Abitare Verona 52

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Anno XI n°52 | novembre 2019 | Spedizione in A.P. | 70% D.C. Verona |

l’intervista

Bruno Barbieri design l’architetto

Up5 Libero Poliform Cecchini Maxalto Modulnova design Rimadesio Novità Agape dalle aziende Flexform Musica leggera Musica classica Teatro Arte & mostre

Ballarini Interni


Sommario AbitareVerona Registrazione Tribunale di Verona n° 1596 del 20/05/2004 Anno XI n°52 novembre 2019 semestrale Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abb. Postale -70% DCB Verona Direttore responsabile Giancarla Gallo Editore Ballarini Interni s.r.l. via del Lavoro 18 Valgatara di Valpolicella (Vr) tel. 045/6800525 info@abitareverona.it Progetto e realizzazione grafica Ballarini Interni Coordinamento editoriale Giancarla Gallo Hanno collaborato Giulio Brusati, Agnese Ceschi, Gianni Villani,, Linda Comerlati e Marta Sasso Stampa Grafiche Stella Per comunicazioni, variazioni di indirizzo, segnalazioni di manifestazioni: info@abitareverona.it Per redazionali e inserzioni pubblicitarie telefonare al 045 6800525 Il materiale inviato non verrà restituito.

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In copertina: Bruno Barbieri (ph Stefano Scatà)

Editoriale Carissimi lettori, questo numero di ABITARE VERONA è veramente sensazionale e piacevolissimo: interviste culturali ad artisti nei diversi ambiti, mostre, realizzazioni di case innovative e originali, Giardino Giusti, Abitare Parigi e una SPA, i 50 anni di una poltrona praticamente immortale. La copertina è dedicata ad un artista “in cucina”, Bruno Barbieri con una simpaticissima intervista. E ancora eventi e Ballarini Interni con il suo team di professionisti coglie l’occasione per augurare buone feste in occasione delle prossime festività. Giancarla Gallo



persone

ph Poderi Balbi

di Giulio Brusati

INTERVISTA ALLO CHEF CHE HA CONQUISTATO 7 STELLE MICHELIN IN CARRIERA «VERONA SARÀ SEMPRE NEL MIO CUORE. QUANDO VOGLIO BERE VINO BUONO, TORNO IN VALPOLICELLA STANCO DI CUCINARE? MAI SUCCESSO. IL MIO FUTURO? TROVARE E RACCONTARE NUOVE STORIE, PRODOTTI DIVERSI, ALTRE RICETTE»

Anche Bruno Barbieri sostiene AIRC. Vedi pagina 91

Bruno Barbieri ffrontare il cibo con l’anima e averne un rispetto profondo. È il credo di Bruno Barbieri, lo chef italiano che, con Gualtiero Marchesi, ha conquistato il maggior numero di stelle Michelin in carriera: sette. Due le ha meritate mentre lavorava in Valpolicella, al ristorante Arquade, al Relais Chateaux Villa del Quar, dal 2001 al 2011; un luogo che gli è rimasto nel cuore e che nel suo periodo di permanenza ha guadagnato pure tre forchette del Gambero Rosso. Classe ’62, bolognese di Medicina, Barbieri ha iniziato nel 1979 come terzo cuoco sulle navi da crociera, un’esperienza che lo ha formato e gli ha permesso di conoscere le culture culinarie di molti paesi esteri. Nel 2011, come giudice di “MasterChef Italia”, è diventato un personaggio televisivo nazionale e dal 2018 è unico conduttore di

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“4 Hotel”, una produzione originale Sky in onda in prime time su Sky Uno HD. Nel 2016, nella sua Bologna, ha inaugurato Fourghetti, un bistrot dall’atmosfera internazionale. Ma Bruno è presente nelle cucine d’Italia anche con i suoi libri: il più recente è “Domani sarà più buono. Da ogni piatto possono nascere nuove ricette”, pubblicato da Mondadori Electa e dedicato al riutilizzo, contro lo spreco in cucina. Nei piatti di Barbieri si sente una tradizione che lo precede, che parte da sua nonna e da sua madre per arrivare fino a dove lo porterà la sua curiosità e la sua voglia di cucinare. Barbieri, con Verona è stata una storia d’amore? Sì, è stata meravigliosa. La mia storia con Verona è durata 11 anni e, come in un matrimonio finito, ci siamo lasciati con


ph Poderi Balbi

Il cibo dell’anima

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un po’ di amaro in bocca. Ma Verona è una città che adoro; è bellissima sotto tutto i punti di vista. E i veronesi mi piacciono, anche perché sono grandi lavoratori. È una città piena di storia ma è una città viva. Cosa deve a Verona? Mi ha fatto vivere bene, mi ha fatto guadagnare altre Stelle Michelin dopo quelle alla Locanda Solarola di Castelguelfo, al Trigabolo di Argenta e alla

Amarone e la vita ricomincia con una marcia in più. Possiamo dire che la televisione ha cambiato lei e la sua vita? In realtà no. Tenete conto che facevo già tv prima di MasterChef. La televisione ora mi ha dato popolarità. Prima mi conoscevano gli addetti ai lavori e chi veniva al ristorante dove lavoravo. Ma io non sono cambiato; sono quello di 10 anni fa. In tutto questo tempo in tv,

Grotta di Brisighella. Verona è una città che mi ha dato tanto e alla quale ho dato tanto anch’io. Spero, con il mio operato, di aver aggiunto un po’ lustro al nome della vostra città. E la Valpolicella? Una terra stupenda, dove c’è ancora il buon sapore di una volta, qualcosa che nelle metropoli come Milano e Roma è andato perso. In Valpolicella ci torna? Sì. Quando ho voglia di bere un bicchiere di vino buono. Vado a trovare i miei amici Speri, bevo un bicchiere di

se sono cambiato in qualcosa, posso dire che sono maturato. Ho capito che bisogna lavorare sodo: per arrivare in tv e restarci, si deve avere alle spalle una storia. E dopo la tv? Ha già pianificato qualcosa? Certo! Ho programmato quello che potrebbe succedere. So che potrebbe accadere domani. Ho altri interessi, altri piani. Sento che nel mio futuro ci sono altre storie; voglio girare per il mondo e trovarle. A 50 anni mi sono accorto che fuori dal ristorante c’era una vita

che non conoscevo. Per 30 anni mi sono chiuso in cucina dopo aver buttato via la chiave. Ma fuori c’era il mondo, ed è il mondo che ci sarà nel mio futuro. Cosa vorrebbe fare, dunque? Andare in giro, conoscere, imparare altri aspetti del mio lavoro. Perché io ho ancora fame e ho ancora sogni da realizzare. Tipo trovare un nuovo ingrediente? In cucina si scopre tutto e non si scopre niente, in fondo. Ho più voglia di scoprire la storia di un ingrediente o di un materiale. Adesso è il tempo di scoprire la storia che sta dietro ai diversi piatti. Un nuovo prodotto? Viviamo in Italia e sotto questo aspetto siamo fortunati. Poi magari succede che scoprono una nuova erba in Amazzonia o un concentrato che arriva dal mondo arabo e che non conoscevamo… Chissà! Però noi in Italia abbiamo una varietà di prodotti pazzesca!. Ma se dovesse scegliere un solo prodotto che simboleggi la sua cucina, sceglierebbe la pasta? Buonissima, certo, eppure ci sono cucine che non la prevedono. Per noi italiani è fondamentale. La pasta è un’idea bellissima; fa parte della nostra cultura; fa parte di noi. Ma lei preferirebbe cucinare per Vladimir Putin, Donald Trump o Giuseppe Conte? Posso tenermi fuori dalla politica? Mi interessa poco. Vado a votare e faccio il mio dovere di cittadino ma se potessi scegliere, preferirei cucinare per la Regina Elisabetta d’Inghilterra. Me l’immagino una buongustaia. E comunque a un piatto di tortellini che annegano nel brodo la Regina non direbbe di no. Ma lei ha sempre voglia di cucinare? Sempre. Se sono a casa di qualche amico e capisco che vorrebbe che cucinassi io, rompo subito il ghiaccio e dico: Dai, cuciniamo insieme; facciamoci una pasta. Per la sua vita professionale sono state importanti sua madre e sua nonna… Sì, chef straordinarie anche se non l’hanno mai fatto di mestiere. L’importante, per me, è aver ben assorbito i loro insegnamenti. Ce ne può dire uno? Affrontare il cibo con l’anima e averne un rispetto profondo. Lo faccio da sempre e me l’hanno insegnato loro.


Via del Lavoro 18 - Valgatara di Valpolicella (VR) - tel. 045 6800525 Via Varini 50 - Marco di Rovereto (TN) - tel. 0464 943220 www.ballarini-interni.com - info@ballarini-interni.com


l’architetto

Il Libero centro di Verona TRACCE DI LIBERO CECCHINI NELLA CITTÀ ANTICA di Barbara Bogoni

edimentazione e stratificazione sono le parole che fondano il linguaggio della storia dell’architettura. Con esse l’architetto si confronta nel progetto contemporaneo degli spazi dell’abitare innestati nelle città antiche o negli edifici che portano i segni del passato e che del passato sono interpreti. Da più di settant’anni Libero Cecchini coglie le occasioni offerte dalla sua città per tessere un dialogo con l’antico, e per costruirvi nuovi luoghi dell’urbanità intrecciati con vicende, memorie, progetti del passato. Quella di Cecchini è, con Verona, una storia di complicità tra materia e progetto, archeologia e natura, permanenza e trasformazione, orientata a realizzare la continuità storica cui l’architetto aspira da sempre, quella del “filo di ragnatela”, come egli ama

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definirla, che, tessuto dal ragno senza interruzioni, tocca e collega tra loro elementi diversi per natura ed epoca, per materia e ruolo, nel rispetto dell’armonia della tela, dell’opera d’arte spaziale che essa rappresenta, e della storia da cui essa trae vita. Sulle preesistenze storiche e naturalistiche Cecchini apre il suo grande ombrello, a delimitare lo spazio, a proteggere i lacerti che lo abitano da sempre, a integrare ciò che c’è con ciò che ha da venire, coinvolgendoli nel progetto e rendendoli ancora una volta vivibili, esperibili e abitabili. I molti interventi di Cecchini nel centro storico, nelle sue forme antiche – romane, medievali, rinascimentali, settecentesche, ottocentesche – e in quelle contemporanee, si ergono a testimoni del felice connubio umano e architettonico tra tempo passato e tempo presente. Tra i molti progetti ci sono quelli che operano alla scala più vasta, pietre miliari nella città, molti costruiti ex-novo, altri frutto

In queste pagine: gli scavi scaligeri

di interventi di recupero o di ricostruzione. Gli Uffici Finanziari (1966), inseriti nel tessuto consolidato della città storica, affacciati sull’Adige presso il Ponte Aleardi, sono un piccolo presidio amministrativo, una cittadella autonoma con la sua strada, la sua piazza, gli spazi della collettività al piano della strada pubblica, quelli del lavoro ai piani superiori. La Camera di Commercio (1966), con il suo robusto paramento lapideo, enfatizza, lungo la monumentale via d’accesso al centro storico, il ruolo di Verona simbolo della grande industria del marmo. La Sede della Soprintendenza (1966), presso la chiesa di San Fermo, lancia un’inedita sfida tecnologico-strutturale, sperimentando la precompressione nella leggerissima scala in pietra di Bronzetto Pergamena. La Banca Cattolica del Veneto (1969-1973) in Corte Farina è un esempio delle molte possibilità di interpretare il rapporto tra involucro antico, moderna articolazione spaziale e l’allora sperimentale uso del cemento armato. Ci sono progetti che intervengono nel tessuto più minuto della

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città, ricostruendo o connettendo parti compromesse nella loro sostanza o nel loro ruolo urbano. L’isolato Stal de le Vecie (19731987) è la rappresentazione dell’ideale di Cecchini di abitare una città osmotica, percorribile tutta, aperta e accogliente, articolata in sequenze di spazi e percorsi, ingressi, piccole piazze, insieme private e collettive, vicoli e stradine, pensati come strutture connettive della vita pubblica. Questo stesso concetto aveva suggerito a Cecchini il disegno dell’ormai definitivamente perduto Negozio Principe (1958-1963), all’imbocco di via

In questa pagina: la scala della Soprintendenza

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Mazzini, un’evoluzione/rivoluzione architettonica, economica e sociale operata nell’assetto urbano del tessuto storico, sull’idea dell’architetto e del suo committente di connettere tra loro due strade, di rendere osmotico il tessuto costruito e di accrescere la superficie espositiva. Ci sono progetti che intervengono energicamente per recuperare monumenti storico-artistici. L’area della Porta dei Leoni (1977-1982), disegnata a seguito di una originale interpretazione storica e urbanistica, nel tener conto delle preesistenze architettoniche e archeologiche, altera radicalmente i modi d’uso dello spazio e il sistema dell’accessibilità all’area archeologica


e agli edifici adiacenti, trasformando la strada, prima veicolare, in una passeggiata culturale su più livelli. La Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Forti (1980-2001), oggetto di una ricerca archeologica complessa e inattesa, è la sintesi spaziale di molti progetti e di altrettante varianti, che tengono conto di tutto ciò che la storia ha sedimentato nel tempo, con i suoi dubbi e le sue incongruità, realizzando tuttavia un programma espositivo unitario e riconoscibile anche grazie a specifici apparati spaziali, connettivi e strutturali che rappresentano i punti focali del sistema distributivo. Gli spazi museali degli Scavi archeologici dei Palazzi Scaligeri (1982), anch’essi oggetto di numerose varianti progettuali apportate a seguito delle altrettanto numerose campagne di scavo condotte sull’area, accettano il confronto

con la storia, valorizzando i lacerti, i tracciati e la memoria in un percorso di visita che coniuga sinergicamente le antichità archeologiche con i più moderni materiali e gli allestimenti contemporanei. Il Complesso abbaziale di San Zeno Maggiore (1984-1998), restaurato in un lungo lasso di tempo secondo un programma vasto e complesso, preserva i caratteri della fabbrica antica e, al contempo, ne reinterpreta e aggiorna alcune spazialità, le collega, le protegge e vi accosta nuovi volumi in calibrata sintonia materica, cromatica e figurativa. La Chiesa di San Procolo (1985-1988) disvela, durante i lavori di recupero, un comparto archeologico interrato che non rimane inascoltato e che, come un’opera d’arte, viene “esibito” nello spazio liturgico, preservando le testimonianze archeologiche e le loro stratificazioni.

In alto: San Zeno, Sala Zanotto. Sopra: il Ponte Pietra. A sinistra: il negozio Principe

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Le tracce di Cecchini non si smarriscono nel cuore della città storica né si esauriscono con i progetti qui citati. Si pensi, tra i molti, al Brefotrofio (1962) ai piedi delle Torricelle, all’Istituto Provolo a Chievo (1966), alla Scuola Valerio Catullo (1967), alla Pieve e alla copertura dell’area archeologica di San Giorgio di Valpolicella (1986-1992) e alle molte ville in Valpolicella, in Lessinia e sul Lago di Garda, realizzate tra gli anni Cinquanta e Settanta del secolo scorso. Vale la pena concludere i cento anni “di passi e di idee per Verona”, in una sorta di percorso a ritroso, citando i primi interventi di Libero Cecchini condotti, da giovane architetto, al fianco del Soprintendente Pietro Gazzola, attivo difensore del centro storico della città scaligera, una straordinaria occasione di apprendimento, formazione e collaborazione per il neo-laureato professionista veronese, interventi che restituiscono a Verona e

In alto: Porta Leoni. Sopra: gli Uffici Finanziari. A destra: Libero Cecchini con Giuseppe Ballarini di Interni Ballarini

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ai veronesi, tra il 1948 e il 1951, il Ponte di Castelvecchio e, più tardi, tra il 1957 e il 1959, il Ponte Pietra, totalmente distrutti alla fine della Seconda Guerra Mondiale. A tutto questo lavoro, impegnato e appassionato, la bellezza storica di Verona deve un plauso. Al lavoro, all’impegno e alla passione di un professionista che a questa bellezza si è totalmente dedicato. Cecchini, architetto, maestro d’arte, scalpellino e pittore, sintesi di cultura urbanistica e architettonica, paesaggistica e tecnologica, è una di quelle figure poliedriche che solo nel passato si poteva sperare di incontrare, passato in cui la ricerca e il tempo – il lungo tempo che essa richiede – potevano ancora cadenzare il ritmo del progetto e garantire, così, la coerenza e la continuità storica che producono il fascino stupefacente delle città antiche, meta di ogni architetto, di ogni epoca, di Libero, prioritariamente.


La bellezza delle pietre naturali sposa le nuove tendenze nei piani cucina KTS proposti da Ballarini Interni


libri

Storia di un capolavoro

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dito dalla casa editrice trevigiana Chartesia, collana Urbis (stampato quest'anno nel mese di maggio) il libro sulla imponente cinta muraria di Verona documenta la storia delle fortificazioni della città in un percorso avvincente, lungo venti secoli, tra misteri e curiosità. Da castrum romano a roccaforte scaligera, da fortezza veneta a piazzaforte asburgica, il perimetro di fortificazioni veronesi è stato illustrato in un lavoro collettivo, grazie alle ricerche di grande valore scientifico, da sette esperti, che sono gli autori: Meital Shai, Andrea Fratton, Laura Scarsini, Roberto Petruzziello e Simone Piaser, insieme alla curatrice l'architetto Manuela Zorzi, storica dell'architettura e assistente allo IUAV di Venezia. A fronte del testo in italiano c'è quello in inglese a testimoniare l'intento divulgativo dell'opera. Un patrimonio artistico e storico che riserva ancora molte sorprese e contributi, che verranno pubblicati in successive opere. Nel testo sono presenti moltissime mappe, fotografie e disegni, citazioni e note, grazie anche alla ricca bibliografia in fondo al testo. Un patrimonio culturale quello della cinta muraria di fortificazione, che va riscoperto e valorizzato, nella città che, non a caso, ha il titolo di Patrimonio dell'Unesco. Patrimonio meritevole, come dice Scipione Maffei nella sua “Verona Illustrata” (1731). Il libro è stato presentato al pubblico giovedì 14 novembre 2019 presso la Sala degli Accademici di Palazzo Erbisti a Verona.

di arte militare LE MURA DI VERONA, DA CASTRUM ROMANO A FORTEZZA AUSTRIACA di Giancarla Gallo

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luoghi

Palazzo Giusti ABITARE NEL VERDE NEL CUORE DEL QUARTIERE VERONETTA di Linda Comerlati

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clettismo, personalità, senso della continuità, divertimento. Cosi potremmo definire palazzo Giusti oggi, il sontuoso edificio che fa da cortina al più noto giardino Giusti nel cuore del quartiere Veronetta. Di recente aperto al pubblico, il piano nobile del palazzo ospita l’allestimento stabile “Appartamento ‘900”. La visita vi permetterà di rivivere l’atmosfera del palazzo come doveva essere agli inizi del ‘900, grazie ad un allestimento che comprende l’arredo e i complementi dell’epoca, ma soprattutto un originale progetto di allestimento del verde all’interno delle stanze. Facciamo un rapido salto all’indietro. Spesso chi abita in città ignora le sue bellezze più misteriose, ecco perché voglio spendere due parole sul palazzo e la sua storia. La famiglia Giusti, originaria di Prato, ebbe nel XVI secolo il suo periodo di maggio-

re prosperità, grazie all’attività di tintura dei tessuti. All’apice della sua fortuna, il capostipite di allora, l’ambizioso Agostino Giusti, decise di dare forma al suo prestigio con la costruzione del palazzo e del giardino. Il palazzo fu concepito con l’idea di creare uno spazio per l’abitare ma non solo. Fu soprattutto un luogo in cui accogliere i numerosi visitatori e in cui ospitare la collezione di quadri e opere d’arte della famiglia. Agostino fece progettare il giardino e il palazzo secondo le regole della composizione architettonica rinascimentale, con un disegno prospettico in cui l’organizzazione degli spazi andava a formare una sorta di percorso ascensionale dominato da luce ed eleganza. Ma il giardino fa già intravedere la forte propensione del capostipite per il gusto dello scherzo e dello stupore barocco. A ben guardare, infatti, sembra di trovarsi in un teatro a cielo aperto, in cui la gradinata, si affaccia sulla scena, ovvero il palazzo

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stesso, in cui aveva luogo la commedia della vita quotidiana di palazzo. Arriviamo al giorno d’oggi. Grazie al progetto ideato dai cugini Nicolò e Alessandra Giusti nasce la mostra che ha l’intento di svelare alla città una delle sue perle più ricche. La parte ora aperta al pubblico comprende l’ala sinistra del palazzo oltre al salone delle feste affrescato da un allievo del Tiepolo. Qui potete trovare l’appartamento in cui visse la fami-

il grandioso salone dell’Aurora. Il tocco suggerito dalla restauratrice di famiglia Annamaria Calvi Morassutti, è l’idea del verde che entra in casa. Durante la visita potrete ammirare pezzi romani e rinascimentali circondati da composizioni di chenzie, palme, tillandsie, grazie alla collaborazione con la green designer Annalisa Lo Porto di Bologna (Flò Fiori). Lo spirito che rivive in queste stanze è quello dell’uomo di inizio ‘900, il

glia, riccamente decorato, con alcune delle finiture originali. Ogni camera è differente dall’altra grazie all’influenza di un diverso membro della famiglia che vi ha abitato. Abbiamo la stanza dello zio archeologo, con una collezione di reperti antichi, il salotto rosso, con una raccolta di foto storiche oltre alle lettere di D’Annunzio che qui soggiornò la notte prima del volo su Vienna; infine

viaggiatore, il sognatore, affascinato dal mondo orientale, ansioso di staccarsi dal passato barocco verso nuove scoperte. Segnaliamo infine la mostra temporanea “To be played” dall’11 ottobre al 22 novembre, video, immagine in movimento e video installazione, curata da Jessica Bianchera e Marta Ferretti, che prenderà posto all’interno dell’Appartamento ‘900 e del salone centrale del piano nobile.



eventi

Architettura a Bardolino LA COSTRUZIONE DI UNA NUOVA IDENTITÀ PER IL TERRITORIO GARDESANO

In alto: Villa Ottolenghi Dall’alto: Carlo Scarpa Carlo Scarpa, 1974-1978 Angelo Mangiarotti e Carlo Bartoli A destra dall’alto: Carlo Scarpa, Angelo Mangiarotti e Carlo Bartoli

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stata inaugurata l’8 novembre 2019 la mostra Architettura-Bardolino, la costruzione di una nuova identità per il territorio gardesano, curata dall’architetto Alberto Vignolo e fortemente voluta dall’intero staff tecnico amministrativo del comune di Bardolino e del compianto architetto Franco Delaini alla cui memoria essa è dedicata. L’esposizione, che rimarrà a disposizione del pubblico presso la Sala della Disciplina a Bardolino fino all’8 dicembre, racconta il ruolo dell’architettura nello sviluppo del territorio del Lago di Garda, attraverso un percorso fotografico tra ventiquattro progetti di particolare rilevanza che, guardando con occhi nuovi il territorio del Garda, si sono sviluppati nel rispetto del contesto e dell’ambien-


te. L’esperienza di Bardolino che ha sempre rivolto la propria attenzione alla qualità architettonica, grazie soprattutto all’azione intrapresa in tal senso dall’ufficio tecnico comunale, è divenuta negli anni, laboratorio spontaneo ed esempio per l’intera area affacciata sul lago di Garda. «Nei programmi di un’amministrazione – afferma il sindaco Lauro Sabaini – il ruolo dell’architettura rappresenta la manifestazione concreta di programmi e obiettivi che trovano concretezza: in questo senso, nei prossimi anni verrà portato a compimento il rifacimento della Scuola Media a Bardolino e la Piazza Belvedere a Calmasino e verrà realizzata la nuova scuola materna a Bardolino. L’apertura della mostra rappresenta di fatto il riconoscimento per Bardolino di un suo ruolo di primo piano nel panorama lacustre». L’esperienza di Bardolino rappresenta il caso di una realtà di provincia, sia pur molto rinomata per la bellezza dei luoghi, in cui l’architettura ha assunto negli ultimi anni un ruolo sempre più rilevante nella costruzione di un’identità territoriale legata alle trasformazioni del suo paesaggio. Attraverso una galleria di esempi che vanno dalle residenze alle architetture per l’accoglienza sino ai servizi, viene dato conto di un percorso di sviluppo formativo che ha posto a confronto l’amministrazione da una parte e professionisti locali e non solo dall’altra, impegnati nel ripensare alla maniera di operare in un contesto così prestigioso. Oltre alla vicenda legata all’attualità delle trasformazioni urbane, affidata alla galleria dei progetti e ai contributi critici che ne pongono le basi, la mostra presenta tre straordinarie architetture d’autore costruite tra gli anni Sessanta e Settanta, site nel territorio di Bardolino: casa Ottolenghi di Carlo Scarpa e casa Pederzoli di Angelo Mangiarotti, assieme allo showroom Tecnorama di Carlo Bartoli. A corredo della mostra è pubblicato un catalogo edito da Cierre Edizioni. La mostra, che gode del patrocinio dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Verona e dell’Ordine degli Ingegneri di Verona e provincia, sarà aperta tutti i giorni dall’8 novembre all’8 dicembre dalle 9 alle 18 con ingresso libero.

Esposizione presso Sala Della Disciplina, Borgo Garibaldi, 55 - Bardolino (Verona) Casa Pederzoli 1071. Angelo Mangiarotti Foto Marco Totè

Progetto Arch. Nicola Bertolaso e Arch. Pietro Vantini 2016/2017 foto Marco Toté Villa Pasha 2014 Studio Ardielli Associati

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portfolio

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Abitare in salute COSTRUIRE CON QUALITÀ UNA REALIZZAZIONE IM.COS E BALLARINI INTERNI

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allarini Interni e IM.COS hanno curato questa riqualificazione di una casa plurifamigliare costruita negli anni settanta. Grazie all’affermata esperienza nel campo delle ristrutturazioni e delle valorizzazioni degli immobili esistenti, IM.COS ha seguito e gestito l’intero processo del Piano Casa e della ristrutturazione della casa, tramite il supporto al progettista, la preventivazione puntuale dei lavori, la redazione e la raccolta della documentazione necessaria per usufruire delle agevolazioni fiscali previste dal Piano Casa. La conoscenza di soluzioni costruttive alternative ha permesso la gestione della complessità dell’intervento derivante dalla posizione particolarmente disagiata e dalla necessità di ridurre i tempi di esecuzione. In questo caso l’ampliamento è stato realizzato in X-LAM permettendo una drastica riduzione dei tempi di realizzo e un importante incremento del comfort termo-acustico.

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Il cliente ha avuto il supporto costante di una professionista qualificata presente nello staf di IM.COS durante la fase delle scelte delle finiture e degli arredi forniti dalla Ballarini Interni. In questo modo sono state risolte tutte le normali problematiche e disagi che sorgono in questi delicati momenti della fase costruttiva.

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Grazie ad una collaborazione decennale tra i tecnici di IM.COS e i progettisti di Ballarini Interni, il progetto degli arredi è stato curato in ogni minimo dettaglio ottimizzando costi e tempi. Nulla è stato lasciato al caso perché la progettazione degli arredi è andata di pari passo con la costruzione ed ogni possibile inconveniente è stato eliminato.

IM.COS S.r.l. Viale del Lavoro, 33 Verona tel. +39 045 8204952 fax +39 045 584822 www.imcossrl.biz info@imcossrl.biz

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Il territorio dentro il disegno INTERVISTA PRESSO LO STUDIO CAMPANARDI DE SANTI Sopra: Villa K, Torri del Benaco, 2017 A destra: Castello Scaligero, Ponti sul Mincio, 2016

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Alle spalle ci sono esperienza differenti e complementari: Stefania Campanardi ha portato avanti lo studio tecnico del padre, geometra attivo a Torri dal 1969 ed Alessandro De Santi ha lavorato per diversi studio di architettura tra Verona e provincia. Aprono lo Studio di Architettura CAMPANARDIDESANTI a Torri del Benaco nel 2008. Il core business dello Studio affonda le sue radici nello sviluppo immobiliare legato al turismo del Lago di Garda e anno per anno arricchisce il proprio bagaglio di esperienze con residenze collettive, ville private e strutture turistico-ricettive di medie e grandi dimensioni. L’attività comprende anche ristrutturazioni e restauri, pubblici e privati. Cosa vi ispira? Impariamo sempre moltissimo studiando, viaggiando e lavorando, confrontandoci con altri colleghi. Questo, che noi chiamiamo “senso di educazione”,


ci porta continuamente a migliorare e ad evolvere il nostro lavoro, anno dopo anno. Non c'è nulla di meglio rispetto alle nuove conoscenze, ai nuovi modi di guardare al mondo, all'apertura verso ciò che fino a un momento prima non conoscevamo. Non abbiamo paura di sperimentare nuove soluzioni.. Come si è sviluppato e come è cambiato il vostro stile nel corso degli anni? Non crediamo di avere uno stile particolare, almeno non uno che si possa etichettare. Tutti i nostri progetti si legano tra loro grazie a un forte senso di proporzione, armonia e al confronto con il territorio L’inserimento e l’integrazione delle architetture nel luogo e nel contesto circostanti è per noi una priorità, così come l’attenzione all’efficienza delle soluzioni costruttive ed energetiche.

A destra e sotto a sinistra: Castello Scaligero Ponti sul Mincio, 2016 Ingresso e Torre Campanaria CAMPANARDIDESANTI in collaborazione con arch. Filippo Antonelli arch. Stefano Righetti

Fondato nel 2008 e attualmente diretto dagli architetti Stefania Campanardi e Alessandro De Santi conta ora tre collaboratori – arch. Claudia Martini, arch. Luca Peroni, arch. Marco Testi cui è dovuta l’organizzazione del lavoro, il controllo dei tempi di esecuzione all’interno dello studio e il rapporto con i collaboratori,i consulenti, i fornitori, le imprese.

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Come riassumereste il presente ed il futuro del vostro Studio? CAMPANARDIDESANTI è sperimentazione, riflessione e collaborazione legate al progetto di architettura. Sperimentare perché attraverso la ricerca, tecnica e teorica, si pro-getta ossia si “mette avanti” in modo consapevole il futuro, si promuovono novità e si offrono soluzioni sempre uniche per confezionare di volta in volta progetti che, oltre a soddisfare la clientela e l’utenza, arricchiscono la nostra competenza professionale ed

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artistica. Riflettere per comprendere il ruolo del costruire non solo come entità tecnico-economica ma anche e soprattutto come responsabilità verso l’Ambiente naturale, il contesto antropizzato, la Storia che ci ha preceduti e che siamo tenuti a proseguire secondo logiche qualitative. Collaborare poiché rappresenta il grimaldello della nuova era delle costruzioni, sempre più complessa ed esigente, senza il quale non si può affrontare la specializzazione e la settorializzazione richiesta anche nelle

commesse più semplici. Questa triplice relazione si traduce in gesti ed interventi che ricercano nella forma e nella costruzione le ragioni di appartenenza e di appropriatezza degli spazi che abitiamo... e poi crediamo siano tutti necessari in ugual misura per alzarsi la mattina ed essere contenti di prendere in mano la matita e concretizzare la nostra idea di Architettura. Sopra: Corte Casara, Costermano sul Garda, 2019. Foto grande sotto: Country Odeion, Torri del Benaco, 2018


Sotto: Ville ai Beati, Garda, 2019 In basso: Country Odeion, Torri del Benaco, 2018

In alto: Villa D, Torri del Benaco, 2018 Sopra: Casa F, Malcesine, 2019

CAMPANARDIDESANTI Studio di Architettura via Gardesana, 1215 Torri del Benaco, VR tel. +39 045 7225385 www.archilovers.com

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portfolio

a particolarità di questa villa realizzata in Provincia di Verona e progettata dall’Architetto Stefania Caloini è di essere stata costruita con metodologia “CQ” e in fase di certificazione “Minergie” (certificato rilasciato dall'Agenzia Minergie della Svizzera Italiana) e quindi distinta dalle abitazioni convenzionali in termini di confort, garantito principalmente dall'involucro dell'edificio di elevata qualità oltre che da un sistematico ricambio dell'aria interna. Le caratteristiche costruttive, definite grazie al supporto di LineaEcoKlima.it, molto "spinte" dal punto di vista dell'isolamento esterno hanno portato l'edificio a consumare fino al 90% di energia in meno rispetto ad un edificio tradizionale. Il benessere della persona è stato il fulcro della progettazione e l’obiettivo primario dell'Architetto Caloini. La distribuzione planimetrica è funzionale

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al godimento di ogni ambiente in un continuo rapporto e dialogo tra interno ed esterno. Dal punto di vista compositivo l’edificio è molto articolato, oltre che essere di notevoli dimensioni. La villa si sviluppa su tre piani ed è divisa in volumi chiaramente leggibili dall’esterno e corrispondenti alle varie aree funzionali dell’interno. Lo studio del design interno e delle finiture è stato fatto in collaborazione con l’Arch. Nicoletta Tosco. Il compito dell’Arch.Tosco è stato quello di mediare l’idea dell’involucro edilizio, dei volumi e degli spazi interni, con le

esigenze dettate dagli impianti e ancora di più con le esigenze di vita della committenza. Un percorso che è iniziato circa due anni fa con la ricerca di materiali e di finiture tali da creare un fil rouge tra gli spazi. Per mantenere la lettura dei volumi e valorizzare i pieni ed i vuoti, le superfici dei pavimenti, delle pareti e dei soffitti sono stati uniformati con lo stesso colore. Il pavimento in pietra Duke White, il più bianco dei graniti naturali italiani, fiammato, ci accompagna nella zona giorno e dialoga con le pareti interamente trattate con pitture materiche


Dal soggiorno si accede alla cucina, privata, ad uso della famiglia. Le ante della colonna dispensa e dei pensili in finitura bronzo sono in contrappunto alla parte più operativa bianca. La raffinata cucina Varenna di Poliform lascia comunque spazio alla seconda protagonista di questo ambiente: l’illuminazione. Percorsi luminosi sul bancone e sullo snack e il grande lampadario con bassorilievo sul tavolo da pranzo.

a calce nella tonalità del grigio unendo così i valori di naturalità, benessere ed eleganza in pieno rispetto dell’obiettivo progettuale iniziale di creare un ambiente sano e naturale. Il compito di caratterizzare lo spazio è stato affidato agli arredi forniti da Ballarini Interni ed agli accessori, nonché alle opere d’arte. Coerenza e Stile hanno guidato tutta la progettazione anche degli interni con una particolare attenzione alla scelta dei materiali, delle finiture sempre con un'attenta ricerca di armonia cromatica e formale. L’imponente ingresso con copertura a pagoda in legno, ospita l’opera dal titolo “Origine”, la complementare diversità... l'uguale ricerca dell'equilibrio, creata dall’artista Andrea Prandi. Le travi in legno del soffitto convergono in un unico punto focale che accompagna chi entra nel grande soggiorno a doppia altezza, nodo centrale della

casa dal quale dipartono tutti gli altri ambienti. La lettura dello spazio del soggiorno sarebbe stata incompleta senza la realizzazione dello schienale in noce fiammato a corredo della parete attrezzata. La composizione spinge lo sguardo verso l’alto valorizzando i volumi nella loro interezza e facendo accarezzare con lo sguardo la curva del soppalco con balaustra in vetro. Il colore caldo del legno richiama le tonalità del bronzo delle elegantissime porte vetrate Rimadesio.

TRA I PRIMI 6 EDIFICI CON STANDARD MINERGIE-CH IN PROVINCIA DI VERONA E TRA QUESTI IL PIU’ GRANDE COME DIMENSIONI

Un’eccellenza edilizia Alle spalle dei divani in pregiatissima pelle si trova la scala in ferro verniciata di bianco che sembra galleggiare nello spazio, aiutata dalla parete luminosa in metallo. Questa come un moderno merletto crea un gioco di luci e di ombre. Bifacciale e visibile anche dall’ingresso caratterizza lo spazio e lo decora.

Foto Comparotto Fotografia

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Le arch. Stefania Caloini e Nicoletta Tosco

La camera da letto padronale in maniera coerente riassume ed amplifica il concept dell’intera casa. La vibrante boiserie in legno sapientemente realizzata da Ballarini Interni accoglie il letto rivestito in pelle di B&B.

Oro, velluto, pelle pregiata e legno in calde tonalità , cromie che entrano anche nel bagno padronale dove il protagonista è il termoarredo in finitura foglia oro che si staglia sulla parete rivestita in granito nero assoluto.

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Gli spazi interni sono stati progettati per essere un continuo con gli spazi esterni. Cucina, soggiorno, taverna e camere da letto si affacciano sui portici e sull’ampio patio delimitato dalla tenda bioclimatica, oltre i quali si apre il giardino che fa da quinta scenica alle vedute dall’interno. Il risultato finale è una abitazione da vivere e da godere con tutti i sensi. La collaborazione tra gli attori è stata fondamentale per arrivare ad un risultato di così alto pregio. La committenza illuminata ha avuto un ruolo fondamentale accogliendo le proposte e seguendo quel fil rouge che ha legato l’intero progetto.

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portfolio

Verona Penthouse di Linda Comerlati

ecuperare uno spazio o un edificio, nel nostro processo progettuale, significa sempre trovare nella preesistenza la miccia di un nuovo inizio. Farlo non è facile. Bisogna andare oltre le apparenze. Bisogna indagare, rimuovere strati. A volte bisogna farlo anche fisicamente. Così è stato per la ristrutturazione della Verona Penthouse nel centro storico di Verona. La nostra prima azione è stata la demolizione di tutti gli intonaci. Cercavamo qualcosa di vero e di forte. Cercavamo nel passato del manufatto qualche traccia di futuro. Così è stato.

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Togliendo gli intonaci è tornata alla luce una bellissima muratura realizzata in Pietra gallina sbozzata. Osservando questo muro ci è sembrato subito evidente che non fosse nato per essere lasciato a vista. Era imperfetto, impreciso, ma proprio per questo ci è sembrato sincero, segnato com’era da quella umile ed elegante espressività che hanno sempre le cose povere quando sono vere (e non l’esito infelice di sfalsanti espedienti narrativi).


Liberato lo spazio, la forza delle murature è stata tale da spingerci a radicalizzare la traduzione architettonica del programma funzionale. La scelta è stata quella di non realizzare nuove pareti all’interno dello spazio definito dalle murature ma di compartimentare il programma funzionale dentro nuovi dispositivi chiaramente per-

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cepibili come innesti. Si è formato quindi un dialogo intenso tra le pareti originali ed i nuovi elementi che abbiamo realizzato in materiali dotati di una sincerità espressiva in grado di confrontarsi con la poetica rudezza della pietra. Una boiserie in Pitchpine (colorato al minio e bruciato) attraversa gli spazi


muovendosi dall’ingresso ribassato al living, scivolando fino a definire un lato della camera. Al suo interno si trovano il bagno per gli ospiti, la lavanderia, gli armadi per la camera da letto. La superficie è continua e le aperture, altrimenti impercettibili, sono individuabili solo per la presenza di maniglie colorate al minio realizzate su nostro disegno.

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In alto: Cucina Xera in metallo con finitura in ottone brumito fornita da Ballarini Interni

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STUDIO Bricolo Falsarella ARCHITETTO Filippo Bricolo TEAM Francesca Falsarella Elisa Bettinazzi Nicolò Garonzi INDIRIZZO Via Olmo 2 Sommacampagna Verona

CONTATTI +39 045 515 311 www.bricolofalsarella.it info@bricolofalsarella.it FOTO Atelier XYZ

Il bagno della camera padronale è inserito in un volume in lamiera nera non colorata e trattata con lucido da scarpe. Il volume presenta diversi trucchi: verso il letto una grande apertura è divisa ambiguamente da uno specchio ed un vetro polarizzato che può impedire o favorire voyeuristicamente la vista all’interno del bagno, verso la camera un meccanismo a pistone azionato a comando permette l’elevazione di una televisione che risulta nascosta alla vista quando non in utilizzo, la porta è celata da uno specchio che rende enigmatico il movimento nello spazio tra il volume e la boiserie. La parete di ingresso della zona living è segnata dalla presenza iconica di due cerchi leggermente sovrapposti e realizzati in metalli diversi (ottone e ferro anticato). Anche questo dispositivo nasce dalla volontà di occultare la tipica invadenza della televisione. Agendo manualmente su di esso si scopre, infatti, che si tratta di un meccanismo scorrevole che una volta aperto permette la visione dell’apparecchio. Simili atteggiamenti di divergenza poetica dalle prassi comuni e di rilettura dell’ordinarietà del costruire segnano gli altri elementi della casa: un portale in ferro organizza la parete di fondo del living contenendo la cucina realizzata in metallo dalla finitura ottone brunito, i controsoffitti delle parti ribassate sono realizzati in ferro nero al naturale, gli arredi su disegno (tavoli, lavandini, letto) sono realizzati con profilati metallici di tipo industriale con giunzioni a vista.


Una casa passiva dotata di tecnologie avanzate per rigenerare corpo e mente

BIOSPHERA EQUILIBRIUM METTERE L’UOMO, I SUOI SENSI E I SUOI BISOGNI AL CENTRO DI OGNI PROGETTO ABITATIVO Articolo a cura di Marta Sasso

Si tratta di un progetto (biospheraproject.com) ideato da Aktivhaus e focalizzato alla costruzione di case in grado di portare benessere reale agli abitanti. “Biosphera Equilibrium” è un edificio mobile, energeticamente autonomo e flessibile, caratterizzato da altissime prestazioni fisiche, energetiche, ambientali e biofiliche. Aktivhaus (ideatore del progetto) si è rivolto al progetto CQ, chiedendo il supporto dei nostri corsisti nell’attività di consulenza a coloro che visiteranno il modulo abitativo.*Biosphera Project nasce per realizzare edifici capaci di rigenerare mente e corpo degli abitanti. Grazie al contributo di ricercatori, professionisti, università e aziende, Biosphera project sviluppa - inseguendo obiettivi via via più complessi - unità abitative itineranti ed energeticamente autonome che adottano le tecnologie più innovative ad oggi disponibili. Il modulo sarà visitabile fino al 10 dicembre a Verona, Largo Alpini, di fianco al Palazzo della Gran Guardia- visitabile tutti i giorni dalle 13.30 alle 18.30. Giovedì 28 novembre dalle 14 alle 19 nella Sala dell’Ordine degli Architetti, in Via Santa Teresa 2 a Verona, si terrà un convegno gratuito per architetti e progettisti sul tema “Biosphera: Bioliphic & Active Energy Design” per il comfort abitativo.

Per informazioni: info@biospheraproject.com info@costruireinqualita.it

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il progetto

Articolo a cura di Marta Sasso

Nerò Spa – New Experience di Montegrotto Terme a Padova, nel meraviglioso scenario delle Terme Preistoriche di Montegrotto Terme ha aperto le porte al pubblico con la grande inaugurazione che, dal 24 ottobre 2019 ha ospitato incontri, letture e musica dedicati alla salute e al benessere. La nuova SPA, progettata dallo Studio Apostoli, realtà di fama internazionale nel settore del “Wellness”, nasce al piano nobile dell’edificio che si affaccia sul parco secolare interno, da cui si innalzano i vapori delle piscine termali panoramiche aperte fino a mezzanotte. Questo nuovo ambiente di 1200 mq, si aggiunge alle due piscine termali esterne e alle due piscine coperte, attrezzate con 56 idromassaggi e 6 cascate cervicali, per un percorso acque totale di oltre 500 mq.

Vivere la

SPA L’ISPIRAZIONE OLISTICA NEL CUORE DI MONTEGROTTO TERME

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Una SPA polifunzionale, olistica e all’avanguardia, concepita come un’opera d’arte e allo stesso tempo espressione della storia del luogo e della natura di un territorio che da millenni conosce e valorizza le qualità terapeutiche delle sue acque e che diventa unione armonica fra terme, territorio e arte. La confluenza olistica di cure termali, che sfruttano le proprietà delle acque salsobromoiodiche e del Fango Naturale Maturo D.O.C. del bacino termale di Abano e Montegrotto Terme, trattamenti estetici, rituali esclusivi con prodotti di fitocosmesi selvatica rigorosamente made in Italy, medicina ayurvedica a cui è dedicata un’intera area, Private Spa e l’offerta fitness fanno di Neró Spa una novità assoluta nel panorama del wellness in Italia. Dal punto di vista architettonico, l’uso predominante del vetro offre agli ospiti la sensazione di immergersi nel paesaggio del parco dei Colli Euganei, mentre i materiali naturali come il legno, declinati in elementi di design, sono in continuo dialogo con ambiente e territorio. L’acqua fa da filo conduttore ad un approccio di benessere globale; d’altronde

la parola “neró” in greco antico significa acqua da bere, che nutre ed idrata. Tutte le attrezzature emergono da un grande bacino d’acqua sagomato, percorso in tutto il suo perimetro da un sistema di illuminazione led a immersione di grande suggestione. Per alimentare il bacino è stata realizzata una parete verticale di acqua, che si trova proprio all’ingresso della SPA. Le attrezzature che caratterizzano Neró SPA sono numerose, tutte rivisitate dalla sapiente “matita” di Apostoli. La Sauna finlandese è completamente vetrata e arredata da panche realizzate in legno di cedro che donano all’ambiente un delicato profumo. Il Bagno turco riprende le finiture della SPA mentre l’Hammam è completamente rivestito in marmo verde Guatemala. L’architetto Apostoli racconta così il progetto: “È stata una grande opportunità di esprimere nuovi concetti di benessere. Da oltre 20 anni cerco di spingere verso atmosfere più spirituali ma al contempo legando questo mondo alla concretezza dei materiali e della tradizione millenaria del territorio. Con la committenza si è trovata una straordinaria intesta e il risultato è stato eccezionale per coerenza all’idea originaria, all‘armonizzazione dello spazio del territorio e, più in grande, della location”.

L’architetto Alberto Apostoli. Le foto sono di Chiara Grossi

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citylife

OPERA LA FILOVIA DI VERONA

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AMT Verona non gestisce soltanto il piano della sosta, i principali parcheggi in struttura in città, i permessi per il transito e la sosta in ZTL, ma abbraccia anche il mondo del turismo, perché è sua la prima accoglienza nel piazzale del Parcheggio Centro, terminal bus turistico della città dove ogni anno arrivano più di 1,5 milioni di turisti da tutto il mondo. In questo periodo, però, fa parlare molto di sé in qualità di stazione appaltante per la realizzazione della Filovia, il nuovo sistema di trasporto pubblico per una Verona più verde, più pulita, e che collega la città in modo veloce e sostenibile. OPERA. Questo sarà il nome della Filovia per la città di Verona: un'occasione storica, epocale, per modernizzare e facilitare il trasporto urbano, per riqualificare le aree che grazie alle nuove infrastrutture filoviarie potranno essere restituite

dunque, l’occasione per garantire non solo un sistema di trasporto migliore alla nostra città ma anche un futuro migliore. Più pulito, più verde, più smart. Più servizi per il cittadino, più attenzione alla mobilità urbana, più tutela dell’ambiente. Circa 24 km di linee urbane filoviarie (in parte elettrificate ed in parte percorse dai mezzi in marcia autonoma) che consentiranno di collegare i quattro punti cardinali della città, che garantiranno il collegamento rapido tra l’Ospedale maggiore di Borgo Trento con il Policlinico di Borgo Roma con punto di interscambio alla Stazione di Porta Nuova e collegamento con lo Stadio Bentegodi. In un concetto, l’interconnessione rapida dei principali quartieri della città con i poli attrattivi di interesse sociale. Lo sviluppo delle corsie ‘riservate’ al trasporto pubblico

alla città; aree di pregio urbanistico quali, per esempio, quella attualmente occupata dal deposito mezzi urbani di Porta Vescovo. Dove oggi sono collocati edifici industriali che accolgono i mezzi pubblici, potranno svilupparsi nuovi edifici residenziali e commerciali con infrastrutture da destinarsi a servizi (scuole, per esempio) e ampie aree a verde pubblico. La Filovia rappresenta,

che grazie alla Filovia potrà essere ulteriormente potenziato, unitamente all'implementazione tecnologica del sistema di semaforizzazione ‘intelligente’ e l’eliminazione delle possibili interferenze e sovrapposizioni del trasporto privato su quello pubblico consentiranno velocità commerciali dei filoveicoli più performanti ed il rispetto dei tempi di percorrenza. Grazie agli investimenti


della Filovia di Verona: in questi mesi sono ripresi alacremente gli interventi e si sono aperti vari fronti con cantieri che stanno interessando i diversi quartieri della città, consentendo l’introduzione di elementi migliorativi, di ulteriore sicurezza per i cittadini, e in alcuni casi l’ammodernamento degli aspetti

finanziari importanti messi a disposizione, 143 milioni di euro è il costo dell’Opera, anche nodi nevralgici del sistema viario cittadino potranno essere semplificati. Uno per tutti: il nodo tra Via Città di Nimes e la Circonvallazione esterna sarà del tutto eliminato sfalsando i flussi perpendicolari su piani diversi non interferenti. Ancora: l’immissione in servizio di 39 nuovi mezzi filoviari di

ultima generazione con lunghezza di 18 metri, con trazione elettrica di tipo bi-modale (alimentata cioè grazie alle linee elettriche aeree laddove presenti e a batteria nelle tratte del centro storico sprovviste di lenee aeree), consentirà la dismissione di un numero molto maggiore di mezzi obsoleti a motore endotermico (a metano o gasolio). Il 2019 rappresenta, pertanto, l’anno zero

infrastrutturali (rifacimento manto stradale, potenziamento dell’illuminazione pubblica, creazione di zone attrezzate per la sosta degli utenti della filovia, percorsi pedonali e aree verdi, parcheggi a disposizione dei cittadini e per quanti si recano a Verona per lavoro, per studio o per turismo). OPERA porterà benefici per tutti. Sta a noi saper coglierne le opportunità.

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aziende

Giordano Riello ABITARE CON LA DOMOTICA

ultimo prodotto della Nplus di Giordano Riello è Giordano, l'innovativo sistema di domotica pensato per hotel e resort, l’unico con brevetto esclusivo e marchio depositato. L'esperienza del soggiorno in hotel acquisisce un valore tutto nuovo grazie all'incorporazione del sistema wireless che permette di gestire in tutta facilità gli accessi alle camere e le operazioni di pulizia, manutenzione e servizio, gli allarmi e l'illuminazione per il massimo comfort degli ospiti. Si tratta di un sistema al contempo intuitivo e semplice per l’operatore e per l'utente, ma completo e innovativo nella sostanza. Come verrà trasformata l'esperienza degli ospiti in hotel? È molto semplice. Grazie ad un piccolo dispositivo che puoi vedere nelle immagini sottostanti, ogni camera diventa completamente su misura per il visitatore. Per esempio non si verificherà più la spiacevole situazione di disturbo da parte degli operatori per le pulizie, perché si potrà capire grazie al dispositivo se la camera è ancora occupata oppure no.

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Ancora, sarà possibile regolare a proprio piacere l'illuminazione e la temperatura della camera e creare un ambiente il più adatto possibile alle proprie esigenze. Dal punto di vista della gestore delle strutture, si tratta di un prodotto non invasivo, in quanto può essere agevolmente installato senza bisogno di opere murarie e in tempi molto rapidi. Questo prodotto è stato progettato dalla Nplus S.r.l., una piattaforma integrata per l'innovazione industriale con sede a Rovereto, che unisce l’entusiasmo, l’energia e l’approccio innovativo di un gruppo di giovani imprenditori, alla lunga esperienza della sua squadra di lavoro, oltre alla forza di Giordano Riello International Group – GRIG, uno dei più importanti gruppi industriali italiani, del quale fanno parte Aermec, Sierra, Fast, RPM e Elettrotest, con un fatturato annuo superiore ai 400 milioni di euro. Il futuro dell'abitare negli hotel è assistito dalla tecnologia. Una tecnologia invisibile ma presente, in grado di trasformare l'esperienza dell'utente in momenti di puro relax e comfort all'interno di spazi modulati e regolati su misura rispetto alle preferenze di ogni visitatore.

Giordano Riello

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ambiente

Costruire

nZEB

nel 2020 LA NUOVA FRONTIERA DELL’EDILIZIA SOSTENIBILE TROVA LA PROPRIA APPLICAZIONE NEGLI EDIFICI nZEB

costruire nzeb nel 2020 21 . 11 . 2019 | 14 > 18.30

SHOWROOM BALLARINI INTERNI

zione |

VIA DEL LAVORO 18, 37020 VALGATARA DI VALPOLICELLA

ano Chiodi a Gottardi Consolidani

convegno dedicato a

ORDINI INGEGNERI E ARCHITETTI

ch

3 C F P ingegneri 4 C F P architetti I S C R I Z I O N E G R AT U ITA | 100 POSTI| BUFFET CONCLUSIVO|

Info o r d i n e @ i n g e g n e ri.v r.i t va n i a .c a p u zzo @ i t a l g r e e n p owe r.i t +39 3 42 0714 675

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C O N V E G N O O R G A N I Z Z AT O DA :

C o n i l c o n t r i b u t o i n c o n d i z i o n a t o d i:

nZEB, acronimo di nearly Zero Energy Building, è ciò che, dal 2020, il Ministero dello Sviluppo Economico richiede per tutti gli edifici di nuova realizzazione, dal 31 dicembre 2020, infatti, sarà obbligatoria la progettazione e realizzazione di edifici residenziali ad impatto energetico quasi zero (l’obbligo per gli edifici pubblici vige già dal 31 dicembre 2018), quale segno forte ed indispensabile della necessità di proteggere l’ambiente, a partire dalle proprie abitazioni. Ma cosa significa esattamente nZEB, che cos’è una PassivHaus e quali sono i requisiti da rispettare per progettare e realizzare correttamente un edificio sostenibile ad energia zero? Queste domande hanno trovato risposta al convegno Costruire nZEB nel 2020, che si è tenuto il 21 novembre presso lo showroom di Ballarini Interni in via del Lavoro, a Valgatara di Valpolicella. Il convegno è stato un importante momento di incontro tra professionisti, un’occasione per confrontarsi e discutere dei passi importanti che il mondo dell’edilizia sta facendo verso la sostenibilità ed il risparmio energetico. Diversi i Case History presentati dall’arch. Maria Grazie Novo, dall’ing. Luca Girardi e dall’ing. Claudio Cattich, diverse realtà in ambito privato, pubblico e terziario, che illustrano come sia possibile integrare la progettazione sostenibile nelle diverse realtà. Involucro termico ad alta efficienza, serramenti certificati, VMC, tenuta all’aria del fabbricato, eliminazione dei ponti termici, sono tutti gli elementi che fanno di una haus una PassivHaus, un involucro prestante ed efficiente che riesce a ridurre fino al 90% i consumi di energia, migliorando il benessere ed il comfort del vivere quotidiano e riducendo le emissioni inquinanti in atmosfera. Costruire una casa passiva è possibile con un impatto positivo sulla vita di tutti i giorni e sul benessere psico-fisico della persona, PassivHaus è la nuova frontiera dell’edilizia. Costruire nZEB dal 2020, è possibile.



compleanni

UP 5 di B&B Italia HA COMPIUTO 50 ANNI

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La sedia gonfiabile, senza telaio, realizzata dal designer italiano Gaetano Pesce ha resistito al tempo e alle mode. E di fatto la sua forma, che la fa assomigliare ad una icona della dea madre dalle forme prosperose e dai grandi seni, è avvolgente e comoda. In poliuretano espanso, la sedia, una volta aperto l'imballaggio, si gonfia e prende forma a contatto con l'aria. L'idea di questa sedia è venuta in mente a Gaetano Pesce vedendo come fa la spugna, che compressa e pressata, riprende poi la sua forma iniziale. L'architetto italiano le diede inizialmente due nomi: DONNA, riferendosi alle curve voluttuose, come quelle di Anita Ekberg nel famoso film “La dolce vita” nella parte del bagno nella fontana; e MAMMA con il filo che la collega al pouf UP 6, come un cordone ombelicale non tagliato. In occasione dei festeggiamenti per il 50° durante la settimana del Design lo scorso aprile, è stata installata nella piazza del Duomo a Milano una versione gigantesca della poltrona (di circa 8 metri) a righe beige e verde petrolio.


Materioteca selezionata L’ESSENZA DELLA TUA NUOVA CASA IN UNA STANZA IM.COS presta estrema attenzione alla qualità nella gestione e nello sviluppo dei progetti, al fine di garantire il massimo risultato per i clienti. Pone al centro delle attenzioni costruttive l’acquirente finale, alla costante ricerca di soluzioni costruttive che soddisfino esigenze personali e sociali in continua evoluzione. Nel corso del tempo ha selezionato una serie di partners produttori di materiali costruttivi e finiture di altissima qualità per offrire ai propri clienti una gamma completa di soluzioni per la casa in grado di soddisfare ogni esigenza e gusto personale, ed è per questo motivo che ha realizzato IM.COS LAB, una materioteca selezionata sia fisica che digitale, per permettere al cliente di sfogliare comodamente tutti i materiali e le finiture suddivisi per tipologia, toccare con mano la qualità e avere dei preventivi immediati e certi. I clienti di IM.COS non avranno più la necessità di trascorrere intere giornate a dover scegliere le finiture della loro nuova casa all’interno di caotici magazzini. Lo potranno fare comodamente da casa propria attraverso l’applicazione IM.COS LAB ovvero toccando con mano tutti i materiali sapientemente selezionati nella materioteca realizzata presso i propri uffici. IM.COS LAB è il risultato di una accurata selezione di materiali effettuata da architetti e psicologi che adottano le logiche costruttive di Psicologia dell’Abitare™. Sono partner di IM.COS aziende leader come Artemide, Itlas e Porcelanosa Grupo. Il legame diretto tra le aziende garantisce la massima qualità del risultato poiché ci si avvale della consulenza tecnica offerta dalle stesse aziende. Il cliente avrà la certezza di non poter sbagliare la propria scelta poiché la stessa viene effettuata all’interno di prodotti sapientemente ed opportunamente selezionati. Verrà inoltre seguito passo dopo passo da una qualificata e competente figura professionale interna ad IM.COS in grado di soddisfare tutte le esigenze che si vengono a creare nella fase della scelta delle finiture e degli arredi della casa. Nulla è più lasciato al caso. Potranno usufruire di IM.COS LAB tutti i nuovi clienti di IM.COS, siano essi acquirenti delle esclusive realizzazioni ovvero coloro che hanno commissionato ad IM.COS la realizzazione o la ristrutturazione della loro casa.

IM.COS S.r.l. Viale del Lavoro, 33 Verona (VR) tel +39 045 82 04 952 www.imcossrl.biz info@imcossrl.biz


interni

Casa Casa Poliform Poliform Spirito nordico DALL'ALTO DI UN GRATTACIELO

Questa soluzione per il soggiorno è particolare. Ci aspetteremmo di vedere il caminetto acceso e le sfumature dei colori caldi rimbalzare sui divani di una densa tonalità blu petrolio. Il soggiorno evoca un momento di raccoglimento e convivialità. Uno spazio per i momenti di socialità di una famiglia, per ritagliare il proprio angolo di mondo sopra i tetti della città.

Articolo a cura della Ballarini Interni

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L'ultima soluzione di design di Poliform è l'appartamento nordico, una composizione moderna e accattivante, in cui domina il dialogo tra la luce fredda e secca proveniente dalle ampie vetrate e le superfici scelte per gli arredi e i complementi. Un design d'arredo senza fronzoli ma che al contempo rifugge le semplificazioni del minimalismo. Una casa moderna e accogliente, frutto della maestria di una casa di design consolidata quale è Poliform.


Questa soluzione per il soggiorno è particolare. Ci aspetteremmo di vedere il caminetto acceso e le sfumature dei colori caldi rimbalzare sui divani di una morbida tonalità bronzo scuro. Il soggiorno evoca un momento di raccoglimento, di calore e convivialità. Uno spazio in cui ritagliare il proprio angolo riparato nel cuore più caldo della casa.

Questa sala si apre sul paesaggio esterno grazie ad ampie finestre quadrate che dominano l'ambiente. L'intelligente scelta di stile è quella di progettare un arredo nelle varie tonalità del grigio, con tessuti e superfici morbide ed opache in grado di accogliere ed espandere la luce. Il colore scuro ed omogeneo delle sedute e del tavolo è una sottolineatura che definisce il ruolo dei singoli pezzi di arredo: la cassettiera, la lampada centrale e i complementi d'arredo: quadri e vasi ognuno con la sua inconfondibile personalità. Il tappeto in un colore neutro sabbia racchiude la composizione e uniforma il design.

L'ultima soluzione di design di Poliform è l'appartamento metropolitano, una composizione moderna e accattivante, in cui domina il dialogo tra la luce fredda e secca proveniente dalle ampie vetrate e le superfici scelte per gli arredi e i complementi. Un design d'arredo senza fronzoli ma che al contempo rifugge le semplificazioni del minimalismo. Una casa moderna e accogliente, frutto della maestria di una casa di design consolidata quale è Poliform.

Questa sala si apre sul paesaggio esterno grazie ad un'ampia finestra quadrata che domina l'ambiente. L'intelligente scelta di stile è quella di progettare un arredo nelle varie tonalità del grigio, con tessuti e superfici morbide ed opache in grado di accogliere ed espandere la luce. Il nero sottile delle gambe e delle cornici è una sottolineatura che definisce il ruolo dei singoli pezzi di arredo: le sedute imbottite, il tavolo rettangolare la credenza color bronzo. Il tappeto in un colore neutro sabbia racchiude la composizione e uniforma il design.

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Un focus importante di Poliform da sempre è la cabina armadio che è progettata come un ambiente dotato di una sua autonomia e una forte caratterizzazione. Al centro della stanza si trova il mobile a ripiani, circondato, come in un teatro, dal sipario delle ante incassate nella parete. Il risultato è una forte rigorosità, grazie alla scelta del colore laccato grigio scuro, ma anche una modernità sofisticata, con la decisione di lasciare le pannellature delle ante vetrate, per farne indovinare l'interno. Il pouf tondeggiante e il tappeto spezzano la linearità delle pareti laterali. Il tutto è un’esaltazione della luminosità proveniente dalla vetrata esterna ad anta unica.

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I pensili della cucina sono soluzioni componibili in base alla personalità individuale, e oltre alla funzione di contenitore fungono da elemento decorativo dello spazio, grazie alla leggera struttura pensile in metallo. Un effetto inaspettato ed originale.


Un focus importante di Poliform da sempre è la cabina armadi che è progettata come un ambiente dotato di una sua autonomia e una forte caratterizzazione. Al centro della stanza si trova il pouf in tessuto rosso, circondato, come in un teatro, dal sipario delle ante a tutta altezza delle armadiature. Il risultato è una forte rigorosità, grazie anche alla scelta del colore laccato marrone scuro per le ante con maniglie incassate, mentre i pouf tondeggianti spezzano la linearità delle pareti laterali. Il tutto è un'esaltazione della luminosità proveniente dalla vetrata esterna a La camera dedicata al riposo è uno detutta altezza. gli spazi centrali della casa. Questa proposta per la zona notte è un laboratorio di materiali e volumi che creano un ambiente diversificato ma accogliente. camera da lettoalèriposo ideataècome LoLaspazio dedicato uno un "soggiorno notturno", attrezzata con degli spazi centrali della casa. Questa arredi e sedute dedicate ai momenti di proposta per la zona notte è un maggiore relax e intimità. Interessante laboratorio di materiali e volumi che la panca ai piedi deldiversificato letto, che accomcreano un ambiente pagna e sottolinea la snellezza delèdesima accogliente. La camera da letto gn del letto matrimoniale. Un risultato ideata come un "soggiorno notturno", quanto mai del attrezzata consicuro arredieericonoscibile sedute dedicate marchio Poliform. ai momenti di maggiore relax e inti-

I pensili della cucina sono soluzioni componibili in base alle necessità individuale, e oltre alla funzione di cappa e di mensola fungono da elemento decorativo dello spazio, grazie alla leggera struttura pensile in metallo. Un effetto inaspettato ed originale, che contrasta con la solidità del piano di lavoro.

mità. Interessante la libreria a incasso ricavata all'interno di una nicchia muraria, che spezza la monotonia della parete.

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interni Articolo a cura della Ballarini Interni

Maxalto Parigi

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Maxalto è la collezionedi B&B Italia firmata da Antonio Citterio, per l'interior design di un elegante appartamento di Parigi, in cui regna l'eterna bellezza del marmo e delle decorazioni a stucco. La collezione è una composizione a contrasto di linee morbide e rette in una gamma di colori naturali che va dal panna al nocciola al color cuoio.

Il soggiorno è un trionfo della luce. Grazie alla scelta dei divani Apollo foderati in tessuto color panna, l'ambiente diventa un contorno sobrio e accogliente per un ritrovo in famiglia o con gli amici. La semplice sontuosità degli arredi è spezzata dal divertimento di un pouf rotondo foderato in tessuto a pois neri su fondo bianco. Le gambe delle poltrone sottili e di colore nero danno alle morbide sedute un effetto di leggerezza, come se fossero sospese a mezz'aria.

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La sala da pranzo segue una composizione più geometrica e rigorosa. Il tavolo rotondo della serie Astrum in metallo con piano in cristallo è un sottile accostamento di cerchi e linee oblique. Le sedie Caratos con rivestimento in pelle color cuoio danno un aspetto di calore e di ambiente casalingo, la lampada a soffitto richiama le linee geometriche e solide e chiude la perfetta composizione.

Le poltrone Caratos sono forse l'elemento più caratterizzante di questo progetto d'interni. Con le loro linee sobrie ma curiose danno una forte personalità agli ambienti. Nelle tenui sfumature del bianco, attraverso la scelta di un rivestimento in morbidissimo velluto di lana a pelo lungo, la poltrona si staglia sulla esile struttura metallica, disponibile in varie tonalità.

Un tocco di inizio Novecento si trova nella credenza Tesaurus, un contenitore di alta ebanisteria, con ante in legno curvato, che si ispira alla sinuosità e alla pulizia del design modernista. Un pezzo unico e speciale, che arricchisce come un dettaglio prezioso, il design di questo appartamento.

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La camera da letto richiama le idee di armonia e di calma. Un luogo rassicurante in cui riposare, dalle tinte diversificate ma chiare ed omogenee, dal bianco al tortora, al nocciola. Elemento fortemente distintivo, la panca in cuoio della serie Caratos con struttura metallica, è il tocco maschile di questo design d'interni. Il letto Dike è abbinato ai comodini contenitore Amphora e allo scrittoio Sidus.

Il dettaglio dello scrittoio Sidus con sedile Caratos, un accostamento di linee e superfici curve e rette. L'accostamento è armonioso ed equilibrato e l'effetto finale è una compostezza elegante ed originale.

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interni

Moduln IL RIGORE FORMALE È UNA COSA DI FAMIGLIA

Articolo a cura della Ballarini Interni

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Per parlare di Modulnova è necessario raccontare una storia di famiglia, la famiglia Presotto, che dalla fine degli anni ’40 opera nel campo dell’arredamento. Tutto in Modulnova ha lo scopo di soddisfare esigenze stilistiche e funzionali, con gusto e rigore formale, sin dal nome stesso dell’azienda, omaggio al modulor di Le Corbusier. Lo scopo è chiaro, proporre un sistema cucina che sia personalizzato su misura per il cliente con un approccio sartoriale che caratterizza l’intera produzione aziendale. Modulnova è caratterizzata da un design creativo, ispirato a linee essenziali, riconoscibile per l’utilizzo di nuovi materiali come vetro o resina di cemento. Il suo stile è raffinato e pulito, riesce a fondere con maestria la sobrietà delle forme e la razionalità dell’organizzazione degli spazi, soddisfando le esigenze di funzionalità e praticità del vivere quotidiano. Modulnova propone soluzioni e collezioni complete, frutto di una costante ricerca dell’eccellenza nell’utilizzo di materiali e sistemi innovativi. Con MD Home, Modulnova completa la propria offerta formativa con mobili e complementi d’arredo per la zona living, naturale prosecuzione del percorso di crescita e sviluppo aziendale. La cucina per Modulnova è il centro nevralgico dell’abitazione. Colori naturali e superfici materiche sono il carattere dominante dei modelli proposti, sistemi tecnologici innovativi, rendono le cucine Modulnova la punta di diamante dell’azienda.


lnova

Modulnova ripensa alla cucina come ad uno spazio social, attorno al quale si raccolgo famiglia e amici. Le contaminazioni dal passato sono evidenti nell’orizzontalità della grande isola centrale, che prende il posto della tavola delle feste, attorno alla quale ci si raccoglieva ed alle colonne che ricordano gli armadi anni ’50, conferendo al tutto un’eleganza unica e sofisticata. La magia dei sistemi cucina Modulnova si distingue dalla linearità e precisione nelle proporzioni. Grandi ante permettono, infatti, di nascondere all’occorrenza tutto ciò che non si vuole mostrare, lasciando liberi alla vista solamente la pulizia e l’essenzialità delle forme.

In questa pagina: la cucina Frame

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Sotto: parete attrezzata MH6 in basso: soggiorno Blade

Modulnova amplia la propria offerta con elementi d’arredo per la zona living. Nel rispetto dello stile che caratterizza l’azienda, ritroviamo, lo sguardo al passato, le superfici materiche e le tinte che caratterizzano tutta la produzione. Anche nel living, Modulnova ripropone soluzioni tecniche e funzionalità , spazi contenitivi invisibili, prediligendo la linearità delle forme e la compattezza dei volumi.

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Modulnova porta il suo stile, minimalista e razionale, in ogni ambiente, richiamando materiali, colori e tecnologie in ogni spazio della casa, iniziando dalla cucina, passando dal living fino al bagno. La struttura materica delle superfici dona calore e preziositĂ agli elementi, mantenendo un filo conduttore unico per una percezione di linearitĂ , pulizia e rigore.

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interni

l living di Rimadesio punta sulla matericità, presenza discreta e al contempo grintosa. Reinterpreta gli spazi con il sistema boiserie Modulor in un’esclusiva finitura Noce Sahara, protagonista espressivo indiscusso. La pelle materica s'impossessa dello spazio, rivestendo le pareti e integrando alla perfezione le porte a battente. Modulor è un sistema sempre su misura, adattabile a qualsiasi soluzione architettonica, permette di creare geometrie ordinate o composte, garantendo la massima flessibilità degli spazi.

INNOVAZIONE RICERCA COSCIENZA Articolo a cura della Ballarini Interni

In questa pagina: Boiserie e porta a battente finitura Noce Sahara

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Rimadesio

Modulor Dettagli preziosi in alluminio, in colori caldi e vibranti, il sistema Modulor permette di disporre in libertĂ , mensole, contenitori o vetrine.

Modulor Dettaglio della maniglia con inserto in finitura Noce Sahara.

Madia Self Elemento d’arredo prezioso, in vetro nelle sfumature calde del bronzo.

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interni

Agape SINTESI E MODULARITÀ SU MISURA IL NUOVO SISTEMA RIGO DI PATRICIA URQUIOLA PER AGAPE

Articolo a cura di Marta Sasso

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In questa pagina: Dettaglio di due travi strutturali in alluminio anodizzatonero, con vassoio nascosto. Lavabo Larina ovale

Si rinnova la collaborazione tra Agape e Patricia Urquiola che con il sistema Rigo e le sue travi parallele che corrono lungo le pareti, trasformano un elemento strutturale nella più pregiata manifestazione di Architettura del Bagno. Le travi di Rigo definiscono lo spazio e fondono il minimalismo eclettico con la sintesi contemporanea del bagno in senso tradizionale. Gli elementi lineari sono la base d’appoggio su cui sono disposti lavabo e accessori. Rigo è disponibile in numerose varianti di colore, per rispondere alle esigenze architettoniche, struttura in alluminio anodizzato nero, bianco opaco o grigio chiaro. I numerosissimi accessori disponibili, come vassoi e piani d’appoggio, lo rende un sistema completo e versatile. Abbinabile con lavabi d’appoggio Lariana, sia ovali sia tondi, in marmo o in Cristalplant®, Rigo è un sistema nato per rispondere alle esigenze architettoniche, elemento derivato dall’essenza dello spazio che lo ospita, segno grafico emblema di forme, colori e materiali.

In questa pagina: I frontali in marmo, Calacatta Viola e bianco di Carrara, donano una percezione eterogeneadell’intero sistema, fondendo i materiali di diversa natura in un unico oggetto di design


uffici

Abitare PRATICITÀ ED ARMONIA BY BALLARINI INTERNI

Ballarini Interni propone, in collaborazione con B&B Italia, la propria idea di ufficio, un luogo creativo che abbandona i canoni del luogo di lavoro classico. La ricerca della qualità e delle atmosfere uniche, ha da sempre assicurato l’eccellenza di Ballarini Interni e di B&B Italia. Non solo l’ambiente in cui si vive, ma soprattutto quello in cui si lavora, condiziona le giornate e scegliere il giusto accostamento con pezzi di design, che fanno parte dell’eccellenza italiana, è fondamentale per creare anche all’interno del proprio ufficio quell’atmosfera rilassante e creativa e confortevole che permette di vivere il luogo di lavoro come uno spazio proprio di appartenenza. In questa pagina: soluzione ufficio Progetto 1 by B&B Italia, designer Monica Armani

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Ballarini Interni, per interpretare la propria idea di ufficio, sceglie B&B Italia, azienda con una forte vocazione industriale e tecnologica e lo sguardo sempre rivolto al futuro. Da oltre cinquant’anni B&B Italia esprime la cultura del design su scala internazionale, continue sfide affrontate con audacia per coniugare idea creativa e capacità progettuale. La tecnica di produzione industriale dei mobili imbottiti, unitamente alla qualità dei materiali utilizzati, garantisce un prodotto con una durata di gran lunga superiore ai migliori standard di settore. Le laccature della collezione sono selezionate attraverso un processo di ricerca accurato per garantire una vasta gamma ed un’ottima qualità. L’acciaio e l’alluminio offrono diverse soluzioni di finitura a seconda dei prodotti e degli usi, che vanno dalla verniciatura fino alla cromatura o la semplice spazzolatura. La sinergia tra Ballarini Interni e B&B Italia si rinnova nello spazio ufficio, per un risultato di eccellenza ed innovazione nel campo del design.

l’ufficio

In questa pagina: soluzione ufficio Progetto 1 by B&B Italia, designer Monica Armani

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interni

Articolo a cura di Marta Sasso

L’ECCELLENZA DEL MADE IN ITALY

Flexform 70

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Quella di Flexform è una storia di successo tutta Italiana. La tutela del Made in Italy per Flexform passa attraverso la filiera dei fornitori, pelli, tessuti, legni, metalli e materiali d’imbottitura sono selezionati con cura e severità, per garantire la conferma dello stile ineguagliabile dell’azienda, fatta imbottiti ampi e morbidissimi, sinonimo di preziosità, leggerezza e morbidezza. Il filo conduttore di Flexform è la sobria eleganza, fatta di forme essenziali e materiali morbidi. Il pensiero architettonico di quest'azienda è fatto di estetica e buon gusto, un buon gusto che scardina il concetto di moda, proponendo pezzi d’arredo evergreen caratterizzati da un segno progettuale discreto e sempre contemporaneo. Al centro del processo creativo c’è il comfort, tattile e visivo, una calda e avvolgente sensazione di casa che avvolge chiunque prova un divano Flexform.

Pagina precedente: divano Romeo Compact, designer Antonio Citterio. In questa pagina: letto Adda in metallo e lino, designer Antonio Citterio. Tavolini Asxcanio in legno e marmo

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Poltrona Sveva Soft in metallo e cotone, designer Antonio Citterio

Al centro dello stile di Flexform ci sono l’attenzione e la cura indiscussa per i dettagli. Ogni elemento di arredo è frutto di un’approfondita ricerca sui materiali, i colori e le forme. Le palette materiali e i moodboard, sono strumenti indispensabili per sviluppare l’idea progettuale, sensazioni visive e tattili, si tramutano, nelle mani di designer di fama, in elementi protagonisti indiscussi della casa.

Poltrona Hera in legno e velluto, designer Antonio Citterio

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Ballarini Interni Prodotti di qualità che durano nel tempo, grandi marche, accessori ed arredi originali unici, design e stile. Ma Ballarini Interni non è solo questo! L'azienda, che ha le sue sedi in Valpolicella e a Rovereto, con eleganti showroom, garantisce un servizio esclusivo di progettazione per la realizzazione di spazi confortevoli, intelligenti e curati nei minimi dettagli, secondo il desiderio del cliente. Allo scopo Ballarini Interni dimostra la sua professionalità anche dopo la consegna, grazie a tutta una serie di strumenti. In ogni fase della lavorazione, infatti, l'equipe è pronta a fornire consigli sia teorici che pratici per risolvere qualsiasi tipo di problema. Un team professionale si impegna ad assistere il cliente fino alla fine con la massima efficacia e collaborazione. Nella fase di progettazione un team di interior designer e professionisti seguono il cliente in ogni sua necessità, curando ogni dettaglio e particolare: dalla scelta dei pavimenti, dei sanitari e della rubinetteria, delle tende e dei tappeti, all'illuminazione. Grazie all'esperienza e

Via del Lavoro 18 - Valgatara di Valpolicella (VR) - tel. 045 6800525 Via Varini 50 - Marco di Rovereto (TN) - tel. 0464 943220 www.ballarini-interni.com - info@ballarini-interni.com

alla passione sono in grado di guidare e suggerire le scelte più adatte, su misura, per creare uno spazio in armonia con chi la abita. Il servizio di montaggio e assistenza post vendita è affidato ad un team composto da operai interni sempre aggiornati, efficienti ed esperti. A disposizione c'è inoltre un laboratorio di falegnameria, in grado di creare con abilità e fantasia quello che l'industria non è in grado di fornire, producendo qualsiasi mobile o accessorio, anche su disegno studiato appositamente, le soluzioni più adatte ad ogni necessità. Inoltre un'equipe di artigiani, dal muratore al posatore, dall'idraulico all'elettricista, preparata e seguita dalla Ballarini stessa, può offrire manodopera qualificata per consentire di avere un unico interlocutore a cui affidare il progetto, per un servizio “chiavi in mano” esclusivo e di pregio. Altro vantaggio è rappresentato dalla collaborazione con Findomestic ed altre finanziarie, che dà la possibilità di pagare anche a rate , diluendo la spesa a condizioni estremamente vantaggiose.


proposte immobiliari

Nuovi spazi da vivere per soddisfare il tuo desiderio di abitare QUALITÀ, INNOVAZIONE E DESIGN

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CONTESTO Storia e presente si incontrano in un dialogo armonioso. Abbazia è un nuovo progetto residenziale che sorge/inserito in uno dei quartieri più caratteristici e ricchi di storia di Verona, San Zeno. Da una parte la dolcezza delle curve del fiume Adige che accompagnano la vista fino alle morbide colline delle Torricelle;


dall’altra parte l’eterea bellezza della basilica di San Zeno Maggiore, uno dei capolavori del romanico in Italia e icona emblematica dei residenti di San Zeno e non solo. Un’unione consapevole di modernità architettonica e innovazione, in un luogo di grande pregio storico. ARCHITETTURA L’architettura si muove sinuosamente per dare vita ad un alternarsi di spazi. Risalendo in altezza, ampie e continue vetrate caratterizzano l’intera facciata, rendendo i volumi architettonici leggeri e luminosi. CONCEPT ABITATIVO Abbazia è una residenza dal carattere esclusivo, dove la luce invade lo spazio per renderlo armonioso. Eleganza e funzionalità creano ambienti disegnati per vivere la quotidianità nel massimo comfort abitativo e soddisfare le moderne esigenze dell’abitare. Le terrazze e gli spazi esterni arricchiscono e completano le residenze. PROPRIETÀ Il progetto Abbazia San Zeno è un’iniziativa di Quartiere Brizzi S.r.l., una società di Banca Popolare dell’Alto Adige S.p.A.

La costruzione è affidata a IM.COS | Costruttori di Valori. Per info e vendite: www.abbaziasanzeno.it

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proposte immobiliari

Magri Immobiliare è lieta di presentare l’iniziativa “Residence Country Golf Sunset Garda Lake”

Magri Immobiliare Corso Italia 136 - Garda (VR) tel. 045 7256583 info@magri.it - www.magri.it

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A pochi passi dal borgo caratteristico di Crero di Torri e a pochi minuti dal centro della perla del Lago di Garda Torri del Benaco, raggiungibile anche a piedi sulla passeggiata lungolago, il residence risulta essere molto comodo a tutti i principali servizi. Il progetto ideato dallo Studio di Architettura JMA di Jacopo Mascheroni è collocato su un terreno spettacolare di circa 8.000 mq con una vegetazione lussureggiante e la vista verso il lago rivolta a ovest, con il tramonto in fronte. Per questo il lavoro è stato quello di progettare nel modo più delicato possibile, per rispettare il luogo e anche per i vincoli paesaggistici presenti. Abbiamo scelto di utilizzare un rivestimento di facciata scuro, per rendere l'edificio mimetico con il contesto naturale circostante. Si tratta di un complesso residenziale di dieci appartamenti e due ville con piscina, sviluppati su due piani che seguono l'andamento pendente del terreno. L'idea architettonica è di leggerezza, mimetismo, trasparenza. Tutti gli alloggi hanno la vista completamente aperta verso il lago con una vista sul panorama tra i più esclusivi e apprezzati, le vetrate scorrevoli hanno cornici in pietra scura con gli angoli smussati, sono come dei contorni leggeri per mantenere un basso impatto nel paesaggio e integrarsi con le alberature circostanti. Il progetto è composto da volumi spezzettati, su misura, perfettamente integrati con il giardino. Come dei padiglioni sottili posati sul terreno. Il progetto e le costruzioni basate sulle moderne tecniche dell’efficienza energetica e della sostenibilità con materiali naturali garantiscono comfort, vivibilità e relativo relax sia in termini di calore che di luminosità e areazione di tutti gli ambienti. Le finiture rendono esclusivo sia l'esterno del residence con ampi spazi di vita comune e relazionale come la piscina ed il solarium, che gli interni completamente realizzati con materiali di pregio.


Corte Casara Il concetto che ha guidato il disegno è quello di costruire un complesso rurale senza tempo, solido e caldo, senza tuttavia rinunciare all’estetica, ai bisogni e ai comfort contemporanei. La posizione, ai limiti della conca morenica e ai piedi del modesto profilo collinare, e le ricerche storiche hanno guidato le scelte architettoniche affinché il risultato fosse una coerente continuità con il paesaggio dell’immediato entroterra del Garda, ricco di oliveti e vigneti e costellato di antichi rustici di campagna.

Allo stesso tempo, la chiarezza delle forme e dei volumi, ottenuta con la ricerca del dettaglio costruttivo e la rinuncia a ogni elemento superfluo, rendono l’edificio contemporaneo. Questa ambivalenza permette di slegare l’architettura da una classificazione temporale: Corte Casara è allo stesso tempo moderna e secolare, ancorata al luogo dove sorge e alle sue caratteristiche. L’intervento non desidera essere in eclatante dissonanza né riprodurre l’antico, quanto invece nascere con chiarezza moderna dalla sostanza storica.

Immobiliare Magri Corso Italia 136 Garda (VR) tel. +39 045 7256583 www.magri.it

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Residence Quinzano 3.0 APPARTAMENTI CLASSE ENERGETICA A4 FINITURE DI PREGIO IMMOBILIARE EUREKA tel. 348 8552404 info@immobiliareeureka.it

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Ville a Bardolino

Site in un contesto unico ed esclusivo che solo il paese di Bardolino è in grado di offrire, moderne ville singole in ambiente privato, immerso nel verde e nella tranquillità delle colline moreniche. La strada privata in cui sorgeranno le ville, la natura circostante e la meravigliosa ed indescrivibile vista sul lago di Garda, rendono il contesto un luogo da sogno. Il progetto consiste in tre esclusive e spaziose soluzioni unifamiliari con giardino, piscina privata, grandi vetrate ed ampie terrazze con vista panoramica. Queste ville, progettate secondo standard moderni, garantiscono un alto livello di comfort e privacy. I materiali utilizzati in fase di costruzione saranno di qualità superiore, in modo da poter rispecchiare l’unicità della zona. Ogni villa presenterà un’ampia e luminosa zona giorno al piano primo, con terrazze e vista sul lago. Nella zona notte, in base alle esigenze personali, sarà possibile la realizzazione di due, tre o addirittura quattro camere da letto al piano terra. Le piscine private faranno da meravigliosa cornice al romantico quadro panoramico di Bardolino. Ogni soluzione sarà dotata di un box garage nel piano seminterrato ed un posto auto coperto esterno. Il cancello con serratura elettronica keyless posto all’inizio della strada privata, garantiscono un ulteriore ed elevato grado di privacy e sicurezza. Il centro del paese di Bardolino è poco distante e facilmente raggiungibile.

Eurogarda Real Estate Centro Affari Benaco via Danzia 3/I - Affi (VR) tel. +39 045 6260467 - +39 348 7678700 info@eurogarda.it - www.eurogarda.it

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proposte immobiliari

Lugana Bay Lugana Bay Mood Geometrie pulite ed eleganti, tecnologia e comfort sono le principali caratteristiche che descrivono Lugana Bay. Lo studio della forma architettonica legata alla materia, la luce e i colori dettano le linee guida per un edificio che pretende essere il connubio perfetto tra benessere psico- fisico e architettura moderna. Relaxing Outdoors Gli ambienti esterni sono pensati come una vera e propria estensione degli spazi interni. Ampi giardini di proprietà, che in simbiosi con la mini piscina privata e l’area “chill-out”, permettono di godere di un angolo di relax e tranquillità. Illuminazione esterna che diventa oggetto di arredo, siepi naturali per garantire la privacy mantenendo al contempo i colori della natura e le sensazioni che ci regala. Interior Open Space Vivere in Lugana Bay è sinonimo di comfort, gli spazi interni sono freschi, rilassanti e aperti. I dettagli interni sono stati progettati per creare una atmosfera suggestiva, dove la luce gioca il ruolo principale nell’offrire una esperienza abitativa accogliente. Le zone giorno si sviluppano in un grande open-space permettendo alle ampie vetrate di riempire lo spazio di luce naturale. La zona notte è più appartata, in un’ottica di privacy e relax, pur mantenendo il rapporto con il paesaggio esterno attraverso finestre che ne incorniciano la natura.

Comfort and Elegance Lugana Bay offre un’elegante composizione degli spazi interni, dove la linearità, l’essenzialità dei volumi e delle forme, insieme alle tonalità chiare e luminose, si abbinano in un disegno regolare e si amalgamano creando un unico e omogeneo ambiente in stile moderno. Il progetto è basato sulle moderne tecniche dell’efficienza energetica e della sostenibilità con materiali naturali garantiscono comfort, vivibilità e relativo relax sia in termini di calore che di luminosità e areazione di tutti gli ambienti. The Rooftop A coronare l’edificio in forma leggera ed elegante, ci sono le terrazze, che con i suoi parapetti in vetro fa diventare l’esperienza visuale una emozione senza limiti. Le mini piscine a sbalzo si inseriscono nello spazio seguendo la linearità progettuale e regalano fascino e suggestione ad un ambiente rigenerante. Cucina outdoor, zona pranzo in stile minimale, comode sedute e lettini nell’area sundeck, tutto in uno spazio configurato per soddisfare le esigenze di esclusività e comfort vista Lago. The Swiming Pool Con la sua forma inusuale, dalle linee geometriche e astratte, la piscina centrale è l’elemento di unione tra i volumi del progetto che sembrano danzare intorno ad essa. Di notte, è immersa in un’atmosfera unica e suggestiva, quando i giochi di luce che la illuminano si fondono con il suono del l’acqua che scende sfiorando delicatamente i suoi quattro lati.

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BTB® Group www.buildingthebest.it tel. 333 7368885 Arch. Federico Cappellina www.federicocappellina.com tel. 333 1016060 ERCOLE® www.ercolesicurezza.com tel. 045 8781070



musica leggera

Arena di Verona Una nuova stagione di eventi

EMMA, LANA DEL REY, THE LUMINEERS, KISS, IL VOLO, ZUCCHERO LE PRIME STELLE DELL’ANFITEATRO 2020 di Giulio Brusati

L’Arena extra lirica è una forza trainante della città”. Così il sindaco di Verona, Federico Sboarina ha definito l’anfiteatro scaligero che si sta già preparando a una nuova stagione di successi, dopo un 2019 che ha chiuso con ottimi numeri: 342mila presenze, con una media di 10.686 spettatori a sera, e incassi per 2 milioni e mezzo di euro.

Emma - 25 maggio 2020

In questa pagina: Zucchero (ph Robert Ascroft), Il Volo (ph Julian Hargreaves) Pagina seguente: Emma (ph Emilio Tini) Lana Del Rey (ph Pamela Cochrane)

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Un nuovo album di inediti, “Fortuna”, entrato direttamente al primo posto della classifica dei dischi più venduti della settimana. E la certezza di festeggiare il proprio compleanno, il25 maggio, con un concerto-evento in cui finiranno anche le celebrazioni di dieci anni di carriera. Emma Marrone è arrivata al settimo album, “Fortuna”, e prepara un party con i suoi fan in un’Arena che avrà tutti i posti numerati, anche quelli nei settori di gradinata più alta.


Lana Del Rey - 9 giugno 2020 Lana Del Rey porta il suo “The Norman Fucking Rockwell! Tour” in Italia nel 2020: l’appuntamento è uno e uno solo: il 9 giugno all’Arena di Verona. La diva pop americana presenterà dal vivo le canzoni del disco pubblicato lo scorso 30 agosto, suo quinto album in studio, intitolato “Norman Fucking Rockwell!”, una riflessione sull’amore senza speranza (ma in fondo non è così pessimista, visto che intitola una canzone «La speranza è una cosa pericolosa per una donna come me, ma la nutro lo stesso»). The Lumineers - 12 luglio 2020 Una delle folk rock band americane di maggior fascino. Sono passati setti anni dalla pubblicazione dell’album d’esordio che li ha resi famosi in tutto il mondo e ben tre da “Cleopatra”, il disco che ha consacrato il loro successo. Ma The Lumineers non si sono montati la testa, non hanno seguito altro che il loro talento e hanno pubblicato “III”, un disco molto particolare: un racconto diviso in tre capitoli, su una famiglia americana che lotta contro droga, alcolismo e depressione. Anche per loro, come Lana Del Rey, la data in Arena (del 12 luglio) rappresenta l’unico appuntamento italiano

Kiss - 13 luglio 2020 Per i Kiss è arrivato il tempo di un lungo addio, un tour mondiale che durerà fino al 17 luglio 2021, quando terranno il loro ultimo concerto conclusivo nella città che li ha visti nascere, New York City. Tra le nuove date annunciate, una sola sarà in Italia: il 13 luglio all'Arena, dove già si sono esibiti nell'estate 2015. Trucchi, stivali con le zeppe, riff micidiali, fuochi d’artificio e altre esplosive trovate sceniche: i Kiss porteranno il loro rock «all night long» all’anfiteatro.

Il Volo - 30 agosto 2020 Reduce da un tour in America Latina davanti a oltre 70mila persone e pronto per partire per i «live» in Nord America, il trio Il Volo (formato da Piero Barone, Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto) ha annunciato il loro ritorno in Arena: il 3 agosto 2020. In scaletta, quella sera, i migliori brani della loro carriera, ora riuniti nel disco “10 Years”: standard, arie d’opera, brani pop immortali, classici di Elvis e Sinatra. Sì, sono passati dieci anni da quando Antonella Clerici li chiamava “i tre tenorini”…

Zucchero - dal 22 settembre al 4 ottobre 2020 Erano dieci e date e sono diventate 12 (e non è detto che non aumentino…). Zucchero sarà in Arena con il suo “D.o.c. Wordl Tour il 22 settembre, 23 settembre, 25 settembre, 26 settembre, 27 settembre, 29 settembre, 30 settembre, 2 ottobre, 3 ottobre e 4 ottobre. Intanto, da pochi giorni è uscito il suo nuovo disco, “D.o.c.”, appunto, anticipato dal singolo “Freedom”. Dopo le 22 date in Arena per il Black Cat Tour, “Sugar” dunque torna a piazzarsi all’anfiteatro con il suo carico di soul, r’n’b, gospel, funk e canzone d’autore. In scaletta dei concerti areniani – gli unici italiani del tour mondiale – le canzoni del nuovo disco, “D.o.c.”, scritte insieme a Davide Van De Sfroos, De Gregori, Rag’n’bone Man, Pasquale Panella ed Eg White. Tutti i concerti inizieranno alle 21. I biglietti sono già in vendita online su Ticketone.it e sui siti specializzati, oltre che nelle usuali rivendite come Box Office.

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musica classica Attività sinfonica 2020 della Fondazione Arena al Filarmonico

Classica

Sono bene 15 i concerti programmati dalla Fondazione Arena per la sua stagione sinfonica 2020 al Teatro Filarmonico, dove figura anche quello per il Capodanno del 31 dicembre, intitolato “Cin, cin, con….l’operetta”, diretto da Steven Mercurio, alla guida del coro e dell’orchestra areniani. Una stagione che decollerà il 10 gennaio (con replica il giorno seguente) col grande pianista e direttore Alexander Lonquich impegnato in un “Tutto Mozart” per ricordare il 240° dalla morte del musicista salisburghese. I due concerti di febbraio saranno guidati invece da Michael Balke (7/8 febbraio) per offrire un altro capolavoro mozartiano: la Messa in onore della SS. Trinità e da Francesco Ciluffo (28/29 febbraio) e i solisti al clarinetto Giampiero Sobrino e Alessandro Beverari, per il Konzertstuck n° 2 di Mendelssohn. Gli appuntamenti di marzo saranno appannaggio del celebre direttore e flautista Giampaolo Pretto (6/7 marzo) con la Grande Nona Sinfonia di Schubert e del pianista Xiaolu Zang (13/14 marzo) vincitore del Concorso Città di Verona per il Primo Concerto di Ciajkowskij. Al direttore Michele Gamba è affidato invece l’unico appuntamento di aprile (17/18) per guidare il celebre Requiem di Cherubini. E al pianista Orazio Sciortino quello del 22/23 maggio per due pagine inedite a Verona, di Honegger e Poulenc. La ripresa dell’attività sinfonica al Filarmonico, dopo la stagione in Arena, riprenderà il 23/24 ottobre con un concerto completamente corale guidato dal direttore del coro areniano Vito Lombardi, comprendente brani di Bellini, Donizetti, Verdi. Mentre il seguente diretto dal pianista veronese Vittorio Bresciani (30/31 ottobre) sarà ispirato a musiche ungheresi. Il mese di novembre 2020

avrà invece ben 4 eventi sinfonici, a partire da quello del 6/7 quando salirà sul podio il maestro Alessandro D’Agostini per l’imponente Messa dell’incoronazione di Mozart, che sarà fatto seguire da quello del 13/14 novembre diretto da Nikolas Nägele con il Doppio concerto per violino e violoncello di Brahms (solisti due prime parti dell’orchestra areniana, Gunther Sanin e Sara Airoldi). Il 20/21 novembre tornerà sul podio Fabrizio Maria Carminati (ex direttore artistico della Fondazione) per un’altra importante messa: quella in onore di S. Cecilia di Gounod. Novembre si chiuderà (27/28) con un’ulteriore celebre bacchetta, quella di Andry Yurkevych, con Peter Szanto violinista solista per il Poème di Chausson e la Prima Sinfonia di Brahms. (Gianni Villani)

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Attività operistica 2020 al Teatro Filarmonico Intenso il programma operistico 2020 del Teatro Filarmonico, fino dall’apertura del 26 gennaio con Lucia di Lamermoor nella regia e costumi di Renzo Giacchieri e diretta da Andry Yurkevych, con Ruth Iniesta nella parte della protagonista. L’Italiana in Algeri di Rossini è programmata invece dal 23 febbraio, con l’esordio del noto mezzosoprano russo Vasilisa Berzhanskaya come Isabella e la conferma dal celebre basso Carlo Lepore nella parte di Mustafà. Dirigerà Francesco Omassini per la regia di Stefano Vizioli. Il 23 marzo debutterà invece Amleto del veronese Franco Faccio e sarà la prima di un’opera mai data in Italia del celebre direttore e compositore scaligero, tanto apprezzato anche da Verdi, in un nuovo allestimento creato dalle maestranze areniane. Nelle vesti del protagonista canterà il celebre tenore concittadino Saimir Pirgu, attorniato da un nutrito cast fra cui risaltano le Ofelia di Ruth Iniesta e Eleonora Bellocci, con l’ormai internazionale Annalisa Stroppa nelle vesti di Gertrude. Dirige Francesco Ivan Ciampa, per la regia di Paolo Valerio. A maggio, da domenica 10, due capolavori pucciniani: Le Villi e Il Tabarro, nella regia di Paolo Gavazzeni (ex direttore artistico areniano) e Piero Maranghi, con la direzione di Michele Gamba e la concittadina Maria Josè Siri nei panni delle due protagoniste, Anna e Giorgetta. Si tratta di altri due nuovi allestimenti

prodotti dalla Fondazione Arena. Come pure quelli dell’altra abbinata prevista dal 18 ottobre con Il segreto di Susanna di Wolf-Ferrari e Suor Angelica di Puccini, rispettivamente nelle regie di Federica Zagatti Wolf-Ferrari e Giorgia Guerra. Dirigerà Erina Yashima. A dicembre (da domenica 13) come conclusione della stagione: Un Ballo in maschera di Verdi, diretto da Daniel Oren, con la regia del celebre baritono bolognese Leo Nucci ed un cast areniano: Murat Karahan, Simone Piazzola, Anna Pirozzi, Enkeleda Kamani, Graziella De Battista, Gianfranco Montresor e Romano Dal Zovo.

98° Opera Festival Si aprirà con molto anticipo rispetto al passato, esattamente sabato 13 giugno, con la nuova produzione di Cavalleria rusticana e Pagliacci. Sabato 20 giugno tornerà a proporsi Aida nella regia e costumi di Franco Zeffirelli, mentre sette giorni dopo (27 giugno) la seguirà Turandot, nella regia dello stesso Zeffirelli. Il 28 giugno andrà in scena lo speciale Gala Event che vedrà l’esordio areniano del grande tenore tedesco Jonas Kaufmann, giudicato il massimo cantante al mondo del momento. Il 4 luglio tornerà l’allestimento di Nabucco progettato nel 2018 da Arnaud Bernard, come tornerà (7 luglio) un ulteriore Domingo Opera Night guidato dal celebre tenore spagnolo e le due ormai tradizionali serate di danza (20/21 luglio): il Roberto Bolle and Friends. Il 23 luglio è in calendario una terza serata evento: The Stars of Opera con gli interventi dei celebri cantanti: Anna Netrebko, Yusif Eyvazov, Simone Piazzola e Daniela Barcellona. Il 1 agosto si proporrà l’allestimento di La Traviata che tanto scalpore suscitò nella trascorsa stagione, mentre il maestro Ezio Bosso, dopo il successo dei Carmina Burana, si esibirà nella celebre pagina: la Nona Sinfonia di Beethoven. (Gianni Villani)

Pagina precedente: il pianista nAlexander Lonquich. In questa pagina: il tenore Jonas Kaufmann

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teatro

Divertiamoci a Teatro il salotto “leggero” del teatro Nuovo FINO AL 3 APRILE 2020 LA RASSEGNA “DIVERTENTE” DEL TEATRO NUOVO OSPITERÀ SPETTACOLI DAL SICURO INTRATTENIMENTO CON PROTAGONISTI DEL TEATRO CONTEMPORANEO NAZIONALE

Veronica Pivetti in “Viktor und Viktoria” (ph Assunta Servello) A destra, Alessandro Preziosi in “Vincent van Gogh” (ph Francesca Fago)

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a rassegna divertente del Teatro Nuovo prosegue dal 26 al 29 novembre con Veronica Pivetti che è la protagonista di “Viktor und Viktoria”, commedia cinematografia resa celebre dal remake di Blake Edwards del 1982 con Julie Andrews. Seguono, dal 17 al 20 dicembre, l’umorismo nero all’inglese di “Le regole per vivere” di Sam Holcroft con la regia di Antonio Zavatteri, e dal 21 al 24 gennaio Nancy Brilli, protagonista di una commedia che prende di mira il genere maschile “A che servono gli uomini?”, commedia musicale di Iaia Fiastri su musiche di Giorgio Gaber con la regia di Lina Wertmüller. Dal 4 al 7 febbraio un quartetto di attrici come Rossella Brescia, Tosca D’aquino, Roberta Lanfranchi e Samuela Sardo sono le protagoniste di “Belle ripiene. Una gustosa commedia dimagrante”, in cui si tratta l’esilarante rapporto col cibo e con gli uomini delle quattro


protagoniste e dove sul palco si preparano veramente ravioloni, risotti e dolcetti che alla fine saranno offerti al pubblico. Dal 26 al 29 febbraio Anna Foglietta e Paolo Calabresi sono gli interpreti di “Bella figura” di Yasmina Reza con la regia di Roberto Andò. Penultimo spettacolo della sezione in abbonamento dal 10 al 13 marzo “I soliti ignoti” tratto dal film di Mario Monicelli con Vinicio Marchioni che cura anche la regia, dove dei maldestri scassinatori finiranno con l’accontentarsi di un po’ di pasta e fagioli. In chiusura, dal 31 marzo al 3 aprile, “Massimo e Tullio show” con la coppia che continua a far divertire Massimo Lopez e Tullio Solenghi e alla fine di ogni spettacolo rivolge un pensiero d’amore alla grande Anna Marchesini. Fuori abbonamento Per la sezione “fuori abbonamento”, la celeberrima commedia musicale “Grease” il 2 e 3 gennaio, “Le cognate - Cena in famiglia” di Èric Assous l’11 gennaio con Maria Teresa Ruta, la figlia Guenda Goria e Anna Zago e con regia di Piergiorgio Piccoli. Lella Costa l’8 febbraio interprete di “Se non posso ballare” ispirato a Il catalogo delle donne valorose di Serena Dandini, regia di Serena Sinigaglia, e infine Debora Villa il 26 marzo in “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere” di Paul Dewandre.

Il Grande Teatro Il Grande Teatro ospita quest’anno sul palco del Nuovo un bel mix di proposte dal taglio nuovo e non usuale. I protagonisti sono tra i più grandi esponenti del teatro contemporaneo, solo per nominarne alcuni: Alessandro Preziosi nei panni di Van Gogh, oppure Franco Branciaroli nei panni di Falstaff (di nuovo a Verona dopo essere stato il capitano Achab quest’estate sul palco del Romano), Silvio Orlando e Sergio Rubini, e molti altri.

Dal 28 gennaio al 2 febbraio DRACULA Dal capolavoro di Bram Stoker del 1897, per la regia di Sergio Rubini e Carla Cavalluzzi, con protagonisti Luigi Locascio e lo stesso Rubini: un viaggio notturno verso l’ignoto. Dal 18 al 23 febbraio JEZABEL Adattamento teatrale del romanzo di Irène Némirovsky, scrittrice russo-ebrea fuggita da Mosca a Parigi dopo la Rivoluzione d’ottobre e morta ad Auschwitz. Ne è protagonista Elena Ghiaurov. Dal 3 all’8 marzo ANTIGONE Il classico di Sofocle, celebre tragedia del 442 a.C, proposto con musica dal vivo dal taglio visionario, evocando scenari mediorientali di guerre che non finiscono mai. Protagonisti Sebastiano Lo Monaco e Barbara Moselli. Dal 17 al 22 marzo MINE VAGANTI Tratto dal celebre film di Ferzan Özpetek del 2010, vincitore di numerosi premi, questo spettacolo, con interpreti Paola Minaccioni, Francesco Pannofino, Giorgio Marchesi e Antonio Muselli, traccia il ritratto di una famiglia pugliese contemporanea, considerata come un nucleo di "mine vaganti", cercando di far cadere una serie di luoghi comuni molto radicati nella società italiana.

Dal 19 al 24 novembre VINCENT VAN GOGH - L’odore assordante del bianco Un thriller psicologico di Stefano Massini ambientato nel manicomio di Saint Paul nel 1889, un luogo dove non c’è altro colore che il bianco e dove Van Gogh, interpretato da Alessandro Preziosi, ha trascorso diversi anni della propria vita personale e artistica. Dal 10 al 15 dicembre FALSTAFF E IL SUO SERVO Tratto dalle Allegre comari di Windsor, da Enrico IV e da Enrico V di William Shakespeare, questo spettacolo di Nicola Fano e Antonio Calenda ha per protagonisti Franco Branciaroli e Roberto Herlitzka. Dal 14 al 19 gennaio SI NOTA ALL’IMBRUNIRE (solitudine da paese spopolato) La drammaturga e regista Lucia Calamaro dirige Silvio Orlando nel testo da lei scritto nel 2019 ricco di humor ma fonte di grande riflessione. È la storia di un uomo, Silvio, che vive solo in un paesino abbandonato, un padre incapace di “chiedere” qualsiasi cosa sia ai figli, scostante ma ironico, toccato da un grande dolore.

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teatro venti di grande levatura per un pubblico curioso e desideroso di vivere esperienze coinvolgenti con proposte artistiche diversificate. Lo scopo è quello di dare sempre più importanza alla valorizzazione delle eccellenze delle nuove generazioni. 60 eventi del cartellone 2019-2020 di musica barocca, concertistica, jazz, danza, educational e barocca off.

domenica 15 alle 17 Lo Schiaccianoci, balletto di Verona domenica 22 alle 11 Terra Mater – Odysseia (con brunch) sabato 28 alle 20,30 South Carolina Mass Choir

Dicembre

mercoledì 1 alle 17 Sofia Sinfonietta Orchestra Svilen Simeonov direttore mercoledì 8 alle 19 Degustazioni musicali con esperti – Handel giovedì 9 alle 20,30 G.F. Handel – Orlando dramma per musica sabato 18 alle 19 Degustazioni musicali, Novecento con E. Girardi sabato 18 alle 20,30 Bundesjugendorchester musiche di Beethoven domenica 19 alle 11 Fabrizio Meloni al clarinetto lunedì 20 alle 20,30 Duo Janigro Violoncelli

domenica 1 alle 17 Stille Nacht, un canto di pace mercoledì 4 alle 20,30 Hortus Musicus venerdì 6 alle 20,30 Orchestra Sinfonica della radiotelevisione Slovena di Lubiana mercoledì 11 alle 20,30 Giuseppe Tartini e il suo tempo venerdì 13 alle 20,30 Musica Nuda in Concerto sabato 14 alle 20,30 Lo Schiaccianoci, balletto di Verona

Gennaio 2020

TEATRO RISTORI UN CARTELLONE RICCHISSIMO DI EVENTI

“Mediterranea” (ph Cristiano Castaldi)

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giovedì 23 alle 20,30 Theresia, A. Bernardini direttore venerdì 24 alle 20,30 Duo Omar Sosa & Yilian Canizares con Gustavo Ovalles giovedì 30 alle 20,30 Arte e Musica nell'Ottocento venerdì 31 alle 19 Degustazioni musicali Monteverdi in San Marco con G. Bietti

Febbraio sabato 1 alle 20,30 Mediterranea, corpo di ballo di Daniele Cipriani domenica 2 alle 17 Tarabaralla, il tesoro del bruco lunedì 3 alle 20,30 Isabel Van Kaulen violino Ronald Brautigam pianoforte mercoledì 5 alle 19 Degustazioni musicali – Mozart e Cajkovskij con O. Bossini

giovedì 6 alle 20,30 La musica e le Arti – G. D'Annunzio tra musica e pittura venerdì 7 alle 20,30 Orchestra giovanile italiana, Kolya Blacher domenica 9 alle 11 Cosa sono le nuvole, omaggio a Domenico Modugno giovedì 13 alle 19 Degustazioni musicali, gli ottoni dal 1500, un suono che affascina venerdì 14 alle 20,30 Royal Concertgeboun, Brasse Ensemble sabato 15 alle 20,30 Romeo e Giulietta, Balletto di Milano domenica 16 alle 17 Romeo e Giulietta, balletto di Milano mercoledì 19 alle 20,30 Verona Baroque Consort giovedì 20 alle 20,30 La musica e le arti, Klee e la musica lunedì 24 alle 20,30 Alexander Malofeev al pianoforte venerdì 28 alle 20,30 Ensemble Odhecaton, Paolo Da Col direttore

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arte & mostre a mostra Carlo Scarpa. Vetri e Disegni. 1925-1931 al Museo di Castelvecchio è l’appuntamento autunnale dei Musei Civici di Verona. Dedicata al celebre architetto veneziano e alla produzione della vetreria M.V.M. Cappellin & C., l’esposizione nasce della collaborazione con Le Stanze del Vetro, progetto della Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung e grazie al contributo della Fondazione Cariverona. “Un’interessante opportunità – spiega l’assessore alla Cultura Francesca Briani –, per vedere alcune delle più importanti realizzazioni della produzione vetraria del giovane Carlo Scarpa, al tempo designer e futuro promettente architetto, studente dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Inoltre, l’esposizione permette di valorizzare

l’attività dell’Archivio digitale Carlo Scarpa, di cui il museo di Castelvecchio è custode, offrendo allo stesso tempo la possibilità di ammirare opere di design di altissimo livello. Le creazioni prodotte da Scarpa dal 1925, infatti, aprirono la vetreria Cappellini alla modernità e alla fama internazionale”. La mostra è a cura di Marino Barovier – tra i più reputati esperti dell’arte vetraria muranese – insieme ad Alba Di Lieto e Ketty Bertolaso della Direzione dei Civici Musei del Comune di Verona e presenta oltre una sessantina di opere eseguite dalla “Maestri Vetrai Muranesi Cappellin & C.” negli anni di collaborazione con Scarpa, che saranno accostate a circa una trentina di disegni attribuibili all’architetto veneziano, realizzati per la vetreria. Una

CARLO SCARPA

Vetri e disegni, 1925-1931 DAL 23 NOVEMBRE 2019 AL 29 MARZO 2020 VERONA, MUSEO DI CASTELVECCHIO SALA BOGGIAN

rara occasione di confronto tra la creazione finale, in questo caso la selezione dei vetri esposti, i disegni originali e la documentazione fotografica d’epoca. L’Archivio Carlo Scarpa di Verona, che ha sede al Museo di Castelvecchio, conserva infatti, insieme alla raccolta grafica sul restauro di Castelvecchio opera dello stesso Scarpa, la collezione dei disegni e delle fotografie relative ai vetri di Cappellin. Acquisita nel 2004 nell’ambito delle iniziative promosse dal Comitato Paritetico Carlo Scarpa (2002-2013) Stato - Regione del Veneto, grazie ad Aldo Businaro, l’importante raccolta venne interamente affidata dalla Regione del Veneto all’archivio scarpiano veronese istituzionalizzato in quegli stessi anni. L’eredità lasciata da Carlo Scarpa con il suo limpido restauro e allestimento, che oggi costituisce un modello museografico inscindibile dal suo archivio dei disegni, è un impulso continuo per l’attività di valorizzazione del patrimonio museale. La mostra rappresenta una speciale opportunità per conoscere un ulteriore tassello dell’opera di uno dei maestri dell’architettura del Novecento, e aprire ad un vasto pubblico un segmento nascosto dell’Archivio dei disegni, visibile solo in questa rara e temporanea occasione. . In concomitanza con l’apertura al pubblico, il 23 novembre prende avvio anche un percorso di iniziative – in collaborazione con realtà private e pubbliche – che attinge ispirazione dal mondo antico, come la mostra Vetri Romani al MATR Museo Archeologico al Teatro Romano, a cura di Margherita Bolla e, passando da Carlo Scarpa, arriva al contemporaneo. A corredo, un catalogo edito da Franco Cosimo Panini. Museo di Castelvecchio - Sala Boggian corso Castelvecchio 2, Verona tel +39 045 8062611 fax +39 045 8062652 castelvecchio@comune.verona.it museodicastelvecchio.comune.verona.it Orari: da martedì a domenica 8.30-19.30 lunedì 13.30-19.30; ultimo ingresso ore 18.45 Biglietteria: il biglietto di ingresso al Museo consente anche la visita della mostra Visite guidate: prenotazioni tel. +39 045 8036353 – +39 045 597140 dal lunedì al venerdì, 9-13 e 14-16 segreteriadidattica@comune.verona.it

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sociale

Dall’alto in senso orario: Giancarlo Perbellini, Matteo Rizzo, Sergio Speca e Mauro Buffo. Al cemtro: Riccardo Rossi

AIRC Italiana per la Ricerca sul Cancro

Il calore del Natale per una buona causa SOSTENERE LA RICERCA PER AIUTARE I BAMBINI MALATI

In occasione delle prossime festività AIRC Comitato Veneto – Trentino Alto Adige ha organizzato una serie di eventi, che vedono coinvolti, oltre ai grandi donatori, nomi famosi dello sport e della musica e chef stellati. Obiettivo è quello di aiutare la ricerca sui tumori pediatrici, sostenuta da AIRC, nata nel 1965, attiva con progetti e programmi di 5000 ricercatori nei 17 comitati regionali, presente a Verona dal 1982. Martedì 26 novembre “Natale nel piatto, Natale nel cuore, aggiungi il tuo posto a tavola!” all'Hotel Due Torri col sostegno di BPM e sponsor Flover e Coldiretti. I quattro migliori chef di Verona, Giancarlo Perbellini, Matteo Rizzo, Mauro Buffo e Sergio Speca creeranno squisiti manicaretti; l'attore Riccardo Rossi parlerà di ricette e feste; l’olimpionica Federica Pellegrini, il presidente di Cortina 2021, Alessandro Benetton, e il sindaco Federico Sboarina, interverranno per raccontare di loro e delle tradizioni delle loro famiglie (costo 200 euro). Il 13-14 e 15 dicembre “A Natale Mettiti in gioco per AIRC” una tre giorni alla Gran Guardia con Monopoly (sponsor Flover) col patrocinio del comune di Verona. Venerdì e sabato dalle 10 alle 20, domenica dalle 10 alle 18. Ingresso ad offerta libera per bambini e famiglie su tema gioco, con mostra di giochi in scatola antichi e di oggi, e mercato con vendita della nuova edizione di Monopoly Verona, il mitico gioco completamente dedicato alla nostra città. Sarà predisposto un tabellone gigante per divertirsi tirando i dadi e sfidare gli altri e, pescando una carta, si potrà indovinare il luogo corretto sulla mappa di Verona. Venerdì 20 dicembre, al Teatro Filarmonico, alle ore 21 si terrà “L'infinito tour – concerto di Natale” di Roberto Vecchioni, spettacolo tra classici del repertorio e nuovi brani, per raccogliere fondi a sostegno dei migliori progetti di ricerca per la cura dei tumori pediatrici. Per info e prenotazioni: AIRC - Via Gaetano Trezza C32 tel. +39 045 8250234 com.veneto@airc.it

A sinistra: Roberto Vecchioni

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