Noi
IL MENSILE DELLA PROVINCIA DI NOVARA Anno V N° 3 - Marzo 2013 www.noimagazine.it
Benedetto XVI L'inquieta coscienza dell'Occidente
Novara
Homo Sapiens
Terapeuti a 4 zampe
MoserSaronni Duello infinito
I Piccaia
in Banca Generali
Benedetto XVI
Il coraggio di un gesto
Giuliano Ladolfi Editore: da Borgomanero al Senato
Outlook Mercati
Cosa è successo a Febbraio
Economia Arte Salute Storia Territorio Enogastronomia Letteratura Sport
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Noi
IL MENSILE DELLA PROVINCIA DI NOVARA Anno V N° 3 - Marzo 2013 www.noimagazine.it
Benedetto XVI L'inquieta coscienza dell'Occidente
Novara
Homo Sapiens
Terapeuti a 4 zampe
Giuliano Ladolfi Editore: da Borgomanero al Senato
MoserSaronni Duello infinito
sommario 5 EDITORIALE 7 L'OPINIONE 9 IL PUNTO
I Piccaia
in Banca Generali
Benedetto XVI
Il coraggio di un gesto
Outlook Mercati
Cosa è successo a Febbraio
Economia Arte Salute Storia Territorio Enogastronomia Letteratura Sport
N° 3 - Marzo 2013 Autorizzazione Tribunale di Novara n. 372 del 15.12.2008 Direttore Editoriale Marco Trivelli Direttore Responsabile Giuliano Ladolfi Hanno collaborato a questo numero: Daniele Bevacqua Giulio Greco Emi Guidetti Chiara Ratto Simona Trivelli Giuseppe Tortomasi Matteo Trucco Mark Welner
10 ECONOMIA 18 OUTLOOK MERCATI 24 SALUTE 26 PSICOLOGIA 29 TERRITORIO 30 MOTORI 34 VOLONTARIATO 36 TERAPEUTI A 4 ZAMPE 40 ARTE 52 EVENTI
Grafica e impaginazione CENTROMEDIA Editore e Pubblicità CENTROMEDIA 28024 Gozzano (NO) - Italy Viale Parona, 6 info@centromediaitalia.com
68 LIBRI 62 CULTURA 64 SPORT 68 ENOGASTRONOMIA 82 RICETTE
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Le moderne
SCHIAVITÙ
CONVEGNO sulle nuove dipendenze:
dai social network ai videopoker
sabato
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MARZO
ORGANIZZATO DA
ore 14,30 presso l’AUDITORIUM di Veruno, Piazza Roma
LABORATORIO DI RICERCA PER LA TERRA
PROGRAMMA
·LE FORME DELLA DIPENDENZA
introduzione al fenomeno psicologico relatrice Dott.ssa GIOVANNA CALABRESE, psichiatra, psicoterapeuta e neuroradiologa Integral Transpersonal Institute, Milano.
·LE DIPENDENZE IN ADOLESCENZA signicati evolutivi ed identitari relatrice Dott.ssa FRANCESCA CERUTTI, psicologa, Borgomanero, Il Geco Onlus.
·ASPETTI SOCIALI E CULTURALI DEL DISAGIO NELL’ETÀ POST-MODERNA disagio di vivere e nichilismo come eliminazione della distanza relatore Prof. MARIO GAMBA, insegnante e scrittore, liceo scientico di Borgomanero
·IL PROGETTO TOMMASO
·L’INTERVENTO PSICOLOGICO CON IL GIOCATORE D’AZZARDO PATOLOGICO relatrice Dott.ssa CATERINA RAIMONDI, psicologa, psicoterapeuta, Ambulatorio G.A.P. D.P.D. ASL Novara
·IL RUOLO DELL’ASSISTENTE SOCIALE NELL’AMBITO DEL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO relatrice ELENA FASOLO, Assistente Sociale, Ambulatorio G.A.P. D.P.D. ASL Novara
·ESSERE COINVOLTO: LA TESTIMONIANZA DIRETTA E I GRUPPI D’AIUTO a cura dell’associazione C.A.T. Club Alcologici Territoriali per il gioco compulsivo, Novara
per essere educatori del web relatore Dott.CARLO ALBERTO ZAMBRINO Neuropsichiatra infantile, Direttore della S.C. di Neuropsichiatria infantile, ASL Novara
·L’APPROCCIO DELLE FORZE DI POLIZIA, CON I SOGGETTI “DIPENDENTI” metodo di lavoro in èquipe a cura della Polizia di Stato Dipendente Ministero Interno Dipartimento Pubblica Sicurezza
*Attestato di partecipazione su richiesta* CON IL PATROCINIO DEI COMUNI INGRESSO LIBERO CON PRENOTAZIONE presso info@matergaia.eu oppure 345 3047599
i o N
EDITORIALE
Editoriale Eccoci a Marzo. Non tratteremo argomenti di politica in questo numero, se ne sente parlare fino alla nausea in tv, leggendo i giornali, ascoltando la radio. Ma i signori della politica non hanno ancora capito che è finita un'epoca, quella delle parole, della spocchia, quella del far politica solo per se stessi? Quanti esempi, anche a livello locale, di politici (o pseudo tali) che se ne vanno in giro tronfi, altezzosi, sprezzanti ... Non hanno ancora capito che sono lì al nostro servizio, al servizio del popolo, degli italiani, che in questo momento non se la stanno passando per niente bene. È giusto che se ne vadano a casa, il loro tempo è scaduto. E hanno fallito. Ma veniamo a NOI. Come non parlare dell'abbandono di Papa Ratzinger? Due opinioni, autorevoli, quella del nostro Direttore Giuliano Ladolfi e quella del Sindaco di Verbania, Marco Zacchera. Nella sezione Economia tanti numeri, per conoscere meglio la nostra realtà, quella della provincia di Novara. A seguire, l'atteso Outlook Mercati, un'attenta e puntuale analisi dei mercati finanziari mondiali, elaborata da Daniele Bevacqua e Giuseppe Tortomasi.
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Troverete poi, nella sezione Motori, l'anteprima della nuova 500S, un gioiellino made in Italy dalle caratteristiche uniche. Come sempre il nostro mensile è molto attento anche al mondo del volontariato: ecco un'anticipazione sulla Casa Allegria di Borgomanero e un ampio servizio su un innovativo progetto che sta nascendo a Galliate: Terapeuti a 4 zampe, per ospitare gli amici gatti e per sviluppare la pet therapy per i disabili. Passiamo quindi all'arte, con alcune prestigiose e imperdibili mostre: I Piccaia in Banca Generali a Milano, Homo Sapiens a Novara, evento culturale dell'anno, e Il mondo di Leonardo a Milano. Nella sezione Libri due eventi degni di nota: la casa editrice borgomanerese "Giuliano Ladolfi Editore" ospite a Roma al Senato della Repubblica e la presentazione del libro MoserSaronni - Duello infinito a Orta San Giulio, alla presenza dei due indimenticabili campioni. Per concludere, l'Enogastronomia, orgoglio del made in Italy, un piacere al quale difficilmente riusciamo a rinunciare. Nonostante tutto. MT
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EDITORIALE
N
on capitava più da settecento anni: il Papa si è dimesso e si è dimesso senza che alcuno se lo aspettasse. Il mondo intero ne è stato colpito. Pur avendo raggiunto una ragguardevole età, lascia la carica umana più prestigiosa, quando ancora si trova in accettabili condizioni psicofisiche. Benedetto XVI continua a essere un segno di contraddizione. Non ha mai cercato il consenso del mondo, per questo non solo non è stato capito, ma continuamente attaccato in tutti i modi. Il suo magistero è stato provvidenziale e gli effetti saranno compresi soltanto a distanza di decine di anni. Non sarà possibile, pertanto, tracciare la poliedrica figura di un Pontefice destinato a lasciare un’orma nella storia umana, perché ha parlato chiaro, ha parlato senza infingimenti, in modo
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assolutamente onesto, esempio molto raro in un’epoca in cui il linguaggio serve piuttosto a oscurare che a chiarire. Ha parlato in modo chiaro all’interno della Chiesa contro gli abusi sessuali, contro il carrierismo di alcuni prelati, contro la strumentalizzazione della posizione a fini diversi da quelli evangelici. Ha parlato chiaro contro i pericoli del relativismo culturale senza nostalgie e senza rimpianti per il passato. Senza dubbio è e rimane una delle intelligenze più acute che il nostro tempo possa annoverare. Uomo di straordinaria cultura, ha saputo diagnosticare con chiarezza i mali che affliggono l’umanità, ma i pregiudizi contro la Chiesa Cattolica hanno impedito a gran parte di essa di far tesoro delle sue analisi. Ha lasciato il Pontificato: si stanno elucubrando le più ardite ipotesi. Come nel caso di Celestino V, il Papa del
“gran rifiuto” dantesco ma proclamato santo, si è trattato di un gesto di coraggio e di umiltà: non si è sentito più nelle condizioni di governare un organismo così complesso in un mondo in continua trasformazione in cui si sta sempre più eclissando il concetto di sacro. Il resto va lasciato alla fervida e “interessata” fantasia di romanzieri alla Dan Brown, che non troveranno difficoltà a scorgere complotti, intrighi, collegamenti con società segrete, con gruppi finanziari ecc. Benedetto XVI ha dimostrato una statura intellettuale e morale unica: ha compreso che il male della nostra cultura è il relativismo e contro di esso non ha esitato a proclamare l’esistenza di una “morale umana”, insita nella realtà di ogni persona. Purtroppo non ci si accorge che, se si incrina questo principio, si distrugge la possibilità della convivenza civile stessa. Non è un caso che il filosofo
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L'OPINIONE
Benedetto XVI: l'inquieta coscienza dell'Occidente. Egli si ritira nell’ombra, ma la speranza cristiana induce a credere che il seme delle sue parole e del suo insegnamento germogli prima che sia troppo tardi ...
Giuliano Ladolfi
Flores d’Arcais, un guru di tale oncezione filosofica, dice che noi siamo i “creatori della norma”. Poiché tutti a pari diritto sono creatori della norma, egli non vede quale differenza ci sia fra la morale di Hitler e quella di San Francesco. Sono ugualmente legittime! Così ha scritto sulle pagina della «Stampa». Ma siamo consapevoli delle conseguenze di una simile posizione? Tutti sono legittimati a compiere qualsiasi gesto: sono legittimati gli omicidi, gli stupri, la schiavitù, i latrocini finanziari e politici, l’inquinamento, lo sfruttamento delle persone, la strumentalizzazione del lavoro ecc. Che senso avrebbe indignarsi contro il male, la fame, il sottosviluppo, la mancanza di lavoro, l’imposizione delle tasse, la maleducazione, l’opportunismo politico? Dobbiamo aspettarci la guerra di tutti contro tutti in nome di un “sano e ristoratore
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relativismo”? Che senso avrebbe celebrare le giornate della memoria e visitare i campi di sterminio oppure la giornata del ricordo delle foibe? Sull’altare del relativismo troviamo Stalin, Madre Teresa, Socrate e Hitler accostati senza differenza? E, quando saremo privati dei risparmi di una vita da banchieri avidi, dovremo concludere che si tratta di un’azione “legittima”. Ora, chi si sta levando con voce preoccupata di fronte a una mentalità che nella pratica e nella vita privata viene largamente condivisa? Pensiamo alle vite umane spezzate dall’aborto, alla disgregazione delle famiglie, all’edonismo strisciante, all’egoismo carrieristico, allo sfruttamento del più debole, all’insensibilità di fronte ai problemi sociali. E quello che si giustifica nel particolare, Flores d’Arcais lo applica al generale. Benedetto XVI ha visto in questo il germe della disgregazione della nostra società,
quello stesso germe insito nella mentalità “mercantilistica”, che chiamo “emporiocentrica”, secondo cui il denaro, la ricchezza e la carriera sono gli unici valori dell’esistenza. E da quale motivi di fondo è stata provocata l’attuale crisi economica? Ma, come già ho scritto, se la storia è maestra di vita, gli alunni stanno facendo l’intervallo e non voglio rientrare in aula. Il Pontefice ha denunciato questo pericolo, ma l’umanità è sorda. Dovremo affrontare una guerra, un’altra tremenda recessione per comprendere che solo valori condivisi e incentrati sulla dignità della persona umana sono in grado di creare una pacifica e fruttuosa convivenza civile? Egli si ritira nell’ombra, ma la speranza cristiana induce a credere che il seme delle sue parole e del suo insegnamento germogli prima che sia troppo tardi, prima che sia troppo tardi…
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IL PUNTO
Il coraggio di un gesto
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n un mondo dove non si dimette mai nessuno - perché riteniamo di essere tutti indispensabili - ho provato infinito affetto per un Papa che annuncia il suo passo indietro rendendosi conto che le forze lo abbandonano e che in passato troppe volte c’è chi ha approfittato, in modo non sempre trasparente, quando un pontefice manifesta un suo naturale declino fisico. In Benedetto XVI ha quindi prevalso il senso di responsabilità e la certezza di come alla Chiesa di oggi serva una guida sicura, rinnovata e che stia al passo di una umanità che corre in modo prorompente, ma spesso senza riferimenti.
Marco Zacchera, parlamentare dal 1994, Sindaco di Verbania dal 2009
Il mio saluto al Papa – ricordo come ora quel pomeriggio in piazza San Pietro il giorno che è stato eletto – è quindi innanzitutto un “grazie” per la Sua testimonianza, cui segue una riflessione profonda e una preghiera. Rispetto tutte le opinioni dei lettori, voi rispettate la mia, ovvero quella di una persona che cerca sempre di più nella riflessione e nella preghiera le risposte a tante domande per la vita personale e pratica, politica ed amministrativa.
Come in politica tanti vogliono apparire ed altri, in silenzio, lavorano sodo intendendola prima di tutto come servizio, molto di più la Chiesa è fatta non solo di un papa e di vescovi, ovvero di uomini a volte in posizioni prestigiose e di prima fila, ma soprattutto di tante persone silenziose, religiose e laiche, giovani ed anziane, donne e uomini, che ogni giorno offrono agli altri un po’ (o tutto) di sé stessi. È questa la grande forza del cristianesimo missionario per le vie del mondo: “amate il vostro prossimo...” Spesso è duro vivere oggi, nel concreto, le parole insegnate duemila anni fa sulle rive del lago di Galilea in una società che propone idoli o ideali antitetici, ma sterminati eserciti di persone ieri come oggi si ritrovano ogni giorno a pensarci, a scegliere, a vivere quegli insegnamenti trovando proprio in quelle parole la forza per andare avanti. Quell’uomo di Roma, oggi così fragile e stanco, per me rappresenta da sempre un punto di riferimento, una proposta, il coraggio di confermare una scelta e anche per questo lo sento particolarmente vicino. Marco Zacchera
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La provincia di Novara: ecco i numeri
Ma dove viviamo? Al 63° posto in Italia per qualità di vita, una dotazione inferiore alla media italiana di strutture culturali, ricreative e per l’istruzione. Al 23° posto in Italia per tasso di occupazione. Ma i depositi delle famiglie arrivano a 5,7 miliardi di euro. Popolazione e territorio
Con 366mila persone (2011), la Provincia di Novara rappresenta più dell' 8,4% della popolazione piemontese e lo 0,62% della popolazione italiana. In Italia è la 56° Provincia in termini di residenti. I giovani fino a 14 anni sono il 13,4% della popolazione, mentre gli anziani con più di 64 anni costituiscono il 21,7% degli abitanti. Gli stranieri nel 2010 erano 34.900, di cui il 23,3% minorenni. Il saldo demografico è stato attivo nel 2011 per 1.170 unità, grazie all’immigrazione, visto che sono morte in quell’anno 3.370 persone, un numero superiore rispetto alle 3.340 nascite. La speranza di vita alla nascita per gli uomini è di 78,9 anni e di 84,2 per le donne. La superficie della Provincia di Novara è di 1.340 kmq, circa il 5,3% della su10
perficie del Piemonte: in Italia è la 90° per estensione. La Provincia di Novara è articolata in 88 comuni.
Tessuto imprenditoriale Con 32.065 imprese registrate (2011) la Provincia di Novara raccoglie il 6,8% delle imprese piemontesi, e poco più dello 0,5% di tutte le imprese italiane. In Italia è al 70° posto per imprese registrate. Il 23,7% di queste imprese provengono dal commercio ed il 18,8% dalle costruzioni. Quelle manifatturiere costituiscono il 12,5% e quelle agricole il 7,2%. Le imprese artigiane sono poco più di 10.700. Il tasso di natalità delle imprese, 7,5%, è sensibilmente inferiore al tasso di mortalità (8,2%). Le unità locali con 50 o più addetti sono
281 (dati del 2009), ed occupano poco meno di 33.000 lavoratori, mentre le unità locali complessive sono 30.000, con 115.000 addetti. L’anzianità media delle imprese attive è di 13,55 anni (2010). Sono 286 le strutture ricettive nella Provincia di Novara, che offrono 16.500 posti letto (2011), circostanza quest’ultima che la pone al 77° posto nella classifica delle province italiane. Queste strutture hanno consentito quasi 1 milione di giornate di presenza di turisti (76° posto tra le province italiane), di cui circa 450.000 di turisti stranieri (dati del 2010).
Mercato del lavoro
Con 161.000 occupati (2011) la Provincia di Novara è al 46° posto in Italia per questo parametro. NOI - MARZO 2013
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ECONOMIA
Il 36,3% di questi lavoratori sono impiegati nell’industria e l'1,7% in agricoltura. I rimanenti nei servizi. 126.000 sono i dipendenti, e 35.000 gli autonomi. 13.600 erano nel 2011 le persone in cerca di occupazione, ovvero il 7,8% della forza lavoro (51° posto in Italia per intensità del tasso di disoccupazione). Il tasso di occupazione, pari al rapporto tra occupati e popolazione compresa tra 15 e 64 anni, è del 65,1% (23° posto in Italia).
Principali risultati economici
La Provincia di Novara ha prodotto nel 2010 10,13 miliardi di euro di Pil, circostanza che la pone al 47° posto tra le province italiane. Il Pil di Novara rappresenta l'8,2% del Pil del Piemonte, e lo 0,65% del Pil italiano, Il Pil pro capite è di 27.345 euro, circa 1.500 euro in più rispetto al Pil procapite italiano medio (25.727). Per questo parametro Novara è al 47° posto tra le province italiane. Il valore aggiunto della Provincia di Novara è stato nel 2010 di 9 mld di euro, realizzato per il 26,5% dall’industria, il 5,7% dalle costruzioni, l'1,3% dall’agricoltura e la parte rimanente dai servizi.
Apertura mercati Il saldo commerciale della Provincia di Novara è stato nel 2011 positivo per 1,63 mld di euro, in conseguenza di esportazioni pari a 4,14 mld e importazioni per 2,51 mld. Le esportazioni della Provincia di Novara hanno rappresentato il 10,74% delle esportazioni piemontesi, e l’1,12% delle esportazioni italiane, situazione che posiziona Novara al 29° posto in Italia. La quota più alta delle esportazioni (40,8%) proviene dal settore metalmeccanico, seguito da chimica, gomma e plastica (34,5%). Sul piano delle destinazioni dell’export della Provincia di Novara prevale l’Europa (78,8%), seguita dall’Asia (10,5%) e dall’ America (6,6%). 12
La propensione all’export, ovvero il rapporto tra export e Pil, è stata nel 2010 pari al 41% (11° posto tra le province italiane).
Tenore di vita Con un reddito disponibile procapite di 17.820 euro la Provincia di Novara si classifica nel 2010 al 41° posto in Italia. I consumi alimentari rappresentano il 15,3% dei consumi procapite (18.230 euro). I depositi delle famiglie ammontavano nel 2011 a 5,7 mld di euro (43° Provincia in Italia), mentre le auto circolanti erano 231.000 (56° posto). Nel 2011 erano 29,1 le auto immatricolate ogni mille abitanti (36° provincia in Italia). Competitività del territorio
La Provincia di Novara disponeva nel 2011 di una dotazione infrastrutturale economica e sociale superiore alla media italiana (106,10), ed altrettanto per le infrastrutture di natura economica (111,07). Per questi aspetti Novara si pone, rispettivamente, al 22° e 20° posto nella classifica delle province italiane. Rispetto al resto del paese la dotazione più rilevante è quella della rete stradale (234,86), mentre l’infrastruttura meno significativa è quella delle telecomunicazioni (108,17). Nel 2011 sono stati 12,6 i milioni di ore di Cig richiesti dall’industria, dato che pone la Provincia di Novara al 21° posto in Italia. Le sofferenze nel 2011 risultavano essere il 6,98% sul totale degli impieghi (62° Provincia in Italia). Le imprese in procedura concorsuale, secondo l’ultimo dato disponibile (2011), erano 463, e costituivano lo 0,38% del totale delle procedure registrate in Italia (76° posizione fra le Province).
dia italiana di strutture culturali e ricreative (78,5, 41° posto) e di strutture per l’istruzione (85,6, 48° posizione). Relativamente alle infrastrutture sanitarie e a quelle sociali, Novara può contare su una dotazione rispetto alla media italiana, rispettivamente, del 119,3 (21° posto) e del 94,5 (33° posto). Il numero di delitti denunciati sono stati nel 2010 15.530 che rappresentano lo 0,59% delle denuncie fatte in Italia (49° posizione). Nel 2011 gli incidenti stradali erano 1.206 con 33 morti e 1.632 feriti (44° posizione in Italia per morti e 60° per feriti). Nel 2010 si sono registrati 9 suicidi, pari a 2,42 per 100mila abitanti, percentuale che pone Novara al 97° posto in Italia. I morti per infarto e tumore hanno rappresentato nel 2009, rispettivamente, il 37,6% e il 32,4% di tutti i decessi.
Qualità della vita
La provincia di Novara ha prodotto nel 2010 178.000 tonnellate di rifiuti urbani, di cui il 63,1% raccolti in maniera differenziata. Ogni abitante della provincia crea 479 kg di rifiuti urbani l’anno (75° provincia italiana). Nella graduatoria dell’indice di qualità della vita de Il Sole 24 Ore Novara si piazzava nel 2012 al 63° posto. Fonte: Atlante della competitività delle province, realizzato dall´Istituto G. Tagliacarne di Roma e dall´Unioncamere nazionale
Contesto sociale Novara con la sua Provincia presentava nel 2011 una dotazione inferiore alla meNOI - MARZO 2013
ECONOMIA
ISTAT
Ecco come siamo in Italia. E a Novara. Dalle ultime rilevazioni ISTAT, alcuni interessanti dati relativi alla superficie dei Comuni, delle Province e delle Regioni italiane, con focus sulla provincia di Novara.
L’estensione totale del territorio nazionale è di 302.070,8 chilometri quadrati. Tra le ripartizioni geografiche, il Mezzogiorno è quella con la maggiore estensione, pari al 41% della superficie nazionale. Il Nordovest ed il Centro hanno all’incirca la stessa estensione (19,2% della superficie nazionale), mentre il Nord-Est risulta leggermente più esteso (20,6% del totale). La Sicilia, con una superficie di 25.832,4 chilometri quadrati (l’8,6% del totale nazionale), è la più grande regione italiana, seguita dal Piemonte (25.387,1 chilometri quadrati) e dalla Sardegna (24.100,0 chilometri quadrati). Le regioni di minore dimensione sono la Valle d’Aosta (3.260,9 chilometri quadrati, 1,1% del totale), il Molise (4.460,6 chilometri quadrati) e la Liguria (5.416,2 chilometri quadrati). La provincia più estesa è quella di Bolzano con quasi 7.400 chilometri quadrati (2,4% del totale nazionale), seguita da Foggia (poco più di 7.000 chilometri quadrati) e Cuneo (6.894,9 chilometri quadrati). La provincia più piccola è quella di Trieste con appena 212,5 chilometri quadrati, preceduta da Prato (365,7 chilometri quadrati), Monza e Brianza (405,4 chilometri quadrati) e Go-
rizia (467,1 chilometri quadrati). Con 1.287,4 chilometri quadrati, il comune di Roma, è il più esteso d’Italia e rappresenta lo 0,4% dell’intero territorio nazionale. Seguono, in ordine decrescente di estensione, i comuni di Ravenna (RA), Cerignola (FG), Noto (SR), Sassari (SS), Monreale (PA), Gubbio (PG) e Foggia (FG), con valori compresi tra 653,8 e 509,3 chilometri quadrati. Atrani (SA), Fiera di Primiero (TN) e Miagliano (BI) sono i comuni con una superficie inferiore ad 1 chilometro quadrato. Nel complesso i comuni italiani di piccolissime dimensioni (inferiori cioè ai 5 chilometri quadrati) sono 584, pari al 7,2% dei comuni. L’estensione media dei comuni italiani è molto bassa, pari a 37,3 chilometri quadrati, e il valore medio è anche inferiore (21,9 chilometri quadrati). La Lombardia e il Piemonte, con un numero di comuni pari, rispettivamente, a 1.544 e 1.206, sono le regioni con la maggiore frammentazione amministrativa del territorio. Ne consegue che l’estensione media dei loro comuni risulta molto bassa (15,5 chilometri quadrati per la Lombardia e 21,1 chilometri quadrati per il Piemonte) e quindi molto al di
sotto della media nazionale. Umbria e Toscana sono le due regioni che presentano la maggiore estensione media dei loro comuni, pari a 92 chilometri quadrati per la prima e 80,1 chilometri quadrati per la seconda. La densità abitativa alla data del censimento del 9 ottobre 2011 risulta, a livello nazionale, di 197 abitanti per chilometri quadrati, ma è molto più alta al Nord-ovest e al Centro (rispettivamente 272 e 200 abitanti per chilometri quadrati), mentre nel Mezzogiorno si attesta molto al di sotto della media nazionale (167 abitanti per chilometri quadrati). Tra le regioni, i valori di densità abitativa più elevati si registrano in Campania (422 abitanti per chilometri quadrati), Lombardia (407) e Lazio (319), quelli più bassi in Valle d’Aosta (39), Basilicata (57) e Molise (70). Sono quattro le province che presentano valori superiori a 1.000 abitanti per chilometri quadrati: Napoli (2.591), Monza e Brianza (2.072), Milano (1.928) e Trieste (1.095). Fra i comuni se ne contano tre, tutti in provincia di Napoli, che hanno una densità abitativa superiore a 11.000 abitanti per chilometri quadrati (Casavatore, Portici e San Giorgio a Cremano).
La provincia di Novara Comune Novara Borgomanero Trecate Galliate Arona Oleggio Cameri Castelletto sopra Ticino Bellinzago Novarese Cerano Gozzano Romentino Varallo Pombia Borgo Ticino Grignasco Invorio Romagnano Sesia Ghemme Gattico San Maurizio d'Opaglio Briga Novarese Suno Fontaneto d'Agogna Momo Dormelletto Cureggio Caltignaga Carpignano Sesia Meina Lesa Armeno Pombia Fara Novarese Paruzzaro Borgolavezzaro Vespolate San Pietro Mosezzo Prato Sesia Oleggio Castello Gargallo Nebbiuno Veruno Maggiora Cressa
Superficie totale (Km2) 103,05 32,27 38,22 29,37 15,17 37,79 39,99 14,64 39,18 32,64 12,58 17,69 13,61 13,37 14,33 17,37 17,98 20,64 16,29 8,51 4,75 21,33 21,17 23,59 7,25 8,51 22,32 14,66 7,54 13,58 31,52 12,30 9,21 5,23 21,09 17,78 34,90 12,13 5,94 3,75 8,27 9,87 10,66 7,10
Popolazione 101.952 21.166 19.856 15.008 14.195 13.650 10.770 10.005 9.375 6.728 5.601 5.379 5.004 4.929 4.691 4.464 4.049 3.617 3.361 3.104 3.050 2.808 2.731 2.673 2.643 2.604 2.585 2.578 2.556 2.236 2.201 2.182 2.113 2.088 2.083 2.067 1.996 1.993 1.968 1.869 1.856 1.844 1.742 1.571
DensitĂ abitativa (abitanti per Km2) 989,34 655,90 519,47 511,00 935,72 361,16 269,35 683,34 239,29 206,13 445,15 304,05 367,61 368,55 327,27 256,97 225,24 175,20 206,34 364,75 642,39 131,66 129,00 13,31 364,44 306,10 115,81 175,90 339,21 164,64 69,84 177,45 229,31 399,45 98,76 116,25 57,19 164,35 331,58 497,83 224,56 186,79 163,43 221,16
La provincia di Novara Comune Casalino Agrate Conturbia Marano Ticino Pogno Sizzano Divignano Granozzo con Monticello Pettenasco Garbagna Novarese Bogogno Cavaglio d'Agogna Cavallirio Briona Boca Comignago Biandrate Bolzano Novarese Mezzomerico Orta San Giulio Massino Visconti Casalbeltrame Sozzago Pella Vaprio d'Agogna Casaleggio Novara Recetto Miasino Vicolungo Tornaco Ameno Casalvolone Barengo Nibbiola Soriso Pisano San Nazzaro Sesia Sillavengo Landiona Vinzaglio Terdobbiate Colazza Cavaglietto Castellazzo Novarese Mandello Vitta
Superficie totale (Km2) 39,49 14,54 7,79 9,87 10,75 5,10 19,52 7,07 10,05 8,51 9,83 8,33 24,76 9,61 4,45 12,45 3,30 7,72 6,65 6,86 16,04 12,92 8,13 10,01 10,53 8,85 5,52 13,29 13,24 10,00 17,49 19,49 11,34 6,37 2,77 11,45 9,54 7,28 15,46 8,46 3,16 6,49 10,79 5,85
Popolazione 1.555 1.554 1.554 1.538 1.446 1.445 1.432 1.368 1.350 1.325 1.280 1.249 1.234 1.227 1.223 1.200 1.176 1.176 1.163 1.111 1.076 1.055 1.038 1.015 930 916 887 883 876 874 867 852 792 781 770 690 595 590 588 500 463 407 323 244
DensitĂ abitativa (abitanti per Km2) 39,38 106,90 199,54 155,90 134,46 283,46 73,35 193,46 134,34 155,70 130,16 150,01 49,85 127,70 274,87 96,36 355,89 152,36 174,88 161,86 67,08 81,69 127,60 101,37 88,31 103,47 160,66 66,42 66,16 87,43 49,58 43,71 69,83 122,57 278,38 60,26 62,40 81,01 38,03 59,08 146,44 62,75 29,93 41,68
OUTLOOK MERCATI
i t a c r e m Outlook
a cura di Giuseppe Tortomasi Daniele Bevacqua
Cos'è successo a Febbraio Febbraio ha segnato l’inizio della correzione e il massimo sulla borsa americana. Come ormai è abitudine, le correzioni si sviluppano all’improvviso e il mercato si riassesta sui livelli che ritiene più corretti con grande rapidità. La fine di febbraio e l’inizio di marzo sono momenti ricchi di notizie e di eventi su tutte e due le sponde dell’oceano. Il rischio sequester in Usa, le elezioni italiane e i dati sull’occupazione americana, rilasciati subito dopo l’intervento di Bernanke, complicano un quadro economico che in Europa è già di difficile lettura. Le domande a cui rispondere per operare con successo a Marzo sono: 1) Usciamo dall’ipercomprato con la correzione: pronti a rientrare? L’analisi 2013 è confermata? 2) L’Italia, equity e governativi, è una buy opportunity? 3) Le obbligazioni sono una classe di investimento mal prezzata? 4) Quali asset class conviene privilegiare dopo la correzione? La view 2013 è confermata Il calo dei valori di Borsa, dopo i massimi della prima parte di febbraio è, a nostro parere, del tutto fisiologico. Il nostro modello prevede un minimo intermedio tra febbraio e marzo, per poi entrare in una nuova fase di crescita dei corsi azionari in un ambiente ancora favorevole al risk on. Naturalmente l’estensione del movimento di correzione è difficile da calcolare ex ante. Potrebbe essere un movimento minore, come anche qualcosa di più breve e aggressivo. Per alcuni mercati, come quello italiano, potrebbe essere molto più pronunciata di quella dello SPX. Tuttavia, per ora il modello conferma il buy sul minimo tra febbraio e marzo. L’Italia post elezioni è una buy opportunity? A nostro parere è improbabile che la situazione italiana, mes18
sa sotto stress dall’impasse politico, non produca alla fine una “soluzione governativa responsabile”, in linea con le aspettative comunitarie. Certo, accettare un governissimo, magari un Monti bis (o un governo Amato) con Bersani e Berlusconi di nuovo in veste di strana coppia per senso di responsabilità, richiede uno sforzo non indifferente. Tuttavia non si deve dimenticare che proprio Monti, supportato da Berlusconi e da Bersani, ha governato per 13 mesi, fino alle elezioni e che nessuno, pensiamo, abbia davvero voglia di andare a rivotare con il rischio di portare il Movimento 5 Stelle a consolidare o addirittura a rafforzare una posizione già ottima. In nome dell’Europa e della responsabilità, gli italiani hanno già digerito non pochi sacrifici e forse sono pronti a digerirne anche altri. Se i germi di un governo temporaneamente stabile (cosa che riteniamo probabile che si verifichi per paura di nuove elezioni, per senso di responsabilità, per amore del Paese o forse solo per mancanza di alternative) emergeranno nel mese di marzo, allora pensiamo che sì, questa discesa sarà stata una grande opportunità di acquisto. L’euro senza l’Italia non si può mantenere e la volontà dell’Europa, almeno per i prossimi 24 mesi, ci sembra chiara: fare tutto quello che sarà necessario per tenere in piedi la moneta unica. Quanta pressione i mercati dovranno esercitare sui nostri politici per portarli ad accettare la responsabilità che l’Europa metterà sulle loro teste è difficile da dire. Inoltre la nostra complessa situazione politica va contestualizzata con mercati come SPX che vengono da una crescita in gennaio e metà febbraio che li ha portati sui massimi relativi dal 2009 e a un soffio dai loro massimi storici. Per riepilogare: la nostra fiducia su una soluzione positiva della crisi politica italiana resta alta e il nostro modello indica che febbraio/marzo rappresentano periodi di minimi potenziali su cui comprare. Proponiamo solo cautela nell’entrata sui mercati, perché la crisi NOI - MARZO 2013
OUTLOOK MERCATI
politica potrebbe rivelarsi più lunga e complessa di quanto sia possibile immaginare oggi. Naturalmente si tratta di previsioni che devono essere confermate dalla dinamica dei prezzi per generare veri segnali d’acquisto. Obbligazioni e classi di investimento per il 2013 Il nostro Ufficio Studi propone un estratto da un’analisi interessante della casa d’investimenti USA Riverfront che analizza equity e bond per valutare l’effettiva attuale congruenza del loro prezzo e quindi la convenienza ad investire. L’Ufficio Studi di Sofia lo ha contestualizzato alla situazione della periferia europea e del nostro Paese per renderlo più interessante per il nostro universo di investimento. L’asset allocation strategica del 2013 Il supporto fornito dalle politiche monetarie, messe in atto praticamente da tutte le banche centrali, ha dato vigore e spinta ai rally sull’equity globale e sul credito nel 2012. Le valutazioni del mercato azionario a inizio 2012 erano depresse a tal punto che – perfino ora, dopo aver guadagnato più del 15% nell’ultimo anno – la classe equity rimane sottovalutata del 15 - 30% in base al nostro modello. Di contro, quasi tutto il mondo fixed income è in area di massimi assoluti e offre rendimenti ai minimi storici. Il principale rischio che gli investitori sulla classe fixed income dovranno sopportare nei prossimi anni è rappresentato dal fatto che i banchieri centrali riescano a raggiungere i loro obiettivi di politica monetaria: calo della disoccupazione in USA, stabilità finanziaria in Italia e Spagna, aumento dell’inflazione in Giappone. Un progresso verso questi obiettivi potrebbe spingere verso una rimozione del premio al rischio legato al panico dell’Eurozona attualmente insito nei prezzi dei bond, riportando i rendimenti dei bond a più lunga scadenza verso il loro trading range del periodo 2008 - 2011. Un aumento di queste dimensioni sarebbe modesto se rapportato agli standard del passato (si tratterebbe di una salita di uno o due punti percentuali, tutto sommato), ma potrebbe produrre perdite in conto capitale di 10 - 15 punti percentuali per i bond con scadenze di medio e medio - lungo periodo e perdite ancora più consistenti per scadenze più lunghe ancora. Naturalmente fa buona eccezione il nostro BTP che, legato com’è alle questioni di politica interna, rappresenta un’opportunità potenzialmente volatile, ma a tal punto interessante da attirare l’attenzione del re dei bond, Bill Gross di PIMCO. Queste stime sul downside potenziale si basano su uno scenario d’inflazione contenuta e scontano il fatto che la Federal Reserve mantenga inalterata la sua politica di tassi prossimi allo zero e continui ad acquistare in modo aggressivo obbligazioni nei prossimi anni. Le perdite in conto capitale sui bond potrebbero risultare ancora più incisive se venissero a mancare alcuni dei capisaldi elencati ora. I livelli attuali dei bond, depressi quanto a rendimento e storicamente cari quanto a prezzo, offrono un NOI - MARZO 2013
upside insufficiente a compensare questi rischi. L’asset allocation ottimale per il 2013 mira a coprire questi rischi e lo fa nei modi seguenti: - Eliminando bond investment grade a lunga scadenza e debito dei mercati emergenti specie a medio lungo termine - Tenendo presente la notevole eccezione rappresentata dai governativi italiani, specie su rotture del prezzo - Riducendo l’esposizione al segmento high yield - Aumentando l’esposizione all’equity globale sviluppata (meglio Euro periferia) - Aumentando sui portafogli più conservativi la quota destinata ai bond investment grade a breve scadenza e la parte destinata ad emissioni a tasso variabile, al fine di mitigare i rischi di downside e la volatilità di breve termine La classe equity è ancora sottovalutata L’S&P500 è sui massimi di tutti i tempi, già toccati nel 2000 e nel 2007 in area 1560, mentre ciò accade si diffonde la paura che il rally azionario possa essere prossimo alla fine. Il nostro modello di valutazione delle asset class indica che la maggior parte dei mercati azionari è sottovalutata rispetto al suo trend di lungo periodo, nonostante si arrivi da una salita consistente dei corsi. Analizzando la distanza dal trend e gli utili delle società, l’S&P500 in area 1560 risultava estremamente sopravvalutato nel 2000 ed era moderatamente sopravvalutato nel 2007. Quest’anno, viceversa, in caso di raggiungimento di quota 1560, sarebbe da considerare moderatamente sottovalutato secondo gli stessi criteri di valutazione adottati in passato. I titoli americani ad elevata capitalizzazione hanno terminato il 2012 al di sotto del 19% rispetto alla loro linea di tendenza di lungo termine. Di contro, quasi il 100% delle azioni ad elevata capitalizzazione erano sopravvalutate quando l’S&P500 ha toccato per la prima volta quota 1560 nell’anno 2000. In passato ogni qual volta sono stati raggiunti questi livelli di sopravvalutazione estrema, si sono poi verificati periodi caratterizzati da forti perdite per gli investitori azionari, delle vere e proprie “lost decade” (1929, 1967, 1999). Nel 2007 malgrado quasi sette anni di crescita degli utili e dell’inflazione, l’S&P500 a quota 1560 incorporava un 25% di sopravvalutazione, questo tipo di contesto prepara di solito la strada ad una fase caratterizzata da ritorni sotto la media e da un rischio di downside al di sopra della media. Dal 2007, cinque anni di tendenza rialzista dei ritorni e l’inflazione hanno aumentato il fair value delle aziende ad alta capitalizzazione. L’S&P500 a 1560 punti nel 2013 sarebbe approssimativamente sottovalutato del 10 - 15%, secondo le nostre stime. Quanto esposto sopra, relativamente all’S&P500, trova conferme nell’analisi dei dati relativi agli utili, che per quanto riguarda l’S&P500 dal 2000 hanno più che raddoppiato e si trovano ora sopra del 10% rispetto ai valori del 2007. 19
OUTLOOK MERCATI
Le azioni dei periferici sono le più interessanti Il modello di valutazione delle asset class ha l’obiettivo di effettuare acquisti di valore a prezzi relativamente bassi, cercando di uscire dalle posizioni, e quindi vendere, a prezzi relativamente alti. Dopo diversi anni di applicazione pratica del modello, abbiamo osservato come i mercati finanziari siano governati da tre regole: a) agli investitori viene concessa un’opportunità di acquisto a prezzi convenienti solo quando c’è qualcosa di cui avere paura b) il livello di sottovalutazione dei mercati è direttamente proporzionale alla paura c) quando non c’è più nulla di cui aver paura, i mercati non sono già più convenienti È importante osservare queste regole dal momento in cui l’ asset allocation consigliata per quest’anno prevede un aumento dell’esposizione all’azionario dei mercati sviluppati periferici. Il modello di valutazione identifica in questo segmento l’opportunità più a buon mercato, essendo del 30% circa al di sotto del suo trend di lungo periodo. Questa sottovalutazione è legata ad una lunga lista di paure che gli investitori hanno rispetto a questa asset class, anche perché investire sui mercati periferici ed emergenti comporta un’esposizione alla regolamentazione locale, oltre a potenziale illiquidità e instabilità politica. Tasso fisso: uscita dalla “panic zone” A partire dalla profonda recessione e dalla crisi finanziaria del 2008, la Fed ha tenuto i tassi d’interesse a breve termine vicino allo zero e ha acquistato più di 2mila miliardi di obbligazioni a lunga scadenza (Quantitative Easing). Nonostante queste azioni aggressive, i rendimenti dei Treasury a 10 anni hanno oscillato tra il 2.4% e il 4% per la maggior parte degli ultimi 5 anni. I rendimenti obbligazionari hanno sfondato il fondo del trading range, entrando nella “Panic Zone” nelle terribili settimane dell’estate 2011. Questo crollo dei tassi d’interesse è stato indotto secondo noi da due crisi avvenute simultaneamente. In primis risalgono a quel periodo le negoziazioni tra il Congresso e il Presidente americano in merito alle tempistiche per incrementare il tetto del debito della nazione. Il dibattito ha comportato timori riguardo alla solvibilità del debito USA e ha portato ad un downgrade da parte di Standard & Poors sugli Stati Uniti, che hanno perso la tripla A. Nel frattempo, la BCE ha sorpreso i mercati indicando che non avrebbe più supportato i mercati del debito di Spagna e Italia. Il risultato è stato l’impennata dei tassi di finanziamento che ha spinto entrambi i Paesi sull’orlo del default e ha messo a rischio l’intera struttura dell’Euro. I mercati azionari globali hanno risposto sprofondando di circa il 20% tra fine luglio e inizio agosto, mentre i rendimenti dei Treasury a 10 anni sono crollati tornando ai loro minimi (in un range compreso tra 1.4% e 2.4% - la cosiddetta panic zone). 20
L’esito positivo del dibattito sul tetto al debito e delle negoziazioni del fiscal cliff, combinate con la nuova leadership della BCE (pronta a fornire supporto illimitato a Italia e Spagna), ha permesso alle azioni di risalire con vigore dai minimi del 2011. Le azioni americane quotano ora circa il 15% in più rispetto ai loro valori pre-crisi del 2011, mentre quelle europee (tranne purtroppo le azioni italiane) sono aumentate così tanto negli ultimi mesi da cancellare il crollo occorso nel 2011. Per contro, i Treasury americani sono ancora confinati all’interno della cosiddetta Panic Zone. Nell’ultimo anno i rendimenti di molti altri strumenti del comparto fixed income (es. corporate bond, obbligazioni high yield, municipals) sono scesi tanto quanto i Treasury nella rispettiva panic zone, dal momento che gli investitori ne hanno spinto i prezzi verso l’alto alla disperata ricerca di rendimento. I prezzi elevati e i bassi rendimenti suggeriscono che gli obbligazionisti, diversamente dagli azionisti, credono che le banche centrali mondiali falliranno nel raggiungimento dei propri obiettivi di policy (una scommessa con basse probabilità, guardando alla storia). Se gli obbligazionisti arrivassero a credere che le politiche delle banche centrali hanno ridotto la probabilità del verificarsi di una crisi finanziaria, ne risulterebbe una riduzione dei prezzi delle obbligazioni con scadenza a medio e lungo termine talmente pronunciata e improvvisa da risultare simile a quella vista sul mercato azionario nel 2011. Conclusioni Ogni cinque o sei anni ogni asset class può raggiungere livelli di estrema sopravvalutazione. Di solito si tratta di una asset class di importanza secondaria, con implicazioni di second’ordine per quanto riguarda le scelte di investimento e le strategie “core” dei portafogli (su tutti possiamo riportare l’esempio di REIT e materie prime nel 2008). Nelle rare occasioni in cui è un’asset class importante ad entrare in area di sopravvalutazione, il modello offre uno spunto per cercare di evitare perdite significative come quelle vissute sulle azioni large cap nel 2000. L’attuale sopravvalutazione che vediamo nell’ambito bond potrebbe non terminare necessariamente con un crollo come quello vissuto dall’azionario dal 2000 al 2002 o nel periodo 2008-2009, vista anche l’importanza strategica di questa classe di investimento a livello globale. Piuttosto, le Banche Centrali potrebbero mantenere con successo i tassi bassi non solo per il cash equivalent o le emissioni a breve termine, ma anche per i bond a più lunga scadenza, mediante piani di acquisto sul mercato (QE). In questo scenario, con la maggior parte dei rendimenti dei bond investment grade vicini o addirittura al di sotto del tasso di inflazione, i ritorni reali – quindi rettificati rispetto all’inflazione – potrebbero essere negativi per diversi anni. Durante l’ultimo periodo prolungato di financial repression negli anni ’40 e nei primi anni ’50 la graduale perdita in termini di potere di acquisto ammontava a più del 40%, se rettificata per l’inflazione. NOI - MARZO 2013
Daniele Bevacqua, Amministratore Delegato Sofia Sgr
L’esito più probabile di questa politica è evidentemente una perdita di potere d’acquisto graduale sugli asset obbligazionari, in altri periodi caratterizzati da tassi di breve prossimi a zero i tassi di interesse di lungo termine tra l’altro erano su livelli ben più alti di quelli correnti. In uno scenario meno ordinato, invece, in sintonia con una decade di mercati volatili, le perdite, in momenti di rinnovata paura inflazionistica, sui bond a lunga scadenza potrebbero innescare una fuga disordinata e repentina da questa classe di investimento, cosa che la Fed e le Banche Centrali difficilmente potrebbero controllare, insomma la situazione potrebbe sfuggire di mano anche alle Banche Centrali. Quindi gli investitori che hanno bond a lunga scadenza dovranno affrontare l’eventualità di poter perdere denaro gradualmente (financial repression) se la Fed eseguirà alla perfezione la stra-
tegia prefissata, oppure in modo più rapido se la Fed perderà il controllo della situazione. Gli investitori obbligazionari devono sapere che accettano questi rischi in cambio di un rendimento basso e di un upside potenziale limitato, quindi una sorta di rischio “return free”, senza corrispettivo economico. In questo contesto acquistano particolare valore i nostri Titoli di Stato che potrebbero beneficiare da un ritorno al Risk On e dal fatto che hanno rendimenti molto apprezzabili: oggi sono una voce fuori dal coro. Quindi, in somma, siamo ancora positivi su equity, cauti sui bond (eccezion fatta per i nostri Governativi) e convinti che il nostro modello non ci tradirà e su un minimo in questa finestra temporale comprare possa essere un’idea valida, anche se dovrà essere inquadrata, come sempre nella nostra logica tattica.
Se ti piacciono le nostre analisi e pensi che ti piacerebbe approfondire il nostro modo di affrontare il mondo degli investimenti, manda una mail a
sofiaborgomanero@sofiasgr.it
Un nostro esperto ti contatterà per proporti un’analisi gratuita del tuo portafoglio e uno studio approfondito delle tue esigenze per ottimizzare i tuoi investimenti. NOI - MARZO 2013
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I N F O P O I N T
“Novara Wi Fi”: un servizio in costante evoluzione
Dal 2008 ad oggi sono già quasi 8.000 le persone che si sono registrate a “Novara WiFi”, il servizio che consente di navigare gratuitamente nelle principali zone del centro storico. Il 67% di questi utenti sono residenti, mentre il restante 33% sono persone che frequentano la città per lavoro ed hanno qualche ora libera per usufruire della rete. Forte di questi numeri, l’amministrazione comunale ha deciso di dare avvio alla seconda fase del progetto, che consiste innanzitutto in un posizionamento più basso delle antenne, per accrescere la potenza del segnale. Inoltre, verrà ulteriormente ampliata la copertura, che comprenderà ad esempio le aree sede di impianti sportivi e le zone a maggiore ricettività alberghiera. www.comune.novara.it
80 incontri d’affari per le aziende novaresi in Corea del Sud e Giappone
Successo per la prima iniziativa del 2013 promossa dall’Evaet, l’azienda speciale della Camera di commercio di Novara, che a fine gennaio ha organizzato una missione imprenditoriale multisettoriale nell’est asiatico, approdando in Corea del Sud e, per la prima volta, in Giappone. Alla missione hanno preso parte 6 imprese novaresi – Caleffi Spa, F.lli Pettinaroli Spa, La Torre Spa, Maglificio di Borgomanero Srl, Mec Srl, Rubinetterie Bellosta Carlo e C. Srl – le quali hanno partecipato a 80 incontri d’affari svoltisi a Seoul, Tokyo e Osaka. L’Evaet è stata inoltre presente alla fiera Aqua-Therm di Mosca dal 5 all’8 febbraio, con una collettiva di 13 imprese novaresi e vercellesi. www.no.camcom.it
A Cameri lo sport scaccia la crisi
L’assessorato alle Politiche sportive e sociali del Comune di Cameri, con la collaborazione della Fondazione Banca Popolare di Novara per il territorio, ha
indetto un bando per aiutare le famiglie a sostenere i costi dell’attività sportiva dei loro ragazzi. Possono presentare domanda i genitori residenti a Cameri con un reddito Isee uguale o inferiore ai 15 mila euro, i cui figli abbiano meno di 18 anni e pratichino uno sport presso una società locale. I contributisaranno erogati per un massimo del 50 per cento della quota di iscrizione, per un’unica disciplina, sino a 200 euro. I fondi saranno assegnati fino a esaurimento delle risorse disponibili, attraverso l’elaborazione di una graduatoria. Il termine di presentazione delle richieste è fissato per il 29 marzo. www.comune.cameri.no.it
A Borgomanero mostra fotografica dei fotoclub novaresi
Fa tappa a Borgomanero la mostra fotografica Aria, Acqua, Terra, Fuoco, Ritratti, esposizione itinerante organizzata da alcuni fotoclub della provincia di Novara, e precisamente Arona, Borgomanero, Galliate, Novara, Oleggio e Trecate. Lo scopo è quello di ampliare la diffusione della passione per la fotografia e di far conoscere le attività dei fotoclub. L’esposizione è composta da 170 immagini realizzate dai soci dei rispettivi circoli sul tema dell’uomo e del suo ambiente, oggetto di libere interpretazioni, che esprimono la creatività dei fotografi e sono stimolo di riflessione per tutti i visitatori. La mostra, allestita presso l’atrio di Palazzo Tornelli, sarà visibile fino a domenica 17 marzo con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17:50 e il sabato dalle 8 alle 12:30. www.comune.borgomanero.no.it
Fondazione “La nosta gent” onlus di Romagnano Sesia
Bando di concorso 2013 per l’assegnazione di un premio con argomento: “I dialetti del Novarese e Bassa Valsesia, lingue che non muoiono. Ruolo dei dialetti nella società futura”. La partecipaNOI - MARZO 2013
INFO POINT
zione è riservata a cittadini italiani e stranieri, singoli e associati; alle scuole e/o classi scolastiche di ogni ordine e grado; agli istituti ed enti di ricerca pubblici e privati. Il lavoro, che dovrà essere inedito, potrà essere costituito da materiale scritto, immagini, suoni, filmati. Il testo del Bando, il regolamento e il modulo di domanda di ammissioni si possono trovare sul sito www.lanostagent.it Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro il 31 luglio 2013.
Concorso fotografico “Alberi che hanno attraversato il secolo”
Il Cine Foto Club di Trecate e il Comune di Trecate organizzano il concorso fotografico “Alberi che hanno attraversato il secolo”. La partecipazione al concorso è gratuita e aperta a tutti i fotoamatori ma limitata ad immagini scattate unicamente ad alberi ultracentenari. Il termine per la presentazione delle opere è il 19 aprile 2013. Per maggiori informazioni www.cinefotoclubtrecate.it
Premio letterario internazionale Città di Arona
Le opere dovranno pervenire entro il 31 Marzo a mezzo posta, al seguente indirizzo: Circolo Culturale G.V. Omodei Zorini Segreteria Premio Letterario Casella Postale n° 76 28041 Arona (NO) - Italy Sezioni Medici: otto copie dattiloscritte, per un massimo di cinque cartelle da trenta righe per sessanta battute ciascuna. Tutte le copie dovranno essere anonime e contraddistinte, sul retro dell’ultima pagina, da uno pseudonimo o motto. Dovranno essere accompagnate da lettera con numero di iscrizione all’albo dei medici, nome, cognome, indirizzo, telefono, e-mail, data di nascita, breve curriculum, titolo del racconto. Sezione Editi: tre copie. Dovranno essere accompagnati da letteNOI - MARZO 2013
ra con l’indicazione di nome, cognome, indirizzo, telefono, e-mail, breve curriculum del partecipante e nominativo della casa editrice. Sezione Giovani: otto copie dattiloscritte di ogni poesia, lunghezza massima di 45 (quarantacinque) versi ciascuna. Tutte le copie dovranno essere anonime e contraddistinte, sul retro dell’ultima pagina, da uno pseudonimo o motto. Dovranno essere accompagnate da lettera con l’indicazione di nome, cognome, indirizzo, telefono, e-mail, data di nascita, breve curriculum, elenco dei titoli delle poesie. A mezzo e-mail: premiogvoz@gmail.com Per qualsiasi comunicazione rivolgersi ai seguenti numeri telefonici 0331 973152 – 340 7743137
Prato Music Fest
L’Associazione Turistica Pro Loco di Prato Sesia, con il patrocinio del Comune di Prato Sesia, indice l’ottava edizione del concorso musicale per “Gruppi Live”. È un concorso aperto a tutti i gruppi e generi musicali, in quanto la valutazione si incentrerà prevalentemente sulla comunicazione musicale. Possono quindi partecipare gruppi rock, blues, folk, funk, jazz, pop, punk, metal, cover e tributi, sperimentale, avanguardia, e quant’altro… Ogni gruppo sarà impegnato un solo giorno, ad eccezione dei gruppi che accederanno alla finale. Al Concorso possono partecipare al massimo 10 gruppi musicali. I gruppi dovranno essere composti da un minimo di 3 elementi. L’ammissione alla selezione si effettuerà tramite la compilazione dell’apposita scheda di iscrizione reperibile sul sito www.pratosesia.com Saranno ammessi alla selezione i gruppi le cui iscrizioni perverranno entro e non oltre il 07/04/2013, non fa fede il timbro postale. L’iscrizione al concorso è GRATUITA, ma viene richiesta a ciascun gruppo una cauzione in deposito di 100 euro, che verrà restituita alla naturale uscita del
gruppo stesso dal contest. I gruppi selezionati si esibiranno in una delle due serate del 31 maggio e 1 giugno. Per ottenere informazioni riguardo al presente bando: 0163 851215 (Sede Pro Loco) il martedì sera dalle ore 21.00 alle 22.30 pratomusicfestival@gmail.com
Concorso scolastico multimediale "Nella terra degli aironi": libri e natura
Il concorso è finalizzato a valorizzare la conoscenza dell’ambiente e della natura della pianura novarese. Il tema generale del concorso può essere sviluppato a piacere scegliendo un aspetto e uno strumento di comunicazione. Le sezioni sono: testo (ambito letterario – artistico con racconto o poesia, ambito scientifico o storico – socio – economico); fotografia; disegno; video; pagina web. Al concorso possono partecipare alunni singolarmente o in gruppi delle scuole elementari primarie, medie e superiori di secondo grado. Sarà individuato un vincitore per ognuna delle tre fasce scolastiche e per ogni sezione del concorso. I lavori dovranno essere inviati con l’indicazione della scuola e i dati anagrafici entro il 31 marzo 2013. Per info: segreteria del premio Tel. 0321 612571 concorso.aironi@letteratura.it
INFO POINT 23
SALUTE
Oculistica: adesso è a Borgomanero Dallo scorso mese di gennaio è stato completato il trasferimento della Struttura Complessa di Oculistica dell’ASL NO, diretta dal dott. Vito Belloli, da Arona (ora sede territoriale del Centro di Assistenza Primaria) all’Ospedale Santissima Trinità di Borgomanero, sito in Viale Zoppis, 10. Al sesto piano del Monoblocco è stato ristrutturata e umanizzata un’area dedicata all’attività ambulatoriale e all’attività di ricovero. In caso di intervento chirurgico complesso, che richiede il pernottamento, le camere di degenza sono collocate al sottostante quinto piano. Nel Blocco Operatorio Centrale è stata alle-
stita una sala dedicata all’attività chirurgica oculistica. Presso l’Ospedale di Borgomanero, sede di Pronto Soccorso (DEA I livello) è garantita anche la risposta assistenziale all’emergenza/urgenza oculistica. Ad Arona continueranno ad essere operativi alcuni ambulatori specialistici per attività programmata - Oftalmologia pediatrica, patologie della Cornea, OCT, Ortottica, Campo Visivo -, anche grazie alle donazioni della Fondazione Salina, che quest’anno sostiene l’Oculistica in tale sede con una borsa di studio per un oculista. Il Reparto di Oculistica dell’ASL NO si
propone di sviluppare una rete di servizi resi sulle due sedi sanitarie di Borgomanero ed Arona, contribuendo a garantire nel territorio un’assistenza sanitaria di eccellenza che pone al centro della sua attenzione i bisogni del paziente. Le prenotazioni delle prestazioni ambulatoriali (visite ed esami diagnostici) sono effettuabili al numero verde: 800 51 85 00 dalle 9.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì. Il personale è disponibile per informazioni e prenotazioni per interventi chirurgici telefonando al numero 0322/848804 dalle ore 10 alle 12 da lunedì a venerdì.
Nasce un bambino, nasce una persona Il mondo delle relazioni nella prima infanzia Fin dal momento in cui viene alla luce il bambino è un essere sociale. La relazione con gli adulti che lo circondano e si prendono cura di lui è fondamentale per creare impressioni affettive che lo guideranno nello sviluppo futuro e costituiranno una base sicura per la sua autostima. Quali attenzioni per accoglierlo al meglio in famiglia, coi genitori, i fratelli, i nonni e per guidarlo nella scoperta del mondo di fuori, nei contesti educativi (dal nido alla materna) e nel rapporto coi coetanei?
Ne parlano: - la Dott.ssa Barbara Cravero, psicologa, si occupa di consultazioni psicologiche, psicodiagnosi e sostegno in età evolutiva. Si è specializzata negli Stati Uniti per il trattamento di bambini con disturbi pervasivi dello sviluppo (disturbi dello spettro autistico, sindrome di Asperger), ritardi dello sviluppo, disturbi sensoriali e della regolazione, secondo il modello DIRFloortime. È insegnante di Massaggio Infantile AIMI (Associazione Italiana di Massaggio Infantile)
- la Dott.ssa Isabella Landi - consulente pedagogica, Laureata in Scienze dell'Educazione, specializzata in Pedagogia Clinica e Consulenza Pedagogica. Si occupa di percorsi pedagogici personalizzati per minori e giovani adulti, sostegno alla genitorialità, formazione e supervisione di operatori educativi.
Sabato 9 marzo 2013 - ore 16.00 GOZZANO
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PSICOLOGIA
Manovre di "self help strategico"
Rilevare le proprie tentate soluzioni «È con le migliori intenzioni che si producono gli effetti peggiori». Oscar Wilde
C
ome ho detto nel precedente articolo, gli esseri umani possiedono la capacità di costruirsi realtà effettive mediante i loro processi di pensiero e di immaginazione, che possono avere l’effetto concreto di condurre a nuove disposizioni percettive e a conseguenti nuove modalità reattive.
di Chiara Ratto Psicologa e Psicoterapeuta
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Esistono molti gradi di difficoltà ed è evidente che quando il livello di disagio è elevato, l’autoguarigione potrebbe essere decisamente improbabile. Ma quando il livello di problematicità non è diventato troppo invalidante, il ricorso a strategie self-help strategico, se funziona, può permettere alla persona di guadagnare in autostima e senso di competenza personale. Una prima manovra che si potrebbe mettere in atto, ad esempio, è quella di osservare e rilevare quelle che sono le
proprie «tentate soluzioni», ovvero le nostre disposizioni a reagire ripetute nel tempo. Per «tentate soluzioni», intendo quindi tutta quella serie di ridondanti modalità di porsi che ognuno di noi può facilmente ricavare dalla valutazione di come ha cercato di affrontare i problemi fino ad ora incontrati lungo il suo cammino. Ovviamente, si dovrebbero rilevare sia le nostre tentate soluzioni che hanno funzionato, sia quelle che non hanno funzionato, ma soprattutto, quali sono le tendenze ad agire che si sono ripetute. Come la psicologia che studia i procedimenti di problem solving mette in risalto infatti, la nostra mente tende a costruire copioni di strategie che si ripetono nei confronti anche di problemi diversi. Alcuni studi sperimentali hanno dimostrato come il cervello umano costruisca NOI - MARZO 2013
salute
PSICOLOGIA
ortodontiche è stata introdotta la tecnica denominata INVISALIGN®: sviluppacircuiti sinaptici relativi a copioni di ta negli comportamentale Stati Uniti e da qualche reazione specificaanno nei approdatadiindeterminate Europa consituazioni una diffusione confronti che notevole: è la più efficace a chi l’organismo harisposta in precedenza incontrato cerca un trattamento ortodontico più volte. invisibile edfanno efficace. Tali circuiti sì che, una volta di La tecnica ideata due ingegneri fronte a situazioni dellodastesso tipo o texani consiste nello sviluppo delle simili, le reazioni scattino spontaneaimpronte della bocca del paziente con mente, al di là dei ragionamenti e delle una tac tridimensionale, la simulazione anticipazioni cognitive. dello spostamento dei denti nel corregLa ricerca empirica condotta negli ultigere la malocclusione attraverso mi anni dal Centro di Terapia Strategica sofisticati sistemi cad cam e quindi la di Arezzo mostra, ad esempio, come la produzione di mascherine seriate in maggior di coloro che soffronoallimaterialeparte trasparente, chiamate di un disturbo basato sulla paura, chedue neatori, che vengono sostituite ogni questo sia una fobia o una sindrome da settimane. Questo permette un controllo attacchi di panico, abbiano in comune dell'avanzamento della terapia e delle una ridondante strategia comportamentale: quella di evitare sistematicamente
ulteriori modifiche in “corso d'opera”. Il medico ortodontista, luoghi, circostanze o situazionicertificato che INVISALIGN®, profondo conoscitore possano essere associate all’insorgere dellaincontrollabile metodica, con l'ausilio della paura. di radiografie, fotografie, modelli e fotografie Tale reazione diventa nel tempo unadella mibocca del paziente, dopo avergradafatto cidiale trappola, poiché conduce diagnosiil esoggetto aver quindi capito qual gli è la tamente ad incrementare causa della malocclusione predispone la evitamenti sino alla completa incapacità terapia. tipica dei disturbi fobici generalizzati. Ogni evitamento infatti, conferma la Di fondamentale aiutoevitata in questo pericolosità della situazione e caso, è il software ClinCheck® un proprepara l’evitamento successivo, finché gramma di trattamento virtuale 3D, in la spirale di progressivi evitamenti grado di simulare le fasi di riallineamenproduce l’incremento non solo della to allineatore dopo allineatore. La fase sfiducia nelle proprie risorse, ma anche di progettazione, la più delicata in ogni della reazione fobica del soggetto, in metodica ha quindi con la tecnica modo da far divenire il disturbocontrollo. sempre INVISALIGN® un ulteriore più impedente e limitante. Approvata la simulazione vengono apLa patologia dunque, appare quando certi copioni comportamentali si irri-
prontati gli allineatori. Il paziente porterànon gli allineatori gidiscono e le persone riescono a 20 ore al giorno; questi sono facile modificarli, nemmeno di fronte di al loro utilizzo, semplici da togliere e da evidente fallimento. Quindi, il primo posizionare, semplici da pulire passo strategico da fare con se stessi è e disinfettare. Andranno rimossi solo acquisire la consapevolezza delle produranti i pasti. prie «tentate soluzioni» usuali. L'efficacia del trattamento INVISALIGN® è scientificamente provata da milioni di casi trattati in tutto il mondo e numerosi sono gli articoli apparsi su riviste scientifiche che testimoniano l'efficacia della metodica. Supportata dal successo è da pochi mesi apparsa sul mercato anche la forma INVISALIGN TEEN® destinata agli adolescenti.
di Chiara Ratto Psicologa e Psicoterapeuta
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TERRITORIO
La Chiesa Battista in preghiera a Oleggio Castello
O
ltre alla tradizionale messa, la domenica ad Oleggio Castello è caratterizzata anche da musica, voci, colori e dalla diffusione di un messaggio di pace semplice ed efficace: la salvezza è rappresentata unicamente da Gesù. Sono i fedeli della chiesa Battista, la “Trinity Baptist temple”, già presenti sulle pagine del “Giornale di Arona” dello scorso dicembre, che si ritrovano ogni domenica presso l’hotel Luna: ganesi, ucraini, georgiani ma anche tanti italiani, guidati dal pastore Elisabeth Owusu. «Abbiamo iniziato i nostri incontri a Borgomanero, ma per gli eventi più grandi avevamo già optato per Oleggio Castello, in quanto tutti noi siamo residenti nella zona». La cerimonia segue un rituale ben preciso. Si inizia con una preghiera, poi si procede con la lettura di un passo della Bibbia, l’elaborazione, un momento dedicato ai balli e ai canti, l’offerta, la predicazione ed infine con l’invocazione per la pace. «Se una persona ha un problema può dirlo e condividerlo -dice Elisabeth- e NOI - MARZO 2013
tutti pregano per lei. In alcune occasioni ci sono poi momenti speciali: nei mesi dedicati al digiuno, ad esempio, preghiamo per il Paese. In più ogni venerdì sera ci incontriamo per la preghiera». Il messaggio diffuso dalla chiesa Battista, in tutte le forme e in tutti i modi, è sempre uno solo: “Cristo è venuto a morire per salvare tutti e tutto quello che facciamo deve essere riferito a lui e fatto nel suo nome e sul suo esempio. Il nostro intento è quello di far capire a tutti che la venuta di Gesù è vicina”. All’apparenza inedito è il fatto che una donna come Elisabeth possa diventare pastore di una comunità come quella Battista. Come si può ricoprire tale ruolo? È lei stessa a confidarlo: «Ovviamente bisogna essere cristiani e credenti. Solo così è possibile sentire la voce di Dio e la sua chiamata. Ed è lo Spirito Santo a dirti che è il momento di rispondere alla vocazione, la decisione di divenire pastore non può giungere da nessun altro. Questa vocazione arriva con una forza tale che non si può non rispettarla. Di solito chi è pastore si dedica solo a questo, ma non ho voluto
gravare sulla comunità, perciò ho anche un lavoro che mi consente di mantenere me e la mia famiglia». Non c’è però solo il lato festoso delle celebrazioni domenicali e degli incontri gioiosi. La chiesa ha due principali problemi, molto diversi tra loro. Oltre al diffuso relativismo religioso che sta portando sempre più persone a diffidare o a non credere per nulla al messaggio salvifico di Gesù, c’è n’è un altro molto più concreto, l’assenza di una sede vera e propria per la comunità Battista. Un problema che sta molto a cuore a pastore Elisabeth: «Il luogo dei nostri incontri domenicali è comunque un albergo, e dobbiamo cercare di non disturbare gli ospiti. Purtroppo non disponiamo di uno spazio nostro in cui una persona possa ritirarsi in preghiera. Ci piacerebbe avere un luogo di preghiera tutto per noi, ma è molto difficile ricevere aiuti, anche da parte degli enti locali, piuttosto restii ad affittare spazi per celebrazioni non cattoliche». Matteo Trucco
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Nuova Fiat
500S
Fiat 500 è l’auto icona della marca Fiat, in continua evoluzione e oggetto delle attenzioni di un pubblico sempre più vasto. La collezione 2013 ha presentato la nuova Colour Therapy, particolari inediti e una serie di nuove promozioni commerciali. Adesso la gamma viene ampliata con la versione sportiva 500S, un esclusivo allestimento che completa 30
la gamma 500 rivolgendosi a un target composto da giovani e adulti che cercano esclusività, distinzione e contenuti di stile. Un'auto dalla grandi potenzialità, non solo un nuovo allestimento, ma una nuova vettura: interni specifici, paraurti dedicati, originali personalizzazioni, nuovi cerchi e una nuova firma: 500S. L’autovettura di casa Fiat è stata svilup-
pata con una forte anima sportiva che si riflette sia nell’estetica generale della vettura che nei più piccoli dettagli: • Paraurti sportivo specifico anteriore e posteriore • Nuove minigonne laterali • Nuovo spoiler posteriore sul tetto • Finiture dark chrome NOI - MARZO 2013
MOTORI
• Nuovi cerchi in lega da 15'' e 16'' dal design sportivo • Vetri oscurati • Nuovo volante sportivo Abarth design • Pomello cambio specifico • Inserto plancia Matt silver • Nuovi sedili sportivi con cuciture rosse e logo La plancia con trattamento matt silver, il volante racing, il nuovo pomello del cambio e il logo rosso, regalano alla vettura un tocco sportivo e coerente con la nuova immagine della 500S. La nuova selleria, oltre a rappresentare un’assoluta novità, è stata studiata per offrire la miglior ergonomia possibile garantendo NOI - MARZO 2013
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MOTORI
al cliente comfort e sportività in un’unica soluzione. Tra le dotazioni di serie segnaliamo: climatizzatore manuale, Blue&Me con comandi al volante, sedili attrezzati e specchi elettrici. Per esaltare le linee aggressive della vettura e dare ulteriore risalto all’anima sportiva di 500S, sono di sponibili solo alcune vernici, le più indicate per un look aggressivo.
Il ricco listino optional di 500 rimane pressochè invariato: segnaliamo l’inserimento di un nuovo cerchio in lega brunito da 15” dal design sportivo. tra i nuovi optional che il cliente potrà sceInoltre, gliere a pagamento, due contenuti a vocazione altamente sportiva: cerchi in lega da 16” dal design sportivo e tetto con spoiler in vernice black.
Il nuovo allestimento rende ancora più versatile il mondo 500, offrendo una versione sportiva che va a completare la gamma sia berlina che cabrio.
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NOI - MARZO 2013
MOTORI
Il cliente potrà scegliere la spensieratezza e l’accessibilità con la Colour Therapy o la Pop Star, oppure orientarsi verso l’alto di gamma, scegliendo la Lounge, elegante ed esclusiva, o la nuova 500S, sportiva e sofisticata. L'autovettura si presenta come una vera e propria vettura sportiva e per questo motivo sostituisce a tutti gli effetti l’allestimento Street. Così Fiat completa la gamma, offrendo una nuova auto completamente speculare all’offerta di Lounge. Come già fatto con Colour Therapy e Pop Star, anche sull’alto di gamma è possibile scegliere tra due vetture con
carattere molto diverso, ma entrambe dalla forte personalità. La nuova 500S, ancor più che sull’allestimento Street, propone contenuti sportivi, particolari ispirati al mondo racing, stile aggressivo e colori forti. Un’autovettura che stimolerà sopratuttto una clientela maschile, alla ricerca di carattere e distintività, ma anche di una ricerca estetica aggressiva e attenta ai consumi; una clientela che fa largo uso di internet e dei social network, per essere sempre connessa anche in auto con Blue&Me, AUX e USB. La vettura dispone di tutte le motorizzazioni della gamma 500, GPL escluso, in
grado quindi di soddisfare le esigenze di tutti i clienti: • 1.4 Benzina 100cv per i più esigenti in termini di prestazioni • 1.3 MJT 95cv per chi non rinuncia alle grandi prestazioni ma é attento ai consumi e usa la vettura per percorsi più lunghi • 0.9 TwinAir 85cv per chi cerca un propulsore tecnologicamante avanzato, ma non vuole rinunciare al divertimento ed è attento alle spese di gestione della vettura (bollo, assicurazione, rifornimento) • 1.2 Benzina 69cv per chi si muove soprattutto in città e vuole risparmiare.
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VOLONTARIATO
Casa Allegria. A Borgomanero. Nel nostro Paese i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano né lavorano sono oltre 2 milioni. Un dato allarmante, aggravato dalla crisi economica che confina i ragazzi ai margini del mercato occupazionale. In questa situazione di difficoltà la Fondazione Mike Bongiorno ha avviato il progetto Casa Allegria che mira a creare spazi per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro dove confrontarsi con i propri coetanei, avvicinarsi all’arte ed all’artigianato, alla cultura, ai media ed al volontariato, per apprendere competenze importanti ed utili per inserirsi nel mondo del lavoro e sviluppare progetti imprenditoriali. Inoltre la Casa Allegria ospiterà progetti a forte impegno e utilità sociale rivolti alle fasce più deboli della società, in cui saranno impegnati anche gli stessi giovani coinvolti nelle attività di apprendimento e formazione. Per i più piccoli saranno realizzati – in convenzione con i Comuni di riferimento – asili nido, scuole materne e centri per i minori a cui avranno accesso bimbi svan34
taggiati segnalati da Enti pubblici o di volontariato. È già stata individuata la prima “azione pilota” per sviluppare il “prototipo” di Casa Allegria: nascerà proprio a Borgomanero, insieme a Vedogiovane, ma avrà articolazioni anche ad Arona e ad ottobre aprirà una succursale della Fondazione anche a Novara. Il progetto prevede un successivo sviluppo attraverso affiliazioni di Enti No profit e Comuni che, disponendo di uno spazio, siano interessati a innovare in questo settore, sulla base del modello di Casa Allegria. La Fondazione Mike Bongiorno nasce dalla volontà della famiglia Bongiorno di trasmettere i valori, lo spirito e l’Allegria di Mike. Promuove progetti a carattere sociale, rivolti a coloro che Mike ha sempre definito come il “suo pubblico”: giovanissimi, giovani e anziani. Il sostegno è corrisposto mediante Premi, Borse di Studio e la realizzazioni di progetti concreti.
Mike credeva nell’unicità di ogni persona, nella scoperta dell’interiorità artistica e guardava alla socialità come a una grande esperienza formativa. La Fondazione si pregia dell’amicizia di stimati docenti, giornalisti, artisti e uomini di cultura, come Fiorello, Fabio Fazio, Pippo Baudo, Carlo Freccero, Aldo Grasso e Davide Rampello. Inoltre, molte Istituzioni e aziende si sono attivate per la realizzazione di progetti sintonici: il Ministero della Pubblica Istruzione, il Comune e la Provincia di Milano, la Regione Lombardia, RAI, Mediaset, Sky, Università IULM, Triennale di Milano. È evidente il desiderio della Famiglia Bongiorno coinvolgere il maggior numero di persone interessate a mantenere vivo il ricordo di Mike e della sua proverbiale Allegria. Informazioni: Fondazione Mike Bongiorno Tel. e fax 02 39540102 segreteria@fondazionemike.it
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VOLONTARIATO
Progetto “Terapeuti a 4 zampe” A Galliate sta nascendo un grande parco gatti: per ospitare i piccoli amici e per la disabilità infantile.
G
Un progetto pilota in collaborazione con Regione Piemonte, Comuni e Asl.
razie all’impegno e alla dedizione di un gruppo di appassionati, sta per nascere in provincia di Novara un ambizioso e impegnativo progetto, denominato “Terapeuti a 4 zampe”. Il progetto prevede la costruzione di un parco gatti nel Comune di Galliate, che servirà non solo l’intera provincia, ma sarà operativo in tutta Italia con collegamenti in Spagna e, talvolta, anche in Bosnia e in Romania. In un grandissimo e meraviglioso parco potranno vivere tutti i gatti meno fortunati, che all'interno della struttura avranno
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un ruolo importante, aiutando con il loro calore e il loro affetto i bambini disabili e autistici. Sarà la prima struttura in Italia, per questo il progetto è stato definito pilota. Abbiamo intervistato per i nostri lettori la dottoressa Daniela Monfroglio, Presidente dell’Associazione Amici dei Gatti onlus, anima e sostenitrice dell’iniziativa. Dottoressa, come è nata l’Associazione Amici dei gatti? L’Associazione nasce nel 1998 da un piccolo gruppo di amanti degli animali,
con lo scopo di seguire le colonie di gatti randagi presenti sul territorio galliatese. Purtroppo le passate gestioni accudivano i randagi, ma non hanno mai attuato un piano di sterilizzazione e di riduzione delle colonie attraverso la cattura e la rilocazione dei felini. Non hanno mai promosso campagne di adozione dei gatti abbandonati da privati o nati per strada, causando così un grande aumento della popolazione randagia. Dal 2005 invece, con l’arrivo di giovani volontari attivi, volenterosi e soprattutto attenti agli scopi per cui è nata la ONLUS, sono partite numerose attività sul territorio, per sanare, anche con molta NOI - MARZO 2013
Com’era (Gennaio 2012)
VOLONTARIATO
fatica e sacrificio, la disastrosa situazione presente nelle colonie e in tutto il paese. Quali sono state le prime attività svolte dopo il “passaggio del testimone”? La prima attività, che per altro è ancora in corso, visto l’ingente numero di felini presenti in paese, è stata la sterilizzazione e, ove possibile, anche la ricollocazione delle mamme gatte e dei loro cuccioli. In parallelo, le volontarie hanno iniziato una massiva campagna di adozione dei gatti, un’attività che se è svolta con assiduità e serietà richiede un notevole impegno, in tutti i sensi. Così facendo l’Associazione si è fatta conoscere ed anche i cittadini hanno avuto la possibilità di avere un riferimento nel momento in cui necessitano di aiuto, sia per la segnalazione di casi bisognosi che per consulenze specifiche su situazioni di randagismo, semi-randagismo, abbandono e maltrattamento. Il gruppo ha anche creato un piccolo rifugio in cui ospitare i gatti convalescenti, le mamme arrivate con i cuccioli e i gatti adottabili provenienti dagli abbandoni, che purtroppo attualmente non è più sufficiente.
Com’era (Giugno 2012)
Com'era ieri ...
Così avete pensato al progetto “Parco dei gatti” … Si, è un progetto fortemente promosso dalla nostra Associazione: sarà una struttura innovativa e all’avanguardia, un progetto pilota che rappresenterà la più grande area dedicata ai gatti randagi d’ Italia. All’interno del parco l’Associazione, in collaborazione con Istituti veterinari altamente specializzati, associazioni protezionistiche e alle associazioni che seguono i disabili, oltre a combattere il fenomeno del randagismo felino, svolgerà un’intensa attività di formazione dei cittadini sul rapporto uomo-animale, Pet Therapy per i disabili e formazione di veterinari sulla gestione delle particolari problematiche legate al mondo dei randagi, incluse quelle comportamentali generate dagli abbandoni da famiglie. Il parco verrà anche utilizzato dal servizio veterinario dell’Asl operante sul territorio NOI - MARZO 2013
... come è oggi per convegni rivolti alle associazioni protezionistiche e per incontri formativi per le scuole. Verranno poi organizzate delle giornate denominate “L’uomo, l’animale e la natura” nelle quali, oltre alla parte formativa in aula, i partecipanti potranno dedicarsi agli animali presenti nel parco, interagendo e giocando con loro nella massima sicurezza e libertà. Ci saranno anche attività ricreative/conoscitive e percorsi ludici/ formativi per le scuole materne, elementari, medie e superiori, in collaborazione
con i circoli didattici della zona. Nel parco verranno anche create delle aree gioco divise per età. Per bambini fino a 8 anni ci saranno scivoli e altalene, per i ragazzi fino a 15 anni giostre un po’ più complesse. Il tutto sempre nel rispetto del verde e della sicurezza. Tanti quindi gli obiettivi, tutti di alto profilo, come quello di trasmettere attraverso l’insegnamento un corretto approccio con gli animali da affezione, la conoscenza e il rispetto di tutte le for37
VOLONTARIATO
positiva e corretta. Ci saranno aree sociali e didattiche a disposizione per incontri, riunioni, corsi, laboratori, attività ludiche legate all’ambiente e al mondo animale. Gli impianti saranno tecnicamente idonei ad ottenere l’autosufficienza energetica, mediante l’utilizzo di pannelli per la produzione di acqua calda e pannelli fotovoltaici per la produzione di corrente elettrica, eliminando così, sia per le cucine che per il riscaldamento, altri combustibili. Ci sarà anche una rete di raccolta delle acque reflue a circolo chiuso, per evitare ogni tipo di inquinamento e dispersione. Chi si occuperà quotidianamente dell’assistenza agli animali? Ci sarà la costante presenza di veterinari esperti che, con l’ausilio di tirocinanti, seguiranno gli animali ospiti del parco; collaboreranno con le associazioni protezionistiche, con il servizio veterinario dell’Asl e, in collaborazione con altri docenti, formeranno i cittadini sul rapporto “uomo-animale-ambiente” e i colleghi su specifici argomenti legati al randagismo. I veterinari, inoltre, attueranno piani di prevenzione legati al diffondersi delle patologie di cui i randagi, in luoghi affollati, possono essere veicoli o ricettori. Verrà anche effettuata un’intensa attività di promozione alle adozioni degli animali che possono essere inseriti in famiglia, con tanto di supporto formativo e informativo agli adottanti.
me di vita animali diverse dall’uomo … Si, è proprio così. Attraverso le giornate al parco, il bambino/adolescente svilupperà una corretta percezione del territorio, vivendo la diversità degli habitat e degli animali che lo occupano. Attraverso l’utilizzo dei cinque sensi nel contatto diretto con gli animali, il bambino/adolescente avrà la possibilità di conoscere e percepire la vita e le sue espressioni. Inoltre, verrà costantemente promossa la conoscenza dell’ambiente rurale e degli aspetti naturalistici; verranno fornite tutte quelle motivazioni volte allo stimolo di 38
una coscienza ambientale e del benessere animale. Gli studenti di ogni età potranno realizzare un efficace rapporto fra esperienze pratiche vissute all’interno del parco e le conoscenze apprese in aula. Parliamo adesso della struttura, i cui lavori sono in piena fase di realizzazione. Sarà una struttura grande e moderna, con spazi interni di 550 mq. ed esterni di 4.000 mq. a verde, sovradimensionati rispetto alle già severe normative, affinché gli animali abbiamo una permanenza
La struttura non avrà la sola finalità di ricovero degli animali, ma servirà anche ad aiutare bambini diversamente abili … Proprio così. Per i bambini diversamente abili e autistici verranno creati piani di recupero con educatori e assistenti sociali, verranno organizzati laboratori e giornate formative. Naturalmente gratuiti, perché le famiglie di questi bimbi troppo spesso devono pagare per farli seguire da centri, educatori ….etc. Tutti i Comuni della Provincia potranno usufruirne in collaborazione con le associazioni che si occupano di disabili e di protezione animali. Insomma, i nostri amici a 4 zampe, doNOI - MARZO 2013
Il progetto sarà sicuramente molto costoso. Dove trovate le risorse per la realizzazione? È bene precisare che il terreno su cui sorge il Parco è stato donato dal Comune di Galliate e che la Regione Piemonte per questo progetto ha stanziato 50.000 euro a fondo perduto, anche se lo consideriamo un contributo limitato rispetto all’intero ammontare delle spese necessarie per la costruzione, tenendo conto che il costo complessivo della struttura si aggira intorno ai 300.000 euro, ma comunque tutto aiuta. Fino ad oggi i passi che abbiamo fatto, e devo dire che sono passi da gigante, lo potete vedere dalle fotografie. Li abbiamo fatti grazie ad autofinanziamento e a donazioni di privati cittadini che hanno creduto in noi: lo stato avanzamento lavoNOI - MARZO 2013
ri dimostra chiaramente che i soldi sono realmente stati destinati alla costruzione della struttura e non ad altro e a imprese che, pur vivendo in un periodo critico come questo, hanno capito le nostre finalità, la nostra serietà e soprattutto hanno sposato il nostro obiettivo finale, ovvero quello di destinare l’utilizzo del parco e della struttura gratuitamente alla disabilità infantile e senile. Sia le imprese che i cittadini hanno donato, non solo soldi, ma anche prezioso materiale da utilizzare per la costruzione della struttura. Per completarla abbiamo ancora bisogno di tutti. Non manca molto per fortuna, ma non lasciateci soli. Cosa vi serve attualmente? Come abbiamo pubblicizzato attraverso i media e la rete, ci serve materiale edile come: - sacchi di cemento, circa 4 € /sacco (tipo 325 normale): ne servono 250 sacchi da Kg 25 - sacchi di colla per pavimenti, circa 20 € /sacco: ne servono 50 sacchi. - tegole modello "coppo di Francia rosso in cemento", circa 1 € /tegola: ne servono 750 - blocchetti di cemento per box, circa 0,70 € /blocchetto: ne servono 75 mq. - paletti per la recinzione h. 150 cm. - ghiaia e bolinger - zanzariere - vernice lavabile bianca ………..e volontari per tinteggiare la struttura, montare gli arredi, spianare e lavorare la terra del parco e piantare le piante che ci sono state donate dal Corpo della Forestale. Quando verrà inaugurata la struttura? Se cittadini e le imprese continuano a sostenerci come hanno fatto fino ad ora, penso proprio entro il mese di luglio di quest’anno. Marco Trivelli
"Associazione Amici dei Gatti Onlus" Via Achille Varzi, 29 28066 Galliate (NO) Tel. 335 7569651 - 339 3689631 0321 861955 info@amicideigatti.org www.amicideigatti.org
Per donare: L’Associazione Amici dei Gatti Onlus con sede legale in Galliate (NO), Via A. Varzi 29, C.F.: 94040110036, ONLUS di diritto per effetto dell’art.10 ottavo comma del D.Lgs. 460/97 in quanto iscritta nel Registro Regionale del Volontariato dal 07/09/1998 al n. 327/28, può ricevere erogazioni liberali a mezzo: Bonifico bancario presso Banca Popolare di Novara Ag.2 "Associazione Amici dei Gatti Onlus" IBAN: IT20-G-05034-10102 0000 0000 4447 Assegni A sostegno della propria attività istituzionale. L’erogazione, come introdotto dall’art. 13 D. Lgs. 460/97: • è detraibile dall’imposta sulle persone fisiche (IRPEF) per un importo pari al 19% dell’erogazione da calcolarsi su un massimo di € 2.065,83 (art. 15, comma 1, lettera i-bis) del D.P.R. 917/1986); • è deducibile dal reddito di impresa per un importo non superiore a € 2.065,83 o al 2% del reddito di impresa dichiarato (art. 100, comma 2, lettere a) e h) del D.P.R. 917/1986). In alternativa, sia per le persone fisiche che per le imprese: • è deducibile dal reddito complessivo nel limite del 10% del reddito complessivamente dichiarato e comunque nella misura massima di € 70.000,00 annui.
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vranno fare da terapeuti. Ma non servirà solo ai bambini: in collaborazione con i servizi sociali e le associazioni che si occupano di Pet Therapy per i disabili, potranno accedere al parco anche malati di particolari patologie degenerative come, ad esempio, l’Alzheimer, l’autismo o la schizofrenia neonatale. Le “attività assistite con gli animali” e le “terapie assistite con gli animali” che si svolgeranno all’interno del parco saranno rivolte sia alle persone con disabilità fisica e psichica, che alle famiglie, alle scuole, oltre che a tutti gli altri visitatori. Giocare con l’animale, disegnarlo, dargli da mangiare, accarezzarlo e spazzolarlo, toccare le varie parti del corpo e riconoscerle, sono alcune delle attività che permettono di avere un contatto più diretto con gli animali: è molto bello vedere come gli animali non abbiano preconcetti nei confronti dei bambini, dei bambini disabili e dei visitatori, e come l’approccio sia diretto e immediato. Possono sembrare attività banali, ma per i bambini con difficoltà fisiche e psichiche possono essere fonte di un forte stimolo a svolgere movimenti che normalmente non fanno. Anche l’accudire un animale può essere una forma di responsabilizzazione verso un essere estraneo, utile e terapeutico per coloro che non hanno la concezione dell’altro, oltre a sé.
Nella casa dove vive un gatto non mancherà mai l'amore
ARTE
Il Mondo di Leona
Dall’1 marzo al 31 luglio a Milano uno degli eventi più interessa la mostra temporanea Leonardo3 – Il Museo di Leonardo, in Pia ingresso Galleria Vittorio Emanuele II. Si tratta della più importa interattiva e multidisciplinare dedicata a Leonardo artista e ing sue macchine ingegnose.
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anti del 2013, azza della Scala, ante mostra gegnere e alle
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Il Mondo di Leonardo rappresenta l'evento più importante del 2013: una mostra imperdibile che consente di scoprire il vero Leonardo da Vinci artista e inventore, grazie a ricostruzioni inedite delle sue macchine e restauri dei suoi dipinti in anteprima mondiale. Nel cuore di Milano, in Piazza della Scala (che ospita il monumento a Leonardo), all'ingresso della Galleria Vittorio Emanuele II, nei prestigiosi spazi delle Sale del Re. Tante le anteprime mondiali: il Sottomarino meccanico, la Macchina del tempo, la Libellula meccanica, la Macchina volante di Milano, ai quali si affiancano il restauro digitale dell'Ultima cena e la ricostruzione del Monumento Sforza: sono solo alcune delle moltissime novità di una mostra innovativa non solo nei contenuti, ma anche nelle modalità di fruizione. Stazioni multimediali consentono al pubblico di interagire in prima persona con le macchine, le opere artistiche e i codici di Leonardo. Oltre 200 ricostruzioni 3D interattive rendono la mostra fruibile a un pubblico di tutte le età. Un appuntamento importante per famiglie, studenti, turisti e per chiunque sia interessato a scoprire Leonardo da Vinci, come mai visto prima. Per la sua importanza, a questa mostra, oltre al patrocinio del Comune di Milano, è stato conferito il premio di rappresentanza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
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Passo tra individuo 42
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Ogni sentiero ha origine quando ci si mette in marcia Reinhold Messner
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0 chilometri d’arte, attraverso 8 Comuni, fino a 2000 metri di quota, 13 opere create da grandi artisti contemporanei. Sono solo alcuni numeri del percorso d’arte outdoor lungo la scia dell’eroico aviatore Geo Chavez, creato dall’Associazione Musei d’Ossola in collaborazione con l’Associazione Culturale Asilo Bianco di Ameno. L’iniziativa, nell’ambito del progetto Interreg Italia -Svizzera “Chavez di tanti uno solo”, è a cura di Asilo Bianco di Ameno e si svolge tra Domodossola e Briga, lungo l’antica via del Sempione, sulle tracce dell’ultimo volo di Chavez, il “pioniere dell’aria”, il primo trasvolatore delle Alpi. Il volo innanzitutto, ma anche il passaggio, il ponte ideale tra i due Paesi, la sfida tra uomo e natura, l’invidia degli dei. L'impresa di Chavez del 1910 e che gli costa la vita, mette in discussione la
o e natura NOI - MARZO 2013
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relazione dell'individuo tra terra e cielo e apre una nuova via, contribuendo a rendere sempre più vicina la possibilità per l'essere umano di volare. L'impatto dell'evento è altissimo ed entra a far parte dell'immaginario collettivo. Chavez ha offerto una nuova visione al rapporto individuo natura. Le opere, realizzate da artisti di fama internazionale (Mario Airò, Enrica Borghi, Sarah Ciracì, Olivier Estoppey, Piero Gilardi, Isola e Norzi, Kaarina Kaikkonen, Marguerite Kahrl, Etienne Krahenbuhl, Marco Magrini, Love Difference - Michelangelo Pistoletto, Antonello Ruggier, Uly Wirtz) vengono realizzate negli otto Comuni italiani e svizzeri che aderiscono al progetto: Domodossola, Crevoladossola, Varzo, Trasquera, Gondo, Simplon Dorf, RiedBrig e Briga. «Il nostro lavoro – spiega Filippo Fabbrica, responsabile di Love Difference - vuole offrire uno sguardo ‘altro’ verso la natura e in particolare verso la montagna. Le problematiche legate al rapporto tra genere umano e ambiente sono oggi evidenti e preoccupano la sopravvivenza dell'intero pianeta Terra. Per trovare risposte a questi quesiti è necessario superare la contrapposizione uomo/natura al fine di arrivare a riconoscere sé stessi in un sentimento radicale di provenienza e appartenenza ambientale».
Ufficio Stampa "Chavez: di tanti uno solo": As You Lake It s.n.c. Maria Elisa Gualandris: +39 339/7829197 mariaelisa@asyoulakeit.com Laura Fabbri: +39 338/7609538 laura@asyoulakeit.com www.lovedifference.org 44
Sempione, un segno fisico nell'ambiente, non a memoria della forza umana in contrapposizione con i limiti della fisica, ma un invito alla contemplazione dell'individuo e della natura. Nell'istallazione pietre locali e tagli tipici riportano le scritte: 'senti la terra', 'ascolta il cielo', 'osserva il cuore'; invito ad una connessione tra cielo, terra e esseri senzienti. «Abbiamo invitato le persone – spiega Emanuela Baldi, coordinatrice di Love Difference - che vivono lungo il percorso effettuato da Chavez a esprimersi sul tema: 'L'uomo è natura. Come possiamo vivere in armonia con la natura». La forma scelta è quella di bandiere colorate (ispirate alle tipiche bandiere del Tibet - il cavallo del vento) su cui sono riprodotti i disegni raccolti, che verranno lentamente consumate dal vento. La necessità di dialogare con la natura, in una relazione non di lotta per la sopraffazione, ma di comunione di sensi - gli elementi naturali incontrano il nostro sentire e vice versa - si traduce in una raccolta di valori, desideri, saperi e scoperte (bandiere) e nell'invito a “stare” in ascolto, in osservazione, a sentire (pietre). Le opere saranno visibili nei prossimi mesi.
«Nella ricerca di un rapporto integrato con la natura – continua - le popolazioni che vivono la montagna hanno un ruolo fondamentale, sono portatrici di valori e di un sapere millenario frutto della forte relazione con l'elemento naturale. Così il senso del collettivo legato all’impresa dell’aviatore si estende al concetto di 'bene comune', caratteristico delle comunità montane, l’uno come parte del tutto». Love Difference decide allora di creare un’installazione in armonia con lo spazio che la accoglierà, il Passo del NOI - MARZO 2013
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I Piccaia in Banca Gen I due artisti in via San Paolo 46
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Dal 15 marzo al 20 aprile 2013
Matteo e Giorgio a Milano
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Arte e banche è sempre stato un binomio forte come il rapporto tra Matteo e Giorgio Piccaia, padre e figlio due grandi artisti. Dopo l’esperienza della mostra nella Pasticceria Cova in via Monte Napoleone, i Piccaia espongono le loro opere in via San Paolo 7 presso la sede dei consulenti Banca Generali a Milano, nel celebre palazzo progettato da Giò Ponti La mostra, curata da Flavia Scaletti appassionata d’arte e promotore finanziario della banca, sarà inaugurata il 15 marzo. «Banca Generali da anni coniuga la propria professionalità in ambito finanziario ad una viva attenzione per l’arte oltre all’impegno per la collettività sul fronte sociale – spiega Alessandro Mauri area manager Lombardia – Siamo felici di poter aprire le porte dei nostri uffici per far conoscere artisti interessanti e offrire spunti culturali sul territorio». Per oltre un mese, fino al 20 aprile si potranno vedere una trentina di opere de i Piccaia. Giorgio espone opere realizzate negli ultimi due anni. Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? Sono le domande esistenziali che insistentemente si pone l’artista e che
traspaiono dai suoi quadri. In Banca Generali sono esposte opere di piccolo formato e alcune ceramiche dedicate ai pesci dove … "i pesci rappresentano il superamento di tutti gli ostacoli, la vittoria su tutte le sofferenze e il raggiungimento della liberazione, liberi nell’avere acquisito la consapevolezza della natura ultima…" (Erika La Rosa). Matteo invece ha tre bellissimi disegni con figure degli anni settanta e ottanta e una splendido olio del 1952. Definito da Dino Buzzati “neo-figurativo emblematico” (Corriere della Sera, 1971), dagli anni ottanta ha operato in volontario isolamento, continuando la sua ricerca artistica. Dal 2012 è ritornato ad esporre con il figlio Giorgio. La strategia di Banca Generali, continua a essere fondata su tre elementi chiave: la consulenza di professionisti qualificati, un portafoglio prodotti tra i più ampi e profondi del mercato, e la garanzia di solidità e affidabilità che il marchio Generali rappresenta per tutti i suoi Clienti. L’istituto, leader nella gestione del risparmio, può contare su circa 1450 promotori finanziari che gestiscono un patrimonio complessivo di 26 miliardi di euro. Marco Trivelli 47
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Cinque domande Una nuova mostra a Milano? Sì, dopo la mostra nella Pasticceria Cova in via Monte napoleone, dove io e mio padre abbiamo avuto un buon successo. La Banca Generali Private Banking ha deciso di ospitarci nella sua sede centralissima di via San Paolo. Come è arrivato ad esporre in una Banca? Flavia Scaletti, promoter di Banca Generali e mia estimatrice, mi ha invitato a esporre in questa prestigiosa sede. Lo spazio è molto bello, al sesto piano di uno stabile che ospita anche il Consolato britannico e davanti alla Società del Giardino. Perché questa scelta? Mi è stata offerta questa location e io e mio padre abbiamo ac-
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ARTE
Nella pagina d'apertura: I Piccaia. Giorgio e Matteo Nella pagina precedente: Giorgio Piccaia, Il porto, 2011, pastello su stampa Matteo Piccaia, Figura di donna, 1980, tempera Giorgio Piccaia, Sette pesci, 2012, ceramica In questa pagina: Giorgio Piccaia, Oltre il naufragio, 2011, pastello su stampa Matteo Piccaia. Donne in movimento, 1979, tempera Matteo Piccaia, Ritratto, 1952, olio su tavola
a Giorgio Piccaia cettato volentieri. Mostrare le nostre opere a un pubblico vasto come può essere la pasticceria Cova o una banca è molto singolare, ma anche stimolante. I galleristi fanno business. Gli artisti sono scelti in base a leggi di mercato. Mio padre è sempre stato un artista isolato e ha impostato la sua vita artistica senza compromessi. Cosa pensa della politica culturale in Italia? Secondo le stime dell’Unesco l’Italia possiede tra il sessanta e il settanta per
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cento del patrimonio culturale mondiale. Da noi la politica culturale si riassume in una frase infelice detta da un politico: “con la cultura non si mangia”. E pensare che Venezia e molte città italiane senza il turismo culturale sarebbero morte economicamente. Durante l’ultima campagna elettorale pochi candidati hanno parlato nel loro programma dell’arte e del sapere. Che tristezza! Oltre tutto, un paese senza cultura sforna cittadini ottusi e senza prospettive.
La mia ultima produzione. Una serie di piccoli lavori legati alla riscoperta del mondo antico e alla nostra cultura passata, una rielaborazione della storia per non dimenticare da dove veniamo, mentre mio padre espone tre piccole e molto belle opere. Ne approfitto per ringraziare Flavia Scaletti e Giancarlo Aielli di Banca Generali per la loro grande disponibilità. M.T.
Che cosa esponete in Banca Generali?
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EVENTI
“HOMO SAPIENS”
Al Broletto l’evento culturale d 52
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EVENTI
Gli Assessorati alla Cultura della Provincia di Novara, del Comune di Novara e della Regione Piemonte insieme per l'evento dell'anno: Homo Sapiens.
dell’anno. NOI - MARZO 2013
Dall’8 Marzo anche a Novara la grande storia della diversità umana, una straordinaria mostra multidisciplinare posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che durante la visita a lui riservata, ha avuto parole di encomio e ne ha confermato lo straordinario valore scientifico e culturale. La mostra, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, ha riscosso grande interesse anche all’Estero, come già testimoniato dalle numerose visite di ambasciatori stranieri nel nostro paese (tra questi si segnalano India, Brasile, Cina, Russia, Francia). Il duplice obiettivo di Homo Sapiens, è quello di spiegarci da dove veniamo e in che modo siamo riusciti a popolare l'intero pianeta, di spiegare come i processi di migrazione nella storia dell’umanità siano stati fonte di conoscenza, adattamento, tolleranza. Questa mostra tratta di gruppi di umani che si spinsero, per ragioni connesse a un inestinguibile spirito di esplorazione, a estreme ramificazioni in tutto il mondo, verso le ultime roccaforti che sarebbero state poi abitate. Homo sapiens affronta un tema, quello dell’evoluzione, che è intrinsecamente connesso con il format di sviluppo territoriale novarese e si inserisce perciò perfettamente nel progetto di Sistema Culturale Integrato Novarese, finanziato da Fondazione Cariplo, che Provincia e Comune stanno portando avanti insieme ad altri importanti partner del territori.
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EVENTI
Da dove veniamo? Perché siamo tutti africani? Davvero nelle nostre cellule ci sono ancora le tracce della prima donna che ci ha lasciato il suo Dna mitocondriale e del primo uomo che ci ha lasciato il suo cromosoma Y? Perché le razze umane esistono solo nella nostra testa? Ma è vero che fino a poche decine di migliaia di anni fa su questo pianeta noi convivevamo con 54
altre quattro specie umane? Che fine hanno fatto? Le abbiamo estinte noi? Ci siamo fusi con loro? E poi, ancora: quando è nata la mente umana moderna? Come siamo riusciti a colonizzare terre lontane e difficili come l’Australia e le Americhe, attraversando mari, foreste, steppe e ghiacciai? Perché i geni del pidocchio ci dicono quando abbiamo cominciato a vestirci? Come è possibile
che da 25mila fondatori siamo diventati sette miliardi? E perché quando arriviamo noi altre specie si estinguono? La Mostra Homo sapiens – La grande storia della diversità umana vuole rispondere a queste domande usando un linguaggio accessibile a tutti, coinvolgendo il visitatore in una narrazione emozionante. È una Mostra per tutti: per i bambini e per i ragazzi che potranno NOI - MARZO 2013
EVENTI
giocare con gli exhibit interattivi e con gli exhibit hands-on appositamente progettati; per gli studenti, che troveranno le informazioni scientifiche più aggiornate sull’evoluzione umana, con un ampio ventaglio di approfondimenti; per gli insegnanti, che incontreranno chiavi di lettura inaspettate e intrecci interdisciplinari; per gli appassionati, che vedranno in Italia per la prima volta NOI - MARZO 2013
reperti unici; per chiunque sia curioso di conoscere una storia investigata da pochi anni a questa parte, piena di sorprese e di rivelazioni sul nostro passato e sulle parentele tra le popolazioni umane, partecipando a un’esperienza coinvolgente e unica. La Mostra segue un ordine cronologico di eventi e di situazioni, a partire dalla nascita del genere Homo e dalle prime
tracce di nostri antenati camminatori, fino all’invenzione dell’agricoltura e alle espansioni umane recenti che precedono le epoche storiche, passando attraverso le svolte più drammatiche del popolamento umano. Il suo filo conduttore è lo spostamento, l’esplorazione, la dispersione degli umani in uno spazio ecologico instabile e frammentato. L’approdo è quello della forte unità storica e 55
EVENTI
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EVENTI
genetica dell’umanità, ma al contempo della sua proliferante produzione di diversità. Una sezione speciale dedicata all’Italia, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni della sua Unità, mostrerà come la nostra penisola – con la sua eccezionale diversità di ambienti, di specie, di storie umane, di tradizioni, di dialetti, di cibi, ma al contempo con un’unità culturale e linguistica che ha preceduto di molto quella politica – sia un caso emblematico di applicazione del modello interdisciplinare che fa convergere gli alberi genealogici dei geni, dei popoli e delle lingue. La Mostra si fonda, in ogni sezione, su un mix di diversi linguaggi espressivi e sulla commistione di contenuti espositivi. I visitatori potranno ammirare decine di oggetti originali provenienti da ogni parte del mondo (Australia, Sudafrica, Stati Uniti, Georgia, Israele, Spagna, Francia, Germania, Slovenia, Italia), tra i quali fossili, utensili, manufatti, opere d’arte, opere etnografiche, documenti antichissimi; i calchi ufficiali delle più importanti specie dell’albero dell’evoluzione umana, tra le quali per la prima volta Lucy ricostruita mentre cammina!; ricostruzioni di scenari e di storie, NOI - MARZO 2013
con spettacolari modelli a scala reale di ominini (un’interpretazione di “Eva mitocondriale” e l’uomo di Neanderthal com’era, ma anche per la prima volta il piccolo ominino pigmeo indonesiano, Homo floresiensis, e il cucciolo di Lagar Velho, che qualcuno ritiene un ibrido tra sapiens e Neanderthal) e anche di colossali animali estinti (il moa gigante di più di tre metri dalla Nuova Zelanda, il celebre dodo, e la maestosa tigre dai denti a sciabola delle Americhe!); e poi ancora installazioni interattive (sull’inesistenza biologica delle distinzioni razziali, sulla comunanza genetica di tutti gli esseri viventi, un grande planisfero interattivo per ripercorrere le storie di geni, popoli e lingue, e così via) e postazioni hands-on (sulle pitture rupestri e sulla lavorazione della pietra); installazioni immersive con proiezioni, video e foto (la prima camminata dell’umanità, a Laetoli, in Tanzania, 3,75 milioni di anni fa; l’incanto delle prime pitture rupestri nella grotta francese di Chauvet); inoltre, ampie mappe geografiche e carte topografiche, appositamente preparate dall’Istituto Geografico De Agostini, illustreranno passo per passo l’atlante storico del popolamento umano. Il tutto
tenuto insieme da un corredo testuale appositamente scritto da Luigi Luca Cavalli Sforza e Telmo Pievani. HOMO SAPIENS
La grande storia della diversità umana 8 marzo/30 giugno 2013 Complesso Monumentale del Broletto (Arengo e Accademia) Orario Lunedì: 14.00 – 19.00 (con la possibilitá di apertura al mattino solo per le scuole prenotate) Da martedì a domenica: 9.00 – 19.00 Biglietti Intero € 9,00 Ridotto (over 65/under 26/Gruppi) € 7,50 Bambini fino a 6 anni Ingresso libero Portatori Handicap Ingresso libero Biglietto famiglia (2 genitori+1 figlio) 18 euro Scuole € 4,00 per studente (2 insegnanti gratis per gruppo) Info ATL Novara Tel. 0321.394059 – Fax 0321.631063 email info@turismonovara.it
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Dato Magradze
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La casa editrice “Giuliano Ladolfi” al Senato della Repubblica Italiana
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enerdì 1 febbraio scorso a Roma, nella Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”, situata in Piazza della Minerva, nella sala degli Atti Parlamentari è stato presentato il poemetto del poeta georgiano, candidato al Premo Nobel, Dato Magradze, Giacomo Ponti. La manifestazione è stata organizzata dall’ambasciatore della Repubblica di Georgia presso la Santa Sede, Sua Altezza Reale, la Principessa Khetevane Bagration de Moukhrani Orsini, la quale ha coinvolto la nobiltà della capitale, il presidente della Pontificia Accademia della Cultura,
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Sua Eminenza Arcivescovo Monsignor Adoukonou Barthelemy Segretario del Pontificio Consiglio della Cultura, e i Rettori Magnifici delle Università Pontificie e dell’Università “La Sapienza” di Roma, il presidente mondiale dell’Accademia della poesia l’egiziano Mohamed Nadir Aziza, oltre agli ambasciatori di Turchia e ai rappresentanti dell’ambasciata georgiana in Italia. Non sono mancati i rappresentanti della stampa nazionale e vaticana, compresa la radio e la televisione georgiana. La nobildonna ha presentato il viceministro della Cultura della Repubblica georgiana, dott.ssa Marine Mizandari la quale ha delineato il quadro della letteratura della
patria dal primo secolo dopo Cristo fino ai nostri giorni con particolare attenzione ai rapporti con la nostra nazione. Quindi, è intervenuto il senatore Massimo Garavaglia, il quale ha sottolineato l’attenzione delle forze politiche italiane per opere di pregio quale quella di Magradze. L’on. Enrico Pianetta della Camera dei Deputati si è soffermato sul significato che l’opera del poeta assume nel contributo di decifrazione di un periodo assai difficile quale è quello che stiamo vivendo. A questo punto sono stati invitati a prendere la parola gli editori: il giovane Giulio Greco ha entusiasmato il pubblico presente ricordando il successo conseguito dall’amico
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Dato nei confronti dei giovani in due occasioni: la presentazione dello stesso poema a Borgomanero nel Collegio “Don Bosco” e a Firenze, quando un gruppo di studenti georgiani, avendo sentito che il loro poeta era in città, hanno interrotto la visita per venire a sentirlo e a conoscerlo. Gli studenti italiani in visita all’estero si sarebbero comportati nello stesso modo con un nostro poeta? Certo un personaggio come Magradze è popolare in Georgia per aver partecipato alla rivoluzione contro la dittatura sovietica, per essere stato Ministro della Cultura e per aver composto le parole dell’Inno Na-
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zionale, certo è che la sua poesia tocca il cuore delle persone. Quando Giulio è salito sul palco, sul viso degli illustri presenti si è disegnato un sentimento di meraviglia: un ragazzino stava per parlare di fronte ad un consesso così eminente e poi... tutti si sono distesi in un irresistibile moto di simpatia per un giovane che sapeva parlare senza leggere come hanno fatto i precedenti relatori, e parlare con garbo, stile e proprietà, in modo sobrio, conciso e preciso. Subito dopo il rettore della Pontificia Università gli si è avvicinato per complimentar-
si come pure l'ambasciatore, la principessa, il senatore, il poeta e la moglie (discendente dagli imperatori di Bisanzio). Giulio ha riscosso un successo enorme. Quindi si è avvicendato al microfono Giuliano Ladolfi, l’autore della prefazione, il quale ha ribadito la sua convinzione che il poemetto di Magradze rappresenta il vertice della poesia mondiale contemporanea: «Nel leggere i versi di questo poemetto il lettore avverte immediatamente il respiro della grande poesia, quell’ispirazione che da Omero a oggi ha riempito la mente di ben pochi autori, che hanno saputo “rivelare” nei loro versi lo “spirito” di un’in-
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LIBRI
tera epoca. Purtroppo - ha continuato - la critica italiana non se ne è ancora accorta, chiusa nel provincialismo di una visione individualista e narcisista della poesia. La traduzione in italiano potrebbe essere l’occasione per imprimere una svolta all’intera produzione nazionale e questo l’hanno capito i giovani che su internet non celano il loro entusiasmo». Nel seguente intervento il poeta, che ha rinunciato alla carica di Ministro della Cultura nell’attuale Governo per mantenere assoluta libertà, ha ringraziato la signora Nunu Geladze, che vive a Borgomanero, traduttrice con il supporto dell’aronese
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Marienza Coraci, per la splendida resa nella lingua di Dante e ha ricordato un episodio capitato durante la presentazione al collegio salesiano di Borgomanero, quando il preside Ladolfi aveva presentato la raccolta pubblicata dalla casa editrice che porta il suo nome: nel leggere una sua lirica egli si era commosso. Di fronte a tale qualificatissimo pubblico, Dato Magradze ha concluso: «Ebbene, quell’esitazione provocata da un intimo senso di emozione, per me e per la mia poesia vale più di una vittoria al premio Nobel». Marco Trivelli
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CULTURA
2013: anno di Cultura per Novara Un 2013 pieno di cultura. È questa una delle sfide più affascinanti lanciate dall’Amministrazione Comunale di Novara. Oltre ad appuntamenti già perfettamente collaudati come i festival Jazz e Gospel e la stagione teatrale al Coccia, la stagione culturale si preannuncia ricca di novità. Dopo aver ospitato sulla fine dello scorso anno le Targhe Tenco, Novara si è aggiudicata un’altra grande manifestazione a carattere nazionale, la mostraevento Homo sapiens. La grande storia della diversità umana, che ha già riscosso un grandissimo successo a Roma e
a Trento, e che verrà esposta all’Arengo. Fin da subito sono state messe in chiaro le linee amministrative da parte dell’assessorato alla Cultura del comune, come spiega Paola Turchielli: “Gli investimenti sui contenitori culturali degli ultimi anni devono avere un ritorno per la città. Broletto in primis. Galleria Giannoni o il fascino dell’Arengo non bastano, per richiamare un pubblico diverso sono necessari eventi di alto profilo”. Tra le altre novità previste per quest’anno, l’apertura alla musica leggera e soprattutto un nuovo importante proget-
to di rivalutazione del Castello, già da tempo interessato da lavori di riqualificazione artistici ed archeologici. Al momento però questo progetto rimane top secret: “Il Castello può essere il fulcro intorno al quale rigenerare il tessuto culturale - spiega l’Assessore - non ospitando solo musei civici ed archeologici, ma lanciando anche un’offerta nuova”. Attendiamo curiosi e fiduciosi. Matteo Trucco
Museo virtuale basket Varese Da sempre rivali in molti ambiti dello sport, Novara e Varese, capoluoghi di due territori molto simili, oltre che confinanti, eppure altrettanto fieramente contrapposti, hanno trovato da tempo una piattaforma d’intesa che ha visto tornare ai massimi livelli una squadra che rappresenta al meglio la città bosina in perfetta sinergia con una delle più importanti realtà industriali novaresi: il Varese Basket targato Cimberio, attualmente alla guida del campionato di pallacanestro. Con l’inizio di Marzo si profila un grande evento per i tifosi biancorossi, che potranno ammirare la storia della loro gloriosa squadra presso il nuovo museo virtuale Varese Leggenda (www.vareseleggenda.it). Un’idea nata dal creativo della palla a spicchi della Città Giardino, Gianmaria Vacirca, con l’intento di raccontare la grande epopea sportiva del Varese Basket di cui i più giovani sentono parlare. Domenica 3 Marzo, insieme allo storico 62
allenatore Sandro Gamba, è stata presentata la prima fase dell’innovativo
Uno spaccato del leggendario decennio in cui la Pallacanestro Varese, legata alle famiglie Borghi e Bulgheroni, visse il suo periodo aureo, con ben 5 Coppe dei Campioni in 10 finali consecutive. Filmati dell’epoca, fotografie, interviste ai big protagonisti, racconteranno gli anni in cui la pallacanestro ha contrassegnato in maniera indissolubile la crescita della città bosina e la sua grandezza sportiva. L’inaugurazione ufficiale del museo è invece programmata per il prossimo Settembre, quando vi verranno trasferite le coppe, le maglie e i trofei che al momento sono custodite presso la Sala dei Trofei di Villa Recalcati, sede della Provincia. Matteo Trucco
progetto virtuale che metterà in mostra gli anni che vanno dal 1973 al 1977. NOI - MARZO 2013
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SPORT
Franco Piola, Francesco Moser, Beppe Conti, Giuseppe Saronni.
MoserSaronni Duello
Ăˆ stato presentato a Orta il libro di Beppe Conti, alla presenza d Beppe Saronni, Dino Zandegu ed autoritĂ del mondo del ciclism 64
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SPORT
Una serata promossa da Edilcusio con la collaborazione del Rotary Club Orta San Giulio e della Fellowship Italiana del Ciclismo Rotariano.
o infinito
di Francesco Moser, mo. NOI - MARZO 2013
Orta San Giulio (No) - Francesco Moser e Giuseppe Saronni sono stati due campioni di ciclismo che hanno segnato un’epoca, quella degli anni settanta e ottanta. I loro nomi sono scritti nell’olimpo dello sport italiano e mondiale. Moser, trentino, classe 1951, ha vinto (fra molto altro), un Mondiale su strada, un Giro d’Italia, tre Parigi - Roubaix, Milano - Sanremo e Giro di Lombardia e ha battuto il record dell’ora su pista. Saronni, classe 1957, nativo di Novara, ma cresciuto a Buscate (Mi), ha vinto due Giri d’Italia, la Sanremo, il Mondiale, il Lombardia (due volte). Il primo era soprattutto potente e resistente, il secondo particolarmente scattante. Entrambi non erano bravissimi in salita (ma bravi, certamente sì!), ma tutt’e due erano dotati di grande classe. Fu vera gloria la loro? Possiamo dire sicuramente di sì e la dimostrazione è data proprio dal loro attuale aspetto. Moser ha 61 anni, ma ha la prestanza fisica di una persona molto più giovane. Quanto a Saronni, non fosse per qualche capello bianco, potrebbe essere scambiato per un quarantenne, anche se ne ha quindici di più. Ma la loro storia sportiva non è fatta solo di aridi numeri o di traguardi vittoriosi, può essere scritta come fosse un romanzo, autore Beppe Conti: MoserSaronni-Duello infinito (MoserSaronni scritto senza spazio fra i due cognomi) - Graphot edizioni, 352 pagine. L’opera, molto corposa e ben illustrata, è stata presentata il 27 febbraio 2013, all’Hotel San Rocco di Orta dal Rotary Club Orta San Giulio e dalla Fellowship italiana del Ciclismo Rotariano, evento sponsorizzato da Edilcusio di cui Franco Piola è presidente, così come lo è del sodalizio rotariano di Orta e della “Fellowship” nazionale, compagine che raduna tutti i ciclisti rotariani italiani.
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SPORT
«Io questa sera corono un sogno. Per me avere qui Francesco Moser e Beppe Saronni, poter rivivere i loro mitici duelli e sentire raccontare quello che ho vissuto da spettatore e appassionato con grande vigore, è una gioia immensa. Beppe Conti ha scelto Orta per presentare il suo libro e ne sono grato. Vedere poi una presenza così numerosa, con anche i ragazzi del Pedale Ossolano, Nuovi Orizzonti, Bici Club 2000 di Borgomanero mi fa veramente piacere» ha dichiarato Piola. «Francesco non è ancora arrivato? Vedete, anche questa sera il primo sono io!» ha dichiarato subito Beppe Saronni all’arrivo. Il sorriso dei presenti si commenta da solo e fotografa il clima gioviale, partecipato e rilassato che ha contraddistinto la serata. Moser e Saronni si sono prestati al tiro incrociato delle domande di Beppe Conti e ne è nato un duello verbale divertente, frutto di una rivalità che non si è mai assopita, 66
pur rimanendo “sana e sincera”: interrotti più volte da scroscianti applausi d’approvazione per la battuta dell’uno (Saronni: più pronto e abile nell’eloquio, forse) e dell’altro (Moser: di poche parole, ma taglienti ed incisive). Il pubblico avrebbe continuato ad ascoltarli per ore. Lo scorrere delle immagini a tutto schermo dei momenti più esaltati che hanno segnato la storia ciclistica e personale dei due grandi campioni, commentate in diretta e sollecitate dall’esperto Conti, ha fatto da filo conduttore della serata. Non solo, a volte “il sale” è emerso proprio da Conti, che raccontando le loro vicende “pretendeva” di conoscerle meglio dei protagonisti stessi. Si scopre di Mondiali (quello di Praga 1981) in cui tutti avrebbero dovuto fare la corsa per Saronni, ma in tanti fecero di testa loro e vinse il fiammingo Maertens. In compenso l’anno dopo a Goodwood (Gran
Bretagna), l’accordo ci fu e Saronni vinse. Una rivalità che emergeva forte nei Campionati italiani, come in quello del 1981 a Compiano (Parma) in cui uno sgarbo sportivo di Saronni (una sbandata che il rivale prese male) dette a Moser lo stimolo per dare il meglio e vincere. Saronni abbandonò il ritiro dopo un duro scontro proprio con Moser «… se non sei capace di stare in bicicletta, non è un problema mio…» fu la sua reazione, ed oggi riconosce che forse furono parole esagerate! Duelli che non si spegnevano nemmeno nei circuiti di paese che sovente sono poco più che esibizioni spettacolari: spesso avevano lo stesso agonismo di una “classica” proprio perché l’uno non voleva essere da meno dell’altro. Chiamato ad esprimere un parere sulle possibilità di carriera del figlio Ignazio, al debutto quest’anno tra i professionisti e dotato di “un fisico ed un aspetto più da modello che da corridore” (secondo Beppe NOI - MARZO 2013
SPORT
Conti) Moser lo definisce più “un finissuer, uno alla Moreno Argentin, non un Saronni”. Sarebbe stato il colmo! Insomma, a Orta si è respirato il grande ciclismo. Francesco Moser era già stato ospite del Club di Orta San Giulio nel 2007 con Tarcisio Persegona, Imerio Massignan e Faustino Coppi. Questo perché il presidente Franco Piola, con i soci del Club, organizzò il Campionato del mondo di ciclismo rotariano al Mottarone, appunto nel 2007, grazie al quale si iniziarono a raccogliere fondi per progetti umanitari a Masango in Burundi: un orfanotrofio, un ospedale, un acquedotto, realizzati in prima persona da soci del club guidati da Franco Piola, che si reca in Burundi almeno tre volte all’anno. Corali e sinceri ringraziamenti da parte degli ospiti, che hanno respirato un clima disteso di grande sport e di amicizia. Tanti i fan dei grandi campioni presenti, chi più per Moser chi più per Saronni, ma anche di Beppe Conti: un tifosissimo del giornalista torinese da San Maurizio d’Opaglio si è presentato con una ricchissima collezione di articoli frutto di anni di raccolta dei pezzi firmati proprio da Conti, prima come inviato di Tuttosport ed ora voce della Rai, considerato il massimo esperto italiano di ciclismo. Una vera “chicca della serata” si è rivelato l’intervento di Dino Zandegu, campione dell’epoca appena precedente quella di Moser e Saronni, brillante e tagliente nel raccontare alcuni fatti “scabrosi” che hanno scatenato l’ilarità dei presenti, che lo hanno premiato con un’ovazione quando ha cantato due brani da lui composti: un tributo a Contador “ …come un tor, più veloce del sol.. ” ed un’ode nata al momento e dedicata ai grandissimi campioni. Prima della cena, scatti fotografici, autografi ed aperitivo per tutti gli intervenuti: Moser, Saronni, Zandegu, si sono concessi ai fan, estremamente disponibili. Il brindisi è stato suggellato dal famoso spumante 51,151 prodotto dalle Cantine Moser e chiamato così in onore del record dell’ora, portato personalmente dal campione. Una vera serata di grande ciclismo! Engarda Giordani NOI - MARZO 2013
Nelle foto: Francesco Moser e Giuseppe Saronni. Sotto: Gli ospiti insieme ai ragazzi del Pedale Ossolano. Nell'ultima fotografia Giuseppe Saronni, Franco Piola, Engarda Giordani, Fancesco Moser.
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ENOGASTRONOMIA
Cucina d’Artista di Salvatore Fiume. Non è un semplice libro di cucina, ma un vero libro d’arte, dove l’artista ci regala i suoi disegni e le sue ricette.
Calamari ripieni con fonduta di zola gratinati
A tavola con Fiume “…Io ero ragazzino quando in casa mia arrivavano a tavola solo fave. Quei legumi a quel tempo costavano pochissimo e se ne raccoglievano moltissimi. Si trattava di fave secche da mettere a mollo prima di cuocerle e che diventavano più o meno gradevoli al palato a seconda della quantità di olio che andava nella cottura e della quantità di lardo che vi si mescolava insieme. Quel tempo in casa mia circolava poco olio e poco lardo di maiale, ma questi venivano sostituiti con cipolle cotte insieme. Io ormai piangevo solo a vedere arrivare a tavola quei piatti…”. Queste righe si trovano nel libro scritto da Salvatore Fiume “Pagine Libere”, edito da Sanzaboni nel 1993, e ci possono far comprendere come l’infanzia del Maestro fu difficile. Nel 1997 esce, edito dalle Edizioni San Paolo, “Cucina d’Artista - 20 ricette ideate e realizzate da Salvatore Fiume”. Non si tratta di un semplice libro di cucina, ma è un vero libro d’arte dove l’artista ci regala i suoi disegni e le sue ricette. Un'opera editoriale nata per la passione che Fiume nutriva per la pittura, per l’ar-
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te, per il cibo, per la convivialità e per l’Amore. Sì, l’Amore che provava per la sua compagna Zauditu Negash, che dal 1974 fino alla sua morte gli fu vicino. (Zauditu Negash è la famosa “Gioconda Nera” esposta nei Musei Vaticani). Loro amavano cucinare insieme per la famiglia e per gli amici. Salvatore Fiume diceva del suo libro: «Sono tutte ricette mie, eseguite alla perfezione da Zaù. È il nostro gioco …., vorremmo invitare a pranzo tutti i nostri amici…”. “Noi” accettiamo l’invito, così abbiamo chiesto allo chef Andrea Ferrari del Ristorante RIA' di Mezzomerico di reinventare le ricette dell’Artista con i nostri prodotti locali per rendergli omaggio. Nel 2015 si celebrerà il centenario della sua nascita, in concomitanza con gli eventi dell’EXPO: allora, perché non “festeggiarlo” nella nostra provincia rendendo visibile a tutti non solo il suo policromo presente nella ex caserma Gherzi di Novara, ma anche a tavola con le sue ricette rivisitate con i nostri prodotti locali?
Ingredienti per 6 persone: - 6 calamari piuttosto grossi - 300 gr. di riso - 100 gr. di vongole già sgusciate - 100 gr. di gamberetti sgusciati - 1 dado - 2 uova - 6 cucchiai da tavola di farina - acqua - sale quando basta Preparazione: Pulire i calamari togliendo la testa, che si conserverà a parte. Preparare il risotto con le vongole, i gamberetti e i calamari messi a parte. Preparare la pastella sbattendo le uova unitamente alla farina, sale e un poco di acqua, onde ottenere una pastella non troppo fluida. E se necessario aggiungere ancora farina. Riempire i calamari con il riso preparato, cucire l’apertura con un filo di colore scuro. Per la fonduta di zola: - 300 gr. di gorgonzola dolce - 50 gr. di panna Preparazione: Far fondere delicatamente il gorgonzola a bagnomaria, togliere i fermenti con l’ausilio di un colino; se dovesse risultare troppo liquido aggiustare con un poco di maizena. Disporre i calamari in una teglia unta. Passarli in forno già riscaldato, dopo averli ricoperti con la fonduta di zola e una spolverata di parmigiano, per 10 minuti a 200 gradi. n.d.r.: le parti in corsivo sono quelle aggiunte dallo chef Andrea Ferrari
Andrea Baiardi
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Oggi ..
.. pizza!
ENOGASTRONOMIA
L
a pizza, uno tra i piatti preferiti e più famosi al mondo: conosciamola meglio, in tutte le sue particolarità e con un pizzico di ... curiosità. La pizza è un prodotto gastronomico che ha per base un impasto di acqua, farina, sale e lievito: dopo una lievitazione di almeno ventiquattr'ore viene lavorato fino ad ottenere una forma piatta, cotto al forno e condito a piacere. L'etimologia del nome "pizza" dovrebbe derivare dal dialetto napoletano e dalla regione campana. Però questa tesi po-
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trebbe essere contradditoria, ma essendo un alimento così diffuso, l'etimologia originaria del termine non è certa. La pizza ha una storia lunga, complessa e incerta. Le prime attestazioni scritte della parola "pizza" risalgono al latino volgare, nel 997. Ma già nell'antichità focacce schiacciate, lievitate e non, erano diffuse presso gli Egizi, i Greci (maza) e i Romani (offa e placenta). Benché si tratti ormai di un prodotto diffuso in quasi tutto il mondo, la pizza è un piatto originario della cucina italiana ed
in particolare di quella napoletana. Nel sentire comune, infatti, ci si riferisce con questo termine alla pizza tonda condita con pomodoro e mozzarella, ossia la variante più conosciuta della cosiddetta pizza napoletana, la pizza Margherita. La vera e propria origine della pizza è tuttavia argomento controverso: oltre a Napoli, altre città ne rivendicano la paternità. Esiste, del resto, anche un significato più ampio del termine "pizza". Infatti, trattandosi di una particolare specie di pane o focaccia, la pizza si presenta in innumerevoli derivazioni e varianti, NOI - MARZO 2013
ENOGASTRONOMIA
cambiando nome e caratteristiche a seconda delle diverse tradizioni locali. In particolare, in alcune aree dell'Italia centrale, viene chiamata "pizza" qualsiasi tipo di torta cotta al forno, salata o dolce e alta o bassa che sia.
La pizza tonda
Per la pizza tonda l'impasto, fatto lievitare in monoporzioni, viene steso a forma di disco, condito in vari modi e cotto a contatto del piano rovente di un forno. È la più conosciuta e consumata nel mondo e viene detta appunto anche pizza classica o pizza napoletana. Tipica in diverse cucine regionali italiane, è divenuta famosa come specialità della cucina napoletana. La città di Napoli ha svolto infatti un ruolo importantissimo nella storia della pizza, creando ed esportando questa specialità che è ora la più diffusa nel mondo. Per questo motivo si usa ancora l'espressione "pizza napoletana" come sinonimo di "pizza tonda", anche se le sue caratteristiche sono spesso diverse rispetto a quelle della tradizione partenopea. Soprattutto fuori dall'Italia invece della pasta di pane si usano spesso impasti più grassi e talvolta anche dolci; il condimento è sempre abbondante e varia notevolmente a seconda delle abitudini locali. La stesura dell'impasto in forma di disco può avvenire con l'uso del mattarello oppure, preferibilmente, a mano girando e tirando le palline lievitate d'impasto sopra un piano di lavoro o con evoluzioni aeree. Specialisti di quest'ultimo metodo sono i pizzaioli acrobatici.
data, necessita dell'utilizzo di impasti molto acquosi che in queste condizioni non si secchino ma diano il massimo del gusto. A tal fine vengono usate farine forti e appositi procedimenti di rigenerazione che permettono di aggiungere agli impasti una maggiore percentuale di acqua, fino al 90%. Questo ha anche un vantaggio dal punto di vista economico, essendo la pizza venduta in alcuni casi a peso.
Pizza alla pala
La pizza alla pala, come la pizza in teglia, è una pizza di grandi dimensioni messa in mostra e venduta a peso, ma la sua cottura avviene, analogamente alla pizza tonda, direttamente sul piano del forno. Una delle sue varianti è la pizza a metro. In base all'origine geografica troviamo svariate tipologie differenti di "pizza", eccone alcune.
Pizza genovese
La pizza genovese è una pizza in teglia dalla pasta piuttosto alta e morbida, preparata con farina di grano tenero, acqua, sale, lievito di birra e, talvolta, un poco di latte. Dopo la lievitazione viene stesa con le mani direttamente nella teglia e cotta nel forno, preferibilmente a legna. Deriva dalla nota focaccia genovese.
"Verace" Pizza napoletana"
La lavorazione e gli ingredienti della pizza napoletana verace artigianale sono definiti nella norma UNI 10791:98 e sono stati predisposti dall'Associazione Verace Pizza Napoletana, che dal 1984 promuove la conoscenza della verace pizza napoletana artigianale ed è la promotrice della norma e del disciplinare della Pizza Napoletana S.T.G. prodotta secondo la tradizione napoletana. La pizza napoletana è l'unico tipo di pizza italiano riconosciuto in ambito nazionale ed europeo. Dal 4 febbraio 2010, infatti, è ufficialmente riconosciuta come Specialità tradizionale garantita della Comunità Europea. Si presenta come una pizza tonda dalla pasta morbida e dai bordi alti (cornicione). Il rigonfiamento del cornicione è dovuto all'aria, che durante la fase di manipolazione del panetto si sposta dal centro verso l'esterno. Nell'impasto classico napoletano non è ammesso alcun tipo di grasso, soltanto acqua, farina, lievito (di birra o naturale) e sale. La più stretta tradizione prevede solo due varianti per quanto riguarda il condimento: • Pizza marinara: con pomodoro, aglio, origano e olio extravergine di oliva. • Pizza Margherita: con pomodoro, mozzarella STG a listelli, mozzarella di bufala campana DOP a cubetti o Fior di
La pizza al taglio
Per la pizza al taglio, o pizza in teglia, la pasta lievitata viene stesa, condita e cotta in grandi teglie di metallo tonde o rettangolari e poi messa in mostra per essere venduta a peso a scelta del cliente o, in casa, consumata a tranci. La vendita di questa varietà di pizza è diffusa oltre che nelle pizzerie al taglio vere e proprie, anche nelle panetterie. Poiché la pizza in teglia deve essere tenuta in mostra ed eventualmente riscalNOI - MARZO 2013
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ENOGASTRONOMIA
latte, basilico e olio extravergine di oliva. La cottura della pizza napoletana, infine, avviene sempre ed esclusivamente tramite l'utilizzo del forno a legna, mai utilizzando altri metodi di cottura come, ad esempio, il forno elettrico. Oggi la pizza napoletana è uno dei piatti più diffusi al mondo ed è presente in quasi tutti i ristoranti e locali di cucina 74
italiana all'estero, con il nome pizza napoletana o pizza Napoli.
Pizza siciliana
In Sicilia vi sono diverse varianti collegate alla tradizione culinaria rurale, che si differenziano anche molto dalla pizza vera e propria. Nel palermitano è diffuso lo sfinciuni, focaccia morbida con pangrattato, cipol-
la, caciocavallo e 'strattu ossia conserva di pomodoro essiccata al sole. A Catania è diffuso l'uso quotidiano della scacciata, in origine, nel XVIII secolo, solo nel periodo natalizio, formata da un primo strato di impasto, tuma ed acciughe sotto sale, dissalate oppure nella versione alla paesana, con patate, salsiccia, broccoli, pepe nero, pomodoro e tuma. In entrambi i casi si chiude con NOI - MARZO 2013
ENOGASTRONOMIA
Pizza foggiana
La cucina foggiana, pur mantenendo elementi tipicamente pugliesi, ha ricevuto grande influenza dalla tradizione culinaria napoletana. Per questo motivo, le caratteristiche della pizza foggiana risultano pressoché simili, almeno nell'aspetto, a quella partenopea; cucinata rigorosamente in forno a legna, di forma tonda, morbida e dai bordi piuttosto alti con la differenza che viene utilizzato come pomodoro quello tipico del Tavoliere delle Puglie.
Pizza romana
La pizza romana è una pizza tonda dalla pasta molto sottile e croccante. L'impasto viene prodotto con farina di grano tenero tipo 00 o 0, acqua, lievito di birra (oppure lievito naturale), olio d'oliva (oppure per ottenere una pizza più croccante si utilizza l'olio di semi) e sale in proporzioni tali che risulti duro e consistente, tanto da rendere spesso necessaria la stesura con il mattarello. Diffusasi a partire dalla Capitale solo dopo l'ultimo dopoguerra, si chiama Napoli la variante di condimento con pomodoro, mozzarella e alici. I libri di cucina tradizionale romana, sembrerebbero avvalorare che la variante con le acciughe dissalate sia un'usanza propria della Capitale; la pizza romana, secondo gli stessi ricettari, dovrebbe comprendere anche basilico tagliuzzato, pecorino e pepe.
Pizza marchigiana
un secondo strato di impasto, e infornata dopo una spennellata di uovo. Sempre in provincia di Catania, specie a Zafferana Etnea e a Viagrande, la tipica pizza siciliana, un calzone fritto a pasta morbida con ripieno di formaggio, acciughe dissalate, funghi porcini e altri ingredienti. In provincia di Siracusa, specie nei comuni di Solarino e Sortino, si può guNOI - MARZO 2013
stare il pizzòlu, una sorta di pizza tonda farcita. In provincia di Messina è cucinato il tradizionale piduni, piccolo calzone fritto o al forno ripieno di verdure ed è inoltre presente la focaccia alla messinese, che viene tradizionalmente preparata in teglia con verdure, formaggio, pomodoro e acciughe salate. Nel ragusano si prepara la scaccia.
La pizza al piatto che si può gustare nei ristoranti delle Marche non è diversa da quella preparata in tutte le altre regioni. Per trovare una pizza tipicamente marchigiana bisogna recarsi nei numerosissimi negozi specializzati nella preparazione di pizza al taglio, che si vende al pezzo e non a peso come altrove. Questa pizza è l'erede dell'antica crescia, con la quale ha in comune la presenza di strutto nell'impasto, che nelle pizze di altre regioni è sempre assente. Ciò non significa che non si preparino anche pizze con l'olio di oliva, come si 75
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fa nella cacciannanze ascolana, ma che l'alternanza tra questi due condimenti è normale. Le varianti tradizionali sono quattro: bianca con il rosmarino, bianca alla cipolla, rossa semplice e rossa con la mozzarella. Inoltre, ma solo durante l'inverno, si può trovare anche la saporita pizza coi grasselli. È una preparazione invernale in quanto i grasselli sono i residui della fusione dello strutto e perciò sono disponibili solo in concomitanza con la macellazione del maiale, tra novembre e gennaio. Anche le panetterie preparano comunemente la pizza (con olio d'oliva o con strutto), ma più alta e morbida rispetto a quella delle pizzerie al taglio.
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Calzone
A Napoli la cosiddetta pizza chiusa, ossia pizza ben condita e coperta dalla stessa pasta, si chiamava anche calzone, ma in seguito altre varietà di calzone, con un tipo di pasta differente, sono state ideate e preparate nella vicina Puglia, ragion per cui il calzone al forno è divenuto di fatto un altro prodotto culinario.
Pitta chjina
Anche in Calabria si prepara qualcosa di simile quando si inforna il pane. Specie in passato, assieme al pane "normale" per la famiglia, si faceva spesso anche una pitta chjina (pitta ripiena, dove pitta è il nome per una forma di
pane). Questa specialità ha l'aspetto di una pizza chiusa, ovvero formata da due strati di pasta con il ripieno al loro interno.
Panada
In Sardegna la variante locale viene denominata panada, pizza morbida con la pasta spessa farcita dei più svariati ingredienti quali pomodori, melanzane, zucchine, funghi, carne d'agnello, pesce (particolarmente ghiotta la variante alle anguille). La ricetta originale prevede che, una volta completata la cottura in forno a legna, la panada venga unta con un filo di olio extravergine bollente e poi lasciata riposare.
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ENOGASTRONOMIA
Panzerotto
Una piccola pizza chiusa è il panzerotto, che può essere cotto al forno o fritto in padella.
Pizza americana
Anche in America la pizza ha avuto una sua evoluzione fino alla pizza all'americana contraddistinta dalla morbidezza e dal notevole condimento. Non raramente all'impasto vengono aggiunti burro o margarina (o altri tipi di grassi) e zucchero. Negli ultimi anni del XX secolo si è andata affermando anche la pizza senza glutine, preparata con farine non a base di frumento, adatte a chi soffre di celiachia.
Valori nutrizionali
La più celebre delle pizze, la pizza margherita, contiene varie sostanze nutrienti: i carboidrati sotto forma di amido (nella farina), i lipidi vegetali dell'olio extravergine d'oliva e quelli animali della mozzarella di bufala o fior di latte, proteine animali (ancora dalla mozzarella). Queste indubbie qualità non devono però far dimenticare che la pizza non è un alimento ipocalorico adatto a qualunque regime dietetico: una margherita del peso di 300 g dà un apporto di oltre 800 calorie, peraltro molto sbilanciate a favore dei carboidrati (circa 75%).
L'impasto
Molto importante nella pizza, oltre che la qualità degli ingredienti, è la giusta maturazione e lievitazione. La maturazione è il processo necessario affinché l'amido contenuto nella farina (polisaccaride) venga da alcuni enzimi (alfa e beta amilasi) scisso in zuccheri semplici: questo fa sì che la pizza, ben maturata, risulti digeribile. Il lievito di birra compie il suo lavoro producendo nell'impasto anidride carbonica e gas nobili: da qui la lievitazione, cioè il raddoppio del volume che avviene nell'impasto.
NOI - MARZO 2013
Dove si mangia la pizza?
Tutti noi sappiamo che i luoghi dove si cucina e si consuma la pizza si chiamano pizzerie. Ma non tutti sanno che l'Antica Pizzeria port'Alba, nel centro antico di Napoli, è considerata come la prima pizzeria del mondo. A causa della forte immigrazione ed influenza italiana, la città con il più alto consumo di pizza nel mondo è la città di New York, seguita da San Paolo in Brasile con 30 milioni di pizze al mese. In quest'ultima città le pizze hanno spesso guarnizioni derivanti dalla gastronomia locale, come il palmito e il catupiry, un formaggio cremoso. Negli Stati Uniti e in varie parti del mondo esistono numerose catene di pizzerie; una delle maggiori catene in franchising è Pizza Hut, la quale ha aperto propri ristoranti in 86 paesi del mondo, ma non in Italia. Dal 1999 è attiva in Italia la catena Spizzico, collegata al marchio Autogrill, che propone un concetto a metà strada tra la pizzeria e il fast-food tipico del Nordamerica. In Spagna e Portogallo è popolare Telepizza, che effettua anche consegne a domicilio. La pizza è stata accolta favorevolmente anche in Asia. Per esempio in Giappone, dove, oltre alla pizza delle grandi catene americane ed a nuove forme di pizza locali, è possibile trovare anche la pizza
artigianale, prodotta secondo standard qualitativi italiani.
Legislazione
Il 9 dicembre 2009 l'Unione europea, su richiesta del Parlamento italiano, ha concesso la denominazione di Specialità Tradizionale Garantita (STG) per salvaguardare la tradizionale pizza napoletana, in particolare la "Margherita" e la "Marinara".
Le pizze dei record
• La più grande pizza mai prodotta è quella dell'ipermercato Norwood Pick 'n Pay (Johannesburg, Sudafrica): secondo il Guinness Book of Records la pizza preparata nel 1990 con 500 kg di farina, 800 kg di formaggio e 900 kg di salsa di pomodoro - aveva un diametro di oltre 37 metri. • A Feltham, Londra, il nuovo record per la più distante consegna di pizza spetta a Lucy Clough: una pizza vegetariana è stata cotta il 17 novembre 2004 ed ha percorso una distanza di 16.949 km per essere consegnata in Ramsey Street, a Melbourne, il 19 novembre 2004. Il record è presente nell'edizione 2006 del Guinness Book of Records.
ENOGASTRONOMIA
Le ricette di Emi di Emi Guidetti
Buongiorno a tutti! Ecco per voi una semplicissima ricetta, molto gustosa. È uno di quei piatti che piace a tutti, per portare in tavola sapori diversi, senza far troppa fatica. Provatela e .. buon appetito! Emi
Spaghetti al Gorgonzola croccanti alla bresaola Buongiorno, oggi prepariamo una ricetta per la quale occorrono solo 30 minuti! È quindi una ricetta facile e veloce. Personalmente, pur essendo sempre di corsa, faccio il possibile per cucinare tutti i giorni piatti gustosi, ma per i quali non siamo necessari tempi troppo lunghi. È dedicata a tutti coloro
i quali hanno le mie stesse esigenze o che, magari, prima di mettersi ai fornelli, hanno voglia di un piccolo suggerimento. Ingredienti per 2 persone: • spaghetti gr.200 • bresaola gr. 100
• gorgonzola gr.150 • una noce di burro • timo e prezzemolo • sale • pepe Preparazione: Tagliate a strisce la bresaola e in una pentola antiaderente fate sciogliere il burro; aggiungete la bresaola e fate cuocere a fuoco medio-alto finché la bresaola diventa croccante. Ora aggiungete il gorgonzola, abbassate la fiamma e proseguite la cottura fino a completare lo scioglimento del formaggio. Unite il timo ed il prezzemolo, regolate di sale e pepe. Cuocete gli spaghetti in acqua bollente salata, scolate e fate saltare in padella con il condimento per circa un minuto. Ora gustatela!
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NOI - MARZO 2013
E quando tutti i giorni diventano uguali è perchÊ non ci si accorge piÚ delle cose belle che accadono nella vita ogniqualvolta il sole attraversa il cielo. da "L'alchimista" di Paulo Coelho
Un pranzo d'affari, una serata in compagnia, una cena romantica ... Trasforma la solita cena in una serata speciale, con i sapori e la magia di un'alchimia ... A LC HIM I S T A il ristorante
L'Alchimista ristorante
Oleggio Castello (NO) - Via Vittorio Veneto, 53 Tel. 0322 53255 - 339 3776370