EDITORIALE
Ogni mese dell’anno ha il suo fascino, e ci ricorda sempre che ogni giorno è nuovo e quindi prezioso. Il tempo passa e con lui i mesi e le stagioni; ci regala sempre emozioni nuove, anche quando pensiamo che la vita sia la stessa routine. Questo mese di maggio quindi potrebbe essere visto come… “la stessa routine”. Riparte la stagione in Arena, ripartono le feste popolari, festeggiamo sempre la giornata del lavoro, la festa della mamma…
Certo è indubbio che la Vita abbia un ritmo, ed è corretto che sia così, ma c’è una cosa che ogni giorno continua a cambiare…NOI. Ecco, quindi, che questo mese si presenta veramente con tantissime iniziative sempre ricche e vogliose di essere cercate e vissute.
Il nostro amatissimo anfiteatro, segno distintivo della nostra città, sarà nuovamente il palcoscenico musicale di star nazionali dando così il via ai tantissimi eventi e concerti che si susseguiranno fino a questo autunno. “Arena di Pace” il 18 maggio sarà un evento epocale per la nostra città.
In un momento così delicato della geopolitica mondiale dove molte guerre continuano a perdurare, non volendo così lasciar spazio al dialogo e alla Pace, dall’Arena di Verona Papa Francesco si
fa promotore di un evento che mette in relazione tutti i movimenti popolari a livello mondiale per discutere di tematiche quali pace e disarmo, ecologia integrale, migrazione, lavoro, democrazia, diritti e stili di vita. Un privilegio quindi poter ospitare autorità internazionali che cercheranno di instaurare dialoghi costruttivi affinché i conflitti non dilaghino creando sempre più disuguaglianza e sofferenza nella nostra epoca. Sullo sfondo di questi palcoscenici così importanti non possiamo dimenticarci la bellezza della vita quotidiana fatta delle tante feste di quartiere e popolari che ci danno l’occasione di poterci incontrare per strada, fare sport insieme, celebrare la festa delle feste, quella della nostra amata mamma che ha donato e dona quotidianamente la vita per noi figliuoli, spesso in silenzio, un silenzio che è molto più sonoro di tante canzoni.
Ormai le nostre rubriche stanno diventando un appuntamento ricercato per tutti i nostri lettori quindi non mi dilungo e vi invito a gustarvele ed apprezzare lo stupendo lavoro che la nostra redazione e i nostri giornalisti ogni mese fanno con lo scopo di dar vita a questo Carnet, che ci fa vivere, scoprire e conoscere chi siamo e dove viviamo.
Alberto CettiCalici di Jazz 2024: musica e vino, un connubio estivo perfetto
Le Filippiche!: un viaggio comico tra scuola e trentenni precari 18 Il Festival Biblico compie 20 anni 20 Maggio di fuoco per l’ensemble “L’Appassionata”
città
Tutto pronto per l’abbaraccio di Verona a Francesco
Alla scoperta di Verona: il Santuario della Madonna di Lourdes
28 Sì sole chi può: come proteggere gli occhi dai raggi UV 30 Dalle catene di montaggio agli influencer 34 Ogni combinazione diventa possibile
36 A Verona nasce un percorso di trekking urbano sul Parco delle mura
38 Verona: destinazione per un matrimonio da sogno
Nei dintorni
40 Il “Palazzon del diavolo” di Sorgà, un luogo avvolto nel mistero
42 La Festa del Monte Veronese: la tradizione in piazza
44 Soppressa: la lunga tradizione della regina dei salumi
46 Bardolino in rosa per il Palio del Chiaretto
Carnet Verona
Registrazione Tribunale di Verona
nr. 1573 del 9/12/2003
Nr. Iscrizione ROC 21254
Numero nr. 139 – maggio 2024
Edito da Editoriale Eventi snc
Via Cefalonia, 3
Marano di Valpolicella (VR)
Editori
Nicolò Ballarini
Alberto Cetti
Direttore responsabile
Giancarla Gallo
Hanno collaborato
Giorgia Castagna
Agnese Ceschi
Miriam Cetti
Federica Clemente
Matteo Guidotto
Andrea Molinari
Marco Multari
Georgia Passuello
Francesca Saglimbeni
Marta Tarasconi
Identità grafica
Andrea Rubele
Famiglia
48 Bam!Bam! Teatro, una compagnia di teatro un pò isola
52 Festa della mamma: un legame lungo una vita, anzi due
Sostenibilità
55 La biodiversità è ricchezza
58 Fossy, il pesciolino che abbatte le barriere
60 40 anni e non sentirli, AgbD festeggia in famiglia
Benessere
62 Mindfulness, contro lo stress
Impaginazione grafica
Pasquale Contreras
Stampa
Grafiche Marchesini
Contatti redazione@carnetverona.it info@carnetverona.it commerciale@carnetverona.it
In copertina: Spettacolo in Arena (ph @EnneviFoto Fondazione Arena di Verona)
Innovazione
66 Due veronesi scelti da Forbes come leader per il futuro
68 Dove il design evolve: l’innovazione al servizio del design
Sport
70 Verona ospita i Campionati Europei di BMX in Via Sogare
Cultura
72 L’angolo dei libri
74 Arte in giro
76 Film al cinema
Calendario
78 Eventi di maggio a Verona e sul Lago di Garda
AL VIA I CONCERTI IN ARENA
Maggio all’insegna delle più importanti stelle musicali italiane
di Georgia PassuelloLa stagione dei concerti areniani inizia con i più grandi nomi della musica italiana. Sì perché maggio 2024 propone un cartellone musicale davvero incredibile.
Il via il 4 e 5 maggio con la doppia data di “Una, Nessuna, Centomila” il grande concerto con l’obiettivo di raccogliere fondi destinati ai centri antiviolenza voluto fortemente da Fiorella Mannoia. L’artista che da poco ha compiuto 70 anni, ha chiamato per l’occasione tante amiche e, per la prima volta, amici, per condividere il palco.
Sì perché il rispetto verso l’universo femminile deve essere sempre più compreso da quello maschile.
Alessandra Amoroso, Samuele Bersani, Annalisa, Brunori Sas, Elodie, Niccolò Fabi, Emma, Achille Lauro, Francesca Michielin, Giuliano Sangiorgi, Tananai, Noemi, Ermal Meta, Paola Turci,
Ornella Vanoni, Anna Foglietta, Massimiliano Caiazzo, con la partecipazione di Carlo Conti e la conduzione di Amadeus.
Tutti questi straordinari artisti insieme per un unico intento, devolvere i proventi a strutture individuate sulla base di criteri di trasparenza e tracciabilità, grazie al lavoro di selezione effettuato dalla Fondazione Una Nessuna Centomila, nata dall’evento live del 2022, da cui prende il nome, per il contrasto alla violenza sulle donne, grazie alla volontà delle quattro fondatrici: Fiorella Mannoia (Presidente Onoraria), Giulia Minoli (Presidente), Celeste Costantino e Lella Palladino (Vicepresidenti).
Pertanto i proventi saranno destinati al sostegno dei centri antiviolenza, assicurando la continuità nel tempo delle attività da loro realizzate e fornendo un supporto solido e duraturo alle donne.
Il 9, 11,12 e 13 maggio Il
Volo, a grande richiesta torna in Arena con Tutti per Uno. Piero, Ignazio e Gianluca, amati in tutto il mondo e Sopra: Annalisa. Sotto: Gazzelle.
dopo il successo sanremese “Capolavoro” canteranno nel tempio della lirica le canzoni del nuovo disco di inediti “Ad
Astra” ed i grandi classici della tradizione italiana accompagnati dall’orchestra e ospiti a sorpresa. La protagonista indiscussa della musica pop italiana degli ultimi anni, Annalisa, sarà live il 14 ed il 20 maggio per far letteralmente esplodere l’Arena al ritmo dei suoi ultimi successi “Bellissima”, il tormentone sanremese “Semplicemente” e “Mon Amour”. Premiata recentemente a Los Angeles ai Billboard Woman in Music 2024, con il premio Global Force, la prima italiana ad avere questo riconoscimento, la sua carriera sembra avere un crescendo di consensi di pubblico e critica, senza fine. E dopo aver invitato nei suoi live a Firenze e Torino, rispettivamente Emma e Diodato, chissà quali ospiti e sorprese ci saranno nei due show areniani.
Da Sanremo direttamente sold-out in Arena. Già perché Irama e Gazzelle, rispettivamente il 15 ed il 16 maggio sono
andati esauriti in pochissimo tempo. Con 47 dischi di platino, 4 dischi d'oro con quasi due miliardi di streaming e oltre 900 milioni views per i suoi video, Irama ritorna in Arena dove intonerà anche il nuovo singolo, struggente, “Tu No”; Gazzelle invece (nome d’arte di Flavio, Bruno Pardini) ha commentato al tutto esaurito con un sincero “Wow grazie” sui social e farà tappa con il “Dentro X Sempre”. Dopo lo straordinario successo della cover “Notte Prima degli Esami” nella recente edizione sanremese insieme al cantautore ed amico Fulminacci, sembra impossibile che Gazzelle non si fermi in
fatidica serata prima dell’esame che consacra il passaggio tra adolescenza e vita adulta.
Uno dei pilastri della musica italiana, torna dunque in Arena con “Notte prima degli esami 1984-2024 40th Anniversary” a 40 anni proprio dall’uscita del disco “Cuor” per dare vita ad uno spettacolo straordinario che apre ufficialmente a Verona le celebrazioni per l’Anniversario dell’album che contiene brani storici.
città per partecipare come ospite alla serata evento del 19 maggio. Infatti il celebre Antonello Venditti, sarà protagonista di una serata evento per commemorare i primi 40 anni della iconica hit “Notte Prima degli esami” divenuta simbolo di generazioni di studenti nella
4-5 maggio 2024
Una Nessuna Centomila in Arena
9-11-12-13 maggio 2024
Il Volo - Tutti per Uno
l 14 maggio 2024
Annalisa
l 15 maggio 2024
Irama
l 16 maggio 2024
Gazzelle
l 19 maggio 2024
Antonello Venditti
l 20 maggio 2024
Annalisa
NON SMETTERE MAI DI SOGNARE
Questo è il messaggio di Massimo
Ranieri nel tour “Tutti i sogni ancora in volo” al Filarmonico il 6 maggio
di Giancarla GalloCon il tour “Tutti i sogni ancora in volo” Massimo Ranieri torna dal vivo al Teatro Filarmonico di Verona (Via dei Mutilati, 5) lunedì 6 maggio alle ore 21. Il messaggio è chiaro: non smettere mai di sognare. Il nuovo show del cantante e attore napoletano, che ha ottenuto molto successo e diverse repliche in molte città italiane, è stato ideato dallo stesso Massimo Ranieri con Edoardo Falcone. Non saranno solo le sue celebri canzoni ad affascinare il pubblico, musiche senza tempo, come “Perdere l'amore” o “Rose rosse” o “O' surdato 'nnammurato”, ma anche danza, recitazione, racconti inediti e divertenti, acrobazie, in uno spettacolo capace di stupire. Protagonisti saranno specialmente i racconti, i ricordi belli e meno, tutte esperienze di vita e sogni di Giovanni Calone, in arte appunto Massimo Ranieri, “adottato” da Roma, ma col cuore sempre nella sua città, Napoli. Un Massimo particolarmente brillante nonostante i suoi 73
anni, ma con all'attivo più di quattordici milioni di dischi venduti in tutto il mondo. L'intera tournée è stata programmata dal 25/11/2022 al 18 /1/2025 e prevede ancora spettacoli al Morlacchi di Perugia (fino al 4/5), all'Arcimboldi di Milano (fino al 16/5), a San Marino al Teatro Nuovo il 12 maggio. Di recente ha riscosso un notevole successo di pubblico al teatro A. Rendano di Cosenza, al F. Cilea di Reggio Calabria, al Cine Teatro Duemila di Ragusa, al Vittorio Emanuele di Messina e al Metropolitan di Catania. Lo scorso dicembre è uscito il suo inedito “Sorridi è Natale”, mentre numerose sono le sue presenze ad eventi importanti come il Festival di Sanremo 2023 o a “C'è posta per te” della De Filippi a canale 5. Il 4 gennaio è stato insignito dell'onorificenza di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana dal Prefetto di Roma.
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CALICI DI JAZZ 2024: MUSICA E VINO, UN
CONNUBIO ESTIVO PERFETTO
Le quattro serate organizzate dal Teatro Ristori sono in collaborazione
con alcune delle più prestigiose cantine del territorio veronese
Arte e convivialità: un connubio vincente. Calici di Jazz 2024 è un progetto in cui l’eccellenza del vino del territorio veronese si unisce all’intramontabile sound della musica jazz del Teatro Ristori, che per questa speciale occasione esce dalla sua sede. Quattro appuntamenti che, nel mese di giugno, andranno ad animare la provincia di Verona in collaborazione con alcune tra le più importanti aziende vitivinicole della Valpolicella e Valpantena.
Il primo appuntamento è giovedì 6 giugno alle ore 19.30 presso Villa Maria a Negrar in Valpolicella, un’elegante dimora del 1700 recentemente ristrutturata, che ospita da sempre la rinomata Casa Sartori 1898.
Il concerto ha come protagoniste le più celebri canzoni dei Beatles. “All you need is love” è un progetto costruito da Solis String Quartet con Sarah Jane Morris e si caratterizza per credibilità dei presupposti e piacevolezza dei risultati, nel rispetto della forza degli originali come pure l’esigenza di esprimere qualcosa di nuovo e stimolante.
Il giovedì successivo, 13 giugno alle ore 19.30, Calici di
Jazz si sposta di vallata e approda a San Martino Buon Albergo da Musella Winery: una corte cinquecentesca dove le abitazioni rurali sono state trasformate in ospitalità agrituristica e le antiche scuderie, in cantina. In “Tony Esposito le Origini” Tony Esposito propone un ritorno alle sue origini musicali che hanno attraversato gli anni Settanta con produzioni discografiche mischiando i primi vagiti della world music, funky e fusion. I due maggiori esponenti della musica partenopea, Tony Esposito e Gigi De Rienzo, saranno affiancati da Antonio Farao’, pianista jazz di fama internazionale. La terza serata torna in Valpolicella classica, giovedì 20 giugno alle 19.30, presso la Cantina Monteci di Pescantina, che da cinque generazioni si occupa della produzione di
suo ciclo di eventi a Villa Quaranta ad Ospedaletto. Dimora seicentesca di pregio, Villa Quaranta è anche uno degli storici wine resort della Valpolicella di proprietà della famiglia Tommasi, oggi diretta dalla quarta generazione, che ha da sempre coltivato l’amore per il vino e per l’accoglienza.
Con “GeGè Telesforo - Big
Sopra: GeGè Telesforo (ph Roberto Cifarelli).
Mama Legacy” sarà un ritorno alle origini per GeGè con il suo personale tributo al blues e al suono delle formazioni del periodo jazz-groovy fine anni ’50, oltre che la celebrazione della storia dell’omonimo music club di Roma dalla fine degli anni ’80 fino alla sua definitiva chiusura a causa della pandemia.
vini di altissima qualità.
Il concerto “Drumpet" nasce dal lungo sodalizio artistico e personale tra il trombettista Fabrizio Bosso e il batterista Lorenzo Tucci che, in 25 anni, hanno condiviso numerosi progetti di successo. I due artisti sperimentano un mix di sonorità inedite ed accattivanti anche grazie al coinvolgimento del contrabbassista Daniele Sorrentino. Giovedì 27 giugno Calici di jazz conclude il
Tutti i concerti sono preceduti alle ore 19.30 da una degustazione a cura della cantina partner di ogni data.
INFO E BIGLIETTI
Biglietti in vendita online sul sito www.teatroristori.org o presso la biglietteria del Teatro Ristori (sino al 15 maggio). Il biglietto, comprensivo di degustazione e concerto, è pari a 50 euro ad evento.
Valgatara – Head office
Via del Lavoro 18, 37020 Valgatara di Valpolicella
Verona VR
tel. +39 045 6800525
info@ballarini-interni.com
Rovereto – Showroom
Via Varini 50, 38060 Marco di Rovereto
Trento TN
tel. +39 0464 943220
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LE FILIPPICHE!: UN VIAGGIO COMICO TRA SCUOLA E TRENTENNI PRECARI
Tra web e palcoscenico: l’intervista allo showman e star dei social Filippo Caccamo
di Agnese CeschiNon c’è professore o studente italiano che non rida quotidianamente con i video dell’attore comico (ed ex
insegnante delle medie) Filippo Caccamo dedicati al tragicomico mondo della scuola. Dopo il successo a teatro con lo show “Tel Chi Filippo!” nel 2023, Caccamo, youtuber, attore con alle spalle palchi importanti come Zelig e Colorado Tv, torna con “Le Filippiche!” al Teatro Nuovo dal 7 al 9 maggio. In
scena vanno nuovi episodi del mondo scolastico per rileggere aneddoti di quotidiano delirio che si verificano ogni giorno in tutte le scuole italiane. Il tutto è narrato in presa diretta dai personaggi scolastici più famosi di Caccamo, come la preside ossessionata dalla burocrazia, la prof anziana che dovrebbe essere già in pensione, la Carla. E con essi anche il mondo dei trentenni precari di oggi. Filippo, ci spieghi questo curioso titolo che richiama Cicerone?
Ho sempre sognato di fare
uno spettacolo che si chiamasse così, ma “Le Filippiche!” non ha nulla a che vedere con la vis retorica delle interminabili orazioni di Marco Tullio Cicerone, piuttosto un semplice gioco di parole ad alto tasso di vis comica che promette risate altrettanto interminabili. Il mondo della scuola e la dura vita dei trentenni di oggi sono i temi di questo spettacolo… L’anno scorso lo spettacolo verteva esclusivamente sulla scuola. Poi, grazie al mondo social, i contenuti si sono via via allargati grazie al contributo dei
follower che mi danno nuovi spunti. Dunque passerò dalle sofferenze di insegnati e studenti tra verifiche e interrogazioni, gite, consigli di classe e collegi docenti online, a parlare anche dei piccoli grandi drammi dei trentenni di oggi: perennemente precari, devono sopravvivere all’indipendenza acquisita… La comicità naturalmente rimane in assoluto la cifra stilistica.
Tu sei trentenne, ex insegnante, oggi comico. Chi meglio di te può comprendere questi due mondi.
Ti senti di essere nato comico o insegnate?
Ho prestato per qualche tempo servizio nella scuola, ma poi ho lasciato con estremo senso del dovere questo ruolo a chi lo sa fare meglio di me. Io ho sempre amato stare sul palco. L’esperimento scuola è stato interessante e proficuo per me, perché mi ha permesso di conoscere questo ambiente dall’interno e in modo profondo, ma io mi sento più legato allo spettacolo. Tra il tuo pubblico che ti segue ci sono tanti insegnanti, studenti e genitori. È facile immedesimarsi nelle tue gag…
La scuola è un tema estremamente vario e trasversale. Ogni giorno vediamo milioni di persone entrare e uscire dall’edificio scolastico: insegnanti, dirigenti, genitori, personale ATA… Parlando dei tuoi personaggi: chi è quello a cui il pubblico si è affezionato di più?
Sicuramente, la Carla. La Carla è la più amata in assoluto,
ha una maglietta in testa e l’immancabile borsa al braccio, super chic, sempre pronta ad entrare in classe o ad andarsene. È l’insegnante che tutti noi abbiamo sempre avuto almeno una volta nella vita: è quella che si lamenta ogni giorno, ma porta la torta salata a tutti.
È la collega che tutti vorremmo avere. Nel mio caso, la Carla esiste veramente, mi sono ispirato ad una mia ex collega che si chiama proprio così. Ogni tanto viene ai miei spettacoli e il pubblico la accoglie con un’ovazione.
Oltre 1 milione di follower tra Instagram, Facebook, Youtube e Tik Tok. Sei pienamente nel mondo del digitale.
Pensi che la scuola prepari i giovani ad affrontare le sfide ed i pericoli del digitale?
Io penso che la scuola debba preparare gli alunni al mondo che verrà, che è fatto di digitalizzazione, intelligenza artificiale, nuove tecnologie… Se a scuola escludi tutto questo, prepari i ragazzi ad
un’idea di mondo passata.
Cultura e digitale possono coesistere. Cosa ti ha regalato questo mondo e quali pericoli intravedi?
Mi ha regalato una carriera, il pubblico a teatro e le persone che mi seguono. E mi ha regalato la costanza che di mio non avrei. L’algoritmo dei social vuole la costanza e questo l’ho dovuto imparare.
Mi ha tolto tanto tempo nella giornata. Il conto da pagare è una fetta importante del tuo tempo. Nello spettacolo c’è spazio anche per la musica, le tue parodie musicali.
La musica è il passo in più verso la forma di varietà più pura del teatro. La ciliegina sulla torta. Lo spettacolo si conclude con “Maledetta prima ora” e il pubblico con le torce dei telefoni in aria. Quali novità ti aspettano in futuro?
A maggio esce il nuovo romanzo sugli insegnanti edito Mondadori.
l 10 maggio ore 21.00
Francesco Cicchella in BiS!
l 11 maggio ore 21.00
Pink Floyd History
l 12 maggio 2024 ore 21.00
De André la Storia
l 13 maggio 2024 ore 21.00
Bowie History
l 14 maggio 2024 ore 21.00
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IL FESTIVAL BIBLICO
COMPIE 20 ANNI
Verona si unirà ai festeggiamenti dal 2 al 5 maggio, con un programma di eventi ispirati al tema dell’«Agape», contenuto
nella Prima Lettera di Giovanni
di Francesca Saglimbeni
Vent’anni di Festival Biblico. La rassegna dedicata alla Sacre Scritture, organizzata dalla Diocesi di Vicenza e dalla Società San Paolo, celebra l’importante traguardo nel segno dell’«Agape», tema guida dell’edizione 2024 ispirato dalla Prima Lettera di Giovanni, cap. 4, v.7-21.
E Verona si unisce ai festeggiamenti con un programma di 13 appuntamenti allestiti in cinque location cittadine, al via dal 2 al 5 maggio.
In riva all’Adige, il messaggio biblico troverà traduzione pratica, da un lato nell’approccio divulgativo dato vuoi dai tavoli di discussione (come quello che vedrà intervenire l’Arcivescovo di Marsiglia Jean Marc Aveline il 4 maggio alle 21:00, al Teatro Nuovo di San Michele: “Agape e Pace: il conflitto nel Mediterraneo”), vuoi da linguaggi immediati quale il cinema (ben quattro le proiezioni al Rivoli); dall’altro, in una azione concreta consistente in una raccolta fondi attiva durante tutto il festival, a sostegno dell’iniziativa “Water 4 Gaza” promossa dalla Ong Progetto Mondo.
Un momento intenso sarà lo spettacolo portato in scena dagli studenti del Liceo Coreutico
dell’Educandato Statale Agli Angeli, dedicato al patrono di Verona: “La figura di San Zeno tra leggenda e realtà”. Una rivisitazione in chiave coreutica della vicenda del Vescovo moro, in scena nella basilica a lui dedicata, su musiche di Stefano Augelli, Luigi Michele Saldì, Sara Silingardi e Costanza Torchio, e coreografie firmate da Sara Ferro, Sofiya Hristova, Nicoletta Massignani, Jenny Perrone, Luigi Suriano (venerdì 3 maggio alle 19:00).
Tra gli ospiti attesi al Teatro dei Santi Apostoli: la pastora battista Lidia Maggi, pronta a svelare le sfumature dell’amore tra uomo e donna contenute nel Cantico dei Cantici (il 3 maggio alle 16:00); lo scrittore e teologo Paolo Curtaz (voce
Sotto: un’immagine della scorsa edizione.
In basso: Maddalena Vanoni all’arpa.
dell’incontro “Dio di Agape e Signore degli eserciti”, il 4 maggio alle 11:00) fra’ Giulio Michelini, direttore dell’Istituto Teologico di Assisi nonché predicatore del Papa, interpellato sul Cantico delle Creature quale solida testimonianza di agape da parte di San Francesco verso il Creato (il 5 maggio alle 11:00).
Altro spaccato sul tema del ventennale del festival sarà offerto dagli imprenditori Andrea Perinelli e Anna Montagnoli, della Economy of Francesco, a sua volta permeata dall’aspetto ecologico (quindi l’amore per il Creato) più volte richiamato dal nostro Pontefice (il 5 maggio alle 15:00, nel teatro parrocchiale della Santissima Trinità).
Suggestiva anche la meditazione tra gli ulivi, che sabato 4 maggio, partendo dal Santuario di Lourdes (ore 8:00), sulle Torricelle, condurrà i partecipanti in una passeggiata naturalistica e insieme spirituale con approdo alla chiesa di San Mattia, guidata dal biblista Martino Signoretto, su accompagnamento
MAGGIO DI FUOCO PER L’ENSEMBLE “L’APPASSIONATA”
La formazione di giovani professionisti nata per volontà del mecenate Giuseppe
Gaspari accompagnerà anche la celebrazione di Papa Francesco allo stadio
Sotto: Giuseppe Gaspari e L'Appassionata (ph Giorgia Sardelli). A destra: L’Appassionata in concerto.
Dopo quattro stagioni musicali tra Sala Maffeiana, Filarmonico e Ristori, una serie di rassegne collaterali in altre location cittadine, e presenze in prestigiosi festival nazionali e internazionali, tra cui si annoverano anche debutti extra-continentali, come quello alla Carnegie Hall di New York e quello a Seul, in Corea del Sud, l’ensemble cameristico “L’Appassionata” continua a far parlare di sé, guadagnandosi un posto in prima fila anche nell’”Arena di Pace” al Bentegodi con Papa Francesco. Già impegnata nella nuova rassegna di primavera, inaugurata il 17 marzo con la celebre violinista solista Anna Tifu, l’orchestra di giovani professionisti nata a Verona nel 2019, per volontà dell’imprenditore mecenate Giuseppe Gaspari, padre della Gaspari Foundation, è stata infatti scelta per accompagnare la celebrazione eucaristica che il Santo Padre presidierà nello stadio cittadino il 18 maggio alle ore 16:00.
Uno speciale fuori programma, incastonato tra due appuntamenti del cartellone altrettanto importanti: domenica 12 maggio, l’orchestra sarà eccezionalmente al Teatro Filarmonico per debuttare nell’esecuzione integrale dei sei
Concerti Brandeburghesi di J.S. Bach, pietra miliare del repertorio per orchestra da camera (inizio concerto ore 18:00). Mentre il 19 maggio, sempre guidata dal maestro concertatore Lorenzo Gugole, tornerà in Maffeiana per proporre un repertorio intitolato «Virtuoso».
Grazie alla promotrice Gaspari Foundation (fondazione privata dedita alla promozione delle arti e della cultura, alla valorizzazione dei giovani talenti e al benessere della comunità sociale), per l’occasione giungerà per la prima volta a Verona il pianista ungherese Janos Balàsz, prima virtuoso interprete del Concerto per pianoforte n.1 in mi bemolle maggiore di Listz, poi solista nella Rapsodia Ungherese n.2 per pianoforte e archi, eseguita insieme all’Appassionata (ore 11:00). Quest’ultima, quindi, congederà il pubblico con un altro autore fondamentale dell’Est Europa, eseguendo la Serenata per archi in mi maggiore Op. 22 di Dvorak.
L’ingresso ai concerti è su offerta libera, da destinare alle attività benefiche promosse dalla fondazione, previa prenotazione sulla piattaforma web Eventbrite.it.
TUTTO PRONTO PER
L’ABBRACCIO DI VERONA
A FRANCESCO
Il 18 maggio il Papa incontrerà giovani, detenuti e consacrati. Momenti clou della visita alla città: l’Arena di Pace e la festa di Pentecoste allo stadio
di Francesca Saglimbeni
Sarà la forma ellissoidale del tempio dell’Opera (l’Arena), unita a quella del tempio dello sport scaligero (lo stadio Bentegodi), a scandire i momenti clou della visita di Papa Francesco in riva all’Adige. La forma del grande abbraccio, che Verona rivolgerà al Pontefice fin dalle
Il tema guida - che ha ispirato anche i tavoli fin qui allestiti in preparazione al grande eventoè «Giustizia e pace si baceranno», versetto del Salmo 85 nel cui solco Francesco incontrerà dapprima i bambini e ragazzi veronesi che hanno organizzato una apposita festa in piazza San Zeno, poi, all’interno della basilica dedicata al Vescovo
moro, i presbiteri, i diaconi, i consacrati e le consacrate, con i quali si raccoglierà in un momento di preghiera. Tappa successiva sarà l’Arena di Pace, ospitata all’interno dell’anfiteatro romano in Bra’, dove ad accogliere il Santo Padre (come già fu per il suo predecessore Benedetto XVI) saranno i membri delle
associazioni accreditate ai citati tavoli di lavoro, i movimenti popolari italiani, gli studenti di quarta e quinta superiore, gli universitari, i laici impegnati e le associazioni del territorio (una curiosità: le “Arene di Pace” nascono a Verona nel 1986 come grandi momenti assembleari all’interno dell’Arena. Promosse inizialmente dal movimento “Beati i costruttori di pace”, hanno via via coinvolto varie realtà, mettendo a fuoco diversi spunti di riflessione sul tema della nonviolenza).
A seguire, l’incontro privato e il pranzo con i detenuti della Casa circondariale di Montorio,
prenderà vita già a partire dalle 14.00, con la festa preparata dai giovani scaligeri per accogliere Francesco tra canti di gioia, ma anche testimonianze e riflessioni.
e con tutte le persone impegnate in questo contesto, nel qualecome sottolinea il nostro vescovo Domenico Pompili nella sua prima lettera pastorale, sembra regnare il silenzio, «mentre, in realtà, spesso salgono grida, speranze e lacrime, rispetto alle quali la società tace e si dimostra indifferente».
La visita del papa si concluderà quindi al Bentegodi, dove alle ore 16, il papa presidierà la celebrazione eucaristica, felicemente coincidente con la vigilia di Pentecoste (19 maggio). L’evento
Quanto all’Arena di Pace, «nasce dall’urgenza di interrogarsi in modo serio su come possa essere intesa la pace nel contesto odierno e su quali processi si possano intraprendere per costruirla», spiega una nota dell’ufficio stampa della Diocesi di Verona, promotrice capofila dell’Arena di Pace 2024 – così come dell’intera giornata – concepita come un percorso aperto e partecipativo. Tant’è che molte realtà della società civile organizzata e dei movimenti popolari hanno già partecipato a una prima parte di studio, suddivisa in cinque tavoli tematici (pace e disarmo, ambiente, migrazioni lavoro, economia e finanza, democrazia e diritti), l’ultimo dei quali, in programma il 4 maggio alle 10.30, vedrà riunirsi nel
Salone dei Vescovi don Renato Sacco di Pax Christi Italia, Sergio Bassoli, coordinatore della Coalizione “Assisi Pace Giusta”, Vanessa Pallucchi, vicepresidente nazionale di Legambiente e portavoce del Forum del Terzo Settore. «L’esito di tali tavoli sarà poi oggetto di una successiva rielaborazione per una visione d’insieme, così come invita a fare la riflessione di Francesco sul paradigma dell’ecologia integrale, da cui partire per avviare successive iniziative».
A tal fine, proprio il 17 maggio, al polo fieristico, i movimenti popolari e le organizzazioni della società civile coinvolti nella prima fase di studio si ritroveranno con monsignor Pompili per discutere insieme i cinque ambiti di preparazione all’evento del 18 maggio, e “pensare” a un cammino che possa poi trovare continuità anche al termine dell’Arena di Pace.
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E non mancheranno le sorprese!
ALLA SCOPERTA DI VERONA: IL SANTUARIO DELLA MADONNA
DI LOURDES
Su colle Belvedere di Verona sorge un Santuario dove religione, arte e storia
si incontrano per dar vita a un luogo suggestivo e di grande fascino
di Miriam CettiChi passeggiando per il centro, o attraversando in auto la città, alzando lo sguardo verso i colli che circondano Verona, le amate Torricelle, si è mai lasciato incuriosire dalla cupola che domina dall’alto la città, come a salutarla e ad osservarla dall’alto? È il Santuario della Madonna di Lourdes situato su colle San Leonardo o Belvedere, il versante nord-ovest delle Torricelle, che vigila come custode sulla nostra città.
L’edificio venne costruito nel 1838 come fortificazione voluta dall’arciduca Massimiliano d’Austria, nell’ambito del complesso sistema difensivo cittadino realizzato sotto la direzione del generale Von Scholl. Il forte eretto nella parte più elevata del colle, in prossimità di una chiesetta romanica dedicata a San Leonardo, da cui prende il nome, venne adibito
dal 1940 al ’45 a carcere militare e politico dai nazo-fascisti.
Ma torniamo un po’ indietro nel tempo…
Nel 1908 per donare ai giovani veronesi dell’Oratorio stimmatino un luogo di preghiera e protezione e accogliere la loro sempre maggiore devozione
si decise di ristrutturare ed ampliare una chiesa del Seicento dedicata a Santa Teresa, nei pressi di piazza Cittadella, per costruire un Santuario dell’Immacolata di Lourdes. Lo scultore veronese Ugo Zannoni venne incaricato di decorare la chiesa con varie opere, tra cui
la statua dell’Immacolata che venne posta nella grotta del santuario costruita a somiglianza di quella miracolosa di Lourdes.
Durante la Seconda guerra mondiale, il 16 aprile del 1945 il Santuario venne completamente distrutto dai bombardamenti, solo la statua dell’Immacolata si salvò: venne trovata “miracolosamente” illesa sotto le macerie. Di lì la decisione di ricostruire il Santuario mariano e il luogo che si scelse fu colle
San Leonardo: proprio il forte, che per anni era stato luogo di prigionia e tortura legato alla guerra, diventava così luogo di pace e riconciliazione.
Il progetto di riconversione in Santuario venne affidato all’architetto Paolo Rossi de’ Paoli che mantenne in parte le strutture esistenti in un progetto di continuità con il forte. Cercando di adattarsi alla forma rotonda dell’edificio costruì al centro del vecchio
fabbricato il Santuario a pianta circolare e il piazzale antistante venne arricchito da un balcone a sostituzione del muro di cinta, per poter godere del magnifico panorama su Verona.
La grande statua della Madonna venne collocata all’interno di una nicchia dietro il Santuario ricavata da blocchi di tufo sagomati e posizionati
in modo da rappresentare le macerie del bombardamento al quale la statua sopravvisse. Seppur esterna la statua è visibile dall’interno della chiesa grazie ad una grande vetrata posta come fondale all’altare maggiore, quasi fosse una breccia che si apre nell’antico bastione. La chiesa è decorata con tele del pittore Aronne del Vecchio, con statue recuperate dal primo santuario e con artistiche vetrate in cui risalta l’azzurro, il colore del cielo e di Maria; presenta due cappelle laterali: quella dell’Adorazione e quella dedicata a San Gaspare Bertoni, fondatore degli Stimmatini. I lavori cominciati nel 1948 terminarono con l’inaugurazione del Santuario nel 1964.
Nel 2003 nel giardino ai suoi piedi è stato inaugurato il percorso del Rosario, che insieme alla Via Crucis, opera della scultrice Gabriella Manfrin inaugurata nel 2014, offrono un bel percorso da fare in queste giornate di maggio, il mese mariano, per arrivare al Santuario e poter vivere un momento di contemplazione di fronte al, forse, più bel panorama della città.
SÌ SOLE CHI PUÒ: COME PROTEGGERE GLI OCCHI DAI RAGGI UV
Massimo e Silvia dell’Ottica Di Virgilio
ci spiegano le accortezze da prendere con l’arrivo della bella stagione
di Andrea MolinariQuante volte da bambini la vostra mamma vi ha rimproverati quando non mettevate la crema solare al mare? Bene, sappiate che gli accorgimenti per la luce del sole non sono mai abbastanza. La pelle, infatti, non è l’unica parte del corpo che necessita di protezione. Come ci hanno raccontato Massimo e Silvia dell’Ottica Di Virgilio di Dossobuono, anche gli occhi sono molto sensibili ai raggi solari. Le problematiche che possono scaturire dopo una reiterata esposizione al sole possono avere effetti negativi immediati ma, soprattutto, a lungo termine. Le camminate in montagna o le giornate in riva al lago, sotto questo punto di vista, sono le nemiche numero uno per l'occhio, e in particolare per la retina, se non si portano occhiali da sole.
Si possono riscontrare fastidiosissimi arrossamenti, con conseguenze più gravi si manifestano con il tempo: la parte di luce bluviola del sole, infatti, è nociva per l’occhio e potrebbe causare problemi la tanto temuta maculopatia (perdita graduale della visione centrale) in età avanzata. Ecco perché è necessario proteggere gli occhi fin dall’infanzia. Ma come? Semplicemente indossando occhiali da sole con certificazione. Se si mette davanti agli occhi qualcosa di scuro, infatti, la pupilla si dilata, ma se la lente non è certificata la luce negativa colpisce la retina e nel tempo crea danno.
Ma si possono fare occhiali da vista e anche da
In città
sole? Certo! Per chi utilizza già gli occhiali da vista, esistono diversi tipi di lenti: quelle graduate, che abbinano la correzione dello sguardo alla protezione totale dai raggi solari; le polarizzate, ovvero una lente con un filtro tecnologico per la visione senza riflessi e riverberi; oppure le lenti Transitions® che diventano più scure in base all’intensità della
luce. L’Ottica Di Virgilio dispone in negozio di diverse simulazioni delle tipologie appena citate e della nuova linea GEN S, ossia lenti più veloci a schiarirsi o viceversa, con un nuovissimo colore.
Nel negozio di Via Vertua 4, poi, non ci si dimentica degli appassionati di sport. Per chi ama correre all’aria aperta o andare in bicicletta, infatti, si possono acquistare degli occhiali da sole su misura con un design più sportivo e avvolgente ma allo stesso tempo protettivo.
E per chi usa le lenti a contatto? Anche in questo caso è consigliato procurarsi una montatura da sole da mettere insieme alle lenti per evitare danni agli occhi. Singolarmente, infatti, lenti a contatto non tutelano dai raggi solari. Inoltre, soprattutto in spiaggia quando si va al mare, meglio evitare sfregamenti (anche se si hanno le mani pulite) e idratare gli occhi: si tengono lontani possibili fastidi e irritazioni.
Se non si fosse capito, la parola d’ordine per gli occhi durante l’estate è protezione, senza dimenticarsi della prevenzione. Ottica Di Virgilio, infatti, raccomanda di seguire tutti questi piccoli accorgimenti fin da subito per poi mantenerli nel corso degli anni. Nello store di Dossobuono sono presenti occhiali per tutte le età e, in vista della bella stagione, con l’acquisto degli occhiali da vista, quelli da sole graduati sono in promozione.
DALLE CATENE DI MONTAGGIO AGLI INFLUENCER
Il mondo del lavoro è in continua
evoluzione: chissà se gli operai delle rivoluzioni industriali si sarebbero mai
immaginati di fare i content creator
di Andrea MolinariOgni anno, il primo maggio, si celebra la Festa dei Lavoratori, un'occasione per riflettere sulle conquiste del movimento operaio e per riconoscere il contributo dei lavoratori al
Questa festa, nata nel diciannovesimo secolo come commemorazione delle rivendicazioni per la riduzione dell'orario di lavoro a otto ore giornaliere, ha assunto nuovi significati nel corso dei decenni, in parallelo alle trasformazioni del mondo del lavoro.
Basti pensare che le otto ore settimanali sì, restano ancora il modello della maggiore parte dei lavori, ma negli ultimi anni la riduzione dei giorni lavorativi è sempre più un tema: in diversi Paesi, infatti, si è deciso di adottare la settimana corta, passando da cinque a quattro giorni di lavoro. La media dell’orario dal lunedì al venerdì si abbassa così a circa 30/32 ore invece che 40, permettendo ai dipendenti di aver maggior tempo libero. Insomma, lavorare per vivere o vivere per lavorare?
Lo stile di vita all’interno della nostra società è cambiato radicalmente, soprattutto in seguito alla pandemia, e questa riduzione non solo permette di ridurre stress e picchi di burnout, ma porta a vantaggi importanti già certificati da diversi dati. L’incremento di produttività, su tutti, è la statistica più favorevole per i datori di lavoro: “faticare” più a lungo comporta una drastica riduzione della produttività
mentre con “meno peso sul groppone” la motivazione aumenta e la produttività di quel giorno in meno viene recuperato senza problemi. Aumentano anche la felicità e il coinvolgimento dei lavoratori e diminuisce l’inquinamento delle fabbriche. Paesi come Islanda, Giappone, Nuova Zelanda e Spagna hanno già adottato questo metodo, mentre in Italia solo alcune piccole realtà.
Non va dimenticato anche che la pandemia ha alterato le classiche modalità dello svolgimento del lavoro: lo smart working è diventato la norma per molti settori, con milioni di lavoratori che hanno cominciato a svolgere le proprie mansioni da casa tra sfide e opportunità. Da un lato, il lavoro da remoto ha permesso una maggiore flessibilità e ha ridotto i tempi di spostamento, consentendo ai lavoratori di gestire meglio il proprio tempo e di conciliare meglio vita lavorativa e familiare. Dall'altro lato, ha evidenziato le disuguaglianze esistenti nell'accesso alle tecnologie e nell'ambiente di lavoro domestico, con conseguenti disparità di produttività e benessere tra i lavoratori.
E chissà se il classico operaio delle rivoluzioni industriali se lo sarebbe mai immaginato.
Lavorare da casa invece che davanti ad una catena di montaggio in condizioni praticamente disumane. Anche grazie a lui, però, siamo arrivati a dove siamo oggi: la lotta per i diritti dei lavoratori ha portato a importanti conquiste, come la nascita dei sindacati e la regolamentazione delle condizioni di lavoro.
Sono avvenuti così tanti cambiamenti nel corso dei secoli che spesso non riusciamo nemmeno più a capire che lavoro fa un nostro amico o conoscente. Con l'avvento della tecnologia e della digitalizzazione, infatti, sono nate tantissime nuove figure professionali come i programmatori, i digital marketer e gli sviluppatori web. Su tutti, però, spicca la figura degli influencer o content creator: nell'era dei social network chiunque può ambire a guadagnarsi da vivere con un po’
di fantasia, creatività e cultura digitale. Gli algoritmi dei social, ormai, permettono di arrivare a milioni di persone: attraverso la produzione di contenuti social, appunto, i content creator possono monetizzare il proprio lavoro attraverso sponsorizzazioni, pubblicità e donazioni. Si tratta di nuove opportunità di espressione e di realizzazione personale che permettono a moltissimi di trasformare le proprie passioni in fonte di reddito, creando da zero dei veri e propri imprenditori con tutte le conseguenze del caso.
Parallelamente, non vanno dimenticati i freelance e i lavoratori autonomi. Le famose partite iva sono aumentate sempre di più negli anni, fornendo i propri servizi in modo indipendente e in maniera flessibile. Tante potenzialità di crescita professionale ed economica, nessun obbligo
di presentarsi alle nove in ufficio, ma anche un’insicurezza economica e la mancanza di benefici come ferie, malattia o pensione rispetto ai lavoratori dipendenti. Per queste categorie e quelle non citate, che magari non riescono ad arrivare a fine mese, esiste la Festa dei Lavoratori. Perché riflettere sul valore del lavoro e sull’importanza di garantire condizioni lavorative dignitose per tutti deve essere ancora in primo piano per un futuro in cui il lavoro sia davvero un motore di sviluppo e di inclusione sociale per tutti.
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OGNI COMBINAZIONE DIVENTA POSSIBILE
Finstral continua a perfezionare la propria straordinaria gamma di finestre all’insegna della modularità, rendendo ancora più semplice la consulenza
Iserramenti moderni si producono su misura: vengono realizzati singolarmente secondo le specifiche richieste di ogni cliente, a partire da un sistema modulare di componenti standardizzati. Funziona così anche in Finstral. L’azienda altoatesina, però, si differenzia dalla concorrenza per un aspetto importante: la maggior parte degli ingredienti, dai profili ai vetri isolanti, viene prodotta su misura.
Chi decide di acquistare delle finestre, in genere deve innanzitutto capire quale materiale e quale design preferisce – perché sono questi i criteri che determinano il sistema di profili da impiegare. In un secondo momento si possono scegliere solo i dettagli funzionali ed estetici previsti da tale sistema. La gamma Finstral invece non pone alcuna limitazione alla personalizzazione: tutte le finestre vengono infatti sviluppate a partire da due uniche famiglie di profili. E (quasi) tutte le dotazioni e opzioni di design sono combinabili tra loro.
“I clienti più esigenti desiderano la massima libertà di composizione in termini di estetica e funzionalità”, afferma Joachim Oberrauch, presidente del Consiglio di Amministrazione e responsabile sviluppo prodotti Finstral. “Soprattutto nella scelta di dotazioni di alto livello, le limitazioni tecniche rappresentano un vero ostacolo per la vendita. Ecco perché stiamo investendo così tanto nella modularità, per rendere possibile ogni combinazione.” Luis Oberrauch, vicepresidente del Consiglio di amministrazione e responsabile vendite,
aggiunge: “Ci sono voluti anni per raggiungere questa eccezionale flessibilità, ma ora possiamo osservare come la nostra gamma di prodotti si stia diversificando sempre di più.
Le innovazioni più recenti dimostrano anche con quanta passione Finstral perfezioni i propri prodotti. La nuova anta accoppiata Slim-line Twin con oscurante integrato presenterà linee più slanciate di 5 mm all’esterno e 10 mm all’interno, avvicinandosi dunque molto all’estetica dell’esecuzione standard Slim-line. Inoltre, l’anta Classic-line dai contorni morbidi – richiesta spesso per
le finestre in PVC e PVCalluminio – è stata inserita anche nella famiglia di profili FIN-Project. Pertanto ora è disponibile pure per i serramenti in alluminio o alluminio-legno. Tre materiali per il lato esterno e cinque per l’interno, dodici tipologie di anta, almeno tre telai a L e altrettanti a Z per tutte le combinazioni di materiali, montanti mobili in vista e a scomparsa, montanti e traverse sottili e larghi, cinque tipi di rivestimento per il vetro isolante: questi dati chiave illustrano chiaramente l’enorme varietà della gamma di finestre Finstral. A ciò si aggiunge un vastissimo assortimento di colori con 250 opzioni per l’alluminio, 15 per il legno, 10 colori/superfici per il PVC, 7 per il vetro smaltato e 22 per le nuove superfici interne Inlay. Naturalmente, offriamo quasi la stessa varietà di opzioni anche per porte scorrevoli, pareti vetrate e porte d’ingresso. Il nostro metodo si basa su una straordinaria modularità dei componenti e un controllo completo della filiera”, spiega Joachim Oberrauch.
L’azienda Finstral
Finstral costruisce serramenti dal nucleo in PVC. Da più di 50 anni. Perché le nostre finestre sono speciali? Perché ci occupiamo di tutto noi: dalla progettazione dei profili alla loro realizzazione, fino alla posa in opera. Finstral è un produttore di rilievo europeo, con ben 1.600 dipendenti e 1.000 rivenditori partner in 14 paesi. www.finstral.com
A VERONA NASCE UN PERCORSO DI TREKKING URBANO SUL PARCO DELLE MURA
L’iniziativa del Comune di Verona prevede una camminata in dieci tappe dal centro
alle mura storiche guidati da una voce e da vari contenuti multimediali che ci portano a scoprire in modo inedito la città
di Miriam CettiNdestreggiarsi tra i vari luoghi che ci può offrire una città ricca di arte e storia come Verona, e allo stesso tempo riuscire a conoscerla e a scoprirne i segreti e i luoghi più autentici. Ecco allora che nasce un percorso di trekking urbano che si propone di accompagnarci uscendo dagli schemi classici per entrare nel cuore della città e viverne i luoghi meno affollati,
Il percorso è una passeggiata che a partire dalle vie del centro prosegue seguendo il fiume Adige e la cinta muraria, tra siti storici e natura: un percorso urbano misto attraverso cui ci si addentra per piazze, quartieri, porte, chiese e bastioni. Questo è il trekking urbano “Parco delle Mura” promosso dal Comune di Verona, in collaborazione con MACA- Museo a Cielo Aperto e Minitrekking
e punta alla valorizzazione del patrimonio delle mura e dei bastioni dei quali la città è costellata. Lungo circa quattro chilometri percorribili in due ore, il tragitto è diviso in dieci tappe che seguono argomenti di diversa tematica: giallo per storia e cultura; azzurro per informazione e curiosità; verde per natura e ambiente; rosso per sport e movimento. Ogni tappa è attrezzata con cartelli e QR code con cui si accede a vari
contenuti multimediali: le audioguide in quattro lingue (italiano, inglese, tedesco e spagnolo), approfondimenti testuali e fotografici e anche link utili che rimandano a realtà ed associazioni locali. L’invito è di attivare l’audio e, rimettendo il telefono in tasca, lasciarsi guidare dalla voce di Giulia, la nostra guida, e solo in un secondo momento esplorare tutti i contenuti scansionati. Si parte dalla centralissima piazza Bra, dall’ufficio Iat, per procedere verso Castelvecchio e poi lungo l’Adige che ci conduce dalle Regaste verso la basilica di San Zeno dove poter addentrarsi
nel quartiere. Il percorso prosegue poi verso il verde del Parco delle Mura dove troviamo il bastione San Bernardino, scopriamo Porta Palio, i bastioni Santo Spirito e dei Riformati, ed infine arriviamo alla monumentale Porta Nuova, ultima tappa della nostra escursione. Da qui proseguendo per l’omonimo corso, si può tornare in piazza Bra dove la nostra passeggiata è iniziata. È un’occasione per molti turisti italiani e stranieri che vogliano alternare la visita ai musei con un percorso all’aria aperta, in una modalità inedita e sostenibile. Ma anche e soprattutto per i veronesi, che vogliano riscoprire luoghi “nuovi” della propria città, che in realtà sono ogni giorno sotto i nostri occhi distratti.
Minitrekking e Maca
Minitrekking ha origine da un’idea di Corinna Canadian e Gaia Cecilia Santini, appassionate camminatrici. Il termine che hanno scelto rimanda a un concetto di trekking facile, alla portata di tutti, in loro la voglia di condividere l’esperienza del cammino e portarlo in tutti i luoghi, città compresa. Il progetto Maca-Museo A Cielo Aperto nasce nel 2019 in Friuli-Venezia Giulia con lo scopo di dar voce ai luoghi facendo conoscere a tutti quello che solo con gli occhi non si può scoprire. È dal connubio tra queste due realtà che nasce “Verona a Cielo Aperto” il trekking urbano che invita a una fruizione lenta che ridia valore al tempo e ai luoghi, come ci raccontano Corinna e Gaia: “Oltre a integrarsi in uno stile di vita salutare, educa al rapporto con la natura e stimola a una visione più lenta e sostenibile. È infine un piacevole modo per scoprire un luogo nuovo: con curiosità, allenando la vista e la capacità di osservazione.”
Domenica 12 maggio, in occasione delle Giornate Nazionali dei Castelli, il progetto Trekking urbano “Parco delle Mura” sarà riproposto in modalità “itinerante” e guidata, a partire dallo IAT.
VERONA: DESTINAZIONE PER UN MATRIMONIO DA SOGNO
Circa il 20% dei matrimoni celebrati
riguarda sposi non residenti, provenienti da altri comuni italiani o dall’estero
di Giorgia CastagnaChe fosse una fra le città più romantiche d’Italia lo sapevamo ma che Verona diventasse tra le più celebri per la richiesta di matrimonio ancora no. A confermarlo una serie di statistiche e dati diffusi dallo stesso comune che fotografa come, parallelamente ai matrimoni dei residenti, il nostro Paese, ed in particolare la nostra città, si confermi meta ambita per cittadini provenienti dall’estero che scelgono il Belpaese per celebrare le nozze. Verona viene scelta come luogo elettivo per la celebrazione nuziale da 148 coppie (pari al 19,8% delle celebrazioni nel 2023; erano 156
nel 2022 su 793 matrimoni), di cui il 26% proveniente dall’estero (38 coppie principalmente da Germania, Inghilterra, Belgio, Francia, Stato del Vaticano e Principato di Monaco), mentre il 74% da altri comuni italiani.
L’età media degli sposi non residenti è di quasi 39 anni per gli uomini e 36 per le donne. Ciò significa che a Verona circa il 20% dei matrimoni celebrati riguarda sposi non residenti, provenienti da altri Comuni italiani o dall’estero proprio a riprova che la città scaligera gode di un turismo matrimoniale che incrementa nettamente il numero delle celebrazioni civili e religiose.
Indipendentemente dalla residenza degli sposi, nel 2023 i matrimoni celebrati a Verona fra cittadini entrambi stranieri sono stati 63, pari all’8,4% del totale. I Paesi di cittadinanza degli sposi sono in prevalenza Germania e Nigeria (entrambi al 12,7%) seguiti dalla Romania con il 10,3%.
Nel 2023 il 58,4% delle celebrazioni è avvenuta fra sposi entrambi residenti a Verona, il 13,6% fra
coppie residenti in altri Comuni italiani e il 5,1% fra residenti all’estero. Tra coloro che sono entrambi residenti nel Comune di Verona dominano le cittadinanze romena per il 25,0%, moldava 12,5%, srilankese e marocchina con il 6,8%.
Fra le coppie in cui entrambi i coniugi sono residenti all’estero prevalgono i tedeschi con il 26,9%, seguono con il 21,2% gli inglesi e con il 7,7% i francesi. Tra le coppie che hanno un coniuge residente nel Comune e l’altro residente all’estero o in altro Comune italiano, le cittadinanze sono diverse a seconda del genere: fra gli sposi il 14,3% è nigeriano, l’11,4% è albanese e l’8,6% a pari merito marocchino, colombiano e dominicano; fra le spose il 10,9% è a pari merito russa e brasiliana, seguono con l’8,7% a pari merito marocchina e nigeriana e con il 6,5% a pari merito albanese e moldava. Complice dell’alto numero di unioni le bellissime Chiese presenti sia nel centro storico
dal Duomo a Santa Anastasia alle più raccolte chiesa di San Giovanni in Valle o di San Lorenzo; sia in provincia pensiamo alla Pieve di Santa Maria di Cisano o di San Giorgio di Valpolicella. Altro ricco capitolo è quello dei matrimoni civili che in centro storico trovano location perfette come la Casa di Giulietta, la Cappella dei Notai
al Palazzo della Ragione, la Sala delle Muse nel Museo degli Affreschi o ancora la Sala Arazzi di Palazzo Barbieri per non parlare poi delle tante mete private adibite e già certificate per le unioni.
IL “PALAZZON DEL DIAVOLO” DI SORGÀ, UN LUOGO AVVOLTO
NEL MISTERO
Tra leggende e superstizioni il Palazzo è famoso per racconti legati al soprannaturale e al folklore
di Matteo Guidotto @verona.yesterday
Oggi ci troviamo a Sorgà, un piccolo comune immerso nella quiete della bassa veronese al confine mantovano, sembra un luogo sospeso nel tempo, con le sue case sparse sulla campagna e il fiume Tione. Ma il suo aspetto tranquillo nasconde una storia avvolta dal mistero, un racconto che si intreccia con leggende e superstizioni, trovando il suo epicentro nel famigerato "Palazzon del diavolo". Ma perchè si chiama così?
Costruito nel XVI secolo dalla nobile famiglia Beroldi, la sua imponenza cattura lo sguardo dei visitatori. Ma è soprattutto la sua fama sinistra che attira l'attenzione: il soprannome di "diavolo" che gli è stato affibbiato nel corso dei secoli. Il luogo è stato teatro di feste licenziose e riti oscuri, almeno secondo le leggende tramandate di generazione in generazione. Si dice che al suo interno si svolgessero riunioni esoteriche, messe nere e persino sacrifici umani. La sua fama di luogo maledetto sembra non essere mai svanita del tutto, e ancora oggi suscita interesse e timore nei visitatori.
La leggenda racconta che il parroco dell'epoca, indignato per le attività oscure che si svolgevano al suo interno, decise di benedirlo per scacciare il diavolo che vi dimorava. Si narra che, in risposta alla benedizione, la casa sprofondò nel terreno, solo per essere ricostruita esattamente come prima. Da allora, la gente ha evitato il "Palazzon del diavolo", temendo la presenza di spiriti maligni e fenomeni soprannaturali. Sì ma cosa c’è di vero?
Spoiler: nulla! Ma tra le testimonianze raccolte nel corso degli anni, emergono racconti suggestivi e inquietanti, che alimentano ulteriormente il folklore intorno al Palazzon. Molti abitanti del luogo sostengono di aver udito pianti, urla e rumori insoliti provenire dalla villa nelle ore notturne. Alcuni hanno riferito di avvistamenti di luci misteriose tra le finestre, mentre altri sostengono di aver sentito voci sussurrate provenire dalle stanze vuote. Uno dei racconti più intriganti proviene da Caterina Murari Bra, figlia del proprietario attuale del Palazzon. Nonostante il padre sia scettico riguardo all'esistenza di fenomeni paranormali, Caterina ha condiviso esperienze personali che la lasciano con più domande che
risposte. Ricorda con chiarezza un episodio in cui una ciotola si è spostata da sola nella cucina di casa, e un altro in cui le chiavi della macchina del suo fidanzato sono misteriosamente cadute dal soffitto. Anche amici di Caterina hanno raccontato di eventi apparentemente inspiegabili, come la repentina perdita di oggetti personali o l'apparizione di luci non identificate. Ma ci posso andare?
Oggi, il "Palazzon del diavolo" è diventato un luogo di interesse culturale e storico. Sebbene parte dell'edificio versi in uno stato di abbandono, un'associazione culturale chiamata "Gli amici dei Nomadi" ha ristrutturato il piano terra seguendo le normative di sicurezza attuali e si è occupata di preservare e valorizzare la sua storia. Gli eventi organizzati al palazzo attraggono visitatori desiderosi di conoscere la sua storia e di sfatare miti e leggende.
Nonostante il fascino del soprannaturale, Sorgà e il suo "Palazzon del diavolo" sono molto più di una semplice leggenda. Sono testimoni di un passato ricco di fascino e mistero, che continua a suscitare curiosità e interesse ancora oggi.
LA FESTA DEL MONTE VERONESE: LA TRADIZIONE IN PIAZZA
Nell’ultima domenica di maggio, Erbezzo si
veste a festa per ospitare gli appassionati estimatori del mondo dei formaggi
di Giorgia Castagna foto di Marco Malvezzi
Uamanti del formaggio ed in particolare del Monte Veronese Dop che si ripete anche quest’anno nell’ultima domenica di maggio. Giunta alla 32^ Edizione la Festa storica del Formaggio Monte Veronese Dop, organizzata nelle caratteristiche e suggestive vie del Comune cimbro di Erbezzo grazie al supporto del Consorzio per la Tutela del Formaggio Monte Veronese, in collaborazione con il Comune e la Pro Loco è pronta nuovamente a stupire e deliziare con la sua inconfondibile atmosfera.
L'evento, che si svolgerà domenica 26 maggio, per le vie del centro di questo grazioso paese della Lessinia, offre un'occasione imperdibile per degustare ed acquistare questo rinomato formaggio della montagna veronese, direttamente dai produttori ma non solo. La festa apre la stagione estiva e cade nel periodo dell’inizio della transumanza, quando le
un'occasione unica per incontrare tutti i produttori oltre appunto alla ricca esposizione e vendita dei prodotti lattiero-caseari, in Piazza della Chiesa, e prodotti tipici veronesi. Per i più piccoli sarà possibile partecipare ai laboratori didattici: “Un’ora da casaro” presso la Sala Civica (Piazza del Municipio). Si propone infatti un’attività dedicata alla trasformazione del latte in formaggio condotta singolarmente da ogni partecipante che realizzerà, a partire da latte bovino fresco, una caciotta, aiutato e seguito dalle indicazioni dell’esperto. Durante l’incontro, verrà fatta una simulazione molto coinvolgente per far meglio comprendere i principi della caseificazione. Inoltre, l’evento offre anche una ricca scelta di banchetti di artigianato. Durante il corso della mattinata sfileranno per il centro del paese dei costumi tradizionali che animeranno la
tradizionale premiazione del “Miglior Monte Veronese Dop”. Il premio sarà consegnato ai malgari che si distingueranno per bravura nelle varie stagionature e a selezionare i migliori saranno gli esperti dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggi (ONAF).
A seguire come da tradizione l’investitura dei nuovi Consiglieri dell’“Eccelsa et Insigne Arte dei Formaggeri”. Dopo l’apertura degli stand gastronomici dei piatti tipici si potrà partecipare dalle ore 15 a minidegustazioni guidate di Monte Veronese Dop e a conclusione a partire dalle 16:00 “Formaggio in piazza”: la creazione del Monte Veronese. La manifestazione sarà allietata dalle fisarmoniche cimbre. Il programma potrà subire delle variazioni ma la manifestazione si svolgerà anche in caso di maltempo. Sul sito del Consorzio per la Tutela del Formaggio Monte Veronese sarà possibile visionare il programma completo.
SOPPRESSA: LA LUNGA TRADIZIONE DELLA REGINA DEI SALUMI
Un insaccato che da moltissimi anni
viene preparato nel veronese da contadini, produttori ed appassionati
di Agnese Ceschi
Colonna portante della trazione culinaria veneta, la Soppressa, salume tipico locale, leggermente arcuato, compatto e tenero, è sulle tavole di molti veronesi.
«È un insaccato che da moltissimi anni viene preparato non solo da contadini e produttori ma anche da appassionati del salume – spiega Stefano Alberti, presidente della Strada del Vino Soave che ha recentemente valorizzato la regina dei salumi veneti con una degustazione. – La Soppressa si trova in case o in locali in ogni stagione dell’anno, specie sui taglieri insieme ad altri salumi e formaggi. Deliziosa in inverno accompagnata da polenta calda e piacevole durante gli aperitivi estivi su una classica fetta di pane o inserita in uno spiedino con frutta e formaggio, la Soppressa non può mancare nelle tavole dei veneti accompagnata da un ottimo vino locale» evidenzia Alberti.
La storia della Soppressa nel Veronese
Nella provincia veronese già nel 1800 si produceva il “Salame all’aglio di Verona”, al tempo prodotto in città da 80 salumai e altri 490 erano sparsi nella provincia. «Era un salame ottenuto da carni suine fresche tritate non finemente e distribuite in modo che le parti grasse e magre fossero proporzionate, con aggiunta di sale, aglio, pepe e zucchero» spiega il Presidente dei Macellai veronesi Mario Giuliatti.
Non mancava la “Soprèssa”, il salume tipico veneto, leggermente arcuata, compatto e tenero, dal sapore delicatamente dolce e speziato. Nella Bassa
Veronese, per i più golosi, si produceva la “Stortina”, un salame corto e curvo, prodotto in vasi di terracotta. L'espansione della salumeria artigiana veronese continuò sino alla Seconda guerra mondiale, quando la produzione ebbe molte limitazioni a seguito di occupazioni militari. Finita la guerra, si riprese a produrre salami all’aglio, mortadelle e cotechini, e in poco tempo le salumerie artigiane riconquistarono il loro ruolo di protagoniste nel settore degli insaccati.
Nella provincia veronese ci sono oggi circa 300 aziende tra artigiane, agricole e agrituristiche che producono circa 500 soppresse all’anno.
La Soppressa veronese
La Soppressa veronese ha una forma cilindrica, leggermente arcuata. Può avere un peso da 1,5 a 3 chilogrammi. Per l’impasto si usa macinare la carne pregiata del maiale ed è composta da 40/45% di grasso e da 55/60% di carna magra a cui si aggiungono sale, pepe e aglio. La legatura è a mano, i salumi vengono fatti asciugare
una settimana ed infine passano alla stagionatura, che dipende dal peso del salume e dalla scelta di ottenere una soppressa fresca o stagionata. Mediamente può durare dai 4 ai 10-12 mesi, a seconda che si voglia consumare più o meno morbida.
Le tipicità
Tipica è la soppressa di Brenton, vicino a Roncà in provincia di Verona, a denominazione comunale (De. Co), per cui occorre rispettare il percorso produttivo tradizionale che comprende anche i siti di maturazione originali. Da qui lo stretto legame con il borgo di Brenton che si esprime nella lenta stagionatura in cantine naturali senza alcun intervento tecnologico, in modo da mantenere intatta la flora microbica locale. La regolazione naturale di umidità e di temperatura è ottenuta aprendo le finestre della cantina o gettando acqua sul pavimento. A Brenton l’antica arte salumiera è raccontata ogni quarta domenica di agosto con la Festa della Soppressa, del Pan biscotto e del Durello, perfetti abbinamenti per questa tipicità.
BARDOLINO IN ROSA PER IL PALIO DEL CHIARETTO
Il rosa che piace, dal 31 maggio al 2 giugno a Bardolino
di Giancarla GalloTorna anche quest'anno il Palio del Chiaretto, appuntamento molto atteso, che attira visitatori, appassionati e winelovers da tutta Europa. Una kermesse enogastronomica tra tradizioni locali, culturali e storiche. Il lungolago Riva Cornicello e le vie di Bardolino si tingeranno in questi giorni di rosa, il colore appunto del Chiaretto, una variante rosata del vino Bardolino. La zona di produzione, baciata dal clima mite del lago che favorisce il “Bardolino Chiaretto Doc”, si trova nel territorio gardesano veronese, tra vigneti ed oliveti.
I vitigni utilizzati singolarmente o abbinati per produrre il Bardolino Chiaretto Doc sono Corvina veronese per il 35%, Rondinella per un altro 10-40%, Molinara, Rossignola, Berbera, Sangiovese, Marzemino, Merlot e Cabernet Sauvignon. La vinificazione in rosa delle uve rosse è frutto della tradizione locale e della conoscenza
delle caratteristiche delle uve e del momento ideale per l'assorbimento dei profumi. La fermentazione deve essere accurata, a temperatura controllata e naturale. Il suo colore è brillante e delicato con sfumature di rose che vanno dal petalo di rosa, al rosa corallo, rosa salmone per sfumare dopo un anno di conservazione in una tonalità di rosa antico. Il profumo è spiccatamente floreale, di rosa, di glicine ed altri fiori primaverili. Il sapore è piacevolissimo, fresco e dissetante. Per la sua spiccata fragranza e profumo il Bardolino Chiaretto Doc è ottimo per accompagnare pesce, salumi, risotti e carni bianche. Si serve fresco alla temperatura di 10/12°. Esiste anche il Chiaretto spumantizzato, Spumante Brut. Oltre ad intrattenimenti musicali, fuochi d'artificio, eventi vari, il punto focale sarà la degustazione di vini proposti dalle numerose cantine della zona nei tipici stands e la promozione dei prodotti tipici locali.
BAM!BAM! TEATRO, UNA COMPAGNIA DI TEATRO UN PO’ ISOLA
Il 19 maggio BBT festeggia i suoi 10
anni alla Fattoria Didattica La Genovesa con una giornata dedicata alle famiglie con spettacoli, eventi e laboratori
di Federica Clemente foto di Barbara Rigon
Bam! Bam! Teatro spegne quest’anno la decima candelina! E com’è nello stile di una compagnia di giro, piace ripensare a questi anni come a un viaggio d’avventura. Eugenio Barba utilizza l’immagine delle isole galleggianti per parlare di quei piccoli gruppi di teatro, spesso ignorati dai grandi critici, che si formano dall’unione di una manciata di persone con un’affinità artistica e fanno del teatro il proprio mestiere, senza inseguire logiche commerciali, ma elaborando con grande pazienza e impegno la propria visione per creare nuove relazioni tra il teatro e i suoi spettatori. Ci vuole dedizione nel realizzare un piccolo pezzettino di terraferma nell’acqua, nel viverci insieme ad altri e a lottare
con la precarietà dell’elemento e la minaccia delle correnti. Quest’immagine è molto rappresentativa di Bam!Bam! Teatro: ne descrive la poetica e la composizione. Infatti, è una compagnia veronese formata da professionalità eterogenee: Lorenzo Bassotto, regista e direttore artistico abitualmente in scena insieme a Roberto Maria Macchi, attore e mascheraio, il musicista e compositore Olmo Chittò, la fotografa Barbara Rigon, la formatrice e organizzatrice Antonella Carli e l’organizzatore Daniele Giovanardi, nel 2014, accompagnati da Irene Fioravante, Monica Ceccardi, Matteo Pozzobon e Claudio Modugno, hanno deciso di fondare una compagnia per poter esprimere al meglio la
loro idea di teatro dedicato alle nuove generazioni. Proviamo a raccontare ora il viaggio di Bam!Bam!Teatro dialogando insieme a loro e provando a gettare luce non solo sulla molteplicità di anime che costituiscono la compagnia, quanto piuttosto di rintracciare la traiettoria che ne definisce l’operato. «Ripensando ai nostri primissimi spettacoli, avvertiamo che nel finale sono racchiusi dei messaggi che a distanza di anni ci fanno ancora emozionare perché propongono l’intenzione originale e sono una sorta d’incoraggiamento quando le cose si fanno difficili. Ogni nostro allestimento nasce da un potere immaginario e molto potente – spiega Lorenzo – il potere che solamente le cose legate intimamente con
il nostro essere, come il gioco o la condivisione con gli altri, possono scatenare». Roberto, sul palco al fianco di Lorenzo, prosegue: «Stiamo parlando, ad esempio, del cartello che compare nel finale di Capitani coraggiosi, con scritto “Capitani coraggiosi si nasce e si diventa”, un promemoria per non dimenticare mai che le cose cambiano e che anche un piccolissimo gesto, insignificante per gli altri, può far diventare coraggioso anche chi non lo è!».
«“All’attacco” – continua Antonella – è il grido che chiude lo spettacolo La guerra
dei bottoni, che funziona come incitamento e ammonimento a non dimenticare il ruolo che abbiamo scelto d’interpretare che è quello d’impegnarci attivamente a fare la nostra parte nella realtà che viviamo».
«E “Attacco” – osservo io, che mi sono unita alla compagnia nel corso del viaggio – è un termine che in gergo teatrale significa l’inizio di una battuta, di una scena, va quindi da sé che in quel grido è racchiuso il nostro inizio!».
Perché è importante ricordare l’inizio? Lorenzo, con la delicatezza che lo
contraddistingue e che immancabilmente emerge nei suoi spettacoli, ci dice che «i momenti difficili esistono e non scordare quella scintilla originaria ci aiuta a resistere quando ci attanaglia lo sconforto. Il potere della visione è ciò che caratterizza il nostro lavoro. Continuare a sognare, a immaginare cose che non hanno forma e provare a modellarle con il nostro mestiere, con le musiche, con le scenografie, con il testo, con le luci, con la collaborazione di altri professionisti, permette alle nostre visioni di diventare reali.
Spettacoli come Un sacchetto di biglie o Il libro di tutte le cose hanno preso ispirazione da romanzi letti individualmente anni prima, con i quali abbiamo dialogato silenziosamente e che ci hanno trasmesso visioni finché non hanno trovato, anche a distanza di anni, il momento e le condizioni per vedere luce e incontrare gli spettatori attraverso un lavoro condiviso dove ciascuno, con la propria professionalità, contribuisce ad un'opera artistica - lo spettacolo - che diventa così collettiva».
Nello spettacolo Il libro di tutte le cose emerge piano piano
la consapevolezza che l’arte in tutte le sue forme artistiche può cambiare - e salvare - la vita. Un messaggio che sintetizza il viaggio compiuto da Bam!Bam! in questi dieci anni, che si concretizza nei suoi spettacoli, ma anche nei laboratori con le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi e nella realizzazione di rassegne in luoghi non teatrali o periferici della città. «Sui rapporti e sulle relazioni si basa tutto il nostro lavoro. Poiché non disponiamo di uno spazio nostro – conclude Daniele – e portando i nostri spettacoli in teatri nazionali e anche fuori dall’Italia, dopo dieci anni, ci piacerebbe trovare un luogo che possa essere casa, un porto sicuro in cui attraccare per poter creare un luogo di incontro in città per spettatori grandi e piccoli, ma anche per colleghi e artisti. Staremo a vedere cosa ci riserva il futuro».
A maggio è il compleanno di Bam!Bam! e in virtù di quella scintilla originaria, per le radici, per le emozioni vissute e quelle ancora da vivere, la
compagnia ha deciso di creare un’occasione nuova di scambio, una festa con chi ci la segue e la sostiene, proprio perché il teatro è condivisione e interazione.
La festa di compleanno di Bam!Bam! è in programma domenica 19 maggio alla Fattoria Didattica La Genovesa di Verona: durante la giornata bambine e bambini, ragazze e ragazzi, insieme alle loro famiglie potranno partecipare a diverse attività culturali e artistiche, tra cui uno spettacolo teatrale per spettatori piccolissimi, una lettura animata, uno spettacolo concerto con letture e musiche dal vivo, un laboratorio di poesia. Gli eventi saranno a ingresso gratuito su prenotazione. Il programma delle attività è disponibile sul sito della compagnia www.bambamteatro. com e sui canali social.
La festa di compleanno è una delle iniziative per i dieci anni della compagnia, ma ci saranno altrettante piccole azioni dedicate alla cittadinanza che la compagnia metterà in atto in questo 2024.
FESTA DELLA MAMMA: UN LEGAME LUNGO UNA VITA, ANZI DUE
Un amore unico e universale: mamme di tutto il mondo, così diverse eppure così simili ogni volta che tengono in braccio il loro bambino
di Giorgia Castagna
In occasione della Festa della Mamma ci siamo voluti chiedere cosa significhi essere madre? Il dizionario ci suggerisce: / mà·dre/ sostantivo femminile La donna che ha concepito e partorito, in rapporto alla prole. O ancora mamma è la donna che ti ha dato alla luce: un genitore. Oltre alle madri biologiche, madre è il termine tecnico per dire “mamma”, che invece è più informale, ci sono le matrigne o le madri adottive: tutte queste hanno comunque una funzione materna uguale, ovvero prendersi cura dei propri figli e riempirli di amore. Ma non è tutto, si pensi poi alle “mamme di cuore”, mi riferisco a quelle donne che per vari motivi non lo sono diventate: anche quelle sono mamme e sono intorno a noi e amano con noi. Non c’è distinzione tra tutte queste. Un amore unico e universale: mamme di tutto il mondo, così diverse eppure così simili ogni volta che tengono in braccio il loro bambino. Un legame lungo una vita. Anzi, due. Come da
tradizione le festeggiamo, in Italia la seconda domenica di maggio che quest’anno cade il 12 maggio. In un certo senso le origini di questa festa sono molto antiche. Risalgono al mondo greco-romano dove si festeggiavano le mamme durante le numerose feste legate alle divinità femminili nelle quali si celebrava la fertilità. La Festa della Mamma arriva in Italia nel 1933, durante il fascismo, quando il 24 dicembre viene celebrata la “Giornata della madre e del fanciullo”. Solo nel dopoguerra anche nel nostro paese la festa della Mamma ha assunto questo carattere meno propagandistico. Nella seconda metà degli anni ‘50 del ‘900 iniziarono a diffondersi due feste della mamma: una organizzata dal parroco di una frazione di Assisi per motivi religiosi, per celebrare la maternità nel suo valore cristiano e inter religioso; l’altra in Liguria, per motivi commerciali, promossa dai fiorai. Entrambe erano festeggiate a maggio. Dal 1959 la festa prese piede e si è celebrata per vari
anni l’8 maggio per poi passare alla seconda domenica di maggio. Abbiamo voluto parlare dell’essere madre con Giorgia Mosca, giovane mamma di nove figli che ha voluto, ci confida, realizzare il suo sogno di essere mamma, una super mamma! Lei con le sue paure e le sue preoccupazioni…
Giorgia Mosca
@6voltemamma ma alla nona potenza
Lei si chiama Giorgia Mosca e in tanti la conoscono come @6voltemamma. Trentasei anni e 9 figli all’appello con papà Mirko. Diventa mamma per la prima volta a 19 anni di Giulia primogenita, 17 anni e poi arrivano Mattia 14 anni, Gloria 10, Giada 8, Greta 6, Gioia 4, Marco 3, Matteo quasi 2 e la piccolissima Ginevra di tre mesi. Nel 2019 apre il suo profilo Instagram «6voltemamma» per distrarsi dalla routine quotidiana. Oggi è seguita con passione da una community molto affezionata e sulla pagina racconta scorci della sua vita «senza filtri», da mamma tutto fuorché perfetta.
Cosa vuol dire per te essere mamma?
“È la mia quotidianità, prima mamma e poi donna. Esserlo mi completa e mi riempie di gioia e vita. Mettere al mondo queste creature, vederle crescere, accudirle e saperle essere parte di me non ha prezzo. Poi quando vado in giro e mi chiedono sei sposata?
Hai figli? Ecco qui in pochi mi credono (ride n.d.r)”. Qual è uno dei tuoi primi ricordi dell’essere madre?
“Diventare mamma mi ha permesso di comprendere a pieno la parola paura. L’unica preoccupazione che hai è proteggere il tuo piccolo, l’essere più importante al mondo. Un vero istinto quello materno che ci spaventa. L’amore che si ha per i figli supera l’immaginabile”. Quale il più grande insegnamento ricevuto da tua madre e quello che cerchi di tramandare tu come madre?
“Sono due i grandi insegnamenti che mi ha dato e di cui ho fatto tesoro. Il primo è l’arte dell’arrangiarsi. Mia mamma mi è sempre stata
accanto, se mi giro lei è qui sempre presente ma non davanti a me. Mi ha fatto capire che dovevo cavarmela da sola. Un insegnamento per cui le sarò sempre grata un insegnamento di vita. L’altro è la grande forza che ha l’amore… lei che ha provato sulla sua pelle il dolore della perdita di un figlio (il fratello di Giorgia è scomparso a causa di un incidente n.d.r) ma ha superato anche questo per amore delle sue due figlie”. La paura più grande che hai come madre?
“La paura di fallire nel compito di genitore. Io e Mirko come tutti cerchiamo di insegnare e dare il buon esempio. Portiamo avanti valori semplici di rispetto, di gentilezza, di impegno e sapere di aver fallito sarebbe un duro colpo. L’adolescenza, le cattive compagnie”. Qual è la foto preferita che ti ritrae? E quella ritrae la vostra famiglia?
La foto a cui sono più affezionata ritrae me e mio marito che guardiamo fuori dalla finestra. Mirko è alle mie spalle e mi abbraccia come a sostenermi, io mi appoggio a lui serena… ero in dolce attesa di Greta. L’altra foto invece è la più recente e la più completa. Ci siamo tutti che le assicuro, non è una cosa da poco, undici in un istante dietro l’obiettivo”. Che consiglio daresti alla te stessa ventenne? Alla trentenne?
“Alla me ventenne di essere più serena e prendere le cose con più leggerezza. Alla me trentenne invece direi respira, rilassati. Spesso mi fermo e mi ricordo che dovrei prendermi più tempo per stare con mio marito, il mio vero karma”.
LA BIODIVERSITÀ È RICCHEZZA
Come ambiente, benessere e salute sono interconnessi
di Marta TarasconiAbbiamo la fortuna di vivere in un paese ricco di biodiversità. In Italia contiamo infatti metà delle specie vegetali e circa 1/3 di tutte le specie animali presenti in Europa. Un patrimonio immenso, che però non stiamo minimamente
tutelando. Sempre più specie sono a rischio di estinzione e questo rappresenta un problema anche per noi. Abbiamo infatti un rapporto molto stretto con l’ambiente che ci circonda e con gli altri organismi viventi che lo abitano, eppure spesso ce lo dimentichiamo. Tra
questi, da sempre giocano un ruolo fondamentale le api, che garantiscono il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi e il 35% della produzione globale di cibo. Per capire meglio questo legame, abbiamo intervistato Letizia Proserpi, medico
chirurgo, divulgatrice scientifica e autrice del libro
“La salute di tutto comincia da te” - in cui affronta proprio queste tematiche. Perché la biodiversità è così importante?
La biodiversità rappresenta il substrato della vita ed è fondamentale non solo per il mantenimento degli equilibri e del corretto funzionamento degli ecosistemi ma anche per la salute umana. La biodiversità nei sistemi agricoli assicura la disponibilità di una vasta gamma
di colture e specie animali, fornendo una base nutritiva diversificata per l'alimentazione umana. Un’ampia varietà di piante e animali contribuisce a garantire la sicurezza alimentare e a prevenire la carenza di nutrienti essenziali nella nostra dieta. Non solo, un ecosistema molto biodiverso è un’ecosistema più resiliente alle avversità. Molte delle risorse medicinali provengono dalla natura. Avere intorno una ricca biodiversità tiene aperte le porte per la scoperta di nuovi farmaci. La
biodiversità contribuisce anche alla regolazione del clima e della qualità dell'aria e dell'acqua. Gli ecosistemi naturali diversificati possono poi ridurre il rischio di malattie infettive. E non sottovalutiamo i benefici per la nostra salute mentale. Che rapporto c’è tra il nostro benessere e quello dell’ambiente?
La consapevolezza delle tante interconessioni tra noi e l’ambiente è ancora bassa. Alla base del concetto di Salute Planetaria, c’è l’idea per cui
un ambiente sano influisce positivamente sul nostro stato di salute e uno malato lo fa negativamente. Ogni nostra azione ha delle ripercussioni sulla natura e sulla società, che ci tornano indietro. Tutelare l’ambiente diventa una misura di prevenzione primaria, consentendoci di diminuire il rischio di molte malattie che colpiscono il nostro fisico o la nostra mente. L'ambiente fornisce le risorse naturali da cui dipendiamo per soddisfare le nostre esigenze quotidiane,
come cibo, acqua potabile, aria pulita, materiali da costruzione e fonti di energia. Passare del tempo in natura può ridurre lo stress, migliorare l'umore, favorire la concentrazione e aumentare la creatività. La degradazione dell'ambiente, come l'inquinamento, la perdita di habitat e il cambiamento climatico, può avere effetti negativi sulla nostra salute, aumentando il rischio di malattie respiratorie, cardiovascolari e mentali.
E le api, che ruolo hanno?
Gli impollinatori svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento della nostra salute e del nostro benessere oltre che dell’integrità degli ecosistemi. L'impollinazione è un processo vitale per la riproduzione di moltissime piante, che a sua volta porta alla produzione di frutta, verdura, semi e di molti altri vegetali che costituiscono la base dell'alimentazione umana. Circa il 75% di quello che troviamo sui banchi del supermercato esiste grazie a loro. Ma le api contribuiscono anche alla conservazione della biodiversità e alla salute degli ecosistemi naturali. Le popolazioni di api e altri impollinatori si trovano in uno stato critico, essendo minacciate da una serie di fattori, tra cui l'uso eccessivo di pesticidi, la perdita di habitat, le malattie e lo squilibrio delle stagioni e delle temperature. Negli ultimi anni si è assistito a un allarmante declino delle popolazioni di api a livello globale, raggiungendo in alcune aree picchi dell'80%. Proteggere e preservare questi preziosi insetti è quindi essenziale non solo per garantire la sicurezza alimentare, ma anche per mantenere equilibrati gli ecosistemi naturali
e per promuovere la nostra salute e il nostro benessere. Vivere in equilibrio con l’ambiente: è questo il tema principale del tuo libro. Come riuscirci?
Dobbiamo re-imparare a conoscere la natura, creando nuovamente una connessione con essa. Quanti di noi sanno quanto ci impiega un pomodoro a crescere? Riscoprire il mondo che esiste al di fuori delle nostre città ormai sommerse da cemento può aiutarci a capire quanto sia importante la tutela dell’ambiente, spingendoci anche ad agire in senso proambientale. Il messaggio che spero di far arrivare più lontano possibile con il mio libro è proprio questo: noi siamo natura, siamo parte degli ecosistemi come tutti gli altri esseri viventi vegetali e animali con cui conviviamo, non siamo qualcosa di separato da essi e imparare a sentirci parte di un tutto è importante per provare a costruire un mondo migliore ma anche per provare a vivere una vita in salute, in quanto essa dipende direttamente dalla salute dell’ambiente e degli altri animali.
Sotto: Letizia Proserpi, medico chirurgo e divulgatrice scientifica.
FOSSY, IL PESCIOLINO CHE ABBATTE LE BARRIERE
Due
percorsi accessibili e inclusivi
progettati
dall’associazione Oltre
Magy’s per
il Museo
di Storia Naturale di Verona, alla scoperta dei fossili di Bolca
diFrancesca Saglimbeni
Con il pesciolino Fossy, da oggi il Museo di Storia Naturale di Verona non ha più barriere. Bensì due nuovi percorsi accessibili e inclusivi studiati e realizzati da Oltre Magy’s Odv, che dal 2016 progetta percorsi e propone strumenti volti, appunto, a rendere il patrimonio culturale, scientifico, naturalistico e paesaggistico, fruibile in autonomia e sicurezza da parte di tutti. Ma proprio tutti. Compreso i visitatori in carrozzina, cechi o non udenti.
Tutto ciò grazie al pesciolino-guida ideato da Guendalina Righetti (di Oltre Magy’s), laureata in Scienze Naturali a Padova, il quale mettendo ogni persona sullo stesso piano consente a ciascuno di godere del medesimo affascinante racconto. Un racconto sui fossili di Bolca, sul mondo minerale e zoologico che ha costituito il nostro territorio e oggi rivive nel nostro museo cittadino. Il racconto “condiviso”, in quanto a tutti accessibile nel medesimo momento, è dunque la cifra che con il progetto “Segui Fossy” (dotato di un apposito logo che ritrae il pesce fossile), Guendalina ha voluto imprimere a questo spazio apparentemente fuori dal tempo. Il valore fondamentale nell’attività di Oltre Magy’s è infatti rappresentato dalla persona, per cui l’aspetto
emotivo diventa la condizione per rendere ogni esperienza culturale «significativa e unica».
In particolare, con «Segui Fossy: 12 tappe per raccontarti il museo», i visitatori sono invitati a scoprire 12 significativi reperti selezionati da Guendalina in base a un determinato valore storico e scientifico, e posizionati all’altezza giusta per essere conosciuti e apprezzati anche da persone
che accedono in carrozzina. Ogni tappa/reperto è legata a un personaggio, un evento o una curiosità del nostro passato (“Al di là della vita”; “I tropici in montagna”; “L’era glaciale a Quinzano”; “Tra scimmia e uomo”; “Maxi tartaruga”; “Le miniere di Verona”) ed è associato a un QRCode che, una volta inquadrato, rimanda a una scheda disponibile sia in italiano che in inglese, leggibile anche con il voice over (lettore di schermo che fornisce descrizioni vocali di ciò che appare sullo schermo).
Più emozionale, invece, «Segui Fossy: 6 postazioni multisensoriali», percorso dotato di sei postazioni multisensoriali, presso cui si trovano esposti altri reperti originali, ma anche copie o modellini in 3D utili all’esplorazione tattile, didascalie in lingua italiana e in Braille, una descrizione sia in modalità audio che con video nella Lingua Italiana dei Segni. E ancora, contenuti accessibili tramite QRCode e descrizioni tramite i simboli della CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa). I tesori naturalistici da ammirare sono il fossile di un pesce di Bolca, esposto nell’omonima sala, il carapace di una tartaruga marina (sala AcquaTerraAria), la vertebra di una balenottera comune (sala Mammiferi d’Europa), il caimano conservato tra gli “Animali in evoluzione”, e altri.
40 ANNI E NON SENTIRLI, AGBD FESTEGGIA IN FAMIGLIA
Per spegnere le 40 candeline di questo compleanno speciale una festa unica nell’incantevole Villa
Cà Vendri domenica 4 maggio
di Giorgia CastagnaAncora una volta l’Associazione
AgbD sceglie di aprire le porte alla comunità e questa volta lo fa con una
festa davvero speciale andando a sottolineare nuovamente l’importanza dell’inclusione.
AgbD Associazione genitori bambini Down nata nel
1984 dal desiderio di alcuni genitori di affrontare insieme le complesse problematiche riguardanti la Sindrome di Down spegne quest’anno le
sue prime 40 candeline e dove se non nell’incantevole Villa Cà Vendri. L’associazione senza fini di lucro ha da sempre lo scopo di accogliere e accompagnare bambini e ragazzi con Trisomia 21 supportando tutto il contesto familiare, organizzando e coordinando le attività riabilitative per promuovere il pieno sviluppo delle potenzialità psico-fisiche, cognitive e relazionali delle persone con Sindrome di Down, per una loro piena autonomia ed integrazione sociale.
Nata 40 anni fa a Marzana per lo più come esperienza di condivisione e autoaiuto genitoriale, da gennaio 2015 il centro ha ricevuto l’Accreditamento Istituzionale tra le strutture socio-sanitarie della Regione Veneto, diventando Centro Sanitario Accreditato per la presa in carico e la riabilitazione di patologie genetiche rare.
Oggi sono circa 150 le famiglie che il centro supporta, accogliendole dal momento della diagnosi, talvolta prima ancora della nascita, e fino al compimento della maggiore età, nell’area Sanitaria, e proseguendo la presa in carico dopo i 18 anni nell’area Sociale. Per celebrare la ricorrenza dei 40 anni di attività, l’Associazione ha organizzato un grande evento il giorno 4 maggio 2024 a Villa Cà Vendri, Verona. L’evento è aperto a tutti senza restrizioni di accesso dalle 15:30 alle 19:30.
«Sarà un grande onore per noi festeggiare questa ricorrenza con tutti coloro che hanno aiutato AgbD in questi 40 anni – sostiene il presidente Alberto Maculan – e auspichiamo che, sulla base di quanto fin qui costruito, si possa in
futuro valorizzare sempre più l’inclusione e l’integrazione delle persone con 21 cromosomi».
Il ricco programma prevede una serie di eventi divertenti ed emozionanti che intratterranno i partecipanti e durante la giornata i ragazzi adulti di AgbD in collaborazione con i volontari di “Happy Hour”, intratterranno gli ospiti con stuzzichini, ottimi aperitivi e un buon caffè.
È previsto inoltre, durante tutta la giornata, un intrattenimento per i bambini con giochi, musica, spettacolo di magia e tanto altro.
Intorno alle ore 16 il pianista Andrea Speri & friends allieterà gli ospiti con la sua musica. Andrea, classe 1982, nato con la sindrome di Down e appartenente a una delle famiglie fondatrici di AgbD, da anni si distingue nella sua
carriera artistica, tenendo concerti e partecipando a festival di livello internazionale.
Alle 17:30, Martina Fuga, vice-presidente e responsabile della comunicazione di CoorDown (Coordinamento nazionale delle associazioni delle persone con sindrome di Down) delizierà con un grande momento di ispirazione e riflessione per tutti i presenti parlando della esperienza personale e presentando la sua ultima creazione “Diciotto” uscito recentemente in occasione del raggiungimento della maggiore età della figlia Emma, nata con la sindrome di Down.
Alle 18:30 è previsto un momento finale di presentazione di AgbD e di ringraziamento a tutti coloro che nel corso degli anni hanno contribuito al raggiungimento
MINDFULNESS, CONTRO LO STRESS
Più di un secolo fa si posero le basi delle
tecniche psicologiche che oggi vengono utilizzate nella pratica meditativa
di Giancarla Gallo“ La più grande scoperta della mia generazione è che gli esseri umani possono cambiare le loro vite, cambiando le abitudini mentali”. Questa affermazione è del filosofo e psicologo statunitense William James (1842-1910). Più di un secolo fa si gettarono, quindi, i semi e le basi delle teorie moderne, secondo cui noi siamo i creatori delle nostre vite, capaci di perseguire i nostri progetti ed obiettivi, perché le capacità sono in noi. A rinforzare il concetto Napoleon Hill (1883-1970) filosofo e scrittore statunitense, considerato uno degli autori e saggisti motivazionali più importanti e autorevoli di sempre, scrisse “ho passato la vita ad intervistare le persone di successo per capirne i segreti; l'unico denominatore che li accomuna è il totale rifiuto di fallire”. Pensiero positivo, si potrebbe dire. Anzi capacità di controllare il pensiero, perché i tuoi pensieri diventeranno le tue parole, che a loro volta diventeranno le tue azioni e a loro volta le tue abitudini e questo sarà il tuo destino. Concetti che circolano spesso
nella nostra vita attuale ed utilizzati da molte strutture di vendita ed associazioni di vario tipo. In altre parole, ci consigliano sempre di affrontare la vita e le difficoltà con un atteggiamento positivo, senza essere auto-sabotatori di noi stessi con pensieri limitanti. Insomma, i “posso farcela”, “me lo merito”, “ne sono capace”, “I have a dream”. Da più parti continuano a dirci di non lamentarci, di evidenziare gli aspetti positivi di ciò che si ha, di non aspettare il “momento giusto” per fare qualcosa di utile: il momento non potrà forse mai essere quello giusto (giusto in che senso?). “Inizia dove sei adesso con qualsiasi strumento tu possa avere a disposizione; si troveranno strumenti migliori proseguendo”. Ma lo facciamo? Condensando in pochi termini si tratta di consapevolezza di sé, piena coscienza, chiamata al giorno d'oggi Mindfulness, tecnica psicologica che si rifà agli insegnamenti buddisti. L'attenzione del soggetto viene portata al momento presente, nel qui e ora (hic et nunc) senza esprimere giudizi, attraverso
una pratica meditativa. Lo scopo è quello di risolvere la sofferenza interiore, prevenendo il sorgere di pensieri negativi, che contribuiscono al malessere emotivo e di conseguenza a quello fisico. La tecnica fu usata in campo clinico in diversi settori, con ottimi risultati per quanto riguarda il benessere fisico e la creatività. Un biologo del Massachusetts, Jon KabatZinn negli anni '70 fu il primo che cominciò ad utilizzare questo modello in alcune discipline mediche e psicoterapeutiche. Da lì la Mindfulness, che tutti conosciamo, per combattere lo stress della vita moderna. L'importanza di eliminare il giudizio è determinata dal fatto che molti pensieri negativi derivano dalla critica che il soggetto fa a se stesso per il fatto di sentirsi ansioso e depresso. A questi si aggiungono ulteriori pensieri negativi di
autoaccusa, creando così una spirale di caduta depressiva. La teoria della Mindfulness parte dalla riscoperta di metodi di cambiamento psicologico.
Gran parte della sofferenza dipende dall'identificazione coi pensieri, il primo passo verso il cambiamento avviene grazie all'allontanamento cognitivo dalle esperienze, un distacco dai contenuti mentali (“Io non sono i miei pensieri”,
ma “io ho dei pensieri”).
Anche in Italia viene regolarmente utilizzata questa tecnica in diversi ospedali psichiatrici per disturbi e condizioni esistenziali. Alcuni studi attestano gli effetti della pratica meditativa su alcune strutture anatomiche chiave del cervello, che regolano le emozioni e l'attività metabolica con effetti salutari sull'intero organismo.
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DUE VERONESI SCELTI DA FORBES COME LEADER PER IL FUTURO
Un traguardo arrivato grazie alla startup FisioScience fondata da Niccolò Ramponi e Paolo Torneri: di cosa si tratta
Se i corsi di fisioterapia nelle Università italiane sono i più difficili a cui accedere, un motivo ci sarà. Lo sanno bene Niccolò Ramponi e Paolo Torneri, inseriti dalla rivista Forbes
nella lista dei 100 under 30 leader del futuro per il 2024 grazie alla startup FisioScience, di cui sono fondatori.
Fisioterapia con il massimo dei voti all’Università di Verona, e proprio grazie al loro percorso formativo e professionale si sono conosciuti: siamo nel 2018 e Paolo, al primo anno, deve fare un tirocinio accademico in
una struttura riabilitativa in cui lavora Niccolò, che aveva appena terminato gli studi. Tra una manipolazione articolare e l’altra, Niccolò svela di avere una community in cui si occupa di divulgazione in ambito di allenamenti, si chiama Scienza in Palestra: tra i due scatta la scintilla. Perché non estendere il progetto al mondo della fisioterapia? I due aprono così i canali social dove cominciano a pubblicare articolo scientifici per rendere sempre più all’avanguardia la propria professione e aiutare chi, come loro, si scontrava con la pseudoscienza. Molti colleghi della vecchia guardia, infatti, non mettevano al primo posto il metodo scientifico ma piuttosto puntavano sulla pubblicizzazione del prodotto miracoloso o della tecnica innovativa. Per questo, e per elevare sempre di
più la figura del fisioterapista, nel 2019 nasce FisioScience, come ci hanno raccontato proprio Niccolò e Paolo. Come vi muovevate agli albori del vostro progetto?
“Perlopiù facevamo divulgazione scientifica gratuitamente sui social, creavamo articoli su blog e contenuti audiovideo su Instagram e Facebook.
Dopo un anno, avvalendoci di persone competenti sul territorio nazionale, abbiamo organizzato corsi di formazione in presenza. Siamo partiti con tre corsi a Rimini tra novembre e dicembre 2019. Il Covid-19 per noi è stato un plus perché abbiamo spostato la formazione sulle piattaforme online e abbiamo aperto una casa editrice per la pubblicazione dei nostri libri e corsi”. Perché avete sentito la necessità di agire?
“Prima di tutto un bisogno personale. La formazione dal 2000 in poi è diventata scientifica, ma in precedenza non era omogenea. Nel quotidiano tanti metodi sono tramandati senza un riscontro scientifico. Nella fisioterapia non si parla di vita o morte ed è più facile che la pseudoscienza prevalga... Non
deve essere così e vogliamo fare in modo che più fisioterapisti possibili possano condividere questa missione. Il beneficio finale va ai pazienti e porta ad una pratica consapevole”. Come è cambiata la vostra realtà in cinque anni?
“Siamo partiti in cinque, oggi siamo in circa cento persone con tutti i collaboratori. La base è a San Martino Buon Albergo, dove gestiamo la start up e pratichiamo il nostro mestiere di fisioterapisti.
Portiamo anche la formazione direttamente nelle Università e abbiamo istituito un bando per premiare la miglior tesi degli studenti”. La reazione alla nomina su Forbes e i progetti per il futuro?
“Non capivamo se fosse vero o ci stessero prendendo in giro. Ora dobbiamo consolidare questo che stiamo facendo, magari allargando la formazione anche ad altre discipline della fisioterapia”.
Nel 2024 FisioScience conta oltre 20 corsi in aula, 7 libri pubblicati e più di 1600 studenti che, tra formazione a pagamento e guide gratuite, hanno deciso di implementare il loro viaggio nel mondo della fisioterapia.
DOVE IL DESIGN EVOLVE: L’INNOVAZIONE AL SERVIZIO DEL DESIGN
Una versione innovativa del Salone del Mobile.Milano 2024 ha raccontato
quest’anno come le neuroscienze e l’Intelligenza Artificiale possano essere valide alleate del Design e dell’Arredo
di Agnese CeschiNeuroscienze, Intelligenza
Artificiale sono state al centro dell’edizione 2024 del Salone del Mobile.Milano: un nuovo hub di ricerca a servizio della manifestazione e della città. Consapevole di dover evolvere in maniera agile e fluida per continuare a essere la manifestazione che dà la linea al settore dell’arredo e del design a livello internazionale, il Salone del Mobile.Milano, che si è svolto a Rho Fiera dal 16 al 21 aprile 2024, continua il suo percorso di evoluzione e metamorfosi verso le nuove tecnologie e l’innovazione.
Neuroscienze per ripensare design della 62^ edizione
Che impatto ha sulla collettività in termini di sostenibilità, inclusione, circolarità, crescita e passaggio di competenze questa manifestazione? Grazie alla collaborazione con il Dipartimento e la Scuola del Design del Politecnico di Milano è stato istituito in quest’ottica un osservatorio permanente di analisi dell’ecosistema Salone del Mobile/Milano Design Week.
Per ripensare al design dell’edizione numero 62, l’intuizione della Manifestazione è stata quella di affidarsi alle neuroscienze.
Grazie alla loro applicazione − a opera di Lombardini22, gruppo leader nello scenario italiano dell’architettura e dell’ingegneria − la Manifestazione ha analizzato i comportamenti emotivi e inconsci delle persone, che percorrono e abitano padiglioni e stand, per progettare esperienze utili e originali basate su comportamenti reali e nuovi ingaggi emozionali, esperienziali e relazionali volti a creare momenti e contatti di qualità.
In quest’ottica, sono stati ridisegnati i percorsi di EuroCucina e del Salone Internazionale del Bagno.
Where design evolves: l’intelligenza artificiale al servizio del design
Innovativa ed estremamente contemporanea, la nuova campagna di comunicazione del Salone del Mobile.Milano è studiata e realizzata da Publicis Groupe con la collaborazione scientifica del professor Paolo Ciuccarelli.
“Where Design Evolves” è il body copy, che
racchiude l’essenza della Manifestazione, vista come il palcoscenico su cui il design accade, si evolve e definisce il futuro. Per questo, l’agenzia ha scelto di avvalersi dell’Intelligenza Artificiale generativa per comprendere, analizzare e visualizzare storie, relazioni ed emozioni che la manifestazione fa emergere durante tutto l’anno.
Grazie ai processi AI-drive sono state analizzate le conversazioni su temi rilevanti, intercettati in tempo reale i dibattiti che hanno animato la community, le voci dei brand, dei designer e dei visitatori, incanalando le riflessioni più significative in una piattaforma omnicanale fluida in costante divenire.
Integrando la creatività umana con le potenzialità innovative dell’Intelligenza Artificiale, i visual della campagna sono diventati dei veri e propri contenitori di esperienze, ricordi, conversazioni in continua trasformazione per trasmettere “live” il Salone del Mobile.Milano 2024.
Questa comunicazione ha attraversato Milano sui binari del tram storico e su 500 bus oltre che in 13 aeroporti italiani e in 350 stazioni e treni della metropolitana di Milano, Roma, Genova e Brescia.
VERONA OSPITA I CAMPIONATI EUROPEI DI BMX IN VIA SOGARE
In
pista sono attesi 2400 atleti da tutta Europa e gli atleti italiani vogliono riscattarsi dopo l’ultima
spedizione in Francia tutt’altro che da ricordare
di Andrea MolinariSe l'estate del 2024 sarà il teatro degli Europei di calcio in Germania e delle Olimpiadi di Parigi, appena prima della bella stagione la città di Verona farà da cornice a un evento altrettanto importante ma meno mainstream: i BMX European Championship.
Per chi non lo sapesse, infatti, tra lo stadio Marcantonio Bentegodi e il Sinergy Stadium è situata una delle migliori piste di BMX a livello nazionale e internazionale: l'impianto, che può ospitare fino a 700 persone, si trova in Via Sogare e dispone di due percorsi distinti, la pista Challenge
e quella Supercross. Il primo è dedicato agli amatori e ai minori di 16 anni, il secondo alle categorie Championship, ovvero a chi compete per un trofeo della UEC. L'Unione Europea ciclismo ha assegnato all'Italia l'organizzazione degli Europei, che si terranno nella BMX Olympic Arena di Verona dal 29 maggio al 2 giugno.
La BMX è nata negli Stati Uniti 1968 e nonostante la sua enorme diffusione nel mondo, è diventata una disciplina Olimpica solo nel 2008. Rispetto a quelle classiche, le biciclette da BMX sono a marcia singola e pur essendo più piccole e leggere, dispongono di un manubrio molto largo per assorbire l'impatto dei salti. È bene fare anche una distinzione tra BMX Racing e Freestyle: a Verona non si gareggerà in freestyle, ovvero una serie di round in cui eseguire acrobazie valutate da una giuria, ma si disputeranno soltanto le gare di racing.
In pista sono attesi 2400 atleti da tutta Europa: si parte dagli otto anni in poi per le categorie Challenge, agonistiche ma non riconosciute dall'UEC, fino quelle clou che sono gli Junior (diciassette e diciotto anni), gli Under 23 (dai diciannove ai ventidue anni) e gli Elite (da diciannove anni in su), sia women che men. Eccezionalmente, inoltre, quest'anno sia i
quindicenni che i sedicenni avranno il rango da Championship e potranno competere per il titolo di campione d'Europa per la propria fascia d'età. La partenza dei Championship è fissata sulla rampa Supercross, alta otto metri. Nelle gare, che durano meno di un minuto tra curve e salti adrenalinici, i corridori si sfidano partendo in batterie da otto: per iniziare ci sono le manche di qualificazione in cui passa al turno successivo chi arriva nelle prime quattro posizioni. Per chi rimane fuori, invece, c’è la Last Chance, la possibilità di strappare il pass della fase ad eliminazione diretta in uno spareggio tra gli eliminati per i primi due che tagliano il traguardo. Si prosegue a ruota con ottavi di finale, quarti, semifinale e finale in cui si decreta il vincitore, tutto questo categoria per categoria.
In via Sogare, però, le corse non cominceranno effettivamente il 29 maggio: per i primi due giorni, infatti, i partecipanti avranno la possibilità di testare la pista, mentre le cose si faranno più serie a partire da venerdì 31. Nell'edizione del 2023, tenutasi in Francia e più precisamente a Besançon, l'Italia non ha brillato: solo Francesca Cingolani era arrivata alla finale delle Women Under 23, salvo poi finire ottava a causa di una caduta. Questa volta, in casa, la speranza è quella di portare a casa almeno una medaglia.
L’ANGOLO DEI LIBRI
Le letture consigliate questo mese
a cura di Francesca Saglimbeni
Gianrico Carofiglio, Einaudi L’orizzonte della notte. Il ritorno di Guido Guarnieri
Primo in classifica per diverse settimane, il nuovo giallo dell’ex magistrato pugliese, vede il ritorno dell’avvocato Guarnieri, che si trova a ripercorrere le dolorose vicende personali che lo hanno coinvolto nell’ultimo anno. Una introspezione che lo porta a interrogarsi sul tempo trascorso, sul senso della sua professione e su quello della giustizia. Tutto ciò sullo sfondo, naturalmente, di un nuovo misfatto: l’omicidio di un uomo che si rivela essere l’ex compagno di una donna molto vicina alla stessa mano assassina. Legittima difesa o omicidio premeditato?
In attesa che la Corte si pronunci, ecco prendere vita un doppio binario narrativo, di quelli come solo un fine conoscitore delle questioni
giuridiche e contempo erudito romanziere quale Carofiglio sa tessere. La cronaca dei fatti è in effetti la trama dietro cui l’autore va a indagare anche un ordito molto intimo, con il risultato di dare vita a un’avventura processuale enigmatica, dal ritmo impareggiabile, e insieme a un’affilata meditazione sulla perdita e sul rimpianto, sulle inattese sincronie della vita e sulla ricerca della felicità.
Emmanuel Exitu, Bompiani Di cosa è fatta la speranza
Quindici ottobre 1943. È appena l’alba e le allieve infermiere della Nightingale Training School for Nurses (Londra) partono alla volta di un ospedale dove si curano i feriti giunti dai fronti di guerra. Tra loro ve n’è una snella e buffa, Cicely Saunders, che nel vedere morire alcuni suoi coetanei tra indicibili sofferenze, prende atto che, qualunque cosa un medico possa fare per tentare di salvare una vita, quel moribondo rappresenterà sempre un insuccesso professionale. Decide allora di annotare ogni tentativo e fallimento ma anche intuizione e buona pratica, per lenire le ferite di chi non è più guaribile, aprendo – una volta conseguita la laurea in medicina – il primo moderno hospice. Un luogo dove invece di essere parcheggiati
Concita De Gregorio, Einaudi Una madre lo sa
Nel mese dedicato alla mamma, non poteva certo mancare uno spunto di lettura anche sulla maternità. Pur dovendo rovistare tra pubblicazioni non esattamente recenti, giova a proposito ripescare la bellissima raccolta di “storie di maternità” di De Gregorio. Secondo la quale, il più delle volte, gli articoli di giornale o i trattati di scienza stabiliscono meriti e colpe solitamente lontani dalla realtà. Da Brooke Shields a Valentina Vezzali l’autrice squarcia dunque il velo su venti vicende che scaldano il cuore e che testimoniano i mille modi di essere (o non essere) madre. E quanti siano i modi di essere madre, dicendo di quante ombre sia pieno l'amore perfetto, così come di quante risorse inattese.
in attesa della morte, i pazienti devono essere accompagnati a vivere fino all’ultimo istante. Tant’è che i “protocolli” di Cicely Saunders sono tutt’ora assurti dall’OMS come un modello di esempio per migliorare la qualità della vita dei malati terminali. Ciò che ne esce è un romanzo luminoso, che racconta il misterioso abbraccio tra il dolore e la speranza e ci riguarda tutti.
ARTE IN GIRO
Una selezione
di alcuni dei migliori appuntamenti d’arte a Verona e nelle città limitrofe
a cura di Agnese Ceschi
Fino al 6 ottobre 2024
Contemporaneo non-stop. Il respiro della natura / aria
Verona, Galleria d’Arte Moderna
Achille Forti
La mostra a cura di Patrizia Nuzzo, Curatrice Responsabile Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea, si apre al pubblico per offrire un nuovo viaggio esperienziale incentrato sull’elemento dell’aria, inteso nella duplice valenza di principio generativo o distruttivo. Un percorso che parte dall’unico frammento dell’opera di Anassimene di Mileto (586 a.C. – 528 a.C.): l’Aria è arché, principio
Fino al 21 luglio 2024
Escher
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
Escher, artista geniale e visionario, da sempre amato dai matematici e riscoperto dal grande pubblico in tempi relativamente recenti. Questa mostra celebra il mitico artista olandese, che ha conquistato l’apprezzamento di milioni di visitatori grazie alla sua straordinaria ca-pacità di trasportarli all’interno di mondi immaginifici e apparentemente impossibili. Nelle creazioni del grande maestro olandese, che ha vissuto in Italia fra le due guerre, conflui-scono innu-
primordiale di tutte le cose, sostanza fisica concreta, in-finita e in movimento incessante. L’universo viene concepito come un gigantesco organi-smo vivente che respira l’aria in cui è immerso, e il respiro stesso è la sua vita e la sua anima. La mostra, parte di un ciclo quadriennale, ha l’obiettivo di guardare a temi impellenti del tempo presente e di generare nel visitatore emozioni sulla natura e sulla sua capacità di essere, al tempo stesso, generatrice e distruttrice.
merevoli temi e suggestioni: dai teoremi geometrici alle intuizioni matematiche, dalle riflessioni filosofiche ai paradossi della logica. Le sue inconfondibili opere, che hanno influenzato anche il mondo del design e della pubblicità, sono una sfida alla percezione e rappresentano un unicum nel panorama della storia dell’arte di tutti i tempi.
Fino al 23 giugno 2024
Felice Tosalli
Animali di un altro sogno Rovereto, Mart
Da un’idea di Vittorio Sgarbi nasce la personale dedicata a Felice Tosalli (1883-1958), il più importante esponente della scultura animalista in Italia. Nella produzione animalista, che interpreta secondo un gusto elegante, fiabesco e spes-so carico di tenerezza, l’artista si mostra originale e unico, senza paragoni in Europa. Dopo essersi formato all’Accademia di Belle Arti di Torino, un’esperienza significativa per lui è il soggiorno a Parigi dove frequenta assiduamente lo Zoo e il Museo di
IN BREVE
Storia Naturale del Jardin des Plantes. Rientrato a Torino, comincia a esporre i suoi lavori de-dicati al regno animale, dando prova di grande competenza nel disegno e di una elevata capacità tecnica nella scultura lignea, spesso rifinita ad acquerello per ottenere un mag-gior realismo. La natura da Tosalli è vista come un luogo incontaminato dove l’umanità ritrova la propria virtù morale. Negli anni Venti e Trenta, partecipa a quella che possiamo chiamare “l’età d’oro” dell’animalismo italiano, un’epoca in cui i libri di Emilio Salgari e Rudyard Kipling, con le loro narrazioni di terre esotiche e lussureggianti, influenzano gli artisti.
FILM AL CINEMA
I migliori film in sala questo mese
Una spiegazione per tutto di Gàbor Reisz
Il film, in sala dal 1 maggio 2024 e diretto da Gábor Reisz, racconta come un esame di maturità diventi uno scandalo nazionale attraverso tre punti di vista: quello del padre nazionalista, dell'insegnante liberale e del giovane Ábel. Durante l'esame, Ábel si blocca, mentre il suo interesse amoroso Janka è attratta dal professore Jakab. La spilla nazionalista di Ábel attira l'attenzione di Jakab, scatenando una serie di eventi che coinvolgono anche il
Garfield - Una missione gustosa di Marco Dindal
Il regista Marco Dindal porta sul grande schermo una nuova avventura animata con "Garfield: Una Missione Gustosa". Dopo un incontro con il padre perduto, Garfield, Odie e il gatto di strada Vic si trovano coinvolti in una rapina rischiosa. Il film, prodotto da Columbia Pictures, si basa sulla celebre serie a fumetti di Jim Davis. Il cast include Chris Pratt e Samuel L. Jackson ed è il quarto film su Garfield, celebre per il gatto pigro e goloso di lasagne. Per
padre del ragazzo. Il film offre uno sguardo approfondito sull'Ungheria contemporanea, con una struttura narrativa che richiama la Nouvelle Vague e scene toccanti. La spilla diventa un simbolo centrale, mostrando le tensioni della società ungherese e dimostrando come un evento apparentemente banale possa avere profonde implicazioni nazionali.
chi non volesse perdere l’appuntamento col gatto più simpatico del cinema, l’appuntamento è il 1° maggio nelle sale.
Il regno del pianeta delle scimmie di Wes Ball
Il film "Il Regno del Pianeta delle Scimmie", diretto da Wes Ball, rappresenta un nuovo capitolo della celebre saga, con Owen Teague come protagonista. Ambientato in un futuro lontano, dopo il regno di Cesare, il film mostra un mondo in cui le scimmie dominano e gli umani sopravvivono nell'ombra. Con l'ascesa di un nuovo leader scimmia tirannico, una giovane scimmia intraprende un viaggio emotivo che la porta a riconsiderare il passato e
Furiosa - A Mad Max Saga di George Miller
"Furiosa", diretto da George Miller, è il prequel di "Mad Max: Fury Road", concentrato sull'origine dell'Imperatrice Furiosa, interpretata da Anya Taylor-Joy. La pellicola, in uscita il 23 maggio, esplora il passato della Figlia della Guerra, conosciuta per aver aiutato le Cinque Mogli di Immortal Joe nella loro fuga e per aver collaborato con Max per sconfiggere il malvagio despota. Nel cast figurano anche Chris Hemsworth e Yahya Abdul-Mateen II. Questo
a prendere decisioni cruciali per il destino delle due specie. Nel cast figurano anche Freya Allan e Peter Macon. Al cinema dall’8 maggio.
quinto capitolo della saga post-apocalittica di Mad Max è stato scritto da George Miller e Nico Lathouris ed è sempre girato in Australia, come i film precedenti della saga. La pellicola è un antefatto di "Mad Max: Fury Road" del 2015 e segna l'esordio sugli schermi di Furiosa in veste di protagonista, interpretata da Anya Taylor-Joy, dopo che Charlize Theron ha interpretato il ruolo nel film del 2015.
CALENDARIO
Eventi di maggio a Verona e sul Lago di Garda
fino all’8 maggio installazione
Soave Cracking Art Borgo di Soave www.crackingart.com
fino al 2 giugno mostra
L’arte dell’ingegno. La collezione Clavis e altri tesori Museo di Castelvecchio www.museicivici.comune.verona.it
fino al 16 giugno mostra multimediale Il mio Paradiso.
Dante profeta di speranza
Castel San Pietro www.danteprofetadisperanza.it/paradiso
fino al 25 agosto mostra
Giulio Paolini Et in Arcadia ego Palazzo della Ragione www.museicivici.comune.verona.it
fino al 31 agosto mostra
Newsha Tavakolian. And they laughed at me
Eataly Art House www.eatalyarthouse.it
fino al 29 settembre mostra
Oltre Caroto.
Il disegno sotto il colore Museo degli Affreschi www.museicivici.comune.verona.it
fino al 6 ottobre mostra
Immagini di terracotta
Museo Archeologico al Teatro Romano www.museicivici.comune.verona.it
fino al 7 ottobre mostra
Contemporaneo non-stop
Il respiro della natura Aria
Galleria d’Arte Moderna Achille Forti www.museicivici.comune.verona.it
mercoledì 1° maggio ore 9:00 corsa podistica Amarathon Pedemonte www.amarathon.it
giovedì 2 maggio ore 20:30 concerto – I Virtuosi Italiani
Vincenzo Bolognese & I Virtuosi Italiani
San Pietro in Monastero www.ivirtuositaliani.eu
giovedì 2 maggio ore 18:00 presentazione del libro
Mimmo Franzinelli:
Matteotti e Mussolini
Libreria Feltrinelli www.lafeltrinelli.it
da giovedì 2 a domenica 5 maggio evento
Festival Biblico vari luoghi www.festivalbiblico.it
venerdì 3 maggio ore 18:30 presentazione del libro
Alessandra Moretti: La vita rivoluzionaria di una donna comune
Libreria Feltrinelli www.lafeltrinelli.it
venerdì 3 e sabato 4 maggio ore 20:00 e ore 17:00 concerto
Brahms 3
Teatro Filarmonico www.arena.it/it/teatro-filarmonico
sabato 4 maggio ore 21:00
spettacolo teatrale
Betún
Teatro Fucina Machiavelli www.fucinaculturalemachiavelli.com
sabato 4 maggio ore 11:30 visita guidata
Art Market Tour
Eataly Art House www.eatalyarthouse.it
sabato 4 maggio evento
Festa AgbD
Villa Ca’ Vendri www.agbdverona.org
sabato 4 e domenica 5 maggio manifestazione
Verona Flower Show
Giardino Giusti www.veronaflowershow.com
sabato 4 e domenica 5 maggio ore 21:00 concerto
Una, nessuna, centomila
Arena di Verona
domenica 5 maggio dalle ore 8:00
mostra mercato
Verona Antiquaria
Piazza San Zeno
domenica 5 maggio ore 11:00 musica da camera – Museo in Musica
8° concerto
Palazzo Maffei
www.arena.it/it/teatro-filarmonico
domenica 5 maggio ore 10:00
laboratorio per bambini
Primi erbari
Museo di Storia Naturale www.museicivici.comune.verona.it
domenica 5 maggio ore 21:00 concerto
AC/DI Super Show Edition
Teatro Nuovo
lunedì 6 maggio ore 18:00 presentazione del libro
Sio: Giro de Il Giappone
Libreria Feltrinelli www.lafeltrinelli.it
Maggio 2024
lunedì 6 maggio ore 21:00 concerto
Massimo Ranieri
Teatro Filarmonico
martedì 7 maggio ore 18:00 presentazione del libro
Giorgio Fontana: Kafka. Un mondo di verità
Libreria Feltrinelli www.lafeltrinelli.it
martedì 7 maggio ore 17:00 presentazione del libro
Tiziano Fratus
“Alberodonti d’Italia” Museo di Storia Naturale www.museicivici.comune.verona.it
martedì 7 maggio ore 17:30 conferenza
Ritrovare uno spazio. Riflessioni intorno ai musei di arte contemporanea
Sala Convegni del Palazzo della Gran Guardia www.museicivici.comune.verona.it
da martedì 7 a giovedì 9 maggio ore 21:00
spettacolo teatrale
Le Filippiche – Filippo Caccamo
Teatro Nuovo www.teatrostabileverona.it
martedì 7 maggio ore 20:45 concerto
Disney in concert
– 100 anni di magia
Teatro Salieri www.teatrosalieri.it
mercoledì 8 maggio ore 19:00 presentazione del libro
Guido Catalano: Cosa fanno
le femmine in bagno?
Libreria Feltrinelli www.lafeltrinelli.it
da giovedì 9 a domenica 12 maggio manifestazione enogastronomica
La Piazza dei Sapori
Piazza Bra
giovedì 9 e da sabato 11 a lunedì 13 maggio ore 21:00 concerto
Il Volo
Arena di Verona www.boxofficelive.it
venerdì 10 maggio ore 20:45 spettacolo teatrale
Ottantanove
Teatro Camploy
venerdì 10 maggio ore 21:00 spettacolo teatrale
Francesco Cicchella in BiS! Teatro Nuovo www.teatrostabileverona.it
venerdì 10 e sabato 11 maggio ore 20:00 e ore 17:00 concerto
Strauss Vita d’eroe
Teatro Filarmonico www.arena.it/it/teatro-filarmonico
sabato 11 maggio ore 21:00 concerto
Pink Floyd History
Teatro Nuovo www.teatrostabileverona.it
sabato 11 maggio ore 11:30
visita guidata
Art Market Tour
Eataly Art House www.eatalyarthouse.it
sabato 11 maggio fiera mercato Soffitte in piazza
Piazza Isolo www.soffitteinpiazza.it
sabato 11 maggio
gara ciclistica
Lessinia Legend www.lessinialegendbike.it
domenica 12 maggio evento
Giornata Nazionale dei Castelli
Parco delle Mura
domenica 12 maggio dalle 10:00 alle 13:00; dalle 14:00 alle 19:00 museo – Vivere la storia La seconda guerra mondiale a Verona
Forte Lugagnano www.viverelastoria.it
domenica 12 maggio ore 21:00 concerto
De Andrè la storia Teatro Nuovo www.teatrostabileverona.it
domenica 12 maggio ore 9:00 cicloturistica storica Gardaccia Cavaion Veronese www.gardaccia.org
domenica 12 maggio ore 18:00
concerto – L’Appassionata
All you need is Bach Teatro Filarmonico www.gasparifoundation.org
lunedì 13 maggio ore 18:30
presentazione del libro
Roberto Emanuelli: Ora amati
Libreria Feltrinelli www.lafeltrinelli.it
lunedì 13 maggio ore 21:00 concerto
Bowie History
Teatro Nuovo www.teatrostabileverona.it
martedì 14 e lunedì 20 maggio ore 21:00 concerto
Annalisa Arena di Verona www.boxofficelive.it
martedì 14 maggio ore 21:00 concerto
ABBAdream
Teatro Nuovo www.teatrostabileverona.it
mercoledì 15 maggio ore 21:00 concerto Irama Arena di Verona
mercoledì 15 maggio ore 20:30
John Patitucci, Dave Weckl e Joey Calderazzo
Teatro Ristori www.teatroristori.org
giovedì 16 maggio ore 21:00 concerto
Gazzelle Arena di Verona
venerdì 17 maggio ore 10:30 incontro/laboratorio Laboratorio didattico per il Parco dell’Adige Corte Molon www.comune.verona.it
venerdì 17 e sabato 18 maggio ore 20:00 e ore 17:00 concerto Brahms 3 Teatro Filarmonico www.arena.it/it/teatro-filarmonico
sabato 18 maggio evento
Papa Francesco a Verona vari luoghi www.visitapapa.chiesadiverona.it
sabato 18 maggio ore 21:00 osservazione astronomica
La luna in Piazza Bra Piazza Bra www.astrofiliveronesi.it
sabato 18 maggio ore 11:30 visita guidata
Art Market Tour
Eataly Art House www.eatalyarthouse.it
domenica 19 maggio dalle 10:30 alle 18:00 evento per famiglie (con prenotazione)
Festa Bam! Bam! Teatro
Fattoria Didattica La Genovesa www.bambamteatro.com
domenica 19 maggio ore 21:00 concerto
Antonello Venditti – Anteprima Notte prima degli esami
Arena di Verona www.boxofficelive.it
domenica 19 maggio ore 11:00 concerto – L’Appassionata Virtuoso
Sala Maffeiana www.gasparifoundation.org
giovedì 23 maggio ore 20:45 danza
Il tango delle capinere Teatro Camploy
da giovedì 23 a sabato 25 maggio manifestazione
Soave Città del Libro
Porta Aquila – Soave
da giovedì 23 a sabato 25 maggio fiera
VeronaFil
Fiera di Verona www.veronafiere.it
da venerdì 24 a domenica 26 maggio fiera
70 Verona Mineral Show
Fiera di Verona www.veronafiere.it
da sabato 25 a lunedì 27 maggio fiera
VapItaly
Fiera di Verona www.veronafiere.it
sabato 25 maggio ore 11:30 visita guidata
Art Market Tour
Eataly Art House www.eatalyarthouse.it
domenica 19 maggio dalle ore 9:00 alle 19:00 manifestazione
Buskers Park
Parco Giardino Sigurtà www sigurta it
Al Parco Giardino Sigurtà domenica 19 maggio sarà dedicata agli artisti di strada che divertiranno i visitatori di ogni età. Show, esibizioni, momenti di intrattenimento arricchiranno la giornata in varie postazioni del Parco, circondati da migliaia di rose rifiorenti, 18 laghetti, un magnifico labirinto e molto altro.
L’evento è gratuito, previo acquisto del biglietto di entrata al Parco (sia in loco, che on line). Non è necessaria la prenotazione.
sabato 25 e domenica 26 maggio dalle ore 10:00 alle ore 18:00 Evento
Giardini aperti
Veronetta e Valdonega www.giardiniapertiverona.org
domenica 26 maggio dalle ore 9:00 alle 19:00 manifestazione
Pecora Tosando
Parco Giardino Sigurtà www.sigurta.it
Domenica 26 maggio appuntamento al Parco Giardino Sigurtà con Pecoratosando, l’evento dedicato alla tosatura delle pecore. Nelle vicinanze della Fattoria, che ospita tanti simpatici animali, i visitatori potranno scoprire l’abilità del tosatore nel liberare dal loro vello le pecore della Lessinia, che abitano nella zona agricola del Parco - Giardino. Questa procedura regala agli animali maggior benessere, in vista delle temperature estive. L’evento è gratuito, previo acquisto del biglietto in loco il giorno stesso dell’evento oppure on line. Non è necessaria la prenotazione.
domenica 26 maggio ore 14:30
laboratorio per bambini 4 passi nella preistoria - Scambiamoci di posto Museo di Storia Naturale www.museodistorianaturale.comune. verona.it
domenica 26 maggio evento gastronomico
Festa storica del Formaggio Monte Veronese Dop Erbezzo www.monteveronese.it
da mercoledì 29 maggio a domenica 2 giugno gara ciclistica
Campionati Europei BMX BMX Olympic Arena www.teambmxverona.it
da venerdì 31 maggio a domenica 2 giugno evento enogastronomico
Palio del Chiaretto Bardolino www.visitbardolino.it
Per il calendario eventi aggiornato e per tutte le novità di città e provincia segui Carnet Verona sul sito www.carnetverona.it e sui canali social!
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