Anno XLVIII - n. 4 - Giugno 2013
PROTAGONISTI DELLA PROPRIA EDUCAZIONE Associazione senza fini di lucro – Spedizione in Abbonamento Postale Poste Italiane S.p.A. - D.L. 353/2003 convertito in Legge 27/02/2004 n°46) art 1, comma 2, DCB Bassano del Grappa
MEZZO EDITORIALE, MEZZO DIARIO
Movimenti, ecco quello che dovete fare. Firmato Francesco Incontro, preghiera, testimonianza e un incessante riferimento a Cristo. Resoconto tra il serio e il faceto di una giornata in compagnia del Papa, di amici e di altre svariate decine di migliaia di persone L’amico prete che viene da lontano (una piccola parrocchia della provincia di Roma) era stato chiaro, in quella Messa dei primi giorni di aprile. Al momento degli avvisi il suo avvertimento era suonato tra il semplice annuncio e l’ordine perentorio: "Il 18 maggio c’è la Giornata dei Movimenti a Roma". Come a dire: mettete insieme una delegazione che sia presente con il minimo indispensabile oltre all’entusiasmo, cioè viveri, acqua e uno striscione. Arrivato il giorno fatidico e partiamo per Roma. Il viaggio di andata trascorre senza infamia e senza lode. Arriviamo in anticipo, cosa già di per sé straordinaria, vista la nostra tradizione. Ci uniamo agli amici di Arcinazzo Romano e Bellegra guidati da don Paolo (l’amico prete che viene da lontano) alla chiesa del Quo Vadis per una Messa di inizio giornata. Dopo il pranzo frugale all’Istituto delle Suore di S. Sisto, l’ordine di servizio trasmesso è il seguente: "Ci troviamo nella Sala del Capitolo per il rosario, poi partenza verso S. Pietro". In questa Sala dell’Istituto ci sono tre affreschi che raccontano di tre miracoli di S. Domenico. Don Paolo chiede alla suora che ci accompagna di descrivere brevemente le tre risurrezioni illustrate negli affreschi. La suora è talmente breve che a un certo punto dobbiamo interromperla per poter recitare almeno una decina, visto che ormai tempo del rosario è filato via; "il resto lo reciteremo in bus". All’arrivo in piazza S. Pietro, inizia la trafila per trovare posto a sedere per quaranta persone. Ad un tratto ci avvisano che alcuni di noi si devono trasferire sul sagrato, a pochi metri dal Papa. Dopo un’ora, sul sagrato ci sono tutte le quaranta persone della comitiva. (A chi dovesse chiedere spiegazioni su come abbiamo fatto, risponderemo che è stato lo Spirito Santo, così nessuno avrà nulla da ridire.) Dal sagrato la piazza che brulica di persone e le bandiere che sventolano in ogni dove è un’esperienza che chissà quando si ripeterà in vita. A riportarci alla concretezza è, all’improvviso, il richiamo di un gabbiano, che planando deposita il suo souvenir sulla spalla di uno di noi. Lapidario il commento di don Paolo: "Tranquillo, non è lo Spirito Santo che scende". In effetti, quello che era sceso non aveva le sembianze di una lingua di fuoco. Arriva il Papa, e il suo è un intervento spettacolare sotto tutti i punti di vista. Il nostro gruppo è composto da allenatori, animato-
ri, responsabili di attività a vario titolo, e le parole di Francesco sono un’indicazione chiara su ciò che degli educatori devono fare, una bussola con indicati i punti cardinali. Il Papa ricorda uno dei giorni per lui più importanti, il 21 settembre 1953. "Era la festa dello studente e sono passato dalla mia parrocchia. Ho trovato un prete, che non conoscevo, e ho sentito la necessità di confessarmi. Questa è stata per me un’esperienza di incontro: ho trovato che qualcuno mi aspettava. Ma non so cosa sia successo, non ricordo, non so proprio perché fosse quel prete là, perché avessi sentito questa voglia di confessarmi, ma la verità è che qualcuno m’aspettava". Prima di tutto, quindi, c’è l’importanza di suscitare e di cercare un incontro. Poi le tre parole con cui si comunica la fede: Gesù, preghiera, testimonianza. "Se andiamo avanti con l’organizzazione ma senza Gesù non va bene", dice Francesco, e Gesù si comunica "solo testimoniando il Vangelo attraverso la vita di tutti i giorni. La Chiesa ha bisogno non tanto di maestri, ma di testimoni". Non servono tante parole, ma l’esempio, "parlare con la vita", senza l’eccessiva preoccupazione di essere efficienti. "Fate attenzione al pericolo dell’efficientismo", ha detto il Papa prima di esortare tutti ad aprirsi, perché "quando la Chiesa si chiude, si ammala. Dobbiamo parlare con persone che non la pensano come noi, che credono ad altro. Tenendo bene presente che anche loro sono figli di Dio, esattamente come noi". Durante l’intervento del Papa le teste di tanti di noi annuiscono e registrano il messaggio. Sentiamo che il Papa ci è vicino e prega per noi, anche quando nella preghiera - lo ammette lui stesso - si "addormenta un pochettino". Rientriamo a Bassano. Sono passate giusto 24 ore dalla partenza e torniamo con qualcosa in più nello zaino, oltre alla comprensibile stanchezza. Sono gioia, gratitudine, speranza. E c'è anche la bussola che ci ha lasciato Papa Francesco.
Astr LAB
cdg work in progress
orienta la tua vita
Presentato il nuovo tema 2013 del Comune dei Giovani. Obiettivo puntato sulle scelte e sulla capacità di sapersi orientare nel mare della vita Durante uno degli ultimi Festival Giovane, il momento che riunisce tutti i cittadini e i simpatizzanti del Comune dei Giovani, oltre al punto delle attività della scorsa annata, sono stati presentati alcuni dei principali avvenimenti che l’associazione ha programmato quest’anno, come il Bassano Rock Festival e la Giovaninfesta, appuntamento usuale che si aprirà lunedì 3 giugno e proseguirà dal 6 al 9 giugno all’insegna di musica, cultura e divertimento (il programma completo in basso nella pagina). Ma non è stato solo questo. Infatti si è anche concluso il tema che ha accompagnato il CdG negli ultimi due anni, “Voglio fare di me un UNO”, attraverso il quale i giovani hanno capito che ciascuno dovrebbe desiderare di diventare protagonista della propria vita, ispirandosi all’Uno per
eccellenza, Cristo. Spazio, dunque, ad un nuovo tema. Per affrontarlo, bisogna fare qualche passo indietro e porsi qualche domanda: come si diventa degli “Uno”? Si può fare da soli? Qual è il cammino da affrontare? Quali scelte dobbiamo intraprendere? Proprio le scelte sono il punto chiave: come dobbiamo scegliere nella nostra vita per poterci orientare al suo interno? È così che nasce il nome del tema per il 2013: AstroLAB, come l’astrolabio, lo strumento che in antichità serviva per misurare l’altezza e la posizione delle stelle, per potersi così orientare in mezzo al mare. Le scelte che operiamo ogni giorno, anche le più piccole, finiscono per influenzare il nostro futuro. Basti pensare, per esempio, a come un semplice incontro, un imprevisto o una decisione presa fuori dagli schemi convenzionali possa del tutto sconvolgere tutto e cambiarci la vita. Essendo un tema molto ampio che com-
prende vari argomenti, nel nome risultano in maiuscolo le lettere LAB, segno che ciascuno può dare il suo contributo per approfondire e costruire tutti insieme questa tematica, per comprendere la scelta più importante: voglio fare di me il protagonista della mia vita? Come posso farlo? Le nostre decisioni hanno spesso a che fare con temi che il Comune dei Giovani ha trattato anche negli anni scorsi, come la libertà, la ricerca della felicità, l’amore. Non un amore come può essere quello tra uomo e donna, ma quello che spinge ad amare gli altri per condurli alla vera realizzazione della loro vita. È un viaggio lungo e complicato, che nessuno può intraprendere da solo. Ognuno ha bisogno di avere delle guide e di farsi a sua volta guida per gli altri, ha bisogno di amici che vogliano il suo bene e compagni che guardino al suo stesso obiettivo. Filippo Mariotto
Un foglio bianco, un progetto, una compagnia Avere carta bianca davanti ad una proposta vuol dire poter lasciarsi ispirare dal proprio entusiasmo, dalle proprie fantasie, per creare qualcosa di grande. Questo “grande” di cui si parla assume ancora più importanza se condizionerà il percorso educativo di molti giovani. Tutto nelle tue mani. Qui. Ora. I ragazzi del Comune dei Giovani sono abituati a questo tipo di richieste e, non si sa come, riescono quasi sempre a prendere la scelta giusta. Magari non al primo colpo, magari non a quindici anni, ma quando succede, è un gran successo. Prendere la decisione corretta non sempre è facile e le domande (via via più esasperate) sbocciano una dietro l’altra, predominate da un unico interrogativo: come?
Ogni persona desidera essere felice, e chi non l’ha capito! Il vero problema è: come? Quando? Destra o sinistra? Alto o basso? Sì o no? Le domande sono tante, ma a volte la risposta è una sola. Basta sapersi orientare. Guarda caso, l’uomo solitario non troverà mai ciò che cerca: concentrato com’è a dedicarsi a se stesso, potrebbe esserci passato vicino senza accorgersene. Chi pone fiducia nell’altro e, soprattutto, in chi gli vuole bene, sarà quantomeno avvantaggiato nel cammino della vita. Chi ama, non solo di un amore carnale, sa quanto la felicità vada custodita e anche donata. Li chiamiamo maestri, coloro che vogliono il nostro bene e che ci aiutano a raggiun-
gerlo. Quando un ragazzo si trova a dover creare da una “carta bianca” un grande progetto, queste figure diventano fondamentali. Per quanto possa essere emozionante partorire un’idea completamente nuova, il salto nel vuoto soli e bendati è per gli ingenui: con una buona guida e le idee libere di evolversi, si può edificare il proprio sogno con solide fondamenta. Il processo è stato lo stesso per l’ideazione del nuovo tema del Comune dei Giovani: una squadra ha lavorato assieme in simbiosi, diventando così uno maestro dell’altro, tracciando, insieme, un percorso tutto da scoprire. Beatrice Lorenzato
sport & EDUCAZIONE
con il patrocinio dell’assessorato alle politiche giovanili del comune di bassano del grappa
L’importante non è solo partecipare. E’ anche educare
E L’ORGANIZZAZIONE DEL COMUNE DEI GIOVANI
La pratica sportiva non è sol fatica, impegno e risultato. È anche tensione al bello e attenzione alla persona, al suo compimento e alla sua realizzazione. Serve uno sguardo diverso, su se stessi e sugli altri
Qual è la domanda educativa oggi? Quali sono i più grandi problemi, nella società e – di riflesso – anche nello sport? Una prima analisi porterebbe a concludere che non sappiamo più educare: gli adulti sono deboli e poco chiari nel rispetto delle regole in famiglia e fuori, e si verificano situazioni distorte come nel caso dei “genitori sindacalisti” citati da Antonio Polito nel libro “Contro i papà”, che descrive proprio questo fenomeno. Ad affrontare il tema l’Associazione Sportiva S. Croce ha invitato in due diversi incontri rivolti ad allenatori e dirigenti Giancarlo Ronchi (foto a sinistra), membro della Compagnia delle Opere Sport, e Antonello Bolis (foto a destra), docente presso la Facoltà di Scienze della Formazione all’Università Cattolica di Milano e responsabile dell’Area Pedagogica della Scuola Calcio Milan. Ronchi ha sottolineato che il primo obiet-
tivo dello sport è di essere un mezzo per incrementare il valore della persona, della sua umanità. Una cosa che accomuna tutti i ragazzi è la passione per il bello che è il grande motore della vita perché “non sarebbe possibile affrontare disinteressatamente le fatiche della vita sui monti se le forze fisiche e muscolari, a ciò necessarie, non fossero sostenute da una tenace volontà e da un’intelligente passione per il bello”, ha detto Ronchi citando Giovanni Paolo II. Sfide, fatiche, impegno e tenacia sono solo alcune delle cose che servono per ottenere risultati e soprattutto per crescere il ragazzo più completo, perché un palleggio ben fatto o un tiro in porta ben riuscito esprimono una bellezza la fatica fatta per ottenerli. L’occhio di riguardo bisogna averlo, quindi, non alla voglia di vincere e di ottenere solo risultati ma alla voglia di compimento di crescita e di realizzazione del bambino o ragazzo che pratica un’atti-
vità sportiva. Antonello Bolis ha invece rimarcato l’importanza, attraverso la pratica sportiva, di educare al reale, di far prevalere l’esperienza sulla virtualità di cui è intrisa la vita dei giovani. E questo per diversi motivi: “per imparare ad accettare il limite come un dato e riuscire a trasformarlo in opportunità”, per esaltare la dimensione relazionale dello sport e per “riscoprire un rapporto corretto con l’adulto”. Quest’ultimo è fondamentale perché è la guida attraverso cui il ragazzo riscopre il desiderio di bene, di felicità che c’è in ogni persona. “Il compito di voi allenatori – ha commentato Ronchi – è di aver cura dei ragazzi tenendo presente tutta la persona. Questo è molto importante perché di solito, nello sport, i ragazzi vengono trattati e considerati solo per il particolare su cui sono coinvolti; invece da un particolare si incontra tutta la persona”. Però l’allenatore non può avere uno sguardo sugli altri se non ha lo stesso sguardo su di sé, se non vive quello sguardo su se stesso. Come nel caso di Will, protagonista del cortometraggio “Il Circo della Farfalla”. Nato senza arti e impiegato come fenomeno da baraccone in un circo, Will un giorno incontra Mèndez, capo del Circo della Farfalla, che vedendolo esclama stupito “Tu sei meraviglioso!” e gli fa capire di avere un valore irriducibile, nonostante il suo essere senza gambe né braccia. Inizia così un percorso di crescita e di educazione che porta il protagonista al suo compimento, a dare un senso a una vita che prima era piena di tristezza a causa della sua situazione. Tutto grazie a quell’iniziale sguardo di Mèndez, grazie a quel “Tu sei meraviglioso!”. Giulia Fietta
Lun. 3 giugno 20:45
Incontro culturale
Sammy Basso
Ven. 7 giugno 18:30 Happy hour con aperitivo colorato 19:00 Incontro culturale
Marco Verzè
Promotore di iniziative per aiutare la ricerca sulla sua malattia, la Progeria Architetto e scrittore, Presso sala Martinovich autore di "Il senso ultimo delle cose" 20:00 18:30 Happy hour con aperitivo colorato 19:00 Incontro culturale Rock 22:00
Giov. 6 giugno
Marydolls
Riccardo Tinozzi
Tutor psicologo nella Juventus, Settore Giovanile 20:00
Good for one day
Alternative / Rock 22:00
Down to ground
Pop-rock
Plan de fuga
Rock
Sab. 8 giugno
Dom. 9 giugno
dalle 8:00 alle 20:00
18:30 Happy hour con aperitivo colorato Torneo di calcio a 5 di 12 ore 19:00 Incontro culturale da mezzogiorno
Gif Soccer Gif Volley
Torneo di green volley 4x4 misto 17:00 Happy hour con aperitivo colorato dalle 17:00
Gif Deejay
Dj contest con premio al migliore 20:30
Premio Pubblico
Sceglierà il pubblico tra le band del Bassano Rock Festival, quella da portare sul palco 22:00
Vanilla Sky
Alternative punk rock
Gabriele Falconi
Centro Aiuto alla Vita 20:00
The Shimmer
British new wave 22:00
Phinx
Electronic / Psychedelic