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Prefazione

PrefazIone

Ci siamo incontrati con Maria Pia e altri familiari in occasione di conferenze e manifestazioni in Valle del Nestore, non ultima, la Conferenza promossa dall’Accademia Masoliniana sulla figura di Leonida Pedetti, personaggio di spicco della vallata, già Sindaco del Comune di Piegaro e primo Presidente della Vetreria Cooperativa Piegarese, fondata nel 1960. Eravamo nel Museo del vetro, sede della ex Vetreria dove a 14 anni entrai con la qualifica di “portantino”, e parlammo di Gigino. Ad ogni occasione era impossibile eludere l’argomento “Fossili e Museo Paleontologico”. L’ affrore molto forte, speciale, della lignite, mi era familiare; assorbito a Colle Calzolaro, dove sono nato. Grandi folate salivano dalla Miniera, a seconda del volgere del vento. Ne erano imbevuti gli intonaci di casa poiché spesso la lignite veniva bruciata come combustibile, per un improbabile uso domestico. A mio padre Colombo, che sperimentò il duro lavoro in Miniera, rimaneva l’odore nel pastrano e nei panni che indossava, specie d’inverno. Della lignite riportava qualche trancio, pedalando fino alla Colonnetta da Pietrafitta e poi facendo la salita a piedi, una fatica immane, spingendo la bicicletta con la balla precariamente collocata tra la canna e il manubrio.

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Non si resisteva attorno al focolare. Poco il calore e tanto fumo.

Negli anni, l’impegno sindacale mi ha consentito di condividere alcuni avvenimenti della Valle del Nestore.

Ricordo l’occupazione della Vetreria di Pietrafitta da parte degli operai licenziati, i comizi e le manifestazioni per l’Autostrada del sole, la ferrovia Tavernelle-Perugia; i comizi e le assemblee affollate presiedute da alcuni personaggi famosi, quali, Francesco Alunni Pierucci, don Palazzetti, Alfio Caponi, Libero Cecchetti; le rivestitrici di fiaschi, le tabacchine. Nel 1959 visitai la Mostra della Lignite allestita alla Sala dei Notari a Perugia. Con la mia elezione in Consiglio comunale a Piegaro, ebbi modo di approfondire le tematiche museali, sia del vetro che il paleontologico di Pietrafitta, con l’amico Senofonte Pistelli, dando alle stampe “Piegaro, cent’anni di vita tra cronaca e storia”.

Del Museo del Vetro conservo una particolare e indelebile emozione. In esso collocai la mia collezione di oggetti raccolti in tanti anni di fruttuosa ricerca, arricchendo le bacheche con la consulenza della Soprintendenza. Protagonisti principali le rivestitrici di fiaschi e gli anziani vetrai, con i quali demmo vita ad una appassionata rievocazione storica nel 2001 con il I° Palio del Fiasco impagliato. Verso Pietrafitta (Boldrini era già deceduto) ebbi l’occasione di partecipare ad assemblee e visite al garagemuseo, mirabilmente gestito da Gilda. Maria Pia e Gilda si propongono con queste pagine di riportare alla memoria nostra e dei posteri l’operato di Luigi, la sua umanità, il suo attaccamento al lavoro, la passione per la ricerca dei fossili che ha caratterizzato tutta la sua vita di paleontologo dilettante.

Le cose scritte da Luigi Boldrini non necessitano di particolari commenti. Ora è più che mai chiaro: senza la Sua accurata ricerca, buona parte del materiale sarebbe stato spazzato via, tritato dalla macchina escavatrice. Leggere le memorie della famiglia Boldrini stimola fortemente l’immaginazione. Con la visita del museo, si ha la percezione precisa del volgere dei millenni, del lungo percorso della natura sino ai giorni nostri. Il racconto di un’era così lontana senza reperti non darebbe la stessa emozione. Possano queste pagine essere di stimolo alle Autorità, agli Enti e ai cittadini della Valle del Nestore, per trovare finalmente la soluzione giusta per il patrimonio inestimabile contenuto in questa culla. Grazie alla famiglia Boldrini, a coloro che hanno arricchito il testo con importanti testimonianze e a coloro che ne hanno consentita la pubblicazione.

Pierpaolo Mariani

I sindacalisti Francesco Alunni Pierucci e Giuseppe Di Vittorio a Perugia, piazza IV novembre anni ‘50. Manifestazione contro lo smantellamento delle miniere.

Panoramica della zona mineraria

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