Sede, Uffici, Recapiti
• Editoriale........................................................3 • Tutela del suolo agricolo, arriva la proposta di legge............................4 • C'è il decreto sviluppo: per l'agricoltura novità e interventi..............5
• Biosfera Parco Ticino estesa a 37 comuni?....................................8 • Danni cinghiali, «servono azioni condivise».........................9 • Caccia e agricoltura, deve esserci intesa.....................................10 • Vco, rinnovati i vertici dei tre Comprensori Alpini.........................11 • Arriva RICE, le imprese protagonista.............................11 • Ossolano verso la Dop, la Regione ha già detto sì..............................................17 • Dibattito su Pac e Greening, no a strette sanzionatorie...........................18 • Emissione essiccatoi: Coldiretti continua a lavorare per una soluzione.....19 • Floricoltura: conosciamo il Consorzio Fiori Tipici....................................................20 • Associazione Provinciale Allevatori, rinnovate le cariche....................................22 • Vendemmia, le prime stime sulla raccolta..............................................23 • Riforma Lavoro, prime indicazioni dal Ministero...............................................26 • Pensionati, "è un momento difficile e di crisi".....................................................28 • Il Corsivo...................................:...................30
ORARIO ESTIVO COLDIRETTI Informiamo gli associati e tutti i nostri lettori che gli Uffici del sistema Coldiretti Novara Vco, nel mese di agosto e nel mese di settembre osserveranno l'orario estivo e resteranno aperti al pubblico al mattino dalle ore 8.00 alle ore 13.00. La settimana dal 13 al 17 agosto, gli uffici sono chiusi al pubblico: viene garantita la reperibilità del responsabile d'ufficio a cellulare per eventuali emergenze. CONTATTI FEDERAZIONE INTERPROVINCIALE
In primo piano
• Tromba d'aria e grandine. Campi devastati dal Ticino al Sesia, "danni gravissimi"........7
Segreteria, tel. 0321.674223 Amministrazione, tel. 0321.674205 Responsabile Fiscale, tel. 0321.674221-215 Campagna Amica, tel. 0321.674207 Terranostra, tel. 0321.674207 Responsabile CAA, tel. 0321.674222 Inipa, tel. 0321.674209
Segretario di Zona Novara, tel. 0321.674218 Ufficio Caa, tel. 0321.674208-225 Ufficio Fiscale, tel. 0321.674215 – 220 – 217 CreditAgri Italia, tel. 0321.674242 Responsabile Provinciale Epaca, tel. 0321.674219 Elaborazione Buste Paga, tel. 0321.674216
di PAOLO ROVELLOTTI, presidente Coldiretti Novara Vco
Cresce Impresa Verde per conseguire un sistema servizi efficiente e razionale!
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ei prossimi mesi si completerà il processo di razionalizzazione tra le Imprese Verdi Novara-Vco e Vercelli-Biella, nell'ottica di un processo di riorganizzazione, integrazione ed ottimizzazione dei servizi alle imprese agricole e agli associati. Si tratta di un progetto che il Sistema Coldiretti ha intrapreso su tutto il piano nazionale e che, ad oggi, interessa già ben 28 realtà provinciali. I principali obiettivi sono quelli di migliorare la qualità e le tempistiche dei servizi resi, introdurre servizi innovativi e qualificati indispensabili (che attualmente le imprese attingono fuori dal Sistema Coldiretti ad elevati costi), contenere i costi dell'erogazione dei servizi stessi. Tra le società di servizio interessate ai processi di aggregazione/razionalizzazione non c'è alcuna "parte forte" o "parte debole", ma si stratta di processi e progetti a esclusivo vantaggio dell'associato. Il processo di aggregazione tra le Imprese Verdi Novara-Vco e Vercelli-Biella ha anche l'obiettivo di valorizzare le risorse umane presenti nelle due realtà, con percorsi di formazione mirata e continua. Il percorso avviato, che vede attualmente professionalità che operano "a scavalco" nelle due società e nelle quattro province, si completerà con la creazione di un'unica Impresa Verde che manterrà inalterate le proprie funzioni, le cui economie di scala già valutate e pianificate consentiranno, oltre alla valorizzazione del personale in organico, l'incremento dello stesso, con conseguente miglior funzionalità per i soci. Come sempre, Coldiretti gestisce i processi con progettualità strategica: e questo è inviso a tanti, L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 2012
alle solite Cassandre che, come sempre, sparlano e parlano. Certamente, una Società di Servizi efficiente ed efficace (e coi numeri importanti che aggrega sotto ogni punto di vista), già a priori costituisce motivo di invidia per chi non è in grado di raggiungere tali livelli. Va ribadito che il senso e il risultato di questa operazione vanno al solo ed esclusivo beneficio dei soci Coldiretti e del mondo agricolo di quelle che ora sono quattro province. Ancora una volta, Coldiretti, con il progetto di aggregazione delle Società di Servizi, anticipa - e con lungimiranza - ciò che è necessario per un sano e ragionato sviluppo del territorio nell'interesse degli associati. Del resto, l'argomento accompagna quanto anche la politica sta dibattendo a livello nazionale a proposito della cosiddetta "spending-review", in cui si inserisce anche il dibattito locale circa previsti accorpamenti delle province: ma mentre il mondo della politica parla nell'interesse del campanile (mantenendo inalterati quelli che sono i suoi costi in carico ai cittadini e alle imprese), la nostra organizzazione costruisce sul territorio quelle sinergie necessarie a "fare sistema" e a rafforzare il proprio ruolo e che, nel caso specifico, sarà in grado di offrire servizi mirati che davvero potranno fare la differenza nell'interesse esclusivo delle imprese e dell'utenza. Sul territorio, con la nuova Impresa Verde, non cambierà nulla a livello organizzativo: sportelli, recapiti ed uffici zona rimaranno inalterati e, anzi, si vedrà l'implementazione di nuovi sportelli gestiti con perizia e professionalità.
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SINDACALE
Tutela del suolo agricolo, arriva la proposta di legge IL MINISTRO CATANIA SI MOBILITA, COLDIRETTI DICE SÌ ALL'INIZIATIVA Q da NOVARA - PAOLO SEITONE
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er la tutela del suolo agricolo c'è una proposta di legge, sostenuta in primis dal ministro delle Politiche Agricole Mario Catania. Il tema è molto sentito dalla stessa Coldiretti e anche noi, nello scorso numero del'Iride, dedicavamo in queste pagine ampio spazio alla necessità di tutelare il suolo agricolo nell'ambito della programmazione dei piani regolatori comunali. Sul tema della tutela del suolo agricolo, gli scorsi giorni hanno quindi registrato importanti novità, come la proposta di legge che illustriamo nella pagina a fianco e l'intervento del presidente nazionale di Coldiretti Sergio Marini, che ha rimarcato come «i ritmi attuali di consumo del territorio e l’eccesso di urbanizzazione non solo rischiano di stravolgere il volto dell’Italia, ma anche di modificare irreversibilmente le condizioni climatiche, ambientali e sociali del nostro paese. Il cibo che mangiamo, l’aria che respiriamo, il paesaggio di cui godiamo dipendono dalla nostra terra». Il ministro Catania, dal canto suo, ha voluto promuovere un convegno dal titolo più che eloquente: “Costruire il futuro. Difendere l’agricoltura dalla cementificazione”, ove si è parlato anche della proposta di legge per tutelare il suolo agricolo.
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▶ IL FENOMENO DELLA PERDITA DI TERRENI AGRICOLI. FONTE: ELABORAZIONI MIPAAF
La conservazione della superficie agraria utilizzabile deve essere una priorità per preservarla dalla crescente urbanizzazione delle campagne, tutelando la disponibilità di superfici agricole per garantirne la fruibilità alle prossime generazioni che potranno praticarvi un’agricoltura imprenditoriale, innovativa ed ecosostenibile tutelando così il paesaggio agrario italiano. Un milione e cinquecento mila ettari di superficie scomparsa in 10 anni in Italia. Statisticamente in un decennio il nostro Paese ha perso l’8% della sua Sat (Superficie Totale) superficie agraria e parallelamente, sempre in 10 anni la superficie agricola utilizzata (Sau) è diminuita del 2,3%, quasi 300mila et-
tari in meno. Riscoprire il valore della terra e dell’agricoltura, delle nostre pregiate colture e dei nostri alimenti eccellenti vuol dire ridare valore a una delle ricchezze, se non la principale, fondamentali per l’Italia. Mai come oggi dunque è necessario ridare valore alla nostra terra e a tutta l’economia basata su questo settore. «Ben vengano quindi – rileva Marini - le iniziative come la bozza di disegno di legge illustrata dal ministro delle politiche agricole al quale Coldiretti è disponibile a dare il suo contributo nell’interesse dell’agricoltura, ma anche dell’economia italiana che ha nell’attività agricola e nel paesaggio i punti di forza sui quali “cementare” la ripresa».
L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 2012
L'INTERVENTO DEL MINISTRO MARIO CATANIA «Ogni giorno 100 ettari di terreno vanno persi, negli ultimi 40 anni parliamo di una superficie di circa 5 milioni. Siamo passati da un totale di aree coltivate di 18 milioni di ettari a meno di 13. Sono dati che devono farci riflettere sul fatto che il problema del consumo del suolo nel nostro Paese deve essere una priorità da affrontare e contrastare. In un quadro come quello italiano, che da questo punto di vista non è assolutamente virtuoso, dobbiamo invertire la rotta di un trend gravissimo che richiede un intervento in tempi rapidi. Serve una battaglia di civiltà, per rimettere l'agricoltura al centro di quel modello di sviluppo che vogliamo dare al nostro Paese. Non penso, naturalmente, a un ritorno a un paese agreste, ma immagino uno Stato che rispetti il proprio territorio e che salvaguardia le proprie potenzialità. Noi usciremo vincenti da questa crisi se lo faremo con un nuovo modello di crescita che passa necessariamente attraverso questi temi. Sono spesso, infatti, proprio
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a proposta di "Disegno di legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo" detta principi fondamentali per la valorizzazione e la tutela dei terreni agricoli, al fine di promuovere e tutelare l’attività agricola, il paesaggio e l’ambiente, e per il perseguimento di uno sviluppo equilibrato delle aree urbanizzate e delle aree rurali, al fine di contenere il consumo di suolo. La proposta prevede che con decreto del ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, d’intesa con il ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, è determinata l’estensione massima di superficie agricola edificabile sul territorio nazionale, tenendo conto dell’estensione e della localizzazione dei terreni agricoli rispetto alle aree urbane, dell’estensione del suolo che risulta già edificato, dell’esistenza di edifici inutilizzati, dell’esigenza di realizzare infrastrutture e opere pubbliche e della possibilità di ampliare quelle esistenti, invece che costruirne di nuove. Con atto della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, la superficie agricola edificabile sul territorio nazionale verrebbe quindi ripartita tra
questi passaggi difficili quelli utili a dare una svolta». Lo ha detto il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, nel corso dell'evento "Costruire il futuro: difendere l'agricoltura dalla cementificazione", organizzato dal Mipaaf presso la Biblioteca della Camera dei Deputati a Palazzo San Macuto «Nel corso della storia - ha spiegato il ministro Catania - si sono alternate epoche in cui la campagna ha vissuto dei momenti di splendore e dei momenti di abbandono. Ma erano fasi fisiologiche, determinate dal progresso. In epoca recente, in questa alternanza, si è inserito un fattore che ha reso il consumo del suolo un processo irreversibile: la cementificazione. È un fenomeno che ha un impatto fortissimo sulle aree agricole del nostro Paese, ma diventa ancora di più preoccupante quando lo vediamo concentrato in quelle zone altamente produttive, ad esempio sulle pianure. È qualcosa di devastante sia per l'ambiente sia per l'impresa agricola, con effetti negativi sul volume della produzione. La sottrazio-
ne di superfici alle coltivazioni abbatte la produzione agricola, ha un effetto nefasto sul paesaggio e, di conseguenza, sul turismo». «Tutto ciò - ha aggiunto il ministro - avviene in un Paese come il nostro dove il livello di approvvigionamento è molto basso, dato che almeno il 20% dei consumi nazionali è coperto dalle importazioni. Qual è il nostro compito? Dobbiamo aggredire le cause di questo processo, serve una nuova visione economica, un diverso modello di sviluppo. Bisogna anche contrastare l'aggressività di alcuni poteri forti, l'assenza di regole, dobbiamo modificare una certa cecità della politica, introducendo un cambiamento normativo nel meccanismo di spesa degli oneri di urbanizzazione che vanno nelle casse dei Comuni. Purtroppo, su questo aspetto, ancora manca una visione complessiva da parte di molti. Questa battaglia è invece talmente importante che non la si vince con la singola iniziativa isolata, ma lavorando insieme, attraverso suggerimenti e il dialogo».
Cosa prevede la proposta del ministro le diverse Regioni: qualora la Conferenza non provveda entro il termine di 180 giorni dall’adozione del decreto interministeriale sono adottate con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri. Ancora, si prevede l'istituzione, senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato, un comitato con la funzione di monitorare il consumo di superficie agricola sul territorio nazionale e il mutamento di destinazione d’uso dei terreni agricoli: la partecipazione al suddetto comitato sarà a titolo gratuito e non comporterà l’attribuzione di alcuna indennità neanche a titolo di rimborso spese. Il comitato dovrebbe realizzare, entro il 31 dicembre di ogni anno, un rapporto sul consumo di suolo in ambito nazionale, che il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali deve presentare, entro il 31 marzo successivo, al Parlamento. Importante anche la previsione di un divieto di mutamento di destinazione,
L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 2012
▶ CATANIA ALL'ASSEMBLEA DI COLDIRETTI
il quale prevede che i terreni agricoli in favore dei quali sono stati erogati aiuti di Stato o aiuti comunitari non possono avere una destinazione diversa da quella agricola per almeno dieci anni dall’ultima erogazione. Ancora si stabilisce che per i Comuni e le Province che procedono al recupero dei nuclei abitati rurali, mediante ristrutturazione e restauro di edifici esistenti e conservazione ambientale del territorio, sia attribuita priorità nella concessione di finanziamenti statali e regionali eventualmente previsti in materia edilizia.
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ECONOMICO
C'è il decreto sviluppo: per l'agricoltura novità e interventi Dall'etichettatura al contrasto alla crisi, azioni a 360° Q da ROMA - (REDAZIONE)
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alle misure riguardanti i rifiuti agricoli, alla tutela del made in Italy all’etichettatura dei prodotti agricoli a denominazione di origine protetta, dal riordino dell’attività della pesca al contrasto alle crisi di mercato, dal sistema sanzionatorio sui vini Dop e Igp ai voucher per i percettori di integrazione di reddito: sono queste alcune delle misure che interessano l’agricoltura, contenute nel decreto sviluppo convertito in legge dal Senato. Nel campo della difesa della qualità e dell’etichettatura il decreto attribuisce alle Camere di Commercio, nell’ambito delle funzioni di promozione delle imprese all’estero, anche “della tutela del made in Italy”. Inoltre, al fine di contrastare le pratiche ingannevoli nel ▶ IL PRESIDENTE DI COLDIRETTI SERGIO MARINI
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commercio dei prodotti agricoli ed alimentari a denominazione protetta, ecc., si prevede l’emanazione di un regolamento con il quale definire le modalità per integrare l’etichettatura dei suddetti prodotti con sistemi di sicurezza basati su elementi elettronici o telematici. Infine, viene istituito il regime volontario di etichettatura di origine
SERGIO MARINI: "Noi rappresentiamo un’idea di crescita e di sviluppo completamente diversa da quella dominante: l’Italia e il suo futuro sono legati alla capacità di tornare a fare l’Italia, cioè di essere l’Italia della grande creatività, delle piccole e medie imprese agricole, artigiane, manifatturiere che poi sanno crescere e conquistare il mondo".
del pescato, consentendo anche la possibilità di indicare “prodotto italiano”. Interventi che riconoscono il ruolo dell'agricoltura come forza motrice del Paese anche in chiave di un superamento della fase congiunturale. Va qui ricordato come il presidente di Coldiretti Sergio Marini abbia ribadito anche nel corso dell'assemblea nazionale la necessità di un'"Italia che torni a fare l'Italia", agevolata in tal senso anche da opportuni provvedimenti governativi. Per quanto riguarda la disciplina dei rifiuti il decreto sviluppo rinvia al 30 giugno 2013 l’entrata in vigore del Sistri e stabilisce che il digestato ottenuto in impianti aziendali o interaziendali secondo determinate modalità è un sottoprodotto e non più come rifiuto, rinviando ad un decreto interministeriale la definizione delle caratteristiche e dei criteri di impiego del digestato equiparabile ai concimi di origine chimica. Nel testo finale del decreto sviluppo, convertito in legge dal Senato è stato approvato un emendamento che consente ai percettori di integrazione di reddito (cassintegrati, lavoratori in mobilità, ecc.) di svolgere attività agricola mediante lo strumento dei voucher. L’emendamento relativo prevede che tale possibilità parta dal 1° gennaio 2013: la vecchia normativa sui voucher, antecedente alla riforma Fornero, aveva già previsto questa opportunità sia per il 2011 che per il 2012, opportunità di fatto saltata con l’approvazione della legge Fornero. Anche considerata l’importanza agricola del periodo in questione che comprende le attività di raccolta della frutta e verdura estiva, della vendemmia e della raccolta delle olive, la Coldiretti auspica che il Governo o i ministeri competenti emanino norme interpretative per consentire a lavoratori in difficoltà di trovare una occupazione in agricoltura anche nei restanti mesi del 2012.
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PRIMO PIANO
TROMBA D'ARIA E GRANDINE
Campi devastati dal Ticino al Sesia, "danni gravissimi" Q da NOVARA - (REDAZIONE)
È
salatissimo il conto lasciato al-l’agricoltura del Novarese dalla tromba d’aria che il 6 agosto ha lambito la città, scatenando – con pioggia violenta e vento impetuoso - la sua furia sull’asse che dall’Ovest Ticino attraversa la
pianura fino alla zona delle Colline Novaresi e al fiume Sesia: i danni ammontano a centinaia di migliaia di euro. Centinaia gli ettari di terreno agricolo colpiti e decine le imprese gravemente danneggiate, con danni alle strutture, impianti fotovoltaici letteralmente strappati dai tetti, serre divelte e coltivazioni (mais in primis) danneggiate ir-
LE AZIONI PER IL RISARCIMENTO
• Segnalazione coumulativa dei danni da parte di Coldiretti Novara ai Comuni e all'Assessorato Provinciale Agricoltura.
• Le commissioni agricole comunalientro 10 giorni dall'evento devono delimitare le zone e fare segnalazione al Provincia e Regione dell'evento medesimo. • Le imprese danneggiate devono presentare denuncia individuale di dano alla commissione consultiva comunale e, per conoscenza, alla Provincia. • Le procedure sono previste in ossequio al Decreto legislativo 29 marzo 2004 n.102 e alla legge regionale 33 del 2 maggio 1980 e legge regionale 63 12 ottobre 1978.
I FOTOGRAMMI DEL DISASTRO
I CAMPI DI MAIS sferzati dal maltempo: i danni alle colture sono ingentissimi
Un IMPIANTO FOTOVOLTAICO divelto e sradicato dal tetto per colpa del vento
Danneggiate anche le SERRE e i TUNNEL DI COLTIVAZIONE
Molti i TETTI SCOPERCHIATI di edifici rurali, stalle e capannoni
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reparabilmente da grandine e vento. Da subito Coldiretti ha attivato un comitato di crisi, le segnalazioni di danni sono giunte a decine: si tratta di un evento dalle grandi proporzioni, con pochi altri precedenti sul territorio in quanto a violenza: valga come esempio l’immagine dell’autoarticolato ribaltatosi a Cameri o del traliccio dell’alta tensione divelto e caduto in una risaia. Molte imprese associate, in meno di un’ora, hanno perso un anno di lavoro, vendendo distrutti i propri raccolti: i danni arrivano, in molti campi, al 100% della produzione, soprattutto per il mais. Alla violenta tromba d’aria, si è infatti unita una grandinata con chicchi grossi come noci: per tutta la notte gli agricoltori hanno lavorato per ripristinare, per quanto possibile, l’operatività delle proprie imprese, mentre vigili del fuoco ed operatori di soccorso si prodigavano per rendere le strade nuovamente percorribili, rimuovendo i tronchi caduti. Da subito, la Coldiretti interprovinciale ha anche rafforzato la presenza dei propri addetti presso gli uffici zona di Novara e Oleggio per accogliere tutte le segnalazioni e denunce di danni da parte delle imprese colpite. Come detto, l’improvvisa tromba d’aria ha colpito un’ampia porzione del territorio novarese, abbattendosi in particolare su Cameri, Bellinzago e Caltignaga, ma lambendo anche il territorio della città capoluogo (tra Agognate e Vignale) e non risparmiando neppure l’Est Sesia, con San Pietro Mosezzo, Carpignano, Biandrate, Castellazzo e Vicolungo, Mandello e Casaleggio. Colpite con violenza e danneggiate anche le strutture dell’Istituto Agrario “Bonfantini” alle porte di Novara. Per l’agricoltura è un’estate da dimenticare: la violenta tromba d’aria è arrivata, infatti, nel mezzo di un periodo critico per le coltivazioni, che anche nella nostra provincia hanno iniziato a patire gli effetti di una siccità che, certo, le precipitazioni brevi e violente non possono mitigare.
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SINDACALE Impollinazione
Biosfera Parco Ticino estesa a 37 comuni?
«Prima di deliberare i Comuni si confrontino con le imprese agricole» Q da NOVARA - (REDAZIONE)
E
stendere la biosfera del Parco del Ticino a Comuni fuori area? Può essere un’idea, ma è ancora presto per dire se positiva: per Coldiretti, la condizione imprescindibile
resta “l’individuazione di una road-map condivisa e in grado di rispondere agli interrogativi che ancora permangono”. È all’insegna di una “responsabile prudenza” la posizione assunta dalla Coldiretti interprovinciale in relazione al progetto Mab (“Uomo e Biosfera” – Man
Il territorio interessato dal progetto
U
na delle ragioni della volontà di approfondire a dovere il progetto è individuata da Coldiretti nell’ampiezza dello stesso: il Mab interessa infatti, con diverse articolazioni, ben 37 Comuni nelle due province di Novara e Vco, ovvero Agrate Conturbia, Arona, Barengo, Baveno, Bellinzago, Bogogno, Borgo Ticino, Briona, Cameri, Castelletto Ticino, Cavaglietto, Cavaglio d’Agogna, Cerano, Comignago, Cressa, Cureggio, Divignano, Dormelletto, Fara N., Fontaneto d’Agogna, Galliate, Gattico, Ghemme, Gravellona Toce, Marano Ticino, Mezzomerico Oleggio, Oleggio Castello, Pombia, Romagnano S, Romentino, Sizzano, Suno, Trecate, Vaprio d’Agogna, Varallo Pombia e Verbania.
Confronto: Riserva MAB 2002 - Proposta 2012
ULTERIORE PROPOSTA DI AMPLIAMENTO COMUNI PRODUZIONE ENO-AGRI-ALIMENTARE
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and the Biosphere Programme) che mira ad estendere il comprensorio di biosfera del Parco del Ticino ad un più ampio territorio, che in pratica andrà a ricomprendere ampie porzioni del Novarese fino a raggiungere le Colline Novaresi. L’argomento è stato oggetto di un incontro espressamente chiesto da Coldiretti con l’Ente Parco del Ticino svoltosi a Villa Pichetta: un confronto sollecitato da Coldiretti e svoltosi con la partecipazione di una nutrita rappresentanza di dirigenti territoriali dell’organizzazione. Un progetto - il Mab - che il Parco del Ticino sta conducendo con entusiasmo, già al punto da invitare le amministrazioni comunali interessate dal progetto ad adottare le relative delibere propedeutiche alla realizzazione dello stesso. «Noi, invece, preferiamo approfondire la cosa, senza preconcetti ma senza voler firmare un “via libera” in bianco» dicono i vertici di Coldiretti Novara Vco. «In particolare, siamo sicuri che la bontà del “progetto Mab” sia condizionata alla stesura dei relativi protocolli d’intesa, in cui va coinvolto il mondo agricolo come soggetto attivo. Solo dopo sarà possibile, a nostro avviso, formulare una valutazione serena e oggettiva. Nel frattempo, non mancherà da parte nostra la disponibilità al confronto e l’impegno per approfondirne le complesse articolazioni. Invitiamo perciò i comuni ad un confronto con le imprese agricole e chi le rappresenta». La proposta di estensione, mira ad inserire i territori comunali esterni all'attuale area Parco all'interno della cosiddetta “Riserva della Biosfera”, classificandoli come zona transition areas, ovvero “zone di transizione esterne” dove si svolgono attività economiche.
L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 2012
Dal Territorio: Medio e Alto Novarese Q
RIUNITO IL DIRETTIVO ZONALE DI OLEGGIO
DANNI CINGHIALI, «servono azioni condivise» E IL SINDACO DI MARANO SI SCHIERA CON L'AGRICOLTURA Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Referente Campagna Amica)
«S
ul problema cinghiali serve l’impegno condiviso delle amministrazioni». Lo ha detto il direttore di Coldiretti Gian Carlo Ramella concludendo la riunione del direttivo di zona a Oleggio che lo scorso giovedì 2 agosto ha affrontato anche il tema annoso e complesso dei danni alla fauna selvatica. Sul tavolo, come esempio, c’è la lettera inviata che il primo cittadino di Marano Ticino, Franco Merli, ha inviato a Regione, Provincia, Prefettura e Polizia Stradale: «Con l'amministrazione comunale di Marano l’intesa su questo tema è marcata – sottolinea il direttore - e l’attenzione del sindaco alle istanze delle nostre imprese è un esempio che, ci auguriamo, potrà essere ripreso da altri amministratori del territorio». La lettera evidenzia l’entità del problema sul territorio di Marano Ticino (e non solo): “Sono ormai convinto – scrive Merli - che il problema dei danni da ungulati sia uno dei più gravi e nello stesso tempo il più sentito per la nostra
▶ CAMPO DI MAIS DEVASTATO NELL'OVEST TICINO NEI GIORNI SCORSI
agricoltura anche perché, se in passato la situazione poteva essere circoscritta ad alcune zone, adesso ci sono problemi un po’ ovunque. Si ha l’impressione che il calcolo dei numero dei capi sul territorio sia decisamente impossibile da realizzare in quanto la moltiplicazione degli stessi non è controllabile sia per quanto riguarda il numero che per la loro stazza”. In effetti la questione dei danni provocati da cinghiali si trascina ormai da anni e riguarda ampie aree del territorio delle due province di Novara e
Parco del Ticino: si aggrava anche il problema delle volpi
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opo aver discusso il problema a Villa Pichetta di Cameri in occasione dell'incontro di presentazione del MAB, Coldiretti ha ribadito in forma scritta ai vertici del Parco del Ticino la necessità di affrontare, prioritariamente, i problemi di più immediata attualità per il territorio, primo fra tutti quello connesso ai danni da fauna selvatica: in particolare, sono aumentati nell’ultimo periodo quelli causati dalle volpi, in ordine al quale è stata nostra cura sollecitare gli opportuni interventi. La Coldiretti interprovinciale ha quindi ricordato ai vertici del Parco anche il problema rappresentato dal mancato risarcimento danni da animali selvatici per quanto riguarda le annate 2010-11 e 2011-12: una situazione che rischia di compromettere l’operatività e la vita di numerose imprese e che per questo va sanata con massima celerità.
L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 2012
Coldiretti invita tutti i sindaci dell'area del Parco ad imitare l'azione del sindaco Merli e difendere le produzioni agricole già in campo Vco, con una particolare recrudescenza nelle arre dei comuni ricompresi in zona Parco del Ticino. E, negli ultimi anni, il problema è addirittura cresciuto, come ricorda il sindaco: “infatti se prima una cinghiala poteva partorire in un anno due, massimo tre nuovi capi, adesso si arriva tranquillamente a 7-8-10 cinghialetti per nidiata. Questi potranno diventare cinghiali molto più grandi arrivando a 80-90 chili”. Cinghiali e non solo: la lettera del primo cittadino rimarca come “anche caprioli, daini e cervi, grazie anche all’abbondanza di cibo, sono arrivati a riprodursi a ritmi impensabili in passato". I danni alle imprese agricole sono ingentissimi (semine ripetute più volte, raccolti di mais cancellati, prati a fieno rovinati, ecc.) ma ci sono rischi anche per la cittadinanza: la lettera, infatti, ricorda tra le problematiche emerse negli ultimi tempi anche “la vicinanza di questi ungulati con le strade principali del territorio: alcuni automobilisti hanno infatti segnalato gruppi di daini nelle immediate vicinanze della S.S. 32, una direttrice che supporta un traffico notevole; tale vicinanza allarma moltissimo in quanto l’attraversamento improvviso di uno di questi animali potrebbe avere conseguenze gravissime”. Il sindaco di Marano Ticino torna dunque a sollecitare (come già fatto in precedenza in una prima lettera inviata lo scorso maggio) una soluzione ad un problema che sta diventando sempre più grosso.
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AMBIENTE E TERRITORIO Nomine nel Novarese Impollinazione
Caccia e agricoltura, deve esserci intesa Nominati i vertici dell'ATC NO-1 Ticino e NO-2 Sesia Q da NOVARA - DOMENICO GIORCELLI (Segretario di zona Coldiretti Novara)
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i auguriamo di poter instaurare un rapporto proficuo e di collaborazione con i vertici e i nuovi comitati di gestione degli Ambiti Territoriali Caccia, ai quali porgiamo i nostri auguri di buon lavoro". Così si conclude il messaggio rivolto dai vertici della Coldiretti interprovinciale ai presidenti, appena nominati, degli ATC Novara 1 e Novara 2: l'organizzazione agricola sottolinea in particolare come “la scelta sia stata quella di porre ai vertici delle due realtà un rappresentante del mondo dell’agricoltura: importante e delicato è compito dei presidenti, ai quali Coldiretti non farà mancare il proprio supporto e senso di responsabile collaborazione, auspicando quella valorizzazione delle imprese agricole del territorio che può derivare da una lungimirante gestione degli Atc”. Per l’ATC NO1 TICINO fanno parte del
comitato di gestione Pietro Rota, Antonio Ferrari, Lorenzo Uderzo, Anna Brustia (presidente), Antonio Jesus Chiò, Paolo Sottini (in rappresentanza delle organizzazioni agricole), Alessandro Antonio Bellan, Gianni Massignani, Giorgio Apostolo (vice presidente), Mauro Ragazzoni, Flavio Gambalonga, Franco Sacchi (in rappresentanza delle associazioni venatorie), Sereno Gallardi, Giorgio Leoni, Guido Torsetta, Gabriele Picozzi (in rappresentanza delle associazioni di protezione ambientale), Gino Tacca, Davide Parmigiani, Rossano Pirovano e Maurizio Fazion (in rappresentanza degli enti locali).
Un ATC è un ente nel quale agricoltori, cacciato ed ambientalisti collaborano insieme per una migliore gestione del territorio
Decisivo il ruolo del settore primario per biodiversità e tutela ambientale
L'
attività agricola è ormai da molti anni collegata all’obiettivo di tutela e valorizzazione della biodiversità ed alla tutela dell’ambiente grazie sia alle misure agro ambientali che a seguito del regime di condizionalità imposto dalla Pac a tutti gli agricoltori che beneficiano di aiuti comunitari. Pertanto, gli agricoltori hanno contribuito in questi anni alla realizzazione di elementi indispensabili per la creazione di reti ecologiche (aree umide, siepi, boschetti, muretti, Atc ecc.) sì che secondo i dati pubblicati dal rapporto trimestrale della Rete Rurale, nel periodo 2007-2011 l’Italia ha speso il 52,38% delle risorse finanziare destinate a sostenere le misure agro-ambientali. In ogni caso la scelta da parte dell’impresa agricola di investire nella biodiversità e’ legata ad un’analisi del costo/ beneficio, in quanto nonostante le esternalità positive in termini ambientali che promanano dall’agricoltura questa resta comunque in primo luogo un’attività economica che deve produrre un reddito adeguato per chi la esercita.
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Per l’ATC NO2 SESIA fanno parte del comitato di gestione Igino Zinna, Roberto Terrini, Guido Carnevale Maffè, Italo Rigoni, Cesare Rossino (presidente), Emanuele Valsesia (in rappresentanza delle organizzazioni agricole), Sergio Maio, Antonio Romerio, Gianni Bechis, Lamberto Cerri (vice presidente), Santino Varesi, Graziano Barbero (in rappresentanza delle associazioni venatorie), Piergiorgio Turri, Giulio Portigliotti, Angelo Cornetti, Sereno Bestazzi (in rappresentanza delle associazioni di protezione ambientale), Dario Lavatelli, Michele Lia e Bruno Piumarta (in rappresentanza degli enti locali). Le nomine dei rispettivi comitati, a firma del presidente della provincia di Novara Diego Sozzani, risalgono ai giorni appena trascorsi. Va ricordato che un Ambito Territoriale di Caccia è un ente nel quale agricoltori, cacciatori ed ambientalisti collaborano insieme per una migliore gestione del territorio: si tratta di un’importante responsabilità che ci chiama a creare occasioni di sviluppo e integrazione tra attività diverse come la caccia e l’agricoltura. Alle problematiche del passato, Coldiretti si augura che possa oggi seguire percorsi condivisi: penso innanzitutto alla pianificazione e allo sviluppo di progetti in grado di portare benefici all’attività agricola, anche sotto il profilo dell’allevamento della selvaggina da liberare e della valorizzazione dei percorsi rurali nelle nostre campagne. Inoltre, va richiamata l’attenzione sulle necessarie attività di prevenzione dei danni provocati dalla fauna selvatica: ambito, questo, in cui una responsabile collaborazione tra i due “mondi” di agricoltura e caccia si rende assolutamente necessaria ed auspicabile. I rappresentanti di espressione Coldiretti componenti l'Atc, indicati in neretto nell'articolo,assicurano piena disponibilità a raccogliere le istanze del mondo agricolo e ad agire nell'interesse dello stesso.
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AMBIENTE E TERRITORIO
Nomine nel Vco
Vco, rinnovati i vertici dei tre Comprensori Alpini Molti gli imprenditori Coldiretti nei tre consigli Q da VERBANIA - DOMODOSSOLA (Redazione)
B
runo Campagnoli, imprenditore agricolo a Cambiasca e associato alla Coldiretti, è stato confermatoallapresidenzadelComprensorio Alpino Vco1 Verbano Cusio. Ad affiancare Campagnoli ai vertici del Comprensorio Alpino, ci sarà il vice presidente Adriano Alfonso De Giorgis, espressione della Comunità Montana. A entrambi l’organizzazione agricola ha inviato un messaggio di augurio, assicurando la propria collaborazione responsabile nel delicato compito che sono chiamati a svolgere: le funzioni dei comprensori alpini risultano importanti e decisive sotto il profilo di una corretta gestione del territorio e della fauna selvatica, della tutela delle produzioni agricole, della valorizzazione e ricomposizione di habitat idonei al mantenimento e all’incremento delle popolazioni della fauna selvatica nel territorio di competenza. Da Coldiretti giunge "Un caldo “in bocca al lupo” - senza alcun riferimento “venatorio” – esteso anche ai vertici degli altri due comprensori alpini, anch’essi rinnovati nei giorni scorsi: nelle prossime settimane, sarà nostra premura promuovere un incontro per fare presente le necessità e la veduta di pensiero delle imprese agricole". Per il comprensorio Vco 2 il rinnovo della presidenza vede ai vertici Mauro Fava, affiancato alla vicepresidenza da Massimo Bernardini, associato a Coldiretti e titolare di un’impresa zootecnica in valle Formazza: per quanto riguarda il comprensorio Vco3, invece, viene riconfermato alla presidenza Aldo Girlanda affiancato da Maurizio Gianola e, fra gli altri dal membro del comitato Silvano Magri, anch’egli associato a Coldiretti.
Il presidente rieletto: «Impegnati a trovare sinergie per la crescita del territorio alpino» Bruno Campagnoli, classe 1946, è un imprenditore agricolo di Cambiasca: l'azienda ha annesso un agriturismo, di cui è titolare il figlio Sergio. Associato alla Coldiretti, è consigliere comunale nel suo paese, esponente di lista civica.
«C
ome prevedono le leggi nazionali e regionali, i Comprensori alpini sono amministrati da un comitato di gestione composto da rappresentanti di associazioni agricole, venatorie ed ambientaliste, nonché da soggetti nominati da enti locali: soggetti con orientamenti fra loro diversi, ma non incompatibili: alla responsabilità di tutti, infatti ci richiamiamo perché si possa lavorare per il bene del territorio in primis». A sottolinearlo è Bruno Campagnoli, neo presidente del Comprensorio Alpino Vco 1, che tiene subito a precisare come «gli ambiti su cui lavorare non mancano e vanno dallo sviluppo del territorio, al presidio della montagna, alla necessaria attività di prevenzione dei danni provocati dalla fauna selvatica, non ultimo quello della predazione delle greggi che nelle vicine province piemontesi sta provocando danni gravi e preoccupanti». Quella tra il mondo agricolo e venatorio all'interno dei comprensori alpini può essere, dunque, «una proficua collaborazione al fine di “prevenire”, “costruire”
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e “sviluppare”, particolarmentein un ambito importante come la programmazione, la gestione e la tutela del territorio montano: luoghi dove l’attività agricola e quella venatoria debbono sentirsi impegnate a trovare forme di sinergia e intesanell’interesse del territorio».
«Gli ambiti operativi su cui lavorare e vanno dallo sviluppo del territorio, al presidio della montagna, alla necessaria attività di prevenzione dei danni da fauna selvatica. Tra il mondo agricolo e venatorio può esserci un'intesa capace di "prevenire", "costruire" e "sviluppare"»
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Dal Territorio
Arriva RICE, le imprese protagoniste Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Referente Campagna Amica)
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ice - I Sapori del Riso Italiano” arriva quest’anno in provincia di Novara, nel capoluogo e a Casalbeltrame il 22 e 23 settembre. L’iniziativa, giunta alla terza edizione è sostenuta dalla Camera di Commercio di Novara e intende valorizzare la filiera riso italiano come prodotto del territorio e opportunità di crescita e sviluppo locale, anche alla luce di Expo 2015, il cui tema centrale è “Nutrire il pianeta, energie per la vita”. Anche quest’anno Rice sarà un appuntamento di alto profilo sul tema della cultura risicola, articolato in momenti gastronomici, espositivi, di confronto e di divulgazione rispetto alle tipicità locali, con lo scopo di accrescere la consapevolezza sul ruolo fondamentale di tutte le attività agricole e produttive rispettose del territorio e della sua storia. Obiettivo della rassegna sarà quello di proseguire il dibattito aperto su metodologie e prospettive future del
settore risicolo, nonché sull’importanza culturale e socio-economica dell’attività agricola nel nostro contesto, evidenziando come il ruolo di agricoltori e piccoli e medi produttori sia fondamentale per la crescita e la tutela di un territorio fragile e importante come quello della pianura irrigua. Oltre che un momento di approfondimento per i visitatori, Rice sarà un evento ricco di informazioni da cogliere direttamente attraverso tutti quegli attori che vivono in prima persona il mondo della risicoltura. La manifestazioneè un'mportante vetrina per tutte le aziende agricole e risicole che intendono intraprendere a breve progetti di "filiera corta" o "cortissima", per le fattorie didattiche che all'interno dei loro circuiti produttivi sviluppano la cultura del riso, per le riserie artigiane - e non che intendono valorizzare le produzioni locali ed innestare progetti di filiera agricola e risicola locale. Gli uffici zona di Coldiretti sono a disposizione per fornire tutti gli ulteriori dettagli e per un supporto alla compilazione del modulo di adesione.
▶ IL LOGO DI "RICE"
• come aderire a "Rice" Coloro che desiderano prendere parte al “Mercato del Riso” sono invitati a presentare il modulo di adesione (reperibile presso gli uffici zona Coldiretti - entro e non oltre il 5 settembre 2012, da far pervenire debitamente compilato al Consorzio AST via fax al numero 0381-691069 o la scansione del modulo via mail all’indirizzo caiazzo@astvigevano.it . In base alle richieste pervenute, gli organizzatori selezioneranno i destinatari degli spazi attrezzati in cui effettuare esposizione, degustazioni e vendita dei propri prodotti. Al fine di aderire, gli espositori saranno tenuti al versamento anticipato di una cauzione pari ad euro 100,00 che verranno restituiti in seguito alla conclusione della manifestazione qualora l’azienda vi partecipi e le dotazioni messe a disposizione siano restituite integre e in buono stato. Ad ogni partecipante sarà assegnato uno stand modulare delle dimensioni di 2,50 x 2,50 m allocato sotto il porticato adiacente al Museo etnografico il “Civel”, all’interno del Cascinale dei Nobili. I partecipanti avranno la possibilità di offrire degustazioni, esporre e vendere i propri prodotti lungo tutta la durata della manifestazione.
Rice porta a Casalbeltrame lo spazio del "Mercato del Riso"
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opo il grande successo in termini di pubblico e partecipazione riportato nel corso delle prime due edizioni, torna a Casalbeltrame l’incontro con le produzioni di particolare valore dei territori legati al mondo del riso. Anche quest’anno il Mercato del Riso sarà l’emblema della promozione per quei produttori di eccellenza che associano la qualità al rispetto per l’ambiente e per le persone coinvolte. Un mercato che consentirà ai visitatori di acquistare il meglio della produzione risicola italiana e di approfondire la conoscenza dei molti prodotti realizzati con il riso e i suoi derivati. Riguardo all'evento, sono attivi anche il sito internet Ricetaly.it e la pagina Facebook “Rice - i sapori del riso”.
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▶ IL RISO NOVARESE
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TERRANOSTRA Q
IN CAMPAGNA TRA GUSTO E NATURA
VACANZA PER 4 MILIONI negli agriturismi d'Italia: così la vacanza diventa rurale Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Referente Terranostra)
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n'estate all'insegna della ruralità, che fa segnare un buon record di presenze negli agriturismi italiani come anche nelle nostre province di Novara e Vco. Numeri positivi, dicevamo, che fanno salire a 4,1 milioni le presenze degli ospiti negli agriturismi italiani nell’estate 2012 con un sensibile aumento rispetto allo scorso anno (+2,5%), in controtendenza rispetto all’andamento generale. È quanto è emerso in occasione dell’incontro “L’Italia che piace nell’estate 2012: il turismo ambientale ed enogastronomico”, organizzato da Coldiretti e dalla Fondazione Univerde insieme a Ipr Marketing. A spingere i turisti nel verde c'e sicuramente la volontà di dimenticare la crisi e di allontanarsi dalla quotidianità per trascorrere il tempo libero all'aria aperta, ma anche la voglia di gustare i sapori del territorio negli agriturismi. La necessita di ottimizzare il rapporto prezzo/qualità premia l'agriturismo grazie alle offerte flessibili sia per quanto riguarda il pernottamento che la ristorazione anche se sulla base delle previsioni di Campagna Amica si riduce a tre giorni il tempo di permanenza medio nei 20mila agriturismi presenti sul territorio nazionale. Quasi la metà degli italiani (45%) negli ultimi cinque anni è stata in vacanza in agriturismo che è la struttura recettiva preferita dal 56% dei turisti che trascorrono la vacanza in campagna durante la quale le attività preferite sono le passeggiate (62%) e la tavola (40%), secondo l’indagine Coldiretti/IprMarketing/Univerde. Le caratteristiche più importanti, secondo la ricerca, sono la capacità di proporre prodotti agricoli locali (52%). E infatti il fattore principale che scoraggia la scelta di un agriturismo è l’offerta di cibi surgelati, industriali o convenzionali (75%).
da Agriturismo 2012 edita dall’istituto Geografico De Agostini con la collaborazione di Terranostra, c’è la prima App per essere guidati on line nell’agriturismo giusto. Si tratta di “iTerranostra”, realizzata dall’associazione agrituristica promossa dalla Coldiretti con l’obiettivo di fornire ai turisti un’opportunità in più per programmare la propria vacanza, ma anche per garantire una sempre maggiore promozione per le strutture associate. Nell’applicazione, scaricabile gratuitamente dall’App Store della Apple, si trovano gli agriturismi divisi per regione, provincia o ricercabili di▶ ANTIPASTO CON LE VERDURE DELL'ORTO IN AGRITURISMO rettamente per nome.
Il canale più utilizzato per la ricerca dell’agriturismo è internet che è scelto dal 79% dei vacanzieri che navigano su siti come http:// www.terranostra.it/ e che precede il passaparola (42%) e l’esperienza diretta (12%). Tra le novità dell’estate 2012, oltre alla gui-
"La campagna è viva" con gli agriturismi di Terranostra
"L
a campagna è viva" è lo slogan scelto da Terranostra per promuovere la vacanza in agriturismo. Come sottolinea il presidente del'associazione che riunisce le strutture agrituristiche aderenti a Coldiretti, Tullio Marcelli, «gli agriturismi sono il riferimento principale di chiunque voglia organizzarsi una vacanza in campagna, o anche solo un pranzo nel verde. Oggi vantano un’offerta molto variegata che tiene conto della peculiarità del territorio, della propria vocazione rurale e delle caratteristiche specifiche dei gestori. Emozioni semplici e autentiche, sono quello che sicuramente troverete nelle campagne d’Italia». Terranostra è l’associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio di Coldiretti, la più importante associazione agricola nazionale. Nata per promuovere, sostenere e diffondere l’esercizio dell’agriturismo e la valorizzazione dell’ambiente rurale Terranostra è oggi un punto di riferimento per: • le imprese, che necessitano di un quadro normativo efficace ma a cui l’associazione fornisce anche formazione, informazione, assistenza, consulenza e promozione; • i consumatori che, dall’associazione, si sentono tutelati e garantiti. Terranostra è presieduta a Novara-Vco da Emanuele Cavagnino ed è presente con la propria struttura presso la federazione interprovinciale, in via Ravizza 11/13 a Novara.
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Impollinazione Impollinazione
CAMPAGNA AMICA LA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA Impollinazione
ORTOFRUTTA, l'esempio dell'accordo con Saclà valorizza la filiera tutta italiana "Un esempio positivo da esportare e far crescere anche a Novara e Vco" Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Referente Campagna Amica)
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n bell'esempio di filiera intelligente che vorremmo potesse svilupparsi sul territorio. Si tratta dell'accordo tra Coldiretti e Saclà che, stipulato un anno fa, ha dato risultati positivi, con un significativo aumento dei quantitativi di ortofrutta conferiti da diverse aziende di tutto il Piemonte (alcune appartengono anche al nostro territorio interprovinciale). Numeri positivi che cresceranno in questo 2012, con una previsione di 80 mila quintali conferiti dalla cooperativa "Orto Piemonte" all'importante azienda conserviera che ha sede in provincia di Asti. Un bell'esempio che potrebbe essere replicato in provincia di Novara dove, pure, non mancano grosse realtà industriali conserviere. Un modo per attuare, nei fatti e su larga scala, i principi della "filiera agricola tutta italiana" anche nel settore degli ortaggi: l'esempio del'accordo con Saclà dimostra come le imprese agricole possano avere un ruolo di protagonista conferendo all'industria conserviera le loro carote, i cavolfiori, le cipolle, i peperoni, le rape ed i sedani, agevolate in questo anche dall'assistenza tecnica di Coldiretti, che fornisce le massime garanzie qualitative in ogni fase di produzione. Ai produttori vengono garantiti prezzi adeguati e, soprattutto, la certezza della collocazione senza particolari problemi e vincoli. Da parte sua, anche la Saclà beneficia delle massime garanzie qualitative, sotto il profilo della costanza delle forniture e, soprattutto, del forte valore aggiunto dato dal territorio piemontese. Il presidente di Orto Piemonte, dal canto suo, non esita ad esprimere la propria «soddisfazione, sia per i prezzi concordati con l'azienda agroalimentare, sia per la crescita registrata a meno di un anno dalla nostra costituzione. Siamo riusciti a mettere a regime le coltivazioni, ad attivare un moderno sistema di lavorazione del prodotto e, quindi, ad incrementare ulteriormente i conferimenti».
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Un accordo in cui le imprese agricole giocano un ruolo di protagonista, conferendo prodotti dotati delle massime garanzie qualitative in ogni fase di produzione e di sicura provenienza dal territorio piemontese
Campagna Amica, si rafforza il progetto delle Botteghe
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i rafforza il progetto delle Botteghe di Campagna Amica, tema al centro dell’importante riunione che ha visto nei giorni scorsi a Roma la partecipazione dei presidenti e direttori di tutte le federazioni Coldiretti d’Italia, unitamente ai gestori di tutte le 90 Botteghe di Campagna Amica aperte al momento in Italia. Anche il territorio delle due province di Novara e Vco è chiamato a dare il proprio contributo per l’apertura e l’insediamento nel tessuto socioeconomico locale della Bottega di Campagna Amica: un segnale importante nei confronti dei consumatori che dimostra come sia possibile e di successo “una forma diversa di distribuzione, in grado di premiare il territorio, la rintracciabilità e le produzioni dei territori rurali d’Italia”.
"Cibi d'Italia" il 27 a Roma con Campagna Amica: è possibile partecipare
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i svolgerà a Roma, nella vallata del Circo Massimo, dal 27 al 30 settembre 2012, la I edizione di “Cibi D’Italia”, manifestazione organizzata dalla Fondazione Campagna Amica per promuovere i prodotti agricoli 100% italiani. Sarà una grande occasione di incontro, di riflessione e di promozione della “Filiera Agricola Italiana”, dove le aziende "Punto Campagna Amica" potranno partecipare per promuovere e vendere i propri prodotti. È attesa anche la partecipazione delle imprese piemontesi e di Novara e Vco: gli interessati sono invitati a rivolgersi al più presto agli uffici zona o al referente di Campagna Amica sul territorio (marco.ciampanelli@coldiretti.it). La presenza delle imprese associate è gratuita.
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Dal Territorio: Basso e Medio Novarese
Il riso della Filiera Italiana il 4 settembre vola a Parigi Q da NOVARA - (REDAZIONE)
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l Carnaroli novarese della Filiera Italiana Riso vola in Francia e trova, all’ambasciata italiana di Parigi (49, rue de Varenne), un ruolo da protagonista al buffet di gala in occasione dell’”Anteprima by Lineapelle”, importante evento di moda riservato ad un selezionatissimo pubblico di buyers, esperti e giornalisti di settore. «Un’occasione preziosa per coniugare due eccellenze del made in Italy, come la moda e l’enogastronomia» sottolinea il presidente e il direttore di Coldiretti Novara-Vco, Paolo Rovellotti. «In questo contesto, la presenza del nostro riso è di particolare significato, in quanto valorizza una produzione 100% nazionale e porta con sé l’immagine di un territorio – quello della provincia di Novara – che può contare su un ampio paniere di specialità agroalimentari». Protagonista del buffet di gala, il riso novarese verrà cucinato dallo chef Luca d’Alonzo, di “Novarello Villaggio Azzurro”: un altro, importante valore aggiunto di “novaresità” all’iniziativa.
Il programma parigino si aprirà martedì 4 settembre 2012 alle ore 12 con la Presentazione delle nuove tendenze pellami Autunno-Inverno 2013- 14, cui faranno seguito il cocktail di gala alle 13.30, l’atelier creativo alle 14.30 e, un’ora più tardi, la visita della mostra “Quando la moda cambia pelle”, con cinquanta proposte tra abiti, calzature, borse e gioielli. Come detto, il riso sarà 100% novarese ed è proveniente dalle imprese agricole che aderiscono alla Filiera Italiana Riso, la nuova realtà cooperativa che Coldiretti ha creato con l’obiettivo di valorizzare la produzione nazionale, la territorialità del riso e il ruolo attivo dei produttori nei confronti del mercato. Oltre al Carnaroli, Coldiretti porterà all’evento anche una fornitura di riso Augusto, che sta avendo un particolare successo sul territorio del Novarese.
Dal Territorio: Verbano Cusio Ossola Q
ORA LA PRATICA PASSA AL MINISTERO PER L'OK DEFINITIVO
OSSOLANO verso la Dop, la Regione ha già detto sì "L'OTTENIMENTO DELLA DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA PUÒ E DEVE ESSERE UN IMPORTANTE STIMOLO PER I PRODUTTORI, SUPPORTATO DA UNA BUONA PROMOZIONE" Q da DOMODOSSOLA - BRUNO BACCAGLIO (Segretario di Zona Coldiretti Domodossola)
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assi avanti per la Dop del Formaggio Ossolano dopo il sì della Regione Piemonte: concluso cinque mesi fa l’iter “tecnico” di presentazione della documentazione e della domanda, la politica ha dato ora il suo benestare alla Denominazione di Origine Protetta. Ora il percorso procedurale prosegue a Roma, presso il ministero delle Politiche agricole, per la definitiva concessione. L'Ossolano è un formaggio prodotto esclusivamente in Val d'Ossola. Si tratta di un formaggio semigrasso o grasso, a pasta dura, semicotto. Viene prodotto con latte di bovino, in prevalenza vacche di Razza Bruna. Necessita di una stagionatura minima di 60 giorni. Sia nei caseifici in alpeggio che in quelli a valle viene utilizzato il latte di una o più mungiture, intero o parzialmente scremato: dopo due mesi di stagionatura si ottengono forme del peso di 5-7 chilogrammi, a scalzo basso e dritto con un diametro di 29-32 centimetri e facce piane, sulle quali vengono apposti i marchi di qualità: l'occhiatura è fine e diffusa, la crosta liscia ed elastica, la pasta compatta, di colore variabile dal bianco al paglierino leggero, al giallo carico (anche a seconda del periodo di stagionatura). L'Ossolano sta riscuotendo notevole successo anche nella ristorazione ed è proposto correttamente in abbinamento con il pane nero di Coimo e con i vini Valli Ossolane Doc, in primis il Prunent. Va ricordato il lungo lavoro preparatorio e documentale che ha avviato l'iter necessario ad ottenere la Dop sia oggi coronato da un sì che, come tutti si augurano, possa essere seguito a breve
Dal Bettelmatt ai caprini, le nostre Alpi scrigno di formaggi
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ssolano, grasso d'Alpe, Bettelmatt e una moltitudine di formaggi caprini, tutti di ottima qualità. Si compone di tante peculiarità caseaie lo "scrigno agroalimentare" della Val d'Ossola, erede di una tradizione antica che anche oggi permette lo sviluppo di un'agricoltura montana, particolarmente nelle aree d'alpeggio. Una produzione, quella casearia, che si unisce a quella di altri prodotti mlto apprezzati quali miele, salumi (celebri le mortadelle, i salami, il prosciutto magrone e il ▶ LAVORAZIONE violino della Val Vigezzo), carne, DEI CAPRINI ▶ L'INAUGURAZIONE DELLA SEDE frutta e confetture.
dal definitivo via libera ministeriale. Per i vertici della Coldiretti ossolana ed interprovinciale, «l'ottenimento della Dop può e deve essere un importante stimolo all'attività dei produttori, nonchè il giusto riconoscimento a chi oggi opera in montagna, tramandando
▶ FORMAGGIO OSSOLANO
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un'agricoltura eroica con utili benefici anche in termini di presidio e tutela del territorio». Ancora Coldiretti rimarca come all'ottenimento della Dop dovrà far seguito un'attenta azione di promozione e valorizzazione, utile a garantire una positiva espansione di mercato all'ottimo formaggio. «A pochi anni dalla concessione della Doc per i vini delle Valli Ossolane, il paniere dell'alta provincia azzurra si arricchisce di un nuovo marchio che potrà portare grandi benefici in un'ottica di "sistema" e di attenta promozione del made in Ossola».
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CAA - IN PRIMO PIANO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE
Dibattito su Pac e Greening, no a strette sanzionatorie che penalizzano l'impresa "Oltre all'ambiente, vanno tutelati anche gli agricoltori" Q da NOVARA - LORENZO ROLANDO - (Responsabile CAA Coldiretti)
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n sede europea prosegue il dibattito sulla riforma della Politica Agricola Comune: a Bruxelles, infatti, sono state portate 700 controproposte al documento Pac presentato nell’ottobre 2011. Al centro del dibattito tiene nuovamente banco il greening: le misure adottate a difesa dell’ambiente permangono ancora oggi eccessivamente vincolanti, occupando una porzione di spazi e risorse eccessiva, a discapito di tematiche e ambiti di azione prioritari lasciati parzialmente in disparte. Non è dunque sufficiente la prima bozza di revisione specifica sul greening presentata dal Commissario Europeo Dacian Ciolos: persistono infatti un’eccessiva burocrazia e un incremento dei costi per l’agricoltore, senza contare il grave impatto di un sistema sanzionatorio che, ad oggi, si inasprisce e mette a dura prova l’agricoltore. Una Pac tutta greening e sanzioni, dunque: non a caso, la maggior parte dei Paesi europei ha manifestato la propria contrarietà a una riforma che antepone la tutela ambientale alle reali esigenze degli agricoltori: da sempre il comparto rurale è attento custode della natura, in misura decisamente superiore agli altri settori professionali, nonostante tale dato di fatto è intenzione della riforma accrescere i vincoli, inasprendo le sanzioni. È necessario riformulare il sistema sanzionatorio, garantendo l’efficacia dell’apparato di controllo, ma dotando lo stesso di un metro di giudizio equo e responsabile.
Ok dalla Camera dei Deputati all'uso agronomico del digestato
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l digestato può essere utilizzato a fini agronomici e, in tal caso, ricorrendone i presupposti, essere qualificato come sottoprodotto. È quanto stabilito dalla norma approvata nell’ambito dei lavori per la conversione in legge del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, Misure urgenti per la crescita del Paese. La disposizione prevede che è considerato sottoprodotto, ricorrendo i presupposti previsti dal codice ambientale (quale, ad esempio, la legalità dell’utilizzo e l’assenza di trattamenti preliminari diversi dalla normale pratica industriale), il digestato ottenuto in impianti aziendali o interaziendali dalla digestione anaerobica, eventualmente associata anche ad altri trattamenti di tipo fisico e meccanico, di effluenti di allevamento, o residui di origine vegetale, o residui delle trasformazioni, o delle produzioni vegetali effettuate dall’agroindustria, conferiti come sottoprodotti, anche se miscelati tra loro ed utilizzato a fini agrononomici. Viene, quindi, rinviata ad un decreto ministeriale la definizione delle caratteristiche e delle modalità di impiego del digestato equiparabile, per quanto attiene agli effetti fertilizzanti e all’efficienza d’uso, ai concimi di origine chimica, nonché delle modalità di classificazione delle operazioni normalmente effettuate su tali materiali.
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Dopo la prima bozza di revisione specifica presentata da Ciolos permangono ancora un'eccessiva burocrazia e un incremento dei costi per le imprese
Trasporto animali, oltre 100 mila controlli nel 2011
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el corso del 2011 sono stati oltre 100mila i mezzi di trasporto controllati in relazione al trasporto animali: le infrazioni attribuibili ai mezzi di trasporto hanno riguardato la non regolarità dei divisori, degli stalli, i non sufficienti dispositivi d’abbeveraggio, l’insufficiente altezza del piano di carico, la non conformità della rampa, non funzionanti sistemi di ventilazione. Tra le diverse infrazioni riferibili al benessere degli animali, quella a maggior frequenza è il mancato rispetto dei tempi di sosta, presenza di animali non idonei al trasporto, dall’eccessiva densità di carico, dall’insufficiente spazio al di sopra della testa/del garrese. Riguardo alle infrazioni riferibili alla documentazione si registrano, in ordine di frequenza, l’incompletezza del giornale di viaggio, l’assenza di autorizzazione del trasportatore, l’assenza del certificato di omologazione.
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CAA - IN PRIMO PIANO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE
Emissione ESSICCATOI: Coldiretti continua a lavorare per una soluzione Q da NOVARA - (REDAZIONE)
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a anni, la Coldiretti si sta impegnando a livello politico affinchè venga posta la parola fine al problema delle emissioni delle polveri sottili relativamente agli impianti di essiccazione dei cereali. Lo scorso maggio, il Senato all'interno di un decreto legislativo per la semplificazione in agricoltura ha approvato un emendamento per esonerare tutti gli impianti di essiccazione sotto i 450 mila kw. Purtroppo, per questioni politiche e di ordine generale, la norma non è ancora stata approvata dalla Camera dei Deputati: di conseguenza, al fine di evitare eventuali sanzioni a carico delle imprese agricole titolari di
impianti di essiccazione, si è provvedto a segnalare all'assessorato all'ambiente dalla provincia di competenza (entro la scadenza ultima del 31 luglio 2012) la presenza degli impianti di essiccazione aziendale, al fine di consentire alle imprese agricole di utilizzare normalmente gli impianti senza imbattersi in sanzioni penali ed amministrative come anticipato in precedenza. Lo scorso 17 novembre, la Coldiretti interprovinciale aveva inviato una comunicazione alla Provincia relativamente allo stesso tema, sollecitando l'assessore all'agricoltura Marzio Liuni a farsi portavoce in Regione della necessità di avviare un "tavolo tecnico di lavoro" per ricercare e concertare nuove e più adeguate indicazioni e vincoli per l'esercizio di tali attrezzature.
Dopo le molte sollecitazioni, si attende che il mondo della politica si adoperi per risolvere il problema Il 18 novembre, altra lettera veniva inviata all'assessore all'ambiente della Provincia, Oliviero Giuseppe Colombo, ed anche lo scorso luglio Coldiretti non ha mancato di sollecitare nuovamente il mondo della politica con una lettera ai parlamentari del territorio Nastri (Pdl), Mancuso (Pdl), Pastore (Lega), Rampi (Pd), Galli (Fli), Biondelli (Pd), Negri (Pd), Zanetta (Pdl) e Montani (Lega).
"Mieli Tipici Piemontesi - Concorso Franco Marnetto" A settembre la XIV edizione promossa da Aspromiele e dall'Associazione Apicoltori della provincia di Novara
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spromiele e l'Associazione Apicoltori della provincia di Novara lanciano la XIV edizione del concorso “Mieli tipici piemontesi – Franco Marletto” volto ad incentivare la produzione del miele di qualità e valorizzare le produzioni tipiche piemontesi. Gli apicoltori che intendono partecipare al concorso dovranno far pervenire entro le ore 12 di giovedì 21 settembre 2012 per ogni campione in concorso: • una campionatura di 2 confezioni da 500 g ciascuna, in idonei vasi di vetro, completamente anonimi; • scheda di partecipazione debitamente compilata; • quota d'iscrizione unica di euro 10,00 a parziale copertura delle spese di analisi da versare a uno dei punti di raccolta sottoelencati, oppure sul CCP n. 15043284 intestato all'Associazione Apicoltori della Provincia di Novara In provincia di Novara, i campioni, corredati della documentazione di cui sopra, possono essere consegnati presso l'Associazione Apicoltori della provincia di Novara - Borgomanero c/o Coldiretti via dei Mille 24; Sono ammessi i campioni di miele: • Prodotti in Piemonte da produttori piemontesi • Provenienti da partite prodotte nel 2012 • Estratto da favi mediante centrifugazione • Con contenuto di acqua inferiore al 18% • Con contenuto di HMF inferiore a 10 mg/kg. I campioni di miele che corrispondono alle caratteristiche sopra richieste verranno valutati da giurie composte da as-
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saggiatori iscritti all'albo nazionale. Ogni campione verrà giudicato nell'ambito della categoria dichiarata (monoflora o poliflora). Verranno valutate le caratteristiche visive, olfattive, gustative e tattili nel caso di mieli cristallizzati. Verranno inoltre eseguite le analisi utili al fine della migliore valutazione della qualità. A tutti i concorrenti il cui prodotto sarà riconosciuto perfettamente rispondente ai migliori standard qualitativi, verrà assegnato un attestato di qualità.
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CAA - FLORICOLTURA CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE
Q FIORI E MERCATI
Coldiretti all'UE: necessaria più attenzione al florovivaismo Q da NOVARA - REDAZIONE
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l ministero delle Politiche agricole, assieme alla Coldiretti, ha chiesto alla Commissione Ue una maggiore attenzione al settore florovivaistico, che soffre particolarmente della crisi economica che investe tutta l’Unione Europea. In particolare, oltre ad un comitato di gestione apposito all’interno del quale discutere in modo specifico delle problematiche del florovivaismo, è necessario rivedere la classificazione merceologica di piante e fiori per rendere più trasparente il mercato, riformulando i codici doganali. Inoltre risulta non rinviabile una verifica approfondita della portata dei troppi accordi bilaterali di libero scambio che utilizzano il settore a livello di merce di scambio, liberalizzando le importazione da paesi extracomunitari che hanno regole e costi di produzione profondamente inferiori a quelli a cui sono assoggettate le imprese comunitarie. Da questo punto di vista è prioritario prevedere studi di impatto e misure di protezione ed indennizzo a tutela del settore.
Risulta non rinviabile una verifica approfondita della portata dei troppi accordi bilaterali di libero scambio che utilizzano il settore a livello di merce di scambio
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FLORICOLTURA, conosciamo il Consorzio dei Fiori Tipici
Q di REDAZIONE
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iori Tipici del Lago Maggiore e del Biellese Società Consortile Responsabilità Limitata ha rinnovato i propri incarichi e vede oggi ai vertici l'imprenditore floricolo Daniele Luppi di Ghevio di Meina. Il Consorzio è stato costituito il 24 maggio 1997 con atto pubblico presso il notaio Petrelli di Verbania e ha sede a Baveno, presso la Camera di Commercio del Vco in villa Fedora. È stato costituito dalle associazioni di prodotto Asproflor, Assoflor e dalla cooperativa Florcoop di Nebbiuno. Dal 13 ottobre 2011, subentrando ad Asproflor, Coldiretti è presente con propria quota (versata nel capitale sociale) ed è rappresentata dal viceresidente della federaione (nonchè produttore floricolo) Elio Savioli di Verbania. Dal rinnovo cariche, avvenuto nel luglio scorso, tra i componenti del cda è presente l'imprenditore floricolo Gianluca Medina di Gattico (socio in proprio dello stesso). Il Consorzio Fiori Tipici opera per la promozione e la valorizzazione della produzione del Distretto Floricolo del Lago Maggiore ed aree limitrofe. In particolare, la società pro-
muove e diffonde il consumo e la conoscenza dei fiori tipici dell'area interessata in Italia e all'estero e ne assicura la promozione commerciale; promuove, favorisce, organizza e partecipa ad iniziative tese a valorizzare la produzione floricola della zona di competenza e ad accrescerene la risonanza in Italia e all'estero, aderendo eventualmente ad orgnismi aventi scopi analoghi o complementari ed il cui conseguimento sia comunque ritenuto utile alle finalità della società. Inoltre, può assumere iniziative editoriali, nel campo pubblicitario e promozionale. Non da ultimo, assiste i soci al fine di agevolare e migliorare la commercializzazione, anche attraverso corsi di formazione: inoltre, organizza, promuove e sponsorizza convegni, incontri e manifestazioni a carattere scientifico e divulgativo della produzione del distretto floricolo.
Coldiretti: "Era necessario allargare la base sociale"
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ome sottolinea il vicepresidente di Coldiretti Savioli, in relazione al Consorzio Fiori tipici «il ruolo del Consorzio è importante, ma sarebbe stata auspicabile una modifica statutaria in modo da poter consentire un allargamento della base sociale. Non può essere che per ogni domanda di nuovo socio si debba modificare l'atto notarile: il Consorzio poteva quindi essere trasformato in cooperativa semplice».
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CAA - IN PRIMO PIANO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE
Biologico: crescita record per la filiera corta
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umenta il numero degli operatori bio con un vero e proprio boom di chi ha scelto la filiera corta. Ad affermarlo sono i dati 2011 del Sinab, il Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica, dai quali emerge un incremento dell’1,3% rispetto al 2011 che diventa però del 25% se si prendono in esame i produttori che hanno scelto di iniziare a trasformare e vendere il proprio prodotto. In tutto gli operatori sono 48.269 di cui: 37.905 produttori esclusivi; 6.165 preparatori; 3.906 che effettuano sia attività di produzione che di trasformazione; 63 importatori esclusivi; 230 importatori che effettuano anche attività di produzione o trasformazione.
Ortofrutta, adempimenti e controlli AGEA e la BANCA DATI Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Referente Campagna Amica)
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e vigenti disposizioni attuative delle norme comunitarie e nazionali sulla comercializzazione dell'ortofrutta fresca prevedono diversificati impegni a carico degli operatori che detengono prodotti ortofrutticoli destinati al consumo in ambito comunitario oppure all'import/export.
BANCA DATI OPERATORI ORTOFRUTTICOLI - La banca dati nazionale degli operatori ortofrutticoli è gestita dall'Agea anche tramite le funzioni affidate all'Agecontrol, per i dati contenuti nei seguenti documenti: domanda di iscrizione/variazione/cancellazione alla banca dati; verbale di controllo sul mercato interno; certificato di conformit;à rchiesta di controllo import/export; notifica di spedizione; altro. Gli operatori interessati trasmettono a mezzo raccomandata a/r all'Agecontrol apposita domanda di iscrizione alla banca dati (Coldiretti è disponibile con le proprie strutture ad offrire il necessario supporto); l'Agecontrol, entro 30 giorni, comunica all'operatore il numero di iscrizione alla banca dati (ogni eventuale variazione dei dati va comunicata da parte dell'operatore entro 60 giorni dall'evenienza). Tra gli operatori tenuti ad iscriversi alla banca dati ricordiamo i seguenti: organizzazione dei produttori (Op), loro associazioni (Aop) e gruppi di produttori (Gp); cooperativa di produttori non associati ad Op/Aop/Gp o ad altra cooperativa; imrendiimprenditore agricolo (non associato ad Op/Aop/Gp o a coo-
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perativa) con un volume annuo commercializzato superiore a 60 mila euro, iva esclusa, per i prodotti soggetti alle norme di qualità Per quanto riguarda gli imprenditori agricoli, non sono tenuti all'iscrizione coloro che: vendano, consegnino od avviino prodotti ortofrutticoli a centri di confezionamento, di imballaggio o deposito situati nell'ambito nazionale di produzioni; che avviino escusivamente i prodotti ortofrutticoli ad impianti di trasformazione; che cedano nella propria azienda i prodotti ortofrutticoli direttamente al consumatore per il fabbisogno familiare di ques'ultimo; associati ad Op/Aop/Gp o cooperativa, che conferiscano esclusivamente prodotti ortofrutticoli alle organizzazioni di produttori od alle cooperative di appatenenza per la commercializzazione; non associati ad Op/Aop/ Gp o copperativa, con volume annuo di prodotto commerccializzato inferiore a 60 mila euro (tale importo è riferito all'anno precedente, escludendo l'Iva e solo per i prodotti soggetti a norma di commercializzazione specifica e generale). Gli operatori non vincolati all'iscrizione alla banca dati sono comunque tenuti all'osservanza della "norma generale" o delle "norme specifiche" e possono essere sottoposti a verifica: inoltre, nei documenti fiscali accompagnatori al prodotto devono riportare la dicitura "Esonerato a sensi del DM n. 5462 del 03-08-2011". ETICHETTATURA - In generale, ogni imballaggio deve recare, in caratteri raggruppati su uno stesso lato, leggibili, indelebili e visibili all'esterno le seuenti indicazioni: identificazione dell'imballatore e/o speditore (opporeè fcoltà di riportae solo il numero di iscrizione alla Bndoo); natura del prodotto (nome del prodotto e tipo commerciale) se il contenuto non è visibile dall'esterno; nome della arietà; Paese 'origine del prodotto ed eventualmente zona di produzione o denominazione nazionale, regionale o locale; caratteristiche commerciali (categoria e calibro); marchio ufficiale di controllo (facoltativo). In relazione ai prodotti ortofrutticoli per i qualiè prevista l'applicazioe della "norma generale", l'unica indicazione esterna obbligatoria in etichetta è quella relativa al Paese d'origine del prodotto. Tuttavia, alcuni prodotti prevedono "norme specifiche" che, ovviamente, vanno scrupolosamente osservate. COMMERCIALIZZAZIONE - Gli ortofrutticoli a cui non si applicano norme di commercializzazione specifica devono essere conformi alla norma generale che prevede, fra l'altro: • caratteristiche minime di qualità (tenuto conto delle tolleranze ammesse, i prodotti devono essere interi, sani, puliti, praticamente privi di sostanze estranee visibili, privi di parassiti, esenti da danni alla polpa provocati da attachi di parassiti, privi di umidità esterna anormale, privi di odore e/o sapore esranei. Lo stato dei prodotti deve essere tale da consentire il trasporto e le operazioni connesse, l'arrivo al luogo di destinazione in condizioni soddisfacenti; • tolleranza: in ciascuna partita è ammessa una tolleranza del 10% in numero od in peso di prodotti non rispondenti ai requisiti qualitativi minimi. All'interno di tale tolleranza i prodotti affetti da marciume non devono superare il 2% del totale. È prevista una norma di commercializzazione specifica per cascuno dei seguenti prodotti: mele, agrumi, kiwi, lattughe, indivie ricce e scarole, pesche e nettarine, prer, fragole, peperoni dolci, uve da tavola pomodori: in ciascuna norma sono previste disposizioni relative a qualità, calibrazione, tolleranze, presentazione, indicazioni esterne.
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SINDACALE CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE
Associazione Provinciale Allevatori, rinnovate le cariche Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Referente Campagna Amica)
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i sono completati i rinnovi della dirigenza dell’Apa, Associazione Provinciale Allevatori, con il consiglio del 24 luglio scorso che ha confermato alla presidenza Gianni Simonotti. Il consiglio di amministrazioni è composto dai consiglieri Silvio Pella e Cesare Rossino e i consiglieri Giuseppe Barcellini, Paolo Baudo, Massimo Bernardini, Alfredo Fallati, Silvano Magri e, quali membri di diritto, i presidenti dele sezioni di razza Diego Ceresa, Simone Parmigiani, Alessandro Spadin, Domenico Testori e Cinzia Vallaro. esendo presidenti delle sezioni di razza. Le sezioni di razza hanno effettuato i rinnovi delle cariche sociali precedentemente all'assemblea generale i propri direttivi: • Per la SEZIONE DI RAZZA FRISONA (rinnovo avvenuto Novara il 12 giugno 2012), il presidente è Simone Parmigiani, i vice sono Marco Pastore e Cesare Rossino, affiancati dai consiglieri Alberto Botta, Andrea Fallarini, Mario Alberto Fincato, Lucia Gassin, Gabriele Maffeis e Riccarda Rabozzi; • Per la SEZIONE PIEMONTESE ( (rinnovo avvenuto a Novara il 6 giugno 2012), presidente è Domenico Testori, vice Stefano Simonotti, consiglieri Luca Borella, Angelo Creola e Fabio Moia; • Per la SEZIONE BRUNA ALPINA (rinnovo avvenuto Domodossola l'11 magio 2012), presidente è Silvio Pella, vice Daniele Pennati, con i consiglieri Massimo Bernardini, Debora Panighetti e Andea Puliani; • Per la SEZIONE PEZZATA ROSSA (rinnovo avvenuto ad Armeno il 6 giugno 2012), presidente è Diego Ceresa, vice Negrini Francesca, affiancati dai consiglieri Bruno Bonetta, Angelo Ceresa, Pietro Ceresa, Giulio Fortis e Pierino Marzi;
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• Per la SEZIONE EQUINA (rinnovo avvenuto a Novara il 7 giugno 2012), presidente è Cinzia Vallaro, vice Francesca Agabio, consigliere Giacomo Mancuso; • Per la SEZIONE CUNICOLA (rinnovo avvenuto a Novara il 7 giugno 2012), presidente è Alessandro Spadin, vice Pietro Piantanida, consigliere Stefano Sacco. L'Associazione Allevatori di Novara e del Vco ha, come scopo principale della sua esistenza, il compito di aggiornare il Libro Genealogico delle principali specie bovine (frisona, bruna, piemontese, pezzata rossa, jersey etc...), ovi-capri-
ne (biellese, saanen, camosciata etc..), equine, suine, cunicole etc.. L'attività comporta l'effettuazione dei Controlli Funzionali che consentono, da parte dell'associazione, la raccolta di dati necessari alla selezione genetica. Questa attività è stabilita e regolata da una apposita legge, e la sua importanza sta nell'aver dimostrato, nel corso degli ultimi 50 anni, che la selezione genetica determina un miglioramento delle produzioni e delle sue qualità ed una maggiore longevità degli animali che si traducono in un aumento del reddito degli allevatori ed una maggiore sicurezza alimentare per i consumatori.
La riorganizzazione del sistema allevatoriale del Piemonte (Ara e Apa)
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e Associazioni Provinciali Allevatori del territorio piemontese, unitamente all'Associazione Regionale Allevatori (Ara), sulle base delle direttive approvate dall'Aia (Associazione Italiana Allevatori) hanno intrapreso un percorso di riorgaianizzazione. L'innovazione tecnologica, che consente oggi importanti economie in termine di riduzione dei costi della raccolta, trasmissione ed elaborzione dei dati produttivi degli allevamenti che aderiscono all'attività di miglioramento genetico, (controlli funzionali libri genealogici), congiuntamente all'esigenza di contenimento ed ottimizzazione della spesa pubblica, hanno determinato il pecorso di riorganizzazione di tutto il sistema allevatoriale italiano, che è stato impostato sulla base delle Associazioni Regionli Allevatori - Ara di 1° grado. I principali obiettivi della riorganizzazione sono: • assicurare i servizi dei Cc.Ff. e LL.GG. in maniera uniforme a tutti gli alevamenti operanti sul territorio regionale; • migliorare la qualità e, possibilmente, anche le tempistiche dei servizi (ritorno dei risultati in allevamento dei CC.FF.-LL.GG.; • contenere i costi dei servizi dei CC.FF.-LL-GG- in termini costo/capo controllato, adeguandoli il più possibile ai parametri stabiliti dal sistema di finanziamento "a forfait"; • operare al fine di consentire l'attuale periodicità dei controlli bovini da latte (AT4: 10-11 visite/anno), bovini carne (AR4N: 6/9/10 visite/anno), ecc.
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CAA - IL VINO E IL VIGNETO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE
Vendemmia, le prime stime sulla raccolta Q da NOVARA - CARLO TODESCHINO (Responsabile Servizio Vitivinicolo)
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e nelle prossime due settimane non arriverà la pioggia, la vendemmia di quest'anno - buona e in alcuni casi anche ottima dal punto di qualitativo dal nord al sud del Paese -, potrebbe far registrare un generale e sensibile calo produttivo a causa degli effetti della siccità. Anche se per stime più attendibili bisogna aspettare ancora qualche giorno, in molte Regioni le alte temperature e l'assenza delle precipitazioni fanno già da ora prevedere una riduzione dei quantitativi stimati di uva. I cali produttivi più significativi sono previsti nelle Regioni che hanno maggiormente sofferto la mancanza delle precipitazioni e il gran caldo che perdura da più settimane: Puglia (-15/20%), Toscana (-10%), Veneto (-10%) ed Emilia-Romagna (-5/10%). Un leggero calo produttivo è previsto anche in Friuli Venezia Giulia (-5%), Regione in cui si attende una vendemmia legger-
mente anticipata, specie per i bianchi. Scarsi anche i quantitativi attesi in Piemonte, a causa di forti gelate che hanno compromesso alcune produzioni e ridotto la fertilità delle gemme. L’andamento fitosanitario è stato tendenzialmente tranquillo, fatto salvo sporadici attacchi di oidio ove i trattamenti sono stati forse un po’ ridotti causa mancanza di pioggia e quindi non intervenendo per la peronospora non sono stati attivati trat-
Pubblicate le linee guida per gli
tamenti specifici contro l’oidio, come ad esempio l’utilizzo di zolfo in polvere. Nello specifico del nostro territorio si evidenzia una produzione tendenzialmente scarsa, con uva molto sana e pochi eventi grandiniferi. Il presidente Paolo Rovellotti rimarca come «in un momento di forte contrazione dei consumi la priorità del produttore è produrre bene per fare vini sempre migliori, gli unici che il mercato ancora assorbe e soprattutto il lavorare bene permette di affacciarsi sui mercati esteri, decisamente attivi»: la Camera di Commercio di Novara sta lavorando proprio per questa finalità di approccio sul mercato estero delle nostre produzioni. Anche sul territorio la vendemmia è in anticipo in quanto l’invaiatura delle uve rosse è molto evidente. Ancora nel Trentino Alto Adige il raccolto è in linea con i quantitativi dello scorso anno, in Lombardia pesano gli effetti delle grandinate che hanno interessato sia l'Oltrepò che la Valtellina: il calo previsto a livello regionale è compreso tra il 5 e il 10%.
SCADENZE • Ricordiamo che entro il 10 settembre va effettuata la denuncia di giacenza vini alla data del 31 luglio. • Il 15 settembre cade il termine ultimo per l'iscrizione dei vigneti doc o relative modifiche. ▶ VIGNETO IN LUGLIO
Invitiamo gli interessati a rivolgersi al proprio CAA Coldiretti.
Vino dal 1° luglio scattato l'obbligo di indicare gli allergeni in etichetta
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al 1° luglio 2012 e per i prodotti ottenuti dalla vendemmia 2012 scatta l’obbligo di indicare in etichetta l’impiego dei derivati dell’uovo (albumina) e del latte (caseina): la modifica dell’articolo 51 del Regolamento Ce n.607/2009 stabilisce i termini e le modalità di etichettatura delle sostanze allergeniche utilizzate nella produzione di vino. Le nuove norme sono applicabili ai vini ottenuti interamente o parzialmente da uve della vendemmia degli anni 2012 e successivi, ed etichettati dopo il 30 giugno 2012; come già previsto per i solfiti, anche l’indicazione delle due nuove sostanze allergeniche dovrà essere riportata dopo la scritta “contiene”. Il Mipaaf ha evidenziato che le nuove norme non si applicano a tutti i vini prodotti nelle annate precedenti al 2012, a tutti i vini dei Paesi terzi prodotti nella campagna 2012 e già imbottigliati, a tutti i vini sfusi dei Paesi terzi prodotti nella campagna 2012 purché entrati nel mercato europeo prima del 1 luglio 2012; si applicano invece ai vini prodotti dalla campagna vendemmiale 2012, ai vini sfusi dei Paesi terzi prodotti dalla cam-
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pagna 2012 entrati nel territorio Ue dopo il 30 giugno 2012. Il regolamento riporta anche i nuovi loghi (visualizza) che i produttori potranno utilizzare in aggiunta alle diciture. Proprio in merito all’utilizzo dei loghi, sebbene la norma attualmente non consenta di utilizzarli in esclusiva (senza riportare anche le scritte), si ritiene estremamente utile che le aziende inseriscano – in aggiunta – nelle proprie etichette dei vini i loghi stessi in modo da diffondere sia il messaggio relativo al contenuto di sostanze potenzialmente allergeniche, sia il logo stesso perché il consumatore vi si abitui. Solo in questo modo sarà più semplice convincere la Commissione Ue a consentire l’utilizzo dei loghi al posto delle scritte ed evitarne così il proliferare, nelle varie lingue, sulle etichette dei vini. Inoltre, l’etichettatura delle sostanze allergeniche impiegate nella elaborazione dei vini sarà obbligatoria solo se gli allergeni dovessero essere ancora presenti nel prodotto finale e rilevabili con l’impiego dei metodi di analisi approvati dall’Oiv. Se correttamente impiegate, albumina e caseina vengono eliminate attraverso i normali processi di filtrazione.
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CAA - IL VINO E IL VIGNETO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE
Il vino e l'Europa, novità sull'Ocm e conferma del sostegno ▶ BOTTI E BARRIQUES IN CANTINA
Possibile produrre il "vino biologico" in tutta Italia, ma è polemica sull'utilizzo della "solforosa"
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l vino biologico può finalmente essere prodotto in tutta Italia, come stabilisce il relativo decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale. La novità più importante è che il decreto, in attuazione della normativa europea, stabilisce i limiti di solforosa e indica gli additivi e le sostanze che possono essere impiegate nella vinificazione biologica. Per i vini bianchi e rosati i limiti di solforosa sono i seguenti: 150 mg/litro a fronte dei 200 mg/litro per i vini convenzionali; per i vini rossi, 100 mg/ litro a fronte di 150 mg/litro nei vini convenzionali. Questo tenore si applica se il tenore di zuccheri residui è inferiore a 2 grammi litro. Se, invece, il tenore di zuccheri è superiore 2 grammi litro, la riduzione è di 30 mg rispetto al convenzionale. La condizione si applica anche agli spumanti. La filiera enologica si arricchisce quindi di un prodotto che finora era stato incompleto in quanto si poteva produrre solo vino da uve biologiche perché non esistevano le norme comunitarie di disciplina della trasformazione delle uve e dei processi enologici. Coldiretti, pur apprezzando il fatto che finalmente si può produrre vino biologico, ha sempre espresso la sua contrarietà a che si consenta l’uso della solforosa in quanto l’Ue avrebbe dovuto porsi come obiettivo, di produrre, nell’arco di qualche anno, vini biologici senza l’impiego di tale sostanza, per garantire una differenziazione rispetto ai vini convenzionali.
Q da NOVARA - CARLO TODESCHINO (Responsabile Servizio Vitivinicolo)
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el 2013 usciranno dai programmi di sostegno la distillazione di crisi (che comunque potrà continuare ad essere finanziata, entro limiti ben precisi, a livello nazionale), la distillazione di alcole alimentare e l’utilizzo dei mosti di uva concentrati e concentrati rettificati per l’aumento del titolo alcolometrico volumico naturale. Per inciso, nulla cambierà nella disciplina di quest’ultima pratica, che vede l’Unione europea divisa tra paesi/zone dove è ammesso lo zuccheraggio e pa-
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esi/zone, tra cui l’Italia, dove invece è vietato. L’analisi che segue non si propone di valutare le conseguenze per il settore, che pure saranno da mettere in conto. L’aiuto all’impiego dei mosti concentrati, infatti, ha finora contribuito a ristabilire un equilibrio competitivo tra i produttori italiani e quelli nordeuropei o extracomunitari, compensando i maggiori costi derivanti dal divieto di utilizzare lo zucchero nell’arricchimento. Dunque, particolare attenzione dovrà essere posta verso i produttori che utilizzano MC e MCR per l’aumento del titolo alcolometrico volumico, onde evitare o mitigare al massimo la pena-
lizzazione che questi subiranno. Venendo meno gli aiuti, infatti, si genererà una grave discriminazione tra produttori italiani ed europei, oltre che una forte distorsione di mercato dovuta alla differenza di prezzo tra il saccarosio e il mosto di uve concentrato. Per quanto riguarda invece la scomparsa delle misure relative alle distillazioni, bisognerà verificare cosa accadrà sul mercato. La distillazione di alcol alimentare, attivata ogni anno, ha contribuito infatti sistematicamente ad alleggerire l’offerta del vino non DOP e a sostenerne indirettamente i prezzi, mentre la distillazione di crisi è stato un importante strumento di intervento in caso di crisi di mercato, anche per produzioni specifiche (dal 2011 anche DOP o IGP). Fatta questa premessa, resta l’esigenza di assicurare attraverso la programmazione nazionale un impiego delle risorse che rafforzi la competitività del settore nell’ambito della PAC. Come anticipato, i programmi di sostegno dal 2013 fino al 2020 potranno includere solo una o più delle seguenti otto misure: Regime di Pagamento Unico, promozione nei paesi terzi, ristrutturazione e riconversione dei vigneti, investimenti, distillazione dei sottoprodotti, vendemmia verde, fondi di mutualizzazione e assicurazione del raccolto. La disciplina di base delle misure, contenuta nella proposta di regolamento sull’OCM unica, è stata ripresa identicamente dal regolamento Ce 1234/2007, introducendo nuove specifiche solo per il sostegno tramite trasferimento al pagamento unico. Per quest’ultima misura gli stati membri dovrebbero poter decidere entro il 1° dicembre 2012 di far transitare in tutto o in parte la dotazione del programma, a partire dal 2014, ai pagamenti diretti (assegnando i diritti, con conseguente uscita definitiva dei fondi corrispondenti dalla disponibilità per le altre misure del programma di sostegno). Nella nuova Pac i programmi di sostegno vedranno inoltre confermate le dotazioni nazionali già previste dall’attuale OCM per le annualità dal 2014 in poi. A partire da allora all’Italia spetteranno i 337 milioni di euro prestabiliti, sugli 1,231 miliardi che la Comunità destinerà ogni anno al finanziamento dei programmi di sostegno del vino nell’Unione europea.
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LAVORO - SERVIZI ALLE IMPRESE Voucher e lavoro accessorio: cosa cambia dopo l'intervento del Governo Monti Q da NOVARA - ELENA SASSONE Responsabile Fiscale Impresa Verde
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eneralizzato il ricorso ai voucher ma nei limiti dell'occasionalità della prestazione definita attraverso il ricorso ad un unico indicatore: redddito percepito dal singolo prestatore d'opera non superiore a 5 mila euro nell'anno solare a prescindere dal numero dei committenti, con previsione di rivalutazione secondo gli indici Istat. Uno specifico limite di reddito, questo percepibile per singolo commitente, è definito solo per le prestazioni rese nei confronti di imprenditori commerciali e professionisti che non dovrà essere superiore a 2 mila euro, rivalutati anualmente secondo li indici Istat, fermo restando comunque il limite generale di 5 mila euro. Quanto al settore agricolo, per le at-
tività stagionali, potranno continuare ad essere utilizzati sia i pensionati che gli studenti con i medesimi criteri fino ad oggi utilizzati, mentre per le imprese con volume d'affari ai fini Iva inferiore a 7 mila euro, queste potranno utilizzare il voucher per qualsiasi attività agricola (anche non stagionale) con qualsiasi tipologia di prestatore d'opera, purchè non iscritto nell'anno precedenti agli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli. Sul punto, come per gli studenti e i pensionati, si renderà necessario acquisire direttamente dall'interessato una dichiarazione di responsabilità in ordine a tanto. La determinata azione messa in campo dalla Coldiretti ha avuto quindi esito positivo, consentendo la riconferma per il settore agricolo del legittimo utilizzo dei voucher. I buoni, fermo restando l'attuale valore nominale, assumeranno in un prossimo futuro valore orario, ma
CONTRATTO LAVORO PER GLI OPERAI AGRICOLI: CONFRONTO SUL RINNOVO Q da NOVARA - GIUSEPPE RAVIZZOTTI (Responsabile Servizi Datori di Lavoro)
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roseguono gli incontri con i sindacati dei lavoratori per il rinnovo del contratto di lavoro degli operai agricoli e florovivaisti delle due province di Novara e del Verbano Cusio Ossola.
Sono in discussione con le controparti i contenuti della piattaforma senza trascurare il quadro economico e sociale del momento
Si tratta di momenti importanti per la portata del confronto per poi giungere al rinnovo del Cpl per il quadriennio 2012-2016. Sono in discussione con le controparti i contenuti della piattaforma senza trascurare, in maniera responsabile il quadro economico e sociale del momento. La Coldiretti ha evidenziato la crisi del settore, le molte criticità e la difficoltà ad affrontare la piattaforma presentata chiedendo una sostanziale rivisitazione della stessa; come organizzazione sindacale abbiamo insistito sulla necessità di un approfondimento sui temi presenti in piattaforma, per avviare quel lavoro di negoziazione che le parti contrattuali del settore hanno sempre saputo esprimere.
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La determinata azione messa in campo dala Coldiretti ha avuto esito positivo consentendo la riconferma di questo importante strumento per il settore agricolo. I buoni assumeranno in futuro valore orario questo avverrà solo a seguito di un decreto del ministro del lavoro e delle politiche sociali, che verrà emanato previo confronto con le parti sociali. In attesa del decreto, i voucher continuano quindi ad avere esclusivamente valore nominale, restando cioè impregiudicata la facoltà delle parti di negoziare liberamente il valore della prestazioni. La percentuale relativa al versamento dei contributi previdenziali (13% Inps, 7% Inail, 5% spese) verrà rideterminata con decreto ministeriale in funzione degli incrementi delle aliquote contributive per gli iscritti alla gestione separata dell'Inps. PERIODO TRANSITORIO: sino al 31 maggio 2013 è possibile utilizzare i buoni richiesti (fino alla data di entrata in vigore della legge secondo la previgente disciplina).
Mentre si attende il nuovo decreto, i voucher lavoro continueranno ad avere esclusivamente valore nominale
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FISCALE E CAF SISTEMA SERVIZI COLDIRETTI
Riforma Lavoro, prime
indicazioni dal ministero CIAMPANELLI saltuari e variabili o ancora possono essere Q da NOVARA NOVARA -- MARCO ELENA SASSONE Q da (Referente Campagna Amica) Verde Novaraprodotti (Responsabile Fiscale Impresa Vco solo in aerali molto ristretti e infine solo se si verificano particolari condizioni apicoltura e mantiene la nell’ambito entre incresce sede parlamentare, dell’iter quindi di individuare climatiche. Vediamo, propria strategicità del nella di conversione DLpro83/2012, si sta lavotuttigià i potenziali raccolti. vince di Novara e Vco, dovealla sono rando per apportare “neonata” L. 92/2012 di Tra i mieli monofloreali principali vi sono diverse le imprese agricoledel dediriforma del mercato lavoro modifiche volte a te a tale attività: in particolare, il Novareseilsiministero del Lavoro, superarne rigidità ed incongruenze), posiziona tra i primi posti in Piemonte, con la circolare n. 18 di ieri, 18 lugliocon 2012, ha fornito le “pri207 apicoltori presenti inper provincia, consimissime indicazioni” applicare alcune disposizioni del derando anche gli hobbisti, un totale nuovo provvedimento, in per vigore dalla di stessa data. circa 22 mila arnie. Nel Vco, invece, gli Innanzitutto, il nuovo contratto a apitermine “a causale” che coltori sono 351, per un totale di 5.500 arnie. Nelle due province si riescono a produrre molti mieli monoflorali. Alcuni possono essere raccolti tutti gli anni con produzioni variabili per quantità ma con caratteristiche costanti per qualità organolettiche, altri, invece, risultano più
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quelli di Acacia, di Castagno, di Tiglio, cui si
aggiunge,a particolarmente quello Il nuovo contratto terminein“aOssola, causale” di Rododendro. può essere stipulato, viagligenerale, A questi vannoin aggiunti altri prodotti delle api, come propoli e cera. quando si tratti del “primo rapporto Importante è, anche per il settore dell'apicoltura, il collegamento con la rete degli a tempo determinato” concluso Agrimercati, dei Punti e delle Botteghe di tra un datoreCampagna di lavoro e un lavoratore, Amica, canali di mercato ideali per poter raggiungere i consumatori anche indipendentemente dalle mansioni, al di fuori dei confini del comprensorio. Coldiretti è a disposizione di tutti gli apiper una durata massima di 12 mesi coltori con la propria struttura tecnica ed i servizi a loro dedicati: per informazioni, è possibile rivolgersi agli uffici zona presenti sul territorio. Approfondiremo puntualmente l'argomento filiera miele sui prossimi numeri del giornale.
POSSIBILI I CONTRATTI DI APPRENDISTATO IN AGRICOLTURA: "PROVVEDIMENTO POSITIVO ANCHE PER LA FORMAZIONE"
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inalmente anche nel settore agricolo, dopo l’entrata in vigore del testo unico in materia e la conclusione del regime transitorio, potranno essere stipulati contratti di apprendistato. Lo segnala la Coldiretti che ha sottoscritto l’accordo nazionale che regolamenta i contratti di apprendistato in agricoltura tanto per gli operai quanto per gli impiegati agricoli. Con l’intesa siglata che prevede la stipula di contratti di durata massima di 36 mesi si contribuisce alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro e, attraverso la formazione, si consente la crescita professionale dei lavoratori sui quali l’impresa intende investire nel prossimo futuro.
Nonostante la crisi, il settore agricolo ha registrato una notevole crescita occupazionale, che ha visto salire le assunzioni del 6,7%
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Particolare soddisfazione viene espressa dalla Coldiretti, oltre che per il raggiungimento dell’accordo stesso, anche per la possibilità di stipulare contratti di apprendistato a tempo determinato. La formazione dei nuovi lavoratori agricoli, consentita dai contratti di apprendistato, permette un’ulteriore professionalizzazione del settore e apre prospettive importanti sul fronte della crescita nell’impiego. Va sottolineato come, nonostante la crisi, il settore agricolo abbia registrato un notevole incremento occupazionale, con assunzioni che crescono del 6,7%: un dato medio nazionale che al nord raggiunge addirittura il 14,2%, come raccontano i dati Istat del primo trimestre 2012. Si stima peraltro che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori immigrati che hanno abbondantemente superato quota centomila. Un successo conseguito grazie al sistema dei voucher, opzione (pure oggetto di una complessa e contestata riforma) che resta aperta in particolare per gli studenti che in questi mesi estivi hanno deciso di prestare la propria opera sta-
gionale nei campi. Anche nelle nostre due province, infatti, i ragazzi dai 16 ai 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi possono lavorare in campagna ed essere retribuiti con i cosiddetti “buoni lavoro”: per molti giovani lavorare nei campi ha significato prendere contatto con il mondo del lavoro e sostenere i propri studi in un momento di difficoltà economica. L'innovativo strumento dei voucher è stato introdotto per la prima volta proprio in agricoltura in occasione della vendemmia 2008 (agosto) e poi esteso ad altre figure come pensionati e casalinghe ed altre attività, anche se la maggiore diffusione è nel settore agricolo.
Lo strumento dei voucher lavoro, oggetto di revisione, continua a dare risultati positivi e perciò l'agricoltura intende difenderlo
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può essere stipulato, in via generale, quando si tratti del “primo rapporto a tempo determinato” concluso tra un datore di lavoro e un lavoratore, indipendentemente dalle mansioni affidate, per una durata non superiore a 12 mesi, ovvero, in via alternativa, nei casi previsti dai contratti collettivi interconfederali, di categoria o decentrati (ma in quest’ultimo caso solo su espressa delega degli altri livelli di contrattazione), nell’ambito di processi organizzativi particolari e nel limite del 6% del personale. Con riferimento alla locuzione “primo rapporto a tempo determinato” viene avallata una lettura estensiva, secondo cui, con l’esenzione dall’obbligo di indicare la causale giustificativa dell’apposizione del termine, si è inteso semplificare l’impiego di lavoratori di cui non si conoscano ancora le capacità e le attitudini professionali in relazione allo specifico contesto lavorativo: da qui l’esclusione della deroga al c.d. “causalone” per tutti i rapporti in qualche modo già “sperimentati”, ossia in tutti i casi in cui un lavoratore venga assunto a termine da un datore con cui abbia già intrattenuto un qualsiasi rapporto lavorativo di natura subordinata, anche prima dell’entrata in vigore della riforma. In materia di apprendistato, ci si sofferma sulla norma della L. 92/2012 che subordina la possibilità di effettuare nuove assunzioni alla condizione di aver mantenuto in servizio una determinata quota (50% a regime e 30% per un primo periodo transitorio di 36 mesi) degli apprendisti presenti in azienda nei 36 mesi precedenti la nuova assunzione (si tratta di un periodo “mobile”), sanzionando la violazione di tali limiti con la “conversione” del rapporto di apprendistato in lavoro subordinato a tempo indeterminato sin dalla costituzione. Il principale problema interpretativo sollevato da tale disposizione attiene al coordinamento con le previsioni, di analogo tenore, dei contratti collettivi già vigenti. Al riguardo – premesso che, mentre la clausola di stabilizzazione “legale” si applica ai soli datori di lavoro con almeno 10 dipendenti, la clausola di stabilizzazione “contrattuale” non subisce limitazioni in funzione dell’organico aziendale – il Ministero chiarisce che, nei casi in cui la prima non possa trovare applicazione, dovrà essere rispettato solo il limite individuato dalla contrattazione collettiva, il cui superamento determinerà comunque l’applicazione della predetta sanzione, trattandosi pur sempre di “un limite legale alla instaurazione del rapporto di apprendistato in quanto demandato dal Legislatore”. Con riferimento, invece, alle aziende di maggiori dimensioni, cui risultino applicabili entrambe le tipologie di clausole, le conseguenze sanzionatorie di cui sopra (ossia la “trasformazione” del contratto) potranno determinarsi esclusivamente al superamento dei limiti introdotti dalla L. 92/2012. Altro istituto interessato dalla riforma è il contratto di lavoro intermittente (o lavoro a chiamata), con riguardo al quale cambia l’ambito di applicazione: in particolare – fermo restando che i contratti in atto, se incompatibili con le nuove disposizioni, cesseranno di produrre effetti dal 18 luglio 2013 – mentre prima si faceva riferimento a soggetti con meno di 25 anni o con più di 45 anni di età, dal 18 luglio 2012 si ammette la stipula del contratto a chiamata con lavoratori con più di 55 o con meno di 24 anni, con possibilità, però, per questi ultimi, di rendere la prestazione solo fino al compimento del 25° anno, pena la “trasformazione” del rapporto in un rapporto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato.
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Al fine di scongiurare un utilizzo distorto dell’istituto, la riforma ha poi posto, a carico del datore di lavoro – anche con riferimento ai rapporti instaurati prima della sua entrata in vigore – un nuovo obbligo comunicazionale connesso non alla sottoscrizione del contratto, ma alla chiamata del lavoratore, specificamente sanzionato (da 400 a 2.400 euro) in caso di violazione. In merito, la circolare in commento precisa che, in assenza dell’individuazione, demandata ad un apposito DM, delle modalità semplificate di comunicazione, l’adempimento in questione potrà essere assolto, anche nel giorno di inizio della prestazione, purché prima dell’effettivo svolgimento della stessa, con gli attuali strumenti (posta elettronica, anche non certificata, e fax alle DTL), indicando, senza particolari formalità, i dati del lavoratore (o di più lavoratori) e il giorno o i giorni (non anche l’orario) d’impiego nell’ambito di un periodo non superiore ai 30 giorni dalla comunicazione stessa. Peraltro – aggiunge il Ministero – fino a quando non verranno date specifiche indicazioni sulle modalità di comunicazione (in particolare, mediante SMS), “il personale ispettivo adotterà la massima prudenza e cautela nella identificazione dei fenomeni sanzionatori”. Gli altri chiarimenti attengono, infine, alle novità in materia di lavoro accessorio nonché – fatte salve eventuali modifiche ad opera degli emendamenti attualmente in discussione di Parlamento – alle nuove modalità di computo della base occupazionale di un’azienda ai fini della determinazione del numero di disabili da assumere in base alla disciplina del collocamento obbligatorio e ai nuovi meccanismi (convalida o sottoscrizione di una dichiarazione) previsti ai fini del contrasto al fenomeno delle cosiddette “dimissioni in bianco”.
Dal 18 luglio scorso è possibile stipulare i contratti a chiamata con lavoratori con più di 55 o con meno di 24 anni, con possibilità, per questi, di rendere di rendere la prestazione solo fino al compimento del 25° anno, pena la “trasformazione” automatica in rapporto di lavoro subordinato a tempo pieno ed indeterminato
COMUNICAZIONE AI SOCI A seguito delle novità fiscali degli ultimi tempi e anche in relazione ai cambi di programma informatici che hanno interessato la nostra struttura, ci scusiamo per gli eventuali disagi che possono essere stati causati all'utenza nelle scorse settimane.
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NOTIZIE EPACA Q CHI NE HA DIRITTO
Supplementi di pensione, all'Epaca per le domande Q da NOVARA - PAOLO FAVINI (Responsabile provinciale Epaca Novara)
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er i titolari di pensione di anzianità, vecchiaia, VoAut gestione separata ed assegno d’invalidità, con decorrenza 1° agosto 2007 o precedente, che abbiano mantenuto per tutto il periodo (o anche solo alcuni mesi dopo la decorrenza della pensione stessa) l’iscrizione all’ Inps per la quota Ivs (pensione), c’è la possibilità di presentare all’Inps – tramite il Patronato Epaca/Coldiretti di Novara e del Vco– la domanda di supplemento di pensione, per “conglobare” nella pensione originaria i contributi versati nel periodo post pensionamento. Tale possibilità può essere usufruita anche dagli altri lavoratori autonomi (artigiani e commercianti) che si trovassero nelle condizioni sopra riportate. Di norma il supplemento di pensione si può richiedere solo dopo 5 anni dalla decorrenza della pensione originaria o da un precedente supplemento; tuttavia è data facoltà all’interessato di richiedere, per una sola volta, la liquidazione di un supplemento quando siano trascorsi anche solo 2 anni dalla decorrenza della pensione o del precedente supplemento, a condizione – però – che il richiedente abbia compiuto l’età pensionabile per la vecchiaia (dal 1° gennaio 2012, 66 anni per gli uomini, 62 per le donne dipendenti e 63 anni e mezzo per le autonome). Per la presentazione della domanda di “supplemento”, gli interessati sono invitati a rivolgersi, al più presto, presso gli Uffici centrali e periferici della Coldiretti /Epaca. È importante presentarsi presso gli uffici muniti di: - libretto di pensione, oppure O bis M 2012; - tesserino codice fiscale; - carta d’identità; - redditi personali 2011 e presunti 2012; - ricevute versamenti Inps/CD dell’anno 2011.
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LA DENUNCIA DI FEDERPENSIONATI
Pensionati, "è un momento difficile e di crisi" Q da NOVARA - PAOLO FAVINI
(Responsabile provinciale Epaca Novara)
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uasi 1.730.000 coltivatori diretti pensionati, di cui circa il 70% con pensioni inferiori o integrate al minimo di 460 euro al mese, stanno vivendo un periodo estremamente difficile. A denunciarlo è la Federpensionati Coldiretti, sulla base dei dati riportati dal bilancio consuntivo dell’Inps per il 2011 dove, fra l’altro, incominciano a farsi sentire anche i tagli dovuti dal sistema misto e dal contributivo puro. «I nostri pensionati - sottolinea il presi-
Necessario intervenire per recuperare il potere d'acquisto delle pensioni più basse ed eliminare ogni discriminazione fra dipendenti e autonomi
dente nazionale della Federpensionati Coldiretti, Antonio Mansueto - comprendono la difficile situazione del Paese ma non possono tacere sull’insostenibilità sociale della situazione dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sulle quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le insufficienze dell’intervento pubblico». Da qui deriva l'assoluta necessità ed urgenza di intervenire per recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse; eliminare ogni forma di discriminazione fra lavoratori dipendenti ed autonomi anche per quanto attiene gli assegni familiari; erogare un contributo di sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza; definire i livelli essenziali di assistenza previsto dalla legge 328/2000; potenziare i servizi di prevenzione presso gli ambulatori di medicina generale allo scopo di assicurare, agli anziani a basso reddito, gli accertamenti diagnostici in forma ambulatoriale, con innegabile riduzione delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitaria.
Lavoratori stranieri: se perdono o lasciano il lavoro possono iscriversi alle liste di collocamento
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l lavoratore straniero in possesso del permesso di soggiorno per lavoro subordinato che perde il posto di lavoro, anche per dimissioni, può essere iscritto nelle liste di collocamento per il periodo di residua validità del permesso di soggiorno, ancorchè lo stesso sia stato concesso per lavoro stagionale. L'iscrizione alle liste di collocamento consente al soggetto di acqisire un permesso di soggiorno per attesa occupazione. La disposizione è contenuta all'articolo 4, comma 30, del decreto di riforma del lavoro varato dal Governo. Per ulteriori informazioni in merito è possibile rivolgersi presso gli uffici Epaca di Novara e del Vco.
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Q OCCUPAZIONE
Aumenta la cassa integrazione, a luglio +21,3% rispetto a giugno Q da NOVARA - PAOLO FAVINI (Responsabile provinciale Epaca Novara)
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el mese di luglio 2012 sono state autorizzate complessivamente 115,7 milioni di ore di cassa integrazione guadagni: +21,3% rispetto allo scorso mese di giugno, quando sono state autorizzate 95,4 milioni di ore, e +44,2% rispetto a luglio 2011, nel quale furono autorizzate 80,3 milioni di ore. Nel periodo gennaio-luglio 2012 sono state complessivamente autorizzate 639,5 milioni di ore, con un incremento dell’8,76% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (588 milioni di ore). Nell’analisi delle singole tipologie di intervento, a luglio 2012 si riscontra un aumento delle ore di cassa integrazione ordinaria (CIGO) dell’11,6% rispetto allo scorso mese di giugno: le ore autorizzate passano, infatti, da 30,9 milioni a 34,5 milioni. L’incremento è ancora più evidente se si mettono a confronto i due mesi di luglio: 20,1 milioni nel 2011 contro i 34,5 milioni del 2012 (+71,6%). Il numero di ore autorizzate a luglio per la cassa integrazione straordinaria (CIGS) è stato di 44,6 milioni. Gli interventi in deroga (CIGD), pari a 36,6 milioni di ore autorizzate a luglio 2012, registrano un aumento del +33,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Quasi lo stesso incremento viene registrato anche rispetto al mese di giugno 2012 (+34,8%). , Infine, per quanto riguarda le domande per disoccupazione e mobilità (tenendo conto che i relativi dati si riferiscono sempre al mese precedente rispetto a quelli CIG), nel mese di giugno 2012 sono state presentate 92.217 richieste di disoccupazione, il 22% circa in più rispetto al precedente mese di maggio (75.563) e il 4,75% in più di quelle del mese di giugno 2011 (88.038). Le domande di mobilità presentate a giugno 2012 (7.693), sono invece diminuite del -5,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (8.158), e del 21% circa rispetto a maggio 2012 (9.673).
Per il lavoratore padre, un giorno d'astensione obbligatoria dal lavoro entro 5 mesi dalla nascita del figlio
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ntro i cinque mesi dalla nascita del figlio, al lavoratore padre dipendente è fatto obbligo di astenersi dal lavoro per una giornata, con diritto al percepimento dell'intera retribuzione a carico del datore di lavoro. Tale costo a carico nasce dalla pura lettura del testo, ma le circolari applicative potrebbero disporre che, come per la maternità obbligatoria, l'80% sarà a carico dell'Inps. La nuova disposizione, contenuta nella riforma del lavoro, prevede inoltre la possibilità di usufruire di ulteriori due giorni, anche continuativi, di astensione dal lavoro, previo accordo con la madre ed in sostituzione di quelli di astensione obbligatoria alla stessa spettanti. Va peraltro ricordao il diritto del lavoratore padre ad usufrire dei permessi giornalieri: si tratta di periodi di riposo usufruibili nel corso della giornata dal lavoratore entro il primo anno d'età del bambino. Generalmente sono goduti dalla madre lavoratrice ma, in determinate circostanze, possono essere concessi anche al padre lavoratore Ad esempio: • se la madre lavoratrice dipendente non se ne avvale • se la madre appartiene alle categorie di lavoratori che non hanno diritto a tali permessi (es. lavoratore autonomo) • se i figli sono stati affidati unicamente al padre (es. morte del coniuge, grave infermità del coniuge, ecc.).
VERBANIA, a settembre EPACA promuove un incontro sulle malattie professionali più comuni in agricoltura
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settembre, il patronato Epaca promuoverà nel Vco un incontro formativo sulle possibilità di indennizzo da malattia professionale per alcune patologie più comuni nel settore agricolo: gli interessati possono prendere contatto con gli uffici territoriali del Patronato. Non di rado capita ai coltivatori diretti di riscontrare problematiche fisiche che nel tempo sono peggiorate, soprattutto in relazione ed a causa dei lavoro svolto in ambito agricolo: non tutti sanno che questa situazione particolare potrebbe rientrare a buon diritto nel riconoscimento della malattia professionale da parte dell'Inail. è opportuno ricordare che gli uffici del Patronato Epaca di Novara e del Verbano Cusio Ossola, possono offrire una valida attività di consulenza e supporto in tema di Assistenza per le pratiche di infortunio sul lavoro e malattie professionali anche in materia di contenzioso amministrativo, medico e legale, mediante avvocati e medici di provata esperienza. In particolare, è importante rivolgersi ad Epaca in relazione a: • Infortuni sul lavoro e malattie professionali • Infortuni in itinere • Riconoscimento Danno biologico • Revisioni rendite • Rendite ai superstiti • Cure termali • Riabilitazione • Patrocinio gratuito per il contenzioso amministrativo, medico legale
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il Corsivo Agroalimentare
Un quadro tra luci e ombre nel rapporto sull'agricoltura divulgato dall'INEA
di JACOPO FONTANETO (Responsabile Comunicazione)
È
un quadro tra luci ed ombre quello dipinto dal Rapporto Inea 2011 sull’agricoltura italiana. Il settore patisce le conseguenze della crisi che attanaglia il Paese, ma mostra anche capacità di risposta da non sottovalutare. I principali indicatori macroeconomici sono, infatti, lo specchio del protrarsi della generale congiuntura economica negativa e delle difficoltà di reazione che attraversa il Paese, testimoniata da una crescita abbastanza lieve del Pil (+0,4% tra il 2010 e il 2011). Va però sotto-
L’Iride Agricoltura 2000 Mensile di politica, ambiente, agricoltura di Novara, della Valsesia e del Verbano Cusio Ossola DIRETTORE EDITORIALE E AMMINISTRATIVO: GIAN CARLO RAMELLA DIRETTORE RESPONSABILE: JACOPO FONTANETO direzione, redazione, amministrazione: via Ravizza, 11-13- 28100 Novara Recapiti telefonici: 0321.674224 Recapito fax: 0321.674200 e-mail della redazione: jacopo.fontaneto@coldiretti.it hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Bruno Baccaglio, Eleonora Barè, Marco Ciampanelli, Paolo Favini, Domenico Giorcelli, Lorenzo Rolando, Elena Sassone, Carlo Todeschino, Paolo Seitone alimentazione e salute: Elena Amoruso Fotocomposizione ed impaginazione a cura del nostro Settore Grafico - Generazione CTP e Stampa: Tipografia Italgrafica, Novara Inserzioni e pubblicità si raccolgono presso la redazione, per ogni informazione su tariffe, promozioni e disponibilità di spazio contattare lo 0321-674224 o inviare una mail a: novara@ coldiretti.it Il giornale è iscritto registrato al Tribunale di Novara, aut. n° 62 del 5-11-2002 Non si garantisce la restituzione del materiale inviato Il numero è stato chiuso in redazione il 23 luglio
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lineato che nel 2012, secondo un’analisi di Coldiretti, l’agricoltura italiana è l’unico settore capace di far registrare un trend positivo, con un aumento del Pil ancora dello 0,4% sul piano tendenziale, nel primo trimestre. Tornando al 2011, secondo il rapporto Inea sull’agricoltura italiana, il sistema agricolo ha fatto registrare una significativa crescita del valore della produzione rispetto al precedente anno in termini correnti (+6%, 51.847 milioni di euro), generata da un incremento dei prezzi agricoli pari al 14%. All’incremento del valore della produzione agricola italiana ha fatto da contraltare la crescita del valore dei consumi intermedi, aumentati a livello nazionale dell’8,2% e che hanno portato il dato in termini correnti a 24.210 milioni di euro. A valori costanti, invece, il settore primario mostra una stagnazione della produzione agricola, un lieve incremento per l’impiego dei consumi intermedi (+0,6%) e un arretramento per il valore aggiunto (-0,5%). In questo scenario va rilevata la nota positiva relativa al miglioramento della ragione di scambio nazionale del settore primario (il rapporto tra l'indice dei prezzi dei prodotti venduti e l'indice dei prezzi dei prodotti acquistati dagli agricoltori). Seppur lieve, l’incremento positivo registrato inverte un trend di costante peggioramento che aveva caratterizzato gli ultimi anni. La difficoltà sul fronte della ragione di scambio è imputabile prevalentemente allo “schiacciamento”, in termini di prezzo, del settore primario rispetto agli operatori a valle (Gdo e grande industria) e alle grandi imprese fornitrici di input produttivi. Infatti, se prendiamo ad esempio gli agrofarmaci, la metà dei prodotti venduti in Italia sono commercializzati da cir-
ca il 10% delle imprese. Secondo il rapporto, particolarmente complessa è la situazione dell’agricoltura sul fronte del credito e delle possibilità di investimento: le informazioni sui tassi di interesse praticati all’agricoltura dimostrano un maggior costo dei finanziamenti erogati al settore primario rispetto agli altri settori (ultimo trimestre 2011 5,2 per l’agricoltura contro 3,4 per le altre attività economiche). Queste tensioni vanno superate per poter permettere al settore di sostenere gli investimenti, attualmente compressi, necessari a rafforzare la sua competitività. Competitività che, invece, si rileva sul fronte degli scambi commerciali, dove il sistema agro-alimentare, a partire dal 2000, ha manifestato trend positivi del saldo normalizzato, con un ulteriore aumento del 6% fatto registrare dall’export agroalimentare italiano nel primo trimestre del 2012. Il fatturato dell’industria alimentare è cresciuto del 5% in termini reali nel 2011 e mostra segnali positivi anche nei primi mesi del 2012, nonostante una certa stagnazione della domanda interna. Certamente sulle prospettive del settore peseranno nei prossimi mesi gli effetti del terremoto, visto che l’Emilia Romagna copre il 27% della produzione alimentare nazionale e una quota rilevante delle esportazioni. È stata poi manifestata la necessità di rafforzare gli strumenti contrattuali lungo la filiera, per ottenere una più equilibrata distribuzione del valore aggiunto. Un tema che è stato ulteriormente approfondito dal recente rapporto Ismea ''Check up 2012”, dove si evidenzia che per ogni euro di spesa per prodotti alimentari solo 20 centesimi giungano agli e il resto si perda nei meandri della filiera. E questo non è più davvero tollerabile.
L'Iride L'Iride Agricoltura Agricoltura 2000 2000 - Dicembre - Agosto 2012 2011