Sede, Uffici, Recapiti
• Editoriale........................................................3 • Danni cinghiali: dopo l'azione di Coldiretti, la Regione annuncia il via ai pagamenti......4 • Suno: le imprese agricole pronte a gestire direttamente la concentrazione del mais....5 • Latte, costi in aumento e prezzi in calo.......6 • Flavescenza dorata, task-force nei vigneti...8 • Vola il caro gasolio, costi di produzione sempre più alti..............................................9 • Riso, così Coldiretti promuove la filiera ...10 • Filiera Italiana Riso, inizia l'operatività......11 • Coldiretti: le riunioni sul territorio..............12 • Grandinetti presidente di Terranostra Piemonte...13 • I Cibi d'Italia al Circo Massimo.....................15 • Riso: le prove in campo con la Provincia....16 • Novara e la sua agricoltura ricordano Dante Graziosi a vent'anni dalla scomparsa...17 • Misura 114 del Psr, le consulenze alle imprese........................18 • Essiccatoi, Coldiretti lancia la petizione da presentare ai parlamentari locali.........19 • Fitofarmaci, le nuove regole di uso sostenibile penalizzano le imprese...........20 • Inipa, i nuovi corsi di formazione...............21 • Misura 216 del Psr, investimenti non produttivi sui terreni agricoli...................22 • Uve da vino: il trasporto e la vendita............24 • Tutela del suolo agricolo, approvato il ddl...26 • Montagna, problema o risorsa? L'incontro...27 • Conoscere meglio le malattie professionali...28 • Il Corsivo...................................:...................30
ORARIO ESTIVO COLDIRETTI Ricordiamo agli associati e a tutti i nostri lettori che gli Uffici del sistema Coldiretti Novara Vco, nel mese di settembre osserveranno l'orario estivo e resteranno aperti al pubblico al mattino dalle ore 8.00 alle ore 13.00. CONTATTI FEDERAZIONE INTERPROVINCIALE
In primo piano
• Ad Armeno le mostre zootecniche...............7
Segreteria, tel. 0321.674223 Amministrazione, tel. 0321.674205 Responsabile Fiscale, tel. 0321.674221-215 Campagna Amica, tel. 0321.674207 Terranostra, tel. 0321.674207 Responsabile CAA, tel. 0321.674222 Inipa, tel. 0321.674209
Segretario di Zona Novara, tel. 0321.674218 Ufficio Caa, tel. 0321.674208-225 Ufficio Fiscale, tel. 0321.674215 – 220 – 217 CreditAgri Italia, tel. 0321.674242 Responsabile Provinciale Epaca, tel. 0321.674219 Elaborazione Buste Paga, tel. 0321.674216
Editoriale
di GIAN CARLO RAMELLA, direttore Coldiretti Novara Vco
Settembre 2012,
Coldiretti è al lavoro per promuovere il RISO della FILIERA ITALIANA!
S
ettembre è, come da tradizione, tempo di sagre, corse di asini e manifestazioni varie di fine estate. E di "asinate" estive, da parte di qualche invidioso nei confronti di una Coldiretti in crescita, se ne sono davvero sentite tante nelle ultime settimane. Per noi, invece, è prima di tutto il mese strategico ed importante della mietitura, dei raccolti e della vendemmia: un momento cruciale dal punto di vista economico, ma anche sindacale, in cui occorre essere ben concentrati per dare alle imprese la giusta attenzione che il delicato periodo richiede. Non solo. Il mese di settembre 2012, come leggerete nelle prossime pagine, rappresenta per il territorio il momento importante del lancio "operativo" della nuova Filiera Italiana Riso: uno strumento che per la Coldiretti rappresenta un'opportunità di rivoluzionare il tradizionale approccio con il mercato, aumentando il potere contrattuale delle imprese e lavorando per una vera e costante promozione del prodotto risicolo locale nell'ambito della Filiera Agricola tutta italiana creata e sostenuta dalla Coldiretti. A Novara e Vercelli sono previste due unità operative della Filiera Italiana Riso, entrambe con sede presso la federazione interprovinciale di Coldiretti e capillari articolazioni sul territorio di produzione. A livello di promozione del "prodotto novarese" si è fatto molto già in questo mese di settembre per rilanciare il prodotto-riso in eventi e manifestazioni di rilievo: ricordo ad esempio che il nostro prodotto-simbolo è stato protagonista della cena di gala della provincia di Novara al Macef di Milano, o che lo è in questi giorni di "Rice", la kermesse organizzata tra Novara e Casalvolone con il supporto della L'Iride Agricoltura 2000 - Settembre 2012
Camera di Commercio di Novara. Ma non è solo il riso il "fronte caldo" di questo periodo: ad agosto, infatti, Coldiretti - mentre molti altri erano, com'è sacrosanto, in vacanza... - ha dato una forte scossa al problema dei danni da cinghiali, convocando una conferenza stampa in un campo danneggiato a Oleggio e ottenendo a stretto giro di posta (che in questo caso ha funzionato bene: la notizia è arrivata "sul campo" appena prima dei giornalisti...) l'assicurazione del mondo politico di un pronto pagamento dell'acconto dei danni 2010, con saldo entro a fine anno. Vedremo se sarà la volta buona!! Ancora, siamo al lavoro per portare a termine la riapertura del tavolo di trattativa sul prezzo del latte: l'estate siccitosa e il rincaro dei costi di produzione che anticipa il prossimo autunno mette infatti a rischio la produzione di latte e carne nelle nostre province dove riempire la mangiatoia negli allevamenti costa fino al 50% in più dall’inizio dell’anno. Il prezzo del latte e derivati riconosciuto agli allevatori si è ridotto del 9 per cento rispetto allo scorso anno, secondo l’Ismea. Una situazione insostenibile dinanzi alla quale occorre una netta ed immediata inversione di tendenza, aumentando la remunerazione dei prodotti agricoli per non mettere a rischio l’allevamento italiano e con esso, oltre alla produzione di latte e carne, anche l’intero patrimonio di formaggi e salumi made in Italy che rappresenta una voce determinante delle esportazioni. Lasciamo dunque le "asinate" a chi ha tempo di parlare: noi lavoriamo, e lavoriamo duro per far crescere un'organizzazione e un territorio che meritano tutta la nostra attenzione e dedizione.
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SINDACALE
DANNI CINGHIALI: dopo l'azione di Coldiretti, la Regione annuncia l'avvio dei pagamenti 2010 CONFERENZA STAMPA IN UN CAMPO DANNEGGIATO NEL MEDIO NOVARESE, CON IL CONFRONTO DIRETTO TRA AGRICOLTORI E RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI Q da NOVARA - (REDAZIONE)
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na conferenza stampa “in campo” per protestare contro i ritardi della politica nel risolvere il problema dei cinghiali, sia dal punto di vista programmatico che del risarcimento dei danni alle imprese. Questo è quanto attuato giovedì 30 agosto dalla Coldiretti interprovinciale di Novara e Vco che, a Oleggio, ha riunito i giornalisti e invitato i sindaci e i rappresentanti istituzionali dei Comuni ricompresi nell’area del Parco del Ticino. In molti hanno accettato l’invito, così come era presente il presidente del Parco stesso, Marco Mario Avanza, e i rappresentanti dell’Ambito Territoriale di Caccia “Atc Novara 1 Ticino”. Presente anche la vice dirigente responsabile del Settore Agricoltura della Provincia di Novara, Lidia Papandrea. Il campo dell’azienda “Rota” di Oleggio dove si è svolto l’incontro è uno dei molti che i cinghiali continuamente devastano nell’area del Parco del Ticino, provocando danni che, anche nelle precedenti annate, si sono ripetuti con cifre superiori ai 130 mila euro. «Le imprese agricole nel territorio del Parco del Ticino rischiano la chiusura» ha esordito il direttore interprovinciale di Coldiretti Novara Vco Gian Carlo Ramella. «Il rapporto è diventato impossibile, la convivenza complicata: se non si
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▶ LA CONFERENZA STAMPA A OLEGGIO
comprenderà una volta per tutte che il ruolo dell’agricoltura deve essere considerato componente fondamentale dell' ecosistema, ogni equilibrio rischia di saltare». La situazione è drammatica lungo tutto il corso dell’anno, a partire dalle semine: già il giorno successivo ci si ritrova con il campo distrutto; si è costretti a riseminare e già il giorno successivo i cinghiali scalzano ancora la fila riseminata. Ciò per i seminativi. Nel caso delle foraggere, prati stabili o avvicendati, è un continuo distruggere e ripristinare, con il risultato di una fienagione compromessa o totalmente, o in parte. Il sindaco di Marano Ticino, Franco Merli, ha puntializzato come «a ciò si va ad aggiungere il rischio, pesante, dell’abbandono di importanti fasce di territorio, senza contare i rischi che questi anima-
li possono comportare anche per l’uomo: un cinghiale che attraversa la strada di notte - e all’improvviso - può costare un incidente grave, anche mortale, agli automobilisti». «È altresì grave che tutte le sollecitazioni finora poste non abbiano ottenuto risposta» riprende Ramella. «Non è più tollerabile che, a segnalazione, constatazione e quantificazione di danno non vi sia poi provvedimento di risarcimento effettivo: ci troviamo nella soluzione paradossale di mancati risarcimenti per i danni subiti nel 2010 e nel 2011, mentre registriamo e vediamo oggi i danni arrecati nel 2012. Comprendiamo che la situazione economica del Paese non è delle più felici, ma non esiste per alcun altro che per un danno arrecato da proprietà dello Stato, com’è appunto la
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E I DANNI DA SELVAGGINA AUMENTANO ANCORA DOPO LO STOP DEL TAR AL CALENDARIO VENATORIO NOVARA - La sentenza del Tar del Piemonte che ha sospeso il calendario venatorio a seguito del ricorso delle organizzazioni ambientaliste genera non poca apprensione nel mondo agricolo, costretto a confrontarsi da anni con danni sulle coltivazioni in costante aumento. Coldiretti Piemonte ha chiesto all’assessore regionale all’agricoltura e alla caccia Claudio Sacchetto di procedere speditamente con le annunciate modifiche al decreto per consentire la caccia il
fauna selvatica, non vi sia risarcimento da parte dello stesso». Le imprese agricole che esercitano l’attività interamente nel territorio del Parco del Ticino (che aspettano il risarcimento del danno per gli anni già ricordati) sono colpite in maniera gravissima, che rischia a breve di divenire letale e irreversibile per la loro stessa sopravvivenza. Risarcimento che potrebbe presto arrivare: nelle ore immediatamente precedenti alla conferenza stampa di Coldiretti – come ha raccontato il presidente del Parco del Ticino Avanza - i vertici della Regione Piemonte hanno annunciato che sarà pagato entro una quarantina di giorni un acconto sui danni subiti nel 2010 e che gli stessi verranno saldati entro fine anno. Conclude il direttore: «Una notizia positiva, che va accompagnata da un serio piano per affrontare il problema. Lo ribadisco: un Parco o una riserva naturale senza imprese agricola è terra morta, ossia un gerbido non fruibile da alcuno». Sul tema dei danni da selvaggina, intanto, va registrata anche l'attenzione della Prefettura di Novara, che ha convocato le scorse settimane un tavolo di confronto per discutere il problema.
▶ I DANNI IN UN CAMPO A FINE AGOSTO
prossimo autunno. Il mondo agricolo si confronta ogni giorno e in tutte le province della nostra regione con una presenza eccessiva di selvatici, in particolare cinghiali e caprioli per cui la stagione venatoria dovrebbe consentire il contenimento delle specie. A questa situazione si aggiungono i numerosi incidenti stradali causati dagli stessi di cui alcuni mortali, fatto - questo - che aggiunge un problema di sicurezza a quello già ben noto dei danni in campo.
È noto a tutti che la legge regionale n. 70 era stata abrogata per evitare il referendum chiesto dagli ambientalisti. Vi era l’impegno della giunta regionale per una nuova legge la cui discussione in commissione era ad uno stadio avanzato. Il territorio piemontese ha comunque la necessità di una legge regionale in materia che consenta l’ attività venatoria in un ottica di mantenimento degli equilibri eco-ambientali.
Suno: le imprese agricole del territorio pronte a gestire direttamente la concentrazione del mais
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li imprenditori agricoli della sezione intercomunale Coldiretti di Suno sono pronti a gestire direttamente l’uso della piazza per i pochi giorni necessari alla concentrazione del mais: è un’idea che lanciamo al Comune, sicuri di trovare negli amministratori la necessaria sensibilità ad approfondire il tema. Siamo pronti a costituire un’associazione temporanea di imprese, sia per gestire la concentrazione stessa, sia per trovare nuovi canali per la successiva commercializzazione del mais». La richiesta giunge dai titolari d’impresa agricola del territorio, rappresentati dal presidente della locale sezione intercomunale Coldiretti Luciano Brigatti. A porla è lui stesso al termine della riunione zonale che, la settimana scorsa, ha riunito in Comune decine di imprenditori: «La concessione della piazza per la concentrazione del mais era sempre stata accordata negli scorsi anni ad un soggetto terzo commerciante. Precisiamo che la richiesta dell’utilizzo è solo per pochi giorni l’anno, coincidenti con il periodo del raccolto: va da sé che, se così non fosse, l’agricoltura e le imprese del territorio sunese si troverebbero fortemente penalizzate, in quanto prive di un punto pubblico per poter effettuare la concentrazione del mais: si tratterebbe di una soluzione transitoria, che richiede per il prossimo anno, nei dovuti tempi e modi, soluzioni diverse». Come detto, il tema è stato affrontato nella riunione zonale di Coldiretti, svoltasi la scorsa settimana (giovedì 6 settembre) con la presenza del direttore della federazione interprovinciale e del segretario di zona Aldo Isotta. Il raccolto anticipato rispetto al normale andamento stagionale e la ristrettezza dei tempi potrebbero per quest'anno portare ad una soluzione transitoria, mentre è certo che per la campagna 2013 Coldiretti si adopererà per costituire un'associazione temporanea d'impres al fine di risolvere la problematica.
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SINDACALE
Latte, costi in aumento e prezzi in diminuzione Coldiretti chiede di riaprire il tavolo sui prezzi in Piemonte e Lombardia MOBILITATE LE DUE REGIONI DI RIFERIMENTO PER I PRODUTTORI NOVARESI: «ORA LE CONDIZIONI DI MERCATO SONO CAMBIATE» Q da NOVARA - (REDAZIONE)
▶ VACCHE DA LATTE IN STALLA
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iaprite i tavoli di confronto sul prezzo del latte. Lo chiedono a gran voce le federazioni regionali di Coldiretti in Piemonte e Lombardia, le due regioni di riferimento per il mercato del latte munto nel Novarese. QUI TORINO - Con una lettera a firma di Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte, è stato chiesto all’assessore regionale all’agricoltura Claudio Sacchetto di convocare le parti per la ripresa delle trattative per il prezzo del latte in Piemonte dopo che le scorse settimane gli industriali non hanno mantenuto un impegno che a luglio era scaturito dalla trattativa, vale a dire un aumento del prezzo del latte alla stalla qualora vi fossero le condizioni di mercato. «Per Coldiretti Piemonte le condizioni ci sono tutte» dicono Paolo Odetti e Tonino Gai che su delega del presidente Rovellotti compongono la delegazione di Coldiretti per la trattativa. «Il mercato lattiero caseario tira, l’atteggiamento degli industriali è inaccettabile perché si stanno rimangiando un impegno assunto a luglio in sede contrattuale. In quella trattativa gli industriali hanno presentato la proposta di modifica dell’indice su cui calcolare il prezzo del
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latte alla stalla che oggi non intendono onorare. Lo abbiamo fatto consapevoli di una situazione di mercato stagnante. Ora invece il mercato è più tonico e lo dimostra l’indice del mese di luglio che vede un aumento di 3,5 punti rispetto al mese precedente». Di questa situazione palesemente contraddittoria ne fanno le spese gli allevatori che sono pronti allo stato di ulteriore mobilitazione qualora la parte industriale dovesse continuare con queste posi-
zioni inaccettabili. Il latte piemontese può e deve essere pagato di più anche per riaffermare la qualità superiore del made in Piemonte e garantire prospettive di tenuta occupazionale nei vari stabilimenti. Concludono Rovellotti e Rivarossa «Ci aspettiamo dall’industria lattiero casearia piemontese maggiore coerenza e reale disponibilità nell’interesse non solo degli allevatori ma dell’intera filiera alimentare piemontese».
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Carne bovina, dall'Ue stop all'etichetta "no Ogm"
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on il cambiamento delle norme sul sistema di etichettatura facoltativa della carne bovina viene di fatto impedito di indicare la dicitura no ogm a causa degli elevati costi che saranno ora a carico del singolo allevatore che ha scelto di alimentare il bestiame con mangimi non contaminati da biotech. Lo afferma Coldiretti nell’evidenziare uno degli effetti negativi del sostanziale via libera alla proposta che ha modificato lo schema di etichettatura volontaria delle carni e rinvia di almeno cinque anni l'obbligatorietà del chip per i bovini.
QUI MILANO - Nella vicina Lombardia si registra un autentico crollo delle stalle da latte. Il numero dei produttori che consegnano ai cosiddetti "primi acquirenti" (cooperative e industrie) è diminuito di oltre il 60 per cento negli ultimi 17 anni passando dai 13 mila del 1995 ai 4.912 di oggi, su un totale nazionale di quasi 32 mila. Intanto, nella regione che con 4 milioni e mezzo di tonnellate rappresenta il 40 per cento del prodotto italiano, crescono le quotazioni del latte spot italiano (quello venduto al di fuori dei normali contratti di fornitura) passate dai 34 centesimi dello scorso aprile ai 41,7 centesimi al litro di oggi a Lodi (piazza di riferimento per il nord Italia), mentre si è raggiunto il picco di 42,27 centesimi al litro per il tedesco. Ed anche in Lombardia Coldiretti chiede di tornare a un tavolo di confronto con le industrie per arrivare a un prezzo migliore di quello attuale che è, in media, di 38,46 centesimi al litro. Un livello ormai troppo basso che non corrisponde più alle mutate condizioni di mercato e neppure ai maggiori costi di produzione che gli allevatori stanno affrontando. La Coldiretti interprovinciale, per rendere costantmente informati e patecipi gli allevatori, ha organizzato presso l'ufficio zona di Borgomanero un apposito incontro martedì 18 settembre.
AD ARMENO TORNANO LE MOSTRE ZOOTECNICHE na, tenendo particolarmente viva la tradizione dell’alpeggio. Va ricordato che la razza Bruna assume doti uniche, affiancate ad una spiccata attitudine lattifera, il che ha favorito la diffusione in molte regioni europee e la differenziazione di ceppi genetici adattati ▶ L'ULTIMA EXPO DEDICATA ALLA BRUNA AD ARMENO a specifiche condizioni ambientali. ARMENO - Tornano anche quest’anno, Nel versante sud dell’arco alpino, l'introcon un programma sempre ricco, le Mo- duzione della Bruna Alpina ha avuto inistre Zootecniche di Armeno. Due come zio attorno al 1850: in seguito si è diffusa sempre gli appuntamenti, l’uno dedica- sempre più nella Pianura Padana e, con il to all’expo della Pezzata Rossa (domeni- progredire dello sviluppo rurale, anche in ca 30 setteimbre), l’altro incentrato sulla altre zone del Paese. Razza Bruna (domenica 14 ottobre): due «Questa tipologia di allevamento riveste razze protagoniste della zootecnia arme- notevole e strategica importanza per le zoniese e, più in generale, del territorio che ne montane tra i due laghi e il Mottarone, dalle colline di Cusio e Vergante sale fino insieme ad una produzione lattiero casealle cime dell’Ossola. aria che, in questi ultimi anni, sta conquiLa Mostra zootecnica dedicata alla Pez- stando riconoscimenti di rilievo» aggiunge zata Rossa, primo dei due eventi in pro- Aldo Isotta, responsabile per Coldiretti delgramma, giunge quest’anno tredicesima la zona di Armeno e Borgomanero. edizione: la razza è una fra le più diffuse «La mostra raccoglie sempre grande adenell’arco alpino e si caratterizza per la du- sione da parte degli stessi produttori della plice attitudine da latte e carne con marca- Coldiretti, che partecipano sempre numete e peculiari caratteristiche morfologiche rosi». che la distinguono (mantello pezzato ros- «Si tratta di un evento particolare ed atteso, testa bianca con orecchie rosse, mu- so per tutta la zootecnia delle terre d’altusello color rosso carnicino ecc.). ra – sottolineano il presidente e il direttore Il concentramento dei capi presso l’area di Coldiretti Piemonte e Novara Vco Paoespositiva in via Monte Cerei è previsto lo Rovellotti e Gian Carlo Ramella - che ci per le ore 9.30 e sarà seguito dalle valu- vede a fianco degli allevatori e di quanti tazioni della giuria. operano nel comparto dell’agricoltura e Alle 11, invece, sono previsti gli interventi della zootecnia montana. delle autorità e la premiazione dei miglio- Ad Armeno le nostre aziende agricole cori capi bovini. stituiscono il vero motore di un’economia Stesso programma anche per la Mostra che riesce a porsi come settore di traino dedicata alla Razza Bruna, in program- ed elemento di forte tutela del territorio, ma il 10 ottobre. L’evento armeniese è applicando nel migliore dei modi il prinuno dei primi nati e tramandati in Italia, cipio della “multifunzionalità dell’impresa con il preciso intento di promuovere e mi- rurale». gliorare la razza in funzione della produ- Un ruolo che va supportato nei fatti, rizione lattiera. conoscendo quali sono le esigenze e le La Mostra bovina di Razza Bruna, giunta difficoltà reali di un’agricoltura montana, ormai al 56esimo anno di vita, continua spesso in condizioni molto più dure di ad essere un momento di grande impor- quella che si compie in pianura: la postanza per gli allevatori e per tutti coloro sibilità di poter contare sulle migliori conche si prodigarono per tenere viva l’ini- dizioni di lavoro e l’attenzione degli enti ziativa per così lungo tempo: un impegno competenti nel risolvere i problemi via via che continua ancor oggi con il lavoro in- segnalati deve essere condizione inderotenso e assiduo svolto per il miglioramento gabile per poter operare con successo e genetico-morfofunzionale della razza Bru- costanza.
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SINDACALE Impollinazione
Flavescenza dorata, task-force nei vigneti «La situazione è già allarmante nell'area del Medio Novarese» ▶ VITE COLPITA DALLA FLAVESCENZA DORATA
Q da NOVARA - CARLO TODESCHINO (Responsabile Servizio Vitivinicolo)
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produttori di vite nel Medio Novarese sono allarmati - e a ben ragione - per la recrudescenza della Flavescenza Dorata sul territorio: in particolare, lo stato di diffusione appare marcato tra Suno, Mezzomerico, Marano Ticino, Cressa e Bogogno, dove Coldiretti ha svolto un attento monitoraggio nei giorni scorsi. «Nel Comune di Mezzomerico - dice Giacomo Giustina, viticoltore della zona - una task-force di viticoltori particolarmente sensibili al problema è al lavoro per individuare zone focolaio in vigneti abbandonati, onde sollecitare i proprietari ad effettuare le opportune operazioni di contrasto». Azioni analoghe avvengono anche in altri comuni del territorio.
LA FLAVESCENZA DORATA - La Flavescenza dorata fa parte del gruppo di malattie infettive della vite indotte da fitoplasmi note come "giallumi" che provocano sintomi simili, ma hanno differente modalità di diffusione. La FD, per le sue peculiari caratteristiche epidemiologiche, è la più pericolosa trattandosi di una malattia altamente epidemica. I sintomi caratteristici della FD compaiono durante il caldo estivo o verso la fine del ciclo vegetativo (agosto-settembreottobre), solitamente nel corso dell´anno
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successivo a quello in cui si è realizzata l´infezione naturale. Non è escluso che in aree mediterranee con più alte temperature i sintomi possono comparire nel corso dello stesso anno, in coincidenza di infezioni precoci. All’interno del vigneto, le piante colpite spiccano distintamente rispetto a quelle sane per il mancato germogliamento di gemme sul capo a frutto, la loro vegetazione scarsa, clorotica, stentata e procombente. Le foglie manifestano un caratteristico ingiallimento con riflessi dorati (nei vitigni ad uva bianca) o un vivace arrossamento (nei vitigni ad uva nera). Queste alterazioni cromatiche possono interessare l’intera lamina, nervature comprese, oppure solo settori di essa. Nei vitigni più sensibili alla malattia, ad esempio Chardonnay, si nota un accartocciamento dei margini del lembo fogliare verso il basso (a volte le foglie assumono un aspetto tipico a "triangolo" provocato dal ripiegamento del margine della foglia su tre lati). Nei casi più gravi, lungo le nervature principali, si sviluppano bande di tessuto color giallo-crema o rosso-vinoso che si estendonp alle zone internervali, evolvendo poi in necrosi più o meno estese. Molte volte la degenerazione necrotica si verifica a livello del punto di inserzione delle lamine e dei piccioli, i quali disarticolandosi con estrema facilità causano la prematura caduta delle foglie. La vegetazione assume aspetto affastellato a causa del raccorciamento degli internodi; i tralci, per la mancata lignificazione e la consistenza gommosa, scendono verso terra con portamento piangente. I tralci si ricoprono, inoltre, di piccole pustule nerastre. La malattia ha gravi ripercussioni sulla quantità e qualità della produzione. Le anomalie osservabili nelle viti ammalate variano dall’aborto dei fiori al completo disseccamento e colatura delle infiorescenze. Nelle manifestazioni più, e/o in vitigni
meno sensibili, i grappoli presentano invece una accentuata acinellatura con bacche fortemente raggrinzite o totalmente disidratate. Gli acini infetti vanno soggetti ad una abbondante colatura, tanto che all’epoca di raccolta si possono notare molti raspi completamente spogli dei frutti. EPIDEMIOLOGIA - La FD è trasmissibile per innesto e quindi attraverso l´uso di materiale vivaistico infetto; è accertata la possibilità della sua diffusione attraverso marze prelevate da piante infette di cv Chardonnay, Sangiovese ed altri vitigni, anche se, a livello pratico, è risultata di modesta importanza. Gli innesti, infatti, in genere non attechiscono oppure danno origine a piante deboli. Le giovani piante possono essere infettate dagli insetti vettori in vivaio e non manifestare su esse sintomi apprezzabili visivamente se non dopo alcuni anni. In natura FD è diffusa dall´insetto cicadellide Scaphoideus titanus Ball. (o S. littoralis Ball.). La trasmissione è di tipo persistente propagativo, cioè l´insetto necessita di un certo tempo per poter diffondere i fitoplasmi e mantiene la sua pericolosità a lungo. Gli stadi giovanili o gli adulti acquisiscono l’infezione alimentandosi su viti ammalate; i fitoplasmi, attraverso l’intestino, passano nell’emolinfa e vanno a localizzarsi nelle ghiandole salivari dove si moltiplicano abbondantemente. L’intero processo, dall’acquisizione del fitoplasma alla sua trasferibilità a mezzo delle punture di nutrizione, richiede circa un mese, trascorso il quale il vettore rimane infettivo per tutta la vita. PREVENZIONE E DIFESA - I mezzi di lotta contro FD sono esclusivamente di tipo preventivo: impiego di materiale di moltiplicazione sano e interventi chimici contro l’insetto vettore, laddove esso è presente. L’estirpazione tempestiva delle piante colpite dal fitoplasma è inoltre di primaria importanza per limitare il rischio di diffusione delle infezioni. Il decreto ministeriale 31 maggio 2000 "Misure per la lotta obbligatoria contro la flavescenza dorata della vite" dispone l’obbligatorietà di lotta contro FD in tutto il territorio nazionale, demandando ai Servizi fitosanitari regionali l’adozione di specifiche misure di prevenzione nelle aree indenni, di eradicazione della malattia nelle zone focolaio (aree a bassa pressione della malattia nelle quali è tecnicamente possibile la sua eradicazione) e di contenimento nelle zone di insediamento (aree in cui il livello di diffusione di FD è tale da renderne ormai impossibile l’eradicazione).
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Vola il caro gasolio costi di produzione sempre più alti L'AUMENTO DEL PREZZO DEI CARBURANTI PROVOCHERÀ UN RINCARO DI 150 MILIONI DI EURO/ANNO ALL'AGRICOLTURA Q da NOVARA - (REDAZIONE)
L'
aumento del prezzo dei carburanti destinati all'attività agricola provoca un aggravio di costi stimabile in quasi 150 milioni di euro nell’ultimo anno per il settore, dove il gasolio ha sostituito quasi completamente la benzina nell'alimentazione dei mezzi meccanici. È quanto stima la Coldiretti in riferimento agli effetti del prezzo record raggiunto dalla benzina che sta condizionando la competitività del-
le imprese e la ripresa economica del Paese. Oltre all'aumento dei costi per il movimento delle macchine come i trattori, in agricoltura il caro carburanti colpisce sopratutto le attività agricole che utilizzano il carburante per l’irrigazione o il riscaldamento delle serre (fiori, ortaggi e funghi), di locali come le stalle, ma anche per l'essiccazione dei foraggi destinati all'alimentazione degli animali fino alla piscicoltura. Con l’arrivo del freddo, a rischio ci sono soprattutto gli oltre trentamila ettari di coltivazioni specializzate in serra
che producono fiori e piante ornamentali ed ortaggi. Ma a subire gli effetti del record nei prezzi del gasolio è l'intero sistema agroalimentare, dove i costi della logistica incidono dal 30 al 35% per frutta e verdura e assorbono in media un quarto del fatturato delle imprese agroalimentari. La continua crescita dei costi di trasporto e degli altri costi logistici mette a rischio la competitività delle imprese e che va affrontata con interventi strutturali in un Paese dove l’88% delle merci viaggia su strada.
"Va agevolato il lavoro delle imprese agricole: un settore che crea occupazione"
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agricoltura è un settore chiave per la ripresa del paese e risolvere i nodi che ne frenano lo sviluppo, come l'aumento dei costi di produzione, rappresenta una necessità da affrontare con urgenza: a dimostrarlo è anche l'inversione di tendenza in atto sullo sviluppo di nuove imprese che, dopo due anni di continue riduzioni, torna ad aumentare. Il dato emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati di Movimprese dalla quale si evidenza che nelle campagne le aperture di nuove aziende hanno superato leggermente le chiusure con la presenza nel secondo trimestre di ben 824.516 aziende agricole registrate negli elenchi delle camere di commercio. Si tratta di un debole segnale positivo che si aggiunge a quello registrato sul fronte dell’occupazione con l’aumento nello stesso secondo trimestre del 10,6% delle assunzioni rispetto all’anno precedente, in netta controtendenza con l’andamento generale. Ad aumentare in campagna – precisa l'organizzazione agricola - sono sia il numero di lavoratori dipendenti (+10,1%) che in misura piu’ contenuta quelli indipendenti (+2,9%). Il trend positivo dell’agricoltura è particolarmente importante perché è il risultato di una crescita record del 13,7% al nord ma anche del 3,5% al sud mentre si registra un leggero calo nel centro Italia (- 3,2%).
L'Iride Agricoltura 2000 - Settembre 2012
▶ I RINCARI COLPISCONO OGNI SETTORE AGRICOLO PRODUTTIVO
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SINDACALE Impollinazione
Riso, così Coldiretti promuove la filiera CON L'IMPEGNO DELL'ATL PROVINCIALE
Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Referente Campagna Amica)
AMBASCIATA D'ITALIA A PARIGI - Il riso novarese è stato al centro del grande lunch di gala all'ambasciata italiana a Parigi in occasione di un importante evento dedicato alla moda italiana. A cucinare oltre 200 porzioni del Carnaroli novarese (offerto dai risicoltori di Coldiretti) con i fiori di zucca è stato lo chef dell'hoel Novarello-Villaggio Azzurro (il grande centro sportivo e ricettivo del Novara Calcio, nel territorio del comune di Granozzo) Luca d'Alonzo che, pure, ha preparato un gustoso semifreddo utilizzando la varietà di riso Augusto anch'esso delle aziende Coldiretti.
SAGRA DEL RISO ARTIGLIO - Un interessante evento è stato promosso a Vespolate lo scorso 2 settembre: protagonista assoluto il riso Artiglio, proposto in degustazione all'Azienda Agricola Cascina Fornace di Fabrizio Rizzotti, declinato in tre diverse ricette. Poi, tanti altri eventi in cartellone a cura della Pro Loco. RISO E RANE - Un cartellone di eventi culturali promosso dall'Atl con l'obiettivo di valorizzare i prodotti tipici del territorio attraverso "esperimenti di gusto": a San Nazzaro Sesia, tanti eventi culturali, cene, visite guidate, biciclettata e la mostra fotografica di Mario Finotti "Paesaggi del Riso e Genti" visitabile nel quadriportico dell'abbazia fino al 23 settembre.
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anti eventi utili a promuovere la filiera del riso "made in Novara", in un mese di settembre che, vede già in atto il nuovo raccolto. Il riso è dunque protagonista di molte iniziative - alcune di respiro internazionale - che vedono la presenza attiva dei risicltori della Coldiretti di Novara e Vco.
ALLA CENA DI GALA DEL MACEF - Il riso, insieme al Gorgonzola, è stato il "piatto forte" dello show-cooking alla Fiera del Casalingo, il 7 settembre scorso al Macef, salone internazionale del casalingo a Rho Fiera Milano.
▶ RISO NOVARESE A PARIGI
RICE A NOVARA A CASALBELTRAME CON IL CONVEGNO "Una Filiera Italiana anche per il riso"
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n evento di fine estate dedicato all’eccellenza dell’agroalimentare di Novara: il riso. Il 21, 22 e 23 settembre la Camera di commercio e l’Agenzia turistica della città piemon-
tese organizzano “Rice”: tre giorni dedicati a celebrare il prodotto locale. Tra le molte iniziative di Rice, anche il mercato dei prodotti tipici, al quale parteciperanno numerosi produttori aderenti a Coldiretti e a Campagna Amica.
Tutti i soci sono invitati ad intervenire alla conferenza di sabato 22 settembre: "Una filiera italiana anche per il riso: valori, opportunità, strategie" presso il Casale dei Nobili di Casalbeltrame a partire dalle ore 10. Di seguito il programma.
Ore 10.00: Saluti istituzionali: Roberto Cota, Presidente della Regione Piemonte Ore 10.15: Apertura dei lavori: Paolo Rovellotti, Presidente della Camera di Commercio di Novara Ore 10.30: La filiera del riso: attuali scenari competitivi e possibili sviluppi strategici. Anna Invernizzi, Professore aggregato, e Diana Passarani, Assegnista di ricerca, Dipartimento di Studi per l'Economia e l'Impresa – Università del Piemonte Orientale "Avogadro" Ore 10.45: Tavola rotonda. Ore 11.15: Conclusioni: Gaudenzio De Paoli, Direttore dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Piemonte Ore 12.00: Aperitivo "Rice"
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SINDACALE
La Filiera del Riso
Filiera Italiana Riso inizia l'operatività
SONO ATTIVE LE DUE UNITÀ LOCALI A NOVARA E VERCELLI Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Referente Campagna Amica)
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avvio della campagna riso 2012 segna per il territorio un traguardo importante, che si concretizza nel lancio operativo della Filiera Italiana Riso, la società di scopo che Coldiretti mette al servizio delle imprese con l’obiettivo di riequilibrare i meccanismi del mercato del riso ponendo al centro la figura dell’imprenditore agricolo, che non vorremo fosse mai più considerato come “l’anello debole” nei processi di mediazione di mercato.
Fir sul territorio è il progetto economico per il riso: la Filiera Italiana Riso ha obiettivi e strumenti precisi: aggregare il prodotto, stipulare accordi di filiera con le industrie di trasformazione, rapportarsi con la distribuzione e aprire ad un modello di supporto alle imprese che preveda l’assicurazione dei crediti, ivi compreso il sistema di anticipo del credito stesso (per il tramite di CreditAgri Italia). Nello specifico, alle imprese agricole verranno erogati servizi a sicura tutela del produttore, come acconti sulla produzione conferita, anticipi fattura, servizi eventuali di stoccaggio e tutela del
Mercato del riso, la nuova campagna 2012 è ormai ai nastri di partenza
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e vendite dei primi giorni della nuova campagna sul mercato nazionale hanno interessato esclusivamente il prodotto della vecchia campagna. Rispetto all’anno scorso risultano minori vendite per 20.114 tonnellate per effetto della limitata disponibilità di prodotto, ma anche per i due giorni di mercato in meno. La seconda stima delle superfici del 2012 conferma il calo complessivo di circa 11.500 ettari rispetto al 2011. Si confermano anche l'aumento dei tondi ed i cali delle altre tipologie: a livello europeo le importazioni della campagna 2011/2012, aggiornate al 28 agosto, si attestano a 863.898 tonnellate, base lavorato, in calo di 79.058 tonnellate (-8,4%) rispetto alla campagna 2010/2011. I flussi in entrata di riso semigreggio si sono ridotti del 17%, nonostante un aumento del 6,5% dell’import di riso semigreggio basmati, mentre l’import del lavorato è cresciuto del 2,5%. Le esportazioni della campagna 2011/2012 risultano in calo di 18.828 tonnellate (-10%) rispetto al dato di un anno fa, essendo passate da 189.289 a 170.461 tonnellate, base lavorato; con 105.277 tonnellate gli operatori italiani hanno coperto il 62% del volume totale.
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credito attraverso opportune forme di garanzia. Oltre alla commercializzazione attraverso i contratti di filiera nazionale, l’agricoltore potrà essere seguito nella vendita giornaliera, attraverso l’informativa Sms sulle quotazioni e il servizio campionamento e rese. Fir è già operativa al 100% sul territorio, dove proprio in questi giorni si è ultimata la strutturazione delle due unità locali di Novara e Vercelli. Coldiretti rimarca ai risicoltori del territorio la strategicità del progetto, che vuol essere rivoluzionario per il modo di concepire l’approccio al mercato: dalla presa d’atto del “valore aggiunto territoriale” e del “ruolo attivo e primario del risicoltore”, la “nuova filiera” valorizza il made in Italy e la rintracciabilità del riso italiano fino al consumatore finale, con il conseguente riconoscimento di un valore aggiunto all’impresa agricola produttrice: ciò si concretizza nella fissazione di un prezzo equo per il risone, che tiene conto sia dell’andamento dei mercati che dei costi di lavorazione in campo. Il progetto di Fir per il riso segue la traccia vincente di quanto realizzato da Coldiretti per la valorizzazione della Filiera Agricola tutta Italiana del grano e della pasta. I principi chiave sono quattro: trasparenza, garanzie, correttezza, affidabilità e risultati economici. È davvero tempo di rompere i legami con il passato e di essere, con le nostre imprese, forza motrice di un made in Italy agroalimentare di successo, anche per il riso.
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Dal Territorio A
Coldiretti: le riunioni sul territorio V È
Le prime Agritate già operative in Piemonte
Q da NOVARA - ELEONORA BARÈ (Referente Coldiretti Donne Impresa)
Q da NOVARA - (REDAZIONE)
iniziato lunedì 3 settembre a settembre, da Vespolate, un nuovo ciclo riunioni sezionali di Coldiretti, svoltesi anche martedì 4 a Novara, mercoledì 5 a Granozzo, giovedì 6 a Suno e lunedì 17 a Caltignaga: in esse sono state affrontati i temi di maggiore attualità che interessano l’agricoltura e lo sviluppo rurale. Il problema degli essiccatoi ha trovato particolare spazio d'analisi nel corso della prima riunione, che si è svolta a Vespolate, guidata dal presidente di sezione Alfredo Saracco e alla presenza del costitutore della Filiera Italiana Riso Fabrizio Rizzotti e del presidente del Consorzio Agrario Giuseppe Locatelli: in quella sede è stata presentata la nuova iniziativa di Coldiretti (di cui tratiamo più avanti nel giornale), concretizzatasi nella raccolta di firme per una petizione che sarà presentata nei prossimi giorni ai parlamentari del territorio novarese, con l'obiettivo che si possa finalmente ragiungere una soluzione all'annoso problema degli essiccatoi. A Novara, con il coordinamento del presidente di sezione Carlo Tega - presente il presidente dell'associazione provinciale pensionati, nonchè membro di giunta Emilio Simonelli - si è affrontato il problema della Tarsu, dove da parte dei produttori sono emerse preoccupazione e malcontento nei confronti del Comune. Tra gli temi trattati nelle riunioni, le
prospettive di mercato delle diverse filiere, le riforme strutturali che stanno interessando la federazione Coldiretti, con il varo di nuovi servizi specifici per le imprese, le ordinanze comunali sull’ambrosia, il tema della flavescenza dorata della vite e quello dell’estensione MAB della biosfera del Parco del Ticino. Ancora, temi comuni sono stati quello, già ricordato, relativo alla problematica sugli essiccatoi, allo sviluppo del Consorzio Agrario di Novara e Vco e alla Filiera Italiana Riso.
Settore Vinicolo, tre incontri coi produttori
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er analizzare con attenzione le problematiche del settore vitivinicolo, sono state calendarizzate a partire dal 19 settembre tre riunioni in merito ai temi principali dello stesso, allo scopo di informare i produttori sulle ultime novità e adempimenti: luoghi dei primi incontri sono Ghemme (mercoledì 19 alle 20.30 presso il Comune), a Borgomanero (giovedì 20 presso l’ufficio zona Coldiretti, ore 20.30) e Domodossola martedì 25 settembre, (ore 9.30 presso la comunità montana).
Ricostituito in Provincia il Comitato d'indirizzo dell'Osservatorio Rifiuti
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ella riunione dell scorso 28 agosto, la giunta della Provincia di Novara ha provveduto alle nomine per la ricostutuzione del comitato d'indirizzo dell'Osservatorio provinciale rifiuti: quale membro in rappresentanza della Federazione Interprovinciale Coldiretti è stato designato a far parte del medesimo comitato Marco Ciampanelli.
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enerdì 31 agosto, nella sede di Coldiretti Piemonte, sono stati ufficialmente consegnati gli attestati di frequenza e profitto alle prime Agritate che hanno concluso positivamente, nell’ambito del progetto sperimentale, il percorso formativo della durata di 400 ore, e che ora sono idonee ad iniziare l’attività. Gli obiettivi fondamentali del progetto sono quelli di avviare un servizio di alta qualità per le famiglie interessate, valorizzando gli aspetti di domiciliarità e ruralità, con l’accoglienza dei bambini in famiglia, nel contesto dell’azienda agricola. Un passo importante della nostra organizzazione per rafforzare il presidio del territorio rurale e per favorire l’occupazione femminile, permettendo di conciliare il tempo dedicato al lavoro e il tempo dedicato alla famiglia. Con l’Agritata si delinea una nuova professione che opera in un contesto familiare. Le Agritate accolgono bambini dai tre mesi ai tre anni, seguendo un progetto pedagogico specifico che porta alla riscoperta della natura, della stagionalità e delle eccellenze della nostra agricoltura. Il progetto sperimentale è realizzato in sinergia con la Regione Piemonte, in particolare con l’assessorato alle politiche sociali e per la famiglia, l’assessorato all’agricoltura e l’assessorato all’istruzione, formazione professionale e lavoro. L’ente gestore che costituisce il raccordo operativo tra il progetto e le Agritate è la Cooperativa Sociale Linfa Solidale. «Con la consegna degli attestati – evidenzia Maria Chiara Bellino, coordinatrice regionale del progetto per Coldiretti – si raggiunge un importante risultato con le prime Agritate idonee, che potranno essere operative per le numerose famiglie interessate ad un servizio che garantisce la personalizzazione e la flessibilità dell’orario e alla conciliazione dei tempi della vita familiare e lavorativa».
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TERRANOSTRA Q
IL MONDO DEGLI AGRITURISMI
STEFANIA GRANDINETTI eletta alla presidenza piemontese di Terranostra Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Referente Terranostra)
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ambio della guardia a Terranostra Piemonte: Franco Pigino presidente uscente, operatore agrituristico di Alessandria ha lasciato la presidenza regionale dopo quattro anni di intenso impegno. Il Consiglio regionale di Terranostra, che rappresenta quasi 300 agriturismi di Coldiretti, riunitosi presso la Coldiretti regionale ha eletto all’unanimità alla presidenza di Terranostra Piemonte Stefania Grandinetti operatrice agrituristica di Alessandria con un allevamento di suini allo stato brado. Oltre all’attività di ristorazione l’azienda agrituristica di Stefania Grandinetti è anche fattoria didattica. Presenti al consiglio regionale di Terranostra direttore nazionale dell’Associazione Silvia Bosco, il presidente di Coldiretti Piemonte Paolo Rovellotti, il direttore Bruno Rivarossa e la segretaria regionale Maria Chiara Bellino. Stefania Grandinetti ha espresso riconoscenza nei confronti di Franco Pigino per il lavoro svolto ed ha evidenziato la progettualità degli Agriturismi di Campagna Amica come centrale per il percorso futuro: tale progetto si inserisce nella più ampia progettualità dove l’elemento essenziale è la filiera agricola e tutta italiana anche nel settore della ricettività turistica. Durante l’incontro Silvia Bosco ha illustrato, oltre all’applicativo App di ultima generazione per individuare gli agriturismi online, la presenza di Terranostra alla Fiera del Camper di Parma alla quale l’Associazione partecipa. Si registra a settembre un aumento in percentuale del turismo legato alla natura in montagna, nei parchi e nelle campagne rispetto alle mete tradizionali del mare e delle città d’arte. Quasi un italiano in vacanza su 10 ha deciso quest’anno di trascorrere una vacanza all’aria aperta che concilia le esi-
genze di risparmio con quelle di flessibilità dettate dai tempi ridotti della vacanza. Secondo elaborazioni di Coldiretti su dati Istat, negli ultimi sette anni sono aumentate di quasi il 50 per cento le piazzole di sosta rese disponibili dagli agriturismi italiani che
si sono attentamente attrezzati per cogliere le nuove esigenze. Quest’anno grazie all’accordo tra APC-Associazione Produttori Caravan e Camper e Coldiretti gli agriturismi Campagna Amica di Terranostra, aderenti all’intesa offrono la sosta gratuita per una notte ai camperisti che approfit▶ STEFANIA GRANDINETTI teranno della ristorazione. Visitando le sezioni “soste en plein air” del sito www.sceglilcamper.it e “link - servizi utili” del sito www. terranostra.it è possibile scoprire i primi 126 agriturismi Campagna Amica di Terranostra che, aderendo all’accordo di programma siglato tra APC-Associazione Produttori Caravan e Camper e Coldiretti, mettono a disposizione dei turisti itineranti in camper (a noleggio o di proprietà) la sosta gratuita per una notte.
Bilancio dell'estate, tiene l'agriturismo con 5 milioni di pernottamenti
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on un totale di circa 5 milioni di pernottamenti nell’estate 2012 tiene l’agriturismo che fa segnare però una riduzione del tempo medio di permanenza e un aumento delle prenotazioni last minute. E’ la Coldiretti a tracciare un primo bilancio sul turismo in campagna nell’estate 2012 sulla base delle indicazioni dell’associazione agrituristica Terranostra. La necessità di ottimizzare il rapporto prezzo/qualità e la scelta di trascorrere le vacanze non lontano da casa ha favorito l’agriturismo rispetto alle altre forme di alloggio come l’albergo. Se complessivamente la vacanza in agriturismo ha tenuto su valori dello scorso anno, la situazione appare a macchia di leopardo sul territorio nazionale con preoccupazioni ad esempio nelle isole maggiori per la mancanza di una adeguata politica infrastrutturale e dei trasporti. Si guarda peraltro con ottimismo al mese di settembre preferito dagli amanti della vacanza nella tranquillità della natura che possono peraltro beneficiare di offerte e sconti fino al 30% (www.terranostra.it). Le aziende agricole autorizzate all'esercizio dell'agriturismo sfiorano in Italia le 20 mila unita con 385.470 posti a sedere a tavola autorizzati e 206.145 posti letto. Le aziende sono relativamente più concentrate nel Nord del Paese, dove si rilevano il 45,3% delle aziende mentre seguono il Centro (34,1%) e il Mezzogiorno (20,6%).
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Impollinazione Impollinazione
CAMPAGNA AMICA LA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA Impollinazione
i Cibi d'Italia al Circo Massimo a fine settembre Protagonisti della nuova iniziativa promossa da Coldiretti e Campagna Amica Q da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Referente Campagna Amica)
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enerdì 28 Settembre 2012 dalle ore 10 per la prima volta coltivatori, allevatori e pastori provenienti dalle campagne di tutte le regioni italiane giungeranno nella storica vallata del Circo Massimo a Roma per incontrare da vicino i cittadini, raccontare le proprie storie e quelle dei loro straordinari prodotti nell’ambito di “Cibi d’Italia” http://www.cibiditalia.eu/, il primo Festival all’aperto dei cibi, delle tradizioni, dell’innovazione, della cultura e del valore dello star bene insieme, organizzato da Campagna Amica e Coldiretti per l’intero weekend. Dalle malghe ai tavolieri, dai pascoli alle vallate, i coltivatori italiani faranno assaporare da vicino la vita di campagna con i partecipanti che torneranno a casa con un profumo intenso tra le dita, un gusto piacevole sul palato, rapporti umani piuù sani e con qualche conoscenza in più, per star bene nel fisico e nella mente. Un appuntamento per respirare aria nuova con oltre 200 stand ricchi di specialità rare ed introvabili, geniali innovazioni e rievocazioni storiche servite a tavola, che unisce momenti di svago a momenti di approfondimento, con incontri e dibattiti partecipati da esponenti istituzionali, ma anche da personaggi dello spettacolo e della cultura. Durante i tre giorni dell’evento si alterneranno curiosi laboratori del gusto, giardinaggio, agricosmetica e cucina regionale, ma anche le fattorie didattiche con gli animali e giochi di campagna per i più piccoli.
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I COLTIVATORI ITALIANI FARANNO ASSAPORARE DA VICINO LA VITA DI CAMPAGNA CON I PARTECIPANTI CHE TORNERANNO A CASA CON I PRODOTTI DEL MADE IN ITALY E QUALCHE CONOSCENZA IN PIÙ
Un evento che celebra prodotti agroalimentari che raccontano storie e tradizioni tutte italiane...
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omprare un prodotto agricolo presso un punto vendita della Rete Campagna Amica, un mercato, un’azienda agricola, un agriturismo, una bottega significa portare in tavola non solo cibo genuino, di stagione e di qualità, ma anche un pezzo della storia, della cultura enogastronomica e delle tradizioni del territorio di provenienza di quel prodotto e dell’azienda che lo ha coltivato. Sul territorio molte iniziative sono state realizzate per dare questo messaggio nei luoghi di incontro tra consumatori e produttori. Fino ad arrivare a Cibi d’Italia, il Primo Festival di Campagna Amica che a Roma darà forma a tutto questo: sarà possibile incontrare più 200 agricoltori in vendita diretta, con i loro prodotti, le loro storie, le loro esperienze e si potrà così attraversare tutta l’Italia alla scoperta delle tipicità territoriali, dei metodi di produzione tradizionali e delle loro innovazioni, di stili di vita e valori paesaggistici. Un appuntamento davvero da non perdere: con tutti i cittadini e i viaggiatori che parteciperanno a questo evento, unico nel suo genere, vogliamo riaffermare con forza che il cibo non è solo una merce qualsiasi, ma un bene comune, un valore fondante su cui poter conciliare gli interessi della collettività con quelli dell’agricoltura tipica e responsabile del nostro bellissimo Paese.
Cinque le imprese del territorio che parteciperanno all’iniziativa: Agristruzzi di Granieri Vincenza per la sezione “cibi di strada” e, per la sezione vendite dirette, le aziende di Angelo Ballasina, Elisabetta Ponti, Fabrizio Rizzotti e l’Agriturismo Vignarello.
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Dal Territorio: Basso e Medio Novarese
Riso, le prove in campo con la Provincia di Novara Q da NOVARA - (REDAZIONE)
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a visita guidata ai campi sperimentali di riso del 2012 nel territorio novarese ha assunto quest’anno un’importanza particolare perché da ben 25 anni vengono attuate e proposte anche nei risultati prove comparative in collaborazione con l’Ente Nazionale Risi. «I risultati ne evidenziano l’utilità – spiega l’assessore all’agricoltura della Provincia di Novara, Marzio Liuni - visto che hanno permesso di isolare gruppi varietali: Risi Lunghi B indica, Risi Lunghi A e B a ciclo precoce nella strategia del controllo del riso crodo, Risi a grana tonda a granello cristallino e Risi a Tecnologia Clearfield sempre nella strategia di lotta al riso crodo, adatti all’areale padano, resistenti alle fitopatie, più produttive ed apprezzate dal consumatore; varietà adottate ed inserite nei piani aziendali dei risicoltori». Altrettanto sentito il tema della promozione: «Il riso – ha commentato il presidente della Provincia Sozzani - fa parte della nostra storia, delle nostre tradizioni, della nostra economia. Si tratta di un'eccellenza e dobbiamo pro-
L'azienda Pieropan ha ospitato le prove 2012
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azienda di Gianfranco e Ilario Pieropan ha ospitato quest'anno le prove varietali in campo: la loro impresa (a Nibbia di San Pietro Mosezzo) è stata ccostituita dai due fratelli nel 1995, raccogliendo il timone dai genitori. Ormai da anni partecipano alle prove varietali sui campi sperimentali: prove che, quest'anno, hanno visto, fra gli altri, la premiazione di Giuseppe Bolognino, dell'azienda agricola Bolognino di Casalgiate, che le accolse anch'egli per molti anni. ▶ AUTORITÀ DEGUSTANO LA PANISCIA
muoverla al meglio. E lo stesso progetto di Quadrante, andrebbe a unificare un territorio che ha storicamente analogie produttive, rendendone più facile la promozione».
Dal Territorio: Basso e Medio Novarese Q
TANTI EVENTI NELL'INIZIATIVA DELL'EDITRICE INTERLINEA
Novara e la sua agricoltura ricordano Dante Graziosi a vent'anni dalla scomparsa Q da NOVARA - (REDAZIONE)
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vent'anni dalla scomparsa del primo presidente di Coldiretti Novara, on. Dante Graziosi, l'editrice Interlinea ricorda lo scrittore con una serie di iniziative: fino al 29 settembre si susseguiranno numerosi eventi tra cui una mostra d'arte, un premio letterario (a Bevilacqua e Camon) e la ristampa di opere indimenticabili come "La terra degli aironi" e "Una Topolino amaranto". Prima tappa dell'intenso cartellone, quella di giovedì 20 settembre, ore 18 nel Salone d’Onore della Prefettura di Novara in piazza Matteotti con l''Inaugurazione della mostra "La terra degli aironi dipinta da Sergio Bonfantini Arte e letteratura in ricordo di Dante Graziosi" aperta dal 21 al 27 settembre con orario 10-18. Domenica 23 settembre, itinerario cicloturistico letterario "Nella terra degli aironi", con partenza alle ore 9,30 da piazza Matteotti e ritorno nel pomeriggio: l'iniziativa è a cura degli Amici della Bici di Novara, con guida turistica dell’Atl; alle 13 sosta pranzo libera a Casalbeltrame, presso il Cascinale dei Nobili-Museo ’L Çivel, con stand enogastronomici in occasione di “Rice. I Sapori del Riso Italiano”. La cicloturistica - la cui partecipazione è libera, ed il percorso facile, toccherà molte delle cascine di quella "Bassa" raccontata da Graziosi nelle sue opere: il percorso farà infatti tappa al Torrion Quartara, cascina San Maiolo, SP97, Monticello, cascine Calcinara, Nuova e Graziosa, Cameriano, Ponzana, Fisrengo, Casalbeltrame. E, al ritorno: cascine Falasco, Bosco, Marangana, Visconta, Gionzana-Madonna del Latte, cascina Pregalbè, Casalgiate, Novara corso Vercelli fino a piazza Matteotti. Sabato 29 settembre, ore 17,30 a Novarello, Granozzo (Novara) "Comme-
GRAZIOSI: il primo presidente della Coldiretti novarese
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Nato a Granozzo nel 1915, Graziosi fu medico veterinario e docente universitario di Igiene e Zootecnia all’università di Torino: parlamentare della Democrazia Cristiana per quattro legislature, fu sottosegretario in altrettanti governi e fondatore della Coldiretti novarese. Già autore di numerosi saggi scientifici di zootecnia, nel 1972 scrive la sua prima opera letteraria, subito di successo: si tratta de “La terra degli aironi”, cui seguiranno altre opere di grande valore come “Storie di brava gente” e la celeberrima “Una Topolino ama▶ BONOMI CON GRAZIOSI ranto”.
morazione di Dante Graziosi. Saluto introduttivo di Roberto Cicala, Centro Novarese di Studi Letterari Interventi e ricordi di Paolo Rovellotti, presidente di Coldiretti e Camera di Commercio di Novara Ezio Leonardi, Fondazione Comunità del Novarese Alessandro Canelli, assessore Provincia di Novara Paola Turchelli, assessore Comune di Novara Maria Rosa Fagnoni, presidente Atl Novara. Seguirà la proiezione da "Una Topolino amaranto" con ricordo di Paolo Taggi e il premio letterario per la narrativa di pianura. Il premio alla carriera andrà ad Alberto Bevilacqua, mentre il premio all’opera edita a Ferdinando Camon. La presentazione letteraria è a cura di Giovanni Tesio, Università del Piemonte Orientale con letture di Lucilla Giagnoni e consegna delle sculture di Giovanni Tamburelli. I testi vincitori della sezione inediti sono raccolti in un’antologia distribuita in omaggio ai presenti. FORMAGGIO OSSOLANO A▶seguire, Alberto Sinigaglia, presiden-
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te ordine dei giornalisti del Piemonte, presenterà l’opera commemorativa "Le storie della risaia di Graziosi", edita da Interlinea, che raccoglie in un unico volume i suoi migliori libri, con introduzione di Sebastiano Vassalli. La giornata terminerà con i saluti conclusivi di Diego Graziosi, figlio dello scrittore, e di Carlo Accornero, presidente del Novara Calcio. Eventi collaterali della giornata sono la Mostra biobibliografica su Dante Graziosi e la presentazione di una cartolina commemorativa In chiusura: aperitivo Nell’occasione viene lanciato il concorso scolastico multimediale Nella terra degli aironi: libri e natura per testi, foto e video promosso dagli assessorati all’istruzione di Comune e Provincia di Novara con il sostegno del Consorzio Gorgonzola. Al cartellone degli eventi ha dato il proprio patrocinio anche Coldiretti, che ricorda con immutato affetto e stima il suo primo presidente sul territorio delle attuali due province di Novara Vco.
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CAA - IN PRIMO PIANO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE
Misura 114 del Psr, le consulenze alle imprese
Approvate tutte le domande presentate nel nostro territorio
▶ RISAIE NEL MEDIO NOVARESE
Q da NOVARA - CLAUDIO SALSA - (Responsabile Misure di Svilippo e Formazione)
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o scorso mese di giugno, la Regione Piemonte ha approvato tutte le domande presentate dalle aziende nostre associate relative alla Misura 114 del Psr. L'obiettivo della misura è avviare servizi di consulenza aziendali finalizzati alla sensibilizzazione degli imprenditori agricoli rispetto all'applicazione dei sistemi e dei processi produttivi e gestionali sostenibili e, comunque, compatibili con le esigenze di tutela e salvaguardia dell'ambiente, della sicurezza e della salute degli operatori, della sanità pubblica, della salute delle piante e degli animali, del benessere degli animali, nonchè di manutenzione, conservazione e valorizzazione dei suoli e dei terreni, a garanzia delle buone condizioni agronomiche ed ambientale dei medesimi. In concreto, le imprese associate avranno la possibilità di avvalersi di consulenti specializzati per il tramite di Coldiretti (che, attraverso i Gruppi Coltivatori Sviluppo, ha assunto la gestione delle consulenze medesime): i consulenti sono la dottoressa Elena Rolando, (sicurezza) la dottoressa Paola Mazza, (condizionalità), il dottor Giorgio Bertone (condizionalità) e il dottor Carlo Todeschino (pacchetto igiene). Le consulenze si dividono in due tipologie: la prima è una consulenza obbligatoria, a sua volta ripartita in due settori, ovvero la condizionalità (tutte le norme di buone condizioni agronomiche e ambientali e criteri di gestione obbligatorie) e la verifica dei requisiti in materia di sicurezza sul lavoro. La seconda tipologia di consulenza, che è di tipo specialistico e facoltativo, si basa sulla specializzazione di ciascuna azienda: si tratta, in pratica, di consulenze a misura d'impresa, adattate al fine di promuovere adeguamenti e riconversioni più ampie e mirate, in grado avviare e favorire ulteriori livelli di miglioramento e sviluppo dell'azienda e di rispondere "in ogni caso" agli obblighi previsti dai regolamenti comunitari. In particolare, sono state previste ed attivate per il territorio delle due province di Novara e Vco diverse consulente specialistiche, che prevedono servizi volti all'introduzione o al miglioramento, o ancora al corretto utilizzo di: • sistermi per la tracciabilità e la rintraciabilità obbligatoria delle produzioni • sistermi per la tracciabilità e la rintraciabilità volontaria delle produzioni • tecniche innovative di produzione • consulenza per la verifica e la realizzazione della materia sulla sicurezza del lavoro in agricoltura Attraverso gli uffici di zona, le aziende verranno contattate in modo da programmare le visite dei consulenti specialistici: tale procedura, avverrà a seconda delle disponibilità delle aziende in conformità con le tipologie di intervento specialistico richiesto, a partire da fine settembre.
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Previste due tipologie di consulenze: la prima è obbligatoria e ripartita in condizionalità e verifica dei requisiti in materia di sicurezza sul lavoro; la seconda è facoltativa e di tipo specialistico
Pac 2014-2020, ancora limature al bilancio Ue?
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entre prosegue il dibattito sulla nuova Pac, si sta rafforzando l’ipotesi di un’ulteriore limatura all’intero bilancio UE proposto dalla Commissione e pare destinato a salire il taglio del 18% agli aiuti diretti riservati agli agricoltori italiani. Nessun cenno ai singoli capitoli di spesa, dei quali se ne parlerà nei prossimi incontri, ma è certo che la spesa agricola subirà un ridimensionamento. In termini nominali il bilancio rimane quasi invariato (da 993,6 miliardi del periodo 20072013 a 1.025 miliardi per il 2014-20). Per i pagamenti diretti agli agricoltori si stima un taglio del 12,5% (da 322 a 281 miliardi) che per l’Italia, alla luce degli attuali criteri di riparto e della necessità di un riequilibrio verso i partner dell’Est, potrebbe arrivare al 18%. Degli attuali 4,2 miliardi annui circa di aiuti Pac si passerebbe a meno di 3,5 al netto dei possibili nuovi tagli.
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CAA - IN PRIMO PIANO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE
ESSICCATOI, Coldiretti lancia la petizione da presentare ai parlamentari del territorio Q da NOVARA - (REDAZIONE)
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partita a fine agosto da Vespolate, in occasione della riunione zonale, la petizione lanciata da Coldiretti e rivolta ai parlamentari novaresi con lo scopo di sollecitare “una veloce soluzione in sede parlamentare del tema relativo alle emissioni in atmosfera degli essiccatoi per cereali”. Di seguito, ecco il testo della petizione: "Facendo appello all’articolo 50 della Costituzione della Repubblica, sancente che “tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità”, siamo ad esporle la seguente petizione in ordine all’autorizzazione alle emissioni in atmosfera degli essic-
catoi agricoli. Nel dettaglio, chiediamo affinchè con il Suo operato possa contribuire a sbloccare la situazione di stallo di fatto formatasi circa la discussione del problema, che rischia di avere pesanti ripercussioni su centinaia imprese agricole del Suo collegio elettorale di riferimento. Gli impianti di essiccazione di cereali siti nelle aziende agricole, prima dell’entrata in vigore del decreto legislativo n. 152 del 2006, erano esclusi dagli obblighi autorizzativi: successivamente, invece, gli stessi sono stati equiparati ad impianti di lavorazioni manifatturiere alimentari e vincolati a provvedimenti autorizzativi (in particolare, viene ora richiesta l’autorizzazione di carattere generale per le emissioni in atmosfera), senza tenere in giusta considerazione
Decreto Salute: diverse le novità che interessano il settore agricolo nel dispositivo del ministro Balduzzi
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l decreto legge “Salute” messo a punto dal ministro della salute Renato Balduzzi è stato approvato dal consiglio dei ministri. Un provvedimento che, pur arrivando “sgonfiato” rispetto a com’era stato pensato in partenza (16 articoli anziché 27), introduce numerose novità in materia di sanità e salute. Nello specifico, per quanto riguarda la sicurezza alimentare e la sanità veterinaria, s’introduce l'obbligo di avviso ai consumatori, con appositi cartelli affissi nei punti vendita, dei rischi connessi al consumo di latte crudo e pesce crudo. Viene vietata, inoltre, la somministrazione di latte crudo e crema cruda nell'ambito della ristorazione collettiva, anche scolastica. Sono previste sanzioni nei confronti delle Regioni che sono in ritardo nei programmi di contrasto alle malattie infettive e diffusive del bestiame. Per le Regioni inadempienti è prevista la nomina di appositi commissari: è previsto che, fatta salva la verifica della compatibilità comunitaria della misura, sia aumentato il contenuto di succo naturale di frutta dal 12 al 20% nelle bevande analcoliche che utilizzano la denominazione della frutta medesima. Ben cinquantamila chili di vitamina C in più all’anno contro l’influenza saranno ‘bevuti’ dai 23 milioni di italiani che consumano bibite, grazie all’aumento del 20 per cento del contenuto minimo di frutta previsto dalla nuova norma, che accoglie finalmente le richieste di Coldiretti anche se, all'ultimo momento, è saltata la certezza sulla data di entrata in vigore della disposizione medesima. La norma concorrerebbe a migliorare concretamente la qualità dell’alimentazione e a ridurre così le spese sanitarie dovute alle malattie, dall’influenza all’obesità. Senza dimenticare l’impatto economico positivo che il provvedimento avrà sulle imprese agricole.
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È ancora possibile firmarla presso gli uffici zona della Coldiretti nelle due province le limitate dimensioni degli stessi e delle aziende in cui gli stessi sono situati, nonché il fatto che gli stessi sono utilizzati pressochè nella sola stagione della mietitura dei cereali e del riso. Va sottolineato che la quasi totalità degli impianti di proprietà delle imprese che operano nel settore primario è situata tra Piemonte e Lombardia, ovvero le regioni maggiormente vocate alla produzione di riso, mais e cereali, per un totale di circa 3.000 impianti di essiccazione. Dopo che il decreto Milleproroghe approvato dal Senato aveva indicato una soluzione del problema, prevedendo l’esenzione delle imprese agricole e degli essiccatoi dal processo di adeguamento (peraltro non percorribile de facto sia sul piano tecnico che su quello economico per tutte le imprese interessate) il prolungamento dei lavori in Camera dei Deputati, su questo tema, ha determinato una situazione di assoluta incertezza, pure aggravatasi dalla scadenza al 31 luglio 2012 per la presentazione delle domande di autorizzazione generale: scadenza di cui, purtroppo, il mondo della politica non ha saputo tener conto. La presente petizione la invita a farsi parte attiva della soluzione di questa problematica, sollecitandone una discussione risolutiva in sede parlamentare e, nello specifico, impegnandosi affinchè la Camera dei Deputati possa affrontare al più presto questa priorità. Certi di poter trovare nella Sua persona un interlocutore attento alle problematiche del territorio, siamo a ringraziarLa con deferenza". È ancora possibile firmare la petizione presso gli uffici di Coldiretti Novara Vco, dopodichè la stessa sarà inviata a tutti i parlamentari che fanno riferimento al territorio delle due province. Sarà nostra cura aggiornarvi, come sempre, sullo sviluppo della delicata situazione.
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CAA - IN PRIMO PIANO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE
Fitofarmaci, le nuove regole di uso sostenibile penalizzano le imprese Q da NOVARA - LORENZO ROLANDO (Responsabile CAA Coldiretti)
È
stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (n.202 del 30 agosto 2012), il decreto legislativo 14 agosto 2012 n. 150, che va ad attuare la direttiva 2009/128/Cee che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari. Le norme di maggiore interesse per le ricadute territoriali ed amministrative riguardano l’elaborazione da parte di un Consiglio tecnico scientifico istituito ad hoc, del Piano nazionale di attuazione; l’obbligo di formazione degli utilizzatori professionali, dei distributori e dei consulenti sull’impiego dei fitofarmaci (le Regioni devono realizzare il sistema formativo e di rilascio delle abilitazioni entro il 26 novembre 2013); 3) la modifica delle norme relative al rilascio dell’autorizzazione all’acquisto dei prodotti fitosanitari (il cosiddettopatentino) che decorrono a partire dal 26 novembre 2015. Ancora, si prevede l’obbligo di possesso di un certificato di abilitazione alla vendita dei fitofarmaci o, comunque, per svolgere un’attività di consulenza in materia sempre a decorrere dal 26 novembre 2015; controlli delle attrezzature per l’applicazione dei fitofarmaci a partire dal 2016; l’abrogazione dell’art. 42 del dpr 290/2001 che innova il registro dei trattamenti, disposizione questa che, invece, entra subito in vigore; limitazioni all’uso dei fitofarmaci nelle aree protette e in quelle della Rete Natura 2000; le disposizioni in merito alla manipolazione e stoccaggio dei fitofarmaci; difesa integrata e sanzioni. Va subito sottolineato che le disposizioni di principale interesse per le imprese agricole hanno un’entrata in vigore dilazionata nel tempo. Per quanto riguarda, specificatamente, il registro dei trattamenti, gli acquirenti e gli utilizzato-
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ri di prodotti fitosanitari lo conservano presso l’azienda riportando tutti gli interventi fitosanitari effettuati nel corso della stagione di coltivazione. Per registro dei trattamenti si intende un modulo aziendale che riporti cronologicamente l’elenco dei trattamenti eseguiti sulle diverse colture, oppure, in alternativa, una serie di moduli distinti, relativi ciascuno ad una singola coltura agraria. Sul registro devono essere annotati i trattamenti effettuati con tutti i prodotti fitosanitari utilizzati in azienda, classificati molto tossici, tossici, nocivi, irritanti o non classificati, entro il periodo della raccolta e comunque al più tardi entro trenta giorni dall’esecuzione del trattamento stesso.
Il digestato diventa sottoprodotto: approvata la legge
È
in Gazzetta ufficiale la disposizione che prevede che il digestato utilizzato a fini agronomici, ricorrendone i presupposti, possa essere qualificato come sottoprodotto e non come rifiuto. Come anticipato sullo scorso numero, è possibile, quindi, considerare sottoprodotto il digestato ottenuto in impianti aziendali o interaziendali dalla digestione anaerobica, eventualmente associata anche ad altri trattamenti di tipo fisico e meccanico, di effluenti di allevamento, o residui di origine vegetale, o residui delle trasformazioni, o delle produzioni vegetali effettuate dall’agroindustria, conferiti come sottoprodotti, anche se miscelati tra loro ed utilizzato a fini agrononomici.
Il registro dei trattamenti riporta: i dati anagrafici relativi all’azienda; la denominazione della coltura trattata e la relativa estensione espressa in ettari; la data del trattamento, il prodotto e la relativa quantità impiegata, espressa in chilogrammi o litri, nonché l’avversità che ha reso necessario il trattamento. La conservazione del registro dei trattamenti serve come verifica nell’ambito dei piani di monitoraggio e di controllo ufficiale realizzati sul territorio. Il registro dei trattamenti va conservato almeno per i tre anni successivi a quello a cui si riferiscono gli interventi annotati. Può essere compilato anche dall’utilizzatore dei prodotti fitosanitari diverso dal titolare dell’azienda; in questo caso il titolare deve sottoscriverlo al termine dell’anno solare. Gli utilizzatori di prodotti fitosanitari possono avvalersi, per la compilazione del registro dei trattamenti, dei Centri di assistenza agricola di cui all’articolo 3 -bis del decreto legislativo 27 maggio 1999, n. 165, previa notifica alla Asl di competenza. Detto registro può essere compilato e sottoscritto anche da persona diversa, qualora l’utilizzatore dei prodotti fitosanitari non coincida con il titolare dell’azienda e nemmeno con l’acquirente dei prodotti stessi. In questo caso dovrà essere presente in azienda, unitamente al registro dei trattamenti, relativa delega scritta da parte del titolare. Nel caso in cui i trattamenti siano realizzati da contoterzisti, il registro dei trattamenti deve essere compilato dal titolare dell’azienda allegando l’apposito modulo rilasciato dal contoterzista per ogni singolo trattamento. In alternativa il contoterzista può annotare i singoli trattamenti direttamente sul registro dell’azienda controfirmando ogni intervento fitosanitario effettuato. Nel caso di cooperative di produttori che acquistano prodotti fitosanitari con i quali si effettuano trattamenti per conto dei loro soci il registro dei trattamen-
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ti può essere conservato presso la sede sociale dell’associazione e deve essere compilato e sottoscritto dal legale rappresentante previa delega rilasciatagli dai soci. Il registro dei trattamenti deve essere compilato anche quando gli interventi fitosanitari vengono eseguiti per la difesa delle derrate alimentari immagazzinate. Il registro dei trattamenti deve essere utilizzato inoltre per gli impieghi effettuati in ambito extra-agricolo. Sono esentati dalla compilazione del registro dei trattamenti i soggetti che utilizzano prodotti fitosanitari esclusivamente in orti e giardini familiari il cui raccolto è destinato al consumo proprio. Il titolare dell’azienda deve conservare in modo idoneo, per il periodo di tre anni, le fatture di acquisto dei prodotti fitosanitari, nonché la copia dei moduli di acquisto, dei prodotti con classificazione di pericolo di molto tossici, tossici e nocivi. Il testo del decreto desta sicuramente perplessità in quanto è evidente che il Governo non ha tenuto in alcuna considerazione, la fase di consultazione avuta presso le Commissioni parlamentari di Camera e Senato essendo state totalmente ignorate tutte le richieste di modifica presentate dalle rappresentanze agricole. In particolare, è negativo il provvedimento che esclude dal Consiglio tecnico scientifico competente ad elaborare il Piano nazionale le Organizzazioni professionali agricole quando, invece, negli altri Stati dell’Ue queste sono considerate soggetti utili per pianificare al meglio le misure di attuazione della direttiva in quanto sono portatrici delle effettive esigenze delle imprese e soprattutto di un’approfondita conoscenza della realtà produttiva agricola. Preoccupa anche per il paventato divieto d’uso dei prodotti molto tossici e tossici nelle aree protette e nelle zone Sic e Zps, restrizione che non trova alcuna giustificazione tecnica, trattandosi di una classificazione tossicologica relativa alla salute umana e non all’ambiente. Le imprese agricole italiane rischiano, quindi, in un contesto virtuoso, dimostrato da tutti i dati disponibili sull’uso dei fitofarmaci in agricoltura, di essere penalizzate sul piano competitivo rispetto agli altri paesi, anche in ragione dei costi relativi ai controlli delle attrezzature impiegate per la somministrazione dei prodotti fitosanitari, che l’Amministrazione pubblica, pare al momento non intendere assumere a suo carico.
Inipa: i nuovi corsi di formazione previsti dalla Misura 112 (insediamento giovani agricoltori)
U
no dei compiti specifici dell’organizzazione di categoria è quello di fornire informazione, assistenza e consulenza a sostegno della piena attuazione delle varie normative. Per questo, l’Inipa, Ente di Formazione della Coldiretti, organizza corsi formativi nei prossimi mesi invernali, completamente gratuiti e rivolti agli imprenditori agricoli e gli addetti del settore agricolo e alimentare di aziende, società e cooperative agricole. I corsi sono organizzati per l’attuazione delle priorità individuate a seguito della riforma Health Check della politica agricola comune, ovvero i cambiamenti climatici, la gestione delle risorse idriche e la biodiversità e concorrono anche al conseguimento del monte di 40 ore relativo al bando della misura 112 per il sostegno all’insediamento di giovani agricoltori. Chiunque fosse interessato, può far pervenire la propria pre-iscrizione ai nostri uffici utilizzando il presente modulo oppure via e-mail all’indirizzo: inipa.novara@coldiretti.it
sede del corso
durata ore
A) L’uso consapevole e sostenibile della risorsa idrica in agricoltura
Novara
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B) L’uso consapevole e sostenibile della risorsa idrica in agricoltura
Oleggio
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C) L’agroecosistema:funzioni ambientali connesse con le pratiche agronomiche
Novara
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D) Biodiversità naturale e agricola: risorsa e conservazione
Verbania
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tipologia dell'iniziativa
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nvitiamo chiunque fosse interessato a partecipare ai corsi indicati nella tabella qui pubblicata a compilare la scheda di pre-iscrizione e di consegnare la stessa presso gli Uffici Zona, oppure di spedirla via fax o via e-mail previa scansione della stessa. Per tutte le ulteriori informazioni in merito, non esitate a contattare il vostro ufficio zona Coldiretti di riferimento. GIUSEPPE RAVIZZOTTI
Il sottoscritto_________________________________________ Nato a__________________________ il__________________ Cod. fiscale_________________________________________ Residente a________________via__________________n.___ Posizione in azienda:
Titolare
Socio
Coadiuvante
tel. _________________ e-mail __________________________ chiede di partecipare al corso:
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firma___________________
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CAA - IN PRIMO PIANO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE
Misura 216 Psr: investimenti non produttivi sui terreni agricoli Q da NOVARA - LORENZO ROLANDO (Responsabile CAA Coldiretti)
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metà agosto è stata varata l'apertura della Misura 216 relativa agli "investimenti non produttivi su terreni agricoli”. La domanda di aiuto si riferisce all’attività da realizzare nel periodo relativo agli anni 2012- 2013. La misura prevede aiuti per due tipologie di intervento: 1) realizzazione di siepi e filari, laghetti, stagni, boschetti; 2) installazione di nidi artificiali in frutteti e vigneti. La superficie minima da sottoporre agli investimenti è di 1.500 mq, la soglia minima non si applica se la realizzazione degli elementi paesaggistici viene effettuata in abbinamento con gli adeguamenti strutturali alle norme in materia di nitrati realizzati da aziende che hanno aderito alla misura 121, quindi le realizzazioni di siepi e filari volte a mascherare o nascondere i siti di stoccaggio degli effluenti o le strutture di allevamento prescindono dalla superficie minima dei 1500 mq. Ulteriore impegno è quello di realizzare interventi su una superficie pari almeno all’1% della superficie agricola utilizzata aziendale, gli elementi paesaggistici e le fasce di rispetto dovranno essere gestite senza utilizzo di prodotti chimici, non potranno essere pascolate o coltivate. Gli impegni riguardanti gli elementi paesaggistici durano 10 anni. Possono presentare domanda di aiuto i titolari singoli o associati di impresa agricola, in possesso di partita Iva e con impresa iscritta al Registro delle imprese della Camera di Commercio (sezione speciale “imprenditori agricoli” o sezione “coltivatori diretti”) facendo salve le situazioni di esenzione. Sono ammissibili solo le spese sostenute dopo la presentazione della domanda, nel caso di realizzazione di
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impianti di formazioni arbustive e arboree sono considerati ammissibili a finanziamento i lavori di preparazione del terreno di allestimento dell’impianto e l’acquisto del materiale di moltiplicazione vegetativo. Nel caso di realizzazione di aree umide, le spese ammissibili riguardano i lavori di allestimento e l’acquisto di eventuali attrezzature e/o materiali necessari al funzionamento delle aree. Per l’installazione di nidi artificiali, le spese ammissibili riguardano l’acquisto dei nidi, i lavori per la realizzazione dell’impianto ed ogni materiale a tale scopo necessario. Per tutte le tipologie di intervento è riconosciuto un contributo pari al 100% delle spese totali ammissibili, comprensive di spese generali. Per ogni domanda la soglia minima di spesa è pari a 3.000 euro e la soglia massima di spesa ammonta a 200.000 euro. È prevista l’applicazione di una serie di criteri di priorità stabilite in base alla localizzazione degli interventi ed alla tipologia degli stessi. Il beneficiario dovrà presentare la seguente documentazione:
▶ ANCHE LA REALIZZAZIONE DI STAGNI È CONTEMPLATA DALLA MISURA
Si possono realizzare siepi, filari, laghetti, stagni, boschetti e installare nidi artificiali in frutteti o vigneti 1. relazione tecnica redatta e sottoscritta da un tecnico con specifiche competenze in materia agricolo-forestale, abilitato e iscritto al relativo albo, nel caso di installazione di nidi il progetto deve essere redatto da un esperto ornitologo o naturalista; 2. documentazione attestante la localizzazione delle superfici oggetto dell’intervento; 3. analisi dei prezzi; 4. computo metrico estimativo. Gli interventi devono essere eseguiti entro un anno dall’ammissione della domanda di aiuto; il termine ultimo per l’esecuzione degli interventi è il 30 aprile 2013, salvo eventuali proroghe che potranno essere autorizzate dalla Regione. Il beneficiario per dimostrare l’avvenuto pagamento delle spese dovrà allegare a ciascuna fattura uno dei seguenti documenti: bonifico o ricevuta bancaria con riferimento a ciascuna fattura rendicontata; assegno, purché sia sempre emesso con la dicitura “non trasferibile”; bollettino postale effettuato tramite conto corrente postale; vaglia postale. Il pagamento in contanti non è consentito. Le domande devono essere trasmesse per via telematica entro l'8 ottobre 2012 e fatte pervenire in forma cartacea entro il 10 ottobre. Per il supporto alla compilazione delle domande, rivolgersi presso gli uffici Coldiretti.
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CAA - IL VINO E IL VIGNETO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE
Pubblicate le linee guida per gli
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CAA - IL VINO E IL VIGNETO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE
Uve da vino: il trasporto e la vendita Q da NOVARA - CARLO TODESCHINO (Responsabile Servizio Vitivinicolo)
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e nelle prossime due settimane non arriverà la pioggia, la vendemmia di quest'anno - buona e in alcuni casi anche ottima dal punto di qualitativo dal nord al sud del Paese -, potrebbe far registrare un generale e sensibile calo produttivo a causa degli effetti della siccità. Relativamente alla circolazione delle uve da vino, premettendo che nulla è stato innovato rispetto gli anni scorsi , si riportano alcune indicazioni cui è bene fare attenzione.
FATTORI E CONDIZIONI CHE DETERMINANO IL TIPO DI DOCUMENTO La regola generale, pur prevedendo casi di esonero e documenti alternativi, richiede l’impiego del D.A. – (documento di accompagnamento), soggetto ad alcune precise formalità di emissione. Qui di seguito si prendono in considerazione e si commentano gli elementi che concorrono a determinare l’obbligo o l’esonero dal D.A., oppure la necessità di compilare documenti sostitutivi quale il D.D.T. o altro. • Il tipo di destinatario: - cantina sociale privato consumatore- commerciante intermediario - vinificatore. • Il luogo di partenza e di destinazione: vigneto, cantina, mercato. Se le uve sono destinate ad un luogo in cui non avviene la vinificazione, è sempre obbligatorio il D.A. • La distanza percorsa: se è superiore a 40 Km decade ogni deroga ed è obbligatorio sempre emettere un D.A., indipendentemente dagli altri fattori. • Il trasportatore: può essere il produttore, il destinatario, un vettore terzo . Se il trasporto è affidato al destinatario oppure al vettore dal medesimo destinatario incaricato è obbligatorio il D.A. • La posizione fiscale del viticoltore e del destinatario: 1)Produttore tenuto alla contabilità Iva
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Nei casi in cui non ricorre l’obbligo di emettere un D.A., si è tenuti a compilare - fatti salvi i casi di trasporti destinati alla propria cantina o al conferimento a cantina sociale nel raggio di 40 km - il documento di trasporto (D.D.T.) previsto dal D.P.R. 472/96. In alternativa può essere emessa la fattura nella giornata, ma in tal caso necessita il “documento giustificativo” per la presa in carico (attesta qualità e quantità) delle uve sul registro della cantina ricevente.
Diritti reimpianto, forse una soluzione
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i apre uno spiraglio sulla questione dei diritti d'impianto. Con l’approssimarsi del terzo incontro del Gruppo di alto livello (Gal) promosso dal commissario europeo Dacian Ciolos sulla liberalizzazione degli impianti viticoli Coldiretti esprime la sua soddisfazione per le dichiarazioni del ministro Catania su una prossima, positiva soluzione del problema. Coldiretti ribadisce che l’abolizione dei diritti di impianto porterebbe gravi distorsioni all’interno delle aree viticole e una crescita della viticoltura industriale, con ricadute negative anche sul reddito dei produttori. La battaglia per il mantenimento del sistema dei diritti di impianto dei vigneti è condivisibile anche perché l’attuale normativa comunitaria è fortemente penalizzante per le aree vocate e tradizionali dell’Europa mediterranea; il mantenimento dei diritti contribuirebbe all’equilibrio del vigneto Ue, sfavorendo la delocalizzazione verso le aree del nord e dell’est Europa.
2)Produttore esonerato dalla contabilità Iva Il viticoltore, nei casi in cui non è obbligato ad emettere un D.A. deve portare con se la dichiarazione di esonero dalla contabilità Iva. Se per il trasporto incarica un terzo vettore, rilascia al medesimo la “dichiarazione di incarico”, sostitutiva del documento di accompagnamento. Nelle circostanze in cui il produttore non è tenuto all’emissione di alcun documento, il destinatario, (considerati gli obblighi di natura fiscale), all’entrata in possesso delle uve dovrà in ogni caso redigere autofattura, una copia della quale va consegnata al produttore esonerato. QUANDO È OBBLIGATORIO IL D.A. Occorre impiegare il D.A. quando si presenta almeno una di queste circostanze: • la distanza tra il vigneto o altro impianto del produttore e luogo di destinazione è oltre i 40 km o cambia la zona viticola • il trasporto, nei casi di vendita, avviene a cura del destinatario • le uve non sono destinate a luoghi in cui avviene la vinificazione, (es. il mercato). FORMALITÀ PER L'IMPIEGO DEL D.A. Timbratura -Il documento preso in carico sui registri di cantina o loro sostituti, è soggetto a timbratura preventiva presso il comune ed a successiva convalida prima del trasporto. La convalida è da effettuarsi presso il comune o su delega del sindaco presso i centri autorizzati e può avvenire fino a 2 giorni prima della partenza. Non necessita (per le uve) la spedizione della copia di controllo all’Ispettorato Controllo Qualità. Descrizione prodotto - Nel documento dovrà essere descritta l’uva trasportata nel dettaglio come segue : - colore principale (uve bianche; uve nere); - la Doc/g di riferimento con eventuali sottozone o indicazioni che si intendono far figurare in etichetta ; • l’eventuale specificazione del vitigno - l’indicazione "… da vino da tavola" se non si rivendica la Denominazione d’Origine • la specificazione se trattasi di uve di supero da un Vqprd • altre indicazioni per le uve provenienti da vigneti iscritti all’Albo Moscato d’Asti e Asti, come meglio specificato dalle note riportate più avanti -• uve ammostate: l’indicazione sui documenti per le uve trasportate già ammostate e/o diraspate è: "uve da vino ….. pigiate e diraspate". In occasione della dichiarazione di raccolta/produzione la quantità da indicare deve essere però comprensiva anche del peso dei raspi, come se fosse stata ceduta uva integra.
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CAA - IL VINO E IL VIGNETO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE Indicazione del peso - Sul D.A. presentato per la convalida è’ richiesto che figuri il peso effettivo delle uve. Alla partenza e durante il trasporto è ammessa la tolleranza in più o in meno massima del 1,5% del dichiarato. Se il peso effettivo riscontrato eccede tale percentuale il documento deve essere annullato. Non è consentito scrivere "peso presunto " o simili dichiarazioni , quindi: • Verificare bene se ricorre l’obbligo di emissione del DA e utilizzarlo solo se effettivamente necessario; • Pesare le uve presso il peso più vicino alla sede aziendale, visto che il trasporto dal vigneto al peso più vicino può avvenire in assenza di documento. • Una volta determinato il quantitativo compilare o completare il D.A. e provvedere alla sua convalida. CASI DI ESONERO PARZIALE O TOTALE Nei casi di esonero dal suddetto D.A. necessita in sua sostituzione compilare lo stampato D.D.T. o talvolta predisporre semplicemente un “documento giustificativo” per l’introduzione delle uve in cantina. Su tutti i documenti sopraccitati devono essere menzionate le indicazioni più precise possibili riguardo alla varietà ed alla destinazione delle uve. Occorre inoltre indicare ogni altra informazione che si voglia poi far figurare in sede di etichettatura. Se ricorrono le circostanze di esonero dal documento di accompagnamento occorrerà valutare l’esistenza di altri obblighi dettati dalla disciplina fiscale. QUANDO SI COMPILA IL DDT Per questo documento non sono prescritti formati secondo schemi rigidi. Le disposizioni richiedono l’indicazione almeno di: A) Nome e indirizzo dello speditore; B) Nome e indirizzo del destinatario; C) Numero di riferimento D) Data di redazione e spedizione E) Designazione del prodotto trasportato F) Quantità di prodotto trasportato. Il DDT può essere emesso sin dalla partenza, oppure all’arrivo, ed eventualmente anche dalla ditta acquirente/destinataria. IL "DOCUMENTO GIUSTIFICATIVO" Trattasi di semplice foglio, senza numero progressivo di emissione o altro. Necessita quale giustificativo d’ingresso in cantina e di presa in carico sui registri delle uve oggetto di compravendita nei casi di esonero di compilazione degli stampati precedenti. Si consiglia di accordarsi preventivamente con l’acquirente delle uve .
CANTINE E PRINCIPALI REQUISITI GENERALI PER L'OPERATIVITÀ NOVARA - Iniziamo con questo articolo un racconto a puntate relativo ai requisiti generali per le cantine, per la loro costruzione e ristrutturazione, in riferimento al successivo ottenimento, ai sensi della vigente normativa, dell'approvazione della Scia di inizio/variazione attività di produzione, stoccaggio, imbottigliamento vini. REQUISITI D'IGIENE DEI LOCALI RIFERIMENTI NORMATIVI SPECIFICI La disciplina igienica della produzione e vendita delle sostanze alimentari è regolamentata da un corpo normativo di emanazione comunitaria, nazionale e regionale. La normativa comunitaria si articola nel cosiddetto “pacchetto igiene” costituito essenzialmente dai quattro regolamenti comunitari 852, 853, 854 e 882 emanati nell’anno 2004. L’Unione Europea, in questo modo, ha inteso armonizzare la vasta mole di direttive, regolamenti e raccomandazioni precedentemente emesse. È poi seguito un corpo normativo nazionale e regionale per la relativa applicazione, conseguentemente la normativa previgente ha subito un notevole ridimensionamento. Nell’ambito dei requisiti dei locali di esercizio delle cantine vinicole, l’attuale normativa di riferimento è il Reg.(CE) 29 aprile 2004, n. 852 che detta caratteristiche generiche d’idoneità. Nel merito, non sussistono linee guida predisposte nell’ambito della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano. REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO RIFERIMENTI NORMATIVI SPECIFICI I Requisiti dei luoghi di lavoro sono quelli previsti dal Titolo II e A L L E G AT O IV del decreto legislativo. 09/04/2008 n.81, da <norme tecniche> e, qualora disponibili, dalle “linee guida” inerenti le materie tratta▶ UVE IN VIGNETO te, così come
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definite all’art.2 del citato D.Lgs.81/08. In particolare: “Linee guida per la notifica relativa a costruzione, ampliamento o adattamento di locali e ambienti di lavoro” di cui alla D.G.R. n. 16.01.2006 n. 30–1995. Linee Guida “Microclima, aerazione e illuminazione nei luoghi di lavoro“ del Coordinamento Tecnico Interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro e I.S.P.E.S.L. del giugno 2006. REQUISITI IGIENICO SANITARI STRUTTURALI E DI SICUREZZA DEI FABBRICATI E DEI LOCALI ADIBITI AD AZIENDE VITIVINICOLE Si ricorda che tutti i locali devono essere adibiti esclusivamente agli usi a cui sono destinati, secondo quanto indicato nella pianta planimetrica in scala 1:100 allegata alla notifica/autorizzazione sanitaria. REQUISITI COMUNI A TUTTE LE ATTIVITÀ Gli stabilimenti di produzione devono essere provvisti, fatti salvi i requisiti previsti da leggi e regolamenti speciali, di locali o aree funzionalmente separati per: • La pigiatura/pressatura; • La vinificazione e l’imbottigliamento; • Materie prime (es: imballaggi) e il prodotto finito; • Servizio igienico e locale spogliatoio; Possono inoltre essere provvisti di locali o aree funzionalmente separate per : • Fruttaio - Locale appassimento uve • Locale degustazione • Locale vendita • Locale/area invecchiamento/affinamento/remuage CARLO TODESCHINO (segue sul prossimo numero)
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LEGISLATIVO SISTEMA SERVIZI COLDIRETTI
Tutela del suolo agricolo, varato il disegno di legge Si punta ad impedire i cambiamenti di destinazione d'uso per i terreni che hanno ricevuto fondi dall'Unione Europea. Tali superfici saranno vincolate per cinque anni
CIAMPANELLI saltuari e variabili o ancora possono essere Q da NOVARA NOVARA -- MARCO ELENA SASSONE Q da (Referente Campagna Amica) Verde Novaraprodotti (Responsabile Fiscale Impresa Vco solo in aerali molto ristretti e infine solo se si verificano particolari condizioni apicoltura cresce e mantiene la climatiche. stato approvato a tempo di record il disegnoVediamo, quindi di individuare strategicità nellafermare pro- tutti di propria legge del governoper la cemeni potenziali raccolti. vince di Novara e Vco, dove sono tificazione, di cui abbiamo trattato Tra iampiamieli monofloreali principali vi sono diverse le imprese dedimente sullo scorsoagricole numero del giornale. te a tale attività: in particolare, il Novarese si Coldiretti accoglie il provvedimento commentando posiziona tra i difendere primi posti ilinterreno Piemonte, con dal cemenche "occorre agricolo 207 apicoltori in provincia,nelle consito nelle città presenti e dall’abbandono aree marginali derando anche gli hobbisti, per un di totale di valorizzando quelle funzioni sorveglianza, macirca 22 mila arnie. Nel Vco, gli apinutenzione e gestione delinvece, territorio svolte dagli imcoltori sono 351, per un arnie. prenditori agricoli aitotale qualidi va5.500 riconosciuto un giusto Nelle due province si riescono a produrre reddito". molti monoflorali. Neglimieli ultimi dieci anni sono scomparse il 32,4 per Alcuni possono essereagricole raccolti presenti tutti gli ancento delle aziende in Italia con 1,6 ni con produzioni variabili per quantità milioni di unità sopravvissute che possono contare ma caratteristiche costantiper perilqualità sul con 2,5% di terra in meno, calo della superfiorganolettiche, altri, invece, risultano più di ettari, il cie agricola utilizzata a soli 12,9 milioni 43,8% del territorio nazionale.
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razie alle misure contenute nel disegno di legge contro il consumo del suolo, approvato dal consiglio dei ministri, facciamo un decisivo passo in avanti per raggiungere l’obiettivo di limitare la cementificazione sui terreni agricoli, in modo da porre fine a un trend pericoloso per il Paese. Questo provvedimento tocca temi molto sensibili, come l’uso del territorio e la sua corretta gestione, ma coinvolge anche la vita delle imprese agricole e l’aspetto paesaggistico dell’Italia. Riguarda il modello di sviluppo che vogliamo proporre e immaginare per questo Paese, anche negli anni a venire». Lo ha detto il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, intervenendo nel corso della conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Chigi – alla presenza del presidente Mario Monti – al termine del consiglio dei ministri, durante il quale è stato approvato il disegno di legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo. Il nuovo sistema prevede di determinare l’estensione massima di super-
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ficie agricole edificabile sul territorio nazionale. Questa quota, quindi, viene ripartita tra le Regioni le quali, a caduta, la distribuiscono ai Comuni. In questo modo otterremo un sistema che vincola l’ammontare massimo di terreno agricolo cementificabile distribuendolo su tutto il territorio nazionale. «Vogliamo – ha aggiunto Catania – interdire i cambiamenti di destinazione d’uso dei terreni che hanno ricevuto i fondi dall’Unione Europea, infatti abbiamo previsto che queste superfici restino vincolate per 5 anni». Inoltre, il provvedimento interviene sul sistema degli oneri di urbanizzazione dei Comuni. Nella normativa attualmente in vigore è previsto che le amministrazioni possono destinare parte dei contributi di costruzione alla copertura delle spese comunali correnti, distogliendoli dalla loro naturale finalità, cioè il finanziamento delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Questo fa sì che si crei una tendenza naturale delle amministrazioni e dei privati a dare il via libera per cementificare nuove aree agricole anche quando è possibile utilizzare strutture già esistenti.
In sintesi, eccodi iCastagno, punti principali delsi quelli di Acacia, di Tiglio, cui provvedimento approvato: aggiunge, particolarmente in Ossola, quello di Rododendro. 1.) Sonovanno definiti “terreni agricoli” tutti A questi aggiunti gli altri prodotti delquelli che, sulla base degli strumenti urle api, come propoli e cera. banistici inè,vigore, destinazione Importante anchehanno per il settore dell'apiagricola, indipendentemente coltura, il collegamento con la dal rete fatdegli to che vengano utilizzati a tale scopo;di Agrimercati, dei Punti e delle Botteghe Campagna Amica, canali di mercato ideali 2.) Si introduce un meccanismo di per poter raggiungere consumatori anche identificazione, a ilivello nazionaal fuori dei confinimassima del comprensorio. le,didell’estensione di terreni Coldiretti è a disposizione tutti gli apiagricoli edificabili (ossia di quei terrecoltori condestinazione la propria struttura tecnica ed i ni la cui d’uso può essere servizi a lorodagli dedicati: per informazioni, modificata strumenti urbanisti-è possibile rivolgersi agli uffici zona presenti ci). Lo scopo è quello di garantire uno sul territorio. sviluppo equilibrato dell’assetto terriApprofondiremo puntualmente l'argotoriale e una ripartizione calibrata tra mento filiera miele prossimi numeri zona suscettibili di sui utilizzazione agridel colagiornale. e zone edificate/edificabili; 3.) Si introduce il divieto di cambiare la destinazione d’uso dei terreni agricoli che hanno usufruito di aiuto di Stato o di aiuti comunitari. Nell’ottica di disincentivare il dissennato consumo di suolo la misura evita che i terreni che hanno usufruito di misure a sostegno dell’attività agricola subiscano un mutamento di destinazione e siano investiti dal processo di urbanizzazione; 4.) Viene incentivato il recupero del patrimonio edilizio rurale per favorire l’attività di manutenzione, ristrutturazione e restauro degli edifici esistenti, anziché l’attività di edificazione e costruzione di nuove linee urbane. 5.) Si istituisce un registro presso il Ministero delle politiche agricole in cui i Comuni interessati, i cui strumenti urbanistici non prevedono l’aumento di aree edificabili o un aumento inferiore al limite fissato, possono chiedere di essere inseriti. 6.) Si abroga la norma che consente che i contributi di costruzione siano parzialmente distolti dalla loro naturale finalità - consistente nel concorrere alle spese per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria - e siano destinati alla copertura delle spese correnti da parte dell’Ente locale.
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FOCUS DON MARIO BANDERA - CONSIGLIERE ECCLESIASTICO COLDIRETTI NOVARA VCO
MONTAGNA, PROBLEMA O RISORSA? NE HA DISCUSSO UN CONVEGNO PROMOSSO DALLA PASTORALE SOCIALE E DEL LAVORO
«M
i auguro che si trovino degli spunti per vivere meglio in accordo con il nostro mondo». Così Alice Freschi, sindaco di Borgosesia, ha salutato i partecipanti al convegno “La montagna: problema o risorsa?”, tenutosi sabato 8 settembre e organizzato dagli Uffici per la Pastorale Sociale e del Lavoro delle diocesi di Novara, Biella e Vercelli, parte di una più ampia riflessione sul territorio che si rifà ad un analogo lavoro fatto lo scorso anno sui problemi del consumo di suolo del territorio piemontese. In rappresentanza di Coldiretti Novara Vco era presente Paolo Favini responsabile provinciale Epaca. «È importante che come Chiesa desideriamo momenti di riflessione su temi sensibili - ha specificato don Daniele Bortolussi, responsabile regionale della Pastorale del Lavoro aprendo il convegno - momenti di grande scambio e di crescita forte, all‘interno di un disegno più ampio di Chiesa che vuole essere presente sul territorio». Il convegno borgosesiano, come un telescopio, è partito dalla riflessione generale
del dottor Fiorenzo Ferlaino (dirigente dell‘Ires Piemonte) fino alla relazione di Enrico Borghi (sindaco di Vogogna e presidente dell‘Unione comuni montani) e agli esponenti delle realtà montane delle province coinvolte: Pierangelo Carrara (Valsesia, VC), Maurizio Piatti (Valle Cervo, BI), e don Luciano Piumarta (Crodo, VB). Il dott. Ferlaino è partito dalla definizione legislativa della montagna, «citata all‘art. 44 della Costituzione, dove si stabilisce di intervenire a favore della montagna», per poi presentare l’analisi dei territori montani piemontesi, condotta con un modello «costruito su tre assi: socioeconomico, infrastrutturale e ambientale». E non sono mancate le sorprese: per qualità socio-economica Domodossola è seconda in Piemonte, e la segue poco più indietro Borgosesia. Maglia nera per Rassa che, insieme a molti altri comuni valsesiani, è la più isolata della regione, ma anche la migliore per qualità ambientale. E tra i comuni montani eccellenti sotto ogni aspetto? Il novarese Armeno. Borghi ha invece parlato di «un momento in cui la Chiesa locale coglie un rumore di fondo». «Perché - ha proseguito - siamo davanti a
trasformazioni come nella rivoluzione industriale: il mondo porta in montagna elementi mai visti e questo avrà delle ricadute». Il sindaco di Vogogna ha più volte sottolineato come si stia vivendo «una fase di trasformazione in merci di beni comuni costitutivi del Creato». E da questo la domanda-provocazione: «Siamo davanti a un interrogativo: qual è il limite?». Dopo la tavola rotonda con i rappresentanti delle tre province, la conclusione è stata affidata a don Ezio Caretti, vicario episcopale della Valsesia: «la montagna ha un grande vantaggio - ha detto - mette la persona in uno scavarsi dentro che rende nudi e che è una qualità che può insegnare agli altri ambienti». Uno sguardo poi alla crisi, «crisi di anima, non finanziaria», perché «dobbiamo imparare che prima viene l‘anima, che ha bisogno di respiro e si sente soffocata». Per terminare infine con un augurio, così come iniziato: «vorrei che questo seminario accrescesse questa ricerca d‘anima e aiutasse il superamento di questa crisi, non nei numeri ma nell’anima della gente». Un augurio che ora si estende a tutti, aprendosi al quotidiano. ANDREA PIAZZA
"Un incontro che risponde ad esigenze specifiche delle genti di montagna su temi di particolare attualità" NOVARA - L’incontro sulla gente e sui problemi della montagna tenutosi a Borgosesia sabato scorso, risponde ad una esigenza ben precisa che gli Uffici della Pastorale Sociale e del Lavoro hanno recepito dalla Commissione Episcopale Piemontese dopo aver presentato ai Vescovi delle nostre diocesi i nodi problematici del territorio analizzati attraverso tre importanti appuntamenti lo scorso anno. L’aver individuato che cosa a livello regionale non va sul tema dell’ambiente, in particolare sul problema del consumo di suolo e sulle comunità coinvolte, ha messo in evidenza come anche le comunità montane avessero dei problemi che non potevano essere ignorati dalla pastorale in qualunque diocesi essa veniva programmata. Se una breve permanenza in un borgo alpino o in una zona montana può essere rilassante a livello turistico, per chi ci vive i problemi assumono aspetti del tutto particolari che non si possono affrontare copiando i modi di fare della città e più in generale il modus vivendi della pianura. La monta-
gna non è un’isola! E le nostre diocesi fatte di pianura, laghi e montagne; zone urbane, zone agricole e turistiche, devono essere vissute tenendo presente le caratteristiche di ogni zolla del territorio. Le relazioni dei due protagonisti dell’incontro: Il dott. Ferlaino e il dott. Borghi, hanno messo in luce come le esigenze dell’ambiente montano, siano esigenze del tutto speciali ma non dissimili da altre zone che contraddistinguono le nostre realtà diocesane. Le testimonianze, pur provenienti da ambiti omogenei dal punto di vista della realtà “montanara” mettevano in luce come i sentieri da percorrere in montagna siano adattabili alle esigenze di chi li percorre, tocca a chi è in cammino trovare vie nuove che portino a vedere orizzonti sconfinati capaci di intravedere l’anima pura e cristallina che si è sedimentata non solo tra le rocce ma nei cuori della gente di montagna. La passione civile e la competenza con cui sono state illustrate le realtà delle nostre montagne, i problemi aperti, le sollecitazioni emerse durante il dibattito, hanno fatto capire ai partecipanti, in modo particolare ai
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diversi sindaci e parroci di montagna presenti, che il cammino iniziato dalle diocesi di Biella, Novara e Vercelli, si colloca nel più profondo solco regionale che vuole approfondire e conoscere la realtà della montagna piemontese e valdostana, capace cioè di incidere nella realtà civile ed ecclesiale, in modo tale di qualificare l’azione tesa a rendere più bella e suggestiva la costruzione del bene comune nelle nostre diocesi, se si avrà il coraggio di camminare lungo questa linea profetica tracciata a Borgosesia, le realtà diocesane del Piemonte e della Valle D’Aosta, potranno realmente dire di aver avviato un ciclo nuovo, un ciclo dove non conta l’aspetto economico e finanziario, ma dove, come ha detto il parroco di Borgosesia don Ezio Caretti, conta il cuore e l’anima delle persone che vivono, che sperano e che si impegnano a costruire una società più solidale sia in pianura come in montagna. DON MARIO BANDERA Consigliere ecclesiastico Coldiretti Novara Vco
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NOTIZIE EPACA Q LAVORATRICI MADRI
Ora è l'Asl a rilasciare i provvedimenti di interdizione anticipata dal lavoro
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LE PIÙ FREQUENTI IN AGRICOLTURA
Conoscere meglio le malattie professionali
Q da NOVARA - PAOLO FAVINI (Responsabile provinciale Epaca Novara)
Q da NOVARA - PAOLO FAVINI
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on apposito messaggio (6141 del 5 aprile u.s.), l’Inps ha comunicato che i provvedimenti di interdizione anticipata dal lavoro per gravi complicanze della gravidanza, o preesistenti forme morbose (art. 17, comma 2, lettera a) del decreto legislativo 151/2001 sono rilasciati dall’Asl e non più dalle direzioni territoriali del lavoro. A prevederlo è l’articolo 15 del decreto medesimo.
(Responsabile provinciale Epaca Novara)
rmai da anni presentiamo sul nostro mensile l’Iride, con continui richiami, la normativa, le lavorazioni, le principali patologie e le possibili fonti di rischio che possono determinare malattie professionali nel settore agricolo. L’interesse che hanno suscitato le nostre note, ha portato a far riconoscere anche sul territorio un discreto numero di richieste. La quotidiana verifica che
LE PRINCIPALI PATOLOGIE DI ORIGINE PROFESSIONALE IN AGRICOLTURA E LE POSSIBILI FONTI DI RISCHIO Ernie e protusioni discali della colonna lombo sacrale - Conduzione abituale di trattrici agricole, movimentazione manuale di carichi svolte con abitualità e senza ausili efficaci, posture incongrue Ipoacusia da rumore - Rumore di trattrici, motoseghe, atomizzatori, motori, decespugliatori Patologie delle spalle - Attività ripetute e continuative con impegno funzionale delle braccia sopra il livello delle spalle (potature, legature, sfogliatura e diradamento) Sindrome del tunnel carpale - Attività ripetute e continuative con impegno funzionale delle mani e dei polsi (potatura, legatura, sfogliatura), eseguite con attrezzi vibranti; mungitura manuale del bestiame; attività che comportino movimenti ripetuti e impegno di forza Patologie al ginocchio - Attività prolungate in ginocchio, continuo passaggio dalla posizione eretta ed accovacciata; uso abituale delle pedaliere delle trattrici Epicondilite - Lunghi periodi di attività lavorativa con abituale forte pressione della mano associata a movimenti di flessoestensione dell’avambraccio Tendiniti della spalla, del gomito, del polso e della mano - Lavorazioni con movimenti ripetuti e impegno di forza: raccolta frutti pendenti, cernita e cura di frutta e verdura Artrosi vertebrali, disco artrosi, artrosi articolari - Lunghi periodi di attività di trattorista, macchine movimento terra Broncopneumopatie e allergie a livello polmonare - Inalazione abituale di polveri varie: granaglie, fieno, prodotti chimici utilizzati per la pulizia di stalle, attrezzi per la mungitura e frigoriferi Dermatiti ed allergie cutanee - Manipolazione abituale de continuativa di sostanze allergizzanti
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ancora molti nostri imprenditori agricoli non conoscono queste prestazioni e le indennità previste dall’Inail ci invitano a riprendere l’argomento. Nell’ambiente agricolo, sono molti gli elementi che possono causare malattie professionali: dalla conduzione di trattrici agricole, all’utilizzo di macchine rumorose, movimentando carichi pesanti, per attività ripetute molte volte, utilizzando forbici, presenze di pollini, peli e forfore di animali, farmaci e prodotti antiparassitari. Queste lavorazioni, comprese quelle in serre, nelle pescicolture, nelle operazioni di trasformazione dei prodotti, non provocano una causa violenta (infortunio) ma una lenta e costante diminuzione della completa capacità lavorativa che viene riconosciuta, nelle prestazioni gestite dall’Inail, come malattia professionale. L’istituto riconosce le malattie professionali con eventuali periodi di inabilità temporanea (per ricoveri ospedalieri per interventi chirurgici), indennizzi in capitale con percentuali di danno dal 6% al 15% e rendite per percentuali superiori. Nella tabella riportiamo le principali patologie che possono essere fonte di rischio per il riconoscimento della malattia professionale. Gli uffici del patronato Epaca presenti nella nostra regione sono a disposizione, gratuitamente, per ogni ulteriore informazione e chiarimento e per accompagnare ogni domanda, con la compilazione della prevista denuncia e dei relativi questionari.
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Q LA REGOLARIZZAZIONE
Sanatoria lavoratori extracomunitari irregolarmente occupati Q da NOVARA - (REDAZIONE)
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far data dallo scorso venerdì 7 settembre, come comunica una nota diffusa dall'Inps, è possibile pagare per la regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari irregolarmente occupati, compresi quelli adibiti ai lavori domestici, dichiarando così allo sportello unico per l’immigrazione l’esistenza di uno o più rapporti di lavoro irregolari. La nuova sanatoria, infatti, prevede il pagamento - da parte dei datori di lavoro non in regola - di un contributo forfetario di mille euro per ogni lavoratore “in nero” alle proprie dipendenze, più le somme dovute a titolo contributivo e assicurativo per almeno sei mesi. In caso di rapporti di lavoro di durata superiore ai sei mesi è obbligatorio regolarizzare l’intero periodo. Il contributo forfettario deve essere versato utilizzando il modello “F24 Versamenti con elementi identificativi”, nel quale devono essere riportati i dati anagrafici e il codice fiscale del datore di lavoro che effettua il versamento e, nel campo “elementi identificativi”, il numero del passaporto o altro documento equipollente del lavoratore da regolarizzare. La domanda di emersione vera e propria, poi, dovrà essere presentata via internet entro il prossimo 15 ottobre.
55 ANNI DI MATRIMONIO: AUGURI! La federazione interprovinciale di Coldiretti porge i migliori auguri e felicitazioni a Giuseppe Bolognino ed Andreina Ferrari per il loro 55° anniversario di matrimonio, avvenuto il 9 settembre scorso.
In dieci anni calo record per gli infortuni sul lavoro nel settore agricolo
È
nelle campagne che si è verificata la maggiore riduzione degli infortuni sul lavoro negli ultimi dieci anni durante i quali hanno registrato una riduzione del 56 per cento con un calo del 24 per cento per le morti nello stesso periodo. Il dato emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Inail che evidenziano nel 2011 un totale di 46.963 infortuni in agricoltura con 115 casi mortali. Molto resta tuttavia ancora da fare e per questo è necessario continuare con decisione sulla strada intrapresa con interventi per la semplificazione, la trasparenza, l’innovazione tecnologica e la formazione, che sappiano accompagnare le imprese nello sforzo di prevenzione in atto. Il trend registrato conferma il prezioso lavoro di ammodernamento delle imprese agricole fatto in questi anni per rendere il lavoro in agricoltura tecnologicamente più avanzato, ma anche più sicuro come dimostra il progressivo e costante calo degli infortuni con tassi nettamente superiori a quelli degli altri settori.
Lavoro notturno: le disposizioni per i lavoratori
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settembre, Si considera come periodo notturno, l’arco temporale di un minimo di sette ore senza interruzioni comprendenti, al loro interno, il lasso di tempo tra la mezzanotte e le cinque del mattino: classico è l’esempio del turno tra le ore 22 e le 6 del mattino. Di conseguenza, il lavoratore notturno è qualsivoglia operatore che, durante il sopracitato “periodo notturno” svolga almeno tre ore del suo tempo di lavoro giornaliero impiegato in modo normale, oppure qualsiasi lavoratore che svolga durante il periodo notturno almeno una parte dell’orario del suo lavoro, così come definito dalle norme dei contratti collettivi di lavoro. In mancanza di una disciplina collettiva, si considera inoltre come lavoratore notturno qualsiasi lavoratore che svolga il lavoro nel periodo notturno per almeno 80 giorni lavorativi all’anno: tale limite minimo è riproporzionato in caso di lavoro part-time.
Le specificità per le donne in gravidanza e le lavoratrici madri DIVIETI - È fatto divieto di impiegare le donne in gravidanza dalle ore 24 alle 6 del mattino, e ciò dall’accertamento dello stato interessante fino al compimento di un anno di età del bimbo. LIMITAZIONI - Esistono altresì alcune limitazioni, in quanto non sono obbligati a prestare lavoro notturno: • La lavoratrice madre di un figlio di età inferiore o, in alternativa, il lavoratore padre convivente con la stessa; • La lavoratrice od il lavoratore che sia l’unico genitore affidatario di un figlio convivente di età inferiore ai 12 anni • La lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi dela legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modifiche.
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il Corsivo Agroalimentare
Bibite zuccherate e snack fuori dalla tv? All'estero ora ci stanno provando
di JACOPO FONTANETO (Responsabile Comunicazione)
È
durata poco, stando ai fatti di quesi giorni, l'idea del governo italiano di tassare le bibite gassate e zuccherate. All’estero, invece, c'è chi su un tema consimile e collegato non molla la presa e prova a rimettere le carte a posto sulla necessità di una corretta informazione alimentare alle giovani generazioni. Il nodo cruciale è quello della rèclame televisiva che, come evidenziano i dati, colloca in vetta alla classifica per numero di spot alimentari trasmessi merendine,
L’Iride Agricoltura 2000 Mensile di politica, ambiente, agricoltura di Novara, della Valsesia e del Verbano Cusio Ossola DIRETTORE EDITORIALE E AMMINISTRATIVO: GIAN CARLO RAMELLA DIRETTORE RESPONSABILE: JACOPO FONTANETO direzione, redazione, amministrazione: via Ravizza, 11-13- 28100 Novara Recapiti telefonici: 0321.674224 Recapito fax: 0321.674200 e-mail della redazione: jacopo.fontaneto@coldiretti.it hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Bruno Baccaglio, Eleonora Barè, Marco Ciampanelli, Paolo Favini, Domenico Giorcelli, Lorenzo Rolando, Elena Sassone, Carlo Todeschino, Paolo Seitone alimentazione e salute: Elena Amoruso Fotocomposizione ed impaginazione a cura del nostro Settore Grafico - Generazione CTP e Stampa: Tipografia Italgrafica, Novara Inserzioni e pubblicità si raccolgono presso la redazione, per ogni informazione su tariffe, promozioni e disponibilità di spazio contattare lo 0321-674224 o inviare una mail a: novara@ coldiretti.it Il giornale è iscritto registrato al Tribunale di Novara, aut. n° 62 del 5-11-2002 Non si garantisce la restituzione del materiale inviato Il numero è stato chiuso in redazione il 23 luglio
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snack e bibite zuccherate. Nel nostro Paese, l’82% della pubblicità alimentare si concentra sulla televisione e il 70% degli spot che reclamizzano prodotti per bambini riguardano il cosiddetto “cibo spazzatura” (junk food); le industrie produttrici investono in promozione oltre 7 milioni di euro all’anno. Nonostante gli esperti di marketing rifiutino qualsiasi collegamento tra pubblicità di alimenti destinati ai più piccoli e l’aumento dell’obesità infantile, i numeri sembrano andare in tutt’altra direzione. Il 69% dei bambini di età compresa tra i 6 e i 13 anni richiede prodotti di cui ricorda la pubblicità e, secondo una recente indagine svolta dall’Istituto di scienze dell’alimentazione (ISA), bevande zuccherate e snack dolci fanno ormai parte delle abitudini alimentari dei più piccini: il 30% ne consuma quotidianamente, il 70% almeno una volta alla settimana, mentre un bambino su due beve bibite zuccherate ogni giorno. Altri dati mostrano come le famiglie italiane spendano ogni anno 20 miliardi di euro per il cibo spazzatura, mentre si registra un progressivo abbandono dei principi della dieta mediterranea. La situazione in Italia è drammatica, secondo la Coldiretti, con ben il 34 per cento dei piccoli cittadini italiani di 8 e 9 anni è lontano dal peso forma: oltre un milione è sovrappeso (22,1 per cento del totale) e 400mila (11,1 per cento) sono obesi. Cosa fare per porre rimedio a questo fenomeno? Se, nel nostro Paese la legislazione che dovrebbe tutelare i minori
dalle pubblicità ingannevole è pressoché inesistente, l’esempio ci viene da altri paesi europei, che scegliendo la strada di una normativa più severa e rigorosa contro la pubblicità dei cibi ipercalorici stanno ottenendo risultati incoraggianti nella lotta all’obesità infantile. In Francia, ad esempio, su alcuni prodotti vengono apposte delle fascette simili a quelle utilizzate per i pacchetti di sigarette; in Olanda è vietata la pubblicità dei dolci per i minori di 12 anni, un divieto che viene adottato anche in Svezia, Danimarca e Norvegia. In Svezia vige addirittura il divieto di utilizzare i personaggi dei cartoni animati per la pubblicità. Ma non finisce qui: in questi giorni la Norvegia si sta discutendo la proposta di allargare il divieto di pubblicizzare cibo spazzatura fino ai minori di 18 anni già a partire dal prossimo anno. L’unica certezza è che nei Paesi in cui c’è maggiore severità contro la pubblicità del cibo spazzatura, la frenata sui consumi del cibo ipercalorico ha coinciso con una diminuzione del tasso di obesità infantile. Allora perché non seguire l’esempio norvegese? Sarebbe certamente un primo passo verso quel punto di svolta necessario a creare nei nostri giovani quei "consumatori consapevoli del domani": iniziarli alla scoperta della bellezza e bontà del cibo tradizionale, delle ricette classiche, dei nomi storici e dei prodotti di stagione. Perchè in fondo, anche se inconsapevolmente, l'anello debole di una "globalizzazione agroalimentare" più che mai in atto sono purtroppo loro, i più giovani.
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