9 minute read

cheleggenda

Next Article
cheroba

cheroba

RUDOLF

RUDOLF IL GRANDE

Advertisement

“CREDO CHE OGNI ESSERE UMANO POSSA OTTENERE CIÒ CHE VUOLE OTTENERE. VOLEVO DIVENTARE UN PILOTA DA QUANDO AVEVO QUATTORDICI ANNI”. DA “MEINE WELT” (“IL MIO MONDO”), AUTOBIOGRAFIA DI RUDOLF CARACCIOLA PUBBLICATA NEL 1958

estate del 2021 è ricca di importanti anniversari per il motorsport europeo e tedesco in particolare. Rudolf Caracciola, un nome scolpito indelebilmente nella storia delle corse, nacque infatti nel 1901, nel 1931 vicse una memorabile Mille Miglia e in luglio (del 1926) venne incoronato “re della pioggia”, dopo una clamorosa rimonta che lo portò a vincere il 1° Gran Premio di Germania, a Berlino, sotto una pioggia battente.

Ma andiamo con ordine.

I grandi piloti dominano intere epoche e Caracciola fu senza dubbio il più fiero e forte avversario di Nuvolari in quel periodo.

Pilota ufficiale Mercedes-Benz e protagonista assoluto, negli anni '30, della prima era della Freccia d'Argento, Caracciola fu incoronato Campione d'Europa di Grand Prix nel 1935, 1937 e 1938. Un titolo che, in termini di prestigio sportivo, è paragonabile all’odierno Campionato del Mondo di Formula 1, istituito soltanto nel 1950. Rudolf Caracciola era nato nella cittadina tedesca di Remagen 120 anni fa, il 30 gennaio 1901. Tanti successi, ma anche tremende tragedie hanno caratterizzato la vita di Rudolf, morto per malattia nel settembre 1959 all'età di solo 58 anni.

Al giorno d'oggi i piloti di Gran Premio sono specialisti che si concentrano completamente sulle gare di Formula 1, ma non era così sino fino agli anni '70. I programmi dei migliori piloti includevano Formula 1, Formula 2, gare Endurance e gare Turismo, cronoscalate e persino rally. E Rudolf Caracciola, la cui carriera ha attraversato diverse epoche automobilistiche, ha dimostrato una vasta gamma di abilità di guida.

I suoi iniziali successi negli anni '20 attirarono l'attenzione di quella che all'epoca era Daimler-Benz AG e, firmato un contratto da pilota ufficiale, si ritrovò ben presto al volante della famosa serie S, di cui fu il migliore interprete.

Con una Mercedes-Benz Type SS nel 1929 vinse l'International Tourist Trophy (sull'Isola di Man) e vinse poi tre Campionati Europei della Montagna consecutivi: nel 1930 e nel 1931 su una Mercedes-Benz (SSK e SSKL) ma nel 1932 al volante di un'Alfa Romeo (2,6 litri Monoposto), la grande rivale di quegli anni che il campione tedesco ebbe modo di guidare in più occasioni. Nel 1931, alla guida di una Type SSKL, fu il primo pilota non italiano a conquistare la difficilissima Mille Miglia, a cui seguirono numerose vittorie sia su Mercedes-Benz che su Alfa Romeo Grand Prix.

Come accennato, una tappa importante della sua carriera fu l'11 luglio 1926, quando Daimler-Benz AG gli mise a disposizione una Mercedes da 2 litri, 8 cilindri e dotata di compressore, per il primo Gran Premio di Germania all'Autodromo dell'Avus di Berlino. Rudolf fu l'ultimo a scattare al via in un campo di 38 concorrenti, sotto gli sguardi di una folla di 230.000 spettatori. Durante la gara si mise a piovere molto forte e Caracciola, uno dopo l’altro, agguantò e superò tutti i suoi concorrenti, guadagnandosi la reputazione di "padrone della pioggia". Quella gara fu la sua consacrazione, inserendolo di prepotenza nella “hall of fame” dei più grandi piloti di tuti i tempi.

A seguito della crisi economica globale intorno al 1930, i principali produttori automobilistici si ritirarono dale corse e per questo motivo, nel 1933 Rudolf Caracciola e il suo amico e compagno di corse Louis Chiron fondarono la Scuderia CC nel 1933 per poter continuare a correre. Il 23 aprile 1933, durante le prove per il Gran Premio di Monaco, Caracciola perse il controllo della sua Alfa Romeo e andò a sbattere lateralmente contro alcuni gradini di pietra, procurandosi numerose e gravi fratture.

NEL 1935 CARACCIOLA È INCORONATO CAMPIONE D’EUROPA GRAND PRIX AL VOLANTE DELLA BELLISSIMA MERCEDES-BENZ W 25. QUI TAGLIA IL TRAGUARDO DEL G.P. DI FRANCIA A MONTLHÉRY, DAVANTI AL COMPAGNO DI SCUDERIA MANFRED VON BRAUCHITSCH

90 ANNI OR SONO, IL 12 E 13 APRILE DEL 1931, RUDOLF CARACCIOLA VINCEVA UN’EDIZIONE MEMORABILE DELLA MILLE MIGLIA, GUIDANDO PER BEN 16 ORE. ERANO 151 I CONCORRENTI DI QUELL’EDIZIONE, TRA CUI RUDOLF CARACCIOLA E IL SUO NAVIGATORE WILHELM SEBASTIAN, ISCRITTI COME PRIVATI CON LA LEGGENDARIA MERCEDES-BENZ SSKL (SUPER-SPORTKURZ-LEICHT). LE STRADE ATTRAVERSO L’ITALIA ERANO STRETTE MA SULLA VIA DEL RITORNO VERSO BRESCIA CARACCIOLA FU IN GRADO DI SPINGERE A TUTTO GAS PER MOLTI CHILOMETRI, RAGGIUNGENDO IL TRAGUARDO IN UN TEMPO RECORD DI 16 ORE, 10 MINUTI E 10 SECONDI, ALLA MEDIA DI 101,6 KM/H

Il pilota trascorse molti mesi in ospedale ma da quel momento la sua gamba destra sarebbe stata per sempre cinque centimetri più corta della sinistra, soffrendo anche di un dolore fisico costante.

Alfred Neubauer, direttore di gara Mercedes-Benz per molti anni, dichiarò parecchi anni dopo: "È questo che rende Caracciola valoroso e gli dà un'aria più che umana, considerando che ha ottenuto le sue più grandi vittorie tra il 1934 e il 1939 con una tale disabilità fisica".

La prima vettura in assoluto ribattezzata “Freccia d'argento” nacque nel 1934 come Mercedes-Benz W 25. Era stata progettata sulla base della formula da 750 chilogrammi e inizialmente sviluppava una potenza di 354 CV, successivamente aumentata fino a 363 kW 494 CV. Raggiungendo una velocità massima di circa 300 km/h, all'epoca la W 25 era sinonimo di alta tecnologia.

Nella sua prima stagione la W 25 ebbe un discreto successo ottenendo, tra le altre, due vittorie nelle "Grandes Épreuves". Ma fu il 1935 l'anno di Caracciola e della W 25, quasi imbattibili e trionfanti nel Campionato Europeo Grand Prix.

Nel 1937 il marchio gareggiò con la nuova W 125 e Caracciola fu ancora una volta capace di dominare la stagione.

Nel 1938 cambiarono i regolamenti internazionali e Mercedes-Benz gareggiò con la W 154... ma il ruisultato finale non cambiò: alla fine dell'anno fu ancora il pilota di Remagen a essere incoronato Campione d'Europa.

Riflettendo sul passato, il collega di squadra Manfred von Brauchitsch ebbe a dire in proposito dello stile di guida del campione: “Rudolf è probabilmente il più grande di tutti i tempi perché riusciva a guidare come sui binari. Era un pilota sotto ogni punto di vista, con i piedi per terra, freddo come il ghiaccio e intelligente”.

15 LUGLIO 1934, CARACCIOLA E LA SUA MERCEDES-BENZ W 25, CHE PESAVA SOLO 750 CHILOGRAMMI

QUESTA IMAGINE RITRAE CARACCIOLA DURANTE LA SUA VITTORIOSA CAVALCATA DEL GRAN PREMIO DI GERMANIA AL NURBURGRING, NEL GIUGNO 1935

LA MERCEDES W 125 E CARACCIOLA SONO IMBATTIBILI IN CASA. QUESTA FOTO DEL 1937 SI RIFERISCE ALL’ENNESIMO SUCCESSO NEL G.P. DI GERMANIA.

COPPA ACERBO (PESCARA), 14 AGOSTO 1938. DALLA SINISTRA ALFRED NEUBAUER (DIRETTORE CORSE DI MERCEDES), RUDOLF CARACCIOLA E RUDOLF UHLENHAUT

Nel 1939 Caracciola fu affiancato da un compagno di squadra che, a sua volta, mostrò di avere la stoffa del grande campione. L'ex meccanico di gara Hermann Lang non era solo molto veloce ma (perlomeno secondo il parere di Caracciola) aveva una conoscenza significativa in fatto di tecnicaa e di politica aziendale. Rudolf si rivolse allora al consiglio di amministrazione in una lunga lettera, lamentando condizioni inique e chiedendo che gli venissero fornite "le stesse armi" del suo compagno di squadra. Tuttavia, non concretizzò la sua minaccia di ritirarsi.

Fu ancora l’estate, e il mese di luglio per la precisione, a produrre materiale interessante per le cronache di allora. Nel luglio del ’39, a poche settimane dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Caracciola tornò alla vittoria precedendo tutti nel Gran Premio di Germania. Si trattò del suo sesto successo nel Gran Premio di casa, dopo il 1926, 1928, 1931, 1932 e 1937.

Caracciola nel 1926 aveva sposato la sua amica berlinese Charlotte, quando la sua carriera era ancora in piena evoluzione. Scrisse nella sua biografia: “La vita che ho condiviso con Charly è stata soggetta alle dure condizioni della mia professione. Mi aiutava ad allenarmi, controllava i miei tempi e quelli dei miei concorrenti e garantiva i necessari momenti di relax dopo i mesi difficili della stagione agonistica”. Purtroppo Charly Caracciola perse la vita prematuramente, in un incidente in montagna causato da una una valanga e Rudolf si ritirò nel suo guscio, aiutato e sorretto dall’amico Louis Chiron e dalla sua compagna Alice Hoffmann-Trobeck.

In quei tristi e intensi frangenti lei e Caracciola scoprirono il loro affetto reciproco che sfociò nel matrimonio il 19 giugno 1937.

Rudolf Caracciola trascorse la maggior parte dei sei anni della Seconda Guerra Mondiale nella sua

RUDOLF CARACCIOLA AL VOLANTE DI UNA MERCEDES-BENZ SSK VINCE LA GARA DEL PASSO KLAUSEN, IL 10 AGOSTO DEL 1930

UNA DELLE DATE INDIMENTICABILI DELLA CARRIERA DI CARACCIOLA RESTA IL 28 GENNAIO 1938 QUANDO, SU UNA SPECIALE MERCEDES DA RECORD, CARACCIOLA RAGGIUNSE I 432,69 KM/H LUNGO UN TRATTO DELL'AUTOSTRADA FRANCOFORTEHEIDELBERG. CI SONO VOLUTI BEN 79 ANNI FINO A QUANDO, IL4 NOVEMBRE 2017, IN NEVADA UNA KOENIGSEGG AGERA RS È RIUSCITA A BATTERE QUESTO RECORD ASSOLUTO DI VELOCITÀ “SU STRADE PUBBLICHE”. L’AUTOMOBILE USATA DA CARACCIOLA È OGGI ESPOSTA AL MUSEO MERCEDES DI STOCCARDA

RUDOLF CARACCIOLA, CON UNA W 25, VINCE SUL BAGNATO IL GRAN PREMIO DI MONACO DEL 1936, ANNO IN CUI FU NOMINATO “PADRONE DELLA PIOGGIA” villa a Lugano-Ruvigliana, affacciata sul lago. Mercedes-Benz non era stata in grado di rispettare il contratto di gara già concordato, tuttavia gli era stato concesso uno stipendio sotto forma di "indennità revocabile". In quei giorni c'era poco da fare per lui; poteva lavorare in giardino e andare in bicicletta, ma il suo infortunio alla gamba gli impediva una vita pienamente attiva.

Non tornò in Mercedes-Benz, e alle corse, fino al 1952, quando fece la sua parte nel portare a Stoccarda il titolo a squadre del Rally di Monte Carlo, con una berlina tipo 220 (W 187).

Sempre in quell’anno, alla Mille Miglia, l’equipaggio composto da Rudolf Caracciola e Paul Kurrle concluse in quarta posizione con la nuova 300 SL (W 194), mostrando che il passare degli anni non aveva arrugginito le qualità di guida del conduttore tedesco.

Il 18 maggio del 1952, 30 anni dopo la sua prima gara nel 1922 all'Autodromo Avus di Berlino e 28 anni dopo le sue prime vittorie al volante di una Mercedes-Benz, Rudolf Caracciola si schierò sulla griglia di partenza del Gran Premio di Svizzera a Berna, per la sua ultima corsa. Durante il tredicesimo giro sul circuito di Bremgarten la ruota posteriore sinistra della sua 300 SL si bloccò, facendogli perdere il controllo con conseguente schianto frontale contro un albero. Caracciola riportò gravi lesioni alla gamba sinistra, fino ad allora intatta, e ancora una volta dovette affrontare diversi mesi in ospedale.

All'epoca Caracciola aveva 51 anni e gli fu subito chiaro che non avrebbe mai più gareggiato in un evento motoristico. Dopo la fine della sua carriera Rudolf Caracciola rimase comunque strettamente legato al “suo” marchio Mercedes-Benz, presenziando a molti eventi come un rispettato “brand ambassador”.

Fu ricoverato in ospedale nel settembre 1959, dove i medici diagnosticarono una malattia epatica in stato avanzato e, dopo alcuni giorni di coma, morì il 28 settembre 1959 a Kassel, in Germania.

This article is from: