iride aprile 2013

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Agricoltura

in Primo Piano • LA COLDIRETTI, L'ITALIA E L'EUROPA

GOVERNO LETTA, LA FIDUCIA: ALLE POLITICHE AGRICOLE NUNZIA DE GIROLAMO

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Nunzia De Girolamo il nuovo ministro delle Politiche agricole. Trentasette anni, campana in quota Pdl, la neotitolare del dicastero di via XX Settembre è la più giovane componente del Governo guidato da Enrico Letta. «Facciamo i migliori auguri di buon lavoro al nuovo ministro delle politiche agricole: siamo certi che con la sua freschezza saprà interpretare al meglio la rivoluzione in atto nell’agricoltura e nel territorio» ha sottolineato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini. L’agricoltura e il cibo italiano e ciò che essi generano in termini di nuove opportunità occupazionali ed economiche, ma anche di qualità della vita, salute, paesaggio e cultura, «rappresentano una strada per costruire una Italia migliore e più competitiva nel mondo». «Sin d’ora – ha continuato Marini - assicuriamo la piena e leale collaborazione della Coldiretti, a partire dall’importante negoziato europeo sulla riforma della Politica Agricola Comune in corso a Bruxelles. È questa l’occasione per ringraziare il ministro uscente Mario Catania e l’intero esecutivo Monti per l’impegno e l’assunzione di responsabilità in un momento particolarmente difficile per il Paese». Il governo Letta nasce con una età media dei ministri e del presidente del consiglio di 53 anni, inferiore di ben 11 anni a quella del governo precedente (64 anni), ma sale ad un livello record di 7 dicasteri anche la presenza femminile (32 per cento) che poteva contare in precedenza solo su tre ministri. Sono ben 23 gli anni che separano il nuovo premier, nato il 20 agosto del 1966, dal senatore a vita Mario Monti, che ha da poco spento la candelina dei 70 anni lo scorso 19 marzo. Il ministro più anziano del precedente esecutivo era il responsabile dei Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, nato nel 1936, mentre il più giovane era il ministro per la Pubblica amministra-

• Il primo discorso del premier Letta a Montecitorio

IL NUOVO ESECUTIVO HA RICEVUTO LA FIDUCIA DEL PARLAMENTO. IL PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI MARINI HA ESPRESSO I PROPRI AUGURI AL NEO MINISTRO E ALL'INTERO GOVERNO

GIOVANE MINISTRO, GIOVANE GOVERNO LA NEO MINISTRO - Nata a Benevento il 10 ottobre del 1975. È laureata in giurisprudenza. Dopo la laurea ha intrapreso la carriera forense occupandosi di diritto civile, diritto del lavoro e diritto commerciale e bancario. Ha inoltre svolto collaborazioni con l'università del Molise e con l'Università del Sannio. È deputata del Pdl e coordinatore provinciale del Popolo della Libertà della provincia di Benevento. Il 28 aprile del 2013 ha giurato come nuovo ministro delle politiche agricole alimentari e forestali del governo Letta.

• De Girolamo

UN GOVERNO GIOVANE - L’abbassamento dell’età media dei ministri e la maggiore presenza femminile sono in linea con il rinnovamento avvenuto a seguito delle elezioni nel Parlamento che è il più giovane e con il maggiore numero di donne della storia repubblicana con una età media di deputati e senatori di 48 anni ed il 31% di presenza femminile. «Siamo di fronte ad una sfida generazionale nella quale ripongono una speranza di cambiamento i troppi giovani in cerca di lavoro in un Paese come l’Italia che ha avuto fino ad ora la classe dirigente più vecchia in Europa» ha aggiunto il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel fare gli auguri di buon lavoro a Letta all’intero esecutivo.

zione e per la semplificazione, Filippo Patroni Griffi, nato il 27 agosto 1955. Nel nuovo esecutivo sul podio del più giovane sale invece la De Girolamo, nata il 10 ottobre 1975, mentre il componente più maturo è il ministro dell'Economia e delle finanze, Fabrizio Saccomanni, nato il 22 novembre 1942. Se Anna Maria Cancellieri agli interni, Paola Severino Di Benedetto alla Giustizia e Elsa Fornero al Lavoro e politiche sociali con delega alle pari opportunità erano i volti femminili del precedente esecutivo in quello ap-

pena varato sono ben sette: il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge, nata il 28 agosto 1964, il ministro delle Pari opportunità, sport e giovani, Josefa Idem, nata il 23 settembre 1964, il ministro degli Affari esteri, Emma Bonino, nata il 9 marzo del 1948, il ministro della giustizia, Anna Maria Cancellieri nata il 22 ottobre 1943, il ministro dell’Istruzione, università e ricerca, Maria Chiara Carrozza, nata il 16 settembre 1965, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, nata il 14 ottobre 1971, e il ministro delle Politiche agricole.

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Editoriale pag. 4

di GIAN CARLO RAMELLA, direttore Coldiretti Novara Vco

COLDIRETTI: LA VOCE DELL'AGRICOLTURA TUTELA LE IMPRESE

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oldiretti a difesa del territorio: lo fa a 360,°, tutelando le imprese agricole minacciate a Barengo dall'eventualità di una nuova discarica che potrebbe accogliere rifiuti contenenti amianto, lo ribadisce a Oleggio protestando contro il perdurare dei danni da fauna selvatica (e i mancati risarcimenti, che molti attendono dal 2010) davanti al mondo della politica, locale e nazionale, presente a Oleggio per inaugurare la Fiera Agricola del I maggio. E lo fa a livello regionale, con gli importanti progetti economici e di filiera, mirati su ogni singolo comparto. L'agricoltura novarese e del Vco rivendica il proprio ruolo strategico, quale "forza del territorio" che sa di poter dare molto in termini di economia e di prospettive. Gli agricoltori vogliono tornare ad essere sempre più protagonisti di quella "nuova fase" che il Paese è chiamato a vivere e a programmare: ora vedremo cosa saprà rispondere la politica in termini di fatti, e non più di sole promesse. Un'agricoltura che vive sul territorio e insieme al territorio: un'areale - quello delle due province - che va difeso dalla crescente minaccia della cementificazione, così come dal pericolo di un'abbandono dell'agricoltura montana che non può dirsi affatto scongiurato: nei prossimi mesi non mancheranno azioni forti in tal senso, ben consapevoli di agire nel comune interesse dei cittadini, delle imprese e dell'intera società. Di certo, le imprese vanno sostenute in un momento tutt'altro che sereno: l'effetto credit crunch, ad esempio, si fa

sentire anche nel settore agricolo dove calano i finanziamenti e aumentano le sofferenze con 16.207 imprese in difficoltà e uno stock di 4,2 miliardi di sofferenze. In agricoltura c’è ancora voglia di investire, ma dall`inizio 2013 si è verificato un netto rallentamento della gestione dell`iter istruttorio presso le maggiori banche attive nel settore del credito agrario, con un preoccupante blocco dei processi di investimento, in particolar modo legati ai rinnovi degli impianti e macchinari. Dunque, le preoccupazioni non mancano e il quadro politico, economico e finanziario ci segnalano che dal livello europeo a quello nazionale, la situazione è pesante, per cui mai come oggi le singole imprese agricole debbono cercare di fare sistema in un momento in cui l’economia globale sta ripartendo in quelli che un tempo erano considerati Paesi terzi o in via di sviluppo. La capacità del sistema agroalimentare, evidente anche nelle province di Novara e Vco, dimostra che la preoccupazione può diventare momento di stimolo e che la rassegnazione non ci appartiene. Coldiretti ha dimostrato ancora una volta di essere a fianco delle imprese agricole quale principale forza del territorio: una rappresentanza e un impegnoche, come leggerete nelle prossime pagine, ha consentito a tre nostri iscritti di essere eletti alla presidenza di tra importanti organismi chiamati proprio in questi giorni al rinnovo degli incarichi: si tratta di Angelo Ballasina, eletto nuovo presidente del Consorzio Agrario, di Carlo Tega, ai vertici di Condifesa Novara e di Gianni Simonotti, confermato presidente della Sezione Provinciale Allevatori.

Sommario Governo Letta, la fiducia: alle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo......................3 Editoriale di Gian Carlo Ramella...................4 Danni da cinghiali: sarà questa la volta buona?.........................5 Pensionati: la Giornata regionale a Novara il 6 giugno......................................7 Primo Piano Piemonte in breve.......................7 Condifesa Novara, Carlo Tega eletto presidente.........................8 Riconosciuta Ue.Coop, Unione Europea Cooperative........................9 Consumi, serve uno stop all'aumento Iva.....9 Fitofarmaci, molti irregolari sono extra Ue...9 TERRANOSTRA/CAMPAGNA AMICA

Terranostra: Agriturismi con maiuscola d'obbligo grazie ai consumatori..................10 Turismo verde, un fenomeno da oltre 100 milioni di presenze.............................10 Campagna Amica, i cibi a chilometro zero tutelano il suolo...............11 Vinitaly, cresce il consumo dei vini autoctoni, fra tradizione e novità...............12 DONNE IMPRESA/GIOVANI IMPRESA

Progetto Agritata, Coldiretti e Donne Impresa per l'edizione 2013.........12 Sempre più giovani scelgono l'agricoltura, iscritti-boom in Agraria........13 Il 21 maggio l'assemblea nazionale di Coldiretti Giovani Impresa.....................13 CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA

Tecnica - In Primo Piano............................14 Tecnica - Riso e Cereali.............................15 Tecnica - Vino e Vigneto............................16 Tecnica - Zootecnia e Latte........................17 Tecnica - Florovivaismo............................18 Tecnica - Ortofrutta..................................19 Tecnica - Agricoltura e Montagna.............20 Tecnica - Ambiente ed Energia..................21 Tecnica - Legislazione...............................22 Agenda Impresa.....................................23 Fiscale ed Economico..........................24-25 Previdenza e Pensioni / Notizie Epaca.......26 Agenda Lavoro........................................27 NOTIZIE DAL TERRITORIO

Consorzio Agrario, Ballasina eletto presidente.........................28 Sezione Provinciale Allevatori, Simonotti riconfermato alla presidenza.....28 Per le vie di Oleggio il successo della Fiera Agricola del I maggio..............28 Barengo, Coldiretti è contro la nuova discarica per rifiuti contenenti amianto.......29 Brevi da Novara e Vco..............................29 Il Corsivo agroalimentare........................30 Annunci economici..................................31


Agricoltura e Territorio • il nostro giornale anche su internet: www.novara-vco.coldiretti.it

• IN PRIMO PIANO A NOVARA E VCO

DANNI DA CINGHIALI: sarà questa la volta buona? ANNUNCIATO UNO STANZIAMENTO DI 600 MILA EURO DESTINATI ALLE IMPRESE

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seguito delle ripetute azioni, la Regione Piemonte, nella persona del neo assessore regionale ai parchi Vignale, in via informale, ha fatto sapere al Parco del Ticino che nell’approvazione del bilancio regionale sarebbe previsto lo stanziamento di 600 mila euro per pagare i danni provocati dalla fauna selvatica e dai cinghiali. Non sappiamo ancora, però a quali aree o province piemontesi sono destinati: solo nel Parco del Ticino, infatti, sono stati quantificati oltre 300 mila euro di danni – ovviamente non ancora pagati – nel solo triennio 2010-2012». È caustico il commento del direttore della Coldiretti interprovinciale di Novara-Vco Gian Carlo Ramella all’apertura della Regione verso le richieste – legittime e più volte ribadite – del mondo agricolo. «L’informale comunicazione è stata valutata dalla giunta esecutiva di Coldiretti Novara Vco riunita a Borgomanero: non possiamo però dimenticare che si tratta di un’ennesima promessa e che, come detto, di concreto non c’è ancora nulla. Ma le imprese non vivono di annunci puntualmente disattesi: mi riferisco, in particolare, a quelli della scorsa estate, pervenuti direttamente dal governatore Cota ed annunciati dal presidente del Parco del Ticino Avanza nel corso di una nostra protesta. Ma poi, zero fatti. Ora sarà la volta buona? Ce lo auguriamo, e con noi gli imprenditori – specie quelli che operano, appunto, in area parco – che attendono il pagamento dei danni addirittura risalenti al 2010.

L’ultima azione intrapresa da Coldiretti Novara Vco in Regione risale a pochi giorni fa. Si tratta di una lettera che, nei toni, riassume tutta la serietà di una situazione divenuta non più sostenibile: «dobbiamo condividere l’opinione delle molte imprese agricole indignate dalle ripetute rassicurazioni di un rapido pagamento dei risarcimenti pregressi per i danni provocati dalla fauna selvatica nel territorio del Parco Ticino»

• La protesta a Oleggio

RACCOLTA ADESIONI PER DIVENTARE SELECONTROLLORI Presso la Federazione Interprovinciale Coldiretti Novara Vco è possibile dare la propria adesione e disponibilità a divenire selecontrollori. Raccolte tali adesioni, è intenzione della stessa Coldiretti fare adeguata azione per ottenere l'organizzazione di un corso da parte delle istituzioni. Vi invitiamo pertanto a comunicare il vostro nominativo presso gli uffici zona sul territorio.

ANCHE I COMUNI CHIEDONO AZIONI FORTI NOVARA-VCO - Sempre più comuni condividono le preoccupazioni delle imprese agricole delle due province in ordine al problema dei danni provocati dalla fauna selvatica. Nel Borgomanerese otto sindaci hanno proposto do di cacciare le femmine di cinghiale nel periodo della gravidanza in modo da arginare il problema: i primi cittadini di Maggiora, Boca, Cavallirio, Grignasco, Pogno, Prato Sesia e Soriso hanno approvato un documento che propone una modifica sostanziale del calendario di caccia, ipotizzando che i 90 giorni previsti dalla legge non debbano più decorrere da fine settembre ma dal 1° novembre al 31 gennaio. Più volte la Coldiretti ha avutto modo di incontrare le amministrazioni comunali attraverso riunioni sul tema, sia nel Borgomanerese che nell'Ovest Ticino.

• Danni nei campi di mais

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L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2012


Primo Piano - Piemonte • L'AGRICOLTURA NELLA REGIONE

Pensionati: la Giornata regionale a Novara il 6 giugno MESSA CON IL VESCOVO BRAMBILLA, POI IL PRANZO AL CENTRO SPORTIVO NOVARELLO GASOLIO AGRICOLO AGEVOLATO Relativamente alla notizia circolata nei giorni scorsi e riferita ad un'ipotetica eliminazione delle agevolazioni sul gasolio per i mezzi agricoli per i coltivatori contoterzisti da parte della Regione Piemonte, la Coldiretti regionale precisa che la notizia stessa risulta priva di fondamento. Probabilmente, secondo Coldiretti Piemonte, l’equivoco è stato generato da una circolare dell’assessorato regionale all’Agricoltura del 15 aprile, dove a seguito della riunione del coordinamento regionale Uma (Utenti Motori Agricoli), è stato scritto che non sono ammissibili ad agevolazione fiscale i carburanti utilizzati per la fornitura di servizi agromeccanici per conto terzi svolti dall’azienda agricola nell’ambito delle cosiddette attività connesse. I nostri servizi fiscali, regionale e provinciali, di Coldiretti si sono subito attivati per chiarire la problematica con la Regione. Per ora, va dunque evidenziato che non sarà affatto sospesa l’erogazione di carburante agevolato per le ditte agricole che svolgono attività per conto terzi.

IN APERTURA I NUOVI BANDI PER I SETTORE FORESTALE Sono aperti i bandi per a presentazione delle domande relaive alle misure 225 "Pagamenti silvoambientali" e 227 "Investimenti non produttivi". La prima eroga un premio annuale per l'assunzione di impegni volti a esaltare la funzione di difesa dal rischio idrogeologico e idraulico svolta dalle freste e migliorare o mantenere la biodiversità. La seconda promuove la realizzazione di investimenti non produttivi finalizzati a migliorare e conservare le funzioni ambientali quali la biodiversità, la protezione e tutela assicurate dagli ecosstemi forestali e migliorare la loro fruibilità. La dotazione finanziaria prevista è pari a 4.354.545 euro. La domanda di aiuto per via telematica deve essere trasmessa entro il 13 giugno; quella cartacea • Bosco montano entro il 14 giugno.

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occa a Novara ospitare, il prossimo 6 giugno, la Giornata regionale del Pensionato Coldiretti. Un appuntamento che coinvolge tutti i territori del Piemonte e che, per il territorio delle nostre province, rappresenta una buona occasione per promuovere e valorizzare i segni distintivi della nostra agricoltura: un comparto di molte eccellenze produttive, dal riso ai formaggi di pianura ed alpe, al vino, al miele, all'ortofrutta, ai salumi. La sedicesima Giornata regionale Pensionati Coldiretti si svolgerà dunque nella città di San Gaudenzio e sarà l'occasione per fare il punto sull'attività sindacale e sui progetti già in cantiere che riprenderanno in autunno, dopo la pausa estiva. L'arrivo dei partecipanti nel Novarese è previsto alle 9.30 con un caffè di benvenuto; seguirà alle 10.30 la santa Messa officiata in duomo dal vescovo di Novara, mons. Franco Giulio Brambilla. La mattinata proseguirà con il saluto dei dirigenti nazionali e regionali di Coldiretti: poi il pranzo nella cornice del centro sportivo Novarello, sede del Novara Calcio, immerso nel verde del comune di Granozzo, nella via intitolata al fondatore e storico presidente della Coldiretti novarese, on. Dante Graziosi. Per le prenotazioni ogni riferimento è ricondotto agli uffici zona o alle federazioni provinciali.

RICONFERMATE LE ZONE VULNERABILI DA NITRATI Con la D.G.R. n. 81-5421 del 21/02/2013 la Giunta regionale ha provveduto a riconfermare le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola, così come progressivamente designate sul territorio piemontese nel 2002 (regolamento n. 9/R), nel 2007 (Piano di Tutela delle Acque) e nel 2008 (regolamento n. 12/R). Con tale atto, la Giunta ha formalmente provveduto a quanto previsto dal decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con legge 17 dicembre 2012, n. 221: l’art. 36, comma 7-ter dispone che le Regioni provvedano (entro 3 mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione) alla revisione delle zone vulnerabili ai nitrati anche sulla base dei criteri contenuti nell’Accordo del 5 maggio 2011 concernente l’applicazione della Direttiva Nitrati. Nelle more della suddetta revisione, il comma 7-quater sospende per 12 mesi l’applicazione dei Programmi d’azione nelle zone vulnerabili. Poichè la Commissione europea ha rilevato in tale disposizione nazionale una violazione del diritto comunitario, avviando nei confronti dell’Italia una procedura di infrazione, la riconferma temporanea delle Zvn esistenti (effettuata in tutte le regioni italiane nel periodo compreso tra il 21 gennaio e l’8 marzo 2013) pone fine a tale situazione di irregolarità.

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Novara/Vco pag. 8

• MONDO COLDIRETTI

Condifesa Novara, Carlo Tega eletto presidente RINNOVATI GLI INCARICHI, BOIERI È VICEPRESIDENTE VICARIO

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l dottor Carlo Tega, imprenditore agricolo di Novara, è il nuovo presidente del Consorzio di Difesa delle Colture Agrarie dalle Avversità Atmosferiche di Novara. La nomina da parte del nuovo Consiglio di Amministrazione è avvenuta nei giorni scorsi. Tega che gestisce un'impresa a prevalente indirizzo risicolo, è già stato presidente della zona di Novara della Coldiretti ed ha alle spalle una lunga militanza ed esperienza nella rappresentanza agricola, condividendo in tutti questi anni le azioni e le battaglie della maggiore forza sociale del territorio. Anche il vicepresidente vicario del Condifesa è un rappresentante Coldiretti: si tratta dell’ingegner Federico Boieri di Barengo, che pure è vicepresidente della federazione interprovinciale. E’ vicepresidente anche Roberto Tosi di Bellinzago, quest’ultimo espressione della Confederazione Italiana Agricoltori. Un profondo rinnovamento, dunque, e un ricambio per il Condifesa Novara, come commenta la Coldiretti interprovinciale: "Il mandato dei nostri associati ai nuovi amministratori del Condifesa indica che è necessario costruire un futuro nuovo per questa realtà: un rinnovamento che va letto come un segno di impegno e volontà nel cambiamento". Intanto, i Consorzi di Difesa sono interessati da alcune norme di rilievo appena approvate, in seduta di Consiglio Regionale, nell’ambito delle “Disposizioni regionali in materia agricola” contenute nel ddl n. 265, , un insieme organico di disposizioni regionali in materia agricola, coinvolgente e normante più ambiti del comparto primario. Come preannuncia la Regione in una nota “si prevede un sostegno economico finalizzato alla copertura degli interessi bancari sostenuti dai Consorzi di difesa delle colture agrarie che hanno stipulato, per conto dei propri soci, delle polizze assicurative contro le calamità atmosferiche, a garanzia dei contributi statali previsti per i premi del-

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I COMPONENTI DI COLDIRETTI NOVARA VCO ELETTI ALL'INTERNO DEL CONSIGLIO NOVARA - I consiglieri eletti in assemblea in rappresentanza di Coldiretti sono Giuseppe Zanzola di Cerano, Angelo Ballasina di Granozzo, Giovanni Barè di Biandrate, Lorenzo Bovio di Galliate, Gian Mario De Agostini di Vicolungo, Eugenio Gioria di Ghemme, Giuseppe Massara di Novara, Michela Rossi di Nebbiuno e Davide Spagnolini di Fara. Con loro eletti altri quattro consiglieri della Cia. A tutti i consiglieri Coldiretti porge gli auguri per un proficuo lavoro nell'interesse delle imprese e del territorio.

le annualità comprese tra gli anni 2007 e 2011.L’anticipo delle polizze in nome dei soci, unito al ritardo degli aiuti statali, ha generato per i Consorzi un’esposizione bancaria importante, rallentando di fatto l’indispensabile attività svolta a servizio del mondo rurale. La legge regionale crea le condizioni per poter intervenire in aiuto, i Consorzi potranno in questo

modo proseguire con maggiore autonomia la propria azione sul territorio”. A partire dagli Anni ’70, i Consorzi di Difesa associano le imprese con finalità mutualistiche e operano sul territorio quali operatori esperti nel vagliare le opportune coperture assicurative dei rischi di perdite economiche provocate, in particolare, da avversità atmosferiche sui raccolti e sulle strutture dell’impresa, ma anche da patologie delle piante, infezioni parassitarie, epizoozie da epizoozie in allevamento zootecnico, ecc. Il loro ruolo come forza aggregatrice delle imprese agricole è importante e ha portato, nell’ultimo decennio, a una considerevole riduzione delle tariffe assicurative e, parallelamente, ad un buon incremento delle tipologie di coperture assicurative disponibili: «Occorre lavorare sinergicamente per porsi al servizio delle imprese e alla gestione dei rischi connessi alle loro attività – conclude Coldiretti - ivi compresi quelli dettati dal clima, dalla volatilità dei prezzi e dalle avversità atmosferiche: essere a fianco delle imprese significa tutelarne la produttività, proteggerne lo sviluppo, garantirne il futuro».

L'Iride Agricoltura 2000 - Novembre 2012


Sindacale • COOPERAZIONE

SUPERATO IL BLOCCO, VIA LIBERA AI SALUMI ITALIANI NEGLI STATI UNITI Finalmente salami, pancette, coppe, culatello e altri salumi made in Italy potranno arrivare sulle tavole dei 250 milioni di cittadini americani che fino ad ora sono stati costretti ad acquistare imitazioni di bassa qualità realizzate fuori dall’Italia. È la Coldiretti a commentare il passo storico compiuto con il superamento del blocco durato 15 anni delle esportazioni nazionali di salumi dal prossimo 28 maggio grazie alla pubblicazione del provvedimento con cui le autorità statunitensi di Aphis (Animal and Plant Health Inspection Service) hanno ufficialmente riconosciuto l'indennità dalla malattia vescicolare del suino di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e delle province autonome di Trento e Bolzano. Si tratta delle regioni dove si concentra la stragrande maggioranza degli allevamenti di maiali e degli stabilimenti di lavorazione delle carni in Italia. In questo difficile momento di crisi si tratta di un passo importante per l’economia del sistema agroalimentare nazionale che ha ora l’opportunità di crescere nel ricco mercato americano dove le esportazioni di cibo e bevande italiane sono cresciute in valore del 10% ad un livello record di 2,7 miliardi. Il provvedimento non riguarda il prosciutto che se stagionato oltre i 14 mesi può già essere esportato negli Usa. Dal culatello uruguaiano alla soppressata calabrese made in Usa, dal salame veneto canadese al “Parma salami” del Messico, i consumatori statunitensi sono stati fino ad ora una facile preda di salumi taroccati che purtroppo è imbarazzante notare a volte vedono coinvolte all’estero imprese industriali italiane. Se l’abbattimento di questa anacronistica barriera commerciale, che ha fatto perdere all’Italia un importo stimato in 250 milioni di euro all’anno, sarà accompagnato a livello internazionale da una più decisa tutela delle denominazione di origine dei nostri salumi si aprono enormi spazi di crescita.

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RICONOSCIUTA UE-COOP, UNIONE EUROPEA COOPERATIVE

«L'

Associazione denominata Unione Europea delle cooperative (Ue. Coop) è stata riconosciuta e autorizzata quale Associazione nazionale di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n.220 con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico». Lo rende noto il presidente di Ue.Coop Sergio Marini nel sottolineare che all’Unione, promossa dalla Coldiretti, in poco più di due mesi hanno già aderito oltre quattromila cooperative che operano in tutte le Regioni ed in tutti e 14 i settori dell'albo competente, dal lavoro al sociale, dall’edilizia fino all’agricoltura. Molte si trovano anche nelle quattro province del Piemonte Orientale. Ue.Coop nasce per volontà di tanta gente che - ha sottolineato Marini -

crede nel ruolo della cooperazione e nei valori forti di solidarietà, sussidiarietà e sostenibilità. «Ue.Coop - ha precisato ancora il presidente - mette al centro delle proprie azioni persona e territori, capitale umano e sociale, ricchezze naturali e culturali, risorse uniche del nostro Paese. E’ questa “Italia che fa l’Italia” dove crescita e qualità della vita, lavoro e giustizia sociale, dimensione globale e identità territoriale potranno convivere in una rinnovata stagione di democrazia e pluralismo». Con Ue.Coop un nuovo paradigma di sviluppo sostenibile alimenta dunque una moderna forma della rappresentanza dove alla “verticalità” dei settori si sostituisce l’ “orizzontalità” dei territori «Una rappresentanza dunque meno corporativa ed egoista e capace di rivolgersi alla gente, alle comunità, di capire e aprirsi al mondo».

CONSUMI: SERVE UNO STOP ALL'AUMENTO DELL'IVA Occorre scongiurare l’aumento Iva previsto per il primo di luglio 2013 per evitare ulteriori effetti depressivi sulle vendite che al dettaglio sono già crollate del 3,8% nel primo bimestre dell’anno, con un calo del 2,9% per gli alimentari e del 4,3% per i non alimentari. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’analisi della Cgia di Mestre secondo la quale l'aumento dell'Iva costerà 103 euro a famiglia. L’innalzamento dell’aliquota avrebbe ulteriori effetti depressivi sui consumi con risultati opposti a quelli che si intende ottenere sulle casse dello Stato. La legge di Stabilità ha posticipato l’aumento dell’Iva ordinaria dal 21% al 22% che potrebbe scattare dal primo luglio per alcuni prodotti di base come il vino che deve già fronteggiare un drammatico calo dei consumi interni che sono • No all'aumento dell'Iva scesi a 22,6 milioni gli ettolitri nel 2012, per tutelare i consumi il livello più basso dall’Unità d’Italia.

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Terranostra pag. 10

• AGRITURISMO E ALIMENTAZIONE

• pagine a cura di MASSIMILIANO GRAZIANI

Terranostra: Agriturismi con maiuscola d'obbligo e garanzie ai consumatori

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a forte sinergia tra le aziende agrituristiche e Terranostra sta dando ottimi frutti. Gli agriturismi del circuito vengono riconosciuti come Agriturismi con la A maiuscola: serietà, impegno, professionalità, rispetto delle regole, sono i punti di forza del nostro progetto. Terranostra, la cui azione è altresì sinergica con quella di Coldiretti e di Fondazione Campagna Amica, dallo scorso anno è entrata a pieno titolo del progetto di Campagna Amica, con gli Agriturismi di Campagna Amica. Le aziende aderenti si impegnano a rispettare, oltre alla “carta dell’accoglienza”, anche un disciplinare/regolamento studiato appositamente per il settore, partecipando e usufruendo anche di tutte le attività promosse da Fondazione Campagna Amica. Gli Agriturismi di Campagna Amica sono il nuovo percorso nazionale, di grande visibilità, che richiede maggiori attenzioni e “controlli” per garantire una qualità che contraddistingue sempre più gli aderenti al circuito. Per dare ulteriore slancio all’attività agrituristica, per unire in un unico marchio il bello e il buono di Terranostra e di Campagna Amica e per far si che questo sia un punto di partenza per continuare al lavorare in modo innovativo all’interno del grande progetto di Coldiretti, invitiamo tutte le aziende agrituristiche ad accreditarsi come Agriturismi di Campagna Amica, in modo da poter usufruire del grande segno distintivo di Campagna Amica, che aggiunge valore alla propria proposta agrituristica, nonché di beneficiare di

tutte le opportunità (promozionali e non) previste esclusivamente per le aziende accreditate. Tra esse ricordiamo: • la presenza sul sito www.terranostra.it • la presenza sulla App “Terranostra” per iPhone e iPad e widget per Android; • la convenzione con CreditAgriItalia, con cui le aziende possono avere consulenza e sostegno per accedere al credito; • tariffe convenienti per la telefonia con

AgriTel e per i diritti musicali grazie all’accordo con Siae; • l’accordo con Agriturismo.it, per dare ancora più slancio alla tua attività grazie a tariffe agevolate. Infine, tra le altre cose, Terranostra Piemonte sta seguendo la proposta di legge regionale sull’agriturismo, che è in fase di definizione, e sull’iter della quale verrete su queste pagine informati.

TURISMO VERDE, UN FENOMENO DA OLTRE 100 MILIONI DI PRESENZE ROMA - Il turismo naturale batte la crisi con un record di 101 milioni 799 mila presenze in parchi e aree protette nel 2012, in aumento del 2%. I dati si rifanno al rapporto Ecotur dal quale emerge la tendenza a riscoprire un turismo sostenibile e a chilometro zero, con mete da raggiungere in giornata senza spendere troppo. In questo contesto un vero boom si registra per il turismo ecologico e ambientale per i costi contenuti, l’elevato valore educativo e la pluralità di mete disponibili senza dover percorrere grandi distanze, in un Paese come l’Italia può contare su ben 871 i parchi e aree naturali protette che coprono ben il 10% del territorio nazionale. Il fatturato complessivo del turismo natura in Italia è ad un passo dagli 11 miliardi di euro e se le attività sportive sono la principale motivazione con una quota pari al 48 per cento non manca chi è attratto per il relax (23%) e l’enogastronomia ( 15%). Il turista tipo ha un alto indice di scolarizzazione (il 41% ha una laurea, il 46% un diploma e solo il 13% un titolo inferiore) ed è giovane: il 51% ha meno di 30 anni, ed il 35% fra i 31 ed i 60 anni. Rilevante la presenza di stranieri con un indice di internazionalizzazione al 39%. Sempre di più la vacanza naturale si concilia poi con il weekend o con il weekend lungo, scelto nel 42% dei casi e per quanto riguarda l’alloggio se circa il 2 % sceglie gli hotel e il 19,5% gli agriturismi, crescono le case private al 14% e soprattutto il camper, che balza dal 6,5 all’11% del 2012. Peraltro molte aziende agrituristiche (www.terranostra.it) si sono attrezzate con l'offerta di alloggio e di pasti completi, ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all'acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica.


Campagna Amica • AGRICOLTURA, TERRITORIO, PRODUZIONI

CAMPAGNA AMICA, i cibi a kmZero tutelano il suolo IL CONSUMO AGROALIMENTARE "TERRITORIALE" E CONSAPEVOLE AIUTA A COMBATTERE LA PERDITA DI TERRENI COLTIVATI (-2,15 MILIONI IN 20 ANNI)

L'

Italia ha perso negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata per effetto della cementificazione e dell’abbandono che ha tagliato del 15% le campagne colpite da un modello di sviluppo sbagliato che ha costretto a chiudere 1,2 milioni di aziende agricole nello stesso arco di tempo. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti in occasione dell’Earth day al quale partecipa attivamente quest’anno la Fondazione Campagna Amica alla quale fa riferimento al rete di settemila aziende, mercati degli agricoltori e botteghe che offrono cibi e bevande a chilometri zero e annullano l’impatto negativo sul clima provocato dai trasporti. Per proteggere il territorio ed i cittadini che vi vivono e garantirsi una adeguata disponibilità di cibo nel tempo l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile dalla cementificazione nelle città e dall’abbandono nelle aree marginali con un adeguato riconoscimento dell’attività agricola. La sensibilità per il valore dell'agroalimentare, della salvaguardia del territorio e del cibo è profondamente cresciuta tra i cittadini che sempre più spesso sostengono con le proprie scelte di acquisto l’agricoltura ed i prodotti locali del territorio. Sono ventuno milioni gli italiani che nell’ultimo anno hanno fatto la spesa “salva clima” nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica dove sono stati acquistati prodotti a chilometri zero prodotti del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente

• Torta di frutta e verdura made in Italy

terzo. Anche nei mercati di Campagna Amica del Piemonte Orientale vengono contenuti gli sprechi di imballaggi con l’offerta, ad esempio, di latte sfuso, sono banditi gli ogm e sono messi a disposizione spesso servizi di consegna a domicilio soprattutto per gli anziani. La spesa “salva clima” degli italiani nei mercati degli agricoltori ha ridotto di 98 milioni di chili l’anidride carbonica ad effetto serra emessa nell’atmosfera.

VINITALY: CRESCE IL CONSUMO DEI VINI AUTOCTONI, FRA TRADIZIONE E NOVITÀ VERONA - È l’export a trainare il settore. a livello nazionale si registra il positivo incremento per gli acquisti di vini autoctoni con numeri significativi: in una fase non facile per il mercato di vino in generale, va sottolineato che gli italiani bevono sempre più volentieri etichette “a chilometri zero” che preferiscono nelle scelte di acquisto in quasi tutte le realtà regionali. Piemonte compreso: nelle nostre province, infatti, sono buoni i risultati delle Dogg e Doc territoriali. I dati sono emersi nell'ultimo Vinitaly, dove i produttori delle due province erano presenti numerosi. Come anche nel resto del Piemonte, l’ultima vendemmia ha visto una contrazione dei quantitativi prodotti rispetto alla media, ma con una grande performance sotto il profilo qualitativo. Presenti a Vinitaly anche alcune novità nel settore firmate dale imprese di Coldiretti: dal primo “spumante” con polvere d’oro a quello dietetico, dal vino invecchiato negli abissi marini a quello nei ghiacciai, dal ritorno del vino dei Celti al primo vino d’orchestra e molto altro. La crescita del fatturato del vino italiano è il risultato di un aumento del 6,5% nelle esportazioni che sono risultate pari a 4,7 miliardi al quale si è aggiunto un leggero incremento delle vendite • Lo spazio di Campagna sul mercato nazionale che sono risultate pari a Amica a Vinitaly 2013 4,2 miliardi (+2%).

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Donne Impresa pag. 12

• MOVIMENTI COLDIRETTI

• pagine a cura di ELEONORA BARÈ

Progetto Agritata, Coldiretti e Donne Impresa per l'edizione 2013

È

iniziata la seconda edizione del corso “Tecniche di assistenza all’infanzia in ambito domiciliare” relativa al progetto sperimentale Agritata, il servizio di assistenza all’infanzia in ambito domiciliare e rurale, ideato da Coldiretti e avviato nell’ambito di un progetto sperimentale triennale della Regione Piemonte, in collaborazione con gli assessorati alle Politiche sociali, all’Agricoltura e alla Formazione lavoro. Anche per questa nuova edizione del corso, ci si è avvalsi della collaborazione con l’associazione Domus. Le 400 ore previste per il corso si suddividono in 260 ore di teoria e 140 di stage: le future Agritate seguiranno un programma didattico specifico, con una prova di valutazione finale, che consentirà di acquisire le conoscenze pedagogiche per offrire un adeguato servizio di educazione e di cura per i bambini, dai 3 mesi ai 3 anni. Il progetto mira a rispondere ad una richiesta di assistenza infantile, molto sentita sul territorio. In Piemonte il ser-

vizio è già in funzione da alcuni mesi, con una forte domanda soprattutto nelle zone che non garantiscono sufficienti servizi all’infanzia. L’obiettivo che che si prefigge la Coldiretti regionale è quello di fornire, nell’ambito della connotazione di forza sociale di Coldiretti, un servizio innovativo alla persona, dando una nuova opportunità di integrazione al reddito per le imprese agricole e di conciliazione tra lavoro e cura dei bimbi per le famiglie.

LE FUTURE AGRITATE SEGUIRANNO SPECIFICI PROGRAMMI DIDATTICI IN UN CORSO DI 400 ORE CON UNA PROVA DI VALUTAZIONE FINALE

GIÀ UNA QUINDICINA LE AGRITATE PIEMONTESI

S

ono una quindicina le Agritate che hanno conseguito l’idoneità, di cui otto già operative grazie al supporto della Cooperativa Linfa Solidale. Il servizio ha incontrato l’interesse di molte famiglie, che hanno creduto nella validità del progetto, grazie alle peculiarità che offre e che lo rendono unico nel panorama dell’assistenza infantile, per il valore educativo attribuito al contesto domestico e a quello rurale. Le Agritate ospitano i bambini a casa propria, nel contesto di una azienda agricola, un ambiente adatto a favorirne la socializzazione, alla scoperta della natura.


Giovani Impresa • MOVIMENTI COLDIRETTI

SEMPRE PIÙ GIOVANI SCELGONO L'AGRICOLTURA: ISCRITTI-BOOM IN AGRARIA

C

on un aumento record del 29% delle iscrizioni negli istituti professionali agricoli e del 13% negli istituti tecnici di agraria, agroalimentare ed agroindustria, la campagna torna prepotentemente a crescere nell’interesse delle giovani generazioni. Il dato emerge da una analisi della Coldiretti sui dati relativi alle iscrizioni al primo anno delle scuole secondarie di II grado statali e paritarie per l’anno scolastico 2012/2013 divulgati dal Ministero dell’ Istruzione, dell’Università e della Ricerca dal quale si evidenzia il successo dell’agroalimentare nelle scelte formative. Si tratta di una netta inversione di tendenza rispetto al passato quando la vita in campagna era considerata spesso sinonimo di arretratezza e ritardo culturale nei confronti di quella in città. A confermarlo è una analisi Coldiretti/Swg dalla quale emerge che la metà dei giovani tra i 18 ed i 34 anni preferirebbe infatti gestire un agriturismo piuttosto che fare l’impiegato in banca (23%) o anche lavorare in una multinazionale (19%). Il contatto con la natura ed i suoi prodotti è diventato premiante rispetto all’impegno in altri comparti. Venute meno le garanzie del posto fisso che caratterizzavano queste occupazioni sono emerse tutte le criticità di lavori che in molti considerano ripetitivi e poco gratificanti rispetto al lavoro in campagna. Dal 2009 a oggi alla Statale di Milano gli aspiranti agricoltori sono passati da 584 a 999 nelle lauree di primo livello (+ 71%) e da 104 a 244 in quelle magistrali (+134 per cento); a Torino, nello stesso periodo, le matricole dei corsi triennali sono cresciute del 68%. Oggi le aziende sono in mano a ragazzi sempre più preparati: la maggior parte di loro ha conseguito titoli specifici (perito agrario, agrotecnico, scienze agrarie, viticoltura ed enologia), ma non mancano meccanici, geometri, esperti di pubbliche relazioni e ingegneri elettronici che nonostante studi non agricoli hanno scelto il “ritorno alla terra”.

A TORINO E MILANO SI È REGISTRATO UN CONSIDEREVOLE INCREMENTO FRA GLI ISCRITTI ALLE FACOLTÀ DI AGRARIA CHE DAL 2009 AD OGGI SONO CRESCIUTI RISPETTIVAMENTE DEL 68% E DEL 71% • Giovane imprenditrice tra i vincitori di Oscar Green

IL 21 MAGGIO L'ASSEMBLEA NAZIONALE DI COLDIRETTI GIOVANI IMPRESA Si svolgerà il 21 maggio prossimo a Roma, presso l'auditorium "Parco della Musica", l'assemblea nazionale di Coldiretti Giovani Impresa che fa seguito agli incontri di macro area che si sono svolti nelle scorse settimane su tutto il territorio nazionale. Come già lo scorso anno, l'assemblea si terrà presso la Sala Sinopoli dell'auditorium romano. "L'Italia è il Futuro" è il tema dell'importante incontro "ove testimonieremo - come sottolinea il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa Vittorio Sangiorgio - la nostra fiducia nel Paese e nella sua capacità di rappresentar ancora il posto più bello dove immaginare il nostro futuro". Alla grande assem• Vittorio Sangiorgio blea parteciperanno alla scorsa assemblea anche gli aderenti a Coldiretti Giovani Impresa delle nostre province del Piemonte Orientale. Sarà ancora una volta l'occasione di ribadire il ruolo e la forza dei giovani agricoltori, sempre più protagonisti di un'economia che fonda sul settore primario gran parte delle proprie speranze di ripresa.

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Tecnica - Pac e Comunità Europea pag. 14

• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

• resp. Caa Coldiretti: LORENZO ROLANDO

Pac Post 2013: i punti primari dell’accordo tra i ministri Ue DAL CAPPING AL GREENING, ALLA PRIMA ASSEGNAZIONE DEI DIRITTI ALL'AIUTO

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entre proseguono i “triloghi”, gli incontri tra le massime Istituzioni europee per la riforma della Pac, il Consiglio agricolo Ue ha raggiunto l'intesa. I punti più importanti dell’accordo raggiunto tra i ministri dell'agricoltura Europei sono i seguenti: • Agricoltore attivo: viene demandata allo Stato membro la definizione di agricoltore attivo. • Capping (tetto massimo agli aiuti): gli Stati membri possono ridurre l’importo dei pagamenti diretti, di una percentuale fissa, per lo scaglione o gli scaglioni (a scelta degli Stati membri), a partire da 150.000 euro. • Prima assegnazione diritti all'aiuto: i diritti all’aiuto verranno assegnati agli agricoltori che, nel 2010 o 2011, hanno ricevuto aiuti diretti o, se non hanno ricevuto nessun sostegno, abbiano prodotto ortofrutticoli e patate da consumo e/o abbiano coltivato la vite; nel 2012 o 2013 hanno ricevuto diritti all’aiuto dalla riserva o dall’integrazione del sostegno accoppiato. • Convergenza interna: gli Stati membri possono decidere di raggiungere una

• Campi di mais e risaie convergenza parziale anziché totale, entro il 2019, (e non totale, come originariamente previsto) entro il 2019; limitando il primo passo al 10% del tetto nazionale o regionale (invece del 40% proposto dalla Commissione europea). • Greening: potrà essere concesso sulla base del rispetto dei criteri (diversificazione, mantenimento prati permanenti ed aree di interesse ecologico) o delle pratiche equivalenti (o una

PAC, PROSEGUE IL NEGOZIATO La presidenza del consiglio europeo per l'agricoltura ha informato i ministri sullo stato di avanzamento dei primi triloghi, gli incontri a tre fra consiglio, parlamento e commissione sui quattro testi principali della riforma della Pac, ed ha ammesso che sono emerse posizioni diverse tra le Istituzioni di tipo tecnico e di tipo politico. Allo scopo di avanzare nel negoziato, la Presidenza presenterà delle proposte di modifica al mandato ricevuto e le sottoporrà ai ministri per l’approvazione. Pertanto, nel corso delle prossime riunioni tecniche, verificherà le posizioni degli Stati membri per ricevere un chiaro mandato a negoziare, in modo che l'eventuale compromesso raggiunto non sia rimesso in discussione dai ministri al momento della decisione finale. La presidenza ha inoltre riferito che la riunione informale dei ministri dell’agricoltura, che si svolgerà dal 26 al 28 maggio a Dublino, dovrà servire per preparare il terreno sugli elementi dell’accordo più difficili. Il commissario Dacian Ciolos, ha sottolineato che l’approccio generale adottato dal Consiglio il 19 marzo scorso, rappresenta l’inizio del negoziato e che, nel corso dei triloghi, il Consiglio dovrà fare delle concessioni. In particolare Ciolos è intervenuto in merito alla convergenza interna degli aiuti lanciando un segnale di apertura sulla possibilità di un accordo con un minimo di ambizione, senza giungere necessariamente a un pagamento al 100% uniforme fra tutti gli agricoltori di uno Stato o di una regione.

combinazione di questi). La diversificazione delle colture si applica al di sopra dei 10 ettari. Le aree di interesse ecologico si applicano al di sopra di 15 ettari (nel 2014 al minimo il 5%, dal 2018 al 7%). Possono essere considerate aree di interesse ecologico anche le superfici a colture permanenti coltivate in terreni con pendenza del 10% o più, e superfici con colture permanenti con più di 20, ma meno di 250 alberi per ettaro. Sono previste deroghe per superfici investite per più del 75% da prato permanente o a colture sommerse (riso) per una parte significativa dell'anno o una significativa parte del ciclo colturale, e quando più del 75% delle superfici a seminativo sono interamente utilizzate per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio, lasciate a riposo, interamente investite a colture di leguminose, o sottoposte a una combinazione di tali usi. Le pratiche equivalenti sono rappresentate dagli impegni agroclimatico-ambientali assunti a norma dello sviluppo rurale e dai sistemi di certificazione ambientale. • Giovani agricoltori: viene lasciata la facoltà agli Stati membri di concedere un pagamento annuo per i giovani agricoltori che non hanno più di 40 anni di età nell’anno della presentazione della domanda di pagamento unico. • Aiuto accoppiato, gli Stati membri possono utilizzare fino al 7% del loro massimale nazionale, con possibilità di deroga fino al 12% o fino a 3 milioni di euro all’anno, per finanziare il sostegno accoppiato facoltativo. Nei giorni scorsi una dichiarazione congiunta di 15 Stati membri, tra cui l’Italia, ha però proposto di innalzare il finanziamento al 15%. «Ora le carte sono tutte in tavola - evidenzia Franco Ramello, responsabile del servizio Economico regionale Coldiretti - e la partita tra Consiglio, Commissione e Parlamento europeo può avere ufficialmente inizio».


Riso • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

FOCUS

RISO, AUTORIZZATO L'UTILIZZO D'EMERGENZA DI PROPANIL E QUINCLORAC TORINO - Il ministero della Salute ha emanato, con parere positivo del ministero dell’Ambiente e del ministero delle Politiche Agricole, il decreto 29 aprile 2013 (scarica) che autorizza l’uso d’emergenza del Propanil per il riso fino al 27 agosto 2013. Coldiretti esprime grande soddisfazione per aver ottenuto questo provvedimento importantissimo per la risicoltura italiana che consente di combattere i fenomeni di resistenza alle malerbe. Propanil, infatti, é un erbicida da decenni ampiamente impiegato in risaia per i trattamenti di post-emergenza, da solo o in miscela con altre molecole (ad es. solfoniluree, MCPA o Triclopyr). Esso svolge da solo un ruolo fondamentale nel contenimento dei giavoni, infestanti tra le più dannose per la coltura, mentre in miscela con altri erbicidi permette il controllo delle popolazioni d’infestanti Ciperacee ed Alismatacee resistenti ai principi attivi con meccanismo di azione di inibizione dell’enzima ALS (aceto-lattato-sintetasi) i quali oggi compongono la quasi totalità degli erbicidi rimasti impiegabili in risaia. Il Propanil, inoltre, è in corso di registrazione per essere definitivamente reimmesso in commercio. L’iter comunitario di approvazione dovrebbe concludersi nel 2014. Il mancato uso di questa molecola in risaia nel corso dell’attuale campagna agraria avrebbe comportato un rischio agronomico ed economico molto elevato per la risicoltura italiana. Secondo Coldiretti, una stima conservativa derivante delle perdite dirette derivanti dall'eventuale impossibilità di impiego del Propanil su almeno 1/3 della superficie (circa 80.000 ha, calcolo approssimativo delle superfici con presenza di popolazioni ALS-resistenti) per il controllo di malerbe resistenti si aggira intorno al 20% della produzione su quella superficie e, quindi, intorno al 6-7 per cento della produzione totale. È evidente che tali valori sono riferibili al solo primo anno di mancato utilizzo, mentre gli anni successivi la perdita produttiva dovuta a tali infestazioni sarebbe molto più marcata, in seguito all'incremento esponenziale di semi resistenti nelle risaie e alla crescente competizione negativa delle malerbe non controllate nei confronti delle colture di riso. I benefici derivanti dal mantenimento delle risaie dovute all’uso del Propanil sono anche sul piano ambientale. Una condizione di non sostenibilità agronomica ed economica della

risaia legata alla mancata disponibilità del principio attivo Propanile avrebbe determinato una diminuzione degli investimenti a riso da parte degli agricoltori con l'incremento dell'impiego di sistemi agricoli come mais, soia, frumento, prati, pioppi, ecc. estremamente diversi dalle risaie dal punto di vista della biodiversità animale e vegetale che li caratterizza, con il rischio anche di graduale scomparsa di specie faticosamente mantenute e protette negli ultimi anni. Uno studio condotto dall’Università di Torino parzialmente finanziato dalla Direzione Agricoltura della Regione Piemonte nell'ambito del progetto pluriennale "La sostenibilità economica ed ambientale dei sistemi colturali erbacei" dimostra, inoltre, come tale sostanza attiva abbia una rapida dissipazione nei comparti acqua-suolo per cui è anche sicura per quanto concerne la tutela dello stato di salute delle acque. Ciò nonostante, le Amministrazioni hanno ritenuto di dover vietare, come lo scorso anno, l’uso del prodotto nelle risaie ricadenti nelle aree di rete Natura 2000. In base a quanto previsto dal decreto, le Imprese, titolari delle autorizzazioni all’immissione in commercio del prodotto fitosanitario, sono tenute ad effettuare uno specifico monitoraggio per valutare eventuali effetti negativi nei confronti di uccelli e mammiferi, organismi acquatici e artropodi non bersaglio (Par.7 del Regolamento(Ce) 1078/2011) i cui risultati dovranno essere trasmessi al Ministero della Salute per le successive valutazioni. Il programma minimo del monitoraggio stesso dovrà essere trasmesso, preliminarmente all’avvio, al Ministero della salute. I prodotti autorizzati ad essere impiegati in uso d’emergenza sono: DIRIS STAR 80 DF della United Phosphorous Limited; DIRIS STAR NOVEL FLO 480 della United Phosphorous Limited; PANIL STAR della United Phosphorous Limited; STAM STAR 80 DF della United Phosphorous Limited; STAM STAR NOVEL FLO 480 della United Phosphorous Limited; FARM GOLD della Sipcam Spa; GIAVIS FLOW della Chemia Spa; CHEM-RICE NEW 4 della Diachem Spa.. Coldiretti ottiene anche l’uso d’emergenza del Quinclorac L’attenzione che Coldiretti riserva alla tutela della coltura del riso ha consentito di ottenere oltre all’uso d’emergenza del Propanil anche quello del Quinclorac, sostanza attiva impiegata per la lotta ai giavoni. Coldiretti ha vista accolta la propria istanza di richiesta d’uso d’emergenza del Quinclorac con l’emanazione del decreto

ministeriale 24 aprile 2013 (leggi) che ha autorizzato l’impiego del prodotto fitosanitario Facet Flow prodotto dalla Basf, per combattere specificamente le infestanti del genere Echinochloa (giavoni) del riso nella fase di post-emergenza. L’autorizzazione è stata concessa per 120 giorni ed avrà validità fino al 22 agosto 2013. Nel corso dell’istruttoria sono stati acquisiti i pareri del ministero delle Politiche agricole e del ministero dell’Ambiente, nonché della Commissione consultiva dei prodotti fitosanitari che ha approvato il piano di monitoraggio proposto dall’Impresa Basf Italia Srl al fine di determinare l’impatto ambientale nelle acque di superficie e di falda a seguito dell’uso della sostanza attiva Quinclorac, i cui risultati dovranno essere trasmessi al ministero della Salute per le successive valutazioni. Tuttavia, come nel caso dell’uso d’emergenza del Propanil, anche per il Quinclorac è stata approvata la restrizione d’uso che prevede il divieto di utilizzo del prodotto in questione nelle aree classificate come siti della Rete Natura 2000 (zone Sic e Zps) La difesa delle avversità costituisce, una fase tra le più importanti della produzione del riso, mentre le tecniche colturali stanno subendo un forte condizionamento dovuto al difficile reperimento, sul mercato, di erbicidi efficaci per il contenimento dei giavoni (Echinocloa spp.) nelle risaie. In particolare, recenti studi condotti dall’Università di Agraria di Torino, hanno individuato 29 biotipi di giavone resistenti in risaia (25 popolazioni di Echinocloa crus-galli e 4 popolazioni di Echinocloa phyllopogon). Le specie Echinocloa phyllopogon ed Echinocloa erecta mostrano un’elevata sensibilità all’acquisizione della resistenza. Questa è già particolarmente elevata nei confronti degli erbicidi inibitori dell’Als. L’alternanza e/o abbinamento di erbicidi inibitori Als ed Accasi può portare ad un miglioramento del controllo dei giavoni ed a un rallentamento dell’insorgenza delle resistenze. La presenza di popolazioni di giavoni resistenti è segnalata in Piemonte, Lombardia e Toscana dal 2000, nonché popolazioni resistenti agli Als in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna dal 2008 e popolazioni con resistenze multiple dal 2009. Il fenomeno è in rapida evoluzione e non sono attualmente segnalati nuovi erbicidi con meccanismo d’azione efficace.

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Vino e Vigneto pag. 16

• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

• pagina a cura di CARLO TODESCHINO

Trasferimento diritto reimpianto vigneti:

si deve fare la registrazione

I

n seguito all'introduzione della nuova modulistica per le cessioni dei diritti di reimpianto vigneti, l'Agenzia delle Entrate ha risposto ribadendo una precedente posizione con la quale sostiene l'obbligatorietà della registrazione delle scritture in misura fissa se soggette ad Iva o in misura proporzionale ne- • Uve mature gli altri casi. Considerata la presa di posizione dell'Agenzia delle Entrate e il comportamento tenuto in altre Regioni, la registrazione dovrà essere effettuata. Otre alla registrazione e agli oneri in termini di tempi e costi annessi, è anche richiesta l'autenticazione delle firme sulla scrittura privata e l'apposizione delle marche da bollo sulle istanze. Per evitare ritardi o sanzioni, le pratiche di cessione dei diritti, in attesa di chiarimenti definitivi, dovranno assoggettarsi alle nuove prescrizioni ed essere sottoposte a registrazione, autenticazione delle firme e marche da bollo.

L'IRRIGAZIONE DI SOCCORSO Sì all’irrigazione di soccorso nei vigneti a Dop e Igp. Una circolare del ministero delle Politiche Agricole fa finalmente chiarezza sulla corretta lettura di tanti disciplinari di produzione nei quali tale pratica agronomica non è contemplata. Qualora si verifichino alcune condizioni climatiche, e comunque nel rispetto della caratteristiche tecnico-produttive e qualitative del vigneto, quali in particolare la resa delle uve per ettaro fissate dallo specifico disciplinare di produzione, l’irrigazione di soccorso è dunque oggi consentita. Molti disciplinari di produzione dei vini a Dop e Igp non hanno previsto alcuna forma di irrigazione in relazione alla consolidata tradizione per la quale nelle relative aree geografiche non si verificavano le condizioni meteo critiche degli ultimi anni. L’irrigazione di soccorso non è quindi da considerarsi una “forzatura” per innalzare le rese di produzione ad ettaro, i cui limiti sono comunque fissati nei disciplinari di produzione, ma una corretta pratica agronomica volta a garantire la sopravvivenza dei vigneti e la salvaguardia del livello qualitativo delle uve. Infatti le uve vendemmiate in vigneti sottoposti a stress idrici evidenziano una considerevole riduzione dei parametri qualitativi.

CANTINE E PRINCIPALI REQUISITI GENERALI PER L'OPERATIVITÀ ACCESSO AI VASI VINARI PER LE OPERAZIONI DI GESTIONE DELLA CANTINA Modalità di accesso ai vasi vinari per operazioni di pulizia, manutenzione,ecc. (con presumibile presenza di anidride carbonica, anidride solforosa, azoto – rischio di asfissia). Effettuare una approfondita valutazione dei rischi relativi ai lavori che richiedono la presenza di un lavoratore all’interno delle vasche da vino, definendo le procedure corrette per la loro esecuzione. Tali procedure dovranno essere contenute in un documento scritto, portato a conoscenza di tutti i lavoratori e dovranno prevedere almeno le seguenti misure: • nominare un responsabile della procedura con il compito di controllare che vengano effettuate tutti i passaggi previsti; • provvedere ad un lavaggio dell’aria dell’ambiente mediante utilizzo di un ventilatore di adeguata portata; • controllare la percentuale di ossigeno presente all’interno della vasca mediante apposito strumento misuratore, prima di permettere l’accesso del lavoratore incaricato; • prevedere la presenza di un lavoratore all’esterno della vasca, con funzione di assistenza continua e a vista, per tutto il tempo dell’intervento, incaricato unicamente di compiere questo compito di sorveglianza; • valutare il rischio di caduta dall’alto nella fase d’ingresso alla vasca da parte del lavoratore incaricato, • fornire a tutti i lavoratori impegnati nei lavori in questione, una adeguata informazione e formazione mirata ai fattori di rischio propri di tale attività ed alla conoscenza delle procedure corrette cui attenersi; • provvedere al fissaggio della scala portatile prima di consentire l’accesso del lavoratore all’interno della vasca; • provvedere aperture di accesso di dimensioni tali da consentire un intervento di soccorso al lavoratore , eseguito in sicurezza. Oltre a quanto sopra, per i lavori in questione, occorre attenersi alle disposizioni contenute nel DPR 177/11, in particolare incaricando lavoratori con un adeguato livello di esperienza e di capacità professionali e verificando di essere nelle condizioni previste per effettuare direttamente con il proprio personale gli interventi all’interno delle vasche, oppure in caso di affidamento dei lavori ad impresa appaltatrice o lavoratori autonomi occorre controllare che questi abbiano i requisiti necessari per compiere tali lavori attenendosi alle misure definite dal citato decreto. (segue sul prossimo numero)


Zootecnia e Latte • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

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Quote latte, fine vicina:

crescerà la produzione Ue MANCANO MENO DI DUE ANNI AL TERMINE DELL'ATTUALE REGIME

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on la fine delle quote, la produzione di latte nell’Unione Europea crescerà. Questa la previsione della Coldiretti in vista dello stop al regime attuale fissato per il 1° aprile del 2015. Alcuni Paesi membri come l’Olanda, alcune zone della Germania, ma ancor di più l’Irlanda, sono già attrezzati in tal senso. Resta da capire l’entità dell’aumento anche considerato che oggi, e fino alla chiusura del regime della quote latte, molti allevamenti europei cesseranno la produzione, complice il difficile momento che sta attraversando il settore nel vecchio continente: è comunque realistica la stima di un aumento del 2-3 per cento della produzione attuale del latte europeo, ma è altrettanto ovvio che questo non gioverà al regime dei prezzi del latte alla stalla. Notevoli difficoltà si registreranno soprattutto per quelle zootecnie da latte che risiedono nelle zone più fragili e sensibili dell’Unione. In Italia si può prevedere un aumento delle produzioni di latte non più limitate dalle quote. Del resto, già per la corrente annata viene stimato un superamento della quota nazionale attorno al 1/2%. Tale prevedibile incremento dovrà però inevitabilmente confrontarsi con i prezzi delle maggiori produzioni che utilizzano il latte italiano, come Grana Padano e Parmigiano Reggiano che assorbono, assieme alle altre Dop minori, la metà del latte italiano. Ma quale sarà l’impatto delle nuove regole? L’obbligatorietà della stipula di contratti scritti per la vendita di latte, l’istituzione di organizzazioni di produttori (che per la verità già esistevano), la programmazione delle grandi produzioni Dop casearie italiane, secondo una logica puramente teorica, dovrebbero portare vantaggi agli allevatori. Circa le prospettive per il commercio estero nel dopo-quote, il nostro Paese

• Cagliata e lavorazione del Gorgonzola

CON LA FINE DEL SISTEMA QUOTE LATTE SI PUÒ PREVDERE IN ITALIA UN AUMENTO D PRODUZIONI DI LATTE NON PIÙ LIMITATE DALLE QUOTE. UNA CRESCITA CHE PERÒ DORÀ NECESSARIAMENTE CONFRONTARSI CON I PREZZI DELLE MAGGIORI PRODUZIONI CASEARIE CHE UTILIZZANO IL LATTE ITALIANO

QUOTE LATTE, NESSUNA MULTA Scongiurato il rischio multe per le quote latte nella campagna 2012-13, con la produzione nazionale che dovrebbe rimanere sotto il tetto dei 10 milioni e 883mila tonnellate assegnato dall’Unione Europea all’Italia, oltre il quale scatta il cosiddetto splafonamento e le sanzioni conseguenti. Per la prima volta dall’avvio della campagna il monitoraggio delle consegne rettificate da aprile a febbraio registra una diminuzione dello 0,6%. L’andamento sembra confermato dai dati rilevati sui controlli funzionali dall’Associazione Italiana Allevatori (Aia) per marzo anche se occorre attendere la rilevazione definitiva di questo ultimo mese della campagna lattiera, affinchè gli allevatori italiani possano tirare un sospiro di sollievo. Dopo le maggiori produzioni del primo trimestre della campagna lattiera, in cui si è assistito ad un notevole aumento delle consegne di circa il 3-4% rispetto al corrispondente periodo scorso anno che aveva provocato un diffuso allarme tra gli allevatori, c’è stata una lenta regressione dei livelli produttivi nei mesi da luglio ad ottobre, che ha avuto una decisa accelerata dal mese di dicembre. Il trend di calo è quindi proseguito anche a gennaio e febbraio. Sono le regione del Centro Sud, assieme a Veneto, Friuli ed Emilia Romagna, ad aver garantito il contenimento della produzione, mentre Lombardia, Piemonte e Trentino Alto Adige, pur diminuendo la produzione in questi ultimi mesi, sarebbero ancora fuori dalla propria quota di produzione di latte. La questione quote latte è iniziata 30 anni or sono nel 1983 con l’assegnazione ad ogni Stato comunitario di una quota nazionale poi da dividere tra i propri produttori. All’Italia fu assegnata una quota molto inferiore al consumo interno di latte.

ha una enorme potenzialità di esportazione dei grandi formaggi Dop. Le performance dell’ultimo anno ci danno la misura di come possiamo an-

cora crescere in un mercato mondiale in cui nuove generazioni abbienti potrebbero rappresentare il futuro per le nuove leve di allevatori italiani.


Florovivaismo pag. 18

• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI DigitalDolomiti/Fiemme2013

Mondiali di sci nordico, i fiori

tipici al centro

• I fiori tipici a Tomba

DigitalDolomiti/Fiemme2013

U

• Verdure biologiche

n evento ravvivato dai vivaci colori dei fiori del Lago Maggiore in Val di Fiemme in occasione dei Campionati Mondiali di Sci Nordico in programma sino al 3 marzo scorso. Ogni giorno sul podio i primi tre classificati di ognuna delle 21 gara hanno ricevuto da per• La cerimonia di apertura sonalità illustri italiane e straniere i mazzi reaUN'OPPORTUNITÀ lizzati con esemplari rosa, rosa chiaro e bianco STRAORDINARIA di Camellia Donation, PER PROMUOVERE Camellia Debutante e IL BACINO TURISTICO Camellia Superba, di DEI NOSTRI TERRITORI, Skimmia Rubella e di I FIORI TIPICI Erica Canaliculata. MA ANCHE I SAPORI «La presenza dei fioDEL PATRIMONIO ri del Lago Maggiore ai Campionati Mondiali AGROALIMENTARE di Fiemme è certamente un’opportunità straordinaria per promuovore il bacino turistico delle nostre province presso un pubblico internazionale dai numeri impressionanti» dichiarano i partner del progetto Il Lago Maggiore, le sue valli, i sui fiori. Si parla infatti della presenza di 57 nazioni con 501 fondisti, 148 saltatori e 72 atleti della combinata nordica, 1200 volontari, 250 mila spettatori attesi. Inoltre la richiesta di altre forniture di piante e di bouquet, indica che i fiori del Lago Maggiore hanno riscosso un grande successo anche presso il Comitato Organizzatore. All’interno di una serra di Predazzo sono stati realizzati con migliaia di fiori i mazzi (in totale saranno più di 160) delle Cerimonie di Premiazioni, centri tavola per le serate di gala, composizioni per tutte le tre/quattro conferenze stampa giornaliere che seguono ogni gara, piante per gli allestimenti nelle sale stampa ed aree vip e bouquet per le personalità che intervengono all’evento. Tra questi il primo ministro norvegese, Jens Stoltenberg, o i reali di Norvegia. In particolare in occasione di una serata di Gala svoltasi venerdì 22 e a cui hanno partecipato giornalisti da tutto il mondo, è stato regalato un mazzo di camelie alla manager di Alberto Tomba, Laura Lelli. I fiori del Lago Maggiore sono ambasciatori delle bellezze del territorio. Al Lago di Tesero, dove si sono svolte le gare di sci di

FLOROVIVAISMO A MARCHIO FAI: ELETTO IL PRESIDENTE Il Fai Spa, la Filiera Agricola Italiana firmata dagli Agricoltori, progetto di Coldiretti per un nuovo sviluppo dell'agricoltura italiana, ha affidato l'incarico di responsabile nazionale per il florovivaismo ad Adolfo Giannecchini, toscano della Provincia di Lucca, esperto in organizzazione e marketing. Giannecchini, responsabile negli ultimi cinque anni del Consorzio Toscana Produce, per la promozione del settore, ha seguito progetti di incoming di operatori internazionali e ha partecipato a fiere e missioni nazionali ed internazionali, ideando lo studio di un comparto floricolo nel Comune di Viareggio. E’ componente del tavolo di filiera presso il Ministero delle Politiche agricole e membro della Borsa merci telematica presso la Camera di Commercio di Savona. Per Ismea ha seguito il progetto pilota di certificazione nel florovivaismo e le statistiche regionali.

fondo e skiatlon, e proprio accanto alle tribune è allestito uno spazio espositivo ed info point a cura del Distretto Turistico dei Laghi e Atl di Novara. Un’occasione straordinaria di promozione in un luogo dove giornalmente passano migliaia di persone tra volontari, atleti, e pubblico di tutto il mondo. Già fiori ufficiali delle ultime tre edizioni di Marcialonga, Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 e Universiadi Invernali Torino 2007, queste piante di origine giapponese e cinese sono coltivate da 150 anni nel Distretto Floricolo dove si sono ambientate grazie alle condizioni ottimali di clima e terreno. In Europa il Lago Maggiore rappresenta il maggiore centro di produzione di camelie, azalee e rododendri con oltre due milioni di piante vendute in tutta Europa nel 2012. La qualità delle piante acidofile coltivate sul Lago Maggiore è riconoscibile dai consumatori finali europei grazie al marchio di qualità “Fiori del Lago Maggiore” che vincola le oltre 120 aziende del Consorzio Fiori Tipici del Lago Maggiore a seguire il Disciplinare di Produzione: una garanzia anche per la tutela dell’ambiente. Il binomio sport invernali e fiori del Lago Maggiore nasce in quanto camelie, azalee e rododendri hanno la caratteristica di sopportare temperature rigide e di essere longevi. Nell’antico Giappone dei samurai, le camelie a fioritura invernale (dalle cui foglie si ricava il tè) erano simbolo di eternità perché considerate piante immortali.


Ortofrutta • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

BATTERIOSI DEL KIWI, CRESO FA IL PUNTO SULLA RICERCA • Essudato mieloso da gemma (foto Creso)

MANTA - La ricerca fa passi avanti, ma per la batteriosi dell’actinidia o Psa (Pseudomonas syringae pv. Actinidiae), una soluzione appare ancora lontana: è dunque difficile dire oggi quale sarà il futuro della coltura del kiwi in Italia a fronte di una malattia che continua a diffondersi in tutto il mondo e che preoccupa anche l’Europa. A fare l’ultimo bilancio della situazione è stato il convegno promosso il 24 aprile da Creso a Manta, provincia di Cuneo. Dopo un 2012 che aveva fatto sperare, la ripresa vegetativa ha evidenziato la dura realtà: anche in molti impianti

apparentemente risanati, si sono evidenziati i tipici essudati in diverse parti della pianta, facendo comprendere come questa patogeno abbia un decorso complesso e non sia facilmente eradicabile. Marco Scortichini (CRA di Roma) ha evidenziato, in particolare, come le gelate invernali portino alla formazione di estese fessurazioni, da cui escono essudati contenenti cellule di batterio. L'aspettativa, per ora, è dunque quella di convivere con la malattia, avendo cura di svolgere tutte le operazioni di prevenzione del frutteto (attenzione ai tagli di potatura, riduzione dell'inoculo, non creare troppe ferite) oltre a proteggere alcune fasi fenologiche fondamentali come germogliamento, fioritura e post-allegagione. Si crede che il mantenere la malattia sotto controllo potrà permettere alle imprese agricole di rientrare quantomeno dei costi e di continuare l’attività. Altra variabile da considerare è la latenza. Di certo, un’ulteriore espansione della malattia, da qui ai prossimi anni, è quasi una certezza, a meno di scoperte clamorose. Matteo Monchiero, Agroinnova Torino, ha precisato come «vi siano state in que-

Troppa ortofrutta importata perde la carta d'identità

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n Italia vengono importati oltre 3 miliardi di chilogrammi di prodotti ortofrutticoli delle più svariate provenienze che, però, molto spesso perdono la loro identità, la loro origine. Sono prodotti che possiamo definire “clandestini” non perché siano importati illegalmente, ma perché sempre più raramente viene esplicitata al dettaglio la loro provenienza che diventa, ovviamente, tutta italiana. Attraverso la conoscenza dell’origine si può capire quali prodotti sono di stagione, qual è il momento migliore per ac-

quistare le ciliegie, le pesche, l’uva da tavola, che evidentemente non sono presenti nel nostro paese 12 mesi all’anno. Allo stesso tempo si potrebbe invece capire che, visto il suo clima favorevole, l’Italia può fornire pomodori e zucchine anche in pieno inverno, grazie a semplici tunnel non riscaldati utilizzati nel nostro meridione. L’esposizione di queste informazioni dovrebbe essere la normalità, se è vero che esiste una norma comunitaria che prevede l’obbligo di evidenziare i dati relativi all’origine, alla categoria, alla va-

• Essudato rossastro su cordone (foto Creso)

sti ultimi tre anni numerose sperimentazioni, sia in Europa che in Nuova Zelanda, per cercare di mettere a punto strategie di contenimento della batteriosi, con prodotti diversi: disinfettanti a base di acidi organici e inorganici (ac. acetico, ac. cloridrico, ecc.), miscele diverse di macro e microelementi, fosfiti e derivati dell’acido fosforoso, regolatori di crescita, prodotti rameici, microrganismi antagonisti. In genere, quasi tutti i prodotti utilizzati hanno dimostrato di poter ridurre in vitro lo sviluppo del patogeno. Ciò che ancora manca è la conferma poliennale in campo di questi risultati». Dal 2010, anno del primo focolaio, l’ettarato a kiwi si è ridotto sino ai 5.269 ha del 2011 e ai 4.835 del 2012, con un estirpo che, dai 38 ettari del 2010, è cresciuto fino ai 227 del 2011 e del 411 del 2012.

rietà per 10 prodotti ortofrutticoli (agrumi, mele, pere, pesche e nettarine, kiwi, fragole, pomodori, lattughe, indivia riccia e scarola, peperoni dolci, uva da tavola) e l’origine per tutti gli altri. Purtroppo la situazione di mercato è carente, come testimoniato anche da una recente indagine di una associazione di consumatori che ha verificato come solo il 22% dei banchi di ortofrutta dei mercati rionali di 7 regioni fossero in regola, dato quasi dimezzato rispetto a 5 anni prima. I prodotti possono non essere confezionati o presentati nell’imballaggio, dove ci deve essere l’etichetta, e quindi essere esposti e venduti allo stato sfuso, purché il rivenditore al minuto apponga sulla merce messa in vendita un cartello sul quale figurino in caratteri molto chiari e leggibili le indicazioni previste dalle norme relative a varietà, origine del prodotto e categoria. Si ricorda che l’esposizione di queste informazioni è obbligatoria ed è un diritto di produttori e consumatori.

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Agricoltura e Montagna pag. 20

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Terrazzamenti, uno studio ne rivela la strategicità

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a viticoltura e la frutticoltura nelle aree montane trovano nei terrazzamenti montani un elemento di importanza e caratterizzazione: il motivo stesso della creazione delle terrazze, infatti, risiede storicamente sia nella necessità di estendere i terreni adatti alla coltivazione, sia proprio per contrastare i processi erosivi e franosi lungo i versanti più ripidi. Il progressivo abbandono di queste opere ha portato, ove non presenti, alla carenza o assenza di manutenzione, ad esclusione di pochi esempi di gestione ad uso agricolo ancora attiva, limitatamente ad alcune tipologie di colture specializzate (per lo più vigneti e frutteti). Sappiamo che l’Italia è un paese ad elevato rischio idrogeologico. Le frane e le alluvioni, infatti, sono le calamità naturali che si ripetono con maggior frequenza e causano, dopo i terremoti, il maggiore numero di vittime e di danni.

Solo negli ultimi dieci anni sono stati spesi in Italia oltre 3,5 miliardi di euro con ordinanze di Protezione Civile per far fronte a eventi idrogeologici. è anche noto, tuttavia, che le attività agricole e forestali hanno rappresentato, nei secoli scorsi, il principale agente modellatore del territorio italiano, creando, in molti casi, paesaggi di straordinaria bellezza ma al tempo stesso incidendo positivamente su territori spesso naturalmente predisposti a fenomeni di degrado dei suoli e di dissesto idrogeologico. Tali fenomeni sono stati contrastati, nel passato, da specifiche pratiche agricole e silvicole e da una capillare rete di opere di regimazione delle acque e di stabilizzazione dei versanti. Tuttavia, dal dopoguerra in poi, la forte espansione dei centri urbani e lo sviluppo industriale hanno determinato un progressivo abbandono delle attività agro-silvo-pastorali, specie nelle aree

SOSTEGNO ALL'AGRICOLTURA IN FORTE PENDENZA È stata accolta da parte dell’Assemblea Regioni Europee Vitivinicole (Arev) la proposta della Regione Piemonte, consistente nella domanda di riconoscimento di un intervento di aiuto per la viticoltura in forte pendenza nell’ambito del sostegno allo sviluppo rurale (Feasr 2014-2020). In Piemonte, come in altre aree dell’Europa, si sono sviluppati nel tempo vigneti contraddistinti da pendenze uguali o superiori al 30%, peculiarità di coltivazione che consolidano paesaggi viticoli di pregio paesaggistico-ambientale e svolgono un essenziale ruolo di conservazione del suolo e di regimazione delle acque. Il particolare drenaggio dei terreni, unito all’esposizione al sole e alle cultivar esistenti, portano inoltre alla produzione di vini di altissima qualità. I costi elevati di tale viticoltura e le maggiori difficoltà nella coltivazione dei terreni ripidi pongono in primo piano il rischio di abbandono di tali aree da parte delle aziende che ancora oggi operano su tali pendenze, con conseguente degrado di tali aree e rischio idrogeologico a danno dell’intero ambito socio-economico legato a tali terre, • Viticoltura montana in Val d'Ossola dunque della collettività.

• Vigneti a terrazza

UNA VOLTA REALIZZATI I TERRAZZAMENTI NON DOVREBBERO MAI ESSERE ABBANDONATI, PENA LA ROTTURA DI DELICATI EQUILIBRI E L'ACCELERAZIONE DEI FENOMENI CHE SI INTENDEVA CONTRASTARE di collina e di montagna, con una conseguente riduzione del presidio e della manutenzione delle opere di protezione. Una volta realizzati, i terrazzamenti non dovrebbero mai essere abbandonati, pena la rottura di delicati equilibri e l’accelerazione dell’innesco proprio di quei fenomeni che si intendeva contrastare. La gestione e la manutenzione del territorio montano-collinare, in particolare, rappresentando il 75% dell’intero territorio nazionale, rappresenta un elemento determinate nei confronti del contenimento dei fenomeni franosi e dell’erosione idrica. Come evidenziato anche dal recente dossier Ispra (Linee guida per la valutazione del dissesto idrogeologico e la sua mitigazione attraverso misure e interventi in campo agricolo e forestale), un ambito territoriale particolarmente importante per le sua funzione di prevenzione dal dissesto idrogeologico è rappresentato dai “terrazzamenti” e cioè da quelle opere caratterizzate da successioni di muretti a secco che modellano i versanti collinari e montani trasformandoli in una successione di terrapieni coltivabili.


Ambiente ed Energia • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

ENERGIE RINNOVABILI, crescono le mini centrali PIÙ CHE RADDOPPIATI IN UN ANNO GLI IMPIANTI DI PICCOLA E MEDIA TAGLIA

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stato firmato il decreto ministeriale che stabilisce le nuove date di avvio del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti. In un solo anno gli impianti di piccola e media taglia per la produzione di energia elettrica sono più che raddoppiati, passando da 159.878 a 335.318. La cosiddetta “generazione distribuita”, ovvero gli impianti di piccola taglia diffusi sul territorio, deriva per l'80% da fonti rinnovabili e, in particolare, da fotovoltaico e rappresenta ormai circa il 10% dell'intera produzione elettrica nazionale. I dati sono contenuti nel Settimo Monitoraggio della generazione distribuita dell'Autorità per l'energia, dal quale emerge che le regioni al top per produzione da generazione distribuita sono la Lombardia, il Piemonte e l'Emilia Romagna con oltre un terzo del totale. Nel 2011 la produzione lorda degli impianti di generazione distribuita ha raggiunto i 29,2 TWh; rispetto all'anno precedente, la produzione di energia elettrica è cresciuta del 47,4%, principalmente da impianti fotovoltaici (+458,3%) e, in parte residuale, da impianti termoelettrici (+ 21,7%) ed eolici (+4%), mentre risulta in calo (-8,75%) la produzione da fonte idroelettrica. Degli oltre 335mila impianti censiti, per una potenza efficiente lorda complessiva pari a 17.911 MW (circa il 14,6% della potenza efficiente lorda del parco di generazione nazionale), la quasi totalità (oltre 332mila) è di piccole e piccolissime dimensioni. Un ulteriore elemento che emerge dal monitoraggio è la notevole riduzione della potenza media installata per impianto, che registra un calo da 0,42 MW del 2007 fino a 0,05 MW nel 2011; allo stesso modo, la produzione media per impianto è diminuita dai 1,29 GWh per impianto nel 2007 fino a 0,09 GWh per impianto nel 2011. Per approfondire è possibile consultare il sito http://www.fattoriedelsole.org/.

V CONTO ENERGIA, SONO AGLI SGOCCIOLI GLI INCENTIVI PER IL FOTOVOLTAICO Non manca molto alla fine degli incentivi per la produzione di energia elettrica grazie al sole. Il conto alla rovescia verso lo stop ai bonus è ormai partito, visto che mancano poco meno di 70 milioni euro. Dal 27 agosto 2012, data del suo avvio, il Quinto conto energia ha coinvolto 64.565 impianti per una potenza complessiva di 1.321.413 di kW e un costo annuo di 156.755.416 milioni di euro. Si ricorda che il Gestore dei servizi energetici (Gse), a seguito di numerose richieste pervenute dagli operatori del settore, ha già chiarito cosa succederà nel periodo successivo al raggiungimento della soglia. Confermato che il Quinto conto energia “cessa di applicarsi decorsi trenta giorni solari dalla data di raggiungimento del costo indicativo

• Pannelli fotovoltaici

cumulato annuo di 6,7 miliardi di euro individuato dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, sulla base degli elementi forniti dal Gestore". Raggiunta la fatidica soglia, manterranno il diritto ad essere valutate le richieste di incentivazione relative: agli impianti non soggetti all’obbligo dell’iscrizione al Registro, che entrano in esercizio anche successivamente alla data di raggiungimento del limite, purché le stesse pervengano entro 30 giorni dalla data di accertamento del raggiungimento dei 6,7 miliardi di euro; agli impianti iscritti in posizione utile nei registri, non decaduti.

OK ALL’USO DEL BIOCOMBUSTIBILE DI POLLINA COME SOTTOPRODOTTO Il Gestore dei Servizi Energetici ha ribadito che “la pollina deve ritenersi... biomassa combustibile utilizzabile ai fini della produzione di energia elettrica, ai sensi della parte V del Codice dell’ambiente, sempre che sussistano i presupposti e le condizioni per classificarla quale sottoprodotto avuto riguardo all’utilizzo fattone dal produttore, secondo le valutazioni fatte caso per caso dall’ente compente”. L’utilizzo della "pollina" come biomassa per alimentare impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile ha un notevole interesse per le tante aziende avicole e può consentire l’accesso ai meccanismi incentivanti per le Rinnovabili elettriche previsti dal Dm 6 luglio 2012 . La Legge 96/2010 aveva ricompreso la pollina destinata alla combustione come possibile "sottoprodotto". In pratica, il misto di escrementi del pollame, piume, mangimi e lettiere, se utilizzati come biomassa combustibile per alimentare impianti FER possono essere considerati sottoprodotti e non più rifiuti: gli impianti di combustione che utilizzano la pollina per produrre energia possono essere assoggettati all’Autorizzazione Unica, ricorrendo i requisiti previsti dal codice ambientale ai sensi dell’art. 184 bis, e sono quindi esclusi dal campo di applicazione della disciplina sui rifiuti.

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Tecnica - Legislazione pag. 22

• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

FOCUS

IL CONSIGLIO APPROVA LE “DISPOSIZIONI REGIONALI IN MATERIA AGRICOLA” TORINO - Nell’ultima seduta di Consiglio Regionale è stato approvato e divenuto legge il ddl n. 265, presentato e fortemente voluto dall’Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto, un insieme organico di disposizioni regionali in materia agricola, coinvolgente e normante più ambiti del comparto primario: dal settore vitivinicolo all’ambito fitosanitario, dalla regolamentazione dell’utilizzo dei pascoli montani al sostegno alle aziende. «Lo scorso 24 gennaio la terza commissione ha licenziato il disegno di legge n. 265 “Disposizioni regionali in materia agricola”, il 23 aprile il documento è diventato legge a seguito dell’approvazione del Consiglio Regionale» commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto. «Ritengo tale provvedimento legislativo uno strumento necessario al comparto. Gli ambiti interessati sono differenti, la regolamentazione per l’affitto dei pascoli pubblici in montagna, l’accesso al credito da parte delle piccole medie imprese, il sostegno ai consorzi di difesa e un ulteriore rafforzamento degli strumenti normativi in ambito fitosanitario per tutelare le aziende che ottemperano alle indicazioni regionali». La legge prevede impegni diretti da parte della Regione, pone fine a determinate situazioni normative lacunose, si pone obiettivi di semplificazione, risponde a istanze emerse nel corso degli ultimi anni dal territorio. “Questa legge dimostra che anche in situazioni particolarmente delicate dal punto di vista economico come l’attuale” conclude l’Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto “è possibile portare avanti provvedimenti e lavori utili a far fiatare le aziende agricole”. Di seguito alcuni dei provvedimenti contenuti in legge. Aiuto nei confronti dei Consorzi di difesa La Regione prevede un sostegno economico finalizzato alla copertura degli interessi bancari sostenuti dai Consorzi di difesa delle colture agrarie che hanno stipulato, per conto dei propri soci, delle polizze assicurative contro le calamità atmosferiche, a garanzia dei contributi statali previsti per i premi delle annualità comprese tra

gli anni 2007 e 2011. L’anticipo delle polizze in nome dei soci, unito al ritardo degli aiuti statali, ha generato per i Consorzi un’esposizione bancaria importante, rallentando di fatto l’indispensabile attività svolta a servizio del mondo rurale. La legge regionale crea le condizioni per poter intervenire in aiuto, i Consorzi potranno in questo modo proseguire con maggiore autonomia la propria azione sul territorio. Accesso al credito L’articolo 2 della legge approvata in Consiglio Regionale consente un rafforzamento del sistema di garanzia specifico per il comparto primario attraverso l’introduzione di uno strumento legislativo finalizzato ad una patrimonializzazione delle cooperative e dei consorzi di garanzia collettiva fidi (Confidi). Saranno concessi prestiti quindicennali da rimborsare alla scadenza in un’unica soluzione per un importo pari al valore nominale, decurtato delle somme eventualmente utilizzate a copertura delle perdite per interventi in garanzia a favore delle imprese socie, e incrementato degli interessi.

Le nuove norme regolano l'attività pastorale in modo inequivocabile

• Vacche al pascolo

Risorse pastorali Nell’ambito delle azioni finalizzate alla conservazione e alla salvaguardia dei pascoli montani e delle malghe di proprietà pubblica, sono state definite procedure d’affitto e condizioni contrattuali e gestionali specifiche facenti riferimento alla legge 3 maggio 1982 n. 203 (norme sui contratti agrari), alla legge 11 febbraio 1971, n. 11 (Nuova disciplina dell’affitto di fondi rustici) e alle disposizioni della Giunta regionale. Mediante la nuova legge l’attività delle risorse pastorali viene inequivocabilmente regolamentata ponendo, nel rispetto della normativa nazionale in merito, precisi parametri tecnico-scientifici (carichi, durata della permanenza, scheda di stalla per garantire l’utilizzo del pascolo da parte di allevatori ecc) e specifiche disposizioni amministrative necessarie da un lato per la corretta conservazione del pascolo nel tempo e dall’altro per tutelare chi, con il proprio lavoro, contribuisce al mantenimento delle malghe. Settore vitivinicolo Una situazione di “vacatio legis” conseguente alle semplificazioni previste dal D.L. nazionale 112/2008, provocava nel sistema di controllo e vigilanza sulla preparazione e sul commercio dei prodotti vitivinicoli un vuoto attributivo in relazione alle qualifiche previste per le funzioni delle Province che operano i controlli nel comparto agricolo. Scongiurando una limitazione dell’azione di tali uffici, l’articolo 6 della nuova legge regionale inserisce rimandi ai servizi antisofisticazioni vinicole provinciali, evitando il depotenziamento di un’attività finalizzata alla tutela delle produzioni vinicole. Misure fitosanitarie obbligatorie La nuova legge regionale prevede inoltre fermi provvedimenti per quei soggetti non ottemperanti alle misure fitosanitarie obbligatorie, spesso responsabili dell’espandersi di gravi patologie anche alle altre colture sul territorio. In questo senso, l’articolo 8 bis prevede di escludere da qualunque tipo di contributo economico quelle aziende che, non rispettando gli obblighi di difesa imposti dalla normativa, vanificano gli sforzi posti in essere dall’amministrazione regionale, danneggiando le imprese rurali territorialmente adiacenti.


Agenda Impresa • SCADENZE, BANDI, NORMATIVE

MACCHINARI E NORMATIVE per l'abilitazione alla guida SOLO UN CORSO D'AGGIORNAMENTO PER CHI HA DUE ANNI DI ESPERIENZA

RETI ANTIGRANDINE, LA REGIONE PIEMONTE APRE IL BANDO 2013 • Un trattore

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l 12 marzo è entrato in vigore l'obbligo di abilitazione alla guida del trattore, muletto, pale gommate, piattaforme mobili ecc. I lavoratori agricoli che alla data di entrata in vigore dell'Accordo Stato Regioni sono in possesso di esperienza documentata di almeno due anni sono soggetti solo al corso di aggiornamento da effettuarsi entro il 12 marzo 2017. Il ministero ha chiarito che la prova di esperienza documentata può essere fornita tramite autodichiarazione disponibile per gli interessati anche presso gli uffici Coldiretti. Chi non è in grado di dimostrare i due anni di esperienza, dovrà frequentare il corso di abilitazione alla guida che verrà organizzato prossimamente. GLI ADEMPIMENTI, PER GLI OPERATORI ABILITAZIONE PROFESSIONALE IMMEDIATA È obbligatoria per quanti hanno cominciato ad utilizzare attrezzature e macchine dal 12 marzo scorso. CORSO DI ABILITAZIONE COMPLETO È da compiere entro il 2015 per chi non può dimostrare un’esperienza pregressa di almeno due anni. CORSO DI AGGIORNAMENTO È da compiere entro il 2017 per chi riesce a dimostrare un’esperienza pregressa di almeno due anni.

È stato recentemente approvato il bando 2013 per alcuni interventi della misura 121 del PSR 2007-2013, con riferimento alle cosiddette “sfide Health check”, nuove priorità, prevalentemente di carattere ambientale, individuate da Regolamenti comunitari. Il bando, approvato con DGR 145562 del 25.03.2013 e Determinazione dirigenziale n. 214 DB 1120 del 27.03.2013, prevede la concessione di contributi in conto capitale • Reti antigrandine alle aziende agricole che intendono realizzare i seguenti interventi: • reti antigrandine per la protezione delle colture (sottoazione 1.2.a): la spesa massima ammissibile è di 120.000 euro; l’importo minimo (come spesa) delle domande è pari a 5.000 euro. Sono ammissibili esclusivamente le reti a copertura di superfici non precedentemente protette da reti e sono escluse le sostituzioni di reti antigrandine esistenti; • sistemi di irrigazione a basso utilizzo di acqua (pioggia, goccia, spruzzo e simili) in sostituzione dell’irrigazione a scorrimento (sottoazione 2.1.c): la spesa massima ammissibile è di 100.000 euro; l’importo minimo (come spesa) delle domande di sostegno è pari a 8.000 euro. Non sono ammissibili le domande di aiuto che prevedono solamente l’acquisto di attrezzature mobili e/o di macchinari. Pertanto ogni domanda dovrà comprendere obbligatoriamente anche investimenti classificabili come “fissi” (cioè fondiari e/o edilizi e/o in attrezzature fisse). In considerazione del carattere ambientale del bando, che ha la finalità di ridurre i consumi di acqua, non sono ammesse domande per la realizzazione di impianti su superfici attualmente non irrigate. Le domande devono essere presentate per via telematica (è possibile rivolgersi al un CAA Coldiretti) fino al 16 settembre 2013 (salvo chiusura anticipata automatica in caso di esaurimento delle risorse assegnate al bando, che sono di 1.000.000 di euro per “Reti antigrandine” e di 1.000.000 di euro per i sistemi di irrigazione a basso utilizzo di acqua). La domanda dovrà essere consegnata anche in forma cartacea alla Provincia competente entro i successivi sette giorni. Le graduatorie (formate sulla base dei criteri di selezione riportati nel bando) saranno gestite dinamicamente, assegnando priorità in ordine di ultimazione lavori. E’ quindi interesse del richiedente ultimare la realizzazione degli investimenti il più rapidamente possibile e l’inserimento in posizione utile nella graduatoria provvisoria non garantisce l’effettivo ottenimento del contributo. Non si procederà nella fase iniziale né all’istruttoria né alla definizione delle domande, adempimenti che sono posticipati alla fase successiva alla realizzazione degli investimenti.

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Fiscale ed Economico pag. 24

• CAF - CENTRO ASSISTENZA FISCALE COLDIRETTI

• pagine a cura di ELENA SASSONE

Responsabilità solidale dell'appaltatore I chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate

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on le circolari 40/E dell’08/10/2012 e 2/E dell’1/03/2013, l’Agenzia delle Entrate ha fornito una serie di chiarimenti in riferimento all’applicazione dell’articolo 13-ter del cosiddetto Decreto Crescita che ha introdotto la responsabilità solidale dell’appaltatore con il subappaltatore e del committente per il versamento all’erario delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e dell’Iva dovuta dal subappaltatore in relazione alle prestazioni effettuate nell’ambito del rapporto, nei limiti dell’ammontare del corrispettivo dovuto. In capo al committente, è stata introdotta una sanzione amministrativa pecuniaria - da 5 mila a 200 mila euro - nel caso in cui lo stesso provveda ad effettuare il pagamento all’appaltatore senza che questi abbia esibito la documentazione attestante che i versamenti fiscali, scaduti alla data del pagamento del corrispettivo, siano stati correttamente eseguiti, eventualmente anche dal subappaltatore. La documentazione può consistere nella asseverazione rilasciata da Caf o da professionisti abilitati o, in alternativa, nella presentazione di una dichiarazione sostitutiva - resa ai sensi del Dpr n. 445 del 2000 - con cui l’appaltatore/subappaltatore attesti l’avvenuto adempimento degli obblighi richiesti dalla disposizione. Nello specifico, la dichiarazione sostitutiva deve: • indicare il periodo nel quale l’Iva relativa alle fatture concernenti i lavori eseguiti è stata liquidata, specificando se dalla suddetta liquidazione è scaturito un versamento di imposta, ovvero se in relazione alle fatture oggetto del contratto è stato applicato il regime dell’Iva per cassa oppure la disciplina del reverse charge; • indicare il periodo nel quale le ritenute sui redditi di lavoro dipendente sono state versate, mediante scomputo totale o parziale; • riportare gli estremi del modello F24 con il quale i versamenti dell’Iva e delle ritenute non scomputate, totalmente o parzialmente, sono stati effettuati; • contenere l’affermazione che l’Iva e le ritenute versate includono quelle riferibili al contratto di appalto/subappalto per il quale la dichiarazione viene resa. La norma si applica ai contratti di appalto/subappalto stipulati a decorrere dal 12 agosto 2012, in relazione ai pagamenti effettuati dall’11 ottobre 2012. La nuova disposizione trova applicazione non solo in relazione ai contratti stipulati dagli operatori economici del settore edilizio, ma anche con riferimento agli operatori economici degli altri settori. Scopo della norma è quello di far emergere base imponibile in relazione alle prestazioni di servizi rese in esecuzione di contratti di appalto e subappalto intesi nella loro generalità, a prescindere dal settore economico in cui operano le parti contraenti.

La tipologia di contratti interessati è quella dei contratti come definiti dall’articolo 1655 del codice civile, secondo cui l’appalto è il contratto col quale una parte assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di una opera o di un servizio verso un corrispettivo in danaro. Sono pertanto escluse dal campo di applicazione della nuova disposizione le tipologie contrattuali diverse dal contratto di appalto di opere e servizi quali, ad esempio: a) gli appalti di fornitura dei beni; b) il contratto d’opera, disciplinato dall’articolo 2222 c.c.; c) il contratto di trasporto di cui agli articoli 1678 e seguenti del c.c.; d) il contratto di subfornitura disciplinato dalla legge 18 giugno 1998, n. 192; e) le prestazioni rese nell’ambito del rapporto consortile. La norma in esame, peraltro, trova applicazione sia nell’ipotesi in cui vi sia un contratto di subappalto, che presuppone la coesistenza di almeno tre soggetti economici distinti (committente, appaltatore e subappaltatore), sia nella ipotesi in cui l’appaltatore provveda direttamente alla realizzazione dell’opera affidatagli dal committente. Al fine di applicare le disposizioni in esame, i contratti di appalto e subappalto devono essere conclusi da soggetti che stipulano i predetti contratti nell’ambito di attività rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto. Sono escluse dall’ambito applicativo della norma, per espressa previsione normativa, le stazioni appaltanti di cui all’articolo 3, comma 33, del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, nonché, per carenza del requisito soggettivo, le persone fisiche. Deve, inoltre, ritenersi escluso il “condominio”. In caso di più contratti intercorrenti tra le medesime parti, la certificazione attestante la regolarità dei versamenti delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente e dell’Iva relativi al contratto d’appalto, può essere rilasciata in modo unitario. La certificazione, inoltre, può essere fornita anche con cadenza periodica fermo restando che, al momento del pagamento, deve essere attestata la regolarità di tutti i versamenti relativi alle ritenute e all’Iva scaduti a tale data, che non siano stati oggetto di precedente attestazione. Con riferimento ai pagamenti effettuati mediante bonifico bancario o altri strumenti che non consentono al beneficiario l’immediata disponibilità della somma versata a suo favore, occorre attestare la regolarità dei versamenti fiscali scaduti al momento in cui il committente o l’appaltatore effettuano la disposizione bancaria e non anche di quelli scaduti al momento del successivo accreditamento delle somme al beneficiario. Diversamente, infatti, l’attestazione della regolarità degli adempimenti dovrebbe avere ad oggetto fatti successivi al rilascio.


Fiscale ed Economico • CAF - CENTRO ASSISTENZA FISCALE COLDIRETTI

Piemonte, il disegno di legge sulla caccia va migliorato Coldiretti ha trasmesso le proposte di modifica

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oldiretti Piemonte ha trasmesso le proposte di modifica al disegno di legge licenziato dalla Giunta regionale piemontese in materia di

caccia: «Il nostro documento - dice il presidente regionale Roberto Moncalvo - è molto articolato e parte dalla constatazione che il disegno di legge attualmente in discussione affronta la

• Campi agricoli

AMMINISTRAZIONE PIÙ TRASPARENTE, OK ALL’ACCESSO CIVICO AI DOCUMENTI Con un recentissimo decreto (d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33), la trasparenza diventa punto privilegiato di incontro tra le azioni della Pubblica amministrazione e l’interesse dei privati ad un costante monitoraggio sul corretto andamento dell’attività amministrativa. Il provvedimento, infatti, definisce la trasparenza come «accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni» (art. 1, co. 1), con il fine di rendere attuale il diritto del cittadino ad una leale informazione sui fini perseguiti dagli enti e sul reale impiego delle risorse pubbliche. Il carattere totalizzante dell’accessibilità ai documenti, alle informazioni e ai dati della p.a. si manifesta nel diritto garantito a tutti i cittadini di conoscere, di prendere visione gratuitamente e di utilizzare più volte i dati oggetto di pubblicazione obbligatoria. A tutti i cittadini è garantito il diritto di accesso civico, consistente nel diritto di chiedere alla p.a., senza alcuna motivazione e senza spese, la pubblicazione di un documento, con obbligo, in capo alla p.a. inadempiente di provvedere, nel termine di 30 giorni, alla pubblicazione dei dati nel sito, indicando al soggetto interessato il collegamento ipertestuale ai dati stessi. L’accesso civico rappresenta una novità di ampio respiro nel panorama amministrativo, ove il diritto di accesso presuppone, secondo quanto previsto dalla l. 241/1990, che vi sia un procedimento in atto o già concluso. Di conseguenza, soggetti legittimati all’esercizio del diritto di accesso sono soltanto i soggetti interessati, cioè coloro che hanno un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso; legittimati sono anche i controinteressati, cioè coloro che dall’esercizio del diritto di accesso vedrebbero compromesso il loro diritto alla riservatezza. Inoltre, sempre nel contesto della l. 241/1990, l’accesso si esercita per mezzo di una richiesta motivata, rivolta all’amministrazione che ha formato il documento, la quale consentirà l’esame e l’estrazione del documento stesso. Molto più agevole ed immediata risulta, alla luce del recente decreto legislativo, la consultazione di documenti ed informazioni da rendere noti attraverso la pubblicazione sui siti istituzionali: il ricorso agli strumenti digitali, infatti, garantisce al pubblico di tenersi continuamente aggiornato sulle attività delle p.a. e di accedere liberamente ai dati riportati sul sito. Nulla cambia per l’accesso alle informazioni ambientali, la cui disciplina di riferimento è contenuta nel d.lgs. n. 152/2006 il cui art. 3-sexies garantisce a chiunque il diritto di accedere alle informazioni relative allo stato dell’ambiente e del paesaggio nel territorio nazionale, senza dover dimostrare la sussistenza di un interesse giuridicamente rilevante.

tematica essenzialmente dal punto di vista venatorio, senza dare risposte risolutive alle esigenze del mondo agricolo ed alla società civile. In particolare, abbiamo chiesto di introdurre la possibilità del controllo delle specie di selvaggina in eccesso, nello specifico cinghiali e caprioli, dando la possibilità agli agricoltori di attuare con modalità molto semplificate forme di contenimento delle specie selvatiche sui fondi propri o condotti a qualsiasi titolo. Un modo per tutelare il reddito delle imprese agricole, visto che in questi anni i piani di abbattimento predisposti dalle province, con il solo ausilio dei cacciatori, non hanno portato ad alcun risultato, anzi la situazione è notevolmente peggiorata sia dal punto di vista agricolo che sociale». Si pensi che dal 1996 al 2011, in Piemonte si sono spesi per indennizzare una parte dei danni agricoli 33.453.000 euro con una media annua di 2.091.000 euro. Ciò che è davvero sconcertante e che dimostra il chiaro fallimento degli obiettivi della legge regionale 70/96, è che nel 1996 venivano accertati danni per 785.000 euro. Nel 2011, i danni annuali sono passati a 2.261.000 euro. Almeno tre volte tanto! Senza contare gli incidenti stradali, il danno all’ambiente ed i pericoli sanitari.

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• NOTIZIE DAL PATRONATO EPACA

Il diritto alla pensione e il cumulo dei contributi LA VALORIZZAZIONE DEI PERIODI ASSICURATIVI DOPO LA LEGGE DI STABILITÀ

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a legge di stabilità 228/2012 ha introdotto una nuova forma di valorizzazione dei periodi assicurativi in aggiunta all’istituto della ricongiunzione onerosa e a quello della totalizzazione contributiva. Dal 1° gennaio possono richiedere di cumulare i periodi assicurativi non coincidenti per conseguire un’unica pensione i soggetti iscritti a due o più forme di assicurazione obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti di: Ago lavoratori dipendenti; gestioni speciali autonomi; gestione separata; forme sostitutive ed esclusive dell’Ago. Le condizioni richieste sono: non essere già titolari di trattamento pensionistico presso una delle predette gestioni; non essere in possesso dei requisiti per il diritto al trattamento pensionistico autonomo presso una delle predette. Il cumulo si può effettuare solo per ottenere la liquidazione di una pensione di vecchiaia, inabilità o ai superstiti. La facoltà di cumulo deve avere ad oggetto tutti e per intero i periodi assicurativi accreditati presso le gestioni interessate al cumulo. Le diversità rilevanti che distinguono tale forma di cumulo dei contributi rispetto alla totalizzazione sono queste.

1) SISTEMA DI CALCOLO Non si prevede come per la totalizzazione l’applicazione integrale del “sistema contributivo”, ma viene specificato che, per la determinazione dell’anzianitò contributiva rilevate ai fini dell’applicazione del sistema di calcolo della pensione, si tiene conto di tutti i periodi assicurativi non coincidenti (ai fini del diritto), accreditati nelle gestioni coinvolte nel cumulo, fermo restando che dal 1° gennaio 2012, con riferimento alle anzianità contributive maturate a decorrere da tale data, la

quota di pensione corrispondente a tali anzianità è calcolata secondo il “sistema contributivo”. 2) GESTIONI CUMULABILI A differenza della totalizzazione, non sono cumulabili con tal modalità i contributi presenti nelle casse professionali, cioè in tutte le forme pensionistiche obbligagorie gestite dagli enti di cui ai d.lgs. 509/1994 e 103/1996. Tali disposizioni dovrannoessere applicate con l’emissione dei decreti attuativi del Governo.

IN ARRIVO LA BUSTA INPS CON I MODELLI RED E ICRIC ENTRAMBE I MODELLI SONO IMPORTANTI, UNA VOLTA RICEVUTI CONSIGLIAMO DI RECARVI AGLI UFFICI DELL'EPACA

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l momento di andare in stampa apprendiamo che l'Inps sta iniziando ad inviare al domicilio dei pensionati interessati,il "bustone" contenente due modelli molto importanti: • il modello Red,necessario per la verifica del diritto a talune maggiorazioni sociali e/o asssegni familiari; • il modello Icric,necessario ai pensionati titolari di invalidità civile,al fine di dichiarare eventuali ricoveri sostenuti. Entrambe i modelli rivestono una grande importanza, per cui al ricevimento del plico Inps, troverete assistenza a titolo gratuito agli uffici Epaca provinciali e di zona.

ADDIO DISOCCUPAZIONE: ARRIVANO ASPI E MINI ASPI

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A far data dal 1° gennaio scorso, i lavoratori disoccupati possono accedere ad una nuova orma di sostegno al reddito che, di fatto, andrà a sostituirsi alla disoccupazione non agricola: si tratta dell’Aspi, che interessa tutti i lavoratori dpendenti del settore privato, potenziali fruitori dell’indennità di disoccupazione, insieme a nuove cagrgorie quali apprendisti, dipendenti pubblici a tempo determinato, soci lavoratori di cooperative con rapporto subordinato e personale del comparto artistico.

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Lo status di dispccupato deve essere involontario, quindi non sono ammesse dimissioni volontarie nè risoluzioni consensuali di contratto: al contrario sono ammessi i licenziamenti a seguito di conciliazione di fronte alla Dtl. La nuova indennità prevede una misura pari al 75% della retribuzione che il disuccupato ha percepito nei due anni precedenti la domanda; l’indennità verrà ridotta del 15% trascorsi i primi sei mesi e, dopo ulteriori sei, di un altro 15%. L’accesso all’Aspi è subordinato al possesso di un’anzianità assicurativa

di almeno due anni ed un anno di contribuzione accreditata nel biennio precedente la domanda. Novità anche per la disoccupazione con requisiti ridotti, che viene sostituita dalla cosiddetta “mini-Aspi”: per potervi accedere è previsto, quale requisito, il possesso di un’anzianità contributiva di almeno tredici settimane nei dodici mesi antecedenti la domanda. Aspi e mini Aspi debbono essere richieste entro due mesi ed otto giorni dalla data del promo giorno di assenza di lavoro, in caso contrario si incorre nella prescrizione del diritto.

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2012


Previdenza, Pensioni, Lavoro • NOTIZIE DAL PATRONATO EPACA

Esenzione ticket, c'è la proroga al 31 marzo del prossimo anno LE CATEGORIE INTERESSATE DAL PROVVEDIMENTO DECISO DALLA REGIONE PIEMONTE LE SEDI EPACA VERCELLI responsabile provinciale: Gianmario Cenerini piazza Zumaglini, 14 Tel. 0161.261615 operatrice: Ileana Gili BIELLA, via Maestri del Commercio, 4 Tel. 015.404532 operatrice: Elena Gremmo CIGLIANO, piazza Don E. Ferraris, 1 Tel. 0161.44700 operatrice: Vilma Giolito SANTHIÀ via Matteotti, 58 Tel. 0161.930071 operatrice: Marina Magnetti BORGOSESIA viale Varallo (Pal. Lingottino) Tel. 0163.25250 operatrice: Barbara Barberi NOVARA responsabile provinciale: Paolo Favini via XX Settembre, 36/38 Tel. 0161.261615 operatrice: Tiziana Tornielli BORGOMANERO, via Dei Mille, 24 Tel. 0322.82733 operatrice: Marina Guglielmetti OLEGGIO, piazza Bersaglieri, 1 Tel. 0321.91650 operatrice: Ilenia Facchi VERBANIA responsabile provinciale: Doriana Vitton via Rigola, 44 Tel. 0323.516098 DOMODOSSOLA, borgata Casa delle Rane, 10 Tel. 0324.242559 operatrice: Roberta Bartoletti

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a Regione Piemonte ha prorogato l'esenzione della partecipazione alla spesa sanitaria permotivi di reddito a tutti coloro che, avendo già l'esenzione, non abbiano mutato la loro situazione reddituale. È stata pertanto prorogata dal 31 marzo 2013 al 31 marzo 2014 la validità dei certificati di esenzione per reddito già rilasciati dale Asl, al fine di evitare disagi agli utenti. Le categorie interessate sono: • Codice E01 - I cittadini con meno di 6 anni o più di 65 anni con reddito familiare inferiore a 36.151,98 euro; • Codice E03 - I cittadini titolari o a carico di altro sogetto titolare d assegno (ex pensione) sociale. • Codice E04 - I cittadini titolari o a carico di altro soggetto titolare di pensione al minimo con pià di 60 anni e reddito familiare inferiore a 8.263,31 euro, incrementato a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico. Dovranno recarsi alla propria Asl per l'eventuale rinnnovo del certificato, invece, i cittadini in possesso del certificato con il codice E02, soggetti titolari o a carico di altro soggetto titolare della condizione di disoccupazione cn reddito familiare inferiore a 8.263,31 euro, incrementato ino 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 per ogni figlio a carico.

Via alla semplificazione del lavoro in agricoltura

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stato finalmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana l’atteso decreto interministeriale che semplifica alcuni adempimenti relativi all’informazione, formazione e sorveglianza sanitaria nel solo settore agricolo. Ne dà notizia Coldiretti nel sottolineare che il provvedimento, segnalato sulla Gazzetta ufficiale n.86 del 12 aprile 2013 da un comunicato del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, era molto atteso dalle aziende agricole soffocate da un eccesso di burocrazia. Il decreto recepisce un avviso comune stipulato il 16 settembre 2011 sottoscritto dalle parti sociali agricole più rappresentative e riguarda i lavoratori agricoli stagionali che svolgono sino a 50 giornate annue presso la stessa azienda. Il provvedimento rappresenta un esempio da seguire anche per talune altre norme attinenti la disci-

plina della sicurezza che in agricoltura si applicano con grande difficoltà come, ad esempio, le norme sull'antincendio, revisione delle macchine agricole, sostituzione dell'autocertificazione con il Documento di Valutazione dei Rischi, ecc. Nello specifico, per i lavoratori in questione, la visita medica preventiva deve essere effettuata, a scelta del datore di lavoro e senza aggravi di costi per gli stessi, dal medico competente o dal dipartimento di prevenzione della Asl, ogni due anni. In questo modo il lavoratore potrà effettuare la propria attività di carattere stagionale, senza la necessità di ulteriori accertamenti medici, nel limite di 50 giornate l'anno, effettuate anche in altre aziende agricole. Il risultato della visita medica deve essere attestato da una apposita certificazione, la cui copia deve essere acquisita dal datore di lavoro.

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• NOTIZIE DAL TERRITORIO

CONSORZIO AGRARIO, Ballasina eletto presidente VICE È SARACCO, RINNOVATI ANCHE IL CONSIGLIO DIRETTIVO E IL COLLEGIO SINDACALE

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i è concluso il rinnovo delle cariche del Consorzio Agrario di Novara e Verbano Cusio Ossola. Presidente è stato eletto Angelo Ballasina, risicoltore di Granozzo con Monticello, vicepresidente è Alfredo Saracco, di Vespolate. Nell’assemblea di rinnovo sono stati eletti, quali componenti del consiglio (oltre a Ballasina e Saracco) anche Gianluca Bona di Fontaneto d’Agogna, Antonio Ferrari di Novara, Mario Diana di Cameri, Claudio Varallo di Granozzo, Giovanni Barè di Biandrate, Paolo Baudo di Oleggio, Bruno Baccaglio di Domodossola, Luigi Ratti di Verbania, Giacomo Giustina di Mezzomerico, Carlo Tega di Novara e Sergio Bartoletti di Nebbiuno. L’assemblea di sabato 30 aprile ha nominato anche i componenti del collegio sindacale, nell’ambito del quale sono risultati eletti Domenico Bianchi, Carla Bosetto e Andrea Pittatore (supplenti Andrea Cavion e Roberto Negri). Alla nuova dirigenza il compito di proseguire e concludere il lavoro intrapreso sull’importante patrimonio immobiliare, ma anche rilanciare l’attività commerciale e quella di servizio per le imprese agricole, sempre nell’ambito delle sinergie attivate in ambito sovraprovinciale e regionale. Il Consorzio Agrario di Novara e Verbano Cusio Ossola ha una storia ultracentenaria, in quanto fondato il 19 febbraio 1899. «Un blasone che evidenzia la necessità di tornare ad essere un punto di riferimento per gli agricoltori delle nostre province – commenta il direttore di Coldiretti Novara Vco Gian Carlo Ramella – e ci auguriamo che ciò possa essere realizzato con l’impegno della nuova dirigenza, fatta di uomini capaci e d’esperienza, che sapranno lavorare in stretta sinergia nella rete dei Consorzi Agrari d’Italia». Il riferimento del direttore Ramella è a CAI, la più importante holding italiana degli agricoltori «che ha un ruolo chiave per la costruzione della Filiera Agricola Tutta Italiana»

LA NUOVA DIRIGENZA CONCLUDERÀ IL LAVORO SUL PATRIMONIO IMMOBILIARE, MA ANCHE RILANCIARE L’ATTIVITÀ COMMERCIALE

SI È DIMESSO L'ASSESSORE LIUNI NOVARA - Si è dimesso nei giorni scorsi l'assessore all'Agricoltura della Provincia di Novara Marzio Liuni. Motivi delle dimissioni, la volontà di dedicarsi alla vita professionale, ma anche la mancanza di fondi adeguati per l'agricoltura: cosa che rende difficile la reggenza dell'assessorato. Coldiretti ringrazia Liuni per l'impegno profuso negli anni.

SEZ. PROVINCIALE ALLEVATORI, SIMONOTTI RICONFERMATO ALLA PRESIDENZA NOVARA-VCO - Conferma importante per Gianni Simonotti ai vertici della Sezione Provinciale Allevatori di Novara e Vco, realtà interprovinciale nell'ambito dell'Associazione Regionale Allevatori (Ara). Al presidente Simonotti vanno gli auguri di buon lavoro di Coldiretti, nella consapevolezza della grande importanza che la zootecnia riveste per il territorio delle due province.

PER LE VIE DI OLEGGIO IL SUCCESSO DELLA FIERA AGRICOLA DEL I MAGGIO OLEGGIO - Per le vie di Oleggio, il successo della Fiera Agricola del I maggio ha rivelato una grande presenza e partecipazione delle imprese agricole di Coldiretti: un lungo serpentone giallo si snodava per le vie del centro, dall'ex Foro Boario alla centralissima piazza martiri e, complice la tregua concessa dal tempo, il pubblico è giunto numeroso. Anche a Oleggio, la forte presenza dei nostri produttori – giunti in gran numero dal territorio, ma anche dal resto del Piemonte, e da fuori regione – hanno dato modo ai cittadini consumatori di scoprire e cogliere le valide opportunità offerte dalla vendita di retta e, soprattutto, dal sistema di rete che contraddistingue i “Punti” e le “Botteghe” di Campagna Amica”. Amplissimo il paniere di prodotti in degustazione e in vendita diretta alla Fiera Agricola (e comunque reperibili presso i Punti di Campagna Amica in ogni momento dell’anno grazie al concetto di rete di interscambio tra le imprese): riso, vino, formaggi, salumi, carne, miele, ortofrutta di stagione, piante da fiori, piccoli frutti e confetture, esempi di una “forza del territorio” che porta in tavola freschezza e qualità rintracciabile.

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2012


Novara-Vco • NOTIZIE DAL TERRITORIO

BARENGO, COLDIRETTI È CONTRO LA NUOVA DISCARICA PER RIFIUTI CONTENENTI AMIANTO IN VALSTRONA LA SECONDA FIERA DELL'ARTIGIANATO VALSTRONA - Nei giorni 27 e 28 aprile 2013, presso il Centro Sportivo del comne di Valstrona, si è svolta la seconda edizione della Fiera dell'Artigianato della Valle Strona. Un'occasione per ribadire la strategicità della filiera del legno e dell'agricoltura che, ancor oggi, perpetua in valle la tradizione dell'allevamento - in particolare quello caprino - e molte altre attività, come la produzione di mieli pregiati. La Valle Strona è nota in tutto il mondo per la produzione dei celeberrimi "Pinocchi" di legno e, dunque, il rilancio "agricolo" della filiera del legnoè strategico: un'autentica risorsa del mondo rurale che passa attraverso la valorizzazione della risorsa forestale, la tutela attiva del bosco, il sostegno al mondo rurale, l’utilizzo di tecnologie e di sinergia fra i comparti produttivi.

MASSIMO BERNARDINI RELATORE AD "AGRICULTURA" PREMIA - "AgriCultura: la Scienza nelle Mani" è il tema dell'incontro che si è svolto a Premia sabato 27 aprile affrontando diversi argomenti legati a "tradizione e innovazione in alta Ossola: carne, salumi e birra". L'incontro si è svolto presso la sala convegni di Premiaterme: una giornata che ha posto grande attenzione sulla filiera della carne nel Vco e agli aspetti legati alla sua valorizzazione: non ultimo quelo legato all'allevamento, ben trattato nella sua relazione da Massimo Bernardini, vicepresidente di Coldiretti Novara Vco. Bernardini ha sottolineato l'importanza e la strategicità della zootecnia in Ossola e nelle valli Antigorio e Formazza, dove si producono peraltro formaggi d'eccellenza come il Bettelmatt. Ha inoltre parlato della filiera corta e delle garanzie per il consumatore sulla provenienza di ciò che si porta in tavola, illustrando anche su come si gestisce un allevamento di bovini da carne in montagna e su come essere competitivi sul mercato con la vendita diretta. Si è parlato anche della valorizzazione dei salumi e dei prodotti tipici nella ristorazione e della "ricerca di nuove tradizioni", con un'intervento di Stefano Costa (Istituto Fobelli di Crodo) che ha parlato della birra.

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on una lettera inviata alla Regione, alla Provincia e al Comune di Barengo, la Coldiretti interprovinciale di Novara e Vco ha chiesto di partecipare alla Conferenza dei Servizi in merito al progetto di realizzare una nuova discarica monodedicata ai rifiuti contenenti amianto che, appunto, potrebbe sorgere a Barengo. “La scrivente Organizzazione Professionale Agricola – citano i vertici di Coldiretti - nell’interesse dei propri associati del Comune di Barengo e dei comuni limitrofi dediti ad attività imprenditoriali agricole e zootecniche , venuta a conoscenza che è convocata la Conferenza dei Servizi per il giorno 23 maggio p.v. chiede di poter partecipare alla conferenza medesima nell’interesse degli associati e delle imprese”. Già nelle scorse settimane la Coldiretti aveva espresso la forte contrarietà in merito alla realizzazione della nuova discarica, come dichiarato dal vicepresidente Federico Boieri: «La tutela del suolo agricolo deve trovare carattere prioritario per la programmazione del territorio: troppo spesso si parla di discariche, pozzi di petrolio e macroinfrastrutture, mentre il tema della difesa dell’agricoltura e della considerazione della sua strategicità è molte volte sottaciuto». Concetto ribaduto dall’ultimo consiglio della federazione interprovinciale che ha posto grande attenzione sul tema: «L’agricoltura non è d’accordo con il progetto di questa discarica e chiede tutela per un territorio che va difeso e su cui insistono eccellenze produttive agroalimentari, dal riso ai cereali, sino ad una filiera zootecnica che produce carni e formaggi rinomati». Nelle province di Novara e Vco la sottrazione di suolo agricolo ha già privato il territorio di terreni considerati fra i migliori sia in termini di produttività che di localizzazione: terreni fertili e di pianura, che sono facilmente accessibili ed hanno caratteristiche ottimali: «Bene ha fatto, dunque, il consiglio comunale di Barengo ad esprimersi contrariamente alla nuova discarica: per parte nostra, muoviamo considerazioni di carattere economico e sociale, il territorio rappresenta un fattore di sviluppo e non si possono assumere decisioni senza tener conto di chi ci abita ed opera». La crescente crescita del “made in Novara-Vco” agroalimentare, fatto di unicità produttive che reclamano il giusto spazio territoriale di coltivazione, rischia di essere minacciata o ridimensionata dalla difficoltà sempre maggiore nel preservare le ideali condizioni per lo “spazio rurale” del territorio. Il vicepresidente Boieri si dice preoccupato per il futuro dell’area di Barengo e delle vicine colline: una zona dove le colture di riso, cereali e vite si incontrano nel raggio di pochi passi. Tre eccellenze del tessuto agroalimentare locale: «Ritengo che la zona delle Colline Novaresi abbia già pagato un caro prezzo dal punto di vista ambientale vista la presenza di due discariche attive da parecchi anni (Ghemme e appunto Barengo) che distano tra loro pochi chilometri. Sono temi che preoccupano sia la popolazione, di prevalente estrazione rurale, sia le attività agricole. Negli anni scorsi si è investito molto per portare ad alti livelli di riconoscimento le produzioni agroalimentari del territorio e le imprese agricole si sono impegnate per rispondere a questa sfida con investimenti consistenti. Non vogliamo che tutto questo sia vanificato».

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Il Corsivo Agroalimentare pag. 30

• di JACOPO FONTANETO, responsabile comunicazione

Salute e accesso ai cibi sani: garantirli ora è prioritario SI EVIDENZIA LA NECESSITÀ DI VALORIZZARE IL SETTORE PRIMARIO COME RISORSA LO SVANTAGGIO ECONOMICO PUÒ AVERE RIPERCUSSIONI PESANTI ANCHE DAL PUNTO DI VISTA DI UNA SANA NUTRIZIONE. L'AMERICA STA RISCOPRENDO I VANTAGGI E I VALORI DELLA DIETA MEDITERRANEA direttore responsabile: Jacopo Fontaneto e-mail della redazione: jacopo.fontaneto@coldiretti.it direzione, redazione, amministrazione: via piazza Zumaglini 14 - Vercelli Recapiti telefonici: 0161.261600 Recapito fax: 0161.217784 redazione di Novara Vco: via XX Settembre, 36 - Novara Recapiti telefonici: 0321.674211 Recapito fax: 0321.674200 Fotocomposizione ed impaginazione a cura del nostro Settore Grafico Generazione CTP e Stampa: Tipografia Italgrafica, via Verbano 146, Novara Il giornale è iscritto registrato al Tribunale di Novara, aut. n° 62 del 5-11-2002 Non si garantisce la restituzione del materiale inviato Abbonamento annuo: euro 6 Pagamento dell’abbonamento assolto contestualmente al versamento della quota associativa a Coldiretti

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l mancato acceso da parte di individui economicamente svantaggiati a cibi nutrienti si connette spesso ad un aumento del peso corporeo. Si tratta di un problema globale, che ha un suo apice di valida analisi negli Stati Uniti: frutta e verdura, ad esempio, costano in Usa di più rispetto ad alimenti ipercalorici a basso valore nutritivo, che rappresentano purtroppo la base alimentare del cosiddetto "americano medio"

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Lo scopo di un recente studio pubblicato sul “Journal of Hunger and Environmental Nutrition” è stato quello di migliorare la spesa alimentare dei clienti delle dispense di beneficenza statunitensi, diminuendo il costo dell’acquisto del cibo, con un piano di preparazioni culinarie a base di ricette con vegetali e olio extravergine di oliva. Per condurlo è stato utilizzato il protocollo “Raising the bar of Nutrition”, sviluppato dalla Rhode Island Community Food Bank. Le ricette proposte – semplici e veloci – sono state accompagnate da sessioni di educazione alimentare sui benefici dell’olio d’oliva, della verdura, dei legumi, della pasta e riso integrale. Il costo medio del pasto è stato di circa 1,1 dollari. In seguito i partecipanti sono stati incoraggiati a preparare le ricette a casa. Dai risultati è emerso che il numero di pasti a base di frutta verdura e olio di oliva è aumentato. La varietà di frutta e verdura consumata è stata decisamente più ampia, così come il consumo. Dopo 6 mesi, i dati sulla spesa alimentare sono variati sensibilmente. In particolare, per i dessert la spesa è passata da 5 dollari a settimana a 2,2. Per le bevande gassate si passa da circa 1,5 dollari a 0,6, per gli snack da 2 dollari a 1 e la spesa complessiva cala da circa 70 dollari a 40 dollari alla settimana. L’indice di massa corporea si è ridotto rispetto all’inizio della sperimentazione, con una perdita media di circa 5 kg e una riduzione della circonferenza vita. In questo studio si è dimostrato che, portando il focus sulla eliminazione di cibi non necessari e abbandonando

quello prevalente sull’acquisto aggiuntivo di alimenti salutari, una dieta sana può diventare molto economica. Le ricette proposte seguivano le direttive di una dieta mediterranea, con olio d’oliva come elemento essenziale di tutte le preparazioni, per la sua capacità di migliorare il gusto dei cibi soprattutto della verdura. Infatti, è ormai noto che un aumento di grassi nella dieta derivanti dall’olio extravergine di oliva incrementa conseguentemente il consumo di verdura e migliora generalmente l’alimentazione anche grazie all’aumento della sazietà. Inaspettatamente, questa semplice variazione dell’alimentazione ha portato anche ad un miglioramento della composizione corporea, ma soprattutto ha garantito l’acquisizione di una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori sulla possibilità di indirizzare meglio gli acquisti per la spesa settimanale. Questi risultati dicono che anche i soggetti economicamente svantaggiati hanno la possibilità di seguire una dieta sana. Non c’è crisi che tenga dunque, seguire una sana alimentazione è possibile e dagli Stati Uniti ci suggeriscono che la soluzione risiede proprio nel nostro immenso patrimonio di tradizioni alimentari: la “dieta mediterranea”. Consigli da tenere presente per l'alimentazione nel Bel Paese, certo, ma anche uno scenario importante per il futuro del consumo del made in Italy (vero) nel mondo: molto, infatti, dipende dalle tendenze e se negli Stati Uniti - come altrove - troverà spazio crescente una cultura alimentare di stile "mediterraneo" sarà soprattutto il mercato dei prodotti made in Italy a trarne i giusti benefici.

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011


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argini con spostamenti idraulici; fresa tipo “Dondi” da 2,50 mt., zappette nuove; spandiconcime “Barbieri”; tornio “Giano” 200 da ferro, completo di 3 autocentranti e corredo in ottimo stato. Tel. 0161.310286 (ore pasti) -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Vendo: Insolcatrice da mais, 5 file, marca “Daniele” in ottimo stato - Rototerra “Lely”, 3 mt., denti nuovi, ottimo stato, prezzo trattabile. Tel. 349.8051125 -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Cerco rimorchio anche in pessime condizioni ma con libretto. Tel. 349.8051125 -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Vendesi: Girello “Malanca” doppia ventola, 600 lt.; ruote in ferro da 1,90 mt. per Lamborghini 874/90; pentavomere “Vogelnot” per risaia. Tel. 338.6021134 -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Vendesi mietitrebbia Arbos 160 idrostatica, in ottimo stato, con magazzino ricambi. Tel. 339.4687994 -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Vendesi 2 frigo-latte, uno da 10 ql. e uno da 6 q.li. in ottimo stato. Tel. 0161.401210 -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Vendesi: caricatore “Ova”, piedi idraulici, benna fossi, modificato per fontane; rototerra “Rau” mt.3, tipo pesante, rullo Parker; spannocchiatore 5 file fisso “Olivero”. Tel. 347.7750739 -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Vendesi: essiccatoio aspirato mod. “Ravaro” da 230 q.li risone, 270 q.li mais; essiccatoio aspirato mod “Agrimacchine” da 180 q.li riso, 220 q.li mais, con pulitore, bruciatore, quadro elettrico; pulitore da 200 cm; elevatore zincato 10 mt., portata 50 mq/ora. Tel. 336.440815 -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Vendo diritti di reimpianto vigneti. Tel. 338.7243050 -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Vendesi seminatrice a dischi multipla da 2 mt., buono stato, riso/frumento. Tel. 347.4653240 -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Vendo rimorchio a due ruote, capacità 8 m cubi, artigianale, omologato, ottimo stato. Tel. 348.0924585 -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Causa cessata attività, vendesi: Same Antares 130 DT aria condiz.; spandiconcime 2 piatti acc. inox; pompa diserbo portata 600 lt., barra 14 mt.; ruote ferro alt. 2 mt. adatte per Bim-filo; seminatrice riso 6 mt.; miscelatore per concime; coppia ruote 540/70/34 Michelin. Tel. 347.8836041 -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Vendo: Carrello porta trattori (non omologato) Silos cereali - Bruciatore per essiccatoio marca “Law”. Tel. 0161.49341 (ore pasti) -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Vendo: Pesa bestiame, 15 q.li con carrello; voltafieno anni ’60 - Spandiconcime per cenamide. Tel. 0161.49376 (ore pasti) - 339.1099533 -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Vendesi mietitrebbia “New Holland” 8080 completa di cabina aria condizionata, trinciapaglia e carrello portabarra. Revisionata e pronta al taglio. Tel. 329.7916056 -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Vendesi impianto mungitura stabile, 6 posti, marca “Melotte”. Tel. 339.5041597 -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Vendo 10 barriques rovere francese usate pochissimo. Tel. 335.5268094 -----------------------------------------------------------------------------------------------------------Vendo falciatrice BCS a carrello, barra da 1,20 mt, motore Lombardini a benzina, come nuova, ottimissime condizioni! Ad un terzo del valore dal

• NOTIZIE DAL TERRITORIO

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