Novara iride settembre 2013

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Agricoltura

in Primo Piano • LA COLDIRETTI, L'ITALIA E L'EUROPA

ESSICCATOI: una vittoria di COLDIRETTI! • Un essiccatoio

UNA BATTAGLIA PORTATA AVANTI DA DIVERSI ANNI

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l Dl Fare “pone un freno a regole assurde e salva molti risicoltori, e non solo, dal dover provvedere a interventi insostenibili”. Lo annuncia la Coldiretti interprovinciale alla luce dell’approvazione definitiva del decreto voluto dal governo Letta e convertito in legge dopo il via libera definitivo dei due rami parlamentari. Tra le semplificazioni adottate dal decreto vi è l’esenzione dalla messa a norma per per gli impianti di essiccazione di materiali vegetali alimentati a biomasse, biodiesel e gasolio (fino a 1 MW), o a metano, Gpl e biogas (fino a 3MW): un provvedimento che, come chiesto da Coldiretti “salva i piccoli impianti, che sono così in gran parte esentati. E’ un intervento che sa coniugare la sensibilità ambientale ad una necessaria sburocratizzazione del sistema”. Un provvedimento “che arriva dopo la particolare attenzione prestata da Coldiretti al problema, che è stato più volte sollevato e ribadito ad ogni livello istituzionale” come sottolineano il presidente e il direttore della federazione interprovinciale. Con la legge di conversione del decreto legge 21 giugno 2013 n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia, è dunque stato introdotto nel testo del decreto l’articolo 41 –ter che reca "norme ambientali per gli impianti

Si evidenzia come la norma, frutto di un lungo impegno portato avanti in stretta sinergia tra le sedi provinciali, regionali e nazionale della nostra organizzazione, rappresenti un grande risultato sindacale in grado di evitare al tempo stesso significativi costi aggiuntivi per le nostre aziende ed una sensibile semplificazione degli oneri amministrativi. La nostra federazione interprovinciale, peraltro, è stata tra le prime in Italia a sollevare il problema. Sul piano tecnico si rileva come la tesi da noi da sempre sostenuta, relativamente alla scarsa incidenza ambientale delle attrezzature ed operazioni di cui la decreto, sia stata alla fine ampiamente riconosciuta. ad inquinamento scarsamente significativo” ed è stato così approvato in via definitiva l’esonero dall’obbligo di autorizzazione per le emissioni in atmosfera di alcuni impianti di grande interesse per il nostro settore. Nello specifico, come anticipato, sono stati inseriti tra gli impianti ad inquinamento scarsamente significativo, come tali non soggetti all’obbligo di autorizzazione alle emissioni in atmosfera,l e seguenti attrezzature/attività: • i silos per i materiali vegetali • gli impianti di essiccazione di materiali vegetali impiegati da imprese agricole o a servizio delle stesse con potenza termica nominale, per corpo essiccante, uguale o inferiore a 3MW se alimentate a metano o a GPL o a biogas • gli impianti di essiccazione di materiali vegetali impiegati da imprese agricole o a servizio delle stesse con potenza termica nominale, per corpo essiccan-

te, uguale o inferiore a 1MW se alimentate a biomasse o a biodiesel o a gasolio come tale, o in emulsione col biodiesel • le cantine che trasformano fino a 600 tonnellate l’anno di uva nonché gli stabilimenti di produzione di aceto o altre bevande fermentate, con una produzione annua di 250 ettolitri per i distillati e di 1.000 ettolitri per gli altri prodotti. Sono comunque sempre escluse, indipendentemente dalla produzione annua, le fasi di fermentazione, movimentazione, travaso, addizione, trattamento meccanico, miscelazione, confezionamento e stoccaggio delle materie prime e dei residui effettuate negli stabilimenti di cui sopra • i frantoi Tutti gli impianti di essiccazione di materiali vegetali impiegati da imprese agricole o a servizio delle stesse e gli stabilimenti di produzione di vino o bevande fermentate non ricompresi tra quelli sopra menzionati sono comunque soggetti al regime semplificato dell’autorizzazione generale. Senza il provvedimento del Governo, come detto, “si sarebbe posta a rischio la sopravvivenza stessa delle nostre imprese cerealicole, e risicole in primis, già costrette ad affrontare un confronto molto difficile con l’attuale altalena dei mercati”. La messa a norma degli essiccatoi agricoli, infatti, si sarebbe rivelata “difficilmente attuabile” per le imprese agricole se non a costi sostenibili dalle stesse (pari anche a 3 o 4 volte il valore dell’impianto stesso). ULTERIORE PROROGA PER IL DPR 151/11 - Con il Decreto del Fare (D.L. 69/2013) è stato di fatto prorogato di un ulteriore anno il termine per la presentazione delle Scia (Segnalazioni certificate di inizio attività) relative alle nuove attività introdotte all'Allegato I al Dpr n.151/2001, esistenti alla data del 22 settembre 2011. Quindi per quelle attività che non erano soggette ai controlli di prevenzione incendi prima dell'entrata in vigore del Dpr 151/2011 ma che sono state incluse nell'allegato I del suddetto Dpr è concessa un'ulteriore proroga al 7 ottobre 2014 per la presentazione della Scia.

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Editoriale pag. 4

di Gian Carlo Ramella, direttore Coldiretti Novara Vco

UN IMPORTANTE RISULTATO SINDACALE E NUOVI IMPEGNI

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abolizione definitiva della prima rata dell'imu e la soluzione, attesa da anni, del nodo sulla messa a norma degli essiccatoi agricoli sono due delle novità positive che giungono a fine estate dai palazzi della politica. Una politica che, finalmente, sembra portare in dote la giusta sensibilità in ordine a due argomenti di particolare importanza e attualità delle nostre imprese. La prima buona notizia riguarda l'abolizione definitiva della prima rata Imu sia per l'abitazione principale che per i terreni agricoli e fabbricati rurali: anche in questo caso si evitano pesanti esborsi in carico alle imprese agricole e la notizia va accolta, quindi, con estrema positività. Sulla vicenda essiccatoi, com'è noto, l'impegno della Coldiretti si protrae da molti anni e interessa direttamente il territorio delle nostre province che, tra le prime, hanno sollevato il problema e sostenuto le istanze delle imprese agricole. Ancora, va riportata la notizia della conferma della proroga della prevenzione incendi e l'introduzione della proroga per il cosiddetto "patentino". In ordine al "bonus macchine" è confermato anche il finanziamento/contributo a tasso agevolato della durata massima di cinque anni e di importo non superiore a due milioni di euro. Inoltre, con un emendamento delle Commissioni riunite del Senato, è stata introdotta la norma che esclude l'obbligo di comunicazione di inizio attività per la vendita al dettaglio esercitata all'aperto nell'azienda agricola. E ancora, è stata confermata l'abrogazione di quei certificati sanitari attestanti l'idoneità psicofisica al lavoro, di fatto un

duplicato e, quindi, un costo aggiuntivo evitabile. Altre novità riguardano il Durc, la cui richiesta/trasmissione potrà avvenire esclusivamente via Pec. Argomenti che saranno sviluppati con competenza e professionalità dai nostri collaboratori in questo e nel prossimo numero del giornale. Quando giunge qualche notizia positiva, soprattutto in tempi non facili, è giusto e doveroso scriverne. E fa piacere: è successo anche in ordine all'applicazione della Tares nel comune di Vespolate, dove sono stati esentati dall'imposta - coraggiosamente - i terreni agricoli e i fabbricati rurali: una notizia importante per le imprese che operano sul territorio comunale, quasi la metà sul totale delle attività produttive totali. Sempre in estate, però, è stata pubblicata online la prima bozza del nuovo piano regolatore di Oleggio, importante città ma anche centro strategico per l'agricoltura del medio Novarese: diversi interventi infrastrutturali previsti interessano i terreni agricoli, con potenzialità d'impatto molto estese. Ciò preoccupa gli agricoltori che lì operano, e con loro Coldiretti che sta predisponendo le opportune osservazioni in merito al medesimo Prg. Nel territorio dell’Ovest Ticino la sottrazione di suolo agricolo ha già privato il territorio provinciale di terreni considerati fra i migliori sia in termini di produttività che di localizzazione. Ecco perchè non abbassiamo la guardia e, anzi, siamo pronti a conseguire nuove vittorie insieme, nella convinzione che il bene-terra sia di imprescindibile valore per il futuro dell'intero comprensorio oltrechè del Sistema-Paese.

Sommario Essiccatoi: una vittoria di Coldiretti !.............3 Editoriale di Gian Carlo Ramella...................4 Novara, il presidio di Coldiretti in Provincia ottiene il tavolo operativo.............................6 Gasolio da serra, il Dl Fare conferma il taglio delle accise........................................6 Bando contributi per acquisto, installazione e attivazione di terminali a tecnologia satellitare nelle zone rurali............................6 Cresce l'accordo con la Saclà di Asti............6 Governo: ufficiale lo stop all'Imu agricola...7 Addito a Lidia Papandrea............................8 Riso: raccolto salvo e prospettive positive anche per l'ortofrutta....................................9 Aviaria, i nuovi isolamenti confermano il funzionamento dei controlli nel Paese.........9 TERRANOSTRA/CAMPAGNA AMICA

Agriturismo, la ripresa di Ferragosto...........10 Ma per gli italiani le vacanze sono "mordi e fuggi" in tempo di crisi........10 Troppi marchi italiani in mani straniere.....11 DONNE IMPRESA/GIOVANI IMPRESA

Gamma Donna: torna il salone dedicato all'imprenditoria in rosa.............................12 Campagna Amica: buona opportunità di sviluppo per i giovani di Coldiretti..........13 Oscar Green: presto i nomi dei finalisti.....13 CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA

Tecnica - La nuova Pac...........................14 Tecnica - Sviluppo Rurale.........................17 Tecnica - Filiera Legno, Ortofrutta, Biologico...18 Tecnica - Energia e Colture in serra.............19 Tecnica - Vino e Vigneto............................20 Tecnica - Zootecnia e Latte........................21 Lavoro e Sicurezza...................................23 Ue-Coop...............................................23 Fiscale ed Economico................................24 Credito e Impresa.....................................25 Previdenza e Pensioni / Notizie Epaca...26-27 NOTIZIE DAL TERRITORIO

Pensionati: con la carta vantaggi tante opportunità a Novara e Vco................28 Vespolate: gli agricoltori curano gratis le strade per ringraziare il Comune.............28 In Val Grande l'enogastronomia torna protagonista con i Sentieri del Gusto.........29 Oleggio: la prima bozza del nuovo piano regolatore non convince Coldiretti..............29 "Mangiamola giusta". A Domodossola incontro su zootecnia e sostenibilità...........29 Toma del Monscera e prodotti tipici protagonisti a Bognanco.............................29 Il Corsivo agroalimentare........................30 Annunci economici..................................31


Primo Piano • NODO CINGHIALI E FAUNA SELVATICA

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uori dalla sede della Provincia di Novara, le bandiere gialle del presidio di Coldiretti colorano piazza Matteotti per l'intera mattinata di lunedì 9 settembre. Dentro, una rappresentanza di produttori con i vertici dell'organizzazione agricola vengono ricevuti e prendono la parola nella riunione alla quale sono presenti molti sindaci del territorio, specie del Medio Novarese dove il problema dei danni da fauna selvatica è ancora più grave. Per far fronte al problema, che ha ormai raggiunto livelli di allarme economico e sociale rilevanti, recentemente la Regione Piemonte ha messo mano al regolamento e approvando la dgr n° 27-6193 del 29 luglio 2013 ha diffuso a tutti i sindaci una bozza di ordinanza che permette loro di intervenire direttamente sul proprio territorio. Il problema c’è, è grande e non più tollerabile per stessa ammissione della Provincia. Il primo a parlare è il sindaco di Marano Ticino, Franco Merli che invita ricordare come accanto agli ungulati sempre più si segnalino i danni causati dai branchi di daini. Paolo Rovellotti, presidente di Coldiretti non usa mezzi termini, corredando il suo intervento con una nutrita serie di immagini consegnate al presidente della Provincia e al vice prefetto vicario, Claudio Ventrice: «Sono a chiedere di poter lavorare: un’intera categoria è a rischio perché i danni arrecati ai campi e alle coltivazioni sono tali e tanti da indurre alcuni produttori ad abbandonare i propri terreni. Siamo qui a dibattere di nutrie, cinghiali e daini e mi rendo conto che possano a tanti sembrare problemi minori rispetto a quello che leggiamo sui giornali, ma siamo esasperati. Dobbiamo intervenire anche sotto il profilo della sicurezza sulle strade: sappiamo i danni e i rischi che comportano questi animali a spasso sulle strade della nostra provincia” Giuseppe Fasola, sindaco di Maggiora va oltre con una proposta peraltro già presentata in Provincia e in Regione: «Tempi diversi per la caccia, turnazione squadre e un documento congiunto affinché con i Comuni si possano organizzare battute coordinate». Chi invece l’ordinanza l’ha già predisposta

• La riunione in Provincia e il presidio di Coldiretti

NOVARA, IL PRESIDIO DI COLDIRETTI IN PROVINCIA OTTIENE IL TAVOLO OPERATIVO è il sindaco di Agrate, Angelo Gatti. E Flavio Gatti, sindaco di Cerano, propone una task force immediatamente operativa cui spetti il coordinamento delle attività. Anna Brustia, presidente dell’Atc (Ambito Territoriale Caccia) Novara 1: «Personalmente gradirei mi fossero concessi pieni poteri affinché, insieme ai sindaci, si aumentassero le uscite e si adottassero provvedimenti decisi». Cesare Rossino, presidente dell’Atc Novara 2 si associa alla collega e aggiunge: «Mancano venti giorni all’apertura della caccia e sulla scorta dell’esempio di altre province mi sento di proporre la caccia di selezione che permette di intervenire nelle zone critiche su soggetti mirati. Un sistema più etico, più efficace e più soddisfacente anche per i cacciatori». Mario Marco Avanza, presidente dell’Ente Parchi del Ticino e del Lago Maggiore: «Il problema ci è noto e in proposito sono già state adottate numerose iniziative. Siamo disponibili a collaborare ma chiediamo

un coordinamento concreto in assenza del quale potrebbero emergere rischi in materia di sicurezza». Alla fine il presidente della provincia Sozzani riconosce che «l’esasperazione delle associazioni di categoria e dei coltivatori è tale da non consentire ulteriori deroghe» e che l'esistente piano di contenimento «va potenziato con le ATC che hanno le competenze necessarie per individuare modi e tempi di intervento». Poi l'accordo per un tavolo ristretto che, entro settembre, provvederà a individuare quelle soluzioni che ognuno – Prefettura, Provincia, Sindaci, Atc, Cacciatori, Parchi, Associazioni Agricoltori e Coltivatori – adotterà per sua parte”. Il tavolo sarà composto dai due presidenti dell’Atc da un delegato della Provincia, uno della Prefettura, uno dei Parchi, uno in rappresentanza delle tre associazioni di agricoltori, 1 uno in rappresentanza della associazioni di cacciatori, 6 sindaci (uno in rappresentanza di ogni circondario).

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Primo Piano - Piemonte pag. 6

• L'AGRICOLTURA NELLA REGIONE

GASOLIO DA SERRA, il DL FARE FARE conferma il taglio delle accise IL DISPOSITIVO DÀ RESPIRO A UN SETTORE CHIAVE PER L'AGRICOLTURA PIEMONTESE • Coltivazioni in serra

BANDO CONTRIBUTI PER ACQUISTO, CRESCE L'ACCORDO INSTALLAZIONE E ATTIVAZIONE CON LA SACLÀ DI ASTI D I TERMINALI A TECNOLOGIA SATELLITARE NELLE AREE di RURALI Ammontano almeno a 9 quintali i quantitativi ortaggi locali che quest'anno saranno ritirati dalla Fratelli Saclà di Asti. La Regione Piemonte, nell'ambito del Psr 2007/13 ha emesso Lo prevede l'accordo di fornitura sottoscritto tra la Fratelli Sacun pubblico Orto per laPiemonte, presentazione domande di aiuto là ebando la cooperativa che fadiseguito al contratto relative sostegno finanziario all'acquisto di decoder padi filieraalquinquennale: aumentano le referenze e anchee/o alcuni rabole, indipendentemente dalle forme di trasmissione. Il banprezzi, nonostante la fase congiunturale generalizzata. do è rivolto ad imprese e cittadini nelle aree rurali. La realtà conserviera astigiana si rifornirà dagli orticoltori pieIlmontesi bandodihaColdiretti l'obiettivo di favorire lo sviluppo della banda lar(per ora le province interessate sono quelga in zone rurali e a scarsa densità abitativa, dove essa è inale di Asti, Alessandria, Torino e Cuneo) acquistando basilico, deguatacavolfiori, o del tuttocipolle assente. carote, rosse e bionde, peperoni, rape, scaLa dotazione finanziaria è pari a 396.400 euro. logno e sedano bianco e disponibile vedde. Possono chiedere il contributo, erogato al 100%nei deicentri costi Grazie alla capillare assistenza tecnica fino di Coldiretti, ammissibili per un massimo di 400 euro Iva compresa: di San Damiano d'Asti e Castelnuovo Scrivia, presso la soggetcoopeti privati (cittadini, associazioni, fondazioni e ogni altro rativa "Orto Piemont", saranno raccolti e semilavorati gli ente, ortaregolarmente costituiti indipendentemente dalla forma giuridigi per poi conferirli alla Saclà: ai produttori saranno garantiti ca), le microimprese, le imprese la agricole e ledel pubbliche ammiprezzi adeguati e, soprattutto, certezza collocamento nistrazioni o aventi sede operativa in un comunesito del prodottoresidenti senza paticolari problemi. in e D in Daadea parteC sua, la digital Saclà divide. potrò contare su massime garanzie Le domande possono essere viae,Pec fino alle ore 24 qualitative, la costanza delleinviate forniture soprattutto, il forte del 30 del ottobre. Per piemontese. tutti i dettagli e per il supporto rivolgersi valore territorio in Coldiretti.

CRESCE L'ACCORDO CON LA SACLÀ DI ASTI Ammontano almeno a 9 quintali i quantitativi di ortaggi locali che quest'anno saranno ritirati dalla Fratelli Saclà di Asti. Lo prevede l'accordo di fornitura sottoscritto tra la Fratelli Saclà e la cooperativa Orto Piemonte, che fa seguito al contratto di filiera quinquennale: aumentano le referenze e anche alcuni prezzi, nonostante la fase congiunturale generalizzata. La realtà conserviera astigiana si rifornirà dagli orticoltori piemontesi di Coldiretti (per ora le province interessate sono quelle di Asti, Alessandria, Torino e Cuneo) acquistando basilico, carote, cavolfiori, cipolle rosse e bionde, peperoni, rape, scalogno e sedano bianco e verde. Grazie alla capillare assistenza tecnica di Coldiretti, nei centri di San Damiano d'Asti e Castelnuovo Scrivia, presso la cooperativa "Orto Piemonte", saranno raccolti e semilavorati gli ortagi per poi conferirli alla Saclà: ai produttori saranno garantiti prezzi adeguati e, soprattutto, la certezza del collocamento del prodotto senza particolari problemi. Da parte sua, la Saclà potrò contare su massime garanzie qualitative, la costanza delle forniture e, soprattutto, il forte valore del territorio piemontese.

• Le campagne dall'aereo

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l decreto del "Fare" rende definitivo il taglio dell’accisa sul gasolio e salva dall’estinzione un settore da primato del Made in Italy in Europa con oltre 30mila serre posizionate in tutta Italia che producono fiori e piante ornamentali e ortaggi. Il provvedimento darà un significativo respiro ad un settore particolarmente toccato dalla crisi anche in Piemonte. L’esenzione dell’accisa sul gasolio è fondamentale per la competitività delle imprese delle nostre due province che si devono confrontare sul mercato con partner comunitari per i quali il costo dell’energia è inferiore e dove vengono erogate agevolazioni per abbattere il costo dell'energia. Come anticipato già sugli scorsi numeri del giornale, la nuova norma prevede che l’accisa sul gasolio per il riscaldamento delle coltivazioni sotto serra, cui attualmente si applica la stessa accisa prevista per tutti i prodotti petroliferi destinati agli usi agricoli, pari al 22% dell'accisa ordinaria, viene ridotta a 25 euro per mille litri, a condizione che i richiedenti siano serricoltori per i quali l’attività imprenditoriale agricola costituisce l’esclusivo o il prevalente fattore produttivo, cioè coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale. La Coldiretti valuta positivamente anche le norme, introdotte dal decreto, volte ad agevolare la filiera corta e che consentono agli imprenditori agricoli di vendere direttamente i loro prodotti e organizzare il consumo sul posto per i clienti, senza ulteriori autorizzazioni, utilizzando i propri locali e arredi aziendali. Una semplificazione che agevola il rapporto diretto fra agricoltori e consumatori consentendo di effettuare la vendita diretta in occasioni di sagre e fiere senza necessità di comunicarlo preventivamente al Comune interessato e di avviare la vendita diretta mediante commercio elettronico contestualmente all'invio della comunicazione.


Primo Piano • LO STOP ALL'IMU DECISO DAL GOVERNO

GOVERNO: è ufficiale lo stop all'IMU in agricoltura PALAZZO CHIGI HA APPROVATO A FINE AGOSTO IL DISPOSITIVO CHE ANNULLA L'IMPOSTA SULLA PRIMA CASA, SUI FABBRICATI RURALI E SUI TERRENI AGRICOLI PROVVEDIMENTO CHE ASSUME PARTICOLARE RILIEVO PER LE DIMENSIONI DELLE IMPRESE AGRICOLE NELLE NOSTRE PROVINCE, SOPRATTUTTO NELLE AREE DELLA "BASSA"

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nche l'agricoltura delle nostre province accoglie con positività la notizia dell'abolizione definitiva della prima rata dell'Imu 2013 da parte del Governo: una novità strategica per l’agricoltura italiana e del territorio e ha riflessi particolarmente positivi per le imprese del nostro comprensorio interprovinciale. A sottolinearlo sono i vertici della Coldiretti sul territorio, che rimarcano anche “il buon esito di un lungo percorso che ha visto il mondo politico rispondere positivamente e con sensibilità alle sollecitazioni di Coldiretti e dell’intero mondo imprenditoriale agricolo”. A dare il “polso” della situazione valga il dato che stima in

LE ALTRE NOVITÀ DEL DECRETO CRESCE L'ACCORDO

CON LA SACLÀ DI ASTI

Il DL 102 pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che contiene le disposizioni urgenti in materia di Imu, è entrato in vigore il 21 agosto e, tra le altre cose, conferma che per l'anno 2013 non è dovuta la seconda rata Imu relativa ai fabbricati costruiti e destinati dall'impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non sano, in ogni caso, locati. Sonoconfermate anche le agevolazioni previste per il personale in servizio permanente delle forze armate e delle forze di polizia, nonchè per il personale dei vigili del fuoco. Costituisce invece una novità l'intervento sui limiti dei premi assicurativi: l'articolo 12 del decreto in oggetto dispone il dimezzamento dell'ammontare massimo dei premi detraibili per assicurazioni aventi per oggetto il rischio di morte o di invalidità permanente: questi passano infatti da euro 1291,14 ad euro 630 per il 2013 e diventano, a decorrere lal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2014, 230 euro.

• Nella foto di questa pagina, campi e risaie della Bassa

700 milioni di euro l’insostenibile onere che l’Imu avrebbe comportato per le imprese agricole nel 2013, con un’incidenza stimata nel solo Piemonte in misura variabile tra i 70 e i 95 milioni di euro. L’Imu agricola è stata pagata nel 2012 da circa 3 milioni di contribuenti, di cui 600mila agricoltori professionali (aziende agricole) secondo i dati divulgati dal ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ancora riferiti all’intero territorio nazionale. Oltre all’abolizione della prima rata, il Governo presieduto da Enrico Letta ha preso l’impegno di cancellare anche il saldo, mediante un prossimo intervento della Legge di Stabilità di ottobre, con la quale verranno definite le coperture necessarie alla cancellazione definitiva per tutto il 2013. Con tale provvedimento, verrà ridefinita la tassazione degli immobili e della fiscalità locale dei comuni, prevedendo – com’è noto - una service-tax che ingloberà anche la tassa sui rifiuti e servizi. Come ribadito anche dai vertici nazionali e regionali di Coldiretti si tratta di una scelta responsabile che riconosce il ruolo ambientale, sociale e culturale della nostra agricoltura che contribuisce a produrre quei beni comuni che il mercato non remunera. Inoltre, l’abolizione dell’Imu può agevolare l’occupazione dei giovani in agricoltura dove uno dei principali ostacoli all’ingresso è proprio determinato dalla disponibilità di terreni e fabbricati rurali colpiti ingiustamente dalla tassa. Inoltre, si tratta di un importante riconoscimento della strategicità del comparto agricolo italiano, produttore di economia reale e risorsa motrice per la ripresa del "Sistema-Italia” Una conferma, a questo proposito, giunge anche dalle nuove stime che fanno prevedere un nuovo record storico per l’export agroalimentare nazionale, che quest’anno porterà nel mondo le eccellenze produttive delle campagne italiane per un valore di 34 miliardi, con un aumento stimato del 7 per cento: dati che compensano i dati ancora negativi nei consumi interni, che hanno colpito come mai era accaduto prima anche l’alimentare con un taglio della spesa del 4 per cento nel primo semestre dell’anno. L’impegno per l’abolizione dell’Imu era stato ribadito dal ministro delle politiche agricole Nunzia De Girolamo nel patto per l’agricoltura sottoscritto davanti ai 15mila agricoltori presenti all’Assemblea della Coldiretti lo scorso luglio: «Il Governo, nonostante le oggettive difficoltà che vive il Paese, ha mantenuto la parola data, dimostrando di credere nell’agricoltura quale perno per una nuova stagione di crescita sostenibile del Paese».

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Novara-Vco pag. 8

• UN LUTTO PER TUTTI NOI

Addio a Lidia Papandrea, un'amica dell'agricoltura È SCOMPARSA ALL'IMPROVVISO LO SCORSO AGOSTO. IL CORDOGLIO DI COLDIRETTI

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• Lidia Papandrea

idia Papandrea non ce l'ha fatta e ci ha lasciato lo corso agosto, vinta dal male che ha sempre cercato fieramente di combattere. L'agricoltura novarese perde un valido sostegno, il settore agricoltura della Provincia di Novara un ottimo funzionario e tutti noi una cara amica. La ricorda per noi il presidente di Coldiretti Novara Vco Paolo Rovellotti.

Cara Lidia, quando pochi giorni prima che ci lasciassi ho saputo dell’improvviso aggravarsi del tuo male, ho avvertito un nodo in gola e mi sei venuta in mente sorridente buona e spontanea quale sei stata per tutta la vita. Ho parlato con tuo figlio Riccardino che non sapeva darsi pace per la gravità della situazione e gli ho detto che lui e i suoi fratelli Rosa e Raffaele dovevano ritenersi orgogliosamente figli della loro mamma che aveva vissuto operosamente attiva tutta la vita,tutelando con sincera partecipazione la categoria agricola. Certamente la tua umile e dignitosa origine agricola ti aveva spinta a cercare al nord in Piemonte, a Torino e poi a Novara, quelle condizioni di crescita e riscatto sociale che solo chi ha analoga esperienza può percepire nella forza e determinazione che riescono a generare. A me personalmente fosti presentata dall’indimenticabile direttore di Coldiretti Bermond, quando, appena arrivata a Novara da Torino, ti fui indirizzato per la presentazione di una pratica di sostegno di una importante manifestazione zootecnica della montagna. Subito e nel tuo modo pratico e rapido, che nel tempo divenne caratteristica riconosciuta e consueta, ti adoperasti per insegnarmi a chi rivolgermi e come per raggiungere il risultato perché dicesti ”gli Agricoli sono brava gente che merita e che dà sempre di più di quel che riceve, comunque”. Questo in sostanza era il motto che ti spingeva a lavorare per gli altri , senza risparmio di tempo e di impegno e siccome quelli che già sono sovraccarichi di lavoro e responsabilità, spesso trovano il tempo anche per altre attività, eccoti impegnata anche in politica , con una lunga e orgogliosa militanza nella Democrazia Cristiana Anche in questo caso però come nei successivi gruppi politici in cui hai militato , lo hai fatto sempre con un impegno da geniere , di quelli che costruiscono e creano la piattaforma per le operazioni di maggior portata, perché la tua era l’applicazione pratica del saper fare, frutto dell’esperienza, della conoscenza delle cose e delle persone, senza timore di chiedere consiglio a chi ti sembrava più esperto. Queste tue caratteristiche ti sono state riconosciute pubblicamente dalla gente delle campagne e non

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solo; infatti nella competizione elettorale regionale, pur non riuscendo ad essere eletta, ottenesti un plebiscito. Ricordo che ti rendeva particolarmente orgogliosa e con pieno merito personale, il risultato epocale che ottenne la Provincia di Novara durante la giunta Pagani. Infatti fu l’unica Provincia in Piemonte ad ottenere dalla Regione il finanziamento completo delle domande di miglioramento fondiario, utilizzando addirittura i resti delle altre province. Un fatto unico, che creò anche qualche invidia, ma tu non facevi caso, sapevi anche soffrire, chiamando Cuore gli amici con cui ti rapportavi quando magari eri temporaneamente scoraggiata o stanca. Si perché le energie le hai spese sempre tutte per noi Agricoli e per la gente e per la tua famiglia, verso la quale avevi quell’affetto e quella sensibile attenzione dell’albero grande che tutti i suoi frutti dà , e per quanti gliene domandi sempre uno ne troverà. Ti è mancato il frutto della vittoria sul male che inesorabile ti ha portata via troppo presto, ma la tua voce, il tuo sorriso ed il tuo lavoro restano per chi ti ha conosciuto a riempire il vuoto della tua assenza. Ciao Lidia, grazie. Paolo Rovellotti Presidente Coldiretti Novara Vco


Verso i raccolti • LE PROSPETTIVE DEL TERRITORIO RURALE

AVIARIA, I NUOVI ISOLAMENTI CONFERMANO IL FUNZIONAMENTO DEI CONTROLLI NELLA NOSTRO PAESE TUTTE LE MISURE STRAORDINARIE PREVISTE DALLE NORME SANITARIE EUROPEE ED ITALIANE PER IL CONTENIMENTO SONO STATE ATTIVATE CON MASSIMA VELOCITÀ, COME IL MONITORAGGIO ROMA - La scoperta di nuovi casi - in particolare di un nuovo caso in in diverso sito della stessa azienda, a fine agosto - conferma che hanno funzionato le misure precauzionali messe tempestivamente in atto per garantire la massima sicurezza e tranquillità. È quanto osserva Coldiretti a proposito della scoperta e all'isolamento dei focolai di influenza aviaria di tipo A individuata in alcuni allevamenti di galline ovaiole. Tutte le misure straordinarie previste dalla normativa sanitaria europea e nazionale per il contenimento dell'infezione, il monitoraggio degli allevamenti e la tutela della salute pubblica sono state adottate con tempestività eccezionale, a conferma dell'efficienza del sistema dei controlli nazionale. Il primato italiano nella sicurezza alimentare si conferma come una garanzia per gli allevatori ed i consumatori, per evitare psicosi ingiustificate che nel passato hanno danneggiato pesantemente un settore produttivo importante per l'economia e l'occupazione.

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RISO: raccolto salvo e prospettive positive anche per l'ortofrutta IL CALDO ESTIVO HA "RISOLTO" LA PRIMAVERA PIOVOSA

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onostante una primavera fredda e piovosa, che ha impedito ai mezzi agricoli di entrare in campo per le lavorazioni e le semine, il raccolto del riso è salvo grazie al caldo che ha contraddistinto gli ultimi 15 giorni di luglio e l'intero mese di agosto. A rilevarlo è il Centro Assistenza Agricola di Coldiretti e Impresa Verde Piemonte Orientale che, attraverso il responsabile Lorenzo Rolando, parla di «prospettive per un raccolto normale, in linea con le medie annuali». Il raccolto si preannuncia di buona qualità anche sotto il profilo quantitativo: ciò se perdureranno i giorni di bel tempo di un'inizio settembre ancora dal sapore estivo. Proprio l'estate settembrina 2013 dovrebbe regalare una vendemmia di ottima qualità, ma anche in questo

caso occorrerà attendere ancora qualche giorno per sciogliere ogni riserva di pronostico. E anche per quanto riguarda il mais, il raccolto si prospetta discreto dopo i recuperi sull'inizio della stagione, fatta eccezione in alcuni areali di collina dove il perdurare della siccità ha prodotto ingentissimi danni alle produzioni. Per quanto riguarda l'ortofrutta, le aree del Piemonte Orientale registrano numeri e prospettive positive, con prezzi accettabili per quanto riguarda le pesche: unico dato negativo è l'ulteriore espansione della batteriosi del kiwi, agevolata dalle piogge e dal maltempo della scorsa primavera: l'assenza di gelate nella stagione 2013 ha però consentito di salvare i raccolti, che registrano (solo per questo motivo) numeri superiori allo scorso anno. • Risaie

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• AGRITURISMO E ALIMENTAZIONE

• pagine a cura di MASSIMILIANO GRAZIANI

AGRITURISMO, LA RIPRESA DI FERRAGOSTO • Il direttore regionale Rivarossa

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ono stati circa ventimila i vacanzieri che hanno scelto di trascorrere il ferragosto negli agriturismi piemontesi all'insegna della buona tavola e del relax all'aria aperta. E' quanto stima la Coldiretti del Piemonte sulla base delle indicazioni di “Terranostra – Agriturismo di Campagna Amica” che registra una sostanziale tenuta rispetto al 2012. Tra le mete più ambite, ci sono proprio i laghi e le Alpi delle nostre province: una vacanza tra “gusto, natura e cultura” sempre più ambita da un turismo nazionale ed estero, grazie anche alla vicinanza baricentrica dei nostri territori con le aree metropolitane di Torino e Milano e ai collegamenti l'aeroporto intercontinentale di Milano Malpensa. «A far scegliere l'agriturismo rispetto alle altre forme di ristorazione - evidenziano Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte - è certamente l'opportunità di conciliare la buona tavola con la possibilità di stare all'aria aperta, avvalendosi anche delle comodità e dei servizi offerti. Se la buona tavola è una delle ragioni principali per scegliere l'agriturismo, sono sempre più spesso offerti programmi ricreativi come l'equitazione, il tiro con l'arco, il trekking, ma non mancano attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici». I motivi della preferenza sono per una maggioranza del 30% il buon rapporto prezzo/qualità, per il 23% la garanzia di riposo e tranquillità e per il 21% il con-

tatto con la natura. Le informazioni viaggiano via internet attraverso il sito www.terranostra.it e www.campagnamica.it .Tra chi non si rivolge alla rete va ancora forte il passaparola o il consiglio di parenti e amici che viene seguito dal 32% dei clienti. Concludono Stefania Grandinetti e Maria Chiara Bellino, presidente e segretaria di “Terranostra – Agriturismo di Campagna Amica” del Piemonte: «Da un paio d'anni a questa parte, evidenziamo un aumentato indice di gradimento degli agriturismi piemontesi da parte di inglesi, tedeschi e svizzeri,

per quanto concerne la zona dei laghi, di tedeschi nelle Langhe, mentre le zone di confine delle Province di Torino e Cuneo continuano ad evidenziare una forte presenza di francesi». Non mancano comunque gli olandesi, i belgi e gli americani, anche loro attratti dalla bellezza delle nostre montane e dei laghi, sui quali la natura, i prodotti e la cucina tipica si affacciano su una cornice di ambiente e di storia. La percentuale degli esteri ha raggiunto negli agriturismi piemontesi il 45-50%, a significare l’alto indice di gradimento delle strutture subalpine.

MA PER GLI ITALIANI LE VACANZE SONO "MORDI E FUGGI" IN TEMPO DI CRISI

• Agriturismo

Un ferragosto a "chilometri zero" all’insegna del pic nic e della gita fuori porta conclusa in giornata con oltre due italiani su tre (67%) che hanno scelto di restare a casa ad agosto durante il quale non dormono neanche una notte fuori. Il dato emerge da una analisi della Coldiretti su dati Ipr marketing che fotografa un Ferragosto 2013 all'insegna del mordi e fuggi con molte presenze nelle spiagge, nei laghi e nei luoghi di villeggiatura prossimi alle grandi città che non si sono svuotate come in passato. La maggioranza di quanti hanno scelto di festeggiare il ferragosto lo ha fatto a tavola in casa con parenti e amici o con brevi gite fuori porta allietate dai tradizionali pic nic e grigliate all’aria aperta o, ancora, in agriturismo.


Sindacale • AGRICOLTURA, TERRITORIO, PRODUZIONI

TROPPI MARCHI ITALIANI finiscono in mani straniere NONOSTANTE IL CROLLO STORICO DEI CONSUMI INTERNI, L'AGROALIMENTARE FA SEGNARE IL RECORD NELL'EXPORT GRAZIE A SICUREZZA, TIPICITÀ E QUALITÀ

COLDIRETTI: BENE I CONTROLLI ALLE POMPE DI BENZINA Quasi un italiano in vacanza su tre (32%) ha scelto per risparmiare località più vicine anche per effetto del costo dei trasporti che rappresentano una voce di spesa rilevante delle famiglie. Lo afferma Coldiretti sulla base di un'indagine Ipr marketing nel commentare positivamente le ispezioni della Guardia di Finanza su oltre mille distributori di carburante ispezionati che nel mese di agosto hanno rilevato un 14% di irregolarità. Va ricordato che un Italia l'88% di merci viaggia ancora su strada.

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on la vendita di Pernigotti sale ad oltre 10 miliardi il valore dei marchi storici dell'agroalimentare italiani passati in mani straniere dall'inizio della crisi, che ha compiuto una vera escalation nelle operazioni di acquisizione del made in Italy agroalimentare. Lo sottolinea Coldiretti nel commentare la decisione della società Averna di cedere l'intero capitale dell'azienda piemontese detentrice dello storico marchio dei dolci al gruppo Toksoz in Turchia, che è il maggior produttore mondiale di nocciole. «I grandi gruppi multinazionali che fuggono dall'Italia della chimica e della meccanica, investono invece nell'agroalimentare

nazionale perchè, nonostante il crollo storico dei consumi interni, fa segnare il record nelle esportazioni grazie all'immagine conquistata con i primati nella sicurezza nella tipicità e nella qualità» afferma il presidente nazionale di Coldiretti Sergio Marini. «I passaggi di proprietà hanno spesso significato svuotamento finanziario delle società acquisite, delocalizzazione della produzione, chiusura di stabilimenti e perita di occupazione. Si è iniziato con l'importare materie prime

dall'estero per produrre prodotti tricolori. Poi si è passati ad acquisire direttamente marchi storici e il prossimo passo potrebbe essere la chiusura di stabilimenti italiani per trasferirli all'estero. Un processo di fronte al quale occorre accelerare nella costruzione di una filiera agricola tutta italiana che veda direttamente protagoniste le imprese agricole per garantire quel legame con il territorio che ha consentito ai grandi marchi di raggiungere prestigiosi traguardi».

COSÌ NEGLI ULTIMI ANNI 2013 • PERNIGOTTI • CHIANTI CLASSICO (per la prima volta un imprenditore cinese ha acquistato un'azienda agricola del Gallo Nero) 2012 • PELATI AR - ANTONINO RUSSO (nasce una nuova società nominata "Princes Indusrie Alimentari Srl", controllaa al 51% della Princes controllata dalla giapponese Mitsubishi)) • STAR (passa al 75% nelle mani spagnole dei Gruppo Agroalimentare di Barcellona (Gallina Blanca)) • ESKIGEL (produce gelati in vaschetta per la grande distribuzione - Panorama, Pam, Carrefour, Auchan, Conad, Coop) (ceduta agli inglesi con azioni in pegno di un pool di banche)

2008 • BERTOLLI (venduta a Unilever, poi acquisita dal gruppo spagnolo Sos) • RIGAMONTI SALUMIFICIO SPA (divenuta di proprietà dei brasiliani attraverso la società olandese Hitaholb International) • ORZO BIMBO (acquisita da Nutrition&Sanrè S.A. del gruppo Novartis) • ITALPIZZA (ceduta all'inglese Bakkavor acquisition limited) 2006 • GALBANI (acquisita dalla francese Lactalis) • CARAPELLI (acquisita dal gruppo spanolo SOS) • SASSO (acquisita dal gruppo spanolo SOS) • FATTORIE SCALDASOLE (venduta a Heinz, poi acquisita dalla francese Adros)

2011 • PARMALAT (acquisita dalla francese Lactalis)) • GANCIA (acquisita al 70% dall'oligarca russo Rustam Tariko) • FIORUCCI - SALUMI (acquisita dalla spagnola Campofrio Food Holding S.L.) • ERIDANIA ITALIA SPA (la societò dello zucchero) ha ceduto il 49% al gruppo francese Cristalalco Sas)

2003 • PERONI (acquisita dall'azienda sudafricana SABMiller) • INVERNIZZI (acquisita dalla francese Lactalis, dopo che nel 1985 era passata alla Kraft)

2010 • BOSCHETTI ALIMENTARE (cessione alla francese Financière Lubersac che detiene il 95%) • FERRARI GIOVANNI INDUSTRIA CASEARIA SPA (ceduto al 27% alla francese Bongrain Europe Sas)

1995 • STOCK (venduta alla tedesca Eckes A.G., poi acquisita dagli americani della Oaktree Capital Management)

2009 • DELVERDE INDUSTRIE ALIMENTARI SPA (divenuta di proprietà della spagnola Molinos Delplata SI che fa parte del gruppo argentino Molinos Rio de la Plata)

1998 • LOCATELLI (venduta a Nestlè, poi acquisita da Lactalis) • SAN PELLEGRINO (acquisita dalla svizzera Nestlè)

1993 • ANTICA GELATERIA DEL CORSO (acquisita da Nestlè) 1988 • BUITONI (acquisita dalla svizzera Nestlè) • PERUGINA (acquisita dalla svizzera Nestlè)

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Donne Impresa pag. 12

• MOVIMENTI COLDIRETTI

• pagine a cura di ELEONORA BARÈ

GAMMA DONNA: torna il salone dedicato all'imprenditoria in rosa

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l Salone GammaDonna ha saputo raccontare, nelle diverse edizioni, la storia di imprenditrici e manager che hanno affrontato e vinto sfide difficili. La manifestazione ha creato uno spazio di incontro e confronto sui temi dell’imprenditorialità femminile e giovanile, portando l’attenzione su proposte concrete per valorizzare il ruolo delle donne e dei giovani nella società e nel tessuto produttivo del nostro Paese. Quest’anno GammaDonna non poteva non considerare la situazione di particolare fragilità con cui si confronta non solo il nostro sistema economico, ma in generale la società italiana. Per questo motivo il Salone che avrà luogo a Torino, nei giorni 1, 2 e 3 ottobre 2013 darà spazio alle motivazioni profonde per cui le donne e i giovani debbono impegnarsi nella realizzazione dei propri progetti. Rimettersi in gioco: sul lavoro, nel modo di fare impresa, nella propria vita. Attraverso un’arte preziosa: la capacità di reinventarsi. Oggi la sfida al futuro passa di qui, una sfida raccolta e rilanciata dal 5° Salone dell’Imprenditoria femminile e giovanile, perché nelle donne e nei giovani c’è un potenziale in grado di rimettere in moto l’economia del Paese e la società. Il 2 e 3 ottobre, al Centro Congressi Torino Incontra, tavoli di lavoro, workshop, incontri mirati, sessioni di networking affronteranno il tema avvalendosi della partecipazione attiva del pubblico e di numerose testimonianze di successo, dando vita ad un programma concreto e fortemente interattivo, rivolto all’innovazione e alla collaborazione di rete. Ad introdurre la due giorni, la sera del 1° ottobre al BasicVillage, un atélier creativo nel quale sarà protagonista lo strumento espressivo del collage, metafora artistica dell’atteggiamento imprenditoriale del reinventarsi grazie alla rottura di schemi pregressi e alla creazione di nuove connessioni. Un lavoro che preparerà il terreno al Salone e porterà al-

• Un'edizione degli scorsi anni

I PRIMI TRE GIORNI DI OTTOBRE TORINO RACCONTA PRESSO IL CENTRO CONGRESSI LE STORIE DI IMPRENDITRICI E MANAGER CHE HANNO SAPUTO AFFRONTARE SFIDE DIFFICILI, VINCENDOLE CON SUCCESSO la realizzazione di un’opera collettiva di “instant art”, che sarà parte integrante della scenografia dell’evento e testimonierà, nei fatti, quanto sia fondamentale oggi mettere a sistema energia e creatività individuali. GammaDonna, ideata da Valentina Communication, è una piattaforma aperta ad iniziative tese a favorire lo sviluppo della risorsa donna nel mondo del lavoro e dell’impresa. Si pone come luogo di dialogo e di scambio di idee e di proposte con tutte le controparti per il miglior utilizzo della componente femminile nella nostra società.

ANCHE COLDIRETTI DONNE IMPRESA SARÀ PRESENTE AL SALONE Il Salone Nazionale GammaDonna, nato a Torino nel 2004 e giunto alla 5° edizione, si è affermato negli anni come la più importante manifestazione nazionale su queste tematiche. Per gli alti contenuti e finalità ha ottenuto nelle ultime due edizioni una speciale medaglia di riconoscimento da parte del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La Regione Piemonte, il Comune e la Provincia di Torino lo hanno sostenuto fin dalla sua nascita, insieme ai principali ministeri. Come nelle precedenti edizioni, anche le imprenditrici agricole di Coldiretti Donne Impresa vi prenderanno parte, anche con la rappresentanza nazionale del movimento. Per ulteriori informazioni sull'edizione 2013 del salone GammaDonna e per conoscere i dettagli, anche logistici, della manifestazione, è attivo il sito internet dell'evento, all'indirizzo web www.gammadonna.it


Giovani Impresa • MOVIMENTI COLDIRETTI

CAMPAGNA AMICA: BUONA OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO PER I GIOVANI DI COLDIRETTI

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n un’epoca in cui la globalizzazione dell’economia porta a delocalizzare le produzioni e il “dumping” ambientale, sanitario e sociale è la regola per tenere bassi i costi, dove la crisi finanziaria economica e morale da anni sembra ormai demolire le fondamenta di un obsoleto sistema fordista che non sembrerebbe lasciare spazio ai giovani, credere nella giusta agricoltura intesa come rispetto del paesaggio, del buon cibo, della salute, dell’occupazione, della tradizione e della cultura, può rappresentare il riscatto sociale che le nuove leve potrebbero realizzare. Un cambiamento sostenuto anche dalla società civile che crede nel nuovo modello agricolo che si sta affermando in Italia che identifica nei giovani un ruolo di estrema importanza quali portatori di creatività e innovazione all’interno del mondo agricolo, capaci di valorizzare le imprese e i prodotti made in Italy, con lo sguardo sempre rivolto al futuro e aperto alle novità che sta cambiando non solo il modo di fare agricoltura ma anche di essere agricoltore. Fondazione Campagna Amica come si evince dal suo codice etico, fornisce la possibilità ai giovani imprenditori agricoli e non di sviluppare nuove forme di attività, tutte sotto il marchio “Campagna Amica”, che identifica quei luoghi in cui si possono trovare i prodotti degli agricoltori Coldiretti – prodotti di provenienza certa, italiana e garantita. La grande rete di Campagna Amica, è la prima rete nazionale ed europea di vendita diretta e conta oltre 7.000 punti dove è possibile trovare i prodotti degli agricoltori, tutti rigorosamente italiani e di origine certificata. La rete è costituita da: MERCATI DI CAMPAGNA AMICA Sono i mercati degli agricoltori in cui i produttori agricoli sono tutti iscritti a Coldiretti e aderiscono a Campagna Amica e si impegnano per questo a vendere solo i loro prodotti, agricoli, italiani e a km zero. Nel Mercato di Campagna Amica si può

• Giovani e Campagna Amica: un binomio vincente

OSCAR GREEN: PRESTO I NOMI DEI FINALISTI NAZIONALI

fare la spesa in modo sostenibile e responsabile, acquistando prodotti agricoli di stagione, selezionati con cura, sempre freschi e di origine italiana controllata e garantita. FATTORIE DI CAMPAGNA AMICA Sono le aziende agricole dove l’imprenditore vende direttamente i propri prodotti, rigorosamente agricoli e italiani la cui origine è controllata e garantita da Campagna Amica.

È attesa a breve la comunicazione dei finalisti nazionali dell'Oscar Green, il concorso rivolto alle giovani imprese che strizza l'occhio all'innovazione e all'amore per l'agricoltura. 'Il bello dell'Italia' è il messaggio dell'edizione 2013 ma anche la sua missione. Le imprese concorrenti porteranno sul podio del premio all'innovazione in agricoltura le eccellenze e la bellezza dei propri prodotti, delle proprie aziende, degli incredibili paesaggi e degli inimitabili territori. Uno sguardo al passato e le mani e la testa dentro i dinamismi più virtuosi e innovativi della contemporaneità e del futuro. Tecnologia e stupore, sapienza e intraprendenza, capacità di reinventarsi e rivisitare la storia e la tradizione italiana, fanno dell'Oscar Green un evento attesissimo oltre che impossibile da replicare altrove. (www.oscargreen.it)

AGRITURISMI DI CAMPAGNA AMICA Sono le imprese agrituristiche, promosse da Terranostra, che vendono direttamente i propri prodotti e/o che propongono nel loro ristorante, il menu di Campagna Amica, fatto prevalentemente con i prodotti dell’azienda e con quelli di altre Fattorie di Campagna Amica, rigorosamente agricoli e di origine italiana, controllata e garantita da Campagna Amica.

– che vendono i propri prodotti e quelli degli altri agricoltori della Rete. Per questo, pur non essendoci la presenza fisica costante di tutti i produttori (come nei mercati), si possono comunque ritrovare tutti i vantaggi della vendita diretta in città: prodotti freschi, sani, sicuri, di origine italiana certificata, a prezzi sostenibili.

BOTTEGHE DI CAMPAGNA AMICA Sono veri e propri negozi agricoli in città in cui è possibile acquistare i prodotti a marchio Campagna Amica, rigorosamente agricoli e italiani controllati e garantiti da Campagna Amica. Sono gestite da imprese agricole – singole o associate

RISTORANTI “CAMPAGNA AMICA NEL PIATTO” sono esercizi commerciali che somministrano pasti, alimenti e bevande, che utilizzano nel loro menu quotidiano i prodotti agricoli e italiani di Campagna Amica.

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Tecnica - La nuova Pac pag. 14

• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

• resp. Caa Coldiretti: LORENZO ROLANDO

Ecco la Pac 2014-2020 e i nuovi orientamenti

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alla definizione di agricoltore attivo ai pagamenti diretti, sono tante le novità della Pac 2014-2020 che interesseranno gli agricoltori italiani ed europei nei prossimi anni. La definizione della nuova Pac consegue al’accordo del 26 giugno 2013 tra Consiglio, Parlamento Europeo e Commissione Europea, che ha riscritto integralmente le regole della Politica agricola: dal sistema dei pagamenti diretti, alla regolazione dei mercati nell’ambito della Ocm Unica, allo Sviluppo rurale. Il nuovo regime dei pagamenti diretti partirà dal primo gennaio 2015, le nuove misure di mercato e lo sviluppo rurale partiranno invece dal primo gennaio 2014. Una caratteristica di questa nuova politica è la sussidiarietà e la flessibilità, con ampi margini di manovra per gli Stati membri. Tante saranno le decisioni che il Governo e le Regioni dovranno adottare nei prossimi mesi: regionalizzazione e scelta regioni omogenee; aiuti facoltativi e/o relative percentuali del massimale (Pagamento di base, Pagamento ridistributivo per i primi ettari, Zone svantaggiate, Giovani agricoltori, Sostegno accoppiato con percentuali e settori, Piccoli agricoltori); criteri di assegnazione dei titoli; gestione della riserva nazionale; soglia minima pagamenti (100-400 euro; 0,5-1,0 ettari); convergenza interna, modalità, tempi e limiti; capping; definizione e applicazione dell’ Agricoltore attivo. Proprio quest’ultimo aspetto sarà una delle scelte più importanti. L’idea è di ridurre la platea dei beneficiari della Politica agricola comune, riservando i pagamenti diretti a chi fa agricoltura sul serio e non come estrazione di rendita. Anche in considerazione della riduzione delle risorse della Pac destinate al I pilastro, è opportuno per questo che i beneficiari del futuro pagamento unico siano, prioritariamente, sebbene non esclusivamente, i veri agricoltori. Riguardo ai nuovi piani di sviluppo rurale (Psr), le prime bozze dovranno esser pronte per gennaio 2014, in secondo luogo le decisioni sui pagamenti diretti che

IL RAPPORTO 2012 HA EVIDENZIATO UNA SITUAZIONE DIFFICILE IN TERMINI CONGIUNTURALI CHE, TUTTAVIA, IL SETTORE AGRICOLO HA SAPUTO FRONTEGGIARE MEGLIO DI ALTRI SEGMENTI DELL'ECONOMIA NAZIONALE. RESTA IL PROBLEMA DEL CREDITO ALLE IMPRESE dovranno essere adottate entro il primo agosto 2014, che dovranno stabilire il futuro dei vecchi titoli della Pac e l’assegnazione dei nuovi titoli. Vediamo ora, in dettaglio, alcuni aspetti importanti contenuti nell'accordo politico del 26 giugno scorso, in particolare per quanto riguarda i nuovi pagamenti diretti, partendo da tre concetti fondanti. • Ridistribuzione dei pagamenti diretti fra Paesi (convergenza esterna); all’interno dello stesso Paese (pagamento forfettario); tra agricoltori (convergenza interna).

• Vacche al pascolo • Riformulazione, tiesame del sostegno, finalizzato sia a garantire un reddito di base, sia a criteri ambientali, a sostegno della fornitura di beni pubblici, con sette tipologie di pagamenti diretti - Pagamento di base - Pagamento ridistributivo - Pagamento ecologico (greening) - Pagamenti per zone soggette a vincoli naturali - Pagamento per i giovani agricoltori - Pagamento accoppiato - Pagamento per i piccoli agricoltori

• Le risaie, in quanto aree colturali sommerse per una parte significativa dell'anno, restano escluse dal "greening"


Tecnica - La nuova Pac • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

• Sostegno più mirato, orientamento dei pagamenti diretti verso una loro allocazione più virtuosa tramite: - Agricoltori attivi - Tetti aziendali (capping) - Soglie minime In pratica si andrebbe a avere un nuovo sistema di pagamenti diretti: le componenti dei pagamenti diretti saranno 8 e non più 7 come inizialmente proposte dalla Commissione Europea, in quanto è stata aggiunta la componente "pagamento redistributivo". A queste nuove 8 componenti, considerando che l'Italia applicherà la convergenza interna (passaggio graduale dal vecchio sistema dei titoli storici a quello nuovo) e che, di fatto, genererà un'ulteriore componente dei pagamenti diretti, variabile ogni anno. La piena applicazione del nuovo sistema dei pagamenti diretti arriverà nel 1919, come annuncia il Gruppo 2013 Coldiretti. Analizziamo ora le singole componenti. PAGAMENTO DI BASE • Il nuovo pagamento di base sostituisce i titoli storici, che scadono il 31 dicembre 2014. • Il pagamento di base è legato a titoli trasferibili, attivati su terreni ammissibili. • Prima assegnazione: i nuovi titoli saranno assegnati agli agricoltori attivi sulla base della domanda unica al 15 maggio 2015. • Il numero dei titoli è pari al numero di ettari ammissibili. • Le superfici ammissibili sono: seminativi, colture permanenti legnose, prati e pascoli permanenti. • Gli Stati membri possono applicare il pagamento di base: – A livello nazionale – A livello regionale (criteri non discriminatori) • Riserva nazionale ≤3% – Nuovi agricoltori – Aree in ristrutturazione PRIMA ASSEGNAZIONE DEI TITOLI La prima assegnazione sulla base della domanda al 15 maggio 2015 prevede due requisiti per ricevere i titoli, ovvero aver ricevuto pagamenti diretti o aiuti nazionali in relazione ad una domanda di aiuto nel 2013 ed essere agricoltore attivo. Gli Stati membri possono concedere titoli agli agricoltori che non hanno ricevuto pagamenti diretti nel 2013, se: • hanno coltivato nel 2013: ortofrutticoli, patate, piante ornamentali e vi-

gneti; • hanno ricevuto titoli da riserva nel l'anno 2014; • presentano elementi di prova verificabili i quali dimostrano che nel 2013 hanno coltivato prodotti agricoli o allevato bestiame. IL PAGAMENTO REDISTRIBUTIVO PER I PRIMI ETTARI Non era previsto nelle proposte iniziali della Commissione. Nel corso del negoziato è stato proposto un pagamento per i primi ettari, facoltativo, definito “redistributivo”, per gli agricoltori che hanno diritto al pagamento di base. Gli Stati membri possono destinare a questo pagamento fino al 30% del massimale nazionale o regionale. Il pagamento redistributivo riguarda un numero di ettari fino a 30 o superiore se la dimensione media nazionale è superiore (l’Italia, 30 ettari, visto che la dimensione media è 8 ettari). L’ammontare del pagamento supplementare è pari a. • non più del 65% del pagamento medio nazionale o regionale; • un importo calcolato dividendo una percentuale del massimale nazionale (max 30%) per il numero di ettari che hanno diritto a tale pagamento. L'impatto del pagamento ridistributivo sarà considerevole, se l’Italia decidesse di applicare questo pagamento e soprattutto con quale soglia (al massimo per 30 ettari) e in quale percentuale (al massimo il 65% del pagamento medio). IL PAGAMENTO ECOLOGICO (GREENING) Doveva essere la vera novità della riforma, invece è stato il punto più controverso perché è un’idea buona declinata male. Gli agricoltori che percepiscono il pagamento di base sono tenuti a rispettare tre impegni ambientali, fissati per tutte l’Ue, senza flessibilità nazionale: 1. Diversificazione colturale 2. Mantenimento prati permanenti 3. Aree a valenza ambientale Si tratta di un obbligo, e in caso di inosservanza dei requisiti del grening le sanzioni supereranno il pagamento per l'inverdimento stesso: in pratica, dopo un periodo di transinzione, i trasgressori recidivi perderanno anche fino al 125% del proprio pagamento per l'inverdimento. 1. Diversificazione colturale Interessa solo le superfici a seminativo e si

applica in funzione della superficie a seminativo: • fino a 10 ha a seminativo, nessun obbligo di diversificazione; • da 10 a 30 ha di seminativo, obbligo di due colture, con la coltura principale che copre al massimo il 75%; • oltre i 30 ha a seminativo, obbligo di tre colture, con la coltura principale che copre al massimo il 75% e le due principali al massimo il 95%. Sono escluse dell'obbligo di diversificazione, a condizione che i seminativi non coperti da questi usi non superino i 30 ettari: • le superfici interamente investite a colture sommerse per una parte significativa dell'anno (riso); • le aziende con superfici a foraggio o maggese o prati permanenti, per oltre il 75%. Una coltura è diversa se appartiene ad un genere diverso: ad esempio, grano duro e grano tenere non sono diversi (poichè entrambi del genere Triticum), mentre lo sono grano (genere Triticum) ed orzo (genere Hordeum). 2. Mantenimento prati permanenti Gli Stati membri designano i prati permanenti ecologicamente sensibili. Gli agricoltori non possono convertire o arare tali prati permanenti. Gli Stati membri assicurano che la proporzione della superficie a prato permanente in relazione alla superficie agricola totale non diminuisce di oltre il 5%. Quindi gli Stati membri assicurano il mantenimento di una certa proporzione delle superfici a prato permanente in base alla “superficie di riferimento” al 2015. Qualora uno Stato membr accerti che il rapporto è diminuito di oltre il 5%, deve prevedere obblighi per i singoli agricoltori di convertire terreni a prato permanente. 3. Aree a valenza ambientale Si applica solo alle superfici a seminativo; non si applica alle colture permanenti e ai prati e pascoli permanenti. Questa è una grande novità del negoziato perché esclude dall’obbligo le colture permanenti (vigneti, oliveti, frutteti, ecc.). Le EFA sono obbligatorie per le aziende con più di 15 ettari di seminativi, per almeno il 5% della superficie a seminativo. La soglia del 5% può essere aumentata al 7% nel 2018, a seguito di una relazione della Commissione nel 2017 e ad una proposta legislativa. Le aree di interesse ecologico consistono

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• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

in terreni lasciati a riposo, terrazzamenti, margini dei campi, siepi, alberi, aree con colture intercalari o di copertura vegetale, elementi caratteristici del paesaggio, biotopi, fasce tampone, superfici oggetto di imboschimento. Sono escluse dall’obbligo di EFA a condizione che i seminativi non coperti da questi usi non superino i 30 ettari: • le superfici interamente investite a colture sommerse per una parte significativa dell’anno (riso); • le aziende con superfici a foraggio o prati permanenti o leguminose, per oltre il 75% dei seminativi. EQUIVALENZA DEL GREENING (by definition) Per evitare di penalizzare quanti già adottano sistemi di sostenibilità ambientale, l’accordo prevede un sistemadi "equivalenza d’inverdimento” in base al quale si considera che le prassi favorevoli all'ambiente già in vigore sostituiscano gli obblighi del greening. Rientrano in questa tipologie: – gli agricoltori biologici; – i regimi agroambientali che adottano misure equivalenti; – per evitare il "doppio finanziamento" di queste misure, i pagamenti nell’ambito dei programmi di sviluppo rurale devono tener conto dei requisiti d'inverdimento di base. PAGAMENTO PER LE ZONE CON VINCOLI NATURALI Gli Stati membri possono concedere un pagamento aggiuntivo per le aziende in aree montane e con altri handicap naturali, così come definite dalle norme sullo sviluppo rurale. Il pagamento è concesso per ettaro ammissibile, allo scopo di compensare i costi addizionali dell’agricoltura nelle aree svantaggiate. Il finanziamento massimo è pari a 5% del plafond nazionale. L’importo per ettaro è calcolato dividendo il plafond per ettari ammissibili in zone con vincoli naturali. Questo pagamento produce effetti analoghi alle indennità compensative del 2° pilastro, quindi va disegnato in sinergia con la politica di sviluppo rurale. PAGAMENTO PER I GIOVANI AGRICOLTORI Gli Stati membri concedono un pagamento aggiuntivo ai giovani agricoltori per promuovere il ricambio generazionale; il pagamento di base al loro primo insediamento è integrato da un 25% per i primi cinque anni di attività.

Il finanziamento previsto è fino al 2% del massimale nazionale, obbligatorio per gli Stati membri dell'Unione Europea I Benificiari sono per: • Insediamento in qualità di capo azienda, per la prima volta o ultimi 5 anni; • Età inferiore ai 40anni; • Adeguate competenze professionali (secondo criteri degli Stati membri). Il pagamento sarà: • Annuale per un periodo fino a 5 anni dall’insediamento; • +25% del valore medio dei titoli o +25% del rapporto tra una percentuale del massimale nazionale al 2019 e gli ettari ammissibili. • Questo pagamento si aggiunge alle altre misure a disposizione dei giovani agricoltori nei programmi di sviluppo rurale. SOSTEGNO ACCOPPIATO Gli Stati membri sono autorizzati a versare aiuti accoppiati per una larga gamma di prodotti, ovvero: cereali, semi oleosi, colture proteiche, legumi da granella, lino, canapa, riso, frutta in guscio, patate da fecola, latte e lattiero-caseari, sementi, carne ovi-caprina, carne bovina, olio d’oliva, bachi da seta, foraggi essiccati, luppolo, barbabietola da zucchero, canna da zucchero e cicoria, prodotti ortofrutticoli, bosco ceduo a rotazione rapida. Circa le deroghe, può essere concesso un sostegno agli agricoltori che al 31.12.2014 detengono titoli speciali. L'obiettivo: concedere un sostegno accoppiato a quei settori o a quelle regioni in cui determinati tipi di agricoltura o determinati settori agricoli: • si trovano in difficoltà; • rivestono una particolare importanza per ragioni economico e/o sociali e/o ambientali. L'importo del sostegno sarà nella misura necessaria a creare un incentivo per il mantenimento degli attuali livelli di produzione; la forma del sostegno sarà per superficie, per capo o per quantità. Il finanziamento è previsto al 7% o fino al 13% (in caso di deroga (per quei Paesi che nel 2010-2014, hanno utilizzato più del 5% per i pagamenti accoppiati ai sensi del Reg. 73/2009). Per l’Italia, c’è la deroga, quindi fino al 13%. – Possibilità di aumentare del 2%, quindi fino al 15%, per sostenere la produzione di colture proteiche (pisello proteico, fave, favino, lupino dolce). Esiste quindi la possibilità di sostenere un “piano proteine” per l’Italia, anche se sono esclusi le oleaginose (soia, girasole,

• resp. Caa Coldiretti: LORENZO ROLANDO

colza). L’importo a disposizione dell’Italia è di 550 milioni di euro. REGIME DEI PICCOLI AGRICOLTORI • Pagamento che sostituisce tutti gli altri pagamenti diretti, con l’obiettivo di semplificazione amministrativa. • Regime volontario per gli agricoltori (l’agricoltore che presenta domanda d finanziamento può decidere di partecipare al regime per i piccoli agricoltori). • Pagamento annuo, fissato dallo Stato membro, fra 500 e 1.250 euro indipendentemente dalle dimensioni dell'azienda; gli Stati membri possono scegliere tra diversi metodi di calcolo del pagamento annuale, incluso quello in base al quale gli agricoltori ricevono semplicemente l’importo che riceverebbero altrimenti, semplificando considerevolmente la procedura sia per gli agricoltori che per le amministrazioni nazionali. I partecipanti dovranno osservare regole di condizionalità meno rigorose e saranno esonerati dall'obbligo del greening. La spesa complessiva per il regime dei piccoli agricoltori non può eccedere il 10% della dotazione nazionale a meno che lo Stato membro decida di fare in modo che i piccoli agricoltori ricevano gli aiuti a cui avrebbero avuto diritto senza il regime.

Come già detto, i prossimi mesi saranno dunque decisivi per le scelte che l'Italia dovrà fare per l'applicazione della riforma della Pac, in primis sull'agricoltore attivo. Infine, strettamente legata alla riforma della Pac sarà anche la chiusura dei negoziati sul quadro finanziario pluriennale, in pratica il "bilancio comunicario" 20142020, e la predisposizione di tutti i regolamenti finanziari settoriali: ciò perchè non alcuni punti della riforma Pac non sono stati negoziati nell'accordo politico del 26 giugno, ma rientrano nella discussione sul bilancio Ue 2014-2020. Nello specifico, si tratta di: flessibilità tra i pilastri (tra il primo relativo ai pagamenti diretti e il secondo, inerente lo sviluppo rurale); degressività; riserva di crisi; convergenza esterna ed anticipazione su sviluppo rurale. L'ammontare complessivo delle risorse ella Pac sono pari a circa il 40% del bilancio dell'Unione Europea, ed è calcolato in circa 400 miliardi su di un totale di 1000 miliardi di euro. fonte: working paper Gruppo 2013 rielaborazione a cura di Lorenzo Rolando


Sviluppo Rurale • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

Piani di Sviluppo Rurale, ecco quali potranno essere attivati a breve in Piemonte • Riso maturo

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a Regione Piemonte ha verificato che si generano degli avanzi di finanziamento sulle misure 112, 121 e 311 nel Psr 2007/2013: al fine di scongiurare il rischio che tali finanziamenti inutilizzati debbano essere per forza di cose restituiti a Bruxelles, si sta discutendo la possibilità di aprire i termini per la presentazione di domande, con l'obiettivo di esaurire tutte le risorse avanzate. Vediamo nel dettaglio quali sono le ipotesi in discussione.

MISURA 112 A fronte di economie superiori alle previsioni che si stanno riscontrando nella gestione dei bandi 2008 e 2011, la Regione vorrebbe aprire un nuovo bando destinato agli insediamenti di giovani in agricoltura; la dotazione finanziaria dovrebbe essere di 5 milioni di euro (utili a finanziare circa 200 domande). Al fine di velocizzare le procedure e , soprattutto , di non caricare di ulteriori istruttorie le Province, l’assessorato parrebbe propenso ad utilizzare l’approccio health check , ossia non si fisserebbero una data di apertura e di chiusura per l’invio delle domande di aiuto ma bensì si "contingenterebbero" le domande , che sarebbero poi sottoposte solo ad istruttoria finale ad avvenuto insediamento. Il bando ipotizzato fonda la sua selezione unicamente sulla velocità di presentazione della domanda a prescindere dalla “qualità” del piano di insediamento; inoltre, visto il limita-

LA REGIONE HA VERIFICATO IL GENERARSI DI AVANZI DI FINANZIAMENTO SULLE MISURE 112, 121 E 311 NEL PSR 2007/2012: AL FINE DI SCONGIURARE IL RISCHIO DI DOVER RESTITUIRE I FONDI A BRUXELLES, SI PENSA DI APRIRE I TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE, CON L'OBIETTIVO DI ESAURIRE TUTTE LE RISORSE AVANZATE to tempo ancora disponibile per gli investimenti , risulteranno difficilmente gestibili piani che prevedano opere strutturali di una certa complessità che richiedono disponibilità di tempo. Risulterebbe inoltre impossibile fissare una "priorità" per i giovani che, essendo prossimi ai 40 anni, difficilmente avranno in futuro un’altra possibilità. MISURA 121 Si intenderebbe aprire nuovi bandi limitatamente all’health check e per investimenti “immediatamente cantierabili”, quindi relativi unicamente a macchine e attrezzature; il bando sarà ancora gestito con la modalità "a sportello" con il blocco della presentazione delle domande ad avvenuto esaurimento delle risorse ; è evidente che tale modalità mal si concilierebbe con la necessità di dare una priorità ai giovani che contestualmente presentano domanda sulla misura 112 . MISURA 311 Anche per tale misura l’UE obbliga la Regione ad aprire un nuovo bando che, come noto, non è utilizzabile nelle aree classificate “polo urbano”; anche per quanto riguarda la tipologia degli interventi l’assessorato parrebbe orientato a destinare le risorse (circa 2 milioni di euro ) ad attività di tipo sociale/didattico piuttosto che alla classica diversificazione aziendale verso l’agriturismo.

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Filiera Legno - Ortofrutta - Biologico pag. 18

• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

• resp. Caa Coldiretti: LORENZO ROLANDO

Pioppicoltura, al via il nuovo Tavolo regionale

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l 23 luglio scorso la giunta regionale ha licenziato il provvedimento che istituisce il "tavolo interprofessionale per la pioppicoltura". La filiera del pioppo rappresenta la principale realtà produttiva nel campo dell'arboricoltura da legno, sviluppando sul territorio un apprezzabile insediamento delle industrie di trasformazione: le buone prospettive del settore, nonostante il delicato contesto economico globale, presuppongono la potenziale opportunità di affrontare un programma di investimenti nella ricerca di nuovi prodotti derivati da legno. La finalità del tavolo sarà quella di favorire sia l'integrazione di filiera, sia la valorzzazione dei prodotti legnosi provenienti dalla pioppicoltura. Nello specifico, il nuovo consesso si pone precisi obiettivi a livello regionale: una serie di provvedimenti necessari allo sviluppo armonico della pioppicoltura, favorire la diffusione delle conoscenze scientifiche, tecniche ed agronomiche tra gli operatori del settore, sostenere la trasparenza del mercato, sollecitare accordi interpro-

fessionali tra produttori e utilizzatori, favorire il coordinamento delle iniziative regionali nell'ambito di tale comparto. La pioppicoltura, se gestita con una programmazione snella e organizzata, garantisce rilevanti ricadute di natura economica assicurando al contempo più che soddisfacenti parametri di compatibilità ambientale.

LA PIOPPICOLTURA, SE GESTITA CON UNA PROGRAMMAZIONE SNELLA E ORGANIZZATA, GARANTISCE ANCHE NELLE NOSTRE PROVINCE RILEVANTI RICADUTE DI NATURA ECONOMICA, ASSICURANDO AL CONTEMPO PIÙ CHE SODDISFACENTI PARAMETRI DI COMPATIBILITÀ AMBIENTALE

IL BIOLOGICO CRESCE ANCORA ROMA - Crescono i numeri del bio italiano, sia per quanto riguarda il numero delle aziende sia per la superficie agricola coltivata con questo metodo. Lo rilevano le prime anticipazioni del ministero per le politiche agricole in vista del Sana, il salone internazionale del biologico e del naturale (7-10 settembre). Le aziende bio italiane nel 2012 sono aumentate del 3%, e la superficie agricola coltivata secondo il metodo biologico ha registrato una crescita complessiva del 6,4%. Crescono in Italia anche i consumi di prodotti biologici: i dati rilevati dal Panel Famiglie Ismea/Gfk Eurisko, nel primo quadrimestre 2013, portano il segno positivo, grazie ad una spesa bio ancora in espansione con un +8,8% rispetto all'anno precedente.

ORTOFRUTTA: DA OTTOBRE IN VIGORE LE NUOVE NORME EUROPEE DI COMMERCIALIZZAZIONE ROMA - Il regolamento europeo di esecuzione (n.594/2013) introduce alcune modifiche alle norme di commercializzazione dell’ortofrutta che entreranno in vigore dal prossimo 1° ottobre. In particolare, è modificata la parte relativa alle indicazioni esterne nel punto 4 della norma di commercializzazione generale, per identificare più chiaramente la figura dell’imballatore e/o speditore. Vi sono poi alcune variazioni che interessano direttamente le norme di commercializzazione specifiche di mele, pere, pesche e nettarine ed alcuni agrumi. Nello specifico per le mele e

• Albicocca

le pere, per le pesche e le nettarine, per gli agrumi, le norme comunitarie sono allineate alle norme Cee/Onu, modificando alcune piccole differenze, mentre per alcune tipologie di satsuma e di clementine coltivate a Cipro, caratterizzate da un rapporto acidi-zuccheri particolare, è autorizzato un periodo transitorio di rispetto dei parametri della norma. Sul sito www.ilpuntocoldiretti.it è possibile scaricare il regolamento europeo di esecuzione (n.594/2013) con tutti i dettagli. Gli uffici di Coldiretti sono a disposizione delle imprese interessate per ulteriori delucidazioni in materia.


Energia e Colture in serra • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

FOCUS

CERTIFICATI BIANCHI IN SERRA, NUOVE OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE AGRICOLE Nuove opportunità per le serre nell'ambito del sistema di incentivazione Titoli di Efficienza Energetica (Tee). Sono state, infatti, pubblicate due schede tecniche, la 39E(Installazione di schermi termici interni per l’isolamento termico del sistema serra) e la 40E (Installazione di impianto di riscaldamento alimentato a biomassa legnosa nel settore della serricoltura) che interessano in particolare le aziende agricole con serre localizzate in zone climatiche più rigide. I “Titoli di Efficienza Energetica” (TEE), anche noti come certificati bianchi sono titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi energetici negli usi finali di energia attraverso interventi e progetti di incremento di efficienza energetica. Il sistema dei certificati bianchi è stato introdotto nella legislazione italiana dai decreti ministeriali del 20 luglio 2004 e s.m.i. e prevede che i distributori di energia elettrica e di gas naturale raggiungano annualmente determinati obiettivi quantitativi di risparmio di energia primaria, espressi in Tonnellate Equivalenti di Petrolio risparmiate (TEP).Un certificato equivale al risparmio di una tonnellata equivalente di petrolio (TEP)*. Il quadro normativo nazionale in quest’ambito è stato recentemente modificato con la pubblicazione del decreto 28 dicembre 2012, che definisce nuovi obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico – crescenti nel tempo per le imprese di distribuzione di energia elettrica e gas per gli anni dal 2013 al 2016 e introduce nuovi soggetti ammessi alla presentazione di progetti per il rilascio dei certificati bianchi, e prevede nuove schede tecniche per la quantificazione dei risparmi di energia primaria. I “soggetti obbligati” a conseguire gli obblighi quantitativi nazionali annui di incremento dell'efficienza energetica sono: i distributori di energia elettrica e i distributori di gas naturale. I soggetti obbligati possono adempiere agli obblighi sia realizzando progetti di efficienza energetica - con la conseguente emissione di certificati bianchi - che acquistando i certificati bianchi da altri soggetti. Possono accedere al meccanismo dei certificati bianchi e presentare progetti di efficienza energetica tutti i “soggetti volontari”, tra cui anche le imprese ope-

• Coltivazioni in serra ranti nel settore agricolo purché provvedano alla nomina del responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia di cui all’articolo 19, comma 1, della legge 9 gennaio 1991, n. 10 (“energy manager”) oppure siano certificati ISO 50001 e mantengano in essere queste condizioni per tutta la durata della vita tecnica dell’intervento. In alternativa il sistema di riconoscimento dei TEE, che potrebbe consistere ad esempio, in un'operazione di conversione del sistema di riscaldamento delle serre, può essere sottoposta alla valutazione preventiva di una Esco (Energy service company). Le Esco sono società che effettuano interventi finalizzati a migliorare l'efficienza energetica, assumendo su di sé il rischio dell'iniziativa e liberando il cliente finale da ogni onere organizzativo e di investimento. Vediamo quali sono i principali interventi nel settore agricolo serricolo. Installazione di schermi termici interni per l’isolamento termico del sistema serra Scheda tecnica n. 39E La presente procedura si applica all’installazione di schermi termici interni per migliorare l’isolamento termico delle serre orticole e florovivaistiche. Consiste nell’installazioni di schermi in telo alluminizzato sia in nuove realizzazioni serricole sia per interventi sulle serre esistenti. Con questa Scheda Tecnica si intende promuovere la diffusione degli schermi termici più efficaci dal punto di vista del contenimento delle dispersioni termiche, ossia gli schermi che si avvalgono di un tessuto albuminizzato (Aluminized fabric), oggetto di ricerca e sviluppo in anni recenti, per i quali assumiamo una trasmittanza termica di 2,21 W/m2°C.

I costi di questa tecnologia oscillano tra 25-50 €/m2 in relazione al materiale utilizzato, al netto dei costi d’installazione e l’IVA. La scheda non prende in considerazione gli schermi cosiddetti “dual-purpose”, il cui effetto principale è quello dell’ombreggiamento nella stagione estiva ed i risultati sul risparmio d’energia sono molto limitati. Installazione di impianto di riscaldamento alimentato a biomassa legnosa nel settore della serricoltura - Scheda tecnica n. 40E La presente procedura si applica all’installazione di caldaie adibite all’alimentazione degli impianti di riscaldamento utilizzati nel settore delle serre, con i seguenti requisiti: efficienza di conversione non inferiore all’85%; rispetto delle emissioni come previsto nella classe 5 della Norma UNI EN 303-05. Sono ammesse le installazioni di dispositivi a biomasse sia in nuove realizzazioni serricole sia in sostituzione di dispositivi esistenti alimentati da fonte non rinnovabile. Le biomasse utilizzate possono presentarsi sotto forma di pellets, bricchette, ciocchi e cippato, con caricamento manuale o automatico. La classificazione qualitativa dei combustibili solidi è riportata nella specifica tecnica UNI/TS 11264 “Caratterizzazione di legna da ardere, bricchette e cippato”. Non sono prese in considerazione le biomasse alternative al legno (mais, sansa, gusci, ecc.) il cui utilizzo comporta dei problemi non completamente risolti riguardo alla fenomenologia della combustione e la formazione di inquinanti, ma è tuttavia stimolato dal basso costo o dall’auto approvvigionamento del combustibile. Per le biomasse utilizzate è richiesta la conformità alle classi di qualità previste dalle Norme UNI, in particolare: pellets: classi A1/A2 della Norma UNI EN 14961-2; bricchette: classi A1/A2 e B della Norma UNI EN 14961-3; cippato: classi A1/A2 e B della Norma UNI EN 14961-4; ciocchi: classi A1/A2 e B della Norma UNI EN 14961-5. * 1 TEP = 11.628 kWh per quanto riguarda i combustibili e 1 TEP= 5.347,59 kWh per i consumi elettrici.

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Vino e Vigneto pag. 20

• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

• pagina a cura di CARLO TODESCHINO

Le misure previste dal nuovo piano nazionale di investimenti per il settore vinicolo 2014-2018

A

marzo 2013 il ministero delle politiche agricole ha presentato alla Commissione europea il Programma nazionale di sostegno per il settore del vino che dovrà essere applicato nei cinque anni compresi tra il 2014 e il 2018. Come noto, la novità della programmazione a livello nazionale degli interventidi mercato, con finanziamento europeo tramite i fondi del Primo pilastro della Pac, è stata introdotta per la prima volta con la riforma dell’ocm vino del 2008. • Vigneto Quest’anno scade il primo quinquennio di pianificazione nazionale e, pertanto, il ministero ha gettatole basi per il nuovo programma. In linea di massima è stata confermata la struttura e sono stati consolidati gli obiettivi e i contenuti previsti nel programma oggi in vigore, anche se non mancano delle novità. Va precisato, tuttavia, che il nuovo programma nazionale potrebbe subire degli adeguamenti in funzione di come evolverà il negoziato europeo per la riforma della Pac. Vediamo ora gli aspetti più specifici della nuova programmazione. Prima di tutto va evidenziato che le risorse finanziarie, complessivamente destinate alle sei diverse misure che il Mipaaf propone di

NELLE NOSTRE PROVINCE VENDEMMIA RITARDATA MA DI NOTEVOLE QUALITÀ Raccolta in ritardo ma uva di ottima qualità. I rilievi tecnici di Coldiretti sul territorio confermano, per le nostre province, le stime Assoenologi che, in ragione della vendemmia 2013, prevedono a livello nazionale il conferimento a cantine sociali e private tra i 60 e i 63 milioni di quintali di uva da vino che, applicando il coefficiente medio di trasformazione del 73% danno tra i 44 e i 45 milioni di ettolitri di vino. La maturazione, a differenza degli ultimi anni, è stata graduale, distribuita in un giusto lasso di tempo e non concentrata come è avvenuto nel 2011 e nel 201: se il tempo tiene, l'annata potrebbe essere ottima. In tutte le aree tradizionalmente vocate, la raccolta inizierà con ritardo, a partire come sempre dalle uve a bacca bianca, per concludersi con la vendemmia dei nebbioli, i cui grappoli saranno gli ultimi ad essere raccolti. Le previsioni saranno aggiornate al prossimo numero del giornale perché molto dipenderà dalle prossime settimane in cui si inizierà a raccogliere tutte le altre uve ma se non ci saranno sconvolgimenti si confermerà la buona qualità prevista. In Italia la produzione che sarà destinata per oltre il 40% ai 331 vini Doc e ai 59 vini a Docg, il 30% ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% a vini da tavola. L’Italia con la vendemmia 2013 si classificherà quale secondo produttore mondiale di vino dopo la Francia in cui la produzione è stimata pari a 46 milioni di ettolitri (+11%).

• Uva

attuare nei prossimi anni, ammontano a 337 milioni di euro all’anno: un importo piuttosto consistente e più elevato rispetto a quanto l’Italia intercetta attraverso la politica del settore ortofrutticolo. COME SARANNO SPESI I FONDI NEL 2014 La scelta politica fondamentale è stata quella di confermare le misure già presenti nel programma 2009-2013, dando priorità, in termini di ripartizione del budget, all’intervento per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti che assorbe 140 milioni di euro, vale a dire quasi il 42% del totale. La seconda misura più importante è la promozione dei vini sul mercato dei Paesi terzi, a favore della quale il budget è di 102 milioni di euro, pari al 30% del totale. La terza misura più importante è quella degli investimenti di carattere strutturale, impiantistico e immateriale nelle cantine e nella commercializzazione del vino che intercetta 45 milioni di euro, corrispondenti al 13,4% della dotazione. Tornando alla dotazione finanziaria si evidenzia che, per gli anni successivi al 2014, il Mipaaf prevede la conferma dello stanziamento di 337 milioni di euro e ammette la possibilità di integrare le risorse con eventuali fondi messi a disposizione dalle Regioni per aumentare la dotazione della misura degli investimenti. Una differenza sostanziale rispetto al precedente periodo di programmazione è la riduzione dello stanziamento per la misura della vendemmia verde che si riduce di circa un terzo, passando da 30 milioni di euro del 2013 a 10 milioni fi ssati per il primo anno del periodo di programmazione successivo. Oltre a queste misure vi è anche la proposta formulata che riguarda la possibilità di modificare l’Ocm Vino e rendere ammissibile ai finanziamenti europei anche la promozione sul mercato interno. Altresì è importante per il settore prestare attenzione alla nuova politica di sviluppo rurale, per due diversi motivi. Il primo è legato alle nuove operazioni che i Psr regionali 2014 -2020 potranno finanziare, come quelle legate all’innovazione, allo strumento di stabilizzazione del reddito e ai finanziamenti per le Organizzazioni dei Produttori e dei Consorzi di Tutela.


Zootecnia e Latte • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

FOCUS

GORGONZOLA: CAMBIANO LE REGOLE DEL DISCIPLINARE, SI VALORIZZA LA FILIERA NOVARA-VCO - La filiera della produzione di Gorgonzola che dovrà avere sede interamente entro i confini stabilii dall'ente di tutela: un punto cardine del nuovo discipinare approvato dal Consorzio Gorgonzola che individua e ribadisce parametri precisi per i quaranta caseifici dove si produce l'erborinato più noto e apprezzato d'Italia. Adeguamenti necessari, che dispongono - tra le novità - che anche i confezionatori del prodotto debbano essere situati entro i limiti territoriali del territorio di produzione individuata dal Consorzio (che comprende dieci province lombarde e cinque piemontesi, compresa una parte del territorio del Monferrato casalese). Il nuovo disciplinare chirisce anche i

• Gorgonzola tempi massimi di stagionatura del Gorgonzola, ed anche questa è una novità dato che in prima versione si stabiliva solo un periodo minimo di stagionatura, pari a 45 giorni. Il nuovo disciplinare, che evolve la seconda revisione intrapresa nel 2005 e varata nel 2009,

LATTE INDUSTRIALE DI PROSEGUIMENTO? FORSE È MEGLIO QUELLO VACCINO La motivazione principale per la quale viene suggerito il cosiddetto latte “di proseguimento”, cioè quello industriale per bambini dagli 1 ai 3 anni, è che vanterebbe un migliore bilanciamento nutrizionale. In base a diverse evidenze infatti, sembrerebbe che il latte vaccino sia troppo ricco di proteine e grassi, ma carente di ferro e altri micronutrienti. Da qui la necessità di latte di proseguimento. Una tesi da sempre avallata pressoché da tutti e che rappresenta anche un business certamente fiorente per l’industria. Ma ora qualcuno mette in dubbio la validità della sostituzione del latte di proseguimento con quello vaccino. Già nel 2011 il Bundesinstitut für Risikobewertung tedesco (Bfr) che si occupa di valutazione del rischio alimentare, aveva dichiarato che il latte di proseguimento non è nutrizionalmente migliore del latte vaccino. Lo scorso giugno, poi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è scagliata contro il marketing del latte di proseguimento. Alimento spesso inuti-

SECONDO L'ANALISI DI UN'ASSOCIAZIONE INGLESE DI CONSUMATORI IL LATTE DI PROSEGUIMENTO SAREBBE IN REALTÀ NUTRIZIONALMENTE INFERIORE E NON SUPERIORE A QUELLO VACCINO le, per come è distribuito e consumato. Che non sostituisce il latte materno. E che invece andrebbe sostituito con “cibo locale e nutriente”, raccomanda l’Oms. Una mossa subito appoggiata da Oltremanica, dove la “Which?”, la principale associazione di consumatori inglese, ha messo sulla graticola alcune formule commerciali tra le più diffuse. Motivo? Il latte di proseguimento sarebbe in realtà nutrizionalmente inferiore e non superiore a quello vaccino. Con un costo elevato: oltre 500 sterline per un anno (585 euro),circa 235 sterline (275 euro) in più rispetto all’utilizzo di latte di mucca.

introduce invece limiti di stagionatura massima differenziati in base alla tipologia del prodotto: per il Gorgonola dolce, si va dagli 80 giorni (minimo) ai 270, per il "dolce" dai 50 giorni ai 150. Da ultimo, non è stata accettata la proposta della Commissione Agroindustria che avrebbe voluto innalzare il peso minimo della forma del "piccante" da 13,5 a 14,5 chilogrammi. Il formaggio Gorgonzola, tutelato da una Denominazione di Origine Protetta, è prodotto con latte munto esclusivamente nelle province designate, dove pure avviene la sua trasformazione e confezione: la tradizione è di antichissima origine e oggi rappresenta una voce importantissima per l'export caseario italiano in tutto il mondo.

Al centro delle critiche, in particolare, l’eccessivo contenuto di zucchero, non necessario, e il basso di calcio, fondamentale per lo sviluppo degli infanti. Il confronto una nota marca di latte di proseguimento con il latte vaccino, ha rivelato che nel primo caso gli zuccheri arrivano a 7,9 g/100g di prodotto, nel latte vaccino a 4,7g/100 g mentre il calcio, è solo 86 mg/100 ml per latte di proseguimento, e 122 nel latte vaccino. Intanto l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efas) sta lavorando su un rapporto proprio sul latte di proseguimento: il parere dovrebbe essere pronto presto e mirato proprio sugli aspetti nutrizionali. Tra le critiche che alcuni parlamentari europei hanno avanzato sul tema, il fatto che conterrebbero anche additivi non necessari. E ad oggi non esistono obblighi di composizione, per legge, sul contenuto del prodotto, a differenza del latte in polvere per lattanti che è strettamente regolato. Intanto, la normativa Parnuts è stata aggiornata con il Regolamento 609/2013 lo scorso giugno. In base al nuovo regolamento, la Commissione dovrà procedere con atti delegati per decidere il contenuto composizionale e l’etichettatura-presentazione sia degli alimenti per lattanti, che di quelli di proseguimento.

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Sicurezza e Impresa pag. 22

• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

FOCUS

SICUREZZA SUL LAVORO: PERCORSI FORMATIVI E AGGIORNAMENTO PER IL SETTORE AGRICOLO Per i datori di lavoro che intendono svolgere direttamente il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, ai sensi dell’articolo 34 TU Sicurezza (facoltà ammessa per le aziende agricole fino a 30 Ula), viene superata la formazione sinora svolta di 16 ore prevedendo un obbligo formativo diverso a seconda del settore di appartenenza (“agricoltura” è considera- to a rischio medio). Per il settore agricolo viene previsto: • percorso formativo di 32 ore suddiviso in moduli (normativo-giuridico; gestione ed organizzazione della sicurezza; individuazione e valutazione dei rischi, formazione e consultazione dei lavoratori) • aggiornamento quinquennale di 10 ore L’attestato viene rilasciato previa frequenza di almeno il 90% delle ore previste e il superamento di una verifica di apprendimento. La formazione può essere svolta dalle Associazioni di categoria, anche per il tramite di strutture di loro diretta emanazione (es. Inipa) e i docenti devono possedere una esperienza almeno triennale di docenza o insegnamento o professionale n materia di salute e sicurezza sul lavoro. Relativamente all’aggiornamento, visto il termine quinquennale dalla data di pubblicazione dell’accordo, entro 10 gennaio 2017 va svolta l’aggiornamento per tutti coloro che hanno frequentato il corso entro il 10 gennaio 2012; l’aggiorna- mento va fatto entro il 10 gen- naio 2014 per quelli che erano esonerati dall’obbligo formativo ai sensi del D. Lgs. 626/94. ADDETTO PREVENZIONE INCENDI Relativamente agli obblighi formativi dei datori di lavoro, occorre evidenziare che a seguito dell’entrata in vigore del DPR 151/2011 in materia di prevenzione incendi (che classifica il settore agricolo a “rischio medio”), l’obbligo formativo per la prevenzione incendi non sarà più di 4 ore (inglobate nel corso RSPP) ma di 8 ore (comprensive di prova pratica, gestite in modo autonomo dal corso RSPP). Si rende altresì necessario l’integrazione

• Trattore con la prova pratica per tutti coloro che hanno frequentato il corso “prevenzione incendi” di 4 ore. LAVORATORI - L’articolo 37 del TU Sicurezza stabilisce che “Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza, anche rispetto alle conoscenze linguistiche, con particolare riferimento a: a) concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza; b) rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell’azienda”. La durata della formazione è suddivisa in parte generale e in parte specifica la cui durata dipende dal settore di appartenenza e deve essere aggiornata ogni cinque anni. Per il settore agricolo, l’obbligo formativo è previsto nella seguente misura: • formazione generale (concetti generali in materia di sicurezza sul lavoro) – alme- no 4 ore – costituisce credito formativo permanente (per cui va solo aggiornato ogni cinque anni) • formazione specifica (in funzione dei rischi specifici) almeno 8 ore; va svolta in caso di nuova assunzione, cambio mansioni o modifiche strutturali dell’ambiente di lavoro; qualora il lavoratore vada a costituire un nuovo rapporto di lavoro con un’azienda

di un altro settore produttivo (es. da “agricoltura” a “costruzioni”) è necessario somministrare la formazione specifica. La formazione deve avvenire prima dell’instaurazione del rapporto e se non possibile entro 60 giorni. Viene rilasciato un attestato al lavoratore che abbia frequentato almeno il 90% del ore previste e superato una prova di verifica. La formazione deve essere svolta in collaborazione con gli enti bilaterali od organismi paritetici e deve essere svolta da docenti, interni o esterni all’azienda che possono dimostrare di possedere esperienza almeno triennale di insegnamento o professionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro (anche come RSPP). L’aggiornamento dei lavoratori è quinquennale di durata di almeno 6 ore. LAVORATORI STAGIONALI (FINO A 50 GIORNATE LAVORATIVE) In attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di un apposito Decreto ministeriale, sono previste modalità semplificate di formazione per i lavoratori stagionali che svolgono presso la stessa azienda un numero di giornate non superiore a cinquanta nell’anno limitatamente a lavorazioni generiche e semplici non richiedenti specifici requisiti professionali per cui la formazione dovrebbe essere svolta con la consegna di appositi documenti (in lingua conosciuta dal lavoratore).

PER I DATORI DI LAVORO CHE INTENDONO SVOLGERE DIRETTAMENTE IL RUOLO DI RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE VIENE SUPERATA LA FORMAZIONE SINORA SVOLTA DI 16 ORE PREVEDENDO UN OBBLIGO FORMATIVO DIVERSO A SECONDA DEL SETTORE DI APPARTENENZA


• UNIONE EUROPEA DELLE COOPERATIVE

UE.COOP cresce nelle nostre province: ecco come si può aderire • Sergio Marini

UE.COOP: RACCOLTE IN POCHI MESI OLTRE 4 MILA ADESIONI IN TUTTI SETTORI OPERATIVI UE.COOP è la nuova centrale cooperativa a cui in pochi mesi hanno già aderito oltre 4mila cooperative che operano in tutti i settori dell’albo competente, dal lavoro al sociale, dall’edilizia fino all’agricoltura. Una nuova realtà associativa che ha l’ambizione di essere una valida alternativa in termini di tutela e assistenza con l’obiettivo di far crescere il mondo della cooperazione secondo i principi di solidarietà, sussidiarietà e sostenibilità. L’obiettivo è far tornare protagoniste le cooperative coniugando in termini innovativi la mutualità e la responsabilità sociale con la capacità di affermarsi sul mercato di ogni impresa.

C

oncluse le assemblee regionali, Ue.Coop (Unione Europea delle Cooperative) prosegue sul territorio una crescita sempre più radicata. Aderire a Ue.Coop è semplice e significa entrare in una compagine sociale che ha come primo obiettivo, quello di tutelare e rappresentare ad ogni livello territoriale le cooperative socie. Come ha sottolineato il presidente nazionale Sergio Marini, «con Ue.Coop un nuovo paradigma di sviluppo sostenibile alimenta una moderna forma della rappresentanza dove alla verticalità dei settori si sostituisce l'orizzontalità dei territori. Una rappresentanza dunque meno corporativa ed egoista, più rivolta alla gente e capace di aprirsi al mondo». Ue.Coop mette a disposizione delle cooperative aderenti utilizzare servizi e convenzioni, oltre alle informazioni sempre aggiornata in ambito settoriale: inoltre, aderire significa poter entrare a far parte di progetti trasversali nei quali ogni settore può attivamente partecipare. Per facilitare l'adesione, sul sito internet di Ue.Coop (www. uecoop.org) è possibile compilare e scaricare la modulistica per aderire: a livello locale, le unità di Ue.Coop sono invece a disposizione per valutare insieme le esigenze delle quali la cooperativa ha bisogno, nell’ottica di trovare e valutare tutte le possibili soluzioni: il referente per le nostre province è Giuseppe Ravizzotti che può essere contattato telefonicamente al numero 335.1311783.

LA NUOVA REALTÀ È UNA VALIDA ALTERNATIVA IN TERMINI DI TUTELA E ASSISTENZA E HA L'OBIETTIVO DI FARE CRESCERE IL MONDO DELLA COOPERAZIONE SECONDO I PRINCIPI DI SOLIDARIETÀ, SUSSIDIARIETÀ E SOSTENIBILITÀ

COME COMPILARE LA DOMANDA DI ISCRIZIONE CON LA MODULISTICA PUBBLICATA SUL SITO WEB Come detto, il sito internet www.uecoop.org mette a disposizione la necessaria modulistica che è possibile stampare e compilare avendo cura di apporvi la carta intestata della cooperativa richiedente l'iscrizione. Nella sezione "come aderire" si trovano quindi due moduli, primo dei quali è la domanda di adesione in cui la cooperativa, previa indicazione della deliberazione adottata dal Consiglio di Amministrazione rivolge istanza di adesione all’Associazione Nazionale Ue.Coop – Unione Europea delle Cooperative - e si impegna ad osservare gli Statuti, i Regolamenti e le Deliberazioni dell’Associazione a tutti i livelli territoriali. La domanda di adesione va inviata alla sede nazionale e anche all'associazione territoriale competente laddove costituita, corredata dai seguenti documenti della cooperativa richiedente: copia dello statuto e dell’atto costitutivo; estratto della delibera dell’organo competente relativa alla richiesta di adesione alla Ue.Coop; scheda informativa (si tratta del secondo modulo presente nel sito internet, che va scaricato e compilato in ogni sua parte, indicando i dati richiesti della cooperativa medesima). La cooperativa o consorzio si impegna, infine, a presentare ogni altra documentazione occorrente prevista dallo Statuto ed eventualmente richiesta dall'Unione Europea delle Cooperative.

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Fiscale ed Economico pag. 24

• CAF - CENTRO ASSISTENZA FISCALE COLDIRETTI

L'ecobonus è legge, ecco l'elenco delle agevolazioni

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ulla Gazzetta Ufficiale del 3 agosto n. 181 è stata pubblicata la legge sul cosiddetto “Ecobonus”. Molte le novità a partire dalla detrazione fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici, salita dal 55 per cento al 65% ed è fruibile dallo scorso 6 giugno 2013 (data di entrata in vigore del DL 63/2013) fino al 31 dicembre 2013 per i privati. I condomìni - per interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali o che interessino tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio - avranno invece tempo fino al 30 giugno 2014. La norma si applica a tutte le tipologie di interventi che già beneficiavano del 55 per cento, compresi gli impianti di riscaldamento e gli scaldacqua a pompa di calore e gli impianti geotermici (in un primo momento esclusi, ma riammessi alla detrazione a partire dalla data di entrata in vigore della legge di conversione). A questi si aggiungono i lavori preventivi, con aliquota del 65 per cento e fino ad un massimo di spesa di 96.000 euro, per l’adeguamento antisismico degli edifici adibiti a prima casa e ad attività produttive, ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2 come individuate dall’OPCM 3274/2003, ovvero il 38 per cento del territorio italiano che comprende 3.069 Comuni). Per gli immobili siti nelle zone 3 e 4 e per le abitazioni non principali resta valida la detrazione del 50%. Dal 2014 saranno detraibili, inoltre, le spese per schermature solari, microcogenerazione e micro-trigenerazione e gli interventi di efficientamento idrico e per la sostituzione delle coperture di amianto negli edifici, nonché quelle per “l’installazione di impianti di depurazione delle acque da contaminazione di arsenico di tipo domestico, produttivo e agricolo nei comuni dove è stato rilevato il superamento del limite massimo di tolleranza stabilito”, ovvero “dove i sindaci sono stati costretti

MOLTE LE NOVITÀ A PARTIRE DALLA DETRAZIONE FISCALE PER LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI, CHE SALE DAL 55% AL 65% ED È FRUIBILE SINO A FINE ANNO PER I PRIVATI. DAL 2014 SARANNO POI DETRAIBIL LE SPESE PER SCHERMATURE SOLARI, MICROCOGENERAZIONE E MICRO TRIGENERAZIONE E GLI INTERVENTI DI EFFICIENTAMENTO IDRICO, DEPURAZIONE DELLE ACQUE E SOSTITUZIONE DELLE COPERTURE DI AMIANTO NEGLI EDIFICI ad adottare misure di precauzione o di divieto all’uso di acqua per i diversi impieghi”. Sono confermati i tetti massimi degli importi da portare in detrazione, la ripartizione della detrazione in dieci rate annuali, gli edifici interessati dall’agevolazione e i beneficiari del bonus, l’obbligo di pagare con bonifico, la procedura per usufruire della detrazione. La detrazione fiscale del 50% delle spese per la ristrutturazione degli immobili si applica fino al 31 dicembre 2013. Sono confermati il tetto massimo di spesa di 96.000 euro e la ripartizione in dieci rate annuali. Non cambiano i beneficiari della detrazione né gli interventi per i quali spetta la detrazione. Confermata anche la procedura per fruire della detrazione e l’obbligo di conservare ed esibire a richiesta degli uffici tutti i documenti relativi all’immobile oggetto della ristrutturazione. La detrazione del 50% si applica anche all’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici di classe energetica non in-

• pagine a cura di ELENA SASSONE

feriore alla A+ (A per i forni) finalizzati all’arredo dell’immobile ristrutturato, fino ad un massimo di spesa di 10.000 euro. Possono usufruire della detrazione del 50% per i mobili e gli elettrodomestici tutti coloro che hanno avviato una ristrutturazione a partire dal 26 giugno 2012, cioè dalla data di entrata in vigore del DL 83/2012 che ha innalzato dal 36 per cento al 50% la detrazione per le ristrutturazioni. La scadenza per il bonus mobili è fissata al 31 dicembre 2013. Anche la detrazione delle spese per mobili ed elettrodomestici sarà ripartita in dieci rate annuali di pari importo e, per usufruirne, occorrerà che i mobili ed elettrodomestici acquistati siano destinati ad arredare l'immobile oggetto della ristrutturazione. La procedura per la detrazione sarà la stessa: occorrerà effettuare i pagamenti con bonifico e conservare la documentazione. Il ministero dell’economia e delle finanze, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, promuoverà con l’Associazione bancaria italiana (Abi) una verifica sulle condizioni per offrire credito agevolato ai soggetti che intendono avvalersi delle detrazioni per gli interventi di efficienza energetica e di ristrutturazione edilizia. Il DL 63/2013 recepisce la direttiva europea 2010/31/UE in materia di prestazione energetica nell’edilizia, la cosiddetta direttiva “Edifici a energia quasi zero”, introducendo la nuova metodologia nazionale di calcolo e i requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici. I nuovi edifici dovranno essere “a energia quasi zero”, dal 31 dicembre 2018 quelli della Pubblica Amministrazione e dal 2021 quelli privati. L’‘attestato di certificazione energetica’ diventa ‘attestato di prestazione energetica’, da redigersi a cura di esperti qualificati e indipendenti; fornirà raccomandazioni per il miglioramento delle performance energetiche e sarà obbligatorio in caso di costruzione, vendita o locazione e per tutti gli immobili della P.A. Importante il capitolo sulle sanzioni per i certificatori, i direttori dei lavori e i proprietari. Fino a quando non sarà definita la nuova metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici, l’attestato di prestazione energetica (Ape), che ha sostituito l’attestato di certificazione energetica (Ace), dovrà essere redatto secondo la vecchia metodologia di calcolo di cui al Dpr 59/2009.


Credito e Impresa • CREDITAGRI ITALIA

• pagine a cura di ANNA ROSSO

CREDITO, NEL 2013 SI AGGRAVA LA STRETTA SUI FINANZIAMENTI DA PARTE DELLE BANCHE

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rosegue nel primo trimestre del 2013 la stretta creditizia ai danni del settore primario: i crediti bancari erogati agli agricoltori nei primi tre mesi dell'anno hanno di poco superato la soglia dei 479 milioni di euro, in calo di 3,9 punti percentuali rispetto all'ammontare corrispondente dei primi tre mesi del 2012. Lo afferma il report di Ismea realtivo al primo trimestre dell'anno. Nel dettaglio territoriale si ravvisano tuttavia dinamiche divergenti: in crescita il credito agrario nelle regioni del Centro-Nord; in flessione al Sud e nelle Isole. Nel trimestre di osservazione diminuiscono i finanziamenti di lungo periodo e soprattutto quelli di breve; crescono invece i finanziamenti di medio periodo. Corrispondentemente, si contraggono i finanziamenti per la gestione ordinaria e per la ristrutturazione, a fronte della crescita dei finanziamenti per investi-

menti. L'evoluzione complessivamente negativa del credito agrario è stata interpretata dalle imprese del Panel Ismea di imprese agricole e dell'industria alimentare come diretta conseguenza dell'inasprimento delle condizioni per accedervi. I risultati dell'indagine qualitativa condotta nel mese di marzo 2013 hanno infatti evidenziato che nel corso degli ultimi dodici mesi meno imprese del settore agroalimentare hanno deciso di rivolgersi ad un Istituto bancario per l'accensione di nuove linee di credito a causa della richiesta di garanzie sempre più gravose, dell'innalzamento dei tassi di interesse e dell'allungamento dei tempi di istruttoria e procedurali. Per sostenere le imprese agricole è invece nato CreditAgri Italia, che anche nelle nostre province offre servizi mirati di consulenza in materia di credito e finanza d'impresa a tutte le imprese interessate.

RINALDI NUOVO DIRETTORE MACROAREA NORD OVEST DI CREDITAGRI Il ragionier Enrico Rinaldi, dopo i brillanti risultati conseguiti nella funzione di direttore crediti dal 2010 ad oggi, è stato nominato da CreditAgri nuovo direttore di macro-area Nord Ovest, che comprende le regioni Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta. A Rinaldi giungono gli auguri di buon lavoro da parte del presidente di Coldiretti Novara Vco Paolo Rovellotti e del direttore Gian Carlo Ramella.

Banche e imprese, siglato un importante accordo

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n nuovo accordo in favore delle Pmi italiane è stato firmato a Roma dall’ABI – con Coldiretti tra i primi firmatari – operativo dal mese di settembre. Considerata l’attuale congiuntura economica, all’interno della quale non si attenuano le tensioni finanziare delle imprese, l’Abi e le associazioni delle imprese hanno aggiornato le misure di sospensione e allungamento dei finanziamenti previste dai precedenti accordi, focalizzando maggiormente il bacino dei potenziali utilizzatori su quelle Pmi che, per quanto economicamente sane, manifestano un’eccessiva incidenza degli oneri finanziari sul fatturato in conseguenza della diminuzione di quest’ultimo per effetto della crisi economica. Gli interventi finanziari previsti per le imprese sono di 3 tipi: Operazioni di sospensione dei finanziamenti - In questo campo rientrano la so-

spensione per 12 mesi della quota capitale delle rate di mutuo, e quella per 12 o 6 mesi della quota capitale prevista nei canoni di leasing “immobiliare” e “mobiliare”. Possono essere ammesse alla sospensione le rate dei mutui e delle operazioni di leasing finanziario delle imprese che non abbiano già usufruito di analogo beneficio concesso ai sensi delle “Nuove misure per il credito alle Pmi” del 28 febbraio 2012. È dunque possibile sospendere nuovamente finanziamenti già sospesi con l’avviso comune del 3 agosto 2009. Operazioni di allungamento dei finanziamenti - È prevista la possibilità: a) di allungare la durata dei mutui, in misura maggiore rispetto al precedente accordo; b) di spostare in avanti fino a 270 giorni le scadenze del credito a breve termine per esigenze di cassa con riferimento all’anticipazione di crediti certi ed esigibili;

c) di allungare per un massimo di 120 giorni le scadenze del credito agrario di conduzione. Possono essere ammessi alla richiesta di allungamento i mutui che non abbiano beneficiato di analoga facilitazione ai sensi dell’Accordo per il credito alle Pmi del 16 febbraio 2011 e dell’accordo “Nuove misure per il credito alle Pmi” del 28 febbraio 2012, mentre possonoessere ammessi all’allungamento anche i mutui sospesi al termine del periodo di sospensione. Operazioni per promuovere la ripresa e lo sviluppo delle attività. All’interno del nuovo Accordo è, inoltre, individuata una serie di temi strategici di interesse comune per favorire lo sviluppo delle relazioni banca-impresa, in relazione ai quali le Parti firmatarie concordano sull’opportunità di definire nei prossimi mesi nuove e specifiche intesee di avanzare al Governo e alle altre Istituzioni competenti proposte condivise.

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• NOTIZIE DAL PATRONATO EPACA

Modelli Red, c'è la proroga

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on un proprio messaggio dello scorso luglio, l’Inps ha prorogato i termini di presentazione dei modelli Red e dei modelli Icric e Iclav (questi due ultimi relativi agli invalidi civili) al 31 ottobre 2013. Invitiamo pertanto coloro che ancora non avessero consegnato il modello (o i modelli) ricevuti al proprio domicilio a farlo con urgenza, portando tali modelli agli uffici zona del Patronato Epaca e Coldiretti, oppure ai recapiti svolti sul territorio. Gli uffici di Epaca su tutto il territorio sono, come sempre, a disposizione, per la necessaria e completa assistenza che, come di consueto, viene fornita con professionalità, cortesia e disponibilità in modo totalmente gratuito.

PATRONATO EPACA E REVISIONI INAIL

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Gli uffici del Patronato Epaca stanno verificando nei propri archivi Inail (infortuni sul lavoro) la possibilità di attivare domande di revisione su infortuni subiti in passato con riconoscimenti di gradi minimi o addirittura senza postumi. Il riconoscimento anche di gradi minimi potrebbe essere importante in futuro,nel malaugurato caso di un successivo evento,mentre chi avesse già gradi minimi (da 0 a 5%) potrebbe essere contattato per valutare con il nostro medico la possibilità di arrivare al minimo indennizzabile (6%) previsto per il danno biologico. In entrambi i casi vi sarà un minimo impegno,consistente nella visita medica presso Inail. Gli interessati saranno ovviamente contattati dai nostri uffici presenti sull'intero comprensorio interprovinciale: tuttavia quanti si trovassero nelle condizioni sopracitate può, da subito, rivolgersi agli operatori del Patronato Epaca, anche telefonicamente, per un primo contatto e per fissare un eventuale appuntamento.

MALATTIE PROFESSIONALI IN AGRICOLTURA: I RISULTATI

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ontinua da parte di Epaca la ricerca e la sensibilizzazione nei confronti degli associati Coldiretti (e non solo) alla presentazione di nuove denunce di malattie professionali in agricoltura, visti i lusinghieri risultati ottenuti nell’ultimo anno in ordine alle liquidazioni delle stesse da parte di Inail. L'Inail (Istituto Nazioale per l'Assicuraione contro gli Infortuni sul Lavoro), infatti, con proprie circolari interne ha modificato, in meglio, la propria valutazione in merito alle malattie professionali in agricoltura, snellendo le procedure ed anche dando valuta-

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zioni con ottiche diverse, più aperte, a tali eventi. Ricordiamo che nel lavoro dei campi sono molte le malattie professionali, derivanti cioè dallo svolgimento di lavori particolarmente faticosi e reiterati nel tempo, ad esempio tendiniti ginocchio, borsiti dei gomiti, tunnel carpale, lombosciatalgie, discopatie ed ernie, polveri ecc. che, se riconosciute, possono portare benefici economici. Invitiamo pertanto chi ritenesse di esserne affetto, a contattare i nostri uffici, provinciale e di zona, per tutti i necessari approfondimenti e/o chiarimenti.

IL PATRONATO EPACA INVITA TUTTI COLORO CHE NON AVESSERO CONSEGNATO IL MODELLO RICEVUTO AL PROPRIO DOMICILIO A FARLO CON URGENZA PRESSO GLI UFFICI DI ZONA. LA PROROGA PER LA PRESENTAZIONE AL PROSSIMO 31 OTTOBRE RIGUARDA ANCHE I MODELLI ICRIC E ICLAV

LE SEDI EPACA VERCELLI-BIELLA responsabile interprovinciale: Gianmario Cenerini VERCELLI - piazza Zumaglini, 14 Tel. 0161.261615 operatrice: Ileana Gili BIELLA, via Maestri del Commercio, 4 Tel. 015.404532 operatrice: Elena Gremmo CIGLIANO, piazza Don E. Ferraris, 1 Tel. 0161.44700 operatrice: Vilma Giolito SANTHIÀ via Matteotti, 58 Tel. 0161.930071 operatrice: Marina Magnetti BORGOSESIA viale Varallo (Pal. Lingottino) Tel. 0163.25250 operatrice: Barbara Barberi NOVARA-VCO responsabile interprovinciale: Paolo Favini NOVARA - via XX Settembre, 36/38 Tel. 0161.261615 operatrice: Tiziana Tornielli BORGOMANERO, via Dei Mille, 24 Tel. 0322.82733 operatrice: Marina Guglielmetti OLEGGIO, piazza Bersaglieri, 1 Tel. 0321.91650 operatrice: Ilenia Facchi VERBANIA (recapito) via Rigola, 44 Tel. 0323.516098 DOMODOSSOLA (recapito) borgata Casa delle Rane, 10 Tel. 0324.242559

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2012


Previdenza, Pensioni, Lavoro • NOTIZIE DAL PATRONATO EPACA

DENUNCE INFORTUNI: IN VIGORE IL NUOVO INVIO TELEMATICO

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er consentire agli utenti dello sportello unico previdenziale – attraverso un’opportuna informativa – di disporre di una completa conoscenza delle nuove modalità di trasmissione dei Durc (Documento Unico di Regolarità ContributivA), è stato disposto per lo scorso lunedì 2 settembre 2013 il termine ultimo a partire dal quale la trasmissione di tali documenti sarà effettuata ai richiedenti esclusivamente tramite account di posta elettronica certificata (Pec). A decorrere da tale data, pertanto, l’inoltro della richiesta di Durc sarà consentito solo se il sistema dello sportello unico

previdenziale rileva l’avvenuta registrazione, nell’apposito campo, dell’indirizzo Pec della stazione appaltante/ amministrazione procedente, delle Soa e delle imprese. Dalla stessa data, sia per le Pubbliche Amministrazioni che per le imprese, i Durc vengono recapitati dall’Inail, dalle Casse Edili e dall’Inps, esclusivamente tramite Pec, agli indirizzi indicati dagli utenti nel modulo telematico di richiesta. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi presso gli uffici di Coldiretti presente sul comprensorio interprovinciale.

DAL 2 SETTEMBRE SCORSO LA TRASMISSIONE DEI DOCUMENTI UNICI DI REGOLARITÀ CONTRIBUTIVA SARÀ EFFETTUATA AI RICHIEDENTI SOLO TRAMITE ACCOUNT DI POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA. DALLA STESSA DATA I DURC VENGONO RECAPITATI SEMPRE TRAMITE PEC DALL'INAIL, CASSE EDILI E INPS ALLA CASELLA INDICATA DAGLI UTENTI NELLA RICHIESTA

FOCUS

IL SISTEMA DEI VOUCHER-LAVORO AL TERMINE DELLA "FASE TRANSITORIA": DA ORA L'UTILIZZO È ESCLUSIVAMENTE SECONDO LE NUOVE NORME • Uva in vendemmia

Con l'approssimarsi del periodo di vendemmia, vale la pena di ricordare l'opportunità offerta dal sistema dei "buoni lavoro", aggiornandone le ultime novità. Si rammenta, innanzitutto, che il 31 maggio scorso è terminata la cosiddetta "fase transitoria", che consentiva l’utilizzo dei voucher acquistati entro il 17 luglio 2012 secondo la precedente normativa. Pertanto, ora i voucher acquistati prima del 18 luglio 2012 (e naturalmente quelli acquistati successivamente)

potranno essere utilizzati con la normativa di cui alla L. 92/2012, entro la 'naturale’ scadenza (24 mesi dalla data di emissione per i voucher Inps e postali; 12 mesi per i voucher acquistati presso tabaccai e banche abilitate). IL SISTEMA DEI VOUCHER Il pagamento delle prestazioni di lavoro occasionale accessorio avviene attraverso il meccanismo dei 'buoni', il cui valore nominale è pari a 10 euro. È, inoltre, disponibile un buono 'multiplo’, del valore di 50 euro equivalente a cinque buoni non separabili ed un buono da 20 euro equivalente a due buoni non separabili. Il periodo di validità dei Buoni Cartacei acquistati presso le sedi Inps dal 1° gennaio 2012 è fissato in 24 mesi. Il valore nominale è comprensivo della contribuzione (pari al 13%) a favore della gestione separata Inps, che viene accreditata sulla posizione individuale contributiva del prestatore; di quella in favore dell'Inail per l'assicurazione anti-infortuni (7%) e di un compenso al concessionario (Inps), per la gestione del

servizio, pari al 5%. Il valore netto del voucher da 10 euro nominali, cioè il corrispettivo netto della prestazione, in favore del prestatore, è quindi pari a 7,50 euro e corrisponde al compenso minimo di un’ora di prestazione, salvo che per il settore agricolo, dove, in ragione della sua specificità, si considera il contratto di riferimento. Il valore netto del buono 'multiplo’ da 50 euro, cioè il corrispettivo netto della prestazione, in favore del lavoratore, è quindi pari a 37,50 euro; quello del buono da 20 euro è pari a 15 euro. ACQUISTO BUONI LAVORO Prima dell’inizio dell’attività di lavoro occasionale accessorio (anche il giorno stesso purchè prima dell’inizio della prestazione), il committente è tenuto ad effettuare la comunicazione di inizio prestazione, attraverso i canali indicati nelle schede relative alle varie modalità di acquisto. Per ogni altra informazione è possibile rivolgersi presso gli uffici zona di Coldiretti sul territorio interprovinciale.

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• NOTIZIE DAL TERRITORIO

Pensionati: con la carta vantaggi tante opportunità a Novara Vco LE CONVENZIONI SONO ATTIVE IN AMBITO PROVINCIALE E REGIONALE

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pensionati di Novara e Vco che si rivolgono al Patronato Epaca per i propri servizi ed assistenza possono contare oggi su un'opportunità in più: si tratta della Carta Vantaggi che offre la possibilità di interessanti convenzioni con realtà della regione e delle province di Novara e Vco operanti in ambito agricolo e non solo. In molti casi si tratta di Punti Campagna Amica. Nell'invitare tutti coloro che fossero interessati a ricevere la card a contattare gli uffici zona Coldiretti e i recapiti Epaca per maggiori informazioni, riportiamo qui sotto l'elenco delle principali convenzioni già attivate. L'iniziativa è a cura dell'Associazione Pensionati Coldiretti. PROVINCIA DI NOVARA-VCO Punti campagna Amica Rizzotti Fabrizio, Cascina Fornace - Vespolate Sconto del 20% su una gamma selezionata di prodotti Az. Agr. Cascina Zoina di Da Pos Daniela - Oleggio Sconto del 10% su una gamma selezionata di prodotti

VESPOLATE: GLI AGRICOLTORI CURANO GRATIS LE STRADE PER RINGRAZIARE IL COMUNE VESPOLATE - Gli imprenditori agricoli di Coldiretti alleati con il comune di Vespolate per il mantenimento del territorio: una collaborazione che, la mattina del 6 settembre, ha portato numerosi trattori per le vie del paese per un servizio di manutenzione stradale che ha portato al taglio dell’erba sui bordi stradali delle principali vie di traffico A spiegarne le ragioni è Alfredo Saracco, presidente della locale Coldiretti di Vespolate: «E’ stato un modo concreto ed utile per ringraziare il Comune dell’attenzione prestata alle istanze del mondo agricolo, in particolare per quanto riguarda il nuovo tributo Tares, in ordine al quale sono stati esentati i locali locali adibiti ad uso agricolo per la conservazione dei prodotti, ricovero del bestiame e custodia degli attrezzi, condotti da imprenditori agricoli».

Ballasina Angelo - Granozzo con Monticello Sconto del 10% sui prodotti Az. Agr. Brem di Bignoli Remo - Galliate Sconto del 10% sui prodotti Al Carlìn di pôum Az. Agr. di Molinelli Paola - Bellinzago N. Sconto del 10% sui prodotti Piera Vandoni Agriturismo La Farazzina - Oleggio Sconto del 10% sui prodotti venduti in azienda e sulle merende presso l'agriturismo • La card

ALTRE PROVINCE DEL PIEMONTE E VALLE D'AOSTA Strutture varie Terme di Lurisia, Roccaforte Mondovì, Cuneo Sconto dal 10% al 20% su percorsi terapeutici e trattamenti benessere Terme di Vinadio - Vinadio Sconto 10% su percorsi terapeutici e trattamenti benessere Terme di Pré-Saint-Didier / QC TermeTorino Pré-Saint-Didier (Valle d'Aosta) - Torino Sconto 10%, ingresso ridotto, libero accesso percorso termale Terme di Acqui - Acqui Terme Sconto dal 10% al 20% su visite mediche, pacchetti medicoestetici, percorsi benessere Terme Stabile - Torino Sconti su abbonamenti, singoli ingressi, formula 2Over 60" In terre di Granda di In terre di srl - Cuneo Sconto del 10% sui pacchetti turistici

Welcome Travel - Cuneo Sconto del 10% sui pacchetti Welcome Travel Piemonte Prestofresco - Supermercati - Catene del Piemonte Sconto del 5% su tutti i prodotti, anche quelli in offerta Cdc - Centro medico - Torino via Cernaia Sconto del 10% su "Coltiva la Salute" - offerte su tutte le prestazioni sanitarie, valide anche per i familiari Istituto dentale protesi srl - Caluso Prima visita gratuita/scontistica su tutte le prestazioni odontoiatriche Studio dentistico e chirurgico Sodent - Asti Offerta sulle prestazioni sanitarie Residenze Anni Azzurri - Torino Scontistica in tutte le Rsa del gruppo "Anni Azzurri" dislocate in Piemonte

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2012


Novara-Vco • NOTIZIE DAL TERRITORIO

IN VALGRANDE L'ENOGASTRONOMIA TORNA PROTAGONISTA COI SENTIERI DEL GUSTO OLEGGIO: LA PRIMA BOZZA DEL NUOVO PIANO REGOLATORE NON CONVINCE COLDIRETTI OLEGGIO - «Diciamo no alla cementificazione di un bene non rigenerabile com’è, appunto, il terreno agricolo». A parlare è Rita Fortina, presidente della sezione oleggese di Coldiretti, che commenta così la pubblicazione (visualizzabile sul sito web del municipio) della bozza del nuovo piano regolatore comunale. «Diversi gli interventi impattanti che sottrarranno ettari di terreno agricolo, anche per la realizzazione di nuove infrastrutture viarie di cui non si sente la necessità e che andranno ad interessare aree di aperta campagna, quasi incontaminate” prosegue la presidente, sottolineando come, invece “sia necessario valorizzare l’ambito agricolo e rurale, soprattutto per una municipalità che, prima in Italia, si è data con orgoglio il titolo di “Città del Latte”». Di certo gli imprenditori agricoli non stanno a guardare. L’ufficio zona oleggese di Coldiretti si è subito mobilitato per raccogliere le valutazioni, che stanno giungendo spontanee, dei molti imprenditori agricoli preoccupati al riguardo: «Elementi utili a redigere le osservazioni al Prg che presenteremo al Comune entro i termini previsti dalla legge. Ma ciò che chiediamo è un dibattito pubblico e aperto con l’agricoltura e con i cittadini: la scelta di approvare il nuovo Prg non può essere solo politica, ma deve incontrare il consenso e il “polso” della cittadinanza e delle imprese agricole che sono la spina dorsale socio-economica della “Città del Latte”». Il presidente interprovinciale di Coldiretti Paolo Rovellotti evidenzia come la scelta si ponga «in contrasto con ciò che noi vorremmo, ovvero uno stop alla sottrazione di terreno agricolo e una politica di recupero delle aree produttive dismesse». «Il Comune ci ascolti» conclude Fortina, nel ricordare la strategicità che la cittadina del medio Novarese ha per l'economia agricola provinciale, forte di antiche radici rurali e della presenza nel cuore di una terra molto fertile e di marcata vocazione zootecnica nel settore lattiero caseario, a ridosso della valle del Ticino, fra la pianura novarese e le vicine colline. «Nessuno di noi è contrario allo sviluppo, ma vorremmo che questo fosse inteso in concetto armonico e di condivisione con le priorità e le risorse del settore primario».

• Pogallo, nel cuore della Val Grande uest'anno per i Sentieri del Gusto si apre un'edizione particolare: potagonista della rassegna gastronomica, declinata in 23 appuntamenti, sarà infatti la segale, uno dei cereali simbolo dell'agricoltura montana da cui, fra le altre specialità, si ottiene il tipico "pane nero". Agriturismi, ristoranti e rifugi alpini proporranno almeno una ricetta che utilizzi la segale come ingrediente: era coltivata anche in Val Grande negli anni d'oro dell'agricoltura in quest'area oggi in gran parte disabitata ma preservata - nella sua essenza naturale - da un Parco nazionale (lo stesso che promuove la rassegna). Ad inizio secolo era coltivata anche nel paese di Pogallo, nel cuore della valle, ancor oggi raggiungibile solo via mulattiera e dove si contano ancora poche baite, abitate solo saltuariamente nella stagione estiva. Il programma completo della rassegna enogastronomica è pubblicato sul sito internet del Parco Nazionale Valgrande (www. parcovalgrande.it).

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"MANGIAMOLA GIUSTA" A DOMODOSSOLA INCONTRO SU ZOOTECNIA E SOSTENIBILITÀ DOMODOSSOLA - Il direttore di Coldireti Novara Vco Gian Carlo Ramella sarà relatore a Domodossola nell'ambito della prima giornata "green" di Domosostenibile e, precisamente, nel convegno di SlowFood il 23 settembre alle 10.30 sul tema "Mangiamola giusta: la carne bovina sana nell'alimentazione e sostenibile nell'allevamento". Con lui interventono Mauro Olivero, presidente del Consorzio La Granda e Enrico Santus, direttore dell'associazione Allevatori Bruna Alpina.

TOMA DEL MONSCERA E PRODOTTI TIPICI PROTAGONISTI A BOGNANCO BOGNANCO - La Toma del Monscera, i salumi e gli gnocchi ossolani e le "piodine" (crespelle montane ripiene di formaggio e porcini) sono state protagoniste di una "degustazione di gala" che alle Terme di Bognanco, il 29 agosto, ha valorizzato le specialità agroalimentari e culinarie della zona. Protagonisti i cuochi bognanchesi, che hanno saputo attualizzare le preparazioni classiche con un tocco creativo, trasformando gli ingredienti più classici in gustosi "finger food"... di sapore ossolano.

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Il Corsivo Agroalimentare pag. 30

• di JACOPO FONTANETO, responsabile comunicazione

Il prezzo delle crisi mondiali nei riflessi sull'agroalimentare SIRIA ED EGITTO: LA MAPPA DELLE CRISI INCIDE SULLE DINAMICHE DI MERCATO LE DIPENDENZE DELL'ITALIA SONO EVIDENTI PER L'IMPORT DI MATERIE PRIME AGRICOLE "STRATEGICHE" COME GRANO, SOIA E MAIS. NEI PROSSIMI 40 ANNI LA PRODUZIONE MONDIALE DOVRÀ CRESCERE DEL 60% PER FAR FRONTE ALLA DOMANDA direttore editoriale e amministrativo: Marco Chiesa direttore responsabile: Jacopo Fontaneto e-mail della redazione: jacopo.fontaneto@coldiretti.it direzione, redazione, amministrazione: via piazza Zumaglini 14 - Vercelli Recapiti telefonici: 0161.261600 Recapito fax: 0161.217784 redazione di Novara Vco: via XX Settembre, 38 - Novara Recapiti telefonici: 0321.674211 Recapito fax: 0321.674200 Fotocomposizione ed impaginazione a cura del nostro Settore Grafico Generazione CTP e Stampa: Tipografia Italgrafica, via Verbano 146, Novara Il giornale è iscritto registrato al Tribunale di Novara, aut. n° 62 del 5-11-2002 Non si garantisce la restituzione del materiale inviato Abbonamento annuo: euro 6 Pagamento dell’abbonamento assolto contestualmente al versamento della quota associativa a Coldiretti

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emmeno il tempo di un fine settimana e, alle prime voci di un imminente azione militare degli Stati Uniti contro Siria fanno seguito gli annunci dei primi rincari sul prezzo dei carburanti. Chissà quanto giustificate, almeno nell'immediato, dato che il petrolio in Siria non è così abbondante, e riesce a malapena a soddisfare in parte le domande interne di consumo. Il fatto che, però. in una società globaliz-

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zata siano i "fatti del mondo" a governare sempre più le dinamiche economiche è un dato incontestabile. Ultimo esempio, in ordine di tempo, è quello dell'Egitto, paese particolarmente strategico per l'export agroalimentare nazionale, che ha visto dimezzate nel 2013 le esportazioni di cibo e bevande made in Italy: l'attuale fase di instabilità politica è accompagnata infatti da una grave crisi economica con pesanti effetti sulle disponibilità alimentari dei cittadini. Nei primi cinque mesi del 2013 - ben prima, dunque, del deflagrare delle proteste di piazza conseguenti alla deposizione di Morsi - le spedizioni di prodotti agroalimentari dall'Italia hanno subito una riduzione del 47%, dopo che nell'intero 2012 avevano sfiorato i 100 milioni di euro. Ancora le prime proteste di piazza Tahrir in Egitto (siamo nel 2011) avevano spinto verso un forte rialzo le quotazioni mondiali del grano, che due anni fa si avvicinarono al record di 8,5 dollari per bushel (22 centesimi al chilo), con un incremento del 30% in 12 mesi al Chicago Board of Trade, punto di riferimento del commercio mondiale delle materie prime agricole. Dati che toccano direttamente il comparto economico locale, posto che i paesi del bacino del Mediterraneo sono importanti acquirenti di riso (in Siria, i dati medi relativi all'import dall'Italia superano, ad esempio, le 10.000 tonnellate annue di risone). Una ragione delle profonde influenze del mercato globale sulle dinamiche dell'agricoltura italiana è da ricercarsi nella dipendenza di approvvigionamento che il nostro Paese ha verso il resto del mondo, particolarmente per materie agricole "strategiche" come ad esempio il gra-

• Uva in vendemmia

no (se ne importa quasi la metà rispetto a quello consumato), della soia (che arriva dall'estero in misura dell'80%), del mais (le importazioni sono per il 20%). Situazioni di criticità sul piano dei mercati internazionali non sono, ovviamente, da ricondurre a sole situazioni di crisi politica: è infatti sufficiente una difficile o siccitosa annata in aree produttive "chiave" (come Stati Uniti, Russia e, per quanto riguarda il grano, Ucraina) per determinare sobbalzi marcati in termini di quotazioni. Negli ultimi anni, i rapporti di Ocse-Fao hanno peraltro rimarcato come la produzione agricola mondiale dovrà crescere del 60% nei prossimi 40 anni per far fronte all'aumento della domanda dettata - anche - da una sempre più consistente popolazione mondiale, alla richiesta di biocarburanti e alla crescita del reddito nei paesi delle "nuove economie" come la Cina. Una situazione, dunque, che conferma l'urgenza - per l'Italia - di difendere e valorizzare il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile, anche con interventi che favoriscano - per parte della politica e delle strategie di sviluppo il "ritorno alla terra" per le nuove generazioni di imprenditori.

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011


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• NOTIZIE DAL TERRITORIO

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