Il Valdarno, terra di mercatali Motori economici e demografici
La pianta di Figline Valdarno, storico mercatale valdarnese al pari di Montevarchi
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ra l’XI e il XIII secolo, nel quadro della generale crescita delle forze produttive e con l’intensificazione degli scambi che ne conseguì, è documentato in tutta la Toscana il formarsi o l’accrescersi di abitati in corrispondenza dei luoghi dove si tenevano i mercati. Si tratta dei cosiddetti “mercatali”, che talvolta daranno vita a nuovi centri e che comunque esprimeranno una particolare tipologia insediativa, frequentemente riscontrabile nel Valdarno superiore, dove numerosi furono i mercatali. I nuclei più antichi dei centri che in passato svolsero la funzione di mercatale evidenziano infatti chiaramente nella loro struttura urbana di aver avuto quale elemento generatore le piazze ove si tenevano periodicamente i mercati. Dalla forma oblunga, che richiama la figura di un trapezio assai allungato, tanto da essere assimilato a un triangolo, la piazza del mercato in più casi generò infatti l’abitato, perché con il tempo vide sorgere lungo il suo perimetro una successione di edifici, cui in seguito vennero talvolta aggiunti dei portici, e nel contempo dette luogo, quasi per gemmazione, a un borgo lungo la via che vi conduceva. Il formarsi dei mercatali rientra in un più ampio fenomeno che si manifestò nel periodo storico in questione, riguardo alla distribuzione degli insediamenti, che si espresse con una sorta di “discesa verso il basso”, per la quale venne a determinarsi una rarefazione del popolamento delle aree sommitali e una contemporanea crescita demografica (con conseguente sviluppo urbanistico) dei centri che si trovavano nelle zone pianeggianti, lungo percorsi assai transitati o all’incrocio di più strade. Si com122
IL VALDARNO SUPERIORE. Territorio, storia e viaggi
Quinto itinerario Il Valdarno, terra di mercatali
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Catasto toscano, planimetria di Montevarchi: in evidenza lo spazio del mercatale al centro dell’abitato
prende quindi perché nel Valdarno superiore, una regione solcata da importanti vie di comunicazione e dotata di ampie pianure nel suo fondovalle, si assisterà alla nascita di un numero rilevante di mercatali. Tra tutti emergeranno quelli di Figline e di Montevarchi, che diverranno anche i punti di maggior concentrazione della popolazione. Ad essi, a partire dai primi anni del Trecento, si aggiungeranno le due “terre nuove” di Castel San Giovanni (San Giovanni Valdarno) e di Terra Santa Maria (Terranuova Bracciolini), che svolgeranno anch’esse la funzione di mercatali. Lo sviluppo di tali centri fu legato all’importanza dei loro mercati, specie di quelli granari; il Valdarno superiore con i suoi terreni alluvionali, profondi e freschi, dalla superiore capacità produttiva, fu un po’ il “granaio di Firenze”, costituendo la principale fonte di approvvigionamento di derrate alimentari per la città. In particolare i mercuriali del mercato di Figline servivano di norma per tutto il Val-
Il mercatale di Terranuova Bracciolini, l’antica Terra Santa Maria, aggiuntasi nel Trecento, con San Giovanni Valdarno, agli storici mercatali di Figline e Montevarchi
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IL VALDARNO SUPERIORE. Territorio, storia e viaggi
Quinto itinerario
La piazza del mercatale di Loro Ciuffenna
L’odierno assetto dell’antico mercatale di Bucine
darno e, specie nei periodi di carestia, venivano addirittura portati a confronto con quelli di Firenze. Mercatali sorsero anche in località situate sulla riva destra dell’Arno: ne è documentata l’esistenza a Loro Ciuffenna, Montelungo, Leccio, Reggello. La loro importanza fu però decisamente inferiore, anche perché non erano serviti dal principale collegamento viario con la Dominante, che a partire almeno dal Duecento era costituito dalla via che si svolgeva sull’opposto versante della valle. Lo stesso può dirsi per quelli della val d’Ambra: Bucine e Mercatale Valdarno (già Mercatale di Torre Santa Reparata). Semmai, a differenza dei primi, che a livello di strutture urbane non hanno lasciato testimonianze (con l’eccezione di Reggello, che ha conservato la piazza con portici e loggiati), i due centri della Val d’Ambra mostrano ancora entrambi l’impronta “urbana” del mercatale, ognuna di esse presentando ancora uno slargo o piazza all’interno della parte più antica dell’abitato.
Reggello: l’antica piazza del mercato ha eccezionalmente conservato portici e loggiati
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