Noi Magazine - Novembre 2013

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Noi

Anno V N° 10 - Novenbre 2013

NOI a tavola!

Outlook Mercati Cosa è successo a Ottobre

Il frutto dell'Autunno L'elisir di lunga vita Peccati di... cioccolato

ECONOMIA ARTE SALUTE

BORGOMANERO

La Casa Editrice “Giuliano Ladolfi” festeggia tre anni di attività


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Noi

Anno V N° 10 - Novenbre 2013

NOI a tavola!

Outlook Mercati Cosa è successo a Ottobre

Il frutto dell'Autunno L'elisir di lunga vita Peccati di... cioccolato

ECONOMIA ARTE SALUTE

sommario 4 EDITORIALE

22 PSICOLOGIA

7 IL PUNTO

26 COVER STORY

8 ECONOMIA

32 IDEE WEEK-END

BORGOMANERO

La Casa Editrice “Giuliano Ladolfi” festeggia tre anni di attività

N° 10 - Novembre 2013 Autorizzazione Tribunale di Novara n. 372 del 15.12.2008 Direttore Editoriale Marco Trivelli

12 OUTLOOK MERCATI

38 ARTE

16 SOCIETA'

44 NOI .. A TAVOLA!

20 SALUTE

Direttore Responsabile Giuliano Ladolfi Hanno collaborato a questo numero: Daniele Bevacqua Giulio Greco Giorgio Piccaia Chiara Ratto Gabriele Rossi Giuseppe Tortomasi Mark Welner Marco Zacchera Grafica e impaginazione CENTROMEDIA Editore e Pubblicità CENTROMEDIA 28024 Gozzano (NO) - Italy Viale Parona, 6 info@centromediaitalia.com

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NOI - NOVEMBRE 2013

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EDITORIALE

IL CAPITAL SELVAGGI A

bbiamo più volte riflettuto sulle pagine di questo mensile sulla situazione mondiale, che faticosamente sta uscendo da una pesante crisi che ha messo in ginocchio la maggior parte delle economie mondiali. Abbiamo rilevato che la causa fondamentale non va ricercata in questo o in quell’errore commesso dalle banche o da i governi; la causa affonda le radici in una realtà ben precisa che i governanti del pianeta si rifiutano di prendere in considerazione. L’economia, fino al momento in cui occupava il raggio di uno Stato, era regolata dalle leggi e sottoposta al controllo delle autorità. Da quando ha assunto proporzioni mondiali a causa dell’inarrestabile fenomeno della globalizzazione, non è più soggetta né a leggi né ad alcuna forma di regolazione. E allora per la prima volta nella storia, il capitalismo sta mostrando il suo volto più selvaggio: l’economia governa la politica.

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Non ci si vuole rendere conto che, per arginare questo fenomeno devastante, le singole nazioni devono stringersi in un patto planetario per dirigere questo mostro che sta impoverendo la stragrande maggioranza dell’umanità. Le singole nazioni devono anche rinunciare a parte della propria sovranità per delegarla a un organo superiore con poteri di “governance” mondiale. Tutti gli altri rimedi, che non tengano nel dovuto rilievo questa necessità, anche se posti in atto anche dalla superpotenza degli Stato Uniti, sono destinati al fallimento. E non inganni la ripresa economica, perché, quando i superricchi si scateneranno, non ci sarà remissione per nessuno. E quanto sostengo è confermato dai dati forniti dalle agenzie mondiali: dal 2008 la ricchezza mondiale non è diminuita; si è distribuita diversamente. I ricchi hanno conseguito profitti enormi a danno non solo dei poveri, ma soprattutto della classe media, quella che beneficiava dello sviluppo conseguito dopo il NOI - NOVEMBRE 2013


editoriale

LISMO IO secondo conflitto mondiale. E, quando questo 0,01 della popolazione mondiale che possiede l’80% della ricchezza del pianeta, si renderà consapevole della propria efficacia sulle scelte dell’umanità, non solo potrà ridurre alla fame miliardi di persone, ma anche strutturarsi a potere politico a danno delle libertà conquistate. Il fatto che nei paradisi fiscali si nasconda circa la metà della ricchezza dell’intero pianeta non preoccupa soltanto per il mancato pagamento delle tasse, ma soprattutto perché quando questa immensa mole di denaro si abbatterà sulle singole nazioni, si determinerà un crollo totale e non ci saranno interventi dello Stato e del Fondo Internazionale in grado di opporsi. Una simile spada di Damocle dovrebbe costringere i grandi della Terra (in realtà i grandi sono i capitalisti) a passare le notti insonni e, invece, come nel caso dell’Italia, ci si attarda nelle pastoie dei partiti come i galli di Renzo, ciechi e improvvidi di un avvenire denso di pericoli. NOI - NOVEMBRE 2013

La globalizzazione economica esige una globalizzazione politica. Di questo dobbiamo essere convinti noi, di questo devono essere convinti i politici, di questo devono essere convinti i governanti ormai ridotti a “mosche cocchiere” di un carro governato dalla finanza. Ci saranno altri De Gasperi, altri Adenauer, altri Schuman a livello mondiale? Dobbiamo aspettarci nuove guerre, nuove carestie, nuove calamità per rendercene conto? Non basta la crisi da cui con fatica speriamo di uscire? Noi, se anche saremo travolti, saremo consapevoli di aver compiuto il nostro dovere per aver denunciato il problema, per aver prospettato una precisa soluzione. Ad altri con altri mezzi e con altre cariche compete la responsabilità di costruire un mondo in cui i nostri giovani possano realizzare i loro sogni e in cui la speranza e la solidarietà occupi il posto di un capitalismo selvaggio e disumano. Giuliano Ladolfi 5


30.11.2013.

30.11.2013.


IDEE

il Punto

per ripartire

Marco Zacchera, parlamentare dal 1994, ex Sindaco di Verbania

È sempre facile criticare, fare demagogia, prendersela con politici e burocrazia ma poi non dare indicazioni concrete su cosa si potrebbe fare per uscire dalla crisi. Mi permetto di proporre qualche ricetta di cose possibili sulla base della mia piccola esperienza. La prima riforma è la legge elettorale che va fatta o si rischia un periodico stallo. Basta volerlo, ma passano i mesi e non la si fa. La seconda è che non possiamo applicare le leggi di carattere economico e fiscale in modo identico su tutto il territorio nazionale soprattutto se poi non vengono osservate e quindi occorre intanto pubblicare dati (che ci sono ma non si dicono), cominciando da quello delle evasioni e dal numero verifiche fiscali fatte (o non fatte) e dai loro esiti su base territoriale. È inutile aumentare l’IVA se a Napoli non si emettono 8 scontrini su 10 (dato ufficiale e confermato) e allora vanno anche prese decisioni conseguenti e radicali o un qualNOI - NOVEMBRE 2013

siasi contribuente si sente autorizzato a fare lo stesso:dal recupero dell’evasione potrebbero venire enormi risorse per tutti. Si chiede semplicemente equità, ma sono decenni che questo non avviene e non cambia mai nulla. Quindi tributi diversi territorialmente, servizi diversi, un fondo di solidarietà necessario, ma poi i territori devono “dare” per quello che “prendono” e viceversa. In settimana ho assistito a un “Porta a Porta” surreale con i politici (quella sera particolarmente fuori squadra Bersani) che zittivano i tecnici che sottolineavano enormi sprechi pubblici, dalle scrivanie comprate a centinaia per 750 euro quando il prezzo medio è meno di 300 al fatto che meno del 10% degli acquisti di beni delle pubbliche amministrazioni seguono i dettami previsti. Dove sono i dirigenti responsabili che pur prendono stipendi adeguati? Altra proposta: trasferimenti finanziari ai comuni non sui base “storica” ma procittadino o comunque secondo parametri predeterminati e certi. Vi sono differenze di 1 a 5 con comuni che pro-capite prendono 5 volte di più di altri pur dando servizi peggiori: non è giusto, ma chi non è in grado di autogestirsi sia sciolto, cacciato, interdetto dallo spendere. Avanti poi senza paura sulle riduzioni dei politici: dal parlamento (dove si potrebbero risparmiare somme infinite razionalizzando i lavori, ma cambiare la Costituzione sembra impossibile) ai consigli comunali servono meno eletti e quindi si taglino il loro numero ma contemporaneamente li si responsabilizzi e li si controlli

anche nel merito, non si impedisca l’uso del buonsenso spesso solo per questioni di forma, idiota ed inutile! Qualcuno si vuole prendere la responsabilità di decidere ed applicare queste cose? Non sono cose “di destra” o “di sinistra” ma questioni serie e non più rinviabili. Quello del tempo che si perde per u a burocrazia ottusa è un altro problema di fondo. Sono tornato alla mia professione di dottore commercialista e, per esempio, seguo doverosamente i corsi per i crediti formativi. Ho ritrovato una situazione pazzescamente più complicata di qualche anno fa toccando con mano una anarchia generale. Quando anche una legge aveva principi logici spesso è rimasta per aria e il Parlamento l’ha poi persa di vista perché per farla approvare è diventata parte di un decretoleggo del governo, poi è stata inglobata di solito in un decreto-omnibus (ovvero con dentro questioni diverse, di tutto e di più) approvato di solito con voto di fiducia e quindi non più nemmeno discusso. Ma i decreti rimandano sempre a loro volta decreti attuativi che di solito poi non vengono neppure fatti e, quando ci sono, sono incomprensibili. Seguono così le “circolari ministeriali interpretative” che aprono ulteriore contenzioso ma sono l’abc e la bibbia del caos quotidiano. Quindi il diritto non sta più nelle leggi, ma in circolari di un qualsivoglia dirigente pubblico che interpreta la legge a suo giudizio. E questa sarebbe democrazia? Ma siamo matti?! Eppure è la realtà. 7


ECONOMIA

PREVISIONI CONGIUNTURALI – IV TRIMESTRE 2013

L’industria novarese si prepara alla ripartenza: migliorano le attese di produzione e di ordini. Positive le prospettive per metalmeccanico, alimentare e tessile-abbigliamento. Ancora incertezza per il chimico

D

opo due anni di crisi l’industria novarese si prepara alla ripartenza. Lo rivelano le previsioni congiunturali elaborate dall’Associazione Industriali di Novara (Ain) per il trimestre ottobre-dicembre 2013. Il saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli che sono pessimisti sull’incremento della produzione conferma, infatti, l'inversione di tendenza dai minimi dello scorso aprile e si attesta a zero punti rispetto ai -9,1 della precedente rilevazione, registrando una performance migliore della media regionale (-9,4 punti). Dopo cinque trimestri consecutivi orientati al pessimismo, inoltre, ritorna positivo il saldo sulle attese di ordini totali (a 2,2 punti, contro i precedenti -10,5 e una media regionale a -10,4), mentre registra un vero e proprio balzo, dagli 1,4 punti del luglio 2013 agli attuali 22,2 punti (a fronte di una media regionale stabile a quota 5,6), il saldo ottimisti/ pessimisti relativo agli ordini esteri.

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«Si tratta – commenta il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli – del valore più elevato da sei anni a questa parte e anche se attendiamo conferma, nelle prossime rilevazioni, della solidità di questo trend in miglioramento non possiamo non esprimere una cauta ma sincera soddisfazione. Nell'assemblea generale dell’Ain, tenutasi il 15 luglio scorso, avevo detto che avevamo toccato il fondo e che non ci restava che risalire. Queste nostre ultime rilevazioni ci confortano quantomeno sul fatto che, con tutta probabilità, il peggio è alle nostre spalle». Ancora preoccupante, invece, è la situazione del mercato del lavoro. Il saldo ottimisti/pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni rimane negativo, a -5,9 punti contro i precedenti -3,9 (pur a fronte di una media regionale che segna -9), e la percentuale di imprese che intendono ricorrere alla Cassa integrazione guadagni (Cig) si attesta al 25%, contro il 21,1% della precedente rilevazione e il 29,7% del Piemonte.

«La crisi – spiega il direttore dell’Ain, Aureliano Curini – ha impattato fortemente sul fronte occupazionale, che potrebbe raggiungere gli auspicati cali nel ricorso alla Cig e un ritorno in positivo del saldo sulle assunzioni solo se si confermerà, nelle prossime rilevazioni, il miglioramento della produzione e degli ordini». I dati sugli investimenti, pur contrastanti tra loro, denotano un’intonazione più positiva, rispetto al passato, del “sentiment” degli imprenditori novaresi, il 34,5% dei quali ha intenzione di fare investimenti “significativi” nei prossimi tre mesi (più del doppio rispetto al 15,8% del terzo rimestre 2013 e ben sopra la media regionale del 20,4%), mentre gli investimenti “marginali” sono previsti dal 34,5% del campione, a fronte del precedente 48,7% e di una media piemontese del 39,9%. Sempre serio, infine, rimane il problema dei ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti, che sono denun-

NOI - NOVEMBRE 2013


ECONOMIA

Il Presidente AIN Fabio Ravanelli e Aureliano Curini, Direttore AIN

ciati dal 51,2% delle imprese, contro il precedente 50,7% e una media regionale del 58,2%. Le differenze tra i comparti merceologici, a questo riguardo, sono però significative, con cali dei ritardi, rispetto a tre mesi fa, nell’alimentare (dal 50% al 25%), nel tessile/abbigliamento (dal 66,7% al 33,3%) e nel chimico (dal 41,7% al 35,7%), mentre peggiora la situazione nel metalmeccanico, dove le segnalazioni di insolvenza da parte della clientela salgono dal 50% al 56,8%. Proseguendo nell’analisi degli andamenti settoriali, il metalmeccanico presenta saldi ottimisti/pessimisti nuovamente positivi, dopo cinque trimestri, sia per le aspettative di produzione (a 2,7 punti contro i precedenti -12,5) sia per le attese di ordini, totali ed esteri, rispettivamente a 10,8 e 15,1 punti rispetto ai precedenti -21,9 e -6,4. Il 27,8% delle aziende del settore dichiara di voler effettuare investimenti marginali (in riduzione rispetto al 40,6% della precedente indagine) mentre il 36,1%, contro il 12,5% del luglio

NOI - NOVEMBRE 2013

scorso, intende procedere a investimenti significativi. Le previsioni di ricorso alla Cig salgono lievemente, dal 21,9% al 24,3%, mentre ritorna positivo per la prima volta dal secondo trimestre 2011, a 5,4 punti, il saldo ottimisti/pessimisti relativo alle aspettative di allargamento della base occupazionale. Il comparto chimico prosegue nell’andamento altalenante che lo ha caratterizzato negli ultimi trimestri, con un saldo ottimisti/pessimisti relativo alle attese di produzione che scende a -6,3 punti dal precedente 7,2, mentre gli indicatori relativi agli ordini totali ed esteri sono positivi, entrambi a 6,3 punti, contro, rispettivamente, i precedenti 30,8 e zero punti. Il 6,3% delle imprese intende utilizzare la Cassa integrazione entro fine anno e torna negativo (da 7,1 a -6,3 punti) il saldo ottimisti/pessimisti sulle nuove assunzioni. Aumentano le intenzioni di investimenti significativi (37,5% rispetto al 28,6% della precedente indagine) mentre calano dal 64,3% al 50% quelle relative agli investimenti marginali.

Nel settore tessile/abbigliamento migliorano le aspettative di produzione, trainate soprattutto dal forte aumento degli ordini esteri, il cui saldo ottimisti/ pessimisti balza a 22,2 punti dai -40 del terzo trimestre 2013, mentre rimangono stabili gli indicatori relativi al mercato del lavoro e aumentano le intenzioni di investimenti significativi. Si consolida, infine, il trend positivo del comparto alimentare, con il saldo ottimisti/pessimisti sulle attese di produzione che passa a 25 punti dai precedenti 16,6 e i saldi sugli ordini totali ed esteri che crescono, rispettivamente, da -16,6 a 37,5 e da 16,7 a 50 punti. Per il terzo trimestre consecutivo non si segnalano intenzioni di ricorso alla Cig, mentre dopo sette trimestri consecutivi torna positivo (a 12,5 punti rispetto ai -16,7 del luglio 2013) il saldo ottimisti/ pessimisti sulle nuove assunzioni. Il 37,5% del campione intende fare investimenti significativi, mentre il 62,5% procederĂ a investimenti marginali.

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ECONOMIA

I dati dell’“Osservatorio export” di Fondazione Edison, Ain e Camera di Commercio relativi al secondo trimestre 2013

Rallenta la cr dell’export no Secondo l’Osservatorio sull’export attivato dalla Fondazione Edison in collaborazione con l'Associazione Industriali e la Camera di Commercio di Novara, nel secondo trimestre del 2013 si è registrato, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un incremento delle esportazioni provinciali dello 0,1%, lievemente migliore della media nazionale (-0,1%). L’analisi congiunturale evidenzia però un rallentamento nella crescita, che era stata dello 0,6% nel primo trimestre, a fronte di una media nazionale a -0,7%. Nel complesso, il primo semestre del 2013 si è chiuso con una crescita dello 0,3% a livello provinciale e una flessione dello 0,4% a livello nazionale. Considerando le sole esportazioni manifatturiere della provincia di Novara, nel primo semestre del 2013 la crescita tendenziale è stata dello 0,2%, per un valore superiore ai due miliardi di euro. È cresciuto soprattutto l’export di tessuti (+17%), a fronte di un calo dei filati di fibre tessili (-8,1%). L’export di abbigliamento è rimasto sostanzialmente stabile (+0,8%) rispetto al primo semestre del 2012 e nel complesso la crescita dell’aggregato “prodotti tessili, abbigliamento e accessori” è stata del 5%. In progresso anche gli articoli farmaceutici (+15,1%), i computer e apparecchi ottici (+11,2%) e il legno, prodotti in legno, 10

carta e stampa (+14,1%), pur trattandosi in entrambi i casi di settori dalle dimensioni ridotte. Incrementi più contenuti hanno registrato gli alimentari e bevande (+5%) e le sostanze e prodotti chimici (+1,6%). Ancora in flessione i mezzi di trasporto (-7,8%), gli articoli in gomma e materie plastiche (-9,3%), le “macchine di impiego generale”, che incorporano la rubinetteria (-4,2%), gli apparecchi elettrici (-3,9%), i metalli e prodotti in metallo (-3,2%). Dal punto di vista della ripartizione geografica continua a crescere il peso dei mercati extra Ue e, corrispettivamente, a calare quello dei mercati dell’Ue-27: nel primo semestre del 2013, i 27 Paesi dell’Unione europea hanno assorbito il 57,9% delle esportazioni della provincia di Novara, in flessione del 4,5% rispetto al primo semestre del 2012, mentre le esportazioni dirette verso i Paesi extra Ue, pari al 42,1% delle esportazioni manifatturiere novaresi, sono cresciute del 7,6%. «Quanto ai singoli mercati di sbocco – spiega Marco Fortis, economista e vicepresidente della Fondazione Edison, che ha coordinato la ricerca – nel primo semestre del 2013 prosegue il calo dell’export manifatturiero verso la Germania (-1,6%) che si conferma il principale Paese di destinazione dei manufatti novaresi

perdendo, tuttavia, il primato nel secondo trimestre, a vantaggio della Svizzera, sempre più importante nel panorama delle destinazioni dei manufatti novaresi. Nel semestre, oltre al calo dell’export verso la Germania, si registra il forte calo delle esportazioni verso i Paesi Bassi (-22,9%) e il Belgio (-15,1%). Più contenuta la flessione verso la Spagna (-8,1%), la Francia (-5,7%) e gli Stati Uniti (-1,5%). Sempre sostenute, invece, la crescita dell’export manifatturiero verso la Russia (+37,8%) e la Polonia (+14,3%), la Svizzera (+9,5%) e il Regno Unito (+6,8%). Con riferimento al solo secondo trimestre si segnala, rispetto al primo trimestre dell’anno, il ritorno al segno positivo per le esportazioni verso la Germania (+3,8%) e la Francia (+1,6%). Sul fronte delle importazioni manifatturiere, nel primo semestre del 2013 si evidenzia anzitutto la forte crescita dell’import dagli Stati Uniti (+191,8%), trainata dal vero e proprio balzo del secondo trimestre (+469%) che ha visto un aumento massiccio di import di mezzi di trasporto diversi dagli autoveicoli e di macchinari e apparecchi. In aumento anche le importazioni dai Paesi Bassi (+32,7%), dalla Turchia (+9,2%) e dalla Tunisia (+7,1%). Si riducono l’import dalla Francia (-17,2%), dal Regno Unito (-16,3%), dalla Germania (-15,7%), dalla SpaNOI - NOVEMBRE 2013


ECONOMIA

turiero verso l’India (-8,4%). Per quanto riguarda le principali specializzazioni manifatturiere della provincia di Novara, le macchine di impiego generale (rubinetteria e valvolame) e il tessile-abbigliamento, la ricerca dell’Osservatorio provinciale sull’export riporta quanto segue.

rescita ovarese gna (-13,1%), dalla Cina (-11,1%) e dal Belgio (-8,5%). Con riferimento al solo secondo trimestre si segnala, rispetto al primo trimestre dell’anno, il ritorno al segno positivo per le importazioni dal Belgio (+17,8%) e l’entrata in territorio negativo per le importazioni dalla Tunisia (-0,6%) e dalla Cina (-24,2%)». L’analisi dell’export manifatturiero della provincia di Novara verso i Paesi Bric evidenzia nel primo semestre dell’anno un aumento delle esportazioni del 15,1% tendenziale, con un valore complessivo pari a 127,5 milioni di euro. Solo l’export verso la Cina registra una flessione (-33,2%), mentre le esportazioni verso gli altri tre Paesi segnano una forte crescita: Russia +37,8%, Brasile +60,4%, India +12%. Nel primo semestre del 2013 tra i Bric è sempre la Russia (con 68,7 milioni di euro di export) il principale Paese di destinazione delle esportazioni manifatturiere della provincia di Novara, seguita dalla Cina (23,5 milioni), dal Brasile (21,2 milioni) e dall’India (14,2 milioni di euro). Lo spaccato relativo al solo secondo trimestre evidenzia, rispetto al primo trimestre dell’anno, un’ulteriore accelerazione dell’export manifatturiero verso la Russia (+52,4%) e il Brasile (+78,2%), mentre continua a flettere l’export verso la Cina (-43,9%) e si porta in territorio negativo l’export manifatNOI - NOVEMBRE 2013

“Relativamente al comparto delle macchine di impiego generale, nel secondo trimestre del 2013 si osserva una flessione delle esportazioni a livello provinciale (-3,9%) e un rallentamento rispetto ai trimestri precedenti a livello nazionale (+0,4%). Il dato semestrale indica una crescita del +1,3% a livello nazionale e un calo del -4,2% a livello provinciale. Si ricorda, tuttavia, che a livello nazionale la voce “macchine di impiego generale” include oltre alla rubinetteria anche diversi altri tipi di apparecchi meccanici e macchinari, mentre a livello provinciale la voce include quasi esclusivamente la rubinetteria, che risente in maniera particolare della crisi nel settore immobiliare ed edilizio. Nel primo semestre dell’anno cala l’export verso tutti e dieci i principali Paesi di destinazione delle macchine di impiego generale della provincia di Novara, anche quello diretto verso la Svizzera (seppur di un lieve -0,1%), unico Paese tra i principali mercati di sbocco della rubinetteria novarese verso il quale nel primo trimestre del 2013 si era registrata una crescita. Le flessioni maggiori si hanno nell’export verso la Spagna (-26,7%), il Belgio (-26%), la Russia (-14,7%), gli Stati Uniti (-14,3%) e i Paesi Bassi (-9,9%), ma cala anche l’export verso la Grecia (-8,3%), la Germania (-7,2%), la Francia (-5,6%) e il Regno Unito (-2,8%). Anche con riferimento al solo secondo trimestre l’export novarese di rubinetteria appare in calo verso tutti i principali mercati di sbocco. Relativamente all’export verso i Bric, le esportazioni di rubinetteria-valvolame rappresentano, nel primo semestre del 2013, circa il 19% dell’export manifatturiero complessivo della provincia in questi paesi. L’export del settore verso i BRIC, pari a 24,3 milioni di euro, è cresciuto del +3,4%, grazie soprattutto al miglioramento della performance verso la Cina (+45,6%), l’India (+25%) e il Brasile (+28%); flette, invece, come già accennato, l’export verso la Russia (-14,7%). Tra i BRIC, la Russia è il Paese verso il quale

si dirige il maggior export di rubinetteria della provincia (12,8 milioni di euro nel primo semestre 2013), seguito dalla Cina (5,9 milioni di euro), dall’India (4,5 milioni) e dal Brasile (1,2 milioni). Lo spaccato relativo al solo secondo trimestre evidenzia dinamiche di segno analogo a quelle descritte per il semestre. Il secondo trimestre si chiude con una crescita dell’export pari al +3,6%. Per quanto riguarda il settore del tessile-abbigliamento, il secondo trimestre dell’anno evidenzia un buon andamento dell’export a livello provinciale (+4,2%), migliore rispetto a quello osservato a livello nazionale (+1,9%). Il dato semestrale rafforza tale evidenza, con un +3,8% a livello della provincia di Novara e un +0,4% a livello nazionale. Nel primo semestre si segnala, in particolare, il forte aumento dell’export verso la Turchia (+40%), sebbene tutti i principali mercati di sbocco del tessile-abbigliamento novarese abbiano visto crescere le esportazioni ivi dirette, con la sola eccezione della Francia (-7,1%). I maggiori incrementi di export si segnalano, in particolar modo, verso gli Stati Uniti (+14,8%), il Giappone (+14,1%), la Spagna (+11,4%) e la Repubblica Ceca (+11,3%). Con riferimento al solo secondo trimestre dell’anno si segnala la flessione dell’export verso la Svizzera (-4,3%) e la Germania (-4,6%) e il ritorno in territorio positivo dell’export verso la Francia (+3,7%), il Regno Unito (+15,5%), e la Tunisia (+13,4%). Quanto all’export verso i BRIC nel primo semestre del 2013 appare in crescita del +10,4% e pari complessivamente a 6 milioni di euro. Le esportazioni sono in forte progresso verso il Brasile (+267,5%) e in crescita verso la Russia (+18,3%) e l’India (+16,1%); flettono invece verso la Cina (-14,2%). Quest’ultimo Paese è tra i BRIC quello che assorbe il maggior volume di esportazioni della provincia novarese (2,1 milioni di euro nel primo semestre del 2013), seguito dalla Russia (1,9 milioni di euro), dall’India (1,4 milioni) e dal Brasile (0,6 milioni). Lo spaccato relativo al solo secondo trimestre evidenzia dinamiche analoghe a quelle descritte per il semestre, caratterizzato da una forte crescita dell’export del settore verso il Brasile e dalla contrazione dell’export verso la Cina. Il secondo trimestre si chiude con una flessione dell’export del -0,5%”. 11


OUTLOOK MERCATI

i t a c r me Outlook

a cura di Giuseppe Tortomasi Daniele Bevacqua

Cos'è successo a Ottobre

I

l mercato in ottobre ha rotto gli indugi e, dopo una breve pausa all’inizio del mese, ha segnato i nuovi massimi storici. Anche le Borse periferiche in Europa hanno fatto performance importanti, ma in questi casi la loro distanza dai massimi storici resta tale da rendere meno eclatante il risultato di ottobre. Per noi ottobre era un mese set up, cioè un mese in grado di dare indicazioni sul trend futuro del mercato. Tipicamente, secondo questa metodica, un massimo rischia di essere un segnale di esaurimento della tendenza rialzista. Per Novembre quindi una sola domanda:

quello di ottobre è stato davvero il massimo finale per il mercato? Come si gestisce un set up mensile? Prima di tutto dobbiamo dire che tra le tante metodiche che si possono usare per analizzare un mercato e i suoi equilibri, un posto di rilievo spetta alla statistica. Quando il mercato arriva ad un appuntamento statisticamente importante dopo oltre quattro anni di rialzi, tocca alzare il livello di attenzione e monitorare attentamente la dinamica dei prezzi. Il mese di ottobre 2013 è stato un appuntamento ciclico statisticamente importante. Ma come si usa un set up mensile? Come si fa a valutare la struttura del trend e quali segnali possiamo guardare per capire come il trend proseguirà? Statisticamente, segnando un massimo chiaro e nitido come quello fatto nello scorso ottobre, il mercato dà un potenziale segnale di fine corsa e di esaurimento del movimento rialzista. Ma, per dirla con Amleto, ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia. Tante volte un set up così importante è stato un punto di espansione importante per il trend e non di inversione. Per capire come usare un set up di questo livello si deve seguire il flusso del trend di mercato, senza avere la pretesa di anticiparlo. Se a novembre SPX romperà i minimi di ottobre, avremo il segnale 12

che confermerà che ottobre è stato il massimo di un pull rialzista eccezionale, in grado di portare i prezzi da 666 punti a oltre 1750 punti, scalando con successo il muro della paura e terminando in un eccesso rappresentato, appunto, dal massimo dello scorso ottobre. Se invece il mercato in novembre supererà al rialzo il massimo di ottobre, allora vorrà dire che la festa non solo non è ancora finita, ma confermerà la possibilità di crescere forte fino alla fine dell’anno, confermando il vecchio adagio che vuole che in Borsa gli anni finiscano come sono iniziati, il 2013 è cominciato con il botto e con il botto in questo caso finirà. Quindi inutile mettersi a cercare di leggere il futuro o di anticiparlo: basta aspettare e vedere. Certo la politica e le Banche Centrali giocheranno il loro ruolo come sempre importantissimo soffiando nelle vele del mercato o contro di lui. Ma alla fine sapremo cosa succederà dalla dinamica dei prezzi e, seguendo novembre, avremo davanti a noi comunque un grosso trend, con ricche possibilità di guadagno. I mercati sono in “bolla”? L’analisi dei fondamentali di mercato può darci una mano a cercare di prevedere l’andamento dei prezzi. Perché il massimo di ottobre possa frenare la crescita delle Borse è necessario che i prezzi dei titoli siano cari, addirittura in bolla speculativa. Ecco cosa pensano i nostri amici americani di Rivefront sull’argomento. “Non crediamo che il mercato azionario americano sia attualmente in bolla, né che l’inflazione sia una reale preoccupazione in questo momento. Con i tassi d’interesse così bassi e per così tanto tempo, l’aumento del grado di indebitamento nel sistema finanziario e lo S&P 500 sui massimi di sempre, alcuni investitori sono preoccupati che si possa ripetere quanto successo nella seconda metà degli anni ’90 e a metà dello scorso decennio, in particolar modo con la Fed che stampa così tanta moneta. Noi non siamo d’accordo. Una delle caratteristiche di una bolla speNOI - NOVEMBRE 2013


OUTLOOK MERCATI

i t a c r me Outlook

culativa è che la valutazione si svincola dai fondamentali sottostanti, come i prezzi delle azioni e gli utili negli anni ’90 o i prezzi delle case a metà degli anni 2000. Mentre lo S&P 500 ha cominciato a far registrare nuovi massimi ad aprile, gli utili a dodici mesi hanno cominciato a viaggiare su nuovi massimi da due anni a questa parte, giustificando questi prezzi record, a nostro modo di vedere. Dato che crediamo probabile che gli Stati Uniti evitino la recessione il prossimo anno e che la ripresa globale continui, pensiamo che gli utili possano ulteriormente aumentare nel corso del prossimo anno, sebbene la stima di un +10% appaia troppo ottimista. In base alle nostre aspettative sugli utili, manteniamo il nostro target per lo S&P di 1800 punti entro la fine dell’anno e di 1850 verso la metà del prossimo. La politica della Fed di comprare obbligazioni ha condotto i rendimenti così in basso da rendere improbabile per le obbligazioni di elevata qualità riuscire a dare dei rendimenti reali positivi nell’arco dei prossimi anni. Alcuni hanno suggerito che i bond sono in bolla; una bolla, comunque, implica uno scoppio. Noi siamo convinti che i rendimenti obbligazionari saliranno dai livelli attuali ma che il ritmo sarà vincolato dai tassi a breve termine, che probabilmente rimarranno a zero per un altro paio d’anni o giù di lì. Perché un bond sia valutato in termini di affidabilità e di ammontare dei flussi dei pagamenti, sono necessari un outlook sull’inflazione e uno sul settore del credito. Pensiamo che il rischio di credito per il debito del segmento corporate sia basso, dati gli utili elevati e dato come si sono rafforzati i bilanci (le aziende hanno sfruttato i bassi tassi d’interesse per rifinanziare il debito costoso). Nonostante la recente minaccia di default del decennale americano, il mercato dei CDS continua a valutare la solvibilità degli Stati Uniti al pari di quella di Regno Unito e Australia, segno che gli investitori continuano ad assegnare al debito americano basse probabilità di default. Per quanto riguarda l’inflazione che potrebbe potenzialmente erodere il flusso cedolare degli obbligazionisti, l’inflazione dei prezzi al consumo è stata mediamente intorno al 2.3% nel corso degli ultimi 5 anni. Crediamo che l’inflazione sia rimasta su livelli bassi nonostante le azioni della Fed perché molta della moneta creata non è entrata in circolo attraverso il finanziamento da parte delle banche. Con il proseguimento dell’espansione statunitense, il rischio legato NOI - NOVEMBRE 2013

all’inflazione aumenta al migliorare delle condizioni del mercato del lavoro e dell’accelerazione dei finanziamenti. Pensiamo che la Fed sia consapevole di questo e che voglia diventare più restrittiva. Come target, la Fed ha esplicitamente comunicato l’intenzione di innalzare i tassi se l’inflazione dovesse salire oltre il 2.5%. Sebbene alcuni investitori si pongano il dubbio in merito all’indipendenza della Fed, alle decisioni e addirittura alle sue scelte per le misure riguardanti l’inflazione, non crediamo che metterebbe a rischio le sue credenziali anti-inflazionistiche conquistate con tanta fatica, danneggiando così l’istituzione, per ottenere vantaggi politici di breve termine. Anche i membri della Fed, da sempre pacati, stanno cominciando ad essere sempre più espliciti in merito alla sua capacità di tenere a freno gli eccessi dei mercati finanziari e l’inflazione dei prezzi delle attività. A luglio il governatore Sarah Bloom Raskin ha tenuto un discorso su “La questione di una risposta armonizzata alle bolle speculative”, in cui descriveva molti degli strumenti della Fed che avrebbero potuto prevenire le precedenti bolle, come le regole sul capitale e la liquidità, i requisiti sui margini e sugli haircut. Più recentemente, il governatore Jeremy Stein ha parlato dell’appoggiarsi agli squilibri finanziari, suggerendo che “un elevato grado di indebitamento del settore finanziario o condizioni molto positive sul lato del credito oggi aumentano la probabilità di un elevato picco al rialzo negli spread creditizi domani. L’avversione al rischio dei policymaker nei confronti dei risultati sul fronte della disoccupazione, quindi, potrebbe rendere la Fed favorevole nei confronti di un tentativo di inasprimento delle condizioni creditizie, anche a costo di qualche perdita sul lato dell’occupazione oggi pur di ridurre la variazione di quella futura”. Riflettendo l’avvertimento di Stein, la scorsa settimana i regulator federali del sistema bancario hanno raccomandato alle banche di aumentare gli standard per i conferimenti per finanziamenti commerciali a leva. L’inflazione è passata attraverso molteplici fasi nel corso degli ultimi 140 anni. La “good deflation” nel tardo 1800 è stata la conseguenza della produttività della Rivoluzione Industriale che aveva condotto verso il basso i prezzi delle merci. Questa dinamica è stata in aperto 13


OUTLOOK MERCATI

Giuseppe Tortomasi

contrasto con la deflazione che era seguita alla Grande Depressione. Periodi di rapida inflazione sono coincisi con le guerre, con la creazione eccessiva di moneta, con lo shock petrolifero degli anni ’70 e la risultante spirale salari/prezzi. Escludendo questi episodi, l’inflazione ha avuto la tendenza ad essere piuttosto bassa. Nonostante il programma di acquisto di obbligazioni, l’obiettivo della Fed compreso tra il 2% e il 3% ci sembra raggiungibile, dal momento che siamo in presenza di un eccesso di offerta di lavoro a livello globale e che sia le banche sia i loro clienti rimangono abbastanza cauti. Le nostre preoccupazioni in merito all’inflazione aumenteranno quando riprenderà a circolare la moneta, grazie all’incremento della fiducia di consumatori e aziende. Mentre al momento non ci sono sintomi di questa ripresa, incorporiamo la probabilità di un’inflazione più elevata nella determinazione dei nostri benchmark strategici. Un obiettivo di 1800 punti di SPX (come dice Riverfront) per la fine dell’anno è una cosa che potremmo definire raggiunta, visto che mentre scriviamo l’Indice vale circa 1770 punti. Ma se i mercati non sono in bolla, forse possiamo cercare spazi di rivalutazione maggiori in altri segmenti, meno evidenti dell’SPX, che sono invece rimasti molto indietro. La questione meridionale Non si intende qui parlare della irrisolta questione del sud della nostra penisola, ma del meridione dell’Europa e in particolare dell’opportunità e del rischio che l’Italia rappresenta per la speculazione

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finanziaria. Forse per la prima volta da anni vediamo una possibilità di crescita per il nostro mercato finanziario e, in ultima analisi, per il nostro Paese. Proviamo a disegnare uno scenario che sicuramente potrà sembrare fantasioso, ma che potrebbe essere di un certo interesse. Tutto ruota su due presupposti: il primo è che il Governo resti in carica e riesca a far approvare la legge di stabilità. Questa manovra finanziaria prossima ventura ha la possibilità di essere ricordata come la finanziaria del nostro turn around. Mentre tutti siamo delusi e amareggiati all’idea di concedere 14 euro di benefit a milioni di italiani che lavorano, la Finanziaria potrebbe portare in dote qualcosa di molto più ricco, sia in termini economici che in termini di immagine e di ritrovata fiducia nel Paese. Parliamo del recupero dei capitali che non sono rientrati in Italia con i vecchi scudi o che addirittura sono fuggiti dall’Italia dopo lo scudo sull’onda delle paure di rischio sistemico. Si calcola che i soldi italiani in Svizzera, quelli non leciti, siano circa 200 miliardi di euro. Se queste esportazioni di valuta potessero essere contestate agli evasori, entrerebbero a far parte del reddito degli evasori e (sanzioni a parte) sarebbero quindi tassate all’aliquota marginale, diciamo poco meno del 50%. Le Banche svizzere, fino a poco tempo fa molto restie a collaborare con il nostro Governo, hanno cambiato atteggiamento e ormai sono decise a far uscire la Confederazione dalla cosiddetta black list. I clienti tedeschi, spagnoli, francesi e greci delle banche svizzere sono già stati raggiunti da comunicazioni in cui le banche chiedono ai clienti conferma del fatto che i loro conti in svizzera sono stati dichiarati al fisco dei rispettivi Paesi.

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OUTLOOK MERCATI

Qualora non fossero risparmi ufficiali, i clienti verranno invitati a chiudere i conti e andare altrove. Un altrove però che ormai è diventato molto più scomodo e meno sicuro delle amiche rive del lago di Lugano o di Ginevra. I clienti italiani non hanno ricevuto la lettera, perché in Italia l’esportazione di valuta ha rilevanza penale e questo ha permesso agli svizzeri di rimandare l’invio della missiva ai nostri connazionali. Certo che se il Governo Letta trovasse il modo di cancellare il penale per questa fattispecie trasformandola in un ex reato, allora gli svizzeri non potranno più rifiutarsi di comunicare anche ai clienti italiani che per loro in Svizzera non c’è più posto. Visto che 200 miliardi sono tanti, Letta potrebbe anche fare uno sconto, per un certo periodo di tempo ai concittadini che vorranno rientrare, incassando cifre molto importanti, direi vitali in questo momento. I tedeschi hanno pagato il 20% per chiudere la faccenda e rientrare a far parte dei cittadini virtuosi. Una percentuale simile ci porterebbe in cassa 40 miliardi di euro, cifra in grado di rilanciare il turn around e soprattutto di dire che, per una volta, in Italia siamo stati in grado di far fronte alle esigenze di cassa facendo pagare il conto agli evasori e non ai lavoratori o ai risparmiatori. Sarebbe forse una molla in grado di convincere i gestori delle major a rimetterci a benchmark nei portafogli dei loro super-fondi, cosa che basterebbe per riprotare i prezzi del ftseMib a livelli molto più alti e a riportare lo spread con il Bund a livelli pre-crisi. Senza contare che i 200 miliardi, anche decurtati dall’onere fiscale, rientrerebbero nell’economia per finanziare (visti i prezzi ormai da saldo e il nostro amore mai sopito per il mattone) il mercato immobiliare, cosa che potrebbe dare un grosso impulso all’economia reale. Un sogno? Forse sì, certo uno scenario coraggioso e anche un po’ troppo ottimistico, ma non del tutto irrealistico. Il sottopeso dei gestori internazionali sull’Italia è quasi cronico, ormai, e una storia come questa potrebbe davvero attirare l’attenzione di molti sul nostro Paese.

Conclusioni

Quando il mercato segna il massimo storico ad ottobre, e lo schema del nostro modello indica che il massimo del 2013 non dovrebbe essere superato per almeno due anni, avere un po’ di timori è d’obbligo, specie se si viene da oltre quattro anni di rialzi. Proprio perché l’appuntamento ciclico di ottobre è stato così impor-

tante, se il mercato fosse in grado di superare a novembre i massimi del mese precedente, si verificherebbe un segnale d’acquisto di grandissima importanza. In particolare, situazioni come quella italiana potrebbero diventare buy opportunity di alto interesse per un mondo alla spasmodica ricerca di rendimento. Siamo entrati nella fase dell’anno statisticamente più favorevole all’investimento azionario, il trend rialzista è intatto anche se in USA è un po’ ipercomprato. Insomma, non ci sono per ora segnali si vendita. Se si esclude la resistenza Dow a 16000 e SPX a 1800/1900, tutto sembra propendere per una fine anno scoppiettante. Poiché il mercato ama i colpi di scena, tocca sottolineare che il rischio crisi politica è sempre dietro l’angolo: qualche domenica fa il Governo Letta è rimasto in piedi per le scelte di Alfano, che sono andate in contrasto con le indicazioni del suo leader di partito. Avesse fatto una scelta diversa, oggi non parleremmo di un’opportunità forte per l’Italia nella legge di stabilità. Quindi siamo ancora in uno strano mondo in cui l’economia è così debole da non permettere alla FED di ridurre le sue operazioni di QE e in cui una parola sbagliata può ributtare tutti nello sconforto e nella spirale del risk on. Anche i nostri Citisurprise indicano quanto complessa sia la situazione dell’economia reale: segnali di vendita con le Borse che salgono senza pause. Ma da sempre il mercato sale scalando il muro della paura. In buona sostanza, solo una rottura a novembre del minimo di ottobre decreterebbe la fine del movimento rialzista, la rottura del massimo di ottobre a novembre potrebbe produrre una forte accelerazione rialzista. Naturalmente novembre potrebbe avere due facce: moderatamente rialzista in USA e, ritrovando un po’ di equilibrio politico per la legge di stabilità, molto interessante in Italia. Questa ci sembra un’ipotesi affascinante e tutto sommato possibile. Per concludere: siamo consci che i dati dell’economia reale sono deboli, valutiamo come intatto il trend rialzista e quindi siamo tatticamente pronti per partecipare ad un eventuale rialzo nella parte statisticamente migliore dell’anno per le Borse. Seguiamo con trepidazione le cose di casa nostra e quello che succederà nelle prossime settimane: speriamo proprio di poter ricavare dalla politica, che tante preoccupazioni ha dato negli ultimi anni, qualche segnale di positività.

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SOCIETA'

LA CANDELA O LA LAMPA "I limiti del linguaggio sono i limiti del mio mondo". Ludwig Wittgenstein

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l dibattito che ogni anno si rinnova per la scelta della Scuola Superiore riporta in primo piano finalità, obiettivi, strumenti, metodi e contenuti proposti dai singoli indirizzi, coinvolgendo il concetto stesso di “cultura”. Purtroppo spesso le famiglie si trovano disorientate di fronte alle proposte e soprattutto ai messaggi che giungono dai mass media, soggetti spesso a semplificazione e alla moda. Di scuola tutti sanno tutto e tutti pensano di impartire lezioni a tutti, anche agli specialisti. Negli ultimi decenni abbiamo assistito a una serie di proposte per una rivoluzione della struttura degli studi. Non si può negare che l’impianto fondamentale non abbia seguito l’evoluzione rapida della società, che sovente l’insegnamento è ancorato a modalità non più rispondenti alle esigenze della gioventù contemporanea, che le persone sono 16

soggette a sollecitazioni molto diverse rispetto alle generazioni passate. Ma anche di fronte a tali sensate obiezioni occorre non perdere la bussola per inseguire chimere che tanto danno stanno procurando. Oggi, lo abbiamo ripetuto sovente, la nostra società è dominata dalla legge del “mercato”; ogni elemento ruota attorno a un solo perno: la crisi. Questa parola giustifica tutte le scelte di carattere politico e culturale. Non sono all’oscuro del danno provocato dalla passata gestione della res publica che attraverso sprechi, gestioni clientelari, tutela di fantomatici diritti, rivendicazioni assurde ha condotto la nazione ai livelli attuali. La cultura nei bilanci delle pubbliche amministrazioni è stata la voce di spesa più penalizzata. «La cultura è “inutile”, non procura reddito, non assicura occupazione, anzi è parassitaria. È inutile soprattutto la cultura umanistica» pare di leggere tra le

righe delle risposte degli amministratori. Ma è proprio vero? È proprio vero che noi Italiani dobbiamo rinunciare alla tradizione umanistica per cui siamo stati fari di civiltà per l’Europa prima e per il mondo intero poi? È proprio vero che carmina non dant panem (la poesia non dà il pane)? È proprio vero che soltanto la preparazione tecnica o puramente scientifica all’interno della scuola superiore offre ai giovani prospettive di preparazione e di occupazione? Senza dubbio non tutti devono intraprendere i medesimi studi e la diversità di indirizzi corrisponde alle diverse inclinazioni personali. Tuttavia, troppo spesso, la decisione è causata da pregiudizi. Il mondo della produzione non ha bisogno solo di esecutori, di tecnici, ma anche di dirigenti, i quali non debbono essere soltanto specialisti nel proprio settore, per il semplice fatto che il monNOI - NOVEMBRE 2013


società

ADINA? do cambia con una rapidità impressionante e chi è soltanto specialista nel proprio settore diventerà obsoleto nel giro di poco tempo. Non è forse questa la causa della chiusura di molte aziende, le quali non hanno retto di fronte alla sfida della globalizzazione per non aver saputo leggere i segni del cambiamento? Se una persona è specializzata nel produrre candele per illuminare la notte, continuerà a produrre modelli sempre più raffinati, ma non sarà mai in grado di inventare la lampadina. Ma per inventare la lampadina, occorre uscire dalla ripetitività degli schemi operativi per entrare nel mondo della creatività che solo una cultura completa può assicurare: completa secondo i principi della filosofia personalistica cristiana. Pertanto, accanto alla cultura scientifica, occorre sviluppare anche una cultura linguistica, filosofica, artistica, sociale. Ma, NOI - NOVEMBRE 2013

come pensavano i nostri padri, la madre di tutte le culture è quella linguistica se è vero che «i limiti del linguaggio sono i limiti del mio mondo» (L. Wittgenstein). Per questo lo studio delle lingue classiche permette non solo di impadronirsi di strumenti che aprono la porta all’apprendimento delle lingue moderne, ma anche di allargare gli strumenti espressivi della lingua materna. Oggi pochi sanno scrivere testi organici, stilisticamente coinvolgenti, lessicalmente appropriati, rigorosi sotto il profilo logico. Si ripetono continuamente “frasi fatte”, modalità espressive banali (cosa, qualcosa, dire, fare…). Manca il gusto del periodo tornito, della parola precisa, dell’espressione folgorante, manca il possesso di un vocabolario ricco e brillante, manca il possesso di una punteggiatura consapevole. Leggo tutti i giorni manoscritti di aspiranti scrittori: ben pochi sanno scrivere e tra

qualche decennio diventerà una rarità tale da vendere a caro prezzo. Poi paragono mentalmente questi scritti alla prosa affascinante di un medico, come Adelchi Cravero, il quale non era un letterato di professione, ma si era impossessato di uno strumento espressivo che gli ha pure permesso tante soddisfazioni nel settore professionale durante i colloqui con i pazienti. Non imputiamo una tale perdita solo a SMS o a internet. Apriamoci pure alla contemporaneità, ma non precludiamoci di infrangere i limiti del proprio mondo mediante una formazione linguistica, strumento insuperabile per affrontare la sfida della società globalizzata. Spetterà all’università il compito della specializzazione, quando l’orizzonte culturale sarà stato ampliato in modo formidabile. Infrangiamo anche il tabù secondo il quale la scuola deve soltanto preparare al lavoro: «Non scholae, sed vitae disci17


SOCIETA'

mus» scriveva Seneca all’amico Lucilio. Apprendiamo per vivere e questo è il primo scopo di ogni istituzione scolastica, poi per esercitare una professione, non il contrario. Svilire tutta la tradizione umanistica con lo studio delle lingue classiche solo perché non “servono” all’imprenditore rampante, solo perché non “servono” a fare soldi, è un pericolo molto meno latente di quando non sembri. “Costruirsi come persona” implica una dimensione superiore che ingloba ogni altra competenza: la dignità personale viene raggiunta non solo adempiendo i propri doveri di professionista, ma soprattutto aderendo alle virtù morali e civili che rendono la vita degna di essere vissuta. «Quam angusta innocentia est

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ad legem bonum esse! Quanto latius officiorum patet quam iuris regula! Quam multa pietas, humanitas, liberalitas, iustitia, fides exigunt, quae omnia extra publicas tabulas sunt!» Che ristrettezza morale è considerarsi onesti in base alle disposizioni di legge! Ben più vasto àmbito copre la regola del dovere rispetto alle disposizioni legali! Ben diverso tipo di comportamento richiedono l’attenzione al prossimo, la dignità della persona, la generosità, il giusto calcolo del dare e del ricevere, la fiducia nel genere umano, tutte qualità morali estranee al diritto pubblico e privato!. Il Liceo Classico e il Liceo delle Scienze Umane “Don Bosco” di Borgomanero non temono le sfide della contempora-

neità e lo dimostra il fatto che curano con particolare attenzione non solo le discipline umanistiche, ma anche quelle scientifiche e le lingue moderne. Oggi, infatti, una scuola che prepara al futuro deve mantenere salde le radici nella formazione di una personalità equilibrata, armonica, inserita nella società e nel mondo, una personalità creativa, che sappia leggere i segni dei tempi e porsi come protagonista nei confronti delle sfide che ogni giorno lancia il “villaggio globale”.

Noi

Giuliano Ladolfi

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salute

ASL NO

VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE Il 28 ottobre è partita la campagna di vaccinazione nell’ASL NO. Ecco le raccomandazioni per la stagione 2013-2014 L’ASL NO promuove la campagna di vaccinazione antinfluenzale, che inizierà da lunedì 28 ottobre e continuerà fino alla fine di dicembre garantendo, soprattutto attraverso l’impegno dei Medici di Medicina Generale (medici di famiglia), la somministrazione gratuita del vaccino ai soggetti a rischio. La vaccinazione rappresenta uno degli interventi più efficaci e sicuri a disposizione della Sanità Pubblica per prevenire la diffusione dell’influenza e le sue complicazioni ed è assicurata dal Servizio Sanitario Pubblico ai soggetti appartenenti alle categorie a rischio: • soggetti di età pari o superiore a 65 anni • soggetti di tutte le età: • con malattie croniche dell’apparato circolatorio, respiratorio • con malattie metaboliche (es. diabetici, persone affette da malattie renali e di tipo immunologico ecc) • con malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci (pazienti oncologici) o da HIV 20

• con malattie infiammatorie croniche a livello intestinale • con malattie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici • donne che sono nel secondo/terzo trimestre di gravidanza durante la stagione epidemica di influenza • personale di assistenza o contatti familiari di soggetti ad alto rischio • persone addette ad attività lavorative di particolare interesse collettivo (vigili del fuoco, polizia, insegnanti, ecc.) • persone a contatto con animali per motivi di lavoro. La vaccinazione deve essere ripetuta ogni anno, tutti i virus influenzali infatti tendono nel tempo ad acquisire cambiamenti che permettono loro di eludere l’immunità ottenuta dalla popolazione nelle stagioni precedenti. Per questo la composizione del vaccino viene aggiornata tutti gli anni dalla Organizzazione mondiale della sanità, sulla base dei dati derivanti dalla sorveglianza virologica delle infezioni influenzali.

Per combattere l'influenza e il raffreddore è inoltre importante osservare uno stile di vita corretto, e seguire alcuni semplici suggerimenti: • indossare abiti che permettono di trattenere il calore del corpo (cotone e la seta e, sopra, la lana); • fuori casa proteggersi, nelle giornate fredde e ventose, con sciarpe di lana o anche di seta, • vestirsi "a cipolla” (a strati), in modo da potersi liberare di una parte degli abiti entrando in un luogo riscaldato; • in caso di esposizione al freddo intenso con indumenti troppo leggeri, meglio un bagno caldo piuttosto che una doccia. Infatti il bagno riscalda e rilassa di più; • umidificare gli ambienti riscaldati; • in caso di malattia influenzale, seguire una dieta liquida con spremute, succhi di frutta e verdura; • lavarsi frequentemente ed accuratamente le mani con acqua e sapone.

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PSICOLOGIA

Manovre di "self help strategico"

Cambiare il proprio passato attraverso

la galleria dei ricordi "Libertà è ciò che fai con quello che ti è stato fatto" Jean-Paul Sartre

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uando pensiamo al nostro passato, succede di frequente che affiorino alcuni ricordi spiacevoli, se non addirittura tristi. Se abbiamo avuto dei genitori particolarmente duri o severi, ad esempio, a causa della delusione subita, potremmo sviluppare un carattere introverso e diffidente ed iniziare ad isolarci dagli altri. Allo stesso modo, il lutto per la perdita di una persona cara potrebbe causarci molta sofferenza, poiché rivivremmo costantemente nella nostra mente il momento più doloroso, quello del distacco, senza riuscire a pensare invece, ai tanti bei momenti trascorsi in sua compagnia.

di Chiara Ratto Psicologa e Psicoterapeuta

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Le nostre memorie passate, spesso, non sono altro che episodi isolati, ai quali attribuiamo un valore di continuità, pensando che un determinato evento negativo, proprio in quanto ricordato,

sia rappresentativo di molti altri eventi simili. Il modo in cui rappresentiamo i nostri ricordi inoltre, è pesantemente influenzato dai nostri stati d’animo attuali, che poi, a loro volta, vengono influenzati dai buoni o brutti ricordi. Se consideriamo questa influenza circolare e reciproca fra passato e presente, fra memorie e stati mentali attuali, potremmo anche pensare di «autoingannarci», per orientare tale meccanismo in una direzione a noi più funzionale. In questi casi allora, potrebbe essere utile rivisitare il nostro passato, alla ricerca di ricordi positivi, in grado di fornire un diverso significato ai nostri vissuti. Una tecnica molto utilizzata a questo scopo, in Terapia Breve Strategica, è quella di costruire nella propria mente, quando si è soli, ad esempio ogni sera prima di andare a dormire, una galleria di quadri di immagini relative al

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PSICOLOGIA

nostro passato. Tra queste, sicuramente alcune ci procureranno sofferenza, ma dovremo cercare di trovare, anche nelle esperienze più tristi, qualcosa di bello o di piacevole, riflettendo sugli antecedenti o su quelle che sono state le nostre reazioni successive. Allo stesso modo, se ripensiamo alle persone che si sono prese cura di noi, ci verrà in mente una nonna, uno zio o un maestro di scuola che si sono comportati con noi teneramente e, sulla base di questa figura, potremmo lentamente iniziare a rappresentare le memorie della nostra infanzia. Le immagini positive saranno ciò che dovremo mettere in risalto nel quadro di quel ricordo, in modo tale che riguardandolo, esso ci dia anche un senso di piacevolezza. Grazie a tale processo di autoinganno, riusciremo a trasformare, orientandolo verso esiti positivi, l’effetto delle nostre memorie sul nostro stato d’animo presente.

La «galleria dei ricordi», da costruire e rivisitare ogni sera, in questo caso, la potremmo riempire di tutte le immagini relative ai momenti belli e indimenticabili che abbiamo trascorso insieme a chi ci ha lasciato. In questo modo, riusciremo a trattenere dentro di noi quella presenza per andare avanti e trovare, an-

che ne dolore, un significato alla nostra esistenza, come dice D’Arrigo infatti: «Quando muore una persona che hai amato, invece che pensare alla sfortuna di averla perduta, pensa alla fortuna di averla avuta».

Tutti noi abbiamo vissuto nel nostro passato delle storie d’amore, ciascuna con una sua particolare dinamica. Alcune sicuramente ci avranno fatto soffrire, lasciandoci un po’ d’amaro in bocca, ma anche per queste ultime sarà comunque possibile costruire una nostra galleria di opere pittoriche, incorniciando in ognuna l’immagine più bella rimasta nella nostra memoria. In questo modo, sarà nostalgico, ma piacevole, di tanto in tanto, andare a visitare la nostra «galleria dei ricordi», che rimandandoci sensazioni piacevoli, associate alle belle immagini che abbiamo selezionato, influenzerà positivamente il nostro umore presente, ma anche il ricordo di quelle persone. Anche rivivere i ricordi nostalgici legati ad una persona che abbiamo perso e che non c’è più ci può aiutare, a poco a poco, ad emanciparci dal dolore della perdita.

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salute

Aria di festa al profumo di zenzero e cannella Da dicembre, alle Terme della Salvarola, sulle colline di Modena, ci si immerge nello spirito natalizio coi trattamenti alle spezie. Love is in the air sulle colline di Modena, dove le Terme della Salvarola preparano trattamenti di benessere a tutto relax, per vivere senza stress il tourbillon delle feste comandate. Prima di tuffarsi a capofitto nelle corse ai regali e nei preparativi no stop, sarebbe bene concedersi qualche momento di puro piacere. La proposta “Immacolato benessere” comprende 1 pernottamento con prima colazione a buffet, 1 body peeling al fango termale salsobromoiodico, per allentare le tensioni e purifica-

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re il corpo, 1 Aroma-massage “Cannella e Zenzero” per entrare nel mood delle feste e lasciarsi coccolare (40 minuti). E ancora 2 rilassanti giornate di benessere alla Spa termale Balnea, dotata di 5 vasche e piscine a varie temperature con idromassaggi e giochi d’acqua, camminamenti vascolari, sauna, bagno di vapore con aromi, luci colorate, zona relax e grande palestra cardiofitness. Durante i trattamenti si possono assaporare prelibati infusi alla frutta. Prezzo di 175 euro a persona in camera doppia

Classic. Le coppie possono godersi i trattamenti insieme, a lume di candela e avvolti da magici profumi esotici, nella Suite Eden (previa prenotazione). L’offerta è valida fino al 31 gennaio 2014. Per informazioni: Terme della Salvarola località Salvarola Terme sulle colline di Modena Tel. 0536.871788 E-mail info@hoteltermesalvarola.it Sito web: www.termesalvarola.it/balnea

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ER V O C ORY ST

Da Borgomanero al panorama letterario internazionale

La Casa Editrice “Giuliano L festeggia tre anni di attivitĂ 26

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SPECIALE WEEK-END

150 titoli, una ventina di recensioni su quotidiani a tiratura nazio-

nale, una trentina di presentazioni in tutta Italia, in Belgio e negli Stati Uniti, la vittoria in una decina di premi letterari nazionali, la presenza a tre edizioni del Salone del libro di Torino, la pubblicazione di autori prestigiosi di cui due candidati al premio Nobel, il riconoscimento unanime del mondo della cultura: ecco il bilancio di tre anni di lavoro della casa editrice “Giuliano Ladolfi”.

Un successo, senza dubbio, un successo che premia il lavoro e l’impegno dei titolari per un’impresa che qualifica anche il territorio del Borgomanerese. Ne parliamo con uno dei titolari, Giuliano Ladolfi. Quale il segreto del successo? Non credo che si possa parlare di un vero e proprio successo. Certo molte sono le soddisfazioni di carattere morale, le uniche che ci spingono a coltivare una passione di antica data, che si è rinforzata durante gli anni di direzione della rivista di critica letteraria “Atelier”. La stima di cui siamo circondati è merito soprattutto dei miei collaboratori, personalità e giovani di grande capacità e di profonda cultura, i quali condividono l’indirizzo di pubblicare soltanto lavori di grande qualità. Quale la maggiore soddisfazione? Indicherei come maggiore soddisfazione l’incontro con gli autori durante le presentazioni. Il rapporto umano costituisce la nostra prerogativa specifica. Per noi gli autori sono amici: essi ci affidano un tesoro prezioso, al quale hanno dedicato tempo e aspettative. La maggior parte di essi vanta curricula eccezionali, come docenze universitarie, ma molti sono anche esordienti e giovani, che trovano la possibilità di diventare visibili in una realtà apprezzata. Chi sono i collaboratori? In primo luogo il giovane Giulio Greco, anch’egli titolare e responsabile del settore della pubblicità e del marketing, il quale introduce nell’azienda una ventata di freschezza e di originalità, poi il prof. Luca Canali, il più importante traduttore dal latino, che dirige la meravigliosa collana “Diamante” dedicata alle traduzioni, il prof. Roberto Carnero, studioso di narrativa contemporanea, Matteo Fantuzzi e Guido Gallerani che lavorano nel settori della poesia e della narrativa. Importante la figura di Francesco Teruggi che si occupa del sito e della comunicazione.

Ladolfi”

Quali le difficoltà? Innanzi tutto il peso fiscale che per un’azienda come la nostra è veramente vessatorio… Se non ci sorreggesse la passione, non potremmo continuare. Anche la strategia del distributore non ci soddisfa completamente. Stiamo, infatti, pensando di inventarcene una nuova. Quali le prospettive? In primo luogo, vorremmo ampliare il raggio distributivo tramite il

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COVER STORY

rapporto diretto con le librerie. In secondo luogo, intendiamo raggiungere i mass media per diffondere la conoscenza di un’impresa che si propone di elevare il livello culturale e, infine, potenziare la valorizzazione dei giovani e degli scrittori locali. Perché gli scrittori locali? Perché nel nostro territorio esistono persone di valore che non trovano la possibilità di manifestarlo. Pensiamo a Laura Pollino, a Francesco Lunardi, al dottor Adelchi Cravero, allo stesso Francesco Teruggi, stimato collaboratore della rivista… E poi non possiamo dimenticare Segreti di famiglia, la raccolta di ricette di Paola e Piero Bertinotti, i gestori del ristorante “Pinocchio” di Borgomanero. Il ricavato è destinato all’arredamento delle camerette del reparto della pediatria dell’ospedale di Borgomanero. Con l’aiuto di molti amici, del Rotary Club Borgomanero-Arona, della Rotary Foundation, del Rotaract Borgomanero-Arona, e con il sostegno del Lions Club Host, del Lions Club Cusio, del Kiwanis e del Soroptimist di Borgomanero, ma soprattutto con il contributo della Fondazione della Comunità del Novarese, entro breve tempo saremo in grado di compiere una donazione di 57.000 euro. E questo è veramente un risultato insperato. La nostra casa editrice, quindi, nonostante le difficoltà di bilancio, intende essere presente sul territorio anche in questo modo. Il tuo collaboratore Giulio Greco è veramente giovane. Quali i motivi di questa scelta? Quando la casa editrice è stata fondata Giulio aveva da poco compiuto i 19 anni, ma, in virtù di una conoscenza sua e della sua famiglia di lunga data, ho pensato che egli avrebbe potuto contribuire a questo sogno in modo determinante. Ognuno di noi deve essere consapevole dei propri limiti e personalmente sono convinto di non conoscere adeguatamente il mondo giovanile. Inoltre la mia for28

mazione non sempre risulta al passo con i tempi. Il contributo di impostazione e di idee di un giovane come lui è determinante sia per formazione, dal momento che studia marketing alla facoltà di Scienze Politiche alla Statale di Milano, sia per prospettiva, dal momento che egli sa interpretare i gusti del lettore. E proprio unendo esperienza e creatività, riusciamo a raggiungere importanti obiettivi. Del resto, l’attenzione ai giovani è un prerogativa di lunga data sia per la mia professione di insegnante e di dirigente scolastico sia per una disposizione che mi ha indotto a fondare la rivista “Atelier” con Marco Merlin quando egli aveva appena 23 anni di età. Non dimentichiamo, inoltre, che proprio i giovani sono il settore cui prestiamo particolare attenzione. Due soli esempi: nel 1999 le edizioni Atelier hanno pubblicato l’antologia L’opera comune. Poeti nati negli Anni Settanta e nel 2011 la nostra casa editrice ha pubblicato La generazione entrante. Poeti nati negli Anni Ottanta, testo curato da Matteo Fantuzzi. Aggiungiamo anche le raccolte poetiche di Giulia Rusconi e di Domenico Ingenito, nomi sconosciuti al grande pubblico, ma di grande valore. Quali i prossimi traguardi? Il prossimo importante libro che stiamo pubblicando ha un titolo veramente speciale Tutta colpa di Mike, scritto dall’autore televisivo Edmondo Conti e da Nicolò Bongiorno e dedicato agli spettacoli che il grande Mike ha condotto sul piccolo schermo. Si tratta di un lavoro veramente importante perché unisce al rigore dell’informazione la leggerezza di episodi confidati da coloro che lo hanno conosciuto. E parlo di Pippo Baudo, di Fiorello, di Fabio Fazio, di Miriana Trevisan, di Fiorella Pierobon, di Susanna Messaggio, ecc. Sono descritte molte scenette esilaranti come il conflitto del presentatore con Berlusconi a proposito di una battuta sui Francesi oppure di un’offerta… in denaro a un accattone.

Ne risulta un ritratto umano diverso da quello ufficiale e codificato. Un vero gioiello da non perdere allora… Complimenti e auguri per obiettivi sempre più importanti. Una casa editrice universalmente apprezzata può diventare un motore di miglioramento culturale e volano di sviluppo per l’intera zona. NOI - NOVEMBRE 2013


Certamente e nei miei sogni vorrei anche portare alla conoscenza dell’intera nazione il patrimonio di imprenditorialità e di conoscenze che il nostro territorio ha elaborato negli ultimi cinquant’anni e che, a causa dell’attuale crisi, corre il pericolo di cadere nella dimenticanza. Verba volant, scripta manent, dicevano i Latini, ciò che non è scritto va perduto e purtroppo pare che vada perduto anche NOI - NOVEMBRE 2013

ciò che è scritto sul web all’interno dei miliardi e miliardi di messaggi. Per conservare la memoria del nostro glorioso recente passato non basta un album di fotografie o un resoconto documentato. Occorre la magia dell’arte, della narrazione, della ricostruzione che sappia tramandare ai secoli lo spirito di uomini che hanno costruito una cultura, un’organizzazione, una mentalità. Sarebbe un ar-

ricchimento per tutta la nazione e un glorioso ricordo per la famiglia e per amici. Anche noi, che come giornale siamo impegnati a far conoscere la realtà meravigliosa del nostro territorio, auguriamo il successo che un impegno, una passione, una cultura, una straordinaria apertura alla contemporaneità meritano. Marco Trivelli 29


ER V O C ORY ST

TUTTA COLPA DI MIKE Mike? Quale Mike? Non può essere che Mike Buongiorno, il mitico Mike Buongiorno, il re dei quiz, il personaggio che tutti noi abbiamo ammirato e amato… perché è tutta colpa di Mike se è nata la televisione pubblica e privata in Italia, perché è tutta colpa di Mike se milioni e milioni di italiani hanno iniziato ad amare la tv. Questa pubblicazione della casa editrice borgomanerese “Giuliano Ladolfi” percorre insieme a uno dei suoi numerosi fan, l’autore televisivo Edmondo Conti, la storia della televisione italiana 30

attraverso la storia del grande Mike. Leggendola, potrete appassionarvi con le sfide più avvincenti tra Rai e Mediaset, dagli Anni Ottanta ai giorni nostri. Potrete mettere alla prova la vostra memoria ricordando tanti show che hanno fatto storia. Potrete ripercorrere la nascita e l’evoluzione delle nuove realtà televisive. Ma soprattutto potrete conoscere o ritrovare il più grande mito della tv di tutti i tempi, attraverso i suoi programmi degli ultimi 30 anni e attraverso i ricordi e le emozioni di chi lo ha conosciuto bene

e di chi ha lavorato con lui: da grandi colleghi come Fiorello e Pippo Baudo, alle sue vallette come Susanna Messaggio e Antonella Elia, dal “Signor No” ai suoi registi. Non mancano interventi di Nicolò Bongiorno, secondo figlio di Mike, che lavora come regista, come autore e produttore per la casa di produzione di famiglia, la Bongiorno Productions. I proventi di questo libro saranno devoluti a sostegno dei progetti di utilità sociale della Fondazione Mike con il marchio “Casa Allegria” e “Scuola dell’Allegria”, come l’attività che ha sede a Borgomanero in via Alfieri. Si tratta di un viaggio sorprendente, corredato da una serie di fotografie che documentano i più importanti avvenimenti della vita di Mike, viaggio compiuto con gli occhi di chi davvero ama la tv e pensa che, ricordando la sua recente storia, i suoi personaggi più illustri e i suoi momenti più avvincenti e appassionanti, possa tornare a risplendere e a essere sempre più una compagna, un’amica e una dispensatrice di “Allegria”! La stessa ALLEGRIA che Mike ha sempre regalato ai suoi concorrenti, ai suoi ospiti, ai suoi collaboratori più stretti e ai tantissimi telespettatori che lo hanno amato e continuano ad amarlo, perché Mike è ancora con tutti noi. E i suoi show e i suoi quiz sono più attuali che mai. Ve ne accorgerete. E, se torneranno a illuminare il piccolo schermo, allora non avrete più dubbi: sarà sempre TUTTA COLPA DI MIKE! Tutta colpa di Mike Borgomanero, Giuliano Ladolfi editore, 2013, pp 240, 15 euro Il libro può essere acquistato online o nella migliori librerie e… diffidate se il libraio dice di non riuscire a trovare la pubblicazione o se accampa scuse simili: basta richiederla alla casa editrice www.ladolfieditore.it

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Inverno 2013/2014

E E ID -END K E E W


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Scende la neve, che si fa? Per l’inverno 2013/14 la parola magica è: GRATIS Chi ama la neve, quando le temperature si avvicinano allo zero, non fa che guardare fuori dalla finestra aspettando i bianchi e lievi fiocchi che incantano i bambini, ma anche chi bambino non è più. Quello della neve è uno spettacolo gratuito, ma non è la sola cosa gratuita che l’inverno offre: per poter far vivere appieno la stagione sciistica c’è infatti chi regala giornate sulle piste, notti in hotel o lezioni di sci.

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SETTIMANE DELLO SKIPASS GRATUITO Nelle due sorprendenti aree sciistiche Speikboden e Klausberg dal 7 al 21 dicembre 2013 conviene approfittare delle “Settimane dello Skipass gratuito”. Soggiornando per una settimana nelle strutture delle Valli di Tures e Aurina (BZ) (Tel. +39 0474 671136; http:// www.tures-aurina.com/it/inverno.html), per 6 giorni lo skipass non si paga.

È compresa la prima colazione, ma si può scegliere anche la mezza pensione, oppure la formula dell’appartamento. L’offerta è a partire da 210 euro a persona in bed & breakfast. E per chi vuole “Imparare a sciare in soli 3 giorni! Garantito!” ci sono i corsi della Scuola Sci Klausberg: se dopo 3 giorni gli aspiranti sciatori non apprendono, i soldi della scuola di sci, dello skipass e del noleggio dell’attrezzatura

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SPECIALE WEEK-END

vengono completamente rimborsati. La super offerta (valida dal 7 al 23 dicembre 2013, dal 7 gennaio al 1° febbraio 2014 e dal 15 marzo al 27 aprile 2014) comprende 4 notti in hotel con prima colazione o mezza pensione, oppure in appartamento, 3 giorni con 2 lezioni di sci individuali, compresi di attrezzatura a noleggio e skipass a partire da 329 euro a persona all inclusive (503 euro la coppia). “FREE SKI” SULLE PISTE DEI CAMPIONI Una vera baita di montagna, ma più chic. È il Romantik Hotel Baita Fiorita (Tel. 0342 925119; www.romantikhotels.com/S-Caterina-Valfurva) che si erge nel paradiso della Valtellina, a Santa Caterina Valfurva (SO), inserito nel Parco Naturale dello Stelvio e poco distante dalla Svizzera. Dal 30 novembre al 20 dicembre 2013 (e poi dal 29 marzo al 27 aprile 2014) si può approfittare della promozione “Free Ski”, per sciare gratis sulle piste dei grandi campioni. Si può scegliere la formula di 3 o 4 notti al prezzo di 85 euro al giorno, comprensivi di mezza pensione e di skipass, o l’opzione di 5 o 6 notti con le stesse opportunità e servizi ma al prezzo di 80 euro a persona. Sulla vetta ad attendere gli impavidi e desiderosi sciatori c’è l’esperta guida alpina e maestro di sci Jacopo Compagnoni, fratello di Deborah, pronto ad accompagnare gli amanti della montagna alla scoperta della sua natura. UN GIORNO DI VACANZA SU 4 È REGALATO Un rifugio ricco di arte, circondato dalle impressionanti Dolomiti e adagiato direttamente sulle piste da sci. Il Romantik Art Hotel Cappella di Colfosco (BZ) (Tel. 0471.836183 - www.romantikhotels.com/Colfosco) è un antico maso del XV secolo nell’Alta Badia trasformato in un meraviglioso 4 stelle decorato dai mobili del designer mondiale Matteo Thun. Dal 4 al 21 dicembre 2013, un

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giorno di vacanza è gratis per tutti con Dolomiti Super Premiére. L’importante è soggiornare almeno 4 notti, pagandone però solo 3. In primavera poi, dal 16 al 30 marzo 2014, i bimbi sono agevolati con Dolomiti Super Kids: prenotando una vacanza di una settimana, i piccoli fino a 8 anni soggiornano (in camera con i genitori) e sciano assolutamente gratis. Prezzi a partire da 100 euro per persona al giorno con trattamento di mezza pensione. GLI UNDER 8 NON PAGANO I 112 km2 dei comprensori di Carezza ed Obereggen (BZ) sono garanzia assoluta di sole e neve nel cuore delle Dolomiti, Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO. Dal 30 novembre 2013 al 30 marzo 2014 la Val D’Ega (Tel. 0471 619500; www.valdega.com) accoglie tutti i bimbi e i genitori armati di sci, tavole da snowboard, pattini da ghiaccio, slitte e slittini offrendo ai piccoli fino a otto anni (nati cioè dopo il 30-11-2005) uno skipass gratuito (esclusi stagionali, 12 giorni nella stagione e tessere a punti) per lo stesso periodo del familiare maggiorenne adulto pagante. La gratuità è intesa nel rapporto "un bambino per un genitore". Sarà anche l’occasione per scoprire il primo Snowpark per bambini, unico in Italia! CHEAP & SKI (QUASI GRATIS) Abbondanti prime colazioni da veri sportivi, cucina ad uso comune a disposizione, connessione internet wi-fi e divertenti programmi “Après Ski”: è quello che propongono (quasi gratis) le strutture del portale Hostelsclub. com. In una casa coloniale del 1700, ad esempio, il Garnì Rainbow di Rovereto (www.hostelsclub.com/hostel/rainbow) è posizionato su una collina nel mezzo della natura, che ospita in un ambiente caldo e armonioso servizi tecnologici elevati come la doccia idromassaggio e la tv satellitare. Ottimo punto di parten-

za per visitare le montagne circostanti, o fare un giro culturale al Mart di Rovereto. Prezzi da 22 euro a persona. Un paradiso per gli amanti dello sport e del relax è invece l’Ostello Dolomiti a San Martino di Castrozza (www.hostelsclub. com/hostel/dolomiti) si trova alla partenza degli impianti di sci “CES”, nel cuore del Parco Naturale di Paneveggio, a 400 mt dal centro di San Martino, in una zona tranquilla e con una vista eccezionale sulle Pale. Dispone di parcheggio privato ed è una soluzione pratica, economica e funzionale per la vacanza in montagna sportiva, o per chi è alla ricerca di quiete e relax. Da provare anche la cena tipicamente umbra, eh sì, perché i gestori sono originari del centro Italia! Prezzi da 27 euro a persona.


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Cheap & Ski Ostelli in alta quota nelle più belle stazioni sciistiche d’Europa Chi l’ha detto che gli sport invernali sono un piacere troppo costoso? A tutti quelli che amano neve, sci e sport più estremi, come il free climbing, lo snow board e il parapendio, HostelsClub.com – il portale che riunisce i migliori ostelli del mondo – propone le più ambite mete invernali europee a prezzi davvero lowcost: cheap & ski! Quest’anno la stagione invernale si apre tra Austria, Germania, Svizzera, Italia e Polonia con gli ostelli in alta quota. Una particolare tipologia di ostelli caratterizzati dall’essere situati nei pressi degli 34

impianti di risalita e anche alle stazioni di arrivo, così che non sia necessario viaggiare con la macchina. Propongono di norma camere da 2 a 8 persone, con o senza bagno in camera, e offrono abbondanti prime colazioni da veri sportivi. A disposizione degli ospiti inoltre ottimi servizi, come la cucina ad uso comune, la connessione a internet wi-fi e divertenti programmi “Après Ski”. AUSTRIA • Awa Innbrucke a Innsbruck, Austria (www. hostelsclub.com/hostel/innbrucke)

Nel centro di Innsbruck, con vista sull’Inn: è la soluzione ideale per chi ama lo sport, ma non può rinunciare al divertimento. Innsbruck, oltre ad essere una località sciistica, è nota per le sue vivaci serate dopo sci e, proprio sotto l’ostello, si trova un punto caldo della vita notturna: l’Innkteller. A disposizione sia camere comuni, sia camere private con bagno. A partire da 32 euro a persona. GERMANIA • House L. A. - City Hostel a Füssen, NOI - NOVEMBRE 2013


SPECIALE WEEK-END

Germania (www.hostelsclub.com/hostel/housela) Nel centro della città di Fussen, l'House L.A. City Hostel si affaccia sullo splendido castello di Neush Wanstein e la vetta di Allgauer. È situato sulla King Ludwing promenade che conduce al Lago Forggensee. Oltre alle camminate e alle escursioni in alta quota, l’House L.A. è il posto ideale per praticare alpinismo, sci, snowbord e pattinaggio; inoltre ci sono le Terme Crystal e la buona cucina bavarese assolutamente da provare. Prezzi da 18 euro a persona. • Youth Hostel Partenkirchen a Garmisch, Germania (www.hostelsclub.com/hostel/partenkirchen) Nella parte meridionale dell’Alta Baviera, a 10 km dal confine con l’Austria, a Garmish Partenkirchen si svolsero i giochi olimpici invernali nel 1936 e i mondiali di sci alpino nel 1978. Oggi si trova l’Olimpia Ice Sport Center, raggiungibile in breve dall'ostello. Sempre a pochi minuti ci sono gli impianti di risalita per varcare le più alte vette della Germania, fino a toccare quasi 3000 metri. Prezzi da 26 euro a persona. ITALIA • Garnì Rainbow a Rovereto (www.hostelsclub.com/hostel/rainbow) In una casa coloniale del 1700, posizionato su una collina nel mezzo della natura, ospita in un ambiente caldo e armonioso, servizi tecnologici elevati come la doccia idromassaggio, la tv satellitare e internet. Ottimo punto di partenza per visitare le montagne circostanti, o fare un giro culturale al Mart di Rovereto. Prezzi da 22 euro a persona. • Ostello Dolomiti a San Martino di Castrozza (www.hostelsclub.com/hostel/dolomiti) Un paradiso per gli amanti dello sport e del relax, l’Ostello Dolomiti si trova alla partenza degli impianti di sci “CES”, nel cuore del Parco Naturale di Paneveggio, a 400 mt dal centro di San Martino, in una zona tranquilla e con NOI - NOVEMBRE 2013

una vista eccezionale sulle Pale. Dispone di parcheggio privato ed è una soluzione pratica, economica e funzionale per la vacanza in montagna sportiva, o per chi è alla ricerca di quiete e relax. Da provare anche la cena tipicamente Umbra, eh sì, perché i gestori sono originari del centro Italia! Prezzi da 27 euro a persona. SVIZZERA • Downtown Lodge a Grindelwald, Svizzera (www.hostelsclub.com/hostel/grindelwald) Grindelwald è una delle mete di vacanze più apprezzate e cosmopolite della Svizzera e la più grande stazione sciistica della regione della Jungfrau. Dall’ostello Downtown Lodge si può ammirare il ghiacciaio Eiger, noto anche per la sua gola che si trova alla fine del villaggio di Grindelwald, caratterizzata dalle marmitte glaciali, le pietre lucide e i blocchi di marmo rosa e verdi. Tra gli eventi più originali che si svolgono in inverno in questo piccolo paesino svizzero, c’è la gara mondiale di bici da neve. Il Downtown Lodge offre sistemazioni in camere singole, doppie o camerate ed è situato nel pieno centro di Grindelwald, in posizione comoda per raggiungere i 2 ski resorts principali e i sentieri per chi voglia fare trekking. I prezzi partono da 38 Franchi Svizzeri a persona (circa 31 euro) ed è inclusa una ricca colazione a buffet (su richiesta anche mezza pensione o pensione completa). • Mountain Hostel a Grindelwald, Svizzera (www.hostelsclub.com/hostel/mountain) Il Mountain Hostel si trova ai piedi della parete nord dell'Eiger, vicino alla funivia della Jungfrau e alla stazione della cabinovia ed è il luogo perfetto per la partenza di escursioni e ogni genere di attività sportiva. Ideale per una vacanza cool, senza complicazioni e a un ottimo prezzo. Prezzi da 28 euro a persona.

lacken, Svizzera (www.hostelsclub.com/hostel/sonnenhof) Una mecca per gli escursionisti e sportivi che vogliono provare l’adrenalina di trovarsi in mezzo alla natura più bella. Circondato da un bellissimo parco, propone speciali pacchetti per sciatori o per chi vuole provare sport più estremi come rafting, canyoning, parapendio, deltaplano, paracadutismo, bungee jumping e zorbing. Camere da 2 a 7 posti letto. Prezzi da 23 euro a persona. POLONIA • Top Hostel a Zakopane, Polonia (www.hostelsclub.com/hostel/tophostel) L’Ostello Top Hostel si trova nel bel mezzo della Krupówki Street in pieno centro di Zakopane, la capitale invernale polacca. Zakopane è un piccolo e antico villaggio ai piedi dei monti Tatra, un tesoro naturale incastonato tra le più alte montagne fra le Alpi e il Caucaso. Oggi è divenuta una splendida meta turistica dove praticare innumerevoli sport sulla neve dedicata ai più giovani. Tra le peculiarità del Top Hostel ci sono tanti ottimi servizi: internet wi-fi super veloce, giochi, lavanderia, cucina comune e dulcis in fundo ... prezzi da 10 euro a persona. BULGARIA • Kralev Dvor a Bansko, Bulgaria (www.hostelsclub.com/hostel/kralev) Bansko è lo ski resort piu moderno e noto della Bulgaria, amatisimo dagli sportivi tedeschi e scandinavi per le sue 18 fantastiche montagne. Un vero paradiso per chi voglia praticare sci alpino, snowboard, escursioni e arrampicate. Il Kralev Dvor è una sistemazione imbattibile per il suo rapporto qualità/prezzo, con servizi da grand'hotel e tariffe a partire da 10 euro. Per informazioni: HostelsClub.com www.hostelsclub.com

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arte

VIGEVANO

Mini gemelli di cartone 42

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Domenica 27 ottobre c'è stato il primo appuntamento con DomenicArte, laboratori creativi per i piccoli dai 5 anni in su, che proseguirà fino al 15 dicembre nel Castello di Vigevano (PV). La fantasia si reinventa tra le manine dei bambini. Ed è proprio l’immaginazione più sfrenata che guida i baby artisti di DomenicArte, la divertente rassegna rivolta ai bimbi e alle loro famiglie, che vede i piccoli creativi dai 5 anni in su alle prese con pennelli, colori, carta, colla e tanto ingegno, nella magica cornice del Castello visconteo di Vigevano (PV), nei locali della Mascalcia. Quello di domenica è stato il primo dei 6 appuntamenti pomeridiani (fino al 15 dicembre 2013) della durata di 2 ore (dalle 15.00), organizzati dalle società Vigevano Promotions, con il patrocinio del Comune di Vigevano – Assessorato alla Valorizzazione Culturale. Dal titolo “Le proporzioni del corpo umano”, sarà dedicato alla costruzione di un manichino di cartone, che dovrà diventare il gemello di carta del bimbo, il quale lo plasmerà con la sua inventiva e grazie ai preziosi consigli degli educatori. Ogni parte del corpo, come facevano gli antichi greci, sarà disegnata sul modello del corpo umano, poi con la colla, braccia, gambe, testa e torace saranno messi insieme, fino alla spassosa fase della vestizione con tanti pezzi di stoffa e fili colorati. Per ricreazione, c’è una fantastica e golosa Merenda Sonora. Il laboratorio di domenica 10 novembre sarà invece dedicato alla costruzione di un simpatico burattino, che diventerà protagonista di un divertente teatrino, il 17 novembre sarà la volta di “Dormo o son desto?”: da una fodera nasce un coloratissimo cuscino di gomma piuma. Il 24 novembre si creano “Fiabe di bottoni”, mentre il 1° dicembre i fiori arrivano in anticipo con “La primavera nei quadri”. Infine il 15 dicembre si inventa uno speciale albero di Natale, con originali addobbi fatti a mano. Tutti gli oggetti realizzati dai bimbi durante DomenicArte possono essere portati a casa. La prenotazione è obbligatoria. Per ogni laboratorio ci sono 10 posti. Il costo è di 7 euro per bambino. Per informazioni: Infopoint del Castello (ingresso dallo scalone della Piazza Ducale) Tel. 0381.691636 E-mail: infopointcastello@comune.vigevano.pv.it Sito web: www.comune.vigevano.it

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L'arte messaggera di pace Giorgio Piccaia, l'artista di Agrate Conturbia (NO), è stato invitato con altri nove artisti a una speciale edizione della “Colony in Počitelj” in Bosnia Herzegovina. Il simposio, svoltosi a ottobre, ha visto la partecipazione di artisti prove40

nienti da tutto il mondo ed era dedicato alla memoria dei dieci anni dalla morte del primo presidente bosniaco Alija Izetbegović. L’International Art Colony ha sede in due bellissimi palazzi del cinquecento a

Počitelj vicino a Mostar, una città fortificata medioevale che è stata bombardata nel 1993 e ristrutturata dieci anni dopo. «Le opere che ho realizzato durante la mia permanenza in Bosnia e Herzegovina – ci dice Giorgio Piccaia - sono due: NOI - NOVEMBRE 2013


ARTE

un trittico formato da tre tele quadrate dal titolo “Tolleranza”. Ho usato i simboli di cinque religioni monoteiste, la croce per il cristianesimo, la ruota del Dharma per il buddhismo, la Stella di Davide per l’ebraismo, la mezzaluna per l’islam, l’omkar per l’induismo. Nel primo quadro giallo i simboli bianchi sono una moltitudine, nel secondo nero sono ripetuti tre volte per religione, mentre nell’ultima tela blu appaiono molto sfumati e sono uno per religione. Il bianco, il giallo e il blu sono i colori della bandiera bosniaca. La seconda tela “Attenzione aerei” su sfondo blu è un olio dove sono rappresentati una miriade di aerei che vanno diagonalmente, parallelamente, e ossessivamente da una parte all’altra e nel contempo attraversati nell’altro verso da meteoriti. La guerra in Bosnia si svolse tra il 1° marzo 1992 e il 14 dicembre 1995, e si stima abbia causato circa 100.000 morti». I lavori di Giorgio Piccaia sono stati esposti il 19 ottobre a Sarajevo presso il Teatro Nazionale e successivamente entreranno a far parte della collezione del Museum Alija Izetbegovic della capitale della BiH. Marco Trivelli Nella foto Giorgio Piccaia tra Adnan Žiško direttore del Museo Alija Izetbegovic di Sarajevo e Admir Mujkic presidente dell’associazione artisti della Bosnia Heregovina.

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MOSTRE

A Milano apre

il Mondo dei Robot

Allo Wow Spazio Fumetto dal 26 ottobre una mostra dedicata ai nostri alter ego meccanici, da Asimov a Goldrake, da Terminator a Wall.E

Dal 26 ottobre 2013 al 12 gennaio 2014 WOW Spazio Fumetto - Museo del Fumetto di Milano, ospita una mostra unica nel suo genere, dedicata al fantastico mondo dei robot, così come ce lo hanno raccontato il fumetto, l’animazione, l’illustrazione, la letteratura e il cinema in più di 100 anni di immaginario. Dai primi automi immaginati agli inizi del Novecento ai “robottoni” giapponesi che negli anni Settanta invasero le nostre tv, dalla letteratura di Asimov al cinema d’autore. Amici dell’uomo o macchine di distruzione, piccoli o giganteschi, con o senza anima, i robot (droni, droidi, cyborg o automi che dir si voglia) sono i protagonisti di migliaia di avventure senza tempo che vengono ricordate in mostra attraverso l’esposizione di tavole originali, edizioni rare, giornali d’epoca, libri, gadget, diorami in Lego, action figures, manifesti cinematografici originali, illustrazioni, figurine e tante sorprese. La mostra si apre su una panoramica dedicata alla “nascita” del mito moderno dei robot, nella letteratura e attraverso 42

le matite dei maggiori illustratori/copertinisti della fantascienza come Kelly Freas e Chris Foss, con alcune tra le loro più belle immagini, Karel Thole e Carlo Jacono, con le migliori copertine create per serie di grande successo tra cui Urania. Sono poi esposte le illustrazioni originali di Giuseppe Festino, Victor Toglianie Franco Brambilla (quest’ultimo autore anche del manifesto della mostra). Un'apposita installazione introduce le tre leggi della robotica ideate da Isaac Asimov, che intorno ad esse ha costruito molti dei suoi racconti e romanzi. Nella finzione narrativa le tre leggi vengono programmate all'interno d ogni robot, in modo che non possa nuocere all'uomo, ma che anzi lo serva e obbedisca anche a costo della propria sopravvivenza. Per omaggiare degnamente il grande autore, tra gli altri documenti, è esposta una rara copia della prima edizione del capolavoro I Robot, autografata da Asimov proveniente dalla galleria d'arte Little Nemo di Torino. La parte centrale della mostra si concen-

tra sul fumetto, il cinema e l'animazione, con un occhio di riguardo alle contaminazioni tra questi “mondi”. Robot, androidi e cyborg verranno raccontati anche attraverso albi rari, tavole originali, riproduzioni, disegni e schizzi d'animazione, gadget, giocattoli, memorabilia e filmati. Grazie a collezionisti privati saranno esposte tavole originali di Leone Cimpellin (Gianni e Rob-8), Roy D'Amy (Scuterino), Jack Kirby (Machine Man), Nevio Zeccara, di Luca Genovese per Beta, rodovetri d'animazione giapponese e tavole originali delle versioni a fumetti realizzate in Italia. 26 ottobre 2013 /12 gennaio 2014 www.museowow.it Ingresso 5 euro (ridotto 3 euro) Orario mostra: da martedì a venerdì, ore 15.00-19.00; sabato e domenica, ore 15.00-20.00.

NOI - NOVEMBRE 2013


a tavola! Supplemento a NOI di Novembre 2013

Il mensile del buon gusto italiano

A caccia di‌ sapori d’autunno

Il frutto dell'Autunno Il cachi, frutto simbolo di pace, dalle grandi proprietĂ



Noi a tavola!

Il frutto dell'Autunno

Il cachi, frutto simbolo di pace, dalle grandi proprietà

Il cachi, frutto paffuto e molto fragile, è diventato simbolo di pace nel secondo dopoguerra: infatti, solo pochi di questi alberi sopravvissero alla devastante esplosione atomica di Nagasaki. In Cina, la leggenda narra che la pianta del cachi incarna l'albero dalle sette virtù, riferite sostanzialmente alla dolcezza dei frutti, al legno robusto, alla longevità della pianta, all'impiego decorativo delle sue foglie, al fuoco prodotto dall'ardere dei suoi rami, alla possibilità data agli uccelli di nidificare tra i rami ed alla sagoma ombreggiata creata dall'imponente albero. Oggi, il cachi è il frutto più colorato che simboleggia l'autunno. Tra i vari nomignoli con i quali viene ricordato, non può mancare “Mela d'Oriente”, essendo tipico dei paesi orienNOI - NOVEMBRE 2013

tali, e “loto del Giappone”. Inoltre, fu definito in passato “cibo degli dei”, per merito del suo sapore dolcissimo, unico ed originale. Il cachi è noto in botanica con il nome Diospyros kaki: il genere deriva dal greco ed è costituito da un accostamento di due parole “Diòs” (riferito al dio Giove) e “pyròs” (frumento); letteralmente, quindi, il cachi viene definito il frumento di Giove. La specie “kaki” fa riferimento, invece, al colore aranciato del frutto, tipico della terra arida e siccitosa dalla quale si sviluppa la pianta. Sebbene i cachi, in una nota canzone, simboleggino l'Italia, questi frutti sono, in realtà, nativi dei Paesi d'Oriente. L'origine del cachi risale a tempi antichissimi, tant'è che la pianta, essendo una delle più antiche ad essere coltivate

dall'uomo, vanta una tradizione millenaria. Il cachi è oriundo dei paesi cinesi: il suo viaggio verso terre americane ed europee ebbe inizio solo verso la metà dell'Ottocento. Si narra che il primo albero di cachi nel Nostro Paese fu coltivato nel giardino di Boboli nel 1871. Attualmente, si stima che la produzione italiana si aggiri attorno alle 65.000 tonnellate, di cui ben 35.000 prodotte in Campania; anche il Veneto e l'Emilia Romagna sono buoni produttori di cachi. In Sicilia, il cachi riveste un'importanza notevole in termini economici: in particolare, il cachi di Misilmeri viene esportato in tutto il mondo. Il cachi è un membro della famiglia delle Ebenacee, la stessa cui appartiene l'ebano: sono alberi che raggiungono al45


tezze piuttosto elevate, da 15 a 18 metri, di dimensioni generalmente non troppo imponenti perché potati di frequente. Le foglie ovali - bislunghe, estese e lucenti, sono caduche e poco appuntite. I fiori, esclusivamente femminili nelle piante coltivate, sono bianchi: la fruttificazione segue l'impollinazione, resa possibile da esemplari della medesima specie, provvisti di fiori maschili. Il frutto è una bacca sferica dal colore arancio carico: come le nespole, i cachi vengono raccolti immaturi, quando ancora la polpa è soda, asprigna ed estremamente astringente. Il frutto potrà essere consumato dopo la sua sovra maturazione, quando la polpa diviene molliccia, gelatinosa e dal colore tendente al brunastro. La pratica di raccolta pre-maturazione, seguita da un periodo di stoccaggio nei

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magazzini, viene chiamata ammezzimento: questa tecnica è importantissima per eliminare il tipico sapore astringente dei cachi, oltre a permettere alla componente zuccherina di “mascherare” la nota tannica. Questo frutto, contrariamente a quanto avviene in Estremo Oriente, viene consumato nel nostro Paese dopo la maturazione completa: la polpa, flaccida e gelatinosa, può esser mangiata con un cucchiaio, oppure può essere utilizzata per la realizzazione di centrifughe di frutta, marmellate, macedonie e per insaporire yogurt. In Giappone, il cachi è l'ingrediente principe per la preparazione di alcuni vini in genere a basso grado alcolico - oltre a prestarsi per la realizzazione del sakè. In genere, il cachi va comprato ancora

acerbo: per velocizzare la maturazione, è consigliato accostarvi alcune mele, in grado di sviluppare etilene, ormone gassoso che accelera la maturazione del frutto. Valori nutrizionali e proprietà Grazie agli interessanti valori nutrizionali e alle proprietà correlate, il cachi rappresenta un ottimo espediente per iniziare al meglio l'autunno. Anzitutto i cachi sono considerati molto energetici ed a tal proposito sono indicati a bambini, anziani e agli amanti dello sport. Inoltre, i frutti vantano proprietà lassative, diuretiche ed epatoprotettive. I cachi non rientrano tra i frutti a basso tenore calorico: infatti, 100 grammi di cachi forniscono all'incirca 65-70 kcal

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(equivalenti a circa 272 kJ). L'acqua ne costituisce circa l'80%, gli zuccheri ben il 16-18%, mentre le fibre sono calcolate intorno al 2,5%, le proteine allo 0,6% e i grassi allo 0,3%. Tra i sali minerali, il primato in termini di quantità spetta sicuramente al potassio (ca. 161-170 mg %), minerale che conferisce al cachi le spiccate proprietà diuretiche. Oltre al potassio, si ricordano anche il fosforo (20 mg %), il magnesio, il calcio ed il sodio; solo in tracce si ritrova il selenio ed il manganese. Considerevole pure la quantità di vitamina C: è bene sottolineare che la quantità di acido ascorbico varia in funzione del grado di maturazione del frutto, variabile da 50 mg a 7 mg nel cachi molto maturo. Il cachi è ricco anche di beta-carotene, precursore della vitamina A: si stima che 100 grammi di prodotto fresco apportino 1,4 mg di retinolo equivalenti.

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I pigmenti (licopene e xantine) agiscono sinergicamente con la provitamina A, potenziandone l'azione finale (antiossidante e possibile prevenzione dalle malattie cardiovascolari). [tratto da Terapie Complementari in Geriatria, di Enrica Campanini, Stefania Biondo]. Il cachi acerbo è miniera di tannini, ai quali sono ascritte le note proprietà astringenti: la tipica percezione di avere la “bocca legata” è dovuta proprio alla componente tannica. Durante la maturazione, la quantità di tannini si riduce fortemente, viceversa, gli zuccheri (fruttosio e glucosio) aumentano. Come accennato, il cachi è un frutto piuttosto energetico per la cospicua quantità di zuccheri: a rigor di ciò, il consumo di cachi è sconsigliato per chi soffre di diabete o di obesità, ma raccomandato in caso di inappetenza, stress psicofisico e sport. Il frutto del cachi dovrebbe essere con-

sumato crudo: in questo modo, viene garantito un buon apporto in termini di vitamine e sali minerali, beneficiando del buon effetto vitaminizzante e rimineralizzante. Per la presenza del potassio, il cachi è considerato un buon diuretico e depurativo, mentre il cospicuo contenuto in fibre rende il frutto un ottimo rimedio naturale contro la stitichezza (proprietà lassative). Il cachi è consigliato anche in caso di disturbi epatici (virtù epatoprotettrici), emorragie (virtù astringenti ed emostatiche dei frutti immaturi) o cure antibiotiche responsabili di una compromissione della flora intestinale. Ottimo rimedio naturale contro lo stress, il cachi è raccomandato anche in caso di stanchezza ed astenia. Da ultimo, il cachi esercita un'importante attività protettiva nei confronti di milza, pancreas, stomaco ed intestino tenue.

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L’elisir di lunga vita? È a colazione! Bacche esotiche e gustosi semi rari, il breakfast più insolito è nel regno eco e vegetale del B&B “il Richiamo del Bosco” (PR). La prima colazione, si sa, è la regina della tavola. Ma ci sono posti in cui è più benefica che altrove. Affascina ed incuriosisce l’inconsueto breakfast servito sul lungo tavolo di legno che si affaccia sulle enormi finestre che incorniciano l’avvolgente quadro naturale del B&B Il Richiamo del Bosco, nel Parco Regionale Boschi di Carrega, a Sala Baganza (15 km da Parma). Con lo sguardo perso tra la rigogliosa vegetazione, si possono assaporare ogni mattina incredibili prodotti bio e super salutari. L’elisir di lunga vita è nascosto nelle Bacche di Goji, le “red diamonds” dalla forma rosso pomodoro, ma dal dolce sapore dei frutti di bosco. Hanno qualità eccezionalmente nutrienti che mantengono giovane ed elastica la pelle, rafforzano il sistema immunitario e contengono aminoacidi e tante vitamine, tra cui il rarissimo germanio. Lo sanno bene i monaci tibetani e i cultori della nutrizione asiatica. E lo sa benissimo chi le scopre, anche perché sono poco caloriche, ricche di antiossidanti (carotenoidi, flavonoidi e acido linoleico) e pure afrodisiache. Ce ne sono anche ricoperte di cioccolato! Dal Sud America arrivano i Semi di Chia, ottimi donatori di calcio (ce n’è 5 volte di più di quello contenuto nel latte), di omega3, di vitamina C (7 volte più delle arance), di ferro e potassio. Sono gustosi soprattutto mescolati con i muesli, con altri semi o frutti, energetici e perfetti per chi soffre di pressione alta e per chi è a dieta. D’altronde, gli Aztechi li utilizzavano già tanti secoli fa. Si ritrovano almeno 5 aromi nelle Bacche di Schisandra, frutti strani ed esotici dell’Asia orientale, che con il loro sapore dolce, salato, amaro, acido e pungente, riescono a donare vitalità e nello stesso tempo contrastare l’invecchiamento. Possiedono proprietà antiossidanti, anti-infiammatorie e sono un potente tonico contro la fatica e lo stress. Provare per credere, tra una miriade di nocciole, mandorle, semi di lino, sesamo. E invece del solito latte di mucca, si può scegliere tra riso, avena e soya. Oppure si può degustare in completo relax una speciale tisana alle erbe raccolte nel bellissimo giardino officinale di casa. Per informazioni: B&B “il Richiamo del Bosco” via Capanna 18, nel cuore del Parco Boschi di Carrega, 43038 Sala Baganza (PR) Tel. 335.8388895; 0521.338699. E-mail: info@ilrichiamodelbosco.it Sito Web: www.ilrichiamodelbosco.it

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A Biella il Festival Nazionale del Risotto Italiano Testimonial la show girl Ksenia Zaynak e il ”cronista della gastronomia”Edoardo Raspelli Nel polo fieristico di Gaglianico l’assaggio di ben 90 ricette diverse (dieci al giorno) con riso DOP di Baraggia Biellese e Vercellese. Gemellaggio tra Alto Piemonte e Liguria ma anche con il fungo porcino di Albareto. Scuola di cucina e dimostrazioni del Campionato mondiale di Panissa. Dopo il grande successo sanremese nella versione Vista Mare, il Festival Nazionale del Risotto Italiano è tornato a Biella dove, nel polo fieristico Biella Fiere di Gaglianico, fino a domenica 3 novembre si è svolta la seconda edizione, che ha ripetuto lo straordinario successo dell'edizione 2012. Ancora Edoardo Raspelli l'ispiratore e il testimonial e tante le novità che, mutuate dall'esperienza di Sanremo, hanno arricchito la manifestazione. Venerdì 1 novembre c’è stato il Raspelli Day, giorno in cui il più noto ed autorevole giornalista gastronomico italiano ha incontrato autorità, pubblico, operatori economici e chef per parlare dell'importanza di eventi come il Festival del Risotto in rapporto alle politiche di valorizzazione delle eccellenze territoriali, di cui l'Alto Piemonte, con il Riso DOP di Baraggia Biellese e Vercellese, è ricco e che nel risotto, piatto di sintesi e di assoluta italianità, trovano una delle più alte espressioni.

La panissa vercellese, che qualcuno definisce il risotto migliore del mondo, è stato fra i grandi protagonisti del Festival, nell'interpretazione dei nove finalisti del Campionato Mondiale di Panissa, promosso e organizzato dall'Associazione Nazionale Città del Riso: ogni giorno una panissa uguale, nella tradizione, e diversa, nell'interpretazione dei nove Maestri di Panissa che si sono alternati ai fornelli. Guest star della manifestazione la Fiera Nazionale del Fungo Porcino IGP di Albareto, con cui il Festival del Risotto è gemellato. Il Ponente Ligure, infine, è stato l’altro protagonista della giornata dell'1 novembre: una delegazione di amministratori di Sanremo è giunta a Biella per rinnovare il gemellaggio fra le due città in quello che gli organizzatori hanno definito il "Raspelli Day", la giornata cioè in cui il critico gastronomico, insieme alla show-girl e madrina Ksenia Zaynak, era al Festival del Risotto a disposizione del pubblico e per presentare la "Scuola di Risotto" che aveva come protagonista Giancarlo Marabotti, ultimo grande e rigoroso interprete delle preparazioni delle salse al mortaio, salse liguri e provenzali che, insegnate e fatte eseguire dai partecipanti alla "Scuola di Risotto", sono poi entrate nei risotti di quel giorno degustabili dal pubblico.

Una novantina i risotti degustabili nell'arco dei nove giorni (dieci al giorno), tutti realizzati con riso DOP di Baraggia Biellese e Vercellese e con le eccellenze agroalimentari dell'Alto Piemonte e del Ponente Ligure, frutto dell'incontro e del gemellaggio gastronomico-turistico tra le città di Biella e Sanremo.Quattordici "cooking show/scuola di risotto" dove gli chef insegnavano la preparazione di un risotto perfetto, produttori ed esperti illustravano caratteristiche e proprietà dei principali ingredienti, sommeliers proponevano abbinamenti e degustazioni. 51


Peccati di‌ cioccolato.


ENOGASTRONOMIA

Il cibo degli dei ha fatto tappa a Vigevano (PV) sabato 2 e domenica 3 novembre, con la prima golosa e creativa edizione di ChocoDucale Maestri Cioccolatieri. Irresistibile, autentico, creativo. Il cioccolato è un peccato al quale non si può rinunciare e che per la prima volta, si plasma, si scioglie, si gusta e si reinventa tra le strade del centro storico di Vigevano (PV), per un evento unico e golosissimo. In Piazza Ducale è andata in scena la prima edizione di “ChocoDucale – Maestri Cioccolatieri”, la grande festa del cioccolato artigianale che ha coinvolto grandi e piccoli in una miriade di iniziative succulente. I più grandi artisti del “cibo degli dei” hanno animato il cuore cittadino di stand, dove ha trionfato la Fabbrica del Cioccolato, una imponente macchina per la lavorazione in presa diretta del cioccolato, tra percorsi e origini storiche del delizioso dolce alimento magico. Tra gli special guests Domenico Spadafora, star del programma tv di Rai 2 “Detto Fatto” che ha realizzato domenica 3 novembre una scultura di cioccolato live. Sabato alle 11 e domenica alle 16 è toccato invece allo chef Alessandro Modica del canale web Donnamoderna.it stupire il goloso pubblico con straordinari cooking shows. Altri eventi gastronomici sono stati organizzati anche da ristoranti ed osterie della città, pronti a deliziare gli ospiti con menu a tema, chocoapericena, chococene ed happy chocolate. Non sono mancate le degustazioni più variegate, come quella di cioccolato e birra al Magazzino della Birra, con “Cioccolato &…”. E curiosi workshop per “Conoscere il cioccolato” e le varie fasi di lavorazione, o per scoprire “Come nasce una sacher”, oppure per dilettarsi con lezioni sulla pralineria e il cioccolato del maestro Giancarlo Maestrone. I bambini si sono divertiti un mondo a sporcare le loro manine prendendo parte ai laboratori a loro dedicati, magari dopo aver dipinto il volto dal truccabimbi. Imperdibile per i piccoli e per i genitori il Chocoscacchi, torneo di scacchi di cioccolato. Grazie alla speciale choco-card del circuito chocoshopping c'erano ottimi sconti per chi acquistava nei negozi convenzionati, che hanno offerto anche degustazioni gratis. L’evento è stato patrocinato dal Comune di Vigevano e promosso dal Distretto Commerciale realizzato da ChocoMoments, in collaborazione con Associazione Commercianti Vigevano, Confcommercio e Comitato La Dimora Sforzesca. www.chocomoments.it

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NOI A TAVOLA

Da sabato 9 novembre a domenica 24 due settimane di festa della gola in provincia di Cuneo

La Fiera del Porro di Cervere Da sabato 9 novembre a domenica 24 si svolgerà a Cervere,in provincia di Cuneo, l’edizione numero 34 della Fiera del Porro: più di due settimane di spettacoli, divertimenti, mercati, momenti gastronomici all’insegna del prodotto tipico che ha fatto la fortuna di Cervere. Cuore della festa sarà, anche quest’anno, il Palaporro, installato in piazza San Sebastiano. “Confermiamo il salto di qualità”, per dirlo con le parole del sindaco, che consentirà al pubblico di godere dei diversi appuntamenti, in un ambiente che si distingue nel panorama delle sagre gastronomiche per l’attenzione ai particolari: le tovaglie di stoffa, i piatti in ceramica, i bicchieri di vetro, come se ci si trovasse in un ristorante e non in una piazza di paese". Testimonial della manifestazione il critico enogastronomico Edoardo Raspelli. Come sempre, i gemellaggi gastronomici avranno un ruolo di primo piano, inseriti in un calendario di 13 appuntamenti culinari preparati e serviti il sabato (cena) e la domenica (pranzo e cena) dall’inesauribi54

le pro loco “Amici di Cervere”. Si partirà mercoledì 13 novembre con la quarta edizione dell’incontro tra il pesce della Liguria e il Porro Cervere. Seguirà lunedì 18 il nuovo abbinamento con l’eccellenza dei prodotti tipici della città siciliana di Marsala. Chiuderà venerdì 22 novembre il gemellaggio storico con i prodotti cuneesi, rappresentati per il terzo anno consecutivo da Faule, paese della bagna cauda, dalla nocciola di Cortemilia, dalla fragola di Peveragno e dalla castagna di Venasca. Domenica 10 novembre, alle 11, nella sala consigliare del Comune di Cervere, Edoardo Raspelli sarà protagonista, con una delegazione gallese, del convegno “Porro Cervere a confronto con il porro gallese”. Altro evento da non perdere è quello di domenica 17 novembre. Alle 10.30, nella sala consigliare del Comune di Cervere, si terrà la premiazione del Concorso Gastronomico. Alle ore 11, verrà conferita la cittadinanza onoraria al Maresciallo d’Alloggio Orlando Selis. A seguire verrà apposta

una targa commemorativa all’interno della Caserma dei Carabinieri di Cervere. Rientrano sotto l’egida del Consorzio di tutela e valorizzazione la mostra mercato in programma ogni domenica con le visite alle terre del porro, la consegna delle targhe ricordo ai produttori (sabato 10 novembre, durante l’inaugurazione) e il convegno tecnico di domenica 24 novembre. Non mancheranno inoltre la serata giovani (venerdì 15 con il “Dj Paolo Malatesta Groove’en Dance” e a seguire grande concerto dei Disco Inferno) e le serate danzanti di tutti gli appuntamenti gastronomici. Sono dedicati ai bambini, ma piaceranno anche agli adulti, le esibizioni di artisti e giocolieri di strada (nei pomeriggi delle tre domeniche del 10, del 17 e del 24 novembre) e lo spettacolo fantasia del Mago Brondino (giovedì 21 novembre alle 15 sotto il Palaporro). Da menzionare anche il concorso gastronomico riservato alle massaie cerveresi (con premiazione domenica 17), la serata dedicata alla pizza in collaborazione con “Il gambero rosso” di Cervere (mercoledì 20). “La presenza di Edoardo Raspelli non è casuale - spiega il sindaco Franco Graglia- lo abbiamo voluto fra noi perché è il migliore nel suo campo, che in questo periodo è anche il nostro, con la nostra fiera, e siamo certi saprà catturare l’attenzione dei media e far parlare di Cervere e della nostra kermesse”. Tra l’altro il 20 febbraio del 2005 Edoardo Raspelli(che allora conduceva Melaverde con Barbara Gubellini) dedicò una puntata proprio al porro di Cervere. poter contare su persone capaci e legate alle proprie origini, è fondamentale per raggiungere traguardi importanti. Per ulteriori notizie: Comune di Cervere: tel. 0172.471000 www.comune.cervere.cn.it Pro Loco Amici di Cervere: 339.1885313 Consorzio per la Tutela e Valorizzazione del Porro Cervere www.porro-cervere.cn.it

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gni attività, soprattutto quelle che hanno a che fare con il cibo, che è per eccellenza quello che di generazione in generazione si tramanda, è la forma visibile dell’uomo, della donna, della famiglia che ci sta dentro. L’Alchimista è il risultato della collaborazione degli appassionati titolari, che hanno cercato, dettaglio dopo dettaglio, di offrire ai loro ospiti un ambiente accogliente, elegante, curato, ma dove soprattutto il mangiare ha un ruolo predominante, dove il cibo è gustoso ma semplice, nuovo o rivisitato, ma sulla linea delle delizie di casa nostra.

di tutti i giorni in nuove esperienze, in nuovi sapori tutti da provare, come gli alchimisti medioevali trasformavano il piombo in oro. È una parola che sa di esoterico, eppure è tutta europea, tutta italiana. Trovato il titolo, abbiamo scritto il testo: chef, colori, salette, tovaglie, carne, pesce e tutto quello che serve in un ristorante. Ora lasciamo che sia il nostro ospite ad aprire le pagine del nostro libro, sfogliare non solo il menù, ma l’atmosfera, e lasciarsi prendere, per una sera.

Tutto è partito dal nome, e “Alchimista” nasce dal racconto di Paulo Coelho, un viaggio infinito che ci porta a scoprire il tesoro, il gusto della vita sotto la porta di casa. È una parola che racconta di un’antica sapienza, del trasformare primizie A LC HIM I S T A il ristorante

L'Alchimista ristorante

Oleggio Castello (NO) - Via Vittorio Veneto, 53 Tel. 0322 53255 - Chiuso il Martedì



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