Iride ottobre 2013 novara

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Agricoltura

in Primo Piano • LA COLDIRETTI, L'ITALIA E L'EUROPA

AUMENTO IVA AL 22%, RIPERCUSSIONI PESANTI L'AUMENTO DAL 21 AL 22% COLPISCE IN MODO DIRETTO IL COMPARTO VINICOLO MA SI TEMONO RIPERCUSSIONI SULL'INTERA FILIERA AGROALIMENTARE CONSEGUENTI AL RINCARO DELL'IVA PER I CARBURANTI

È

scattato, alla fine, il temuto aumento dell'Iva dal 21 al 22%. A tavola l’innalzamento dell’aliquota si sentirà soprattutto nei bicchieri con rincari che riguardano vino, birra, superalcolici, succhi di frutta, bevande gassate ed acqua minerale. Bilancio pesante. Sia i cittadini che le imprese delle nostre province hanno potuto toccare con mano gli effetti di un provvedimento di cui l’economia del territorio (e, per esteso, dell’Italia intera) non sentiva affatto il bisogno: già oggi l’aumento dell’aliquota sull’imposta di valore aggiunto è già costato circa 10 milioni di euro alle famiglie italiane. Si tratta di un importo che rischia di moltiplicarsi ogni giorno fino a quanto non verranno assunti i provvedimenti annunciati per il contenimento della tassa. Di fatto, l'aumento dell’Iva non penalizza solo i beni agroalimentari cui essa è soggetta, come ad esempio i nostri vini o gli alcolici: anche i prodotti che mantengono un’aliquota minore, come i beni di consumo alimentare (pane, pasta, latte, ecc.) rischiano infatti un aumento di prezzo al consumo, poiché risentono dell’aumento dei costi di trasporto e del prezzo dei carburanti, questi sì soggetti all’aumento dell’imposta”. Non va dimenticato, infatti, che ancor oggi l’88% della spesa degli italiani viaggia su strada: ecco ad essere colpiti sono anche i prodotti non direttamente interessati dall'incremento dell'aliquota. A preoccupare è di conseguenza in generale l’effetto negativo dell’imposta sul potere di acquisto degli italiani con una riduzione dei consumi che rischia di alimentare la spirale recessiva per il Paese. Risolta la minacciata crisi di governo, oc-

SISTRI: INCERTEZZA SUL SUO FUTURO E SULLA CONVERSIONE IN LEGGE Anche sul futuro del Sistri, ad oggi c’è ancora molta incertezza. Sono oltre cento gli emendamenti presentati in Commissione al Senato sull’articolo 11 del decreto legge n.101/2013 che dovrà essere convertito in legge entro la fine del mese di ottobre. Diverse norme riguardano anche il settore agricolo per il quale molti senatori, anche su istanza della Confederazione, hanno proposto adeguate ed opportune semplificazioni. In tale contesto è intervenuta la nota esplicativa del ministero dell’Ambiente, sollecitata da Coldiretti per il tramite della Commissione ambiente della Camera dei deputati, a fornire chiarimenti

• Bottiglie di vino

sui soggetti obbligati ad aderire al sistema, i termini di inizio dell’operatività, il regime transitorio e la decorrenza delle sanzioni. Tra le precisazioni più importanti per le imprese agricole si segnalano il termine di avvio dell’operatività per i trasportatori di propri rifiuti – fissato al 3 marzo 2014 – e la decorrenza delle sanzioni relative al Sistri che potranno essere applicate a partire dal trentunesimo giorno successivo all’avvio dell’operatività. In attesa di una compiuta chiarezza, per i dettagli e gli aggiornamenti vi rimandiamo alla versione online del Punto Coldiretti (www.ilpuntocoldiretti.it).

Politica e Agricoltura in primo piano al Forum di Cernobbio il 18 e 19 ottobre

L'

corre fare tutto il possibile per rimediare; inoltre è necessario approvare definitivamente la Legge di Stabilità, per la quale sono in gioco 350 milioni di euro della seconda rata Imu, senza dimenticare l'ulteriore crollo dei consumi legati. Il pensiero di Sergio Marini, presidente di Coldiretti, ben riassume le preoccupazioni della grande maggioranza del Paese: «L’acuirsi di una instabilità politica che dura da troppo tempo non ce la possiamo più permettere, né come imprese né come cittadini, poiché si rischia di bruciare nel Paese anche quel barlume di fiducia che ancora molti hanno in un futuro migliore».

edizione 2013 del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione dello studio Ambrosetti, si terrà a Villa d’Este a Cernobbio, sul lago di Como, dal 18 al 19 ottobre. è l’appuntamento annuale del settore che riunisce i maggiori esperti, opinionisti, ed esponenti del mondo accademico nonché rappresentanti istituzionali, responsabili delle forze sociali, economiche, sindacali e politiche. In apertura sarà presentata l’indagine sulla crisi nel piatto degli italiani. I risultati saranno illustrati dal presidente della Coldiretti Sergio Marini e dall’analista Roberto Weber. Esclusive analisi sugli andamenti di mercato del Made in Italy e sui comportamenti dei consumatori, la povertà, la crescita e il lavoro, le esperienze imprenditoriali innovative, caratterizzeranno la due giorni.

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il nostro giornale anche su internet: www.novara-vco.coldiretti.it

di GIAN CARLO RAMELLA, direttore Coldiretti Novara Vco

LATTE-SPOT, IL PREZZO CONTINUA A CORRERE...

E

adesso come se lo possono spiegare gli allevatori che il prezzo del latte previsto dal contratto semestrale (mai siglato da Coldiretti) è inferiore di 10 centesimi e più dalla quotazione di latte spot registrata a Verona? Da sempre il prezzo del latte lombardo è un termometro di riferimento a livello nazionale, e tanto più lo è per la contigua provincia di Novara, dove gran parte del latte munto è conferito ai caseifici per la produzione del Gorgonzola Dop: un formaggio pregiato che si può produrre unicamente con il latte munto nelle province lombardo-piemontesi (e non tutte) individuate dal dis ciplinare di produzione. I numeri, del resto, parlano forte e chiaro: il prezzo del latte spot (fuori contratto di fornitura) ha raggiunto sulla piazza di Verona, nelle scorse settimane il record di 52,58 centesimi al litro: di conseguenza, l’andamento delle quotazioni sta garantendo ampie rendite alle industrie di trasformazione che, nella nostra regione, hanno firmato un accordo per il semestre agosto 2013 - gennaio 2014 per un prezzo alla stalla di 0,42 euro/litro. Un accordo, che con responsabilità non è stato accettato da Coldiretti, perché non riesce a coprire neanche i costi di produzione degli allevamenti: nè lombardi nè novaresi. Tanto più che, considerando il periodo di “vacanza” dell’accordo, la media di retribuzione nel periodo giugno 2013/gennaio 2014 scende addirittura a 41,50 centesimi. Dunque la corsa del prezzo del latte non si ferma: l’incremento è pari al 2% rispetto alla settimana scorsa e del 25,5% rispetto

• Vacche in stalla

Sommario Aumento Iva al 22%, ripercussioni pesanti...3 Editoriale di Gian Carlo Ramella...................4 Legge regionale sulla caccia: occorre decidere al più presto........................5 Approvata Legge del Fare: ecco gli elementi di novità per le imprese agricole..................6 Gasolio da serra: giù l'accisa ma manca il decreto attuativo.......................7 Riso: i nuovi servizi del Sistema Coldiretti...8 Si è conclusa la stagione dell'alpeggio.........9 Riso e uve di buona qualità, ma pesa l'incognita dei mercati....................9 TERRANOSTRA/CAMPAGNA AMICA

Agriturismo: Coldiretti preme per la legge...10 Etichette di qualità: sale il primato.............10 Frodi alimentari: la Commissione d'inchiesta...11 Anche quest'anno è tornata Biodomenica...11 Le opportunità della "IV gamma"..............11 DONNE IMPRESA/GIOVANI IMPRESA

allo scorso anno, nell’ultima quotazione “spot” settimanale alla borsa di Verona che è insieme a quella di Lodi il punto di riferimento nazionale. A crescere su valori massimi sono stati anche i prezzi del latte pastorizzato importato con quello in arrivo dalla Germania che ha toccato il record di 53,61 centesimi al litro. Appare dunque necessario discutere su basi oggettive e riaprire al più presto la trattativa: per molti allevatori, le condizioni di operatività sono divenute insostenibili: a ciò va aggiunto il particolare valore qualitativo, più volte riconosciuto, del latte munto nel nostro comprensorio, dov’è un importante punto distintivo per l’intero settore primario. L’andamento crescente delle quotazioni è stato determinato a livello internazionale dalla scarsità dell’offerta nei principali Paesi produttori che ha condizionato le importazioni in Italia dove peraltro è in calo il latte raccolto. Non si è mai verificata una forbice tanto alta e per un periodo così lungo tra il prezzo spot e quello dei contratti.

Torna il premio De@Terra: nel 2013 sarà assegnato a 6 imprenditrici agricole...12 Worldpass in Camera di Commercio..........12 Ecco il report sulle imprese femminili.........12 Coldiretti Giovani Impresa, Valentina Binno Binno eletta nuova delegata regionale.......13 Occupazione: il 51% dei giovani è pronto a lasciare l'Italia...........................13 TECNICA E CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA

Tecnica - La nuova Pac...........................14 Tecnica - Territorio e Impresa....................15 Formazione - Inipa...................................16 Tecnica - Miele e Apicoltura......................17 Tecnica - Latte - Filiere - Zootecnia.............18 Tecnica - Sicurezza e Impresa....................19 Tecnica - Ortofrutta - Biologico..................20 Tecnica - Vino e Vigneto............................21 Lavoro e Impresa....................................23 Ambiente - Agricoltura - Energia...............23 Fiscale ed Economico................................24 Credito e Impresa.....................................25 Previdenza e Pensioni / Notizie Epaca...26-27 NOTIZIE DAL TERRITORIO DI NOVARA E VCO

Impianto di pirolisi a Casalino, no dalla Conferenza dei servizi.................28 Vendemmia in classe a Fara Novarese.....28 Cannobio: domenica 20 ottobre il "Ringraziamento della Montagna"........29 Al via il progetto Pos con Epaca................29 Assemblee della Federpensionati...............29 Valsesia e Valgrande tra i geoparchi Unesco...29

Il Corsivo agroalimentare........................30 Annunci economici..................................31


in Primo Piano a Novara-Vco • NODO CINGHIALI E FAUNA SELVATICA

LEGGE REGIONALE SULLA CACCIA IN PIEMONTE:

occorre decidere al più presto

I

l contrasto al problema della fauna selvatica che affligge il territorio delle nostre due province «non può prescindere da una legge regionale ben concepita che disciplini l’attività venatoria, tuteli il territorio e l’agricoltura, garantisca una miglior vivibilità di quanti operano soprattutto nelle aree dove la presenza di selvatici sta generando grossissimi problemi, sia in termini di danni ambientali che di sicurezza delle persone». Lo evidenziano il vicepresidente e il direttore di Coldiretti Novara Vco, Antonio Ferrari (che ha delega per il problema della fauna selvatica) e Gian Carlo Ramella nel sottolineare come questa sia «una delle più evidenti criticità generate dall’assenza del piano faunistico regionale». Da tempo la Commissione Regionale Agricoltura sta discutendo i vari disegni di legge, di cui uno della Giunta Regionale, senza approdare ad alcuna decisione. Coldiretti Novara condivide quanto rimarcato da Coldiretti Piemonte ricorda che non si sta approvando una legge per la caccia ed i cacciatori, ma un provvedimento che innanzi tutto deve tutelare il territorio e l’agricoltura. Su questo si esercita la caccia, la cui attività va disciplinata in modo tale da contenere i danni e diminuire la pressione della selvaggina, cinghiali e caprioli in particolar modo in alcune aree del Piemonte, nonché garantire la sicurezza dei cittadini evitando i troppi incidenti stradali. Di qui, la lettera a firma di Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte,

inviata ieri ai 14 Capi Gruppo del Consiglio Regionale al quale, in assenza di IL CONTRASTO una proposta di legge approvata dalla AL PROBLEMA DELLA FAUNA Commissione, è stata demandata la di- SELVATICA CHE AFFLIGGE scussione della nuova legge. IL TERRITORIO DELLE NOSTRE «La nostra desidera essere una proposta costruttiva per una equilibrata gestione DUE PROVINCE “NON PUÒ del territorio» dicono i vertici regionali e PRESCINDERE DA UNA LEGGE territoriali dell’organizzazione agricola. REGIONALE BEN CONCEPITA «Tra le varie proposte, a nostra conoscen- CHE DISCIPLINI L’ATTIVITÀ za, ci pare di notare uno sbilanciamento VENATORIA, TUTELI a favore di tesi di parte, a volte in direzione del mondo venatorio e altre nella IL TERRITORIO direzione di un rigido ambientalismo». E L’AGRICOLTURA La proposta espressa da • Mais danneggiato dai cinghiali Coldiretti cerca di inserire la caccia in un contesto di gestione equilibrata del territorio, soprattutto in riferimento alle specie selvatiche in esubero: un problema che tocca da vicino il territorio delle due province, alle prese – come Specie che, com’è noto, danni all’agridetto - con l’invasione di caprioli e, soprattutto, coltura, continuano a provocare incicinghiali: questi ultimi, in particolare, denti stradali: «Si tratta di un problema continuano a proliferare esponenzial- che ha ripercussioni diverse e gravi sulla mente, giovando peraltro dall’assenza vita economica e sociale del territorio – di fatto di un loro “antagonista natura- conclude Ramella - nonché per la sicurezza dei cittadini stessi». le” sul territorio.

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• LA LEGGE DEL FARE

APPROVATA LEGGE DEL FARE: ECCO GLI ELEMENTI DI NOVITÀ PER LE IMPRESE AGRICOLE

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e aule di Camera e Senato hanno detto sì al Decreto del Fare, che diviene legge introducendo significative novità per quanto riguarda l’agricoltura e recependo diverse istanze espresse da Coldiretti. Tra le normative più attese spiccano la proroga al 7 ottobre 2014 per le disposizioni in materia di prevenzione incendi” e, come ampiamente trattato sullo scorso numero del giornale, l’esenzione dalla messa a norma per per gli impianti di essiccazione di materiali vegetali alimentati a biomasse, biodiesel e gasolio (fino a 1 MW), o a metano, Gpl e biogas (fino a 3MW): un provvedimento che, come chiesto da Coldiretti “salva i piccoli impianti, che sono così in gran parte esentati. E’ un intervento che sa coniugare la sensibilità ambientale ad una necessaria sburocratizzazione del sistema”.

I PRINCIPALI PUNTI SALIENTI PER IL SETTORE PRIMARIO BUONO MACCHINE (articolo 2) Confermato il finanziamento/contributo a tasso agevolato della durata massima di cinque anni e di importo non superiore a due milioni di euro. Il bonus è steso anche alle micro imprese che occupano meno di 10 dipendenti, il cui fatturato annuo o totale di bilancio non sia superiore a 2 milioni di euro, oltre che alle piccole e medie imprese. Ampliato anche l’oggetto: per gli investimenti (prima per l’acquisto/leasing finanziario) anche mediante operazioni di leasing finanziario in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa, attrezzature nuove ad uso produttivo, nonchè per investimenti in hardware, software e tecnologie digitali. La norma si applica anche alle piccole e medie imprese agricole e del settore pesca, compatibilmente con la normativa comunitaria in materia. PREVENZIONE INCENDI (articolo 38) Confermata la proroga al 7 ottobre 2014 e le ulteriori disposizioni in materia. VENDITA DIRETTA (articolo 30bis) Con un emendamento delle commissioni riunite del Senato è stata introdotta la norma che esclude l’obbligo di comunicazione di inizio attività per la vendita al dettaglio esercitata all’aperto nell’azienda agricola, nonchè in occasione di sagre,

• Il Parlamento fiere, manifestazioni a carattere religioso o politico o di promozione dei prodotti tipici o locali. Ora occorrerà attendere come verrà recepita livello regionale e comunale la nuova norma. La vendita diretta consente il consumo immediato de prodotti nei locali dell’imprenditore agricolo, senza che ciò comporti somministrazione e purchè vengano rispettate le prescrizioni generali di carattere igienico sanitario. L'attività non comporta cambio di destinazione d’uso dei locali ove si svolge la vendita e può esercitarsi su tutto il territorio comunale a prescindere dalla destinazione urbanistica della zona dove sono ubicati i locali. DURC (articolo 31) La validità del Durc passa da 180 a 120 giorni dalla data del rilascio nell’ambito dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (e fino al 31 dicembre 2014 anche per i lavori edili per i soggetti privati). Stessa validità viene attribuita al Durc ai fini della fruizione dei benefici norma-

• L'assemblea 2103 al Palalottomatica

tivi e contibutivi in materia di lavoro e legislazione sociale e per finanziamenti e sovvenzioni previsti dalla normativa dell’Unione Europea, statale e regionale, nonchè ai fini dell’ammissione delle imprese di tutti i settori ad agevolazioni oggetto di cofinanziamento europeo finalizzate alla realizzazione di investimenti produttivi. Escluso l’obbligo di richiedere il Durc per i lavori privati di manutenzione in edilizia realizzati senza ricorso a imprese direttamente in economia dal proprietario dell’immobile. Preme rammentare, come ribadito dalla norma, che le pubbliche amministrazioni acquisiscono d’ufficio il Durc. Durc solo in telematico - Per completezza sull’argomento, si informa altresì che Inps e Inail hanno stabilito che dal 2 settembre scorso la richiesta/trasmissione del Durc potrà avvenire esclusivamentetramite Pec (obbligatoria anche per le imprese individuali dallo scorso 1 luglio). DOCUMENTO DI VALUTAZIONE RISCHI INTERFERENZIALI (articolo 32) È confermata la semplificazione dell’obbligo di valutazione dei rischi interferenziali e della redazione del relativo documento per il datore di lavoro committente appartenente ad un settore di attività considerato a basso rischio di infortuni e malattie professionali. Confermate le esclusioni, ma i lavori e i servizi interessati devono avere una durata non superiore a 5 uomini/giorno (nel decreto 10, nel TUS erano 2) da intendersi quale entità presunta dei lavori data dalla somma delle giornate di lavoro necessarie per effettuare il lavoro/servizio in un anno dall’inizio dei lavori. È previsto che con decreto del Presidente della Repubblica


Primo Piano • LA LEGGE DEL FARE vengano individuati i settori e i criteri per la definizione del sistema di qualificazione di imprese e lavoratori autonomi fondato su specifica esperienza, competenza e conoscenza. VALUTAZIONE DEI RISCHI (articolo 32) È confermato il modello semplificato di documento di valutazione dei rischi per le aziende appartenenti a settori di attività “a basso rischio di infortuni e malattie professionali”. Irrisolta esplicitamente la querelle relativa al periodo transitorio ed in ordine ad una possibile proroga dell’autocertificazione, resta fermo l’orientamento ministeriale, anche se non ufficiale, che non avallerebbe l’interpretazione nel senso di una generale proroga dell’autocertificazione in fase transitoria. Va preso tuttavia atto di una nuova introduzione in sede di conversione e relativa alle “misure di semplificazione per le prestazioni lavorative di breve durata”. In quella sede è stato aggiunto un comma che prevede che con decreto interministeriale vengano definite misure di semplificazione degli adempimenti relativi ad informazione, formazione, sorveglianza sanitaria e “valutazione dei rischi” per le imprese agricole con particolare riguardo ai lavoratori a tempo determinato e stagionali, e per le imprese di piccole dimensioni. Detta semplificazione viene ad aggiungersi a quella già in essere attuata con l’Avviso comune del 16 dicembre 2011 e il Decreto interministeriale del 27 marzo 2013 e concernente le imprese che impiegano lavoratori stagionali fino a 50 giornate lavorative nell’anno solare e con riferimento agli adempimenti relativi a formazione, informazione e sorveglianza sanitaria. FORMAZIONE (articolo 32) È confermato il principio generale di semplificazione introdotto in materia di formazione e aggiornamento sia per i responsabili del servizio di prevenzione e protezione, compresi i datori di lavoro, sia per i lavoratori, preposti e dirigenti, addetti all’attività di prevenzione incendi e lotta antincendio e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza in tutti i casi in cui si sovrappongono la durata e i contenuti di più corsi di formazione e aggiornamento. È attribuita alla Conferenza permanente Stato Regioni la competenza a definire le modalità di riconoscimento del credito formativo e i modelli per documentare l’avvenuta formazione. VERIFICHE (articolo 32) Viene a decorrere dalla messa in servizio dell’attrezzatura, piuttosto che dalla

GASOLIO DA SERRA: GIÙ L'ACCISA MA MANCA IL DECRETO ATTUATIVO Il provvedimento che riguarda l’accisa sul gasolio per le serre, contenuto nel “Decreto del Fare” è una delle poche buone notizie per il settore in questi ultimi anni. La norma prevede la riduzione dell’accisa a 25 euro per mille litri, “a condizione che i richiedenti siano serricoltori per i quali l’attività imprenditoriale agricola costituisce l’esclusivo o comunque il prevalente fattore produttivo, cioè coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Il livello di imposizione agevolato sarà applicato sul gasolio per la serricol-

richiesta, il termine di 45 giorni entro il quale l’Inail deve provvedere alla prima verifica, decorso inutilmente il quale, il datore di lavoro potrà scegliere liberamente i soggetti pubblici o privati di cui avvalersi. Libera scelta del datore di lavoro - per le verifiche successive alla prima di competenza dell’Inail - di avvalersi di Asl o Arpa, ove sia previsto da legge regionale, o dei soggetti pubblici o privati abilitati. È introdotto l’obbligo di conservazione dei verbali redatti all’esito delle verifiche. È soppressa la qualifia di incaricati di pubblico servizio in capo ai soggetti privati abilitati. DENUNCIA INFORTUNI (articolo 32) A far data al 1° gennaio 2014 sarà l’Inail a comunicare telematicamente alle autorità di pubblica sicurezza, Asl, autorità portuali e consolari, dalle direzioni territoriali del lavoro i dati relativi alle denunce di infortuni sul lavoro mortali e di quelli con prognosi superiori a 30 giorni. ZONE MONTANE E SVANTAGGIATE. COOPERATIVE (articolo 32) È stato precisato che la disposizione che prevede le agevolazioni in termini di premi e contributi previdenziali ed assistenziali per i datori di lavoro agricolo che operino nelle zone montane e svantaggiate (art.9, co 5, L.1988, n.67), si applica anche alle loro cooperative o consorzi che non operano in zone svantaggiate o di montagna, in misura proporzionale alla quantità di prodotto coltivato o allevato dai propri soci in quelle zone e successivamente conferito alla cooperativa. L’interpretazione ha efficacia per il futuro e non dà luogo a ripetizioni di versamenti effettuati.

tura a condizione che le imprese beneficiarie si obblighino a ridurne il consumo, dando così un fattivo contributo al raggiungimento di una maggiore tutela ambientale. Purtroppo manca ancora il decreto attuativo che chiarisca le condizioni operative per poter rendere applicabile l’agevolazione, decreto ormai assolutamente urgente, vista la fine dell’estate e l’approssimarsi della stagione invernale. Il settore florovivaistico è, a ragione, considerato uno dei settori di punta dell’economia agricola nazionale ed è strategico anche per le nostre due province.

FORMAZIONE, INFORMAZIONE, SORVEGLIANZA SANITARIA (articolo 35) È confermata la generalizzazione delle disposizioni previste per il settore agricolo per le altre imprese. Viene specificato che la semplificazione concerne la documentazione che dimostri l’adempimento da parte del datore di lavoro agli obblighi di formazione, informazione e sorveglianza sanitaria. CERTIFICATI SANITARI (articolo 42) È confermata l’abrogazione di quei certificati sanitari attestanti l’idoneità psicofisica al lavoro, costituenti una sorta di duplicato e, quindi, un costo aggiuntivo evitabile. Si specifica che tra di essi risulta compreso anche il certificato relativo alla visita pre-assuntiva dei minori rilasciato da Asl/medico di famiglia. L’abrogazione del certificato porta con sè anche quella della relativa visita e delle sanzioni penali previste dalla legge speciale, limitatamente alle lavorazioni non a rischio. ADDESTRAMENTO (articolo 45 bis) Di particolare importanza, a seguito delle richieste di Coldiretti, l’introduzione della proroga dell’entrata in vigore dell’obbligo previsto dall’accordo del 22 febbraio 2012 in materia di abilitazione al 22 marzo 2015, il cosiddetto “patentino”. APPALTI (articolo 50) Resta fermo quanto previsto in decreto a seguito della mancata approvazione in Senato del Durt, documento unico di regolarità tributaria che era stato introdotto alla Camera. 770 MENSILE (articolo 51) Confermata l’abrogazione

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• RISICOLTURA

Riso: i nuovi servizi del Sistema Coldiretti

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l settore risicolo vive una stagione di forti incertezze: anche le prime avvisaglie del nuovo mercato evidenziano la necessità di una revisione della "filiera riso": non c'è alternativa, in quanto, diversamente, la convenienza nel coltivare risone verrebbe meno. Con le produzioni a marchio Fai (Firmato Agricoltori Italiani) e con opportuni accordi di filiera, si pongono le basi per avere la giusta risposta economica. Coldiretti, attraverso una serie di azioni e di servizi già messi a disposizione dei soci, dà inizio al cambiamento del tradizionale sistema di mercato del riso, mettendo al centro l'impresa e canale i prerequisiti necessari sono • Chiusa produttiva: l'analisi del mercato e il suo continuo monitoraggio, la conoscenza delle merce, la disponibilità di liquidità economica (per evitare di svendere) la garanzia dell'incasso e, come d'auspicio, la possibilità di trattare la vendita del riso anzichè del risone. Nel dettaglio, oggi Coldiretti Novara-Vco mette a disposizione dei Soci: ANALISI DI MERCATO E REPORT SETTIMANALI ATTRAVERSO IL SITO INTERNET DELLA FEDERAZIONE INTERPROVINCIALE E ATTRAVERSO I SISTEMI E-MAIL - SMS Servizi di consulenza, valutazioni commerciali e sull’andamento del mercato. Un reale termometro del mercato di tutte le varietà. Sempre aggiornato. SERVIZIO RESA Grani macchiati, rossi, umidità. PRELIEVO CAMPIONI PRESSO LE AZIENDE AGRICOLE Un servizio in più per le imprese, professionale e tempestivo. SERVIZIO CREDITO CON CREDITAGRI ITALIA Fornisce assistenza e consulenza nell’accesso al credito, attraverso prodotti e condizioni dedicate in convenzione con il sistema bancario. Obiettivo è consentire l’acquisizione della necessaria liquidità, in attesa del momento più conveniente per vendere. SERVIZIO DI COMMERCIALIZZAZIONE CON COPERTURA ASSICURATIVA Un’ulteriore salvaguardia per le vendite di risone. ACCORDI DI FILIERA E CONTRATTI DI COLTIVAZIONE E FORNITURA Per ottenere il massimo risultato a vantaggio delle imprese risicole Ogni lunedì mattina sarà presente in federazione a Novara-Vco e in Borsa Merci l'operatore Fir Gianluca Mascellino: contatta Coldiretti per tutte le ulteriori informazioni.

• Lavorazione del risone

IL SETTORE VIVE UNA STAGIONE DI FORTI INCERTEZZE, ED ANCHE LE PRIME AVVISAGLIE DEL NUOVO MERCATO EVIDENZIANO LA NECESSITÀ DI UNA REVISIONE DEI MECCANISMI DI FILIERA: STANDO DALLA PARTE DEI RISICOLTORI...


Raccolti e Vendemmia • LE PROSPETTIVE DEL TERRITORIO RURALE

Riso e uve di buona qualità, ma pesa l'incognita dei mercati COME PROCEDONO I RACCOLTI TRA PIANURA E COLLINA

IN MONTAGNA SI È CONCLUSA LA STAGIONE DELL'ALPEGGIO Con l’arrivo dei primi freddi di fine settembre, il ritorno delle mandrie dalle alpi al fondovalle chiude anche quest’anno il periodo dell’alpeggio: una stagione che, dopo un inizio incerto a causa del maltempo (la monticazione è stata a giugno inoltrato, con un ritardo di 20 giorni) è proseguita con buon esito e un clima caldo che si è protratto anche oltre metà settembre. Unico nei negativo, il problema delle ripetute invasioni della fauna selvatica e, in particolare, dei cinghiali che hanno rovinato più volte i pascoli e i prati a fieno. Ora scatta il periodo del rientro: i primi a muoversi sono i pastori degli alpeggi posti a quote più alte. Va sottolineato che quella delle nostre montagne è un’agricoltura “strategica” e in grado di legare la tradizione al futuro nel segno di prodotti d’eccellenza e di un legame con il turismo. La presenza delle imprese agricole e il mantenimento delle attività d’alpeggio garantiscono un presidio del territorio importante per la sopravvivenza dell’economia montana e per la produzione di formaggi di gusto e qualità unici. La tradizionale monticazione degli animali in alpeggio oltre ad essere una risorsa fondamentale per l’economia montana, rappresenta anche un modo per valorizzare il territorio alpino e le tradizioni culturali che lo distinguono. Per questo è importante mantenere un legame sinergico anche con l’attività turistica che, insieme all’agricoltura e alla pastorizia, si configura come risorsa strategica per l’economia delle nostre “terre alte”.

• La vendemmia

• La mietitura del riso

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ese ridotte, raccolta in ritardo ma la qualità del riso raccolto nel 2013 è tangibile e non sono dunque giustificati gli attuali prezzi bassi che distinguono il mercato. Alla nostra risicoltura, “servono certezze, soprattutto in termini di prospettive di prezzi e mercato: e ciò si raggiunge anche attraverso una politica di valorizzazione del ‘riso italiano’ attraverso la promozione di quelle qualità che lo rendono unico”. Il riso italiano “porta con sé un patrimonio di storia, valori nutritivi, cultura enogastronomica e tradizioni che non vengono quotate alla Borsa Merci ma che lo rendono unico nel mondo. Ed è perciò importante valorizzare ed esprimere questa ‘sostanza immateriale’ di conoscenza”. Di buon livello anche la vendemmia 2013: con le insolite elevate temperature raggiunte in questo inizio di autunno la vendemmia è a 5 stelle per la qualità ottenuta grazie alle escursioni termiche tra notte e giorno che favoriscono l’ottimale maturazione delle uve. In Italia la produzione è stimata in aumento attorno ai 44 milioni di ettolitri, in sorpasso sulla Francia, che si ferma

ad appena 43,5 milioni di ettolitri, e conquista nel 2013 il primato mondiale. La vera sorpresa è però l’elevato livello qualitativo che potrebbero raggiungere le produzioni anche grazie all’anticiclone che ha portato sulle nostre province, anche nei giorni scorsi tempo sereno e caldo proprio nel momento in cui – spiega la Coldiretti - è in pieno svolgimento la vendemmia. Sul territorio il percorso della vendemmia è iniziato con una ventina di giorni di ritardo: prime ad essere raccolte sono state le uve bianche, ora è la volta di quelle autoctone a bacca rossa, la cui vendemmia terminerà a ottobre inoltrato con la raccolta del Nebbiolo. Nelle nostre due province, le uve che hanno completato o stanno completando la maturazione si distinguono per una gradazione zuccherina buona con un maggiore accumulo di sostanze aromatiche e polifenoliche. La produzione sarà destinata per oltre il 40% ai 330 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30% 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il 30% a vini da tavola. .

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• AGRITURISMO E ALIMENTAZIONE

• pagine a cura di MASSIMILIANO GRAZIANI

Agriturismo: Coldiretti preme per la legge

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oldiretti Piemonte e Terranostra - Agriturismo di Campagna Amica del Piemonte, a seguito della comunicazione già inviata lo scorso 22 maggio agli assessorati regionali competenti, rinnovano, in occasione della prossima riapertura delle discussioni da parte della III Commissione Regionale la richiesta di accelerare l’iter relativo all’approvazione della proposta di legge sulle “Nuove disposizioni in materia di agriturismo e di attività connesse all’agricoltura”, così da poter finalmente permettere agli operatori agrituristici di lavorare nel rispetto di una normativa aggiornata e in linea con le evoluzioni del settore. La necessità di velocizzare l’iter della nuova normativa è quanto mai opportuno per sopperire alle carenze più volte evidenziate dal comparto agrituristico, generate dalla normativa in essere - Legge regionale 23 marzo 1995, n. 38 - i cui limiti oggettivi, nel regolare una materia in continua evoluzione, si riscontrano a partire dal fatto che era stata formulata quasi vent’anni fa: ecco quanto ribadisce Coldiretti nella lettera indirizzata lo scorso maggio all’assessore Regionale Agricoltura e Foreste Caccia e Pesca, Claudio Sacchetto, all’assessore Regionale all’Economia Montana, Gianluca Vignale, primo firmatario della proposta di legge in oggetto, all’assessore Regionale Istruzione Sport e Turismo, Alberto Cirio e al presidente del Consiglio Regionale, Valerio Cattaneo. «Nel momento attuale, in cui il settore

turistico vive oggettive difficoltà legate alla congiuntura economica, il mondo dell’agriturismo riceve l’attenzione dei consumatori e si impegna quotidianamente nel dare una risposta qualificata e di territorialità al desiderio di vacanza degli italiani e di sempre più numerosi turisti provenienti dall’estero, sapendo coniugare la qualità dei servizi di ricettività, con la valorizzazione dell’agroalimentare piemontese di eccellenza» evidenzia Stefania Grandinetti, presidente di Terranostra regionale, e aggiunge: «In questo contesto strategico, non solo per l’ambito turistico ma anche per

i risvolti in termini di economia e occupazione, la mancanza di una normativa adeguata che permetta alle imprese di poter accogliere i consumatori con un’ offerta al passo con le potenzialità imprenditoriali, rappresenta una situazione che necessita di sbloccarsi quanto prima». «Auspicando una celere conclusione dell’iter normativo a seguito delle discussioni in III Commissione - concludono Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte - confermiamo la piena disponibilità nel confrontarci sui successivi passaggi per rendere operativa quanto prima la nuova legge».

• Bruno Rivarossa

• Ricette a KmZero

ETICHETTE DI QUALITÀ: SALE IL PRIMATO PER L'AGROALIMENTARE ITALIANO L'Italia fa ancora il pieno di etichette di qualità per i prodotti della tavola, confermandosi primo Paese per numero di riconoscimenti Dop (Denominazione di origine protetta), Igp (Indicazione geografica protetta) e Stg (Specialità tradizionale garantita) conferiti dall'Unione europea, secondo gli ultimi dati Istat. Una leadership che vale 12 miliardi, cifra che rappresenta il fatturato al consumo generato sui mercati nazionale ed estero dalle produzioni a denominazione di origine. Dai 239 prodotti riconosciuti nel 2011 si è passati ai 248 del 2012, fino ai 255 attuali: una risorsa in più anche per gli agriturismi che li propongono e valorizzano nelle loro ricette. Un segnale positivo in vista dell’ Expo che deve rappresentare l’occasione per fare conoscere la vera identità del prodotto italiano all’estero dove il nemico maggiore sono le imitazioni low cost con il cosiddetto “Italian sounding” che vale circa 60 miliardi e colpisce i prodotti più rappresentativi dell’identità alimentare nazionale . • Zucche


Campagna Amica • AGRICOLTURA, TERRITORIO, PRODUZIONI

FRODI ALIMENTARI, istituita la Commissione d'inchiesta È VOLUTA DALLA CAMERA DEI DEPUTATI E SI OCCUPERÀ DEI FENOMENI LEGATI ALLA CONTRAFFAZIONE E ALLA PIRATERIA NEL COMMERCIO AGROALIMENTARE

ANCHE QUEST'ANNO È TORNATA BIODOMENICA NELLE PIAZZA ITALIANE Quanti prodotti bio metti nel tuo carrello e quali preferisci? Perché li scegli e con quale frequenza? Sono solo alcune delle domande de “Il Bio ha 10 domande per te”, il sondaggio lanciato ai consumatori in occasione della XIV edizione di BioDomenica, la campagna nazionale di promozione e informazione dedicata al biologico firmata Aiab, Coldiretti e Legambiente, che è tornata anche quest’anno il 6 ottobre ad animare le piazze italiane per far conoscere l’agricoltura biologica e i suoi prodotti.

L

a Camera dei Deputati ha dato il via libera della Camera all’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, un impegno che risponde a una precisa richiesta dell’Organizzazione al Governo e al Parlamento ribadita anche in occasione dell’Assemblea nazionale di luglio al Palalottomatica. «È una buona notizia per l’Italia» commenta il presidente di Coldiretti Sergio Marini. «Il made in Italy, inteso come patrimonio materiale e immateriale, unico e distintivo del nostro Paese rappresenta la vera leva per ritornare a competere nel mondo. Ogni

azione tesa a tutelarlo e rafforzarlo va nella direzione giusta per ridare all’Italia il ruolo che gli spetta nel mondo». La contraffazione e la falsificazione dei prodotti alimentari fa perdere al vero Made in Italy oltre 70 miliardi di euro di fatturato, di cui circa 60 sul mercato internazionale che potrebbero generare reddito e lavoro in un difficile momento di crisi. La lotta alla contraffazione e alla pirateria rappresentano

per le istituzioni un’area di intervento prioritaria per recuperare risorse economiche utili al Paese. Per questo occorre studiare a fondo il fenomeno per supportare l’ottima e costante attività delle forze dell’ordine e stringere le maglie larghe della legislazione nazionale e comunitaria, con l’estensione a tutti i prodotti dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza delle materie prime impiegate negli alimenti.

LE OPPORTUNITÀ DELLA "IV GAMMA", CRESCIUTA DEL 380% IN SOLI 10 ANNI Secondo la Legge n. 77/2011, i prodotti ortofrutticoli di quarta gamma sono prodotti freschi, confezionati e pronti al consumo che dopo la raccolta sono sottoposti a processi tecnologici minimi e confezionati in buste o vaschette sigillate con eventuale utilizzo dell’atmosfera protettiva. Sono prodotti che rappresentano un’opportunità per il consumatore di acquistare ortofrutta già tagliata e lavata (di una sola varietà o anche come miscela), ma che mantiene la freschezza del prodotto naturale. I dati economici dicono che l’effetto della crisi ora si fa sentire inevitabilmente anche in questo settore, un dato assolutamente eclatante perché fino alla fine del 2012 la IV gamma sembrava esRaccolte insalate • sere immune, registrando un costante aumento dei consuper quarta gamma mi che in 10 anni si è attestato a +380% (fonte Ismea). La destinazione al consumo diretto – senza ulteriori fasi di trattamento a livello domestico che riducono la carica microbica (come la cottura o il lavaggio) – presuppone la totale sicurezza e igienicità del prodotto, che insieme alla praticità è una delle principali motivazioni che spingono all’acquisto. Le fasi di produzione del prodotto di quarta gamma, quindi quelle manipolazioni minime che può subire sono: mondatura, taglio, lavaggio, centrifugazione, porzionamento e confezionamento. Come sempre anche in questo caso, l’operatore deve valutare accuratamente il proprio processo produttivo e procedere all’elaborazione di un sistema di autocontrollo, identificando i rischi specifici e le misure messe in atto per prevenirli.

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Donne Impresa pag. 12

• MOVIMENTI COLDIRETTI

• pagine a cura di ELEONORA BARÈ

Torna il premio De@Terra: nel 2013 sarà assegnato a 6 imprenditrici agricole

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l ministero delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con la Rete Rurale Nazionale (RRN) indice un avviso pubblico per la selezione di n. 6 imprenditrici agricole cui verrà conferito il premio De@Terra. Le 6 imprenditrici selezionate verranno scelte tra quelle che maggiormente si sono distinte per l'introduzione di aspetti innovativi nella conduzione della propria

LO SPORTELLO WORLDPASS IN CAMERA DI COMMERCIO Worldpass è lo Sportello per l’internazionalizzazione che offre servizi di primo orientamento, informazione e assistenza sui temi legati al commercio estero. Attraverso lo sportello Worldpass o la piattaforma web www.worldpass. camcom.it è possibile, tra i molti servizi, avere accesso a informazioni su Paesi e mercati, settori economici, normative internazionali e trend di mercato e richiedere assistenza specializzata su certificazione, procedure doganali, fiscali e assicurative; normative internazionali. Inoltre, essere informati su diffusione programmi e calendari, costituzione di società all’estero, contrattualistica internazionale, finanziamenti internazionali e comunitari.

GLI ENTI OFFRONO UN NUOVO SERVIZIO DI ORIENTAMENTO ED ASSISTENZA SUI TEMI CHE LEGANO LE IMPRESE ITALIANE AL COMMERCIO ESTERO

azienda. Le imprenditrici agricole selezionate parteciperanno ad una visita di studio, della durata presumibile di cinque giorni, presso alcune realtà agricole dell'Unione Europea, individuate tramite il Programma Rete Rurale Europea. Inoltre le stesse verranno invitate ad un incontro che si svolgerà nell'ambito della celebrazione della giornata mondiale della donna rurale, nel corso del quale riceveranno un riconoscimento legato al premio De@Terra. Le spese delle 6 imprenditrici agricole per la partecipazione alla visita di studio, nonché per la partecipazione all'incontro celebrativo, saranno interamente a carico del Programma Rete Rurale Nazionale. Possono presentare la propria candidatura le imprenditrici agricole che svolgono attività di impresa sul territorio italiano, in possesso della qualifica di imprenditrice agricola professionale (IAP) o di coltivatrice diretta. La graduatoria delle ammesse sarà formata attraverso l'attribuzione dei seguenti punteggi, per un massimo di 30 punti: • aspetti innovativi apportati nella conduzione dell'azienda • valorizzazione dell'ambiente e della salvaguardia del patrimonio naturalistico • capacità di creare "reti" per la crescita e la promozione del territorio • Realizzazione di attività multifunzionali • apporto significativo alla crescita economica, sociale, e culturale delle aree rurali in cui l'azienda opera. Le domande di partecipazione dovranno essere redatte in carta semplice su un apposito modello scaricabile dal sito www.politicheagricole.it e dovranno pervenire entro e non oltre le ore 14.00 del 15 novembre 2013 al ministero delle politiche agricole alimentari e forestalidirezione generale dello sviluppo rurale- ufficio DISR II- via XX settembre 20 00187 Roma.

• Una giovane imprenditrice

PUBBLICATO IL REPORT ITALIANO SULLE IMPRESE FEMMINILI Unioncamere ha pubblicato il report relativo all'andamento delle imprese femminili in Italia negli ultimi dodici mesi. Nonostante la crisi economica tra marzo 2012 e marzo 2013 le imprese in rosa sono aumentate di oltre 10mila unità. Alla fine del primo trimestre di quest'anno le imprese femminili iscritte al Registro delle imprese delle Camere di commercio sono 1.424.798, il 23,5% del totale delle imprese. Rispetto alla media dell'intero tessuto imprenditoriale italiano cresciuto nel periodo considerato appena dello 0,2%, le imprese al femminile hanno mantenuto un passo più che triplo: +0,7%. Guardando alla dotazione di capitale, i dati evidenziano una maggiore fragilità finanziaria delle imprese femminili rispetto alla media: il 72% di esse, infatti, opera con un capitale sociale di meno di 10mila euro, contro il 67% della media delle imprese. Al tempo stesso, le imprese femminili mostrano un'età media più bassa rispetto alle altre imprese: il 21,5% ha poco più di due anni di vita, contro il 18,5% della media delle imprese. del 3,6%.


Giovani Impresa • MOVIMENTI COLDIRETTI

Coldiretti Giovani Impresa, Valentina Binno eletta nuova delegata regionale

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alentina Binno è la nuova delegata Giovani Impresa Piemonte, già delegata provinciale di Alessandria: nei giorni scorsi è stata eletta all’unanimità dall’assemblea dei giovani in rappresentanza di tutto il territorio piemontese. Il suo incontro con l’agricoltura è avvenuto una decina di anni fa, dopo aver conseguito il diploma all’Istituto Tecnico per geometri. Coniugata, due figlie, ha scelto di dedicare la propria professionalità nell’azienda agricola di famiglia, a indirizzo zootecnico con allevamento di suini. A lei compete oggi la direzione commerciale e amministrativa della “Varetto e Bosco s.s.agr.”. «L’impegno a lavorare per la realizzazione della progettualità economica di Coldiretti Piemonte sia attraverso i contratti di filiera sia con la valorizzazione delle produzioni Made in Italy rappresentano un importante richiamo per i giovani che scelgono di occuparsi dell’attività agricola» ha detto la neo eletta. «Proseguendo il percorso già avviato con ottimi risultati dal delegato uscente Dario Perucca, la mia responsabilità e di tutto il comitato regionale, sarà quella di contribuire attivamente ai progetti dell’organizzazione e di essere elemento propulsore per nuove idee e nuove attività». «Si stanno ultimando i rinnovi dei delegati regionali su tutto il territorio; un segnale di forte vivacità e rinnovamento della nostra organizzazione che vanta una classe dirigente giovane, coraggiosa e dinamica» aggiunge Carmelo Troccoli, segretario nazionale Giovani Impresa, intervenuto all’assemblea piemontese. «Il talento, la creatività e la voglia di fare dei giovani imprenditori sono le carte vincenti per contrastare la crisi e il periodo di difficoltà che sta attraversando l'intero sistema Paese». I dati confermano come nel settore agricolo la crescita sia di segno positivo: aumento del 6,7% di nuove imprese giovani e incremento del 27% di nuove matricole alla facoltà di agraria negli ultimi cinque anni. «Un’elezione che rappresenta un pas-

VALENTINA BINNO: «L’impegno a lavorare per la realizzazione della progettualità economica di Coldiretti Piemonte sia attraverso i contratti di filiera sia con la valorizzazione delle produzioni made in Italy rappresentano un importante richiamo per i giovani che scelgono di occuparsi dell’attività agricola» • Valentina Binno

saggio importante dopo il grande lavoro svolto dal delegato uscente Perucca, a cui va il ringraziamento della federazione” aggiungono Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa, rispettivamente presidente e direttore Coldiretti Piemonte. «Il lavoro della nuova squadra sarà finalizzato a delineare e proseguire le progettualità future del movimento Giovani Impresa a livello piemontese: un tassello essenziale per costruire, insieme, “L’Italia che vogliamo».

OCCUPAZIONE: IL 51% DEI GIOVANI È PRONTO A LASCIARE L'ITALIA È La maggioranza dei giovani (51 per cento) sotto i 40 anni è pronta ad espatriare per motivi di lavoro. È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Swg che evidenzia gli effetti nel 2013 del crollo del numero dei giovani al lavoro che sono passati da 6,3 a 5,3 milioni tra il 2010 e il 2013, sulla base dei dati Istat relativi al secondo trimestre. La propensione a lasciare l’Italia riguarda in realtà sia i giovani disoccupati (53%) che gli studenti (59%) ma anche coloro che hanno già un lavoro (47%) che evidentemente non li soddisfa. Questo perché il 73% dei giovani ritiene che l’Italia non possa offrire un futuro contro il 20% che ha invece una visione positiva perché pensa in maggioranza che gli italiani hanno competenze e creatività per uscire dalla crisi. Non si crede più neanche nella raccomandazione alla quale solo l’11% dei giovani italiani dichiara di aver fatto ricorso. La visione negativa del futuro è confermata dal fatto che in generale il 61% dei giovani italiani che pensa che in futuro la sua situazione economica sarà peggiore di quella dei propri genitori, il 17% uguale e solo il 14% migliore, mentre il 9% non risponde. Per la prima volta dal dopoguerra la nuova generazione sarà più povera di quella che l’ha preceduta: “la voglia di fare meglio è stato il motore che ha fatto crescere il Paese da generazione a generazione”.

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Tecnica - La nuova Pac pag. 14

• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

• resp. Caa Coldiretti: LORENZO ROLANDO

PAC, risolte le ultime incognite: c'è l'accordo

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alla definizione di agricoltore attivo ai pagamenti diretti, sono tante le novità della Pac 2014-2020 che interesseranno gli agricoltori italiani ed europei nei prossimi anni. Accordo fatto sulla Riforma della Politica agricola comune. Dopo che i ministri dell’Agricoltura hanno raggiunto in Consiglio un’intesa sulle questioni rimaste ancora in sospeso legate al quadro finanziario pluriennale (Ofp), tra cui alcuni elementi che riguardano i pagamenti diretti e lo sviluppo rurale, il trilogo, il confronto tra Parlamento, Consiglio e Commissione, ha approvato il nuovo testo. Ma vediamo quali sono i dettagli dell’accordo. Per quanto riguarda gli elementi in sospeso per i pagamenti diretti è stata confermata la base dell’accordo del Consiglio tra i ministri del 25 giugno a Lussemburgo. Su degressività e capping il Consiglio ha sottolineato di aver fatto un grande sforzo nella direzione del Parlamento accettando una riduzione dei pagamenti diretti almeno del 5%, a partire da 150.000 euro. Tale percentuale di riduzione dovrà essere applicata sull’importo del pagamento di base, previa deduzione dei costi del lavoro. Gli Stati membri che decidono di applicare il pagamento redistributivo (primi ettari) ad un livello minimo del 5% del massimale nazionale, possono decidere di non applicare la regressività. Per quanto riguarda la flessibilità tra i pilastri è confermato l'accordo per il trasferimento dal primo al secondo pilastro per rendere disponibile fino al 15% dei massimali nazionali per le misure dello sviluppo rurale . Gli Stati membri che non utilizzano la possibilità di trasferire i fondi dal 1° al 2° pilastro, possono decidere di rendere disponibile sotto forma di pagamenti diretti fino al 15% degli importi destinati alle misure dello sviluppo rurale, elevabile al 25% nel caso di Bulgaria, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna, Svezia e Regno Unito. Sui tassi di cofinanziamento per lo sviluppo rurale, il Consiglio si è detto disposto ad accettare la richiesta del Parlamento di

DALLA DEFINIZIONE DI AGRICOLTORE ATTIVO AI PAGAMENTI DIRETTI, LA RIFORMA DELLA POLITICA AGRICOLA PER IL PERIODO 2014-20 INTRODUCE DIVERSE INNOVAZIONI CHE TOCCHERANNO DA VICINO GLI AGRICOLTORI ITALIANI ED EUROPEI NEI PROSSIMI MESI ED ANNI aumentare (su base volontaria) il tasso di cofinanziamento dal 75% sino all’85% per le regioni meno sviluppate. Mentre il cofinanziamento rimane sino al 53% per le altre regioni e al 75% per le misure relative agli articoli 29, 30 e 31 ( misure ago-ambiente-clima, biologico, siti natura 2000 e direttiva acque). Per la ripartizione del bilancio per lo sviluppo rurale, si è deciso di includere gli importi di questa ripartizione in un allegato al regolamento sullo sviluppo rurale, con il potere della Commissione di modificare tale allegato tramite atti delega-

• Coltivazioni di grano ti (con il controllo del Parlamento) e non tramite atto di esecuzione. I testi finali dell’accordo tra Consiglio, Parlamento e Commissione, relativamente alle quattro proposte di regolamento, saranno portati il 30 settembre al voto finale in commissione agricoltura del Parlamento. Successivamente, dopo il voto della plenaria dello stesso europarlamento, previsto a novembre, nel mese di dicembre ci sarà l’adozione formale da parte del Consiglio dell’Ue e le quattro proposte di regolamento saranno definitivamente adottate.

• Campagne in una foto aerea


Territorio e Impresa • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

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Piemonte: approvato il calendario venatorio

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l Piemonte ha approvato il calendario venatorio, disciplinando per la fine dello scorso mese l'apertura del calendario venatorio. Un avvio di stagione che, in realtà, non si è rivelato privo di problemi: l'apertura della caccia, infatti, era stata messa in discussione dal Tar dopo un ricorso delle associazioni ambientaliste, accolto dal tribunale amministrativo regionale. A ciò ha fatto seguito l'approvazione, in tempi rapidi, del nuovo calendario venatorio che è quindi partito lo scorso 29 settembre. La Regione lo aveva annunciato in risposta alle sollecitazioni di Coldiretti: «Pur ritenendo di aver agito correttamente in merito alla valutazione d’incidenza sul calendario venatorio, si provvederà già nel corso della prossima seduta di Giunta Regionale a recepire i rilievi dal Tar” e ad adottare gli atti per accogliere le istanze evidenziate». E così è stato. Ma andiamo con ordine: il fulmine a ciel sereno sull'apertura della stagione di caccia era scoccato a metà settembre, dopo che il Tar piemontese aveva recepito tutti i rilevi posti dalle associazioni ambientaliste e sospeso il calendario di caccia relativo alla stagione 2013-2014 e tutti gli atti connessi, tra cui la caccia di selezione agli ungulati. Da qui la preoccupazione degli agricoltori, in particolare di Coldiretti, in ordine alle potenziali «difficoltà ulteriori in una realtà tanto colpita dall’esponenziale aumento dei danni all’agricoltura e all’ambiente ed agli incidenti stradali causati dalla selvaggina». La Giunta Regionale, nel nuovo provvedimento, dispone quindi il nuovo calendario venatorio che ha ottenuto dall’Ispra parere favorevole e che accoglie i rilievi formulati dal Tar del Piemonte. La stagione venatoria del Piemonte 2013/2014 avrà dunque inizio il 29 settembre, mentre sabato scorso, 21 settembre sono già riprese le attività di addestramento dei cani, di prelievo selettivo degli ungulati e la caccia alle specie migratorie da appostamento temporaneo, ove prevista. “le nostre imprese si rendono perfettamente conto che non è solo la normale attività venatoria che può risolvere una problematica così grave ed anche per questo, in questi anni, abbiamo sollecitato più volte tutti gli Enti preposti, per interventi straordinari urgenti anche con catture di rispetto ambientale e proponendo le sterilizzazioni, ma è ovvio che il non esercizio della caccia vada a gravare tale situazione”. Coldiretti Piemonte ricorda, a tal fine che la Regione è notevolmente in ritardo nel versamento dei fondi utili al pagamento dei danni agricoli, così come sono ormai tre anni che non vengono più indennizzate le

• Danni da selvatici

persone e gli automezzi coinvolti negli incidenti stradali con selvatici, cinghiali in particolar modo. Un problema che, com’è noto, assume carattere di particolare recrudescenza nel comprensorio delle nostre due province, come confermano i vertici della federazione Coldiretti: «Le invasioni di cinghiali, caprioli ed animali selvatici sono ripetute: costringono gli imprenditori agricoli a continue risemine e devastano i raccolti, nei campi di mais, come nei prati a fieno, come in vigna: inoltre, lo ripeto, questi animali rappresentano un rischio per gli automobilisti che percorrono le strade del territorio».

LA COMMISSIONE UE APRE SULLE DENOMINAZIONI CHE RIMANDANO ALLA SALUTE

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stata autorizzata una deroga sui “descrittori generici”, ovvero quelle denominazioni di vendita che implicano o rimandano ad un qualche tipo di effetto su funzioni corporee o sulla salute. Centrale l’istruttoria delle associazioni di categoria per effettuare domanda alle autorità nazionali. Il Regolamento 1924/2006 della Commissione sulle menzioni nutrizionali e sulla salute in presentazione, etichetta e pubblicità degli alimenti, lasciava in sospeso un punto: se denominazioni di vendita come “digestivo”, o “pastiglie per la tosse”, o “tonico”, comunemente entrate nel vocabolario corrente, potessero essere legittime. Ora la Commissione, con Regolamento UE 907/2013 (pubblicato il 20 settembre 2013), fa finalmente chiarezza. E precisa che tali denominazioni possano essere usate. A patto però: di riferirsi a prodotti con almeno 20 anni di storia di uso negli Stati membri; di non essere falsi, ambigui, fuorvianti; di presentare apposita domanda alle autorità nazionali,su richiesta degli operatori del settore, come organizzati nelle associazioni di categoria. Le associazioni di categoria come Coldiretti sono quindi autorizzate a rappresentare i produttori per evitare la proliferazione di richieste sullo stesso descrittore generico. È un atto di chiarezza per sbrogliare il grande caos ancora vigente sulla questione claim. Infatti non sono stati definiti i criteri che andranno applicati per autorizzarne o vietarne l’utilizzo, ad esempio, su prodotti come junk food e snack che attualmente possono usare messaggi di salute nel più autentico spirito di marketing, senza preoccuparsi di un profilo nutrizionale bilanciato.


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• INIPA PIEMONTE

RIPARTONO I CORSI INIPA Piemonte Orientale, i corsi al via nelle quattro province

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ome anticipato negli scorsi numeri del giornale, sono in programmazione per i mesi di novembre e dicembre diversi corsi di formazione, a cura di Inipa, che verranno svolti a cura di Inipa e per i quali è già possibile anticipare la propria adesione attraverso l'apposito modulo che trovate a fondo pagina, da compilare e consegnare presso il vostro ufficio zona di riferimento. Gli ambiti sono molteplici e vanno dalla gestione boschiva alle norme igienico sanitarie di cantina, sino alla gesitone consapevole dell'acqua, alla coltura risicola, alla conservazione della biodiversità e alla rete tra agriturismi e fattorie didattiche del territorio. BIELLA N° 1 CORSO dal titolo “GESTIONE BOSCHIVA IN SICUREZZA PER PREVENIRE INCENDI E CALAMITA’ NATURALI” Il corso ha una durata di 12 ore BIELLA N° 1 CORSO dal titolo “NORME IGIENICO-SANITARIE DI CANTINA E GESTIONE DELLE ACQUE REFLUE” Il corso ha una durata di 9 ore BORGOSESIA N° 1 CORSO dal titolo “GESTIONE BOSCHIVA IN SICUREZZA PER PREVENIRE INCENDI E CALAMITA’ NATURALI” Il corso ha una durata di 12 ore e si terrà probabilmente a Varallo Sesia

NOVARA N° 2 CORSI dal titolo “L’AGROECOSISTEMA: FUNZIONI AMBIENTALI CONNESSE CON LE PRATICHE AGRONOMICHE” I corsi hanno una durata di 15 ore.

Per gli opportuni approfondimenti e il programma specifico dei corsi, nonchè per anticipare la propria adesione, è possibile contattare Daniele Imerone all'indirizzo e-mail daniele.imerone@coldiretti.it o telefonicamente al numero 0161.261627. L'adesione andrà comunque formalizzata compilano ed inviando il modulo sottostante. Invitiamo tutti gli interessati ad anticipare la propria intenzione a partecipare ai corsi compilando il tagliando pubblicato a fondo pagina, indicando in modo chiaro i contatti. Il talloncino va riconsegnato agli Uffici Zona.

I CORSI PARTIRANNO A NOVEMBRE E DICEMBRE E SI TERRANNO NEI CENTRI PRINCIPALI DELLE QUATTRO PROVINCE DEL PIEMONTE ORIENTALE A CURA DI INIPA: È IMPORTANTE INVIARE ORA LA VOSTRA PRE-ADESIONE!

NOVARA N° 2 CORSI dal titolo “L’USO CONSAPEVOLE E SOSTENIBILE DELLA RISORSA IDRICA IN AGRICOLTURA” Il corso ha una durata di 12 ore. OLEGGIO N° 1 CORSO dal titolo “L’USO CONSAPEVOLE E SOSTENIBILE DELLA RISORSA IDRICA IN AGRICOLTURA” Il corso ha una durata di 12 ore. Pochi posti ancora disponibili VERBANIA N° 1 CORSO dal titolo “BODIVERSITA’ NATURALE E AGRICOLA: RISORSA E CONSERVAZIONE” Il corso ha una durata di 9 ore. VERCELLI N° 2 CORSI dal titolo “COLTIVAZIONE DEL RISO CON TECNICHE PRODUTTIVE INNOVATIVE E MIGLIORAMENTO DELL’UTILIZZO DELL’ACQUA IRRIGUA” Il corso ha una durata di 8 ore. Pochi posti ancora disponibili VERCELLI N° 1 CORSO dal titolo “FATTORIE DIDATTICHE AGRITURISMI E VENDITE DIRETTE: RETE DI UN TERRITORIO VITALE ED ECOCOMPATIBILE” Il corso ha una durata di 6 ore. Pochi posti ancora disponibili Si riporta qui sotto il talloncino da compilare e consegnare agli uffici zona.

MODULO DI PRE-ADESIONE AL CORSO Sono interessato a partecipare al corso che si svolgerà a: _________________________________________ daltitolo:_____________________________________________________________________ Nome e Cognome: __________________________________Codice fiscale______________________ Azienda Agricola: _______________________ Via: _____________________________ N.: ______ Paese/Città: _______________________ Tel. _______________E-mail: _____________________


Miele e Apicoltura • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

Più miele di qualità grazie alle misure UE

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razie alle misure Ue le api producono miele di alta qualità. È quanto risulta dalla relazione della Commissione europea sull’attuazione delle misure relative al settore dell’apicoltura (COM [2013]593final). Il dato è estremamente positivo, non solo perché rileva che il miele europeo si attesta come il migliore sul piano della qualità, ma anche perché conferma che gli aiuti dell’Unione europea agli apicoltori contribuiscono in misura notevole a garantire la permanenza delle api nel nostro territorio e ad assistere gli apicoltori nelle attività di produzione e commercializzazione dei prodotti apistici. Dal 2010, infatti, sono aumentate le esportazioni dall’Unione fino a raggiungere, nel 2012, le 14.275 tonnellate (+ 33%). Anche la produzione di miele nell’Ue ha registrato un lieve aumento (+ 6% dal 2010). I principali esportatori sono Germania e Spagna mentre i paesi di destinazione delle esportazioni sono Svizzera, Giappone, Arabia Saudita e Stati Uniti. A livello internazionale, invece, la Cina è il maggior esportatore di miele, seguito dall’Argentina, mentre l’Europa (la Germania in particolare) e gli Stati Uniti risultano i principali importatori. In aumento è anche il valore medio unitario delle esportazioni di miele dall’Ue, che nel 2012 ha raggiunto i 5,14 euro/Kg: il dato conferma che il miele esportato è di alta qualità, a differenza di quello importato che, invece, è più economico ed è confezionato in grandi contenitori perché destinato all’industria alimentare o utilizzato per le miscele. L’Unione europea ha approvato e finanziato i 27 programmi nazionali adottati da tutti gli Stati membri per il rilancio del settore apicolo: le preoccupazioni derivanti dalla perdita crescente di api, la cui esistenza è necessaria non solo nel processo di impollinazione e ai fini della conservazione della biodiversità, ma anche sul piano economico, hanno indotto l’Ue a potenziare, rispetto al triennio 2008-2010, la somma da destinare al settore apistico nel periodo 2011-2013. I dati risultanti dalla relazione dimostrano, inoltre, che tra le sei misure ammesse a beneficiare degli aiuti, gli Stati hanno concentrato le risorse sul controllo della varroasi: l’acaro varroa è percepito come la principale minaccia per la sopravvivenza delle api mellifere e la sua eradicazione è estremamente costosa e complessa perché il parassita è in grado di colpire intere colonie di api. Altra misura notevolmente finanziata dagli Stati è l’assistenza tecnica, strumento diretto a garantire sostegno alla produzione e alla commercializzazione dei prodotti apistici attraverso la formazione degli apicoltori, ai quali devono essere trasferite le necessarie conoscenze in tema di allevamento, prevenzione di malattie, condizioni di raccolta, magazzinaggio, trasporto del miele, e sua commercializzazione. La misura comprende anche l’ammodernamento del settore realizzato attraverso il sostegno offerto agli apicoltori nell’acquisto di attrezzature per l’estrazione di miele. Seguono, poi, la misura per la razionalizzazione della transumanza, necessaria per garantire i movimenti degli alveari nel ter-

• Api in alveare ritorio dell’Unione, per soddisfare le esigenze nutrizionali delle api e per garantire l’impollinazione delle piante; la misura per il ripopolamento del patrimonio apistico, che consente di compensare la perdita di colonie di api e l’aumento dei prezzi degli sciami attraverso il finanziamento di attività che favoriscano la produzione di regine o l’acquisto di pacchi di api; la misura che favorisce la ricerca applicata, per migliorare le qualità del prodotto e sostenere la diffusione di nuovi risultati. A tal proposito, infatti, la Francia, che ha destinato a tale misura l’importo più consistente, ha consentito di condurre uno studio sui danni causati alle api mellifere da un fitofarmaco sistemico neonicotinoide; infine, meno finanziate rispetto alle altre, risultano le misure di sostegno per la realizzazione delle analisi del miele, il cui obiettivo è quello di garantire la presenza delle caratteristiche fisico-chimiche nel prodotto finale, e le misure per le analisi sull’origine botanica del miele, che favoriscono la conoscenza delle caratteristiche del miele raccolto e assicurano una maggiore affidabilità sul mercato nella fase della commercializzazione. Occorre qui rilevare che in Europa, sul fronte dei canali di distribuzione, quelli più redditizi sono legati al circuito della vendita diretta ai consumatori, che consentono agli apicoltori di vendere il miele ad un prezzo più elevato. Vanno, dunque, salutate con favore le misure adottate dall’Ue, grazie alle quali si sono registrati effetti postivi anche sull’ambiente e sullo sviluppo rurale. Sotto questo profilo, la Commissione ha proposto di estendere l’applicazione delle misure all’intero anno e di migliorare l’efficienza delle misure esistenti attraverso una loro integrazione nei programmi di sviluppo rurale, per favorire l’occupazione dei giovani apicoltori, l’ammodernamento delle aziende e l’utilizzo di misure agroambientali dirette a favorire la disponibilità di piante mellifere per le api.

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Latte - Filiere - Zootecnia pag. 18

• ECONOMIA, EVENTI, PROMOZIONI

BRA: I NOSTRI FORMAGGI protagonisti a CHEESE 2013 MIGLIAIA I VISITATORI DELL'EVENTO DEDICATO ALL'ARTE CASEARIA INTERNAZIONALE • Assaggio di formaggi a Cheese

RAPPORTO FAO, LA ZOOTECNIA PUÒ CRESCE L'ACCORDO CONTRIBUIRE A RIDURRE CON LA SACLÀ DI ASTILE EMISSIONI Con un impiego più adiffuso di pratiche già esistenti e di tecnologie più efficienti, si Ammontano almeno 9 quintali i quantitativi di ortaggi locali potrebbero tagliare le emissioni di gas serraSaclà prodotte attualmente dal settore zootecche quest'anno saranno ritirati dalla Fratelli di Asti. nico di ben l'accordo il 30 per cento: lo dice un nuovotra studio pubblicato Lo prevede di fornitura sottoscritto la Fratelli Sac- dalla Fao. Si tratta del rapporto “AffrontareOrto il cambiamento climatico attraverso il bestiame: la valutazione là e la cooperativa Piemonte, che fa seguito al contratto globale emissioni aumentano e delle opportunità di mitigazione” (Tackling climate change di filiera delle quinquennale: le referenze e anche alcuni through livestock: Alaglobal assessment ofgeneralizzata. emissions and mitigation opportunities), atprezzi, nonostante fase congiunturale traverso quale si mette in lucesilerifornirà potenzialità settore. pieLa realtàilconserviera astigiana daglidel orticoltori Ilmontesi rapporto è di particolare anche perché, sono rispetto ad altre pubblicazioni di di Coldiretti (per orainteresse le province interessate quelsettore, in Alessandria, cui, sulla baseTorino degli eimpatti della zootecnia le di Asti, Cuneo)climatici acquistando basilico, a livello globale, l’approccio prevalentecipolle è quello di una ingiusta criminalizzazione carote, cavolfiori, rosse e bionde, peperoni, rape, sca- del consumo di carne, in questo caso sibianco è focalizzata logno e sedano e vedde.l’attenzione sulle potenzialità di riduzione delle emissioni delalla settore. Per quanto riguarda i dati presenti nello studio, l’impatto della filiera Grazie capillare assistenza tecnica di Coldiretti, nei centri produttiva zootecnica, termini di emissioni di gaslaserra, sarebbe pari a circa 7,1 di San Damiano d'Asti einCastelnuovo Scrivia, presso coopegiga (Gt) di anidride equivalente gli (CO ) l'anno. Le principali fonti rativatonnellate "Orto Piemont", saranno carbonica raccolti e semilavorati orta2 di sono rappresentate produzione e lagarantiti lavorazione dei mangimi (45% gi emissione per poi conferirli alla Saclà: aidalla produttori saranno del totale), il processo digestivo la delle vacchedel (39%) e la decomposizione del letame prezzi adeguati e, soprattutto, certezza collocamento (10%). Il restosenza è imputabile al problemi. trattamento e trasporto dei prodotti animali. del prodotto paticolari Le si la basano una dettagliata di garanzie ogni stadio della filiera produttiDastime parteFao sua, Saclàsupotrò contare su analisi massime va (produzione e trasporto degli alimenti, di energia nelle aziende zootecniche, qualitative, la costanza delle forniture e, uso soprattutto, il forte emissioni digestione degli animali e dalla decomposizione del letame, valore delprodotte territoriodalla piemontese. trasporto post-macellazione, refrigerazione e confezionamento di prodotti di origine animale). La ripartizione degli impatti, evidenzia, tra l’altro, quanto questi possano essere diversi a secondo del modello di allevamento adottato. Analizzando più a fondo dove e come si verificano le emissioni, infatti, il rapporto conclude che è possibile ridurre di molto le emissioni e che il processo è effettivamente alla portata di tutti gli allevatori. Approfondimento su www.ilpuntocoldiretti.it

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nche i formaggi delle nostre due province sono stati tra i protagonisti di Cheese 2013, che a Bra (Cuneo) ha richiamato quest'anno un grande successo di pubblico . Tome, formaggi freschi e stagionati (di latte vaccino o caprino), burro, yogurt e ricotta. E l'erborinato per eccellenza che si produce col nostro latte, il Gorgonzola. Un florilegio di sapori e “declinazioni del latte” con cui le nostre terre di pianura e montagna si sono presentate all'importante l’evento biennale promosso da SlowFood che dal 20 al 23 settembre ha portato in provincia di Cuneo l’arte casearia italiana e mondiale. I nostri formaggi tipici sono stati dunque coinvolti nei numerosi eventi, mostre, laboratori e nei dettagli di un intenso programma che renderà protagonista la città della provincia Granda, una tra le mete per eccellenza di gusto e sapori tipici. Formaggi in primis, appunto. Molti dei rinomati formaggi prodotti fra le prealpi e le cime che segnano i confini tra Ossola, Valsesia, Svizzera, Val d'Aosta e Biellese si devono proprio all’attività dell’alpeggio estivo: la monticazione, storicamente passava attraverso varie fasi che si identificano con pascoli e strutture poste a diversa altezza sulla stessa mon-


Sicurezza e Impresa • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

tagna. L’alpeggio ricomprende nelle nostre province sia le mandrie bovine che le greggi ovicaprine: una filiera importantissima che grazie a manifestazioni come “Cheese” ha occasioni importanti di incontro con il pubblico, offrendo spunti di conoscenza ai consumatori: ma i nostri formaggi tipici sono protagonisti anche dei nostri Mercati di Campagna Amica che si svolgono con cadenza mensile.

IN MONTAGNA SI È CONCLUSA LA STAGIONE DELL'ALPEGGIO Con l’arrivo dei primi freddi di fine settembre, il ritorno delle mandrie dalle alpi al fondovalle chiude anche quest’anno il periodo dell’alpeggio: una stagione che, dopo un inizio incerto a causa del maltempo (la monticazione è stata a giugno inoltrato, con un ritardo di 20 giorni) è proseguita con buon esito e un clima caldo che si è protratto anche oltre metà settembre. Unico nei negativo, il problema delle ripetute invasioni della fauna selvatica e, in particolare, dei cinghiali che hanno rovinato più volte i pascoli e i prati a fieno. Ora scatta il periodo del rientro: i primi a muoversi sono i pastori degli alpeggi posti a quote più alte. Va sottolineato che quella delle nostre montagne è un’agricoltura “strategica” e in grado di legare la tradizione al futuro nel segno di prodotti d’eccellenza e di un legame con il turismo. La presenza delle imprese agricole e il mantenimento delle attività d’alpeggio garantiscono un presidio del territorio importante per la sopravvivenza dell’economia montana e per la produzione di formaggi di gusto e qualità unici. La tradizionale monticazione degli animali in alpeggio oltre ad essere una risorsa fondamentale per l’economia montana, rappresenta anche un modo per valorizzare il territorio alpino e le tradizioni culturali che lo distinguono. Per questo è importante mantenere un legame sinergico anche con l’attività turistica che, insieme all’agricoltura e alla pastorizia, si configura come risorsa strategica per l’economia delle nostre “terre alte”.

FOCUS

IMPIANTI ELETTRICI, LA SCOSSA E IL RISCHIO INCENDIO Il contatto di una o più parti del corpo umano con componenti elettrici in tensione, può determinare il passaggio attraverso il corpo di una corrente elettrica. Gli effetti che la corrente elettrica può provocare sul nostro corpo, sono principalmente due: 1. Disfunzione di organi vitali quali cuore e sistema nervoso, 2. Ustioni. Condizione necessaria perché avvenga la “scossa” elettrica è che la corrente abbia rispetto al corpo un punto di entrata e un punto di uscita. In altre parole, se accidentalmente le dita della mano toccano una parte in tensione ma l´organismo è isolato da terra (scarpe di gomma) e non vi è altro contatto con corpi estranei, non si verifica la condizione di passaggio della corrente e non si registra alcun incidente. Se la medesima circostanza si verifica con piedi non protetti da materiale isolante, avverrà la circolazione della corrente nel percorso che va dalla mano verso il piede, in tal caso punto di uscita. Altri pericoli connessi alla presenza di energia elettrica sono l´incendio di origine elettrica e l´innesco in atmosfera esplosiva. Le possibili cause sono ad esempio un´anomalia dell´impianto elettrico, un corto circuito o un sovraccarico. In alcuni casi l´impianto elettrico funge da vettore di un incendio, in quanto costituito da materiale combustibile (cavi ad isolamento plastico). L´impianto elettrico può provocare inoltre l´innesco di sostanze esplosive, di atmosfere di gas, di vapori o di polveri, a causa della formazione dell´arco elettrico, di sovraccarichi e di corto circuiti. Detto ciò, alcune semplici regole da seguire dentro e fuori i luoghi di lavoro possono proteggere la vita. • Assicurarsi della rispondenza dell´impianto elettrico al DM n. 37/2008 attraverso la dichiarazione di conformità o di rispondenza. • Essere a conoscenza dei luoghi in cui sono posizionati i quadri elettrici per essere in grado di togliere tensione in caso di pericolo. • Essere a conoscenza della funzio-

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ne dei vari interruttori del quadro di zona per essere in grado di isolare l´ambiente desiderato. Verificare spesso il buon funzionamento dell´interruttore differenziale (pulsante test). Non lasciare accesi apparecchi che potrebbero provocare un incendio durante la vostra assenza o di notte. Non chiudere mai la stanza a chiave se dentro vi sono utilizzatori pericolosi accesi. Non utilizzate mai apparecchi nelle vicinanze di liquidi infiammabili. Leggere sempre l´etichetta dell’apparecchio utilizzatore, specie se sconosciuto, per verificare la quantità di corrente assorbita, l´esistenza dei marchi CE o IMQ. Gli impianti vanno revisionati e controllati solo da personale qualificato. Non eseguire riparazioni di fortuna con nastro isolante o adesivo a prese, spine e cavi. Le prese sovraccaricate possono riscaldarsi e divenire causa di corto circuiti, con conseguenze anche gravissime. Evitare di servirvi di prolunghe: in caso di necessità, dopo l’uso staccarle e riavvolgerle. Non utilizzare multiprese tipo "triple" collegate a "ciabatte" che a loro volta provengono da altre "triple" collegate a...... . In questo modo si determina un carico eccessivo sul primo collegamento a monte del "groviglio" con rischio di incendio. Nel togliere la spina dalla presa non tirare mai il cavo e ricordare di spegnere prima l’apparecchio utilizzatore. Non utilizzare mai l´acqua per spegnere un incendio di natura elettrica. Mettere fuori tensione l´impianto e utilizzare estintori a polvere o CO2. Se qualcuno è in contatto con parti in tensione non tentare di salvarlo trascinandolo via prima di aver messo fuori tensione l´impianto elettrico.

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Tecnica - Ortofrutta - Biologico pag. 20

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• resp. Caa Coldiretti: LORENZO ROLANDO

Corroboranti e preparati biodinamici, novità sull’uso in agricoltura biologica

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a Commissione Ue ha affrontato gli aspetti legislativi legati all’utilizzo in agricoltura biologica di quei mezzi tecnici che non rientrano nelle categorie dei fertilizzanti o dei prodotti fitosanitari, tra cui i corroboranti e i preparati biodinamici. In agricoltura, il termine “Corroborante” (dal latino vis, roboris = forza), indica un prodotto di origine naturale, non ascrivibile alla categoria dei fertilizzanti, che migliora la resistenza delle piante nei confronti degli organismi nocivi, proteggendo da danni non provocati da parassiti. Il D.M. n.18354 del 27 novembre 2009 all’articolo 3, comma 5 “Disposizioni per particolari prodotti utilizzabili in agricoltura biologica, biodinamica e convenzionale – art. 16 del Reg. (CE) n. 834/07”, stabiliva la possibilità di utilizzare una serie di prodotti (specificati nell’allegato 1 del Dm cit), agenti come corroboranti, biostimolanti o potenziatori della resistenza delle piante purché non venduti con nomi di fantasia. Il più recente Decreto del Presidente della Repubblica n.55 del 28 febbraio 2012 ne ha successivamente definito e regolamentato l’uso. In particolare viene confermato che questi prodotti, sempre se non venduti con nomi di fantasia o in miscela tra essi, non sono soggetti ad autorizzazione per l’immissione al commercio, ma possono essere immessi sul mercato a condizione che: il loro uso non provochi effetti nocivi sulla salute umana e animale, né sull’ambiente; siano iscritti in una lista di corroboranti redatta e aggiornata periodicamente dal Ministero delle Politiche agricole; siano riportate in etichetta indicazioni sulla composizione quali-quantitativa, le modalità e le precauzioni d’uso, la facile identificazione del responsabile legale dell’immissione in commercio, lo stabilimento di produzione e confezionamento e la destinazione d’uso, che non deve comunque essere riconducibile in alcun caso alla definizione di prodotto fito-sanitario. Ma vediamo quali sono i prodotti attualmente riconosciuti come Corroboranti utilizzabili in agricoltura biologica, convenzionale e biodinamica.

composizione originaria deve essere specificata. È espressamente necessario che sia esente da elementi inquinanti. Bicarbonato di sodio. Il prodotto deve presentare un titolo minimo del 99,5% di principio attivo. Gel di silice. Prodotto ottenuto dal trattamento di silicati amorfi, sabbia di quarzo, terre diatomacee e similari. Preparati biodinamici. Preparazioni previste dal regolamento CE 834/07 art.12 lettera c. L’articolo è quello sulle Norme di Produzione Vegetale e recita testualmente alla lettera c del comma 1: “è consentito l’uso di preparati biodinamici”.

• Fiori di zucca bio

IN AGRICOLTURA CON IL TERMINE 'CORROBORANTE' SI INDICA UN PRODOTTO DI ORIGINE NATURALE, NON ASCRIVIBILE ALLA CATEGORIA DEI FERTILIZZANTI, CHE MIGLIORA LA RESISTENZA DELLE PIANTE NEI CONFRONTI DEGLI ORGANISMI NOCIVI, PROTEGGENDO DA DANNI NON PROVOCATI DA PARASSITI Propolis. È il prodotto costituito dalla raccolta, elaborazione e modificazione, da parte delle api di sostanze prodotte dalle piante. Si prevede l’estrazione in soluzione acquosa od idroalcolica od oleosa, in tal caso emulsionata esclusivamente con prodotti presenti nello stesso allegato. L’etichetta deve indicare il contenuto in flavonoidi, espressi in galangine, al momento del confezionamento. Polvere di pietra o di roccia. Prodotto ottenuto tal quale dalla macinazione meccanica di vari tipi di rocce, la cui

Oli vegetali alimentari. Prodotti derivanti da estrazione meccanica e trattati esclusivamente con procedimenti fisici: arachide, cartamo, cotone, girasole, lino, mais, olivo, palma di cocco, senape, sesamo, soia, vinacciolo. Lecitina. Il prodotto commerciale per uso agricolo deve presentare un contenuto in fosfolipidi totali non inferiori al 95% ed in fosfatidilcolina non inferiore al 15%. Aceto. Di vino e frutta. Sapone Molle e/o di Marsiglia. Utilizzabile unicamente tal quale. Calce Viva. Utilizzabile solo tal quale. La Commissione europea ha anche specificato che sta lavorando ad una nuova proposta di regolamento sui fertilizzanti che includerà la categoria “biostimolanti”, al fine di armonizzare l’autorizzazione di tali sostanze nell’Unione. In attesa della nuova legislazione in materia di fertilizzanti, la Commissione potrà comunque proporre l’inclusione di alcune di queste sostanze negli allegati al Reg. (CE) n.889/2008. Tale tematica verrà affrontata nel corso della prossima riunione dello SCOF (Standing Committee on Organic Farming) che si svolgerà a Bruxelles il 26 settembre. Allo stato attuale, i corroboranti sono autorizzati dai singoli Stati membri, ed in particolare per l’Italia, dall’allegato 1 al DM 18354 del 27 novembre 2009.


Vino e Vigneto • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI

• pagina a cura di CARLO TODESCHINO

2014-20: il Vigneto Europa lascia i diritti di reimpianto e affina strumenti anti-crisi

È

molto difficile definire in modo chiaro quali saranno le implicazioni della nuovo politica agricola comune per il settore vitivinicolo. Non tutti i punti sono stati chiusi, perché alcuni restano sospesi all’interno dell’accordo sulle prospettive finanziarie. Anche con tutte queste limiti, però, le informazioni di cui si dispone sono utili per analizzare le tendenze del nuovo processo di riforma.

• Uve bianche

• Vigneto

Il regime dei diritti d’impianto cede il passo a un sistema di autorizzazioni di impianto Come previsto dall’attuale Ocm, il sistema dei diritti di impianto, nato dall’obbligo di realizzare nuovi impianti, terminerà alla fine del 2015. In linea con le raccomandazioni formulate lo scorso dicembre dal gruppo di alto livello sul vino, dal 2016 verrà introdotto al suo posto un meccanismo dinamico di gestione delle autorizzazioni di impianto, applicabile fino al 2030, con concessione di diritti di nuovo impianto pari all’1% delle superfici vitate ogni anno. In deroga sarà possibile scegliere una percentuale più bassa (comunque maggiore di zero), ma solo motivando. I diritti validi potranno essere convertiti nelle autorizzazioni, che, al contrario dei primi, non sono commercializzabili. Dunque non ci sarà una liberalizzazione, come perorato dalla Commissione europea all’inizio dei lavori sulla riforma, ma una forma di regolazione delle superfici vitate. Su questo punto vi sono giuste richieste di deroga da parte delle imprese più attive e vitali sul mercato, che vedrebbero completamente bloccata ogni loro richiesta di aumentare gli impianti di vigneto in conduzione diretta, ovvero potrebbero aumentare dell'1% anno, come si evince da questa prima lettura. Su questo ultimo punto però la Commissione Ce ha scritto in vari documenti collegati a questo scenario che gli Stati membri potranno derogare queste percentuali o introdurre meccanismi diversi ma a stretto contatto con i Consorzi di Tutela e/o Associazioni dei Produttori che saranno deputati ad uno stretto controllo degli andamenti di mercato delle Dop controllate al fine di evitare esuberi di mercato, ma nel contempo poter dare possibilità di espansione ove il mercato sia premiante. Per gli Stati membri quindi restano ampi margini di scelta nel definire le modalità di implementazione del nuovo sistema, che devo-

no mettere al riparo del rischio di sovrapproduzione o di impianti in terreni non vocati. Per i diritti in portafoglio è prevista la facoltà di estendere il periodo di durata fino a cinque anni, come misura transitoria. Gli Stati membri possono dunque scegliere di mantenere ancora per un po’ l’attuale sistema, rinviando al massimo al 2020 la transizione al nuovo. Nel 2018 è prevista comunque una revisione a medio termine della PAC, che consentirà di rivederne molti aspetti. Vigneti esclusi dal greening Tra le novità uscite dal trilogo c’è l’esenzione della viticoltura, e in generale di tutte le coltivazioni permanenti, dal greening. Gestione delle crisi di mercato Ma ci sono anche tematiche orizzontali che possono interessare il settore vitivinicolo. Ad esempio, in materia di gestione delle crisi l’accordo di giugno conferma la creazione di nuovi strumenti. Nell’ambito dei programmi di sviluppo rurale potrà essere concesso un sostegno ai fondi di mutualizzazione per il pagamento di erogazioni fino al 70% delle perdite subite, in caso di perdita di reddito del 30%. Lo strumento - destinato ad aiutare gli agricoltori che subiscono un drastico calo di reddito, cautelandoli contro la volatilità dei mercati agricoli - è decisamente innovativo e quindi deve essere ancora messo a punto. (Anche nel programma di sostegno del vino è possibile attivare un sostegno ai fondi di mutualizzazione che assistono i produttori intenzionati ad assicurarsi contro il rischio di fluttuazioni del mercato, ma la misura non è mai stata attivata e comunque consentirebbe di finanziare soltanto, e temporaneamente, le spese amministrative di costituzione dei fondi). L’accordo di giugno conferma inoltre l’introduzione di nuove clausole di salvaguardia per tutti i settori, per consentire alla Commissione di adottare, in risposta a turbative generali del mercato, misure d'emergenza da finanziare con una riserva di crisi. Resta, per i produttori, la possibilità di accesso alle misure dello sviluppo rurale, naturalmente nel rispetto delle demarcazioni, che verranno ridefinite in funzione del nuovo elenco di misure previsto. Nello sviluppo rurale verrà mantenuta l’attuale strutturazione degli aiuti: gli Stati membri o le regioni (in Italia le regioni) continueranno ad elaborare programmi pluriennali sulla scorta della gamma di misure disponibili a livello UE, secondo le esigenze delle proprie zone rurali, ma non esisteranno più gli assi (competitività, ambiente, qualità della vita e diversificazione, leader). Piuttosto, le misure verranno ricondotte a priorità specifiche predefinite. Tra le misure finanziabili quella biologica acquisirà più visibilità, venendo estrapolata dal gruppo delle misure agro-climatiche-ambientali. Entrata in vigore In ogni caso il complesso degli elementi della riforma dovrebbe essere applicato a partire dal 1° gennaio 2014..

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Lavoro e Impresa pag. 22

• SISTEMA SERVIZI IMPRESA VERDE PIEMONTE ORIENTALE

FOCUS

BONUS ASSUNZIONE UNDER 30, STRUMENTO UTILE PER LE IMPRESE: AL VIA LE DOMANDE ROMA - L'articolo 1 del decreto legge 28 giugno 2013, convertito con modificazioni dalla legge del successivo 9 agosto, n.99, introduce un incentivo sperimentale per l'assunzione a tempo indeterminato di giovani under 30, privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi ovvero privi di diploma di scuola media superiore o professionale. L'incentivo economico è pari ad un terzo della retribuzione, nella misura massima mensile di 650 euro; esso spetta per 18 mesi ma, nel caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine, esso spetta per 12 mesi. L'incentivo è autorizzato fino all'esaurimento delle risorse specificamente stanziate. L'incentivo spetta per le assunzioni a tempo indeterminato, anche a tempo parziale, e pure per i rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato instaurati in attuazione del vincolo associativo stretto con una cooperativa di lavoro, ai sensi della legge 142/2001. L'incentivo spetta per le assunzioni e trasformazioni effettuate a decorrere dallo scorso 7 agosto; non sarà più possibile essere ammessi all'incentivo dopo che saranno esaurite le risorse stanziate per ciascuna regione e provincia autonoma nè, comunque, per assunzioni o trasformazioni successive al 30 giugno 2015. Sul sito internet dell'Inps sarà possibile conoscere l'esaurimento delle risorse stanziate per ogni regione e provincia autonoma. L'incentivo spetta a condizione che l'assunzione (o la trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine) determini un incremento netto dell'occupazione rispetto alla media dei lavoratori occupati nell'ano precedente l'assunzione stessa, ovvero nell'anno precedente la decoorrenza della

trasformazione a tempo indeterminato. È altresì necessario che tale incremento sia mantenuto - anche per un valore differenziale diverso dall'originario - per ogni mese di calendario di vigenza dell'incentivo. Il venir meno dell'incremento fa perdere il beneficio per il mese di calendario di riferimento; l'eventuale successivo ripristino dell'incremento consente la fruizione del beneficio dal mese di ripristino fino alla sua originaria scadenza. Per valutare l'incremento dell'occupazione è necessario considerare le varie tipologie di lavoratori a tempo determinato e indeterminato, salvo il cosiddetto lavoro accessorio; devono essere considerati anche i lavoratori che sono utilizzati mediante somministrazione nell'ambito di un rapporto di lavoro a tempo determinato intercorrente con l'agenzia. Il lavoratore assunto - o utilizzato mediante somministrazione - in sostituzione di un lavoratore assente non si computa, in quanto si computa il lavoratore sostituito. Per l'ammissione all'incentivo è necessario inoltrare all'Inps una domanda preliminare di ammissione all'incentivo, indicando: • Il lavoratore ne cui confronti è intervenuta o potrebbe intervenire l'assunzione a tempo indeterminato, ovvero la trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine. • La regione di esecuzione della prestazione lavorativa La domanda deve essere inoltrata avvalendosi del modulo di istanza on-line "76-2013" accessibile dal sito internet www. inps.it. Per ogni ulteriore informazione e per il supporto alle imprese interessate è possibile rivolgersi agli uffici zona di Coldiretti o al servizio datoriale/lavoristico presso le sedi di Impresa Verde Piemonte Orientale.

DALLA COOPERAZIONE UN'OPPORTUNITÀ DI SLANCIO SUL FRONTE OCCUPAZIONALE UE.COOP, rappresentando gli interessi delle cooperative nei confronti del mondo politico, istituzionale e dell’intera società, intende sostenere il ruolo della cooperazione per la creazione di opportunità di lavoro stabili e regolari, incoraggiando in particolare l’iniziativa di attività economiche ad alta sostenibilità sociale, ambientale ed educativa e di “nuovo welfare”, in grado di rivitalizzare i piccoli centri e le aree interne in fase di abbandono, contribuire al superamento delle diseguaglianze economiche e sociali e rafforzare la coesione territoriale. Ciò con evidenti benefici anche dal punto di vista occupazionale: un contributo alla rinascita del Sistema Paese. Concetti importanti, e a ribadirli

UN NUOVO SISTEMA DI RAPPRESENTANZA È ALLA BASE DI UN RINNOVATO MODELLO ECONOMICO E DI SVILUPPO, IMPROCRASTINABILE PER COSTRUIRE UN NUOVO FUTURO FONDATO SULLA RESPONSABILITÀ DELLA PROPOSTA

è stata la prima convention nazionale di Ue.Coop che l'8 ottobre a Roma, presso l'auditorium Parco della Musica, consegue ai 20 incontri regionali di Ue.Coop - Unione Europea delle cooperative, un tour iniziato a Roma il 12 giugno scorso che, complessivamente, ha visto la partecipazione diretta di circa 4000 cooperative aderenti e di oltre un migliaio di cooperative non aderenti a Ue.Coop, la metà delle quali, però, ha già presentato domanda di adesione. Ue.Coop si propone quale moderna forma della rappresentanza dove alla “verticalità” dei settori si sostituisce l’“orizzontalità” dei territori, per un “Italia che fa l’Italia”, dove crescita e qualità della vita, lavoro e giustizia sociale, dimensione globale e identità territoriale possano convivere in una rinnovata stagione di democrazia e pluralismo. .


Ambiente - Agricoltura - Energia • NOTIZIE IN PRIMO PIANO

Riforma delle aree protette, c'è il consenso del Senato alla procedura d'urgenza

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rande soddisfazione di Coldiretti per la decisione del Senato che ha approvato la procedura d'urgenza per l'esame del disegno di legge di modifica della l.394/91 di disciplina delle aree protette, presentato nella precedente legislatura dal senatore D'Ali. Il testo del disegno di legge era stato già votato all'unaminità in Commissione Ambiente del Senato lo scorso dicembre ed ha visto accolte alcune istanze presentata da Coldiretti volte a garantire una gestione dei parchi nella quale sia finalmente valorizzata l'attività agricola secondo il principio di multifunzionalità promosso dalla Politica Agricola Comunitaria. In particolare, è passata la richiesta di prevedere nell'ambito dei Consigli Direttivi degli enti parco un rappresentante delle Organizzazioni Professionali Agricole, motivata dal fatto che un quarto dell'agricoltura italiana ricade nelle aree protette. L'agricoltura contribuisce, in queste aree, in maniera significativa alla tutela ed al ripristino degli habitat grazie anche all'adesione da parte delle imprese agricole alle misure agro-

COMPLETATA LA RIFORMA DEL PREZZO DEL GAS: SCENDONO LE BOLLETTE

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al 1° ottobre è entrato in vigore il nuovo metodo di calcolo del prezzo del gas messo a punto dall'Autorità per l'energia con l'obiettivo di trasferire ai consumatori i benefici dei cambiamenti intervenuti nei mercati all'ingrosso a livello nazionale e internazionale. Il nuovo metodo sarà applicato a tutti i contratti di fornitura dei clienti domestici del servizio di tutela (i cui prezzi sono aggiornati ogni tre mesi dall'Autorità), ma potrà avere ricadute anche sui contratti del mercato libero, che spesso hanno come riferimento i prezzi stabiliti dall'Autorità. Diminuiranno ulteriormente, di circa il 2,2%, fino a portarsi ai prezzi di due anni fa. Le quotazioni, infatti, saranno calcolate non più in base ai contratti d'importazione di lungo termine (cosiddetti “take or pay”) legati ai prezzi del petrolio dei nove mesi precedenti, ma in funzione dei prezzi spot sui mercati all'ingrosso attesi per i tre mesi successivi. La riduzione di ottobre sarà la terza in nove mesi, dopo quelle di aprile e luglio (che hanno insieme comportato un calo del 4,8%) portando il delta negativo totale al 7%, secondo quanto ha affermato la stessa Autorità. Il nuovo meccanismo di calcolo introduce il principio della stagionalità, tendenzialmente con una riduzione delle bollette in aprile e un aumento in ottobre, quando le quotazioni salgono in vista dei maggiori consumi.

ambientali previste dai Piani di Sviluppo Rurale. Il voto espresso a maggioranza dal Senato consente di recuperare il lavoro svolto negli ultimi due anni, volto ad adeguare la l.394/91 al nuovo contesto agricolo-ambientale venutosi a delineare da vent'anni a questa parte, a seguito del modello di sviluppo sostenibile dell'agricoltura europea. Ora il disegno di legge tornerà in Commissione Ambiente del Senato per essere discusso ed esaminato insieme ad altri disegni di legge presentati sulla stessa materia dalla senatrice De Petris (v. DDL n. 1004, in Internet http://www.senato.it/ leg/17/BGT/Schede_v3/Ddliter/41806.htm) e dal senatore Caleo (DDL n. 1034, in Internet: http://www.senato.it/leg/17/ BGT/Schede_v3/Ddliter/41913.htm). È auspicabile che il dibattito sulla riforma della legge sulle aree protette prosegua con un approccio costruttivo, finalizzato a ridisegnare un modello di gestione dei parchi dove si possa conciliare la tutela ambientale con l'esercizio delle attività agrosilvopastorali secondo un modello di sviluppo sostenibile che fuoriesca dalla logica del "parco • Area alpina protetta uguale museo" nell'ambito del quale sono imposti solo vincoli e restrizioni, modello che negli anni ha mostrato tutti i suoi limiti impedendo che le aree protette potessero essere adeguatamente valorizzate sotto il profilo ambientale ed economico divenendo esse stesse motore di sviluppo del territorio. Gli agricoltori che esercitano la loro attività nei parchi hanno necessità, oggi, di poter contare su una gestione delle aree protette che le metta nelle condizioni di svolgere non solo la propria attività d'impresa, ma di erogare quei servizi ambientali che la collettività richiede all'agricoltura e che consentono di alimentare lo sviluppo del turismo e dell'artigianato creando così le condizioni per una crescita economica del territorio anche là dove la tutela ambientale costituisce un obiettivo prioritario. Ostacolare questo nuovo modello di sviluppo delle aree protette avrebbe come conseguenza quella di penalizzare proprio la tutela ambientale, visto che oggi non è più possibile puntare solo sui finanziamenti pubblici per gestire contesti ambientali i cui costi di gestione sono ormai insostenibili, ma è necessario puntare ad una giusta combinazione di interventi del pubblico e del privato e, quindi, soprattutto delle imprese, che possono rispondere nel modo più efficiente possibile alla richiesta della collettività di poter cogliere tutti i benefici possibili dalla conservazione della natura.

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Fiscale ed Economico pag. 24

• CAF - CENTRO ASSISTENZA FISCALE COLDIRETTI

2014: l'acquisto dei terreni agricoli perderà lo sconto?

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on se ne parla ancora nella misura dovuta, ma il problema è sicuramente destinato ad assumere particolare rilevanza in quanto si tratta della nuova tassazione, ai fini dell’imposta di registro, dei trasferimenti immobiliari, comprensivi di terreni agricoli. Per effetto delle modifiche recate dall’articolo 10 del Dlgs. n. 23 del 2011, all’articolo 1, della tariffa, parte prima, del Dpr n. 131 del 1986 (Testo unico dell’imposta di registro), dal primo gennaio 2014 gli atti di compravendita a titolo oneroso di beni immobili (terreni e fabbricati), saranno soggetti alle sole aliquote dell’imposta di registro del 9% e del 2% e, contestualmente, cesseranno di produrre effetti tutte le disposizioni riguardanti agevolazioni o esenzioni d’imposta previste anche da leggi speciali. Per gli atti relativi agli acquisti di beni immobili, in generale si applicherà l’aliquota nella misura unica del 9%: solo l’acquisto della prima casa sconterà l’aliquota del 2%. Non saranno più dovute, invece, le imposte di trascrizione immobiliare (ipotecaria, catastale, bollo, tasse ipotecarie e tributi speciali), assorbite dall’imposta principale di registro. Per l’acquisto di terreni agricoli, effettuati da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali e destinati all’esercizio delle attività di cui all’articolo 2135 c.c., non potranno essere più invocate le agevolazioni attualmente in vigore (ad esempio quelle previste per la piccola proprietà contadina che prevede il pagamento delle imposte di registro ed ipotecaria nella misura fissa di 168 euro e di quella catastale nella misura dell’1% a favore di coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali iscritti nella relativa gestione previdenziale) in quanto tali atti saranno sottoposti al trattamento tributario generale (9%). Se non interverranno modifiche all’ar-

COLDIRETTI STA MONITORANDO LA SITUAZIONE E HA GIA' SOLLECITATO ALLE SEDI COMPETENTI LE OPPORTUNE MODIFICHE AL PROVVEDIMENTO

• Campagne e terreni agricoli ticolo 10 del Dlgs n. 23 del 2011, i requisiti legati alla professionalità, al reddito e alla forza lavoro dell’acquirente non risulteranno più determinanti in quanto l’acquisto di fondi rustici rientrerà nella previsione generale della tassazione unica dei trasferimenti immobiliari con indiscutibili riflessi negativi sull’occupazione giovanile nello specifico settore agricolo. Paradossalmente, ad essere agevolati saranno, invece, gli acquisti di terreni agricoli per altre finalità. È facile ritenere infatti, che la riduzione prevista di 6 punti percentuali dell’aliquota (dal 15% al 9%) rappresenterà un’opportunità ed un incentivo per possibili operazioni speculative, finanziarie e commerciali, finalizzate all’acquisto di terreni al puro scopo di renderli successivamente edificabili. Coldiretti, consapevole della situazione, ha già sollecitato alle sedi competenti le opportune modifiche.

• pagine a cura di ELENA SASSONE

• Pannelli fotovoltaici

ECOBONUS, DALLA CAMERA SÌ ALLA STABILIZZAZIONE ROMA - Via libera della Camera alla risoluzione bipartisan per la stabilizzazione dell'ecobonus del 65% e l'ampliamento della rosa di interventi che possono godere di tale agevolazione. Un segnale forte per l’allargamento della platea degli interventi che possono godere di tale agevolazione. La risoluzione impegna il Governo ad assumere iniziative urgenti per mettere in sicurezza e riqualificare dal punto di vista energetico il patrimonio edilizio nazionale, sia privato che pubblico, con specifiche norme da inserire nella legge di stabilità. Se le richieste dovessero essere accolte, la proroga potrebbe interessare anche il consolidamento antisismico degli edifici ricadenti in aree ad alta pericolosità sismica, che per ragioni amministrative non rientrano ancora nelle zone 1 e 2 dell’ordinanza 3274/2003 del Presidente del Consiglio dei Ministri, dei beni immobili strumentali e delle strutture alberghiere. Ricordiamo che le detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici sono salite dal 55% al 65%. Possono accedere al bonus i lavori di riqualificazione globale degli edifici, gli interventi sugli involucri, l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda e la sostituzione degli impianti per la climatizzazione invernale, ma anche i lavori preventivi di adeguamento antisismico degli edifici adibiti a prima casa e ad attività produttive. In assenza di un nuovo intervento normativo, dal 2014 (1 gennaio per i privati e 1 luglio per i condomini) le detrazioni fiscali torneranno al 36%, seguendo i bonus sulle ristrutturazioni (Manovra Salva Italia).


Credito e Impresa • pagine a cura di ANNA ROSSO

• CREDITAGRI ITALIA

CREDITAGRI: SIGLATO IL PRIMO ACCORDO NAZIONALE SUL LEASING IN AGRICOLTURA

A

l via il primo accordo nazionale sul leasing in agricoltura finalizzato ad agevolare la ripresa degli investimenti strumentali e immobiliari. Alba Leasing – primaria società nella locazione finanziaria – e CreditAgri Italia – ente di garanzia fidi presente in modo capillare su tutto il territorio nazionale rivolta alle imprese associate – hanno siglato l’importante accordo per la diffusione di questo strumento finanziario alternativo. L’accordo con Alba LA CONVENZIONE Leasing permetterà PREVEDE DI OFFRIRE alle oltre 17.000 imPIANI FINANZIARI prese e cooperative agricole e alimentari CALIBRATI SULLE ESIGENZE associate CreditAgri DI LIQUIDITÀ DELL'IMPRESA Italia di usufruire di E L'ASSISTENZA un canale dedicato DELLA GARANZIA per l’intera gamma DI CREDITAGRI ITALIA di beni finanziabili in leasing: beni FINO AL 50% DELL'IMPORTO strumentali, veicoli, DELL'OPERAZIONE macchine e attrezzature, impianti, immobili, investimenti in energia rinnovabile. In particolare la convenzione – che sarà pienamente operativa entro il prossimo mese di ottobre – prevede, attraverso un processo di delibera rapido, la possibilità di offrire piani finanziari calibrati sulle esigenze di liquidità dell’impresa e l’assistenza della garanzia di CreditAgri Italia fino al 50% dell’importo dell’operazione. Per Massimo Mazzega, amministratore delegato di Alba Leasing, si tratta di «un'iniziativa importante rivolta al mondo dell’agricoltura e alle cooperative, in cui il leasing è ancora poco utilizzato: l’obiettivo di questo accordo è proprio quello di aprire la strada a uno strumento finanziario alternativo a supporto degli investimenti delle imprese che operano nelle varie filiere del comparto agricolo». CreditAgri ricorda che la flessione del credito erogato alle Imprese prosegue: in particolare quello del comparto agricolo, con un taglio del 22% nel 2012, ha raggiunto valori delle erogazioni che hanno toccato il livello più basso dal 2008. In controtendenza è risultato proprio l’utilizzo del leasing che, con 274,5 milioni di nuovo stipulato di leasing strumentale al

settore agricolo, nello scorso anno 2012 è cresciuto del 38,5% (fonte Assilea): nello stesso arco di tempo, il numero dei contratti di leasing strumentale all’agricoltura è passato da poco meno di 3.000 a quasi 5.000, con un incremento del 59,0%. «Il settore dell’agricoltura e quello della cooperazione ha estremo bisogno di certezza e continuità nella gestione degli investimenti – ha affermato Roberto Grassa Consigliere Delegato di CreditAgri Italia – grazie alla partnership con un operatore primario come Alba Leasing, offriamo oggi ai nostri soci una nuova opportunità per incrementare gli investimenti.» Con questa partnership Alba Leasing – quinta società di leasing a livello nazionale (dati Assilea) – intensifica il proprio impegno nel settore agricolo per il quale recentemente ha lanciato una gamma di prodotti dedicati (Leasing Giallo).

IL TIMORE DELLA BANCAROTTA FRENA L'AVVIO DI NUOVE IMPRESE ROMA - Quattro italiani su dieci hanno paura del rischio di andare in bancarotta nel caso di avvio di una nuova attività imprenditoriale. Il dato emerge da una analisi della Coldiretti, sulla base dei dati Eurobarometro pubblicati nel 2013. A frenare l’apertura di nuove attività economiche (Pmi) in Italia concorre anche il rischio di perdere la proprietà o la casa (32%) mentre il 27% teme di non avere un reddito garantito. Eppure quasi la metà degli italiani (44%) se potesse scegliere tra diversi tipi di lavoro preferirebbe impegnarsi in proprio piuttosto che essere dipendente di una azienda, una percentuale più alta rispetto alla media comunitaria del 37%.

Il sistema imprenditoriale italiano, fondato sulla piccola media impresa, è un patrimonio a rischio come conferma l’allarme lanciato dalla Bce sul fatto che le piccole e medie imprese italiane e spagnole sono al “top” nell'Eurozona per quanto riguarda il peggioramento di utili e fatturato (periodo ottobre 2012-marzo 2013). Un problema che riguarda anche il settore primario nel quale il saldo tra nuove iscrizioni e chiusure di imprese agricole è risultato negativo già nei primi mesi del 2013: l'effetto credit crunch si fa sentire anche nel settore agricolo dove il credito agrario erogato alle aziende ha subito un taglio del 22% nel 2012 con il valore delle erogazioni sceso al livello più basso dal 2008

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Sindacale & Previdenza pag. 26

• NOTIZIE DAL PATRONATO EPACA

Assegni familiari: i limiti di reddito per l'anno 2013 AUMENTANO I REQUISITI PER ESSERE CONSIDERATI FAMIGLIARI A CARICO E LA SOGLIA PER L'ASSEGNO

S

ono aumentati i limiti di reddito per essere considerati familiari a carico e la soglia per la concessione dell’assegno per il 2013. Vediamo innanzitutto chi ha diritto ai trattamenti di famiglia: possono chiedere gli assegni familiari coltivatori diretti, mezzadri e coloni in attività. Ai lavoratori autonomi in pensione (coltivatori diretti, coloni e mezzadri, artigiani, commercianti) spettano quote di maggiorazione sulla pensione.

Beneficiari dell’assegno I trattamenti di famiglia possono essere richiesti per i figli, i fratelli, le sorelle e i nipoti, minori o inabili, apprendisti o studenti (fino a 21 anni se apprendisti o studenti di scuola media superiore; fino a 26 anni se studenti universitari e non oltre la durata del corso legale di laurea). Per i pensionati l’assegno spetta anche per il coniuge. Riguardo al pagamento degli assegni è necessario che i familiari vivano a carico del richiedente e che il nucleo familiare non superi determinati limiti di reddito. I limiti di reddito Limite di reddito del familiare per il quale si chiedono gli assegni familiari Per il 2013 si considera a carico il familiare che abbia redditi personali non superiori ai seguenti importi mensili: • 697,73 euro per il coniuge, per un genitore, per ciascun figlio o equiparato; • 1.221,03 per due genitori Il limite di reddito è personale (si riferisce al singolo familiare a carico) e mensile, vale a dire che occorre considerare le somme effettivamente percepite mese per mese; pertanto, se il reddito personale è superato solo per alcuni mesi nell’anno, gli assegni familiari non vengono corrisposti solo per i mesi nei quali il reddito è stato superato. Limiti di reddito complessivo dell’intero nucleo per il 2013 Nucleo familiare

Reddito familiare annuo oltre il quale cessa la corresponsione per il primo figlio e per il genitore a carico e equiparati

Reddito familiare annuo oltre il quale cessa la corresponsione di tutti gli AF o quote di maggiorazione

1 PERSONA

Euro 9.014,82

-

2 PERSONE

Euro 14.959,08

Euro 17.915,09

3 PERSONE

Euro 19.234,56

Euro 23.031,61

4 PERSONE

Euro 22.970,84

Euro 27.508,93

5 PERSONE

Euro 26.710,29

Euro 31.986,28

6 PERSONE

Euro 30.271,29

Euro 36.251,68

7 PERSONE O PIU'

Euro 33.831,64

Euro 40.516,35

Tali limiti sono aumentati in misura del: • 10% per i vedovi, divorziati, separati legalmente, abbandonati, celibi o nubili • 50% se fanno parte del nucleo familiare totalmente inabili • 60% se ricorrono entrambe le condizioni Per ottenere gli assegni familiari è necessario presentare la domanda all'Inps telematicamente. Raccomandiamo pertanto a tutti gli interessati di rivolgersi al Patronato Epaca: gli operatori forniranno tutta l’assistenza necessaria gratuitamente. Per conoscere l’ufficio Epaca più vicino è possibile telefonare al numero verde 800.667711 o visitare il sito Internet http://www.epaca.it/.

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I TRATTAMENTI DI FAMIGLIA POSSONO ESSERE RICHIESTI PER FIGLI, FRATELLI, SORELLE E NIPOTI, MINORI O INABILI, APPRENDISTI O STUDENTI. PER I PENSIONATI L’ASSEGNO SPETTA ANCHE PER IL CONIUGE. I FAMILIARI DEVONO VIVERE A CARICO DEL RICHIEDENTE

LE SEDI EPACA VERCELLI-BIELLA responsabile interprovinciale: Gianmario Cenerini VERCELLI - piazza Zumaglini, 14 Tel. 0161.261615 operatrice: Ileana Gili BIELLA, via Maestri del Commercio, 4 Tel. 015.404532 operatrice: Elena Gremmo CIGLIANO, piazza Don E. Ferraris, 1 Tel. 0161.44700 operatrice: Vilma Giolito SANTHIÀ via Matteotti, 58 Tel. 0161.930071 operatrice: Marina Magnetti BORGOSESIA viale Varallo (Pal. Lingottino) Tel. 0163.25250 operatrice: Barbara Barberi NOVARA-VCO responsabile interprovinciale: Paolo Favini NOVARA - via XX Settembre, 36/38 Tel. 0161.261615 operatrice: Tiziana Tornielli BORGOMANERO, via Dei Mille, 24 Tel. 0322.82733 operatrice: Marina Guglielmetti OLEGGIO, piazza Bersaglieri, 1 Tel. 0321.91650 operatrice: Ilenia Facchi VERBANIA (recapito) via Rigola, 44 Tel. 0323.516098 DOMODOSSOLA (recapito) borgata Casa delle Rane, 10 Tel. 0324.242559

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2012


Previdenza, Pensioni, Lavoro • NOTIZIE DAL PATRONATO EPACA

FOCUS

CONTRIBUTI VOLONTARI: ECCO A COSA SERVONO I versamenti volontari possono essere effettuati dai lavoratori, che hanno cessato o interrotto l’attività lavorativa, per perfezionare i requisiti di assicurazione e di contribuzione necessari per raggiungere il diritto ad una prestazione pensionistica. Inoltre, sono finalizzati ad incrementare l’importo del trattamento pensionistico a cui si avrebbe diritto, se sono già stati perfezionati i requisiti contributivi richiesti. Il rilascio dell’autorizzazione ai versamenti volontari è subordinato alla cessazione ovvero all’interruzione del rapporto di lavoro che ha dato origine all’obbligo assicurativo. L’autorizzazione ai versamenti volontari, peraltro, può essere concessa anche se il rapporto di lavoro (subordinato o autonomo) non è cessato nel caso di: • sospensione dal lavoro, anche per periodi di breve durata se tali periodi sono assimilabili alla interruzione o cessazione del lavoro ( aspettativa per motivi di famiglia, ecc… ); • sospensione o interruzione del rapporto di lavoro previsti da specifiche norme di

legge o disposizioni contrattuali successivi al 31.12.1996 (congedi per formazione, congedi per gravi e documentati motivi familiari, aspettativa non retribuita per motivi privati o malattia, sciopero, interruzione del rapporto di lavoro con conservazione del posto per servizio militare, ecc….) in alternativa alla possibilità di riscatto come previsto dall’art. 5 del D. Lgvo 8 settembre 1996, n. 564; • attività svolta con contratto di lavoro parttime, se effettuati a copertura od ad integrazione dei periodi di attività lavorativa svolta a orario ridotto; • integrazione dei versamenti per attività lavorativa svolta nel settore agricolo con iscrizione per meno di 270 giornate complessive di contribuzione effettiva e figurativa nel corso dell’anno. Possono richiedere l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria anche i lavoratori iscritti alla gestione separata. A COSA SERVONO Sono utili per coprire con la contribuzione i periodi durante i quali il lavoratore:

• non svolge alcun tipo di attività lavorativa dipendente o autonoma (compresa quella parasubordinata); • ha chiesto brevi periodi di aspettativa non retribuita per motivi familiari o di studio; • ha stipulato un contratto part-time (verticale, orizzontale o ciclico). REQUISITI Per ottenere l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria, l’assicurato deve poter far valere uno dei seguenti requisiti: almeno cinque anni di contributi (260 contributi settimanali ovvero 60 contributi mensili) indipendentemente dalla collocazione temporale dei contributi versati; almeno 3 anni di contribuzione nei cinque anni che precedono la data di presentazione della domanda. I requisiti richiesti, per ottenere l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria, devono essere perfezionati con la contribuzione effettiva (obbligatoria, volontaria e da riscatto), escludendo la contribuzione figurativa a qualsiasi titolo accreditata.

Coltivatrici: con il "Contributivo" la pensione può essere più vicina

S

i chiama “opzione donna” la sperimentazione introdotta nel 2004 dalla cosiddetta Riforma Maroni che offre alle sole lavoratrici la possibilità di ottenere la pensione di anzianità con 35 anni di contributi e 58 anni di età, se autonome e 57 anni di età, se dipendenti. A chi esercita tale scelta si applicano: dal 2013 le disposizioni in materia di adeguamento alla speranza di vita pertanto all’età anagrafica richiesta si devono aggiungere per il pensionamento tre mesi in più (lavoratrici autonome coltivatrici dirette, artigiane e commercianti: 35 anni di contributi e 58 anni di età e tre mesi; lavoratrici dipendenti 35 anni di contributi e 57 anni di età e tre mesi); il regime delle finestre pensionistiche con la conseguenza che la pensione per le autonome decorrerà trascorsi 18 mesi dalla maturazione dei requisiti, 12 mesi per le dipendenti. La condizione per essere ammesse al beneficio consiste nell’accettare che la pensione venga calcolata interamente con il sistema contributivo. Il riferimento al sistema contributivo riguarda soltanto le regole di calcolo. In particolare, in presenza dei requisiti reddituali, a tali pensioni si applica l’integrazione al trattamento minimo, nonostante tale beneficio non sia in generale applicabile alle pensioni contributive.

Finalità della opzione donna è consentire l’accesso alla pensione secondo condizioni più favorevoli. Pertanto, è esclusa l’ammissione a tale deroga, per coloro che abbiano già perfezionato il diritto al trattamento pensionistico di vecchiaia o di anzianità o che siano destinatarie di altre salvaguardie. La possibilità di optare è subordinata alla condizione che la decorrenza del trattamento pensionistico si collochi entro il 31 dicembre 2015. Di conseguenza, al momento sarà limitata alle donne che, se autonome, hanno compiuto i requisiti prescritti entro il mese di febbraio 2014, e se dipendenti, entro il mese di agosto 2014, dato che vanno aggiunti all’età anagrafica richiesta anche i 3 mesi dell’aspettativa di vita. A seguito delle recenti riforme pensionistiche e l’innalzamento dell’età pensionabile di vecchiaia delle donne, l’esercizio dell’opzione al sistema contributivo in molti casi può rivelarsi molto vantaggioso. Pertanto per una consulenza personalizzata invitiamo tutte le interessate a rivolgersi al Patronato Epaca. I nostri operatori forniranno gratuitamente tutta l’assistenza necessaria, verificando la presenza dei requisiti previsti dalla normativa vigente e consentendo così di valutare l’effettiva convenienza all’utilizzo di tale opzione.

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Novara-Vco pag. 28

• NOTIZIE DAL TERRITORIO

Impianto di pirolisi a Casalino, no dalla Conferenza dei servizi DOCUMENTO CONTRARIO ANCHE DALLE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE NOVARESI

L

a Conferenza dei Servizi chiamata ad esprimersi lo scorso 27 settembre a proposito dell'impianto di pirolisi in progetto a Casalino ha espresso il proprio parere contrario. La realizzazione dell'impianto di deposito e trattamento di pneumatici fuori uso (mediante pirolisi), appunto, era prevista nell'area industriale di Casalino, in frazione Orfengo. Sull'argomento anche Coldiretti era intervenuta realizzando un documento congiunto con le altre forze agricole del territorio novarese. "Il nostro parere non vuole essere una critica alla tecnologia, vi si legge - né tantomeno si mettono in dubbio le diverse rassicurazioni sui bassi rischi per l’ambiente e la salute umana, ma, sebbene l’obbiettivo sia quello di risolvere il problema dei pneumatici esausti (PFU) rispondendo alle esigenze della green economy, il processo descritto ci allarma. Le incertezze che le scriventi pongono di fronte ad un progetto di questo tipo sono riferite alla mancanza di una ricca bibliografia scientifica che ne descriva debitamente processi, vantaggi e criticità e al fatto che non esistano impianti simili che possano essere utilizzati come termine di paragone e con cui capire la reale efficienza del trattamento cui vengono sottoposti i PFU. Il rischio di compromettere un territorio agricolo vocato alla risicoltura, un settore delicato per gli equilibri ambientali che mantiene e garantisce da secoli, un’eccellenza italiana in un territorio paesaggisticamente unico, è elevato. Infatti le emissioni di polveri, di particolati non decomponibili, di idrocarburi policiclici aromatici e sali di zinco, oltre che di ammine aromatiche, prodotte dalla pirolisi di pneumatici, potrebbero influenzare negativamente lo stato di salute di aria, acqua e suolo, oltre che compromettere gli aspetti qualitativi delle produzioni agricole. Inoltre non è trascurabile il potenziale rischio per la qualità dei corpi idrici superficiali e profondi, scorrendo nelle strette vicinanze del luogo di impianto, due rogge (Roggia Osia e Roggia Busca), importanti fonti di alimentazione per i fabbisogni idrici agricoli e parte di una rete irrigua che copre tutto il bacino novarese. Infatti tutte le acque di processo in uscita dall’impianto, se pur trattate e filtrate, verrebbero scaricate in una di queste rogge. L’atteggiamento che assumiamo a tutela del settore che rappresentiamo è di natura critica e non si fermano solo all’agricoltura in senso stretto. I problemi che solleviamo sono legati alla mancanza di un mercato che possa offrire un prodotto standardizzato e che sia disponibile a ricevere e sfruttare quanto in uscita dall’impianto di trattamento. L’impianto in progetto, inoltre, andrebbe ad appesantire il traffico su gomma, complicando il sistema viario della zona, aggravando il disagio agro-ecologico e sociale. Da qui il rischio di arrivare a scelte che prevedano l’implementazione e il potenziamento della rete stradale con la conseguenza di avere un ulteriore consumo di suolo, espropri irrazionali e selvagge cementificazioni.

VENDEMMIA IN CLASSE A FARA PER I BAMBINI DEL "NIDO DEI PICCOLI" FARA - Vendemmia in classe con • L'iniziativa a Fara Coldiretti per i giovanissimi allievi del “Nido dei piccoli” di Fara Novarese: decine di bambini che, con il responsabile del Patronato Epaca Paolo Favini, hanno pigiato le uve appena raccolte nei vicini vigneti delle Colline Novaresi, con le maestre Alexandra, Arianna e Alessia. «Un’importante occasione di incontro con la campagna per i bimbi di più giovane età» commenta Favini con il direttore di Coldiretti Gian Carlo Ramella. «Un plauso particolare va alle loro maestre che, nel costruire una buona collaborazione con la Coldiretti hanno dimostrato grande attenzione verso le tematiche della didattica rurale». L’attenzione di Coldiretti verso le nuove generazioni nasce alla consapevolezza di un dialogo con i consumatori di domani: incontri ed esperienze mirano dunque a raccontare far loro vivere, in diretta, le attività che si svolgono quotidianamente in un’azienda agricola, scoprendo e sperimentando in prima persona l’agricoltura moderna. La raccolta delle uve, dell’uva fragola, la produzione dei succhi e l’utilizzo dell’uva per le preparazioni in cucina (e per la merenda) sono state al centro del racconto che il responsabile di Epaca ha rivolto ai piccoli ospiti del nido.

Il valore del nostro territorio deve essere giustamente riconosciuto e rivendichiamo quindi l’importanza della risicoltura, e dell’agricoltura in generale, nel mantenimento della biodiversità, di una flora e di una fauna da preservare e nella gestione di una regione che ricade nel Parco delle Lame del Sesia e che si trova a soli 4 km dall’Oasi di Casalbeltrame".

ADEGUAMENTO CANONI DI AFFITTO FONDI RUSTICI

• Terreno agricolo

NOVARA - La Commissione tecnica provinciale ha determinato con un aumento dello 0,6% il coefficiente di adeguamento dei canoni di affitto dei fondi rustici per l'annata agraria 2012/13 per la provincia di Novara.

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2012


Novara-Vco • NOTIZIE DAL TERRITORIO

CANNOBIO: DOMENICA 20 OTTOBRE IL "RINGRAZIAMENTO DELLA MONTAGNA"

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orna il Ringraziamento della Montagna di Coldiretti che, per l'edizione di quest'anno, si terrà a Cannobio in concomitanza con la "7a Fiera degli Allevatori" nel centro dell'alto Verbano, grazie all'impegno della presidente di sezione Piera Perli. La Fiera avrà inizio sabato 19 ottobre con la "serata dell'allevatore" con l'inizio alle 19.30, cena e musica al Parco Cartiera. Domenica 20 ottobre alle 8 è previsto il concentramento dei capi presso l'area fiera; alle ore 9.30 comincerà la valutazione soggetti in mostra e apertura del Mercato di Campagna Amica. Alle 10 inizio sfilata dei tipi per categoria. Alle 11.30 il saluto delle autorità e dei vertici della Coldiretti interprovinciale di Novara e Vco. La Messa sarà alle 11 nella chiesa di San Vittore a Cannobio con l'offertorio dei prodotti della terra. Concelebra monsignor Mario Bandera, consigliere ecclesiastico della Coldiretti. Alle 12.30 il pranzo presso l'area fiera; alle 14 proseguiranno le sfilate per categorie; alle 15 castagnata offerta dall'Aib, a seguire la premiazione degli allevatori. Per le prenotazioni contattare gli uffici zona e la presidente di sezione Coldiretti. DAL LATTE DELL'ALTO VERBANO FORMAGGI DI SUCCESSO

• Piera Perli a Cheese

La scelta di celebrare il Ringraziamento della Montagna a Cannobio testimonia l’importanza che l’ambito rurale ha avuto ed ha tuttora per l’economia montana dell'alto Verbano: particolarmente importante è l’allevamento ovicaprino, che vede la produzione di formaggi prelibati e di successo: la stessa presidente Perli è stata presente con i suoi formaggi al Cheese di Bra.

ASSEMBLEE PENSIONATI COLDIRETTI, ORA C'È QUELLA NAZIONALE NOVARA-VCO - Il 19, 20 e 21 novembre a Roma si terrà l'assemblea nazionale della Federpensionati Coldiretti a Roma. L'assemblea nazionale è stata anticipata, l'11 ottobre da quella della Federpensionati interprovinciale di Novara e Vco, svoltasi presso l'agriturismo Molino della Villa di Landiona.

AL VIA IL PROGETTO POS CON EPACA IN DUE COMUNI DEL NOVARESE NOVARA-VCO - Un progetto all’avanguardia per il territorio, che parte a titolo sperimentale in due comuni della Bassa novarese ma che potrà essere esteso a molte altre realtà. Coldiretti e il Patronato Epaca lo hanno presentato lo scorso XX settembre in conferenza stampa: si tratta del primo Sportello “Punto di Orientamento Sociale” (P.O.S.) sul nostro territorio e uno dei primi in Italia, ed è attivato dal Patronato Epaca di Novara-Vco: i comuni scelti per la sperimentazione sono quelli di Casaleggio e Briona. «Partiamo sulla scorta e sui risultati di un prima esperienza positiva, attivata a Cagliari, in Sardegna» dice il responsabile del Patronato Epaca interprovinciale Paolo Favini. «Di fatto, si tratta di uno sportello di supporto mediazione fra i cittadini pensionati e le realtà amministrative e sociali con cui gli stessi debbono rapportarsi: dagli assistenti sociali ai medici, alle associazioni di volontariato, ecc. Un luogo di dialogo e confronto che ha come obiettivo la diminuzione dei tempi d’attesa e l’ausilio ad una maggiore efficienza dei servizi». Inizialmente lo sportello sarà attivo a Casaleggio, il giovedì mattina: il supporto sarà a cura del responsabile stesso del Patronato, ma il progetto prevede anche – e si tratta di un’altra novità strategica – «di avvalersi di collaboratori volontari». Alla conferenza stampa erano presenti, oltre al responsabile interprovinciale del Patronato, i sindaci di Casaleggio (Walter Brustia) e Briona (Angelo Rossi) e il presidente della Federpensionati Coldiretti Novara Vco Emilio Simonelli, che hanno evidenziato il carattere fortemente sociale ed innnovativo del progetto.

ANCHE LA VALGRANDE ENTRA NELLA RETE DEI 96 GEOPARCHI UNESCO VALGRANDE - Il riconoscimento del "Sesia-Val Grande Geopark" nell'European and Global Geopark Network (EGN e GGN) sotto l'egida dell'Unesco “costituisce per il nostro territorio un punto d’orgoglio e apre prospettive di grande interesse per quanto riguarda il turismo e la valorizzazione dei prodotti del territorio”. La rete dei Geoparchi Unesco comprende solo 96 siti nel mondo, di cui ben 9 si trovano in Italia. Il percorso di riconoscimento tra i geoparchi è avvenuto in tempi molto brevi: lo scorso giugno si ricorda la visita dei valutatori Unesco (la norvegese Kristin Ragnes e la cinese Han Jinfang) che hanno visitato prima il Verbano Cusio Ossola, • Valgrande poi la Valsesia.

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Il Corsivo Agroalimentare pag. 30

• di JACOPO FONTANETO, responsabile comunicazione

Le strategie giuste per battere il dramma della denutrizione ANCHE I PAESI IN VIA DI SVILUPPO DEVONO CONTRASTARE L'OMOLOGAZIONE GLI OGM NON SONO STATI LA GIUSTA RISPOSTA ALLA FAME NEL MONDO, CHE OGGI VEDE DENUTRITE BEN 842 MILIONI DI PERSONE. LE AGRICOLTURE DEI PAESI DEL TERZO MONDO DEVONO ESSERE SOSTENUTE E PROTETTE DAL RISCHIO DI SPECULAZIONI direttore editoriale e amministrativo: Marco Chiesa direttore responsabile: Jacopo Fontaneto e-mail della redazione: jacopo.fontaneto@coldiretti.it direzione, redazione, amministrazione: via piazza Zumaglini 14 - Vercelli Recapiti telefonici: 0161.261600 Recapito fax: 0161.217784 redazione di Novara Vco: via XX Settembre, 38 - Novara Recapiti telefonici: 0321.674211 Recapito fax: 0321.674200 Fotocomposizione ed impaginazione a cura del nostro Settore Grafico Generazione CTP e Stampa: Tipografia Italgrafica, via Verbano 146, Novara Il giornale è iscritto registrato al Tribunale di Novara, aut. n° 62 del 5-11-2002 Non si garantisce la restituzione del materiale inviato Abbonamento annuo: euro 6 Pagamento dell’abbonamento assolto contestualmente al versamento della quota associativa a Coldiretti

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entre le dinamiche dei mercati globali rendono, di fatto, la vita impossibile ai produttori agricoli, strozzando le imprese e, talora, portandole alla chiusura, il nostro pianeta continua ad avere fame. Anno 2013: nel mondo ci sono oggi 842 milioni di persone denutrite, e basta un semplice calcolo per realizzare che si tratta del 12 per cento della popolazione del pianeta. Dati veri, purtroppo, pub-

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blicati dall'autorevole rapporto annuale congiunto a cura delle agenzie alimentari delle Nazioni Unite: l'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao), il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad), e il Programma alimentare mondiale (Pam). I nuovi dati del rapporto (il titolo è “Lo stato dell'insicurezza alimentare nel mondo”) indicano che il numero complessivo è sceso rispetto agli 868 milioni del periodo 2010-12, e che la stragrande maggioranza delle persone che soffrono la fame vive ancora nei Paesi in via di sviluppo, mentre 15,7 milioni vivono nei Paesi sviluppati Molti i fattori che hanno contribuito a far migliorare la disponibilità di cibo. Tra questi, la costante crescita economica nei Paesi in via di sviluppo che ha migliorato il reddito e l'accesso al cibo e una ripresa della produttività agricola. Anche le rimesse degli emigranti hanno avuto un ruolo importante. Nonostante i progressi compiuti a livello globale, persistono tuttavia delle aree ancora molto afflitte dall'emergenza fame. I Paesi in via di sviluppo nel loro insieme, osservano Fao, Pam e Ifad, hanno comunque fatto notevoli progressi verso l'obiettivo di dimezzare la percentuale di persone che soffrono la fame entro il 2015, il primo degli obiettivi di sviluppo del Millennio concordati a livello internazionale. E se il calo medio annuo dal 1990 ad oggi dovesse continuare sino al 2015 la percentuale di denutrizione riuscirebbe a raggiungere un livello vicino a quello richiesto dall'obiettivo. È necessario intervenire per una più attenta gestione e distribuzione della produzione agricola ed alimentare per

combattere la povertà e la fame. I decisori politici devono tenerne conto mettendo ai vertici della loro agenda la strategicità del cibo e promuovendo politiche che a livello globale definiscano una regia di regole per i beni comuni come il cibo, l’acqua e il suolo. E non si torni a raccontare che la soluzione al problema sono gli Ogm: le coltivazioni geneticamente modificate, nel mondo non solo non hanno risolto il problema della fame, ma hanno anche aggravato la dipendenza economica dall'estero di molti Paesi in via di Sviluppo. La diffusione di queste coltivazioni Ogm nei paesi poverisi concentra peraltro sopratutto su produzioni destinate all'esportazione che non riforniscono il mercato interno dove lasciano una situazione aggravata dalla perdita di varietà locali e in generale della biodiversità. Del resto, già nel 2011 il cardinale ghanese Peter K. A. Turkson, ancor oggi responsabile del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, aveva espresso forti dubbi sul fatto che l'uso degli Ogm possa contribuire a risolvere il problema della fame. Nei Paesi in via di Sviluppo servono prima di tutto politiche agricole regionali che sappiano potenziare le produzioni locali con la valorizzazione delle identità territoriali, per sfuggire all'omologazione che deprime i prezzi e aumenta la dipendenza dall'estero. Alle agricolture di tutto il mondo devono essere invece garantiti credito e investimenti adeguati, ma soprattutto si devono applicare regole chiare per evitare che sul cibo si inneschino speculazioni vergognose e per questo occorre garantire trasparenza e informazione ai consumatori. E occorre fare in fretta.

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011


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I NOSTRI LUTTI La Coldiretti porge le proprie, sentite condoglianze alla famiglia Baccaglio per la scomparsa del Cav. FRANCESCO, già presidente della Coldiretti Interprovinciale di Novara Vco e della Federpensionati. All'età di 85 anni, a Borgo d'Ale, è mancato all'affetto dei suoi cari il nostro associato, signor GIACOMO PROLA. Alla moglie Caterina, alle figlie e a tutta la famiglia giungono le più sentite condoglianze di Coldiretti

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