su un portico di 50 mq con vista lago e piscina; nella zona interrata invece l'ampia taverna con bagno e il garage doppio di 70 mq. La zona piscina avrà una pavimentazione circostante dedicata e la proprietà sarà circondata da un ampio giardino privato di c.a. 1500 mq. Ulteriori informazioni e capitolato in ufficio.

TECNOCASA GARDA Studio Lago s.r.l. Corso Italia, n. 61 Garda (VR) tel. 045 6270648 fax 045 6270652

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PROPOSTE IMMOBILIARI

Residence Quinzano 3.0 APPARTAMENTI CLASSE ENERGETICA A4 FINITURE DI PREGIO IMMOBILIARE EUREKA tel. 348 8552404 info@immobiliareeureka.it

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97° Arena di Verona Opera Festival 2019 DAL 21 GIUGNO AL 7 SETTEMBRE

21, 28 giugno ore 21.00 11, 19, 25 luglio ore 21.00 1, 8, 17, 22, 30 agosto ore 20.45 5 settembre ore 20.45 LA TRAVIATA di Giuseppe Verdi Regia Franco Zeffirelli NUOVA PRODUZIONE 22, 27 giugno ore 21.00 5, 9, 12, 21, 24, 28 luglio ore 21.00 3, 9, 18, 25, 28, 31 agosto ore 20.45 3, 7 settembre ore 20.45 AIDA (Edizione Storica 1913) di Giuseppe Verdi Regia Gianfranco de Bosio 29 giugno ore 21.00 4, 7, 20, 26 luglio ore 21.00 IL TROVATORE di Giuseppe Verdi Regia Franco Zeffirelli

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6, 10, 13, 18, 23, 27 luglio ore 21.00 2, 24, 27 agosto ore 20.45 4 settembre ore 20.45 CARMEN di Georges Bizet Regia Hugo de Ana 16, 17 luglio ore 21.15 ROBERTO BOLLE AND FRIENDS 4 agosto ore 20.45 DOMINGO 50 Arena Anniversary Night 10, 16, 23, 29 agosto ore 20.45 6 settembre ore 20.45 TOSCA di Giacomo Puccini Regia Hugo de Ana 11 agosto ore 21.45 CARMINA BURANA di Carl Orff Ezio Bosso alla direzione

Info e biglietti: www.arena.it Canali social Facebook, Twitter, Instagram e YouTube Biglietteria Via Dietro Anfiteatro 6/B, (Vr) tel. (+39) 045 596517 email biglietteria@arenadiverona.it Call center (+39) 045 8005151 Punti di prevendita Geticket


I grandi eventi dell’estate 2019 In Arena 24, 25 e 26 maggio Marco Mengoni 27 maggio Francesco Renga 29 e 30 maggio Elton John 4 e 5 giugno Music Awards 8 luglio King Crimson 14 luglio J-Ax e Articolo 31 22 luglio Mark Knopfler 29 luglio PFM e Cristiano De André 2 settembre Evanescence 9 settembre RTL Power Hits Estate 11, 12 e 14 settembre Eros Ramazzotti 15 settembre David Garrett 20 settembre Francesco De Gregori 22 settembre Nek 23 settembre Pio e Amedeo 24 settembre Il Volo 29 settembre Coez 3, 4 e 5 ottobre “Notre Dame de Paris”

Al Teatro Romano 15 giugno Rumors con James Bay 19 giugno Verona Jazz con Ottolini + Bosso 20 giugno Verona Jazz con Fresu + Sollima 21 giugno Verona Jazz con Rava 22 giugno Rumors con Carmen Consoli 23 giugno Rumors con Tom Walker 24 giugno Verona Jazz con la Glenn Miller Orchestra 25 giugno Rumors con Giardini di Mirò + Massimo Volume 7 luglio Verona Folk con America 8 luglio Verona Folk con Fiorella Mannoia 21 luglio Rumors con Negrita 22 luglio Ludovico Einaudi 20 agosto Beirut 1 settembre Loredana Bertè 3 settembre Levante

Al Vallo Città di Nimes 28 giugno Subsonica

Al castello di Villafranca 7 giugno Oliver Onions 5, 6 e 7 luglio Rock the Castle con Slayer, Slash e Dream Theater 17 luglio Bon Iver 20 luglio Marlene Kuntz 27 luglio Jethro Tull

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Estate Teatrale Veronese

TORNA DAL 15 GIUGNO AL 28 SETTEMBRE L’APPUNTAMENTO CON LA RASSEGNA ESTIVA AL TEATRO ROMANO CHE OGNI ANNO RIEMPIE LE GRADINATE DELL’AFFASCINANTE TEATRO IN RIVA AL FIUME ADIGE DI APPASSIONATI E AMANTI DEL TEATRO, DELLA MUSICA E DELLA DANZA

Foto grande, Ale e Franz. Foto piccola, Eros Pagni.

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a 71ª Estate Teatrale Veronese porta a Verona grandi protagonisti della scena nazionale ed internazionale. Per la sezione di prosa tre prime nazionali: Franco Branciaroli, protagonista del ‘Moby Dick’ di Herman Melville (4, 5 e 6 luglio), Ale e Franz impegnati nel ‘Romeo & Giulietta, nati sotto contraria stella’ (17, 18, 19 e 20 luglio) e Mariano Rigillo ne ‘Il mercante di Venezia’ (25, 26 e 27 luglio), tra i testi più popolari e controversi di Shakespeare; sempre per la sezione di prosa verrà proposta la versione di Luca De Fusco de ‘La tempesta’ (28 e 29 giugno) con Eros Pagni ed ‘Elena’ di Euripide (13 e 14 settembre), con la regia di Davide Livermore e l’interpretazione di Laura Marinoni. Arriva poi, per il settore danza, l’attesissimo nuovo spettacolo ‘Alice’ del funambolico ensemble dei Momix dal 29 luglio al 10 agosto e ritorna, dopo anni, il prestigioso Nederlands Dans Theater 2 (11 e 12 luglio), una delle compagnie di danza contemporanea più prestigiose a livello internazionale. Di grande richiamo anche i nove concerti della sezione musicale Rumors e Verona Jazz. Il tutto grazie allo sponsor di quat-

tro realtà radicate nel territorio e sempre attente al suo patrimonio. L’apertura della sezione musicale è affidata a Rumors, festival dedicato alla voce e alle avanguardie culturali, che il 15 giugno proporrà l’unica data italiana di James Bay. Seguirà il 22 giugno il concerto della cantantessa Carmen Consoli, accompagnata sul palco da una formazione unplugged. Il 23 giugno il Teatro Romano farà da cornice al concerto di Tom Walker mentre il 25 giugno sarà il turno di Massimo Volume e Giardini di Mirò. A chiudere il festival Rumors saranno, il 21 luglio, i Negrita. Per la rassegna Verona Jazz il 19 giugno saranno sul palco del Romano Mauro Ottolini e Fabrizio Bosso Band con ‘Storyville Story’ mentre il 20 giugno Paolo Fresu, Giovanni Sollima e l’Orchestra da Camera di Perugia proporranno ‘Two Islands’. Il 21 giugno si terrà il concerto ‘Enrico Rava Special Edition’ mentre il 24 giugno la Glenn Miller Orchestra chiuderà la sezione dedicata alla musica con ‘Jukebox Saturday Night’. Lo spazio alternativo del Teatro Camploy accoglierà quest’anno, da 2 al 28 settembre, altre proposte di prosa e di danza. di Agnese Ceschi


Generations

Back to the future AL DESCO RITORNANO LE ICONE GASTRONOMICHE DI VERONA, GIANCARLO PERBELLINI ED ELIA RIZZO IN UN INEDITO QUATTRO MANI

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unedì 6 maggio si sono incontrati, nelle cucine del ristorante Il Desco, i due più grandi protagonisti della ristorazione veronese degli ultimi 30 anni. Giancarlo Perbellini ed Elia Rizzo si sono ritrovati lì dove tutto è iniziato per un “ritorno al futuro”. La serata si colloca all’interno del format “Generations Verona” lanciato a maggio 2018 da Matteo Rizzo, erede di Elia, per ridare valore alla cucina di Verona e farla apprezzare anche a un pubblico più giovane, tramite le mani di una nuova generazione di cuochi che condividono l’amore per questo territorio. In questo contesto, dopo tante “giovani” voci, si sono voluti coinvolgere i Maestri, coloro che della ristorazione veronese conoscono ogni sfumatura, e che hanno sempre lo sguardo orientato al futuro del settore, forti di un grande bagaglio di conoscenze. Perché di questo, sia Giancarlo che Elia ne sono convinti, l’evoluzione della cucina deve avere come punto di partenza le basi tradizionali, quelle che fanno parte di un grande patrimonio gastronomico da preservare. Un “ritorno” al futuro, appunto. È così che Giancarlo Perbellini rientra nella cucina del Desco dopo più di trent’anni e incontra Elia Rizzo per una cena a quattro mani inedita. Una cucina che ha visto lavorare, negli anni Ottanta, un giovanissimo Giancarlo alle prime armi, molto prima che diventasse lo chef creativo e visionario che è oggi, riconosciuto a livello mondiale. Elia, dopo un passaggio generazionale pacato e rigoroso che ha visto il figlio Matteo prendere gradualmente la guida del ristorante, veste i panni di colui che osserva e consiglia con una mente lungimirante, figura sempre presente e mai invadente, vero cuore e memoria storica del Desco. Le due icone gastronomiche della città si sono divertite a creare un menù dedicato per l’evento, che è andato sold out in pochissimi giorni. In alto, Elia Rizzo a sinistra, Giancarlo Perbellini a destra, Elia Rizzo, Matteo Rizzo e Giancarlo Perbellini

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