Agricoltura
in Primo Piano • LA COLDIRETTI, L'ITALIA E L'EUROPA
BRUXELLES: IL PRIMO SUMMIT COLDIRETTI PER LA RIFORMA DELLA POLITICA AGRICOLA
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erano anche i vertici della Coldiretti interprovinciale lo scorso 30 maggio a Bruxelles in occasione del primo summit europeo sulla riforma della Politica Agricola promosso a da Coldiretti. Un momento di confronto importante, inserito nel percorso avviato con le maggiori organizzazioni agricole europee e teso a rafforzare e rendere più efficace una Pac che deve soddisfare sempre meglio i bisogni dei cittadini e degli agricoltori europei, come ha ribadito il presidente nazionale di Coldiretti, Sergio Marini. Serve una politica agricola che – ha sottolineato Marini - «dia maggiore garanzie nell’autoapprovvigionamento alimentare, maggior sicurezza dei cibi, risposte alle emergenze sociali, che promuova il ruolo di chi vive di agricoltura, di giovani impegnati nella difesa dei territori, dell’ambiente, della biodiversità, della coesione sociale, che promuova la cultura, la tradizioni e l’innovazione e che sappia, in una visione comune, valorizzare la distintività dei territori europei come patrimonio competitivo per il continente». Va dunque difeso il budget nella riforma della politica agricola in una Europa «che ha bisogno di più agricoltura, riequilibrare la ripartizione del bilancio considerando che al momento attuale l’Italia è il primo contribuente netto (in % del Pil) alle politiche comunitarie; inoltre va adottata una Pac che consenta ai singoli Paesi di premiare chi lavora e vive di agricoltura». Alla luce della forte differenziazione delle normative in Europa e in applicazione del principio di sussidiarietà, secondo la Coldiretti è necessario che la definizione di “agricoltore attivo” sia demandata allo Stato membro, affinché possano essere considerati tali gli imprenditori agricoli professionali, singoli od associati, sulla base della incidenza del tempo dedicato al lavoro agricolo sul tempo di lavoro complessivo e della incidenza del reddito agricolo sul reddito totale. Il superamento del criterio storico di calcolo dei pagamenti diretti e il processo di
IL PRESIDENTE MARINI: «L'EUROPA HA BISOGNO DI PIÙ AGRICOLTURA E DEVE RIEQUILIBRARE LA RIPARTIZIONE DEL BILANCIO CONSIDERANDO CHE L'ITALIA È OGGI IL PRIMO CONTRIBUENTE NETTO ALLE POLITICHE COMUNITARIE»
PRESENTI I LEADER DELLE ORGANIZZAZIONI EUROPEE • Un momento del summit
convergenza interno a ogni Stato membro necessita di un periodo di tempo adeguato e della massima flessibilità, per consentire un adattamento progressivo dei settori produttivi, data la situazione differenziata dell’agricoltura italiana. La componente relativa all’inverdimento dei pagamenti diretti, cosi come proposta dalla Commissione europea, costituisce una forte criticità per il sistema agricolo nazionale e rappresenta una contraddizione rispetto alle finalità della riforma, relative alla produzione ed alla competitività. «Per questo - ha precisato Marini - devono essere radicalmente riviste le modalità applicative mentre le somme non spese dell’inverdimento, devono rimanere
BRUXELLES - All’evento nella capitale europea si sono registrati gli autorevoli interventi dei presidenti delle principali organizzazioni agricole europee, Xavier Beulin di Fnsea (Francia), Joachim Rukwied di Dbv (Germania), John Bryan di IFA (Irlanda) e Peter Kendall di NFU (Regno Unito) insieme al presidente del Consiglio Agricoltura e Pesca dell’Unione europea Simon Coveney e al presidente della Commissione per l'Agricoltura e lo Sviluppo rurale, Parlamento europeo Paolo De Castro. A moderare l'incontro il segretario nazionale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo.
agli Stati membri, per finanziare misure altrettanto (o più) selettive sul versante ambientale». Le politiche di sviluppo rurale vanno quindi potenziate e finalizzate all’innovazione e alla competitività delle imprese agricole; in particolare è necessario sostenere gli investimenti aziendali, promuovere il ricambio generazionale, sostenere la realizzazione di azioni di integrazioni di filiera e di progetti integrati territoriali. E ciò, approfondendo, nel contempo, la centralità e l’attenzione alla filiera corta, come la vendita diretta e il protagonismo dell’agricoltore lungo la filiera, che hanno trovato una particolare attenzione nei piani di sviluppo rurale.
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Editoriale pag. 4
di GIAN CARLO RAMELLA, direttore Coldiretti Novara Vco
A ROMA IL 4 LUGLIO PER L'ASSEMBLEA AL PALALOTTOMATICA
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na data importante quella del prossimo 4 luglio, che chiamerà a Roma gli imprenditori agricoli di tutta Italia per l'annuale assemblea di Coldiretti. La cornice è quella, ormai consueta, del Palalottomatica, alla presenza del presidente Sergio Marini e dei vertici delle istituzioni nazionali. Anche quest'anno, il territorio delle nostre province di Novara e Vco vi parteciperà con convinzione e con la consapevolezza del ruolo importante e fondamentale che chiama tutti noi al significativo contributo per la costruzione della Filiera Agricola Tutta Italiana. Sarà il momento delle riflessioni importanti e, in primo luogo, sulle scelte prioritarie da compiere in sede nazionale ed europea. Siamo consapevoli che l'agricoltura è e resta un settore strategico per l'economia nazionale, anche in vista della ripresa economica che guai se tarderà a venire: nonostante i segnali depressivi sui consumi, che hanno interessato anche il comparto agroalimentare, il settore primario è stato l'unico che, nei primi mesi di questo 2013, si è rivelato in grado di registrare numeri positivi a livello di imprenditoria ed impresa, a conferma della validità e della modernità del modello di sviluppo agricolo made in Italy che è fondato sulla valorizzazione dell'identità, della qualità, delle specificità che consentono di affrontare e vincere la competizione internazionale. Il futuro della globalizzazione si esprimerà non più nella direzione dell’omologazione e di un mondo americanizzato, ma dovrà puntare tutte le sue carte sulla diversità attrattiva, su prodotti unici ed originali, che anche il nostro territorio di Novara e
• L'assemblea nazionale
Sommario Bruxelles: il primo summit Coldiretti per la riforma della Politica Agricola..........3 Editoriale di Gan Carlo Ramella....................4 Agricoltura, Novara e Vco respirano con lo stop all'Imu.........................................5 Imu, prima rata sospesa anche per il fotovoltaico in agricoltura.........5 Un successo la Giornata regionale dei Pensionati a Novara...............................7 Maltempo: duro bilancio nelle province di Novaa-Vco................................................8 Le invasioni dei selvatici complicano il quadro al termine delle piogge..................9 Riconoscimento di calamità naturale, avviata l'azione della Coldiretti....................9 Ogni anno condizioni meteo sempre più estreme e imprevedibili.............9 TERRANOSTRA/CAMPAGNA AMICA
Agriturismi e normative: è urgente concludere l'iter della legge regionale........10 Terranostra, Chiarelli nuovo presidente.....10 Web, è attivo il nuovo sito di Campagna Amica...................................11 Gli italiani riscoprono il bello del cibo e del cucinare...............................11 DONNE IMPRESA/GIOVANI IMPRESA
Vco sa offrire con caratteristiche di assoluta eccellenza. Il mondo ha fame di Italia, e comprende che l’Italia è fatta di storia, cultura, arte, ma anche di cibo, gusto e saper vivere. Eppure ogni anno dobbiamo vivere la seccante scocciatura di spiegare a questo o a quel ministro, a questo o quello scienziato, a questo o a quel presunto imprenditore che per noi Ogm è sinonimo di omologazione e quindi di impoverimento. Servono politiche che incoraggino le banche a rischiare sui progetti e sui talenti e meno sul consolidato, serve - insommaun po' di coraggio da parte di un Paese che deve credere nell'agricoltura e nell'impegno di quanti, in una vita di lavoro, hanno dimostrato di poter essere solidamente utili alla ripresa del Paese: si tratta degli agricoltori, "Forza del Territorio" che, anche quest'anno, sono pronti a confrontarsi per costruire. La partecipazione è aperta a tutti i soci e, in via prioritaria ai dirigenti e ai rappresentanti dei movimenti.
Coldiretti di Donne Impresa valorizzano l'agricoltura sociale: convegno a Torino.....12 Un impegno per l'agricoltura sociale e multifunzionale.........................................12 Gioani Impresa: lavoro e innovazione i temi centrali dell'assemblea.....................13 Gioani disoccupati e scoraggiati in una famiglia su dieci: è crisi sociale...................13 CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA
Tecnica - Legislativo.................................14 SPECIALE TRATTORI E 'PATENTE'...............15 Tecnica - Legislativo - Riso........................19 Tecnica - Vino e Vigneto...........................20 Tecnica - Zootecnia e Latte........................21 Tecnica - Agricoltura e Montagna.............22 Tecnica - Ortofrutta..................................23 Credito e Impresa....................................24 Fiscale ed Economico...............................25 Previdenza, Pensioni, Lavoro...............26-27 NOTIZIE DAL TERRITORIO
Cinghiali, zero fatti dopo le promesse.......28 Nuovo Parco tra Ossola e Vallese..............28 Brevi da Novara e Vco........................28-29 Vco: agricoltura e montagna sono strategiche per lo sviluppo................29 Vco: il distretto dei Laghi riduce il personale ma pareggia il bilancio.........29 Nasce l'Associazione Produttori Bettelmatt...29 Il Corsivo agroalimentare........................30 Annunci economici..................................31
Agricoltura e Territorio • il nostro giornale anche su internet: www.novara-vco.coldiretti.it
• IN PRIMO PIANO A NOVARA E VCO
Agricoltura, Novara e Vco respirano con lo stop all'Imu DECISIVO L'IMPEGNO DI COLDIRETTI PER LA SOSPENSIONE
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on la sospensione della prima rata Imu da 346 milioni in scadenza per terreni agricoli e fabbricati strumentali, il Governo ha dato un importante segnale al settore agricolo riconoscendone la straordinaria importanza in termini economici e sociali e quale perno per una nuova stagione di crescita sostenibile. È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento alla decisione del governo: «Un particolare riconoscimento va sicuramente al Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo che in pochi giorni ha saputo far proprie le aspettative di un intero settore e so essersi impegnata con determinazione e competenza nell’ottenimento di questo importante risultato». Una notizia, come rileva la Coldiretti interprovinciale di Novara Vco, "sicuramente incoraggiante per il riaffermarsi di una rinnovata e meritata centralità del settore agricolo in questo contesto di straordinaria crisi economica che vive il Paese. La sospensione, in attesa che venga ridefinita l’intera materia, rappresenta una boccata di ossigeno per le aziende agricole più patrimonializzate. Capannoni, stalle e terreni sono funzionali alla produzione e non frutto della speculazione. Il Governo ha capito e gliene diamo atto". Sulla questione Imu la posizione di Coldiretti è nota: già lo scorso dicembre, in occasione del pagamento della seconda rata, la Coldiretti aveva esteso la propria preoccupazione “in or-
• Fabbricato rurale
• Danni provocati dai cinghiali
COLDIRETTI GIÀ LO SCORSO MESE DI DICEMBRE AVEVA ESTERNATO LA PROPRIA PREOCCUPAZIONE IN ORDINE A UN BALZELLO CHE COLPISCE TUTTI I FABBRICATI RURALI, E CON ESSI I FABBRICATI AD USO STRUMENTALE SENZA DISTINZIONE ALCUNA, E I TERRENI dine ad un balzello che colpisce tutti i fabbricati rurali, tra l’altro fino a quel momento esentati, e con essi i fabbricati ad uso strumentale senza distinzione alcuna e i terreni. La sospensione della prima rata Imu per i beni strumentali all’attività produttiva come terreni e fabbricati rurali va dunque letta come un passo importante per la ripresa dell’economia.
IMU, PRIMA RATA SOSPESA ANCHE PER IL FOTOVOLTAICO IN AGRICOLTURA NOVARA VCO - Il decreto legge approvato il 17 maggio scorso dal Consiglio dei ministri che ha sospeso il pagamento della prima rata dell’Imu per i terreni agricoli e fabbricati rurali, in scadenza il 17 giugno, riguarda anche gli impianti fotovoltaici connessi alle attività agricole. Secondo quanto stabilito dalla Nota dell'Agenzia del Territorio n. 3189 del 6 giugno 2012, infatti, "agli immobili ospitanti le installazioni fotovoltaiche, censiti autonomamente e per i quali sussistono i requisiti per il riconoscimento del carattere di ruralità, nel caso in cui ricorra l'obbligo di dichiarazione in catasto (...) è attribuita la categoria D/10 - fabbricati per funzioni produttive connesse a attività agricole". Si può, dunque, dedurre che gli impianti fotovoltaici connessi ad attività agricole, accatastati nella categoria D/10 (immobili strumentali per le attività agricole), rientrino tra le categorie di immobili ammessi alla sospensione della rata Imu di giugno. Ricordiamo che la norma non prevede l’annullamento dell’imposta ma soltanto la sospensione con rinvio; infatti il pagamento è fissato al 16 settembre 2013 nel caso in cui il Governo non adotti una complessiva riforma della disciplina fiscale sul patrimonio immobiliare entro il prossimo 31 agosto.
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Il Decreto Crescita obbliga tutte le imprese di qualsivoglia natura giuridica che presentano domanda di prima iscrizione al Registro delle Imprese a dotarsi, contestualmente, dell’indirizzo di Posta Elettronica Certificata (Pec). Inoltre, le imprese già attive sono tenute a depositare, presso l’ufficio del Registro delle Imprese competente, il proprio indirizzo Pec entro il 30 giugno 2013. Pertanto, entro tale data, è obbligatorio provvedere all’apertura. Il Sistema Servizi di Impresa Verde Piemonte Orientale nelle province di Vercelli, Novara, Biella e Verbano Cusio Ossola è in grado di fornire supporto per provvedere all’apertura e alla gestione della Pec medesima. DI COSA SI TRATTA? La Pec è il sistema telematico certificato per spedire o ricevere comunicazioni: per usufruirne è necessario ovviamente disporre di un computer o altro dispositivo adatto (tablet, smartphone, ecc.). In pratica, la Pec è un sistema che consente di ricevere o spedire e-mail che hanno valenza “certificata” di comunicazione ufficiale, assimilabile quindi ad una raccomandata postale. Ovviamente è necessario aprire regolarmente la posta elettronica per controllare il flusso dei messaggi, verificando con frequenza se qualcosa è arrivato. La Pec di ogni imprenditore è pubblica al Registro Imprese (Camera di Commercio) e chiunque, fra gli uffici della pubblica amministrazione, potrà utilizzarla per l’invio di comunicazioni. PRESSO I NOSTRI UFFICI PUOI TROVARE SUPPORTO PER ATTIVARE E GESTIRE LA PEC - POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA
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L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2012
Giornata Regionale dei Pensionati • L'AGRICOLTURA NELLA REGIONE
UN SUCCESSO LA GIORNATA REGIONALE DEI PENSIONATI IL VESCOVO MONS. BRAMBILLA HA CELEBRATO LA MESSA IN UN DUOMO GREMITO
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n grande successo e una Cattedrale colorata del giallo delle bandiere e dei foulard di Coldiretti per la Giornata Regionale dei Pensionati che si è celebrata il 6 giugno scorso a Novara: un grande momento di festa, alla presenza di oltre 500 pensionati giunti da tutto il Piemonte e accolti dalla federazione novarese nel quadriportico medievale della Canonica di Novara. Una giornata insieme alla storia. La storia di una città, raccontata dalle mura antiche del Battistero, del Broletto e della Canonica stessa, che gli ospiti hanno avuto modo di visitare; e la storia di un’agricoltura, di una civiltà del riso
• Il duomo di Novara gremito • Il vescovo Brambilla accoglie i doni all'Offertorio
500 presenti dal Piemonte per un evento di successo
che, con la mostra mercato dei “tesori alimentari della terra novarese” e con il pranzo a chilometro zero, ha concluso la giornata nel Centro sportivo di Novarello, nel comune di Granozzo. Monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, ha celebrato personalmente la Messa in un Duomo stracolmo, ricordando le origini contadine della sua famiglia, in particolare della madre. Un saluto «a chi ha vissuto una vita in campagna e che ora è in pensione, anche se sappiamo bene che chi è agricoltore non si riposa mai, ma continua a far progredire l’attività della propria famiglia» ha detto monsignor Brambilla. Ha ricordato il valore della “pazienza” propria della civiltà contadina, il significato della parola “umiltà” che deriva da “humus” e rimanda alla terra. E ha rimarcato le parabole e i passi evangelici che – numerosissimi – parlano delle campagne. Un passo anche su alcuni dei temi centrali dell’agricoltura di oggi, dalla stagione fredda e piovosa che ha caratterizzato la primavera alle problematiche connesse «a un mondo della finanza che ha purtroppo abbandonato quello dell’impresa». Tra i concelebranti della Messa anche i consiglieri ecclesiastici piemontese, come Don Sabino Frigato (regionale) e Don Mario Bandera (interprovinciale per Novara-Vco). Da tutte le province del Piemonte sono stati portati all’altare i doni della terra, simboli di tante agricolture diverse che compongono la preziosità agroalimentare che caratterizza la regione subalpina. Al termine della Messa i saluti delle autorità presenti: il presidente della Federpensionati di Novara Vco Emilio Simonelli, «orgoglioso di aver accolto a Novara questo importante evento, che resta e resterà nel cuore della città e dell’agricoltura del territorio», il presidente della Federpensionati piemontese Bruno Porta, che ha ricordato anch’egli «l’impegno grande dei nostri pensionati al servizio della società e dell’agricoltura», il segretario nazionale Pensionati Coldiretti, Danilo Elia, che ha portato i saluti del presidente nazionale Antonio Mansueto; Maria Chiara Bellino, segretaria della Federpensionati Coldiretti regionale. «Una grande giornata in cui abbiamo condiviso valori importanti» concludono i vertici interprovinciali di Coldiretti. «La ruralità, la socialità, la consapevolezza di poter dare molto ed avere tuttora un ruolo importante per il nostro Paese: ricordi che porteremo con noi per tutto il corso di questa annata agraria». Come detto, la giornata si è chiusa al centro sportivo Novarello, con il grande pranzo con gli ingredienti “a chilometro zero” delle nostre terre come il riso al nebbiolo, il Gorgonzola, i salumi e i frutti con cui è stata preparata la crostata che ha concluso il menu.
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• MONDO COLDIRETTI
Maltempo: duro bilancio nelle province di Novara-Vco DAL RISO ALLE FORAGGERE, DANNEGGIATE TUTTE LE COLTURE
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ituazione delicatissima per l’agricoltura novarese e del Vco al termine delle lunghe piogge che hanno rovinato le semine e rallentato di oltre un mese le operazioni colturali di ogni comparto. Il settore si trova ora alle prese con il pericolo di una recrudescenza delle invasioni di cinghiali e ungulati. Il maltempo lascia dietro di sé una lunga lista di danni, che ha convinto Coldiretti a chiedere alla Regione il riconoscimento dello stato di calamità naturale per il Piemonte: mais da riseminare (cinghiali permettendo), riso che non riesce a crescere, alberi da frutto minacciati dalle malattie fungine. «I terreni della pianura novarese - spiega il direttore di Coldiretti Novara Vco Gian Carlo Ramella - si erano ridotti a mezze paludi e gli agricoltori hanno dovuto fare i conti con la distruzione delle semine appena fatte sperando che il tempo tenesse, dopo settimane di pioggia battente.». Il calo di produzione previsto per le principali colture è a due cifre percentuali: l’eccesso di pioggia rischia di soffocare gli apparati radicali delle giovani piantine, facendo calare le produzioni previste o, addirittura, creare lo sviluppo di patologie fungine in grado di generare la morìa totale delle piantine di mais (come già si registra in molti campi da poco seminati). Non va meglio per i florovivaisti che hanno perso i primi due mesi di una stagione che stenta a decollare: e anche diversi apicoltori hanno avuto difficoltà, trovandosi costretti ad alimentare le api per un periodo prolungato. Nel Novarese e Vco, come nelle altre province risicole di Piemonte e Lombardia il danno è grave anche per il riso, con perdite che raggiungono il 50% in alcune zone, in particolare dove i terreni sono più impermeabili: una situazione delicata per un comparto che, a causa del crollo delle quotazioni, ha già visto ridursi l’ettarato dedicato a risaia. È rovinata anche la raccolta del fie-
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PRODUZIONE DI MAIS DECIMATA, CEREALI MINACCIATI DALLE MALATTIE FUNGINE, ALBERI DA FRUTTO CON SOFFERENZE VEGETATIVE E SCARSITÀ DI IMPOLLINAZIONE SONO SOLO ALCUNI DEGLI EFFETTI PROVOCATI DALLE PIOGGE PROLUNGATE
• Risaia alle porte di Novara no maggengo a causa delle piogge che hanno ritardato il primo taglio. Semine ritardate anche per la soia e situazione difficile per il comparto ortofrutticolo, dove risulta in gran parte compromessa la fase di allegagione dei fiori. Le precipitazioni nel nord Italia sono risultate superiori del 53% rispetto alla media nei primi quattro mesi dell’anno e, tra Castelletto Ticino e Sesto Calende, il lago Maggiore ha raggiunto i massimi livelli del periodo: intanto anche nei giorni scorsi in Valsesia e nell’Ossola sono continuate le nevicate, mentre una situazione di instabilità meteo è attesa anche per i prossimi giorni. RISO E MAIS DECIMATI riso: le piogge hanno ritardato le semine e il freddo ha ostacolato lo siluppo vegtativo delle piante; difficoltà anche per le operazioni di diserbo, che le piog-
ge non hanno agevolato. La difficoltà nello sgrondo delle camere di risaia, sempre per le piogge, hanno ostacolato la crescita delle piantine. In alcune zone, la produzione è compromessa fino al 50%. mais: in molti campi non è stato possibile entrare per le operazioni di semina ed aratura; per quantificare le perdite occorrerà attendere il prosieguo della stagione, ma potrebbero raggiungere il 40-50%. Inoltre, se il maltempo dovesse dare un colpo di coda, potrebbe rendersi necessario cambiare la semente. foraggi: nella stragrande maggioranza dei prati di pianura non è ancora stato possibile entrare per il primo taglio (che è quello principale) per cui si potrebbe stimare perdita di prodotto anche del 30%-40%. Inoltre, quando si riuscirà a sfalciare, molto probabilmente si avrà un prodotto con un contenuto di fibra significativamente più elevato in relazione alla stagione avanzata. Forti ritardi per il primo taglio in collina, il foraggio è ancora poco e non sviluppato a dovere. miele: rovinati molti raccolti, in quanto le api hanno bottinato poco a causa del maltempo: la riduzione della produzione è stimabile intorno al 40%. orticoltura: in coltura protetta (tunnel) non si sono riscontrati danni effettivi, ma le basse temperature stanno rallentamento il ciclo vegetativo, determinando raccolti con marcati cali quantitativi. Diversa la situazione in campo aperto, dove in molti casi non si è nemmeno riusciti ad entrare in campo per le lavorazioni preparatorie. ritardi nell'accrescimento e perdita per marciume delle zone caratterizzate da ristagno idrico. floricoltura: le produzioni primaverili sono rimaste quasi totalmente invendute: inoltre, aggravio costi di produzione per la necessità di riscaldare serre per tutto il mese di maggio.
Agricoltura e maltempo • I DANNI DOPO LE PIOGGE SUL TERRITORIO
• Danni in un prato invaso dai cinghiali
RICONOSCIMENTO DI CALAMITÀ NATURALE, AVVIATA L'AZIONE DELLA COLDIRETTI Coldiretti Piemonte ha chiesto alla Regione di approvare con urgenza lo stato di calamità naturale per l’agricoltura piemontese. Anche nel resto delle province piemontesi, infatti è stata compromessa la produzione del mais con percentuali oscillanti tra il 30 e il 45%. Compromessa anche per almeno il 30% la raccolta del fieno maggengo a causa delle piogge che hanno ritardato il primo taglio del fieno. Importanti testate televisive nazionali ed internazionali, nel contempo, si sono occupate del maltempo nelle nostre province, non ultima la Televisione della Svizzera Italiana (TSI-La1) che ha effettuato riprese nei campi di mais, in risaia e nei frutteti, e ha intervistato il presidente di Coldiretti Piemonte Roberto Moncalvo. • Moncalvo intervistato dalla TSI
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Le invasioni dei selvatici complicano il quadro al termine delle piogge
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avvero non c'è pace per l'agricoltura delle nostre province. Nemmeno al termine delle piogge. Il settore si trova infatti a dover fare i conti con un altro fenomeno purtroppo noto: si tratta delle invasioni dei cinghiali e degli animali selvatici, che continuano ad invadere campi e pascoli. Un periodo delicato, che coincide con le semine di mais, già ritardate dal maltempo. Gli imprenditori agricoli si trovano con i campi appena seminati e subito devastati dagli animali. In molti non sanno cosa fare, anche la risemina diventa un’incognita poiché si rischia di aggiungere ulteriori perdite ai danni già subiti. Il fenomeno dei danni provocati dalla fauna selvatica è avvertito nell’intero comprensorio interprovinciale e, oltre ai campi di mais, interessa i prati a fieno e il frumento. Una grave complicazione, che assume i contorni della beffa, soprattutto per le aziende a duplice indirizzo cerealicolo e zootecnico che utilizzano il mais per l’alimentazione dei propri animali: alla perdita del raccolto si aggiunge infatti la necessità di acquistare esternamente (e a più caro prezzo) il mais o i mangimi per rifornire le stalle. I danni provocati dalla fauna selvatica ammontano in Piemonte a quasi tre milioni: somme che si potrebbero risparmiare a fronte di una seria azione di contrasto: e ciò è importante soprattutto in tempi di congiuntura economica.
OGNI ANNO CONDIZIONI METEO SEMPRE PIÙ ESTREME E IMPREVEDIBILI • Gli effetti su un campo di mais
Le condizioni meteo diventano ogni anno più estreme e imprevedibili. Con un contesto del genere, i terreni coltivati, grazie alla loro capacità di assorbimento, rappresentano un vero e proprio airbag naturale contro l’impatto dell’acqua. «Per proteggere il territorio ed i cittadini, l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile dalla cementificazione nelle città e dall’abbandono nelle aree marginali con un adeguato riconoscimento dell’attività agricola» afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che «l’impegno degli agricoltori italiani è proprio quello di affermare e trasmettere alle nuove generazioni un modello di sviluppo diverso e più sostenibile». A causare i danni sono stati sicuramente gli effetti del cambiamento climatico che quest’anno si è manifestato nel settentrione con il 53% di precipitazioni cumulate in più rispetto alla media, ma ha contribuito anche l’azione dell’uomo con troppe case, strade e capannoni che hanno ridotto la capacità dei terreni di drenare l’acqua in eccesso, soprattutto in periodi di maltempo come quelli che stiamo vivendo.
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Terranostra pag. 10
• AGRITURISMO E ALIMENTAZIONE
• pagine a cura di MASSIMILIANO GRAZIANI
AGRITURISMI e normative: è urgente concludere l'iter della legge regionale
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ccorre "accelerare l’iter della nuova legge regionale sugli agriturismi”. A chiederlo a gran voce gli agriturismi del Piemonte Orientale, attraverso i dirigenti di Terranostra: una richiesta che si unisce a quella della Coldiretti regionale che, attraverso una comunicazione ufficiale, ha chiesto alle Istituzioni regionali di accelerare l’iter relativo all’approvazione della proposta di legge sulle “Nuove disposizioni in materia di agriturismo e di attività connesse all’agricoltura”. “La necessità di velocizzare l’iter della nuova normativa è quanto mai opportuno – evidenzia la lettera indirizzata all’assessore regionale Agricoltura e Foreste Caccia e Pesca, Claudio Sacchetto, all’assessore regionale all’Economia Montana, Gianluca Vignale, primo firmatario della proposta di legge in oggetto, all’assessore regionale Istruzione Sport e Turismo, Alberto Cirio e al presidente del Consiglio Regionale, Valerio Cattaneo - per sopperire alle carenze più volte evidenziate nel settore, generate dalla normativa in essere - Legge regionale 23 marzo 1995, n. 38 - i cui limiti oggettivi, nel regolare una materia in continua evoluzione, si riscontrano a partire dal fatto che era stata formulata quasi vent’anni fa”. Dopo un proficuo percorso di confronto maturato con la predisposizione della proposta di legge da parte dei diversi soggetti istituzionali, è necessaria, per la corretta regolamentazione delle attività che riguardano il settore agrituristico, una adeguata comunicazione agli operatori, che fornisca un preciso quadro normati-
vo, nell’interesse non solo delle imprese, ma anche dei consumatori. In un momento in cui il settore turistico vive oggettivamente delle difficoltà legate alla congiuntura economica, è il mondo dell’agriturismo che riceve più attenzione e dà una risposta al desiderio di vacanza degli italiani e di sempre più numerosi turisti provenienti dall’estero, sapendo coniugare la qualità dei servizi di ricetti-
vità, con la valorizzazione del territorio e dei prodotti locali. “Auspicando una celere prosecuzione dell’iter – concludono Roberto Moncalvo e Stefania Grandinetti – presidente regionale Coldiretti Piemonte Terranostra, firmatari della lettera - confermiamo la piena disponibilità nel confrontarci sui successivi passaggi per rendere operativa quanto prima la nuova legge”.
TERRANOSTRA, CHIARELLI ELETTO NUOVO PRESIDENTE NAZIONALE ROMA - Alessandro Chiarelli è il nuovo presidente di Terranostra, l’associazione degli agriturismi che fanno parte della rete di Campagna Amica promossa dalla Coldiretti e ben radicata anche nelle nostre province del Piemonte orientale. 52 anni, sposato, l’imprenditore agricolo siciliano è stato eletto all’unanimità dall’assemblea riunitasi a Roma. Chiarelli, che è presidente regionale di Coldiretti Sicilia, gestisce un’azienda agrituristica a Partinico, in provincia di Palermo, con attività di • Chiarelli fattoria didattica e corsi per fare il formaggio, oltre a produrre vino, olio extravergine d’oliva, ortaggi, e frutta e miele. «L’agriturismo è una grande risorsa per il Paese, le imprese, i cittadini, poiché rappresenta un’opportunità di sviluppo e di occupazione, a cominciare dai giovani» ha dichiarato Chiarelli. «L’obiettivo è continuare nel cammino tracciato da Coldiretti per una Filiera agricola tutta italiana, ospitando ogni giorno e facendo gustare ai cittadini quelli che sono i piaceri del vivere in campagna». Come detto, l'azione di di Terranostra è sinergica con quella di Coldiretti e di Fondazione Campagna Amica: l'associazione agrituristica, infatti, scorso anno è entrata a pieno titolo del progetto di Campagna Amica. Gli "Agriturismi di Campagna Amica" aderenti si impegnano a rispettare, oltre alla “carta dell’accoglienza”, anche un disciplinare/regolamento studiato appositamente per il settore, partecipando e usufruendo anche di tutte le attività promosse da Fondazione Campagna Amica.
Campagna Amica • AGRICOLTURA, TERRITORIO, PRODUZIONI
Web: è attivo il nuovo sito di CAMPAGNA AMICA IL PORTALE DELLA FONDAZIONE SI RINNOVA PER VALORIZZARE E DARE PIÙ VISIBILITÀ ALLA RETE DELLE IMPRESE AGRICOLE A CONTATTO CON LA SOCIETÀ
• Il nuovo portale internet www.campagnamica.it
• Un agrimercato
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i rinnova il sito internet di Campagna Amica che diventa il "portale dell'Italia sostenibile", valorizzando un impegno che parte dall'agricoltura ma passa inevitabilmente dal paesaggio, dal buon cibo italiano, dal turismo e da tutte le nuove eccellenze del made in Italy. Tutte le peculiarità della rete, ormai vastissima, di Campagna Amica trovano adeguato spazio nelle sezioni del sito: ad ognuno - Mercati, Fattorie, Agriturismi, Gruppi di offerta, Botteghe italiane e Ristoranti - è dedicata una scheda di dettaglio completa di recapiti ed indirizzi. Grazie ad una piantina interattiva si potranno facilmente tutti i luoghi dove poter acquistare o gustare i prodotti italiani di Campagna Amica, ma anche dove poter trascorrere una vacanza d'eccellenza in campagna. Nella sezione "invito in Bottega", ogni realtà di questo tipo potrà poi far conoscere le proposte e gli eventi promossi per raccontare ai cittadini la cultura del cibo e dei territori, temi per i quali si registra un interesse sempre maggiore da parte dei consumatori. È presente, inoltre, un'area a marchio Fai (Firmato dagli Agricoltori Italiani) dove sono descritti tutti i prodotti della filiera agricola italiana certificata, distribuiti nei punti vendita della rete e nella distribuzione organizzata. Tutto questo si accompagna all'informazione quotidiana su tutte le novità, le curiosità e gli eventi che riguardano le iniziative di Campagna Amica realizzate su tutto il territorio nazionale.
GLI ITALIANI RISCOPRONO IL BELLO DEL CIBO E DEL CUCINARE ROMA - Crollano del 4% gli acquisti di piatti pronti surgelati e del 3% quelli delle merendine mentre fanno registrare un vero boom quelli di uova e farina (+6%) e addirittura dell’8% i preparati per dolci che insieme al miele (+10%) sono i prodotti che mettono a segno il balzo positivo maggiore, come mai era avvenuto dal dopoguerra. Aumentato il tempo trascorso ai fornelli dagli italiani che è cresciuto in media 56 minuti al giorno nei giorni feriali che salgono a 69 minuti la domenica o nei giorni festivi, per un totale di oltre 7 ore alla settimana. L’esigenza è di far quadrare i conti familiari, ma anche acquisire esperienza in una attività che è tornata ad essere gratificante per se stessi e agli occhi dei propri figli, perché permette di esprimere creatività, aiuta a star bene in salute e contribuisce alla qualità della vita. Dopo decenni, saper cucinare per uomini e donne è finalmente tornato ad essere un valore aggiunto anche per i bambini che chiedono sempre più spesso alle mamme la preparazione di piatti prelibati e, perchè no, tipici.
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Donne Impresa • MOVIMENTI COLDIRETTI
• pagine a cura di ELEONORA BARÈ
Coldiretti e Donne Impresa valorizzano l'agricoltura sociale: convegno a Torino
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onoscere e comprendere l'innovazione che c'è per agire: un tema di massima attualità per unagiornata di aggiornamento e formazione sull'agricoltura sociale che Fondazione Campagna Amica e Coldiretti Piemonte hanno proposto il 31 maggio al Circolo dei Lettori di Torino: all'introduzione dei lavori a cura di Toni De Amicis hanno fatto seguito gli interventi di Roberto Moncalvo (presidente Coldiretti Piemonte) e Francesco Di Iacovo (Università di Pisa). Si è poi parlato di "Agricoltura sociale: conoscere e conoscersi per apprendere" con l'introduzione di Angela Galasso (Fondazione Campagna Amica/Aicare). Ampio spazio è stato dato alle esperienze maturate dai gruppi di lavoro: si è parlato di tre macro-temi legati al rapporto tra il settore primario e le tematiche sociali: Agricoltura sociale: riabilitazione; Agricoltura sociale: formazione, inserimento lavorativo e inclusione sociale; Agricoltura sociale: ricreazione, qualità della vita e educazione. All'incontro hanno partecipato, fra gli altri Federica Rosso in rappresentanza di Donne Impresa Vercelli-Biella e Cristina Iato in rappresentanza di Donne Impresa Novara-Vco. AGRICOLTURA SOCIALE - L'agricoltura sociale è una pratica di agricoltura multifunzionale ancora poco nota, sebbene molto praticata, in Italia e in Europa. All'interno dell'Ue si stimano oltre seimila progetti di agricoltura sociali, di cui un migliaio presenti in Italia. Le esperienze di agricoltura sociale emergono grazie al ruolo attivo, protagonista e collaborativo di numerosi soggetti delle comunità locali, tra cui le imprese agricole, il mondo della cooperazione sociale, istituzioni, associazioni e la società civile. L'agricoltura sociale lega le politiche agricole, sociali, di lavoro, formative, sanitarie e della giustizia in un progesso progressivo di avvicinamento delle risposte ai bisogni delle persone.
L'AGRICOLTURA SOCIALE È UNA PRATICA MULTIFUNZIONALE ANCORA POCO NOTA, SEBBENE MOLTO PRATICATA IN EUROPA E NELLA STESSA ITALIA, DOVE SI CONTANO UN MIGLIAIO DI IMPRESE DEDITE A PROGETTI CHE LEGANO IL SETTORE ALLA SOCIETÀ CIVILE
UN IMPEGNO PER L'AGRICOLTURA SOCIALE E MULTIFUNZIONALE
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il dibattito sulla multifunzionalità dell'agricoltura, negli ultimi tempi, si è indirizzato anche sul tema della produzione di beni pubblici in campo sociale, destando notevole attenzione, anche a seguito dell'emergere di pratiche innovative in molti territori dell'Unione Europea. L'offerta di servizi da parte di aziende che praticano agricoltura sociale riguarda una vasta gamma di utenti (minori, anziani, persone con disabilità e a bassa contrattualità) per servizi di diversa natura, non ultimi i progetti di inclusione lavorativa di fasce deboli, di recupero terapeutico e di erogazione di servizi di prossimità alla collettività. Ciò per rispondere ai bisogni di persone di diverse fasce di età e/o con specifici bisogni. La rinnovata attenzione nei confronti dell'agricoltura sociale sta determinando, in molte aree rurali, nuove utilità per l'agricoltura e il territorio, assicurando una leva utile per promuovere la diversificazione delle attività economiche nelle zone rurali. Inoltre, essa diviene strumento capace di contrastare l'abbandono delle aree rurali e marginali, migliorando la qualità della vita che vi abitano e vi lavorano (come previsto anche dal terzo asse del Psr relativo alla "qualità della vita"). A ciò si aggiunge che, in un momento di forte crisi come quello che stiamo vivendo, essa è in grado di rafforzare le reti di proezione sociale e diversificare gli strumenti ed i percorsi utili per l'inclusione e l'organizzazione di servizi, diversificare le reti di prossimità e offrire risposte utili per contrastare l'erosione in ato nei servizi disponibili alla persona. E, ancora, consente alle imprese agricole di intraprendere percorsi di responsabilità sociale di impresa. Queste nuove occasioni di crescita per le imprese agricole multifunzionali e per l'intero sistema Paese costituiscono una nuova frontiera anche nel grande progetto per una Filiera Agricola Tutta Italiana su cui Coldiretti si sta impegnando in tutto il territorio nazionale, in rete con la Fondazione Campagna Amica, agendo come forza sociale impegnata in azioni a supporto della comunità e dei cittadini, anche nel territorio delle quattro province del Piemonte Orientale.
Giovani Impresa • MOVIMENTI COLDIRETTI
GIOVANI IMPRESA: LAVORO E INNOVAZIONE I TEMI CENTRALI DELL'ASSEMBLEA
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commettono sul futuro senza dimenticare la tradizione; sanno innovare, ma tenere salda la memoria di un grande passato. E, soprattutto, sanno creare opportunità di lavoro e di “nuova impresa” in una fase di generalizzata congiuntura economica. Sono i giovani imprenditori della Coldiretti, che si sono confrontati nei giorni scorsi alla grande assemblea nazionale che ha riunito centinaia di partecipanti da tutta Italia all’Auditorium “Parco della Musica” di Roma. Nutrita la delegazione dei giovani delle nostre province. Una richiesta precisa è giunta, in sede di assemblea, dal delegato nazionale Vittorio Sangiorgio, che ha lanciato un appello al governo «a sospendere il pagamento di imposte e contributi per cinque anni alle imprese familiari in cui si concretizza quella che viene definita la staffetta generazionale. L’agricoltura sta vivendo una straordinaria fase di attenzione da parte dei giovani, ma alle imprese è preclusa la possibilità di ospitare giovani tirocinanti e offrire quindi l’opportunità anche a studenti di effettuare brevi esperienze full immersion in una realtà di impresa». Altro problema è la pretesa che per ospitare un tirocinante l’impresa debba avere alle proprie dipendenze almeno un dipendente a tempo indeterminato: «Ciò comporta, in un settore nel quale molte imprese utilizzano solo manodopera familiare, l’impossibilità di dare corso a questa esperienza». Nel Piemonte Orientale i giovani scelgono di fare impresa per passione e per continuare una salda tradizione familiare (lo dichiara oltre il 70% degli intervistati), e ciò porta ad un’importante inversione di rotta, che vede un ritorno progressivo dei ragazzi nelle campagne e in montagna. Dalla staffetta generazionale è possibile l’inserimento di 200mila giovani nelle campagne italiane dove il 37,3% delle imprese ha un conduttore di età superiore ai 65 anni: da qui la strategicità del tema dell’occupazione giovanile, che rientra nelle priorità annunciate dall'esecutivo.
• Il delegato Vittorio Sangiorgio parla all'assemblea
SANGIORGIO LANCIA L'APPELLO ALLE ISTITUZIONI A SOSPENDERE IL PAGAMENTO DI IMPOSTE E CONTRIBUTI PER CINQUE ANNI ALLE IMPRESE FAMILIARI OVE SI CONCRETIZZA LA "STAFFETTA GENERAZIONALE"
GIOVANI DISOCCUPATI E SCORAGGIATI IN 1 FAMIGLIA SU 10: È CRISI SOCIALE In almeno una famiglia italiana su dieci c’è un In almeno giovane di età compresa tra i 15 e i 29 anni una famiglia che resta a casa senza studiare ne' lavorare ne' italiana su dieci tantomeno cercare un posto di lavoro. Tale situazione è fonte di depressione e ansia soc'è un giovane ciale ed economica che compromette la qualità tra 15 e 29 anni della vita, ma anche le opportunità di sviluppo che resta a casa del Paese. È quanto ha affermato all'assembea nazionale il delegato nazionale dei giovani delsenza studiare, la Coldiretti Vittorio Sangiorgio in riferimento alnè cercarsi la presenza in Italia di 2,1 milioni di giovani un posto di lavoro “neet”, che sono in uno stato di “not in education, employment or training”. «Una perdita straordinaria di energie e di intelligenze che il Paese non può davvero permettersi. Ci incoraggia il fatto che oggi abbiamo in questa sala un premier che alla nostra assemblea del 2011 disse: “l’Italia degli anni 60 aveva i giovani nel motore di sviluppo del Paese, oggi li ha messi in panchina”. Noi siamo pronti a svolgere il nostro ruolo per il bene del Paese, nel suo motore possiamo mettere il miglior carburante (le energie giovani) proveniente da fonte rinnovabile (il meglio del territorio italiano). Abbiamo certamente il merito di aver in questi anni argomentato il perché la classe dirigente più vecchia d'Europa non sarebbe stata in grado di portare il Paese verso la rotta giusta. In politica abbiamo iniziato un ricambio di qualità, ma terremo alta l’attenzione contro tentativi di retromarcia». Il fatto che il ministro più giovane del governo, l’onorevole Nunzia De Girolamo, abbia la delega alle Politiche agricole – ha concluso il delegato dei giovani Coldiretti - «è un'opportunità per cogliere al meglio ciò che di “straordinariamente giovane” sta avvenendo in agricoltura e nei territori italiani».
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• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI
• resp. Caa Coldiretti: LORENZO ROLANDO
Cassazione: il falso sull'origine equivale a frode in commercio ETICHETTA È STRUMENTO CHE GARANTISCE TRASPARENZA NEGLI SCAMBI COMMERCIALI
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ostituisce reato vendere prodotti alimentari utilizzando una etichetta equivoca sia per il contenuto che per la scarsa leggibilità, in quanto idonea ad ingannare il consumatore sull’origine dell’alimento. È ciò che si legge nella recentissima sentenza della Corte di Cassazione (Cass. pen., sez. III, n. 19093/2013), la quale ribadisce e valorizza l’importanza della etichettatura come strumento che garantisce la trasparenza negli scambi commerciali tra acquirente e venditore. Per tale ragione, la Corte giunge a ritenere che integra gli estremi della frode in commercio (ai sensi dell’art. 515 c.p.) la vendita di pistacchi aventi un’origine diversa da quella, ambigua e troppo generica, dichiarata in etichetta. Da qui all'esempio pratico, efficace anche se si discosta dalle specialità dei nostri territori: la rinomanza dei pistacchi siciliani è a tutti nota: è, dunque, evidente che, se un supermercato offre in vendita pistacchi confezionati, nella cui etichetta si legge, in caratteri grandi, “sfiziosità siciliane” e, in caratteri più piccoli, quasi minuscoli, “pistacchi sgu-
• Rintracciabilità e chiarezza in etichetta sono da sempre prioritarie per Coldiretti sciati Mediterraneo”, non si può essere certi di aver effettivamente acquistato pistacchi prodotti in Sicilia, data la vastità dell’area del Mediterraneo, che comprende diversi Paesi tra i quali, ad esempio, la Turchia. Risulta, pertanto, giustificata, secondo la Corte, non tanto la sanzione amministrativa prevista dalla legge n. 4/2011, quanto la più grave pena della reclusione fino a due anni o della multa fino a 2.065 euro, secondo quanto disposto
OGM E CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA Il Senato ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegna il Governo ad adottare la clausola di salvaguardia sull’utilizzo degli Ogm in agricoltura, prevista da una direttiva della Cee del 2001 “a tutela della salute umana, dell'ambiente e del modello economico e sociale del settore agroalimentare”. Il documento unitario invita, inoltre l’Esecutivo, a “rafforzare la già efficace opera di monitoraggio e controllo posta in essere con il coinvolgimento del Corpo forestale dello Stato, il quale da tempo effettua verifiche per evitare la contaminazione tra colture geneticamente modificate e non e per controllare l'eventuale presenza di sementi transgeniche non autorizzate”. «Un'intesa positiva che apre la strada all’avvio delle procedure per l’attivazione della “clausola di salvaguardia” da parte del Governo per scongiurare in Italia qualsiasi rischio di contaminazione» commenta il presidente della Coldiretti, Sergio Marini. Il ricorso alla clausola di salvaguardia è già stato richiesto in più occasioni dalle amministrazioni regionali ed è uno strumento esercitato da alcuni Stati membri dell’Ue in relazione a nuove evidenze scientifiche che evidenziano l’impatto degli Ogm anche su aspetti diversi da quelli economici.
dall’art. 515 c.p. Un'etichettatura che non fornisce informazioni adeguate, precise e corrette sulle caratteristiche del bene acquistato sicuramente truffa il consumatore e svaluta, squalifica e svilisce le qualità del prodotto. Occorre, invece, che sia garantita la libertà di ognuno di individuare, tra la molteplicità di prodotti che il mercato offre, quello che, previa attenta e consapevole valutazione, soddisfa maggiormente i propri gusti o le proprie aspettative. Di conseguenza, risulta evidente come l’informazione relativa all’origine, ovvero, al luogo geografico di produzione, sia in grado di orientare ampiamente la scelta finale del consumatore. A tal proposito, la Corte di cassazione ricorda che esistono norme chiare e specifiche, tanto a livello nazionale quanto a livello comunitario, che sottolineano la necessità di riportare in etichetta informazioni chiare e leggibili sulle caratteristiche dei prodotti alimentari, con il fine di evitare che omissioni o false indicazioni possano indurre in errore il consumatore. Viene, infatti, richiamato, non solo il d.lgs. n. 109/1992 che disciplina l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari, ma anche la più recente legge n. 4 del 2011, in materia di etichettatura e qualità degli alimenti, la quale, pur non avendo ancora ricevuto piena attuazione, perché in attesa della emanazione degli opportuni decreti interministeriali, espressamente prevede l’obbligo di indicare in etichetta, tra le altre informazioni, il luogo di origine o di provenienza degli alimenti, proprio al fine di rafforzare la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari. La legge citata, tra l’altro, attualizza, con attenzione e rigore, il bisogno diffuso e condiviso della collettività di disporre di dati chiari, trasparenti e non ingannevoli, al fine di procedere agli acquisti con sicurezza e fiducia, senza dover convivere con la sensazione di aver subito una truffa.
Tecnica - Legislativo - Riso • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI
FOCUS
SISTRI: RISCHIO AVVIO IN OTTOBRE, SERVE RISCRIVERE IL SISTEMA ROMA - Cosa ne pensano gli operatori del Sistri e dell’imminente scadenza di ottobre, prevista per l’avvio dell’operatività del sistema? Questo l’oggetto dell’incontro svoltosi al ministero dell’Ambiente e coordinato dal professor Edo Ronchi, incaricato dal ministro di organizzare e gestire il confronto con le organizzazioni professionali e gli operatori potenzialmente interessati al sistema di tracciabilità dei rifiuti. Obiettivo dei lavori è verificare la possibilità di far partire il sistema, eventualmente a seguito di alcune modifiche tecniche o funzionali. Coldiretti ha segnalato come sia impensabile l’avvio del Sistri, permanendo tutte le difficoltà e le anomalie segnalate nel corso degli anni e che sono attualmente ancora irrisolte. Il sistema attuale, infatti, nonostante le modifiche più volte apportate, non risulta efficiente e non è funzionale alle esigenze di controllo e di semplificazione, con un conseguente inutile aggravio di oneri economici e di adempimenti burocratici per le imprese. Con specifico riferimento alle impre-
LA PIATTAFORMA SISTRI, BASATA SU UN COMPLESSO SISTEMA, ALLO STATO DEI FATTI RISULTA INUTILMENTE ONEROSA, CON UN PESANTE AGGRAVIO BUROCRATICO ED ECONOMICO PER LE IMPRESE AGRICOLE se agricole, l’esonero dall’iscrizione al sistema di tracciabilità previsto per le piccole imprese dall’articolo 39, comma 9 del decreto legislativo 3 dicembre 2010, n.205 è scaduto a luglio 2013. L’eventuale avvio di operatività del sistema, previsto a partire da ottobre 2013, in combinazione con la scadenza dei termini per l’esonero dall’iscrizione per il settore, determinerebbe l’insorgenza di molteplici criticità connesse all’introduzione di adempimenti ed oneri insostenibili. Si è evidenziato, peraltro, come il pesante aggravio burocratico ed economico che deriverebbe dall’applicazione del sistema di tracciabilità anche ad
imprese di modeste dimensioni non risulta giustificato da superiori obiettivi di tutela ambientale, in quanto gli adempimenti imposti risultano del tutto inutili o sproporzionati. A ciò deve aggiungersi che gli sviluppi del procedimento penale avviato dalla Procura di Napoli al fine di verificare la correttezza e la legalità nell’affidamento e nella gestione del servizio rendono indispensabile impedire che le imprese siano chiamate a rispondere economicamente per gli impegni assunti dall’Amministrazione in tale contesto. Sono stati quindi proposti alcuni principi cardine per la definizione di un sistema funzionale, efficiente, semplificato, ma soprattutto - rispetto alle imprese agricole - adeguato alla realtà del settore, chiedendo una revisione radicale del sistema, a partire dai criteri di delega che lo hanno introdotto. L’intera piattaforma Sistri, basata su un complesso sistema legato all’uso di chiavette usb per l’annotazione e gestione dei dati e della black box per il tracciamento satellitare dei mezzi, risulta, infatti, inutilmente onerosa, anche considerando che la direttiva comunitaria 2008/98/CE fissa a carico degli Stati l’obbligo di assicurare la tracciabilità dei rifiuti pericolosi, senza imporre l’impiego di tecnologie informatiche. Tutte le associazioni intervenute hanno condiviso le preoccupazioni indicate, richiedendo, sostanzialmente, la riscrittura del sistema.
UN’ARMA IN PIÙ PER IL CONTROLLO DEI GIAVONI DEL RISO Grazie alla collaborazione tra Amministrazione nazionale, associazioni di categoria e BASF Italia Spa è stata ottenuta l’autorizzazione in via eccezionale di Facet Flow, erbicida a base di quinclorac, principio attivo impiegato per la lotta ai giavoni “bianchi” del riso. L’autorizzazione all’impiego avrà validità fino al 22 agosto 2013. Facet Flow è uno strumento fondamentale per gestire i sempre più diffusi problemi di giavoni resistenti; il prodotto va impiegato sempre in miscela ad altri principi attivi a differente meccanismo d’azione alla dose di 1,2 L/ha. Nell’ambito della Tecnologia Clearfield®, Facet Flow può essere utilizzato nel primo passaggio, in miscela a Beyond, per controllare i giavoni bianchi resistenti. È importante ricordare che è vietato l’utilizzo di Facet Flow nei siti della Rete Natura 2000 (aree SIC e ZPS) e su terreni con un contenuto di sabbia maggiore del 50%. Nel corso del 2013 verrà attuato un monitoraggio per determinare l’impatto ambientale sulle acque di superfice e di falda.
• Risaia in sommersione
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Vino e Vigneto pag. 20
• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI
• pagina a cura di CARLO TODESCHINO
Consumo di vino ai minimi mentre si temono gli effetti depressivi dell'aumento Iva
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nuovo aumen• La vite in maggio to dell’Iva avrà un ulteriore effetto depressivo sui consumi di vino, dopo il crollo record del 7% degli acquisti familiari nel primo trimestre 2013. Nello spazio di un decennio, gli italiani - continua la Coldiretti - hanno detto addio ad un bicchiere di vino su quattro, tanto che i consumi nazionali sono scesi a 22,6 milioni di ettolitri, rispetto ai 29 milioni bevuti negli Usa e ai 30,3 milioni di ettolitri della Francia che detiene il primato mondiale. L’Italia è addirittura tallonata da vicino dalla Germania e soprattutto dalla Cina con un consumo interno di 18 milioni di ettolitri in rapida crescita (+9%). In compenso, l’Italia resta saldamente il maggior esportatore di vino nel mondo dove quasi una bottiglia scambiata su cinque è italiana.
TELEMATIZZAZIONE RIMANDATA Le osservazioni critiche e le richieste che Coldiretti ha mosso contro la sfrenata corsa alla “telematizzazione” hanno portato il Ministero delle Politiche Agricole a riconsiderare le precedenti posizioni che avrebbero comportato, a partire da agosto 2013, l’obbligo indistinto all’impiego di supporti informatici per tutti i documenti di trasporto dei prodotti vitivinicoli. Nello specifico, Coldiretti ha chiesto di esonerare i prodotti imbottigliati poiché il lotto in etichetta e la fascetta applicata sono sufficienti a dimostrare e garantire l’avvenuta certificazione, il controllo e la rintracciabilità del vino. La telematizzazione potrà in futuro portare benefici, ma questa deve essere attentamente e progressivamente introdotta, continuando ad ammettere il cartaceo, quando non sia possibile utilizzare il sistema informatizzato o l’impresa non possa dotarsi di mezzi informatici. Tutto rimandato, a data da destinarsi; il ministero ha infatti confermato un approccio graduale e autorizzato il proseguimento all’impiego dei tradizionali stampati. «Sebbene al momento non sia il testo definitivo – conclude Roberto Cabiale, delegato per il settore vinicolo della giunta regionale - la predisposizione in formato elettronico dei documenti sarà solamente volontaria e non obbligatoria per i produttori».
CANTINE E PRINCIPALI REQUISITI GENERALI PER L'OPERATIVITÀ ACCESSO AI TINI UTILIZZATI PER LA FERMENTAZIONE DELLE UVE La salita sulla sommità dei tini, utilizzando una scaletta portatile o struttura metallica fissa costituita da scale di accesso e passerelle espone i lavoratori a rischio caduta, verso l’esterno o all’interno del tino. L'eventuale presenza di gas asfissianti (anidride carbonica) o tossici (anidride solforosa) e di vapori alcolici può aggravare il rischio di caduta dall’alto. Nel caso in cui lungo i fermentini esistano strutture fisse di accesso e relative passerelle, le stesse devono essere realizzate in materiali antiscivolo (ad esempio grigliato metallico) dotate di parapetti e fasce fermapiedi. Le passerelle grigliate devono essere realizzate in modo che il boccaporto superiore del tino sia qualche cm. più basso del piano di calpestio, prevedendo una “botola” incernierata sul grigliato che può essere aperta per togliere il coperchio del boccaporto del tino e poi immediatamente richiusa lasciando il boccaporto aperto. LOCALI/AREE INVECCHIAMENTO/AFFINAMENTO/ REMUAGE Non sono richiesti requisiti particolari. I locali di invecchiamento/affinamento/remuage possono essere approntati in funzione delle specifiche caratteristiche organolettiche che si intende far assumere al prodotto finale, stante il fatto che in tali ambienti, solo occasionalmente, stazionano i lavoratori. In ogni caso il lavoro nelle zone a microclima sfavorevole deve essere organizzato in modo tale da rendere minimi i tempi di esposizione prevedendo delle pause in altri locali con microclima adeguato al benessere dei lavoratori. SPECIFICHE DI SICUREZZA PER LOCALI CANTINA COMPLETAMENTE INTERRATI Nel caso in cui tali locali siano interrati per decidere in quali locali o ambienti sotterranei di uno stesso edificio effettuare le misure di concentrazione di gas radon, bisogna tenere conto del fatto che le misure devono essere pianificate in modo da essere rappresentative dell’esposizione del personale. Perciò, in linea di massima, le misure non dovranno essere condotte in locali che non siano occupati con continuità dai lavoratori. In tal modo non dovranno essere sottoposti a misura a meno che il personale nel suo complesso non vi trascorra una frazione di tempo significativa, che viene indicativamente fissata in 10 ore al mese. (segue sul prossimo numero)
Zootecnia e Latte • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI
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Monticazione in alpeggio
in ritardo per freddo e neve IMPOSSIBILE SALIRE AI PASCOLI DI QUOTA PIÙ ELEVATA. MANCA ANCHE L'ERBA
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i va in alpeggio con un forte ritardo, quest’anno, sui monti della Valsesia e del Biellese: 15-20 giorni, una situazione pesante per un comparto-chiave dell’economia agricola e montana delle due province. C’è ancora neve sopra i 1400-1500 metri di altitudine, l’erba crescerà con grande ritardo e, per ora, mandrie e greggi restano in stalla: il problema interessa centinaia di imprese agricole tra Valsesia, Val d'Ossola, Biellese ed Alto Novarese. Impossibile fino a pochi giorni fa salire negli alpeggi posti oltre i 1300-1400 metri: da Alagna all'alta val Formazza, da Riva Valdobbia, al monte Rosa, da Carcoforo, fino al monte Mucrone e le alpi biellesi, la situazione si ripete senza soluzione di continuità. Ciò comporta innanzitutto un deciso aggravio di costi di produzione per i nostri allevatori, costretti ad alimentare le vacche in stalla, acquistando fieno e mangimi. Le ultime settimane hanno visto i fiocchi di neve imbiancare ampie porzioni del territorio montano valsesiano e biellese: una situazione del tutto anomala, se pensiamo che tra la fine di maggio e i primi giorni di giugno, solitamente, i nostri alpigiani salgono ai pascoli alti con i loro animali. Certamente, quest’anno, la monticazione non avverrà prima di fine giugno, con una ventina di giorni di ritardo. Nei pascoli di media montagna, invece, il bel tempo di questi giorni ha accentuato il problema delle invasioni di cinghiali e fauna selvatica, che rovinano i prati a fieno e pongono forti interrogativi anche sul prosieguo della stagione in alpeggio. Inoltre, il clima freddo ha rallentato la partenza della stagione turistica nelle terre alte di Valsesia e Biellese, e a risentirne sono i molti operatori agrituristici che vedono compromessa la prima parte della stagione estiva.
• Cagliata e lavorazione del Gorgonzola
STIMATO DA 15-20 GIORNI IL RIMANDO DELLA SALITA IN ALPE, DALLA VALSESIA, ALL'OSSOLA, ALL'ALTO NOVARESE E BIELLESE. CIÒ COMPORTA L'AGGRAVIO DEI COSTI DI PRODUZIONE PER I NOSTRI ALLEVATORI, COSTRETTI AD ALIMENTARE LE VACCHE IN STALLA E AD ACQUISTARE FIENO E MANGIMI
LOLACOOP DIVENTA OPERATIVA È opertiva da aprile la cooperativa agriola Lolacoop creata per fornire alle imprese associate la possibilità di conferire le vacche di razze da latte di fine carriera. Come spiega il responsabile del servizio economico di Coldiretti Piemonte Franco Ramello, «la volontà è di estendere all'intera regione il servizio ora già garantito alle imprese delle province di Torino e Cuneo». La cooperativa nasce in seguito all'accordo tra Coldiretti e il gruppo CremoniniInalca: quest'ultimo ha la necessità di recuperare questa tipologia di vacche in Piemonte da destinare al macello di Ospedaletto Lodigiano per la produzione di hamburger. Il prezzo delle vacche sarà calcolato a peso morto in base alla classificazione europa (griglia Seurop) secondo il listino vacche Inalca aggiornato alla settimana di consegna. Al prezzo sarà sottrato il prezzo del trasporto; il pagamento sarà con bonifico bancario entro 10/12 giorni dal carico. Lolacoop è in grado di assicurare agli associati la gestione di emergenze e urgenze, attraverso accordi con macelli locali; inoltre è in grado, se necessario, di raccogliere i vitelli delle imprese associate che conferiscono le vacche. I vitellini verranno ritirati con un peso di almeno 45 kg e saranno pagati al prezzo di mercato cui verrà sottratto il costo del trasporto.
Va sottolineato che quella delle nostre montagne è un’agricoltura “strategica” e in grado di legare la tradizione al futuro nel segno di prodotti d’eccellenza e di un legame forte con il turismo: la presenza delle imprese agricole e il mantenimento delle attività d’alpeggio garantiscono un presidio del territorio importante per la sopravvivenza dell’economia montana. Quando il territorio alpino è ben governato a livello di programmazione e presidio, esso sa porsi al servizio della
pianura e della collettività: sa fare sistema” con il turismo che deve saper apprezzare ulteriormente il settore dell’allevamento bovino e caprino e si rafforza come importante volano per lo sviluppo dell’economia locale. Sinergie che passano attraverso un “ruolo forte” che l’agricoltura può assumere fortificando il proprio appeal nei confronti dell’imprenditoria giovanile e guidando, a questo proposito, un “ritorno alla montagna” delle nuove e giovani generazioni.
Agricoltura e Montagna pag. 22
• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI
LA MONTAGNA VUOLE VIVERE: ecco il documento
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oldiretti Piemonte ha presentato il 13 giugno in conferenza stampa il documento "La Montagna vuole vivere" che sintetizza le priorità che legano il settore agricolo e l'ambito montano. Per garantire la conservazione dell’ambiente montano e la salvaguardia del territorio è necessaria la presenza umana. Di qui la necessità di garantire la vivibilità della famiglia con i servizi socio-asssitenziali ai giovani, alle famiglie ed agli anziani. Passa sempre dalla presenza dell’uomo sul territorio lo sviluppo di imprese agro alimentari che producono nel rispetto delle tradizioni introducendo nelle loro imprese innovazione e tecnologia. A questo proposito si chiede alla pubblica amministrazione lo snellimento delle procedure burocratiche e la celerità nelle risposte alle richieste di intervento paesaggistico, urbanistico, economico e finanziario.
Alla pubblica Amministrazione si chiede anche una scelta di fondo: se la salvaguardia della montagna e delle zone marginali passa attraverso la presenza delle persone, occorre che il sistema Paese dia la priorità assoluta a chi vive di montagna attraverso almeno cinque interventi di urgente necessità: mantenimento e potenziamento dei servizi alla persona anche in sinergia con consorzi socio assistenziali e associazioni di volontariato; favorire l’assegnazione degli alpeggi ai residenti ed ai margari evitando le speculazioni finanziarie in atto in alcune zone da parte dei comuni relativamente ai pascoli di proprietà comunale; prevedere un ritorno economico alla montagna quando sono utilizzate risorse primarie come l’acqua sia per fini civili che per la produzione di energia alternativa; favorire forme imprenditoriali di valorizzazione del paesaggio e del territorio attraverso l’agriturismo e l’eno-
PIANO REGIONALE DI SOSTEGNO PER LA DIFESA DEL BESTIAME DALLE PREDAZIONI SUI PASCOLI La giunta regionale del Piemonte ha approvato il “Piano regionale di intervento a sostegno dei costi per la difesa del bestiame dalle predazioni da canidi sui pascoli collinari e montani piemontesi”, cui è destinata, per il corrente anno, una somma pari a 287 mila euro. È dunque confermato anche per il 2013 lo strumento utile ad affiancare gli allevatori impegnati nell’attuazione di misure di prevenzione contro le predazioni. Potranno presentare richiesta di contributo tutti gli allevatori della Regione Piemonte che esercitano il pascolo o l’alpeggio di ovini, caprini, bovini o equini; le domande dovranno pervenire entro il 1° luglio 2013 alla Provincia (per i pascoli di collina) o alla Comunità Montana (per i pascoli di montagna). L’erogazione del premio alle imprese richiedenti sarà successiva alla redazione di una specifica graduatoria su base regionale. I danni conseguenti alle predazioni da parte di canidi sui pascoli, in aumento negli ultimi anni, dimostrano l’urgente necessità di rafforzare le misure di prevenzione onde evitare, anche nella stagione che si appresta ad iniziare, di registrare un ulteriore incremento del numero di perdite a danno degli allevatori. Nel corso del 2012 il “Piano regionale di intervento a sostegno dei costi per la difesa del bestiame” - che ha definitivamente sostituito il Premio per il pascolo gestito - ha permesso di finanziare i sistemi di difesa di 176 aziende zootecniche. Per maggiori informazioni rivolgersi presso gli uffici della Coldiretti.
LA PRESENZA DELL'UOMO IN MONTAGNA VA FAVORITA ANCHE DA CONCRETI INTERVENTI SUL FRONTE DEI COSTI DEL LAVORO: GLI ONERI SOCIALI VANNO CONTENUTI PER RENDERE COMPETITIVE LE IMPRESE CHE CREANO OCCUPAZIONE
• In montagna è tornata la neve turismo; il contenimento delle specie selvatiche che danneggiano l’agricoltura (cinghiali, cervi, caprioli, etc) La presenza dell’uomo in montagna e nelle zone svantaggiate deve essere favorita da concreti interventi sul fronte della diminuzione dei costi del lavoro. Gli oneri sociali debbono essere contenuti per rendere competitive le imprese che anche stagionalmente offrono reali possibilità di occupazione. Infine occorre una maggior sinergia tra Enti. Pare una frase fatta ma non lo è. Oggi sui territori montani del Piemonte operano una serie di soggetti pubblico-privati (Gal, ex comunità montane ora Unione di Comuni, parchi per la tutela ambientale, province, comuni) che necessitano di meglio interagire tra loro generando momenti sinergici positivi con le imprese agricole od operanti negli settori produttivi, si chiede pertanto l’attivazione di una maggior sinergia tra i vari Enti affinchè i loro interventi siano attuati concretamente e sinergicamente abbattendo anche le tempistiche di intervento ed autorizzative.
Ortofrutta • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI
SUCCO D'UVA MADE IN PIEMONTE, SPECIALITÀ DA RILANCIARE
• Uva TORINO - Un succo d'uva di qualità che nasce dalla collaborazione di Coldiretti Piemonte e della scuola enologia di Alba. Il succo d'uva nasce dall'impegno di Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana: nelle iniziative dell'organizzazione v'è in primo piano quella di valorizzare l'uva, non soltanto nel prodotto principe per eccellenza, i vini del nostro territorio, conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo, ma anche con progettualità come questa, per estendere l'attenzione su tutte le potenzialità che hanno le nostre imprese. Il succo
d'uva è un prodotto che già dalla sua nascita ha calamitato l'attenzione del settore: un prodotto, dunque, che va valorizzato secondo le sue peculiarità, che lo rendono particolarmente adatto anche ad un consumo giovane. È ancora presto per parlare di ricaduta sulle imprese, ma le potenzialità sono altissime e si registra un marcato interesse da parte di tanti operatori economici. Attualmente il succo d'uva sta accrescendo la sua diffusione: quella di Coldiretti è una proposta di filiera agricola, con uva al 100% territoriale, per valorizzare l'uva stessa come bevanda non alcolica da portare a tavola e con precise proprietà benefiche e antiossidanti. Per ora si potrà trovare direttamente presso le imprese che la producono, negli agriturismi e botteghe di Campagna Amica. Come detto, tra i partner del progetto c'è la scuola enologica di Alba, che ha curato lo studio del protocollo di produzione, le analisi e la presentazione.
OCM ORTOFRUTTA: la nuova proposta è attesa a settembre
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i è svolto a Parigi, presso FranceAgriMer, l’incontro annuale del comitato misto per l’ortofrutta tra le delegazioni di Italia, Francia e Spagna. L’organismo ha la particolarità di riunire insieme delegazioni formate dai responsabili ministeriali e delle organizzazioni di rappresentanza dei tre paesi, tra cui Coldiretti, sui temi ortofrutticoli. Lo scopo è quello di un confronto e di un coordinamento sui temi comuni dell’ortofrutta, per presentarsi sui tavoli di Bruxelles con posizioni condivise. Nell’incontro sono stati trattati gli aspetti relativi al mercato delle fragole,
dell’aglio, del pomodoro da consumo fresco e delle pesche e nettarine, oltre ad argomenti orizzontali a tutto il settore ortofrutticolo, quali la riforma della Politica agricola Comune (Pac), la riforma dell’Ocm (Organizzazione comune di mercato) ortofrutta, il sistema dei prezzi di entrata per il controllo delle importazioni. In particolare sono state evidenziate le difficoltà generate dall’accordo Ue-Marocco, le problematiche legate alle triangolazioni di aglio cinese e la situazione della prossima campagna di pesche e nettarine. La parte più corposa dell’incontro ha riguardato l’andamento del-
KIWI E BATTERIOSI, OK ALL'USO D'EMERGENZA DEI COMPOSTI DI RAME ROMA - Il ministero della Salute, con il parere positivo della Commissione consultiva prodotti fitosanitari, ha adottato il Decreto con il quale autorizza l’uso d’emergenza, per 120 giorni, dell’uso dei prodotti fitosanitari a base dei composti di rame sull’actinidia in fase vegetativa, contro il rischio d’infezione da cancro batterico: eessi sono autorizzati con la composizione ed alle condizioni d’utilizzo indicate nelle etichette allegate al decreto. I prodotti autorizzati sono: Poltiglia Bordolese Disperss, Selecta Disperss, Poltiglia Disperss (Cerexagri Italia Srl); Coprantol Hi Bio, Copernico, Duke, Duke Idrossido, Cuprovit Bio Evolution (Ambechem Ltd); Cuprocaffaro Micro, Iperion, Airone Più, Grifon Più (Isagro); Bordoflow New (Manica Spa); Cobra Nordox Super 75 Wg ( Nordox Industrier As); Zetaram New Tech, Assoram Elite Wg (Phoenix Del srl).
la trattativa per la riforma della Pac e la riforma dell’Ocm ortofrutta. Su questi punti, le rappresentanze ministeriali dei tre paesi hanno dato le più ampie rassicurazioni rispetto al fatto vi sia una posizione condivisa che viene sostenuta nei confronti della Commissione, affinché sia riconosciuta l’importanza economica e strategica del settore ortofrutticolo. La proposta per l’Ocm ortofrutta dovrebbe essere formalizzata dalla Commissione a settembre. Coldiretti, intervenendo ai lavori ha posto poi all’attenzione dei tre ministeri dell’agricoltura e dei presenti il tema fondamentale della salute delle piante e delle problematiche legate ai troppi organismi nocivi che varcano le frontiere dell’Ue, minacciando le coltivazioni di vegetali e, di conseguenza, gli investimenti ed il reddito dei produttori. In questo senso è stato evidenziato come alle imprese agricole serva un sistema di protezione delle piante efficace, con poca burocrazia e dotato di risorse adeguate per intervenire in caso di danni, di espianti, di riconversioni varietali.
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Credito e Impresa pag. 24
• CREDITAGRI ITALIA
• pagina a cura di ANNA ROSSO
FOCUS
CAMPAGNA ANTICIPI PAC 2013: SOLUZIONI FINANZIARIE PER LE IMPRESE AGRICOLE Anche quest’anno CreditAgri Italia mette a disposizione delle imprese agricole lo strumento dell’anticipo Pac per soddisfare, almeno in parte, le proprie esigenze di credito a breve. Attraverso la sottoscrizione di appositi accordi con alcuni Istituti Bancari Partner è stato messo a punto e condiviso, un modello operativo in grado di favorire l’accesso al credito da parte delle imprese agricole che potranno così richiedere un finanziamento fino all’importo massimo dell’ 80% del valore dei titoli richiesti nella domanda unica a tassi di assoluto vantaggio ed in ogni caso non da sportello diretto.
A questo proposito ricordiamo che CreditAgri Italia, il consorzio di garanzia fidi promosso da Coldiretti, è in grado di mettere a disposizione delle imprese agricole i propri accordi e le convenzioni con primari Istituti di Credito a tassi di particolare favore. In particolare all’interno dell’offerta di prodotti e soluzioni finanziare, CreditAgri Italia, mette a disposizione di tutte le imprese che hanno presentato domanda in Regime di Aiuto Unico, soluzioni in grado di soddisfare tutte le esigenze ed in grado di dare risposte in tempi rapidi e a condizioni di particolare favore. In modo semplice e immediato, i titolari delle aziende che decideranno di aderire po-
tranno richiedere l’anticipazione annuale del premio senza dover attendere l’erogazione da parte dell’Organismo Pagatore. A differenza degli anni passati, tale possibilità è stata resa disponibile anche alle Regioni dove sono operativi gli Organismi Pagatori Regionali (Opr) e non solo nei territori dove opera direttamente Agea. Per maggiori dettagli sulle opportunità rivolgiti direttamente al tuo sportello Caa Coldiretti dove è stata presentata la Domanda Unica Pac ovvero direttamente agli sportelli di CreditAgri Italia presenti in tutte le province della Regione individuabili attraverso il sito internet all'indirizzo www.creditagri.com.
Profilo di CreditAgri Italia CreditAgri Italia s.c.p.a. è una Cooperativa di garanzia fidi costituita per offrire assistenza e consulenza tecnico - finanziaria nel settore agricolo, agroalimentare ed agroindustriale. Si occupa in modo specialistico di credito agrario e finanza d’impresa a vantaggio delle imprese del settore. CreditAgri Italia si compone di una rete di professionisti chiamati a valutare al meglio ogni progetto, fornendo il supporto per una corretta pianificazione degli investimenti a misura di ogni realtà. CreditAgri Italia attraverso la contrattazione con gli istituti bancari, società di leasing e di factoring, è in grado di mettere a disposizione prodotti e servizi creditizi appositamente pensati per rispondere alle esigenze delle imprese appartenenti al mondo dell’agroalimentare, ai Consorzi Agrari, alle Cooperative ed al settore della pesca e dell’acquacoltura e di tutte le filiere. CreditAgri Italia Consorzio fidi unico nel suo genere, costituisce il più articolato Ente di garanzia fidi italiano operante in agricoltura ed iscritto nell’Elenco Speciale ex art. 107 del Testo Unico Bancario al nr. 19556.0 e soggetto a vigilanza diretta della Banca d’Italia. Oggi è presente nelle nostre province e in tutte le regioni d’Italia con oltre 60 filiali e 16.000 imprese associate.
Profilo del Caa Coldiretti Il Centro di Assistenza Agricola Coldiretti (Caa Coldiretti) è una società di capitali costituita dalla Coldiretti autorizzata a svolgere servizi diretti alle imprese agricole su tutto il territorio nazionale. Il Caa Coldiretti è una struttura specializzata che offre alle aziende agricole servizi orientati alla semplificazione delle procedure e degli adempimenti amministrativi, assistenza nel rapporto con la Pubblica Amministrazione, consulenza per la gestione e lo sviluppo delle attività agricole e si occupa anche di diffondere la conoscenza sulle opportunità di finanziamento alle imprese. Il Caa Coldiretti garantisce servizi alle imprese agricole su tutto il territorio nazionale attraverso unità locali nelle quali opera personale specializzato, aggiornato sulla normativa da applicare, sulle procedure da utilizzare ed in grado di rispondere a tutte le esigenze delle imprese. Attraverso un accordo di collaborazione, il Caa Coldiretti svolge attività di coordinamento dei Caa Coldiretti Regionali (costituiti in alcune Regioni) che partecipano alla rete di società del sistema servizi Coldiretti. È convenzionato con gli Organismi Pagatori e le Regioni per l’acquisizione, la conservazione, la custodia e l’aggiornamento del fascicolo aziendale, cartaceo ed elettronico, e per l’accettazione e la registrazione a sistema delle domande di aiuto, nonché delle dichiarazioni presentate dai produttori agricoli.
Fiscale ed Economico • CAF - CENTRO ASSISTENZA FISCALE COLDIRETTI
• pagina a cura di ELENA SASSONE
Deducibilità dei canoni di leasing Dall'Agenzia delle Entrate i chiarimenti sulla nuova disciplina
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rrivano le istruzioni per effettuare correttamente la deduzione dei canoni di leasing ai fini delle imposte dirette, a seguito della modifica alla disciplina prevista dal Dl n.16 del 2012 che ha eliminato la condizione della durata minima contrattuale, prima richiesta per la deducibilità dei canoni di locazione finanziaria. La circolare n. 17/E di oggi fornisce, inoltre, chiarimenti e numerosi esempi sul trattamento fiscale della quota capitale e degli interessi passivi impliciti dei canoni di leasing non ancora dedotti alla scadenza del contratto, sul leasing immobiliare, sulla disciplina per i lavoratori autonomi e sugli effetti ai fini Irap. Le modifiche introdotte dall’articolo 4-bis del decreto legge 2 marzo 2012, n. 16 interessano i canoni relativi ai contratti di leasing stipulati a partire dal 29 aprile 2012. La novità normativa - Il Dl n.16 del 2012 ha eliminato la condizione della durata minima contrattuale, prima prevista per la
deducibilità dei canoni di locazione finanziaria, rendendo così la deduzione autonoma rispetto alla durata del contratto. Queste novità interessano gli operatori economici che redigono il bilancio secondo i principi contabili nazionali, mentre non coinvolgono i soggetti Ias adopter. Come gestire i canoni di leasing non ancora dedotti alla scadenza del contratto – In questo caso i canoni non dedotti devono trovare riconoscimento fiscale mediante variazioni in diminuzione, pari all’importo annuale del canone fiscalmente deducibile, da apportare fino al completo riassorbimento dei valori fiscali sospesi. Irap - Ai fini Irap rileva l’importo del canone di leasing imputato a conto economico a prescindere dalla durata contrattuale. Lavoratori autonomi: come incide la disciplina – La circolare precisa, inoltre, che il nuovo sistema di deducibilità si applica anche ai contratti stipulati dagli esercenti arti e professioni.
FOCUS
AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE Ottenere le autorizzazioni ambientali sarà più facile con l’autorizzazione unica. Questo è l’obiettivo del d.p.r. 13 marzo 2013, n.59 (G.U. 42 L del 29 maggio 2013) con cui è stato approvato il Regolamento recante la disciplina dell’autorizzazione unica ambientale e la semplificazione di adempimenti amministrativi ambientali gravanti sulle piccole e medie imprese e sugli impianti non soggetti ad autorizzazione integrata ambientale. Scopo del provvedimento è l’introduzione e la disciplina della Autorizzazione unica ambientale: un provvedimento rilasciato dallo sportello unico per le attività produttive, che sostituisce diversi atti di comunicazione, notifica ed autorizzazione in materia ambientale (autorizzazione agli scarichi; comunicazione preventiva per l'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, delle acque di vegetazione dei frantoi oleari e delle acque reflue provenienti dalle aziende ivi previste; autorizzazione alle emissioni in atmosfera; comunicazione o nulla osta paesaggistico; autorizzazione all'utilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura; comunicazioni in materia di rifiuti). L'autorizzazione unica ambientale, che ha durata di quindici anni a decorrere dalla data di rilascio, deve contenere tutti gli elementi previsti dalle normative di settore per le autorizzazioni e gli altri atti e sostituisce e definisce le modalità per lo svolgimento delle attività di autocontrollo, ove previste, individuate dall'au-
torità competente, tenendo conto della dimensione dell'impresa e del settore di attività. Le procedure definite dal regolamento si applicano agli impianti non soggetti alle disposizioni in materia di autorizzazione integrata ambientale ed alle piccole e medie imprese, categoria definita dall’articolo 2 del D.M. 18 aprile 2005 e costituita da imprese che hanno meno di 250 occupati, con un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro. Le disposizioni del regolamento, invece, non si applicano ai progetti sottoposti alla valutazione di impatto ambientale (VIA) quando la normativa statale e regionale disponga che il provvedimento finale di VIA comprende e sostituisce tutti gli altri atti di assenso in materia ambientale. La domanda per il rilascio dell'autorizzazione unica ambientale corredata dai documenti, dalle dichiarazioni e dalle altre attestazioni previste dalle vigenti normative di settore relative agli atti di comunicazione, notifica e autorizzazione va presentata allo sportello uniche per le attività produttive (SUAP) che la trasmette immediatamente, in modalità telematica, all'autorità competente e ai soggetti competenti in materia ambientale e ne verifica la correttezza formale. Nella domanda sono indicati gli atti di comunicazione, notifica e autorizzazione per i quali si chiede il rilascio dell'autorizzazione unica ambientale, nonché le informazioni richieste dalle specifiche normative di settore. Qualora l'autorità competente riscontri che è necessario integrare la documentazione
presentata, lo comunica tempestivamente ed in modalità telematica al SUAP, precisando gli elementi mancanti ed il termine per il deposito delle integrazioni. Le verifiche si concludono entro trenta giorni dal ricevimento della domanda. Decorso tale termine, in assenza di comunicazioni, l'istanza si intende correttamente presentata. Gli imprenditori che debbano effettuare adempimenti per i quali è richiesta soltanto una comunicazione di inizio attività (come, ad esempio, l’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento) possono scegliere di non avvalersi delle procedure di autorizzazione unica che in questi casi, anche in considerazione dei costi istruttori conseguenti, rappresenterebbero una complicazione, piuttosto che una semplificazione. Il regolamento disciplina anche la fase transitoria prevedendo che i procedimenti avviati prima della data di entrata in vigore del regolamento medesimo debbano essere conclusi ai sensi delle norme vigenti al momento dell'avvio dei procedimenti stessi e che l'autorizzazione unica ambientale possa essere richiesta alla scadenza del primo titolo abilitativo sostituito. Il provvedimento rinvia ad un decreto interministeriale l’adozione di un modello semplificato e unificato per la richiesta di autorizzazione unica ambientale, chiarendo che sino all'adozione del decreto le domande per l'ottenimento dell'autorizzazione unica ambientale possano comunque presentate nel rispetto della procedura descritta.
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• NOTIZIE DAL PATRONATO EPACA
Assegni familiari: i requisiti e le modalità per richiederli SONO SOTTOPOSTI A PRECISE CONDIZIONI, LEGATE SOPRATTUTTO AL REDDITO FAMILIARE, CHE DEVE MANTENERSI ENTRO UNA PRECISA SOGLIA DI LIMITE
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coltivatori diretti possono ottenere gli assegni familiari quando svolgono ttività lavorativa e, unitamente agli artigiani e commercianti, quando diventano pensionati. 1) LIMITI DI REDDITO Gli assegni sono corrisposti a condizione che la famiglia del richiedente non abbia superato, nell'anno precedente, determinati limiti di reddito. Tali limiti sono rivaluati ogni anno in ragione del tasso di inflazione programmato. Se il reddito familiare supera i limiti, può scattare la revoca degli assegni per il primo figlio oppure per tutti i famigliari. Sempre in materia di reddito, inoltre, è previsto un limite di reddito personale che il famigliare non deve superare per essere considerato a carico, che per il corrente anno è di 697,73 euro mensili. 2) REDDITI DA CONSIDERARE Alla formazione del reddito familiare concorrono: 1) i redditi assoggettabili all'Irpef; 2) il reddito della casa di abitazione; 3) redditi esenti da imposta (pensioni
CONTRIBUTI PREVIDENZIALI COLTIVATORI DIRETTI 2013
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a notizie per il momento ancora ufficiose, cioè da confermare, sembrerebbe che anche per il 2013 i coltivatori diretti e gli Iap titolari d'azienda riceveranno dall'Inps il solo frontespizio riepilogativo dei contributi previdenziali ed associali, pensioni di invalidità civile, ecc.) se superano 10.32,81 euro; 4) redditi soggetti a ritenuta alla fonte (interessi bancari, postali, Bot, Cct, ecc.). Sono esclusi i redditi dei figli maggiorenni, non a carico anche se conviventi. 3) NUCLEO FAMILIARE Il nucleo familiare è così composto: • il richiedente; • il coniuge non legalmente ed effettivamente separato; • i figli minori di 18 anni, anche se non conviventi e non a carico;
ECCO COME SI PUÒ OTTENERE IL SUPPLEMENTO DI PENSIONE
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l supplemento di pensione è una quota aggiuntiva che si somma alla pensione. Spetta a coloro che dopo il pensionamento abbiano accreditata una contribuzione in qualità di lavoratori dipendenti o versato direttamente i contributi come coltivatori diretti, artigiani o commercianti. Viene liquidato solo su domanda del pensionato con decorrenza dal mese successivo alla presentazione. Può essere richiesto dopo due an-
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ni dalla decorrenza della pensione o del precedente supplemento ( per un sola volta ricorrendo il requisio dell’età), qualunque sia il numero dei contributi accreditati nel biennio; inoltre, è richiedibile dopo cinque anni dalla decorrenza della pensione o del precedente supplemento, qualunque sia il numero dei contributi accreditati nel quinquennio, senza requisiti d’età. Maggiori informazioni presso gli uffici e i recapiti Epaca sul territorio.
sistenziali dovuti per i componenti dell'azienda agricola, titolare più coadiuvanti. Al ricevimento del frontespizio medesimo, è necessario presentarsi presso i nostri uffici, provinciali e di zona, per la stampa dei modelli F24. Gianmario Cenerini 4) BENEFICIARI Possono essere beneficiari degli assegni il coniuge non separato e i figli minori di 18 anni, studenti di età non superiore a 21 anni, universitari per tutta la durata del corso legale di laurea e comunque non oltre il 26° anno d'età; non esiste limite di età per i figli che siano considerati inabili al lavoro. Coltivatori diretti: i coltivatori diretti in attività hanno diritto agli assegni familiari esclusivamente in favore dei figli minori, studenti o inabili, in misura pari a 8,18 euro mensili. Pensionati: i pensionati delle gestioni speciali (coltivatori diretti, artigiani e commercianti) hanno diritto alla maggiorazione di pensione per il coniuge non legalmente ed effettivamente separato e i figli minori di 18 anni, studenti o inabili. La misura della maggiorazione è pari a 10,21 euro mensili per ciascun componente a carico; 5) DOMANDA Al fine di ottenere le prestazioni di cui sopra, è necessario inoltrare una specfica domanda all'Inps. Si raccomanda di rivolgersi al patronato Epaca della Coldiretti, che resta a disposizione per fornire assistenza gratuita e supporto per tutti gli adempimenti del caso.
L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2012
Previdenza, Pensioni, Lavoro • NOTIZIE DAL PATRONATO EPACA
I GIOVANI TORNANO IN CAMPO COI VOUCHER
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urante l’estate 2013 saranno almeno duecentomila i giovani impegnati nelle campagne di raccolta di frutta, verdura e nella vendemmia. Secondo i dati Istat la disoccupazione giovanile che ha raggiunto livelli record dal 1977: e quest’anno dal primo giugno i giovani dai 16 ai 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi possono essere remunerati con voucher, i buoni lavoro che comprendono già la copertura assicurativa e previdenziale e non sono soggetti a ritenute fiscali.
LE SEDI EPACA VERCELLI responsabile provinciale: Gianmario Cenerini piazza Zumaglini, 14 Tel. 0161.261615 operatrice: Ileana Gili BIELLA, via Maestri del Commercio, 4 Tel. 015.404532 operatrice: Elena Gremmo CIGLIANO, piazza Don E. Ferraris, 1 Tel. 0161.44700 operatrice: Vilma Giolito SANTHIÀ via Matteotti, 58 Tel. 0161.930071 operatrice: Marina Magnetti BORGOSESIA viale Varallo (Pal. Lingottino) Tel. 0163.25250 operatrice: Barbara Barberi NOVARA responsabile provinciale: Paolo Favini via XX Settembre, 36/38 Tel. 0161.261615 operatrice: Tiziana Tornielli BORGOMANERO, via Dei Mille, 24 Tel. 0322.82733 operatrice: Marina Guglielmetti OLEGGIO, piazza Bersaglieri, 1 Tel. 0321.91650 operatrice: Ilenia Facchi
L’estate coincide con il periodo di maggior impiego di lavoro nelle campagne dove sono in corso le attività di raccolta di verdura e frutta, fino alla vendemmia. Secondo un sondaggio Coldiretti/Swg il 76% dei giovani studenti italiani è disponibile a partecipare alla vendemmia e alla raccolta della frutta che è in partenza nelle campagne italiane. Per gli studenti lavorare nei campi significa, oltre che prendere contatto con il mondo del lavoro con una giusta remunerazione, anche fare una esperienza diretta con la natura, i suoi prodotti
e una cultura che ha fatto dell’Italia un Paese da primato a livello internazionale nell’offerta di alimenti e vini di qualità. I “voucher” rappresentano uno strumento che offre anche interessanti opportunità di integrazione al reddito a categorie particolarmente deboli o in difficoltà come cassaintegrati e risponde coerentemente alle richieste di semplificazione del lavoro nei campi che può così meglio esprimere le proprie potenzialità in un momento di crisi, senza con ciò destrutturare il mercato del lavoro agricolo.
Malattie professionali I CASI DI TUTELA E LA DIFFERENZA CON GLI INFORTUNI
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coltivatori diretti, coloni e mezzadri sono assicurati obbligatoriamente all’Inail, quindi sono tutelati non solo se subiscono un infortunio sul lavoro, ma anche se contraggono una malattia a causa e nell’esercizio del lavoro svolto o dei materiali utilizzati (ad esempio, esposizione a sostanze dannose, rumore, ecc.). Le malattie professionali si differenziano dagli infortuni sul lavoro in quanto sono originate da una causa lenta e prolungata nel tempo. Ne sono esempio, il lento processo di assorbimento di sostanze tossiche da parte dell’organismo. Al contrario, l’infortunio sul lavoro si caratterizza per una causa violenta ed improvvisa (come una caduta). Il riconoscimento della malattia professionale comporta il conseguente indennizzo economico da parte dell’Inail, oltre all’erogazione delle necessarie cure mediche riabilitative. In ogni caso, per i coltivatori diretti le prestazioni economiche e sanitarie sono condizionate alla regolare iscrizione negli elenchi Inps e, per i titolari di azienda, anche al regolare versamento della contribuzione Inail, la cui riscossione è affidata all’Inps, unitamente ai contributi previdenziali. Le malattie di orgine professionale riconosciute dalla legge in agricoltura sono elencate in un’apposita tabella e sono associate ad una o più attività o lavorazioni. Se la malattia denunciata rientra in questo elenco, il lavoratore, per vedersi riconoscere il relativo indennizzo, deve solo dimostrare di aver svolto in modo non occasionale una delle attività che in base alla tabella espongono al rischio di quella malattia. Rientrano ad esempio nell’elenco delle malattie professionali in agricoltura: le malattie causate da esposizione a sostanze dannose, quelle causate da radiazioni solari, per le lavorazioni svolte prevalentemente all’aperto; la sordità da rumore; l’ernia discale lombare causata da lavorazioni svolte con macchine che espongono a vibrazioni trasmesse al corpo intero: trattori, mietitrebbia, vendemmiatrice semovente; mlattie da sovraccarico degli arti superiori: tendiniti e sindrome del tunnel carpale, ecc. Sono comunque indennizzabili dall’Inail anche le malattie non presenti nella tabella di legge: in tal caso, però, il lavoratore deve dimostrare l’origine lavorativa, vale a dire che la malattia si è verificata a causa e nell’esercizio del lavoro svolto. Data la complessità della materia e le possibili ricadute per le aziende (applicazione della rivalsa Inail) è necessario che in caso di sospetta malattia professionale gli interessati prendano contatto tempestivamente con gli uffici del Patronato Epaca.
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Novara-Vco pag. 28
• NOTIZIE DAL TERRITORIO
CINGHIALI, ZERO FATTI dopo le ennesime promesse COLDIRETTI LANCIA UNA NUOVA ISTANZA AI PARLAMENTARI DEL TERRITORIO NOVARESE
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roduttori costretti alla terza risemina, zero soldi e promesse non mantenute. Questo, in estrema sintesi, il quadro che il territorio novarese affronta in queste settimane: una recrudescenza sempre maggiore quella dei danni provocati dagli animali selvatici e dai cinghiali in particolare, che ha costretto moltissime impresi alla terza risemina di mais (in parecchi casi, altrettanto inutile, in quanto distrutta dagli stessi ungulati). La Coldiretti interprovinciale, a fronte della situazione ulterioremente aggravatasi, ha scritto una lettera ai parlamentari del territorio novarese rivolgendo "un ennesimo, estremo appello in ordine alla gravissima situazione che le imprese agricole del territorio novarese vivono in ordine alla recrudescenza dei danni da fauna selvatica e, in particolare, cinghiali". Uno scenario "che ci porta a rivolgerci, in ultima istanza, ai rappresentanti parlamentari del territorio attraverso questa lettera, ove rimarchiamo la gravità di una contingenza che ha prostrato le imprese agricole. In occasione della Fiera Agricola del 1° maggio a Oleggio, i rappresentanti della politica nazionale e regionale presenti, espressione del territorio, hanno preso pubblico impegno in ordine ad un loro interessamento diretto alla vicenda. A distanza di oltre un mese, la situazione si è ulteriormente aggravata anziché poter registrare qualche pur timido segnale di inversione di tendenza: siamo quindi a richiedere nuovamente un vostro più stretto e concreto interessamento, per sollecitare alla Regione Piemonte, alla Provincia di Novara, alla Prefettura di Novara la soluzione del problema, non più procrastinabile. Problema che è di natura agricola ma anche civica, in quanto la presenza (in numero sproporzionato) della fauna selvatica ha provocato un numero impressionante di incidenti stradali e pone continuamente a rischio l’incolumità dei cittadini".
ENNESIMO ED ESTREMO APPELLO PER LA GRAVISSIMA SITUAZIONE DETERMINATA DALLE CONTINUE INVASIONI DEI SELVATICI. INTANTO C'È CHI HA DECISO DI ABBANDONARE LA COLTURA DOPO LA TERZA RISEMINA ANDATA PERDUTA
• La protesta del I maggio
SI È DIMESSO ANCHE BENDOTTI VERBANIA - Sono dettate da motivi di lavoro le dimissioni di Germano Bendotti da assessore provinciale all'agricoltura del Verbano Cusio Ossola. Dimissioni che seguono, a breve distanza, quelle del collega novarese Marzio Liuni, di cui davamo notizia sullo scorso numero del giornale. A Bendotti e Liuni il ringraziamento e il saluto di Coldiretti.
OLEGGIO, 880 FIRME A TUTELA DEI CAMPI NELLA FRAZIONE LORETO OLEGGIO - Una petizione di 800 firme per tutelare e mantenere la destinazione agricola di un terreno di oltre 60 mila metri quadri in frazione Loreto. L'iniziativa è del gruppo di opposizione "Per Oleggio" e riguarda la cosiddetta "area della Pezza": la raccolta delle firme era partita dopo l'idea d inserire l'area nell'accordo di programma con la Provincia e i comuni di Marano e Bellinzato per individuare nuove aree produttive.
UN PARCO TRANSFRONTALIERO NASCE TRA L'OSSOLA E IL VALLESE VARZO - Un nuovo parco transalpino tra Ossola e Svizzera: l'iniziativa transfrontaliera nasce dalla convenzione di cooperazione tra il parco piemontese del Veglia-Devero e il Landschaftspark della Binntal vallesana. Un progetto importante, che rafforza il legame tra i due territori confinanti e che favorirà gli incontri di scambio, attraverso sinergie per la tutela del paesaggio, dell'ecosostenibilità e di valorizzazione ambientale. La convenzione transfrontaliera è stata siglata nei giorni scorsi prima a Ernen, in canton Vallese, poi a Varzo, nel Vco. Dalla nuova sinergia si attendono significative ricadute anche per il turismo e la ruralità, con un impegno per la valorizzazione dei prodotti tipici locali che, in quest'angolo delle Alpi, assumono caratteristiche particolari e di assoluta genuinità e bontà.
L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2012
Novara-Vco • NOTIZIE DAL TERRITORIO
VCO: AGRICOLTURA E MONTAGNA SONO STRATEGICHE PER LO SVILUPPO VCO: IL DISTRETTO DEI LAGHI RIDUCE IL PERSONALE MA PAREGGIA IL BILANCIO STRESA - Pareggio di bilancio, con un utile di 4.203 euro, per il Distretto turistico dei Laghi, società consortile a responsabilità limitata che annovera soci pubblici (Comuni, Province e Enti vari) e soci privati (operatori turistici). L'operatività del Distretto turistico dei Laghi è ridotta dallo scorso aprile, a seguito della cassa integrazione in deroga di sette dipendenti: ciò in attesa dell'erogazione dei contributi pregressi da parte della Regione e l'assunzione - sempre da essa - della determina per lo stanziamento delle risorse riguardanti il 2013: non appena arriverà la determina, come conferma il presidente Antonio Longo Dorni, verrà ripresa la piena operativià e richiamato in servizio il personale.
NASCE L'ASSOCIAZIONE PRODUTTORI BETTELMATT FORMAZZA - È stata costituita il 19 aprile l'Associazione Produttori Bettelmatt: un progetto che si propone di far convergere e valorizzare obiettivi e finalità tra i produttori che, ogni anno, mantengono viva la tradizione degli alpeggi dove nasce il noto formaggio. La tutela del marchio, oggi detenuto dalla Comunità Montana Valle Ossola, è importante e prioritaia: l'associazione collaborerà per preservare la marchiatura delle forme, che viene fatta tra settembre e ottobre, e per un'attiva promozione del noto ed apprezzato formaggio.
NUOVA FIERA A MAGGIORA MAGGIORA - Il 14 luglio 2013, nell'ambito della manifestazione "Palio delle Botti", si terrà a Maggiora la prima edizione della "Fiera Agricola di Maggiora": si tratta di un'importante evento per il territorio rurale dedicato alla meccanizzazione agricola e alla zootecnia. Contestualmente, si svolgerà un mercato agricolo di prodotti locali: il contatto per avere ulteriori informazioni è al numero telefonico 328.8468398.
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uella delle no• Vacca Bruna in alpeggio stre montagne è un’agricoltura “strategica” e in grado di legare la tradizione al futuro “nel segno di prodotti d’eccellenza e di un legame con il turismo”. Lo dice il direttore della Coldiretti interprovinciale di Novara e Vco Gian Carlo Ramella nell’annunciare «con spirito di massima collaborazione, la volontà di fornire al nuovo consiglio camerale del Vco le più opportune indicazioni in vista del nuovo piano strategico che ha, come fine, il sostegno alle imprese». «Guai ad abbandonare un territorio su cui, invece, occorre scommettere con convinzione: un territorio fatto di zootecnia d’eccellenza, di una filiera del legno dalle potenzialità enormi, di un comparto floricolo di grande valore e specificità, di un turismo che trae linfa vitare dalle tradizioni agricole e rurali di culture diverse e da una zootecnica che governa e mantiene l’ambiente curato e governato, non ultima quella dei walser». Insieme a Massimo Bernardini, vicepresidente ossolano della Coldiretti interprovinciale, il direttore Ramella sta lavorando ad un coordinamento tra i presidenti delle Sezioni del Vco al fine di poter stendere un documento programmatico da sottoporre all’attenzione della Camera di Commercio: ciò anche alla luce di una compiuta analisi sul precedente piano strategico camerale riferito al periodo 2008/2012. «Siamo convinti della necessità di lavorare sinergicamente per il futuro dell’agricoltura provinciale. Gli ambiti su cui lavorare non mancano e vanno dallo sviluppo del territorio, al presidio della montagna, alla necessaria attività di prevenzione dei danni provocati dalla fauna selvatica, non ultimo quello della predazione delle greggi che nelle vicine province piemontesi sta provocando danni gravi e preoccupanti. Dobbiamo puntare su una proficua e continua collaborazione al fine di “costruire” e “sviluppare” quel bene comune rappresentato dalla montagna, dalla sua agricoltura e dalle sue tradizioni rurali». Quando il territorio montano «è ben governato a livello di programmazione e presidio, esso sa porsi al servizio della pianura e della collettività: sa “fare sistema” con il turismo che deve saper apprezzare ulteriormente il settore dell’allevamento bovino e caprino e si rafforza come importante volano per lo sviluppo dell’economia locale». Concetti emersi nell’incontro che i vertici di Coldiretti hanno condiviso con i presidenti di sezione, al quale hanno partecipato anche Vittorina Prina (rappresentante dell’agricoltura in seno al consiglio della Camera di Commercio del Vco, della quale è anche vice presidente) e Francesca Negrini, rappresentante dell’agricoltura nel Gal “Monti e Laghi”. Sinergie che passano attraverso un “ruolo forte” che l’agricoltura può assumere fortificando il proprio appeal nei confronti dell’imprenditoria giovanile e guidando, a questo proposito, un “ritorno alla montagna” delle nuove generazioni: un’agricoltura che deve trovare strumenti adatti al proprio sviluppo, e ciò deve essere possibile anche attraverso la crescita e il consolidamento del Consorzio Agrario sul territorio del Vco.
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Il Corsivo Agroalimentare pag. 30
• di JACOPO FONTANETO, responsabile comunicazione
Finanziera e risotto giallo "doc" torneranno presto in tavola? VICINO IL VIA LIBERA A 12 ANNI DI DISTANZA DAGLI STOP IMPOSTI DA "MUCCA PAZZA" LA SVOLTA POTREBBE AVVENIRE IN SEGUITO ALLA RISOLUZIONE DELL'OIE CHE HA UFFICIALMENTE SANCITO PER L'ITALIA IL NUOVO STATO SANITARIO LEGATO ALLA BSE, OVVERO IL RISCHIO "TRASCURABILE": IL PIÙ BASSO direttore responsabile: Jacopo Fontaneto e-mail della redazione: jacopo.fontaneto@coldiretti.it direzione, redazione, amministrazione: via piazza Zumaglini 14 - Vercelli Recapiti telefonici: 0161.261600 Recapito fax: 0161.217784 redazione di Novara Vco: via XX Settembre, 36 - Novara Recapiti telefonici: 0321.674211 Recapito fax: 0321.674200 Fotocomposizione ed impaginazione a cura del nostro Settore Grafico Generazione CTP e Stampa: Tipografia Italgrafica, via Verbano 146, Novara Il giornale è iscritto registrato al Tribunale di Novara, aut. n° 62 del 5-11-2002 Non si garantisce la restituzione del materiale inviato Abbonamento annuo: euro 6 Pagamento dell’abbonamento assolto contestualmente al versamento della quota associativa a Coldiretti
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inanziera alla piemontese e "vero" risotto alla Milanese, quello decantato da Pellegrino Artusi nelle sue tre ricette della "Scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" escono dalla clandestinità imposta negli anni bui dell'emergenza - o allarmismo - di mucca pazza. Potrebbe essere questo uno degli effetti della risoluzione adottata nel'ambito dell'assemblea generale dell'Oie (organizzazione mondiale per la sanità animale) che ha ufficialmente sancito per l'Italia il uovo stato sanitario per l'encefalopatia spongiforme bivina (Bse) con il passaggio dall'attuale livello di rischio "controllato" a quello "trascurabile", ovvero il più basso. L'Italia, in pratica, con Giappone, Israele, Olanda, Slovenia e Stati Uniti va ad aggiungersi alla ristretta cerchia di 19 paesi, sui 178 aderenti all'Oie, che han-
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no ragiunto la qualifica sanitaria migliore di rischio "trascurabile" per la mucca pazza (Bse) che porta all'ampliamento dell'esportazione di carni bovine e di prodotti derivati precluse fino ad ora in alcuni Paesi. Ed è prevedibile anche la revisione dell'eleno degli organi "a rischio" che dovrà essere adottata dalla Commissione Europea. Un sollievo per tutti gli amanti della cucina di tradizione, che possono rispolverare antiche ricette come, appunto, quella del tradizionale "risotto giallo" di antica origine. Va infatti ricordato che il risotto preparato "alla Milanese" impone, tra i suoi ingredienti, il midollo di bue (e non il semplice ossobuco), secondo la ricetta canonica codificata da "Il Cuoco Moderno" a inizio Ottocento da tale L.O.G. (il titolo originale della ricetta è "Riso giallo in padella" e, tra gli ingredienti, compaiono cervellato, midolla, e cipolla). L'aggiunta del midollo è mantenuta anche in un delle due versioni artusiane: il gastronomo di Forlimpopoli, infatti, aveva colto il particolare equilibrio conferito da questo ingrediente nel risotto allo zafferano, completando così, dopo tre secoli, la definitiva ricetta del risotto alla Milanese. II "matrimonio" tra lo zafferano e il riso, infatti ,affonda le sue origini, fra storia e leggenda, addirittura al periodo finale di costruzione del Duomo di Milano (siamo nel 1574): come citato in un libro conservato alla Biblioteca Trivulziana di Milano, il garzone del maestro Valerio di Fiandra (incaricato di realizzare le vetrate della cattedrale), mischiò per scherzo della polvere di zafferano, al tempo usata per comporre i colori di pittura e decorazione, al risotto durante il banchetto di nozze della figlia del suo maestro: ne risultà un piatto da tutti apprezzato, che fu - negli stessi anni - codificato da Bartolomeo Scappi col nome di "Vivanda di riso alla Lombarda". Come detto, anche la piemontesissima Finanziera, noto piatto piemontese tanto amato dal conte di Cavour, che nobilita il cosiddetto "quinto quarto":
frattaglie e animelle di vitello le donano un sapore davvero impareggiabile. Di origine medievale, la Finanziera è stata codificata nel 1450 dal Maestro Martino de Rubeis, il principale cuoco europeo del XV secolo, originario del Canton Ticino (ma lavorò a lungo alla corte milanese degli Sforza) e autore del monumentale "De Arte Coquinaria". Di origine contadina e popolare, la Finanziera troverà spazio crescente sulle tavole dei nobili sino ad essere ripresa da Giovanni Vialardi e raffinata nella "salsa e ragout à la Financière". Anche l'origine del nome si divide, secondo le diverse opinioni, tra cucina ricca e povera: c'è chi la riconduce all'abito, chiamato proprio Finanziera, abitualmente indossato nel 1800 dai banchieri e dagli uomini di alta finanza, ai quali sembra che questo piatto piacesse molto; altre fonti suggeriscono invece l'origine del nome nel tributo in natura pagato dai contadini alle guardie (i finanzieri, appunto) per entrare in città. Tributo composto principalmente dalle frattaglie dei polli, ancora oggi fra gli ingredienti fondamentali. La ricetta della Finanziera prevede, tra gli ingredienti, animelle, filoni, cervella, creste e fegatini. Uno sguardo al resto d'Italia porta a far presagire anche un ritorno dei capitolini rigatoni alla pajata, preparati secondo tradizione: la pajata è, infatti, la prima parte dell'intestino tenue del vitello da latte, oggi sostituito al ristorante e in trattoria dall'intestino d'agnello. Stop finito anche per il cervello fritto di bovino adulto, per la pearà veronese (salsa a base di midollo i bue molto fresco, insaporito con il burro e unito a pangratato finissimo e brodo di carne, nata per insaporire i piatti di carne nel Veneto ma ormai molto apprezzata in tutta Italia per accompagnare i bolliti). A beneficiare dalla fine dello stop sarà, insomma, l'intera tradizione gastronomica del Bel Paese, con un positivo ritorno alle origini di una cucina popolare, che nobilita e valorizza sapori che sembravano, ormai, solo un ricordo
L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011
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