Sommario
Sede, Uffici, Recapiti • Editoriale.................................................3 • Caso Simest, è Mobilitazione................4 • Il vescovo Corti saluterà Coldiretti al Ringraziamento della Montagna........6 • «Ecco il Consorzio dei Produttori di Campagna Amica».............................8 • L'agricoltura a scuola per formare i consumatori di domani.....................10 • Gli agriturismi in rete sfidano il futuro grazie ai nuovi servizi.............11 • Il sociale: nuovi scenari per l'agricoltura....................................12 • CreditAgri Coldiretti, finanziamenti alle imprese al femminile.....................12 • Nuovo sito internet per il florovivaismo..............................13 • «Agricoltura, servono equità e crescita».................................14 • Adeguamento essiccatoi, la Coldiretti a Palazzo Natta.................14 • Cartelle Tarsu, l'agricoltura si confronta sulle soluzioni................15 • Oleggio, Mercato Agricolo coi prodotti d'autunno.........................16 • Ad Armeno e Brovello le Giornate del Ringraziamento..........17 • Borgomanero verso il piano regolatore....17 • Riforma Pac, ecco cosa non va bene....19 • Effluenti zootecnici, le novità..............20 • Prevenzione incendi, semplificazioni...20 • Notizie Inipa: verso i nuovi corsi.............21 • Speciale Regolamento Forestale........22 • Dichiarazione raccolta uve..................25 • Notizie EPACA.......................................27 • Il Prodotto del Mese: il Taleggio............28 • Il Corsivo...................................:...........28 • Canton d'la puesia.................................28 • Il Pensiero di Mons. Mario Bandera......28 • I disevan i nostri nòni.............................28
Editoriale
di GIAN CARLO RAMELLA, direttore Coldiretti Novara Vco
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n'attività sindacale rinnovata, che che parte dal territorio e ne valorizza il ruolo attraverso il coinvolgimento e il confronto diretto con le sezioni e le imprese che vi operano. È un impegno che ci vedrà partecipi da subito per offrire un contributo che può e deve essere importante alla costruzione della Filiera Agricola Tutta Italiana nelle nostre province. Un obiettivo di responsabilità, consapevoli del ruolo attivo di un territorio fatto di imprese sane, capaci di innovare. Un territorio che ragiona e lavora in sinergia con l'intero sistema rurale piemontese, che trova in Coldiretti una forza sociale amica del Paese e, quindi, del territorio. Il Piemonte, una delle regioni più agricole del Paese, si è presentato unito e motivato nell'incontro con il presidente nazionale Sergio Marini, martedì 20 dicembre al Teatro Carignano di Torino. Un importante gruppo di giovani imprenditori delle nostre province ha accompagnato i dirigenti territoriali all'incontro con il presidente nazionale (è stato un vero peccato per i dirigenti assenti non poter cogliere direttamente questa opportunità). Un evento importante, che ha fatto il punto di quanto fatto e di quanto resta da fare e che ha ricordato le origini "novaresi" di Coldiretti grazie al tributo - la sera prima - all'onorevole Paolo Bonomi nel centenario dalla nascita. Il presidente regionale Paolo Rovellotti ha illustrato a Marini una situazione che vede l'agricoltura piemontese come una forza attiva sul territorio, in esso integrata e in grado di coglierne e risolverne le istanze. Gli esempi concreti, del resto, partono dalle province del Piemonte, comprese le nostre. Stimoli positivi che lo stesso Marini ha colto come «gli ingredienti giusti per costruire il futuro: se il Piemonte è una rappresentazione del nostro Paese, sono sicuro che
«IL NOSTRO TERRITORIO È SIMBOLO DI UN'ITALIA CHE REAGIRÀ» Rinnovare l'azione sindacale a partire dalle sezioni, nel segno di progetti necessari a costruire la ripresa. Da Torino, Marini coglie la forza motrice dell'agricoltura delle nostre province e del Piemonte, che è «d'esempio per il Paese» l'Italia potrà farcela». Un sistema-Italia che, secondo Marini, «ha in sè tutti gli elementi esclusivi per rilanciarsi, ovvero cibo, territorio, cultura e creatività. E in tutto questo l'agricoltura è un minimo comun denominatore importante». Ancora Marini ha sottolineato come «dell'agricoltura non si può fare a meno: dobbiamo fare i conti con un sistema dove ci saranno sempre meno terre in mano agli agricoltori e in cui le economie del futuro - quelle reali - saranno la chiave di volta di una profonda ridefinizione dei ruoli». L'intervento del presidente Marini è stato concreto e contestualizzato alla situazione congiunturale che l'Italia sta affrontando al prezzo di dure pro-
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ve: per l'agricoltura il confronto è duplice e guarda sia alla "manovra" di Roma che alla nuova Pac di Bruxelles. Confronti che vanno gestiti con grande senso di responsabilità, tenendo presente la priorità di salvaguardare il ruolo delle imprese e dei coltivatori diretti che lavorano e vivono di agricoltura. Importante è stato il passo del nostro presidente nazionale relativo all'attuale manovra di governo: «La terra coltivata da una impresa agricola, deve avere un trattamento fiscale ben diverso da quello riservato a chi la compra per fini speculativi o hobbistici». Il decreto “Salva Italia”, del resto, farà pagare alle imprese agricole attraverso la nuova IMU un ulteriore costo di un miliardo di euro. Come ha sottolineato Marini, la manovra avrà un impatto pesante su terreni agricoli e fabbricati rurali, dalle stalle ai fienili fino alle cascine e ai capannoni necessari per proteggere trattori e attrezzi, andando a tassare quelli che sono, di fatto, mezzi di produzione per le imprese agricole. Per senso di responsabilità Coldiretti ha scelto di non manifestare in piazza, pur consapevole che il provvedimento del governo riserva forti iniquità al settore primario che devono essere corrette. Ci impegneremo in ogni modo, però, per far passare un principio importante, ovvero differenziare la tassazione tra chi di agricoltura ci vive e chi la fa a tempo perso: un principio che vale sia sul piano fiscale sia su quello delle politiche comunitarie come previsto nel documento condiviso da tutta la filiera agricola italiana e della Istituzioni regionali e nazionali. Le ultime righe del mio intervento sono dedicate agli auguri per queste feste, che estendo di cuore a tutti voi da parte mia, della dirigenza, della struttura e di tutti i collaboratori: buone feste e buon 2012, dunque, e che il prossimo anno sia davvero quello di una svolta che tutti attendono.
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PRIMO PIANO Impollinazione
CASO-SIMEST, È MOBILITAZIONE SUL TERRITORIO Q da NOVARA - (REDAZIONE)
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na Mobilitazione contro i “falsi made in Italy” finanziati dallo Stato: dopo aver denunciato nelle più alte sedi istituzionali il cosiddetto “scandalo Simest” (Simest è la spa controllata dal ministero dello Sviluppo Economico che - come si è scoperto - promuoveva le vendite all’estero di bresaole uruguayane ed altri salumi di memoria nazionale, ma tutti prodotti negli Stati Uniti), Coldiretti scende in campo per difendere i prodotti agroalimentari del Novarese e Vco. Lo spiega il direttore Gian Carlo Ramella: «Dopo aver portato alla Camera dei Deputati il “caso Simest”, Coldiretti attua ora una Mobilitazione capillare sul territorio, alla quale le due province di Novara e Vco daranno un contributo fondamentale. E ciò grazie all’ampiezza del nostro paniere agroalimentare, la presenza di prodotti tutelati ed altri che sono comunque riconosciuti come tipici a livello piemontese». Il riferimento del direttore Ramella è ai cosiddetti Pat, Prodotti Agroalimentari Tradizionali censiti ai sensi dell'art. 8 del Decreto Legislativo 173/98), di cui fanno parte anche il Burro d'alpeggio, il Bettelmatt, le Tome vaccine e caprine, il salame della Duja, il Fidighin e la Mortadella di Fegato d’Orta, il Prosciutto della Val Vigezzo, il Salame e i Ciccioli d’Oca e tante altre specialità che caratterizzano le produzioni
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delle nostre province. Ma come si articola la Mobilitazione? «Innanzitutto – spiega Ramella – attraverso una condivisione del problema con gli enti locali del territorio, in particolare con le due Province, i Comuni, le Comunità Montane, le due Camere di Commercio e i Consorzi di Tutela: agli enti amministrativi verrà inoltrata la proposta di inserire all’ordine del giorno la discussione e l’appoggio dell’azione di Coldiretti a tutela del vero Made in Italy agroalimentare, nonché una proposta di delibera per sostenere l’azione stessa. Ma siamo pronti a scendere anche in strada con i cittadini, a fare azione di promozione dei nostri prodotti agroalimentari che, oltre ad identificare un territorio e la sua storia, siamo convinti possano essere un volano economico utile a creare una ripresa territoriale e nuovi posti di lavoro. Ovviamente, tutto in prospettiva». L'impegno per la Mobilitazione coinvolge e deve coinvolgere tutti i soci di Coldiretti. Importante è stato l'impegno dei Giovani Impresa, che hanno annunciato il loro impegno durante l'ultima assemblea: «La difesa dei prodotti agricoli made in Italy significa anche un futuro per le “giovani” imprese rurali, che per il territorio delle due province rappresentano una spina dorsale strategica sotto il profilo socioeconomico». Così, apunto, si è espresso il Gruppo interprovinciale di Giovani Impresa Coldiretti guidato dal delegato Giacomo Martinelli
(allevatore ed apicoltore a Oleggio) nell’annunciare il proprio impegno nell'iniziativa che, come scriviamo a fianco, ha già coinvolto un numero notevole di realtà amministrative del territorio. ▶ SAVIOLI IN PROVINCIA DEL VCO
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Caso Simest e Mobilitazione Q
AL VIA LE ADESIONI DI SOSTEGNO DA PARTE DI COMUNI, CAMERE DI COMMERCIO, CONSORZI DI TUTELA E COMUNITA' MONTANE
Novara-Vco, le delibere degli enti locali sono già numerose
▶ IL VICEPRESIDENTE SAVIOLI CONSEGNA IL DOCUMENTO AL SINDACO DI VERBANIA, ON. MARCO ZACCHERA
Q da NOVARA - (REDAZIONE)
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a medaglia d'oro è a Cureggio che per prima, grazie anche all'impegno del consigliere Germano Preti, ha adottato la delibera consiliare che impegna l'amministrazione ad agire in difesa e a tutela dei prodotti tipici e "veri italiani". Ma sono già molti i Comuni e gli altri enti locali delle due province di Novara e del Verbano Cusio Ossola che hanno accettato di condividere la battaglia lanciata da Coldiretti dopo il caso "Simest". Delibere sono state adottate dai Comuni di Oleggio, Marano Ticino, Barengo e Mezzomerico per quanto riguarda la zona organizzativa di Oleggio. A breve seguiranno Momo e Bellinzago. Per la zona di Novara le delibere finora adottate sono quelle che impegnano i Comuni di Granozzo e Castellazzo Novarese. Per quanto riguarda la zona organizzativa di
Borgomanero, invece, sono state adottate le delibere dai Comuni di Boca, Cureggio, Armeno, Nebbiuno. Riguardo al Verbano Cusio Ossola, invece, sono già state adottate le delibere a Madonna del Sasso, Quarna Sotto e Mergozzo. Ad aderire è stata anche la Camera di Commercio di Novara, mentre si attende a breve quella dell'ente camerale del Vco.
Anche la Camera di Commercio di Novara ha già aderito all'iniziativa di Coldiretti a tutela del vero made in Italy
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▶ RAMELLA E GERMANO PRETI CON LA DELIBERA DI CUREGGIO
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TERRA NOVARESE LA NOMINA DEL NUOVOImpollinazione PRESULE
Q LUZZOGNO
DI VALSTRONA - Appuntamento domenica 8 gennaio
Il vescovo Corti saluterà Coldiretti e i suoi coltivatori al Ringraziamento della Montagna FRANCO GIULIO BRAMBILLA è il nuovo presule della Diocesi L'INGRESSO SARÀ IL PROSSIMO 5 FEBBRAIO A NOVARA Q da NOVARA - DON MARIO BANDERA (Consigliere Ecclesiastico Coldiretti No-Vco)
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ovara e la sua diocesi accoglieranno il 5 febbraio 2012 il nuovo Vescovo Franco Giulio Brambilla, che si insedierà quindi alla guida della chiesa gaudenziana. ▶ MONSIGNOR FRANCO GIULIO BRAMBILLA è il nuovo vescovo di Novara. L'insediamento in Diocesi e la presa di possesso della Cattedra di San Gaudenzio sarà il giorno 5 febbraio 2012
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La nomina di monsignor Brambilla, decisa dal Santo Padre Benedetto XVI, è stata annunciata a mezzogiorno di giovedì 24 novembre dalla Sala Stampa Vaticana e contemporaneamente nella Curia novarese e in quella dell’arcidiocesi di Milano. Fino alla presa di possesso del suo successore, la diocesi continua ad essere retta da monsignor Renato Corti in veste di amministratore apostolico. Al nuovo Vescovo Brambilla è già giunto il messaggio di benvenuto da parte dei vertici della Federazione Coldiretti di Novara Vco.
IL SALUTO ALLA DIOCESI DEL NUOVO VESCOVO «Una sola parola desidero dirvi come primo saluto. Viene dal mio motto episcopale che ho preso da S. Ambrogio: Loquamur Dominum Iesum! (Raccontiamo il Signore Gesù!)», scrive mons. Brambilla nel salutare la sua nuova diocesi novarese. «Questo è il mio saluto ai sacerdoti , che sono i primi collaboratori della Chiesa e del vescovo, ai diaconi e agli alunni del Seminario, ai religiosi e consacrati – così numerosi nella diocesi di Novara – che danno testimonianza a tutti della radicalità della vita cristiana, alle famiglie che camminano nell’amore e educano con generosità e pazienza, alle coppie dal cuore ferito che attendono la nostra prossimità, ai laici che si dedicano al servizio degli altri, nella chiesa e nella società civile, nel volontariato e nell’accoglienza degli ultimi». Poi il pensiero va alle nuove generazioni: «Una carezza particolare ai bimbi, ai ragazzi, perché sono il nostro tesoro più grande. Stringo la mano agli adolescenti e giovani, perché non si scoraggino nell’affrontare l’avventura stupenda e drammatica del diventare grandi e possano trovare in noi guide amorevoli ed esigenti». Il nuovo vescovo si rivolge anche a chi vive situazioni di difficoltà. «Agli anziani e agli ammalati, ai disabili e alle persone sole il nuovo Vescovo dice che nella comunità cristiana hanno la loro casa, per trovare affetti che guarisca-
▶ RENATO CORTI Q da VALSTRONA - (REDAZIONE)
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l saluto del vescovo Corti agli imprenditori agricoli di Coldiretti sarà domenica 8 gennaio in occasione della "Giornata del Ringraziamento della Montagna" che si terrà a Luzzogno con un ampia partecipazione dell'intera provincia del Vco e dell'Alto Novarese. Al momento centrale dell'evento della Santa Messa alle ore 11, si affiancherà un intenso programma che prevede alle 10.30 il ritrovo presso la Sala Parrocchiale e, dopo la celebrazione eucaristica, l'incanto dell'offerta, il "buffet della montagna a chilometro zero" presso l'oratorio e, alle 13, il pranzo presso la Pro Loco con i prodotti della terra. Per partecipare, contattare la federazione o gli uffici zona Coldiretti. no la desolante solitudine della nostra società». Mons. Brambilla rivolge «ai fratelli di altre confessioni cristiane il bacio santo, perché tutti siamo amati dall’unico Signore Gesù e rigenerati nello stesso battesimo» e «un saluto rispettoso a tutti coloro che sono di religioni e culture diverse e abitano la nostra città e la nostra terra, perché ciascuno vivendo bene la propria identità diventi un arricchimento degli altri e con gli altri». Infine, un pensiero a chi ha responsabilità nella gestione della cosa pubblica: «auguro una passione nuova per dare splendore ai luoghi incantevoli e alle ricchezze naturalistiche, storiche e artistiche che fanno da panorama alla nostra regione a forte vocazione turistica e culturale».
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Economico Kermesse Impollinazione
Q IL MESSAGGIO DI MONSIGNOR CORTI IN OCCASIONE DELLA TRADIZIONALE PREMIAZIONE DELLE IMPRESE DA PARTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI NOVARA Pubblichiamo il saluto reso dal Vescovo di Novara Renato Corti (dal titolo Seminatori di speranza) lo scorso 3 dicembre alla Camera di Commercio in occasione del "Premio Novara che lavora produce", alla presenza del presidente Paolo Rovellotti.
attività che coinvolge l’industria, il commercio, l’artigianato, l’agricoltura? Rispondo indicando alcune scelte che possiamo delineare noi stessi con i tratti dei costruttori di speranza.
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1. Anzitutto, per edificare attorno a noi motivi di speranza, dovremmo essere animati da una fiducia di fondo nella vita. Chi affronta la vita con una lettura desolante e, già a livello teorico, è pessimista circa l’esistenza umana e ciò che, in realtà, muove il pensare e l’agire dell’uomo, non potrà essere un costruttore di speranza. Chi invece affronta la vita con fiducia, trovando appoggio anche in Dio e in Gesù Cristo, è molto aiutato ad affrontare la propria vita. Egli vede l’universo abitato da una presenza d’amore. Chi conosce Gesù Cristo, vede l’incarnazione dell’amore al punto che il cristiano può dare a lui come nome proprio questo: speranza. (cfr 1 Tm)
aluto cordialmente tutti i presenti, a cominciare dal presidente della Camera di Commercio che mi ha rivolto l’invito a essere qui con voi in questa mattinata nella quale vengono premiati i lavoratori e le imprese della Provincia di Novara. A me non è stata chiesta una relazione socio-economica perché altre sono le persone della cui competenza avvalersi. Già il presidente ha offerto una analisi molto attenta alla situazione. Tenendo certamente conto della situazione nella quale ci troviamo, si vorrebbe sentire da me una riflessione etico-morale qualificato sia nella vita personale sia nella esperienza professionale e sociale. Mi capita di incontrarmi con voi in un momento di grande crisi. Non vi meravigliate se mi soffermo su una parola che sembra del tutto inattuale. La parola è speranza. Mi è già successa una cosa di questo genere l’11 settembre 2001, quando vennero fatte saltare le torri gemelle. Lo seppi solo a sera. Stavo uscendo per andare a fare una conferenza a una grande assemblea pastorale a Pavia. Lungo il viaggio mi chiedevo se era mai possibile, in quel giorno, trattare il tema che mi era stato chiesto. Nel giorno di un gravissimo atto di terrorismo, io avrei dovuto parlare della comunione. Era possibile o bisognava parlare di altro? Riflettendo, capii che, se c’era un tema urgente in una simile circostanza catastrofica che faceva pensare all’inizio di una terza guerra mondiale, era proprio quello della convivenza tra i popoli nella giustizia e nella pace. Oggi mi trovo in una situazione certamente di altro genere, ma segnata da una grave crisi economica. Vorrei rispondere alla domanda: come possiamo essere oggi costruttori di speranza? Premetto una parola sul significato del termine speranza. Essa significa fiducia che avvenga ciò che desideriamo o che fa parte di un nostro progetto. Quando il futuro non dà carne al sogno del presente la speranza viene oscurata. Oggi ci sono molte persone che dicono di non avere speranza. Tra queste persone stanno anche molti giovani. Ma insieme con i giovani anche nel mondo adulto la speranza sembra ferita perché spesso le attese risultano vanificate o duramente stroncate. Una lettura più profonda delle cose ci dice che l’uomo è sempre in movimento e attratto dalla ricerca. E così, quando ha raggiunto un obiettivo, ne sta già pensando un altro. Lo spazio della speranza rimane dunque sempre aperto. Tutto l’agire umano ha sempre a che fare con la speranza. Anzi, dobbiamo evocare la speranza in rapporto al destino stesso dell’uomo. E’ in questione la speranza quando consideriamo l’andamento del nostro vivere nel presente e lo è, non meno, quando gettiamo lo sguardo sul nostro destino futuro. Le domande che noi ci poniamo sono il nostro destino certamente relative dunque ai progetti ai quali stiamo lavorando per trasformarli in realtà, ma investono una questione ancor più delicata: che cosa posso sperare io, come uomo? Mi anima la speranza o sono immerso, come diceva Moravia, in “una serena disperazione”? Come, dunque, si diventa costruttori di speranza? A un interrogativo di questo genere conviene dare una prima risposta, che è questa: c’è una speranza la cui realizzazione non è all’altezza dell’uomo, ma solo di Dio. Che l’uomo non sia soltanto un minuscolo granello disperso nell’universo e sia invece un essere la cui identità profonda comprende una vocazione altissima, dipende da Dio. La speranza di cui parla il Vangelo è anzitutto questa. Trova il suo fondamento in Gesù Cristo risorto dalla morte. Se noi non ci opponiamo, questa decisiva speranza diventerà realtà del nostro destino personale. Ma riprendo l’interrogativo guardando in faccia gli uomini del nostro tempo, e naturalmente noi stessi: quando diventiamo costruttori di speranza nella nostra società? Se dobbiamo ammettere che per molti oggi la speranza è estremamente fragile, dobbiamo chiederci se non possiamo fare qualcosa con le nostre forze. È evidente che, quanto più è grande la responsabilità che si ha sulle spalle, tanto maggiore è il dovere di intendere ed esercitare il potere politico, economico, scientifico, mass-mediatico come luogo nel quale aprire dei varchi alla speranza di tutti, a cominciare dai più deboli e da coloro che sono più a rischio. Questa scelta è gravemente contraddetta da tutti quei comportamenti guidati unicamente dalla logica dell’avere, del badare solo ai propri interessi a costo di far pagare il danno agli altri. Invece la scelta di essere costruttori di speranza è decisione di valorizzare tutte le proprie competenze e risorse in termini di giustizia, di onestà, di trasparenza, di sensibilità sociale, di elaborazione di una giusta legislazione che incentivino il benessere per tutti e diano soluzioni ai gravi problemi economici o di altro genere che non pochi sentono gravare pesantemente sulle proprie spalle. Se ci sentiamo di fare questo discorso agli altri, lo dobbiamo fare anche a noi stessi. Come dunque noi potremo essere costruttori di speranza nei vari campi di
2. In secondo luogo, saremo costruttori di speranza se metteremo sempre a fuoco le motivazioni più rilevanti che hanno ispirato fin qui il nostro generoso impegno. Se abbiamo alle spalle anni di passione per il compito che ancora oggi stiamo svolgendo, e se metteremo costantemente a fuoco i ragionamenti che a lungo ci hanno persuaso e spinti ad assumere le responsabilità che ancora oggi portiamo, noi lasceremo trasparire i valori che sono per noi la stella polare e potremo influire positivamente anche su tanti altri che hanno bisogno di trovare incoraggiamento per andare avanti. 3. In terzo luogo, saremo costruttori di speranza se esamineremo i problemi che si pongono cercando buone soluzioni o il bandolo della matassa. Soprattutto sarà prezioso l’apporto che potrà essere offerto da chi è molto addentro a una determinata realtà economico-sociale e, proprio per questo, potrà scoprire delle valide soluzioni non facilmente individuabili da parte di chi è al di fuori di tale realtà. Naturalmente avrà un peso decisivo l’essere ispirati da un criterio etico. Esso infatti ci stimolerà a cercare con buona volontà e quasi con testardaggine vie di uscita da un tunnel che va superato in favore dell’impresa e dei lavoratori. 4. In quarto luogo, il creare spazi e prospettive di speranza sarà favorito da un costante confronto con persone competenti e oneste. C’è una solitudine che, soprattutto quando ci si trova dentro a dei vicoli ciechi, rischia di diventare drammatica se non tragica. Per questo, da una simile solitudine occorre far di tutto per uscire. La comunicazione con persone stimabili e preparate può, perlomeno, ridimensionare le paure che proviamo o lo sconcerto che ci oscura la vista. Questa prospettiva può essere intesa anche in senso complementare. E cioè, a volte saremo noi stessi a doverci accostare a chi sperimenta una solitudine angosciosa per aiutarlo a vedere un po’ di cielo sereno e a intravedere qualche possibile passo che sblocca la situazione e apre almeno un piccolo sentiero in favore dell’impresa e dei lavoratori. 5. In quinto luogo, edificano speranza coloro che non temono i sacrifici, ma li mettono in conto come una realtà normale. Saranno preziosi coloro tra voi che, con ardimento, danno la prova di affrontare, giorno per giorno, il lavoro, anche quando diventa duro. Tutto questo non si improvvisa e ha bisogno di una visione della vita che non è schiava di una mentalità che vorrebbe tutto facile e con il successo a portata di mano. Uomini e donne di questa qualità sono per tutti motivo di speranza. Dedico la conclusione di questa breve riflessione ai giovani. È uscito un documento dei Vescovi sull’educazione. Si afferma che, se ci troviamo in una situazione di emergenza educativa, non dobbiamo riferirla anzitutto ai giovani ma agli adulti. Essi sono chiamati a trasmettere i grandi valori della vita di generazione in generazione non sulla sabbia ma sulla roccia. Per poterlo fare occorre che per primi siano gli adulti a poggiare la propria vita e le proprie responsabilità sulla roccia. Aggiungo, in correlazione a quanto ho detto fin qui, che se i giovani vengono educati alla solidarietà, essi riverseranno, in futuro, questa cultura sulla società e ne emergerà un mondo ‘altro’, più umano per tutti, ricco di speranza. E ancora, qualcuno lamenta che mancano testimoni, mentre proprio i testimoni sarebbero l’unica cosa che può toccare i giovani e persuaderli. Anche su questo dobbiamo aprire gli occhi. I giovani percepiscono al volo se le nostre parole sono vuote o cariche di impegno concreto. Non credono a facili affermazioni di principio che sono contraddette da ragionamenti che si fanno, giorno per giorno, sull’uomo e sulla società e da uno stile di vita che appare molto lontano da discorsi che si fanno in maniera retorica in certe circostanze. Una volta, in una assemblea di giovani, uno di loro si è alzato in piedi e mi ha chiesto: “Chi ama i giovani?”. Non ho mai dimenticato quella domanda fatta con passione anche con una certa rabbia. Oggi rispondo così: li amano i costruttori di speranza. Auguri a voi di esserlo. † Renato Corti
ECONOMICO
L'intervista
LA "FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA", LE IMPRESE, IL MERCATO Impollinazione
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CLAUDIO FILIPUZZI - Presidente del Consorzio
«Ecco il CONSORZIO dei PRODUTTORI di CAMPAGNA AMICA» Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI
(Referente Campagna Amica)
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rmai sono trascorsi più di sei mesi dall'avvio del Consorzio dei Produttori di Campagna Amica, nato giovedì 24 marzo 2011: è organizzato come una cooperativa agricola spa con lo scopo di commercializzare, trasformare e valorizzare i prodotti agroalimentari dei soci nell’ambito del progetto "Filiera agricola italiana". A raccontare ai nostri lettori la nuova realtà è il suo presidente Claudio Filipuzzi.
Presidente, perché nasce questo Consorzio e qual è il progetto? «Il progetto di Coldiretti legato alla Filiera Agricola Italiana non può avere un respiro nazionale e un peso economico di rilievo senza una fase organizzativa che consenta ai produttori di vendere direttamente affrancandosi dai limiti della scarsa varietà dell’offerta o dalla localizzazione territoriale. Il Consorzio è uno strumento in mano ai produttori per espandere le possibilità della vendita diretta su un livello organizzativo più elevato». ▶ CLAUDIO FILIPUZZI
In che modo viene garantita la vendita diretta se entra un soggetto intermedio nella filiera? «Il Consorzio non è un soggetto intermedio. È un soggetto agricolo formato da produttori che li promuove e li affianca nell’arricchire la varietà dell’offerta. Laddove ve ne sia la necessità e l’opportunità, interviene direttamente nella gestione dei punti vendita». Non si rischia di allungare la filiera in questo modo? «La lunghezza della filiera si misura in numero di passaggi dal produttore al consumatore: questa ha lunghezza uguale a uno. Più corta c’è solo l’autoconsumo! Da qui in avanti la filiera si allunga a causa dei passaggi di mano. Il Consorzio consente di mantenere il più vicino possibile il produttore al consumatore. Non confondiamo poi la lunghezza commerciale della filiera con i chilometri percorsi dal prodotto». Come si concilia questo con il concetto del Km zero? «Il Km zero si sposa benissimo con le piccole produzioni in grado di essere assorbite dai mercati locali e che dunque trovano soddisfazione economica entro un breve raggio dal luogo di origine. Noi dobbiamo dare risposta anche alle aziende, singole o associate, che hanno grande disponibilità di prodotto e che dunque deve essere distribuito a livello interregionale o nazionale, usufruendo di una rete di punti vendita e di servizi evoluti quali la ad esempio la logistica. L’intelligenza della gestione dovrà essere quella di evitare inutili “ giri turistici” ai prodotti, con conseguenti minori costi economici ed ambientali, a tutto vantaggio dei consumatori e dei produttori». Sembrerebbe un’alternativa alla distribuzione organizzata... «Non proprio. I punti di contatto con la GDO e la distribuzione in generale so-
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no solo quelli legati ad una necessità di presenza territoriale e di organizzazione logistica, ma si fermano qui. I valori e le attese sono completamente diversi: il progetto vuole ridare protagonismo a chi produce e portare i cittadini ad essere più consapevoli dei valori e delle conseguenze economiche e sociali che sottostanno alle scelte di consumo quotidiano. In un secondo tempo speriamo che un messaggio di questo tipo possa essere recepito anche dalla GDO portando a prassi diverse delle attuali nei confronti di noi produttori così come dei consumatori». Come si forma il prezzo in questa “filiera corta”? «La base di partenza è un prezzo equo al produttore: un prezzo in grado finalmente di ripagare il produttore del proprio lavoro e dei rischi connessi, cosa che oggi non avviene. Sarà il produttore stesso che, all’interno delle logiche di mercato, deciderà il valore del proprio prodotto. Si tratta di una vera rivoluzione copernicana! Alla formazione del prezzo di vendita concorreranno poi altre voci di costo qua-
«Il Consorzio è uno strumento in mano ai produttori per espandere le possibilità della vendira diretta su un livello organizzativo più elevato. E il chilometro zero si sposa bene con le produzioni del territorio»
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«Il Consorzio consente di mantenere vicino il produttore al consumatore. Non va più confusa la lunghezza commerciale della filiera coi km percorsi dal prodotto»
li ad esempio la logistica, se esiste e nella misura minima indispensabile, le attività accessorie del Consorzio e la quota per la gestione del punto vendita». Non c’è il rischio che il consumatore trovi prezzi più alti rispetto alla GDO? «La GDO usa spesso artifici (prezzi civetta, sottocosto, promozioni...) che poi scarica sui produttori. Se un prodotto viene proposto ad un prezzo inferiore a quello di costo (ed a volte perfino a quello di produzione) è evidente che qualcuno pagherà a monte o a valle... Noi vogliamo un sistema trasparente in cui sia chiaro il patto tra produttore e consumatore, senza sotterfugi e inganni: nove volte su dieci questo significa più reddito all’agricoltore e prezzo inferiore per il consumatore». Quali sono dunque i vantaggi per i consumatori? «Certezza della provenienza dei prodotti (agricoli e italiani), scoperta di produzioni tipiche finora bandite in quanto “non standard” e riscoperta della stagionalità, oltre naturalmente alla già citata trasparenza sulla formazione del prezzo». Come si chiameranno questi punti vendita che, prossimamente nasceranno sul territorio di Novara e Vco? «La catena dei negozi si chiamerà “Campagna Amica, La Bottega”. Avrà un’insegna che mantiene i segni distintivi oggi conosciuti attraverso i Mercati e le Fattorie di Campagna Amica e un format in grado di consentirne una chi- ara identificazione su tutto il territorio nazionale: una vera rete». Chi volesse aprire una Bottega di Campagna Amica, cosa deve fare? «Il primo, decisivo passo è quello di mettersi in contatto con il Consorzio Produttori di Campagna Amica. Si affronteranno regole, problematiche ed opportunità. Da lì in poi la strada è in discesa...».
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I PUNTI DI CAMPAGNA AMICA SUL TERRITORIO
Le imprese accreditate a Novara e Vco VI SONO ANCHE LE COOPERATIVE "MOTTARONE" E "VIGEZZO" CHE ADERISCONO A UNCI COLDIRETTI Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI
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ono oltre 30 i "Punti di Campagna Amica" già attivi sul territorio delle due province di Novara e del Vco, una rete che ogni mese si amplia e che permette ai consumatori di trovare un'ampia gamma di prodotti agroalimentari della Filiera Agricola tutta Italiana. I Punti di Campagna Amica sono riconoscibili attraverso il logo, il nome dell’azienda, il numero di iscrizione all’Albo Nazionale dei Punti Vendita di Campagna Amica. Un Ente Terzo di Certificazione è chiamato a controllare l’origine agricola italiana dei prodotti in vendita: nei "Punti" si trovano infatti i prodotti agricoli italiani delle aziende stesse. Il successo sul territorio è crescente: tra i "Punti" accreditati ci sono due cooperative agricole, la "Mottarone" e la "Vigezzo"; ancora, uno dei "Punti" sito a Novara arriva dalla provincia di Asti Trovi i Punti mentre una nostra impresa del NovaCampagna Amica rese ha attivato un Punto Campagna nei Comuni di... Amica accreditata a Torino. L'elenco completo dei Punti accreditaArmeno ti è presente sul portale internet www. Borgomanero campagnamica.it. Briona Caltignaga Cameri (2) Carpignano Sesia (2) Casalino Castelletto sopra Ticino Cureggio Garbagna Novarese Gattico Ghemme Granozzo con Monticello Landiona Mergozzo Momo (2) Nebbiuno Novara (2) ▶ QUI SOPRA, LA TARGA Prato Sesia CHE IDENTIFICA IN TUTTA ITALIA I "PUNTI CAMPAGNA AMICA" Romagnano Sesia Santa Maria Maggiore Sillavengo (2) Tornaco Varallo Pombia Vespolate (2) Vinzaglio ... e in molti altri Comuni sono in via di accreditamento nuovi Punti!
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SCUOLA E FORMAZIONE
Percorsi
L'AGRICOLTURA E LE NUOVE GENERAZIONI Impollinazione
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A NOVARA E VCO UN INTENSO PROGRAMMA PER LE SCUOLE
L'AGRICOLTURA a scuola per formare i consumatori di domani Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Referente Campagna Amica)
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attenzione alla didattica è centrale, in questi mesi, per l'attività dell'organizzazione: in questo contesto si inserisce la prima edizione del concorso “La nostra Agricoltura, il nostro Piemonte”. Il concorso è rivolto alle scuole primarie di primo grado, sia statali che paritarie, della Regione Piemonte che intendono realizzare, attraverso elaborati di diversa natura, percorsi interdisciplinari legati alla cultura del territorio agricolo piemontese, dell’agroalimentare, delle imprese agricole, della sana e corretta alimentazione. Gli elaborati potranno essere presentati su supporti cartacei, multimediali, audio-video. Ad ogni elaborato verrà attribuito un punteggio in base a diversi parametri. Sarà possibile ottenere punteggi ulteriori se, nell’ambito del progetto in esame, la/e classe/i integreranno il lavoro con le seguenti azioni: visita a una fattoria didattica accreditata del circuito regionale Educazione alla Campagna Amica Coldiretti; visita a un mercato di produttori di Campagna Amica; specifici percorsi scolastici nel POF dedicati alla cultura agroalimentare; coinvolgimento di un’impresa agricola nel progetto; proposta progettuale congiunta con un’altra scuola/istituto. Le scuole dovranno inviare al numero di fax 011/537017 la scheda di iscrizione scaricabile dal sito www.novara-vco.coldiretti.it entro il 1° febbraio 2012. Gli elaborati dovranno pervenire entro e non oltre il 4 maggio 2012 ed essere accompagnati dai dati della scuola e da copia della scheda di adesione con data di invio a: Concorso “La nostra Agricoltura, il nostro Piemonte” – Coldiretti Piemonte (Prog. Educazione alla Campagna Amica) Piazza San Carlo, 197 – 10123 Torino. Tutte le scuole del territorio sono state informate dell'iniziativa grazie ad un'azione mirata di comunicazione: è importante che vi sia nei confronti degli insegnanti una sensibilizzazione da parte di tutti i soci e di tutti gli amici di Coldiretti con figli in età scolare. Per ogni altra informazione, contattare la Federazione Coldiretti di Novara Vco - Campagna Amica, tel 0321.674225 o inviare un'e-mail a marco.ciampanelli@coldiretti.it
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▶ GIOVANI ALLIEVI impegnati in classe in uno dei progetti di "Educazione alla Campagna Amica": saranno loro i nuovi consumatori
L'Educazione alla Campagna Amica e le Fattorie Didattiche
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ducazione alla Campagna Amica è il progetto nazionale che Coldiretti ha lanciato nei confronti della scuola, per soddisfare le esigenze dei nuovi programmi scolastici. Scopo dell’iniziativa è quello di creare una rete di aziende agricole opportunamente attrezzate per accogliere le scolaresche, i gruppi, le famiglie e tutti coloro che sono interessati a scoprire, nel tempo libero, il mondo rurale in quanto ricco bacino di risorse tradizionali e storiche, economiche e produttive, di valori culturali, di benessere e di qualità del vivere. Conoscere la fattoria, trascorrere una giornata in campagna diventa un momento importante per familiarizzare con la natura che circonda le nostre città; significa comprendere il lavoro dell’imprenditore agricolo, “custode” delle ricchezze ambientali e culturali del territorio e della produzione di alimenti di qualità. L’idea didattica di base si ispira ad una visione pratica dell’apprendimento, volto a stimolare l’osservazione e la scoperta, cioè ad imparare “vedendo fare e facendo”, tipica peculiarità del mondo rurale. Nelle fattorie didattiche gli imprenditori e le loro famiglie, nel ruolo di docenti, avranno il piacere di incontrare bambini ed adulti, trasferendo loro la conoscenza e le esperienze del mondo contadino e delle sue attività: la coltivazione della terra, l’allevamento degli animali, ma anche l’origine degli alimenti, i loro sapori, la loro stagionalità. Ma la fattoria può essere anche luogo di socializzazione sul territorio, di incontro fra generazioni, di trasmissione di un sapere fatto di manualità, di valori, di relazioni, di rispetto reciproco e per l’ambiente: importante sotto questo profilo è la "rete regionale" di fattorie didattiche presenti ed operanti sul territorio regionale.
L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011
ECONOMICO Impollinazione
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TERRANOSTRA CRESCE SUL NOSTRO TERRITORIO O
Gli agriturismi in rete sfidano il futuro grazie ai nuovi servizi COMUNICAZIONE, PROMOZIONE E AGGIORNAMENTO Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Referente Terranostra)
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na nuova gamma di servizi per promuovere gli agriturismi e coadiuvarli nell'essere strumento di promozione territoriale. Questo l'obiettivo che Coldiretti Novara Vco e Terranostra si pongono, consapevoli del ruolo strategico che gli agriturismi hanno nella promozione del territorio e della "Filiera Agricola tutta Italiana". Le imprese agrituristiche, hanno infatti saputo riqualificare, specializzare la propria impresa e, in molti casi, ammodernare il patrimonio degli immobili aziendali, valorizzando fabbricati rurali di pregio architettonico e storico, contribuendo in questo modo alla salvaguardia del patrimonio rurale, inteso quale insieme di valori, cultura, territorio, edifici storici e paesaggio. La crescita di tali attività ha stimolato, aspetto questo molto positivo, la permanenza ed il consolidamento della presenza o addirittura il ritorno in azienda dei giovani. L’agriturismo ha permesso, inoltre, di ridare centralità all’impresa agricola richiedendo un diverso approccio con il consumatore finale, il soggetto principale con cui le imprese devono costantemente misurarsi ed a cui devono saper dare risposte e servizi puntuali. Ci sembra giusto rimarcare il ruolo di questo settore, espressione della multifunzionalità dell’impresa agricola, che avrà sempre più necessità di creare sinergie importanti per cogliere le opportunità di un mercato in continua evoluzione che chiede prodotto genuino, qualità e servizi innovativi. Gli ambiti di intervento sono quelli di preminente interesse agrituristico (ma non solo) e comprendono: consulenza legislativa, amministrativa, sanitaria, fiscale e lavoristica; informazione tramite mail, lettera, newsletter, giornale e riunioni territoriali; pratiche amministrative; servizi in azienda (dal check-up aziendale ai pacchetti di servizi con visite annuali); organizzazione di corsi, incontri di approfondimento tecnico; l'adesione alla rete di Campagna Amica; diventare possibile fornitore delle Botteche di Campagna Amica(la prima grande catena di Vdo, vendita diretta organizzata; il nuovo portale nazionale www.terranostra. it e la guida "Agriturismo" edita dalla De Agostini e realizzata in più lingue; la partecipazione a fiere del settore; l'organizzazione di eventi sul territorio in collaborazione con Campagna Amica; la presenza su facebook e twitter; convenzione Terranostra/Siae e Scf con scontistiche sulle tariffe; convenzione Terranostra/Creditagri per agevolare l'accesso al credito; convenzione Terranostra/Agritel che prevede tariffe vantaggiose per utenze di telefonia mobile; servizi di grafica e stampa ecc., utilizzando i vari servizi e le professionalità che offre la nostra Federazione.
L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011
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IL DOCUMENTO È REDATTO DAL COMUNE
SISTEMA V.A.R.A. Al via i controlli per chi vende sulle aree pubbliche Q da NOVARA - (M.C.)
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partire dallo scorso anno la regione Piemonte ha iniziato la verifica delle regolarità mettendo in atto il sistema dei Vara (Verifica Annuale Regolarità Aree Pubbliche). Si tratta di un documento che viene redatto dal Comune presso il quale l’ azienda che effettua vendita diretta su area pubblica ha sede ed ha presentato a suo tempo la DIA per l’ avvio dell’ attività di vendita. Viene rilasciato a seguito della presentazione della documentazione di cui a seguire ed attesta la regolare posizione e deve poi essere esibito dall’azienda (tenuta ad averlo con sè) presso tutti i comuni ove svolge attività di vendita sui mercati, sagre, fiere. Documenti necessari per il rilascio: a. Dichiarazione Unica di Regolarità Contributiva (Durc), in caso di azienda con personale dipendente, con riferimento all’anno fiscale precedente; b. Certificato di regolarità contributiva, in mancanza della Durc e in caso di azienda che non ha dipendenti con riferimento all'anno fiscale precedente; c. Attestati di versamento dei contributi INPS riferiti all’anno precedente, in difetto di entrambi i documenti sopraindicati; d. Ricevuta dell’avvenuta presentazione del Modello Unico o di altro tipo di dichiarazione dei redditi; e. Visura Camerale in corso di validità; f. Fotocopia di un documento di riconoscimento del titolare o del legale rappresentante dell’azienda. Per il rinnovo la documentazione necessaria da esibire al comune per la richiesta non varia in modo sostanziale dall’ anno precedente: tutti coloro che ne sono invece già in possesso dovranno recarsi presso il proprio comune con la documentazione inerente all’ anno in corso per farsi “rinnovare” questo documento anche per l’anno seguente. La scadenza per la consegna della documentazione al comune per gli operatori che intendono farne richiesta è il 28 febbraio 2012, mentre i Comuni devono rilasciarlo ai richiedenti entro il 30 aprile 2012. ▶ TERRANOSTRA È ANCHE ON-LINE con il sito internet www.terranostra.it
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IMPRENDITORIA FEMMINILE
Iniziative
RISULTATI E PROSPETTIVE Impollinazione DELLE IMPRENDITRICI AGRICOLE DI NOVARA E VCO
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UN'ATTIVITÀ FORMATIVA DI DONNE IMPRESA COLDIRETTI
Il SOCIALE: nuovi scenari per l'agricoltura
▶ IL LOGO DELL'INZIATIVA A TORINO
LE ULTIME FRONTIERE DEL SETTORE NELL'AMBITO DELLA LEGGE D'ORIENTAMENTO Q da NOVARA - (REDAZIONE)
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onne Impresa Coldiretti Piemonte ha promosso il 22 novembre scorso un’attività formativa, condotta dal prof. Francesco Di Iacovo dell’Università di Pisa, sui complessi temi dell’agricoltura sociale, nuova frontiera del primario nell’ambito della Legge di Orientamento. Come è emerso dall'incontro, la produzione di beni pubblici in campo sociale da parte delle aziende agricolesta trovando forza e vitalità in molti territori attraverso pratiche innovative. Nel progetto della Filiera Agricola Tutta Italiana, anche le esperienze di agricoltura sociale creano servizi innovativi, presidio del territorio, valorizzazione dell’agroalimentare, ma anche responsabilità sociale d’impresa e collettiva.
Q ONILFA E DA@ TERRA
Encomio al Ministero per un'impresa del Medio Novarese
CreditAgri Coldiretti, finanziamenti alle imprese al femminile
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na nuova opportunità di finanziamento rivolto alle donne che operano nelle aziende agricole anche se non sono titolari: è l’iniziativa di CreditAgri Italia, il confidi della Coldiretti, e di Coldiretti Donne Impresa, con la predisposizione di un plafond dedicato. I finanziamenti previsti dal progetto, che rientra nell’ambito degli accordi con importanti gruppi bancari, potranno essere rimborsati con rate trimestrali, semestrali o annuali posticipate, con tassi riservati in convenzione. Uniche eccezioni, non potranno essere concessi per l’acquisto di immobili, di beni usati o spese non fatturate. L’importo massimo finanziabile è pari a 30.000 euro (il minimo è di 10.000 euro) e può riguardare anche investimenti per ristrutturazione dei locali, impianti, macchinari ed attrezzature, arredi e mezzi di trasporto, oltre che per sistemi informatici integrati per l’automazione, comunicazione e impianti automatizzati. La durata dei finanziamenti sarà compresa da un minimo di 36 mesi ad un massimo 60 mesi, oltre al periodo di sei mesi di preammortamento, durante il quale si restituirà solo la quota di interessi e non la parte di capitale. «L’obiettivo del Progetto Donne – rimarca Giorgio Piazza, presidente CreditAgri Italia – è quello di finanziare progetti innovativi presentati dalle donne che operano in agricoltura. L’idea è quella di sviluppare un modello di finanziamento molto vicino a quello del micro-credito e del prestito al consumo». Come ricordato dalla Responsabile Nazionale Coldiretti Donne Impresa Adriana Bucco, il 2° Rapporto Nazionale sull’imprenditoria femminile di Unioncamere evidenzia come le imprese che vantano al loro interno delle donne siano in crescita anche in termini occupazionali, radicate nel territorio e siano più sane, più oculati e meno propense alla speculazione.
Q da ROMA - (NOSTRO SERVIZIO)
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n encomio alla multifunzionalità, all'impegno di creare un'impresa orientata alla famiglia e alle diverse attività che sanno unire aspetti diversi di una nuova “economia rurale”: l'ha ricevuto ieri un'imprenditrice agricola novarese associata a Coldiretti, Maria Ausilia Fontana, direttamente dalle mani del ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, al “Parlamentino” del Mipaaf in via XX Settembre a Roma. L’encomio è stato assegnato nell'ambito del premio “De@ Terra” dell'Osservatorio Nazionale per l'Imprenditoria ed il Lavoro Femminile in Agricoltura (Onilfa).
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ECONOMICO FLORICOLTURA
Nuovo sito internet per il florovivaismo PER ESSERE INSERITI OCCORRE COMPILARE IL MODULO DI ADESIONE DA RICHIEDERE PRESSO GLI UFFICI ZONA
La produzione di piante e fiori è uno fra i punti di forza dell'agricoltura piemontese e di Novara-Vco
▶ RODODENDRO DEL LAGO MAGGIORE
▶ CAMELIA
Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Referente Campagna Amica Novara Vco)
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imprese florovivaistiche piemontesi sono da oggi ancor più visibili grazie a Internet: l'iniziativa, coordinata a livello regionale, si propone di sostenere la comunicazione e costituire un database utile a promuoverle sul mercato: per ogni impresa è prevista infatti un'ampia scheda descrittiva, comprendente l'elenco delle produzioni e le indicazioni su come raggiungere l'impresa. L'iniziativa si affianca alle attività del gruppo di lavoro sul florovivaismo costituito da Coldiretti Piemonte lo scorso febbraio: era infatti espresssione del gruppo la volontà di costituire una rete tra le varie imprese vivaistiche del Piemonte per rendere più viva la partecipazione al progetto di Coldiretti di “Una Filiera tutta Agricola e tutta Italiana” e creare nuove sinergie per affrontare il mercato in forma costruttiva e dinamica. Il florovivaismo è uno dei punti di forza dell’economia piemontese e gran parte della produzione si concentra proprio nelle province di Novara e Vco: l'Alto Novarese e l'area dei Laghi, in particolare, sono territori vocati alla produzione di camelie, azalee e rododendri, ovvero dei Fiori Tipici del Lago Maggiore. Il nuovo sito internet è parte delle iniziative di che vedono coinvolta Coldiretti Piemonte in rappresentanza dei suoi soci florovivaisti. Il progetto si inserisce nell'azione di comunicazione e promozione sul valore dei fiori made in Italy all'interno della filiera agricola e florovivaistica nazionale: come ribadito dal presidente nazionale di Coldiretti Sergio Marini in occasione dell'ultima Euroflora a Genova, lo scorso aprile, «l’Italia è conosciuta in tutto il mondo come il paese dei fiori, degli architetti del verde, dei grandi giardinieri». Sono queste, come ribadito dal presidente di Coldiretti, «le leve competitive che devono essere contenute in un marchio del vero Made in Italy del florovivaismo. Se siamo riusciti a riempire di valore un bicchiere di vino che si consuma all’istante non si capisce perché - conclude Marini - non si possa fare per i fiori e le piante che arrivano a durare una intera vita ed anche di più».
L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011
Q LO SCORSO NOVEMBRE
Riunita la Consulta Florovivaistica Q da VERANIA - ELIO SAVIOLI
(Vicepresidente Coldiretti Novara Vco)
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ue appuntamenti per il mondo dei fiori a novembre: scorso 9 novembre si è tenuta la Consulta Florovivaistica Nazionale, mentre il giorno 24 sono stati convocati il Consiglio d'amministrazione e l'Assemblea dell'Associazione fiori e Piante d'Italia, che ha analizzato modifiche al regolamento. Ricordiamo che fanno parte della Consulta il presidente di Coldiretti Novara Vco Paolo Rovellotti, il vice Elio Savioli, il dott. Frigo e il dott. Bizioli. Intanto, si sta lavorando a diversi progetti: uno di essi è la forte collaborazione con la rete dei Consorzi Agrari d'Italia attraverso il progetto "Tutto Giardino": analogamente, si guarda ad una società di scopo sul florovivaismo all'interno del progetto di Coldiretti "Per una Filiera Agricola Tutta Italiana", in modo di partecipare in modo aggregato agli appalti ed alle eventuali forniture. La Consulta ha analizzato anche il report sull'incontro florovivaistico Copa-Cogeco a Bruxelles: l'Olanda ha manifestato per a prima volta delle difficoltà nella commercializzazione delle piante e fiori (-30/). Si è toccato il tema fitosanitario: si vuole infatti arrivare ad una armonizzazione delle regole sui patogeni e sui presidi sanitari. Ancora, si è parlato di cercare di arginare l'import dai paesi extraeuropei sfruttando i vincoli sanitari: a tal proposito, si prevede la costituzione di un'authority comunitaria per fare dei controlli sanitari specifici (l'authority sarà sostenuta da un fondo finanziario specifico). Buona parte dell'incontro di Bruxelles è stata dedicata alla promozione: per la prima volta, si è parlato di origine della pianta, con una forte contrarietà solo di Olanda e Inghilterra. Infine, la Consulta ha discusso il documento relativo al Centro di Sperimentazione ed Assistenza Agricola e della semplificazione nel settore florovivaistico.
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SINDACALE
L'azione di Coldiretti
NOTIZIE IN PRIMO PIANO
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COLDIRETTI SULLA MANOVRA ANTICRISI
«Agricoltura, servono equità e crescita» Q da ROMA - (REDAZIONE)
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essuno come gli agricoltori sa bene cosa siano i sacrifici e come il contributo al bene del Paese rappresenti un dovere per tutti. Coldiretti non si tira indietro, ma equità e misure per la crescita devono riguardare anche il nostro settore. Questa la sintesi della posizione espressa da Coldiretti a commento della manovra economica in discussione al Parlamento. Inoltre di fatto quasi nessuna delle misure per la crescita delle imprese previste nella manovra è applicabile per il settore agricolo. Per questo Coldiretti ha consegnato al presidente del Consiglio Mario Monti e al Governo alcune proposte, per una filiera agricola più trasparente e competitiva. Per l’agricoltura il decreto legge prevede, per il calcolo dell’imposta municipale propria (ex Ici) che per i terreni agricoli il valore dell’immobile è costituito da quello ottenuto applicando all’ammontare del reddito dominicale risultante in catasto, rivalutato del 25%, un moltiplicatore pari a 120. È introdotta inoltre una aliquota dello
0,2% di base dell’imposta per i fabbricati rurali ad uso strumentale e addirittura dello 0,4% per le prime abitazioni rurali dei coltivatori diretti che come noto hanno vincoli oggettivi e soggettivi molto diversi dalle altre abitazioni. Il decreto dispone ulteriori oneri per le imprese con la rideterminazione delle aliquote contributive di coltivatori diretti, mezzadri e coloni. La manovra contiene anche norme che modificano quelle contenute nella legge di stabilità sull’alienazione dei terreni agricoli e l’ulteriore stanziamento a favore dell’Agea, che sarà, per l'anno 2012, di 40 milioni di euro.
Coldiretti ha consegnato al presidente Monti alcune proposte per una filiera agricola più trasparente e competitiva
Dalla nuova Imu una stangata alle imprese per oltre un miliardo di euro La produzione italiana
Temi, fatti e società
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è caratterizzata soprattutto da novelli n miliardo di euro. È una vera e propria stangata quella prevista dalla mamonovitigno con novra a carico degli agricoltori italiani, secondo il conto fatto dalla Coldiretti. L'Imu l'utilizzazionecolpirà di pesantemente terreni agricoli e fabbricati rurali, dalle stalle ai fienili fino alle cascine e ai capannoni necessari per proteggere un'ampia trattori e attrezzi. gamma In questo modo il decreto Salva-Italia andrà di fatto a tassare quelli che a tuttiautoctoni gli effetti mezzi di produzione per le imprese agricole. disono vitigni Q da NOVARA - (REDAZIONE)
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Torneremo sull'argomento con compiute analisi nei prossimi numeri del giornale.
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Q IN PROVINCIA
Adeguamento ESSICCATOI, la Coldiretti a Palazzo Natta Q da NOVARA - CLAUDIO SALSA
(Responsabile Centro Assistenza Agricola)
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el "Manifesto per la semplificazione e lo snellimento degli oneri amministrativi a carico delle imprese agricole" predisposto da Coldiretti e che accompagna il disegno di legge presentato al Senato lo scorso maggio 2011, è stata ribadita la necessità di esclusione per gli impianti di essiccazione dalle nuove normative di adeguamento, considerando nel merito le specificità di tali impianti. Nel frattempo, lo scorso 24 novembre, Coldiretti ha incontrato a Novara l'assessore provinciale l’assessore alle politiche ambientali della Provincia di Novara Oliviero Giuseppe Colombo. Il tema è delicato ed attuale: il nodo sulla messa a norma degli impianti di essiccazione per i cereali, fa infatti riferimento ad una normativa ritenuta così com'è “difficilmente attuabile” per le imprese agricole se non a costi insostenibili da parte delle stesse: si parla di 3 o 4 volte il valore dell’impianto stesso. Il dispositivo, infatti, prevede che tutti gli impianti che producono emissioni in atmosfera debbano essere autorizzati, previa verifica del rispetto di determinati parametri. «Il problema – ha rilevato il direttore Ramella - è che la normativa vigente e che si va applicando prescinde dalla tipologia e dalle dimensioni di questi impianti e, quindi, non tiene conto delle specifiche esigenze e caratteristiche degli essiccatoi agricoli. Si tratta, infatti, di attrezzature con ridotte dimensioni, collocate per la quasi totalità in aperta campagna e le cui polveri consistono in particelle organiche derivate dalle granaglie di cereali: inoltre, il loro utilizzo si limita a pochi giorni l’anno, ovvero al periodo dei raccolti». Ciò che chiede Coldiretti è un confronto su base regionale, che analizzi la situazione in modo per trovare una soluzione intelligente e condivisa: va da sé, infatti, che il problema non è circoscritto al solo territorio di Novara-Vco ma è comune a quello delle altre province piemontesi che, analogamente, stanno attivando azioni di sensibilizzazione in tutte le aree di competenza. Ottobre-Novembre 2011 - L’Iride Agricoltura 2000
L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011
Dal Territorio: Bassa Novarese Q
NOVARA - Incontro in Comune
Cartelle Tarsu, l'agricoltura si confronta sulle soluzioni COLDIRETTI A COLLOQUIO CON L'ASSESSORE DULIO
Paniscia da record a San Pietro Mosezzo con il riso del territorio!
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Q da SAN PIETRO MOSEZZO - (MARCO CIAMPANELLI)
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na “paniscia da record” è stata protagonista domenica 4 dicembre dell’iniziativa promossa dalla Pro Loco di San Pietro Mosezzo presso il laghetto di pesca comunale. A preparare il tradizionale piatto di riso novarese coi fagioli borlotti, verdure e salamino è stato Francesco Paderno, membro del consiglio dell’Associazione Pensionati Coldiretti. Mestolo in mano e grembiule giallo indosso, si è misurato nell’impresa di trasformare, in due tempi, 100 chili di riso in circa sei quintali di ottima "paniscia alla Paderno": da questi ne sono derivate le circa 3.000 abbondanti porzioni subito distribuite su tutto il territorio comunale di San Pietro Mosezzo. Presenti alla giornata il sindaco di San Pietro Mosezzo Mauro Degregori oltre agli assessori e ai numerosi consiglieri che hanno sostenuto l’iniziativa: con loro, anche molti cittadini ed imprenditori agricoli di Coldiretti. Una volta cucinata (rigorosamente a legna), la paniscia “a chilometro zero” è stata infatti proposta ai consumatori del paese capoluogo e di tutte le frazioni del comprensorio (Mosezzo, Nibbia e Cesto). Un successo autentico anche dal punto di vista gastronomico. Tutti sanno, infatti, quanto difficile sia, anche per molti cuochi professionisti, misurarsi nella preparazione di un risotto in grandi quantità: ma la preparazione di Paderno ha davvero stupito tutti, sia per la precisione della cottura che per il gusto ricco straordinario. Merito anche degli ingredienti utilizzati, tutti provenienti dalle vicine campagne: del resto la paniscia era ed è tuttora il piatto caratteristico della tradizione rurale novarese, dove il riso – che si conserva lungo tutto il corso dell’anno – si arricchisce del salame della duja e delle verdure che, stagionalmente, si possono trovare in cascina (e proprio da questo principio nasce la variabilità delle molte ricette che, tramandandosi nei secoli, differen▶ PADERNO PREPARA LA PANISCIA ziano la preparazione di questo piatto…).
L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011
PALAZZO CABRINO, SEDE DEL COMUNE W
Q da NOVARA - DOMENICO GIORCELLI (Segretario di Zona Coldiretti)
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oldiretti incontra il Comune sulla questione delle cartelle Tarsu e trova, nell'assessore al bilancio Giorgio Dulio, disponibilità ad aprire un confronto su un tema delicato e complesso. L'incontro a Palazzo Cabrino, sede del Comune, è del 25 novembre scorso, presente il direttore di Coldiretti Gian Carlo Ramella: il tema è noto e riguarda le cartelle di riscossione della Tarsu (tassa rifiuti solidi urbani) che hanno raggiunto improvvisamente decine di imprese agricole, anche con importi a quattro zeri. Alle aziende viene richiesto il pagamento della tassa rifiuti (a partire dal 2004) anche per la superficie inerente a pertinenze e capannoni, con conseguenze facilmente immaginabili: un fulmine a ciel sereno che, di fatto, sta mettendo in seria difficoltà la sopravvivenza e lì'operatività di diverse realtà sul territorio, già alle prese con una dura situazione di mercato. Diverse imprese hanno inoltrato ricorso contro le cartelle Tarsu ricevute dal Comune. Ma a questa via si affianca anche l'azione di Coldiretti e dell'intero comparto agricolo novarese per un confronto che, proprio per parte agricola, ha formulato proposte concrete: una prima richiesta è di esentare dall'applicazione della Tarsu tutti quei fabbricati rurali che non producono rifiuti o i cui rifiuti sono reimpiegati nel ciclo produttivo aziendale (ad esempio stalle, fienili, case di mondine o famigli ormai disabitate, silos). Parimenti, è stato chiesto all'assessore di modificare la classe di applicazione della categoria dei fabbricati rurali: ad oggi, infatti, il Comune ha applicato la Tarsu alle imprese agricole assimilando le stesse alla categoria “corrieri e magazzini” che prevede una tariffazione molto alta: la proposta è dunque di classificare diversamente le imprese rurali e di accettare un'esenzione fino al 25%, così come previsto dalle leggi che regolamentano le attività connesse all'agricoltura. In alternativa, è stata formulata una seconda ipotesi di più immediata applicazione che prevederebbe una tassa a regime più ridotto forfettizzata a tutte le superfici senza fare distinzione.
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Dal Territorio: Medio Novarese Q
TERRITORIO - I consumatori continuano ad apprezzare la nuova realtà
MERCATO AGRICOLO COI PRODOTTI D'AUTUNNO DOPO L'INAGURAZIONE, ANCORA NUMERI MOLTO POSITIVI PER IL MERCATO CHE PORTA NEL CUORE DI OLEGGIO IL PROGETTO DELLA FILIERA AGRICOLA ITALIANA Q da OLEGGIO - CHRISTIAN INVERNIZZI
(Segretario di zona Oleggio)
Q AL CINE TEATRO
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APICOLTORI, bene il convegno con gli esperti internazionali
oopo il positivo debutto di ottobre, ha raddoppiato il suo successo il Mercato Agricolo di Campagna Amica che si è svolto a Oleggio sabato 19 novembre: i prodotti di stagione e “a chilometro zero” hanno dunque trovato casa nel “farmer’s market” che, ogni terzo sabato del mese, si terrà nella piazza vicina al Cine Teatro: un appuntamento periodico che sarà in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori nel medio-alto novarese. I Mercati Agricoli, che attuano i principi della filiera agricola corta e del Patto con il Consumatore, permettono infatti ai cittadini di approvvigionarsi di prodotti di stagione, provenienti dalle campagne circostanti le località dove essi si tengono: i consumatori, come sempre, possono scegliere tra verdura, frutta, carne, salumi, riso, miele, vino, formaggi e piante aromatiche. Sono inoltre una “bandiera” importante per promuovere tra il pubblico dei consumatori le peculiarità del progetto Coldiretti “Una Filiera Agricola tutta Italiana”. Nella mappa delle regioni che presentano la più ricca “biodiversità” a tavola il Piemonte si classifica tra i primi quattro posti in Italia: un risultato al quale contribuiscono anche le nostre province. IL CALENDARIO INVERNALE DEI MERCATI CON I PRODUTTORI DI CAMPAGNA AMICA Mercato Agricolo del Vergante Comune di Nebbiuno: ogni ultima domenica del mese Mercato Agricolo di Oleggio ogni terzo sabato del mese Mercato Agricolo del Vergante (Comune di Massino Visconti) ogni seconda domenica del mese Mercato Agricolo di Novara (Largo Leonardi) ogni prima domenica del mese Mercato Agricolo di Arona ogni quarto sabato del mese
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Q NUOVA APERTURA
ZOOTECNIA, la nostra carne arriva a Torino con Primosenso
Q da OLEGGIO - (REDAZIONE)
Q da NOVARA - (REDAZIONE)
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l 4 dicembre scorso ha aperto i battenti a Torino il nuovo punto vendita Primosenso, che porta nel capoluogo regionale le migliori produzioni della zootecnia novarese e del Vco. L'iniziativa è promossa da Cozoserno, cooperativa che fa capo all'Associazione Provinciale Allevatori: nei 350 metri quadrati del punto vendita è possibile trovare carne, formaggi, ma anche vino e riso del territorio novarese. All'inaugurazione della struttura erano presenti anche il presidente della Coldiretti regionale ed interprovinciale Paolo Rovellotti e il presidente dell'Associazione Provinciale Allevatori e membro della giunta interprovinciale Coldiretti Gianni Simonotti.
ono stati numerosi ed interssanti i temi trattati nel 2° convegno dell'Apicoltura Produttiva Piemontese che, domenica 13 novembre, ha riunito una folta platea l Cine Teatro di Oleggio. Tra i relatori più attesi, il professor Wolfgang Ritter che ha analizzato la “correlazione tra virosi, avvelenamenti e sviluppo delle patologie della covata”. «Un convegno di primaria importanza» ha invece sottolineato Adornino Scacchi «rivolto ai produttori e agli addetti ai lavori per la specificità dei temi trattati, ma che ha comunque saputo ribadire l'importanza del territorio provinciale di Novara nella mappa nazionale della produzione di miele. In particolare, il miele d'acacia che proviene dalle nostre zone è considerato ai vertici mondiali per qualità». Tra gli altri argomenti trattati, quello relativo al ruolo dell'acido ossalico nella lotta alla varroa, mentre molto puntuale è stata la Tavola rotonda sul Mercato del miele: èstato poi presentato il libro “Album di famiglia dell’apicoltura piemontese”e, a seguire, vi è stata la premiazione dei vincitori della XIII edizione del Concorso “Mieli Tipici Piemontesi”. A promuovere l'incontro l'Associazione Produttori Miele Piemonte As.Pro. Miele, insieme all'Associazione Apicoltori della Provincia di Novara.
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▶ L'INAUGURAZIONE DI PRIMOSENSO
L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011
Dal Territorio: Alto Novarese Q
TRA CUSIO E VERGANTE - Presenti anche molti sindaci del territorio
Ad ARMENO e BROVELLO le Giornate del Ringraziamento NEI DUE EVENTI, MOLTO PARTECIPATI, È STATA PIÙ VOLTE RICORDATA LA MOBILITAZIONE SU SIMEST Q da ARMENO - ALDO ISOTTA
▶ LA GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO AD ARMENO Nella foto in alto, la benedizione dei mezzi agricoli. A seguire, il premio ai Benemeriti della Montagna
Q CHILOMETRO ZERO
Distributore di latte riapre a Nebbiuno dopo l'alpeggio Q da NEBBIUNO - ALDO ISOTTA
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ientrate le mucche dall'alpeggio, il 18 dicembre scorso ha riaperto la latteria self service che si trova a Nebbiuno in piazza caduti di Nassirya (vicino alla Piscina). Il latte bovino proviene dall'azienda agricola di Paolo Tondina di Nebbiuno e viene inserito nel distributore automatico ogni mattina; per prelevarlo è sufficiente inserire la moneta e sistemare la bottiglia sotto l'apposito beccuccio. Il costo è di 1 euro al litro. La latteria è aperta tutti i giorni 24 ore su 24.
(Segretario di zona Borgomanero)
Q PROPOSTE POSSIBILI
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Borgomanero: verso il Piano Regolatore
ue Giornate del Ringraziamento salutate entrambe da un’ottima partecipazione di pubblico e autorità: la prima ad Armeno domenica 27 novembre, la seconda nel Vergante, a Stropino di Brovello domenica 4 dicembre. Alla Giornata di Armeno hanno partecipato le rappresentanze degli imprenditori agricoli del Cusio-Mottarone, oltre al presidente della Coldiretti interprovinciale Paolo Rovellotti, al direttore Gian Carlo Ramella e ai sindaci di Armeno (Pietro Fortis), Quarna Sotto (Matteo Ceresa), Ameno (Micaela Gerardi) e al vicesindaco di Sillavengo (Bruno Locatelli). Tutti i rappresentanti degli enti locali presenti alle due Giornate del Ringraziamento sono stati informati della Mobilitazione Coldiretti legata al caso Simest. Il programma della festa di Armeno è iniziato alle 10,30 con la Parata della Montagna lungo il viale Cadorna. Poi la Messa e la premiazione dei Benemeriti della Montagna: a ricevere le targhe sono stati gli allevatori Paolo Tondina, Elena Zana De Giacomi e Cesarino De Lorenzi oltre a Luigi Montafia (veterinario) e Gian Carlo Bovio (ex funzionario). Anche a Stropino di Brovello Carpugnino la Giornata del Ringraziamento ha richiamato molti imprenditori agricoli e tanti amici di Coldiretti, tra cui diverse autorità e molti cittadini consumatori: l'evento ha preso il viaalle ore 9.30 con il saluto delle autorità presenti, seguita dalla parata dei mezzi agricoli per le vie di Stropino con la Banda Musicale del Mottarone: poi la Santa Messa alle 10, officiata dal vicario Don Mattia Airoldi, la benedizione dei mezzi agricoli, l’aperitivo rurale e l’incanto delle offerte. Erano presenti alla giornata i vertici dell’organizzazione agricola interprovinciale: oltre al direttore e al presidente interprovinciale c'erano il presidente della sezione Coldiretti di Gignese-Brovello-Levo di Stresa Bruno Airaga, e le rappresentanze delle sezioni di Armeno, Ameno-Bolzano, Valstrona, Sovazza). Hanno poi portato il loro saluto il presidente dell’Associazione Pensionati Coldiretti interprovinciale Emilio Simonelli e il presidente del Consorzio Agrario Giuseppe Locatelli.
L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011
Q da BORGOMANERO (A.I.)
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Amministrazione Comunale di Borgomanero ha adottato il Progetto Preliminare del Nuovo P.R.G.C. La documentazione è in visione al pubblico per 30 giorni consecutivi dal 07.12.2011 al 06.01.2012 da lunedì a venerdì nelle ore di apertura al pubblico e presso il Corpo di Polizia Locale in Via Matteotti n. 8 nei giorni di sabato e festivi dalle ore 9.30 alle ore 10.00 e limitatamente al giorno 01.01.2012 dalle ore 15.30 alle ore 16.00. Nei successivi 30 giorni dal 07.01.2012 al 05.02.2012 potranno essere presentate osservazioni e proposte nel pubblico interesse compilando il modello scaricabile dal sito web del Comune o disponibile presso l'Ufficio Urbanistica. Si ricorda altresì che per 60 giorni consecutivi dal 07.12.2011 al 05.02.2012 è in visione al pubblico la documentazione di cui sopra completa del rapporto ambientale, piano di monitoraggio e sintesi non tecnica ai sensi dell'art. 14 del D.Lgs. 152/2006 e s.m. e i. ed in tale periodo potranno essere presentate osservazioni e proposte nel pubblico interesse mediante compilazione del modello scaricabile dal sito informatico del Comune o disponibile presso l'Ufficio Urbanistica. Si invitano i soci conduttori dei fondi interessati a prendere visione degli elaborati disponibili sul sito o direttanente presso Comune, comunicando le proposte ed osservazioni all'Ufficio Zona Coldiretti di Borgomanero onde poterle presentare in modo aggregato e in tempo utile al Comune stesso.
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ECONOMICO E FISCALE LE CONTINUA EVOLUZIONE DELLA MANOVRA
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MANOVRA - Gli agricoltori potranno avanzare proposta di dismissione
Privatizzazione terreni, definite le quotazioni
IL PREZZO PER LA VENDITA DEI TERRENI PUBBLICI SARÀ CALCOLATO SULLA BASE DEI VALORI MEDI AGRICOLI TIPICI DELLE PROCEDURE DI ESPROPRIO DEGLI STESSI Q da NOVARA - REDAZIONE
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on Il prezzo per la vendita dei terreni pubblici sarà calcolato sulla base sui valori medi agricoli tipici delle procedure di esproprio. È una delle novità contenute nel decreto “Salva Italia” che ha confermato il provvedimento inserito nella legge di stabilità per la privatizzazione dei campi di proprietà dello Stato. Secondo le nuove disposizioni, gli stessi imprenditori agricoli potranno avanzare una proposta di dismissione dei terreni agricoli che non siano utilizzabili per altre finalità istituzionali pubbliche. L’articolo 27 del decreto consente, infat-
Q LE PROPRIETA'
DELL'OSPEDALE MAGGIORE
NOVARA (D.G.) -Relativamente alla vicenda riguardante i terreni e le proprietà agricole dell'Ospedale Maggiore, Coldiretti sta seguendo tuttora l'evolversi di una situazione che appare complessa e che ancora non ha dato un chiaro orientamento di soluzione. L'Ospedale Maggiore di Novara, infatti, ha manifestato da tempo l'intenzione di vendere le proprie proprietà agricole (per diverse migliaia di ettari) anche in previsione delle necessità economiche indirizzate alla costruzione del nuvo ospedale a sud della città. Allo stato dei fatti la situazione è di stallo. Coldiretti continua a seguire la situazione e a fare pressing perchè si giunga ad una soluzione definitiva nell'interesse delle imprese agricole che conduono i fondi agricoli di proprietà dell'azienda ospedaliera stessa, le quali non possono operare nell'assoluta incertezza senza possibilità alcuna di programmare ogni benchè minima pianificazione aziendale.
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ti, agli Enti proprietari di vendere i terreni agricoli e a vocazione agricola anche su richiesta dei soggetti interessati all’acquisto. Per dare il via alla vendita si attende ora che il Ministero delle Politiche Agricole individui i terreni a vocazione agricola da alienare entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge di stabilità. Il neoresponsabile del dicastero di via XX Settembre, Mario Catania, ha già espresso il suo impegno in tale direzione. La vendita avverrà mediante trat-
tativa privata per gli immobili di valore inferiore a 400 mila euro e mediante asta pubblica per quelli di valore pari o superiore a 400 mila euro. In tutto si parla di 338mila ettari di campi coltivabili. Al fine di favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità agricola giovanile è riconosciuto il diritto di prelazione ai giovani imprenditori agricoli. Dalle privatizzazioni potranno nascere fino a 43 mila nuove imprese agricole, secondo una stima della Coldiretti che al Forum di Cernobbio aveva avanzato la proposta.
Tassa controlli sanitari, Coldiretti chiede alla Regione di definire l'anno 2009 Q da NOVARA - REDAZIONE
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on una lettera indirizzata al presidente della Regione, Roberto Cota, e all’assessore regionale alla tutela della Salute e Sanità, Paolo Monferino, Coldiretti Piemonte chiede di fissare un incontro per definire la problematica legata al pagamento della tassa sui controlli sanitari, in applicazione del D.Lgs 194/2008 “Disciplina delle modalità di rifinanziamento dei controlli sanitari ufficiali in attuazione del Il problema regolamento (CE) n. 882/2004”, che si protrae da tre anni. non si pone dal 2010 Il problema riguarda in particolain avanti, in quanto re l’annata 2009, poichè a partire dal 2010 - grazie all’azione di Colda quell'anno diretti a livello nazionale - è staè prevista ta introdotta una modifica nella norma, che esclude espressamenl'esenzione totale te dall’ambito dei controlli sanidal pagamento tari ufficiali, tutte le attività svolte dall’imprenditore agricolo, e pertanto, è prevista l'esenzione totale dal pagamento delle tariffe. Con questa importante disposizione, richiesta da Coldiretti, è stato finalmente possibile dare una corretta applicazione alle disposizioni di cui al regolamento (CE) n. 882/2004, superando le disparità di trattamento sul territorio che avevano caratterizzato finora l’applicazione del D.Lgs 194 a danno dei produttori. Coldiretti chiede alla Regione di estendere l’esenzione anche per il pregresso o, almeno, provvedere ad una ridefinizione delle fasce di pagamento delle tariffe per andare incontro alle esigenze del comparto. .
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APPROFONDIMENTI IL FUTURO DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA
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VERTICE IN COLDIRETTI CON CIOLOS, CATANIA E DE CASTRO
RIFORMA PAC, ECCO COSA NON VA BENE Q da NOVARA - CLAUDIO SALSA
IN SINTESI
(Responsabile Centro Assistenza Agricola)
Budget
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Greening (Premio sulla funzione ambientale)
i è svolto martedì 29 novembre a Roma un vertice sulla riforma della Politica Agricola Europea, organizzato dalla nostra Confederazione, presente anche il nostro presidente Paolo Rovellotti, a cui hanno preso parte tutti i protagonisti del negoziato che sono: il commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale Dacian Ciolos (Commissione europea), il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania (Consiglio dei ministri europei dell'agricoltura), il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro (Europarlamento) ed il relatore del Parlamento europeo sul regolamento orizzontale (finanziamento, gestione e monitoraggio della PAC) Giovanni La Via. Per l'Italia sono in gioco quasi 6 miliardi di fondi comunitari all'anno per i prossimi sette anni. Il presidente nazionale di Coldiretti Sergio Marini ha sottolineato che la riforma può e deve essere migliorata, facendo notare che essa cade in un momento difficile per il nostro paese e per l'euro, in cui ciascuno é chiamato ad assumersi le proprie responsabilità, e in tale direzione va il documento firmato da tutta la filiera sulla riforma. È stato ribadito il giudizio positivo sull'impegno per il mantenimento del budget agricolo, spiegando che la possibilità di preservarlo è direttamente proporzionale alla capacità di convincere l'opinione pubblica che agricoltura fornisce cibo e beni. Va evidenziato che i due temi principali sono la volatilità dei prezzi e il potere contrattuale della parte agricola nella filiera. In particolare il secondo pilastro deve servire a risolvere tali problemi, accogliendo positivamente l'attenzione posta sulle OP. Vanno aggiunti però elementi riguardo alla gestione e la possibilità di una programmazione nazionale (anche per i rischi) per evitare differenti trattamenti tra regioni. Ancora, si è spiegato che sarebbe un errore passare, dopo aver abbandonato l'accoppiamento tradizionale, ad una nuova forma di accoppiamento basata solo sulla superficie perché sarebbe passare da rendita di posizione a una rendita fondiaria, che sarebbe ancora meno compresa da cittadini e da agricoltori.
Il meccanismo della convergenza penalizza troppo l’Italia Siamo il primo paese che ha investito nella valorizzazione delle produzioni legate al territorio e nella distribuzione del buget di spesa in base alla superfice siamo penalizzati Molte perplessità su come verrà attuato e sull’esclusione delle coltivazioni arboree
Agricoltore attivo
Devono essere presi in considerazione anche altri parametri nella definizione di agricoltore attivo. L’agricoltore attivo è, a nostro avviso; quello che lavora per più del 50% in agricoltura e ne riva un reddito per più del 50%
Secondo pilastro
Incentivare tutte le misure che contrastino l’estrema volatilità dei prezzi che hanno caratterizzato questi ultimi anni. Aiuto alla gestione dei rischi.
Associazione dei produttori
Siamo d’accordo ma vanno destinate anche altre risorse non solo per la creazione ma anche per la gestione di queste associazioni. Infine, è stato ribadito che il greening così come é formulato suscita perplessità. Per quanto riguarda la definizione dell'agricoltore attivo ha ripetuto che é bene che le risorse vadano a questa figura, ma che l'attuale definizione é scorretta. Marini ha suggerito l'idea di individuare la quantità di attività agricola rispetto a quella extragricola oppure demandare la definizione al livello nazionale. Va inoltre sottolineato come flessibilità e sussidiarietà sono gli strumenti giusti per veicolare questa riforma verso le tante agricolture che convivono in Europa. Nel suo intervento Ciolos ha dichiarato che non si è potuto tener conto degli interessi di un singolo paese, insistendo sul fatto che le sue proposte sono una risposta equilibrata tra varie esigenze. Parlando della ridistribuzione delle risorse del primo pilastro della PAC (pagamenti diretti) tra Stati membri, il Commissario ha detto di essere consapevole del fatto che essa é oggetto di un grande dibattito, ma ha ribadito che l'impostazione della Commissione é, a suo parere, ragionevole. Il contributo italiano a questo processo di convergenza (allineamento delle risorse tra Stati membri) sarà di un -4,7%. Quanto alla regionalizzazione degli aiuti, Ciolos ha specificato che sarà lo Stato membro a definire cos'é una regione omogenea. Per quanto riguarda il greening, Ciolos ha ripetuto che tali misure tengono con-
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to della realtà mediterranea. Per gli ortaggi la diversificazione é facilmente applicabile ma può essere facilmente applicato anche per oliveti o vigneti, tenendo in considerazione le zone tra le piante, le bordure etc.. La Riforma contiene strumenti di gestione del mercato che fanno intervenire non solo le autorità pubbliche, ma anche le OP, come avviene oggi nella OCM ortofrutta. È stata ampliata la clausola di perturbazione di mercato ed il numero di casi in cui si può intervenire. È stato introdotto un fondo di crisi specifico e i fondi mutualistici possono sostenere anche assicurazioni, ha aggiunto, specificando che se la formulazione della proposta non é abbastanza chiara, é disposto a riformularla. Per quanto riguarda le OP (organizzazioni dei produttori) ha spiegato che anche con alcuni esoneri rispetto alla normativa della concorrenza, queste potranno fare tutto tranne fissare i prezzi. In particolare potranno pianificare la produzione. Secondo Ciolos la Pac deve essere considerata nel suo insieme, con tutti i vari strumenti che ritiene tengano conto anche della specificità dell'agricoltura italiana. Ciolos ha concluso il summit esprimendo il suo apprezzamento per il modo molto aperto, molto latino di discutere, di scambiarsi punti di vista. Il presidente Marini si è detto molto soddisfatto per il confronto franco e leale.
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CAA CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE
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DISPOSITIVO - Dal 1° gennaio 2012 le norme per le zone vulnerabili
Effluenti zootecnici, novità con il nuovo anno IL NUOVO REGOLAMENTO ANDRÀ AD INTEGRARE LA PRECEDENTE NORMATIVA Q da NOVARA - CLAUDIO SALSA
(Responsabile Centro Assistenza Agricola)
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opo quattro anni, sono state decise alcune modifiche alla disciplina delle attività di utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici nelle zone vulnerabili da nitrati. La normativa 10/R, dal 1° gennaio 2012, sarà integrata dal regolamento regionale 7/R. Per semplificare il quadro dei vincoli agroambientali in capo alle aziende agricole ed evitare di applicare regolamenti differenti tra loro nel corso della medesima stagione invernale, la giunta della Regione Piemonte ha approvato una norma transitoria che consente di applicare sin d'ora le sospensioni previste dal nuovo regolamento 7/R. Novità di rilievo disciplinano l'utilizzo di effluenti zootecnici con i seguenti periodi minimi di divieto alla distribuzione: a) 90 giorni (a partire dal 15 novembre) per i concimi azotati e gli ammendanti organici, per i letami ed i materiali ad essi assimilati, fatti salvi: 1) il letame maturo con assenza di percolati, distribuito su prati permanenti od avvicendati, per cui il periodo vietato è tra il 15 dicembre e il 15 gennaio; 2) l'ammendante compostato con tenore di azoto totale inferiore al 2,5% sul secco, per cui il periodo vietato è tra il 15 dicembre e il 15 gennaio; 3) Le deiezioni degli avicunicoli essiccate con processo rapido a tenori di sostanza secca superiori al 65%, per cui il divieto si applica dal 1° novembre al 28 febbraio. b) 120 giorni (a partire dal 1° novembre) per i liquami, i materiali ad essi assimilati e per le acque reflue, fatto salvo il liquame distribuito su terreni dotati di copertura vegetale (prati, pascoli, cereali vernini, erbai autunno-invernali, colture arboree inerbite, cover-crops) per il quale il divieto si applica nel periodo tra il 15 novembre ed il 15 febbraio.
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SICUREZZA
PREVENZIONE INCENDI, la disciplina ora è semplificata Q da NOVARA - GIUSEPPE RAVIZZOTTI (Responsabile Area Datori di Lavoro)
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o scorso 7 ottobre è entrato in vigore il DPR 151/2011 relativo alla semplificazione delle procedure di prevezione incendi. Il decreto pone sotto regime di autocerficicazione le attività che presentano una categirua di rischio basso, inserite in un apposito elenco. Il dispositivo individua le attività soggette alla disciplina della precenzione incendi ed opera una sostanziale semplificazione degli adempimenti da parte dei soggetti interessati. Le attività produttove vengono classificate in 3 categorie: 1) CATEGORIA A - Attività semplici - Viene eliminato il parere di conformità e sarà sufficiente la segnalazione certificata di inizio attività (Scia) da parte di un tecnico abilitato, con tempi certi per tutte le imprese. I controlli successivi all'avvio delle attività saranno effettuati a campione entro 60 giorni. Sono classificate A: le attività dove è presente un gruppo elettrogeno sussidiario ed impianti di cogenerazione di potenza complessiva tra 25 Kw e 350 Kw; alberghi, pensioni, motel, villaggi albergo, residenze turistico-alberghiere, studentati, villaggi turistici, alloggi agrituristici, ostelli per la gioventù, rifugi alpini, bed & breakfast, dormitori, case per ferie con posti letto tra 25 e 50; scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie con numero di persone tra 100 e 150; asili nido con persone presenti tra 30 e 150; aziende ed uffici, di qualsiasi tipo, con numero di persone tra 300 e 500. 2) CATEGORIA B - Attività mediamente complesse - la valutazione di conformità dei progetti ai criteri di sicurezza antincendio si dovrà ottenere entro 60 giorni; per avviare l'attività sarà sufficiente presentare la segnalazione certificata di inizio attività (Scia) e i controlli successivi saranno effettuati a campione entro 60 giorni. Sono classificate B: Officine e laboratori con saldatura a taglio di metalli utilizzanti gas infiammabili e/o comburenti, con numero di addetti alla mansione specifica di saldatura o taglio tra 5 e 10; officine o laboratori per la verniciatura con vernici infiammabili e/o combustibili con un numero di addetti tra 5 e 10; depositi di cereali e di altre macinazioni con quantitativi tra 50 mila e 100 mila Kg; stabilimenti e laboratori per la lavorzione del legno con maeriale in lavorazione e/o in deposito tra 5 mila e 50 mila Kg; stabilimenti, impianti depositi ove si producono, lavorano e/o detengono materie plastiche, con quantitativi in massa superiori tra 5 mila e 50 mila Kg; centri informatici di elaborazione e/o archiviazione dati con 25/50 addetti. 3) CATEGORIA 3 - Attività complesse - La valutazione di conformità dei progetti ai criteri di sicurezza antincendio si dovrà ottenere entro 60 giorni; per avviare l'attività sarà sufficiente presentare la segnalazione certificata di inizio attività (Scia) e i controlli successivi saranno effettuati a tappeto entro 60 giorni Sono classificate C: pastifici e/o riserie con produzione giornaliera superiore a 50 mila KgM stabilimenti ed impianti per la produzione della carta e dei cartoni di allestimento di prodotti cartotecnici in genere con oltre 25 addetti o con materiale in lavorazione e/o deposito superiore a 50 mila Kg; stabilimenti per la produzione di arredi, di abbigliamento, della lavorazione della pelle e calzaturifici, con oltre 25 addetti; teatri e studi per le riprese cinematografiche e televisive per oltre 100 persone.
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AGRICOLTURA E TECNICA AGGIORNAMENTI E NUOVE DISCIPLINE
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FORMAZIONE
Inipa, i nuovi corsi saranno dedicati a clima, risorse idriche e biodiversità I corsi concorrono al conseguimento del monte ore di quaranta ore relativo al bando della Misura 112 del Psr 2007-2013, relativo al sostegno all'insedimento dei giovani agricoltori Q da NOVARA - GIUSEPPE RAVIZZOTTI
(Responsabile Inipa)
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a Regione Piemonte è prossima ad emanare il Bando per la Formazione Professionale per Imprenditori Agricoli ed Addetti del Settore per l’attività 2012/2013. Gli argomenti previsti che dovranno essere trattati devono rispondere agli obiettivi specifici individuati dall’Health Check della PAC e collegati alle seguenti priorità: • Cambiamenti Climatici • Gestione delle Risorse Idriche • Biodiversità Tali corsi concorrono al conseguimento del monte-ore di quaranta ore relativo al bando della misura 112 del PSR 2007-2013 relativo al sostegno all’insediamento di giovani agricoltori, in quanto al momento non è previsto alcun altro bando e per cui è necessariamente indispensabile far iscrivere i giovani anche ai corsi di formazione già in programma e sempre utili al raggiungimento delle quaranta ore. Coldiretti e Inipa sono al lavoro per individuare gli argomenti di interesse di ogni singola zona ed i relativi docenti. Sarà nostra premura informarvi relativamento calendario completo ed effettivo dei corsi che verranno attivati; ricordiamo che la formazione, soprattutto per i temi prioritari indicati, riveste carattere di particolare importanza e attualità.
Tecni Q
APPROFONDIMENTO TECNICO A CURA DEL CONSORZIO AGRARIO
Poca pioggia e terreni molto duri e compatti
AUTUNNO, UN CLIMA DIFFICILE HA CARATTERIZZATO LE SEMINE DI COLZA E FRUMENTO
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e semine autunnali sono state rese difficili dal clima poco piovoso, che ha reso i terreni molto compatti, duri e asciutti, con conseguente difficoltà alle lavorazioni preparatorie molto spesso con rotture degli attrezzi stessi (aratri, erpici, rulli frangizolle): i lavori preparatori hanno portato alla formazione di piccole zolle difficili da affinare. Le semine di ottobre sono avvenute in terreni che presentavano piccole e medie zolle polverulenti, in queste condizioni di forte siccità davano difficoltà all’operatore, non consentendo di vedere la differenza tra il terreno già seminato e quello ancora da seminare. Il seme cosi posizionato nei primi strati secchi del terreno è rimasto fermo per venti o anche trenta giorni fino al sopraggiungere delle prime piogge dello scorso mese di novembre. Le condizioni del terreno già descritte in precedenza hanno evitato compattamenti del suolo per azione della pioggia battente ed hanno inoltre, permesso nascite ottimali, uniformi e complete della coltura. Dopo le piogge di inizio novembre, le semine sono proseguite per la restate parte dei terreni con gli ultimi campi di frumento, di pisello proteico e dell’orzo. COLZA Il colza ha subito quest’anno una leggera diminuzione della superficie coltivata. Le semine di settembre si sono svolte non sempre in modo ottimale, infatti la profondità di semina eccessiva, il terreno non ben affinato e in alcuni casi l’insufficiente adesione del seme al suolo, dovuta alla mancata rullatura del terreno e, inoltre, le scarse precipitazioni del periodo di settembre e ottobre hanno causato in alcune zone mancate nascite della coltura, che in alcuni casi hanno raggiunto persino l’80% del campo. A causa delle nascite tardive, le piantine di colza che non raggiungono lo sviluppo di almeno sei foglioline potrebbero andare incontro ad una moria generalizzata per il freddo. Ciò potrebbe comportare risemine primaverili con altre colture.
L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011
▶ CAMPO DI FRUMENTO
LA CONCIMAZIONE AZOTATA DEL FRUMENTO Ricordiamo che la carenza di azoto provoca la riduzione delle produzioni e granella di scarsa qualità. L’azoto viene assorbito, maggiormente, tra le fasi di accestimento e spigatura. La fase più delicata per la coltura è fine accestimento nel momento del “viraggio”, cioè quando si ha la formazione della spiga. Risulta fondamentale non mandare la coltura in carenza di azoto per non avere danni alla produzione finale con spighe con un numero inferiore di infiorescenze e quindi più piccole. La fase di levata richiede il 70-80% di azoto della dose totale. La distribuzione dell’azoto deve essere frazionata in 2-3 interventi in copertura nei seguenti modi: il primo a fine accestimento con il 30% della dose totale; il secondo in levata con il 40%; il terzo alla botticella con la restante parte di azoto.
La fase più delicata per il frumento è fine accestimento nel momento del viraggio, quando si ha la formazione della spiga.
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Boschi a governo ceduo - ceduazione semplice SUPERFICIE OPERAZIONE INTERESSATA IN ETTARI
ADEMPIMENTO AMMINISTRATIVO
PRESCRIZIONI TECNICHE
Taglio
da 0 a 5000
Nessuno
Rilascio matricine: 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggio Rispetto epoche di taglio Rispetto turni minimi Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m
Taglio
da 5001 a 50.000
Comunicazione semplice
Rilascio matricine: 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggio Rispetto epoche di taglio Rispetto turni minimi Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m
Taglio
Comunicazione Rilascio matricine: 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggio con relazione Rispetto epoche di taglio tecnica da 50.001 Rispetto turni minimi di abilitato a 100.000 +tecnico Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture certificazione Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri finale regolare Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m esecuzione lavori
Taglio
Autorizzazione Rilascio matricine: 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggio con progetto Rispetto epoche di taglio di intervento Rispetto turni minimi di tecnico abilitato Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture + certificazione Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri finale regolare Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m esecuzione lavori
Oltre 100.001
Boschi governati ad alto fusto SUPERFICIE OPERAZIONE INTERESSATA IN ETTARI
ADEMPIMENTO AMMINISTRATIVO
PRESCRIZIONI TECNICHE
Taglio
da 0 a 5.000 o max 10 piante
Nessuno
Rilascio minimo di 90 mc/ha Rispetto turni minimi Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture, sottobosco Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m
Taglio
Oltre 10 piante oppure da 5.001 fino a 50.000
Comunicazione semplice + martellata da parte di tecnico forestale abilitato
Rilascio minimo di 90 mc/ha Rispetto turni minimi Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m
Taglio
Comunicazione con relazione tecnica + martellata da 50.001 da parte di tecnico a 100.000 forestale abilitato + certificazione finale regolare esecuzione lavori
Taglio
Oltre 100.001
Rilascio minimo di 90 mc/ha Rispetto turni minimi Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m
Autorizzazione con progetto Rilascio matricine: 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggio Rispetto turni minimi di intervento + martellata Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri +certificazione finale regolare Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m esecuzione lavori
Boschi a governo misto * SUPERFICIE OPERAZIONE INTERESSATA IN ETTARI
ADEMPIMENTO AMMINISTRATIVO
PRESCRIZIONI TECNICHE
Nessuno
Rilascio minimo di copertura del 40% per la fustaia Ril. matricine 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggio per il ceduo Rispetto epoche di taglio per il ceduo Rispetto turni minimi Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture, sottobosco Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m
Taglio
da 0 a 5.000 o max 10 piante di alto fusto
Taglio
Oltre 10 piante oppure da 5.001 fino a 50.000
Taglio
Comunicazione con Rilascio minimo di copertura del 40% per la fustaia relazione tecnica Ril. matricine 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggio per il ceduo + martellata Rispetto epoche di taglio per il ceduo da 50.001 da parte di tecnico Rispetto turni minimi a 100.000 forestale abilitato Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture + certificazione Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri finale regolare Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m esecuzione lavori
Taglio
Rilascio minimo di copertura del 40% per la fustaia Ril. matricine 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggio per il ceduo Autorizzazione Rispetto epoche di taglio per il ceduo con progetto Rispetto turni minimi di intervento Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture + martellata Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri +certificazione Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m finale regolare Rilascio matricine 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggio esecuzione lavori Rispetto turni minimi Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture
Oltre 100.001
Rilascio minimo di copertura del 40% per la fustaia Comunicazione Ril. matricine 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggio per il ceduo semplice Rispetto epoche di taglio per il ceduo + martellata Rispetto turni minimi da parte Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture di tecnico Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri forestale abilitato Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m
SPECIALE REGOLAMENTO FORESTALE Q da VERCELLI - GIOVANNI VANCETTI
(Responsabile Impresa Verde Vercelli e Biella)
I
l nuovo testo semplifica molto le procedure rispetto al testo vigente, ha raccolto moltissime osservazioni proposte da Coldiretti e condivise da AREB (Associazione regionale Boscaioli) e dalle altre associazioni di categoria, il documento è passato da 68 a 58 articoli e quelli rimasti sono stati notevolmente semplificati. In base al regolamento approvato queste sono le principali novità: • la soglia di esenzione dal presentare la comunicazione semplice sale da 2000 a 5000 mq; • nelle aree protette la soglia di intervento sottoposta a comunicazione semplice passa da 2500 a 5000 mq; • il taglio di piante di alto fusto fino a 10 esemplari per uso famigliare è esente da comunicazione ; • il taglio di piante morte, deperimento o schiantate è esente da comunicazione; • la comunicazione semplice copre tutti gli interventi selvicolturali fino a 5 ettari di estensione elevati a 10 ettari se la ditta è iscritta all’albo delle imprese forestali; • la comunicazione con relazione del tecnico copre fino a 10 ettari qualunque intervento selvicolturale e se l’intervento è eseguito da una ditta iscritta all’albo non si applicano limiti di superficie; • ampliandosi i limiti di estensione degli interventi è stata introdotta la certificazione di regolare esecuzione dei lavori da parte del tecnico forestale abilitato; • è stata semplificata la definizione di superficie di intervento si è eliminato l’articolo che prevedeva di considerare accorpate anche le superfici utilizzate nei 3 anni precedenti; • sono state semplificate le norme per la gestione dei boschi nelle aree protette; • si è ampliata di 15 gg l’epoca per l’esecuzione dei tagli al di sotto dei 600 metri di quota; • sono stati separati i requisiti professionali richiesti rispettivamente a che già ha esperienza di lavori forestali rispetto a chi ne è privo, prevedendo un percorso di aggiornamento obbligatorio in materia di sicurezza per i primi ed un percorso formativo teorico e pratico completo per i secondi. Sono state semplificate le procedure per eseguire i tagli lungo i corsi d’acqua. • sono stati ridotti i valori delle piante per il calcolo delle sanzioni; • sono stati semplificati i modelli per redigere le relazioni tecniche. Nello specifico, un’attenzione particolare deve essere riservata all’ex articolo 35 ora articolo
* Boschi in cui convivono sia piante di alto fusto originate da seme sia ceppaie trattate a ceduo spesso di specie diverse, diffuso è il caso della robinia (trattata ceduo) frammista a querce, ciliegi, frassini, trattati ad alto fusto, in tali casi si devono rispettare le prescrizioni del ceduo e della fustaia
SPECIALE IL NUOVO REGOLAMENTO FORESTALE APPROVATO IN PIEMONTE ** Valgono le regole di boschi fuori area natura 2000 ma con prescrizioni aggiuntive. In attesa di linee guida più precise di competenza del settore ambiente, occorre rispettare alcune prescrizioni che obbligano ad una gestione più attenta delle attività selvicolturali.
Interventi in boschi ricadenti nelle aree natura 2000 ** (SIC e ZPS) SUPERFICIE OPERAZIONE INTERESSATA IN ETTARI
ADEMPIMENTO AMMINISTRATIVO
PRESCRIZIONI TECNICHE
Comunicazione semplice. In tal caso è necessario attendere l’autorizzazione dell’Ente competente prima di iniziare il taglio
Rilascio matricine almeno al 20% di copertura Rilascio matricine con età almeno doppia del turno minimo Rilascio di un albero morto in piedi o a terra ogni 5000 mq:10% Rilascio degli alberi che presentano nei 10 metri basali cavità utilizzate o utilizzabili dalla fauna selvatica Divieto di taglio dal 31/3 al 15/6 se < 1000 mslm e dal 30/4 al 15/7 se >1000 mslm Rilascio specie arboree o arbustive sporadiche (sambuchi, noccioli, meli selvatici, sorbi, acero campestre, pero selvatico, tasso, agrifoglio, biancospino) Rispetto del sottobosco rilasciando gli arbusti presenti Rispetto turni minimi Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 3 metri steri Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m Adozione di tecniche di esbosco idonee a non danneggiare tane, stagni, corsi d’acqua, zone umide, flora erbacea protetta (limitare lo strascico del legname)
Taglio
da 0 a 5.000 o max 10 piante di alto fusto
Taglio
Rilascio matricine almeno al 20% di copertura Rilascio matricine con età almeno doppia del turno minimo Comunicazione Rilascio di un albero morto in piedi o a terra ogni 5000 mq:10% semplice Rilascio degli alberi che presentano nei 10 metri basali cavità utilizzate + martellata o utilizzabili dalla fauna selvatica se taglio piante Divieto di taglio dal 31/3 al 15/6 se < 1000 mslm e dal 30/4 al 15/7 alto fusto se >1000 mslm oltre 10 esemplari. Rilascio specie arboree o arbustive sporadiche (sambuchi, noccioli, In tal caso da 5001 meli selvatici, sorbi, acero campestre,pero selvatico, tasso, è necessario a 50.000 agrifoglio, biancospino) attendere Rispetto del sottobosco rilasciando gli arbusti presenti l’autorizzazione Rispetto turni minimi dell’Ente Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture competente Cumuli di ramaglie non superiori a 3 metri steri prima di iniziare Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m il taglio Adozione di tecniche di esbosco idonee a non danneggiare tane, stagni, corsi d’acqua, zone umide, flora erbacea protetta (limitare lo strascico del legname)
Taglio
Rilascio matricine almeno al 20% di copertura Comunicazione Rilascio matricine con età almeno doppia del turno minimo con relazione Rilascio di un albero morto in piedi o a terra ogni 5000 mq:10% tecnica Rilascio degli alberi che presentano nei 10 metri basali cavità utilizzate di tecnico abilitato o utilizzabili dalla fauna selvatica + martellata Divieto di taglio dal 31/3 al 15/6 se < 1000 mslm e dal 30/4 al 15/7 se taglio alto fusto se >1000 mslm + certificazione Rilascio specie arboree o arbustive sporadiche (sambuchi, noccioli, finale regolare meli selvatici, sorbi, acero campestre,pero selvatico, tasso, da 50.001 esecuzione lavori. agrifoglio, biancospino) a 100.000 In tal caso Rispetto del sottobosco rilasciando gli arbusti presenti è necessario Rispetto turni minimi attendere Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture l’autorizzazione Cumuli di ramaglie non superiori a 3 metri steri dell’Ente Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m competente Adozione di tecniche di esbosco idonee a non danneggiare tane, prima di iniziare stagni, corsi d’acqua, zone umide, flora erbacea protetta il taglio (limitare lo strascico del legname)
Taglio
Rilascio matricine almeno al 20% di copertura Autorizzazione Rilascio matricine con età almeno doppia del turno minimo con progetto Rilascio di un albero morto in piedi o a terra ogni 5000 mq:10% di intervento presentano nei 10 metri basali cavità utilizzate di tecnico abilitato Rilascio degli alberioche utilizzabili dalla fauna selvatica + martellata Divieto di taglio dal 31/3 al 15/6 se < 1000 mslm e dal 30/4 al 15/7 se taglio alto fusto se >1000 mslm + certificazione Rilascio specie arboree o arbustive sporadiche (sambuchi, noccioli, finale regolare meli selvatici, sorbi, acero campestre,pero selvatico, tasso, esecuzione lavori. agrifoglio, biancospino) In tal caso Rispetto del sottobosco rilasciando gli arbusti presenti è necessario Rispetto turni minimi attendere Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture l’autorizzazione Cumuli di ramaglie non superiori a 3 metri steri dell’Ente Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m competente Adozione di tecniche di esbosco idonee a non danneggiare tane, prima di iniziare stagni, corsi d’acqua, zone umide, flora erbacea protetta il taglio (limitare lo strascico del legname)
Oltre 100.001
31, inerente la qualifica professionale per eseguire interventi su superfici di terzi, la nuova formulazione prevede che a partire dal 1° giugno 2013 per interventi eseguiti su superfici maggiori di 5000 mq (prima erano 2000) sia necessario il possesso della qualifica professionale, la qualifica non è richiesta ai proprietari, possessori, conduttori dei fondi che eseguono direttamente gli interventi selvicolturali, in tale casistica rientrano gran parte delle aziende agricole che utilizzano direttamente i propri boschi, inoltre il fatto che l’esenzio-
ne si estenda anche alle superfici in affitto può ampliare notevolmente la categoria di esentati. Per le ditte che invece hanno come attività principale l’acquisto ed il taglio di lotti boschivi, la nuova regola impone che gli stessi posano essere considerati professionali se possiedono: a) tre anni di attività forestale documentati con possesso di partita IVA; b) iscrizione al registro delle imprese della Camera di commercio, industria e artigianato (CCIAA) con codice ATECO principa-
L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011
▶ BOSCO ALPINO
le o secondario compreso nella sezione A, divisione 02; c) possesso di attestazione di frequenza ad almeno un corso di aggiornamento professionale ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, prevenzione degli infortuni, normativa ambientale e forestale) indetto da un ente di formazione accreditato. I requisiti di cui sopra, se non lo sono già, sono facilmente acquisibili da parte di qualunque azienda agricola che svolga attività selvicolturale, infatti il codice ATECO (che per un’azienda agricola è situato nella divisione 01) può essere aggiornato provvedendo a far inserire come secondario un codice della divisione 02. Per quanto riguarda il corso di aggiornamento si tratta di frequentare un corso della durata di 18-20 ore di aggiornamento in materia di sicurezza sul lavoro e norme amministrative, se del caso è possibile effettuare lezioni pratiche dimostrative per il lavoro in sicurezza ma sono attività corsuali organizzabili da qualunque ente di formazione accreditato e realizzabili in periodi ed orari consoni alle esigenze delle imprese, nella stesura precedente la qualifica poteva essere ottenuta solo frequentando in tutto o in parte corsi della durata complessiva di 176 ore (22 giorni). La prassi formativa regionale da 176 ore rimane in piedi per permettere a coloro i quali non hanno i requisiti di 3 anni di attività, di acquisire la qualifica a meno che gli stessi non possano per 3 anni svolgere attività su terreni propri o in affitto; il sistema seppur più complesso è simile a quanto già avviene nel settore agricolo.
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SPECIALE IL NUOVO REGOLAMENTO FORESTALE APPROVATO IN PIEMONTE
Taglio vegetazione lungo corsi d’acqua SUPERFICIE OPERAZIONE INTERESSATA IN ETTARI
▶ PASCOLO MONTANO E BOSCO
ADEMPIMENTO AMMINISTRATIVO
PRESCRIZIONI TECNICHE
Taglio
Interno alveo inciso
Comunicazione semplice in caso di proprietà del terreno, in alternativa autorizzazione
Taglio totale vegetazione che possa essere asportata in caso di piena Ceduazione senza matricine se dimostrato pericolo in caso di piena Sospensione taglio dal 31/3 al 15/6 se <1000 mslm e dal 30/4 al 15/7 se > 1000 mslm
Taglio
Fuori alveo inciso ed entro i 10 metri dal ciglio di sponda
Comunicazione semplice in caso di proprietà del terreno, in alternativa autorizzazione
Taglio di tutte le piante che possono cadere in alveo Rilascio 20% di copertura conservando soggetti stabili Sospensione taglio dal 31/3 al 15/6 se <1000 mslm e dal 30/4 al 15/7 se > 1000 mslm
Taglio
Oltre 10 metri dal ciglio di sponda
Taglio
Entro 10 metri dalle rive di laghi naturali
Taglio
Comunicazione con relazione tecnica da parte di tecnico Taglio della vegetazione che possa essere asportata in caso di piena Rilascio del 20% di copertura in caso di ceduazione forestale abilitato Martellata delle piante di alto fusto se prelievo superiore a 10 esemplari + certificazione Rispetto epoche di taglio per il ceduo finale regolare esecuzione lavori Autorizzazione con progetto di intervento + certificazione finale regolare esecuzione lavori
Argini Autorizzazione artificiali, con progetto difese di intervento spondali + certificazione opere finale regolare di presa o derivazione esecuzione lavori o di bonifica
Taglio di tutte le piante che possono cadere in alveo Rilascio 20% di copertura conservando soggetti stabili Sospensione taglio dal 31/3 al 15/6 se <1000 mslm e dal 30/4 al 15/7 se > 1000 mslm
Taglio di tutta la vegetazione che può arrecare danno alle opere
Interventi selvicolturali diversi dall’utilizzazione *** SUPERFICIE OPERAZIONE INTERESSATA IN ETTARI
PRESCRIZIONI TECNICHE
TIPO
ADEMPIMENTO AMMINISTRATIVO
PRESCRIZIONI TECNICHE
Nessuno
Rilascio minimo di copertura a fine intervento del 45% Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture, sottobosco Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m
Adattamento strade e piste esistenti
Compresi nella comunicazione
Non superare i 100 metri cubi di movimento terra per ettaro di superficie interessata dagli interventi selvicolturali
Comunicazione semplice
Rilascio minimo di copertura a fine intervento del 45% Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture, sottobosco Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m
Realizzazione vie di esbosco per trattori
Compresi nella comunicazione
Non superare la larghezza di 3 metri Altezza media della scarpate non superiore ad 1 metro
Rilascio minimo di copertura a fine intervento del 45% Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture, sottobosco Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m
Vie di esbosco per gru a cavo
Compresi nella comunicazione
Se di altezza superiore alle chiome degli alberi o 20 metri dal suolo devono essere segnalate con bandiere colorate
Compresi nella comunicazione
Non superare i 100 metri cubi di movimento terra per ettaro di superficie interessata dagli interventi selvicolturali Da ripristinare al termine dei lavori.
da 0 a 5000
Taglio
Oltre 10 piante o da 5001 a 50.000
Taglio
Comunicazione con relazione tecnica parte di tecnico da 50.001 da forestale abilitato a 100.000 + certificazione finale regolare esecuzione lavori
Taglio
Operazioni connesse
ADEMPIMENTO AMMINISTRATIVO
Taglio
Oltre 100.001
&
Autorizzazione con progetto di intervento + certificazione finale regolare esecuzione lavori
Rilascio minimo di copertura a fine intervento del 45% Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture, sottobosco Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m
Realizzazione piazzole per l’uso di attrezzature o deposito temporaneo
*** (sfolli, diradamenti, conversioni da ceduo ad alto fusto)
Opere accessorie SUPERFICIE OPERAZIONE INTERESSATA IN ETTARI
ADEMPIMENTO AMMINISTRATIVO
PRESCRIZIONI TECNICHE
Strada forestale
Comunicazione semplice in caso di proprietà del terreno, in alternativa autorizzazione
Taglio totale vegetazione che possa essere asportata in caso di piena Ceduazione senza matricine se dimostrato pericolo in caso di piena Sospensione taglio dal 31/3 al 15/6 se <1000 mslm e dal 30/4 al 15/7 se > 1000 mslm
Pista forestale
Comunicazione semplice in caso di proprietà del terreno, in alternativa autorizzazione
Taglio di tutte le piante che possono cadere in alveo Rilascio 20% di copertura conservando soggetti stabili Sospensione taglio dal 31/3 al 15/6 se <1000 mslm e dal 30/4 al 15/7 se > 1000 mslm
N.B. A prescindere dal tipo di intervento, in caso di utilizzazione di boschi di proprietà dei Comuni ed altri Enti va presentata autorizzazione accompagnata da un progetto di intervento redatto da un Tecnico Forestale abilitato (art.6 del Regolamento Forestale)
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L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011
CAA
Tecnica CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE Impollinazione
Q
IL TERMINE PER LA PRESENTAZIONE SCADE A METÀ GENNAIO
DICHIARAZIONE RACCOLTA UVE e produzione vino 2011 Q da NOVARA - CLAUDIO SALSA
(Responsabile Centro Assistenza Agricola)
E
ntro il 16 gennaio 2012 (il 15 cade di domenica perciò si va a lunedì), scade il termine per presentare la dichiarazione vitivinicole, adempimento a cui sono tenuti (tra l’altro) coloro che hanno prodotto uva o vino. In caso di cessione di uve o prodotti a monte del vino occorre comunicare ai destinatari, tramite apposito attestato (mod.F1), i dati della vendemmia almeno 6 giorni prima della scadenza del 15 gennaio. Ad iniziare da questa campagna le superfici a vite dichiarate dovranno essere congruenti con lo schedario ed il sistema di misurazione definito GIS, che si avvale delle rilevazioni aeree dei mappali, con riproduzione su cartografia informatica. Lo schedario diverrà la base di partenza per ogni pratica e ad esso dovranno conformarsi ed attenersi i numerosi soggetti che effettuano, a vario titolo, i controlli: Province, Strutture di controllo, ICQRF, AGEA, Forestale ecc. Altra importante novità è l’unificazione della suddetta denuncia con la rivendicazione delle uve atte a DOC/G. La dichiarazione diviene pertanto “unica”, senza più la necessità di caricare i dati anche nei sistemi della CCIAA, come è avvenuto fino all’anno scorso. Sono queste tutte disposizioni aventi finalità di trasparenza, controllo e semplificazione burocratica, dettate dalla Comunità Europea, recepite dal livello nazionale con il Decreto Legislativo n° 61/2010 e rese applicative in Piemonte attraverso il SIAP e l’operatività dei CAA. Necessita richiamare l’attenzione sulla superficie vitata da prendere in considerazione per la produzione e la rivendicazione delle DOC/G, che non potrà più essere quella dell’Albo dei Vigneti, definitivamente archiviato. Vale a dire che in presenza di difformità tra la superficie “storicamente" presente sull’Albo, anche se a suo tempo accertata dalla Pubblica Amministrazione, e le rilevazioni GIS, fatti salvi i casi di errore tecnico (sempre correggibile con istanza di riesame), il dato che dovrà essere preso come riferimento per la dichiarazione di raccolta vitivinicola, è il
secondo , vale a dire la superficie leggibile nel fascicolo del produttore. La rivoluzione circa le metodologie di misurazione che abbiamo sopra tratteggiato si porta appresso uno strascico anche su domande di impianto, diritti di reimpianto, correzione dati, ecc, e proprio per questo si sono richieste ed ottenute misure transitorie e tolleranze (definite entro margini di buon senso), che dovranno accompagnare la trasposizione dei dati e la rilettura dei medesimi. La predisposizione della dichiarazione è occasione per verificare la situazione dei vigneti e correggere disallineamenti dovuti alla differenza di metodologia di valutazione, all’età degli archivi storici ed all’errore sia umano che tecnico in sede di sopralluogo/misurazione. Per tutti gli adempimenti, rivolgersi agli Uffici di Coldiretti / Impresa Verde.
Cantina Sociale dei Colli Novaresi, cariche rinnovate
C'
è stato il rinovo parziale del Consiglio di Amministrazione della Cantina Sociale dei Colli Novaresi, presente a Fara Novarese a a Oleggio. Riconfermati i consiglieri che erano in scadenza: Giacomo Giustina di Mezzomerico, Gaudenzio Boniperti di Barengo e Gaetti Gian Carlo di Briona.
L'ultima vendemmia? All'insegna della qualità, anche se c'è meno vino
P
revisioni rispettate. Meno vino, ma di grande qualità, per una vendemmia 2011 che ntrerà a pieno titolo negli annali dell'enologia piemontese. Il territorio delle due province segue il trend regionale, che registra un calo quantitativo del 10% rispetto al 2010. Come riportano i dati di Assoenologi, l'andamento climatico di tutto il periodo vendemmiale è stato caratterizzato da giornate calde e luminose, spesso anche ventose con poche e sporadiche piogge, che in parte hanno aiutato a completare un‘equilibrata maturazione delle uve rosse. Le temperature diurne e notturne si sono mantenute al di sopra della media stagionale contribuendo al fenomeno di asciugatura dei grappoli, con casi limiti di appassimento, diminuendo la quantità di uva raccolta e la resa uva/vino. Primi ad essere vendemmiati nel Novarese, sono state le uve a bacca bianca: poi Bonarda e Vespolina, infine quelle di Nebbiolo (e, in Ossola, Merlot e Prunent), i cui conferimenti hanno avuto termine nella prima settimana di ottobre concludendo così le operazioni vendemmiali. Lo stato sanitario dell’uva è risultato ottimale, caratterizzato da bucce integre, spesse e resistenti con dimensioni contenute degli acini che, in parte, giustifica anche la minor quantità prodotta. Quantitativamente in tutta la regione si stima infatti un decremento medio del 10% rispetto al 2010. Elevato il contenuto zuccherino delle uve e di conseguenza la forza alcolica dei vini, che resta comunque in equilibrio con il quadro acido. La qualità dei vini che ne deriveranno fa ben sperare: uno sguardo al futuro con più tranquillità rispetto al passato, complice un sistema a volte penalizzante e che non sempre vuole il bene del vino italiano.
10 L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011
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AGRICOLTURA E AMBIENTE IL NODO DELLE ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE
Cresce "Natura 2000", ma dove sono le indennità? IL SISTEMA DI SOSTEGNO PREVISTO DAI PIANI DI SVILUPPO RURALE ITALIANI È ANCORA ALL’ANNO ZERO Q da NOVARA - CLAUDIO SALSA
(Responsabile Centro Assistenza Agricola)
L
a Commissione europea ha aggiornato, le superfici della Rete Natura 2000 ampliando il numero dei "Siti di importanza comunitaria", che passano da 166 a 22.558, grazie all'aggiunta di circa 18.800 chilometri quadrati. Natura 2000 è una rete di zone protette composta di zone speciali di conservazione, istituite a norma delladirettiva Habitat, e di zone di protezione speciale, istituite a norma della direttiva Uccelli. Si tratta di una vasta rete di spazi naturali conservati destinata a garantire la sopravvivenza di specie minacciate e di habitat particolarmente preziosi in Europa. Le aree che ricadono nella Rete sono sottoposte ad un regime vincolistico meno stringente di quello vigente per i parchi sì che attività come l'agricoltura, il turismo, la selvicoltura, le attività ricreative e persino l’attività venatoria, possono continuare a svolgersi all'interno della Rete a condizione che siano sostenibili e in armonia con l'ambiente naturale. Gli Stati membri selezionano i propri siti Natura 2000, istituiti a norma della direttiva Habitat, in partenariato con la Commissione. Una volta selezionati, i siti vengono ufficialmente riconosciuti dalla Commissione come "Siti di importanza comunitaria" (SIC). Questo processo conferma lo statuto ufficiale dei siti e rafforza gli obblighi connessi alla loro protezione. Gli Stati membri dispongono a questo punto di sei anni per applicare le misure di gestione necessarie e designare i siti come zone di protezione speciale. L'Unione europea si serve di Natura 2000 per contrastare il fenomeno della perdita di biodiversità e recentemente si è posta come obiettivo il 2020, per proteggere i servizi ecosistemici come l'impollinazione (e di ripristinare questi servizi quando sono degradati) e di rafforzare il contributo dell'UE nella lotta contro la perdita di biodiversità a livello mondiale. La Rete copre quasi il 18% della massa con-
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▶ NELLA FOTO SOPRA, il Parlamento Europeo a Strasburgo. Sotto, il logo comunitario di Natura 2000
tinentale dell'UE e oltre 145 000 kmq di mari e oceani. I principali paesi interessati dall'ampliamento sono il Regno Unito, la Francia, il Belgio, la Grecia, Cipro, l'Ungheria, la Lituania e l'Italia. Ad oggi, secondo i dati più recenti del Ministero dell’ Ambiente, in Italia, i SIC e le ZPS coprono complessivamente il 21% circa del territorio nazionale. Sono stati individuati da parte delle Regioni italiane 2287 Siti di Importanza Comunitaria (SIC), e 601 Zone di Protezione Speciale (ZPS); di questi, 323 sono siti di tipo C, ovvero SIC coincidenti con ZPS. All'interno dei siti Natura 2000 in Italia sono protetti complessivamente: 132 habitat, 88 specie di flora e 99 specie di fauna (delle quali 21 mammiferi, 9 rettili, 14 anfibi, 24 pesci, 31 invertebrati) ai sensi della Direttiva Habitat; circa 381 specie di avifauna ai sensi della Direttiva Uccelli.
Purtroppo, il sistema di sostegno di NATURA 2000 previsto dai Piani di Sviluppo Rurale Regionali, in Italia e’ ancora all’anno zero. Nulla, infatti, è stato speso dalla Regioni delle risorse finanziarie stanziate per gli anni 2007-2013 a favore delle imprese agricole ricadenti nelle aree della rete. Nessuna Regione, ad eccezione delle Marche, ha avviato l’elaborazione dei Piani di Gestione che riguardano le singole aree né a provveduto a calcolare le indennità spettanti alle singole imprese agricole che costituiscono una compensazione per i costi aggiuntivi o i mancati redditi percepiti dagli agricoltori per essere soggetti a vincoli ambientali. Infatti, se il piano di gestione di una ZPS prevede di tutelare la presenza di una particolare specie dell’avifauna, l’agricoltore è obbligato a modificare le pratiche agronomiche. In tal caso può essere imposto all’imprenditore agricolo di ritardare nei prati gli sfalci per evitare la distruzione delle covate oppure viene assoggettato al divieto di superare una certa densità di pascolo per non disturbare la riproduzione a terra di determinate specie di uccelli, all’obbligo di lasciare fasce tampone inerbite lungo le zone umide per ridurre l’eutrofizzazione delle acque o ancora al divieto di conversione ad altre colture quando alcune specie di uccelli dipendono specificamente da certi tipi di coltivazioni (es. uliveti, risaie, ecc.), ecc. Purtroppo questa situazione sta gravemente penalizzando le imprese agricole ricadenti nelle aree della rete Natura 2000 rispetto a quelle che ne sono al di fuori, in quanto si crea di fatto uno svantaggio competitivo. Le Amministrazioni territoriali dovrebbero, quindi, sollecitare gli enti locali ad adottare gli strumenti di gestione previsti dalla legislazione vigente senza i quali Rete Natura 2000 rischia, in Italia, di diventare un handicap piuttosto che un’occasione di sviluppo sostenibile per molte aree rurali. Le zone di Protezione Speciale in provincia di Novara sono: Lame del Seisa (57 ettari), Valle del Ticino (6.596 ettari), Palude di Casalbeltrame (651 ettari), Canneti di Dormelletto (653 ettari), Garzaie novaresi (908 ettari); nel Vco, Fondotoce (360 ettari), Valgrande (11.855 ettari), Lago di Mergozzo (483 ettari), Alpe Veglia e Devero (15.118 ettari), Fiume Toce (2.663 ettari), Alta Valle Anzasca, Antrona e Bognanco (21.573 ettari), Monte Rosa (8.536 ettari), Alta Val Strona (4.019 ettari), Val Formazza (222.223 ettari).
L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011
NOTIZIE EPACA Q
Previdenza
CONTRIBUTI PREVIDENZIALI
Il reddito agrario influisce sul sistema di calcolo Lavoro C on la L. 233/90 il sistema di calcolo dei contributi dei coltivatori diretti è variato con la nascita della contribuzione legata al reddito agrario prodotto dai terreni dichiarati. Detto importo è desumibile dagli atti d’acquisto, dai certificati catastali o calcolato secondo tabelle pubblicate con decreto ministeriale. In particolare sono stabilite quattro fasce di reddito agrario la cui collocazione al momento della iscrizione dà la misura dei contributi previdenziali. In corrispondenza della specifica fascia in cui è inquadrata l’azienda viene riconosciuto un numero di giornate che viene moltiplicato per il reddito convenzionale individuale, stabilito annualmente con decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale. Viene così calcolata la base imponibile su cui si applicano le aliquote contributive che sono ridotte per i soggetti che hanno meno di 21 anni e per quelli che possiedono l’azienda in zone montane o svantaggiate. Il D. Lgs.146/1997 ha rideterminato le fasce di reddito dall'1 luglio 1997, abbassandone il limite massimo d'ognuna. Ad oggi sono le seguenti: FASCE REDDITO AGRARIO
DLGS 146/97
Coefficiente di moltiplicazione per il reddito medio convenzionale
1
Da 0 a 232,40
156
2
Da 232,41 a 1.032,91
208
3
Da 1032,92 a 2324,05
260
4
Da 1032,92 a 2324,05
312
È assolutamente necessario che vi sia congruenza tra denuncia aziendale consegnata e depositata presso l'Istituto Previdenziale, i dichiarativi fiscali ed il fascicolo del produttore consegnato ad Agea/Regione Piemonte, anagrafe regionale (Libretto Uma). Diversamente, l'impresa potrebbe incorrere in acertamenti e sanzioni am-
Voucher lavoro, da febbraio 2010 si comprano presso gli uffici postali
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al prossimo mese di febbraio, i cosiddetti voucher-lavoro potranno essere acquistati in tutti gli uffici postali d'Italia. Lo prevede un accordo tra Inps e Poste Italiane che si concretizza in questi giorni nell'avvio del servizio in fase sperimentale già nella vicina Lombardia. I voucher sono uno strumento innovativo che facilita la prestazione regolare di lavoratori impegnati per un periodo di tempo limitato (lavoro occasionale e accessorio). Sono in vendita negli uffici postali nel valore nominale di 10, 20 e 50 euro e disponibili anche in carnet da 25 pezzi. Nella cifra sono previste la copertura assicurativa attraverso l'Inail e quella previdenziale attraverso l'Inps, di conseguenza i periodi di lavoro sono pienamente riconosciuti a fini pensionistici. Il datore di lavoro può acquistare i “voucher” in contanti o tramite Postamat, presentando la tessera sanitaria per la verifica del codice fiscale. È previsto un limite giornaliero di acquisto di 5.000 euro lordi. Dal giorno successivo all’acquisto, e prima dell’inizio della prestazione di lavoro, il datore di lavoro dovrà comunicare all’Inps il proprio codice fiscale, la tipologia di attività, i dati del prestatore (nome, cognome, codice fiscale), il luogo di lavoro, la data d'inizio e fine della prestazione. La comunicazione potrà essere effettuata chiamando il Contact Center InpsInail al numero 803164, o collegandosi con il sito www.inps.it e attivando la connessione alla pagina Lavoro occasionale. I buoni lavoro potranno essere incassati presso tutti gli uffici postali sul territorio nazionale dal secondo giorno successivo alla fine della prestazione di lavoro occasionale. Per riscuotere il lavoratore deve presentarsi con la propria tessera sanitaria per la verifica del codice fiscale. I prestatori potranno riscuotere i buoni lavoro entro due anni dal giorno dell’emissione. Il committente che non utilizza i buoni lavoro acquistati potrà chiederne il rimborso presso le sedi dell’Inps. ministrative. È altresì necessario per gli allevamenti che i dati presenti in denuncia aziendale siano allineati all'anagrafe zootecnica. Ogni variazione di conduzione deve essere aggiornata e notificata all'Inps, per il tramite dei nostri uffici che restano a disposizione per avere le informazioni ed il supporto necessari.
Va aggiunto che a far data dal prossimo anno, le dichiarazioni per le nuove ditte verranno effettuate solo ed esclusivamente tramite supporto informatico, mentre in un successivo momento - ma a breve - verranno informatizzate tutte le posizioni cartacee esistenti. Gli uffici sono a disposizione per verificare la congruità dei dati.
N.B. In agricoltura la contribuzione è unificata in quanto i contributi Inps e Inail vengono accertati e versati in unica soluzione all’Inps.
L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011
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il prodotto del mese
IL PRODOTTO DEL MESE
STORIA Le origini sono antiche: i primi documenti ne citano l'esistenza già nel XIII secolo
TALEGGIO, è ben fatto anche a Novara a cura di ELENA AMORUSO
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on tutti sanno che la provincia di Novara, insieme a quella di Treviso, è l'unica al di fuori del territorio lombardo a poter produrre un formaggio di antica tradizione: il Taleggio, formaggio che prende il nome dall'omonima valle in provincia di Bergamo. UN PO' DI STORIA Le origini del Taleggio sono antichissime, come quelle di altri autorevoli formaggi delle nostre terre, fra i quali è d'obbligo citare Purtroppo la scarsità di documenti inferiori al XIII secolo non permettono una precisa datazione: lo citano invece carte del 1200 con riferimento ai commerci e agli scambi di cui era oggetto il Taleggio, insieme ad altri formaggi. Come detto, la Val Taleggio è il sito donde si ha la tradizione più radicata: la produzione si è poi estesa nella pianura Padana, compreso il Novarese dove oggi è prodotto in molti caseifici.
DENOMINAZIONE E TUTELA il Taleggio è stato riconosciuto formaggio DO (Denominazione di Origine) nel 1988 con decreto D.P.R. 15.9.1988, e formaggio DOP (Denominazione di Origine Protetta) nell'Unione Europea nel 1996 con Regolamento CE 1107/96. Oggi aderiscono al Consorzio 55 soci, 32 dei quali sono produttori, 23 sono stagionatori e 0 produttori latte , oltre a 114 commercianti che aderiscono in qualità di utilizzatori del marchio sugli incarti del Taleggio. LAVORAZIONE Per produrre il Taleggio viene utilizzato latte vaccino intero, da utilizzarsi crudo o pastorizzato. Il latte è riscaldato a 32-35 °C per la coagulazione: ad esso è addizionato un innesto costituito da Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus che ha azione acidificante (fermentazione del lattosio ad acido lattico) e aromatizzante. Non è ammesso l'uso di microrganismi geneticamente modificati.
È originario della Val Taleggio ma oggi viene prodotto in ampie aree della pianura lombarda e anche nel Novarese e Trevigiano
Il caglio utilizzato deve essere esclusivamente caglio animale liquido ottenuto da vitello o vitellone. Sono previste due rotture della cagliata: la prima, grossolana, è seguita da una sosta di 10-15 minuti, in modo che il coagulo, dando inizio alla fase di spurgo, acquisti maggiore consistenza. Con la seconda rottura si sminuzza la massa solida in grani della grandezza di una nocciola. Alla rottura della cagliata ne segue l'estrazione, ove essa è distribuita uniformemente in appositi stampi quadrati di lato 18-20 cm, dove inizia la fase di spurgo del siero. Il successivo passaggio della stufatura permette alla cagliata, mista a siero, di strutturarsi in formaggio: è una fase importante, in cui il prodotto subisce diversi rivoltamenti, e che può durare da un minimo di 8 ore ad un massimo di 16 ad una temperatura compresa tra 22 e 25°C. In uno di questi riboltamenti è anche apposto il marchio di origine (nell'angolo in basso a sinistra ogni caseificio appone il proprio numero consortile con cui identifica tutte le forme prodotte). Seguono la salatura (industrialmente è in uso sia la salatura a secco che l'immersione in salamoia) e la successiva stagionatura, che avviene generalmente su assi di legno, in celle che riproducono le condizioni ambientali e climatiche delle originarie grotte. Nel corso della stagionatura, una volta alla settimana le forme vengono rivoltate e sottoposte a spugnature con acqua e sale. Il tempo minimo di maturazione del Taleggio è di 35 giorni in celle con una temperatura di 2-6°C e ad una umidità dell' 85-90%. La crosta del Taleggio è edibile. IN CUCINA Oltrechè degustato "in purezza", il Taleggio è alla base di diverse ricette, tradizionali e creative: ottimo compagno di buoni risotti, degli gnocchi, vol-au-vent, creme... e può essere persino utilizzato nella preparazione di particolari dolci. NUTRIZIONE Come riportano i dati del Consorzio di tutela contenuto di grassi del Taleggio è medio rispetto ad altri formaggi. La composizione dei grassi presenti è equilibrata. Il rapporto calcio/fosforo di 1,32 è ottimale per l'assorbimento del calcio a livello intestinale e per la fissazione dei sali nelle ossa. Il rapporto calcio/fosforo ottimale, infatti, deve essere compreso fra 0,5 e 2. Il Taleggio è caratterizzato da buona digeribilità, dovuta anche all'azione sulle proteine della pasta da parte delle muffe della crosta. La digeribilità del Taleggio, quindi, aumenta con l'aumentare della durata della stagionatura: è un alimento naturale: nessun additivo deve essere impiegato durante la sua produzione, soprattutto in stagionatura.
▶ IL FORMAGGIO TALEGGIO (FOTO DAL SITO DEL CONSORZIO DI TUTELA)
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L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011
il Corsivo Agroalimentare
FAO: troppi i terreni erosi, «ora puntare sulla sostenibilità»
È
stato appena pubblicato dalla Fao il rapporto Solaw 2011 (The State of the World's Land and Water Resources for Food and Agriculture), che rileva la situazione delle acque e delle terre emerse nel mondo in funzione dell’agricoltura e della produzione di cibo. Ne emergono elementi di preoccupazione: la capacità produttiva dell’agricoltura del pianeta sarebbe a rischio per il verificarsi di una serie di fattori congiunti che, negli ultimi decenni, vanno dalla pressione demografica alla sottrazione di suolo agricolo. Inoltre, si legge nel rapporto, che “nessuna regione mondiale è immune dai rischi”. Dallo studio emergono pure i rischi di collasso di alcune agricolture europee in diretta concorrenza con quella italiana, come quella spagnola. Su scala globale, la lotta per l’acqua e per la terra (anche nella forma del land grabbing) è già iniziata da tempo, e si acuirà verosimilmente nei prossimi anni: la competizione per usi urbani ed industriali o invece agricoli sarà forte, sia per quanto riguarda l’acqua che il suolo. A questo bisogna aggiungere la competizione tra cibo ed energia (food or fuel) come destinazione d’uso delle risorse. Ma le cose
potrebbero essere ancora complicate dal cambiamento climatico e in particolare dal global warming: temperature più elevate unite a fenomeni estremi (inondazioni, siccità, maggiore intensità degli uragani) mettono seriamente a rischio la sostenibilità dell’ecosistema. Se è vero che, in base alle previsioni attuali, ci saranno 9 miliardi di persone sulla Terra nel 2050, si capisce allora che sarà necessario intervenire presto ed in particolare nei paesi in via di sviluppo. Un dubbio che attanaglia i policy makers e i ricercatori riguarda poi un semplice dato: se negli ultimi 50 anni la superficie coltivata è aumentata mediamente del 13% ma la produzione è cresciuta del 150%, la Rivoluzione Verde ha evidentemente messo molta pressione sui suoli, depauperandone l’humus ed esaurendone la capacità produttiva. La Fao conclude stimando che per il 2050, con una richiesta di un 70% in più di cibo da produrre, serviranno almeno un ulteriore miliardo di tonnellate di cereali e 200 milioni di tonnellate di alimenti di origine animale all’anno. La crescita della produzione agricola e di cibo dovrà allora essere maggiore di quella della popolazione e ben 4/5 dei guadagni produttivi verranno dalle terre agrico-
• AGRI METEO a cura di GIOSIA GIACOMO TIRABOSCHI
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LUNE DI GENNAIO 2012
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primo quarto venerdì 6 alle ore 16.31 luna piena venerdì 13 alle ore 9.41 ultimo quarto venerdì 20 alle ore 6.19 luna nuova sabato 28 alle ore 11.21
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l basso livello di ionizzazione dell'alta atmosfera sopra il Polo Nord determina un'alterazione dei flussi di aria fredda che assumono maggiore intensità e più forza nella loro discesa verso il sud Europa: un fenomeno in atto già da qualche mese. L'anticiclone africano che ha protetto il Mediterraneo nei mesi scorsi, grazie all'intenso soleggiamento estivo, non ha più la possibilità di estendersi come in precedenza. Tutto ciò premesso, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi invernali è prevedibile con estrema possibilità statistica che si dirigano su tutta Europa e sul bacino del Meiterraneo una serie di perturbazioni di notevole intensità con al seguito aria fredda. Ciò potrebbe provocare nevicate anche a bassa quota assai precoci, sicuramente sul nord delle Alpi e, quasi certamente, anche al sud. Non sono comunque da escludere fenomeni di pioggia di notevole intensità che potranno causare disagi nelle lavorazioni agricole: si consiglia di approfittare delle residue giornate di bel tempo per i lavori ancora in sospeso.
L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011
di JACOPO FONTANETO (Responsabile Comunicazione)
le attualmente utilizzate, con un migliore uso delle risorse terrestri e acquatiche disponibili. Intanto l’agricoltura europea è a un bivio: se da una parte ci sono sistemi agricoli che hanno puntato sul biologico, sull’agricoltura a lotta integrata e a basso impatto ambientale, come l’Italia, è anche vero che le esigenze di tutela ambientale vanno contemperate dalla necessità di continuare a produrre. Si tratterà quindi di capire come le cosiddette misure di “greening” previste nei regolamenti legislativi di attuazione della nuova Politica agricola comune potranno essere adottati, considerando anche le specificità di paesi come il nostro, che ha il più alto numero europeo di aziende biologiche (43.029) per 1,11 milioni di ettari complessivi, che rappresentano il 10,4% della superficie agricola utile totale. • CANTON D’LA PUESIA
(curà dal Carletu)
Al ben dla vista Ďü böcc in mes dla facia par dentar sistemagh do bèi balèti. culurà verdi, celesti o grisi l'è 'l ben püssè èl che mi disi Senti dla bèla müsica nassà l'udur da tüti i fiur, güsta dla roba int'al mangià ma vidé, l'è òa roba püssè bèla chem'han dunà Caminà par i busch e la campagna giügà e saltà la corda 'mè i fiulin, tucà cunt'i man cul cha ti ghè voia ma val disi mi, püdè guardà l'è 'na gran gioia. Pruvà dal sentiment par al tò prossim string n man par pudè fà dl'amicissia vüres ben cume tanti fradèl ma 'l ben dla vista l'è semp al püssè bèl. Ringrassiand al "Signur" par cul cha ma dunù che atravers i so öcc i nost al so creà, gudend interament tüta sta belèssa parchè al "ben dla vista" lìè 'na gran richèssa Luj 1976
Carlo Castelli (Carletu)
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I disevan i nostri nòni... antichi proverbi e utili strambotti nei nostri dialetti Sold a fà sòlt. Soldi fanno soldi (Chi più ne ha più ne guadagna). I proverbi i sbaglian no (perché i gh'hann mettuu cent agn a fai). I proverbi non sbagliano (perchè hanno impiegato cent'anni a farli). La fiòca desembrina per trii mes a-t cunfina. La neve di dicembre ti ferma per tre mesi.
L’Iride Agricoltura 2000 Mensile di politica, ambiente, agricoltura di Novara, della Valsesia e del Verbano Cusio Ossola DIRETTORE EDITORIALE E AMMINISTRATIVO: GIAN CARLO RAMELLA DIRETTORE RESPONSABILE: JACOPO FONTANETO direzione, redazione, amministrazione: via Ravizza, 11-13- 28100 Novara Recapiti telefonici: 0321.674204 - 0321.674224 Recapito fax: 0321.674200 e-mail della redazione: jacopo.fontaneto@coldiretti.it hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Mons. Mario Bandera, Carlo Castelli, Marco Ciampanelli, Ornella Fallarini, Paolo Favini, Domenico Giorcelli, Christian Invernizzi, Aldo Isotta, Giuseppe Ravizzotti, Claudio Salsa, Doriana Vitton rubriche di alimentazione e salute: Elena Amoruso la rubrica TecniCA è curata da: Angelo Rossi Fotocomposizione ed impaginazione a cura del nostro Settore Grafico Generazione CTP e Stampa: Tipografia Italgrafica, Novara Inserzioni e pubblicità si raccolgono presso la redazione, per ogni informazione su tariffe, promozioni e disponibilità di spazio contattare lo 0321-674224 o inviare una mail a: novara@ coldiretti.it Il giornale è iscritto registrato al Tribunale di Novara, aut. n° 62 del 5-11-2002 Non si garantisce la restituzione del materiale inviato al giornale
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IL PENSIERO Il Natale è ancora cristiano DI
MONS. MARIO BANDERA CONSIGLIERE ECCLESIASTICO COLDIRETTI NOVARA VCO
• AGRICOLTURA E MEDICINA
FRUTTA E VERDURA PER COMBATTERE L'OBESITÀ E LE SUE MALATTIE
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egali, luci, strenne, il presepe, la messa di mezzanotte in pelliccia, il personal computer, il cellulare di ultima generazione sotto l’albero, la neve spray, le campane, le cornamuse, le nenie natalizie, l’apertura serale e domenicale dei negozi, Babbo Natale, il tacchino, il panettone, lo spumante….già ma per Maria, Giuseppe e Gesù Bambino, in tanto trambusto c’è ancora posto per loro? O di posti per loro non se ne trovano più oggi come allora? Anche in tempi di magra come quelli che stiamo vivendo, il business natalizio imperversa e con esso la finta allegria. Gli auguri convenzionali, non cancellano la noia, la depressione, la stanchezza della vita. Non abbiamo nulla contro le tradizioni natalizie, ma non possiamo continuare ad assistere impotenti (e magari complici) ai tradimenti del Natale, alla confusione che si sostituisce alla contemplazione del mistero di Dio che si fa uomo. Non è il Natale ad essere diventato melenso: è la nostra società, siamo noi. Natale deriva dal latino “natus” (nato). Viene da chiedersi chi è nato? Quando è nato? La solennità che ricorda la nascita di Gesù ha sostituito la festa pagana dell’Impero Romano che celebrava la Festa del Sole, che in quei giorni riprendeva la sua corsa con il solstizio d’inverno. E’ bello pensare a Cristo, sole vero, luce che illumina ogni uomo (e ogni donna, s’intende) che viene in questo mondo. Ma il Natale era più “pagano” prima di Cristo o dopo Cristo? Con lo stordimento che regna, viene da chiedersi se il Natale sia fatto per ricordare o per dimenticare che Gesù è nato. E’ necessario allora, a questo punto, ritrovare la nostra memoria, sia storica che religiosa, ritrovare il gusto e la capacità di rinascere a vita nuova. Non limitarsi al gesto della pietosa elemosina natalizia, che ci fa sentire buoni per una notte (forse anche meno) ma che non cambia minimamente la nostra vita. Riscoprire il Natale è responsabilizzarsi verso chi, ancora oggi continua a nascere nella povertà della grotta di Betlemme, verso chi non trova posto nella nostra società dello spreco. Se riusciremo a fare tutto ciò allora sarà veramente Natale, e nel profondo del cuore ci sentiremo davvero rinascere.
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li italiani adulti in sovrappeso o obesi rappresentano quasi la metà della popolazione (46%) e il loro numero è aumentato del 10% negli ultimi venti anni anche per colpa di un preoccupante abbandono dei principi base della dieta mediterranea con il consumo di frutta e verdura per famiglia che si è ridotto di 10 chili negli ultimi dieci anni. Le malattie collegate all'obesità sono responsabili di ben il 7% dei costi sanitari dell'Unione Europea poiché l'aumento di peso è un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l'ipertensione, l'infarto e certi tipi di cancro. Ben il 34% dei piccoli cittadini italiani di 8 e 9 anni è lontano dal peso forma: oltre un milione e' sovrappeso (22,1% del totale) e 400 mila (11,1%) sono obesi, secondo il monitoraggio effettuato dal progetto “Okkio alla salute”, realizzato dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell'Istituto Superiore di Sanità. Dall'indagine è emerso che il 23% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura e che il 48% assume ogni giorno bevande zuccherate e gassate. rubrica a cura della dottoressa Elena Amoruso