2 minute read

Photobook. Il nostro punto di partenza

intreccio di drammi epocali e personali, mitologia, microstorie

Moderne moltitudini

Advertisement

UNA DOTTORESSA (C0N PASSATO DA DOTTORE) NEI CAMPI PROFUGHI DI LESBO. PER UN TRIONFO DI SCRITTURA COME CREAZIONE. DI SEVERINO COLOMBO

UN LIBRO A FACCIA IN GIÙ gira sul nastro trasportatore nel piccolo aeroporto sull’isola di Lesbo, uno dei passeggeri lo prende, lo volta e lo rimette sul nastro. Quando il libro rientra è di nuovo a faccia in giù. Questa buffa scena si ripete più volte fino a che sul nastro vengono caricati e poi scaricati tutti bagagli e a girare resta di nuovo solo il libro. L’episodio apre il nuovo potente romanzo di Rabih Alameddine Il lato sbagliato del telescopio e solleva domande destinate a girare nella testa del lettore e a restare sospese a mezz’aria fino alla fine. Il settimo romanzo dello scrittore libanese naturalizzato americano, gira attorno a Mina, dottoressa giunta dagli Stati Uniti sull’isola greca come volontaria nei campi profughi. Anche lei è originaria del Libano dove si chiamava Ayman: «Quando sono nata ero un maschio, anche se non corrispondeva a quello che ero». A Lesbo ritrova il fratello Mazen, l’unico della famiglia con cui negli anni ha mantenuto un rapporto. Nel racconto dell’ oggi Mina parla in prima persona e si rivolge a un amico scrittore che come lei, prima di lei, aveva fatto la stessa esperienza umanitaria salvo scoprirsi incapace, sul posto, di portare aiuto e, a distanza di tempo, di narrare ciò che ha visto e vissuto. Sembra la resa dello scrittore come occhio sul mondo, invece sarà il trionfo della Scrittura come creazione.

In alto: un murale dedicato ai rifugiati dell’isola greca di Lesbo. Qui si svolge Il lato sbagliato del telescopio di Rabih Alameddine, romanzo edito da La nave di Teseo, nella traduzione dall’inglese di Licia Vighi.

ALAMEDDINE AMA CAMBIARE identità e punto di vista esplorando forme narrative. La «mezzaluna fertile» che porta iscritta nel Dna (nato nel 1959 in Giordania, ad Amman, da genitori libanesi, cresciuto tra il Paese dei cedri e il Kuwait; studi nel Regno Unito e negli States) fa maturare frutti saporiti, speziati e succulenti in forma di romanzi disorientanti per genere e gender, e premiati in mezzo mondo. Dice Mina allo scrittore: «Scriverò la tua storia per te». Vero, ma quella è solo una delle tante nel libro. «Sei vasto, come Whitman. Contieni moltitudini». Vero anche questo, e Alameddine (com)prende queste moderne moltitudini e le fa brillare dentro il romanzo come fuochi d’ artificio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IMA GES Y T GET

This article is from: