Iride Ottobre 12

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Sede, Uffici, Recapiti

• Editoriale........................................................3 • Elenco delle assemblee di sezione di Coldiretti Novara Vco................................4 • Cernobbio: il Forum 2012...............................5 • Marini: ecco l'Italia che vogliamo in 10 punti...6 • Fauna selvatica: seduta la promessa della Regione, i pagamenti dei danni non sono arrivati...........................................8 • Cinghiali, a Borgomanero prati e campi flagellati..................................9 • Tarsu: a Novara arrivano nuovi avvisi di accertamento.......................9 • Filiera Italiana Riso, accordo con CreditAgri...10 • Prezzo del latte, le industrie tacciono alla necessità di riaprire il confronto...........11 • Camera di Commercio di Verbania, riconosciuta a Coldiretti la rappresentatività dell'agricoltura...12 • Da Armeno all'Ossola, un successo le mostre bovine...........................................12 • HACCP: è importante avere e tenere sempre aggiornato il manuale di autocontrollo......13 • Meno auto e più cibo nell'export ...............14 • Riso e prodotti novaresi: un successo a "Cibi d'Italia"............................................15 • Biodomenica e Bionovara, un successo....16 • La Pasta della Bontà alla mostra ornitologica...20 • Quaderno di Campagna, il registro dei trattamenti...21 • Cessione di prodotti agricoli: nei contratti ecco l'obbligo di scrittura............................20 • Serre: ecco quando è necessario il permesso per costruirle...........................21 • Energia e dispositivi per la sicurezza in rete: adeguarsi entro il 31 marzo...............22 • Bonus del 55% e conto energia non sono mai cumulabili..............................22 • Flavescenza dorata, indicazioni pratiche....24 • Scadenza Imu, in arrivo la proroga al 30/11...26 • Epaca: sempre più numerose le convenzioni...21 • Il messaggio per la 62a Giornata nazionale del Ringraziamento.....................22 • Il Corsivo...................................:...................30

CONTATTI FEDERAZIONE INTERPROVINCIALE

In primo piano

• La crisi taglia i consumi degli italiani.............7

Segreteria, tel. 0321.674223 Amministrazione, tel. 0321.674205 Responsabile Fiscale, tel. 0321.674221-215 Campagna Amica, tel. 0321.674207 Terranostra, tel. 0321.674207 Responsabile CAA, tel. 0321.674222 Inipa, tel. 0321.674209

Segretario di Zona Novara, tel. 0321.674218 Ufficio Caa, tel. 0321.674208-225 Ufficio Fiscale, tel. 0321.674215 – 220 – 217 CreditAgri Italia, tel. 0321.674242 Responsabile Provinciale Epaca, tel. 0321.674219 Elaborazione Buste Paga, tel. 0321.674216


Editoriale

di GIAN CARLO RAMELLA, direttore Coldiretti Novara Vco

Al via il rinnovo delle cariche sociali di Coldiretti

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a federazione interprovinciale Coldiretti di Novara e del Verbano Cusio Ossola ha avviato il percorso assembleare che porterà al rinnovo delle cariche sociali e all'assemblea interprovinciale che designerà l'organigramma dirigenziale dell'organizzazione agricola per il prossimo quadriennio. L'assemblea interprovinciale sarà celebrata il prossimo 24 novembre. Le 51 assemblee sezionali saranno anche l'occasione per trattare i temi più attuali e ricorrenti che stanno distinguendo l'azione di Coldiretti ad ogni livello territoriale. Ogni assemblea di sezione designerà il presidente e il consiglio direttivo, di cui fanno anche parte il delegato del gruppo di base di Coldiretti Giovani Impresa, la delegata del gruppo di base di Coldiretti Donne Impresa ed il rappresentante dell'Associazione Pensionati. I 51 presidenti, unitamente ai delegati interprovinciali di Coldiretti Giovani Impresa e Coldiretti Donne Impresa e al rappresentante dell'Associazione Pensionati saranno chiamati sabato 24 novembre ad eleggere il presidente provinciale, il consiglio provinciale, il collegio dei revisori dei conti ed il comitato dei probiviri. Il calendario delle assemblee si protrarrà dalla fine del mese di ottobre fino a sabato 17 novembre (l'ultima è prevista a Sizzano). Il calendario delle assemblee è pubblicato alla pagina seguente; va ricordato che lo Statuto di Coldiretti Novara Vco è interamente pubblicato sul sito internet ed è a disposizione di tutti gli uffici zona unita, mentre al regolamento elettorale di rinnovo cariche approvato dal consiglio direttivo dell'organizzazione. Oltre all'importantissimo momento dove i soci andrano a darsi la rappresentanza in ogni singola sezione organizzativa, le assemblee territoriali saranno L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 2012

anche l'occasione per affrontare insieme le principali argomentazioni che interessano l'attuale momento. Le azioni che attendiamo sono molte e diverse: siamo consapevoli di essere attori di un sistema economico - quello, appunto, del settore primario, che può dare al Paese la spinta necessaria per crescere, come anche ha sottolineato il presidente nazionale Sergio Marini al Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione a Cernobbio. Il lavoro che sul territorio dovrà essere fatto a partire dal giorno successivo al rinnovo delle cariche non sarà di poco conto - e scusate se mi voglio ancora riferire al nostro Statuto che dice che "la sezione è l'unità territoriale di base espressione primaria della partecipazione dei Soci all'attività dell'Organizzazione, le cui funzioni sono quelle di svolgere funzioni di impulso e proposta agli organi della Federazione, rappresentando le esigenze territoriali e contribuendo alla definizione della linea politico-sindacale generale". L'obiettivo che ci proponiamo con il percorso assembleare è proprio quello di dare risposte concrete ed operative alle imprese agricole, di rinnovare una dirigenza che continui a rappresentarne le istanze in una logica istituzionale, sociale e di mercato che ci vede oggi protagonisti di un progetto all'avanguardia non solo in italia, ma in tutta Europa. Ed è proprio il progetto di costruzione di una "Filiera Agricola tutta Italiana" che distingue l'azione sindacale ed organizzativa della nostra Coldiretti, sia sul piano nazionale che territoriale: le assemblee rappresentano dunque un momento di confronto e di "sano protagonismo" del mondo agricolo. Momenti per confrontarci, discutere, compiere delle scelte lungimiranti e, soprattutto, costruire "dalla base" un futuro più sereno per noi, per le nostre imprese e per il nostro Paese. Fondamentale è la partecipazione!

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SINDACALE Elenco delle assemblee di sezione di Coldiretti Novara Vco ZONA DI NOVARA - SEZIONI DI: BIANDRATE-CASALBELTRAME-CASALVOLONE - Giovedì 8 novembre a Casalbeltrame presso Sala Brunelli Museo Etnografico, ore 20.30 CALTIGNAGA - Da confermare CAMERI - Mercoledì 7 novembre presso il Comune di Cameri, ore 20.30 CERANO-SOZZAGO - Lunedì 15 novembre presso il Comune di Cerano, ore 17.30 CARPIGNANO SESIA-SILLAVENGO-LANDIONA - Martedì 13 novembre presso il Comune di Carpignano, ore 20.30 CASALEGGIO - Venerdì 16 novembre presso il Comune di Casaleggio, ore 20.30 CASALINO-VINZAGLIO - Mercoledì 7 novembre presso il Comune di Casalino, ore 17.00 GALLIATE - Mercoledì 14 novembre presso la Sala Parrocchiale Domus Mariae, ore 20.30 GARBAGNA NOVARESE-NIBBIOLA - Da confermare GHEMME-FARA NOVARESE-SIZZANO-BRIONA - Martedì 13 novembre presso il Comune di Castellazzo Novarese, ore 10.00 MANDELLO VITTA-CASTELLAZZO NOVARESE - Sabato 17 novembre presso la Sala comunale di Sizzano, ore 10.00 GRANOZZO CON MONTICELLO - Lunedì 5 novembre presso il Comune di Granozzo, ore 20.30 NOVARA - Lunedì 29 ottobre presso la Sala Parrocchiale del Torrion Quartara, ore 20.30 ROMENTINO - Mercoledì 31 ottobre presso il Distretto Irriguo di Romentino, ore 18.00 SAN PIETRO MOSEZZO - Mercoledì 14 novembre presso la Sala del Comune di San Pietro Mosezzo, ore 16.30 TRECATE - Martedì 6 novembre presso la Sala della Croce Rossa, ore 20.30 VICOLUNGO-RECETTO-SAN NAZZARO SESIA - Lunedì 12 novembre presso la Sala comunale di Vicolungo, ore 20.30 VESPOLATE-TERDOBBIATE - Martedì 30 ottobre presso la Sala comunale di Vespolate, ore 20.30

ZONA DI OLEGGIO - SEZIONI DI: BARENGO - Giovedì 8 novembre presso la Biblioteca civica di Barengo, ore 21.00 BELLINZAGO NOVARESE - Mercoledì 14 novembre presso la Sala ex forno di Bellinzago, ore 21.00 CASTELLETTO TICINO-DIVIGNANO-BORGOTICINO-POMBIA-VARALLO P. - Giovedì 15 novembre presso l'Oratorio di Divignano, ore 21.00 MARANO TICINO-MEZZOMERICO - Lunedì 12 novembre presso il Comune di Marano T., ore 21.00 MOMO-VAPRIO D'AGOGNA - Martedì 13 novembre presso il Circolo Acli di Momo, ore 21.00 OLEGGIO - Venerdì 16 novembre presso la sala consiliare del Comune di Oleggio, ore 21.00

ZONA DI BORGOMANERO - SEZIONI DI: ARMENO-AMENO-MIASINO - Martedì 30 ottobre presso il Comune di Armeno, ore 20.30 ARONA-PARUZZARO-DORMELLETTO-INVORIO-OLEGGIO CASTELLO - Mercoledì 14 novembre presso il Comune di Paruzzaro, ore 20.30 BOCA-CAVALLIRIO-PRATO SESIA-ROMAGNANO SESIA - Giovedì 15 novembre presso il Comune di Romagnano Sesia, ore 20.30 BOLZANO N.-GOZZANO-ORTA-POGNO-PELLA-PETTENASCO-S.MAURIZIO-SORISO - Lunedì 29 ottobre presso l'Ufficio Zona (Borgomanero), ore 20.30 BORGOMANERO-BRIG N.-CUREGGIO-COMIGNAGO-VERNO-GATTICO - Martedì 6 novembre presso l'Ufficio Zona (Borgomanero), ore 20.30 FONTANETO-CAVAGLIO-CAVAGLIETTO-CRESSA - Mercoledì 7 novembre presso la Sala polivalente, piazza Unità d'Italia (Fontaneto), ore 20.30 GIGNESE-BROVELLO - Martedì 30 ottobre presso il Museo dell'Ombrello di Gignese, ore 15.00 MAGGIORA-GRIGNASCO-GARGALLO - Mercoledì 31 ottobre presso la Sala Pro Loco di Maggiora, ore 20.30 NEBBIUNO-COLAZZA-BELGIRATE-LESA-MASSINO V.-MEINA-PISANO - Martedì 13 novembre presso la Sala Fassi di Nebbiuno, ore 20.30 SUNO-BOGOGNO-AGRATE CONTURBIA - Giovedì 8 novembre presso il Comune di Suno, ore 20.30

ZONA DI VERBANIA - SEZIONI DI: COSSOGNO-MIAZZINA-CAPREZZO-INTRAGNA-ARIZZANO-AURANO - Martedì 6 novembre presso il Compr. Alpino Vco1 (Verbania), ore 15.00 OMEGNA-GRAVELLONA TOCE- CASALE C.C.-NONIO - Giovedì 8 novembre presso la Sala Comunità Montana (Omegna), ore 10.30 QUARNA SOPRA-QUARNA SOTTO- GERMAGNO-LOREGLIA-MASSIOLA-VALSTRONA-MADONNA DEL SASSO AROLA-CESARA Giovedì 8 novembre presso la Sala Comunità Montana (Omegna), ore 9.00 S.BERNARDINO V.-CAMBIASCA-VIGNONE-BEE-PREMENO - Martedì 13 novembre presso il Compr. Alpino Vco1 (Verbania), ore 21.00 VERBANIA NORD (INTRA-POSSACCIO-TROBASO)-GHIFFA-OGGEBBIO-CANNERO-TRAREGO-CANNOBIO-FALMENTA-GURRO CAVAGLIO SPOCCIA-CURSOLO ORASSO Martedì 13 novembre presso il Compr. Alpino Vco1 (Verbania), ore 15.00 VERBANIA SUD (PALLANZA)-BAVENO-STRESA-MERGOZZO - Martedì 6 novembre presso il Compr. Alpino Vco1 (Verbania), ore 21.00

ZONA DI DOMODOSSOLA - SEZIONI DI: BOGNANCO-DOMODOSSOLA-TRONTANO-MASERA-BEURA-CARDEZZA - Giovedì 8 novembre presso il Centro Familiare via Monte Grappa a Domodossola, ore 20.30 CALASCA CASTIGLIONE-BANNIO ANZINO - Lunedì 29 ottobre presso il Comune di Calasca Castiglione, ore 10.00 CREVOLADOSSOLA-MONTECRESTESE - Giovedì 8 novembre presso il Centro Familiare di via Monte Grappa a Domodossola, ore 20.30 DRUOGNO-S.MARIA MAGGIORE-TOCENO-CRAVEGGIA - Giovedì 8 novembre presso il Comune di Toceno, ore 21.00 FORMAZZA-PREMIA-BACENO-CRODO - Mercoledì 7 novembre presso il Comune di Crodo, ore 20.30 MALESCO-RE-VILLETTE - Giovedì 8 novembre presso il Comune di Malseco, ore 10.00 PIEDIMULERA-PIEVE V.- ANZOLA-ORNAVASSO-VOGOGNA-PREMOSELLO - Lunedì 5 novembre presso il Comune di Piedimulera, ore 20.30 VANZONE S.C.-CEPPO MORELLI-MACUGNAGA - Lunedì 29 ottobre presso il Comune di Ceppo Morelli, ore 14.00 VARZO-TRASQUERA - Venerdì 9 novembre presso la sede Alpini di via Galtarozza (Varzo), ore 20.30 VILLADOSSOLA-ANTRONA-VIGANELLA-SEPPIANA-MONTESCHENO - Martedì 30 ottobre presso il Comune di Antrona, ore 14.00

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L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 2012


SINDACALE

Il Forum di Cernobbio

CERNOBBIO:

IL FORUM 2012

Monti riconosce ed elogia la validità del progetto Coldiretti Q da NOVARA - (REDAZIONE)

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nche quest'anno, il 19 e 20 ottobre scorsi, si è svolto a Cernobbio il Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione. L'appuntamento annuale per l'agroalimentare ha riunito i maggiori esperti, opinionisti, ed esponenti del mondo accademico nonché rappresentanti istituzionali, responsabili delle forze sociali, economiche, sindacali e politiche nazionali ed estere. Al centro dei lavori di quest’anno la proposta per una via italiana per lo sviluppo del Paese discussa dal presidente della Coldiretti Sergio Marini con il presidente del Consiglio Mario Monti (che ha avuto parole di elogio per Coldiretti e la sua progettualità), componenti dell’esecutivo di governo e con i segretari dei principali partiti politici in vista delle prossime elezioni. La partecipazione di esponenti del Parlamento nazionale ed europeo ha fato l’occasione per un approfondimento sui temi di stretta attualità della congiuntura economica che vivono il Paese e l’Europa. Esclusive analisi sugli andamenti di mercato del Made in Italy e sui comportamenti dei consumatori, esposizioni ed esperienze imprenditoriali innovative e momenti di confronto hanno caratterizzato la due giorni lariana. L’edizione di quest’anno è iniziata con la presentazione della più approfondita

MONTI A MARINI: "Il 20 gennaio del 1961, quando avevo diciott'anni ed ero appassionato ascoltatore di radio lontane ad onde corte mi sono imbattuto - ed è stata una grande fortuna - in un discorso di un presidente degli Usa che prendeva l'incarico quel giorno, il presidente Kennedy e mi ricordo benissimo quella frase che poi ha fatto storia: «Non chiederti che cosa il tuo Paese può fare per te, chiediti cosa tu puoi fare per il Paese». Devo dire Presidente, senza retorica, che vedendo questo documento mi ha molto colpito la sua struttura stessa: c'è una parte che dice come voi vorreste il Paese, e c'è una parte che dice che cosa voi vorreste fare, o meglio cosa voi state facendo per il Paese che volete... e mi piace fermarmi qui con l'applauso che avete rivolto a voi e al vostro Presidente".

▶ MARINI CON MONTI

▶ IL PALCO DI CERNOBBIO

indagine sulle strategie di adattamento degli italiani alla crisi con un focus particolare sui cambiamenti nella spesa realizzata dalla Coldiretti con Swg che esamina la situazione economica delle famiglie, le rinunce, i comportamenti, i tagli sprechi e ed in generale gli effetti e le responsabilità da attribuire nella particolare congiuntura. Inoltre, è stata aperta la più ampia mostra di falsi prodotti alimentari Made in Italy con centinaia di esempi scovati in tutti i continenti.

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La giornata conclusiva di quest’anno era dedicata al ritorno degli italiani alla terra, per intraprendere o per lavorare, con la presentazione di sondaggi e statistiche che confermano una storica inversione di tendenza. Una scelta alternativa favorita dalle nuove opportunità offerte dal settore che coinvolge molti giovani presenti con le loro innovative curiosità al primo salone dei nuovi mestieri dell’agricoltura inaugurato sabato 20 ottobre.

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SINDACALE CERNOBBIO - È una proposta in dieci punti quella contenuta nel documento “L’ltalia che vogliamo” presentato dal presidente della Coldiretti Sergio Marini all’apertura del Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio, dove si sono dati appuntamento opinion leader, segretari di partito, membri dell’esecutivo, compreso il presidente del Consiglio Mario Monti. Dall’esigenza di un governo globale di beni comuni come il cibo contro gli effetti di una globalizzazione senza regole fino all’etica che deve traguardare insieme alla politica anche le forze social e tutti i cittadini. 1. Un governo globale dei beni comuni: «È necessario che i decisori politici ne tengano conto mettendo ai vertici della loro agenda la strategicità del cibo e promuovendo politiche che a livello globale definiscano una regia di regole per i beni comuni come il cibo, l’acqua e il suolo». 2. Più Europa: «È necessario lavorare alacremente alla costruzione degli Stati Uniti di Europa, dotando l’Unione di forti istituzioni politiche elette democraticamente, capaci di orientare sia il cammino di integrazione iniziato, che di ricondurre le spinte disgreganti in atto. Dal punto di vista del sistema agroalimentare italiano dobbiamo essere in grado di portare pienamente “l’Italia in Europa”, facendo sì che la nuova Politica Agricola Comunitaria riconosca il valore strategico del “modello italiano” e le sue straordinarie peculiarità, consentendo che esso diventi patrimonio della comunità contaminando virtuosamente il pensiero comunitario». 3. L’Italia, una, sussidiaria e solidale: «Di fronte alla ripresa - dopo quasi un secolo - di forti squilibri nella distribuzione della ricchezza prodotta e nel contesto di un necessario contrappunto federale il valore della sussidiarietà diventa strumento cardine per gestire la semplificazione burocratica e i principi di solidarietà sono indispensabili per superare le diseguaglianze. Al tempo stesso quando pensiamo a “una” Italia facciamo riferimento alla pletora di livelli amministrativi che ostacolano il dispiegarsi del potenziale dell’imprenditoria nazionale». 4. I nostri punti di forza: «Gli assets su cui il nostro Paese può e deve puntare, sono di natura materiale e immateriale: patrimonio storico ed artistico, paesaggio, biodiversità, ricchissima articolazione territoriale, originalità e creatività, gusto e passione, intuito e buonsenso. Accanto a questi fattori, siamo stati capaci di sviluppare nel tempo un capitale sociale che rimane fortissimo; resta viva una forte capacità di relazionarci e di fare comunità, di innovare mantenendo in vita saperi antichi. Risorse che appartengono al Dna del Paese e che garantiscono quel valore aggiunto inimitabile e non delocalizzabile al “saper fare” italiano. La nostra agricoltura ha fondato su tali risorse il suo successo. Se essa mette in luce elementi di competitività, distintività, innovazione ed eccellenza, è perché ha saputo innovarsi ancorandosi al paradigma antico e non omologabile del Paese».

Marini:

ecco l'Italia che vogliamo in dieci punti speculare, a servizio di ciò che stiamo perseguendo con il nostro agire quotidiano: la verità, per garantire trasparenza ai cittadini consumatori e metterli in condizione di conoscere ciò che va sulle loro tavole (lotta all’italian sounding, norme per l’informazione ai consumatori, applicazione di quelle leggi approvate dal Parlamento ma finite in un binario morto); la giustizia, per contrastare le posizioni di rendita e ridistribuire il valore aggiunto a vantaggio di chi lo produce (sostegno ai nostri progetti di Campagna Amica e della Filiera Agricola Tutta Italiana tesi ad accorciare e costruire nuove relazioni di filiera); la legalità, per impedire i fenomeni che minacciano il valore del marchio “Italia” (continuità di impegno nella lotta alla contraffazione e sofisticazione, condivisione della nostra denuncia sulle Agromafie in stretta collaborazione con magistratura e forze dell’ordine)». 7. La molla per tornare a crescere: «L’Italia è un Paese in cui le scelte economiche, politiche e sociali sono fortemente condizionate da dimensioni emozionali. Elementi come “la fiducia” tendono a ripercuotersi in maniera più che proporzionale sui comportamenti degli individui e delle famiglie. In stagioni congiunturali particolarmente difficili, “la fiducia” diventa una sorta di “molla” che se nutrita dal giusto orgoglio nazionale e messa in tensione va a costituire un fattore rigenerativo, se trascurata si traduce in un ulteriore chiave “depressiva”». ▶ I "PRIMATI DELL'AGRICOLTURA ITALIANA"

5. Il nostro modello di sviluppo: l’Italia che fa l’Italia: «L’Italia e il suo futuro sono legati invece alla capacità di tornare a fare l’Italia, imboccando intelligentemente la strada di un nuovo modello di sviluppo che trae nutrimento dai punti di forza a cui abbiamo già fatto riferimento. È nella nostra capacità di trasferire nei nostri prodotti e nei nostri servizi il valore materiale e immateriale della distintività italiana e nel rafforzare il nostro saper “fare rete” che troveremo la forza e l’autorevolezza per riconquistare la giusta capacità competitiva, anche nella dimensione globale». 6. Le politiche necessarie: «Per accompagnare la crescita, abbiamo bisogno di “buona politica” e ciò significa in primo luogo il ritorno a funzioni di mediazione intelligente fra ceti e interessi distinti e contrastanti ai fini di perseguire un più ampio interesse di carattere generale, ciò che si definisce “bene comune”. Alla politica, fortemente deficitaria, chiediamo un’operazione coraggiosa di verità, giustizia I DANNI aspetti IN UN CAMPO FINE AGOSTOè diventata in questi anni via e ▶legalità, la cui A declinazione via più opaca. E per la nostra agricoltura chiediamo un impegno

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Il Forum di Cernobbio LA CRISI TAGLIA I CONSUMI DEGLI ITALIANI: NOVARA - La crisi taglia i consumi e cambia il menu degli italiani, che a tavola portano più pasta (+3,6%) e meno bistecche (-5,5%), con una flessione media dei consumi alimentari in quantità stimata vicina al 3%. È quanto dallo studio “La crisi taglia la spesa degli italiani” realizzato da Coldiretti sulla base dei dati relativi ai primi nove mesi del 2012 elaborati da Coop Italia e presentato nel corso del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti a Villa d’Este

di Cernobbio. Ad essere ridotti in quantità sono anche gli acquisti di pesce (-1%) e ortofrutta (-0,9%), mentre salgono quelli di pane (+1,3%). Ma con la crisi torna anche il “fai da te” casalingo con l’aumento record degli acquisti in quantità di farina (+8,3%), uova (+5,3%) e grassi come il burro (+2,8%). Preparare in casa il pane, la pasta, le conserve, lo yogurt o le confetture, oltre ad essere divertente e salutare, aiuta a risparmiare garantendosi la qualità degli ingredienti utilizzati.

8. Far crescere il Pil con il benessere: «È tempo di ripensare lo sviluppo in una logica di benessere secondo principi di sostenibilità, etica del lavoro e coesione sociale. Il Pil in tal caso è strumento e non fine ultimo di una crescita sostenibile. Dentro al consumo di cibo c’è la cultura dei territori, la tipicità e la creatività di tutta la gente che l’ha generato. Dentro al cibo c’è la sicurezza alimentare che noi abbiamo garantito. C’è la qualità e la diversificazione assicurata dalla lotta continua che facciamo per difendere la biodiversità. Si tratta di tutta una serie di componenti immateriali che quando ci fanno stare a tavola ci fanno stare bene al di là del Pil».

▶ LA "SPESA IN TEMPO DI CRISI"

9. Il valore della comunità: «La crisi ci ha fatto riflettere sulla necessità di investire su alcuni valori, che sono anche essi durevoli, continuativi, che non conoscono erosione: la socialità, l’amicizia, la famiglia, lo stare bene assieme, la spiritualità nelle sue varie espressioni culturali e religiose, la solidarietà. Nella “prossimità”, che è elemento fondante della comunità, c’è l’essenza, il concetto base del modello di sviluppo verso cui dobbiamo tendere; c’è la chiave, per potersi integrare nel mare della globalizzazione senza smarrirsi, conservando la solidità e la coerenza dei nostri modelli identitari e valoriali. Del resto l’agricoltura multifunzionale e la stessa produzione agroalimentare sono nello stesso tempo generatrici e rappresentazione di questo modello, e la stessa impresa multifunzionale, continua a rimanere al centro di questo fare “comunità”».

10. Etica prima di tutto: «Una molteplicità di episodi in questi anni e mesi ha messo pesantemente a nudo le debolezze del ceto politico nazionale e locale. Ciò da un lato ha generato una diffusa indignazione all’interno dell’opinione pubblica, dall’altro ha dato vita a forme, movimenti e pulsioni di sapore antipolitico. Tutto ciò - e si tratta di un problema non trascurabile - rischia di produrre un meccanismo di rimozione individuale: se la colpa è degli “altri”, le persone nel loro quotidiano agire finiscono per sciogliersi da quelle responsabilità che pure hanno e dovrebbero esercitare nella sfera pubblica e in quella privata. Se tuttavia in questi anni c’è stato un venir meno dei valori di trasparenza, di verità, di assunzione di responsabilità ciò, in taluni casi, ha investito anche le forze di rappresentanza. A volte, infatti, è accaduto che esse abbiano espresso scarsa progettualità, bassa propensione a rischiare, incapacità di essere punto di riferimento esemplare per i loro associati, che siano rimaste prigioniere di logiche legate a rendite corporative. Ma soprattutto ci è parso che esse non abbiano saputo fuoriuscire dalla logica schiacciante del “presente” e a configurare quella proiezione in chiave futura di cui il Paese ha bisogno. Che ciò sia il riflesso di una più generale miopia e assenza di lungimiranza della classe politica, non è motivo di consolazione».

▶ L'INTERVENTO DI MONTI

▶ LA PLATEA DI CERNOBBIO

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SINDACALE

FAUNA SELVATICA:

scaduta la promessa della Regione, i pagamenti dei danni non sono arrivati ABBONDANTEMENTE SUPERATO IL TERMINE DEI 40 GIORNI ENTRO I QUALI L'ENTE AVREBBE DOVUTO INIZIARE A RIFONDERE LE DEVASTAZIONI SUBITE NEL 2010 Q da NOVARA - (REDAZIONE)

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l “nodo al fazzoletto” è scaduto. E, contrariamente a quanto promesso dalla Regione, gli imprenditori agricoli, gente concreta e di buona memoria, non hanno ricevuto il becco di un quattrino circa gli annunciati pagamenti per i danni provocati dalla fauna selvatica nell’anno 2010. «La data del 9 ottobre è un banco di prova, dal quale vedremo la serietà, o meno, di chi ci ha garantito che entro il 9 ottobre la Regione avrebbe dato un acconto in relazione ai danni provocati dalla fauna selvatica nel 2010»: così parlava una settimana prima della scadenza Pietro Rota, titolare dell’impresa agricola sita nell’area del Parco del Ticino dove lo scorso 30 agosto Coldiretti Novara Vco convocò una conferenza stampa “in campo” per evidenziare “de visu” i danni continuamente provocati dai cinghiali. Fu proprio in quella sede che il presidente del Parco stesso, Marco Mario Avanza, riferì la promessa – giunta via telefono direttamente dai vertici della Regione – di pagare entro 40 giorni un acconto sui danni subiti nel 2010, e che gli stessi sarebbero stati saldati entro fine anno. «Di soldi, finora, non se ne sono visti» conferma Maurizio Ranzani, presidente di sezione Coldiretti Oleggio. E nemmeno si sa quando arriveranno. Il campo dell’azienda “Rota” di Oleggio dove si è svolta la conferenza stampa di fine agosto è uno dei molti che i cinghiali continuamente devastano nell’area del

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▶ MAIS DEVASTATO DAI CINGHIALI

▶ CINGHIALI

Parco del Ticino, provocando danni che, anche nelle precedenti annate, si sono ripetuti con cifre superiori ai 130 mila euro. «Anche fuori Parco il danno è ovunque e, in particolar modo, l’invasione dei cinghiali sta compromettendo l’operatività delle imprese agricole nei comuni di Divignano, Cressa, Suno, Vaprio, Bogogno, Mezzomerico, Marano, ecc.», commenta il direttore interprovinciale di Coldiretti Novara Vco Gian Carlo Ramella. «Le nostre aziende rischiano la chiusura, il rapporto con il problema della fauna selvatica è diventato impossibile, la convivenza complicata: se non si comprenderà finalmente che il ruolo dell’agricoltura

deve essere considerato componente fondamentale del nostro ecosistema, ogni equilibrio rischia di saltare». La situazione è drammatica lungo tutto il corso dell’anno, a partire dalle semine: già il giorno successivo ci si ritrova con il campo distrutto; si è costretti a riseminare e ancora i cinghiali scalzano la fila riseminata. Nel caso delle foraggere, prati stabili o avvicendati, è un continuo distruggere e ripristinare, con il risultato di una fienagione compromessa o totalmente, o in parte. «È altresì grave che tutte le sollecitazioni finora poste non abbiano ottenuto risposta» riprende Ramella. «Da anni, assistiamo ad un continuo rimpallo di responsabilità e ad un immobilismo disarmante. In più, non è più tollerabile che, a segnalazione, constatazione e quantificazione di danno non vi sia poi provvedimento di risarcimento effettivo: ci troviamo nella soluzione paradossale di mancati risarcimenti per i danni subiti nel 2010 e nel 2011, mentre registriamo e vediamo oggi i danni arrecati nel 2012. Comprendiamo che la situazione economica del Paese non è delle più felici, ma non esiste per alcun altro che per un danno arrecato da proprietà dello Stato, com’è appunto la fauna selvatica, non vi sia risarcimento da parte dello stesso». Le imprese agricole, che aspettano il risarcimento del danno per gli anni già ricordati, sono colpite in maniera gravissima: le conseguenze rischiano in brevissimo tempo di divenire letali e irreversibili per la loro stessa sopravvivenza.

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CINGHIALI, A BORGOMANERO PRATI E CAMPI FLAGELLATI BORGOMANERO - Gli imprenditori agricoli che a Borgomanero si sono recati a raccogliere il mais nei propri campi hanno trovato la sgradita sorpresa di raccolti distrutti dai cinghiali, oltre a prati devastati e a campi resi impraticabili per la semina dei cereali autunno vernini. E non si tratta di una novità: gli ungulati, nel Borgomanerese, non hanno infatti mai smesso di provocare danni ingenti su un’amplissima fascia di territorio, giungendo a costituire un pericolo anche per la circolazione stradale. Le imprese sono allarmate e Coldiretti ne ha raccolto le istanze in una riunione convocata d’urgenza nei giorni scorsi presso l'ufficio zona di Coldiretti a Borgomanero. Un incontro voluto anche dai rappresentanti Coldiretti in Atc Novara 2 per denunciare, ancora una volta, la gravità assunta dal fenomeno (e che è tuttora elemento di forte preoccupazione per le imprese). All'incontro, oltre al direttore della federazione interprovinciale Coldiretti Ramella e al segretario di zona Aldo Isotta, erano presenti gli stessi rappresentanti Coldiretti in Atc Igino Zinna e Roberto Terrini (espressione del territorio del Borgomanerese) unitamente a molti imprenditori agricoli. I comuni maggiormente interessati dal fenomeno, per l’Alto Novarese, sono Borgomanero, Maggiora, Gargallo, Soriso, Boca, Grignasco, Prato Sesia, Cavallirio, Cavaglio d’Agogna, Cureggio e Fontaneto d'Agogna. Sono ormai decine le domande di richiesta indennizzo presentate fino ad ora all'ufficio di Coldiretti Borgomanero per la sola superficie riferibile ad Atc2, con un centinaio di ettari coinvolti. Paolo Agapito Annichini, imprenditore agricolo, sottolinea come il problema «sia evidente anche per la zona di ripopolamento e cattura, particolarmente nei comuni di Boca Maggiora Cavallirio: come agricoltori chiediamo alle istituzioni di porre attenzione ad un problema che rischia di degenerare, manifestandosi con sempre maggiore gravità». Bisigna altresì considerare che il rilevamento dei danni e la loro segnalazione è ancora in corso e che, soprattutto, nell'attuale periodo di raccolta, i danni tendono ad intensificarsi: altresì va ribadito che molti danni non vengono segnalati o la segnalazione stessa viene effettuata direttamente presso gli enti o da terzi.

Tarsu: a Novara arrivano nuovi avvisi di accertamento Q da NOVARA - (REDAZIONE)

«C

hi non utilizza un servizio non deve essere chiamato a pagare per ciò che non va a godere». «Perché siamo arrivati fino a questo punto? Perché il Comune di Novara, anziché individuare una soluzione, sta inviando nuovi avvisi di accertamento?». Tante domande – e queste erano solo le più ricorrenti – che si sono susseguite la sera del 18 ottobre al Torrion Quartara dove Coldiretti ha riunito gli imprenditori agricoli del Comune di Novara per discutere delle ultime problematiche riguardante l’applicazione della Tarsu (Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani) per i fabbricati e le pertinenze rurali. «Una questione che si trascina da tempo – spiega il direttore interprovinciale di Coldiretti Gian Carlo Ramella illustrando i fatti – e che trae origine a far data dal 2010, il Comune di Novara ha avviato azioni di accertamento, presumendo l'omissione al pagamento della tassa stessa da parte di tutte le imprese agricole (peraltro retroattivamente di cinque anni) site sul territorio comunale, con aggiunta di interessi moratori e sanzioni per l'omessa denuncia. Va ricordato che per lo smaltimento di tali rifiuti, le imprese non ricorrono all’Assa, bensì ad altri circuiti di raccolta rifiuti organizzati e specifici per l'attività agricola (Cascina Pulita), sostenendone direttamente e totalmente i costi. Va altresì precisato che nei fabbricati rurali presi a riferimento per i conteggi dell'imposta, non vengono prodotti rifiuti assimilabili agli urbani, ma bensì di categorie diverse che vengono gestite come sopra specificato. Gli avvisi di accertamento hanno dapprima riguardato una quindicina di aziende agricole: subito, le organizzazioni di rappresentanza, in primis Col-

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diretti, hanno chiesto un incontro all'allora vicesindaco e assessore al bilancio Moscatelli per valutare un percorso risolutivo della problematica. Con la nuova amministrazione – in particolare con il sindaco Ballarè e l’assessore Dulio - il confronto è proceduto a rilento, senza produrre finora risultati nonostante le numerose rassicurazioni». Ora la situazione si aggrava ulteriormente – annuncia Ramella - «con l’invio di nuovi avvisi di accertamento che colpiranno le imprese del territorio comunale di Novara: un fatto, questo, che non possiamo che stigmatizzare e che ci ha indotto a convocare d’urgenza la riunione con gli imprenditori del territorio». Oltre 60 i presenti ieri sera al Torrion Quartara: Coldiretti è pronta a sostenerne le ragioni con ogni mezzo, confortata anche dall’interpretazione e dalla risposta data il 16 giugno scorso, dall'Anci (Associazione Nazionale Comuni d'Italia), appositamente interpellata dal “vicino” comune di Crescentino circa l'assoggettabilità o meno delle imprese agricole alla Tarsu medesima, e il parere dato è, anche in questo caso, favorevole alle imprese agricole. Il presidente della sezione Coldiretti di Novara Carlo Tega e il segretario di zona Domenico Giorcelli sottolineano «l’adesione corale delle imprese ad una petizione che sarà inviata ai capigruppo e, per conoscenza, al sindaco: è un problema che va risolto, prima di tutto, con i mezzi della politica, ovvero con la compiuta presa di coscienza di voler e poter risolvere una questione che coinvolge un segmento importante dell’economia novarese e che mette a rischio la sopravvivenza stessa delle aziende agricole sul territorio comunale».

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SINDACALE Impollinazione

Filiera Italiana Riso,

accordo con CreditAgri

PRESENTATO GIOVEDÌ SCORSO PRESSO LA SEDE DI COLDIRETTI L'operazione Fir-CreditAgri consente alle aziende di affrontare la gestione economica dell'impresa nelle migliori condizioni senza soffrire il fenomeno delle speculazioni. Previsti tagli diversi da 6 e fino a 24 mesi Q da NOVARA

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iovedì scorso, presso la sede di Coldiretti Novara Vco è stato presentato l’accordo tra Fir, Filiera Italiana Riso, la società cooperativa per azioni che si occupa di migliorare e valorizzare il riso italiano, e CreditAgri Italia la rete creditizia e finanziaria per le imprese agricole, che consentirà alle aziende risicole di affrontare le necessità economiche senza dover necessariamente ricorrere alla vendita a condizioni svantaggiose. Alla riunione hanno preso parte, tra gli altri, Emanuele Occhi, responsabile Fir, Anna Rosso, referente CreditAgri sul territorio, Gianluca Mascellino, di Cai. CreditAgri Italia, attraverso una contrattazione con primari istituti bancari, mette a disposizione, tramite Fir, alle migliori condizioni di mercato possibili, una linea di credito per le aziende risicole, corrispondente al conferimento di risone effettuato. Con tagli diversi di quattro, sei, dodici e fino a ventiquattro mesi, l’operazione Fir CreditAgri Italia consente alle aziende di affrontare la gestione economica dell’impresa nelle migliori condizioni senza soffrire le speculazioni. Fir offre alle imprese agricole associate un servizio di commercializzazione e consulenza, senza obblighi di quantità minime o vincoli di conferimento in trasparenza e

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▶ RISO MATURO

assoluta libertà di scelta. L’operatività è immediata, attraverso le Uol di riferimento, i tecnici e i responsabili di zona di Coldiretti e un coordinatore che opererà sui territori della nostra e delle province vicine. «Non si tratta di una semplice anticipazione sulle liquidazioni – ha affermato Fabrizio Rizzotti, risicoltore e costitutore di Fir – che, seppure di estrema importanza, esaurisce il proprio effetto nell’arco di qualche mese, ma di una ristrutturazione dei rapporti commerciali all’interno della filiera». Un’assistenza costante con sistemi informativi avanzati, una linea aperta verso un cospicuo numero di riserie, lo studio e la realizzazione di strumenti di mercato adatti alle esigenze delle imprese risicole, accordi strategici in grado di anticipare e soddisfare le tendenze del mercato, sono gli elementi che caratterizzano l’azione di FIR, che, attraverso la collaborazione con CreditAgri Italia, mette in atto le sinergie del sistema Coldiretti. Trasparenza, garanzia, correttezza e competenza per restituire all’impresa agricola il ruolo centrale che le compete abbandonando quella veste da cenerentola che l’ha caratterizzata in seguito all’endemico scarso potere commerciale che l’ha sempre caratterizzata”. Gli operatori di Coldiretti sono a disposizione dei soci per la raccolta dei campioni e le valutazioni qualitative presso le unità operative locali di riferimento.

AVVIATA L'OPERATIVITÀ SUL TERRITORIO NOVARA - L'incontro di giovedì scorso è stata un'occasione impotante per ribadire l'entrata in operatività della Filiera Italiana Riso sul territorio interprovinciale. Coldiretti rimarca ai risicoltori del territorio la strategicità del progetto, che vuol essere rivoluzionario per il modo di concepire l’approccio al mercato: dalla presa d’atto del “valore aggiunto territoriale” e del “ruolo attivo e primario del risicoltore”, la “nuova filiera” valorizza il made in Italy e la rintracciabilità del riso italiano fino al consumatore finale, con il conseguente riconoscimento di un valore aggiunto all’impresa agricola produttrice: ciò si concretizza nella fissazione di un prezzo equo per il risone, che tiene conto sia dell’andamento dei mercati che dei costi di lavorazione in campo. Il progetto di Fir per il riso segue la traccia vincente di quanto realizzato da Coldiretti per la valorizzazione della Filiera Agricola tutta Italiana del grano e della pasta. I principi chiave sono cinque: trasparenza, garanzie, correttezza, affidabilità e risultati economici: è davvero tempo di rompere i legami con il passato e di essere, con le nostre imprese, forza motrice di un made in Italy agroalimentare di successo, anche per il riso.

Trasparenza, garanzie, corettezza, affidabilità e risultati economici sono i principi chiave che guidano il nuovo ed importante progetto

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SINDACALE

Il territorio e il futuro del latte

PREZZO DEL LATTE, LE INDUSTRIE TACCIONO ALLA NECESSITÀ DI RIAPRIRE IL CONFRONTO Coldiretti pronta a ogni azione per difendere le imprese agricole «I COSTI DI PRODUZIONE IMPEDISCONO AGLI ALLEVATORI DI SOPRAVVIVERE: IL FUTURO APPARE FOSCO ED INCERTO» Q da NOVARA - (REDAZIONE)

▶ PRESENTATO A CERNOBBIO IL LATTE FIRMATO DAGLI ALLEVATORI ITALIANI

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atteggiamento della parte industriale che rifiuta di riaprire un confronto sul prezzo del latte è inaccettabile: una chiusura che, dalla piazza di Milano a quella di Torino, non lascia speranze agli allevatori novaresi e al futuro delle loro imprese». Una preoccupazione concreta, emersa e rilanciata il 9 ottobre scorso sera dal Consiglio interprovinciale di Coldiretti riunitosi a Borgomanero. L’organizzazione agricola stigmatizza la “non disponibilità dell’industria a riconoscere l’aumento del prezzo del latte nonostante il mercato lattiero caseario oggettivamente dimostri una netta ripresa sulle quotazione dei prodotti». «È chiaro – commenta il direttore di Coldiretti Novara Vco Gian Carlo Ramella - che, sul territorio, siamo pronti ad ogni azione in difesa delle imprese e del futuro di un territorio che non può essere ulteriormente strozzato da vetuste logiche di potere». La richiesta di riapertura di un tavolo di confronto era stata avanzata da Coldiretti a livello regionale, sia in Piemonte che in Lombardia (le due realtà di riferimento per il Novarese e il Vco): istanza che resta tuttora valida e necessaria, alla luce di una situazione economica divenuta preoccupante. Ecco, dunque, lo scenario

dei mercati. Caratterizzati, da un lato, da costi di produzione divenuti insostenibili per le imprese e, in opposto, da una mutata condizione commerciale che vede il settore industriale lattiero caseario col vento in poppa. «Ciò rende inderogabile la ripresa delle opportune trattative, che possono dare risposte alle attese degli allevatori senza intaccare il prezzo al consumo finale: tutti sanno ormai che il prezzo pagato “franco stalla” si moltiplica a dismisura una vol-

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ta che quello stesso latte viene acquistato dai cittadini nei consueti canali di distribuzione commerciale». Il latte novarese e del Vco può e deve essere pagato di più anche per riaffermare la qualità superiore delle nostre produzioni territoriali e garantire prospettive di tenuta occupazionale nei vari stabilimenti. Ridare respiro agli allevatori, infine, è importante anche per porre le basi ad una necessaria inversione di tendenza: il numero dei produttori che consegnano ai cosiddetti "primi acquirenti" (cooperative e industrie) è in costante diminuzione, e ciò pone interrogativi pesanti sul futuro del comparto lattiero caseario made in Italy. «Rispetto allo scorso anno – continua Ramella – le spese di gestione sono aumentate di quasi il 40% mentre il prezzo di un litro di latte riconosciuto alla stalla non si muove. Viviamo una situazione che rischia di far chiudere decine di aziende agricole. Se è ciò che l’industria vuole, in un momento di crisi come questo, allora lo dica chiaramente e se ne assuma la responsabilità». Coldiretti condivide la preoccupazione delle imprese e, in assenza di progressi nelle trattative, è pronta a difendere con ogni mezzo i propri associati e il futuro stesso del settore primario sul territorio interprovinciale.

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Dal Territorio

Camera di Commercio di Verbania, riconosciuta a Coldiretti la rappresentatività dell'agricoltura Q da VERBANIA

È

stata riconosciuta a Coldiretti la rappresentatività del settore agricolo in seno alla Camera di Commercio di Verbania, che a sede ha Baveno in villa Fedora. Riguardo alla forza rappresentativa della Coldiretti stessa, va ribadito che la nostra si conferma quale maggiore e più estesa organizzazione sul territorio della provincia di Verbania con 325 imprese associate a fronte delle 259 rappresentate da altre organizzazioni agricole. Di conseguenza, la Camera di Com-

mercio del Verbano Cusio Ossola ha assegnato a Coldiretti l'unico seggio previsto in rappresentanza del settore agricolo. Coldiretti rimarca il rilievo di tale ruolo di rappresentanza, in una provincia dove il ruolo degli agricoltori e degli allevatori è di fondamentale importanza, sia per la produzione di fiori che per l'allevamento bovino e caprino: una provincia dove l'agricoltura fa "presidio del territorio montano" e sa costruire sinergie importanti con un turismo molto legato alle bellezze naturali e ai sapori di tradizione.

Torino, tornano "Terra Madre" e il "Salone del Gusto"

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orna in Piemonte, dal 25 al 29 ottobre, l'appuntamento con il "Salone del Gusto" e "Terra Madre" che vedono anche per questa edizione il coinvolgimento attivo della Coldiretti. Circa il Salone del Gusto, informiamo gli associati della convenzione, attivata a livello regionale, che permette di accedere al Salone stesso a condizioni agevolate (sconto 20%) relativamente al prezzo del biglietto, a fronte della presentazione della tessera di Coldiretti.

Contratto di fiume, Coldiretti ha partecipato all'incontro

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oldiretti ha partecipato all'incontro di inizio ottobre presso la sede della provincia di Novara sullo stato dell'arte del "Contratto di Fiume" riguardante l'Agogna. Il Contratto prevede interventi su più ambiti, compreso quello gricolo, per il miglioramento delle condizioni fluviali, della qualità delle acque e dell'ambiente circostante all'asta del fiume. Nel rimarcare la necessità di una più assidua presenza di tutti gli attori coinvolti, Coldiretti ha inteso evidenziare la sua attenzione in merito alla questione e al "Contratto" stesso, che si trova ora al vaglio del Vas (Valutazione Ambientale Strategica).

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Da Armeno all'Ossola, un successo le Mostre Bovine

▶ LA MOSTRA DELLA BRUNA AD ARMENO

Q da ARMENO (REDAZIONE)

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a Armeno all'Ossola, è stato successo pieno per le Mostre Zootecniche d'autunno, tornate anche quest’anno, con un programma sempre ricco e coinvolgente. Due come sempre gli appuntamenti di Armeno il primo dedicato all’expo della Pezzata Rossa (domenica 30 setteimbre), l’altro incentrato sulla Razza Bruna (domenica 14 ottobre): due razze protagoniste della zootecnia armeniese e, più in generale, del territorio che dalle colline di Cusio e Vergante sale fino alle cime dell’Ossola. Anche in valle Antigorio, il 13 e 14 ottobre, è tornato l'appuntamento con la "Fiera di Crodo" che ha proposto la terza mostra provinciale bovini Razza Bruna e - novità 2012 - la prima mostra provinciale bovini razza Pezzata Rossa. Come sempre è stata partecipata e ampia la presenza degli allevatori della Coldiretti che si sono aggiudicati numerosi ed ambiti riconoscimenti. Si tratta dunque di eventi importanti, che hanno il merito di valorizzare ed evidenziare il ruolo della zootecnia in particolare nei nostri territori montani: luoghi dove le imprese agricole e gli allevatori svolgono un'importante azione di presidio e dove l'attività del settore primario continua a rappresentare una voce strategica dello sviluppo economico, coinvolgendo un numero crescente di giovani imprenditori.

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CAMPAGNA AMICA / TERRANOSTRA Q

NUMEROSE LE IMPRESE INTERESSATE

HACCP: è importante avere e tenere sempre aggiornato il manuale di autocontrollo Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Referente Terranostra)

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e imprese agricole che trasformano/vendono prodotti agricoli destinati all'alimentazione o che operano nel settore agrituristico con somministrazione di alimenti sono assoggettate alle normative igienico sanitarie; in particolare, queste tipologie di imprese debbono possedere il manuale di autocontrollo (HACCP). L'obiettivo della normativa è far sì che l'impresa abbia documentazione aziendale di analisi dei rischi igienico sanitari e che tutto sia tracciato; ciò in modo tale da poter documentare e tracciare tutto quanto viene svolto circa i processi di manipolazione e trasformazione degli alimenti. Tutto quello che viene svolto all'interno dell'impresa circa i processi di manipolazione e trasformazione degli alimenti deve essere documentato e dimostrabile. Per i sogetti interessati, non possedere il manuale di autocontrollo o non averlo aggiornato comporta una sanzione da 1000 a 6000 euro; non effettuare la formazione degli addetti all'attività e non compilare i moduli necessari porta alla medesima sanzione ed al possibile blocco temporaneo dell'attività in base all'esito dei controlli delle autorità preposte (Asl, Carabinieri, Nas, ecc.) e agli adeguamenti che eventualmente vengono richiesti. La Coldiretti di Novara e del Vco, unitamente alla propria controllata Impresa Verde, in considerazione dell'elevato numero di imprese che svolgono attività di trasformazione e somministrazione, nell'ambito del riassetto organizzativo si è dotata di personale interno professionalmente formato e qualificato per la stesura dei manuali di autocontrollo. Invitiamo tutti gli interessati a rivolgersi presso gli uffici zona.

Una calda "ottobrata" ha favorito il prosieguo della stagione in agriturismo

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n mese di ottobre con temperature al di sopra della media ha favorito gli agriturismi in una stagione in cui i nostri boschi e le nostre valli sono luogo ambito e frequentato dai cittadini in cerca di funghi, castagne o anche solo di un fine settimana all’insegna di passeggiate e tranquillità. Dati positivi, dunque, che anche in queste settimane d'autunno, incoraggiano gli agriturismi delle due province a proseguire nel solco di un cammino tracciato: Ovvero, quello di offrire ai propri ospiti cordialità, sapori di tradizione e memoria rurale: i cittadini, per parte loro, dimostrano di apprezzare e a popolare le nostre campagne per la classica “gita fuori porta” del fine settimana. La crisi economica, dunque, non tiene a casa nessuno e, anzi, incoraggia un tipo di vacanza “sul territorio”, di uno o due giorni, alla riscoperta dei luoghi e dei sapori “di casa nostra”. La vicinanza alle aree metropolitane di Torino, Milano e Genova pone il territorio delle due province di Novara e Vco in una posizione baricentrica ed ottimale per chi vuole raggiungere la quiete delle nostre campagne, colline ed alpi. Come detto, giocano un ruolo positivo anche il clima ed un periodo stagionale tanto caro ai cercatori di funghi e castagne (anche se quest'anno la raccolta non è quantitativamente delle migliori): una consuetudine – quella della raccolta amatoriale – che ben si sposa alla scelta di una tappa nei molti agriturismi del territorio i quali, ovviamente, sono molto attenti alla stagionalità delle proposte enogastronomiche. Eecco allora, ad esempio, risotti e polente che sposano funghi, zucche, castagne, e prodotti del “nuovo raccolto”, dando vita a proposte di menù ben innaffiate dai vini delle Colline Novaresi e ossolani, tutti protagonisti di un'eccellente vendemmia. ▶ PRANZO D'AUTUNNO IN AGRITURISMO

I prodotti dell'autunno diventano protagonisti negli agriturismi di Novara e Vco. Molti visitatori arrivano dalle grandi città

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ECONOMICO

Mercati e tendenze

Impollinazione Impollinazione

Meno auto ma più cibo

nell'export made in Italy L'EXPORT AGROALIMENTARE HA RAGGIUNTOI 15,2 MILIARDI Q da NOVARA -(Redazione)

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on un aumento del 18% le esportazioni di vino e cibo Made in Italy sorpassano quelle di automobili e rimorchi in calo del 14% negli ultimi cinque anni. Il dato emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della visita inaugurale del presidente del Consiglio Mario Monti allo stabilimento Barilla di Rubbiano dove saranno prodotti sughi pronti destinati per il 50% all’estero. Per effetto del sorpasso le esportazioni di prodotti agroalimentari hanno raggiunto 15,2 miliardi di euro mentre al contrario le spedizioni di automobili, rimorchi e semirimorchi si sono fermate a 13,2 miliardi di euro, nella prima metà del 2012. Ad aumentare sono state le esportazioni dei prodotti simbolo del made in Italy alimentare come ad esempio la pasta che fa segnare un incremento in valore del 7% o le conserve di pomodoro che crescono dell’8% nel primo semestre del 2012 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Se l’andamento positivo sarà confermato, nei prossimi mesi il valore dell’export agroalimentare è destinato a far segnare a fine anno il nuovo record con un valore delle spedizioni superiore ai 30 miliardi di euro fatti registrare lo scorso anno. Un risultato importante poiché l’agroalimentare svolge in realtà un effetto traino per l’intero made in Italy all’estero,

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dove il buon cibo italiano contribuisce in misura determinante a valorizzare l’immagine dell’Italia all’estero. L'andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare da una più efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale. All'estero il falso made il Italy a tavola

fattura 50 miliardi di euro e sono falsi due prodotti alimentari di tipo italiano su tre. Un inganno favorito dalla mancanza di trasparenza in etichetta per la quale anche nell’Unione Europea non si prevede l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima utilizzata negli alimenti come stabilisce una legge sostenuta dalla Coldiretti e approvata all’unanimità dal Parlamento italiano ma rimasta fino ad ora inapplicata.

GLI ULTIMI DATI DELINEANO UN RECORD STORICO PER L'EXPORT AGROALIMENTARE NOVARA - Gli ultimi dati diffusi ad ottobre confermano il record storico per il valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari italiani che nel 2012 raggiungerà il massimo di sempre, superando quota 31 miliardi di euro. L’agroalimentare conferma dunque il suo ruolo di traino per l’intero made in Italy all’estero, dove il buon cibo tricolore contribuisce in misura determinante a valorizzare l’immagine del Paese, tanto che il 38 per cento degli italiani lo ritiene il settore più importante per promuovere lo Stivale sui mercati stranieri, secondo l’indagine Coldiretti-Swg. Ma addirittura un cittadino su due (50%) pensa che l’agroalimentare sia il principale motore dell’economia nazionale davanti a moda (18%), auto (15%) e arredamento (5%). «È questa la dimostrazione che nel grande mare della globalizzazione ci salveremo solo ancorandoci a quei prodotti, quei manufatti, quelle modalità di produzione che sono espressione diretta dell’identità italiana, dei suoi territori, delle sue risorse umane» ha sottolineato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, nel sottolineare che «se vogliamo giocare la partita sulla produttività e sui costi di produzione, perdiamo. Se invece aggiungiamo creatività, paesaggio, storia, tutto ciò che di bello e unico abbiamo in questo Paese, possiamo vincere e noi tutti questi valori li mettiamo nostri prodotti agroalimentari».

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CAMPAGNA AMICA LA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA Impollinazione

Riso e prodotti novaresi: un successo a "Cibi d'Italia" Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Referente Campagna Amica)

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a riscosso un successo straordinario la presenza del riso novarese e dei prodotti di Novara e Vco a “Cibi d'Italia”, la grande manifestazione dedicata al mondo dei prodotti e dei cibi a chilometro zero, tenutasi nella storica vallata del Circo Massimo a Roma. Cinque le aziende di Novara e Vco che hanno rappresentato il territorio all'evento: con loro, a festeggiare l'inaugurazione di “Cibi d'Italia”, è scesa a Roma una folta delegazione di imprenditori agricoli della Coldiretti. «Il territorio interprovinciale è stato presente in forze – dice Fabrizio Rizzotti, presidente dell'Associazione Agrimercato – grazie anche alla sensibilità della Camera di Commercio, che ha riconosciuto in “Cibi d’Italia” un’importante occasione di promozione per i prodotti del comprensorio novarese. Quello che abbiamo vissuto vivendo a Roma è un abbraccio ideale fra le tradizioni agroalimentari del Paese: per la prima volta coltivatori e allevatori e provenienti dalle campagne di tutte le regioni italiane sono giunti nella storica vallata del Circo Massimo a Roma dando vita ad un evento che vuole incontrare da vicino i cittadini, raccontare le proprie storie e quelle dei loro straordinari prodotti. E il nostro territorio, come detto, sta giocando un ruolo di vero protagonista». Il riso novarese (delle aziende Ballasina e dello stesso Rizzotti) è infatti tra i prodotti più gettonati dai cittadini (romani in primis, ma a “Cibi d’Italia” anche i consumatori sono giunti davvero da ogni parte d’Italia…) che, però, non resistono alla tentazione di assaggiare il Gorgonzola proposto in assaggio da Coldiretti Novara Vco, o a provare i tradizionali “cibi di strada” proposti dall’agriturismo Agristruzzi di Vincenza Granieri. Altrettanto successo stanno riscuotendo i salumi di Elisabetta Ponti (vincitrice nei mesi scorsi del 1° premio a “Salame in Festa” di Sergnano) e le marmellate di piccoli frutti dell’agriturismo Vignarello. Da “Cibi d’Italia” giungono anche dati importanti che testimoniano il valore del rapporto diretto tra l’agricoltura italiana e i consumatori: ventuno milioni di italiani – è stato reso noto - hanno fatto la spesa nei mercati degli agricoltori nell’ultimo anno per garantirsi prodotti sani del territorio con il miglior rapporto qualità prezzo, in controtendenza rispetto all’andamento generale del commercio.

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▶ LA CORNICE DEL CIRCO MASSIMO

Il dato emerge dalla prima analisi su “L’arrivo in Italia dei mercati degli agricoltori rivoluziona la spesa”, realizzata da Coldiretti con il supporto di Censis ed Swg. Un successo che, per effetto del taglio delle intermediazioni commerciali, ha avuto comunque un effetto calmieratore sull’andamento dell’inflazione rilevato dall’Istat a settembre. Sostanzialmente quasi un italiano adulto su due frequenta i cosiddetti farmers market (presenti anche nelle province di Novara e Vco), ma ben sette milioni sono quelli che lo fanno regolarmente, mentre gli altri quattordici milioni vi fanno i propri acquisti ogni tanto. Un trend testimoniato, secondo le analisi Coldiretti/Censis dal fatto che il 95% degli italiani vorrebbe una maggiore diffusione delle forme di vendita diretta degli agricoltori, convinzione condivisa in modo trasversale al corpo sociale e nei vari territori. «Non si era mai visto, prima d’ora, in Italia, un così grande mercato, partecipato da 250 produttori agricoli in vendita diretta, provenienti da ogni provincia italiana, capace di richiamare ben 300.000 cittadini in soli 4 giorni. Un grande momento di incontro e di conoscenza dove agricoltori, agriturismi, vignaioli, allevatori, orticoltori, vivaisti, olivicoltori, norcini, casari, floricoltori, frutticoltori, fungaioli, apicoltori, agripanificatori, agribirrai e agrigelatai hanno dato vita alla più grande rappresentazione della straordinaria biodiversità alimentare delle nostre mille campagne».

▶ ANCHE I NOVARESI CON IL PRESIDENTE NAZIONALE MARINI

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Dal Territorio

Biodomenica e Bionovara, un successo dell'agricoltura Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Referente Campagna Amica)

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prodotti dell’agricoltura biologica tornano a conquistare il pubblico grazie a "Biodomenica", l'iniziativa che lo scorso 7 ottobre ha coinvolto le principali piazze italiane: l'evento è nato per far conoscere i prodotti di qualità, locali e sostenibili del bio ma anche per riscoprire le tipicità e le tradizioni della cultura contadina italiana. Grande successo ha riscosso anche l'iniziativa di "Bionovara in festa", sempre domenica 7 ottobre a Bellinzago. Bionovara è l'associazione per la promozione dei prodotti biologici, alla quale aderiscono, fra gli altri, molti imprenditori di Coldiretti (presidente è Imbevuti Enrico, produttori a Pogno di orticole e piccoli frutti). Con “Bionovara in Festa” i consumatori hanno avuto l'opportunità di incontrare durante tutto il corso della giornata gli imprenditori agricoltori biologici, aziende tessili che lavorano materie prime bio e solidali, cooperative che lavorano nel mercato equo e solidale, associazioni impegnate nella tutela della salute delle persone e dell'ambiente.

L'ASSOCIAZIONE BIONOVARA L'associazione è nata da un gruppo di agricoltori biologici della provincia di Novara che volevano riuscire a: • dare visibilità dei valori su cui si basa la propria filosofia di vita e filosofia aziendale; • condividere idee, finalità e prospettive nell'ambito dello sviluppo sostenibile in agricoltura; • offrire esempi di buona pratica su un nuovo modello di sviluppo per creare le condizioni di migliori prospettive di mercato per sè stessi e per altri che vogliano condividere scelte analoghe; • scambiarsi informazioni e notizie sulle tecniche di produzione, sulle opportunità di mercato e sulla cultura dell'ecosostenibilità; • sentirsi rappresentati presso le istituzioni. Maggiori informazioni sull'associazione Bionovara possono essere reperite visitando il sito internet www.bionovara.org


Dal Territorio: Basso e Medio Novarese Q

PRESENTATI ANCHE I SERVIZI DEL "SISTEMA COLDIRETTI"

la PASTA DELLA BONTÀ alla mostra ornitologica Apon di Novara-Pernate Q da NOVARA - DOMENICO GIORCELLI (Segretario di Zona Coldiretti Novara)

▶ RENZO ARBORE E LA "PASTA DELLA BONTÀ"

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a Coldiretti di Novara Vco e il Patronato Epaca erano presenti domenica 14 ottobre all’edizione 2012 della Mostra Ornitologica promossa presso il salone Martelli da Apon, associazione che dal 1947 riunisce gli ornitologi novaresi. L’evento si svolge a Novara, in frazione Pernate (facilmente raggiungibile anche da fuori città grazie alla vicinanza dell’uscita della tangenziale). La presenza dell’organizzazione ha avuto una duplice funzione. La prima, solidale, in quanto è stato proposta ai visitatori (attraverso il team di Campagna Amica) la “Pasta della Bontà” legata ad un’iniziativa nazionale di raccolta fondi a sostegno delle attività della Lega del Filo d’Oro, (l’Associazione che da quasi 50 anni assiste in tutta Italia i sordociechi e i pluriminorati psicosensoriali); la seconda riguarda invece la promozione dei nuovi servizi al cittadino “firmati” da Impresa Verde e dal Patronato Epaca. Una giornata di sicuro interesse per i visitatori d’ogni età e, in particolare, per le famiglie, che si è svolta negli spazi di un’impresa agricola associata a Coldiretti: l’evento, che si svolge con cadenza annuale da una decina d’anni, è cresciuto sino ad affermarsi come una delle esposizioni piemontesi di maggior rilievo. Si è registrata la partecipazione di oltre 90 allevatori amatoriali, con oltre mille soggetti che si sono contesi i titoli di Campioni di Razza: in realtà, la manifestazione è iniziata già sabato, ma con una sessione di lavoro riservata unicamente alla giuria inviata dalla Federazione Ornicoltori Italiani: dieci i giudici presenti, tutti di grande esperienza ed in arrivo da ogni angolo della

Con una donazione minima di 7 euro è stato proposto ai cittadini il kit con 500 grammi di pasta di grano duro 100% italiano, insieme alle ricette e ad una borsa shopper penisola. Domenica 14, invece, la mostra è stata aperta al pubblico, con ingresso libero: per Coldiretti ed Epaca è stata un’occasione di incontro e dialogo con i cittadini: in particolare, hanno illustrato loro i servizi di patronato e del sistema impresa verde, ivi compreso quello delle successioni. L’iniziativa legata alla “Pasta della Bontà”, ha visto invece la consegna, a fronte di una donazione minima di 7 euro, di un kit della bontà contenente tre pacchi da 500 grammi di pasta di grano duro 100% italiano, insieme a un ricettario con le ricette di Renzo Arbore, Marisa Laurito e Teresa Mannino e ad una borsa shopper per la spesa.

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Come detto, sono stati oltre mille gli esemplari esposti, soprattutto canarini di diverse razze e colori oltre a pappagalli e uccelli esotici: importante è l’impegno di Francesco Martelli, associato Coldiretti che, collateralmente all’expo ornitologica, ha fortemente voluto gli eventi “firmati” da Coldiretti. Lui e il gruppo pernatese, inoltre, promuoveranno una mostra di antiche attrezzature agricole, quadri, hobbistica e minerali. Molto coinvolgente, infine, è stato l’appuntamento di domenica pomeriggio quando, alle ore 15, il Gruppo Falconieri di Rivoli darà vita ad una dimostrazione di volo libero di rapaci di alto e basso volo.

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Quaderno di campagna, il registro dei trattamenti Le indicazioni per una sua corretta tenuta

SANZIONI PER GLI UTILIZZATORI • da 500 a 2.000 euro all'utilizzatore che non sottoponga le attrezzature per l'applicazione dei prodotti fitosanitari ai controlli funzionali periodici. • da 20.000 a 100.000 euro all'utilizzatore che effettui l'irrorazione aerea senza essere munito delle autorizzazioni rilasciate dalle autorità competenti o in dfformità alle prescrizioni stabilite dall'autorità competente nell'autorizzazione. • da 5.000 a 20.000 euro all'utilizzatore che non osservi le misure stabilite a tutela dell'ambiente acquatico, delle fonti di approvvigionamnto di acqua potabile e delle aree specifiche definite nel piano. • da 500 a 1.500 euro all'acquirente e utilizzatore che non adempiano agli obblighi di tenuta del registro dei trattamenti. Q da NOVARA - GIORGIO BERTONE - (Consulente Coldiretti)

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li acquirenti e li utilizzatori di prodotti fitosanitari devono conservare presso l'azienda il registro dei trattamenti effettuati nel corso della stagione di coltivazione. È il registro comunemente detto "quaderno di campagna". Per registro dei trattamenti si intende un modulo aziendale che riporti cronologicamente l'elenco dei trattamenti eseguiti sulle diverse colture oppure, in alternativa, una serie di moduli distinti, relativi ciascuno ad una singola coltura agraria. Sul registro devono essere annotati i trattamenti effettuati con ciascun prodotto fitosanitario utilizzato in azienda, entro il periodo della raccolta e, comunque, al più tardi entro trenta giorni dall'esecuzione del trattamento stesso. Il registro dei trattamenti riporta: A) i dati anagrafici relativi all'azienda; B) la denominazione della coltura trattata e la relativa estensione espressa in ettari; C) la data del trattamento, il prodotto e la relativa quantità impiegata, espressa in chilogrammi o litri, nonchè l'avversità che ha reso necessario il trattamento; Il registro dei trattamenti va conservato almeno per i tre anni successivi a quello a cui si riferiscono gli interventi annotati. Esso può essere compilato anche dall'utilizzatore dei prodotti fitosanitari se diverso dal titolare dell'impresa; in questo caso, il titolare deve sottoscriverlo al termine dell'anno solare. Gli utilizzatori di prodotti fitosanitari possono avvalersi, per la compilazione del registro dei trattamenti, dei centri di assistenza agricola, previa notifica all'Asl di competenza. Detto registro può essere compilato e sottoscritto anche da

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persona diversa, ma dovrà essere presente in azienda, unitamente al registro, una delega scritta da parte del titolare. Nel caso in cui i trattamenti siano effettuati da contoterzisti, il registro deve essere compilato dal titolare dell'azienda allegando l'apposito modulo rilasciato dal contotrezista per ogni singolo trattamento.In alternativa, il contoterzista potrà annotare i singoli trattamenti direttamente sul registro dell'azienda controfirmando ogni intervento fitosanitario. Nel caso di cooperative di produttori che acquistano prodotti fitosanitari con i quali eseguono tratamenti per conto dei loro soci, il registro può essere conservato presso la sede sociale dell'associazione e deve essere compilato e sottoscritto dal legale rappresentante, previa delega rilasciata dai soci. Il registro dei trattamenti deve essere compilato anche qando gli interventi fitosanitari vengono eseguiti per la difesa delle derrate alimentari immagazzinate e per gli impieghi effettuati in ambito extra-agricolo. Sono esentati dalla compilazione del quaderno di campagna i soggetti che utilizzano prodotti fitosanitari esclusivamente in orti e giardini familiari il cui raccolto è destinato al consumo proprio. Il titolare dell'azienda deve conservare in modo idoneo, per tre anni, le fatture di acquisto dei prodotti fitosanitari, nonchè la copia dei moduli di acquisto dei prodotti con classificazione di pericolo di molto tossici, tossici e nocivi. Manipolazione e stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamento dei relativi imballaggi e delle rimanenze. Gli utilizzatori professionali e, ove pertinente, i distributori quali produttori e detentori di rifiuti, sono obbligati al recupero e allo smaltimento dei prodotti fitosanitari inutilizzati o scaduti; le rimanenze dei prodotti fitosanitari e dei relativi imballaggi devono essere smaltite secondo le prescrizioni di cui alla parte IV del decret legislativo 152/2006. Difesa integrata obbligatoria Gli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari, a partire dal 1° gennaio 2014, dovranno applicare i principi generali della difesa integrata obbligatoria: essa prevede l'applicazione di tecniche di prevenzione e monitoraggio delle infestanti e delle infezioni, l'utilizzo di mezzi biologici di controllo dei parassiti, il ricorso a pratiche di coltivazione appropriate e l'uso di prodotti fitosanitari che presentano il minor rischio per la salute umana e per l'ambiente. Difesa integrata volontaria La difesa integrata volontaria rientra nella produzione integrata, così come definita dalla legge 3 febbraio 2011 n.4, recante disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari, con particolare riferimento al sistema di qualità nazionale di produzione integrata.

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CAA - IN PRIMO PIANO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

ULTIME NEWS IN BREVE ZOOTECNIA E BENESSERE ANIMALE - Il ministero della Salute ha pubblicato l'atto di indirizzo per l'anno 2013. In materia di sanità veterinaria per uniformare gli interventi nel territorio, il ministero ritiene necessario attuare i Piani di sorveglianza ed eradicazione insieme ai Piani di emergenza con i relativi manuali operativi conformi alle norme comunitarie ed internazionali, integrandoli con le prescrizioni inerenti la tutela del benessere degli animali che devono eventualmente essere abbattuti nei focolai delle epidemie. In materia di benessere animale dovrà migliorare il controllo nel settore degli animali da reddito attraverso l’informatizzazione del sistema di rendicontazione, in conformità con il piano nazionale sul benessere animale; occorrerà anche adoperarsi per una puntuale applicazione delle intese già stipulate con le forze dell’ordine in materia di controlli sul benessere degli animali durante il loro trasporto. Per adempiere agli obblighi di appartenenza all'Unione Europea, proseguirà l’attività di implementazione del sistema di audit nazionale, d'intesa con le Regioni e Province Autonome. "ASSE MEDITERRANEO" PER LA PAC - In un momento in cui i negoziati europei sul quadro finanziario pluriennale (Qfp) per il periodo 2014-2020 e sulla definizione della Pac stanno entrando in una fase decisiva, i ministri dell'agricoltura di Italia, Mario Catania, Francia, Stephane Le Foll e Spagna, Miguel Arias Cañete, si sono incontrati a Roma per raggiungere un accordo comune sulla Politica agricola. Attraverso un comunicato stampa congiunto i tre ministri hanno sottolineato l'importanza della Pac per la crescita, l'occupazione, l'ambiente e l'innovazione nelle zone rurali europee, e per la partecipazione dell'Europa negli equilibri alimentari mondiali. Il budget deve essere dunque mantenuto al livello della proposta della Commissione del quadro finanziario pluriennale 2014-2020. In merito alla convergenza degli aiuti tra stati membri, i ministri hanno evidenziato inoltre l'interesse a prendere in considerazione alcune circostanze e parametri specifici quali il valore della produzione o il valore aggiunto. Non è, invece, opportuna la convergenza obbligatoria all'interno di ogni Stato verso un importo unico di aiuto durante il prossimo periodo, ma che sia necessaria una certa flessibilità. COEFFICIENTE DI ADEGUAMENTO CANONI RUSTICI - L'apposita commissione, riunitasi in Provincia di Novara, ha determinato in aumento nella misura del 2,50% il coefficiente di adeguamento dell'equo canone di affitto dei fondi rustici, valevole nella provincia di Novara e per l'annata agraria 2011/2012. NOMINE COMMISSIONI AGRICOLE COMUNALI - Sono pervenute le seguenti comunicazioni relative alle designazione dei rappresentanti della Commissione comunale consultiva per l'agricoltura e le foreste dei comuni di: Casaleggio Novara (Fabio Mario Serazzi); Biandrate: (Giovanni Barè); Vicolungo (Marco Baglione).

▶ CAMPO AGRICOLO ARATO

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Ue, arriva una nuova direttiva per i biocarburanti

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a Commissione Europea ha presentato una nuova proposta di direttiva, volta a modificare la direttiva attuale sulle energie rinnovabili 2009/28/Ce e quella sulla qualità dei carburanti 1998/70/Ce , e limitare a livello mondiale la conversione dei terreni alla produzione di biocarburanti e ad aumentare gli effetti benefici sul clima dei biocarburanti usati nell'Ue. La proposta prevede di limitare al 5% la quota di biocarburanti derivati da alimenti utilizzabile ai fini del conseguimento dell'obiettivo del 10% di energie rinnovabili fissato dalla direttiva 2009/28/Ce. L'obiettivo è stimolare lo sviluppo di biocarburanti alternativi, detti anche di seconda generazione, derivati da materie prime non alimentari, come i rifiuti, che emettono gas a effetto serra in quantità decisamente inferiori ai carburanti fossili e non interferiscono direttamente con la produzione alimentare mondiale. Dunque, per la prima volta, nella valutazione delle prestazioni dei biocarburanti in termini di emissioni di gas ad effetto serra si terrà conto delle stime dell'impatto della conversione dei terreni a livello mondiale. Per il periodo successivo al 2020, la Commissione europea propone agli Stati membri dell'Ue di concedere sostegni finanziari solo ai biocarburanti che comportano sostanziali riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra e che non sono prodotti da colture destinate all'alimentazione umana o animale.

L'Ue dopo il 2020 intende concedere sostegni finanziari solo ai biocarburanti che non sono prodotti da colture destinate all'alimentazione

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CAA - IN PRIMO PIANO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

Cessione di prodotti agricoli: nei contratti ecco l'obbligo di scrittura Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Referente Campagna Amica)

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n base al cosiddetto "decreto liberalizzazioni", convertito in legge (27/2012), nasce l'obbligo di redigere un contratto in forma scritta per la cessione di prodotti agricoli. La norma si riferisce esclusivamente alle cessioni tra operatori commerciali e non in caso di cessione al consumatore finale. L'articolo 62 ha introdotto per la prima volta in Italia una disciplina che ha l'obiettivo di rimediare all'enorme sproporzione contrattuale che sussiste tra i produttori agricoli ed agroalimentari da una parte ed i soggetti diversi dai consumatori ai quali cedono i loro prodotti: tra di essi, le imprese di intermediazione commerciale (grossisti o dettaglianti) che li vendono al consumatore finale oppure le imprese industriali o gli esercizi di somministrazione (ristoranti, ecc.) che li trasformano. L'articolo 62 cerca di intervenire anche sul grave problema rappresentato dalle lunghe dilazioni di pagamento, cui possono aggiungersi pure i ritardi. Un problema purtroppo reale e ben conosciuto: è noto infatti che diverse catene della grande distribuzione organizzata e le loro centrali di acquisto pagano spesso i fornitori con dilazioni fino a dodici mesi ed anche oltre. In tal modo, ovviamente, chi incamera "pronto cassa" il proprio guadagno è avvantaggiato sul piano finanziario a spese dei fornitori che, se vogliono incassare subito, devono farsi scontare le fatture dalle banche - a patto che queste ultime accettino - sopportando a proprie spese i costi dell'operazione. Ma cosa prevede l'articolo 62? Innanzitutto, la forma scritta; i contratti debbono avere, nelle diverse forumule, un contenuto obbligatorio la cui mancanza comporterà la nullità automatica della scrittura. Il contenuto obbligatorio dovrà indicare la durata, la quantità, il prezzo e le carat-

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▶ ORTAGGI AL MERCATO

teristiche del prodotto venduto, le modalità di consegna e quelle di pagamento. I contratti tra imprese debbono essere redatti secondo principi di trasparenza, correttezza, proporzionalità e reciproca corrispettività delle prestazioni, con riferimento a beni forniti. Il principio di proporzionalità, in particolare, prevede che nel contratto non debba sussistere un eccessivo squilibrio fra le prestazioni e quindi, in primo luogo, dei prezzi di acquisto eccessivamente bassi od altre prestazioni che lo rendano eccessivamente gravoso per la parte più debole (ovvero l'impresa agricola od agroalimentare fornitrice). La nullità del contratto, compresa quella derivante dal mancato rispetto della forma scritta, può essere rilevata d'ufficio dal giudice. In merito a queste ultime disposizioni, la norma diviene molto intransigente e specifica i tempi del pagamento, che sono fino ad un massimo di 30 giorni dalla data di consegna o dal ritiro per le merci deteriorabili e di 60 giorni al massimo per tutte le altre merci. Salvo che il fatto costituisca reato, il contraente, a eccezione del consumatore finale, che contraviene agli obblighi di cui al comma 2 è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 516 ad euro 3.000. Salvo che il fatto costituisca reato, il mancato rispetto da parte del debitore dei termini di pagamento stabiliti

al comma 3 è punito con sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500 ad euro 500.000. 1) I prodotti agricoli, ittici ed alimentari (trasformati) preconfezionati che riportano una data di scadenza od un termine minimo di conservazione non superiore a sessanta giorni; 2) i prodotti agricoli ittici ed alimentari (trasformati) sfusi, comprese erbe e piante aromatiche, anche se posti in involucro protettivo o refrigerati, non sottoposti a trattamenti atti a prolungare la conservazione degli stessi per oltre sessanta giorni. 3) i prodotti a base di carne con queste caratteristiche fisico-chimiche: AW superiore a 0,95 e PH superiore a 5,2 oppure AW superiore a 0,91, uppure PH superiore a 4,5; 4) tutti i tipi di latte (quarto comma) Il secondo comma stabilisce poi che, nelle relazioni commerciali fra operatori economici in generale, comprese quelle relative alla cessione di prodotti agricoli ed agroalimentari di cui al capoverso precedente è vietato: A)imporre direttamente od indirettamente condizioni di acquisto, di vendita od altre condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose, nonchè condizioni extracontrattuali e retroattive;

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B) applicare condizioni (contrattuali) oggettivamente diverse per prestazioni equivalenti; C) subordinare la conclusione, l'esecuzione dei contratti e la continuità e reolarità delle medesime relazioni ommerciali all'esecuzione di prestazioni da parte dei contraenti che, per loro natura e secondo gli usi commerciali, non abbiano alcuna connessione con l'oggetto degli uni e delle altre; D) conseguire indebite prestazioni unilaterali, non giustificate dalla natura o dal contenuto delle relazioni commerciali; E) adottare ogni ulteriore condotta commerciale sleale che risulti tale anche tenendo conto del complesso delle relazioni commerciali che caratterizzano le condizioni di aprovvigionamento; Da questi divieti non deriva la nullità del contratto stipulato fra operatori economici, ma la responsabilità civile extracontrattuale (art. 2043 del Codice Civile) per il risarcimento del danno causato alla parte più debole dall'aver dovuto subire uno o più dei comportamenti sleali individuati dalla norma citata posti in essere dalla controparte. L'articolo 62 è entrato in vigore il 24 ottobre. Gli uffici di Coldiretti sono a disposizione di tutti gli associati per ogni ulteriore indicazione sull'argomento.

Serre: ecco quando è necessario il permesso per costruirle: c'è una sentenza della Cassazione

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n alcuni casi la realizzazione di una struttura da adibire a serra richiede il rilascio del permesso di costruire, a prescindere dalla destinazione agricola dell’area su cui è stato realizzato il manufatto. Ciò è quanto ha stabilito una sentenza della Cassazione penale che ha condannato una società cooperativa per avere costruito, illegittimamente, sul fondo di proprietà una serra per la coltivazione di ortaggi, poiché non era stata richiesta al Comune l’autorizzazione sebbene le caratteristiche della struttura rendevano necessario il rilascio di un titolo abilitativo. Nella sentenza si evidenzia che dell’opera edificata a serra devono essere valutate l’imponenza, la strutturazione, la tipologia dei materiali utilizzati e, soprattutto, l’ancoraggio stabile al suolo. È chiaro che la struttura richiede il preventivo rilascio di una concessione o autorizzazione quando è di grandi dimensioni e costruita su di una piattaforma di cemento armato. Serve, quindi, chiedere il permesso alla competente amministrazione quando la costruzione non possiede quelle caratteristiche per le quali la legge ne esclude la necessità, altrimenti si commette un reato urbanistico. A riguardo, infatti, il titolo abilitativo non deve essere richiesto quando la serra ha dimensioni che non incidono negativamente sull’ambiente ed è situata su area agricola e con finalità esclusivamente agricole. Deve essere effettuata, pertanto, una valutazione caso per caso, verificando se una struttura che forma un ambiente destinato a perdurare nel tempo sia costruita con materiali tali da non potere essere asportata o spostata ed incida in modo determinante sul territorio. Ne consegue che l’esecuzione dei lavori in assenza di permesso non costituisce un illecito qualora la serra, oltre ad essere collocata su terreno agricolo, sia formata da materiale facilmente rimovibile ed abbia una dimensione tale da armonizzarsi con l’ambiente circostante.

TERRE E ROCCE DA SCAVO, OPERATIVE LE NUOVE NORME PER LA DEFINIZIONE DI "SOTTOPRODOTTI" E PER LA GESTIONE E L'UTILIZZO DEI MATERIALI

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al 6 ottobre scorso è in vigore il decreto ministeriale 10 agosto 2012, n.161, che disciplina l’utilizzazione delle terre e rocce da scavo. Il regolamento, emanato in attuazione dell’articolo l'articolo 49 del decreto legge sulla crescita (D.L.24 gennaio 2012, n.1) stabilisce le condizioni alle quali le terre e rocce da scavo possono essere considerate sottoprodotti ai sensi dell’articolo 184 bis del decreto legislativo n.152/06 (cosiddetto codice ambientale). In particolare, per migliorare l'uso delle risorse naturali e prevenire la produzione di rifiuti, il documento stabilisce i criteri qualitativi da soddisfare affinché i materiali di scavo (quali, ad esempio, il suolo o sottosuolo derivanti sbancamento, fondazioni, trincee, perforazione, rimozione e livellamento di opere in terra, ecc.) siano considerati sottoprodotti e non rifiuti. Il regolamento stabilisce, inoltre, le procedure

e le modalità affinché la gestione e l'utilizzo dei materiali da scavo avvenga senza pericolo per la salute e senza recare pregiudizio per l'ambiente. In estrema sintesi, al fine di attestare il rispetto delle condizioni qualitative stabilite dal regolamento, i soggetti interessati debbano presentare un Piano di utilizzo del materiale da scavo almeno 90 giorni prima dell’inizio dei lavori per le nuove opere,. Il materiale da scavo, per poter essere considerato sottoprodotto, deve essere utilizzato in conformità al Piano di Utilizzo nel corso dell'esecuzione della stessa opera, nel quale è stato generato, o di un'opera diversa, per la realizzazione di reinterri, riempimenti, rimodellazioni, rilevati, ripascimenti, interventi a mare, miglioramenti fondiari o viari oppure altre forme di ripristini e miglioramenti ambientali; ovvero in processi produttivi, in sostituzione di materiali di cava. Inoltre, il materiale da scavo deve essere ido-

neo ad essere utilizzato direttamente, ossia senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale e soddisfare i requisiti di qualità ambientale per le modalità di utilizzo specifico, secondo i criteri indicati negli allegati al decreto. Sono esclusi dall'ambito di applicazione del regolamento i rifiuti provenienti direttamente dall'esecuzione di interventi di demolizione di edifici o altri manufatti preesistenti, la cui gestione è disciplinata dalla Parte IV del codice ambientale, in materia di rifiuti. Con l'entrata in vigore del nuovo decreto è efficace l’abrogazione dell'articolo 186 del D.Lgs. n. 152/2006 che, precedentemente, disciplinava la materia. Le previgenti disposizioni di legge si applicano, comunque, alle procedure già avviate, fatta salva la possibilità di presentare, entro il 4 aprile 2013, un Piano di utilizzo conforme alle condizioni definite dal documento. .

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CAA - IN PRIMO PIANO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

ENERGIA e dispositivi per la sicurezza in rete: adeguarsi entro il 31 marzo Q da NOVARA - LORENZO ROLANDO (Responsabile CAA Coldiretti)

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ntro il 31 marzo gli impianti a Fer (Fonti energetiche rinnovabili) non programmabili di potenza superiore a 50 kWe dovranno adeguarsi alle nuove regole di connessione. Con la delibera 84/2012/R/eel, l'Autorità ha previsto nuovi obblighi, per tutte le tipologie di impianti caratterizzati da produzione intermittente e non programmabile (fotovoltaico), attraverso l'adozione di specifici dispositivi e regole tecniche di funzionamento. La nuova regolazione riguarda tutti gli impianti connessi alle reti in media e bassa tensione che sono entrati in funzione dopo il 31 marzo di quest'anno; mentre, per gli impianti preesistenti alla data del 31 marzo 2012, la nuova regolazione riguarda invece solo quelli di medie e grandi dimensioni (sopra i 50 kW di potenza), che hanno tempo per adeguarsi sino al 31 marzo 2013 e potranno godere di un contributo economico qualora l’adeguamento fosse fatto entro la fine di ottobre. In questi giorni Enel sta inviando alle imprese interessate una comunicazione a riguardo che avvisa le aziende della scadenza del marzo 2013 e chiede che gli siano comunicati gli interventi fatti I produttori che inviano all’impresa distributrice (Enel nella maggior parte dei casi) la comunicazione di avvenuto adeguamento degli impianti entro il 32 ottobre 2012, hanno diritto a un premio la cui entità varia in funzione della data di entrata in esercizio dell’impianto. Consigliamo pertanto a tutte le aziende interessate di prendere contatto con il proprio installatore al fine di adempiere all’obbligo di cui sopra. Coldiretti è a disposizione per le ulteriori delucidazioni del caso.

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BONUS DEL 55% E CONTO ENERGIA NON SONO MAI CUMULABILI

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articolo 12, comma 2 del DM 5 luglio 2012 (V Conto energia) dispone genericamente che le tariffe incentivanti di cui al citato decreto non sono applicabili nel caso in cui, per lo stesso impianto fotovoltaico, siano state riconosciute o siano state richieste detrazioni fiscali (e dunque, la detrazione IRPEF/IRES del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica come anche quella IRPEF del 36-50% per gli interventi volti al recupero edilizio). In questa sede si focalizzerà l’attenzione sul bonus fiscale per il risparmio energetico. Anzitutto, occorre evidenziare che, a ben vedere, il problema della cumulabilità tra la tariffa incentivante del Conto energia e le detrazioni IRPEF/IRES del 55% previste per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti si profila raramente. Ad evitare le possibili interferenze concorre la precisa delimitazione della tipologia degli interventi agevolati (es. installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria, sostituzione dell’impianto di riscaldamento con installazione di caldaie a condensazione, ecc.). Nella maggior parte delle ipotesi, non residua spazio per ammettere che, all’interno dell’intervento agevolato, possa confluire anche l’installazione dei pannelli fotovoltaici. L’unica ipotesi in cui l’installazione dell’impianto fotovoltaico può trovare occasione nell’ambito di un intervento di riqualificazione energetica di un edificio attiene alla tipologia di intervento potenzialmente più ampia, giacché definita in termini meno stringenti quanto alla natura delle opere in cui deve sostanziarsi. In tal caso, opera il divieto di cumulo con

la tariffa incentivante del Conto energia: qualora l’intervento, considerato complessivamente, assicuri il conseguimento degli obiettivi prestazionali fissati dalla legge, la detrazione IRPEF/IRES del 55% compete soltanto in relazione alle spese diverse da quelle afferenti l’installazione dell’impianto fotovoltaico ammesso ai benefici del conto energia. Comunque, raramente si configura l’ipotesi di cumulo. In merito alle ragioni dell’esclusione delle spese sostenute per l’installazione degli impianti fotovoltaici dall’ambito di applicazione delle detrazioni IRPEF/IRES del 55%, con la risoluzione 20 maggio 2008 n. 207, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che le spese sostenute per l’installazione dei pannelli fotovoltaici (e, in generale, dell’impianto fotovoltaico) non rilevano ai fini della detrazione IRPEF/IRES del 55%, in quanto tali spese: - da un lato, sono sostenute per la produzione di energia elettrica di fonte fotovoltaica (finalità del conto energia), e non per il contenimento dei consumi energetici per il riscaldamento invernale (finalità della detrazione del 55%); - dall’altro, beneficiano della tariffa incentivante, che ha appunto la funzione di consentire il recupero nel tempo del capitale investito nell’impianto fotovoltaico, con la conseguenza che la spesa relativa non rappresenta un onere effettivamente rimasto a carico del contribuente, e come tale non assume rilevanza ai fini della detrazione dalle imposte sui redditi. Va infine ricordato il divieto di cumulo tra la detrazione IRPEF/IRES del 55% ed il premio aggiuntivo per gli impianti fotovoltaici abbinati ad un uso efficiente dell’energia. ELENA SASSONE

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CAA - IL VINO E IL VIGNETO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

Pubblicate le linee guida per gli

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CAA - IL VINO E IL VIGNETO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

Flavescenza dorata

indicazioni pratiche di controllo e lotta Q da NOVARA - CARLO TODESCHINO (Responsabile Servizio Vitivinicolo) COME RICONOSCERE L'INSETTO VETTORE Neanidi e ninfe di Scaphoideus titanus (insetto vettore della flavescenza dorata) si riscontrano spesso sulla stessa foglia e possono essere confuse con forme giovanili di Metcalfa pruinosa , Empoasca vitis e Zygina rhamni (cicaline della vite). Rispetto a Scaphoideus titanus, che si differenzia dalle altre cicaline ampelofaghe per la presenza di due tacche nere simmetriche poste sull’ultimo segmento addominale, Empoasca vitis e Zygi-

na rhamni presentano colori più tenui e dimensioni minori, mentre Metcalfa pruinosa è di colore bianco ed è ricoperta da secrezioni cerose. Un modo semplice, inoltre, per distinguerlo in campo è il fatto che Scaphoideus titanus se toccato salta, a differenza di Empoasca vitis e Zygina rhamni, che si spostano camminando sulla superficie fogliare. IL MONITORAGGIO Esistono diverse modalità per verificare la presenza della cicalina in un vigneto. Per gli stadi giovanili, vista la loro particolare localizzazione è consigliabile un

▶ VITE COLPITA DA FLAVESCENZA DORATA NEL MEDIO NOVARESE (OTTOBRE 2012)

monitoraggio mediante osservazione visiva dei succhioni o delle foglie basali dei germogli lungo i cordoni permanenti delle viti (a partire dalla metà di maggio), anche se non si esclude l’utilizzo delle trappole gialle. Se è stata effettuata la spollonatura delle viti possono essere controllate le poche foglioline rimaste sul tronco, in quanto Scaphoideus titanus tende a ritornare quanto prima sulla vite. Per un riscontro immediato circa la presenza degli adulti è possibile utilizzare uno scuotitore-raccoglitore o un ombrello entomologico che risulta più agevole nelle forme d’allevamento a pergola, mentre se si vogliono raccogliere dati circa la dinamica di popolazione, ovvero la eventuale dominuzione e /o aumento è consigliabile installare nel vigneto delle trappole cromotropiche adesive gialle da sostituire ogni 10-15 giorni (5-6 trappole/ha) e da posizionare a 1-2 m di altezza. LA LOTTA Dalle osservazioni di campo e dalle prove sperimentali effettuate nel corso

SCADENZIARIO VITIVINICOLO • DENUNCIA DI PRODUZIONE VITIVINICOLA E CONTROLLO FASCICOLO VITIVINICOLO Scadenza presentazione: 15/1/2013 Contattare gli uffici Coldiretti per prendere appuntamento al fine di concludere il lavoro preliminare entro il 30/11/12. • DOMANDE DI CONTRIBUTO RISTRUTTURAZIONE VIGNETI CAMPAGNA 2012/2013 Il bando si aprirà a breve con scadenza prevista intorno al 15 gennaio 2013: le domande di contributo devono essere presentate con già le pratiche di estirpo e reimpianto autorizzate. I soci devono contattare gli uffici al più presto. • OCM VINO 2013 Contributo a fondo perduto del 40% su acquisti di macchine ed attrezzature per cantine, e/o costruzioni e ristrutturazioni cantine. L'apertura del bando è annunciata ad inizio 2013 e fine lavori/ acquisti al 31 agosto 2013. Per ogni acquisto/opera necessitano tre preventivi di ditte diverse. Tutti gli interessati devono contattare gli uffici al più presto per valutre gli acquisti/opere ammissibili e non al finanziamento e la modalità di realizzazione degli interventi.

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CAA - IL VINO E IL VIGNETO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE degli anni è emerso che Scaphoideus titanus è molto sensibile ai trattamenti insetticidi e quindi una corretta strategia di lotta in base a tempi e principi attivi corretti può dare ottimi risultati. Infatti come già ricordato più volte la trasmissione della Flavescenza Dorata avviene soltanto attraverso la presenza dell’insetto nel vigneto. Per quanto riguarda gli esteri fosforici è stato evidenziato che bastano due trattamenti nell’arco di una sola estate per portare le popolazioni a livelli molto bassi indipendentemente dalla formulazione e va scelto correttamente il periodo delle schiuse. Per la lentezza di azione, gli insetticidi chitino-inibitori non sono consigliabili da soli nelle strategie di controllo nei primi anni di forte espansione della flavescenza dorata dove è necessario l’abbattimento veloce del vettore su una superficie estesa. Recenti osservazioni in campo hanno evidenziato che alcuni vigneti trattati nel corso degli anni solamente con insetticidi inibitori della sintesi della chitina impiegando bassi volumi di acqua presentano popolazioni di Scaphoideus titanus di circa 0,5-2 forme mobili/succhione e quindi un dato non idoneo alla corretta lotta all’insetto. Tali principi attivi possono essere impiegati alcuni anni prima dell’arrivo della flavescenza dorata, in modo da ridurre le popolazioni del cicadellide ed effettuare meno interventi con organo fosforati durante la fase epidemica, oppure dopo tale periodo in modo da alternarli con altri principi attivi che hanno modalità di azione diverse onde evitare la possibile comparsa di resistenze o la pullulazione di altri fitofagi minori. Gli insetticidi piretroidi sono dotati di un forte potere abbattente ma spesso anche una sola applicazione ha conseguenze estremamente negative sull’acarofauna utile. Per quanto riguarda i vigneti a conduzione biologica possiamo rassicurare circa l’efficacia dei trattamenti con piretro naturale + piperonil butossido a patto che vengano rispettate alcune norme importanti, quali i trattamenti nelle ore serali con elevati volumi d’acqua. Teniamo qui conto che il piretro + piperonil butossido non va impiegato se sono un operatore biologico che intende esportare vino verso i paesi area USA, devono essere utilizzati prodotti solo a base di piretro naturale, però meno persistenti.

CANTINE E PRINCIPALI REQUISITI GENERALI PER L'OPERATIVITÀ NOVARA - Proseguiamo l'approfondimen- copertura a protezione dell’area. to a puntate relativo ai requisiti generali • pavimento in materiale impermeabile e per le cantine, per la loro costruzione e lavabile inclinato verso un tombino a siforistrutturazione, in riferimento al successi- ne dotato di griglia a maglie fini. vo ottenimento, ai sensi della vigente normativa, dell'approvazione della Scia di DOTAZIONI inizio/variazione attività di produzione, Le attrezzature destinate a venire a constoccaggio, imbottigliamento vini. tatto con gli alimenti dovranno essere in possesso della dichiarazione di conLOCALI / AREE – REQUISITI SPECIFICI formità prevista dal Regolamento (CE) I reparti della cantina non vanno intesi 1935/2004 e s.m.i. "Conformità tecnica necessariamente come entità separate fi- e di sicurezza". sicamente da muri, ma anche come zone dove vengono svolte operazioni particola- SPECIFICHE DI SICUREZZA ri, ognuna con proprie esigenze. I veicoli che conferiscono l’uva transitano Le seguenti indicazioni tengono conto dei nei piazzali esterni dello stabilimento pronecessari requisiti igienico-sanitari e dei duttivo con il seguente percorso: dal canpossibili interventi protezionistici di natu- cello di ingresso sino al punto eventuale ra strutturale ed impiantistica. di pesata, poi allo scarico dell’uva nella tramoggia, quindi ancora alla pesata (per Locali/ aree conferimento, stabilire il peso netto) infine al cancello di pigiatura - diraspatura uscita che spesso è lo stesso di ingresso. Il locale per il conferimento rappresenta il In periodo di vendemmia l’intensità dei punto di incontro tra la vigna e la cantina, transiti nel piazzale può essere alta ed i come tale potrà anche risolversi con sem- rischi di collisione e di investimenti crescoplici tettoie ed agevoli collegamenti con il no. Occorre predisporre segnaletica orizreparto vinificazione. zontale e verticale, percorsi separati per È consigliabile che le operazioni di pigia- automezzi e pedoni ed eventualmente pertura/pressatura siano effettuate all’interno corsi a senso unico per gli automezzi. dei locali o perlomeno in zone coperte in modo adeguato, come ad esempio tettoie Se la diraspatrice si trova sotto il piano di prolungamento di locali cantina, ecc e del pavimento al di sotto della tramoggia comunque devono essere previsti requisiti per potervi accedere sono presenti rischi minimi: di caduta. Occorre installare parapetto • pavimento con superficie liscia, facil- normale con fascia di parapiedi tutto inmente lavabile e disinfettabile, antiscivolo. torno all’apertura verso il vuoto. L’accesso • pareti lisce, facilmente lavabili e disin- alla scala per scendere nella zona inferiofettabili per almeno 2 mt. da terra (es: re può essere protetta con un cancellino. piastrelle, smalto oppure verniciatura con La stessa scala deve essere stabilmente smalti a base di resine epossidiche o altri fissata, realizzata in materiale antiscivolo accorgimenti similari ritenuti idonei (lami- (ad esempio grigliato metallico), dotata di nati, plexiglass, etc). corrimano e di fascia fermapiedi. CARLO TODESCHINO • porte con superfici lisce facilmente lavabili e disinfettabili. (segue sul prossimo numero) È comunque consen▶ GRAPPOLI PRONTI PER LA VENDEMMIA 2012 tita, come sopra già accennato, la pigiatura/pressatura nelle pertinenze esterne dell’attività; in questo caso l’area deve essere collocata ad adeguata distanza da strade, spazi etc. che potrebbero costituire fonti di contaminazioni del prodotto lavorato e deve presentare le seguenti caratteristiche : ▶ UVE IN VIGNETO • presenza di una

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LEGISLATIVO SISTEMA SERVIZI COLDIRETTI

Scadenza Imu, in arrivo la proroga al 30 novembre Q da NOVARA - ELENA SASSONE Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Responsabile Fiscale Impresa Verde Novara(Referente Vco Campagna Amica)

N

ello schema di decreto recante “Disposizioni in materia di finanza e di funzionamento degli enti locali”, che è stato discusso e approvato dal consiglio dei ministri, sono previste disposizioni per rafforzare il sistema di controllo interno degli enti locali, oltre a quello esterno operato da società di revisione e Corte dei Conti. Tra le altre novità, è prevista l’introduzione, per gli enti locali con più di 5mila abitanti, di un controllo strategico per la verifica dello stato di attuazione dei programmi e di controlli che lo stesso ente dovrà definire per monitorare l’attività delle sue società partecipate. In materia di verifica degli equilibri di bilancio degli enti locali, inoltre, il provvedimento in oggetto dispone il

differimento al 30 novembre 2012 del termine, di cui all’art. 193 comma 2 del DLgs. n. 267/2000, entro cui l’organo consiliare deve provvedere con delibera ad effettuare la ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi, per la verifica della salvaguardia degli equilibri di bilancio. Tale termine si andrebbe così ad allineare a quello previsto per la deliberazione del bilancio di previsione per l’anno 2012 da parte degli enti locali disposto dal DM 2 agosto 2012, che rimane fermo al 31 ottobre 2012. Tra le principali novità, inoltre, si evidenziano la proroga della dichiarazione IMU per il 2012 e la fissazione del termine entro cui le popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle Province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, il 20 e il 29 maggio

ULTIME NOVITÀ FISCALI DECRETO LAVORO - La legge 28 giugno 2012, n. 92, recante “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita” riduce dal 15 al 5% l'abbattimento forfetario ai fini della determinazione del reddito imponibile dei soggetti Irpef per i canoni di locazione degli immobili non posseduti nell'esercizio di impresa commerciale. Quindi dalla dichiarazione dei redditi dell’anno prossimo il reddito imponibile relativo ai canoni d’affitto di abitazioni passa dall’85% al 95%. LEGGE DI STABILITÀ 2013 - Il 10 ottobre il Governo ha approvato il disegno di legge contenente le “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, ovvero la cosiddetta legge di stabilità. Le disposizioni del Governo indicano, a partire dal 2013, una riduzione di un punto percentuale delle aliquote Irpef relative ai primi due scaglioni di reddito, compensata però da un taglio di deduzioni e detrazioni (quest’ultimo dovrebbe entrare in vigore già relativamente ai redditi 2012, ovvero già nella prossima dichiarazione dei redditi). Dal 1 luglio 2013 si prevede anche un aumento dell’Iva, la cui aliquota ordinaria dovrebbe passare dal 21% al 22%, mentre l’attuale aliquota del 10% si attesterà all’11%. Inoltre il disegno di legge in oggetto introduce, dall’anno di imposta 2012, un aumento della rivalutazione dei redditi agrari e dominicali dei terreni portando il moltiplicatore a 105 relativamente a terreni posseduti o condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola e a 115 per tutti gli altri (fino al 2011 al reddito dominicale si applicava un moltiplicatore pari a 80, mentre il reddito agrario veniva moltiplicato per 70). Si ribadisce comunque che tutte le norme contenute nel disegno di “legge di stabilità” potrebbero essere oggetto di modifiche in sede di approvazione da parte del Parlamento.

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L'

apicoltura crescei eversamenti mantiene la 2012, dovranno eseguire strategicità nella proche erano propria stati sospesi. vince diaNovara e Vco, dove sono Con riferimento quest’ultimo aspetimprese agricole2012 dedito, infatti, èdiverse fissatoleal 16 dicembre te a tale attività: in il particolare, il Novarese si il termine entro quale i contribuenti posiziona i primi(senza posti inapplicazione Piemonte, con dovrannotra versare 207 apicoltorie presenti in iprovincia, considi sanzioni interessi) tributi, i conderando gli hobbisti, un totale di tributi anche previdenziali e per assistenziali, circa 22 mila arnie.Inail, Nel Vco, invece, glideapinonché i premi sospesi dai coltori sono 351, per del un totale di 5.5002012 arnie. creti ministeriali 1° giugno Nelle province2012. si riescono e del due 24 agosto Entro alaprodurre stessa molti monoflorali. data, mieli dovranno essere versate le riteAlcuni possono raccolti tutti gli annute sui redditiessere di lavoro dipendente e ni con produzioni perdi quantità assimilati, nonché variabili sui redditi lavoro ma con caratteristiche costanti per qualità autonomo, e le relative addizionali, da organolettiche, altri, d’imposta invece, risultano più parte dei sostituti che non saltuari e variabili o ancora possono essere vi hanno adempiuto. prodotti solo inall’Imu, aerali molto ristretti e infine In relazione viene prorogato: solo se si verificano particolari condizioni - al 31 ottobre 2012 il termine entro climatiche. Vediamo, quindiapprovare di individuare cui i Comuni possono o tutti i potenziali raccolti. modificare, sulla base dei dati aggiorTra i mieli monofloreali vi sono nati, il regolamento e laprincipali deliberazione quelli di Acacia, di Castagno, Tiglio, cui si relativa alle aliquote e alladidetrazione aggiunge, particolarmente in Ossola, del tributo (art. 13 comma 12-bisquello del DL n. 201/2011); - al 30 novembre 2012 il termine per la presentazione della dichiarazione IMU 2012 per gli immobili per i quali l’obbligo dichiarativo è sorto dal 1° gennaio 2012 (art. 13 comma 12-ter del DL n. 201/2011). Come noto, il modello della dichiarazione IMU, unitamente alle relative istruzioni, non è ancora stato approvato . Si noti che la proroga al 31 ottobre della delibera con la quale i Comuni potranno modificare le varie aliquote della nuova imposta municipale propria si allinea ora con il termine di presentazione del bilancio di previsione per l’anno 2012 degli enti locali. Infine, per evitare effetti migratori di flotte di veicoli, è stabilito che le formalità di trascrizione, iscrizione e annotazione dei veicoli richieste dal PRA possano essere eseguite su tutto il territorio nazionale. Il gettito derivante dall’imposta provinciale di trascrizione (IPT) sarà destinato alla Provincia dove ha sede legale o la residenza il soggetto passivo (avente causa o intestatario del veicolo).

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PER LE SOCIETÀ AGRICOLE POSSIBILE CALCOLO DEL REDDITO SOLAMENTE CON REGOLE ORDINARIE

L'

articolo 12 del Ddl. di stabilità per il 2013, (approvato dal Consiglio dei Ministri del 9 ottobre scorso), contiene disposizioni che interessano il settore agricolo. In particolare, verrebbe eliminata la possibilità per le società agricole (srl, sas, snc e cooperative) di optare per il regime in base al quale le attività agricole (ivi comprese quelle connesse) generano reddito imponibile. L’abrogazione si applica a partire dall’anno 2012. Le agevolazioni agricole si continueranno dunque ad applicare per le società semplici e ditte individuali. È utile guardare bene le norme abrogate: -L’art. 1, comma 1093 della L. n. 296/2006

ha introdotto un regime opzionale di determinazione del reddito imponibile in favore di società di persone commerciali (snc, sas), srl e società cooperative, che rivestano la qualifica di società agricole ai sensi dell’art. 2 del DLgs. 29 marzo 2004 n. 99. Si tratta delle società che hanno quale oggetto sociale l’esercizio esclusivo delle attività di cui all’art. 2135 c.c. e che contengono, nella propria ragione o denominazione sociale, l’indicazione di “società agricola”. ABROGATI I REGIMI OPZIONALI PER LE SOCIETÀ AGRICOLE Ai sensi dell’art. 1 comma 1094 della L. n. 296/2006, invece, le società di persone (snc, sas) e le società a responsabilità limitata (srl) che

sono costituite (in qualità di soci) da imprenditori agricoli e che esercitano esclusivamente attività dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti agricoli ceduti dai soci, potevano optare per l’applicazione di un regime fiscale di favore, in base al quale sono considerate imprese agricole (e non imprese commerciali) e determinano il reddito applicando all’ammontare dei ricavi un coefficiente di redditività pari al 25%. Se l’opzione non veniva esercitata, occorreva determinare il reddito in base alle regole ordinarie vigenti in materia di determinazione del reddito d’impresa. ELENA SASSONE

L’agevolazione per la piccola proprietà contadina sembra potersi applicare limitatamente al corrispettivo del fondo agricolo ceduto

L’

atto di cessione d’azienda, in quanto atto “avente per oggetto beni per i quali sono previste aliquote diverse”, a norma dell’art. 23, comma 1 del DPR 131/86, è soggetto alle varie aliquote previste per la cessione dei singoli beni aziendali, purché per ciascuno di essi siano stati indicati distintamente in atto i corrispettivi. Invece, ove non siano stati indicati in atto i corrispettivi previsti per i singoli beni, l’atto è integralmente tassato con l’aliquota dell’imposta di registro più elevata prevista per i beni aziendali. Ad esempio, ove l’azienda comprenda beni mobili ed immobili abitativi, si applica l’imposta di registro: - del 7% (prevista per gli immobili abitativi) su tutto il corrispettivo, nel caso in cui non siano indicati separatamente i corrispettivi riconducibili alle varie componenti; - in caso di separata indicazione dei corrispettivi per le singole componenti aziendali, del 3% sul corrispettivo previsto per i beni mobili (ex art. 2 della tariffa, parte I, allegata al DPR 131/86) e del 7% sugli immobili abitativi (ex art. 1, secondo periodo, dell’art. 1 della Tariffa, parte I, allegata al DPR 131/86). Ci si può domandare se tale disciplina normativa consenta, in caso di separata indicazione dei corrispettivi, di applicare anche le eventuali aliquote agevolate previste da specifiche norme agevolative. Ad esempio, ci si può chiedere se, in presenza

di un atto di cessione d’azienda agricola comprendente fondi agricoli, a favore di un imprenditore agricolo professionale, sia possibile, in presenza delle condizioni di applicazione delle agevolazioni per la piccola proprietà contadina, applicare l’imposta di registro fissa al corrispettivo previsto per la cessione dei fondi agricoli. Sia la “vecchia” che la “nuova” agevolazione consentono di applicare all’atto le imposte di registro ed ipotecaria in misura fissa (mentre l’imposta catastale resta dovuta nella misura ordinaria dell’1%). Limitando inizialmente il nostro esame alla previgente disciplina, si rileva che, tra gli “atti posti in essere per la formazione o per l’arrotondamento della piccola proprietà contadina”, che l’art. 1 della L. 604/54 indicava come agevolabili, non era ricompresa la cessione d’azienda. D’altro canto, la formulazione oggi recata dall’art. 2, comma 4-bis del DL 194/2009 fa riferimento agli “atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni e relative pertinenze, qualificati agricoli in base a strumenti urbanistici vigenti”. L’elemento testuale, però, non pare sufficiente ad escludere l’applicazione del regime agevolativo al trasferimento immobiliare operato nell’ambito della cessione d’azienda. LA CESSIONE D'AZIENDA NON PERDE L'UNICITÀ Infatti, a ben vedere, non è la norma agevolati-

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va che consente l’applicazione della tassazione agevolata, quanto piuttosto la disciplina generale prevista dall’art. 23 del DPR 131/86 per la cessione d’azienda. Tale norma, infatti (seppur implicitamente), consente di applicare ai singoli beni aziendali il trattamento impositivo previsto. In breve, sebbene la cessione d’azienda configuri civilisticamente un atto autonomo, diverso dalla cessione dei singoli beni aziendali, è anche vero che il legislatore, all’art. 23 del DPR 131/86, ci dice che dal punto di vista impositivo la cessione d’azienda può essere trattata come la cessione dei singoli beni aziendali separatamente considerati. Pertanto, non si vede ragione per escludere l’applicazione, al terreno agricolo ceduto nell’ambito della cessione d’azienda, del trattamento che sarebbe applicabile in caso di trasferimento autonomo. È proprio l’art. 23 citato, infatti, che consente di fare riferimento al trattamento impositivo previsto per i singoli beni trasferiti, senza che ciò comporti la perdita dell’unicità civilistica dell’atto di cessione aziendale. Questa impostazione pare condivisa dall’Ufficio Studi del Consiglio nazionale del Notariato, che, interrogato sulla questione dell’applicabilità delle agevolazioni per la PPC in caso di cessione d’azienda comprensiva di terreni/fabbricati rurali, nel quesito 40/2009/T, afferma che “può ragionevolmente ritenersi che, ricorrendone i requisiti, in relazione al trasferimento del terreno sarà possibile beneficiare delle agevolazioni previste per la piccola proprietà contadina”.

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NOTIZIE EPACA Q I DATI INPS

Quasi un voucher su tre è utilizzato in agricoltura Q da NOVARA - PAOLO FAVINI (Responsabile provinciale Epaca Novara)

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uasi un voucher per il lavoro occasionale su tre è stato utilizzato per attività agricole dove ha favorito l’occupazione dipendente che è cresciuta in media dello 0,9 per cento nello scorso anno. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai dati dell'Osservatorio Inps secondo il quale sono stati venduti oltre 15,3 milioni di buoni lavoro nel 2011 (10 euro comprensivi del pagamento dei contributi all'Inps e all'Inail e il pagamento per la gestione del servizio) con un aumento del 58 per cento rispetto ai 9,7 milioni del 2010. Lo strumento dei voucher Si è dimostrato valido nel favorire l’occupazione e l’emersione del sommerso e per questo ci auguriamo che le modifiche normative introdotte non ostacolino questa opportunità.

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PRESENZA CAPILLARE IN PROVINCIA

Epaca: sempre più numerose le convenzioni Q da NOVARA - PAOLO FAVINI

(Responsabile provinciale Epaca Novara)

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ono ormai molte le convenzioni attivate sul territorio da Epaca relativamente ai propri servizi di patronato: una presenza sempre più capillare sul territorio che consente un dialogo costante con gli utenti. Del resto, l'apertura ad una più ampia platea di cittadini deve essere uno dei punti salienti dello sviluppo organizzativo di ciascun ufficio: lo strumento operativo della convenzione, sia nei confronti di soggetti pubblici che privati, rappresenta la chiave di volta per un

L'INPS STA INVIANDO LE COMUNICAZIONI DI INDEBITO SULLE QUATTORDICESIME

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a Direzione Centrale INPS sta inviando in questi giorni a numerosi pensionati una lettera con la richiesta di restituzione della quattordicesima riferita all’anno 2009 per quei soggetti che avevano redditi personali superiori ai limiti stabiliti dalla legge. Nel 2009, infatti, l’Istituto liquidò le somme di quattordicesima in forma automatica a tutti quei pensionati che, teoricamente, avrebbero potuto avere diritto all’importo sulla base dei redditi conosciuti dall’INPS, ma invitò i beneficiari a comunicare i propri effettivi redditi qualora questi non consentissero il pagamento della somma. A seguito del controllo incrociato con l’Agenzia delle Entrate, l’Inps ha provveduto ad annullare gli importi pagati nei confronti di coloro che non potevano percepirli ed a richiederne la restituzione. Invitiamo tutti coloro che dovessero ricevere la comunicazione Inps a verificare presso i nostri uffici se avessero a tempo debito provveduto alla comunicazione dei propri redditi all’Istituto: in tal caso, infatti, non è dovuta la restituzione della somma in quanto la richiesta è pervenuta in ritardo rispetto a quanto stabilito dalle vigenti normative in tema di recupero degli indebiti.

Secondo l'osservatorio Inps sono stati venduti oltre 15,3 milioni di buoni lavoro nel 2011 con un aumento del 58% rispetto ai 9,7 milioni dell'anno 2010

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patronato, come il nostro, ben radicato sul territorio. Le pratiche offerte gratuitamente ai cittadini riguardano prestazioni di carattere previdenziale, assistenziale, prestazioni di tutela infortunistica (a titolo esemplificativo: pratiche pensionistiche, verifica posizioni contributive, contributi lavoratori parasubordinati, riscatti e ricongiunzioni di contributi, contributi volontari, riconoscimento infortuni sul lavoro, valutazione di postumi invalidanti, tutela medico-legale, indenità di disoccupazione, prestazioni ad invalidi civili, assegno al nucleo familare, indennità di maternità, e molto altro ancora). Di seguito, ecco le convenzioni attivate da Epaca per la fornitura dei propri servizi di patronato agli utenti e ai cittadini in genere: dott. Camera (Novara); dott. Casulini (Vicolungo); dott. Lazzarini (Marano Ticino); Parrocchia Madonna Pellegrina (Novara); dott. Bruno Ferrario (Novara); Confesercenti (Novara); dott Brunella Palmieri (Novara); dott. ssa Manuela Ferrari (Novara); Associazione Anvolt (Novara); studio Mora di Barbara Mora (Borgomanero); farmacia Mantegazza (Caltignaga); Assicurazioni Generali (Novara); studio Francesca Brusorio (Oleggio); studio Equity srl (Momo); Rag. Carassotti Davide (Cameri); Onoranze Funebri Filo (Novara); Rrc (Arona); Circolo Fenapi Interculturale (Borgomanero);

CULLA: È NATA LUCIA

50 ANNI DI MATRIMONIO: AUGURI!

Lo scorso 26 settembre, la nostra associata Rossi Michela, di Massino Visconti ha dato alla luce la piccola Lucia: a mamma Michela, a papà Sergio Comazzi ed al piccolo Pietro gli auguri della Coldiretti.

La federazione interprovinciale di Coldiretti porge i migliori auguri e felicitazioni a Crola Natale e Bernardocchi Natalina, di Oleggio, per i loro cinquant'anni di matrimonio e di "agricoltura" vissuti insieme.

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Il messaggio per la 62ª Giornata nazionale del Ringraziamento (11 novembre 2012)

«C

Non ci stancheremo mai di far sentire come importante questa Giornata del Ringraziamento, memori dell’esortazione di papa Benedetto XVI a «fare spazio al principio di gratuità come espressione di fraternità» (Caritas in veritate, n. 34)".

nuove politiche per l’accesso dei giovani al mercato fondiario e degli affitti, strumenti fiscali adeguati, incentivi per mettere a disposizione le terre, sostegno nella fase iniziale dell’attività aziendale, azionariato popolare diffuso; rendere facile l’accesso al credito agevolato per i giovani agricoltori".

Inizia così il messaggio della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace inviato in occasione della 62a Giornata nazionale del Ringraziamento della Coldiretti, in programma l'11 novembre Una festa - cita ancora il messaggio - che è "occasione attesa per benedire il Signore per i frutti della terra, diciamo il nostro grazie a tutti coloro che operano tra i campi e i filari, che credono nel futuro investendo, anche con grande rischio, i loro sacrifici per il bene della famiglia e della società tutta.

La valenza educativa propria della Giornata del Ringraziamento ha una ricaduta importante nell’attuale società, in cui l’appiattimento sul presente rischia di cancellare la memoria per i doni ricevuti. Scrive ancora il messaggio: "Pensiamo in particolare ai giovani, che in tanti stanno riscoprendo il lavoro agricolo: nel ritorno alla terra possono aprirsi nuove prospettive per loro e insieme un modo nuovo di costruire il futuro di tutti noi". Il messaggio riprende anche la nota pastorale “Frutto della terra e del lavoro dell’uomo”. Mondo rurale che cambia e Chiesa in Italia, del 19 marzo 2005, la quale "indicava alcune modalità concrete (cfr. n. 24) che intendiamo riproporre: diffondere una azione educativa e culturale che valorizzi la dignità di chi sceglie di rimanere a lavorare in campagna; garantire ai piccoli comuni le condizioni necessarie per una dignitosa qualità della vita, con servizi adeguati e opportunità di scambio; favorire

La Giornata nazionale del Ringraziamento, giunta quest'anno alla 62a edizione, si tenne per a prima volta in Italia nel 1951, fortemente voluta da Coldiretti. A livello nazionale, si tiene la seconda domenica di novembre, mentre sui territori agricoli delle province italiane si celebra nel periodo da San Martino (11 novembre) a Sant'Antonio Abate (17 gennaio), feste che segnano momenti importanti del calendario rurale. Nel 1973, anno di pubblicazione del documento pastorale "La Chiesa e il mondo rurale italiano", la Giornata del Ringraziamento assunta dai vescovi come occaione di riflessione ed evangelizzazione della Chiesa ocale: nel 2005 la Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia la pace ha pubblicato la nota "Frutto della terra e del lavoro dell'uomo. Mondo rurale che cambia e Chiesa in Italia".

onfida nel Signore e fa’ il bene: abiterai la terra» (Sal 37,3). Questo bel versetto descrive efficacemente il cuore di tutti noi nella tradizionale Giornata del Ringraziamento rurale, che celebriamo agli inizi dell’Anno della Fede, tempo di grazia e di benedizione, indetto da Benedetto XVI. Le parole del salmo sono l’espressione di uno stile di vita radicato nella fede, con il quale desideriamo ringraziare il Signore per ogni dono che compie nelle nostre campagne e per il lavoro dei nostri agricoltori».

CRESCE IL LAVORO IN AGRICOLTURA: BOOM DI ASSUNZIONI NOVARA - Con la crisi è boom di assunzioni in agricoltura che è il settore che fa registrare il più elevato aumento nel numero di lavoratori dipendenti con un incremento record del 10,1%, in netta controtendenza con l’andamento generale. È quanto emerso da una analisi della Coldiretti relativa al secondo trimestre del 2012 . In agricoltura il lavoro c’è sia per chi vuole seriamente intraprendere con iniziative innovative, come dimostra l’aumento del 4,2% nel numero di imprese individuali condotte da under 30 nel secondo trimestre dell’anno, sia anche per chi chiede possibilità di occupazione. Non si tratta di un fatto marginale, ma di una opportunità, per molti disoccupati, immigrati, donne e giovani, che è in grado di garantire valore economico, ambientale e di sicurezza alimentare all’intera società. Ad aumentare in campagna sono sia il numero di lavoratori dipendenti (+10,1%) che, in misura più contenuta, quelli indipendenti (+2,9%). Il trend positivo dell’agricoltura è particolarmente importante perché è il risultato di una crescita record del 13,7% al nord. Si stima peraltro che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani ed immigrati che hanno abbondantemente superato quota centomila.

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il Corsivo Agroalimentare

SPARISCONO LE CASTAGNE: bisogna agire per salvare una storia che ci appartiene

C'

era una volta la castagna. Suona amaro, ma è proprio così dopo che nei nostri boschi se ne vedono sempre meno, complici il clima secco e il flagello del cinipide. Sulle decine di migliaia di ettari di castagneti fra le Alpi e il Po si sono registrate perdite anche del 70% sulla produzione media delle singole varietà. La lunga estate calda ha dunque lasciato il segno: ricci piccoli e verdi, castagne

L’Iride Agricoltura 2000 Mensile di politica, ambiente, agricoltura di Novara, della Valsesia e del Verbano Cusio Ossola DIRETTORE EDITORIALE E AMMINISTRATIVO: GIAN CARLO RAMELLA DIRETTORE RESPONSABILE: JACOPO FONTANETO direzione, redazione, amministrazione: via Ravizza, 11-13- 28100 Novara Recapiti telefonici: 0321.674224 Recapito fax: 0321.674200 e-mail della redazione: jacopo.fontaneto@coldiretti.it hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Bruno Baccaglio, Eleonora Barè, Marco Ciampanelli, Paolo Favini, Domenico Giorcelli, Lorenzo Rolando, Elena Sassone, Carlo Todeschino, Paolo Seitone alimentazione e salute: Elena Amoruso Fotocomposizione ed impaginazione a cura del nostro Settore Grafico - Generazione CTP e Stampa: Tipografia Italgrafica, Novara Inserzioni e pubblicità si raccolgono presso la redazione, per ogni informazione su tariffe, promozioni e disponibilità di spazio contattare lo 0321-674224 o inviare una mail a: novara@ coldiretti.it Il giornale è iscritto registrato al Tribunale di Novara, aut. n° 62 del 5-11-2002 Non si garantisce la restituzione del materiale inviato

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di JACOPO FONTANETO (Responsabile Comunicazione)

che faticano a maturare e l’assedio della vespa cinese. Anche la raccolta è iniziata in ritardo, a ottobre, mentre di solito parte nella prima della metà di settembre. Intanto continua la lotta al cosiddetto “alien del castagno”. Si tratta di un insetto, chiamato Cinipide galligeno, arrivato dall’oriente e scoperto per la prima volta nel 2006: è diventato endemico fra il 2010 e il 2011, e si sistema nelle piante con delle specie di sacche piene di uova da cui nascono i nuovi esemplari. Nel nord Italia stanno provando ad eliminarlo con un altro imenottero, il Torimide, anche lui orientale, che ne mangia le uova e si autoestingue quando non ci sono più gli insetti di cui si nutre. Le prime introduzioni stanno dando gli effetti sperati, ma ci vorrà qualche anno prima che faccia effetto su tutto il territorio: intanto sui castagneti ha pesato molto il clima secco di questa estate: ci sono diversi boschi con frutti piccoli e secchi. Nel frattempo le castagne stanno arrivando alla vendita al dettaglio con prezzi fra gli 8 e i 10 euro al chilo, mentre agli agricoltori vengono pagate fra i 4 e i 5 euro a seconda della varietà e della misura. Per una buona scelta , meglio comprare direttamente dal produttore e valutare il frutto non solo in base alla grandezza, ma anche per la consistenza: se è turgido vuol dire che è stato raccolto da poco tempo. La castagna, in ogni caso, ha sempre rivestito una primaria importanza per la nostra economia montana, in particolare nel passato: particolarmente diffusi in

Piemonte sono i marroni, sempre ricertcatissimi sul mercato e con una pezzatura medio grossa, pari a una "forbice" di 55/70 frutti per chilogrammo. Quella della castanicoltura è una pratica agricola di origini molto antiche, che per molti secoli ha distinto l’economia di intere aree, concentrate soprattutto nel territorio dell’alto novarese e del Vco. L’introduzione degli alberi di castagno ebbe un notevole incremento nel periodo medievale, così come in altre aree dell’allora Ducato di Milano. Oltre alle castagne, questi alberi furono preziosi per un’economia locale “allargata” a più settori. Oltre a segnare il paesaggio boschivo, diedero infatti impulso ad attività diverse come il commercio del legno, la realizzazione di edifici o la nascita di tradizioni agroalimentari ed enogastonomiche tramandate fino ai giorni nostri. L’albero del castagno, molto diffuso nelle due province, appartiene come faggi e querce alla famiglia delle fagacee ed è una pianta monoica (fiori maschili e femminili sono separati ma entrambe ospitati dalla stessa pianta, che fiorisce nel mese di giugno). Tradizionalmente, la sua coltivazione avviene con l’impianto di esemplari a distanza uno dall’altro, spesso sui cosiddetti “prati magri” o nel bosco di coltura. A livello agroalimentare, le castagne hanno tradizioni di consumo molto antiche: tradizionale è la minestra di cereali (successivamente, riso), latte e castagne, possono in ogni caso essere arrostite, lessate, utilizzate per produrre farina o come base di diversi dolci.

L'Iride L'Iride Agricoltura Agricoltura 2000 2000 - Dicembre - Ottobre 2012 2011




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