Iride agosto 2013

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Assemblea Nazionale pag. 2

Coldiretti

• LA COLDIRETTI, L'ITALIA E L'EUROPA

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ordi alle sirene dell'esternalizzazione, gli imprenditori di Coldiretti vi contrappongono l'orgoglio di "essere e fare agricoltura italiana": un'agricoltura che è forza sociale ed economica di un Paese che vuole superare l'attuale fase congiunturale e che è consapevole del ruolo fondamentale che il settore primario può e deve rivestire. L'Italia è, d'altronde, Paese delle eccellenze, della migliore tradizione agroalimentare a livello mondiale, di cibi sicuri e di lunga e nobile tradizione. Lo ricordano più volte gli interventi del presidente Sergio Marini e degli intervenuti all'Assemblea Nazionale di Coldiretti che il 4 luglio ha tracciato al Palalottomatica il bilancio di quanto realizzato e di quanto si dovrà fare nei prossimi mesi. La centralità dell'Assemblea nazionale è riconosciuta ancora una volta dai messaggi più autorevoli inviati all'assise agricola, innanzttutto dal Santo Padre Francesco (il quale ricorda che «quando l'ecologia umana è rispettata dentro la società, anche l'ecologia ambientale ne trae beneficio») e dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che sottolinea come «il mondo dell'agricoltura testimonia, con la sua passione ed il suo impegno realizzativo, capacità di ripresa che possono contribuire al processo di crescita dell'economia e dell'occupazione». Sono oltre 15 mila gli imprenditori agricoli scesi da ogni angolo d'Italia - e anche dalle nostre province - al Palalottomatica. «Gli imprenditori agricoli italiani hanno la responsabilità del futuro in questa crisi drammatica da cui dobbiamo uscire» sottolinea Sergio Marini. «Il futuro dell'agricoltura si costruisce con scelte coraggiose, anche controcorrente: essere anche un po' rivoluzionari, nel segno del cambiamento». E, infine, la semplificazione: «Anch'essa si fa con il coraggio, e con la volontà di salvare le imprese. Coraggio con la semplificazione, quella vera che aiuta le imprese, non quella che complica loro la vita». Anche quest'anno è stata intensa la presenza delle istituzioni e del mondo politico, tra cui i ministri Flavio Zanonato (sviluppo economico) Beatrice Lorenzin (salute), Andrea Orlando (ambiente) e Nunzia de Girolamo (politiche agricole)

• L'Assemblea al Palalottomatica

CRISI: IN MANI STRANIERE MARCHI STORICI PER 10 MILIARDI Sono passati in mani straniere marchi storici dell’agroalimentare italiano per un fatturato di almeno 10 miliardi di euro dall’inizio della crisi, che ha reso più facili le operazioni di acquisizione nel nostro Paese nei più svariati settori dell'agroalimentare (dal vino, ai dolci, alle conserve, al riso). E si tratta, in molti casi, di acquisizioni eccellenti, che hanno riguardato case radicate da svariati decenni nella tradizione agroalimentare e nei mercati del Paese. Ad approfondire il tema è stato il presidente della Coldiretti Sergio Marini sulla base di uno studio presentato all’Assemblea nazionale dove è stato allestito “Lo scaffale del Made in Italy che non c’è più” dal quale si evidenzia che nel mondo "c’è fame d’Italia" con una drammatica escalation nella perdita del patrimonio agroalimentare nazionale. «I grandi gruppi multinazionali che fuggono dall’Italia della chimica e della meccanica investono invece nell’agroalimentare nazionale perché, nonostante il crollo storico dei consumi interni, fa segnare il record nelle esportazioni grazie all’immagine conquistata con i primati nella sicurezza, nella tipicità e nella qualità» ha affermato il presidente della Coldiretti. «Il passaggio di proprietà ha spesso significato svuotamento finanziario delle società acquisite, delocalizzazione della produzione, chiusura di stabilimenti e perdita di occupazione. Si è iniziato con l’importare materie prime dall’estero per produrre prodotti tricolori. Poi si è passati ad acquisire direttamente marchi storici e il prossimo passo temiamo possa essere la chiusura degli stabilimenti italiani per trasferirli all’estero. Un processo - conclude il presidente di Coldiretti - di fronte al quale occorre accelerare nella costruzione di una filiera agricola tutta italiana che veda direttamente protagonisti gli agricoltori per garantire quel legame con il territorio che ha consentito ai grandi marchi di raggiungere traguardi prestigiosi».


Agricoltura

in Primo Piano • LA COLDIRETTI, L'ITALIA E L'EUROPA

2013: così il clima ha penalizzato l'agricoltura • Il maltempo primaverile nel nord Italia

ORA SI TEMONO LE GRANDINATE ESTIVE

Il rapporto sul secondo trimestre evidenzia gli effetti di una delle primavere più piovose del secolo

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Inea ha pubblicato la nota trimestrale (aprile-giugno 2013) sull’andamento climatico e le implicazioni in agricoltura. Ecco come le condizioni meteo hanno inciso sui comparti agricoli. Il decorso della stagione primaverile si è caratterizzato per la forte instabilità, in particolare durante il mese di maggio. Le aree settentrionali sono state attraversate da precipitazioni intense associate a temperature inferiori alla media climatica del periodo 1971-2000, mentre in quelle meridionali i parametri hanno mostrato un andamento contrario. Nel Nord la primavera 2013 è rientrata tra le più piovose dell’ultimo secolo, mentre un’anomalia è stata riscontrata al Sud a livello di temperature, grazie al contributo del mese di aprile che, in quest’area è stato più caldo di oltre 2°C rispetto alla media. Correzioni di stima sulle semine Per la bietola, rispetto a quanto anticipato nei mesi precedenti (due mesi fa si pensava al raggiungimento dei 60.000 ettari investiti), gli eventi meteorici primaverili sembra abbiano mutato gli orientamenti veicolando i produttori verso altre strategie aziendali (la stima attuale è sui 40.000 ettari). La campagna pataticola è partita con un mese di ritardo nel Nord Italia per il clima piovoso, facendo ipotizzare difficoltà

Il bel tempo si è stabilizzato a fine giugno, con giorni di grande caldo che, in quest'estate 2013, ha già portato a registrare tre ondate di temperature molto elevate, sopra i 35 gradi. Il timore è, come già avvenuto, che possano verificarsi e ripetersi di grandinate e precipitazioni intense e improvvise: a fine luglio, la mattina del 29, tempeste di vento e acqua si sono abbattute in particolare sui territori della Bassa: arrivate dopo giorni in cui l’atmosfera ha accumulato un enorme potenziale di energia termica. Non sono durate molto, ma hanno lasciato il segno sia sulle aziende agricole che nei comuni. Secondo quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti ci sono stati alberi caduti e danni alle aziende agricole. legate alla concentrazione dell’offerta tra la fine di luglio ed agosto quando anche la produzione del Nord Europa arriverà sul mercato nazionale con conseguente ridimensionamento dei prezzi. Le stime forniscono dati in calo rispetto ai quali si avvertirà una carenza di prodotto tra i mesi di giugno e luglio, associato al un calo delle superfici (-5%) e degli areali produttivi degli ultimi anni. Situazione sostanzialmente analoga a quella della patata per il settore risicolo: il perdurare del maltempo, soprattutto tra aprile e maggio, ha causato ritardi a seconda delle varietà. Oltre al rinvio delle semine, la preparazione dei terreni ha presentato numerose difficoltà arrivando a fine maggio con il 50% di superficie a riso ancora da seminare in provincia di Ferrara, il 40% nel Milanese, il 25% nel Pavese e 10% nelle province di Novara e Vercelli. In alcune aree della provincia di Pavia e Milano è stata valutata la possibilità

di sostituire il riso con la soia, nonostante le difficoltà di reperimento del seme, e in alcuni casi si è scelto per soluzioni più drastiche, rinunciando alla coltura. La primavera anomala e l’accumulo dei ritardi nelle semine potrebbero favorire la soia che più delle altre aveva sofferto la siccità 2012. L’unico problema riguarderebbe la reperibilità del seme, soprattutto per chi ha cambiato strategie produttive lungo il decorso primaverile. Le vendite di sementi (dati Assosementi) hanno espresso un andamento in crescita a seguito alle previsioni afferenti al mais, stimato in calo sia per le superfici (-10/13%) che per le produzioni (-15/-20%) a causa del ritardo nella semina. È possibile che, visto il trasferimento del ciclo colturale, le produzioni di soia siano inferiori, tuttavia i raccolti potrebbero uguagliare o superare quelli del 2012. Risultati produttivi Su albicocche, pesche e nettarine è da segnalare la flessione registrata dalla raccolta delle albicocche, anche se ancora difficile da quantificare perché distribuita a macchia di leopardo e a seconda della varietà. Nelle regioni che detengono buona parte della produzione nazionale i risultati peggiori (-25/30%) hanno riguardato le varietà precocissime. Le piogge hanno creato problemi d’impollinazione per cui le varietà legate a questo tipo di riproduzione sono risultate meno produttive e si auspica che le perdite siano bilanciate dalle varietà medio-tardive raccolte tra fine maggio e tutto giugno. Un trend in flessione per i ritardi accumulati è stato registrato in Italia anche per pesche e nettarine. Il primo raccolto del fieno nelle campagne del nord Italia ha mostrato risultati negativi. Oltre al ritardo cumulato nelle operazioni a causa delle piogge, altri problemi sono emersi a carico della raccolta, anch’essa differita, della quantità e della qualità del prodotto. Le conseguenze attese coinvolgeranno il comparto bovino e le performance produttive. Il primo sfalcio, detto maggengo, più pregiato per le qualità nutrizionali, in molti casi è stato sacrificato destinandolo alla trinciatura.

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Novara-Vco pag. 4

• DAL TERRITORIO ALL'ASSEMBLEA NAZIONALE

AGOSTO: GLI ORARI DEGLI UFFICI E DEI RECAPITI DI COLDIRETTI NOVARA-VCO E IMPRESA VERDE PIEMONTE ORIENTALE Tutte le strutture di Coldiretti Novara Vco e Impresa Verde Piemonte Orientale osserveranno, nel mese di agosto, l'orario ridotto il venerdì, con chiusura alle ore 12. Gli uffici, inoltre, rimarranno chiusi dal 14 al 20 agosto compresi. A livello territoriale, queste le chiusure dei recapiti zonali comunicate a cura degli Uffici Zona Coldiretti: UNITÀ LOCALE / UFFICIO ZONA DI NOVARA Via XX Settembre 38/40, NOVARA - Tel 0321-674211- Fax 0161-674200 Tel Segretario di Zona Domenico Giorcelli: 0321-674218 Tel. Addetta Epaca: 0321-674219 Tel. Servizio Fiscale: 0321-674217 - 0321.674216 Tel. Servizio Contabilità Iva: 0321-674212 Tel. Servizio Tecnico: 0321-674210 - 0321.674208 - 0321.674222 Apertura Ufficio Zona - mese di agosto: dal lunedì al giovedì dalle ore 8 alle ore 13.00 - venerdì dalle 8 alle 12. Aperto anche al pomeriggio dalle ore 14 alle ore 17 il lunedì. Sono sospesi per tutto il mese di agosto i recapiti di: CARPIGNANO SESIA (riapertura mercoledì 4 settembre), CERANO (riapertura martedì 10 settembre), VESPOLATE (riapertura venerdì 13 settembre), BIANDRATE (riapertura venerdì 13 settembre), GHEMME. ZONA DI OLEGGIO Largo Bersaglieri 1, 28047 OLEGGIO - Tel 0321-91650 - Fax 0321-94500 Apertura Ufficio Zona - mese di agosto: dal lunedì al giovedì dalle ore 8.30 alle ore 13 - venerdì dalle 8 alle 12. Aperto anche al pomeriggio dalle ore 14 alle ore 17.30 lunedì, martedì e giovedì. È sospeso per tutto il mese di agosto il recapito di BARENGO. ZONA DI BORGOMANERO Via Dei MIlle 24, 28021 BORGOMANERO - Tel 0322-82733 - Fax 0322-846412 Apertura Ufficio Zona - mese di agosto: dal lunedì al giovedì dalle ore 8.30 alle ore 13.00 - venerdì dalle 8 alle 12. Sono sospesi per tutto il mese di agosto i recapiti di: ARMENO, SUNO, NEBBIUNO, MASSINO, BOGOGNO, SORISO, ARONA, PETTENASCO, POGNO, BORGO TICINO, GARGALLO, CASTELLETTO TICINO, PELLA. ZONA DI VERBANIA Via G. Rigola 44, 28900 VERBANIA - Tel 0323-516098 - Fax 0323-405515 Apertura Ufficio Zona - mese di agosto: dal lunedì al giovedì dalle ore 8.30 alle ore 13.00 - Venerdì dalle 8 alle 12. Al pomeriggio aperto dalle 14 alle 17.00. È sospeso per tutto il mese di agosto il recapito di CANNOBIO; quello di Omegna riaprirà il 29 agosto. ZONA DI DOMODOSSOLA Via G. Rigola 44, 28900 VERBANIA - Tel 0323-516098 - Fax 0323-405515 Apertura Ufficio Zona - mese di agosto: dal lunedì al giovedì dalle ore 8 alle ore 13 - Venerdì dalle 8 alle 12. Aperto anche al pomeriggio dalle ore 14 alle ore 17 il martedì e il giovedì. È sospeso per tutto il mese di agosto il recapito di MONTESCHENO.

Sommario 2013: così il clima ha penalizzato l'agricoltura.........................3 Editoriale di Gian Carlo Ramella..................5 Il Piemonte anticipa la Pac: «Bene, ma nel 2104 fate di più»....................6 Riunione dei Condifesa con Regione e Mipaaf....................................6 Piemonte, consegnati i premi Oscar Green...7 Selvatici, i danni continuano: «Tardano le risposte della politica»..............8 Caro carburanti: effetti a catena sull'agroalimentare.......................................9 Società gestione pratiche fondi Ue: avviso alle imprese........................................9 TERRANOSTRA/CAMPAGNA AMICA

Terranostra, il territorio verso nuovi obiettivi....................................10 Stagione in ripresa dopo l'inizio piovoso del mese di giugno.......................10 Campagna Amica, un progetto vincente in rete........................11 Aperti per ferie tutti i Mercati Agricoli.........11 DONNE IMPRESA/GIOVANI IMPRESA

Nuove "Agritate" all'opera: concluso in Piemonte il percorso formativo...............12 Sempre più donne occupate in agricoltura...12 Coldiretti: convenzione con l'università telematica "Mercatorum"...........................13 Coldiretti sostiene l'attività di "Libera"......13 CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA

Tecnica - In Primo Piano...........................14 Tecnica - Riso e Cereali.............................15 Tecnica - Formazione................................16 Tecnica - Vino e Vigneto...........................17 Tecnica - Filiera Bosco-Legno-Agricoltura...18 Tecnica - Zootecnia e Latte........................19 Ue-Coop / CreditAgri................................20 Lavoro e Sicurezza...................................21 Sicurezza e Impresa.................................22 Fiscale ed Economico..........................23-25 Sindacale e Previdenza............................26 Previdenza e Pensioni / Notizie Epaca.......27 NOTIZIE DAL TERRITORIO

Vespolate: scelta coraggiosa del Comune sulla nuova Tares....................28 Buon debutto a Maggiora per la prima edizione della Fiera Agricola......................28 Vco, progetto per valorizzare l'architettura tipica in pietra.......................29 Festa della trebbiatura con i produttori della Coldiretti: bene l'evento a Galliate....29 Oleggio, pubblicata la bozza del Prg.......29 Il Corsivo agroalimentare........................30 Annunci economici..................................31


Editoriale • il nostro giornale anche su internet: www.novara-vco.coldiretti.it

di GIAN CARLO RAMELLA, direttore Coldiretti Novara Vco

RISO, LATTE, CINGHIALI: TRE SFIDE NELLA CALDA ESTATE DI QUEST'ANNO

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i giocano partite importanti in questi giorni di calda estate. Partite che coinvolgono direttamente produzioni strategiche e l'operatività stessa delle imprese sul terriorio delle nostre province e che escono, per importanza e portata, dagli stretti confini territoriali. I danni da cinghiali, innanzitutto. Che si ripetono incessanti e, su questo argomento, continuiamo a registrare un marcato immobilismo delle istituzioni: si susseguono riunioni che si risolvono in tanti buoni propositi ma, all'atto pratico, non cambia nulla. Coldiretti è tornata a rivolgersi ai sindaci del territorio, alla luce di un documento a supporto di una delibera regionale che consente ai Comuni di predisporre misure idonee ad effettuare l'abbattimento dei cinghiali/caprioli presenti sul territorio, a fronte di una loro pericolosità per l'incolumità pubblica. Sul tema va sottolineata l'assoluta importanza di una sinergia sul tema fra il mondo agricolo le amministrazioni comunali e gli enti gestori del territorio stesso, Ambiti Territoriali Caccia (Atc) Comparti alpini e Prefetture. E ciò, soprattutto a fronte degli scarsi risultati ottenuti con altri mezzi, nella speranza che la "sensibilità territoriale" delle amministrazioni comunali stesse possano essere maggiori e più incisive rispetto a quelle del mero sistema burocratico con cui ci si trova sempre più spesso a dover fare i conti. Non possiamo accettare, poi, che non siano risarcite le legittime spettanze in ordine ai risarcimenti dei danni provocati dalla fauna selvatica: non è stata provocatoria la presa di posizione pubblica dove si invitava il Parco del Ticino ad anticipare con risorse proprie i soldi alle imprese. Altro nodo è il prezzo del latte. Coldiretti non ha firmato l’accordo sul prezzo nella vicina

Lombardia (e punto di riferimento "storico" per il territorio novarese, anche se paradossalmente l'accordo raggiunto e da altri siglato non tiene conto delle province confinanti con la Lombardia, come appunto le nostre!), ritenendo il prezzo proposto dalla parte industriale un vero e proprio “cappio al collo” per gli allevatori italiani. Confagricoltura e Cia hanno invece deciso di piegarsi alle richieste dell’industria e di accettare la proposta di Galbani a 41,5 cent al litro sulla media del periodo. Si tratta di un valore che non permette alle aziende agricole di stare in piedi e quindi la Coldiretti non poteva avallare un’intesa che condanna a morte decine di allevamenti che sono già messi sotto pressione dall’aumento dei costi di gestione mentre le industrie stanno facendo buoni fatturati sulle spalle degli agricoltori. Secondo la Coldiretti, che è sempre stata disponibile alla trattativa, un prezzo congruo per garantire la vita delle aziende e anche il reddito di tutta la filiera, industria compresa, doveva essere di almeno 43 centesimi al litro. I valori offerti durante gli incontri con le organizzazioni agricoli erano uno schiaffo in faccia agli allevatori che ogni giorno sudano e lavorano per garantire il miglior prodotto del mondo ai consumatori e alle stesse aziende di trasformazione. C'è chi ora dice adesso che in passato anche Coldiretti ha siglato accordi a prezzi inferiori, dimenticando però di ricordare che le condizioni di mercato erano totalmente discordi. Coldiretti ha raggiunto accordi migliorativi per le aziende agricole quando: il grana padano era quotato a 5,30 euro al kg; il latte era quotato 29 centesimi al litro; il latte spot era a 22 centesimi al litro; il costo del mais era a

12 euro al quintale. La proposta di un prezzo di 41,5 centesimi al litro cade in un momento in cui c’erano tutte le condizioni di mercato per ottenere di più: il latte spot è oltre i 46 centesimi al litro; le esportazioni dei formaggi Dop vanno a gonfie vele; tutte le previsioni di mercato indicano una ulteriore espansione delle vendite dei formaggi; la produzione totale di latte è in linea con le quote, mentre le richieste di latte delle industrie sono in continuo aumento. Questi sono i motivi per i quali la Coldiretti non ha firmato un accordo capestro che non porta alcun vantaggio agli allevatori ma favorisce solo le industrie. Ultimo aspetto, ma non meno importante, è quello legato al riso e alla promozione che verrà da Expo2015: ci sono diverse iniziative in cantiere sul territorio, coordinate dalla Camera di Commercio, che porteranno da qui alla data del grande evento milanese (maggio/ottobre 2015) occasioni di promozione e conoscenza per quello che è il cereale più rappresentativo del territorio. Certamente occorre individuare e perseguire i giusti strumenti per una valorizzazione territoriale del prodotto che vada a premiare i risicoltori, alle prese con una situazione di mercato difficile e incostante: la promozione della territorialità, della sua qualità e della sua versatilità nell'enogastronomia può e deve essere letta in chiave di un miglioramento della situazione di mercato globale. E la "piazza" di Expo può essere il giusto palcoscenico di rilievo mondiale per ribadire la qualità, i valori e il ruolo strategico del riso prodotto nella nostra Pianura Padana, che è il migliore del mondo.

TEMI CHE PROIETTANO IL TERRITORIO VERSO AMBITI DI CONFRONTO DI PIÙ AMPIO RAGGIO E CHE EVIDENZIANO IL RUOLO E L'IMPORTANZA DELL'AGRICOLTURA LOCALE, SENZA LA QUALE IL SISTEMA TERRITORIO RISCHIA DI COLLASSARE

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Primo Piano - Piemonte pag. 6

• L'AGRICOLTURA NELLA REGIONE

Il Piemonte anticipa la Pac: «bene, ma nel 2014 fate di più» IN ARRIVO IL 20% DEI FONDI, A OTTOBRE IL RESTANTE 30% E, INFINE, IL SALDO A NATALE

RIUNIONE DEI CONDIFESA CON REGIONE E MIPAAF A Leinì si è svolto un importante incontro tra i Condifesa provinciali con la Regione Piemonte ed il Mipaaf. Tra i presenti, l’assessore Claudio Sacchetto, il direttore dell’assessorato Gaudenzio Depaoli, dal dirigente Fulvio Lavazza e dal responsabile del piano di Sviluppo Rurale Riccardo Brocardo, oltre a Giancarlo Sironi direttore di Arpea. In rappresentanza del ministero delle politiche agricole era presente il capo dipartimento Giuseppe Blasi. Argomenti dell’incontro sono state le novità della gestione dei rischi agricoli - assicurazioni – che saranno finanziati mediante i Piani di Sviluppo Rurale con un apposito piano nazionale. Il presidente regionale dei Condifesa Pierluigi Cavallino ha introdotto la riunione rimarcando la principale problematica che assilla i consorzi piemontesi: l’ accesso al credito per far fronte alle anticipazioni che i Condifesa sostengono, a favore delle imprese agricole, nella liquidazione della polizza alle compagnie di assicurazione, in attesa dei fondi europei e nazionali. Altro argomento affrontato è quello relativo alla recente circolare Agea del 16 luglio 2013 in merito ai controlli sulle rese medie delle produzioni assicurate per l’anno 2013, circolare emanata a campagna assicurativa ormai chiusa, il cui ritardo rischia di avere negative ripercussioni per le aziende agricole che hanno sottoscritto la polizza in base alle disposizioni precedentemente emanate. Sono stati anche resi noti i dati assicurativi dei Condifesa del Piemonte: nel 2012 il valore della produzione agricola assicurata è stato di oltre 682 milioni di euro. I premi versati alle compagnie ammontano a circa 36 milioni di euro di cui 17 a carico delle imprese agricole e gli altri 19 sono provenienti dal sostegno pubblico: in parte art. 68 della PAC, dall’ Ocm vino e dal fondo di solidarietà nazionale. Dalla analisi dei dati assicurativi della campagna conclusa in Piemonte emerge, tra le produzioni assicurate, quella riguardante i cerali che con un valore assicurato di oltre 421 milioni è di gran lunga la più importante ed è seguita dalla produzione vitivinicola con 102 milioni di produzioni assicurate e da quella frutticola con 68 milioni; seguono quindi le produzioni orticole con 27 milioni di produzione assicurata. Nel suo intervento, Blasi ha parlato delle riunioni tra il ministero e le Regioni, iniziate in questi giorni. «La commissione europea che ha lasciato ampi margini decisionali ai governi nazionali, assegna una valenza strategica all’intervento assicurativo, finalizzato a tutelare il reddito delle imprese agricole ampliando le formule assicurative. I prossimi mesi saranno di intenso lavoro, rivolto ad impostare un sistema di copertura dei rischi in agricoltura fino al 2020».

• Le campagne dall'aereo

L'

anticipo Pac? Una boccata d'ossigeno per le imprese del nostro comprensorio”. Così i vertici della Coldiretti interprovinciale commentano l'annunciato provvedimento della Regione Piemonte. Si tratta dell'anticipo di una quota significativa della Pac, con un 20% erogato da fine luglio, il restante 30% a fine ottobre ed infine il saldo a Natale. È un provvedimento che consente un po' di respiro alle imprese, che un momento difficile, con diverse criticità” che alle prese con le criticità dovute a una primavera rovinata dal maltempo. Certo, sarebbe stata auspicabile una quota maggiore, ma si tratta comunque di un passo positivo. La Giunta Regionale, come annunciato dall’assessore all’agricoltura Claudio Sacchetto, ha infatti autorizzato il pagamento del 50% dei contributi previsti dalla Politica Agricola Comune (il 20% a fine luglio, il restante 30% a fine ottobre). La Regione Piemonte, anche per l'anno 2013, ha dunque tenuto fede all’obiettivo dell’anticipo Pac: si tratta del terzo anno consecutivo durante il quale questo preciso impegno auspicato dalle imprese è stato effettivamente mantenuto. Va sottolineato che, a livello nazionale, solo la Regione Piemonte e la Regione Lombardia Italia sono riusciti nell'intento. «Grazie all'anticipo delle erogazioni, le imprese agricole potranno guardare al futuro di stretto e medio termine con più respiro e programmare i loro i prossimi impegni» dicono il presidente e il direttore della Coldiretti interprovinciale. «I nostri imprenditori – e lo hanno più volte dimostrato coi fatti – continuano a credere nell'agricoltura territoriale e nelle sue potenzialità. È importante continuare così, ci attendiamo che questa strada sia perseguita anche il prossimo anno… e sarà positivo se si potrà fare addirittura qualcosa in più».


Il premio Oscar Green • LA PREMIAZIONE AL TEATRO REGIO DI TORINO

PIEMONTE, consegnati i premi OSCAR GREEN AL TEATRO REGIO DI TORINO, CON UN'AMPIA PRESENZA DEI "GIOVANI IMPRESA" DELLE NOSTRE PROVINCE, GUIDATI DAI VERTICI DELLA COLDIRETTI E DAL DELEGATO IL PREMIO È PROMOSSO DA COLDIRETTI GIOVANI IMPRESA PER DARE SPAZIO ALL'INNOVAZIONE IN AGRICOLTURA VALORIZZANDO ESPERIENZE VINCENTI DATI DALLE NUOVE GENERAZIONI

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i è svolta il 18 luglio a Torino alla premiazione regionale del concorso Oscar Green, il riconoscimento che premia l’innovazione e la creatività delle giovani imprese. Come detto, la delegazione presente al foyer del Teatro Regio era numerosa, con anche la presenza dei vertici della Coldiretti interprovinciale che vedono nel premio il «segno tangibile di una giovane agricoltura che cresce e che sa dare risposte concrete e di coraggio alla congiuntura economica: lo fa attraverso la creazione di nuove imprese, con l’innovazione e la creatività, con lo stimolo a creare nuove opportunità per l’occupazione e l’economia del territorio». Il premio Oscar Green è ritornato quest'anno con maggiore forza e tanta sostanza per rilanciare le proposte che

l'hanno reso grande in questi anni. È la fabbrica dove nascono le idee, dove è possibile trasformare in fatti concreti ciò che sino a ieri si pensava solo come ad un’opportunità di sviluppo: non a caso, 'Il bello dell'Italia' è il messaggio dell'edizione 2013 ma anche la sua missione. Le imprese concorrenti porteranno sul podio del premio all'innovazione in agricoltura le eccellenze e la bellezza dei propri prodotti, delle proprie aziende, degli incredibili paesaggi e degli inimitabili territori. Uno sguardo al passato e le mani e la testa dentro i dinamismi più virtuosi e innovativi della contemporaneità e del futuro. Tecnologia e stupore, sapienza e intraprendenza, capacità di reinventarsi e rivisitare la storia e la tradizione italiana, fanno dell'Oscar Green un evento attesissimo oltre che impossibile da replicare altrove. I premi piemontesi sono andati a Melissa Zola (categoria Ideando) Mirella Chiattone (categoria Stile e cultura d’impresa, premiata dal delegato di Giovani Impresa VercelliBiella Stefano Franceschina), a Silvio Busca (categoria In Filiera), ad Annalisa Bocchino (categoria Esportare il territorio), a Marco Girodo (categoria “Non solo agricoltura”), a Delia Revelli (categoria Campagna Amica), mentre a pari merito si sono piazzati Elena Seliak (Ideando) e Marco Gabusi (menzione speciale Paese Amico), premiato dal delegato di Giovani Impresa Novara-Vco Giacomo Martinelli. Con gli Oscar Green è stato assegnato anche “fuori concorso” il premio “Massimiliano De Concilio” (in memoria di Massimiliano, giovane dipendente di Coldiretti Torino, prematuramente scomparso), vinto da un giovane imprenditore agricolo alessandrino, Andrea Andorno. IL PREMIO - Oscar Green è il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa per valorizzare e dare spazio all’innovazione in agricoltura. I giovani di Coldiretti premiano l’innovazione che sa mantenere le proprie radici, con lo sguardo rivolto al futuro. L’obiettivo è quello di portare all’attenzione dei cittadini italiani e delle altre aziende agricole, le esperienze vincenti di imprenditori che hanno saputo costruire progetti di impresa competitivi e sostenibili allo stesso tempo, rafforzando il legame con il loro territorio d’appartenenza. I video delle aziende finaliste verranno pubblicati sul sito www.oscargreen.it per il voto popolare che integrerà la valutazione della giuria specializzata per identificare i 7 vincitori di categoria, che saranno proclamati nel corso di un evento pubblico conclusivo che si terrà nel mese di autunno 2013 a Roma presso una sede da definirsi che verrà comunicata nei tempi sul sito del Premio Oscar Green.

• Nelle foto di questa pagina, la premiazione di Oscar Green

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Novara/Vco pag. 8

• IL TERRITORIO E L'AGRICOLTURA

Selvatici, i danni continuano:

«Tardano le risposte della politica» IL BILANCIO DEI DANNEGGIAMENTI È DI CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO ULTIM'ORA

ABBATTIMENTI: DOPO LA DELIBERA REGIONALE I SINDACI ALLA PROVA DEI FATTI NOVARA-VCO - Una lettera ai sindaci del Medio e Alto Novarese, una tra le aree più investite dal problema fauna selvatica, per invitare i sindaci a "valutare ed adottare" misure idonee "ad effettuare l'abbattimento dei cinghiali/caprioli presenti nel comprensorio comunale" amministrato. Una possibilità che, come ricorda un documento della Regione Piemonte, è stabilita e disciplinata dalle "linee guida" oggetto un provvedimento regionale approvato il 29 luglio. Il principio di base, è il riconoscimento (come dall'articolo 50 del D.lgs 18 agosto 2000) al sindaco la legittimazione ad emanare ordinanze contingibili e urgeti nei particolari casi in cui, in sede locale, possano verificarsi pericoli imminenti ed attuali non altrimenti evitabili. Perciò, qualora si verifichino i presupposti di urgenza, contingibilità temporaneità l'adozione di provvedimenti relativi all'abbattimento di fauna selvatica sono possibili. Coldiretti Novara Vco comunicherà tutte gli atti che, in tal senso, vorranno intraprendere i nostri Comuni.

LA POSSIBILITÀ DI ORDINANZE IN TAL SENSO È DISCIPLINATA E PREVISTA DA UN DISPOSITIVO REGIONALE, CITATO NELLA MISSIVA AI PRIMI CITTADINI

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Secondo Coldiretti i fondi stanziati finora dalla Regione non sono sufficienti a risarcire i danni

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emmeno la presenza dell’assessore regionale ai parchi Gianluca Vignale è servita a sbloccare una situazione drammatica, sotto tutti i punti di vista: i danni provocati dalla fauna selvatica continuano, i soldi promessi più volte non ci sono e, se anche dovessero arrivare, saranno fortemente insufficienti a risarcire le imprese». Non lascia spazio a equivoci il commento del presidente di Coldiretti di Novara-Vco Paolo Rovellotti all’esito della riunione dei giorni scorsi in Provincia. Il medesimo ente aveva poco prima deliberato circa i “criteri di attuazione del regolamento della vigilanza volontaria”. “Una delibera che, però, da una prima lettura, sembrerebbe non rispondere all’emergenza che la situazione richiederebbe” commenta Rovellotti. «Nonostante le continue pressioni del mondo agricolo, la montagna ha partorito un topolino. Le imprese agricole e il territorio sono alle prese con una vera e propria emergenza. E a situazioni di emergenza si risponde con provvedimenti

di emergenza. Urgenti e risolutivi». Ma, parimenti, c’è preoccupazione per i fondi promessi che, a detta dell’organizzazione agricola, «non potranno certamente rifondere tutti i danni subiti dalle imprese: si parla di 600 mila euro destinati per il Piemonte, a fronte di stime che superano il milione e mezzo di danneggiamenti dovuti alla fauna selvatica: in media, nel solo territorio del Parco del Ticino, nell’ultimo triennio hanno raggiunto i 450 mila euro, con una media superiore ai 150 mila euro l’anno». Con Rovellotti e il direttore Gian Carlo Ramella erano presenti alla riunione di ieri sera gli altri rappresentanti dell’agricoltura, i presidentidelle associazioni venatorie della Provincia di Novara e i presidenti delle ATC Novara 1 Ticino, e Novara 2 Sesia. Con loro anche il Presidente della Provincia, Diego Sozzani, il Vice Presidente e Assessore all’Agricoltura della Provincia, Luca Bona, il Presidente della Settima Commissione Provinciale Agricoltura Caccia Pesca Turismo e Parchi, Andrea Molfetta e Giuseppe Arnaldo, funzionario regionale con competenze su prelievi selettivi e attività venatoria. «Se la Regione non ha i fondi necessari, si impegni direttamente il Parco del Ticino» chiedono Rovellotti e Ramella, per i quali «il giusto risarcimento alle imprese agricolo che svolgono attività di presidio del territorio deve avere carattere di priorità: se l’agricoltura muore, si va a perdere una componente fondamentale nell’equilibrio economico, rurale, ambientale e paesaggistico del Parco stesso». Di fronte all’attuale situazione, la Coldiretti interprovinciale ribadisce che: «Occorre che i progetti siano condivisi da tutti gli attori: serve un protocollo scritto, mensilmente monitorato circa la sua efficacia, che recepisca le istanze delle imprese agricole e che sia condiviso dai due Parchi del Ticino (piemontese e lombardo), dalla Provincia, dagli Atc e dalla Regione stessa. Ma, ancora una volta, occorre fare presto e dare risposte: altrimenti per l’agricoltura sarà una condanna a morte».

L'Iride Agricoltura 2000 - Novembre 2012


I temi di cui si parla • LE ISTANZE DEL TERRITORIO RURALE

IL GOVERNO FIRMA LO STOP AGLI OGM ROMA - È stato firmato dai Ministri delle politiche agricole Nunzia De Girolamo, della salute Beatrice Lorenzin e dell'ambiente, Andrea Orlando, il decreto interministeriale che vieta la coltivazione di mais geneticamente modificato appartenente alla varietà Mon810 sul territorio italiano. Con il decreto, viene colmato un vuoto normativo dovuto alle recenti sentenze della Corte di giustizia europea. Il divieto è in vigore fino all'adozione delle misure previste dal Regolamento comunitario 178/2002 e comunque per un periodo di massimo diciotto mesi. Il provvedimento sarà immediatamente notificato alla Commissione europea e agli altri 27 stati membri dell'Unione europea. Il decreto giunge a conclusione della procedura di emergenza attivata dal nostro governo nell'aprile 2013, ed è giuridicamente sostenuto anche dal precedente provvedimento di divieto di coltivazione di organismi geneticamente modificati, fondato su analoghe motivazioni, adottato il 16 marzo 2012 dal governo francese e tuttora in vigore. Le sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, cui l'Italia si conforma ribadiscono la legittimità di misure di coesistenza che salvaguardino le colture tradizionali e biologiche, e che dovranno essere adottate dalle regioni conformemente alla sentenza n. 116 del 2006 della Corte costituzionale, nel quadro di una organica e condivisa disciplina statale che definirà principi comuni al fine di garantire il rispetto della libera concorrenza e della libertà di iniziativa economica, a parità di condizioni sull'intero territorio nazionale.

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CARO CARBURANTI: effetti a catena sull'agroalimentare CROLLA LA SPESA E CRESCONO I COSTI PER IL TRASPORTO

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nche l’economia delle nostre province risente dell’effetto valanga che si sta verificando a causa del caro carburanti. Siamo purtroppo di fronte un sorpasso storico: il pieno in una automobile con un serbatoio di 60 litri arriva a costare 112,62 euro, con punte per la verde che sfiorano 1,877 euro/litro: un importo superiore ai 111 euro che in media le famiglie hanno speso ogni mese per acquistare carne nel 2012 secondo l'Istat. Una situazione insostenibile: il prezzo della benzina è superiore del 55% a quello di un litro di birra, del 40% di quello di un litro di latte fresco e del 30% a quello di un litro di vino in brik. Un rapporto di cambio che non è eticamente ed economicamente sostenibile, mettendo a rischio la ripresa del Paese. Tutto il sistema agroalimentare sta subendo effetti pesanti, anche alla luce del fatto che oltre l'88% del trasporto delle merci avviene su strada: le conseguenze si verificano sull'aumento delle derrate, soprattutto quelle che arrivano dopo aver percorso migliaia di chilometri. Se l'incidenza del caro carburante sui prezzi finali degli alimentari aumenta per i prodotti importati, l'influenza è inferiore nei prodotti che arrivano dai confini locali. L’aumento dei prezzi del carburante riduce il potere di acquisto dei cittadini che hanno meno risorse da destinare ai consumi che sono già depressi: a farne le spese sono anche le vacanze con meno di 2 famiglie su 3 che quest’anno si concederanno almeno un giorno di relax fuori casa e, tra queste, circa il 32% ha scelto mete più vicine per risparmiare.

SOCIETÀ GESTIONE PRATICHE FONDI UE: AVVISO ALLE IMPRESE Ci preme richiamare la vostra attenzione in merito ad un’intensa attività di offerte di consulenza da parte di diverse società, sviluppatasi nelle ultime settimane in diverse aree del Paese, avente ad oggetto la presentazione di domande a valere su fondi strutturali europei. Talvolta le proposte offerte ai singoli imprenditori agricoli prevedono la cosiddetta gestione diretta, in cui il rapporto è fra impresa e Comunità europea senza passare per il tramite delle Regioni. Tale tipo di offerte risulta essere atipica in quanto, secondo la casistica più frequente, i Fondi Strutturali sono per definizione fondi a gestione indiretta, demandati all’amministrazione degli Stati membri e, nel caso italiano, delle Regioni. Inoltre possono essere utilizzati solo a fronte di un cofinanziamento nazionale. La normativa dell’Unione non prevede in nessun caso una gestione diretta, da parte della Commissione Europea, della dotazione di questi fondi; solo le Regioni hanno la possibilità di prendere impegni, a valere sui fondi FEASR, Fondo sociale europeo e Fondo di coesione. In ragione di quanto sopra descritto Vi invitiamo a valutare con molta prudenza le possibili offerte di consulenza proposte (talvolta realizzate con insistenti contatti telefonici e senza la possibilità di identificare proponenti né i loro requisiti professionali, tantomeno la documentazione dei bandi di finanziamento su cui l’offerta di consulenza si basa). In caso di dubbi, rivolgetevi per un consiglio agli uffici della Coldiretti.

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Terranostra pag. 10

• AGRITURISMO E ALIMENTAZIONE

• pagine a cura di MASSIMILIANO GRAZIANI

TERRANOSTRA, il territorio verso nuovi obiettivi

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arte dal Piemonte la serie di incontri nelle sedi regionali del neo Presidente Nazionale dell’Associazione Alessandro Chiarelli accompagnato dalla Segretaria Nazionale Silvia Bosco, che questa mattina hanno incontrato il presidente regionale di Terranostra Stefania Grandinetti, i presidenti e i segretari provinciali dell’associazione con alcuni membri in rappresentanza dei consigli provinciali. A fare gli onori di casa il presidente di Coldiretti Piemonte Roberto Moncalvo e il direttore Bruno Rivarossa. «L’associazione Terranostra, ormai inserita appieno nella grande progettualità Coldiretti con gli Agriturismo di Campagna Amica, è una grande e importante realtà nel panorama del settore agrituristico italiano, che non può far altro che crescere» ha evidenziato Chiarelli nel suo intervento. «La Guida Terranostra in collaborazione con la De Agostini, il sito internet con la rinnovata veste grafica e la semplice fruibilità, non ultima la App Terranostra che consente ai turisti l’immediata identificazione delle strutture agrituristiche con un semplice click: sono solo alcune delle opportunità per i soci aderenti all’associazione in termini di promozione e visibilità» aggiunge Chiarelli. «La nostra associazione, che, lo ribadiamo, è di carattere ambientalista, come sancito da un decreto ministeriale, rappresenta per il consumatore e per il turista in genere, garanzia di qualità del servizio, realmente agricolo, e del pro-

dotto, ovviamente km zero, salubre, stagionale». L’attività agrituristica è una delle molteplici espressioni «di multifunzionalità in agricoltura» – sottolineano Stefania Grandinetti e Maria Chiara Bellino presidente e segretaria regionale Terranostra Piemonte. «In Piemonte, oltre alle aree più storicamente votate al turismo, si sta diffondendo sempre più la cultura del turismo rurale ed enogastronomico. Il consumatore presti attenzione a individuare strutture realmente agricole: gli Agriturismi di Campagna Amica sono una garanzia in tal senso».

• L'incontro a Torino In Piemonte il settore agrituristico, nonostante il periodo comunque di crisi sociale ed economica - aggiungono Moncalvo e Rivarossa - «sta tenendo: come Associazione regionale stiamo lavorando, oltre che sull’implementazione del progetto Agriturismo di Campagna Amica sul territorio, anche su diverse attività promozionali. Confidiamo altresì, come già sollecitato più volte, affinché l’iter legislativo dell’attuale proposta di legge del settore si concretizzi quanto prima, per dare risposte concrete ad un comparto importante per l’economia turistica della regione».

STAGIONE IN RIPRESA DOPO L'INIZIO PIOVOSO DEL MESE DI GIUGNO

• Piatti tipici in agriturismo

Dopo un inizio “magro” per colpa del maltempo di maggio e giugno, la stagione turistica nel Lario finalmente decolla e registra numeri positivi. Luoghi magici, incantevoli e unici al mondo coniugano sempre più le loro eccellenze ambientali, naturali e architettoniche al legame con la ruralità e le tradizioni di una cucina tipica altrettanto ambita dai visitatori. Un elemento di positività per gli agriturismi del territorio è la vicinanza con il centro-Europa, donde proviene una buona quantità di turisti in arrivo sul territorio. Generalmente, quest'anno prevale la presenza di turisti stranieri anche nelle strutture alberghiere, soprattutto tra le montagne e i laghi.


Campagna Amica • AGRICOLTURA, TERRITORIO, PRODUZIONI

CAMPAGNA AMICA un progetto vincente in rete AGRIMERCATI, FATTORIE, BOTTEGHE, AGRITURISMI, RISTORANTI, ORTI URBANI E GRUPPI D'ACQUISTO SONO LE ARTICOLAZIONI DI UN SISTEMA DI SUCCESSO

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el rapporto diretto tra agricoltura e cittadini c'è una via importante per restituire valore agli agricoltori, ma anche qualità e certezze ai consumatori. Nasce da questo il marchio “Campagna Amica” che identifica sia quei luoghi in cui si possono trovare prodotti di provenienza certa, italiana e garantita – sia i prodotti stessi. La Rete è costituita da: MERCATI DI CAMPAGNA AMICA Sono i mercati degli agricoltori in cui i produttori agricoli sono tutti iscritti a Coldiretti e aderiscono a Campagna Amica e si impegnano a vendere solo i loro prodotti, agricoli a km zero. FATTORIE DI CAMPAGNA AMICA Sono le aziende agricole dove l’imprenditore vende direttamente i propri prodotti, rigorosamente agricoli e italiani la cui origine è controllata e garantita da Campagna Amica. AGRITURISMI DI CAMPAGNA AMICA Sono le imprese agrituristiche, promosse da Terranostra, che vendono direttamente i propri prodotti e/o che propongono nel loro ristorante, il menu di Campagna Amica, fatto prevalentemente con i prodotti dell’azienda e con quelli di altre Fattorie di Campagna Amica, rigorosamente agricoli e di origine italiana, che viene controllata e garantita da Campagna Amica. BOTTEGHE DI CAMPAGNA AMICA Sono veri e propri negozi agricoli in cit-

• Agroalimentare tipico in tavola

biodiversità dei prodotti, rigorosamente agricoli e italiani. Per saperne di più GRUPPI DI ACQUISTO E DI OFFERTA Un Gruppo di acquisto (Ga) è costituito da persone che acquistano all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, che poi ridistribuiscono tra loro. Questi gruppi diventano solidali (Gas) quando i membri basano il fatto di raggrupparsi su ragioni prevalentemente etiche.

tà in cui è possibile acquistare i prodotti a marchio Campagna Amica, rigorosamente agricoli e italiani controllati e garantiti da Campagna Amica. Sono gestite da imprese agricole – singole o associate – che vendono i propri prodotti e quelli degli altri agricoltori della Rete. LA BOTTEGA ITALIANA È un negozio in città in cui è possibile acquistare i prodotti della Filiera Agricola Italiana, fatti solo con materie prime agricole italiane, tracciate e controllate da una Ente Terzo di certificazione. “CAMPAGNA AMICA NEL PIATTO” Riunisce i ristoranti che somministrano pasti, alimenti e bevande, che utilizzano nel loro menu quotidiano i prodotti agricoli e italiani di Campagna Amica. ORTI URBANI DI CAMPAGNA AMICA Sono orti in città che rispettano i principi di Campagna Amica, nell’ottica di valorizzare l’aggregazione sociale, il rispetto della stagionalità e la tutela della

FRUTTA E VERDURA ANTICALDO AI MERCATI AGRICOLI DI CAMPAGNA AMICA Anche chi è ancora costretto a rimanere in città può difendersi dal caldo e agevolare la tintarella estiva con una dieta adeguata che si fonda sul consumo di cibi ricchi in vitamina A. Il primo posto è conquistato indiscutibilmente dalle carote che contengono ben 1200 microgrammi di vitamina A o quantità equivalenti di caroteni per 100 grammi di parte edibile. A seguire radicchio albicocche seguite da cicoria, lattuga, melone giallo e sedano, peperoni, pomodori, pesche gialle, cocomeri e susine, anch’essi con contenuti elevati di vitamina A o caroteni. Frutta e verdura "anticaldo" si può facilmente trovare pressso i Mercati Agricoli di Campagna Amica

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Donne Impresa pag. 12

• MOVIMENTI COLDIRETTI

• pagine a cura di ELEONORA BARÈ

Nuove "Agritate" all'opera: concluso in Piemonte il secondo ciclo formativo

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o scorso 26 luglio sono stati consegnati gli attestati di frequenza e profitto alle Agritate che hanno concluso positivamente il secondo corso di formazione “Tecniche di assistenza all’infanzia in ambito domiciliare – Agritata", realizzato da Coldiretti Piemonte in collaborazione con Inipa Piemonte. «Gli obiettivi fondamentali del progetto Agritata - spiegano Roberto Moncalvo, presidente, e Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Piemonte – sono quelli di avviare un servizio di alta qualità per le famiglie interessate, valorizzando gli aspetti di domiciliarità e ruralità, con l’accoglienza dei bambini in famiglia, nel contesto dell’azienda agricola. Un passo importante della nostra organizzazione, vera forza sociale, per rafforzare il presidio del territorio rurale e per favorire l’occupazione femminile, permettendo di conciliare il tempo dedicato al lavoro e il tempo dedicato alla famiglia». «Ci auguriamo che progetti sperimentali di questo tipo possano svilupparsi ulteriormente nel tempo – prosegue Rivarossa – in modo da ampliare le opportunità per le imprese agricole, favorendo nuove attività nell’ambito dell’agricoltura sociale». L’ambito della prima infanzia «è solo uno dei tanti che costituiscono le potenzialità dell’agricoltura sociale – dichiara Maria Chiara Bellino coordinatrice per Coldiretti del progetto Agritata – con l’Osservatorio Regionale per l’Agricoltura Sociale stiamo lavorando sul territorio per realizzare nuove formule e progettualità per anziani, soggetti a bassa contrattualità nel mercato del lavoro, per il mondo della disabilità: Coldiretti, forza sociale, proprio per la sua capillarità sul territorio può dare importanti risposte in tal senso». Con l’Agritata si delinea una nuova professione che opera in un contesto familiare. Le Agritate accolgono bambini dai tre mesi ai tre anni, seguendo un progetto pedagogico specifico che porta alla riscoperta della natura, della stagionalità e

• La presentazione delle nuove Agritate

SI DELINEA UNA NUOVA PROFESSIONE IN UN CONTESTO FAMILIARE: LE AGRITATE ACCOLTONO BAMBINI DAI TRE MESI AI TRE ANNI SEGUENDO UN PROGETTO PEDAGOGICO SPECIFICO delle eccellenze della nostra agricoltura. Il progetto sperimentale è realizzato in sinergia con la Regione Piemonte, in particolare con l’assessorato alle politiche sociali e per la famiglia, l’assessorato all’agricoltura e l’assessorato all’Istruzione, formazione professionale e lavoro. L’ente gestore che costituisce il raccordo operativo tra il progetto e le Agritate è la Cooperativa Sociale Linfa Solidale. «Con la consegna degli attestati al secondo ciclo di Agritate formate e valutate idonee dalla commissione di esame si prosegue nel percorso di crescita di questo importante progetto a cui la nostra cooperativa crede fortemente - evidenzia Andrea Launo presidente della cooperativa Linfa Soldale – saranno quindi operative ulteriori dieci Agritate, oltre alle 15 già attive sul territorio, che potranno essere a disposizione per le numerose famiglie che hanno già manifestato interesse per questo servizio innovativo, che garantisce la personalizzazione e la flessibilità dell’orario, oltre alla capillarità sul territorio e alla conciliazione dei tempi della vita familiare e lavorativa». Sono previsti nuovi corsi Agritata per il prossimo autunno: maggiori informazioni sul progetto possono essere richieste contattando la Coldiretti interprovinciale o gli uffici zona sul territorio.

SEMPRE PIÙ DONNE OCCUPATE NEL SETTORE AGRICOLO Ci sono sempre più donne tra gli giovani under 35 anni assunti in agricotura, nonostante gli effetti negativi sulle coltivazioni provocati dal maltempo e i segnali depressivi sui consumi che hanno interessato anche l’agroalimentare. L’agricoltura è l’unico settore che dimostra segni di vitalità economica con una variazione tendenziale positiva del Pil (+0,1%) ed un aumento degli occupati dipendenti complessivi (+0,7%), in netta controtendenza rispetto agli altri comparti nel primo trimestre dell’anno in corso. La crescita di opportunità nel settore agricolo è resa evidente dal boom del 29% delle iscrizioni negli istituti professionali agricoli e del 13% negli istituti tecnici di agraria, agroalimentare ed agroindustria, secondo una analisi della Coldiretti sui dati relativi alle iscrizioni al primo anno delle scuole secondarie di II grado statali e paritarie.


Giovani Impresa • MOVIMENTI COLDIRETTI

COLDIRETTI: CONVENZIONE CON L'UNIVERSITÀ TELEMATICA "MERCATORUM" • Il sito dell'università "Mercatorum"

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e università telematiche sono una realtà da tempo consolidata nel mondo anglosassone dove sono nate per favorire un più ampio accesso alla formazione universitaria valorizzando le possibilità offerte dalle nuove tecnologie. L’Università degli Studi delle Camere di Commercio intende assumere, anche nel nome, la connotazione di un Ateneo che nasce dalle Imprese per le Imprese con la finalità di valorizzarne il capitale umano e con l’obiettivo di strutturare una offerta formativa indirizzata ad un target principale di “persone già occupate” che vogliano conseguire un titolo accademico “frequentando” i corsi on line. L’Universitas Mercatorum di Roma e Coldiretti hanno stipulato una convenzione con la quale si impegnano a collaborare per consentire appunto agli associati della Coldiretti e loro familiari (fino al I°), ai lavoratori della Coldiretti ed ai loro familiari (fino al I°), l’iscrizione al corso di laurea, per conseguire i titoli accademici. L’offerta formativa comprende un corso di laurea di primo livello (Triennale) in gestione d'impresa: esso (classe L 18) si arricchisce di un nuovo percorso di studio: EXTERO. Pertanto di seguito la nuova offerta formativa articolata in tre differenti percorsi di studio che danno luogo a corrispondenti Curricula: GIM Gestione

delle Imprese; AM.I.CO AMMinistrazione delle Imprese pubbliche e private e COntrollo delle performances; EX.TER.O EXport dei TERritori e delle Organizzazioni; atro corso di laurea triennale è in scienze del turismo; ad essi si affianca il corso di laurea magistrale (biennale) in management. INFO SU CORSI 1. La durata dell’anno accademico è di 12 mesi a partire dalla specifica data di iscrizione dello studente 2. Entro 90 gg primo esame 3. Crediti formativi: se si hanno almeno 60 crediti riconosciuti si può passare direttamente con l’iscrizione agli anni successivi anziché al primo. L’esperienza professionale può valere fino a 12 crediti 4. Per gli studenti in difficoltà si possono prevedere corsi propedeutici all’iscrizione e all’avvio degli studi 5. Libri: tutti i corsi prevedono un libro di testo, solitamente rappresentato da slide o volume scritto dal docente che tiene il corso e scaricabile sulla piattaforma. Alcuni docenti esigono testi aggiuntivi (scelti con l’aiuto del tutor) a pagamento 6. La piattaforma dispone anche di una bacheca di annunci fra studenti, ad esempio per l’acquisto di libri 7. Ogni studente ha un tutor a sua completa disposizione. Qualora fosse necessario lo studente ha anche il supporto diretto della segreteria 8. Esami: di persona a Roma. Gli appelli ci sono tutti i mesi per ogni insegnamento 9. Universitas m. dà la possibilità di incontri preliminari allo svolgimento degli esami con i docenti su roma 10. Le borse di studio non sono collegate al reddito: è possibile utilizzare agevolazioni, borse di studio in merito alle peculiarità del caso. Per informazioni consultare il sito web www.unimercatorum.it oppure chiedere presso gli uffici zona Coldiretti.

COLDIRETTI SOSTIENE L'ATTIVITÀ DI "LIBERA" CONTRO LE MAFIE Coldiretti come forza sociale da ormai molto tempo in un paese lacerato da rendite e ingiustizie,sostiene e porta avanti le sue battaglie contro la criminalità economica. È per questi motivi che Coldiretti aderisce, sostiene e partecipa alla bella iniziativa promossa dall’associazione Libera ovvero i Campi di volontariato sui territori confiscati alla mafie "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie" è nata il 25 marzo 1995 con l'intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. La legge sull'uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l'educazione alla legalità democratica, l'impegno contro la corruzione, i campi di formazione antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo, le attività antiusura, sono alcuni dei concreti impegni di Libera. Libera è riconosciuta come associazione di promozione sociale dal Ministero della Solidarietà Sociale. Nel 2008 è stata inserita dall'Eurispes tra le eccellenze italiane. Nel 2012 è stata inserita dalla rivista The Global Journal nella classifica delle cento migliori Ong del mondo: è l'unica organizzazione italiana di "community empowerment" che figuri in questa lista, la prima dedicata all'universo del no-profit.

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• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

• resp. Caa Coldiretti: LORENZO ROLANDO

Inea: l'agricoltura ha retto meglio la crisi

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l 2012 non verrà ricordato come uno degli anni migliori per l’agricoltura italiana ma il 2013 mostra già dei segnali di ripresa, a conferma del fatto che il settore primario è quello che ha reagito meglio alla crisi iniziata nel 2008. E’ il quadro dipinto dal rapporto 2012 dell’Inea, l’Istituto nazionale di economia agraria, dove si evidenzia che nei primi mesi di quest’anno nelle campagne aumentano occupazione (+2%, i giovani +9%) ed export (+7%) e ciò nonostante la crisi dei consumi interni. I dati negativi vengono dal calo nel 2012 di produzione (-3,3%) e valore aggiunto (-4,4%), al quale non è sicuramente estraneo il pessimo andamento climatico fatto registrare lo scorso anno, con nevicate record nel mese di febbraio e una gravissima siccità estiva che ha compromesso i raccolti dei seminativi. Al contempo, sono aumentati i costi di produzione (+2,9%). Ottime notizie, invece, dall’export. Le esportazioni agroalimentari hanno oltrepassato quota 31 miliardi di euro (+5%), confermando la crescita fatta registrare nonostante la crisi. Cala, invece, il numero delle imprese agricole, diventate 809.745, 19.000 in meno rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda il credito e le sofferenze bancarie, secondo il rapporto Inea 2012, il comportamento dell'agricoltura è stato meno negativo rispetto agli altri settori dell'economia del Paese e comunque concentrato nello scorso anno. Il settore primario, infatti, tra il 2011 e il 2012 aumenta i propri impieghi per investimenti e attività di produzione, anche se solo dell'1%, fatto decisamente rilevante anche in considerazione della forte compressione dei finanziamenti registrati del 3,5% in un solo anno. I prestiti bancari sono pari a 44,2 miliardi, con un'incidenza sul totale del 4,6%. Anche dal lato delle sofferenze il settore agricolo si comporta meglio, aumentandone il volume del 14%, tre punti in meno di quanto verificato a livello complessivo e quasi tre punti in più di quan-

IL RAPPORTO 2012 HA EVIDENZIATO UNA SITUAZIONE DIFFICILE IN TERMINI CONGIUNTURALI CHE, TUTTAVIA, IL SETTORE AGRICOLO HA SAPUTO FRONTEGGIARE MEGLIO DI ALTRI SEGMENTI DELL'ECONOMIA NAZIONALE. RESTA IL PROBLEMA DEL CREDITO ALLE IMPRESE

• Agricoltore in campo

to accaduto nel comparto dei prodotti alimentari. Sul fronte degli investimenti sono calati dell'8% rispetto al 2011, aggravando il valore registrato nel 2011; probabilmente ad avere influito è stata la messa a regime degli aiuti concessi dalle Politiche di Sviluppo Rurale. La produzione di energia rinnovabile elettrica ha già quasi raggiunto l’obiettivo europeo 20-20-20 (circa 93 TWh prodotti nel 2012 rispetto ad un obiettivo 2020 di 100 TWh) per la crescita delle installazioni, in particolare fotovoltaiche. Per quanto riguarda le agroenergie quello che ci si attende dal Piano energetico nazionale al 2020 è un contributo totale delle biomasse per 5,67 Mtep (di cui 5,25 dalle biomasse solide, 0,26 dal biogas e 0,15 dai bioliquidi), mentre elaborazioni più recenti (Enea-Coldiretti), parlano di un contributo energetico potenziale aggiuntivo dell’agricoltura al 2020 di 11,50 Mtep e un contributo percentuale delle agroenergie rispetto al bilancio energetico nazionale al 2020 complessivamente dell’8%, con emissioni di CO2 evitata di 26,37 Mt/anno e un impatto occupazionale di circa 100.000 unità.

SISTRI, REALACCI CHIEDE AI MINISTERI LA RISCRITTURA DEL SISTEMA Il Sistema di tracciabilità informatica Sistri deve essere riprogettato. È quanto sollecitato dall’onorevole Ermete Realacci, presidente della Commissione ambiente della Camera dei deputati, al ministro dell’Ambiente ed al ministro dello Sviluppo economico, nell’interrogazione parlamentare del 29 luglio 2013. L’intervento rappresenta per Coldiretti un’importante testimonianza di condivisione da parte delle Istituzioni parlamentari del percorso avviato e condotto nel corso degli anni dalla Confederazione, sin dall’avvio dei lavori del Sistri, teso a garantire che il sistema di tracciabilità dei rifiuti potesse essere efficace sotto il profilo dei controlli ambientali, ma anche adeguato e proporzionato alle attività svolte dalle imprese ed alla specifica tipologia dei rifiuti prodotti, senza inutili ed eccessivi oneri economici e burocratici. In particolare, nell’interrogazione si chiede di valutare un rapido intervento legislativo per il superamento del Sistri, sostituendolo con nuovi criteri da affidare poi a normativa secondaria e mantenendo nel frattempo il sistema preesistente, con eventuali piccole integrazioni che ne garantiscano una maggiore efficacia, compreso quello sanzionatorio, data l’urgenza di dare una soluzione efficace al problema del contrasto allo smaltimento illegale di rifiuti.


Tecnica - Riso e cereali • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

MONDO: SI VA VERSO IL RECORD DI PRODUZIONE CEREALICOLA Nel 2013, la produzione cerealicola mondiale è al massimo storico. Secondo l'ultimo rapporto trimestrale la produzione cerealicola mondiale nel 2013 aumenterà di circa il 7% rispetto allo scorso anno, incremento che aiuterà a ricostituire le scorte globali e aumentare le aspettative per mercati più stabili nel 2013/14. L'aumento porterebbe la produzione mondiale di cereali a 2.479 milioni di tonnellate, un nuovo livello record. RISO: SUL MERCATO EUROPEO L'ITALIA RAPPRESENTA IL 73% DEL VOLUME ESPORTATO Le esportazioni hanno raggiunto all'inizio del mese di luglio le 141.463 tonnellate a fronte delle 151.444 tonnellate della scorsa campagna facendo registrare un calo del 6,6% (-9.981 tonnellate). L’Italia rappresenta il 73% circa del volume esportato, seguita dalla Spagna con circa il 10%. • Riso

NEL 2013 LA PRODUZIONE DI CEREALI TOCCA IL MASSIMO STORICO E AUMENTERÀ DEL 7% RISPETTO ALLO SCORSO ANNO: L'INCREMENTO AIUTERÀ A RICOSTITUIRE LE SCORTE GLOBALI E, SI CREDE, AIUTERÀ A STABILIZZARE I MERCATI

ACQUA AL CENTRO DEL DIBATTITO DELLA GREEN ECONOMY VERSO GLI STATI GENERALI 2013 ROMA - Proseguono gli incontri per la preparazione degli Stati generali della green economy, che si terranno il 6 e il 7 novembre 2013 a Rimini. Il gruppo di lavoro sulle acque, istituito proprio quest’anno, si è riunito a Roma per discutere le quattro proposte dirette ad avviare una strategia nazionale per la gestione di una risorsa così preziosa. Nel corso del dibattito è emerso che l’acqua, linfa vitale della green economy, è il fattore principale che contribuisce alla conservazione e allo sviluppo dei servizi ecosistemici. La crisi economica di questi • Chiusa e canale anni non deve far abbassare i livelli di guardia contro il rischio di un generale VA SOSTENUTO indebolimento degli strumenti di azione IL PRINCIPIO SECONDO a difesa delle acque. I momenti di crisi devono, invece, rappresentare l’occasioCUI L'AGRICOLTURA ne per migliorare l’efficienza negli usi, "UTILIZZA L'ACQUA" incrementare forme di sostegno ai finanPER PRODUZIONI ziamenti, a tutela della qualità dei corpi AGROALIMENTARI idrici, evitando sprechi e inquinamenti, DI QUALITÀ anche alla luce dei cambiamenti climatici in atto, che generano sfiducia e preocSENZA CONSUMARLA cupazioni nella collettività. È stata ribadita la necessità di restituire centralità al concetto di acqua come bene comune, richiamando ad un serio e costante impegno di tutte le parti interessate ad un impiego efficiente delle risorse idriche. Si propongono, in primo luogo, interventi mirati, per garantire la piena attuazione delle direttive adottate in materia dall’Unione europea, ad esempio, avviando una meditata revisione normativa che assicuri l’operatività dei distretti idrografici, che consenta di procedere con la revisione dei piani di gestione, che definisca chiaramente i confini dei distretti. In secondo luogo, si invita ad uno sfruttamento razionale delle risorse finanziarie per migliorare la qualità dei corpi idrici superficiali e sotterranei e per garantire l’efficienza del servizio idrico integrato, anche attraverso il ricorso ai Fondi strutturali 2014-2020. Occorre, a tal fine, prevedere un sistema di assegnazione delle risorse basato sulla premialità, sia nella realizzazione di nuovi impianti che nella manutenzione e potenziamento di quelli già esistenti. In terzo luogo, si presenta come prioritaria l’adozione, in chiave green, di provvedimenti specifici atti a migliorare le prestazioni ambientali del settore, ad esempio, orientando la progettazione e la gestione delle infrastrutture idriche in termini di efficienza anche energetica. L’attenzione per le infrastrutture, si è detto, deve riguardare anche il settore dell’agricoltura, ove si propone di innovare gli impianti di irrigazione per ridurre il consumo di acqua, ricorrendo ai cosiddetti micro-irrigatori; non bisogna, tuttavia, dimenticare che l’acqua in agricoltura, più che consumata, viene utilizzata per una produzione agroalimentare di qualità, viene distribuita e reimmessa in circolo attraverso la restituzione in falda e l’evaporazione. La previsione di ulteriori vincoli a carico degli agricoltori deve essere razionalmente valutata, per evitare che misure esageratamente restrittive provochino l’effetto di disincentivare gli investimenti nel settore.

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• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

Formazione in agricoltura, in autunno ripartono i corsi Inipa sul territorio delle quattro province

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ono programmati per il prossimo autunno diversi corsi di formazione, a cura di Inipa, che verranno svolti a cura di Inipa e per i quali è già possibile anticipare la propria adesione attraverso l'apposito modulo che trovate a fondo pagina, da compilare e consegnare presso il vostro ufficio zona di riferimento. Gli ambiti sono molteplici e banno dalla gestione boschiva alle norme igienico sanitarie di cantina, sino alla gesitone consapevole dell'acqua, alla coltura risicola, alla conservazione della biodiversità e alla rete tra agriturismi e fattorie didattiche del territorio. BIELLA N° 1 CORSO dal titolo “GESTIONE BOSCHIVA IN SICUREZZA PER PREVENIRE INCENDI E CALAMITA’ NATURALI” Il corso ha una durata di 12 ore BIELLA N° 1 CORSO dal titolo “NORME IGIENICO-SANITARIE DI CANTINA E GESTIONE DELLE ACQUE REFLUE” Il corso ha una durata di 9 ore BORGOSESIA N° 1 CORSO dal titolo “GESTIONE BOSCHIVA IN SICUREZZA PER PREVENIRE INCENDI E CALAMITA’ NATURALI” Il corso ha una durata di 12 ore e si terà probabilmente a Varallo Sesia

NOVARA N° 2 CORSI dal titolo “L’AGROECOSISTEMA: FUNZIONI AMBIENTALI CONNESSE CON LE PRATICHE AGRONOMICHE” I corsi hanno una durata di 15 ore.

I temi trattati e il programma specifico di ogni singolo corso sono attualmente in fase di definizione e verranno comunicati non appena disponibili. Invitiamo tutti gli interessati ad anticipare la propria intenzione a partecipare ai corsi compilando il tagliando pubblicato a fondo pagina, indicando in modo chiaro i contatti. Il talloncino va riconescnato agli Uffici Zona. Per ogni ulteriore informazione o chiarimento è possibile contattare la federazione interprovinciale Coldiretti. DANIELE IMERONE

I CORSI PARTIRANNO IL PROSSIMO AUTUNNO E SI TERRANNO NEI CENTRI PRINCIPALI DELLE QUATTRO PROVINCE DEL PIEMONTE ORIENTALE A CURA DI INIPA: È IMPORTANTE INVIARE ORA LA VOSTRA PRE-ADESIONE!

NOVARA N° 2 CORSI dal titolo “L’USO CONSAPEVOLE E SOSTENIBILE DELLA RISORSA IDRICA IN AGRICOLTURA” Il corso ha una durata di 12 ore. OLEGGIO N° 1 CORSO dal titolo “L’USO CONSAPEVOLE E SOSTENIBILE DELLA RISORSA IDRICA IN AGRICOLTURA” Il corso ha una durata di 12 ore. VERBANIA N° 1 CORSO dal titolo “BODIVERSITA’ NATURALE E AGRICOLA: RISORSA E CONSERVAZIONE” Il corso ha una durata di 9 ore. VERCELLI N° 2 CORSI dal titolo “COLTIVAZIONE DEL RISO CON TECNICHE PRODUTTIVE INNOVATIVE E MIGLIORAMENTO DELL’UTILIZZO DELL’ACQUA IRRIGUA” Il corso ha una durata di 8 ore. VERCELLI N° 1 CORSO dal titolo “FATTORIE DIDATTICHE AGRITURISMI E VENDITE DIRETTE: RETE DI UN TERRITORIO VITALE ED ECOCOMPATIBILE” Il corso ha una durata di 6 ore. Si riporta qui sotto il talloncino da compilare e consegnare agli uffici zona.

MODULO DI PRE-ADESIONE AL CORSO Sono interessato a partecipare al corso che si svolgerà a: _________________________________________ daltitolo:_____________________________________________________________________ Indico di seguito i miei dati - Nome: _______________________ Cognome: ________________________ Azienda Agricola: _______________________ Via: _____________________________ N.: ______ Paese/Città: _______________________ Tel. _______________E-mail: _____________________


Vino e Vigneto • pagina a cura di CARLO TODESCHINO

• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

Documenti obbligatori, novità dal 1° agosto: ecco quali cambiano e quali no

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erchiamo innanzi tutto di fare il punto della situazione su questo aspetto: quali documenti non cambiano e quali sono modificati. Andando per ordine accenniamo innanzi tutto alla questione fondamentale: le "tipologie" di documenti obbligatori o facoltativi, rinviando • Vigneto ad altre note sulle disposizioni nuove e vecchie che ne regolano la compilazione, la stampa e quant'altro. TIPOLOGIE DI DOCUMENTI CHE NON CAMBIANO DAL 1° AGOSTO 2013 A) Documenti di trasporto (Ddt), altrimenti detti anche bolle di accompagnamento che la normativa fiscale in genere ammette per il trasporto di tutte le merci, vini inclusi. Per memoria: questi documenti sostituiscono le ex c.d. "bolle i.v.a.", il cui uso era ammesso per i vini solo fino al 31 dicembre 2000, come da Decreto (Min.Politiche Agricole) 14 aprile 1999, art. 1, comma 6

(L.V. n. 5/1999, pag. 364). Per i vini i "Ddt" coincidono sostanzialmente con il "documento", di validità limitata alla circolazione dei prodotti vitivinicoli, di cui a quest'ultimo Decreto, a suo tempo emanato per colmare il vuoto nazionale lasciato dalla bolla i.v.a., ma quasi ovunque nella pratica quotidiana sostituito da detti "Ddt" previsti dalle norme fiscali, i quali hanno il vantaggio di essere utilizzabili ai fini fiscali e anche per i trasporti misti dei vini e di eventuali altre merci. Fatte salve le eccezioni di cui diremo di seguito, i Ddt ed equipollenti continuano ad essere utilizzabili: 1 - per vini regolarmente confezionati in recipienti fino a 60 litri (tutte le categorie), che circolano in Italia, esclusi quindi i prodotti a monte (uve e mosti) e i sottoprodotti (vinacce e fecce di vino) e i vini confezionati in recipienti fino a 60 litri, ma non etichettati o con chiusure difformi da quelle prescritte. 2 - per vini regolarmente confezionati in recipienti fino a 60 litri (tutte le categorie), con trasporti che vanno all'esportazione in Paesi terzi, con partenza dall'Italia, senza transitare sul territorio di Stati Ue, con le esclusioni già indicate al punto 1 precedente;. B) Fatture fiscale accompagnatorie. Le nuove disposizioni non accennano a questo tipo di documentazione fiscale (un tempo nota come fattura accompagnatoria XD), utilizzata da varie ditte che con esso soddisfano contemporaneamente all'obbligo del documento di accompagnamento (Ddt) e a quello della fatturazione. Il suo uso è limitato solo ai trasporti traslativi di proprietà. Si ritiene che possa continuare ad utilizzarsi nei casi sin qui ammessi, in particolare quelli dei vini confezionati citati alla lettera A) precedente.

DICHIARAZIONI DI GIACENZA DEL VINO: VANNO PRESENTATE C) Documento "e-AD" (ex Lombardia Daa accisa, si ex èRegolam. n. 2.719/92) In tre sentenze depositate di recente, il Tar pronunciato sulla ENTRO IL 10 SETTEMBRE

utilizzabile solo in via telematica, resta che soggetto alle dettagliaquestione dei corrispettivi di sbilanciamento, ossia che gli oneri i produttori doRicordiamo a tutti i te regole per essoi stabilite delle salvo vrebbero pagare per compensare problemidall'Agenzia che causano al Dogane. sistema Fatto elettrico viticoltori interessadi seguito, questo modelloprevisto. è obbligatorio i seimmettendo in rete quanto energiaindicato in quantità diverse da quanto Una per mateti che entro il 10 ria che era setstata disciplinata dalleche delibere dell'Autorità per l'Energia (Aeeg) n. guenti prodotti in Italia non sono soggetti ad accisa): tembre 281/2012/R/efr è necessario del 5 luglio 2012 e n. 493/2012/R/efr del 22 novembre 1 - per i trasporti di vini regolarmente confezionati in recipienti fino presentare la nelle dichia2012, quali siaestende ai produttori energia 60 litri diretti negli altridiStati Ue; da rinnovabili la comparterazionecipazione di giacenza a questi oneri. 2 - per i trasporti dei vini sfusi, o altri prodotti vitivinicoli, diretti in del vino. Secondo il Tribunalealtri amministrativo lombardo l’Aeeg può assumere che gli Stati Ue e soggetti al regime dellenon accise. Il dato,impianti come didaconfonti rinnovabili non programmabili, come l'eolico, fotovoltaico biosueto, gas, si riferisce abbianoallo stesso grado di prevedibilità di (documento quelli programmabili, biomasse D) Documento "Das accisa" di accompagnamento vino presente in cane bioliquidi, sottoponendoli a corrispettivi di n. sbilanciamento come quelsemplificato, ex Regolam. 3.649/92), che impropri, interessa solo i trasporti tina al li31 luglio;con al la contestata delibera 281/2012/R/efr . Il provvedimento viene introdotti verso altri Stati Ue di vini soggetti ad accisa (vini liquorosi e simili). riguardo si ricorda dunque annullato (e con esso la 493/2012/R/efr) in quanto giudicato “discrimiche le aziende titolari natorio”.bIl Tar milanese, ha tuttavia respinto l’ipotesi secondo le Fer non proTIPOLOGIE DI DOCUMENTI (DOCO) CHE cui CAMBIANO dei registri di cantina grammabili debbano essere del tutto2013 esentate dai corrispettivi di sbilanciamento DAL 1° AGOSTO devono effettuare le o dal contribuire alla del diventerà sistema. “Discorso diverso però l'intensità ed L'sicurezza ex Doco, che Documento MVV cartaceo e, in futuro, chiusure di ciascun registro alla data suddetta. La mancata il tipo di previsione”, si legge in una delle sentenza. Ed è questo il punto chiave elettronico, quest'ultimo con norme che verranno stabilite con presentazione della dichiarazione comporta l’applicaziosu cui si basa l'annullamento della ad delibera. provvedimento oggi ancora in gestazione. ne delle sanzioni amministrative previste dalla normativa. Per ogni ulteiore informazione, rivolgersi presso la Coldiretti. • Botti in cantina

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Filiera Bosco-Legno-Agricoltura pag. 18

• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

• resp. Caa Coldiretti: LORENZO ROLANDO

Cinipide del castagno: buoni risultati dalla lotta

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i vorranno ancora anni per essere destinato al declino» commentadebellare il cinipide del ca- no i vertici dela Coldiretti interprovinstagno che, ormai da diverse ciale che ricordano come, in appena un stagioni, infesta i boschi del- decennio, la recrudescenza degli attacle nostre province come anche in ampi chi del cinipide Dryocosmus kuriphilus abbiano portato «a una diffusione a areali del settentrione italiano. Ciononostante, è positivo il commen- macchia d’olio sull’intero territorio reto della Coldiretti “dopo i primi risultati delle • Il Cinipide Galligeno sperimentazioni di lot(foto Gyorgy Csoka, Hungary Forest Research Institute, Bugwood.org) ta attivate in Piemonte, che puntano alla diffusione dell’antagonista specifico del cipinide, ovvero il parassitoide Torymus sinensis”. Introdotto nella zona del basso Piemonte negli ultimi anni, esso sta portando, col tempo, ad una significativa riduzione della presenza di “galle” sui castagni: le piante riprendono così il loro nor- gionale, con gravi perdite di produzione male ciclo di sviluppo vegetativo e il ri- di castagne anche nei nostri boschi». sultati sono positivi anche riguardo alla Ci vorrà dunque tempo, ma per i prosproduzione di frutti. «Notizia positiva simi anni, “significativi miglioramenti” per un comparto che sembrava ormai sono attesi anche nel comprensorio in-

terprovinciale, dove la castanicoltura, nei secoli, è stato un elemento distintivo dell’economia agricolo-boschiva e dove ancor oggi è una possibilità di integrazione per il reddito d’impresa, oltre che un’attrattiva per il turismo rurale d’autunno.

L'INSETTO CHE INFESTA I BOSCHI DELLE NOSTRE PROVINCE È COMPARSO IN PIEMONTE NEL 2006, DIFFONDENDOSI A MACCHIA D'OLIO: IL CONTRASTO AVVIENE INTRODUCENDO UN ANTAGONISTA NATURALE CHE, DOPO I PRIMI LANCI DEGLI SCORSI ANNI, STA PORTANTO SIGNIFICATIVI MIGLIORAMENTI. CI VORRANNO ANNI PER RISOLVERE IL PROBLEMA, SPECIE NELLE NOSTRE TERRE DOVE L'INSETTO SI È RADICATO PIÙ IN LÀ NEL TEMPO

L'ASSEMBLEA NAZIONALE DI FEDERFORESTE HA CONFERMATO PRESIDENTE GABRIELE CALLIARI ROMA - L'Assemblea Nazionale di Federforeste ha riconfermato alla Presidenza Gabriele Calliari. Calliari ha 54 anni ed è nato a Romeno, in Provincia di Trento, dove è titolare di un'impresa agricola ad indirizzo forestale zootecnico e frutticolo. L'imprenditore trentino è presidente della Coldiretti regionale e componente della Giunta Nazionale della Confederazione. Ad affiancare Calliari nel Consiglio Nazionale di Federforeste saranno Massimo Albano, Sergio Barone, Pier Paolo Camporesi, Eugenio Cioffi, Salvatore Manfreda, Rodolfo Mazzucotelli, Danilo Merz, Andrea Montresor,

L'IMPRENDITORE TRENTINO RESTA ALLA GUIDA DELLA REALTÀ NATA NEL 1981 E CHE HA TUTT'OGGI UN RUOLO IMPORTANTE NELLA GESTIONE RAZIONALE DELLE RISORSE BOSCHIVE Benito Scazziota, Marino Zani. Il presidente ha voluto nel suo saluto ringraziare gli amministratori uscenti e i collaboratori che l'hanno coadiuvato nel triennio 2010/13 indicando e ponendo all'attenzione degli organi le priorità po-

litico operative che saranno opportunamente discusse e calendarizzate. Federforeste, nata come "Federazione nazionale dei consorzi forestali e collettività locali" è sorta nel 1981 con lo scopo di coordinare, tutelare e valorizzare l'opera dei Consorzi forestali e delle aziende speciali consorziate o singole nella gestione dei beni agrosilvo-pastorali di proprietà dei Comni e altri enti. La Federazione ha promosso e promuove anche la costituzione di nuovi Consorzi forestali tra proprietà boschive private per recuperare alla gestione razionale anche i boschi privati di proprietà frammentata.


Zootecnia e Latte • SINDACALE

Coldiretti non sottoscrive il nuovo prezzo del latte "fissato" a 41,5 centesimi

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oldiretti non • Lavorazione del Gorgonzola ha firmato il prezzo del latte sottoscritto da Cia e Confagricoltura, che così si sono piegate alle richieste della parte industriale. Non è stata una decisione semplice, ma è stata supportata da una serie di ragioni concrete. Da quando è scaduto l’ultimo accordo sul latte ad aprile, siamo arrivati a fine luglio dopo luglio dopo svariati tentativi di ricondurre l’industria acquirente a valutare le nostre proposte che semplicemente seguivano l’andamento di mercato del latte che già dal mese di maggio quotava sopra i 43 cent. sia il nazionale che l’estero, nelle Camere di Commercio di Lodi e Verona, mentre i listini internazionali proponevano aumenti dei prodotti succedanei al latte (polvere di latte, burro, ..), in un anno mediamente del 50 %. Anche il mercato dei formaggi Dop è sostanzialmente positivo con una sostenuta ricerca di latte per alcune Dop (Gorgonzola). C’erano quindi tutte le condizioni per arrivare ad un prezzo che remunerasse degnamente i nostri allevatori. Va sottolineato inoltre come il prezzo lombardo costituisca da sempre un importante riferimento nazionale, oltrechè l'indicatore per le quotazioni del latte lavorato nelle province di Novara, del Vco e di ampi areali di Vercellese e Biellese (ad esempio per quanto riguarda i conferimenti destinati alla produzione del Gorgonzola Dop). Incessanti sono stati gli stimoli che la Coldiretti ha sottoposto alle parti e alle istituzioni, tanto da indurre prima l’assessore lombardo all’agricoltura Giovanni Fava e poi il ministro alle politiche agricole Nunzia De Girolamo a convocare degli incontri in cui chiaramente emergeva che l’industria lattiero casearia italiana non voleva arrivare a chiudere un accordo soddisfacente. Siamo anche dovuti intervenire con un esposto alla Autorità Garante per la Concorrenza del Mercato (così come previsto dalla legge 27 /12 art. 62.) per manifestare l’ingiustizia che si stava compiendo ai danni degli allevatori stante i costi di produzione dichiarati da Istituti terzi, ben al di sopra del valore riconosciuto ai produttori per il latte alla stalla. Gli elementi per la trattativa sul prezzo del latte per noi era-

Il prezzo del latte lombardo è un riferimento importante per le produzioni casearie nazionali

LATTE INDICIZZATO, IL FIENO MAGGENGO INCIDE SULLA QUOTAZIONE Il Servizio Economico regionale di Coldiretti evidenzia che l’elemento che maggiormente incide nella variazione dell’indice di valore del latte in giugno è costituito dal fieno maggengo. È arrivato sul mercato il nuovo taglio e, date le pessime condizioni meteorologiche primaverili che si sono ripercosse sul raccolto, ciò ha comportato un balzo in avanti di oltre il 20%, da circa 130 a 160 € per tonnellata. Nelle prime settimane di giugno la quotazione è arrivata anche a superare le 170 tonnellate, ma si è ridimensionata, ed è prevedibile che buona parte del rialzo attuale rientrerà. Le altre componenti di costo di produzione del latte hanno segnato aumenti del 2-3% nel caso di mais e soia, stabilità per l’orzo e un contenuto ribasso per il gasolio agricolo: nell’insieme il sotto-paniere ha guadagnato nel mese oltre il 5%; il divario a dodici mesi è così balzato dal 7% a quasi il 18%. Si è invece raffreddato nell’ultimo mese il ritmo di crescita delle quotazioni sul mercato internazionale. In modesto calo, dopo tre mesi di stabilità o leggeri ritocchi al rialzo, è risultata la componente relativa al mercato nazionale dei prodotti lattiero caseari: il listino del Parmigiano reggiano ha lasciato sul terreno un po’ più di mezzo punto percentuale, quello del Grana Padano quasi un punto. L’effetto netto di questi movimento è un aumento del prezzo indicizzato superiore al 2%, che vale quasi un centesimo per litro, ripetendo una variazione simile a quella che si era avuta ad aprile, sull’onda dell’impennata dei listini delle commodity. no: un prezzo base di 43 cent. il litro latte; il coinvolgimento dei conferimenti dei mesi di maggio, giugno e luglio con cifre da stabilire, ma che non potevano essere non considerati; il coinvolgimento nella trattativa anche delle altre Regioni diverse dalla Lombardia, partendo da quelle confinanti, come il Piemonte; il coinvolgimento di tutti gli acquisti fatti in Italia dal gruppo Lactalis, quindi Galbani, Parmalat e tutte le altre sigle del gruppo. Quello che altri hanno firmato è un accordo che non prevede un riconoscimento in alcun modo dei mesi di maggio, giugno e luglio, il prezzo del latte alla stalla dal mese di agosto è sottopagato a 42 centesimi il litro. Inoltre l’accordo coinvolge solo la Lombardia: per le province confinanti, come ad esempio Piacenza, Verona e Novara non viene riconosciuto quel prezzo pattuito e ancor peggio non prevede l’interessamento di Parmalat a cui i produttori italiani con-

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UE.COOP / CreditAgri pag. 20

• NEWS

UE.COOP, conclusi gli incontri regionali

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i è tenuto l’ultimo dei 20 incontri regionali di Ue.Coop - Unione Europea delle cooperative, un tour iniziato a Roma il 12 giugno scorso che, complessivamente, ha visto la partecipazione diretta di circa 4000 cooperative aderenti e di oltre un migliaio di cooperative non aderenti a Ue.Coop, la metà delle quali, però, ha già presentato domanda di adesione. «È stata una esperienza straordinaria» rileva il presidente di Ue.Coop Sergio Marini. «Straordinaria è stata la vivacità, la forza partecipativa e propositiva rinvenuta anche nelle centinaia di interventi dei rappresentanti delle cooperative stesse». Una conferma di quanto fosse attesa e di quanta strada farà questo nuovo e moderno soggetto della rappresentanza che di fatto apre una nuova stagione di fiducia e prospettiva per l’intero Paese. «Una “Italia che fa l’Italia” – conclude il presidente di Ue.Coop - dove crescita e qualità della vita, lavoro e giustizia sociale, dimensione globale e identità territoriale potranno convive-

re in una rinnovata stagione di democrazia e pluralismo». A tutti gli incontri sono intervenuti i maggiori rappresentanti delle istituzioni territoriali, presidenti e giunte regionali e provinciali, sindaci, prefetti ed esponenti del mondo sociale e produttivo.

• Marini all'assemblea piemontese

Significativo a Roma l'intervento del sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari, nonché il saluto, in occasione della presentazione di Ue.Coop Marche, del presidente della Camera, on. Laura Boldrini. Il prossimo appuntamento, l’8 ottobre a Roma, aprirà la nuova stagione congressuale.

IL TOUR È INIZIATO A ROMA IL 12 GIUGNO E HA FATTO TAPPA IN TUTTE LE REGIONI ITALIANE, COMPRESO IL PIEMONTE DOVE L'ASSEMBLEA SI È SVOLTA, PARTECIPATISSIMA, PRESSO IL CENTRO CONVEGNI DEL LINGOTTO A TORINO. A TUTTI GLI INCONTRI SONO INTERVENUTI I MAGGIORI RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI ED ESPONENTI DEL MONDO SOCIALE E PRODUTTIVO

CREDITAGRI, UNA STRUTTURA AL SERVIZIO DELLE IMPRESE AGRICOLE CON SERVIZI SPECIFICI ROMA - Sono molti gli interventi che CreditAgri può assicurare attraverso l'intervento della propria struttura. In particolare, l'imprenditore può ottenere: servizi di garanzia (copertura patrimoniale), consulenza aziendale al credito (analisi bisogni e valutazione strumenti finanziari utilizzabili - check up aziendali); progettazione economica e finanziaria (redazione di business plan - studi per il miglior reperimento ed utilizzo delle fonti finanziarie - credito e finanza per la cooperazione - piani finanziari per l’accesso a misure di intervento agevolate - piani di riposizionamento debitorio - acquisto di terreni da parte di giovani agricoltori); intermediazione creditizia

(analisi e valutazione d’impresa - redazione di dossier documentali a supporto delle richieste di finanziamento); gestione di richieste di garanzia a prima richiesta pubblica (richieste di garanzia a prima richiesta su fondi pubblici gestiti da SGFA); servizio di consulenza (farm advisory). CreditAgri può inoltre assistere l’impresa: nella salvaguardia degli equilibri gestionali, e ne cura la pianificazione; nel reporting di natura finanziaria. Può inoltre: curare la comunicazione finanziaria con i finanziatori esterni: istituti di credito, soci, confidi; analizzare i dati con riferimento ai rating bancari; verificare la posizione in strumenti finanziari dell’azienda (tesore-

ria, debiti, derivati); integrare la programmazione in materia finanziaria con quella fiscale; intervenire in caso di “crisis management”, fornendo assistenza alle imprese in tensione finanziaria, predisponendo piani di rilancio e collaborando alla redazione di piani di risanamento. La consulenza svolta in via continuativa consente di cogliere in via preventiva i segnali delle crisi e intervenire prima che il valore dell’impresa sia completamente depauperato. Infine può curare lo studio di una possibile “fresh start”. CreditAgri ha intanto nominato il ragionier Enrico Rinaldi nuovo direttore di macro area per il Nord Ovest.


Lavoro e Sicurezza • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

FOCUS

COSMAN E POLIZZE ASSICURATIVE COLLETTIVE PER LO SMALTIMENTO DELLE CARCASSE ANIMALI La Legge Regionale n. 10 del 11 luglio 2011 “Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l'anno 2011” all’art. 6 ha modificato il comma 1 bis dell’art. 4 della L.R. n. 11 del 25 maggio 2001 istitutiva del CO.SM. AN. il Consorzio obbligatorio per lo smaltimento o il recupero dei rifiuti di origine animale provenienti da allevamenti ed industrie alimentari. Fermo restando che permane l’obbligo di adesione al Consorzio (ai sensi dell’art. 7-ter L.R. n. 11/2001 e DGR n. 26-1405 del 19/01/2011) da parte di tutti gli allevatori di tutti i settori di interesse zootecnico con consistenze animali nei propri allevamenti superiori alle 10 UBA (Unità Bovino Adulto) con la nuova formulazione della legge si sancisce quanto segue: 1. l’obbligatorietà di adesione alla polizza assicurativa collettiva per lo smaltimento degli animali morti o abbattuti in focolai di malattie infettive e diffusive disciplinate dalle norme di polizia veterinaria, (con copertura totale o parziale, da parte del contributo pubblico regionale, dei costi di smaltimento sostenuti dagli allevatori); 2. la possibilità di non aderire alla polizza assicurativa collettiva per lo

smaltimento dei capi morti in allevamento per mortalità ordinaria (con copertura parziale, da parte del contributo pubblico regionale, dei costi di smaltimento sostenuti dagli allevatori) comunicandolo entro i termini e con le modalità stabilite dal Consorzio. Conseguentemente il Consorzio è chiamato dalla Legge a stabilire i termini e le modalità con le quali gli allevatori consorziati possono comunicare al Consorzio che non intendono più aderire alla polizza assicurativa collettiva per lo smaltimento degli animali morti per mortalità ordinaria. Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio nella seduta del 27 giugno 2013 ha deliberato che l’allevatore che intenda esercitare tale opzione debba inoltrare al Consorzio, entro e non oltre il termine del 30 settembre 2013, una comunicazione di non adesione per l’anno 2014 alla polizza assicurativa collettiva per lo smaltimento degli animali morti per mortalità ordinaria. In assenza di comunicazioni pervenute entro tale termine ogni allevatore consorziato risulterà aderente per l’anno 2014 alla polizza assicurativa collettiva per lo smaltimento ordinario, usufruendo del consueto servizio di smaltimen-

QUADERNO DI CAMPAGNA, UN REGISTRO OBBLIGATORIO PER CHI UTILIZZA I FITOFARMACI Il quaderno di campagna è obbligatorio per tutte le aziende che utilizzano fitofarmaci. E costituito da un unico documento , il registro dei trattamenti, in cui oltre ai dati identificativi dell’ azienda vengono riportati in ordine cronologico tutti i trattamenti eseguiti nel corso della stagione di coltivazione per ogni coltura presente. Il carico dei prodotti è costituito dalle copie delle bolle o dalle fatture accompagnatorie che comprovano la presenza dei prodotti in azienda . Inoltre va indicata l’ esatta superficie su

NEL REGISTRO DEI TRATTAMENTI, OLTRE AI DATI IDENTIFICATIVI DELL'AZIENDA VANNO RIPORTATI IN ORDINE CRONOLOGICO VANNO RIPORTATI I TRATTAMENTI ESEGUITI PER OGNI COLTURA cui si esegue il trattamento. Registrazioni più complesse sono richieste per aziende che aderiscono al PSR misure 214.1 – 214.2 e 214.3 ma che sostituiscono il re-

to attraverso denuncia al Call Center Smaltimenti e beneficiando del premio assicurativo agevolato dai contributi pubblici regionali nell’entità che sarà fissata dalla Giunta Regionale in occasione dell’approvazione del Programma annuale di attività del Consorzio per l’anno 2014. Poiché la Legge e lo Statuto pongono in capo al Consorzio l’onere dell’organizzazione del sistema regionale di smaltimento degli animali morti in allevamento, diventa essenziale effettuare da parte del Consorzio il monitoraggio dei flussi di smaltimento. A tal fine gli allevatori che trasmetteranno le comunicazioni di non adesione si impegnano altresì a comunicare al Consorzio entro il termine del 28 febbraio 2014 le modalità alternative di smaltimento attivate e comunque conformi alla normativa sanitaria ed ambientale vigente, consapevoli che i costi di smaltimento dell’anno 2014 saranno totalmente a loro carico. Per maggiori informazioni è possibile contattare gli uffici del Consorzio al telefono telefonico 011/4326084 o al fax 011/4326085 o all’e-mail info@ cosmanpiemonte.it . LORENZO ROLANDO

• Trattamenti in campo

gistro dei trattamenti. Il registro va conservato in azienda per i tre anni successivi a quello a cui si riferiscono i trattamenti. Gli uffici del sistema Impresa Verde del Piemonte Orientale sono a disposizione per informazioni e supporto al servizio. GIORGIO BERTONE

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Sicurezza e Impresa pag. 22

• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

FOCUS

PRESCRIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI PER L’INSTALLAZIONE DEI CONTENITORI-DISTRIBUTORI MOBILI DI GASOLIO (DIESEL TANK) I diesel tank devono essere installati su piazzola di posa piana in aree a cielo libero (non sotto le tettoie). È vietata l’installazione in rampe carrabili, su terrazze e comunque su aree sovrastanti luoghi chiusi. REQUISITI PER UNA CORRETTA INSTALLAZIONE I serbatoi devono essere utilizzati solo con combustibili di classe C (punto d’infiammabilità compreso tra 65 e 125°c) es. gasolio. Il serbatoio deve essere di tipo approvato dal Ministero dell’Interno ai sensi del decreto 19/03/90; inoltre, deve essere previsto un dispositivo limitatore di carico che comporti un grado di riempimento non maggiore del 90% della capacità geometrica del serbatoio. Ancora, il serbatoio avere un bacino di contenimento di capacità uguale almeno alla metà di quello del serbatoio. Infine, il serbatoio deve essere protetto da una tettoia di protezione dagli agenti atmosferici realizzata in materiale non combustibile. È necessaria la presenza della messa a terra;

DISTANZE DI SICUREZZA (calcolate rispetto al perimetro del contenitore)

a) Fabbricati, eventuali fonti d’accensione, depositi di materiale combustibile/ infiammabile non ricompreso nell’attività soggette a controlli di prevenzione incendi (DPR 151): 5 metri b) Fabbricati e/o locali destinati anche in parte a civile abitazione, esercizi pubblici, depositi di combustibili/infiammabili costituenti attività soggette ai controlli di prevenzione incendi ( es. concimi chimici a base di nitrati/ fosfati di quantità superiore a 500 q.li): 10 metri c) Linee ferroviarie : 15 metri d) Proiezione verticale di linee elettriche ad alta tensione: 6 metri DISTANZA DI PROTEZIONE 1)Rispetto al perimetro dei contenitori (con esclusione del bacino di contenimento) le cisterne devono essere contornate da un’area avente ampiezza non inferiore di 3 m, completamente sgombra e priva di vegetazione. Se la cisterna è collocata in realtà sprovviste di recinzione propria e accessibili da parte di chiunque, si deve circoscri-

L'OBBLIGO DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO È SCATTATO PER TUTTE LE IMPRESE Dopo alcune proroghe, è terminato con il 1° giugno scorso il preriodo in cui le imprese di piccole dimensioni, tra cui le aziende agricole fino a 10 lavoratori ULA (unità lavoratva annua, parametro comunitario per il computo dei lavoratori stagionali) potevano autocertificare la valutazione del rischio. Ora, invece, tutti i datori di lavoro debbono aver redatto il documento di valutazione del rischiom come previsto dal'art. 28, d.lgs 81/08. Si tratta di un adempimento importante

nell'organizzazione aziendale, in quanto consente al datore di lavoro di analizzzare tutti i rischi presenti sul luogo di lavoro e, secondo criteri di priorità, individuare un piano di miglioramento per la sicurezza. In tale quadro si inserisce una norma prevista dal decreto del "fare" che prevede vengano individuati "settori di attività a basso rischio infortunistico, sula base di criteri oggettivi di settore dell'Inail"; alle imprese appartenenti a tali settori verrà riconosciuta la possibilità di attestare di aver effettuato la valutazione dei rischi.

vere l’area (almeno 3 m di raggio dal perimetro della cisterna) da una recinzione in muratura o rete metallica alta almeno 1,8m dotata di porta apribile verso l’esterno, chiudibile con serratura o lucchetto. 2) In prossimità dei serbatoi, non devono essere depositati materiali di alcun genere. 3) Appositi cartelli fissi ben visibili devono segnalare il divieto di avvicinamento al deposito da parte di estranei e quello di fumare e di usare fiamme libere. 4) Apposito cartello fisso deve indicare le norme di comportamento e i recapiti telefonici dei Vigili del Fuoco e del tecnico della ditta distributrice del carburante da contattare in caso d’emergenza. ESTINTORI In prossimità del serbatoio devono essere installati almeno 3 estintori portatili con carica minima di 6 kg e capacità estinguente non inferiore a 39A-144B-C, idonei anche all’utilizzo su apparecchi sotto tensione elettrica. ELENA ROLANDO

La formulazione della norma apre la strada a una richiesta da tempo formulata da Coldiretti circa una semplificazione "intensa" per le imprese agricole che fanno ricorso in misura ridotta alla manodopera extra-aziendale come, ad esempio, l'assunzione di lavoratori con voucher per la vendemmia. Coldiretti e Impresa Verde Pemone Orientale è a fianco delle imprese associate per offrire una puntuale assistenza e consulenza su una materia certamente complessa e articolata quale la sicurezza sul lavoro, nonchè per la stesura del Documento Valutazione Rischi. Referente del servizio è l'ingegner Elena Rolando, a disposizione delle imprese associate previo appuntamento da concordarsi contattando la sede interprovinciale o gli uffici zona.


Fiscale ed Economico • CAF - CENTRO ASSISTENZA FISCALE COLDIRETTI

• pagine a cura di ELENA SASSONE

Lavoro gratuito di parenti e affini: una peculiarità per il settore agricolo

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icuramente, la normativa in tema di lavoro gratuito di parenti ed affini, come disciplinato dalla Riforma Biagi, rappresenta una peculiarità importante del settore agricolo per il quale a suo tempo u molto importante l'intervento di Coldiretti. Su tale impianto normativo è intervenuta una recente circolare del ministero del Lavoro. Ecco i capisaldi di tale normativa, alla luce delle ultime indicazioni ministeriali. PRESTAZIONI CHE ESULANO DAL MERCATO DEL LAVORO Con specifico riguardo alle attività agricole, non integrano in ogni caso un rapporto di lavoro autonomo o subordinato le prestazioni svolte da parenti e affini sino al quarto grado in modo meramente occasionale o ricorrente di breve periodo, a titolo di aiuto, mutuo aiuto, obbligazione morale senza corresponsione di compensi, salvo le spese di mantenimento ed esecuzione di lavori. La disciplina trova applicazione sia nei confronti dei coltivatori agricoli che degli imprenditori agricoli professionali. Va evidenziato il profilo relativo alla durata della prestazione: l'occasionalità sussiste nel limite quantitativo di 90 giorni annui, intesi come frazionabili in ore, ovvero 720 ore nel corso dell'anno solare. Relativamente alle attività stagionali, vi rientrano tutte quelle tipicamente correlate allo svolgimento dell'attività agricola. La prestazione del parente o affine è da considerarsi genuina

a prescindere dalla contestuale presenza del titolare nei locali dell'azienda. Va detto che le prestazioni debbono essere gratuite: l'imprenditore non dovrà corrispondere alcun compenso a titolo di retribuzione o corrispettivo per l'attività prestata: non alterano la gratuità della prestazione i rimborsi delle spese di mantenimento e di esecuzione dei lavori (come vitto, alloggio, spese per l'acquisto di mezzi, ecc.) che l'imprenditore può pertanto corrispondere ai prestatori, senza che ciò comporti modifica del titolo della prestazione. Quindi, l'inciso finale "salvo le spese di mantenimento e di esecuzione dei lavori" consente di avere una puntuale giustificazione di eventuali "compensi" attribuiti ai familiari in tal senso; diverso è il riconoscimento di corrispettivo sottoforma di elargizione di beni in natura. Novità significativa della disposizione in esame è la previsione secondo cui le prestazioni suddescritte non costituiscono presupposto per l'instaurazione di un rapporto di lavoro, con tutti gli effetti che ciò comporta. Infine, il ministero del Lavoro, nella citata circolare, conferma la legittimità dell'assunzione di soggetti legati da rapporti di parentela, a condizione che sussistano i requisiti fondamentali della subordinazione quali vincolo di orario, assoggettamento al potere direttivo del titolare, corresponsione di retribuzione, preferibilmente in forma tracciata, ecc: al riguardo va evidenziato che tali situazioni vanno "vagliate" dagli organi ispettivi nel caso di richiesta di interventi assistenziali.

PROROGATI AL 2015 I TERMINI PER L'INSTALLAZIONE DEI MISURATORI DI PORTATA TORINO - Con deliberazione di giunta, la Regione Piemonte ha esteso al 1° luglio 2015 il termine che obbliga all'installazione degli strumenti di misura e registrazione delle portate e dei volumi prelevati, aventi caratteristiche inicate dall'articolo 6 del regolamente regioo regionale del 25 giugno 2007. La proroga vale per le prese di portata inferiore ai 500 litri/secondo ed è stata estesa alle restituzioni di portata inferiore ai 500 litri/secondo. Pur ritenendo assoltamente necessa-

DALLO SCORSO 1° LUGLIO VALE COMUNQUE L'OBBLIGO DI MISURA DELLE PORTATE E DEI VOLUMI PRELEVATI PER TUTTI I PRELIEVI MAGGIORMENTE SIGNIFICATIVI, MAGGIORI O UGUALI A 500 LITRI AL SECONDO, LA CUI CONOSCENZA È NECESSARIA PER UNA CORRETTA STIMA DEL BILANCIO IDRICO

rio disporre delle misure delle potate e dei volumi d'acqua prelevate dai corpi idrici naturali superficiali e sotterranei poichè indispensabili per la tutela quantitativa delle risorse idriche è stato ritenuti, in relazione alla grave congiuntura, che si possa rinviare al 1° luglio 2015 l'adempimento agli obblighi previsti per le captazioni che hanno una minore incidenza sul reticolo idrografico e sugli acquiferi. Dallo scorso 1° luglio vige comunque l'obbligo di misura delle portate e dei volumi prelevati per tutti i prelievi maggiormente significativi (maggiori/ uguali a 500 litri/secondo), la cui conoscenza è necessaria per una corretta stima del bilancio idrico e per avviare delle efficaci azioni di riparto tra i legittimi utenti della risorsa idrica in presenza di criticità idrologiche.

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FOCUS

PER GLI IMMOBILI NON LOCATI L’ESCLUSIONE DALL’IRPEF NON COMPORTA L’INDEDUCIBILITÀ DEI CONTRIBUTI AI CONSORZI OBBLIGATORI L’Imu, che sostituisce l’Irpef per gli immobili non locati o non affittati, non fa venir meno la deducibilità dei contributi ai consorzi obbligatori. È questo l’importante chiarimento, anche se un po’ tardivo, contenuto in una recente risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 44. L’art. 10 comma 1 lett. a) del Tuir, infatti, prevede la deducibilità dal reddito complessivo Irpef, se non sono deducibili nella determinazione dei singoli redditi che concorrono a formarlo, dei “canoni, livelli, censi ed altri oneri gravanti sui redditi degli immobili che concorrono a formare il reddito complessivo, compresi i contributi ai consorzi obbligatori per legge o in dipendenza di provvedimenti della pubblica amministrazione”. A seguito dell’introduzione dell’Imu, sono però sorti molti dubbi in relazione alla possibilità di continuare ad applicare tale deducibilità. Ai sensi dell’art. 8 comma 1 del DLgs. 14 marzo 2011 n. 23, infatti, dal periodo d’imposta 2012, l’Imu sostituisce l’Irpef e le relative addizionali sui redditi fondiari relativi agli immobili (fabbricati e terreni) non locati o non affittati, compresi quelli concessi in comodato d’uso gratuito, ad eccezione del reddito agrario. Come chiarito dalla circolare Agenzia delle Entrate 11 marzo 2013 n. 5 tali redditi fondiari: • sono esclusi dalla base imponibile Irpef; • non concorrono quindi più alla determinazione del reddito complessivo Irpef. L’esclusione dal reddito complessivo Irpef dei redditi degli immobili non locati o non affittati, soggetti solo più all’Imu, aveva quindi portato a ritenere che venisse meno anche la deducibilità dei contributi ai consorzi obbligatori ad essi afferenti.

Tale conclusione non viene però confermata dalla risoluzione in esame, che approfondisce i rapporti tra l’Imue e le imposte dirette. L’Agenzia, infatti, osserva che, nei suddetti casi, la non concorrenza al reddito complessivo non deriva direttamente da norme “interne” all’Irpef che rendono l’immobile non produttivo di reddito, ma da una norma “esterna” che ha decorrenza dal 2012, introduttiva dell’effetto di sostituzione sopra richiamato. Pertanto, viene affermato che, sotto il profilo sostanziale, l’immobile non locato o non affittato è comunque produttivo di reddito e la non concorrenza al reddito complessivo Irpsf deriva dall’assoggettamento obbligatorio dell’immobile all’Imu, la cui base imponibile: - deriva dalla rendita catastale, analogamente al reddito fondiario; - non dà rilevanza (nella forma di deduzioni, detrazioni, o aliquote agevolate) al contributo al consorzio obbligatorio. Inoltre, l’Imu non è deducibile dall’Irpef e, quindi, non è ipotizzabile una deduzione “indiretta” del suddetto contributo. Sulla base di tali considerazioni, l’Agenzia delle Entrate conclude quindi che l’effetto sostitutivo dell’Irpef da parte dell’Imu non fa venire meno la deducibilità dei contributi obbligatori dal reddito complessivo Irpef, nei casi in cui, in assenza dell’Imu, i redditi degli immobili su cui gravano i contributi stessi avrebbero concorso al reddito complessivo e sempreché il contributo obbligatorio non sia stato già considerato nella determinazione della rendita catastale. REGOLE DIVERSE PER LA “CEDOLARE SECCA” Secondo l’Agenzia, l’opzione per il regime della cedolare secca, in relazione ai canoni di locazione degli immobili ad uso abitati-

L'OPZIONE PER IL REGIME DELLA CEDOLARE SECCA, IN RELAZIONE AI CANONI DI LOCAZIONE DEGLI IMMOBILI AD USO ABITATIVO PRECLUDE INVECE LA DEDUZIONE AI FINI IRPEF DEI CONTRIBUTI AI CONSORZI OBBLIGATORI: LA DIFFERENZA STAREBBE NEL FATTO CHE NON SI TRATTA DI UN REGIME DI TASSAZIONE OBBLIGATORIO, BENSÌ MERAMENTE OPZIONALE, CHE PERMETTE QUINDI AL CONTRIBUENTE DI COMPARARE LA CONVENIENZA DEL REGIME SOSTITUTIVO IN ESAME RISPETTO A QUELLO ORDINARIO vo, di cui all’art. 3 del DLgs. n. 23/2011, preclude invece la deduzione ai fini Irpef dei contributi ai consorzi obbligatori. Anche la cedolare secca è un regime sostitutivo dell’Irpef e comporta la non concorrenza al reddito complessivo del reddito derivante dall’immobile locato, ma la differenza starebbe nel fatto che non si tratta di un regime di tassazione obbligatorio, bensì meramente opzionale, che consente, quindi, al contribuente di comparare la convenienza del regime sostitutivo in esame rispetto a quello ordinario, il quale permette di fruire della deduzione.


Fiscale ed Economico • pagine a cura di ELENA SASSONE

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È salita a 2 e 16 euro l'imposta di bollo dovuta in misura fissa LE NUOVE MISURE SONO APPLICABILI DALLO SCORSO 6 GIUGNO

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entrato in vigore l’aumento dell’imposta di bollo dovuta in misura fissa: in particolare, all’art. 7-bis, comma 3 è stabilito che le misure dell’imposta fissa di bollo attualmente stabilite in euro 1,81 e in euro 14,62, ovunque ricorrano, sono rideterminate, rispettivamente, in euro 2,00 e in euro 16,00”. Le nuove misure sono applicabili a decorrere dallo scorso 26 giugno. IMPOSTA DI BOLLO DOVUTA PER BOLLATURA DEI LIBRI SOCIALI L’imposta di bollo stabilita nella misura fissa di 14,62 euro è aumentata a 16 euro. L’incremento riguarda, ad esempio:

• gli atti pubblici e relative copie autentiche; • le scritture private autenticate; • l’imposta dovuta per ogni 100 pagine o frazioni (ovvero ogni 2.500 registrazioni o frazioni di esse per la tenuta dei libri su supporti informatici) per la “bollatura” del libro giornale e del libro degli inventari nonché per la vidimazione dei libri sociali di cui all’art. 2421 C.c. (libro delle adunanze e deliberazioni delle assemblee, libro delle adunanze e delle deliberazioni del CdA, libro dei soci ecc.). Si rammenta che per le imprese individuali e le società di persone l’imposta di bollo dovuta per il libro giornale e il libro

degli inventari è maggiorata di ulteriori 16 e pertanto è complessivamente pari a 32 euro (16 x 2). IMPOSTA DI BOLLO DOVUTA SU FATTURE, RICEVUTE, ECC. L’imposta di bollo stabilita nella misura fissa di 1,81 euro è aumentata s 2 euro. Detta imposta è applicabile, in particolare, su: • fatture, note, ricevute e quietanze di importo superiore a 77,47 euro come previsto dall’art. 13, Tariffa parte I, DPR n. 642/72; • ricevute, lettere e ricevute di accreditamento e di altri documenti, come disposto dall’art. 14, Tariffa parte I, DPR n. 642/72. Con particolare riguardo alle fatture, si rammenta che, in applicazione del principio dell’alternatività tra l’imposta di bollo e l’Iva, le stesse sono soggette ad imposta di bollo se riferite, ad esempio, ad operazioni esenti da IVA ai sensi dell’art. 10, DPR n. 633/72 ovvero fuori campo Iva. Tra i soggetti interessati da tale aumento rientrano anche i “nuovi minimi”, relativamente alle fatture dagli stessi emesse.

FOCUS

ENERGIA, NON SI PAGA L’IMU SUL LASTRICO SOLARE Un lastrico solare utilizzato per la realizzazione di un impianto fotovoltaico a servizio dell’efficientamento energetico di un immobile, durante la costruzione dell’impianto stesso non può essere considerato un’area edificabile e quindi non è soggetto a Imu. Lo stesso vale per tutte le altre categorie “fittizie”. Lo ha precisato il dipartimento del Ministero dell'Economia con Risoluzione n. 8/DF del 22 luglio 2013. La questione esaminata riguarda la copertura di un fabbricato destinata alla costruzione di un impianto fotovoltaico. Il caso è frequente in quanto molti imprenditori realizzano impianti fotovoltaici acquisendo in diritto di superficie il lastrico solare di vari edifici; per poter stipulare l'atto notarile occorre l'accatastamento della superficie, che pertanto viene iscritta in catasto come lastrico solare senza attribuzione di rendita (articolo 3, comma 2, del Dm 28/98). Poteva sorgere il dubbio che tale superficie potesse essere considerata

una area edificabile soggetta a Imu. Il ministero delle Finanze lo esclude, ricordando che la base imponibile Imu, assunta secondo le regole Ici (articolo 5 del Dlgs 504/1992) non prescinde dalla individuazione dell'immobile secondo le regole catastali e cioè mediante le particelle in mappa e il subalterno per le unità immobiliari. La risoluzione ricorda che un'area si considera edificabile soltanto nella ipotesi in cui sulla stessa non sia individuata alcuna unità immobiliare. Il lastrico solare rientra nelle cosiddette "categorie fittizie" e cioè in quelle tipologie di immobili iscritte in catasto senza attribuzione di rendita catastale, ma con descrizione dei caratteri specifici o destinazione d'uso; tali fabbricati sono le aree urbane(F1), unità collabenti (inidonee a utilizzazioni produttive di reddito a causa del degrado) (F2), fabbricati in corso di costruzione (F3), fabbricati in corso di definizione (F4); lastrici solari (F5). Queste categorie di immobili sono censite dal sistema catastale ma senza attribuzione di rendita.

Quindi il lastrico solare è fiscalmente neutro per tutta la durata della costruzione dell'impianto fotovoltaico dopodiché scatta l'accatastamento dell'impianto medesimo (categoria D1, o D10 se rurale).

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Sindacale & Previdenza pag. 26

• NOTIZIE DAL PATRONATO EPACA

Incontro regionale con Inps

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o scorso 22 luglio, si è svolto un incontro a livello regionale tra i funzionari Inps del Piemonte ed i rappresentanti dei Patronati a livello regionale. Di seguito si rappresentano le principali questioni emerse nel meeting. TEMPI DI DEFINIZIONE DOMANDE DI INVALIDITA’ CIVILE Gli attuali tempi medi di liquidazione verificati a giugno 2013 sono di 77 giorni (tra invio della domanda e chiusura del verbale sanitario provvisorio) e 12 giorni tra chiusura del verbale provvisorio ed emissione del verbale definitivo Questi tempi medi verranno ulteriormente ridotti nei prossimi mesi in quanto l’obiettivo di fine 2013 per l’Inps regionale è di arrivare ad un tempo medio di 120 giorni tra la data di invio dell’istanza e la concessione del beneficio economico, quando dovuto (attualmente siamo ancora sopra i 150 giorni). MINORI TITOLARI DI PRESTAZIONI DI INVALIDITÀ CIVILE Uno dei problemi maggiori rilevati dal momento del passaggio alla procedura telematizzata è quello dei soggetti che sono titolari di prestazioni di invalidità civile concesse in quanto minori e compiono il 18° anno di età per cui sono obbligati ad inoltrare specifica istanza per l’accesso ai benefici economici collegati

con la maggiore età. L’Inps ha tenuto a precisare che le prestazioni di invalidità civile riservate ai maggiori di 18 anni, non possono essere richieste in data antecedente in quanto verrebbero valorizzate a livello medico come istanze di minorenni. Ragion per cui sarà necessario inoltrare telematicamente le istanze esclusivamente dal giorno del compimento dell’età in poi.

DALLO SCORSO 1° LUGLIO VALE COMUNQUE L'OBBLIGO DI MISURA DELLE PORTATE E DEI VOLUMI PRELEVATI PER TUTTI I PRELIEVI MAGGIORMENTE SIGNIFICATIVI, MAGGIORI O UGUALI A 500 LITRI

MODELLI ICRIC Com’è noto, laddove un soggetto titolare di indennità di accompagnamento sia stato ricoverato a titolo gratuito in una struttura pubblica per più di 30 giorni, non può usufruire dell’indennità durante tale periodo, salvo che non possa dimostrare che aveva la necessità di assistenza continua o infermieristica e la struttura stessa non era in grado di fornirla, per cui è dovuto ricorrere a servizi a pagamento. Nella compilazione del modello Icric dovranno comunque essere indicati i periodi di ricovero gratuito senza sindacare sulla loro tipologia; dovrà presentarsi una ricostituzione documentale a supporto allegando i giustificativi attestanti il diritto alla percezione continuativa dell’indennità.

ticipo rispetto alla data fissata dal punto di vista sanitario; ciò al fine di evitare la sospensione di prestazioni nelle more della definizione della revisione stessa.

PIANO DELLE REVISIONI L’Inps regionale ha deciso di convocare i soggetti a revisione con tre mesi di an-

DENUNCE INFORTUNI, IN VIGORE IL NUOVO INVIO TELEMATICO

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n caso di infortunio che determina inabilit àtemporale assoluta per un periodo superiore a tre giorni vige l'obbligo di trasmissione della relativa denuncia entro 48 ore dalla ricezione del certificato medico. Nel caso di lavoratore autonomo, la denuncia va inviata dal titolare del nucleo (coltivatore diretto o artigiano) Finora la spedizione della denuncia era effettuata su modelli cartacei, ma in base a quanto disposto dal Dpcm del 22 luglio 2011, "a decorrere dal 1° luglio 2013 la presentazione di istanze, dihiarazioni, dati e lo scambio di informazioni e documenti, an-

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che a fini statistici, tra le imprese e le pubbliche amministrazioni aviene esclusivamente in via telematica". Pertanto l'Inail ha diramato il modello da utilizzarsi in via telematica. Il patronato Epaca, nel sottolineare l'obbligo di denuncia di infortunio entro 48 ore dall'evento, al fine di non incorrere in pesanti sanzioni, è a disposizione delle imprese per fornire assistenza nella compilazione della nuova denuncia di infortunio, nonchè per offrire tutela e controllo, affinchè al soggetto infortunato vengano riconosciute tutte le prestazioni previste dalla normativa in vigore.

LE SEDI EPACA VERCELLI-BIELLA responsabile interprovinciale: Gianmario Cenerini VERCELLI - piazza Zumaglini, 14 Tel. 0161.261615 operatrice: Ileana Gili BIELLA, via Maestri del Commercio, 4 Tel. 015.404532 operatrice: Elena Gremmo CIGLIANO, piazza Don E. Ferraris, 1 Tel. 0161.44700 operatrice: Vilma Giolito SANTHIÀ via Matteotti, 58 Tel. 0161.930071 operatrice: Marina Magnetti BORGOSESIA viale Varallo (Pal. Lingottino) Tel. 0163.25250 operatrice: Barbara Barberi NOVARA-VCO responsabile interprovinciale: Paolo Favini NOVARA - via XX Settembre, 36/38 Tel. 0161.261615 operatrice: Tiziana Tornielli BORGOMANERO, via Dei Mille, 24 Tel. 0322.82733 operatrice: Marina Guglielmetti OLEGGIO, piazza Bersaglieri, 1 Tel. 0321.91650 operatrice: Ilenia Facchi VERBANIA (recapito) via Rigola, 44 Tel. 0323.516098 DOMODOSSOLA (recapito) borgata Casa delle Rane, 10 Tel. 0324.242559

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2012


Previdenza, Pensioni, Lavoro • NOTIZIE DAL PATRONATO EPACA

FOCUS

L'INPS E L'APPLICAZIONE DELLA RIDUZIONE CONTRIBUTIVA PER L'ASSICURAZIONE DEI LAVORATORI AGRICOLI Il Protocollo del Welfare1 prevede, com’è noto, che - con effetto dal 1° gennaio 2008 - l’Inail applichi una riduzione, in misura non superiore al 20% dei contributi dovuti per l’assicurazione dei lavoratori agricoli dipendenti, entro il limite annuo di venti milioni di euro. Si tratta di un beneficio che mira a promuovere la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro e, quindi, la crescita della cultura della prevenzione nel settore agricolo, mediante il sostegno delle aziende che si impegnano su questo fronte per diminuire il livello degli infortuni sul lavoro. La riduzione si applica esclusivamente sulla percentuale di contribuzione versata all’Inps ai fini dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali e solo in presenza dei requisiti2 previsti dalla normativa in materia. I REQUISITI l’accesso al beneficio per le annualità in esame è subordinato al possesso di specifici requisiti, in base ai quali le aziende devono: • essere in regola con gli adempimenti contributivi e assicurativi; • essere attive da almeno un biennio, intendendo come attive le aziende che, nelle due annualità precedenti, hanno instaurato almeno un rapporto di lavoro, sia a tempo indeterminato che determinato, regolarmente denunciato all'Inps attraverso la dichiarazione trimestrale della manodopera occupata (modello Dmag/Unico); • dichiarare di aver rispettato, nei luoghi di lavoro oggetto della domanda, le disposizioni in materia di prevenzione, infortuni e igiene nei luoghi di lavoro; • non aver registrato infortuni nel biennio precedente alla annualità di riferimento. Il biennio di riferimento è quello che precede, immediatamente, l'annualità cui si riferisce lo sconto. Sono, pertanto, escluse le aziende con data inizio attività successiva

al primo gennaio del biennio di osservazione. Nel biennio non devono essere presenti infortuni denunciati sia a seguito di certificato medico sia di denuncia del datore di lavoro. La presenza di infortuni in itinere o di infortuni in franchigia ovvero di infortuni definiti negativamente nel biennio di attività e non successivamente (in questo secondo caso, nel biennio si configura l'ipotesi dell'infortunio denunciato) non esclude l'applicabilità della riduzione. Allo stesso modo la presenza di malattia professionale, stante le particolari caratteristiche che ne tipizzano tempi di emersione e accertamento, non esclude l'applicabilità dello sconto; • non essere state destinatarie di provvedimenti sanzionatori di cui all'art. 14 del D.lgs. 81/2008 o sanzionatori conseguenti alla violazione delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Tale requisito, dichiarato dall'azienda al momento della presentazione dell'istanza, sarà oggetto di successive verifiche da parte dell’Inail, d'intesa con le Direzioni territoriali del lavoro. Pertanto, al fine di fruire della riduzione del premio, le aziende interessate dovranno inviare, esclusivamente tramite l’apposito servizio telematico predisposto per la presentazione delle domande, la dichiarazione del possesso dei predetti requisiti. RIDUZIONE ANNUALITÀ In relazione all’applicazione dello sconto per l’annualità in esame, numerose associazioni di categoria hanno chiesto all’Inail di semplificare il modello di domanda per l’ammissione al beneficio e - lamentando difficoltà operative del settore - di procedere alla riapertura del termine per la sua presentazione, scaduto il 31 dicembre scorso. Su conforme avviso del ministero del lavoro e delle politiche sociali si è ritenuto, pertanto, di estendere anche per l’anno 2012, il modello semplificato di domanda predisposto per le annualità

pregresse di cui al punto precedente della presente circolare. Analogamente a quanto previsto al punto precedente, considerato lo scarso numero di richieste pervenute e le istanze delle Associazioni di categoria, è stata disposta la riapertura dei termini per la presentazione delle domande dal 3 Art. 14 del d. lgs. 81/2008. 4 22 luglio entro e non oltre il 15 ottobre 2013. Ciò per facilitare le aziende ad avere accesso al beneficio relativo all’anno in corso. Le domande dovranno pervenire esclusivamente mediante il servizio telematico appositamente predisposto nei Servizi on line - Modulo riduzione agricoli. Valgono a tal fine le disposizioni dettate con nota n. 3580 del 31 maggio 2013. Restano, infine, valide le domande presentate dalle aziende entro la precedente scadenza del termine del primo luglio 2013. Con particolare riferimento alle annualità pregresse, si rammenta che con determina del presidente dell’Inail è stata fissata, in misura pari al 16,15%, la riduzione per il 2011 a favore delle imprese agricole che non hanno avuto infortuni nel biennio 2009/2010 e, sempre con determina5 del Presidente dell’Inail, si è statuito per gli anni 2008/2009/2010, la riduzione contributiva a favore delle imprese agricole che non hanno avuto infortuni nel biennio precedente l’annualità di riferimento nelle seguenti misure: 18,73% per il 2008, 17,42% per il 2009 e 16,93% per il 2010. Per quanto concerne il 2012 e il 2013, sulla base delle istanze presentate e dei controlli effettuati dall’Inps e dall’Inail, saranno individuate le aziende beneficiarie dello sconto. L’Inail comunicherà tutto ciò all’Inps che ammetterà a sgravio le aziende in questione, scomputando la percentuale comunicata dalla contribuzione dovuta.

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Novara-Vco pag. 28

• NOTIZIE DAL TERRITORIO

VESPOLATE: scelta coraggiosa del Comune sulla nuova tares SONO STATI ESENTATI I LOCALI ADIBITI ESCLUSIVAMENTE PER USO AGRICOLO INIZIATIVA CHE COLDIRETTI AUSPICA POSSA ESSERE SEGUITA DA UN GRAN NUMERO DI COMUNI "RURALI" DEL TERRITORIO

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espolate è uno dei primi comuni virtuosi che, riconoscendo la strategicità delle imprese agricole, ha deciso di esentare i locali adibiti esclusivamente ad uso agricolo per la conservazione dei prodotti, ricovero del bestiame e custodia degli attrezzi, condotti da imprenditori agricoli. Di ciò va dato merito all’intera amministrazione comunale, in particolare il sindaco Pierluigi Migliavacca e l’assessore al bilancio Gianluca Volta». A parlare è Alfredo Saracco, presidente della locale Coldiretti di Vespolate, a proposito del nuovo tributo sui rifiuti e sui servizi (Tares). Lo scorso aprile, Coldiretti aveva sollecitato con una lettera tutti i Comuni del Novarese e del Vco a tenere in considerazione le istanze delle imprese agricole e la strategicità delle stesse per l’economia del territorio rurale missiva in cui la stessa federazione interprovinciale si faceva “portavoce delle giustificate preoccupazioni manifestate dalle imprese agricole in relazione alla nuova tassa, che andrà a gravare in modo pesante sull’operatività delle stesse”. A tale proposito Coldiretti aveva chiesto alle municipalità del comprensorio “di voler valutare e prevedere le adeguate esenzioni e riduzioni tariffarie in ordine all’applicazione della Tares per il settore agricolo”. Sul tema, Coldiretti ha avviato una serie di riunioni con le Amministrazioni comunali al quale hanno partecipato il direttore Gian Carlo Ramella e il responsabile del patronato Epaca Paolo Favini: i primi si sono svolti a Vespolate, Novara, Biandrate e Granozzo. L’applicazione della Tares alle imprese rurali suscita, del resto più d’una perplessità, “in primis perchè i servizi specifici di raccolta e smaltimento rifiuti per le aziende agricole sono svolti da imprese specializzate in materia e comportano alti costi totalmente a carico delle imprese agricole”. Del resto – puntualizza ancora il direttore di Coldiretti – «le novità introdotte nell’ambito della fiscalità, anche comunale, hanno comportato un notevole appesantimento dei tributi che gravano sulle imprese che operano nel settore primario, che nel nostro territorio si trovano a dover affrontare e a doversi destreggiare, anche sotto questo profilo, con una situazione economica sempre più difficile». Da qui l’apprezzamento per quanto fatto dal comune di Vespo-

late, anche per il peso che le imprese agricole rivestono fra le attività produttive del territorio (ben 27 realtà su 69 operano in agricoltura): del resto, si tratta di un atto previsto e reso possibile dal legislatore che, rilevando le peculiari caratteristiche del settore primario, ha espressamente riconosciuto ai Comuni la facoltà di prevedere – oltre alle esenzioni stabilite dalla normativa in materia – ulteriori esenzioni e riduzioni, ad esempio per i fabbricati rurali ad uso abitativo. "UN POSITIVO SEGNALE DI IMPEGNO" «Quanto disposto dal Comune di Vespolate è un concreto segnale di impegno verso un settore primario ce mai come ora appare strategico per la ripresa del nostro Paese, in quanto produttore di economia reale: ora ci aspettiamo che altre amministrazioni comunali seguano questa via». Con Vespolate, inoltre, «è in essere un percorso di confronto sulle principali tematiche che interessano l’agricoltura locale: tra queste, vorrei sottolineare in particolare l’idea di ricostituire il consorzio per valorizzare le strade rurali, con il duplice fine di assicurarne un’ottimale fruibilità alle imprese e promuovere fra i cittadini nuovi itinerari nelle nostre campagne, con benefici anche dal punto di vista dell’attrattività turistica».

BUON DEBUTTO A MAGGIORA PER LA PRIMA EDIZIONE DELLA FIERA AGRICOLA OLEGGIO - Le imprese agricole di Coldiretti hanno avuto un ruolo da protagonista nella prima Fiera Agricola che si è svolta domenica 14 luglio a Maggiora: un evento che, nell’edizione del debutto, si è affiancato allo storico appuntamento con il Palio dei Rioni e il palio delle botti. La giornata è iniziata alle ore 9,30 con l’esposizione delle macchine agricole, la piccola fattoria per i bambini e il piccolo Mercato Agricolo con i prodotti delle imprese di Coldiretti e Campagna Amica. Importante, quindi, l’impegno di Coldiretti (e, in particolare, del presidente della sezione di Maggiora Paolo Annichini) nell’organizzazione del nuovo evento. La prima edizione della Fiera Agricola di Maggiora sottolinea il forte legame rurale di questo territorio, ricompreso nell’areale di produzione dei vini Boca Doc e Colline Novaresi Doc. Nel comune di Maggiora, come in tutta l’area dell’alta provincia di Novara, il settore primario è strategico per l’economia e testimone di una tradizione antica e radicata: un comparto che dona al territorio prodotti d’eccellenza, ma che va sostenuto nell’affrontare i problemi che lo affliggono, in primis quello legato alle ripetute invasioni dei cinghiali e della fauna selvatica.

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2012


Novara-Vco • NOTIZIE DAL TERRITORIO

VCO, PROGETTO PER VALORIZZARE L'ARCHITETTURA TIPICA IN PIETRA FESTA DELLA TREBBIATURA CON I PRODUTTORI DELLA COLDIRETTI: BENE L'EVENTO A GALLIATE NOVARA-VCO - Il “ricordo di un giorno sull’aia” è stato il tema, legato alla memoria rurale, che lo scorso 20 luglio ha dato il “la” alla Festa della Trebbiatura in programma domani (sabato 20 luglio) a Galliate, in piazza Vittorio Veneto. Un momento di festa ben ancorato in tutte le culture rurali, che nelle nostre terre si lega all’evoluzione delle pratiche agricole nei secoli: a condividerlo, oggi, con i cittadini e la società sono gli stessi imprenditori, che saranno in piazza a partire dalle ore 19 con i loro prodotti e l’esposizione delle macchine agricole. «Una condivisione importante» sottolinea Lorenzo Bovio, il giovane presidente della sezione galliatese di Coldiretti «per rinsaldare le radici con le tradizioni agricole del territorio, ma anche per apprezzarne le sue produzioni di qualità e riscoprire le origini stesse dell’ampio paniere agroalimentare del Novarese». I visitatori, giunti numeroso anche dai territori vicini - spiega Bovio - hanno potuto incontrare i produttori, vedere i loro mezzi storici e comprenderne l’evoluzione nell’età della meccanizzazione agricola. Scoprendo, così, la vera base di un lavoro nei campi “che oggi porta a produzioni d’eccellenza, le stesse che trovano spazio nei Mercati degli Agricoltori valorizzati dalla rete di Campagna Amica”. Importante, quest’anno, il coinvolgimento della Coldiretti nell’iniziativa proposta dalla Pro Loco: “Ed è stata una piacevole occasione di reincontrare il pubblico galliatese – prosegue Bovio – che già è stato protagonista, insieme ai nostri produttori ed associati, della Giornata Interprovinciale del Ringraziamento celebrata proprio nella città dell’Ovest Ticino lo scorso inverno”. Importante anche la presenza dei fratelli Dino e Antonio Fonio, anch’essi galliatesi, che per l’occasione hanno fatto una dimostrazione aperta al pubblico, insieme ad altri imprenditori agricoli della zona: in particolare sono stati trebbiati 200 covoni di grano con macchinari d’epoca (degli Anni Trenta); grano poi macinato per trasformarlo in farina con un mulino a pietra del 1925 che è stato portato direttamente in piazza Vittorio Veneto.

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a riscoperta dell’identità culturale territoriale può configurarsi come un’opportunità anche economica per le aree lacustri, collinari e montane del Verbano Cusio Ossola? Tale riscoperta può partire da un progetto di ricerca? Una risposta giunge dal Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera (Interreg) Italia-Svizzera 2007-2013 (misura 3.1) che ha finanziato, grazie ad uno degli ultimi bandi, il progetto denominato “Valorizzazione dell’architettura tradizionale, tutela del paesaggio antropizzato e del costruito”. Titolo altisonante e progetto ambizioso nei contenuti e negli obiettivi. Prendendo le mosse da una proposta articolata, per quanto in fase embrionale durante la sua ideazione, il progetto, nel corso del suo iter, ha visto sviluppi ed approfondimenti alquanto interessanti. Ormai noto con il suo titolo breve “AlpStone. Paesaggi Architetture Uomini”, è stato fortemente voluto nel 2011 dall’Assessorato alle Politiche Territoriali della Provincia del Verbano Cusio Ossola, di concerto con alcuni partner italiani e svizzeri. Il progetto nasce dall’esigenza riconosciuta nel tempo, in tutto il territorio provinciale, di ri-scoprire, di rivitalizzare, di restituire valore a edifici e tessuti edilizi storici, realizzati con tecniche e materiali tradizionali locali. Con la progressiva scomparsa dei mestieri alpini, da alcuni decenni si assiste ormai all’inesorabile abbandono e al conseguente degrado di tali esempi, il più delle volte ormai destinati a scomparire definitivamente, con la perdita di tracce di storia, di cultura e di identità uniche e non più riproducibili. Prendendo le mosse dalla storia del bacino estrattivo lapideo locale, da un lato, e dalla contingenza economica, tutt’altro che felice (che da alcuni anni ormai colpisce tutto il comparto edilizio), il finanziamento costituisce un importante stimolo per dare fiducia all’intera filiera della pietra. Il progetto è interessante sia per la connotazione rurale che hanno molte di queste in pietra, OLEGGIO, PUBBLICATA strutture sia per la possibile LA BOZZA DEL PRG sinergia ed attrattiva turistica, che OLEGGIO - è pubblicato su Internet sul ben si sposa con la sito del Comune (www.comune.olegvalorizzazione del gio.no.it) la bozza del nuovo piano patrimonio agroaregolatore. Diversi i progetti che intelimentare del Vco, ressano le aree agricole: in vista delle sempre più strategiindispensabili osservazioni, invitiamo co per lo sviluppo e le imprese interessate a prendere urper lo stesso appeal gente contatto con l'ufficio zona. territoriale.

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Il Corsivo Agroalimentare pag. 30

• di JACOPO FONTANETO, responsabile comunicazione

Il Parlamento Europeo boccia la grande distribuzione? SI CHIEDE ANCHE UN MAGGIORE COINVOLGIMENTO DELLA PARTE AGRICOLA SI CHIEDE DI ANDARE CONTRO LA STORICA POLITICA DI PROMUOVERE GRANDI CENTRI COMMERCIALI NELLE PIANIFICAZIONI URBANISTICHE E DI DIFENDERE ALLO STESSO TEMPO I PICCOLI NEGOZI CHE "ANIMANO" LE CITTÀ direttore editoriale e amministrativo: Marco Chiesa direttore responsabile: Jacopo Fontaneto e-mail della redazione: jacopo.fontaneto@coldiretti.it direzione, redazione, amministrazione: via piazza Zumaglini 14 - Vercelli Recapiti telefonici: 0161.261600 Recapito fax: 0161.217784 redazione di Novara Vco: via XX Settembre, 38 - Novara Recapiti telefonici: 0321.674211 Recapito fax: 0321.674200 Fotocomposizione ed impaginazione a cura del nostro Settore Grafico Generazione CTP e Stampa: Tipografia Italgrafica, via Verbano 146, Novara Il giornale è iscritto registrato al Tribunale di Novara, aut. n° 62 del 5-11-2002 Non si garantisce la restituzione del materiale inviato Abbonamento annuo: euro 6 Pagamento dell’abbonamento assolto contestualmente al versamento della quota associativa a Coldiretti

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embra che anche il Parlamento Europeo si sia attivato per cercare di sbloccare una situazione che va avanti ormai da diversi anni, e che non sembra ancora arrivata ad un punto di conclusione. Complice la crisi economica dell’area euro, ogni occasione è buona per rinviare le decisioni tese a migliorare una volta per tutte la posizione delle piccole e medie imprese di fornitura – tra cui milioni di agricoltori europei – e la distribuzione (o

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gli anelli successivi della filiera, comunque in posizione notoriamente più "forte"). In particolare, ancora non si sa se la Commissione intenda avviare un vero e proprio atto normativo (Direttiva o Regolamento) sul contrasto a tali pratiche commerciali sleali, come ad esempio avviene in Italia. O se invece, propenda per un proseguimento della iniziativa volontaria che le parti private hanno messo in piedi (industria, distribuzione, ma senza gli agricoltori e l’industria della carne). Intanto, lo scorso 17 luglio il Parlamento Europeo ha pubblicato una bozza della risoluzione con cui intende dare nuovo impulso al tema, ripartendo dalla comunicazione della Commissione del 31 gennaio 2013, circa la nascita di un “European Retail Action Plan”. Il prossimo 10 settembre si chiuderà la finestra utile per presentare eventuali emendamenti. Ma quali sono i punti sui quali il Parlamento chiede attenzione? Si chiede ad esempio che gli Stati membri, in tempi di austerity, non prendano misure che possono minare alla base la fiducia dei consumatori; in particolare, aumentando l’Iva o caricando nuove tasse per l’apertura di nuove sedi. Si evidenzia il principio che i piccoli negozi animano le città e vanno perciò mantenuti, creando semmai un “tutoraggio” dei grandi verso i piccoli (un supermercato deve fare scelte di “adotta un negozio”, in base al quale veicola e sostiene un piccolo negozio indipendente) e mantenendo la diversità dei punti vendita. Si chiede di andare contro la storica politica di promuovere grandi centri com-

merciali nella pianificazione urbanistica; in un momento di crisi economica in cui rischiano peraltro di diventare cattedrali nel deserto e non garantiscono un ritorno sull’investimento. Si domanda un nuovo coinvolgimento degli agricoltori nel codice volontario europeo di buone prassi commerciali, con segnali per permetter loro di ri-entrare da protagonisti. Si auspica un vero e proprio database Ue delle norme di etichettatura nazionali e chiede una semplificazione normativa. Si chiede di contrastare con maggiore forza il sottocosto, che è una vera e propria piaga. In Italia il sottocosto dovrebbe essere bandito per legge, ma purtroppo la pratica prevede che debba essere “palese” (ma non è chiaro cosa questo significhi) e, soprattutto, ci deve essere una netta sproporzione tra abusante e abusato. Altro limite che non permette oggi un funzionamento ottimale della norma italiana. Si spinge per un riconoscimento della fattispecie della “dipendenza economica” che il fornitore ha su l’acquirente. L’introduzione obbligatoria della “dipendenza economica” è riassunta bene dal concetto: se sei grande e io sono piccolo, non serve che tu sia grande “oltre una certa soglia” per essere “pericoloso”, ma basta la sproporzione di forze. In questo modo la normativa europea antitrust classica, che non ha funzionato a dovere, viene riempita di nuovi contenuti e aggiornata con considerazioni di carattere pratico. Questo rilievo è stato mosso inizialmente da Coldiretti, che l’ha fatto diventare una richiesta del Copa Cogeca nell’ambito della consultazione della Commissione (Libro Verde sulle Prassi Commerciali Inique).

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011


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