-15-09-2010-r.epubblica

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Il personaggio

La cultura

Lo sport

Il fotografo che tradì Luther King

Se Bollywood si ribella ai baci proibiti

L’Inter fatica anche in Europa 2-2 con il Twente

FEDERICO RAMPINI

FRANCO LA CECLA

ANDREA SORRENTINO

Fondatore Eugenio Scalfari 1 2

www.repubblica.it

Anno 35 - Numero 218

Direttore Ezio Mauro

1,00 in Italia

mer 15 set 2010

mercoledì 15 settembre 2010

SEDE: 00147 ROMA, VIA CRISTOFORO COLOMBO, 90 - TEL. 06/49821, FAX 06/49822923. SPED. ABB. POST., ART. 1, LEGGE 46/04 DEL 27 FEBBRAIO 2004 - ROMA. CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ: A. MANZONI & C. MILANO - VIA NERVESA, 21 - TEL. 02/574941. PREZZI DI VENDITA ALL'ESTERO: AUSTRIA, BELGIO, FRANCIA, GERMANIA, GRECIA, IRLANDA, LUSSEMBURGO, MALTA, MONACO P., OLANDA, PORTOGALLO, SLOVENIA, SPAGNA € 2,00; CANADA $1; CROAZIA KN 15; DANIMARCA KR 18; EGITTO EP 16,50; FINLANDIA € 2,50; MAROCCO MDH 24; NORVEGIA KR 20; POLONIA PLN 12,10; REGNO UNITO LST 1,50; REPUBBLICA CECA CZK 61; SLOVACCHIA SKK 80/€ 2,66; SVEZIA KR 18; SVIZZERA FR 3,00 (CON D O IL VENERDÌ FR 3,30); TUNISIA TD 3,50; TURCHIA YTL 4; UNGHERIA FT 495; U.S.A $ 1

Il capo dello Stato: “Il voto non è un balsamo”. Gli uomini Udc: non cambiamo posizione. Nucara: esagerato l’ottimismo di Berlusconi

Napolitano: alt alle elezioni “Troppe polemiche contro di me”. Fuga dal nuovo gruppo salva-governo L’analisi

Le idee

La lezione del Presidente

L’anniversario della Disunità

MASSIMO GIANNINI

ADRIANO SOFRI

A DEMOCRAZIA rappresentativa intesa come premierato di comando. Il consenso popolare declinato come assenso populista. Il Parlamento svilito a gran bazar. Nella fase discendente del ciclo berlusconiano, tocca ancora una volta al Capo dello Stato l’esercizio di una “pedagogia repubblicana”, senza la quale l’Italia di oggi rischierebbe una deriva sudamericana. SEGUE A PAGINA 49

UTTO alla rovescia. L’Italia è sfatta, basta finir di disfare gli italiani. Si intitolarono piazze, anche la più bella, a Trieste, all’Unità d’Italia. Sembrerà almeno un po’ buffo correggere in “Piazza Divisione d’Italia”. Ma qualcosa bisognerà inventare, perché nel riavvolgere il Risorgimento all’indietro siamo andati lontano. SEGUE A PAGINA 48

L

T

ROMA — Il ricorso alle urne non è il «balsamo» per ogni febbre, in democrazia occorre il rispetto delle regole e, tra queste, di quella sulla durata della legislatura. Lo ha detto ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Aggiungendo: «Contro di me ci sono state polemiche agostane non sempre garbate». Intanto si sfalda il gruppo parlamentare che avrebbe dovuto rafforzare la maggioranza di governo. Gli uomini dell’Udc indicati come possibili componenti: non cambiamo posizione. E il repubblicano Nucara, fautore dell’iniziativa, spiega: «Berlusconi è stato troppo ottimista». DA PAGINA 2 A PAGINA 7

Roma, l’elementare di soli stranieri

Nella scuola rovesciata dove l’Italia è l’Altro Mondo FRANCESCO MERLO

Anche i vescovi accusano: “L’esecutivo è inerte, si spara troppo facilmente”

Libia, i pescatori a Maroni “Incidente? Potevano ucciderci” R2

Che fine ha fatto il Mare Nostrum LUCIO CARACCIOLO

E LA stiamo mettendo davvero tutta per convincerci che il Mediterraneo sia per l’Italia un fronte di guerra. Fino a farci la guerra da soli. ALLE PAGINE 51, 52 E 53 CON UN ARTICOLO DI ALESSANDRA ZINITI

C

ROMA — «Non è stato un incidente. Hanno sparato per colpirci e potevano ucciderci». È l’accusa lanciata dal capitano del peschereccio “Ariete”, crivellato dai colpi esplosi da una motovedetta libica. Di “incidente” aveva invece parlato in mattinata il ministro dell’Interno Maroni. E mentre la procura di Agrigento apre un’inchiesta per tentato omicidio, i vescovi affidano a monsignor Mogavero la loro denuncia: «Nel Canale di Sicilia si spara troppo facilmente e il governo è inerte». CUSTODERO, NIGRO E VIVIANO ALLE PAGINE 10 E 11

Ma Tremonti sdrammatizza: gettito in linea con le previsioni

Bankitalia: giù le entrate fiscali debito record ROBERTO PETRINI A PAGINA 24

La storia

ROMA L BAMBINO del Bangladesh si chiama Marco e quello italiano si chiama Nick, ma sottosopra qui non c’è solo l’onomastica, perché è Nick la minoranza etnica in questa scuola di Torpignattara dove in Prima B non c’è neppure un italiano e in Prima A ce ne sono solo due. SEGUE ALLE PAGINE 20 E 21

I

R2

Mladic, i diari dell’orrore Arriva la pelle artificiale “Sterminare i musulmani” sente il peso di una farfalla RENATO CAPRILE CCIDERE 50mila musulmani in più non porterebbe a niente. Recupereremo in seguito. La nostra vera priorità è sbarazzarci della popolazione musulmana (sostituendola con serbi e croati, ndr)». «I musulmani sono il nemico comune nostro e dei croati, dobbiamo cacciarli in un angolo dal quale non possano più muoversi». La pulizia etnica da realizzare ad ogni costo è l’ossessione di Ratko Mladic in tutti i suoi scritti. SEGUE ALLE PAGINE 16 E 17

«U

Milano, via il manifesto

Bloccato l’Hitler di Cattelan

IN CULTURA

MICHELE BOCCI IL punto di contatto tra il corpo umano e il mondo, l’organo che ci fa sentire la consistenza delle cose, la loro temperatura, la loro forma. Ha una sensibilità in grado di cogliere la presenza di un oggetto sfiorandolo appena. Eppure non è impossibile da replicare. Transistor, micro fili, gomme speciali, circuiti elettrici possono sostituirla. La pelle artificiale è infatti una realtà. SEGUE A PAGINA 57

È

Il caso

La Francia vara la legge anti-burqa

La battaglia delle spie tra Le Monde e Sarkozy BERNARDO VALLI A DENUNCIA è contro ignoti. Contro X. Ma monsieur X è di fatto la Presidenza della Repubblica. Quindi Nicolas Sarkozy. Le Monde lo accusa di violare la legge sulla libertà di stampa. Di avere commesso un reato: di avere usato per fini personali i servizi di controspionaggio, destinati a difendere la sicurezza dello Stato, soprattutto dal terrorismo. Essi sono invece stati impiegati per scoprire l’alto funzionario del Ministero della Giustizia colpevole di avere fornito notizie a un cronista di Le Monde sull’affare Bettencourt, al centro del quale c’è il denaro della miliardaria azionista di L’Oréal. Un affare che tormenta Sarkozy e in particolare il suo ministro Eric Woerth. L’operazione è riuscita perché il funzionario — talpa è stato scoperto e avrebbe già ricevuto l’ordine di trasferirsi alla Cayenna. Le Mondesostiene che è stata violata la legge del 2010, promossa proprio da Sarkozy. Una legge che protegge le fonti da cui i giornalisti traggono notizie. Essa dice con chiarezza che non si può violare la confidenzialità, il segreto di quelle fonti, né direttamente né indirettamente, salvo in casi eccezionali di interesse pubblico. Vale a dire, appunto, in casi di terrorismo o tanto gravi da mettere in pericolo la sicurezza dello Stato. I difensori dell’intervento sostengono che l’obiettivo era di scoprire il funzionario infedele e non di colpire il cronista. SEGUE A PAGINA 13 GINORI E MARTINOTTI ALLE PAGINE 12, 13 E 14

L


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